S I C I LIA P U G L IAA U M B R - Roma CapitaleMenù del giorno Penne alla carrettiera Farsumagro...

1
P I E M O N T E C A L A B R I A S I C I L I A P U G L I A U M B R I A La regione deve il nome che porta al fatto di trovarsi geograficamente parlando “ai piedi dei monti”. La muraglia alpina che ripara la regione sembra insuperabile con le vette del Monviso, Monte Bianco, Cervino e Monte Rosa. Un gruppo di basse colline digradano dall’Appennino Ligure verso il nord, sino al Po: sono le colline delle Langhe, il Monferrato e le colline di Torino. I fiumi piemontesi sono tutti affluenti del Po che, con 652 km di percorso, è il fiume più lungo d’Italia. Il Piemonte è il maggior produttore di riso in Italia: nelle province di Vercelli, Novara e Alessandria, numerose sono le “risaie”, tratti di pianura che vengono allagati, in primavera ed in estate, sfruttando una vasta rete di canali d’irrigazione, e dove le piantine di riso crescono abbondanti. Oggi mangiamo piemontese Menù del giorno Ris an cagnon Pollo alla Marengo Funghi trifolati Notizie Geografiche FESTA DELL’OSPITALITÀ In primavera, ad Agliano, vicino ad Asti, si tiene una ricorrenza particolare legata alle tradizioni contadine che sono ancora vive e tenute in grande considerazione. Gli abitanti della pittoresca cittadina si distinguono per la loro gentilezza ed ospitalità: nel mese di aprile, infatti, aprono le porte della propria casa ai turisti, offrendo loro i prodotti tipici locali e l’ottimo vino Barbera. GIANDUIA Il “Gianduia” è la più conosciuta maschera Piemontese, famosa per il copricapo a tricorno, la cui origine risale al 1798. Il nome deriva da quello di “Giöan d’la douja”, da cui Gianduia, un contadino conosciuto come “estimatore” di vini dell’epoca, così chiamato perché era solito ordinare nelle osterie una douja, cioè un boccale di vino. Dalla maschera prende il nome un prelibato tipo di cioccolato alle nocciole piemontesi, confezionato di solito in cioccolatini chiamati “Gianduiotti”, uno dei più raffinati prodotti della rinomata pasticceria piemontese. Folklore e Tradizioni Uno dei più famosi prodotti tipici piemontesi è il tartufo bianco d’ Alba, un tubero molto pregiato che cresce grazie al particolare tipo di terreno e alla presenza di boschi di querce, tigli e salici. Il suo utilizzo dà vita ad una serie di prelibatezze senza pari, come risotti e tagliatelle. Tra questi primi piatti è proprio il risotto il più rinomato, cucinato in mille modi: al Barolo, alla fonduta, alla piemontese con sugo d’arrosto. Molti sono i formaggi tipici utilizzati in cucina fra cui il “Toma piemontese” prodotto esclusivamente con latte di mucca proveniente da allevamenti locali. Piatti e Prodotti Tipici Oggi mangiamo calabrese Menù del giorno Sedanini con la mollica Tiella Silana Questa regione, anticamente chiamata Betia da Greci e Romani, prese il nome di Calabria dal popolo Calabro che abitava la Penisola Salentina. La Calabria, estrema punta meridionale dell’Italia, si protende verso la Sicilia da cui è separata dallo Stretto di Messina. Ha una lunga costa con spiagge bianche e scogliere alte e frastagliate su cui si aprono ampi golfi. Il suo territorio è montuoso e collinare, con ripidi pendii che scendono quasi sul mare, lasciando pochi tratti pianeggianti dove sfociano le “fiumare”, brevi corsi d’acqua a carattere torrentizio. La Sila è la zona montuosa più estesa della regione, da cui si gode un suggestivo panorama. Nella parte meridionale si erge il Massiccio dell’Aspromonte. Notizie Geografiche FESTA DI SAN BIAGIO Il 3 febbraio di ogni anno a Serra San Bruno, tutte le coppie di promessi sposi del paese partecipano ad una sorta di gioco, in ricordo di un antico rito prenuziale. Il futuro marito si reca in panetteria per acquistare una focaccia che, dopo aver fatto benedire, donerà alla sua promessa sposa. Se la ragazza accetta il dono, spezza la focaccia in due, regalandone la metà al suo fidanzato, si preannuncia un matrimonio felice. GIANGURGOLO Il suo nome significa “Giovanni dalla gola piena”e fu ideato dai Calabresi che volevano mettere in ridicolo i signorotti locali che imitavano gli atteggiamenti insolenti degli ufficiali spagnoli. Giangurgolo è un nobile principe fanfarone e vanaglorioso, sempre pronto a sfoderare la spada per inezie, ma anche a dileguarsi di fronte all’avversario. Indossa un corpetto rosso, camicia e calzoni a righe gialle e rosse; sul volto porta una mascherina rossa con un grosso naso e in testa ha un buffo cappello a forma di cono. Folklore e Tradizioni La gastronomia calabra è la più piccante d’Italia, infatti molti piatti, ma anche molti prodotti, fra cui salumi e conserve, sono conditi con peperoncino. Fra gli insaccati piccanti il più rinomato è la “nduja”, caratteristico salame morbido e spalmabile, confezionato con carni scelte di suino. L’arte culinaria di questa regione ha risentito dell’influenza dei numerosi popoli che l’hanno abitata e hanno contribuito alla diffusione di colture esotiche come la melanzana, il cedro, le clementine , il bergamotto e il fico. Molto diffuso nelle ricette l’uso del pane tostato e della mollica di pane, tipici della tradizione araba. L’altopiano della Sila è l’habitat ideale per la crescita di funghi, mentre la presenza di coste molto estese ha favorito la diffusione della lavorazione sott’olio di tonno e acciughe. Piatti e Prodotti Tipici Nell’antichità la regione era nota con il nome di Apulia, dal popolo degli Apuli che abitavano queste terre. Dotata di un buon clima mediterraneo e caratterizzata da un ampio litorale e da un territorio per la maggior parte pianeggiante, la Puglia è una penisola stretta, protesa tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio. Proprio per questa sua forma è chiamata anche il “tacco dello stivale”. Molto suggestivo il promontorio del Gargano, ricoperto dagli incantevoli boschi della Foresta Umbra, che scende a strapiombo nel Mar Adriatico con coste alte e scoscese. Al largo del promontorio si trova l’Arcipelago delle isole Tremiti, circondate da un mare cristallino. A differenza delle regioni vicine, il territorio della Puglia è il più omegeneo d’Italia, una peculiarità dovuta alla mancanza degli Appennini. Oggi mangiamo pugliese Menù del giorno Orecchiette con cime di rape Polpette di manzo al pomodoro Patate al forno Notizie Geografiche CORTEO STORICO DI FEDERICO II ED IL TORNEO DEI RIONI Ad Oria, in provincia di Brindisi, ogni anno si fa un salto nel passato. Durante la prima decade di agosto si ritorna all’epoca di Federico II con cavalieri e dame in abito antico che sfilano in un suggestivo corteo, per le vie della città addobbate con i vessilli dei quattro rioni, per arrivare alla piazza principale. Il giorno seguente, atleti e cavalieri, appartenenti ai quattro rioni, si sfidano in cinque difficili prove di forza e destrezza per l’assegnazione dell’ambito Palio. FARINELLA Questa è la maschera caratteristica del carnevale di Putignano, città in provincia di Bari, uno dei più antichi in Europa risalente al 1394 ed è anche il più lungo, poiché comincia dal 26 dicembre per finire, come tutti gli altri, il giorno di Martedì Grasso. Farinella ha l’aspetto di un jolly, indossa un abito a toppe colorate come Arlecchino ed ha un cappello a tre punte a cui sono appesi dei sonagli. Il suo nome deriva dalla farinella, una sfarinata di ceci ed orzo abbrustoliti, mescolata a sughi o consumata con fichi freschi: il cibo povero dei contadini. Folklore e Tradizioni La Puglia, grazie al suo terreno pianeggiante e al clima mite, ha una grande produzione di cereali, olive, frutta e ortaggi. La sua tradizione culinaria nasce proprio da questi semplici ingredienti, combinati con fantasia. La superficie allungata della regione consente, inoltre, la produzione di una grande varietà di vini: dai forti rossi del Tavoliere, adatti alle carni, ai bianchi e ai rosati per il pesce. Molto famose le paste, quasi tutte fatte a mano come i Cavatieddi, Lagane intrecciate, Strascinati e soprattutto le celebri Orecchiette, nate dall’abilità delle donne pugliesi che, con una tipica “mossa”, danno alla pasta la caratteristica concavità. La ricetta più famosa prevede le orecchiette cotte con cime di rapa e condite con aglio e acciughe sminuzzate. Piatti e Prodotti Tipici Gli antichi Greci la chiamarono Trinacria, per la sua forma triangolare con tre punte protese sul mare, ma la regione prese il nome Sicilia dal popolo dei Siculi che già la abitava nei secoli precedenti. La Sicilia è l’isola più grande del Mediterraneo e presenta, fra l’altro, i più contrastanti aspetti paesaggistici di tutte le regioni italiane, con fertili distese di campi di grano, zone aride e rigogliosi agrumeti, le nevi del vulcano e il caldo torrido della costa, grandi città e piccoli borghi agricoli e di pescatori, coste alte e frastagliate, litorali bassi e sabbiosi. Il suo territorio è prevalentemente collinare, ma a nord si trovano catene montuose molto elevate. La vetta più alta è l’Etna che supera i 3000 metri ed è anche il maggior vulcano attivo d’Europa. Fanno parte della Sicilia numerose isole fra cui l’Arcipelago delle Eolie e delle Egadi, a sud di Pantelleria, e le lontane Pelagie, con Lampedusa, il sito più meridionale d’Europa. Oggi mangiamo siciliano Menù del giorno Penne alla carrettiera Farsumagro Insalata mista Notizie Geografiche I DONI DEI MORTI I bambini siciliani ricevono doni il giorno dei defunti e non in occasione del Natale o dell’Epifania come avviene in quasi tutte le altre regioni d’Italia. Così qualche giorno prima della Commemorazione, le vetrine delle pasticcerie espongono la “Frutta martorana”, a base di farina di mandorle e zucchero e i “Pupi di zucchero”. Sono i dolci che “i morti” porteranno ai bambini, insieme ai giocattoli, nella notte tra l’1 ed il 2 novembre. Il giorno dei defunti si tramuta, così, per i bambini in un giorno di festa: un modo come un altro per ricordare i cari scomparsi, senza quella tristezza che non si addice all’infanzia. La Sicilia è stata terra di conquista di popoli molto diversi tra loro e la sua tradizione gastronomica risente più che in altri luoghi dell’influenza di culture lontane, da quella greca a quella araba, dai normanni agli spagnoli. Le tante dominazioni hanno contribuito ad introdurre nuove colture di frutta ed ortaggi. Basti pensare ai famosi pomodori di Pachino, alle melanzane ed ai profumatissimi agrumi. Tipici della tradizione regionale i piatti a base di pesce come la pasta con le sarde e le sarde a beccafico, di origine araba. L’ abbondanza della pesca di tonno ha dato origine ad una ricca varietà di conserve, mentre il prelibato pesce spada viene consumato principalmente fresco. A fronte di tanta ricchezza di pesce, la carne non ha molto spazio e viene consumata soprattutto tritata o in polpettine, in pasticci o nel farsumagro. Caratteristica è la produzione di vini da dolce: il Passito, lo Zibibbo e il Moscato. Piatti e Prodotti Tipici I PUPI L’Opera dei Pupi è il tipico teatro delle marionette che ha come protagonisti Carlo Magno e i suoi Paladini e che ricorda la tradizione siciliana dei cantastorie. I pupi sono caratteristiche marionette con una struttura in legno, coperta da una vera e propria corazza; al posto dei fili, hanno due sottili aste di metallo che manovrate dall’alto consentono loro di muovere la testa e il braccio destro. Ogni pupo rappresenta un preciso paladino, caratterizzato per la corazza ed il mantello e gli spettatori, un tempo, usavano sceglierne uno per cui parteggiare. Folklore e Tradizioni Oggi mangiamo umbro Menù del giorno Mezze maniche con il Rancetto Salsiccia e patate La regione prende il nome dagli Umbri, un antichissimo popolo italico che, insieme agli Etruschi, la abitò prima della conquista romana. Situata nel cuore dell’Italia, è l’unica regione del centro-sud senza sbocchi sul mare. Il suo territorio è caratterizzato da uno dei paesaggi più belli d’Italia, con i monti dell’Appennino Umbro- Marchigiano e i dolci rilievi collinari, ricchi di vigneti e oliveti. La regione è ricca di fiumi, quali il Tevere, il Velino che, gettandosi nel Nera da un’altezza di 165 metri, forma la famosa cascata delle Marmore, sfruttata per la produzione di energia elettrica. Appartiene alla regione il lago Trasimeno, il quarto lago più grande d’Italia. Notizie Geografiche La gastronomia umbra è essenzialmente basata sulla semplicità tipica del gusto contadino. La regione vanta colture pregiate di legumi, come le lenticchie di Castelluccio, di cereali, di ulivi da cui si ricava un olio extravergine invidiato da tutto il mondo. Il tartufo, sia nero che bianco, è una delle ricchezze della regione; le migliori zone di raccolta sono Norcia e Cascia, ma in tutte le zone boschive non è difficile trovare questo apprezzato tubero. Fra i prodotti tipici un posto rilevante spetta ai salumi, tanto che in tutta Italia si chiama “norcino”, dal nome degli abitanti della città di Norcia, l’esperto nell’arte di macellare il maiale e lavorarne le carni. Grazie all’abilità dei norcini umbri si possono apprezzare prelibatezze quali il Prosciutto di Norcia, il Capocollo, il Guanciale, la Ventresca, il Rancetto, una squisita qualità di pancetta. Piatti e Prodotti Tipici LA CORSA DEI CERI A GUBBIO La corsa dei ceri è una delle più antiche manifestazioni folkloristiche italiane. La festa risale al 15 maggio 1160, come atto di devozione degli abitanti nei confronti del loro Vescovo Ubaldo Baldassini, divenuto poi Patrono della città. I cittadini parteciparono, in mistica processione, ad una grande “Luminaria” di candelotti di cera, percorrendo le vie della città fino al Monte Ingino, dove ancora oggi il corpo del Santo riposa nell’omonima Basilica. Verso la fine del ‘500 i ceri vennero sostituiti da tre strutture in legno che, anche se ricostruite più volte, hanno mantenuto la loro forma originaria. Sono rimasti invariati nel tempo anche la data e la quasi totalità del percorso della festa. BARTOCCIO Caratteristico personaggio della Piana del Tevere a sud di Perugia, è un contadino arricchito, audace, saggio e spiritoso che, ad ogni carnevale, arriva in città su un carro trainato da buoi. Accompagnato dalla moglie Rosa canta e recita, nel suo gustoso dialetto, componimenti satirici: le cosidette “bartocciate”. Sotto il soprabito sempre aperto sul davanti, indossa un colorato corpetto, pantaloni di velluto nero e scarpe molto eleganti, abbellite da due grandi fibbie argentate. Folklore e Tradizioni

Transcript of S I C I LIA P U G L IAA U M B R - Roma CapitaleMenù del giorno Penne alla carrettiera Farsumagro...

Page 1: S I C I LIA P U G L IAA U M B R - Roma CapitaleMenù del giorno Penne alla carrettiera Farsumagro Insalata mista Notizie Geografiche I DONI DEI MORTI I bambini siciliani ricevono doni

PIEMONTECAL

ABRIASICILIA PUGLIA UMBRIA

La regione deve il nome che porta al fatto di trovarsi geograficamente parlando “ai piedi dei monti”. La muraglia alpina che ripara la regione sembra insuperabile con le vette del Monviso, Monte Bianco, Cervino e Monte Rosa. Un gruppo di basse colline digradano dall’Appennino Ligure verso il nord, sino al Po: sono le colline delle Langhe, il Monferrato e le colline di Torino. I fiumi piemontesi sono tutti affluenti del Po che, con 652 km di percorso, è il fiume più lungo d’Italia. Il Piemonte è il maggior produttore di riso in Italia: nelle province di Vercelli, Novara e Alessandria, numerose sono le “risaie”, tratti di pianura che vengono allagati, in primavera ed in estate, sfruttando una vasta rete di canali d’irrigazione, e dove le piantine di riso crescono abbondanti.

Oggi mangiamo piemonteseMenù del giornoRis an cagnonPollo alla MarengoFunghi trifolati

Notizie Geografiche

FESTA DELL’OSPITALITÀIn primavera, ad Agliano, vicino ad Asti, si tiene una ricorrenza particolare legata alle tradizioni contadine che sono ancora vive e tenute in grande considerazione. Gli abitanti della pittoresca cittadina si distinguono per la loro gentilezza ed ospitalità: nel mese di aprile, infatti, aprono le porte della propria casa ai turisti, offrendo loro i prodotti tipici locali e l’ottimo vino Barbera.

GIANDUIAIl “Gianduia” è la più conosciuta maschera Piemontese, famosa per il copricapo a tricorno, la cui origine risale al 1798.Il nome deriva da quello di “Giöan d’la douja”, da cui Gianduia, un contadino conosciuto come “estimatore” di vini dell’epoca, così chiamato perché era solito ordinare nelle osterie una douja,cioè un boccale di vino.Dalla maschera prende il nome un prelibato tipo di cioccolato alle nocciole piemontesi, confezionato di solito in cioccolatini chiamati “Gianduiotti”, uno dei più raffinati prodotti della rinomata pasticceria piemontese.

Folklore e Tradizioni

Uno dei più famosi prodotti tipici piemontesi è il tartufo bianco d’ Alba, un tubero molto pregiato che cresce grazie al particolare tipo di terreno e alla presenza di boschi di querce, tigli e salici. Il suo utilizzo dà vita ad una serie di prelibatezze senza pari, come risotti e tagliatelle.Tra questi primi piatti è proprio il risotto il più rinomato, cucinato in mille modi: al Barolo, alla fonduta, alla piemontese con sugo d’arrosto.Molti sono i formaggi tipici utilizzati in cucina fra cui il “Toma piemontese” prodotto esclusivamente con latte di mucca proveniente da allevamenti locali.

Piatti e Prodotti Tipici

Oggi mangiamo calabreseMenù del giornoSedanini con la mollicaTiella Silana

Questa regione, anticamente chiamata Betia da Greci e Romani, prese il nome di Calabria dal popolo Calabro che abitava la Penisola Salentina.La Calabria, estrema punta meridionale dell’Italia, si protende verso la Sicilia da cui è separata dallo Stretto di Messina. Ha una lunga costa con spiagge bianche e scogliere alte e frastagliate su cui si aprono ampi golfi. Il suo territorio è montuoso e collinare, con ripidi pendii che scendono quasi sul mare, lasciando pochi tratti pianeggianti dove sfociano le “fiumare”, brevi corsi d’acqua a carattere torrentizio. La Sila è la zona montuosa più estesa della regione, da cui si gode un suggestivo panorama. Nella parte meridionale si erge il Massiccio dell’Aspromonte.

Notizie Geografiche

FESTA DI SAN BIAGIOIl 3 febbraio di ogni anno a Serra San Bruno, tutte le coppie di promessi sposi del paese partecipano ad una sorta di gioco, in ricordo di un antico rito prenuziale. Il futuro marito si reca in panetteria per acquistare una focaccia che, dopo aver fatto benedire, donerà alla sua promessa sposa. Se la ragazza accetta il dono, spezza la focaccia in due, regalandone la metà al suo fidanzato, si preannuncia un matrimonio felice.

GIANGURGOLOIl suo nome significa “Giovanni dalla gola piena”e fu ideato dai Calabresi che volevano mettere in ridicolo i signorotti locali che imitavano gli atteggiamenti insolenti degli ufficiali spagnoli. Giangurgolo è un nobile principe fanfarone e vanaglorioso, sempre pronto a sfoderare la spada per inezie, ma anche a dileguarsi di fronte all’avversario. Indossa un corpetto rosso, camicia e calzoni a righe gialle e rosse; sul volto porta una mascherina rossa con un grosso naso e in testa ha un buffo cappello a forma di cono.

Folklore e Tradizioni

La gastronomia calabra è la più piccante d’Italia, infatti molti piatti, ma anche molti prodotti, fra cui salumi e conserve, sono conditi con peperoncino. Fra gli insaccati piccanti il più rinomato è la “nduja”, caratteristico salame morbido e spalmabile, confezionato con carni scelte di suino.L’arte culinaria di questa regione ha risentito dell’influenza dei numerosi popoli che l’hanno abitata e hanno contribuito alla diffusione di colture esotiche come la melanzana, il cedro, le clementine , il bergamotto e il fico. Molto diffuso nelle ricette l’uso del pane tostato e della mollica di pane, tipici della tradizione araba.L’altopiano della Sila è l’habitat ideale per la crescita di funghi, mentre la presenza di coste molto estese ha favorito la diffusione della lavorazione sott’olio di tonno e acciughe.

Piatti e Prodotti Tipici

Nell’antichità la regione era nota con il nome di Apulia, dal popolo degli Apuli che abitavano queste terre.Dotata di un buon clima mediterraneo e caratterizzata da un ampio litorale e da un territorio per la maggior parte pianeggiante, la Puglia è una penisola stretta, protesa tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio. Proprio per questa sua forma è chiamata anche il “tacco dello stivale”.Molto suggestivo il promontorio del Gargano, ricoperto dagli incantevoli boschi della Foresta Umbra, che scende a strapiombo nel Mar Adriatico con coste alte e scoscese. Al largo del promontorio si trova l’Arcipelago delle isole Tremiti, circondate da un mare cristallino.A differenza delle regioni vicine, il territorio della Puglia è il più omegeneo d’Italia, una peculiarità dovuta alla mancanza degli Appennini.

Oggi mangiamo puglieseMenù del giornoOrecchiette con cime di rape Polpette di manzo al pomodoro Patate al forno

Notizie Geografiche

CORTEO STORICO DI FEDERICO II ED IL TORNEO DEI RIONIAd Oria, in provincia di Brindisi, ogni anno si fa un salto nel passato. Durante la prima decade di agosto si ritorna all’epoca di Federico II con cavalieri e dame in abito antico che sfilano in un suggestivo corteo, per le vie della città addobbate con i vessilli dei quattro rioni, per arrivare alla piazza principale. Il giorno seguente, atleti e cavalieri, appartenenti ai quattro rioni, si sfidano in cinque difficili prove di forza e destrezza per l’assegnazione dell’ambito Palio.

FARINELLAQuesta è la maschera caratteristicadel carnevale di Putignano, cittàin provincia di Bari, uno dei più antichi in Europa risalente al 1394 ed è anche il più lungo, poiché comincia dal 26 dicembre per finire, come tutti gli altri, il giorno di Martedì Grasso.Farinella ha l’aspetto di un jolly, indossa un abito a toppe colorate come Arlecchino ed ha un cappello a tre punte a cui sono appesi dei sonagli.Il suo nome deriva dalla farinella,una sfarinata di ceci ed orzo abbrustoliti, mescolata a sughi o consumata con fichi freschi: il cibo povero dei contadini.

Folklore e Tradizioni

La Puglia, grazie al suo terreno pianeggiante e al clima mite, ha una grande produzione di cereali, olive, frutta e ortaggi. La sua tradizione culinaria nasce proprio da questi semplici ingredienti, combinati con fantasia. La superficie allungata della regione consente, inoltre, la produzione di una grande varietà di vini: dai forti rossi del Tavoliere, adatti alle carni, ai bianchi e ai rosati per il pesce.Molto famose le paste, quasi tutte fatte a mano come i Cavatieddi, Lagane intrecciate, Strascinati e soprattutto le celebri Orecchiette, nate dall’abilità delle donne pugliesi che, con una tipica “mossa”, danno alla pasta la caratteristica concavità.La ricetta più famosa prevede le orecchiette cotte con cime di rapa e condite con aglio e acciughe sminuzzate.

Piatti e Prodotti Tipici

Gli antichi Greci la chiamarono Trinacria, per la sua forma triangolare con tre punte protese sul mare, ma la regione prese il nome Sicilia dal popolo dei Siculi che già la abitava nei secoli precedenti.La Sicilia è l’isola più grande del Mediterraneo e presenta, fra l’altro, i più contrastanti aspetti paesaggistici di tutte le regioni italiane, con fertili distese di campi di grano, zone aride e rigogliosi agrumeti, le nevi del vulcano e il caldo torrido della costa, grandi città e piccoli borghi agricoli e di pescatori, coste alte e frastagliate, litorali bassi e sabbiosi. Il suo territorio è prevalentemente collinare, ma a nord si trovano catene montuose molto elevate. La vetta più alta è l’Etna che supera i 3000 metri ed è anche il maggior vulcano attivo d’Europa.Fanno parte della Sicilia numerose isole fra cui l’Arcipelago delle Eolie e delle Egadi, a sud di Pantelleria, e le lontane Pelagie, con Lampedusa, il sito più meridionale d’Europa.

Oggi mangiamo sicilianoMenù del giornoPenne alla carrettieraFarsumagroInsalata mista

Notizie Geografiche

I DONI DEI MORTII bambini siciliani ricevono doni il giorno dei defunti e non in occasione del Natale o dell’Epifania come avviene in quasi tutte le altre regioni d’Italia.Così qualche giorno prima della Commemorazione, le vetrine delle pasticcerie espongono la “Frutta martorana”, a base di farina di mandorle e zucchero e i “Pupi di zucchero”. Sono i dolci che “i morti” porteranno ai

bambini, insieme ai giocattoli, nella notte tra l’1 ed il 2 novembre. Il giorno dei defunti si tramuta, così, per i bambini in un giorno di festa: un modo come un altro per ricordare i cari scomparsi, senza quella tristezza che non si addice all’infanzia.

La Sicilia è stata terra di conquista di popoli molto diversi tra loro e la sua tradizione gastronomica risente più che in altri luoghi dell’influenza di culture lontane, da quella greca a quella araba, dai normanni agli spagnoli. Le tante dominazioni hanno contribuito ad introdurre nuove colture di frutta ed ortaggi. Basti pensare ai famosi pomodori di Pachino, alle

melanzane ed ai profumatissimi agrumi.Tipici della tradizione regionale i piatti a base di pesce come la

pasta con le sarde e le sarde a beccafico, di origine araba.L’ abbondanza della pesca di tonno ha dato origine ad una ricca varietà di conserve, mentre il prelibato pesce spada

viene consumato principalmente fresco.A fronte di tanta ricchezza di pesce, la carne non ha molto

spazio e viene consumata soprattutto tritata o in polpettine, in pasticci o nel farsumagro. Caratteristica è la produzione di vini da dolce: il Passito, lo Zibibbo e il Moscato.

Piatti e Prodotti Tipici

I PUPIL’Opera dei Pupi è il tipico teatro delle marionette che ha come protagonisti Carlo Magno e i suoi Paladini e che ricorda la tradizione siciliana dei cantastorie. I pupi sono caratteristiche marionette con una struttura in legno, coperta da una vera e propria corazza; al posto dei fili, hanno due sottili aste di metallo che manovrate dall’alto consentono loro di muovere la testa e il braccio destro. Ogni pupo rappresenta un preciso paladino, caratterizzato per la corazza ed il mantello e gli spettatori, un tempo, usavano sceglierne uno per cui parteggiare.

Folklore e Tradizioni

Oggi mangiamo umbroMenù del giornoMezze maniche con il RancettoSalsiccia e patate

La regione prende il nome dagli Umbri, un antichissimo popolo italico che, insieme agli Etruschi, la abitò prima della conquista romana.Situata nel cuore dell’Italia, è l’unica regione del centro-sud senza sbocchi sul mare. Il suo territorio è caratterizzato da uno dei paesaggi più belli d’Italia, con i monti dell’Appennino Umbro-Marchigiano e i dolci rilievi collinari, ricchi di vigneti e oliveti.La regione è ricca di fiumi, quali il Tevere, il Velino che, gettandosi nel Nera da un’altezza di 165 metri, forma la famosa cascata delle Marmore, sfruttata per la produzione di energia elettrica.Appartiene alla regione il lago Trasimeno, il quarto lago più grande d’Italia.

Notizie Geografiche

La gastronomia umbra è essenzialmente basata sulla semplicità tipica del gusto contadino. La regione vanta colture pregiate di legumi, come le lenticchie di Castelluccio, di cereali, di ulivi da cui si ricava un olio extravergine invidiato da tutto il mondo.Il tartufo, sia nero che bianco, è una delle ricchezze della regione; le migliori zone di raccolta sono Norcia e Cascia, ma in tutte le zone boschive non è difficile trovare questo apprezzato tubero. Fra i prodotti tipici un posto rilevante spetta ai salumi, tanto che in tutta Italia si chiama “norcino”, dal nome degli abitanti della città di Norcia, l’esperto nell’arte di macellare il maiale e lavorarne le carni.Grazie all’abilità dei norcini umbri si possono apprezzare prelibatezze quali il Prosciutto di Norcia, il Capocollo, il Guanciale, la Ventresca, il Rancetto, una squisita qualità di pancetta.

Piatti e Prodotti Tipici

LA CORSA DEI CERI A GUBBIOLa corsa dei ceri è una delle più antiche manifestazioni folkloristiche italiane.La festa risale al 15 maggio 1160, come atto di devozione degli abitanti nei confronti del loro Vescovo Ubaldo Baldassini, divenuto poi Patrono della città. I cittadini parteciparono, in mistica processione, ad una grande “Luminaria” di candelotti di cera, percorrendo le vie della città fino al Monte Ingino, dove ancora oggi il corpo del Santo riposa nell’omonima Basilica. Verso la fine del ‘500 i ceri vennero sostituiti da tre strutture in legno che, anche se ricostruite più volte, hanno mantenuto la loro forma originaria. Sono rimasti invariati nel tempo anche la data e la quasi totalità del percorso della festa.

BARTOCCIOCaratteristico personaggio della Piana del Tevere a sud di Perugia, è un contadino arricchito, audace, saggio e spiritoso che, ad ogni carnevale, arriva in città su un carro trainato da buoi. Accompagnato dalla moglie Rosa canta e recita, nel suo gustoso dialetto, componimenti satirici:le cosidette “bartocciate”.Sotto il soprabito sempre aperto sul davanti, indossa un colorato corpetto, pantaloni di velluto nero e scarpe molto eleganti, abbellite da due grandi fibbie argentate.

Folklore e Tradizioni