N. 1: I DONI DI DIO CREATORE - UFFICIO IRC CREMA · EQUIPE SCUOLA A CURA DI SAMARANI BARBARA CLASSE...

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Classe Prima Percorso Rosso Primo bimestre 1 EQUIPE SCUOLA A CURA DI SAMARANI BARBARA CLASSE PRIMA: PERCORSO ROSSO Primo bimestre: sett. - ott. – nov. N. 1: I DONI DI DIO CREATORE Obiettivi Specifici di Apprendimento Dio Creatore e Padre di tutti gli uomini. Scoprire nell’ambiente i segni che richiamano ai cristiani e a tanti credenti la presenza di Dio Creatore e Padre. Traguardi per lo sviluppo: L’alunno intuisce l’opera creatrice di Dio e coglie l’importanza del rispetto verso il creato. Pone alla base della buona convivenza l’amicizia e la solidarietà. Percorsi di Apprendimento: a) Orsetto va a scuola b) A scuola insieme c) Il trenino della classe prima d) L’amico è un angelo e) Cipì ed io f) Io sono nato g) Cipì vuole scoprire il mondo h) San Francesco

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Classe Prima Percorso Rosso Primo bimestre 1 EQUIPE SCUOLA

A CURA DI SAMARANI BARBARA

CLASSE PRIMA: PERCORSO ROSSO

Primo bimestre: sett. - ott. – nov.

N. 1: I DONI DI DIO CREATORE

Obiettivi Specifici di Apprendimento

� Dio Creatore e Padre di tutti gli uomini. � Scoprire nell’ambiente i segni che richiamano ai cristiani e a tanti credenti la

presenza di Dio Creatore e Padre. Traguardi per lo sviluppo: L’alunno intuisce l’opera creatrice di Dio e coglie l’importanza del rispetto verso il creato. Pone alla base della buona convivenza l’amicizia e la solidarietà. Percorsi di Apprendimento: a) Orsetto va a scuola b) A scuola insieme c) Il trenino della classe prima d) L’amico è un angelo e) Cipì ed io f) Io sono nato g) Cipì vuole scoprire il mondo h) San Francesco

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1° Incontro (durata 2 ore) materiale: storia di” Orsetto va a scuola” (LA GIOSTRA) o simile – cartellone grande – i quaderni dei bambini – fogli A4 tagliati a metà (uno per bambino).

a) Orsetto va a scuola Iniziamo le attività con i bambini così piccoli, raccontando semplici storie e mostrando anche i disegni allegati (stampandoli), perché essi, arrivando dalla scuola dell’ infanzia, hanno bisogno di trovare un ambiente accogliente, familiare e piacevole. Inoltre davanti alla nuova figura dell’ insegnante di religione, si sentiranno più sicuri se utilizziamo un racconto ad immagini, nel quale possono rielaborare le loro sensazioni, scoprire qualcosa della propria vita di tutti i giorni ed esprimere liberamente i loro sentimenti. Dopo esserci presentati proponiamo ai bambini di iniziare l’incontro seduti in cerchio (come spesso si fa alla scuola dell’ infanzia), con l’ascolto e la visione della storia: “Orsetto va a scuola”: E’ IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA PER ORSETTO E LA SUA SORELLINA SUSI. LA MAMMA CHE LI ACCOMPAGNA E’ MOLTO CONTENTA DEI SUOI PICCOLI. SULLE SPALLE HANNO LO ZAINETTO CON DENTRO L’ ASTUCCIO, I QUADERNI E LA MERENDINA. MA ORSETTO E’ MOLTO PREOCCUPATO, FORSE AGITATO. TUTTI I BAMBINI LO SONO IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA. SUSI E’ FELICE. “ECCO LA SCUOLA, SIAMO QUASI ARRIVATI!” DICE GIOIOSA LA SORELLINA SUSI.

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DAVANTI ALLLA SCUOLA CI SONO TANTE MAMME CON I LORO ORSETTI. ORSETTO E’ COSI’ EMOZIONATO CHE VUOLE ANDARE IN BRACCIO ALLA SUA MAMMA. FORSE HA PAURA? FORSE, ORSETTO VUOLE LE COCCOLE? O FORSE NON VUOLE ANDARE A SCUOLA… MA CHI VA A SCUOLA DIVENTA GRANDE: IMPARA TANTE COSE BELLE E CONOSCE TANTI AMICI. TUTTI GLI ORSETTI DEVONO ANDARE A SCUOLA. LA SORELLINA SUSI, INVECE, E’ CONTENTA E GIA’ SALUTA, PERCHE’ VUOLE ENTRARE IN CLASSE: CI SONO LE MAESTRE SORRIDENTI CHE ASPETTANO TUTTI. LA MAMMA SORRIDE E LE FA “CIAO” CON LA MANO.

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ORSETTO PIANGE DISPERATO. LASCIA IN TERRA LO ZAINETTO E STRINGE LA MAMMA IN UN FORTE ABBRACCIO. LA MAMMA E’ PREOCCUPATA PER LUI. ANCHE SUSI, CHE ERA COSI’ FELICE, DIVENTA TRISTE E LO GUARDA DALLA PORTA DELLA SCUOLA. ORSETTO NON VUOLE ENTRARE PERCHE’ NON VUOLE LASCIARE LA MAMMA. LA MAMMA GLI SPIEGA CHE QUANDO HA FINITO LA LEZIONE LO VIENE A PRENDERE, MA ORSETTO DICE : “NO, NON VOGLIO ENTRARE”. LA MAMMA GLI DICE CHE A SCUOLA CI SONO LE BRAVE MAESTRE E I NUOVI AMICI CHE LO ASPETTANO, MA ORSETTO DICE: “NO, NON VOGLIO ENTRARE”. LA MAMMA NON VUOLE VEDERLO PIANGERE…E NON SA PIU’ COME CONVINCERLO.

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LA SORELLINA SUSI ESCE DA SCUOLA PER VEDERE SUO FRATELLO ORSETTO. LA MAMMA SISTEMA LO ZAINETTO SULLE SPALLE DEL SUO PICCOLO. AD ORSETTO SCENDONO ANCORA LE LACRIME DAGLI OCCHI: LE LACRIME NON SI FERMANO PIU’… MA, FORSE SUSI, VIENE A DARE LA MANO AL SUO FRATELLINO PER ACCOMPAGNARLO A SCUOLA? FORSE COSI’ LUI E’ PIU’ FELICE? MA, SUSI…

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…SI AVVICINA E DICE ALLA MAMMA: “ANCH’ IO VOGLIO ANDARE A CASA…”. ORA LA MAMMA NON SA COSA PENSARE. INSIEME AD ORSETTO, ANCHE SUSI NON VUOLE PIU’ ANDARE A SCUOLA. GLI ORSETTI TIRANO LA GONNA DELLA MAMMA. “COSA FACCIO?” DICE LA MAMMA. PROVIAMO NOI AD AIUTARE MAMMA ORSA RACCONTANDO AI PICCOLI ORSETTI COSA SI FA A SCUOLA DI BELLO, COSI’ LORO NON AVRANNO PIU’ PAURA. BAMBINI, A VOI PIACE VENIRE A SCUOLA? QUALI SONO STATI I MOMENTI BELLI NEI PRIMI GIORNI DI SCUOLA? COSA SI FA A SCUOLA? ALLORA, LA MAMMA MANDERA’ ORSETTO E SUSI A SCUOLA?

Nel raccontare la semplice storia, carichiamo di emozioni le parole perché i bambini hanno appena vissuto questa esperienza e quindi riescono facilmente ad immedesimarsi nei personaggi. Il finale del racconto non c’è, o meglio non è visibile ma facilmente pronosticabile; chiediamo dunque ai bambini come deve finire la storia utilizzando le semplici domande del racconto. Dialoghiamo, verificando che il racconto sia stato compreso utilizzando queste semplici domande: dove doveva andare orsetto con la mamma e la sorella? Come si comporta

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orsetto? E la mamma ascolta i suoi capricci? E la sorella si comporta bene? Perchè orsetto si comporta così? Orsetto non sa che a scuola si fanno cose belle? Ecc… Discutiamo su ciò che di bello si fa a scuola (per convincere orsetto che non vuole entrare): stimoliamo i bambini ripetendo il loro pensiero (ad esempio dicendo: “Luca dice che a scuola è bello scrivere, chi è d’ accordo con lui alza la mano!”) e facendo in modo che intervengano uno alla volta, ascoltandosi a vicenda. Proponiamo di far vedere ad Orsetto cosa si fa a scuola (per aiutare il bambino a fissare i contenuti) e facciamo realizzare un disegno (su mezzo foglio A4, a pastelli e in verticale…perché in seguito diventerà la prima pagina del loro quaderno e questa è una misura ideale) con un’ attività bella che ogni bambino ha fatto in questi primi giorni. Mentre disegnano passiamo tra i banchi e ammiriamo i loro disegni incoraggiando i più lenti e ricordando a tutti di lavorare in silenzio perché così si lavora meglio, di essere ordinati e precisi. Quando tutti si sono concentrati possiamo appendere un cartellone e scrivervi un semplice titolo, ad es.: E’ BELLO STARE INSIEME A SCUOLA. Man mano che i loro disegni sono terminati scriviamo noi su ognuno, in stampatello, ciò che hanno disegnato (ad esempio “A SCUOLA FACCIO I DISEGNI” ) e li incolliamo insieme a loro, occupando il centro del cartellone, lasciando intorno un bordo per il lavoro del prossimo incontro. I loro quaderni li porteremo a casa per preparare la prima pagina (pagina di copertina). Possiamo scrivere in stampato, a pennarello ad esempio: QUADERNO DI RELIGIONE CATTOLICA DI …, CLASSE 1ˆ, ANNO 200…, avendo cura di lasciare lo spazio sufficiente per collocare poi il disegno da loro realizzato nel primo incontro (magari preparando già una cornice - da colorare - nella quale lo incolleranno). VALENZA EDUCATIVA: aiutare l’alunno ad apprendere l’importanza della scuola. La scuola aiuta a crescere, anche se è impegnativa. L’IRC contribuisce a sviluppare negli alunni la consapevolezza che crescere significa anche fare dei sacrifici, ascoltare i consigli degli adulti che ci stanno vicini e vogliono il nostro bene e seguire le regole del gruppo col quale si lavora. 2° incontro (2 ore) materiale: cartellone dei loro disegni - piatti di plastica – tempera di alcuni colori – pennello per tingere le mani - carta scottex.

b) A scuola insieme

Possiamo iniziare ricordando la storia della lezione precedente. Poi chiamiamo un alunno e gli chiediamo di mostrare e spiegare ai compagni il proprio disegno, avvicinandoci insieme al cartellone. Gli proponiamo di scegliere un compagno col quale proverà a sceneggiare ciò che ha disegnato (il nostro intervento e’ necessario in questa fase per aiutare i bambini a mettersi d’ accordo sui gesti tipici da imitare e i materiali eventualmente da usare): quindi, davanti alla cattedra, fanno a turno la loro piccola scenetta e ricevono anche l’ applauso. In questa attività sono molte le cose che dobbiamo osservare e che ci aiutano a capire le caratteristiche dei bambini: scopriamo se sono estroversi o introversi, se sono disposti alla cooperazione col pari e anche con l’insegnante, se sono creativi, propositivi, coordinati, …inoltre loro interagiscono con noi in modo “giocoso” e ciò è sicuramente l’ inizio ideale per instaurare un proficuo rapporto. Nella seconda fase poggiamo il cartellone dei loro disegni in terra e invitiamo gli alunni a sedersi intorno, proponendo, dato che ci siamo dati una mano a vicenda a realizzare le scenette, di timbrare (a turno e con ordine) le nostre mani sul cartellone (intorno ai disegni). Riposizioniamo poi il cartellone alla parete.

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VALENZA EDUCATIVA: portare il gruppo classe ad interagire e a condividere atteggiamenti positivi all’interno della scuola. L’IRC contribuisce a consolidare negli alunni lo spirito di gruppo e a lavorare insieme (per ora a coppie) per raggiungere uno scopo condiviso.

3° incontro (2 ore) Materiali: quaderni dei bambini – i loro disegni ritagliati dal cartellone - canzoncina che farà da inno, riproponibile ad ogni inizio di lezione – scheda del trenino (o altra a seconda dell’inno).

c) Il trenino della classe prima

Facciamo una passeggiata mano nella mano nel giardino (o un cerchio in uno spazio stabilito della scuola che può essere la palestra) e impariamo l’ inno: “ Fischia il treno”: FISCHIA IL TRENO, IL TRENO FISCHIA, C’ E’ ……………………MACCHINISTA, C’ E’ ……………………CAPOSTAZIONE E ………………………..SUL VAGONE. ECCO ……………………IL/LA PIU’ ELEGANTE SUL VAGONE RISTORANTE. C’ E’ ……………………IL/LA PIU’ BIRICCHINO/A, SALTA FUORI DAL FINESTRINO. Questa filastrocca è breve, quindi facilmente memorizzabile dai bambini piccoli, permette di nominare tutti gli alunni della classe (anche eventuali assenti o le maestre, in coda, per concludere la strofa) in quanto può essere ripetuta più volte e può essere mimata. Nella seconda fase riprendiamo, in ordine, il posto al banco e proponiamo ai bambini di vedere insieme cosa l’ insegnante ha scritto nella prima pagina di copertina e consegniamo, quindi, ad ognuno il proprio disegno (ritagliato dal cartellone) da incollare. Li invitiamo a voltare a pagina pulita per scrivere insieme la data di oggi (non conoscendo loro le sillabe le mostreremo alla lavagna, una alla volta e bene nei quadretti, prendendoci il tempo necessario perché tutti abbiano un sufficiente risultato) e poi con un colore a pastello scriveremo, sempre insieme, il titolo, che può essere: IL TRENINO DELLA CLASSE PRIMA oppure TUTTI INSIEME. Ora consegniamo ad ognuno la scheda del treno con il compito di disegnare se stessi e i compagni ai finestrini dei vagoni (a pastelli o pennarelli come preferiscono):

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VALENZA EDUCATIVA: rafforzare il senso di appartenenza al gruppo. L’IRC contribuisce a imprimere nel bambino l’ importanza del vivere insieme, per raggiungere quello stato di benessere che permette di sopportare le frustrazioni nei momenti di difficoltà. 4° incontro (2 ore). Materiale: inno – storia di “Agostino e Romeo” o simile – scheda con un angelo – eventuali biglietti con i nomi degli alunni.

d) L’amico è un angelo

Facciamo coi bambini un cerchio e cantiamo insieme l’ inno. Proponiamo loro di vedere e ascoltare la nuova storia di “Agostino e Romeo”( LA GIOSTRA): IN QUESTA STORIA IN RIMA, C’E UN BEL GATTO DI NOME AGOSTINO. C’ E’ UN BAMBINO DI NOME GIGETTO. E C’ E’ UN CAGNOLINO DI NOME ROMEO.

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Mentre raccontiamo mostriamo ai bambini, una alla volta, le immagini. Dialoghiamo ponendo semplici domande come: cosa piace fare a gatto Agostino? Cosa gli fa il bambino Gigetto? Come si comporta il bambino? Cosa decide di fare il gatto Agostino col cagnolino Romeo? Gigetto è un amico? Chi sono gli amici nella storia? … per arrivare alla conclusione, insieme, che ci sono degli atteggiamenti “da amico” e non. Portiamo alla conoscenza dei bambini che a giorni ci sarà la festa dedicata agli angeli (2 Ottobre) e chiediamo loro se sanno chi è un angelo, se la mamma li chiama “angioletto”,… accettiamo i loro pensieri facendo sempre in modo che ognuno possa liberamente esprimersi. Li portiamo a concludere che noi siamo un angelo, che l’ amico è un angelo e che chiunque può esserlo, quando ha dei comportamenti rispettosi verso gli altri, quando ascolta, fa sorridere, aiuta, … e tutto ciò che loro propongono. Volendo possiamo impegnarli tutta la settimana con un gioco: “l’ amico segreto”. I bambini pescheranno dei bigliettini con il nome di un compagno al quale devono rivolgere più attenzioni, fare favori, cortesie e gentilezze, senza mai rivelare di essere l’ amico segreto. Solo la lezione successiva si potrà rivelare chi si pensa sia stato il proprio amico segreto. Nella seconda fase invitiamo gli alunni a scrivere, a pagina nuova del quaderno la data e il titolo, sempre con le stesse modalità della lezione precedente. A seconda del tempo che ci rimane e dei pensieri scaturiti dal dialogo possiamo proporre, uguale per tutti, un disegno di quando il nostro amico è stato un “angelo”, o di quando anche noi abbiamo avuto un comportamento da “angelo” oppure solo la scheda con un angelo: sceglieremo al momento i titoli appropriati (IL MIO AMICO E’ UN ANGELO – IO SONO UN ANGELO – 2 OTTOBRE: FESTA DEGLI ANGELI).

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( tratta da: IL GERMOGLIO - LE RISORSE – Theorema libri). VALENZA EDUCATIVA: utilizzare “buone” regole di comportamento. L’ IRC contribuisce a creare un educativo clima di classe basato sulla comprensione, fruizione e condivisione di regole . 5° incontro (2 ore) Materiale: inno – storia de “La nascita di Cipì”(M. Lodi, “Cipì”, Einaudi, Torino) – immagini di bambini appena nati, con la famiglia.

e) Cipì ed io

Cantiamo coi bambini il “nostro” inno e li invitiamo ad ascoltare “La nascita di Cipì”(disegni da “LA PERLA PREZIOSA”, classe 1^) adattata: SU UN RAMO DELLA GRANDE PIANTA C’E’ UN NIDO CON 3 UOVA. DA TANTO TEMPO, LA MAMMA PASSERA ASPETTA DI VEDERE APRIRSI LE SUE BELLE UOVA PER ABBRACCIARE I SUOI UCCELLINI. UN BEL GIORNO, SENTE LE UOVA CHE SCRICCHIOLANO. “SONO I MIEI PICCINI!” DICE LA MAMMA PASSERA E ANCORA: “STANNO PER NASCERE…” E ALL’ IMPROVVISO 2 UOVA SI SCHIUDONO E 2 PICCOLI UCCELLINI CINGUETTANO. MA, UN UOVO NON SI APRE. COSA CI SARA’ DENTRO?… “ECCO SENTO CRI-CRI, STA PER NASCERE” DICE CONTENTA LA PASSERA. L’ UOVO SI APRE ED ESCE L’ UCCELLINO CHE CINGUETTA PIU’ DI TUTTI. LA MAMMA ALLORA CHIAMA IL PAPA’ PASSERO, CHE E’ A CACCIA DI INSETTI, E GLI FA VEDERE I LORO PICCOLI: “COME SONO PICCOLINI” DICE IL PAPA’. DECIDONO INSIEME CHE L’ UCCELLINO CHE CINGUETTA PIU’ FORTE SI CHIAMERA’ CIPI’.

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Rivolgiamo velocemente agli alunni semplici domande dove per rispondere “sì” devono alzare la mano e per rispondere “no” non la devono alzare: la mamma di Cipì è nel nido a covare? Nel nido ci sono 10 uova? Le uova si schiudono tutte insieme? Il papà passero è nel cielo in cerca di cibo?…riprendendo pian piano tutte le immagini. Possiamo poi conversare con loro ponendo domande aperte: chi aspetta la nascita di Cipì? Cosa fa la sua mamma mentre aspetta? E il suo papà? E voi, dove siete nati? Chi vi aspettava? Se abbiamo delle immagini da mostrare con bambini appena nati le osserviamo e commentiamo insieme, riportando i sentimenti di gioia e l’emozione dei genitori al momento della loro nascita. Da questa conversazione sulla nascita, insieme ai bambini, giungiamo alla conclusione che siamo nati perché qualcuno che ci voleva bene ci aspettava e ci ha chiamati alla vita. Continuiamo a far loro delle semplici domande: Cipì è amato dai suoi genitori? I vostri genitori vi amano? Come lo vedete l’ amore? Voi fate gesti d’ amore verso i vostri genitori? Dalle idee dei bambini emergerà che quando si vuole bene a qualcuno si desidera la sua felicità, quindi ora possiamo far presente ai bambini che c’è un Dio Padre in cielo che ci vuole bene e ci ha creati per la felicità nostra e dei nostri genitori. Possiamo aggiungere che la mamma e il papà hanno collaborato alla nostra nascita, ma è stato Dio che ci ha chiamati alla vita perché solo Lui è capace di creare. Nella seconda fase scriviamo coi bambini la data e il titolo: E’ NATO CIPI’ nella prima pagina libera del quaderno. Nella seguente un altro titolo: IO SONO NATO. Li invitiamo dunque a disegnare a matita il momento della nascita dell’ uccellino e poi la loro (una volta effettuati entrambi i disegni possono colorarli preferibilmente a pastelli, poiché spesso il pennarello colora anche il retro della pagina). Mentre disegnano proponiamo di portare da casa, per la prossima lezione, le foto della loro nascita da vedere tutti insieme (è opportuno che prima di fare questa proposta siamo sicuri che non ci siano casi di famiglie particolari, ci possiamo informare dalle colleghe). VALENZA EDUCATIVA: apprezzare il dono della vita.L’ IRC si propone di portare l’ alunno a riflettere sul significato cristiano del dono della vita e ad intuire l’ esistenza di un “Creatore”. 6° incontro (2 ore) Materiale: inno - foto della loro nascita – immagine di Dio

f) Io sono nato

Cantiamo coi bambini l’ inno e visioniamo insieme le loro foto. Dialoghiamo facendogli raccontare ciò che sanno della loro nascita. Mostriamo un’ immagine di DIO PADRE E CREATORE e la appendiamo in classe. Cantiamo: “Grazie per la vita che ci hai dato”: Grazie per la vita che ci hai dato (MANI AL CUORE) grazie nostro Dio per il creato (BRACCIA APERTE) noi ti diciamo grazie per davvero (MANI AL CUORE)

per ogni uomo (DITO AD INDICARE GLI ALTRI) per la terra e il cielo (BRACCIA VERSO L’ ALTO)

Probabilmente molti dovranno terminare di colorare il disegno della lezione precedente, quindi diamo loro il tempo di finire. Intanto noi mettiamo una didascalia al disegno della loro nascita: verifichiamo con ogni bambino, facendogli semplici domande, se ha colto i contenuti essenziali.

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VALENZA EDUCATIVA:condividere momenti felici con gli altri. L’IRC contribuisce a sviluppare nell’ alunno la consapevolezza che nella vita quotidiana la diversità di ognuno è una ricchezza, un valore che arricchisce e rende più consapevoli della propria identità. 7° incontro (2 ore o più) Materiale: inno – storia di Cipì (da M. Lodi, “Cipì”) – eventuali riviste, o un cestino di vimini o un grande telo con tempere e pennelli

g) Cipì vuole scoprire il mondo

Cantiamo l’ inno e li invitiamo ad ascoltare la storia di Cipì (la parte del testo che racconta di quando lui vuole scoprire il mondo) adattata: DA QUANDO LE 3 UOVA SI SONO APERTE E’ PASSATA UNA SETTIMANA. CHISSA’ SE CIPI’ E I SUOI FRATELLINI SONO CRESCIUTI? ECCO IL NIDO: INSIEME ALLA MAMMA I PICCOLI SONO AL SICURO: COME TUTTI I PICCOLI APPENA NATI MANGIANO E DORMONO. MA CIPI’ E’ UN PO’ AGITATO, MENTRE I SUOI FRATELLI DORMONO BEATI. “VOGLIO ANDARE A VEDERE IL MONDO!” DICE CIPI’ ALLA MAMMA. E SBATTE FORTE LE ALUCCE PERCHE’ VUOLE GIA’ VOLARE… “E’ TROPPO PRESTO, DOBBIAMO ASPETTARE ANCORA UN PO’ ” RISPONDE LA MAMMA. MA CIPI’ NON VUOLE OBBEDIRE E CON LE SUE ZAMPETTE CORRE FUORI DAL NIDO E…SCIVOLA, SBATTE IL PICCOLO BECCO CONTRO IL TRONCO DEL GRANDE ALBERO E SI FA TANTO MALE. LA MAMMMA LO CHIAMA: “CIPI’, CIPI’!”, MA LUI NON RISPONDE. PER FORTUNA POI IL PICCOLO SI ALZA E VA A FARSI COCCOLARE TRA LE CALDE PIUME DELLA MAMMA. CIPI’ PIANGE E PENSA: “COME FACCIO ADESSO A VEDERE IL MONDO?” LA MAMMA LO CONSOLA E LO ABBRACCIA STRETTO STRETTO. “A VEDERE IL MONDO CI ANDREMO INSIEME TRA QUALCHE GIORNO. NON AVERE FRETTA, SEI ANCORA PICCOLINO” DICE LEI CON TANTO AMORE.

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Dopo aver letto lentamente il brano mostrando le immagini, poniamo ai bambini semplici domande per verificare che ci sia stata comprensione da parte di tutti. Portiamo i bambini a considerare l’ uscita dal nido come qualcosa di importante per l’ uccellino che vuole imparare, conoscere, scoprire cosa c’è di nuovo. Chiediamo ai bambini di aiutarlo: poichè si è fatto male e per un po’ dovrà stare ancora nel nido ci pensiamo noi, che il mondo intorno agli alberi lo conosciamo, a mostrarglielo. A questo punto possiamo fare ai bambini diverse proposte, a seconda del tempo esterno, della vivacità dei bambini, di particolari necessità dell’ ambiente scolastico, …:

- l’ uscita in giardino per raccogliere insieme elementi e piccoli animali dell’ erba (magari con un bel cestino di vimini) per allestire un “angolo di natura” in classe: da riprodurre sul quaderno;

- il ritaglio di riviste (già visionate per eliminare pagine poco consone a bambini di quest’ età) per ricercare immagini della natura creata da Dio e realizzare un cartellone e una pagina del quaderno (in questo caso possiamo anche aiutare gli alunni a distinguere le cose create e quelle costruite dall’ uomo);

- l’ allestimento di un grande cartellone, appoggiato alla parete a loro altezza, dove possono dipingere con colori e pennelli in uno spazio personale (calcoliamo anche che ci si dovrebbe mettere d’ accordo su cosa disegnare per evitare il più possibile doppioni), in questo caso è utile che i bambini abbiano un scheda con un giardino da colorare, mentre attendono il proprio turno per andare al cartellone;

- la realizzazione di un “gioco della creazione” con un percorso a caselle, contenenti gli elementi della natura. In questo caso dovremmo aver già preparato il percorso su un grande telo, diviso a caselle, una per ogni bambino e alcune in più per i “quiz” (che al momento di eseguire il gioco porremo a chi arriverà sulla casella), “salta un turno” e l’ “arrivo”. Su fogli preparati a misura di caselle i bambini realizzeranno il loro disegno (in modo da non lavorare tutti insieme sul percorso) dopo aver deciso cosa spetta ad ognuno. Possiamo poi far realizzare un piccolo segnaposto (anche solo il loro nome), munirci di un grosso dado (ricavato da una scatoletta da bomboniera) e nella prossima lezione giocare, dopo aver realizzato sul quaderno una scheda di sintesi o un disegno. Dopo aver giocato il telo verrà appeso come un cartellone.

E’ evidente che ognuna di queste proposte ha una sua valenza specifica sui bambini e sta all’ insegnante valutarne l’ idoneità e magari modificarla per adattarla meglio alle caratteristiche e ai tempi della classe. VALENZA EDUCATIVA: esprimere sensazioni e sentimenti di stupore dinnanzi al creato. L’ IRC contribuisce a sviluppare nell’ alunno la meraviglia per le cose quotidiane, che possono essere viste con un sguardo più profondo che arricchisce la nostra esistenza.

8° incontro (2 ore) Materiale: inno - immagine di S. Francesco – racconto di S. Francesco e il lupo (“Francesco e gli animali” di P.Madero, ed.paoline) – teatrino (ricavato da una scatola di stivali alla quale è stata tolta una parte di fondo e applicata una pagina di carta velina bianca) – torcia - ombre cinesi con sagome del lupo, il Santo e un gruppo di bambini agganciati a delle bacchette.

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Classe Prima Percorso Rosso Primo bimestre 29

h) San Francesco

Cantiamo l’ inno. Annunciamo ai bambini che oggi sarà una lezione speciale… perché andremo a teatro. Ma per qualche bambino può avere paura del buio nella classe e della storia con un lupo. Dialoghiamo, quindi, con tutti i bambini ponendo discretamente alcune domande: c’ è qualcuno di voi che ha paura del buio? Quando hai paura del buio? Cosa c’ è nel buio che ti fa paura? Quando vai a dormire, tieni una luce accesa in cameretta?… Ascoltiamo uno alla volta tutti i bambini, cercando di tranquillizzare i più paurosi e spiegando che nel buio ci sarà la luce del teatrino. Prepariamo quindi la classe: davanti alla cattedra sulla quale v’ è il teatrino, disponiamo gli alunni seduti a semicerchio sulle loro seggioline. Accendiamo la torcia dietro il teatrino e abbassiamo le tapparelle. Portiamo i bambini a conoscenza della figura di S. Francesco raccontando solo quei tratti della sua persona che ci permettono di capire il suo grande amore verso il creato, anche attraverso il loro prodotto della lezione precedente. Non dimentichiamo di mostrare una sua immagine o per lo meno di raccontare qual è l’ abbigliamento del Santo. Possiamo ora presentare il racconto dell’ incontro di S. Francesco col lupo di Gubbio, utilizzando il teatrino delle ombre cinesi.

(sagome dei personaggi del teatrino di S. Francesco) Continuiamo dialogando coi bambini ponendo domande di comprensione del testo: cos’ è Gubbio? Chi spaventava gli abitanti di Gubbio? Cosa voleva fare il lupo? Ma il lupo era cattivo o aveva solo fame? Come ha fatto San Francesco ad aiutare il lupo? E ad aiutare gli abitanti di Gubbio? Come finisce la storia?… Terminiamo considerando con loro che le cose della natura ci sono state donate da Dio Padre e Creatore (ricordiamo il lavoro eseguito insieme nell’ incontro “Cipi’ vuole scoprire il mondo”) e che S. Francesco ci insegna ad amarle, anche se ci fanno paura, come un lupo. Possiamo chiedere ai bambini cosa c’è per loro nella natura che fa paura, instaurando un dialogo per aiutarli a capire che ciò che Dio ha creato è sempre utile alla vita del mondo. Se vogliono facciamo loro provare, a coppie, il dietro le quinte del teatrino. Sul quaderno, dopo la data e il titolo: SAN FRANCESCO AMA GLI ANIMALI, proponiamo di fare un disegno del teatrino con San Francesco e il lupo o una scheda semplice sul Santo.

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Classe Prima Percorso Rosso Primo bimestre 30

(immagine di S. Francesco) VALENZA EDUCATIVA: amare e rispettare la natura. L’ IRC contribuisce a sviluppare negli alunni la consapevolezza che il mondo va curato per il benessere di tutti.