S e J: proprietà sistemiche * Le questioni del controllo non possono essere trattate guardando...
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Transcript of S e J: proprietà sistemiche * Le questioni del controllo non possono essere trattate guardando...
S e J: proprietà sistemiche
* Le questioni del controllo non possono essere trattate guardando solamente allo stadio isolato.
* Ciascuna variabile (metabolita o flusso) non è determinata da un singolo stadio ma dipende in generale da tutti, magari in maniera diversa. Come possiamo formalizzare questo in maniera quantitativa?
* Se vogliamo risposte quantitative dobbiamo porre domande quantitative
Se il RLS non va bene con cosa possiamo sostituirlo?
Le vie metaboliche
Serie di intermedi metabolici (A,B,C…) “collegati” tra di loro da enzimi (E1, E2 …).
Nel mare magnum delle possibili reazioni a cui i metaboliti possono dare luogo, la specificità e peculiarità della catalisi enzimatica permettono, rispettivamente, una selezione molto ristretta e condizioni molto blande di reazione.
E1
E2
E3
E4
Le quantità di enzima e le relative leggi cinetiche determinano i flussi
Come descrivo in termini quantitativi una via metabolica?
Definire la via metabolica e i suoi confiniCercare leggi cinetiche adeguate per tutti gli enzimi/processiScrivere il sistema di equazioni che, una volta risolte, portino a esprimere le variabili (ad es. la concentrazione dei metaboliti o il flusso) in funzione dei parametri del sistema e del tempo
J = f(A, B, P1, P2, X1,X2, t…)
Una via metabolica: qualche concetto in più
X0 S1 S2 S3 ….. X1
E1 E2 E3 E4 … En
Attenzione: vie ramificate, cicliche con cofattori…
• n enzimi (ciascuno con la sua legge cinetica) e.g. vE2= f (A1, A2, A5, VmaxE2 …)
• n-1 substrati
• 2 metaboliti esterni (X0 and X1)
Come impostare (e risolvere) il problema?
2322
322 SG
dt
dV
V
S
dt
dS vvvv
V = volume
VVdt
)VS(d 32
2 vv
VVdt
dSV
dt
dVS 32
22 vv
Equazione per S2: Ricordate che il volume delle
cellule può variare! (per crescita, con o senza divisione cellulare)
G: tasso di crescita (dV/dt)/V
Se fate lo stesso per tutti i metaboliti (scrivere un’equazione) arrivate ad un insieme di equazioni non lineari
Per S2 vale la relazione: (dS2/dt) = v2 - v3 - GS2
(dS2/dt) = v2 - v3 - GS2
(dS3/dt) = v3 – v4 - GS3
(dS4/dt) = v4 - v5 - GS4
…..e così via
Allo steady state = 0 (flusso costante) e con G=0 (la cellula/ tessuto non cresce di volume), il sistema si semplifica
0 = v2 - v3
0 = v3 – v4
0 = v4 – v5
…..e così via (in presenza di diramazioni la cosa si complica)
C’è bisogno di strumenti adeguati per affrontare il problema; inizieremo con un breve ripasso delle cinetiche enzimatiche.
E’ possibile scrivere il sistema, ma non è facile risolverlo!
Perché v = f (E2, S2, S3, P1, P2, X0, X1…)
cioè funzione della concentrazione di substrati e prodotti, della quantità di enzima, della temperatura, dei metaboliti esterni (distinzione tra parametri e variabili)
Provando a risolvere il sistema…
Quanto un parametro influenza un flusso?
Come varia il flusso se vario la quantità di enzima? Poco o tanto?
Quanto varia il flusso se vario la quantità di enzima?
X0 S1 S2 S3 ….. X1
E1 E2 E3 E4 … En
v1 v2 v3 v4 … vn
Per spiegare il controllo del flusso abbiamo bisogno di introdurre il concetto di elasticità, una proprietà locale
Elasticità o ordine di reazione
Breve introduzione all’elasticità
Occorre meditare sui concetti e rileggere la letteratura
Elasticità (ε)
L’elasticità è una proprietà locale e ci dice come varia la velocità di un enzima al variare della concentrazione di un metabolita con cui l’enzima interagisce (S, P, I ,…)
Viene anche definita come ordine di reazione
E’ la pendenza sul grafico v funzione di S (e ci si aspetta che sia funzione di S) quando la scala è logaritmica.
ΔS Δv δS δv
La differenza può essere grande (Δ) o piccola (δ)
angolareCoeff .S
v
ES
S ln
vln
S
v
v
S
S
v
v
S
SS
v v
Siccome la variabile è, in questo caso, il substrato (S), allora si parla di elasticità al substrato.
Elasticità: coefficiente angolare nello spazio logaritmico
Il coefficiente angolare si ottiene passando al limite...
Elasticità al substrato per una MM irrev.
ε
S/KMProvate a esercitarvi con vExplorer
Elasticità e derivata prima
Elasticità
Derivata prima
v, v' o ε
S/KM e a P?
Potete arrivare lo stesso risultato derivando la formula di MM?
L’elasticità varia tra 1 e 0 (corrispondenti a S=0 e infinito)
?S ln
K
V ln
S ln
vln M
M
S
S
ES
Prova prima a risolverlo, altrimenti vai a vedere
Elasticità al substrato per una MM rev.
L’elasticità varia tra + infinito e – infinito; (attenti a v= 0)
Come si ricava?
?Cosa
succede?
Elasticità e derivata prima MMrev
Elasticità Derivata prima
v v
PS
SES
KP
KS
1
KS
ρ -1
1ε
L’elasticità al substrato di un enzima reversibile possiede due componenti:
* Una di natura termodinamica che dipende da quanto la reazione è spostata dall’equilibrio
* Una di natura cinetica che dipende da quanto l’enzima è saturato rispetto al substrato (prodotto)
L’elasticità distingue tra i contributi termodinamici e cinetici in maniera additiva (invece che moltiplicativa) come accadeva per l’espressione della velocità
Prova a ricavarlo! (soluzione…)
Un enzima può possedere diversi tipi di elasticità
PS
SES
KP
KS
1
KS
ρ -1
1ε
PS
PEP
KP
KS
1
KP
ρ -1
ρ -ε
Elasticità al prodotto
Elasticità al substrato
Elasticità alla quantità di enzima, attivatori, inibitori…
Quanto più lontana è una reazione dall’equilibrio tanto maggiore è il potenziale per la regolazione
Il termine cinetico è la chiave della regolazione
PS
SES
KP
KS
1
KS
ρ -1
1ε
Quando ρ 1 (siamo vicini all’equilibrio) questo termine assume valori molto grandi
Quando ρ 0 (siamo lontani dall’equilibrio) questo termine diventa significativo
Elasticità al substrato per un enzima cooperativo
Usando l’equazione di Hill con n=2, l’elasticità varia 0 e 2
Derivazione della formula per l’elasticità al substrato (enzima tipo MM irrev.)
SK
K
SK
S-SK
SK
S1
SK
V
v
S
S)(K
SV
SK
V
v
S
S
SK
SV
v
S
S
v
v
S
S
v
M
M
M
M
MM
M2
M
M
M
M
M
M
ln
lnES
L’elasticità è indipendente da VM
Derivazione di εs per un enzima reversibile
Ricordando che le espressioni cinetiche possono essere scritte spesso come (numeratore/denominatore)
PS
eqS
f
P/KS/K1
)P/K(SK
V
v
D
Nv
Come semplificare le derivate
lnS
lnD
lnS
lnN
S
D
D
N
S
N
N
S
S
D
D
N
S
N
D
1
N
DS
S
D
D
N
S
N
D
1
DNS
S D
DNS
S
v
v
S
2
N
ES
PS
eqS
f
P/KS/K1
)P/K(SK
V
v
S
f
K
V
S
N
SK
1
D
N
S
D
D
N
SS
f
eqS
f K
1
D
N
K
V
)P/K(SK
VS
S
D
D
N
S
N
N
S
SS
f
eqS
f K
1
D
N
N
S
K
V
)P/K(SK
VS
ρ -1
1
S
P -1
1
eqK SK
S
D
1
PS
SES
KP
KS
1
KS
ρ -1
1ε
L’elasticità al substrato di un enzima reversibile possiede due componenti:
* Una di natura termodinamica che dipende da quanto la reazione è spostata dall’equilibrio
* Una di natura cinetica che dipende da quanto l’enzima è saturato rispetto al substrato (prodotto)
Ritorna al grafico εs
1EP
ES εε Derivando l’elasticità per il prodotto si trova:
Flux Control Coefficient (CJ)
Cosa sono, a cosa servono e come posso misurarli
X0 S1 S2 S3 ….. X1
E1 E2 E3 E4 … En
v1 v2 v3 v4 … vn
Operiamo una variazione nell’enzima E2,
quale sarà la variazione di J corrispondente?
Se siamo allo steady state, v1 = v2 = v3 = v4 = vn = J
ΔE2 ΔJ
δE2 δJ
Operando una variazione piccola di J (ma sufficiente per una misura affidabile) ci avviciniamo alla derivata della curva J= J(E2)
angolareCoeff .E
J
2
Misura di CJ
Per misurare CJ con precisione occorre fare piccole variazioni nella quantità di un enzima (e uno solo!!)
Questo non è sempre fattibile dal punto di vista sperimentale
JEi
C
JEC 2
22
2
2
2
2
2 Eln
Jln
E
J
J
E
E
J
J
E
E
E JJ
Per ogni flusso (reazione), ci sono tanti CJ quanti enzimi; (se ci sono più flussi…)
Il tipo di definizione è simile a quella dell’elasticità, ma il CJ non è una proprietà di tipo locale, bensì di tipo sistemico
Che forma avrà la curva J(E)?
A valori bassi di E
A valori alti di E
Derivata e derivata con scaling
CJ in un grafico log-log
In questa zona la pendenza è 45% cioè il coeffic. Angolare (che è il CJ), è 1
La relazione enzima flusso in un caso reale:
% reduct. Aldolase
% inhibit. Photosynt.
35-78 10-45
Photosynthesis (Calvin cycle) Haake et al. (1998) Plant J. 14:147-57
CJaldolase in wt ≈ 0.24 (normal conditions)
Reduction of plastidial aldolase (reaction close to equilibrium)
Light 400 μmol/m2*s
Enzyme (% wt)
L’aldolasi plastidiale è un enzima che lavora vicino all’equilibrio ma che è limitante
Light at 220, 350, 700 μE
Condition CJTK for wt plants
CO2 amb., light at 220 μE 0.14CO2 amb., light at 700 μE 0.32
Reduction of plastidial transketolase (reaction close to equilibrium)
La transketolasi è un enzima che lavora vicino all’equilibrio ma che è limitante
CJRubisco= 0.1 in wt conditions
Rubisco (%) 57 100 (wt)
“ Vmax31.1 54.1
Activation % 93.5 62.5
Assimilation 6.35 6.80
Rubisco
La Rubisco è un enzima che lavora molto lontano dall’equilibrio e che NON è limitante
Flux control in photosynthesisA significant share of flux control is in
enzymes ‘close to equilibrium’Highly regulated enzymes working far from
equilibrium show less flux controlWhen light is switched on, flux increases:
many reactions are activated through changes in pH, Mg2+, redox status (thioredoxins), carbamylation, inhibitor degradation…
Attivazione parallela (no sign for a RLS!)
Biosintesi del Triptofano in Saccharomyces cerevisiae:
5 enzimi trasformano l’Acido Corismico in Triptofano
Una via metabolica reale: biosintesi di Trp in lievito
AAS (TRP2) PRT (TRP4) PRAI (TRP1)
TrpS (TRP5)InGPS (TRP3)
A rigore le variazioni dovrebbero essere piccole…
Due conclusioni importanti
- I valori di CJ in vivo, nelle condizioni wt, sono bassi
- Incominciano a salire solo per riduzioni notevoli della quantità di enzima (<50%)
La figura testimonia due fatti:
* La sovraespressione non porterà un grande (quanto?) aumento nel flusso!
* Molti enzimi hanno un CJ basso per cui una buona parte dell’attività di ciascuno di essi è dispensabile e questo significa che molte mutazioni sono recessive!
* Easy: Stopping flux to a product through a pathway.
(Pick any enzyme; knock out by mutation or inhibition).
* Hard: Increasing flux to a product through a pathway.
Flux change: an asymmetric problem
Verifica sperimentale della prima conclusione
Solo la simultanea espressione di molti (tutti) i geni causa un ΔJ paragonabile al ΔEi (ΔJ CJ x ΔEi )
Alcune proprietà dei CJ
143210 XSSSSX
54321 E E E E E
Facciamo un esperimento con il pensiero…
aumentiamo l’enzima E1 di una quantità δE1
es. incremento frazionario dell’1% (δE1 / E1)
01.0%1E
E
1
1
Immaginiamo di fare lo stesso per tutti gli enzimi
Otterremo un aumento di flusso δJ, la cui entità sarà:
JEC
1
1
J
J E
E1 E2 E3 E4 E5
δE1
δE2
δE5
δE3
δE4
δJ
δJ
δJ
δJ
δJ
J J J J J
indica l’aumento di flusso determinato dall’enzima 11EJ
Teorema della somma
n
JE
JE
JE
JE
JE
JE
JE
JE
JE
i
n
n
C
CCCC
CCCC
1
EEEEtot
)...(
...
J
J ...
J
J
J
J
J
J
J
J
321
321
n321
11
n
JEi
C
A moment's reflection should show that such a change is equivalent to changing the time scale of the measurements: thus it should change all steady-state fluxes through the system by exactly a factor of α.
Se la somma di tutti i coefficienti CJ deve valere 1, allora si spiega perché in una via metabolica molti (se non addirittura tutti) gli enzimi hanno un CJ basso!
Questo darebbe ragione della recessività dei geni (95%)!!! (nessuna spiegazione alternativa rende ragione dei dati)
Phenotype is flux!
(non sempre…)
A cosa servono i CJ ? Ci permettono di predire il flusso in funzione della quantità di enzima. La bontà della predizione sarà tanto maggiore quanto più piccola sarà la variazione di enzima.
iJE ECJ
ilnln
Viene però usata di solito questa formula per predire le variazioni di flusso, perchè l’approssimazione è minore
E
E
J
J
JEC
ΔE
ΔJ
E1 E2
Se il flusso dipende dalla quantità di enzima con la legge di un’iperbole rettangola,
i
i
EB
AEJ
…allora è possibile ricavare il CJ anche quando avvengono grandi variazioni di E (cosa che in genere non si può fare)
212
212
J)E(E
E )JJ(
JEC
Si usano in pratica i valori di E e di J non di “partenza”, ma di arrivo
Usando questa formula si può derivare una formula più generale per predire le variazioni di flusso in funzione dell’entità della sovraespressione di un enzima:
Note that this differs from the small-change estimate of the flux control coefficient in that the scaling factor is E2/J2, not E1/J1 (the ratio at the original operating point).
JEi
Cr
rf
11
1
JEi
Cf
1
1
Quando r è grande
Se sovrasprimo di 5 volte un enzima con CJ di 0.6, basta usare la curva “5” (r = 5) e trovare dove incontra la retta x=0.6, il risultato sarà un flusso relativo f~2
f flusso relativo
Coefficienti di controllo delle concentrazioni
j
i
SEC
Ci dicono come varia la concentrazione dell’intermedio j-esimo (Sj) al variare della quantità di enzima i.
Attenzione che non è l’inverso dell’elasticità.
E’ di nuovo una proprietà sistemica e ve ne sono in totale: (n enzimi) x (m substrati)
“j” è l’indice da far variare su tutti i substrati “i” è l’indice da far variare su tutti gli enzimi
Definizione formale di CS
3
2
S
E2
3
2
3
3
2
2
3
3
2
2
2
3
3
CEln
Sln
E
S
S
E
E
S
S
E
E
E S
S
j
i
S
Ei
j CEln
Sln
Ci dice come varia la concentrazione di un metabolita al variare di un enzima.
Proprietà sistemica: variando anche un solo enzima è possibile che cambino TUTTI i metaboliti variabili
Esistono n x m CS (n reazioni, m metaboliti)
Se tutti gli enzimi aumentano in quantità (velocità) dello stesso fattore, quale sarà la variazione di SJ ?
Per i vari CS valgono relazioni analoghe al teorema della somma
nSE
SE
SE
SE
SE
SE
SE
SE
SE
SE
SE
SE
SE
j
i
j
n
jJj
j
n
jjj
j
n
jjj
CCCCC
CCCC
CCCC
1
n
n
3
3
2
2
1
1
j
j
)...(
...
E
E ...
E
E
E
E
E
E
S
S
321
321
321
Vale 0!
Per ogni S la somma dei CS vale 0
01
n
SEi
j
iC Teorema della somma
Che significato ha? Alcuni enzimi aumentano la concentrazione di SJ
Altri enzimi diminuiscono la concentrazione di SJ
ReferenzePer il concetto di elasticità, vedi
Fell “understanding the control of Metabolism”, 1997 cap. 5;
Vedi anche il cap. 10 di “Fundamentals of Enzyme kinetics”, di A. Cornish Bowden
Go to chapter 10 “Fundamentals of enzyme kinetics”
Ottima ed approfondita (anche sin troppo in certi capitoli) panoramica sulla MCA: Hofmeyr, Snoep and Westerhoff (2002) Kinetics, Control and Regulation of Metabolic Systems (disponibile da me il file Snoep+Westerhoff.pdf)
Rohwer and Hofmeyr (2010) Kinetic and Thermodynamic Aspects of Enzyme Control and Regulation. J. Phys. Chem. B, 114:16280–16289.
Continua...
ReferenzeArticolo sulla via del Trp in Saccharomyces:
Niederberger P, Prasad R, Miozzari G, Kacser H. (1992) A strategy for increasing an in vivo flux by genetic manipulations. The tryptophan system of yeast. Biochem J. 287:473-9.
Per il concetto di CJ e di elasticità:
Fell “understanding the control of Metabolism”, 1997 cap. 5; vedi anche http://bip.cnrs-mrs.fr/bip10/mca3.htm#1 e http://bip.cnrs-mrs.fr/bip10/mca4.htm
Per la dimostrazione dei teoremi si veda anche la ristampa dell’articolo originale:
Kacser, Burns, Fell (1995) The control of flux. Biochem. Soc. Trans. 23, 341-366
Vedi anche il cap. 10 di “Fundamentals of Enzyme kinetics”, di A. Cornish Bowden
Go to chapter 10 “Fundamentals of enzyme kinetics”