S CHEDA 2 , V IV ERE P ER DO N O

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SCHEDA 2, VIVERE PER DONO FORMAZIONE MISSIONARIA ANNO PASTORALE 2021/2022

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SCHEDA 2, VIVERE PER DONO

FORMAZIONE MISSIONARIAANNO PASTORALE 2021/2022

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La ParolaGiovanni 12,1-8

Sei giorni prima della Pasqua, Gesù andò a Betania, dove si trovava Lazzaro, che egli avevarisuscitato dai morti. E qui gli fecero una cena: Marta serviva e Lazzaro era uno dei commensali.Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedidi Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell'unguento. AlloraGiuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: «Perché quest'olioprofumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri?». Questo egli disse nonperché gl'importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendevaquello che vi mettevano dentro. Gesù allora disse: «Lasciala fare, perché lo conservi per il giornodella mia sepoltura. I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me».

Il commento

Durante il banchetto Maria si avvicina a Gesù e gli unge i piedi con puro nardo, asciugandoli poicoi propri capelli. Il gesto sorprende non poco. È certamente uso onorare un ospite ungendogli ilcapo, ma non certo i piedi. Inoltre, la quantità di profumo impiegata, una libbra (cioè 327grammi), è un’esagerazione, così come il suo valore. Anche il fatto che una donna sciolga icapelli in pubblico per asciugare i piedi di un ospi te è cosa sconveniente. La portata simbolicadel gesto di Maria è molto forte. La sua posizione ai piedi di Gesù è un segno di umiltà e puredi rispetto. Ungendo i piedi a Gesù, Maria esprime un amore senza limi ti per lui. Mentre Martaaveva avvisato Gesù dell’odore putrido del fratello Lazzaro, la puzza della morte, l’unguentoversato abbondantemente sui piedi di Gesù diffonde un buon odore, il profumo della vita. Al gesto corrispondono due commenti. Il primo è quello di Giuda Iscariota, il cui interventostabilisce un legame con la passione, proprio perché egli è presentato come colui che «avrebbetradito Gesù». Antagonista per eccellenza, Giuda adduce una ragione pragmatica, definendo ilgesto di Maria un inutile spreco; la vendita del nardo avrebbe fruttato un notevole guadagno(praticamente lo stipendio di un anno), che si sarebbe potuto devolvere in elemosina ai poveri(una delle massime opere secondo la tradizione della pietà ebraica, specie durante il periodopasquale). Il secondo commento è offerto da Gesù e costituisce il punto culminante della scena. Esso sioppone a quello di Giuda e sposta la discussione sul terreno della cristo logia. Gesù ponel’unzione in relazione alla sua fu tura morte: l’azione va compresa come anticipazione della suasepoltura. Prima che Gesù entri a Gerusalemme, Maria non si illude di vede re in lui un remessianico trionfatore. Il profumo che si diffonde in tutta la casa mostra che la futura morte faràpercepire il buon odore, ovverosia il profumo di vita, la vittoria della risurrezione.

don Matteo Crimella

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La missione come dono

Si fa pressante la domanda circa il modo in cui ripensare la missione proprio dentro ilnostro contesto occidentale, connotato dalla fine della cristianità... In tal senso, comepensare la missione ecclesiale all'interno del nostro contesto culturale? E' possibilerintracciare un paradigma per il quale la missione non risulti in alcun modoconnotata da imposizione o da violenza ma sia al contempo reale e plausibiledentro questo nostro mondo occidentale e non si risolva in un dialogo in assenza diverità? E' infatti palese come sia molto facile che si eviti lo scoglio della violenza riducendo la missione, anche sul piano della riflessione teologica, ad un dialogo chepostula un indifferentismo religioso e in ordine alla verità. Tuttavia, dovrebbe apparireevidente come una missione della quale si possa anche solo sospettare che siaimparentata con l'imposizione, la prevaricazione e il non rispetto della libertà altrui siaoggi improponibile. Al contempo una missione che si risolva in un dialogo in assenza diverità finisce, in altro modo, per essere la smentita in atto della missione della Chiesa. E'dunque possibile prospettare un paradigma che permetta di ripensare la missione dellaChiesa evitando il primo scoglio senza necessariamente incagliarsi nel secondo?Infine, è possibile rintracciare un paradigma che, oltre ad evitare lo scoglio dellaviolenza e del dialogo in assenza di verità, aiuti ad assumere con radicalità leconseguenze della fine della cristianità per i pochi cristiani rimasti, per delleChiese sempre più minoritarie e per dei credenti in Cristo che non sono affatto avulsidalla situazione culturale in cui vivono?

don Roberto Repole, Il Dono dell'Annuncio, San Paolo 2021, pp. 61-62.

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Il testimoneLuca Attanasio

Nato a Saronno nel 1977, cresciuto a Limbiate, nel 2001 si è laureato con lode all'Università

Bocconi di Milano ed è stato ammesso alla carriera diplomatica nel 2003 lavorando al

sottosegretariato di Stato con delega per l'Africa e la cooperazione internazionale. Dal 2010 al

2013 è console generale a Casablanca; nel 2015 è nominato primo consigliere dell'ambasciata

d'Italia ad Abuja in Nigeria. Il 5 settembre 2017, a soli 40 anni, è capo missione a Kinshasa, Congo

RDC, poi ambasciatore straordinario e plenipotenziario. Sensibile alle varie emergenze sociali del

continente africano, nonché attivo in molti programmi di aiuto promossi dalla Comunità di

Sant'Egidio, nel 2020 ha ricevuto il Premio internazionale Nassiriya per la Pace «per il suo

impegno volto alla salvaguardia della pace tra i popoli». Il 22 febbraio 2021 perde la vita, insieme

al carabiniere di scorta Iacovacci, in un agguato sulla strada che percorrevano per visitare i

progetti del PAM del nord Kivu.

Luca si era sposato nel 2015 con Zakia Seddiki, originaria del Marocco, con la quale ha avuto 3

figlie, di cui 2 gemelline. Nel 2017 hanno fondato insieme a Kinshasa l'ONG Mama Sofia, per la

promozione della donna e l’aiuto ai bambini di strada. Essendo di due religioni diverse, il

matrimonio tra Luca e Zakia presentava un aspetto delicato da affrontare ma questa coppia è

riuscita a formare una bellissima famiglia che ha rispettato il credo e la cultura di entrambi,

armonizzando le differenze.

In Luca si percepiva un grande amore per la vita e un sincero interesse per le persone; si

relazionava come un amico con i collaboratori e dipendenti delle sedi diplomatiche dove ha

lavorato; così lo ricorda Moussaab, tecnico informatico del Consolato italiano a Casablanca: “Il

Console Attanasio non disdegnava di giocare una partita a calcio con noi dipendenti e insieme

abbiamo girato per la sua vasta circoscrizione, quasi tutto il Marocco, con lui che faceva da

autista, a visitare gli Italiani sparsi nelle varie città”. Un funzionario competente,

professionale, ma allo stesso tempo pieno di umanità, particolarmente attento alle

persone in difficoltà e vicino ai missionari. Chi lavora in Africa, come i missionari, sa quanto sia

difficile portare avanti progetti di sviluppo in contesti politici precari e spesso corrotti; per questo

la presenza di diplomatici che, come Luca Attanasio, lavorano anche con il cuore, al di là e al di

sopra degli interessi economici, è come una sorgente di acqua nel deserto.

Testimonianza di fra Pietro Pagliarini, missionario in Marocco

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Papa Francesco ci dice

Non può essere autentico un sentimento di intima unione con gli altri esseri della natura, se

nello stesso tempo nel cuore non c’è tenerezza, compassione e preoccupazione per gli esseri

umani. È evidente l’incoerenza di chi lotta contro il traffico di animali a rischio di estinzione, ma

rimane del tutto indifferente davanti alla tratta di persone, si disinteressa dei poveri, o è

determinato a distruggere un altro essere umano che non gli è gradito. Ciò mette a rischio il

senso della lotta per l’ambiente. Non è un caso che, nel cantico in cui loda Dio per le creature,

san Francesco aggiunga: «Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo tuo amore».

Tutto è collegato. Per questo si richiede una preoccupazione per l’ambiente unita al sincero

amore per gli esseri umani e un costante impegno riguardo ai problemi della società

Quando il cuore è veramente aperto a una comunione universale, niente e nessuno è

escluso da tale fraternità. Di conseguenza, è vero anche che l’indifferenza o la crudeltà verso

le altre creature di questo mondo finiscono sempre per trasferirsi in qualche modo al

trattamento che riserviamo agli altri esseri umani. Il cuore è uno solo e la stessa miseria che

porta a maltrattare un animale non tarda a manifestarsi nella relazione con le altre persone.

Ogni maltrattamento verso qualsiasi creatura « è contrario alla dignità umana ». Non possiamo

considerarci persone che amano veramente se escludiamo dai nostri interessi una parte della

realtà: «Pace, giustizia e salvaguardia del creato sono tre questioni del tutto connesse, che non si

potranno separare in modo da essere trattate singolarmente, a pena di ricadere nuovamente

nel riduzionismo». Tutto è in relazione, e tutti noi esseri umani siamo uniti come fratelli

e sorelle in un meraviglioso pellegrinaggio, legati dall’amore che Dio ha per ciascuna delle

sue creature e che ci unisce anche tra noi, con tenero affetto, al fratello sole, alla sorella luna, al

fratello fiume e alla madre terra.

Laudato Sì, 91-92

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Il FilmMission

Un film del 1986 diretto da Roland Joffé, vincitore della Palma d'oro al 39º Festival di Cannes. Sud

America, 1750: nella piccola foresta pluviale sopra le Cascate dell'Iguazú, al confine tra Argentina,

Brasile e Paraguay, Padre Gabriel è un missionario gesuita che, dopo una faticosa scalata delle

cascate in solitaria, raggiunge una tribù di Guaraní ancora allo stato selvaggio, e riesce ad

avvicinarli grazie alla musica del suo oboe.

Per vedere il film clicca suhttps://www.youtube.com/watch?v=4lBSRCvBoEM

La Canzoneil cantico delle creature, Branduardi

Si' laudato, Mio SignoreCon le Tue creatureSpecialmente Frate SoleE la sua luceTu ci illumini di luiChe è bellezza e splendoreDi Te, Altissimo Signore porta il segnoSi' laudato, Mio SignorePer sorelle Luna e StelleChe Tu in cielo le hai formateChiare e belleSi' laudato per Frate VentoAria, nuvole e maltempoChe alle Tue creature dan sostentamento

Si' laudato, Mio SignorePer sorella nostra AcquaElla è casta, molto utile e preziosaSi' laudato per Frate FocoChe ci illumina la notteEd è bello, giocondo e robusto e forteSi' laudato, Mio SignorePer la nostra Madre TerraElla è che ci sostenta e ci governaSi' laudato per coloroChe perdonano per il Tuo amoreSopportando infermità e tribolazioneE beati sian coloroChe cammineranno in paceChe da Te Buon Signore avran corona

Per ascoltare la canzone clicca su: https://www.youtube.com/watch?v=2vIzGZg7iss

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Il libro

"Andare al passo dell'altro, mettersi accanto, non solo fisicamente ma esistenzialmente, èsempre un'operazione complessa, molto delicata. Si tratta di trovare la giusta distanza e la giustavicinanza, la giusta velocità, per aiutare e sostenere senza andare oltre, senza sostituirsi all'altro.Il rischio dietro l'angolo è sempre lo stesso, cioè far passare un messaggio sbagliato: Lascia fare ame, tu non sei capace!"

Marco Bove, Maneggiare con cura. La fragilità delle nostre vite, EDB,Bologna 2021.

La preghiera

Padre nostro, che sei nei cielie regni sulla terra,grande è il tuo amore per noi!Quando eravamo ancora peccatori,hai consegnato il tuo Figlio nelle nostre mani,ci hai donato il tuo Spirito d’amore,ci hai perdonato tutti i peccatie ci hai resi capaci di amarecome tu ci ami,con gratuità e delicatezza,senza pretese,

Madre Maristella delle Monache Benedettine di via Bellotti a Milano

senza possessività,ma nella pienezza della libertà.Padre nostro, che sei nei cielie vivi in ogni cuore,rendici capaci di corrispondere a tanto amore,guardando a te,aprendo braccia e cuore all’altro,correndo senza mai stancarciverso un orizzonte sempre più vasto.Amen.

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Ufficio di Pastorale Missionaria Piazza Fontana 2. 20122 Milanoanimazione.missionaria@diocesi.milano.itwww.chiesadimilano.it/missionario

A cura di p. Piero MasoloGrafica a cura di Sara Deniza Zerbi