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Ruolo della terapia cellulare nell’ischemia critica non rivascolarizzabile Flavio PEINETTI Direttore Dipartimento delle Chirurgie e Cardiovascolare Azienda USL della Valle d’Aosta

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  • Ruolo della terapia cellulare nell’ischemia critica non rivascolarizzabile

    Flavio PEINETTIDirettore Dipartimento delle Chirurgie e Cardiovascolare

    Azienda USL della Valle d’Aosta

  • STORIA NATURALE DELL’AOCPISCHEMIA CRITICA (CLI) – classe Rutherford 4-6

    La maggior parte dei pazienti con ischemia critica riceve una

    qualche forma di trattamento attivo:

    25% - Amputazione primaria

    25% - Sola terapia medica

    50% - Rivascolarizzazione

    Il “destino” di questi pazienti ad 1 anno:25% - Risoluzione della CLI

    20% - CLI persistente25% - Exitus

    30% - Sopravvissuto all’amputazione

    Particolarmente severa appare la prognosi dei pazienti non

    rivascolarizzabili (circa ¼ dei casi) o nei quali i tentativi di

    ricostruzione arteriosa siano falliti (a 6 mesi: 40% perdita

    dell’arto e 20% mortalità)

  • PAZIENTE NON RIVASCOLARIZZABILE

    CRITERI CLINICI

    • Alto rischio chirurgico/anestesiologico

    • Gangrena in fase avanzata con indicazione ad amputazione

    CRITERI ANATOMICI che rendono la rivascolarizzazione impossibile o scarsamente predittiva di successo

    • Ostruzioni arteriose lunghe e calcifiche

    • Scadente run-off

    • Assenza di idoneo materiale protesico

  • PAZIENTE NON RIVASCOLARIZZABILE

    OPZIONI TERAPEUTICHE

    • TERAPIA MEDICA

    • RIVASCOLARIZZAZIONE INDIRETTA (SCS)

    • TERAPIA ANGIOGENETICA

  • PAZIENTE NON RIVASCOLARIZZABILETerapia Medica

    Raccomandazione 4.16

    3. Nel paziente con CLI non rivascolarizzabile è indicato un trattamento

    medico “intensivo “ basato sull’utilizzo di più presidi terapeutici e sulla

    correzione dei fattori di rischio. L’associazione di L-propionil carnitina e

    prostanoidi può migliorare il controllo del dolore e favorire la guarigione

    delle lesioni

    Classe IIb, Livello di evidenza C

  • PROSTANOIDI

    • Le prostaglandine e i loro analoghi promuovono il rilasciamento delle cellulemuscolari lisce e ne inibiscono la proliferazione. Posseggono inoltre attivitàantiaggregante piastrinica.• Vengono somministrati per via endovenosa in ambiente protetto (regime diricovero o di day hospital).• Il farmaco maggiormente utilizzato è l’Iloprost, un analogo della PGI2.• Un grosso limite all’utilizzo è rappresentato dagli effetti collaterali (flushing,cefalea, ipotensione).

    Buoni risultati in termini di salvataggio d’arto e di sopravvivenza

    solo nel 40-50% dei pazienti non rivascolarizzabili

    Nessun elemento per definire a priori i pazienti responsivi al

    trattamento

  • L-PROPIONIL-CARNITINA

    Disponibile nella formulazione orale (1000 mg x 2-3/die) e parenterale (600 mg/diee.v.) migliora l’autonomia di marcia e la qualità di vita del pazienteE’ un farmaco ben tollerato e con rari effetti collaterali

    Applicazioni nell’ISCHEMIA CRITICA: In associazione ai Prostanoidi, il

    suo effetto citoprotettivo sembra determinare una più soddisfacente

    riduzione della sintomatologia dolorosa ed una più rapida guarigione

    delle lesioni

    (Classe I, Livello di evidenza B)

  • PAZIENTE NON RIVASCOLARIZZABILESCS

    Raccomandazione 4.16

    4. Nel paziente con CLI non rivascolarizzabile è indicata la spinal cord

    stimulation (SCS), in aggiunta al trattamento medico “intensivo”, in

    quanto migliora la probabilità di salvataggio d’arto e la qualità di vita;

    l’efficacia è maggiore quanto più è ridotto l’intervallo tra insorgenza

    delle lesioni ed impianto dell’SCS

    Classe I, Livello di evidenza B

    Limite principale: compliance del paziente

  • ANGIOGENESI

    Processo di formazione di nuovi capillari che prendonoorigine in seguito ad attivazione e migrazione delle celluledi rivestimento della parete dei vasi, cellule endoteliali, dacapillari pre-esistenti

  • ANGIOGENESI

    ISCHEMIA IPOSSICA

    LIBERAZIONE FATTORI DI CRESCITAVEGF - FGF

    ANGIOGENESI

  • Mediante somministrazione o induzione in loco di un singolofattore di crescita (es. VEGF)

    - Risultati clinici promettenti in studi clinici anneddotici e non

    controllati

    - Aumentato rischio di:

    • sviluppo di tumori pre-esistenti

    • peggioramento della retinopatia diabetica

    • induzione angiogenesi all’interno delle placche ateromasiche

    rendendole instabili

    PAZIENTE NON RIVASCOLARIZZABILETerapia Angiogenetica

  • Mediante impiego di cellule staminali mesenchimaliindifferenziate (Cellule Endoteliali Progenitrici EPCs) prodotte dalmidollo osseo e presenti nel sangue periferico

    I problemi riguardo alla somministrazione di una TERAPIACELLULARE sono rappresentati da:- dosaggio ottimale di cellule- miglior tipo cellulare (CD34+, CD133+, G-CSF-mobilized,mesenchymal-expanded)- fonte cellulare più appropriate (autologhe o allogeniche,derivate da midollo osseo o da sangue periferico)- via di somministrazione ideale (intramuscolare, intraarteriosao ambedue).

    PAZIENTE NON RIVASCOLARIZZABILETerapia Angiogenetica

  • Journal papers on regenerative therapy in CLI

    • BMNC 46

    • PBMNC+ G-CSF 12

    • PBMNC 1

    Autologous Cell Therapy for Peripheral Arterial Disease:Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized, Non-Randomized, andNon-Controlled StudiesMauro Rigato, Matteo Monami, Gian Paolo Fadini Circulation Research 2017, DOI: 10.1161/CIRCRESAHA.116.3090451

    Nella recente metaanalisi di Rigato e Fadini sono stati individuati in letteratura 46studi che utilizzano preparati derivati dal midollo osseo, 12 che utilizzano cellule dalsangue periferico tutte ottenute mediante l’utilizzo di stimolazione di G-CSF econtemporanea infusione di eparina; un solo studio che utilizza monociti filtrati dalsangue periferico ( pall Celeris)

  • Il concentrato midollare offre la possibilità di portare nel tessuto ischemico

    tutte le componenti che partecipano alla patofisiologia del danno ischemico.

    Exploratory sub-analyses imply that intra-muscular

    implantation of BM-MNCs or mobilized PBMNCs should be

    considered the standard cell therapy for intractable CLI.

    Autologous Cell Therapy for Peripheral Arterial Disease:Systematic Review and Meta-Analysis of Randomized, Non-Randomized, and Non-Controlled Studies

    Mauro Rigato, Matteo Monami, Gian Paolo Fadini Circulation Research 2017

    DOI: 10.1161/CIRCRESAHA.116.309045 1

    Journal papers on regenerative therapy in CLI

  • 2012 - Protocollo per l’utilizzo del concentrato cellulare di midollo nella CLI (Dott. Eugenio Caradonna e Pietro Modugno); approvazione da parte del Consiglio Superiore di Sanità

    2014 – Adozione del protocollo da parte della SICVE come Registro (Coordinatori Flavio Peinetti, Eugenio Caradonna)

    2015 - SMOL Trial (randomizzato) dichiarato non etico

    2016 - SMOL Registry

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    Fasi evolutive dello SMOL

  • Raccomandazione 4.31

    Nell’ischemia critica periferica ritenuta non rivascolarizzabile può essere

    indicato il trattamento con cellule endoteliali progenitrici derivate dal

    midollo osseo (ECPs) in quanto in grado di comportare un miglioramento

    dell’autonomia di marcia, della sintomatologia dolorosa e della

    probabilità di salvataggio d’arto

    Classe IIb, Livello di evidenza B

    2015

  • Save More limbsSMOL

    Perché il metodo Harvest?

    • E’ stato il primo metodo ed è attualmentel’unico ad avere il marchio CE

    • Il concentrato autologo di midollo contienetutte le popolazioni cellulari che partecipanoall’angiogenesi, in particolare una maggiorepercentuale di granulociti e piastrine

    • Supporto della bibliografia circa efficacia esafety

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    Perché il metodo Harvest?

    • Con il sistema ‘’point of care’’ l’aspirato è

    collocato direttamente nella centrifuga in sala

    operatoria, senza bisogno di trasportarlo

    all’esterno

    • Il processo per ottenere il concentrato dura

    circa 15 minuti

  • Obiettivo del Registro

    Il presente registro ha come scopo principale quello di

    validare l’efficacia terapeutica del concentrato cellulare

    autologo prelevato dal midollo osseo utilizzando la

    tecnologia point of care (Harvest Bmac) per la terapia

    dell’ischemia critica non rivascolarizzabile nei pazienti

    che non hanno altre opzioni terapeutiche (Tecnica di

    autotrapianto cellulare)

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  • End points del Registro

    PRIMARIO

    • Efficacia in termine di percentuale di amputazione maggiore d’arto

    evitata

    SECONDARI

    • Sicurezza in termine di percentuale di eventi maggiori avversi evitati

    • Efficacia in termini di miglioramento clinico soggettivo (riduzione del

    dolore, miglioramento della qualità di vita) e oggettivo (TCPO2, Indice

    di Winsor, miglioramento delle lesioni trofiche, quadro angiografico)

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  • •Centri di Chirurgia Vascolare concomprovata esperienza nellerivascolarizzazioni periferiche

    •Partecipazione al SICVEReg

    •Presenza in sede delle strutture diEmatologia e Centro Trasfusionale

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    Criteri selezione centri

  • ANGILETTA Domenico Bari

    BOATTO Renzo Sassari

    CARBONARI Luciano Ancona

    CHIESA Roberto Milano

    CIFARELLI Mario Brindisi

    COLACCHIO Giovanni Bari

    FERRERO Ferruccio Torino

    GAGGIANO Andrea Asti

    GALEAZZI Edoardo Treviso

    IMPEDOVO Giovanni Taranto

    IPPOLITI Arnaldo Roma

    MINGAZZINI Pietro Garbagnate

    MODUGNO Piero Campobasso

    NESSI Franco Torino

    PARONI Giovanni San Giovanni Rotondo

    PEINETTI Flavio Aosta

    PIGNATELLI Francesco Napoli

    PORRETTA Tiziano Milano

    ROVERI Sergio Milano

    SCOLARO Antonino Catania

    SETACCI Carlo Siena

    STELLA Andrea Bologna

    TAURINO Maurizio Roma

    VEROUX Pierfrancesco Catania

    24 CENTRI POTENZIALMENTE ATTIVI

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    SMOL

  • CALCOLO DRG:

    DIAGNOSI

    Diagnosi principale 44023 (aterosclerosi delle arterie degli arti con ulcerazione)

    Diagnosi secondaria 4466 (microangiopatia trombotica)

    PROCEDURA

    Procedura principale 3999 (altri interventi sui vasi)

    Procedure associate 4131 (biopsia midollo osseo)

    9929 (iniezione o infusione di altre sostanze terapeutiche)

    CODICE DRG554 (altri interventi vascolari con complicanze senza diagnosi cardiovascolare maggiore)

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  • Tecnica operatoria

  • Mappaggio pre-operatorio

  • Aspirazione midollarePreparazione concentrato

    midollare

    Autotrapianto concentrato

    midollare

  • •35 pazienti affetti da CLI non rivascolarizzabile

    •29 maschi e 6 femmine

    •Età media 65aa (range 53-77)

    •Rutherford 4 – 14%

    •Rutherford 5 – 63%

    •Rutherford 6 – 23%

    DATI DEL REGISTRO SMOL

  • •Follow-up medio 6 mesi•End-point primario: salvataggio d’arto in 28 casi (80%)•End-point secondari:

    Nessuna complicanza legata alla proceduraMiglioramento clinico in 24 casi (69%)

    • 5 amputazioni minori (7%)

    DATI DEL REGISTRO SMOL

  • Aumento del numero dei centri e conseguentementedei pazienti reclutati

    Inserimento dei dati sul Registro

    Collaborazione degli altri specialisti coinvolti(ematologi/trasfusionisti)

    Possibilità di ripetere il trattamento a distanza

    Indicazione a trattamento in fase meno avanzata dellapatologia

    CRITICITA’

  • grazie per la vostra attenzione