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VENERDÌ 15 NOVEMBRE 2019 REDAZIONE: Galleria San Federico 16, Torino 10121 - Tel. 011/2170606 - Fax 011/2170622 - E-mail: [email protected] - PUBBLICITÀ: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente torino.corriere.it Dati meteo a cura di 3BMeteo.com / / / / OGGI TORINO Vento: Umidità: L’ARIA pessima scadente accettabile buona NO2: Biossido di Azoto O3: Ozono PM10: Polveri sottili NO2 O3 PM10 Giudizio 8°C LUN MAR DOM SAB 85% NO 4 Km/h Pioviggine Patrizia Antonicelli «Una piazza per papà Franco» di Paolo Morelli a pagina 15 di Paolo Mereghetti S e si vuole capire in che direzione sta andando il cinema, Torino resta una tappa obbligata. Su cui però bisogna scommettere a occhi chiusi perché la maggior parte dei registi selezionati sono alle prime o alle primissime armi. Se a Cannes, a Venezia, a Berlino il gioco dei critici è quello di misurare il peso dei nomi che contano, sotto la Mole bisogna affidarsi al piacere della scoperta. Come è successo negli anni passati, quando il TFF ci ha fatto scoprire Tsai Ming-liang e Pietro Marcello, Pablo Larrain e Damien Chazelle, Debra Granik e Chen Kaige. Quest’anno, per esempio, in concorso per l’Italia ci sono Antonio Padovan, già autore di un apprezzato Finché c’è prosecco c’è speranza, e gli esordienti assoluti Riccardo Spinotti e Valentina De Amicis (però con un film made in Usa, dove spicca Anthony Hopkins), qualche nome tutto da scoprire (come sarà l’esordio di Tom Cullen, che lascia il ruolo di Gillingham in Downton Abbey per la regia? O l’opera prima del taiwanese Lungyin Lim?) accanto a registi che hanno già raccolto applausi come il russo Kantemir Balagov o la tunisina Hinde Boujemaa. Senza dimenticare che il fascino del festival torinese sta anche nelle proposte delle altre sezioni, qui mai ridotte a selezioni di serie B come a volte capita altrove. Sicuramente da seguire la retrospettiva dedicata a Teona Strugar Mitevska, «scoperta» a Berlino con Il mio nome è Petrunia, così come la giornata di studi su Mario Soldati o le lezioni di due dei più autorevoli storici e critici del cinema, Kristin Thompson e David Bordwell. continua a pagina 11 Nuovi registi e film CINEMA, IL FASCINO DEL TFF Urbanistica Aspesi: «Servono incentivi da parte delle istituzioni». Gli architetti: «Vendiamo aree dismesse con Milano» Edilizia pubblica, è tutto fermo I grandi progetti immobiliari non decollano e Torino stenta a trovare la sua identità Le storie La fisica del Cnr e l’enologa Due donne e due libri per cambiare il mondo Elisa Palazzi ha 41 anni, è ricercatrice al Cnr e ha scritto un libro per spiegare il clima e il «global warming» ai bambini. Eleonora Guerini ne ha 46, è enologa e ha appena pubblicato «Il grande libro illustrato del vino italiano». Due donne e due libri che cercano di «aggiustare» qualche piccolo pezzo di mondo. a pagina 9 De Ciero, Mecca La polemica Il primo multato: «Rivorrei il monopattino» Bezzon: «Scuse a Lapietra» Il M5S vuole la nuova Ztl A Torino il mattone è bloccato. Ci sono grattacieli al buio, illuminati solo da luci di segnalazione. E altri che si specchiano in un cratere in cui crescono erbacce. La città sta diventando il grande skyline dell’incompiuto. A un po’ più di un anno dalla fine del primo mandato di Chiara Appendino, la pianifica- zione urbanistica del capoluogo subalpino appare incagliata. La progettazione e la mo- dellazione di una città sono infatti il risultato di uno sforzo collettivo, per quanto comples- so, ma a giudicare dalle grandi cattedrali so- spese (o sorte solo su carta), pare che un atto- re remi contro, ed è proprio il pubblico. Sin- tomatico di una città inerte. I grandi progetti immobiliari in mano al pubblico sono al palo. E la città aspetta ancora il rilancio. Il proble- ma, secondo Antonio Mattio, numero uno di Ance Torino? «Prima avevamo un assessore, Guido Montanari, che aveva dato per scontato tutta una serie di iniziative ancora da termina- re. Forse su certe situazioni, mi si lasci dire, c’è stato troppo ottimismo». Gli fa eco Massi- mo Giuntoli, presidente degli architetti: «Il partenariato pubblico-privato se non è in cor- tocircuito, comunque stenta a decollare». alle pagine 2 e 3 Massenzio, Rinaldi Dopo il colpo di scena, arriva l’ultimo atto: Emiliano Bezzon, il comandante dei vigili urbani che mercoledì ha annunciato il ritiro delle sue dimissioni, fa pubblica ammenda. E va a Ca- nossa, come pretendevano i 5 Stelle e l’assessora alla Mobili- tà, per riammetterlo in servi- zio. «Sento il dovere — ha mes- so nero su bianco ieri Bezzon — di rivolgere le mie scuse a Maria Lapietra anche pubbli- camente, come già fatto in pri- vato». Questa volta, però, gli applausi sono timidi. «Scuse sensate, ma ora si vada avanti con il progetto della nuova Ztl», è il commento della capo- gruppo del M5S, Valentina Sganga. a pagina 5 Guccione, Ricci «La risposta a chi vuole investire per riqualificare la città è la revisione del piano regolatore: presenteremo la bozza preliminare entro il 2020». L’assessore all’Urbanistica del Comune di Torino Antonino Iaria risponde così alle decine di progetti immobiliari che sono fermi o faticano ad andare avanti su tutto il territorio di Torino. Anche se sul punto scuote la testa: «Non è vero, tutto sta andando avanti secondo gli iter procedurali». a pagina 2 «Il nuovo piano regolatore? Arriva nel 2020» di Lorenza Castagneri a pagina 6 SANITÀ Turni pesanti e stress Sono già 507 i medici in fuga dagli ospedali L’INCHIESTA Diete e antidepressivi Finisce nei guai il nutrizionista dei vip Enologa Eleonora Guerini, 46 anni, ha pubblicato «Il grande libro illustrato del vino italiano» di Elisa Sola a pagina 7 L’ASSESSORE IARIA Capitan Harlock alla scoperta di Torino La visita del fumettista Leiji Matsumoto: «Essere qui è come stare sull’Arcadia» Sorridente in piazza Palaz- zo di Città, davanti a un taxi su cui campeggia l’immagine del suo Capitan Harlock. Assorto e incuriosito di fronte alle te- che dell’Armeria Reale. Sor- preso e ammirato tra i marmi di Palazzo Madama. Il grande fumettista Leiji Matsumoto ha iniziato il suo soggiorno torinese trascorrendo una giornata da turista alla sco- perta delle bellezze della città. «Nei vostri volti vedo molti miei personaggi, che ho dise- gnato ispirandomi ai tratti eu- ropei. Li ho presi senza chie- dervi il permesso. E se potessi mi porterei via anche quei le- gni intarsiati. Adoro il vostro design, l’arte europea è fonda- mentale nella mia formazio- ne: essere qui è come salire sull’astronave Arcadia». Ed è solo l’inizio: da oggi fino a do- menica lo attende un pro- gramma pubblico fittissimo. Prossima tappa? «Voglio an- dare su Marte. L’ho detto an- che all’agenzia spaziale giap- ponese: non mi interessa la garanzia di tornare, lasciate- mi partire». a pagina 13 Castelli Il tour Il fumettista Leiji Matsumoto Fisica Elisa Palazzi, 41 anni, ricercatrice dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del Cnr Codice cliente: null

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VENERDÌ 15 NOVEMBRE 2019 REDAZIONE: Galleria San Federico 16, Torino 10121 - Tel. 011/2170606 - Fax 011/2170622 - E-mail: [email protected] - PUBBLICITÀ: [email protected] Distribuito con il Corriere della Sera - Non vendibile separatamente

torino.corriere.it

Dati meteo a cura di 3BMeteo.com

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OGGITORINO

Vento:Umidità:

L’ARIA

pessimascadenteaccettabilebuona

NO2: Biossido di AzotoO3: OzonoPM10: Polveri sottili

NO2 O3 PM10 Giudizio

8°C

LUN

9°4°

MAR

8°2°8°5°

DOM

8°5°

SAB

85%NO 4 Km/h

PiovigginePatriziaAntonicelli«Una piazzaper papà Franco»di Paolo Morellia pagina 15

di Paolo Mereghetti

Se si vuole capire inche direzione staandando il cinema,Torino resta unatappa obbligata. Su

cui però bisognascommettere a occhi chiusiperché la maggior parte deiregisti selezionati sono alleprime o alle primissimearmi. Se a Cannes, a Venezia,a Berlino il gioco dei critici èquello di misurare il peso deinomi che contano, sotto laMole bisogna affidarsi alpiacere della scoperta. Comeè successo negli anni passati,quando il TFF ci ha fattoscoprire Tsai Ming-liang ePietro Marcello, PabloLarrain e Damien Chazelle,Debra Granik e Chen Kaige.Quest’anno, per esempio, inconcorso per l’Italia ci sonoAntonio Padovan, già autoredi un apprezzato Finché c’èprosecco c’è speranza, e gliesordienti assoluti RiccardoSpinotti e Valentina DeAmicis (però con un filmmade in Usa, dove spiccaAnthony Hopkins), qualchenome tutto da scoprire(come sarà l’esordio di TomCullen, che lascia il ruolo diGillingham in DowntonAbbey per la regia? O l’operaprima del taiwanese LungyinLim?) accanto a registi chehanno già raccolto applausicome il russo KantemirBalagov o la tunisina HindeBoujemaa. Senzadimenticare che il fascinodel festival torinese staanche nelle proposte dellealtre sezioni, qui mai ridottea selezioni di serie B come avolte capita altrove.Sicuramente da seguire laretrospettiva dedicata aTeona Strugar Mitevska,«scoperta» a Berlino con Ilmio nome è Petrunia, cosìcome la giornata di studi suMario Soldati o le lezioni didue dei più autorevoli storicie critici del cinema, KristinThompson e David Bordwell.

continua a pagina 11

Nuovi registi e film

CINEMA,IL FASCINODELTFF

UrbanisticaAspesi: «Servono incentivi da parte delle istituzioni». Gli architetti: «Vendiamo aree dismesse conMilano»

Edilizia pubblica, è tutto fermoI grandi progetti immobiliari non decollano e Torino stenta a trovare la sua identità

Le storie La fisica del Cnr e l’enologa

DuedonneeduelibripercambiareilmondoElisa Palazzi ha 41 anni, è ricercatrice al Cnr e ha scritto un libro per spiegareil clima e il «global warming» ai bambini. Eleonora Guerini ne ha 46, èenologa e ha appena pubblicato «Il grande libro illustrato del vinoitaliano». Due donne e due libri che cercano di «aggiustare» qualchepiccolo pezzo di mondo. a pagina 9 De Ciero, Mecca

La polemica Il primomultato: «Rivorrei il monopattino»

Bezzon:«ScuseaLapietra»IlM5Svuole lanuovaZtl

A Torino il mattone è bloccato. Ci sonograttacieli al buio, illuminati solo da luci disegnalazione. E altri che si specchiano in uncratere in cui crescono erbacce. La città stadiventando il grande skyline dell’incompiuto.A un po’ più di un anno dalla fine del primomandato di Chiara Appendino, la pianifica-zione urbanistica del capoluogo subalpinoappare incagliata. La progettazione e la mo-dellazione di una città sono infatti il risultatodi uno sforzo collettivo, per quanto comples-so, ma a giudicare dalle grandi cattedrali so-spese (o sorte solo su carta), pare che un atto-re remi contro, ed è proprio il pubblico. Sin-tomatico di una città inerte. I grandi progettiimmobiliari in mano al pubblico sono al palo.E la città aspetta ancora il rilancio. Il proble-ma, secondo Antonio Mattio, numero uno diAnce Torino? «Prima avevamo un assessore,Guido Montanari, che aveva dato per scontatotutta una serie di iniziative ancora da termina-re. Forse su certe situazioni, mi si lasci dire,c’è stato troppo ottimismo». Gli fa eco Massi-mo Giuntoli, presidente degli architetti: «Ilpartenariato pubblico-privato se non è in cor-tocircuito, comunque stenta a decollare».

alle pagine 2 e 3 Massenzio, Rinaldi

Dopo il colpo di scena, arrival’ultimo atto: Emiliano Bezzon,il comandante dei vigili urbaniche mercoledì ha annunciato ilritiro delle sue dimissioni, fapubblica ammenda. E va a Ca-nossa, come pretendevano i 5Stelle e l’assessora alla Mobili-tà, per riammetterlo in servi-zio. «Sento il dovere—hames-so nero su bianco ieri Bezzon— di rivolgere le mie scuse aMaria Lapietra anche pubbli-camente, come già fatto in pri-vato». Questa volta, però, gliapplausi sono timidi. «Scusesensate, ma ora si vada avanticon il progetto della nuovaZtl», è il commento della capo-gruppo del M5S, ValentinaSganga.

a pagina 5Guccione, Ricci

«La risposta a chi vuoleinvestire per riqualificare lacittà è la revisione del pianoregolatore: presenteremo labozza preliminare entro il2020». L’assessoreall’Urbanistica del Comune diTorino Antonino Iariarisponde così alle decine diprogetti immobiliari chesono fermi o faticano adandare avanti su tutto ilterritorio di Torino. Anche sesul punto scuote la testa:«Non è vero, tutto staandando avanti secondo gliiter procedurali».

a pagina 2

«Ilnuovopianoregolatore?Arrivanel2020»

di Lorenza Castagneri a pagina 6

SANITÀ

Turni pesanti e stressSono già 507 imediciin fuga dagli ospedali

L’INCHIESTA

Diete e antidepressiviFinisce nei guaiil nutrizionista dei vip

Enologa Eleonora Guerini, 46 anni, ha pubblicato «Il grande libro illustrato del vino italiano»

di Elisa Sola a pagina 7

L’ASSESSOREIARIA

CapitanHarlockallascopertadiTorinoLa visita del fumettista Leiji Matsumoto: «Essere qui è come stare sull’Arcadia»

Sorridente in piazza Palaz-zo di Città, davanti a un taxi sucui campeggia l’immagine delsuo Capitan Harlock. Assortoe incuriosito di fronte alle te-che dell’Armeria Reale. Sor-preso e ammirato tra i marmidi Palazzo Madama. Il grandefumettista Leiji Matsumotoha iniziato il suo soggiornotorinese trascorrendo unagiornata da turista alla sco-perta delle bellezze della città.«Nei vostri volti vedo moltimiei personaggi, che ho dise-gnato ispirandomi ai tratti eu-ropei. Li ho presi senza chie-

dervi il permesso. E se potessimi porterei via anche quei le-gni intarsiati. Adoro il vostrodesign, l’arte europea è fonda-mentale nella mia formazio-ne: essere qui è come saliresull’astronave Arcadia». Ed èsolo l’inizio: da oggi fino a do-menica lo attende un pro-gramma pubblico fittissimo.Prossima tappa? «Voglio an-dare su Marte. L’ho detto an-che all’agenzia spaziale giap-ponese: non mi interessa lagaranzia di tornare, lasciate-mi partire».

a pagina 13 CastelliIl tour Il fumettista Leiji Matsumoto

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TO2 Venerdì 15 Novembre 2019 Corriere della Sera

Primo piano La città di domani

L’intervista «Labozzadelpianoregolatorearriveràentroil2020enonvincoleràglispaziurbani»

«L a risposta a chivuole investireper riqualificarela città è la revi-

sione del piano regolatore:presenteremo la bozza preli-minare entro il 2020». L’as-sessore all’Urbanistica Anto-nino Iaria risponde così alledecine di progetti che sonofermi o faticano ad andareavanti su tutto il territorio diTorino. Anche se sul puntoscuote la testa: «Non è vero,tutto sta andando avanti se-condo gli iter procedurali».Ma nel frattempo quel lavorosu cui credeva moltissimo ilsuo predecessore, GuidoMontanari (e le cui deleghe si

è tenuta Chiara Appendino),la revisione del piano regola-tore, si trasforma nelle tre pa-roline magiche adatte a ri-spondere a tutte le esigenzedel mondo produttivo, da chicostruisce a chi investe nelmattone.Assessore, come si spiega

questa sensazione diffusache sia tutto fermo?

vincolano gli spazi per anni.L’obiettivo è renderle più ela-stiche».Solo questo?«No, il tutto è basato sul

basso consumo di suolo e sul-la sostenibilità ambientale».Nel frattempo, però, decine

di progetti sono al palo.«Non è vero. A breve discu-

teremo in commissione, perpoi approvarla in Consigliocomunale, la variante propo-sta dagli operatori sulle ex Of-ficine grandi motori».Solo questo?«Sull’ex Diatto si arriverà

presto all’approvazione delPec. E sono già iniziati i lavorisull’ex Buon Pastore, mentre

presto prenderanno il viaquelli sull’area Ponte Mosca».L’ex Westinghouse, la Ma-

nifattura Tabacchi, Porta Su-sa?«Stanno tutti seguendo

l’iter procedurale necessarioper sbloccare i cantieri».Ci sono tempistiche di ini-

zio dei lavori?«Difficile darle, non dipen-

de solo da noi, ma soprattuttodagli operatori privati. Che ciaiuteranno anche su altre par-tite fondamentali».Ad esempio?«Sull’area di crisi comples-

sa e sulla linea 2 della metro:stiamo costruendo il progettoper reperire i fondi privati».Tornando alle ricette del

Comune per aiutare i privatiche vogliono investire sullacittà, oltre al piano regolato-re?«Direi che è sufficiente: già

terminarne la revisione saràun’opera eccezionale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

I grandi progetti immobiliari inmano al pubblico sono al palo. E la città aspetta ancora il rilancioMattio: «Forse c’è stato troppo ottimismo».Giuntoli: «Vendiamoaree dismesse conMilano al C40»

Mattone bloccatoC

i sono grattacieli albuio, illuminati soloda luci di segnalazio-ne degli ostacoli alvolo. E altri che si

specchiano in un cratere in cuicrescono erbacce. Torino, ilgrande skyline incompiuto. Aun po’ più di un anno dalla fi-ne del primomandato di Chia-ra Appendino, la pianificazio-ne urbanistica del capoluogosubalpino appare incagliata.La progettazione e la modella-zione di una città sono infattiil risultato di uno sforzo collet-tivo, per quanto complesso,ma a giudicare dalle grandicattedrali sospese (o sorte solosu carta), pare che un attoreremi contro ed è proprio ilpubblico. Sintomatico di unacittà inerte.Prendiamo il grattacielo

della Regione, 9 anni (si spera)e 260 milioni di euro di in-completezza, fonte di inchie-ste giudiziarie e polemiche anon finire (Intesa ce ne hamessi 8 per fare il suo). Oppu-re la ex Westinghouse di viaPaolo Borsellino, destinata adiventare un palacongressicon la società Brainscapital,ora di nuovo al palo e origineanch’essa di avvisi di garanzia.Oppure ancora il grattacieloRai, un hotel mai nato perchénessuno ci crede: il primo at-tesissimo bando è andato de-serto e ora si attende il secon-do. E vogliam parlare della exManifattura Tabacchi? Nono-stante Ream abbia presentatoun progetto di riqualificazio-ne, si attende ancora di cono-scere se la proposta presentatadall’Sgr sarà accettata dagli en-ti competenti. E qui era ancheandata bene, visto che il Co-

mune aveva espresso un indi-rizzo favorevole.Si potrebbe andare avanti

ancora a lungo e per chilome-tri quadrati. Le ex caserme co-me la M.ar.di.Chi su cui furo-reggiavano Artissima o inter-venti sociali, la Lamarmora invia Asti, l’areaGondrand, in viaCigna, dove due imprenditoriedili aspettano ancora rispostesul loro sogno di rinascita diquel capannone da 10 milametri quadri. L’altro famosograttacielo in divenire a portaSusa, di fianco a quello di Inte-sa Sanpaolo e dipendente daun bando di Sistemi Urbani Fs.E intanto passano mesi e il ca-pitale si parcheggia.Il problema, secondo Anto-

nioMattio, numero uno di An-

ce Torino? «Prima avevamo unassessore, Guido Montanari,che aveva dato per scontatotutta una serie di iniziative an-cora da terminare. Forse sucerte situazioni, mi si lasci di-re, c’è stato troppo ottimismo,poi si è insediato il nuovo as-sessore a settembre, e a luispetterebbe comprimere que-sti tempi di adattamento». Ilmale saranno anche carte etimbri, ma certe volte è meglio

risalire all’origine del proble-ma. E infatti Mattio sta cercan-do da settimane il sottosegre-tario Giorgis Andrea per chie-dergli di eliminare l’obbligato-rietà della trascrizione deicontratti preliminari nel codi-ce della crisi di impresa.È verosimile che alla scaden-

za della giunta Appendino To-rino cominci sul serio a cam-biare volto? E a muovere soldi,investimenti, attrarre capitali epersone? «Difficile che il pianoregolatore veda la luce in que-sto mandato — è scettico Mat-tio —, ma l’assessore Iaria puòincidere sullo snellimento e ilrecupero di determinate situa-zioni». O per lo meno bussare,con alcuni colleghi di altre isti-tuzioni, alla porta di qualcuno

EdiliziaAntonino Iariaè l’assessorecomunaleall’Urbanistica

di Giulia Ricci

«Il punto di partenza non èsemplice: abbiamo un pianoregolatore complicato, cheprevede 200mila varianti».E quindi il Comune che fa?«Il Comune di Torino è

quello che ha la parte tecnicapiù disponibile a interloquiree parlare con gli operatori, dalpiccolo al grande investitore.Questo lo fanno sia gli ufficidell’edilizia privata che quellidell’urbanistica».Basta interloquire per

combattere la burocrazia?«Non ho detto questo: in-

fatti ci stiamo occupando del-la revisione del piano regola-tore, perché non possiamoavere destinazioni d’uso che

❞Abreve sidiscuterà inCommissione lavariantedeglioperatorisulle exOfficinegrandimotori

Tempi previsti«Non è vero che è tuttofermo. Si sta andandoavanti secondogli iter procedurali»

IncompletoIl grattacielo dellaRegione deve ancoraessere completato ecausa solo polemiche

● La parola

SLP

Con l’acronimo «Slp» si intende la«superficie lorda di pavimento», espressain metri quadrati, quale misura degli spaziconsiderati abitabili e/o agibili, rilevanteai fini della determinazione del caricourbanistico. Con la Slp si conteggianoanche le superfici degli spazi apertirealizzati in forma di porticato, loggia,balcone; gli androni di ingresso, dellescale, degli ascensori e dei pianerottoli; glispazi destinati al ricovero ed alla sostadelle autovetture; i vani ed gli spazi checontengono e apparecchiature e impiantitecnici al servizio dei fabbricati.

I grandi incompiutiEx Westinghouse1

Sistemi urbani2

ex-OGMOfficine Grandi Motori

3

Torino Esposizioni4

ex Manifattura Tabacchi5

Grattacielo Rai6

Area ponte Mosca7

Scalo Vallino8

Manufactoring center9

Forze Armate Esercito -Caserma Dabormida

10

CasermaAlessandro La Marmora

11

ex M.ar.di.Chi12

Palazzo del Lavoro13

Palazzo Durando14

ex Area Gondrand15

*gennaio-giugno

150MilioniÈ l’ammontare dei bandi peropere pubbliche pubblicati nellacittà di Torino da gennaio al 30giugno, in linea con il 2018

La vicenda

● A un po’ piùdi un annodalla fine delprimo mandatodi ChiaraAppendino, lapianificazioneurbanistica delcapoluogosubalpinoappareincagliata

● A giudicaredalle grandicattedralisospese (osorte solo sucarta), pare cheun attore remicontro ed èproprio ilpubblico

● Tra i grandiincompiuti ExWestinghouse,grattacielodella Regione,Sistemi urbani,Torinoesposizioni, exManifatturatabacchi

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Corriere della Sera Venerdì 15 Novembre 2019 PRIMO PIANO TO3

«Ilmercato chiedeedifici innovativi,ma servono incentividalle istituzioni»Crespi(Aspesi): restituiamoidentitàaTorino

«N uove regole perprodotti inno-vativi. Non èuna soluzione,

ma un passaggio utile per an-dare incontro a nuove formedi mercato». Per Marco Crespi—numero uno di Aspesi Tori-no, l’associazione nazionaletra le società di promozione esviluppo immobiliare — ilrapporto tra costruttori, istitu-zioni e progetti deve necessa-riamente cambiare. La vecchiaedilizia è, appunto, «vecchia».Presidente il privato quan-

do si muove sul pubblico siincaglia sempre. E la città hauna decina di cattedrali in-compiute.«Ma anche le operazioni

privato-privato sono latenti.Manca infatti un fronte dioperatori che possa dare se-guito alla rigenerazione urba-na. Le aree citate hanno po-tenziali enormi».Perchémanca?«La motivazione sta nel ca-

lo demografico della città,uno dei primi driver che sco-raggiano gli investimenti: To-rino non ha l’appeal della cittàin crescita. Abbiamo bisognodelle istituzioni: il capoluogosta cercando una sua identitàda anni e queste aree possonostimolarla».E voi operatori immobiliari

che cosa potete dare?«Vorremmo una sorta di

nuovo equilibrio fra investito-ri, privati e regole edilizie,magari le istituzioni potreb-bero aiutare a crearlo. A Tori-no manca la sostenibilità eco-nomica delle operazioni, ab-biamo bisogno di una sorta dipremialità così da creare con-tenitori residenziali e terziariin grado di generare prodotti

nuovi per uffici e apparta-menti al passo con i tempi.Ma che non vengano conteg-giati nel calcolo degli oneri.Una sala con armadietti per laconsegna di pacchi da e-com-merce, una palestra condomi-niale: tutte queste cose le pos-siamo fare, ma non devonoinfluire sulla superficie edifi-cabile. Devono essere spaziasserviti all’immobile, masenza oneri e senza diminuirela superficie vendibile».Sta dicendo che quello che

deve partire è già vecchio e bi-sogna ripartire con il nuovo?«Nuove regole per prodotti

innovativi. Non è una soluzio-ne, ma un passaggio utile perandare incontro a forme didomanda più attuali. Se si vasull’usato, è perché non c’è il“nuovo”. Allora stimoliamo ilcliente dando un’offerta cheprimamancava, anche se la ri-sposta può non essere soddi-sfacente. Però è ilmercato chece lo chiede».Vero è che la burocrazia

ammazza qualsiasi voglia difare impresa.«Lì tocchiamo un tema na-

zionale che è uguale in tutte lecittà. Sicuramente gli opera-tori hanno bisogno di certez-ze, quando uno compera as-set di quel genere ha bisognodi sapere le condizioni di ac-quisto; quanto e come può fa-re con quell’area e in quantotempo realizzerà il progettoche ha in mente. Certe volte èmeglio prendere un buon av-vocato invece di un buon ar-chitetto quando si decide diacquistare un terreno (sorri-de)».

A. Rin.© RIPRODUZIONE RISERVATA

e convocare un bel «tavolo dicrisi».Il rischio di questa inattività

è che si propaghi anche aglihub nascenti, come il Manu-facturing center: qui è in stallola vendita di alcune porzioni diTne e i privati che devono inve-stire dove sono?«Il partenariato pubblico-

privato se non è in cortocircui-to, comunque stenta a decolla-re», ammetteMassimoGiunto-li, presidente degli architetti.Che però ha una soluzione e lapropone al Comune. «Presen-tiamoci con Milano al bandoC40 per attrarre investitori suaree dismesse – suggerisce -.Me lo ha chiesto lo stesso as-sessore meneghino Maran:l’anno scorso hanno vendutoben 4 asset su 5 e quest’annopotremmo accodarci a loro conuna nostra proposta, in un’otti-ca di sinergia e connessione».

Andrea Rinaldi© RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi è

● MarcoCrespi,presidentedi AspesiTorino

● Crespi operanel settoreimmobiliareintegrato conNexity HoldingItalia Srl

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78,4%

delle impreseassociate ad Ancenon ha dichiaratoinvestimenti*

62%delle imprese

afferma di nonavere avuto

necessità di ulterioremanodopera specializzata

Tav, icontrolliantimafiaescludonoun’aziendaÈ della Valsusa e fa parte di un consorzio che ha ottenuto un appalto da 3milioni

Il caso

È stato revocato ieri, coneffetto immediato, l’af-fidamento dell’appaltoa un’impresa valsusina

impiegata nelle opere di ma-nutenzione del cantiere Tav diChiomonte. Il provvedimentodisposto da Telt è conseguen-za dell’informazione antima-fia interdittiva emessa dallaPrefettura di Torino. Si trattadel secondo caso di «allonta-namento» di una ditta impe-gnata nei lavori di realizzazio-ne della linea ferroviaria Tori-no-Lione su oltre 1.300 verifi-che effettuate.«All’impresa, impiegata in

attività marginali e che fino aoggi risultava in regola con lanormativa antimafia, è statovietato l’accesso al cantierenelle more delle determina-zioni della struttura binazio-nale per gli accertamenti —

ha spiegato Telt, la società ita-lo-francese che si occupa del-la realizzazione dell’opera —.Il tunnel di base del Monceni-sio è l’unico caso in Europa diapplicazione della normativaantimafia a livello transnazio-nale, indipendentemente dal-la nazionalità dei cantieri»Nel 2018, infatti, le prefettu-

re della Regione Auvergne-Rhone- Alpes e di Torino han-no firmato l’accordo che ren-de operativa una struttura bi-nazionale per accertamentisugli appalti italiani e france-si: «I due prefetti lavorano inparallelo, condividendo le in-formazioni, con il supportodelle rispettive forze di poliziache svolgono controlli e so-pralluoghi congiunti nei di-versi siti — aggiunge Telt —.Le verifiche vengono svoltenon solo sulle aziende appal-

tatrici, ma su tutta la filieradei subappalti, anche percontratti del valore di 1 euro.Le imprese con tutte le cartein regola vengono inserite inuna White List transnaziona-le, una sorta di anagrafe degliesecutori che possono lavora-re nei cantieri».L’azienda colpita dall’inter-

dittiva fa parte di un raggrup-pamento di imprese che haottenuto un appalto da 3 mi-lioni di euro ed è stato incari-cato di gestire nel sito dellaMaddalena illuminazione, vi-

deosorveglianza e ventilazio-ne all’interno della galleriageognostica. Inoltre l’Ati ha ilcompito di progettare e rea-lizzare le recinzioni del nuovocantiere per il tunnel di basedel Moncenisio e fornire sup-porto logistico alle forze del-l’ordine.L’attività geognostica a

Chiomonte si è conclusa nel2017 e attualmente nel cantie-re sono in corso solo interven-ti di manutenzione con circa40 persone impegnate, chediventeranno oltre 400 nellefasi successive. Per i lavori sultunnel di base è previsto l’am-pliamento del sito e la realiz-zazione di uno svincolo auto-stradale sulla Torino-Bardo-necchia. Il tunnel di base do-vrebbe entrare in funzionenel 2030.

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ScavoL’attivitàgeognostica aChiomonte si èconclusa nel2017 eattualmentenel cantieresono in corsosolo interventidimanutenzionecon circa 40personeimpegnate, chediventerannooltre 400 nellefasi successive

Alla MaddalenaL’impresa si dovevaoccuparedi illuminazionee videosorveglianza

di Massimo Massenzio

FermeSopra la exmanifatturaTabacchi dicorso RegioParco e sotto laexWestinghousedi via PaoloBorsellino

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