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SOMMARIO l L’importanza del controllo di qualità nella filiera produttiva dell’olio di oliva l Un bando da 2,5 milioni per progetti di ricerca scientifica l Buona regola controllare l’impianto per tempo l Xylella, via agli indennizzi per 11 milioni di euro l La staffetta per la qualità dell’extravergine 2 3 4 5 6 7 8 n. 3/2015 III Trimestre / Anno XXXI Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale 70% Filiale di Ancona Le azioni di rilancio del settore olivicolo Approvata la legge che stanzia 32 milioni con l’obiettivo di raggiungere 650 mila tonnellate di olio d’oliva L’estate ci ha consegnato l’attesa legge per il rilancio dei settori agricoli in crisi, dove particolare attenzione viene rivolta alla filiera olivicola con una serie di interventi mirati. “Mettia- mo un altro tassello importante - ha commentato il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Mau- rizio Martina - per il rilancio dell’agri- coltura italiana. Siamo intervenuti su settori chiave, come quelli del latte e dell’olio, con azioni che puntano alla tutela del reddito dei produttori”. Due, nel dettaglio, le azioni per il settore olivicolo. 1. Stanziati 32 milioni di euro per il triennio 2015-2017 Per contrastare la crisi del settore olivicolo e oleario il Governo dà il via libera al Piano Olivicolo Nazionale con un fondo da 32 milioni di euro nel triennio 2015-2017. Tra le finalità del Fondo vengono inserite la certifi- cazione e la lotta alla contraffazione. Questo intervento fa parte di una più ampia azione operativa che prevede un coordinamento con le Regioni per far leva sui fondi europei del piano di sviluppo rurale e rafforzare ulte- riormente l’operazione a favore dei produttori. 2. Obiettivo 650 mila tonnellate di olio d’oliva prodotto in Italia In particolare gli interventi puntano al recupero del potenziale produttivo e competitivo con un aumento del 25% delle quantità prodotte a livello nazio- nale nei prossimi 5 anni, arrivando a quota 650 mila tonnellate. Gli inter- venti si concentreranno sulla struttura della singola azienda per elevare la capacità quantitativa di produzione, come indicato prioritariamente dal piano per l’olio presentato dal Mini- stero delle Politiche Agricole alla filie- ra nei mesi scorsi. “Inoltre - fanno rilevare dal Ministero - per andare incontro alle necessità degli agricoltori e dei vivaisti danneg- giati dalla diffusione del batterio Xylel- la fastidiosa in Puglia, viene stabilita la deroga per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, che segue la dichiarazione di calamità”. Della nuova legge ed in particolare del nuovo piano olivicolo ne hanno discusso, all’indomani dell’approva- zione, tutti i protagonisti della filiera dell’olio di oliva riuniti dal Consorzio nazionale degli olivicoltori (CNO) in provincia di Bari. “L’olivicoltura è trainante - ha sotto- lineato Gennaro Sicolo, presidente del Cno - con oltre 200 mila imprese agricole professionali che operano nel settore e un’industria olearia che ha un fatturato annuo di oltre 3 miliar- di di euro. Paesi come il Marocco, la Tunisia e la Spagna investono mas- sicciamente per la competitività del settore. Solo l’Andalusia ha stanziato 300 milioni di euro con il Psr 2014- 2020. Di fronte a questo scenario internazionale l’Italia non può rima- nere indietro ed ora con l’aiuto delle istituzioni abbiamo un buon piano na- zionale olivicolo. Tocca alle regioni ed al sistema delle imprese saperlo in- terpretare ed attuare nel migliore dei modi. Ci sono però tanti ostacoli da superare, a cominciare dalla difesa della qualità italiana, minacciata dalla richiesta formulata in questi giorni da Spagna e Portogallo che vorrebbero rinviare l’entrata in vigore dei nuovi limiti in materia di alchilesteri”. Il presidente di Unaprol, Davide Gra- nieri, ha evidenziato il tema della qualità e della distintività, rimarcando la necessità di intensificare gli sforzi per valorizzare l’olio di oliva 100% italiano: “In questo ambito rientra il progetto della costituzione delle Igp regionali. Comunque resta il fatto che il vero collo di bottiglia dell’inte- ro sistema è la grande distribuzione organizzata”. “Il Piano Olivicolo Nazionale è l’ultimo giro di giostra che abbiamo a disposi- zione per il rilancio e lo sviluppo del settore” ha sottolineato da parte sua Giovanni Zucchi, presidente della organizzazione degli industriali olea- ri Assitol. “In Italia - ha aggiunto - ci sono differenti tipologie di olivicoltura, ognuna con le proprie caratteristiche. Le dobbiamo valorizzare tutte, con una intelligente operazione di seg- mentazione del mercato. Gli olivicoltori hanno bisogno di inve- stire in impianti moderni ed efficienti; l’industria ed il commercio devono fare la loro parte anche con una mag- giore attenzione alla qualità”. l Prevenzione dei rischi nelle operazioni di raccolta l Liguria si rinnova il Patto di Filiera l Puglia leader delle filiere tracciate da Unaprol l L’Abruzzo protegge l’origine dei propri extravergine l Basilicata, nuova legge per sostenere l’olivicoltura l AIPO Verona, via al corso di formazione per frantoiani l L’extravergine alleato contro il diabete l Per gli oli Dop e Igp i prezzi sono sempre sostenuti l Commerciante d’olio: le regole da seguire Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina

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SOMMARIOl L’importanza del controllo di qualità nella filiera produttiva dell’olio di olival Un bando da 2,5 milioni per progetti di ricerca scientifica

l Buona regola controllare l’impianto per tempol Xylella, via agli indennizzi per 11 milioni di euro

l La staffetta per la qualità dell’extravergine

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n. 3/2015 III Trimestre / Anno XXXI

Poste Italiane Spa Spedizione in abbonamento postale 70%Filiale di Ancona

Le azioni di rilancio del settore olivicoloApprovata la legge che stanzia 32 milioni con l’obiettivo di raggiungere 650 mila tonnellate di olio d’oliva

L’estate ci ha consegnato l’attesa legge per il rilancio dei settori agricoli in crisi, dove particolare attenzione viene rivolta alla filiera olivicola con una serie di interventi mirati. “Mettia-mo un altro tassello importante - ha commentato il Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Mau-rizio Martina - per il rilancio dell’agri-coltura italiana. Siamo intervenuti su settori chiave, come quelli del latte e dell’olio, con azioni che puntano alla tutela del reddito dei produttori”. Due, nel dettaglio, le azioni per il settore olivicolo.1. Stanziati 32 milioni di euro per il triennio 2015-2017Per contrastare la crisi del settore olivicolo e oleario il Governo dà il via libera al Piano Olivicolo Nazionale con un fondo da 32 milioni di euro nel triennio 2015-2017. Tra le finalità del Fondo vengono inserite la certifi-cazione e la lotta alla contraffazione. Questo intervento fa parte di una più ampia azione operativa che prevede un coordinamento con le Regioni per far leva sui fondi europei del piano di sviluppo rurale e rafforzare ulte-riormente l’operazione a favore dei produttori.

2. Obiettivo 650 mila tonnellate di olio d’oliva prodotto in ItaliaIn particolare gli interventi puntano al recupero del potenziale produttivo e competitivo con un aumento del 25% delle quantità prodotte a livello nazio-nale nei prossimi 5 anni, arrivando a quota 650 mila tonnellate. Gli inter-venti si concentreranno sulla struttura della singola azienda per elevare la capacità quantitativa di produzione, come indicato prioritariamente dal piano per l’olio presentato dal Mini-stero delle Politiche Agricole alla filie-ra nei mesi scorsi.“Inoltre - fanno rilevare dal Ministero - per andare incontro alle necessità degli agricoltori e dei vivaisti danneg-giati dalla diffusione del batterio Xylel-la fastidiosa in Puglia, viene stabilita la deroga per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale, che segue la dichiarazione di calamità”.Della nuova legge ed in particolare del nuovo piano olivicolo ne hanno discusso, all’indomani dell’approva-zione, tutti i protagonisti della filiera dell’olio di oliva riuniti dal Consorzio nazionale degli olivicoltori (CNO) in provincia di Bari. “L’olivicoltura è trainante - ha sotto-

lineato Gennaro Sicolo, presidente del Cno - con oltre 200 mila imprese agricole professionali che operano nel settore e un’industria olearia che ha un fatturato annuo di oltre 3 miliar-di di euro. Paesi come il Marocco, la Tunisia e la Spagna investono mas-sicciamente per la competitività del settore. Solo l’Andalusia ha stanziato 300 milioni di euro con il Psr 2014-2020. Di fronte a questo scenario internazionale l’Italia non può rima-nere indietro ed ora con l’aiuto delle istituzioni abbiamo un buon piano na-zionale olivicolo. Tocca alle regioni ed al sistema delle imprese saperlo in-terpretare ed attuare nel migliore dei modi. Ci sono però tanti ostacoli da superare, a cominciare dalla difesa della qualità italiana, minacciata dalla richiesta formulata in questi giorni da Spagna e Portogallo che vorrebbero rinviare l’entrata in vigore dei nuovi limiti in materia di alchilesteri”.Il presidente di Unaprol, Davide Gra-nieri, ha evidenziato il tema della

qualità e della distintività, rimarcando la necessità di intensificare gli sforzi per valorizzare l’olio di oliva 100% italiano: “In questo ambito rientra il progetto della costituzione delle Igp regionali. Comunque resta il fatto che il vero collo di bottiglia dell’inte-ro sistema è la grande distribuzione organizzata”.“Il Piano Olivicolo Nazionale è l’ultimo giro di giostra che abbiamo a disposi-zione per il rilancio e lo sviluppo del settore” ha sottolineato da parte sua Giovanni Zucchi, presidente della organizzazione degli industriali olea-ri Assitol. “In Italia - ha aggiunto - ci sono differenti tipologie di olivicoltura, ognuna con le proprie caratteristiche. Le dobbiamo valorizzare tutte, con una intelligente operazione di seg-mentazione del mercato. Gli olivicoltori hanno bisogno di inve-stire in impianti moderni ed efficienti; l’industria ed il commercio devono fare la loro parte anche con una mag-giore attenzione alla qualità”.

l Prevenzione dei rischi nelle operazioni di raccoltal Liguria si rinnova il Patto di Filieral Puglia leader delle filiere tracciate da Unaprol

l L’Abruzzo protegge l’origine dei propri extravergine l Basilicata, nuova legge per sostenere l’olivicoltura

l AIPO Verona, via al corso di formazione per frantoiani l L’extravergine alleato contro il diabete

l Per gli oli Dop e Igp i prezzi sono sempre sostenuti l Commerciante d’olio: le regole da seguire

Il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina

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L’importanza del controllo di qualità nella filiera produttiva dell’olio di oliva

Un bando da 2,5 milioni per progetti di ricerca scientifica

Il controllo di qualità nel settore ali-mentare è diventato negli ultimi anni sempre più importante.Anche nel settore oleario un numero sempre crescente di operatori fa uso di strumenti per effettuare analisi ra-pide sugli oli per eseguire i controlli di qualità in ogni fase della filiera pro-duttiva e anche al momento dell’ac-quisto .Nei frantoi oleari è diventata una buona pratica effettuare le analisi su ogni partita di olio prodotto per veri-ficarne le caratteristiche qualitative e quindi stabilirne la classe di apparte-nenza.CDR OxiTester è attualmente il si-stema maggiormente impiegato per eseguire le analisi sugli oli. Lo uti-lizzano migliaia di frantoi oleari in Italia e nel mondo ed è considerato il metodo più innovativo e semplice per verificare la qualità del proprio prodotto.L’acidità, il valore di perossidi e il li-vello di polifenoli sono le analisi che si possono effettuare in modo sem-plice e rapido con l’analizzatore CDR OxiTester. Grazie a queste analisi i frantoiani sono in grado di conoscere in modo oggettivo la qualità dell’olio appena

Ammontano a 2,5 milioni di euro le risorse che la nuova edizione di Ager - l’iniziativa sull’agroalimentare soste-nuta da 16 Fondazioni di origine ban-caria - ha destinato a progetti di ricerca scientifica per il sostegno e lo sviluppo dell’olivo e dell’olio italiano. Il bando, le cui domande di partecipazione sca-dono il prossimo 30 ottobre, è stato presentato ad Expo ad una platea di oltre 150 partecipanti, rappresentanti di università ed enti di ricerca italiani e del mondo imprenditoriale.Ampie e diversificate le linee di ricerca finanziabili, mirate per questa edizio-ne proprio al sostegno dell’olio extra vergine di oliva, che vanno dal miglio-ramento produttivo degli impianti, alla valorizzazione del prodotto, passando attraverso la trasformazione e conse-guente gestione e riutilizzo dei sotto-prodotti ottenuti.Due le principali novità di questa nuo-va edizione di Ager: la totale copertura dei costi (i progetti sono infatti finan-ziabili al 100%) e la richiesta di un det-tagliato e mirato piano di comunica-zione, in grado di assicurare, a partire dall’approvazione, un’ampia e diffusa divulgazione dei progetti e dei loro ri-sultati sia agli addetti ai lavori (comuni-tà scientifica, stakeholder) che a tutta la società civile.Tra i punti cardine richiesti ai progetti

ci sono: il forte approccio multidiscipli-nare, la candidatura di enti che svol-gono direttamente attività di ricerca scientifica negli ambiti identificati dal bando ed esclusivamente organizzati in partenariati. Altro aspetto riguarda il soggetto capofila, che deve obbli-gatoriamente rientrare nei territori di riferimento delle Fondazioni di origi-ne bancaria che sostengono Ager: la Fondazione Cariplo (capofila), le Fon-dazioni di Padova e Rovigo, Cuneo, Modena, Parma, Udine e Pordenone, Sardegna, Bolzano, Teramo e la Fon-dazione con il Sud.Confermata la modalità di selezione dei progetti meritevoli di contributo attra-verso un panel internazionale di esperti indipendenti atto a garantire obiettività e trasparenza di giudizio (peer review). Info: www.progettoager.it

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prodotto. Molto spesso si dà per scontato che la qualità dell’olio di oliva sia ottimale, rischiando di trovare brutte sorprese. È quello che è accaduto nella scorsa stagione olearia in molte zone dove tradizionalmente si produce olio ex-travergine con valori di acidità infe-riori a 0,5%. Infatti nel 2014 gli oli prodotti sono stati caratterizzati da valori di acidità molto elevati che hanno anche su-perato lo 0,8%, limite massimo per

poter classificare l’olio come extra-vergine. In questo caso i frantoi dotati del si-stema di analisi CDR OxiTester sono riusciti ad avere le informazione sulla scarsa qualità dell’olio in tempo per gestire i problemi che ne sono deri-vati.Infatti le analisi dell’olio sono state particolarmente apprezzate durante quella campagna olearia: conoscere per tempo i valori di acidità e il nu-mero di perossidi hanno rappresen-

tato un fattore cruciale per gestire l’emergenza provocata dalla scarsa qualità dell’olio all’interno dei frantoi che hanno fermato per tempo la pro-duzione di oli che sono risultati non extravergini o addirittura al limite del-la commestibilità.Inoltre le analisi dell’olio hanno rive-stito un ruolo importante come ele-mento di controllo per prevenire o contrastare fenomeni di contraffazio-ne o frode, che sono più frequenti in annate così a rischio.Gli oli dell’annata 2014 sono anche stati caratterizzati da livelli di poli-fenoli totali spiccatamente sotto le medie degli ultimi anni, confermando tutti i problemi di quella annata.Infatti il livello di polifenoli totali nell’o-lio è un buon indicatore delle sue qualità organolettiche come l’amaro e il piccante. Inoltre i polifenoli totali rappresentano la capacità antiossi-dante e quindi danno un’indicazione su quanto l’olio sarà capace di man-tenere le sue caratteristiche integre.Anche questa analisi può essere eseguita in pochi minuti con l’analiz-zatore CDR OxiTester.OxiTester è progettato e prodotto in Italia da CDR s.r.l. - Firenze ([email protected] 055 871431).

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Buona regola controllare l’impianto per tempoUna programmazione puntuale fa risparmiare e dà piena garanzia di efficienza al frantoianoPerché non controllare l’impianto ole-ario prima dell’inizio delle vacanze estive e appena terminata la campa-gna olearia? Purtroppo ancora poche sono le aziende olearie che hanno preso l’abitudine di programmare queste attività con il dovuto anticipo. Eppure anticipare queste attività si-gnifica:1. avere dei controlli effettuati senza l’assillo del tempo e quindi molto più accurati;2. avere delle agevolazioni econo-miche nell’acquisto di ricambi e nelle prestazioni di manodopera; 3. avere delle agevolazioni nei paga-menti; 4. evitare fermi impianto non previsti e costosi.Del resto per un olio di qualità è indi-spensabile avere un impianto a punto in ogni suo particolare, un impianto “eccellente dal punto di vista funzio-nale”. Al riguardo, il Service Pieralisi ha sviluppato diverse iniziative mirate ad agevolare le attività manutentive delle aziende olearie. Eccole di se-guito:

• Il piano di manutenzione pro-grammata - Operazione Garaging (da Gennaio a Maggio) Permette di effettuare le attività ma-

nutentive per tempo senza l’imminen-za dell’inizio dell’attività produttiva. L’operazione Garaging permette di ri-conoscere preventivamente le usure evitando extra costi e fermi impianto durante la campagna olearia. Inoltre consente di avere condizioni econo-miche agevolate su ricambi originali e manodopera.

• Il negozio on line www.ricambioriginalipieralisi.com Il sito, realizzato su misura per il fran-toiano, permette di ordinare e acqui-stare comodamente ricambi originali Pieralisi in qualsiasi momento, con significativi risparmi economici. Da quest’anno, acquistando nel periodo prefestivo, oltre alle condizioni di ac-quisto agevolate si avrà diritto ad un buono sconto da spendere in succes-sivi acquisti di ricambi e servizi entro il 31 dicembre 2015.Campagne promozionali periodiche e condizioni agevolate sono dedicate esclusivamente a chi effettua acquisti on line.

• L’iniziativa “Fai controllare il tuo impianto entro il 30 Giugno gratu-itamente” Si tratta di un nuovo servizio con il quale Pieralisi invita le aziende ole-

arie a predisporre al meglio i propri impianti.

• Il numero verde 800 713737E’ il numero dedicato che Pieralisi ha istituito per consentire al frantoiano di avere un contatto diretto con il perso-nale tecnico.

Sono queste attività che garantisco-no qualità e sicurezza. Il frantoiano che in buona fede si affida a strutture terze potrebbe a sua insaputa essere ingannato con ricambi contraffatti, si-tuazione che fa imbattere in pericolosi

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rischi.Ricambi contraffatti possono infatti danneggiare il prodotto in termini di resa e qualità dell’olio estratto. I ricambi non originali non dispongo-no di certificati di sicurezza, non sono sottoposti a test di controllo, non sono omologati e solitamente non rispetta-no le normative vigenti in tema di si-curezza e difesa dell’ambiente.Il ricambio Pieralisi è viceversa sem-pre garantito e il service Pieralisi certifica la sua corretta installazione garantendo così l’ottimale funzionalità dell’impianto.

Xylella, via agli indennizzi per 11 milioni di euroFinanziata anche l’attività di ricerca e monitoraggioCon la firma del Ministro delle Po-litiche Agricole è diventato operati-vo il decreto per gli indennizzi agli agricoltori colpiti delle province di Lecce e Brindisi. Per la prima vol-ta un’emergenza fitosanitaria – la Xylella – acquisisce così titolo per l’attivazione del Fondo di solidarietà nazionale. Undici i milioni stanziati per sostenere il reddito delle impre-se agricole, a cui si aggiungono ulte-riori risorse attingendo ai 13 milioni di euro del budget del Commissario di protezione civile. Gli interventi previsti con la dichia-razione di stato di calamità sono: la

sospensione delle rate dei mutui e dei contributi assistenziali e previ-denziali, il risarcimento per mancato reddito, la compensazione per l’ab-battimento degli alberi. Possono ac-cedere a queste misure le aziende agricole che dimostrano una perdita superiore al 30% della loro produ-zione lorda vendibile.Oltre allo stanziamento di risorse, il Ministero ha attivato altre iniziative. È stato messo in campo un poten-ziamento della ricerca con un pro-gramma europeo a guida italiana e uno nazionale con la creazione di un campo sperimentale in Salento per individuare soluzioni. Per le attività di monitoraggio, inoltre, sono in cor-so convenzioni con più reti di labo-ratori con l’obiettivo di arrivare a 10 mila analisi a livello nazionale e 70 mila analisi in Puglia entro un anno. Proprio per aumentare l’attività di monitoraggio 500 tecnici del Corpo forestale verranno qualificati come agenti fitosanitari. Ultimo tassello un accordo tra Ministero e Regione Pu-glia per prevedere nel nuovo Piano di Sviluppo Rurale il finanziamento stabile delle buone pratiche agrico-le e di misure volte al contenimento dell’insetto vettore.

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Olivicoltore, frantoiano, panel: a ciascuno il suo ruolo per un armonioso gioco di squadra

La staffetta per la qualità dell’extravergineAi blocchi di partenza l’olivicoltoreA lui il compito di gestire l’oliveto in maniera razionale al fine di estrinse-care il potenziale produttivo, compati-bilmente alle varietà e all’ambiente di coltivazione; l’estate 2015, asciutta e siccitosa, ha reso necessario in diver-se situazioni l’apporto idrico per evita-re la cascola dei frutticini ed arrivare alla raccolta con una buona carica.Nonostante le alte temperature estive abbiano tenuto a freno la mosca del-le olive nella prima fase dell’estate, a settembre-ottobre l’allarme è ancora alto, a causa delle temperature miti e della estrema recettività delle dru-pe, soprattutto nei casi in cui le ope-razioni di raccolta si protraggano nei mesi di novembre-dicembre e le olive rimangano esposte agli attacchi tardi-vi. Occorre pertanto porre la massima attenzione al rischio di nuove deposi-zioni, tramite ulteriori rilievi in campo e prelievi settimanali di frutti, al fine di verificare le percentuali di infestazione attiva (si ricordano le soglie del 10%

nel caso di difesa con metodo larvici-da e 1-2% per l’adulticida) e di valuta-re eventuali interventi, tenendo conto del numero di trattamenti già effettuati e dell’intervallo di sicurezza dei pro-dotti impiegati.Fondamentale la scelta dell’epoca ot-timale di raccolta quale momento in cui si riesca a conciliare la massima quantità di olio potenzialmente otteni-bile dalla pianta con la migliore qualità dello stesso; tiene conto pertanto di indici quantitativi (peso del frutto, resa in olio, resistenza al distacco, cascola) e qualitativi di maturazione (indice di invaiatura, consistenza della polpa) e delle caratteristiche chimiche ed or-ganolettiche dell’olio. Non è sempre facile trovare un compromesso tra quantità e qualità. L’epoca ottimale di raccolta dipende dal modello di maturazione della va-rietà, ma varia anche in relazione alla stagione (in particolare all’andamento delle temperature e delle piogge), alla zona di coltivazione, alla carica di frutti sulla pianta. Essa può tener conto an-che di altri fattori:- periodo in cui le macchine utilizza-te per il distacco dei frutti forniscono i migliori risultati, nel caso di raccolta

meccanica;- rispetto dell’intervallo di sicurezza dagli ultimi trattamenti fitosanitari ef-fettuati, per evitare di superare i limiti di residui di prodotti fitosanitari am-messi nell’olio;- tipologia di olio che si intende otte-nere; - eventuali effetti negativi sull’induzio-ne e differenziazione delle gemme a fiore, nel caso di raccolta molto tardi-va.Il metodo di raccolta più efficace ed economicamente conveniente va va-lutato in base alle dimensioni dell’o-liveto, le varietà, l’età delle piante, la forma di allevamento e la disponibilità di manodopera, al fine di portare in frantoio le olive sane entro le 24 ore dalla raccolta, per una lavorazione tempestiva.

Il testimone passa al frantoiano A lui la responsabilità di estrinsecare tutte le potenzialità qualitative conte-nute nelle olive conferite dal produt-tore, adottando gli adeguati accorgi-menti nelle diverse fasi del processo estrattivo.Sempre più l’innovazione tecnolo-gica consente di “personalizzare” i parametri in funzione della varietà, dello stadio di maturazione dei frut-ti, dell’annata. Un frantoiano attento e professionalmente preparato è in grado di mettere in atto tutti gli accor-gimenti per ottimizzare il contenuto in sostanze fenoliche e composti volatili ad impatto salutistico e sensoriale. Durante l’attività estrattiva insorgo-no processi biochimici, quali attività enzimatica, fermentativa, fenomeni ossidativi e idrolitici, che possono es-sere guidati o evitati attraverso il con-trollo della temperatura, dell’ossigeno, dell’attività dell’acqua, dell’igiene.Con i frangitori di nuova generazione, il frantoiano può intervenire su variabili quali velocità di rotazione del frangito-re, diametro dei fori della griglia, por-tata delle olive in ingresso al frangitore per ottenere i migliori risultati in base alle caratteristiche delle olive lavorate.

Gramole chiuse, che non consentono scambio di ossigeno con l’esterno, o sotto azoto garantiscono una quan-tità di ossigeno a disposizione degli

enzimi sufficiente per la produzione di una buona carica aromatica, ma nello stesso tempo abbastanza ridotta da li-mitare fortemente i processi ossidativi. L’evoluzione del sistema continuo ha portato alla produzione di centrifughe a due fasi ed a tre fasi a basso con-sumo di acqua, che consentono di ottenere oli caratterizzati da una con-centrazione fenolica più alta di quelli estratti tramite il tradizionale processo di centrifugazione, in quanto si riduce la perdita di questi composti idrofili nelle acque di vegetazione.Importante monitorare la temperatu-ra delle singole fasi di lavorazione, soprattutto nei punti più critici, come all’uscita dell’olio dal decanter. Per in-dicare in etichetta la dicitura “estratto a freddo” è necessario infatti garanti-re che la temperatura della pasta sia mantenuta sotto i 27°C. Si raccomanda vivamente la filtra-zione che, nonostante “impoverisca” l’olio di alcune componenti positive, rappresenta un elemento di stabiliz-

zazione del prodotto. Se ne consiglia pertanto un’esecuzione tempestiva, o comunque prima dell’imbottigliamen-to dell’olio e della fase di stoccaggio, evitando di far decantare l’olio natural-mente e di effettuare frequenti travasi, che comportano una maggiore ossi-dazione del prodotto.

L’ultima parola al PanelSi ricorda che è necessaria la verifi-ca delle caratteristiche qualitative del prodotto sia dal punto di vista chimico (acidità, perossidi, costanti spettro-fotometriche) che sensoriale (Panel test, ad opera di Comitati di assaggio riconosciuti) prima di commercializza-re il prodotto come extravergine. Per la rispondenza alla categoria si ricorda che l’olio, oltre ad avere tutti i parame-tri chimici al di sotto dei limiti di legge, deve essere completamente privo di difetti a livello sensoriale ed avere la caratteristica positiva del fruttato.Occhio all’indicazione monovarietale! Per indicare il nome della varietà in

etichetta è importante garantire che le olive siano 100% di quella varietà e disporre di un sistema di tracciabilità, a partire dalla composizione varietale dell’oliveto, alle partite di olive separa-

te in frantoio e olio in contenitori distin-ti, con chiara indicazione della varietà in ciascun passaggio.

Barbara Alfei

Frutti di Piantone di Mogliano al momento ot-timale di raccolta

Raccolta agevolata delle olive

Un momento del Panel test

Gramole chiuse

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Prevenzione dei rischi nelle operazioni di raccolta

Le operazioni di raccolta, come tanti altri lavori in cam-pagna, comportano rischi ai quali è importante porre at-tenzione, mettendo in atto una serie di accorgimenti utili a ridurre i potenziali danni alla salute dell’operatore. Questi i tre genere di rischi più diffusi.

Rischi ergonomici legati alla movimentazione ma-nuale dei carichi: il solle-vamento e il trasporto delle cassette piene di olive può comportare rischi per la colon-na vertebrale; fare attenzione al peso, piegare le ginocchia prima di sollevare il carico anziché flettere il busto, per evitare di caricare troppo la colonna vertebrale nel tratto lombo-sacrale; eventualmen-te farsi aiutare da qualcuno per ripartire il carico.

Rischi infortunistici: l’uso di macchinari (es. nel caso della raccolta meccanizzata) può causare caduta dell’operatore dal mezzo, urto con parti in movimento, caduta acciden-

tale di rami e branche sugli operatori, folgorazione nel-la movimentazione di bracci meccanici in terreni attraver-sati da linee elettriche.

Rischi da agenti biologici: indossare guanti e maniche lunghe per prevenire il rischio di punture di insetti quali api, vespe, calabroni, zecche che possono essere presenti nell’oliveto; sottoporsi a vac-cinazione per prevenire il ri-schio di contrarre il tetano, a seguito di ferite ed abrasioni contaminate con terriccio.È importante che gli operatori partecipino alle iniziative for-mative su macchinari e attrez-zature organizzate dall’azien-da, che utilizzino la tuta per la protezione di braccia e gam-be, guanti, scarpe antinfortu-nistica e sistemi di protezione per la vista e l’udito. È importante inoltre seguire norme igieniche e di com-portamento durante l’attività lavorativa, quali non fumare, non bere alcoolici, lavarsi le mani prima di mangiare.

Liguriasi rinnovail Pattodi Filiera

Puglia leaderdelle filieretracciateda Unaprol

Si rinnova la positiva esperienza del Patto di Filiera da parte del Consorzio di tutela dell’olio DOP Riviera Ligure. I suoi elementi principali sono, come per l’anno precedente: deposito del contrat-to di fornitura delle olive tra olivicoltore e frantoiano entro il 30 ottobre 2015 pres-so il Consorzio di tutela; prezzi minimi delle olive e dell’olio inseriti nel sistema dei controlli DOP Riviera Ligure.Per le olive il prezzo minimo è di € 1.44 (Iva compresa) al kg di olive con una resa in olio del 20% (€ 18,00 alla quarta di olive). Per l’olio, sempre al kg ed Iva compresa, è di € 8,80 se atto a diveni-re DOP Riviera Ligure e € 9,00 se già certificato. Commenta in tal senso il presidente del Consorzio, Carlo Siffredi: “Ricordo alle aziende che il Patto di Filiera non definisce il prezzo delle olive. Esprime un invito a premiare la qualità delle oli-ve prodotte eseguendo i migliori meto-di colturali. Chiedo quindi ai frantoiani e imbottigliatori di sostenere in modo adeguato i fornitori di fiducia ovvero gli olivicoltori che per anni hanno sempre portato le loro olive in ottime condizioni.La qualità del lavoro, il sacrificio di mesi di attenzioni va riconosciuto, sempre. Gli olivicoltori che producono olive di qualità e con costanza sono infatti quelli che garantiscono la presenza sul mer-cato dell’olio DOP Riviera Ligure. Vanno dunque apprezzati con una buona con-siderazione economica”. Il Patto di Filiera è un accordo collabo-rativo e virtuoso tra le aziende della filie-ra stessa. Il patto prevede da parte del Consorzio l’osservazione tra contratti depositati, fatture delle olive con trac-ciabilità dei pagamenti effettuati, docu-menti trasmessi all’ente di certificazione e collarini di garanzia consegnati agli imbottigliatori. È facoltà delle aziende adottare queste procedure per avvalersi dello sconto sul collarino giallo dell’olio DOP Riviera Ligure.

“Le filiere tracciate Unaprol della Re-gione Puglia indossano la maglia rosa ad Expo 2015”. Lo ha sottolineato Da-vid Granieri, presidente di Unaprol du-rante un convegno promosso all’espo-sizione mondiale di Milano. Delle 700 filiere e 7000 mila aziende in tracciabi-lità organizzate dal Consorzio Olivicolo Italiano, infatti, ben 150 filiere ed oltre 3000 aziende hanno origine pugliese. L’occasione ha permesso di ricordare i numeri da record di questa regione la cui superficie investita ad olivo è di circa 375 mila ettari. Il 15% delle aree coltivate ad olivo sono condotte con metodi di produzione biologica che rappresenta il 32% della superficie bio-logica a livello nazionale. L’olivicoltura pugliese è così ripartita: Bari 27%, Lec-ce 25%, Brindisi 17%, Foggia 13%, Ta-ranto 9% e Barletta-Andria- Trani 9%. Cinque le DOP presenti nella regione, rispettivamente nelle province di: Brin-disi (Collina di Brindisi), Foggia (Dau-no), Bari (Terra di Bari), Lecce, Taranto e Brindisi (Terre d’Otranto), Taranto (Terre Tarantine). L’olivicoltura pugliese è caratterizzata da un’ampia gamma di varietà, si arri-va a contarne più di 50. La principale è la Coratina che occupa una superficie di circa 90 mila ettari (pari all’8% del totale nazionale), seguono in ordine di importanza l’Ogliarola Salentina, la Cellina di Nardò e l’Ogliarola Barese. In generale, i quantitativi medi di pro-duzione annua nella Regione sono così distinti: oli extravergine (40-45%), oli vergini (30-35%) oli lampanti (tra il 25% e il 30). In Puglia operano oltre 650 frantoi che rappresentano uno dei punti di forza per la migliore produzione regionale di oli extravergine di alta qua-lità tracciata e certificata. La Puglia, con il 20% della produzio-ne nazionale, riveste un ruolo impor-tante anche nel comparto delle olive da mensa.

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Una carta d’identità a garanzia del consumatore

L’Abruzzo protegge l’origine dei propri extravergine Parte l’operazione trasparenza degli oli extravergine di oliva abruzzesi. Si tratta di oli di grande pregio ricavati da varietà autoctone che potranno contare ora su una carta d’identità realizzata grazie a due progetti fi-nanziati nell’ambito del programma di sviluppo rurale.I progetti, denominati “Oliando TE” e “Oliando PE”, hanno visto coinvolte rispettivamente le cooperative Aprol Abruzzo di Val Vibrata e Plenilia di Pianella, organizzazioni di produttori aderenti ad Unaprol, Consorzio Olivi-colo Italiano. Entrambe le cooperative sono risul-tate capofila di tali progetti per uti-lizzare una tecnica messa a punto dal centro di ricerca COTIR di Chieti (partner scientifico) con l’obiettivo di identificare e certificare l’origine delle produzioni olivicole attraverso l’inte-grazione di due tecniche: i GIS - Si-stemi Informativi Geografici e l’NMR - Risonanza Magnetica Nucleare.Nei due anni di ricerca sono state coinvolte circa un centinaio di azien-de olivicole nelle due province. Le imprese olivicole si sono sottoposte ad indagini, prelevamento di cam-pioni, analisi relative allo stato del

terreno, alle lavorazioni effettuate, ai sistemi di fertilizzazione e difesa adottati. Sono state effettuate doppie moliture, in frantoio, e presso il CO-TIR; oltre 400 i campionamenti e le doppie moliture che hanno permes-so, attraverso l’incrocio dei dati, di risalire nel 97% dei casi agli areali di produzione.L’utilizzo dei GIS - Sistemi Informati-vi Geografici, ha individuato con cer-tezza i territori di produzione in cui si coltivano le varietà Tortiglione, in pro-vincia di Teramo, e la Dritta in provin-cia di Pescara. L’impiego della riso-nanza magnetica nucleare NMR ha poi permesso di individuare le aree omogenee di produzione, riportate in mappa, attraverso il profilo chimico dei campioni prelevati. Tutto ciò per garantire maggiore trasparenza sul mercato ed al consumatore, spesso disorientato di fronte allo scaffale che non distingue e, quindi, non premia la qualità degli oli extra vergine e dei loro territori di produzione.Le cifre dell’olivicoltura abruzzese sono molto interessanti: 9 milioni le piante di olivo su circa 46 mila ettari, 60 mila aziende coinvolte, oltre 290 i frantoi attivi.

Basilicata, nuova leggeper sostenere l’olivicolturaIn prospettiva si punta all’extravergine Lucano IgpPunta a tutelare e valorizzare l’olivi-coltura della Basilicata la legge ap-provata recentemente dal Consiglio regionale che aggiorna la normativa ferma al 2002. Il nuovo testo - che interessa oltre 32 mila aziende che operano su circa 27 mila ettari di ter-ritorio olivato (pari al 6% della Sau regionale lucana) - semplifica anche le procedure per l’estirpazione degli olivi non secolari che ricadono in zone non vincolate e che si dimo-strano essere improduttivi o grave-mente danneggiati.Tra le novità l’istituzione di una Commissione tecnica permanente che vedrà coinvolti - oltre alla Re-gione - l’Università di Basilicata ed i rappresentanti delle organizzazioni dei produttori olivicoli lucani e dei titolari dei frantoi (oltre 140), con il principale compito di redigere il Pro-gramma triennale delle attività che dovrà essere in linea con il Piano olivicolo nazionale, di recente ap-provazione, e contenere le azioni di tutela, valorizzazione e promozione del settore olivicolo lucano che oggi produce circa 31.500 tonnellate di olive e circa 6 mila tonnellate di olio.Il testo di legge, inoltre, prevede una

idonea difesa fitosanitaria che deve essere sostenibile, la conservazio-ne degli ulivi secolari, l’ottenimento di marchi di qualità e di origine; la valorizzazione del germoplasma oli-vicolo regionale; la realizzazione di nuovi impianti di oliveti.“Dobbiamo puntare a sostenere la ricerca, la sperimentazione e la di-vulgazione - ha sottolineato l’asses-sore regionale all’agricoltura Luca Braia - oltre ad una significativa aggregazione di produttori per dare luogo a utili filiere e formare nuovi addetti al comparto. A tal proposito l’auspicio è che l’approvazione di questa importante legge stimoli ul-teriormente la realizzazione di quel consorzio unico regionale dei pro-duttori ed il percorso teso all’otteni-mento di un marchio unico collettivo di olio extravergine di oliva deno-minato “Lucano” per poi arrivare al riconoscimento del marchio Igp, condizioni che, se realizzate, por-teranno significativi successi all’oro giallo di Basilicata”. Al riguardo si è da poco costituito il Comitato regio-nale del settore olivicolo, primo pas-so proprio per il lancio della Igp Olio Extravergine di Oliva Lucano.

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L’extravergine alleato contro il diabete

AIPO Verona, via al corso di formazione per frantoiani

Uno studio della Sapienza di Roma evidenzia i benefici per la riduzione della glicemia

L’iniziativa, a valenza triennale, viene realizzata in collaborazione con il Gruppo Pieralisi

Prevenzione e cura contro il diabete iniziano a tavola grazie all’olio ex-travergine di oliva: le sue proprietà naturali permettono infatti di ridurre la glicemia e aumentare l’insulina sfruttando lo stesso meccanismo d’azione dei farmaci antidiabetici di ultima generazione. È quanto dimostra uno studio dell’Università Sapienza di Roma pubblicato sulla rivista “Nutrition & Diabetes”. I risultati hanno messo in eviden-za gli effetti di un particolare olio extravergine d’oliva (proveniente dalla zona collinare della provin-cia di Viterbo) nella prevenzione e nella cura del diabete. Dalla ricer-ca emerge infatti che 10 grammi di extravergine al giorno agiscono sul metabolismo con un meccanismo simile ai farmaci di nuova genera-zione, cioè le incretine, ormoni na-turali che riducono il livello della glicemia nel sangue.La ricerca, condotta al Policlinico Umberto I di Roma, ha analizzato l’andamento di zuccheri e grassi nel

Tutto pronto per il corso di formazione per frantoiani organizzato dall’AIPO di Verona in collaborazione con il Grup-po Pieralisi.ll corso organizzato dall’Associazione ricade nell’ambito di una iniziativa vol-ta al miglioramento della professiona-lità degli operatori dell’industria olearia (frantoi) con l’obiettivo di aumentare il grado di conoscenza e di intervento degli addetti nelle fasi di manutenzio-ne ordinaria.L’azienda Pieralisi, condividendo pie-namente lo spirito dell’iniziativa Aipo, ha dato piena disponibilità nell’or-ganizzazione del corso mettendo a disposizione mezzi e tecnologie che

sangue di 25 persone sane a cui è stata data una dose giornaliera di 10 grammi di olio d’oliva nell’ambito di una dieta di tipo mediterraneo. I risultati rivelano che l’extravergine riduce i valori della glicemia e au-menta quelli dell’insulina: lo fa au-

contribuiranno a dare informazioni sulle ultime novità del settore.Tale iniziativa, che avrà durata per il triennio 2015-2017, è inserita nell’am-bito del miglioramento della qualità dell’olio extra vergine di oliva ed ha l’o-biettivo di approfondire le conoscenze dei partecipanti sulle fasi di lavorazio-ne delle olive e sulla loro influenza sul-le caratteristiche chimiche ed organo-lettiche dell’olio estratto.In considerazione dell’importanza del-la fase di trasformazione per la qualità del prodotto e della sua centralità nella filiera oleicola, una maggiore profes-sionalità degli operatori si ripercuoterà positivamente sia a monte (produttori)

mentando le incretine in modo signi-ficativo e riducendo il colesterolo, tutti risultati che non si ottengono, ad esempio, con l’olio di semi. La sperimentazione è stata succes-sivamente effettuata su un campio-ne di pazienti con diabete e i primi

sia a valle (consumatori), con un au-mento del valore aggiunto per i tutti i soggetti attivi del settore. Il corso si svilupperà in cinque gior-nate, dal 21 al 25 settembre 2015. Le prime tre giornate si svolgeranno

risultati si sono già dimostrati inco-raggianti. In futuro è prevista una terza fase dello studio con la mes-sa a punto di una terapia ottenuta a partire dall’olio extravergine che potrà offrire farmaci antidiabetici alternativi, assolutamente naturali e senza effetti collaterali. “Mentre questi dati sono utili per capire il meccanismo attraverso cui l’olio di oliva previene il diabete – spiega il coordinatore dello studio, Francesco Violi - la riduzione della glicemia e del colesterolo post-pran-diale apre nuove strade per l’uso dell’olio di oliva nella prevenzione delle complicanze cardiovascolari dell’arteriosclerosi. Studi recenti, infatti, hanno dimostrato che i picchi post-prandiali di glucosio e coleste-rolo sono potenzialmente dannosi nei pazienti a rischio di complican-ze aterosclerotiche; ridurne l’entità potrebbe quindi apportare benefici nella cura dell’arteriosclerosi e del-le sue complicanze come infarto e ictus”.

presso la sede AIPO a Vero-na mentre le giornate del 24 e 25 si terranno presso la sede del Gruppo Pieralisi a Jesi, nella quale alle discussioni in aula si alterneranno visite agli stabilimenti produttivi del Gruppo. Il corso si concluderà con la consegna degli attestati di partecipazione venerdì po-

meriggio 25 settembre presso l’Hotel Federico II di Jesi.Partecipando a questa nuova sfida, il Gruppo Pieralisi supporterà iniziative volte ad aumentare le conoscenze e la professionalità degli addetti.

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Società editricePIERALISI SpA

Direttore ResponsabileStefano Brecciaroli

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StampaTECNOSTAMPA - Loreto (AN)Aut. Trib. di AN N.28 del 30.07.1984

Per gli oli Dop e Igp i prezzi sono sempre sostenutiIncrementi anche di oltre il 100% per alcune delle tipologie più pregiate rispetto allo stesso periodo del 2014

Prezzi sostenuti e tendenzialmente invariati dall’inizio dell’anno sul fron-te delle produzioni di oli extravergini di oliva fregiati Dop e Igp. Li registra Ismea nel suo ultimo report dove ven-gono raffrontati i valori rispetto allo scorso anno, con riferimento ai prezzi alla produzione Iva esclusa. Ebbene, dall’analisi emerge che sono tre le Dop che viaggiano quest’anno sopra ai 20 euro al litro (Brisighella, Garda e Veneto), subito seguite da Laghi Lombardi che registra appena un euro in meno. Significativi gli in-crementi che hanno superato il 100% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, come nel caso degli stessi Garda e Veneto, ma anche del meno quotato Lametia. Forte anche l’aumento per Alto Crotonese, Terre di Bari e Colline Salernitane. In attesa che dalla prossima campagna entrino in campo diverse Igp regionali, il To-scano, oggi unico olio ad indicazione geografica protetta, registra anch’es-so un aumento che sfiora il 50%. Decisamente sotto la media l’incre-mento della Dop Umbria, ma anche in questo caso la scarsità dei quanti-tativi disponibili non ha mai permesso al mercato di entrare realmente nel vivo.

Commerciante d’olio: le regole da seguireChiarimenti sulle tendenze di acquistare in frantoio ed imbottigliare con la propria etichettaAcquistare olio in frantoio per poi imbot-tigliarlo e rivenderlo con una propria eti-chetta: è una moda che sta prendendo campo, rispetto alla quale però vi sono problematiche tecniche ed operative da osservare. Le ha affrontate recen-temente in maniera esaustiva Teatro Naturale, il portale on line dedicato all’olivicoltura rispondendo a due do-mande simili dei propri lettori. Ecco le considerazioni.“Tralasceremo ogni indicazione di ca-rattere fiscale, come l’apertura di partita Iva e l’emissione di scontrini/fatture, per concentrarci invece sull’aspetto opera-tivo. Innanzitutto occorre avere a dispo-sizione dei locali a norma, ovvero ri-spondenti a requisiti igenico-sanitari: essenzialmente pavimenti e pareti la-vabili, locale areato e privo di pericoli di inquinamento per il cibo. A questo punto occorrerà registrarsi come Osa, ovvero come operatore alimentare, presso la competente Asl, attraverso la procedura denominata Scia, con la compilazione della relativa modulistica e allegando la planimetria dei locali. Occorrerà anche rispettare tutta la nor-mativa in materia igenico sanitaria sui prodotti agricoli, nota come Pacchetto Qualità UE.Dal momento in cui si compra il primo litro di olio sfuso scatta l’obbligo di iscri-

versi al portale Sian per il registro di ca-rico/scarico dell’olio. Si è infatti, a tutti gli effetti, degli imbottigliatori e si dovrà procedere alla registrazione dell’olio in carico, dell’operazione di imbotti-gliamento e di quelle di vendita entro il sesto giorno dall’effettuazione dell’o-perazione, come stabilito dalla legge.Tutto questo carico burocratico può essere alleggerito facendo imbottiglia-re l’olio direttamente dal fornitore di

extravergine, ma con propria etichet-ta. Ai sensi del nuovo regolamento comunitario 1169/2011 non sarà più necessario indicare in etichetta “con-fezionato presso...” ma può essere semplicemente indicato, senza farlo precedere da alcuna indicazione, solo il nome del responsabile del prodotto, con relativo indirizzo. Ovvero il nome della ditta aperta a scopo di commer-cializzazione dell’olio. Prendendo in

carico già olio imbottigliato, non sarà più necessario neanche iscriversi al portale Sian, né compiere le registra-zioni di carico/scarico. Ricordiamo, in ogni caso, che indican-do il proprio nome in etichetta si di-venta, anche legalmente, responsabili del prodotto, ovvero della rispondenza alle caratteristiche chimico-fisiche e a quanto genericamente dichiarato in etichetta”.

Gen-Lug 2014

PREZZI DEGLI OLI DOP IGP ITALIANI (Euro/kg)

Gen-Lug 2015 Variaz. % 15/14Alto CrotoneseAprutino PescareseBrisighellaBruzioChianinoChianti ClassicoCilentoColline SalernitaneColline TeatineDaunoGardaLaghi lombardiLametiaMonte EtnaMonti IbleiRiviera dei fioriRiviera ligureSabinaTerre di BariTerre di SienaUmbriaVal di MazzaraValdemoneValle del BeliceValli trapanesiVenetoToscano IGP

Prezzo alla produzione, franco magazzino produttore, Iva esclusa - Fonte: ISMEA

4,144,1618,003,727,707,824,504,434,163,709,2514,503,98-6,759,569,566,503,377,177,503,80-4,104,109,506,82

7,84 89,5n.d. n.d.20,12 11,8n.d. n.d.9,00 16,911,50 47,16,32 40,47,49 68,8n.d. n.d.6,03 63,120,02 116,519,02 31,28,10 103,56,87 n.d.7,80 15,612,50 30,711,75 22,9- n.d.5,84 73,410,74 49,88,75 16,76,15 61,86,62 n.d.6,15 50,06,15 50,020,10 111,610,00 46,6