RSalute - FLPBACmi del sonno per un periodo minimo di cinque anni. «Un’altra ricerca,...

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R Salute LA REPUBBLICA MARTEDÌ 10 FEBBRAIO 2015/NUMERO 863 Contro il logorìo dei turni Nuova ricerca: non solo calo dell’attenzione ecco tutti i rischi per chi lavora dal tramonto all’alba. I test per capire le attitudini di ciascuno L’alimentazione. Germogli, gli integratori naturali Le lettere. Schiena, glicemia, Alzheimer: gli esperti rispondono ILLUSTRAZIONE DI COPERTINA DI SHIUTTERSTOCK Tumori. Le vittime del mesotelioma, il cancro causato dall’amianto, sono ancora in aumento. Dal 1992 è proibito l’impiego di questo minerale, ma ce ne sono ancora

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Page 1: RSalute - FLPBACmi del sonno per un periodo minimo di cinque anni. «Un’altra ricerca, incro-ciando i dati di una casistica globale su circa due milioni di pazienti», riferisce

RSaluteLA REPUBBLICAMARTEDÌ 10 FEBBRAIO 2015/NUMERO 863

Controil logorìodei turni

Nuova ricerca: non solo calo dell’attenzioneecco tutti i rischi per chi lavora dal tramontoall’alba. I test per capire le attitudini di ciascuno

L’alimentazione. Germogli, gli integratori naturaliLe lettere. Schiena, glicemia, Alzheimer: gli esperti rispondono

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Tumori.Le vittime del mesotelioma, il cancro causato dall’amianto, sono ancora in aumento. Dal 1992 è proibito l’impiego di questo minerale, ma ce ne sono ancora

32 milioni di tonnellate in tubi, tettoie e pannelli isolanti da smaltire. E ai ritmi attuali ci vorranno altri 85 anni■ Erboristeria.Una ricerca dimostra gli effetti benefici

del tè verde sulla memoria ■ Medicina. Se lei soffre di quel dolore intimo che le impedisce di avere rapporti. Un disturbo frequente che va curato da più specialisti ■

IVACCINI sono di destra o di sinistra? Le etichette politiche

potremmo sì e no applicarle alle decisioni in ambito sani-

tario. Però sulle scelte terapeutiche non dovrebbe esserci

distinzione politica. Come invece accade negli Usa dove movi-

menti di destra di genitori spingono contro i vaccini, mentre

il presidente Obama e i democratici sono schierati a favore,

soprattutto in seguito alla ripresa della diffusione del morbil-

lo. Come sta avvenendo anche in Italia. Qui i dati sono preoc-

cupanti ma non drammatici, perché se nel 2014 si registrano

1600 casi, nel 2008 erano 5300. E allora non c’era in agguato il

presunto pericolo autismo da profilassi, evocato senza basi

scientifiche. Purtroppo la salute è malata di allarmismo. Men-

tre dovrebbe prevalere il buon senso. In particolare tra i geni-

tori. Perché vaccinare i propri figli è cento volte meglio che

non farlo. Mettendo da parte egoismi e posizioni ideologiche.

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NOI & VOI GUGLIELMO PEPE

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Vaccinarsi è di destra o di sinistra?>

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RSALUTE/ la Repubblica

MARTEDÌ 10 FEBBRAIO 2015 36IN PRIMO PIANO

GIUSEPPE DEL BELLO

«FACCIO una notte asettimana. Maquando mancaqualche collega,mi capita anche di

farne due». Carlo, 47 anni, da 24 fa l’in-fermiere nel pronto soccorso del Car-darelli (il più grande e affollato ospe-

dale del sud). Sof-fre di esofagite dareflusso con erniajatale, crisi d’an-sia e una lievearitmia. «E mi èandata pure be-ne», ironizza,

«l’anno scorso un collega si è fatto il“viaggio”. Morto così, a 52 anni per in-farto, dopo una vita tra barelle, catete-ri e trasferte in ambulanza». Quando“smonta” dalla notte, Carlo si tappa incasa e cerca di recuperare: «Però, met-tersi a letto alle 10 del mattino e appi-solarsi per tre ore non equivale a un belsonno notturno. E quello perduto, nien-te e nessuno te lo restituirà».

Medicina del lavoro. Squilibri ormonalie di umore, maggiore frequenza di tumori a seno e polmone, infarti, ictusI risultati delle ricerche sul caos prodotto dall’inversione luce-buio

Su Pnas e British MedicalJournal i dati che segnalanoincrementi di patologie

PsichiatriaCrisi economica esociale responsabiledell’aumento didepressione, ansia,abuso di alcol e altre sostanze? È questa lapercezione del 95%degli italiani(indagineFondazione IRCCSCa’ Granda): ma èproprio così? Se neparlerà al congressodella SocietàItaliana diPsicopatologia(Milano 23-26febbraio).

(al. mar.)

Ricerca/1Premiati ieri daFondazione Cariplo e Airc 12 progetti diricerca sul tumore(bando Trideo, cheper il 2015 si rinnovaper 10 progetti diunder 40 fuori dallaLombardia e Novara-Verbania, con 1milione di euro). I vincitori diquest’anno sonogiovani ricercatoridi centri lombardie novaresi: SanRaffaele, Humanitas,Monzino, universitàmilanesi e universitàAvogadro, Ifom, Ieo eFondazione Ist.Italiano Tecnologia.Più di 1 milione dieuro i fondi previsti.Info: www. airc. itwww.fondazionecariplo. it/

Ricerca/2Una scommessa sulfuturo. È quella diMerck & Co., tramiteMSD Italia, che hastanziato un milionedi euro a favoredella Società italianadi farmacologia (SIF)per l’assegnazionedi 40 borse di studio(20 in Italia e 20all’estero) a favore di giovani ricercatori in areacardiovascolare,oncologica,metabolica,immunologica,infettivologica edelle neuroscienze.La durata dei progetti è di 12 mesi. Il 90 per cento di chiha ottenuto le borsedi studio è donna.

(mp. s.)

FLASH

Stress, logorioorgani a rischioÈ l’effetto nottesui “turnisti”

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È duro lavorare di notte.Effetti negativi di una vi-ta al “contrario”, rove-scio della medaglia diuna società sempre con-nessa, abituata ad averetutto in ogni istante. Venti-quattr’ore su 24. Ma le conse-guenze si pagano, eccome. Praticamen-te tutti gli organi diventano bersagliodello stravolgimento circadiano. L’ulti-mo allarme arriva da una ricerca pubbli-cata su Pnas (Proceedings of NationalAcademy of Sciences)e ripresa dalla Bbcbritannica, in cui un’équipe del centrodel Sonno del Surrey mette in guardiaper il “caos” devastante e per i danni alungo termine sull’organismo. Daglisquilibri ormonali alla temperatura, al-l’umore, al diabete di tipo 2, all’infarto, efino al tumore. Un lavoro organizzato aturni esporrebbe a sconquassi profondi,anche a livello molecolare. Di notte poi,gli effetti negativi si svilupperebbero informa più grave e con maggior rapidità.

Lo studio ha seguito 22 persone, mo-nitorando ciò che avveniva nel loro corposuccessivamente al passaggio dal mo-

ne. Per quest’ultimo, il dato arriva da unarticolo dell’American Journal of pre-ventive Medicine, secondo cui la causadella maggiore incidenza e dell’aumen-to della mortalità dell’11 per cento risie-derebbe nell’alterazione dei regolari rit-mi del sonno per un periodo minimo dicinque anni. «Un’altra ricerca, incro-ciando i dati di una casistica globale sucirca due milioni di pazienti», riferisceFranco Rengo, professore emerito allaFederico II di Napoli e direttore della Fon-dazione Maugeri a Telese (Benevento),«ha dimostrato che chi lavora di notte vaincontro a un rischio maggiore di infartodel 23 per cento, di ictus del 5 e di eventicoronarici del 24. E il maggiore stress è le-gato anche alla tipologia di lavoro: non èla stessa cosa fare il guardiano di uno sta-bilimento o l’operaio nella catena di mon-

dello lavorativo giornaliero a quello not-turno. Simon Archer dell’università delSurrey spiega che, in condizioni norma-li, il 6 per cento dei geni (custodiscono leinformazioni nel Dna) è tarato per esse-re più o meno attivo in momenti specificidella giornata: «Quando i volontari han-no lavorato per tutta la notte, la regola-rità della funzione genetica è andata per-sa». Insomma, se salta il sincronismo trasonno e ritmo dei geni, il nostro organi-smo ne risente. Aggiunge Derk Jan Dijk,ricercatore: «Il crono-caos è come viverein una casa in cui c’è un orologio in ogniambiente che riporta orari diversi».

Uno studio pubblicato sul British Me-dical Journal nel 2012 ha analizzato il la-voro notturno come possibile conse-guenza di un incremento significativo dialcuni tumori, in particolare del polmo-

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la Repubblica

MARTEDÌ 10 FEBBRAIO 2015 37

PER SAPERNE DI PIÙwww.sonnomed.itwww.fsm.it

CefaleaIl lavoro notturno è unfattore scatenantedella cefalea primariacronica. L’ultimaricerca sul tema èstata sviluppata epubblicata dal teamdi studio che fa capo aMarcello Imbrianiprofessore ordinariodi Medicina delLavoro a Pavia, di cuifanno parte tra gli altriGiuseppe Taino edEnnio Pucci. «Dai datianalizzati», rivelaTaino, «è emerso chedurante la crisi, ingenere emicranica, si registra unariduzione del 15-20%di efficienza eproduttività, econtestualmente unaumento del rischio diinfortuni per se stessie per gli altri.Conseguenze dellaperdita di vigilanza,attenzione econcentrazione». Ma perché vengonomeno? «In partedipende dagli effettidella crisi di cefalea sulsistema nervoso, masono soprattutto leterapie “fai da te”a provocaresonnolenza e calodell’attenzione»,risponde il ricercatore.La cefalea è oggi unadelle patologie piùfrequenti, con costiprocapite di 420 eurol’anno, di cui 390indiretti (tra leprincipali cause diassenza dal lavoro).Esistono centrispecializzati estrumenti perl’inquadramento deltipo di cefalea. Ma èfondamentale, primadi iniziare qualsiasiattività, concludeTaino, «chiedere la consulenza delmedico del lavoro perindividuare, inrelazione alla propriapatologia, il tipo diturnazione corretto e la mansione piùadeguata ai propriritmi».

(g. d. b.)

CICLO SONNO-VEGLIA.

L’orario sfasato è un rebussolo uno su tre si adattasenza subire conseguenzeTest per scegliere i “gufi”

«SONO tre i fattori, im-portanti, che rego-lano il ritmo sonno-

veglia. L’orologio biologico in-terno o il “gene-clock” che ne per-mette la classificazione in fasce:“gufi”, “normali” o “allodole”. Aseconda della loro capacità o me-no a vivere bene le ore nottur-ne». Luigi Ferini Strambi è di-rettore del centro del Sonno del-l’università San Raffaele di Mi-lano. Spiega: «Chi è gufo ha unorologio biologico che gli con-sente di svolgere meglio il lavo-ro notturno rispetto al soggettonormale o al tipo-allodola». Poic’è la luce, che inibisce il rilasciodi melatonina ed è indispensa-bile al sonno: «Infatti chi legge ilibri su tablet dorme male a cau-sa della luce intensa». E infine, latemperatura corporea, anchequesta coinvolta nel ritmo circa-diano, ha il picco minimo intor-no alle 3,30-4 del mattino, e coin-cide con il livello minimo di vigi-lanza.

«Questo significa che è piùprobabile commettere errori»,avverte il docente, «Per quegliincidenti notturni in cui tantigiovani perdono la vita, la re-sponsabilità è soprattutto della

diminuzione della soglia di at-tenzione dovuta al calo dellatemperatura». Non tutti sono ingrado di adattarsi a un orariosfasato. Su questo punto insisteFerini Strambi: «Bisogna valu-tare, prima e con attenzione, ilsoggetto cui affidare un lavoronotturno». Per questo, c’è la “re-gola del 33 per cento” che per-mette l’inquadramento delletre fasce: i gufi che accettano dibuon grado il turno di notte, ilterzo di lavoratori che invecenon regge la veglia forzata e l’ul-tima percentuale che invece siadatta ma ne paga le conse-guenze. Quali? «Dall’aumenta-to rischio di ipertensione arte-riosa e accidenti vascolari, ai di-sturbi gastrointestinali, fino al-la depressione». Il problema, ri-badisce il docente, non sussistese un soggetto-gufo è sottopostoai turni notturni per 40 anni, madiventa grave invece se è co-stretto a lavorare di notte pro-prio quel terzo di soggetti il cuiorologio biologico è tarato su rit-mi giornalieri. «Quindi, dato perscontato che la turnazione nonfa bene», continua lo speciali-sta, «non rimane che osservarealcune norme. Io ho sempre con-

sigliato, e continuo a ripetere,che bisognerebbe condurre unoscreening mirato prima di affi-dare un determinato ruolo. Unprotocollo che si dovrebbe basa-re sullo studio del cronotipo. Esarebbe anche semplice farlo,negli Usa sono già indirizzati intal senso. Per esempio, da alcunianni hanno deciso di posticiparel’orario di inizio delle lezioni peri bambini, perché si è preso attodi un Qi (quoziente intellettivo)che andava diminuendo. Ed è laconseguenza della privazione disonno». La soluzione? Dire ad-dio alla turnazione obbligatoriaper tutti, ipotizzando turni fissida assegnare in base alle carat-teristiche dei singoli: per l’allo-dola quello che va dalle 7 di mat-

tina, per il gufo invece, l’orarionotturno va bene perché nonavrà particolari ripercussionisul suo organismo. «Non si puòpiù ipotizzare un’organizzazio-ne del lavoro su uno schema dicinquant’anni fa», conclude Fe-rini Strambi, «oggi si dovrebbeprogrammare tutto in manieradiversa. Ce lo impongono i datiscientifici che continuavo ad ar-rivare, sono sempre più allar-manti e suggeriscono un orariodi lavoro da stabilire in base allecaratteristiche individuali. Ol-tretutto, così avremo un rispar-mio, sia per costi sociali sia perproduttività».

(g. d. b.)

Gene-clock, luce e temperaturasono i tre fattori principaliper uno screening sul crono-tipo

PER SAPER

NEDI PIÙ

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ne Maugeri di Pavia Giuseppe Taino «cheil 20 per cento dei turnisti dà forfait». Pro-prio per questo, la Società di Medicina delSonno ha redatto le linee guida, un deca-logo utile a minimizzare le conseguenzedel lavoro notturno. Per esempio, perprevenire le turbe dei ritmi biologici, è in-dicata la “rotazione anterograda” (mat-tina, pomeriggio, notte e riposo). E co-munque, mai più di tre notti consecutive.Come pure bisogna programmare alme-no 12 ore di intervallo tra un turno e l’al-tro, mentre quello del mattino non deveiniziare prima delle 7. L’attività lavorati-va deve svolgersi tra le 8 e le 12 ore, a se-conda del tipo di impegno che richiede. Einfine, la giornata in cui si smonta do-vrebbe essere dedicata al recupero, enon ad altre attività».

taggio». Singolare ma ben interpretabile, il ri-

scontro di una prevalenza aumentata ditumore della mammella nelle donne cheabbiano svolto un lavoro notturno per unperiodo lungo, dai 20 ai 30 anni. «È unapatologia che in molti casi è dipendentedagli estrogeni», spiega Rengo, «chevengono contrastati dalla melatoninaprodotta nelle ore notturne. Ma se que-st’ultima viene meno perché non si dor-me, la conseguenza è l’incremento diestradiolo».

E se la “sindrome del lavoratore turni-sta” è dato scientifico acquisito, oggi laMedicina del Lavoro è sempre più atten-ta alle conseguenze del turno notturno,dalle 22 alle 7: «Gli effetti a lungo termi-ne sono tanto devastanti», sottolinea lospecialista e ricercatore della Fondazio-

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