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RSA: tra nuovi bisogni emergenti dal territorio e necessari ripensamenti dei servizi dott.ssa Elvira Schiavina Resp. “Promozione e Innovazione delle Reti” Dipart. P.I.P.S.S. Bergamo, 31 ottobre 2018

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RSA: tra nuovi bisogni emergenti dal territorio

e necessari ripensamenti dei servizi

dott.ssa Elvira Schiavina Resp. “Promozione e Innovazione delle Reti” – Dipart. P.I.P.S.S.

Bergamo, 31 ottobre 2018

La Rete dei Servizi per anziani

Nel 2030 in Lombardia avremo:•3 milioni di persone con più di 65 anni• di cui 1 milione con più di 80 anni• n.3 over75 ogni 2 giovani sotto i 20 anniATS di BERGAMO (ISTAT al 01.01.2017) Popolazione residente: 1.109.933 di

cui over75 anni: 110.428 (9,94%)

UdO Denominazione Tipologia

Socio Assistenziali Alloggi protetti

C.A.S.A.

Case Albergo

Centri Diurni

Residenziale

Residenziale

Residenziale

Diurno

Sociosanitarie Residenze Sanitarie Assistenziali

Strutture di Riabilitazione

territoriale

Centri Diurni Integrati

Residenziale

Residenziale e Ambulatoriale

Diurno

Sanitarie Presidi Ospedalieri

Reparti di Riabilitazione

Residenziale

Residenziale e ambulatoriale

Quale domanda?

• La Lombardia è il territorio italiano che detiene il piùalto numero di RSA (693 di cui n. 65 in provincia di Bergamo) e la più ampia offerta di posti letto residenziali per anziani parzialmente o totalmente non autosufficienti (circa 63.500 posti letto nel 2017)

• In provincia di Bergamo n. 6.196 posti letto (ottobre 2018)

• La pressione della domanda di accesso in RSA ètestimoniata dalla saturazione media elevata dei posti letto (a livello regionale è del 97,82%, calcolato sui posti a contratto attivi, in provincia di Bergamo èdel 99%) e dalle lista d’attesa pari a 22.508 persone (8,2% della popolazione di riferimento.

• Il patrimonio materiale e immateriale delle RSAnon può essere disconosciuto e va messo al servizio del rinnovamento del Servizio sanitario regionale.

DGR n. 116 del 14/05/2013

“Determinazioni in ordine all’istituzione del fondo regionale a sostegno della famiglia e dei suoi componenti fragili: atto d’indirizzo”

La Giunta, su proposta dell’Assessorato alla Famiglia, Volontariato e Solidarietà Sociale, stabilisce l’istituzione di un Fondo Regionale a favore della famiglia e dei suoi componenti fragili e ne definisce aree di intervento, beneficiari e strumenti.

Provvedimenti attuativi:• D.G.R. n. X/ 856 del 25 ottobre 2013• D.G.R. n. X/2942 del 19 dicembre 2014• D.G.R. n. X/7769 del 17 gennaio 2018

Fondo Regionale a favore della

famiglia e dei suoi componenti fragili

E’ finalizzato a:

valorizzare la famiglia, a partire dal supporto nei compiti che già svolge in un’ottica sussidiaria;

tutelare il benessere di tutti i componenti della famiglia, anche in presenza di situazioni di fragilità e di problematiche complesse;

tutelare la salute delle persone fragili, non autosufficienti e/o con patologie cronico-degenerative che si trovano in condizione di povertà.

Misura finalizzata a fornire una risposta assistenziale a persone anziane fragili, residenti in Lombardia, parzialmente non autosufficienti, in condizione di solitudine e/o isolamento, con una rete non in grado di garantire un sufficiente supporto al domicilio.

RESIDENZIALITA’ASSISTITA

DESTINATARI

Anziani/fragili residenti in Lombardia al proprio domicilio, di età di norma pari o superiore ai 65a, con patologie croniche stabilizzate, che si trovano in condizione di solitudine e/o isolamento per la mancanza di una rete in grado di fornire un adeguato supporto al domicilio e che necessitano di supervisione/care management e di prestazioni sociosanitarie in un ambiente di tipo familiare e/o socializzante

UNITA’ d’OFFERTA INTERESSATE

• Case Albergo

• Alloggi protetti per anziani

• Strutture residenziali di tipo comunitario attivate ai sensi dell’art. 13 L.R. 3/08 come unità d’offerta sperimentali nell’ambito della rete sociale (massimo di n. 10 p.l.)

• RSA che dispongono di posti letto autorizzati o accreditati non contrattualizzati

ACCESSO ALLA MISURA

• Candidature enti, contratto e controllo: ATS

• Richiesta misura e valutazione: ASST.

• Per accedere alla misura è previsto il superamento di due livelli valutativi.

• Il primo livello contempla la verifica dell’assenza di condizioni di incompatibilità e della presenza di vulnerabilità sociale, con apposita “Scheda sociale”

LA SCHEDA SOCIALE

La scheda sociale prende in considerazione tre aree specifiche della dimensione sociale e precisamente:

• condizioni abitative;• condizione familiare (rete di cura familiare);• situazione assistenziale (reti informali e a

pagamento).

La soglia minima per poter accedere alla misura è rappresentata da un punteggio pari o superiore a 25 punti.

VERIFICA di 2° LIVELLO

In caso di punteggio ≥ 25, si procede a rilevare la natura sociosanitariadel bisogno, attraverso la somministrazione delle seguenti scale:

• MMSE (punteggio ≥ 25)

• Barthel modificato (punteggio ≥ 60)

INCOMPATIBILITA’

• invalidi civili 100%, con accompagnamento;

• non deambulanti e/o allettati;

• dementi;

• con disturbi psichiatrici e/o disturbi comportamentali e/o di dipendenza, attivi;

• erogazione contemporanea di ADI.

PRESTAZIONI EROGABILI (1/2)

• monitoraggio assunzione farmaci, parametri vitali, controllo peso/idratazione, controllo alvo;

• prestazioni infermieristiche di base;

• rieducazione funzionale e attività di prevenzione delle cadute, attivitàfisica adattata (AFA), gruppi di cammino;

• stimolazione per il mantenimento delle capacità cognitive e delle autonomie;

PRESTAZIONI EROGABILI (2/2)

• supervisione nelle attività di base della vita quotidiana (es: igiene, bagno in sicurezza);

• attivazione e/o promozione della partecipazione ad attività culturali, ricreative, religiose, di socializzazione, interne e/o esterne alla struttura;

• supporto per l’accesso presso presidi/ambulatori per effettuazione visite, accertamenti, prelievi.

REQUISITI

Standard settimanale aggiuntivo minimo pari a 420 minuti. Lo standard deve prevedere un mix di operatori coerente col PAI, comprendere in ogni caso figure assistenziali (ASA/OSS), ed assicurare il rispetto delle seguenti ripartizioni:

- almeno il 60% garantito da operatori afferenti alle aree educative / animative / riabilitative/di socializzazione;

- almeno il 20% garantito da infermieri

REMUNERAZIONE

• Ad ogni persona beneficiaria della misura viene riconosciuto un voucher giornaliero del valore di € 21.

• Oltre alla retta alberghiera prevista per l’unità d’offerta ed eventuali costi di partecipazione ad attività culturali o ricreative (gite, mostre, cinema, ecc), all’utente non può essere richiesta alcuna ulteriore integrazione economica.

RSA APERTA

Offerta di interventi di natura prioritariamente sociosanitaria, finalizzati a supportare la permanenza al domicilio di persone anziane in condizioni di non autosufficienza.

DESTINATARI

• Persone con demenza: presenza di certificazione rilasciata da medico specialista geriatra/neurologo di strutture accreditate/equipe ex U.V.A. (ora CDCD);

• Anziani non autosufficienti: età pari o superiore a 75 anni, riconosciuti invalidi civili al 100%.

In entrambi i casi le persone devono disporre di almeno un caregiverfamiliare e/o professionale che presta assistenza nell’arco della giornata e della settimana.

UNITA’ d’OFFERTA INTERESSATE

Possono erogare la misura, sia a domicilio della persona che all’interno delle unità d’offerta, le RSA lombarde accreditate, anche mettendo eventualmente a disposizione i CDI, se ubicati presso le sedi stesse delle RSA

ACCESSO ALLA MISURA

• Candidature enti, contratto e controllo: ATS

• Richiesta misura e valutazione: Ente gestore di RSA.

• Per accedere alla misura è prevista la valutazione multidimensionale, effettuata dall’equipe della struttura.

LA VALUTAZIONE MULTIDIMENSIONALE

• persone affette da demenza: al caregiver la scala CBI (Caregiver BurdenInventory) di misurazione dello stress e alla persona la scala CDR (ClinicalDemential Rating) o altre simili, per definire la gravità della demenza (lieve, moderata, grave, gravissima)

• persone anziane ultra75enni: al caregiver la scala CBI per la misurazione dello stress e all’anziano della scala di Barthel Index Modificata (BIM).

CRITERI di AMMISSIONE

A seguito della valutazione accedono alla misura:

• le persone con demenza certificata a prescindere dal livello di gravità della malattia e di stress del caregiver;

• gli anziani non autosufficienti ultra 75 anni, invalidi civili al 100%, che riportano un punteggio alla scala di Barthelmodificata compreso tra 0 – 24 e indipendentemente dal livello di stress del caregiver.

INCOMPATIBILITA’

Risulta incompatibile la fruizione contemporanea di RSA Aperta e di altre misure e/o interventi regionali e/o altri servizi/unità d’offerta della rete sociosanitaria, eccezion fatta per interventi di tipo ambulatoriale e per le prestazioni occasionali o continuative di soli prelievi erogati in ADI.

REMUNERAZIONE

Prevista l’assegnazione di un budget all’erogatore.

Prevista la remunerazione per:

• la valutazione multidimensionale (una sola volta);

• gli interventi dei singoli operatori

Per ogni persona eleggibile alla misura èprevisto un budget stabilito annualmente dalla D.G.R. delle regole.

Per il 2018: € 3.600,00 (rapportato al numero di mesi di effettiva presa in carico).

PRESTAZIONI EROGABILI

• Entro i limiti del budget a disposizione di ogni singolo utente, verranno remunerate solo le prestazioni effettivamente erogate

• Le prestazioni erogabili sono differenziate in relazione alla tipologia d’utenza che allivello di gravità della malattia per le persone affette da demenza. La differenziazione riguarda: la tipologia degli interventi, gli ambiti, la durata e le modalità di erogazione.

Requisiti minimi sperimentali per tutte le misure (1/2)

• Requisiti soggettivi del gestore:Tutti i soggetti erogatori delle misure devono essere in possesso dei requisiti soggettivi generali per la sottoscrizione del contratto delle unità d’offerta sociosanitarie previsti dalla D.G.R. n. 2569 del 31/10/2014, da attestarsi secondo le modalità in uso.

• Requisiti organizzativi e gestionali:▲ Il soggetto gestore attua gli interventi previsti in piena aderenza alla

valutazione multidimensionale del bisogno ed in conformità al Progetto Individuale (P.I.) redatto della ATS di residenza del beneficiario (per la misura Residenzialità Assistita)Il P.I., sulla base della valutazione, fissa gli obiettivi da conseguire, delinea il percorso di sostegno e di assistenza, indica gli interventi da attivare, gli attori coinvolti, le modalità e i tempi di verifica. Sulla base del P.I. il soggetto erogatore definisce, in accordo con il soggetto beneficiario e il famigliare/caregiver, il Piano di Assistenza Individuale (P.A.I.), che dovrà essere conservato presso la struttura erogatrice ai fini dei controlli di competenza dell’ATS.

Requisiti minimi sperimentali per tutte le misure (2/2)

Devono essere garantiti i seguenti requisiti minimi sperimentali organizzativi e gestionali:

▲ presenza di carta dei servizi in cui siano definiti i criteri di accesso, le modalità di erogazione dei servizi e i loro costi

▲ documentazione riferita ad ogni singolo utente, comprensiva dei servizi/prestazioni/attività effettuati a cura degli operatori della struttura, compilata, conservata ed archiviata presso la struttura secondo le norme di legge

▲ presenza, adeguata per numero e qualifica, delle figure professionali necessarie per l’erogazione delle prestazioni previste nel PAI/PEI, con verifica del possesso di: adeguato titolo professionale, abilitazione e iscrizione per l’annualità in corso al relativo albo/ordine (per i profili tenuti)

▲ adozione delle seguenti procedure (se è prevista la somministrazione di farmaci):a) procedura per la gestione dei farmaci, idonea a garantire l’eliminazione dei farmaci scaduti e a documentare la regolare effettuazione dei controlli da parte del personale prepostob) procedura di somministrazione dei farmaci idonea a garantirne la tracciabilità.

Nella presa in carico deve essere inoltre assicurata:▲ la predisposizione da parte del soggetto gestore del PAI entro 5 giorni dalla presa in carico di

ciascun utente▲ la coerenza tra il PAI e il Progetto Individuale redatto▲ la condivisione del PAI con il soggetto beneficiario e i familiari/caregiver▲ l’effettiva erogazione dei servizi/prestazioni/attività individuate nel PAI da parte delle

figure professionali previste e in possesso delle qualifiche professionali idonee.

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