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magazine 12 luglio 2010 Rrose Sélavy PAOLO ZITTI

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Rrose Sélavy

PAOLOZITTI

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Una ricerca durata due anni che mette in luce gli aspetti più duri di questo mestiere e i legami che si stabiliscono tra persone provenienti da paesi e culture diversi. Una quotidianità forzata, difficile, ma anche molto intensa, che si misura con il freddo penetrante, il sole rovente, la forza del mare. Nelle lunghe notti trascorse in mare, tra fatica e attesa, uomini di ogni parte del mondo condividono il pericolo e il rischio con la consapevolezza che ogni istante della propria vita a bordo è nelle mani dell’altro. Solo nel reciproco scambio, aiuto e sostegno si può affrontare il mare. Una assunzione di responsabilità spontanea, regolata però da una gerarchia antica che ne stabilisce ruoli e funzioni in nome della sicurezza di tutti.

UOMINIINMARE

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Uno spazio pieno di gente e di altre vite, che permette al lavoro di chi va in mare di diventare un’attività economica. Dopo la pubblicazione di “Qualcosa in cantiere”, un libro di fotografie sulla complessità del lavoro nella costruzione di una nave, Paolo Zitti in questa ricerca rivolge ancora di più la sua attenzione all’aspetto umano del lavoro, mostrandoci la quotidianità delle persone che fotografa.

Il fotografo si è imbarcato più volte a bordo di diversi pescherecci vivendo con i pescatori i momenti di stanchezza e di euforia, la noia dell’attesa, la frenetica attività che segue al recupero della rete, condividendo con loro il cibo e il sonno durante le lunghe giornate in mare. Uno sguardo su un mondo complesso, che unisce le moderne tecnologie per la navi-gazione e per la ricerca del pesce agli aspetti più tradizionali, come la cono-scenza del mare e dei venti, la forza fisica e la coordinazione dei movimenti. Il pescatore sa guidare la barca, sa usare radar ed ecoscandaglio, sa riparare il motore, manovrare le reti, scegliere e pulire il pesce, cucinare per tutto l’equipaggio. A terra si apre un nuovo scenario: i mercati dove si svolgono le animate contrattazioni dove diventano protagoniste le donne, che oltre alla ven-dita del pesce si occupano di tutti gli aspetti economici dell’attività.

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Paolo Zitti è nato ad Ancona nel 1958. Diplomato in Fotografia Industriale e Pubblicitaria nel 1980 presso il Centro Sperimentale di Design di Ancona. Si occupa abitualmente di reportage industriale, fotografia di architettura e di arredamento, affiancando al lavoro su commissione una produzione personale di immagini di reportage, di viaggi, di eventi sociali. Nel documentare le varie fasi della produzione rivolge sempre una particolare attenzione all’elemento umano, anche se attualmente il lavoro manuale sembra appar-tenere al passato. Nel 2006, in occasione delle celebrazioni per il centenario della CGIL, ha pubblicato il libro fotografico “Qualcosa in cantiere” sul lavoro nei cantieri navali. Le foto sono state poi stampate su grandi pannelli metallici per una mostra allestita ad Ancona, sul tetto di un parcheggio. Nel 2007 pubblica il libro “In sul calar del sole”, una raccolta di immagini sul territorio e le attività produttive della provincia di Ancona.Sempre nel 2007 partecipa alla mostra collettiva “Il rischio non è un mestiere” sulla salute e la sicurezza sul lavoro, organizzata da Alinari e inaugurata a Roma al Palazzo del Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica e allestita successivamente a Firenze e Genova.Dal 2006 al 2008 ha lavorato ad un progetto personale sulla pesca in mare imbarcandosi sui pescherecci per fotografare la vita quotidiana dei pescatori del mare Adriatico. Le foto sono state raccolte nella mostra “Uomini in mare” allestita nel 2010 in occasione della 70° Fiera Internazionale della Pesca di Ancona.Nel 2009 una sua foto è stata selezionata tra 1600 partecipanti per il calendario dell’Agenzia Europea per la Sicurezza sul Lavoro (European Agency for Safety and Health at Work).