Rotary 20312032 · “L’Anno Rotariano che verrà”, con le note di Lucio Dalla, è l’ini-zio...

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Rotary 2031 2031 2032 2032 Allegato a Rotary Giugno n. 5 2013. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2031 e del Distretto 2032 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo Coordinatore editoriale: Silvano Balestreri E-mail: [email protected] - [email protected] GIUGNO 2013 N° 5 Agenzia Club Med Voyages Piazza Solferino, 2/b tel. 011 562 33 00 [email protected] Torino Agenzia Club Med Voyages Piazza Solferino, 2/b tel. 011 562 33 00 [email protected] Torino LETTERA DI GIUGNO La pace e la risoluzione dei conflitti dovrebbero cominciare a casa C ari Presidenti e Segretari di Club Cari e care Rotariani, Rotaractiani ed Interactiani, L’Anno Rotariano 2012-2013 si sta ormai concludendo ed il 17-18 maggio scorsi il R.I ha tenuto ad Hiroshima l’ultimo dei tre Forum sulla Pace che erano stati previsti con largo anticipo. I due precedenti si sono svolti ri- spettivamente a Berlino dal 30 novembre al 2 dicembre 2012 ed a Honolulu con visita a Pearl Harbour dal 25 al 27 gennaio 2013. I tre incontri in luoghi tanto emblematici della volontà distruttiva che ha animato l’ultimo conflitto mondiale sono stati fortemente voluti dal Presidente Internaziona- le dell’anno, il giapponese Saguji Tanaka. Egli appar- tiene alla generazione che ha constatato sulla propria persona gli effetti delle di- struzioni belliche e del di- sastro nucleare e che poi è stata artefice del miracolo della ricostruzione dopo la pace, conquistata e vissuta soprattutto interiormente. Per questo, sulla base della cultura giapponese che an- tepone i bisogni della col- lettività a quelli individuali, ha affermato: “La pace e la risoluzione dei conflitti dovrebbero cominciare a casa. La famiglia è la più piccola unità di una socie- tà, e dovremmo cominciare proprio lì. Se facciamo at- tenzione ad essere in pace con il nostro partner e con i membri della nostra fami- glia, possiamo quindi riflet- tere sulla vita familiare e spargere quel senso di pace con l’esempio. Le famiglie pacifiche portano ad una maggiore pace per tutti”. Nel recente Forum di Hiro- shima è stato incombente su un’enorme platea di autori- tà Rotariane, Socie e Soci di ogni parte del mondo l’immane disastro che alle 8,15 dell’ormai lontanissi- mo 6 agosto 1945 annientò in un attimo almeno 80.000 vite umane, distruggendo o bruciando all’istante il 90% degli edifici del centro città e portando alla morte altre 120.000 persone in tempi differiti anche di molti anni, con terribili conseguenze genetiche che continuano ancor oggi.La sala in cui si è tenuto il Forum è contigua all’edificio del Museo della Pace che ricorda per sempre una delle maggiori stragi deliberatamente condotte dall’uomo sui suoi simili con una crudezza d’imma- gine che lascia sbigottito e inorridito anche l’uomo d’oggi, pur assuefatto dalle continue visioni e dalle de- scrizioni di brutalità di ogni genere quotidianamente diffuse dei media. La medi- tazione su quanto accaduto ha ulteriormente affinato il tema dell’anno “La pace attraverso il servizio”, già elaborata dai precedenti Forum in “Pace senza fron- tiere” a Berlino, “La pace ha significati diversi per ogni persona” a Honolulu/Pearl Harbour fino al monito fi- nale “La pace dentro di noi” ad Hiroshima. Questi prin- cipi, impressi nella mente di ciascuno, contribuiscono alla creazione di quel mon- do migliore che è l’obiettivo ultimo della nostra associa- zione. Il mondo civile deve essere veramente grato a Saguji Tanaka che ha saputo introdurre questi principi in una istituzione come il Rotary, diffusa in tutto il mondo ed impegnata a pro- iettarli nella società che ci circonda. Prepariamoci agli eventi finali dell’anno: la Conven- tion Internazionale che si terrà a Lisbona dal 23 al 27 giugno di quest’anno, sarà preceduta di una settimana dal nostro Congresso del Distretto 2031 per l’anno 2012-2013 che avrà luogo a Torino Incontra nella centralissima via Costa n° 8 sabato 15 giugno prossi- mo. Si tratta della riunione distrettuale più importante dell’anno in cui troveranno spazio la rivisitazione degli inizi della nostra associa- zione alla luce della mate- rializzazione del Rotary di oggi, una tavola rotonda sull’analisi dell’impatto delle azioni Rotariane, l’a- nalisi del tema della pace, l’illustrazione del Forum di Hiroshima e di quanto fatto dal Distretto 2031 su queste direttrici con i services dei nostri Club. Tutto questo è specificato nel programma definitivo che sarà diffuso a giorni. Vi prego di non mancare! Ciao a tutti, LETTERA DI GIUGNO C ari amici, giugno è il mese che il Rotary de- dica ai circoli professionali (noti come Fellowships), ma è anche l’occasione per il Governatore di indirizzare ai Soci l’ultima lettera del suo mandato. Mi sembra siano passati po- chi giorni da quando, scri- vendo la lettera del luglio 2012, iniziavo i nostri col- loqui mensili ed invece sia- mo alla lettera di commiato alla fine del nostro anno. E questo diventa dunque l’oc- casione per un saluto di con- gedo e per un appuntamen- to per una sintesi dei temi dell’anno di governatorato che si conclude in questo mese con il I Congresso Di- strettuale di Genova l’8 Giu- gno ai Magazzini del Cotone e con il passaggio delle con- segne al Governatore Eletto Fabio Rossello. È stato un anno intenso, nel quale tutti noi ci siamo impegnati, confrontati ed abbiamo condiviso progetti e ideali. L’augurio e la raccomanda- zione che mi sento di fare a tutti i Presidenti di Club che mi hanno accompagnato in questa avventura è di non disperdere questa esperien- za, di continuare a rimanere collegati o di migliorare la condivisione di idee, proget- ti ed iniziative Rotariane. Di ripensare a quanto ci siamo detti ed abbiamo discusso, facendo in modo che questo spirito di condivisione sia sempre più ampio ed esteso. E veniamo al tema del mese, rimandando ringraziamen- ti, considerazioni e sintesi dell’anno al Congresso. Le Fellowships sono nate nel 1928 e la loro finalità, come definita dal sito del Rotary International è: • Condividere interessi co- muni in attività ricreative divertenti (sport, hobby, ecc.) • Avanzare il loro sviluppo professionale attraverso le conoscenze con altri individui della stessa pro- fessione • Stabilire nuovi rapporti di amicizia in tutto il mondo • Esplorare nuove opportu- nità di servizio • Divertirsi e migliorare la loro esperienza nel Rotary Come vedete la finalità dei circoli professionali Rota- riani è soprattutto quella dell’amicizia, da coltivarsi in un clima di sereno e sano divertimento, che va al di là dei confini geografici, religiosi o etnici ma che è cementato solo dalla passio- ne comune per una attività sportiva o hobbistica. Che poi questa conoscenza ed amicizia possa portare anche alla individuazione di azioni di servizio, questo è un portato della menta- lità Rotariana che, fortuna- tamente, riesce a cogliere occasioni per rendersi utili agli altri anche nei momenti di svago. Quest’anno io ho parte- cipato alla riunione delle Fellowships distrettuali a Vicoforte e ne ho un ricor- do piacevolissimo: la serata ha consentito di toccare con mano quello che è lo spirito che anima coloro che fan- no parte dei vari circoli e l’attitudine con cui vivono i loro momenti di incontro. A solo titolo di memoria e per illustrare con un esempio pratico quanto detto circa le possibilità di servizio che nascono da questi momenti “ludici”, occorre ricordare il contributo alla “Campagna End Polio Now” ottenuto in occasione della serata con la vendita dei grembiuli della Famiglia Rotariana e la rac- colta promossa ed operata dalla Fellowship dello Yach- ting (I.Y.F.R.) di giubbotti di salvataggio, dismessi perché non più omologati in Italia, destinati alle flotte di pesca- tori del lago africano Vitto- ria. E ciò dimostra quanto detto sopra sulla possibilità di individuare azioni di ser- vizio anche nei momenti di incontro e di svago. Mi pare quindi che le Fel- lowships siano una valida espressione dello spirito Rotariano: stare insieme coltivando amicizia ed, al contempo, cogliere quelle occasioni di servizio che si presentano a persone il cui orientamento è naturalmen- te rivolto a questo fine. Giunto a questo punto non mi resta che abbracciarvi ide- almente tutti con affetto e sa- lutarvi, perché la Fellowship del Golf mi sta aspettando e non vorrei deludere gli ami- ci, o almeno vorrei deluderli solo sul piano del gioco ma non su quello della parteci- pazione. È stato un anno intenso e di grande impegno non disperdiamo progetti e ideali Rotariani SOMMARIO 2-3 Assemblee distrettuali 2031 e 2032 5 Il premio dedicato a Bruno Caccia 6 Cinque Rotary Club per il Madagascar 8 Un servizio in “guanti rossi” 9 RC Torino 45° parallelo per gli Asili notturni DOPPIO CONGRESSO PER CHIUDERE L’ANNO S abato 8 giugno, ai Magazzini del Cotone, nel porto antico di Geno- va, il Governatore Paolo Biondi farà il bilancio del primo anno del Distretto 2032. Il sabato successivo, 15 giugno, toccherà al Governatore Pierluigi Bai- ma Bollone ripercorrere a Torino le tappe e gli obiettivi raggiunti nel “suo” anno dal Distretto 2031. A un anno dal frazionamento, il vecchio Distretto 2030 si era fatto in due, dando vita ai due nuovi Distretti, è tempo di bilancio e di riflessioni. Due Congressi distrettuali a chiusura di un anno carico di cambia- menti e novità per i Rotariani di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. In dodici mesi di lavoro, di service, di impegno Rota- riano, di iniziative, di progetti sempre mirati verso l’obiettivo del servire al di sopra di ogni interesse, il 2031 e il 2032 hanno dimostrato la loro efficienza. Il timone passa adesso nelle mani di Sergio Bortolani e di Fabio Rossello. Toc- cherà a loro tracciare la rotta del Distret- to 2031 e del Distretto 2032 verso il porto indicato dal Presidente internazionale Ron Burton: Vivere il Rotary, cambiare vite. Che abbiano, come dicono i ma- rinai, buon mare e buon vento. s. b.

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  • Rotary2031203120322032Allegato a Rotary Giugno n. 5 2013. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2031 e del Distretto 2032 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo Coordinatore editoriale: Silvano Balestreri E-mail: [email protected] - [email protected]

    giugno 2013 n° 5Agenzia Club Med Voyages

    Piazza Solferino, 2/btel. 011 562 33 00

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    Lettera di GiuGno

    La pace e la risoluzione dei conflittidovrebbero cominciare a casa

    C ari Presidenti e Segretari di Club Cari e care Rotariani, Rotaractiani ed Interactiani,L’Anno Rotariano 2012-2013 si sta ormai concludendo ed il 17-18 maggio scorsi il R.I ha tenuto ad Hiroshima l’ultimo dei tre Forum sulla Pace che erano stati previsti con largo anticipo. I due precedenti si sono svolti ri-spettivamente a Berlino dal 30 novembre al 2 dicembre 2012 ed a Honolulu con visita a Pearl Harbour dal 25 al 27 gennaio 2013. I tre incontri in luoghi tanto emblematici della volontà distruttiva che ha animato l’ultimo conflitto mondiale sono stati fortemente voluti dal Presidente Internaziona-le dell’anno, il giapponese Saguji Tanaka. Egli appar-tiene alla generazione che ha constatato sulla propria persona gli effetti delle di-struzioni belliche e del di-sastro nucleare e che poi è stata artefice del miracolo della ricostruzione dopo la pace, conquistata e vissuta soprattutto interiormente. Per questo, sulla base della cultura giapponese che an-tepone i bisogni della col-lettività a quelli individuali, ha affermato: “La pace e la risoluzione dei conflitti dovrebbero cominciare a

    casa. La famiglia è la più piccola unità di una socie-tà, e dovremmo cominciare proprio lì. Se facciamo at-tenzione ad essere in pace con il nostro partner e con i membri della nostra fami-glia, possiamo quindi riflet-tere sulla vita familiare e spargere quel senso di pace con l’esempio. Le famiglie pacifiche portano ad una maggiore pace per tutti”.Nel recente Forum di Hiro-shima è stato incombente su un’enorme platea di autori-tà Rotariane, Socie e Soci di ogni parte del mondo l’immane disastro che alle 8,15 dell’ormai lontanissi-mo 6 agosto 1945 annientò in un attimo almeno 80.000 vite umane, distruggendo o bruciando all’istante il 90% degli edifici del centro città e portando alla morte altre 120.000 persone in tempi differiti anche di molti anni, con terribili conseguenze genetiche che continuano ancor oggi.La sala in cui si è tenuto il Forum è contigua all’edificio del Museo della Pace che ricorda per sempre una delle maggiori stragi deliberatamente condotte dall’uomo sui suoi simili con una crudezza d’imma-gine che lascia sbigottito e inorridito anche l’uomo d’oggi, pur assuefatto dalle continue visioni e dalle de-scrizioni di brutalità di ogni genere quotidianamente diffuse dei media. La medi-tazione su quanto accaduto ha ulteriormente affinato il tema dell’anno “La pace attraverso il servizio”, già elaborata dai precedenti Forum in “Pace senza fron-tiere” a Berlino, “La pace ha significati diversi per ogni

    persona” a Honolulu/Pearl Harbour fino al monito fi-nale “La pace dentro di noi” ad Hiroshima. Questi prin-cipi, impressi nella mente di ciascuno, contribuiscono alla creazione di quel mon-do migliore che è l’obiettivo ultimo della nostra associa-zione. Il mondo civile deve essere veramente grato a Saguji Tanaka che ha saputo introdurre questi principi in una istituzione come il Rotary, diffusa in tutto il mondo ed impegnata a pro-iettarli nella società che ci circonda. Prepariamoci agli eventi finali dell’anno: la Conven-tion Internazionale che si terrà a Lisbona dal 23 al 27 giugno di quest’anno, sarà preceduta di una settimana dal nostro Congresso del Distretto 2031 per l’anno 2012-2013 che avrà luogo a Torino Incontra nella centralissima via Costa n° 8 sabato 15 giugno prossi-mo. Si tratta della riunione distrettuale più importante dell’anno in cui troveranno spazio la rivisitazione degli inizi della nostra associa-zione alla luce della mate-rializzazione del Rotary di oggi, una tavola rotonda sull’analisi dell’impatto delle azioni Rotariane, l’a-nalisi del tema della pace, l’illustrazione del Forum di Hiroshima e di quanto fatto dal Distretto 2031 su queste direttrici con i services dei nostri Club. Tutto questo è specificato nel programma definitivo che sarà diffuso a giorni. Vi prego di non mancare! Ciao a tutti,

    Lettera di GiuGno

    C ari amici,giugno è il mese che il Rotary de-dica ai circoli professionali (noti come Fellowships), ma è anche l’occasione per il Governatore di indirizzare ai Soci l’ultima lettera del suo mandato.Mi sembra siano passati po-chi giorni da quando, scri-vendo la lettera del luglio 2012, iniziavo i nostri col-loqui mensili ed invece sia-mo alla lettera di commiato alla fine del nostro anno. E questo diventa dunque l’oc-casione per un saluto di con-gedo e per un appuntamen-to per una sintesi dei temi dell’anno di governatorato che si conclude in questo mese con il I Congresso Di-strettuale di Genova l’8 Giu-gno ai Magazzini del Cotone e con il passaggio delle con-segne al Governatore Eletto Fabio Rossello.È stato un anno intenso, nel quale tutti noi ci siamo impegnati, confrontati ed abbiamo condiviso progetti e ideali.L’augurio e la raccomanda-zione che mi sento di fare a tutti i Presidenti di Club che mi hanno accompagnato in questa avventura è di non disperdere questa esperien-za, di continuare a rimanere collegati o di migliorare la condivisione di idee, proget-

    ti ed iniziative Rotariane. Di ripensare a quanto ci siamo detti ed abbiamo discusso, facendo in modo che questo spirito di condivisione sia sempre più ampio ed esteso.E veniamo al tema del mese, rimandando ringraziamen-ti, considerazioni e sintesi dell’anno al Congresso.Le Fellowships sono nate nel 1928 e la loro finalità, come definita dal sito del Rotary International è:• Condividere interessi co-

    muni in attività ricreative divertenti (sport, hobby, ecc.)

    • Avanzare il loro sviluppo professionale attraverso le conoscenze con altri individui della stessa pro-fessione

    • Stabilire nuovi rapporti di amicizia in tutto il mondo

    • Esplorare nuove opportu-nità di servizio

    • Divertirsi e migliorare la loro esperienza nel Rotary

    Come vedete la finalità dei circoli professionali Rota-riani è soprattutto quella dell’amicizia, da coltivarsi in un clima di sereno e sano divertimento, che va al di là dei confini geografici, religiosi o etnici ma che è cementato solo dalla passio-ne comune per una attività sportiva o hobbistica.Che poi questa conoscenza ed amicizia possa portare anche alla individuazione di azioni di servizio, questo è un portato della menta-lità Rotariana che, fortuna-tamente, riesce a cogliere occasioni per rendersi utili agli altri anche nei momenti di svago.Quest’anno io ho parte-cipato alla riunione delle Fellowships distrettuali a

    Vicoforte e ne ho un ricor-do piacevolissimo: la serata ha consentito di toccare con mano quello che è lo spirito che anima coloro che fan-no parte dei vari circoli e l’attitudine con cui vivono i loro momenti di incontro. A solo titolo di memoria e per illustrare con un esempio pratico quanto detto circa le possibilità di servizio che nascono da questi momenti “ludici”, occorre ricordare il contributo alla “Campagna End Polio Now” ottenuto in occasione della serata con la vendita dei grembiuli della Famiglia Rotariana e la rac-colta promossa ed operata dalla Fellowship dello Yach-ting (I.Y.F.R.) di giubbotti di salvataggio, dismessi perché non più omologati in Italia, destinati alle flotte di pesca-tori del lago africano Vitto-ria. E ciò dimostra quanto detto sopra sulla possibilità di individuare azioni di ser-vizio anche nei momenti di incontro e di svago.Mi pare quindi che le Fel-lowships siano una valida espressione dello spirito Rotariano: stare insieme coltivando amicizia ed, al contempo, cogliere quelle occasioni di servizio che si presentano a persone il cui orientamento è naturalmen-te rivolto a questo fine.Giunto a questo punto non mi resta che abbracciarvi ide-almente tutti con affetto e sa-lutarvi, perché la Fellowship del Golf mi sta aspettando e non vorrei deludere gli ami-ci, o almeno vorrei deluderli solo sul piano del gioco ma non su quello della parteci-pazione.

    È stato un anno intenso e di grande impegnonon disperdiamo progetti e ideali Rotariani

    Sommario2-3 Assemblee distrettuali 2031 e 2032

    5 Il premio dedicato a Bruno Caccia

    6 Cinque Rotary Club per il Madagascar

    8 Un servizio in “guanti rossi”

    9 RC Torino 45° parallelo per gli Asili notturni

    Doppio Congresso per ChiuDere l’anno

    Sabato 8 giugno, ai Magazzini del Cotone, nel porto antico di Geno-va, il Governatore Paolo Biondi farà il bilancio del primo anno del Distretto 2032. Il sabato successivo, 15 giugno, toccherà al Governatore Pierluigi Bai-ma Bollone ripercorrere a Torino le tappe e gli obiettivi raggiunti nel “suo” anno dal Distretto 2031. A un anno dal frazionamento, il vecchio Distretto 2030 si era fatto in due, dando vita ai due nuovi Distretti, è tempo di bilancio e di riflessioni. Due Congressi distrettuali a chiusura di un anno carico di cambia-menti e novità per i Rotariani di Liguria,

    Piemonte e Valle d’Aosta. In dodici mesi di lavoro, di service, di impegno Rota-riano, di iniziative, di progetti sempre mirati verso l’obiettivo del servire al di sopra di ogni interesse, il 2031 e il 2032 hanno dimostrato la loro efficienza. Il timone passa adesso nelle mani di Sergio Bortolani e di Fabio Rossello. Toc-cherà a loro tracciare la rotta del Distret-to 2031 e del Distretto 2032 verso il porto indicato dal Presidente internazionale Ron Burton: Vivere il Rotary, cambiare vite. Che abbiano, come dicono i ma-rinai, buon mare e buon vento.

    s. b.

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    L’Anno Rotariano che verrà del Distretto 2031

    il Presente che incontra il Futuro

    “Il Presente che incontra il Futuro”: questa è da sempre l’Assemblea Distrettuale. I puntuali ed efficaci indirizzi di saluto dell’in-tera Famiglia Rotariana, che sarà effettiva dal 1° luglio, ad iniziare dal Presidente del Club ospitante,il RC Torino, Attilio Ferrari, dai Rappre-sentanti Distrettuali del Rotaract Jonathan Bessone, dell’Interact Stefano Ginex e dalla Presidente Inner Wheel Torino Lina Reale Callari, hanno contribuito a dare quel segno di continuità ed ami-cizia contenuto nel discorso del Governatore Baima Bollone come augurio sincero al nuovo “inqui-lino” del Distretto 2031, il nostro DGE Sergio Bortolani, accolto dagli applausi di oltre 350 presenti!

    “L’Anno Rotariano che verrà”, con le note di Lucio Dalla, è l’ini-zio della relazione di Sergio, che ci racconta brevemente la storia della sede dell’odierna assemblea, prima Facoltà di Economia ed ora, con la Riforma Gelmini, Scuola di Management ed Economia. Sede che sarà per tutto il nuovo Anno Rotariano quella distrettuale che, come per Pierluigi, il Rettore ha concesso in uso gratuito. Un sim-patico aneddoto raccontato da Bortolani è quello relativo al nome delle Aule Rosa e Azzurra. “Le ho chiamate così quando ero Preside, perché, a differenza del Rotary, in questa nostra ex-facoltà i diecimi-la studenti sono esattamente 5000 maschi e 5000 femmine e io vorrei che anche questo si verificasse nel nostro Sodalizio!”.Sergio continua la sua relazione spiegando il motto del Presidente Internazionale Ron D. Burton: “Engage Rotary - Change Lives”, motto che vuole rimarcare il nostro impegno di Rotariani nel Servizio affinché si possa cambiare la vita degli altri, ma anche la nostra (in meglio, naturalmente). Dal logo internazionale - due mani stilizzate che abbracciano la ruota - a quello del nostro Distretto il passo è breve ed ecco la spiegazione direttamen-te dal futuro Governatore: “non volevo ricorrere ai soliti monti, mari (che non abbiamo più), la-ghi, e quindi ho chiesto che venisse disegnato un logo più astratto ma che richiamasse alcune caratteri-stiche del nostro territorio… tra i vari bozzetti ho scelto questo, frutto della creatività di Vincen-zo D’Amelio. Quattro quadrati di quattro colori diversi che rappre-sentano l’Azzurro dei cieli della Valle d’Aosta, il Verde delle risaie del vercellese e del novarese, il

    Marrone della fertilità di tutta la nostra terra, il Grigio dell’’indu-stria e della produzione di cui il Piemonte può ben vantarsi”.Bortolani continua presentando le novità dell’ anno: la prima è quella della Visione Futura della Rotary Foundation, già ampiamente spie-gata dai responsabili in occasione del SIAG e del SIPE e che sarà og-getto approfondito del Seminario specifico previsto per il 12 ottobre. La seconda è quella del Proget-to Distrettuale sul Microcredito. Entrambe queste attività, afferma Bortolani, “hanno un collegamen-to nella sesta via d’azione e cioè lo Sviluppo Economico e delle Comu-nità. Il Progetto Distrettuale e di tutti i Club si rivolge a quest’area generalmente meno presente nelle nostre priorità e lo fa avendo con-cordato che l’ammontare dei con-tributi della Rotary Foundation a livello di Sovvenzioni Distrettuali e Globali andrà interamente ai Club, mentre una parte dei Fon-di Distrettuali è concentrata sul Progetto Microcredito. Il Servizio per me è l’elemento più affasci-nante e più ossessivo, nel senso che negli anni ho capito che senza mettere il servizio al primo posto ci riduciamo ad un’associazione come tante altre… Il servizio è ciò che caratterizzerà il mio Anno Rotariano… servizio inteso come Fare, quindi impegno, nel tempo che abbiamo a disposizione, con le nostre energie e non soltanto con il nostro portafoglio… quando ci impegniamo direttamente trovia-mo la più grande soddisfazione e remunerazione morale e persona-le. Credo che il Rotary abbia perso una notevole fetta di impatto e di visibilità perché in moltissimi casi fa tante cose ma piccolissime, c’è una frantumazione di service che ci rende invisibili… mi sono posto quasi come unico obiettivo quello di essere più visibili per essere più attraenti… come ha fatto il Rota-ry International con la Polio Plus, diventata la sua bandiera”.Nello specifico Sergio si augura che i Club, oltre ai loro bellissimi e consolidati service, possano es-sere partecipi del grande Progetto Distrettuale affinché questo sia per-cepito nel territorio più di quanto non avvenga con altri piccoli pro-getti che normalmente realizziamo. Bortolani afferma che “bisogna fare e bisogna far conoscere: facciamo sempre troppo poco, ma fortunatamente c’è grande co-scienza di questo e con gli altri do-dici Governatori italiani abbiamo

    redatto una richiesta alla Rotary Foundation per un grande piano di comunicazione, promozione e sensibilizzazione nazionale di cui avremo l’esito a fine giugno…”.Ritornando al Progetto Distrettua-le, incentrato sulla tematica “Emer-genza Lavoro e Microcredito”, Ser-gio afferma: “probabilmente sono condizionato da decenni di inse-gnamento, in questa ex-facoltà, sui problemi riguardanti l’econo-mia e in particolare la finanza e il credito. Ho visto vent’anni fa all’o-pera il microcredito nelle nazioni in via di sviluppo, quando sono stato membro di due missioni del-la Banca Mondiale in alcuni Paesi dell’Africa dove i sistemi bancari e finanziari erano un disastro e dove vi era ogni tipo di corruzione e inefficienza. Poi arriva il micro-credito con basi e premesse del tutto differenti, che ha avuto uno sviluppo enorme sotto l’impulso di alcuni pionieri tra i quali Muham-mad Yunus”. Bortolani continua ricordando che in tutti questi anni il microcredito poteva essere confinato al cosiddet-to Terzo Mondo, ma sappiamo che oggi c’è una vera emergenza lavoro anche qui da noi con un tasso di di-soccupazione giovanile al 40% e un tasso di disoccupazione generale al 12%. È un vero allarme sociale, un problema che va affrontato da tutti. Il nostro futuro Governatore prose-gue dicendo che “pur con i limiti che ci sono imposti dalla dimen-sione ho proposto di consacrare un progetto a questo tema della disoccupazione… non siamo soli, non è solo un’idea mia, mi ha fat-to un enorme piacere vedere che il Rotary Internazionale ha preso coscienza dell’utilità di questo strumento creando da anni un gruppo d’azione Rotariana di cui faccio parte e soprattutto ha scelto come uno dei partner strategici delle Sovvenzioni Predefinite una banca di microcredito, la Oiko Bank, che insieme alla Rotary Foundation svilupperà alcuni pro-getti in varie parti del mondo… il nostro è uno dei più grossi progetti a livello europeo ed alla pari con quelli in terra statunitense”.Bortolani ribadisce che il micro-credito è uno strumento sosteni-bile che implica una restituzione e quindi un impegno. “E’ da un anno che stiamo lavorando in-contrando entusiasmo, scettici-smo, giuste osservazioni e consigli e il fatto stesso che si sia sviluppato un tale dibattito è già una grande soddisfazione… mandando giù

    qualche boccone amaro… ve ne dico una per tutte: io chiedo che i volontari diano una consulen-za gratuita per accompagnare questi microimprenditori, que-ste microimprenditrici e uno ha scritto “mi puoi dire cosa intendi esattamente, quando la mia con-sulenza gratuita per la start-up finisce e quando posso emettere la mia prima parcella…”. Con-tinua Bortolani comunicando che il microcredito è stato sdoganato anche in Italia: nel settembre 2012 è stato apportato un emendamen-to al TUB (Testo Unico Bancario) inserendo l’art. 111 con la defini-zione di microcredito che ricalca quella europea. La spiegazione si sviluppa poi con slide incisive sul meccanismo del fondo di garan-zia e il suo effetto moltiplicativo, informando altresì i presenti che alcuni Club stanno organizzano eventi per una raccolta di denaro a favore del costituendo fondo. Ma la grande forza è data dai volontari di Club che ad oggi sono già 220, più 45 Rotaractiani. Conclude Bortolani: “è un service completamene sostenibile …Vor-rei che i Club lo sentissero come parte del loro impegno - come sta avvenendo -, perché oltre a dare qualche soldino, oltre a mettere i volontari, i Club attivi che ci credono dovrebbero individuare le situazioni a loro conoscenza suscettibili di essere portate all’at-tenzione del Progetto. Persone italiane e straniere che hanno una mezza idea di mettersi in proprio, li assistiamo con i nostri consu-lenti, prepariamo loro il business plan per ottenere un finanziamen-to da parte delle istituzioni… da qui ad un anno in occasione del congresso del 24 maggio 2014 por-teremo la testimonianza di questi micro imprenditori a cui avremo dato LAVORO LAVORO LAVORO LAVORO. Grazie!”.

    A questo punto il nostro Speaker, Dante Salmé, dopo aver dato alcu-ne notizie logistiche ai partecipanti assieme a Filippo Barral (Prefetto nonché mago degli effetti speciali della presentazione) annuncia la Tavola Rotonda moderata da

    Vincenzo D’Amelio, Direttore del Progetto Distrettuale Microcre-dito, che ribadisce le modalità di effettuazione del service e passa la parola all’Assessore Regionale al Lavoro e Formazione Professionale Claudia Porchietto.L’Assessore afferma: “noi dobbia-mo dare alla gente la possibilità di lavorare e non di ottenere sol-tanto dei sussidi che stanno ucci-dendo quella che è la volontà, la competenza, la professionalità degli Italiani. Quello di oggi non è un problema di partiti ma di men-talità, perché preferiamo cercare i soldi per gli ammortizzatori socia-li anziché pensare a come invece intervenire per dare una dignità lavorativa, attraverso la capacità di fare microimpresa. Il lavoro fatto in questi anni è stato tanto e la regione Piemonte è arrivata due mesi prima della modifica del TUB art. 111. Siamo partiti nel 2010 con un piano straordinario per l’occupazione, per il lavoro e all’interno di questo piano ab-biamo previsto un intervento di carattere finanziario proprio sul tema microcredito… Abbiamo creato una rete sul territorio, la capacità di affiancare queste per-sone, abbiamo portato a compi-mento 165 progetti,i nostri uffici cercano di costruire con la per-sona la figura dell’imprenditore ancora prima di valutare qual è il progetto imprenditoriale…Oggi abbiamo un sottobosco di persone che sono assistite ma che potrebbero avere una dignità di lavoro diversa proprio attraverso questi progetti di microcredito. C’è un problema di comunicazione, ci sono tanti progetti ma poco cono-sciuti”.Dalla Regione alla Provincia, il moderatore D’Amelio presenta l’Assessore della Provincia di Tori-no alle Attività Produttive e Società Partecipate, Ida Vana, che afferma: “abbiamo iniziato a collaborare con il Rotary circa un mese fa e in un tavolo subito operativo abbia-mo messo non solo i funzionari della provincia di Torino che se-guono il MIP (Mettersi In Proprio, uno sportello dedicato alla crea-zione di nuove imprese e di lavo-ro autonomo), ma anche il GAL (Gruppo Azione Locale) delle Valli di Lanzo, Ceronda e Castenone. Il vostro progetto si attaglia bene sia su imprese nuove che su quelle già esistenti e a questo mi riallac-cio al GAL con cui condividiamo insieme la fase di preparazione e di auditing, degli imprenditori

    che vogliono tentare questo per-corso. Il problema di queste valli è che ci sono imprese molto piccole. Quindi in questo contesto stiamo cercando di recuperare questi im-prenditori per avvicinarli e gestire la loro richiesta per continuare a lavorare”.Il relatore successivo, il Direttore della Caritas dell’Arcidiocesi di Torino, Pierluigi Dovis, conosciuto da molti Rotariani per il Progetto Mangrovia, è stato, come afferma D’Amelio, il nostro primo interlo-cutore per il microcredito. “Io sono il meno titolato di questa tavola rotonda perché di lavoro mi in-tendo poco, mi intendo un po’ di più di persone… incontro sempre più piccolissimi imprenditori che da molti anni facevano questo mestiere e che sono ora arrivati a forme elevate di disperazione. Quello che sento è la necessità di un accompagnamento globale e per fare questo ci vogliono com-petenze diverse che si rendano sinergiche fra di loro e in questo mi pare che l’idea che oggi è stata espressa sia un’idea intelligente da questo punto di vista, compren-dendo bene i livelli di intervento per evitare di fare di questa cosa una cosa prettamente gestionale-organizzativa. Ci vuole una ma-nagerialità accompagnativa”.Il successivo relatore, Andrea Li-mone, Amministratore delegato di Permicro, esordisce dicendo “Vi dico grazie perché ci siete vicini. Ne abbiamo bisogno noi di PerMicro e ne hanno bisogno soprattutto quelli che iniziano ad intraprendere una strada verso una microimpresa. Vi dico grazie per le risorse che deciderete di metter in questo progetto, quelle economiche ma soprattutto le competenze che ognuno di voi deciderà di offrirci perché valgono molto di più dei soldi, che sempre servono”. Andrea Limone racconta cos’è PerMicro con due video. Uno di Manuel, un ragazzo italiano che ha aperto un birrificio nel cunee-se e l’altro di Demian, un ragazzo egiziano che ha aperto una pizze-ria a Milano. Entrambi orgogliosi della loro impresa. “Questi due video hanno raccontato meglio di me cos’è PerMicro. Due parole in breve. Che cos’è il microcredito l’abbiamo già detto. Provo a dirlo con una frase di Audrey Hepburn che diceva: ricorda che se hai bi-sogno di una mano la troverai in fondo al tuo braccio e mentre diventi più grande ricorda che hai una seconda mano. La prima ser-

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    ve ad aiutare te stesso, la seconda serve ad aiutare gli altri”. Limone prosegue la sua coinvolgente rela-zione dicendo che “la prima mano è quella di Demian, di Manuel, di quelle persone che hanno deciso di intraprendere per uscire dalla cri-si, la seconda mano è la vostra”. Continua con una chiara e detta-gliata spiegazione il grande lavoro finora svolto: 4000 microcrediti, erogati 20 milioni, 12 filiali, valuta-te 12000 persone.La Rotariana Eliana Baici, oggi nelle vesti di Consigliere della Fonda-zione San Gaudenzio di Novara, è l’ultima relatrice presentata da Vin-cenzo. Eliana esordisce spiegando ai presenti che “l’idea del Vescovo di Novara è molto simile all’idea di Sergio. Venendo a Novara, il Vescovo Brambilla, in questo suo primo anno, ha osservato che l’e-mergenza vera del territorio è l’e-mergenza lavoro e ha ritenuto di fare e di agire in senso vero, quello di realizzare qualcosa. Il suo mot-to è - Ciò che è gratuito non deve essere gratis - in quanto la carità, il dare senza aspettarsi nulla in-dietro è una cultura non più soste-nibile. La sua idea è di creare una cultura del debito responsabile. A partire da questo primo obiettivo voleva anche creare delle oppor-tunità concrete di lavoro e quindi ha dato vita alla Fondazione San Gaudenzio”. La Fondazione cosa fa concretamente? Eliana prosegue con una breve spiegazione: “In-nanzitutto si ispira ad un modello che già funziona, è la replica sul territorio novarese della Fonda-zione San Bernardino, che opera nella Diocesi di Milano già da cinque anni. Viene creato un fon-do di dotazione. Lo sportello della Fondazione è la Caritas, ma nella rete ci saranno le Parrocchie, i cit-tadini, il territorio. La Fondazione

    farà un’istruttoria sui vari casi proposti e sottoporrà questi casi a chi dovrà deliberare”.La parte plenaria pomeridiana dell’Assemblea si apre con la rela-zione del PDG Giuseppe Nuzzo, reduce dal Consiglio di Legislazio-ne tenutosi a Chicago a fine aprile. Giuseppe spiega ai presenti che il Consiglio si tiene ogni tre anni e in tale sede vengono discusse le pro-pose, le risoluzioni presentate dai Club, dai Distretti, dal Board del RI. Segue una sintetica descrizione delle varie proposte. Quelle appro-vate entreranno in vigore dal 1° lu-glio 2013. Per chi vuole sapere già da subito di tutte queste modifiche può andare sul sito internazionale www.rotary.org.A questa interessante ed esaustiva lezione, che ci fa capire quanto è vasto l’universo Rotariano, segue la presentazione da parte di Sergio del suo Organigramma Distrettuale volendo al suo fianco la Segretaria Distrettuale (io…che emozione!). “La filosofia che abbiamo seguito è la seguente: per l’80% abbiamo confermato l’ossatura che viene dall’esperienza dei PDG, l’unica cosa che ho messo di mio è stata quella di raggruppare in maxi-commissioni ciò che prima era a livello di singole commissioni”, afferma Bortolani. Ecco allora citati uno per uno lo Staff Distrettuale, gli Assistenti, i Club con i 51 Pre-sidenti, le Commissioni, i Gruppi d’Azione e le Fellowship. “Abbia-mo una focalizzazione sul Micro-credito ma tutte le altre attività devono andare avanti perché il Rotary è bello in quanto compo-sto da tante dinamiche e da tante attività”.Un momento sempre sensibile in occasione dell’Assemblea è quello dedicato al bilancio distrettuale. Sergio, con l’aiuto del valido Teso-

    riere Distrettuale Francesco Zito, comunica ai presenti in aula che “abbiamo seguito alcuni principi contenuti nella nota di accom-pagnamento inviata insieme al bilancio ai Presidenti e agli Assistenti. Sono tre i punti che ho evidenziato: risparmi, impegni e progetto microcredito. Risparmi, secondo un criterio di sobrietà, parola che Bortolani usa da moli anni “martellando” i suoi studenti del corso di Etica e Finanza. So-brietà, cercando di limare le spese ridondanti, rinegoziando tutti i vari contratti e convenzioni con i fornitori. Impegni, ho costruito un budget che mantenesse tutte le attività fatte fino a questo mo-mento chiedendo ai vari PDG la loro validità. Questa filosofia di costruzione del budget ha permes-so di arrivare alla evidenziazione di una somma di 125.000 euro da destinare al Progetto Microcre-dito, su un preventivo complessi-vo di 427.000 euro. Se l’Assemblea approverà avremo una base per il Microcredito di assoluto rispetto e questo ha permesso di ridurre il possibile contributo che chie-do sempre su base volontaria ai singoli Club…”. Sergio ricorda le varie manifestazioni pro-microcre-dito, quali la gara di golf del Grup-po Torino 3 e gli eventi del Teatro Baretti, iniziativa di Antonmario Se-molini, per poi continuare la spie-gazione dettagliata del bilancio, che viene approvato all’unanimità con un applauso generale. Il pomeriggio è caratterizzato so-prattutto dalle Sessioni Parallele. Iniziamo con la Sessione dei Pre-sidenti, nella oramai famosa Aula Rosa, con la chiacchierata insieme al DGE Sergio Bortolani. Intravedo la Presidente del RC Rivoli, Rosella Taverna De Grandi che mi dice: “la riunione dei presidenti eletti

    è stata molto interessante, sia per gli argomenti trattati che per aver avuto l’occasione di ritrovarci tut-ti con il nostro Governatore, che ci ha esposto le principali problema-tiche di cui dovremo occuparci nel nostro anno di presidenza quali il calo dei Soci, il problema della visibilità e pubblicità dei nostri interventi sul territorio. Ci vorrà sicuramente molto impegno e tra Presidenti ci sarà una grande col-laborazione”.La Sessione dedicata alla Rotary Foundation è presieduta, nell’Aula Azzurra, dal DRFC Enrico Raiteri e dai suoi collaboratori: Marco Saglione (Sovvenzioni), Andrea Lucchini (Polio Plus), Ezio Bellora (Buona Amministrazione), Bruno Scovazzi (Raccolta Fondi) e Marco Maio (Borse di Studio e Alumni). “La squadra ha illustrato le novi-tà della Visione Futura mediante brevi presentazioni che, raccolte in un syllabus in versione elet-tronica, verranno inviate a chi ne farà richiesta. Un ghiotto an-ticipo del Seminario della Rotary Foundation del 12 ottobre”, dice soddisfatto Enrico. Passiamo quindi alla Sessione Mi-crocredito condotta da Vincenzo D’Amelio. Io intervisto un Rota-ractiano, Giacomo Casassa che af-ferma “…è stata davvero un’espe-rienza interessante ed è stato bello vedere il feedback positivo che hanno raccolto i progetti presen-tati, soprattutto quello del Micro-credito. Grazie anche per averci dato uno spazio in cui presentare l’idea del Crowdfunding ed averci permesso così di confrontarci con gli amici Rotariani…”.Già si nota, nei particolari, che sarà un anno di condivisioni e collabo-razioni. Infatti quelle che all’inizio avrebbero dovuto essere tre Ses-sioni distinte si sono unite nell’Aula

    Magna per essere un’unica sessio-ne a disposizione dei Rotariani e rotaractiani interessati ai vari temi che coinvolgeranno il Distretto. E così i presidenti di Commissione Candeloro Buttiglione per le Re-lazioni Pubbliche, il PDG Gianni Montalenti per l’Informatizzazio-ne e Crowdfunding e Piergiorgio Bussa per le Nuove Generazioni, quest’ultimo presentando anche la sua squadra: Paolo Furno (Ro-taract), Anna Rita Rosa (Interact), Pietro Bertolino (RYLA), Maurizio Peletta (RYE), hanno dato vita ad un appassionante momento di con-fronto con i partecipanti e dicendo che “ho confermato a nome di tut-ti la disponibilità ad attivarci per soddisfare esigenze specifiche dei presenti…iniziando da subito con Alberto Naviglio che ha manifesta-to l’interesse a far conoscere l’Inte-ract al figlio Alessandro...”.

    Questo il commento finale di-rettamente da Candeloro quale portavoce e coordinatore delle tre Sessioni: “L’amicizia come prin-cipale ingrediente della sessione congiunta delle commissioni ha messo in evidenza le connessio-ni tra i lavori di ognuna, come tante ruote dentate che insieme formano un meccanismo in grado di offrire servizi utili alla nostra società”.Cosa aggiungere per concludere se non il motto del Past Presidente Internazionale Frank Devlyn, che con due parole riassume l’essenza di quanto percepito all’Assemblea dell’11 maggio: ”Viva il Rotary!” e grazie Sergio per questa avventura che ci farai vivere con il tuo entusia-smo contagioso!

    Silvia Miglietta

    RC Torino Lamarmora

    Segretaria Distrettuale 2013-14

    la “rivoluzione” dell’assemblea del Distretto 2032

    rossello: emozioni per coinvolgereÈ il giorno dell’orgoglio Rotariano. Il Governatore incoming Fabio Rossello chiama a raccolta i Rota-riani dei quaranta Club del Distretto 2032 all’Assemblea che inaugura il nuovo anno 2013/2014. «Riscopria-mo i nostri valori per rilanciare l’im-pegno Rotariano» invita Rossello, ricordando che impegno ed etica non significano tristezza, perché si può costruire un mondo migliore anche il sorriso. Il rigore morale è fondamentale per vivere il Rotary e cambiare le vite, come dice il Presi-dente internazionale Ron Burton, ma deve essere coniugato all’ottimismo, perché tutti i guru della comunica-zione e della motivazione individua-no nell’ottimismo della volontà e nel pensiero positivo la condizione indi-spensabile per ottenere la svolta ver-so il successo e la realizzazione. Non rinneghiamo i nostri sogni, insiste il Governatore, perché come ha inse-gnato Cartesio, la ragione non è nul-la senza l’aiuto dell’immaginazione. L’Assemblea Distrettuale si apre con

    un minuto di silenzio, dedicato alle vittime della tragedia della Torre dei Piloti del Porto di Genova. È un raccoglimento sincero, di grande pathos, a cui si aggiungono le emo-zioni evocate dall’intervento del Go-vernatore, perché servono emozioni per coinvolgere e vivere il Rotary. La scenografia, curata dal prefetto Tiziana Lazzari e Luigi de Concilio, responsabile delle PR, con l’attenta regìa del segretario Silvia Scarrone, è di grande effetto. Vanno in scena le interviste “Fare del bene, porta bene”, dedicate alla presentazione dei progetti distrettuali, e i dialoghi su

    “Amicizia e servizio”, relative alla crescita e allo sviluppo dell’effettivo. Remo Gattiglia spiega con entusia-smo la mission della Rotary Founda-tion. Con ritmi da talk show si parla di famiglia Rotariana, per illustrare i programmi dedicati alle nuove ge-nerazioni; si affronta il tema dell’etica e dei valori Rotariani, perché biso-gna guardare indietro per andare avanti: Infine è trattato il filone del rapporto tra Rotary e territorio. Ospite d’onore Anna Spalla, docente uni-versitaria, Governatore del Distretto 2050, il suo monito è aprire sempre più il Rotary all’altra metà del cielo,

    perché le donne, oltre ai giovani, rappresentano una grande risorsa. La foto di gruppo e i seminari dedi-cati ai ruoli del tesoriere, del prefetto, del segretario e delle comun azioni chiudono un’Assemblea, che apre la strada al cambiamento. Perché, am-monisce Rossello: «Noi adulti dobbia-mo essere i primi artefici del cambia-mento dei giovani».

    S. B.

  • Fest a di primaveraFest a di primavera

    In un sogno di una serata di mezza primavera…così mi sono ritrovata il 5 aprile nella magica cor-nice delle Sale de Il Circolo dell’Unione Industriale. Noi Rotariani sentiamo quotidianamente, come un mantra, le parole servire… servizio… servire… servizio… servire… servizio… e allora dalla vulca-nica mente di Titti Baima Bollone è nata una serata speciale per coniugare queste due parole: servire ai tavoli per un servizio importante! Vi ho incuriositi? Sì… e allora iniziamo il foto-racconto.

    Veniamo accolti al nostro arrivo da quattro splen-dide cuoche, o per essere trendy, Masterchef! Titti Baima Bollone, Wanda Maifredi, Lalla Nuzzo e Cathrine Strumia che ci deliziano con canapè e stuzzichini vari preparati dalla quinta cuoca Pinuc-cia Bello, rimasta a presidiare le cucine... Ma ecco che avvicinandoci ai corner adibiti alle bevande vediamo Governatori, Assistenti, Tesorieri e Presi-denti con il bel grembiule della Famiglia Rotariana, che dispensano acqua, vino, cocktail... l’avreste mai pensato di vederli nelle vesti di solerti Maggiordo-mi? No, siamo abituati a vederli sempre seri e com-piti e il colpo d’occhio e la sensazione di gioiosa festa ci fanno capire che il motto delle Fellowship “servire divertendosi” è spesso il modo giusto per affrontare anche l’austero Rotary.Dalle Sale di Rappresentanza scendiamo alla Sala Torino dopo aver scoperto a quale fiore apparte-niamo. Ci aspettano infatti i tavoli con gli artistici addobbi floreali di Titta Bello ed io sono tra le Or-tensie e il momento ufficiale con l’onore alle ban-diere e il discorso del Governatore Pierluigi.Ma nelle mie vesti di fotoreporter insieme a Miche-langelo De Biasio abbiamo privilegio e l’onore di entrare nelle belle e funzionali cucine e con grande fortuna riesco a cogliere le indaffaratissime cuoche nella preparazione di deliziosi spätzle e sapendo che in sala i 150 presenti iniziano a sentire i pri-mi morsi della fame, ecco allora i simpatici e sicuri Maggiordomi correre ai ripari servendo man mano le varie portate. Come nelle più riuscite manifestazioni poteva non mancare la musica? Ecco allora un momento dedi-cato al jazz offerto dall’istrionico Rotariano maestro Giorgio Bolognese (ottimo cuoco per chi lo segue su FB! ndr) e dal maestro Paolo Narbona. Giunge il momento dei ringraziamenti con il di-scorso della Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna, la professoressa Chiara Bene-detto, a cui è dedicato il service di questa magica serata e un ringraziamento agli splendidi “Maggior-domi per un giorno” e che vi riassumo:Alberto (PDG D2030): raffinato, puntuale e me-ticoloso. Molto richiesto per cene in residenze sabaude dove organizza giochi e caccie al tesoro; durante il servizio indugia un po’ troppo nelle bi-blioteche alla ricerca di libri rari. Referenze da casa MottaAntonio (PDG D2030): preciso, ordinato. Incide poco sulle spese di mantenimento perché spesso ama digiunare. Referenze da casa Strumia.Antonmario (Assistente D2031): ottimo cuoco ma sono giunte lamentele in quanto ha l’abitudine di disturbare a metà notte suonando il flato. Refe-renze da casa Semolini.Aldo (PP Torino Sud Est): molta pazienza con i bambini anche neonati che cerca di addormentare cantando opere liriche, soprattutto quelle interpre-tate da Luciano Pavarotti. Referenze da casa Ottavis. Domenico (Assistente D2031): ottimo autista, indiscusso esperto di vini, formaggi e salumi. Fre-quenti richieste di permessi per arbitrare partite di calcio Referenze da casa Lops.

    Enzo (PP Torino Est): Ottimo il servizio al tavolo per cene importanti, ma costosi i grembiuli che de-vono essere confezionati su misura con notevole impiego di tessuto. Qualche lamentela per le fre-quenti assenze ingiustificate e per le continue soste in frigorifero. Referenze da casa Fulginiti.Fernando (Presidente Torino 45° Parallelo): Ottimo per la pulizia e manutenzione di argenti an-tichi e con garbo consiglia la padrona di casa nella scelta dei monili. Referenze da casa Mangia.Francesco (Tesoriere D2031): di buon carattere si presta anche ad aiutare i bambini nei compiti di matematica. Può essere assunto solo da famiglie che gli forniscano un letto extralong. Referenze da casa Zito.Franco (PDG D2030): paziente e determinato esperto nel controllo della solidità della casa anche se si distrae spesso a giocherellare con sassi e sas-solini. Referenze da casa Grasso.Gianni (PDG D2030): ha prestato servizio in case altolocate curando anche la gestione economica della spesa domestica Unico appunto: soste troppo prolungate in cucina. Referenze da casa Montalenti.Giulio (Presidente Torino Cavour): è giovane, appena uscito dalla scuola di arti bianche ma pro-mette bene. Inoltre abile nel sedare le liti tra il per-sonale. Referenze da casa Vinciguerra.Pierluigi (DG D2031): attualmente disoccupato perché si è ustionato preparando crèpe sousette ed è in attesa di una visita medico-legale sperando in un congruo risarcimento Referenze sia da casa Baima sia da casa Bollone.Piero (Presidente Susa Valsusa): pretende di usa-re solo elettrodomestici d’alta tecnologia. Affidabile per la sicurezza e gli impianti d’allarme. Referenze da casa Villata.Pinuccio (PDG D2030): mantiene perfettamente in ordine libri e librerie ed è anche richiesto nelle ville in collina quale giardiniere molto competente e si occupa dei cani.. Referenze da casa Nuzzo.Roberto (Assistente D2031): dal dolce idioma dantesco. Spesso in cucina pasticcia con strane alchimie. Conosce ottimi rimedi per ogni male dall’intossicazione alimentare all’insonnia. Refe-renze da casa Fantozzi.Concludo questa galleria fotografica con una ricetta molto speciale offerta dalle fantastiche Masterchef:

    Felicità 1kg abbondanteamore 2kg colmiamicizia 1kg e piùfortuna 8 dosi esagerateottimismo a piene manifiducia quanta ne serve entusiasmo 3 cucchiaiate pieneironia 3 pizzichiamalgamate tutti gli ingredien-ti fino ad ottenere l’impasto ideale, decorare con sogni montati a neve,quindi dividere in 365 parti e gustare giorno per giorno

    Silvia MigliettaRC Torino Lamarmora

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    Cerimonia per il conferimento del premio in ricordo di Bruno Caccia e il “premio allo studio”

    Nella solenne cornice dell’Aula Magna del palaz-zo di giustizia di Torino, intito-lato a Bruno Caccia, si è svolta la cerimonia annuale della con-segna del Premio Bruno Caccia e del Premio allo studio Bruno Caccia.A differenza delle passate edi-zioni che si svolgevano presso i locali dell’Unione Industriale, quest’anno si è deciso di far precedere la cerimonia tradi-zionale da una tavola rotonda presieduta dal dottor Mario Barbuto, Presidente della Cor-te d’Appello, con la partecipa-zione del dottor Marcello Mad-dalena (procuratore generale della Repubblica), del dottor Gian Carlo Caselli (procurato-re della Repubblica), del Dott. Luciano Panzani (Presidente del Tribunale), dell’avvoca-to Mario Napoli (Presidente dell’ordine degli avvocati) e del Governatore del Distretto Rotary 2031, professore Pier-luigi Baima Bollone.Prima della cronaca della gior-nata, potranno essere interes-santi alcune note sui premi assegnati.Il Premio Bruno Caccia è de-stinato a cittadini o Enti che si siano particolarmente distinti nella tutela dell’interesse pub-blico, ed è stato istituito nel 1983 dai Rotary dell’area tori-nese, su iniziativa del Rotary Club Torino 45° Parallelo, e con il patrocinio del Distretto 2031, per mantenere viva ed onorare la memoria di Bruno Caccia, Rotariano, Procurato-re della Repubblica di Torino, uomo di raro valore professio-nale e di rare qualità umane,

    ucciso il 26 giugno 1983 dalla criminalità organizzata che egli combatteva con tutte le sue energie. Bruno Caccia era nato nel 1917 a Cuneo. Laureatosi, magna cum laude, in Giurisprudenza e successivamente in Scienze Politiche, era in Magistratura dal 1940. Procuratore della Repubblica di Aosta dal ’64 al ’67, fu poi a Torino alla Procura Generale e, dal 1980, era Procuratore Capo della Repubblica di Torino.Riconoscendosi negli ideali di solidarietà e di servizio del Rotary, sintetizzati nel motto “serve above self”, fu Rotariano dapprima nel R. C. di Aosta e poi nel R. C. Susa e Valsusa, ed infine del R. C. Torino 45° Parallelo.

    IL PREMIOBRUNO CACCIANei mesi immediatamente suc-cessivi alla sua morte, il Rotary Club Torino 45° Parallelo de-cise di onorare la amemoria dell’insigne Socio scomparso istituendo un Premio al merito civile a lui intitolato da con-ferire ogni anno “a cittadini od enti che si siano partico-larmente distinti nella tutela dell’interesse pubblico”.Tutti i Rotary Torinesi, che era-no allora circa una decina, ade-rirono con calore all’iniziativa, che ebbe subito anche il patro-cinio del Distretto. Dal 2000 sono promotori del Premio non solo i Club di Torino cit-tà ma anche, su loro esplicita richiesta, quelli dell’area circo-stante, cintura e provincia tori-nese: in totale circa 30 Club. Il

    Premio ha esclusivamente un contenuto ideale, essendo co-stituito materialmente soltanto da un medaglia d’oro con l’ef-figie di Bruno Caccia e da un attestato con la motivazione.A testimonianza dell’interesse del Rotary nei confronti dei giovani e di una loro sana ed efficace crescita culturale e professionale, nel marzo del 1997 si decise di affiancare al Premio Bruno Caccia anche un PREMIO ALLO STUDIO BRU-NO CACCIA, da assegnare “a giovani studenti universitari delle Facoltà di Giurispru-denza o di Scienze Politiche, particolarmente meritevoli per i risultati raggiunti, anche in considerazione delle speci-fiche condizioni economiche o di famiglia”.Il premio si propone di fornire un riconoscimento e un incen-tivo all’impegno dedicato allo studio, quale indispensabile strumento per fornire basi soli-de ad una futura attività di alto valore professionale sociale e morale, in consonanza con i principi fondanti dell’etica Ro-tariana.

    Diversamente dal Premio Bru-no Caccia, il Premio allo Studio è costituito da una somma di denaro.

    ED ORA VENIAMOALLA CRONACALa presenza di circa 400 ospi-ti (tra cui le massime autorità civili, militari e religiose) ha di-mostrato che il Premio Bruno Caccia non è soltanto la (pur nobile) commemorazione di un magistrato Rotariano bensì quella di un Grande Personag-gio della storia della nostra città e del nostro Paese, che in un momento difficile di que-sta storia, grazie al suo raro valore professionale e alle sue rare qualità umane, ha saputo elevarsi a testimone e simbolo delle più alte virtù civili, ovve-ro di quei valori ed ideali sui quali anche il Rotary fonda la propria esistenza: senso di giu-stizia, integrità, cultura, solida-rietà, fiducia di poter contri-buire al bene comune.Nella prima parte del pomerig-gio si è svolta, dopo un cenno di saluto del Governatore Bai-ma Bollone, la citata tavola rotonda che, magistralmente coordinata dal Presidente Bar-buto, ha saputo coinvolgere i presenti evitando i toni agio-grafici, che sono sempre in ag-guato in queste occasioni, ma evidenziando il valore storico e l’attualità del Personaggio.I Relatori si sono soffermati sul senso di rettitudine etico-pro-fessionale del magistrato e, più in generale, della sua vita met-tendone in evidenza soprattut-to la capacità professionale e, in particolare modo, il rigore nell’esercizio della particolare funzione, non disgiunta dalla serenità ad essa collegata e

    che, comunque, evidenziava, nelle particolari circostanze, il carattere fermo, deciso, di poche parole, ma sempre col-legato ai fatti.Da questa prima parte, la fi-gura di Bruno CACCIA è usci-ta ulteriormente ingigantita quale “servitore dello Stato”, al punto da esporsi ai pericoli di cui è stato vittima, come è stato osservato dall’Avv. Mario NAPOLI, e, alla fine, da Don CIOTTI, Presidente dell’Asso-ciazione “LIBERA”, il quale, nel considerare come la cascina CACCIA sia stata tolta alla ma-lavita ed adibita a scopi socia-li, ha posto in evidenza come ricordare significa educare e svolgere attività concreta nei confronti dei giovani, che rap-presentano il futuro della vita.Dopo un breve intervallo si è ripreso con l’intervento, molto puntuale e seguito con atten-zione specie dai magistrati pre-senti, di Guido Caccia (figlio del magistrato e Socio del Ro-tary Club Torino 45° parallelo) che, anche lui, ha evitato toni ai quali avrebbe avuto dirit-to in quanto figlio di Bruno Caccia ma si è attenuto alla cronaca del tragico evento e ad alcune implicazioni giudiziarie di grande interesse.Guido Caccia ha quindi conse-gnato il premio Bruno Caccia al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, nella persona del suo direttore, il maestro Vito Maggiolino.Il premio è stato conferito con a seguente motivazione: “Per avere educato generazioni di giovani all’arte dei suoni e offerto a tutti gli strati sociali della popolazione l’amplia-mento del sapere e della cul-tura musicale rappresentando

    uno dei principali punti di eccellenza nell’offerta for-mativa della città di Torino e acquisendo sempre maggior prestigio a livello nazionale e internazionale”.Dopo un cenno di ringrazia-mento, nel quale il Maestro Maggiolino ha brevemente ri-assunto la storia ed i program-mi del conservatorio, il folto pubblico ha avuto il piacere di gustare un intervento musi-cale di due allievi del Conser-vatorio stesso, Paolo Chiesa e Camilla Patria (rispettivamente di 19 e 17 anni) che ci hanno incantati con la loro bravura agli strumenti (violino e vio-loncello).Si è quindi assegnato il Pre-mio allo studio, al dottor Jacopo Giunta, neolaureato in giurisprudenza, con la seguente motivazione: “For-temente motivato ad intra-prendere la carriera forense, si iscriveva alla Facoltà di Giu-risprudenza mentre, per non gravare nell’ambito economi-co familiare, la sera lavorava come cameriere. Dopo la laurea si è inserito in uno studio legale torine-se dove svolge con profitto il tirocinio e, giorno dopo gior-no, sta acquisendo sicurezza e padronanza nella professione riscuotendo la stima ed il ri-spettato di tutti i colleghi dello studio”.Dopo un altro intervento mu-sicale dei bravissimi allievi del Conservatorio, il Governatore Baima Bollone ha chiuso la giornata ringraziando tutti gli intervenuti complimentandosi ancora con i premiati ed invi-tando tutti al buffet allestito nei locali adiacenti all’Aula Magna.

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    un collegamento davvero Rotariano tra i cinque Club gemellati europei e il Madagascar

    I cinque Rotary Club gemellati europei RC Torino Dora, RC Lausanne, RC Lyon, RC Stuttgart e RC Barcelona Diagonal conti-nuano tenacemente e proficua-mente ad esercitare alcune im-portanti loro attività associative in comune: si sono tenute anche quest’anno le due riunioni an-nuali dei cinque Paesi, la prima in settembre a Losanna ed ora la seconda, il 5/6/7 Aprile 2013, sulle nevi di Megève, organizzata dai Rotariani francesi; il prossi-mo meeting si terrà dopo l’estate a Lione. Non si tratta solo di riunioni di Soci dei diversi Club e dei loro famigliari, con finalità amicali e turistiche, ma si tratta anche e soprattutto di riunioni di lavoro finalizzate alla gestione di servi-ces internazionali comuni.Il RC TORINO DORA - ad ulte-riore conferma della sua voca-zione internazionale, che data ormai da molti anni - è stato promotore quest’anno tra i Club gemellati di un Service interna-zionale in MADAGASCAR, che consiste nella distribuzione alla

    popolazione di 270 forni solari ed altrettanti bruciatori ottimiz-zati per cuocere i cibi in totale assenza di combustione, che consentono di ridurre drastica-mente la quantità di legna o car-bone necessaria per cucinare, e di conseguenza contribuiscono a limitare la deforestazione sel-vaggia in atto in quelle zone. L’incremento demografico (at-tualmente gli abitanti sono 21 milioni), unitamente ad un indi-scriminato utilizzo delle risorse forestali, sta spingendo il Mada-gascar verso una vera e propria desertificazione, cui consegue anche l’insorgere di cicloni nel periodo estivo sempre più violenti e distruttivi. E’ urgen-te un’inversione di tendenza per scongiurare un possibile futuro sconvolgimento totale del territorio. Ne sono consa-pevoli il Governo, gli scienziati e le organizzazioni sensibili alle problematiche ambientali. Uno dei principali motivi del taglio sconsiderato degli alberi è l’uti-lizzo della legna per cucinare e per produrre il carbone: quando

    la legna si trasforma in carbone l’80% delle energia si disperde nell’ambiente e quando poi si brucia il carbone un altro 80% di energia si disperde in calore non utilizzato. I cinque Club gemellati hanno quindi inteso promuovere l’utilizzo di forni solari, che servono a cuocere i cibi in totale assenza di combu-stione; e quando il sole non c’è (la notte, quando piove...) l’uti-lizzo di bruciatori ottimizzati a bassissima dispersione termica, che consentono di ridurre dra-sticamente i consumi.La distribuzione dei forni è

    anche un momento di festa Rotariana ed avviene in modo ufficiale alla presenza di autorità Rotariane e Civili, di giornalisti locali e della popolazione, che viene accolta con grande senso di amicizia e di spirito di coope-razione internazionale.Il giorno 6 Aprile 2013 si è dun-que verificata una strana coin-cidenza: nella calda e assolata Mahajanga le prime 135 famiglie Malgasce hanno ricevuto il loro Kit solare, impegnandosi anche formalmente ad un successivo e corretto utilizzo di quanto ri-cevuto, alla presenza del Gover-

    natore del D 9220 e il RC Mahajanga.Contemporaneamente, a Megève, i 5 Club Gemel-lati promotori del Service erano riuniti per il tradizio-nale incontro invernale. Così la giornata sciistica dei Soci Rota-riani Italiani, Svizzeri, Tedeschi, Francesi, e Spagnoli si è con-clusa mirabilmente avanti alle immagini africane, con un en-tusiastico collegamento digitale tra la Francia e il Madagascar, che ha consentito di azzerare la distanza fisica di 8000 km grazie allo spirito di Amicizia Rotaria-

    na che davvero unisce i popoli e li fa sentire vicini tra loro. Un caloroso applauso e un bel mo-mento da ricordare, che soltan-to il Rotary International poteva generare.

    Marco De AmbroggioPresidente RC Torino Dora

    Alberto NaviglioPresidente Commissione Club

    Service Projects RC Torino Dora

    Gimkana chiereseIl 21/4/2013 si è svolto a Chieri l’evento denominato “Gimkana Chierese” con lo scopo di ricavare fondi per il compimento di un service caratterizzato dalla donazione di due defibrillatori ai comuni i di Chieri e di Carignano sede dei rispettivi Rotary Club organiz-zatori.L’idea nasce da una iniziativa congiunta dei due pre-sidenti Eraldo Chicco e Mauro Diotallevi.Al primo ha individuato un service effettuabile realisti-camente in termini brevi e con immediata ricaduta sul territorio senza ricorso a finanziamenti ed ulteriori collaborazioni, nonché per l’ottenimento (tutt’altro che facile) delle necessarie autorizzazioni amministra-tive.Il secondo ha saputo trovare una incomparabile equipe di piloti.Ne è scaturita una manifestazione entusiasmante di grande ritorno sul piano della visibilità del Rotary sul ter-ritorio in special modo di Chieri e del Comuni limitrofi: grande è stata la partecipazione del pubblico in una giornata di pioggia a riprova della bontà dell’idea; le concomitanti iniziative del Comune di Chieri pubbliciz-zate su giornali a tiratura nazionale non hanno svolto alcun effetto traino; si può dire all’opposto che il rombo dei motori ha attratto in breve quasi tutto lo scarso pub-blico presente a Chieri causa il maltempo.L’esibizione dei piloti professionisti a bordo delle auto storiche, mito della specialità, ha consentito agli spet-tatori di salire a bordo delle vetture per brevi ma inten-sissimi minuti con il versamento di una modestissima offerta il cui importo è stato volutamente contenuto per consentire il successo della manifestazione.Hanno potuto partecipare anche i bambini con la predisposizione di tutte le cautele del caso: il gruppo dei piloti si è mobilitato anche per loro.La manifestazione ha richiesto poco tempo per entra-re nel vivo: i piloti sono arrivati in piazza Dante, deserta e bagnata dalla pioggia battente, alle ore 9 mentre il loro coordinatore Nino Catania provvedeva a trac-ciare il percorso; alle ore 10,15 la prima vettura ha ini-ziato a rombare dopo che a fatica il pubblico aveva liberato il paddock.

    Attorno alla cassa delle offerte si è in breve formata una fila di entusiasti, compulsati dalle esortazioni del Presidente Mauro Diotallevi a munirsi di biglietto, desi-derosi di provare l’ebbrezza delle accelerazioni e de-rapate caratteristiche della guida rallystica.Si è arrivati d avere sino a 4 vetture con passeggero in pista.Il pubblico è letteralmente andato in visibilio allorché hanno iniziato a girare le tre BMW del drifting (una pi-lotata dal Campione italiano di specialità) affiancan-dosi in curve derapate come se stessero danzando a ritmo di valzer in assoluta sicurezza; la pioggia che non ha cessato di battere tranne un piccolo spira-glio a metà giornata, ha esaltato la bravura dei piloti rendendo ancora più interessante la loro esibizione, tenendo altissimo l’interesse del pubblico che conti-nuava ad applaudirli.La Lancia Stratos di Gianmario Francone è stata la più gettonata in assoluto dimostrando di non avere (merito anche del pilota) nulla da temere nel con-fronto con le altre più moderne e potenti tedesche del drifting.I piloti, una quindicina, - un nome su tutti Nino Cata-nia che da sempre li coordina - sono stati i veri artefici della riuscita della manifestazione: non solo non han-no chiesto nulla, ma al termine della loro esibizione, dopo avere consumato ettolitri di carburante ed un treno di pneumatici a testa, hanno addirittura ringra-ziato gli organizzatori ed il Rotary lasciando una cor-posa offerta collettiva per contribuire al service.La generosità, il fair play in pista, la passione e la loro volontà di trasmettere agli altri la propria esperienza hanno contagiato tutti i presenti, organizzatori com-presi: al termine dell’esibizione le auto sono state velo-cemente caricate sui carrelli senza lasciarci il tempo per ringraziare queste magnifiche persone.Il ricordo dell’esperienza vissuta grazie a loro non può che su-scitare commozione e speranza di poter rivivere la serenità derivante dall’apprendere dell’esistenza di persone mosse da così profondi sentimenti di solida-rietà e fratellanza.L’obiettivo del service è stato raggiunto e nei prossimi giorni verrà disposto l’acquisto dei defibrillatori da do-nare ai Comuni di Chieri e Carignano.

    M. Diotallevi

    a scuola si imparaa usare il defibrillatore

    Un grande successo, ma soprattutto un’esperienza formativa interessante, la consapevolezza che pos-siamo e dobbiamo, per senso civico, per responsabilità, intervenire e farlo in modo preciso e tempestivo. Greta e Paula, sono due studenti delle classi quarte del Liceo Scientifico “Avogadro” di Vercelli, una delle scuole che, grazie alla collaborazione dei Rotary Club, ha partecipato ai corsi per l’acquisizione dell’attestato di abilitazione alle manovre rianimatorie ed all’uso del defibrillatore automatico nell’ambito del progetto “Cin-que minuti per salvare una vita”. Le studentesse così commentano l’attività ed aggiungono: “sicuramente questa attività ci ha permesso di conoscere e ragiona-re su un tema così importante come la morte cardiaca improvvisa e sulle possibilità di intervento competente ed immediato”.Il progetto svoltosi nell’anno scolastico in corso nasce dalla collaborazione dei Rotary Club Vercelli Sant’An-drea, Vercelli, Viverone Lago e Santhià-Crescentino, che hanno messo a disposizione istruttori qualificati del Ser-vizio 118 per lo svolgimento dei corsi per l’abilitazione al BLS-D.Con la sigla BLSD (BASIC LIFE SUPPORT - DEFIBRILLATION) si indica il supporto di base delle funzioni vitali e la de-fibrillazione, cioè le prime manovre della catena di so-pravvivenza da effettuare IN CASO DI ARRESTO CARDIA-CO. L’arresto cardiaco improvviso (o “morte cardiaca improvvisa”) è un evento che colpisce nel mondo oc-cidentale centinaia di migliaia di persone ogni anno. Si può calcolare un arresto cardiaco improvviso per mille abitanti per anno (circa 60000 casi in Italia ogni anno, in ambiente extraospedaliero).I dati degli studi clinici hanno dimostrato che queste per-sone, se soccorse prontamente ed in maniera adegua-ta, hanno buone probabilità di ripresa. L’importante è riconoscere la situazione di emergenza, chiamare il 118 e in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, agire con mano-vre che sostituiscono le funzioni vitali interrotte.Proprio con questa consapevolezza, i Club Rotariani hanno pensato all’attività da proporre alle scuole: il loro compito è infatti quello di offrire “servizi” alla comunità

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    Debutta il nuovo Rotary Club di Albengasoci fondatori venticinque professionisti

    Una cerimonia suggestiva, gradevolmente accurata, nella incantevole cornice della Marina di Loano, in una sala a picco sul Mar Ligure, testimone di un clima di festa e di ami-cizia.La presentazione della Carta Costitutiva del nuovo Rotary Club di Albenga ha mostrato perfettamente le caratteristiche di questa nuova realtà Rotariana, fondata sul servizio e sulla condivisione: venticinque professionisti, i soci fondatori, che hanno messo a disposizio-ne competenze, entusiasmo e dedizione. Un gruppo affiatato, che prende parte e osserva il proprio territorio, cercando di individuare bisogni e afflizioni, per servire gli altri con amicizia e solidarietà.Alle 18.00 puntualissimo il tocco di campana ha segnato simbolicamente l’avvio della ceri-monia che ha visto la presenza del Governato-re del Distretto 2032, Paolo Biondi e di oltre centocinquanta tra autorità locali e Rotariani provenienti da altri Club, felici di partecipare a un evento tanto lieto.Il Governatore ha tratteggiato il ruolo del Ro-tary nella società: i suoi 34.000 Club, anima-ti da soci che si impegnano a livello locale e internazionale sostengono programmi umani-tari, incoraggiano a rispettare i principi etici in ambito professionale e a contribuire nella diffusione di un messaggio di pace e di buona volontà nel mondo. Paolo Biondi ha ricorda-

    to gli importantissimi risultati raggiunti con il programma Polio Plus - l’iniziativa riconosciu-ta a livello internazionale come il modello di riferimento della cooperazione tra pubblico e privato che sta portando alla eradicazione globale della poliomielite - e ha riaffermato il valore della partecipazione, del reale impegno alla vita associativa ed in particolare ad una nuova realtà come quella del Rotary Club di Albenga.Il Governatore ha infine ringraziato il demiur-go del percorso costitutivo, nonché mattatore della serata, Lorenzo Mazzola, Assistente per la Liguria Ovest nonché Rappresentante Speciale del Governatore per la fondazione del nuovo Club: il suo caparbio e affabile accompagna-mento ha fatto sì che tutto l’iter potesse essere svolto con scrupolosità e accuratezza.Lo stesso Lorenzo Mazzola ha ricordato le mo-tivazioni e i principi fondativi dell’attività Ro-tariana e ha illustrato i più importanti progetti che vedono il sostegno dei Club del Distretto, ai quali ha già aderito anche il nuovo Rotary di Albenga. Si tratta in particolare delle iniziative “Prevenzione sismica nelle scuole”, “Giovani e prevenzione andrologica, uno sguardo al futuro”, “Una didattica per tutti con le map-pe” che si aggiungono a progetti elaborati ad hoc dal nuovo Club come “Aggiungi un posto a tavola” realizzato in collaborazione con i ri-storatori del ponente savonese, che prevede la

    sensibilizzazione sulla mancanza di una equa distribuzione di acqua e cibo ed infine il so-stegno alla Onlus ingauna “Basta poco” per la sua attività di assistenza alle persone in stato avanzato di patologia oncologica. La serata di presentazione della Carta Costitutiva ha voluto trovare un momento e un modo per essere vi-cini anche ai malati e alle loro famiglie.Tiziana Agostini, illustre Rotariana, filologa e grande animatrice della cultura veneziana, ha fornito un contributo importante sui temi dell’etica e dell’utilità. Partendo dallo scenario della responsabilità sociale e da alcuni temi come quello della sociability e della benevo-lence, la riflessione è arrivata a cogliere gli aspetti essenziali dell’agire sociale, alla luce dell’etica dell’impegno e della cura, dell’orien-tamento valoriale che ispira e governa l’azione Rotariana.Lorenzo Mazzola ha poi ripreso la parola presentando uno ad uno i soci fondatori del Club, insistendo in particolare sulle attività di servizio e sulla lungimiranza di Luigi Costa, Roberto Durante, Giovanni Geddo e Marco Orsatti, già soci del Rotary Club Alassio, che hanno dato l’avvio alla nuova avventura, men-tre il Governatore consegnava i distintivi acco-gliendo con simpatia e amabilità anche i nuovi componenti della grande famiglia Rotariana: Giancarlo Abregal, Silvio Auxilia, Sara Bajardo, Beatrice Bruno, Massimo Caratozzolo, Roberto

    Chiarvetto, Anna Cossetta, Cristina Costa, Ma-ria Federica Crotti, Ambra De Capitani, Anna Paola Della Valle, Claudio Dodero, Nicola Du-rante, Vittoria Fiori, Alberto Formento, Marco Maiello, Andrea Mazzucchi, Massimiliano Nari, Luigi Padula, Marina Piaggio, Daniela Pietro-paoli, Anna Maria Rebuttato e Chiara Spadoni.Luigi Costa, primo Presidente del Rotary di Albenga era visibilmente commosso, pur nella sua proverbiale compostezza ed eleganza: “il 6 aprile 2013 rimarrà nella storia di ognuno di noi e di questo territorio che si arricchisce in solidarietà e servizio. Un segno di speranza che parte dalla nostra comunità, ma che si apre con fiducia verso un mondo più giusto e in pace”.

    Anna Cossetta

    Rotary Club Albenga

    preZioso Dono Del rC Torino al reparTo Di neonaTologia uniVersiTaria

    Dell’ospeDale sanT’anna Di Torino

    Giovedì 16 maggio si è svolta presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino la ceri-monia per la consegna all’Associazione Piccoli Passi Onlus di una incuba-trice Giraffa Omnibed,oggetto del principale service annuale del Rotary Club Torino e che è stata messa a disposizione della Neonatologia Universitaria per l’assistenza ai neonati prematuri.Hanno ricevuto il prezioso dono, alla presenza di un nutrito gruppo di soci del RC Torino (fra cui il Presidente Claudio Piacentini e l’ex Direttore della Neonato-logia Universitaria Claudio Fabris) l’attuale Direttore della stessa Neonatologia prof. Enrico Bertino, la Direttrice Sanitaria del Presidio Sant’Anna dr.ssa Gra-ce Rabacchi, il Responsabile della Terapia Intensiva neonatale dott. Claudio Martano ed altri Sanitari della struttura.Erano anche presenti il dott. Adolfo Lorenzi in rappresentanza dell’Associazio-ne Piccoli Passi Onlus e il Dott. Lino Del Favero Direttore Generale dell’Azienda Città della Salute e della Scienza. La Giraffa Omnibed è una incubatrice di grande versatilità, utilissima per le coppie di gemelli (circa 200 ogni anno presso il reparto di neonatologia) per-ché per la sua ampiezza permette la sistemazione di entrambi i gemelli al suo interno, consentendo di sentire la presenza l’uno dell’altro come avveniva in utero, ma anche per i neonati di peso estremamente basso (inferiore al Kg.) che possono ricevere senza essere spostati tutte le manovre, anche comples-se, necessarie alla loro assistenza, compresi piccoli interventi chirurgici. La Giraffa evita la dannosa situazione che si può verificare con il trasferimen-to del neonato che può compromettere le sue condizioni, realizzando in tal modo grandissimi vantaggi sulla sua stabilità e consentendo di migliorare mol-to la tolleranza dell’in-tervento ed il decorso post-operartorio.I responsabili della Ne-onatologia, nell’acco-gliere il prezioso dono, hanno messo in evi-denza l’importanza del gesto del r.c. Torino de-finendolo un contribu-to importantissimo per il benessere e la salute dei delicati pazienti della Terapia Intensiva Neonatale.

    Armando Prandi

    RC Torino

    con progetti significativi e qualificati.Gli istruttori del 118, sia medici che in-fermieri, hanno supportato gli studenti nelle fasi di conoscenza delle tecniche di intervento da compiere una volta constatato lo stato di incoscienza di un soggetto.Gli studenti, sono stati guidati nell’ap-prendimento delle tecniche di base per il riconoscimento dello stato di inco-scienza e delle manovre da compiere per intervenire prontamente, in attesa degli operatori sanitari, allo scopo di ri-attivare le funzioni vitali.Dopo una parte teorica e di esercitazioni pratiche, gli studenti, sono stati sottopo-sti ad un test valutativo e ad una prova pratica, alla presenza degli istruttori, che accertavano la perizia del candidato.I corsi si sono svolti in molte scuole supe-riori di Vercelli e provincia e sono stati seguiti da studenti e docenti, raggiun-gendo complessivamente il numero di

    quasi duecento partecipanti, un nume-ro sicuramente importante per contribu-ire ad estendere il grado di sicurezza di luoghi con alta frequentazione di perso-ne come la scuola.Gli studenti che hanno seguito il corso e si sono abilitati, grazie all’occasione of-ferta dai Club Rotariani, hanno effettiva-mente potuto sperimentare la valenza territoriale del lavoro “di rete” con agen-zie, associazioni, territorio, in termini di opportunità e qualificazione, lavoro che fa della scuola non solo luogo dell’ap-prendimento convenzionale, ma agen-zia educativa in grado di contribuire alla formazione completa delle persone e dei cittadini.Il progetto BLSD dei Rotary Club si è mos-so nella consapevolezza che con que-sto progetto si è intervenuti a beneficio dell’istituzione nella quale salute, sicu-rezza, attenzione e azione devono esse-re la priorità.

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    Un notevole passo avanti nel campo dell’alfabetizzazione dei bambini affetti da sordità

    un SERViZio in “guAnTi RoSSi”Luigi de Concilio, responsabile distrettuale 2032 incontra Davide Franchi (RC Gattinara)

    che ci parla di un Service a livello Internazionale

    Una bella realtà Rotariana da conoscere meglio quella dedi-cata al progetto “Guanti Rossi”, ce ne vuoi parlare.E’ doveroso prima fare una premessa sottolineando che più di un progetto ex novo sarebbe corretto parlare della seconda, indispen-sabile, parte di quell’unica operazione che si è sviluppata nel corso di questi due ultimi anni e che ha visto i responsabili italiani della LIS (Lingua Italiana dei Segni) il Rotary Club Gattinara unitamente ad altri Club Rotariani (Santhià-Crescentino, Viverone Laghi, Nimes St.Gilles, Valsesia, Biella) con l’appoggio del Distretto, del Governa-tore e dell’assistente del Governatore, compiere un notevole passo avanti nel campo dell’alfabetizzazione dei bambini affetti da sordità.

    Perché la scelta del service è stata orientata verso l’alfabetizza-zione dei bambini affetti da sordità.Noi Rotariani siamo abituati a parlare di azioni a favore dell’alfabe-tizzazione in paesi lontani dove ci impegnamo a superare le carenze economiche che impediscono a tutti i bambini di imparare a leggere e a scrivere ma, a volte, ci sfugge che un’importante battaglia contro l’analfabetismo va combattuta proprio nel nostro Paese per mettere tutti i bambini nella condizione di poter essere istruiti. Ecco perche, nello sforzo di dare una risposta all’esigenza inevasa di un largo numero di alunni sordi della scuola primaria, si è giunti alla realizzazione di due testi, accompagnati da altrettanti DVD, che ha permesso di operare nella direzione del superamento del gap didattico che oggigiorno separa gli alunni sordi da quelli udenti fre-quentanti la stessa prima classe elementare. I due testi realizzati, costituiranno la base di corsi per la formazione di insegnanti, volontari, educatori, famigliari e di chiunque si trovi ad interagire con i piccoli sordi impegnati nell’apprendimento della lettura/scrittura della lingua italiana, ma, soprattutto potranno esse-re consultati autonomamente dagli stessi alunni non-udenti interes-sati ad apprendere la lettura e la scrittura. Il lavoro effettuato risulta costituire il più valido strumento attual-mente esistente in questo campo a livello nazionale.

    Hai parlato di due parti dello stesso progetto, vuoi precisare scopo e finalità della prima e gli orientamenti della seconda.Se nel primo libro si insegnava a tradurre in un segno grafico non un suono (come avviene normalmente) ma un gesto, un movimen-to, un’azione, nel secondo testo “Guanti Rossi” si è affrontato lo scoglio della grammatica indispensabile per una corretta scrittura.Si è partiti dalle regole e dall’utilizzo della sintassi con i supporti semantici così da giungere alla corretta costruzione della frase che rappresenta tuttora un grave ostacolo per il bambino sordo. Questo perché la struttura della lingua dei segni, che è il riferimen-to comunicativo del piccolo sordo, è diversa da quella della lingua parlata/scritta italiana, tra l’altro l’ordine con cui i termini vengono “segnati” è diverso da quello con cui vengono pronunciati foneti-camente. (es. in lingua parlata la frase: “Mario non mangia la mela” diventa in lingua dei segni “Mario mela mangio non”). Superare questa prima barriera è un passaggio obbligato per il bam-bino sordo capace di aprirgli lo spazio della comprensione e, di conseguenza, dell’apprendimento di un testo scritto. Per giungere a questo si sono approntati tre diversi percorsi di competenze (il primo comprendente lettura/scrittura/verifiche, il secondo di pura grammatica italiana, il terzo in cui predominano i contenuti didattici). I tre percorsi si intrecciano in modo che il bambino sordo apprenda la parte grammaticale della lingua italiana attraverso la veicolazio-ne di piccoli racconti in cui sono presenti contenuti affettivi, questi sono essenziali per permettere l’ancoraggio dell’apprendimento degli obiettivi grammaticali.

    L’illustrazione delle tavole sono state create da Rotariani o da professionisti esterni.Sono stati creati dalla mano di un’artista (Andrea Tirella) tutta una serie di personaggi dai volti accattivanti che crescono nel mondo del bambino (crescono con lui), lo accompagnano nelle scoperte didat-tiche ed empiriche, lo rassicurano con l’impostazione metodologica e con scelte grafiche che si ripetono di testo in testo in modo da introdurre il vissuto emotivo nel cambiamento dell’apprendimento. Ecco così il bambino sordo, che ha imparato a conoscere i suoi pic-coli amici (Omar, Emma, Ugo e Irene protagonisti del primo volu-me), incontrandoli di nuovo a scuola alle prese con nuovi perso-naggi e con una maestra un po’ speciale in un’atmosfera di stimolo alla scoperta di nuove avventure dove prevale il valore dell’amicizia nella diversità.

    Nello stesso tempo i personaggi che nel primo volume risultavano indispensabili alla comprensione, vengono progressivamente a sfu-mare sullo sfondo, lasciando maggiore spazio alle parole scritte e alla lingua dei segni, il tutto realizzato seguendo i tempi e le compe-tenze del bambino, perché l’apprendimento, con Guanti rossi, vede posto al centro il bambino sordo con le sue necessità e i suoi tempi.

    Come riuscite ad interagire con il bambino.Il bambino sordo viene accompagnato nell’apprendimento ma in modo da fargli assumere la consapevolezza di non avere più così tanto bisogno come prima di qualcuno che gli stia sempre accanto. Si punta cioè a sviluppare l’autonomia e l’autostima del piccolo, quali qualità indispensabili per un pieno inserimento nella società che lo attende.

    Chi sono i responsabili del progetto “Guanti rossi”.Responsabili del progetto sono il Dott. Pietro Celo (titolare della cattedra di Lingua Italiana dei Segni presso le Università Bicocca di Milano e Ca’ Foscari di Venezia) e la Dott.ssa Nicole Vian, indispen-sabile creatrice della parte didattica. Idealmente al loro fianco si pone un gran numero dei partecipanti al progetto: oltre ai Rotary Club, vi sono infatti i Padri Pavoniani a cui si deve la stampa e la promozione dei libri attraverso la loro casa editrice “L’Ancora”, e ancora numerosi interpreti professionisti, educatori sordi, tecnici audio-video, esperti informatici (tra i quali il professor Luigi Lariccia dell’Università la Sapienza di Roma). Vor-remmo aggiungere anche tutti quanti sono stati quotidianamente a diretto contatto con i piccoli sordi e che, utilizzando il metodo ap-plicato nel primo libro, lo hanno “testato sul campo” con quell’im-mediato effetto feedback che ha permesso un secondo libro ancora più centrato sulle reali esigenze degli scolari sordi.

    Una bella soddisfazione poter annoverare tanti professori di tante Università italiane. Tra l’altro, è con un certo orgoglio che registriamo il fatto che l’Uni-versità Complutense di Madrid sta procedendo alla traduzione del primo libro “Guanti Rossi” in spagnolo con l’adattamento alla lingua dei segni spagnola LSE ed è in attesa del secondo libro per proce-dere in egual modo. Nel frattempo, il 10 e 11 maggio, presso l’Università di Milano Bi-cocca si è tenuto il simposio dell’Associazione CLASTA (per lo stu-dio dell’acquisizione della comunicazione e del linguaggio in situa-zioni tipiche e atipiche) dove il professor Celo, in collaborazione con la Prof.ssa Albanese, ha presentato una relazione sul metodo intramorfico adottato nei due testi “Guanti rossi”.

    Altri appuntamenti?Dal 6 al 21 giugno il responsabile del nostro progetto parteciperà all’Erasmus organizzato dalla Università di Canterbury in Turchia dove presenterà i preliminari del metodo di ricerca sul testo da noi realizzato. Il 23 agosto a Lugano, presso la SUPSi Scuola universita-ria professionale della Svizzera italiana, vi sarà un paper su “Guanti rossi” al convegno SSRE (convegno degli educatori svizzeri sull’edu-cazione formale e informale).A novembre, invece, i libri viaggeranno alla volta del Burkina Faso dove in collaborazione con l’Istituto Effatà dei Padri Pavoniani di Milano si tenterà di tradurre l’innovativo metodo dei “Guanti Rossi” nella lingua dei segni locale.

    Grande successo internazionale, ma in Italia?I libri sono già stati adottati nel prossimo anno accademico nell’in-segnamento di lingua dei segni presso la facoltà di Scienze umane per la Formazione dell’Università Bicocca di Milano dove verranno tra l’altro proposte tesi di laurea sul metodo intramorfico che ha trovato la sua prima applicazione proprio in “Guanti Rossi”. La stessa università Bicocca ha assegnato un importante dottorato incentrato su di esso.

    Ma come è nato l’interesse del vostro Club, RC Gattinara, per il mondo dei piccoli non-udenti? Occorre fare un passo indietro al momento in cui il nostro Club fu chiamato ad intervenire a sostegno della scuola primaria di Cossato, cittadina vicina a Gattinara. E’ proprio qui che a partire dal 1994 era in corso un progetto di bilinguismo “Lingua Verbale - Lingua Italiana dei Segni (LIS)” che ha permesso e ancora permette l’integrazione dei bambini sordi nel percorso scolastico.

    I piccoli fruitori provengono non soltanto dal territorio biellese e vercellese ma anche da tutte le parti d’Italia (da Roma a Ravenna) poiché i loro genitori, per iscrivere i propri figli a questa scuola che per prima ha offerto un tipo di servizio che nessuna altra struttura era in grado di offrire, hanno deciso di trasferirsi spostando l’intera famiglia. Fin dalla scuola dell’infanzia, i bambini sordi acquisiscono il lin-guaggio dei segni come lingua naturale mentre gli alunni udenti (che condividono la stessa classe) la imparano come seconda lingua.

    Abbiamo parlato tanto del progetto, ma vogliamo precisare quale è il suo obiettivo primario.L’obiettivo primario è quello di offrire pari opportunità a tutti i bambini che avranno così la stessa offerta di apprendimento e di acquisizione di conoscenze, di abilità, di competenze in rapporto all’autonomia, alla socializzazione e all’evoluzione cognitiva e psi-comotoria. Tale obiettivo può essere perseguito solamente mettendo a disposi-zione dei bambini sordi un’informazione equivalente a quella offer-ta ai bambini udenti e il linguaggio dei segni è l’unico modo per rea-lizzare il passaggio delle informazioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi sopra indicati.

    E’ curioso che per comprendere a fondo la realtà di Cossato un folto gruppo di Rotariani del Club Gattinara si è sottoposto ad un interessante esperimento. Ci parli di questa esperienzaGli Amici del Club, dopo essere stati resi sordi da tappi e cuffie inso-norizzanti, sono entrati in una classe dove si svolgeva una comune lezione scolastica ovviamente senza riuscire a comprendere quanto veniva detto e, disperatamente, affidandosi solo al labiale. Dopo di che usciti e liberati da tappi e cuffie sono entrati in una clas-se di sordi dove l’insegnamento era affidato ai gesti della Lingua Ita-liana dei Segni. Anche qui l’effetto di estraniamento è stato grande. Infine sono stati fatti accomodare in una aula dove bambini sordi ed udenti condividevano contemporaneamente un insegnamento svolto sia vocalmente sia attraverso i segni, l’effetto provato ha fatto comprendere quanto importante fosse questa compresenza. Entusiasti per questa sensazionale esperienza, per due anni conse-cutivi il nostro Club ha organizzato, proprio a Cossato, due Trofei di Golf dal titolo particolarmente significativo “Uno swing per vincere il silenzio” che hanno permesso la raccolta dei fondi necessari per il fi-nanziamento dei progetti e sono stati un modo per far conoscere que-sta realtà e vincere quel muro di silenzio che circondava i piccoli sordi.

    Luigi de ConcilioResponsabile distrettuale 2032 Comunicazione e Immagine

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    il Rotary Club Torino 45° Parallelo al fianco degli Asili notturni umberto i

    Il Rotary Club Torino 45° parallelo si è fatto pro-motore, nello scorso mese di marzo, di un’ini-ziativa a supporto degli Asili Notturni Umberto I di Torino, organizzando una serata di grande interes-se nella quale ha coinvolto i RC Torino Nord, Tori-noCrocetta, Torino Mole Antonelliana, Torino 150 e l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda (AIDDA), ed alla quale ha presenziato il Governatore del Distretto, Pierluigi Baima Bollone.La serata è consistita in un’asta il cui battitore d’ec-cezione è stato il dott. Sebastian Cambi, titolare dell’omonima casa d’aste, che opera a Genova nel Castello Mackenzie, a Milano e, dal 2012, online. Il simpatico dottor Cambi ha illustrato i meccanismi di svolgimento delle aste pubbliche, sottolinean-do il rigore dei controlli sulla provenienza degli oggetti messi in asta e illustrando gli aspetti con-trattuali ed amministrativi precedenti e successivi ad un’asta.Successivamente, sono stati messi all’asta una quarantina di pezzi, alcuni dei quali di notevole pregio, forniti dalla generosità di alcuni Soci Rota-riani, Governatore e Presidente in testa. La serata ha permesso di raccogliere 2.650€ ai quali se ne

    sono aggiunti 1.200 offerti dal Socio del RC Torino 45° Parallelo, Franco Morando, che ha devoluto al service la somma raccolta in occasione della sua festa di compleanno (aveva infatti pregato i suoi ospiti di non fargli regali ma di offrire una somma da destinare “a donare un sorriso a chi ha più bi-sogno di noi”).Il Rotary Club Torino 45° parallelo ha poi arro-tondato la somma a 5.000€ che sono serviti per comprare una lavastoviglie industriale e la relativa dotazione di stoviglie da offrire agli Asili Nottur-ni Umberto I di Torino, abbattendo così di 6.000€ all’anno il costo di gestione della mensa. Va sot-tolineato anche l’impatto ecologico dell’iniziativa che consente di evitare lo smaltimento annuo di circa300.000 piatti, 100.000 bicchieri e 100.000 tris di posate.I Presidenti Fernando Mangia ed Emiliano Mazzoli, insieme con alcuni Soci hanno poi avuto il piacere di visitare l’Istituzione apprezzando la splendida organizzazione, il confort offerto agli ospiti e l’ele-vato contributo sociale offerto ai più bisognosi tra i nostri concittadini.Gli Asili Notturni Umberto I di Torino offrono in-

    fatti un letto e un pasto caldo a persone bisognose e in condizione di fragilità, italiane e straniere, e vi-site specialistiche grazie a medici oculisti e dentisti volontari. La struttura si compone di un dormito-

    rio con 20 posti letto, una mensa in grado di offrire oltre 100 pasti caldi serali, studi medici dentistici e oculistici ed un centro psichiatrico di prevenzione e cura del disagio psichico.

    il roTary Di Casale lanCia la prima sCuola a 100 mega!

    Traffico deviato nella centralissima e storica piazza Castello di Casale Monferrato per gli ultimi metri di scavo e posa in opera della fi-bra ottica che da lunedì 10 giugno connetterà il plesso degli istituti superiori licei Balbo e Pal-li (Classico, Scientifico, Scientifico Linguistico) alla rete internet a supervelocità. Una infrastrut-tura progettata e donata dal Rotary Club di Casale Monferrato agli studenti con l’obiettivo di superare il digital divide e in anticipo sull’a-genda digitale – di cui si parla tanto – del Go-verno Italiano. La fibra ottica costituisce una in-frastruttura solida che, indipendentemente dal-le tecnologie future, porta e porterà per anni la connessione diretta alle scuole (tecnologia Fiber To Home) a larga banda.Con la “prima scuola a 100 mega” il Rotary

    Club di Casale Monferrato conferma l’impe-gno verso la città e gli studenti. Nello stesso Anno Rotariano 2012/2013 il Club ha premiato i migliori studenti delle scuole superiori di Casa-le Monferrato con quattordici borse di studio.

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    Cari amici,è con un filo di emozione che mi metto a scrivere queste primis-sime righe da vostro Rappresen-tante Distrettuale designato per l’anno 2014/2015. Il 4 maggio, ad Asti, nella bella cornice di Villa Basinetto, per la prima volta sono stati eletti due R.D., sancendo così, sotto ogni aspetto, la “fine istituzionale” del Distretto 2030 e dunque la nascita di due nuove realtà Rotaractiane. Io proven-go dalla ormai “vecchia scuola” del 2030. Una scuola che mi ha insegnato il senso del dovere, il rispetto delle istituzioni, il gusto delle cose fatte bene. È solo Ro-taract, certo, ma il Rotaract è un gioco di ruolo che rappresenta la vita vera molto meglio di quanto nei videogiochi oggigiorno non vengano rappresentate gare au-tomobilistiche o partite di calcio (e da accanitissimo giocatore

    di Play lo so bene!!!). E dunque imparare l’importanza ed il ri-spetto di questi valori, applicarli concretamente nel proprio ope-rato Rotaractiano, significa porre solide basi per poter condurre la vita “vera” in un modo positivo e costruttivo. Ho avuto la fortuna di poter imparare ed applicare que-sti valori in molti anni al servizio del Distretto 2030 (a partire dal 2007 come Presidente di Club, per poi essere Delegato di Zona a Torino, Segretario Distrettuale, Vice R.D. e sempre, soprattutto, Socio semplice ed entusiasta) e spero con tutto il cuore di riuscire a portarli come bagaglio in questo cammino che dal 4 maggio 2013 porta al 30 giugno 2015. Più che ad un cammino, ho già paragona-to questi due anni ad una marato-na, nella quale ad ogni kilometro percorso si dovrà mettere sempre più energia, sempre più entusia-smo, sempre più forza ed umiltà.Tutte queste caratteristiche saran-no ancora più necessarie in quan-to, il Distretto 2031, sarà com-posto da sole tre zone, ciascuna con le proprie qualità, le proprie caratteristiche e le proprie criti-cità, ma assoggettate tuttavia ad un grande squilibrio in termini di

    distribuzione dei Club: due terzi appartengono a Torino, il restan-te terzo si divide fra Nord Est e Nord Ovest. È quindi proprio su questo punto che bisognerà lavo-rare con grande energia, per fare in modo che tre zone crescano ed operino ad una sola velocità. Che nessun Club si senta “figlio di un dio minore”, che nessuna zona reputi di non essere tenuta nella giusta considerazione a causa del fatto che vi sono in essa pochi Club. Dobbiamo sentirci tutti par-te dello stesso gruppo, dobbiamo condividere un comune senti-mento di unione. Ed è solo tra-mite il più ampio coinvolgimento che, a mio avviso, si può superare questo rischio, rendendolo inno-cuo. Se ogni Socio, ogni Club ed ogni zona si sentono parte di un insieme, allora si sentono parte at-tiva del Distretto, e non sarà certo avere cento Club da una parte od averne uno dall’altra, a quantifica-re il senso di appartenenza. Solo tutti quanti insieme potremo re-alizzare, per il Distretto e soprat-tutto per noi, qualcosa di davvero bello. Un altro aspetto che sarà sempre importante tutelare, e che ritengo giusto ricordare qui, riguarda la meritocrazia. Sempre

    più spesso ormai questa paro-lina magica viene utilizzata per sottolinearne la totale mancanza di considerazione. Noi siamo un gruppo formato da studenti e gio-vani professionisti, che vivono in un Paese ed in una società nella quale di frequente il merito non viene riconosciuto e tutelato. E, giustamente,