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NUMERO 3 - GIUGNO 2013 “RICONOSCIMENTO PER L’IMPEGNO VERSO I TERREMOTATI” Anno Rotariano 2012/2013 Segreteria del Club: Via Radici in Piano, 48 - 41049 Sassuolo (MO) - Tel. 0536 805553 [email protected] - [email protected] In redazione: Terenzio TABANELLI, Mario MIRABELLI, Simone RICCI. www.rotarysassuolo.it SAKUJI TANAKA (R.C. YASHIO, GIAPPONE) PRESIDENTE INTERNAZIONALE FRANCO ANGOTTI (R.C. FIRENZE SUD) GOVERNATORE DISTRETTO 2070 SIMONE RICCI Presidente Rotary Club Sassuolo “Rotary è Impegno e Condivisione”

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NUMERO 3 - GIUGNO 2013

“RICONOSCIMENTO PER L’IMPEGNO VERSO I TERREMOTATI”

Anno Rotariano 2012/2013

Segreteria del Club: Via Radici in Piano, 48 - 41049 Sassuolo (MO) - Tel. 0536 805553 [email protected] - [email protected] redazione: Terenzio TABANELLI, Mario MIRABELLI, Simone RICCI.

www.rotarysassuolo.it

SAKUJI TANAKA(R.C. YASHIO, GIAPPONE)PRESIDENTE INTERNAZIONALE

FRANCO ANGOTTI(R.C. FIRENZE SUD)

GOVERNATORE DISTRETTO 2070

SIMONE RICCIPresidente Rotary Club Sassuolo

“Rotary è Impegno e Condivisione”

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Ubi amici, ibi opes: dove sono gli amici, là vi è ricchezza per vivere l’emozione di un sogno e tutti costru-iamo insieme il domani, perché il Rotary si impara vivendolo e bisogna essere nel Rotary non del Rotary in modo da poter affermare finalmente sono Rotariano e servire per essere Rotariano perché bisogna sempre considerare che Rotary è impegno e condivisione.Questa frase iniziale è il collage di alcuni dei Motti che durante le varie annate hanno scandito le attività del nostro Club, nato nel 1971. Quel motto che il club assorbe da subito e fa proprio in tutto e per tutto. Quel motto che ogni Presidente indica per differenziare la propria annata, cercando sempre di contraddistinguerla dalla precedente o dalla succes-siva ma che alla fine insieme alle altre racconta tutte le sfaccet-tature di quel rapporto di amicizia e condivisione alla base della filosofia del club.Proprio questi ‘nostri’ motti, rendono ampiamente quell’idea di servizio e amicizia - o almeno il suo riferimento ideale - sono i pilastri e la stessa ragione d’essere del Rotary in generale e na-turalmente e principalmente anche del nostro Club. Sono valori che si sostengono e che si alimentano a vicenda, proprio per-ché l’amicizia si costruisce con la volontà di convivenza buona e generosa e il servizio è la concretezza con cui si può esprimere la responsabilità sociale.Il primo motto del Rotary International, He profits most who ser-ves best (chi serve meglio ha più profitto), venne approvato nel 1911 durante la Convention di Portland, Oregon. Nello stesso periodo il Presidente del Rotary Club di Minneapolis, Minneso-ta, dichiarò che il modo migliore per organizzare un Rotary Club era quello di seguire il principio che lui aveva adottato: Service, not self (servizio, non egoismo).Questi due slogan vennero adottati come motto del Rotary In-ternational, durante la Convention di Detroit nel 1950: He profits most who serves best e Service above self. Il Consiglio di Le-gislazione del 1989 stabilì che il motto ufficiale sarebbe stato: Service above self (Servire al di sopra di ogni interesse perso-nale), poiché in modo molto conciso meglio spiegava la filosofia del servizio altruistico.Ritornando a Paul Harris (uno dei fondatori del Rotary) si può definire fondamentale il suo concetto, che diede poi il via all’as-sociazione del Rotary in senso pratico. Infatti diceva ‘dapper-tutto vedi gente ma in nessuna parte un amico’. Quel concetto di amicizia rotariana che quotidianamente viene intesa all’inter-no del nostro club e che porta sempre più tutti insieme verso quell’unico obiettivo che è il servire. Siamo sempre più stretti tra di noi, e questo non può far altro che andare ad esaltare il motto, qualunque esso sia e da qualunque Presidente venga descritto. Ciò si verifica a livello internazionale ma principalmente nel no-stro Rotary Club di Sassuolo. Va ampiamente ad esaltare quel motto rotariano del 1955 presentato dal Presidente del R. I. Baker che diceva ‘sviluppiamo le nostre risor-se’, aggiungeva che solo così facendo si riesce ad essere amici e rotariani allo stesso tempo.

EditorialeI motti del Rotary di Mario Mirabelli

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Lettera di fine mandatodi Simone Ricci

E così sono già passati 12 mesi…. Lo confesso, all’ini-zio del mandato la scadenza sembrava lontanissima, ma una volta impegnati appieno nella vita del club, i giorni e le settimane passano davvero molto velocemente, a volte troppo.Ho riguardato le slide che avevo proiettato alla mia se-rata di insediamento e tutto sommato posso dire di rite-nermi soddisfatto: gran parte degli obiettivi di un anno fa sono stati centrati, anche se si può sempre fare di più e meglio.Abbiamo aumentato l’effettivo, abbiamo ridotto i costi di gestione e affitto della sede (i benefici si inizieranno a vedere dall’annata Guidi), abbiamo partecipato insieme al Corso BLSD per l’utilizzo dei defibrillatori (grazie a Te-renzio) e siamo stati in gita a Lione per il gemellaggio coi nostri amici francesi del Rotary club Mandelieu Val De Siagne (grazie a Carlo e Gaby per l’organizzazione).

Sul piano dei progetti, abbiamo portato a 23 i defibrilla-tori donati sul territorio (quest’anno ne abbiamo donati 4, grazie a Silvano per il continuo supporto) e abbiamo con-tinuato su due service consolidati, le adozioni di Rumuru-ti (grazie a Primo) e il sostegno al Reparto di Oncologia Pediatrica del Sant’Orsola di Bologna del prof. Tonelli.

Per quanto riguarda il terremoto ci siamo mossi così: nei momenti dell’emergenza abbiamo donato due Shelter Box e delle roulotte (in collaborazione con Rock No War). Successivamente abbiamo fatto due cose: abbiamo contribuito al progetto Palarotary, che coinvolge tutti i rotariani del Gruppo Ghirlandina e che prenderà il via nel mese di luglio; in seconda battuta abbiamo donato una consistente attrezzatura informatica (8 pc portatili, 5 tablet, 5 stampanti e 5 televisori al Led) al Liceo Morandi di Finale Emilia, il quale opera all’interno di un prefabbricato (grazie a Cesare per l’impegno profuso nell’acquisto del materiale e a Terenzio ed Emilio per il supporto).Abbiamo avuto 24 conviviali di cui 5 in interclub con altri Rotary, col Lions e col Panathlon. Abbiamo fat-to due visite guidate, al Commissariato di Polizia di Sassuolo e nella nuova Villa Giacobazzi all’interno del Parco Vistarino, sempre a Sassuolo.

Ai fini statistici, il bollettino che state leggendo ha visto 3 numeri in questa annata; sono usciti più di 60 articoli su di noi, nei giornali locali e oltre 20 news on line sui siti internet di notizie della zona.Uno degli orgogli di questa annata è sicuramente la rinascita del Rotaract: 12 ragazzi motivati ed entu-siasti sono uno dei più bei regali che potessi ricevere da questa annata. Grazie a Gianfranco, a Giulia e a Davide per il fondamentale contributo e a Clemente per la disponibilità a relazionare alla loro prima conviviale.Devo comunque ringraziare tutti voi perché - ognuno per quello che ha potuto - avete contribuito a fare Rotary nel modo migliore possibile e a Servire la collettività con grande impegno, nonchè a rendere il mio compito meno gravoso e straordinariamente gratificante.Auguro a Davide di essere qui, quest’altr’anno, con la mia stessa malinconia, perché vorrà dire che avrà vissuto la sua presidenza con la stessa intensità e soddisfazione con cui l’ho vissuta io.

Grazie, col cuore.

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Perché sono Rotariano?

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Lo so che sto per dire un’eresia, ma mi sembra di essere con voi da sempre. È così, quando sei in una situazione dove sei rilassato e ti senti sereno e a tuo agio il tempo passa velocemente.Tutto ha avuto inizio, per colpa, ma spero voi penserete, per merito di Maurizio Bandieri, che mi ha voluto con voi a condividere la vostra amicizia. Questo è oggi sicura-mente uno degli aspetti che ha caratterizzato maggior-mente la mia presenza alle serate Caminetto e alle Con-viviali. Due momenti distinti con caratteristiche differenti, ma entrambe altamente coinvolgenti ed appaganti.Ho avuto la fortuna di condividere alcune nozioni sul Rotary da quando trent’anni fa iniziai a frequentare la famiglia di Monica; spesso in ritardo, ma con piacere, mio suocero Mauro Poppi ci salutava per partecipare ai Caminetti e in un paio di occasioni ho avuto il privilegio di presenziare anche a Conviviali. Da ragazzo con olio da motore nel sangue e appassio-nato d’auto, non dimenticherò la Conviviale con il mitico Ing. Forghieri, genio indiscusso dei trionfi Ferrari. Onestamente mi sono commosso, quando sono stato presentato, pensando a Mauro e a quale battuta mi avrebbe riservato per l’occasione.

Dall’esterno l’alone che percepivo era di un gruppo di éli-te che si spogliava dello status sociale per abbracciare gli amici e prestarsi con le proprie peculiarità a supportare e ideare iniziative a sostegno delle diverse necessità locali o perfino mondiali. Sicuramente serviranno ancora tante serate assieme a voi per forgiare il mio diventare-essere Rotariano. Dopo 24 mesi posso dire di sentirmi accolto, di aver trovato un gruppo di amici che mi ha coinvolto in modo sincero e diretto; all’inizio mi chiedevo se sarei stato in grado di seguirvi, insomma essere alla vostra al-tezza. Mi avete stupito per la genuina accoglienza e per l’aiuto dato per farmi capire come diventare Rotariano, parafrasando l’amico Terenzio - veh ciccio, sei all’ABC del Rotary non ti allargare, ce n’hai da pedalare. Passan-do dal ricevuto al dato, direi che tutte le iniziative che ho incontrato in questo lasso di tempo mi hanno veramente reso orgoglioso di appartenere ad una grande famiglia del fare. Credo lo sappiate, ma voglio segnalare quanto hanno condiviso recentemente i nostri rappresentanti, il Presidente Ricci e l’incoming Guidi, dopo una partecipazione ad una riunione distret-tuale ci hanno riferito della grande considerazione che il nostro Club riscuote e dell’attenzione prestata quando i nostri rappresentanti si esprimono e condividono i nostri pensieri.Che dire poi delle iniziative che si sono originate; con orgoglio possiamo dire che il Rotary Sassuolo non solo fa diventare Rotariani ma funziona da incubatore di Ser-vice poi ripresi anche da altri Club. Questo è sicuramen-te l’aspetto più alto del servire Rotariano, sinceramente pensare di aver partecipato anche in piccola parte a que-sti Service mi fanno sentire veramente orgoglioso. In sin-tesi sono Rotariano per diventare del Rotary nel Rotary.

di Cesare Zanni

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Come eravamo…

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Il classico passaggio del collare... da Amati a Panzani

A cura di:Terenzio Tabanelli, Mario Mirabelli e Giulia Tabanelli

Indimenticato Alviero Bezzecchi, socio fondatore del club

Conviviale d’epoca, con il senatore Medici

Un tavolo della presidenza di qualche anno fa

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L’integrazione alimentare per vivere meglio

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Era già da diverso tempo che le terapie farmacologiche a mia disposizio-ne non rappresentavano più una risposta esaustiva al malessere dei miei pazienti. Ebbene, parlo di malessere, poiché una volta che con l’esame en-doscopico si è diagnosticata l’assenza di patologie, il paziente non capisce perché stia male, così male! La maggior parte delle volte è un malessere di fronte al quale il medico non ha farmaci da prescrivere. La mia ricerca di risposte mi ha portato a cogliere l’occasione che mi si è presentata di co-noscere una linea di integratori alimentari innovativi. Utilizzandoli, ho avuto modo di sperimentare su di me un’aumentata vitalità e l’efficacia di un pro-dotto qualitativamente diverso. Ho quindi voluto approfondire l’argomento ed ho trovato numerosissimi studi sugli antiossidanti, gli omega3, le vitami-ne e i sali minerali e mi è saltata agli occhi un’evidenza strabiliante: quanto l’alimentazione industrializzata sia carente in termini nutrizionali.

Da questa conseguono altre evidenze impressionanti: quanto sia stretto il rapporto tra l’aumento esponenziale delle malattie autoimmunitarie e de-generative e l’insufficiente apporto dall’alimentazione di nutrienti essen-ziali, indispensabili per fronteggiare i cambiamenti repentini dell’ambiente. Inquinamento dell’aria, dell’acqua, radiazioni, sbalzi climatici…Le malattie emergenti affondano quasi tutte le loro radici in disarmonie della persona, afflitta dai sintomi più diversi, riconducibili spesso ad un sistema immunitario in grave difficoltà: tiroidite au-toimmune, celiachia, fibromialgia, endometriosi, morbo di crohn, sclerosi multipla, morbo di paget, vitiligine, allergie… sono solo alcuni esempi. E chi non ha nella sua cerchia di conoscenze qualche persona che soffre d’insonnia, o di crisi di panico, o che assume antidepressivi, ansiolitici, o qualcuno col morbo di parkinson, o di alzheimer : le cellule del sistema nervoso sono fortemente danneggiate dallo stress ossidativo provo-cato dai radicali liberi, e dalla carenza di omega3. Ormai sono numerosissimi gli studi che provano questa evidenza. E quanti assumono già statine contro il colesterolo, o hanno già avuto “incidenti” cardiovascolari, con conseguente angioplastica, o bypass… quanti in età insospettata hanno avuto un infarto, o un ictus… E quante persone di poco sopra gli “anta” accusano forti dolori osteoarticolari: ernia al disco, sciatica, necrosi della testa del femore, artrosi…

Sembra un quadro apocalittico, ma io nelle anamnesi dei miei pazienti le incontro tutti i giorni queste… sofferenze. Sì nel 2013 si vorrebbe credere che la qualità della vita sia di gran lunga migliorata grazie ai progressi della medicina, della chirurgia e alla ricerca. Eppure tante persone soffrono e il disagio e la stan-chezza cronica accompagnano le loro giornate, quando questo non sfocia in più gravi patologie. Ebbene gli approfondimenti che ho fatto mi hanno portato a credere che un migliore apporto nutrizionale nell’alimentazione quotidiana può determinare un sensibile cambiamento per la salute di tutti noi. Assumendo quotidianamente un adegua-to apporto di antiossidanti, omega3, vitamine e sali minerali possiamo ritardare i danni cellulari e mettere il nostro corpo nelle condizioni poten-zialmente migliori per vivere, auto guarirsi ed invecchiare bene. Ho preso molto a cuore l’in-teresse per l’integrazione alimentare soprattutto perché ho sperimentato di persona un nuovo benessere. E’ con grande soddisfazione che oggi ho la possibilità di restituire alle persone la responsabilità della propria salute e che ritrovo la gioia di fare il medico.

di Roberto Leonardi / Elena David

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Dal detersivo alla Ferrari, 100 modi per comunicare

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di Gianfranco Sassi

Il 19 marzo, in occasione di un interclub col Lions di Sassuolo, abbiamo avuto il piacere di avere come ospite e relatore il Dott. Antonio Ghini. La forza e l’importanza della buona comunicazione si è percepita immediatamente dall’abilità e dalla verve del Dott. Ghini nell’argomentare i contenuti del libro da lui scrit-to “Dal detersivo alla Ferrari”. Il libro, infatti, tratta l’argomento comunicazione in modo chiaro e semplice ed è strutturato in due grandi capitoli: On the Stage, che spiega la comunicazione partendo dalla spiega-zione del concetto di brand, come si lavora nella comunicazione curando dettagli che spaziano da come si fa un briefing fino ad arrivare al tono della voce; Back Stage che dimostra l’importanza di trasmettere i messaggi attraverso ciò che si percepisce da tutto ciò che ci circonda, sia dall’interno aziendale che dal mondo esterno. Attraverso gustosi aneddoti, ben riportati nel libro, il Dott. Ghini ci ha spiegato benissimo che per fare comunicazione ci vuole certamente molta creatività, ma soprattutto bisogna avere in dote un grande coraggio per superare stereotipi e convenzioni che oppongono molte resistenze provenienti dall’entourage aziendale, dall’eventuale reazione dei media e dei target di riferimento. Abbiamo imparato, attraverso le dirette esperienze del Dott. Ghini , chi è stato il “colpevole” di una iniziativa che è diventata uno slogan, ancora adesso popolare dopo diversi lustri, del “porte aperte alla Renault”; del perché una macchina come la Renault 19, onestamente bruttina, abbia comunque avuto un buon successo di vendi-ta e di come si superano ostacoli, anche dovuti alla cecità della burocrazia, con la creatività ed il coraggio che menzionavo prima. L’apoteosi della carriera del Dott. Ghini, è stata comunque raggiunta in Ferrari, con la quale ancora collabora a tempio pieno dirigendo la rivista “The Official Ferrari Magazine” ed il museo Ferrari.Prendersi sulle spalle la responsabilità della comunicazione del marchio più prestigioso al mondo, che nel 1993, anno in cui il Dott. Ghini è entrato, stava accusando segni di cedimento, è stata soprattutto un’azione di coraggio; tuttavia, grazie all’accoppiata vincente con l’Avv. Montezemolo, che aveva fissato obiettivi molto chiari, il coraggio del Dott. Ghini è stato ampiamente ricompensato. Il libro, ci fa infatti sco-prire dei fantastici retroscena della vita della Ferrari negli ultimi 20 anni e si capisce benissimo quanto sia stato impegnativo e coraggioso il lavoro del Dott. Ghini, accompagnando l’opera degli ingegneri e di tutta la squadra, attraverso l’invenzione di memorabili eventi ed il supporto della giusta comunicazione. La Ferrari non è solo una fabbrica di macchine eccellenti, ma è soprattutto una fabbrica di sogni destinati ad un pubblico molto esigente, l’unica azienda al mondo che da sempre fa delle competizioni al massimo livello tecnologico una delle ragioni della propria esistenza, un marchio che in tutto il pianeta è conosciu-to ed amato da tutte le generazioni e senza distinzioni di livelli sociali, una fabbrica sia di prodotti eccel-lenti che di uomini eccellenti capaci di competere e vincere ai massimi livelli da oltre 65 anni. Avere sulle spalle la comunicazione di questa realtà, che tutto il mondo ci invidia, richiede quindi abilità non comuni. E poi il libro che, oltre ad essere una lettura piacevole, da utili consigli soprattutto ai giovani che vogliono capire il giusto atteggiamento per ri-uscire nel lavoro e nella vita.

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Riparte il Rotaract di Simone Ricci

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Mercoledi 3 aprile è una data da ricordare. Per me ha sicuramente un valore emotivo molto forte, ma credo sia importante per tutto il nostro Rotary. Si è svolta, infatti, la cerimonia di riapertura del Rotaract Club Sassuolo, dopo un anno di forzata ristrutturazione. A testimoniare il “peso” dell’evento erano pre-senti molte autorità rotariane e rotaractiane: il Governatore del Distretto Rotary Franco Angotti, il suo Assistente Alberto Farinetti, il presidente della sottocommissione distrettuale Rotaract Guido Abbate (RC Bologna Carducci) e la sua collaboratrice Silvia Manenti (RC Valdisecchia), il Rappresentante Distrettuale del Rotaract Enrico Fantini, il suo predecessore Edoardo Rispoli e il suo successore Gior-dano Giubertoni, oltre al presidente del RTC Modena Matteo Benetti e al Delegato di Zona Giorgio Gambigliani Zoccoli. Presenti anche molti rotaractiani dei club vicini, un bel gesto di amicizia e soli-darietà che suggella un’unione di intenti che mi auguro porti a progetti condivisi importanti. Il nostro Rotaract nasce ufficialmente il 13 novembre del 1995 e va dato merito ai presidenti dell’epoca – Luciano Teneggi e Pietro Amati – di aver saputo valorizzare i giovani con uno slancio straordinario che sta dando i suoi frutti da ormai 18 anni, durante i quali sono sati portati a termine nume-rosi progetti ed eventi, vantando anche 2 Rappresentan-ti Distrettuali: Simona De Franchi e Alessandro Canovi. Anche il nostro Rotary ha attinto dal Rotaract negli anni e attualmente siamo in 6 ad essere passati tra i “grandi”: io, Alessandra Viglino, Alessandra Barbaro, Massimiliano Ghidoni, Simona De Franchi e Giulia Tabanelli.Prima di ricordare i nomi dei nuovi rotaractiani, mi preme rinnovare i miei ringraziamenti a quattro persone: a Guido Abbate che mi ha trasmesso l’entusiasmo nel Rotaract e nei valori che adesso incontro nel Rotary; a Gianfranco Sassi che ha sempre avuto at-tenzione verso i giovani e non a caso ricopre, quest’anno, il ruolo di delegato Rotary per il Rotaract nel nostro club; a Giulia Tabanelli che sostituirà Gianfranco il prossimo anno e che ha messo a disposizio-ne la sua pluri-esperienza rotaractiana per accompagnare i nuovi ragazzi in questa avventura; infine un grazie con la G maiuscola al mio successore, Davide Guidi, che senza fronzoli e lavorando dietro le quinte ha dato un contributo fondamentale alla rinascita del Rotaract.Ecco chi sono i neo rotaractiani del Club di Sassuolo: Carlo Pietro Barbieri (Presidente), Andrea Giova-nardi (Vice Presidente), Simona Romani (Segretario), Federica Rosafio (Tesoriere), Rosaria De Chiara (Prefetto), Federico Saetti, Luca Zanoli, Eugenio Vaccari, Valentina Borghi, Federico Menziani, Alice Tavani e Marcello Guerzoni.

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Ospiti della Polizia

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di Simone Ricci

In un clima di grande cordialità e – perché no – amicizia, il 6 aprile scorso il Commissaria-to di Polizia di Sassuolo ci ha aperto le por-te della sua sede. Eravamo in una decina e siamo stati accolti dal Vice Questore Michele Morra e dai suoi collaboratori i quali ci hanno illustrato i locali del commissariato e le diver-se attività che vengono svolte dagli addetti alla pubblica sicurezza della sede sassolese. Molta curiosità e domande, su una attività che spesso rimane nell’ombra ed è poco cono-sciuta dalla cittadinanza. Sono state illustrate le procedure di identificazione dei clandestini, le sale per gli interrogatori, fino alle strumen-tazioni di cui sono dotate le volanti. Al termine della visita, un momento ludico e lo scambio dei gagliardetti a testimonianza della grande collaborazione tra le due realtà del territorio.

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Un bellissimo 30° Premio Ghirlandina a Carpidi Simone Ricci

Il 13 aprile scorso si è svolto il Trentennale del Premio: “I Rotary per i giovani”, gestito questo anno dal Rota-ry Club di Carpi. Una bellissima giornata e serata, or-ganizzata alla perfezione anche nei minimi dettagli che ha avuto un prologo magnifico con la donazione di una scultura dedicata a Paul Harris nell’omonimo parco pub-blico di Carpi.Fondato nel 1983 il Premio ha avuto il suo primo con-siglio di amministrazione composto dai presidenti dei cinque club che all’epoca costituivano il Gruppo Ghirlan-dina: Modena (Cesarino Ferrari Amorotti), Carpi (Paolo Faglioni), Mirandola (Mario Casoni), Sassuolo (Gioac-chino Pifferi) e Vignola (Emilio Crippa).Il gruppo Ghirlandina - e così il Premio - sono arrivati nel tempo a contare otto componenti, una crescita che oltre ad aumentarne la disponibilità economica ha portato un ulteriore contributo di idee preziose per la gestione del premio stesso.Nel trentennio trascorso il premio ha svolto pienamente il ruolo assunto per statuto sostenendo e incoraggiando giovani meritevoli o premiando l’opera svolta da istituzio-ni rivolte alla gioventù. Nella ricerca rivolta alla scoperta di nuovi talenti ogni club ha dimostrato, con la propria orgogliosa autonomia, un impegno encomiabile che sol-lecita ogni volta ciascun sodalizio a dare il meglio di se. La galleria dei giovani premiati esprime una rassegna di meriti eccellenti conseguiti nelle più varie attività: ricor-diamo il giovane tenore Matteo Macchioni premiato dal nostro Rotary l’anno scorso e lo scultore Dario Tazzioli che lo ha preceduto alcuni anni fa.A ricevere il premio quest’anno è una vera e propria azienda i cui tre titolari, freschi di studi e ancora giova-nissimi, applicano il proprio raffinato sapere matematico a ricerche riguardanti il mercato in genere ed il mondo delle assicurazioni. Filippo F.G. Della Casa, Chiara Dallari e Chiara Bussei si incontrano nell’autunno del 2010 in occasione del lavoro di tesi delle due giovani, laureande in matematica, di cui Filippo, con laurea in fisica e master in finanza computazionale, è il correlatore. La tesi tratta argomenti di ricerca in campo finanziario. Successivamente, il giovane team vince il concorso “Spinner2013”, che promuove nuove idee imprenditoriali ad alto contenuto tecnologico e innovativo finanziato dal fondo Sociale Europeo e rivolto allo sviluppo di un ottimizzatore di portafo-gli assicurativi ramo vita. E’ l’occasione per entrare a contatto con il mondo della finanza quantitativa nel quale proporsi con un’ iniziativa imprendito-riale; nasce così la “toymodels srl”, che viene fondata nel giugno del 2012. La società opera principalmente in un campo specifico della finanza trami-te la modellizzazione matematica dei mercati finanziari e collaborando con multinazionali operanti nei settori bancario, assicurativo e di consulenza.

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Quattro gradi e una pioggia battente da cui era impossibile ripararsi: è la sintesi di quel giorno di fine Aprile in cui gli impavidi rotariani di Sassuolo hanno visitato per 5 ore la vecchia Lione medievale, scarsamente assi-stiti dai colleghi francesi ma guidati da Stephan, la guida in lingua italiana che con generosità e competenza è riuscito nonostante il tempaccio a farci sentire il fascino delle vestigia romane, della cattedrale gotica, delle antiche stradine intrecciate da un dedalo di cortiletti, passaggi e cunicoli di aspetto misterioso.Inizio da qui il mio resoconto della gita che ci ha portato a Lione per in-contrare il nostro club gemello di Mandélieu – Val de Siagne. Questa vol-ta eravamo ben rappresentati (27 persone, 13 soci). Inizio da qui perché questo è stato in fin dei conti l’unico momento poco gradevole del viag-gio. La partenza, giovedì 25 aprile, era avvenuta in una mattina tiepida e assolata e aveva portato il nostro pullman sotto e dentro il maestoso, imponente massiccio del Monte Bianco che brillava al sole in tutto il suo splendore. Dopo un pranzo valdostano siamo entrati in Francia da Cha-monix e ci siamo fermati a Annecy, sull’omonimo lago, capitale dell’alta Savoia. La gente sedeva sull’erba nei prati in riva al lago o ai tavolini dei caffè, con l’aria di chi si gode la primavera senza un pensiero al mondo.

E’ stato molto rilassante, peccato che non abbiamo potuto fermarci molto perché in mattinata eravamo stati molto rallentati da traffico intorno a Milano.A Lione per la cena abbiamo scelto un ristorante di pesce e frutti di mare in una stradina pedonale piena di vita, con i tavolini di ristoranti e bar , gremiti di gente, su entrambi i lati della strada per qualche centinaio di metri. Il giorno successivo, venerdì, sotto un cielo coperto abbiamo visitato la Côte d’Or, la più pregiata zona vinicola della Borgogna, e in particolare la cittadina di Beaune dove abbiamo compiuto una visita accurata all’ospizio del XV secolo, l’Hotel Dieu, che per 600 anni e fino a pochi decenni fa ha ospitato e curato gratuitamente malati, vecchi e persone bisognose. Abbiamo poi visitato l’azienda vinicola del Conte Sénard ad Aloxe Corton, dove alla Table d’Hôte abbiamo pranzato alla borgognona e degustato vini locali, fra cui un Corton Grand Cru. Di rientro a Lione abbiamo incontrato i colleghi del club francese, che da quel momento in avanti hanno curato il programma e l’organizzazione, a cominciare dalla cena, in un ultra-tipico “bouchon” lionese con tutte le speciali-tà più estreme della cucina locale, a volte troppo impegnative per il nostro palato, come ad esempio il musetto di maiale, le zampe di montone o la terrina di sanguinaccio. Nonostante le difficoltà culinarie il clima era di grande allegria e fraternità.Alla sera del sabato si è tenuta la serata di gala in un bellissimo hotel, la Cour des Loges: champagne, ottimo menù, discorsi, scambio di doni e allegria. Al contrario della tradizione non c’era musica e non si è ballato, con delusione di Emilio, Terenzio, Giorgio e di molte signore presenti. La domenica mattina è stata riservata alla visi-ta delle Halles, un grande mercato coperto di prodotti alimentari di ogni tipo che è considerato il migliore di Fran-cia per la qualità e freschezza dei prodotti esposti ma anche per la qualità dell’esposizione: una festa per la vista,

il gusto e l’olfatto. Qualcuno di noi ha integrato la prima colazione,da poco consumata in hotel, con tre ostriche e un piccolo bicchiere di Macon Village. Infine abbiamo detto arrivederci ai no-stri ospiti al termine di un pranzo a base di rane. Prima, per l’aperitivo, avevamo scoperto i nostri tesori: un’intera mezza forma di parmigiano di 24 mesi, procurata dal nostro Emer. Inutile dire che sia noi sia i francesi abbiamo fatto festa a questo impareggiabile antipasto della tradizione emiliana. L’altra mezza forma era stata divisa in spicchi da circa un chilo ciascuno, omaggi indi-viduali per i soci del club gemello.

Lione dista 600 km da Modena, 8-9 ore di viaggio. In fondo, al di là degli aspetti turistici e culturali pur interes-santi, e al di là di confermare una ventennale tradizione di amicizia con il club francese, il vero valore aggiunto di queste gite è di approfondire l’affiatamento e promuovere l’aggregazione fra di noi.

Lione, io c’ero!di Carlo Cottica

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E’ stata una serata molto partecipata - quella del 7 maggio allo Sporting di Sassuolo - orga-nizzata insieme al Panathlon Modena, che ha avuto come ospite il Sassuolo Calcio.Obiettivo era quello di supportare la ricerca sui tumori infantili, che sono la prima causa di morte in Europa - sotto i 15 anni - e che in Ita-lia provocano la morte di 2 bambini al giorno.Già da diversi anni noi del Rotary supportiamo il Reparto di Oncologia Pediatrica del Sant’Or-sola di Bologna, guidato dal Prof. Roberto To-nelli e questa iniziativa voleva dare un ulterio-re slancio al progetto di ricerca.La delegazione neroverde era guidata dal Pre-sidente Carlo Rossi, dal dirigente Remo Morini e dai giocatori Carl Valeri, Paolo Bianco, Gaetano Masucci e Karim Laribi.Erano presenti – accanto al presidente del Panathlon Maria Carafoli - anche il Sindaco di Sassuolo Luca Caselli, l’assessore Claudio Corrado e il noto Padre Sebastiano.Numerosi gli amici rotariani presenti dal club Frignano e Castelvetro senza contare gli amici del Lions e Giammarco Messori della maison di moda omonima.La serata è stata presentata dal noto giornalista Leo Turrini, che non ha perso occasione di punzec-chiare gli ospiti sulle ultime gare del campionato, in particolare sulla prossima trasferta di Lanciano.Tra l’altro sono state distribuite – tra i soci del Rotary – copie del suo ultimo libro.Turrini ha poi presentato un’asta benefica di cimeli ufficiali e autografati del Sassuolo Calcio (maglie, sciarpe, bandiere, calendari), che ha fruttato la considerevole somma di 2000 euro, i quali sono stati donati al prof. Tonelli.La maggior parte dei gadget è stata acquistata dai nostri soci, motivo per cui mi pare scontato esultare con un bel…. Forza Sassuolo, forza Tonelli, forza Rotary !! Grazie !

Forza Sassuolo, forza Tonelli !di Simone Ricci

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Eravamo davvero in tanti all’interclub del 20 maggio scorso a Villa Cesi per la serata interclub insieme agli amici del Rotary Modena e del Rotary Modena L.A Muratori.Ospite d’eccezione il presidente e fondatore di Banca Me-diolanum, Cav. Ennio Doris che, prima di cena, ci ha intratte-nuto con una interessante relazione sugli scenari attuali dei mercati internazionali. “Il mondo sta crescendo – ha esordito Doris – e tutti i paesi registrano dati positivi…tutti tranne Italia, Spagna e Grecia”. Dopo la crisi dei mutui subprime statuni-tensi del 2008 – che ha bruciato in tutto il mondo oltre 5000 miliardi di dollari – gli Stati Uniti hanno risposto abbassando i tassi e le tasse, forti di un vantaggio enorme rispetto all’Eu-ropa, cioè poter stampare moneta e prestarla agli Stati. La Banca Centrale Europea, infatti, non può fare questo tipo di operazioni, se non abbassare i tassi di interesse; tuttavia, il rapporto tra l’affidabilità dei diversi Stati europei (il famoso “spread”) decide tuttora le politiche monetarie e fiscali degli Stati, influenzando le decisioni dei Governi.

Da segnalare il fondamentale ruolo di Mario Draghi che da Presidente della BCE è riuscito a far abbassare lo spread dopo il Governo Monti.“La politica del rigore europea – ha sottolineato Doris – non fa altro che tenere alte le tasse e fre-nare la crescita; era anche nell’interesse degli USA che la politica europea cambiasse rotta, perché noi rimaniamo pur sempre l’area commerciale più importante, anche per loro”.Nel 2011 le banche italiane hanno registrato una crisi di liquidità dovuta al fatto che gli investitori istituzionali (in primis, fondi pensione esteri e assicurazioni) hanno ritirato i soldi presso i nostri isti-tuti di credito, per un controvalore di oltre 210 miliardi di euro; quindi la crisi dello Stato si è riversata sulle banche, che a loro volta hanno messo in difficoltà le imprese alla ricerca di prestiti.E la Germania? ”Lo strapotere dei tedeschi – ha concluso Doris – si manifesta in moltissimi am-biti, tra cui il Fondo Salva Stati dove Italia e Spagna contribuiscono più della Germania, perché basati su coefficienti di anni fa, quando il PIL tedesco era inferiore”.Questi sono solo alcuni degli spunti di riflessione emersi durante la relazio-ne di Ennio Doris. Si può non condividere le sue idee e il suo approccio, ma di certo ringraziamo Antonio Fontana – Presidente del Rotary L.A. Muratori - per averci dato la possibilità di ascoltare uno dei protago-nisti della vita economica e finanziaria italiana.

Interclub con Ennio Dorisdi Simone Ricci

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“Benessere” romagnoloL’ultima conviviale dell’annata ha visto come ospite Paolo Fabiani, Di-rettore Affari Legali del colosso Technogym, il quale ha ripercorso il suo excursus professionale, da sempre impiegato nell’ambito giuridico, dapprima in una tipica azienda “old economy” come la Rosetti Marino (prodotti e impianti petroliferi) per poi approdare alla nota Technogym. Paolo – che è intervenuto a titolo personale e non a nome dell’azien-da - ha illustrato come il Benessere sia conveniente sia per le aziende (è stato studiato che il rendimento del dipendente che fa attività fisica aumenta del 30%) che per il settore pubblico (i miliardi spesi per la cura di malattie legate all’obesità sono in continuo aumento). E così si inizia a parlare di BIL anziché di PIL per misurare la crescita di competitività e di rendimento dovute alla cura di se stessi. Molte le domande dei soci, incentrate soprattutto sull’eccellenza del prodotto made in Italy e sulla nascita della Wellness Valley a Cesena: perché proprio lì il “distretto del benessere”? Sicuramente il tutto è legato alla genialità del fondatore

Alessandri, ma anche alla virtù dei romagnoli, popolo da sempre attento alla qualità della vita e allo “stare bene”.

di Simone Ricci

Importante iniziativa del nostro Rotary Club a favore degli studenti liceali di Finale Emilia. Dopo i primi 3 com-puter portatili donati al Liceo Morandi a metà aprile, a fine maggio ne sono stati donati altri 5, insieme ad altre dotazioni informatiche. La donazione rientra nell’ambito dei progetti pro-terremotati che il Rotary sta portando avanti in tutta la provincia e particolare attenzione è stata rivolta alla formazione dei giovani, in una zona profon-damente colpita dal sisma del 2012. Il Liceo Morandi - ora attivo nei locali prefabbricati allestiti di fianco all’edi-ficio originario - continua nella sua massiccia offerta formativa e la strumentazione informatica è solo uno dei tanti elementi necessari all’istituto per funzionare al meglio. La donazione complessiva comprende quindi 8 pc portatili, 5 tablet, 5 stampanti (complete dei toner e carta) e 5 televisori al Led. Alla cerimonia di consegna erano presenti il Sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli e le professoresse Elena Romagnoli e Maddalena Cristofo-ri. Per il Rotary erano presenti il Presidente Simone Ricci e i soci Terenzio Tabanelli, Emilio Galavotti e Cesare Zanni. Presenti anche i rappresentanti degli studenti Maya Conventi, Lucrezia Frabetti e Ciro Castellano.

Computer a Finale Emilia di Simone Ricci

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