Romanico in Sardegna

35
ARCHITETTURA ROMANICA IN SARDEGNA Durante il medioevo, tra il X e il XIV secolo, la Sardegna era divisa in giudicati: quattro stati indipendenti nati dalle ceneri delle più antiche giurisdizioni bizantine con ciascuno a capo un proprio Giudice: ossia un principe sovrano. La Sardegna dei giudicati

Transcript of Romanico in Sardegna

Page 1: Romanico in Sardegna

ARCHITETTURA ROMANICA IN SARDEGNA

Durante il medioevo, tra il X e il XIV secolo, la Sardegna era divisa in giudicati: quattro stati indipendenti

nati dalle ceneri delle più antiche giurisdizioni bizantine con ciascuno a capo un proprio Giudice: ossia un principe sovrano.

La Sardegna dei giudicati

Page 2: Romanico in Sardegna

In un periodo di circa di 300 anni, l'isola raggiunge uno dei punti più alti della sua storia dell'architettura: gli interessi economico-commerciali di Pisa e Genova, l'insediamento di ordini monastici italiani e francesi, le relazioni con la Spagna ... determinarono nell'isola la presenza di maestranze continentali e quindi l'apporto di modelli e stili d'oltremare rendendo l'architettura sarda medievale partecipe dei movimenti artistici europei dell'epoca.

Page 3: Romanico in Sardegna

Il giudicato di Arborea fu quello più longevo, durando oltre il 1400.

Nelle costruzioni si manifestano i tratti caratteristici dell'architettura sarda del periodo. Come per esempio: il motivo toscano della dicromia presente nelle chiese del S. Paolo di Milis e nel S. Palmerio di Ghilarza, gli elementi di derivazione Ispano-Araba nell'impaginazione delle superfici parietali della S. Maria di Bonarcado, l'impostazione borgognona cistercense nella stereometria del S. Gregorio di Solarussa.

Page 4: Romanico in Sardegna

Il primo edificio romanico dell'isola è la basilica di San Gavino a Porto Torres.

fu fatta costruire dal Judike Gonnario Comita, poco dopo lo scisma del 1054. La nuova basilica fu eretta presso un'area dove vi erano una necropoli paleocristiana e due antiche basiliche databili al V - VII secolo, il Judike per costruirla aveva incaricato maestranze provenienti da Pisa

Page 5: Romanico in Sardegna

Alla morte di Gonnario gli succederà il figlio Barisone I che proseguirà nella costruzione della basilica. Nel contempo si apre la stagione dell'immigrazione degli ordini monastici nell'isola.

Page 6: Romanico in Sardegna

A seguito di questo fenomeno, tramite il notevole impegno finanziario della nobiltà locale (mayorales), furono fondate

numerose chiese private, si ebbe così lo sviluppo dell'architettura romanica che, assunse caratteri

particolarmente originali.

Per diversi decenni arrivarono nell'isola rappresentanti di numerosi ordini religiosi fra i quali: i camaldolesi, i vallombrosani, i cistercensi e i vittorini.

Page 7: Romanico in Sardegna

Non mancano esempi di architetture di derivazione esclusivamente lombarde come nel caso della chiesa di san Pietro di Zuri del maestro Anselmo da Como.

Page 8: Romanico in Sardegna

Nel romanico sardo nei secoli X e XI, troviamo un «particolare atteggiamento» di fronte alle due nuove correnti lombarda e toscana che spesso vengono fuse producendo dei risultati inediti. Come nel caso del San Nicola di Trullas (1113) a Semestene (SS) e della cappella palatina di Santa Maria del Regno (1107) ad Ardara

I CAMALDOLESI

Page 9: Romanico in Sardegna

Nelle architetture romaniche della Sardegna si possono evidenziare numerosi esempi di chiese di stretta derivazione toscana come la basilica di Saccargia a Codrongianos e la Cattedrale di Santa Giusta dell'omonimo centro (OR)

Page 10: Romanico in Sardegna

1) La basilica della Santissima Trinità di Saccargia

ESEMPI SIGNIFICATIVI:

Page 11: Romanico in Sardegna

In stile romanico Pisano Fu completata nel 1116 sulle rovine di un monastero preesistente per volontà di Costantino I giudice di Torres e affidata ai monaci Camaldolesi che vi fondarono la loro abbazia.

In seguito furono eseguiti, da maestranze di scuola pisana, lavori di ampliamento(1118 -1120) l'allungamento dell'aula, l'innalzamento delle pareti, una nuova facciata e la costruzione del campanile. Il portico sulla facciata fu probabilmente aggiunto in seguito, quando la chiesa era già ultimata, ed è attribuito a maestranze lucchesi.

Page 12: Romanico in Sardegna

L'interno ad aula unica con transetto sul quale si affacciano tre absidi. La facciata è preceduta da un portico che ha un tetto a capanna intervallato da sette archi a tutto sesto poggianti sui pilastri, al centro sulle bianche colonne ci sono dei capitelli decorati da quattro figure mostruose. A nordovest si erge il campanile quadrangolare comunicante con il transetto. Nella parte posteriore della chiesa si aprono 3 absidi, di cui il centrale più alto e ampio; mediante archi a tutto sesto si accede ai due bracci del transetto, dove si aprono 2 cappelle voltate a crociera.

Page 13: Romanico in Sardegna

Alla fine del XII secolo l'abside centrale fu affrescata da un ignoto artista proveniente dall'Italia centrale, unico esempio in Sardegna di pittura murale

romanica ben conservata. Affresco in cui risalta la figura del Cristo in mandorla (così definito per l'aureola a forma di mandorla).

Page 14: Romanico in Sardegna

2) La chiesa di Santa Giusta terzo decennio del XII sec.

Page 15: Romanico in Sardegna

La facciata presenta motivi di chiara derivazione toscana, quali il timpano capeggiato al centro dalla losanga gradonata e il portale architravato con arco di scarico che sottintende una croce scura. Questi elementi sono inseriti in un disegno di lesene e arcate a spigolo vivo su una superficie liscia che non lascia capire precisi modelli di derivazione, come anche la grande finestra trifora, sopra il portale risulta lontana da esempi toscani.

Page 16: Romanico in Sardegna

Il fianco sinistro (sia quello alto che quello della navatelle) è ripartito da lesene, montate su plinti cubici e capitello a sguscio, in nove specchi; ognuno contiene due archetti sostenuti, al centro, da un peduccio a sguscio. Nel secondo, quarto, sesto e ottavo specchio (sia in alto che in basso) si aprono monofore centinate a doppio strombo. Nel quinto specchio è presente il portale laterale con timpano in trachite scura.

Page 17: Romanico in Sardegna

Il campanile neoromanico, posto sul lato destro, risale al 1908.

Page 18: Romanico in Sardegna

All’interno la chiesa è divisa in tre navate, quella centrale con copertura lignea, le laterali più basse con volte a crociera, in accordo con prototipi pisani.Colonne e capitelli, che sorreggono le arcate di separazione tra le navate, sono di spoglio, cioè provenienti dalle rovine della antica città di Tharros.Per questa ragione non c’è uniformità nei sostegni, per cui si vedono colonne scanalate in verticale, elicoidalmente o lisce, in marmo bianco venato grigio o rosso, con capitelli ionici, dorici e corinzi; solo quelli inseriti nelle prime due colonne a sinistra e sulla seconda a destra sono costruiti per il sito e mostrano nella fattura caratteri che sembrerebbero di derivazione islamica.

Page 19: Romanico in Sardegna

Il presbiterio è rialzato per la presenza di una cripta, elemento raro per una architettura di periodo romanico che deriverebbe forse dalla presenza in origine in quel luogo di un martyrium, cosa non improbabile visto il carattere cimiteriale che aveva la zona in età più antica.

Page 20: Romanico in Sardegna

3) La chiesa di San Pantaleo edificata tra il XII e il XIII sec.

Page 21: Romanico in Sardegna

edificata in pietra arenaria, in stile romanico con alcune concessioni al gotico, risalenti all'ultima fase costruttiva (fine del XIII secolo). La facciata, i fianchi, l'abside a il campanile sono ornati da lesene e archetti pensili, lavorati con una grande varietà di decori scultorei, raffiguranti motivi geometrici, motivi antropomorfi e animali mitologici..

Page 22: Romanico in Sardegna

Sul lato nord a fianco all'ingresso laterale è presente una sorta di edicola o di protiro che probabilmente era anteposto ad un ingresso (attualmente murato). Questo elemento è costituito da due colonne che sorreggono un sarcofago di epoca romana sul quale a sua volta si elevano due colonnine che sorreggono una volta a sesto acuto.

Page 23: Romanico in Sardegna

L'interno è a tre navate, divise da pilastri cruciformi e polistili in stile gotico; interessanti i capitelli scolpiti, dove sono rappresentate scene evangeliche, tra cui l'Adorazione dei magi e la Natività.

Page 24: Romanico in Sardegna

Numerosissime anche le architetture di derivazione francese, realizzate per conto dei monaci di Marsiglia da maestranze provenzali, in alcuni casi coadiuvate da maestranze locali. Fra queste la chiesa di San Platano a Villaspeciosa, San Gemiliano a Sestu, San Saturnino di Ussana. nell'isola non agirono esclusivamente i benedettini di San Vittore, ma anche altri ordini d'oltralpe quali i cistercensi e i templari.SAN GEMILIANO - SESTU

Page 25: Romanico in Sardegna

Frequente la presenza di un campanile a vela  negli edifici di modeste dimensioni, o di una torre campanaria in quelli più

importanti.

Page 26: Romanico in Sardegna

Spesso si trova la presenza di un campanile isolato o annesso alle absidi, come nell’esempio di Nostra Signora

a Tergu.

Page 27: Romanico in Sardegna

Non mancano esempi di originale rarità, come in San Gregorio a Solarussa.

Page 28: Romanico in Sardegna

Gli elementi esterni che caratterizzano il Romanico in Sardegna, riprendono motivi di derivazione pisana e araba,

ma non mancano esempi di altra derivazione.

Motivi decorativi frequenti sono: nicchie, lesene, cornicioni e arcatelle.

Page 29: Romanico in Sardegna

La scansione delle murature esterne

con arcate cieche e lesene, spesso trattate plasticamente.

Page 30: Romanico in Sardegna

La facciata è articolata con un nartece, un portico, o comunque un portale 

plasticamente definito; spesse volte sono presenti un rosone o una finestra.

Page 31: Romanico in Sardegna

Varia e ricca presenza di materiali lapidei caratteristici del territorio con varianti locali , quali: trachititufoarenariabasaltopietra calcareagranito

Page 32: Romanico in Sardegna

La chiesetta di San Nicola fu edificata con ogni probabilità nel primo o secondo decennio del XIII secolo, ad opera dei Pisani, ai piedi del

Monte del Castello di Quirra. Rappresenta l’unico esempio in Sardegna di costruzione romanica realizzata in mattoni rossi.

Page 33: Romanico in Sardegna

integrazione di elementi scultorei di vario tipo presenti sotto forma di bassorilievi, portali, elementi stilofori, lunette, architravi e metope.

Page 34: Romanico in Sardegna

Fasce murarie bicrome nel Romanico Pisano e sue derivazioni locali, come nel complesso della Santissima Trinità a Saccargia.

Page 35: Romanico in Sardegna

PRESENTAZIONE a cura diANTONIO CURRELI