Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il...

12
ANNO XIX N. 6 0,52- Distribuito in edicola, nei luoghi di ritrovo, negli uffici giudiziari e per abbonamenti L iquidare le periodi- che uscite contro «Roma ladrona» di Umberto Bossi come un fenomeno folcloristico o come le intemperanze di una sorta di bambino di- scolo, come tenta di fare Silvio Berlusconi, può an- che essere un ottimo espe- diente mediatico per tenta- re di evitare che le polemi- che scatenate dal leader le- ghista facciano da cassa di risonanza alle sue tesi, ma certamente non è la solu- zione di un problema con il quale la politica italiana convive da almeno dieci anni. Né si pensi che la cosa ri- guardi esclusivamente il centro destra, alleato con la Lega e scottato dall’espe- rienza del 1994, in quanto i successivi governi Prodi, D’Alema ed Amato tenta- rono di raggiungere accor- di con Bossi e fu a causa dell’impossibilità di un dialogo costruttivo con lui che si trovarono nella mor- sa della coerenza politica di Bertinotti. Si potrebbe affermare che Bertinotti e Bossi, oltre ad avere in comune la B ini- ziale del loro cognome, hanno in comune una dote, quella della coerenza poli- tica che li porta a non sot- Via Tiburtina Km. 19.400 Guidonia Montecelio Tel. 0774.358330 r.a. • Fax 0774.358286 http://www.selegrafica.it • Email: [email protected] Tutti i tipi di stampati offset eseguiti su macchine a 4 e 5 colori F.to 70x100 - 100x140 POSTERS • MANIFESTI • LOCANDINE • DEPLIANTS • RIVISTE • CATALOGHI • OPUSCOLI VOLANTINI • CARTONATI • GIGANTOGRAFIE • STAMPE DIGITALI SU PLOTTER GRANDE FORMATO FOTOCOMPOSIZIONE • DIGITALIZZAZIONE ED ELABORAZIONE IMMAGINI PROGETTAZIONI GRAFICHE (SISTEMI MACINTOSH E WINDOWS) s.r.l. Unità degli avvo- cati e impegno per le riforme I casi di giustizia politica alla pag. 4 alla pag. 20 Storace: «Sulla strada giusta» Il Presidente della Regione Lazio Francesco Storace soddisfatto per le riforme in Italia chiede il riferi- mento alle radici cristiane dell’Europa nel prossimo trattato europeo Riforme costituzionali MENSILE INDIPENDENTE Redazione, amministrazione, pubblicità: Via Tarquinio Prisco, 28 - 00181 Roma Tel. 06 78346580 Fax 06 78346581 Direzione: Via Flaminia, 213 - 00196 Roma Tel. 06 3222774 - Fax 06 3222775 - E-mail: [email protected] Sped. abb. Post. - 45% - art.2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di ROMA Cod. ISSN 0393/4543 articolo alla pagina 11 articolo alle pagine 12/13 Roma: gli uffici che non vedremo Intervista a Giancarlo Sili, primo dirigente dell’ufficio UNEP della Corte di Appello di Roma, sui nuovi uffici giudiziari capitolini di RAFFAELLA DE ANGELIS * Roma, la storia, la memoria di ROMOLO REBOA *

Transcript of Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il...

Page 1: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

AN

NO

XIX

N

. 6€

0,52

- D

istr

ibu

ito

in e

dic

ola

, nei

luo

gh

i di r

itro

vo, n

egli

uff

ici g

iud

izia

ri e

per

ab

bo

nam

enti

Liquidare le periodi-che uscite contro«Roma ladrona» di

Umberto Bossi come unfenomeno folcloristico ocome le intemperanze diuna sorta di bambino di-scolo, come tenta di fareSilvio Berlusconi, può an-che essere un ottimo espe-diente mediatico per tenta-re di evitare che le polemi-che scatenate dal leader le-ghista facciano da cassa dirisonanza alle sue tesi, macertamente non è la solu-zione di un problema conil quale la politica italianaconvive da almeno diecianni.Né si pensi che la cosa ri-guardi esclusivamente ilcentro destra, alleato con laLega e scottato dall’espe-rienza del 1994, in quanto isuccessivi governi Prodi,D’Alema ed Amato tenta-rono di raggiungere accor-di con Bossi e fu a causadell’impossibilità di undialogo costruttivo con luiche si trovarono nella mor-sa della coerenza politicadi Bertinotti.Si potrebbe affermare cheBertinotti e Bossi, oltre adavere in comune la B ini-ziale del loro cognome,hanno in comune una dote,quella della coerenza poli-tica che li porta a non sot-

Via Tiburtina Km. 19.400 Guidonia MontecelioTel. 0774.358330 r.a. • Fax 0774.358286

http://www.selegrafica.it • Email: [email protected]

Tutti i tipi di stampati offset eseguiti su macchinea 4 e 5 colori F.to 70x100 - 100x140

POSTERS • MANIFESTI • LOCANDINE • DEPLIANTS • RIVISTE • CATALOGHI • OPUSCOLIVOLANTINI • CARTONATI • GIGANTOGRAFIE • STAMPE DIGITALI SU PLOTTER GRANDE FORMATO

FOTOCOMPOSIZIONE • DIGITALIZZAZIONE ED ELABORAZIONE IMMAGINIPROGETTAZIONI GRAFICHE (SISTEMI MACINTOSH E WINDOWS)

s.r.l.

Unità degli avvo-cati e impegnoper le riforme

I casi digiustizia politica

alla pag. 4

alla pag. 20

Storace: «Sulla strada giusta»Il Presidente della Regione LazioFrancesco Storace soddisfatto per le riforme in Italia chiede il riferi-mento alle radici cristiane dell’Europa nel prossimo trattato europeo

Riforme costituzionali

MENSILE INDIPENDENTERedazione, amministrazione, pubblicità: Via Tarquinio Prisco, 28 - 00181 Roma Tel. 06 78346580 Fax 06 78346581Direzione: Via Flaminia, 213 - 00196 Roma Tel. 06 3222774 - Fax 06 3222775 - E-mail: [email protected]

Sped. abb. Post. - 45% - art.2 comma 20/B legge 662/96 Filiale di ROMA Cod. ISSN 0393/4543

articolo alla pagina 11

articolo alle pagine 12/13

Roma: gli uffici che non vedremoIntervista a Giancarlo Sili, primo dirigentedell’ufficio UNEP della Corte di Appello di Roma,sui nuovi uffici giudiziari capitolini

di RAFFAELLA DE ANGELIS *

Roma, lastoria, la memoriadi ROMOLO REBOA *

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 24

Page 2: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

2

Sommariotomettere le proprie idee allaragion di stato.Se non può negarsi che visia un fondo di vero in ciò,analogamente non puòomettersi di fare alcune con-siderazioni. Le idee di Berti-notti sono figlie di un pen-siero politico e filosoficoche ha caratterizzato nel be-ne e nel male la vita del XXsecolo e continua ad influiresull’economia e sulla storiadel terzo millennio, mentrele posizioni di Bossi sono lefiglie di un mal di panciache esalta gli egoismi localiin una visione regionalisticadella politica e, come tale,storicamente limitata.Altresì la ragion di stato nonè solo una scusa per insab-biare inchieste o mettere atacere istanze provenientidalla base, ma può essereanche un qualcosa di estre-mamente positivo, cioè ilsottomettere alcuni interessiindividuali di fronte all’inte-resse superiore della colletti-vità di vivere in pace e pro-sperità.E’ evidente che, per un uo-mo politico, può esserespesso difficile conciliarele proprie idee e le promes-se elettorali con la ragiondi stato. Per farlo bisognaessere degli statisti, non deisemplici politicanti.Oppure bisogna avere ilcoraggio di non accettareincarichi incompatibili an-che solo con certe afferma-zioni pubbliche: è infattievidente che diverso è ilruolo del leader politico diun partito di opposizioneda quello di un ministrodella Repubblica.Altresì non può negarsi chesi ponga un problema dicompatibilità tra il giura-mento di fedeltà ad una Re-pubblica che afferma nella

propria costituzione di averein Roma la propria capitale.Repubblica che, a propriavolta, è la continuazione diun regno d’Italia formatosisul principio risorgimentaledi Roma capitale.Vi è un sillogismo nella sto-ria della nostra nazione: Ita-lia eguale Roma capitale. Ilche significa che chi si ponein contrasto con tale concet-to può essere una persona ri-spettabilissima ed è sicura-mente libero di parlare inuno stato democratico, madovrebbe coerentemente ri-nunciare alla cittadinanzaitaliana o, quantomeno, allecariche ed ai privilegi a luiattribuiti da quella «Romaladrona» che tanto osteggia.Oppure egli non parli di coe-renza e, allora, se il Presi-dente del Consiglio lo bac-chetta come un bambino di-scolo, ridicolizzandolo cosìdi fronte all’opinione pubbli-ca, ed egli accetta le bac-chettate, è palese che non cisi trova di fronte ad un uo-mo dello spessore politicoche si richiederebbe non giàad uno statista, ma al sem-plice sindaco di un comunecapoluogo di provincia. Fare politica è, anche, averememoria. Avere memoria si-gnifica conoscere la storia.Sia la storia d’Italia che lastoria della vittoria del cen-tro destra portano a Roma.Quel Carroccio che è il sim-bolo della Lega è parte dellastoria del Risorgimento ita-liano il cui presupposto nonè stato certo creare uno statopadano o riproporre in chia-ve moderna l’Italia dei Co-muni, ma raggiungere l’unitàd’Italia con Roma capitale.Se l’on. Bossi afferma ilcontrario, significa che igno-ra la storia, fatto che legitti-ma nei suoi confronti la defi-

nizione di politico ignoranteche spesso riceve da parte dioppositori (ed alleati).Ma anche se si vuole passa-re sopra la storia risorgimen-tale in nome di un moderni-smo che, invero, non è cer-tamente uno delle prerogati-ve della Lega, non può ne-garsi che la storia dei suc-cessi del centro destra nasceda Roma, dalla scelta deiRomani di portare al ballot-taggio per la carica di sinda-co capitolino Gianfranco Fi-ni, che, alla guida del MSI /DN, enunciava il progetto diAlleanza Nazionale in unoalla lista civica Insieme perRoma.Fu quel quasi 50 % dei con-sensi e quel vento di entusia-smo per il progetto missino(che si riprometteva di cam-biare il sistema con lo slogan«non restaurare, non rinne-gare») che indusse SilvioBerlusconi a pronunciarsi infavore di Gianfranco Fini. Efu quello stesso vento cheproveniva da Roma a portarenel 1994 gli attivisti del Car-roccio ad assumere a Monte-citorio la carica di deputato,trasformando un movimentolocale di minoranza in unaforza politica di governo.E’ l’inno di Mameli a ricor-darci che l’Italia è «schiavadi Roma», perché senza lacapitale e la sua storia mille-naria essa sarebbe null’altroche una «espressione geo-

3

E d i t o r i a l e

Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-

tuire l’altare, racconta lasantificazione delle festecon voce laica. Il sabatocon la sua movimentatapreparazione, scandita dalragù che cuoce a fuocobasso, la domenica conl’esplosione di rancori,gelosie e delusioni e il lu-nedì della riconciliazione

di CLOTILDE SPADAFORA

T e a t r oLe foto di Tommaso Le Pera per la PAROLA al POPOLO

Sabato,domenica e lunedì

Una scena tratta «da Sabato, domenica e lunedì».Regia di Tony ServilloFoto di Tommaso Le Pera

In Storace: «Sulla strada giusta»copertina Roma: gli uffici che non vedremo

3 Sabato, domenica e lunedì

4 Unità degli avvocati eimpegno per le riforme

5 La correttezza degli avvocati

6 Nuove regole per l’esamedi avvocato

8 Esame di Stato:dibattito sempre aperto

9 Quale sorte per il mantenimento?

11 Riforme, Storace:«Sulla strada giusta»

12 Roma: gli uffici che non vedremo

14 Quis custodiet custodes?

15 Altro che leggi ad personam!- Semplificazione a metà- Posta elettronica illecita- Schedati nell’UE dall’UE- Tutto prorogato

16 Storie di ingiustizia vissuta

19 Che razza di ordinanza!

20 I casi di giustizia politica

21 Nozze ispano italiane

Romolo Reboa Direttore ResponsabileAndrea Trunzo Redattore Capo

Red. Amm. Pubblicità e pubbliche relazioni:Via Tarquinio Prisco, 28 - 00181 Roma - Tel. 06 78346580 - Telefax 06 78346581

Direzione: 00196 Roma, via Flaminia, 213 - tel. 063222773/4 - Fax 063222775E-mail: [email protected]

Anno XIX N. 6 - Giugno 2003Iscr. al Trib. di Roma n. 16073 del 17/10/1975 - Spedizione in abb. post. 50%

Prezzo € 0,52 - Arretrati € 1,03 - Abbonamento annuo € 7,75Sostenitore € 12,91 - Benemerito da € 15,49 in su.

Gli abbonamenti possono pervenire alla redazione con qualunque mezzo(vaglia, assegni, contanti). Si consiglia di servirsi di versamenti su c/c postale n.11177003

intestato a: Edizioni PU.MA.s.c.r.l., via Tarquinio Prisco,28/5 - 00181 Roma

GARANZIA DI RISERVATEZZA PER GLI ABBONATI:L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente

la rettifica o la cancellazione scrivendo a Ed. PU.MA. scrl, via Tarquinio Prisco, 28 - 00181 Roma.Le informazioni custodite nell’Archivio dell’Editore verranno utilizzate al solo scopo

di inviare copie del giornale (Legge 657/96 tutela dati personali).

Articoli, manoscritti e fotografie, anche se non pubblicate, non si restituiscono.E’ vietato riprodurre articoli e fotografie, o parte di essi, senza citarne la fonte.

Edizioni PU.MA. Soc.Coop.r.l.stampa:

Selegrafica 80 - via Tiburtina, Km 19.400 (Guidonia Montecelio)Tel. 0774 358330 r.a. - Fax 0774 358286 - E-mail: [email protected]

grafica», così come la definìBismark, dimostrando chenon solo Bossi, anche ungrande cancelliere può essereincapace di leggere il mes-saggio che porta il vento.Milano, così come nessunaaltra città d’Italia, mai potràavere quel prestigio indi-spensabile per guidare unpaese a livello internaziona-le. Milano, senza Roma, nonsarebbe il cuore italiano de-gli affari, ma solo una im-portante città del centro suddell’Europa.Una politica intelligentenell’interesse dello sviluppodi Milano e del Nord èquella di rispettare la geo-grafia, cioè di fare di tali re-gioni il punto di passaggioobbligato di un centro sudricco e prosperoso, doveRoma, anche dal punto divista stradale, dovrebbe es-sere il centro economico diun’Italia a sua volta al cen-tro del Mediterraneo, nonuna città che difende i suoiposti di lavoro di fronte al-l’esodo delle aziende versoil nord.Perché il vivere da ricco inun fortino circondato da po-veri è passare la propria esi-stenza in una prigione dora-ta, non vivere in prosperità.Capirlo significa compren-dere perché il Cristianesimoha preservato Roma dallacaduta di tutti gli imperi.* AVVOCATO DEL FORO DI ROMA

e del perdono. Nella fa-miglia napoletana diEduardo ci si confessa, cisi comunica e ci si assol-ve intorno alla tavola im-bandita, e ognuno di noisi può riconoscere in unaquotidianità domesticadove, nonostante tutto, ri-troviamo le radici dellanostra esistenza, con unprofumo di ragù che ciconsola.

periodico aderente all’A.STA.F

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 2

Page 3: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

4 5

Av v o c a t u r a

In vista del CongressoForense di Palermo av-viamo la discussione

sui temi della giustizia conl’Associazione dei GiovaniAvvocati Italiani, nella per-sona del suo vice presiden-te Francesco Rotunno.D) Mancano poco più didue settimane al Congressodi Palermo. Quali sono gliimpegni dell'avvocatura?R) Numerosi e importanti.Le riforme più urgenti e ri-levanti riguardano sia ilpianeta giustizia, sia laprofessione. Sul primofronte è necessario interve-nire quanto prima sul pro-cesso civile e sul processo

penale, su una ristruttura-zione organica della magi-stratura onoraria. Sul se-condo fronte appare agliocchi di tutti ormai la im-procrastinabilità della rifor-ma dell'ordinamento pro-fessionale. A luglio scorso,proseguendo un lavoro av-viato nel 2001, abbiamopresentato un nostro pac-chetto di proposte concretesulla riforma della giustizia

(si può consultare il sitowww.aiga.it). Ci aspettiamoche il dibattito che si artico-lerà nel Congresso si fondisu proposte concrete e quel-le del nostro pacchetto po-trebbero costituire un contri-buto costruttivo.D) La situazione della giu-stizia in Italia è molto criti-ca?R) «Critica» è per molti ver-si un eufemismo. In molticasi è disastrosa. Ma ciò cheinteressa in questo momentoè sottolineare il fatto chel'Avvocatura, pur avendopreso coscienza del suo fon-damentale ruolo di soggettopolitico, non riesca a con-

cretizzare delle proposte sucui ci sia convergenza dellevarie componenti forensi. Èquesta la grande responsabi-lità che l'Avvocatura deveassumersi, e al più presto.D) Per esempio?R) La legge professionale,ad esempio. Non ci sono piùgiustificazioni: occorre chein tempi brevissimi l'Avvo-catura partorisca un progettounitario. Una legge equili-

brata, moderna, che assicurila qualità e la competenzadel professionista nell'inte-resse del cittadino.D) A parte l'ordinamentoprofessionale, i temi più ur-genti? R) Un intervento equilibratoper la riforma dell'ordina-mento giudiziario: occorregarantire l’autonomia e l'in-dipendenza del magistrato,ma al tempo stesso assicura-re criteri di efficienza e pa-rametri di responsabilità diquest'ultimo. E' uno dei temisu cui ci siamo particolar-mente soffermati nel nostropacchetto giustizia. L'avvo-catura non ha difficoltà aconfermare la sua grande fi-ducia nella magistratura, maquesto non ci esime dall'in-trodurre nell'ordinamentogiudiziario meccanismi cheeliminino una generalizzata«irresponsabilità» del magi-strato, che impediscano

inaccettabili autorizzazioniper incarichi extragiudiziari,che consentano di interveni-re sull'inefficienza degli uf-fici ostaggio delle pressioniesercitate dalle correnti del-la magistratura associata inseno ai Consigli giudiziari. D) E la magistratura onora-ria?R) Problema serissimo alquale l'AIGA ha dedicato ededica una speciale atten-

zione: a Luglio abbiamo isti-tuito l'Osservatorio Perma-nente sulla MagistraturaOnoraria, un tavolo al qualesiamo riusciti a far sederetutti (rappresentanti dell'Av-vocatura istituzionale e asso-ciata, della Magistratura to-gata e onoraria, con un par-ticolare interesse all'iniziati-va da parte del ministerocompetente). Una buona fet-ta del contenzioso è ormaiamministrato da giudici ono-rari (ben undicimila). Non sipuò più navigare a vista consoluzioni tampone. Occorreripartire dai lavori dellaCommissione Acone e giun-gere rapidamente ad un pro-getto definitivo e complessi-vo, tesaurizzando i risultatidella 1^ Conferenza Nazio-nale sulla Magistratura Ono-raria organizzata a Napoli daAIGA e ANM a maggioscorso.D) Quali sono le nuove

frontiere dell'Avvocatura?R) L'avvocatura non è soloun ceto professionale; essacostituisce un fattore fonda-mentale per la crescita cultu-rale e civile di una società.L'avvocatura deve riappro-priarsi di questa funzione,sia quando la professione sisvolge nell'interesse del sin-golo assistito, sia quando laclasse forense si muove co-me soggetto politico. Le fac-

cio un esempio. La condi-zione del detenuto nellecarceri italiane spesso è inaperto contrasto con il det-tato costituzionale. Nonbasta che l'Avvocato tuteliil proprio assistito; è ne-cessario che l'Avvocaturatutta invochi l'introduzio-ne di un'Autorità Garantedei diritti delle personeprivate della libertà perso-nale. Questa è una nostraproposta, condivisa damolte forze politiche, sullaquale vorremmo che ilCongresso si esprimessecon una mozione compat-ta e decisa.D) Quindi parteciperete alCongresso di Palermo?R) L'AIGA è sempre stataed è tuttora convinta chel'avvocatura debba avereuna rappresentanza unita-ria. Il Congresso di Paler-mo è il Congresso dell'Av-vocatura, visto che a con-vocarlo è il Presidente delCNF. Siamo ben intenzio-nati ad andare a Palermo ead offrire il nostro contri-buto di idee e di proposteper le riforme della Giusti-zia. Questa è la ragioneper cui l'AIGA ha apprez-zato l'invito del presidenteCNF Remo Danovi di par-tecipare ai lavori dell'as-semblea.Ciò che contestiamo è l'at-tuale modello di rappre-sentanza unitaria, cioèl'OUA, incapace di assol-vere ai suoi compiti edinidoneo a rappresentareadeguatamente le variecomponenti dell'Avvoca-tura. Ma questa è altraquestione.Una rappresentanza unita-ria costituisce a nostroavviso il salto di qualitànell'azione politica del-l'Avvocatura e va perse-guito, sia pure attraversoforme e modelli diversi ri-spetto a quelli dell'attualeOUA.* AVVOCATO DEL FORO DI AVELLINO

Gentilissima SignoraMarchesi,dopo aver letto con

disappunto il Suo articolosul Corriere della sera del21/08/2003 ho consultatoil sito e le Sue risposte ri-lasciate ai Colleghi Alber-to Ferraresi e Diego Cor-rado.La durata del processo edil numero di udienze inesso effettuate non incido-no affatto sulla parcella fi-nale del professionista in

quanto con l'attuale codicedi procedura la durata delprocesso non dipende dalnumero delle udienze, madal lasso di tempo che iGiudici indicano (a loroinsindacabile e motivatascelta) tra l'una e l'altraudienza e persino per lasentenza.L’onorario dell'avvocato sidistingue in diritti (fissiper valore di causa) e ono-rari (min/medio/max) pervalore e, in pratica mentrele voci relative ad unaudienza sono risibili (almassimo 77,40 euro peruna causa di oltre il1.549.000 euro di valore),la vera remunerazione ta-riffaria avviene sulla basedegli atti importanti dellacausa che non mutano af-fatto in dipendenza delladurata complessiva delprocesso o di una o due

udienze in più. Apparequindi totalmente inesattala Sua opinione sotto ilprofilo della convenienzatecnica dell'avvocato a fardurare la causa.La durata del processo in-debolisce la figura del

professionista nei confron-ti del proprio cliente e,spesso, gli fa perdere altreoccasioni di lavoro perchéun cliente non soddisfattotende ad affidare ad altri,ritenuti a torto più effi-cienti, la tutela di altreeventuali questioni giuri-diche insorte medio tem-pore.La durata del processosvaluta, di fatto, l'onorariodell'avvocato in quanto ilsuo credito, essendo di va-luta (se, come credo, Leiconosce la differenza tracredito di valuta e creditodi valore) non é soggettoad interessi o rivalutazionese non dopo tre mesi dal-l'emissione della parcellache verrà emessa, ovvia-mente alla conclusionedella causa, detratti gli ac-conti, eventuali, ricevuti.La durata del processo

espone l'avvocato ad unaserie di adempimenti ulte-riori, di fatto quasi sempreirremunerati, quali telefo-nate di informazione, let-tere d'avviso etc.Da queste informazionipotrà, spero, comprendere

come sia stata sostanzial-mente errata in fatto e di-ritto l'informazione resa alpubblico nell'articolo pub-blicato sul Corriere dellaSera. Le sarebbe bastatoconsultare la tariffa foren-se, valutandola appieno,per verificare come nonsiano certo gli avvocati adaver interesse a processilunghi.Le chiedo pertanto, anchea nome dei Colleghi delConsiglio dell'Ordine diRoma e della Commissio-ne di cui mi onoro di esse-re componente, di ritorna-re sull'argomento, sia sulsito, sia sulla carta stam-pata, per chiarire realmen-te la situazione.

* AVVOCATO DEL FORO DI ROMA- COMMISSIONE RESPONSABI-

LITÀ CIVILE DEL CONSIGLIOFORENSE DI ROMA

Unità degli avvocatie impegno per le riformeIntervista a Francesco Rotunno, Vice Presidente Nazionaledell'Associazione Italiana Giovani Avvocati

di STEFANO ROSA *

Sistema giustizia in Italia

La correttezza degli avvocatiRisposta all’Articolo su Corriere della sera del 21 Agosto 2003

di SETTIMIO CATALISANO *

Durata dei processi

Av v o c a t u r a

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 4

Page 4: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

6

L’approvazione del-la legge di con-versione del de-

creto sull’accesso allaprofessione forense haportato una serie di no-vità rispetto a quanto pro-spettato in precedenza.Gran parte della riformanon entrerà in vigore dasubito, ma slitterà allasessione di esami delprossimo anno, anche senulla esclude che nel frat-

tempo vengano introdotteulteriori modifiche.Esaminando la legge diconversione, il decretolegge e le precedenti leg-gi professionali con le re-lative modifiche, riman-gono allo stato dubbi in-terpretativi stante la di-stricata materia.Cerchiamo di fare chia-rezza riepilogando perpunti le nuove regole.

Certificato di com-piuta praticaLa legge di conversioneha stabilito che fino al 31Dicembre 2003, il certifi-

cato di compiuta pratica èrilasciato dal Consigliodell’ordine del luogo oveil praticante risulta essere«iscritto» al 22 Luglio2003.Dal 1 gennaio 2004 ildetto certificato, invece,verrà rilasciato dal Consi-glio dell'ordine del luogoove il praticante ha «svol-to la maggior parte dellapratica ovvero, in caso diparità, del luogo in cui la

pratica è stata iniziata». Ilcertificato di compiutapratica non può essere ri-lasciato più di una volta.In caso di trasferimentodel praticante, il Consi-glio dell'ordine di prove-nienza certifica l'avvenu-to accertamento sui pre-cedenti periodi.

Istituzione dellaCommissione pressoil Ministero di Giu-stiziaIn sede di conversione èstata introdotta al riguar-do una novità nell’artico-lo 1 bis. Tale disposizio-

ne, modificando l’articolo22 del regio decreto legge1578 del 27/11/1933, vie-ne ad istituire a partiredalla seconda sessionesuccessiva al 22 Luglio2003 un’unica Commis-sione presso il Ministerodella Giustizia, la qualedeve stabilire i criteri divalutazione delle provescritte ed orali.Tale Commissione, com-posta da cinque membrieffettivi e cinque supplen-ti, sarà nominata con de-creto del Ministro dellaGiustizia non oltre trentagiorni dalla pubblicazionedel decreto contenente ilbando di esame.

Il Presidente di dettaCommissione ha il compi-to di dare comunicazionedei criteri di valutazionedelle prove alle sottocom-missioni che sono le effet-tivi esaminatrici, aventisede presso ogni Corte diAppello.Tuttavia, difficilmente cisarà una sola sottocom-missione per distretto diCorte di Appello, vistoche a norma dell’articolo7 dell’articolo 22 del RDL1578 introdotto dall’arti-colo 1 bis del Dl112/2003, qualora il nu-mero dei canditati che

presenta la domanda supe-ra le trecento unità pressociascuna Corte di appello,vengono nominate altresottocommissioni di ana-loga composizione, condecreto del Ministro dellaGiustizia da emanare pri-ma dell’espletamento del-le prove scritte.

Componenti dellaCommissione centralee delle sottocommis-sioniPer essere membri dellecommissioni esaminatrici,la nuova normativa preve-de che gli avvocati devo-no essere iscritti all’alboda almeno dodici anni

(anziché otto).Faranno parte delle com-missioni due titolari e duesupplenti avvocati, nonchédue titolari e due supplentimagistrati ed infine un ti-tolare ed un supplenteprofessore ordinario o as-sociato di materie giuridi-che presso un’Universitàdella Repubblica.La legge di conversioneha esteso i casi di incom-patibilità già previsti nelDl 112/2003 per i consi-glieri degli ordini, intro-ducendo come causa di in-compatibilità con la caricadi membro della Commis-

sione esaminatrice l’essererappresentante della Cassadi previdenza degli avvo-cati e ciò sia in relazionealla commissione centraleche alle sottocommissioni.Inoltre, la legge di conver-sione ha vietato agli avvo-cati esaminatori di presen-tarsi come candidati a farpar parte di detti organi«alle elezioni immediata-mente successive all’inca-rico coperto».

SorteggioCon decreto, il Ministrodella Giustizia determinamediante sorteggio, a par-tire dalla seconda sessionesuccessiva al 22/07/2003,gli abbinamenti tra i can-didati e le sedi di Corte diappello ove ha luogo lacorrezione degli elaboratiscritti.Il sorteggio è effettuatoprevio raggruppamentodelle sedi di Corte di Ap-pello che presentino unnumero di domande diammissione sufficiente-mente omogeneo, al finedi garantire l’adeguatezzatra la composizione dellesottocommissioni d’esameed il numero dei candidatidi ciascuna sede.La prova orale ha luogonella medesima sede dellaprova scritta.

Prova scrittaSi conferma l’espletamen-to di tre prove scritte con-sistenti nella redazione didue pareri, uno su questio-ni di diritto civile ed unaltro su questioni di dirittopenale, nonché della reda-zione di un atto giudizia-rio che postuli conoscenzedi diritto processuale e so-stanziale su un quesito inmateria a scelta del candi-dato tra diritto privato, pe-nale od amministrativo.Rimane, altresì, la possibi-lità per i candidati di av-

valersi di codici commen-tati con la giurisprudenza,le leggi e i decreti legge.Tali codici verranno con-segnati ed esaminati dallasottocommissione almenotre giorni prima dell’esa-me.Quindi, l’esame continuaa mantenere le proprie ca-ratteristiche, almeno sutale punto che aveva su-scitato grande clamore fragli aspiranti avvocati eche lo contraddistinguesia dal concorso notarileche da quello per uditoregiudiziario.

Correzione degliscrittiA partire dalla secondasessione successiva al22/07/2003, esaurite leoperazioni di cui all'arti-colo 22, i presidenti dellesottocommissioni di cuiall'articolo 22, comma 4,del regio decreto-legge1578, ne danno comuni-cazione al presidente del-la Corte di appello il qua-le, anche per il tramite dipersona incaricata, dispo-ne il trasferimento dellebuste contenenti gli ela-borati redatti dai candidatialla Corte di appello indi-viduata ai sensi dell'arti-colo 15, commi quarto equinto, presso la quale de-ve essere effettuata la cor-rezione, a mezzo di con-segna all'ispettore di poli-zia penitenziaria apposita-mente delegato dal Capodel dipartimento dell'Am-ministrazione penitenzia-ria.All'esito delle operazionidi correzione degli elabo-rati, il presidente dellaCorte di appello disponeil trasferimento alla Cortedi appello di appartenenzadei candidati, presso laquale ha luogo la provaorale delle buste conte-nenti gli elaborati, dei re-

lativi verbali attestanti leoperazioni di correzione edei giudizi espressi. I compiti degli aspirantiavvocati viaggeranno daun luogo ad un altro, ilche non può che far pre-sagire tempi più lunghiper le correzioni e forseperdite ingiustificate dielaborati.

Prova oraleA norma del comma 3dell’articolo 17 bis del re-gio decreto 37 del22/01/1934, come modifi-cato, le prove orali do-vranno consistere: succin-ta illustrazione delle pro-ve scritte; dimostrazionedi conoscenza dell’ordi-namento forense e dei di-ritti e doveri dell’avvoca-to; scelta fra esame di di-ritto processale penale ocivile; discussione di bre-vi questioni relative a cin-que materie da scegliersitra costituzionale; civile,commerciale, lavoro, pe-nale, amministrativo, tri-butario, internazionaleprivato, comunitario edecclesiastico.Pertanto, tutto rimane co-me prima tranne la novitàdell’introduzione del di-ritto comunitario.Inoltre, occorre segnalareche la legge di conversio-ne, modificando la prima-ria impostazione seguitadal DL 112/2003 (che di-sponeva l’esclusiva com-petenza valutativa dellacommissione abbinata, siaper le prove scritte cheper le prove orali) ha pre-visto che i giudizi sullaprova scritta ed orale ven-gono svolti da due com-

missioni distinte. La com-missione abbinata tramiteil sorteggio sarà compe-tente per gli scritti, mentrela commissione locale pergli orali.Quindi, il candidato si tro-verà ad illustrare, in sededi prova orale, i proprielaborati scritti dinanzi aduna commissione che nonha esaminato i detti elabo-rati e magari avrebbe datouna votazione diversa.

Gli esami della Cortedi Appello di TrentoDa ultimo, preme rilevareche sono state introdottespeciali disposizioni inconsiderazione del bilin-guismo in base al quale aisensi dell’articolo 6-bis,per l'esame di abilitazionealla professione forensepresso la Corte di appellodi Trento, sezione distac-cata di Bolzano, non siapplicano gli articoli 2 e 3del presente decreto. Re-stano ferme le disposizio-ni previste dagli articoli99 e 100 del testo unicodelle leggi costituzionaliconcernenti lo statuto spe-ciale per il Trentino-AltoAdige, di cui al decretodel Presidente della Re-pubblica 31 agosto 1972,n. 670, e dal decreto delPresidente della Repubbli-ca 574 15 luglio 1988, an-che per la composizionedella sottocommissione dicui all'articolo 22, comma4, del regio decreto-legge1578, come sostituito dal-l'articolo 1-bis del presen-te decreto.

* AVVOCATO DEL FORO DI ROMA

Nuove regole per l’esame di avvocatoE’ stato convertito con la legge 180 del 18 luglio 2003 il decreto sulla riformadella disciplina degli esami per l’abilitazione alla professione forense,ma ridimensionando la riforma preannunciata

di GIOVANNA RANIERI *

Av v o c a t u r a Av v o c a t u r a

7

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 6

Page 5: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

Faccio riferimento alSuo articolo dal ti-tolo «Una riforma

assolutamente vitale» pub-blicato su «Ingiustizia, laParola al Popolo» delloscorso aprile, da me re-centemente letto.Richiamo alcuni tratti delSuo articolo, e li analizzoapplicandoli al mio caso,di «praticante coatto» abi-

litato da oltre tre anni, an-cor privo dell’agognato ti-tolo.«…È davvero assurdo chemigliaia di avvocati sianogiudicati tali da commis-sioni del sud Italia… se-mianalfabeti abilitati insedi poco serie… Inoltre,sarebbe opportuno che lafigura del praticante avvo-cato sia svuotata di ognipotere difensivo… Il pra-ticante non deve poter di-fendere nessuno in giudi-zio».Come scritto in preceden-za, vivo nello stato di pra-ticante coatto da diversianni: affronto l’esame di

abilitazione a Roma conscarsi risultati, come potràimmaginare.Ciò nonostante, nel miostatus di abilitato possopermettermi una foltaclientela, composta dapersone fisiche e società.Inoltre collaboro con ilmio studio riscuotendosuccessi e congratulazionida Suoi eminenti Colleghi,

che, come avvenuto, tal-volta hanno copiato di sa-na pianta dei miei atti. Pa-go l’IVA e la Cassa comeLei.Resta il problema di averfatto una scelta personale,ovvero quella di voler af-frontare e ripetere a tutti icosti l’esame a Roma. Ciòdipende soprattutto damotivi di lavoro, che miimpediscono un trasferi-mento presso le sedi daLei giudicate «poco se-rie». Molti miei colleghied ex colleghi (in quantodivenuti avvocati) si sonoinvece trasferiti presso talisedi, ove sono in procinto

o hanno recentemente su-perato l’esame.Quanto alla Sua prima os-servazione, inerente la fa-cilità di acceso alla profes-sione al sud, non avvertoil peso della problematicacosì come da Lei illustra-ta. La scelta dei miei col-leghi (resa vana dal decre-to di riforma in via di ap-provazione) è stata deter-minata dell’immane diffi-coltà di accesso alla pro-fessione mediante l’espe-rimento della prova dell’e-same a Roma, Milano etc.,causa gli ostacoli a Noinoti. Ma quale è (anzi era)

la retta via? Se comparia-mo il nostro sistema di ac-cesso alla professione fo-rense con quelli dei paesidell’intera Europa, ci ac-corgiamo delle ingiuste di-sparità di trattamento, chetravalicano il nostro buondiritto di conseguire il ti-tolo. Allora quale è il si-stema giusto, quello chepromuove solo poche cen-tinaia di praticanti, o quel-lo che consente l’accessoalla professione medianteun esame pro forma? Per-ché architetti, ingegneri edaltri professionisti posso-no ottenere l’abilitazionedopo la laurea mediante

un semplice esame e noino?! Non appare tantome-no condivisibile il Suopunto di vista sulla situa-zione dei giovani avvocatiche hanno superato gliesami al sud: non credoche un laureato in giuri-sprudenza possa essere de-finito un semianalfabeta.Tralascio ogni considera-zione sulle Sue propostedi impedire lo svolgimen-to degli esami al sud, main merito Le dico una co-sa: sono sicuro che Lei,quando ha fatto l’esame diabilitazione, non ha porta-to come materia di esame

il Diritto Costituzionale. Quanto poi alla Sua se-conda considerazione,contenente l’auspicio diimpedire l’esercizio delpotere difensivo ai prati-canti abilitati, sappia chein tal modo verrebbe le-sionato il diritto di tantepersone che, come me, vi-vono di questo lavoro purtrovandosi nel limbo del-l’abilitazione, e che vo-gliono superare l’esame aRoma.In conclusione, La invitoad una più serena conside-razione dei Suoi ex colle-ghi.

MIRKO BERNARD

9

F a m i g l i a

Esame di Stato,dibattito sempre apertoInGiustizia mantiene aperto il dibattito sull’esame di stato per l’abilitazione e sulle riforme inatto pubblicando in questo numero una lettera che propone uno dei punti di vistadei praticanti italiani

Lettera aperta all’Avvocato Gianluca Pammolli

Accesso alla professione forense

8

Av v o c a t u r a In ordine alla ultimaproposta di legge pre-sentata con il numero

2444 alla Camera dei De-putati ed a firma dell’Ono-revole Montecchi più altri,non si può non rilevare co-me, allo stato degli atti edegli interventi succedutesianche in occasione del di-battito parlamentare dellaseduta del 24.3.03, l’atten-zione del Legislatore si siaconcentrata sostanzialmen-te nel verificare il nuovoportato della disciplinaproposta, come innovativosotto l’aspetto della «ces-sazione della comunionelegale tra i coniugi» sotto-lineando come l’effetto in-novatore sia quello di anti-cipare alla «pronunzia del-la separazione» l’effettodella cessazione della «co-munione legale» e non co-me oggi accade laddovel’effetto della cessazionedella comunione è legato oalla pronuncia dell’Omolo-ga nella separazione con-sensuale, o in caso di «giu-diziale» l’effetto sia colle-gato alla Sentenza di sepa-razione, pronuncia che puòeffettivamente intervenireanni dopo la soluzione del-la comunione abitativa trai coniugi, che viene sancitadal «provvedimento presi-denziale».V’è però un aspetto diver-so «sostanziale» che sinoad oggi non pare sia statotrattato con la necessariaattenzione, tale aspetto puòriassumersi nel quesito:«cosa sarà dell’assegno dimantenimento, previsto peril coniuge affidatario dellaprole minorenne, quandorichiesto il divorzio dopoun anno, i criteri da doverapplicare, per valutarel’ammontare dello stessosono quelli diversi, perpresupposti e fini, così co-me statuito dalla Dottrina edalla Giurisprudenza?».

In altre parole, giova ricor-dare, che la disciplina so-stanziale del nostro dirittodi famiglia, prevedeespressamente, e numero-sissime Sentenza sulla ma-teria lo confermano in viaunivoca, una sostanzialediversità sia nei presuppo-sti, sia nei fini di quello,che per comodità, possia-mo chiamare «l’assegnodella separazione» rispettoal diverso contributo, chesempre per semplicità po-tremo chiamare «l’assegnodivorzile».Il primo, in estrema sintesi,rappresenta, all’atto dellasoluzione della vita matri-moniale in concomitanzacon il provvedimento Pre-sidenziale di natura urgen-te, il contributo posto incapo al coniuge «economi-camente più forte» in favo-re del «coniuge economi-camente più debole», nor-malmente «affidatario dellaprole» contributo che vienecalcolato sulla base diquello che era ed è «il te-

nore di vita della famiglia»per conservare al coniugeaffidatario ed ai figli queltenore di vita, necessarioper ridurre l’effetto desta-bilizzante della separazio-ne «sui figli».In questa ottica, vogliamo

ricordare sono altresì dainterpretare tutte le pro-nunce, che vogliono laconferma dell’assegnazio-ne della casa coniugale, infavore di quello tra i co-niugi che risulterà più ido-neo all’affidamento dei fi-gli minori. In altre parole,l’assegnazione della «casaconiugale» non è di premioper il coniuge affidatario,ma di necessaria tutela perlo stress emotivo dei mino-ri, coinvolti, loro sì senzaalcuna responsabilità, nel-l’evento separativo.Come già sottolineato, so-no molto numerose le pro-nunce della Giurispruden-za, sia di legittimità che dimerito, che dimostranounivocamente quanto di-versi siano i presupposti ela natura dell’assegno per-

cepita dal coniuge in casodi separazione, rispetto equello percepito nel suc-cessivo caso di divorzio.Quanto all’assegno di se-parazione, il riferimentonormativo è costituito inprimis dall’articolo 156 del

codice civile, in forza delquale il diritto di un coniu-ge di ricevere, in seguito aseparazione, dall’altro co-niuge quanto necessario alproprio mantenimento –«qualora egli non abbiaadeguati redditi propri» –,può essere visto come latrasformazione di un pre-cedente obbligo, avente lasua fonte legale nell’artico-lo 143 del codice civile, edin particolare dell’obbligodi contribuire ai bisognidella famiglia.Al contrario, ciò non acca-de, come vedremo, nel ca-so dell’assegno divorzile,in quanto il sorgere del«fatto-divorzio» comportala nascita di un nuovo di-ritto, la fonte del quale nonè più il vincolo matrimo-niale, bensì è la pronuncia

che fa cessare gli effetti ci-vile del matrimonio.Più specificamente, presup-posto fondamentale affin-ché il coniuge separato, alquale non sia addebitata laseparazione, possa avere ildiritto di percepire l’asse-

Quale sorteper il mantenimento?Brevi considerazioni in ordine alla natura degli assegnidi separazione e di divorzio tra i coniugi

di GIORGIO VACCARO *di DANIELA CARLETTI **

Assegno di mantenimento e assegno divorzile

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 8

Page 6: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

10 11

gno di mantenimento, èche questo non disponga di«adeguati» redditi propri.Ciò pone il problema distabilire quale sia il signi-ficato da attribuire all’ag-gettivo «adeguati» utiliz-zato dal legislatore, ma so-prattutto di determinarequale sia il parametro diriferimento da tenere pre-sente nella determinazionedell’adeguatezza o menodi tali redditi.Il concetto di «adeguatimezzi propri», volutamen-te utilizzato dal legislatoreal fine di lasciare un certospazio di discrezionalità algiudice ed alle parti nelleloro diverse determinazio-ni, è da rapportarsi, perGiurisprudenza costante, altenore di vita goduto daiconiugi in costanza di ma-trimonio.L’adeguatezza deve essere,dunque, commisurata al te-nore di vita della famigliain costanza di convivenza.Ancora più specificamen-te, è bene sottolineare co-me il tenore di vita che ilconiuge separato ha dirittodi mantenere, anche a se-guito della separazione,non deve essere confusocon quello che di fattol’altro coniuge gli consen-tiva prima della separazio-ne, ma è quello che gliavrebbe dovuto consentirein base alle sue «effettivecapacità».Ed è proprio su tale ap-profondimento-indagineche viene alla luce la valu-tazione che il Giudicantedovrà operare rispetto allareale capacità reddittualedel coniuge, tenuto allacorresponsione dell’asse-gno di mantenimento.

Vediamo ora la natura e ipresupposti dell’assegnocosiddetto «divorzile».Anche se apparentementele espressioni utilizzatedal legislatore per indivi-duare i presupposti per lanascita del diritto alla per-cezione dell’assegno, nelcaso di separazione e nelcaso di divorzio, potrebbe-ro sembrare a prima vistaassimilabili, ad una più at-tenta analisi ci si avvededel contrario.Infatti, il concetto di «ade-guati redditi proprio» con-tenuto nell’articolo 156 delcodice civile (separazio-ne), e il concetto «quandoil coniuge non ha mezziadeguati o comunque nonpuò procurarseli per ragio-ni oggettive» utilizzato dallegislatore nell’articolo 5della Legge 898 del 1970,poi modificato dalla Legge74/87, (divorzio) corri-spondono a criteri interpre-tativi fondamentalmentediversi.Tanto è vero che la Giuri-sprudenza ha qualificatol’assegno di divorzio comeavente natura «assistenzia-le», nel senso che la suaconcessione trova il suopresupposto nell’impossi-bilità per l’ex coniuge diprocurarsi da sé mezzi disostentamento che gli con-sentano di condurre un’esi-stenza libera e dignitosa.Vediamo infatti tra le tantela Sentenza 2955/1998,Cassazione Civile Sezione1° che testualmente statui-sce: «A seguito della disci-plina introdotta dall’artico-lo 10 Legge 74 6.3.87, cheha innovato la normativadi cui all’articolo 5 dellaLegge 898 1.12.70, attri-

buendo all’assegno di di-vorzio natura esclusiva-mente assistenziale, il ri-chiedente deve fornire laprova della mancanza dimezzi economici che glipermettano di mantenere iltenore di vita goduto in co-stanza di matrimonio, sen-za che a tal fine possanosupplire i poteri officiosidi indagine spettanti algiudice».Ancora sempre nella me-desima statuizione la Su-prema Corte prosegue: «ildivario delle condizionieconomiche dei coniugi almomento della pronunciadi divorzio, non di per sésolo presupposto suffi-ciente per l’attribuzionedell’assegno divorzile…».Sempre con le medesimeespressioni sono poi inter-venute numerose altreSentenze della SupremaCorte, tanto da poter per-mettere, agli addetti ai la-vori, di definire la “natu-ra” dell’assegno divorzile,come pacifica per giuri-sprudenza costante.Poste queste premesse,non v’è chi non veda co-me la proposta Montecchinumero 2444, possa pre-stare il fianco a due ordinidi considerazioni critiche,in primis la valutazionepositiva della «immediatasoluzione della comunionelegale dei beni, con conse-guente possibilità per ilconiuge di ottenere più ra-pidamente la metà di suacompetenza», può esserefacilmente ridimensionata,nella sua supposta effica-cia, sol considerando chenella vita concreta, tra iconiugi i dissapori nonportano alla separazione inmodo fulmineo ed inaspet-tato, ma sono sempre ilfrutto di una «crisi interre-lazionale» che ha comeprimo effetto quello dinon leggere più «l’altro»come elemento con il qua-

le, o sul quale investire, equindi si perviene all’attodella separazione con unpatrimonio comune ormai,molto, troppo spesso, de-pauperato e ridotto, per lescelte poste in essere pro-prio nel periodo antece-dente alla separazione, inquella zona neutra dove«chi muove per primo vin-ce», e molto spesso chimuove per primo e il me-desimo soggetto abituato aragionare in termini eco-nomici ed imprenditoriali,molto raramente patrimo-nio di una «casalinga».Ma il dato più allarmantenon può non considerarsila «consequenziale drasti-ca riduzione dell’ombrelloprotettivo» costituito dal-l’assegno di separazione,che non accompagnerà piùil coniuge debole per i pri-mi tre anni dalla separa-zione, ma esporrà questi adover fare i conti con ladiversa natura dell’assegnodivorzile, non appena de-corso «un solo anno»!Da qui la necessità di do-ver predisporre degliemendamenti alla propostain discussione alla Came-ra, prevedendo, al di làdelle corrette considerazio-ni relative al necessariopassaggio del tempo affin-ché possa essere elaborato«il lutto connesso all’even-to separativo», formulatedalla Dottrina dominantenell’ambito della Psicolo-gia Relazionale, quantomeno una specifica previ-sione di un correttivo ri-guardo alle separazioni inpresenza di figli minori, ea quelle separazioni dove èpresente un coniuge che sisia dedicato, per scelta co-mune, alla cura domestica.

* AVVOCATO DEL FORO DI ROMAPRESIDENTE DEL

CIRCOLO PSICOGIURIDICO

** DOTTORESSA RESPONSABILEDELL’AREA PSICOLOGICA DEL

CIRCOLO PSICOGIURIDICO

F a m i g l i a R i f o r m eIn un periodo in cui si

attendono cambiamen-ti sia sul fronte interno

che in ambito comunita-rio, offriamo il punto divista sull'attualità di Fran-cesco Storace, Presidentedella Regione più interes-sata dai cambiamenti inatto: il Lazio.D) Presidente, secondolei quali devono essere lelinee guida per la rifor-ma della nostra Costitu-zione?R) Mi pare che, finalmen-te, il governo si sia mossocon decisione sulla stradadelle riforme, varando labozza di disegno di legge,che porterà, poi, alla devo-lution. Certo, tutto si puòmigliorare e ritengo giustoche le Regioni abbianochiesto un maggiore coin-volgimento, ma mi parechiaro che ormai ci si èavviati sulla strada giusta.D) Tutto sommato, dun-

que, il suo è un giudiziopositivo sulla bozza diriforma costituzionalevarata dal governo…R) Direi di sì, anche per-ché mi pare che un po’tutti abbiano parlato diuno schema di disegno dilegge costituzionale aper-to al confronto con le Re-gioni ed il Parlamento.Esattamente ciò che nonavvenne con la riforma

varata dall’Ulivo, alla finedella scorsa legislatura, acolpi di maggioranza. D) Nel provvedimentodel governo c’è anchequanto chiedeva lei perRoma Capitale. Soddi-sfatto?R) Io credo che debba es-sere soddisfatto chiunquevuole il bene di Roma,chiunque vuole una Romafinalmente in grado dicompetere alla pari congrandi capitali europee,come Berlino e Londra.Quando il governo diceche Roma potrà dare leggiproprie, nei limiti stabilitidallo Statuto della Regio-ne Lazio, siamo di frontea una rivoluzione che ser-ve a rendere competitivala capitale di uno Stato fe-derale. Il sindaco, dunque,sarà più forte e avrà piùpoteri. E’ importante chequesto si stabilisca conuna legge costituzionale,

perché così si mette inchiaro che alla Capitalenon vengono attribuiti po-teri provvisori, come, adesempio, quelli speciali,ma poteri permanenti, san-citi dalla Carta costituzio-nale del nostro Paese. D) Sta per partire la con-ferenza intergovernativa,da cui dovrà uscire il te-sto della Costituzionedell’Unione Europea.

Cosa ne pensa?R) Non voglio entrare nelmerito di una vicenda cheha visto protagonista il no-stro vicepremier Gianfran-co Fini, che ha svolto unottimo lavoro. Dico soloche sono d’accordo conlui: nella bozza che saràdiscussa a Roma, a partiredal prossimo 4 ottobre, ènecessario un più chiaroriferimento alle radici cri-stiane dell’Europa. Si trat-ta di un passo assoluta-mente fondamentale, chedev’essere fatto, così co-me richiesto dal Papa.D) Siamo entrati nellaseconda metà del suomandato. Un bilancio.

R) Per elencare tutto quel-lo che abbiamo fatto inquesti primi tre anni di go-verno forse non basterebbeun numero intero del suogiornale. Mi limito a ricor-dare alcuni fra i traguardiraggiunti: sicuramente alprimo posto c’è l’aperturadell’ospedale Sant’Andreache era attesa da bentrent’anni. Da altrettantotempo era attesa l’apertura

della Frosinone Mare chesiamo riusciti a sbloccare,attuando un pressing asfis-siante nei confronti del-l’Anas. E uno dei fiori al-l’occhiello di questa Giun-ta è la politica sociale,portata avanti in favoredella famiglie: la leggesulla famiglia è una pietramiliare, ma voglio ricorda-re anche la legge suglioratori e il bonus scolasti-co, senza dimenticare gli

assegni per le ragazze ma-dri e per il terzo figlio. Eci sono i numerosi inter-venti a favore dei disabili,che mi piace definire di-versamente abili, se nonstraordinariamente abili.Quello del gruppo musica-le Ladri di carrozzelle,composto da giovani disa-bili, è un esempio che tuttidovrebbero tenere sempreben presente.

Riforme, Storace: «Sulla strada giusta»Il Presidente della Regione Lazio Francesco Storace soddisfatto per le riforme in Italia chie-de il riferimento alle radici cristiane dell’Europa nel prossimo trattato europeo

La politica sociale il vanto della Regione

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 10

Page 7: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

Uffici Giudiziari

Ad un mese dallasua entrata in fun-zione, la prima

considerazioni che si puòfare a proposito del nuo-vo ufficio Unep dellaCorte di Appello di Ro-ma, è che le sue dimen-sioni sembrano ispirate aitermini di comparizionedinanzi al giudice di pa-ce: ridotte della metà, ri-spetto alle reali esigenzedell’utenza. Ne è provalampante la striscia gialla,che tutela il diritto allaprivacy durante le opera-zioni alle casse per la ri-cezione degli atti da noti-ficare: non supera i cin-quanta centimetri daglisportelli, mentre in tuttigli uffici aperti al pubbli-co, di solito, non è infe-riore ad un metro.La ragione di tutto questosta nel fatto che il proget-to originario è stato rea-lizzato solo in parte, dache i ministeri competentihanno ridotto il fondi ini-zialmente stanziati daquarantuno miliardi a me-no di venti circa.Lo studio iniziale del pro-fessore-architetto GiulioFioravanti prevedeva in-fatti, oltre alle palazzineattualmente già in funzio-ne, una struttura di rac-cordo tra le due che dove-va coprire l’intero cortiledella ex caserma Cavour.In quella struttura daglispazi veramente ampiavrebbero dovuto essereubicati i locali aperti alpubblico, ovvero le casseper la ricezione e restitu-zione degli atti notificati,

le casse per le esecuzioni,i saloni per gli ufficialigiudiziari.Inoltre era previsto che sipotesse accedere a que-st’area non solo dall’in-terno del tribunale, maaddirittura direttamentedalla sottostante stazionedella metropolitana, attra-verso un tunnel che conassoluta certezza non saràrealizzato.Quanto alle «rifiniture»,gli uffici Unep avrebberodovuto essere separati dailocali del tribunale siti invia Lepanto da una seriedi giardini aiuole e areedi parcheggio, mentrequesti ultimi avrebberodovuto essere idealmenteuniti a quelli di viale Giu-lio Cesare, con la chiusu-ra al traffico di parte divia Lepanto e la sua con-versione in area pedonalecon tanto di piazzetta epasseggiata.Non lo vedremo mai.A fornirci queste informa-zioni su come avrebbedovuto essere risistematala città giudiziaria, è ildottor Giancarlo Sili, pri-mo dirigente dell’ufficioUNEP della Corte di Ap-pello di Roma che, insie-me al consegnatario, Gen-naro Marino, ci parla del-le difficoltà che insiemehanno dovuto superareper fare entrare in un im-pianto di circa tremilaot-tocento metri quadri (avia Poma, sede del vec-chio ufficio, erano all’in-circa tremilaseicento),tutto quello che in origineera stato previsto per spa-

zi assolutamente più am-pi.«Il primo grande sforzoda superare» - raccontaSili - «è stato quello diriuscire ad effettuare iltrasferimento degli ufficida via Poma a viale Giu-lio Cesare, senza chiederesospensione dei termininé per le notificazioni, néper le esecuzioni. Cosache invece è avvenuta in

altre città molto più pic-cole di Roma. Soltantonel periodo tra il 28 lu-glio e il 20 agosto, abbia-mo adottato il provvedi-mento di ricevere unica-mente gli atti in scadenza.Per questo abbiamo rice-vuto rimostranze dagliavvocati e dal loro Consi-glio dell’ordine, ma non èstata una iniziativa presaautonomamente dal no-

stro ufficio, bensì concor-data e accordata dal pre-sidente della Corte d’Ap-pello. E sono convinto» -conclude non senza unapunta di soddisfazione-«che siamo riusciti a nonfar scadere nemmeno unatto».Non altrettanto felice ap-pare la soluzione perquanto riguarda al siste-mazione degli uffici. No-

nostante gli sforzi, quelloche avrebbe dovuto esse-re il più bell’ufficiod’Europa, è una costru-zione «monca». Il massi-mo che si è riusciti a fareè stato collocare gli uffi-ciali giudiziari addetti alpubblico nel piano inter-rato originariamente de-stinato all’archivio. Lecasse per la ricezione attiin uno spazio che, cometutti gli addetti ai lavorihanno già sperimentato,ci costringe a notificareall’addiaccio.Lo stesso dottor Sili e ilsuo fido consegnatario ciconfessano che si stannolambiccando il cervelloper tentare di trovare unasoluzione che consenta achi deve notificare di noncongelarsi d’inverno e ri-schiare l’infarto da colpodi calore d’estate.«Noi subiamo gli stessidisagi che subite voi» –continua Sili – «A via

Poma, per svolgere il miolavoro, bastava che mimuovessi con l’ascensoreda un piano all’altro. Oradevo andare da un palaz-zo all’altro, e per farlodevo attraversare tutto ilcantiere. Cosicché a finegiornata arrivo distrutto». Insomma, le solite coseall’italiana. Si parte conun progetto ambiziosoche viene regolarmenteabortito e quello che vie-ne realizzato è il solito«accrocco», all’apparen-za privo di criterio. Chiediamo ad esempio ilperché di quelle finestrel-le che fanno tanto loculo.Ci mostra le planimetriedel progetto originario,ed in effetti si scopre illoro senso architettonico.Se tutto fosse stato fattocome si doveva, nellestanze con le finestre dacella carceraria nonavrebbero dovuto esserecollocate persone, ma co-se. Gli impiegati avreb-bero dovuto occupare uf-fici ai piani superiori. Maqui si scopre una ulterio-re «magagna». L’ultimopiano dell’edificio, quellopiù bello e luminoso, condei finestroni altissimiche dominano tutti i din-torni, non è abitabile.Ci conduce a visitarli ilsempre più fido conse-

gnatario, Gennaro Mari-no. «Vede» – ci spiega –non è stata data l’abitabi-lità perché su questo pia-no non arriva l’ascensore,mancano l’impianto di ri-scaldamento e quello direfrigerazione, non c’èl’allaccio delle fogne e ilsoffitto a mansarda il al-cuni punti è troppo basso,quindi inagibile». E allo-ra che si fa? In una strut-tura carente di spazi, mil-lecinquecento metri qua-dri restano inutilizzati?Sembra di no. Nonostan-te non sia consentito, lemansarde vengono usatecome archivio. «Ma sen-za esagerare», - dice ilconsegnatario – «perchépotrebbero non reggere ilpeso».Tra pochi giorni ricorrel’anniversario del terre-moto in Abruzzo che hasepolto, sotto una scuolainagibile, ventisette bam-bini e i loro insegnanti.Eppure nel nostro Paeseci sono ancora ingegneriche progettano senza te-ner conto delle più ele-mentari norme di sicurez-za (e di buon senso), maquel che è peggio, ci sonoancora autorità pubblicheche certi progetti li ap-provano e li finanziano.

* AVVOCATO DEL FORO DI ROMA

12

Roma: gli uffici che non vedremo

Roma, uffici giudiziari

Intervista a Giancarlo Sili, primo dirigente dell’ufficio UNEP della Corte di Appellodi Roma, sui nuovi uffici giudiziari capitolini

di RAFFAELLA DE ANGELIS *

13

Uffici Giudiziari

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 12

Page 8: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

14 15

Chi teme le leggifatte su misuracosa dovrebbe di-

re delle vicende del Pat-to di Stabilità e Cresci-ta? Si tratta dello stru-mento giuridico pretesotempo fa dalla Germaniae gradito alla Francia perimporre il modello eco-nomico e finanziarioteutonico ai Paesi (so-prattutto all’Italia) con iquali essi stavano per in-traprendere la brutta av-ventura dell’euro. Per glianti-euro sembrava l’en-nesimo errore. In effettinon ha mai garantito néstabilità né crescita, anziha affossato entrambi.Adesso i francotedeschisi trovano in piena re-cessione economica: ilsistema si è rivoltatocontro i suoi stessi crea-tori. Gli ex-sostenitoridel Patto hanno quindiscoperto che va «inter-pretato con flessibilità»,«adattato», etc. Insom-ma, deve perdere ogniefficacia nella misura incui essa lede gli interessifrancotedeschi. Perché?Perché è chiaramentedannoso ma, soprattutto,perché Francia e Germa-nia lo stanno violando, ela sanzione prevista intal caso è una megamul-ta di molte migliaia dimiliardi di lire. Bisognaaccettare il mega condo-no continentale? No. Seuna legalità internazio-nale esiste, allora chepaghino la multa. L’annoprossimo eventualmentecambieremo le regole,ma per tutti. O dobbia-mo accettare l’ennesimaalzata di testa di Franciae Germania?

Andrea Trunzo

Semplificazione a metà

Posta elettronicaillecita

Se ci fosse un nesso tra le materie, nella cui regola-mentazione si sono prorogati i termini, potremmopensare a qualche motivo contingente che ha spinto

alla emanazione del decreto di proroga, o richiesto tempipiù lunghi per l'attuazione di qualche provvedimento ine-rente la materia stessa. Tuttavia, tra l'Ordine dei ragionie-ri e l'incremento delle razze equine non sembra esserciun nesso, come pure tra l'autotrasporto di merci e i con-sorzi agrari, o tra la coltivazione di idrocarburi e la riqua-lificazione urbana della città di Palermo. Sembra piutto-sto, questa proroga generale, dettata da motivi familiari:«Ne riparliamo a febbraio prossimo, che ci ho mia figliache si sposa …». Spicca soltanto, in questa sonnacchiosadilazione di tempi, l'urgenza dettata dall'articolo 18, cherende valido il decreto dal giorno successivo alla suapubblicazione. Di fronte a un gran numero di prorogheche dovessero diventar costume, c'è il rischio che il Par-lamento venga preso per stanchezza, e distrattamentepossa passare, tra decine di proroghe, una che reciti così:«Il mandato al governo Berlusconi è prorogato al 2023».

Decreto legge numero 147del 24 giugno 2003

Proroga di termini e disposi-zioni urgenti ordinamentaliElenco delle materie interessate dal provvedi-mento:1. Sospensione delle procedure esecutive

di rilascio per finita locazione2. Liberalizzazione dell'accesso al

mercato dell'autotrasporto di merciper conto di terzi

3. Riqualificazione urbana dellacittà di Palermo

4. Norme per la sicurezza degli impianti5. Interventi per la ricostruzione nei comuni

colpiti da eventi sismici6. Obblighi di servizio pubblico

per il trasporto ferroviario7. Enti pubblici8. Disposizioni sull'UNIRE9. Disposizioni per le associazioni di produt-

tori riconosciute ai sensi della leggenumero 674 del 20 ottobre 1978

10. Disposizioni sui consorzi agrari11. Gestioni fuori bilancio12. Interventi a favore delle imprese colpite

da eventi calamitosi nel novembre 200213. Contributi alle famiglie per

attività educative14. Disposizioni in materia d'accesso

alle professioni15. Difesa d'ufficio e procedimenti civili

davanti al tribunale per i minorenni16. Consigli nazionali e locali degli Ordini dei

dottori commercialisti e dei ragionieri eperiti commerciali

17. Aliquote sui prodotti della coltivazionedi idrocarburi

Schedati nell'UE dall'UE

Altro che leggiad personam!

Il Dipartimento per leriforme istituzionali ela devoluzione ha crea-

to e pubblicato su internetuna banca dati contenentetutta la legislazione costi-tuzionale dal 1948 ad oggi,più lo Statuto Albertino e itesti storici della legisla-zione costituzionale, cioèle norme originariamentepreviste ma ora non più vi-genti.L’iniziativa fornisce a stu-diosi, funzionari, docentiuniversitari, giornalisti ecittadini uno strumento diinformazione e consulta-zione fino ad ora inesisten-te. L’unica pecca del ser-vizio è l’assenza di un in-dirizzo internet semplice.Attualmente si tratta di unoscomodo « http://www.go-verno.it/Riforme_Istituzio-nali/BancaDatiCostituzio-nale/home-normecostitu-zionali.htm».

A t t u a l i t à

Dopo la stupefacentenotizia della vo-lontà dell’UE di vo-

ler sostituire i passaportinazionali con un suo passa-porto comunitario, si atten-de nell’arco di qualche me-se una proposta di regola-mento comunitario per l’in-serimento nei futuri passa-porti di un memoria conte-nente impronte digitali edati biometrici del titolare.La questione solleva chia-ramente seria preoccupa-zione per la difesa dei dirit-ti individuali dei cittadinidei Paesi membri, inoltresarà arduo trovare un’ade-guata base giuridica per unprovvedimento di questogenere.

Non ci si lasci in-gannare dal titolo,perché, stavolta, la

pur facile ironia sugli uffi-ci giudiziari meneghini,sul loro ruolo di «custodi»del diritto e sulla loro«unicità» costituisce lospunto non per la solitapolemica a sfondo politi-co, bensì per una semplicenota di cronaca che, si ri-tiene, possa interessareanche quel lettore che deivari Borrelli, D’Ambrosio,loro successori e «sostitu-

ti» nel corso di questi anninon abbiano (sempre checiò sia possibile…) maisentito parlare.I fatti, in breve.Con provvedimento del-l’Amministrazione Comu-nale, è stato bandito unconcorso per la selezionedi guardie giurate, dipen-denti di Istituti di sicurez-za privati, che, a seguitodi appositi corsi di prepa-razione (di 40 ore e tenutidai loro stessi datori di la-voro…), saranno al fineautorizzati a lavorare apresidio anche di enti pub-

blici: compreso, appunto,il Palazzo di Giustizia.Presso i medesimi ufficigiudiziari verranno man-tenute le esistenti strutturedell’Arma nonché dellaPolizia, ma, verosimil-mente, a causa della pe-nuria di uomini delle for-ze dell’ordine, in futuro èrealistico dire che alla si-curezza di luoghi in cui sitrovano così importantiuomini nonché, com’è no-to, documenti baderannoprincipalmente questi vi-

gilantes privati.Il punto dolente è che,però, per loro stessa am-missione, allo stato essinon sono in grado di as-solvere proficuamente aduna funzione di tale deli-catezza.Lo afferma, senza giri diparole, Alessandro Mar-mello, guardia giurata asua volta, anzitutto, non-ché presidente dell’asso-ciazione «Centro Studi Si-curezza»: i vigilantes, se-condo la disciplina attual-mente vigente, sono, inrealtà, nulla più che sem-

plici cittadini lecitamentearmati, i quali, però, nonpotendo essere equiparatia poliziotti o carabinieri,non sono abilitati né a re-primere né, tanto meno,

ad anticipare reati.In parole povere, essi nonpossono sparare, se nonper legittima difesa, néchiedere ad un sospetto dimostrare i propri docu-menti.C’è di più nel j’accuse diMarmello (paradossale so-lo in apparenza, poiché lasua proposta per uscire datale stato di cose è, ovvia-mente, quella di incre-mentare i poteri delleguardie giurate…).Secondo la ricostruzionedel diretto interessato, in-fatti, non solo i vigilantes

di oggi sono giuridica-mente inidonei per talecompito, ma gli stessi cor-si di cui sopra, finalizzatia conferire loro la prepa-razione tecnico-pratica in-dispensabile per difendereluoghi anche a rischio ter-rorismo, non sarebberoadatti alla bisogna.Si lamenta, infatti, non so-lo la mancanza di controllisulla loro effettiva fre-quenza, l’assenza di qual-siasi tirocinio di tipo psi-cologico nonché del rila-scio finale di una formalequalifica: dulcis in fundo,anche la sostanziale viola-zione, nel quadro di unostanziamento di oltre 12milioni di euro per i pros-simi 3 anni, della leggeregionale in vigore, laquale prevedrebbe la tenu-ta di corsi di formazionead hoc per le guardie giu-rate secondo l’addestra-mento della polizia locale,che pare, invece, non siastata neanche consultata…Considerato che la ricettadi Marmello appare, perovvie ragioni, difficilmen-te accoglibile, ci si ren-derà conto di come, puressendo talvolta «indifen-dibili» i Giudici di Milanoda alcune delle critiche lo-ro mosse, forse, in questaoccasione, a Palazzo Ma-rino abbiano oggettiva-mente esagerato…

Quis custodietcustodes?

Sicurezza e giustizia

Il Foro di Milano conferma ancora una volta la propria unicità

di ALESSANDRO CETRONE

Uffici Giudiziari

Tutto prorogato«Proroga di termini e disposizioni urgenti ordinamen-tali». Ovvero: «qualcuno» non fa il suo lavoro

di Zacchero

Con un recentecomunicatostampa, il Ga-

rante per la Protezionedei Dati Personali ha ri-badito che l’invio deimessaggi di posta elet-tronica pubblicitari«senza il consenso deldestinatario è vietatodalla legge.Se questa attività, spe-cie se sistematica, è ef-fettuata a fini di profittosi viola anche una nor-ma penale e il fatto puòessere denunciato al-l’autorità giudiziaria.Sono previste varie san-zioni e, nei casi più gra-vi, la reclusione».

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 14

Page 9: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

17show

room

sLarg

o d

ei C

olli A

lbani, 3

3

00179 R

om

a

Tel. 0

67803849 -

Fax 0

67820476

Centr

o C

om

m.

I G

RA

NA

I00142 R

om

a

Tel. 0

651955959 -

Fax 0

651965566

magazzin

o m

erc

e p

ronta

Via

Caste

lgandolfo,

63 -

00179 R

om

a

Tel. 0

67843530

SPEDIZIONI GIORNALI E RIVISTECELLOPHANATURA - MAILING LIST

GESTIONE INDIRIZZARI00155 Roma - via dell’Omo 128 Ctel. 06.2285951 - fax 06.2252887

e-mail: [email protected]

IMPRESAIMPRESA EDILE G.E.A. EDILE G.E.A. srlsrlImpianti idraulici

Impianti elettrici

Ristrutturazione appartamenti

Roma • Via Tarquinio Prisco, 34Telefono/fax 06/78348176

(336) 718399 - (338) 7124772

G i u s t i z i a

Dal 1880il gelato a Roma!

Via Principe Eugenio, 65 a/b/c(Piazza Vittorio)

Tel. 06.44.64.740

16

Questa è la storia diun ascensore e diun malato termina-

le, una storia triste come ètriste il dolore umano.Alberto era mio amico.Non lo sentivo da qualcheanno ma l’amicizia era vi-va perché le esperienzecomuni erano state impor-tanti e liete.Lo ricordavo generoso eottimista, pronto alla lottama anche al perdono.Mi telefonò ai primi dimarzo. «Ho il cancro» midisse con voce spezzata.«Non posso più fare lescale; lo sai abito al sestopiano. Ho bisogno dell’a-scensore ma mi hanno tol-to la chiave perché a suotempo non ho partecipatoalle spese dell’impiantoche è stato fatto da altricondomini. Però era pre-vista la partecipazione ol’uso da parte di altri con-domini. Mi chiedono otto-mila euro; ma di pensionene prendo ottocento e...devo curarmi. Vorrei par-tecipare solo all’uso... maanche per questo mi chie-dono cifre spropositate».«Aiutami» mi disse.Era il sei marzo.In tutta fretta butto giù unricorso d’urgenza, metto aconfronto i beni giuridiciin questione: il diritto diproprietà, il diritto alla sa-lute, l’obbligo di solida-rietà e di soccorso.I referti della ASL sonodrammaticamente elo-quenti: «Coloncarcinosiperitoneale e metastasiepatiche, condizioni gene-rali gravi, invalidità totale

e permanente al 100 %».Chiedo la trattazione im-mediata. Ma il giudicedel turno è tranchant:«l’ascensore è stato in-stallato da tanto tempo...il Suo cliente potevamuoversi prima». Provo aspiegargli che «prima»Alberto non era malato edunque poteva strainfi-schiarsene dell’ascensore.Non serve a niente... delresto chi ha mai incontra-to un giudice disposto acambiare idea!

Si seguono i tempi ordi-nari. Il 700 viene asse-gnato a una signora. Mene rallegro fiducioso nel-la sensibilità femminile.Mi precipito da lei a fineudienza per illustrare lagravità e urgenza del ca-so. Mi sento certo di par-lare a un orecchio attento;sicuramente provvederàinaudita altera parte.Ma... quando finisco mifa, con infastidita fred-

dezza, «avvocato, me lodevo guardare».Il 18 marzo si discute il ri-corso. Il giudice con moti-vazione avara respinge econdanna alle spese acco-gliendo le tesi del resi-stente: l’amministratoredel condominio non è pas-sivamente legittimato epoi... manca il fumus. Al-berto mi telefona suppli-cando; il mancato uso del-l’ascensore ostacola anchele cure domiciliari che laASL gli ha assegnato. Faccio reclamo richiaman-do la giurisprudenza se-condo cui l’amministrato-re è invece legittimato perogni impianto comune atutti o ad alcuni condomi-ni. Ancora una volta la-mento le condizioni di Al-berto ormai gravissime.

Si va in camera di consi-glio il 16 aprile; collegio eavvocati siedono intorno aun tavolo; il clima è parte-cipativo. Illustro il caso enon riesco a trattenere l’e-mozione. Credo di averechiesto al Collegio se laGiustizia sia un mostrosenz’anima, un Leviatanoche si nutre di codici edespelle sentenze. Credo diavere alzato la voce moltoal di là del bon ton.

Il Tribunale accoglie il re-clamo con ordinanza data-ta il successivo 17 Aprile.Ma il provvedimento è de-positato... il 2 Maggio:mancava una firma!!! IlCollegio conviene chel’amministratore del con-dominio è passivamentelegittimato, che Alberto hadiritto a usare l’ascensoresol che versi una modestacauzione.Ma da qualche giorno Al-berto non mi telefona più.L’11 maggio muore nelletto a sbarre che l’ASLgli ha assegnato insiemeall’assistenza domiciliare.Dell’ascensore, della giu-stizia degli uomini non sache farsene.Sono passati due mesi;due mesi per soccorrereun moribondo.

Perché ho raccontato que-sta storia ?Perché ancora una voltaho misurato lo spazioabissale che corre tra ladomanda di giustizia e larisposta inadeguata e tal-volta cinica che danno gliuomini... e mi sento incolpa perché partecipo aquesto inutile e talvoltatragico rito.

* AVVOCATO DEL FORO DI ROMA

Storie di ingiustizia vissuta

Malagiustizia

Lo spazio abissale che corre tra la domanda di giustizia e la rispostainadeguata e talvolta cinica che danno gli uomini

di GIORGIO DELLA VALLE *

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 16

Page 10: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

INGEGNERIADELLA SICUREZZA

✔ CORSI DI ADDESTRAMENTOANTINCENDIO✔ CERTIFICATI DIPREVENZIONE INCENDI✔ PIANI DI SICUREZZA✔ PROCEDURE DI GESTIONE✔ ORGANIZZAZIONE DISERVIZI AZIENDALI

✔ Estintori d’incendio omolo-gat D.M. 20.12.82 e 6.3.92✔ Porte e Portoni TagliafuocoOmologati UNI 9723✔ Accessori✔ Segnaletica UNI 7545/1-23✔ Idranti ed Attrezzature An-tinfortunistiche ed AntincendioUNI

✔ Impianti di Rivelazione incendio✔ Impianti di spegnimento ad Idrocarburi Alogenati✔ Impianti di spegnimento aSchiuma CO2, Acqua✔ Impianti a norme UL/FM✔ Manutenzione Mezzi e Si-stemi antincendio

00128 Trigoria (RM) - Via G. Zibordi, 105Tel. 06/50.60.894 - 50.60.957Fax 06/5062983

ATTENZIONE! 4 INDIRIZZI DA NON DIMENTICARE

FORTISSIMI SCONTI SULLE AUTO NUOVE E SEMINUOVESULLE VETTURE DI SERVIZIO SCONTI DA 2 A 8.000.000

Non resta che venirci a trovare!

“La Città

dell’Automobile”

del Comm. LUIGI TAURISANO

Sede: Via Appia Nuova, Km. 21,400(incrocio per Castelgandolfo)Tel. 06/93546530-06/9357618Succursali:Via Appia Nuova 882/GIV Miglio - Roma - Tel. 06/7995550 - 06/7995488Via del Calice, 4 (Capannelle - Roma) Tel. 06/7992795Via Longobucco, 2 (Capannelle - Roma)

La più vasta gamma di automobili di tut-te le marche italiane ed estere in pron-ta consegna. “Unica nella zona”. Inoltresvolgimento di tutte le pratiche automo-bilistiche. Assicurazioni auto, autocarri,imbarcazioni, ecc.Ottima valutazione per le permute

P.S. - Ai dipendenti di enti pubblici ed a tutti gli abitanti delle zone di CAPANNELLE,QUARTO MIGLIO, STATUARIO e CASTELLI ROMANI si praticano forti sconti

SOSTIENIuna voce libera ed indipendente.

Abbonati a

costa solo £.15.000 all’annoccp 11177003 intestato a:

EDIZIONI PU.MA.via Tarquinio Prisco, 28 - 00181 Roma

la PAROLA al POPOLO

Hostaria - Pizzeria

« La Zingarella »La più genuina cucina romana con specialità

abbruzzesi e molisanePesce fresco tutti i giorni

LUNEDI RIPOSO SETTIMANALE

ROMA - VIA GINO CAPPONI, 61 - 63 TEL. 06/78.10.687222

Centro specializzato cucine

Via Annia Regilla, 15Quarto Miglio - Roma

Tel. 06/71.88.520

OTTICAPOLCHISPECIALISTA IN OPTOMETRIA

OCCHIALI DI PRESTIGIOMULTIFOCALI VARILUX

Amici

per la vis

ta®

SOLUZIONE PROBLEMI VISIVI - APPLICAZIONE LENTI A CONTATTO(I nostri locali sono strutturati anche per persone anziane o handicappate)

E’ PREFERIBILE PRENDERE APPUNTAMENTO

Roma - Via Teulada, 2 (angolo Piazzale Clodio, 61)Tel. 06-37516237

VISIONSERVICE

®

ClubClub

Il Ministero della Salu-te ha emanato recen-temente un’ordinanza

che sarà in vigore per unanno anche se già si parladi un nuovo testo.Dovrebbe, secondo le in-tenzioni del Ministro Sir-chia, ridurre le ripetuteaggressioni da parte so-prattutto di cani pitbull,verificatesi negli ultimimesi e fin con troppo ze-lo rese note da ogni tipodi giornale. Sul sito delMinistero si legge «E’quindi ai pitbull che la

misura decisa dal Mini-stro è principalmente ri-volta, sebbene coinvolgaanche i cani appartenentia ‘razze con spiccate atti-tudini aggressive’, appar-tenenti ai gruppi 1° e 2°della classificazione dellafederazione cinologicainternazionale e disponi-bile in Italia nel sito del-l’Ente nazionale della ci-nofilia italiana (Enci). Lastessa Enci però ha preci-sato che «non esistonorazze riconosciute chepossono essere definite‘pericolose’». Inoltre, an-che se concorda sull'usodella museruola qualemezzo di prevenzione,questo deve essere utiliz-zato «soltanto per quei

soggetti identificati come‘morsicatori’ o come ‘po-tenzialmente pericolosi’dai servizi di prevenzioneveterinaria delle Aziendesanitarie e dagli Enti lo-cali». Per questo motivol’ordinanza deve ritenersi«inutilmente discrimina-toria, in quanto erronea-mente estesa a razze ca-nine ufficialmente rico-nosciute».Il testo però, così com’èformulato, non solo puòcontribuire ad alimentarel’immotivata cattiva fama

dei pitbull, ma discriminaanche il resto delle razzecanine. Si è posto il di-vieto di selezionare o in-crociare razze di cani persvilupparne l’aggressi-vità, ma giustamente laLav fa notare che «l’ag-gressività non è determi-nata geneticamente, marisulta dal complesso diesperienze che il cane ac-quisisce nel corso dellasua vita». E’ previsto anche il divie-to di possedere i canielencati nell’ordinanza aidelinquenti abituali (o pertendenza), a chi è sotto-posto a misure di sicurez-za personale, a chi abbiariportato una condannaper delitto non colposo

punibile con la reclusionesuperiore a due anni, aiminori di 18 anni, agli in-terdetti e inabilitati perinfermità. Si parla di «ac-quistare», «possedere» o«detenere», creando unacerta confusione: un mi-

norenne che porta il pit-bull di casa a fare la pas-seggiatina quotidiana,violerebbe questo divie-to? Il tema che si annunciaperò come il più dibattutoè quello senz’altro dell'as-sicurazione obbligatoria.Molti proprietari di caniprovvedono già da tempoalla stipula di adeguatepolizze assicurative, chemirano non a ridurre leaggressioni ma a tutelarei padroni dei cani e le vit-time delle aggressionisotto il profilo giuridicoper eventuali risarcimenticivili. La paura di feno-meni di truffe da parte difalse vittime, di specula-zioni da parte delle com-

pagnie assicurative, laconsapevolezza di un im-pegno sempre maggioresia dal punto di vista del-le responsabilità sia daquello economico, oltre agravare sul bilancio dellefamiglie potrebbero an-che favorire ed incentiva-re l'abbandono di molticani, contro di cui si stalavorando da tanto tempocon campagne di sensibi-lizzazione. L’ordinanza non prevedesanzioni, ma per tutti co-loro che non la rispetta-no, si applica la censuraprevista dall’articolo 650del Codice penale che re-cita: «Chiunque non os-serva un provvedimentolegalmente dato dall’Au-torità per ragioni (...) disicurezza pubblica od’ordine pubblico (...) èpunito con l’arresto finoa tre mesi o con l’am-menda fino a euro206,00». Una circolare del procu-ratore della repubblica diRoma Salvatore Vecchio-ne inviata ai magistrati dipiazzale Clodio, ai co-mandanti provinciali deicarabinieri, al questore diRoma, alla polizia muni-cipale e alla guardia di fi-nanza afferma «Il tenoreletterale dell'ordinanzanon consente, sulla basedella formulazione adot-tata, di includere nelleprevisioni tutte le razzeappartenenti ai gruppi 1 e2». L'ordinanza del mini-stro Girolamo Sirchia suicani aggressivi non appa-re pertanto applicabile.

A m b i e n t e

19

Che razzadi ordinanza!

Razze&Ordinanze pericolose

Dopo un periodo di allarmismo giornalistico il Ministero della Saluteha emesso una discutibile e discussa ordinanza sui cani «pericolosi»

di SIMONA FOSCHI

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 18

Page 11: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

20 21

R o m aR o m a

Silvia Baraldini. Que-sto nome suscita ri-cordi controversi e

contrastanti. Per il cittadi-no comune risulta il nomedi una terrorista degli annipassati, arrestata e detenu-

ta in America per un certotempo, ora tornata in Italiagrazie all'intervento delgoverno D'Alema, che hafatto una sorta di cambiotra la vergogna del Cermise le sue manette. Per i mi-litanti di estrema sinistra,invece, si tratta del nomedi una compagna finita incarcere per errore, una vit-tima del governo fascistayankee, che l'ha accusatadi aver commesso reatiimmaginari, salvata grazieall'intervento di Rifonda-zione comunista che hacondotto una lunga batta-glia per farla tornare dal-l'esilio forzato.Tra le due versioni, di uf-ficiale c'è che la dottores-sa Silvia Baraldini è statacondannata da un regolare

Il 19 Settembre l'avv.Alberto FernandezSantos, collaboratore

del nostro giornale, è con-volato a nozze nella splen-dida cornice della Chiesadi San Pietro in Montorio

con la dr.sa Sonia Notar-cola. La cerimonia è stata offi-ciata da Padre VittorinoGrossi e tra i testimoni viera l'avv. Romolo Reboa,direttore di InGiustizia la

PAROLA al POPOLO.Moltissimo gli invitatipresenti alla cerimonia edal successivo banchettonuziale, tenutosi a VillaFlorio, Grottaferrata.Nell'impossibilità di elen-carli tutti, ricordiamo lapresenza di molti espo-nenti dei fori di Roma,Madrid e Guipuzcoa.Per Roma l'avv. GiuseppeCovino, insieme alla mo-glie Catia, l'avv. Luca

Giusti, l'avv. Silvia Grego-raci, l'avv. Loredana Pas-saretti, l'avv. Romolo Re-boa, insieme alla moglieClotilde, l'avv. MaurizioSangermano, insieme allamoglie Maria Pia, l'avv.

Simone Trivelli, mentre lagiustizia spagnola era rap-presentata dall'abog. Al-berto Fernández López,dall'abog. Monica Gonza-lo, dall'abog. José PeñaZuil, per il foro di Madrid,e dagli abog.Jorge Fuertes Ordoñez e .Aitzol Burguete Eceiza,per il foro di Guipuzcoa.Inoltre, tra i presenti, se-gnaliamo: dr.sa RaffaellaBenedetti, dr. Fabrizio Ca-prara, dr.sa Maria Rita Ca-scioli, dr.sa Laura Cassio,dr. Fabio Chiachiarelli, dr.José Cruz Echezarreta,dr.sa Silvia Di Biasi, Pa-dre Fiorenzo, prof. Massi-mo Galimi, dr. Remo Gre-goraci, dr. Mariano Guida,arch. Giampiero Lustrati,dr.sa Giovanna Maddalu-na, dr.sa Silvia Martorelli,rag.Stefano Miconi, dr.Lino Notarcola, dr. LuigiPilloni, dr. Fernando Sara-bia, dr. Dino Tessari, dr.Loris Tessari, gestorRamón Maria ZabaletaAguirre.

tribunale, che deve scon-tare una pena detentiva diquaranta anni e che «gra-zie» all'incidente del Cer-mis, dove morirono deci-ne di turisti italiani a bor-do di una ovovia il cui ca-

vo è stato tranciato da unaereo americano, è riusci-ta a far ritorno in Italia peruno «scambio» diplomati-co tra il governo italianodi D'Alema e quello statu-nitense di Clinton. Ma chesorte ha avuto la compa-gna Baraldini una voltamesso piede nello stivale

italiota (dove venne accol-ta dall'allora ministro Dili-berto in persona)? SilviaBaraldini ha ottenuto dalComune di Roma un inca-rico di collaborazioneesterna di nove mesi per12.000 euro. Il suo compi-to è quello di collaborarecon l'Osservatorio comu-nale sull'occupazione e lecondizioni del lavoro aRoma, in particolare svol-gendo ricerche «relativeall'analisi delle caratteri-stiche del lavoro femmini-

le» per lequali laBaraldinipresente-rebbe «irequisitinecessaridi pro-fessiona-lità e dicompro-vataesperien-za nei

compiti indicati». L'Osser-vatorio fa capo all'asses-sorato alle politiche delLavoro condotto da unesponente di Rifondazionecomunista, Luigi Nieri e ilnome della dottoressa Ba-raldini è compreso nel Co-mitato tecnico scientifico.Per conferire questo inca-

rico di collaborazioneesterna non è stata appro-vata alcuna delibera diGiunta comunale (comedi solito avviene) e soloricercando fra le Determi-nazioni dirigenziali si puòtrovare la numero 1042,del 27 dicembre 2002,che conferma come non sitratti di una sua oscuraomonima.Nel disciplinare d'incari-co, inoltre, è prevista an-che la partecipazione ariunioni, convegni e con-ferenze: ma come sia pos-sibile tale attività con ilregime di detenzione è unmistero, senza dimentica-re che gli Stati Uniti han-no posto condizioni moltorigide sul regime di de-tenzione da osservare perpermettere il trasferimen-to in Italia.L'Osservatorio Comunalesull'Occupazione e leCondizioni del Lavoro aRoma - spiega l'assessorecapitolino Nieri, nel sitointernet del Comune diRoma - nasce come stru-mento con cui il Comunedi Roma si propone di in-tervenire nella conoscen-za del Mercato del Lavo-ro della nostra città,allo scopo di garantire ilrispetto dei diritti dei la-voratori, di promuovere la«buona occupazione»contrastando il fenomenodel precariato e del lavoronero, diffondendo la cul-tura della legalità. Ma nonfa riferimento al fatto chela sinistra italiana ha fattodi tutto per alleviare lesofferenze della detenzio-ne di una «prigioniera po-litica».Secondo il diretto interes-sato, Luigi Nieri, la pole-mica sollevata da unesponente dell'opposizio-ne in Consiglio comunale,«è una polemica inutile estrumentale«. «Non entro

nel merito della vicendaprocessuale che la riguar-da - afferma Nieri - né en-tro nel merito degli accor-di bilaterali fra Italia eUsa. Mi interessa solosottolineare che SilviaBaraldini lavora con noiper occuparsi di un pro-getto di ricerca sulla oc-cupazione femminile».«Ci sembra - dice ancoraNieri - che a nessuno, ri-badisco, a nessuno, vadaesclusa una possibilità direintegrarsi dal punto divista socio-lavorativo. Amaggior ragione per chiha, come la Baraldini,vissuto tanti anni di duradetenzione lontana daisuoi cari con il diritto allasalute fortemente compro-messo. Insomma, misteri

non ce ne sono secondol'assessore. Però forseNieri dimentica che il Co-mune di Roma ha stipen-diato anche il capo dei noglobal romani, quel leaderdei centri sociali che piùvolte è stato arrestato peraver capeggiato i cortei«pacifisti» dei centri so-ciali, quelli con i caschi,gli scudi e i giubbotti sal-vagente, e accusato in va-ri processi per distruzionedel patrimonio dello Sta-to. Ma con la Baraldini lagiunta di centrosinistra hafatto un salto in avanti.Non c'è che dire. «E'scandaloso - afferma ilconsigliere di An, MarcoMarsilio - che mentre lapiaga del terrorismo con-tinua a mietere vittime, in

particolare colpendo uo-mini come Marco Biagiimpegnati proprio a rifor-mare il mercato del lavo-ro, su questo stesso temail sindaco Veltroni sentail bisogno di pagare laconsulenza di un perso-naggio che definire in-quietante è poco. Michiedo se questo tratta-mento di lusso per unadetenuta evidentementepiù uguale degli altri de-tenuti, sia rispettoso degliimpegni assunti all'epocadal governo italiano con

quello statunitense».Rispettoso o no, la sini-stra continua ad applicarequesto modello e non èun caso che la maggioran-za degli esponenti politicidell'attuale sinistraAbbia mal digerito il filmdi Marco Belloccio«Buongiorno, notte». Unfilm che meritava il pre-mio di miglior film delfestival di Venezia, mache avendo trattato delleBrigate rosse, non meritaneanche di essere consi-derato.I casi di giustizia politica

Giustizia&Ingiustizia

Nozzeispano italianeUno dei siti internet che hanno sponsorizzatola liberazione di Silvia Baraldini

Veltroni stipendia la terrorista Baraldini

di GIANLUCA GIOIA

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 20

Page 12: Roma: gli uffici - In-giustizia La parola al popolo · che una «espressione geo-3 Editoriale Il rito del pranzo do-menicale, con il tavo-lo di famiglia a sosti-tuire l’altare,

NEGLI ANNI ‘50 VESTIVAMO LE DIVE

OGGI LA NOSTRA DIVA SEI TU

ALTA MODA PRONTAABBIGLIAMENTO UOMO DONNA PELLETTERIA ABITI DA SPOSA

Esclusivamente presso la nostra fabbrica di Cecchina (Roma) via Nettunense km. 8,000 Tel. 06/9342021-3

ORARIO 9,30 - 19,30 SABATO INCLUSO

FABBRI AssicurazioniRAPPRESENTANZA DI COMPAGNIE ITALIANE ED ESTERE

❑ INCENDI ❑ FURTI ❑ INFORTUNI ❑ RISCHI DIVERSI ❑ RESPONSABILITA’ CIVILEAUTO ❑ TRASPORTI ❑ CAUZIONI ❑ VITA ❑ RENDITA ❑ LIQUIDAZIONI DANNI

P.IVA 03749351007 - 00179 ROMA - VIA POGGI D’ORO, 22/24 - TEL. 06 7804567 - 06 7810233

014

CENTRO APPLICAZIONI LENTI A CONTATTO

STAMPA A COLORI IN UN’ORAFOTO-OTTICA-CINE-TUTTO PER LA VIDEOREGISTRAZIONE

NUOVO SHOW ROOM

Centro Commerciale La Romanina 1° piano n.123 Tel. 06-7233542 Fax 06-7233585

Roma - Piazza S.Giovanni Bosco 72/73 - Tel. 06-71545807 Fax 06-7100925

GS SupermercatoVia delle Cave 99/a

(Greco Auto)Tel. 06/7885.1045

AMPIO PARCHEGGIO GRATUITOP

Orari d’aperturaDa Lun. a Sab.

8,00 - 20,00Mercoledì

13,00 - 20,00Chiuso al mattino

La MR Partners è ormai da molti anni una realtà conosciuta nel settore della creazione distrutture commerciali.La Società è in grado di seguire l’intero iter della realizzazione, dal momento dell’individua-zione dell’area e dell’assolvimento degli obblighi di legge legati all’impatto ambientale, fino al-la consegna al committente.Si procede analizzando il territorio con minuziosità allo scopo di rendere un servizio utile al-la collettività, e perciò si tengono in gran conto quei fattori, ad esempio la viabilità della zona,che a conclusione dovranno risultare migliorati. Si prosegue poi considerando il bacino d’u-tenza suddiviso per target commerciale, così che possano essere evidenziate le esigenze deiresidenti, o comunque di chi sarà l’utilizzatore della struttura ultimata.Si passa poi alla realizzazione vera e propria del progetto, con l’intervento di professionisti dichiara fama capaci di dare il meglio non solo dal punto di vista di “organizzazione degli spa-zi”, ma anche di valore estetico.I risultati sono strutture commerciali funzionali e moderne, capaci di migliorare la qualità del-la vita in grandi quartieri, e di permettere al committente saldi investimenti, destinati a dura-re nel tempo.

INVESTIRE NELLA REALIZZAZIONEDI CENTRI COMMERCIALI CHIAVI IN MANO

• INDIVIDUAZIONE AREE• ANALISI DEL TARGET

COMMERCIALE• ASSOLVIMENTO DEGLI

ONERI DI IMPATTOAMBIENTALE

• COSTRUZIONE DEL CENTRO

Uffici: 00187 Roma Via Barberini, 11Tel. (06) 4826484 R.A. Telefax (06) 483512

E-Mail [email protected]

MR PARTNERS s.r.l.

ingiustizia n.6 - 2003 29-09-2003 12:54 Pagina 22