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stendendo il Concorso Ginnastico di Venezia

RIVENDICAZIONE F i n a l m e n t e , dopo tanti anni, le falangi dei gin-

I g t i ^discenderanno in campo. Venezia sarà la liagniflca sede del magnifico agone. I i ginnasti debbono con grande animo prepararsi I la s o l e n n e prova. Questa avrà un significato così li anele, ideale e morale, clie sarebbe vergogna gnorarlo. , .

Sanno, tut t i 1 ginnasti d'Italia, che cosa essi lii-anno chiamati ad affermare e a rimostrare a Venezia e a Trieste? loichè è ormai certo che dopo lo volgimento del concorso di Venezia

I ginnasti, come in sacio pellegri-laggio, traversato l 'Amarissimo non lin conteso al diritto d 'I tal ia, ap-Iioderanno alla bella e dolce città lorso cui per tanti anni si volsero i lustri sospiri di amore, di desiderio 1 di fede. J II Concorso Ginnastico di Venezia leve dimostrare a rivendicare molte

Deve dimostrare che la gioventù laliana conosce la vera e sicura di-l-iplìna, supremo argomento di forza horale, e che se ne è impadronita Lvarando nelle sue palestre, in una lisciplina severa, costante e volon-aria. • ] Multa tulit fecitque puer, sudavit

aliit. La vera educazione fisica è precisa-

liente questa che disciplina, col |>rpo, tutto l 'animo, che fa agile lascnno in armonia cogli altri, che l> vedere- innanzi a sè un fine nobile 1 degno, e non si cura di vane am-lizioni, nè di meschine e momentanee l i t torie.

Dobbiamo, a Venezia, rivendicare • diritti dell'educazione fisica, vera

razionale, di f ronte a quella falsa plticazione che fa capo alle forme

elusivamente « sportive » coi loro lunpionati, coi loro récords, colle prò combinazioni... commerciali. E

quello clie ancora di buono |otrebbe pi esentare lo « s p o r t » , la lostra ginnastica ha il diri t to di [vendicare a sè la paternità, perchè

Associazioni «spor t ive» nacquero litte quante, in omaggio ai razionali <r w. I saggi coucetti, dalle associazioni Imastiche, appunto allorché educa-['• i, lasciarono allontanare da sè co-r o che perseguivano soddisfazioni l'iividuai', coloro che per strappare

premio non avrèbbero esitato a . Immettere delle vere follie. I Certe aberrazioni nella nostra gin-[istica non avrebbero potuto esistere,

nostra ginnastica ha il diritto dì Italiana.

vantarsi come prezioso elemento di economia na-zionale, perchè, mirando al miglioramento fisico e morale dell'uomo, tende ad accrescere il valore dei futur i cittadini.

Non si dimentichi neppure che nelle prove gin-nastiche l 'Italia seppe farsi onore anche a l l 'E -stero, e che più volte la Nazione ebbe, per merito delle nostro squadre, momenti di legittima ed alta soddisfazione.

Rivendichiamo alla nostra disciplina il vanto

mmm

Mentre il ra ia noma- Tomo sta per fallire, C taeatore del ra id , il poeta-soldato D'Annunzio non vuole fallita l'Impresa Adriatica

(Fot. Strazza

del più puro patriott 'smo. Ricordiamo quello che sulle porte delle nostre palestre sta scritto per coloro che si accingono ad entrarvi. Ricordiamo come fossero sempre accolti i nostri fratelli, an-cora irredenti, quando, malgrado i pericoli che li at tendevano al ritorno, scendevano a parteci|>are alle nostre gare e alle nostre feste. Chi può dire quanti di coloro che, giovanetti, nei campi dei nostri concorsi- applaudivano con irrefrenabile entusiasmo a Trento e a Trieste, non siano-più tardi tornati , collo stesso grido sulle labbra, ma colle armi alla mano, dietro altre sacre bandiere, per offrire ai fratelli irredenti, per offrire all 'I-talia la propria vita nel fiore della forza e della giovinezza ?

E finalmente chi potrà dubitare che, come i nostri ginnasti furono meravigliosi di eroismo

nella guerra, saranno fra i migliori cittadini nelli opere della pace?

Oh, Venezia ! Venezia ! superba gemma de mare, nel tuo lido incantevole si schiereranm presto a mille a mille i bei figli d ' I ta l ia a ren dere omaggio al sacro nome della Patr ia . Nulli ? di più bello avrà veduto mai il tuo sole e tu ni andrai orgogliosa.

Lo spettacolo sarà sublime e nessun Italiane potrà mirarlo con occhio asciutto. Noi ricordiaini un giorno simile, dodici anni or sono, e siame convinti e sicuri che quello che ci a t tende nel prossimo maggio sarà un giorno più bello an cora di quello, in cui tant i figli d 'I tal ia, op-pressi dalla t irannide straniera, vennero a dirti

la forza e la costanza del loro soffrire ed ora ti porteranno la voce com-movente della loro libera esultanza

Dott. Monti.

Negli Stati Uniti, 65 milioni di dollari saranno destinati alla aeronautica militareenavale.

La Camera ed il Senato hanno àp-pi-ovato i rapporti agli assegnamenti per l 'Esercito e per la Marina; tali assegnamenti eviteranno che l 'avia-zione militare sia disintegrata e per-metteranno alla Marina di iniziare i progetti per lo sviluppo di un pro-gramma per i dirigibili come è sug-gerito dal segretario Daniel. Coloro che hanno assistito alla Conferenza sono d'accordo per dare all'aviazione militare una somma di 40 milioni di dollari invece dei 25 milioni come si era proposto da prima mentre si daranno all'aviazione navale 25 mi-lioni di dollari invece dei 15 milioni che la Camera aveva concesso, invece dei 35 milioni richiesti dal Segreta-rio della Marina.

Lo specchio particolareggiato degli assegnamenti diversi dimostra defi-nitivamente l 'intenzione della Marina di iniziare un programma esteso per la parte Bperimentale e costruttiva dei dirigibili.

La somma più grande concessa per scopi speciali è quella di 6.700.00© dollari per la prosecuzione degli espe-rimenti e per lo sviluppo di tu t t i i tipi di aeromobili. Poi vi sono tre mi-lioni 700.000 dollari per la costruzione di due grandi hangar» per dirigibili su terreno governativo, 1.500.000 dol-lari per la costruzione di un dirigibile, 2.500.000 dollari per l 'acquisto all'e-stero di un dirigibile ultimo tipo, 500.000.000 di dollari per la t rasfor-mazione della nave Jupi ter (che tra-sportava carbone e che era sorella della Cyclope perduta) in nave per trasporto di aeroplani, 100.000 dollari

per l 'acquisto all 'estero di 5 apparecchi t ipo 'spe-ciale, e 700.000 dollari per la trasformazione in

-rimorchiatori di aeromobili di due navi mercan-tili.

Inoltre vi sono dollari 3.027.250 concessi per gli-aeromobili - della marina, .e. dollari 3.028.000 per la manutenzione e il fù&rionamento di una fabbrica di aeromobili, un impianto per l'olio e per le stazioni aeronautiche.

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/•'. lì. (!. »' — Da s inis t ra a dest ra della fo tograf ia : Crolli, Rosso, Sri-asini, Proverbio, Meneghetti, Quaglia, Rejnaudi, Gambuti.

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/ampionato italiano di Categoria

Semifinali. = Terza giornata (8 Febbraio t92o>.

Risultati : « Pro Vercelli » batte « Milan » (2 a 1).« Legnano-enova» ( l a 1). «Alessandria» batte «Venezia»

a 0). « D. S. Milanese » batte « Modena » (1 a 0). Brescia » e « Juventus » (0 a 0). « Bologna » batte Doria » (4 a 1). « Internazionale » batte « Enotria » a 1). « Casale » batte « Padova » (1 a 0). « To-

no» batte «Novara» (3 a 1). I risultati della terza giornata delle semifinali inno portato moltissime sorprese, sconvolto così cani pronostici e lasciato perplessi moltissimi le altrimenti di quello che la realtà non dica, •evano determinato i valori di ogni singola con-irrente. Non crediamo di trarre precise deduzioni da tali

saltati, però non possiamo lasciar passare senza ia particolare osservazione le ottime affermazioni die squadre sia venete sia emiliane. E quando, traverso altre gare, esse avranno saputo ancora antenere l'equilibrio dei risultati fino ad ora ot-nuti, con grande compiacimento diremo che il ot-ball italiano, nella sua forma migliore, si va

vincere un dì sotto la ferrea guida di Milano 1°, il capitano ideale che alla squadra dava non solo il prestante aiuto materiale di giocatore, ma bensì anche l 'aiuto morale che significava voler vincere ad ogni costo. Rivedemmo così ieri, in certo qual modo, la vecchia « Pro Ver-celli », vedemmo una « Pro Vercelli » che non si è più lasciata vincere dallo soonforto, come le accadde nel match ben giocato e stranamente perduto col « Torino F. C. » nelle eliminatorie, una « Pro Vercelli » insomma che ha ormai temprato i suoi muscoli alla maggiore resisteuza, i suoi nervi alla maggior tensione.

I giovinetti delle prime gare si sono rinfrancati : di essi Ara può ora essere sicuro, non ne deve più temere gli scoramenti. E' l 'anima dei bianchi cam-pioni che forse rinasce e chissà quale avvenire bello aspetta pure questa gio-vane squadra.

Arrivata alla prima vera conquista,

E sentendo così che o prima o dopo n<m avrebbero potuto mantenere la superiorità 1

per il goal di vantaggio, i rosso e neri si sgomentarono e considerarono la partita perduta senza ritrovare in se stessi quel guizzo di energia che valesse fors'anche a capovolgere le sorti del match aumentando il vantaggio allorquando ancor poteva es-sere possibile.

Strana psiche di questi uomini abituati spesso a vincere partite insperate, strana psiche di questi uomini che non hanno mai lasciato a desiderare per mancanza d'animo.

Ma, pure,, una ragione di ciò c'è s ta ta : hanno i milanesi calcolato male le proprie forze, o per lo meno il loro calcolo non ha sortito l 'effetto voluto. Attaccare decisa-mente, instancabilmente nel primo tempo e assicurarsi un deciso vantaggio: poi, in caso, curare assai più la difesa. Ma la di-

fesa vercellese ha curato invece assai bene gli avanti milanesi durante i loro brillanti attacchi e li ha frustrati, talché, arrivati alla fine del primo tempo, i rosso e neri eran più stanchi di quanto non avessero immaginato.

Così è che «Vercell i» ha vinto perchè ha resi-stito di più, come dicemmo, per muscoli e per nervi.

Non vogliamo dire quindi che il gioco dei mi-lanesi sia cattivo, non vogliamo dire che le loro combinazioni valgan meno di quelle degli avver-sari, vogliamo dire che nel complesso gli avver-sari furono più tenaci sicché un po' alla volta le loro combinazioni, il loro gioco ha trovato modo

tendendo. # jj m a t c h pari di Alessandria, l 'ha sor--Ne possiamo fare a meno di rilevare inoltre che passata vincendo un considerevole match a sguadra piemontese, la « P r o Vercelli», va i n c a 8 a d e g t i avversari sempre ondosi luce in quello che è considerato il gi-

ne più difficile delle semifinali, il girone che, n ogni probabilità darà i prossimi campioni d'I-li», se la difficoltà e la durezza degli incontri '.n verranno ad handicappare, anzitempo, le mi-ìori sue componenti.

"Pro Vercelli,, batte "Milan„ con 2 goals ad 1.

Quella alla quale abbiamo assistito è stata una ittaglia gareggiata di forza, di destrezza e di abi-n, ed in essa è prevalso chi ha saputo meritare vittoria, chi ha ferreamente voluto vincere, chi

1 saputo scrollare di dosso con coraggio il ma-uno di un primo insuccesso e vinto il subitaneo

^auchemar» forte della incrollabile fiducia nelle °pne risorse, che da sola vale in molti casi la uquista delle più aspre e delle più difficili si-azioni, si è buttato con magnifico slancio, con •o ardore d'animo, ad un assalto elettrizzante ne sue mobili e vivacissime fasi, il quale assalto coronato col più brillante successo. La «Pro 'celli» così ha vinto oggi siccome era solita

Nè la vittoria fu facile. Ben sapevamo come gli uomini del « Milan » si sareb-bero battuti , nè ignoravamo che la squadra dei rosso-neri rappresentava un pericolo assai forte per i bianchi, come lo saranno tuttavia per altri an-cora, opperò la realtà non è stata da meno dell'attesa, in quanto gli uomini di Sala con la focosità del loro gioco a folate hanno minacciato seriamente, anzi per un tempo hanno mantenuto spesso il vantaggio.

Cedette il « Milan » all' assillante pressione esercitata dai bianchi nel se-condo tempo, cedette il « Milan » nel non aver saputo intuire subito il pe-ricolo dello spostamento di Rosetta fatto in prima linea da Ara e opporvi un ri-paro, mentre i vercellesi, col loro spo-stamento, han trovato una vivacità in-solita rendendo più facile la penetra-zione specie laddove Soldera non ba-stava più a sostenere l 'ur to del trio centrale avversario. Il capitano del « Novara p'. B. C._», Jlarjg. Meneghetti.

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l,a difesa del " Novara P. lì. (!. ». Ha s inis t ra a destra d'Ha fotografia: Pei/sotti, Gambuti, Proverbio.

Iiporsi. eliminando in parte quello avversario. Itattica del «Milan», assai nota per i decisi lochi condotti velocemente con appoggio delle Ina dovuto cedere di fronte alla tattica più ac-•amica, ma penetrante per vivacità di condotta, • vercellesi, i quali, finalmente, con l ' innesto di otta fra i forwards, hanno trovato la loro prima

In, troppo attardata prima da Milano III, più listo, forse, alla difesa della porta con Bossola |arberis. |>tra notevole osservazione da farsi a proposito I bianchi, si è che han lasciato l'impressione Irniente di quelli che vogliono con tutta l'anima |vare ad uno scopo. Questa dote dovrebbero

edere molte squadre in quanto ha una grande mtanza e non è chi non là veda: essa, tradotta

latti, significa dare tutto per la squadra, per i I bagni ; significa correre là dove esiste il pe-I per rinforzare la difesa, significa andar a ulere il pallone quando per avventura non

Iga mai passato, significa lavorare instancabil-lite insomma^senza limitare la propria azione lompito assegnato di attaccante o di difensore, Vino così sorregge l'altro, lo completa, sia esso attacco, sia esso in difesa e da questa bella l'ione più facili scaturiscono le vittorie, larticolarmente diremo che la prima linea del lilan» risentì un poco dell'assenza di Morandi, I fu superiore a quella vercellese nel primo |i»o, quando «Vercelli» ancor non si era tro-

quando tuttavia ancora una volta apparve •lente la mancanza di un buon trascinatore di

l'irono innumerevoli infatti gli attacchi dei mi-liti, ma ebbero il frutto di un solo goal, poiché Illesa vercellese lavorava bene, ebbero il frutto Ini solo goal anche se sostenuti e nutriti sa-li temente da Scarioni, Soldera e Lovati. Nel J udo tempo invece la prima linea del « Milan » | > svanendo e assai più pochi furono gli attac-I mentre i vercellesi, trascinati da Rosetta, coa-ra to ottimamente dal poderoso Rampini II, Introno un po' alla volta quella abilitàche do-li loro fruttare la vittoria per la superiorità Iscutibil mente affermata. F linee di sostegno parvero equivalersi, ma

Jl'a d e l «Milan» ebbe poi il punto debole in fe ra , esaurito per il magnifico lavoro fatto nel fio tempo. Buone le difese estreme, migliore •"» vercellese nei backs, quella milanese nel f iere Binda che oggi si è rivelato assai buono, l'indo la rete in molte situazioni assai difficili. | Primo tempo il « Milan » mantiene spesso

certa superiorità ed impegna a fondo la di-avversaria, ma solo al 25<> minuto riesce a

| a r e per merito di Varese che riceve la palla f'Oghi. La «Pro Vercelli» stenta a ritrovarsi r 'ìrianto le sfugga, alcune volte la occasione piaggiare, lascia però l'impressione di poter 1 assai più.

Infatti, nel secondo tempo, dopo l'al-terna vicenda del primo quarto d'ora, sono i bianchi che attaccano decisi, sono i bianchi che impongono il loro gioco. E' inutile riandare le fasi molteplici, basti sapere ormai che la « Pro Vercelli » rie-sce a segnare il pareggio al 27" minuto ed a marcare il vantaggio al 40° minuto. Il primo goal fu fatto da Rosetta, il se-condo da Rampini IV. Il gioco nel se-condo tempo fu spesso rude, ma l 'ar-bitro, avv. Mauro, che ha diretto assai bene l'incontro, ha sempre frenato evi-tando spiacevoli incidenti.

Le squadre erano così formate: « P r o Vercelli»: Barberis, Rosetta e

Bossola; Ara (capitano), Parodi, Degara; Corna, Rampini IV, Milano III, Mattu-teia e Rampini II.

«Milan Club»: Binda, Loiacono ed Arzaghi; Scarioni, Soldera (cap.) e Lo-vati; Bronzini, Oleario, Roghi, Varese e Mariani.

I migliori uomini in campo furono Ram-pini II, Rosetta, Ara, Binda, Mariani, Scarioni.

LE ALTRE GARE. " Genoa j , e " Legnano „ pari l a i .

Nel considerare questo risultato, a molti sembrerà che il« Genoa » non abbia saputo dimostrare quella superiorità che era da aspettarsi, ma per le informazioni avute possiamo dire invece che la supe-riorità del « Genoa » apparve indiscutibile già fin dal primo tempo dopo un quarto d'ora di gioco.

Differente assai la classe di queste due squadre: classica nei genovesi, possente, ma non coordinata nei legnanesi.

Mirabile fu l'accademia fatta dai rosso bleu quando ancora potevano contare Brezzi all'attacco nel suo solito posto. Ottimo trascinatore, come poche volte anzi così fu visto, seppe condurre la prima linea con fine maestria fornendo coi suoi laterali un bel gioco d'assieme, un continuo ricamo di passaggi fatti spesso a ben aggiustati colpi di testa. In ciò sostenuta, la prima linea, sufficiente-mente dagli halves. 11 «Legnano» non potè o non seppe fare una simile esibizione di virtuosismo. I suoi avanti, sono irruenti, combinano spesso e bene, ma non hanno però la classe degli avver-sari, sicché il loro gioco sbiadisce di fronte al gioco di quelli.

Il « Genoa » ha tuttavia la sua linea debole : la seconda, dove specialmente evidente appare sem-pre l'insufficienza del centro che non è all'altezza del complesso della squadra.

Ottimo gioco fecero le difese estreme, più pre-

ciso in quella del « Genoa » per i baclcs, più bril-lante in quella del « Legnano » per il portiere Ca-meroni.

Il « Genoa » ha segnato il suo goal all'8" minuto del 1" tempo per merito di Santamaria, il « Le-gnano » ha pareggiato al 20» minuto con Motta in seguito ad un errore di Terzi.

Il « Legnano » si è difeso strenuamente, ma il «Genoa» avrebbe dovuto vincere. "Casale,, batte "A. C. Padova,, 1 a 0. Il « Casale » giocò mancante di diversi suoi buoni

elementi eppure riuscì a vincere i padovani. Questi peiò, specie nel primo tempo, tennero assai l'at-tacco ed in campo furono certamente i migliori. Il loro gioco è fatto di passaggi precisi, ma non sanno risolvere con rapidità le loro azioni facil-mente sventate così dagli avversari. Se conside-riamo però le ottime prove fornite fuori del loro campo è facile arguire che sul loro terreno e col loro pubblico essi sapranno ottenere migliori suc-cessi. In complesso adunque lasciarono ottima im-pressione, ma il loro sistema di gioco fatto di con-tinui passaggi senza una precisa, immediata mèta, se dimostrò una buona padronanza della palla, non fruttò loro quella vittoria che, dato l'anda-mento della gara, non avrebbe dovuto mancare.

Il « Casale » si condusse onorevolmente e si me-ritò la vittoria non foss'altro per l'impegno addi-mostrato anche se handicappato in modo piuttosto considerevole.

"Brescia,, e "Juventus, , hanno finito alla pari la loro partita. La «Juventus» evidentemente ha perduto un

po' di quella coesione che le diede, quest'anno, modo di avere ottimi successi, e pur avendo bril-lato nella difesa, non riuscì a battere il « Brescia » perchè l'attacco suo fu incerto e farraginoso. Il « Brescia » invece ha fatto una buona prova, rial-zando così un poco le sue sorti scosse dagli ultimi incontri e specie nel primo tempo fu assai minac-cioso.

" Bologna „ batte " Boria „ 4 ad 1. E' la sorpresa clamorosa della giornata. Battere

la « Doria » sul suo campo non è certo facile cosa in qualsiasi condizione si trovi tale squadra, ma batterla dopo le buone prove da essa fatte negli ultimi matches è qualche cosa che supera l'aspet-tativa.

La vittoria del Bologna fu precisa, convincente, siccome convincente fu il suo gioco serrato, veloce, buonissimo sia per gli attacchi a folate come per quelli intessuti con brevi passaggi.

L' « Internazionale », domenica prossima, avrà un ostacolo non indifferente da superare a Bologna contro questa squadra che merita di essere certo considerata assai più che non lo sia stata fino ad ora. ^Accipiter.

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E' noto a tut t i che i Greci antichi ebbero in tissimo pregio l'educazione fisica; ma non tut t i uno qual grado di eccellenza abbia raggiunto està presso il popolo greco e quale complessa azione abbia esercitato sulla vita di esso. La mastica fu nella Grecia e nella Magna Grecia, a vera e propria istituzione nazionale, la qnale ntribnì potentemente a rinvigorire fisicamente : intellettualmente le giovani generazioni, e ntribnì nello stesso tempo ad esplicare la co-ienza estetica di quel popolo ineraviglioso. I disciplinati esercizi faticosi del ginnasio non lo prepararono eroi per le battaglie di Mara-na, delle Termopili, di Salamina, di Platea e Micale, ma apprestarono ancora agli artisti, a

lidia, Policleto, Scopa e Mirone, a Prassitele, sippo, Pitagora di Reggio, modelli viventi di rfezione fisica, che, immortalati nel marmo da 'arte sapiente, diventarono stimoli perenni di i fezionamento generale. L'evoluzione della ginnastica e l 'evoluzione fil'arte sono t ra loro, nella Grecia antica, in fazione di concomitanza: ossia l 'una trionfa mndo l 'altra è nel suo massimo fiore, e l 'una comincia a decadere quando l 'a l tra va degene-rilo: « Quanto più le forze fisiche si vanno alizzando e coordinando verso l 'ideale détermi-ito, tanto più la civiltà progredisce e l 'ar te figu-tiva, specialmente, se ne avvantaggia, proce-iado dalla natura vivente. Fino a che, raccolte

Da sinistra a des t ra : Adami'}discute con Lunghi. I campioni presentati a Platt Adams. Durante le prove per (Fot. Guarneri - lastre Cappelli).

NUOTO tipo di idrovolante. Al Capo Breton nel Canadà sono s ta te eseguito

delle prove con un nuovo tipo di idrovolante. Sembra ohe questo apparecchio sia munito di un « glisseur » sotto il bat te l lo centrale, in modo che questo può in-nalzarsi fuor i del l 'acqua duran te hi par tenza. Recen. temente "l 'apparecchio, caricato con una tonnel lata e mezzo di piombo, - f u presentato ai competenti della mar ina degli S ta t i Uni t i e le prove fu rono soddisfacenti . Gli inventori sono Alessandro Gra-ham e F. W. Daldwin.

ben conformato e addestrato, all 'essere snervato frollo e bianco per povertà di sangue. Questa, o Anacarsi, è l 'educazione che noi diamo ai giovani, e crediamo che essi saranno prodi difensori della patria e vivranno liberi trq loro; ed affrontando i nemici li vinceranno, saranno temuti dai vicini e moltissimi di questi saranno fatti nostri sudditi e tributari ». i

Il carattere speciale della ginnastica greca ap-pare nel fatto, già notato da Senofonte nella Repubblica dei Lacedemoni, che i Greci, a diffe-renza degli altri popoli, esercitavano ugualmente tu t t e le parti del corpo. L'educazione fisica greca fu essenzialmente armonica e non fu, inoltre, limitata all'adolescenza.

Nel ginnasio si praticava sopratutto il pentath-lon, composto, come dice il nome, di cinque eser-cizi, i quali erano: corsa, salto, lotta, getto del disco, getto del giavellotto. Si aggiungevano inoltre altri esercizi preparatori e complementari, tra cui ricorderemo l'ec plethrieein: questo consisteva nel correre alternativamente avant i e indietro, restrin-gendosi a poco a poco nello spazio d 'un plettro (unità lineare equivalente a circa t renta metri), raccorciando ogni volta lo spazio, fino ad arre-starsi in mezzo, di colpo.

La ginnastica metodica aveva presso i Greci, come dimostra anche il t ra t ta to di Filostrato, messo in onore dal Daremberg, un' importanza g rande : i soli giuochi, sostiene Michelangelo Je-race, non sarebbero stati sufficienti a fecondare quella perfezione fisica, quell 'alto sentimento este-tico, quelle qualità capitali del genio nazionale, che costituirono la grandezza, la forza ed il carat-tere del popolo ellenico.

tu t te le energie nel ginnasio e temperate dalla pedagogia e dalla scienza, l ' ideale s ' incarna nelle forme umane più perfette, donde vibra uno spi-rito fiero e geniale. E, t rat to sull'adone, alla luce del sole, all 'ammirazione del popolo, lo spettacolo di una gioventù bella e vigorosa, la Grecia in-nalza superba il suo inno alla civiltà: il mondo ha, con la ginnastica, i prototipi della bellezza, e l 'arte il canone più perfetto del suo sublime ma-gistero ». Ma se, quando la ginnastica ha per

mira la perfezione dello sviluppo fisico e animico, l 'ar te crea il Dori/ero e VAposciomenos, quando la ginnastica decade nell'atletica, l ' a r te ci dà i pancraziasti dalle forme tozze e sproporzionate, dall 'espressione volgare.

Ma che cosa fu, nel suo massimo fiore,'la gin-nastica greca?

Luciano, Del dialogo t ra Anacarsi e Solone, ce ne presenta un quadro vivace : le parole di So-lone non si dimenticano tanto presto, poiché ri-corre spontaneo al pensiero un confronto non molto favorevole per l 'educazione moderna : « Ed io, se avessi vicino ano di quei bianchi omiciat-toli che vivono nell 'ombra, ed uno qualunque a tua scelta di questi che si esercitano nel liceo, tu t to lordo di polvere e di fango, io ti domanderei : — A quale dei due vorresti tu assomigliare? — E certamente, a primo aspetto, quantunque non l 'abbia esperimentato coi fatt i , preferiresti essere

Il t ra iner americano Platt Adams a 'l'orino.

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" I l mistero della casa di fronte E una suggest iva film, che ha del mi-

s ter ioso e del fan tas t i co , quas i un rac-conto delle « Mille e una1 not te ».

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CARPENTIER contro BECKETT nel celebre maeth di boxe nel qua l e Car-penti r c o n q u i s t ò il C a m p i o n a t o e u r o p e o .

Q u a n t o p r i m a : L'atleta fantasma, in ter-prete l 'a t le ta Ausonia (Mar io Gua i t a ) . •

Vailtrill con Giovanni Grasso, t Continuano con crescente successo «

le repliche della drammatica film di avventure nella quale Vantr in, uno strano e suggestivo tipo di galeotto, è impersonato da Giovanni Grasso. Il celebre attore siciliano ha scolpito la fi-gura di Vantr in con tanto vigore ed Pr-evidenza da crearne un tipo indimen- %• ticabile.

Va sans dire che la cronaca continua ~ a registrare un pubblico numerosissimo ed elegante ad ogni rappresentazione/.

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4. Speroni Carlo, P. Patria Busto A. in B" ; 5. Spreafico Gaetano, G. S. Bergamo ; |ninbri E., S. G. Mefistofele; 7. Mal vicini A.,

Lombarda; 8. Colombo A., Internazionale ; 9. Garberino C., Agamennone; 10. Spe-

I A., Pro P. Busto A.; I I . Vignati A., U. S. fianese; 12. Mantegazza A., idem; 13. Oleotti

gam.; 14. Moratto U., S. L; 15. Cucchi G., inen.; 16. Gazzaniga G., S. C. Mefistofele;

pizzi 0., U. S. Legnan.; 18. Locatelli G., idem.; .(stagna U., G. S. Bergamo; 20. Bramo A.,

I. Cermenati E., Vict. Excel.; 22. Lissoni A., L.; 23. Bandiroli E., idem.; 24. Sacchi G.,

piien.; 25. Stracchi C., idem.; 26. Perego F., | Mef.; 27. Austoni G., Vict. E.; 28. Garbe-

S., Agamen.; 29. Michelini G., S. C. Mef.; ifalerga F., Agamen.; I Grassi P„ U. S. L.; 32. Bottaio A., Ag.; bustoni P., Vict. E.: 34. Sanmarco U., S. C. | 35. Gardoni F., 36ufant. Modena; 36. Loca-I G, U. S. Legn.; 37. Cattaneo P., Pro P . 1° A.; 38. Nava C., Agara.; 39. Cantoni G., I Mef.; 40. Bignani 0., Vict. E.; 1- Conti F., Off. Caproni; 42. Bettani F. S. C. li 43. Brigatto A., Agam. ; 44. Acerbi C., idem. ; Ferri V., U. S. L.; 46. Villa G., Agam.; | \aiani A., U. S. L.; 48. Arienti E., idem.: Ferrandi A., Vict, E.; 50. Lamberti G. Agam.; | Girola F., U. S. L.; 52. Ladu Mario, S. C. 1 53. Stanga G., IL S. L . ; 54. Bardelli F., J1 : 55. Zanrè C., S. C. Mef.; 56. Meazza A., | Mef.; 57. Piazzola O., U. S. L . ;58 . Mantica

C., idem.; 59. Valenti R., S. C. Mef,): 60. Auel-lana E., Agamen.;

II I I « Cross Coun t ry » podis ta del 1920 a Genova . — 10 Mangiente dell' A r d i t a Spar tana. -

(Fot . G u a r n e r i - l a s t r e Cappell i) .

Ambrosinì, vincitore del Cross della Bovisa . ^(Fot. Strazza - lastre Capelli).

61. Rinaldi L., S. C. Mef.; 62. Giustaccliini G. . A . C. Stelvio; 63. Dell'Acqua C., U. S. Popol.;' 65. Bonfanti G., U. S. L. ; 661 Pascullo G., Agam. ; 67. De Tornasi P., S. C. Mef.; 68. Orlaudi C., D. S. L.; 69. Tegnani P., idem.; 70. Lanzani C., idem;

71. Memo G., idem.; 72. Gandolfi B., A. C. S; 73. Scaravanzini G , Vict. E.; 74. Barberi» G., S. C. Mef.; 75. Pugni D., U. S. L. ; 76. Secchi A., Agamen.; 77. Lucchini G., Vict. E.; 78. Bono U., U. S. L.; 79. Clerici F., idem.; 80. Chierichetti F., idem.;

81. Gazzotti G., S. C. Mef.; 82. Bianchi M., Vict. E.; 83. Vignoli G., Agamen.; 84. Borsotti P., U. S. L.; 85. Cova Luigi, U. S. Legn.: 86. Melioli A., Vict. E.; 87. Spiriti A., Agam.; 88."- Fabiano G., S. C. Mef.; 89. Emilli E.. U. S. Pop. ; 90. Roma E., Agamen.;

91. Garbi G., idem.; 92. Salvagni G., S. C. Mef.; 93. Cipoli A., Agam.; 94. Luzzini E., Vict. E.; 95. Vignali A., idem.; 96. Balbi F., U. S. L. ; 97. Crippa A., Vict. E.; 98. Borsoni D., Agam.; 99. Scaravanzini V., Vict. E.; 100. Palladini IL, U. S. L.;

101. Ronchi A., U. S. Pop.; 102. De Sàntis F., Agam.; 103. Juga G., S. C. Mef.; 104. Martignoni M', idem.; 105. Cerchia A., idem.; 106. Do An-geli» B., U. S. L. ; 107. Quaini M., Vict. E. ; 108. Santoli N., S. C. Mef. ; 109. Budricchi P., Vict. E. ; 110. Oliva B., S. C. Mef.;

111. Negri G., U. S. Pop.; 112. Fucchetti^G.; S. C. Mef.; 113. Saletta L., idem.; 114. Chieri-chetti A., U. S. L.; 115. Cervi C., Agam. ; \116. Gelerà A., S. C. Mef.; 117. Bianchi U., idem; 118. Conaldi F., Vict. E.; 119. Fucchetti A., S.C. Mef. ; 120. Surioni G., Vict. E. ;

La presente classifica non è ufficiale e ia giurìa prega i concorrenti che hanno il t imbro del con-trollo sulla maglia oppure sui calzoncini, di far conoscere il numero che portavano. Comunque la Coppa Turat i spetterebbe all'U. S. Lomb. con 27 arrivati, seguita dal S. C. Mef. con 26, dall 'Agamen, con 25, dal Vict. Excel, con 20, ecc.

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La granile festa sport iva allo Stadio di Roma. — La caccia alla volpe in pallone. — lllrnlitarw in compagnia delPAmbasciatore inglese, del Ministro della Guerra, del Comandante tirila Direzione del/ 'Aereo-Club di Roma, assiste alla partenza dei palloni per la caccia.

(Fot. Morano Piscnlli - Roma).

• • • 3 non puri (Per il Congresso dell 'U. V. 1.)

nostro pensiero è noto per quanto già ebbimo rivere nel passato a^ proposito di altri con-

isi dell'O. V. I. e di al t re occasioni nelle quali lortata in discussione la eterna e mai voluta laputa risolvere questione del vero professio-|io e del vero dilettantismo, loi amammo ed amiamo le posizioni nette e I . una cosa è il professionismo, altra cosa è llettantismo. Non è qui nè il momento nè il

di intrattenerci sulla differenza che passa da I classe all 'altra, tantoppiù quando si pensi [se ne parlò già abbastanza, quasi fino alla k tà . jabilite come furono — e corno dovranno re-lè in avvenire le due classi — non può essere

permessa, chè nessuna tesi al mondo potrebbe confortarla, la quasi ibrida confusione dei limiti, noi quindi restiamo del parere che esse debbano essere ben definite e circoscritte in modo che da una parte si possa avere e si abbia il vero e proprio professionismo, e dall 'al tra il vero e proprio e puro — diciamo anche purissimo — dilettan-tismo. Qnali sono gli argomenti che apportano i fautori di questo ibridismo che danneggerebbe moralmente e materialmente sì l 'una che l 'al tra classe? Noi abbiamo potuto aver notizia di questi argomenti da quanto se ne è scritto sni vari fogli

sportivi e da quanto ci è occorso di sentirne a parlare negli ambienti appassionati alla vexata quaestio. Argomenti materiali più eli e / m o r a l i , e ce ne duole perchè anche nello sport — come in ogni manifestazione della vita — la questione morale ha e deve avere la sua grande importanza.

Oggi la vita è"cara, carissima — dicono ed anzi strillano i sostenitori di un di let tantismo'profes-sionistico che intaccando a pocoja poco i limiti del professionismo farebbe perdere al dilettan-tismo anche il diri t to dell 'appellativo. — Le bici-clette costano, le gomme peggio, ^ 'al lenamento, l 'approvvigionamento, r i viaggi, „ ecc. ecc. Siamo d'accordo. Dove invece non ci sentiamo d'accordo

, è in questo : come deve fare un povero dilettante a procacciarsi tu t t i questi mezzi — o meglio tu t te queste lire — per partecipare ad una corsa quando voi gli impedite di mettersi d'accordo con le case costruttrici che a loro volta non saprebbero nò tornerebbe loro conto di aiutarlo se non si permette 10 s f ru t tamento réclamistico della vittoria ot tenuta sul proprio prodotto? Ed ecco dove comincia l 'in-taccamento, lo sconfinamento dal dilettantismo al professionismo. Fa bisogno di dimostrarlo? A noi non pare, perchè ne verrebbe fuori subito la giusta osservazione che noi abbiamo letta ed udita, perchè avanzata da gente molto invecchiata nella dibat tuta questione, che ò quella di far passare questi dilet tanti a corto di... argomenti palpabili nella categoria professionistica, rompendo quel nodo che non è possibile sciogliere.

Del resto se ci si venisse a chiedere un consiglio pratico che potesse riuscire a fornire il vero e forte dilet tante di quei mezzi di oui egli lamenta la mancanza, noi r isponderemmo: la società, il nucleo sportivo da cui dipende può e deve prov-vedere a tu t to il corrispettivo dell 'onore, del nome che ne riceve presentando in una gara il proprio socio, il proprio elemento. Gli stessi compagni, gli ammiratori del forte dilet tante possono com-piere questo sforzo collettivo, così come si è sempre praticato negli altri sporte, per i quali non si è mai richiesto l 'a iuto delle case costruttrici quando si è t ra t ta to di mandare i proprii campioni ad una gara, Del resto noi non abbiamo qui lo spazio per scendere ai più minuti particolari in una questione che può e deve essere definita, acco-modata caso per caso, ma ci interessaselo il fa t to supremamente morale di vedere ben distinta, e sempre, l 'una classe dall 'al tra.

Approviamo piuttosto — e ci obbliga a far ciò 11 pericolo che minaccerebbe tu t ta l 'organizzazione ciclistica — quelli che con un certo sapore di anarchia più o meno bolscevica vorrebbero di-s t rut te tu t t e le leggi, t a t t i i regolamenti in ma-teria e lasciare .piena libertà a chi vnol correre, a chi vuol farsi pagare, a chi vuol farsi aiu-tare. Sarebbe un confusionismo, come un eser-cito nel quale ogni soldato correrebbe (è la vera

La caccia alla volpe in pallone. — Sulla navicella del pallone Volpe. (Fot. Morano Pisculli - Roma).

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urie soddisfazioni. Tra questa piena e completa erta che pur degenererebbe in licenza, ed un "fnsionismo di nn dilettantismo-professionistico i ci troveremmo forse imbarazzati nella scelta, r avendo qualche preferenza per la sconfinata

rià che in ogni modo ci apporterebbe, dopo nprova mal riuscita, ad un nuovo e migliore dinainento. I a questione è quindi tu t ta nella netta divi-ne delle due categorie, e noi dobbiamo mante-ria se vogliamo mantenere florido il ciclismo, professionisti hanno il dirit to di essere protett i tutti i modi, Bieno o no simpaticamente ap-

ezzati dal lato morale (è questa una discussione e si potrebbe fare ma non in questa occasione) 1 ì dilettanti devono restar tali, sempre, in ogni odo e con qualunque danno materiale, perchè Li devono conservare — finché lo vorranno con-r v a r e questa loro qualità che ne fa la classe Li puri. , . . . . Il-'cco chiarito il nostro pensiero, ne crediamo portuno di dilungarci in proposito, e ci augu-

[iiuo che questo nuovo Congresso delle nostre [sigi ciclistiche sappia, perchè par che lo voglia, ettere bene a posto le cose, uua volta per sempre, mantenere la grande linea divisionale t ra le

Lo classi senza sottintesi, senza scappatoie, senza [tterfugi; essere... o non essere, o fare il salto mettere la propria persona ed il proprio nome

Lll'albo di quelli che guadagnano quattr ini , o lutare di qua della linea, con le medaglie, i |a/,zi di rose... e la purezza dello scopo...

N o i .

Stupida decisione ! Signori lettori, questa volta gli sportivi fanno ['.la politica sul serio. Al momento di andare in occhino ci giungono da Parigi le prime notizie 1 Congresso del IT. 0. Internazionale. L'assem-•a dei delegati ha confermalo l'ostracismo dei ::eti dell'Intesa contro i corridori degli ex imperi strali. Soltanto i neutri potranno gareggiare nei aprii paesi con i tedeschi e gli austriaci. In altre mie gli austriaci e tedeschi rimangono anche

mio la p ice i nostri nemici. Riteniamo stupida decisione presasi a Parigi, poiché crediamo che. sport dovrebbe anzi molto facilitare il riavvici-

".lento dei tedeschi con i latini. Io sport è fattoie di pace e nel cimento sportivo giovani dell'Intesa avrebbero dovuto stendere cerosamente la mano ai loro ex nemici d'armi, icece non sarà così. Il Belgio, la Francia e il i isendniryo hanno avuto ragione sulla questione. America, ( 'I tal ia, l'Olanda, la Danimarca, la 'zz ra, la Norvegia, si sono pronunziate favore-inaile propense alla libtrlà completa, ma la ustione ha dovuto naufragare li fronte al quo-• ite dei voti accordali alle singole nazioni, nono-unte la sostenuta proposta da parte del delegato fi/iano Signor Peyla. | fi' doloroso constatare tutto ciò!

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Il Calendario della V Olimpiade Gruppo A : Sports Atletici

ATLETISMO : dal 15 al 23 agosto. — Chiusura delle iscrizioni al 14 luglio.

Gruppo B : Sports ginnici GINNASTICA : dal 22 agosto al 29 agosto. SOLLEVAMENTO PESI : dal 23 al 28 agosto. —

Iscrizioni fino al 31 luglio. Gruppo C : Sports di combattimento

SCHERMA : dal 15 agosto al 28 agosto. — Iscrizioni fino al 14 luglio.

LOTTA GRECO-ROMANA: dal 15 agosto al 26 agosto. — Iscrizioni fino al 14 luglio.

LOTTA LIBERA : dal 27 agosto al 31 agosto. — Iscrizioni fino al 26 luglio.

BOXE INGLESE : dal 15 al 26 agosto. _ Iscri-zioni fino al 26 luglio.

TIRO CON ARMI DA GUERRA : dal 24 luglio al 31 luglio. — Iscrizioni fino al 23 luglio.

TIRO CON ARMI A CACCIA : dal 22 al 31 lu-glio. — Iscrizioni fino al 21 luglio.

Gruppo D : Sports nautici CANOTTAGGIO: dal 27 al 29 agosto. — Iscri-

zioni fino al 5 luglio. NUOTO : dal 22 ai 29 agostd. — Iscrizioni fino

al 21 luglio.

YACHTING: <1:4 7 al 1(1 luglio. — Iscrizioni lino al 6 giugno.

Gruppo E : Sports ippici GIUOCHI EQUESTRI : dal 6 al 12 settembre. —

Iscrizioni fino al 5 agosto. POLO A CAVALLO : dal 15 luglio al 2 agosto. —

Iscrizioni fino al 23 giugno." Gruppo F : Sports combinati

PENTATHLON MODERNO : dal 24 al 27 ago-sto. — Iscrizioni fino al 23 luglio.

PENTATHLON CLASSICO: dal lo al 23 ago-sto. — Iscrizioni fino al 14 luglio.

DECATHLON : dal 15 al 23 agosto. — Iscrizioni fino al 23 luglio.

Gruppo G : Ciclismo CORSE CICLISTICHE : dal 9 al 12 agosto. —

Iscrizioni fino ali '8 luglio. Gruppo H : Giuochi

LAW TENNIS : dal 15 al 23 agosto. — Iscri-zioni fino al 14 luglio.

FOOTBALL ASSOCIATION : dal 29 agosto al 5 settembre. — Iscrizioni fino al 28 luglio.

FOOTBALL RUGBY : dal 30 agosto al 5 set-tembre. —-, Iscrizioni fino al 29 luglio.

HOCKEY SU ERBA : dal 1 al 5 settembre. •— Iscrizioni fino al 31 luglio.

HOCKEY SUL GHIACCIO : dal 20 al 30 aprile. — Iscrizioni fino al 29 marzo.

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