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Monsignor Fisichella presidente dell’Accademia per la Vita onsignor Rino Fisichella, rettore della pontificia Università Lateranense, è stato nominato martedì scorso da Benedetto XVI nuovo presidente della pontificia Accademia per la Vita. Succede a monsignor Elio Sgreccia, che ha presentato al Papa la rinunzia all’incarico per raggiunti limiti d’età. Con la nomina monsignor Fisichella, vescovo titolare di Voghenza e finora ausiliare della diocesi di Roma, è stato elevato dal Pontefice alla M dignità di arcivescovo. Nato a Codogno, nella diocesi di Lodi, nel 1951, il nuovo responsabile del dicastero vaticano per la vita è stato ordinato sacerdote nel 1976 e vescovo nel 1998. È rettore della «Università del Papa» dal 2002, è tra i più autorevoli teologi italiani a livello internazionale. Attualmente è inoltre membro delle Congregazioni per la dottrina della fede e delle Cause dei santi; è autore e curatore di numerosi volumi tradotti in diverse lingue e di numerosi articoli per riviste scientifiche ed internazionali. Il suo ultimo libro in ordine di tempo, «Nel mondo da credenti», illustra alcuni aspetti cruciali del dibattito che ruota attorno alla presenza dei cattolici nella vita pubblica italiana. «Particolarmente lieti» per la chiamata al nuovo incarico di monsignor Fisichella i membri del Movimento per la vita: «Abbiamo avuto già esperienza – ha affermato il presidente Carlo Casini – del suo impegno intellettuale e organizzativo a servizio della vita umana. Le sue doti di intelligenza e di cuore costituiscono una garanzia affinché la missione dell’Accademia sia realizzata nel modo più alto ed efficace ». Nella stessa occasione il Movimento ha voluto esprimere «riconoscenza e affetto» a monsignor Sgreccia. L’annuncio della nomina del nuovo presidente, pubblicato come al solito dalla Sala Stampa della Santa Sede, è stato dato dal direttore della stessa Sala Stampa, padre Federico Lombardi, nel corso della conferenza stampa in cui, insieme ad altri relatori, il presule stava presentando le iniziative vaticane per il 50° anniversario della morte di Papa Pio XII. A monsignor Fisichella gli auguri di tutta la diocesi per il suo nuovo lavoro. Il rettore della pontificia Università Lateranense, finora ausiliare di Roma, è stato elevato alla dignità di arcivescovo La nomina del Papa è stata annunciata martedì scorso Roma, dono grande Il cardinale Ruini ha celebrato ieri a San Giovanni in Laterano la Messa nel 25° di episcopato La lettera del Santo Padre. Omaggio della diocesi: un’icona di Maria «Salus populi romani» o ricevuto un dono grandissimo da Giovanni Paolo II, quando egli mi ha nominato suo vicario», dono «confermato e rinnovato da Benedetto XVI», ma «un dono altrettanto grande l’ho ricevuto da Roma stessa». Lo ha sottolineato il cardinale Camillo Ruini nell’omelia della Messa (testo integrale a pagina 4) che ha presieduto ieri pomeriggio nella basilica di San Giovanni in Laterano per il suo 25° anniversario di ordinazione episcopale (che cade il 29 giugno). Un bilancio di 17 anni e mezzo al servizio della Chiesa di Roma, iniziati il 17 gennaio 1991 appunto con la nomina voluta da Giovanni Paolo II. Il suo lungo impegno ha ricevuto il ringraziamento di Benedetto XVI in una lettera, che è stata letta all’inizio della celebrazione dall’arcivescovo Luigi Moretti, vicegerente della diocesi: a pagina 3 ne pubblichiamo il testo integrale. «Nella Chiesa di Roma - scrive il Santo Padre rivolgendosi al cardinale Ruini - tutti hanno potuto constatare la sua grande capacità di lavoro, la sua fede semplice e schietta, la sua intelligente creatività pastorale, la sua fedeltà all’identità viva dell’istituzione attraverso l’unione con H « il Papa anche in mezzo alle difficoltà, il suo fiducioso e sorridente ottimismo». Ottimismo che il cardinale ha ribadito nell’omelia, invitando a guardare con coraggio alla «grande sfida che oggi dobbiamo affrontare», sfida «posta alla fede cristiana nei comportamenti e nel pensiero». Da qui l’appello a sconfiggere la «tentazione della sfiducia, nel nostro tempo il pericolo più grande per la missione del vescovo e della Chiesa». Una tentazione che «è contraria alla speranza teologale, fondata sulla forza dell’amore che Dio ha per la famiglia umana». La Messa è stata concelebrata dai cardinali Vallini, Cordero Lanza di Montezemolo, Martino, Herranz, Sebastiani, Law, Dias, Giordano, Canestri; dagli arcivescovi Fisichella, Ravasi, Plotti, Moretti, Bertello; dai vescovi ausiliari di Roma e da altri presuli che si sono uniti per festeggiare l’anniversario (tra questi il segretario generale della Cei, Betori); da circa cento sacerdoti, tra cui i presbiteri della diocesi che celebravano il 25° e 50° di sacerdozio (una quindicina); coadiutori e canonici del Capitolo Lateranense; direttori degli uffici del Vicariato; parroci prefetti. In una cattedrale di Roma affollata di fedeli, erano presenti anche autorità civili. Dopo la Comunione, alcuni fedeli della diocesi hanno presentato al cardinale Ruini l’icona di Maria «Salus populi romani» che rappresenta il dono della diocesi per i suoi 25 anni di episcopato; il cardinale ha venerato e incensato l’icona. Si tratta di un’opera dell’iconografa Roberta Boesso, ispirata alla celebre icona custodita presso la basilica romana di Santa Maria Maggiore, che il cardinale conserverà nella sua cappella personale. Un lavoro realizzato secondo la tecnica tradizionale bizantina su una base di legno massello, con «un linguaggio prettamente simbolico - spiega l’autrice - che attira all’incontro con il divino». Tra gli altri omaggi per l’anniversario, la riproduzione di una stampa del complesso del Laterano, da parte del Capitolo Lateranense, e un volume con 20 contributi di altrettanti ricercatori degli atenei romani, a cura dell’Ufficio diocesano per la pastorale universitaria. La «personale riconoscenza» del Pontefice ebbo esprimerLe personale riconoscenza per·la dedizione con cui, in questi anni, mi ha introdotto nella complessa realtà di questa amata Chiesa, accompagnan- domi nelle visite alle parrocchie, negli incontri col clero, con i poveri, con gli ammala- ti, con i giovani. Grazie per aver sostenuto il mio invito ad un serio impegno per l’edu- cazione e per aver convocato più volte in piazza San Pietro tanti fedeli per ascoltare, sostenere e incoraggiare il ministero del Romano Pontefice. In tutte queste circostanze, Ella è stata esemplarmente fedele al Suo motto episcopale: «Veritas liberabit nos». In nome di questa Verità, che è Cristo stesso, Lei si è continua- mente speso per il popolo di Dio che è in Roma. Anche per molti altri servizi resi alla Chiesa e alla società in questi venticinque anni di episcopato occorrerebbe ringraziar- La, venerato fratello. Il Signore, che conosce i cuori degli uomini, in particolare le gioie e le sofferenze dei pastori, La ricompensi come solo Lui sa fare e continui a colmarla dei suoi doni. Affido la Sua cara persona alla Vergine Maria, Salus Populi Romani, a San Giuseppe, ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, e alla vergine e martire Agnese, che ha ve- gliato sugli anni della Sua formazione nell’Almo Collegio Capranica e della cui basilica sulla via Nomentana Ella è titolare, mentre con grande affetto, invocando una rinno- vata effusione dello Spirito Santo, Le imparto una speciale Benedizione Apostolica, che volentieri estendo ai familiari, ai collaboratori e a tutte le persone care. Dalla lettera di Benedetto XVI al cardinale Ruini per il 25° anniversario di ordinazione episcopale D Supplemento di Avvenire, Responsabile: Angelo Zema Sede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a, 00184 Roma; [email protected] - www.romasette.it Telefono: 06 6988.6150/6478 Fax: 066988.6491 - Abbonamento annuo euro 48.00 (Edizione domenicale) C Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei Spa Ufficio commerciale - Via della Pigna 13a - 00186 Roma - Tel-fax 066790295 - [email protected] Pubblicità: Publicinque Roma- Cecilia Longo (06.8800846/ 392.1456835) www.romasette.it Anno XXXV • Numero 25 • Domenica 22 giugno 2008 il ringraziamento Biomedicina e diritto i temi su cui è impegnata a pontificia Accademia per la Vita è stata istituita da Giovanni Paolo II con il motu proprio Vitae mysterium l’11 Febbraio 1994. Suo compito specifico è di «studiare, informare e formare circa i principali problemi di biomedicina e di diritto, relativi alla promozione e alla difesa della vita, soprattutto nel diretto rapporto che essi hanno con la morale cristiana e le direttive del Magistero della Chiesa». Come ha scritto su L’Osservatore Romano Angel Rodriguez Luño, membro dell’Accademia, essa si impegna a «promuovere una nuova cultura della vita con l’organizzazione di congressi su tematiche di particolare rilevanza, con la produzione di pubblicazioni approfondite e documentate e con il confronto sincero e franco con le diverse istanze scientifiche, antropologiche, giuridiche ed etiche». L la scheda sui sentieri della Parola DI MARCO FRISINA te ho affidato la mia causa»: così si esprime il profeta Gere- mia affidandosi a Dio contro i suoi persecutori. Sono parole di fiducia e d’amore, di confidenza profonda in Colui che non abban- dona, che non dimentica, che non tradisce. Dio è vicino alla sofferenza del povero e del mite, pren- de le difese dell’oppresso e del perseguitato, per- ché Egli è il Dio dei poveri delle beatitudini, il Si- gnore di coloro che hanno in Lui l’unica difesa e l’unico rifugio. La persecuzione del giusto nasce dalla congiura dei malvagi, dalla connivenza di co- loro che scelgono la prepotenza come stile di vita e la violenza come legge con cui imporre la pro- pria volontà: davanti a ciò il povero non ha difesa. Ma Dio si fa suo scudo e protezione, e accoglie il grido dell’oppresso correndo in suo aiuto. Guai a coloro che scelgono di sfidare un tale difensore mettendosi contro il giusto per «farlo perire», per «toglierlo di mezzo». Cristo è venuto a prendere su di sé la causa del povero e a condividerne la vi- ta e il dolore affinché il giusto non resti mai solo nella testimonianza della verità e della giustizia. A « Dio è sempre vicino alla sofferenza dei miti Al via l’Anno paolino il 28 con Benedetto XVI enedetto XVI aprirà solennemen- te l’Anno paolino. Sabato 28, alle ore 18, presiederà i vespri della solen- nità dei Santi Pietro e Paolo nella ba- silica papale di San Paolo fuori le mu- ra. La celebrazione sarà preceduta da un triduo: giovedì 26 l’apertura, di ca- rattere ecumenico, nella medesima ba- silica, alle 17.30, con l’abate, padre Ed- mund Power. Domenica 29, alle ore 10.30, l’arciprete, cardinale Andrea Cor- dero Lanza di Montezemolo, celebrerà una Messa solenne. Alle ore 20 è in pro- gramma la processione della Catena di San Paolo, la reliquia già esposta in mo- do permanente alla venerazione dei fe- deli presso il sepolcro dell’Apostolo in un’apposita teca. Incontri e celebrazioni si susseguiran- no fino al 29 giugno del 2009, per ri- cordare i duemila anni dalla nascita di Paolo di Tarso. Venerdì scorso la basi- lica papale di San Paolo fuori le mura ha ospitato una celebrazione ecume- nica che ha visto protagonisti i cori del- le Chiese cristiane di Roma. B

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Monsignor Fisichella presidente dell’Accademia per la Vita

onsignor Rino Fisichella,rettore della pontificiaUniversità Lateranense, è

stato nominato martedì scorso daBenedetto XVI nuovo presidentedella pontificia Accademia per laVita. Succede a monsignor ElioSgreccia, che ha presentato al Papa larinunzia all’incarico per raggiuntilimiti d’età. Con la nominamonsignor Fisichella, vescovotitolare di Voghenza e finoraausiliare della diocesi di Roma, èstato elevato dal Pontefice alla

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dignità di arcivescovo. Nato aCodogno, nella diocesi di Lodi, nel1951, il nuovo responsabile deldicastero vaticano per la vita è statoordinato sacerdote nel 1976 evescovo nel 1998. È rettore della«Università del Papa» dal 2002, è trai più autorevoli teologi italiani alivello internazionale. Attualmente èinoltre membro delle Congregazioniper la dottrina della fede e delleCause dei santi; è autore e curatore dinumerosi volumi tradotti in diverselingue e di numerosi articoli perriviste scientifiche ed internazionali.Il suo ultimo libro in ordine ditempo, «Nel mondo da credenti»,illustra alcuni aspetti cruciali deldibattito che ruota attorno allapresenza dei cattolici nella vitapubblica italiana. «Particolarmentelieti» per la chiamata al nuovoincarico di monsignor Fisichella imembri del Movimento per la vita:

«Abbiamo avuto già esperienza – haaffermato il presidente Carlo Casini– del suo impegno intellettuale eorganizzativo a servizio della vitaumana. Le sue doti di intelligenza edi cuore costituiscono una garanziaaffinché la missione dell’Accademiasia realizzata nel modo più alto edefficace ». Nella stessa occasione ilMovimento ha voluto esprimere«riconoscenza e affetto» a monsignorSgreccia. L’annuncio della nominadel nuovo presidente, pubblicatocome al solito dalla Sala Stampadella Santa Sede, è stato dato daldirettore della stessa Sala Stampa,padre Federico Lombardi, nel corsodella conferenza stampa in cui,insieme ad altri relatori, il presulestava presentando le iniziativevaticane per il 50° anniversario dellamorte di Papa Pio XII. A monsignorFisichella gli auguri di tutta la diocesiper il suo nuovo lavoro.

Il rettore della pontificiaUniversità Lateranense, finoraausiliare di Roma, è stato elevatoalla dignità di arcivescovoLa nomina del Papa è stataannunciata martedì scorso

Roma, dono grandeIl cardinale Ruini ha celebrato ieri a San Giovanni in Laterano la Messa nel 25° di episcopatoLa lettera del Santo Padre. Omaggio della diocesi: un’icona di Maria «Salus populi romani»

o ricevuto un donograndissimo da GiovanniPaolo II, quando egli mi ha

nominato suo vicario», dono«confermato e rinnovato da BenedettoXVI», ma «un dono altrettanto grandel’ho ricevuto da Roma stessa». Lo hasottolineato il cardinale Camillo Ruininell’omelia della Messa (testo integrale apagina 4) che ha presieduto ieripomeriggio nella basilica di SanGiovanni in Laterano per il suo 25°anniversario di ordinazione episcopale(che cade il 29 giugno). Un bilancio di17 anni e mezzo al servizio dellaChiesa di Roma, iniziati il 17 gennaio1991 appunto con la nomina voluta daGiovanni Paolo II. Il suo lungoimpegno ha ricevuto il ringraziamentodi Benedetto XVI in una lettera, che èstata letta all’inizio della celebrazionedall’arcivescovo Luigi Moretti,vicegerente della diocesi: a pagina 3 nepubblichiamo il testo integrale. «NellaChiesa di Roma - scrive il Santo Padrerivolgendosi al cardinale Ruini - tuttihanno potuto constatare la sua grandecapacità di lavoro, la sua fede semplicee schietta, la sua intelligente creativitàpastorale, la sua fedeltà all’identità vivadell’istituzione attraverso l’unione con

H« il Papa anche in mezzo alle difficoltà, ilsuo fiducioso e sorridente ottimismo».Ottimismo che il cardinale ha ribaditonell’omelia, invitando a guardare concoraggio alla «grande sfida che oggidobbiamo affrontare», sfida «posta allafede cristiana nei comportamenti e nelpensiero». Da qui l’appello asconfiggere la «tentazione dellasfiducia, nel nostro tempo il pericolopiù grande per la missione del vescovoe della Chiesa». Una tentazione che «ècontraria alla speranza teologale,fondata sulla forza dell’amore che Dioha per la famiglia umana».La Messa è stata concelebrata daicardinali Vallini, Cordero Lanza diMontezemolo, Martino, Herranz,Sebastiani, Law, Dias, Giordano,Canestri; dagli arcivescovi Fisichella,Ravasi, Plotti, Moretti, Bertello; daivescovi ausiliari di Roma e da altripresuli che si sono uniti per festeggiarel’anniversario (tra questi il segretariogenerale della Cei, Betori); da circacento sacerdoti, tra cui i presbiteri delladiocesi che celebravano il 25° e 50° disacerdozio (una quindicina);coadiutori e canonici del CapitoloLateranense; direttori degli uffici delVicariato; parroci prefetti. In unacattedrale di Roma affollata di fedeli,erano presenti anche autorità civili.Dopo la Comunione, alcuni fedelidella diocesi hanno presentato alcardinale Ruini l’icona di Maria «Saluspopuli romani» che rappresenta ildono della diocesi per i suoi 25 anni diepiscopato; il cardinale ha venerato eincensato l’icona. Si tratta di un’operadell’iconografa Roberta Boesso, ispirataalla celebre icona custodita presso labasilica romana di Santa MariaMaggiore, che il cardinale conserverànella sua cappella personale. Un lavororealizzato secondo la tecnicatradizionale bizantina su una base dilegno massello, con «un linguaggioprettamente simbolico - spiega l’autrice- che attira all’incontro con il divino».Tra gli altri omaggi per l’anniversario,la riproduzione di una stampa delcomplesso del Laterano, da parte delCapitolo Lateranense, e un volume con20 contributi di altrettanti ricercatoridegli atenei romani, a cura dell’Ufficiodiocesano per la pastoraleuniversitaria.

La «personale riconoscenza» del Ponteficeebbo esprimerLe personale riconoscenza per·la dedizione con cui, in questi anni,mi ha introdotto nella complessa realtà di questa amata Chiesa, accompagnan-

domi nelle visite alle parrocchie, negli incontri col clero, con i poveri, con gli ammala-ti, con i giovani. Grazie per aver sostenuto il mio invito ad un serio impegno per l’edu-cazione e per aver convocato più volte in piazza San Pietro tanti fedeli per ascoltare,sostenere e incoraggiare il ministero del Romano Pontefice.In tutte queste circostanze, Ella è stata esemplarmente fedele al Suo motto episcopale:«Veritas liberabit nos». In nome di questa Verità, che è Cristo stesso, Lei si è continua-mente speso per il popolo di Dio che è in Roma. Anche per molti altri servizi resi allaChiesa e alla società in questi venticinque anni di episcopato occorrerebbe ringraziar-La, venerato fratello. Il Signore, che conosce i cuori degli uomini, in particolare le gioiee le sofferenze dei pastori, La ricompensi come solo Lui sa fare e continui a colmarla deisuoi doni. Affido la Sua cara persona alla Vergine Maria, Salus Populi Romani, a SanGiuseppe, ai Santi Apostoli Pietro e Paolo, e alla vergine e martire Agnese, che ha ve-gliato sugli anni della Sua formazione nell’Almo Collegio Capranica e della cui basilicasulla via Nomentana Ella è titolare, mentre con grande affetto, invocando una rinno-vata effusione dello Spirito Santo, Le imparto una speciale Benedizione Apostolica, chevolentieri estendo ai familiari, ai collaboratori e a tutte le persone care.

Dalla lettera di Benedetto XVI al cardinale Ruiniper il 25° anniversario di ordinazione episcopale

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Supplemento di Avvenire, Responsabile: Angelo ZemaSede: Piazza San Giovanni in Laterano 6a, 00184 Roma; [email protected] - www.romasette.itTelefono: 06 6988.6150/6478 Fax: 066988.6491 - Abbonamento annuo euro 48.00 (Edizione domenicale)

C Corr. Postale n. 6270 intestato a Avvenire - Nei SpaUfficio commerciale - Via della Pigna 13a - 00186 Roma- Tel-fax 066790295 - [email protected]à: Publicinque Roma- Cecilia Longo(06.8800846/ 392.1456835)

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Anno XXXV • Numero 25 • Domenica 22 giugno 2008

il ringraziamento

Biomedicina e dirittoi temi su cui è impegnata

a pontificia Accademia per la Vita èstata istituita da Giovanni Paolo II

con il motu proprio Vitae mysterium l’11 Febbraio 1994. Suo compitospecifico è di «studiare, informare eformare circa i principali problemi dibiomedicina e di diritto, relativi allapromozione e alla difesa della vita,soprattutto nel diretto rapporto cheessi hanno con la morale cristiana e ledirettive del Magistero della Chiesa».Come ha scritto su L’OsservatoreRomano Angel Rodriguez Luño,membro dell’Accademia, essa siimpegna a «promuovere una nuovacultura della vita con l’organizzazionedi congressi su tematiche di particolarerilevanza, con la produzione dipubblicazioni approfondite edocumentate e con il confronto sinceroe franco con le diverse istanzescientifiche, antropologiche, giuridicheed etiche».

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la scheda

sui sentieri della Parola

DI MARCO FRISINA

te ho affidato la mia causa»: così si esprime il profeta Gere-mia affidandosi a Dio contro i suoi persecutori. Sono parole

di fiducia e d’amore, di confidenza profonda in Colui che non abban-dona, che non dimentica, che non tradisce. Dio èvicino alla sofferenza del povero e del mite, pren-de le difese dell’oppresso e del perseguitato, per-ché Egli è il Dio dei poveri delle beatitudini, il Si-gnore di coloro che hanno in Lui l’unica difesa el’unico rifugio. La persecuzione del giusto nascedalla congiura dei malvagi, dalla connivenza di co-loro che scelgono la prepotenza come stile di vitae la violenza come legge con cui imporre la pro-pria volontà: davanti a ciò il povero non ha difesa.Ma Dio si fa suo scudo e protezione, e accoglie ilgrido dell’oppresso correndo in suo aiuto. Guai acoloro che scelgono di sfidare un tale difensoremettendosi contro il giusto per «farlo perire», per«toglierlo di mezzo». Cristo è venuto a prenderesu di sé la causa del povero e a condividerne la vi-ta e il dolore affinché il giusto non resti mai solonella testimonianza della verità e della giustizia.

Dio è sempre vicino alla sofferenza dei miti

Al via l’Anno paolinoil 28 con Benedetto XVI

enedetto XVI aprirà solennemen-te l’Anno paolino. Sabato 28, alle

ore 18, presiederà i vespri della solen-nità dei Santi Pietro e Paolo nella ba-silica papale di San Paolo fuori le mu-ra. La celebrazione sarà preceduta daun triduo: giovedì 26 l’apertura, di ca-rattere ecumenico, nella medesima ba-silica, alle 17.30, con l’abate, padre Ed-mund Power. Domenica 29, alle ore10.30, l’arciprete, cardinale Andrea Cor-dero Lanza di Montezemolo, celebreràuna Messa solenne. Alle ore 20 è in pro-gramma la processione della Catena diSan Paolo, la reliquia già esposta in mo-do permanente alla venerazione dei fe-deli presso il sepolcro dell’Apostolo inun’apposita teca.Incontri e celebrazioni si susseguiran-no fino al 29 giugno del 2009, per ri-cordare i duemila anni dalla nascita diPaolo di Tarso. Venerdì scorso la basi-lica papale di San Paolo fuori le muraha ospitato una celebrazione ecume-nica che ha visto protagonisti i cori del-le Chiese cristiane di Roma.

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Consiglio presbiterale diocesano: l’esortazione ai sacerdotia formare testimoni per rispondere alle attese della genteDI CLAUDIO TANTURRI

on Carlo Graziani, già rettore del Minore e parroco a SanFrumenzio (morto nel 1980), il vescovo Plinio Pascoli,prima rettore al Minore e al Maggiore e poi ausiliare del

settore Centro (morto nel 1999) e don Andrea Santoro, parrocoe «fidei donum» della diocesi (ucciso nel 2006 in Turchia). Sonoqueste le tre figure sacerdotali che, «per “romanità” e valore dellatestimonianza di fede», sono state richiamate da monsignorAngelo De Donatis durante l’ultimo incontro annuale delConsiglio presbiterale diocesano. L’assemblea si è riunita lunedì17, alla presenza del cardinale Ruini e del vicegerente Moretti, eha discusso delle «Aspettative dei fedeli nei confronti delsacerdote nel contesto socio-religioso attuale». Monsignor DeDonatis ha parlato del presbitero, «quale primo responsabiledella comunità cristiana», rispetto «allo stile della sua presenza»e alla «variegata moltitudine di “domande” dei fedeli». Traqueste, il parroco di San Marco Evangelista a piazza Venezia, haindicato le priorità: «L’esigenza di vita spirituale», ad esempio,ma anche «di speranza» e di «ascolto delle vicende della vita».Necessità che hanno bisogno di interloquire con «cuori espertidi cose umane». Perché «il presbitero vede le cose dal punto divista del Signore e dunque le persone si aspettano da lui l’aiuto a

Drelativizzare il problematico e a vederlo in un contesto piùampio e positivo». Nell’incontro si è tracciato un bilancio delpercorso compiuto dall’organismo diocesano in quest’ultimoanno pastorale, ma sono state lanciate anche le sfide per ilprossimo. L’arcivescovo Moretti ha esortato a «rifletteresull’esigenza di destrutturazione della proposta pastorale». «Unanecessità figlia del nostro tempo - ha affermato - che ci invita apotenziare la capacità a entrare nelle attese vere della gente,senza troppi schemi». «Fare sintesi della complessità eindirizzare la comunità verso la semplicità» sono, inquest’orizzonte, le «logiche operative» suggerite dal cardinaleRuini ai sacerdoti per rispondere ai «mutamenti strutturali diquesti anni». Dalla loro parte i preti di Roma «hanno dellecaratteristiche che fanno guardare positivamente al futuro»:«Siete in buona comunione - ha detto infatti il porporato -,giovani, disincantati, plurali e soprattutto fiduciosi». Un trattoquest’ultimo, ha confidato, «che negli ultimi anni si è un po’affievolito». «È dunque urgente rialzare il livello della fiducia». Èanche da qui che passa «la formazione di testimoni veri: capacidi filtrare le attese della gente, di tracciare un itinerariodall’oggettività delle situazioni». In sintesi: «Di "governare" inanni in cui i continui mutamenti hanno messo in discussionepersino la plausibilità della proposta cristiana».

amiglie inpreghiera peril Papa e per il

suo pontificato. Èl’immagine dilunedì sera, inpiazza San Pietro(nella foto), graziealla vegliapromossa dalMovimentodell’AmoreFamiliare, con ilsostegno delladiocesi di Roma. Ilcardinale AngeloComastri, vicariodi Sua Santità perla Città delVaticano, haguidato la veglia,con la recita delRosario meditato.È una delle treiniziative dipreghiera a livellodiocesano cheogni anno

vengono animate dal Movimento, fondato da donStefano Tardani. Accanto a questa attività, vengonosvolte attività di solidarietà e di volontariato rivolteai bisogni delle famiglie e proposti incontri diamicizia e di spiritualità tra sacerdoti e tra sacerdotie famiglie. Intenso l’impegno di accompagnamentorivolto alle giovani famiglie.

F

Pubblichiamo il testointegrale della letterache il cardinale CamilloRuini, vicario del SantoPadre per la diocesi diRoma, ha indirizzato al-la diocesi in occasionedella «Giornata della ca-rità del Papa».

arissimi,domenica 29 giu-gno, solennità dei

Santi Apostoli Pietro ePaolo, Patroni di Roma,celebreremo insieme a tut-te le altre Diocesi d’Italiala «Giornata della Caritàdel Papa».Il Santo Padre BenedettoXVI si preoccupa profon-damente di quanti si tro-vano nella necessità e nel-la sofferenza. La nostrapreghiera accompagna laSua missione di Vescovo diRoma e di Pastore univer-

sale della Chiesa. Deside-riamo inoltre aiutare il Pa-pa, Vescovo della Chiesache è chiamata a «presie-dere nella carità», anchecon un segno tangibile del-la nostra condivisione perla sua universale sollecitu-dine.Ben conoscendo la genero-sità del popolo romano, in-vito tutti i fedeli a pregareper il Papa nelle SanteMesse di domenica 29 giu-gno e a partecipare con lapropria offerta al serviziodi carità del Successore diPietro. Sarà un modo con-creto di far sentire al San-to Padre, la nostra vici-nanza e il nostro affetto.Raccomando dunque a tut-te le comunità parrocchia-li, le comunità religiose, airesponsabili delle Rettoriee Cappellanie e a tutti i fe-deli di contribuire alla col-

letta per la carità del Pa-pa che avrà luogo domeni-ca 29 giugno in tutte lechiese nelle quali si cele-bra la S. Messa.I soci del Circolo San Pie-tro, secondo una anticatradizione, saranno attiva-mente impegnati a pro-muovere questa iniziativa,operando al servizio dellaChiesa di Roma.La raccolta del cosiddetto«Obolo di San Pietro» po-trà quindi essere conse-gnata a loro oppure diret-tamente versata pressol’Amministrazione del Vi-cariato di Roma in PiazzaS. Giovanni in Laterano,6/A.Fiducioso di una vostra ge-nerosa risposta vi salutocon affetto e chiedo per voila benedizione del Signo-re.

Card. Camillo Ruini

C

Il cardinale Ruini:«Far sentire affettoe vicinanzaa Benedetto XVI»

«Carità del Papa»:un corale sostegno

dati relativi al 2007 segnano unulteriore aumento delle offerteprovenienti dalle diocesi italiane,

passate da 2.854.462,97 euro del 2006 a3.450.416,04 euro del 2007. Unincremento molto significativo, pari al20,87%, mentre l’incremento del 2006rispetto al 2005 era stato dell’8,65%. Sonoi dati di quello che tradizionalmenteviene definito come l’«Obolo di SanPietro», l’insieme delle offerte chevengono raccolte per la «carità del Papa»,da destinare per i bisogni di persone epopolazioni bisognose secondo ledecisioni del Santo Padre. E la Giornataper la carità del Papa 2008 è ormaiprossima, come già annunciato qualchesettimana fa da Roma Sette. Si celebra nellediocesi di tutto il mondo il 29 giugnoprossimo, nel giorno della solennità deisanti apostoli Pietro e Paolo, patroni diRoma, che cade di domenica. Per i vescoviitaliani, la Giornata «costituiràun’occasione preziosa per rinnovarel’espressione dei legami profondissimi cheuniscono le nostre Chiese particolari alsuccessore di Pietro, e che si

I concretizzano anche nel sostegnoeconomico alle attività del suo ministerodi pastore della Chiesa universale». «Lanostra preghiera - scrive il cardinalevicario Ruini nella lettera chepubblichiamo integralmente accanto -accompagna la sua missione di Vescovo diRoma e di Pastore universale della Chiesa.Desideriamo inoltre aiutare il Papa,Vescovo della Chiesa che è chiamata a"presiedere nella carità", anche con unsegno tangibile della nostra condivisioneper la sua universale sollecitudine».Infatti, domenica prossima in tutte lechiese di Roma verranno raccolte offerte aquesto scopo. Va ricordato che, oltre allemodalità indicate (tra cui il versamentodiretto all’amministrazione del Vicariatodi Roma), è possibile effettuare le offerteanche con la carta di credito, e si puòsubito procedere ad una «donazione online» a sostegno della missione apostolicae caritativa del successore di Pietro. Sulsito vaticano (www.vatican.va), spiegal’agenzia Sir, le «istruzioni in rete» sonodisponibili in sei lingue (italiano,francese, inglese, tedesco, spagnolo,

portoghese).Come «legalizzazione dei contributi inmaniera continua e precisa», riferisce il Sircitando in merito un volume sull’Obolocurato da Igino Giordani, l’Obolo odiernosi può far risalire agli anglosassoni: alla fi-ne del secolo VIII, dopo la loro conversio-ne, si sentirono talmente legati al vescovodi Roma che decisero di inviare in manie-ra stabile una somma annuale, frutto delcontributo di ogni famiglia. Nacque così il«denarius Sancti Petri» («elemosina a SanPietro»), che ben presto si diffuse nei Pae-si europei. Intanto, l’afflusso a Roma deipellegrini anglosassoni provocò la fonda-zione di una sorta di casa del pellegrino,forse la prima delle «Scholae peregrino-rum», con chiesa, alloggi e apposite strut-ture per l’assistenza materiale e spirituale.Si chiamò «Schola Saxonum» e diede ilnome a un quartiere, «Burnus Saxonum»,ancora oggi chiamato Borgo, adiacente alVaticano. Con la conquista dei Normanni,l’istituzione si consolidò per opera di Gu-glielmo il Conquistatore: la riscossionedel denaro avveniva, di solito, in occasio-ne della festa di San Pietro. (R. S.)

Domenica 29 si celebra l’annualeGiornata con la tradizionaleraccolta di offerte nelle chiese

La destinazione per i più poverii chiama «Obolo di San Pietro» l’aiu-to economico che i fedeli offrono al

Santo Padre, come «segno di adesionealla sollecitudine del successore di Pie-tro per le molteplici necessità dellaChiesa universale e per le opere di ca-rità in favore dei più bisognosi». Le of-ferte dei fedeli al Papa sono destinatealle opere ecclesiali, alle iniziative u-manitarie e di promozione sociale, co-me anche al sostentamento delle atti-vità della Santa Sede. Il Pontefice, co-

S me Pastore di tutta la Chiesa, si preoc-cupa anche delle necessità materiali didiocesi povere, istituti religiosi e fedeliin gravi difficoltà: tra i destinatari degliaiuti figurano infatti poveri, bambini,anziani, emarginati, vittime di guerre edisastri naturali, senza contare gli aiutiparticolari a vescovi o diocesi in situa-zione di necessità, nell’ambito ad e-sempio dell’educazione cattolica, maanche dell’assistenza a profughi e mi-granti. (Sir)

«Essere missionari? Davvero una grazia»DI ILARIA MULÈ

a fraternità sacerdotale deiMissionari di San CarloBorromeo è in festa. Ieri il

vescovo Mauro Piacenza,segretario della congregazioneper il Clero, ha presiedutol’ordinazione di quattro nuovisacerdoti. Circondati dallapreziosità e monumentalità deicolonnati, degli affreschi e deimosaici, Accursio Ciaccio,Stefano Don, Gabriele Foti eFranco Soma hanno percorsola navata centrale della basilicapapale di Santa MariaMaggiore rispondendo con lavita alla sequela di Cristo. Illoro è un invio missionario,secondo il carisma di

Comunione e Liberazione.Don Accursio, 32 anni,milanese d’origine, è già dalloscorso agosto come diacono adAttleboro, nella periferia diBoston (Stati Uniti). Vuoleportare nel Massachusetts,nella parrocchia di SaintJoseph, quel che ha imparatoda don Giussani: l’entusiasmoper il creato, l’indagine sulperché delle cose, la prontezzadella ragione e la verità delcuore. Infatti afferma:«Missione per me significa farcapire l’unità tra la vita di fedee la vita quotidiana a gente chemagari va a Messa ladomenica, ma non è abituata achiedersi le ragioni per cui lofa».

Anche il mito americano puòaver bisogno di integrazionievangeliche: ecco il valoredella testimonianza. «Il nostrocompito principale qui èl’educazione - racconta -perché il rischio è di trovarsicon una società protestante emoralistica, attenta magari allaforma, ma non al senso dellavita». Anche don Stefano, nato33 anni fa a Tricesimo, inprovincia di Udine, chediventerà viceparroco di SantaMaria del Rosario ai MartiriPortuensi, si pone la questioneeducativa come prioritaria: «Illavoro più difficile è quellocon i ragazzi delle superiori,un’età critica - sottolinea -,perché spesso si allontanano

dalla Chiesa». Laureato iningegneria a 24 anni, donGabriele lavorerà nella sededella Fraternità. Non andrà incapo al mondo, resterà aRoma. «Il compito di chiconsacra la vita a Dio è starecon lui», dice.La totalità del rapporto conDio diventa totalità nellerelazioni con il prossimo. DonFranco, 29 anni, invece andrà aWashington e sarà un amicoper tutti: «Essere missionarioper me significa essere vicinoalle persone, far lorocompagnia, portando il lorodestino. E questo è veramenteuna grazia». Con loro sarannoordinati diaconi DanieleDizione e Pietro Rossotti.

L

Le testimonianze dei quattrosacerdoti della Fraternitàdi San Carlo Borromeoordinati ieri nella basilicadi Santa Maria Maggiore

la scheda

Famiglie in preghieraper il Pontefice

Le macerie dopo il terremoto che, nel mese di maggio, ha colpito la Cina. Anche alle vittime dei disastri naturali arriva la «carità del Papa»

2 Domenica22 giugno 2008

Page 3: Roma, dono  · PDF fileLa lettera del Santo Padre. Omaggio della diocesi: ... ebbo esprimerLe personale riconoscenza per·la dedizione con cui, in questi anni,

Pubblichiamo il testo integrale della letterache il Santo Padre Benedetto XVI haindirizzato al cardinale vicario Camillo Ruiniin occasione del suo venticinquesimoanniversario di ordinazione episcopale.

enerato fratello cardinale Camillo Ruini vi-cario generale per la diocesi di Roma,sono trascorsi venticinque anni da quel 29

giugno 1983, solennità dei Santi Apostoli Pietro ePaolo, in cui Ella, nella cattedrale di Reggio Emi-lia, per l’imposizione delle mani del compianto ve-scovo monsignor Gilberto Baroni, ricevette l’ordi-nazione episcopale. Lei ha lodevolmente scelto dicelebrare questo giubileo insieme con i presbiteridella diocesi di Roma che pure festeggiano que-st’anno significativi anniversari. Pertanto, in que-sta felice circostanza, desidero unirmi spiritual-mente a Lei, caro e venerato fratello, nel rendi-mento di grazie a Dio ricordando le tappe del Suofruttuoso ministero episcopale.Innanzitutto i primi tre anni nella Sua diocesi diReggio Emilia - Guastalla, quale vescovo ausiliare,con il titolo dell’antica Chiesa di Nepte. EssendoElla un sacerdote già ben noto e stimato, i fedelireggiani e guastallesi furono lieti di vederLa qualeprimo collaboratore di monsignor Baroni nella gui-da pastorale di quella Chiesa, con il particolarecompito di seguire la formazione e la promozionedel laicato e la celebrazione del Sinodo diocesano,il cui tema era «L’annuncio del Vangelo oggi interra reggiana e guastallese». In quegli anni fu in-tenso anche il Suo impegno come vice presidentedel Comitato promotore del Convegno nazionaledella Chiesa italiana a Loreto. Vedendo in Lei unvescovo fedele e saggio, intelligente e lungimirante,il mio venerato predecessore Giovanni Paolo II, nel

V

giugno 1986, La nominò segretario generale dellaConferenza Episcopale Italiana. Da allora e fino al7 marzo dello scorso anno Ella ha servito ininter-rottamente l’Episcopato italiano, in modo partico-lare a partire dal 1991, quando divenne presidentedella Cei. Come ho avuto modo di osservare nellamia Lettera indirizzataLe il 23 marzo 2007, Ellaha trasmesso con coraggio e tenacia le indicazionimagisteriali e pastorali del successore di Pietro,mostrando grande sollecitudine nell’aiutare i con-fratelli a recepirle e a renderle operative.Il motivo per il quale ora mi preme soprattutto rin-graziarLa, signor cardinale, è però il Suo impegnoal servizio della Chiesa di Roma. Era il 17 gennaio1991 quando il Servo di Dio Giovanni Paolo II Lachiamò a succedere al compianto Cardinale UgoPoletti affidandoLe - così scriveva l’amato Pontefi-ce - «ciò che ho di più mio e di più caro: Roma a-postolica, coi suoi incomparabili tesori di spiritua-lità cristiana e di tradizione cattolica; con le sueforze vive di sacerdoti, di comunità religiose, di lai-

ci impegnati; ma anche con le sue innumerevoli e-sperienze umane, con i suoi mille fermenti e con isuoi problemi, con le sue certezze e le sue inquietu-dini, con le sue realizzazioni e le sue attese». Eglisapeva di trovare in Lei «un collaboratore esperto,fidato, generoso» (ibid.), che ha saputo posporreogni altro interesse alla cura assidua e affettuosadella diocesi. E la medesima collaborazione Ella hapoi offerto a me in questi anni.Nella Chiesa di Roma tutti hanno potuto constata-re la Sua grande capacità di lavoro, la Sua fedesemplice e schietta, la Sua intelligente creativitàpastorale, la Sua fedeltà all’identità viva dell’istitu-zione attraverso l’unione con il Papa anche in mez-zo alle difficoltà, il Suo fiducioso e sorridente otti-mismo. Un fervido ringraziamento giunga dunquea Lei, venerato fratello, per quanto ha operato finoad oggi in questa amata diocesi. Innanzitutto peraver portato a termine, nel 1993, il Sinodo dioce-sano. Dopo la prima fase guidata dal Suo predeces-sore, Ella condusse la seconda promuovendo il piùampio coinvolgimento delle parrocchie e di tutte lealtre realtà ecclesiali presenti nell’Urbe, particolar-mente attraverso le Assemblee presinodali di prefet-tura, ed intessendo, attraverso l’iniziativa denomi-

nata «Confronto con la Città», un dialogo apertoall’intera cittadinanza sui problemi più importantie complessi della Roma di oggi. Guidò, infine, lacelebrazione della medesima assise fino alla reda-zione del Libro del Sinodo. Quel Libro, che tantodeve a Lei, anche oggi rimane attuale per indivi-duare le vie atte a favorire un incontro reale conCristo negli ambiti di azione pastorale privilegiatigià allora dalla Chiesa di Roma: la famiglia, i gio-vani, la responsabilità sociale, economica e politi-ca, la cultura. Per attuare quelle indicazioni, moltimomenti di riflessione e dialogo sui principali temidi fede e di programmazione pastorale si svolgonotuttora nella basilica di San Giovanni in Laterano.Penso ai «Dialoghi in Cattedrale» e agli annualiConvegni ecclesiali, ai quali ho voluto personal-mente intervenire da quando sono stato chiamatoalla Cattedra di Pietro.Tra gli impegni di questi anni di episcopato a diret-to servizio del vescovo di Roma, come non menzio-nare la preparazione e la celebrazione della Missio-ne cittadina in preparazione al Grande Giubileodel 2000? Missione che ha visto il popolo di Dionon solo destinatario ma attivo protagonista. Poi lostesso Giubileo, che ha avuto il suo momento di

maggiore evidenza nella XX Giornata mondialedella gioventù: indimenticabile esperienza di Chie-sa per la quale molto si deve alla diocesi di Roma.Ma una speciale parola di apprezzamento si deveal Suo ordinario ministero episcopale. Nel corso de-gli anni, Ella ha accompagnato all’ordinazione484 presbiteri diocesani e ha favorito con varie ini-ziative la realizzazione di ben 57 nuove chiese par-rocchiali, di due luoghi sussidiari di culto e dellachiesa del Collegio dei Santi Martiri Coreani. ALei, signor cardinale, è dovuta pure la possibilitàche numerose comunità cattoliche provenienti daaltre nazioni del mondo hanno avuto di poter di-sporre in Roma di una chiesa per le loro celebrazio-ni e per mantenere vivi i rapporti con i connazio-nali e le terre di origine. Desidero ancora ringra-ziarLa per quanto ha fatto per i sacerdoti, i diaco-ni, i religiosi e le religiose, i seminaristi, le aggrega-zioni laicali e tutto il popolo di Dio della diocesi diRoma: in questi anni essa è cresciuta nella comu-nione e nella consapevolezza dell’urgenza dellamissione. Al riguardo, debbo esprimerLe personalericonoscenza per·la dedizione con cui, in questianni, mi ha introdotto nella complessa realtà diquesta amata Chiesa, accompagnandomi nelle vi-

site alle parrocchie, negli incontricol clero, con i poveri, con gli am-malati, con i giovani. Grazie per a-ver sostenuto il mio invito ad unserio impegno per l’educazione eper aver convocato più volte inpiazza San Pietro tanti fedeli per a-scoltare, sostenere e incoraggiare ilministero del Romano Pontefice.In tutte queste circostanze, Ella èstata esemplarmente fedele al Suomotto episcopale: «Veritas libera-bit nos». In nome di questa Ve-rità, che è Cristo stesso, Lei si ècontinuamente speso per il popolodi Dio che è in Roma. Anche permolti altri servizi resi alla Chiesa ealla società in questi venticinqueanni di episcopato occorrerebbe rin-graziarLa, venerato fratello. Il Si-gnore, che conosce i cuori degli uo-mini, in particolare le gioie e le sof-ferenze dei pastori, La ricompensicome solo Lui sa fare e continui acolmarla dei suoi doni.Affido la Sua cara persona allaVergine Maria, Salus Populi Ro-mani, a San Giuseppe, ai Santi A-postoli Pietro e Paolo, e alla verginee martire Agnese, che ha vegliatosugli anni della Sua formazionenell’Almo Collegio Capranica e del-la cui basilica sulla via NomentanaElla è titolare, mentre con grandeaffetto, invocando una rinnovataeffusione dello Spirito Santo, Leimparto una speciale BenedizioneApostolica, che volentieri estendo aifamiliari, ai collaboratori e a tuttele persone care.

Benedetto XVI

Tutti hanno potuto constatarela sua fede semplice e schietta,la sua intelligente creativitàpastorale, il fiducioso ottimismo

3Domenica22 giugno 2008

LA L

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Il Santo Padre scriveal cardinale Camillo Ruini:«Ella ha trasmesso con coraggioe tenacia le indicazionimagisteriali e pastoralidel successore di Pietro»

«Ella è stata esemplarmentefedele al Suo motto episcopale:"Veritas liberabit nos"In nome di questa Verità,Lei si è continuamente spesoper il popolo di Dio»

Grazie per lafedeltà alla Chiesa

Missione cittadina (1997): il cardinale consegna il Vangelo di Marco a una famiglia romana

«Come non menzionarela preparazione e la celebrazionedella Missione cittadina?Missione che ha visto il popolodi Dio non solo destinatarioma attivo protagonista»

Grazie per lafedeltà alla Chiesa

Page 4: Roma, dono  · PDF fileLa lettera del Santo Padre. Omaggio della diocesi: ... ebbo esprimerLe personale riconoscenza per·la dedizione con cui, in questi anni,

L’O

MELI

A io continua ad attirare a sé in modospeciale questa nostra Chiesa eCittà di Roma, come tante volte in

questi anni ho potuto toccare con mano». Loha detto il cardinale vicario Camillo Ruini,nell’omelia della Messa presieduta nelpomeriggio di ieri, nella basilica di SanGiovanni in Laterano, per il suo 25°anniversario di episcopato. Pubblichiamo iltesto integrale dell’omelia, che da domanisarà scaricabile anche dal sito www.romasette.it.

Signori Cardinali, cari Fratelli nell’episcopato, O-norevoli Autorità, carissimi sacerdoti, diaconi, semi-naristi, carissime religiose, e voi tutti fratelli e sorel-le amati nel Signore, questa S. Messa di ringrazia-mento per i 25 anni del mio episcopato, nella qualecelebrano il loro Giubileo anche molti cari fratellinel sacerdozio, giunge non molto tempo dopo quellacelebrata in questa Basilica il 7 dicembre 2004, peril mio 50° di sacerdozio. Cercherò dunque di nonripetere ciò che ho detto in quella occasione e misoffermerò piuttosto sui 17 anni e mezzo del mioministero di Vicario del Santo Padre per la Diocesidi Roma.Ho ricevuto un dono grandissimo da Giovanni Pao-lo II quando, il 17 gennaio 1991, egli mi ha nomi-nato suo Vicario. Per esprimere questo dono non c’èdi meglio che rileggere un brano della Lettera che e-gli mi scrisse in quella circostanza: «Ho deciso di af-fidarLe… ciò che ho di più mio e di più caro: Romaapostolica, coi suoi incomparabili tesori di spiritua-lità cristiana e di tradizione cattolica; con le sue for-ze vive di sacerdoti, di comunità religiose, di laiciimpegnati; ma anche con le sue innumerevoli espe-rienze umane, con le sue certezze e le sue inquietu-dini, con le sue realizzazioni e le sue attese». Questodono grandissimo mi è stato confermato e rinnovatoda Benedetto XVI, che oggi con straordinaria bontàha voluto aggiungervi l’ulteriore dono della Letteradi cui è stata data lettura. All’uno e all’altro Succes-sore di Pietro va dunque la mia personale totalegratitudine.Ma in tutti questi anni un dono in qualche modoaltrettanto grande l’ho ricevuto da Roma stessa, Ro-ma Diocesi e Roma Città: questo dono l’ho compre-so un poco per volta e sempre di più. Terminato ilmio servizio di Cardinale Vicario confido di gustar-lo e assaporarlo ancora meglio, ritornandovi neglianni che mi rimangono con la memoria e con lapreghiera.Come letture di questa S. Messa ho preferito nonscegliere da me ma rimanere fedele al corso dell’an-no liturgico. Mi trovo così a commentare un testodel Vangelo al quale non avrei pensato, ma chedarà l’impronta a questa omelia. Dice Gesù ai suoidiscepoli: «Non temete gli uomini,… non abbiatepaura di quelli che uccidono il corpo, ma non han-no potere di uccidere l’anima; temete piuttosto Co-lui che ha il potere di far perire e l’anima e il corponella Geenna». Pertanto, «quello che vi dico nelletenebre ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’o-recchio predicatelo sui tetti». Un commento esisten-ziale a questo testo, da parte di un Vescovo, lo haofferto Giovanni Paolo II nel suo libro Alzatevi,Andiamo!, nel capitolo intitolato «Dio e il corag-gio». Egli cita le parole pronunciate in tempi difficilidal Cardinale Primate di Polonia Stefan Wyszynski:«Per un Vescovo la mancanza di fortezza è l’iniziodella sconfitta. Può continuare a essere apostolo?Per un apostolo, infatti, è essenziale la testimonian-za resa alla Verità! E questo esige sempre la fortez-za», e ancora, «la più grande mancanza dell’aposto-lo è la paura. A destare la paura è la mancanza difiducia nella potenza del Maestro; è questa che op-prime il cuore e stringe la gola».Personalmente non ho certo vissuto esperienzedrammatiche come quelle dei Cardinali Stefan Wy-szynski e Karol Wojtyla; tanto meno come quella delProfeta Geremia che abbiamo ascoltato nella primalettura: «Sentivo le insinuazioni di molti: "Terroreall’intorno! Denunciatelo e lo denunceremo"». O-gni Vescovo tuttavia, nel suo tempo e nelle sue si-tuazioni di vita e di ministero, ha bisogno di alme-no un poco di fortezza e anch’io ne ho avuto biso-gno, a Reggio Emilia e poi qui a Roma. Mi permet-to di soffermarmi su questo aspetto, del quale di so-lito si parla poco. Quando poi se ne parla si pensasubito alla fortezza o al coraggio rivolto per così dire«verso l’esterno», soprattutto verso la pressione eser-citata dalla «opinione pubblica», così come questa è

interpretata, e non di rado «costruita», dai mezzi dicomunicazione. È indispensabile, per un Vescovo,sottrarsi alla sudditanza nei confronti di questo ge-nere di pressione e a tal fine è importante ricordareche la verità che ci è stata donata e affidata, quellaverità che in ultima analisi è Cristo stesso, conta e«pesa» molto di più di qualsiasi opinione. In realtà,per me questo è stato, tutto sommato, un problemaabbastanza lieve: come ho detto scherzosamenteparlando ad alcuni Confratelli Vescovi quando pen-savo che non ci fossero altri ascoltatori, «le pallottoledi carta non fanno molta paura». Difficile mi è sta-to, piuttosto, riuscire a congiungere, anche nel mododi esprimermi e di comunicare, la fermezza con l’a-more.L’esercizio della fortezza, da parte di un Vescovo, ècomunque più spesso necessario, e anche più impe-gnativo, nel «governo» quotidiano della Diocesi, do-ve non si ha a che fare solo con le opinioni, ma conle persone. Qui le certezze sono più difficili, mentre

più forte è il bisogno di rendere tangibile che quelloche facciamo e decidiamo lo facciamo e decidiamoper amore, ricercando cioè il bene sia della comu-nità sia delle persone interessate. È questo, forse, ilmaggior peso quotidiano di un Vescovo, non dico lasua croce più grande - questa infatti sono i suoi per-sonali peccati - ma la più «immediata».Un ultimo pensiero riguardo al coraggio del Vescovoritorna alla fortezza nell’annuncio e nella testimo-nianza pubblica della fede. Sono stato assai aiutatoe stimolato sotto questo profilo dal mio compito diVicario del Santo Padre, in concreto dall’esempioche ho ricevuto da Giovanni Paolo II e da Benedet-to XVI: in molte occasioni ho percepito quasi fisica-mente che sarebbe stato ingiusto lasciarli soli. Giàprima, quando non ero ancora Vescovo, ho avuto lastessa sensazione nei confronti di Paolo VI. Essere afianco del Papa nell’annuncio e testimonianza dellafede, specialmente quando questi sono scomodi e ri-chiedono coraggio, è in realtà il compito di ogni Ve-scovo, un aspetto essenziale della collegialità episco-pale. Mi permetto di dire che se tutto il Corpo epi-scopale fosse stato forte ed esplicito sotto questo pro-filo, varie difficoltà, nella Chiesa, sarebbero statemeno gravi e che anche per il futuro questa può es-sere una via efficace per ridimensionarle e superar-le.Il ministero del Vescovo chiaramente non è fatto so-lo di coraggio: in concreto è molte cose, ma anzitut-to è «amoris officium» (S. Agostino, In Evange-lium Iohannis tractatus, 123,5), compito e dove-re di amore. Questa sera, piuttosto che del poco a-more che ho dato, vorrei parlare del grande amoreche ho ricevuto dalla Chiesa e dalla Città di Roma,in concreto da tante persone da me conosciute o an-che che direttamente non conoscevo. È questo unaiuto immenso, un immenso sostegno, che dobbia-mo saper vedere. È più facile, infatti, fermarsi alleostilità, o semplicemente alle tensioni, che non pos-sono mancare, e non vedere abbastanza tutto il be-ne di cui un Vescovo è fatto oggetto, molto al di làdelle proprie doti e dei meriti personali, semplice-mente per l’ufficio che ricopre: un ufficio che, direi,«attira l’amore». Questo amore si esprime anzituttonella preghiera: voglio dire un grandissimo grazieper tutta la preghiera che mi ha accompagnato e so-stenuto in questi anni! Ma si esprime anche nellasolidarietà e nella collaborazione: ne ho avuta tan-ta, da molte parti. Prima che per la collaborazione, devo però ringra-ziare di tutto cuore per il dono della grande fiduciache mi è stata accordata da Giovanni Paolo II e Be-nedetto XVI: senza una tale fiducia il compito delCardinale Vicario sarebbe davvero arduo e ben pocofruttuoso. Non mi è possibile nominare personal-mente tutti coloro con i quali ho collaborato e aiquali sono grato. Mi limito, nella Diocesi di Roma,ai Vicegerenti Mons. Remigio Ragonesi, che ora ènella Casa del Padre, Mons. Cesare Nosiglia eMons. Luigi Moretti, che porta adesso il peso diquesto ufficio. Con i Vicegerenti ringrazio tutti i Ve-scovi Ausiliari, i miei due Segretari, Don Mauro e

ora Don Nicola, e tutto lo staff della mia segreteriapersonale. Ringrazio Pierina, che rimarrà con me, etutte le persone che in questi anni, insieme a lei,hanno reso confortevole la mia vita. Ringrazio ditutto cuore i sacerdoti, le religiose, i laici del Vica-riato, i parroci, i vicari parrocchiali e tutti i sacerdo-ti, i religiosi e le religiose, i laici impegnati nella pa-storale e le loro molteplici aggregazioni. Un graziespeciale ai rettori dei seminari, ai loro collaboratorie ai seminaristi, che ho sempre considerato dei gio-vani amici.Questa solidarietà e collaborazione è la comunioneattuata in concreto nella Chiesa diocesana ed è unarisorsa fondamentale della missione: alla base di es-sa c’è lo Spirito Santo, che vivifica e guida la Chie-sa. Per parte mia ho fatto poco, certamente non ab-bastanza, per meritare la solidarietà che ho ricevu-to, e ne chiedo scusa. Il contributo che ho cercato didare è consistito soprattutto nel senso del dovere equindi nell’assiduità al lavoro e nell’assumermi lemie responsabilità, sforzandomi di essere sincero eleale.Devo però allargare il discorso, per dire un graziegrande e cordiale alle tante persone, cattolici e «lai-ci», nelle quali ho trovato amicizia, vicinanza e col-laborazione anche al di fuori delle strutture ecclesia-li. Per un Vescovo, come per ogni sacerdote, questirapporti sono preziosi e doverosi, fanno parte a pie-no titolo della nostra missione. Mi rammarico di a-ver avuto poco tempo per coltivarli e, se il Signorevorrà, vi dedicherò più tempo nel futuro.Il rammarico più grande riguarda però la mia debo-lezza e mediocrità in quello che è il primo compitodi ogni Vescovo: la preghiera. Quante volte ho rice-vuto dalla gente richieste di preghiera, nella giustaconvinzione e certezza che il Vescovo è anzitutto uo-mo di Dio e quindi uomo di preghiera. Specialmen-te di questa debolezza chiedo perdono e il mio pri-mo proposito per il futuro è quello di porvi, con lagrazia di Dio, in qualche modo rimedio.La seconda lettura di questa S. Messa, dalla Letteradell’Apostolo Paolo ai cristiani di Roma, è il testo«classico» riguardo al peccato originale presente inciascuno di noi. Questo brano ci porta al cuore dellastoria della salvezza, ricordandoci che «come a cau-sa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo econ il peccato la morte, così anche la morte ha rag-giunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato»,ma aggiungendo subito che «se… per la caduta diuno solo morirono tutti, molto di più la grazia diDio e il dono concesso in grazia di un solo uomo,Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su tuttigli uomini». Vorrei insistere su questo «molto dipiù» e su questo «in abbondanza»: essi, nel misterodell’economia di salvezza, valgono sempre e valgono

Il cardinale Ruini: «La veritàche ci è stata donata e affidataconta e "pesa" molto di piùdi qualsiasi opinione»

No alla tentazionedella sfiducia

anche oggi. Il sacerdote, il Vescovo, il cristiano av-verte giustamente il «regno del peccato» (Rom 6),avverte oggi la radicalità della sfida che è posta allafede cristiana nei comportamenti e nel pensiero. Nescaturisce facilmente la tentazione della sfiducia:questo nel nostro tempo è forse il pericolo più gran-de per la missione del Vescovo e della Chiesa. LaDiocesi di Roma, e in essa il clero romano, per gra-zia di Dio mediamente giovane e ben preparato, letante presenze vive religiose e laicali, devono scon-figgere questa tentazione, che è contraria alla spe-ranza teologale, alla speranza cioè fondata sulla for-za dell’amore che Dio ha per la famiglia umana.La continuità più profonda tra i due Pontificati diGiovanni Paolo II e Benedetto XVI sta forse proprionella fiducia che questa tentazione e questa sfidaradicale possono, anche storicamente, essere supera-te, anzitutto per la potenza salvifica di Dio, che èreale e storicamente incarnata: è questo il senso delmessaggio dell’Enciclica Spe salvi. Quando sono ri-

tornato a Roma dopo i lunghi anni del mio ministe-ro a Reggio Emilia, portavo già dentro di me una si-mile convinzione, ma certamente il contatto con idue Papi mi ha molto fortificato e aiutato a capirladi più e a vederla come «storia in atto», storia che sirealizza nelle vicende quotidiane.Il piccolo testamento che vorrei lasciare alla Diocesidi Roma è dunque questo: guardiamo alla grandesfida che oggi dobbiamo affrontare, rendiamoceneconto, non nascondiamoci davanti a lei, cerchiamodi coglierla nella sua forza, spessore, pervasività, ca-pacità di penetrazione, quella capacità e quell’at-trattiva che essa esercita specialmente verso le nuovegenerazioni. Ma guardiamola con occhio disincan-tato e a sua volta penetrante, con l’occhio della fede,che è necessariamente diverso e anche più penetran-te rispetto a uno sguardo soltanto umano. Con laluce della fede possiamo intuire infatti la realtàprofonda dell’uomo, in cui Dio è presente per attira-re a sé ed orientare a Cristo le persone e la storia.Oso dire che Dio continua ad attirare a sé in modospeciale questa nostra Chiesa e Città di Roma, co-me tante volte in questi anni ho potuto toccare conmano. Nel mio piccolo, se il Signore lo permetterà,vorrei continuare a lavorare, in una forma diversa,perché i romani e gli italiani di oggi sappiano guar-dare al mondo e alla vita con l’occhio della fede, ecosì non si affliggano «come gli altri che non hannosperanza» (1 Tess 4,13). Ma, molto al di là diquello che ciascuno di noi può fare, è questa la pre-ghiera che ora insieme rivolgiamo al Dio amico del-l’uomo.

Cardinale Camillo Ruini

«Essere a fianco del Papanell’annuncio e testimonianzadella fede, specialmentequando questi sono scomodie richiedono coraggio, è in realtàil compito di ogni vescovo»

«Il cristiano avverte la radicalitàdella sfida che è posta alla fedecristiana nei comportamentie nel pensiero... Guardiamoalla grande sfida... con occhiodisincantato e penetrante»

Il saluto dell’arcivescovo vicegerente Luigi Morettiminenza, a nome di tutti i presenti esprimo il nostro grazie al Signore peril dono che le ha fatto con la pienezza del sacerdozio. Grazie Eminenza,

per gli oltre 17 anni spesi nel servizio intelligente e appassionato alla nostraChiesa di Roma come Cardinale Vicario. Grazie per la testimonianza di ungrande e fedele amore alla Chiesa e al nostro Vescovo, prima nella persona delservo di Dio Giovanni Paolo II e poi nella persona di Benedetto XVI, dei quali èstato collaboratore esperto, fidato e generoso. Abbiamo potuto apprezzare la sua fede, forte eprofonda ma nello stesso tempo semplice, che guarda all’essenziale; la sua attenzione alla persona,la sua capacità di "farsi carico" del prossimo. In tanti momenti abbiamo sentito davanti a noi unaguida salda e sicura. Sotto la sua guida, Eminenza, la Diocesi di Roma ha riscoperto la sua coscienzamissionaria apprezzando la bellezza dell’annuncio della Salvezza portata dal Signore Gesù e dellatestimonianza del Vangelo nei luoghi in cui si vive. Abbiamo camminato insieme, individuandonella famiglia, nei giovani e nell’educazione il centro della nostra attenzione pastorale. Non sonomai mancati, Eminenza, la sua costante attenzione e i suoi continui inviti a testimoniare e a viverel’impegno della carità, guardando alle vecchie e nuove povertà di Roma. So benissimo, Eminenza,che il suo intenso amore per la Chiesa di Roma continuerà a lungo. San Paolo, scrivendo ai romani,dice che "la fama della vostra obbedienza è giunta ovunque " (Rm 16,19). Non so se noi romani dioggi le abbiamo confermato questa fama o meno! Grazie, Signore, per il dono dell’episcopato chehai dato al nostro Cardinale e grazie per averci donato tutti i sacerdoti qui presenti che festeggiano iloro 25, 50 e 60 anni di sacerdozio. Per tutti, Eminenza, chiedo l’intercessione di Maria SantissimaMadre della Chiesa e "Salus populi romani", la cui bella immagine abbiamo pensato, come Diocesidi Roma, di donarle in occasione di questo giubileo episcopale.

«Piuttosto che del poco amoreche ho dato, vorrei parlaredel grande amore che ho ricevutodalla Chiesa e dalla cittàdi Roma... È questo un aiutoimmenso, un immenso sostegno»

n’icona di Maria «Salus populi roma-ni» (nella foto) è il dono della diocesidi Roma per i venticinque anni di e-

piscopato del cardinale Camillo Ruini. Iconache il cardinale ha venerato e incensato al ter-mine della Messa di ieri. È un’opera dell’ico-nografa Roberta Boesso, ispirata alla celebreimmagine custodita nella basilica papale diSanta Maria Maggiore, che il cardinale con-serverà nella sua cappella personale. Un lavororealizzato secondo la tecnica tradizionale bi-zantina su una base di legno massello.

U

l’omaggio

Un’icona di Maria«Salus populi romani»donata dalla diocesiper il 25° di episcopato:autrice Roberta Boesso

il testo

4 Domenica22 giugno 2008

Page 5: Roma, dono  · PDF fileLa lettera del Santo Padre. Omaggio della diocesi: ... ebbo esprimerLe personale riconoscenza per·la dedizione con cui, in questi anni,

La riaperturadi San Paoloalla Regola

Completata una parte dei restauri dopo diecianni di chiusura. Il luogo di culto è affidatoda quattro secoli al Terz’Ordine Francescano

Liberata dai ponteggi la chiesa delcentro storico che sorge sulla dimoraromana dell’Apostolo delle gentiDI MARIAELENA FINESSI

econdo la tradizione sorge sul luogoin cui, tra l’anno 61 e il 63, Paolo diTarso andò a risiedere durante la

permanenza romana: è la chiesa di SanPaolo alla Regola che, dopo essere statachiusa per 10 anni, riapre finalmente ibattenti. «Un periodo di tempo difficile,questo decennio - racconta padre Nello DiBiagio -, durante il quale ci riunivamonella sagrestia o, nel caso dellecelebrazioni più importanti, presso SanCarlo ai Catinari e a Santa Maria in ViaLata». Disastrata, la chiesa di "SanPaolino" - così detta per distinguerla dallagrande basilica di San Paolo fuori le mura- in effetti ha dato molto da fare a padre DiBiagio, che già nel 1994, subito dopo lanomina a rettore, si è trovato ad affrontarei problemi legati alla decadenza strutturaledell’edificio. «Ero qui da poco - ricorda -quando mi avvertirono del crollo di duesoffitti». Evidente l’urgenza di unintervento. A farsene carico, dal 1998, ilFondo edifici culto, proprietario di SanPaolo alla Regola come di altre 700 chiesesparse in tutta Italia, rilevate dallo Statocon le «leggi eversive» dell’800. Quelle che,con la soppressione delle organizzazionireligiose, toglievano alla Chiesa cattolicagran parte dei suoi beni. Istituito nel 1985ma di fatto operante dal 1987, il Fec(amministrato dal Ministero dell’Interno)ha tra i compiti proprio la conservazionedi quei beni, chiese o conventi, così dagarantirvi l’esercizio di culto. Ingenti gliinterventi edilizi (copertura dei tetti,consolidamento delle mura) eall’impianto elettrico: basti pensare che

Sfino ad oggi il Fec ha finanziato lavori perun milione di euro e che, per il solo Annopaolino, ha stanziato circa 419mila eurocon i quali provvedere a breve anche airestauri del presbiterio, del coro ligneo,delle cappelle di San Paolo e di SantaRosalia. Da pochi giorni liberata daiponteggi, si può dunque ben sperare che lachiesa (situata poco lontano da piazzaFarnese) riapra ai primi pellegrini per il 28giugno, quando Benedetto XVI celebrerà ivespri per la memoria bimillenaria della

nascita dell’Apostolo. Costruitaprobabilmente nel IV secolo sotto SanSilvestro Papa, la chiesa di San Paolo allaRegola è affidata, fin dal 1619, al TerzoOrdine regolare di San Francesco, che larilevò dagli Agostiniani. Il vecchio edificiovenne però radicalmente rinnovato e oggisi presenta con le linee di una croce grecanel cui centro vi è la cupola sormontata daun lanternino. La cappella dell’altaremaggiore termina ad abside ed è ornata datre grandi quadri di Luigi Garzirappresentanti: in quello centrale, laconversione di San Paolo; a sinistra, lapredicazione dell’Apostolo; a destra, il suomartirio. Molti studiosi si sono chiesti sequesto sia realmente il luogo in cui Paoloha soggiornato. Qualcuno dei Padri greci,ad esempio, colloca la residenzadell’Apostolo nel palazzo dei Cesari. Altrinegli alloggiamenti militari sul Palatino.Chi ai «Castra Peregrina» sul Celio e chi alCastro Pretorio. Altri ancora sulla viaAppia «ad Catacumbas» ed altri,finalmente, ai «Septa Julia», ove poi sorsela chiesa di Santa Maria in Via Lata. Studisuccessivi confutano tuttavia questeopinioni. In particolare, monsignor LuigiGavazzi, canonico di Santa Maria in ViaLata e sostenitore della residenza paolinaproprio in questa chiesa, nel 1928indirizza al padre Giovanni Parisi (autoredi un libro sulla dimora di Paolo a Roma)una lettera in cui scrive invece: «Dopo averletta la sua dotta pubblicazione ho lamorale certezza che la chiesa di San Paoloalla Regola sia "la sola vera custodedell’ininterrotta e incontrastata tradizione"della dimora biennale del grandeApostolo».

Concerto sull’Apostolo, omaggio al cardinale Ruinipertura della rassegna «Musica d’estate al Laterano» (appendice dei «40 concertinel giorno del Signore»), inaugurazione delle attività culturali per l’Anno paoli-

no, omaggio della Conferenza episcopale italiana al cardinale Ruini per i suoi 25 an-ni di episcopato. Tre significati per il concerto di venerdì sera nel cortile del PalazzoLateranense, nel quale l’Orchestra sinfonica abruzzese, diretta da Flavio Emilio Sco-gna, è stata protagonista de «Il fuoco della carità di Paolo», opera di Cristian Carrarae Davide Rondoni (foto di Gennari). Una scenografia suggestiva ha fatto da cornice al-l’evento. Il palco, 15 metri per 12, posto al centro del cortile e articolato in tre peda-ne, è stato costruito «seguendo le geometrie e le giaciture del patio, per renderloquasi una prosecuzione naturale del contesto in cui è stato inserito - spiega TizianoTesta, di Anomia StudioArchitetture -, non dimen-ticando, però, il suo scopofunzionale». A completarela sceneggiatura le quintedisegnate dall’artista Oli-viero Rainaldi. Tre figureallegoriche che richiama-no la potenza iconica delnumero 40 e delle qualitàsimboliche a questo colle-gate: la Preparazione, l’At-tesa, la Prova o il Castigo.«L’opera, olio e temperasu tela, è un quadro-sce-nografia - dice Rainaldi -.Dei tre concetti l’Attesa èl’evento più importanteperché annuncia Cristo».La cura artistica della ras-segna è affidata alla Fon-dazione «Volume!», cheha l’intento di riqualifica-re luoghi urbani attraver-so l’interazione tra arte earchitettura. (Ila. Sa.)

A

Tre settimaneintensive di studiodella linguaorganizzate perl’estate dal CibesNe parlail biblista padreGiovanni Odasso,che le guiderà

Le «risonanze» con l’ebraico bibliconche quest’anno il Centrointernazionale Bibbia e storia

organizza tre settimane intensivedi studio della lingua ebraica,giunte all’undicesima edizione,presso le Ancelle del Sacro Cuore(via XX Settembre). Un modo perrendere più familiare la Parola diDio attraverso la conoscenza e ilcontatto diretto con l’ebraicobiblico, che ha suscitato uncrescente interesse nel corso deltempo. «La diversità diquest’iniziativa - spiega il biblistapadre Giovanni Odasso cheguiderà i tre cicli previsti - è chenon parte dal presupposto che sidebbano per forza conoscere ilgreco o il latino per acquisire lebasi dell’ebraico biblico. Già apartire dal primo livello, riservato

A a quanti non hanno nessunapreparazione in merito, èpossibile, dunque, cogliere unarisonanza spirituale del testo chederiva dalla ricchezza dellinguaggio originale e chenessuna traduzione, anche lamigliore, spesso è in grado direndere con altrettanta efficacia».Al centro di questo primo ciclo viè l’analisi del Salmo 100, capacedi trasmettere una doppiavalenza: «Da una parte dicarattere tematico, trattandodell’amore fedele di Dio e dellacoscienza di essere suo popolo,dall’altra di valore sintatticoperché consente di affrontarealcune forme verbalicaratteristiche». Oltre alla primasettimana, dal 7 al 12 luglio,

riservata ai «principianti», ilprogramma prevede altri due ciclidi sette giorni. «Il secondo ciclo,dal 9 al 14 luglio - precisa padreOdasso -, presuppone unaconoscenza iniziale della lingua esi concentra sulla grammatica esul quadro sistemico del verboebraico, affidandosi alla lettura diun brano profetico incentratosull’annuncio di un futuro dipiena salvezza. Il terzo livello, chesi svolge dal 25 al 30 agosto,implica invece una più accentuatapadronanza della lingua ed èdedicato ad una migliorecomprensione di tanteparticolarità che emergono neglistudi più recenti, riguardanti lasintassi delle proposizioni, deiverbi, e la costruzione

complessiva della frase». Al di làdella preparazione e del livelloscelto, tutte e tre le settimaneconsentono di capire meglio latradizione delle Scritture, inparticolare «la rilevanza del temalegato all’azione divina che spessole traduzioni non restituisconoadeguatamente», e di cogliere -conclude padre Odasso - con unasensibilità biblica più accentuata«alcune risonanze dei grandi temiteologici presenti nell’Antico e nelNuovo Testamento, valorizzandole interconnessioni fra questi duespartiacque del testo biblico». Chifosse interessato a parteciparepuò contattare la segreteria delCibes allo 06.8170961 entro il 1°luglio.

Francesco Lalli

Immagini mariane per l’Africana passione nata nell’infanzia per una "Madonnacombattente", «la Vergine a cavallo con la spada

in mano, protettrice del paese siciliano di Scicli» dovese ne conserva la statua, si imprime nell’animo di unragazzino. Il frutto è una raccolta di circa 400 immaginisacre, corredate da commenti tratti dalla Bibbia e cheritraggono la Madonna «come Madre che allatta il suobambino». È la genesi di due volumi, «La spada e illatte» (edizioni San Giorgio) di Tommaso Claudio Mineo,chirurgo e docente all’università Tor Vergata, illustratanel pomeriggio di martedì alla Lateranense, daidocenti don Enrico dal Covolo, Lucetta Scaraffia e MariaTeresa Verda Scajola. L’opera ha avuto il sostegnodell’Ufficio diocesano per la pastorale universitariadiretto da monsignor Lorenzo Leuzzi, il quale hainformato che «il ricavato delle vendite sarà devolutoalla costruzione di un centro di ricerca in Nigeria,nell’ambito di un progetto di cooperazione socio-sanitaria con l’Africa». I volumi aprono la collana«Imago Virginis» dedicata all’iconografia mariana e chesarà portata avanti dallo stesso autore.

U

La consacrazione di cinquedonne nell’Ordo Virginumdella diocesi. La radiologaMessineo: «Vocazionenata nella normalità»

Aperte ad una chiamata senza riserveono entrate in chiesa, inprocessione, tenendo in mano

lampade spente, per dire il loro sì.Sono 5 le donne che venerdì 13, nellabasilica di Santa Cecilia in Trastevere,sono state consacrate per la diocesidall’arcivescovo Luigi Moretti,vicegerente di Roma, con il rito della consecratio virginum. DanielaMessineo, radiologa (della parrocchiadi San Ponziano), Luciana Nera,insegnante di religione alle scuolemedie (parrocchia San Mauro Abate),Giulia Brancucci, insegnante inpensione (Santi Sette Fondatori), SoniaCandelotti, insegnante di religione allescuole superiori (Sant’Alfonso de’Liguori), e Claudia Pignotti, casalinga(San Paolo della Croce), hanno cosìrinnovato il proposito di verginità,mettendo la propria vita al serviziodella Chiesa. «La consacrazione alSignore di queste sorelle - ha detto

monsignor Moretti, durante l’omelia -testimonia l’aver scoperto il Signore,l’essersi aperte a una sua chiamatasenza riserve, per vivere in comunionecon Lui». Tutti noi «siamo chiamatinella fede a dare senso al nostrovivere. Solo nel Signore - hasottolineato monsignor Moretti -possiamo vivere la pienezza dellafelicità». Tra i concelebranti,monsignor Natalino Zagotto, vicarioepiscopale per la vita consacrata delladiocesi, e monsignor Guerino Di Tora,rettore della basilica di Santa Cecilia inTrastevere e direttore della Caritasdiocesana. Dopo la celebrazione, lacommozione fa largo alla gioia. «Qui cisono i miei studenti, i professori checollaborano con me, gli infermieri»,spiega Daniela Messineo, indicando ilgruppo che la circonda. Ricercatorecon incarico di docenza alla facoltà dimedicina, da quasi 20 anni Daniela

lavora all’Università La Sapienza.«Qualcuno perplesso mi domandava:“Metterai il velo anche al lavoro?” E iorispondevo: “Beh, sarebbe pocopratico!”», racconta sorridendo. E poispiega: «La mia vocazione è nataproprio nella normalità: un percorsodi studi normali, una famiglianormale». «Ognuno di noi ha rispostoalla chiamata cercando di individuare,fra le varie possibilità di vitaconsacrata totalmente al Signore, allaChiesa, la forma che rispondesse piùda vicino alla propria di vocazione»,spiega Elena Sansò, coordinatricedell’Ordo Virginum. «Viviamo la vitaindividuale facendo una professioneper mantenerci, non abbiamo unastruttura gerarchica. Il nostro referenteè il vescovo della diocesi. Viviamo ladimensione della Chiesa diocesana.Come spose di Cristo».

Graziella Melina

S

Cardinale vicario, vespricon i diaconi permanenti

l cardinale vicario Camillo Ruiniha incontrato venerdì scorso la

comunità del diaconato perma-nente di Roma. Alle 18, in chiusu-ra dell’anno pastorale del Centrodiocesano del diaconato, ha pre-sieduto i vespri nella cappella Ti-beriade del Seminario RomanoMaggiore. Con lui, a concelebrare,monsignor Paolo Schiavon, vesco-vo ausiliare per il settore Sud e in-caricato per il diaconato, e monsi-gnor Franco Peracchi, delegato e-piscopale nella diocesi. Sono oltrecento i diaconi permanenti a Ro-ma, per lo più impegnati nelle par-rocchie ma anche nella pastoralesanitaria e nella missio ad gentes.Nel novembre dell’anno scorso so-no stati ordinati, con una celebra-zione nella basilica Lateranense,sette nuovi diaconi.

I

celebrazioni La scheda

Nella diocesi,attualmente, le verginiconsacrate sono 40. Lapiù giovane,consacrata a dicembre,ha 27 anni. Le nuovecinque consacartesono: DanielaMessineo, radiologa(parrocchia di SanPonziano), LucianaNera, insegnante direligione alle scuolemedie (San MauroAbate), GiuliaBrancucci, insegnantein pensione (SantiSette Fondatori), SoniaCandelotti, insegnantedi religione alle scuolesuperiori (Sant’Alfonsode’ Liguori), e ClaudiaPignotti, casalinga(San Paolo dellaCroce).

comunicazione

cultura

Il mensile «Paulus»n occasione dell’Anno paolino, laSocietà San Paolo lancia il mensile

«Paulus»: 64 pagine, a colori, è laprima rivista interamente dedicata aPaolo di Tarso. Sarà presentatadomattina alla stampa. «Paulus»,spiegano i promotori, è indirizzato«non solo a docenti e studentiuniversitari, a catechisti e insegnantidi religione, a parroci e operatoripastorali, ai movimenti, ai gruppi ealle associazioni ecclesiali, ma a tutticoloro che s’interrogano sul dialogodell’annuncio cristiano con il mondocontemporaneo». Hanno partecipatoal primo numero, tra gli altri, ilcardinale Andrea Cordero Lanza diMontezemolo, l’arcivescovoGianfranco Ravasi, autorevolibiblisti.

I

La chiesa di San Paolo alla Regola, in pieno centro storico, riapre i battenti proprio in occasione dell’Anno paolino (Foto Gennari)

5Domenica22 giugno 2008

Page 6: Roma, dono  · PDF fileLa lettera del Santo Padre. Omaggio della diocesi: ... ebbo esprimerLe personale riconoscenza per·la dedizione con cui, in questi anni,

DDOOMMEENNIICCAA2222 GGiiuuggnnoo

08.05 Buongiorno con...08.10 The Flying Doctors

Telefilm09.10 La grande musica10.55 Santa Messa12.00 Angelus recitato

dal Santo Padre12.20 Tesori di arte sacra13.00 Novecento controluce14.00 The Flying Doctors

Telefilm15.00 La grande musica16.30 Da Quebec:

Santa messa conclusiva del 49° CongressoEucaristico Internazionale

19.20 Cristiani nella storia19.50 La storia le storie20.15 Padri e figli21.00 Ad Est di dove?

Slovacchia: Nitra22.00 L’uomo e i motori23.05 La grande musica

LLUUNNEEDDÌÌ2233 GGiiuuggnnoo

08.10 Storie tra le righe, l’altra rassegna stampa

08.30 Santa Messa09.55 Le avventure di Pinocchio

Miniserie 11.00 Umile e sapiente

Documentario11.40 La grande musica12.00 Tg 2000 Flash12.05 La flotta della giungla - Doc.13.05 Il meglio di Formato famiglia14.00 Tg Ecclesia14.05 Don Matteo - Telefilm14.35 Sport 2000 - Spec. Europei17.20 Detto tra noi18.00 Santo Rosario18.30 Borghi Medievali (r)19.40 Tg 200020.00 Visibilia incontra20.30 Tg Lazio21.00 La flotta della giungla - Doc.22.00 La grande musica23.00 Le avventure di Pinocchio-

Miniserie (r)

MMAARRTTEEDDÌÌ2244 GGiiuuggnnoo

08.10 Storia fra le righe,l’altra rassegna stampa

08.30 Santa Messa09.55 Le avventure di Pinocchio -

Miniserie 11.35 La grande musica12.00 Tg 2000 Flash12.05 Navi perdute nel

Mediterraneo - Documentario13.05 Il meglio di Formato famiglia14.00 Tg Ecclesia14.05 Don Matteo - Telefilm14.35 Sport 2000 - Spec. Europei17.20 Detto tra noi18.00 Santo Rosario18.30 Visibilia incontra (r)19.40 Tg 200020.00 Socializzando20.30 Tg Lazio20.45 Meteo Lazio21.00 Ad Est di dove?22.05 La grande musica 23.00 Le avventure di Pinocchio -

Miniserie (r)

MMEERRCCOOLLEEDDÌÌ2255 GGiiuuggnnoo

08.10 Storie tra le righe,l’altra rassegna stampa

08.30 Santa Messa09.50 La grande musica10.25 Udienza generale

del Santo Padre12.00 Tg 2000 Flash12.05 La flotta della giungla - Doc.13.05 Il meglio di Formato famiglia14.05 Don Matteo - Telefilm14.30 Sport 2000 - Spec. Europei17.20 Detto tra noi18.00 Santo Rosario18.30 Socializzando (r)19.40 Tg 200020.00 Il Faro20.30 Tg Lazio20.45 Meteo Lazio21.00 Ad Est di dove?: Bosnia

Erzegovina - Tuzla-Vitez-Bamja-Lura

22.05 La grande musica (r)23.00 Le avventure di Pinocchio -

Miniserie

GGIIOOVVEEDDÌÌ2266 GGiiuuggnnoo

08.10 Storie tra le righe,l’altra rassegna stampa

08.30 Santa Messa09.55 Le avventure di Pinocchio

Miniserie11.40 La grande musica12.00 Tg 2000 flash12.05 Navi perdute nel

Mediterraneo - Doc.13.05 Il meglio di Formato famiglia14.00 Tg Ecclesia14.05 Don Matteo - Telefilm14.35 Sport 2000 - Spec. Europei17.20 Detto tra noi18.00 Santo Rosario18.30 Il Faro (r)19.40 Tg 200020.00 Visibilia20.30 Tg Lazio20.45 Meteo Lazio21.00 Ad Est di dove?22.05 La grande musica23.00 Le avventure di Pinocchio

Miniserie (r)

VVEENNEERRDDÌÌ2277 GGiiuuggnnoo

08.10 Storie tra le righe,l’altra rassegna stampa

08.30 La Santa Messa09.55 Le avventure di Pinocchio -

Miniserie11.35 La grande musica12.00 Tg 2000 Flash12.05 La flotta della giungla - Doc.13.05 Il meglio di Formato famiglia14.00 Tg Ecclesia14.05 Don Matteo 2 - Telefilm14.35 Sport 2000 - Spec. Europei17.20 Detto tra noi18.00 Santo Rosario18.30 Visibilia (r)19.40 Tg 200020.00 Socializzando20.30 Tg Lazio20.45 Meteo Lazio21.05 Ad Est di dove?: Polonia:

Nova Huta22.05 La grande musica (r)23.00 Le avventure di Pinocchio -

Miniserie (r)

SSAABBAATTOO2288 GGiiuuggnnoo

08.10 Storie tra le righe,l’altra rassegna stampa

08.30 La Santa Messa - non udenti09.10 L’ala o la coscia - Film11.00 Navi perdute nel

Mediterraneo - Doc.12.00 Tg 2000 Flash14.00 Tg Ecclesia14.05 The Flying Doctors

Telefilm15.20 Il meglio di 1x117.00 Octava Dies17.30 Il Vangelo della domenica18.00 In diretta dalla basilica di

San Paolo: Vesrpi perinaugurazione dell’AnnoPaolino

19.40 Tg 200020.00 Borghi Medievali20.30 Tg Lazio21.00 Ad Est di dove?: Bosnia

Erzegovina MostarMedugorje

22.00 L’ala o la coscia - Film

San Giovanni della Pigna: Messa con il cardinale Farina - Serate di preghiera fino al 31 luglio alle Catacombe di GenerosaPellegrinaggio Unitalsi - «Festa del Papa», nuova statua di San Orione - Spettacolo di Nuovi Orizzonti a S. Agostino

celebrazioni«FIGLI SPIRITUALI DI GIOVANNI PAOLO II»,MESSA A S. MARIA DEGLI ANGELI. Ilmovimento «Gruppi di preghiera figlispirituali di Giovanni Paolo II» invitadomani alle ore 16 per una celebrazioneeucaristica di ringraziamento. Saràpresieduta dal vescovo ausiliare ErnestoMandara nella basilica di Santa Maria degliAngeli (piazza della Repubblica).

SAN GIOVANNI DELLA PIGNA: LITURGIA CON ILCARDINALE FARINA. Martedì 24, nella festaper la natività di San Giovanni Battista,alle ore 18 il cardinale Raffaele Farina,archivista e bibliotecario di Santa RomanaChiesa, presiederà la Messa nella chiesa diSan Giovanni della Pigna, di cui è titolare.Alle ore 19, verrà proposto un concerto delCoro della Diocesi di Roma nel cortileinterno al Palazzo Maffei Marescotti (viadella Pigna 13a).

SERATE DI PREGHIERA ALLE CATACOMBE DIGENEROSA. Ogni giovedì sera, fino al 31luglio, dalle ore 21 alle 22, sulla collinadelle catacombe di Generosa (Portuense)si terranno incontri di preghiera con canti,letture e riflessioni. A conclusionedell’iniziativa promossa dal ComitatoCatacombe di Generosa (piazza Madonnadi Pompei, 4), sempre nell’area sacra sullasommità del colle, giovedì 31 luglio saràcelebrata la Messa per la festa dei SantiMartiri portuensi Simplicio, Faustino, eBeatrice.

incontriLA «FESTA DEL PAPA»: NUOVA STATUADEDICATA A SAN LUIGI ORIONE. Mercoledì25, alle ore 10, Benedetto XVI concluderàla «Festa del Papa 2008» benedicendo inVaticano la statua dedicata a San LuigiOrione, opera dello scultore AlessandroRomano. Lo annunciano gli organizzatoridella manifestazione in un comunicato. Lacerimonia sarà preceduta da una solennecelebrazione presieduta, nella basilica diSan Pietro, dal cardinale Angelo Comastri,vicario generale di Sua Santità per lo Statodella Città del Vaticano. Quest’anno la

«Festa del Papa», promossa dai Figli dellaDivina Provvidenza, dalle Piccole SuoreMissionarie della Carità e dal MovimentoLaicale Orionino, ha preso il via a Genovavenerdì con un convegno internazionale.

culturaPRESENTAZIONE DEL LIBRO DI PAOLOGIUNTELLA. Sarà presentato domani, alleore 18, presso l’Associazione stampa estera(via della Conciliazione 12), il libro«L’aratro, l’ipod e le stelle. Diario diviaggio di un laico cristiano» (PaolineEdizioni), scritto dal giornalista del Tg1Paolo Giuntella, scomparso di recente.Interverranno numerosi giornalisti.

CONCERTO A SANTA SABINA: «PREGHIERADELLA PACE» DI CIPRIANI. Martedì 24, labasilica di Santa Sabina all’Aventino, alleore 21, ospiterà un evento-concerto, direttoda Marco Celli Stein, dedicato altrentesimo anniversario dell’«Anno dei trePapi» (Paolo VI, Giovanni Paolo I,Giovanni Paolo II). Verrà eseguita in primamondiale la «Preghiera della Pace», testo diKarol Wojtyla, musicata per coro eorchestra da Stelvio Cipriani. Inoltre saràassegnato il premio «"Non abbiate paura"ad memoriam» ad Annalena Tonelli,martire della carità cristiana.

SPETTACOLO DI NUOVI ORIZZONTI ASANT’AGOSTINO. Si chiama «GrazieMamma» lo spettacolo di evangelizzazioneche la Comunità Nuovi Orizzonti porteràin scena presso la basilica di Sant’Agostino

(piazza omonima) sabato 28 alle ore20.30. L’evento si inserisce nellemanifestazioni organizzate per il 50°anniversario di sacerdozio di padre RenzoLucozzi, che domenica presiederà alle18.30 la celebrazione di ringraziamento.

PREMIO SEFIR, LA SECONDA EDIZIONE. Bandita l’edizione 2008 del Premio Sefir.Coordinato da Sergio Rondinara per contodell’Area di ricerca Sefir, «Scienza e fedesull’interpretazione del reale», dell’Istitutodi scienze religiose Ecclesia Mater(Lateranense), il Premio è diviso in duesezioni. La prima è riservata a tesi didottorato e pubblicazioni (articoli omonografie) scritte da chi ha meno di 36anni; la seconda solo per pubblicazioni dichi avesse già superato questa età. Info: tel.06.69895537; 06.69886298;www.vicariatusurbis.org;[email protected].

solidarietàINAUGURAZIONE DEL RINNOVATO CENTROASCOLTO DELLA CARITAS DIOCESANA. Inaugurazione del rinnovato Centro diascolto stranieri della Caritas diocesana, invia delle Zoccolette, 19. Martedì prossimo,alle ore 16, il cardinale Camillo Ruinibenedirà i locali della struttura, impegnatada anni con gli stranieri. Interverranno ilsindaco di Roma, Gianni Alemanno; ilpresidente della Provincia, NicolaZingaretti; il direttore della Caritasdiocesana di Roma, monsignor GuerinoDi Tora.

PELLEGRINAGGIO UNITALSI DA OGGI ALOURDES: OTTO TRENI, UNO DA ROMA. Patrocinato dal Comune di Roma, si terràda oggi a venerdì 27 il pellegrinaggioUnitalsi «Bambini di Pace» a Lourdes. «Lanostra casa nel Cuore di Bernadette» è iltema di riflessione spirituale rivolto ai piùpiccoli, presentato giovedì inCampidoglio. All’incontro era presente tragli altri il vicegerente Moretti e ilpresidente Unitalsi di Roma, AlessandroPinna. Previsti 8 treni speciali, uno deiquali parte da Roma; cinque gli aerei chedecolleranno verso la cittadina francese aipiedi dei Pirenei.

MOSTRA FOTOGRAFICA DELL’ASSOCIAZIONEAPURIMAC. L’associazione Apurimacinaugura giovedì 26, presso l’IstitutoEuropeo di Design (via G. Branca 122),una mostra fotografica, che sarà visitabilefino al 30 settembre. Un reportagerealizzato dalla fotografa Francesca Bellini,per testimoniare l’operato dei medicivolontari durante le campagne sanitariesulle vette andine dell’Apurimac (Perú).

radio & tvPROGRAMMA DIOCESANO ALLA RADIOVATICANA. Il programma radiofonicodiocesano «Attualità della Chiesa diRoma», a cura di monsignor GiangiulioRadivo, va in onda alla Radio Vaticanasabato alle 14.30 sui 93,3 mhz in Fm.Replica la domenica, alle 9 e alle 13, sui585 khz in onde medie (fm 105 e 93,3mhz).

mosaico

MARTEDÌ 24Alle 16 benedice i locali del Centro diascolto stranieri della Caritas diocesana divia delle Zoccolette 19, dopo i lavori diristrutturazione.

GIOVEDÌ 26Alle 12, in Vicariato, chiude la fasediocesana della causa di beatificazione ecanonizzazione di monsignor Alvaro delPortillo, già prelato dell’Opus Dei.

Sette giorni in tv canale 69

«Musica al Laterano»:2 serate in programma

tasera, alle 21, nelcortile del Palazzo

del Vicariato, per larassegna «Musicad’estate al Laterano»,l’orchestra dellaCappella Istropolitana diBratislava, diretta daMarco Feruglio, eseguiràla «Sinfonia in si bemollemaggiore n. 5 D 485» diSchubert e il «Pulcinella»di Stravinskij. Venerdì 27(ore 21) salirà sul palcoThe David Short BrassFactory. Ingresso libero.

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musicaDELLE PROVINCIE Da merc. 25 a dom. 29V. Delle Provincie, 41 Sanguepazzotel. 06.44236021 Ore 16.30-19.15-22Luisa Ferida e Osvaldo Valenti, celebri attori delcinema fascista, dopo la Liberazione vengonoaccusati di collaborazionismo...

CARAVAGGIOV. Paisiello, 24 Chiuso per lavoritel. 06.8554210

DON BOSCO Giovedì 26V. Publio Valerio, 63 I demoni di San tel. 06.71587612 Pietroburgoarena estiva Ore 18-21

Venerdì 27 e sabato 28Il cacciatoredi aquiloniOre 21.15Domenica 29The hunting partyOre 21.15ci

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teatro recensioni

Shakespeare costruì aLondra il «Globe» perrappresentarvi il suoteatro. Bruciò e fu ri-costruito come lo ve-diamo ora. Il GlobeTheatre Silvano Toti a

Villa Borghese, che ne ripete sommaria-mente le linee architettoniche, è anch’es-sa una struttura deputata per le operedel grande William nella stagione che staper iniziare. Giovedì 3 luglio, con «Sognodi una notte di mezza estate», che si ad-dice molto all’ambiente naturale tutt’in-torno al cilindro chiaro di legno delle Ar-denne, accanto a Piazza di Siena, ideato ediretto artisticamente da Gigi Proietti. Il«Sogno», rispetto alle azioni nette e aicontenuti forti delle «tragedies», vive inun clima decisamente lirico, fasciato dimagia e di grottesco. Di «atmosfera oni-rica, irreale» parla anche il regista di que-sta nuova produzione, Riccardo Cavallo,e di «malinconia che accompagna tutta lavicenda».A questa gamma di tonalità si a-degua il linguaggio originale shakespearia-no, tradotto da Simonetta Traversetti.L’ambiguità regna sovrana nell’intrecciofra realtà e sogno con una trasparenzaquasi musicale. Dal 19 luglio atmosferadiversa in «King Lear», protagonista au-torevole Ugo Pagliai con regia di DanieleSalvo. Seguono in agosto «La commediadegli errori», tradotta da Guido Fink ediretta da Fabio Grossi, «Il mercante diVenezia», regista e traduttrice LoredanaScaramella. Gli attori sono in prevalenzagiovani e collaudati.

Toni Colotta

Shakespeare estivo:le proposte del Globe

le saledellacomunità

Rome Chamber MusicFestival al Gonfalone

Oratorio delGonfalone ospi-

ta, fino al 26, il RomeChamber Music Festi-val, creato e direttodal violinista statuni-tense Robert McDuf-fie: otto componentidell’orchestra dell’Ac-cademia nazionale diSanta Cecilia accoglie-ranno sul palco solistiinternazionali.

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culturalibri

gni volta chepensiamo alla

cultura enciclopedica e algenio universale nonpossiamo fare a meno dirivolgerci al Rinascimentoitaliano, a Leonardosoprattutto, o a Pico dellaMirandola. A quellatemperie culturale chevide, tra la seconda metàdel Quattrocento e la

prima del secolo successivo, una irripetibilefioritura di un pensiero globale. La convinzioneche l’universalità del genio sia una esclusiva diquel periodo è messa in discussione dall’esistenzadi uomini portatori di una cultura altrettantoenciclopedica in epoche diverse. È il caso di Beda ilvenerabile (672-735), monaco benedettino nato aMonkton, nello Yorkshire, vale a dire nella «terradegli Angli», di quella popolazione germanica - cuiapparteneva Beda stesso - che invadendo l’isolabritannica le dette poi il nome che la consegnerà

alla storia. Beda possedeva una cultura onnivora,che andava dalla retorica alla letteratura, dallastoria all’esegesi biblica, dal calcolo del tempo allastoria naturale. Una cultura con radici ben saldenella storia del suo Paese, che lo portò a scriverel’opera che doveva renderlo immortale: la Historiaecclesiastica gentis Anglorum, terminata nel 731.Opera per certi versi paradossale, perché unrappresentante degli invasori Angli narravasoprattutto delle popolazioni celtiche assoggettate.Beda, tanto per mettere in pratica la suasterminata - per allora - cultura storica, la prese dalontano, cioè da quando le navi di Cesarearrivarono nella brumosa isola dei Pitti e degliScoti. Oggi è possibile leggere questo essenzialedocumento grazie all’edizione critica dellafondazione Valla e di Mondadori, tradotta daPaolo Chiesa e curata da Michel Lapidge. Graziealla conoscenza e all’uso delle fonti in suopossesso, Beda ripercorre la complessa formazionedell’Inghilterra: la crisi dell’Impero romano;l’invasione di Angli e Sassoni; le evangelizzazioniche provenivano soprattutto dall’Irlanda e da

Roma (per ordine di Papa Gregorio Magno) per poipermettere alla stessa Terra degli Angli di inviare asua volta missionari in altre terre. Il librorappresenta una pietra miliare per la storia di unanazione, come è stato per Paolo Diacono con lasua Storia dei Longobardi, alla quale non a casoattinse Manzoni per il suo Adelchi, perché ci mettein grado di illuminare la nebulosa galassia deglieventi inglesi nel primo Medioevo. In una fase,cioè, che ha visto nascere leggende e miti che seda una parte hanno basi storiche dall’altra hannotravisato la reale portata dei fatti caricandola divalori talvolta più moderni che storicamenteaccertabili. Nata come storia ecclesiastica, l’operaprincipe di Beda ci dà strumenti generali percapire quel passato, anche grazie ad una naturalepropensione al racconto e all’aneddoto, chesembrano quelli di un testimone diretto dei fattinarrati. Fatti che terminano nel 730, quando Beda,in effetti, era all’apice della sua vastissima ricerca.

Marco Testi«Storia degli Inglesi»,

400 pagine (più 186 di introduzione), 27 euro

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Un viaggio all’origine dell’Inghilterra

6 Domenica22 giugno 2008