RIVIVERE LA PREISTORIA - istitutocomprensivomontelupo.it · le basi della sopravvivenza in...

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1 RIVIVERE LA PREISTORIA Il progetto “Rivivere la Preistoria” nasce dalla volontà di far conoscere la preistoria del territorio di Montelupo, coinvolgendo le classi III della primaria dell'Ist. Com. Baccio da Montelupo in percorso didattico organizzato su più livelli: da un lato gli alunni sono introdotti al lavoro dell’archeologo e ai suoi metodi di analisi dei siti e dei reperti, dall’altro sono invitati a calarsi nei panni dei loro antenati che hanno frequentato quei luoghi e prodotto quegli oggetti. L’approccio pratico proposto è basato sulla ricostruzione di quegli strumenti che l’archeologo ritrova negli scavi, con le stesse azioni e a partire dalle stesse materie prime che venivano usate in passato. La difficoltà del gesto e la comprensione dei meccanismi mentali e delle necessità pratiche che hanno condotto l'uomo a determinate esperienze restituiscono il significato originario a quell'azione e all'oggetto che con essa viene prodotto; il reperto conservato in vetrina, visto spesso come testimone immobile di una civiltà scomparsa, ritorna così ad essere vivo, diventa punto di partenza per la comprensione di una storia, cioè racconta dell'artigiano che lo ha prodotto e della persona che lo ha utilizzato. Si ritiene che per poterne comprendere davvero il valore sia necessario rivivere la realtà di chi costruiva e utilizzava questi oggetti con l'ausilio della tecnologia di quello specifico periodo. L'apprendimento degli alunni passa così dalle esperienze dirette, che contribuiscono a formare il loro bagaglio culturale e concorrono allo sviluppo di una coscienza di “bene archeologico-artistico”. Inoltre l'esperienza pratica coinvolge i bambini e attiva nella totalità i loro cinque sensi: i recettori sensoriali sono i canali che permettono l'esplorazione del mondo e le informazioni immagazzinate costruiscono esperienza e ricordi; con queste basi l'intelletto ha modo di svilupparsi, si acuisce la capacità di analisi, si stimola l’immaginazione e si perfeziona la manualità. Arte paleolitica: i bambini macinano i coloranti necessari e, con l'aiuto dell'operatore, decorano le pareti della grotta/aula con le loro impronte.

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RIVIVERE LA PREISTORIA

Il progetto “Rivivere la Preistoria” nasce dalla volontà di far conoscere la preistoria del territorio di

Montelupo, coinvolgendo le classi III della primaria dell'Ist. Com. Baccio da Montelupo in percorso

didattico organizzato su più livelli: da un lato gli alunni sono introdotti al lavoro dell’archeologo e

ai suoi metodi di analisi dei siti e dei reperti, dall’altro sono invitati a calarsi nei panni dei loro

antenati che hanno frequentato quei luoghi e prodotto quegli oggetti.

L’approccio pratico proposto è basato sulla ricostruzione di quegli strumenti che l’archeologo

ritrova negli scavi, con le stesse azioni e a partire dalle stesse materie prime che venivano usate in

passato.

La difficoltà del gesto e la comprensione dei meccanismi mentali e delle necessità pratiche che

hanno condotto l'uomo a determinate esperienze restituiscono il significato originario a quell'azione

e all'oggetto che con essa viene prodotto; il reperto conservato in vetrina, visto spesso come

testimone immobile di una civiltà scomparsa, ritorna così ad essere vivo, diventa punto di partenza

per la comprensione di una storia, cioè racconta dell'artigiano che lo ha prodotto e della persona che

lo ha utilizzato. Si ritiene che per poterne comprendere

davvero il valore sia necessario rivivere la realtà di chi

costruiva e utilizzava questi oggetti con l'ausilio della

tecnologia di quello specifico periodo.

L'apprendimento degli alunni passa così dalle esperienze

dirette, che contribuiscono a formare il loro bagaglio

culturale e concorrono allo sviluppo di una coscienza di

“bene archeologico-artistico”.

Inoltre l'esperienza pratica coinvolge i bambini e attiva

nella totalità i loro cinque sensi: i recettori sensoriali sono

i canali che permettono l'esplorazione del mondo e le

informazioni immagazzinate costruiscono esperienza e

ricordi; con queste basi l'intelletto ha modo di svilupparsi,

si acuisce la capacità di analisi, si stimola

l’immaginazione e si perfeziona la manualità.

Arte paleolitica: i bambini macinano i coloranti

necessari e, con l'aiuto dell'operatore, decorano

le pareti della grotta/aula con le loro impronte.

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L'obiettivo principale del progetto è forse quello di fornire ai bambini gli strumenti per avvicinarsi

al loro territorio in maniera più critica, imparando a conoscerne le particolarità e le potenzialità.

Analisi del progetto

“Rivivere la preistoria” è un percorso strutturato a tappe: si basa essenzialmente sull'analisi di tre

siti preistorici del comune di Montelupo Fiorentino databili a tre epoche differenti.

Per ogni sito è prevista una lezione introduttiva che presenta i dati ricavati dalla ricerca

archeologica svolta: i bambini, con l'aiuto dell'archeologo, visionano e analizzano i reperti rinvenuti

nel sito grazie a copie fedeli degli originali, riprodotte in modo filologicamente corretto sia per

quanto riguarda le materie prime sia negli aspetti tecnologici. I reperti vengono quindi

contestualizzati in un periodo, in

un territorio e in un ambito

culturale, in relazione anche alla

specie umana che li ha prodotti: i

bambini ripercorrono in questa

fase le metodologie di ricerca

usate dall'archeologo per la

comprensione del dato

archeologico.

Durante le lezioni teoriche gli alunni entrano in contatto con le metodologie

della ricerca archeologica.

L'analisi del sito continua con una serie di laboratori dedicati ognuno ad un aspetto della vita

dell'uomo: in questa fase i bambini diventano individui della specie preistorica che ha frequentato

quel sito ricreando i reperti rinvenuti e acquisendo quelle conoscenze pratiche che hanno costituito

le basi della sopravvivenza in preistoria. Particolarmente curata è l'analisi delle materie prime, tutte

reperibili in natura nel nostro territorio, e delle tecnologie e gestualità che le modifica e le assembla

per assolvere alle necessità della vita in preistoria.

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Nel percorso attraverso i tre siti ogni alunno ha la possibilità di seguire l'evoluzione umana sotto

diversi punti di vista: le materie prime utilizzate, la tecnologia, le capacità intellettive, l'aspetto

fisico, la cultualità, le attività di sussistenza, il territorio.

Il programma si chiude con la visita alla sezione preistorica del Museo Archeologico di Montelupo,

come momento conclusivo del percorso; a questo punto sono proprio i bambini che, riconoscendo

nelle vetrine gli oggetti che loro stessi hanno riprodotto e utilizzato, si rendono conto con

entusiasmo di cos'è effettivamente un museo: la loro storia.

Il programma delle lezioni

1. Il paleolitico inferiore: il sito di Petrognano.

- Lezione introduttiva.

- Laboratorio di scheggiatura della pietra e accensione del fuoco.

Durante il laboratorio di scheggiatura un bambino moderno si cimenta in una produzione paleolitica. E come si

accende un fuoco con i materiali in uso nella preistoria?

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2. Il paleolitico superiore: il sito di Turbone.

- Lezione introduttiva.

- Laboratorio di arte paleolitica.

Oltre all’arte dipinta si fa esperienza di arte graffita: una lastra di pietra, un bulino

di selce e un po’ di fantasia.

3. Il neolitico e l’età dei metalli: il sito

dell’Ambrogiana.

- Lezione introduttiva.

- Laboratorio di scheggiatura della pietra.

- Laboratorio di lavorazione delle fibre.

- Laboratorio di lavorazione della steatite.

- Il ciclo del grano (Museo Archeologico di Montelupo).

Come costruivano una corda gli abitanti del

villaggio dell’età del bronzo su cui oggi è

costruito il plesso scolastico della

“Margherita Hack”? Semplice, con le fibre

estratte dalla corteccia di un ramo di tiglio!

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Durante il laboratorio delle

fibre ogni classe lavora anche

ad un telaio verticale a pesi e

produce un tessuto.

In preistoria poi ci si abbelliva il corpo con monili fatti in

osso, corno, conchiglia o pietra; proprio con la steatite, una

pietra talcosa reperibile in diverse zone della Toscana, gli

alunni si sono cimentati nella realizzazione di un ciondolo

personale e hanno contribuito alla creazione di una collana

di classe, da indossare magari per identificare giorno per

giorno il responsabile di varie attività, il capoclasse,

l’addetto alle fotocopie, l’aprifila, etc.

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Il laboratorio sul ciclo del grano invece comincia a ottobre con la semina. Si semina anche il

lino che servirà a maggio per l’attività dedicata alle fibre.

Dopo qualche mese si raccoglie il frutto del proprio lavoro…

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…e si arriva fino in fondo: dopo macina e fornello preistorici, ecco il pane dei primi montelupini!