Rivista Ospedale Israelitico - Insieme a te N.3

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L’Ospedale Israelitico Informa Numero 3 - Dicembre 2012 / Febbraio 2013 INTERVISTA AL DOTT. MADAIO “Il futuro? Terapie specializzate per ogni tipologia di tumore” CHIRURGIA DELLA CATARATTA La tecnologia degli ultrasuoni per la sostituzione del cristallino CARDIOLOGIA Il nuovo pacemaker compatibile con la RMN IN QUESTO NUMERO: ODONTOIATRIA NATURALE INDOLORE E MINI-INVASIVA Le ultime novità in materia di implantologia, protesi e malattie odontoiatriche.

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Rivista Ospedale Israelitico - Insieme a te N.3 Chirurgia della cataratta, Cardiologia

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L’Ospedale Israelitico InformaNumero 3 - Dicembre 2012 / Febbraio 2013

IntervIsta al Dott. MaDaIo“Il futuro? Terapie specializzateper ogni tipologia di tumore”

ChIrurgIa Della CatarattaLa tecnologia degli ultrasuoni per la sostituzione del cristallino

CarDIologIaIl nuovo pacemaker compatibile con la RMN

In questo numero:

oDontoIAtrIAnAturAle InDolore e mInI-InVAsIVALe ultime novità in materia di implantologia, protesi e malattie odontoiatriche.

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06 655891servizio di navetta gratuitoPer avere conferma sugli orari del bus navetta (valido per la sede di via Fulda)

Orari di servizio: 07,00 - 12,5014,10 - 18,00

www.ospedaleisraelitico.itospedaleisraelitico

RICERCA - PREVENZIONE DIAGNOSI - CURA

ADESIONE ALLA RETE ONCOLOGICA DEL LAZIO

SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA ONCOLOGICA

06 65589455tel.

richiedi maggiori informazionidal lunedì al venerdì: ore 7,30 - 15,30

approccio multidisciplinare per un percorso diagnostico e terapeutico completo

l’eccellenza della cura per il benessere del paziente oncologico

Day Hospital Oncologico

Insieme a te, da sempre.

Convenzionato con il Sistema Sanitario Regionale

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Dicembre 2012 / Febbraio 2013 L’Ospedale Israelitico Informa

Sommario

4 eDItorIAle Il saluto del Direttore Sanitario

5 odontoiatria naturale, indolore e mini-invasiva A cura della Dott.ssa Zuraica Lamboglia Coordinatrice del Servizio di Odontoiatria dell’Ospedale Israelitico 7 Il Futuro? rendere le terapie sempre più Personalizzate per ogni tipo di tumore Intervista al Dott. Raffaele Angelo Madaio Oncologo, medico del Servizio di Oncologia dell’Ospedale Israelitico

9 tecnologia ad ultrasuoni per gli interventi di cataratta Intervista al Dott. Alberto Ducoli, Referente dell’équipe Chirurgica Oculistica dell’Ospedale Israelitico 11 FoCus Dell’esPerto Il ringiovanimento cutaneo A cura del Dott. Domenico Riitano

13 FoCus Dell’esPerto Capiamo meglio cos’è il tumore della prostata A Cura del Dott. Pietro Aloisi

14 FIlo DIretto Tutte le informazioni per mettersi in contatto con i reparti e con i tuoi medici

15 lA sAlute In PIllole Rubrica divulgativa per saperne di più

16 stabilire subito un rapporto di fiducia con il paziente Intervista con la Dott.ssa Marianna Costarella Geriatra, Medico di Guardia in Servizio nell’U.O.C. di Geriatria dell’Ospedale Israelitico

17 FoCus Dell’esPerto Cos’è l’iperidrosi? A cura del Dott. Alberto Giudiceandrea 19 trADIZIonI e sImBolI eBrAICI Nobel - Chanukkah

20 “orgogliosa del mio staff” Intervista alla Caposala Marta Anna Wronska

21 Confronto e condivisione indispensabile per la ricerca Convegno “Follow-up del carcinoma differenziato tiroideo”

21 Il nuovo pacemaker compatibile con la risonanza magnetica

22 InFormAZIonI DI serVIZIo

Chiedi un consulto ai medici intervistati in questo numero attraverso il loro indirizzo di posta elettronica, otterrai una risposta privata via mail.

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Anno 1 Numero 3 Dicembre 2012 / Febbraio 2013 Aut. Trib. Roma: n.301/2012 del 8/11/2012Direttore Responsabile: Giancarlo Loquenzi

Tiratura: 10.000 copie

Direttore Editoriale: Dott. Giovanni Luigi SpinelliRedazione, Progettazione grafica e Stampa a cura di: Never Before Italia s.r.l.www.neverbeforeitalia.it

“Chi salva una sola persona è come se salvasse un mondo intero.”

Fotografia di Stefano Meloni

Nella foto di copertina e di pag. 6: I medici odontoiatrici Dott. Massimo Frigieri eDott. Giuseppe Grasso.

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SPECIALIZZAZIONE IN GERIATRIA ONCOLOGICA

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approccio multidisciplinare per un percorso diagnostico e terapeutico completo

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L’Editoriale

Dicembre 2012 / Febbraio 2013 L’Ospedale Israelitico Informa

ospeDale IsraelItICo: InsIeMe a te, Da seMpre

ari lettori, cari pazienti,siamo già al terzo numero di questo nuovo percor-so chiamato Insieme a te, e vi ringraziamo per l’at-tenzione che periodicamente ci mostrate.

In questo numero vi illustreremo le ultime novità nel campo dell’implantologia, che fanno del Servizio Odonto-iatrico una delle eccellenze dell’Ospedale Israelitico; par-leremo anche del pacemaker compatibile con la risonanza magnetica, un’ importante novità tecnologica di cui si av-vale il Reparto di Cardiologia.

Continueremo a conoscere i nostri reparti e servizi con

le interviste al Dott. Madaio, che ci presenterà il Repar-to di Oncologia, e al Dott. Ducoli che ci accompagnerà in uno degli interventi d’élite della Chirurgia Oculistica, quello della cataratta.

In questi mesi abbiamo compiuto significativi passi avanti nel migliorare il nostro servizio prenotazioni CUP, ma nonostante ciò, anche in considerazione della situa-zione attuale del Servizio Sanitario della Regione Lazio e dell’aumento significativo di richieste di prestazioni che ci stanno pervenendo, constatiamo che questo sta provocan-do, nostro malgrado, una dilatazione nei tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali.

Essendo la brevità delle liste uno dei nostri obiettivi, e non potendola per motivi indipendenti dalla nostra orga-nizzazione sempre garantire, ci scusiamo per i disagi so-pravvenuti.

Vi ricordiamo però che visite e prestazioni, anche ra-diologiche, particolarmente urgenti, possono essere effet-tuate al di fuori del Servizio Sanitario Nazionale, garan-tendo lo stesso elevato standard qualitativo.

Grazie per l’attenzione e buona lettura

CIl saluto del Direttore Sanitario, Dott. Giovanni Luigi Spinelli

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Dicembre 2012 / Febbraio 2013 L’Ospedale Israelitico Informa

APProFonDIAmo lA ConosCenZA Del serVIZIo oDontoIAtrICo, unA Delle eCCellenZe Dell’osPeDAle IsrAelItICo

oDontoIatrIa naturale, InDolore e MInI-InvasIva

l reparto di odontoiatria dell’O-spedale Israelitico è caratteriz-zato dal lavoro d’èquipe. Me-dici Odontoiatri, specialisti ed

assistenti mettono a disposizione la loro professionalità e le loro conoscenze per raggiungere uno scopo comune: il be-nessere dei pazienti. Un obiettivo che stimola ciascun medico a ricercare le so-luzioni migliori per ogni caso, favorendo l’applicazione di metodologie e tecniche all’avanguardia.

Nel campo dell’implantologia, ad esempio, i nostri chirurghi hanno adot-tato, già da tempo, delle tecniche che limitano il dolore e il gonfiore caratteri-stico del post-intervento.

L’impianto dentale è realizzato in tita-nio, un materiale che sostituisce il dente in modo ottimale, essendo biocompa-tibile e particolarmente resistente. L’o-biettivo è consentire al paziente di ria-bilitare la sua capacità masticatoria con

una protesi, possibilmente fissa, la cui realizzazione non richiede di interveni-re su altri elementi attigui. La chirurgia è praticabile con tecniche avanzate, che consentono di intervenire efficacemente con bassa invasività e stress post-opera-torio, installando nella stessa seduta la protesi provvisoria al paziente. Trascorso un adeguato periodo di stabilizzazione si procederà ad installare la protesi defini-tiva. Tra le tecniche minimamente inva-sive c’è quella definita “flapless” (senza grande incisione della gengiva), che ri-chiede una grande precisione esecuti-va ed è necessariamente preceduta da un’accurata serie di indagini preliminari, tra le quali quelle radiologiche. L’esecu-zione di una TAC permette di ottenere informazioni qualitative e quantitative, ed una immagine tridimensionale delle strutture ossee disponibili, sulla qua-le, impiegando speciali software per la chirurgia, si realizza una pianificazione computerizzata preliminare dell’inter-

Le nostre soluzioni per il trattamento efficace delle malattie odontoiatriche, sempre meno invasive, sempre più indolori e confortevoli per il paziente.

Ivento, che sarà la guida complementa-re all’esperienza del chirurgo. Queste tecniche innovative, possono ridurre i tempi e lo stress operatorio. Un risultato importante che riduce i fenomeni algici post-operatori favorendo una più velo-ce guarigione dei tessuti e un maggior comfort per i pazienti.

Un’attenzione particolare viene data alle malattie parodontali, conosciuta come piorrea, un gruppo di patologie infiammatorie che colpiscono il tessuto di sostegno del dente, superficiale e pro-fondo. Nel primo caso si parla di gengi-vite, una patologia che curata corretta-mente e precocemente è reversibile. Nel secondo caso l’infiammazione si estende nei tessuti sottogengivali minando le stutture di sostegno del dente nell’osso e diviene cronica.

La malattia parodontale, è in grande crescita nella popolazione adulta, pro-gredisce senza dare sintomi, e si mani-festa solo quando i danni ai denti sono

A CurA DellA Dott.ssA ZurAICA lAmBoglIA

CoorDInAtrICe Del serVIZIo DI oDontoIAtrIA Dell’osPeDAle IsrAelItICo

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Dicembre 2012 / Febbraio 2013 L’Ospedale Israelitico Informa

ormai gravi. I sintomi sono il sanguina-mento spontaneo o quando ci si lava i denti, gengive irritabili, alito cattivo, do-lenza, movimento dei denti, ascessi.

Tradizionalmente questa malattia si tratta con strumenti meccanici efficaci per rimuovere il tessuto colpito dall’in-fezione, ma che richiedono l’applica-zione successiva di antibiotico locale o di soluzioni disinfettanti di risciacquo e che risultano a volte dolorose, per cui si rende necessario l’uso di anestetici loca-li. Sappiamo tuttavia che l’assunzione di antibiotici può dare interazioni sgradite con altri farmaci, effetti collaterali a ca-rico dello stomaco, allergie e soprattutto generare una mutazione nei batteri e di-ventare inefficace. Le soluzioni disinfet-tanti del resto hanno una limitata azione superficiale.

Per questi motivi, oltre ai metodi tra-dizionali, il nostro reparto adotta nuo-vissime terapie per la cura della paradon-tite, come la terapia laser fotodinamica, lo strumento più avanzato per il tratta-mento della malattia parodontale. La terapia è l’applicazione di un ben noto fenomeno fisico assolutamente naturale, agisce a livello locale, è indolore e rapi-da. Non richiede l’assunzione di farmaci o antibiotici, interviene solo sulle strut-

ture dentali colpite dall’infezione dei batteri patogeni. In pochi minuti ed in modo assolutamente non invasivo ed in-dolore, il medico applicherà una sostan-za colorata di blu, anallergica e priva di effetti secondari, che attivata dalla luce del laser produrrà, in modo del tutto na-turale, ossigeno singoletto che distruggerà i batteri patogeni ed i funghi. L’efficacia della terapia fotodinamica è comprovata da numerosissimi studi scientifici inter-nazionali e dalla soddisfazione di miglia-ia di pazienti trattati con questo metodo naturale ed indolore, che hanno evitato interventi chirurgici. Altra branca dell’o-dontoiatria che ci consente di applicare tecniche sempre più all’avanguardia, è la protesi. Grandi risultati stiamo ottenen-do con le riabilitazioni protesiche fisse (su denti naturali o impianti), attraverso l’utilizzo di nuovi materiali, frutto della ricerca e della tecnologia più avanza-ta, come la ceramica integrale. Le sue caratteristiche peculiari sono: analler-gicità, biocompatibilità e, non ultima, l’estetica. Dalla valutazione iniziale del caso, passando per l’impiego di sofistica-ti materiali e tecniche accuratissime per la preparazione del dente, la presa d’im-pronta, le necessarie prove funzionali ed estetiche, è possibile consegnare al

paziente una protesi fissa praticamente indistinguibile dai suoi denti naturali.

Faccette, corone, ponti e intarsi sono realizzabili con questo materiale innova-tivo ed altamente estetico.

La ceramica integrale è un materiale impiegabile con successo anche quando il paziente è allergico ai metalli comu-nemente impiegati per la produzione di protesi con tecnica convenzionale.

Ogni singolo elemento di protesi viene individualizzato e personalizzato sulle esigenze funzionali del paziente garantendo una completa riabilitazione masticatoria a lungo termine e una nuo-va estetica del sorriso

Medici odontoiatri al lavoro in un ambulatorio dell’Ospedale Israelitico

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InterVIstA Al Dott. rAFFAele Angelo mADAIo, onCologo meDICo Del serVIZIo DI onCologIA Dell’osPeDAle IsrAelItICo

Il Futuro? renDere le terapIe seMpre pIù

personalIzzate per ognI tIpologIa DI tuMore

ott. Madaio, Lei è dirigente medico presso la sezione on-cologica dell’Ospedale Isra-elitico, può presentarci il re-

parto e spiegarci come funziona il Day Hospital Oncologico?

Il nostro reparto di Oncologia ha 6 stanze di degenza per 12 posti letto. Le stanze sono dotate di ogni comfort. Il Day Hospital è strutturato al meglio, con poltrone letto di ultima generazio-ne, per una degenza giornaliera necessa-ria ai trattamenti chemioterapici. Tv e musica allietano il tempo di permanenza dei pazienti durante le terapie.

L’accesso ai servizi del reparto e del Dh Oncologico avviene attraverso visite specialistiche i cui appuntamenti avven-

gono in tempi molto rapidi. Questo per noi è importante perché i pazienti pos-sono accedere ai nostri reparti con un tempo medio che attualmente è di sette giorni, mentre l’accesso al Day Hospital avviene in tre/quattro giorni.

Quali sono i punti di forza che rendono l’Ospedale Israelitico una struttura eccellente nella cura di pazienti oncologici?

I pazienti oncologici sono pazienti particolarmente complessi, in quanto intorno alla patologia oncologica, ruota-no tantissimi problemi. Così, quando ci affidano un paziente oncologico, ci pren-diamo carico di lui, e di tutto il percorso terapeutico, cercando di soddisfare tutte le sue esigenze. Quindi, semplicemente,

sCrIVI Al Dott. mADAIoPer un Consulto

[email protected]

NOTE BIOGRAFICHE

Dott. RAFFAELE ANGELO MADAIONato a Roma 9/9/1969.

Diploma di laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università La Sapienza di Roma.Specializzazione in Oncologia Medica presso l’U-niversità Tor Vergata di Roma.

Collabora dal 2005 come dirigente medico presso l’Unità di Geriatria sezione di oncologia dell’O-spedale Israelitico.

Ha esperienze di ricerca nei seguenti ambiti: Studio del ruolo dell’enzima di riparo O6 - al-chilguanina DNA Alchiltrasferasi (OGAT) nella resistenza agli effetti xenogenizzanti, citotossici ed apoptotici di agenti metilanti della famiglia dei triazeni.Tecniche utilizzate: clonaggio di cDNA mediante RT-PCR; generazioni di retrovirus ricombinanti anfotropici o ecotropici; analisi di DNA apopto-tico mediante elettroforesi convenzionale o me-diante pulsed-field elettroforesi; test per la valuta-zione in vitro dell’attività OGAT.

Studio del ruolo della modulazione dell’enzima poli (ADP - ribosio), polimerasi nella resistenza agli effetti citotossici ed apoptotici di agenti meti-lanti della famiglia dei triazeni.Tecniche utilizzate: RT - PCR, Northern blots, Western blot.

Caratterizzazione di mutazioni nei geni del “mi-smatch repair system” e loro ruolo nella resistenza ai triazeni metilanti.Tecniche utilizzate: Southern e Northern blots, sequenziamento di DNA.

Ha insegnato presso la Scuola di specializzazione in Farmacologia Ospedaliera presso l’Universita’ “La Sapienza”. Master di I livello in Geriatria pres-so l’ Universita’ “La Sapienza”.

Ha partecipato come relatore a numerosi corsi e congressi nazionali e internazionali.

“Credo che la missione, mia e di tutti i colleghi in questo campo, sia proprio

l’empatia con i nostri pazienti.”

D

Il Dott. Raffaele Angelo Madaio

l’eccellenza in questo campo, è prendersi cura del paziente. Sotto l’aspetto psicolo-gico e sociale, seguendolo puntualmente in tutto l’iter diagnostico e terapeutico e, nel caso in cui il nostro ospedale, non possa offrire un servizio diagnostico, ci preoccupiamo di affidare il paziente alla migliore struttura sanitaria. Il paziente, ci tengo a ribadirlo, non viene mai ab-bandonato in tutto l’iter diagnostico e terapeutico

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L’Ospedale Israelitico è uno Spoke della rete oncologica del-la Regione Lazio. Può spiegarci di cosa si tratta?

La Regione Lazio sta creando una rete oncologica composta da 4 Hub e una serie di Spoke, un network di ser-vizi all’interno della regione dove soddi-sfare tutte le esigenze del paziente on-cologico. L’Ospedale Israelitico fa parte dell’Hub della macro area che fa riferi-mento all’IFO Regina Elena. Il nostro ruolo come Spoke consiste, se abbiamo qualche problema diagnostico o pato-logie che non trattiamo, nell’affidare il paziente al nostro Hub di riferimento, cioè la struttura di eccellenza con tutti i requisiti diagnostici e terapeutici adatti al paziente. In questa rete noi entriamo come specialisti dell’oncologia geriatri-ca.

Parliamo di ricerca, quali sono

le novità che dovrebbero rendere il tumore un male curabile?

Negli ultimi dieci anni ci sono state molte novità. Si sente sempre più parlare della terapia radiologica. Stiamo cercan-do di colpire le cellule tumorali sempre più da vicino, sempre in maniera più specifica. Altro esempio di novità, nel tumore della mammella, l’introduzione di un nuovo farmaco, ha completamente stravolto la prognosi e la sopravvivenza

di donne affette da questa patologia, con recettori particolarmente sensibili a que-sto farmaco.

Novità anche nel carcinoma del rene, e di altri tumori gastrointestinali, all’av-vento di questi anticorpi monoclonali, che vanno a colpire esclusivamente quel-le cellule neoplastiche che esimono quel particolare recettore. Questo è il prossi-mo futuro; rendere la terapia oncologica, sempre più personalizzata per quel tipo di tumore.

Cosa significa essere dirigente di primo livello della sezione onco-logica di un Ospedale che ha fatto della vicinanza ai pazienti, la pro-pria missione?

Una grande responsabilità. Il nostro obiettivo non è solo curare il tumore. Il nostro obiettivo è prendersi cura del paziente affetto da tumore. La differen-za è sostanziale, perché curare sì il tu-more, ma se non ci si prende cura della persona, l’approccio al paziente oncolo-gico rimane realmente limitato. Quindi è una grande responsabilità. Ogni volta che arriva un paziente con una diagno-si, significa interfacciarsi con lui, capire le sue problematiche anche psicolo-giche e sociali, con la consapevolezza che un paziente non è mai uguale ad un altro. Questa è la nostra missione, non solo del nostro reparto, ma dell’Intero

Ospedale Israelitico.

Scoprire la malattia è un dram-ma. Come vive questo continuo confronto con i suoi pazienti?

Lo definirei, empaticamente. Cerco di entrare in empatia con i nostri pazien-ti, mai drammatizzando una diagnosi di cancro, mai facendo sentire ai nostri pazienti che davanti ad una diagnosi di cancro non c’è niente da fare. In questa disciplina, c’è sempre qualcosa da fare. Prima di iniziare una chemio terapia fac-ciamo almeno tre colloqui con il pazien-te, per favorire la comprensione di quel-lo che sarà l’iter terapeutico. Credo che la missione, mia e di tutti i colleghi in questo campo, sia proprio l’empatia con i nostri pazienti. Accudirlo, farlo sentire come a casa propria, farlo sentire parte-cipe della nostra grande famiglia. Ovvio che questa nostra missione rappresenti a volte un peso per noi, ma la soddisfa-zione maggiore è quando i pazienti ci riconoscono questo tipo di lavoro e ci permettono di andare avanti sempre con più forza, con più determinazione in questa nostra missione. Perché l’obietti-vo del medico, e in questo caso dell’on-cologo, è proprio questo

Guarda la video-intervista del Dott. Madaio.

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InterVIstA Al Dott. AlBerto DuColIreFerente Dell’équIPe ChIrurgICA oCulIstICA Dell’osPeDAle IsrAelItICo

NOTA BIOGRAFICHE

Dott. ALBERTO DUCOLI

Nato a Bastia Umbra (PG) il 21/4/1956.

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1980 pres-so l’Università degli studi di Roma La Sapienza con 110/110 lode.

Specializzazione in Oftalmologia nel 1984 pres-so l’Università degli studi di Roma La Sapienza con votazione 70/70.

Ha svolto attività di consulente oculista presso i centri antidiabetici dell’ACISMOM – ordine di Malta.

Ha al suo attivo vari anni di consulenza come oculista presso l’Ospedale Fatebenefratelli di Roma, Isola Tiberina, dove si è dedicato in par-ticolare alle attività del centro di cura e preven-zione del glaucoma. Presso lo stesso ospedale è stato inoltre titolare di una borsa di studio sulla Elettrofisiologia Oculare.

Dal 1987 ha dato inizio alla attività ambulatoria-le oculistica dell‘ Ospedale Israelitico dove ha aperto gli ambulatori dell’Isola Tiberina e di via Fulda.

Dal 2000, anno in cui ha dato inizio insieme al dott Girardi le attività chirurgiche oculistiche presso l’Ospedale Israelitico, si occupa prevalen-temente della chirurgia della cataratta e dell’im-pianto del cristallino artificiale. Ha al suo attivo circa 4000 interventi di cataratta.

Attualmente è coordinatore, insieme al dott Girardi, della equipe chirurgica dell’Ospedale Israelitico che si occupa della chirurgia del Cri-stallino. E’ membro della Società Oftalmologica Italiana SOI, della Associazione Italiana della Chirurgia della Cataratta e Refrattiva AICCER, dell’ Eu-ropean Society of Cataract and Refractive Sur-geons ESCRS.

teCnologIa aD ultrasuonI per glI InterventI DI Cataratta

ott. Ducoli, assieme al dott. Girardi, Lei coordina l’équipe chirurgica oculistica dell’O-spedale Israelitico e si occu-

pa della chirurgia del Cristallino. L’intervento per la cataratta è il più frequente in oculistica, quali sono i sintomi della malattia e quando è necessario intervenire?

Il sintomo principale della cataratta è l’abbassamento della capacità visiva. Non c’è dolore, non c’è arrossamento,

come alcuni pazienti, erroneamente, possono pensare. È importante con-trollare quanto questo visus diminuisce, perché in base a questa diminuzione si decide quando operare. La tempistica dipende anche dalle necessità visive dei pazienti e dallo svolgimento delle loro attività lavorative.

Anche se è meglio intervenire in tempi precoci, perché il cristallino può diventare molto duro e l’intervento con gli ultrasuoni può avere qualche difficol-tà.

Chi accede all’ospedale sa che troverà lo stesso medico sia per la visita, che per l’intervento chirurgico

e questo stabilisce un ottimo rapporto tra medico e paziente.

Il Dott. Alberto Ducoli

DIn cosa consiste l’intervento chi-

rurgico di cataratta?Consiste nell’asportazione e sosti-

tuzione di una lente posta all’interno dell’occhio, che si è opacizzata. Si tratta di un intervento così definito, “d’élite”, con l’utilizzo del microscopio perché si opera in un campo molto piccolo di cir-ca 5 mm. L’intervento, che dura 20 mi-nuti, consiste nella Facoemulsificazione, che oggi è la tecnica più rapida e preci-sa. Questa tecnica prevede l’utilizzo di un apparecchio che emette ultrasuoni

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che frantumano ed estraggono il mate-riale opaco nel cristallino. Nel sacco che si viene a creare, si impianta il cristal-lino artificiale. Si tratta di piccole lenti di materiale plastico di altissima qualità, che vanno a sostituire la lente estratta. Oggi esisterebbe anche la possibilità di inserire, durante questa operazione, delle lenti intraoculari che correggono il difetto visivo sia da lontano che da vi-cino e speriamo che il Servizio Sanitario Nazionale, in un futuro non lontano, potrà permettere di impiantare questo tipo di lenti.

In che modo, il servizio oculi-

stico dell’Ospedale Israelitico va incontro alle esigenze dei pazienti?

Il Servizio Oculistico funziona par-ticolarmente bene per quanto riguarda le visite e il Day Hospital. Nonostante l’elevato numero di pazienti che si rivol-gono a noi, il Day Hospital ha standard qualitativi molto alti. Cerchiamo di ra-zionalizzare il più possibile il lavoro, per ottenere i migliori risultati.

Può parlarci della sua équipe e del vostro modo di lavorare?

Ho iniziato l’attività chirurgica all’O-spedale Israelitico con il dott. Girardi, con cui ho costituito due équipe chi-rurgiche, che potremmo definire inter-cambiabili. Ogni équipe, opera in giorni differenti ed effettua circa 12 interventi giornalieri, stando interrottamente al tavolo operatorio. L’équipe sono costi-tuite da 4 persone ognuna, che si alter-nano negli interventi.

Ci racconti come vive l’espe-

rienza di far parte della missione dell’Ospedale Israelitico.

Ho iniziato a lavorare all’Ospeda-le Israelitico nel 1987 con una piccola attività ambulatoriale, per poi, negli anni successivi, intraprendere l’attivi-tà chirurgica. Oggi riusciamo ad effet-tuare circa 1.200 interventi all’anno. Potrebbero essere di più, ma il vincolo del Servizio sanitario Nazionale, non ci permette di andare oltre, nonostante le nostre potenzialità. Lavorare per l’Isra-

elitico, ha significato porsi un obietti-vo e cercare di raggiungerlo, cosa che abbiamo fatto con grande soddisfazio-ne. Abbiamo avuto negli anni addietro qualche difficoltà, ma abbiamo conti-nuato a lavorare con impegno e, grazie ad una ristrutturazione e ad una nuova organizzazione amministrativa, abbia-mo raggiunto obiettivi molto impor-tanti. Oggi ritengo che il nostro Servi-zio Oculistico sia nel territorio, molto importante, in quando permette a molti pazienti di ottenere i migliori risultati in termini medici e chirurgici, in tempi anche piuttosto brevi.

Il successo di questo ospedale, credo sia legato anche alla personalizzazione delle visita. Il paziente accede all’ospe-dale sapendo che troverà lo stesso medi-co sia per la visita, che per l’intervento chirurgico e questo stabilisce un ottimo rapporto tra medico e paziente

Guarda la video-intervista del Dott. Ducoli

cristallino limpido

cataratta

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invecchiamento della pelle, oggi definito col termine anglosas-sone “aging”, è un fenomeno complesso che riguarda tutti gli strati della cute, dall’epidermide

all’ipoderma, determinando tutti i cam-biamenti cui comunemente si assiste nel corso dell’età evolutiva.

L’aging non è solo la conseguenza della prolungata esposizione agli UVA e UVB delle radiazioni solari, ma è anche una trasformazione strutturale dei tes-suti molli profondi, che sono pertinenza della chirurgia plastica.

Il componente primario dei tessuti molli è l’acqua, che viene trattenuta da molecole specifiche come l’acido ialu-ronico nella rete di connettivo formato da una trabecola di componenti che in definitiva sono responsabili della soffici-tà e del turgore della cute propria di un soggetto giovane. Col tempo si verifica un rallentamento nel turnover di questi componenti macromolecolari e pertanto si assiste da un lato ad un assottigliamen-to del derma e alla comparsa di rughe, e dall’altra ad una progressiva ptosi del tessuto adiposo che specialmente in certi distretti come il viso diventano dei segni caratteristici di invecchiamento.

Un primo approccio alla ricostituzio-ne dei componenti perduti viene dalla medicina estetica che, negli ultimi anni ha conosciuto un periodo di grande po-polarità, essendo trattamenti economici, rapidi e con risultati immediatamente vi-sibili. Questi consistono nei filler a base di acido ialuronico che agiscono come ri-empitivi delle rughe e come bio-rivitaliz-zanti favorendo la sintesi di collagene dai fibroblasti. L’altro protagonista della me-dicina estetica è la tossina botulinica che, opportunamente dosata, viene infiltrata

Focus dell’esperto C h I r u r g I A e s t e t I C A

l’

a livello dei muscoli pellicciai della fron-te, determinando il rilassamento contrat-turale del ventre muscolare e quindi in superficie la scomparsa di rughe e pieghe poco sopportate dai pazienti.

Quando il cedimento dei tessuti molli ha determinato un cedimento cutaneo e quindi ci troviamo di fronte alla presen-za di un’eccedenza di pelle, i trattamenti medico-estetici lasciano il posto alla chi-rurgia.

I distretti del volto che più risentono del passare degli anni sono le regioni pal-pebrali, degli zigomi e l’angolo cervico-mentoniero. L’intervento di blefaropla-stica dona allo sguardo un aspetto più fresco e giovanile, cancellando i segni del-la stanchezza e le borse che appesantisco-no la palpebra inferiore, mentre il lifting è l’intervento più completo per il ringio-vanimento del distretto cervico-facciale perché riconfigura i vettori di trazione dei tessuti in senso opposto a quelli della

gravità, con una precisa direzione poste-ro-superiore che non deforma l’angolo della bocca, riportando in dietro le “lan-cette dell’orologio”. L’asportazione della cute in eccesso ed il trattamento dello SMAS, lo strato superficiale dei muscoli mimici, garantiscono dei risultati a lungo termine.

Tutti questi interventi sono oggi effet-tuabili in anestesia locale con la presenza di un anestesista in sala operatoria.

Anche le labbra invecchiando cam-biano, assottigliandosi e perdendo in turgidità e proiezione. Generalmente i filler sono capaci di appianare le rughe labiali (il cosiddetto “codice a barre”) e di donare al vermiglione un aumento di volume, sempre all’insegna dell’eleganza e della sobrietà, ma la soluzione è tempo-ranea. La disponibilità oggi di protesi al silicone estremamente sicure, comporta la possibilità con un intervento ambula-toriale in anestesia locale di impiantare una protesi labiale specifica secondo le caratteristiche di partenza e i desideri della paziente.

La protesi è morbida e non crea inte-razioni con la mucosa ed i muscoli, ren-dendo possibile quindi la rimozione della stessa con estrema facilità.

Troppo spesso vengono proposti esempi di “cattiva” chirurgia estetica da parte di un’informazione sempre volta a suscitare scalpore e raccapriccio nei let-tori. Quando si vedono solo dei cattivi risultati in giro bisognerebbe considerare che i casi con risultati più naturali non si notano pur essendo stati operati. Nella realtà di ogni giorno questa specialità chirurgica aiuta milioni di persone nel mondo a vivere meglio con se stessi, ren-dendo la propria immagine più piacevole e gradevole

Il rIngIovanIMento CutaneoNella realtà di ogni giorno, questa specialità chirurgica, aiuta

milioni di persone nel mondo a vivere meglio con se stessi, rendendo la propria immagine più piacevole e gradevole.

A CurA Del Dott. DomenICo rIItAno

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Dicembre 2012 / Febbraio 2013 L’Ospedale Israelitico Informa

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Focus dell’esperto o n C o l o g I A

e stime parlano di 23.500 nuovi casi ogni anno in Italia. Sempre in Italia si stimano una decina di decessi ogni 100.000 abitan-ti, rappresentando così la prima

causa di morte per tumori dell’apparato urogenitale.

Uno dei principali fattori di rischio per il tumore della prostata è l’età: le possibilità di ammalarsi sono molto scar-se prima dei 40 anni, ma aumentano sen-sibilmente dopo i 50 e circa due tumori su tre vengono diagnosticati in persone con più di 65 anni. I ricercatori hanno di-mostrato che moltissimi uomini oltre gli 80 anni (tra il 70 e il 90 per cento) hanno un tumore della prostata, anche se nella maggior parte dei casi la malattia non dà segni e ci si accorge della sua presenza solo in caso di autopsia dopo la morte.Un altro fattore non trascurabile è senza dubbio la familiarità, il rischio di amma-larsi è pari al doppio per chi ha un paren-te consanguineo con la malattia rispetto a chi non ha nessun caso in famiglia.

Nelle sue fasi iniziali, il tumore della prostata è asintomatico. Spesso i sinto-mi sono detti urinari-tipo: difficoltà a urinare, bisogno di urinare spesso, sen-sazione di non riuscire a urinare in modo completo, possono essere legati a pro-blemi prostatici di tipo benigno come l’ipertrofia. In ogni caso è utile rivolger-si al proprio medico e\o allo specialista urologo che sarà in grado di decidere se sono necessari ulteriori esami di appro-fondimento.

La diagnosi di carcinoma prostatico si basa essenzialmente sulle seguenti inda-gini:

- l’esplorazione rettale, primo approc-cio del paziente con disturbi minzionali riferibili alla prostata;

- il test del PSA libero e totale, una gli-coproteina prodotta dalla prostata, che

A CurA Del Dott. PIetro AloIsIurologIA - osPeDAle IsrAelItICo

l

tende ad aumentare in caso di anorma-le funzionamento della ghiandola, non necessariamente per la presenza di un tumore: anche un semplice processo in-fiammatorio o una voluminosa ipertrofia prostatica, può determinare un suo au-mento nel sangue;

- ecografia vescico prostatica con son-da trans-rettale. Un esame strumentale fastidioso ma non doloroso, un esame di breve durata che fornisce informazioni essenziali sulla morfologia prostatica;

- la biopsia prostatica, l’unico esame in grado di identificare con certezza la presenza di cellule tumorali nel tessuto prostatico. Dura pochi minuti e viene fatta in regime di Day Hospital.

Oggi sono disponibili molti tipi di trattamento per il tumore della prostata ciascuno dei quali presenta benefici ed effetti collaterali specifici. Solo un’at-tenta analisi delle caratteristiche del pa-ziente, come l’età e l’aspettativa di vita, e della malattia (basso, intermedio o alto rischio) permetterà allo specialista uro-logo di consigliare la strategia più adatta e di concordare la terapia anche in base alle preferenze di chi si deve sottoporre alle cure.

Tra le terapie ricordiamo:- la prostatectomia radicale, ovvero la

CapIaMo MeglIo Cos’è Il tuMore Della prostata

rimozione dell’intera ghiandola prosta-tica, delle vescicole seminali e dei linfo-nodi della regione vicina al tumore. Tale intervento può essere effettuato in modo classico, per via laparoscopica, o attraver-so il sistema più moderno della laparo-scopia robot-assistita;

- la radioterapia a fasci esterni, efficace nei tumori di basso rischio, con risultati simili a quelli della prostatectomia radi-cale;

- la brachiterapia, ovvero una tecnica radioterapica che consiste nell’inserire nella prostata piccoli “semi” che rilascia-no radiazioni;

- infine la terapia ormonale ha lo sco-po di ridurre il livello di testosterone, che stimola la crescita delle cellule del tumo-re della prostata.

Il tumore della prostata, se accertato con tempestività, può essere sconfitto de-finitivamente con un unico trattamento, permettendo un’ottima qualità di vita. È di fondamentale importanza il superamento, da parte del paziente, di ansia e timori du-rante il percorso diagnostico e terapeutico, è inoltre indispensabile che il paziente si affidi con fiducia alle indicazioni e ai con-sigli dell’Urologo, che potrà in ogni fase del percorso assistenziale favorire la scelta mi-gliore per il proprio benessere

Stadi del tumore alla prostata

Il tumore della prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile e rappresenta circa il 18% dei tumori

diagnosticati nell’uomo.

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Dicembre 2012 / Febbraio 2013 L’Ospedale Israelitico Informa

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Dicembre 2012 / Febbraio 2013 L’Ospedale Israelitico Informa

La Salute in pillole

ome ogni anno, con l’arrivo della stagione invernale, si ri-accende il consueto dibattito tra favorevoli e contrari alla

vaccinazione antinfluenzale. È impor-tante, oltre che utile ai fini di una cor-retta informazione in tal senso, fugare ogni possibile dubbio in merito alla sua efficacia e totale sicurezza, perfettamen-te in linea con tutte le attività terapeu-tiche proposte dalla medicina ufficiale. Bisogna ricordare infatti che le ricerche che la medicina svolge nei confronti di una qualsiasi condotta terapeutica (o di profilassi) sono mirate ad una precisa at-testazione della validità di un farmaco, e lo stesso vale per gli effetti collaterali che possono insorgere nel corso della sua assunzione. Le ricerche essendo dotate di un solido impianto statistico, riduco-no l’errore al minimo possibile e lo ren-dono esplicito, in modo tale che l’intera comunità possa valutarne l’accettabilità in modo personale e cosciente. Lo stesso rigore dovrebbe essere richiesto a chiun-que voglia sostenere la contrarietà ad un determinata condotta terapeutica (o di profilassi), e questo non sempre succede anche nel caso di chi contesta l’ efficacia e la sicurezza del vaccino antiinfluenzale. Partendo da alcuni dati numerici, il tutto assume una dimensione certamente più

C

Quello Che C’è Da sapere sul vaCCIno antInFluenzale

tangibile: nel mondo i casi gravi varia-no ogni anno dai 3 ai 5 milioni e questi causano in media 500000 morti (5000 solo in Italia direttamente ascrivibili alla influenza in quanto tale). A livello inter-nazionale si definisce “efficace” un vacci-no in grado di evitare 80 casi su 100 di malattia. Nel caso specifico del vaccino antinfluenzale coloro che comunque si ammalano andranno incontro a meno complicazioni rispetto a coloro che non l’hanno fatto. Ogni anno il vaccino viene preparato in base a quello che gli esperti prevedono essere il più probabile a dif-fondersi, orientando i propri studi all’in-terno di una variegata famiglia di virus detti appunto influenzali imparentati tra loro per via di alcuni tratti comuni che li caratterizzano. Questi, nel giro di 5 o 7

anni si ripresentano, motivo per cui, co-loro che si vaccinano ogni anno, acquisi-scono con il tempo un’immunità sempre maggiore e se si ammalano, tutti gli ef-fetti dell’influenza e le sue complicazio-ni - cardiopatie, pneumopatie e diabete - sono decisamente più lievi rispetto a quella vera e propria. A questo proposito è consigliabile non superare i 65 anni di età prima di iniziare a praticare annual-mente la vaccinazione, soprattutto se ap-partenenti a gruppi considerati a rischio - cardiopatici, asmatici, anziani, donne in gravidanza, obesi, operatori sanitari- per cui è opportuno vaccinarsi sempre e comunque a prescindere dall’età. Infine, rispetto all’utilizzo di vaccini da assume-re per bocca, costituiti da lisati batterici, è giusto chiarire un importante aspetto: spesso molte ditte farmaceutiche li pro-pongono puntando l’accento sull’assenza di effetti collaterali. In realtà non esiste uno studio in riviste mediche accreditate internazionalmente che ne dimostri l’ef-ficacia e la sicurezza. Vaccinarsi è impor-tante, non solo per proteggere se stessi ma anche le persone che si frequentano, ovviamente unendo a ciò misure igieni-che semplici ma importanti come lavarsi bene e spesso le mani ed evitare di fre-quentare posti affollati per ridurre la cir-colazione del virus

A CurA Del Dott. gIoVAnnI D’ursoBronCoPneumologIA - osPeDAle IsrAelItICo

l o s A P e V I C h e

Il raFFreDDore, un Malanno DI stagIone

I l raffreddore, un malanno di stagione. L’inverno, per via delle basse temperatu-

re, della nebbia e dello smog costituisce l’ambiente ideale per la proliferazione e ripro-duzione di batteri, causa di in-fezioni e infiammazioni delle vie respiratorie. In più, sempre durante la stagione invernale, il tempo trascorso all’interno di luoghi chiusi, non fa che au-mentare la possibilità di con-tagio da una persona all’altra.

Il risultato non è altro che la diffusione di infiammazioni che coinvolgono le vie respiratorie. Nel caso delle vie aeree supe-riori, si parla di riniti, faringiti o tonsilliti. E’ possibile tenere sotto controllo questi malanni non sempre ricorrendo a farma-ci specifici, ma semplicemente tenendo a bada la febbre con l’aiuto di semplici antipiretici e liberando le vie respiratorie con mucolitici e decongestionanti nasali. I sintomi tipici del raf-

freddore sono starnuti, occhi arrossati, tosse e muco. Molto spesso il raffreddore, causato da una moltitudine di virus che col-piscono la mucosa nasale, si tra-smette attraverso le gocce di sa-liva e i primi sintomi compaiono nel giro di pochi giorni. Per una buona prevenzione, soprattut-to per quella dei più bambini, è raccomandabile mantenere sempre pulite le cavità nasali at-traverso una corretta igiene.

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La Dott.ssa Marianna Costarella.

ottoressa Costarella, Lei è un medico specializzato in geriatria e ricopre il deli-cato ruolo di guardia medi-

ca all’Ospedale Israelitico. Ci può raccontare come nasce la volontà di diventare medico?

Per quanto mi riguarda la volontà di diventare medico, è stata in qualche modo casuale.

Terminato il liceo, decisi di intra-prendere gli studi in medicina. E pro-prio il percorso di studi, ha accresciuto in me la passione e la dedizione alla pro-fessione medica. Certo, si tratta di una professione che richiede molti sacrifici ma sono molte le soddisfazioni che si raggiungono durante la propria attività.

Il ruolo di medico di guardia è di

grande responsabilità, che porta a dover spaziare tra le numerose e diverse patologie che si potrebbero presentare. Come affronta questa sua responsabilità?

Le responsabilità del mio ruolo sono tante e importanti, perché il primo

stabIlIre subIto un rapporto DI FIDuCIa

Con Il pazIente

InterVIstA Con lA Dott.ssA mArIAnnA CostArellA, gerIAtrA, meDICo DI guArDIA In serVIZIo nell’u.o.C. DI gerIAtrIA Dell’osPeDAle IsrAelItICo.

compito del Medico di Guardia è quello di assolvere tutte le emergenze mediche e chirurgiche che si possono presentare in un ambito ospedaliero come il no-stro. Significa entrare subito in contatto con pazienti che hanno un’emergenza e che non si sono mai visti prima di quel momento, e questo significa avere la ca-pacità e la prontezza di fare diagnosi e terapie in tempi ristretti.

In queste fasi è molto importante la capacità di comunicazione e informa-zione verso una persona che non cono-sci e verso la sua famiglia.

Diventa importantissimo stabilire un rapporto di fiducia in situazioni che possono essere anche critiche, e che consentono di trattare al meglio la fase di emergenza.

Un aspetto importante è anche

quello psicologico nel rapporto con il paziente che ricorre, spesso di notte, al Medico di Guardia.

Di notte si possono acuire alcune problematiche nel rapporto medico-pa-

ziente. Ma la gestione dell’emergenza, giorno o notte, non cambia. Nelle ore notturne, bisogna prestare più atten-zione invece alla comunicazione con il paziente, perché bisogna essere di sup-porto a chi sta soffrendo e al contem-po cercare una soluzione alla patologia. Spesso il nostro ruolo ci porta anche a dover tranquillizzare e gestire l’emoti-vità dei familiari, oltre che dei pazienti. E l’esperienza, in questi casi, viene in-contro al medico, per fargli affrontare al meglio, ogni tipo di situazione.

Lei, dottoressa, come fa a con-

quistare la fiducia di un paziente che la vede anch’egli per la prima volta, e per di più in una situazione di emergenza?

Può capitare che alcuni pazienti, alcune famiglie siano un po’ timorose appena giungono in ospedale a seguito di un’emergenza. Oltre al panico, alla sofferenza di vivere una malattia in fase acuta, c’è anche il timore di affidarsi ad un medico che non si conosce.

Timore amplificato anche dai casi riportati ciclicamente dai media di ma-lasanità. Si possono incontrare pazienti timorosi, sfiduciati, prevenuti.

Da parte nostra, mia e dei colleghi, quello che cerchiamo di fare è conqui-stare la fiducia del paziente e dei fami-liari, comunicando molto chiaramente con loro, dopo aver effettuato la visita e cercando di tranquillizzarli riguardo il programma successivo di diagnosi e cura. Alcune situazioni, purtroppo, sono più delicate di altre, e lì, il nostro ruolo può diventare più difficile.

Come vive il disagio di lavorare

anche di notte e nei giorni festivi?Per il medico, lavorare di giorno, di

notte, festivo non festivo non ha par-ticolare valenza. Fare dei turni è insito nella nostra professione, per cui, sì può comportare un sacrificio, ma neppure troppo grande

D

“Bisogna essere di supporto a chi sta soffrendo eal contempo cercare una soluzione alla patologia.”

Guarda la video-intervista della Dott.ssa Costarella.

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Focus dell’esperto C h I r u r g I A g e n e r A l e

a sudorazione è un fenomeno fisiologico del nostro corpo, atto a mantenere la tempera-tura corporea stabile. In una si-tuazione di caldo eccessivo, la

sudorazione evapora, consumando calo-rie e proteggendo il corpo. Questo mec-canismo, regolato dal sistema simpatico, può subire un malfunzionamento che genera iperidrosi, ovvero la sudorazione eccessiva delle mani (iperidrosi palmare) o di altre parti del corpo, come ascelle, piedi, tronco e cosce.

Un fenomeno che colpisce l’1% della popolazione, causando imbarazzo socia-le, e che si divide in due forme. La più comune, detta forma primaria, è causata principalmente dall’ansia e inizia in età adolescenziale. L’iperidrosi secondaria si manifesta invece a seguito di un al-tro processo patologico come ipertiroi-dismo, disfunzioni ormonali, malattie

psichiatriche e obesità. Per escludere la forma secondaria d’iperidrosi si fa ricor-so alla anamnesi, l’esame fisico ed even-tualmente agli esami del sangue. Le zone di iperidrosi possono essere visualizzate con lo iodine-starch-test.

Tra le terapie possibili:- l’antiperspirante, ovvero la sommi-

nistrazione di cloruro di alluminio; - le iniezioni della tossina del botuli-

no, un trattamento relativamente nuovo che blocca il rilascio della acetilcolina. Le varie sedute (normalmente due) ven-gono effettuate con iniezione di piccole bolle di tossina nel sottocute, con un ago sottilissimo.

Per quanto riguarda i farmaci, sono usati sedativi che mirano ad evitare si-tuazioni scatenanti con effetti collaterali come la riduzione della soglia di vigilan-za e la sonnolenza.

Simpatectomia toracoscopicaL’iperidrosi palmare, ascellare e fac-

ciale possono essere trattate senza la necessità di un intervento chirurgico di maggiore entità. La simpatectomia è l’interruzione definitiva dei nervi e nodi nervosi che trasmettono i segnali alle ghiandole sudoripare. Si tratta di un in-tervento di invasività minima sviluppato negli ultimi anni in alcuni ospedali eu-ropei.

Ad oggi è il primo trattamento per la cura dell’iperidrosi palmare o facciale e porta alla cura definitiva del disturbo in quasi il 100% dei pazienti trattati, lasciando soltanto una piccolissima cica-trice nell’ascella. L’intervento dà anche ottimi risultati in casi di iperidrosi com-binata palmare e ascellare costituendo una valida alternativa agli interventi indirizzati alla distruzione diretta delle ghiandole sudoripare

Cos’è l’IperIDrosI?La simpatectomia è l’interruzione definitiva dei nervi e nodi nervosi

che trasmettono i segnali alle ghiandole sudoripare

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A CurA Del Dott. AlBerto gIuDICeAnDreA

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Dicembre 2012 / Febbraio 2013 L’Ospedale Israelitico Informa

Tradizioni e Simboli Ebraici

NOBEL

l premio Nobel è un’onorificenza di valore mon-diale, attribuita annualmente a persone che si sono distinte nei diversi campi dello scibile, apportando considerevoli benefici all’umanità. La comunità Ebraica, nel 2011, ha vissuto il grande onore di vede-

re due personalità ebraiche ricevere l’ambito premio. David Shechtman (foto a sinistra) ha ricevuto il pre-

mio Nobel per la Chimica per la scoperta dei quasi -cristalli. Le ricerche dello studioso hanno infatti permesso di gettare il primo sguardo sulla struttura più dettagliata della mate-ria, rivelando l’esistenza di una simmetria a livello atomico che si riteneva impossibile da osservare. Scoperti nel 1982, i quasi-cristalli sono stati riprodotti nei laboratori di tutto il mondo. La loro principale caratteristica è la struttura ordi-nata e complessa, che non si ripete mai in modo periodico. Studiare la struttura dei quasi-cristalli potrebbe essere la chiave per mettere a punto materiali di nuova generazione, e tra le tante applicazioni possibili in primo piano ci sono quelle volte al risparmio energetico.

Un’altra caratteristica dei quasi-cristalli è che, nonostan-te siano molto robusti, possono andare in frantumi come il vetro. La loro struttura atomica così particolare li rende molto efficienti nel condurre il calore e suggerisce che ma-teriali di questo tipo potrebbero essere utilizzati con suc-cesso anche per convertire il calore in elettricità.

Ralph M. Steinman (foto a destra) ha ricevuto il Pre-mio Nobel per la Medicina “per la scoperta delle cellule dendritiche e il loro ruolo nell’immunità adattativa”. Que-ste cellule svolgono un ruolo fondamentale per catturare, elaborare e presentare gli antigeni alle cellule specializzate nell’attivazione delle risposte immunitarie cellulari e anti-corpali. Sostanzialmente, le cellule dendritiche forniscono segnali regolativi, anche sulla base di stimoli che ricevono direttamente dall’interazione con strutture molecolari di origini microbiche, per l’immunità specifica e lo sviluppo della tolleranza. Steinman è deceduto per un tumore al pancreas tre giorni prima dell’annuncio della vittoria del premio Nobel. Facendo una particolare eccezione a quel-lo che è il regolamento, l’onorificenza gli è stata conferita ugualmente

ICHANUkkAH

hanukkah è una festività ebraica, conosciuta anche con il nome di Festa delle Luci. In ebraico significa “inaugurazione” o “dedica” e infatti la festa comme-mora la consacrazione di un nuovo altare nel Tempio

di Gerusalemme dopo la libertà conquistata ai greci. La fe-stività dura otto giorni e la prima sera, chiamata Erev Cha-nukah, inizia al tramonto del 24 del mese di kislev. Secondo il calendario ebraico, quindi, il primo giorno della festa cade il 25 di kislev. Etimologicamente la parola Chanukkah porta an-che ai significati di riposo e inaugurazione: il primo caso per la vittoria contro i greci, dopo cui gli ebrei ebbero tregua e si riposarono; il secondo per la riconsacrazione delle parti del Tempio di Gerusalemme che quelli avevano profanato. In-torno al 200 a.C. gli ebrei vivevano in terra d’Israele, in quel tempo sotto il controllo della dinastia seleucide stabilitasi in Siria. Il popolo ebraico pagava le tasse alla Siria e ne accet-tava l’autorità legale e per lungo tempo fu libero di seguire la propria fede. Nel 180 a.C. Antioco IV ascese al trono suc-cedendo al fratello, assassinato e sotto il suo regno gli ebrei vennero gradualmente forzati a violare i precetti delle propria fede. Il Tempio di Gerusalemme fu profanato e utilizzato per il culto pagano e queste vicissitudini portarono alla rivolta di una parte della popolazione ebraica. Nel 165 a.C. la ribellione guidata da Giuda Maccabeo giunse al successo e il Tempio di Gerusalemme venne liberato e riconsacrato. Egli stesso per celebrare questo evento istituì la festa di Chanukkah, seguita da otto giorni di celebrazione con sacrifici e canti. Prima del XX secolo questa veniva considerata una festa minore. Con la crescente popolarità del Natale come maggiore festività del mondo occidentale, Chanukkah cominciò a rappresen-tare sia una celebrazione della volontà di sopravvivenza del popolo ebraico, che una festività volta a marcare il dominio della luce sull’oscurità; ciò assume un significato particolare in corrispondenza con l’inizio dell’inverno e durante il perio-do dell’anno in cui le giornate sono più corte. Al giorno d’oggi vi è l’usanza di celebrare l’accensione delle candele in maniera pubblica con numerose persone che si ritrovano nelle piazze centrali delle città, le quali intonano inni gioiosi ed eseguono balli tipici, a seguito della benedizione delle candele da parte del rabbino capo

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Dicembre 2012 / Febbraio 2013 L’Ospedale Israelitico Informa

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La Caposala Marta Anna Wronska

osa significa essere la Caposa-la di un ospedale così orienta-to al paziente, come l’Ospeda-le Israelitico?

Significa mettere il paziente al centro dell’attenzione di un sistema di elevata qualità funzionale, assicurare la sicu-rezza clinica e la piena affidabilità delle prestazioni e dei servizi. Il coordinatore del personale infermieristico deve infatti distribuire i compiti e le funzioni ai vari operatori del reparto affinché il proces-so assistenziale al paziente si svolga al meglio. Già al momento dell’ingresso del paziente al reparto instauriamo una “relazione” costante e discreta. Il malato deve rivolgersi con fiducia al personale sanitario per qualsiasi chiarificazione legata al suo decorso di pre - ospedaliz-zazione, intervento e post operatorio. Ogni persona che presta il servizio nel Day Hospital, condivide le responsabili-tà con l’altro per raggiungere l’obiettivo prefissato.

Come si diventa caposala e quali sono le caratteristiche psicologiche che bisogna avere?

Per diventare caposala è necessario avere alle spalle anni di studio ed espe-rienza di reparto. Dal punto di visita psicologico deve esserci sicuramente una dote di comando legata alla voglia di dare il massimo per ottenere il miglior ri-sultato. È fondamentale una grande dote organizzativa, così da poter strutturare il lavoro dei collaboratori in funzione delle esigenze dei medici, tutto per una per-fetta logistica, volta ad un’accoglienza individuale dei pazienti.

Ci racconta come si svolge la sua giornata?

Cerchiamo di programmare tutto in

“orgoglIosa Del MIo staFF” InterVIstA AllA CAPosAlA mArtA AnnA WronskA

maniera perfetta, realizzando una “ca-tena di montaggio” programmata an-ticipatamente. Settimanalmente que-sto reparto accoglie circa 300 pazienti per la pre-ospedalizzazione, mentre per la cadenza settimanale la piani-ficazione si programma con cadenza de - settimanale. Occasionalmente si possono verificare degli imprevisti ai quali devo porre rimedio nel minor tempo possibile prendendo decisioni adeguate. La mia attenzione al repar-to è costante e non finisce con il mio turno di lavoro. Potrei dire che il mio lavoro si svolge come le tempistiche del mio reparto in H24.

Se pensa al suo reparto, di cosa è più orgogliosa?

Il mio staff, che lavora in stretta armonia con la Direzione Sanitaria. Siamo un gruppo di persone che lavo-ra insieme, una squadra che ha come obiettivo il benessere psico-fisico del paziente

“La mia attenzione al reparto è costante e non finisce con il mio turno di lavoro. Potrei dire che il mio lavoro si svolge come le tempistiche del mio reparto in H24”

C ERRATA - CORRIGEn°2 Settembre/ Novembre 2012

Intervista al Prof. Zuccaro Stefano Maria, “La Geriatria e l’infinito gio-vane mondo degli anziani”;pag. 9, 1ª colonna, 1ª riga - Errata: “branca della medicina interna spe-cialistica che si occupa soltanto di anziani complessi”. Corrige: “branca specialistica della medicina interna che si occupa soprattutto di anziani complessi”;pag. 9, 2ª colonna, 12º rigo - Erra-ta: “e poi la deambulazione”.Corrige: “e l’apparato osteo-articolare”;pag. 10, sezione nota biografica, 1ª riga - Errata: “Professore nella scuola”. Corrige: “Professore a con-tratto”;pag. 10, 3ª colonna, 7º rigo - Er-rata: “degli anticorpi monoclonali”. Corrige: “dei vaccini e degli anticorpi monoclonali”;pag.10, 3ª colonna, 8º rigo - Erra-ta: “ovvero degli antibiotici”. Corrige: “eliminare ovvero antibiotici”;pag. 10, 3ª colonna, 9º rigo - Er-rata: “aminoide”. Corrige: “amiloide”;pag. 10, 3ª colonna, 12º rigo - Er-rata: “in tempo”. Corrige: “precoce-mente”.

Il morbo di Alzheimer, a cura del Prof. Zuccaro Stefano Maria;pag. 11, 1ª colonna, 25º rigo - Er-rata: “Gli ammassi iniziano a svilup-parsi in una zona profonda del cer-vello mentre le placche si formano in altre zone. Con la formazione delle placche e degli ammassi i neuroni sani iniziano a perdere efficienza, in seguito cominciano a non funzionare più e a non comunicare tra di loro e alla fine muoiono”. Corrige: “Il danno neurologico è provocato dal formar-si e dal depositarsi di placche senili (formate da beta amiloide) che han-no un’azione tossica sui neuroni”;pag. 11, 3ª colonna, 9º rigo - Erra-ta: “tacrina, donepezil, rivastigmina e galantamina”. Corrige: “donepezil, rivastigmina, galantamina e meman-tina”.

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Dicembre 2012 / Febbraio 2013 L’Ospedale Israelitico Informa

ConFronto e ConDIvIsIoneInDIspensabIle per la rICerCa

gIornAtA DI stuDIo su “FolloW-uP Del CArCInomA DIFFerenZIAto tIroIDeo”

C A r D I o l o g I A

Il nuovo paCeMaker CoMpatIbIle Con la rIsonanza MagnetICa

l’ Ospedale Israelitico pre-senta il pacemaker compa-tibile con la risonanza ma-

gnetica, un’eccellenza in Italia.Un’avanguardia nel campo

dell’elettrostimolazione cardia-ca, che permette di ricevere i benefici del Pacemaker senza rinunciare ai vantaggi della risonanza magnetica. Questo esame clinico è infatti fon-damentale per la diagnosi di patologie e disturbi di vario genere in quanto consente di

vedere gli organi interni, i vasi sanguigni, i muscoli, le articola-zioni, i tumori, le zone in cui è presente un’infezione senza l’im-piego di Raggi X, della chirurgia e dell’esposizione a radiazioni.

Il nuovo dispositivo RMN-compatibile è realizzato con materiale e tecniche che hanno ridotto i componenti ferroma-gnetici e aumentato le scherma-ture del sistema, in modo da ri-durre le problematiche generate dai campi elettromagnetici pre-

senti durante la risonanza. Questa nuova generazione di

dispositivi cardiaci impiantabili migliora considerevolmente la qualità della vita dei pazienti con cardiopatie, che potranno sottoporsi alla risonanza magne-tica, sia di tipo ortopedico che internistico, in tutti i distretti del corpo e persino al torace, senza alcun rischio per la loro sicurezza, inoltre l’intervento necessario all’impianto del nuo-vo dispositivo non differisce

dall’intervento per l’impianto di un pacemaker tradizionale e non comporta rispetto ad esso rischi aggiuntivi.

Il Nuovo Pacemaker.

a medicina senza la ricerca non esisterebbe. Il continuo aggior-namento, la volontà di confron-tarsi, la sperimentazione sono,

infatti, requisiti fondamentali per il rinnovamento della chirurgia e della medicina. In questa direzione si pone il continuo sforzo dell’Ospedale Israeli-tico, sostenitore e promotore di questa filosofia, “di liberarsi dall’immobilismo accademico italiano” stando alle parole del nostro interlocutore, il Prof. Vala-brega. Caso rappresentativo, il convegno tenutosi lo scorso 8 Novembre presso l’Istituto Pitigliani di Roma, sul Follow up del Carcinoma differenziato tiroideo, a cui hanno partecipato importanti nomi del mondo scientifico, attinti anche dal panorama internazionale. Tra i relatori, il Prof. Valabrega prima citato, Asses-sore all’Ospedale Israelitico e Chirurgo specializzato in oncologia, da tempo impegnato nello studio delle patologie tumorali. Innanzitutto, per una buo-na comprensione della problematica, è importante la sua definizione. I tumo-ri della tiroide originano nella maggior parte dei casi dalle cellule follicolari (che compongono il tessuto tiroideo insieme alle cellule parafollicolari o C) e possono distinguersi in: carcinoma papillare - la forma più frequente di carcinoma diffe-renziato della tiroide - carcinoma folli-colare, carcinoma anaplastico e carcino-ma midollare. Le considerazioni emerse

durante la tavola rotonda, sempre secon-do il Prof. Valabrega, sono di notevole interesse: “il carcinoma differenziato tiroideo è una patologia in costante in-cremento, ma è una malattia curabile”. “Nonostante si tratti di un tumore ma-ligno, una diagnosi precoce può davvero fare la differenza nell’identificazione di noduli e successive biopsie, unitamente a valutazioni di carattere endocrinologi-co ed ecografico.” La tempestività d’in-tervento è ovviamente fondamentale. In tal senso, diventano indispensabili le occasioni di confronto, come quella promossa dall’Ospedale Israelitico at-traverso la formula della tavola rotonda. Sempre secondo il Prof. Valabrega, in-fatti, “i momenti di scambio in campo medico sono basilari nell’iter evolutivo e di crescita di ogni singolo professionista. Confrontarsi tra colleghi specializzati in

differenti discipline consente, non solo, un approccio multidisciplinare e quindi più vasto, ma offre al paziente la possi-bilità di godere del miglior trattamento possibile in relazioni alle proprie condi-zioni individuali.” Inoltre, il respiro in-ternazionale dato al convegno, grazie alla presenza dello speaker, il Prof. Luca Gio-vanella, primario del Centro di Medicina Nucleare e del Centro Tiroideo all’Isti-tuto Oncologico della Svizzera Italiana, consente di avere una visione della pro-blematica molto più ampia e lungimiran-te. Grazie a questi incontri, l’Ospedale Israelitico tenta un’operazione degna di nota; la possibilità di guardare oltre certi protocolli tipicamente italiani, che non prendono in considerazione il panorama d’oltralpe e d’oltre oceano, e partecipare attivamente all’evoluzione della medici-na e della chirurgia

l

Un momento del convegno (fotografia di Stefano Meloni)

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L’Ospedale Israelitico Informa

Informazioni di servizio

Numeri utili

CentrAlIno06/655891

osPeDAle IsrAelItICo VIA FulDA:Direzione Sanitaria 06/65589328Accettazione Amministrativa 06/65589342Capo Sala Ambulatori 06/65589514Capo Sala Day Hospital 06/65589370Servizio Psico-Sociale 06/65589394Laboratorio Analisi 06/65589345Radiologia 06/65589354Assistenza Domiciliare e Oncologica 06/65589300Centrale di Ascolto 06/65589402Hospice 06/65589407

osPeDAle IsrAelItICo IsolA tIBerInA:Centralino 06/655891Direzione Generale 06/68281442Accettazione Amministrativa 06/68281402Capo Sala Ambulatori 06/68281423Ufficio Ragioneria 06/68281476

osPeDAle IsrAelItICo VIA g. Veronese:Ambulatori 06/5534101

tel. 06 602911Centro Unico Prenotazioni

servizio di navetta gratuito

È disponibile un servizio di bus navetta completamente gratuito per l’utente, che consente di raggiungere la sede dell’Ospedale di via Fulda con partenza da Piazza Madonna di Pompei (stazione FS Magliana) e viceversa ogni 10 min.

Gli orari del servizio navetta gratuito sono i seguenti:

Dalle ore 07,00 alle ore 12,50;dalle ore 13,00 alle ore 14,00 il servizio è sospeso;dalle ore 14,10 alle ore 18,00; alle ore 18,00 il servizio termina.

In ogni caso si consiglia sempre di telefonare al numero 06 655891 per avere conferma sugli orari del bus navetta.

APertI DI DomenICALa domenica, in tutte le sedi, gli ambulatori sono attivi previa prenotazione.Si possono ricevere informazioni sulle prestazioni e le prenotazioni anche via e-mail all’indirizzo: [email protected]

Dicembre 2012 / Febbraio 2013

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L’Ospedale Israelitico Informa

Informazioni di servizio

Avviso importante

Per poter fornire un servizio migliore agli utenti, e tenendo conto delle molteplici richieste pervenuteci, al

fine di limitare i disagi e le lunghe file di attesa sia telefoniche che presso i nostri sportelli, si comunica che

l’apertura delle prenotazioni per le diverse prestazioni ambulatoriali in

convenzione con il SSN avviene con le seguenti cadenze temporali:

Dal giorno 1di ogni mese

ortoPeDIAVisiteIniezioni EndoarticolariMedicazioni Ortopediche

rADIologIARx

DermAtologIAVisiteEpiluminescenzaAsportazione radicale della cuteCrioterapiaLaser

otorInolArIngoIAtrIAVisiteRinoscopiaLaringoscopiaRinoscopia Fibre OtticheAsportazione CerumeLavaggio AuricolareRinomanometriaEsame Audiometrico

AllergologIAVisitePrick testPatch test

neuroChIrurgIa Visite

FIsIAtrIAVisite

Dal giorno 7di ogni mese

tACoCulIstICAVisiteTonometria Fondo OculareChirurgia RefrattivaTest di Shimmer

reumAtologIAVisiteInfiltrazioni

emAtologIAVisite

onCologIAVisite

terAPIA Del DoloreChIrurgIA generAleVisite

ChIrurgIA PlAstICA

Visite

neFrologIAVisite

neurologIAVisiteElettromiografiaElettroencefalogramma

gAstroenterologIA VisiteColonscopiaGastroscopia

Dal giorno 14di ogni mese

eCoColorDoPPlereCogrAFIeBIoPsIA e Ago AsPIrAtomAmmogrAFIAmoCenDoCrInologIAVisite

DIABetologIAVisiteVisite per Piede Diabetico

gIneCologIAVisitePap TestColposcopiaIsteroscopia

AngIologIAVisitePletismografieSclerosanti

AnDrologIAVisite

ChIrurgIA VAsColAre

Visite

Dal giorno 21di ogni mese

CArDIologIAVisiteElettrocardiogrammaEcg da SforzoControllo Pace MakerEcocardioHolter CardiacoHolter PressorioAritmologia

gerIAtrIAVisiteValutazione MultidimensionaleOsteoporosi

urologIAVisiteUrodinamicaUroflussimetrieCistoscopie

BronCoPneumologIA

VisiteSpirometria

PsIChIAtrIAVisite

meDICInA InternAVisite

NB: si specifica che se il giorno di apertura delle agende è festivo l’apertura viene posticipata al primo giorno lavorativo successivo

SI RICORDA INOLTRE: Ogni 20 del mese (dalle ore 15:00) si aprono le prenotazioni delle giornate domenicali.

Le prestazioni in regime privato possono essere prenotate senza vincoli temporali.

Dicembre 2012 / Febbraio 2013

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06 655891SERVIZIO DI NAVETTA GRATUITOPer avere conferma sugli orari del bus navetta (valido per la sede di via Fulda)

Orari di servizio: 07,00 - 12,5014,10 - 18,00

www.ospedaleisraelitico.itospedaleisraelitico

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centro unico di prenotazione

prenota la tua visita medica specialisticadal lunedì al venerdì: ore 8,00 - 20,00 domenica: ore 8,00 - 13,00

MINERALOMETRIA OSSEA COMPUTERIZZATA

Servizio di Radiologia

Insieme a te, da sempre.

Convenzionato con il Sistema Sanitario Regionale