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IL PERSONAGGIO

IN COPERTINA

7 Intervista a Pierdavide

Carone.

MUSICA | LO SPARTITO

10 Spartito per strumenti in SIb: “We are the word”.

MUSICA | RECENSIONE11 Sabrina di Bella,vincitrice del Primo Premio “L’Arca del Blues”

MUSICA | L’OPINIONE

13 Musica e politica.

MUSICA | POESIA

14Musica è...

14 “Canzone Amica”.

MUSICA | ATTUALITÀ15 Musica, spettacolo e tv...

Cosa è cambiato?

REPORTAGE

17 Suoni dai Balcani -

Crozia.

MUSICA E ARTE

18 Dipingere la musica.

MUSICA | SOLIDARIETÀ

19 Solid’ali.

MUSICA | IL GRUPPO20 Exotic Duo: “Il nostro

è un carattere funk con un pizzico di discomusic.

MUSICA E LAVORO22 Che lavoro fai? Il

musicista. E poi? Il musicista.

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Sei tornato da qualche mese sulla scena musicaledopo una pausa con il singolo "Il Filo". Che riscon-tro stai avendo? Pensi che potrà portarti alla realiz-zazione di un nuovo album?"Diciamo che è stato un singolo di rottura rispetto alle coseche avevo proposto fino alla mia pausa che è durata tre anni,quindi i fans ci hanno messo un po' a digerirlo... Sicuramentesto realizzando un nuovo album, ma non è detto che sia lanaturale conseguenza del Filo, anzi, probabilmente Il Filoresterà un capitolo a sé stante, una sorta di esperimento dilaboratorio!!."Oltre a essere un bravissimo interprete ti sei distin-to fin dal tuo esordio per le tue qualità di autore:come nasce la passione per la scrittura? Ti senti piùa tuo agio come interprete o come autore?

IL PERSONAGGIO IN COPERTINA

PIERDAVIDECARONE

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Gennaio 20167

"Io ricordo di aver cominciatoad usare carta e penna sicura-mente prima di un microfono, emolto probabilmente ancheprima della chitarra stessa...Quando poi è arrivata la musi-ca, è stato naturale che portas-si le mie esigenze narrative sudi essa.. Poi nei locali ho suo-nato tanto la musica degli arti-sti che mi piacevano per diver-si anni; tutto questo fa sì che misenta a mio agio con entrambele cose."La tua carriera ha avuto lafortuna di unirsi con quel-la del grande Lucio Dalla,con cui hai condiviso unpalco importante comequello di Sanremo: chericordo hai di Lucio? Qual è l'insegnamento più gran-de che ti ha lasciato?"Mi ricordo di una persona, prima ancora che un artista, chevedeva gli altri, tutti gli altri, e vedeva me... Era facile vederelui perché la sua fama lo precedeva, ma la cosa incredibile èche lui vedeva gli altri, e non faceva alcuna differenza, pensoche fosse per la sua grande curiosità. Non ho più incontratouno così.A proposito di Festival di Sanremo, che ricordo hai diquell'esperienza? Pensi che in futuro potrai parteci-pare di nuovo?"Mi ricordo di gente per cui era questione di vita o di morte,artisti e non, e forse anch'io me la sarei vissuta così se nonfosse stato per Lucio, il quale aveva una sorta di 'finto mene-freghismo' che gli serviva a mantenere il controllo della situa-zione. Sicuramente mi capiterà di parteciparvi nuovamente,quando avrò qualcosa da promuovere, è una vetrina, è promo-zione, quindi sì.Sei sempre stato amatissimo e seguitissimo dai tuoifan: che rapporto hai con loro? Gestisci tu i tuoi cana-li social per tenerti in contatto con il tuo pubblico?"Io ho un rapporto abbastanza diretto con i miei fans, anchese probabilmente è il mio punto di vista, magari per loro nonè così, e vorrebbero di più. I canali social li gestisco io, anche

se vado a fasi alterne, è che consi-dero i social lo specchio amplifica-tore di come uno è fatto. La gentepensa sempre di poter gestire latua vita meglio di come faccia tu, iocerco di fare del mio meglio, ma èevidente che se io non fossi un per-sonaggio pubblico probabilmenteneanche ce lo avrei Twitter oInstagram, così com'è vero cheJovanotti posterebbe la stessaquantità di materiale anche se nonfosse Jovanotti. Se Battisti fossevivo penso che neanche avrebbeun profilo, ognuno è fatto a modosuo; devo dire che a volte però mici metto d'impegno, proprio perchésomatizzo l'esigenza dei fans diavermi un po' più spesso!!!"Da interprete ad ascoltatore:

quali sono i tuoi generi musicali preferiti e cosaascolti nel tempo libero? Quali sono i tuoi artisti diriferimento e quali i "nuovi" giovani che ti piaccionomusicalmente parlando?

"Se penso al mio tempo libero, penso ai Beatles, ai RollingStones, a Louis Armstrong, ai Queen, Led Zeppelin, DeepPurple, l'Electric Light Orchestra, di italiani sicuramente tutti icantautori, chi più chi meno; poi ho i miei riferimenti 'psico-acustici' che sono i Coldplay e Jeff Lynne, credo che i dischivadano prodotti in quel modo.. Di giovani mi piacciono Adele(che poi ha la stessa mia età!!), Hoozier, Gotye, i Bastille, EdSheeran, Damien Rice, i Sigur Ros, da chitarrista mi piace JohnMayer, che comunque porta avanti un certo tipo di tradizionechitarristica.."

Bianca Chiriatti

“Il filo” è stato un singolodi rottura rispetto allecose che avevo propostofino alla mia pausa che èdurata tre anni.

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THE PAINTING PIANOL'UNICO AL MONDO=CONCERTO PER QUADRI=

di Francesco Mancarella con il suo pianoforte che dipinge

beatbox: BigByps clarinetto: Lorenzo Mancarella voce fuoricampo: Serena De Simone

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PER EVENTI LIVE E MOSTRE D'ARTE, CONTATTARE IL NUMERO 389.9913633

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SPARTITO PER STRUMENTI IN SIb

Gennaio 2016 10

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Un riconoscimento dedi-cato ai brani inediti edagli ar tisti del nostro

territorio che vogliono espor-tare i lori brani in tutta Italia,un evento unico che mette alservizio delle giovani leve, lagrande professionalità deiproduttori Mancarella che daanni inseriscono band e vocisoliste, all’interno del panora-ma musicale italiano. Questo èil premio Arca del Blues, con-segnato ufficialmente all’inter-no del Premio Barocco Giovanidello scorso anno, e che havisto par tecipare tantissimevoci provenienti da tutta lapuglia. Le selezioni tenutesinelle varie tappe di Brindisi,Bari, Taranto e Lecce, hannosvelato delle voci particolar-mente interessanti. Sabrinacon la freschezza della suagiovane età e con il brio delsuo brano inedito dal titolo“Libera a te”, ha convinto lacommissione che ha deciso dipremiarla con l’ambito trofeo. Nel mese di dicembre è partitala produzione del singolo che verrà pubblicato e distribuitodalla stessa etichetta discografica, in tutto il mondo. Saràinfatti possibile ascoltare lo splendido brano di Sabrina, neiprimi giorni del nuovo anno 2016, con la speranza che possaportare for tuna alla sua voce e alla sua “penna”. Autrice deisuoi brani, è già a lavoro per produrre nuove hit, e chissà,

forse questo 2016 darà alla luce anche un primo EP di lancioprodotto e distribuito da L’Arca del bues. Nel mese di giugno,ci sarà la seconda edizione del premio con la speranza chepossa portare lustro ed importanza alle giovani voci chehanno bisogno di essere scoperte e supportate.

ADBwww.arcadelblues.it [email protected]

Vincitrice del Primo Premio “L’Arca del Blues”

MUSICA | RECENSIONE

Gennaio 201611

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Due concetti apparentemente separati talvolta possonocollidere o addirittura sovrapporsi. In che senso?Innanzitutto bisogna considerare che la politica interes-

sa, direttamente o indirettamente, l’intera società. La societàcon le sue dinamiche, a sua volta influisce enormemente sullaqualità della vita dei singoli e dunque sulla loro percezionedella vita. La maggior parte delle persone purtroppo è cosìassorbita dagli impegni quotidiani da non avere neppure il

tempo di fermarsi a riflettere su cosa stia accadendo e sulladirezione nella quale ci si sta muovendo. Quello che spessonon si riesce a percepire è il pericolo di un “falso progresso”,a causa del quale rischiamo di perdere noi stessi e di distrug-gere le meraviglie della natura. Gli artisti invece riescono apenetrare nell’essenza dei problemi e a dare forma ai loro sen-timenti, alle loro emozioni e ai loro stati d’animo. La musica,come d’altronde qualsiasi forma di espressione creativa, spes-so nasce da un sentimento di insoddisfazione ed insofferenzaverso qualcosa che viene percepito come ingiusto. Oggi l’artee la musica, sono chiamate ad esprimere il malessere dellasocietà nei confronti di un sistema che sottomette la vita e lanatura alle leggi del mercato, considerando le persone allastregua di numeri. Cosa c’entra la politica con tutto questo?Probabilmente se la politica avesse fatto bene il suo lavoro enon avesse “giocato sporco” per tutto questo tempo, il mondosarebbe un posto migliore e di conseguenza molti artistisarebbero stati ispirati dal bello della vita piuttosto che dalmarcio della società! Si consideri inoltre che esiste una diffe-renza sostanziale tra la politica in senso stretto e la politica insenso lato. Mentre la prima è circoscritta all’ambito delle fun-zioni amministrative della vita pubblica, la seconda interessa

ognuno di noi, con le sue scelte quotidiane, i suoi comporta-menti, la sua coscienza e la sua consapevolezza. Pensare chegli unici a fare politica siano i politici è una follia, dal momentoche fare politica vuol dire occuparsi del bene pubblico e nonsolo legiferare e amministrare enti locali. Una comitiva diragazzi che sono soliti distruggere panchine e imbrattare imuri, sono l’esempio di quanto anche i cittadini, con le loro abi-tudini contribuiscano a portare avanti politiche lesive e danno-se! Così anche un cantante che scelga di sensibilizzare lasocietà, cercando di orientare le scelte dei singoli verso unamaggiore consapevolezza e mettere a nudo le incongruenzeed i paradossi del sistema, di fatto sta facendo politica (di sen-sibilizzazione ed informazione), anche se indirettamente. Oggipurtroppo la gente tende a prendere le distanze o a storcereil naso non appena si inizia a parlare di politica, poiché nutreun sentimento di sfiducia nei suoi confronti e avverte unadistanza tra cittadinanza ed istituzioni. Si ritiene erroneamenteche la politica sia qualcosa di separato dalla società, ignoran-do che il concetto stesso di società, presuppone un’accettazio-ne di regole e valori comunemente condivisi, una sorta di con-tratto sociale per dirla in termini roussoiani, grazie al quale sidovrebbe garantire un ragionevole livello di ordine e giustizia.Naturalmente la coesione e la giustizia sociale sono diretta-mente proporzionali al grado di consapevolezza dei cittadini.Assumere un atteggiamento di passività non può che alimenta-re l’autoreferenzialità delle istituzioni, l’allontanamento dellaclasse politica dalla società e la separazione tra i cittadini stes-si. Oggi siamo chiamati a compiere una sfida importantissima:riscoprire l’importanza della partecipazione popolare nelledecisioni, ritrovare l’entusiasmo del confronto e della collabo-razione e condividere una visione del futuro virtuosa sullaquale lavorare. Il punto di partenza per realizzare un tipo dicambiamento come questo è lasciare da parte le bandiere, icolori e le forme, per concentrarsi sulla sostanza, sulle idee esull’essenza delle cose. La musica e l’arte possono dare estanno dando un contributo prezioso in questo senso. A que-sto punto il nostro obiettivo è sostenere cantanti e artisti chesi impegnano per un futuro migliore e fare tesoro dei loro mes-saggi, consci che per realizzarlo è indispensabile l’aiuto e ilcontributo di ognuno. Mahatma Gandhi diceva “sii il cambia-mento che vuoi vedere avvenire nel mondo”.

Matteo buttazzo

MUSICA | L’OPINIONE

Gennaio 201613

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MUSICA | POESIA

La Musica è una delle colonne portanti del magnifico edificio costruitodalla creatività dell’Uomo lungo tutta la sua storia. Una delle formeespressive in cui, più di altre, l’energia artistica realizza se stessa con-

servando al massimo l’immaterialità, grazie alla quale il linguaggio di bellez-za, essenza dell’arte, viene diffuso con la maggiore pervasività possibile. LaMusica è una fedele compagna di viaggio, che, al momento opportuno, con-ferisce valore aggiunto agli eventi - piccoli e grandi, fondamentali, ma anchesemplicemente piacevoli- dell’esistenza di ognuno: completandone la fisio-nomia, integrandone la struttura, impreziosendone il risultato finale. Pensate- ad esempio - cosa sarebbe un matrimonio senza musica, ossia privo della

fatidica marcia nuziale o, per le giovani generazioni, dei più originali ed emo-zionanti motivi rock-melodici; o, ancora, un festeggiamento, pubblico o pri-vato, senza le note solenni dell’inno o quelle semplici, che scaldano il cuore,di Happy Birthday… Anche per questo, la Musica può definirsi, molto piùsemplicemente, la colonna sonora della nostra vita. Quante volte lo abbiamopensato, mentre, rapiti da una canzone o semplicemente da una melodia checi riportava indietro negli anni, stavamo rivivendo momenti e sensazioni cheritenevamo ormai dispersi nel mare oscuro dell’oblio, ma che, invece, eranosoltanto custoditi nell’archivio dei ricordi, pronti a riemergere sotto l’impulsodello stimolo giusto!

Giancarlo Alberti di Catenaja

Gennaio 2016 14

CANZONE AMICA

Lungo la via diritta,lente le ruote giranosotto pensieri pigri.

Improvvisele note volano:proprio quelle.

E’ musicache imbriglia la mente,

è musicache imbroglia le carte,

che stira le rughee ruba l’argento

ai capelli.Scossa è nel sangue,

e fino al cuoreviaggia quel volto,e fino a sempre

suonerà il suo nome.Inattesa magia

di una canzone amica,muoio e rinasco,poi ancora muoio,dietro la voce tuache va sparendo.Ma, pur finita,

resti melodia perennequando rallenta

il batticuoree, piano,

placa il suo girola giostra dei pensieri andati.

Sarà cosìche tra le brevi note,

ancora,un giorno e all’improvviso,

mi perderò con te,canzone cara,

lungo la via diritta,mentre lente le ruotegireranno di nuovosotto pensieri pigri.

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Da anni ormai sia l'industria musicale che il suo indotto,inteso come TV, radio e web vivono un periodo di profon-da trasformazione sia dal punto di vista artistico, sia da

quello prettamente commerciale. Infatti non è luogo comunedire che oggi siamo più interessati alle classifiche delle traccepiù scaricate da Itunes o da Play Music piuttosto che al quelledei CD più venduti,oppure è più facilevedere un videomusicale suYoutube che nonaccendendo la TV.Infatti molti preferi-scono la frammen-tarietà dei videoprovenienti daiSocial alle lungag-gini pubblicitariedelle TV in chiaro.Per questo motivo, attribuire la conclamata flessione dellacurva d'interesse verso le modalità tradizionali di fruizionedella musica e della TV in generale sembra facilmente attribui-bile a nuove abitudini sociali e tecnologiche. Non a caso le prin-cipali piattaforme televisive a pagamento hanno attivato deiservizi mobili per la fruizione in streaming tramite Smart TV, PC,Tablet e Cellulari di contenuti in diretta oppure on demand.Insomma una rivoluzione crossmediale che coinvolge diversistrati sociali, in primis i giovani. L'apprezzamento da parte diquesto tipo di pubblico nei confronti dei contenuti on demandha fatto crollare l'interesse verso le programmazioni televisivetradizionali. Stesso discorso vale per la programmazione musi-cale di alcune emittenti. Prendiamo come esempio lampantequello della crisi di MTV Italia, il principale canale musicale ita-liano che negli ultimi anni ha cercato di frenare l'emorragia diascolti puntando sempre più su contenuti diversi da quellimusicali. La rete ha cercato di attrarre audience del pubblicopiù giovane puntando su reality show di varia natura e altri for-mat innovativi. Un paradosso che no ha portato risultati con-vincenti, tantoché oggi il canale ha cambiamo proprietariodiventando un'emittente satellite di SKY dove vengono replica-

ti, come su Cielo, alcuni programmi e film provenienti dal colos-so di Murdoch. Diverso è il caso di alcuni format televisivi digrande successo che propongono la formula dei Talent showmusicali. Da X-Factor ad Amici, per finire a tutti i loro cloni comeThe Voice, riescono a catturare l'attenzione del pubblico attra-verso un mix di personaggi famosi e nuove leve della musica.

Che questo succes-so sia diventato unfenomeno socialelo dimostra il fattoche ultimamenteanche la politica sia"scesa in campo"per commentare leultime vicendelegate ai Talent disuccesso. Sembrachiaro il tentativod'intercettare l'in-

teresse dei giovani verso questi fenomeni per portare a casaqualche voto in più. E proprio in questo contesto di profondatrasformazione le giovani generazioni non possono non esse-re coinvolte in questo processo sia come future figure profes-sionali, sia come semplici utenti. La scuola quindi, essendoun'agenzia formativa, ha il dovere di creare le condizioni perconsentire agli studenti di porsi in maniera attiva, critica e indi-pendente nei confronti dei nuovi mass-media, per non esseresolo semplici bersagli di messaggi pubblicitari più o menomascherati. Per questo motivo esistono scuole che consentonoai ragazzi di partecipare attivamente ad una web tv in modo darenderli protagonisti consapevoli di messaggi mediati. Unesempio su tutti è quello degli studenti dell'IndirizzoAudiovisivo dell' Istituto d'Istruzione Statale Superione"Antonietta De Pace" di Lecce. Infatti la loro web tv (www.ipde-pacewebtv.com) è un contenitore che racchiude servizi di musi-ca, eventi, notizie, spettacoli e attività scolastiche, visti attra-verso l'occhio critico e attento degli studenti. Insomma un ful-gido esempio di come l'istruzione sia capace di curare sial'aspetto professionale che quello critico dei propri studenti.

AdB

Gennaio 2016

MUSICA|ATTUALITÀ

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Gennaio 2016

Non si può dire di conoscere i popoli balcanici se non si èascoltata la loro musica. Come una magia, la musicapopolare dei paesi dell’ex Jugoslavia, diversa da regione

a regione, supera i confini nazionali eunisce nuovamente genti lontane, perlo-meno sul piano emotivo e passionale.Ogni nazione ha la sua musica popolare,è vero, ma oggi queste distinzioni vengo-no annullate da autori di altissimo livello.Esempio più illustre è il bosniaco GoranBregović, autore delle bellissime colonnesonore dei film di Emir Kusturica e amatoin tutta l’area balcanica. Dalla sua operadi diffusione è nato un genere, il turbo-folk, amato dai giovani croati e che coniu-ga la tradizione popolare con strumenticontemporanei ed elettrici. La musicapopolare in Croazia è sempre stata laradice di ogni attività compositiva, anticae moderna. Autori classici nel XVIII e XIXsecolo risentì della sua influenza in moltecomposizioni fondamentali per lo sviluppodella musica classica.Per quanto la musi-ca popolare croata sia varia, tre sono isuoi elementi essenziali, a seconda dellaregione di appartenenza. La klapa è allabase di tutte le forme musicali vocali ederiva dai cori religiosi, composti da circauna decina di persone, in origine di sessomaschile. La tamburica è un mandolinodi derivazione turca: può essere a tre ocinque corde ed è lo strumento principaledella musica popolare croata. Lo stru-mento, diffusosi principalmente in Slavonia, ha resistito alloscorrere dei secoli ed oggi è utilizzato da molti gruppi pop erock, che gli affiancano bassi elettrici e chitarre. La cetra (citu-ra) è lo strumento principe del nord-est croato ed è semprestata al centro di composizioni che ricordano da vicino la tradi-zione musicale magiara. Anch’essa, oggi, è riproposta al fian-co di strumenti moderni e in chiave pop o rock da gruppi loca-li saliti alla ribalta negli anni Novanta. Il trionfo della musica

popolare, tuttora molto sentita in Croazia, avviene naturalmen-te durante le feste locali: in queste occasioni la popolazione dicittà e villaggi si lancia in danze vivaci e persino scatenate. Tra

le tante versioni del ballo popolare,ricordiamo il Kolo, particolarmentevivace e sorretto da una musica tzi-gana.Per quanto riguarda i più giovani, leradici popolari della musica croatanon vengono a mancare ma si affian-cano a suoi moderni, sulla scortadell’insegnamento di Bregović e dialtri compositori a lui affini. Moltigruppi dal vivo suonano un rock riccodi influenze etniche ed anche in quel-li più duri è ravvisabile l’influenzadella tradizione. Infine, è da sottoli-neare un movimento significativo dimusica elettronica, house e technoma anche drum’n’bass e minimal,che ha portato alla ribalta internazio-nale alcuni talentuosi dj croati e slo-veni degli ultimi anni. La nazione pul-lula di festival di ogni genere ed inogni stagione. Il panorama musicale,soprattutto nella capitale Zagabria, èin continua evoluzione e fermento.Performance di musicisti, Dj e autorifamosi in ogni parte del globo sonoall’ordine del giorno, specialmentenella capitale nella quale non manca-no tuttavia anche eventi “minori”,underground e dedicati ai giovani.

Esempio recente di un evento di questo genere è stato“ARTichoke festival” un festival organizzato da “ Syncro –Synergy Croatia”, tenutosi a Zagabria nel mese di ottobre cheha visto partecipi giovani talenti provenienti da ogni parte dellaCroazia. Ancora, il calendario di eventi per i prossimi mesi pre-vede la presenza di nomi illustri nel panorama mondiale.

Matea Klasić

REPORTAGE

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SUONI DAI BALCANI

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Come potrebbe un quadro trasmettere suoni? Nellastoria dell’arte come hanno potuto i pittori ritrarre,ad esempio, la musica? E’ una sfida non semplice se

si considera che l’unico senso utile per un dipinto è lavista! Ci sarebbe da scrivere libri su questo argomentoper cui di numero in numero si prenderanno in conside-razione due opere d’arte, una antica e una moderna, percapire meglio questo aspetto. Ad esempio il Caravaggio,noto pittore vissuto tra il ‘500 e il ‘600 e conosciuto perla sua pittura reale, ha realizzato un insolito Riposodurante la fuga in Egitto, insolito perché oltre ai perso-naggi normalmente raffigurati vi è un elegante angelo dispalle con un violino nell’atto di eseguire la musica scrit-ta nello spartito che san Giuseppe regge, mentre Maria eGesù dormono teneramente. Lo spartito è il “Cantico deiCantici” di un compositore fiammingo che narra, in sensoallegorico, l’amore tra Cristo e la Chiesa. La musica inquesto caso trasmette un senso di pace e tranquillità cheproviene direttamente dal divino. L’opera è esposta all’in-

terno della meravigliosa Galleria Doria Pamphilj di Roma.Spesso il Caravaggio ha dato spazio alla musica nelle sueopere come ad esempio: Il suonatore di Liuto, I musici el’Amore vincitore sui quali torneremo prossimamente.Un’altra opera, appartenente ad un periodo artistico e

storico completamente diverso, è La Risata di UmbertoBoccioni del 1911 custodita nel Museum of Modern Art diNew York. Umberto Boccioni è stato uno degli esponentidi spicco del Futurismo, ossia l’avanguardia artistica ita-liana nota in tutto il mondo facente capo a TommasoMarinetti; gli artisti come Boccioni hanno rinunciato alleregole accademiche per abbracciare un proprio sentire ecercare di riportare nelle opere la loro contemporaneità.Nell’opera presa come esempio notiamo una donna inprimo piano con un grosso sorriso, abbigliata secondo lamoda del tempo, intorno a lei una miriade di personaggi,luci, contrasti di colori che ci fanno percepire la confusio-ne, il chiasso e, appunto, la risata. Il dipinto di Boccioni èassai differente da quello di Caravaggio ma entrambi imaestri sono riusciti in qualche modo a rendere il suonoprotagonista delle loro opere; nel primo caso il senso dipace pervade non solo i protagonisti dell’opera maanche chi contempla il quadro, nel secondo caso, invece,il caos è chiaramente descritto e percepibile da chi osser-va l’opera. Per rispondere al quesito posto all’inizio: undipinto può far percepire un suono, perché la nostramente, che custodisce le esperienze vissute, sa che alcu-ni colori o particolari sono collegabili a determinate situa-zioni abbinabili al suono ma anche al tatto e al gusto.

Gian Piero Personè

MUSICA E ARTE

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MUSICA

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Quando l'ar te si dona al cuore nasce il desiderio ela necessità di fare qualcosa per chi soffre e vivela sua quotidianità in un mondo parallelo. Il pro-

getto nasce dal sentimento che affiora quando qualcu-no è in difficoltà, ed è per questo che Lilla Melillo eSerena De Simone hanno raccolto in pochissimo tempoun folto gruppo di ar tisti che si sono prestati con con-

vinzione, immediatezza e sensibilità alla realizzazione diuna grande manifestazione il giorno 18 dicembre alPoliteama Greco di Lecce. Arti peformative diversehanno espresso la propria creatività. Dalla danza allamusica pop, dal teatro alla musica lirica, a quella stru-mentale, nell'ottica di destinare il ricavato della manife-stazione all'associazione onco-ematologica pediatrica"per un sorriso in più". L'organizzazione musicale affi-data all'Arca del Blues ha permesso di avere un cast ditutto rispetto. Dal videosaluto di Albano ai Ciciri e Tria,da Martino Meuli a Francesca Giaccari, a Zetah eCesare, a Francesca Miccoli, a Fabio de Benedetto, alCoro a.m. family capitanato dalla voce di ElisabettaGuido, alla pianista Carla Petrachi e SalvatoreCosentino, alla musica new age del pianoforte di NandoMancarella, alle voci di Alessandra Picariello e MichelaDe Luca, a Franco Contaldi e al corpo di ballo delPantarei Ballet Company e Centro Formazione Danza,al piccolo coro dell'Arca con le voci soliste di AnnalisaMancarella, Chiara Uglia e Chiara Corallo, da MonicaStenti alla splendida violinista Daniela Aloisi,al giovanestilista Gabriele Greco con la regia di Matteo Giua, iltutto sotto la sapiente conduzione di Tommaso Barone.Radio System e Radio Venere sono stati i media partnerdell'evento. Tale iniziativa mette in evidenza il desideriodei giovani ar tisti salentini di mettersi in gioco, in parti-colare quando le emozioni e le voci dell'anima trovanoriscontro in un'occasione senza precedenti dove riunir-si, rincontrarsi e abbracciarsi tutti animati da un'unicaidea. Sarà stata l'atmosfera legata in particolar modo alvideo solid'ali ma si palpava nell'aria la dolcezza el'amore che il video ispirava al pubblico e agli ar tisti.L'organizzazione della manifestazione, con convinzioneha sposato la solidarietà come idea universale di fratel-lanza, come codice di lettura etico in cui ar te, amore eabnegazione si intersecano al servizio dei meno fortu-nati.

AdB

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Tra il funk e il Jazz, tra l’r’n’b e il new soul, portanoun nuovo sound con loro: Vincenzo Destradis, inarte “Vinz”, e Andrea Gerardi, detto “Gerry” sono

due salentini fuori sede in quel di Bologna, il nome delloro gruppo è “Exotic Duo”. Noi abbiamo avuto l’occasio-ne di intervistare Andrea, chitarrista d’eccezione, che ciha raccontato un po’ la loro storia.

Come nasce il progetto “Exotic Duo”?Il duo nasce tra i banchi di scuola del conservatorio jazzdi Bologna, due salentini entrambi amanti del nuovo jazze del new soul, due persone abbastanza alla mano, conun forte carattere funk e con uno sguardo anche all’hip

hop. Il progetto è nato perchè, in qualche modo, ce lo haimposto Bologna stessa: una città con un panoramamusicale troppo importante per non volerci mettere lozampino.Il vostro sembra essere un gruppo dalle mille“sfaccettature musicali” ma in cosa consiste difatto il vostro repertorio?Il nostro è un carattere funk con un pizzico di discomu-sic, abbiamo un vasto repertorio hip hop ma ci piace suo-nare molto il jazz, dalle grandi ballade agli standardmusicali alla “Round Midnight” di TheloniousMonk. Il duocomunque offre molte possibilità di adattamento ai gene-ri più disparati ed è per questo che il nostro è un reper-

MUSICA | INTERVISTA

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<<Il nostro è un carattere funk con un pizzico di discomusic>>

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torio molteplice.Come pensate di poter emergere nel panoramamusicale Bolognese?Il panorama musicale, o perlomeno, quello dal punto divista jazzistico ci ha interessato da sempre; noi due stia-mo cercando di produrre qualcosa di originale, in gradodi impressionare, vogliamo costruire un sound ricco evariegato: io suono la chitarra ma riesco a suonare incontemporanea anche le linee di basso gli accordi e lemelodie, Vincenzo oltre ad avere una grande conoscen-za dell’armonia se la cava anche con ilbeatbox. Puntiamoad emergere rimanendo sull’analogico, senza l’ausilio distrumenti digitali, mantenendoci sulla “purezza delsound”, vogliamo distinguerci dal vecchio jazz promuo-vendo un suono a metà tra Kendrick Lamar e JamesBrown e la nostra mission per ora è farci conoscere sem-pre di più in giro soprattutto dal vivo.Raccontaci qualche aneddoto a proposito delvostro esordio in Emilia.Il nostro esordio è stato abbastanza pittoresco siamoandati spesso a suonare nella “bassa” di Bologna, inquelle zone, sui monti dell’appennino la gente del posto

era abbastanza particolare, non era abituata alla nostramusica, ci guardavano come se fossimo stranieri, soprat-tutto per il genere di sound che portiamo, erano tutti piùabituati ad un tipo di musica vicina al metal e al rock, mail connubio tra questa tipologia di pubblico e la nostramusica ha prodotto un tour figo dove abbiamo mangiatoe bevuto tantissimo. Ora però siamo entrambi a Lecce afare nuovi live con nuove collaborazioni, questo Natale ciha poi ispirato particolarmente: stiamo rispolverandotutto il nostro repertorio funk e presto arriveranno nuoviinediti.Cos’è l’Exotic Duo?E’ un tandem atipico, dal vivo la gente si aspetta il chitar-rista statico o il cantante che esegue il brano raccolto insé, noi facciamo abbastanza casino improvvisando ballet-ti per coinvolgere sempre di più il pubblico nonostante latranquillità del genere che suoniamo, magari non abbia-mo un groove di fondo come i gruppi più completi madiamo vita a qualcosa di nuovo. Tutto questo perché lamusica ci esce dalle mani, non possiamo ignorarla.

Francesco Leone

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Quante volte abbiamo sentito il botta e risposta che èsopra indicato: bene, se sei un musicista lo avrai senti-to spesso soprattutto quando sei giovane e vieni pre-

sentato ai tuoi futuri suoceri che ti squadrano dalla testa aipiedi e che dentro se stessi pensano? Ma da grande cosafarà?... “Mia figlia da grande farà il medico, o l’architetto, omale che vada l’infermiere perché è facile trovare lavoro”. Ebene chi sceglie di fare musica a tempo pieno è un folle ainostri giorni è vero, perché purtroppo con un’ economia di sus-sistenza che in Italia ci stalogorando, pensare dipoter fare il “botto” con lamusica rimane sempre piùun’ utopia. Nonostantequesto cresce il numerodei musicisti che voglionofarlo di “professione” oche lo fanno per passionee per arrotondare lo sti-pendio. Analizziamo le prospettive:Vuoi fare il pianista? : tiiscrivi al conservatorio,dopo una lunga prepara-zione riesci finalmente adentrare ed essere ammesso, inizi il tuo percorso alla tenera etàdi 8/9 anni non capendo bene a cosa ti porterà e soprattuttoalla fine del percorso di studio sarai un uomo di 18 anni che haun titolo pari alla laurea ma che effettivamente può fare benpoco se non il pianista concertista. Ma per farlo serve talentoe moltissimo studio. L’approccio agli altri stili di musica non èsempre scontato, se non si sviluppa un piano parallelo di stu-dio della musica pop, jazz ecc, è praticamente impossibile con-siderarsi un pianista completo nonostante i tantissimi annidedicati allo strumento. E allora ecco che si riinizia a valutarel’ipotesi di un completamento di percorso con specialistica injazz o pop music (attualmente nei conservatori italiani esiste unpercorso di studio di musica jazz ed in alcuni casi pop) che

possa dare la possibilità di inserimento nei circuiti musicali dovein un modo o nell’altro si può tirare a campare. La gavetta sulcampo è molto importante, collaborare con strumentisti piùgrandi, più bravi e con più esperienza aiuta lo sviluppo del pro-prio sound che può dirsi tale solo a contatto con altri colleghiche possono supportarti. Ad esempio per un pianista, avereuna sezione ritmica che “funzione” è sicuramente un punto afavore per lo sviluppo delle idee dell’improvvisazione su unabase ritmica forte e senza lacune. E allora questo limbo non

finisce mai poiché c’èsempre da imparare, daperfezionare da sapere,da leggere, da interpre-tare, da piacere agli altriper poter lavorare.Certo, ti deve piacere,se è la tua passione nonlasciare che qualcuno telo impedisca perché tra-smettere le proprieemozioni con uno stru-mento, è la cosa piùbella del mondo, ripaga ituoi sacrifici e ti fa senti-re vivo. Sono emozioni

che difficilmente puoi provare con un altro impiego. Ma se haipaura del lavoro futuro, dei pregiudizi (perché ci sono, fino aquando non diventi “qualcuno”) forse sarebbe meglio investire10 anni di studio per fare il medico o il dentista: sicuramente ilfuturo sarà più tranquillo e magari come tanti altri farai anchetu il musicista come secondo lavoro, ma non sarà mai la stes-sa cosa perché chi vive di musica ha un rispetto per la stessache nessuno può immaginare e che solo un musicista ha nelcuore con la melanconia che contraddistingue tutti gli artistiche con la loro arte hanno vissuto le loro vite sregolate. Lamusica è un lavoro per chi con essa vive. Il resto è solo unhobby.

AdB

MUSICA E LAVORO

Gennaio 2016 22

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