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stampamAxistAmpe srlsu - galatone (le)

IN COPERTINA6 Intervista esclusiva

Gianni Morandi e il suo volto social tra musica e facebook

MUSICA | TEST9 L’estensione vocale di

alcuni fra i più grandi cantanti del Mondo.

MUSICA | REPORTAGE10 Pantarei Ballet, in

scena la produzione 2016.

MUSICA | AWARD13 Premio Barocco

Giovani: i vincitori dell’edizione 2016.

LIBRI14 “Libriamoci” il format che

conquista Web e Tv

MUSICA | RECENSIONE 16 Sebastian e il suo prmo

disco.

MUSICA 17 La musica può aiutare i

bambini a parlare?

MUSICA | LE BAND18 Band storiche salentine.

Seconda puntata.

MUSICA E STORIA20 Il fascino Divino di

Apollo.

MUSICA | INTERVISTA22 Lorenzo Pinto, in arte “

Pinto”

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Sommario

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Quasi due milioni e mezzo di fan su Facebook, oltre aquelli che lo seguono da quando è cominciata la suastraordinaria carriera, nel 1962. È gianni morandi,

che oltre ad aver collezionato innumerevoli successi nelpanorama musicale italiano, da qualche anno a questa parteè stato consacrato anche come “star del web”, grazie allasua continua attività su Facebook, in maniera divertente eironica, interagendo quotidianamente con i suoi fan. loabbiamo incontrato a milano durante un incontro con alcunistudenti universitari, a cui ha raccontato com’è nato il suo“volto social”.

A 70 anni (portati meravigliosamente, ndr.), haideciso di approdare su Facebook..“Ho sempre comunicato in questa maniera, con il sorriso estando in mezzo alla gente, senza mai dimenticare di essereuna persona “normale”. su Facebook l’approccio è lo stes-so. È un social che mi sorprende ogni giorno, ormai è diven-tato una fissazione. mi piace restare in contatto con la gente,rispondere ai commenti e mostrare una parte di me che nonè quella del palcoscenico”.Com’è cominciata questa avventura sul web?

IL PERSONAGGIO IN COPERTINA

GIANNIMORANDI

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“Fino a 5 anni fa pensavo che Facebook fosse un video-gioco. Ho una fan di Bari, che gestisce il mio fan club uffi-ciale, e che insisteva per creare una pagina Facebookdedicata a me. All’inizio non capivo il motivo, ma era unperiodo di pausa dal lavoro, così l’ho creata e solo con leprime due foto ho raggiunto i 30.000 like”.Poi hai cominciato a gestirla tu personalmente..“il 7 novembre 2012, ricordo ancora la data, ero andatoa correre. tornato dalla corsa, senza un preciso motivo,chiesi ad Anna di farmi una foto e la pubblicai sulla pagi-na. Fu un’ascesa inspiegabile: il numero dei “mi piace”saliva di minuto in minuto, mille, cinquemila, trentamila

like! Da lì mi sono appassionato, e ho capito che la genteama vedere il mio quotidiano. non interessa troppo il latoprofessionale: se pubblico una foto del mio ultimo discoarrivo a 6000 like, con la foto del cane a passeggio arri-vo anche a 100mila!”Raccontaci la tua “Facebook routine” quotidiana“la foto, di solito “autoscatto”, perché “selfie” non mipiace, oppure “foto di Anna” (Dan, sua moglie, ndr.), lapubblico la mattina. poi la sera verso le 23 inizio a rispon-dere ai commenti, non riesco a stare dietro a tutti, ma hocapito che il fatto di rispondere piace. sta diventandosempre più difficile trovare una foto quotidiana: i fagioli li

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ho messi, le patate pure…”Ricevi anche tanti insulti, però..“È una cosa che mi diverte molto, anche perché gli hatersli tratto con i guanti bianchi. pubblico una foto mentrepoto l’albero e mi rispondono: “e chi se ne frega”, “Vai inpensione”. e io, che non mi arrabbio mai, controbatto:“Hai ragione”, “Dai, questa pagina è fatta così, se non tipiace basta un clic e ti sposti da un’altra parte”.Cosa è cambiato nel tuo lavoro da quando sei suFacebook?“per i fan su Facebook il lato professionale è marginale.C’è da dire però che in occasione del tour con ClaudioBaglioni (Capitani Coraggiosi tour, ndr.), grazie alla pagi-na ho venduto 8000 biglietti. poi è curioso vedere comesiano cambiati i tempi: oggi non si fanno più gli autogra-fi, sembra che le persone con i telefonini siano pronte perstrada aspettando che passi qualcuno. Quando camminoper Bologna con Anna, la chiamano per nome, vogliono

fare una foto con me, ma anche che sia lei a scattarla!perfino Fedez l’ha voluta, dopo che ha scoperto che suFacebook l’ho superato, in quanto a numero di like!”Ti piacciono gli altri social?“Ho provato a mettermi su instagram, ma non mi haappassionato come Facebook. ormai sono davvero fissa-to e mi diverto moltissimo”Sei molto vicino soprattutto ai giovani di que-st’epoca. Che opinione hai di loro?“sono stato molto fortunato nella mia vita. ma ho unagrande fiducia nei giovani di oggi e mi piace avere que-sto filo diretto con loro. Crescendo, possono davverocambiare l’italia, quello che la mia generazione non èstata capace di fare”.

Bianca ChiriattiFoto: Federico sperti

ArCA del Blues - giugno 2016

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Pantarei Ballet Company

C’erano l’anima e il cuore, è emersa l’innovazione maanche la tradizione, hanno brillato la tecnica el’espressione. ecco gli ingredienti del nuovo succes-

so della salentina pantarei Ballet Company, che ha porta-to in scena nei giorni scorsi ai Cantieri teatrali Koreja alecce, la produzione originale 2016, dall’accattivantetitolo “senza Veli”. uno spettacolo profondamente pensa-to e introspettivo, che ha impegnato i quindici danzatoridell’ensamble su coreografie ideate dall’insegnante ecoreografa leccese lilla melillo, nonché regista dell’operae presente anche in scena diversi e significativi momentidella serata, applauditissima per l’indiscutibile presenzascenica e personalità artistica. “un lavoro sulle note sen-sibili dell’essere e di ritorno alle origini che ci riporta a noistessi. se conosciamo da dove proveniamo sappiamodove andare”: questo il motivo conduttore delle due oredi ritmi e di evoluzioni dal sapore moderno e contempo-raneo. in scena elena De rosa, Federica Falconieri, mavigiordano, marta girardo, Carola guarascio, lucia marullo,silvia maurilio, Antonio pompameo e martina stenti, chehanno rappresentato e interpretato appieno le emozionipiù recondite dell’uomo, un percorso tra riflessioni, sogni,certezze, pregiudizi, consapevolezze. senza veli in sensometaforico, senza alcun filtro o pudore di mostrare i sen-

timenti più intimi. per la prima volta in scena con la com-pagnia anche sara marazita, sara Capone, eleonoraFalconieri e Claudia Ferruccio. la curiosità sollecitatadalla bella foto dell’invito, con le giovani donne salentineche scrutano l’obiettivo accovacciate sugli scalini checonducono ad una porta chiusa, ha trovato la sua prose-cuzione ideale nel video che ha aperto lo spettacolo, che

ha indagato in pochi minuti la fase di creazione del lavo-ro coreografico, tra ulivi nodosi, gradinate di chiesesalentine, vicoli caratteristici e sala prove.i diversi quadri coreografici, che si sono succeduti senzasosta, hanno tracciato davanti agli occhi dello spettatoreun vero e proprio viaggio, “girovagando cerco e ritrovo la

MUSICA | REPORTAGE

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certezza di chi da sempre mi è accanto. intrappolata inun pensiero incessante, trovando un’evasione di sognimai sognati. un viaggio di donna e di madre, consapevo-le, decisa, con vulnerabile senso di appartenenza aretaggi culturali ai quali restare saldamente legata”, haspiegato l’autrice. Costumi sempre scuri quasi a volerlasciar parlare, senza distrazioni, solo i movimenti netti edecisi; unica eccezione, il “racconto” del rapportomadre-figlia, un passo a due dagli abiti candidi e dallemovenze dolci e complici. mentre c’è da sottolineare l’ac-curata scelta e ricerca musicale, c’è anche da mettere inevidenza un altro momento significativo dello spettacolo,

forse quello più coinvolgente: la rivisitazione finale dellaclassica pizzica salentina, per l’occasione immaginata eproposta “seduta”, ma ugualmente frenetica, inebriantee sensuale. la produzione video è stata curata da Arca

del Blues con regia di serena De simone, autrice anchedelle foto, cura tecnica mario Daniele, costumi di enzoindraccolo. la compagnia panta rei(www.pantareiballet.it), giovane ma affermata realtà, è ilfiore all’occhiello del Centro Formazione Danza diretto dalilla melillo, forte di una storia ultratrentennale nel pano-rama leccese. il gruppo di danzatrici e danzatori è natocon l’obiettivo di promuovere l’arte della Danza, valoriz-zando i talenti salentini che il Centro contribuisce a for-mare. essa è, infatti, il frutto di un’accurata ricerca diespressione delle varie tecniche di danza, aspirando aduna sempre maggiore crescita artistico-culturale, all’in-segna della professionalità. Cresciuta anche grazie allacollaborazione con maestri di chiara fama, negli ultimianni la panta rei ha proposto con successo numerosispettacoli in ambito regionale e non solo, affiancandospesso iniziative di particolare valore sociale. Da tempolavora ad una programmazione continua ed ha già al suoattivo prestigiosi riconoscimenti e in repertorio numero-se produzioni originali: “imr’ha, nome di donna”, “H2o”,“la svolta”, “small craft on a milk sea”, “senza tempo”,“Attesa”, “Donna laura di Carini” e “illusion”, la creazio-ne dello scorso anno ispirata all’attualissimo tema delfemminicidio. “nel silenzio della mia stanza ho dato inizioal mio viaggio…”, ha raccontato lilla melillo nel prologodi “senza Veli”: quel silenzio si è trasformato, alla fine deltragitto, nei suoni e nelle movenze di un “approdo” per-fettamente trovato e conquistato.

AdB

ArCA del Blues - giugno 2016

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per mezzostampa sonostati comuni-

cati i vincitori deivari premi delpremio Baroccogiovani 2016,evento realizzatodal premioBarocco e l'eti-chetta discografi-ca l'Arca delblues. tantissimitalenti di spiccosono stati premiatied avranno l'ono-re di partecipareal grande evento

del premio Barocco che si svolgerà all'interno del magicocastello angioino di gallipoli. tre categorie di premiazioni ingara: premio Barocco giovani, premio Barocco Band e premiol'Arca del blues.in più all'interno di questa edizione, verrà pubblicato un discocon le 15 voci più belle che hanno partecipato allaselezione.tale prodotto sarà distribuito in autunno, sia in copiafisica che in digitale nei migliori negozi di dischi e in tutto ilmondo su itunes, google play, Amazon, spotify ecc...

Vi presentiamo in via ufficiale, i vincitori:

Il vincitore del Premio BaroccoGiovani è il cantante lirico Fabio deBenedetto, ragazzo di adozione leccesepoiché è originario di taranto ma già datempo canta e vive nella “Firenze del sud”.si diploma in canto lirico presso il conserva-tori di Bologna, e successivamente, gira e siesibisce come solita e corista, all'interno deiteatri di mezza italia. Durante il 2014 deci-de di intraprendere un percorso più ecletti-co volgendo il suo sguardo alla musica pop,e creando un miscuglio di genere che lo por-terà a cantare brani di musica pop, con unapproccio vocale che vive in sinergia tra lamusica classica e la musica leggera.potenza vocale e fascino da concertista,fanno di lui una piccola pietra preziosa delnostro salento, una voce che ricca di sfuma-

ture e colori , sicuramente troverà posto nei meandri dellagrande musica italiana. si esibirà come solista sul palco delpremio Barocco.I vincitori del Premio Barocco Band sono gli: “euphonic”giovane band salentina si configura come un piccolo organicoorchestrale, infatti oltre alla ritmica composta da batteria,basso, chitarra e pianoforte, c'è una piccola formazione d'ar-chi (quartetto) con violino, viola, violoncello e contrabbasso. Adamalgamare il tutto, la voce di una giovane cantante. si esibi-ranno quindi sul palco del premio Barocco e si occuperannodegli stacchi e le “cornici” musicali.

Il vincitore del premio L'Arca del blues è Francescospedicato, giovanissimo ragazzo dalla voce brillante ed esplo-siva, con un ottimo controllo vocale. Ha solo 15 anni ma ha leidee molto chiare. si è esibito ed ha vinto con il suo primo ine-dito dal titolo “margot” portando freschezza e la sua voglia difare musica. Questo brano quindi verrà prodotto dall' etichettadiscografica l'Arca del blues, e distribuito in tutto il mondo suitunes, google play, spotify ecc... Anche quest'anno è stato fatto un grande lavoro di selezioneed organizzazione con la speranza che la nostra terra possaessere sempre più una fucina di talenti che possano “esplode-re” in tutto il mondo. e' comunque un orgoglio per il salento,avere un premio così prestigioso che mette a disposizione ilproprio nome per aiutare coloro che si accingono a diventareprofessionisti della musica. spettacolo, suono, cultura, storia,mare, bellezze naturali e chi più ne ha più ne metta: la nostraterra è un posto magico.

AdB

PREMIO BAROCCO GIOVANIMUSICA | AWARD

ArCA del Blues - giugno 201613

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il suo amore per i libri e per la scrittura l’hanno spintaa creare “libriamoci”. la giornalista lucia Accoto hacreduto ancora una volta ad una delle sue passioni. Ha

fatto bene a non mollare. perché il format ha conquista-to web e tv. il programma, ideato e condotto dall’Accoto,per la regia di giuseppe Anglano, non è nuovo a questi

successi, ma ripeterli ed approdare anche in una emitten-te nazionale che fa parte del gruppo di Fox productionnon è facile per una squadra formata da giovani profes-sionisti. libriamoci nasce soprattutto dal desiderio dellagiornalista di raccontare i libri in un momento in cui l’edi-toria è al collasso e di avvicinare alla lettura soprattuttocoloro che si dimostrano distratti oppure lettori occasio-nali. il team del format vanta la collaborazione del com-positore Francesco maria mancarella che ha realizzato lemusiche inedite e la colonna sonora del promo dal titolo“sguardo interiore”. un talento quello dell’artista chearricchisce la qualità del contenitore culturale. una finestra quella di libriamoci in cui si entra nel vivo dei

romanzi, attraverso anche la voce degli stessi scrittori.occorre far conoscere i libri, trasmettere la bellezza delleparole su carta. È un po’ come imparare a camminare, eper farlo è necessario un passo alla volta. i libri sonomagia, sono il sole, sono il sorriso, sono il bacio dellanotte. sono tante cose ed una sola messe insieme: sono

il sogno. ed i libri non sonopagine una accanto all’al-tra, o un car teggio diparole. tutte insieme but-tate lì senza ordine esenza storie creano solocon fusione. si aggrappa-no quasi alla follia e nessu-no ascolta un folle seria-mente. ecco, allora l’im-portanza di un libro e laconsapevolezza di essereliberi con essi.

libriamoci è un formatcurato nei dettagli. Anchela location conferisce pre-stigio al programma tv. lepuntate della nuova edi-zione sono state registrate

in una dimora storica del ‘500, a palazzo tamborinoCezzi-rosso pompeiano. si tratta di uno dei palazzi nobi-liari di lecce tra i più affascinanti e suggestivi del salento.location, tra l’altro, scelta dal regista Ferzan ozpetek peril film “Allacciate le cinture”. tutto è molto elegante comela sobrietà nella conduzione di lucia Accoto. Anche lostesso look della giornalista rispecchia la raffinatezza diun programma dove tutto è dosato al meglio. gli abiti dilucia Accoto sono stati realizzati dallo stilista AntonioFranco, il make-up è di Fabiana sacquegna, e per finire igioielli indossati sono di Karat gioielli di Alessandratortorella.

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LIBRI

ArCA del Blues - giugno 2016

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e' da pochissimi giorni uscito, il primo disco di sebastian,giovane cantautore che scrive i suoi brani accompagnan-dosi con la sua chitarra e cucendo i suoi testi esclusiva-

mente in inglese. testi e musiche avvolgenti, fanno di questo

disco, un ottimo supporto da ascoltare in qualsiasi situazionepoiché rilassa e avvolge l'ascoltatore. sonorità che ricordano lecolonne sonore di alcune serie tV americane, pervadono lapercezione uditiva dell'ascoltatore che si trova nel mondo disebastian senza neanche accorgersene. gli arrangiamentiscarni e ricchi di ambiente, aiutano questo tipo di processo udi-tivo. sebastian non è un cantante, vuole ed ha bisogno di espri-mersi per mezzo dei suoi testi, per mezzo della sua musica permezzo della sua voce che anche se risulta “ineducata” e sgra-ziata, esprime al meglio il senso di queste stesse canzoni chealtrimenti non avrebbero avuto vita. pertanto chi si approcciaall'ascolto di questo disco, deve avere la consapevolezza didover entrare obbligatoriamente nelle storia che lo stessoautore ci racconta perché non è solo musica, non è solo suonoma è il portone di ingresso all'interno del quale è ancora tuttosconosciuto. Questo disco è solo il primo gradino per poteraccedere all'infinita creatività dell'autore sebastian. Acquistatequindi opportunitY nei migliori digital store (itunes, googleplay, spotify, Amazon ecc).

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SEBASTIAN

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gli studi dell’università di Washington di seattleconfermano i benefici delle lezioni di musica sindal primo anno di età.

Che sia vostro figlio, vostro nipote o il vostro cuginetto nonha importanza: ponete davanti un bambino dai 3 mesi insu di fronte alla tv su un canale musicale o allo stereo e

questo risponderà a suo modo: versi, movimenti di braccia,mani, gambe, occhi. per esperienza personale e di quella dimoltissimi scienziati e neuropsicologi lo stimolo della percezio-ne uditiva e quindi l’ascolto di un suono o di una canzone aiutae facilita la comunicazione sin dai primi mesi dell’infanzia.la musica, infatti, può aiutare i bambini ad imparare a parlare.saper riconoscere il ritmo musicale può infatti migliorare lacapacità di riconoscere il ritmo delle parole. A suggerirlo è unostudio dell’università di Washington di seattle (stati uniti) pub-

blicato sulla rivistapnas, secondo cui i bambini potrebbero trar-re beneficio da lezioni di musica già prima del compimento delprimo anno di età. in effetti il linguaggio parlato è ritmico tantoquanto un brano musicale. il ritmo delle sillabe aiuta a distin-guere i suoni e a comprendere le parole, e la capacità di rico-noscere delle differenze nei suoni parlati aiuta i bambini adimparare a parlare. Anche altre attività che prevedono l’intera-zione sociale, il coinvolgimento attivo dei bambini e il movimen-to del corpo favoriscono l’apprendimento; per questo le autrici

dello studio hanno confrontato l’attivazione della corteccia udi-tiva e della corteccia prefrontale - due aree cerebrali importan-ti per le capacità cognitive - nei bambini che avevano parteci-pato a lezioni di musica con quella rilevabile in bambini cheinvece avevano partecipato a incontri di gioco senza musica. e’stato così scoperto che i bambini allenati a ritmo di musicasanno riconoscere meglio non solo le alterazioni del ritmomusicale, ma anche quelle del ritmo delle parole. Ciò suggeri-sce che le lezioni dimusica aiutano i bambi-ni a migliorare la lorocapacità di riconoscereschemi all’interno deisuoni.“la percezione deglischemi è un’abilitàcognitiva importante -spiega patricia Kuhl, coautrice dello studio - i bambini speri-mentano un mondo complesso in cui i suoni, le luci e le sensa-zioni cambiano continuamente. il lavoro del bambino è ricono-scere gli schemi di attività e predire cosa accadrà dopo”. “ilnostro studio è il primo condotto fra i bambini piccoli a sugge-rire che ascoltare uno schema ritmico sotto forma di musicapossa migliorare anche la capacità di rilevare e fare previsionisugli schemi ritmici del linguaggio parlato - sottolinea ChristinaZhao, l’altra autrice dello studio - Ciò significa che il coinvolgi-mento precoce in esperienze musicali può avere un effetto piùglobale sulle abilità cognitive”. pertanto, che si utilizzi la musi-ca come espediente per iniziare a reagire agli stimoli esternicon più facilità e selezione, come espediente per rilassare ilbambino, soprattutto in tenera età, e farlo addormentare, finoa una maggiore stimolazione di creatività e intelligenza, nonpotrà che essere solo uno dei tanti benefici che i nostri piccoline potranno trarre sin da subito, avendo così “una marcia inpiù” durante i primi approcci col mondo circostante.

tania tornese

MUSICA

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sono in compagnia di un mio vecchio amico e col-lega Antono Albanese al quale chiedo di riper-correre uno spaccato della sua vita professiona-

le legata agli anni '70 ed in particolare ad uno deigruppi musicali che hanno esportato le qualità musica-li della nostra terra nel resto dell'italia e all'estero.

Ciao Antonio, hai fatto parte di una delle bandpiù prestigiose degli anni '70. Vorrei che rac-contassi ai nostri lettori una piccola storialegata al percorso della band negli anni diattività, i musicisti che ne hanno parte e lecollaborazioni piùimportanti che nehanno caratteriz-zato il percorsoartistico.la band denominatapunto Fermo nascea metà degli anni '70ed era composta da 5elementi:   AntonioAlbanese - batteria;ernesto panareo vocee chitarra;   gigigalante - sax tenore,contralto e flauto tra-verso;  Danilo notaro- basso elettrico;Carmine trinchera -tastiere. il gruppo haavuto modo di specia-lizzarsi in diversigeneri musicali, esi-bendosi in locali not-turni e concer ti estiviche temprano e for-mano i componenti

del gruppo a tal punto da fare loro acquisire quel com-por tamento e preparazione che appar tengono al veroprofessionista. infatti nel '78 avviene la prima collabo-razione con il cantautore neretino roBerto CArrino,reduce dal Festival di sanremo. l'anno successivo ilpunto Fermo arricchisce l'organico avvalendosi dellapresenza di un valido collega pianista mauriziomariano. A questo punto la band è pronta per scalarecime più alte dello spettacolo e nel 1979 il famosocantante napoletano Aurelio Fierro chiede la loro col-laborazione per una tournée in italia e all'estero chesi protrasse per oltre 60 fantastici concer ti.

Cosa ti è rimasto diquesta splendidaesperienza artistica?Da musicista mi sono rima-ste delle solide basi tecni-che, professionali e com-por tamentali, che mihanno permesso di svol-gere la mia attività di bat-terista in modo professio-nale e di collaborare conaltri ar tisti e band, mante-nendo sempre la testa altafino ad oggi. in fine ringra-zio la redazione dell'Arcadel Blues per il lavoro inte-ressante che sta svolgen-do e per l'emozione chesuscita in noi rispolveran-do tanti bei ricordi chiusinel cassetto dei nostricuori. Buon lavoro a voitutti......

F. m.

MUSICA | LE BAND

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la musica ha da sempre affascinato i popoli, dive-nendo una componente fondamentale in epochedove la cultura, l’ar te e la bellezza vennero

maggiormente indagate e valorizzate. una delle fasipiù interessanti è sicuramente relativa all’anticagrecia in cui teatro, poesia ed altre forme ar tistichefurono ampiamente praticate. la figura divina a cui igreci si rivolsero fu Apollo: dio del sole, di tutte lear ti, della musica, della poesia. i simboli che lo carat-

terizzano sono appunto il sole o la lira. Apollo,secondo la leggenda, fu par torito da un’amante diZeus ed è fratello gemello della dea della cacciaAr temide; fu era, la consor te di Zeus, a permettere ilpar to in un’isola sperduta: Delo. nelle rappresenta-zioni ar tistiche Apollo indossa la corona di alloro, edè accompagnato dal suo carro e dalle muse, suona lacetra e la lira o comunque le por ta con sé insieme adarco e frecce. tra le storie più belle del dio sicura-mente è da ricordare la liaison con giacinto che morìaccidentalmente mentre giocavano a lancio del discoe Apollo decise di tramutarlo in un fiore che tutt’orachiamiamo così. nella storia dell’ar te ricordiamo alcu-ne raffigurazioni impor tanti come l’Apollo Belvederedel ii secolo a.C. custodito all’interno dei museiVaticani; è considerata una delle opere d’ar te piùbelle dell’antichità, alta circa 2,25 m. in marmo bian-co. la muscolatura in tensione trasmette lo sforzorelativo alla battaglia contro pitone, mentre i capelli aboccoli ricadono morbidi sul collo e raccolti sul capo,cinto da una fascia ornamentale simboleggiante unadivinità o un re. il dio è interamente nudo, ad eccezio-ne del mantello che copre la spalla destra il bracciosinistro e par te del dorso. un’opera famosissima chesi trova all’interno delle stanze del Vaticano è l’affre-sco realizzato nel 1509-1510 da raffaello sanzio raf-figurante il parnaso, ossia il monte dove vivono lemuse. nel dipinto, sulla sommità del colle, vi troviamoApollo coronato di alloro che suona una lira da brac-cio, circondato dalle muse che sorreggono strumentimusicali, alcuni di essi relativi al mondo classico altricontemporanei all’autore. secondo vari studiosi lenove muse corrispondono alle sfere di cui è compostol'universo, un gigantesco organismo in perpetuavibrazione. Apollo, in quanto guida delle muse, è ilprincipio ordinatore del cosmo: egli impone unasequenza razionale all'esistente attraverso il magicosuono della lira. nell'affresco lo strumento assume lesembianze di una viola da braccio, largamente diffusa

MUSICA E STORIA

ArCA del Blues - giugno 2016

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in epoca rinascimentale. A distanza di circa un seco-lo, sempre a roma, ma all’interno della galleriaBorghese, troviamo il gruppo scultoreo di gianlorenzoBernini raffigurante Apollo e Dafne. il soggetto è trat-to dalle metamorfosi di ovidio dove si narra cheApollo si vanta di saper usare come nessun altro l'ar-co e le frecce, per cui Cupido lo volle punire colpen-dolo con uno dei suoi dardi e lo fece innamorare dellaninfa Dafne la quale non ricambiò il sentimento.l'amore di Apollo per Dafne fu talmente for te che laninfa chiese aiuto al padre penéo, dio dei boschi, ilquale trasforma la figlia in un albero di alloro, alberopoi considerato sacro per Apollo. il Bernini ha colto inmaniera spettacolare il momento della metamorfosi diDafne, i cui ar ti stanno assumendo le sembianze del-l’albero mentre Apollo sembra volerla rincorrere perimpedire tale sor te. la scultura è possibile ammirarlada ogni lato, infatti non si presenta rigida e frontale,le figure sembrano avvitarsi e muoversi in ogni dire-zione possibile. Ancora oggi il fascino del dio Apollonon è mutato, di fatti è significativo come numerositeatri siano stati a lui dedicati. un esempio per tutti èil famoso teatro Apollo di lecce che presto, si spera,verrà restituito alla città.

gian piero personè

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lorenzo pinto, in arte “pinto” è un giovane cantau-tore con le idee chiare ed un carattere ammalianteche grazie ai suoi testi riesce ad attirare a se il pub-

blico. si configura all'interno della musica pop con sfac-cettature da cantante di musica leggera e talvolta addirit-tura rock. un timbro graffiato quando serve, dolce quan-do deve e soprattutto esplosivo sul palcoscenico. loscorso 2 giugno è uscito il suo primo singolo “se ci fossestato un modo” prodotto da l'Arca del blues e distribui-to dalla stessa su itunes, google play, Amazon, spotify etanti altri. Questo brano si presenta con unarrangiamento delicato ed emozionante, untesto struggente a tal punto che la sinergia deiviolini, del pianoforte e della voce, donanoall'ascoltatore una suggestiva completezza chetrasporta ed empatizza. noi dell' Arca del blueslo abbiamo incontrato ed intervistato:Quando e come nasce la passione per ilcanto?la passione per il canto nasce nel 2001 quandoper la prima volta sento dentro di me una scos-sa.. guardavo il Festival di sanremo e cantavagiorgia - Di sole e d'azzurro.. rimango folgora-to... non avevo mai provato sensazione simile.Avevo solo 8 anni e già capì che volevo fare ilcantante da grande.Con il tempo sei diventato anche autoredei tuoi brani. Quale processo introspet-tivo hai dovuto compiere?scrivere dei brani inediti per me è stata una verae propria sfida. Avevo molta paura a scriverequalcosa di mio, era come se qualcuno si affac-ciasse nella mia anima a guardare il mio intimo.poi mi son detto: meglio di così come posso non farlo? neho passate tante a soli 23 anni ed il modo per “svuota-re” le cose che ho dentro è solo attraverso i miei testi..Chi è per te PINTO?pinto per me è un inizio quanto una fine. Fino ad adessosono sempre stato lorenzo pinto, il grande ragazzettoche cercava di farsi spazio attraverso titani. ora invecepinto che è la mia mutazione, è come se già sapesse cosavuole. ecco perché pinto è una fine quanto un inizio, uninizio fantastico..Lo scorso 2 giugno è uscito il tuo primo singolo,

come ti vedi proiettato in questa nuova veste daautore? Cosa pensi che accadrà da ora in avanti?Domanda di riserva? scherzo, il brano "se ci fosse statoun modo" è un brano molto fine e delicato, quanto strug-gente e logorante. l'ho scritto a gennaio 2016 in unmomento di tanti cambiamenti nella mia vita. e' stata lafine di un percorso durato 20 anni, un percorso pieno disoddisfazioni e di cure interiori, un percorso stupendoche adesso non c'è più, e adesso va bene così. the showmust go on!

Progetti per il futuro?il mio sogno sarebbe diventare collega dei vari artisticantanti italiani, è dura, ma chi ci crede come ci credo ioDeVe farcela. mi fa paura essere qualcuno o uscire dalpaesino ed esporsi davanti a tutti, ma sono "maledetto"dalla musica e non posso fare altro che ascoltarla.. quin-di devo farcela! Come andrà andrà, non voglio crearmiprogetti futuri, vivo giorno per giorno e questo me l'hainsegnato la vita, la parte brutta e bastarda di essa..quindi “work in progress”.

F. m.

Lorenzo PintoMUSICA | INTERVISTA

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