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Sapere di più, vivere meglioRivista mensile multitematica a cura di Fondazione Milc sul benessere psicofisico,

per tutte le età, sui temi della salute, alimentazione, stili di vita, stare bene.

Questo Mese

06 - Falsi miti alimentari: qualche esempio

08 - Bere vino rosso fa bene al cuore. Non esattamente.

10 - Coordinazione, forza, concentrazione mentale: è l’arrampicata

12 - Dimagrire divertendosi con il Batuka

14 - Invecchiare felicemente? Giocare aiuta

16 - Il mal di schiena negli anziani

18 - Psicologia canina: capirli di più, per stare bene con loro

20 - Viaggio nella rabbia: origine, percezione, controllo.

24 - Le tendenze fitness per l’autunno 2019

26 - Palming, blinking, sunning e non solo: defaticamento per gli occhi

28 - Hai mai provato la Canapa e i suoi derivati?

30 - Diffusori, profumatori e oli essenziali: profumare l’ambiente facendoci del bene

32 - L’Osteopatia, capiamone di più

34 - Qualità della vita e benessere delle persone con disabilità

36 - Tiroidismo

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Cari lettori, care lettrici,sta per iniziare l’autunno. Se guardiamo il calendario forse ci accorgeremo che ci siamo già dentro, anche se l’auspicio è che l’estate ci regali ancora qualche colpo di coda. L’autunno vero ci aspetta dietro l’angolo tra qualche settimana. Quasi tutti ormai siamo tornati alla piena routine lavorativa, solo che alcuni di noi lo hanno fatto con un piglio diverso, apportando delle modifiche al nostro schedule giornaliero, modifiche di salute, sport, alimentazione e benessere. Altri hanno ricominciato a testa bassa, con l’umore sotto i piedi, col pensiero fisso che si stia tornando alla “vita di sempre”. Il cambiamento, invece, è spesso un elemento vitale nella nostra vita e per il nostro benessere. Piccoli cambiamenti positivi possono essere per esempio quello di svegliarsi cinque prima la mattina e fare un po’ di stretching, una telefonata inaspettata in pausa pranzo fatta ad un amico che non si vede da anni, cambiare la profumazione di casa, cose così, insomma. Per i più “coraggiosi” il consiglio è sempre quello di provare esperienze nuove: un corso in palestra, un nuovo sport, anche solo programmare con amici una passeggiata in bicicletta (con sosta al bar per una colazione bio!) tutti i sabato mattina. Ricordatevi che l’autunno è la mezza stagione per eccellenza, il vostro corpo se ne renderà conto e vi racconterà come sta reagendo. Probabilmente si è più stanchi, specie al mattino, i ritmi estivi rallentano e le temperature già pungenti ci invitano a qualche ora di riposo in più. Andare a letto un po’ prima del solito potrebbe essere d’aiuto (tisana rilassante alla sera), iniziare la colazione con tè allo zenzero anche. Cercate la luce del sole e sfruttatela più che potete, qualche minuto prima di andare al lavoro, sul terrazzo di casa, scaldatevi aiutate la vitamina D a fissarsi. In generale non occorre pensare troppo e architettare grandi piani, la vita di tutti i giorni è già carica di stimoli e di idee, basta avere un atteggiamento di ascolto ed essere sempre aperti al cambiamento. Due piccoli ma preziosi consigli: cercate di trovare dei ritagli di tempo per voi. Usateli per giocare, per leggere, per bere qualcosa di caldo. Oppure prendete un pezzo di carta e fate una lista dei buoni propositi per questo autunno. Buona salute e buon benessere a tutti!

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la Redazione

Addentriamoci in un autunno di benessere

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Falsi miti alimentari:

qualche esempio 2

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Gli spinaci contengono tanto ferro? Da tempo è diffusa la credenza che gli spinaci contengano molto ferro, il minerale più abbondante all’interno del nostro organismo che gioca un ruolo fondamentale nella formazione dei globuli rossi. Sarà sicuramente capitato a tutti di sentire che se si mangiano tanti spinaci si diventa come Braccio di Ferro! Ma purtroppo non possiamo più credere a questo eroe dei cartoni, e ora vedremo il perché. Il ferro può essere infatti presente negli alimenti in due forme, una disponibile nell’immediato, il “ferro eme”, e un’altra non

disponibile se non accostata con sostanze specifiche (vitamina C) ovvero il “ferro non eme”. Negli spinaci, oltre al fatto che non è presente nemmeno una quantità superiore di ferro rispetto ad altri alimenti (ne contengono di più ad esempio il cacao, fagioli borlotti o crusca), il ferro è presente in forma non eme. Di conseguenza questo ferro non è disponibile per l’organismo direttamente, oltre al fatto che questi ortaggi contengono anche sostanze che ne in ib iscono l ’assorbimento nell’intestino.

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I famosi spinaci di “Braccio di Ferro”, i grassi, nemici dichiarati di ogni dieta e il dualismo tra zucchero bianco e zucchero di canna. Sono i 3 miti alimentari protagonisti in questo numero di Milc News.

di Arianna Dalla Pietà

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I grassi fanno male!Nel momento di mettersi a dieta, la prima frase che si sente dire è: “non mangio più grassi!”, ma è veramente questo il modo corretto di perdere peso? In realtà no, dal momento che i grassi appartengono ad una categoria di macronutrienti essenziali per il corretto funzionamento del nostro organismo; sono infatt i indispensabili per il trasporto delle vitamine liposolubili, per la costituzione del tessuto adiposo e per alcuni processi metabolici. Bisogna fare però delle distinzioni tra i grassi essenziali per l’organismo e i grassi che se assunti in quantità superiori sono nocivi. Occorre infatti evitare i grassi saturi (burro, strutto e oli vegetali), i grassi idrogenati (prodotti da forno industriali) e i grassi trans (margarina), limitando l’uso degli acidi grassi omega 6 (carne, uova, oli di semi) e prediligere invece i grassi insaturi (olio extravergine d’oliva) e gli acidi grassi omega 3 (pesce e frutta secca).

Zucchero di canna vs zucchero bianco:Quante volte al bar insieme ad una tazza di caffè chiediamo lo zucchero di canna perchè lo crediamo più salutare di quello bianco? Dopo questo paragrafo forse vi accontenterete della bustina di zucchero bianco, dal momento che non c’è alcuna differenza tra i due. Entrambi i tipi di zucchero infatti contengono chimicamente la stessa molecola, ovvero il saccarosio, responsabile del sapore dolce. L’unica differenza sta nel fatto che lo zucchero di canna, al contrario di quello bianco, contiene una piccola quantità di melassa che gli conferisce il colore bruno e che contiene minerali e vitamine. Questi però dal punto di vista nutrizionale non hanno alcun valore, dal momento che sono presenti in percentuali talmente trascurabili che il nostro organismo non ne tiene in considerazione.

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Bere vino rossocuore. fa bene al

Non esattamente.“Brindiamo alla salute!”. È questa l’esclamazione che spesso si pronuncia nel momento in cui si alza il calice di vino in alto in un momento di convivialità. Ma è effettivamente vero che il vino, in particolar modo quello rosso, fa bene alla salute?

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Composizione del vino rosso e il paradosso francese Innanzitutto è necessario definire la composizione di questa bevanda: essa è costituita principalmente da alcol, una sostanza tossica per l’organismo che non apporta alcun nutrimento, e dal resveratrolo, ovvero un elemento presente nella buccia dell’acino d’uva utilizzato dalle piante per proteggersi da agenti nocivi. Alla fine degli anni 90, infatti, venne svolto uno studio che coinvolse una popolazione di statunitensi e una di francesi che seguivano la stessa dieta, con l’unica differenza che i francesi accompagnavano i loro pasti con del vino rosso; da questa analisi si evidenziò una notevole riduzione del rischio cardiovascolare nella popolazione francese rispetto a quella americana, e quindi gli effetti salvifici vennero attribuiti proprio al resveratrolo, che si credeva essere un potente antiossidante a livello delle strutture cerebrali. Questo studio favorì un grande incremento della vendita del vino rosso francese negli Stati Uniti, ma venne purtroppo smentito e quindi denominato “il paradosso francese”.

Nessuna evidenza di benefici sul cuoreIn seguito vennero infatti svolti ulteriori studi, tra cui uno dal 1998 al 2009 seguito dalla John Hopkins University: in questo periodo vennero osservate diverse popolazioni europee che bevevano vino rosso con l’obiettivo di confrontare i livelli di resveratrolo ematici con gli esami del sangue. Il risultato? Nessuna correlazione tra la presenza di resveratrolo e riduzione del rischio di malattie cardiovascolari o di mortalità. Questo perchè i contenuti di resveratrolo e di altre componenti bioattive nel vino rosso sono troppo bassi per avere degli effetti apprezzabili sul rischio di malattie e sulla salute, oltre al fatto che un consumo eccessivo di alcol presente nel vino è estremamente tossico e dannoso per il nostro organismo.

Un bicchiere di vino al giornoBisogna tuttavia considerare il fatto che il vino rosso è un elemento base della cultura alimentare italiana, e che spesso accompagnare i pasti con un bicchiere di buon vino rosso ci faccia percepire meglio i sapori delle pietanze. Che fare dunque? Il consiglio è quello di limitare il consumo di vino rosso ad una porzione al giorno, (per i maschi adulti corrisponde a due bicchieri da 125 ml mentre per le femmine adulte ad un bicchiere da 125 ml) preferibilmente ai pasti, in quanto corrisponde ad un quantitativo non rischioso per la salute e che allo stesso tempo ci gratifichi.

IL DATO: il Paese con il maggior numero di tipi di viti al mondo è l'Italia. Grazie alle sue oltre 350 varietà, il nostro Paese è primo al mondo per varietà di vitis vinifera (ossia di vitigni). Il Montepulciano, il Sangiovese e il Catarratto bianco sono i vitigni più coltivati in Italia.

DUE CURIOSITÀL’Italia produce 43,3 milioni di ettolitri di vino l’anno, quantità capace di riempire 1925 piscine olimpioniche.

Il vigneto più alto d’Europa si trova in Italia, a Cortina d’Ampezzo, ad un’altezza di 1350 m.s.l.m.

Il consiglio è quello di limitare il consumo di vino rosso ad una porzione al giorno

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L’arrampicata sportiva è uno sport relativamente giovane, nato circa trent’anni fa, che ha riscosso un tale successo da diventare uno sport olimpico (sarà tra le discipline presenti alle prossime olimpiadi di Tokyo, nel 2020). Se ne parla molto anche per Il numero degli arrampicatori, che aumenta quotidianamente. La FASI (Federazione Italiana Arrampicata Sportiva), riconosciuta ufficialmente dal CONI, conta ormai oltre 10.000 iscritti, 3.000 dei quali sono impegnati nella pratica agonistica; i dati forniti dalla FASI coincidono con quelli diffusi dall’istituto di rilevazione Nielsen di Milano, che parla di oltre 230.000 praticanti, tenendo conto che gli sportivi impegnati in questa disciplina con regolarità siano molti di più e si stima che aumentino annualmente del 10% circa.

Coordinazione, forza, concentrazione mentale:

è l’arrampicata

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Il motivo del successoL’arrampicata sportiva è un esercizio fisico gratificante, sia praticata sulla roccia che su pareti artificiali, in quanto raggiunge comunque lo scopo di superare difficoltà di un grado sempre maggiore senza l’aiuto di mezzi per la progressione, a mani nude. Le strutture attrezzate per l’arrampicata indoor stanno attraversando il loro momento di maggior successo, anche perché i costi la rendono accessibile a tutti. Le migliaia di persone che la praticano, scelgono tra la formula Lead, ovvero con la corda, Boulder, senza corda oppure Speed, per poter misurare la velocità con cui si arriva in cima ad un percorso tracciato. Considerato inizialmente uno sport estremo, oggi è consentito a tutti, attraverso i corsi di livelli differenti dedicati ai bambini o agli adulti, e gli happy hour tematici, organizzati dalle strutture più grandi (una delle più grandi d’Europa è presente in Italia), in cui è straordinaria l’ebbrezza che ci viene regalata dall’esperienza della scalata.

Il ruolo sociale dell’arrampicata sportivaPraticata indoor oppure all’aperto, l’arrampicata consente di ottenere dei benefici sia a livello fisico che mentale. Sempre più spesso, è consentito anche ai giovanissimi di sperimentare l’arrampicata sportiva, già dall’età di 4 anni, su pareti verticali con tanti appigli colorati e materassi che rendono sicura la scalata. Intorno all’arrampicata sportiva si è sviluppato un grande interesse, anche perché si è dimostrata valida per affrontare delle situazioni di disagio sociale, consentendo di aumentare l’autostima e, specialmente nei giovani, il senso di responsabilità e la sicurezza di sé.

Un programma didattico impostato dal Ministero dell’IstruzioneNon solo la gente comune ma anche i docenti e perfino le istituzioni scolastiche stanno acquistando la consapevolezza dell’importanza che può avere una disciplina con queste caratteristiche. Scalare con la corda, ad esempio, ha un impatto importante da un punto di v ista emotivo, perché, nell’arrampicata, il rapporto di fiducia tra due persone diventa fondamentale (uno scala mentre l’altro regge la corda); per questo viene usata anche come uno strumento a scopo didattico, da parte degli insegnanti di educazione fisica.

L’approccio giusto all’arrampicata sportivaEssendo uno sport che coinvolge quasi tutti i gruppi muscolari del corpo, l’arrampicata rappresenta un allenamento completo. Per questo motivo richiede, alla base, una buona preparazione atletica e una certa forza fisica, unita a doti di equilibrio e coordinazione. Un aspetto da non trascurare è l’alimentazione; seguendo una dieta sana, aiuteremo il nostro corpo ad avere le risorse necessarie, in termini di energia, per affrontare ogni scalata con successo. Volendo, possiamo inserire nell’alimentazione integratori, frullati e snack adatti al tipo di allenamento. Pronti ad arrampicare?

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CURIOSITÀ: la parete d’arrampicata più alta del mondoSi trova nella cittadina di Groningen nel 2004 ed è stata costruita da Jert Canderceen, un imprenditore dei Paesi Bassi, ovviamente grande appassionato di arrampicata. Il suo nome? Excalibur. È realizzata interamente in acciaio e con i suoi 37 metri, praticamente un palazzo di 11 piani.

In Italia ci sono circa 230.000 praticanti, con un tasso di aumento annuo del 10%

La disciplina sarà olimpica da Tokyo 2020

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Restare in forma è una fatica per tutti, ma da qualche anno danze e balli aiutano a coniugare fitness e dimagrimento. È il caso per esempio del “Batuka”, che con il suo mix di hip hop, latino-americano, danze africane e elementi presi dal delirio di Bollywood, sta letteralmente spopolando.

con il BatukaDimagrire divertendosi

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Ritmo per dimagrire!Ad inventarlo è stato un compositore colombiano, Kike Santander, che ha preso spunto dalla batucada brasiliana, ma ci ha messo dentro elementi di aerobica, balli di gruppo e non si è lasciato sfuggire persino un tocco di Kung-Fu e Tai-Chi, mescolando il tutto con ritmo ed un po' di approccio zen.L'idea porta ad un livello superiore la resa della ginnastica aerobica. Le varie figure della Batuka spingono ad uno sforzo crescente i muscoli, ma lo fanno in maniera divertente con il ritmo della danza.

Dimagrire con il BatukaGli schemi sono divisi in coreografie, ma il vantaggio è che lo sforzo non è alto e non si deve necessariamente seguire al 100% l'istruttuore. Tutti i muscoli del corpo lavorano in maniera distribuita e quando si sente un po' di fatica, beh, basta semplificare la figura, perché ogni passo è studiato per funzionare su vari livelli. Non serve avere una conoscenza di danza o di balli latini, anche se aiuta, ovvio, perché i passi sono basati su quei ritmi, ma anche sbagliare le mosse fa parte dell'esercizio e non ci vuole molto per impararle.

Un ballo per tuttiLa formula è proprio questa: non c'è bisogno di portarsi al limite per ottenere dei risultati, ma ci si deve divertire. Il concetto di fondo è cardio, ma meglio della Zumba, perché durante le sedute la musica non è solo quella latino americana, ma alterna sound di varie tradizioni.Nella Batuka si guadagnano ottimi risultati a livello polmonare e circolatorio, ma la presenza di parti più tranquille ci risparmia un bel po' di acido lattico da smaltire dopo. È come se negli esercizi ci fossero piccoli momenti di stretching.

La filosofia QignitionIn una lezione da circa 50 minuti si arrivano a consumare 430 kcal ed avere un ritmo cardiaco intono ai 158, più che con la Zumba, ma il vero segreto è nella Qignition.È la filosofia dietro questa disciplina, che porta a migliore stile di vita, alimentazione e a raggiungere l'armonia interna. La base della Batuka, infatti, è quella di mantenersi in salute in maniera divertente e non troppo dura! Se vogliamo mantenerci in forma, restare toniche e soprattutto in salute, il Batuka è una via ottima, soprattutto dopo l'estate, quando si deve ricominciare con un po' di approccio zen!

L’ORIGINE: le batucadeiras di Capo VerdeNell'arcipelago di Capo Verde, specialmente sull'isola di Santiago (famosissime quelle del villaggio di pescatori di Rincon), il batuco è un'arte riservata alle donne. Le donne improvvisano il batuco nelle strade, mettendo in scena una sorta di teatrino che può iniziare con qualsiasi pretesto: una buona pesca, un compleanno, un funerale o per dare voce ad una protesta. Due oggetti sono essenziali per un batuco: il pano e la mandunga. Il pano è una striscia di cotone bianco decorato che serve ad accentuare certi movimenti di danza. La mandunga è uno strumento a percussione composto da una palla di stracci avvolti in una sacca di cotone o plastica: le donne siedono sulle sedie, incastrano la mandunga tra le gambe e la percuotono con il palmo della mano. Solitamente la solista è considerata la memoria vivente del villaggio che, con il suo canto, stabilisce gli eventi importanti o, con una satira di protesta, svela i tabù sociali.

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Invecchiare felicemente?

Giocare aiuta

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L’invecchiamento è inevitabile ma dipende da noi invecchiare più o meno bene, affrontando in modo adeguato i cambiamenti del corpo e della mente. Avere uno stile di vita sano e svolgere una regolare attività fisica, ci consente un vantaggio importante. Una dieta che privilegia alimenti che favoriscono i processi riparativi e antiossidanti del nostro corpo ed evita l’assunzione di grassi e di bevande alcooliche, contribuirà al nostro benessere fisico e mentale; ma si può fare molto altro…

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Il gioco mantiene giovaniPer invecchiare felicemente è determinante mantenere attiva la mente. Come? Attraverso il gioco, meglio se condiviso con amici e parenti, in modo da diventare un momento di socializzazione che ridimensiona, tra l’altro, le preoccupazioni della vita quotidiana, e alleggerisce lo stress. Il gioco, in questo caso, è inteso nelle sue forme più svariate, un hobby, un interesse nuovo, un’attività fisica, un corso…

Come giocare, divertendosiSei in pensione e ti piace mangiar sano? Puoi coltivare un orticello (se non hai un terreno informati presso il tuo Comune, potresti affittarlo a poco). Andare a pesca, magari in compagnia di un vecchio amico, rilassandosi in mezzo alla natura, ristora sicuramente il corpo e la mente. Se siete appassionati di modellismo o bricolage, ogni giorno potrete trovare degli spunti per concentrarvi su mille cose differenti. Lavorare all’uncinetto, per una donna, può essere un modo per rinnovare un po’ la propria casa, con dei centrini che valorizzino alcuni mobili, ad esempio; ma attente: quando li vedranno, le amiche vi chiederanno di realizzarne anche per loro! Se amate gli scacchi o la dama, potrete sfidare un amico oppure un avversario a migliaia di chilometri di distanza, giocando in rete.

Il gioco come stimolo per la vita di coppiaLa vita di coppia ha sempre emozioni nuove da offrire ed esperienze da vivere, a qualsiasi età. Pensate a quanto potrebbe essere divertente seguire insieme un corso di ballo, oppure frequentare un corso di pilates. Se avete l’abitudine a ritrovarvi tra amici, fare dei giochi di società o di carte, in cui occorre confrontarsi a coppie, come nel burraco o nello scopone scientifico, rinforza la complicità con il partner ed è utile alla strategia del gioco. Se c’è l’inclinazione e lo spirito giusto, anche il volontariato potrebbe essere un’esperienza molto gratificante: vi farà sentire utili per qualcuno che ha bisogno di aiuto e supporto e vi sarete ricambiati con sentimenti positivi.

La lettura, da soli o in compagniaSe avete dei nipotini, giocare con loro sarà divertente e appagante affettivamente, per entrambi. Se, insieme a loro, leggerete delle favole, riaffioreranno sentimenti e sensazioni che credevate dimenticati. Immergetevi nella lettura anche per conto vostro, scegliendo, perché no, tra i numerosissimi libri offerti dalla biblioteca pubblica: sarete travolti da straordinarie emozioni, anche restando in poltrona.

ZOOM: a proposito di felicità…Nella classifica delle nazioni più felici del mondo (World Happiness Report delle Nazioni Unite, dati 2016-2018, con 156 Paesi coinvolti) è di nuovo la Finlandia il Paese più felice. Ecco la top ten: 1. Finlandia2. Danimarca3. Norvegia4. Islanda5. Olanda6. Svizzera7. Svezia8. Nuova Zelanda9. Canada10. Austria

L’Italia è al 36esimo posto, ma in netta salita rispetto al 47esimo posto dello scorso anno.

Per invecchiare felicemente è determinante mantenere attiva la mente.

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Il mal di schienanegli anziani

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Il mal di schiena secondo un recente rapporto dell'Istat interessa buona parte dalla popolazione e 2 anziani su 3 soffrono di stati dolorosi. Vediamo allora quali sono i sintomi, le cause, le possibili cure e la prevenzione per non soffrire di mal di schiena dopo i 65 anni.

I sintomi del mal di schiena negli anzianiSe stai leggendo questo articolo significa che soffri di questo problema tanto diffuso. I sintomi del mal di schiena negli anziani hanno connotati precisi e possono riguardare in particolare una zona precisa del dorso.Il dolore si avverte specialmente al mattino, al risveglio nella zona lombare, ma anche durante la notte potrebbe impedire di

dormire. A livello del collo (zona cervicale) si manifesta una certa rigidità, che si può anche estendere alla gamba p r o v o c a n d o u n a c e r t a d i f fi c o l t à n e l c a m m i n a r e . L'assottigliamento dei cuscinetti e la scarsa lubrificazione tra gli anelli vertebrali può provocare nel tempo scoliosi e una riduzione dell'altezza.

Le cause più comuni del mal di schiena negli anzianiUn mal di schiena che perdura non è mai da trascurare, perché le cause possono essere diverse. Tra queste le più comuni sono una vita sedentaria, una postura scorretta, il sollevamento di pesi nel modo errato. C'è però anche una degenerazione a livello articolare e della cartilagine che riguarda le ossa, specie quelle delle donne che hanno l'osteoporosi. Una frattura di una vertebra, un'infiammazione localizzata oppure un'affezione a un organo a livello addominale possono provocare il mal di schiena negli anziani. A volte si può associare a febbre e richiede subito un controllo medico per accertare l'eventuale presenza di un focolaio di infezione per ascesso, endocardite batterica, discite, ecc). Non si può neppure escludere una causa come il crollo vertebrale o la concomitanza di assunzione di molti farmaci.

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ZOOM: con il diabete più facile avere mal di schienaL’indagine è stata svolta dagli esperti dell’Università di Sydney che hanno esaminato un legame fra le patologie. Chi soffre di diabete ha un rischio maggiore del 35% di soffrire di lombalgia e del 24% di accusare dolori al collo.

Come prevenire e curare il mal di schienaCome è facile intuire ci sono diversi tipi di mal di schiena che si possono prevenire e anche curare. Gli anziani in quanto tali non devono rassegnarsi al dolore, in quanto la medicina moderna a partire dagli antidolorifici fino agli interventi chirurgici, ormai mininvasivi, può risolvere il problema.Per prevenire il mal di schiena è bene muoversi, camminare, fare le scale, mantenersi in allenamento, anche leggero, non stare troppo tempo in piedi e nella stessa posizione.Il mal di schiena cronico (superiore a 3 mesi) va indagato con esami strumentali di diagnostica per immagini, visite ortopediche ed eventuale terapia farmacologica. Nei casi che lo richiedono si può procedere con un intervento chirurgico che è spesso risolutivo.

2 anziani su 3 soffrono di stati dolorosi

Chi soffre di diabete ha un rischio maggiore del 35% di soffrire di lombalgia

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Psicologia canina:capirli di più, per stare

bene con loro

Quante volte ci siamo detti che il nostro amico a quattro zampe sembra una persona, riferendoci alla sua personalità, al suo carattere e al suo modo di fare. O quante volte, osservando il cane di altre persone abbiamo notato una certa rassomiglianza nell’atteggiamento dell’uno e dell’altro. Forse è arrivato il momento di domandarci come funzioni la psicologia canina.

PROVARE PER CREDERE:colesterolo e pressione ok con un caneUno studio effettuato in Texas ha provato che chi vive con un cane ha in media valori di colesterolo più bassi nel sangue. Una ricerca svolta dall’Università di New York, evidenzia che una persona che si sta misurando la pressione arteriosa ed il battito cardiaco stando vicino ad un animale domestico, ha un maggiore controllo delle tensioni e quindi valori migliori.

ZOOM: il benessere degli animali in 5 puntiNel 1965 venne stilato il primo rapporto sul benessere degli animali, il Brambell Report, dove vennero elencate le cinque libertà ritenute necessarie per non mettere a rischio il benessere dell’animale:

1. Libertà dalla fame o dalla sete, garantendo una buona nutrizione

2. Libertà dal disagio derivante da un ambiente non appropriato

3. Libertà dal dolore, dalle ferite o dalle malattie4. Libertà di esprimere un comportamento normale, in

linea con le caratteristiche della stessa specie5. Libertà dalla paura e dalla sofferenza mentale

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Come capire meglio il nostro cane?Il cane è da sempre il miglior amico dell'uomo e con lui abbiamo sicuramente un rapporto molto più dinamico che con tutti gli altri animali di uso domestico. Questo proprio perchè con il cane si può parlare, spesso perfino ottenendo delle risposte. Alle volte si pensa di non poter comunicare col proprio cane ma quante volte ci abbaia per tutta risposta?In generale però il mezzo di comunicazione principale del cane è senza ombra di dubbio lo scodinzolio della coda. Attraverso il suo movimento da una parte all'altra, il cane ci fa capire che si sta divertendo o che ha capito di cosa stiamo parlando. La coda è uno strumento importante da guardare sempre.

Come farlo stare bene?Tramite la coda possiamo facilmente capire se il nostro cane si sente bene. Sempre attraverso di essa possiamo capire come farlo star bene. Capita a tutti che il cane non stia muovendo la coda. Per esempio quando è attento a ciò che diciamo o quando capisce di aver fatto qualcosa di sbagliato per noi. Il non scodinzolare è sentore anche che qualcosa non va: capita a tutti di vedere il cane affranto e stanco o che non mangi la sua pietanza preferita. Ecco qui ci fa capire che sta male e bisogna correre dal veterinario.

Il cane ci fa stare beneDiversi studi recenti hanno dimostrato i benefici prodotti da un sano rapporto tra cane e uomo; uno su tutti quello svolto dall’Università di Budapest sull’ossitocina, “l’ormone dell’amore”. Questa ricerca, condotta su pastori tedeschi e border collie, dimostra che questo ormone influisce in maniera positiva sul comportamento sociale di entrambe le specie favorendone la socialità.

Consigli utiliIl primo consiglio utile è quello di imparare a comprendere lo scodinzolio del nostro cane. Le statistiche riportano chiaro che il 90% dei cani comunica con la coda il suo benessere o malessere al padrone. Bisogna quindi accorgersi di ogni movimento sospetto del proprio animale domestico, imparando a comprenderlo e ad accorgersi quando qualcosa non va.

il 90% dei cani comunica con la coda il suo benessere o malessere al padrone

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Viaggio nella rabbia:origine, percezione,

controllo.di Giuseppe Iannone

Abbiamo un terribile ritardo e non troviamo le chiavi dell´automobile, veniamo ingiustamente superati in fila in un negozio, la nostra squadra del cuore perde per un rigore inesistente e così…battiti del cuore che aumentano, tono della voce che sale, chi perde le staffe, chi impreca e urla il proprio “nervoso”, chi batte i pugni. A chi ci osserva da fuori sembra una manifestazione di pazzia. Una volta esaurita la rabbia, probabilmente ci scuseremmo e spiegheremmo che eravamo fuori d i noi , preda di un impulso incontrollabile, più forte della nostra ragione e che non era nostra intenzione offendere nessuno. Meno rabbia vuol dire sicuramente più benessere. Vediamo allora di conoscerla, la rabbia, per evitarla.

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Andiamo con ordine: perché ci si arrabbia?Esistono diverse teorie alla base della genesi della rabbia. La rabbia può generarsi a partire dalla percezione di aver subito un torto ingiustamente e i l responsabi le abbia agito intenzionalmente per arrecarci un danno. Secondo Seneca la rabbia è il risultato di un errore di ragionamento e cambiando l´idea o il ragionamento che sta dietro alla rabbia dovremmo essere in grado di intervenire per prevenirla (personalmente non sono totalmente d´accordo con questa visione delle emozioni). Ciò che ci spinge alla rabbia è una visione troppo ottimistica della realtà, del mondo, delle altre persone. Mi spiego meglio: la frustrazione che proviamo è proporzionale a quanto ci aspettiamo che le cose vadano così come ce le siamo prefigurate, dalle nostre aspettative e dalla nostra percezione di cosa sia normale e ammissibile e cosa non lo sia. Per esempio, a nessuno verrebbe in mente di arrabbiarsi perché piove. Ciò non succede perché la pioggia è un evento a noi familiare e siamo ben consapevoli che possa piovere. Se per quel giorno avevamo programmato una gita fuori porta saremo sicuramente delusi, forse stizziti, dalla pioggia che ha rovinato la nostra giornata all´aperto ma non credo cominceremmo a distruggere casa perché piove.

La rabbia? Eccesso di ottimismoNon siamo quindi sopraffatti dalla rabbia quando ci viene negato un desiderio ma solo quando noi crediamo quella cosa ci sia dovuta. Similmente, imprechiamo quando non riusciamo a trovare le chiavi dell´automobile perché crediamo in un mondo in cui le chiavi dell´auto non possono essere perse. La rabbia sarebbe quindi causata dall´illusione che nella nostra vita non dovremmo fare esperienza di frustrazione. Sarebbe invece meglio riconciliarsi con l´imperfettibilità dell´esistenza per smettere di arrabbiarci o almeno smettere di essere così ottimisti che tutto procederà sempre secondo i nostri piani. Siamo infatti shockati dagli imprevisti ma faremmo meglio ad attenderci il peggio: “Non c´è nulla che Fortuna non osi” e dovremmo essere sempre pronti alla possibilità che le cose possano andare per il peggio. Badate bene, non si tratta certo di un esercizio di pessimismo. Tutt`altro: come detto sopra è un eccesso di ottimismo che spesso fa sì che reagiamo con rabbia alla minima frustrazione. Se ci pensate bene è un concetto dal sapore buddista.

Rabbia e ingiustiziaLa rabbia può scaturire anche da un senso di ingiustizia, quando ci aspettiamo che le nostre regole siano state in qualche modo violate o se ci aspettiamo di essere ricompensati per qualcosa e ciò non accade. È questa una visione cristiana (anticotestamentaria) dell´esistenza, in cui il futuro debba coincidere con la redenzione o almeno con una condizione migliore rispetto alla presente. Nella visione cristiana l’idea di “buono” corrisponde ad una ricompensa certa, mentre i “cattivi” non possono che aspettarsi una punizione. E così ci ritroviamo ad oscillare tra due poli: a tratti, crediamo di essere stati buoni e allora sentiamo rabbia e indignazione per non aver ricevuto la giusta ricompensa; a tratti però ci assale il dubbio che, se la ricompensa non è arrivata forse non siamo stati così buoni (in genere alla rabbia qui si sostituiscono tristezza e senso di colpa).

[Continua nel numero di Novembre…] TI ARRABBI SPESSO? QUALCHE CONSIGLIOSe ti capita spesso di provare rabbia prova qualcuno dei seguenti consigli: 1. fai sport; 2. attendi qualche secondo dall’”evento scatenante”, prima di arrabbiarti (almeno provaci!); 3. prova ad evitare le situazioni che ti fanno arrabbiare; 4. prima di arrabbiarti pronuncia la frase “questa cosa mi fa arrabbiare”; 5. usa umorismo, tagliente se serve, per stemperare la rabbia.

Giuseppe Iannone [www.giuseppeiannone.it]

Psicologo e Neuropsicologo, lavora, tra gli altri, presso il Centro SaluteIN di Milano (www.saluteinmilano.it).

È anche istruttore certificato di tecniche di respirazione, di rilassamento, di training autogeno, di massaggio russo e di autodifesa (www.systemamilano.it).

www.saluteinmilano.itCentro SaluteIN MilanoViale Regina Giovanna 6info@centroreginagiovanna.itTel: +39 02/29519615Cell: 3391901474

…la frustrazione che proviamo è proporzionale a quanto ci aspettiamo che

le cose vadano così come ce le siamo prefigurate…

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Secondo quanto riportato dalla Scuola Italiana di Nordic Walking, a essere coinvolti da questa pratica sono il 90% dei muscoli umani (ovvero, più di 600). Che si pratichi in città, in un parco, oppure in alta montagna, il Nordic Walking mantiene in esercizio quattro delle cinque forme principali di sollecitazione motoria: resistenza, forza, mobilità, coordinazione.

Alcuni benefici del Nordic Walking:1. Fa dimagrire2. Tonifica tutti i muscoli3. Fa bene alle articolazioni e combatte l'osteoporosi4. Benefici sul sistema cardiocircolatorio5. Scioglie le tensioni e le contratture muscolari6. Rinforza il sistema immunitario e mantiene giovani7. Combatte l'ansia ed è antistress8. Agisce positivamente sulla sollecitazione motoria

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Le tendenze fitnessper l’autunno 2019

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Con l'arrivo dell’autunno molti di noi si staranno domandando come poter mantenere lo splendido stato di forma faticosamente conquistato durante l’estate. Altri si staranno chiedendo in quale palestra iscriversi per smaltire i chili in eccesso presi in vacanza…In entrambi i casi, scopriamo quali sono le tendenze fitness per l'autunno di quest'anno, che ci aiuteranno a restare in forma anche durante l'inverno.

Super JumpIl Super Jump è una nuova disciplina praticata all'interno delle palestre italiane, che sta raccogliendo molti consensi tra le donne. Consiste nel compiere piccoli salti e alcuni movimenti specifici su un classico tappeto elastico. Sono numerosi i benefici apportati dalla pratica del Super Jump. Tra questi, i principali sono il rafforzamento dei muscoli e del sistema immunitario. Nello specifico, sono interessati i muscoli di piedi e caviglie.

Fit CycleCome il Super Jump, anche il Fit Cycle è una nuova disciplina che sta prendendo sempre più piede nelle palestre di tutta Italia. Il Fit Cycle è in pratica un allenamento su una normale cyclette, con l'aggiunta di movimenti che richiamano agli esercizi svolti in una normale seduta di fitness. Da qui il nome Fit Cycle, una combinazione delle due parole fitness e cyclette. L'alternativa più vicina al Fit Cycle è l'Aquabike, mentre per un allenamento più intenso si può provare il Real Ryder, che simula il tradizionale allenamento ciclistico su strada.

Flex Core RoutineRispetto alle precedenti due discipline, il Flex Core Routine si basa su un allenamento a corpo libero. Gli esercizi hanno l'obiettivo di garantire una stabilità e flessibilità maggiori. Di solito si svolgono in terra e coinvolgono addominali, glutei e muscoli paraspinali. Il Flex Core Routine è consigliato anche a chi ha la passione per gli sport da neve e vuole prepararsi per la prossima stagione invernale.

PilogaUn mix tra pilates e yoga, Piloga è la nuova tipologia di fitness da provare in autunno. L'allenamento viene suddiviso in tre parti. L'inizio e la conclusione sono destinati allo yoga (circa 10-15 minuti), mentre la parte centrale agli esercizi di pilates (dai 30 ai 40 minuti).

Il fitness giusto nel modo giustoOgnuno di noi è diverso, ciò significa che un esercizio potrebbe essere più adatto a una persona anziché ad un'altra. Scegliete dunque attentamente il fitness che fa per voi e non dimenticate di fare qualsiasi esercizio… Divertendovi!

In Italia il numero di frequentatori delle palestre ha ormai superato i 18 milioni

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ZOOM: gli italiani in palestraIn Italia il numero di frequentatori delle palestre ha ormai superato i 18 milioni, mentre il giro d’affari annuo ha raggiunto i 10 miliardi di euro. Il totale di centri fitness in Italia raggiunge gli 8000. A guidare la classifica degli amanti delle palestre c’è la Lombardia (19%). Le palestre sono molto frequentate dai più giovani (18-25 anni), ben il 32%, seguiti dai c.d. “Millennials” (26-35 anni), il 27%, al terzo posto i 35-40enni (21%).

Italiani divisi tra palestra e sedentarismoSe i dati sulle palestre sono confortanti, di segno opposto il seguente dato: sono ben 23 milioni gli italiani sedentari e circa il 50% degli over 65 non pratica alcun tipo di attività motoria (dati ISTAT pubblicati il 19 ottobre 2017).

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Palming, blinking, sunning e non solo: defaticamento

per gli occhi

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Chi lavora al PC obbliga i propri occhi ad adattarsi ai diversi livelli di contrasto e di luminosità fino a 30.000 volte al giorno. I problemi agli occhi riguardano 43 italiani su cento, e quasi il 18% ha meno di 15 anni (fonte: Relazione Annuale del Ministero della Salute al Parlamento, 2019). Usiamo gli occhi praticamente da quando ci alziamo al mattino a quando ci addormentiamo alla sera, eppure, forse, non ce ne curiamo abbastanza. Ci sono però alcuni esercizi che possiamo fare per riuscire ad ottenere un efficace defaticamento degli occhi.

Esercizi per rilassare gli occhi: quali sono?Tra i più efficaci esercizi per rilassare gli occhi troviamo quelli messi a punto da Bates, da cui l’omonimo metodo. William Horatio Bates era un medico e chirurgo statunitense che ipotizzò gli effetti positivi di tali esercizi (egli cercò perfino di dimostrane l’efficacia per curare la miopia). Inoltre, Bates dimostrò come in alcuni casi, gli esercizi da lui proposti dessero risultati migliori rispetto all'uso dei semplici occhiali correttivi. Gli esercizi descritti da Bates sono davvero molto facili da mettere in pratica.

Il PalmingQuesto esercizio si fonda sulla base del fatto che Bates credeva che l'affaticamento degli occhi era il principale problema da combattere. Il Palming consiste nel donare agli occhi quindi, il maggiore riposo possibile. Per praticare il Palming occorre mettere le mani a coppa sopra gli occhi, senza toccare le palpebre. A questo punto bisogna chiudere gli occhi per circa un minuto e se possibile diminuire la luce nel proprio ambiente. In questo modo le palpebre riescono ad ottenere un corretto riposo.

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Il Blinking. Questo esercizio consiste nello sbattere le palpebre in modo molto veloce per un tempo di circa 20 secondi. Ciò aiuta a distendere i muscoli presenti all'interno del bulbo oculare, rilassandoli. Dopo aver effettuato questo esercizio, ci si può riposare per qualche minuto prima di riprendere una nuova sequenza.

Il Sunning. Si pratica il Sunning se si ha a disposizione una fonte di luce. Osservando quest'ultima con gli occhi, bisogna poi posizionarsi in posizione eretta e comoda. A questo punto bisogna prima girare la testa da un lato e poi dall'altro, in modo lento e cercando di non distogliere lo sguardo. Si può fare questo esercizio per 3 minuti.

Altri eserciziSicuramente utili saranno anche i seguenti due esercizi: Ÿ muovere gli occhi lateralmente. Fissare lo sguardo in un

punto e poi, mantenendo la testa ferma, muovere il più a destra possibile e poi il più a sinistra possibile gli occhi.

Ÿ pressione con i palmi della mano. dopo aver sfregato i palmi delle mani, in modo che siano caldi, applicarli delicatamente sulle palpebre chiuse e tenerli in questo modo per circa un minuto. Ripetere più volte.

Quando praticare gli esercizi?Il consiglio è di praticare gli esercizi quando se ne sente il bisogno. I luoghi ideali per farlo possono essere a lavoro o quando si ritorna a casa.

ZOOM: l’esercizio 20/20/20Il 20/20/20 è un notissimo esercizio per l’occhio teso. Mentre lavori sul tuo computer, prendi una pausa di 20 secondi ogni 20 minuti per fissare un oggetto distante 20 metri da te. Questo esercizio ti farà riposare gli occhi ed eviterà che sia iniettato di sangue alla fine di ogni giornata lavorativa.

I problemi agli occhi riguardano 43 italiani su cento, e quasi il 18%

ha meno di 15 anni.

Chi lavora al PC obbliga i propri occhi ad adattarsi ai diversi livelli di contrasto e di luminosità

fino a 30.000 volte al giorno

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Hai mai provato

la Canapae i suoi derivati?

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In tanti la confondono con quella illegale, ma la canapa, fino a pochi decenni fa, era un elemento importantissimo della nostra economia, usata nell'industria tessile (per fare corde) e in medicina. Anni di confusione hanno rischiato di far scomparire del tutto la conoscenza su questa pianta e sui suoi prodotti, ma la ricerca si è fatta più serrata e approfondita e la canapa è tornata in auge. Ma voi, avete mai provato la canapa e i suoi derivati?

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ZOOM: da pianta fuorilegge a risorsa per l'economiaLa nuova legge italiana sulla Canapa industriale è entrata in vigore il 14 gennaio 2017 e stabilisce, tra le altre cose, che non è più necessaria alcuna autorizzazione per la semina di varietà di canapa certificate con contenuto di THC al massimo dello 0,2%. Al di sotto di questa soglia, quindi, è possibile coltivare canapa senza problemi. Oggi la Canapa è utilizzata anche nei seguenti settori: produzione di carta, produzione di tavole e miscele per l'edilizia, produzione di materie plastiche, combustibili, cosmesi, fitoterapia, agricoltura.

SemiCon quasi il 25% di proteine, i semi di canapa sono uno degli alimenti più nutrienti in assoluto, con tutti e 9 gli aminoacidi essenziali, caso unico nel mondo vegetale. In pratica contengono tutti gli elementi che non possiamo sintetizzare nel nostro organismo e da cui dipende il nostro sistema immunitario.I grassi sono il 35% con Omega 3, Omega 6 e grassi polinsaturi che fungono da regolatori per sistema nervoso, ghiandole e muscoli. Anche le vitamine A, E, PP e C sono presenti in grande quantità. Per il gruppo B manca solo la vitamina B12. Fra i minerali troviamo magnesio, potassio e calcio. Come se non bastasse, i semi di canapa hanno decisamente un ottimo sapore e si possono consumare interi oppure germogliati per arricchire zuppe ed insalate.

Olio di canapaSpremendo a freddo i semi si ottiene l'olio di canapa che è utile sia per la cura della pelle che come alimento. Si gusta solo a crudo ed ha ottime proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, oltre ad aiutare il sistema immunitario. La qualità dei lipidi insaturi contenuti in questo olio è altissima e fra questi spiccano l'acido a-linolenico Omega 3, che è circa il 20% in media, il y-linolenico al 4-5% e l'acido linoleico, al 50-70% invece sono la componente Omega 6. I restanti grassi presenti, invece sono saturi. L'olio di canapa si usa per abbassare il colesterolo, aiutare la circolazione e ridurre i rischi di infarto.

Altre componenti: THC e CBDPer chi se lo stesse chiedendo, nell'olio di canapa si trova anche il THC, ma in tracce assolutamente troppo basse per fare un qualche effetto ed il CBD, con il suo effetto di rilassante muscolare. Chi lavora alla selezione di nuove varianti della canapa, specie negli ultimi anni, ha iniziato a puntare molto sull'innalzamento dei livelli di CBD, perché è molto richiesto per le sue proprietà.

Prova la canapaLe ragioni per provare la canapa sono tantissime: ci aiuta col sistema circolatorio, ripulisce il fegato e cura stomaco ed intestino. Fa bene ad ossa ed articolazioni, specie nel caso di reumatismi. Allevia molti disturbi neurologici e legati allo stress. Dato sulla pelle la reidrata e aiuta nel trattamento di screpolature, psoriasi e infiammazioni.

LA CANAPA: 3 diverse specieLa famiglia della Canapa comprende diverse specie di piante: la differenza è nel grado di THC. Esistono: la Canapa Sativa, la Canapa Indiana, la Canapa Indica. Tra di esse, quella più utilizzata dall'uomo è la Canapa Sativa, la cui resina è praticamente priva di cannabinoidi, ovvero le sostanze psicotrope di cui il THC è il principale componente, ed è quindi usata nel settore alimentare, tessile, energetico.

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Diffusori, profumatori e oli essenziali: profumare

l’ambiente facendoci del bene

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Ricordate quando, la nonna, in passato diceva “rilassati! Respira un po' di lavanda!”, oppure “non riesci a dormire? Usa la camomilla”. Questa saggezza popolare si fonda su reali benefici per il nostro corpo e la nostra mente, a volte inaspettati. In principio erano solo candele. Poi sono arrivati gli incensi, e poi i bruciatori di olio. Oggi esistono diffusori elettrici di profumi per ogni gusto, di ogni forma e colore, con il vaporizzatore e perfino a ultrasuoni. Semplice profumo per l’ambiente o aromaterapia?

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Come funzionano e come agiscono su di noiI diffusori d'ambiente non si limitano a rendere l'aria profumata: il “profumo” è quello degli oli essenziali, i quali vengono ricavati dalle piante. I bruciatori tradizionali, invece, agendo con la fiamma libera, possono alterare le proprietà benefiche degli oli essenziali. Ogni pianta nasconde nel proprio olio notevoli p r o p r i e t à t e r a p e u t i c h e , l a r g a m e n t e i m p i e g a t e nell'aromaterapia. La percezione di un profumo agisce immediatamente a livello del sistema nervoso, attivando di conseguenza una cascata di processi biochimici.

Benefici generaliIn generale, ecco una serie di benefici che i diffusori di profumi d’ambiente portano:1. Allontanano ansia e stress2. Concorrono a sconfiggere o arrestare le infezioni

microbiche3. Agiscono come repellenti naturali4. Rafforzano il sistema immunitario5. Agiscono come disinfettanti6. Placano le infiammazioni7. Possono essere utilizzati per idratare e tonificare la pelle8. Favoriscono la circolazione del sangue9. Ristabiliscono il corretto grado di umidità ambientale10. Rendono l'aria più pulita e respirabile11. Favoriscono il benessere delle vie respiratorie

ATTENZIONE: possibili controindicazioniLe controindicazioni dell'aroma terapia dipendono quasi sempre da un incorretto utilizzo degli oli essenziali, come il loro utilizzo diretto, la loro applicazione sulla pelle o la loro ingestione che potrebbero infatti provocare irritazioni o reazioni sgradevoli, soprattutto nei bambini. Gli oli essenziali vanno miscelati o diluiti.

Quale scegliere?Dipende dal beneficio che volete ottenere:

Eucalipto Cura le infiammazioni respiratorie. Aiuta a sciogliere i muchi e a liberare naso e gola.

Lavanda Ottimo come rilassante, anche direttamente sulla pelle. Ai neonati, ad esempio, può essere applicato delicatamente sulle tempie per favorirne il riposo. Dolori addominali e deodorante per ambienti.

Timo Potere antibatterico. Quello rosso, il più forte, è ottimo per il raffreddore, l'influenza e i dolori reumatici. Il bianco, più delicato, può essere diffuso nell'ambiente per purificarlo.

Limone Diluito per maschere per la pelle grassa o p e r  m a s s a g g i a n t i c e l l u l i t e . S c i o l t o nell'acqua, invece, aiuta la digestione. Efficace anche contro l'herpes e per l'igiene domestica.

Tea tree oil In caso di acne, micosi, infiammazioni del cavo orale, piccole ustioni, herpes, eritemi, verruche e forfora. Addirittura è utilissimo anche in caso di punture di insetti.

Pompelmo Ricco di vitamina C, ha un forte potere antisettico ed è ottimo in caso di raffreddore o influenza. Bagno tonificante.

Cannella Equilibra il metabolismo, favorisce la circolazione, aiuta la digestione e la respirazione. ha anche un accertato potere afrodisiaco.

Citronella Tiene lontane zanzare e altri insetti. Ottimo anche come anti tarme. Stimola il sistema nervoso ed è un ottimo calmante.

Rosmarino Concentrazione e memoria e che attenuano il nervosismo e le ansie. Aiuta ad eliminare tossine e liquidi in eccesso.

Menta Stimola e motiva, è ottima dunque per accompagnare letture e riflessioni. Dal forte potere antinevralgico, è ottima anche in caso di mal di testa e di dolori intestinali

Ylang ylang Effetto Afrodisiaco.

Eucalipto  Ideale per combattere i sintomi influenzali.

CURIOSITÀ: le origini della Carta Aromatica d'EritreaOli essenziali, muschi e resine: ecco la formula della Carta Aromatica d'Eritrea. L’aroma fu miscelato per la prima volta dal Dottor Vittoriano Casanova, farmacista e chimico piacentino, oltre 90 anni fa. L'aroma è intenso, legnoso e balsamico: gli oli essenziali furono scelti tra quelli tipici ricavati dalla vegetazione e dalle resine di Somalia ed Eritrea, dove il Dottor Casanova si recò in viaggio e dove studiò la formulazione di profumi e incensi locali.

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L’Osteopatia, capiamone di piùintervista a Gianpaolo Persia

Meno conosciuta dell’Ortopedia e della Fisiatria, sempre più diffusa grazie ad i suoi benefici e ad un approccio al paziente meno tradizionale, vi ricorrono circa 10 milioni di italiani: è l’Osteopatia. Due italiani su tre conoscono l’Osteopatia e circa il 20% l’ha utilizzata almeno una volta per sè stesso o per un proprio familiare, con buoni risultati visto che la soddisfazione sfiora il 90% (Ricerca Renato Mannheimer, 2017). Proviamo a capirne di più insieme al Dott. Gianpaolo Persia, osteopata e fisioterapista.

Chiariamo subito da dove ha origine e cos’è 1l’Osteopatia La medicina osteopatica nacque in America nel 1874 grazie ad Dott. A.T.Still, medico

originario dello stato della Virginia. L’etimologia della parola Osteopatia è ancora incerta, molto probabilmente deriva dal greco “osteon-pathos”, ossia “sofferenza dell’osso”; potrebbe anche derivare dall’inglese ”osteo-path”, vale a dire “sentiero dell’osso”.

Quindi l’Osteopatia si occupa di malattie delle 2ossa? Non esattamente. L’osteopatia è una medicina complementare basata su tecniche manuali e

manipolazioni non invasive. È una medicina naturale che valuta la funzione dell’intero organismo, mettendo al centro dell’attenzione la persona nella sua complessità, non la patologia. Il sistema di diagnosi e trattamento è basato sulla conoscenza dell’anatomia, fisiologia ed embriologia attraverso la capacità palpatoria dell’osteopata.

Un tempo si discuteva sul riconoscimento 3dell’Osteopatia, cos’è cambiato? I paesi in cui l’Osteopatia è regolamentata sono Francia, Portogallo,

Svizzera, Turchia, Gran Bretagna, Malta, Islanda, Lichtenstein e Stati Uniti. In Italia nel corso di questo ultimo decennio grandi passi sono stati fatti e in data 22 dicembre 2017 è stato approvato l ’ar icolo 7 al l ’ interno del DDL Lorenzin sull’individuazione della professione di Osteopata. Ci vorrà ancora del tempo ma tutti noi siamo fiduciosi sul buon operato delle autorità competenti.

A chi è rivolta questa pratica medica? L’osteopatia 4mira al raggiungimento del benessere, attraverso il riequilibrio tessutale della disfunzione, per eliminare la

sintomatologia dolorosa. Si avvale di tre principali tipologia di approcci: viscero fasciale, cranio sacrale e strutturale, la sua multidisciplinarità la rende quindi adatta a tutti. Dal neonato all’adulto, dallo sportivo alla donna in gravidanza. Possono perciò ricorrere a trattamenti osteopatici tutti coloro che hanno del dolore acuto o cronico nei diversi apparati o tutti quelli che vogliono mantenere un consolidato stato di benessere.

Il numero dei pazienti che necessita di trattamenti 6osteopatici sta crescendo, è stabile o è in diminuzione? Il numero di pazienti che negli ultimi

anni ricorrono a trattamenti osteopatici è in vertiginoso aumento. L’approccio non invasivo, senza l’uso di farmaci, incentrato sulla persona e non sulla patologia rendono questa disciplina “qualcosa di diverso” che i nostri pazienti apprezzano particolarmente.

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Gianpaolo Persia Osteopata - Fisioterapista

Gianpaolo Persia, laurea con lode in Fisioterapia e specializzazione in Osteopatia alla ICOMM (International College Of Osteopathic Manual Medicine), lavora come fisioterapista e osteopata tra Milano e Roma, occupandosi anche di riabilitazione post chirurgica e riabilitazione sportiva.

Centro Corso Vercelli di Compass Medics srlGalleria Corso Vercelli 25 20144 MilanoTel. Fisso: 02 87235939Mob.: 3299647769

Quali sono le patologie o problematiche che 5vengono curate con l’Osteopatia? Beh, la lista sarebbe lunga. Ecco le principali: problematiche

dell’apparato muscolo scheletrico (problematiche legate alla colonna vertebrale, articolazioni o distretti periferici); dell’apparato cardiovascolare (aritmie); dell’apparato respiratorio (asma, problemi legati alla respirazione); dell’apparato uro-ginecologico (ciclo doloroso, fase pre e post monopausa, ipofertilità); dell’apparato uro-genitale (cistiti, dolore minzione, incontinenza); dell’apparato gastrointestinale (ernie iatali, gastriti, reflusso gastro esofageo, gonfiore addominale, colon irritabile); del sistema neurovegetativo (stress, stati depressivi, problemi del sonno). Si effettuano anche trattamenti cranici (vertigini, cefalee, emicranie, disturbi del sonno, sinusite, bruxismo , problemi legati all’ATM e masticazione).

Secondo la tua esperienza, in due parole 7l’Osteopatia funziona? Per rispondere a questa domanda uso una frase del padre fondatore

dell’osteopatia A.T. Still: <<L’Osteopatia si basa sulla perfezione del lavoro della natura. Quando tutte le parti del corpo sono in ordine stiamo bene. Quando non lo sono la conseguenza è la malattia. Quando le parti vengono risistemate la malattia lascia il posto alla salute. Il lavoro dell’osteopata consiste nel mettere in ordine le parti in disfunzione, dopodiché la condizione anomala cede il posto alla condizione normale e la salute ne è il risultato>>.

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Qualità della vita e benessere delle persone con disabilità

In Italia le persone con forme più o meno lievi di disabilità sono circa 4,5 milioni (il 7% circa della popolazione). Un terzo di questi vive solo. Con l’allungamento della speranza di vita sempre più famiglie devono confrontarsi con il bisogno di trovare servizi in grado di rispondere ai nuovi bisogni dei loro cari anziani. Occorrono strategie e risorse economiche.

Disabilità e vulnerabilitàDisabilità non fa necessariamente rima con vulnerabilità. Molto spesso, tuttavia, fa rima eccome, e questo si verifica quando il livello dei servizi territoriali offerti da comuni e aziende socio-sanitarie è basso; quando vi sono poche associazioni di volontariato e una scarsa sensibilità al tema dei bisogni sociali; quando il livello di reddito è basso e non consente di intercettare l’offerta privata di servizi. In Italia la maggior parte delle persone con disabilità ha una età superiore

a 65 anni e vive nelle regioni del Mezzogiorno: tra gli over-65 il 42,4% vive da solo e non può contare sull'aiuto di un familiare, mentre tra gli over-75 solo un anziano su 10 è autonomo nella cura personale. Il livello di istruzione per questo gruppo di popolazione è inoltre mediamente basso, e nella classe di età 45-64 anni la percentuale di persone che ha al più la licenza media si attesta a circa il 70%, senza significative differenze di genere.

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Disabilità e lavoro, nota dolenteUn altro diritto in parte disatteso è quello al lavoro: la percentuale di disabili tra 45 e 64 anni occupata è il 18% (contro il 58,7% della popolazione generale per la stessa fascia d'età) con rilevanti differenze di genere. Infatti, risulta occupato il 23% degli uomini con disabilità e solo il 14% delle donne. La Legge 68/99 regolamenta gli obblighi di assunzione per aziende pubbliche e private di certe dimensioni, ma è troppo poco. Esiste ancora un forte pregiudizio riguardo le capacità delle persone con disabilità, sarebbe ipocrita affermare il contrario. Come è vero che anche il sistema scolastico e formativo potrebbero fare di più, per esempio rafforzando i percorsi formativi delle persone con disabilità, in grado di fornire strumenti, competenze, personale di sostegno in grado di preparare realmente persone con disabilità al mondo del lavoro.

Bisogni e benessere delle persone con disabilitàI bisogni delle persone con disabilità sono i bisogni che hanno tutti, con però un coefficiente di difficoltà maggiore nel soddisfarli. Prendiamo gli spostamenti: trasporti, logistica, acquisti, muoversi, tutto si complica col complicarsi della disabilità. In Italia non possiamo certo dire di essere tra i più

evoluti Paesi in fatto di minimizzazione delle barriere architettoniche, questo è certo. I bisogni però sono sempre individuali, e vanno quindi ricercati nei bisogni specifici riconducibili alla persona specifica. In questo è possibile farci aiutare e guidare dagli operatori del settore, come assistenti sociali oppure educatori e psicologi che lavorano per le tante realtà pubbliche e private a favore delle persone con disabilità. Non sempre stando vicino ad una persona con disabilità riusciamo a coglierne i bisogni, un occhio esperto può aiutare.

Un risorsa fondamentele: le strutture privateLa buona notizia è che in Italia anche i privati danno una mano. Gli italiani si sa, sono tante cose, e anche generosi: il 9,5% degli italiani ha effettuato una donazione nel 2018 (IV Italy Giving Report, Vita). Questa generostà è solo una sfaccettatura dell’attenzione al sociale e dello spirito di solidarietà che ci contraddistingue. Ecco che dove il settore pubblico non arriva ci sono molte strutture private, convenzionate con il sistema sanitario nazionale, in grado di offrire servizi diurni, servizio di casa alloggio, servizi di assistenza domiciliare gratuita. Trovare le strutture più vicine a te è semplice, chiama l’Assessorato alle Politiche Sociali del tuo Comune, oppure fai una ricerca in Internet.

Insieme per le persone con disabilità: un piccolo esempioAd Arzignano si trova la Cooperativa Sociale Peter Pan [www.cooperativapeterpan.it], che dal 2001 offre servizi socio-sanitari, assistenziali ed educativi a persone con disabi l i tà, minori e adult i : dal doposcuola al Nido, dall’assistenza scolastica domiciliare al servizio mensa, dall’animazione estiva al trattamento dei disturbi specifici dell’apprendimento. Si tratta di un centro diurno con riconoscimento regionale come Cooperativa a scopo Plurimo, che offre anche alloggio ad alcuni ragazzi e ragazze con disabilità. Da qualche mese Fondazione Milc [www.milcfoundation.org] è a fianco di Cooperativa Peter Pan, anche grazie al generoso supporto di Donatori privati come Gruppo Mastrotto [www.mastrotto.com]. L’obiettivo è rafforzare i servizi offerti in favore delle persone con disabilità. Nei prossimi mesi vi racconteremo i risultati di questa collaborazione.

Cooperativa Sociale Peter Pan[www.cooperativapeterpan.it]Via Venezia 29, 36071, Arzignano Tel. 0425/28835e-mail: info@cooperativapeterpan.itArea Infanzia: infanzia@cooperativapeterpan.itArea Minori e Servizi Educativi: minori@cooperativapeterpan.it

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Cos’è la tiroideNe sentiamo spesso parlare anche se non sempre la conosciamo bene: la tiroide è una ghiandola endocrina nel collo situata davanti alla laringe e alla trachea. Produce composti di iodio secondo una secrezione regolata dall'ormone tireotropo (TSH), i cosiddetti ormoni tiroidei

A cosa serveLa tiroide ha la funzione di regolare il metabolismo. Ma non solo. Infatti: stimola l'accrescimento scheletrico e lo sviluppo psichico, controlla l'attività del cuore, influenza la nostra attività nervosa, oltre a giocare un ruolo nello sviluppo sessuale. 

Tiroidismo

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Il fabbisogno di iodio è particolarmente elevato per le donne in gravidanza

37milc news Enciclopedia Medica Tascabile

TiroidismoMolto semplice: si parla di ipertiroidismo se la produzione di ormoni tiroidei è superiore alla norma, di ipotiroidismo se è inferiore. Si parla di tiroidite quando è in atto un’infiammazione della ghiandola tiroidea.Scompensi tiroidei possono anche comportare disordini neuro-cognitivi.

DiagnosiPer diagnosticare il tiroidismo è possibile eseguire un semplice esame del sangue, con la specifica di ricerca dell’ormone THS, il T4 e il T3. Il TSH si presenterà con livelli alti quanto la tiroide funziona poco, e con livelli bassi quando la tiroide funziona tanto. Nel primo caso si parla di ipotiroidismo, nel secondo di ipertiroidismo. Altri esami diagnostici sono l’ecografia e la scintigrafia.

Soffri di tiroidismo? Ricordati che l’alimentazione contaUna buona alimentazione per il tiroidismo passa da una regolare assunzione di iodio (in media 150 microgrammi al giorno). Gli alimenti che contengono molto iodio sono: le alghe marine, l'olio di cocco, i cavoli, i broccoli, le rape, i semi di lino, la soia, crostacei, pesce di mare, molluschi. In minor quantità anche nell’uovo e nel latte.

Anche il selenio è importanteAnche la carenza di selenio può influire notevolmente sul benessere del la ghiandola t iroidea.  I l selenio è un antiossidante formidabile ed è contenuto per esempio: negli arachidi, nei fagioli, nel mais, nel parmigiano, nelle lenticchie, nei pistacchi, nell'olio di noce brasiliana, nel riso integrale, nel kamut.

Il consiglio è quello di tastare e controllarsi il collo e la gola. Se in presenza di gozzo, dolori, difficoltà a deglutire oppure se si avverte la presenza di noduli, meglio parlarne al proprio medico.

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità) il tiroidismo colpisce 1 miliardo di persone in tutto il mondo

In Italia si contano circa 6 milione di persone che hanno il gozzo

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