Rivista Globuli Azzurri Marzo 2012

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RIALZATI NAPOLI IN MARCIA VERSO ROMA NAPOLI-SIENA - Coppa Italia Contro il Siena è l’ottava semifinale a pag. 12 Il giudizio dei giudici e di Rambo De Napoli a pag. 5 RUBRICA AL FEMMINILE Pietra Montecorvino si confessa a pag. 16 CHELSEA - NAPOLI Periodico di calcio, società e cultura (distribuzione gratuita) direttore Samuele Ciambriello né rossi né bianchi ma solo... numero 2 - marzo 2012

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Il nuovo numero di Globuli Azzurri la rivista a cura di Samuele Ciambriello. Periodico di calcio, società e cultura a distribuzione gratuita.

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RIALZATINAPOLI

IN MARCIA VERSO ROMA

NAPOLI-SIENA - Coppa Italia

Contro il Siena è l’ottava semifinale

a pag. 12

Il giudizio dei giudici

e di Rambo De Napolia pag. 5

RUBRICA AL FEMMINILE

Pietra Montecorvino si confessa

a pag. 16

CHELSEA - NAPOLI

Periodico di calcio, società e cultura

(distribuzione gratuita)

direttore Samuele Ciambriello

né rossi né bianchi ma solo... numero 2 - marzo 2012

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3sommarionumero 2 - marzo 2012

sommariopag. 4-5Chelsea-Napoliil giudizio dei giudiciMorello-Graziano-Levita

pag. 6Intervista aNando De NapoliSarnataro

pag. 8Napoli:luci ed ombreCoppola

pag. 10Lo scandalodei bigliettiPostiglione

pag. 12-13Cifre e curiositàdi Napoli-SienaPerrella-Molaro

pag. 15Pino Taglialatela:vincere la Coppa ItaliaDi Bello

pag. 17Cultura in movimento:A. Volpe e T. PirontiMusto

editorialeIl mesedella verità:Coppa Italiae terzo posto

di Samuele Ciambriello

Un marzo di pensieri e passioni, un mese della ve-rità, inizia la primavera ed invochiamo il cardio-logo! Colpiti al cuore a Londra, pareggiamo con

il cuore e con rabbia contro l’Udinese.Purtroppo la vittoria non è arrivata, ma la rimonta èstata appassionante e ci fa ben sperare contro il Siena.De Laurentis perdonerà la “tartaruga” Cavani che si ètolto due maglie ed invocherà, contro il Siena, un fla-cone di pochomania.Quando vengono “i cinque minuti” ad un nostro tenore,accelerazioni prolungate, fiammate improvvise e colpidi genio, non ce n’è per nessuno!Un Napoli equilibrato e redditizio, un Napoli in palpi-tante rimonta contro il Siena, un Napoli che supera lochoc di Londra, batta il Siena, indice la marcia su Romae la supercoppa a Tokyo!Dopo i giorni dell’ira e la delusione di Londra, il pareg-gio con l’Udinese è energia positiva per battere ilSiena, il Catania e la Juve.Però, attenzione ai vuoti di memoria della difesa. Aproposito della quale, sommessamente mi chiedo mail nazionale argentino Fernandez perché è stato acqui-stato? A chi tra i nostri non ha classe consigliamo direcuperare onore e dignità.A mister Mazzarri un pizzico di umiltà e riflessione, diaudacia e di equilibrio per portare il Napoli al terzoposto e alla finale di coppa Italia.Marzo sarà la nostra unità di misura!Adelante Napoli!

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volioAutorizzazione Tribunale di Napoli n° 88 del 20/11/2011

Redazione: Centro Direzionale Isola G 8 - 80143 NapoliTel. 081.19517508 - Fax 081.19517489www.globuliazzurri.it - [email protected]

Numero 2 - Marzo 2012

Direttore responsabile: Samuele Ciambriello

Coordinamento giornalistico:Felice La Manna

Segretaria:Stefania Porcaro

Fotocomposizione e stampa: Poligrafica F.lli Ariello - Editori s.a.s. - Napoli

Per chi volesse partecipare con articoli, idee e foto, può contattare lo staff all’indirizzo: [email protected]

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A Londra tifo corretto,emozioni e rimpianti

Tullio Morello

Napoli è stata azzurra ma Londra è rimasta deiBlues, questo l'amaro verdetto degli ottavi di fi-nale di Champions League. L'arrivo a StamfordBridge ci ha fatto riflettere su quello che dob-

biamo fare se vogliamo consolidarci ad alti livelli, uno sta-dio nuovo. Quello di Fulham Road che gli inglesi sentonocome vetusto e da buttare giù, a noi sembrava ilpaese dei balocchi. Organizzazione perfetta,bagni funzionali, visibilità dagli spalti eccel-lente ed ogni confort, persino le consolleXbox per passare il tempo nell'attesa delmatch. Napoletani in tanti settori, tifo cor-retto , emozioni a non finire, degne delledue grandi squadre in campo che in par-tenza schieravano ben 20 nazionali su22... Il dopo partita è pieno di se. Se Mag-gio avesse segnato il 4-1 all'andata, senon fosse stato esonerato AVB, se uno inpiù dei nostri 16 tiri contro i 13 del Chelsea(questo dicono le statistiche) fosse finito inporta. Tuttavia è pieno anche di ma. Ma i fuori-classe come Drogba, Terry e Lampard sono piùforti e hanno fatto la storia del calcio europeo degli ul-timi dieci anni e hanno fatto la differenza in campo. Mamica potevamo vincere la Champions. Ma dobbiamo an-cora crescere. L'amarezza è tanta ma anche la consape-volezza che stiamo vivendo un anno calcisticamentebellissimo e che ancora deve dirci e speriamo darci tanto.Il terzo posto è lì a un passo. La finale di Coppa Italia pure.Forza ragazzi questa avventura europea dove abbiamolottato ad armi pari con club tanto blasonati e che hanno

dall’inviato Tullio Morello

«L'amarezza è tantama anche la consapevo-lezza che stiamo vivendo un anno calcisticamente bellissimo e che ancora deve dirci e speriamo

darci tanto»

4 CHELSEA-NAPOLI numero 2 - marzo 2012

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Aspettavamo la partita come adolescenti alprimo appuntamento d’amore, del resto eral’appuntamento con la Storia. Io sono più vec-chio di Luigi ma la Storia non ha età. Abbiamotrascorso una giornata quasi ipnotizzati, quasiin preda ad una incontenibile smania. Poi il fi-schio d’inizio ma ancor prima l’emozione disentire la sigla europea cantata da oltre cin-quemila tifosi azzurri, giunti a Londra non soloda Napoli con ogni mezzo di trasporto ma datutto il resto d’Europa.Subito però l’emozione ha ceduto il passo alladelusione del primo goal che ha trafitto la no-stra difesa come una lama tagliente. “Dai ra-gazzi non mollate, dai ragazzi non mollateee…” questo il sottofondo dei cori napoletani in unostadio colmo di azzurro come il cielo di Napoli.Ma la Storia ci chiedeva di aspettare e siamostati costretti, una volta giunti ai tempi supple-mentari, a subire le sorti di un destino (forse)già scritto. Così è calato il sipario sull'avventurapartenopea in Champions League, ma i nostribeniamini escono a testa alta dallo Stanford Bridge e ciinfondono rinnovata fiducia per il finale di stagione. Sugliscudi il nostro portierone, decisamente incolpevole sututte e quattro le marcature del Chelsea, ma più volte de-cisivo nel mettere una pezza ai numerosi affanni di unaincerta difesa. Gargano pressa e corre come un matto, raggiungendo ilivelli che gli competono e dimostrando grandissimo at-taccamento e spirito di sacrificio: cala tuttavia nel secondotempo, quando i meccanismi dei centrali del Chelsea lomettono in difficoltà e lo costringono più volte ad arretrareil baricentro della sua azione. Sulle fasce, la malasorte fauno sgambetto a Christian Maggio, costringendolo anzi-tempo ad abbandonare la disfida, mentre sul versante op-posto Zuniga arranca spesso, commette grossolani erroriin fase d'impostazione e presta più volte in fianco a peri-colosi contropiedi dei Blues. Decisamente non al meglio Cavani e Lavezzi, che galleg-giano in prossimità dell'area di rigore avversaria ma nonpungono: encomiabile come al solito il sacrificio difensivodell'attaccante uruguaiano, che nondimeno paga dazio al-lorché si tratta di muoversi con lucidità negli ultimi metri.Dov’è Hamsik nelle partite importanti? Perché Aronica eun po’ tutta la difesa hanno sbandato così clamorosa-mente? Non possiamo rispondere alle domande perchéforse risposte non ve ne sono!Resta l’orgoglio di essere arrivati fin qui, di aver avuto lapossibilità di sognare per una intera giornata o forse peruna intera stagione. “Dai ragazzi non mollate, dai ragazzinon mollateee…” risuona ancora nelle nostre orecchiel’inno dei cinquemila tifoni azzurri che vuol dire fiducia peril prosieguo nel Campionato e per la agognata finale diCoppa Italia, che vuol dire credere in un progetto iniziatocon lungimiranza dal nostro Presidente De Laurentis, vuoldire un coro di speranza per l’intera Città di Napoli checosì ha scelto di affacciarsi in Europa, costretta ad uscirnea testa alta dopo aver mostrato di saper divertire con i suoicolori, il suo entusiasmo e la sua passione.

Il giudiziodei giudici...

5NAPOLI-CHELSEA

investito anche dieci volte più di noi in questi anni devedarci la consapevolezza che non finisce qui. Facciamociforza dei nostri valori in Italia per affrontare la volata diprimavera, proviamo finalmente a sollevare un trofeo im-portante come la coppa Italia e all'Europa diamo un arri-vederci a tra qualche mese. Oramai ci abbiamo presogusto e ,se guardo in volto i nostri campioni che ho incro-ciato a fine partita, vi assicuro che ci hanno preso gustoanche loro. Forza Napoli sempre!

di Nicola Graziano e Luigi Levita

«Decisamente non al meglio Cavanie Lavezzi, che galleggiano in prossimitàdell'area di rigoreavversaria ma non pungono:encomiabile come al solito il sacrificio difensivodell'attaccanteuruguaiano»

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6 CHELSEA-NAPOLI numero 2 - marzo 2012

La Coppa Italia non è la panacea di tutti i mali, nél’obiettivo di scorta della stagione del Napoli,compressa sin qui tra le emozioni uniche (le ul-time purtroppo negative) della Champions e

quelle altalenanti e di recente esaltanti del campionato,con la caccia al terzo posto ancora aperta. La Coppa Italiapuò e deve essere un obiettivo per cominciare a vincerequalcosa, per iscrivere (insieme ai record di squadra) ilnome di questo Napoli di Mazzarri nella storia del clubazzurro. Ecco perché la gara col Siena è diventata, perora per carità, il più importante appuntamento stagio-nale. Qualificarsi per la finale metterebbe un visto sicurosui passaporti degli azzurri (che si qualificherebberoquasi matematicamente per l’Europa League) e consen-tirebbe al Napoli di provare a mettere le mani sul trofeotricolore. La pensa così anche Nando De Napoli, che dapochi giorni ha compiuto 48 anni, e che, tra le altre cose,ha vinto la terza coppa Italia della storia azzurra. “Vin-cerla sarebbe molto bello, e poi secondo me vincereaiuta a vincere, si parte sempre da un trofeo tipo la cop-pia Italia”. L’ex Rambo del centrocampo partenopeo deidue scudetti torna anche sulla bruciante sconfitta di Lon-dra. “Purtroppo hanno fallito gli uomini chiave, anche sedevono solo essere ringraziati per quanto fatto in Cham-pions. Non credo che la sconfitta sia dovuta alla man-canza di esperienza: sul campo il Napoli si è fattorispettare e poteva passare. In verità, nel computo totaledei match – dice il centrocampista irpino - meritava di

passare il turno. Nei primi venti minuti ha giocato bene,ha fatto paura al Chelsea, poi purtroppo è sparito”. DeNapoli individua anche il momento chiave del match:“L’uscita dal campo di Maggio. L’esterno ha fatto cros-sare l’avversario perché non stava già bene, e poi sonomancate alle squadra le sue doti aeree in fase difensiva”.Occorre voltar pagina e pensare a coppa e campionato:“Società e tifosi devono stare vicini alla squadra perchéc'è bisogno di tutti per poter arrivare al terzo posto. Cosamanca per essere un top club? Ci vogliono calciatori im-portanti non solo in attacco, ma anche a centrocampo edin difesa. Non me ne vogliano Hamsik, Cavani e Lavezzi,ma non sono campioni come lo erano Maradona e Ca-reca”. Certo, se si prova a vincere la coppa Italia il clubmigliorerebbe in appeal per i campioni. “Non c’è dubbio.La coppa Italia è un trofeo che tutti snobbano sino aquando si arriva alle fase finali. Nelle ultime partite tuttii club vogliono vincerla. Il Napoli non dovrà sottovalutareil Siena, provare a vincere con la testa e non solo con latecnica e le maggiori qualità. Ricordiamo tutti la partitadell’andata, un Napoli brutto che perse con merito anchese colpì due pali. Bisogna vincere con la concentrazione,la finale di Roma sarebbe una grande conquista”. E’ pro-prio così. Del resto il calcio regala sempre emozioni, al-meno per chi è appassionato, perché il finale non è maiscritto, è felice o triste ma sempre denso di sensazioni,l’importante è viverle nel bene o nel male. Essere rie-mersi dopo decine di anni di anonimato significa riviverequeste emozioni, il Napoli ne può regalare altre, a partiredalla Coppa Italia. Basta crederci.

“Il calcio regala sempre emozioni, almeno per chi è appassionato”

di Dario Sarnataro

De Napoli,l’ex Rambo tornasulla bruciantesconfitta di Londra

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L'eliminazione in Champions per mano del Chel-sea dello scorso 14 marzo è dura da digerire peril Napoli. La qualificazione ai quarti di finaledella massima competizione europea, avrebbe

di certo permesso agli azzurri di entrare nella storia e diannoverare la sfida contro i blues tra gli annali del calcio.Non può tuttavia una singola partita, scalfire lo straordi-nario cammino europeo degli azzurri, capaci di teneretesta a corazzate blasonate quali Bayern Monaco, Man-chester City e lo stesso Chelsea. Archiviata la ChampionsLeague, per gli azzurri è tempo di rituffarsi in campionato,perché la corsa al terzo posto continua, senza dimenticareche c'è in ballo una finale di Coppa Italia da conquistare ilprossimo 21 Marzo in casa contro il Siena, nel ritorno allostadio San Paolo. Sulla sfida contro il Chelsea e sul pro-sieguo della stagione del Napoli, abbiamo ascoltato inesclusiva il parere di Maurizio Compagnoni, giornalista diSky Sport e noto telecronista, che lo scorso 14 marzo hacommentato dal vivo le gesta dei calciatori azzurri in queldi Londra.Allora, Maurizio, cosa non ha funzionato nel Napoli nellagara contro il Chelsea dello scorso 14 marzo? Luci eombre....“Credo che ci siano stati tanti errori individuali. La diffe-renza alla fine l'ha fatta l'esperienza, anche perché il Na-poli ha giocato una buonissima gara, soprattutto nei primi

venti minuti del primo tempo. L'attenzione in difesa, però,è risultata essere il fattore decisivo in negativo per gli az-zurri, che hanno mostrato comunque come al solitogrande carattere”.Credi che questa eliminazione possa pesare psicologica-mente nella corsa al terzo posto in campionato?“È difficile dirlo. In teoria no, perché potrebbe essere unostimolo per continuare la fantastica rincorsa in campio-nato, dove non dimentichiamoci il Napoli viene da cinquevittorie di fila. Magari si potrebbe partire proprio da questaconsapevolezza per allestire una squadra ancora più com-petitiva per il prossimo anno, dove il Napoli vuole assolu-tamente confermarsi sugli alti livelli di quest'anno”.Quale può essere invece a tuo giudizio l'insidia per lasfida contro il Siena del 21 marzo, valevole per il ritornodella semifinale di Coppa Italia, visto e considerato chequest'anno il Napoli ha steccato spesso e volentieri con-tro le cosiddette “piccole”?“Io credo che il Napoli parta favorito, perché a mio avvisoil 2 a 1 maturato all'andato non è da considerarsi affattoun cattivo risultato. Il Siena resta comunque una squadratosta e quadrata, con un attimo allenatore. L'unica insidiapotrebbe magari essere rappresentata dal fatto che i to-scani sono molto bravi a chiudere tutti gli spazi ed a ripar-tire in contropiede. Però resto convinto che la conquistadella finale sia ampiamente alla portata degli azzurri”.

Intervista a Maurizio Compagnoni, giornalista di Sky Sport e noto telecronista

“La finale di Coppa Italiaè alla portata degli azzurri”

di Pasquale Ciambriello

7CHELSEA-NAPOLInumero 2 - marzo 2012

Passa la squadra più esperta... È questo il sunto della partita dello StanfordBridge. Nonostante il Napoli avesse il vantaggio del 3-1 del San Paolo, questonon è il momento di rammaricarsi per l'eliminazione. Questo è il momento didire grazie alla SSC Napoli! Grazie di aver regalato un sogno ad un'intera città,grazie di aver regalato emozioni e vittorie contro squadre di caratura molto piùelevata come Bayern Monaco, Manchester City e Chelsea. Ora però non è il mo-mento di abbattersi, è il momento di rimboccarsi le maniche e pensare agli altridue obiettivi rimasti in ballo. Il terzo posto è ad un passo, la finale di Coppa Italiaanche. Ed allora avanti Napoli, dimentica l'amara serata di Londra, guardaavanti e dai un arrivederci alla Champions all'anno prossimo!!!

ByeChampions, see you soon

di Fabio Sardo

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Lo sguardo di Mazzarri verso orizzonti lontani

Il pericolo era nell’aria. Ilcalcio ha tra i filosofi più ap-plicabili allo scorrere dellestorie del pallone Gianbatti-

sta Vico. Corsi e ricorsi storici.Quando i dirigenti del Chelseaascoltando radio-spogliatoio li-cenziarono Vilas Boas per darespazio a Di Matteo, cominciò laparentesi fumo di Londra. Puzza di bruciato, ora, dopo laappunto bruciante eliminazione che ad Udine non sa-rebbe stato facile, era prevedibile per una serie di motivi.Parole a parte, metabolizzare una delusione così a voltenecessita di periodi lunghissimi e con merito Mazzarri haanimato la vigilia come fosse uno studioso di yoga. Lunghisospiri, parole rivolte al mondo dell’energia raramente èapparso quasi ieratico nel sottolineare i pericoli dietrol’uscio.E’ un marzo decisivo, dimenticare l’amarezza per l’ingiu-sta eliminazione – troppi errori, ha sottolineato il tecnico– ma comunque tramutare in energia positiva la delu-sione. Calibrare la stessa forza immagazzinata per es-sere presenti su tre palcoscenici, per tesaurizzare leoccasioni davanti: che erano appunto l’Udinese insiemecon le altre 10 finali per il terzo posto che vale la Cham-pion’s e il Siena per puntare dritti alla finale di coppa Italia

a stretto giro. Squadra motivata e anche stanca, ha ribat-tuto Mazzarri. Ed ecco perché inevitabilmente ad Udinec’è stata qualche novità per il concetto dell’alternanzaminima ma indispensabile. Stanco, anzi spremuto il finqui splendido Lavezzi, riecco Pandev con Cavani ed Ha-misk. Udinese accomunata al Napoli per aver provato lastessa delusione europea, inutile la vittoria casalingacontro l’Az Alkmaaar dopo la sconfitta dell’andata. Anchein questo caso, da sogno a incubo. Servivano gambe, mu-scoli e nervi per accompagnare i proclami. Per un’oraquasi l’Udinese ha fatto meglio. E infatti s’è avviata verso il finale con un uomo in menoma due gol in più. Sembrava, contro un Napoli mai fluido,tutto sommato facile chiedendo ai centrocampisti di ag-gredire i portatori di palla. Ma ecco che da un errore diCavani dal dischetto del rigore, il Napoli ha sentito loschiaffo dell’occasione perduta. Nel giorno in cui tuttes’erano fermate per vederlo piombare al terzo posto pos-sibile fermarsi? Ed ecco Cavani ritrovare mira e orgoglio:due gol in un finale da zona - Mazzarri e una grandissimaparata del portiere dell’udinese su tiro di Zuniga altri-menti ora staremmo a scrivere di impresa dopo aver di-gitato per 80 minuti parole avvelenate da passionebruciata. Intanto la settimana è andata via tra mugugni efiammate d’orgoglio. Conviene ribadire che l’esperienzainternazionale non è affatto un alibi come ha detto d’ac-chito De Laurentiis a Londra. E’ andata così, e serve farnetesoro. Lo stesso Lavezzi ha affidato al proprio sito, col

di Gianfranco Coppola*

8 UDINESE-NAPOLI numero 2 - marzo 2012

CHELSEA – UDINESE – SIENA: LUCI ED OMBRE

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9UDINESE-NAPOLInumero 2 - marzo 2012

quale dialoga con evidente facilità rispetto alle volte in cuiimbattendosi nelle domande dirette dei giornalistipreferisce rivolgere lo sguardo verso orizzontilontanissimi, impressioni e sentimenti. Or-gogliosi di noi, ha scandito El Pocho. edha ragione, Napoli orgoglioso, pur es-sendo sprofondato sotto il peso di 4 goldi cui 3 in fotocopia, come i 3 presi dalCagliari. Curioso e ancorché tardivoma finalmente giusto che De Lauren-tiis abbia sottolineato il lavoro di Pier-paolo Marino. Del resto, ha fatto benea dirlo per primo se si pensa che leconsiderazioni di chi riflette e non ne-cessariamente deve essere ruffiano ne’schierato portano ad affermare che Fer-nandez è panchinaro fisso, Fideleff vaga trariserve e tribuna, Donadel è rotto e già prima eraun fantasma, di Santana ci si è liberati a prezzo d’affe-zione, Vargas viene utilizzato come fosse Altafini e perora ha entusiasmato solo all’arrivo in aeroporto. Ma chiha firmato questa campagna acquisti? Sarà il caso di sa-

perlo, prima o poi. Ora è un momento delicatissimo dellastagione. C’è l’operazione campionato da puntellare,

la coppa Italia da agguantare anche se non saràfacile. Il compito di un giornalista credibile

ed affidabile è mediare tra le domande delpubblico e i protagonisti. E alcune do-mande sono ordinarie, quotidiane,scontate. Inevitabilmente una grandesocietà deve avere la capacità di ge-stire fibrillazioni tecniche (in prima-vera si varano i progetti e si scelgonoi capi cantiere) e i boatos del mercato,oltre ai risultati da centrare. Si parlerà

di arrivi e partenze, e non sarebbe cor-retto dire: giù le mani dal Napoli. Intanto,

a Castelvolturno si lavora per l’operazionecampionato, ridiventata splendida occasione,

merito del gruppo storico, certo. Siamo alle diecifinali, più quella che ci si augura di vivere per la coppaItalia. ma tempo al tempo e, per dirla alla Mazzarri, unacosa per volta.

*Vice presidente unione stampa sportiva italiana, rai Napoli

«La settimana è andata via tra

mugugni e fiammate d’orgoglio. Conviene ribadireche l’esperienza internazio-nale non è affatto un alibi.

È andata così, e serve farne tesoro.»

Contro l’Udinese è stata anche lapartita dell’ex Gokhan Inler, en-trato in campo dal primo mi-

nuto. E per questa partita, abbiamocontattato 2 club e chiesto un com-mento a caldo al termine della gara.Il presidente del “Club Gokhan Inler”di Martignacco (Udine), Martin Da-niele:«Gli vogliamo bene perché è un ra-gazzo umile, veniva ad ogni nostrafesta e il suo addio ci ha rattristato.Nonostante sia passato a giocare nelNapoli lo seguiamo sempre con af-fetto e gli auguro ogni bene. Anche seormai Gokhan è un giocatore del Na-poli, il nostro Club rimarrà intitolato alui. La stima e l’affetto che nutriamoper l’uomo supera anche il suo cam-bio di maglia».È raro vedere un club intitolato ad ungiocatore e questo rafforza la tesi diquanto Gokhan fosse amato in terrafriulana.Qual’è stata la vostra reazione al bel-

lissimo gol di Inler durante il matchcontro il Chelsea:«Abbiamo gioito ed urlato tutti in-sieme! Siamo stati molto contenti perlui. Inoltre si vede notevolmente lasua crescita professionale e la suagrinta di dare il massimo».Un suo commento a caldo riguardo lapartita:«Ci sono stati molti episodi negativi, incui siamo rimasti sbalorditi. Pote-vamo chiudere la partita riuscendo amantenere il risultato positivo di 2 a 0,ma l’espulsione di Fabbrini e di Gui-dolin hanno reso la squadra instabilee il Napoli ha saputo approfittarne».A sostenere e commentare il Napoli,il presidente del “Club Tifosi Napoli”di Airola (BN), Antonio Ruggiero:Qual è stata la vostra reazione al bel-lissimo gol di Inler durante il matchcontro il Chelsea e come avete rea-gito all'eliminazione:«Al goal di Inler abbiamo urlato asquarcia gola, euforia alle stelle, fi-

nalmente la liberazione dopo la ten-sione per i due goal subiti, vedevamola qualificazione. All'eliminazione unsilenzio tombale, increduli incrocia-vamo gli sguardi con le lacrime agliocchi».In che modo avete tifato il Napoli du-rante la gara contro l'Udinese, im-portante per il terzo posto:«Si respirava un'aria particolare perla posta in gioco. Già dalle prime oredel mattino i tifosi/soci in sede ave-vano organizzano la visione dellasfida. La partita come ogni trasferta,insieme in sede dopo una gustosacena sociale».Il suo commento a caldo:«Quella con l'Udinese, una partita ti-ratissima che lascia senza voce eforze tutti per l'incitamento. Grandedelusione per quel rigore sbagliato diCavani che poteva regalarci i 3 punti.Alla fine dopo il pareggio tutti più se-reni, ma umori alti e bassi per pauradella sconfitta».

Dal silenziotombale alla gioiasenza voce! Qui Udine a voi Airola (Bn)

DUE CLUB A CONFRONTO

di Francesca Beato

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Dovevano essere poco meno di tremila, masugli spalti erano almeno il doppio. E comun-que sembravano molti di più, almeno a giu-dicare dall’intensità e dalla costanza con cui

hanno supportato per tutti i 120’ l’undici di Mazzarri.Sugli spalti dello Stamford Bridge i napoletani hannodato una vera e propria lezione di tifo ai supporter in-glesi, pari almeno a quella che sul campo hanno im-partito al Napoli gli uomini di Di Matteo: sotto losguardo attento di centinaia di steward, i tifosi parte-nopei – oggetto di sfottò e sberleffi molto poco british– hanno dato sfoggio di una maturità che fino a pocofa sembrava un miraggio. Peccato, però, che fino aqualche giorno prima non avessero dimostrato lostesso livello di civiltà. A partire dal momento dellavendita dei biglietti, gestita malissimo dalla società,ma anche da chi aveva il compito di garantire l’ordinepubblico. Chi ha provato ad acquistare il biglietto on-line può raccontare la meraviglia di un sito internetandato in tilt pochi secondi dopo l’avvio della venditae tornato a funzionare quando i biglietti erano prati-camente finiti. Ma chi invece ha scelto di acquistare

il tagliando ai botteghini del San Paolo ha tutta un’al-tra storia da raccontare. Per migliaia di napoletani,infatti, la gara di ritorno degli ottavi di Champions re-sterà un ricordo indelebile non tanto per le quattroreti rifilate agli azzurri dai Blues, ma soprattutto perle drammatiche ore passate in fila per provare ad ac-quistare un biglietto per Londra. Tempo sottratto alsonno o al lavoro e reso vano dalla inciviltà di chi, in-curante delle regole, si è arrogato il diritto di deciderechi poteva trovare spazio sugli spalti inglesi. Come se tifare Napoli fosse diventata una questionedi elite, di appartenenza. Porte spalancate ai gruppiorganizzati, saracinesche chiuse per i ‘semplici’ ap-passionati. “Restate a casa, Londra la meritiamo noi”,recitava uno striscione esposto in Curva A durantel’ultimo match casalingo del Napoli. Noi, gli ultras,quelli che hanno seguito il Napoli anche negli anni buidella serie C. Quelli delle trasferte di Padova, Gela,Frosinone. Tutti gli altri via. Loro Londra non l’hannomeritata. Per chi non è ultras non c’è fila, né vegliaall’addiaccio che tenga. Alla fine, a comprare i bi-glietti sono stati i gruppi organizzati – che hannospinto via con le cattive chi non voleva lasciare il suoposto in fila – e i bagarini, che hanno potuto poi in

Lo scandalo dei biglietti...con la complicità della Regina Madre

di Andrea Postiglione

numero 2 - marzo 201210 L’INCHIESTA

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tutta libertà rivendere il biglietto pochi metri più in lào su internet a prezzi anche cento volte superiori. Iltutto, davanti a decine di agenti di polizia in tenuta an-tisommossa. Scene da calcio sudamericano, certonon degne di una squadra arrivata tra le prime sedicid’Europa. E che tuttavia non hanno scoraggiato tutti.Molti tifosi sono comunque partiti da Napoli con lasperanza di riuscire a trovare un biglietto, sfidandol’appello del Questore di Napoli Merolla, che avevachiesto ai napoletani sprovvisti di tagliando di non re-carsi a Londra. Ma qualcuno è riuscito comunque a infilarsi, magaricamuffandosi da tifoso del Chelsea. Come MicheleGreco, radiologo di Frattamaggiore che al Corriere haraccontato la sua epopea. Senza lieto fine, però: “Iomi trovavo nel west lower Stand, l’equivalente di unanostra tribuna. Per tutta la partita avevo osservato un

religioso silenzio, subendo senza alcuna reazione idue gol del Chelsea che eliminavano il Napoli dallaCoppa. Ma quando Inler ha scagliato in porta quelpallone non mi sono trattenuto, e come avrei potuto?Mi sono semplicemente alzato in piedi ad esultare, hoabbracciato il mio vicino di posto che neppure cono-scevo, e in un attimo è successo di tutto. I tifosi deiblues sopra di me hanno cominciato a spintonarmi.Mi gridavano di tutto. Gli steward sono intervenuti inun secondo o poco più. Mi hanno sollevato di peso, af-ferrandomi per l’ascella. E mi hanno scaraventatofuori con un'altra decina di tifosi napoletani sotto co-pertura, diciamo così. Mi sono ritrovato oltre lo stadiocon un mio collega medico di Caserta, un notaio diPiacenza, un architetto e due avvocati. Tutt’altro cheultras scatenati”. Quelli la partita l’hanno potuta ve-dere. Fino all’ultimo minuto.

Per migliaia di napoletani, infatti, la gara di ritorno degli ottavi di Champions resterà un ricordo indelebile non tanto per le quattro reti rifilate agli azzurri dai Blues, ma soprattutto per le drammatiche ore passate in fila per provare ad acquistare un biglietto per Londra.

“Mi sono ritrovatooltre lo stadio con unmio collega medico di Caserta, un notaio

di Piacenza, un architetto e due avvocati.

Tutt’altro che ultrasscatenati”

numero 2 - marzo 2012 11L’INCHIESTA

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Dopo l’inattesa (e meritata) sconfitta per 2-1, dell’an-data al Franchi di Siena, il Napoli è chiamato alla ri-monta contro i toscani nel retour match del San Paolo,mercoledì 21 marzo.C’è la finale di Coppa Italia da raggiungere per il Na-poli, cosa tutt’altro che scontata, visto il 2-1 dell’andatafavorevole ai bianconeri senesi. Ricordiamo che il re-golamento della coppa nazionale è pressoché simile aquello delle coppe europee, dunque al Napoli basteràvincere per 1-0, oppure anche subire un gol ma a quelpunto vincere con due reti di scarto, per qualificarsialla finale contro la vincente di Juventus - Milan (al-l’andata i bianconeri si sono imposti 2-1 a San Siro). Praticamente, Napoli e Siena si sono affrontate quasisempre in campionato (15 volte, tra Serie a e Serie B).L’unico precedente in Coppa Italia contro i senesi è av-venuto nel 2001, con il Napoli che ospitava il confrontosul neutro di Cesena, il Siena si impose per 2-1 graziead una doppietta del carneade Campolonghi a vanifi-care il gol napoletano di Jankulovski. Era il 12 agosto2001. Questa sfida è stata ospitata 8 volte dal Napoli,

con un bilancio complessivo di 4 vittorie, contro 1 soladel Siena, avvenuta il 2 novembre 2002: Napoli-Siena1-2, in Serie B (non bastò il gol di Dionigi a far vinceregli azzurri, perché Riccio e Rubino ribaltarono il risul-tato). Il bilancio totale (comprendendo campionati eCoppa Italia) delle reti segnate tra le due squadre è di30 gol per il Napoli 19 gol per il Siena. Anche gli ex non mancano in questa partita. Dallaparte del Siena, soprattutto. A partire dai difensoriClaudio Terzi (15 presenze ed 1 gol col Napoli nellastagione 2004-2005) e Matteo Contini (dal 2007 al 2010in maglia azzurra, con 75 presenze coronate da 1 gol),per passare al centrocampista Daniele Mannini (39presenze nel Napoli nel 2008-2009 con 2 reti all’attivo)fino ad arrivare all’attaccante Emanuele Calaiò (dal2005 al 2008, 112 presenze e 40 gol in azzurro), sim-bolo della rinascita del Napoli, scortato dalla C alla Adai gol “dell’arciere palermitano”. Tuttavia, l’ex più at-teso (e più temuto) mancherà al San Paolo, visto ilgrave infortunio occorsogli durante la trasferta di Ce-sena. Anche l’allenatore del Siena ha qualcosa a chevedere con Napoli, relativamente alle sue origini: egliè infatti nato ad Ottaviano. Per quanto riguarda l’alle-

Napoli Siena in cifre

L’unico precedente in Coppa Italia contro il Siena risale al 2001, sul neutro di Cesena fu 2 a 1 per gli ospiti grazie ad una doppietta di Capolonghi. Inutile il goal azzurro di Jankulowsky

di Vincenzo Perrella

12 NAPOLI-SIENA - Coppa Italia numero 2 - marzo 2012

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natore in seconda senese, invece, trattasidi Francesco Baiano. Già, proprio l’exbomber, tra gli altri, del mitico Foggia diZeman, ma partito dalle giovanili del Na-poli come calciatore. Tra i ricordi più belli dei suoi anni inprima squadra, resta l’esordio in CoppaCampioni a Madrid il 16 settembre 1987.Ma al di là dei precedenti, Napoli-Sienaè una semifinale di Coppa Italia, con lagrande possibilità di raggiungere la fi-nale (con annessa qualificazione allaprossima Europa League) e di sollevarela coppa. Per il Siena già il raggiungimento dellasemifinale è un fatto storico. Ormai è troppo tempo che il Napoli nonalza più un trofeo. E la Coppa Italia ri-mane un sogno dal 1986-1987. L’ultimoa sollevarla è stato Diego Maradona. E seil prossimo capitano azzurro a ripeteretale operazione fosse un napoletano?(Paolo Cannavaro, per esempio!).

NAPOLI SIENAVS

San PaoloCapienza: 65.000 postiData: 21/03/2012Orario: ore 20,45

SQUALIFICATINAPOLI:nessunoSIENA:nessuno

NAPOLI:MaggioSIENACalaiò

De Sanctis1

Pegolo25

Aronica6

Dossena8

Inler88

Cavani7

Mannini70

Lavezzi22

Hamsik17

Bogdani7

Destro22

Dzemaili20

Zuniga18

Angelo6

Belmonte15

Contini80

Terzi19

Cannavaro28

Campagnaro14

Gazzi14

Vergassola8

Giorgi7

3-4-2-1 3-5-2

83 Rosati21 Fernandez

85 Britos23 Gargano

16 Vargas31 Dezi

AmmendolaPA

NC

HIN

A Farelli 12Pesoli 26Rossi 21Rossettini 13Codrea 5D’Agostino 10Larrondo 9 P

AN

CH

INA

all. Walter Mazzarri

Rai 2 dalle ore 20.40

all. Giuseppe Sannino

DIRETTA TV

Voltiamo pagina!Voltare pagina subito, questo l'imperativo che ci porterà ad Udine perricominciare. Londra deve essere alle spalle, Londra deve essere unsegnale per il futuro. La squadra deve subito reagire e, una sfida im-portante, una gara dentro o fuori può essere la "pillola" giusta per ri-cominciare dove ci siamo lasciati prima della Champions. Ad Udinesi deciderà un altro pezzo di questa stagione importante, stagionefatta di gioie, tante, e delusioni, come quella di mercoledì che bruceràforte nei cuori dei Napoletani. Il futuro di questa squadra passa anchedalla sfida con il Siena, quella di Coppa Italia, che varrà anche l'EuropaLeague. Ora l'obiettivo deve essere chiaro. Puntare alla qualificazionein Champions anche quella diretta, perchè no. Se il primo aprile riu-sciremo a fare uno scherzetto alla Vecchia Signora quel secondoposto potrebbe non essere una chimera. È chiaro però che quello cheè successo deve servire da lezione, in maniera obiettiva e tranquilla.Ora però ricominciamo da Udine dove sarà l'ennesima finalissima diquesta annata tutta da vivere.

Francesco Molaro il pu

nto

STADIO INDISPONIBILI

probabili formazioni

13NAPOLI-SIENA - Coppa Italianumero 2 - marzo 2012

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Quella contro il Siena è l'ottavasemifinale di Coppa Italia giocatadal Napoli. Vanno aggiunte le seipartecipazioni degli stessi azzurrial girone finale, formula in voganegli anni '70 che precedeva la fi-nalissima dell'Olimpico di Roma.Nelle sette semifinali fin qui di-sputate il Napoli si è imposto perquattro volte approdando alla fi-nale, trionfando in dueoccasioni:nel '62 e nell'87. Nel '76,invece, la vittoria arrivò dopo aversuperato il “girone finale”.Gli azzurri giocarono la prima se-mifinale contro il Mantova, nellontano '62, vincendo per 3 a 1. Nel'79 furono beffati dal Palermo cheallora militava in serie cadetta.Dopo lo 0 a 0 alla Favorita, i rosa-nero si imposero al San Paolo conuna doppietta di Citterio che portòla sua squadra in finale. Inutile ilgoal di Savoldi. Per vedere il Na-poli inuovamente in semifinale bi-sogna portare la mente alla storicaannata dell'87, di fronte c'era ilCagliari. Gli azzurri sbancarono ilSant'Elia con un goal di Maradona evinsero facilmente a Fuorigrotta conun largo 4 a 1. Nell'89 fu la voltadel Pisa che perse entrambe le par-tite nel doppio confronto. Prima al-l'Arena Garibaldi per 2 a 0. Infine,di misura al San Paolo. Gli azzurrisi arresero in finale alla Samp. Se-mifinali amare nel '90 e nel '91. Laprima, persa contro il Milan:dopolo 0 a 0 di San Siro, la squadra diSacchi si impose al San Paolo con unnettissimo 3 a 1. Nel '91 fu la volta

della Samp. Gli azzurri vinsero dimisura al San Paolo con un goal delsolito Maradona. Al Marassi i blu-cerchiari ribaltarono il risultatocon reti di Vialli e Invernizzi.L'ultima semifinale è quella control'Inter nel '97. Fù 1 a 1 a Milano,stesso risultato a Fuorigrotta. Airigori la spuntò il Napoli. Perquanto riguarda la sfida contro ilSiena, esiste un solo precedente inCoppa Italia. Nel 2001/02 il Napolifu eliminato dai bianconeri nelprimo turno. Doppietta di Campolon-ghi, in mezzo il momentanio pareggiodi Jankulovski. Quella che il Na-poli giocherà in un combattuto dop-

pio confronto al cospetto del Sienarappresenterà l’ottava semifinaleche il club partenopeo giocherànella sua storia in Coppa Italia.Nelle 7 semifinali fino ad ora di-sputate per 4 volte il Napoli ha poistaccato il biglietto per la finale,trionfando nel ’62 e nell’87, mentrela vittoria del ’76 arrivò dopo averprimeggiato in uno dei gironi fi-nali. Contro il Siena il Napolicerca la sua ottava finale di CoppaItalia, che si disputerà all'Olimpicodi Roma.

L’ultima semifinalevinta risale al ’97

VSEdinson Cavani Erjon Bogdani

Felice La Manna

14 AMARCORD/CAMPIONI A CONFRONTO numero 2 - marzo 2012

Stagione finita per il bomber Calaiò, il Sienasi affida a Erjon Bogdani. Accolto fredda-mente dai suoi nuovi tifosi nel mercato inver-nale, l'attaccante si sta facendo spazio tra i

toscani a suon di goal. Punta di peso, dot-tore in Economia e Commercio, classe '77,il calciatore albanese vanta 4 presenzecon il Siena e 3 goal all'attivo. In coppa

Italia quest'anno ne ha segnati due,entrambi con la maglia del Cesena:

prima il gol decisivo control’Ascoli, nel match giocato a

San Marino, poi il rigoreche ha lanciato lasua squadra nel 3 a0 contro il Gubbio alManuzzi. Vanta 62

presenze e 15 gol con la nazionale maggioredel suo paese, di cui è il migliore marcatoredi tutti i tempi. Il gigante albanese (191 cm)riesce a tenere sempre in apprensione le di-fese avversarie grazie alle sue doti aeree mase la cava anche con i piedi.

Prima di diventare El Matador era sopran-nominato El Botija (nel gergo uruguaiano siriferisce ai bambini) per via dei lineamentiinfantili e del fisico fragile ed esile. Il valoredi Edinson Cavani è, in questo momento,inestimabile. Nessuno, tra i capocanno-nieri dei principali campionati d’Europaincide come lui a livello di gol: il 50%delle reti del Napoli porta la sua firma.In due anni con la maglia azzurra hacollezionato 87 presenze segnandola bellezza di 57 reti. In coppa Italiane ha siglati 3:agli ottavi di finale inrimonta contro il Cesena, doppiettacontro l'Inter ai quarti. Classe '87,pedina inamovibile nell'11 urugua-gliano del coach Tabarez (37 pre-senze e 11 goal), Cavani hatantissima corsa, ha dribblingoltre ad avere un senso di golincredibile, segna di testa, dipiede e di spalla.

Napoli, caccia all’ottava finale della sua storia

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15PARLA L’EXnumero 2 - marzo 2012

Per tutti è ancora “Batman”. Ma Pino Tagliatatelaha appeso da un pezzo i guantoni al chiodo. Peròresta sempre un grande tifoso del Napoli, dove hamilitato per ben nove stagioni e collezionato quasi

180 presenze tra i pali. E come tutti i supporter di fedepartenopea, Tagliatatela non è riuscito ancora a mandargiù l’eliminazione degli azzurri dalla Champions League.Vero, Tagliatatela?“Ancora non ci credo. Tutte le premesse era buone: il 3-1dell’andata; il momento buono del Napoli e, di contro,quello negativo del Chelsea. Speravo che dopo aver liqui-dato il Manchester City la squadra avesse capito come af-frontare gli inglesi. Invece… Credo che sia stata un po’troppo precipitosa sotto porta”.Soltanto questo?“Sì, io non sono d’accordo con chi spara a zero sulla di-fesa. Il Napoli ha un buon reparto arretrato. Qualche er-rore ci può stare, ma non è stato quello a decretare il ko.Non dimentichiamo che avevano di fronte il Chelsea, chedopo il cambio tecnico ha ritrovato giocatori come Terry,Lampard e Drogba che hanno talento ed esperienza davendere”.Ma al posto di De Sanctis tu uno di quei quattro gol sare-sti riuscito a pararlo, o no?“Morgan è bravo e ha fatto l’impossibile. Forse soltanto ilsecondo gol era evitabile. Il corner da cui è scaturita larete è stato provocato da una deviazione di Campagnaro.De Sanctis era sulla traiettoria, quella palla doveva pren-derla lui, non l’argentino. Ma ormai è andata”.Insomma, quest’eliminazione proprio non la digerisci?“Sono rimasto sconcertato. Sarà una delle cose che ricor-derò con più amarezza insieme alla sconfitta in Coppa Ita-lia quando giocavo col Napoli”.Era il 1997. All’andata vinceste 1-0. Al ritorno il Vicenza

ribaltò il risultato imponendosi 3-0…“Non me lo ricordare, per favore”.Ok. Ma sette anni prima avevi gioitoper la Supercoppa…“Quello è soltanto uno dei bei momentidella mia carriera. Per uno come meche sin da bambino tifa Napoli indos-sare la maglia azzurra è stata la cosa

che ha contato di più”.E giocare con Maradona?“Esperienza indescrivibile”.Qualcuno sostiene che La-vezzi somigli molto a Die-

guito. Che cosa ne pensi?“Lasciamo stare i paragoni. Però Lavezzi è fortissimo,puro genio”.Tra lui e Cavani chi è più forte?“Sono diversi, si completano. Cavani è un grande bomber,ma Lavezzi è il 50 per cento di questo Napoli. Di lui nonmi priverei mai”.Resteranno, o andranno via, a fine stagione?“Non so, ma fossi in De Laurentiis non mi lascerei scap-pare i gioielli di casa. E neanche Mazzarri, che ha fatto unlavoro eccezionale: lo confermerei per altri dieci anni”.Insomma, per te questo Napoli va bene così com’è, op-pure ha bisogno di rinforzi?“Qualche rinforzo ci vuole. L’attuale rosa va arricchita dialtri campioni per poter ambire a traguardi sempre piùambiziosi”.Qualche nome da Napoli?“Mi piace Insigne. Vargas è in gamba, ma io non avreispeso tutti quei soldi per lui, potendo disporre nello stessoruolo di Lorenzo che è più forte del cileno”.Un pronostico per chiudere: come si chiuderà questastagione per il Napoli?“Dopo la sconfitta contro il Chelsea non faccio più prono-stici. Sulla qualificazione degli azzurri mi sono sbilanciatotroppo e alla fine, oltre all’amarezza, ho dovuto subireanche gli sfottò degli amici. Però sono convinto che la squa-dra di Mazzarri chiuderà alla grande. Se fossi in loro...”Che cosa faresti?“Mi concentrerei sulla Coppa Italia, per vincerla e poi an-dare a disputare la Supercoppa a Tokyo. Per due motivi:primo, perché un trofeo sarebbe il giusto coronamento diun cammino fin qui esaltante. Secondo, perché così il Na-poli tornerebbe all’attenzione del mondo come ai tempi diMaradona. Forza azzurri, potete farcela”.

di Marco Di Bello

Intervista a “Batman” Taglialatela

“Vincere la Coppa Italiae andare a giocarela Supercoppa a Tokyo”

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16 RUBRICA AL FEMMINILE numero 2 - marzo 2012

Èl’artista più emblematica del Sud,nel 1991 esce ilsuo primo album, scritto per lei da Eugenio ed Edo-ardo Bennato “Segnorita”. Nel 1992 la vediamo a

Sanremo in coppia con il grande Peppino di Capri in “ fa-vola blues”, nel 1993 pubblica il suo secondo album “VoceDi Pietra”. Nel 1999 realizza il suo primo spettacolo ideatoe diretto da lei “Neapolitan Tango”, un recital che traccial’asse Napoli-Buenos Aries, azzerando completamentele distanze oceaniche e facendo emergere i suoni e la mu-sica del novecento. Da lì in poi la scalata al successo intutta Europa. Riceve riconoscimenti e premi, si confermaun’artista a 360’ gradi, teatro, cinema e musica. Propriograzie alla musica rivediamo Pietra nel 2008, a Sanremoospite di Eugenio Bennato in “Grande Sud”.Nel 2010 è una delle interpreti del film “Passione” di Tur-turro. La grande artista ci spalanca le porte di casa sua enoi di “Globuli Azzurri”veniamo accolti da un “calore Me-diterraneo” tipico della donna del Sud. Pietra Montecor-vino, mi mostra la sua casa, da rivista patinata ma, altempo stesso, molto originale:giochi di luci, spazi aperti,una casa carica di oggetti importanti, tra cui un suo bel-lissimo ritratto. Il contemporaneo si mescola a quella chepuò definirsi “arte antica”, con elementi di arredo chefanno di questa casa, una casa caratteristica e solare,proprio come Pietra. Mi fa accomodare per l’intervista sulsuo letto rotondo. La guardi negli occhi neri e capisci chein quello sguardo c è tutta la passione partenopea. Pietraè un vulcano, sprizza grinta ed allegria da tutti i pori, bellacome una giornata di sole….Dall’83 ad oggi, il tuo successo è stato un crescendo. Hailavorato con artisti di calibro Nazionale ed Internazio-nale, da Bennato a Paolo Hendel, Peppino Di Capri, Mu-rolo, Pino Daniele e Domenico Modugno: ci racconti unepisodio carino che ti lega a questi grandi artisti e cosati hanno lasciato?Mi hanno lasciato ville a Capri a Montecarlo! NOSCHERZO! In realtà mi hanno lasciato ciò che hanno la-sciato a te e a tutti, la musica o meglio il loro repertorio epatrimonio musicale.Hai partecipato al film di John Turturro, “PASSIONE”dove canti tre brani. Cosa ha significato per te lavorarecon un grande maestro del cinema?Un grande film, diretto da un grande regista quale è Tur-

turro. John ha avuto la capacità di tirare fuori il meglioed il peggio di tutti noi artisti, e di rendere i difetti carat-teristiche da evidenziare. Questi i brani che ho interpre-tato nel film: NUN TE SCURDA’, DOVE STA ZAZA’, COMEFACETTE MAMMETA…Pietra, hai ricevuto vari premi e riconoscimenti:”PRE-MIO CAPRI HOLLYWOOD”, “PREMIO CAROSONE”, pre-mio alla carriera ed ancora “PREMIO TENCO” comemigliore interprete dell' anno. Quali tra questi premi tiha più emozionata?Nessun premio mi ha emozionata nello specifico, ma soloperché sono una persona che preferisce ricevere preminon “sotto ai riflettori”. Io proporrei la consegna dei premi“dietro alle quinte”. Il premio dovrebbe essere intimo epersonale, ma una cosa è certa. Quando riceverò l ‘Oscar,quella sarà l emozione più grande della mia vita.Cosa ne pensi dell'’attuale panorama canoro parteno-peo, c’è un artista emergente che ti piace in particolarmodo?Napoli è la città degli artisti, ci differenziamo per questo.Il significato di “emergente”, per me, è “colui che devecrescere”diamo tutto il tempo ad un ‘artista di poter cre-scere, studiare, approfondire, quindi, al momento non tifaccio il nome di nessuno. La gavetta è fondamentale.La nostra città è conosciuta nel mondo per la nostra mu-sica, ma ultimamente anche per la nostra squadra, tusei tifosa?Sono tifosissima, il mio calciatore preferito è Lavezzi, ilpocho”, un vero fuoriclasse. Mi è dispiaciuto non aver su-perato il turno contro il Chelsea, ma il Napoli rimane unaGRANDE SQUADRA.Cos è per te Napoli e cosa è invece il Napoli?Muri’ tu me vuò fa muri’ tutta a vita affacciata all amore…sul io affacciata accussi’ Ed io mi perdo nella sua voce, come dire, un brivido che tiattraversa l’anima! Sai, questo brano è l’ inno del Napoliper alcuni tifosi. Napoli per me che sono nata a Posillipo,è tutto. Poi, hai visto questo panorama che affaccia sulgolfo?Napoli è nella mia arte.Intanto, mentre mi prepara un gustoso caffè da tipica na-poletana doc, mi ricorda che il 30 Marzo sarà al Trianonin uno spettacolo scritto e diretto da lei “MALAMUSIK emi anticipa che ad Ottobre partirà una grande tournee.Grazie, ad una grande artista, ma soprattutto ad unagrande donna…

La donna del sud,incanta il mondocon la sua voce graffiante che attraversa l’anima…

L’artista “cantante” Pietra Montecorvino si confessa

di Mary D’Onofrio

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Non si vivedi solo pane

Tra innovazione e tradizione il cuore di Napolibatte ancora per la cultura… e resiste alla crisi.In un periodo storico in cui sembra superfluo ri-

fugiarsi nell’arte e in ogni sua derivazione, i talentipartenopei diventano realtà.Realtà del panorama napoletano e internazionale èAngelo Volpe, pittore proveniente dall’Accademia diBelle Arti di Napoli che vanta collaborazioni per notiartisti internazionali quali: Thomas Hirschhorn,David Tremlett e Sol LeWitt.Innovazione e tradizione, dicevamo: già per-ché Volpe riesce a combinare una tec-nica rinascimentale come la pittura aolio con la “contemporaneità” dellacultura pop. Contagiato dalle animenipponiche, con spirito sarcastico epungente, dà vita ad una schiera difigure emblematiche: le “sexy-dolls”.  Figure femminili provo-canti dai volti diafani e corpi dabambola, appunto, ironizzano esmitizzano gli attuali canoni di bel-lezza femminile, sempre immerse inscenari da favola o attorniate da brand-icone contemporanee. Data la sua recente esposizione alla Bien-nale di Venezia, cornice internazionale dell’arte,possiamo chiederle se vi è una differenza come èpercepita l’arte contemporanea a Napoli e nel restod’Europa?Personalmente credo che i cittadini partenopei perl'apporto della  storia antica e per l'Arte piùrecente siano nei confronti dell’Arte Contemporaneatra i più  lungimiranti del Bel Paese e, sicuramenteal passo con l’Europa.Secondo Lei, a Napoli ci sono musei sufficienti de-dicati all’Arte Contemporanea?Napoli è l’unica città al mondo, ad ospitare un vero eproprio 'museo all'aperto' che si snoda nelle stazionidella metropolitana urbana. Il risultato è il “Metròdell'Arte”, progetto che rende accessibile e fruibilea tutti la bellezza di alcune tra le più belle opere del-l'Arte Contemporanea. Ma i siti in città sono innume-revoli e vanno dalle gallerie private ai Musei, tra itanti mi va di citare il Museo d’Arte ContemporaneaDonna Regina, che in questa fase non attraversa unbuon momento, per questo mi sento di lanciare unappello alle istituzioni, “non disconosciamolo”, in Ita-lia e all’estero, poiché è considerato la “Madre” di

questa città.Restando in tema di realtà parte-nopee ben salde ma con un occhioall’inevitabile mutamento culturale

come non citare la “nostra” CasaEditrice Tullio Pironti. Quarant’anni di

storia, (ha collezionato grandi successi:dal “Camorrista” di Giuseppe Marrazzo a

The Vatican Connection di Richard Hammer,a In nome di Dio. La morte di Papa Luciani di DavidYallop, e ha pubblicato, spesso per primo in Italia,testi di scrittori come Don DeLillo, Bret Easton Ellis,Anna Rice, Raymond Carver) ma tanta voglia di noninvecchiare e proporre nuovi talenti. Nata e cresciutanel ventre di Napoli, come il suo fondatore del resto,la storica casa editrice è pronta ad affrontare nuovesfide letterarie mentre è in uscita la seconda biogra-fia dell’editore: una vita che diventerà presto un film.Il perché del successo della sua casa editrice, TullioPironti lo svela in una recente dichiarazione: “Il me-stiere dell’editore dovrebbe essere quello di capireprima degli altri come si sta orientando il gusto deilettori. Anche se i primi ad avvertire il cambiamentodegli interessi del pubblico sono i librai. Chi in Italiaè riuscito ad essere grande editore e a fare dell’edi-toria un mestiere, ha basato la sua editoria sulle ten-denze del momento. Il piccolo editore, invece, spessosi muove in modo diverso: è lui che propone un per-corso culturale, a volte senza tener conto del mer-cato”. Coraggio e originalità, quindi, per una città cheha voglia di esprimersi e investire ancora in linguaggitutti da scoprire.

di Emanuela Musto

Imprese culturali in movimentonella città di Napoli

17COSTUME & SOCIETÀnumero 2 - marzo 2012

Angelo Volpe e Tullio Pironti:

coraggio e originalità nel mutamento culturale

A sinistra,Angelo Volpe;a destra,Tullio Pironti;Sopra,un’opera di Angelo Volpe

Page 18: Rivista Globuli Azzurri Marzo 2012

numero 2 - marzo 2012

Lode a De Laurentiis che sta cercando di fare una rivolu-zione nel mondo del calcio mondiale, dove non è detto chespendendo molti soldi compri il migliore giocatore e quindihai la squadra più forte. Viva DE LAURENTIS Rivoluzionarioil CHE GUEVARA di NAPOLI. ASTA LA VISTA SEMPRE!

Maurizio Capriati

Secondo me a Londra èstato un errore inserireDossena. Spero che il Na-poli acquisti Armero.

Rosario da Pozzuoli

Onore agli azzurri, vinceremo la coppa Italia e finiremoterzi in campionato. Forza napoli, stasera, sempre…

Maria

Un saluto da Modena!Siete grandi anche guar-dandovi da casa! Speroche il Napoli trasformi larabbia in energia per cam-pionato e coppa!

Alberto CacciaDopo aver preso 4 gol non si puòessere orgogliosi. Abbiamo unadifesa di asini volenterosi ma cherestano ciò!!!!!

Franco da Isernia

Comunque mercoledì sera, aprescindere, il Napoli ha giocatoabbastanza bene. E’ stato fattoanche un complotto con l’arbitroper far perdere il Napoli. Noi ti-fosi dobbiamo essere orgogliosidi quello che fino a ora i giocatorihanno fatto.

Stefano Guglielmo da Volla

a cura di Francesca Beato e Vittorio Miranda

Ecco lo spazio dedicato a voi, tifosi del Napoli! Perpoter far leggere i vostri commenti, inviateciun’email a [email protected]; sms al n°3426289730 e scrivendoci sulla nostra pagina Fa-cebook Globuli Azzurri TV. Li utilizzeremo anchesettimanalmente nella trasmissione televisiva“Globuli Azzurri”, in onda il giovedì alle 21,00sul circuito Lunaset e su Sky 888.

Vox Populi

18 L’ANGOLO DEL TIFOSO

Per me l’eliminazione è stata colpa di Mazzarri che ha sba-gliato a fare scelte tecniche, poiché avrebbe dovuto inserireun altro centrocampista o difensore per proteggere il ri-sultato.

Italo da Battipaglia

Il 3° posto e l’accesso alla finale di coppa Italia per nonsprecare una stagione altalenante. Troppa confusione diidee ad inizio stagione. Il Presidente che snobbava il cam-pionato (“E’ da provinciale”) mentre Mazzarri riteneva lasquadra da 7° posto... Il salto di qualità deve ricominciaredai vertici. Nessun obiettivo va snobbato all’inizio, pena ri-trovarsi con le pive nel sacco.

Carlo Fedele

Che dire dopo ieri sera si va avanti ragazzi e pensare alcampionato, sempre forza Napoli!!!!

Raniero Gallo

Peccato che siamo usciti. Meritavamo più noi che il Milandi rimanere in Champions e affrontare il Barcellona. ForzaNapoli adesso bisogna vincere la Coppa Italia.

Alessandro De Marco, Portici

Anche se hai perso con il Chelsea,resterai una grandesquadra. Noi saremo sempre con te.FORZA NAPOLI!!

Anna Sorice

Il prossimo anno vendiamo i difensori che abbiamo!!! Leo da Como

Page 19: Rivista Globuli Azzurri Marzo 2012

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