rivista giovani medici n.4 anno 2011
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anno 1 n° 4 Set – Ott 2011
tesi le innovazioni che si proponedi introdurre l’organico Progettodi Riforma presentato dai titola-ri del Ministero della Salute e delMIUR, in occasione di una con-ferenza stampa tenutasi a PalazzoChigi il 28 luglio u.s., e nalizzatoa contrarre il corposo iter forma-tivo dei giovani medici Italianiche si attesta, nella più rosea delle
previsioni, intorno ai 12-13 anni,anticipando quindi l’ingresso nelmondo del lavoro e favorendo lacostruzione di un più solido pac-chetto previdenziale.Se, da un lato, l’impianto della Ri-forma appare condivisibile per glieffetti connessi alla contrazione deitempi, dall’altro, lo spirito sottinte-so alla stessa, primariamente orien-tato a logiche di bilancio, desta nonpoche perplessità. La ratio sarebbequella di utilizzare i fondi rispar-miati centralmente per stanziareulteriori 2.000 – 2.500 contrattiministeriali l’anno, ad integrazione
degli attuali 5000 messi a concorsoa fronte di un fabbisogno di circa8.850 unità indicato dalle Regioni;in tal modo si farebbe fronte allaprevisione della carenza di profes-sionalità mediche conseguente al
pensionamento di circa un terzo deimedici in attività nel giro di un de-cennio. Inoltre, già dall’anno acca-demico 2012-2013 il capitolo di spe-sa dedicato non sarebbe sufcientea coprire gli oneri dei contratti diformazione: a «invarianza dei fon-di», infatti, dal 2013-2014, avràpiena realizzazione il DM sul Rias-
setto delle scuole di specializzazionedi area sanitaria, che ha elevato ladurata dei corsi a 5 anni (ed a 6 anniper alcune branche chirurgiche),con attivazione degli anni aggiun-tivi. Primum movens ed obiettivi,dunque, appaiono prevalentemen-te, se non esclusivamente, di caratte-re economico. Non a caso l’aspetto
che sta maggiormente stimolandola discussione nella categoria si ri-ferisce alla proposta di impegnarei medici in formazione specialisticadegli ultimi 2 anni di corso, ribat-tezzati “strutturandi”, all’internodelle ASL e delle Aziende Ospeda-liere. Quello che desta le maggioriperplessità, infatti, è il pericolo chele Regioni decidano di avvalersi diprofessionalità in formazione, equindi a basso costo e ad alto tassodi ricambio, evitando di mettere aconcorso i posti di dirigente medi-
co che andranno progressivamenteliberandosi. Per di più, è noto cheil turnover della dirigenza medicaospedaliera prevede di per sé unacontrazione: ogni 5 pensionamentisaranno soltanto due i posti libera-tisi messi a concorso. D’altra parte,però, è in previsione il potenziamen-to delle varie articolazioni assisten-ziali del territorio. Per scongiurareil prolarsi di qualunque scenariopotenzialmente svantaggioso perle giovani generazioni di medici ilS.I.G.M. propone un antidoto: ren-
Sofano venti di Riformanel panorama della forma-zione pre e post laureamdi medicina. Dopo anni
di iniziative e di proposte messe incampo al ne di sensibilizzare leIstituzioni competenti nel senso digarantire alle future professionalitàmediche un percorso formativo inlinea con gli standard e coi modellidegli altri Paesi dell’Unione Euro-pea (UE), le richieste avanzate dalnostro Segretariato sembrano tro-vare riscontro.
Ma è tutto oro quel che luccica?Laurea abilitante in medicina echirurgia, con anticipazione del ti-rocinio professionalizzante dell’at-tuale esame di abilitazione al corsodi laurea ed eliminazione dei tempimorti e dei disservizi registratisi, ne-gli ultimi nove anni, tra il consegui-mento della laurea e l’accesso allescuole di specializzazione. Ipotesi diriequilibrio dei posti di specializza-zione in relazione ai reali fabbisognidelle Regioni, che sono funzionedel mutato bisogno di salute incontinuo divenire, e non più in basealla capacità formativa delle singole
Università. Riduzione della duratadelle scuole di specializzazione (*)e conseguente accantonamento dirisorse da utilizzare per nanziarecontratti aggiuntivi. Specializzandidegli ultimi 2 anni di corso titolaridi contratto di formazione-lavorocon crescente autonomia di ese-cuzione dei compiti assistenziali(e migliori tutele previdenziali e dei
diritti fondamentali quali ferie, ma-
lattia, gravidanza, riposo compensa-
tivo e radiologico, ecc.) e maggiorecompartecipazione delle Regionial nanziamento dei contratti. In-centivazione all’accesso dei gio-
vani medici alla ricerca attraversola riduzione di un anno del corsodi dottorato, per chi possa docu-mentare di aver eseguito attività diricerca durante la specializzazione(Legge n. 240/2010). Queste in sin-
LUCI E OMBRE DELLA PROPOSTADI RIFORMA FAZIO – GELMINI
di Walter Mazzucco, Andrea Silenzi e Carlo Manzi
L’ISCRIZIONE ALCLUB MEDICI E’ GRATUITAcon la carta di credito dedicata ai soci
SEDE INTERREGIONALE AREA SUD
Centro Direzionale: Isola E3, Palazzo Avalon Napoli – 081 7879520
SEDE NAZIONALE E INTERREGIONALE
Via G. Marchi,10 Roma – 06 8607891
a c a n o n i
z e r o
p r e n d i d u e
continua a pag. 2
Ferruccio Fazio Ministro della Salute e Mariastella Gelmini Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.Presentazione della proposta di riforma, Palazzo Chigi 28 luglio 2011
Riorganizzazione del percorso formativo universitario di medicina
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www.giovanemedico.it 02
esperienze degli altri Paesi EU, eda maggior ragione se si tiene contodel processo di riorganizzazione erifunzionalizzazione che sta inte-ressando il SSN in risposta all’au-mento dell’aspettativa di vita allanascita e delle patologie croniche,cronico-degenative ed invalidanti,alla sempre più spinta innovazionetecnologia, a fronte della semprepiù esigua disponibilità di risorseda destinare alla Sanità.Il S.I.G.M. si è dichiarato apertoal confronto, purché nalizzato almiglioramento della condizionedei giovani medici, che non puòprescindere dall’implementazionedegli standard formativo-profes-sionalizzanti pre e post lauream, eper questo ha chiesto ed ottenuto lapromessa della costituzione di un
tavolo tecnico al quale siedano tuttii portatori di interesse, a comincia-re dai delegati delle associazioni dicategoria, con l’intento di coniuga-re l’esigenza di cambiamento conle aspettative dei giovani medici.Sebbene la complessità della Ri-forma, che dovrebbe intervenire supiù livelli normativi, preluderebbea tempi non brevi per la traduzionepratica del progetto – in ogni caso iMinisteri avrebbero previsto che glispecializzandi in corso potrebberooptare per portare a termine i lorostudi con le vecchie regole, oppureafferire al percorso abbreviato – di
contro appare opportuno investireda subito coloro i quali subirebberoin pieno gli effetti della riforma, ov-vero gli attuali studenti in medicina,delle determinazioni conseguentiall’introduzione delle innovazio-ni annunciate, a cominciare dalla
proposta di adozione di un concorso
di accesso alla specializzazione a
graduatoria unica nazionale, della
quale non si ritrova traccia alcuna
nella bozza di proposta dei Ministri. Soltanto attraverso un modellopartecipativo sarà possibile ottene-re una condivisione consapevole edorientata di un processo riformista
che, per denizione, ingenera sio-logicamente ansia e difdenza. Maoccorre un’assunzione di responsa-bilità da parte delle giovani e dellefuture generazioni di medici, nonpiù delegando le decisioni a terziancorati a logiche gerontocratichee sindacaliste, bensì facendo ricorsoalle capacità adattative richieste peraffrontare le criticità della Sanitàdel XXI secolo, al pari di quantogià in corso d’opera nelle Nazioni“concorrenti”.Giunge al caso nostro, a tal pro-posito, una dotta citazione di uncelebre postulato della teoria evo-
luzionistica di Charles Darwin:“Non sono le specie più forti a
sopravvivere, né le più intelligenti,
ma sono quelle che riescono a ri-
spondere con maggior prontezza ai
cambiamenti”.
dere l’attività degli strutturandi in-tegrativa e non sostitutiva a quelladegli strutturati, non inserendolinella dotazione delle piante orga-niche e vincolando il numero distrutturandi a quello di strutturatiin carico presso le Unità Opera-tive sede di formazione, secondoun rapporto non superiore ad 1a 5. Inoltre, in risposta a quantiassociano ad una riduzione delladurata dei corsi di specializzazio-ne un peggioramento della già,per molti versi discutibile, perfor-mance della formazione destinataai futuri specialisti, è possibileribattere che il punto discrimi-nante non è la durata temporale,bensì la qualità della formazione,sulla quale si dovrebbe investire acominciare dal corso di laurea in
medicina, scarsamente professio-nalizzante se comparato alle altreesperienze EU.In tal senso, l’anticipo all’internodi un corso di laurea abilitante deitirocini professionalizzanti post-lauream, attualmente concentra-ti nei tre mesi parte integrantedell’esame di abilitazione, sorti-rebbero l’effetto positivo di arric-chire la formazione dello studentein medicina attraverso l’incremen-to del tempo da destinare alla fre-quenza della Medicina Generalee del Territorio, oltre che dellarete dell’Emergenza-Urgenza e
dei DEA. Ma ciò richiederebbe alcontempo una contrazione deglispazi dedicati alla talora ecces-siva formazione contenutistica,che caratterizza la formazionepre lauream in Italia a discapitodel “saper fare”. Inoltre, in sinto-nia con l’implementazione di unSistema Salute integrato Ospe-dale-Territorio, tale da garantirela continuità delle cure, anchela formazione post lauream delmedico dovrebbe trovare una cor-rispondenza a tale modello, am-pliandosi signicativamente sia lacasistica clinica che le prestazioni
accessibili agli specializzandi,fermo restando il primato dellametodologia dell’insegnamentoe della ricerca appannaggio delleUniversità.È lecito ipotizzare, inne, che unariduzione del percorso formativo,ancorchè minima, potrebbe inne-scare a ritroso un processo vir-tuoso di responsabilizzazione deiformatori, i quali dovrebbero ren-dere conto e ragione, in controten-denza rispetto al vigente sistema analità anche di ammortizzazionesociale, di licenziare un “prodottonito” pronto ad esercitare con
autonomia e competenza la pro-fessione medica.In ultima analisi, una riformadella formazione medica apparequanto mai necessaria, se si vuo-le allineare il nostro Paese alle
di Giovanni Galati
Cari lettori,
la nostra iniziativa editoriale sta riscuotendo un cres cente
riscontro di consensi. Trattasi della prima rivista a diu-
sione gratuita, a carattere nazionale, ideata e curata dal comitato redazionale nato in seno al Segretariato Italiano
Giovani Medici (SIGM), col proposito di dare voce
ai giovani e uturi proessionisti della salute in tema di
ormazione, inserimento proessionale, uturo previden-
ziale, ricerca scientifca e politica sanitaria.
Presentata nel dicembre 2010 a Napoli, in occasione del II
Congresso Nazionale SIGM, la Rivista “Giovani Medici”
rappresenta un progetto unico nel suo genere, raccontando
la vita associativa del SIGM, ma anche la saccettata real-
tà quotidiana in cui vivono i giovani operatori del SSN, rasuccessi e sconftte, aspirazioni e difcoltà.
Il comitato di redazione è aperto a proposte di collabora-
zione ed invio di contributi all’indirizzo E-mail redazione.
“Giovani Medici” sta cercando te!
...segue dalla prima
*Tabella comparativa durata corsi di specializzazione per area e singole tipologie.
Titolo di diploma
MEDICINA INTERNAGERIATRIA
MEDICINA DELLO SPORTMEDICINA TERMALEONCOLOGIA MEDICA
MEDICINA DI COMUNITÀALLERGOLOGIA ED IMMUNOLOGIA CLINICA
DERMATOLOGIA E VENEREOLOGIAEMATOLOGIA
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL RICAMBIOGASTROENTEROLOGIA
MALATTIE DELL’APPARATO CARDIOVASCOLAREMALATTIE DELL’APPARATO RESPIRATORIO
MALATTIE INFETTIVEMEDICINA TROPICALE
NEFROLOGIAREUMATOLOGIA
NEURO FISIOPATOLOGIA
NEUROLOGIANEUROPSICHIATRIA INFANTILE
PSICHIATRIAPEDIATRIA
CHIRURGIA GENERALECHIRURGIA DELL’APPARATO DIGERENTE
CHIRURGIA PEDIATRICACHIRURGIA PLASTICA, RICOSTRUTTIVA E ESTETICA
GINECOLOGIA ED OSTETRICIANEUROCHIRURGIA
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIAUROLOGIA
CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALEOFTALMOLOGIA
OTORINOLARINGOIATRACARDIOCHIRURGIA
CHIRURGIA TORACICACHIRURGIA VASCOLARE
ANATOMIA PATOLOGICABIOCHIMICA CLINICA
MICROBIOLOGIA E BATTERIOLOGIA/VIROLOGIAPATOLOGIA CLINICA
RADIOTERAPIAMEDICINA NUCLEARE
ANESTESIA, RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVAAUDIOLOGIA E FONIATRIA
MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA (FISIATRIA)TOSSICOLOGIA MEDICA
GENETICA MEDICASCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE
FARMACOLOGIACHIRURGIA ORALE
ORTOGNATODONZIA
IGIENE E MEDICINA PREVENTIVAMEDICINA AERONAUTICA (E SPAZIALE)
MEDICINA DEL LAVOROMEDICINA LEGALE
STATISTICA SANITARIAFARMACIA OSPEDALIERA
FISICA MEDICA
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Durata stabilitadal DM 1°
agosto 2005
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AREA MEDICA
AREA CHIRURGICA
AREA SERVIZI CLINICI
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anno 1 n° 4 Set – Ott 2011 0
“
Zheng Qingming, uno
studente liceale cinese,
decise di togliersi la vita
lanciandosi sotto un tre-
no in corsa. Quell’anno avrebbedovuto sostenere la prova per
l’ammissione al college, tutta-
via per farlo doveva pagare una
costosa tassa scolastica. Zheng
viveva in un villaggio rurale della
Cina, dove il reddito medio annuo
di una famiglia è inferiore al co-
sto della retta di un anno scola-
stico. La sua famiglia non poteva
permettersi di pagare la tassa
scolastica poiché aveva speso tut-
ti i propri risparmi per curare il
nonno del ragazzo”.La morte ingiusta di Zheng, cosìcome quella di tante altre perso-
ne nel mondo, è la brutale con-seguenza dell’attuale processodi globalizzazione economica inatto. In Cina, così come in altrenazioni le recenti riforme politi-che neo-liberiste, hanno ridottol’inuenza dello Stato afdandoalle regole del cosiddetto liberomercato la gestione della Sanità,dell’educazione e dell’assistenzasociale mettendole in ginocchio. Idiritti universali della tutela dellasalute e della dignità umana sonostati trasformati in beni economi-ci lasciando al miglior offerente lapossibilità di comprare il diritto
di possederli. Come medici dob-biamo riconoscere la patogenicitàdell’ingiustizia sociale generata,riconoscendo come principalefattore etiologico il contesto so-ciale, politico ed economico, nel
quale le persone nascono, cresco-no e muoiono.L’approccio biomedico che ap-prendiamo nelle facoltà di medi-
cina non consente di compren-dere no in fondo le radici delledisuguaglianze. Per riuscirci è ne-cessario abbandonare la visionedell’uomo basata esclusivamentesulla dimensione biologica edacquisire ad un approccio allapersona e alla malattia, che con-sideri la salute come prodotto difattori di tipo sociale, economico,politico e culturale, trova il suosviluppo nel nuovo paradigmadella Salute Globale (SG).Parlare di SG ci mette di frontead un nuovo concetto di salu-te, che origina dalla denizione
adottata dall’OrganizzazioneMondiale della Sanità (OMS)nel 1948 e dalla dichiarazione diAlma Ata del 1978. La SG è an-che da intendersi come un ambi-to di formazione, ricerca e azione,che evidenzia le ineguaglianze siaall’interno di una nazione che tranazioni diverse, promuovendo ladiffusione di evidenze scientichema, soprattutto, la loro consape-vole e duratura traduzione nellepolitiche collettive e nelle prati-che quotidiane dei singoli indivi-dui. In questo senso il ruolo deiprofessionisti sanitari dovrebbe
essere auto-riessivo nel pensarequanto, nel quotidiano, essi stessisono produttori di disuguaglian-ze, così da individuare le azioniconcrete che possono essere in-traprese modicando modalità
di lavoro e attitudini. Essi dovreb-bero, insieme alle associazioni dicategoria, svolgere un ruolo divigilanza sulle pratiche in atto,promuovendo lo sviluppo di unclima favorevole al contrasto at-tivo delle disuguaglianze. Il cam-biamento auspicato, dunque, èprima di tutto un cambiamentoculturale, rispetto al quale l’ambi-to della formazione emerge come
luogo strategico. Non a caso, daqualche anno le Facoltà di Medi-cina di molti Paesi sono state tea-tro di tentativi di trasformazionedei curricula, spesso promossi da-gli studenti stessi, nel senso di unamaggiore apertura alle tematichedella SG.In Italia la formazione scienti-co universitaria nelle diversefacoltà di Medicina Italiane èancora carente su queste temati-che e dai contenuti non omoge-nei. Negli ultimi anni sono statiistituiti corsi opzionali legatiprevalentemente alla sensibilità
e all’iniziativa dei singoli do-centi ed all’attività delle realtàstudentesche. L’Unione Euro-pea ha nanziato un progettotriennale coordinato da Medicicon l’Africa CUAMM, che nelperiodo 2007-2009 ha persegui-to l’obiettivo della diffusionesistematica delle tematiche ine-renti la SG, catalizzando la mes-sa in rete delle principali realtàattive o interessate, organizzan-do una formazione di formatorie una conferenza internazionaledalla quale ha preso poi origineun processo partecipativo che
ha portato, nel Marzo 2010,alla nascita della Rete Italianaper l’Insegnamento della SaluteGlobale (RIISG).La Rete è costituita da diversi at-tori che provengono dal mondo
universitario, dal privato sociale,da realtà associative studenteschee non. Obiettivo primario dellarete è la promozione di attivitàvolte a diffondere l’insegnamen-to della SG fornendo strumentisia conoscitivi che operativi perpermettere agli operatori sanita-ri di adempiere al proprio ruolodi responsabilità nei confrontidella società, dalle singole per-
sone con le quali ogni giornoentrano in contatto a coloro iquali si vedono negare l’accessoall’assistenza ed il raggiungi-mento di un adeguato livello disalute dai determinanti sociali.Per un giovane medico aprire ilproprio orizzonte culturale alletematiche della SG diventa per-ciò prioritario per poter arrivarea possedere gli strumenti neces-sari ad incidere sulle distorsionidi una realtà che fa da sfondoall’eterno binomio della condi-zione umana salute/malattia.Conoscere le cause alla base
delle diseguaglianze in salute eagire per contrastarle non devee non può essere solo un dove-re professionale, ma soprattuttoetico; non farlo, rivendicando laposizione di neutralità scienti-ca della medicina, signica ri-schiare di essere anche noi partedel problema.
NdR: Il presente contributo vie-
ne pubblicato, condividendo la
visione della Rete Italiana per
l’Insegnamento della Salute Glo-
bale. Il S.I.G.M., infatti, sostie-
ne l’opportunità di promuovere
l’attivazione di corsi sulla Salu-te Globale presso gli organismi
competenti in tema di formazione
specialistica e specica di medici-
na generale, tanto a livello nazio-
nale che locale.
Il medico e le cause socialidelle malattie a cura della Rete Italiana per l’Insegnamento della Salute Globale (RIISG)
Per un giovane medico aprirsi alle tematiche della Sa-
lute Globale diventa prioritario
Salute Globale:
Direttore responsabile
Walter Mazzucco
Capo-redattore
Giovanni Galati
Comitato di redazione
Maria Elisa Di Cicco, Enrico Ranieri,
Andrea Silenzi, Andrea Ziglio
Progetto, Marketing e relazioni esterne
Martino Massimiliano Trapani
Contatti e Pubblicità
Progetto grafco e impaginazione Club Medici Service Srl
Stampa
Tipograa CSR Srl
Via di Pietralata 155 Roma
Tiratura
10.000 copie
Hanno collaborato a questo numero:
Gianluca Albanese, Vito Bongiorno, Agostino
Buonauro, Antonio Carnì, Agata Correnti,
Claudio Costantino, Virgilio de Bono, Violante
Di Donato, Luigi Gianturco, Massimiliano Ian-
nuzzi Mungo, Francesco Macrì, Marco Marici,
Carlo Manzi, Alessandro Orsini, Livio Picchet-
to, Alessandro Raaele, Andrea Sansone, Giulia
Silvestrini (RIISG), Paola Simonelli, Martino
Massimiliano Trapani.
Registrato in data 10/01/2011 al n.2 dell’ap-
posito pubblico registro della cancelleria del
Tribunale Ordinario di Palermo (Num. R.G.
4299/2010), ai sensi delle Legge sulla stam-
pa 8 ebbraio 1948 n. 47
n. 4
Editoriale
di W. Mazzucco, A. Silenzi e C. Manzi – p.01
Luci e ombre della pro-posta Fazio - Gelmini
Salute Globale
a cura della RIISG – p.03
Il medico e le causesociali delle malattie
Formazione all’estero
di Vito Bongiorno – p.04
“I have a...French dream”
Lavoro e professione
di E. Ranieri, V. de Bono e A. Raaele – p.07
Il salto nella professionedopo la laurea
Dottorati di ricerca
di Andrea Ziglio – p.10
Razionalizzaree sistematizzare
L’intervista
di A. Correnti, V. Di Donato e A. Sansone – p.14
A confronto con ilPresidente OMCeO Roma
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Sogno che nel nostro Paese un giorno si po-trà contare su una formazione di qualità.Sogno che un giorno le nostre Universitàsaranno piene di stranieri che verranno
ad apprendere il mestiere del medico, perché noi losapremo insegnare come nessun altro. Purtroppo,spesso avviene esattamente il contrario.
Ho conseguito la specializzazione nel 2007, maavevo iniziato a “viaggiare” all’estero già dalla nedel 2005, stanco, scontento e deluso della mia espe-rienza di specializzando: meta la Francia, dappri-ma nella “Ville Lumiére”, poi nel Sud-Est, dove hoavuto modo di conoscere a fondo il sistema forma-tivo sanitario francese ed a trarne le dovute diffe-renze da quello Italiano.Gli studenti in medicina francesi sono obbligati,sin dal terzo anno di corso, a partecipare a degli“stage” clinici in tutti i reparti, ivi incluso il ProntoSoccorso, per ben l’80% del periodo di formazio-ne. Nei reparti sono impegnati a fare la visita coni medici, vericare il trattamento farmacologico,eseguire gli ECG ed i prelievi arteriosi, richiederele consulenze esterne e tenere il diario clinico ben
aggiornato, dopo aver fatto (e scritto) l’anamnesi el’esame obiettivo del paziente. Il tutto sotto la gui-da di strutturati e docenti del reparto, i quali, unpaio di volte a settimana, dedicano il loro tempoall’insegnamento pratico sul campo. Gli studenti, alpari, seguono in sala operatoria il chirurgo per as-sistere sia agli interventi in urgenza che in elezione.Tutto ciò mi ricordava vagamente i primi tre annidi specializzazione in Italia, salvo la frequenza “at-tiva” della sala operatoria, che era appannaggio dei“senior” del quinto anno.Finiti i sei anni di Medicina, anche per i collegifrancesi viene il momento della specializzazione:questi giovani medici, per potersi fregiare del ti-tolo di “Dottore”, saranno costretti a partecipa-re a quattro stage semestrali in diverse specialità
afni tra loro (scelte secondo una graduatoria dimerito su base nazionale), optando poi per quel-la denitiva dove trascorrere i 6 semestri rima-nenti e conseguire, inne, il titolo di specialista. Èprevista anche la possibilità per lo specializzandodi prendere un anno di “pausa” per approfondiregli studi in maniera indipendente, anche all’este-ro, ovviamente al prezzo del posticipo della nedella specializzazione.Durante gli stage lo specializzando è formatodal chirurgo senior sulle urgenze di base no adessere in grado di affrontare in autonomia, allane del percorso formativo, anche le situazionipiù complesse.Lo stesso avviene per la chirurgia in elezione. Il me-dico Tutor è paragonabile ad un pilota istruttore
che sorveglia il suo allievo in fase di decollo, voloed atterraggio: se la manovra diventa pericolosa, èlui che prende i comandi.Se per noi italiani tutto ciò potrebbe sembrare suf-ciente per essere dei veri specialisti, i nostri cuginisono più esigenti: due anni da Assistente Ospeda-
liero Universitario sono necessari per lavorare inprivato.L’Università garantisce la formazione e se ne as-sume la piena responsabilità. Durante questi annil’Assistente lavora duro, con gli stessi diritti e do-veri di un medico strutturato e assicura, inoltre,l’insegnamento universitario.
Finiti i due anni, con almeno un migliaio d’in-terventi sulle spalle eseguiti con il supporto dellospecializzando di turno ed eventualmente del ri-spettivo studente, un giovane chirurgo potrà tro-vare lavoro in clinica privata o in ospedale e tuttii nuovi colleghi, così come i Medici di MedicinaGenerale ed i vecchi colleghi Universitari, saran-no disponibili ad aiutarlo e sostenerlo al ne diun ottimale inserimento lavorativo.Ciò che avviene oltralpe è davvero un sogno? Cre-do che potrebbe diventare realtà anche per noi,semplicemente prendendo coscienza di modelliformativi più efcaci, ovvero con un taglio mag-giormente professionalizzante. Non sempre imi-tare è un limite, ma può essere utile, se fatto conintelligenza. E il risultato sarebbe vantaggioso
per tutti, operatori e utenti del servizio.
“I have a...French dream” di Vito Bongiorno
di Antonio Carnì
Prof. Stella, in apertura mi permetta di rivolgerLel’apprezzamento del SIGM per il nuovo corso, dina-mico e pragmatico, che i lavori dell’ONFMS hannointrapreso sotto la Sua Presidenza.
Alla riunione di insediamento dell’ONFMS il sottoscritto ha
presentato un documento che sintetizzava le proposte e le ri-
chieste del SIGM: alcune di esse hanno già trovato riscontro,
altre rimangono ancora di sattese. Tra queste, abbiamo proposto
che l’ONFMS provveda, di concerto con gli Ufci del MIUR,
ad elaborare delle linee guida uniformi in tema di applicazione
del Nuovo Ordinamento Didattico e del D.Lgs 368/99 e smi,
con l’intento di superare le difformità interpretative che si sono
ingenerate sul territorio nazionale. Per fare esempi concreti: ci
sono scuole della stessa tipologia con tronco comune articolato
in modo differente; ed ancora, presso alcune scuole le assenze
autorizzate sono conteggiate a parte dai periodi di malattia ed
in altre no. Potrà l’Osservatorio mettere ordine su tali aspetti?
R. Concordo con la necessità di uniformare la formazionea livello nazionale. A tal proposito, per quanto di propriacompetenza, l’Osservatorio Nazionale promuoverà l’interes-samento del MIUR.
Un tema caro al nostro Segretariato è rappresentato dall’esi-
genza di intervenire al ne di semplicare, riorganizzare e
razionalizzare il sistema formativo pre e post lauream in me-
dicina. L’attuale articolazione dei vari momenti formativo-
professionalizzanti è, ad esempio, alla base dello stato di de-
roga che produce ritardi sistematici e variabili di anno in anno
nell’espletamento del concorso di accesso alle scuole di spe-
cializzazione. Inoltre, contribuisce a ritardare ulteriormente
l’acceso alla professione, come dimostra il dato relativo all’at-
tesa media di occupazione, che per uno studente italiano che
si iscrive al primo anno di Medicina è pari ad almeno 15-16
anni. Quali soluzioni ritiene possano contribuire a risolvere tali
criticità?
R. Penso si possa intervenire attribuendo al tirocinio pre-lau-
rea il valore del tirocinio nalizzato all’esame di stato (si gua-dagnano sei mesi circa) e riducendo al minimo indispensabileil percorso delle Scuole di Specializzazione (ad esempio: 4anni per le tipologie afferenti all’area medica).
Molto impegno è stato profuso per mettere a punto gli stru-
menti di verica della qualità della formazione medico specia-
listica. Quali risultati concreti è lecito attendersi dall’adozione
di strumenti quali questionari, progress test e site visits, ai ni
del monitoraggio degli standard formativi delle scuole di spe-
cializzazione, e quali i limiti dei predetti strumenti?
R. Ritengo utile vericare sul campo l’efcacia degli stru-menti che stiamo predisponendo. Alla ne valuteremo i limitie faremo un bilancio dell’operato.
In occasione della progettazione delle site visits è stata avviatauna stretta collaborazione con gli Osservatori Regionali. Può
spiegarci in cosa consiste e quali altri risultati potrebbe porta-
re, a Suo avviso, questo connubio?
R. Spero che la “stretta” collaborazione possa funzionare
Osservatorio Nazionale
della Formazione medicospecialistica (ONFMS)
Intervista al Presidente, Prof. Andrea Stella Formazione all’estero
5/12/2018 rivista giovani medici n.4 anno 2011 - slidepdf.com
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anno 1 n° 4 Set – Ott 2011
Alcuni Atenei hanno adottatoiniziative per districarsi trale innovazioni introdotte dal Riordino delle Scuole di Specializzazione
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Con l’entrata in vigo-re, a partire dall’an-n o a c c a d e m i c o2008/2009, del nuo-
vo Ordinamento Didattico del-le Scuole di Specializzazione diArea Sanitaria (D.M. 1 Agosto
2005), alcuni Atenei hanno adot-tato iniziative volte a districarsitra le numerose innovazioni in-trodotte dal Riordino delle Scuo-le di Specializzazione. La Facoltà
specializzandi, con il mandato diesitare una bozza di Regolamen-to delle Scuole di Specializzazio-ne di Area Sanitaria. Dopo unafase gestazionale durata qualchemese, tale bozza è stata approvatain Consiglio di Facoltà, rendendol’Ateneo di Palermo una tra leprime realtà del centro-sud a do-tarsi del Regolamento sulle Scuo-le di Specializzazione di Area Sa-nitaria. All’interno dello stesso si
percorso formativo specialisti-co. Di estremo interesse è anchel’esperienza della Lombardia,laddove l’Osservatorio Regionaledella Formazione Medico Spe-cialistica è intervenuto nell’ema-nare linee guida di riferimentoper le Scuole di Specializzazionedi area sanitaria.Nonostante tali esempi di buo-ne pratiche regolamentari, nellamaggior parte dei casi nelle altre
di Claudio Costantino
di Medicina e Chirurgia di Ve-
rona è stata antesignana in talsenso, essendosi già dotata di unapposito regolamento sulle scuo-le di specializzazione di area sani-taria all’indomani dell’entrata invigore della riforma. Dopo pochimesi, la Sede SIGM di Palermo,in risposta all’esigenza di inter-pretare ed applicare univocamen-te le innovazioni introdotte tantodal D.Lgs. 368/99 che dal D.M.01/08/2005, ha sensibilizzato laFacoltà di Medicina e Chirurgiadell’Ateneo Palermitano a convo-care un incontro al quale sono in-tervenuti i Direttori delle Scuole
di Specializzazione; a seguito delprocuo confronto tra i rappre-sentanti del SIGM ed i Direttori,per volontà della Presidenza dellaFacoltà è stata istituita una com-missione paritetica di docenti e
segnalano gli articoli dedicati alla
mobilità dello specializzando siasul territorio nazionale che inter-nazionale, le modalità di certi-cazione e rendicontazione dellepresenze, ed i nuovi standard perla valutazione del percorso for-mativo medico-specialistico. Nelfrattempo, anche le Università diPavia e di Roma Tor Vergata han-no seguito un similare percorsoche ha portato alla realizzazionedi analoghi Regolamenti, en-trambi degni di nota.Nel particolare, sia l’Ateneo diPavia che quello di Tor Vergatasi concentrano sulla denizione
dell’attività di tutoraggio, de-nendo puntualmente i compitisia dei tutor che dei Pool di tutor,oltre che sul grado di autonomia,progressivamente crescente, daassegnare al medico durante il
realtà italiane i diritti elementari
degli specializzandi (assenze giu-sticate, maternità, malattia, tu-toraggio, mobilità intra ed extra-nazionale, riposo compensativo,monte orario, ecc.) continuanoad essere disattesi.Per tale ragione invitiamo tuttii colleghi, dopo aver preso vi-sione del testo dei regolamentisopra citati (pubblicati nella Se-zione Scuole di Specializzazionedel Portale dei Giovani Medici:www.giovanemedico.it), a farsiparte in causa nel proporre alleIstituzioni Accademiche delproprio Ateneo di sperimentare
un siffatto modello partecipati-vo volto a migliorare il contestoin cui si opera, oltre che a segna-lare alla nostra redazione even-tuali disservizi o esperienze utilida condividere.
Lavori in corso
Regolamenti delle scuole di specializzazione di area sanitaria:perché ci permetterebbe di spingere le Regioni ad una mag-
giore attenzione per un buon monitoraggio; inoltre, le infor-mazioni degli Osservatori Regionali potrebbero essere piùprecise, provenendo direttamente dalle realtà territorial i.
Altro tema sensibile è quello della Programmazione del Fab-
bisogno di professionalità mediche da formare alla luce della
carenza di medici che si prola nel nostro Paese nel prossimo
decennio. Già nel corrente anno accademico sono state aumen-
tate le immatricolazioni alle Facoltà Mediche ed è in discussio-
ne l’incremento dall’attuale dotazione annua di 5000 contratti
ministeriali ai 7000 annui per il prossimo triennio. Ritiene che
sia questa la strada maestra per ovviare allo stato emergen-
ziale, a cui ciclicamente si va incontro, come dimostrano l’al-
ternarsi del fenomeno della “Pletora Medica” con quello della
“Gobba Demograca”, ovvero il passaggio dall’eccesso alla
carenza di professionalità mediche? Il nostro Segretariato ha
proposto l’istituzione di un sistema di Osservatori Regionali
sulla condizione occupazionale del medico al ne di rendicon-
tare in maniera tempestiva ed uniforme con un dato attendibi le
il fabbisogno di professionalità mediche per ciascuna Regione.
Cosa ne pensa di tale proposta?
R. Credo che adeguare il numero programmato alle esigenzedella comunità non sia un limite ma una buona prassi. Oc-corre però essere “tempestivi” per poter essere efcaci.
Recentemente i Ministri Fazio e Gelmini hanno avanzato la
proposta di evolvere lo status degli specializzandi iscritti agli
ultimi due anni di corso in assistenti in formazione, titolari di
un contratto di formazione-lavoro direttamente stipulato con le
Regioni. Ritiene che tale iniziativa possa avere delle implica-
zioni positive nella formazione dei futuri specialisti?
R. Si può valutare con estrema attenzione la proposta dei Mi-
nistri perché giusticata sul piano formativo ed applicativoe permetterebbe un ampliamento del numero di contratti diformazione. Personalmente condivido la proposta, ma oc-corrono regolamentazioni precise per mantenere il governodella formazione-lavoro in carico ai Direttori delle Scuole edai loro Consigli.
Riguardo alla contrattualizzazione dello “strutturando”, il
nostro Segretariato vuole scongiurare che tale innovazione
non sia ispirata da semplici logiche di risparmio, col rischio
che le Regioni ricorrano a tale gura per ridurre il numero dei
concorsi per la dirigenza medica, bensì che abbia la nalità di
valorizzare il medico in formazione specialistica, mettendolo
in condizione di acquisire progressivamente l’autonomia pro-
fessionale, sotto la guida dei tutor a cui fare riferimento nelle
situazioni più complicate e la necessaria tutela medico-legale.
Cosa ne pensa?
R. Ritengo che nella proposta di riforma in oggetto ci sia-no degli aspetti positivi, per esempio la contrattualizzazioneagli ultimi due anni di corso potrebbe per molti essere unpassaggio in prova prima dell’assunzione vera e propria, allostesso tempo è vero che, come per ogni riforma, è importantevigilare sul modo in cui viene applicata, ma questo non è uncompito dell’Osservatorio.
In chiusura, nel ringraziarLa per la disponibilità a sottoporsi
alla presente intervista, è d’obbligo chiederLe se ha in cantiere
altre iniziative oltre quelle già avviate.
R. Al momento attuale nessuna iniziativa ulteriore rispettoa quelle prima presentate. Ribadisco, però, che un argomen-
to da affrontare con maggiore incisività è quello dell’auto-nomia dello Specializzando perché, all’interno della stessatipologia di Scuola, i comportamenti dei Direttori delleScuole, dei Direttori Sanitari delle Aziende Ospedaliere,dei Tutori e delle altre figure preposte alla formazione sonomolto eterogenei.
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anno 1 n° 4 Set – Ott 2011 0
Ore 03.13. Squilla iltelefono. Il giovanemedico di guardiaalza la cornetta ed
una voce dal tono concitato loscuote dal suo torpore: «dottore,
scenda subito: la signora Rossi,
stanza 313.. si è aggravata!». Mar-co è da poco iscritto all’ordine deimedici.Da grande aspira a diventarecardiologo, ma deve attendereancora alcuni mesi prima di poterprovare il concorso per l’accessoalle scuole di specializzazione.Ha studiato tanto e si è meritatoil diploma di laurea con il massi-mo dei voti, ma la sua sicurezzasi scioglie al solo pensiero di es-sere in procinto di affrontare unpaziente critico: prescrivergli ilfarmaco adatto ed al giusto do-
saggio, trovarsi a praticare dellemanovre salvavita, senza avereil conforto di un collega esperto.Ha un breve momento di esita-zione, quasi rimpiange di essersi“avventurato” nella sua primanotte di guardia in una casa dicura, ma si fa coraggio e, quasisenza pensare, si precipita al ca-pezzale della sua paziente. Marcoè uno dei tanti medici che da ne-olaureati si affacciano al mondodel lavoro in una sanità in affan-no ed alla perenne rincorsa perfar quadrare i conti. Tuttavia,nonostante gli effetti della globa-
lizzazione e della crisi nanziariaabbiano alimentato fenomeniquali inoccupazione e precaria-to, un medico neo-laureato, seben orientato ed inserito, può dasubito inserirsi nel mondo del la-voro per collezionare esperienze.Sostituzioni del medico di medi-cina generale e guardie medicheo turistiche, medico prelevatore,medico a supporto di eventi spor-tivi, spettacoli e concerti, tradut-tore di testi scientici, assistenzasanitaria nei centri di accoglienzaper immigrati, medico dei villaggivacanze, medico nei penitenzia-
ri, medico di guardia in case dicura: sono tutte opzioni di lavoroche un giovane medico dovrebbeprendere in considerazione all’in-domani dell’abilitazione.Per aiutare Marco e tutti i gio-
vani medici a navigare nel maremagnum della professione, nelpresente articolo si è cercato disistematizzare le prospettive pro-fessionali nel post lauream per unmedico neo-abilitato. Innanzitut-to, giova ricordare che il diplomadi specializzazione è il requisitoessenziale per accedere al ruolodi dirigente medico nel SSN. Ildiploma conseguito attraverso lafrequenza del corso di formazio-ne specica in medicina generaleè al pari il requisito necessarioper aspirare di fregiarsi dell’ap-pellativo di Medico di Famiglia,
divenendo titolari di un proprioelenco di assistiti.In sintesi, l’esercizio della pro-fessione medica presenta quattrodiverse opzioni, ovvero il regime1) libero professionale;
2) di convenzionamento con il SSN;
3) di dipendenza;
4) di consulenza.
Se l’esercizio della libera profes-sione, presso studi medici con-sociati o poliambulatori, puòrappresentare da subito un buonviatico per le branche specialisti-che più remunerative (chirurgiaplastica, radiodiagnostica, der-
matologia, oculistica, ecc.), nonsfugge l’importanza di acquisireesperienza e spendibilità profes-sionale per farne una dignitosae stabile fonte di sostentamento.Di contro, l’esercizio in regime di
convenzionamento con il SSN (Ta-
bella A) presenta caratteristichedi maggiore stabilità professio-nale ed economica. Il più ambitocontinua ad essere l’esercizio inregime di dipendenza (Tabella B),con forme di contrattualizzazionepraticamente a tempo indetermi-nato nel SSN o in Istituzioni pub-bliche o private. L’esercizio dellaprofessione medica in regime di
consulenza (Tabella C), invece,rappresenta un modo per poterimplementare tanto il curriculumprofessionale, quanto per arro-tondare gli introiti. Ma non è -
nita! È possibile, infatti, lavorarecome informatore scientico diaziende farmaceutiche o di azien-de protesiche, medico di bordo(ma occorre conseguire unaspecica qualica attraverso ilsuperamento di una soluzionealquanto impegnativa), giorna-lista di divulgazione scienticae l’elencazione potrebbe anco-ra continuare. In conclusione,non resta che augurare a tuttii colleghi un sincero in bocca allupo per il loro futuro profes-sionale, senza mancare di fareun richiamo ai dettami del co-
dice deontologico, nonché allepremesse che hanno indottociascuno di noi ad intrapren-dere il lungo e graticante per-corso della cura della personaglobalmente intesa.
Il salto nella professionedopo la laurea di Enrico Ranieri, Virgilio de Bono ed Alessandro Raffaele
Tabelle
• Medico Militare (sia nei reparti operativi, sia negli ospedali militari)
• Medico del Ser vizio Penitenziario
• Medico della Protezione Civile (per le emergenze nei primi 30 giorni)
• Medico dei Servizi di Emergenza (CRI e istituzioni connesse)
• Medico INPS (nei servizi medico-legali e negli istituti termali)
• Medico INAIL (nei servizi medico-legali o di riabilitazione e recupero)
• Medico CIRM – Centro Internazionale Radio-Medico
(per la tele assistenza alla navigazione)
Dipendente di altre istituzioni pubbliche nazionali
Ruoli manageriali o di medico in:
• Strutture di ricovero e cura
• Strutture di Riabilitazione per lungodegenti
• Hospice
• Strutture specialistiche ambulatoriali
Dipendenza Istituzioni Private Accreditate
Strutture esercitanti in regime libero profess. non accreditato
Dipendenza Istituzioni Private or proft
Può realizzarsi nelle molte modalità realizzate da iniziative disussidiarietà locale o da organizzazioni internazionali (MediciSenza Frontiere, Emergency, Amnesty International, ecc.)
Dipendenza ONLUS e Istituzioni Private non proft
L’opzione per la or ma convenzionata prevede diverse possibilità:
• medico delle cure primarie (medico di Medicina generale,
Pediatra di amiglia)
• medico della continuità assistenziale (ex guardia medica)• medico specialista dei servizi territoriali
• medico di cooperativa di servizi convenzionata con l’ASP
A. Esercizio in regime di convenzionamento con il SSN
Dipendente del SSN
• Dipendente Ministero della Salute
• Dipendente Assessorato Regionale Sanità
• Dirigente medico ASP (con unzioni manageriali, medico della struttura
aziendale, medico dei presidi e ser vizi direttamente gestiti)
• Dirigente medico Azienda sanitaria ospedaliera (con unzioni manageriali,
medico di U.O. o di dipartimento)
• Medico IRCCS (con unzioni manageriali o come medico ricercatore di U.O.)
B. Esercizio in regime di dipendenza
La scelta di esercitare come consulente professionistapuò ricadere su diversi indirizzi:
• Consulente di assicurazioni • Consulente di tribunali
• Consulente di studi legali
• Consulente di associazioni di tutela, ecc.
C. Esercizio in regime di consulenza
Lavoro e professione
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www.giovanemedico.it 08
Nel nostro Paese lasanità privata ac-creditata, ancorchéminoritaria rispetto
al comparto pubblico, rappresen-ta una realtà di comprovata af-dabilità con punte di eccellenza
in molte specialità chirurgiche edad elevato impatto tecnologico.Inoltre, contribuisce signicativa-mente nel soddisfare il crescentebisogno di salute in termini dipatologie croniche, cronico-dege-nerative ed invalidanti, attraversostrutture di lungodegenza e riabi-litazione.Gli oltre 12000 medici, sia dipen-denti che a contratto libero pro-fessionale, in atto operanti nellestrutture accreditate a gestioneprivata, pur rappresentando il10% di tutti i medici ospedalieriitaliani, svolgono il 20% della at-
tività assistenziale nazionale, conuna elevata qualità delle cure ero-gate e con elevata soddisfazioneda parte dei pazienti. Anche i datinazionali relativi al confrontodell’attività tra ospedalità pubbli-ca e privata accreditata, espres-sa in termini di peso medio deiDRG e Case Mix, registrano ilsorpasso del privato sul pubblico.Sulla base di queste premesse, siè costituita la Federazione Ita-liana delle Società Scientichedella Ospedalità Privata Accredi-tata (FISOPA), associazione checonfedera le società scientiche
rappresentative delle professiona-lità mediche di diverse specialità,operanti nella sanità privata ac-creditata dal SSN: ad oggi aderi-scono alla Federazione 14 societàscientiche ed oltre 5000 medici.Le molteplici nalità della FISO-PA possono essere ricondotte alprimario obiettivo di promuovereil riconoscimento del contributoapportato al SSN dalle professio-nalità mediche che lavorano nellestrutture private accreditate.Nel particolare, la Federazioneintende avviare progetti di ricercascientica polispecialistica, sia in
ambito clinico che sperimentalesu nuovi farmaci, materiali e tec-niche diagnostiche e chirurgiche,sviluppando sinergie utili ad ot-timizzare le prestazioni ed offrireelevati standard assistenziali ai
cittadini, avanzando al contempouna candidatura per contribuirealla formazione delle nuove gene-razioni di specialisti.Inoltre, la Federazione si è as-sunta l’onere di tutelare i propriassociati, promuovendo oppor-
tune iniziative informative, for-mative, giuridiche e legislative.Infatti, a fronte del contributodocumentato dai dati precitati,l’ormai anacronistica normati-
va vigente penalizza eccessiva-mente i medici che esercitanonelle strutture accreditate pri-vate, rispetto ai loro pari cheoperano nel pubblico, in termi-ni di riconoscimento giuridicodell’anzianità di servizio ai ni
concorsuali per i ruoli apicalidella dirigenza medica del SSN:l’attività nel privato accreditatoviene infatti valutata nella misu-ra del 25% degli anni di lavoro
effettivamente svolti. In altre pa-role, atteso il requisito essenzialedi almeno 5 anni di dirigenzamedica nel pubblico per aspirareal “primariato”, stanti le cose,un medico con backgroundospedaliero privato accredita-
to necessiterà di un’anzianitàdi servizio di venti anni. Fortedei dati, la FISOPA è pertantoimpegnata in un’opera di sen-sibilizzazione nei confronti di
Istituzioni, società scienticheed organizzazioni sindacali e dicategoria, che si è concretizzatanella stesura di una proposta dilegge nalizzata all’equipara-zione dell’anzianità di serviziotra pubblico e privato, presen-
tata nel corso di un convegnotenutosi presso la Biblioteca delSenato della Repubblica il 28giugno 2011. Peraltro, la pre-detta normativa risulta limitare
i giovani medici per i quali, seda una parte l’ospedalità priva-ta accreditata offre importantipossibilità lavorative, non saràpossibile giovare dei riconosci-
menti carrieristici di chi lavoranel pubblico.Atteso che nel nostro Paesel’accesso alla sanità privata av-viene per chiamata diretta sullabase di un rapporto duciario,mentre l’accesso alla dirigenzamedica avviene tramite pubblicoconcorso, il SIGM ha preso po-sizione nel senso di un riequili-brio del riconoscimento dell’an-zianità di servizio tra pubblico eprivato.Inoltre, SIGM e la FISOPAhanno convenuto sull’oppor-tunità di realizzare congiunta-
mente iniziative, progetti e pro-duzioni, al ne di promuoverel’inserimento lavorativo dei gio-vani medici nella Sanità PrivataAccreditata, settore di strategicaimportanza del SSN.
SIGM e FISOPA per valorizzareil ruolo del giovane medico di Massimiliano Iannuzzi Mungo e Walter Mazzucco
Collaborazione tra SIGM e FISOPA
RIVISTA BIOMEDICA MULTIDISCIPLINAREPER GIOVANI MEDICI
CAPSULA EBURNEA
Capsula Eburnea è una rivista biomedica multidiscipli-nare per giovani medici nata su iniziativa del S.I.G.M.con l’intento di stimolare l’interesse dei neolaureati in discipline biomediche nei conronti della ricercascientifca. Giovani medici, specializzandi, dottorandi,assegnisti e borsisti possono cimentarsi nella stesura di lavori originali. In particolare, la rivista (ISSN 1970-5492), pubblica esclusivamente on-line articoli scien-tifci originali su argomenti di medicina, biomedicina,biotecnologie mediche, scienze motorie e psicologia me-dica ed accetta contributi redatti come articoli originali,review, casi clinici, note di tecnica, note di terapia e nuo-
ve tecnologie. I lavori sono sottoposti a peer-review da parte di reviewers che si impegnano nel dare opportuni suggerimenti per migliorare la qualità del manoscritto,rendendolo pubblicabile. Capsula Eburnea è pertantosia una rivista scientifca che uno strumento di orma-zione per giovani ricercatori. L’Editorial board è costitu-
ito da 40 membri provenienti da vari continenti (Euro- pa, USA e Asia). Ad oggi sono stati editi 5 Volumi con la pubblicazione di circa 150 lavori originali, coinvolgendocirca 50 reviewers ra giovani proessori e ricercatori nonché medici con esperienza nella produzione di lavori scientifci. Tutti gli articoli pubblicati sono provvisti di DOI (The Digital Object Identifer System) e sonoindicizzati su numerosi motori di ricerca biomedica, tracui: Scopus, The Directory o Open Access Journals, Ul-rich’s Periodical Directory, Google Scholar. Dal 2011,
per elevare ulteriormente la qualità dei lavori pubblicati,
saranno valutati per la pubblicazione soltanto lavori inlingua inglese. L’indirizzo web dove trovare inormazio-ni relative alle modalità di preparazione, sottomissione e revisione dei lavori è: http://www.capsulaeburnea.unipa.it/. In ultimo, ma non per importanza, CapsulaEburnea pubblica gratuitamente tutti i contributi.
Sanità privata accreditata
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anno 1 n° 4 Set – Ott 2011 0
IGiovani Medici (S.I.G.M.)da anni richiamano l’at-tenzione del Legislatore alne di superare l’annoso
problema del duplice ed iniquoinquadramento previdenziale deimedici in formazione specialistica
in INPS ed ENPAM. A tal pro-posito, il SIGM, a seguito di unconfronto costruttivo coi verticidel Ministero del Lavoro e dellePolitiche Sociali, ha esitato unaproposta di legge, in atto in di-scussione alla Commissione La-voro della Camera dei deputati,attraverso la quale si stabilirebbeche, in sostituzione dell’attualesconveniente contribuzione allagestione separata INPS, a decor-rere dall’anno accademico 2011-2012, il medico, iscritto all’Alboprofessionale, che sottoscriveun contratto di formazione spe-
cialistica, verserà all’ENPAMla contribuzione sui compensipercepiti. Inoltre, un ulteriorecomma predisporrebbe il tra-sferimento dall’INPS all’EN-PAM dei contributi già versatidagli specializzandi dall’a.a.2006/2007, ovvero dall’entratain vigore dei contratti di forma-zione specialistica, ad oggi.Negli ultimi mesi il SIGM ha ri-formulato e presentato la predettaproposta di legge all’attenzionedella Commissione Bilancio delSenato della Repubblica sotto-forma di emendamento sia alla
Manovra Finanziaria di luglio,sia alla più recente Manovrastraordinaria, intervenuta a se-guito della richiesta di maggiorestabilità da parte dell’UnioneEuropea e della Banca CentraleEuropea. Come è noto, l’inqua-dramento previdenziale esclusivoin ENPAM degli specializzandisortirebbe l’effetto di favorire ilraggiungimento da parte dei gio-vani medici del massimo pensio-nistico, a fronte della condizioneattuale caratterizzata da eccessivitempi medi per l’accesso alla pro-fessione rispetto al contesto EU;
inoltre, si porrebbero le basi af-nché, a seguito di una successivamodica dei Regolamenti internidell’Ente Previdenziale dei Me-dici, si possa accedere prima deidieci anni di contribuzione oggi
previsti, e quindi in maniera piùconveniente, all’istituto del ri-scatto degli anni di laurea (di talemodica regolamentare, richiestacon decisione dal SIGM, se neavvantaggerebbero anche i medicidel corso di formazione specicain medicina generale). Altra ri-chiesta dei Giovani Medici si rife-risce all’introduzione di modalitàdi elezioni che permettano di por-tare al governo dell’ENPAM gli
ci Italiani e della campagna disensibilizzazione della categoriaalla tematica previdenziale. A talproposito il SIGM ha prodotto,col Patrocinio del Ministro delLavoro e delle Politiche Sociali,un Manuale in formato tascabiledal titolo “Giovani Medici Previ-
denti: imparare a costruire il futuro
pensionistico”, in distribuzione atutti i medici under 40 su tutto ilterritorio nazionale, unitamente
eletti direttamente dagli azionisti,ovvero tutti i contribuenti allaCassa previdenziale. L’elezione di-retta dei vertici (CdA e organismiconsultivi dei fondi ENPAM), odi una parte di essi, da parte dellabase aprirebbe alla possibilità, adoggi nei fatti disattesa, di favorirela presenza dei giovani negli orga-ni di governo dell’Ente previden-ziale, in un momento delicato incui si devono operare delle scelte
cruciali per il futuro pensionisticodelle giovani generazioni.Tutte le succitate iniziative si in-seriscono nell’ambito delle Pro-poste del SIGM per migliorarela Condizione dei giovani medi-
al bollettino di Club Medici.Nel garantire il massimo impegnoper la risoluzione delle criticitàprevidenziali che investono la ca-tegoria dei giovani medici, ivi in-cluso il difcile ed estremamenteoneroso accesso all’Istituto delriscatto degli anni di laurea, comeribadito dal Presidente Nazionaledel SIGM, Walter Mazzucco, alMinistro del Lavoro e delle Politi-che Sociali, Maurizio Sacconi, nel
corso di un incontro informale in-tervenuto a settembre, invitiamo icolleghi a tenersi costantementeaggiornati attraverso il Portale deiGiovani Medici ed a sostenere leproposte del Segretariato.
Stop al duplice inquadramento
previdenziale degli specializzandi! di Marco Mafrici, Gianluca Albanese, Francesco Macrì
La Medicina nel nostro Paese è sempre più rosa: in Italia 1 medico su 3 è don-
na (ma soltanto 1 su 10 riveste incarichi di primariato) e, a giudicare dalle
iscrizioni alle Facoltà di Medicina, a breve il numero di donne medico supe-
rerà quello dei colleghi maschi. Inoltre, già da anni le donne rappresentano la
maggioranza del personale impiegato nel Servizio Sanitario Nazionale (circa il
64% nel 2009). Ci è sembrato quindi doveroso ritagliare uno spazio nella no-
stra Rivista da dedicare alle giovani donne medico e abbiamo deciso di inaugu-
rarlo trattando di maternità. Se conciliare lavoro e amiglia è difcile per tutte
le donne, lo è a maggior ragione per le donne medico: il problema principale è
costituito dalla carenza di tempo libero, in quanto il nostro mestiere (è inutile
negarlo) richiede, per essere svolto al meglio, massima dedizione e incuranza
degli orari. A un certo punto della carriera, poi, le donne medico si trovano a
doversi districare tra la vocazione per la Medicina e la naturale predisposizione
ad avere fgli, in un contesto sociale in cui la precarietà avanza anche nel nostrocampo, rendendo il tutto an-
cora più difcile. D’altra parte
l’articolo 37 della Costituzione
recita: “La donna lavoratrice
ha gli stessi diritti e, a parità
di lavoro, le stesse retribuzioni
che spettano al lavoratore. Le
condizioni di lavoro devono con-
sentire l’adempimento della sua
essenziale unzione amiliare e
assicurare alla madre e al bam-
bino una speciale adeguata pro-
tezione.”A partire dal 1971 (anno
della Legge 1204, primo testo
unico sulla maternità) la legisla-
zione italiana si è adoperata moltissimo per tutelare e migliorare la condizione lavorativa delle madri, producendo una mole di documenti piuttosto corposa,
dal momento che, pur partendo da una base comune di normative valide per
tutte le donne, per i medici alcune norme sono pensate ad hoc, a seconda che si
tratti di lavoratrici dipendenti (nel pubblico o nel privato), medici di medicina
generale, medici di continuità assistenziale, pediatri di libera scelta e così via.
Come punto di rierimento in materia ci viene in soccorso la guida “Lavoratrice
Madre Medico”a cura di Eolo Giovanni Parodi e Marco Perelli Ercolini, che
da anni l’ENPAM mette gratuitamente a disposizione sotto orma di CD-Rom
per i medici che ne acciano richiesta. Il materiale è anche consultabile online a
questo indirizzo: http://www.enpam.it/wp-content/repository/universaliamul-
timediale/LMM/indice.htm Nel testo, che viene continuamente aggiornato,
vengono trattati tutti gli aspetti dell’attuale normativa sulla madre lavoratrice
(dal trattamento economico ai congedi, dall’allattamento alle agevolazioni per
fgli disabili, dalle adozioni alla previdenza) e sono inclusi una raccolta di tutte
le leggi, un utile glossario e una ricca modulistica.
Medicina in rosa
LAVORATRICEMADRE MEDICO
di Maria Elisa Di Cicco
Il SIGM presenta una Proposta di Legge in Parlamento
Le dottoresse che ossero interessate a ricevere gratuitamente a casa il CD-
Rom di “Lavoratrice Madre Medico”possono arne richiesta alla Direzione
generale dell’ENPAM (Tel: 0648294226/242/346 - Fax: 06 48294345
Email: [email protected]) o al proprio Ordine Provinciale.
5/12/2018 rivista giovani medici n.4 anno 2011 - slidepdf.com
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La razionalizzazione ela sistematizzazionehanno rappresentatoil lo conduttore del-
le più recenti riforme del sistemaformativo universitario.
Per proseguire sulla stessa linea,il MIUR ha recentemente ri-chiesto al Consiglio Universita-rio Nazionale (CUN) un lavorodi analisi, classicazione e siste-matizzazione su base nazionaledei dottorati di ricerca. Un simi-le lavoro, infatti, potrebbe averegrande utilità nel contrastareun’eccessiva frammentazionedei corsi e dispersione delle lorodenominazioni, favorendo unamaggiore corrispondenza conle denominazioni dei dottoratistranieri.In realtà, già dopo una prima
ricognizione sui dottorati of-ferti dalle Università Italiane,il CUN ha evidenziato comemolte di esse abbiano già com-piuto in autonomia un lavorodi razionalizzazione degli stessi,istituendo un numero limitatodi “scuole di dottorato” di tipoeminentemente disciplinare.Accanto a queste, inoltre, sonostate istituite un minor numerodi scuole o corsi di natura o te-
matica interdisciplinare più col-legati alle specicità di ricercadell’Ateneo o alle collaborazioniinternazionali.L’analisi del CUN è proseguitaconfrontando i dottorati offerti
dalle principali Università Ita-liane e straniere e ha prodottoun elenco di denominazioni,la cui parte relativa all’ambitosanitario viene riportata nellatabella*.Nello stesso documento il CUNha ritenuto però opportunosegnalare alcuni aspetti che in-vitano alla cautela nell’imple-mentazione di una rigida clas-sicazione. Agli Atenei, infatti,devono essere garantiti marginidi essibilità, in presenza di so-lide motivazioni, per far emer-gere le iniziative più innovative
e non imporre strutture rigide inun ambito cruciale come quellodella formazione dei giovani allaricerca.Non si dovrebbero, ad esempio,porre vincoli denominativi adottorati congiunti tra Univer-sità di più Paesi o a dottoratiinterdisciplinari ad alto impattoinnovativo che rappresentanouno degli obiettivi dei program-mi quadro dell’Unione Europea.
La stessa essibilità è necessariapoi per poter fruire al meglio deiprogrammi regionali di ricerca einnovazione tecnologica o per idottorati in collaborazione conle imprese (dottorati “indu-
striali”), che possono rappre-sentare un’offerta di posizionilavorative interessanti per i dot-tori di ricerca e una fonte di ri-sorse nanziarie importanti perla ricerca universitaria. Non bi-sogna dimenticare, inne, che laessibilità risulta fondamentaleanche per seguire l’evoluzio-ne della ricerca, che è semprepiù rapida di quella normativae richiede alle Università unapronta risposta per poter esserecompetitive a livello internazio-nale. Questo cambio di nomen-clatura dei dottorati si afanca
ad altre novità in cantiere cheverranno meglio denite in unfuturo decreto attuativo, qualila riduzione del tetto dei dotto-rati senza borsa rispetto a quel-li con borsa e la possibilità difrequenza congiunta scuola dispecializzazione di area sani-taria – dottorato di ricerca perun anno con conseguente ridu-zione del corso di dottorato adue anni.
Il CUN propone:razionalizzare e sistematizzare di Andrea Ziglio
Dottorati di ricerca
di Maria Elisa Di Cicco
Sulla via del ritorno da un Congresso di ambito pediatrico, mi sono tro-
vata a chiacchierare delle aspettative dei giovani medici relativamente
ai Congressi scientifci. Per i giovani medici, in particolare per i medi-
ci specializzandi, ogni Congresso rappresenta un evento importante,
un’occasione per aggiornarsi, incontrarsi e conrontarsi, ma anche per
cominciare a muovere i primi passi nella Ricerca. Eppure, nonostante
questo, è atto noto che sempre meno giovani partecipano ai Convegni
delle Società scientifche.
Per i giovani medici il principale deterrente è costituito dal attore econo-
mico (costi elevati per iscrizione, viaggio, vitto e alloggio), sebbene già da
tempo le Società stiano cercando di venire loro incontro proponendo costi
di iscrizione ridotti. La Società Italiana di Medicina Perinatale, in occa-
sione del suo XIV Congresso nazionale (Firenze 2011), ha addirittura
pensato ad un “Pacchetto Low Cost”dedicato a specializzandi, studenti e
dottorandi. Un esempio che le altre Società dovrebbero quindi senz’altroimitare. Ai giovani medici vengono riservati solitamente la sessione po-
ster e le comunicazioni orali relative ai lavori più interessanti, attività che
costituiscono uno stimolo per imparare da un lato la progettazione e lo
svolgimento di una ricerca scientifca, dall’altro la presentazione dei dati
ottenuti. Si tratta quindi di elementi irrinunciabili, ma spesso si assiste
a sessioni poster deserte (di uditori e, talora, persino di presentatori
o moderatori!) oppure organizzate contemporaneamente ai pranzi di
lavoro. Persino lo spazio per l’afssione dei poster viene a volte rica-
vato in angoli poco visitati della sede congressuale.
Maggiori attenzioni sono riservate alle comunicazioni orali, nono-
stante l’apposita sessione venga spesso inserita al termine dei lavori
ufciali o a ridosso delle pause. A questo proposito, ciò che andreb-
be incrementato e protetto è lo spazio da dedicare alla discussione,
dal momento che i relatori molto spesso superano i tempi previsti,
risicando le domande dell’auditorio verso gli esperti, occasione irri-
petibile di crescita. Ancor più auspicabile sarebbe stimolare una reale
rivoluzione generazionale garantendo la partecipazione diretta dei
giovani medici ra i relatori, al fne di avorire la partecipazione attiva
alla vita societaria e scientifca.
Il mio volo pindarico fnisce qui e, in attesa di qualche novità, il mes-saggio fnale vuole essere il seguente: viva i Congressi (magari con
più giovani protagonisti), perché se è vero che sui libri è scritto tutto
(quante volte ce l’avranno detto?) è anche vero ciò che diceva Mark
Twain… “Attento a leggere libri di medicina… potresti morire per
un errore di stampa!”.
Giovani e congressi: quali aspettative?
Allergologia ed immunologia clinica
Anatomia patologica
Anatomia umana e morfologia applicata
Anestesia e rianimazione e terapia intensiva
Chirurgia cardio-toraco vascolare
Chirurgia generale
Chirurgia maxillo-facciale
Chirurgia pediatrica
Chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica
Dermatologia
Ematologia
Endocrinologia, diabetologia,
andrologia e metabolismoFarmacologia
Fisiologia
Gastroenterologia
Genetica medica
Geriatria
Ginecologia ed ostetricia
Immunologia
Istologia ed Embriologia Medica
Malattie dell’apparato cardiovascolare
Malattie dell’apparato respiratorio
Malattie infettive e tropicali
Medicina dello sport
Medicina sica e riabilitazione
Medicina interna
Medicina legale
Medicina molecolare
Medicina nucleareMicrobiologia
Microbiologia e virologia
Nefrologia
Neurochirurgia
Neurologia
Neuropsichiatria infantile
Neuroscienze
Oftalmologia
Oncologia cellulare e molecolare
Oncologia clinica
Ortopedia e traumatologia
Otorinolaringoiatria e audiologia
Patologia clinica
Pediatria
Psichiatria
Psicologia clinica
RadiodiagnosticaReumatologia
Sanità pubblica
Scienza dell’alimentazione e nutrizione umana
Tossicologia medica
Urologia
Immunopathology and allergy
Pathology
Anatomy
Anesthesiology
Cardio-thoraco vascular surgery
Surgery
Maxillo-facial surgery
Pediatric surgery
Plastic and reconstructive surgery
Dermatology
Haematology
Endocrinology, diabetology,
andrology and metabolismPharmacology
Physiology
Gastroenterology
Medical genetics
Geriatrics
Obstetrics, Gynaecology and reproduction
Immunology
Histology
Cardiology
Respiratory medicine
Infectious Diseases
Sport medicine
Rehabilitation
Internal medicine
Forensic medicine
Molecular medicine
Nuclear medicineMicrobiology
Microbiology and virology
Nephrology
Neurosurgery
Neurology
Child development neuropsychiatry
Neurosciences
Oftalmology
Cellular and molecular oncology
Clinical oncology
Orthopedics and traumatology
Otology, laryngology and audiology
Laboratory medicine
Pediatrics
Psychiatry
Clinical psychology
Diagnostic imagingRheumatology
Public Health
Nutrition science
Medical toxicology
Urology
*Tabella. Elenco dottorati di ricerca di ambito sanitario:denominazioni proposte in Italia e corrispondenza internazionale.
5/12/2018 rivista giovani medici n.4 anno 2011 - slidepdf.com
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anno 1 n° 4 Set – Ott 2011 1
PisaSede Locale di Pisariunione del Direttivo
di Alessandro Orsini e Maria Elisa Di Cicco
Il 18 luglio 2011 si è riunito il Con-siglio Direttivo della Sede Localedi Pisa, in presenza di una rappre-sentanza dei medici specializzandidell’Ateneo Pisano. All’ordine delgiorno numerosi temi caldi, a co-minciare dall’annunciata Riformadel percorso formativo del giovane medico: dalla discussione èemerso un sostanziale parere favorevole in merito alla laureaabilitante e alla riduzione della durata dei corsi di Specializza-zione, mentre sono state espresse numerose perplessità in meritoalla gura dello “strutturando”.Tra le altre problematiche di interesse, è stato segnalato che in al-cuni Atenei, e tra questi quello Pisano, il contratto di formazione
viene rilasciato al titolare soltanto al momento della sottoscri-zione del contratto relativo all’anno successivo. Ciò crea proble-mi non indifferenti per coloro che necessitano di una copia car-tacea per poter, ad esempio, inoltrare richiesta di nanziamentoo prestito. Inoltre, il contratto di formazione spesso non vieneaccettato quale garanzia sufciente per accedere ai nanziamen-ti o ai mutui bancari.Sono stati richiesti anche chiarimenti per quanto riguarda ilmancato adeguamento triennale della retribuzione degli spe-cializzandi al tasso di inazione ed è stato suggerito di “istitu-
Comunicaci le novità della tua sede: [email protected]
L’Assessore alla Sa-nità della RegioneLombardia, Dott.Luciano Brescia-
ni, ci ha accolto nel suo ufciodell’”Ogiva”, come sempre sor-
ridente, per fare il punto in me-rito alla piattaforma program-matica messa in campo dallaRegione Lombardia a sostegnodella condizione dei giovani me-dici lombardi.
Assessore, cosa pensa dell’ipo-
tesi di contrattualizzare gli spe-
cializzandi negli ultimi due anni
di corso?
R. Si tratta di uno snodo crucialeafnché anche in Italia, al pari dialtri Paesi esteri (dove anche ioho avuto la fortuna di formar-
mi), gli specializzandi ricevanouna formazione totale ed il piùpratica possibile, specie per quellespecialità che necessitano di unaoperatività ed esperienza manua-le come le chirurgie. È chiaro cheil tutto debba avvenire con i piùopportuni crismi di regolarità econtrollo. In una simile macchi-na operativa sarebbero da scon-giurare situazioni in cui gli stessispecializzandi divengano “strut-turandi” privi di tutoraggio.
Un’altra ipotesi innovativa e stret-
tamente collegata alla precedente
è quella di dare sempre più oppor-
tunità a terzi (per lo più privati) di
poter investire sulla formazione dei
futuri specialisti assumendosene il
carico economico. Qual è la sua
posizione a tal proposito?
R. Tali iniziative ovviamente sa-rebbero sinergiche a quelle già inatto ed in essere tramite i cano-nici canali istituzionalizzati delleUniversità. Quindi, non si trat-terebbe di una contrapposizione
tra privati ed Università con ilrischio di sopraffazioni da par-te degli uni sull’altra, ma di unacollaborazione nella formazioneche sappia far fronte alle realiesigenze territoriali, consideratala scarsità di risorse economichea volte spendibili dalle Universitàstesse. Quanto detto rappresente-rebbe i presupposti per assicura-re nel medio termine il turnoverdei professionisti e la continuitàdell’erogazione dei servizi specia-listici territoriali ed ospedalieri.L’idea, da porre all’attenzionedegli organi preposti (MIUR
in primis) sarebbe quella di unasperimentazione di simili ipotesiin pochi centri monitorabili dellaRegione Lombardia e/o eventual-mente di altre regioni virtuose.
Qual è l’attuale situazione la-
vorativa per i giovani medici in
Lombardia?
R. La Regione ha già preso im-pegni in merito all’incrementodi contratti a tempo indetermi-nato, tramite nuove assunzio-ni e conversione degli attualicontratti a tempo determinato.È fondamentale, afnché vi siauna ripresa economica globale,che i giovani possano investi-re sul proprio futuro senza lospettro del precariato. Se si vuolmetter su famiglia si ha bisogno
di certezze e solide basi.
E riguardo la tutela dei medici
donna con contratti di lavoro pre-
cari, in caso di gravidanza?
R. Sono al vaglio una serie di ideeproprio per la tutela “socio-biolo-gica” della donna medico.
Nel ringraziare l’Assessore perla disponibilità, le Sedi SIGMLombarde ribadiscono che con-tinueranno nella loro opera dimonitoraggio sulle iniziative incantiere.
A confronto con i verticidella Sanità Lombarda di Luigi Gianturco e Martino Massimiliano Trapani
dalle Sedi...
Il Portale Italiano dei Giovani Medici (www.giovanemedico.it), oltre a rappresentare mezzo di comunicazione sul web del Seg retariato Italiano Giovani
Medici (SIGM), è uno strumento a suppor to dei giovani medici che si aacciano alla proessione medica. Il Portale ha superato la soglia degli 8200
utenti registrati, dato eclatante che esprime il gradimento della categoria nei conronti dei contenuti proposti dal SIGM, se si considera che è stato
lanciato nel maggio 2010, in occasione di una c onerenza stampa di presentazione pr esso il Ministero della Salute.
La registrazione al Portale è g ratuita ed include un servizio di Ne wsletter, attraverso il quale vengono veicolati agli utenti registrati i c ontenuti curati
dal SIGM, ovvero una sintesi tra una comunicazione convenzionale ed i consigli pratici, rutto delle esperienze maturate sul campo dai responsabili
del Segretariato Italiano Giovani Medici. Attraverso il Portale il SIGM ore servizi in termini di ormazione, occasioni di lavoro e perezionamentoin Italia ed all’Estero, di accesso alla ricerca scientifca, senza mancare di curare una corretta inormazione sugli aspetti tecnico-legislativi e di intervenire attivamente e criticamente sulle Politiche
sanitarie, proessionali e previdenziali.
Il Portale è strutturato in sezioni tematiche. All’interno di esso è possibile accedere alle pagine delle Sedi Locali e Provinciali in cui si articola il SIGM sul territorio nazionale, oltre che al Forum dei
Giovani Medici, piattaorma virtuale di conronto per la categoria, ed a “Capsula Eburnea”, la rivista scientifca sul web di rierimento per i g iovani medici ricercatori.
Le aziende e le società interes sate a pubblicizzare i loro prodotti sul Portale, attraverso un link o un banner dedicato, possono inviare una E-mail a [email protected]
In breve...
Successo del Portale Italiano Giovani Medici
Intervista al Dott. Luciano Bresciani, Assessore
Regionale Salute
zionalizzare” (o comunque di tutelare) la gura dell’aspirantespecializzando. Oltre a ciò, durante la riunione è stato deciso diinoltrare una richiesta ufciale per un incontro da organizzaretra i rappresentanti della Sede ed i vertici dell’Ordine dei Medicidi Pisa e della Facoltà di Medicina.Inne, è stata vagliata la strategia di promozione delle attivitàdella Sede, in particolare mediante il potenziamento della distri-buzione della Rivista, della pagina Facebook e dello spazio websul Portale dei Giovani Medici. I colleghi interessati a collaborare
o a prendere contatti con la Sede pisana del SIGM possono scri-vere una E-mail a [email protected].
5/12/2018 rivista giovani medici n.4 anno 2011 - slidepdf.com
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Il 18 luglio 2011, pressol’Aula Grande Nord delPoliclinico Federico II,si è tenuta l’assemblea di
presentazione del nuovo diret-tivo della Sede SIGM NapoliFederico II, che ha registrato
una signicativa afuenza di neo-specializzandi e di giovani medi-ci, accorsi numerosi in rispostaall’invito loro rivolto dai rappre-sentanti del SIGM.Dopo l’apertura dei lavori, af-data al collega Carlo Manzi, VicePresidente Nazionale del SIGM,il quale ha presentato l’associa-zione e descritto brevemente iprincipali ambiti ed attività neiquali il Segretariato è da tempoimpegnato a livello nazionale, laparola è passata a Giovanni Ce-rullo, neoeletto Incaricato Localedella Sede. Questi, durante il suo
intervento, ha illustrato gli obiet-tivi e le principali iniziative allequali la Commissione Locale la-vorerà a partire dall’autunno, edha presentato tutti i componentidel direttivo. Il collega AngeloGioffredi ha successivamente il-
lustrato nel dettaglio alcuni deiprogetti che la Sede SIGM Napo-li Federico II intende realizzarenel breve periodo, ovvero l’orga-nizzazione di seminari di aggior-namento professionale e l’offerta
di servizi dedicati ai giovani me-dici ad opera di un pool di con-sulenti che assistano gli iscrittiall’associazione. Nel particolare,nel primo caso saranno coinvoltiprofessionisti qualicati che af-
fronteranno le problematiche piùcomuni alla pratica medicina, inmodo da implementare il tradi-zionale percorso formativo deglispecializzandi; nel secondo caso,gli esperti assisteranno lo spe-
cializzando ed il giovane medicoin caso di problemi burocratici-amministrativi, legali, scali, ecc.È stato altresì affrontato il temadella Previdenza, facendo riferi-mento alla normativa vigente edai principali Enti Previdenziali diriferimento per i giovani medicied illustrando i concetti di ricon-giunzione, totalizzazione e riscat-to degli anni di laurea.A tal proposito la Sede SIGMNapoli Federico II ha annunciatodi avere in programma l’organiz-zazione di un incontro tematicocon il supporto di rappresentantidell’INPS e dell’ENPAM al nedi fornire consigli pratici e in-formazioni su un argomento dasempre fonte di incertezza, dubbie preoccupazioni. Inne, dopo ilsaluto del responsabile della SedeSIGM di Caserta, Dott. Alfredo
Matano, il Segretario Locale del-la Sede SIGM Napoli FedericoII ha dato avvio alla campagnad’iscrizione all’associazione, che,con più di settanta iscrizioni ef-fettuate, si è aperta sotto i miglio-ri auspici.
Napoli Federico II: il nuovo corsodella Sede Locale SIGM di Agostino Buonauro
dalle Sedi...
Finanziamentiper giovani medici
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Senza alcuna documentazione di reddito,servizio diretto di approvazione ed erogazione a curadi Club Medici in max 48 ore dalla rma del contratto.
Presentando la semplice iscrizione all’Ordine e al Club Medici,si accede ad una linea di credito specialein escusiva per i giovani medici.
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anno 1 n° 4 Set – Ott 2011 1
Suscita sempre maggio-re interesse, e talvoltaun comprensibile statod’ansia, parlare di re-
sponsabilità professionale delmedico in formazione speciali-stica. Trattasi, infatti, di temaalquanto controverso, rispettoal quale non c’è sufciente infor-
mazione, anche perché manca-no indicazioni chiare e fruibili.D’altra parte, capita sempre piùspesso di leggere di sentenze incui siano coinvolti dei medicispecializzandi.Ed in questi casi i giudici, as-sumendo un atteggiamento ga-rantista verso il paziente, nonsembrano fare particolari scontiverso quei giovani medici che sitrovano esposti al rischio di es-sere chiamati in sede penale, sep-pur nell’esigenza e nella contin-genza di “imparare” a saper fare.Alla ricerca di risposte attendibi-
li per orientare gli specializzan-di, la Sede SIGM “Sant’Andrea- La Sapienza” di Roma ha or-ganizzato un seminario di ap-profondimento sul tema, che siè rivelato utile nel chiarire alcuni
punti nodali, grazie al contribu-to del Prof. Natale Di Luca e del-la Prof.ssa Paola Frati, Docentidi Medicina Legale ed autori diun recente lavoro sull’argomen-to*, oltre che del Prof. VincenzoZiparo, Preside della Facoltà, edel Prof. Stefano Ferracuti, Psi-chiatra Forense.
Preliminarmente, giova ricorda-re come ciascun medico abilitato,e quindi anche lo specializzando,abbia piena responsabilità pena-le di ogni atto medico, valutatosecondo parametri di imperizia,imprudenza, negligenza e rispet-to delle normative.Il D.Lgs n. 368 del 1999 e smi,nell’introdurre il nuovo con-tratto di formazione, tenta didenire i diritti ed i doveri dellospecializzando alla luce delle di-rettive europee. L’interpretazio-ne del concetto dell’autonomiavincolata, introdotto dall’art 38,
è il nucleo essenziale della pro-blematica della responsabilitàdel medico in formazione spe-cialistica, infatti, la formazione«implica la partecipazione guida-
ta alla totalità delle attività medi-
che dell’unità operativa presso la
quale è assegnato dal Consiglio
della scuola, nonché la graduale
assunzione di compiti assistenzia-
li e l’esecuzione di interventi con
autonomia vincolata alle direttive
ricevute dal tutore, di intesa con
la direzione sanitaria e con i diri-
genti responsabili delle strutture
delle aziende sanitarie presso cui si svolge la formazione. In nessun
caso l’attività del medico in for-
mazione specialistica è sostitutiva
del personale di ruolo». Per inci-so, si evidenzia una chiamata incausa per culpa in eligendo e/o invigilando dei vertici aziendali edei responsabili delle unità ope-rative a seguito dello scorretto“impiego” degli specializzandi.Al pari, dallo studio della giu-risprudenza più recente emergecome, secondo i Supremi Giu-dici, l’autonomia riconosciutadalla legge, sia pur vincolata,
non può che ricondurre allospecializzando le attività da luicompiute: se lo specializzandonon è (o non si ritiene) in gradodi compierle, deve riutarne losvolgimento, perché diversamen-
te se ne assumerebbe la respon-sabilità. La fattispecie congu-rerebbe un reato di colpa “perassunzione”, come sancito dallaCassazione Penale nella sentenzan. 6215/2010, ravvisabile in chicagiona un evento dannoso, es-sendosi assunto un compito chenon è in grado di svolgere. Tut-to ciò va ovviamente valutato inconformità con la gradualità diassunzione di responsabilità chela normativa prevede, secondo
cui il livello di perizia e diligenzarichiesto da un medico all’iniziodella specializzazione è diversoda quello di chi è alla ne delpercorso formativo. Lo specia-lizzando, in ogni caso, dovrebbedissociarsi per iscritto in cartellaladdove non dovesse condividerela condotta intrapresa dal tutor(strutturato o universitario),altrimenti se ne assumerebbeanche lui la responsabilità. Pe-raltro, nella medesima sentenzala Corte di Cassazione ribadisceche il medico specializzando nonè presente nella struttura per la
sola formazione professionale:non può essere considerato unmero esecutore d’ordini del tuto-re anche se non gode neppure diuna reale autonomia. Al contra-rio non versa in colpa, neppureper assunzione o per inosservan-za di legge, il professionista, equindi pure il medico specializ-zando che per imperizia cagionil’evento, quando, ancorché privodelle necessarie competenze e ca-pacità, si assume in condizioni diurgenza indifferibile un compitoriservato a personale qualicato.Altro punto di interesse è quello
del ruolo del tutor nel percorsoformativo dello specializzan-do, gura che per molti colle-ghi rimane una chimera. L’art38 del D.Lgs 368/99 disciplinache “Ogni attività formativa e
assistenziale dei medici in for-
mazione specialistica si svolge
sotto la guida di tutori, designati
annualmente dal consiglio del-
la scuola sulla base di requisiti
di elevata qualicazione scien-
tica, di adeguato curriculum
professionale, di documentata
capacità didattico-formativa”,
denendo il rapporto numerico di
“un tutore per un numero di spe-
cializzandi variabile a seconda
delle caratteristiche delle diverse
specializzazioni, e comunque nonsuperiore a tre, afnché maturino
un’esperienza clinica e chirurgica
che consenta loro di acquisire re-
ali capacità operative”.In teoria, dunque, il tutor è coluiche guida il medico in formazio-ne specialistica nella gradualeassunzione dei compiti assisten-ziali, riconoscendogli un margi-ne di autonomia in funzione della
capacità professionale progres-
sivamente acquisita, comunquelimitata dalle direttive impartite.Inoltre il tutor, secondo la Sen-tenza n. 6215 del 10/12/2009
della Corte Cassazione (Sez. 4),deve controllarne le attività pur
autonomamente svolte, deve ve-
ricare i risultati e consentirgli,
quindi, di apprendere quanto la
formazione è idonea a fornirgli
per il futuro svolgimento in au-
tonomia della professione spe-
cializzata. In altre parole, se da un lato èlecito per lo specializzando pre-tendere la guida competente ecostante del tutor, dall’altro èpoco prudente sentirsi garantitiper il solo fatto di esercitare laprofessione sotto un “regime di
tutoraggio”.Solo un atteggiamento attivo econsapevole della responsabi-lità può ridurre i rischi, tantoper il discente che per la salutedel paziente.
La Responsabilità Professionale delMedico in formazione specialistica di Livio Picchetto e Paola Simonelli
La sede SIGM “S. Andrea- La Sapienza” ha organizzatoun seminario sul tema
*La responsabilità penale degli specializzandi e dei tutor, Riv. It. Med. Leg., 4–5/2010, 617
5/12/2018 rivista giovani medici n.4 anno 2011 - slidepdf.com
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Presidente, la parola
“giovane” è sempre più
sinonimo di “precaria-
to”. La professione me-
dica non è esente da tale assioma.
Quale ruolo potrebbe esercitare
l’Istituzione Ordinistica per soste-
nere e migliorare la condizione del
giovane medico?
R. La professione medica viveoggi un periodo di profondo disa-gio, nonostante abbia contribuitoin maniera determinante a porta-re il nostro Paese a livelli di tuteladella salute che, per quantità equalità, molti paesi ci invidiano. E’del tutto evidente che in tale con-testo sono proprio i giovani colle-ghi a pagare il prezzo più alto. Ilproblema vero non è il precariato,che, se limitato nel tempo, può an-
cora rientrare nella siologia delsistema. Quello che contestiamoda anni è tanto lo sfruttamentoche molti giovani sono costretti asubire, essendo remunerati in ma-niera indecorosa, quanto lo statodi costante “precarizzazione”.
L’Ordine di Roma, che mi onorodi presiedere, è impegnato da anniin una dura battaglia politica intal senso, concretizzatasi anchecon due importanti manifestazio-ni pubbliche tenutesi la prima in
Campidoglio – Sala degli Arazzi – sul tema “Mercato del lavoromedico: occupazione, disoccu-pazione, precarietà” e la secondanella sede dell’Ordine, dal titolodi “Codice rosso per la sanità delLazio”. Non abbiamo intenzionedi demordere e continueremo, inogni caso, a tallonare i vertici re-gionali afnché venga mantenutala promessa elettorale di risolvereil problema del precariato. Occor-rerà inoltre operare realmente perpremiare, sempre e comunque, ilmerito dismettendo la politica de-gli annunci esclusivi.
L’Ordine da lei presieduto è stato
tra i primi in Italia ad istituire al
proprio interno la Commissione
Giovani Medici: cosa rappresenta
e quali nalità si pregge? Quali
servizi offre ai neo-iscritti?
R. Sia le azioni politiche intra-prese negli anni che i servizi resi,hanno avuto nella CommissioneGiovani Medici un punto di ri-ferimento fondamentale. Nessu-no dei giovani laureati dovrebbevivere in eterno nell’incertezza.Occorre una seria programma-zione dei fabbisogni lavorativi,contestualmente a quella della
formazione post laurea. Inoltre,dovremo fare in modo che i me-dici specializzati o formati allamedicina generale siano messi incondizione di unire al “sapere” il“saper fare”. L’Ordine di Roma,oltre i numerosi servizi che mette
a disposizione dei neo iscritti (le-gale, previdenziale, assicurativo,consulenza per l’apertura di stu-di medici/odontoiatrici, E.C.M.,ecc.) è stato il primo in Italia adavere stabilito una quota di iscri-zione di pertinenza dell’Ordineridotta del 50% per i giovani sinoa 3 anni dalla laurea, oltre ad averistituito un fondo di riserva per
tutti coloro che, indipendente-mente dall’età, avessero difcoltàeconomiche tali da non potersiiscrivere. L’obiettivo che abbiamoperseguito, emulato subito da al-tri Ordini, consente di implemen-tare la cultura della solidarietà tra
i colleghi. Abbiamo promosso direcente una ricerca sulla condizio-ne medica giovanile attraverso unquestionario ponderato, inviatoalla fascia anagraca fra i 25 e i45 anni, ricevendo in pochi giornioltre 1500 risposte che sono sta-te già elaborate. Le interessantinotizie ricevute, contestualizzatenell’attuale momento storico, ci
consentiranno di programmareazioni più appropriate e più ade-renti alla realtà. La medicina volge sempre più al
femminile. Una recente indagine
condotta dall’Ordine Provinciale
A confronto con il Presidedella Provincia Ro
L’Intervista
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Giovani medici di basecon meno di tre anni di anzianità ordinistica
Giovani medici – altre specialzzazionigaranzie e tariffe in convenzione
Il SIGM intervista il Dott. Mario Falconi, presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri
della Provincia di Roma
di Agata Correnti, Violante Di Donato e Andrea Sansone
5/12/2018 rivista giovani medici n.4 anno 2011 - slidepdf.com
http://slidepdf.com/reader/full/rivista-giovani-medici-n4-anno-2011-55a359a7984c3 15/16
anno 1 n° 4 Set – Ott 2011 1
senza distinzione alcuna. Certoè che aver appreso dall’indagine,da noi condotta, che le nostrecolleghe subiscono atti di violen-za in misura doppia rispetto allapopolazione femminile italiana ciha profondamente turbati e ulte-riormente spronati ad un costanteimpegno afnché ci siano real-mente pari opportunità anche perle nostre colleghe. Nelle prossime settimane si ter-
ranno le elezioni per il rinnovo del
Consiglio di tutti gli Ordini Pro-
vinciali: può farci un breve bilancio
dell’operato della compagine ordi-
nistica uscente e quali altri punti
saranno al centro della vostra azio-
ne in caso di riconferma?
R. Come sempre prima delle
elezioni ordinistiche, abbiamol’abitudine di presentare al mon-do medico, attraverso il nostroorgano di stampa, un bilancioconsuntivo delle cose fatte e pre-ventivo su quelle da fare. Siamorealisticamente orgogliosi dei ri-sultati raggiunti, che hanno avu-to spesso, tra l’altro, il merito diessere i primi in assoluto portati atermine nel nostro Paese.Il prossimo futuro, data la criticasituazione vissuta giornalmenteda molti colleghi, lo impegnere-mo a strutture denitivamenteil TRIBUNALE DEI DIRITTI
DEL MEDICO, che ufcializze-remo nella sua completa artico-lazione dopo la pausa estiva. Ilservizio sanitario sta sempre piùdiventando residuale, soprattuttoa causa di una politica che non di-mostra reali capacità di governodi fenomeni e sistemi complessi.A pagarne le conseguenze, intutti i sensi, anche di aggres-sioni verbali e siche da partedi cittadini esasperati, sono co-loro che operano “in trincea”,soprattutto medici, e tra questii più giovani con contratti di la-voro precari. Con il costituendo
tribunale dei diritti del medicometteremo in campo nuove epiù incisive strategie di sostegnoai nostri colleghi e soprattuttovericheremo i diritti che devo-no essere garantiti, se si voglio-
maturando, anche se ritengo chele donne medico, in numero pro-gressivamente crescente rispettoagli uomini, sapranno e dovran-
no conquistarsi i loro giusti spazisenza attendere le lente matura-zioni di noi “maschietti”. Non esi-ste la soluzione magica e l’unicache conosciamo è quella di ruoliapicali assegnati per MERITO,
di Roma ha documentato come
non esista una reale parità di ge-
nere nell’esercizio della professione
medica: cosa ritiene che si possa e
debba fare per garantire l’accessodelle donne ai ruoli apicali della di-
rigenza medica?
R. Occorre una profonda rivolu-zione culturale, che sta pian piano
no realmente medici motivati equalicati.
Inne, la domanda è d’obbligo:
quale spazio intendete destinare
alla presenza dei giovani all’interno
del Consiglio dell’Ordine?
R. Crediamo fermamente che igiovani colleghi e colleghe deb-bano sempre più esercitare unruolo attivo, di primo piano, an-che all’interno del Consiglio e diquesto saremo garanti.
Ci auguriamo peraltro, e ci impe-gneremo in tal senso, che questopossa avvenire anche attraversoopportune modiche regolamen-tari degli organismi dirigenti dellaFederazione Nazionale degli Ordi-
ni, dell’Enpam e dell’Onaosi.L’incerto futuro con cui moltigiovani colleghi devono quotidia-namente misurarsi non può esserepiù delegato, nè tantomeno a co-loro che, purtroppo molto spesso,mettono in pratica un mero ed in-consistente paternalismo.
nte OMCeOma
Il S.I.G.M., oltre ad essere impegnato nello studio della complessa normati-
va previdenziale, cercando di elaborare proposte volte a contrastare la dram-
matica previsione di un incerto uturo previdenziale per le giovani generazio-
ni di medici, ha avviato una campagna di sensibilizzazione della categoria
alla tematica previdenziale. A tal proposito ha prodotto, col Patrocinio del
Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il Manuale “Giovani Medici
Previdenti: imparare a costruire il uturo pensionistico”, in distribuzione
gratuita sul territorio nazionale ai medici under 40 in allegato alla rivista
Club Medici News. Il manuale, in ormato tascabile, è stato ideato con la fnalità di rendere ruibile il complicato sistema previdenziale di rierimento
per i giovani medici, consentendo al lettore di reperire tutte le inormazioni di
base per costruirsi per tempo il proprio proflo previdenziale.
Giovani Medici Previdenti
Un Manuale per
imparare a costruireil futuro pensionistico
Il dott. Mario Falconi, presidente dell’OMCeO della Provincia di Roma
www.giovanemedico.it
5/12/2018 rivista giovani medici n.4 anno 2011 - slidepdf.com
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