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L'assessore all'urbanistica, Luigi Tuccio, non ha sopportato lo sberleffo di Benigni a Berlusconi, e lo ha inchiodato alla gogna maledetta, squalificandolo come “ebreo e comunista”. La coppia più lercia del mondo. Poi, tornato in sé, ha fatto le sue scuse. Dovrebbe porgerle al padre, uomo di grande sapienza giuridica e di grande eleganza. Purtroppo nel nostro caso, il sangue è acqua.

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L'assessore all'urbanistica, Luigi Tuccio, nonha sopportato lo sberleffo di Benigni aBerlusconi, e lo ha inchiodato alla gognamaledetta, squalificandolo come “ebreo ecomunista”. La coppia più lercia del mondo.Poi, tornato in sé, ha fatto le sue scuse.Dovrebbe porgerle al padre, uomo di grandesapienza giuridica e di grande eleganza.Purtroppo nel nostro caso, il sangue è acqua.

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DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 02

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DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 03

TRADIZIONE E INNOVAZIONE

DOVE OSANO LE DONNEVENTO ROSA! Nella Valle del Grecale spirano raffiche di cambiamento. La scommessa di quattro giovani laureate

Da sinistra , sala degustazione a Palizzi MarinaVittoria Versace (laureata in farmacia) Domenica Scordo (dottoressa in lingue)Nino Pichilli (fondatore dell’importante azienda vinicola)Antonia Scordo (dottoressa in economia del turismo) Angela Versace (architetto paesaggista)

Gli esperti vignaioli , Nino e Giovannino

LAVOCAZIONE DI UN TERRITORIO UNICO

Donne e vino, un binomio che ha ilsuo perché. Ne abbiamo avutoulteriore conferma visitando un’a-

zienda vinicola di Palizzi, gestita a sorpresada un gruppo tutto al femminile.Angela e Vittoria Versace, Domenica eAntonia Scordo, tutte laureate e libereprofessioniste, sono quattro giovani donneoriginarie di Africo che hanno fondato laSisters & Sisters, un’azienda agricola che hapreso in mano la gestione di una delle piùantiche e rinomate cantine locali, laVitinvincola Pichilli, il cui prodotto princi-pale, il Palizzi Rosso Prastico, si è recente-mente aggiudicato il premio “Top Hundred2010” che lo annovera tra i cento vinimigliori d’Italia, con grande orgoglio delfondatore Nino Pichilli. E sono proprio le ragazze ad accompa-gnarci in un pomeriggio di questo stranosoleggiato inverno, lungo i vigneti dellagrande proprietà vinicola. Lo scenario è diquelli perfetti: in mezzo alle montagne diPalizzi Superiore si apre un terrazzo natu-rale, che guarda dritto al mare, di cui,anche se è lontano, ti sembra quasi di sen-tire l’odore. E ovviamente la terra intornoè tutta coltivata a vite. Altro che California.Le ragazze ci spiegano i motivi che lehanno spinte a imbarcarsi in questa avven-tura, in questa sfida imprenditoriale cheoltre al promuovere il prodotto, vuole valo-rizzare il paesaggio. Angela, che è un po’ laleader del gruppo, ci racconta: “Visitandoil vigneto Pichilli per la prima volta, sonorimasta colpita dal paesaggio, dalla suaperfetta armonia tra cielo mare e terra, cheper un attimo mi ha distratto dall’uva,

facendomi perdere in un piacere estetico esensoriale che mi ha portato a dare a questiluoghi valenza culturale oltre che produttiva.Il vino è anche paesaggio. E’ storia e tradi-zione. Il vino è comunicazione. In un soloassaggio c’è l’intero racconto di un luogo edella sua gente, con le sue mille peculiarità.Sta poi a noi decifrarlo, leggendone i sento-ri.”Oltre che da questa grande passione, tutte equattro le ragazze sono unite dalla convin-zione che bisogna comunque tentare di farequalcosa di positivo per il nostro territorio.Come dice Vittoria: “Noi abbiamo la fortu-na di avere a disposizione dei luoghi perfet-ti, soprattutto a livello climatico, per questotipo di attività. Eppure, la nostra generazio-

ne non rischia, non si mette in gioco. Siamotroppo abituati a piangerci addosso, aspet-tando chissà quale aiuto dall’alto. Non deveessere più così. Questa terra è piena di risor-se. Dobbiamo essere noi a saperla coltivarenel modo giusto.”E’questo lo spirito che ci piace, è la capacitàdi scegliere di fare una cosa e di farla bene.Portandola fino in fondo. Che poi sianodelle donne calabresi a farla, ci piace ancoradi più. L’uva del vigneto si sa, assorbe tutto quelloche la circonda. Dal sole, al vento, ai profu-mi degli alberi da frutto, ai fiori di ginestra.Se sarà capace di assorbire anche l’energia diqueste quattro donne, qualcosa ci dice cheavremo ottime annate.

Lo splendido borgo di Palizzi e uno dei vigneti a terrazzo di Pichilli

VIOLA COSENTINO

Il grande vino di PalizziControcopertina

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Parlandorelax

Primo Piano

di...

NORDICI & SUDICI

Vi ho segnalato più volte i tagli diTrenitalia, che di fatto rendono diffici-le spostarsi da e per ogni posto. Ho

spesso trattato la questione della centrale a carboneprogettata dalla svizzera Repower. Tutte le settima-ne vi segnalo un problema che riguarda le vostrevite, oggi a esempio vi dico che hanno piantato ilprimo pilone per lo sfruttamento a fini energeticidel vento nella fascia ionica reggina. Poche e bravis-sime persone sono andate a manifestare per i treni,e altrettante poche ed encomiabili persone si sonopresentati davanti alla liquichimica di Saline. Chesolo loro viaggiano? Solo a loro da fastidio la pro-blematica ambientale relativa al carbone? La mag-gior parte di voi è rimasta seduta nell'elemento d'ar-redo sul quale vi colloco da sempre, telecomando inuna mano e mouse nell'altra. Nessuno di voi andràa informarsi sull'eolico, così non saprete mai cheperché il vento, da forza buona, si trasformi in ener-gia pulita occorre che il vecchio Eolo soffi per uncerto numero di giorni e con una certa forza. Sonoandato in parecchi convegni, l'ultimo a Maida qual-che tempo fa, per saperne di più e per poterlo spif-ferare a voi. Da noi Eolo non è implacabile, soffiain modo discontinuo e poche volte si arrabbia vera-mente. In poche parole da noi l'eolico non sarà maiproduttivo, in cambio ci darà dei mostri di metallobuoni a distruggere lo splendido paesaggio che lanatura ci ha donato, buoni anche per impedire ognigenere di attività nel raggio di un chilometro qua-dro. Questo penso sull'eolico, che certo non è van-gelo ma è quello che posso darvi. Cerco di darviogni settimana qualche elemento che secondo meabbia i caratteri dell'interesse generale. Voi conti-nuata a stare seduti lasciando che i treni si ferminoe le centrali si costruiscano. Fra un po' inizierannoanche a vedersi enormi ventilatori, che nemmenoboria vi faranno. Tra qualche tempo tra ionica e tir-renica si chiuderà la Limina, rischiate un isolamen-to quasi totale. Continuate a essere traditori e nonperché non ascoltate me, sarebbe roba da poco.Tradite voi stessi, i vostri bisogni, i vostri figli. Be,tenete stretto il telecomando che lunedì arrivaFiorello e voi siete veramente il più grande spetta-colo dopo il week end.

TRADITORI

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GIOACCHINO CRIACO

Si perché devono sempredistinguersi dagli altri.Vogliono stupire, e men-

tre universalmente tuttiamano le bionde, nel profon-do sud, terra di more meravi-gliose. I reggini preferiscono lerosse. Anzi, vogliono la rossa.E la rossa nell'immaginariocollettivo ha assunto le formee il nome di Ilda Boccassini, larossa appunto. E forse è unfatto sentimentale che nasce

da ricordi ancestrali ancora vivi. Pare che rossa fosse anche lafata di Reggio, la splendida Morgana che ancora oggi fa lemagie sulle acque dello Stretto. Per questo la si invoca, qualedolce e dura discendente, la Ilda milanese. A Reggio si vuoleuna magia, che trasformi l'incubo in sogno, che faccia salire lavia Marina fino allo Spirito Santo, perché alla bellezza esteriorecorrisponda quella interiore. Quanta enfasi uso, direte. Tanta,quanto enfatica è l'invocazione che sale dalla città. Reggio èdiventata un laboratorio, un termine di paragone per tutto ilpaese. Rappresenta il vizio atavico dell'Italia, il bisogno impel-lente del liberatore. In questo caso, il sogna della liberatrice. Laguerriera vichinga che farà strage dei cuori. L'Ulisse uccisor diproci. Solo che in questo caso i proci siamo noi e non ci sarannosuperstiti a festeggiar la vittoria, ma anime in pena a zonzo pergironi infernali. Perché Reggio è la città del chi è senza peccatoscagli la prima pietra, o alzi la mano chi ha fatto la puzzetta cheha appestato l'aria di tutti. Reggio è marcia, non nascondiamo-

ci. Lo è anche la provincia. LaCalabria. L'Italia. E non siinalberi nessuno. I Gigli nonesistono, allignano piuttostole ortiche, a ogni latitudine. Enon saranno dieci o diecimilaarresti a purificare l'aria. Nesaranno dieci o diecimilarosse a fare i miracoli. Le magie sono belle ma vivo-no nelle favole. Nella realtà gliincantesimi si trasformano inmiraggi e sono solo giochi di

prestigio. Le colpe, se ci sono, se si proveranno non sono di unGiglio. Siamo noi tutti ad avere colpa, noi sempre più orticheche gigli non lo siamo da gran tempo, che vediamo solo le gobbedegli altri. Il problema vero è una società immobile, uguale a se stessa dasecoli, che non muta e non vuol mutare. Che non trova dentrose stessa la forza e la coscienza per cambiare. Siamo rinchiusidentro le stesse caselle da tempo immemorabile, perché siamonati male e cresciuti peggio. Perché, molto semplicementesiamo una società colonizzata al cui vertice è stato messo sem-pre il peggio al quale ci siamo sempre adeguati e inchinati. Ilproblema non è di singole mele marce, ma quello di un interocesto andato a male. E se arriva Ilda finiremo tutti in discarica.Una società infetta, questo siamo, e non gonfiate i petti, nonindignatevi, il mondo di fuori non è migliore del nostro, ma ilmal comune è mezzo gaudio solo per gli sciocchi. Smettetela disognare le rosse che questa è terra di more.

La Fata MorganaI CALABRESI VOGLIONO LE ROSSE

Ilda Boccassini. Procuratore aggiunto presso il Tribunale di Milano. Oggi i calabresi la vorrebbero al posto di Pignatone

FERNANDO SAGADO

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la Riviera

DIAVOLO NERO

Con chi non sa tenere la testanello Stato diritto, con i nazisti diritorno che reclamano, e fortu-natamente non ottengono, lasoluzione finale per i detenuti,ogni richiamo alla civiltà giuridi-

ca è perfettamente inutile. Perfettamente inu-tile è anche ogni discussione seria con chi s’èposto fuori dal campo dell’umanità, che halasciato dietro di sé , nel museo delle cose sor-passate, l’arcolaio, la scure, la legge dell’oc-chio per occhio e dente per dente. Questapremessa è dedicata al Governatore, che alrecente Convegno del Museo della ‘ndran-gheta, per farsi bello e bellicoso, di fronte aldr. Pignatone e al dr. Di Landro -i quali saran-no certamente inorriditi- ha detto che figuri,come Santi Zappalà devono marcire in carce-re, e che, a salvaguardia della società, bisognagettare le chiavi della sua cella in mare.Santi Zappalà è stato condannato in primoappello a quattro anni di carcere, senza l’ag-gravante del concorso esterno in associazionemafiosa, e non all’ergastolo. La sola condizio-ne che potrebbe giustificare il lampo sangui-gno del lancio delle chiavi nell’azzurro mare.Verrà il processo di secondo grado.Ammettiamo -stiamo ammettendo l’impossi-bile- che la sentenza venga riformata in peg-gio, e che Santi Zappalà sia condannato -fac-ciamolo decidere al Governatore- a 20 anni digalera. Terzo grado, è il momento della Cassazione.La quale conferma. Santi Zappalà sconterà l’uno dopo l’altro glianni ai quali è stato condannato. Ma al vente-simo rintocco, non potrà lasciare il carcere. Lechiavi della cella sono nel fondo marino delmare azzurro. In quale luogo è certo solo ilGovernatore, che le ha lanciate. Per recupe-rarle dovrebbe trasformarsi in palombaro. Manon lo farà. Sarebbe fatica inutile. Dopovent’anni d’acqua e sott’acqua quelle chiavi sisono arrugginite. Non entrerebbero nella ser-ratura. Santi Zappalà non potrà uscire dalcarcere.

Chiavi in mare

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AMMENDOLIA - SCOPELLITI

Il buon Enzo ha mal di testa. È tutto ilgiorno che l'auto comunale da lui gui-data trasmette a palla l'Inno di

Mameli: “Fratelli d'Italia, l'Italia s'èdesta…”. La Calabria ancora no, ma fin-chè c'è vita…Un discreto numero di cauloniesi curiosiaffolla la rotonda che verrà inaugurataaddirittura dal Presidente della Regione,il ducetto Giuseppe Scopelliti. Che arri-va, rilascia al volo un'intervista e taglia ilnastro prima di spostarsi nella sala consi-gliare a ricevere il benvenuto del padro-ne di casa, il Sindaco IlarioAmmendolia, che non perde occasioneper sottolineare il ruolo storico di

Caulonia nelle rivendicazioni sociali.Cita la Repubblica Rossa il sindaco.Risponde citando il Fronte dellaGioventù il Governatore. Nel mezzo ilConsigliere provinciale Campisi che sistupisce della presenza di Scopelliti“nella tana del lupo” dopo che il lupoAmmendolia per tutta l'estate gli ha spa-rato contro.Parla a lungo il Presidente, un monologoad effetto ma privo di contenuti, come siaddice alla politica pubblicità del nuovomillennio. Dice che “la politica forniscerisposte importanti” ma lui di rispostenon ne fornisce. Né al SindacoAmmendolia che chiede lumi sui fondi

sottratti dalla Regione Calabria alComune di Caulonia né ai migranti pre-senti che, preoccupati di una possibileespulsione a causa delle leggi criminalidi questo Stato volute dagli amici diScopelliti, gli chiedono di prendere posi-zione. Pace fatta tra Scopelliti eAmmendolia? Meglio non confondere ildovere di ospitalità di un Sindaco abitua-to ad accogliere con una condivisionepolitica. Tra i due le distanze sono abis-sali. Come tra Ammendolia e il referen-te locale di Scopelliti, PierfrancescoCampisi. E tra pochi mesi, appena si sen-tirà odore di elezioni comunali, le ostilitàriprenderanno.

Pace fatta? Neanche per sognoGIOVANNI MAIOLO

Venerdì 2 dicembre.Il governatore Scopelliti ha incontrato

a Caulonia Ammendolia, sindacodella città e presidente del Comitato

dei sindaci della Locride

Il Ristorante Il Mulino, nasce agli inizi degli anni '90, all'inter-no di un antico mulino ad acqua, splendida struttura difine'800, finemente ristrutturata.Le sale possono accogliere circa 80 di ospiti, mentre la veran-da estiva ospita fino a 150, offrendo un'atmosfera accoglienteed elegante, perfettamente in linea con la cucina innovativadel mulino. La cucina, rivisita i piatti della tradizione mammolese, propo-nendoli in chiave contemporanea, combinando i sapori e gio-cando sui contrasti.Il panzerotto, la parmigiana, il medaglione ed il carpaccio,

sono solo alcuni degli antipasti a base di stocco, frutto dellarielaborazione di piatti tradizionali innovati e rinnovati per gliospiti del mulino.Coloro che apprezzano i vini potranno effettuare la scelta,consigliati da sommelier AIS, recandosi personalmente incantina, collocata come anche il priveè, nell'antica uscita del-l'acqua del mulino, e scegliere così tra oltre 150 etichette rap-presentative di tutte le regioni italiane, ma anche etichettestraniere, francesi e australiane.Cordialità e disponibilità si fondono con genuinità e freschez-za, l'attenzione per il cliente è massima cosi come per i cibi

che vengono cucinati.La pasta fresca fatta a mano è realizzata quotidianamente perconfezionare primi piatti deliziosi.Nei secondi torna il grande classico: lo stocco. Le cotture sono le piu disparate: dal delizioso stocco porcinie fagioli, alla portata piu classica: lo stocco gratinato, ma unpiatto che troverete in esclusiva al Mulino è la ventrella siaripiena che con olive e pomodorini.Grande attenzione e cura viene affidata alla scelta di dolciprelibati che come la delizia al limone, la torta al cioccolatocon le pere, la sette veli, la cheese cake, la torta cioccolato eamarene, il tortino caldo, sono gli elementi perfetti per finireil pasto.Grazie a Salvatore ed Andrea la Calabria è stata rappresen-tata a Torino per i festeggiamenti del 150° Anniversariodell'Unità d'Italia dove il Ristorante è stato abbinato alla figu-ra di Garibaldi, grande amante dello stocco. Non solo. Ancheuno dei più importanti caffè europei, il Caffè Pedrocchi diPadova, ha ospitato una degustazione dove sono state presen-tate, oltre allo stocco, delizie culinarie, come la ricotta affumi-cata di Mammola e il bergamotto, rappresentative del territo-rio calabrese.

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DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 06

La quinta edizione del Wedding Show, presentata da LinoValeri e organizzata dall’agenzia Ideeventi ,quest’anno siproporrà al suo pubblico in una nuova veste. L’evento

aprirà le porte a tutti i visitatori che saranno interessati a visio-nare gli spazi espositivi riguardanti il settore matrimonio sindalle ore 10.00 del mattino ed una serie di eventi e ospiti saran-no presenti. Si comincerà alle ore 11,00 con Silvia Lora Ronco,flower designer del marchio SILVIADEIFIORI presentatricedel medesimo programma su Sky che terrà un laboratorio crea-tivo al quale si potrà accedere previa registrazione. Alla stessa

ora ma presso lo spazio espositivo Lino Valeri saràricreato un piccolo salotto in cui lo stilista della casaDomo Adami, Mauro Adami, anch’egli volto di Sky edella trasmissione Cambio Vita, mi sposo, suggeriràpreziosi consigli a tutte le future sposine riguardo illoro abito, i vari accessori e tutto ciò che concerne laloro immagine nel loro giorno più bello, anche que-sto previa prenotazione. Si partirà nuovamente nel

pomeriggio, dalle ore 15,00 con i minieventi ricreatiall’interno dell’evento stesso, questi saranno visibili atutti. S’inizierà con “Your Bridal Style” alle ore 17,00.

Spazio dedicato ad una futura sposa( selezionata precedente-mente previa registrazione) alla quale la make -up artistFrancesca suggerirà e dimostrerà il miglior trucco e acconciatu-ra per essere impeccabile nel suo giorno. Seguirà “I consigli diSilvia”, un intervento di Silvia dei Fiori che presenterà alcunerealizzazioni floreali. Alle ore 18,30 avrà inizio la sfilata degliabiti sposa/sposo e cerimonia Lino Valeri, evento a numerochiuso, infatti le coppie che vorranno far parte del pubblicodovranno registrarsi. Anche qui compariranno i due ospiti d’o-nore Mauro Adami e Silvia e salirà sul palco il padrino dell’e-vento Lino Valeri. Per tutte le coppie che vorranno registrarsi eprendere parte alla sfilata basta compilare il modulo di registra-zione presente su www.weddingshow.it oppure inviare una maila [email protected] chi invece volesse iscriversi al laboratorio di Silvia dei fioripuò inviare una mail a [email protected] o telefonare alnumero 388. 9391990Per chi invece volesse chiacchierare con lo stilista Mauro Adaminell’angolo di salotto ricreato può scrivere una mail [email protected] o telefonare al numero 320. 3740149

Chiara Agostino

Lino Valeri (in alto), con a fianco lostaff di “Ideeventi”.

Dalla trasmissione Sky "Fiori, Colori e decori

" Silvia Dei Fiori (qui sopra) Il Wedd ing Designer della "Domo

Adami" , nonchè protagonista dellatrasmissione SKY

"Cambio vita ,mi Sposo!" (a destra)

Wedding Show 2012Tutto pronto per il

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DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 07

Parlandodi...

É una favola quella che ha raccontatoil Governatore al Convegno organiz-zato dall'ancora non diruto Museodella 'ndrangheta. La favola del lupoe dell'agnello. Le acque sono stateintorbidate da altri. Lui, l'agnello delPdl venuto a togliere le macchie dellaCalabria, Lui, lo stilista che ha creatoil modello Reggio, non ha mai pecca-to. Non sapeva chi fosse Franco Morelli,che con animo giuridicamente per-verso condanna e chenoi riteniamo presuntoinnocente fino a provadefinitiva. Non sapeva neppurechi fosse SantiZappalà, che ilGovernatore seppelli-sce, e noi continuiamoa stare nelle prerogati-ve costituzionali che glisono dovute. Ma labrutale mossa meritauna nota a parte e nediscorre a pag. 5. Il Governatore non sapeva.Crediamogli. Ma dimentica. Neabbiamo le prove. Ha dimenticatotutto. Ha dimenticato che SantiZappalà e Franco Morelli in lista li hamessi lui. E pensa che, per togliersi didosso questo fango, se fango c'è, lacosa migliore è quella di lanciarneparte ai suoi partners, oggi giudicati emandati nel campo dei nemici. Non è vero, infatti, che, semmai, furo-no Saverio Zavettieri ed ElioBelcastro a ingombrare le loro liste dimalfattori? Saverio Zavettieri in que-ste stesse pagine risponde per le rimee soprattutto con i documenti.Replica anche Elio Belcastro. Ma, sefosse vero che i malfattori v'eranonella lista di Zavettieri e di Belcasto, ilresponsabile, alla fine, non è sempre ilGovernatore, che con i prefati hastretto alleanza? Ha ragione Saverio Zavettieri: il

Governatore versa in uno stato con-fusionale. Argomenta contro se stes-so, come, quando difende GiuseppeAgliano e Pasquale Morisani da ognicontagio mafioso con l'eccelsa propo-sizione che nei locali di 'ndranghetaPasquale Morisani ha preso 50 voti eGiuseppe Agliano 40. E allora, sequesto è, è chiarissimo che seScopelliti ad Archi ha preso moltissi-mi voti, indubbiamente è stato votatodalla 'ndrangheta. La deduzione, inbase alla logica formale, non mi sem-bra arbitraria.Ci basta questo argomento aristoteli-co. Non sentiamo il bisogno di tirarein ballo i pranzi molesti delGovernatore. Egli non sapeva la qua-lità dei suoi commensali. Né sentiamoil bisogno di citare le dichiarazioni alui avverse di cinque pentiti. Egli nonsapeva che un giorno o l'atro l'avreb-bero accusato.Adesso sa. La giustizia deve fare il suo

corso, la politica, però, ubbidisce adaltra logica. Non solo Cesare, maanche la moglie di Cesare deve essereal di sopra di ogni sospetto. Oppure èil Governatore, seduto in pompamagna sull'Olimpo, che decide deibuoni e dei cattivi? Scopelliti, se leparole sue hanno un senso, cioé unraccordo con la realtà, deve fare oggiquello che non può rinviare a doma-ni: sospendere dal Partito SantiZappalà, Franco Morelli e PasqualeMorisani. Perché non lo fatto? Perchéè un garantista? Ma ha dimostrato ilcontrario.Ora siamo saliti al livello della teoria.Il Governatore, qualce tempo fa, halanciato la teoria della zona grigia,che ha già fatto tanti proseliti. Cìò èda discutere. Ma, a mio sommessoparere, può fuzionare, a prescinderedalla volontà dei suoi teorizzatori,come il tentativo d'un sofisticato depi-staggio, come il tentativo, cioè, di

deviare l'attenzione e anche le inchie-ste giudiziarie dal potere politico allainfiltrata società civile. Ciò che stori-camente è documentato è chedall'Unità d'Italia in poi il rapportomafia-politica ha dominato l'interastoria del nostro Paese. La zona grigiaè una oculata invenzione. Sacrosantele parole del dr. Nicola Gratteri aldetto Convegno: “Si definisce zonagrigia, lo dico per comodità di tutti,chi fa il mafioso con la laurea, chi fail mafioso avendo un incarico pubbli-co o un lavoro privato di prestigio.Per questo non la chiamerei zona gri-gia. Si tratta, invece, di soggetti chesono funzionali al potere mafioso.Oggi i capimafia sono laureati, sonomedici, avvocati e sono inseriti ai ver-tici della pubblica amministrazione.Questo è il grande problema”. Ma è anche un problema che questateoria il Governatore la ha rimestata,intervenendo tra i soggetti istituziona-

li sul tema “L'area grigia della 'ndran-gheta”. Convegno organizzato dalMuseo della 'ndrangheta. Leggosulla quarta di copertina che1)“Verranno riconosciuti 24 crediti aiSigg. Avvocati per le giornate del 6 e7 Dicembre e 1-2-3 febbraio;2)Il seminario è corso di aggiorna-mento per gli studenti iscritti al Corsodi Laurea in “Educatore sociale”[…]; per gli studenti del Corso diLaurea in Scienze del servizio socia-

le dell'Universitàper Stranieri“Dante Alighieri”;3)e per gli assistentisociali dellaProvincia di ReggioCalabria”. Non c'èchi non sappia che icrediti vengonoriconosciuti a stu-denti, anche adavvocati e altro, perla partecipazione acorsi in cui l'argo-

mento proposto viene affrontatosotto il profilo storico e, soprattutto,con metodo scientifico. Gli impropre-ri, le accuse arbitrarie, l'affondo con-tro editori e giornalisti delGovernatore definiscono una analisiscientifica de “L'Area grigia della'ndragheta”? O non s'è trattato d'unosfogo intemerato, che, appena sop-portabile in un comizio, si appalesadissonante in una aula di convegnisti?Claudio La Camera, che moderava,avrebbe dovuto invitare ilGovernatore a stare in argomento o atacere per manifesta uscita dal tema.Ma non tutti possiamo tutto.Neanche il Governatore il quale deveprendere atto che la farina è finita.Senza farina non si fanno feste. Nongli resta che innalzare la forca. Che,poiché simbolo di vendetta, non fadistinzione tra accusatori e accusati.

La Copertina

Al Governatore non rimane chela forca, ora che la farina è finita

PASQUINO CRUPI

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la Riviera

Focus La manovra del Governo affossa la Calabria

Ilprof. Mario Monti ha fatto piangere lasua ministra, Elsa Fornero, che sul puntodi chiedere sacrifici ai morti di fame èscoppiata in lacrime. Ma sicuramente

non ha fatto piangere e non farà piangere i ric-chi. Gli aerei privati e gli elicotteri, che volano adalta quota, non cadranno per eccesso del pesoprovocato dalle tasse. Né i Suv saranno rallen-tati in velocità dagli onusti carichi. E i patrimoni,poiché fatti, con il mangiare pane e cipolla,restano a prova di bomba, avendo a guardiano aposto fisso Silvio Berlusconi, che è il vero padro-ne dl Governo. Ben saldo per la protezione delPresidente della Repubblica, Padre della Patria, epadrino del Pd dove Bersani conta quanto ildue di spade quando la briscola è a coppe. Eper la protezione, ancora, del Papa, rappresen-tante di Cristo in terra, che non mancherà di tra-smettere la benedizione del Padre celeste peravere sottratto la Santa Chiesa, giustamente eva-dente dalla terra, al pagamento dell’ Ici per i suoinumerosi immobili dove non si prega, ma sifanno affari. Un regalo di 2mila miliardi. L’Ici lapagheranno, invece, quei dissennati, che ingan-nati dai banchieri, hanno acquistato la casa-prima ed ultima casa- con un mutuo, che hasignificato meno pane, meno carne, e meno libriper i figli. Si sono ripremiati a questo modo l’obe-sità e l’acido urico. L’Ici la pagheranno queidisgraziati, che si sono costruita la prima casa-prima e ultima- con il sudore della loro fronte,penando nei cantieri, nelle campagne, nel com-mercio ambulante, nella fornace ardente dell’e-

migrazione. E, colà accorciando la loro esistenza,cioè godendo di pensioni raggomitolate, si qua-lificano come grandi patrioti, pensosi dele cassedello Stato. A sua volta, pensoso delle casseforti.È l’equità, secondo il prof. Mario Monti, che hausato questa parola, sconosciuta ai più, e, per nonessere afferrato alla gola, come merita, non haosato parlare di giustizia sociale. Pagano i poveri,che sono la risorsa dei ricchi. I quali, per nascon-dere il carattere indegno della provenienzadella loro ricchezza, considerano i poveri e lifanno considerare come una palla di piombo alpiede del progresso, una insopportabile zavorra.Il mostro sanguinario s’avventa sulle loro pen-sioni. Sono in molti e, secondo la teoria economi-ca, chi più ha, più paghi non funziona. Lo Statonon ne trarrebbe che pochi benefici. Funziona,invece, se a pagare sono le moltitudini umane-per essere molti il requisito è essere poveri.Niente, perciò, adeguamento delle pensioni da1000 euro al costo della vita. Niente più pensionid’anzianità, a partire dal 2018. E, poiché la ton-

nellata umana, deve essere spremuta fino all’ul-tima goccia di resistenza fisica, dal 2012 i lavora-tori andranno in pensione a 66 anni e le lavora-trici a 62 . Gliene resteranno, per gentile visionedell’aspettativa di vita secondo Berlusconi el’Abc di Mario Monti - Alfano, Bersani, Casini-almeno altri 30 da scialare. Ma ci sono altri regali, come l’aumento dell’Iva,l’imposta che fa aumentare il prezzo di tutti igeneri, alimentari o no che siano. L’imposta nor-dista per eccellenza, che rafforza l’economia delNord e indebolisce l’economia del Sud e dellaCalabria. Aumentano da subito le imposte subenzina e diesel. Tanto per fare la gioia degliambientalisti. E per fare anche la nostra gioia ilministro Carlo Passera annuncia lo sblocco di3,8 miliardi per opere infrastrutturali, che, pernon essere mangiate dalla mafia, sono collocateal Nord. Leggete: Alta velocità Treviglio-Brescia,919,05 milioni; Alta velocità Terzo ValicoMilano- Genova, 1.100 milioni; Alta velocità emanutenzione ferroviaria, 440 milioni;Manutenzioni Anas, 598 milioni; Mose Venezia600 milioni. Non dubitate c’è anche la Calabria,c’è anche la Sicilia alle quali sono destinati 123,3milioni. Per piccole opere, dice il MinistroPassera. Una elemosina, che non ha bisognod’essere concessa. Una elemosina la si fa a tutti.Ma il Sud non ha bisogno d’elemosine, ma di giu-stizia. Questo ricordava Guido Dorso. Un gover-no così miserabile non s’era mai visto nellaStoria d’Italia. Non s‘era vista neppure un’oppo-sizione tanto miserabile, che appoggia un gover-

no miserabile e lo copre con la patriottica fanfa-ra che bisogna salvare l’Italia. Non è vero chesiamo tutti sulla stessa barca? E vero. Ma c’è bisogno di distinguere e di capi-re. Sulla barca ci sono quelli, che stanno ai remi,e sudano e affrontano il mare. E ci sono quelli-anche lei, signora Anna Finocchiaro- che stannoa prua e, protetti dall’ombrellino civettuolo, siprendono il sole. Ed è arrivata l’ora che i remato-ri buttino a mare i prenditori del sole, gagliardod’estate, pallido d’inverno. Per questo saremo inpiazza. Tutti in piazza, secondo l’appello di PieroSansonetti. Per dire a Mario Monti e al suo ABCche magari non sappiamo che cosa significhiequità. Ma sappiamo benissimo che c’è unabella differenza tra equità ed equitazione. Il suodecreto, trasmesso dall’inclinato Bruno Vespa,non è un monumento di equità. Ma un saggioginnico di equitazione a cavallo d’un cavalloaddestrato a non pestare i piedi dei ricchi.

Roderigo Di Castiglia

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L’ abc di Monti

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Primo piano

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R. VLADIMIR CONDARCURI

Finalmente, diciamo. Possiamo dirloperché non abbiamo mai avuto unatteggiamento tenero colGovernatore. Gli siamo stati semprealle costole, criticandone le scelte poli-tiche, limitandoci, però, alle sueopzioni di amministratore senza maientrare in fatti personali che nullahanno a che vedere con l'azione pub-blica legata al suo ruolo. Uno degli aspetti, per noi, più negati-vi era il distacco del Presidente dellaGiunta regionale dal mondo reale, ilsuo sfuggire alle critiche,anche le piùobiettive, tacciate di partigianeriapura. Il Governatorei guardava tuttidall'alto in basso- e selo poteva con-sentire vista la sua poderosa altezza-quasi davvero si sentisse un dio. Orasembra che, tornato sulla terra, inve-ce di utilizzare i piedi, come quando

giovanissimo scarpinava per le stradedella provincia, usi la testa. Inomma,ci sembra che si sia molto lontani daltempo in cui definiva «La Riviera»come un giornale juke box che attac-cava a comando monetario.Giuste o no, le sue parole, pronuncia-te al Convegno, organizzato dalMuseo della ‘ndrangheta, risuonano.Manifesta sorpresa -e in altra epocaavrebbe manifestato solidarietà-riguardo ai consiglieri della sua squa-dra finiti in guai giudiziari. Noi neprendiamo atto, non tocca a noi giudi-care, lo faranno i giudici, e si vedrà. Sidice incredulo della situazione data,che genera sconcerto nell’opinioepubblica, e afferma che mai avrebbepotuto immaginare tanto male intor-no a lui. Dice di porsi delle domande,e di farlo per non doversi vergognaredavanti a sua figlia. Questo sfogo, sesincero, merita rispetto. Lo diciamo

senza ironia. Poiché una cosa è l'attac-co all'azione politica, un'altra toccare isentimenti ed entrare nel tabernacolodella coscienza. Abbiamo rispettodelle persone perché questo significaaver rispetto per se stessi. Sullo sfogo di Scopelliti vogliamo fareun'apertura di credito. In altreparole,se ha delle cose da dire, gli diciamo diandare fino in fondo, se ci sono delleverità scomode da rivelare, lo facciasenza sconti a nessuno. Speranzavana?Ma la questione centrale per noi èrappresentata dalle domande, siapure tardive, che il Governatore sipone sulla stampa calabrese. Sonodomande importanti e anche inquie-

tanti. Se i dubbi, da lui sollevati, hannofondamento, vano sciolti.Il Governatore lancia un sasso: comefanno alcuni giornali a continuare astare in edicola con perdite economi-che gravissime? Il tema è serio, e «LaRiviera» lo può affrontare senza timo-ri perché arriva gratis ai suoi lettorigrazie a piccoli inserzionisti che ognisettimana rinnovano la loro fiducia,affidando al nostro settimanale la pro-mozione dei loro prodotti. Senzaquesta pubblicità, noi chiuderemmo,perché non abbiamo alle spalle poten-tati economici, non abbiamo partiti,niente lobby, niente amicizie in alto,ma solo in basso.Siamo solo noi, con nulla dietro senon le nostre idee, giuste o sbagliate,che siano, e davanti i nostri lettori.Siamo disponibili a qualsiasi verificaeconomica, possiamo mostrare a tuttie con orgoglio la nostra povertà. Non

sarebbe male se il Governatore faces-se i nomi dei giornali a cui si riferisce,e sarebbe veramente bello se la stam-pa si mostrasse trasparente. Criticarenon mette al riparo dalle critiche elasciare ombre sulla propria azionenon giova a nessuno. Le imprese edi-toriali, che nascono e vivono, produ-cendo debiti, non per questo nascon-dono obiettivi strani e oscuri -tantigiornali hanno perdite, e non solo inCalabria. Domandarsi se i nostri gior-nali rispondono a logiche di potere enon di idee è legittimo. E se Scopellitilo fa a viso aperto sarebbe utile rispon-dergli da parte dei giornali che si sen-tono chiamati in causa. Visto che nonsiamo belle statuine qualche conto noilo facciamo, lo facciano anche le altretestate senza fare le belle statuine. Sirisponda al Governatore, oggi menodio e, finalmente -così pare- con ipiedi per terra.

Scopelliti, un uomo

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Parlandodi

Reggio Calabria

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Era il 13 febbraio scorso quandoadottammo lo stesso titolo per unaltro articolo. In quel caso, però, si

trattava di un interrogativo, adesso è unacertezza. In quel freddo febbraio il monu-mentale Roof Garden che, dopo la suachiusura nei lontani anni '80, è stato uninstancabile promoter degli eventi reggi-ni, l'avevamo visto spoglio di cartellonipubblicitari, stremato, tirato, ridottoall'osso. E il nostro sesto senso ci avevasuggerito che il locale reggino, che più diogni altro può vantare di fronte a sé unpanorama mozzafiato, si fosse liberatodei suoi stracci per risorgere presto anuova vita. A quanto pare non ci sbaglia-vamo. In questi giorni il “grattacielonano”, per anni relegato all'umiliante esoffocante condizione di pubblicizzare glialtri, finalmente si auto pubblicizza,annunciando la sua rinascita. “RoofGarden, un nuovo progetto per una cittànel futuro”, espone in bella mostra. Unprofondo e accurato restyling che lo ren-derà davvero una struttura futuristica,che nulla avrà da invidiare al Museo che

sorge alle sue spalle, altro edificio chesubirà un “miglioramento” per il qualesono già stati spesi circa 18 milioni dieuro. Ma cosa ospiterà al suo interno ilnuovo Roof Garden? Ancora nessuno neparla. Anche se un'idea ce la siamo fatta.In questi anni lo storico locale reggino,non è stato perso di vista. Oltre ai nostal-gici gruppi su Facebook che si chiedevano“Quando riapre il Roof Garden?”, sonostate presentate tesi sulla riqualificazionee il riuso dell'edificio, e lo scorso anno unprogetto interdisciplinare da parte della

classe VB dell'Istituto Tecnico Statale perGeometri “A.Righi” di Reggio Calabriadal titolo “Roof Garden, CentroBenessere e Ricreativo”. Il progetto pre-vedeva, oltre al bar e al ristorante già pre-senti nel vecchio Roof Garden, una pale-stra, un centro estetico, un centro benes-sere con sala massaggi, sala fanghi e salaidromassaggi, un ambulatorio medico,una piscina e naturalmente un grandegiardino in terrazza. Il rinnovato RoofGarden sarà tutto questo?

Maria Giovanna Cogliandro

Riapre il Roof Garden

È stata presentata qualche settimana fa la nuovastagione teatrale del “Vittorio Emanuele” diMessina. Come sempre, il teatro peloritano hasaputo valorizzare al meglio le risorse disponibili,offrendo al pubblico, di anno in anno, uno spetta-colo che riesce a competere notevolmente con gli“avversari scomodi” del “Bellini” di Catania e del“Massimo” di Palermo. La direzione artistica èriuscita a mettere su un cartellone, ricco di appun-tamenti di notevole importanza, e a testimonianzadi ciò ecco la "prima", la celebre "Norma" diVincenzo Bellini. Il cartellone è ricco di lirica conben tre spettacoli, “L'elisir d'amore” di Donizzetti,“Il rigoletto” di Verdi e “La rondine” di Puccini.Musica sinfonica, jazz, balletto e prosa, con le stra-ordinarie firme di Sciascia, Pirandello, Honorè deBalzac e Virginia Woolf. Un mix esplosivo, dunque,pronto a far decollare una struttura già perfetta-mente collaudata, e che ha sempre sovrastato quel-la dirimpettaia dello storico “Francesco Cilea” diReggio Calabria, uno dei teatri più grandi delMeridione. Il teatro reggino, lo si deve riconoscere, da circa dueanni sta lentamente spiccando il volo. L'ultima sta-gione è stata stimolante per i nomi che sono statipresentati. Basti pensare a Lucio Dalla, FrancescoDe Gregori e Paolo Conte, più due importantiallestimenti d'opera lirica che hanno riscontratomolto successo.Ma quest'anno la partenza è decisamente frenata.La "prima" vera e propria, cioé l'evento lirico cheapre solitamente ogni stagione teatrale, dovrebbeslittare addirittura in primavera. È prevista unarecita del "Rigoletto" di Verdi, ma la gestione staandando incontro ad una pesante crisi finanziariache potrebbe compromettere gli spettacoli. Che succede al Cilea? Soldi a parte, che mancanoun po' ovunque si tratti di cultura, la gestione artis-tica è una questione molto soggettiva e pregnante.I nomi, sia che si parli di prosa sia che si parli dimusica lirica o sinfonica, che hanno messo piede sulpalcoscenico del Cilea nel corso di questi anni sonosì stati nomi di rilievo, ma relativamente pochi.Eccezione fatta per la stagione appena trascorsa, alCilea non sono venuti artisti di livello mondiale, equesto perché la direzione artistica non ha saputofare le scelte giuste. Ma questo è un dato soggetti-vo che può esser evidente all'occhio attento di unappassionato. Infatti, infatti un cultore lirico diParma, o di Milano a Reggio avrebbe ben poco dafare, data la sola presenza di due opere liriche. Però

un pubblico “medio” apprezzerebbe, come ha i apprez-zato, le scelte fatte: e lo testimonia il numero notevoledi abbonamenti venduti durante le stagioni.Quest'anno, però, i cultori lirici reggini dovrannoaspettare.Un po' di prosa, qualche balletto natalizio, edue cantanti di fama non fanno un vero teatro. Un veroteatro deve saper spaziare da una tematica all'altra, cer-cando di mettere insieme più generi. Questo, ancora,non è il “Cilea”, ma presto lo sarà, e colmerà il gap coni vicini oltre lo Stretto, che hanno una bella tradizione,e che anche per quest'anno vinceranno questa garamolto particolare. Ma considerato che ad ottobre anco-ra non era stato pubblicizzato un calendario, era facileimmaginare i vincitori.

Antonio Cormaci

Vittorio Emanuele e “Cilea”: una gara fra teatri

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Locride

LA COLONNA DI ERCOLE

L’ INTERVISTA A FRANZ FOTI

Africo Antica è mamma.Una lupa che non drizzamai il pelo: Africo Anticase è necessario mostra i

denti, senza fare distinzioni di classe edi ordini. Vive di solitudine e mai dimonotona routine. Ferita dallemostruosità degli altri e dalle degene-razioni di molti suoi figli, prendesonno accompagnata dall’ultimo pen-siero e trova pace. Sempre lo stesso

pensiero dalla notte dei tempi.Vestita di bianco, con un lungo velostrascica oltre la rocca di Bova e ilsommo Palizzi e si confida con l’unicoall’altezza, con il più grande di tutti.La vecchia lupa sfiora l’Etna come laVergine il Cristo. Senza sporcarsi.E l’eterno mangiafuoco con il capobianco si affaccia in alta uniforme,spesso suscettibile per un amore mairealizzato.

JIM BRUZZESE

«In Italia da troppo tempo ormai c’è una classeche non ha classe nel rispettare la dignità dellepersone ed è quella stessa classe che si è stacca-ta dai bisogni del popolo: un comportamentoignobile di persone inaffidabili»Chi sono queste persone?Abbiamo davanti un gruppo di privilegiati cheha prodotto pessimi comportamenti. Abbiamodi fronte la peggiore classe politica che ho cono-sciuto dagli anni ’50 a oggi. Priva di strumenticulturali non e mai riuscita a proporre una fasenuova.La libreria Mondadori di Siderno ha presenta-to mercoledì sera “La politica senza classe”.La sala Calliope era completamente gremitaper l’utimo saggio Franz Foti. Un grande gior-nalista, un calabrese membro del consiglionazionale dell’ordine. Grande scuola, grande

sapere. E di questo me ne dà pronta confermacon la risposta a quella che non voleva essereuna domanda, ma solo una semplice battuta.Professor Foti, la classe non è acqua?La classe è cultura. Nient’altro.Nel suo saggio descrive una situazione tragi-ca, causata soprattutto da un’intera classepolitica e imprenditoriale. In questa sua

Il richiamo della mamma

Tempo di demolire

La sala Calliopegremita per “la

politica senzaclasse” l’ultimo

saggio delgiornalista

d’origine reggina

La ricerca di Telethon procede versotraguardi sempre più vicini alla curadelle malattie genetiche. In Italianasce nel 1990 grazie all’incontro traSusanna Agnelli e l’Unione italianalotta alla distrofia muscolare (Uildm)per finanziare e promuovere ricercascientifica sulle malattie genetiche,malattie rare e trascurate dai grandiinvestimenti pubblici e privati. Con ifondi raccolti, principalmente graziealla omonima maratona televisiva inonda sulle reti nazionali, laFondazione Telethon ha fatto pro-gredire la ricerca italiana raggiun-gendo importanti risultati, primo fratutti la cura di una gravissimaimmunodeficienza, l’ADA-scid,malattia che costringeva i bambiniche ne erano affetti a vivere dentrouna bolla sterile. In questi anni illavoro dei ricercatori Telethon haavuto una notevole ricaduta sullaconoscenza di 459 malattiegenetiche. Oggi puoi dare il tuo con-tributo alla ricerca sulle malattiegenetiche, scegliendo tra le innu-merevoli forme: recandoti presso laBNL di Siderno; chiamando ilnumero 06,44015721; acquistando unprodotto solidale.

Ritorna l’appuntamentoper la ricerca

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la Riviera

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stima prevalgono danni più socioculturali cheeconomici?Sono ripartiti in maniera eguale. Economici,poiché è stato sperperato il bene pubblico, a van-taggio di se stessi e a svantaggio della nuovagenerazione. Socioculturali perché hannodistrutto i valori su cui si fondava la societàmoderna. Ovvero il lavoro, la giustizia,la solida-

rietà: hanno fatto sì che prevalesse l’egoismo.Dal tono generale del libro sofferenza ...E anche disgusto...più sull’aspetto socioculturale. O mi sbaglio?Né ricerca, né innovazione, si è lucrato solo sullaforza lavoro. La classe imprenditoriale special-mente ha lucrato sulla remunerazione del lavo-ro dei giovani, pagando pochissimo per com-pensare i pochi investimenti sull’innovazione ela ricerca. Un disvalore blindato da uno squalli-do i ricatto: il giovane si accontenta di qualsiasicosa gli si ponga davanti pur di sopravvivere.Il giornalismo è stato complice di questogrande disastro?Il giornalismo è un imputato.Un grande imputato?Molti giornalisti hanno agito in modo acritico,senza dare un’informazione giusta.Montanelli o Signorini?Signorini è nocivo.Abito o monaco?Io penso che non si arrivi a fare il giornalista per-ché non c’è altra possibilità. Oggi questo mondoè durissimo, gli editori sono prepotenti e alcunipezzi vengono pagati 2/3 euro. Quindi, primacosa la vocazione. In un mondo dove tutto èpubblicità e dove la classe politica cerca soprat-tutto mediocrità, serve una grande vocazione intutto quello che si va a fare. Solo così possiamorovesciare e demolire un sistema governato daun gruppo dirigente ignobile.Il governatore della Calabria GiuseppeScopelliti ha insinuato qualcosa di strano nel

rapporto tra politica e stampa. Sembrerebbeche dietro gli editori calabresi, viventi difinanziamenti pubblici, agiscono società,della serie: se paghi (indirettamente) stozitto, nascondo le carte e non ti sbatto inprima pagina?A Scopelliti basterebbe un esposto alla commis-sione disciplinare per mettere sotto accusa qual-siasi giornalista. Stiamo parlando di reati eticiinsostenibili. Però non posso ragionare sul sé esul ma…Quello che so è che in Calabria abbia-mo giornalisti invece molto bravi, che vengonoanche minacciati per aver trattato argomentipesanti.Nel suo saggio ha parlato di mafia ,definen-dola criminale e intelligente.Sì, proprio così. Molto intelligente, sa distrugger-ti nel corpo, ti uccide, dispone di denaro fresco,non subisce la burocrazia. A differenza dellapolitica che invece punta alla mente e ti tormen-ta. A Milano la ‘ndrangheta è ben presente daglianni ’80 ed ha avuto sempre a che fare sia con ipolitici che con gli imprenditori.Hanno insinuato, così alla leggera, che, perprotesta, la ‘ndrangheta, dopo tutte le vicendecontro la criminalità calabrese a Milano,abbia sostenuto Pisapia. Le risulta?Da quel che so la vittoria del sindaco Pisapia èstata alimentata soprattutto dalle nuove genera-zioni attraverso internet.Rimane del parere che la classe non è acqua?La classe è classe e io la definisco cultura ebasta. Non c’è altro.

AssociazioneLocride Impresa

A Locri Michaele Alicia Olatuja

Per il triennio 2011 e 2013 è stato eletto ilnuovo direttivo dell'ALI. La presidenza èstata affidata a Vincenzo Albanese, lavice-presidenza a Vincenzo D'Agostino,la segreteria a Giuseppe Pedullà. Nelconsiglio direttivo entrano a far parteRocco Lombardo, Francesco Fuda,Francesco Catalano, Giuseppe Vumbaca,Marcello Attisano Nel corso della stessariunione sono stati inoltre nominati i rap-presentanti esterni, Samantha CertoRitorto per la consulta cittadina eAttisano per il Corsecom.

L'associazione MEET ON THESTREET, in collaborazione conl'Y.M.C.A. e con l'AmministrazioneComunale di Siderno, ha ideato il proget-to “MEET FOR MUKOTHIMA”, unaraccolta fondi realizzata attraverso unalotteria di beneficienza e la distribuzionedi contenitori personalizzati presso eser-cizi commerciali, scuole e associazioni,con lo scopo di finanziare la sicurezza ali-mentare della Secondary School perragazze di Mukothima, un piccolo villag-gio del Kenya, Africa.La Secondary School è stata avviata nel1999 da Padre Felice Garau e dalleMissionarie della Consolata che lavoranoalla missione di Mukothima, con l'obietti-vo di fornire alle ragazze del luogo l'acces-so a servizi di istruzione di alta qualità.Vicino alla scuola c'è un grande appezza-mento di terra molto fertile che potrebbeessere utilizzato per l'agricoltura. L'associazione MEET ON THESTREET, con il progetto “MEET FORMUKOTHIMA” intende supportare iMissionari della Consolata con lacostruzione di un impianto di irrigazioneche consentirà di coltivare e commercial-izzare ortaggi. La lotteria del progetto“MEET FOR MUKOTHIMA” si svol-gerà nel prossimo periodo natalizio e ter-minerà con l'estrazione dei tagliandi vin-centi il 7 gennaio 2012 presso i locali diArancia Elettronica, a Siderno. Socifondatori della stessa sono i membri dellostaff Ymcastreetball, manifestazione cheanima da nove anni l'estate sidernese.L'associazione utilizza lo sport come stru-mento pedagogico ed educativo per lacrescita dei giovani, e realizza iniziativeculturali e di volontariato.

NUOVO DIRETTIVO

Apre il servizio di Meditazionedella Camera di CommercioVenerdì 16 dicembre alle ore 16,00 pres-so la nuova sala conferenze dell'Ascoa diLocri, in via Tevere 36, si terrà la con-ferenza stampa di presentazione delservizio di mediazione della Camera diCommercio di R.C. . Si tratta di una sede

periferica che laCamera diCommercio, incollaborazionecon l'Ascoa,intende aprire aLocri capoluo-go del circon-d a r i ogiudiziario.

Parteciperanno alla conferenza ilPresidente della Camera di CommercioDott. Lucio Dattola, la Dott.ssa NatinaCrea , Dirigente della stessa Camera,l'avv. Francesco Carnuccio, Presidentedella Camera Civile di Locri e l'avv. FabioMammoliti, Consigliere Delegatodell'Ascoa.Sono invitati i giornalisti, cittadini,imprenditori e professionisti interessati

LOCRI

PALAZZO DELLA CULTURA

Un imperdibile spettacolo di grande spes-sore artistico è previsto oggi, 11 dicembre, aLocri. A partire dalle ore 18, sul palcodell’Auditorium del Palazzo della Culturadi Locri, si esibiranno gli Olatuja Project,artisti che vantano prestigiose collabo-razioni con Stevie Wonder, Rod Stewart,Phil Collins, Shakira, Chaka Khan, LisaStanfield, Incognito, Amy Winehouse.“The promise” è il loro nuovo lavorodiscografico. La loro musica farà da colon-na sonora al prossimo film di Spike Lee.

MEET FORMUKOTHIMA

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A proposito di...

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Moltissimi i professionisti del camposanitario presenti, e grande partecipa-zione e interesse lo ha dimostratoanche il mondo politico. In una salaconvegni impeccabile per la grandeoccasione hanno preso la parola rela-tori di grandissimo spessore.L'incontro è iniziato con i saluti del sin-daco di Siderno Riccardo Ritorto e delPresidente dell'Ordine dei MediciPasquale Veneziano. Ha concluso ilPresidente della Provincia di ReggioCalabria Giuseppe Raffa.II lavori, moderati dal professoreGiovanni Filocamo, PresidenteOnorario dell'A.M.L. ed ideatore delCorso nel lontano 1982, sono statiintrodotti dalla dottoressa TizianaProcopio, Presidente dell'A.M.L. , che,nel corso dell’intervento, ha eviden-ziato che il momento più significativodell'approccio ad un paziente è la visi-ta medica non la diagnostica di labora-torio e strumentale che pure sononecessari. Quindi, la relazione delprofessore Maurizio Pompili delDipartimento di Medicina Interna,facoltà di Medicina e Chirurgiadell'Università la Cattolica di Roma,che ha trattato con grande maestria leattuali strategie terapeutiche nellagestione delle epatiti B e C, patologiemolto diffuse sul nostro territorio.Poi èstata la volta del professore GianLodovico Rapaccini, Direttoredell'UOC di Medicina Interna eGastroenterologia del PoliclinicoGemelli di Roma che ha trattato ladiagnosi e la terapiadell'Epatocarcinoma.Maurizio Zagari, professore associatodi Gastroenterologia, PoliclinicoS.Orsola, Università di Bologna, con-siderato uno dei maggiori esperti ita-liani in tema di dispepsia e terapia perl'eradicazione dell'infezione daHelicobacter Pylori, ha relazionatosulla gestione della dispepsia ed il trat-tamento dell'infezione daHelicobacter Pylori.Zagari, che è di S. Ilario dello Ionio,ha dimostrato che circa il 15% dellapopolazione adulta italiana, cioè5.000.000 di adulti, soffre di dispepsia,

cioè mal di stomaco o cattiva digestio-ne, e che il 75% di questi soggetti, cioècirca 3 persone su 4 , non presentaalcuna lesione organica alla gastrosco-pia. Il cancro dello stomaco è unacausa assolutamente rara di doloreepigastrico (mal di stomaco) nei giova-ni (45 anni) senza concomitanti sinto-mi di allarme, cioè vomito, dimagra-mento ecc. Coloro che non hanno un lavoro(disoccupati) e coloro che hanno unacondizione di ansia legata ad unarecente separazione dal coniuge sonoparticolarmente esposti a svilupparemal di stomaco e cattiva digestione.Altri due importanti cause di cattivadigestione solo recentemente identifi-cati sono il fumo e l'obesità.Il dott. Giuseppe Longo responsabiledell'U.O. di onco-ematologia delPoliclinico di Modena ha trattato,

dimostrando grande competenza, ladiagnosi e la terapia delle anemie.Anche lui è originario calabrese. Èinfatti di Portigliola La dott.ssa Rosanna Scrivo, calabreseanche lei, Dirigente MedicoReumatologo dell'Università laCattolica di Roma ha parlato delleSpondiloartriti : diagnosi e terapia. Il prof. Paolo Costigliola delPoliclinico S.Orsola di Bologna hatrattato le Polmoniti di comunità :nuovi orientamenti terapeutici. Hadelineato quali sono le associazioni diantibiotici più efficaci per debellarequesto tipo di infezioni. Il Prof. Giovanni Gasbarrini,Direttore dell'Istituto di MedicinaInterna dell'Università Cattolica delSacro cuore di Roma e Direttore dellescuole di specializzazioni di “MedicinaInterna” e “Gastroenterologia” della

medesima Università, consideratouno dei più prestigiosi medici italianied internazionali ha comunicato unaLettura Magistrale sulle Epatiti daFarmaci.E' stato il momento più seguito delcongresso, il prof. Gasbarrini ha susci-tato notevole interesse sia per l'eleva-to contenuto scientifico della relazionesia per le frequenti pause con simpati-che battute di grande ironia. Si palpava epidermicamente la grandestatura del relatore, figlio d'arte, suopadre, medico, ha curato sua SantitàGiovanni XXIII e Papa Woitila. La dott.ssa Annalisa Mongiardodell'U.O. di Emodinamica delPoliclinico Mater Domini diCatanzaro ha parlato delle innovazio-ni in campo cardiologico: dall'angio-plastica a pallone agli stent assorbibili,argomenti di grande attualità.

Il Prof. Salvatore Spagnolo, anche luidi origini calabresi, Direttore delDipartimento Cardiochirurgico delPoliclinico di Monza, ha trattato laMicrochirurgia nell'intervento di by-pass aorto-coronarico. Il prof.Spagnolo ha fama internazionale, èstato il primo cardiochirurgo al mondoad aver sostituito l'arco aortico in etàpediatrica e per questo gli è stato con-ferito il premio “I numeri Uno” dalPresidente della Repubblica.Il dott. Vincenzo Natale, Direttoredell'U.O. di P.S. e Medicina d'Urgenzadell'Azienda Ospedaliera di ViboValentiaha trattato il percorso clinico-diagnostico della Sincope al P.S.Il dott. Franco Adamo, Direttore delSAR del Presidio Ospedaliero Unicodella Locride, ASP di ReggioCalabria, ha esposto la sepsi, patologiacomplessa che rappresenta spesso unagrande sfida per i medici. Il dott. Pasquale Ceratti, DirigenteMedico dell'U.O. di Medicinad'Urgenza del Presidio OspedalieroUnico della Locride, ASP di ReggioCalabria, specialista in MedicinaInterna presso l'Università Cattolica diRoma e diplomato in ecografiaClinica, ha trattato con sapienza l'eco-grafia nel Dipartimento diEmergenza. Il dott. Luigi Giugno, Direttoredell'U.O. di Medicina d'Urgenza delPresidio Ospedaliero Unico dellaLocride, ASP di Reggio Calabria che èanche Consigliere Provinciale, ha trat-tato con grande padronanza e compe-tenza la gestione del trauma cranicominore in area di emergenza. Ha trac-ciato le Linee Guida da seguire nelDipartimento di Emergenza al fine dievitare indagini strumentali inutili ecostose e consentire una diagnosi pre-coce di sanguinamento endocranicocausa in circa il 2% dei traumi craniciminori al P.S. di decessi evitabili. Pienamente centrato l'obiettivo princi-pale del Corso: c'è stato un confrontoaperto tra le esperienze dei Medicidella Locride con quelle di veri mae-stri della medicina moderna.

GIORNATE MEDICHE DELLA LOCRIDE

Un successo grande

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La

Lettere, note e schermaglie

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

COLLABORATORI

Gioacchino Criaco, Lele Nucera,Filippo Todaro, Anna LauraTringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari,Maria Giovanna Cogliandro,Angelo Letizia, Marilene Bonavita,Francesca Rappoccio, MarioLabate, Franco Crinò, RuggeroBrizzi, Marco Andronaco, IsabellaGalimi,Maria Teresa D’agostino,Giovanna Mangano,

IL BRIZZOLATOdi RUGGERO BRIZZI

L’asino nel lenzuolo

DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 20

In tema di zona grigia, di candidati non trasparenti, di attentati veri e di attentati falsi

Queste tristezze violente hanno inizi vio-lenti.Parafrasando Twilight. Si consumano prima o poi è tutto torna inapparente sostanziale buona fede.Non importa molto alla gente chi sei, chehai fatto, cosa farai. L'attuale stato di necessità annulla e stral-cia ogni ideologia e non ci sono vie dimezzo: o il baratro da cui sei arrivato o ilritorno al cielo dove eri arrivato.“Dovrebbero buttare le chiavi” dice ilnostro Scopelliti, “chi poteva immagina-re” continua. U sceccu nto lenzolu, aggiungo.Niente coraggio per questa terra maledet-ta, scolpita nei crolli dei musei, delle case,delle strade.E poi si dimetteranno e ci saranno altriancora. E poi li arresteranno e ci sarannoaltri ancora.E poi li ammazzeranno e ci saranno altriancora.La memoria è un'assenza troppo grandeper chi non ce l'ha ed ha un peso troppoduro per chi la detiene..

CONTINUA DALLA PRIMASaverio Zavettieri

Non posso non replicare ad alcune affermazionidel tutto gratuite e mendaci formulate dalPresidente della Regione Calabria nel corso di unintervento nella sua Reggio Calabria in occasionedi un dibattito sulla zona grigia e la capacità diinfiltrazione della 'ndrangheta che, come riporta-to dagli organi di stampa, chiamano incauta-mente in causa il sottoscritto ed il partito deiSocialisti Uniti che ho l'onore di rappresentareindicandolo quale “ricettacolo” di candidati inodore di santità. Si può comprendere lo statoconfusionale in cui versa il nostro Presidente aseguito dei gravi infortuni giudiziari che hannointeressato esponenti di primo piano del suo par-tito e delle sue liste ma ciò non giustifica il tenta-tivo maldestro di individuare altrove le respons-abilità. E' appena il caso di rammentargli, da cat-tolico praticante quel è, il passo del vangelo diLuca che recita «Ipocrita! Togli prima la trave daltuo occhio e allora ci vedrai bene per togliere lapagliuzza dall'occhio del tuo fratello».Non risulta vero e fondato che i Socialisti Unitiabbiamo sottoscritto alcun codice etico, avendoespresso sullo stesso sin dalle origini - come i fattihanno poi dimostrato - riserve fondate e moti-vante sul valore di quel codice senza appellarsi adun presunto garantismo di comodo e di facciatache viene da taluni sbandierato, ma ribadendocon forza e coerenza che un codice etico nonavrebbe dovuto regolamentare situazionigiuridiche già di per sé disciplinate dalla legge -che di suo prescrive il divieto di candidatura ai

condannati in primo grado per reati di mafia - mapiuttosto disciplinare circostanze che possonogenerare fenomeni di corruzione e di com-mistione, come candidati con interessi diretti enon sempre leciti nel mondo della sanità, dell'en-ergia alternativa, del credito, della formazione,del turismo, ect… dalle spiccate doti camaleon-tiche che sanno ben mimetizzarsi nelle isti-tuzioni.L'affermazione poi secondo cui il sottoscritto sisarebbe impegnato a non candidare il Signorellinelle propria lista oltre ad essere palesementefalsa conferma l'adagio popolare secondo cui “ilbuon menzognero deve possedere buona memo-ria”. Basta infatti rileggere le cronache dei quo-tidiani locali del giorno successivo alla presen-tazione delle liste regionali per ritrovarvi la pub-blicazione pressoché integrale della lettera con laquale il sottoscritto ha inteso informare della dis-cussa candidatura in questione gli allora verticinazionali del PDL (Bondi, Verdini e Larussa)unitamente a quelli regionali nella persona delsuo Coordinatore allegandovi una memoriasulla posizione giudiziaria del Signorelli. Il tutto,assumendosi la piena, completa e personaleresponsabilità della candidatura in questione edannunciando che, in caso di condanna dello stes-so, oltre alle mie immediati dimissioni dalla cari-ca politica da me ricoperta, avrei provveduto adautodenunciarmi alla Magistratura per concorsoesterno in associazione mafiosa. Un gesto che, misia consentito con modestia, posso permettermiper avere le carte in regola essendo uscito pulitodal ciclone tangentopoli reggino e per fortuna,anche dall'attentato di matrice politico-mafiosacui sono stato fatto segno perché personaggiosgradito e di impedimento agli interessi di queglistessi ambienti. Un attentato vero e non comequelli finti compiuti verso il Comune di Reggio. Io ho subito un attentato vero, non un attentatofinto della natura di quelli che hanno avuto adoggetto il Comune di Reggio.Sulla posizione di Signorelli è bene inoltre precis-are che il provvedimento di scioglimento delloConsiglio comunale di Amantea di cui lo stessofaceva parte è stato - pochi mesi dopo la tornataelettorale regionale - invalidato con sentenza direintegro del Consiglio di Stato n°3462/2010 del 1giugno 2010 in cui l'organo giurisdizionale com-

petente mette in evidenza come “… in definiti-va, non risulta comprovata una continuità e con-tiguità dell'attuale consiglio comunale” e conspecifico riferimento al Signorelli recita che: “nonrisulta comprovato se e in che misura l'assessoreSignorelli possa essere stato l'anello di collega-mento o condizionamento mafioso nei confrontidell'intero Consiglio comunale. “Il sottoscritto non ha inteso per questi e tanti altrimotivi sottoscrivere ed accettare un “Codice” incontrasto con i suoi convincimenti politici ed incontrasto con la Costituzione, le garanzie ed idiritti basilari dell'uomo e del cittadino, assumen-dosi la piena responsabilità della candidatura diun giovane che reputa innocente e vittima, indi-viduando nel caso Signorelli, per altro non eletto,una candidatura di lotta politica e disobbedienzacivile.La lista regionale dei “Socialisti Uniti - P.S.I.” alpari di ogni altra lista in cui il sottoscritto si èimpegnato è stata sempre formata da donne euomini liberi ed onesti, che non hanno avutonulla in cambio se non soddisfazione politica nelpartecipare alla crescita civile, sociale e culturaledella propria terra a differenza di come sonostate composte ad esempio talune liste regionalio per le recenti elezioni del Comune di ReggioCalabria i cui comportamenti potrebbero essereoggetto di attenzione per la violazione non di pre-sunti codici etici, ma del codice penale. Ma noipreferiamo restare nel campo della politica esvolgere il nostro ruolo di forza libera ed autono-ma lasciando il compito di indagine e giudizio allaMagistratura nel cui lavoro riponiamo, non acriti-camente, ampia fiducia.

Un attentato vero e non come quelli finti compiuti

verso il Comune di Reggio. Io ho subito un attentato vero,

non un attentato finto della natura di quelli che

hanno avuto ad oggetto il Comune di Reggio

Il Governatore ha la memoria corta

Comprendo lo stato confusionalein cui versa il nostro Presidente a

seguito dei gravi infortuni giudiziariche hanno interessato esponenti diprimo piano del suo partito e delle

sue liste ma ciò non giustifica iltentativo maldestro di individuare

altrove le responsabilità.

Direttore responsabile PASQUINO CRUPIEditor Director ERCOLE MACRÌIn redazione: M ARIA ELENA FILIPPONE, MATTEORASCHELLÀ, DOMENICO MACRÌ, ANTONIOTASSONE, MARIA GIOVANNA COGLIANDRO.Art DirectorPAOLA D’ORSAImpaginazioneEUGENIO FIMOGNARI

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la RivieraHANNO COLLABORATO

Francesco Laddarina, IanZimirri, Giuseppe Patamia,Alessandra Bevilacqua,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Valentina Elia, AntonioCormaci, Mario Labate,Antonio Tassone, GiulioRomeo, Ilario Ammendolia,Sara Caccamo, GiuseppeFiorenza, Daniele Mangiola,Sara Caccamo.

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KAPPADUE di RUGGERO CALVANO

Raccogliete le ghiande

RISPONDE il direttore

Con la presente, Noi CITTADINI della città diReggio Calabria, vorremmo delucidazioni sulquesito: con quali criteri costituzionali alcunesocietà della nostra città come la Re.ge.s., laMultiservizi, la Re.ca.si., Acquereggine, laLeonia, la ex Fata Morgana, hanno effettuato leassunzioni dei loro impiegati, dato che, essendonoi cittadini pronti ad adempiere ai loro doveri esoprattutto a pagare regolarmente le tasse chequesto Comune regolarmente esige, non abbia-mo la possibilità di concorrere ad eventuali con-corsi, o domande, in quanto “fantasmi”, nel sensoche non abbiamo mai visto né un bando, né unmanifesto pubblicizzare dette assunzioni. Chiedimo quindi massima trasparenza dei bandi,nelle assunzioni e quindi chiarimenti ed essere

informati.Sappiamo solo, che le persone all'improvvisovengono assunte, per cui vi chiediamo lamodalità di tutto ciò.

Ringraziandovi anticipatamente, restiamo inattesa di una risposta sul vostro sito e su unquotidiano della nostra città.

I CITTADINI

REGGIO, SE PIACE, E’ LECITO

Sapete quanto costano le ghiande? Venti euro alchilo quest'anno. Certo i prezzi sono saliti perchél'annata è stata pessima, comunque le ghiandecostano sempre parecchio. Sapete dove si trovauno dei querceti più grandi d'Europa? InAspromonte, ma non è da lì che vengono le ghian-de. In Aspromonte le ghiande cadono al suolo, amarcire e ingrassare la terra, oltre a qualche ani-male selvatico. Un patrimonio immenso comple-tamente abbandonato perché nessuno è dispostoa raccoglierlo. Partono a migliaia i nostri ragazzi ele nostre ragazze, se ne vanno in giro per il mondoper fare ogni genere di lavoro col quale riescono amalapena a mangiare e a pagarsi l'affitto. Nessunodi loro raccoglierebbe le ghiande, figurarsi dichia-rare come professione il ghiandaro, che nemme-no esiste, manco come parola. Non è in, ha a chefare con la terra i porci. Un orrore. Sapete quan-to costa la legna? Da quattordici euro in su, alquintale e l'Aspromonte ha selve sterminate etronchi infiniti che marciscono al suolo. L'origano,se fate un conto veloce dal costo delle piccole etrasparenti confezioni che prendiamo al super-market, supera i cinquanta euro al chilo. InAspromonte l'estate regala tappeti di origano pro-fumati. Di queste storielle ve ne potrei regalare adecine. Ma visto che voglio farvi semplicemente lamorale, taglio corto. Non è che non ci sia cosa fareper tirare avanti e farlo nella propria terra, salvoche andar via sia una scelta e non una costrizione.Di cose da fare ce ne sarebbero a migliaia nellasplendida terra di Calabria. Il limite di queste atti-vità è che non sono lavori da sogno, non rispondo-no ai parametri richiesti per essere in. Sono lavorisemplici, giacché non mi piace la parola umili chein questo caso mi sembra stupidamente squalifi-cante. Non sono un orco che tarpa le ali ai fanciul-li, anch'io se fosse possibile vorrei che ognunoesprimesse tutto il suo potenziale e ambisse al topdel top. Ma nel mondo circolano miliardi di per-sone e non tutte potranno fare lavori patinati. Infondo il pianeta è una valle di lacrime e a panciapiena si può tirare qualche singhiozzo di meno. Ese mi permetto di dar consigli non è solo voglia ditirate morali. Ho la coscienza a posto, sono natobene ma ho razzolato male con gli averi dei miei evivo raccogliendo le ghiande.

DOMENICA 04 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 21

Non ci è facile penetrare nei misteri diReggio e ci scusiamo se non siamo ingrado di rispondere agli interrogativi, checi vengono posti. Più di noi. questi inter-rogativi potrbbe scioglierli l’accaloratosindaco di Reggio. Egli sa tutto delmodello Reggio, impiantato sul principio: “S’ ei piace, ei lice”. Cioé, è lecito tuttociò che piace ai governanti. La cosa èchiara. O non è così?.

LOQUI E SPROLOQUI

In questi casi, come dinanzi a un male inevitabile, non ci sono palliativi! Gli Italiani dovranno, volen-ti o nolenti, ingoiare la mandragola, preparata ad hoc, da speziali qualificati. Una mandragola necessaria, questa del “salva Italia”, che, se sorbita con severità, dovrebbe - secon-do il credo medievale - ingravidare le casse dello Stato a tempo record e risanare così l'economia ita-liana da tracollo. E, come nella migliore tradizione machiavellica, Lucrezia/Fornero piange per avere ingannato il mari-to stolto ed il Principe/Monti non usa alcuna pietà pur di raggiungere il suo scopo. “ Debbe pertantouno principe non si curare della infamia di crudele, per tenere li suddita sua uniti e in fede”(N.Machiavelli, Il Principe, XVII).

La Mandragola

Ritratti *ddii DDiieeggoo CCaattaallddoo

AttoreOriginario di Locri, debutta nel cinema giova-nissimo e lavora a fianco di grandi registicome Gabor, Avati, Risi, Tornatore. Eapunyo sotto la regìa di Giuseppe Tornatorenel film “Nuovo Cinema Paradiso”- PremioOscar- Marco, interpreta il ruolo principale.Seguono altri film e collaborazioni con registie attori di fama internazionale. Successoanche in Tv con le fiction tra le quali “Elisa diRivombrosa”, “Squadra Antimafia”, “Il Capodei Capi”.

MARCO LEONARDI

L’ANGOLO DI PARRELLO di FRANCO PARRELLO

E' in partenza dal primo binario treno per...E così quasi tutti i treni cal-abresi sono stati soppressi.Non sentiremo più l'altopar-lante della Stazione cheannuncia il treno che parteper Torino o Milano. Nonpartono più gli emigranti cheandavano al Nord a lavorare,

affrontando sacrifici che soltanto noi merid-ionali sappiamo sopportare: non partonopiù i treni.Non abbiamo più bisogno di voi, ci diconogli alti funzionari delle FF.SS. I figli e nipotidei “famosi” emigranti degli anni '60 sonosistemati al Nord, ormai per loro la Calabriaè solo un “dolce ricordo”. Tornano soloquelli che hanno ancora i genitori.Noi adulti siamo un po' stanchi di lottare, i

giovani se ne vanno. Che fare?

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la Riviera

DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 23

Sport

La caduta degli dei

La domenica calcistica di Serie A ruotaintorno a due campi principali, alDall'Ara e al Friuli Milan e Udinese, con-tro Bologna e Chievo, vanno alla ricercadi tre punti preziosi per proseguire la

corsa al vertice della classifica e mantenere in alto leambizioni. Per entrambi non si tratterà di impegni"morbidi", gli emiliani dopo l'avvicendamento inpanchina di Bisoli con Pioli hanno in parte raddriz-zato la baracca portando l'asticella al di sopra dellaquota salvezza e ora con il terz'ultimo posto final-mente distante quattro punti, contro il Milanpotranno giocare senza l'acqua alla gola pur con laconsapevolezza di affrontare un avversario ben aldi sopra delle proprie possibilità. I rossone-ri, dall'alto della loro superiorità, dovran-no fare attenzione a non sottovalutare elasciare troppo spazio ai rossoblu, unrischio che dovrebbe essere scongiuratose la squadra continuerà a macinaregioco e avversari come osservato nell'ulti-mo mese, per risultati e gioco espressi trai migliori della gestione Allegri nell'annoe mezzo di conduzione tecnica. Ancora più tosto delBologna, si presenta l'osta-colo Chievo perl'Udinese, frescad'"impresa" a San Sirodopo lo 0-1 rifilatoall'Inter e che, sulle alidell'entusiasmo, pro-verà a riservare lostesso "trattamen-to" agli uomini diDi Carlo. IlChievo delle ulti-me giornate èapparso menosicuro e tosto diquello normal-mente cono-sciuto, ma èc o m u n q u euna squadradalle buonerisorse tecni-che e atleti-che che nellagiornata giu-

sta può impensierire e complicare la vita a qualsiasiavversario. Resta il fatto che l'Udinese nell'ultimo

periodo ha dato prova di poter competere conchiunque ad armi pari e anche con qualcosa inpiù, per cui se la condizione smagliante dialcuni elementi cardine come Isla e Armerounita all'ottima tenuta difensiva del sistema digioco si mantenessere quelle recentementeben esibite, per il Chievo sarà molto compli-

cato tornarsene a casa indenne econ qualche punto in tasca.

Le sfidedi Milan e

Udinese faranno da apri-pista al clou della sedice-sima giornata, Roma-Juventus di scenadomani seraall'Olimpico. I bianco-neri, con il vantaggiodi conoscere già irisultati degliavversari, siopporrano a unaRoma ormaisull'orlo di unacrisi di nervi:tra espulsio-

ni, gol presi inserie e gioco che latita, LuisEnrique appare già in alto mare

e per lui la sfida con i rivali giallo-rossi di sempre potrebbe rivelarsil'ultima spiaggia. Nonostante le

rassicurazioni societarie, un'altra sconfitta aprirebbescenari scuri dai quali il tecnico spagnolo difficil-mente potrebbe essere escluso. Conte & Co.dovranno prepararsi a una corsa all'ultimo respiro:a Roma il clima è già infuocato e, tutto sommato, aloro sta bene così: le sfide più dure sono quelle chepiacciono fino in fondo al tecnico leccese che pro-prio sull'animosità, la caparbietà e lo spirito batta-gliero ha posto le basi del primato in classifica juven-tino.Atalanta-Catania, Cagliari-Parma e Novara-Napoli

sono le altre partite della sedicesima gior-nata. Tra queste le prime due si

presentano come le piùequilibrate, mentre a

Novara, sulla carta, ilNapoli dovrebbe partire

qualche passo avanti. Al di là dei valori ingioco, i piemontesi dovranno fare atten-zione all'euforia napoletana postVillareal per la storica qualificazioneagli ottavi di Champions. Le gambe e la

testa per gli azzurrigireranno a mille,attenzione però a nonincappare nell'effettocontrario perchè si sa avolte il troppo entusiasmogenera disfatte e atrocidelusioni: squadra avvisata,mezza salvata.

Angelo Letizia

Dalla notte di Madrid, 22 maggio 2010, a quel-la di otto giorni fa (sconfitta per 0-1) control'Udinese, la strada è breve. Sembra passatoun secolo o forse solo pochi giorni, eppure daltrionfo Champions contro il Bayern Monaco,alla sconfitta contro i friulani, l'Inter, per dirlaalla Manzoni, è passata dall'altare alla polvere.Negli occhi dei tifosi interisti, la finta a rien-trare di Milito che siglò il due a zero cozza oggicontro il rigore sbagliato di Pazzini al cospettodi Handanovic. Lo scivolone da circo con cui ilPazzo ha spedito in curva il pallone del possi-bile uno a uno, è lo specchio della situazioneche sta vivendo l'ambiente nerazzurro. È vero,la squadra gioca male, anzi sarebbe più corret-to dire che non gioca, subisce tanto senzacostruire un granché, gli attaccanti non seg-nano, ma la dea bendata non abita più qui. Sipotrebbe obiettare che la fortuna aiuta gli

audaci, ma alcune sconfitte dell'Inter stannopagando dazio alla buona sorte che si è avutanel 2010. La sconfitta in casa contro ilTrabznospor ( gol sbagliato a pochi metri daMilito), sconfitta in casa con il Napoli (espul-sione di Obi e rigore per fallo fuori area), scon-fitta in casa contro la Juventus (traversa diPazzini), pareggio contro la Roma (rigoredubbio su Sneijder) e per ultimo proprio il rig-ore sbagliato dall'ex attaccante sampdoriano,forse possono farci capire i soli 14 punti dellaclassifica interista. Questo non può essere unalibi, si dice che nell'arco di una stagione gliepisodi a favore si bilanciano con quelli nega-tivi, ma avere oggi un handicap così, è difficileda colmare. Anche per chi predica ottimismocome Ranieri. Quello che più fa specie, è chela squadra al di là di tutto, ha perso la propriaidentità. L' Inter del triplete non era figlia del

caso, ma delle vittorie ottenute prima conMancini e poi della cattiveria agonisticaimpartitele da Mourinho. Questa Inter è frag-ile, molle, impaurita. Il secondo posto ottenu-to lo scorso anno grazie soprattutto aLeonardo in panchina, si è dimostrato un pal-liativo. Gli errori dirigenziali e qualche infortu-nio illustre completano il cerchio, ma occorreun'inversione di rotta se non si vuol rischiare ilfallimento. Fino a poco tempo fa si parlavaancora di scudetto, oggi l'obiettivo è stato ridi-mensionato al piazzamento Champions.Sarebbe più corretto, per onestà intellettuale erispetto verso i tifosi, volare molto più basso.D'altronde, con Juve, Milan, Udinese e Lazioche corrono, anche un piazzamento in EuropaLeague potrebbe essere oro colato.

Massimo Petrungaro

Posticipo da urlo tra Roma - Juventus

La sfida tra le “zebre” e il “diavolo” è già lanciata

Luis Enrique appare già in altomare e per lui lasfida con i rivaligiallorossi di semprepotrebbe rivelarsil'ultima spiaggia

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Sport

A propositodi...

DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 24

derby in tono “quasi” minore

IlRoccella perdendo aMontalto contro l’attualecapolista del campionato si

ritrova per la prima volta in que-sta stagione nella zona destradella classifica a 13 punti didistacco. Una parziale delusio-ne. Achille Giannitti sa bene dapersona molto intelligente e gar-bata che al Roccella i proclami diinizio stagione improntati almotto “ lacrime, sangue e sudo-re” non sono applicabili per tuttauna serie di motivi. Glielo dissi agiugno quando presentò il nuovoprogetto al Convento dei Minimie glielo ripeto oggi. A Roccellanon è possibile applicare quelloslogan, intanto perché c’è unasocietà “modello” che, per comesi dice, puntualmente eroga irimborsi spesa ai suoi tesseraticon maniacale puntualità e sensodi responsabilità, poi perchéanche gli stessi giocatori si sento-no quasi “coccolati” dai dirigentisapendo che anche in caso disconfitta le cose per loro rimar-ranno sempre eguali e poi perchése uno segue le partite internedel Roccella sembra di essere aduna rappresentazione teatraledove, non esistendo il tifo orga-

nizzato, tutti seguono in silenziola partita. Condizioni ideali pergli arbitri e per gli avversari perdare il meglio di loro stessi. Poi,dall’anno scorso, anche lo splen-dido manto erboso contribuisce a“supportare” quello che dico. Amemoria di chi scrive, nella suacarriera da dirigente sportivo, ilpresidente Giannitti non ha maisollevato dall’incarico nessuntecnico in corso d’opera ne tantomeno ha mai “tagliato” giocatorifacenti parte dell’ organico dipartenza. E’ la sua filosofia, quel-la di un presidente eccezionale

che ci mette sempre la facciaquando la squadra perde e chequando invece vince ritiene siatutto nella norma. La cosa, purpotendo sembrare di eccezionaleportata per le altre società hauna sua “ratio” . Quest’anno lasquadra è stata costruita sullabase delle richieste avanzate daltecnico Tonino Figliomeni, e,tutti i calciatori, sono stati ingag-giati già a giugno-luglio con unanticipo “irrituale” rispetto aitempi del calcio dilettantisticocalabrese. Gli acquisti venivanopresentati agli organi d’informa-

zione via sms con la presentazio-ne di un breve curriculum ricor-dando sempre che l’obiettivoprincipale erano e sono ancoraoggi i play-off. Se è normale cheun presidente ed una società sipoggino sullo staff tecnico difiducia per costruire la squadra eper tracciare gli obiettivi da rag-giungere, allo stesso tempo èaltrettanto scontato che nessundirigente può tener conto che sipossano perdere le gare per laposizione irregolare di qualchegiocatore oppure che si possa“perdere al buio” come accadutodomenica scorsa a Montalto.Sono gli imprevisti del calcio. Iconti, Achille Giannitti, sonosicuro, li farà solo a fine della sta-gione. Solo allora porterà il“conto” a chi si è assunto l’oneredi costruire una compagine parti-ta con progetti ambiziosi ma chesinora non ha ingranato almeglio ed i 13 punti di distaccodalla vetta sono li a testimoniar-lo. Ma niente è perduto. Sia chia-ro, ancora i play off si possonoraggiungere, a patto però che giàda oggi in casa contro laRossanese vi sia una netta inver-sione di tendenza. Bisogna vince-re e convincere.

Antonio Tassone

Oggi è il giorno del derby traBovalinese e Siderno. Non si trattadel derby della Locride per “antono-masia” in quanto il vero derby a livel-lo calcistico è sempre stato quello traSiderno e Locri . Una cosa accomunaquesto derby. Le due società hannocompiuto il centenario della loro fon-dazione. Il gioco del calcio a Sidernoe Bovalino ha sempre rappresentatouna vetrina importante, una specie dibiglietto da visita per promuoveresocialità, benessere e anche le pecu-liarità prin-cipali diqueste duec i t t a d i n eche si trova-no moltovicine e nonsoltanto alivello terri-toriale. La gara sarà “quasi decisiva”per tutte e due le società impegnate araggiungere la salvezza visto cheanche le situazioni economiche gene-rali hanno impedito quest’anno diallestire organici importanti chepotessero raggiungere magari altriobiettivi tipo i play off. Ma tant’è. IlSiderno del neo mister Pippo Lafaceè reduce dal buon punto di SanMarco Argentano ottenuto controuna diretta antagonista. LaBovalinese, invece, dalla sconfittainterna contro il Sersale. In settimanai fulmini del giudice sportivo si sono

abbattuti sulla società ospitante.Nella Bovalinese salteranno il derbySebastiano Romeo, Alvaro eBottiglieri squalificati e con loroanche mister Frascà non potrà seder-si in panchina. Lo stesso mister saràcostretto ad inventarsi una formazio-ne inedita con grosse difficoltà perallestire la difesa. Nel Siderno, invece,sarà assente De Leo. Mister Lafacein settimana si è dato un gran da fareper preparare al meglio la partitaodierna. Il campo di Bovalino non è

facile permeditare ilcolpaccio anzilo stesso ter-reno di giocoper il Sidernonegli ultimianni è statoquasi sempre

avaro di soddisfazioni. Comunque ledue tifoserie e le due società da sem-pre amiche si affronteranno “cavalle-rescamente” alla ricerca di una vitto-ria “scacciacrisi” che potrebbe rivalu-tare le quotazioni in zona play-out.Vedremo quello che accadrà speran-do possa trattarsi una bella giornatadi festa e di sport ed alla fine vinca lasquadra migliore quelle che sulcampo meriterà di più senza tirarefuori , come spesso accade a fine dellapartita, presunti torti o favori arbitra-li.

l.r.

Roccella battere la Rossanesee “scacciare“ l’incubo

BovalineseSiderno

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la Riviera

DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 25

Con la cerimonia di consegna degli atte-stati da parte del presidente regionale,Mimmo Praticò, dopo una brillante rela-zione del Prof. Giovanni Esposito, docen-te e componente del Coni nazionale si èconclusa l’ultima tappa del corso di for-mazione per Dirigente Sportivo di primolivello. “Figura checontribuirà a deter-minare il futurodello sport inCalabria” ha affer-mato MimmoPraticò, durante ilsuo saluto ai neodi-rigenti sportivi. Ilcorso di formazioneè stato realizzato dalConi attraverso laScuola dello Sportdella Calabria in col-laborazione con laScuola dello Sportnazionale. Direttodal coordinatoredidattico-scientifico della SdS, DemetrioAlbino, con l’intervento dei docenti dellaScuola dello Sport della Calabria, il corso,ha toccato anche le altre 4 province cala-bresi. La Scuola dello Sport dellaCalabria, dunque, tra le molteplici inizia-tive in cantiere, ha voluto porre l’attenzio-ne sulla figura del dirigente con l’inten-zione di colmare quei vuoti formativi di

una categoria che risulta fondamentaleper la promozione dell’attività di base.Perché puntare sulla figura del DirigenteSportivo? “Riteniamo – ha dichiaratoMimmo Praticò – che, oggi più che mai,essere Dirigente Sportivo richiede cono-scenze multidisciplinari”. Durante il pro-

gramma sono statiaffrontati temi chespaziano tra areaistituzionale, areagiuridico-fiscale,area comunicazionee marketing ed areaorganizzazione egestione risorse.Quella del dirigenteè una figura che,oggi, si trova adagire all’interno diun quadro di riferi-mento molto diver-so che nel passato.Adesso viene sem-pre più coinvolta in

attività e organizzazioni complesse che,per la loro buona riuscita, richiedono larealizzazione contemporanea e coordina-ta di molteplici funzioni. Tra i presenti alcorso anche il nostro responsabile dellosport, Antonio Tassone, che vediamonella foto insieme al presidente regionaledel Coni, Mimmo Praticò.

Carmelo Carabetta

Formati i nuovi dirigenti sportivi di 1°livello, tra questi c’è il nostro Antonio Tassone

Ulteriore affermazione allla marato-na di New York di Sisi' Bruzzese daGrotteria. Non riusciamo a trovare unaggettivo per poter elogiare il marato-neta pe quanto fatto nella maratonadelle maratonequella di New Yorkla piu' bella delmondo. IsidoroBruzzese ha benfigurato dandolustro sia alla pro-vincia di ReggioCalabria che a tuttala regione avendoottenuto il miglioretempo in assolutodei calabresi pre-senti alla maratona,ottenendo un risul-tato eccezionaletagliando il traguar-do di Central Park in 03:10:29 classifi-candosi 2152 nella classifica generale,23 assoluto nella sua categoria m56 suoltre 47.000 maratoneti, mentre nellaclassifica generale degli italiani parte-cipanti alla gara e' giunto al 182 posto

in assoluto 2 assoluto nellacategoria,su quasi 4 mila italiani ingara. Dobbiamo ricordare che l'atletagrotterese non e' la prima volta che sicimenta in questa disciplina sportiva

da parecchianni e' sulloscalino piu' altodelle competi-zioni nazionaleriguardante legare riservatealla PoliziaMunic ipa led'Italia, cam-pione d'Italia dicategoria equella del cam-pionato italia-no riservato aid i p e n d e n t idegli enti locali

detiene il titolo di campioneitaliano.per cui la popolazione, istitu-zioni tutti devono andare fieri e sentir-si orgogliosi di quello che sa produrrequesto piccolo ed umile atleta.

l.r.

Da Grotteria alla maratona di New York

Tornato in campo dopo un infor-tunio che lo aveva costretto a duesettimane di stop, AntonioTedesco si è subito reso protago-

nista, sfoderando una buonissima presta-zione aRizziconi.L'ex Mamerincentra lasua attenzio-ne sia sul col-paccio disbato scorsoche sull'im-m i n e n t ederby diGallicoVITTORIAI M P O R -TANTE –Non è statocerto facile,ottenere lavittoria sulcampo diuna direttaconcorrente.

La Rizziconese è una squadra di grandequalità, che ha saputo metterci in diffi-coltà in diversi frangenti. Siamo stati bravia contenere le loro ripartenze ed a colpi-re al momento giusto. Una vittoriaimportante, che ci carica ancor di piùanche in vista del derby di sabato prossi-mo con la Gallicese.

LA SCELTA DI CATONA – Lo scorsoanno ho vissuto una stagione bellissimaalla Mamer, ma impegni di studio e dilavoro, non mi hanno consentito di rima-nere lì. Appena c’è stato l’interessamentoda parte del Catona, non ci ho pensato sudue volte ad accettare, sia per un fattoredi vicinanza agli impegni che ho dettoprima, sia perché conoscevo la società esono stato attratto dalle ambizioni delpresidente, il quale mi ha fatto sentireimportante già dal primo colloquio cheho avuto con lui.DIFENSORE GOLEADOR – Quandoho la possibilità di portarmi in attacco,cerco di far valere i miei centimetri.Personalmente però non è una cosa a cuitengo in modo particolare, nel senso chese riesco a fare gol sono felice per la squa-dra e per il gruppo, altrimenti l’importan-te è riuscire a giocare bene, svolgendo ilcompito nelle retrovie.IL DERBY – I derby, si sa, sono partiteche sfuggono ad ogni pronostico. I valoriin campo si annullano, ed alla fine risuciràa spuntarla, chi sarà stato più bravo a reg-gere soprattutto sul piano mentale. Cometutte le gare che affrontiamo, scendere-mo in campo per cercare la vittoria, poi seci riusciremo o meno, sarà il campo a dir-celo. Sicuramente vogliamo fare bene,per continuare a vivere questo momentopositivo e per regalare una gioia ai nostritifosi, che tengono molto a questa gara.

Antonino De Luca-reggionelpallone.it

La Lega Nazionale Nuoto UISP ha organizzato ilXXIX° Trofeo delle Regioni presso la Piscina“Le Naiadi a Pescara” a Pescara. La manifestazione gio-vanile era riservata per gli atleti Categorie esordientiB1/B2, A1/A2 ( dal 2003 al 1999 ). La Rappresentativadella Calabria era presente con 24 ragazzi e tra questifiguravano 2 giovanissimi dellanostra zona, Stefano Dichieraclasse 2001 e FedericaTaverniti classe 2003; Stefanoe Federica si sono confrontan-ti con Oltre 500 atleti. La garaper cui sono stati impegnati èstata la 50 SL. Il risultato otte-nuto è stato grande, se si con-sidera che era la loro primaapparizione in gare ufficiali.Ancora le classifiche non sonoufficiali perché i Giudici digara della Lega devono anco-ra comunicare in quale posi-zione si sono classificati iragazzi ma per gli IstruttoriPietro Dichiera e PaolaCircosta dopo mesi di sacrificila soddisfazione è stata gran-de: “Essere presenti tra leregioni più forti è gia un suc-cesso per tutti noi, anche se contiamo di ripetere questaavventura con un numero più ampio di ragazzi che gior-nalmente frequentano la nostra piscina” questo e ilcommento degli Istruttori Pietro e Paola. Alla bellissimamanifestazione, fatta di tuffi, bollicine, e tantissimi gio-chi in acqua e presentazione a bordo vasca per gli oltre500 campioncini presenti. "Piccoli nuotatori crescono"promossa nell'ambito del "Progetto Impariamo a nuota-

re", che vede coinvolti i professionisti e tecnici dellaPalestra di Marina di Caulonia. E’ stata una vera gran-de festa in cui i piccolissimi, dopo aver fatto il loroingresso in piscina accompagnati, si sono cimentati,attraverso i loro esercizi in acqua, in una vivace dimo-strazione in vasca, mostrando a genitori ed i intervenuti

attitudini e progressi. GliIstruttori /allenatori PietroDichiera e Paola Circostahanno manifestato tutta la lorosoddisfazione per il risultatoraggiunto, mettendo in eviden-za che tutto ciò è stato possibi-le anche grazie all’ efficienzadella piscina, ma principalmen-te al grande lavoro svolto gior-nalmente, che hanno permessoad insegnanti e ragazzi di alle-narsi con continuità;Compiacimento è stato espres-so dall’assessore con delegaallo sport del Comune, diCaulonia il Dott. GiovanniRiccio: “Ancora una voltaCaulonia si è imposta nel pano-rama Nazionale del nuoto,merito senz’altro degliIstruttori, e di questi straordi-

nari ragazzi che non mollano mai anche la loro giovaneetà, ma tutto ciò non sarebbe possibile se non si dispo-nesse di una Piscina di prim’ordine”. Questi successiripagano il lavoro di tutti che affronta sacrifici non indif-ferenti per mantenere tutto ciò, a questi piccoli grandinuotatori il più sentito in bocca al lupo.....

Antonio Chiera

"Vincere a Gallico per i tifosi"CATONA: TEDESCO DICHIARA

Isidoro Bruzzese, nessun aggettivo per definire l’impresa al

Central Park

Caulonia: Piccoli nuotatori crescono…

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Biblioteca Meridionalista

DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 27

la Riviera

GIUSEPPE ITALIANO

Agguato a Giacomo Mancini - Storia diun processo per ‘ndrangheta senza prove(Rubbettino, 2011), di Enzo Paolini eFrancesco Kostner, è un libro che silegge come un romanzo. Si legge come un romanzo per il sen-timento di passione civile che lo perva-de (e che alimenta concitazione emo-tiva nel lettore); per la fabula in sé cheha dell’incredibile fino ad appariresurreale; perché presenta le funzioni“topiche” della narrativa. Il libro èstrutturato a mo’ di conversazione-intervista tra Enzo Paolini (uno deidifensori di Giacomo Mancini), cheracconta, e Francesco Kostner, checonsidera, sintetizza, interroga, inter-pretando quelle che potrebbero esse-re le esigenze del lettore.C’è quindi, come nei romanzi, l’ante-fatto (la prestigiosa carriera politica diGiacomo Mancini); c’è l’incidente, l’e-lemento perturbatore (Mancini sco-pre dalla stampa di essere indagatodai pm di Reggio Calabria SalvatoreBoemi e Giuseppe Verzera); c’è l’in-trigo (molti pentiti accusano Mancinidi essere colluso alla mafia); c’è laspannung, cioè il momento di maggio-re tensione dell’intrigo (un noto pro-fessionista reggino, in illo temporedetenuto, confida a Paolini che Boemie Verzera «si sarebbero recati in carce-re» e gli «avrebbero chiesto […] diaccusare Mancini»); c’è la suspense(Mancini decide di candidarsi a sinda-co di Cosenza, pur nel mezzo dellabufera giudiziaria che lo aveva investi-to; e sarà eletto con largo consenso).Si presentano inoltre gli aiutanti eccel-lenti, che sono gli illustri testi delladifesa: Francesco Cossiga, presidentedella Repubblica italiana; e AgostinoCordova, procuratore dellaRepubblica di Napoli.L’ultima funzione di Propp è quelladella punizione: l’antagonista, che ha

sbagliato, viene punito. E ciò avvienenelle fiabe. Il 19 novembre 1999, dunque,Mancini viene assolto perché il fattonon sussiste. Ma quante sofferenze inquei sei anni (1993-1999), trascorsianche col pensiero del possibile man-dato di cattura. «Non so se Boemi eVerzera -commenta l’avvocatoPaolini- abbiano trascorso in modosereno gli anni successivi alla fine dellavicenda giudiziaria che coinvolseMancini. […] Al loro posto io nonavrei dormito sonni tranquilli. Mi sareiinterrogato continuamente […] sulledevastanti conseguenze provocatedalla loro iniziativa»; che è come un’e-co lontana di quanto disse GiordanoBruno (un martire del libero pensie-ro) ai suoi giudici, nel 1600, pochiminuti primi di morire, già accanto alrogo di Campo dei Fiori a Roma:«[…] forse la sentenza che voi proferi-te contro di me vi dà maggiore turba-mento che non a me stesso». PietroVerri, nel suo libro Osservazioni sullatortura (del 1777, ma pubblicato nel

1804), scrive che la tortura «non èmezzo per iscoprire la verità, ma è uninvito ad accusar reo ugualmente ilreo che l’innocente, onde è un mezzoper confondere la verità, non mai perscoprirla». La stessa perversione ope-rativa è segnalata da AlessandroManzoni nella sua Storia della colonnainfame; e precisamente al 3° capitolo,là dove viene usata l’esca diabolicadella «promessa di impunità» dietroindicazioni di nominativi di untori(accusati di propagare il contagio).

Se al rogo fossero arrivati degliinnocenti, poco interessava agli inqui-sitori del XVII secolo. Era necessario,per loro, rispondere alle esigenzepopolari di vedere puniti gli avvelena-tori, i simboli del male. La giustizia eraun’opzione.

Manzoni, nell’Ottocento, aveva giànotato tutto, con chiarezza, eviden-ziando la protervia secentesca «a tro-var nuove strade, per iscansar quelladel diritto, quand’è lunga ed incerta»:le «nuove strade» erano la «torturadello spasimo» prima, la «promessa diimpunità» poi.

Scrive don Lisander: «D’ordine delSenato […], l’auditor fiscale dellaSanità, in presenza di un notaio, pro-mise al Piazza, l’impunità, con la con-dizione […] che si dicesse interamen-te la verità»; ma «[…] non per cavardalle sue risposte i lumi necessariall’investigazion della verità, non persentire quel che ne dicesse lui; ma perdargli uno stimolo potente a dir quel-lo che volevan loro». «Non c’era unaesigenza di Giustizia -nota oggi, dopoquattro secoli, l’avvocato di Mancini-,ma una precisa volontà “politica” egiudiziaria: condannare un uomo sim-bolo di una fase storica che, in quelmomento, era posta al centro dellacrisi strutturale, sistemica, che investi-va il Paese». E in mancanza di prove -spiega Paolini- si è proceduto sullabase di questo «sillogismo assurdo»:

importanti opere pubbliche (V°Centro siderurgico, porto di GioiaTauro, Liquichimica di Saline Joniche,stabilimenti della SIR nella Piana diLamezia), nel registrare insuccesso sulpiano accupazionale, avevano portatovantaggi soltanto alla mafia; inconte-stabile era il ruolo di Mancini in quel-la fase; quindi, da tutto ciò, scaturiva laresponsabilità di Mancini.

«Sillogismo assurdo», ma che fu allabase della sentenza di Palmi(25/3/1996): condanna a tre anni e seimesi per concorso esterno in associa-zione mafiosa. Leonardo Sciasciaè stato strenuo difensore della dignitàdell’uomo. Egli fa pensare ad un personaggio delsuo libro Il Consiglio d’Egitto, e conriferimento alla tortura, questa espres-sione: «Questo non deve accadere adun uomo». Volendo denunciare cheun uomo non deve essere sopraffatto,non deve essere torturato, non deveessere eliminato con gli strumentidella falsa legalità.

E, intervenendo sul caso Tortora, lo

scrittore siciliano, oltre a dichiararsiperentoriamente convinto della suainnocenza, così scrive sul Corrieredella Sera del 7/8/1983, a propositodella responsabilità dei giudici collega-ta all’«introduzione nella legislazioneitaliana della figura del pentito»: «Unrimedio, paradossale quanto si vuole,sarebbe quello di far fare ad ognimagistrato, una volta superate leprove d’esame e vinto il concorso,almeno tre giorni di carcere fra icomuni detenuti, e preferibilmente incarceri famigerate come l’Ucciardonee Poggioreale. Sarebbe indelebileesperienza, da suscitare acuta riflessio-ne e doloroso rovello ogni volta che sista per firmare un mandato di catturao per stilare una sentenza». Quindialleggerisce così la sua provocazione:«Un rimedio più semplice sarebbequello di caricare di responsabilità imagistrati senza preventivamentetogliere loro l’indipendenza: e cioè didare a ogni cittadino ingiustamenteimputato, una volta che viene pro-sciolto per più o meno assoluta man-canza d’indizi, la possibilità di rivalersisu coloro che lo hanno di fatto seque-strato e diffamato».

Questo libro di Paolini e Kostner,costellato da digressioni umanisticheall’insegna della gratitudine, dell’ami-cizia, del rispetto per gli altri, della ret-titudine morale, della memoria acco-rata verso chi non c’è più, rappresentavalido contributo per ricordare leingiustizie di questo nostro mondo; equindi monito garbato a che non ven-gano a ripetersi.

Costituisce altresì una «buona azio-ne», intesa alla maniera dello scritto-re-vignaiuolo francese della Turenna,autore dei Libelli, Paul Louis Courier;il quale non sopportava le ingiustizie,anche minime; e ogni suo “libello” eraper lui una «buona azione» a garanziadella giustizia vera.

Quel processo per ‘ndrangheta senza proveAgguato a Giacomo Mancini

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Parlando

Cultura e società

di...

La vera storia di 14 donne

Tag Art Shop Gallery:nuovo spazio,

nuove iniziativePer inaugurare il nuovo spazio espositivoTag Art Shop Gallery presenta la sua primamostra collettiva.Mercoledì 7 dicembre, nei locali dellanuova sede in Via Dei Correttori 4/A (piaz-zetta Genovese Zerbi) nei pressi delDuomo, vernissage della mostra “Pop sur-realismo al femminile” alle ore 19.00. Sarà presente una delle otto artiste prota-goniste dell'esposizione, Ilaria Faraoni akaJinevra, affermatissima nel panorama del-l'arte contemporanea, della grafica e deldesign. Le sue geishe feline e sibilanti si impongo-no sulla tela con un fascino letale e sonodiventate il suo inconfondibile marchio difabbrica, con cui riesce a mescolare alla per-fezione ingredienti orientali e ricette euro-pee. Saranno esposte anche le opere dialtre artiste notissime nel panorama neo-pop nazionale e internazionale: ElenaBertoni, Erica Calardo, Loredana Catania,Cecilia Granata, Shanti Ranchetti, MartaPadovani e Daria Piromalli.Sarà un'imperdibile panoramica della con-temporaneità nazionale al femminile e unpercorso affascinante nel mondo della low-brow e del pop-surrealismo che dominanola scena artistica ormai da anni.La mostra rimarrà aperta al pubblico fino agiorno 18 dicembre (orari di apertura:9.00/13.00 - 16.00/20.00, anche domenica efestivi)

Bovalino, seconda edizione del “Rap(in)Side”Sabato 17 dicembre alle ore 22:00,presso il loca-le “Vincent” di Bovalino, si terrà la secondaedizione di “Rap(in)Side”.Prenderanno parte a questo evento tuttele nuove leve della scena rap locale. Il“Rap(in)Side” ha come scopo principalefquello di far diffondere la culturarap/hip-hop in tutta la Locride e, cosa piùimportante, darà una possibilità a tutti inuovi rappers emergenti di esibirsi davan-ti ad un numeroso pubblico.La serata si aprirà con un Dj Set che spa-zierà tra la vecchia e la nuova scuola rap.Guida a questo viaggio musicale i DjsSoulOnest e Vale C. con l'aiuto dellavocalist ArizzaVox. In seguito si esibiranno i vari Mcs(Rappers) della locride : Stex, Kromosoma, MadJack, DanOne,DanyB, Spreco, Ardorap e CBE. La performance live sarà spezzettata davari Bboys e FlyGirls che improvviseran-no diverse evoluzioni seguendo lo stile hiphop.L'ingresso è gratuito , e l’nvito a parteci-pare a questo evento mai visto nellaLocride va da sé.

“Non è un paese per donne. Racconti di stra-ordinaria normalità”, edito da Mondadorinella collana Piccola Biblioteca Oscar lo scorsosettembre e già in seconda ristampa, è un inter-essante progetto collettivo realizzato da unnutrito gruppo di autrici, che hanno volutotracciare nei quattordici racconti di cui è com-posto il libro il profilo reale della donna ital-iana. Il tutto attraverso storie di vita comune,ma non per questo banali. Anzi, è proprio ilfatto di essere protagoniste della quotidianitàche rende queste donne e le loro storieeccezionali nella loro normalità. Nato sulla sciadelle recenti e ben note proteste sulla con-dizione della donna nel bel paese, l'intentodelle autrici va però fortunatamente oltre leprese di posizione di quel tipo di movimentifemministi che rischiano di cadere neglistereotipi più comuni. Di quei movimenti,“Non è un paese per donne” prende soprattut-to l'energia positiva e la trasforma in concretavoglia di fare. E il risultato è interessante, per-ché da vita ad un insieme di scritti concepiti daautrici molto diverse tra loro, che rappresen-tano e rendono bene le diverse sfumature delsoggetto donna. Tra loro, la giornalista e scrit-trice calabrese Manuela Iatì ha contribuito con“La cinciallegra”, il racconto ispirato alla storiavera di una donna cosentina che ha visto lapropria famiglia decimata dai danni provocatidalle radiazioni di una centrale telefonica. Ilracconto della Iatì colpisce per la sua efficacianarrativa e per la sensibilità con cui l'autrice

descrive l'animo di una donna sem-plicissima, e quindi straordinaria,che ha perso tutto quello che c'erada perdere, ma che nonostanteciò non rinuncia a portare avantila propria lotta in nome dell'uni-ca cosa rimasta. La sua person-ale ricerca di verità.Abbiamo chiesto a Manuelacosa abbia significato per leifare parte del progetto“Non è un paese perdonne”.“E' stata sicuramente unabellissima esperienza.Innanzitutto per illegame istantaneo chesi è creato all'internodel nostro gruppo.Non ci conoscevamo tutte e

tuttora alcune di noi non si sono mai incontratedi persona. Ma siamo riuscite comunque a

creare una sorprendente alchimia. Illibro ha avuto un ottima

risposta editoriale, perchéaffronta tematiche reali, la

cui forza non è stata avverti-ta solo dall'universo fem-

minile, ma anche dagli uomi-ni. La cosa che mi ha molto

fatto piacere, infatti, è statoanche percepire, nel corso delle

varie presentazioni, un riscontropositivo dai lettori e non solo dalle

lettrici. Qualcuno di loro era comese quasi si scusasse di non essersi

mai seriamente soffermato achiedersi cosa si nasconda davvero

dentro l'anima di una donna.”M.C.

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Antonio Latella

Poche città al mondo - Roma è un caso a parte- possono vantare una strada come il lungomaredi Reggio, con i suoi giardini così ricchi di mem-orie antiche. Ci stanno i resti ben conservatidelle mura greche e delle terme romane. Neiloro siti, intatti. Testimoniano entrambi il gradodi civiltà raggiunto in questa parte d'Italia in etàgreca e poi in età romana. Ci sta poi la poesia,con il monumento in marmo chiaro dedicato adIbico Reggino, espressione alta della poesia ditutti i tempi.Le terme restituiscono l'immagine di una soci-età ricca, capace di darsi civili ordinamenti ed, altempo stesso, stili di vita di raffinata eleganza.Ne sono prova gli splendidi mosaici en plein airnonché. come diremmo oggi, gli spazi diservizio. E persino il calidarium. Quella cheancora oggi si può ammirare è una pagina vivadi storie remote, raccontata tra campanule,rampicanti, fiori di campo. Ed il limone con lesue foglie sempre verdi.Del poeta scrisse Cicerone (Tuscolane, IV,71):“Il reggino Ibico, fra tutti il più infiammatod'amore”. Non si sbagliava, basti leggere i versidel poeta scolpiti sulla pietra viva: “Solo in pri-mavera crescono mele cotogne e i melograni/dafiotti innaffiati nell'inviolato giardino dellevergini ninfee”.Nato a Reggio, Ibico avrebbe concluso i suoigiorni a Corinto, vittima di un agguato tesoglida comuni malfattori. Racconta Plutarco che

uno stormo di gru si incaricò di denunciare gliautori del delitto ed, in un certo senso, di vendi-carne la memoria.Íbykos è stato poeta di lirica corale, attivo, comedicevamo, verso la metà del VI secolo a.c. inMagna Grecia. Annoverato dagli Alessandrinitra i nove poeti eccelsi della lirica greca, Ibiconacque, dunque, a Rheghion da famiglia aristo-cratica. Figlio di Fitio, si formò alla famosascuola poetica di Stesicoro. In età adulta andò avivere a Samo presso la corte del tirannoPolicrate dove incontrò il poeta Anacreonte.Antiche fonti indicano che nella biblioteca diAlessandria d'Egitto le opere di Ibico fosseroraccolte in sette libri; si trattava di carmi lirici dicontenuto eroico (encomii) e poesie d'amoresoprattutto in lode della bellezza degli efebi.Tuttavia la maggior parte della sua produzioneè andata perduta, e di queste composizionipoetiche possediamo oggi solo una sessantina

di frammenti.Uno di questi, ricavato da un frammentopapiraceo, ci permette di leggere la parte finaledel cosiddetto “encomio a Policrate”, in cuiIbico elenca situazioni ed eroi della guerra diTroia aggiungendo però di non volersi occuparedi questo argomento. Egli preferisce infattiricordare eroi greci e troiani famosi per la lorobellezza, paragonando a questi lo stessoPolicrate.Alcuni aneddoti antichi ricordano Ibico comeinventore di strumenti musicali. Questa, adesempio, la testimonianza di Ateneo diNaucrati: « Ma quest'ultimo strumento (la Lirafenicia, o sambuca) Neanthes di Cizico, nellibro primo dei suoi Annali, dice che fu ideatoda Ibico, il famoso poeta di Reggio; così comeAnacreonte inventò il 'barbiton' (strumentodalle molte corde) » (Ateneo di Naucrati, I sapi-enti a banchetto IV, 175 d-e)

Passeggiando tra storie e miti

INTERVISTA A MANUELA IATÌ

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la Riviera

XXVII EdizionePremio Nosside

JoeyLOREDANA ALVARO

E’ un ragazzo semplice. Di pocheparole. Estremamente riserva-to e fin troppo schivo alle lucidella ribalta. Eppure, perJoey Gulloni, si sono acce-se e, come si sperava, vistoil riscontro del pubblico,nel migliore dei modi. Maandiamo per gradi. In queldi fine agosto, in una sera incui l’afa ti costringe a trova-re ristoro lì dove la brezzamarina ti accarezza i capelli,un giovane sidernese avevaaccolto la proposta di unaltrettanto giovane assessorealle Politiche giovanili, IvanBolognino presso l’AmministrazioneRitorto, di istallare un’estemporanea dialcune delle sue opere nella suggestivacornice della Villa Comunale di Siderno.“Galeotto” fu l’incontro per lo scultoreGulloni con i rappresentanti dell’Ente diPiazza Vittorio Veneto che, a distanza ditempo, gli propongono una vetrina più“istituzionale” e per farlo aprono le portedel Palazzo Municipale ed allestisconouna Mostra che per dieci giorni sarà adisposizione del pubblico. In sintesi, lacronistoria di una partnership che ne “IlComune sentire dell’Arte”, iniziativainaugurata nel Santo giornodell’Immacolata con scadenza al 18dicembre, si propone di “familiarizzare” ivisitatori al lavoro del Gulloni che, piace econquista, perché diretta e lascia all’osser-vatore la possibilità di far convergere ilmondo esperienziale delle emozioni conil mondo concettuale della razionalizza-zione che, elaborando e catalogandoinput visivi e sensitivi, li servono al “gradodi giudizio”. Positivo. Estremamentepositivo. “Rinchiudersi” “Distaccarsi”“Monumento ai caduti di tutte le guerre”

“Maternità” sono solo alcuni dei titoli checompongono il rilevante portfolio dell’arti-sta Gulloni. Lo scultore, in una lotta “antigravitazionale”, modella la materia e crealinee immaginarie, a volte spinte verso l’al-to, come se volessero staccarsi dalla massaterrena a cui sono ancorate, a volte rin-chiuse in se stesse, come se l’energia plasti-ca non potendo trovare altra via d’uscita

formasse una spirale di movimento, incui il processo ideativo tende a “rige-

nerarsi” all’infinito. Joey Gulloni,nel mentre promuove l’arte e lemille strade percorribili dell’espres-

sività, diventa manifesto di unaSiderno che ama e custodisce un’ere-

dità artistica, di cui il maestro Correale èil fondatore nel millennio trascorso, e testi-monianza di una gioventù in grado di “sca-valcare” gli adulti per estro e genio.

Il 25 novembre 2011, presso la Sala GiudittaLevato di Palazzo Campanella, a ReggioCalabria si è tenuta la premiazione del premioNosside, alla sua 27sima edizione, sotto l'egidadel suo Presidente e fondatore, il prof. PasqualeAmato.(e ..dell'UNESCO). Edizione che havisto aumentare il numero dei partecipanti (dai291 del 2010, ai 360 di quest'anno), il moltiplicar-si degli Stati di provenienza (dai 58 del 2010 ai 64di quest'anno) e delle Lingue di presentazionedelle opere (dalle 47 del 2010 alle 61 di quest'an-no). Il vincitore assoluto dell'edizione di quest'an-no con la poesia:"Solo i ricordi appassiscono" è l'i-taliano Giannicola Ceccarossi, nato a Torino maromano d'adozione. Lo affiancano altri treVincitori: per la Poesia Scritta la cilena OlgaAnadilia Cárdenas di Curaco de Vélez - comunecileno dell’arcipelago di Chiloé - con “Soy críadel mestizaje obligado”; per la Poesia in Musical'italiano Mimmo Martino di Reggio Calabria ,leader del Gruppo Musicale “I Mattanza”, con lacanzone “Il corso delle cose”; per la Poesia inVideo la spagnola Gemma Vigón Diaz-Faes diOviedo con “Tengo las manos vacías”. Seguono7 Menzionati Speciali, 11 MenzionatiStraordinari, 23 Menzionati Particolari e 55Menzionati.Al racconto incredibile della poetessa cilena, lacui Comunità d'origine ha offerto il bigliettoaereo che le ha permesso di partecipare alla ser-ata, ha risposto in modo concreto e fattivo ilgrande Gerardo Sacco offrendole in regalo duesue creazioni, una per la poetessa e l'altra da des-tinarsi ad una serata di beneficenza.

Quanti tribuli, quanti sacrificilavurandu duru comu 'nu mulu!'ndi jettau suduri 'nta st'offici!Pè daveru s'u sgarrau 'u c...! Ma ora rrivau l'ura disijata,

'u tempu d'u riposu, d'apinsioni;Dopu 'a nchjanata,rrivau la calata,dopu d'i mali jornachiddi bboni! Cusì appena si arza d'ulettu,

'nto municipiu curri u “sottoscrittu”i 'nci faci 'nu 'nchinu, 'nu ballettua ccu' tra ttanti pupi, faci 'u ddrittu! Però datu ca 'nci volimu beni,'nci aguramu saluti e furtuna'n' amuri scapizzatu, senza freni'na bbona fimmanazza bionda o bruna!!

Domenico Marando

U sottoscrittu'(Aldo Caccamo)

AUGURI PER LA PENSIONE

LE NOTE di MARA RECHICHI

Nel momento in cui volevo accenderla, l'ho spenta. Ci ho provato all'ora immedia-tamente postprandiale, e all'ora immediatamente pre-cena. Volevo informazione,notizie con immagini; quelle scritte su giornali e web le avevo lette, quelle radiofo-niche le avevo sentite. Accendo, il primo tg, regionale: tra notizie fresche e stantìe,racconta di “Indagini a trecentosessantagradi - Progetto sulla legalità - Verso il cam-

biamento - Intesa per la legalità - A Cosenza, in provincia di Cosenza - Premio Bronzi di Riace - Pugilato coi Bronzi di Riace - Pubblicità coiBronzi di Riace - Un convegno sullo sviluppo - La Reggina, il Catanzaro. E il Cosenza, certo”. Secondo tg, quasi locale: “Indagini a trecentoses-santagradi - Progetto sulla legalità - Auspicando il cambiamento -Gli inquirenti in conferenza stampa - Intesa per la legalità - A Reggio, A

Catanzaro, a Cosenza, a Crotone, a Vibo - Premio XY - Pubblicità coi Bronzi di Riace - Il futuro sviluppo - La Reggina, il Catanzaro,forse”. Terzo tg, locale, 5 min rispettivamente di: Indagini a trecentosessantagradi -Puntare sulla legalità -Procedere al cambiamento -Protocollo per la legalità - A Reggio, a Catanzaro, a Soverato, nella Piana - Premio dei Premi - Riace o i Bronzi di Riace - Pubblicitàsenza Bronzi di Riace - Attendiamo lo sviluppo - Tuttoilcalciocomunepercomune e un po' di pallavolo.” Se ne deduce che in Calabrial'informazione televisiva è fatta di: indaginia360gradi, legalità, sviluppo, Bronzi di Riace intuttelesalse, calcio e premi. Quanto e cosacosta, mi chiedo, andare a cercare le notizie dentro le scuole, dentro gli uffici comunali, dentro le caserme, dentro gli ospedali, den-tro i musei, dentro i cinema, dentro i teatri, tra le rovine, in mezzo alla gente? E' giusto aspettare i fax e le mail che ci dicono cosaaccade nel proprio orto, in stile autopromozionale, ma non vi pare che sarebbe più utile se si andasse a cercare la notizia invece diaspettarla? Nel frattempo riapro giornali, radio e web.

HOSPENTOLATV

Lo scultore sidernese

Joey Gulloni e alcunedelle sue

opere

Gulloniun artista a Siderno

La locresemensionataIsabella Marra

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Parlando

Cinema& musica

di

DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 30

Il fine settimana pro-mette bene: socialitàspensierata e tantavoglia di giocare.Giocherelloni!

Nel week-end, lamente e il corposaranno in sintonia:pronti per intrapen-denti avventure

E’ ottimo week-end,per sentirvi a vostroagio, ovunque siate.Vi divertirete insituazioni ambigue..

La voglia di abban-donare gli amati luo-ghi natii, porterà allaricerca di scenaridiversi.

Domenica moltodivertente per voi,sarete briosi e diver-tenti. Il rapporto dicoppia è ottimo.

Non fatevi innervosirenel week-end dallaquadratura dellaLuna: continuate asorridere.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

l week-end sarà pia-cevolmente leggero,con eccellenti oppor-tunità di nuove cono-scenze.

Sarete molto concen-trati e combattivi sullavoro, probabilmenteanche nervosi e pole-mici. Attenti!

Il fine settimanasarà sottotono, conun aumento delladispersività e uncalo dell'incisività.

Più che rivolgere l'at-tenzione all'esterno,cercate di focalizzarvisui sentimenti suscita-ti da cose o persone.

Sarà decisamentemigliore il clima checaratterizzerà tutto ilweek-end: unici edaffascinanti!

Nel week-end, nonriuscirete a com-prendere le ragionidi un familiare o unamico. Attenti!

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

In altre parole addio. Non restache rassegnarsi alla sconfitta,quella amara della coscienza equella più sostenibile dell'incapa-cità dell'uomo. Il Roccella Jazzfestival è pronto all'ultimo giro divalzer, il “Reggio Top Jazz” salutagli appassionati del genere eannuncia il suo ritiro dalle scene.Anche l'evento invernale per darecontinuità al progetto “RumoriMediterranei” lancia segnali diagonia. Il tutto sotto un assordan-te silenzio da parte della politica,delle istituzioni e fin'anche dellagente calabrese, capace di osan-nare le iniziative nel momento incui le assapora e di voltarsi dall'al-tra parte quando c'è da tendere lamano, e non per dare soldi ma perfar pesare il concetto di dignità eidentità culturale. Nulla SisinioZito, patron del Roccella Jazz emente della rassegna di Reggiocittà ha deciso, suo malgrado, chenon ci sono le condizioni perandare avanti. Troppo lontani i palazzi che con-tano, troppa fatica dopo quasi 40anni di impegno solitario, assistitosolo da un gruppo di appassionatiuomini innamorati di questaterra. Lui il suo l'ha fatto,l'Associazione Culturale Jonicapiù che tenere botta 32 anni nonpoteva fare. Il mondo intorno aloro, intorno a noi, è rimastosordo di fronte alle note di un jazzche serviva come cassa di risonan-za a chi avrebbe dovuto capire cheanche nella Locride, anche in

Calabria, c'è li che cose le sa fare ele sa fare bene. Nulla, non è basta-to, anzi questo essere vincenti aqualcuno può avere dato fastidio.E allora chiude la baracca del jazz,

a noi non resta che dire grazie aZito e a tutti quanti e pregarli, inginocchio, si in ginocchio, di espri-mere un desiderio da metteresotto l'albero di Natale e dirci

domani, dopo, tra un mese cosadobbiamo fare affinchè il marchiodel “Jazz made in Roccella” nonsparisca. Dateci solo un barlumedi speranza. (c.c.)

Reggio Top Jazz festival AL CINEMACINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776 I soliti idioti16.00- 18.00 -20.00 - 22.00CINEMA ARENA Siderno,info:333/ 7672151Prossima aperturaCINEMA GOLDEN Roccela J, info:333/ 7672151Breaking Dawn/ 16.00 -18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA VITTORIA Locri, info:339/7153696 Anche se è amore nonsi vede/ 16.00-18.00 - 20.00- 22.00 CINEMA GARIBALDI Polistena,info:0966/ 932622 I soliti idioti/15:30 - 17.50- 19.45 - 22.00CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498Anche se è amorenon si vede18.00 - 21.00CINEMA ODEONReggio C., info:0965/ 898168 Anche se è amorenon si vede / 18.00 -20.00 - 22.00CINEMA AURORA Reggio C.,info:0965/ 45373Scialla/ 16.30- 18.30 -20.30 - 22.30NUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515 Breaking Dawn/16.30-18.40 - 20.50 - 23.001921 il mistero diRockfort/20.30 MULTISALA LUMIERE Reggio C.,info:0965/ 51036 Sala de curtis Campovolo (3D)/17.30 -19.50 -- 22.10Sala sordi Il re leone (3D)/16.15 Pina (3D) /18.00 -20.00 -22.00 Sala de sida Happy Feet 2/16.15 Il giorno in più/18.45 -21.00 - 23.00Sala mastroianniLo schiaccianoci/16.30- 18.30 Real steel/20.30 - 22.50

Anche l'evento invernale per dare continuità al progetto “Rumori Mediterranei” lancia segnali di agonia.

IL PROGRAMMA

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la Riviera

DOMENICA 11 DICEMBRE 2011 LA RIVIERA 31

La Fornero che piange eMonti che vi dice di stareattenti perché in giro si ini-zia a pensare che sarà colpa

dell'Italia se l'Europa fallisce, e non dovete fare figuracce. Avete presente i bambini vivaci a cui i genitori prima di anda-re a far visita da qualche parte fanno una lavata di capo, raccomandandosi di non fargli fare brutta figura? A questosiete. Allora inizio a pensare che forse quello che vi ho raccontato negli ultimi tempi sui poteri forti fosse il frutto di uncervello andato a male, il mio. Monti vi dice di pulirvi le unghie e la Fornero prima di darvi le botte sul tutù si asciugale lacrime. Così è l'Italia, specchio fedele dei suoi abitanti, si passa in un baleno dalla tragedia alla farsa e dalle condo-glianze agli auguri. Avete mollato Homer Simpson per Krusty il clown. Altro che poteri forti, altro che banche. E' unsemplice gioco di prestigio, uno scambio delle parti di bassa lega, senza lega per giunta. Destra, sinistra e centro hannoassoldato una compagnia di figuranti, per mettere in scena una recita che loro non potevano dare, per mancanza diautorità, credibilità e forza morale. Il Monti show è un prodotto dei poteri forti più che un potere forte, il sistema eco-nomico si vuol riprendere tutto quello che vi ha dato nei decenni scorsi, e aprite bene le orecchie. Vi ha dato due milamiliardi di euro e quelli si riprenderà. Qua non si tratta di crisi, di riprese. Tutte balle. Il creditore batte cassa e si fer-merà solo quando avrà soddisfatto il suo credito. Basta fare quattro conti, resterete con gli occhi per piangere e nonsaranno quelli della Fornero ma i vostri. E non è detto che quelli di Monti siano tutti dei cattivacci, alcuni di loro forsesono buoni Cristi e in buona fede pensano di ridare futuro al paese. Ma in buona o cattiva fede il ruolo del governosarà quello dell'esattore e nessuno vi potrà dare un futuro che è già passato. E scusate se cambio spesso registro, mutoi toni ma vi do sempre lo stesso finale.. e il lieto fine non esiste. 0

Best “People”

Blob of the week

Chi cerca trova...

La verità dell’Iride di Benjamin Bowson

Niente figuracce per Monti

Signore e Signori, ecco a voi il Dottor La talpa

“Amicu i stati”, chiuso il lido èscomparso senza lasciare traccia

Prove tecniche da fotomodello

Con l’inizio dei lavoridella nuova SS 106, si

segnala traffico di mezzipesanti

“Un buon caffè dovrebbe esserenero come il diavolo, caldo comel'inferno e dolce come un bacio”

M.Simonetta

Paolo e Francesco, gli indiscussicampioni della “cardara”. In lacri-

me gli amici di Platì che hannoperso il primato sopraffatti da un

duo “galacticos”.

X-Factor

Lui, Lei...l’altra!!! Tantissimi Auguri ad

Emiliano e Giulia per lanascita della loro bimba

Separati alla Nascita

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