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DOMENICA 02 OTTOBRE 2011 LA RIVIERA 02

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DOMENICA 02 OTTOBRE 2011 LA RIVIERA 03

Parlando

Controcopertina

di...

RITRATTID’AUTORE

EnzoMirigliani© Francesco D. Caridi

Commendatore

aro Direttore, mi chiedi di scri-vere un «ricordino» del calabre-se Enzo Mirigliani, il patron di«Miss Italia» scomparso a 94anni il 26 settembre scorso,giorno dei santi medici Cosma e

Damiano, che sono anche i patroni dei par-rucchieri. Cerco di accontentarti, perchéMirigliani ha conquistato un posto d’onorenella storia del costume, come impresario dispettacolo che ha reso permanente l’effime-ro, mostrando garbatamente al pubblico peroltre mezzo secolo ragazze discinte contras-segnate da un numerino, ma evitando che ciòsomigliasse ad una compera di bestiame.Reduce dalla battaglia di El Alamein, fino al1952 in servizio effettivo nell’Esercito,Mirigliani un giorno decise di togliersi la divi-sa per indossare lo smoking, che non si levòpiù. Dalle stellette alle starlets. Nel 1953,insieme con la moglie, mise su una casa dimoda in Trentino e cominciò ad occuparsi diconcorsi di bellezza; nel 1957 si legò alla pro-duzione di «Miss Italia» (avviata nel1939 daDino Villani con altra denominazione,«Cinquemila lire per un sorriso»), fino adiventarne il patron nel 1959.Penso anch’io, caro Direttore, che il com-pianto Mirigliani e il contesto in cui egli haoperato meritino una congrua attenzionenegli studi di sociologia e di etologia, special-mente per il sostegno che il patron ha datoalla evoluzione della figura femminile. Meridionale di buon gusto, di fermo caratte-re, di indole gentile, e di notevole resistenzagenetica anche ai disastri dell’ambiente tele-visivo, Mirigliani era all’apparenza alieno dacedevolezze, certo controllava le proprie ten-tazioni fra tanta carne frequentata, tenevabuone relazioni con gli ambienti politici cheun tempo seguivano le selezioni regionali delconcorso soprattutto per tentare di infilarviqualche raccomandata o protetta.

continua a pagiana 20

C

ilIl calabrese Enzo Mirigliani, impresario di spettacolo morto a 94 anni, con «Miss Italia» ha accompagnato l’evoluzione italiana, conquistando un posto d’onore nella storia del costume

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ParlandoStyle

La settimana

di...

NORDICI&SUDICI

Dapprima furono le bioproteinechimiche della Liquichimica, poi leriparazioni dell'OGR. Ora, ci risia-mo, sarà la volta dell'elettricità. A

Saline si replica il miraggio, gli svizzeri diREPOWER vogliono convertire i reperti indu-striali calabresi per farne una modernissima centra-le elettrica a carbone. La promessa è allettante,come al solito. Si creeranno un migliaio di posti dilavoro, che per una terra disperata come la nostrasarebbero una manna, anzi no una goccia nel mare.Si continua a percorrere una strada sbagliata, quel-la dell'industrializzazione a tutti i costi. Si chiudonogli occhi sui fallimenti delle politiche industriali nelsud, debacle colossali, dalla Campania, alla Puglia,alla Basilicata, alla Sicilia, passando per la Calabria.Fiat, Ilva, Quinto centro siderurgico,Petrolchimico. Nomi diversi per fallimenti identici,che hanno alimentato speranze e costruito disastriambientali enormi. Perché la centrale di Salinedovrebbe mutare la tendenza? Perché è di ultimagenerazione, con una resa maggiore di almeno ildieci per cento rispetto alle centrali tradizionali,con un basso tasso di emissioni di zolfo e anidridecarbonica, con un'accurata attenzione all'impattoambientale affidata ad architetti seri del calibro diRota e Kisar. Dicono. Sarà, ma intanto verrannoinondati di cemento trecentoventimila quadri diterreno, verrà sparata in cielo una torre di centot-tanta metri, verranno costruiti trentacinque chilo-metri di elettrodotti sino a Rizziconi per il collega-mento alla rete nazionale di trasmissione, verrannocostruite nuove banchine nel porto ormai fatiscen-te per l'attracco delle grandi navi carbonifere. Ecco,alla faccia del basso impatto ambientale. Non biso-gna essere dei beceri e integralisti soldati ambienta-li, come in fondo noi siamo, per avere dubbi sullabontà della centrale di Saline. Continuiamo a vede-re la rincorsa della nostra politica verso scelte checontrastano mortalmente con la vocazione dellanostra terra. Abbiamo il futuro dell'energia, non sichiama petrolio, ne carbone. E' il sole. Forse èmeglio non far tingere di nero il nostro futuro. E,quasi quasi, vien voglia di dire a gli svizzeri di por-tare il carbone a casa loro.

I tingiuti di Saline

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GIOACCHINO CRIACO

Ci vorrebbe qualcosa di più del pallottoliere per avere il conto esatto deideputati e dei senatori , che dotati di intelligenza, tendono a dimostrarla,umilmente imitando i saltimbanchi. Un tempo venivano detti trasformisti,

pianta, che nata al Nord, ha trovato terreno fertile per l’attecchimento, senza biso-gno di concime chimico, nel Mezzogiorno e in Calabria. Ora, son detti GLIINTELLIGENTI. Per ciò stesso, non potevano mancare in Calabria dove, oltrel’intelligenza, questa amata terra genera anche il genio. Noi, per essere chiari, lichiameremo trasformisti-intelligenti, non potendo opinare che si tratti di intelli-genti trasformisti. Naturalmente, non tutti i passaggi da un campo all’altro sono darubricare come salti trasformisti. Tale non è il caso di Angela Napoli, che halasciato il PDL per FLI. Tale non ci sembra il caso di Giancarlo Pittelli che dalPDL passa al Gruppo Misto. Ma tale è il caso, a meno che non sia questioned’irrequietezza sartoriale, di Santo Versace: centrosinistra, Pdl, gruppo misto. Noncrediamo, a questo punto arrivati, di dover esemplificare ulteriormente. E solo cipunge vaghezza di dare notizia che il segretario del partito più piccolo dell’Europae financo del paese di Lilliput, Francesco Nucara, si trova tra color che stan sospe-si dopo il voto accordato sulla sfiducia all’eloquente ministro Romano. Come è facile capire, son tutti parlamentari, già in servizio nel PDL. La loro fuo-riuscita avviene nel tempo dell’UOMO DOPPIO al comando della Calabria:come coordinatore regionaledel PDL come Governatore. Può essere una coinci-denza. Può esserci un rapporto di causa ed effetto. Il che indurrebbe a far pensare,nella peggiore delle ipotesi, che il dr- Giuseppe Scopelliti è un cattivo governante, eche, nella migliore delle ipotesi, porti sfigaLa indichiamo, questa, come la miglioreperché ciò che dipende dal destino, non comporta nessuna responsabilità persona-le.Il primo ottobre c’è la marcia su Cosenza, voluta dal Governatore. Ci auguriamoche non sia molta lunga. Potrebbe accadere che alcuni si stanchino e si stacchino.Ovviamente, dal Pdl. E noi dovremmo morderci la lingua per avere interpretatoil Govrnatore come il Gallo cantatore. Nel caso testé previsto, infatti- e il suggeri-mento ci viene da voce amica- sarebbe un pavone, che più si gonfia e più perdepenne.

FUGA DAL PDL

In pericolo i gioiellidi famiglia LoieroQuesta volta, Agazio Loiero ha subìto davve-ro un “colpo basso”. In quello che, inizial-mente, era sembrato un atto intimidatorio, adessere presi di mira sono stati proprio i gioiel-li di famiglia dell'ex Governatore dellaCalabria. Un malvivente, incurante dei siste-mi di sicurezza e della scorta, si è introdottonell'abitazione e non riuscendo a forzare lacassaforte, si è accontentato di collane, orec-

chini e bracciali. Per il furtoè ora indagato un operaio,che aveva eseguito deilavori di ristrutturazionenella casa. Rientra nellatopica di eproprare gliespropriatori?

Pasquino Crupi, un direttore: quat-tromila caratteri, spazi inclusi chearrivano al cuore. Meridione: 38°parallelo sempre pre-sente accanto alla sua tastiera. Piùper fede che per dovere. Un professionista. Arriva in redazio-ne prima del correttore di bozze e sene va dopo la segretaria di redazione.Un amico!Da un anno con noi. Ha arricchito lenostre conoscenze e ha sedato tantaanarchia. Grazie!Ma non vuole ringranziamenti

Un anno con lui

CORSIVO 12

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la Riviera

DIAVOLO NERO

BUSINESS DEL NORD

Il Ministro della Giustizia, NittoPalma, in grande stile laudato daidirigenti del Pdl secondo lo spiritoprovinciale dell’accaparramento, hadissipato ogni nostro dubbio sulle

sorti della giustizia nella Città indolente. Con lavelocità attuativa di Cesare –Venni, vidi, vinsi-ha dichiarato: non sto né con Cisterna né conPignatone. È una di quelle frasi che potrebberoconsegnare all’immortalità della storia se nonindicasse che un ministro non può fare il contra-rio. Non può parteggiare, almeno fino a quandole carte non saranno scoperte. Le banalità nonrisparmiano nessuno. Ma ora e qui piace mette-re in rilievo che l’umano Ministro dellaGiustizia, pensoso della condizione degli uomi-ni e delle donne dietro le sbarre, si è recato adArghillà dove il dr. Paolino Quattrone, stella diprimaria grandezza nel campo del rinnovamen-to capovolgente del sistema penitenziario, inten-deva insediare – ma non solo per evitare ilsovraffollamento- un carcere di tipo nuovo:senza ozio, padrone di tutti i vizi, senza promi-scuità, regina di tutte le deviazioni, senza separa-zione totalizzante tra il modo di stare fuori e ilmodo di stare dentro. Ad Arghillà Nitto Palmaha parlato ai detenuti e, foderato dall’impegnofinanziario dell’indebitato comune di ReggioCalabria, ha solennemente promesso che il car-cere, impantanato – questo lo diciamo noi- dallaburocrazia della custodia, vedrà presto la suarelizzazione: nel 2012. Non una parola di più,non una parola di meno. Non una parola perricordare a chi lo avesse dimenticato che quel-l’incompiuto carcere, svettante per la sua novitàe per la sua modernità, è stato ideato e volutodal dr. Paolino Quattrone, l’ irraggiungibileprovveditore regionale dell'Amministrazionepenitenziaria della Calabria, caduto nella lottaper il rinnovamento delle carceri e del sistemapenitenziario. Paolino Quattrone ormai è di là.E di ciò che da noi accade poco cura. Non è unbuon motivo per seppellirlo in un silenzio che glistralunati direbbero assordante. Se lo fosse,Nitto Palma sarebbe già divenuto sordo. Un sor-domuto. Un’ Eccellenza di Ministro di cui laRepubblica delle banane può menare gloria.

Il ministro sordomuto

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Ilpezzo è forte, perché le cose è giusto si chiamino col loronome, senza retorica e ipocrisia. Noi siamo i mafiosi, icamorristi, gli ndranghetisti. Noi siamo il centro di un pote-re criminale, di un sistema scientificamente organizzato per

violare le leggi e vivere di sgarro. E loro? Loro, si, i settentrionali.Non massifico, non omologo, non faccio di tutta l'erba un fascio,però parlo di buona parte di loro, di quelli che vivono sopra Roma.Loro sono sistema, un'intera società industrializzata cresciuta sullespalle di milioni di braccia sudice grazie a una politica nord centri-ca. Non parlo di poche persone, ma di una intera società, esclusauna parte non grandissima di brave persone che si sono opposte esi oppongono giornalmente, nei fatti, a una pratica di sopraffazio-ne costante, da decenni. Loro esclusi, gli altri fanno parte del siste-ma, vi fa parte anche quella fetta di società settentrionale costituitada ignavi, che fingono di non vedere, di non capire, che il lorobenessere, la loro opulenza, la loro bella organizzazione è nata sulsudore di milioni di terroni, costretti ad abbandonare la loro terraper ingrassare quella altrui. Dell'aifam fa parte, soprattutto, quel-l'insieme, non piccolo, di persone che evade le tasse per prassi, cheassume in nero, che affitta in nero e pensa che sfruttare gli altri siaun diritto, che la loro terra sia ricca e bella di natura, che la lorofosse già una tavola imbandita alla quale noi negroni ci siamo acco-modati senza essere stati invitati. A loro vanno aggiunti i meridio-

nali fortunati che con le partite iva in tasca hanno assunto in nero,affittato in nero e evaso ogni tassa possibile, come i loro ospiti delnord. Se la mafia è un sistema, che si organizza per eludere le leggi,per trarre profitto illecito, cos'è il sistema economico settentriona-le, se non mafia? E attenti alle parole. Tanti, troppi di noi sono stati in giro, tutti hanno conosciuto padro-ni di casa aguzzini. Io ne ho avuti tanti e tutti suonavano la stessamusica, cauzione, affitto, tutto in nero, se no fuori. Pensateci, quan-ti erano? Quanti sono? Milioni. Milioni di persone organizzate persfruttare. Fate lo stesso pensiero col lavoro, che prima toccava imeridionali e ora anche gli stranieri. Stessa solfa, milioni di contrat-ti in nero. Sistema. Si, la mafia ammazza, spara. Ma anche lo sfrut-tamento fa morire. Non tutti i mafiosi si sporcano direttamente le mani col sanguedelle vittime, anzi, preferiscono sfruttarle più che farle morire.Sistema. Il nord del paese è abitato da milioni di persone che sisono organizzate per violare la legge, con buone sponde politicheanche. E nessuno s'inalberi, le persone oneste, le menti libere delnord, sanno di non entrare nel conto, ma sanno anche di che pastaè fatta tanta loro gente e tanta nostra gente elettivamente affine alsistema. Noi siamo la terra di ndrangheta, camorra e mafia. Lorohanno un'organizzazione che è molto più raffinata, hanno il siste-ma, l'aifam.

AIFAM DA MADUNNINALUCA RUSTICI

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PARCO SOLARE SUD

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Primi in Europa, cancellati in Calabria

Si era nel 2007 nella fase di demo-lizione del tratto autostrdaleBagnara- Scilla. Uno scempio. Unesempio da manuale di “distruzio-ne creativa”, secondo la maginficaespressione dell’economistaaustriaco Joseph Scumpeter. Ma,poiché dal male può venire il bene,Michelangelo Tripodi, che neltempo funesto della Giunta Loieroera Assessore all’Urbanistica, ebbel’idea di centrare, proprio là, unacentrale d’energia elettrica, unParco solare. In modo da trasfor-mare una fonte di inquinamento inuna leva di energia rinnovabile. Mauna idea, per quanto elevata, è sem-pre un’idea, che non si tocca con larealtà, se lasciata allo stato puro.Sicché l’Assessore Tripodi, perdeclinarla verso la concretezza, lan-cia il Concorso internazionale ParcoSolare Sud “‘ aperto a tutti (studen-ti e professionisti, ingegneri e archi-

tetti, scienziati e artisti) ” con “ l’o-biettivo di stimolare e convogliareidee concrete e rivoluzionarie daconiugare con la proposta di riusodei tratti autostradali tra Scilla eBagnara in dismissione, partendoda un’idea base che propone didestinare una corsia per la creazio-ne di uno spazio di sperimentazioneper la produzione di energia dafonti rinnovabili, la ricerca e succes-siva applicazione di nuove tecnolo-gie sostenibili e l’avvio di misured’integrazione dello stesso Parcocon il territorio, attraverso azioni difruizione e valorizzazione del pae-saggio; riutilizzare l’al-tra corsia come alter-nativa all’attualeStatale 18 obsoleta efragile, per cercare digarantire migliori col-legamenti tra i centridi Scilla e Bagnara,

come fortemente richiesto dallecomunità dell’area; riutilizzare lecarreggiate di cantiere aperte per ilavori di ammodernamento dell’au-tostrada quali piste per raggiungerei bellissimi pendi che si presentanoall’arrivo nel tratto tra Bagnara eScilla e così rivitalizzare l’agricoltu-ra tipica della zona ed incrementarepercorsi turistico-naturalistici” : cosìprecisava una nota dell’UfficioStampa della Giunta regionale del28 dicembre 2008.Passa il tempo. Il Governatore, chenon ha buona memoria o forse cel’ ha ottima quando si tratta di sabo-

tarre la creatività della Calabria, alConcorso internazionale d’ideeParco solare Sud non dedica neppu-re una frazione infinitesimale dellasua attenzione. Ma per fortuna néle idee né i concorsi i internazionalid’idee camminano sui suoi trampo-li, buoni per il Circo Togni, non perle nuove vie che la Calabria dovreb-be intraprendere. Avviene allorache, a sua insaputa, il progettoParco Solare Sud-L’AutostradaSolare per il riuso dei tratti stradaliin dismissione tra Scilla e Bagnaradell’autostrada A3 Salerno-ReggioCalabria, realizzato su una propo-

sta dell’ex Assessorea l l ’ U r b a n i s t i c aMichelangelo Tripodi,giunge vincitore inEuropa- terzo premio-su oltre 6mila progettidi 146 paesi diversi,partecipanti al concor-

so più importante del mondo per lasostenibilità. Meritandosi l’HolcimAwards * Bronze e 25mila dollari.Per la cronaca e per la storia il pro-getto Parco Solare Sud è stato rea-lizzato dagli gli architetti francesiPhilippe Rizzotti e SamuelNageotte per essere stati capaci-dice la Giurìa internazionale- di unprogetto che converte in “villaggioverticale” i detti viadotti regginidismessi. Primi in Europa, cancellati inCalabria dal Governatore, cheavrebbe gradito colà una discaricasarebbe . Per questo la notizia dellavittoria, data a Milano il 16 settem-bre ultimo scorso, è stata rigorosa-mente taciuta. In prolungamento, ilGran Governatore non ha ritenutoaccreditare ai membri dellaCommissione un dovuto gettonedi presenza pari 1000 euro.

IL CONCORSOTripodi aveva lanciato

il Concorso ParcoSolare Sud nei tratti

autostradalitra Scilla e Bagnara

LACONTRAMMINAIl Governatore tra

Scilla e Bagnaraavrebbe gradito unadiscarica ? Per questoha usato la scolorina?

RODERIGO DI CASTIGLIA

* Gli Holcim Awards sono finalizzati alla ricerca diprogetti innovativi, concreti e orientati al futuro nelsettore delle costruzioni sostenibili. Il concorso ègestito in collaborazione con rinomati istituti universi-tari partner: Politecnico federale svizzero di Zurigo(ETH Zurich), Svizzera; Massachusetts Institute ofTechnology (MIT) a Cambridge, MA, USA;Universidad Iberoamericana (UIA) a Città delMessico, Messico; Ecole Supérieure d’Architecturede Casablanca (EAC), Marocco; Indian Institute ofTechnology (IIT Bombay) a Mumbai, India; TongjiUniversity a Shanghai, Cina; Universidade de SãoPaulo (USP), Brasile; e University of theWitwatersrand (Wits) a Johannesburg, Sudafrica.

Gli Holcim Awards

PER FORTUNA, NÉ LE IDEE NÉ I CONCORSI INTERNAZIONALI D’IDEE CAMMINANO SUI TRAMPOLI DEL DR. GIUSEPPE SCOPELLITI, BUONI PER IL CIRCO TOGNI, NON PER BATTERE LE STRADE D’UNA

NUOVA CALABRIA. ED È COSÌ IL PARCO SOLARE SUD VINCE IL BRONZO HOLCIM AWARD

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L’editoriale

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la Riviera

BRUNO GEMELLIRagazzo scappa finché seiin tempo. La Calabria spo-pola. Il nuovo censimentosarà l'ennesimo caliceamaro che berremo.Fuggono i giovani, i cervel-li, in qualunque luogo dovec'è uno straccio di redditoprecario. I 1.500 licenzia-

menti di Phonemedia rappresentano plastica-mente l'ultima truffa dei politici. Assunti daicall center, succhiato il voto clientelare, e sbat-tuti fuori appena è finito l'ammortizzatoresociale. Il Sud Italia non è, evidentemente, unpaese per giovani. Una volta si emigrava con iltreno e la valigia di cartone, oggi invece conaereo e i-pad ma la morale è sempre quella:per lavorare e vivere a livelli accettabili biso-gna emigrare. Si riprende la via del Nord. Unapartenza su tre (33.800) riguarda la Campania,23.700 provengono dalla Sicilia, 19.600 dalla

Puglia, 14.200 dalla Calabria. La meta piùambita è la Lombardia che ha attratto nel2009 quasi un migrante su quattro. PerAbruzzo, Molise e Campania la prima regioneresta il Lazio. A livello locale, le perdite piùforti si sono registrate a Napoli (-108mila),Palermo (-29mila), Bari e Caserta (-15mila),Catania e Foggia (-10mila). Colpiti ancheTorre del Greco (-19mila), Nola e Aversa (-11mila), Taranto (-13mila). La fotografiaimpietosa ce l'ha fornita il consueto rapportoSvimez. Nel suo dossier 2011 ha lanciato l'al-larme: «Il Sud Italia è in recessione, continuaa crescere meno del resto del Paese, risente diuna disoccupazione reale del 25% e corre ilrischio di un vero e proprio tsunami demogra-fico». Lo scenario è preoccupante. Nel 2010 glioccupati in Italia sono stati 22 milioni 872milaunità, 153mila in meno rispetto al 2009, di cui

86.600 nel solo Mezzogiorno. Ma la vera epropria emergenza è tra i giovani. Nel Sud, iltasso di occupazione giovanile (15-34 anni) ègiunto nel 2010ad appena il31,7% (nel 2009era del 33,3%):praticamentenel mezzogior-no lavora menodi un giovane sutre. Per quantoriguarda le gio-vani donne, siregistra un tassodel 23,3%, 25punti in menorispetto al Nord del Paese (56,5%). Sembrache la «debolezza» sul mercato del lavoro,strettamente connessa, in tutto il Paese, alla

«condizione giovanile», al Sud si protraggaben oltre l'età in cui ragionevolmente si puòparlare di giovani. Dalla fuga dei cervelli

(brain drain), si èormai passati allospreco di cervelli(brain easte),ovvero ad unacondizione percui dimensionienormi di capita-le umano forma-to sono sottouti-lizzate. Nel 2010 iltasso di disoccu-pazione registra-to ufficialmente è

stato del 13,4% al Sud e del 6,4% al Centro-Nord, dati che evidenziano lo squilibrio strut-turale che tuttora permane nel mercato del

lavoro italiano. Nel Mezzogiorno la perdita dilavoro si trasforma solo in minima parte inricerca di nuova occupazione. Rispetto all'an-no precedente, i disoccupati sono aumentatipiù al Centro-Nord (+9,4%) che al Sud(+6,6%) dove la Sicilia è al primo posto conun tasso del 14,7%, seguita dalla Sardegna(14,1%) e dalla Campania (14%). In valoriassoluti i disoccupati sono incrementati di59.300 unità nel Mezzogiorno, di cui 18.500 inCampania e 12.600 in Puglia. Tuttavia, consi-derando la componente formata dai disoccu-pati impliciti, coloro cioè che non hanno cer-cato lavoro nei sei mesi precedenti l'indagine,il tasso di disoccupazione effettivo nel Centro-Nord supererebbe la soglia del 10% e al Sudraddoppierebbe, passando nel 2010 dal 13,4%al 25,3%. Tra il 2003 e il 2010 gli inattivi in etàda lavoro sono cresciuti nel mezzogiorno dioltre 750 mila unità. Sebastiano Caffo, presi-dente dei giovani di Confindustria della

Calabria dal 2010 e da giugno 2011 alla guidadei Giovani industriali del Mezzogiorno, hacommentato, con Labitalia, i dati sulla crisi delMezzogiorno contenuti nel Rapporto Svimez2011. affermando: «Questo rapporto dellaSvimez ha confermato quella che è la situazio-ne reale che noi industriali viviamo ogni gior-no, e che si percepisce in tutto il Meridione.L'emigrazione e la disoccupazione giovanilesono problemi che hanno vissuto i nostri padrie i nostri nonni. Non sono problemi d'oggi,solo che fino a questo momento nessuno è riu-scito ad arginare questa situazione e con lacrisi in atto si sta aggravando sempre di più».Un rapporto - continua Caffo - «che sottolineail rischio di estinzione dell'industria (quel pocoche era rimasta n.d.r.) e di tsunami demogra-fico per il Mezzogiorno, che conta solo un gio-vane su 3 al lavoro». Ragazzo, scappa se puoi.

RAGAZZO SCAPPA

Giovanni Nucera, all'indomani della riunione dei Consigli comunali aSiderno, lancia a se stesso e alla sua giunta una scommessa sul “DecretoLocride”, sul modello del “Decreto Reggio”. Investire nella Locride èdiventato proprio un gioco d'azzardo.

Si aprono le scommesse

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Alcuniinterventi

Locride

C’è un tempo per riflettere!C’è un tempo per lottare!C’è un tempo per pensare e proporre.La riu-nione dei consigli comunali della Locride èstata un momento di seria riflessione e di com-posta proposta.Riflessione sul prezzo che questa nostra Terraha pagato per la sua incapacità di unirsi .Proposta forte da cui scaturisce il : “progettod’urto per la Locride”.Sulle macerie è inutile piangere, bisogna alzarela schiena e, con tutta la tenacia di cui siamocapaci, incominciare a risalire la china.Il progetto d’urto per la Locride è una cosaseria, molto seria perché nasce dalla consape-volezza che non è possibile chiedere fondi inun momento di grave crisi a meno che questinon servano a stimolare la crescita ed a miglio-rare la qualità della vita. Meno fondi a pioggiapiù destinati a creare sviluppo.L’emergenza rifiuti di questa estate ci ha datouna schiaffo di immagine, politico e morale checi ricorderemo per tanto tempo.Mai più vorremmo vedere i nostri paesi sepol-ti dall’immondizia.Da questo bisogna partire!Ovviamente v’è l’urgenza della sanità, mentre

le proposte complessive sono rintracciabili nelpiano strategico di sviluppo già approvato dal-l’assemblea dei sindaci.Da queste considerazioni si divincola il proget-to d’urto in sette punti i quali, come ognunopuò constatare non fanno parte d’un libro disogni , né d’un trattato di alta economia, nétanto meno si pensa che le proposte sianosacre ed immodificabili. Rappresentano solouna base di partenza per confrontarsi costrutti-vamente con le Istituzioni che operano sul ter-ritorio.Modestissimi le risorse richieste. Meno, moltomeno, di quanto alla Locride sarebbe toccatoall’interno d’una equa ripartizione dei fondi nelpiano per il Sud.Questo progetto d’urto proporremo allaProvincia affinché lo sostenga e faccia la suaparte.Lo metteremo sul tavolo della concertazionecon governo regionale.Lo esporremo , se ci sarà data l’opportunità, aiPresidenti dei due rami del Parlamento ed alPresidente della Repubblica on GiorgioNapolitano. Il progetto d’urto modificherebbe alla radice lafaccia della Locride perché non si tratta d’unastrada, d’una fognatura per quante importantiqueste siano, ma di un progetto che ci consen-tirebbe di camminare con le nostre gambe e diconiugare ambiente, innovazione, produzione,sviluppo, occupazione.Per avere successo non bastano nè i 42 sindaci,né i consigli comunali.Dalla crisi si può uscire mettendoci tutti insie-me e impegnandoci con tutta la passione di cuisiamo capaci , credendo in un nuovo modo difare politica, di essere comunità, di produrre, distare insieme.

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Decreto Locride

La Regione finanzi tutti i Comuniad attuare la raccolta differenziata. Ifondi ci sono. Si prenda come cifrastandard per abitante la quota data ,giustamente ed opportunamente, alComune di Roccella, a patto che inogni Comune attui una attenta rac-colta “porta a porta”.

Realizzazione di tre aree industrialie tre zone “pip” (piani insediamentiproduttivi) dislocate nelle diversezone della Locride. (Nord, centro esud)Le tre aree dovrebbero esserefornite di minicentrali di 0,9 Mgw (soglia entro cui si richiede solo l’au-torizzazione del sindaco) e funzio-nare con energia proveniente dabio masse, in modo da produrreenergia a basso costo.

Cessione, a prezzo meramentesimbolico, delle aree industriali edelle aree pip, a società, impreseo cooperative che operano nelsettore del riciclaggio dei rifiuti inmodo da lavorare carta, vetro,plastica, metalli, ingombrantiprovenienti dalla raccolta diffe-renziata. La cessione di areepotrebbe avvenire anche per atti-vità che mirano a valorizzare altrerisorse del territorio.

Assunzione “ a progetto trienna-le” per un numero di operai parial 20% di quanti sono stati pen-sionati dalla “forestazione” negliultimi dieci anni.. Tecnici, peritiagrari, operai da utilizzare per lapreservazione e l’estensione dellearee boschive e per fornire leminicentrali del combustibilenecessario.

Riproposizione del bando provin-ciale per il rifacimento della fac-ciate nei centri storici a carico deisingoli proprietari attraverso pre-stiti bancari a costo zero.

Legge sulle case abbandonate esulle terre incolte e malcoltivate.

I

progettod’urto

per la Locride

i punti del

RICCARDORITORTO“…necessità di faresquadra in manieraunitaria per accrescereil dialogo con leautorità politiche , conl'auspicio che tutto ciòsi trasformi inprovvedimenti in gradodi affrontare emigliorare le condizionidi vita nella Locride.”

MONS.GIUSEPPEMOROSINI“Auspicavo questacompattezza e questaunione ...Solocamminando su questastrada potrà venire fuorila soluzione giusta perquestaterra…l'entusiasmo cheabbiamo oggi non devefinire…”.

PIETRO CRINÒ“…importante punto dipartenza, nato dallavoro di un anno contutti i rappresentantiistituzionali, dove lapriorità per la Locride èun progetto per losviluppo delcomprensorio basato sulconfronto continuo…”.

ILARIO AMMENDOLIA

Modestissimi le risorse richieste.Meno, molto meno, di quanto allaLocride sarebbe toccatoall’interno d’una equa ripartizionedei fondi nel piano per il Sud.

CI SCRIVE IL PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE DEI SINDACI DELLA LOCRIDE

AMMENDOLIA: AVANTI TUTTA

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Parlandodi...

Locride

Il piatto forte di questo Consiglio:mutui per la realizzazione della pisci-na coperta e palestra in località

Cerchietto . Il fuoco cova sotto la cenereed è su queto tema che le fiamme incen-diano maggioranza e opposizione. Senzaesclusione di colpi e di colpe. E sul mutuo richiesto per la ormai famigerata piscina ilsindaco Riccrdo Ritorto ha buon gioco nelricordare che la pratica ebbe iniziodall'Amministrazione Panetta. Si può orarinunciare, a mutuo concesso? Sembraragionevolmente di no. Ma irragionevol-mente il consigliere Panetta rimangia sestesso e vota contro per un calcolo ragio-nieristico. In altre parole, nell’epoca in cuiera Re, il costo previsto per tale operazio-ne era uguale a zero, e la fideiussione

venne dall’amministrazione di AlessandroFigliomeni, che, secondo le vestali deltempo corrente, sempre pronte a scostareil fuoco da loro, è diventato il parafulminedi tutti i guai. Insomma, non c’è pace. ERiccardo Ritorto deve malincoincamente

concudere: ma quale buoinismo! Infatti,dai banchi del Consiglio comunale nascela prodigiosa creatura del buonismomalevolo. Autore Mimmo Panetta. Cosemai viste , come quelle che si vedono permani. Dice un consigliere.

IL BUONISMO MALEVOLO DI PANETTA

DOMENICA 02 OTTOBRE 2011 LA RIVIERA 12

PASQUINO CRUPI

Anna Maria Romeo, avvocata, piglio anti-conformisa, importante quadro dirigente sociali-sta, bastian contrario, non ha deposto la speranzad’una rinascita del glorioso Partito SocialistaItaliano. La sua lunga milizia s’era interrotta… “ Nel 2006. Non c’erano più le condizioni per lacontinuità del mio impegno politico. Troppo prag-matismo”. Lei faceva parte del gruppo dirigente? “ Si, ero in tutti gli organismi: locali, provinciali,regionali e nazionali dello SDI. Così si chiamavail Partito. Adesso abbiamo ripreso il nome storico:Partito Socialista Italiano. Sulla tessera c’ èla testa di Garibaldi”.Mi punge un ricordo . Garibaldi fu anche

l’emblema del Fronte democratico popolare nelleelezioni dell’aprile 1948. Evidentemente, nonavete paura dei cattivi ricordi. E, poi, oraGaribaldi non è affatto popolare. Che fate?Andate in controtendenza?“ Per nulla. Penso che la scelta sia dovuta al fattoche si celebrano i 150anni dell’unità d’Italia. E,quindi, i dirigenti nazionali hanno ritenuto didedicare la tessera a Garibaldi…”.

Il quale non era certamente un nemico del Mezzogiorno. Ma a proposito di Mezzogiorno. Non trovouna dose sufficiente di meridionalismo in nessun partito. Non ho stupore per il PDL. Ma mi stupi-sco per i partiti della Sinistra storica . Il Partito, che riparte , ha come punto centrale del program-ma la questione meridionale ?“ Io spero di si, ma adesso dobbiamo concentrarci sull’ organizzazione del partito, ancora in diveni-re. La fiammella è stata accesa . Il cammino è lungo e difficile. Siamo in una fase embrionale di rico-struzione e riorganizzazione. Nel 2008 c’e stato il diluvio: nessuna rappresentanza in Parlamento,pochi i consiglieri regionali, in Calabria nessuno. Sono venuti meno i sostegni economici. Siamo staticancellati dalla grande stampa e della TV . Ad esempio, Nencini, il nostro segretario nazionale, nonriesce a farsi spazio, non ha visibilità” .Bene, Ma riorganizzare significa anche riunificare. Farete un appello a tutti i socialisti,dovunquesiano collocati?“Non si può essere socialisti e, nel contempo, appoggiare questo governo di centrodestra, che ha

ammazzato l’Italia, il Mezzogiorno, la Calabria special-mente. Il socialismo è una filosofia di vita, è un modo diessere, che avvicina l’uomo ai deboli e a tutte quellefrange della società, che sono indifese ed umiliate. Lenostre istanze, nel quadro costituzionale, sono collocatenel centrosinistra e l’appello è rivolto a tutti coloro chesi riconoscono in questi ideali.

Che fare, come Lei sa, è un interrogativo permanen-te. Lo ripropongo: che farete in provincia di Reggio?“ Stiamo già facendo. Entro il 30 settembre i chiudiamoun primo tesseramento 2011 che ci consentirà di anda-re ai congressi di zona e provinciale per fare gli organi-smi “Quanti tesserati avete? “Allo stato non sappiamo. Sappiamo, però, che oggi èdifficilissimo fare le tessere”. Perché si tratta di far rinascere il partito socialistaoppure i conti vanno fatti con il rifiuto vastissimo dellapolitica? “Siamo un partito debole, e i deboli non sono amati danessuno. Ma non c’ è dubbio che c’è una indignazionegenerale contro la politica , uno sconforto generale.Noto anche una certa paura di schierarsi”.

Siderno, bel sol d’amore. Fu anche sol dell’ avvenire. Per questo ripartite da Siderno ? “Ad essere precisi. Ripartiamo da tutti i luoghi in cui è possibile ricostituire il Partito SocialistaItaliano. Qui a Siderno non partiamo da zero. Questa è terra in cui i socialisti hanno contribuito afare la storia del socialismo. Abbiamo nelle nostre fila i figli delle famiglie storiche del socialismosidernese. E i propositi bellicosi del rinascente Partito Socialista per Siderno?“Ridare un ruolo a Siderno , reso un deserto. Bisogna darlo perché non c’è più niente. Prima c’eral’ACI, l’ ETR, l’ ospedale, una stazione importante dove adesso si fermano pochi treni. Morta l’eco-nomia, moribondo il turismo, tanto acclamato ed, invece, privo anche di strutture alberghiere, chetanti anni fa esistevano e oggi non ci sono più”. E voi socialisti ?“ Primum vivere, poi il resto. Mi auguro che ci siano nuovi tesserati, che rinasca la Sezione socialistadel bel tempo. Con manifestazioni a tema vogliamo rendere visibile credibile il il nostro progetto,chi siamo e dove vogliamo arrivare . Iniziare a rivivere. Con le grandi idee del Socialismo italiano”.

L’intervista *Anna Maria Romeo e il rinascente Partito Socialista Italiano

SIDERNO, BEL SOLDELL’AVVENIRE

Ritorto e Panetta, Il Sindaco e l’Oppositore. Gioco di parti o Morra?

SIDERNO |CONSIGLIO COMUNALE

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Parlandodi...

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Provincia

Il sogno di Enzo Mirigliani è “La lunga estatein Calabria”, un progetto ricco di eventi daaprile a novembre e il concorso di Miss Italia

la ciliegina.L'amore di Mirigliani verso la Calabria è immen-so, “La Calabria è una miniera, io vi farò arriva-re i cercatori d'oro, il mio desiderio è restare persempre qui: al nord è anche triste morire”. Ilsogno inizia a diventare realtà tanto che nel 1972e 1973 il concorso di Miss Italia è ospitato inCalabria, presso l'Hotel 501 di Vibo, nel '74 vienetrasferito a Reggio Calabria presso il LidoComunale, questa di Reggio per Miriglianirimarrà “la migliore edizione di tutti i concorsi diMiss Italia”. Dopo una breve pausa, nel 1976,ritorna in Calabria lungo la Riviera dei Cedri. Ilprogetto sembra attecchire tanto che il Patronpromuove altri eventi di grande rilievo. Nel 1977,l’assessore regionale al turismo SegioScarpino fa svanire il sogno, Mirigliani riparteverso il nord portandosi una spina che non sitoglierà mai dal cuore, anche se la vera perdita èa danno del popolo calabrese che ha così vistosfumare una grande occasione. Si fondono così le vicende degli amanti dellaterra d'origine e dei politici, questi ultimi purpartecipano alle vicende in maniera silenziosa neinfluenzano e conducono il gioco. Ma chissà seun giorno…Come il sonno porta i sogni…

San Cosma e Damiano a Riace con quel-la di San Rocco a Gioiosa Superiore e“le Madonne” di Portosalvo a Siderno e

della Montagna a Polsi, rappresentano per ifedeli della Locride le tre feste reliogiose dimaggior richiamo. Nonostante il maltempo,il pellegrinaggio a Riace anche quest’anno èstato bibblico. I devoti einsieme alle lorofamiglie però hanno incontrato molte diffi-coltà a raggiungere il santuario di Riace. Ci èstata segnalata l’assoluta inefficienza di colle-gamenti tra la marina e il centro storico. Noilo registriamo lasciando già da oggi lo spazioper un eventuale smentita da parte del comi-tato organizzatore.

Colpiscono tutti, uomini e donne, bambini ed anziani. Chiunque capiti di passar-ci davanti tende ad assumere un’espressione a metà tra imbarazzo e scon-certo. Le vedi, aggrotti la fronte o, se ne sei capace, inarchi un sopracci-

glio, controlli attorno nella speranza che nessuno abbia visto che hai guardato,e poi torni a guardare. Perché è più forte di te: manichini così sexy e prorom-penti non ne hai mai visti. Siamo a Reggio Calabria, sul Corso Garibaldi, ametà tra il teatro e il duomo. Il nome del negozio è tutto un programma,diciamo che si “burla” di te! “La raffinata arte della seduzione” sarebbe ilsottotitolo, anche se di raffinato si vede ben poco. Davanti a te un manichi-no che si rifà alle misure di Cristina del Basso, ex concorrente famosa delGrande Fratello. Di fronte a cotanta mercanzia, noi, che qualora la naturafosse stata benigna, potremmo definirci “normotette” cosa dovremmopensare? E così dopo i manichini taglia 40, che incitano all’anoressia, ecco i nuovimanichini maggiorate che istigano alla chirurgia.

Maria Giovanna Cogliandro

REGGIO CALABRIA

RiaceSogno di una notte di mezza estate

SAN COSMA E DAMIANOUN ANNO DIFFICILE

I MANICHINI MAGGIORATELE COLONNE DI ERCOLE

Gioiosa Marinae il torrone più corto

ENZO MIRIGLIANI

Mazzarino 695 - Gioiosa Marina 458.Da pochi giorni il paese in provinciadi Caltanissetta ha il torrone piùlungo del mondo e per ottenerlooltre cento “torronari” hanno impas-tato quasi una tonnellata e mezzo dimandorle con un'equivalente di zuc-chero. Sedici ore di lavoro ininterrot-to sono bastate per staccare di 35metri l'ultima impresa pasticcera diAgrigento e di ben 237 metri la nos-tra Gioiosa Marina.Ora la piazza locridea del sempre più

insostituibileMarcelloFazzolari,dovrà rimboc-carsi lemaniche efaticare. Battere ilnuovo guin-ness saràimpresa arduaper almenodue motivi.Da un lato ilcommissaria-mento a cui èsottoposta lacapitale turis-tica della

Locride mira a ben altro tipo d'imp-rese su terreni meno dolci e dall'al-tro, anche se Grotteria intendessedare una mano, il Ponte sul Torbidosarebbe molto stretto anche per l'al-lungo di una salsiccia magra in cercadi gloria e notaio.Be’, servirebbe un miracolo per larimonta: Gasperini dell’Inter?

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la Riviera

Il PD reggino condivide il grido di dolo-re lanciato in questi giorni da numero-se forze economiche, produttive e

sociali cittadine, stremate, tutte, da unasituazione non più sostenibile.La nostra città vive, infatti, una crisi senzaprecedenti. Tutti i settori e gli ambiti diattività, pubbliche o private, conosconodifficoltà oramai insormontabili.Agli effetti di scelte governative penaliz-zanti ed antimeridionali operate neglianni da Berlusconi e di un federalismo ala carte particolarmente punitivo verso ilSud, si sommano le conseguenze deva-stanti di un “modello” amministrativolocale autoincensatore benchè palese-mente fallimentare. Le casse perennemente vuote, il fermodella burocrazia comunale, gli zero inve-

stimenti in opere pubbliche, la scomparsaed il blocco degli strumenti di pianifica-zione urbanistica e della mobilità.Lo affermano in questi giorni, con tonigiustamente allarmati, l’Associazione deiCostruttori, l’Unione dei PiccoliProprietari, gli operatori del TerzoSettore, i dipendenti di Leonia,Multiservizi e Acquereggine, il Comitatodegli Ordini Professionali: forze fonda-mentali e spina dorsale produttiva e socia-le di Reggio.Il PD, ben consapevole della gravità dellasituazione, aveva già espresso la propriapreoccupazione, ricevendo in cambio dalcentro destra attacchi personali e sberlef-fi, risposte nel merito mai.Tuttavia, la fotografia odierna conferma,purtroppo, le nostre denunce ed i nostriallarmi.Se, anziché pensare a costruire ed alimen-tare la ragnatela del potere e le carrierepersonali a discapito degli interessi gene-rali della collettività, gli amministratori ela classe politica del centro destra in que-sti anni si fossero fermati per un attimo edagito con ponderazione, oggi probabil-mente la città non sarebbe ridotta in que-ste condizioni.Ad ogni modo, a noi interessa l’individua-zione di una possibile via d’uscita perReggio, ribadendo ancora la disponibilitàa ricercare e condividere soluzioni ed ini-

ziative, responsabilmente nell’esclusivointeresse dei reggini e del loro futuro.Per fare questo non si può sfuggire dallanecessaria ricerca della verità: entità dellamole debitoria del Comune in primis.Negare non serve, basta ipocrisie e falsità,basta tavoli tecnici e piani di rientroannunciati, mai sostenuti e, come saràpresto evidente, poco sostenibili.Oramai è chiaro a tutti che la strada atutt’oggi perseguita appartiene ad unaimprovvida tattica del rinvio, che non faaltro se non acuire ed aggravare i proble-mi.Gli annunci ad effetto non bastano più, nési può pretendere di fare le nozze con ifichi secchi. Le imprese hanno bisogno dicertezze, i lavoratori degli stipendi ognimese, le cooperative delle spettanze arre-trate, i professionisti di vedere saldate leloro parcelle.Facciamo appello alla città intera, aidiversi livelli di responsabilità istituziona-le e politica, ai singoli ed alle associazioni.Occorre esigere un’operazione verità perfare uscire Reggio dalle sabbie mobilinelle quali è stata precipitata e far riparti-re la programmazione del suo futuro. Iltempo degli slogan è finito, il prezzo del“modello” lo stiamo già pagando, la cittàha bisogno di rialzarsi.

PARTITO DEMOCRATICO REGGINO

IL DITO NELL’OCCHIO*

Ha spiazzato tutti con la sua morte,improvvisa e inaspettata a soli cin-quanta anni, così come spiazzava

sempre ogni sua nuova composizione,ogni nuova invenzione. E’ già passato un anno dalla scomparsa delmusicista Piero Cusato, compositore,tastierista, antropologo musicale, studiosodi musica e artista innovatore, sostenitoredel protocollo MIDI fin dai suoi esordi, (ilprotocollo standardper l’interazione deglistrumenti musicalielettronici, anche tra-mite un computer).E’ stato tra i primi col-laboratoridell’AssociazioneCulturale Jonica, sociofondatore dellaSMAC2 (SocietàMeridionale Autori CompositoriContemporanei), collaboratore del CentroRadiotelevisivo dell’Università dellaCalabria, dell’ISMEZ (Istituto Nazionaleper lo Sviluppo Musicale delMezzogiorno). Ha introdotto lo studio deljazz al Conservatorio di Musica “F.Torrenfranca” di Vibo Valentia, dove hainsegnato Storia della musica jazz fino al2009.Ha diretto, per più di vent’anni, orchestredi musica jazz e contemporanea e, in varieformazioni, ha effettuato concerti inEuropa e in America, ha tenuto seminariin varie Università d’Italia, ma non ha maivoluto allontanarsi troppo dalla suaSiderno. Restare al Sud soprattutto per unmusicista, e` una scelta coraggiosa, unascelta che non ha impedito all’ecletticoPiero Cusato di dimostrare il proprio valo-re artistico al suo pubblico, ai suoi studentie a quanti l’hanno conosciuto.

Piero Cusato, jazz,inventiva e passioneCRISTINA BRIGUGLIO

PIERO CUSATO

Casignana, tutta Casignana è all'erta quando c'è seduta delConsiglio comunale. Più che il sindaco, dr. Pietro Crinò, c'è attesaper il cugino oppositore, Mustaca. Che, sempre provocatorio, dia-letticamente provocatorio, è stato così rimbeccato dal PrimoCittadino nella tornata consiliare del 29 settembre: “ Io sono ilmigliore tra i 42 sindaci della Locride”. Dovrebbe intendersi conIlario Ammendolìa. Comunque, meglio e più sotto di SilvioBerlusconi , che pretese di essere il migliore dei Presidenti delConsiglio da Cavour a Prodi.* Esce ogni tanto.

PIETRO, ILARIO E SILVIO

REGGIO: IL GRIDO DI DOLORE DI UNA CITTÀ SOFFERENTE

IL PD DENUNCIA

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Parlandodi...

LA COPERTINA

Il pastore tedesco nell’ovile del connazionale San Bruno

Il buon candido vecchio, JosephRatzinger, papa Benedetto XVI, s’ac-cinge a scendere in Calabria. Parlerà

urbi et orbi a Lamezia e poi il Pastoretedesco- poiché anche un papa soffre dimunicipalismo sentimentale- chiudendouna nostalgia lontana, si ricondurrà con ilcorpo e con l’’anima alla Certosa del con-nazionale Bruno di Colonia, che primodemolì il dogma granitico d’unaCalabria, impervia, aspra, inculta, dimen-ticata da Dio e dagli uomini. Scrisse, infat-ti dalle Serre a Rodolfo il Verde, prevostodi Reims: “In territorio di Calabria, condei fratelli religiosi, alcuni dei quali moltocolti, che, in una perseverante vigilanzadivina attendono il ritorno del loro Signoreper aprirgli subito appena bussa, io abito inun eremo abbastanza lontano, da tutti ilati, dalle abitazioni degli uomini. Dellasua amenità, del suo clima mite e sano,della pianura vasta e piacevole che si

estende per lungo tratto tra i monti, con lesue verdeggianti praterie e i suoi floridipascoli, che cosa potrei dirti in manieraadeguata? Chi descriverà in modo conso-

no l’aspetto delle colline che dolcementesi vanno innalzando da tutte le parti, ilrecesso delle ombrose valli, con la piace-vole ricchezza di fiumi, di ruscelli e di sor-genti? Né mancano orti irrigati, né alberida frutto svariati e fertili”.Chiaro o no?Non è felice la nostra terra, o SantoPadre! La scrittura rubra di Bruno diColonia ha fatto posto alla scrittura nigradelle classi dominanti, succursali delpotere politico centrale, che prima hacreato le condizioni per il consolidamentodella criminalità organizzata e poi l’ hastrumentalizzata per rendere deserta diinvestimenti produttivi la Calabria, cherappresanta, come quello del Cristo, ilcostato più dolorante della questionemeridionale. Non c’è un comparto dellemanifestazioni totali della vita calabreseche non manifesti la sua inferiorità rispet-to all’Italia del Nord: economia, servizi,cultura, classe politica, stampa. Non è unanovità. È, piuttosto, una ripetizione.

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La scrittura rubra di Bruno diColonia ha fatto posto allascrittura nigra delle classidominanti, succursali del poterepolitico centrale, che prima hacreato le condizioni per ilconsolidamento della‘ndrangheta e poi l’ hastrumentalizzata per renderedeserta di investimenti produttivila Calabria, che rappresanta,come quello del Cristo, il costatopiù dolorante della questionemeridionale.

PASQUINO CRUPIIN EVIDENZA

Impenetrabile e selvaggia, lamillenaria foresta ospitava idaini e le istrici insieme a gran

copia di martore, tassi, faine, lepri,e nei corsi d’acqua la lontra e letrote rugginose e saporite; ma c’e-rano anche i lupi famelici e i cin-ghiali selvatici (uno alla volta listerminarono, li cancellaronoaddirittura dalla memoria dellagente; ed ora, rinsaviti, li vannoriportando perché, protetti dasevere leggi, ripopolino; ma losterminio è ripreso e va avantiveloce, ché i pronipoti diNembrotte non hanno mutato népelo né vizio ed imbracciano perdi più, armi sicure nel centrare,con pallottole micidiali, il bersa-glio ad enorme distanza). Lamontagna faceva paura. Per que-sto, fino al XVII secolo non s’hamemoria di intellettuali (scrittori,studiosi, scienziati…) saliti fino aquesti novecento e passa –ma aPietraspada sono 1342- ancheperché le piste tracciate dalla con-suetudine del piede umano (stra-de in Calabria non ne esistevanodai tempi di Roma, ed anche cittàcome Catanzaro, Cosenza...

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Una certosa tra gli abeti (Cittàcalabria,

RubbettinoEditore, ago-sto1983)Di SharoGambino

SHARO GAMBINO*

Il Papa in Calabria

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La serata

LA COPERTINA

del

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Premio

Ma è una novità, forse una rivelazione, perdirla con teologica parola, che qui, da noi,tutto è questione meridionale. È questionemeridionale anche la questione religiosa .

Come a dire : una inferiorità del popolo calabrese puresul piano della fede . Non perché non creda, ma percome crede. Non perché non prega, ma per comeprega. Non perché non onori i santi, ma per come lionora. Soprattutto la Madre mediterranea di NostroSignore Gesù Cristo.La nostra terra santa- quella in cui si innestano da seco-li i monasteri- è sotto processo , ed è fatta ospizio dimala gente, di gente dedita al delitto, alla rapina, al traf-fico di droga e d’armi. Non i nemici della Chiesa, ma ipiù nomati preti sono in prima fila in questa campagna,che, se Gesù Cristo non fosse stato indeciso alla rispo-sta, si potrebbe dire che offende la verità , e, in ognicaso, offende il sentimento piagato delle nostre madriche, per esempio, videro nel santuario della Madonna diPolsi il luogo in cui la loro disperazione sociale si pla-cava in speranza. Non so se le Madonne sudano, masono certo che la Madonna di Polsi , trasposta da qual-che tempo indegnamente a Madonna della ‘ndranghe-ta, trasudò delle loro lacrime, pure come ostie consacra-te. C’è un vescovo che vuole purificare l’aria di Polsi.Santo Padre, non ho finito.Per lunga pezza, in proposito dei pellegrini e delle pel-legrine calabresi, a piedi nudi verso il tempio della loroconsolazione, a lingua strisciante verso l’altare , ingom-brato dalle richieste di grazia, i teologi togati parlaronodi cristianesimo spurio, di paganesimo religioso dellegenti meridionali e del popolo calabrese. Poi i teologitogati dovettero battere in ritirata. La teologia si fecemansueta, mte, misericordiosa. Furono tolte le manettealla fede. Necessario era pregare, non pregare secondoil catechismo. Insomma, si riconobbero l’autenticità ela profondità della religiosità popolare.

E che cosa sta di nuovo succedendo? Ritorna la crociata contro il cristianesimo spurio, che sirealizzerebe nel modo come il popolo prega : invocan-do. Come festeggia i suoi santi: con canti e il ballo dellatarantella. E intanto il Diavolo cela le sue corna nelleprocessioni, infettandole di presenze ndranghetistiche.Anche le processioni- non solo il mercato del pesce egli ipermercati- vanno purificate. E gettato l’olio santosule spalle dei portatori delle stature della Madona diPolsi,della Madonna della Consolazione a ReggioCalabria, Della Madonna di S. Onofrio. Ciò reclamano, o Santo Padre, alcuni vescovi, ormai prigionieri dei cro-ciati a mezzo stampa , e dei quali Ella- ci perdoni l’ar-dire- reca la responsabilità della nomina. Non sapevodavvero che certi vescovi , i quali, talvolta, non vedonola trave, riescono a scoprire gli aghi in un pagliaio, nelleprocessioni di massa. Ma, dopo tutto, non sono le peco-relle smarrite che il pastore non dico buono, ma alme-no avide, dovrebbe ricondurre al gregge? Santo Padre, non è felice la nostra terra. Rendetelameno infelice, cioè meno inferiore. Fate sì che la que-stione religioa calabrese non sia più questione meridio-nale. E la prossima volta, se verrete da queste parti, sali-te all’umile chiesa campestre di Polsi dove le acquesorgive scrosciano il nome del vostro connazionaleBruno di Colonia.Forse ho peccato in superbia con le mie parole e la miarichiesta. Ma Voi , Santo Padre, non siete il servo deiservi di Dio? Voi che avete scritto il clamoroso saggio,Gesù di Nazaret? Dove, rifacendovi alla conclusione delVangelo di Luca, scrivete che “ Gesù parte benedicendo“ (pag. 324) e che “benedicendo, tiene le sue mani stesesu di noi” (pag. 324). Gesù partiva verso il cielo, Voiriprenderete il cammino verso Roma. Che siate bene-detto se terrete stesse le vostre mani stese su di noi. Suqueste nostre popolazioni che sembra non possono pre-gare senza essere incriminate.

Pasquino Crupi

SEGUE DA PAGINA 17

Reggio, o Monteleone e Crotone e via dicendo erano lega-te tra loro da viottoli) erano infestate da briganti e ladro-ni che se sorprendevano un viandante, anche povero

come loro, te lo spogliavano come un bruco, gli rubavano purel’aria nello stomaco e ben per lui se in quella avventura non cirimetteva la cute.Ci venne per primo –almeno a memoria di carta scritta- l’abateromano Giovanni Battista Pacichelli, scrittore erudito.Giramondo (globetrotter, diremmo oggi che ci siamo inglesizza-ti) per farsi esperienza e cultura, e lasciò pagine che a leggerleora hanno sapore di favola, per la testimonianza diretta cheoffrono, per conoscere quel che era la Certosa prima che il ter-remoto del 1783 la danneggiasse gravemente: un monumenta-le complesso di pietre, marmi, con cappelle e sale innumerevo-li, splendide di cristalli e rami ed ottoni, con quadri alle pareti estatue nelle nicchie e luccicore di ori e argenti…Prima del dotto ecclesiastico, un grande in assoluto aveva sogna-

to di varcare quello stesso portone, ma non per una breve sosta,sibbene per un soggiorno che forse avrebbe potuto prolungarsifino alla fine dei suoi giorni. Dico di Giovanni Boccaccio, che,travagliato nella tarda età da crisi spirituali e da problemi econo-mici, ritrovandosi in Napoli aveva accolto con entusiasmo l’ospi-talità offertagli da un suo ex compagno di gioventù, Nicolò daMonfalcone, il quale ora viveva in Calabria, eletto abate dellacomunità cistercense nelle cui mani era passata la Certosa,dovuta abbandonare dai primi proprietari in obbedienza ad unadecisione del Pontefice Celestino III scaturita dalla decisione delcapitolo generale certosino di tornare alla originaria povertà delloro Ordine (una vacanza che durò 322 anni, dal 1192 al 1514).Inspiegabilmente l’abate se ne partì solo e senza avviso; e l’auto-re del Decameron gli aveva rimproverato lo sgarbo con una let-tera che reca la data del 20 gennaio 1371, manifestando nel con-tempo l’amarezza per aver visto dileguarsi un sogno al qualeaveva preso ad affezionarsi […] La Certosa di Serra San Bruno ha 892 anni. La fondò, infatti, nel1091 <<Magister Bruno>> nato –secondo quanto riferisce laCronique Magister – da non oscura famiglia dell’illustre città diColonia, nella nazione tedesca. […] Fu canonico e scolasticodella Chiesa di reims, poi abbandonata la vita pubblica, fondòl’eremo di Chartreuse e vi risiedette sei anni. Da lì, premuratodal Pontefice Urbano II, di cui era stato precettore, raggiunse lacuria romana per giovare allo stesso Papa con consigli negli affa-ri ecclesiastici. Ma –è sempre la Cronique- non potendo soppor-tare la vita tumultuosa e i costumi della Curia, ardendo di attac-camento alla solitudine e di amore per la quiete, abbandonatala Curia e la carica di vescovo della Chiesa di Reggio alla qualeera stato eletto, per volontà dello stesso Papa, si ritirò in uneremo della Calabria chiamato della Torre e ivi, radunati quan-ti più potè chierici e laici, durante tutto il tempo che visse man-tenne fede al proposito della vita solitaria e lì, dopo essere

morto, fu sepolto nell’undicesimo anno, più o meno, della nasci-ta della Certosa.Tace, la Cronique Magister, che la Certosa calabrese sorse perla generosità del principe allora padrone assoluto della regione,di quel Ruggiero il Normanno che, conquistata col fratelloRoberto il Guiscardo l’Italia Meridionale, si fece dare da lui laCalabria. Posta la sua corte a Mileto, lì, pur non standosene conle mani in mano, ma operando alla conquista della Sicilia, badòa lasciare di sé un ricordo di principe illuminato, amministrandola pace. In questa azione gran conforto ed aiuto ebbe daBrunone di Colonia, che gli era stato raccomandato da UrbanoII e al quale aveva fatto dono dotandolo di una chiesa, di un<<solitarium locum>> presso la sorgente dell’Ancinale, traArena e Stilo, ai margini di una millenaria foresta inesplorata, abreve distanza dalla sua corte miletana, per cui frequenti eranogli incontri tra il santo eremita e lo stanco guerriero. La genero-sità del normanno non si limitò a quella donazione: diede allanascente Certosa altri possedimenti, diverse grangie, e servi e leminiere di Stilo, creando in tal modo il primo e consistentenucleo di quel feudo di cui s’è detto e che si ingrandì nel tempofuturo per le elargizioni di altri magnanimi principi. Quando il21 giugno del 1101 Ruggiero il Gran Conte, in Mileto, chiuse gliochhi per sempre alla luce terrena, aveva accanto l’amicoBrunone, che lo avrebbe seguito nella tomba sei mesi dopo, il 65ottobre. […]Scrittori e studiosi hanno varcato il massiccio portone dellaCertosa: da Orace Rilliet medico e scrittore a Jules Destrèe, aNorman Douglas, giramondo scozzese naturalizzato italianoarguto e un tantino cattivello; da Giovanni Greco, autore di unromanzo - Gli occhi di Gesù- a Corrado Alvaro; da Vittorio G.Rossi e Leonardo Sciascia a Domenico Zappone a FortunatoSeminara a Mario La Cava a Geltrude Slaughter… Anche ilpennello (quello di Breuson, per esempio) ha interessato la

Santo Padre, non è felicela nostra terra.Rendetela meno infelice,cioé meno inferiore. Fate sì che la questionereligiosa non sia piùquestione meridionale.

IN EVIDENZA

Il Pastore tedesco verso l’ovile del connazionale San Bruno

Papa Benedetto XVI laMadonna

di Polsi e la Certosa diSerra San Bruno

Una certosa tra gli abeti

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la Riviera

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Viene in Calabria ilPapa, sulle traccedi un Santo,

conterraneo, che l'hapreceduto tanti secoli fa,poco dopo l'anno mille.Bruno di Colonia sisposta in Meridione alseguito della cortepontificia, dietro a PapaUrbano II cacciato da unaltro teutonico, EnricoIV. C'entrano i tedeschicon la Chiesa, con laCalabria e con i segretidella religione.L'imperatore tedescoEnrico IV, caccia daltrono di Pietro il Papadella prima crociata inTerrasanta,sostanzialmente volutaper appropriarsi deisegreti del Cristo fattouomo, delletestimonianzeinoppugnabili della suavenuta al mondo. Itedeschi lo cacciano daRoma e vi insediano unAntipapa, Guilberto.Bruno di Colonia segue ilPapa vero, strappa aRuggero d'Altavilla unlembo di una terra amenae pacifica, come ladescrive il Santo nellelettere a Rodolfo ilVerde, e fonda la suaabbazia. Fa di più, liviene costruita lacattedrale più granded'Europa,successivamente distruttadal terremoto del 1783,della quale sopravvivesolo la facciata in granito.Troppe coincidenze,troppe personeimportanti perché tuttofosse stato deciso solo dalcaso. Perché Urbano IIdoveva essere fermato?Perché il monaco tedescolo seguì? Cosa

riportarono in Italia icrociati? E cosa si fermòa Serra San Bruno?Domande, tante nesorgono. Potrebberosembrare fantasie, bastaperò approfondire un po'per farsi catturare dalmistero. I certosini di SanBruno soppiantaronoproprio i benedettini, alculto del quale santofondatore il Papa attualeè devoto. La venuta diBruno in Calabria segnala fine del basilianesimo,il cui ordine viene scioltoe convertito al rito latino.I basiliani abbandonano imonasteridell'Aspromonte, passanoper il varco di Serra e sidirigono a Roma,nell'abbazia diGrottaferrata che liaccoglierà insieme alsapere della loroortodossia e ai segreti delMonte Lucente, Croce eVergine di Polsicomprese. C'è un misteroa Serra, e non è certol'identità dei certosini. Cisono misterisull'Aspromonte, dallecui pendici le Serrediscendono. Un Papatedesco va a ritrovare unSanto tedesco. E noi nonvorremmo essereblasfemi e farcicondizionare dalleassonanze, ma anche SanLuca viene, a sproposito,ricordato solo pervicende tedesche e nonper la magia religiosa delsuo Santuario. Nonsarebbe male se un Papatedesco andasse ainginocchiarsi ai piedidella Vergine e spazzassevia le inutili chiacchieredi tanti servi deldemonio.

EDITORIALEDi PASCAL CHARMOT

Santo Padre, perché non andate dalla Mamma di Gesù in Polsi?

Certosa; ed anche l’obbiettivo della macchina foto-grafica, quello internazionale di Burt Gleen e quel-lo di Giorgio Pinna teso a coglire l’anima delle cosee della gente; ed anche la telecamera, fornendoampi servizi per il telegiornale… Insomma laCertosa di Serra S. Bruno rimane ancor oggi il farospirituale che era ieri, che fu sempre anche neimomenti in cui la sua storia pareva essersi fermata:dopo il terremoto (1783), al tempo delle leggimaruttiane contro gli ordini ecclesiastici (1808)dopo l’assassinio del padre Arsenio Compain(1848), con Garibaldi (1860). Nel ricostruire la loroCasa (presero ad abitarla all’inizio del presentesecolo) i certosini vollero semplicità di linee (ungotico moderno), povero di arredi, forse rimpian-gendo le capanne di fango e frasche che il fondato-re del loro Ordine costruì per i suoi sette compagni(per sé scelse un’umida e scomoda spelonca di fron-te alla chiesetta fattagli edificare da Ruggiero e cheegli dedicò a S. Maria). Quel che invece i secoli e iltempo non hanno mai mutato o intaccato è il rego-lamento, perciò si dice che l’ordine certosino<<non è mai stato riformato, perché mai defor-mato>>: la foggia dell’abito (di lana pesante ebianca), la frugalità dei pasti, il lavoro inteso comeindipendenza economica della comunità, l’ora dellepreghiere, i tipi di penitenza… Tutto è, a quasi novesecoli di distanza, rispettato nel dettato bruniano,che è un felice connubio tra la vita solitaria e quellacomunitaria. Mentre i frati e i conversi lavorano (eil lavoro è la loro principale penitenza) i padri stan-no tutta la giornata in celle separate, collegate traloro dal grande chiostro. Ogni cella è una casetta

provveduta di tutto l’occorrente per la vita quotidia-na, ed ha persino un orticello in cui il certosino eser-cita il giardinaggio e cura alberi da frutto. Ma indeterminate ore del giorno e della notte i monaci siradunano in chiesa, si uniscono nella preghieracorale; nelle feste solenni e alla domenica tuttiinsieme, padri e frati, consumano nel refettorio ilpasto e poi vanno nel Capitolo per ascoltare ledisposizioni priorali. Hanno, poi, in quella occasio-ne, un’ora di ricreazione durante la quale è conces-so parlare liberamente tra loro, liberi dall’osser-vanza del silenzio perpetuo, così come losono il lunedì, quando escono per unapasseggiata fra i boschi e i prati.Questi monaci provengono da ogniparte del mondo, e sono, spesso,gente che nel mondo della cultura,dell’economia, delle arti, sonostati <<qualcuno>>. LeonardoSciascia, nel suo giallo filosofico Lascomparsa di Ettore Majorana, ipo-tizzò che il fisico catanese misteriosa-mente sparito nel 1938 possa esserevenuto a concludere i suoi giorni qui. Unaipotesi, un altro segreto, un altro mistero deitanti che nel corso dei secoli sono stati <<colloca-ti>> da letterati e giornalisti in questa che CorradoAlvaro poeticamente definì <<una Certosa tra gliabeti>>.

*Sharo Gambino (CITTÀCALABRIA,

RUBBETTINO EDITORE, AGOSTO1983)

09.15 arrivo a Lamezia Terme10.00 celebrazione eucaristica presso l’Area ex Sir 16.30 saluto alla Diocesi ed alla Città 17.15 arrivo a Serra San Bruno17.30 incontro con la popolazione nel piazzale antistante la Certosa17.45 ingresso alla Certosa19.15 partenza da serra San Bruno

LE TAPPE DEL PAPA

Speciale annullofilatelico per ricordare l’evento

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La

Lettere, note e schermaglie

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la RivieraRegistrazione Tribunale diLocri (RC)n. 1 del 19/06/1998R.O.C. n°11602 del 02/11/98Questo periodico è associato all’Unione Stampa PeriodicaItaliana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri

Direttore responsabile PASQUINO CRUPI

In redazione CRISTINA BRIGUGLIOMATTEO RASCHELLÀResponsabile dello sportANTONIO TASSONEArt DirectorPAOLA D’ORSAImpaginazioneEUGENIO FIMOGNARI

COLLABORATORI

Gioacchino Criaco, Lele Nucera,Filippo Todaro, Anna LauraTringali, Mara Rechichi,Benjamin Boson, Nik Spatari,Maria Giovanna Cogliandro,Angelo Letizia, Marilene Bonavita,Francesca Rappoccio, MarioLabate, Franco Crinò, RuggeroBrizzi, Marco Andronaco, IsabellaGalimi,Maria Teresa D’agostino,Giovanna Mangano,

IL BRIZZOLATO di RUGGERO BRIZZI

Il ministro delle infrastrutture Matteoli è contestatodai costruttori. Le infrastrutture, i costruttori.La Russa, ministro della difesa, subisce le urla dei sin-dacati di Polizia. La difesa, la polizia.Gli scienziati allibiscono davanti a MariastellaGelmini, ministro dell’istruzione che parla di fanto-matici tunnel finanziati dall’Italia per far viaggiare ineutrini. L’istruzione, gli scienziati.Il ministro Brunetta (pubblica amministrazione)tuona contro i certificati antimafia. La pubblica amministrazione, l’antimafia. Il ministro del lavoro Sacconi vuole “altra flessibilitàattraverso l’eliminazione dell’art. 18” Il lavoro, la flessibilità.Il ministro all’attuazione del programma Rotondidefinisce il cavaliere “Santo, statista e puttaniere”. L’attuazione del programma, le puttane.La maggioranza salva il ministro Romano dall’accusadi associazione mafiosa. I radicali si astengono. La maggioranza, la mafia, l’opposizione, l’astensione. La lega ha finito il viagra da tempo e si allinea a qual-siasi cosa. Il sud piange le micidiali statistiche: il 60percento dei giovani meridionali compresi in unafascia d’età tra i 19 e i 34 anni sono ‘inattivi’, ovverohanno addirittura rinunciato a cercare un lavoro per-ché rassegnati dall’idea di non poterlo trovare. Aumentano l’Iva e loro non si abbassano manco uneuro di stipendio. Bagnasco si sdegna. La Grecia fallisce. Si tagliano gli ospedali, ma all’USL di Cesena il noleg-gio di una stampante costa 500 mila euro. Si licenziano gli operai, ma a Palermo vengono paga-te oltre 100 ore di straordinario per spalare la neve aLuglio.La tv parla di Cosima e Michele e in Calabria siammazza ancora. Berlusconi e Bersani fanno gli anni nello stesso gior-no.Saranno tutte coincidenze?

Tutti giù per terra

LOQUI E SPROLOQUI

FERNANDO SAGADO

LA MEZZA SCONFITTA DI SCOPELLITI

CARLO A.PASCALE

Accade che, per andare giù in Calabria, si affronti un viaggio in trenostupefacente. Nel senso, appunto, che può creare allucinazione!L’assonnato passeggero, una volta arrivato a Lamezia Terme o aRosarno, si affanna e si dimena in una disarticolata corsa per prendereuna qualche coincidenza verso la Jonica. Rimane bloccato per assenzadi linea ferroviaria. Stupefatto perché ricordava ci fosse e basito dinanziad una stazione fantasma. Accade – purtroppo - nel 2011! Ma nonaccadeva fino a qualche anno fa. Ironia del caso. Colpa del ridimen-sionamento di una interaregione a fardello puzzolented’Italia. Né strade né treni néstrutture. Inutili accessori.Immagino che il nostro passeg-gero stia ancora sonnecchiandoin una delle stazioni citate sog-nando una Calabria in bianco ein nero. All’insegna del “unavolta si stava meglio”!Bisognerà che qualcuno, nellosvegliarlo dal torpore, gli dicache in questi anni i politici localihanno cambiato il colore dellacartolina: la Calabria è total-mente in bianco.

N on abbiamo mai attaccato Scopelliti sul piano perso-nale, pettegolezzi, inchieste, non ci hanno mai lusin-gati. Né abbiamo forzato le scelte ideologiche che cidividono. Siamo andati addosso alle passate giunte,

qualunque fosse stato il loro colore politico, sul terreno dei fatti.Non obbediamo a logiche di potere, o a interessi di parte.Perseguiamo il bene della nostra terra e lo apprezziamo, qualun-que sia la politica che lo produce. Siamo consci che i tempi, di cari-ca, del governo Scopelliti sono ancora troppo stretti per ricavarneun giudizio definitivo e vorremmo che si finisse il mandato conrisultati positivi. L'autolesionismo non ci garba e non abbiamoavversari precostituiti. Il governatore vanta risultati e investimentiche noi al momento non vediamo, ma che sapremo riconoscerequando ci saranno. Per adesso notiamo il perdurare dei disastri,che certamente non possono essere ascritti alla sua responsabilità,ma che devono però essere risolti, totalmente o in parte da lui.Spazzatura, sanità, viabilità, sono i temi più cocenti. Le ricette in campo non ci sembrano le migliori, staremo a vedere.Quello che, dal nostro punto di vista, è già un grande errore delgoverno regionale lo abbiamo stigmatizzato, e continueremo afarlo, nonostante le reprimende di Scopelliti. La grande vittoria alle regionali, per noi è stata una mezza sconfit-ta, e non perché tifassimo Agazio, che anzi è stato uno dei peggio-ri governatori della storia calabrese e che ancora, con sprezzo delridicolo, continua a proporre la sua faccia, oggi nelle file dell'MPA,e domani chissà. Scopelliti ha perso alle regionali pur stravincendo,

la sua è stata una vittoria avvelenata. Il suo sessanta e oltre percento è il frutto di un voto regionale che ha visto coinvolto solo ilsessanta per cento dei calabresi, risultato che va limato dei votibianchi e nulli. Il governatore rappresenta maggioritariamente laminoranza dei calabresi, e li rappresenta male. E abbiate pazienza,non è un'alchimia politica, quella che era sembrata una grandestrategia ha minato il suo consenso. I giochi di prestigio che hannoconsentito a Reggio di fare il pieno di eletti lo hanno fatto a spesedel territorio. Le periferie provinciali non hanno avuto rappresentanza politica.Fosse stato attento, lo stravincitore di Reggio, avrebbe dovuto inte-grare una deficienza territoriale uscita dalle urne. Invece l'ha sur-rogata, arrogando alla città il potere di rappresentare la periferia.Ad esempio, l'incapacità dei candidati della Locride di aggregarsi eportare in regione consiglieri e assessori, avrebbe dovuto esseresostituita dalla intelligenza di Scopelliti, che poteva, e secondo noidoveva, inserire in giunta qualcuno, scelto al di fuori degli eletti,che rappresentasse un territorio uscito sconfitto dalle urne.L'avesse fatto, la Locride avrebbe avuto un referente che avrebbemediato tra i bisogni locali e le logiche regionali. La gente avrebbeavuto un volto familiare di riferimento e non si sarebbe sentitacolonia reggina. Scopelliti con la sua percentuale bulgara ha conseguito una vitto-ria di tappa, scelga dei buoni gregari in loco per vincere il giro. Epedali, La Riviera tifa Calabria, anche se il campione viene dafuori.

FILOMENA CATALDO,

American Taste di Gioacchino Criaco,UNA AVVENTURA DI FATTI

La Riviera, quasi ogni settimana, ci dà notizie dei successi del romanzo “American Taste “ di Gioacchino Criaco. E, a mio parere, fa bene,perché è un romanzo nuovo, con una geografia umana calata dallo scrittore sulla terra del nostro tempo nella quale tutto scoppia e si com-pie e solo talvolta si narra e si porge come struttura logica del prima e del poi. Ci vuole un buon cervello per il trionfo di un racconto chesi spezza subito dopo essersi presentato perché incalzato da un altro, da una serie di altri racconti che vanno l’uno dietro l’altro lungo unagamma scoppiettante di eventi e di fatti. “American Taste” è naturalmente pieno zeppo di fatti che potrebbero apparire come storici, comereali e tra di loro unitari e concatenati, ma che invece sono o somigliano a flussi che hanno la forza di rifare in modo originale l’andamen-to e le sorprese dei romanzi di cronaca e di azione.. Quando il nostro critico letterario, il professore Pasquino Crupi, presentò il libro diCriaco nella sala della libreria Mondadori della Gru, con l’intuito che lo distingue, parlò di romanzo calabrese di valore internazionale,aveva pienamente ragione, perché il romanzo di Criaco è ambientato nel mondo, in questo mondo globalizzato, nel quale l’uomo può tuf-farsi con il computer ed emergere bellamente in ogni angolo della terra, legando in un attimo fatti e vicende altrimenti irraggiungibili. Dallearse lande calabresi, dove l’uomo è pastore e mafioso, alle terre francesi, a quelle del Sud America e degli Stati Uniti d’America scorre la

storia ( ma è improprio dire storia, perché non c’è una storia ma mille fatti che accadono perché conge-neri col tempo in cui viviamo), meglio, la Storia dell’umanità di oggi è storia che esplode, che impazza,che non si riduce ad unità. E’ storia di particelle significative e caratterizzanti che corre come “ i neutri-ni” quasi finendo col diventare “ ingorgo” a se stessa come diceva Dante dell’acqua. Detto di questa enor-me piattaforma su cui poggia il romanzo di Criaco è indispensabile aggiungere che è la “Qualità” dei fattinarrati ad assegnare al romanzo la sua appartenenza civile, morale e letteraria alla contemporaneità glo-balizzata. “Ameriacan Taste “ è un romanzo di oggi, secondo lo stile di oggi, secondo i modi di oggi, secon-do la mentalità e l’attesa di questo nostro tempo senza la durata del tempo e che quindi si avvale di impe-riose sintesi e di forti rinunce. E tagli. Criaco annulla quasi il tempo della narrazione e riempie ogni dimen-sione spazio-temporale di attualità rovente, quasi sproporzionata per un racconto , comunque attraentee coinvolgente. Solo in questo senso è romanzo internazionale, spirito della nostra era che vive inmodo globale. Certo ci vuole una grossa mente per dipingere, a guisa di pittura macchiaiola, luoghi tea-tri e ambiti dei fatti narrati, una grande memoria, una mente fotografica, una conoscenza concreta dellecoordinate geografiche, politiche e sociali in cui si muovono i personaggi. Ed è anche il romanzo della spe-culazione . Dell’affarismo della storia contemporanea. Quasi del dispetto o della furbizia, della capacitàdi essere e di non essere nello stesso tempo.. Il mondo di oggi si caratterizza per le sue malefatte e Criacodiventa il narratore nuovo e singolare del male in cui viviamo e in cui siamo coinvolti. Non è un romanzodi mafia, anche se i personaggi agiscono con tecnica e mentalità mafiosa, non è un romanzo calabreseanche se parte significativa dei luoghi e tanti dei personaggi sembrano tratti dal catalogo umano della

nostra regione, non è un romanzo poliziesco o puramente di azio-ne e spettacolarizzazione.. Potrebbe essere un romanzo “telemati-co” o demiurgico se la telematica e l’arte della creatività sonoanche via che consentono allo scrittore di essere ovunque e sape-re di tutto, e compiere tutto, quasi come una esplosione a catena.Certo è un romanzo che affascina, anche se non lascia niente nellacoscienza del lettore della saggezza e della morale tradizionali..Meglio, anche se lascia disorientamento e paura. Pensosità e svuo-tamento insieme. Quasi una presa di coscienza che eventi enormie incontenibili sono lì per esplodere e annientare il mondo. E colmondo gli uomini. E’ un punto di partenza comunque per riflette-re. Altro che emigrazione e mafia Siamo nella fase dell’annienta-mento con questo ottimo romanzo di Gioacchino Criaco, nostroconterraneo. Mente egregia della nostra terra.

DOMENICA 02 OTTOBRE 2011 LA RIVIERA 20

BENVENUTI IN CALABRIA

Vi scrivo dalla provincia di Bergamo perchè attraverso il vostro autorevolegiornale , vorrei riuscire a ringraziare il reparto di pediatria dell' ospedale diLocri , in particolare il Dott. Francesco Mammì e la Dott. ssa MariellaBruzzese per le cure prestate a mio figlio Dennis ricoverato presso il lororeparto per un problema abbastanza serio. Considerando le condizioni in cuiversa la struttura, pensavo che mio figlio avrebbe ricevuto delle cure approssi-mative , invece ho conosciuto un équipe formidabile che ha trattato il suo casocon professionalità e soprattutto con molta umanità Spero che,infuturo,questo ospedale non venga ricordato solo per i fatti di cronaca emalasanità e che gli amministratori locali mettano questi straordinari medicinelle condizioni di lavorare ancora meglio . Grazie mille.

Una mamma

LOCRI, NON SEMPRE MALASANITÀ

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Francesco Laddarina, IanZimirri, Giuseppe Patamia,Alessandra Bevilacqua,BrunoGemelli, Carmelo Carabetta,Valentina Elia, AntonioCormaci, Mario Labate,Antonio Tassone, GiulioRomeo, Ilario Ammendolia,Sara Caccamo, GiuseppeFiorenza, Daniele Mangiola,Sara Caccamo.

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KAPPADUE di RUGGERO CALVANO

ANCH’IO VOGLIO UN FIGLIO

RISPONDE il direttore

Ritratti *ddii DDiieeggoo CCaattaallddoo

Un grande camminatoreDa Colonia alle Serre per conquistare lo spiritoalle genti e la Calabria al respirodella civiltà.Se non è bestemmia, ilpiù antico e il più purodei meridionalisti.

SAN BRUNO DI COLONIA

CONTINUA DA PAGINA 3 Segniamoci intanto qualche data fatidica.Nel mese di febbraio del 1955 (Miriglianiaveva quasi 38 anni) si realizzava il primocollegamento televisivo in diretta conSanremo per il Festival della canzone,evento pari per gradimento popolare aquello di “Miss Italia”. Il 14 di ottobre del1961 (Mirigliani aveva già 44 anni) debutta-rono nel primo canale della televisione ita-liana le ballerine gemelle Alice ed EllenKessler, le prime cosce integrali sul piccoloschermo.In questo caravanserraglio che incrementa-va con maggiorate ed ugole d’oro il boomeconomico, emergevano due personaggidotati di grande spirito di iniziativa e ditalento organizzativo: uno era appuntoEnzo Mirigliani, medio ed asciutto, l’altroil milanese Ezio Radaelli, più giovane, altoe massiccio, patron del Cantagiro (1962-1972), scopritore di Lucia Bosè e di GinaLollobrigida e organizzatore di molte edi-zioni del Festival di Sanremo. Dei due, ilcalabrese ha avuto miglior fortuna, è mortoa 94 anni da impresario ricco ed onoratodalle Istituzioni repubblicane col titolo diCommendatore dell’Ordine al Meritodella Repubblica Italiana (conferitogli dalsobrio presidente Ciampi, a suggello dellaidentificazione patriottica nella «gnocca»,maggioritaria anche senza il «porcellum»),con la famiglia che lo ha assistito e fattocurare fino alla fine. Radaelli era invecemorto nel 2005 ottantunenne in una casa diriposo, povero e solo, invocando un sussi-dio di Stato (legge Bacchelli) che però gliera stato negato. Solo Andreotti gli avevadato un aiutino, in ricordo delle seratecanore organizzate da Radaelli per le cam-pagne elettorali della DC. Oggi si sorride del concorso Miss Italia, ec’è chi guarda con disgusto snob alla esibi-zione di giovani femmine di tutte le contra-de, senza pensare che al successo popolaredi questa manifestazione considerata giu-stamente reazionaria (che auspica, cioè, ilritorno alla bellezza), diedero un grandecontributo fior di artisti ed intellettualianche progressisti. Nel 1939 l’inventore delprimo concorso d bellezza («Cinquemilalire per un sorriso»), Dino Villani, che cura-va la promozione di un dentifricio dellaCarlo Erba, ebbe la collaborazione diCesare Zavattini. La manifestazione nel1946 si denominò Miss Italia. Nelle giuriedi Miss Italia, sedettero i pittori metafisiciGiorgio De Chirico e Carlo Carrà, gli scrit-tori Giovanni Guareschi, Orio Vergani,Leonida Repaci, Giuseppe Marotta,Arrigo Benedetti (il partigiano), i registiLuchino Visconti, Vittorio De Sica,Alberto Lattuada, il drammaturgo SemBenelli, il poeta Alfonso Gatto, gli attoriTotò, Marcello Mastroianni, Ugo Tognazzi.Così, il calabrese Mirigliani era riuscito araccordare queste intelligenze intorno alla«gnocca», oggi di pregnante attualità nellecronache politiche. La selezione dei fenoti-pi femminili nelle passerelle (sic) di «MissItalia» ha seguito il cambiamento dei gustie dei miti della società dei consumi, masenza licenziosità e mantenendo sempre unsentore di domestico. Credo che Mirigliani,contrariamente ai modi insinuanti dell’al-tro simpatico patron di spettacolo Radaelli,

che io ho conosciuto, non cincischiasse conle concorrenti, cioè non cercasse di portar-sele a letto. La forza e la credibilità dellasua manifestazione scaturivano non giàdalla sua relativa possibilità di seduzionema dalla indiscussa serietà di comporta-mento che gli ha permesso di durare alungo. Del resto, caro Direttore, la provadivano risulta alla fine faticosa e perigliosaper chi promette in cambio di consumo.Coi tempi che corrono…

IL COMMENDATORE

Non trovo nulla da aggiungere al ritratto, che di Mirigliani fa Francescco Carridi. Il qualeha saputo mettereinsieme spirito meridionalista, che gli appartene, e spirito corrosivo,che è il suo proprio. Ma qui grndemente delicato.

Si, anche se ho settantasette anni e sonosempre stato sterile come un mulo. Voglioun pargolo da allevare, che allieti i mieigiorni finali nel mondo. Voglio cacchette dapulire, rigurgiti da lavare, pianti da farfinire. Voglio insegnargli a parlare, cam-minare, trasmettergli tutto il mio sapere e imiei beni. Voglio che la mia presenza nonmuoia con me e calpesti il suolo anchedopo il mio trapasso. Voglio riempirel'Aspromonte con la gioia di un bimbo eallietare la fatica dei fetenti. Crescerebbebene a Kampusa, diventerebbe la mascottedei picchiatelli, saprebbe tutto dei loro seg-reti e, ovviamente, da grande, con maestridi tal fatta, non potrebbe essere altro se nonun superuomo. Tutto è possibile al mondo,anche essere genitori contro e al di là dellanatura. E naturalmente io scherzo, sonovisceralmente anti moderno, lascio che lavita scorra senza influenzare il corso del suofiume. Alla medicina non ci sono mai ricor-so volontariamente e solo per decisioneautoritaria non ci ho rimesso le pennequando la mia uretra si è serrata portandola mia vescica fin quasi a scoppiare. Ilchirurgo mi ha aperto la pancia per voleredi un giudice e sono ancora qua a sputaresentenze che il mondo non lo migliorano disicuro. Non amo la scienza, che comunqueè utile. Quando i limiti vengono superatinon è utile, è dannosa, genera mostri. Enon è vero che vorrei un figlio, se un figliol'avessi avuto oggi avrei voluto un nipotino,e la cosa sarebbe stata naturale. A lui avreipotuto dare l'affetto di un nonno e non l'e-goismo di un vecchio. Quello che succededa voi non mi piace, i genitori nonni sonoun inganno, hanno figli già orfani e non sipuò predeterminare la sofferenza di unbimbo. Non si decide la felicità altrui peraverne una propria. Non amo le leggi, maqueste dove vigono dovrebbero impedire aivecchi come me di essere padri. E se deivecchi pazzi come me, per puro egoismo ofollia le avessero violate .. amen, lasciateglinelle culle i pargoli, non aggiungete aldolore degli orfani il dramma dei padrimancati.

Gent.le redazione,inviamo alcune foto per segnalare lo statodi cose in cui imperversa la località di

Arghillà dopo le pioggie di stamattina: ci dispiace, a dire il vero, di nonpoter trasmettere il fetore che si respira per le strade e nelle nostre caseed esercizi commerciali adesso. Inoltre con una punta di sarcasmo viinvitiamo a sbirciare alla gymkhana che gli automobilisti devono faretra i cumuli di rifiuti che navigano nel putrido pantano. Ribadiamo che il nostro intento con cui agiamo è di puro senso civicoe di sensibilizzazione dell'emergenza, abbiamo già chiamato gli organidi competenza e adesso mediante la stampa vogliamo lanciare unsegnale alla cittadinanza per dimostrar loro che possiamo dare vocealle nostre difficoltà. Certi di ricevere risposte e coscienti che già qual-cosa "si è mosso" tra le autorità civili, vi ringraziamo per l'attenzioneriservataci.

Negozianti di Arghillà

DOMENICA 02 OTTOBRE 2011 LA RIVIERA 21

La protesta dei negozianti di Arghillà

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DOMENICA 02 OTTOBRE 2011 LA RIVIERA 22

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Calcio

la Riviera

Superato brillantemente un turno di Championsche con tre vittorie su tre ha riportato in auge eridato vigore al calcio italiano a livello europeo -non solo momentaneamente sarebbe però daaugurarsi - , oggi ritorna il campionato e lo fa ingrande stile, con sfide affascinanti sotto il profilodei valori tecnici e del blasone sportivo. La sestagiornata di Serie A propone infatti alcune sfidemagari poco decisive ai fini di una classificaancora interlocutoria - serve un altro po' dirodaggio e qualche chilometro in più per ilprimo “tagliando” - ma di sicuro ricche di spuntie di contenuti interessanti per le ambizioni e ilprestigio in ballo. Il discorso vale ovviamente soprattutto per Juve-Milan, ma anche per Fiorentina-Lazio, duesquadre che dopo gli alti e bassi iniziali sono orachiamate a una conferma per indirizzare la sta-gione sui giusti binari. A Torino è tutto pronto per la gara numero 153tra Juventus-Milan: il bilancio statistico finorasegna una sostanziale parità con 52 segni 1, 53pareggi e 47 successi rossoneri. Come si evincedai numeri, tra Milan e Juve è l'equilibrio a farespesso da padrone e il sentore è che la tendenzapossa riproporsi anche in questa occasione. LaJuve in partenza si presenta più smaniosa, giocain casa e nel nuovo stadio avrà come armi in piùla spinta e l'entusiasmo di un “esercito” di tifosiin Italia mai visti e sentiti così vicini al terreno digioco. Gli uomini di Conte proveranno a starecon il fiato sul collo di Allegri & Co. attraverso legeometrie di Pirlo, la velocità sulle fasce e leripartenze esibite a inizio stagione e poi in partesmarrite ma che stasera il ritorno al modulo diriferimento stagionale, il 4-2-4 marchio di fabbri-ca “contiano”, dovrebbero tornare a garantire.L'esperimento di Catania di sicuro non ha con-

vinto del tutto e per ora è accantonato: il modu-lo 4-3-3 proposto non ha portato i frutti speratida Conte in chiave difensiva (con un altro svario-ne e un altro gol di troppo subito) e neppure infase offensiva e di possesso palla, dove l'evane-scenza e le poche idee proposte dagli esterni d'at-tacco hanno caratterizzato in negativo lunghi

tratti della gara. Da parte sua il Milan, alla ricer-ca della prima vittoria stagionale in campionato,ripropone Ibra dall'inizio ed è davvero il caso didirlo, mai ritorno fu più propizio. La serata diChampions, al di là della vittoria, ha confermatolo svedese come uomo indispensabile e insosti-tuibile per la manovra rossonera: ai tifosi rosso-

neri può non piacere, ma non si va lontano dallaverità sostenendo che “Ibracadabra” da solo siaal momento metà squadra e forse anche qualco-sa in più. Con lui in campo cambia tutto, c'è piùsicurezza e convinzione generale, l'atteggiamen-to e il rendimento lievita decisamente in alto. Afare la differenza alla fine tuttavia potrebberoessere le prestazioni e la concentrazione dei pac-chetti arretrati, là dove finora Milan e Juvehanno maggiormente manifestato incertezze eleggerezze pagate a caro prezzo in termini dipunti e di vittorie in classifica. Alle 20,45 squadrein campo e tutti davanti al televisore per l'ultimoverdetto. Guardando oltre, Fiorentina-Lazio è invece unasfida tra due squadre ben organizzate e struttu-rate dai rispettivi tecnici, con un notevole poten-ziale d'attacco e con giocatori molto interessantisotto il profilo della qualità e della quantità: ilterzetto Jovetic-Cerci-Vargas da una parte equello Hernanes-Klose-Cissé dall'altra, sembra-no garanzia di emozioni e bel gioco, speriamo siaggiungano pure i gol, in ogni caso la gara nondovrebbe deludere o annoiare. Completano infine il quadro della giornataUdinese-Bologna, Cesena-Chievo, Palermo-Siena, Lecce-Cagliari e Parma-Genoa. Tra que-ste, merita una nota particolare la partitadell'Udinese che, in attesa del risultato di Juve-Milan, tra le mura amiche del Friuli ha la possi-bilità di confermare o addirittura consolidare ilprimato al cospetto di un Bologna finora volen-teroso e poco più. Curiosità infine desta purePalermo-Siena, con il duello incrociato tra due“emergenti” della panchina magari un po' “suigeneris” ma soprattutto tosti e spigliati comeMangia e Sannino.

RegginaBarillà suona la carica: "Reggina ambiziosa, che rabbia Empoli..."

I prossimi impegni della Reggina, l'ipotesi di unnuovo stadio, il calciatore che vede come la rive-lazione del campionato in corso fino ad un aneddo-to, gustoso, su due passate trattative di mercato poisfumate: ecco alcuni dei passaggi più interessanti del-l'intervento di Simone Giacchetta al sito regginacal-cio.com. "Abbiamo sei gare nel prossimo ottobre,dobbiamo puntare a vincerle tutte. Abbiamo 18punti a disposizione, partiamo da questo presuppos-to: sarà un mese importante e dobbiamo accrescerele nostre certezze da questo tour de force che met-

terà alla prova le nostre ambizioni". "Penso che Kovacsik possa essere la rivelazione di questo cam-pionato. E' in grado di dimostrare a pieno il suo valore in questa categoria, nonostante sia il calcia-tore più giovane presente nella nostra rosa. Siamo stati tutti ventenni, con l'incitamento e la fiduciadell'ambiente che lo circonda può andare in campo con il sorriso e mettere sul piatto il suo enorme

talento. Penso che anche Nicolas Viola possa raggiungere la definitiva con-sacrazione dopo aver dimostrato nello scorso anno con il titolo di miglior gio-vane di B di poter meritare anche una categoria diversa da quella cadetta"."Un nuovo Granillo se andassimo in Serie A? E' un bel quesito: per il momen-to penserei ad andarci in Serie A... Certo, con una promozione ci sarebberopossibilità organizzative ed economiche diverse. Tornando nella massima seriequalcosa potrebbe cambiare nelle nostre prospettive, è innegabile". "Lasquadra sta lavorando per migliorare in entrambe le fasi di gioco. Adejo? E' unragazzo eccezionale, esemplare sotto il punto di vista umano, che può crescereancora ed essere importante per la Reggina. Burzigotti? Nella seconda partedi questa stagione darà un grosso contributo a questa squadra garantendo ulte-riore sostanza ad un reparto giovane ma assolutamente all'altezza della seriebwin". "Bisogna essere onesti, il calciomercato porta a scelte vincenti ed altremeno fortunate. Vi racconto un aneddoto in un senso e nell'altro. Il giocatoreche siamo stati veramente vicissimi ad acquistare è Angel Di Maria. Lo dicocon il sorriso perchè è l'unico modo per raccontare di aver sfiorato l'acquisto di

un classe '88 oggi titolare del Real Madrid e della Nazionale argentina. Siamo stati veramente ad unpasso dal portarlo a Reggio cinque anni fa. C'è stata anche, forse, l'opportunità di portare El Shaarawialla Reggina l'anno scorso ma avevo qualche perplessità. Se El Shaarawi ha fatto questo grande cam-pionato al Padova lo deve a me (ride,ndr), o magari con lui saremmo andati in A..."

E stasera c’è Juve-MilanANGELO LETIZIA

DOMENICA 02 OTTOBRE 2011 LA RIVIERA 23

ISCRIVITI ANCHE TU, PERCHE' LO SPORT…E' VITA! Sono iniziati il 19 settembre, presso la palestra della scuola media di Gioiosa Jonica, i corsi dipallavolo riservati alle categorie che vanno dal minivolley agli over 30, ovvero dai 5 anni in su. Incollaborazione con le famiglie, la fase di crescita di ogni atleta sarà monitorata periodicamentedallo staff medico a titolo gratuito. Info e iscrizioni al 320.8303564.

SERIA A 6 giornata di Andata Domenica 02/10/2011 CESENA-CHIEVO FIORENTINA-LAZIO LECCE-CAGLIARI NOVARA-CATANIA h.12,30 PALERMO-SIENA PARMA-GENOA UDINESE-BOLOGNA JUVENTUS-MILAN h.20,45

Simone Giacchetta a tutto campo

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Sport

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A propositodi...

Il punto d’Eccellenza

Soverato- Roccella e Palmese-Bovalinese: è la giornata dei derby

I nostri avversari non hannorubato nulla, sono stati bravi acapitalizzare le occasioni capi-

tate, anche se per la verità duegoal sono scaturiti da nostri erro-ri. Non siamo stati bravia chiudere il matchdopo che eravamo riu-sciti a capovolgere ilrisultato a nostro favoree loro che si sono dimo-strati cinici ci hannocastigato. Non facciamodrammi, per certi versiuna sconfitta salutareper tutti, per i giocatori, per l’am-biente, per i tifosi. Questo il com-mento del massimo dirigente delRoccella calcio, Achille Giannitti,dopo la prima sconfitta di questocampionato. Eravamo stati faciliprofeti allorquando prevedeva-

mo che gli amaranto avrebberopotuto accusare qualche calo ditensione dopo il fulmineo avviostagionale. Ma fortunatamentec’è tutto il tempo per recuperare.

Il primo posto dellaclassifica anche se ilcalendario in que-sta fase non è sicu-ramente amicovisto che l’avversa-rio odierno è quelSoverato partito sìcon grandi proposi-ti ma che è reduce

reduce dalla sconfitta di I.C.Rizzuto. Figliomeni avrà redar-guito i suoi. Non sarannoammesse più altre “defaillance” eoggi sul neutro di Chiaravalle ser-virà tornare alla vittoria. antoniotassone

L’anticipo di ieri trasmesso in diretta tv è statoRossanese-Montalto. La Bovalinese ringalluzzita dallaprima vittoria stagionale ottenuta domenica scorsa con-tro lo Scalea si reca al vecchio stadio “Lo Presti” di Palmi.Una sfida importante per la bassa classifica visto che ineroverdi, ancora a secco di punti, hanno affidato la con-duzione tecnica a Giuseppe Giovinazzo che è subentra-to a Mario Dal Torrione. Gli amaranto di Silvio Frascàdovranno giocare con la massima concentrazione evitan-do sempre possibili sbavature difensive al cospetto di unundici tecnicamente valido che sinora ha però deluso leaspettative dei tifosi palmesi. Il Brancaleone si reca a SanMarco Argentano, per il team di misterBrando l’obietti-vo è proseguire nella scia di risultati positivi anche se ilocali di Teo Del Morgine stanno vivendo un “momentod’oro” culminato con la vittoria di domenica scorsa aRoccella. Il quadro è completato dalla sfide traCastrovillari e Sersale e Rende- Isola Capo Rizzuto doveil risultato sembra apertissimo considerando la realeforza delle due squadre. Completa il quadro Scalea-Guardavalle con i giallo-rossi di mister Francesco Galatiche si sono ritemprati dopo la bella vittoria di domenicascorsa ottenuta contro la Rossanese.

a.t.

Siderno- Uno che segue il mondo del calciodilettantistico locale non può non rivolgere imigliori auguri di pronta guarigione ad un alle-natore tra i più validi del panorama calcisticoregionale rimasto vittima purtroppo di bruttoincidente. Rocco Logozzo, allenatore delGioiosa Jonica, a bordo del pullman (assiemeai calciatori) stava per raggiungereMontepaone. Brusca frenata del conducente erovinosa caduta dello sfortunato tecnico che è

stato prima ricoverato in Ospedale e poidimesso con la necessità di dover rimanere ariposo assoluto. Il Gioiosa ora è nel dubbio seaffidare la squadra ad un nuovo tecnico oppu-re al vice , Mimmo Quattrone. Ad ogni buonconto auspichiamo un pronto ritorno in pan-china di Rocco Logozzo, il più vincente di tutti.Ed oggi contro il San Luca i bianco-rossi loca-li vogliono 3 punti da dedicare al loro mister.

Antonio Tassone

La tanto declamata rivoluzione ispirata daqualche organo d’informazione non è avvenutaed ora tutti si chiedono come stanno le cose incasa Siderno. Intanto in settimana la societàbianco azzurra ha comunicato la separazione daAntonio Dattilo che ufficialmente ha rassegna-to le dimissioni dalla carica di team managerdella società, a seguito di sopravvenuti impegnipersonali. Nel frattempo si è registrato anchel’abbandono del segretario Pasquale Portulesi(al suo posto è ritornato Francesco Vumbacacon maggiori compiti operativi) e delicati com-piti dirigenziali sono stati attribuiti ad AntonioTassone da sempre vicino alle sorti dellasquadra di calcio cittadina. Per il resto tutto lostaff tacnico dal preparatore atletico FrancescoCampisi al massaggiatore VincenzoSgambellone sono rimasti al loro posto.Confermatissima la panchina del tecnicoGiovanni Fiorenza, l'allenatore della pro-mozione che rimarràregolarmente al suoposto a prescinderedai prossimi risultati.La squadra sembraessere pronta allagara odierna controla Nuova Gioiese,una partita a questopunto fondamentaleper i propositi salvez-za del team bianco-azzurro che sinora, in campionato, non è riusci-to a muovere la classifica dallo zero iniziale enon è riuscita ancora a segnare nessun gol.Fiorenza è stato categorico, non ha voluto nes-sun intervento della società sul parco calciatori(visto che gli stessi sono stati tutti fortementevoluti da lui) . Su di loro l’allenatore di casaconta ad occhi chiusi per centrare gli obiettivistagionali. Una bella dichiarazione d’affetto,quella di Fiorenza, che però, al pari dellasquadra e della società, sembra determinato esmanioso di recuperare il terreno perduto. Giàda questo pomeriggio nel “derby dei due mari”contro la Nuova Gioiese, Carabetta e socidovranno sfoderare una prova reattiva e con-vincente perchè il pubblico di casa ha voglia difesteggiare la prima vittoria stagionale. AssenteMarcianò per squalifica, toccherà al “capitanodi mille battaglie” ritornare in difesa perblindare la porta di casa mentre in attaccodovrebbe muoversi la coppia Cambria-Serracon Accinni che alla fine potrebbe anche esseredella gara. Fiorenza deciderà solo dopo il testpre-partita. Massimo rispetto per la NuovaGioiese che giunge al “Filippo Raciti” dopo ilpareggio interno contro il Rende e dopo lascoppola rimediata a Soverato quindici giornifa. La compagine viola di mister GrazianoNocera e del presidente Rombolà era partita adinizio stagione con propositi ambiziosi ma siritrova a dover già inseguire la battistradaMontalto con ben 5 punti di differenza doposolo 3 partite di campionato. Mancherà bomberEnzo Giacco fattosi espellere ingenuamentedomenica scorsa contro l’undici di Cipparrone.Sarà un’assenza pesante per i tirrenici che peròpotrebbero inserire in campo sin dal primo min-uto il veterano Napoli sempre sulla cresta del-l’onda. Una partita dunque tutta seguire con ilSiderno che dalla sua parte avrà un solo risulta-to utile, la vittoria utile per ridare carica allasquadra e serenità all’ambiente.

l.r.

Il Sidernovuole la“prima”

Il Roccella medita la “vendetta” a Soverato

Il Gioiosa Jonica cerca 3punti per mister Logozzo

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la Riviera

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Una piacevole giornata ha accompagnatola quarta gara del campionato sociale 2011dell'associazione di pesca sportiva SportFishing, che si è tenuta in Locri localitàscavi. I partecipanti si sono incontrati alleore 06.00 nel piazzale antistante il museo edopo aver effettuato i saluti di rito si sonodiretti presso i box, sorteggiati il giornoprima nella sede dell'associazione.Alle ore07.00 in punto i giudici di gara hanno datoil via alla gara che si è protratta per tre oreed ognuno dei concorrenti si è impegnatodimostrando il meglio di sé cercando diaccaparrarsi una posizione vantaggiosaper il torneo e quindi di classificarsi alme-no tra i primi posti. Alla fine della compe-tizione tutti concorrenti si sono recati albox pesatura prede e ad aggiudicarsi laprima posizione è stato il giovanissimotalento Danilo Sansalone che ha dimostra-to carattere e spirito agonistico, seguito daMassimo Panetta '89 al secondo posto chein classifica generale sale alla prima posi-zione, mentre al terzo gradino è salito l'e-sperto Gianni Tassone che ha distaccatoper pochissimi grammi SalvatorePellegrino, subito dopo si è stilata la classi-fica generale, comprendente le quattrogare fin qui disputate, che è la seguente:1)PANETTA MASSIMO '89 34 PUNTI,2) TASSONE GIOVANNI 29 PUNTI, 3)PANETTA COSIMO 27 PUNTI4) PELLEGRINO SALVATORE 22PUNTIL'evento, che ha visto la partecipazione di

concorrenti di qualsiasi età, ha riscosso unenorme successo, infatti a contendersi ilprimo posto di questa seconda giornatadel torneo sono stati in venticinque ed al

fischio d'inizio tutti si sono cimentati adutilizzare tecniche diverse l'una dall'altraper riuscire a battere i propri avversari. Undato significativo, che merita un particola-re apprezzamento, deriva dal fatto che avoler partecipare ci sono stati anche ragaz-zi con un'età compresa tra i 10 e 14 anni, eil destino ha voluto che proprio uno di loroha occupato la prima posizione sbaraglian-do la concorrenza. La manifestazione si è

dimostrata come un momento di aggrega-zione, di spirito di gruppo, di socializzazio-ne e nello stesso tempo è stata ricca di ago-nismo e sportività proveniente da tutti i

partecipanti che si sono divertiti ed hannoimpiegato il massimo dell'impegno per riu-scire a vincere. Rimangono ormai altre due gare alla con-clusione del campionato e saranno senz'al-tro molto combattute per riuscire ad otte-nere il titolo di campione sport fishing perl'anno 2011.Al prossimo appuntamento .

l.r.

REGGIO CALABRIA - Dal 5 al 9 ottobre, al Circolo delTennis “Rocco Polimeni”, a Reggio Calabria, si svolgerà il“Tennis Europe Junior Masters 2011” maschile e femminile,riservato ad atleti under 14 e under 16. A contendersi l'am-bito trofeo saranno 33 giovanis-sime promesse, provenienti daAustria, Bielorussia, BosniaErzegovina, Cipro, Croazia,Slovenia, Germania, GranBretagna, Grecia, Lettonia,Lituania, Ucraina, RepubblicaCeca, Romania e Russia. In rivaallo Stretto, dunque, torna quel-lo che risulta, da diversi anni, iltrampolino di lancio per il tennisprofessionistico. Nell'albo d'orodi questa competizione, infatti,compaiono nomi del calibro diYannick Noah, Ivan Lendl,Steffi Graf, Boris Beker e Rafael Nadal. Il “Tennis EuropeJunior Masters”, pertanto, è un evento che richiede grandeprofessionalità organizzativa ed i partecipanti sono tuttiragazzi che puntano, attraverso il tennis, a diventare campi-oni nella vita e nello sport. Nel suo svolgimento, infatti, si

presta particolar cura non solo alla migliore preparazioneagonistica con l'ausilio di tecnici di alto livello per i sistemi diallenamento, ma anche si pone l'attenzione, con educatoriprestigiosi, alle problematiche dell'alimentazione, del doping

non tralasciando le gite turistiche egli eventi culturali del territorio. Ilpresidente del Coni Calabria,Mimmo Praticò, nel suo intervento,ha dichiarato che “se laFederazione italiana tennis ha scel-to il Rocco Polimeni per ospitarequesto importante evento inter-nazionale, è indice che il livello rag-giunto dal circolo reggino è sinoni-mo di grande professionalità ecapacità organizzativa”. “La scelta -ha continuato Praticò - non è politi-ca, bensì meritocratica. Il plauso vafatto a tutto il movimento tennistico

calabrese ed al suo presidente Joe Lappano per gli sviluppidegli ultimi anni”. Il circolo è stato recentemente individuatodal Settore Tecnico della Federazione Italiana Tennis, qualeCentro Periferico per la macroarea Sud. l.r.

A REGGIO CALABRIA LE GIOVANI PROMESSE DEL TENNIS INTERNAZIONALE

Presentato il “Tennis Europe Junior Masters” che si svolgerà al Circolo “R. Polimeni” dal 5 al 9 ottobre

ENTUSIASMO, PASSIONE,AGGREGAZIONE E SPORTIVITA' HANNOACCOMPAGNATO LA QUARTA GARA

Se c'è un personaggio del passatoche non viene affatto condivisodalle generazioni di oggi, questi èsenza dubbio il pedagogo francesePierre De Coubertin, inventoredelle Olimpiadi nel lontano 1896,che, ai suoi tempi, ebbe a senten-ziare “l'importate è partecipare”,in merito al modo di coinvolgersi inuna qualsiasi competizione sporti-va. Purtroppo, lo spirito di parteci-pazione è notevolmente cambiato

poiché si tiene solo edesclusivamente alla vit-toria, al voler prevaleresull'avversario ad ognicosto, arrivando adesasperare in ultimaanalisi l'aspetto pretta-mente competitivo. Ditento in tanto, però, siassiste a delle realtà che,fortunatamente, consid-erano primario il latopuramente sportivo,come nel caso del CEN-TRO STUDI KARATEdiretto dal D.T.Vincenzo URSINO, cheda oltre venti anni operaa livello internazionalecon risultati egregi e cheanche quest'anno pro-porrà nel mese di

Ottobre il Progetto “KARATEGIOCANDO. Tale progetto èsostenuto dallo Sponsor Tecnicol'Hotel Ristorante Casa delGourmet”, che ha sposato in pienoil progetto per lo spirito aggregati-vo con il quale si propone e per lafunzione sociale che esercita for-nendo GRATUITAMENTE l'ac-cesso ai corsi a tutti gli appassion-ati di Arti Marziali. il Progetto hacome titolo “KARATE GIOCAN-DO: La scoperta del proprio corpoattraverso il karate”, incentratosulla disciplina delle Arti Marzialima partendo dai principi formativi

di base, forte-mente sostenutida un forte coin-v o l g i m e n t osportivo, senzatenere in consid-erazione se sivince o se siperde. Abbiamoincontrato inD.T. del Centro

Studi Karate, cintura nera 4° daned Insegnante Tecnico dellaFederazione Italiana Judo LottaKarate e Arti Marziali, VincenzoUrsino, accompagnato dalDirettore dell'Hotel “Casa delGourmet” di Siderno, MimmoFigliomeni, che sponsorizzerà ilprogetto mettendo a disposizione ipropri locali e l'abbigliamento uffi-ciale per il “Team Agonistico”, adimostrazione del fatto che ancorauna volta, sport e turismo si coni-ugano a meraviglia producendodegli ottimi risultati. Il Progetto -esordisce il D.T. Ursino - si rivolgea bambini e ragazzi compresi nellafascia d'età tra i 6 e i 13 anni ed èofferto in forma Gratuita.

a.t.

PARTIRA' IN OTTOBREA SIDERNO “KARATE GIOCANDO”

SPORT FISHING, VINCE IL GIOVANISSIMO TALENTO SANSALONE DANILO

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Biblioteca meridionalista

Cerimonia degli addii

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la Riviera

Avvio a conclusione laStoria meridionalistadella letteratura calabre-se con le dovute scuse ailettori de <<la

Riviera>> per la non organicitàdelle puntate pubblicate. E soprattut-to per la lunga interruzione, determi-nata dal dover cedere il passo a noti-zie, sempre letterarie, di cogenteattualità. E facciamo punto come diseguito.

La letteratura italiana del XX seco-lo inaugura la “diserzione” dallaquestione sociale con Italo Svevo eLuigi Pirandello. Per la letteraturacalabrese non è così. Dalla questio-ne sociale non si dilacera. Mantieneun fervido rapporto con la societàstoricamente determinata, puravendo l’occhio attento alla muta-zione del romanzo in Europa e inItalia. Il Novecento calabrese è binario.Abbiamo degli scrittori, comeCorrado Alvaro, Mario La Cava,Raoul Maria De Angelis, AntonioAltomonte, Domenico Zappone,che innestano le inquietudini del-l’uomo del Novecento su uno sfon-do regionale. E abbiamo degli scrit-tori, che ancora lavorano e operanosul terreno del romanzo sociale,come Francesco Perri, LeonidaRèpaci, Fortunato Seminara,Saverio Montalto, Saverio Strati. Sunessuno dei grandi problemi cala-bresi taciturni: la lotta per la con-quista delle terre incolte, l’emigra-zione transoceanica ed europea, lospopolamento, la ‘ndrangheta. Ecapaci di segnare svolte nel cam-mino della letteratura italiana.Primo ad emergere con tal passo èFrancesco Perri con il romanzoEmigranti (Mondadori, Milano1928).

La rivoluzione letteraria

Nella letteratura calabrese delNovecento ci sono due nomi

inconfondibili: Corrado Alvaro eFrancesco Perri. La verità di questogiudizio è provata dal fatto che Alvaro e Perri sono gli unici tra gliscrittori calabresi, che abbiano lega-to il loro nome ad opere memorabi-li, proverbiali, cioè universalmentenote. Alvaro con Gente inAspromonte, Perri con Emigranti.Romanzo che segna una svoltaepocale nella storia della letteratu-ra italiana. Perché?Perché con questo romanzoFrancesco Perri dà alla letteraturaitaliana l’anello mancante, cioè ilromanzo, mai prima di lui scritto,dell’emigrazione come trama tota-le. È un nuovo ceto sociale cheentra in questo modo nella lettera-tura italiana. Una svolta epocaleche ricorda quella di AlessandroManzoni e degli umili, protagonistidi un’opera letteraria.Questione da non dimenticare. Edalla quale si trae la persuasiva con-vinzione del contributo che i lette-rati calabresi, nel nostro caso Perri,danno all’ elevazione della lettera-tura nazionale, che finalmente può

camminare su tutte e due le gambe.E un’altra rivoluzione introdurrà

Saverio Montalto con il romanzoLa famiglia Montalbano[Chiaravalle Centrale (Catanzaro)1973]. Il romanzo era stato scritto econcluso negli anni 1939-40.Precede, perciò, Il giorno della civet-ta di Leonardo Sciascia. La lettera-tura meridionale aveva sfiorato iltema della mafia, ma nessuno l’ave-va prelevato come trama totale diun romanzo. Tale è in SaverioMontalto, nonostante sia statolasciato sullo sfondo e il prosceniosia stato tutto di Leonardo Sciasciadel quale non disconosciamo imeriti . C’è chi ha scritto meglio diSaverio Montalto nel campo dellaletteratura meridionale e calabrese.Ma nessuno – e solo Strati gli puòstare a fianco – ha narrato come lui,omerico narratore. E di SaverioStrati, in cui l’odissea del popolocalabrese è ricompresa pienamen-te, qui si vuole dire che la letteratu-ra meridionale deve a questo genia-le il passaggio tematico dai poveriagli sfruttati, da una umanità vec-

chia ad una umanità nuova.Processo tematico, peraltro, giàavviato, ma non concluso daFortunato Seminara, che va oltre ilVerga e propone un mondo ruralein cui i contadini non sono il nostroprossimo da compatire e magariconsolare con la categoria, vecchiacome il mondo e nata con il mondoinfelice, del destino. Non si capisceperché con cittadinanza esclusivanel Mediterraneo. È un discorso che FortunatoSeminara inizia dal 1942, l’annodella pubblicazione a Milano delleBaracche, il romanzo del suo esor-dio. Romanzo con il quale – hadichiarato più volte FortunatoSeminara – prende avvio il neorea-lismo italiano. Il neoralismo italia-no no, il neorealismo meridionaleassolutamente sì. Anche se parepiù corretto definire il neorealismodi Fortunato Seminara come neo-realismo eretico, che perde questosuo aggettivo, acciuffando la spe-ranza ne La Masseria (Einaudi,Torino 1952), in in Vento nell’oliveto(IVI 1951), in Terra amara

(Pellegrini, Cosenza 2005), neL’Arca (IVI 1997). Di evidenteimportanza risulta l’opera narrati-va di Leonida Répaci e di Mario LaCava . Se si fa eccezione per Saverio Strati,i protagonisti della grande stagio-ne narrativa del Novecento son tuttimorti. La letteratura calabrese sulfinire del secolo XX non era cheuna processione di morti. Illustrimorti, ma sempre morti. E c’è anco-ra da aggiungere che nel Novecentol’asse letterario era tutto orientatosulla provincia di Reggio Calabria.Ricomincia da una altra geografia-quella crotonese- la nuova stagionenarrativa con Carmine Abate, nati-vo di Carfizzi. Ricomimcia con ilsuo eccezionale romanzo Il ballotondo, che pone fine all’irequietaricerca del personaggio nel roman-zo realista. Ma nel duemila l’assegeografico della narrativa piena ematura s’è spostato nuovamenteverso la provincia di ReggioCalabria con i romanzi di SantoGioffré, di Domenico Gangemi e diGioacchino Criaco e di FrancescaChirico. Tutti autori in pieno svolgi-mento. Grazie a loro rinasce ilromanzo meridionale, dato perscomparso. ricompare la letteraturameridionale, data per morta.Francesca Chirico con Arrovescioabbandona il brontolio intimisticodi tanta letteratura al femminile e ciriporta nel cuore ardito dellaCalabria, Santo Gioffré svolta e rac-conta la Calabria, che splende coni suoi intellettuali , in Leonzio Pilatoe in Artemisia Sanchez. DomenicoGangemi con La Signora di EllisIsland innova la letteratura dell’e-migrazione. Gioacchino Criacocon Anime nere dà il romazo inter-nazionale della ndrangheta. Ereplica verso l’alto con conAmerican Taste dove con il polso diTolstoi e l’occhio speleologico diDostojevski si qualifica come scrit-tore oracolare. Una specie inesi-stente in Italia.

PASQUINO CRUPI

Ciao Venturino, faccio le mie condoglianze alla tua famiglia, allatua signora, ai tuoi figli. Loro sì, hanno subitouna gran perdita con la tua dipartita. Certo sepenso alla nostra avventura umana, mi viene dapensare che tu hai messo una formidabile barri-era alla morte affrontandola, ma rifiutandola,era una singolare ma avvincente, barriera. Fattacon le tue formidabili armi. Volevi essere,infor-mato, in ogni risvolto, alla vita del paese cheamavi più di quanto pensassi. In ogni figura chericordavi tenacemente, c’era il ricordo più belloa cui ti aggrappavi perché erano tuoi e di nessunaltro ed erano avventure tenere, perché eranoquelli della pubertà, conservo nella memoriaaneddoti, storie, fatti concreti: come quello checonservo nel cuore: del sole non è rimasta cheuno spicchio infuocato, e ormai il tetto a botte diun capannone vicino, dal quale proviene l’eter-

no rombare dei telai, ha già avviato al allungarela sua ombra sul campo e lui che continuava aripetermi che c’era ancora qualche imper-fezione nella mia rovesciata alla “Parola”.,edintanto c’era la penombra che richiamava allanotte, e qualche spettatore cominciava adabbandonare il campo. Venivamo da una guer-ra impietosa, per malattie, fame, povertà. Ioinvidiavo la tua capigliatura, la tua capigliaturaera soffice ondulata che qualunque brillantinametteva facilmente a posto, io invece avevo cap-pelli dritti insofferente a qualunque pettine, obrillantina. Ora, mi diceva Totò Capogreco, neavevi meno, radi, nella tua ultima età. Ti ricorda-vo brillante pieno di “fibrillazioni, tifosodell’INTER e brillante contenitore, ti voglioricordare tifoso prima di tutto della vita e poidell’INTER, di cui conservavi quella superioritàsu noi juventini che somigliava tanto alla “diver-

sità” comunista tanto caro al vecchio PCI, che sista frantumando nel PD quale nemesi storicapiù puntuale, per te che certo non potevi soffriregli uomini superiori o presunti tali. Ti voglioricordare giovane e mi sovviene che altro ricor-do non di te e quindi immortale lo sentiròqualche altra volta il telefono e tu sarai dall’altraparte che mi chiederai di questo e di quello. Miviene in mente una frase “ il ricordo è un com-promesso: gli uomini si difendo con questo” è diTommaso Landolfi: e senti anche questa “ unnome qualunque non esiste , per così dire nonsi dà in natura; ogni nome reca una certa caricadi destino.” È anch’esso di Tommaso Landolfi.Il tuo nome contraddiceva questo detto.Mi sono ricordato adesso che le tue ceneri

vagano per l’Adriatico, scelta non sarebbe statamigliore.

Paolo Catalano

E' MORTO NELLASUACASADI BOLOGNAVENTURINO STELLITANO

UN INTELLETTUALEBRILLANTE ED APPASSIONATO ED ERAANCHE COMPAESANO DIOGNI SIDERNESE.

STORIA MERIDIONALISTA DELLA LETTERATURA CALABESE- FINE

Dove va la letteratura calabrese mentre è spirato il Novecento?

GIOACCHINO CRIACO * MIMMO GANGEMI

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ParlandoPubblicità

Cultura e società

di...

A Benestare riaprono “iCatoji” nel borgo antico

DOMENICA 02 OTTOBRE 2011 LA RIVIERA 28

Suggestioni di Giovanna ManganoPREFAZIONE DI BRUNO CHINÈQuando un autore, scrittore o poeta, decide di stampare un testo generalmente si rivolge ad unapersona ritenuta idonea a fare la presentazione. Di solito il lettore frettoloso appena ha nelle maniun nuovo libro legge la presentazione per farsi una prima idea. Non so fino a che punto tutto ciòsia valido. Resto del parere che un lettore attento farebbe bene a passare direttamente alla letturadel testo non lasciandosi condizionare dal giudizio degli altri. Devo ringraziare Giovanna Manganoper avere avuto fiducia in me affidandomi la presentazione del suo primo libro che ha deciso dipubblicare. Proprio per tale fiducia non solo ho letto il manoscritto con attenzione ma ho cercato,per come mi è stato possibile, di cogliere il significato del suo lavoro calandomi nella sensibilità del-l'autrice e cercando, nello stesso tempo, di cogliere alcuni aspetti del suo mondo interiore. Il librosi compone di una raccolta di poesie che scaturiscono da un'anima sensibile e commossa davantialle bellezza della natura e alla complessa a variegata gamma delle situazioni umane. L'autrice non

usa il termine poesia. Forse per l'umiltà forseper pudore non ritiene che i suoi componi-menti siano poesie bensì “Suggestioni”del-l'animo. Non spetta a me stabilire fino a chepunto e in chemisura i compon-imenti dellaMangano sianopoesia. Certosono pensieri chescaturiscono daun animo sensi-bile e commossoed hanno quellasemplicità e fres-chezza che appar-tiene al linguag-gio poetico. Il suoanimo sensibileviene suggestion-ato da una brezza marina, da un raggio disole, dal canto d'un uccello e trova le paroleper fissare il tutto su carta. Ma non si trattasolo di sentimenti che nascono da una con-templazione della natura. La Mangano esplo-ra anche la complessa psiche umana cheviene colta nei suoi pochi attimi di gioia maprincipalmente nei momenti di dolore dovu-to alle circostanze della vita o più spesso all'insipienza e malvagità umana. La lettura delvolumetto ci consente, in un mondo chescorre velocemente, di soffermarci un attimoper riflettere su alcuni mali della società dioggi e ci dà pure la possibilità di provarenuove.

DANIELEMANGIOLA

LA LEGGE ANTI-AMAZONCONTRO GLIEDITORI DEL SUD

Con il primo di settembre è entrata in vigore lacosidetta “Legge Antiamazon”, approvatapraticamente all'unanimità da tutti i membridel Senato, eccezion fatta per i radicali, che sisono astenuti. La legge interviene a regolare ilmercato del libro con una serie di limiti che sipossono cosi brevemente riassumere: a) scon-to massimo del 15% che un rivenditore puòapplicare alle nuove edizioni; b) massimo unmese di promozioni all'anno e mai durante ilmese di dicembre. Per un normale lettore nonsono gran belle notizie. E Amazon, che c'en-tra? Ma perché, dove te la volevi fare una bellaspesona di libri risparmiando complessivamen-te il 25-30% se non online? E il 2011 è statol'anno dell'ingresso di Amazon nel mercato ita-liano del libro con politiche promozionali

abbastanza aggressive che chi ha l'abitudine dicommerciare sul web ha avuto modo di cono-scere. E nelle motivazioni espresse in aula sullaproposta di legge si fa esplicito riferimento almercato del libro online come ad un attaccoche sta mettendo in difficoltà la categoria deilibrai. Ma l'unanimità politica non rispecchiaaltrettanta unanimità neanche tra i diretti inte-

ressati. Non tutti la considerano così saggia, nétantomeno così conveniente. Non tutti i libraisi sentono favoriti da questa legge e molti edi-tori altrettanto. Alcune associazioni di catego-ria hanno presentato una petizione controquesta legge e tra i firmatari c'è l'editore cala-brese Rubbettino. E lo sapevate che il locreseFranco Pancallo Editore si trova in vendita su

F ino al 1588 nel territorio dove ades-so sorge il centro abitato di Caraffadel Bianco (e che nel XVI secoloera feudo del Principe Fabrizio

Carafa) risiedevano solo quattro famiglie. Matra il 1589 ed 1594 qualcosa cambiò. Scrive ilsacerdote Vincenzo Tedesco nella sua“Memoria” (pubblicata a Napoli nel 1856) cheavendo il Duca di S.Agata“gettato un arco dal suopalazzo sopra quello dellafamiglia Sotira, senza intel-ligenza della stessa, per fareuna loggia, e ciò mal sof-frendo la medesima fami-glia, si attaccò fra loro fierocontrasto”. Così, DonFabio e Don Ottavio Sotiraabbandonarono il paesegovernato dalla casata delDuca Tranfo e si trasferirono nella proprietàdel Principe Fabrizio Carafa, che “assegnòloro terreno per fondare un novello abitato, alquale pose il suo cognome Caraffa”. Per ono-rare, dunque, la famiglia che diede origine alpaese, l’Amministrazione Comunale guidatada Paolo Di Giorgio ha posizionato, giorni

addietro, una targa ai lati della splendida sca-linata del Municipio. Sul bronzo è scolpitaquesta frase: “ L’Amministrazione di Caraffadel Bianco ricorda la famiglia Sotira che, nelsecolo XVI, liberandosi dal dominio del Ducadi Sant’Agata, fondò questa comunità per-meata, sin dall’origine, da valori di libertà ecultura”. E quando si parla di libertà come

non rammentare chi sacrificòla vita per essa ovvero RoccoVerduci, la figura più rivolu-zionaria tra i cinque martiri diGerace, nato proprio aCaraffa del Bianco. Non perniente, il sindaco Di Giorgioha spiegato che “ la targa con-clude una sorta di trilogia sto-rica che, insieme al monumen-to dedicato al PrincipeFabrizio Carafa, all’entrata del

paese, e al busto in bronzo di Rocco Verduci,posto innanzi al palazzo del Comune, rappre-senta tre momenti importanti attraverso iquali tutta la cittadinanza, ed in particolare igiovani, si possono riappropriare del propriopassato ”.

DS

L’amministrazione onora la famiglia che fondò il paese

Caraffa, una targa per ricordare i Sotira

Per quattro giorni, nel borgo antico(zona Timpa e Ariaporo), diBenestare si sono riaperti i “Catojia”,per esposizioni artigianali, e degus-tazione dei prodotti della cucinalocale e le vie del paese sono stateinvase da canti, danze e musiche dellatradizione popolare.Benestare, paese che fu esclusiva-mente rurale, vanta un vissuto ditradizioni contadine che né il temponé la civiltà dei consumi hanno ildiritto di seppellire.Per onorare la memoria storica "diquando il dio delle piccole cose abita-va il colore dei mattini", si è così datovita ad un progetto culturale nato conl'intento di valorizzare il borgo antico.Il paese, attraverso il recupero dell'ar-tigianato, degli antichi mestieri, dellamusica, dei canti e della cucinatradizionale, si è trasformato in unafucina di idee e creatività, luogo d'in-contro e di valorizzazione della nos-tra cultura popolare e attende conansia la serata conclusiva (oggi,Domenica 2 Ottobre) di questi quat-tro splendidi giorni. Non mancate.

IN BREVEDomenica 9 ottobre, ore 18, nellesale di Palazzo Speziali-Carbone,inaugurazione di "Percorsimediterranei", personale di pitturadi Diego Cataldo.Il giovane maestro festeggia diecianni di esposizioni in tutta Italia conun viaggio attraverso l'evoluzionedella sua arte. Dagli esordi alrecente allestimento sul temadell'eros, passando per i tanti ritrattirealizzati in questi anni.La mostra, organizzata dal comunedi S. Ilario in collaborazione con laPro Loco, riprende i "percorsi" di unartista profondamentemediterraneo che racconta e ciracconta emozioni, passioni, luoghie persone della nostra terra.

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LE NOTE di MARA RECHICHI

Vi ricordate la barzelletta della mucca bian-ca e della mucca nera interpretata da GigiProietti nel film “Barzellette”? Ecco, è que-sta l'immagine che affiora alla mia mentepensando al 29 settembre. Chi fa il compleanno in quella data?BERlusconi. E BERsani? Pure!Chi è del segno della Bilancia? BERlusconi.E BERsani? Pure!Chi è in politica a capo di un partito?BERlusconi. E BERsani? Pure!Posto che nutro dubbi sulla validità univer-sale degli oroscopi, l'astrologia occidentaleci dice che la Bilancia è un segno d'aria,governato da Venere, in cui Mercurio è inesaltazione, Marte in esilio e il Sole in cadu-ta; che il metallo associato è il rame; la pie-tra è l'opale; il fiore è la rosa; gli animalisono l'usignolo e la tortora; il numero fortu-nato è il 7.Se pensiamo all'uno ed all'altro BER, inrelazione ad ogni elemento citato, troviamodei punti che ci fanno rispondere come GigiProietti. Aria? Fritta. Venere? L'uno non nepuò fare a meno, l'altro non si sa. Entrambihanno il proprio corrispondente Mercurio,Marte e Sole: trovateli voi, non è difficile.Rame? Va molto di moda nel mondo deiladri. Opale? Minerale amorfo e incolore,tutt'al più tinto. Rosa? Bindi! Usignolo etortora? Il primo canta che è una meravi-glia, la seconda si lamenta col suo“Tuutùttuu”. Il numero 7? Qualcuno diceanche l'8!La Bilancia in sé è segno di equilibrio. L'unooggi afferma una cosa e domani la smenti-sce. L'altro afferma e poi riafferma, e ripete,all'infinito. E' simbolo di Giustizia: l'uno lavive col prefisso ”in”, l'altro la vive e basta.E così, andando avanti si scoprono a-sim-metrie. L'oroscopo di oggi della Bilanciadice: “Il lavoro vi darà molte soddisfazioni,c'è l'approvazione di un progetto a cui datempo stavate lavorando. Chi la dura lavince e voi ne siete l'esempio vivente”. Beh, speriamo che il nostro oroscopo siamigliore!

A-SIMMETRIEZODIACALI

la RivieraLEGALITÀ, AGRICOLTURA BIOLOGICA, LAVORO ECONSUMO CONSAPEVOLE, PROTAGONISTI DI UNOSPETTACOLO AL PALAZZO DELLA CULTURA DI LOCRI.Stasera al Palazzo della Cultura di Locri, a partire dalle ore 21.00, andrà in scenaMafie in pentola. Libera Terra, il sapore di una sfida, lo spettacolo di teatro civile-gastronomico con Tiziana Di Masi. Ingresso libero.

Amazon? Certo non è altrettanto semplicetrovarlo nelle librerie di Reggio o Messina. Sepoi abiti a Rho potresti avere anche qualcheproblema in più… Una serie di domande sorgono spontanee. Leassociazioni di categoria non si sono sentitetutte favorite da questa legge, eppure la classepolitica la ha considerata talmente valida da

approvarla all'unanimità? E non è che oggisembri correre tanto buon sangue tra le variefazioni. Come si spiega? E poi un tale fervoreper la cultura da ritrovarsi con il caldo di luglioper votare una legge del genere? In un perio-do che non è che in Italia non ci sia altro dapensare in materia economica.No! La notizia c'è ed è ben ghiotta e di tutt'al-tro tenore!E sono vari gli indizi. Il primo, come ho appun-to già detto, è questo fervore da parte dellaclasse politica. Poi, altro fatto interessante,questa legge porta il nome del SenatoreRiccardo Franco Levi del PD, da sinistra, dun-que, o giù di lì. Ed è noto che quelli di sinistrasono tutta gente che fa della lotta per giustiziae legalità la propria ragione di vita. Lo sannotutti. Per cui gli interrogativi si moltiplicano:perché una legge all'apparenza così poco favo-revole alla gente comune? Voluta e propostada gente di sinistra? Come mai, poi, così tuttid'accordo? E questa fretta? Non ci saranno percaso dietro le spinte e le pressioni di grandicatene editoriali, ad esempio Mondadori persbarazzarsi degli agguerriti concorrenti online?Ma perché essere sempre così sospettosi e mal-pensanti? La risposta è un'altra, invece, e ci rin-cuora, in periodi così bui: una legge, pur seall'apparenza impopolare, voluta a protezionedai piccoli rivenditori che altrimenti rischiereb-

bero di essere spazzati via da questi colossi chehanno sviluppato sul web il loro commercio.Che classe politica di eroi! Altro che servili-smo! Ma vi immaginate voi deputati e senato-ri del PD che votano una legge a favore diMondadori, di proprietà della famigliaBerlusconi? Impossibile! Potremmo maiimmaginare una tale incoerenza tra il dire e ilfare nei rappresentanti dell'elettorato di cen-tro-sinistra?Non ascoltiamo queste cattive voci, che peral-tro girano. Diamo alle cose il loro giusto senso.Questa è, finalmente, una stangata ai poteriforti per sostenere il commercio dei librai tra-dizionali! Che coraggio! E voci di palazzo, nonconfermate, sussurrano che non è finita qui,che altre iniziative dello stesso tenore si succe-deranno a breve, che questa è solo la prima diuna lunga serie. La prossima? Ve la anticipia-mo noi: una legge che imporrà un massimo dimetri quadrati complessivi per i centri com-merciali.Che questi abbiano danneggiato i piccoli com-mercianti lo sappiamo tutti e dunque le analo-gie ci sono tutte, mi sembra. Perciò la voce pareproprio degna di fede. Non ci sarà da attende-re molto, si vocifera, l'era della bottega sottocasa sta per tornare, finalmente. È bello sape-re di avere di nuovo una classe politica compat-ta nella lotta contro i mali che ci opprimono.

Con l'autunno è ripresa l'attività dell'associ-azione culturale i Presìdi del Libro - Locrideche per la prima volta, dopo gli eventi diMarina di Gioisa Jonica, di Monasterace e diLocri, si sposta a Mammola. La VII edizione della Festa Nazionale deiLettori sul tema “Italia-Europa. Andata e rac-conto”, si è svolto in contemporanea inCalabria, Puglia, Piemonte, Sardegna,Campania, Basilicata, Liguria, Trentino,Veneto, Friuli, Abruzzo, Toscana, Lazio eMarche.L'evento, in Calabria è stato realizzato con lacollaborazione del Gruppo di lettura “Il carrodell'anima” e del Comune di Mammola, e havisto la partecipazione di un numeroso grup-

po di appassionati provenienti da tutto il com-prensorio. Il suggestivo tema, propostodall'Associazione Nazionale dei Presìdi dellibro, è stato reinterpretato nel segno diun'Europa unita dai libri e dalla cultura, conuno sguardo rivolto al Mediterraneo, portadel nostro continente, e all'eco delle “prima-vere” che da esso arrivano a noi. Dalla nostal-gia dei fiumi di Ungaretti, passando perKundera, Neruda, Pirandello, Goethe e moltialtri, ognuno ha raccontato un pezzo dellapropria storia, e un pezzo della storia del pro-prio rapporto con la lettura. Viaggio, memo-ria e curiosità sono state le parole-chiave diuna serata emozionante, in cui i lettori hannofatto dialogare tra loro alcuni dei personaggi

che hanno segnato la storia della letteraturaEuropea, in un'ideale agorà della mente.Il carattere più importante della FestaNazionale dei lettori è stato quello di unamanifestazione non concentrata, ma diffusa,attraverso la disseminazione sul territorio.Nello stesso giorno, contemporaneamente, intanti luoghi d'Italia e tra questi la Locride,centinaia di incontri, piccoli e grandi, pro-mossi e coordinati da migliaia di volontari-let-tori, hanno cercato per un giorno di spiazzarele abitudini tradizionali, di portare i libri inluoghi inusuali, in modo inusuale. Di raggiun-gere “chi legge, chi non legge, chi leggerà…”e di trasformare quei luoghi, almeno perqualche ora, in “città del libro”. Dunque, nonuna manifestazione che vuole celebrare unevento, ma che aspira a modificare qualcheabitudine sociale e culturale. A far incontraretra di loro i protagonisti della promozionedella lettura e a creare relazioni insolite.

Cristina Briguglio

<<E' affascinante l'idea di poter partecipare a una grande produzionecinematografica; mi sono detta, “perché no?”. E allora eccomi qui>>ci dice sorridendo una bella ragazza dai lunghi capelli ricci. E con leitantissimi altri aspiranti attori, di tutte le età, in prevalenza donne, mapure molti uomini. Più di centocinquanta in fila davanti agli studi di“LocriTeatro” dove si svolge il casting per il film “Anime nere”, trattodal best-seller omonimo di Gioacchino Criaco (Rubbettino editore) eaffidato alla raffinata regia di Francesco Munzi. E' MassimilianoD'Agostino, il giovane casting director romano, a incontrare i poten-ziali partecipanti al lungometraggio; con lui Bernardo MigliaccioSpina, direttore di “LocriTeatro” e titolare, insieme al fratello

Nazareno e a Vincenzo Caricari, di Asimmetrici Film. Numerosi, tra i partecipanti al casting, ragazzi eragazze provenienti proprio dalla scuola di Migliaccio Spina o già apparsi in “Malanova, storia di amoree magia” e “L'uomo del gas”, ma pure moltissimi del tutto lontani dall'ambiente, eppure attratti dall'eter-na magia del grande schermo. <<Questa è la fase preselettiva - spiega D'Agostino, che ha affiancatoMunzi anche nelle pluripremiate opere “Saimir” e “Il resto della notte” -. Ci limitiamo a redigere leschede, fare una breve intervista conoscitiva e scattare alcune immagini. Il tutto ci è utile per operare dellescelte iniziali. In seguito, ci saranno dei provini basati, non tanto sulla parte da copione, quanto sull'espres-sività, con l'interpretazione di scene “emozionali”>>. Il film, prodotto dalla Bianca Film e da Rai Cinema,porta la cifra stilistica del cinema di qualità di Francesco Munzi e del romanzo d'autore di GioacchinoCriaco, vera rivelazione letteraria nazionale, che ha ormai varcato i confini con la traduzione, proprio di“Anime nere”, in Francia, a cura della prestigiosa Metailiè. Quella di Criaco è una trilogia di grande suc-cesso, iniziata con “Anime nere”, proseguita con “Zefira” e conclusa con il recente “American Taste” (tuttiper i tipi della Rubbettino). Le riprese del film dovrebbero iniziare nei prossimi mesi.

“Italia-Europa Andata e racconto”A MAMMOLA LA FESTA DEI LETTORI 2011

Ciack si gira! Francesco Munzi cerca i protagonistiper il film tratto da “Anime nere”.

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AndiamoCinema

Cinema&Musica

al

DOMENICA 02 OTTOBRE 2011 LA RIVIERA 30

Nel weekend saretepiù introspettivi. Ladomenica in partico-lare risulta piacevol-mente e avventurosa,grazie a una splendi-da Luna di Fuoco.

Potreste decidere disottoporvi a qualchecontrollo medico, perverificare lo statopsico-fisico generale.Prevenire è meglioche curare.

Mercurio in Bilancia,scoperchia ogni dub-bio causato dallaprecedente quadra-tura. Adesso sapetebene cosa fare ecome farlo.

L’eros è molto grati-ficante nelle giornatedi domenica, compli-ce un'intensa Luna inScorpione. E' idealeper gite fuori porta eviaggi.

L'atmosfera generalesi farà leggera e piace-vole e la vostra cor-diale curiosità attireràinterlocutori simpaticie attenti. Farete sicu-ramente colpo.

Il grande desiderio diconcretezza e stabi-lità sarà scompagnatoda uno spiccato sensoestetico. Ottimo finesettimana da trascor-rere in compagnia.

ARIETE

dal 21 marzoal 20 aprile

TORO

dal 21 aprileal 20 maggio

GEMELLI

dal 21 maggio al 21 giugno

CANCRO

dal 22 giugnoal 22 luglio

LEONE

dal 23 luglioal 23 agosto

VERGINE

dal 24 agostoal 22 settembre

CINEMA NUOVO Siderno,info:0964/ 342776 Box Office 3D -18.00- 20.00 - 22.00CINEMA ARENA Siderno,info:333/ 7672151Prossima aperturaCINEMA GOLDEN Roccela J, info:333/ 7672151L’alba del pianeta delle scim-mie/18.00 - 20.00 - 22.00

CINEMA VITTORIA Locri, info:339/7153696 I Puffi in 3D/ 18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA GARIBLDI Polistena,info:0966/ 932622 Super 8/17:00 19:15 22:00CINEMA POLITEAMA Gioia T., info:0966/ 51498Kunf fu panda 218.00 - 21.00

CINEMA ODEONReggio C.,info:0965/ 898168 Carnage/ 18.00 - 20.00 - 22.00CINEMA AURORA Reggio C.,info:0965/ 45373The Eagle/ 18:10 20:20 22:30NUOVA PERGOLA Reggio C.,info:0965/ 21515 Pelle che abito/18.10- 20.20 - 22.30MULTISALA LUMIERE Reggio C.,info:0965/ 51036 Sala de curtis

L’alba del pianeta delle scim-mie/18.10 - 20.20 - 22.30Sala sordi I Puffi/ 17.00-19.00- 21.00Sala de sida Crazy stupid love/20.40Kunf fu panda2/18:30Box office 3D/22:45 Sala mastroianniMomentaneamente chiusa

Nel 2003 “La Riviera”, osser-vando l'eccellente livello cul-turale raggiunto dal FestivalJazz “Rumori Mediterranei”,aveva organizzato un incon-

tro per promuovere un rilancio organiz-zativo del festival, che ne scongiurasse lachiusura. Parteciparono al forum rappre-sentanti dell'Associazione CulturaleJonica, i sindaci della Locride, un rappre-sentante degli albergatori, esperti edappassionati di musica.

Da allora il festival ha continuato acrescere e a raccogliere consensi. E' natala Fondazione, gli eventi si sono moltipli-cati toccando, oltre Martone ancheMarina di Gioiosa, Locri e -quest'anno-Siderno.Ma nel 2007 il Festival, pur avendosuperato il quarto di secolo di vita, e puressendo diventato la più importantemanifestazione musicale di tutto ilMezzogiorno, aveva ancora difficoltà aricevere il giusto riconoscimento (e lagiusta copertura economico-finanziaria)e così, ancora una volta, artisti, intellet-tuali e giornalisti si sono sentiti in doveredi sottoscrivere un appello per salvare ilfestival dal rischio chiusura.Quell'appello, che “la Riviera” haprontamente pubblicato e fatto suo, erafirmato da nomi importanti del panora-ma musicale e culturale internazionale:Ornette Coleman, Uri Caine, EnricoRava, Paolo Fresu, Carla Bley, FrancescaArchibugi, Leena Conquest, Joe Lovano,Rita Marcotulli, Giuseppe Cederna,Maria Schneider, Riccardo Petrella,Dave Burrell, Stefano Battaglia, MariaPia De Vito, Enrico Intra, ShibusaShirazu Orchestra, Vito, Javier Girotto,Battista Lena, Antonello Salis, KarinSchmidt, Andy Sheppard, FrancoD'Andrea, Louis Sclavis, Fabrizio Bosso,Andrea Satta, Maurizio Giammarco,Diana Torto, Carlo Rizzo, MicheleRabbia, Vittorio Franchini (Corrieredella Sera), Franco Fayenz (Il Giornale),Francesca Bellino (Il Mattino), KrystianBrodacki (Jazz Forum-Varsavia),Armand Meignan (Jazz Magazine-Parigi), Enzo Pavoni (Jazz Magazine-Italia), Bruno Giurato (Libero), FedricoScoppio (Il Manifesto), Vittorio Pio (Il

Quotidiano della Calabria), VincenzoFugali (Jazz Italia), Aldo Gianolio(L'Unità), Gian Michele Taormina (LaStampa.it), Stefania Parrone (LaGazzetta del Sud), Edvige Vitaliano (IlQuotidiano della Calabria), LiberoFranzè (Musica Jazz), Pino De Biasi(Jazz.it), Maurizio Franco (Musica Jazz). Il Festival Jazz di Roccella non ha chiusoed è arrivato alla trentunesima edizione,ma i problemi rimangono gli stessi: i con-tributi pubblici non sono da soli sufficien-ti a coprire i costi e non vengono liquidatitempestivamente, al momento in cui si fail programma e il preventivo del Festival(a gennaio) non se ne conosce l'importo,e questo provoca grande difficoltà edestrema precarietà nell'organizzazione diuna macchina così complessa. <<Senza l'apporto degli sponsor privatiil miracolo di mantenere in vita i“Rumori Mediterranei” assai difficil-

mente si potrà ripetere>> scrive il sena-tore Zito <<e questo dispiace molto, siaper la Calabria, in nome della quale abbi-amo lanciato questa sfida nel lontano1981, sia per il Paese, visto il ruolo cheRoccella Jazz ha esercitato sulla scenamusicale italiana ed europea nel corso ditanti anni>>.Alcuni dei problemi più spinosi dellaLocride si ripropongono ciclicamentesenza che si arrivi mai ad una soluzionedefintiva o quantomento di lunga durata.Le situazioni di emergenza vengono tam-ponate con provvedimenti sempre nuovi(e a volte fantasiosi) ma, inevitabilmente,dopo qualche tempo, tutto torna d'ac-capo. E così anche Il Festival Jazz“Rumori mediterranei”, uno dei vantidella Locride, se lasciato all'indifferenzae alla mancanza di investimenti e di pro-grammazione, rischia di morire. Questavolta sul serio.

CRISTINA BRIGUGLIOMassacrato dalla stampa statunitense,eppure riuscito nell'impresa di sbancare ibotteghini di mezzo mondo. Sembravatirare brutta aria in casa Sony quando IPuffi 3D è uscito nei cinema d'America,con un cocente flop alle porte e una brus-ca e possibile ridimensionata da dareall'idea di un vero e proprio franchiselegato agli omini blu creati da Peyo.Ufficializzato il sequel, che uscirà ad agos-to del 2013, i Puffi arriva ora finalmenteanche nei cinema d'Italia, dopo avercresciuto per decenni intere generazionisul piccolo schermo. Nel farlo, il film diRaja Gosnell sorprende in positivo.Perché se le aspettative della vigilia eranofastidiosamente basse, a causa di trailer atratti imbarazzanti e recensioni da oltreo-ceano a dir poco terrificanti, la pellicoladella Sony finisce invece per divertire,soprattutto i più piccini, ed ammaliare,

grazie ad una CGincredibilmentelavorata. Ci ritrovi-amo infatti davantiad una produzioneche ha realmentelavorato sugli effettispeciali, partorendodei Puffi clam-orosamente credi-bili, 'soffici', per nondire quasi di 'plas-tilina', e a trattie s t r e m a m e n t e

divertenti. Diretto dallo stesso RajaGosnel, al pessimo Orso Yoghi ma ancheai due Alvin Superstar visti fino ad oggi insala. I Puffi 3D riscrive finalmente in 'pos-itivo' il genere di titoli in 'live action' perbimbi che negli ultimi anni ha visto sbar-care in sala vari personaggi dei cartonianimati. Con gli omini di Peyo il salto èstato estremamente rischioso, perché perdecenni le tv di mezzo mondo hannotrasmesso i cartoon dei Puffi, senzadimenticare fumetti, libri e ovviamentegiocattoli. Introdotti nel loro mondomedievale, fatto di case a forma di fungoe di concorsi canterini in cui si canta sem-pre lo stesso storico e martellantemotivetto, ci ritroviamo di punto in bian-co con i Puffi nella New York di oggi, conil temibile Gargamella sulle loro tracce euna città a loro sconosciuta da 'con-quistare'. Provando ovviamente a tornarea casa, senza ovviamente dimenticare unminimo di interazione con una coppia diumani dal cuore dolce e maledettamentegrande.

LARECENSIONE

I PUFFI MEMORIA CORTAANCORA UN APPELLO PER SALVARE IL FESTIVAL JAZZ “RUMORI MEDITERRANEI”

Matteo Raschellà

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la Riviera

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E’ ottimo il livelloenergetico e lamente è prontissimaa recepire stimoli enovità, sentimentiche si propagano contante emozioni.

I pianeti, che ora siallineano nella dodice-sima casa, vi renderan-no particolarmentepercettivi e intensi,sarete dei leader inquasi tutti i campi.

Sono favoriti sia loshopping di qualità,sia i trattamentiestetici soft, che ren-dano la pelle lumi-nosa. La domenicarisulta brillante.

I nativi dal 4 al 10 diGennaio stanno perlasciarsi alle spalle illungo periodo dirigore, a cui Saturnoli ha sottoposti permesi.

C'è un lento miglio-ramento delle finan-ze, anche se Gioveproseguirà l'opera-zione di sbarramen-to per i nativi dellaprima decade.

Le giornate migliorisaranno quelle disabato e domenica,quando il vostro spi-rito nomade si risve-glierà, regalandoviavventure.

BILANCIA

dal 23 settembreal 22 ottobre

SCORPIONE

dal 23 ottobreal 22 novembre

SAGITTARIO

dal 23 novembreal 21 dicembre

CAPRICORNO

dal 22 dicmbreal 20 gennaio

ACQUARIO

dal 21 gennaioal 19 febbraio

PESCI

dal 20 febbraioal 20 marzo

OROSCOPO

IL PAESEDEI BALOCCHI

La verità dell’Iride

Clamoroso dalla Svizzera, gli scienzia-ti del Cern di Ginevra hanno dimo-strato che esiste una velocità superio-re a quella della luce. I neutrini, parti-celle infinitesimali dell'atomo, sonofigli del vento, meglio di Carl Lewis, èbattono al fotofinish la luce mettendoin crisi la teoria della relatività diEinstein. Per la scienza si aprononuove frontiere e sfide, l'uomo si avvi-cina sempre più a Dio con buona pacedi Ratzinger che raggiungerà laCalabria, il 9 ottobre, alla misera velo-cità aerea di ottocento chilometriall'ora. E questo è nulla. Nienteavrebbero potuto fare i geni svizzeri,con presenza qualificata di una gran-de calabrese Lucia Votano, senza l'au-silio della tecnica italiana che con unmisero investimento di quarantacin-que milioni di euro ha costruito granparte del tunnel che collega Ginevraal Gran Sasso d'Abruzzo. Una galleriadi settecentocinquanta chilometri cheattraversa i due terzi del suolo italico.Giapponesi e cinesi si rodono già ilfegato per i possibili utilizzi futuri deltunnel. Spariranno dalla superficiedel Belpaese autostrade e ferrovie, cisi immergerà ad Aosta per riapparirea Pescara. Genio italiano, che nelsilenzio assoluto, senza rumor di minee trivelle ha traforato il bel suol d'a-mor come fosse un gruviera, sfuggen-do a satelliti, radar e sonar, al largodai proclami e dai palchi, ha realizza-to la più grande opera del mondo, chei viaggi sulla luna sono dilettanteschial confronto. Anche la mafia è indepressione niente tangenti sul piùgrande affare dell'umanità. Ovvio cheBerlusconi vincerà a man bassa leprossime elezioni, e quelle future,sino al tremila, posto che fra breve siscoprirà l'elisir di lunga vita. LaGelmini, che ha dato al mondo l'an-nuncio dell'opera, intanto è in viaggioper New York, sarà all'assembleadelle nazioni unite, dove pare annun-cerà una nuova scoperta italiana, ingrado di porre fine alla crisi economi-ca mondiale. L'accompagneranno, nelviaggio, il gatto e la volpe, si porteran-no dietro un pezzo di terra, asportatodal campo dei miracoli, le cui zollesono in grado di moltiplicare i denari.E povero Papa, non vi sorprendereb-be nemmeno se vi portasse Dio inpersona. Ratzinger eviti di venire inCalabria, sarà un flop, visto che neglistessi giorni sarà nella punta la mini-stra Gelmini.

di Benjamin BowsonRagazze in “gamba”

Blob of the week

Speriamo si avveri la pro-fezia di Enzo.

Forza Juve

Estroversi e censurati

La vita è fatta a scale anche per Pasquale

Ambarabà ciccì coccò tre civette (kukumerla) sul co...rso

“ Il Freddo”Francesco Falletti

“ Il Libanese”Pietro Meleca

Romanzo Sidernese

“Dentro al Notizia” Pasquale Violi e Antonio Tassone

“old fashioned” come il cocktailPino Ravel

Il Killer e la sua banda“Una stella di donna, e l’uomo delle stelle”

Maria Teresa D’agostino eMassimiliano D’agostino

Enzo pesca una spigola di6 Kg e la regala allaProLoco di Caraffa L’ onorevole ha solo cam-

biato colore della camiciao anche la fede politica ??

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