Rivi Stag Iug No 2009

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P. Innocenzo Berzo

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  • Il Servo di Dio P. Innocenzo da Caltagirone22 Il Servo di Dio P. Innocenzo da Caltagirone

    asualmente ho sen-tito questa storiaalla TV: un ragazzo,venuto legalmentedallAfrica per rag-

    giungere la madre che avevatrovato lavoro in Italia, dopoqualche tempo si era ritrovatosolo e senza mezzi a causadella morte per tumore dellamamma.

    Era ben presto diventatofacile preda degli spacciatoried era entrato nel giro dellamafia. Per non aveva resistitoa lungo e si era autodenuncia-to. Alla domanda del giornali-sta come mai si era deciso aquesto passo, ha risposto: nonpotevo vivere, cos, non miriconoscevo pi, mi sembravadi essere un altro. Con questagente non si pu parlare disentimenti, ma solo di roba e disoldi.

    Mi venuto di pensare ainostri ragazzi che si divertono aseviziare i compagni pi debo-li, persino a dar fuoco a unpovero barbone addormenta-to sulla panchina di una stazio-ne, o a tentare di far deraglia-re un treno per andare su you-

    tube. In questi casi sentimenti eintelligenza sembrano comple-tamente offuscati se non pro-prio inesistenti e, da quantotraspare dalle cronache, sidirebbe che i protagonisti diqueste tristi storie spesso non sirendono neppure conto dellagravit dei loro atti e dellerelative conseguenze.

    Siamo inclini a pensare cheluso sconsiderato dei mezziinformatici li induca a confon-dere il virtuale con il reale, ma anche vero che i nostri pic-coli non vengono educati alsenso della responsabilit per-sonale e men che meno alsenso del dovere, sicch viavia che crescono non si pon-gono limiti nel loro operato.Rousseau avvertiva: se Emilio,giocando a palla, ha rotto ilvetro della finestra della suacamera, non correte subito airipari, ma fategli patire perqualche notte il freddo chepenetra dallesterno. Sarmeno sbadato nel futuro.

    In realt gli adulti o nonbadano o tendono a minimizza-re: sono ragazzi; oh i giovani dioggi!; let, metteranno giudi-

    zio. Neppure quelli che hanno ildovere di educare li aiutano amisurare gli effetti delle loro azio-ni, a prevederne le conseguen-ze e quindi ad abituarsi a riflette-re e ad esercitare quellauto-controllo che varrebbe a evitareatti a volte irreparabili.

    Del resto si deve riconosce-re che anche gli adulti, a tutti ilivelli, non danno buon esem-pio. I l recente terremotodellAbruzzo ha fatto insorgeresospetti che la calamit natu-rale stata aggravata dalmancato rispetto delle normeedilizie in zone sismiche. Si riu-scir ad accertare le eventualiresponsabilit? E quandan-che si accertassero, chi potrrestituire i morti ai loro cari?

    Ma torniamo ai giovani. Adesempio, oggi fa tendenzabere alcolici al bar, al pub, o indiscoteca e le statistiche cidicono che il primo drink a11/12 anni.

    Ragazzate, si dice, dopoqualche sbornia lasceranno. probabile, ma anche proba-bile che non pochi ragazzi siaccorgeranno troppo tardidegli effetti dellalcol, che nonsono meno devastanti di quellidella droga.Luigi Cosentino e Stefania Guagenti

    Fabio Furnari e Giusi Giammello

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    Il problema della prevenzio-ne sempre pi urgente. Lalegge 328/2000 e lAccordo diProgramma Quadro, cosiddet-to A. P. Q. Giovani, assicuranofinanziamenti agli Enti localiper affrontare le emergenzeeducative e r ieducative insinergia con la famiglia, lascuola, le agenzie educative,religiose e non, del territorio. Siriconosce che necessariooffrire ai giovani spazi di dialo-go e di relazione con la guidadi adulti significativi che possa-no costituire validi modelli; luo-ghi in cui si condividano atti-

    vit formative, artistico-cultura-li, sportive, amicizie sincere edove si possa sperimentareuna socialit improntata alrispetto dellaltro, delle cosecomuni e delle regole, alla soli-dariet, al r iconoscimentodelle proprie possibilit e deipropri l imiti, nonch dellecapacit altrui e dei vantaggidella cooperazione.

    Le associazioni di volontaria-to e culturali, le cooperativesociali, i cittadini attivi chehanno a cuore il bene comu-ne, possono avere un ruolo intutto questo. Ma non si puaspettare ladolescenza perintervenire, sarebbe troppotardi. Resta primario il compitodella famiglia nelleducazione,che comincia dal concepi-mento e si fonda sul positivoche, mediante l'amore, le curee lesempio dei genitori, si strut-tura giorno per giorno nella psi-che del bambino.

    La famiglia il luogo privile-giato per leducazione deisentimenti e lorientamento aivalori umani e cristiani, chedovranno illuminare e suppor-tare il pensiero e lagire dellapersona. Quelle esperienzeeducative e culturali di cui ho

    detto sopra devono essereofferte anche ai bambini,come occasioni importanti perfare emergere capacit, atti-tudini, interessi seri e costruttivie fare acquisire stili di vita, abi-lit, autostima, amore per ilbello e i l bene, premessenecessarie per orientarsi acostruirsi un progetto di vita esoprattutto quelle difese inte-riori per rifiutare nelladole-scenza le eventuali propostenegative provenienti dal grup-po o come si usa dire dal bran-co.

    Francesca Nestler Giordano

    in famiglia

    Battesimo di Angelo Mingiardi

    C

    Stefano Gianci e Mariagiovanna Napoli 25 anniversario di matrimoniodi Luigi Messina e Domenica Boria

    Francesco Montemagno e Veronica Peccarisi

  • Il Servo di Dio P. Innocenzo da Caltagirone 55Il Servo di Dio P. Innocenzo da Caltagirone44

    superiori devono visita-re a cadenze regolari notorio le comunitdelle province loro affi-

    date e, in ambito pi vasto, ilsuperiore generale le province delrispettivo ordine. Da tale normanon si discosta lordine cappucci-no, sebbene dopo qualche annole visite vengano dimenticate e laloro impressione sia scalzata daquella suscitata dallultima: ine-vitabile, giacch come sentenziavalImperatore filosofo: Tutto duraun giorno, sia chi ricorda, sia chi ricordato (Marco Aurelio,Ricordi, IV, 35).

    Ma alcune visite restano nellamemoria per pi generazioni e siconquistano un posto negli annalidelle cronache e nei libri di storia.

    Questo il caso di P. lnnocenzo,nato a Caltagirone il 23 ottobre1589, accolto fra i Cappuccinidella Provincia di Siracusa: frate disanta vita, osservantissimo della

    regola, adorno di ogni virtumana e cristiana, caro ai fedeli eai confratelli che lo vollero gene-rale dellOrdine.

    Appunto in codesta mansioneP. Innocenzo aveva visitato le pro-vince della Germania, delleFiandre, della Francia e dellaSpagna, segnalandosi, suo malgrado, per prodigiose grazie,segnalati miracoli, incredibile con-corso di popoli, tanto da suscitarepreoccupazione nelle autorit civi-li che gli assegnavano manipoli disoldati per difenderlo dalla vene-razione della folla.

    Nella penultima visita compiutain Francia, si segnalarono prodigistrepitosi: mediante il segno diCroce tracciato sulla fronte deifedeli da P. Innocenzo, ciechi riac-quistarono la vista, zoppi lusodelle gambe, malati la sanit. LaDivina Provvidenza si serviva evi-dentemente del Suo servo fedele.

    Non meraviglia, per tanto, se il

    21 novembre 1649 una folla salis-se alla chiesa dei Cappuccini inSavona, non appena apprese lavenuta del Generale. Il conventocappuccino, eretto sulle alture diSavona, in localit chiamataVilletta, lanno 1538 , era statoricostruito nel 1610 ed il 30 agosto1626 Mons. Francesco MariaSpinola, vescovo diocesano, avevaconsacrato la chiesa. Il complessoera allora un poco isolato rispettoalla citt, ancora racchiusa fra lemura medioevali, accessibilemerc tortuosi riss (strade lastri-cate di ciottoli tondi), tutto circon-dato da orti, campi e boschetti. Ilcomplesso tuttora posseduto edofficiato dai cappuccini liguri. IlGenerale vi fu ospite durante lasettimana di visita.

    Savona apparteneva allaRepubblica di Genova da pocopi di un secolo, dal 1528, ed eraamministrata da un governatorenominato ogni anno dal potere

    La visita diP. Innocenzoda Caltagirone,GeneraleCappuccino,a Savona ea Genovanel 1649

    I

    centrale, bench nelle questioniordinarie ed interne sussistesserogli anziani e le altre magistraturee consuetudini stabilite dagliStatuti dellantico e gloriosocomune medievale sabazio. Nel1649 era governatore il magnificoGio Tommaso Serra, patriziogenovese. Vescovo era il teatinoFrancesco Maria Spinola (1624-64), allora assente dalla citt esupplito dal vicario il CanonicoBenedetto Malfante. Nel suo qua-rantennale di vescovato il presuledovette contrastare esorbitantipretese del Governatore e difen-dere i diritti della diocesi da piparti attentati.

    Gli abitanti risultavano nellastragrande maggioranza buoni ereligiosi e la citt ospitava un rile-vante numero (se paragonato allaesiguit delle anime) di conventimaschili e femminili e di confra-ternite laicali. Il 18 marzo 1536poi in una valle di Savona eraapparsa la Beata Vergine diMisericordia, che subito conobbeamplissima venerazione e persecoli fu tra i santuari mariani piillustri, dopo quello lauretano. Lastessa provincia cappuccina liguresi pose sotto la protezione dellaMadonna della Misericordia.

    A livello economico e demo-grafico Savona passava un lungoperiodo di torpore, ed anzi lannoinnanzi vari quartieri presso ilMolo erano stati in gran partedistrutti, con rovine rilevantissimee quasi un migliaio di morti. Lanotte del 7 luglio 1648 infatti unfulmine aveva acceso il depositodi munizioni custodite nel castellodi S. Giorgio, causando lo scoppiodi oltre mille barili di polvere dasparo.

    Fra le comunit religiose tragi-camente provate, si menzionano iPadri Scolopi, i quali persero setteconfratelli (il fondatore S.Giuseppe Calasanzio li ricordava

    piangendo) ed il sacro complessoappena costruito, nonch leCarmelitane scalze dello SpiritoSanto.

    Queste concise notizie ci sem-brano indispensabili per inquadra-re la visita del Generale cappucci-no al convento di S. Giuseppe inSavona.

    E per ascoltare la voce di untestimone cediamo la parola a FraAngelo Lamberti, patrizio savone-se, entrato nei Cappuccini lanno1628 e morto nel 1675. Nei ritaglidi tempo, espletati i doveri religio-si, egli manifest il suo amore perlOrdine e per la citt nata, rive-dendo ed ampliando gli annali diSavona compilati da Gio VincenzoVerzellino (1562-1638), impressisolo a fine Ottocento ed ancoroggi ritenuti fededegni e fonda-mentali. Le pagine susciterebberomolteplici considerazioni, maessendo diffuse e perspicue, nebasti il riporto, cos da non abusa-re dellospitalit concessaci.

    Gian Luigi Bruzzone

    Giunto questo Padre in Savona, incredibile i] concorso delle genti,che si port al convento deCappuccini, posciach non soloquelli della citt e suburbii, maanco quei di Varazze, Celle,Albisola, Vado, Quiliano eSpotorno, lasciavano quasi disabi-tate le loro terre, concorrendo tuttiper vedere questo servo di Dio, inmodo tale, che non potendo capirei popoli nella chiesa, n tampoconel convento, n nelle strade,parevano eserciti accampati oschierati in quella pianura in fac-cia del convento situata. La chiesade Cappuccini, in tutti quei seigiorni, chegli si ferm in Savona,stette sempre ripiena da tutte loredel giorno sino a notte, aspettandotutti la sua benedizione e dudirela sua messa, e communicarsi dalui, siccome seguiva giornalmente,

    communicandosi infinita gente,onde gli conveniva ogni mattinafar pi giri intorno tutta la chiesa,dallaltare sino alla porta di essaper communicare, e con grandis-sima difficolt per la gran calcadelle persone; facendo ancora glistessi giri per la chiesa quandobenediceva e segnava in fronte colsegno della santa Croce. Ricevvisite dal signor Governatore e dalsignor Vicario del Vescovo (tro-vandosi assente esso Vescovo) evolendo poi il Padre Generaleandar a render la visita a suddet-ti signori, con gran fatica potridursi alla porta del convento, peruscir fuori di esso, tanto eranopieni i dormitorii, le scale, i chio-stri e per dove doveva passare digente; ma giunto pur alla porta, eveduto da esso' la moltitudine delpopolo che al di fuori laspettava(sparsasi gi la voce della suauscita dal convento per render ledette visite) avendo egli per prova,che non avrehbe potuto muoverpasso nellandar da suoi piedi perla calca delle genti, risolse salir acavallo, ed in tal modo, non senzaanche gran travaglio si port allacitt, soddisfacendo prima allim-portune instanze e divozione dellimonasteri di S. Teresa, di S.Chiara e dellAnnunciata, di dovepoi and dal signor Governatore edal signor Vicario del Vescovo,accompagnato per sempre damolti alabardieri tedeschi ed altrisoldati con archibugi ed armi da-sta, assegnatili dal signorGovernatore, per far stare lontanala gente, acci potesse proseguire ilsuo camino, senza pericolo direstar soffocato dalla calca; e perverit fu molto opportuno e neces-sario tal ripiego. Ritornato ilGenerale al suo convento, attesealle sue funzioni della visita, persolamente di notte tempo, poscia-ch di giorno non gli veniva per-messo dalle molte visite di signori e

    Monumento del Servo di Dio - particolareP. Innocenzo Marcin benedicente del Prof. Luigi Angelico

  • Il Servo di Dio P. Innocenzo da CaltagironeIl Servo di Dio P. Innocenzo da Caltagirone 77signore, che tutti per loro divozio-ne bramavano vederlo, riverirlo oparlargli; e singolarmente moltisignori savonesi andarono a bellaposta al convento a pregarlo sicompiacesse benedire la Citt perli tanti travagli patiti nel prece-dente anno; il che prontamentefece, con vestirsi la cotta e stola, edaffacciatosi a quella finestra deldormitorio che riguarda tutta laCitt, dopo molte preci recitate aproposito della funzione, la bene-disse, assistendovi tutti quei Padried anco i suddetti signori, che tutticonsolati si partirono; ed a nomedella Communit fu poi ilGenerale molto copiosamenteregalato delemosine per uso delconvento, oltre anco le mol-tissime carit, che furonomandate da particolarisignori cittadini, che purfurono in grandissimonumero.

    Dopo essersi il dettoPadre trattenuto in Savonadalli 21 novembre, sino alli27 si part, inviato aGenova, dove non fu mino-re, anzi maggiore la com-mozione del popolo al suoarrivo, e fu tale e tanto ilconcorso della gente, chepare impossibile a credersi.Ebbe visite dalla pi princi-pal nobilt di quella Citt, emolti riceverono grazie par-ticolari. Aveva questo Servo di Dioil dono di penetrare linterno degliuomini, il che si conobbe da dueparticolari casi occorsi in Genova.Il primo fu dun signore, il qualefece grandissima instanza dab-boccarsi seco per la sua consola-zione spirituale, ed ottenuto lin-tento, entrato in sua stanza, pro-strato a suoi piedi, lo suplic avoler pregare per lui e dargli lasua benedizione; gli rispose ilPadre con queste precise parole:La benedizione di Dio non cade

    sopra chi non si contenta di man-giare alla sua propria mensa, mavuol mangiare alla mensa altrui,volendo riprennere con tal mododi parlare quel signore, perchaveva mala pratica con unadonna maritata, onde partito dalui tutto confuso, esclam con unCappuccino suo confidente edamico, con queste parole, sempredirottamente piangendo: O Padre!Questo Generale un santo,posciach niuno, eccetto Iddio, eme, sa chio tenga la tal pratica, epure egli me lha manifestata; ntampoco veruna persona sapeva lamia risoluzione di venir a parlarea questo Padre; eppure egli mhasubito saputo dire lo stato mio.

    Laltro caso fu dun altro signo-re, che ricerc la benedizione daquesto Servo di Dio, a cui eglirispose, che la benedizione di Dionon cadeva sopra persone sangui-narie e che tengono continuamen-te le mani imbrattate di sangueumano, il che udito da tal signore,rimase stupito, e come fuori di se,pensando in qual modo avessepotuto sapere lo stato suo, mentrea Dio solamente ed a se stesso eranoto lesser egli stato omicida.

    Nella partenza poi che fece

    questo Padre Generale da Genovaper inviarsi a Roma, il senato sere-nissimo lonor duna galera sinoa Livorno, ed anco per pi oltre seegli avesse desiderato. Fornitochebbe la carica del generalato, siritir alla sua provincia diSiracusa in Sicilia, e fu assegnatodallubbidienza a stare di fami-glia nel convento di Calatagironesua patria, dove esercitandosinelle virt sante, e negli eserciziipi bassi e vili del monastero,finalmente ricco di meriti, fornsantamente i suoi giorni in dettoconvento nellanno 1655 add 16novembre, in et danni 66.

    Alla sua morte vi fu grandissi-mo concorso de popoli, e seguiro-

    no molti miracoli e grazie.Fu sepolto nella cappelladove si sogliono seppellire glialtri frati, in una cassa perdi legno, posta quattro palmisotto terra; ma per esser illuogo assai umido, passatiquattro anni fu cavato di l,e fu trovato il suo corpo tuttointiero; bench consumatifossero labito e le mutande,di maniera che stava inpiedi come se fosse vivo; equei pezzetti dabito emutande avanzati, distri-buiti furono per divozione, eper essi oper Iddio diversimiracoli, e concesse moltesegnalate grazie, per inter-

    cessione di questo suo fedel Servo;laonde il Padre Procuratore gene-rale de Cappuccini, mand daRoma in Sicilia a posta il PadreZaccaria da Bologna Cappuccino,per raccorre le debite relazionidella vita e miracoli di detto PadreInnocenzio, avendone formato ungran volume.

    G.V. Verzellino-[A. Lamberti], Delle memo-rie ... di Savona, Savona 1891, vol. II, pp.328-331.

    Evan Luigi Bruzzone

    66ANNUALE COMMEMORAZIONE DEL SERVO DI DIO

    P. INNOCENZO MARCINA CALTAGIRONE DOMENICA 27 SETTEMBRE 2009

    Domenica 27 Settembre 2009 ore 17,30

    SOLENNE CONCELEBRAZIONEpresieduta da

    S. Ecc. Rev.ma Mons. ANGELO AMATOPrefetto della Congregazione per le Cause dei Santi

    che terr il discorso commemorativo

    con la partecipazione di

    S. E. Mons. VINCENZO MANZELLAVescovo di Caltagirone

    PACE E BENE

    Caltagirone, giugno 2009 I CAPPUCCINI DI CALTAGIRONE

    TRIDUO DI PREPARAZIONE24 - 25 - 26 settembre

    Ore 7,30 S. MessaOre 17,00 Rosario

    S. Messa con OmeliaPreghiera per laglorificazione delServo di Dio.

  • .... Vi voglio raccontarecome PADRE INNOCENZO si fatto conoscere da me.

    Mia moglie stata operata ditumore alla mammella, dopoche si ripresa un po dallin-tervento siamo andati a Milanoper una visita oncologica.

    Eravamo ospiti di mia sorel-la, un pomeriggio, mia mogliestava aiutando mio nipote afarsi i compiti e io ero sullasdraio, cercavo di appisolarmima non riuscivo a prenderesonno, ero con gli occhi chiusima non dormivo, anche perchil bambino faceva un po dicapricci.

    Allimprovviso comparsadavanti ai miei occhi chiusiunimmagine di un volto che ionon avevo mai visto, ho apertosubito gli occhi ma non vedevoniente, li ho richiusi e di nuovovedevo la sua immagine, che mi rimasta scolpita in mente.

    Non sapevo cosa pensare,dicevo tra me e me ma chi questo? non ho detto niente anessuno mi sono alzato e lacosa finita l.

    Dopo qualche settimanasiamo ritornati a casa, natural-mente dopo tre settimane fuoricera un bel po di posta chemia cognata aveva messo sultavolo.

    Abbiamo controllato tutta laposta, tra cui cera anche ungiornalino di PADRE INNOCEN-ZO che non era indirizzato anoi. Mia moglie lo ha messo daparte dicendomi che non era

    nostro, rimasto li sul tavolo pertre giorni, non ci facevo caso,passavo l vicino tante volte manon mi accorgevo di niente.

    Ad un tratto guardando quelgiornalino e pur sapendo chenon era nostro, come spinto daqualche cosa, lho dovuto apri-re. Apro a caso una pagina e imiei occhi si posano su unariga dove diceva anche in altricasi come quando mi sono ope-rata di tumore alla mammellaPADRE INNOCENZO mi statovicino.

    Era una testimonianza di unasignora ma quello che mi hacolpito che i miei occhi sisono posati su quella frase enon era certo una coincidenza.

    Ho fatto leggere questa cosaa mia moglie ed rimasta colpi-ta pure lei.

    Io ancora non mi ero resoconto, non avevo guardato lim-magine di PADRE INNOCENZO,sfogliando il giornalino ho vistoil suo volto e solo allora misono reso conto che quello erail volto che avevo visto qualchesettimana fa a Milano.

    Ho raccontato tutto a miamoglie e subito abbiamo pensa-to che non era un caso, PADREINNOCENZO voleva farsi cono-scere da me, cosi come abbia-mo potuto siamo andati a tro-varlo, a pregare sulla sua tombae a ringraziarlo che tutto eraandato bene, lo pregheremosempre affinch tutto vada peril meglio.

    N. N.

    Il Servo di Dio P. Innocenzo da Caltagirone 99Il Servo di Dio P. Innocenzo da Caltagirone88

    P. Antonino Nestler, Vice-Postulatore del Venerabile P. Innocenzo,festeggiato dai suoi parenti nel giorno dei suoi 80 anni.

    Suore del S. Cuore da Ragusa, Rosolini (SR) e Caltagirone

    Primo gruppo Scuola media - Castagnolo di Agrigento Centro EDA - Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci - Mussomeli (CL)

    Secondo gruppo Scuola media - Castagnolo di Agrigento

    ROMA - PADRE INNOCENZO ha salvato mio figlio Giovanni di 57anni. La notte del 9 gennaio 2009, mio figlio fu colto da un fortissimomalore con dolori al braccio sinistro, alla spalla, al petto e dolori addo-minali. Fu portato al pronto soccorso dove gli venne diagnosticatoischemia alla coronaria del cuore. Mi sono rivolta con tutto il cuore aPADRE INNOCENZO (premetto che anni fa mi apparso) e gli dissiVai Tu da Giovanni, aiutalo. Infatti dopo qualche giorno mio figlio midisse di aver visto PADRE INNOCENZO sul monitor, apparecchio percontrollare la pressione e i battiti cardiaci, a met busto e con il saiocolore marrone. Dopo pochi giorni mio figlio fu dimesso.

    Ho promesso a PADRE INNOCENZO di venire con mio figlio apregare sulla sua tomba. Giuliana Maninetti

  • Il Servo di Dio P. Innocenzo da CaltagironeIl Servo di Dio P. Innocenzo da Caltagirone 11111100Egr. Vice PostulatoreConvento Cappuccini - Caltagirone

    Sono una persona anziana vissuta, fin da giovane, sotto la protezione del Servo di Dio, Padre Innocenzo che, in modo mira-bile, mi ha sempre, in ogni necessit elargito innumerevoli grazie.

    Ora scrivo per comunicare quello che io stimo un miracolo ricevuto: la guarigione di mio figlio.Per parecchi mesi, prima dellestate 2007, mio figlio, anni 49, fu tormentato da forti mal di gola che nessun antibiotico riusci-

    va a lenire.Furono eseguiti molti esami e furono consultati vari medici specialisti e tutti consigliarono lasportazione delle tonsille anche

    se, data let, si sarebbe potuto andare incontro a possibili inconvenienti.Fu fissata una data per loperazione. Gi nellattesa io cominciai a pregare Padre Innocenzo. Intanto il male avanzava con febbri

    e forti tremori notturni. Mio figlio perdeva giornalmente le forze e visibilmente mostrava un pallore rilevante. Padre Innocenzoascolt le mie preghiere ed apr una via inaspettata per la guarigione.

    Un giorno, infatti, in seguito a vari eventi, per una visita in un ospedale, mio figlio incontr un medico di tuttaltra specializ-zazione, un gastroenterologo, il quale, al vedere il pallore e lo stato generale di mio figlio, si stup che riuscisse ancora a stare inpiedi e si premur per farlo immediatamente ricoverare.

    Il ricovero, pur difficile, anchesso, secondo me, fu una grazia del cielo ed avvenne qualche giorno dopo.Eseguiti altri esami, mio figlio venne subito trasferito in un ospedale pi attrezzato, il Policlinico Gemelli, con la diagnosi di

    endocardite che nulla aveva a che fare con loperazione alle tonsille che, date le condizioni di mio figlio, se fosse stata esegui-ta, gli sarebbe potuta essere fatale.

    Si trattava, invece di un batterio che, moltiplicatosi pericolosamente, lo aveva mal ridotto e gli aveva rovinato una valvola cardiaca.Subito i medici ricorsero ad antibiotici potenti e mirati da iniettare ininterrottamente, notte e giorno, mediante endovena, per

    almeno tre mesi. Gli stessi medici, del reparto malattie infettive, dichiararono subito la gravit del male che avrebbe potuto farsorgere gravissime conseguenze.

    Un pomeriggio, infatti, me presente, mio figlio fu colpito da una sincope e cadde a terra di colpo non dando pi segni di vita.Alto e pesante come egli , inoltre, batt fortemente la testa con conseguente emorragia cerebrale. Io lo credetti morto. Portato subi-to, ancora incosciente, al reparto delle cure intensive, poche si presentavano le speranze di salvezza. Allora pregai e pregai, notte egiorno, stretta al petto limmagine di Padre Innocenzo, finch un giorno, tornato al reparto, un medico dichiar che, nonostantequanto successo, mio figlio non aveva riportato alcun danno neurologico. Era per me un miracolo.

    Ancora quasi incredula, non so se nello stesso giorno, guardando il cielo da una finestra della camera dellospedale, pregaiancora con fervore.

    Padre Innocenzo! dissi silenziosamente voglio comunicare questo miracolo, ma giacch anche altre preghiere sono saliteal cielo per mio figlio, ti prego, fammi chiaramente capire che stato un tuo miracolo, impetrato da Te.

    Ed ecco che, come risposta alla mia preghiera, vidi dun tratto, sorgere pian piano, uno splendido arcobaleno che, dalla parte oppo-sta del cielo, veniva meraviglioso verso di me. Esultai. Era la risposta alla mia preghiera. Tuttavia, forse per la mia troppa precisione,ancora pregai: Padre Innocenzo, per altri forse questo segno potrebbe non bastare. Ti prego, dammi un segno ancora pi evidente. Edecco che un altro arcobaleno sorse nel cielo. parallelo al primo. E non era un riflesso, perch era ben definito. Lo feci notare a mio figlioe allinfermiera che in quel momento era nella stanza. N io n loro avevamo mai visto due arcobaleni insieme, paralleli e splendidi.

    La malattia non era per debellata ed un altro mese dansia terribile sorgeva. Infatti, ora mio figlio si trovava a vivere tra duepericoli gravissimi. Da una parte su lui gravava il pericolo di altre sincopi, di altri emboli forse mortali, possibili in ogni momen-to, a detta dei medici, finch non fosse stato operato al cuore, mentre, daltra parte, era inoperabile per via dellemorragia cere-brale non ancora del tutto scomparsa e che rendeva loperazione pericolosissima.

    In quel terribile mese pregai ancora tanto Padre Innocenzo e con tanta fede. Notte e giorno avevo sempre con me la suaimmagine miracolosa.

    Infine tutto and bene.Per le preghiere di Padre Innocenzo, Dio ha salvato la vita di mio figlio.Spero di poterlo sempre ringraziare.Ora ringrazio chi legger questa lettera e mi scuso per essermi tanto dilungata.

    Con molta riverenzaMaria Bottiglieri - Roma

    Circolo DidatticoMario Rapisardi

    Infanzia e Primariadi Catania

    Convitto Nazionale M. Cutelli

    Scuola Mediadi Catania

    GruppoChiesa Santa Marta,

    Fondo Consigliodi Messina,col Parroco

    Don Nino Fazio

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    CANADARingrazio PADRE INNO-CENZO da Caltagirone peravermi accontentato in tuttoquello che gli ho chiesto e loprego perch mi aiuti in tuttii miei bisogni e mi protegga.Sono devoto da pi di settan-ta anni.

    Campo Calogero

    U.S.A.Ringrazio PADRE INNOCEN-ZO da Caltagirone per averascoltato le mie preghiere espero che sempre proteggame e la mia famiglia

    Scudera Jos

    DELIAPer riconoscenza e gratitudi-ne a PADRE INNOCENZO.

    Lazzara Maria Augello

  • Il Servo di Dio P. Innocenzo da CaltagironeIl Servo di Dio P. Innocenzo da Caltagirone 11331122

    Alle ore 7.45 del 31 gennaio tornato alla Casadel Padre P. Pacifico Formica.

    Nel gennaio del 2008 lavevamo portato ad AinKarin visto che le sue condizioni di salute, peggiora-te dopo il suo trasferimento da Sortino a Siracusa,richiedevano unassistenza attenta e continua.Ricordo ancora la freschezza e la commozione con lequali lungo la strada che portava da Siracusa aCarlentini indicava a me e a F. Emiliano i posti in cuiaveva trascorso periodi significativi della sua infan-zia.

    Dopo il primo mese di fisiologico disagio di adat-tamento, aveva maturato una serenit saggia e sorri-dente, diventando anche punto di riferimento per glialtri ospiti che, a volte, chiedevano il suo conforto ei suoi consigli.

    Particolarmente forte e di sostegno stato il rap-porto che Mons. Sortino, responsabile della Casa, ed,in particolare, la direttrice Suor Anna hanno creatocon P. Pacifico. Egli ne parlava con tanto affetto etanta gratitudine, nutriva nei loro confronti sentimen-ti di profonda stima e fiducia. Sento il dovere di rin-graziare dal profondo Suor Anna e Mons. Sortino peril modo affettuoso, competente, rispettoso e attento

    con cui si sono rapportati con P. Pacifico. Toccante stato sentire la loro vicinanza e il loro dolore allamorte del nostro confratello.

    Mi ha sempre edificato il fatto che ogni volta cheandavamo a fargli visita, P. Pacifico ci accoglievasempre con un sorriso sereno e affettuoso, chiedevacon interesse notizie di tutti i frati della Provincia evoleva essere aggiornato sulle novit nella Chiesa enellOrdine. La passione per la nostra vita rimastaforte e presente in lui anche quando soffriva per gliacciacchi degli anni e della salute. Credo che lassi-stenza accurata e il monitoraggio puntuale dei farma-ci gli abbiano permesso di esprimere il fondo delsuo cuore: uomo di fede, buono, accogliente, senzapretese, affettuoso, sorridente e capace anche di sim-patico umorismo. Nel suo testamento spirituale hascritto tra laltro: Non c stata mai in me la volontdi ostacolare quanto deciso dai Superiori.

    Protesto di essere vissuto sempre nellaccettazionedella serafica Povert, che ho sempre consideratocome il presidio della mia vita religiosa... e conclu-de: Ritengo, infine, di dover chiedere scusa e perdo-no a tutti quei Confratelli che, nella mia immancabilefragilit, avessi potuto deludere o offendere.

    Nato a Sortino il 12 ottobre 1919, GiuseppeFormica era entrato in noviziato nel 1935, avevaemesso la professione perpetua il 27 ottobre 1940 edera stato ordinato sacerdote a Siracusa il 20 giugno1941.

    Nel 1969 viene eletto Ministro Provinciale. Sono idifficili tempi post-conciliari che anche la nostra pro-vincia vive in modo sofferto e problematico.

    P. Pacifico tenta di stare al passo con i cambia-menti in modo prudente e attento. Nel capitolo del1971 viene riconfermato Provinciale.

    A nome della Provincia sento, infine, il dovere ela gioia di esprimere un grazie fraterno a P. Pacificoper la sua presenza, il suo impegno, le sue fatiche.La sua lunga esistenza (avrebbe compiuto in ottobre90 anni) di frate e di sacerdote sempre innamoratodella sua vocazione una preziosa eredit di fedesincera e profonda, di interesse appassionato allanostra vita, di serio impegno a vivere il nostro cari-sma. Ci mancheranno i suoi interventi, le sue preci-sazioni, il suo sorriso divertito e ammiccante, le suebattute.

    Mentre ringraziamo il Signore per il dono che stato per noi P. Pacifico. Lo affidiamo al nostro fratel-lo e padre Francesco perch lo accompagni nellebraccia del Padre.

    (dalla circolare del P. Provinciale)

    Un frateinnamoratodella sua vocazione

    1. Gruppo della Chiesa Madre di Burgio (AG)con lArciprete Don Giuseppe Coppola e col Sindaco Vito Ferrantelli

    2. Gruppo da Gangi (PA)3. Gruppo da Moio Alcantara (ME)4. Gruppo della Chiesa Madre di Salemi (TP)

    guidato dal Signor Sebastiano D'Angelo5. Gruppo da Trapani6. Gruppo della Parrocchia di S. Pietro di Modica (RG)

    con il parroco Don Carmelo Lorefice7. Gruppo della Parrocchia Maria SS. dell'Elemosina di Biancavilla (CT)

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    7

  • Abbruzzese Nicolina (Lagonegro, PZ) - Addario Concettina Garozzo(Siracusa) - Alaimo Stefania (Trapani) - Amato Giovanni (Gravina di Catania)- Aprea Iolanda (SantAgata dei due Golfi, NA) - Arancio Giuseppe (Avola,SR) - Avena Nicola (Palermo)Bagnoli Franca (Pontedera, PI) - Barreca Giovanni (Roma) Berto MariaAntonietta (Torino) - Bernardo Agostino (Caserta) Bonadei Attilia (Rovetta,BG) - Bonadonna Giuseppe (Enna) Borgogna Maria Anna (Procida, NA) -Bracchi Enrichetta (Cepina Valdisotto, SO) - Buzzotta Carmela (Palermo)Cavigioni Pierangela (Gargafulo, NO) - Cavallo Paolo (Vigevano, PV) -Caracciolo Clementina (Monreale, PA) - Cafararo Giuseppe (Sorrento, NA) -Candura Prof. Sabina (Caltanissetta) - Capecchi Piero (Cecina, LI) - CannizzoMaria (Vittoria, RG) - Casamento Prof. Cristina (Bagheria, PA) CasariniLibero (Gambara, BS) - Cassenti Carmela (Milena, CL) - Caltamano Rosa(Siracusa) - Cannici Leonarda (Gratteri, PA) - Casetto Elena (Adria, Roma) -Calvo Carmela (Priolo, SR) - Calabrese Adele (Noto, SR) - Cardaci Carmela(Regalbuto, En) - Cavasino Pietro (Marsala, TP) - Campisciano Giuseppa(Bisacquino, PA) - Cernuto Angela (Fiumedinisi, ME) - Cir Candiano Ilva(Cosenza) - Contrafatto Vito (Caltagirone, CT) - Collura Angela (Aragona,AG) - Consarino Alma (Catanzaro) - Curcio Anna Grazia (Catania) - CumboGiuseppina (Polaveno, BS) - Currenti Giuseppa (Bronte, CT)Di Marca Antonio (Porto DIschia, NA) - Di Masi Filippo (Roma) - Di PaolaAlfia Natalina Asia (Catania) - Di Giovanni Maria (Livorno) - Di Franco AnnaCatalano (Augusta, SR) - Dimartino Maria (Ragusa) - Di Franco Piera(Ragusa) - Dellaquila Angelo (Caltagirone, CT) - Dolcimascolo Francesco(Enna) - Duomolo Teresa (S. Angelo in Formis, CE)Falcone Giacoma (Caltagirone, CT) - Fazzone Maria (Alvignano, CE) - FaillaDina Papale (Caltagirone, CT) - Fiattini Vittorio (Balangero, TO) - FilizzolaGiuseppe (Pregnana Milanese) - Fiorenza Maria Grazia (Catania) - FormiaEgle (Tonengo Di Mazz, TO) - Formia Maria (Tonengo Di Mazz, TO) -Fraziano Fam. (Butera, CL) -Fuggini M. (Torino) -Galvano Nicol (Pieve Emanuele, MI) - Garione Ivana (Tonengo Di Mazz, TO)- Garione Paola (Tonengo Di Mazz, TO) - Gentile Lunietto (Tremestieri, ME) -Gervasio Pancrazia Maria (S. Venerina, CT) - Ghiggini Ilda (Lerici, SP) -Giuliana Vincenza (Palermo) - Giorgi Rita Rosa (Sasso Marconi, BO) GiulioniZacconi Giuseppa (Montefano, MC) - Grasso Andrea e Filomena (Procida, NA)Iaccarino Cappiello Anna (Piano di Sorrento, NA) - Iaconis Biagio DiGiovanni (S. Giovanni in Fiore, Cs) - Iacuzzo Vincenza (Cerda, PA) - IacobelliVincenza Usai (Citt di Castello, PG) - Il Grande Silvia (Castrovillari, CS) -Italia Gozzo Santina (Solarino, SR)Labisi Giovanna (Comiso, RG) - Laviana Francesca (Francavilla, ME) - La RussaSilvio (Castelvetrano, TP) - Langiu Giovanna (Sassari) - Lanza Giuseppe(Biancavilla, CT) - Licitra Giorgio (Comiso, RG) - Lignano Nunzia (Gela, CL) -Li Mandri Giuseppe (Palermo) - Lombardo Ins. Enzo (Palazzolo Acreide, SR)Marzullo Campl. La Cerbiatta (Messina) - Mannina Anna (Ventimiglia DiSicilia) - Mattia Margherita (Caltagirone, CT) -Massini Tosca (Firenze) -Marselli Marta (Fossola, MS) -Mantello Nicolina (Crucoli,- Torretta) -Messano Maria Luisa (Pegli, GE) - Megna Claudio (Palermo) -Medico Rosalia (Bisacquino, PA) - Mendola Rosalia (Alessandria di Rocc.) -Milazzo Giuseppina (Cant, CO) - Milloni Enus (San Sepolcro, AR) -Miglioranza Lazzaretti Marisa (Ischio, VI) - Miniaci Agostino (Bagni diTivoli) - Morello Angelo (Grammichele, CT) - Montalto Maria Rita(Augusta, SR) - Modica Diego (Torino) - Modica Maria Rita (Scicli, RG) -

    Morabito Gianfranca (S. Lazzaro Di Savena, BO) - Musso Antonio (Ragusa)Nardoni Maria Liliana (Perugia) - Nicolaci Francesco (Novate Milanese)Occhipinti Giovanna (Ragusa) - Oliva Francesco (Reggio Calabria) - OlivaLuigia (Collecchio, PR)Parisi Gino (Caltagirone, CT) - Pastor Pasqualina (Genova) Pazzone Caterina(Sassari) - Pazzone Giovanna (Sassari) Pagano Dr. Giuseppe (Caltagirone, CT)- Perazzoli Pasquina (Sangano, TO) - Perazzoli Mantovani Lena (Moncalieri,To) -Persi Fausto (Alessandria) - Pippa Nicola (Guidonia, Roma) - PieramiLucia Rossi (Piazza Al Serchio, LU) - Placanica Maria in Porchia (LamezieTerme) - Ponziano Carmela (Trabia, PA) Profet Pietro (Palermo) - PuglisiAntonina (S. Cipirello, PA) - Pulvirenti Maria (Caltagirone, CT)Raiti Giuseppe (Sortino, SR) - Ramponi Benilde c/o Gurrei (Rivarolo) - ReStella (Roma) - Rinzivillo Tommaso (Pozzallo, RG) - Rizza Dora (Siracusa) -Romano Luigi (Caltagirone, CT) Ruggiero Carolina (Capri, NA) Saffer Bisoffi Rosina (Trambileno, TN) - Sauna Francesco (Gela, CL) - SchellaTeresa (Larino, CB) - Soraci Rosaria (Spadafora, ME) - Span Ciro (Bagheria,PA) - Spica Rosalia (Montelepre, PA)Taccone Alberto (Foggia) - Talarico Filomena (S. Giovanni in Fiore, CS) -Trapanotto Francesca (Caltagirone CT)Uccello Francesca (Canicattini Bagni, SR) - Usella Grazia Boeddu (Ottana, Nu)Vassallo Vincenza (S. Cataldo, CL) - Venier Maria (Forgaria nel Friuli) -Venier Elvis - Rina - Alice (Udine) - Verrillo Carmela (Frosolone, IS) - VinciFranca (Catania) - Vivala Anna (Torino) - Vittonatto Elisa e Sara (Tonengo diMazza, TO) - Volpe Bruna (Avellino)Zampino Salvatore (Caltagirone, Ct) - Zizza Cristina (Guidonia, Roma)Zuliani Rita (Udine)

    Conigliaro Vito (U.S.A.) - Cuschera Boccolon Anna (Canada) - Coniglione C.(Australia) - Castellino Alfonsina (Canada)DAlessandro Teresa (Canada)Farruggio Stefana (U.S.A.)Gangemi Giuseppina (Australia) - Galante Diego e Maria (U.S.A.) - La PagliaAgata (Australia)Musumeci Carlo (U.S.A.) - Monitto Santina (Australia) - Marrone Giovanna (Canada)Minardi Giovanna (U.S.A.) - Fam. Novara (Canada) - Nigro Rosa (U.S.A.)Parlapiano Anna (U.S.A.)Russo Maria (U.S.A.) - Scudera Jos (U.S.A.) Szucs Lina (Francia)Tosco Antonio (U.S.A.) - Torcasio Giuseppina (Australia) -Volpicelli Carolina (Nuova Zelanda) - Villella Angela (Australia)

    RINGRAZIANO PADRE INNOCENZO PER GRAZIE RICEVUTE

    Corrado Sabina (Milano) - Dalessandro Luigi (Caltanissetta) -Moltisanti Vincenza (Ragusa) - Parrella Emma (Roma) -Rafele Angelo (Catanzaro) - Rampello Giuseppina (Agrigento)- Riso Maria (Caltagirone, CT) - Silletta Maria Antonietta (S.Giovanni in Fiore, CS) - Truglio Rosina (Barcellona, ME)

    Il Servo di Dio P. Innocenzo da Caltagirone1144

    (dallEstero)

    Ringraziano P. Innocenzo(dallItalia)