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1 | Pag. 20 dicembre 2017 MAESTRI E DISCEPOLI: Scoprendo Forrester (2000) GUS VAN SANT regia di ()SCRIVIAMO IL FILM ri a cura di RIM BEL-YAMANI (IVBL) foto di SARA DI STASIO (VBL)

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20 dicembre 2017

MAESTRI E DISCEPOLI:

Scoprendo Forrester(2000) GUS VAN SANT regia di

( )SCRIVIAMO IL FILM ri

a cura di RIM BEL-YAMANI(IVBL)

foto di SARA DI STASIO(VBL)

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MARTA CLINCA(IVBL)

BIOFILMOGRAFIA DI GUS VAN SANT

Gus Green Van Sant Jr. è un regista, sceneggiatore,

montatore, fotografo, musicista e scrittore

statunitense nato a Louisville il 24 luglio 1952. Ha

esordito come artista visivo e cineasta

indipendente, e in seguito, grazie al suo peculiare

modo di raccontare i disagi dell'adolescenza, ha

saputo affermarsi anche ad Hollywood.

Il debutto cinematografico

Figlio di un commesso viaggiatore, Van Sant

trascorre un'infanzia movimentata, spesso in giro

per il mondo. La mancanza di una residenza fissa

lo induce a conoscere realtà diverse fin da piccolo

e a maturare un'educazione aperta che ha

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sicuramente influenzato l'avvenire dell'artista.

Durante il college si appassiona alla pittura e al

cinema. Gira alcuni cortometraggi a basso costo, in

Super 8, poi decide di trasformare la sua vocazione

in professione e si iscrive alla Rhode Island

School of Design, prestigioso istituto d'arte

sperimentale. Dopo il diploma si trasferisce a Los

Angeles, dove conosce il regista Ken Shapiro e

molti aspiranti attori di Hollywood, un ambiente

stimolante che lo ispira a scrivere e dirigere il

mediometraggio in 16 mm Alice in Hollywood (1981),

film d'avanguardia che lo fa conoscere come artista

indipendente, libero dalle tendenze stilistiche del

momento. Qualche anno più tardi debutta alla regia

del lungometraggio con Mala Noche (1987), storia di

un amore folle tra Walt Curtis, gestore bianco di

un grocery store e un immigrato messicano.

La sperimentazione dei cortometraggi

Continua a mettersi alla prova dietro la macchina

da presa con una serie di cortometraggi brillanti

incentrati sulla rappresentazione della vita di

persone che vivono ai margini della società:

l'esperienza in carcere di un giovane americano

in Ken Death Gets Out of Jail (1987), l'incontro

travolgente tra un ragazzo e un vecchio signore

in My New Friend (1987), Five Ways to Kill

Yourself (1987) e il pungente Thanksgiving Prayer,

malinconica ballata musicale sui miti del sogno

americano, realizzata assieme allo scrittore W.S.

Burroughs. I due film successivi, Drugstore

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Cowboy (1989) e Belli e dannati (1991), entrambi a

sfondo omosessuale, lo impongono definitivamente

nel circuito indipendente. Van Sant,

dichiaratamente gay, rappresenta nelle sue

pellicole la discriminazione sessuale senza fare

del moralismo spiccio. In Drugstore Cowboy prende

ad esempio un gruppo di tossici svagati a zonzo per

gli States, mentre in Belli e dannati pone

l'attenzione sulla storia di due adolescenti, River

Phoenix e Keanu Reeves, che si prostituiscono sui

marciapiedi del Nord-Ovest.

Una cowgirl, un'ambiziosa giornalista televisiva e

un genio ribelle

La lucidità narrativa che lo ha contraddistinto

fino a questo momento, viene meno in Cowgirl - Il

nuovo sesso (1993), tratto dall'omonimo romanzo di

Tom Robbins, un viaggio nel mondo della

trasgressione, film cult della controcultura hippy

ma un po' confuso e provocatorio, malgrado le

eccellenti interpretazioni di Uma Thurman e di

John Hurt. Le cose migliorano con il successivo Da

morire (1995), con Nicole Kidman (premiata con il

Golden Globe) e Matt Dillon, commedia grottesca sul

potere malsano della tv. Nello stesso anno

collabora con Allen Ginsberg e realizza il

cortometraggio Ballad of the Skeletons, poi si

dedica al progetto di Will Hunting - Genio

ribelle (1997). Il film, scritto e interpretato dai

giovani interpreti Matt Damon e Ben Affleck, sulle

note della canzone "Miss Misery" di Elliott Smith,

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racconta le tribolazioni di un "diverso" alla

conquista di un posto nel mondo, un genio della

matematica diviso tra la passione nascosta per la

scienza dei numeri e l'amore per una ragazza.

Psycho e la trilogia sulla giovinezza

Segue Psycho (1998) – remake fedelissimo del

capolavoro hitchcockiano per il quale vince il

Razzie Award come peggior regista dell'anno

(malgrado la critica ne avesse apprezzato la

riflessione estetica sulle immagini clonate) –

e Scoprendo Forrester (2000), emozionante rilettura

del mito dello scrittore J.D. Salinger, occasione

per continuare a riflettere sull'adolescenza di un

ragazzo del Bronx che diventa amico di un cupo e

affascinante mentore (Sean Connery). Con Gerry

(2002), viaggio nel deserto di due ragazzi che hanno

lo stesso nome (la continuità autoriale viene

confermata dalla presenza di Matt Damon e Casey

Affleck), inaugura la trilogia dedicata alla

giovinezza, indissolubilmente legata alla morte. I

capitoli successivi, Elephant (Palma d'Oro al

Festival di Cannes 2003) e Last Days (2005), sono i

ritratti malinconici (il primo ispirato alla tragica

sparatoria avvenuta alla Columbine Hight School

nel 1999; il secondo agli ultimi giorni del cantante

Kurt Cobain, trovato morto nella casa di Seattle il

5 aprile 1994) di una generazione di disorientati

tipi umani, sbandati e smarriti in una realtà che

non sentono propria.

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Gli skaters di Portland

Grande cultore musicale, alla carriera

cinematografica accosta la realizzazione di

videoclip d'autore per i Red Hot Chili Peppers,

David Bowie ed Elton John. Il primo amore rimane

però il cinema e su questa strada mostra il suo più

autentico talento espressivo. Torna al tema

dell'omosessualità taciuta nel cortometraggio che fa

parte del collettivo Paris, je t'aime (2006),

partecipa al mosaico d'autore A ciascuno il suo

cinema (2007), prima di ritornare al lungometraggio

con Paranoid Park (2007), sguardo lucido sulla vita

di un gruppo di adolescenti che viene interrotta da

un omicidio senza un apparente assassino. Ancora

una volta la giovinezza va di pari passo con la

morte, così come nel successivo contributo Mansion

of the Hill, cortometraggio dell'opera collettiva

intitolata 8 (2008), in cui parla di mortalità

infantile contrapposta alle immagini spensierate di

un gruppo di skaters.

La vita di Harvey Milk

Già amico di Sean Penn da molti anni, lo chiama

per interpretare Harvey Milk (primo consigliere

comunale gay assassinato nel 1978 nel

film Milk (2008), bio-pic di uno dei militanti più

importanti d'America: sostenitore dei diritti civili

degli omosessuali, è riuscito a dare una svolta al

sistema politico statunitense degli anni Settanta.

Nel 2009 Van Sant volge lo sguardo al passato

hippy degli USA e, sulla base di un romanzo di Tom

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Wolfe, dirige The Electric Kool-aid Acid Test,

viaggio coast to coast da Los Angeles a New York a

bordo di un pulmino colorato. Nel 2011 dirige il

delicato e commovente L'amore che resta, con le

giovani star Henry Hopper e Mia Wasikowska; mentre

nel 2013 presenta alla Berlinale il film Promised

Land, con l'amico Matt Damon come protagonista. Due

anni dopo sarà invece a Cannes con La foresta dei

sogni, interpretato da Matthew McConaughey e Naomi

Watts.

Finding Forrester

Produzione-Riprese

Scoprendo Forrester è stato girato a Manhattan, nel

Bronx e a Brooklyn, con alcune scene e scatti

realizzati nella periferia di Toronto. Parti del

film sono state girate ad Hamilton e in Ontario

nell'aprile 2000. Le riprese all'interno della scuola

sono state girate alla Regis High School di New

York. Alcune riprese sono state effettuate allo

Yankee Stadium, poi demolito nel 2008.

Distribuzione

Il film è uscito nelle sale in gran parte del

mondo a marzo 2001.

La pellicola venne presentata in USA il 19 dicembre

2000, al Festival internazionale del cinema di

Berlino il 15 febbraio 2001, e in anteprima il 23

febbraio 2001 in Israele.

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Incassi

Il film ha incassato in tutto il mondo la cifra di

80.049.764 dollari, di cui oltre 28 milioni di

dollari negli Stati Uniti e in Canada. Il film è

stato distribuito in versione limitata il 22

dicembre 2000 in 200 sale, incassando 701.207 dollari

nel weekend d'apertura. In seguito, il 12 gennaio

2001, ha ricevuto un notevole riscontro commerciale

collocandosi al primo posto in 2002 sale, incassando

11.112.139 dollari nel weekend di apertura.

Cast

Sean Connery - William Forrester

Rob Brown - Jamal Wallace,

F. Murray Abraham - Professor Crawford,

Matt Damon - Steven Sanderson

Anna Paquin - Claire Spence,

April Grace - Sig.rina Joyce,

Busta Rhymes - Terrel Wallace

Michael Pitt - John Coleridge

Michael Nouri - Dr. Spence,

Richard Easton - Prof. Matthews

Stephanie Berry - Janice Wallace

Fly Williams III - Fly,

Glenn Fitzgerald - Massie, l'uomo che fa le

consegne a Forrester

Damany Mathis - Kenzo.

Sean Connery e F. Murray Abraham tornano a

recitare insieme (ancora una volta in ruoli

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contrapposti) quattordici anni dopo Il nome della

rosa (1986) di Jean-Jacques Annaud.

ILARIA LIGUORI(IVBL)

RACCONTARE IL FILM DI GUS VAN SANT

Credo che l’inizio del film Scoprendo Forrester sia

davvero molto particolare. Infatti, nella sequenza

di apertura vediamo il ciak del film stesso

(Finding Forrester – director Gus Van Sant) che si

apre come un documentario di pochi minuti che

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precede la storia vera e propria. Il film è

ambientato nel Bronx: vediamo alcuni sprazzi della

vita che la gente di questo difficile distretto

popolare di New York conduce quotidianamente.

Il protagonista, Jamal Wallace, è un ragazzo

afroamericano di sedici anni che, abbandonato dal

padre quando era piccolo, vive con sua madre in un

modesto appartamento del Bronx, ma vede comunque

spesso suo fratello maggiore, Terrell, che è

indipendente e vive da solo. Le sue passioni sono

principalmente due: la scrittura (ha cominciato a

scrivere quando il padre ha lasciato lui e sua

madre) e la pallacanestro. Ma Jamal tiene nascosta

la sua passione per la scrittura perché sa che i

suoi compagni di scuola lo reputerebbero “strano”, e

infatti finisce per accontentarsi di voti appena

sufficienti. La pallacanestro (sport in cui eccelle),

invece, è proprio il mezzo utilizzato da Jamal per

farsi accettare dalla società ma, paradossalmente, è

proprio questo sport che lo porta a conoscere la

persona che gli cambia completamente la vita.

Infatti, il ragazzo va spesso a giocare in un

playground che si trova sotto l’appartamento di un

signore, sconosciuto ma allo stesso tempo temuto da

tutti, che passa il suo tempo a osservare col

binocolo ciò che succede per la strada da una

finestra (per questo motivo gli amici di Jamal lo

chiamano “Finestra”). Dopo una scommessa con i suoi

amici, Jamal è costretto ad introdursi in casa di

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“Finestra” e rimane sbalordito dall’enorme quantità

di libri che invade letteralmente tutto

l’appartamento. Poi vede un tagliacarte posato su

una scrivania, lo prende e lo infila nel suo zaino.

Lo stesso zaino che finisce per dimenticare quando

scappa via spaventato dall’uomo che compare

improvvisamente dal buio, infuriato.

Il giorno dopo Jamal recupera il suo zaino perché

l’uomo misterioso glielo lancia dalla solita

finestra. Una volta a casa, con molto stupore, il

protagonista si rende addirittura conto che

“Finestra” ha letto e corretto tutti i suoi appunti,

aggiungendo anche dei commenti, alcuni di elogio

altri negativi. Proprio per questo Jamal torna

ancora una volta a casa dell’uomo misterioso,

stavolta però bussando civilmente alla porta, per

scusarsi e chiedergli di leggere altre sue

composizioni. Ma è costretto a rinunciare, perché

“Finestra” lo manda via arrabbiato, urlandogli

beffardamente di scrivere cinquemila parole su

come Jamal non deve più disturbarlo. Richiesta che

il ragazzo prende alla lettera, tanto da

ripresentarsi qualche giorno dopo col suo

manoscritto, gesto con cui riesce ad ottenere

finalmente il permesso di entrare. “Finestra”gli

dice anche di non essere particolarmente stupito

della sua visita perché era sicuro che Jamal

sarebbe ritornato.

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Da questo momento in poi, i due cominciano ad

incontrarsi praticamente ogni giorno e fra di loro

nasce una grande amicizia. A seguito di alcuni

esami fatti a scuola, superati con risultati

eccellenti, Jamal riceve una borsa di studio e un

invito a studiare alla Mailor-Callow School, una

prestigiosa scuola di New York. Qui conosce Claire

Spence, una ragazza che si dimostra subito

amichevole con lui, John Coleridge, un compagno di

classe molto tranquillo, il professor Crawford, il

professore di letteratura che in passato ha

lavorato anche come scrittore, e incomincia a

giocare nei Pilgrims, la squadra della sua scuola,

dove incontra John Hartwell, un ragazzo molto

determinato a diventare il migliore nella

pallacanestro.

Intanto Jamal scopre (riconoscendolo in una foto

mostratagli da Claire) che “Finestra”, il suo

“amico-mentore” è in realtà William Forrester, uno

scrittore che aveva raggiunto il successo in

giovane età, arrivando addirittura a vincere il

premio Pulitzer, grazie al suo unico romanzo

pubblicato (Avalon Landing, che Jamal deve studiare

a scuola) e che poi aveva deciso di ritirarsi a vita

privata, apparentemente senza motivo. Quando

finalmente Jamal convince Forrester ad uscire di

casa e lo porta (in una delle scene più belle e

commoventi dell’intero film) prima a vedere una

partita dei New York Knicks e poi allo Yankee

Stadium, William gli confessa di aver smesso di

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pubblicare romanzi in seguito alla morte del

fratello e più precisamente quando in ospedale

un’infermiera, in modo inopportuno, gli aveva

chiesto cosa pensasse del successo che il suo libro

aveva ottenuto.

Lo scrittore acconsente a diventare il maestro del

protagonista a condizione che nulla di quello che

scrivono nell’appartamento venga pubblicato. Ma

Jamal, all’oscuro di Forrester, consegna a scuola

per un concorso di composizione uno scritto con lo

stesso titolo (A Season of Faith’s Perfection) di un

articolo pubblicato dallo scrittore tempo prima e

viene per questo accusato di plagio da Crawford.

Jamal può comunque rimediare al suo errore

vincendo la finale del campionato di basket che si

tiene al Madison Square Garden. Ma alla fine della

partita, per orgoglio, decide di sbagliare i due

tiri liberi concessi dall’arbitro alla sua squadra

perché non vuole che il suo futuro sia deciso da

una partita di basket.

Nel momento in cui si trova quasi ad essere espulso

dalla scuola, Jamal chiede aiuto a Forrester che in

un primo momento ignora la sua richiesta, ma poi si

presenta ad una lezione di letteratura di Crawford

ed incomincia a leggere una lettera per cui viene

acclamato dal pubblico e dallo stesso professore.

Solo successivamente William confessa che la

lettera in realtà è opera di Jamal e che era stato

suo fratello Terrell a consegnargliela il giorno

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prima. Quindi il consiglio dei professori,

entusiasta, riammette il ragazzo.

Verso la fine del film, Forrester decide di

ritornare in Scozia, il luogo in cui è nato. A

questo punto abbiamo un salto temporale di alcuni

anni, quando Jamal, ormai al suo ultimo anno di

liceo, apprende la notizia della morte di Forrester

dal signor Steven Sanderson, l’avvocato del suo

mentore. Il signor Sanderson consegna inoltre a

Jamal le chiavi dell’appartamento di Forrester,

nonché il manoscritto del suo ultimo romanzo (non

ancora pubblicato), intitolato Sunset, e una lettera

in cui lo scrittore chiede al protagonista di

scrivere la prefazione del libro.

Il film termina con Jamal che, dopo essersi

trasferito con la madre e il fratello nel nuovo

appartamento, va a giocare con i vecchi amici nel

campetto dove tutto era iniziato, mentre sentiamo le

note di Over The Rainbow.

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MARIA DI DOMENICO(IVBL)

I LIBRI DI JAMAL

La scena iniziale del film si apre con una

Panoramica verticale su una pila di libri che

Jamal si presume abbia letto o abbia intenzione di

leggere. Questi libri sono molto importanti poiché

innanzitutto rappresentano il mondo culturale di

Jamal, e dunque anche i suoi pensieri e le sue idee.

Inoltre, alcuni di essi li vediamo in una scena

successiva anche nella libreria di Forrester,

quando il ragazzo si intrufola di nascosto in casa

dello scrittore. I libri rappresentano dunque un

primo collegamento fra i due personaggi, che

apparentemente non hanno nulla in comune. La

lettura si presenta quindi come un ponte universale

capace di mettere in comunicazione persone

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all’apparenza distanti. I libri che vediamo sono

sedici, gli autori invece dieci, poiché sono presenti

più libri degli stessi autori.

Il primo a comparire è Yukio Mishima, del quale

sono presenti ben quattro libri: After the banquet,

The sound of waves, The temple of down e The

sailor who fell from grace with the sea.

Il primo libro, After the banquet (Dopo il

banchetto), racconta la storia di Kazu, una donna

che, pur di affermare la propria libertà, non esita

a rifiutare la vita sedentaria e monotona che suo

marito, l’anziano ambasciatore Noguchi, le impone e

preferisce la scelta definitiva del divorzio. L’idea

di indipendenza e libertà che caratterizza il

personaggio di Kazu la ritroviamo nel film, sia

nella scena in cui Jamal sfida il professore a

suon di famose citazioni letterarie, sia quando

volontariamente sbaglia i due tiri liberi causando

la perdita della squadra di basket della Mailor-

Callow School, poiché quella del bravo giocatore di

basket è l’unica identità che i professori gli

riconoscono e al tempo stesso gli impongono.

Il secondo libro, The sound of waves, ovvero La

voce delle onde, ha come leitmotiv il suono delle

onde e il mare, ora tempestoso ora sommesso.

A fare da sfondo al romanzo è l'”Isola del canto”,

un piccolo villaggio di pescatori. I protagonisti

sono due giovani, Shinji e Hatsue, che si giurano

eterno amore in una notte tempestosa in un rifugio

in cima ad una montagna, ma la cui relazione è

contrastata dalla maldicenza alimentata dalla

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figlia dei guardiani del faro e da Yasuo, ricco

coetaneo del protagonista interessato a screditare

Shinji ed ottenere la mano di Hatsue. Il padre di

Hatsue decide di recluderla allora in casa e al

tempo stesso di mettere alla prova i due giovani

pretendenti per stabilire chi è più adatto ad avere

in sposa la propria figlia. Appare subito evidente

che Shinji ha delle qualità caratteriali

decisamente superiori rispetto al rivale. Il padre

di Hatsue acconsente così al fidanzamento di sua

figlia con Shinji.

Nel film troviamo una situazione simile nella

relazione fra Jamal e Claire, ostacolata non tanto

dal padre della ragazza, quanto da Jamal stesso,

che pone dei limiti perchè non pensa di poter

intraprendere e meritare una relazione con la

giovane a causa delle differenze sociali e

razziali. Tuttavia nella scena conclusiva assistiamo

ad un riavvicinamento fra i due: Jamal prende la

mano di Claire, ormai convinto di voler stare al

suo fianco, contro le difficoltà e i pregiudizi che

ha dovuto affrontare. Non a caso alla fine del

film sentiamo una musica in stile hawaiano, forse

un richiamo alle onde del mare del libro di

Mishima.

Il terzo libro, The temple of down (Il tempio

dell’alba) costituisce l'opera più matura e ambiziosa

del celebre scrittore giapponese. Il tempio

richiamato dal titolo dell'opera è il Wat Arun, un

importante tempio buddista di Bangkok che il

protagonista visita all'inizio della storia. Il

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romanzo fornisce un'accurata rappresentazione degli

stati d'animo di un uomo ormai anziano e combattuto

tra un amore impossibile e la ricerca della propria

liberazione spirituale, individuabile nel film nel

personaggio di Forrester. In tutto il libro, la

storia viene elaborata attraverso la reminiscenza

degli avvenimenti di Bangkok, del clima afoso

della città che manda in deliquio la coscienza del

protagonista. Tutto il suo essere viene travolto e

si abbandona, proprio come una persona in preda a

una perdita dei sensi, a quel turbinio di calore

che offusca l'animo. La stessa cosa avviene a

Forrester quando esce di casa per la prima volta

dopo tanto tempo per andare con Jamal allo stadio

a vedere una partita di baseball. La confusione

creata dalla folla lo porta allo sfinimento.

Il quarto ed ultimo libro di Mishima è The sailor

who fell from grace with the sea, tradotto in

italiano con il titolo Il sapore della gloria. La

storia racconta di Ryuji, ufficiale della marina

mercantile, che incontra un giorno una vedova di

nome Fusako e di cui immediatamente s'innamora;

presto si sposano. Ryuji decide di abbandonare la

vita di mare e tutte le aspirazioni che lo hanno

sostenuto fino a quel momento. Il figlio di Fusako,

che inizialmente ha idealizzato l'uomo proiettando

su di lui l'immagine di un supereroe, non appena

viene a sapere che ha perduto ogni stimolo di

avventura, resta profondamente deluso, comincia ad

odiarlo e medita vendetta. Noboru vive un legame

particolarmente morboso con la madre, che si trova

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anche in certe occasioni a spiare attraverso un

buco nel muro dalla propria stanza. Da questo libro

è stato probabilmente tratto uno degli aspetti più

significativi di Forrester, ovvero quello di spiare

dalla finestra i passanti, motivo per cui viene

soprannominato “Finestra” dagli amici di Jamal.

Un altro scrittore di cui sono presenti più libri è

Soren Kierkegaard, filosofo, teologo e scrittore

danese, il cui pensiero è da alcuni studiosi

considerato il punto di avvio dell'Esistenzialismo,

una variegata e non omogenea corrente di pensiero

che si è espressa affermando, nell'accezione più

comune del termine, il valore intrinseco

dell'esistenza umana individuale. Questo pensiero

filosofico lo si ritrova nel film nel momento in

cui Jamal deve combattere contro i pregiudizi sul

suo colore della pelle per affermare le proprie

conoscenze e la propria libertà come singolo

individuo.

I libri di Kierkegaard che vediamo nel corso della

Panoramica iniziale sono Philosophical

fragments (Frammenti filosofici), Fear and

Trembling (Timore e tremore) e The sickness unto

death (La malattia mortale).

L’ultimo autore di cui sono presenti più libri è

James Joyce, scrittore, poeta e drammaturgo

irlandese. Uno è A portrait of artist as a young

man (Ritratto dell’artista da giovane). Il

protagonista Stephen Dedalus è un bambino curioso a

cui piace ascoltare le storie del padre Simon. In

questo libro possiamo ritrovare il rapporto fra

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Jamal e Forrester: Jamal, affascinato dalla figura

di Forrester, si affida a lui nel suo cammino di

crescita, proprio come Dedalus fa con suo padre.

L’altro libro è Finnegans Wake, tradotto in

italiano con il titolo La veglia di Finnegan. E’

concepito come una sorta di "storia universale", la

suprema sintesi del creato. L'inglese wake significa

"veglia funebre", ma anche "risveglio". Nel titolo

del romanzo Joyce rimosse l'apostrofo del genitivo

sassone, facendolo diventare un sostantivo plurale,

che suggerisce la molteplicità di "Finnegan", che

simboleggia l'umanità che cade, che veglia e

risorge. In questo libro possiamo ritrovare la

rinascita di Jamal il quale inizialmente sembra

essere sconfitto dai pregiudizi e dal volere altrui.

Proprio in quel momento Forrester risolleva la

situazione, favorendo la crescita individuale di

Jamal.

Un altro libro presente nella raccolta di Jamal è

Journey to the centre of the earth di Jules Verne

che narra di un viaggio fantastico nelle

profondità del mondo. Metaforicamente potrebbe

significare il percorso intrapreso da Jamal nel

mondo della scrittura guidato da Forrester, il suo

mentore. Questo libro non è presente nella casa di

Forrester, tuttavia troviamo la Divina Commedia di

Dante, la quale racconta comunque il viaggio del

poeta nell’aldilà, accompagnato da varie guide. Un

itinerario che, dopo lo “smarrimento” iniziale, lo

conduce verso una visione sempre più chiara delle

cose, come avviene a Jamal.

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Tra gli autori letti da Jamal c’è anche Anton

Cechov, scrittore, drammaturgo e medico russo.

Scrisse circa seicentocinquanta racconti pubblicati

su varie riviste russe, soprattutto fra il 1883 e il

1887. Nel 1899 ne tentò la sistemazione definitiva

in occasione della pubblicazione della sua opera

completa. Jamal legge proprio la raccolta di tutti

i racconti dello scrittore.

Altro autore presente nella libreria di Jamal è il

Marchese de Sade. Il suo nome è all'origine del

termine “sadismo”, atteggiamento che emerge dai suoi

romanzi, incentrati sulla descrizione di

comportamenti sessuali trasgressivi e perversi,

quelli che saranno chiamati appunto "sadici". Jamal

legge una selezione di suoi racconti. Probabilmente

la presenza di questo libro tra le letture di Jamal

allude all’ambiente violento e caotico del Bronx,

nel quale il ragazzo vive la sua quotidianità.

Jamal legge Sometimes a great notions (Sfida senza

paura) di Ken Kesey, uno dei massimi esponenti

della “controcultura” statunitense degli anni ‘60.

In questo libro ritroviamo il tema del ricatto come

avviene nella scena in cui a Jamal viene detto di

portare la scuola alla vittoria in cambio di un

futuro agiato.

Altro autore citato è Ray Bradbury, uno scrittore

statunitense, innovatore del genere fantascientifico

e maggiormente ricordato per il libro Fahrenheit

451, una sorta di elogio della lettura ambientato in

una società distopica. Jamal dello scrittore

possiede The illustrated man, pubblicato in Italia

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con vari titoli: Il gioco dei pianeti o L’uomo

illustrato. I racconti sono legati tra loro da una

cornice dove il narratore ci racconta del suo

incontro con l'uomo illustrato, un uomo cha ha il

corpo coperto di tatuaggi, i quali possiedono la

particolarità di potersi animare e raccontare delle

storie future particolarmente tragiche; in

particolare, in un punto della sua schiena si forma

la visione della morte dell'eventuale spettatore

delle storie narrate dai tatuaggi. L’uomo illustrato

potrebbe essere Forrester il quale come scrittore ha

dato vita a delle storie e con il suo talento

diletta e aiuta Jamal, anche se è consapevole della

sua morte prossima.

Tra i libri di Jamal troviamo anche Fool for love

(Pazzo per amore) di Sam Shepard, commediografo,

scrittore e attore statunitense morto nel luglio di

quest’anno.

L’ultimo libro presente nella raccolta di Jamal è

Discourse on method e The meditation, di René

Descartes, a noi meglio conosciuto con il nome di

Cartesio, un filosofo, matematico e scienziato

francese. Nel film troviamo la sua idea

dell’inventum mirabile ovvero della scoperta

meravigliosa, intesa come la scoperta di valori

fondamentali quali l’amicizia, la lealtà o il

talento, che si possono trovare anche in un

ambiente degradato come il Bronx.

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ROSSELLA LOCURCIO(IVBL)

I LIBRI IMMAGINARI DI WILLIAM FORRESTER

Jamal – dopo aver conosciuto un tipo strano e burbero che i suoi amici chiamano “Finestra” – scopre che è il celeberrimo William Forrester, autore del romanzo Avalon Landing, pubblicato nel 1953 all’età di 23 anni. “Un romanzo che offre praticamente tutto di un autore che avrebbe potuto offrire ancora di più”, dice il professor Crawford mentre ne assegna la lettura ai suoi studenti. Subito dopo aver raggiunto la notorietà da giovane, Forrester ha deciso di ritirarsi a vita privata: non pubblicare più romanzi e confinarsi fra le mura di casa. Nel libro Le nebbie di Avalon Marion Zimmer Bradley, scrittrice americana, rivisita la leggenda di Re Artù e dei cavalieri della Tavola rotonda.

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Così l’autrice ci presenta Avalon: una terra eternamente avvolta dalla nebbia. Nel libro, Merlino racconta che secoli prima i Druidi e i Cristiani vivevano ad Avalon pacificamente, ma con l’arrivo dei Romani i due popoli entrarono in conflitto, così i Druidi decisero di rendere invisibile, grazie alla nebbia, la loro terra. Ad Avalon sarebbe stato sepolto Re Artù dopo essere stato ferito nella battaglia di Camlann. Sempre ad Avalon sarebbe poi arrivato Giuseppe D’Arimatea, in fuga dalla Palestina insieme ad alcuni compagni, portando con sé il Sacro Graal. Il luogo probabilmente esiste davvero, si troverebbe nell’Inghilterra meridionale, nel Somerset, dove vi è un colle che è spesso coperto da nebbie e circondato da paludi. Forrester allude dunque ad un atterraggio su questa terra che fa pensare molto alla sua casa nel Bronx, buia e disordinata, frequentata da Jamal e che riproduce ciò che Avalon è secondo la leggenda. Jamal ricorda il fratello di William Forrester, scomparso una sera come un cavaliere della Tavola rotonda che ha lasciato Re Artù solo nella Terra di Avalon. Andando avanti con la visione del film scopriamo che Avalon Landing non è l’unico scritto pubblicato da William Forrester; infatti nel 1960 ha pubblicato uno dei suoi racconti intitolato Una stagione di fede assoluta, racconto che segna l’inizio dell’amicizia fra Forrester e Jamal. Sunset è il libro con cui termina il film. Ci indica la fine della vita dello scrittore, il suo “tramonto” nella vita, ma allo stesso tempo lascia spazio per un nuovo giorno, personificato da Jamal,

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suo allievo, amico e fratello che scriverà la prefazione.

Vedendo questo film ho trovato delle analogie con il romanzo che ho letto la scorsa estate, Anima di Natsume Soseki. Anima si apre con l’incontro dell’Io narrante con l’uomo che chiamerà per tutto il libro “Maestro”, di cui non sapremo mai il vero nome. Il Maestro è come Forrester, un uomo molto riservato; ed è proprio questa riservatezza che conduce Jamal nel film, e l’Io narrante nel libro, ad avvicinarsi a questi personaggi. Entrambi trovano nei loro maestri un padre: Jamal lo dice nella sua lettera; nel libro invece l’ Io narrante, nel periodo più critico della sua vita, abbandona suo padre sul letto di morte e si dirige a Tokyo dal suo maestro. L’ultima analogia la vedo nello scambio di lettere che avviene nel film come nel libro: anche se non raccontano la medesima storia, la lettera di Jamal e la lettera del maestro nel libro sono due elementi fondamentali per l’amicizia che si viene a creare in entrambe le opere. Oltre al rapporto allievo-maestro, un tema che mi ha profondamente colpito è quello del talento, talento che Jamal mostra nello scrivere come nel basket. Lo stesso Jamal sa quali sono i suoi talenti, quello nel basket che lo porta a sfidare gli altri ragazzi, quello nella scrittura che lo porta a presentarsi con costanza, anche quando viene cacciato, a casa di William Forrester. Sono proprio questi talenti che lo conducono a puntare sempre più in alto e a non arrendersi mai. Credo che,

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indipendentemente dal valore del film, questa sia una grande lezione di vita.

| cconti, rasc pt | ri

SARA DI STASIO(IVBL)

LA PRIMA STESURA

Siamo nella spettrale casa di William Forrester che sta insegnando a Jamal, un ragazzo nero del Bronx, a scrivere veramente, con cuore e maestria. Questo è il momento di mostrare a Jamal il lavoro della prima stesura. Si alternano primi piani larghi di Forrester e di Jamal che dialogano fra loro. Forrester pigia freneticamente i tasti della

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macchina da scrivere; si sente il rumore fuori campo dei tasti.

Forrester rompe il silenzio: “Attacca”.

L’inquadratura si sposta sul ragazzo, che chiede:

“A fare cosa?”.

“A scrivere”, dichiara Forrester.

Pochi concetti, risposte brevi. È ciò che mi colpisce della scena. Non sono necessarie lunghe proposizioni per trasportarmi in un film. Bastano le piccole frasi sospese tra una pausa e l’altra.

L’espressione di Jamal è confusa, non sa bene come comportarsi. Forrester è più sicuro di sé, il suo sguardo oscilla tra la macchina da scrivere e il ragazzo. Gli dice che sta facendo quello che farà anche Jamal quando comincerà a pestare sui tasti. Lo sguardo sbalordito di Jamal passa dalla macchina da scrivere a Forrester. William, con le folte sopracciglia inarcate, ha un’espressione piuttosto rilassata, sta insegnando ciò che sa fare meglio. Ogni tanto sul suo volto compare un sorriso di compiacimento e soddisfazione. Il rumore delle dita sulla tastiera cessa.

William si inclina leggermente verso Jamal e chiede: “Qualche problema?”. E quasi lo inchioda con lo sguardo. A quella domanda dal tono interrogatorio, Jamal risponde: “Stavo solo pensando.”

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Forrester ricomincia a scrivere: “No. Bisogna pensare dopo, non in questo momento.”

D’un tratto inizia una musica jazz, gradevole ed incalzante, che accompagna la spiegazione di Forrester. La musica mi sorprende e mi trascina nelle immagini del film. Ho l’impressione di essere travolta dalle parole di William. È come se le sue frasi stiano fluttuando intorno a me e io non possa fare a meno che assorbire quei contenuti.

La macchina da presa inquadra in dettaglio prima le dita dello scrittore, che pestano sui tasti, e poi il foglio bianco sul quale compaiono man mano le parole.

Nel frattempo William chiarisce a Jamal: “La prima stesura deve essere scritta con il cuore, e poi la riscrivi con la testa. Il concetto chiave dello scrivere è… scrivere! Non è pensare.”

L’inquadratura si sposta sul piano medio di Forrester che termina la sua stesura e porge il foglio a Jamal, il quale è molto sorpreso. In quello stesso istante, termina la musica e Forrester cammina a testa bassa allontanandosi dalla stanza per lasciare spazio a Jamal, che ora comincia a scrivere: è il suo turno.

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ENRICA CERESA(IVBL)

PRIMO DIALOGO CON FORRESTER

Sta per succedere qualcosa di importante. Viene

inquadrato Jamal frontalmente, in Primo Piano,

mentre cammina; la Macchina da Presa (MdP) si muove

verso l’alto mentre sentiamo una musica in

sottofondo, in modo crescente, come ad isolare Jamal

dal tutto il resto. Il suo sguardo si alza e capiamo

che sta guardando qualcosa di fronte a lui.

L’inquadratura si sposta e riprende Jamal da

dietro, in Piano Medio, che cammina verso

l’edificio davanti a sé: è la casa di Forrester dove

Jamal si era introdotto qualche giorno prima.

La MdP segue Jamal mentre sale lentamente le scale,

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arriva al piano dove si trova l’appartamento di

Forrester, fissa la porta, sta per bussare ma subito

rinuncia. Si siede sulle scale di fronte, prende un

quadernetto e una penna e comincia a scrivere. Lo

spioncino della porta si apre e vediamo l’occhio del

signor Forrester.

Jamal: ‘’Questa volta non ho bussato.’’ Forrester: ‘’Con chi stavi parlando?’’ Jamal: ‘’Glielo dirò quando mi restituirà le mie cinquemila parole.’’ Forrester chiude lo spioncino e Jamal ritorna a

scrivere. L’inquadratura rimane su Jamal, ma si

sente un rumore fuori campo: Forrester sta aprendo

la porta. Jamal si alza ed entra nell’appartamento

colmo di libri. L’attenzione si sposta per un

momento sul particolare delle mani di Forrester,

che sta temperando una matita con un tagliacarte

affilato, lo stesso che Jamal aveva tentato di

rubare la volta prima. Subito dopo vediamo un

Primissimo Piano del viso di Forrester.

Forrester: ‘’Metti il catenaccio, se pensi di entrare.’’

Jamal chiude la porta. Vediamo Forrester e Jamal nella stessa inquadratura: il primo sullo sfondo in Piano Americano mentre il ragazzo è in Primo Piano di spalle. Forrester. ‘’L’uomo della macchina?’’

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Forrester comincia sfogliare il manoscritto di Jamal e ad annotare qualcosa con una matita.

Jamal: ‘’E’ un tizio di una scuola privata. Mi vogliono a studiare da loro.’’ Jamal si guarda intorno e comincia a girare per la stanza. Jamal: ‘’Noi non dobbiamo pagare niente, però. Abitiamo a un paio di isolati da qui, io e mia madre. Beh, pure un fratello fino a due anni fa, ma se ne andò quando mio padre sparì.’’

Jamal palleggia per terra con la palla da basket

che si porta sempre dietro. Forrester si gira verso

di lui immediatamente e lo fissa con uno sguardo di

rimprovero. L’inquadratura passa rapidamente da un

Primo Piano su Jamal a un Piano Americano

laterale su Forrester e poi da un Primo Piano su

Jamal alla Figura Intera di Forrester. C’è un

attimo di silenzio. Jamal smette di palleggiare e

ricomincia a parlare. Si torna al Primo Piano di

Jamal che guarda fuori dalla finestra.

Jamal: ‘’Beh, mia madre si stancò di aspettare che mio padre rigasse dritto e mio padre si stancò di provarci. Fu allora che cominciai a scrivere.’’ Forrester: ‘’Come ti chiami?’’ Jamal: ‘’Jamal Wallace.’’

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Forrester: ‘’Sembra il nome di un piatto beduino. Quanti anni hai?’’ Jamal: ‘’Ho sedici anni’’ Forrester: ‘’Sedici anni. E hai la pelle nera.’’ Jamal si gira verso Forrester e alza il sopracciglio. Forrester: ‘’E’ notevole’’.

Jamal: ‘’Che cosa è notevole? Che ho la pelle nera?

Ma dico, il fatto che ho la pelle nera che c’entra

scusi?’’

Il fastidio è evidente sul volto di Jamal, ripreso in Primo Piano frontale. Forrester prende il coltello con cui prima stava appuntendo una matita e si avvicina a Jamal. Forrester: ‘’Tu adesso non sai cosa fare, vero? Se

mi dici quello che veramente vuoi dirmi magari mi

evito di leggere questa roba, ma se mi permetti di

buttarti giù con queste stronzate razziste che

fine fai tu?’’

Jamal: ‘’Io non voglio giocare a questo gioco.’’

Forrester: ‘’E invece ci stai giocando eccome. Un’espressione vale quanto mille parole, ma quelle

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che ti leggo in faccia sono pesanti, hm?’’

Forrester punta il coltello addosso a Jamal per spaventarlo. Gli ridà il testo e va via. Anche Jamal si gira, prende la sua palla da basket, il suo zaino, si gira a guardare Forrester un’ultima volta. Jamal: ‘’Ma guarda che rincoglionito!’’ Forrester sospira e si versa del liquore in un bicchiere.

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DALILA DI PAOLO(IVBL)

MAILOR CALLOW SCHOOL - AULA DEL PROFESSOR CRAWFORD -

INTERNO GIORNO

L’aula del professor Robert Crawford è arredata

con delle librerie incassate in tre delle quattro

pareti; la parete libera è affrescata con volti di

scrittori celebri, tra cui riconosciamo William

Forrester.

Dunque, il professore scrive sulla lavagna i versi

di una poesia:

"Ere sin could blight or sorrow fade,

Death came with friendlycare;

The opening bud to heaven conveyed,

And bade it blossom there".

Finito di scrivere, chiede alla classe, in

particolare ad uno studente che si chiama John

Coleridge, chi sia l'autore. John, pur essendo

omonimo dello scrittore, non sa rispondere. I primi

piani sottolineano il suo sguardo perso nel cercare

una possibile risposta. Jamal Wallace allora cerca

di aiutarlo suggerendogli di dire il proprio nome,

ma, sfortunatamente, il professore sente le sue

parole e gli chiede spiegazioni.

“Coleridge dovrebbe dire il suo nome perché è lo

stesso dello scrittore” dice Jamal.

“Molto bene, signor Wallace” si congratula il

professore, e poi aggiunge con sarcasmo: "Forse i

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suoi talenti vanno anche un po' più in là della

pallacanestro."

Jamal è irritato dal tono del professor Crawford e

lo corregge: "Lei ha detto che i miei talenti vanno

più in là della pallacanestro. ‘Più in là’ denota

una distanza, ‘oltre’ è una definizione di grado.

Lei doveva dire ‘oltre’".

Crawford si sente sfidato, non comprende che il

ragazzo prende solo le difese del suo compagno,

Coleridge. Il professore inizia allora a citare

grandi autori con sguardo fiero, come se sapesse di

aver già vinto la battaglia, ma viene puntualmente

troncato da Jamal che, con molta semplicità,

completa le frasi e rivela il nome di ogni

scrittore citato.

"È una triste verità che perfino i gran..."

" Grandi uomini hanno parenti poveri... Dickens."

"Udrai il battito degli zoccoli..."

"Kipling."

"Tutte le grandi verità cominciano..."

" Shaw."

"L'uomo è l'unico animale..."

"Che arrossisce... o dovrebbe arrossire... è Mark

Twain."

Lo scambio di battute avviene in campo-controcampo:

in rapida successione si alternano i primi piani

del professore e di Jamal. Entrambe le immagini

hanno il background sfocato: nel primo caso si può

notare che l’inquadratura è ripresa direttamente

dalla fila di sedie che si trova subito davanti al

professor Crawford ed è fissa, con un’angolazione

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dall'alto verso il basso. Invece nel secondo caso,

l'inquadratura è una "pseudo - soggettiva", girata

con un’angolazione dal basso verso l’alto, il punto

di vista di Jamal, all'altezza dei suoi occhi.

Il Prof. Crawford – risentito per essere stato

battuto da un sedicenne – ordina a Jamal:

"Esca di qui. Esca... di qui.".

ALESSIA CAVALLO(IVBL)

APPARTAMENTO DI WILLIAM – INTERNO SERA

Dopo aver finito di scrivere, Jamal decide di

ritornare a casa sua. Prima che esca, vediamo dalla

scrivania dove è seduto ciò che in realtà egli sta

guardando. Si passa infatti dall’inquadratura in

Primo Piano di Jamal a quella in Campo Medio del

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salone, dove c’è William che dorme sulla poltrona.

Da quest’angolazione sono inquadrate solo le gambe

del ragazzo e la giacca che porta in mano. Così

seguiamo i movimenti di Jamal verso Forrester. Non

appena arriva nel salone, notiamo un movimento di

macchina: una brevissima panoramica sul Primo

Piano di Jamal che si avvicina a William, il quale,

dopo uno stacco, compare in Primissimo Piano col

volto illuminato, in contrasto con l’atmosfera cupa

circostante. Il ragazzo decide di svegliarlo,

toccandogli il braccio, ma William dorme

profondamente e non si sveglia. Jamal è dispiaciuto

(in Primissimo Piano), accende la luce, riprende il

suo pullover appoggiato sulla poltrona e si avvia

verso la porta di uscita. Ma c’è qualcosa che attira

la sua attenzione. È incuriosito e si ferma. Sulla

sua destra, grazie a un Primo Piano, notiamo

insieme al ragazzo un angolino illuminato che

contrasta con la penombra di tutta la casa. Si

tratta di una cassettiera bianca sulla quale spicca

un grande album marrone.

Da un Primo Piano molto suggestivo capisco che

Jamal non uscirà se prima non avrà sfogliato

l’intero album. Jamal si avvicina, apre l’album e

lo sfoglia: scorrono i particolari delle foto, molto

emozionanti. Già a partire dal primo tocco della

prima pagina e, soprattutto, grazie alla canzone

(“Over the rainbow”, arrangiata con la chitarra

elettrica) di sottofondo, sento che in quell’album è

nascosto qualcosa di speciale. É una scena

commovente. Non so perché, ma mi scioglie il cuore.

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Sono fotografie in bianco e nero, attraverso le

quali scopriamo insieme a Jamal i segreti della

vita di Forrester. Nelle prime ci sono i genitori,

con i volti sorridenti, e subito dopo i suoi

fratelli e gli altri parenti. Un’altra foto molto

importante riguarda la sua missione del ’62 con i

suoi compagni. Una foto mi colpisce in modo

particolare: quella in cui Forrester è in piedi su

una roccia. Appare imponente e sembra non aver

nessuna paura di mettersi in gioco.

Tutte le foto che vediamo attraverso gli occhi di

Jamal descrivono il Forrester di una volta,

totalmente diverso da quello che oggi Jamal

conosce. Un uomo spensierato e felice che ama la

natura, lo spirito avventuriero, che vuole godersi

appieno la vita. Un altro uomo che avrebbe tanto

voluto far rinascere perché lo vede molto simile a

lui. Dai Primissimi Piani dubbiosi e incerti del suo

volto, si vede che Jamal difficilmente accetta il

cambiamento radicale di William.

Tra le varie foto ce n’è anche una che ritrae lo

Yankee Stadium, dove un tempo William andava

spesso con suo fratello a vedere le partite di

baseball. E poi...ancora tante altre foto che

riaccendono i ricordi.

La scena mi fa pensare al Narratore

della Recherche du temps perdu che, un giorno,

inzuppando la madeleine nel tè, ricorda le remote

abitudini dell’infanzia e la zia Leonie. Il tempo

conservato nelle foto è un tempo che anche Jamal

rivive e rimpiange. Ci sono diversi Primissimi

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Piani che ci mostrano il suo viso un po’ triste; le

inquadrature mi suggeriscono che lui, ora, si sente

solo e abbandonato come Forrester. Sfogliando

quell’album si identifica con William, il quale,

d’ora in poi, immagino che sarà per lui come un

padre. Non solo gli insegnerà a scrivere, ma lo

aiuterà, grazie ai suoi consigli e alle lezioni di

vita, ad affrontare i vari ostacoli che si

presenteranno. Ecco perché, prima di andar via,

Jamal prende un plaid e lo copre con tanto amore.

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ANTONELLA BONNI(IVBL)

MAILOR-CALLOW SCHOOL- AULA DEL PROF. CRAWFORD - INTERNO

GIORNO.

Uno studente ha appena finito di leggere il suo

manoscritto. Nel silenzio totale compare lo

scrittore William Forrester. Il professor Crawford

è sbalordito. William chiede se gli è possibile

leggere poche parole e ovviamente il professore

accetta molto volentieri. William si presenta, in

sottofondo si sente un brusio generale. Prima di

iniziare, William beve un bicchiere d'acqua. Inizia

a leggere.

Perdere la famiglia. Perdere la

famiglia ci obbliga a trovare una

nostra famiglia, non sempre la

famiglia che è del nostro sangue,

ma la famiglia che può divenire

del nostro sangue, e se fossimo

tanto saggi da aprire la nostra

porta a questa nuova famiglia

scopriremmo che le nostre

aspettative di un tempo nei

riguardi del padre, quelle che un

tempo ci orientavano verso il

fratello, quelle che un tempo ci

ispiravano le stesse aspettative, saranno di nuovo...

Le parole di Forrester vengono coperte dalla

musica, ma poi essa diminuisce e Forrester continua.

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L'unica cosa che ci resterà ancora

da dire sarà: vorrei aver visto

questo, vorrei aver fatto quello,

oppure vorrei... Be'... Uhm... La

maggior parte di voi è troppo

giovane per sapere quali siano le

proprio aspettative, ma quando io

ho letto queste parole, parole di

speranza, di sogni, mi sono reso

conto che l'unica aspettativa che

ho potuto realizzare così avanti

nella vita è stata quella dell’amicizia.

E mentre lo dice si allontana.

Il professor Crawford ringrazia per questa

inattesa visita e per la qualità delle parole di

William: è qualcosa che tutti dovrebbero ambire di

raggiungere. Tutti applaudono e il professore

chiede come mai questa visita inaspettata. William

risponde che ha voluto parlare qui oggi, perché a

un suo amico non è stato concesso di farlo, un

amico che ha avuto la lealtà di proteggerlo. Il suo

amico si chiama Jamal Wallace. Il professor

Crawford rimane stupefatto e chiede se Jamal

Wallace è davvero suo amico. Lo scrittore risponde

di sì, e dice che lui l’ha aiuto a trovare le sue

parole cominciando con alcune delle sue e in cambio

Jamal gli aveva promesso di non dire mai niente a

nessuno su di lui. Ed è una promessa che ha

onorato. Il professore allora dice severamente che

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anche se il gesto di Forrester è stato dettato dal

cuore, si deve rendere conto che niente cambierà né

influenzerà la commissione disciplinare della

scuola nel raggiungere una giusta e appropriata

decisione sul caso. Forrester aggiunge che c’è

un’altra questione: le parole che lui ha letto non

sono sue, ma di Jamal Wallace.

Dopo un profondo silenzio, tutti applaudono Jamal.

Il professor Crawford cerca di imporsi, urla di

fare silenzio, ma viene bloccato dal professor

Matthews che lo invita a tacere. Il professore

Crawford dice che lui è il direttore della

competizione letteraria e ha lui l’ultima parola, ma

ancora una volta il professor Matthews lo blocca e

dice:

Robert, siediti. Io faccio l'insegnante da più di

trent'anni, cioè abbastanza a lungo da sapere che la

lealtà è una cosa che conta molto... direi che il

signor Forrester ha chiarito bene la questione per

noi tutti e, come presidente del consiglio dei

professori, ho io... l'ultima parola sull'argomento.

Signor Wallace, lei è esentato dal presentarsi di

fronte al consiglio. Signor Forrester, se un giorno lei fosse interessato a un incarico accademico…

Forrester risponde un secco no. Il professor

Matthews chiede a Jamal se le parole che hanno

sentito sono sue, e il ragazzo fa cenno di sì. Il

professore è stupefatto.

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MAILOR- CALLOW SCHOOL- ESTERNO GIORNO

Jamal e William Forrester escono in strada.

Forrester chiede a Jamal se quei due tiri fatti

alla fine della partita di basket durante il

campionato scolastico li ha sbagliati o “li ha

sbagliati”. Jamal risponde che questa non è una

“domanda da minestra”. Lo scrittore allora domanda

se la loro sceneggiata finirà sul New York Scandal

e Jamal risponde di sì.

Ascoltiamo l’ultimo dialogo tra i due amici.

Forrester: “Be', comunque vada, io schiodo. Ah...

ehm... tu e i tuoi amici che parola usereste per

chiarire il concetto?”

Jamal: “Partire?”

Forrester: “Oddio!”

Jamal: “E dove te ne vai?”

Forrester: “Be', ho una patria che non visito da

troppo tempo...”

Jamal: “Ah, vuoi dire l'Irlanda.”

Forrester: “La Scozia, per la miseria!”

Jamal [ride]: “Ti sto prendendo in giro... Però vedi

di scrivere.”

Forrester annuisce. E se ne va in bicicletta.

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ANNA SALVATORE(IVBL)

ESTERNO SERA

Jamal porta Forrester (in occasione del suo

compleanno) ad assistere a una partita di baseball.

Tutto bene finché non si distrae per andare a

prendere il programma, perdendo di vista Forrester

che, disorientato e impaurito perché sempre e solo

circondato dalle mura di casa, viene trascinato

dalla folla. A quel punto Jamal se ne accorge e

preoccupato comincia a cercarlo, a chiamarlo…

Forrester è travolto da quella moltitudine di

persone e, sconfitto, si accascia affaticato in un

angolo ansimando in un tentativo di riprendere

fiato. Quando Jamal lo trova, rincuorato gli offre

il suo aiuto per riportarlo a casa. Forrester

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ancora scosso poggia una mano sulla spalla del

giovane e i due si incamminano.

Poco dopo essersi scusato, Jamal chiede un favore a

suo fratello (Terrell) che permette loro l’accesso

allo Yankee Stadium, un regalo da parte del

giovane Jamal. Forrester è commosso, inizia ad

aprirsi col ragazzo e a parlare della sua famiglia,

in particolare del fratello, che morì dopo essere

tornato dalla guerra.

Ad un certo punto Jamal cita una frase tratta dal

libro di Forrester, Avalon Landing: ”La quiete di

coloro che ci hanno preceduto non può alleviare

l’inquietudine di coloro che seguono.” Forrester è

stupito, resta senza parole.

In tutta la scena prevalgono i primi piani, che

scrutano i volti dei due personaggi.

Questa scena è piena di emozioni per entrambi i

personaggi. Forrester che si perde tra la folla

cercando con sguardo confuso e impaurito il

ragazzo, Jamal che sorpreso non trova più l’amico,

il ritrovo di entrambi e il sollievo di rivedersi,

la felicità e la nostalgia di Forrester nel

ricordare e confessare ad un’altra persona ciò che

lo ha portato ad essere la persona che è.

Sono emozioni che ho provato assieme a loro,

essendomi immedesimata forse un po’ troppo:

speranza, gioia, felicità, sollievo, paura e

tristezza…

Il momento migliore è sicuramente quando entrambi

sono al centro dello stadio e attendono che vengano

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accese le luci. Un’immagine che mi ha profondamente

colpita.

MARIA DI DOMENICO(IVBL)

SCUOLA DI JAMAL - AULA DI LETTERATURA– INTERNO GIORNO

La scena si apre con un’inquadratura della

professoressa di letteratura ripresa in Piano

Medio. La donna è giovane, di pelle scura, alta e

con i capelli ricci. In piedi, dà le spalle alla

lavagna e, con un tono di voce chiaro ma non

autoritario, sta parlando alla classe della poesia

Il Corvo di Edgar Allan Poe. Stacco. L’inquadratura

passa dalla sola figura della professoressa al

Totale di tutta la classe: gli studenti sono seduti

nei banchi, ripresi di spalle. L’insegnante dice ai

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ragazzi che la poesia fu scritta nel 1845, mentre

Poe era “strafatto di coca e tormentato dalla

morte”. Stacco. Uno degli studenti, ripreso in Primo

Piano, commenta la poesia facendo notare che il

titolo è anche il nome di una squadra di football.

Interviene lo studente seduto dietro di lui: dice

con sarcasmo che anche i giocatori di quella

squadra sono ossessionati dalla morte come lo

scrittore, poiché sono poche le volte che la squadra

vince. Mentre i due ragazzi parlano l’inquadratura

non cambia, poiché il Primo Piano riesce a

riprendere entrambi. Tutti ridono fuori campo. La

Macchina da Presa stacca su Jamal che, inquadrato

di spalle in Primo Piano, si gira verso i due

compagni per ridere. Vediamo l’immagine di Jamal

dal fondo dell’aula, ripresa tra le sagome sfocate

delle spalle dei suoi due compagni seduti dietro di

lui. Successivamente Jamal si gira a guardare la

professoressa. La Macchina da Presa ritorna sul

Piano Medio laterale della professoressa, che si

muove dietro la cattedra, seguita da una lenta

panoramica. Informa gli alunni che non a caso i

Corvi di Baltimora sono l’unica squadra con il nome

di una poesia classica e poi chiede se qualcuno di

loro l’abbia mai letta. Non ricevendo risposta,

comincia a dirne i primi versi: “In una notte tetra

e senza lumi, meditavo stanco su strani volumi”. Si

ferma e chiede un parere a Jamal. Stacco sul Mezzo

Primo Piano di Jamal – inquadrato lateralmente e

circondato dagli sguardi di scherno dei compagni –

che risponde di non aver mai letto la poesia. La

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professoressa è delusa dalla risposta di Jamal,

abbassa lo sguardo e resta pensierosa. Nel

frattempo gli studenti hanno cominciato a lasciare

i banchi poiché la campanella del cambio dell’ora è

suonata. La professoressa solleva lo sguardo e con

un tono più severo, dice: “Ragazzi, voglio quei temi

per martedì prossimo.”

Si tratta di una delle scene chiave del film poiché

ci permette di ricostruire il percorso di crescita

di Jamal. Il ragazzo probabilmente conosceva la

poesia di Poe e la professoressa, sapendolo, gli ha

chiesto un parere. Il suo intento è quello di

incoraggiare Jamal a non sprecare la sua passione

per la letteratura e soprattutto a non

vergognarsene, visti anche i suoi brillanti

risultati alle prove mandate dal ministero. Il

giovane studente è sicuramente influenzato dai

commenti che i suoi compagni potrebbero fare su di

lui, quindi preferisce fingere di non sapere

piuttosto che dare un esempio positivo a tutti gli

altri. Loro non apprezzano la poesia e la giudicano

sicuramente vuota, inutile e incapace di aiutarli

ad uscire dalla situazione di degrado che

caratterizza le loro vite ed il Bronx in generale.

Lo stesso Jamal forse ha programmato di fare

carriera attraverso il basket, senza fare troppo

affidamento sul suo amore per i libri e la

scrittura. Tuttavia un primo passo verso il

cambiamento lo percepiamo nel momento in cui

decide di rimanere a studiare nella Mailor-Callow

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School, la quale può offrirgli maggiori opportunità

di studio e sbocchi per il futuro. Qui, lontano

dagli sguardi di scherno dei suoi vecchi compagni,

osa perfino sfidare a “suon” di citazioni celebri il

nuovo insegnante di letteratura, cosa che

probabilmente non avrebbe mai pensato di fare

nella sua vecchia scuola del Bronx.

ROSANNA TELLA(IVBL)

L'ULTIMO INCONTRO

E' mattina inoltrata. Jamal e Forrester escono

dalla Mailor-Callow School tra gli sguardi curiosi

dei presenti. Si apre la porta a vetri della scuola,

un palazzo bianco delimitato da una cancellata e

bianche colonne, e i due scendono in strada tra la

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folla che cammina lungo il marciapiede dove

spiccano eleganti lampioni e alberi dalle fluenti

chiome. Alcuni ragazzi sono fermi a chiacchierare

dinanzi all'ingresso.

I due protagonisti sono inquadrati in Figura

Intera: Forrester indossa un elegante completo

grigio, mentre Jamal porta la divisa del college e

il suo zaino a tracolla. Quest'ultimo è rilassato e

sereno, come se fosse stato sempre sicuro che l'amico

non l'avrebbe abbandonato. (Forrester, infatti,

superando le sue paure e i suoi fantasmi, si è

presentato al college per leggere un scritto,

rivelando poi che si trattava di un'opera del suo

amico Jamal, dissipando così i dubbi avanzati dal

professor Crawford sulla correttezza del ragazzo e

rivelando le sue grandi doti di scrittore).

Forrester riprende la sua bicicletta, i due si

incamminano lungo il marciapiede senza guardarsi,

ansiosi di lasciare la scuola. Un alternarsi di

Primi Piani dei due personaggi ci permette di

cogliere sui loro visi, ad ogni frase, le sfumature

delle loro reazioni.

Forrester dice a Jamal senza guardarlo negli occhi:

“Oh... Basta lezioni... Però, avrei una domanda. Quei

due tiri che hai fatto alla fine della partita, li

hai sbagliati o “li hai sbagliati”?

Jamal risponde aggrottando la fronte: “Non è una

domanda da minestra, direi.” (Jamal ripete con

ironia la stessa battuta fatta da Forrester, in una

scena precedente, mangiando una minestra, per

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rispondere alla domanda di Jamal: “Sei mai stato

sposato?”).

Forrester: “Oh… andiamo.”

Attraversano una strada delimitata da siepi, lungo

il marciapiede vi sono alberi e giardini fioriti

con splendidi tulipani rosa. Le macchine, tra cui

numerosi taxi, sono ferme in attesa del passaggio

dei pedoni, si sentono i rumori del traffico

cittadino e in lontananza si vedono i grattacieli.

Forrester spinge la bici con una sola mano, chiede:

“Secondo te, la nostra sceneggiata di oggi avrà gli

onori del New York Scandal?” (Un giornale di

gossip di New York che Forrester, durante la scena

della minestra, dice di leggere sempre a colazione).

Jamal: “Oh, sì decisamente.”

Forrester: “Be', comunque vada, io schiodo. Tu e i

tuoi amici che parola usereste per chiarire il

concetto?”

Jamal : “Partire?”

Forrester: “Oddio!”

I due amici si fermano. Alle loro spalle si

intravedono i giardini e il movimento delle

persone.

Lo scambio di battute successivo è sottolineato da

un alternarsi di Primi Piani.

Jamal: “E dove te ne vai?”

Forrester: “Be', ho una patria che non visito da

troppo tempo …”

Jamal: “Ah, vuoi dire l'Irlanda?” (Primo Piano di

Jamal con un’espressione divertita: l'immagine della

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nuca di Forrester risulta sfocata per dare risulto

alle parole del giovane).

Forrester risponde in tono stizzito: “La Scozia, per

la miseria!”

Jamal sorride e risponde: “Ti sto prendendo in

giro. Però vedi di scrivere.”

Forrester fa cenno di sì con la testa.

Alle spalle dei protagonisti intanto scorre il

traffico cittadino.

Il rumore del traffico che faceva da sottofondo ai

primi scambi di battute viene lentamente sostituito

da una musica briosa, dapprima lieve poi sempre più

marcata (Orff Schulwerk, Gassenhauer from Musica

Poetica).

Mentre la camera si sofferma sul volto di Jamal

visibilmente commosso, l'uomo si allontana in

bicicletta.

Vediamo ancora un Primo Piano di Jamal, mentre lo

sfondo è completamente sfocato che accentua il

distacco avvenuto.

La Camera stacca ancora sul Totale della strada,

dove ormai la figura di Forrester si perde in

lontananza in una corsa liberatoria in mezzo al

brulicare del traffico.

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SARA MOREO(VBL)

JAMAL INSEGNA A CLAIRE LE BASI DEL BASKET

La scena inizia mentre i due sono in veranda e si

trovano uno di fronte all’altra. A dividerli è solo

il pallone da basket di Jamal. La Macchina da

Presa si trova dietro Claire, verso il lato

sinistro, quindi riusciamo a vedere Claire di

spalle, mentre Jamal è rivolto verso la Macchina

da Presa.

Il ragazzo dice a Claire di non farlo passare,

altrimenti farebbe canestro. Dunque inizia a

palleggiare, ma la ragazza non riesce a marcarlo e

quindi Jamal passa. Claire si giustifica dicendo

che Jamal è molto più grande di lei, dunque è

normale che lui sia riuscito a passare senza alcuna

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difficoltà. Ancora una volta, la ragazza è di

spalle rispetto alla Macchina da Presa.

Dopo le giustificazioni di Claire, Jamal le

risponde che non è importante che lui sia più alto

di lei, l’importante è giocare comunque in difesa.

La ragazza gli chiede come si giochi in difesa e

Jamal cerca di spiegarglielo. Le dà il pallone e le

dice di girarsi. Ora lo spettatore riesce a vedere

anche il volto della ragazza.

I due giovani sono in Primo Piano per un breve

periodo, giusto il tempo di una battuta. Subito dopo,

la Macchina riprende il Particolare della mano di

Jamal sul fianco di Claire. Mentre la Macchina da

Presa è fissa sulla mano, Jamal dice a Claire di

sapere in che direzione va o ha intenzione di

andare poiché lo sente da come si muove la ragazza.

Ora la Macchina riprende prevalentemente il volto

di Claire, che cerca di muoversi senza far capire a

Jamal la direzione. Va verso sinistra, ma Jamal la

blocca. Allora cerca di andare a destra e la

Macchina riprende nuovamente la mano del ragazzo

sul fianco di Claire.

Successivamente la ragazza si gira verso Jamal, il

quale le dice di “driblare”, termine che nel gioco

del basket indica l’azione di schivare e superare

l'avversario mantenendo il possesso della palla.

Claire prova a palleggiare, ma i due sono

interrotti dal padre della ragazza che

sopraggiunge per chiedere alla figlia di tornare

dentro per salutare alcuni ospiti che sono in

procinto di andar via. Il papà è inquadrato in

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Piano Medio e ha in mano il pallone con il quale i

due ragazzi stavano giocando. L’imbarazzo

dei ragazzi, colti in un momento in cui sono

piuttosto vicini, è evidente. Claire saluta Jamal e

si avvicina al padre, il quale lancia il pallone a

Jamal.

Claire e suo padre si avviano, ma Jamal li

interrompe svelando a Claire uno dei dettagli di

un libro di Arthur Conan Doyle che la ragazza

deve leggere e studiare. Egli dice a Claire che è

stato Stamford a presentare Watson a Holmes in un

bar di Londra. Il suo obiettivo è di far

risparmiare un po’ di tempo a Claire durante

l’analisi del libro assegnatole a scuola.

Detto ciò, il padre di Claire prende per mano sua

figlia e la porta con sé all’interno

dell’appartamento.

La scena si conclude con Jamal che palleggia

pensieroso in veranda.

Mentre vedevo questa scena, ho provato una serenità

molto particolare. Vedere i due ragazzi giocare

insieme mi ha fatto capire che le differenze

sociali possono essere tranquillamente superate.

Finalmente due persone appartenenti a due realtà

diverse, riescono a interagire senza alcun

problema. La scena mi ha trasmesso anche molta

dolcezza, perché ho visto nei loro gesti innocenza e

purezza, valori che al giorno d’oggi sono difficili

da trovare.

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MARCO ANTONINO VINCI(IVBL)

LA SEQUENZA DI CHIUSURA DEL FILM

E’ giorno, si apre la porta d’ingresso di una casa,

non una casa qualunque, è quella di William

Forrester ormai deceduto a causa di un tumore.

Entra Jamal, ora proprietario incredulo di quel

lascito, vi entra con sua madre e suo fratello.

La scena è piuttosto silenziosa. La mamma e il

fratello escono subito di scena, ma si avverte la

loro gioia nell’avere una nuova dimora bella e

situata all’ultimo piano di un palazzo elegante.

L’inquadratura è su Jamal: è sommerso dai ricordi,

si avvicina alla finestra, stringendo a sé un

manoscritto e una lettera che poggia su un tavolino

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sotto la finestra. È la stessa finestra da cui la

sagoma misteriosa di Forrester osservava i

ragazzini giocare a basket (per questo motivo lo

chiamavano “finestra”).

Jamal pulisce il vetro con il suo polso, sposta la

tenda, apre la finestra e si affaccia, si sentono i

rumori della caotica città, sirene, traffico, voci e

i suoi ricordi. Una musica strumentale ricca di

malinconia accompagna il silenzio della scena e

continua poi ad accompagnare la scena successiva.

Jamal è seduto in strada sotto la sua nuova casa,

ha in mano un altro dono di Forrester, una lettera

(vista già in due scene precedenti, ma chiusa) la

apre e la legge. Si ode la voce di Forrester:

Caro Jamal,

un tizio che conoscevo una volta

scrisse che noi abbandoniamo i

nostri sogni per paura di fallire

o peggio ancora per paura di avere

successo.

Devi sapere che ero sicuro sin dal

principio che tu avresti realizzato

i tuoi sogni, ma non immaginavo

che anch’io avrei realizzato i

miei.

I tempi cambiano giovanotto, e

anche se ho dovuto attendere

l’inverno della vita per vedere le

cose che ho visto in quest’ultimo

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anno, non ho dubbio alcuno che

avrei aspettato a lungo e

inutilmente se non fosse stato per

te.

Mentre Jamal legge, gli arriva alle spalle l’amico

che si siede sulla palla da basket che li

accompagna da sempre.

Lo invita ad alzarsi e a fare due tiri al canestro,

incoraggiandolo a guardare avanti.

La musica ora cambia, è più spensierata, guarda

alla vita, è Somewhere over the rainbow.

Stacco. La finestra inquadrata dall’interno

dell’appartamento di Forrester. È aperta, soffia un

vento leggero che scosta le tende. La Macchina da

Presa avanza verso la finestra e scopre sul

tavolino un manoscritto su cui si legge:

TRAMONTO

Una storia di William Forrester

La Prefazione deve essere scritta da Jamal Wallace

L’inquadratura torna alla finestra. Vediamo giù

nel playground Jamal Wallace e i suoi amici che

giocano a basket.

Il film finisce com’è cominciato, con l’immagine

spensierata e gioiosa dei giocatori di basket, ma

qualcosa è cambiato nel cuore e nei pensieri di uno

di loro: ha scoperto la bellezza della scrittura e

dell’amicizia.

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ALESSIA SANTORO(VBL)

CAMPO DI BASKET – ESTERNO GIORNO Con il tagliacarte lasciatogli da Forrester, Jamal apre la busta della lettera che il maestro gli ha scritto. Un taglio netto e rapido che ci permette di intuire il desiderio del ragazzo di leggere le ultime parole scritte dal maestro prima della sua morte. Quando Jamal inizia a leggere è seduto sull’estremità del campo di basket, circondato dal vuoto del campo e da alti palazzi che si intravedono sullo sfondo. Assistiamo alla scena tramite la Macchina da Presa che inquadra il ragazzo dal basso, in modo tale da permetterci di osservare non solo il volto del giovane Jamal, ma anche le sue mani che serrano la lettera. Come la

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camicia del ragazzo, anche la lettera è mossa dal vento, ma le mani di Jamal la tengono molto stretta; incurante del movimento del foglio, resta immerso nella lettura. Le dolci parole di Forrester provocano in Jamal forti emozioni, felicità e rabbia allo stesso tempo, e fanno riaffiorare in lui numerosi ricordi del tempo passato con il suo mentore, come appare evidente dalle espressioni sul suo volto. Come sottofondo alla voce narrante di Forrester, che legge le sue stesse parole al giovane Jamal, c’è il silenzio del quartiere, accompagnato dal fruscio del vento e interrotto di tanto in tanto dal cinguettio di qualche uccellino. Nella lettera, Forrester spiega al ragazzo come sia stato fondamentale il loro incontro per la realizzazione dei propri sogni, poiché sostiene che se non fosse stato per lui non sarebbe mai riuscito a vedere la vita con occhi diversi e a realizzarsi, anche se questo è accaduto solamente nell’“inverno della vita”. Appena dopo la lettura, la meditazione di Jamal viene interrotta da un suo amico, che si siede alle sue spalle su un pallone da basket e che, dopo averlo salutato, gli chiede: “Ti fermi un po’ da queste parti?” Jamal, senza voltarsi, risponde con voce tremante: “Non mi puoi guardare negli occhi questa volta”. Così l’amico lo incita ad andare via da lì. Jamal inserisce il tagliacarte nel fodero e lo posa sull’asfalto assieme alla lettera. Il compagno lo invita a giocare passandogli il pallone, così osserviamo i ragazzi allontanarsi mentre si scambiano qualche palleggio, in procinto di iniziare una partita di basket.

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ALESSIA CELENTANO(IVBL)

CAMPO DI BASKET – ESTERNO – POMERIGGIO INOLTRATO

Jamal si siede a terra e apre la lettera di Forrester. È ripreso in Piano Americano; dietro di lui vi sono i palazzi del Bronx. Sentiamo la voce fuori campo dello scrittore:

“Caro Jamal, un tizio che conoscevo una volta scrisse che noi abbandoniamo i nostri sogni per paura di fallire o, ancora peggio, per paura di aver successo. Devi sapere che io ero sicuro fin dal principio del fatto che tu avresti realizzato i tuoi sogni, ma non immaginavo che anch’io avrei di nuovo realizzato i miei. I tempi cambiano, giovanotto, e anche se ho dovuto attendere l’inverno della vita per vedere le cose che ho visto in quest’ultimo anno, non esiste dubbio alcuno che avrei aspettato a lungo e inutilmente se non fosse stato per te.”

Un suo amico (Fly) gli si avvicina e si siede sul pallone da basket. Gli mette una mano sulla spalla, ma Jamal gli dice che non può guardarlo negli occhi questa volta. L’amico lo invita a giocare, riesce a convincerlo. Jamal ripone il tagliacarte che aveva tenuto mentre leggeva la lettera. Fly gli porge il pallone e iniziano a giocare a basket.

Scorrono i titoli di coda.

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ANNA BARBARA BALDUCCI(VBL)

FINALE La scena inizia con Jamal che entra nello studio legale di Steve Anderson. Durante la scena si sentono spesso rumori fuori campo: l’apertura della valigetta, il suono delle chiavi, lo spostamento della scatola. Jamal è inquadrato in Primo Piano, in cui è compreso anche l’avvocato, sullo sfondo. In un primo momento Jamal fissa la lettera, le chiavi e la scatola che Forrester gli ha lasciato. Afferra le chiavi e le stringe in una mano. Steve lo informa che Forrester è morto: aveva un tumore da due anni. Jamal resta in silenzio. Stacco.

Il regista apre la scena successiva con un Campo Medio in cui Jamal, sua madre e suo fratello

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entrano in casa di Forrester: si percepisce un vuoto, l’assenza di Forrester. L’ambiente evoca una certa nostalgia. Ci sono pile di libri sparse ovunque. Anche la reazione di Jamal mentre fissa la macchina da scrivere e fa scorrere il carrello è nostalgica (forse ricorda le serate trascorse a scrivere in compagnia di William. Jamal si affaccia alla finestra. Per la prima volta nel film, si vedono i vetri sporchi: Forrester passava ore a pulirli meticolosamente. Jamal viene inquadrato in Primissimo Piano. Stacco.

Jamal viene ripreso con un’inquadratura Falsa Soggettiva: è di spalle con in una mano la lettera di Forrester e nell’altra il tagliacarte con cui ha aperto la busta. “Caro Jamal…” Sentiamo la voce off di Forrester: sono le sue ultime parole scritte per Jamal, il suo giovane allievo, il suo ultimo amico.

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