REATIVI DiegoDolcini...le Kidman , Mariah Carey , Monica Bellucci : tutte paz-ze per Dolcini e le...

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Diego Dolcini Ha dato seduzione ai gloriosi Pescura. «Nelle mie calzature c’è tutto quello che vivo: i viaggi, i film, gli sguardi» I tacchi? Me li chiedono le donne. Io farei pianelle COME SONO SEXY QUEGLI Z OCCOLI DI GIULIA ZIINO Diego Dolcini tra le sue creazioni. A sinistra, lo zoccolo Dr Scholl, i sandali e gli stivali «spaziali» e la scarpa scultura Architetto «L e scarpe? Per le donne sono un feticcio, più di qualunque altro accessorio. Una donna le scarpe le tiene addosso tutto il giorno e non le toglie mai. O qua- si». Soprattutto se le scarpe sono quelle che disegna lui: tacchi da vertigine, giochi di pieni e vuoti, piume, madre- perla, lucchetti e oro zecchino. Un incantesimo di gla- mour e rigore che solo lui sa fare. Diego Dolcini, virtuo- so della calzatura, l’uomo che è riuscito a rendere sen- suali persino i sandali del dottor Scholl . Le sue scarpe, pura essenza di fascino, hanno stregato il capriccio delle dive. Madonna le ha volute per la co- pertina di Music, Julia Roberts le aveva ai piedi la notte dell’Oscar a Erin Brockovich , Maria Grazia Cucinotta nell’avventura americana al fianco dell’agente 007. Nico- le Kidman , Mariah Carey , Monica Bellucci : tutte paz- ze per Dolcini e le sue scarpe da collezione, sculture in miniatura che hanno conosciuto anche l’onore di met- tersi in mostra in un museo: la scorsa estate al Maxxi di Roma, poche settimane fa a Berlino. Lui, Dolcini, si gode i successi. «I traguardi — dice — appagano la mia sete creativa». Intanto però guarda avanti, in una sua ricerca senza fine. «Nelle mie calzatu- re — racconta — c’è tutto quello che vivo: viaggi, film, chiacchiere con gli amici, dettagli rubati con lo sguar- do». Ha lavorato con i più grandi: Magli , Pucci , Bulga- ri , Dolce & Gabbana . Nel 2001 Tom Ford l’ha voluto da Gucci come direttore creativo per le scarpe uomo e don- na. Nomi dall’identità forte, chiamati ad un incon- tro-scontro col Dolcini-style: «Quando una maison pre- stigiosa ti cerca — spiega lui — è perché vuole qualcosa di te. Tu devi saper rispettare il carattere del committen- te e l’eredità storica di un marchio. È così che uno scon- tro fra titani si trasforma in una pacifica e fruttuosa col- laborazione». Pacifica quanto può esserlo l’incontro con un vulcano di passioni come Dolcini, abituato da anni a navigare a vista tra le stelle: «Ho cominciato pre- sto — racconta —. A 18 anni ho avuto il mio primo mar- chio. Ero giovanissimo quando Courtney Love è finita sulla copertina di Harper’s Bazaar con le mie scarpe ai piedi o quando Mario Testino le ha fotografate per Vo- gue America . Quasi non avevo coscienza di quello che stavo vivendo». Ora, a 38 anni e dopo essere rimasto per qualche tem- po assopito ad «assorbire» dai grandi maestri, il vulcano Dolcini è pronto per esplodere di nuovo: «Ad aprile apri- rò il mio primo negozio monomarca, in via Morone a Milano. L’allestimento lo sto curando con un giovane designer inglese, Martino Gamper . Avrà un concept in- novativo. Per ora posso dire solo che non ci saranno mo- bili: le scarpe saranno protagoniste assolute». L’avventura del negozio non è sola novità: in estate Dolcini lascerà la sua sede storica, un antico palazzo di Bologna, per trasferirsi in un loft-laboratorio di mille me- tri quadrati. Poi c’è il progetto con la Scholl, partito nel 2007: lo zoccolo ortopedico icona degli anni Settanta che Dolcini ha reso audace, reinventandolo con fibbie color platino, colori choc, linee sinuose e tacchi di nove centimetri. Nel 2009 il mitico modello Pescura compirà 50 anni: la Scholl lancerà un concorso nelle accademie di design per la migliore rivisitazione. Dolcini guiderà la giuria, poi disegnerà lui stesso un suo Pescura che conci- lii la tradizione Scholl con il sex-appeal dell’alta moda. Un’altra sfida a colpi di vertigine? Sicuramente, anche se Dolcini scherza sulla sua passione per le altezze: «I tacchi? Sono le donne che me li chiedono. Fosse per me disegnerei tutte pianelle». Magari d’oro zecchino. C REATIVI MOD. DAMIEN 6 Mode e Modi Giovedì 28 Febbraio 2008 Corriere della Sera

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  • Diego Dolcini

    Ha dato seduzione ai gloriosiPescura. «Nelle mie calzature

    c’è tutto quello che vivo:i viaggi, i film, gli sguardi»

    I tacchi? Me lichiedono le donne.Io farei pianelle

    COME SONO SEXYQUEGLI ZOCCOLI

    D I G I U L I A Z I I N O

    Diego Dolcini trale sue creazioni.A sinistra,lo zoccoloDr Scholl, i sandalie gli stivali«spaziali» e lascarpa scultura

    Architetto

    ‘«L e scarpe? Per le donne sono un feticcio, più diqualunque altro accessorio. Una donna le scarpele tiene addosso tutto il giorno e non le toglie mai. O qua-si». Soprattutto se le scarpe sono quelle che disegna lui:tacchi da vertigine, giochi di pieni e vuoti, piume, madre-perla, lucchetti e oro zecchino. Un incantesimo di gla-mour e rigore che solo lui sa fare. Diego Dolcini, virtuo-so della calzatura, l’uomo che è riuscito a rendere sen-suali persino i sandali del dottor Scholl .

    Le sue scarpe, pura essenza di fascino, hanno stregatoil capriccio delle dive. Madonna le ha volute per la co-pertina di Music, Julia Roberts le aveva ai piedi la nottedell’Oscar a Erin Brockovich , Maria Grazia Cucinottanell’avventura americana al fianco dell’agente 007. Nico-le Kidman , Mariah Carey , Monica Bellucci : tutte paz-ze per Dolcini e le sue scarpe da collezione, sculture inminiatura che hanno conosciuto anche l’onore di met-tersi in mostra in un museo: la scorsa estate al Maxxi diRoma, poche settimane fa a Berlino.

    Lui, Dolcini, si gode i successi. «I traguardi — dice —appagano la mia sete creativa». Intanto però guarda

    avanti, in una sua ricerca senza fine. «Nelle mie calzatu-re — racconta — c’è tutto quello che vivo: viaggi, film,chiacchiere con gli amici, dettagli rubati con lo sguar-do». Ha lavorato con i più grandi: Magli , Pucci , Bulga-ri, Dolce & Gabbana . Nel 2001 Tom Ford l’ha voluto daGucci come direttore creativo per le scarpe uomo e don-na. Nomi dall’identità forte, chiamati ad un incon-tro-scontro col Dolcini-style: «Quando una maison pre-stigiosa ti cerca — spiega lui — è perché vuole qualcosadi te. Tu devi saper rispettare il carattere del committen-te e l’eredità storica di un marchio. È così che uno scon-

    tro fra titani si trasforma in una pacifica e fruttuosa col-laborazione». Pacifica quanto può esserlo l’incontrocon un vulcano di passioni come Dolcini, abituato daanni a navigare a vista tra le stelle: «Ho cominciato pre-sto — racconta —. A 18 anni ho avuto il mio primo mar-chio. Ero giovanissimo quando Courtney Love è finitasulla copertina di Harper’s Bazaar con le mie scarpe aipiedi o quando Mario Testino le ha fotografate per Vo-gue America . Quasi non avevo coscienza di quello chestavo vivendo».

    Ora, a 38 anni e dopo essere rimasto per qualche tem-

    po assopito ad «assorbire» dai grandi maestri, il vulcanoDolcini è pronto per esplodere di nuovo: «Ad aprile apri-rò il mio primo negozio monomarca, in via Morone aMilano. L’allestimento lo sto curando con un giovanedesigner inglese, Martino Gamper . Avrà un concept in-novativo. Per ora posso dire solo che non ci saranno mo-bili: le scarpe saranno protagoniste assolute».

    L’avventura del negozio non è sola novità: in estateDolcini lascerà la sua sede storica, un antico palazzo diBologna, per trasferirsi in un loft-laboratorio di mille me-tri quadrati. Poi c’è il progetto con la Scholl, partito nel2007: lo zoccolo ortopedico icona degli anni Settantache Dolcini ha reso audace, reinventandolo con fibbiecolor platino, colori choc, linee sinuose e tacchi di novecentimetri. Nel 2009 il mitico modello Pescura compirà50 anni: la Scholl lancerà un concorso nelle accademiedi design per la migliore rivisitazione. Dolcini guiderà lagiuria, poi disegnerà lui stesso un suo Pescura che conci-lii la tradizione Scholl con il sex-appeal dell’alta moda.Un’altra sfida a colpi di vertigine? Sicuramente, anchese Dolcini scherza sulla sua passione per le altezze: «Itacchi? Sono le donne che me li chiedono. Fosse per medisegnerei tutte pianelle». Magari d’oro zecchino.

    C R E A T I V I

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    D. D

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    6 Mode e Modi Giovedì 28 Febbraio 2008 Corriere della Sera

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