Rischio Radon: caratteristiche, tecniche di monitoraggio, prevenzione e protezione

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RISCHIO RADON CARATTERISTICHE, TECNICHE DI MONITORAGGIO E PROTEZIONE

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Le sorgenti di radioattività naturale rappresentano la più importante fonte di esposizione alle radiazioni ionizzanti della popolazione e di alcune categorie di lavoratori. Il gas Radon è considerato il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi e, a livello mondiale, si stima che sia responsabile di quasi il 50% dell’esposizione della popolazione alle sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti. Valori elevati di Radon all’interno di abitazioni e luoghi di lavoro possono portare a riflessi sanitari non trascurabili.

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RISCHIO RADONCARATTERISTICHE, TECNICHE DI MONITORAGGIO E PROTEZIONE

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GEOSOLUTION S.r.l. – SOCIETÀ DI INGEGNERIA

Offre ai propri Committenti, pubblici e privati, un valido ausilio per il trattamento e la risoluzione delle problematiche che, a vario titolo, interessano l’ambiente ed il territorio, dall’ambito progettuale a quello

operativo di cantiere.

Principali settori di intervento:

Sistemi di Gestione Qualità, Ambiente, Sicurezza ed EnergiaProgettazione impianti trattamento acque meteoriche

Studi idrologici e di compatibilità idraulicaBonifica siti contaminati

Screening e Valutazioni di Impatto AmbientaleModellazione geologica - Geotecnica - Geotermia

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La sinergia di professionalità specializzate in ambiti distinti garantisce un approccio metodologico completo, in grado di fornire esaustività e flessibilità di intervento, sia nel

campo pubblico che in quello privato

Le prestazioni di GEOSOLUTION sono mirate ad assicurare al Committente il miglior risultato nel minor tempo, cercando di soddisfare anche le richieste più esigenti

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I servizi di Geosolution ricoprono i seguenti macro-settori:

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INTRODUZIONE

Premessa

Le sorgenti di radioattività naturale rappresentano la piùimportante fonte di esposizione alle radiazioni ionizzantidella popolazione e di alcune categorie di lavoratori

Il gas Radon è considerato il contaminante radioattivo piùpericoloso negli ambienti chiusi e, a livello mondiale, si stima

Valori elevati di Radon all’interno di abitazioni e luoghi di lavoro possono portare a

riflessi sanitari non trascurabili: il problema Radon non può essere ignorato dalle

politiche di prevenzione

pericoloso negli ambienti chiusi e, a livello mondiale, si stimache sia responsabile di quasi il 50% dell’esposizione dellapopolazione alle sorgenti naturali di radiazioni ionizzanti

L'inquinamento da Radon è di origine naturale; il suo livello è legato alla presenza ealla concentrazione di minerali radioattivi naturali nella crosta terrestre, da cui vieneoriginato per decadimento

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GAS RADON

Caratteristiche dell’elemento

Il Radon è un gas nobile (quindi inerte), inodore eincolore, solubile in acqua; viene generato in seguito aldecadimento radioattivo del Radio, a sua volta derivanteda Uranio e Torio

Viene generato all’interno delle rocce, in funzione della

La catena di decadimento è piuttosto complessa ecomprende molteplici isotopi progenitori e figli

235U 231Th 227Th 223Ra 219Rn 215Po 211Pb 211Bi 211Po 207Pb

232Th 228Th 224Ra 220Rn 216Po 212Pb 212Bi 212Po 208Pb

238U 234Th 230Th 226Ra 222Rn 218Po 214Pb 210Bi 210Po 206Pb

concentrazione di radionuclidi della serie 238U

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GAS RADON

Caratteristiche dell’elemento

Dei tre isotopi, il 222Rn è quello con tempo di dimezzamentopiù lungo (3,8 giorni), che gli consente di essere trasportatodai flussi di aria e/o acqua ed accumularsi in luoghi sensibili

In natura U e Th sono contenuti principalmente in rocce

Il suolo e sottosuolo sono responsabili dell’80% del radon presente nell’atmosfera, l’acqua del 19%; le altre fonti solo dell’1%

BECQUEREL

numero di decadimenti radioattivi in

1 secondoL’unità di misura della concentrazione di Radon, nel Sistema di UnitàInternazionale (SI) è espressa in Becquerel su metro cubo (Bq/m3)

magmatiche al cui interno vi sia la presenza di mineralicontenenti Uranio come, ad esempio, gli zirconi

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COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON

Caratteristiche delle vie di risalita

Come entra il Radon negli edifici:

Fratture delle fondamenta degli edifici

Giunture e connessioni delle costruzioni

Crepe dei muri

Sconnessioni o fratture nelle superfici di

È circa 8 volte più pesante dell’aria: per questa sua caratteristica tende ad accumularsi negli ambienti confinati e, quindi, anche nelle abitazioni e nei luoghi di lavoro

Sconnessioni o fratture nelle superfici di calpestio

Rotture e infiltrazioni nelle tubature di approvvigionamento dell’acqua

Cavità sotto le fondazioni

Connessioni delle reti fognarie

Materiali da costruzione

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COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON

Pericolosità

Il rapporto tra la litologia progenitrice digas Radon (bedrock) e le caratteristichedel suolo di copertura è di fondamentaleimportanza

copertura

minimo elevato

Rischio radon

Granulometrie diverse nella coperturahanno influenze diverse sulla capacità di

frana senza / con cavità

profondità della falda freatica / crepe e fessure

terreno di copertura / eterogeneità del sottosuolo

Un substrato ghiaioso risulta essere molto più permeabile alla risalita del gas rispetto ad un substrato argilloso, con conseguenze molto diverse nelle concentrazioni che si possono riscontrare all’interno delle abitazioni

hanno influenze diverse sulla capacità dirisalita del gas Radon verso la superficiee, quindi, verso gli edifici

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COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON

Pericolosità

Principali fonti di contaminazione degli ambienti indoor:

Diffusione da elementi costruttivi

Advezione dal suolo (gradiente di pressione)

10 Bq/m3⋅h

da 20 a 250 Bq/m3⋅h

Diffusione da elementi costruttivi

Diffusione dal suolo

Infiltrazione dall’aria esterna

Emanazione dall’acqua

10 Bq/m ⋅h

7,5 Bq/m3⋅h

1 Bq/m3⋅h

10 Bq/m3⋅h

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO-OMS) ha inserito il gas Radon nell’elenco

delle 75 sostanze ritenute cancerogene per l’uomo

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COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON

Pericolosità – caso particolare

Negli stabilimenti termali, dove stazionano in luoghi chiusi e per lunghi periodi ditempo notevoli quantità di acque terrestri a diretto contatto dell'aria dell'ambiente,sono stati rilevati valori di attività del Radon spesso superiori a 3.000 Bq/m3 e, inqualche caso, superiori a 6.000 Bq/m3

L'acqua profonda delle falde

può presentare una elevata

concentrazione di Radon

rispetto alle acque superficiali,

a causa della maggiore

permanenza a contatto con il

substrato roccioso

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COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON

Rischio legato all’esposizione

Il danno è dovuto all’irraggiamento del tessuto polmonare da parte delle radiazioni emesse dal Radon e, soprattutto, dai prodotti del suo decadimento

I prodotti del decadimento del Radon si legano alle particelle di pulviscolo e vaporeacqueo presenti nell’atmosfera e nell’aria all’interno degli spazi chiusi, e vengonointrodotti nell’organismo attraverso le vie respiratorie

Da qui i successivi decadimenti degli elementi figli sviluppano radiazioni α,estremamente dannose per l’organismo e i tessuti, in grado di provocare lesioni alDNA all’interno delle cellule

La dose di gas radon inalato è bassa rispetto a quella dei suoi prodotti di decadimento

radioattivi a breve vita, che sono isotopi del Polonio, del Piombo e del Bismuto

Se respirati, si depositano sulle superfici delle vie respiratorie e gli effetti più dannosi

derivano dai raggi α che colpiscono le cellule costituenti l’epitelio bronchiale

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COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON

Diffusione del rischio Radon

Aderendo ad una iniziativanazionale promossa nel 1990dall’ANPA (ora confluito nell’ISPRA)e dall’Istituto Superiore di Sanità, laRegione Veneto ha promosso unacampagna di misurazioni del gasRadon in un campione di abitazioniRadon in un campione di abitazionistatisticamente rappresentativo

Nell’indagine è emerso un valore

medio, per la parte settentrionale

della regione (principalmente

collinare e prealpino) di 94 Bq/m3,

superiore a quello medio regionale di

59 Bq/m3 (che tiene conto anche

dell’area meridionale, a minore

potenziale di rischio Radon) Frazioni di abitazioni (%) con livelli eccedenti i 200 Bq/m 3

Indagine regionale per l’individuazione delle aree ad alto potenziale Radon nel territorio Veneto – Regione del Veneto, ARPAV, 2000

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COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON

Diffusione del rischio Radon in Veneto

Aree con elevate percentuali di abitazioni che

Utilizzando i coefficienti di rischio derivanti dagli studi sui minatori di uranio, si stimache l'esposizione indoor per tutta la vita al livello medio di Radon del Venetocomporti un rischio in eccesso di contrarre il tumore polmonare dello 0,6%; taleprobabilità sale al 3,6% per una concentrazione di Radon pari a 400 Bq/m3.

Anche la zona dei Colli Euganei (probabilmente a

causa della struttura geologica del territorio) e la

zona di Asolo e del Cansiglio, in provincia di

Treviso, presentano valori più elevati rispetto alla

media

superano i 200 Bq/m3 sono state individuatenel nord delle province di Belluno, in alcunezone del Cadore, dell’Agordino e del Comelico,e di Vicenza, nell’alta Val d’Astico e nella zonapedemontana

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COMPORTAMENTO ED EFFETTI DEL GAS RADON

Diffusione del rischio Radon in Veneto

Concentrazione del gas Radon in funzione del piano dell’abitazione

Indagine regionale per l’individuazione delle aree ad alto potenziale Radon nel territorio Veneto – Regione del Veneto, ARPAV, 2000

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NORMATIVA EUROPEA

Raccomandazione EURATOM n. 143/1990

La Comunità Europea ha dettato una serie di disposizioni intese non solo a promuovere presso gli Stati membri una maggiore sensibilità al problema dell’inquinamento provocato dalle radiazioni ionizzanti del gas Radon e dei prodotti del suo decadimento, ma anche a stimolare l'adozione di provvedimenti atti a ridurre l'esposizione della popolazione a tali inquinanti

90/143 Euratom:

“Raccomandazione della Commissione, del 21 febbraio 1990, sulla tutela della popolazione

contro l'esposizione al radon in ambienti chiusi”

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NORMATIVA EUROPEA

Raccomandazione EURATOM n. 143/90

L’istituzione di un sistema per ridurre qualsiasi esposizione a concentrazioni diRadon in ambienti chiusi, con particolare attenzione all’informazione dellapopolazione e ad una congrua reazione alle preoccupazioni della stessa

Principali punti individuati come prioritari dall’EURATOM:

LIVELLI DI RIFERIMENTO E AZIONE:LIVELLI DI RIFERIMENTO E AZIONE:

Edifici esistenti 400 Bq/m3

Nuove costruzioni 200 Bq/m3

Azioni di mitigazione/bonifica alsuperamento

Livello di progettazione

Impostare le decisioni relative alla protezione contro le radiazioni su misurazionidella media annua, effettuate mediante tecniche complementari; le autoritàcompetenti devono garantire l'adeguatezza della qualità e dell'affidabilità di talimisurazioni

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NORMATIVA NAZIONALE

D.Lgs. 241/2000

In Italia, allo scopo di tutelare i lavoratori dall’esposizione al gas Radon e alle altreradiazioni ionizzanti negli ambienti di lavoro, si dispone di una serie di norme:

D.Lgs. n. 230/1995 - Disciplina generale

D.Lgs. n. 241/2000 - Integrazioni e modifiche al D.Lgs. 230/1995

D.Lgs. n. 257/2001 - Disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. 241/2000

Il D.Lgs. 241/2000, che recepisce la Direttiva 96/29/Euratom, ha introdotto l’obbligodi controllo e contenimento della concentrazione di attività del gas Radon nell’arianei luoghi nei quali si svolgono attività lavorative che possono esporre i lavoratori ole persone del pubblico a sorgenti naturali, quali il Radon, e comprendono:

Tunnel, sottovie, catacombe, grotte, locali sotterranei o interrati

Ogni altro ambiente di lavoro situato in zone individuate dalle regioni e province

autonome come esposte ad alta attività di Radon

Stabilimenti termali, con riferimento ai soli lavoratori addetti

a)

b)

c)

D.Lgs. n. 257/2001 - Disposizioni integrative e correttive al D.Lgs. 241/2000

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NORMATIVA NAZIONALE

Secondo la normativa i limiti di concentrazione di attività del Radon nell’aria neisono costituiti da:

D.Lgs. 241/2000

Luoghi di lavoro 500 Bq/m3 medi in un anno, ovvero, nel caso di luoghi soloparzialmente occupati e non costituenti asili nido o scuolematerne e dell’obbligo, valori tali che la somma dei prodottidelle concentrazioni per le ore di occupazione dia luogo a

I limiti suddetti costituiscono il “livello di azione” per eventuali successivi interventi

1 mSv/anno di dose efficace, corrispondente al valore dellasomma dei prodotti delle concentrazioni di attività del Radonnell’aria per le ore di occupazione pari a 3,3⋅105 Bq⋅h/m3

totale in un anno

Stabilimenti termali

delle concentrazioni per le ore di occupazione dia luogo avalutazione della dose efficace da Radon contenuta entro 3mSv/anno, corrispondente a 1⋅106 Bq⋅h/m3 totale in un anno

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NORMATIVA NAZIONALE

Se i valori misurati di concentrazione di attività del Radon nell’aria risultanosuperiori all’80% del valore del pertinente “livello di azione”, il luogo deve esseretenuto in osservazione con l’effettuazione di nuove misurazioni nel corso dell’annosuccessivo

Limiti di concentrazione nei luoghi di lavoro

Se i valori misurati sono superiori al valore del “livello di azione”, l’esercente delluogo, avvalendosi di un Esperto Qualificato, deve porre in essere, entro 3 anni,

Se, dopo l’adozione delle azioni di rimedio, le nuove misurazioni forniscono valoridella concentrazione di attività del Radon ancora superiori al valore del “livello diazione”, l’esercente è tenuto ad adottare le misure di protezione sanitaria deilavoratori, con sorveglianza fisica e medica, analogamente a quanto previsto per leesposizioni alle radiazioni ionizzanti normalmente utilizzate in talune attivitàlavorative (raggi X, radioisotopi, ...)

luogo, avvalendosi di un Esperto Qualificato, deve porre in essere, entro 3 anni,azioni di rimedio e procedere a nuove misurazioni per verificarne l’efficacia

In Italia non esiste attualmente una normativa specifica per le abitazioni private,

ma si fa usualmente riferimento ai valori individuati dalla Raccomandazione

dell’Unione Europea (Raccomandazione 90/143/Euratom)

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NORMATIVA REGIONE VENETO

D.G.R. Veneto 79 del 18 gennaio 2002

La Delibera Regionale del Veneto individua, sulla base della normativa comunitaria,il livello di riferimento per l’adozione degli interventi di rimedio nelle abitazioni, per lenuove costruzioni ed anche per le costruzioni esistenti, nella concentrazione mediaannua di gas radon di 200 Bq/m3

Raccomanda l’adozione di interventi di rimedio per le nuove abitazioni ed anche perle abitazioni esistenti, ove sia superato il livello di riferimento di 200 Bq/m3

Raccomanda la misurazione della concentrazione di gas radon nella propriaabitazione particolarmente per i residenti nei Comuni a rischio e nei casi diabitazioni con locali interrati o al piano terra

Dal Radon è possibile difendersi attraverso la messa in atto di azioni di risanamento e

prevenzione sugli edifici che, comunque, non possono prescindere dalla conoscenza della

mappatura del territorio, dall’esecuzione di un adeguato monitoraggio ambientale e da

una corretta informazione al cittadino sulla natura del rischio e sulle azioni di tutela

le abitazioni esistenti, ove sia superato il livello di riferimento di 200 Bq/m3

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TECNICHE DI MISURA

Rilevatori passivi

Dosimetri

Canestri a carboni attivi

Rilevatori ad elettrete

Rilevazione delle tracce α

Rilevazione di carica elettrica

Adsorbimento

Richiedono una successiva fase di analisi inlaboratorio ed elaborazione dei dati per risalirealla concentrazione di gas Radon registrata nelcorso del tempo

Non richiedono alimentazione elettrica

Hanno differenti durate ottimali di installazione(da pochi giorni a 6-12 mesi)

Esempio di rilevatore ad elettrete

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TECNICHE DI MISURA

Rilevatori attivi

Dispositivi per la misura del radon indoor basati sull’aspirazione attiva di volumi notid’aria (campionamento). In questo tipo di strumenti il gas Radon diffonde all'internodi una camera di ionizzazione, attraverso una membrana permeabile.

Richiedono alimentazione elettrica, normalmente da batteria

Sono generalmente impiegati per misure in continuo

Idonei per valutazioni preliminari dei livelli di contaminante indoor. In funzione deirisultati ottenuti si possono escludere ulteriori misure di lungo periodo o, alcontrario, procedere a valutazioni più approfondite.

Sono disponibili in commercio anche sonde per

misurare l’attività del gas direttamente nel suolo

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PROTEZIONE, PREVENZIONE, BONIFICA

Tecniche di riduzione della pericolosità

Sono possibili diversi tipi di intervento per ridurre la concentrazione del Radon e deisuoi discendenti nell’aria all’interno di ambienti chiusi

1. Realizzazione di sigillatura dei pavimenti e delle pareti interrate con materialinon permeabili o poco permeabili al gas Radon

Realizzazione di ventilazione dell’interno dei muri cavie dei mattoni cavi sui quali è poggiato il pavimento

2.

3.

4.

non permeabili o poco permeabili al gas Radon

Messa in sovrappressione dell’interno dei locali interessati rispettoall’ambiente esterno

Realizzazione di ventilazione forzata nei localiinteressati, con un numero adeguato di ricambi/ora atutta aria esterna

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PROTEZIONE, PREVENZIONE, BONIFICA

Tecniche di riduzione della pericolosità

5. Realizzazione di intercapedini aerate al di sotto del pavimento e tra le paretiinterrate ed il terrapieno circostante

Messa in opera di sistemi di aspirazione che risucchino i gas provenienti dalsuolo sottostante, limitandone la parte che raggiunge il pavimento e le paretiinterrate

6.

La scelta del tipo di intervento, o della combinazione di più

tipi di intervento, in ogni particolare situazione deve essere

effettuata sulla base di uno specifico studio preliminare

dell’edificio, del contesto abitativo e, soprattutto, delle

abitudini di utilizzo

interrate

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Monitoraggio e tecniche di protezione/bonifica

Anche nell’assenza di limiti vincolanti per legge, è buona norma richiedere ilmonitoraggio della concentrazione di attività del Radon e/o dei suoi discendenti neiluoghi particolarmente a rischio, quali i vani interrati e le cantine, spesso utilizzaticome tavernette o per attività ricreative

Valutazione dell’esistente

PROTEZIONE, PREVENZIONE, BONIFICA

Geosolution S.r.l. è in possesso dei requisiti riportati nelle Linee

Guida per le misure di concentrazione di Radon, elaborate dalla

Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Province Autonome.

Nuovi edifici

È anche opportuno, per i nuovi edifici, procedere allavalutazione preventiva della possibile sussistenza del rischioRadon, come già attuato in Alto Adige, a consentire l’adozionee realizzazione di appropriati interventi contestualmente allacostruzione

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ATTIVITÀ DI GEOSOLUTION S.r.l.

Monitoraggio e tecniche di protezione/bonifica

Eseguiamo misure di concentrazione di gas Radon nell’aria in:

Luoghi di lavoro Scuole ComunitàAbitazioni private

Misure di lungo periodo in luoghi di lavoro,

anche interrati, ai sensi della normativa vigente

Misure di breve periodo per

indagini conoscitive

Forniamo consulenza a datori di lavoro e pubbliche amministrazioni per mettere in atto le azioni di rimedio più efficaci in caso di superamento dei limiti di concentrazione

Utilizziamo strumentazione propria o operiamo in collaborazione con laboratori idoneamente attrezzati, rispondenti ai requisiti delle Linee Guida della Conferenza delle Regioni e Province Autonome

anche interrati, ai sensi della normativa vigente indagini conoscitive

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ATTIVITÀ DI GEOSOLUTION S.r.l.

Monitoraggio e tecniche di protezione/bonifica

Ci rivolgiamo a: Studi di progettazione, progettisti singoli, affidatari di pratiche edilizie, costruttori, agenti di vendita

Offriamo: Consulenza preventiva per la valutazione del rischio Radon negli edifici

Completa ed accurata verifica strumentale della presenza o meno di infiltrazioni di gas Radon

Opere interessate: Edifici di nuova costruzione, ristrutturazioni edilizie

Al termine di ogni campagna di rilievi verrà rilasciata

una attestazione tecnica che certifica le misurazioni

effettuate e l’affidabilità dei risultati ottenuti, a tutto

vantaggio della trasparenza e del valore dell’immobile

Compravendite, locazioni, altri contratti

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Per qualsiasi informazione su

RISCHIO RADONCARATTERISTICHE, TECNICHE DI MONITORAGGIO E PROTEZIONE

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Grazie per l’attenzione

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(legge 22/04/1941 n. 633, art. 2575 e seg. C.C.)

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