Rischio cutaneo e norme di...
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CORSO DI FORMAZIONELineamenti di Igiene industriale
Empoli, 17 Novembre, 2015
Maria Cristina ApreaDipartimento Interaziendale Regionale dei
Laboratori di Sanità Pubblica di Area Vasta – LSPAzienda USL 7 di Siena
INQUADRAMENTO NORMATIVOD.LGS 81/2008 TITOLO IX SOSTANZE PERICOLOSE:
rischio cutaneo e relative norme di riferimento
Sostanze pericolose -CAPO 1 - Protezione
da agenti chimici
• Art 221 campo di applicazione– Determina i requisiti minimi per la protezione dei
lavoratori contro i rischi per la salute chepossono derivare dagli effetti degli agentichimici presenti sul luogo di lavoro o comerisultato dell’attività lavorativa.
– Tutti gli agenti chimici pericolosi fatti salvi iregolamenti specifici e l’amianto.
– Trasporto degli agenti chimici pericolosi
D.Lgs 81/2008Titolo IX
• Art 223 valutazione dei rischi– Il datore di lavoro determina l’eventuale presenza di
agenti chimici pericolosi sul luogo di lavoro e valutaanche i rischi per la salute prendendo inconsiderazione
• Proprietà pericolose• Le informazioni riportate sulla scheda di sicurezza• Il livello, il tipo e la durata dell’esposizione• Le circostanze in cui viene svolto il lavoro compresa la
quantità degli stessi• I valori limite di esposizione professionale (MOLTI DEI
QUALI PREVEDONO LA NOTAZIONE “PELLE”) e i valorilimite biologici
• Gli effetti delle misure preventive e protettive adottate• Le conclusioni di eventuali interventi di sorveglianza
sanitaria• Indica le misure adottate (art. 224 e 225) includendo la
manutenzione e la pulizia
Sostanze pericolose -CAPO 1 - Protezione
da agenti chimici
D.Lgs 81/2008Titolo IX
• Art 224 misure e principi generali per laprevenzione dei rischi– I rischi derivanti da agenti chimici pericolosi devono
essere eliminati o ridotti al minimo mediante leseguenti misure
• Progettazione e organizzazione del lavoro• Fornitura di attrezzature idonee con idonee procedure di
manutenzione• Riduzione al minimo del numero di lavoratori esposti• Riduzione al minimo di durata e intensità di esposizione• Misure igieniche adeguate• Riduzione al minimo della quantità di agenti chimici
pericolosi• Metodi di lavoro appropriati comprese la manipolazione,
il trasporto e l’immagazzinamento, nonché dei rifiuti checontengono detti agenti
Sostanze pericolose -CAPO 1 - Protezione
da agenti chimici
D.Lgs 81/2008Titolo IX
• Art 225 misure specifiche di protezione e di prevenzione
– Comma 2: Salvo che possa dimostrare con altrimezzi il conseguimento di un adeguato livello diprevenzione e di protezione, il datore di lavoro,periodicamente ed ogni qualvolta sonomodificate le condizioni che possono influiresull’esposizione, provvede ad effettuare lamisurazione degli agenti che possono presentareun rischio per la salute, con metodichestandardizzate di cui è riportato un elencomeramente indicativo nell’allegato XLI o in loroassenza, con metodiche appropriate e conparticolare riferimento ai valori limite diesposizione professionale e per periodirappresentativi dell’esposizione in termini spaziotemporali.
Sostanze pericolose -CAPO 1 - Protezione
da agenti chimici
D.Lgs 81/2008Titolo IX
ALLEGATOXLI
• UNI EN 481:1994 Atmosfera nell’ambiente di lavoro. Definizione dellefrazioni granulometriche per la misurazione delle particelle aerodisperse.
• UNI EN 482:1998 Atmosfera nell’ambiente di lavoro. Requisiti generali perle prestazioni dei procedimenti di misurazione degli agenti chimici.
• UNI EN 689 1997 Atmosfera nell’ambiente di lavoro. Guida allavalutazione dell’esposizione per inalazione a composti chimici ai fini delconfronto con i valori limite e strategia di misurazione.
• UNI EN 838 1998 Atmosfera nell’ambiente di lavoro. Campionatori diffusiviper la determinazione di gas e vapori. Requisiti e metodi di prova.
• UNI EN 1076:1999 Atmosfera nell’ambiente di lavoro. Tubi diassorbimento mediante pompaggio per la determinazione di gas e vapori.Requisiti e metodi di prova.
• UNI EN 1231 1999 Atmosfera nell’ambiente di lavoro. Sistemi dimisurazione di breve durata con tubo di rivelazione. Requisiti e metodi diprova.
• UNI EN 1232: 1999 Atmosfera nell’ambiente di lavoro. Pompe per ilcampionamento personale di agenti chimici. Requisiti e metodi di prova.
• UNI EN 1540:2001 Atmosfera nell’ambiente di lavoro. Terminologia.• UNI EN 12919:2001 Atmosfera nell’ambiente di lavoro. Pompe per il
campionamento di agenti chimici con portate maggiori di 5 l/min.Requisiti e metodi di prova
D.Lgs 81/2008Titolo IX
• Art 236 valutazione del rischio– Fatto salvo quanto previsto all’art 235 (sostituzione,
uso del sistema chiuso, livello di esposizione ridotto allivello più basso possibile) il datore di lavoro effettuala valutazione dell’esposizione ad agenti cancerogenie mutageni.
– Tiene conto:• Caratteristiche delle lavorazioni, durata e frequenza,
quantitativi di prodotti, loro concentrazione• Capacità degli stessi di penetrare nell’organismo
attraverso diverse vie di assorbimento anche in relazioneal loro stato di aggregazione
• LA VALUTAZIONE DEVE TENER CONTO DI TUTTI IPOSSIBILI MODI DI ESPOSIZIONE COMPRESO QUELLO INCUI VI E’ ASSORBIMENTO CUTANEO.
Sostanze pericolose -CAPO 2 - Protezione
da agenticancerogeni e
mutageni
D.Lgs 81/2008Titolo IX
“il contributo cutaneoall’esposizione deve esserevalutato e considerato allostesso modo del contributoinalatorio”
(Registration Evaluation and Authorization of Chemicals)
• Stime attraverso nuovi strumenti omisure
• Le stime devono essere confrontatecon i DNELs (Derived No-Effect Levels)
• Per ottenere un dermal DNEL ilvalutatore dovrà stimare l’uptakecutaneo per composti e preparati
• Le circostanze dell’esposizionedovranno essere descritte (DNELsscenario specifici)
In USA più di 13 milioni di lavoratoririsultano esposti a sostanze chimiche
assorbite attraverso la cuteFonte NIOSH, 2000
RISCHIO DI ASSORBIMENTOCUTANEO
- entità del problema -
• La percezione del rischio di assorbimento
cutaneo è spesso bassa
• Scarsa conoscenza della problematica•Sottostima del problema;
•Errato utilizzo dei DPI
•Abitudini di pulizia inadeguate
L’importanza dell’esposizionecutanea e della sua
valutazione è aumentata• Riduzione dell’esposizione per via inalatoria
(sistemi di aspirazione efficienti) con
conseguente aumento del contributo
dell’uptake cutaneo all’esposizione generale
• Migliore comprensione dei meccanismi di
esposizione cutanea
• Progressi nel campo del monitoraggio
biologico (valutazione dell’esposizione
integrata attraverso tutte le vie di
esposizione)
Problemi legati alla definizionedi DOELs
(Dermal Occupational Exposure Limits)
• Mancanza di tecniche standardizzate/ufficiali
per la misura dell’esposizione cutanea
• Difficoltà nell’individuazione delle aree
cutanee esposte
• Scarsità di dati di passaggio percutaneo
• Variabilità della permeabilità cutanea nelle
diverse regioni corporee
Valutazione del rischio daesposizione cutanea- 4 passaggi classici -
• Identificazione del pericolo (hazard)
• Valutazione delle relazioni dose-risposta
• Valutazione dell’esposizione
• Caratterizzazione del rischio
Indicazioni sul rischio
• SCHEDA DI SICUREZZA•Caratteristiche chimico-fisiche
•Indicazioni di pericolo (Hazard Statements, H)
•Consigli di prudenza (Precautionary Statements, P)
• NOTAZIONE CUTE (skin notation)• BANCHE DATI
INDICAZIONI DI PERICOLO H
• H 311 Tossico per contatto con la pelle
• H 312 Nocivo per contatto con la pelle
• H 313 Può essere nocivo per contatto con la
pelle
• H 315 Provoca irritazione cutanea
• H 316 Provoca una lieve irritazione cutanea
• H 317 Può provocare una reazione allergica
cutanea
• H 350 Può provocare il cancro
SKIN NOTATION•Introdotta circa 50 anni fa dall’ACGIH conl’intento di allertare l’attenzione nei casi incui il contributo dell’assorbimentotranscutaneo al body burden è rilevante.
• Identifica nella lista dei limiti di esposizioneoccupazionale i composti che possonocostituire agenti di rischio cutanei (skinhazard).
•Non rappresenta un processo di riskassessment
Viene assegnata quando il contributodell’assorbimento cutaneo (confrontatocon la via inalatoria) al body burden di
una sostanza è rilevante e/o quando puòcausare effetti sistemici
Criteri utilizzati da EU SCOEL(Scientific Committee on
Occupational Exposure Limits) perassegnare la skin notation
•Quando il contributo dell’assorbimentocutaneo al body burden di una sostanza èsostanziale.– Il significato di sostanziale deve esserevalutato caso per caso: generalmentedeve essere dell’ordine del 10%dell’uptake respiratorio durantel’esposizione all’OEL
–raccomandato il monitoraggio biologico–nel 2005 decisione di fissare un limitebiologico per sostanze che hanno la skinnotation.
UK HSE (Health Safety Executive)• Composti per i quali l’esposizione per via cutanea potrebbe:
– Dare un contributo sostanziale al body burden– Causare effetti sistemici
Altri Enti usano criteri diversi
GERMANIA(norma tecnica per sostanze che penetrano la cute)
• La presenza della Skin Notation nella lista dei MAK imponespecifiche misure di sicurezza (es. monitoraggio biologico)
• Criteri in ordine di importanza decrescente– Studi sui luoghi di lavoro; Studi su animali; Studi in vitro; Modelli
teorici
NIOSH (National Institute for Occupational Safety and Health)• Sviluppo di unastrategia multipla di assegnazione che
identifichi composti con effetti:– Tossici sistemici– Diretti irritativi– Sensibilizzanti
SKIN NOTATION•Non esistono criteri generalmente accettatidi assegnazione della skin notation
•La documentazione su cui si basa la skinnotation è presumibilmente identica, ma èdiverso il criterio di assegnazione
32%85269Slovacchia
35%144414Polonia
23%157676Olanda
32%204634Danimarca
30%192650USA
26%176684Germania
Composti con skinnotation
N. Compostilista OEL
SKIN NOTATION
•Confronti:– USA vs Danimarca 151 sostanze in comune– USA vs Olanda 111 sostanze in comune– USA vs Germania 101 sostanze in comune– USA vs Polonia 80 sostanze in comune– USA vs Slovacchia 55 sostanze in comune
• Risulta attualmente l’unico strumento di comunicazionedel rischio cutaneo (marcato disaccordo tra Enti)
• Formulazione di nuove proposte per i criteri diassegnazione
• Evoluzione– Grado di tossicità della sostanza– Capacità della sostanza di attraversare la cute– Progetto EU EDETOX: proposta di graduare la skin
notation
•L’attuale skin notation non è utilizzabile per lavalutazione del rischio perché:
– Non quantifica l’esposizione;– Si riferisce solo a sostanze pure;– Non esistono linee guida sulle misure preventive da
adottare in caso di skin notation;– La sua assenza viene percepita come completa
assenza di rischio cutaneo compreso quello irritativoe allergico.
•VALUTAZIONE DEL RISCHIO DA ESPOSIZIONECUTANEA
– Skin hazard (pericolo)– Stima dell’esposizione
• L’esposizione deve essere stimata in ogni differentesituazione lavorativa mentre l’identificazione dell’hazardpuò essere considerata un’informazione generale
SKIN NOTATION
CEN/TR 15278:2006 (Workplaceexposure – strategy for the evaluation ofdermal exposure)
ISO/TR 14294:2011(Workplaceexposure – measurement of dermalexposure – Principles and methods)
•Specifiche tecniche che costituiscono ilrecepimento di quelle elaborate di normeelaborate a livello europeo e che assumonocosì lo status di specifica tecnica Italiana
• Termini e definizioni• Sviluppo di un modello concettuale di
contaminazione cutanea (Modello di Schneider)– Descrizione in modo sistematico del trasporto di
massa del contaminante dalle fonti di esposizionealla superficie cutanea
• Il Technical Report descrive le strategie pervalutare l’esposizione cutanea ad agentichimici dal punto di vista quali-quantitativo(per analizzare l’esposizionecome parte delprocesso di valutazione del rischio, perinvestigare associazioni tra esposizione emalattie e per valutare le misure di controllo)
CEN/TR 15278:2006(Workplace exposure – strategy for the
evaluation of dermal exposure)
6 Compartimenti:1. sorgente2. aria3. strato superficiale di
contaminante4. strato esterno di
indumenti contaminati5. strato interno di
indumenti contaminati6. strato di pelle
contaminata
2 Barriere:1. vestiario2. strato corneo
8 Vie di trasporto(movimenti tracompartimenti):1. emissione2. deposizione3. risospensione o
evaporazione4. trasferimento5. rimozione6. ridistribuzione7. decontaminazione8. penetrazione e
permeazione
MODELLO CONCETTUALE diSchneider et al. (1999-2000)
Annex A
PROCESSI DI TRASPORTO DI MASSA
1. EMISSIONE: da una sorgente a uno deicomparti
2. DEPOSIZIONE: dall’aria alle superfici3. RISOSPENSIONE O EVAPORAZIONE: dalle
superfici all’aria4. TRASFERIMENTO: per contatto diretto tra
superfici e cute o indumenti5. RIMOZIONE: processo opposto al trasferimento6. RIDISTRIBUZIONE: da una parte del corpo ad
un’altra7. DECONTAMINAZIONE: trasporto deliberato
all’esterno (ventilazione e pulizia degliambienti, lavaggio degli indumenti e della cute)
8. PENETRAZIONE O PERMEAZIONE: attraversouna delle due barriere (strato corneo e/otessuto degli indumenti)
Sono influenzati dai movimenti
PenetrazionePermeazione
P
DecontaminazioneD
RidistribuzioneRd
TrasferimentoT
RimozioneR
RisospensioneEvaporazione
L
DeposizioneDp
EmissioneE
Processi di Trasporto diMassa
Determinanti dell’esposizionecutanea - Annex D
Scenario 1Contatto diretto
Scenario 2Contatto superficiale
Scenario 3Deposizione
CATEGORIA DETERMINANTESostanza e caratteristiche delprodotto
Stato fisico: liquido (viscosità), solido(distribuzione dimensionale)
Mansione svolta
Quantità di sostanza manipolata (volume delprodotto e concentrazione del contaminante)
Intensità, frequenza di contatto, livello dicontaminazione
Processi e tecniche di lavoro Pressione e orientamento dell’applicazione
Misure di controllodell’esposizione
DPI: tipologia e uso Intervallo tra evento e contatto
Segregazione, ventilazione
Caratteristiche del lavoratoreFormazione, Caratteristiche cutanee
Cura personale: frequenza della pulizia cutanea
Area e situazioneTipo di superficie: rugositàCondizioni meteorologiche
Obiettivi e strategie di misura• Valutazione dei processi e dei percorsi di esposizione
– conoscere le velocità dei processi di trasporto dimassa dai compartimenti alla cute e come tali diversiprocessi contribuiscono alla contaminazione totale;
• Valutazione delle misure e degli interventi di controllodell’esposizione– misura della massa dei contaminanti nei singoli
comparti;• Valutazione del rischio
– misura della contaminazione sullo strato cutaneo infunzione del tempo;
• Studi epidemiologici (associazioni tra esposizione emalattia)– i parametri di esposizione dovrebbero essere definiti in
base ai meccanismi degli effetti sulla salute;• Confronto con i limiti di esposizione se esistenti
– i limiti stessi dovrebbero prescrivere la tipologia dimisura da mettere in atto
Valutazione dell’esposizione
• Vengono proposti modelli che forniscono stimedella probabilità di esposizione, basata su unaserie di dati inseriti:
Possono essere usate come primo passo del processodi valutazione dell’esposizione cutanea
Applicazione sovrapponibile ai primi due stepdell’approccio fornito dalla UNI EN 689 perl’esposizione inalatoria
• Uso
– Valutazione iniziale dell’esposizione
– Valutazione iniziale dell’esposizione in vista del riskassessment
– Stima dei livelli di esposizione per gli studi epidemiologici
– Individuare una adeguata strategia di campionamento peruna valutazione quantitativa dell’esposizione e la scelta dimisure di controllo prioritarie
EASE (Estimation and Assessment ofSubstance Exposure) sviluppato da HSE
(Regno Unito) - Annex B
EASE (Estimation and Assessment ofSubstance Exposure) sviluppato da HSE
(Regno Unito) - Annex B
DREAM (DeRmal Exposure AssessmentMethod) - Annex C
Misure per quantificare l’esposizionecutanea
• I risultati ottenuti con differenti metodi dicampionamento riflettono differenti processi ditrasporto di massa e si interfacciano con iproblemi indicati dalla norma ISO/TR14294:2011 (Workplace exposure –measurement of dermal exposure – Principlesand methods) per i singoli sistemi dicampionamento:
– fornisce le definizioni e i termini;
– propone requisiti e metodi di indagine;
– descrive per ogni metodo i principi di misura, ivantaggi, i limiti e i campi di applicazione.
ISO/TR 14294:2011(Workplace exposure – measurement of dermal
exposure – Principles and methods)
• Metodi diretti– Tecniche per intercettazione– Tecniche di rimozione dalla cute– Tecniche a lettura diretta in loco
• Metodi indiretti– Monitoraggio biologico
– Tecniche di rimozione dallesuperficie e campionamento
delle stesse
INTERCETTAZIONE DEL TRASPORTO DI MASSADEL CONTAMINANTE UTILIZZANDO UN MEZZO
DI RACCOLTA (SURROGATO CUTANEO)POSIZIONATO SULLA CUTE O SUGLI
INDUMENTI PER UN CERTO PERIODO DI TEMPO
Presupposto: surrogato in grado di catturare,trattenere e cedere in fase analitica le
sostanze chimiche in modo analogo alla cute.
Difficoltà: definire una “cute standard” e diconseguenza un surrogato
Ampia variabilità inter- e intra-individuale(spessore cutaneo, pelle secca, umida,coperta da peli o capelli, liscia, ruvida,
callosa, etc.)
Approcci Pads (patches): coprono una
piccola parte dell'area cutanearappresentata e vengono appostiin varie zone di cute(estrapolazione dellacontaminazione dal pad all'interaarea cutanea rappresentata)
Indumenti: coprono intereregioni anatomiche o tutto il corpo(Whole Body Garment Samplers).
Misurano la quota di sostanza che puòessere asportata dalla cute al momento delcampionamento
Principio– rimuovere il contaminante applicando una forza
esterna che eguagli o superi la forza di adesionealla cute:
• azione meccanica• trascinamento idrodinamico• azione chimica bagnante
Sottostimano l’esposizione La sostanza viene assorbita a livello cutaneo La sostanza non viene totalmente asportata
dalla cute (efficienza della rimozione)
DA: Dermal Exposure - ICPS WHO
Misurano in loco la dispersionedell’inquinante o di un traccianteaggiunto alla sorgente
Variazione spaziale e temporaledell’esposizione
• L'analisi dei dati sull'esposizione cutanea indicano unavariabilità generalmente superiore per lo stessolavoratore che non tra lavoratori.
• E’ importante ripetere il campionamento in periodirelativamente “lunghi” di osservazione (più di unasettimana) per caratterizzare con precisione lecondizioni di esposizione.– Anche se questo approccio è l'ideale, potrebbe non
essere sempre possibile. Come risultato, possonoessere necessari aggiustamenti in base al giudizioprofessionale o ad altri fattori.
• L'affidabilità della stima è determinata più dal numero dicampioni che dalla precisione del singolo campione.Come regola generale, è necessario raccogliere alminimo tre campioni per ogni singola mansione/attività
• EFFICIENZA DI CAMPIONAMENTO
• EFFICIENZA DI RECUPERO (ER)
• STABILITA’ DEI CAMPIONI NEL TEMPO
• CONTAMINAZIONE DEI CAMPIONI• manipolazione, trasporto e conservazione
oppure al fondo ambientale
• CAPACITÀ MASSIMA DEI SUBSTRATI DICAMPIONAMENTO
• METODI DI PROVA VALIDATI• incertezza di misura riportata nel report finale della
valutazione
• ……………• Motivo della valutazione• Strategia di campionamento• Metodo di campionamento• Risultati delle misure eseguite ai fini
dell’assicurazione della qualità dei dati• Condizioni di controllo messe in atto• Metodo di analisi comprensivo della
sua incertezza di misura e del limite diquantificazione
• Ambiente di lavoro• Scenario di esposizione• Casistica di lavoratori monitorati• Informazioni sui contaminanti in esame
REPORT FINALE
• La scelta della tecnica dimisura deve essere fatta inmaniera oculata in base aideterminanti e al processo
che si intende valutare.• L’armonizzazione delle
misure è indispensabile perrendere confrontabili i
risultati.– Le norme CEN/TR
15278:2006 e ISO/TR14294:2011 sono una
guida e una buonarassegna della
letteratura, disponibilesoprattutto per sostanze
facilmente assorbiteattraverso la cute quali i
pesticidi.
CONCLUSIONI
• Le tecniche di misura sonostate successivamenteestrapolate a– altri contaminanti con
buona capacità dipenetrare la cute (IPA,COV, derivati petroliferi,acrilati, chemioterapici),
– sostanze che svolgono uneffetto locale specifico(alcuni metalli)
– sostanze per le quali, purnon essendo descritto unassorbimento attraverso lacute integra, lacontaminazione cutaneapuò indurre il trasferimentoe il conseguenteassorbimento attraversoaltre vie quali la viadigestiva.