Rischi fisici nellambiente di lavoro: illuminazione e microclima.
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Rischi fisici nell’ambiente di lavoro:illuminazione e microclima
22
Microclima e illuminamento
Rischio di infortuni
Disagio visivo
Discomfort termico
Lesioni da calore
Lesioni da freddo
Malattia dell’edificio
malato
Disturbi respiratori
Neoplasie
33
Illuminazione
44
art. 2087 cod. civ. Obbligo per il datore di lavoro di "adottare le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori"
DPR 547/55 (prevenzione infortuni sul lavoro)
Gli ambienti di lavoro devono essere illuminati in modo sufficiente • in caso di particolari rischi di infortunio deve essere prevista una particolare illuminazione diretta • devono essere previsti sistemi di illuminazione sussidiaria di emergenza
art. 9 Legge 864/70 I locali utilizzati dai lavoratori devono essere illuminati in modo sufficiente ed opportuno; per i locali di lavoro l’illuminazione per quanto è possibile, deve essere naturale
art. 7.1 lettera a) D.M. 26 agosto 1992
L’illuminazione garantita dai sistemi di sicurezza lungo i percorsi di esodo d'emergenza deve essere non inferiore a 5 lux
art. 10 DPR 303/56 modificato dal D.Lgs. 626/94 e dal D.Lgs. 242/96 (in analogia con quanto previsto dall’All. I par. 8 direttiva CEE 89/654)
I luoghi di lavoro, a meno che non si tratti di locali sotterranei o per particolari esigenze tecniche, devono disporre di sufficiente luce naturale ed essere dotati di dispositivi che consentono un’illuminazione artificiale adeguata per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere di lavoratori. • Gli impianti di illuminazione dei locali di lavoro e delle vie di circolazione devono essere installati in modo che il tipo d’illuminazione previsto non rappresenti un rischio di infortunio per i lavoratori. • I luoghi di lavoro nei quali i lavoratori sono particolarmente esposti a rischi in caso di guasto dell'illuminazione artificiale, devono disporre di un'illuminazione di sicurezza di sufficiente intensità. • Le superfici vetrate illuminanti ed i mezzi di illuminazione artificiale devono essere tenuti costantemente in buone condizioni di pulizia e di efficienza.
55
D.lgs 626 / 1994, art. 33, Titolo II, comma 8
I luoghi di lavoro devono disporre di sufficiente luce naturale ed essere dotati di dispositivi che consentano una illuminazione artificiale per salvaguardare la sicurezza, la salute e il benessere dei lavoratori
66
Unailluminazione carente può essere causa di infortunio
77
Analisi economiche dimostrano che passando da un'illuminazione carente ad una confortevole possono realizzarsi aumenti del rendimento fino al 10% e che è sufficiente un incremento di appena un 1% del rendimento a compensare un raddoppio delle spese d'illuminazione.
Un lavoro effettuato con un certo comfort visuale è eseguito con maggiore velocità e destrezza,gli errori si riducono e la velocità è migliorata
88
Obbiettivi dell’ergonomia della visione nei posti di lavoro
realizzare un ambiente luminoso idoneo a soddisfare le esigenze fisiopsicologiche dell’uomo, assicurando, ove possibile, il ricorso all’illuminazione naturale
rendere ottimale la percezione delle informazioni visive, al fine di assicurare agli operatori le migliori condizioni di lavoro
99
Parametri che influenzano la prestazione visiva“Prestazione visiva” = capacità di rilevazione e attitudine a reagire manifestate da un individuo quando i dettagli del “compito visivo” entrano nel “campo visivo”.Tale attitudine viene definita in termini di velocità, precisione, e qualità della percezione.
Caratteristiche del compito visivo
Condizioni d’illuminazione
Altri fattori
Dimensioni, forma, posizione, colore, fattore di
riflessione
entità dell’illuminament
o e delle luminanze,
caratteristiche spettrali della
luce
uniformità dell’illuminazione,
natura dello sfondo,
abbagliamento, riflessi
1010
Parametri che influenzano la visioneCaratteristiche del
compito visivo Capacità visive del soggetto
Caratteristiche dell’ambiente
tempo di esposizione allo specifico compito
visivo visus
del microclima (Umidità Rel, velocità
dell’aria)
angolo sotteso motilità oculare degli inquinanti aerodispersi (polveri, vapori, gas ecc.)
nitidezza dell’immagine
senso cromatico della visione a distanza
tempo di persistenza Funzione retinica
del sistema di illuminazione (rapporti di luminanza, resa
del contrasto, abbagliamento,
caratteristiche spettrali delle sorgenti di luce artificiale,
rapporto tra luce naturale e artificiale, ecc.)
contrasto cristallino
1111
Definizioni di illuminotecnica
Intensità luminosaquantità di energia luminosa emessa in una determinata direzione(unità di misura:candela)
Flusso luminosoquantità di energia luminosa emessa da una sorgente di luce nell’unità di tempo(unità di misura: lumen)
IlluminamentoE’ la misura del flusso luminoso che investe una superficie. La luce può provenire dal sole, dalle lampade o da qualsiasi altra sorgente.(unità di misura: lux; 1 lux= 1lumen/m2)
Luminanzaesprime la luminosità che una superficie produce, sia essa una superficie luminosa (sorgente primaria es: lampada) o illuminata (sorgente secondaria, es: piano di una tavolo che riflette la luce). Nel caso di superfici illuminate, la luminanza è molto influenzata dal fattore di riflessione di queste superfici.(unità di misura: candela/m2)
1212
Valori minimi di illuminamento riportati nel codice del lavoro
Locali destinati al lavoro e loro e loro dipendenze
Valori minimi di illuminazione
Vie di circolazione interna
60 lux
Scale e depositi 40 lux
Ambienti di lavoro, spogliatoi, sanitari
120 lux
Locali ciechi destinati ad un lavoro permanente
200 lux
1313
Confronto con i nuovi standard europei (valori espressi in lux)
Locali o tipo di lavoro Vecchie disposizioni del DPR 303/56
Standards europei
Deposito 10 100 - 200
Aree di passaggio 20 100 - 200
Lavori grossolani 40 200 - 400
Lavori di media finezza (illuminazione generale)
20 200 - 400
Lavori di media finezza (illuminazione localizzata)
100 1000 - 2000
Lavori fini (illuminazione generale)
40 400 - 800
Lavori fini (illuminazione localizzata)
200 2000 - 4000
Lavori finissimi (illuminazione generale)
60 800 - 1200
Lavori finissimi (illuminazione localizzata)
300 4000 - 6000
1414
Rapporti di luminanza nel campo visivo
X: ambienti nei quali è possibile controllare le riflessioniY: ambienti nei quali è possibile controllare le riflessioni solo nelle zone
vicine alle aree di lavoro, ma non nelle superfici più lontaneZ: ambienti nei quali il controllo delle riflessioni è impraticabile
Rapporti limite X Y Z
Tra il compito visivo e le superfici più scure ad esso adiacenti (max) 3/1 3/1 5/1
Tra il compito visivo e le superfici più chiare ad esso adiacenti (min) 1/3 1/3 1/5
Tra il compito visivo e le superfici lontane più scure (max) 10/1 20/1
Tra il compito visivo e le superfici lontane più chiare (min)
1/10 1/20
Tra gli apparecchi di illuminazione e le superfici ad esse adiacenti (finestre, lucernari, ecc.) (max) 20/1
Ovunque entro il campo visivo (max) 40/1
1515
Tipi di lampadeLampade ad incandescenza:
- temperatura di colore "calda" (2500-3500 K)
- resa dei colori eccellente
Lampade alogene (incandescenza):
- idem c.s.
vantaggi
- efficienza luminosa più elevata
- maggiore durata (2000 ore)
- stabilità di emissione
svantaggi
- costo più elevato
- forte brillanza
- delicatezza d'impiego
Lampade fluorescenti:
- risparmio di potenza (25% in meno)
- maggiore durata (ameno 4 volte)
- maggiore sicurezza (temp. minima)
- irraggiamento calorico trascurabile
1616
Lampade: caratteristiche
Tonalità di luce
- luce diurna: 5.000 K
- luce bianchissima: 3.300-5.000 K
- luce calda: <3.300 K
Gradi di resa dei colori
- grado 1 (ottima, Ra = 80-100)
- grado 2 (buona, Ra = 70-84)
- grado 3 (sufficiente, Ra = 40-69)
1717
Tabella – suddivisione delle lampade in base all’aspetto cromatico
Gruppo Aspetto cromatico Temperatura di colore
1 caldo <3300
2 intermedio 3300-5300
3 freddo >5300TABELLA – Gruppo di resa di colore (Ra’) e corrispondente indice di resa cromatica (Ra)
Ra’ Ra1A >901B 80-902 60-803 40-604 20-40
1818
Tabella – illuminamento di esercizio, tonalità di colore e gruppo di resa del colore (uni 10380)Tonalità di colore: W=luce bianco-calda (<3.300°K); I=luce bianco-neutra (3.300-5.300°K); C=luce bianco-fredda (>5.300°K)
ACCIAIERIE E SIMILI
Impianti di produzione senza intervento manuale 50-100-150 W, I 3
Impianti di produzione con intervento manuale 100-150-200 W, I 3
Postazioni di lavoro fisse in impianti di produzione 200-300-500 W, I 3
Controllo piattaforme di ispezione 300-500-750 W, I 3
ASSEMBLAGGIO
Macchinario pesante 200-300-500 W, I 3
Motori e telaio veicoli 300-500-750 I, C 3
Macchinario elettronico e per ufficio 500-750-1000 I, C 2
Strumenti ed oggetti di piccole dimensioni 1000-1500-2000 C 2
1919
CARTIERE
Produzione carta e cartone 200-300-500 W, I 3
Processi automatici 150-200-300 W, I 3
Ispezione, classificazione 300-500-750 W, I, C 2
CEMENTIFICI
Frantumazione e cottura 100-150-200 W, I 3
CENTRALI ELETTRICHE
Locale caldaia 50-100-150 W, I 3
Locale alternatore 150-200-300 W, I 3
Ausiliari, pompe, serbatoi, compressori, ecc. 50-100-150 W, I 3
Sala comunicazione e telefonia 150-200-300 W, C 2
Sala controllo (tavoli, quadri verticali, ecc.) 200-300-500 W, I 2
COLORIFICI
Verniciatura grossolana 200-300-500 W, I 1B
Verniciatura ordinaria 300-500-750 W, I 1B
Verniciatura fine500-750-
1000W, I 1B
2020
segue COLORIFICI
Ritocchi e controllo colore750-1000-
1500I, C 1A
FONDERIE
Vasche di fusione 100-200-300 W, I 3
Preparazione stampi e stampaggio per lavorazioni pesanti 200-300-500 W, I 3
Preparazione stampi e stampaggio per lavorazioni fini ed ispezioni
300-500-750 W, I, C 3
INDUSTRIA AERONAUTICA
Ispezione e riparazione 300-500-750 W, I 3
Prova motori 500-750-1000 I, C 3
INDUSTRIA ALIMENTARE
Aree di lavoro in genere 200-300-500 W, I 2
Processi automatici 150-200-300 W, I 2
Controllo, decorazione manuale 300-500-750 W, I, C 1B
2121
INDUSTRIA CHIMICA
Processi automatici 50-100-150 W, I 3
Impianti di produzione con interventi occasionali 100-150-200 W, I 3
Aree interne destinate alla pianificazione 200-300-500 W, I 3
Sale controllo, laboratori 300-500-750 W, I 3
Produzione farmaceutica 300-500-750 W, I, C 2
Ispezione 500-750-1000 I, C 2
Controllo colore 750-1000-1500 C1A
Produzione pneumatici 300-500-750 W, I, C 3
INDUSTRIE ELETTROTECNICHE ED ELETTRONICHE
Produzione cavi 200-300-500 I, C 3
Assemblaggio macchine per uffici, telefoni, ecc. 300-500 I, C 3
Assemblaggio radio-video 750-1000-1500 W, I 2
Assemblaggio di precisione, componenti elettronici1000-1500-
2000C 2
2222
INDUSTRIA LAVORAZIONE DELLE PELLI
Aree generiche di lavoro 200-300-500 W, I 3
Pressatura, taglio, cucitura produzione di calzature 500-750-1000 W, I, C 2
Classificazione, controllo qualità e colore 500-750-1000 W, I, C 1A
INDUSTRIA TESSILE
Sballaggio, cardatura, stenditura 200-300-500 W, I 2
Filatura, bobinatura, tintura 300-500-750 W, I 2
Tessitura, cucitura, stampaggio tessuti 500-750-1000 W, I, C 1B
OFFICINE MECCANICHE E DI MONTAGGIO
Lavori occasionali 150-200-300 W, I 3
Banchi per lavorazioni grosse, saldatura 200-300-500 W, I 3
Banchi per lavorazioni medie 300-500-750 W, I 3
Banchi per lavorazioni fini 500-750-1000 W, I, C 3
Macchine automatiche 300-500-750 W, I 3
Macchine automatiche sofisticate 500-750-1000 W, I, C 3
2323
PRODUZIONE ABBIGLIAMENTO
Taglio e cucitura 500-750-1000 I, C 2
Controllo e ispezione 750-1000-1500 I, C 2
Stiratura 300-500-750 W, I, C 2
PRODUZIONE VETRO E CERAMICA
Fornaci 100-150-200 W, I 3
Miscelazione, stampaggio, forni 200-300-500 W, I 3
Finitura, vetrificazione, smaltatura 300-500-750 W, I 3
Verniciatura, decorazioni 500-750-1000 W, I, C 2
Molatura vetri e cristalli750-1000-
1500W, I, C 2
TIPOGRAFIE E LEGATORIE
Locali attrezzati per le macchine da stampa 300-500-750 W, I 2
composizione 500-750-1000 W, I, C 1B
Ritocchi, incisioni750-1000-
1500I, C 1A
Stampa e riproduzione del colore1000-1500-
2000C 1B
2424
segue TIPOGRAFIE E LEGATORIE
Incisione su acciaio e rame1500-2000-
3000C 1B
Legatura 300-500-750 W, I 2
Lavorazioni ornamentali500-750-
1000I, C 1B
TRATTAMENTO E LAVORAZIONE DEL LEGNO
Segatrice 150-200-300 W, I 2
Banchi di lavorazione, assemblaggio 200-300-500 W, I 2
Lavorazioni fine 300-500-750 W, I, C 2
Finiture e controllo500-750-
1000I, C 1B
UFFICI
Uff. generici, dattilografia, sale computer 300-500-750 W, I 1B
Uff. per disegnatori e per progettazione500-750-
1000W, I 1B
Sale per riunioni 300-500-750 I, C 1A
2525
Valori di riferimento
200-500 lux750 lux500 luxUffici di dattilografia e contabilità
500 lux750 lux500 luxSale di riunione (sui tavoli)
500-1.000 lux750 lux750 luxPer uffici tecnici e tavoli da disegno
200-500 lux500 lux500 luxPer uffici generici
IES americana
IES britannica
Norme UNI
Valori di illuminamento
2626
Illuminamento
Valori di riferimento :• UNI 10380 per uffici generici, dattilografia, sale
computer: valori compresi tra 300 e 750 lux• Norma DIN 5035 per ambienti di lavoro con VDT
(per limitare l’abbagliamento diretto): valori compresi tra 200 e 500 lux e max 200 cd/m2
2727
Illuminazione
• Valori e condizioni ottimali:– fra i 200 e i 400 lux– pareti, pavimenti, soffitti, porte,
piani di lavoro devono essere di colore chiaro e opaco
– le tende devono consentire la regolazione della luce naturale (es. veneziane)
– plafoniere anti-abbagliamento
2828
Illuminazione del locale
illuminazione generale sufficiente ma contenuta finestre schermate con “veneziane” tende adeguate (di tessuto spesso, chiare e a tinta unica) davanti e dietro lo schermo non devono esserci finestre le postazioni VDT distano almeno 1m dalle finestre schermi posti a 90°
rispetto alle finestre la direzione principale
dello sguardo deve
trovarsi parallela al
fronte delle finestre illuminazione in forma
a strisce e disposta
parallela rispetto al
fronte delle finestre pareti tinteggiate in colore chiaro non bianco e non riflettente
STRISCIA DI LUCE ARTIFICIALE
POSTI DI LAVORO AI VDT
TENDE
VENEZIANE
2929
IDONEITA’ DI DIVERSI TIPI DI LAMPADEIDONEITA’ DI DIVERSI TIPI DI LAMPADE
INADEGUATAINADEGUATAINADEGUATAINADEGUATA ADEGUATA IN DETERMINATE ADEGUATA IN DETERMINATE CIRCOSTANZECIRCOSTANZE
ADEGUATA IN DETERMINATE ADEGUATA IN DETERMINATE CIRCOSTANZECIRCOSTANZE
BUONABUONABUONABUONA
LAMPADA A LAMPADA A IRRAGGIAMENTO IRRAGGIAMENTO
LIBEROLIBERO
LAMPADA A LAMPADA A IRRAGGIAMENTO IRRAGGIAMENTO
LIBEROLIBERO
LAMPADA CON LAMPADA CON SCHERMO A SCHERMO A
VETRO OPACOVETRO OPACO
LAMPADA CON LAMPADA CON SCHERMO A SCHERMO A
VETRO OPACOVETRO OPACO
LAMPADA CON LAMPADA CON GRIGLIAGRIGLIA
LAMPADA CON LAMPADA CON GRIGLIAGRIGLIA
45°
Illuminazione artificiale
3030
Utilizzo di lampade fluorescenti "bianche a tonalità calda" che emanano una luce tendente al giallo e resa dei colori ottima.Per minimizzare i riflessi devono essere montate a soffitto, con paraluce a lamelle anti-abbagliamento, in file parallele alla direzione dello sguardo dell’operatore, ma non sopra la testa dello stesso.
Sorgenti artificiali
3131
Le lampade devono essere poste in modo che siano al di fuori del campo visivo degli operatori
In caso di lampade a soffitto non schermate, la linea tra l’occhio e la lampada deve formare con l’orizzonte un angolo non inferiore a 60°
> 60°> 60°
3232
Varianti di illuminazione
DIRETTADIRETTA
COMBINAZIONE DIRETTA RIDOTTA E INDIRETTA
COMBINAZIONE DIRETTA RIDOTTA E INDIRETTA
SCHERMO VIDEO
TASTIERAFOGLIO
3333
Posizione dello schermo in presenza di finestre poco o male schermate
SBAGLIATO: finestra nel campo visivo, elevate differenze di intensità luminosa
SBAGLIATO: le finestre si riflettono sullo schermo video
GIUSTO: differenza equilibrata dell’intensità luminosa, nella zona di riflessione dello schermo video non esistono superfici luminose
3434
Modalità per la determinazione dell’illuminamento medio degli ambienti di lavoro e dell’uniformità dell’illuminamento
•Stabilizzazione delle lampade durata minima di funzionamento:
- 1 ora per lampade fluorescenti o lampade a scarica ad alta intensità (vapori di mercurio, sodio alta e bassa frequenza,ad alogenuri);- nessun periodo di stabilizzazione per lampade ad incandescenza o alogene.•Schermatura della luce naturaleLe misurazione di illuminamento devono essere effettuate senza alcun contributo dovuto alla luce naturale; pertanto da eseguire nelle ore notturne o in quelle diurne dopo aver schermato finestre e lucernai con coperture aventi fattori di riflessione del 10% circa.•Posizione dei punti di misurazioneQuelle orizzontali vanno eseguite all’altezza di 0,85 m dal pavimento o a 0,2 m dal pavimento per le vie di passaggio.
3535
Numero minimo dei punti di misura in ambienti vuoti
Posto K = a x b / h x (a+b)
25>3
16Da 2 a 3
9Da 1 a 2
4<1
NumeroK
K= a x b / h x (a + b)
A, b e h = dimensioni ambiente
3636
3737
3838
3939
4040
Microclima
4141
Microclima
• La temperatura nei locali di lavoro deve essere adeguata all' organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto
dei metodi di lavoro e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori• Nel giudizio sulla temperatura adeguata
per i lavoratori si deve tener conto della influenza che possono esercitare sopra di esso il grado di umidità ed il movimentodell'aria concomitanti
D. Lgs. 626, art. 33, Titolo II (ex art. 9 DPR 19/3/56, n. 303)
4242
art. 2087 cod. civ. Obbligo per il datore di lavoro di "adottare le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l'esperienza e la tecnica sono necessarie a tutelare l'integrità fisica e la personalità morale dei lavoratori"
art.10 Legge 864/70
Nei locali utilizzati dai lavoratori deve essere mantenuta la temperatura più confortevole e più stabile possibile in relazione alle circostanze
Allegato I, punto 7.1 direttiva CEE 89/654
La temperatura dei locali di lavoro dev’essere adeguata all'organismo umano durante il tempo di lavoro, tenuto conto dei metodi di lavoro applicati e degli sforzi fisici imposti ai lavoratori
Allegato, punto 16.6.1 direttiva CEE 92/104
Nei luoghi di lavoro chiusi occorre provvedere affinché, in relazione ai metodi di lavoro in uso ed all'entità delle sollecitazioni fisiche a carico dei lavoratori, questi ultimi dispongano di sufficiente aria fresca
art. 7 comma 1 DPR 303/56 modificato dal D.Lgs. 626/94
A meno che non sia richiesto diversamente dalle necessità della lavorazione, è vietato adibire a lavori continuativi i locali chiusi che non abbiano le seguenti caratteristiche: •buona difesa contro gli agenti atmosferici •isolamento termico sufficiente (tenuto anche conto del tipo di impresa) •aperture sufficienti per un rapido ricambio d'aria •ben asciutti e ben difesi contro l'umidità
art. 9 DPR 303/56 modificato dal D.Lgs. 626/94
Nei luoghi di lavoro chiusi i lavoratori devono disporre di aria salubre in quantità sufficiente e l’eventuale impianto di aerazione deve essere sempre mantenuto efficiente e si devono evitare correnti d'aria fastidiose (in analogia con quanto previsto dall’art. 6 direttiva 89/654/CEE)
art.11 DPR 303/56 modificato dal D.Lgs. 626/94
Quando non è conveniente modificare la temperatura di tutto l'ambiente, si deve provvedere alla difesa dei lavoratori contro le temperature troppo alte o troppo basse mediante misure tecniche localizzate o mezzi di protezione individuali
4343
Microclima
• preferibile impianto di climatizzazione• nella stagione calda la temperatura
non dovrebbe essere inferiore di oltre 7°C da quella esterna
• nelle altre stagioni tra i 18 e i 20°C• umidità fra il 40 e il 60%• ricambio 32 mc per persona all’ora in
assenza di fumatori
4444
Benessere termico
• Il comfort climatico è definibile come uno stato mentale che esprime soddisfazione per l'ambiente
• Il benessere termico, dunque, esprime una condizione di neutralità, con dispersione integrale del calore prodotto senza aumento della temperatura corporea e senza evidente intervento del sistema termoregolatore
4545
Il soddisfacimento del bilancio termico, attraverso l'evidente intervento del sistema termoregolatore per evitare l'innalzamento della temperatura corporea, esprime invece una condizione di equilibrio
Infine, laddove il meccanismo di regolazione non è sufficiente alla dissipazione del calore prodotto, si ha una condizione di squilibrio termico che rappresenta un reale rischio da stress calorico
4646
Bilancio termicoLa temperatura interna del corpo umano (37°C) può essere mantenuta costante solo se il bilancio tra il calore prodotto dai processi metabolici e quello disperso nell'ambiente risulta in pareggio
S = M + W ±R ± C ± K - E - RESS = M + W ±R ± C ± K - E - RESdove:S = bilancio termicoM = metabolismoW = lavoro muscolare esternoR = scambi calorici per radiazioneC = scambi calorici per convezioneK = scambi calorici per conduzioneE = perdita di calore per evaporazioneRES = perdita di calore per respirazione
4747
M - metabolismo
Esempi di valori del metabolismo:
• a riposo 45 W/m2 (circa 40 kcal/h m2 )• in movimento= max 500 W/m2 (circa 430 kcal/h m2 )
È quantità di energia chimica che, all’interno del corpo umano, si trasforma in energia termica.Si misura in met: 1 met = 58,2 W/m2 = 50,0 kcal/hm2
Nel metabolismo energetico si possono distinguere tre livelli:
• metabolismo basale legato esclusivamente al mantenimento dell’attività cellulare e al funzionamento degli organi principali (cuore, cervello ecc.)
• metabolismo di riposo, valutato in assenza di lavoro muscolare• metabolismo di lavoro legato all’attività muscolareL’energia metabolica può essere convertita in lavoro meccanico esterno,ma è principalmente sviluppata come calore interno del corpo: rendimento meccanico < 20%
4848
W - lavoro muscolare esternoRappresenta l’energia che nell’unità di tempo l’uomo scambia con l’ambiente esterno sotto forma di lavoroR – Scambi calorici per radiazione
Sono una funzione di:
•area effettiva sviluppata da un corpo vestito•temperatura superficiale del vestiario•temperatura radiante media
C – Scambi calorici per convezione
È una funzione di:
•temperatura dell’ambiente•fattore “area del vestiario”•temperatura del vestiario•ventilazione (solo in caso di ventilazione elevata)
4949
K – scambi calorici per conduzioneScambio di calore con gli oggetti che vengono a contatto con il corpo.Esempio: col pavimento attraverso la pianta dei piedi, con sedie o con tavoli, con oggetti tenuti in mano.Per la presenza del vestiario questo termine è spesso trascurabile.
E – Perdita di calore per evaporazioneÈ una funzione di:
• temperatura cutanea• pressione parziale del vapor d’acqua
Le perdite di calore dovute a sudorazione sono invece una funzione del carico metabolico (M)
RES – Perdita di calore per respirazioneÈ una funzione del metabolismo (M) e della temperatura ambiente
5050
Stress termico
5151
Lavoro in ambienti molto freddi
• Per lavoro a t. ≤ -12°C il lavoratore deve essere tenuto a costante controllo a vista.
• TLV (parziali) per tempi di lavoro (t.lav.)/pause (10 min. in ambiente caldo) di riscaldamento per un turno di 4 ore. Lavoro moderato e pesante.
Temp. aria °C Con vento trascurabile
da a t. lav. max (minuti) n. pause
-26 -28 normale 1
-29 -31 normale 1
-32 -34 75 2
-35 -37 55 3
-38 -39 40 4-40 -42 30 5-43 in poi solo emergenza --
5252
Stress e danni da freddo• La temperatura corporea (t.c.) non deve scendere
sotto i 36°C. Occorre proteggere le estremità (mani, piedi e testa).
• Una t.c. <36°C riduce la vigilanza, la capacità decisionale e può portare alla perdita di coscienza.
• Sintomi da freddo: forte tremito, sensazione di freddo pungente, eccessivo affaticamento, irritabilità, euforia
• Per t.c. <35°C: forti brividi=segnale di pericolo = interrompere l'esposizione
• Solo danni a mani, piedi e testa possono manifestarsi senza la comparsa di segni iniziali di ipotermia
• Eseguire rilevazioni termometriche in posti di lavoro con temperature ambientali <16°C
• Proteggere tutto il corpo per temperature ambientali <4°C
5353
Protezioni delle mani contro il freddo• In lavori a mani nude per più di 10-20 min. con
temp. amb. <16°C mettere a disposizione mezzi per mantenere calde le mani (termoventilatori, piastre elettriche, ecc.)
• Uso di guanti per temperatura:
< 16 °C lavoro sedentario
< 4 °C lavoro leggero
< -7 °C lavoro moderato
• A temp. < -1°C ricoprire con materiale isolante
termico le impugnature metalliche di utensili
• Informare i lavoratori di non venire a contatto
nemmeno accidentalmente con la pelle nuda
con superfici fredde a t. < -7 °C
5454
Fattori che influenzano la sensibilità della singola persona al calorea) Individuali Peso Stato di preparazione fisica Grado di acclimatazione Metabolismo Uso di alcool e di droghe Patologie particolari (es.: ipertensione) Tipo di vestiario Precedenti colpi di caloreb) Ambientali Temperatura dell’aria Temperatura radiante Movimento dell’aria Umidità relativa dell’aria
5555
Effetti del calore sulla saluteColpo di calore (è un emergenza medica)Primi sintomi • Confuzione• Comportamento irrazionale• Perdita di coscienza• Convulsioni• Mancanza di sudorazione (non sempre)• Pelle calda e secca• Temperatura del corpo abnormeTrattamenti da praticare:• Porre il soggetto in zona ombreggiata e
rimuovere i vestiti esterni• Inumidire la pelle• Incrementare la ventilazione intorno al soggetto• Reintegrare i liquidi dispersi il prima possibile• Abbassare la temperatura corporea con metodi
professionali
5656
Effetti del calore sulla salute
Esaurimento di calore (è un emergenza medica)Primi sintomi (condizioni che rispondono rapidamente ad un
tempestivo trattamento)• Mal di testa• Nausea• Vertigini• Debolezza• Sete • Capogiri
Interventi sul soggetto• Rimuoverlo dall’ambiente caldo• Dissetarlo
5757
Effetti del calore sulla saluteBlocchi di calore• Causati da lavoro fisico molto intenso in ambiente caldo• Sono dovuti allo sbilanciamento della concentraione dei Sali minerali causato dalla
sudorazione• Sono causati dalla mancanza di rifornimento di acqua• Non fare affidamento alla sete come guida per la necessità di acqua• In ambienti caldi l’acqua andrebbe bevuta ogni 15-20 minuti• L’utilizzo di bevande con alti contenuti di carboidrati e Sali minerali minimizza i disturbi
fisiologici durante il recupero
Collasso da calore (svenimento)• Il cervello non riceve abbastanza ossigeno poiché il sangue si accumula alle estremità• Questa reazione è simile a quella dell’esaurimento da calore, ma non ha conseguenze sul
bilancio termico del corpo• L’inizio del collasso da calore è rapido ed imprevedibile• Per prevenire il collasso il soggetto dovrebbe essere gradualmente acclimatato
all’ambiente caldoEsantema da calore• Si manifesta con papule rosse in aree dove gli indumenti sono stretti• Con incremento della sudorazione queste papule danno origine a prurito• Si verificano nella pelle che costantemente umida per sudore non evaporato e possono
diventare infetti se non trattati• Gli esantemi scompaiono di solito quando un individuo colpito torna in ambiente fresco.Affaticamento da calore• Diminuisce la capacità in lavori che richiedono doti sensitivomotorie, mentali o di vigilanza
5858
WBGT = 0,7 twn + 0,3 tg in °Ctwn = temperatura del termometro a bulbo umido naturalmente ventilatotg = temperatura del globotermometroTLV-ACGIH in gradi WBGT per esposizione al calore
Sforzolavorativo
leggero moderato pesantemolto
pesanteleggero moderato pesante
moltopesante
100% lavoro 29,5 27,5 26,0 27,5 25,0 22,5
75% lavoro;25% riposo
30,5 28,5 27,5 29,0 26,5 24,5
50% lavoro;50% riposo
31,5 29,5 28,5 27,5 30,0 28,0 26,5 25,0
Acclimatato Non acclimatato
Valori WBGT infunzione dei ritmi di lavoro
Stress da calore
5959
Stress da calore • L’ACGIH precisa che i TLV suggeriti sono basati sul
presupposto che l’indice WBGT del posto di riposo sia
uguale o molto simile a quello del posto di lavoro.
• Quando il WBGT del posto di lavoro è diverso da
quello del posto di riposo, si dovrà usare un valore
medio ponderato nel tempo sia per il WBGT sia per il
calore metabolico (carico di lavoro).
• Per esposizioni continuative nell’arco della giornata
lavorativa a condizioni ambientali calde, le medie
ponderate rispetto al tempo si calcolano come media
ponderata in un’ora, se invece le esposizioni sono
intermittenti la media ponderata si esegue su 2 ore.
6060
Possibilità di calcolo del tempo di permanenza continuativa massimo
Quando l’indice WBGT calcolato nell’ora di massima esposizione supera il corrispondente valore del TLV si può calcolare il tempo massimo che l’operatore non deve superare nella postazione calda.L’elaborazione analitica consiste nell’eguagliare la media ponderata dei valori WBGT misurati nelle diverse postazioni frequentate con la media ponderata dei relativi TLV.
6161
Valutazione delle condizioni microclimatiche
• Confronto con i valori limite dello stress termico (da freddo o da caldo). Il superamento di questi valori può determinare un concreto danno alla salute
• Confronto con indici del "benessere termico". Permette di valutare l'esistenza o meno di condizioni microclimatiche confortevoli
6262
Fattori fisici dell'aria
• temperatura (°C)• umidità relativa (%) • ventilazione (m/s)
si misurano con più termometri e con un anemometro (in totale 5 misure)
6363
Centralina della LSI con cinque sensori (da sinistra):
• velocità dell’aria• umidità relativa• temperatura• temperatura radiante
6464
Centralina della innova con cinque sensori (da sinistra):
• velocità dell’aria• temperatura asimmetrica
radiante• “dry heat loss” e temperatura
operativa• temperatura dell’aria• umidità dell’aria
6565
Anemometro a filo caldo con acquisitore della LSI BABUC M
6666
Fattori fisici: registrazione sulle 24 ore
6767
Fattori individuali
• Dispendio energetico (W/m2) si stima con l’aiuto di valori tabellati
• Resistenza termica del vestiario (m2C/W) si calcola sommando valori tabellati per singoli indumenti
6868
Fattori Individuali Dispendio energetico
6969
Fattori Individuali Vestiario
7070
Dispendio energetico e resistenza termica del vestiario
1,7 clo
2,5 met
0,8 clo
2,2 met
0,5 clo
1,2 met
7171
ECT: equivalent chill temperature (temperatura equivalente di sensazione di freddo)A basse temperature la velocità del vento determina una sensazione di freddo pari a quella che si avrebbe ad una temperatura inferiore a quella misurata con il termometro
Ad esempio
Velocità ventom/s
-1 °C -7 °C
Minima -1 ETC -7 ETC
2,2 -3 ETC -9 ETC
4,4 -9 ETC -16 ETC
7272
M A N S I O N E Sup. °WBGTm2 Mis. TLV
Ingrassino 1,8 28,3 28,3Rif.
Tab. 4a Postazione °WBGTW/m2 TLV Tempo
-- Ingrassaggio basi forni 29,1 110 28,0 54
Rif. Postazione °WBGT
5 FORNO 1, 1ª base 23,5 6 FORNO 1, 2ª base 27,9 7 FORNO 1, 3ª base 28,9 8 FORNO 1, 4ª base (comando) 30,1 9 FORNO 1, 5ª base 28,4
10 FORNO 1, 6ª base 31,1 11 FORNO 1, 7ª base, presso bruciatore33,9
Media 29,1
1,13 ESTERNO, valore medio 21,5 75 31,3 6
Valori ponderati 28,3 106 28,3 60
Manutentore meccanico 1,8 -- --Rif.
Tab. 4a Postazione °WBGTW/m2 TLV Tempo
3 FORNI, testate filtri a granuli, GFS, presso sportelli36,0 140 26,0 30
1,13 ESTERNO, valore medio 21,5 75 31,3 30
Valori ponderati 28,7 107 28,7 60 28,7 28,7
7373
DiagrammaASHRAE:campi di condizioni termicamente accettabili per persone con abbigliamento tipico invernale o estivo, per attività sedentaria o leggera e per velocità dell’aria < 0,15 m/s
Benessere termico
La temperatura efficace tiene conto della umidità della cute come fattore favorente gli scambi di calore con l’ambiente
Temperatura di rugiada: temperatura alla quale l’aria diventa satura
7474
Benessere termico temperatura operativa
La temperatura operativa tiene conto anche del contributo dell’energia radiante radiante (a basse velocità di aria)
7575
Benessere termico equazione di fanger PMV=[0,303exp(–0,036M/Ab)+
0,028]·{M/Ab(1-h)- 3,05·10–3
[5733–6,99(M/Ab)(1–h)–jpa]–0,42
[(M/Ab)(1–h)–58,15]–1,7·10–5
(M/Ab)(5867–jpa)–0,0014(M/Ab)
(34–ta)–fclhc(t*cl–ta)–3,96·10–8fcl[(t*
cl+273)4–(tr+273)4]}
7676
PMVPPD
sensazione di freddo
sensazione di caldo totale insoddisfatti
-2,0 76,4 % -- 76,4 %
-1,0 26,8 % -- 26,8 %
-0,5 9,9 % 0,4 % 10,3 %
-0,1 3,4 % 1,8 % 5,2 %
0 2,5 % 2,5 % 5,0 %
0,1 1,8 % 3,4 % 5,2 %
0,5 0,4 % 9,8 % 10,2 %
1,0 -- 26,4 % 26,4 %
2,0 -- 75,7 %
PMV (predicted mean vote): esprime un voto medio previsto per la sensazione di benessere termico PPD (predicted percentage of disatisfied): è la percentuale prevista delle persone insoddisfatte
7777
LIMITI (ISO DIS 7730)
- 0.5 < PMV < +0.5 PPD < 10%
+ 3 molto caldo
+ 2 caldo
+ 1 leggermente caldo
0 neutralità termica o benessere
- 1 leggermente freddo
- 2 freddo
- 3 molto freddo
7878
Correnti d’aria: indici di disturbo
• E' da tener presente che la velocità dell'aria non può esser variata a piacimento in quanto, per velocità troppo basse, minori di 0,05 m/s l'aria diventa stagnante e non c'è nell'ambiente una sufficiente diluizione degli inquinanti aerodispersi.
• Per contro, anche con velocità dell'aria troppo elevate, un soggetto, anche se in condizioni termiche neutrali, può aver problemi di discomfort. Le raccomandazioni ISO 7730 e ASHRAE 55-81, facendo riferimento alla velocità media dell'aria, indicano per le attività sedentarie i seguenti valori:
• V ≤ 0,15 m/s durante il periodo invernale con temperature tra i 20 e i 24 °C;
• V ≤ 0,25 m/s durante il periodo estivo, con temperature tra i 23 e 26 °C.
7979
Correnti d’aria: indici di disturbo• Gli impianti di immissione d’aria, soprattutto se condizionata, possono creare disuniformità di
temperatura e di velocità dell’aria sia nelle varie zone dello stesso ambiente sia sulla verticale della stessa zona.
• Per tali situazioni è stato messo a punto un particolare indice q (Effective Draft Temperature) che tiene conto, nella valutazione del benessere microclimatico, soltanto della temperatura e della velocità dell’aria, ed è quindi indipendente dall’umidità relativa dell’aria.
L’equazione che permette di calcolare tale indice è (ASHRAE, 1985):
q = (tx – tc) – a(vx – b)
dove:
tx = temperatura locale, °C
tc = temperatura media del locale, °C
vx = velocità locale dell’aria, m/s
a = 8
b = 0,15
Un’elevata percentuale di persone in occupazioni sedentarie (uffici) considera ancora accettabile una situazione in cui q è compresa tra -1,7 e +1,1 °C e la velocità media dell’aria non supera 0,25 m/s.
8080
Correnti d’aria: indici di disturbo
Altro indice di disturbo è quello proposto da Fanger ed altri nel 1989. Tale indice tiene conto delle fluttuazioni della velocità dell’aria nell’ambiente:
PD = (34 - ta) (va- 0,05)0,62 (0,37 va Tu + 3,14)
dove:
PD =percentuale degli insoddisfatti, %
ta = temperatura dell’aria, °C
va = velocità media dell’aria, m/s
Tu = intensità di turbolenza, % [= deviazione standard delle misure di velocità dell’aria diviso il valore medio della velocità dell’aria: SDv/va]
L’ indice vale per attività leggera sedentaria, per le parti del corpo scoperte (mani, collo, testa) e per ta compresa tra 20 e 26 °C. Per va<0,05 porre va=0,05, per PD>100 porre PD=100.
8181
Differenze soggettive
Le equazioni del comfort non soddisfano mai la totalità delle persone, ma forniscono combinazioni di variabili in grado di dare il comfort alla maggioranza delle persone.
Per ogni persona esistono intervalli di temperature ambientali all’interno dei quali si sente in condizioni di comfort. Tuttavia non esistono degli intervalli comuni per gruppi numerosi di persone, in grado di soddisfare tutti. Ci sarà una temperatura ambientale in grado di lasciare insoddisfatto il 5% delle persone.
8282
Esempio di presentazione dati
PARAMETRI MISURATI VALORI STIMATI INDICI CALCOLATItg twn ta tw Va RH M Icl °C WBGT PMV PPD°C °C °C °C m/s % W/m2 m2 °C/W TLV mis %
33,3 26,2 30,6 25,3 0,55 65,4 104 0,07 26,7 28,3 2,5 93,4
33,3 26,2 30,6 25,3 0,55 65,4 104 0,046 26,7 28,3 2,5 93,2
33,1 24,8 30,4 23,9 0,27 58,4 93 0,046 26,7 27,2 2,3 89,1
33,1 24,8 30,4 23,9 0,27 58,4 120 0,046 25,0 27,2 2,6 94,9
35,7 26,3 32,7 25,5 0,65 56,6 110 0,046 25,0 29,1 3,0 100,0
35,7 26,3 32,4 25,4 0,57 57,7 110 0,046 25,0 29,1 3,0 100,0
36,8 26,5 31,9 25,4 0,59 59,9 93 0,046 26,7 29,6 3,0 100,0
39,3 27,1 32,9 25,7 0,43 56,5 93 0,046 26,7 30,7 3,0 100,0
31,7 23,3 28,6 22,3 0,49 58,1 93 0,07 26,7 25,8 1,8 69,5
32,3 23,7 29,8 22,6 0,23 54,2 93 0,07 26,7 26,3 2,1 82,2
32,6 23,3 29,7 22,1 0,20 51,9 93 0,07 26,7 26,1 2,2 83,5
30,8 22,6 28,5 21,4 0,15 54,0 85 0,093 30,0 25,1 1,8 67,7
8383
XXXXSTANZATerraBCORPO P IANO
R ISULTATI DELLE RILEVAZIONI STRUMENTALI
Microclima
VALUTAZIONE
TG TUM (n) TSECCA TUM Um. VARIAOraInizio OraFine
15:19 15:38 26,6 19,5 27,4 18,1 39,2 0,03 0,05±
Riferimento Esterno
°C °C °C °C % m/sore:min ore:min
12:29 13:36 30,0 19,2 28,1 18,3 38,5 0,48 0,46±
Condizioni Microclimatiche
PMV*
PPD%
TOperativa
TE*
INDICE RISULTATI
26,6
26,9
18,5
0,8
RIFERIMENTO
± 0,5
< 10%
24,5 ± 1,5 °C
23 ÷ 26 °C
UOMINI DONNE
Seduti In Piedi
ICL Uomini = 0,10 m2·°C/W Met. Seduti = 70 W/m 2
ICL Donne = 0,07 m2·°C/W Met. In Piedi = 85 W/m 2*
Sedute In Piedi
1,1 0,6 0,9
30,5 12,5 22,1
CARATTERISTICHE DEL LOCALE .........Data:
73,1Superficie:
202,5Cubatura:
10 ÷ 16 maxPersone:
Portata Tot. (m3/h) :l/s · persona:
l/s · mq:Ricambi/ora:
ARIA PRIMARIACARATTERISTICHE
m2
m3
37610,4÷6,5
1,41,9--Fumatori:
TPR°C
12,5
12,7
10Persone presenti:Condizionidelle misure
Uffic io ...Destinaz. Uso:
Tipologia: Ufficio1
ITTA XXXXPalazzo xxxx
VALUTAZIONE DEL M ICROCLIMA D
8484
8585
µg/m 3
2,790,590,381,320,790,152,586,791,811,1
11
71,24118,12
0,350,95
<0,044,230,361,66
11,370,130,33
Etilene 3,7Etano <0,04Propano 3,89Isobutano 1,941-Butene 0,461,3-Butadiene <0,04Butano 3,64Isopentano 21,79Pentano 4Ciclopentano 5,152-Metilpentano 4,323-Metilpentano 1,5Esano 79,78Benzene 2,3Cicloesano 0,27Isottano 11,39Eptano 0,83Toluene 5,75Etilbenzene 2,73m-Xilene 20,02o-Xilene 9,861,3,5-Trimetilbenzene 2,921,2,4-Trimetilbenzene 2,88
3°Piano
CARATTERISTICHE DEL L OCALE
Control Room - SI/ES-OP1
242,0Superfice:
655,0Cubatura:
10 ÷ 15max
Persone:
R ISULTATI DELLE R ILEVAZIONI S TRUMENTALI
Numero
OraInizio OraFine
09:40 17:31
ore:min ore:min
CARATTERISTICHE
m2
m3
FlussoVolume
50,1 23,60
cc/min litri
Durataminuti
471
ConcentrazioneSostanzaµg/m 3
OraInizio
ore:min
OraFine
ore:min
09:27 11:21
Sostanze organiche volatili (VOC)Polvere, CO, CO2
Riferimentoesterno11:40 11:54
Torre ACorpo
Data
13 05 02
Data
14 05 02
Rif. esternoµg/m 3
09:18 17:04 50,06 23,33466Riferimentoesterno
A3 Destinaz. Uso:
--Fumatori:12Persone presenti:
CO2 (ppm)
INQUINANTE RISULTATI
0,022
<1
710
RIFERIMENTO
<1000
CO (ppm)
PM10 (mg/m3)
<8,6
<0,075
837VOC Totali (µg/m3) <300
2,3Benzene (µg/m3) <5
Toluene (µg/m3) <260
29,88Xileni (µg/m3) <4800
V ALUTAZIONE
5,75
Condizioni delle misure:
8,23Formaldeide (µg/m3) <100
OraInizio OraFine
10:49 11:22
ore:min ore:min
FlussoVolume
700 23,10
cc/min litri
Durataminuti
33
Formaldeide
Data
14 05 02
339/16N. Rapp. Analisi:
Dosaggio Concentrazione
Form 5N. Fiala:
Sostanza
Formaldeide 0,19 µg 8,23 µg/m 3
UfficioTipologia
339/20N. Rapp. Analisi: A84371N. Fiala:
837VOC Totali: µg/m 3 335
TELECOM ITALIA MOBILE
INQUINANTI DELL’ARIA
1208Portata Tot. (m3/h):33,6÷22,4l/s · persona:
1,8Ricambi/ora:
ARIA PRIMARIA RIFERIMENTO
>11
0,1Indice aff.: <0,12
COppm
CO2ppm
<1 710
Polvere
mg/m3
0,022
<1 4110,111
PM10
0,018
PM1
Edificio S. Barbara - Via VII Strada, 22 (PD)
0,079
O3ppm
<0,02
Ozono
<0,02Ozono (ppm) <0,06
8686
TELECOM ITALIA MOBILE
AGENTI MICROBIOLOGICI AERODISPERSI
Edificio S. Barbara - Via VII Strada, 22 (PD)
R ISULTATI DELLE R ILEVAZIONI
VALORI DI R IFERIMENTO
Carica batterica 3
Linee guida per carica batterica totale con campionatore attivo (proposta CEE 1993Report n° 12 EUR 14988 EN)
3
Molto basso
LIVELLO UFC/m3
< 50
Basso 50 - 100
4 Valori forniti da ACGIH
8
CONDIZIONI DELLE M ISURE
Volume d'aria aspirato (litri) 200
1,5Portata (l/s)
Persone presenti
Carica mesofila totale
Staphylococcus aureus
Miceti
AGENTI MICROBIOLOGICIConcentrazione
(UFC/m3)
75
assente
1701
Medio 100 - 500
Alto 500 - 2000
Molto alto > 2000
Carica micetica 4
Buono
LIVELLO UFC/m3
< 100
Intermedio 100 - 1000
Elevato > 1000
CARATTERISTICHE DEL L OCALE13 maggio 2002Data:
Control Room - SI/ES-OP1Numero
242,0Superfice:
655,0Cubatura:
10 ÷ 15max
Persone:
CARATTERISTICHE
m2
m33°Piano
Torre ACorpo
1 160 Penicillium
130
assente
370
341 Penicillium29 Aspergillus
2
Riferimento Esterno(UFC/m3)
A3
Stafilococchi 10 35
Destinaz. Uso:
1208Portata Tot. (m3/h):33,6÷22,4l/s · persona:
1,8Ricambi/ora:
ARIA PRIMARIA RIFERIMENTO
>11
0,1Indice aff.: <0,12
2