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1 RINNOVABILI 2.0 Geotermia e biomasse come opportunità per creazione di nuovi equilibri nel green Ing. Pietro Bartolini Responsabile Area Ambiente Sicurezza Energia Qualità & Operations Confindustria Firenze [email protected] 22 maggio 2013 Milano Palazzo isimbardi - Sala Affreschi

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RINNOVABILI 2.0

Geotermia e biomasse come opportunità per creazione di nuovi equilibri nel green

Ing. Pietro BartoliniResponsabile Area Ambiente Sicurezza Energia Qualità & Operations

Confindustria [email protected]

22 maggio 2013Milano Palazzo isimbardi - Sala Affreschi

Consorzio Energie Firenze

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Per capire il futuro bisogna ascoltare e valutare il passato e il presente, per non commettere errori evitabili.

Nuovi scenari, da valutare in work in progress che si vanno ricomponendo a valle della ricca esperienza del fotovoltaico, con le novità introdotte con il IV° conto energia fino alla modificazione epocale del V ° e poi le successive modificazioni introdotte per limitare l’eccessiva incentivazione di un settore ormai maturo, a favore di nuove tecnologie e installazioni green.

Per questo un breve salto a ritroso per fare considerazioni su prodotti, sui processi industriali e manifatturieri, sul comparto delle produzioni, sul comparto delle installazioni, sul comparto dei servizi e sul sistema degli incentivi e del credito.

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CEF UN CONSORZIO A DIMENSIONE DI UN TERRITORIO FORTEMENTE ANTROPIZZATO E NON ENERGIVORO

Chi è CEF e la mission Vantaggi

• Consorzio di Confindustria Firenze, non un fornitore, interesse solo a far risparmiare i consorziati

• Risparmi nell’acquisto dell’energia elettrica e gas con controllo costante della fornitura

• Servizi qualificati di consulenza personalizzata con opportunità di telemonitoraggio 24h per ottimizzazione utilizzo/acquisto energia

• Attività di formazione per Energy Manager, gratuita se finanziata da Fondimpresa

Costi di adesione

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CHI È CEF

Il Consorzio Energie Firenze è stato costituito il 12 novembre 1999, promosso da Confindustria Firenze quale strumento di aggregazione tra le associate utilizzatrici di energia per consentire alle aziende di usufruire dei vantaggi della liberalizzazione del mercato dell’energia elettrica (Decreto Bersani 1999).

Il motore di CEF è l’aggregazione degli imprenditori fiorentini.

CEF è una comunità di imprese dove vige il co-marketing e il direct-marketing.

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MISSION

Il Consorzio CEF, senza scopo di lucro, è attivo su tutte le tematiche dell’energia per trovare soluzioni efficaci ed efficienti in tema di qualità e prezzo per far risparmiare i consorziati.

Gli strumenti:Monitoraggio degli scenari di contestoOfferta ed erogazione di servizi efficienti, efficaci, di qualitàStipula di accordi vantaggiosiCondivisione di informazioni e gestione data baseConfronto di offerte e soluzioniOttimizzazione delle forniture (acquisto e utilizzo)Qualificazione di servizi e fornitoriOrganizzazione di eventi e confronto

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MONITORARE GLI SCENARI DI CONTESTO

FORNITORI

CONSULENTI VEDITORI

CONSORZI DI SISTEMA

CONSORZI NON DI SISTEMA

CONSORZI II° LIVELLO

CONSORZI I° LIVELLO

CONSORZIO ENERGIE FIRENZE

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CONTROLLO COSTANTE DELLA FORNITURA

GARANTISCE RISPARMI SICURI E CONTRATTO SENZA SORPRESE

Andamento degli oneri passanti in bolletta 2010-2013

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SERVIZI QUALIFICATI DI CONSULENZA PERSONALIZZATA

Audit Energetico e telemonitoraggio 24h per ottimizzazione utilizzo/acquisto di energia

Certificazione ISO 50001

Energy Manager

Risparmio energetico• Climatizzazione/riscaldamento: caldaia, pompa calore, scalda acqua, vapore • Motori ed azionamenti elettrici, installazione inverter, automazione e rifasamento • Processi industriali: generazione e/o recupero vapore per essiccazione, raffreddamento etc. • Illuminazione efficiente: livelli di luminosità, LED, illuminazione esterna • Trasporti: riduzione consumi, ottimizzazione, mobilità sostenibile • Certificati Bianchi (TEE – Titoli Efficienza Energetica)

Autoproduzione di energia (alternativa e da fonti rinnovabili)

Finanziamenti e incentivi

Esenzione accise sull'energia per processi mineralogici

Recupero fiscale su gasolio per movimentazione industriale

Interrompibilità

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ATTIVITÀ DI FORMAZIONE PER ENERGY MANAGER

temi di risparmio energetico

certificazione ISO 50001

green market e impronta ecologica

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I RISULTATI DEL CONTO ENERGIA

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I RISULTATI DEL CONTO ENERGIA

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IL RUOLO ASSOCIATIVO: COME POSSONO ACCEDERE LE PMI A NUOVI MERCATI E RISOLVERELE CRITICITÀ

Capitale da investireIl blocco del mercato e l’allungamento dei pagamentiIl patto di stabilitàIl rischio finanziario anche nel settore energeticoLa logica perversa degli incentivi che rischiano di creare bolle speculative e filiere che non creano nuovi settori produttiviUn Italia che non sfrutta come latri paesi le opportunità che derivano dall’appartenenza alla UEUna frenesia degli incentiviLa mancanza per anni di un PENUna SEN che nasce con troppi interrogativi legati ad una politica poca attenta ai manifatturieri da parte della UE, lenta nel recepire i cambiamenti dovuti ai BRIC.Sovrapposizione normativa e vincoli

L’Associazione come ruolo di collegamento tra territorio e sistema pubblico, una community di interessi legati allo sviluppo, l’esigenza di fare sinergie, distretti, reti di impresa, filiere stabili, vere ed efficaci.

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IL DECRETO CONTO ENERGIA TERMICO

Il 28 dicembre 2012 è stato approvato il nuovo Decreto Ministeriale sulle rinnovabili termiche (Conto energia Termico) ai sensi dell’articolo 28 del Decreto Legislativo 28/2011, il decreto introduce un meccanismo incentivante sul modello del Conto Energia fotovoltaico dedicato alle rinnovabili termiche ed uno rivolto agli interventi di efficientamento energetico della Pubblica Amministrazione.

In base all'art.28 del decreto legislativo n.28/2011, l'incentivo è commisurato all'energia termica prodotta da fonti rinnovabili, ovvero ai risparmi energetici generati dagli interventi, e può essere assegnato esclusivamente agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali, fatti salvi i fondi di garanzia, i fondi di rotazione ed i contributi in conto interesse; il livello dell’incentivo è differenziato per tipo di intervento e per taglia ma appare comunque interessante, ad esempio attraverso le Pompe di calore si possono ottenere da 0,018 a 0,072 €/KWht.

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MODALITÀ DI ACCESSO

Mentre per i Soggetti Pubblici sono previste più modalità di accesso, per i Soggetti Privati è prevista unicamente la procedura di «accesso diretto» a seguito della conclusione dei lavori di installazione, attraverso la compilazione della "scheda-domanda" su un portale internet del GSE dedicato, entro 60 gg. dalla fine dei lavori.

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GLI INCENTIVI SONO CALCOLATI IN BASE A

Producibilità presunta di energia termica definita in funzione della tecnologia, della taglia e della zona climaticaCoefficienti di valorizzazione dell’energia prodotta definiti in funzione della tecnologia e della taglia: in caso di installazione di Pompa di Calore Geotermica l’incentivo viene incrementato del 30% circa.Coefficienti premianti in relazione alle emissioni di particolato fine, esclusivamente per i generatori a biomassa: incentivo incrementato dal 20% al 50% se garantiti livelli di emissioni di particolato inferiori a determinati valori.Taglia del generatore installato

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IL DECRETO CERTIFICATI BIANCHI

Il 28 dicembre 2012 è stato approvato il nuovo Decreto Ministeriale sui Certificati Bianchi o Titoli di Efficienza Energetica (TEE).Il Decreto era molto atteso dagli operatori, giacché dovevano essere stabiliti i nuovi obblighi di efficienza energetica che i distributori di energia elettrica e di gas devono conseguire annualmente tramite questo meccanismo nei prossimi anni (gli ultimi obblighi emanati sono scaduti).

I TEE potranno esser richiesti dai distributori, dalle ESCo e anche dalle pubbliche amministrazioni e dalle imprese che abbiano nominato l’energy manager secondo la Legge 10/91, e stimola anche il mercato delle certificazioni infatti per le ESCo è previsto che sia richiesta in futuro la certificazione di cui alla norma UNI CEI 11352 e ai soggetti che assumono la funzione di energy manager è richiesta la certificazione di cui alla norma UNI CEI 11339.

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IL PASSAGGIO AL GSE DELL'ATTIVITÀ DI GESTIONE DEL MECCANISMO DI CERTIFICAZIONE, NUOVE SCHEDE TECNICHE Scheda tecnica n. 30E – Installazione di motori elettrici a piu alta efficienza. Scheda tecnica n. 31E – Installazione di sistemi elettronici di regolazione della frequenza (inverter) in motori elettrici operanti su sistemi per la produzione di aria compressa con potenza superiore o uguale a 11 kWScheda tecnica n. 32E – Installazione di sistemi elettronici di regolazione di frequenza (inverter) in motori elettrici operanti sui sistemi di ventilazione. Scheda tecnica n. 33E - Rifasamento di motori elettrici di tipo distribuito presso la localizzazione delle utenze. Scheda tecnica n. 34E – Riqualificazione termodinamica del vapore acqueo attraverso la ricompressione meccanica (RMV) nella concentrazione di soluzioniScheda tecnica n. 35E - Installazione di refrigeratori condensati ad aria e ad acqua per applicazioni in ambito industrialeScheda tecnica n. 36E - Installazione di gruppi di continuita statici ad alta efficienza (UPS) Scheda tecnica n. 37E - Nuova installazione di impianto di riscaldamento unifamiliare alimentato a biomassa legnosa di potenza 35 kW termiciScheda tecnica n. 38E - Installazione di sistema di automazione e controllo del riscaldamento negli edifici residenziali (Building Automation and Control System, BACS) secondo la norma UNI EN 15232Scheda tecnica n. 39E - Installazione di schermi termici interni per l’isolamento termico del sistema serraScheda tecnica n. 40E - Installazione di impianto di riscaldamento alimentato a biomassa legnosa nel settore della serricoltura Scheda tecnica n. 41E - Utilizzo di biometano (BM) nei trasporti pubblici in sostituzione del metano (GN) Scheda tecnica n. 42E – Diffusione di autovetture a trazione elettrica per il trasporto privato di passeggeriScheda tecnica n. 43E – Diffusione di autovetture a trazione ibrida termo-elettrica per il trasporto privato di passeggeriScheda tecnica n. 44E – Diffusione di autovetture alimentate a metano, per il trasporto di passeggeri Scheda tecnica n. 46E – Pubblica illuminazione a led in zone pedonali: sistemi basati su tecnologia a led in luogo di sistemi preesistenti con lampade a vapori di mercurioScheda tecnica n. 47E - Sostituzione di frigoriferi, frigocongelatori, congelatori, lavabiancheria, lavastoviglie con prodotti analoghi a piu alta efficienza

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L’AEEG E LA REVISIONE DEGLI INCENTIVI E DELLE TARIFFE

L'Autorità per l‘Energia Elettrica e il Gas ha pubblicato pochi mesi fa un'analisi dettagliata della bolletta tipo di una famiglia italiana, evidenziando come il costo relativo agli incentivi per le fonti rinnovabili, incida in media di circa 77 euro l'anno, dei quali oltre la metà finanziano il fotovoltaico.

È servito e serve un cambio di passo, cosi come per la revisione del sistema tariffario e la ricomposizione e valutazione delle voci di bolletta dove, ormai, il costo energia è quasi sopravanzato dagli altri oneri.

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GLI STAKE HOLDERS E L’AEEG E GLI SVILUPPI REGOLATORI

Incidenza nel ruolo di ripartizione tra i diversi portatori di interesse degli oneri accessori, di sistema, ecc in bolletta, vedasi la delibera 16 maggio 204/2013/R/eel che avvia il procedimento per la revisione della riforma della tariffa dei servizi di rete per la copertura degli oneri di sistema.Attività di monitoraggio e bench mark con le attività similari svolte in altri paesi UE, anche in relazione alla definizione dei sistemi di interconnessioneAttività per l’analisi di previsione di fabbisogni Interfaccia tra operatori, compresi distributori e produttori, nell’ottica della sicurezza nazionaleElementi regolazione complessa in un contesto in cui il quadro di produzione energetica si è parcellizzato e il sistema distributivo si trasforma Individua e propone elementi di supporto tecnico che contribuiscono all’orientamento delle scelte politiche anche a fronte degli impegni internazionali (Kyoto, ecc)

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GLI EFFETTI SULL’ECONOMIA REGIONALE

L'obiettivo delle misure introdotte col Conto Energia termico è rafforzare il settore dell'efficientamento energetico, sia del patrimonio edilizio pubblico che di quello privato, necessario per lo sviluppo economico sostenibile dell'Italia. Da questo nuovo intervento di politica energetica sono attese importanti ricadute per l'economia italiana all'interno di un processo di riconversione orientato alla green economy. Le rinnovabili termiche sono destinate a svolgere un ruolo di primo piano nel nostro paese per il raggiungimento degli obiettivi stabiliti dalla strategia europea del 20-20-20, ovvero degli obiettivi di efficienza energetica e di produzione da fonti rinnovabili al 2020. in questo contesto devono essere apprezzati gli indirizzi regionali in materia di energia e di riconversione green delle produzioni energetiche regionali..

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IL CONTO ENERGIA TERMICO STRUMENTO E RICADUTE

Considerazioni a valle dicono che ci possono essere ricadute anche significative a livello di economia regionale, principalmente in termini di:

•Risparmi energetici ed economici con conseguente aumento di competitività, in particolare dei processi industriali: un esempio possono essere le lavanderie industriali, le industrie agroalimentari che impiegano enormi quantità di energia per il riscaldamento dell’acqua.

•Percorso verso una maggiore sostenibilità economico-ambientale delle attività regionali e di riduzione di emissioni climalteranti e/o inquinanti, per esempio per la gestione ed il riscaldamento delle strutture sportive, con particolare riferimento alle piscine, di quelle ricettive ed alberghiere o degli ospedali e delle case di cura.

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• Sviluppo del mercato e conseguentemente del comparto industriale legato alla produzione, alla progettazione, all’installazione ed alla conduzione/manutenzione dei sistemi e degli impianti termici a fonte rinnovabile: filiera produttiva «Green Made in Tuscany». Si parla di produzione industriale ed installazione di componenti tecnologici quali i collettori solari, i sistemi di integrazione con le centrali termiche esistenti, le pompe di calore nonché i sistemi di generazione del calore da biomassa, per la quale, la Toscana si è sempre configurata come regione ad alte potenzialità grazie anche alla possibile filiera corta ed al recupero di scarti delle attività agro forestali.

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PIER REGIONE TOSCANA: OBIETTIVI E STRUMENTI CI SONO

L'approvazione definitiva del Piano d'indirizzo energetico della Regione Toscana (PIER). Il suo iter formativo ha avuto percorso travagliato e lungo, partendo dal documento preliminare presentato in Giunta regionale e poi successivamente approvato dal Consiglio.Il PIER mozione. Forniva cioè, alcuni indirizzi da seguire per la predisposizione dello strumento di programmazione di fondamentale importanza che le regioni si danno per pianificare le strategie e le politiche da seguire per il settore energetico.

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IL PAER

In attuazione del Programma regionale di sviluppo 2012-2015, il Piano ambientale ed energetico regionale presenta, quale importante elemento di novità, la confluenza al proprio interno del Piano di Indirizzo Energetico Regionale (PIER) e del Programma regionale per le Aree Protette. Ciò consentirà di governare pienamente la complessità degli effetti ambientali che scaturiscono dalle dinamiche della società toscana, superando la visione settoriale; e di accorpare, razionalizzare e snellire gli strumenti di programmazione ambientale insieme ai tempi di costruzione delle politiche.

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IL PAER

Facendo riferimento alle quattro aree d’azione prioritaria dell’Unione Europea, così come richiamate dal VI Programma d’azione ambientale e riproposte dal nuovo Piano ambientale ed energetico regionale 2012-2015 (PAER), nonché agli obiettivi in esso presenti, sono stati affrontati temi legati a “Energia e cambiamenti climatici”, “Natura e biodiversità”, “Ambiente, salute e qualità della vita”, “Uso sostenibile delle risorse naturali e gestione dei rifiuti”. La scelta è stata quella, ormai consueta, di rappresentare in forma sintetica, facendo riferimento all’utilizzo di indicatori condivisi, la complessità dei fenomeni ambientali secondo lo schema di lettura e organizzazione adottato dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, il modello DPSIR.

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INDICATORI E VINCOLI

Per ogni indicatore, per il quale vengono forniti una sintetica descrizione e un commento alla situazione e al trend, è stato predisposto un prospetto riassuntivo che riporta l’obiettivo di riferimento presente nel PAER, la fonte di provenienza, la disponibilità, la copertura temporale e il livello massimo di disaggregazione disponibile dei dati riportati.Da questa complessità di dati ad oggi sembra più impartante andare a considerare come questi impianti si possono o si vanno a collocare su un territorio difficile, fortemente antropizzato nelle zone a più facile insediamentio e per larghi tratti fortemente boscato, tanto da impedire la possibilità talvolta di economie di scala.

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OPZIONI POSSIBILI IN TOSCANA

Il nuovo provvedimento punta a favorire in particolare gli impianti di piccola taglia, incentivando gli impianti di potenza inferiore a 1 Megawatt. In alcuni casi specifici (sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti utilizzanti pompe di calore e/o generatori di calore alimentati da biomassa con potenza termica compresa tra 500 kW e 1 MW) sarà necessaria l’iscrizione in appositi Registri.

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LE BIOMASSE

Liquide, solide, rappresentano la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie di filiera connesse, ricomprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani. Questa è la formulazione prevista dalla Direttiva Europea 2009/28/CE, ripresa da tutta la legislazione ad essa riferente.

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LA SUPERFICIE BOSCHIVA

L’importanza che la Regione Toscana attribuisce alle aree boscate, pari a 1.156.000 ettari, oltre il 50% della propria superficie, è ampiamente dimostrata dall’approvazione della normativa in materia.La Regione ha inteso tutelare proprio tali territori riconoscendone il valore ed il ruolo di primaria importanza che svolge per la caratterizzazione del paesaggio, dell’ambiente, la difesa idrogeologica, le funzioni sociali e di valorizzazione economica. La legge forestale della Toscana e la regolamentazione che da essa discende, infatti, riconoscono il bosco come un bene di rilevante interesse pubblico da conservare e valorizzare con il mantenimento dell’indice forestale esistente e attraverso il perseguimento di obiettivi di gestionesostenibile. In questo contesto da valutare anche le numerose attività previste nel PAER.

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LA COLTIVAZIONE

Le biomasse nella loro variegata composizione, uniscono i pregi delle fonti fossili a quelli delle fonti rinnovabili e, se adeguatamente gestite, evitano le criticità di entrambe.Unite all’efficienza energetica rappresentano un giacimento ancora largamente trascurato, seppure la caratterizzazione logistica ne vincoli l’impiego.Ai pregi di ordine energetico se ne aggiungono altri: tecnologia e know-how sono disponibili, ricerca e sviluppo sono dinamici e le imprese sono sufficientemente mature da essere competitive sul mercato internazionale. Il legislatore europeo e nazionale hanno puntato sulle opportunità offerte dalle biomasse e, più generalmente, dall’insieme della filiera. Neanche sfuggono i rischi che, come spesso è avvenuto in passato per le politiche agricole eforestali, derivano da uno snaturamento che privilegia la produttività a scapito della sostenibilità ambientale e sociale.

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GEOTERMIA

La geotermia è lo sfruttamento del calore naturale della Terra, poiché il calore nel sottosuolo proviene in gran parte dal nucleo terrestre, e che per la sua pratica manifestazione è un calore naturale ad alta e bassa entalpia.L'energia geotermica è l'energia generata per mezzo di fonti geologiche di calore e può essere considerata una forma di energia alternativa e rinnovabile, se valutata in tempi brevi (con mutamenti termici locali quasi trascurabili). La geotermia ad alta entalpia sfrutta sia l’alto gradiente termico e sia la pressione del vapore proveniente dal terreno.La geotermia a bassa entalpia è classificata come fonte di energia rinnovabile, nonostante la pompa di calore consumi di per sé energia elettrica, solitamente prodotta a partire da altre fonti di energia (es. combustibili fossili).

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L’INDUSTRIA GEOTERMOELETTRICA

Nel nostro Paese l'industria geotermoelettrica è presente soltanto in Toscana. Iniziata come attività del monopolista Enel, al quale sono state rilasciate, nel tempo, da parte del Ministero dello Sviluppo Economico, otto concessioni alla coltivazione della geotermia per la produzione di energia elettrica, interessa sedici comuni toscani, distribuiti tra le province di Pisa, Siena e Grosseto.Attualmente le centrali sono 32 e sviluppano una potenza di 711 MW (nel frattempo sono state rilasciate autorizzazioni per ulteriori 72 MW). Annualmente, la produzione supera i 5000 MWh.

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GESTIONE DELLE CRITICITÀ

Da qualche anno la Regione Toscana si è impegnata a studiare, in modo particolare, l'area dell'Amiata al fine di rispondere a problematiche sollevate nel corso di procedimenti amministrativi relativi alla realizzazione di nuove centrali.

Per questo motivo è stato ritenuto opportuno completare e dare sistematizzazione alla pubblicazione degli atti oggetto di questi studi, affinché chiunque possa rendersi conto delle attività svolte e dei risultati ottenuti.

Infatti la Toscana ha due aree di sviluppo della geotermia: quella storica, situata attorno a Larderello, dove l'attività geotermoelettrica, pur non esente da problemi, è parte del tessuto economico, produttivo, sociale e culturale di quei territori, e quella "nuova" (lo è relativamente, visto che le prime attività risalgono alla fine degli anni cinquanta del secolo scorso) dell'Amiata

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L’AMIATA

Un ex vulcano, il cui serbatoio geotermico presenza differenze sostanziali da quello tradizionale, come un'emissione pressoché doppia di anidride carbonica, talvolta di mercurio e di idrogeno solforato ed una forte emissione, a Bagnore, di ammoniaca. Tanto che questo tipo di attività si scontra con resistenze politiche e sociali.La Regione Toscana attraverso il proprio Settore energia, tutela della qualità dell'aria e dall'inquinamento elettromagnetico e acustico e l’Autorità di vigilanza sulle attività minerarieha promosso insieme alla comunità scientifiche e alle agenzie un sito di Approfondimenti

Cos'è l'energia geotermica e come funzionaLa geotermia in ItaliaLa geotermia nel mondoI comuni geotermici e minerariPermessi, concessioni e impiantiStudi e monitoraggiNormativa e accordi

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CALORE DALLA GEOTERMIA PRODUZIONE DEL FREDDO ED ACQUA REFRIGERATA CON UN CICLO AD ASSORBIMENTO

Vi sono molti processi energivori:

riscaldamento, evaporazione, stabilizzazione industra agrolaimentare, ittica, florovivaistica, essiccamento

distillazione, sterilizzazione, lavaggio, produzione del freddo …

I processi vanno analizzati criticamente per verificare le effettive temperature necessarie (in paragone ai combustibili fossili)

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• Pompa di calore aria-acquaCosto contenuto Rendimenti medi Impatti ambientali

• Pompa di calore acqua-acquaCosto intermedio Rendimenti elevati (valutareenergia di sollevamento) Maggiori difficoltà autorizzative(attualmente)

• Pompa di calore acqua-terraCosto elevato (perforazioni) Rendimenti elevati Minori impatti ambientali (se benfatti) e facilità autorizzativa (ora)

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Grazie per l’attenzione