Rinascimento

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09/10/13 Rinascimento - Wikipedia 1/12 it.wikipedia.org/wiki/Rinascimento Rinascimento Da Wikipedia, l'enciclopedia libera. Il Rinascimento è un periodo artistico e culturale della storia d'Europa, che si sviluppò a partire da Firenze tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna, in un arco di tempo che va all'incirca dalla seconda metà del XIV secolo fino al XVI secolo, con ampie differenze tra disciplina e disciplina e da zona a zona. [1] Il Rinascimento, vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un'età di cambiamento, maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell'umanesimo nato in ambito letterario nel XIV secolo (da Petrarca) e portandolo a influenzare per la prima volta anche le arti figurative e la mentalità corrente. La Città ideale del Rinascimento, che esprime, interpretando l'omonimo paradigma, l'idea di perfezione della classicità "moderna" Indice 1 Contesto storico 2 Interpretazioni 3 Periodizzazione 4 Origine del termine 5 Rinascimento, Medioevo e antichità 6 Il ruolo dell'Uomo 7 Il ruolo della società 8 Diffusione territoriale 8.1 Rinascimento italiano 8.1.1 Rinascimento a Firenze 8.2 Rinascimento europeo 8.3 Il tramonto del Rinascimento 9 Discipline 9.1 Storiografia e letteratura 9.2 Arti figurative 9.3 Teatro 9.4 Scienze e tecnologia 9.4.1 Medicina 9.5 Filosofia 9.6 Diritto 9.7 Politica 9.8 Religione 9.9 Musica 10 Note 11 Bibliografia 12 Voci correlate 13 Altri progetti

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Rinascimento

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Rinascimento è un periodo artistico e culturale della storia d'Europa, che si sviluppò a partire da Firenze tra la finedel Medioevo e l'inizio dell'età moderna, in un arco di tempo che va all'incirca dalla seconda metà del XIV secolo fino

al XVI secolo, con ampie differenze tra disciplina e disciplina e da zona a zona.[1]

Il Rinascimento, vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un'età di cambiamento, maturò un nuovo mododi concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell'umanesimo nato in ambito letterario nel XIV secolo (daPetrarca) e portandolo a influenzare per la prima volta anche le arti figurative e la mentalità corrente.

La Città ideale del Rinascimento, che esprime, interpretando l'omonimo paradigma, l'idea di perfezione della classicità

"moderna"

Indice

1 Contesto storico2 Interpretazioni3 Periodizzazione4 Origine del termine5 Rinascimento, Medioevo e antichità6 Il ruolo dell'Uomo7 Il ruolo della società8 Diffusione territoriale

8.1 Rinascimento italiano8.1.1 Rinascimento a Firenze

8.2 Rinascimento europeo8.3 Il tramonto del Rinascimento

9 Discipline9.1 Storiografia e letteratura9.2 Arti figurative9.3 Teatro9.4 Scienze e tecnologia

9.4.1 Medicina9.5 Filosofia9.6 Diritto9.7 Politica9.8 Religione9.9 Musica

10 Note11 Bibliografia12 Voci correlate13 Altri progetti

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Cartina dell'Europa nel 1572

Jacob Burckhardt

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Contesto storico

Il XV secolo fu un'epoca di grandi sconvolgimentieconomici, politici, religiosi e sociali, infatti vieneassunto come epoca di confine tra basso medioevo eevo moderno dalla maggior parte degli storiografi,sebbene con alcune differenze di datazione e diprospettiva.

Tra gli eventi di maggior rottura in ambito politico cifurono la questione orientale, segnata dall'espansionedell'Impero Ottomano (il quale, dopo la caduta diCostantinopoli nel 1453 giunge a minacciare l'Ungheriae il territorio austriaco) e un'altra occidentale,caratterizzata dalla nascita degli Stati moderni, tra cui lemonarchie nazionali di Francia, Inghilterra e Spagna,così come l'impero di Carlo V, che a differenza degliimperi medievali presenta un progetto di accentramentodel potere, tipico delle istituzioni politiche moderne, perquanto la rinascita dell'impero di Carlo V può esserevista anche come un ritorno alla dimensione sovranazionale che caratterizzava il Medioevo.

In ambito economico e sociale, con la scoperta del Nuovo Mondo, avvengono espansioni coloniali che allargano adismisura l'orizzonte del mondo europeo. Iniziano enormi trasformazioni in Europa, accompagnate da squilibri econtraddizioni: se da una parte si fa spazio l'economia mercantile su scala mondiale, dall'altra le campagne restanolegate a realtà tipiche dell'economia feudale. Il fulcro del commercio si sposta inoltre dal Mar Mediterraneo verso ilNord Europa e l'Oceano Atlantico.

In ambito religioso avvenne la Riforma protestante, ovvero lo scisma fra Chiesa cattolica e protestante. La Riformaintendeva rinnovare la Chiesa romana, stigmatizzandone le rilassatezze e le corruzioni come già in precedenza eraaccaduto in occasioni di vari tentativi di rinnovamento sia all'interno che all'esterno della Chiesa stessa, ma finì percostituire una realtà indipendente non solo per l'intransigenza delle rispettive posizioni ideologiche, ma anche a causa deirisvolti politici con cui essa si intrecciò.

Interpretazioni

Esistono diverse interpretazioni del Rinascimento. Particolarmente dibattuta è la questione se essosia da considerare come un momento di rottura, o viceversa come una fase di proseguimentorispetto al Medioevo. Naturalmente i cambiamenti non avvennero di punto in bianco e il retaggiomedievale in generale non venne abbandonato. A ogni modo, il primo grande interprete delRinascimento si è avuto nell'Ottocento con Jacob Burckhardt, il quale sosteneva la tesi delladiscontinuità rispetto al Medioevo, sottolineando come l'uomo medievale non avesse secondo luinessun valore se non come membro di una collettività o di un ordine, mentre solo nelRinascimento avrebbe preso avvio in Italia un atteggiamento, segnato dalla nascita delle signorie edei principati, più libero e individualistico da parte dell'uomo nei confronti della politica e della vitain generale. Burckhardt definisce i due periodi rispettivamente con tre aggettivi, per cui ilMedioevo sarebbe stato Trascendentista, Teocentrico, Universalista, e il Rinascimento inveceImmanentista, Antropocentrico, Particolarista.

Agli inizi del Novecento si è avuta tuttavia una forte reazione alle idee di Burckhardt, impersonata soprattutto daKonrad Burdach, che è il massimo sostenitore della continuità tra Medioevo e Rinascimento. Secondo Burdach non vi

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Konrad Burdach

Lo sbarco di Colombo nelle Americhe, 1492

Il Sacco di Roma, incisione di Van Heemskerck,

1527

è nessuna rottura fra i due periodi, i quali costituiscono dunque un'unica grande epoca. Burdach afferma che non vi funessuna svolta, e se proprio si vuole parlare di rinascita bisogna addirittura risalire all'anno Mille; egli si accorge infatti

che i temi della Riforma luterana erano già contenuti nelle eresie medioevali, e che Medioevo eRinascimento hanno una stessa fonte in comune: il mondo classico. Burdach dice persino che ilRinascimento è un'invenzione religiosa italiana che dovrebbe essere ampiamente rivalutata; nonesiste alcun Medioevo oscurantista e l'idea di Rinascimento è da retrodatare. Questa tesi vennecontinuata da alcuni studiosi francesi della scuola degli Annales, mentre in Italia fu divulgata dalle

opere di Étienne Gilson.[2]

Più recente è l'interpretazione di Eugenio Garin, il quale, dopo essere stato sostenitore della tesidella discontinuità, ha rivisto il suo giudizio evidenziando anche gli aspetti di continuità rispetto alMedioevo, attestandosi su posizioni che smorzano decisamente il carattere di contrapposizione trale due epoche.

Periodizzazione

Quando si parla di Rinascimento risulta piuttosto difficile stabilirne unadata di inizio, che varia a seconda delle discipline. La data convenzionaleè il 1492 con la scoperta del Nuovo Mondo che segna l'avvio di unanuova epoca; nei manuali di storia dell'arte, tuttavia, è più facile trovare il1302 come l'anno in cui Giotto dà inizio al Rinascimento grazie alla suatecnica artistica innovativa, ripresa e valorizzata poi da Masaccio.

È accertato comunque che un notevole rinnovamento culturale escientifico si sviluppò negli ultimi decenni del XIV secolo e nei primi delXV secolo principalmente a Firenze. Da qui, tramite gli spostamentidegli artisti, il linguaggio fu esportato nel resto d'Italia (soprattutto aVenezia e Roma), poi, nel corso del XVI secolo, in tutta Europa. Altriimportanti centri rinascimentali in Italia, oltre alle già citate Venezia e Roma, furono Ferrara, Urbino, Siena, Padova,Perugia, Vicenza, Verona, Mantova, Milano e Napoli. Da quest'ultima città, attorno alla metà del Quattrocento, leforme rinascimentali peculiari, vennero successivamente esportate nella penisola iberica.

Una prima crisi del Rinascimento fiorentino si sarebbe avutadopo la morte di Lorenzo il Magnifico (1492) e la presa dipotere da parte di Girolamo Savonarola, il quale tuttavia, se daun lato istituì una repubblica teocratica mirante a colpire gliaspetti più paganeggianti e lussuriosi del Rinascimento, dall'altrainnescò un processo di ripensamento e rinnovamento dellatradizione religiosa, destinata a durare ben oltre la suaesecuzione al rogo nel 1498.

Bertrand Russell e alcuni studiosi pongono la data della fine delRinascimento al 6 maggio 1527, quando le truppe spagnole etedesche saccheggiarono Roma. Per la maggior parte deglistorici dell'arte e della letteratura il passaggio dal Rinascimentoal manierismo avviene in Italia negli anni venti del Cinquecento enon oltre la metà del XVI secolo, mentre nella storia della

musica la conclusione si situerebbe più avanti, attorno al 1600.

Origine del termine

Il termine generico "rinascita" venne usato da Giorgio Vasari nel suo trattato Vite de' più eccellenti architetti, pittori,et scultori italiani, da Cimabue insino à tempi nostri per indicare un ciclo, da lui individuato, che partendo da Giottoe affermandosi con Masaccio, Donatello e Brunelleschi si liberava dalle forme greco-bizantine per tornare a quelle

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Vincenzo Foppa, Fanciullo che legge

Cicerone (1464), Wallace Collection,

Londra

romano-latine, culminando nella figura di Michelangelo, capace di superare gli antichi stessi. Si tratterebbe quindi di unadelle poche etichette storiografiche nate in concomitanza con l'epoca che le ha prodotte, sebbene mirasse a enfatizzarepiuttosto forzatamente la "novità" del proprio modo di essere rispetto al passato.

Il termine "Rinascimento" e l'immagine ideale del periodo che esso definisce è invece frutto della storiografiaottocentesca, in particolare la paternità della definizione può essere attribuita allo storico francese Jules Michelet che nefece uso nel 1855 per definire la "scoperta del mondo e dell'uomo" che ebbe luogo nel XV secolo. Nel 1860 lo storicosvizzero Jacob Burckhardt, già ricordato, ampliò il concetto espresso da Michelet, descrivendo l'epoca come quella incui sarebbero venute alla luce l'umanità e la coscienza moderne dopo un lungo periodo di decadimento. Si può notarenel suo atteggiamento l'eco dei giudizi dispregiativi espressi dai rinascimentali nei confronti del Medioevo, termine cheviene coniato proprio in età umanistica da Flavio Biondo per indicare un periodo "buio" che egli contrapponevaenfaticamente al suo presente, che sarebbe stato caratterizzato invece dalla ripresa degli studi sulla letteratura e lacultura della Grecia e di Roma antica.

Rinascimento, Medioevo e antichità

A dire il vero, la ripresa dei modi dell'età classica greca e romana e larinnovata consapevolezza di discendenza e legame col mondo antico nonfu una novità del XIV secolo, anzi nel corso del Medioevo si erano avutevarie rinascite e rinascenze: la rinascenza longobarda, carolingia,

ottoniana, rinascita dell'anno Mille, rinascimento del XII secolo[3].

Ma ci sono almeno due aspetti che caratterizzano inequivocabilmente il

Rinascimento rispetto a queste esperienze precedenti[3]:

1. la grande diffusione e la continuità spontanea del movimento,contro il carattere passeggero delle "rinascite" precedenti legate

prevalentemente ad ambienti di corte, sebbene studiosi comeBurdach individuino in esse proprio la genesi del Rinascimento;

2. la consapevolezza di una frattura tra mondo moderno e antichità,

con un'interruzione rappresentata dai "secoli bui", chiamati poi etàdi mezzo o Medioevo, la cui presunta oscurità fu tuttavia strumentalizzata proprio per accentuare la portatarinnovatrice della nuova epoca.

Inoltre il passato che le personalità del Rinascimento aspiravano a rievocare non era qualcosa di aulico e mitologico, maanzi, tramite gli strumenti moderni della filologia e della storia, essi cercavano una fisionomia dell'antico più vera e

autentica possibile[3].

Infine il passato classico non veniva imitato servilmente, ma rielaborato come esempio e fonte di ispirazione per nuove

creazioni originali[3].

Il ruolo dell'Uomo

Secondo Burckhardt, la nuova percezione dell'uomo e del mondo che gli stava intorno sarebbe stata molto diversa daquella dei secoli precedenti. Il singolo individuo sarebbe stato ormai visto come un soggetto unico in tutto il creato, ingrado di autodeterminarsi e di coltivare le proprie doti, con le quali potrà vincere la Fortuna (nel senso latino, "sorte") edominare la natura modificandola. Celebre è l'affermazione attinta dal mondo classico homo faber ipsius fortunae(«l'uomo è artefice della propria sorte»), che venne ripresa anche nell'orazione De hominis dignitate di Pico dellaMirandola, una sorta di manifesto del pensiero dell'epoca, dove l'uomo è presentato come "libero e sovrano artefice di

se stesso", con la potenza divina relegata ormai sullo sfondo[4].

La valorizzazione di tutte le potenzialità umane è alla base della dignità dell'individuo, con il rifiuto della separazione traspirito e corpo: la ricerca del piacere e della felicità mondana non sarebbe più rivestita di colpevolezza e disonestà, ma

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Pico della Mirandola

L'uomo vitruviano di Leonardo

anzi elogiata in tutte le sue forme (De voluptate, Lorenzo Valla)[4]. Nuovo valore verrebbe dato ora alla dialettica, alloscambio di opinioni e informazioni, al confronto. Non a caso la maggior parte della letteratura umanistica ha la forma diun dialogo, esplicito (come nel Secretum di Petrarca) o implicito (come le epistole), dove è al centro la fiducia nella

parola e nella collaborazione civile[4], sebbene la vita associata fosse una caratteristica già dell'epoca comunale.

Questa nuova concezione si sarebbe diffusa con entusiasmo, ma, basandosi sulle forze dei singoli individui, non sarebbestata priva di lati duri e angoscianti, sconosciuti nel rassicurante sistema medievale. Alle certezze del mondo tolemaico,si sostituirono le incertezze dell'ignoto, alla fede nella Provvidenza si avvicendò la più volubile Fortuna e la responsabilitàdell'autodeterminazione comportava l'angoscia del dubbio, dell'errore, del fallimento. Questo rovescio della medaglia,più sofferto e spaventoso, si ripresentò ogni volta che il fragile equilibro economico, sociale e politico veniva meno,

togliendo il sostegno agli ideali[4].

Burdach tuttavia mette in rilievo come i concettidi rinascita e rinnovamento di sé fossero unaprerogativa già del Medioevo, ad esempio delravvivamento religioso che si era avuto conGioacchino da Fiore e Francesco d'Assisi,mirante a riscoprire la dimensione interioredell'individuo. Con Petrarca e Ficino rifiorisceanche quello spirito neoplatonico che era emersogià nel Duecento con Bonaventura. Non cisarebbe quindi nessun respingimento di Dio, maanzi dei fermenti di forte rinnovamento religioso,contrariamente all'immagine paganeggiante chene viene data da Burckhardt. La fede cristiananel Dio che si fa uomo non aveva mai portato, peraltro, ad uno svilimento delleprerogative umane neppure nel Medioevo. Nel Rinascimento vero e proprio siavrebbe soltanto un desiderio di riscoperta rivolto maggiormente verso se stessi.

L'ascetismo medievale, che pure aveva conosciuto numerose forme di vita collettiva, fu una prerogativa anche delRinascimento, ad esempio dello spirito rinnovatore di Savonarola e di Lutero.

« La mistica immagine della Rinascita e della Riforma aveva vissuto, sotto entrambi i suoi aspetti, attraversotutto il Medioevo [...] ora, dopo lo slancio religioso del XII secolo [...] dopo Gioacchino, Francesco, Domenico,dopo l'illimitato flusso di entusiasmo religioso, quell'immagine si muta nell'espressione di un sentimento e di unbisogno di tipo puramente umano, che dapprima empie di sé solo singoli individui, poi anche ampi circoli, ed al

quale si mischiano la esigenza e l'immaginazione della fantasia, dell'anima sensibile. »

(K. Burdach, Dal Medioevo alla Riforma)

L'esperienza umanistica, come evidenzia Eugenio Garin[5], ha come caratteristica fondamentale la formazione spirituale,morale e civile dell'uomo ottenuta con la scoperta dei classici. La filologia umanistica è un esercizio atto a formare lospirito critico, a dare il senso della dimensione storica (gli umanisti ebbero per primi la consapevolezza del distacco dalmondo antico, inesistente nel Medio Evo), a rinnovare il gusto estetico e a fondare nell'uomo il senso della vita comedimensione civile e la coscienza del possesso di tutte le facoltà poste in lui dalla natura. Gli interessi puramente "umani" elo spirito civile animano la prima grande stagione dell' Umanesimo, soprattutto dell'Umanesimo fiorentino, e stanno afondamento di una nuova concezione dell'uomo e della natura.

Il ruolo della società

La consapevolezza di questi temi era comunque patrimonio di una élite ristretta, che godeva di un'educazione pensataper un futuro nelle cariche pubbliche. Gli ideali degli umanisti però erano condivisi dalla maggiore fetta della societàborghese, soprattutto perché si riflettevano nella prassi che si andava definendo. Gli stessi intellettuali provenivanospesso dalla società artigiana e mercantile, già impregnati degli ideali di etica civile, pragmatismo, individualismo,

competitività, legittimazione della ricchezza ed esaltazione della vita attiva[4].

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Facciata rinascimentale della Cà

Granda, sede dell'Università degli Studi

di Milano

Filippo Brunelleschi, Spedale degli Innocenti,

Firenze

Gli artisti erano pure partecipi di questi valori, anche se non avevano un'istruzione che poteva competere con quella deiletterati; nonostante ciò, grazie anche alle opportune collaborazioni e alle grandi capacità tecniche apprese sul campo, leloro opere suscitavano un vasto interesse a tutti livelli, annullando le differenze elitarie poiché più facilmente fruibili

rispetto alla letteratura, rigorosamente ancora redatta in latino[4].

Diffusione territoriale

Rinascimento italiano

Per approfondire, vedi Rinascimento italiano.

La diaspora degli intellettuali provenienti da Costantinopoli, dopo la conquistadegli Ottomani, portò in Italia grandi personalità del mondo greco-bizantino,che insegnarono a Firenze, Ferrara, Napoli e Milano. Si diffuse laconoscenza del greco e degli studi umanistici, grazie anche alle famigliepotenti dei Medici a Firenze, degli Este a Ferrara, degli Sforza a Milano, deiGonzaga a Mantova, dei duchi di Montefeltro a Urbino, dei nobili veneziani,della corte papale a Roma e dei d'Aragona a Napoli.

Rinascimento a Firenze

Per approfondire, vedi Rinascimento a Firenze.

Il rinnovamento culturale e scientifico iniziò negli ultimi decenni del XIVsecolo e nei primi del XV secolo a Firenze e affondava le radici nellariscoperta dei classici, iniziata già nel Trecento da Francesco Petrarca ealtri eruditi. Nelle loro opere l'uomo iniziò ad essere l'argomento centraleaccanto a Dio (il Canzoniere di Petrarca e il Decameron di Boccaccione sono un chiaro esempio).

In città, in concomitanza con una fioritura economica, per quantoeffimera, e con alcuni successi militari e politici, si aprì una stagione in cuii legami con le origini romane, per altro mai venute meno, vennerorinsaldati e produssero un linguaggio figurativo radicalmente diverso daquello allora preponderante del gotico internazionale. Nel campo dellearti visive vissero contemporaneamente in città tre grandissimi maestri che rinnovarono in maniera irreversibile i linguaggi

dell'architettura, della pittura e della scultura, rispettivamente Filippo Brunelleschi, Masaccio e Donatello[3]. Il

cambiamento artistico non fu altro che un indicatore del cambiamento dei tempi e della mentalità[3].

È sbagliato però immaginare un'avanzata trionfante del linguaggio rinascimentale che procede contro una culturasclerotica e morente, come impostato da una storiografia ormai sorpassata: il tardo gotico fu un linguaggio vivo comenon mai, che in alcuni paesi venne apprezzato ben oltre il XV secolo, e la nuova proposta fiorentina fu all'inizio soloun'alternativa di netta minoranza, inascoltata e incompresa nella stessa Firenze per almeno un ventennio, come dimostra

ad esempio il successo in quegli anni di artisti come Gentile da Fabriano o Lorenzo Ghiberti[3].

Rinascimento europeo

Il Rinascimento in Europa si affermò gradualmente con l'influenza dei modi italiani, nel corso dei secoli XV e XVI. Unrinnovo artistico indipendente da quello della Penisola si ebbe nelle Fiandre all'inizio del XV secolo, il cosiddettoperiodo dei Primitivi fiamminghi, ed è talvolta indicato dagli storiografi come un "Rinascimento" a sua volta,condividendo alcune caratteristiche teoriche col Rinascimento italiano, quali la rinnovata ricerca di realismo nell'arte,

senza però tuttavia avere un'altrettanto forte base teorica e letteraria.

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Jan van Eyck, Ritratto dei coniugi

Arnolfini (1434) un'opera chiave

del Rinascimento fiammingo

Erasmo da Rotterdam,

fra i più illustri letterati

dell'epoca

senza però tuttavia avere un'altrettanto forte base teorica e letteraria.

Sul finire del XV secolo la fama degli artisti italiani aveva ormai travalicato i confini della penisola, rendendoli richiestianche dalle corti europee. Talvolta si trattò di viaggi isolati, senza conseguenze nelle vicende artistiche locali, altre volte,

grazie all'interesse di re, principi e signori, siassistette a una presenza più consistente e legate neltempo, capace di originare vere e proprie scuole diderivazione italiana. Il caso più emblematico è forsela corte di Francesco I di Francia, dove artisti comeLeonardo da Vinci, Rosso Fiorentino, FrancescoPrimaticcio, Benvenuto Cellini e altri vennero accoltie protetti, dando il via alla cosiddetta scuola diFontainebleau, importante fucina del tardoRinascimento.

Altre volte furono gli artisti stranieri a recarsi in Italiaper apprendere i segreti della prospettiva e del farearte in generale. Emblematici furono in questo sensoi due viaggi di Albrecht Dürer a Venezia (1494-1495 e 1506-1507), dove il geniale artista tedesco

poté constatare anche, con una certa amarezza, l'alto status di cui godevano gliartefici sul suolo italiano, rispetto alla figura di semplici artigiani, di retaggiomedievale, che era all'ordine del giorno, anche in una città ricca e cosmopolitacome la sua Norimberga.

Nel corso del XVI secolo, anche per la presenza continua di eserciti stranieri lungo la penisola, l'Europa in generale siappassionò dello stile italiano, diventato ormai un modello imprescindibile per qualsiasi artista. Si può parlare allora inmaniera equivocabile di nuove scuole rinascimentali extra-italiane, quali quella francese, tedesca, spagnola, inglese,fiamminga e olandese.

Il tramonto del Rinascimento

Con la decadenza politica ed economica in Italia il Rinascimento entrò nella sua fase discendente, poiché si spenseroquelle forze creative che gli avevano dato vigore. Le sventurate vicende politiche della penisola fecero vacillare la fedenelle capacità dell'individuo, facendo riaffiorare la superstizione e la speranza nel miracoloso, il senso della precarietà, leassillanti domande sul lecito e l'illecito. Nel frattempo il pensiero politico rifuggiva dalla chiarezza lineare di Machiavelli.Sullo scorcio del XVI secolo prevaleva ormai lo stato d'animo della Controriforma e il Tasso esprimeva il tormentodell'uomo nuovamente attanagliato dall'angoscia del peccato.

Discipline

Storiografia e letteratura

Una delle rotture più significative con la tradizione medievale si produsse nel campo della storiografia. Gli storici, tra iquali furono insigni Flavio Biondo (nel XIV secolo), Machiavelli e Guicciardini (nel XV secolo), abbandonarono lavisione medievale legata a un concetto di tempo segnato dall'avvento di Cristo, per sviluppare un'analisi degliavvenimenti concepita laicamente, con un atteggiamento critico verso le fonti. La storia divenne una branca dellaletteratura e non più della teologia e si rifiutò la convenzionale divisione cristiana che doveva avere inizio con laCreazione, seguita dall'Incarnazione di Gesù e dal Giudizio finale. La visione rinascimentale esaltava invece il mondogreco-romano, condannando il Medioevo come un'era di barbarie e proclamando la nuova epoca come era di luce e dirinascita del mondo classico.

Il fervido interesse per l'antichità si concretò nella ricerca e nel restauro dei manoscritti dei grandi autori greci e latini: iDialoghi di Platone, le Storie di Erodoto e Tucidide, le opere dei drammaturghi e dei poeti greci, riscoperti e pubblicati

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Schema prospettico del Pagamento del Tributo di Masaccio nella

Cappella Brancacci (1425)

Il tempietto del Bramante a Roma,

considerato uno degli esempi più

significativi d'architettura rinascimentale

dopo la caduta di Costantinopoli (1453), che risvegliarono in Europa occidentale un nuovo fervore filologico.

Arti figurative

Per approfondire, vedi Arte del Rinascimento e Architettura del Rinascimento.

Anche nel campo delle arti figurative leinnovazioni rinascimentali affondavano le radicinel XIV secolo: ad esempio le ricerche intuitivesullo spazio di Giotto, di Ambrogio Lorenzettio dei miniatori francesi vennero approfondite eportate a livelli di estremo rigore, che

arrivarono a produrre risultati rivoluzionari[3].Furono almeno tre gli elementi essenziali del

nuovo stile[3]:

1. Formulazione delle regole della

prospettiva lineare centrica, cheorganizzava lo spazio unitariamente

2. Attenzione all'uomo come individuo, sia nella fisionomia e anatomia che nella rappresentazione delle emozioni

3. Ripudio degli elementi decorativi e ritorno all'essenzialità.

L'arte del Rinascimento vede lo studio e la riscoperta dei modelli antichi, siain architettura che in scultura. Vengono riscoperti e riutilizzati elementiarchitettonici dell'arte classica, e lo studio architettonico si concentraprevalentemente sull'organizzazione armonica dei volumi, degli spazi, dellaluce all'interno dell'edificio. L'architettura diventa armonia, proporzione,simmetria, e riflette la nuova dimensione armonica e sinergica che l'uomo hatrovato nel rapporto con la natura e con Dio, un rapporto ormai non piùcaratterizzato dal timor dei medievale (che veniva tradotto in architetturanella vertiginosa altezza della chiesa gotica, che faceva sentire il fedele chevi entrava piccolo di fronte all'immensità dell'Onnipotente).

La prima fase dell'arte rinascimentale è incentrata su Firenze, città chediventa uno dei centri mondiali di diffusione ed elaborazione della nuovacultura umanistico-rinascimentale. Fervida è qui l'attività di grandi artisti eletterati, in tutti i campi artistici, e proprio questo fervore artistico rende lasignoria medicea principale polo culturale italiano in questo periodo. Inseguito, a partire dal primo Cinquecento, Roma, capitale dellacontroriforma, diventerà il centro indiscusso dell'arte, che acquisirà unlinguaggio maturo grazie particolarmente a Michelangelo e Raffaello, cheavviano il manierismo con la ricerca di un canone perfetto, che diventimodello da riprodurre (la Pietà Vaticana di Michelangelo può essere vista,in questo senso, come conclusione di questo percorso artistico). Nell'Italia

settentrionale la frammentazione politica e la presenza di numerose corti, intente a primeggiare le une sulle altre anche incampo artistico, sarà uno sprone per la promozione dell'arte, in Toscana, Lombardia, Emilia e nel Veneto.

Teatro

Per approfondire, vedi Teatro rinascimentale.

Il Rinascimento fu l' Età dell'oro del teatro, sia in Italia che presso le altri corti europee. La riscoperta dei testi classicigreci e latini creò una moltiplicazione e diffusione degli spettacoli teatrali che fece superare, anche se in tempi diversi,prima in Italia che nel resto d'Europa, le classiche sacre rappresentazioni diffuse ormai fin dall'inizio del Medioevo.

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Andrea Palladio e Vincenzo Scamozzi,

Teatro Olimpico, Vicenza

Una pagina della prima

Bibbia stampata da

Gutenberg con i caratteri

mobili

La presenza degli Umanisti presso tutte le corti europee fu determinante, attraverso la rimessa in scena dei capolavori diPlauto, Terenzio, dei tragici greci e di Seneca, per una nuova visione dell'arte rappresentativa e per la laicizzazione delteatro.

Molti intellettuali riscoprirono i testi classici e li attualizzarono, come nelcaso de La Mandragola (1518) di Niccolò Machiavelli e de LaCalandria (1513) di Bernardo Dovizi da Bibbiena.

Il teatro classico si diffuse in tutta Europa e i testi furono spesso ripresi davari autori: Nicholas Udall, ad esempio, mise in scena una sua versione delMiles gloriosus di Plauto tradotto in inglese col titolo Ralph RoisterDoister nel 1535. La stessa commedia plautina venne rappresentata anchein Francia da Jean Antoine de Baïf, che vi aggiunse altri testi classici comeEunuchus di Terenzio e l'Antigone di Sofocle. Sempre sull'esempio delteatro greco, nell'Ungheria del sovrano-umanista Mattia Corvino, PéterBornemisza mise in scena una sua versione dell' Elettra di Sofocle intitolatasemplicemente Tragedia in lingua ungherese (1558).

Il teatro rinascimentale ebbe un forte sviluppo grazie anche all'applicazionedelle novità pittoriche ed architettoniche. La prospettiva e la ricostruzione diteatri sull'esempio di quelli greco-romani, sono alla base della costruzionedel celebre Teatro Olimpico di Andrea Palladio.

Molti artisti si specializzarono nelle scenografie come Sebastiano Serlio e Baldassarre Peruzzi, altri, come GiovanniMaria Falconetto e Vincenzo Scamozzi, nel rinnovato uso degli spazi scenici non più riservati ai luoghi tradizionali.InSpagna, ad esempio, vi fu il Teatro de salon per la corte e i palazzi nobiliari e i Corrales per il pubblico pagante. Incontemporanea anche in Italia nacquero teatri a pagamento soprattutto verso la seconda metà del Cinquecento, cheservirono principalmente per lanciare il nuovo genere della Commedia dell'arte.

A Firenze, alla fine del XVI secolo, si gettarono le basi per una nuova forma di spettacolo: il Melodramma che in Italiaebbe fra i primi autori Claudio Monteverdi. Inizialmente si trattò di intermezzi tra un atto e l'altro delle commedie, che inseguito presero sempre più spazio sul palco fino a diventare una forma autonoma di rappresentazione, anticamentechiamata recitar cantando e che si sviluppò fino a creare delle vere e proprie opere autonome.

Scienze e tecnologia

Il nuovo approccio verso il mondo vide il declino dell'auctoritas e della conoscenzaspeculativa che aveva come fine la contemplazione della verità, legata indissolubilmente aDio. A questo concetto si affiancò quello della conoscenza funzionale, che ha validità inquanto utilizzabile in possibili sbocchi pratici: scienza e tecnologia divengono quindiun'unica disciplina, che cerca la conoscenza della natura per modificarla secondo leproprie esigenze. Non a caso i più grandi esponenti della cultura rinascimentale (Salutati,Bruni, Valla, Decembrio) erano anche uomini impegnati in politica, cioè in un'attivitàpratica. In questo periodo si assiste anche alla ripresa della magia e dell'alchimia, chesebbene fossero guardate con sospetto dai primi padri della Chiesa, erano di nuovo statelegittimate già nel basso Medioevo dagli scolastici cristiani come Roger Bacon, Alberto

Magno, Tommaso d'Aquino.[6]. Esse diventano ora scienze positive della trasformazione

e del dominio dell'uomo sugli elementi[3].

Il sapere scientifico (matematica, geometria, fisica) acquista una diffusione mai così

capillare, con applicazioni pratiche in molte attività della borghesia[3].

L'afflusso di intellettuali provenienti da Costantinopoli, dovuto sia alla ricomposizionemomentanea dello scisma tra le Chiese d'Oriente e d'Occidente (1438), sia alla conquistadella città compiuta dai turchi ottomani nel 1453, portò grandi personalità nelle Università di Firenze, Ferrara e Milano,

diffondendo la conoscenza del greco, della filosofia, lo studio del greco tra il XV e il XVI secolo. Gli studi umanistici

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diffondendo la conoscenza del greco, della filosofia, lo studio del greco tra il XV e il XVI secolo. Gli studi umanisticifurono incoraggiati e sostenuti dalle famiglie dei Medici di Firenze, degli Este di Ferrara, degli Sforza di Milano, deiGonzaga di Mantova e dei duchi di Montefeltro di Urbino, dei nobili di Venezia e della Roma papale.

Alcuni dei più noti trattati greci di matematica furono tradotti nel XVI secolo, mentre erano date alle stampe le opere diastronomia di Niccolò Copernico, Tycho Brahe e Keplero. Verso la fine del XVI secolo, Galileo applicò i modellimatematici alla fisica. Lo studio della geografia fu trasformato dalla nuove informazioni ricavate dalle grandi esplorazionigeografiche.

In campo tecnologico, l'invenzione della stampa a caratteri mobili nel XV secolo da parte di Gutenberg rivoluzionò ladiffusione del sapere e la circolazione delle informazioni. La nuova invenzione aumentò notevolmente la quantità di libriin circolazione, aiutò a eliminare gli errori di trascrizione e trasformò lo sforzo intellettuale in un'attività di confronto e discambio piuttosto che di studi solitari e isolati. Le migliorie nella tecnologia navale aprirono alle flotte europee le rotteoceaniche, l'impiego della polvere da sparo rivoluzionò le tattiche militari tra il 1450 e il 1550, favorendo lo sviluppodell'artiglieria che rivelò i suoi effetti devastanti contro le mura di castelli e città, distruggendo il mito atavico dellacavalleria medievale.

Medicina

Per approfondire, vedi medicina rinascimentale.

Il Rinascimento fece inoltre notevoli progressi nel campo della medicina e dell'anatomia, scienze per le quali venneredatta anche, tra il XV e il XVI secolo, la prima traduzione delle opere di Ippocrate e Galeno, che pur contenendo insé poco di scientificamente applicabile, incoraggiarono lo studio della sperimentazione medica e dell'anatomia umana.Andrea Vesalio fu uno dei primi a studiare i cadaveri dissezionati.

Filosofia

Per approfondire, vedi Filosofia rinascimentale.

In filosofia si assiste alla rinascita del neoplatonismo, al quale si devono quel rinnovato interesse per il bello e quellafioritura di espressioni artistiche che videro l'Italia protagonista. L'amore per il bello e per l'armonia del cosmo, significatidal concetto neoplatonico di anima del mondo, originò infatti le innumerevoli opere d'arte di questo tempo. Risultaesemplare in proposito una frase di Pietro Bembo, che nel Cinquecento scriveva: «Perciò che è verissima openione, anoi dalle più approvate scuole de gli antichi diffinitori lasciata, nulla altro essere il buono amore che di bellezza disio».

Diritto

Nel campo del diritto perse importanza il metodo dialettico di tradizione medievale, a favore di una più attentainterpretazione storico-filologica del diritto romano. Per i giuristi rinascimentali l'obiettivo centrale del governo era quellodi mantenere la pubblica sicurezza e la pace interna, ridimensionando il valore della libertas, del diritto e della giustiziain senso teorico.

Politica

Grandi stravolgimenti politici interessarono sia le principali città-stato della penisola, che si svilupparono in stati regionaliespandendosi a spese dei vicini, senza peraltro arrivare alla realizzazione dell'unità nazionale, sia la nascita degli statinazionali europei in Spagna, Francia e Inghilterra. La nuova realtà fece sviluppare la diplomazia, con l'istituzione, entro ilXVI secolo, di ambasciate permanenti.

Religione

Gli uomini di Chiesa del Rinascimento, soprattutto quelli di rango elevato come papi, cardinali e vescovi, modellarono il

proprio comportamento sull'etica della società laica, distinguendosi ben poco da quelle dei grandi mercanti e dei principi

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Guillaume Dufay (a sinistra) e Gilles

Binchois (a destra)

proprio comportamento sull'etica della società laica, distinguendosi ben poco da quelle dei grandi mercanti e dei principidell'epoca. Il cristianesimo rimase comunque un elemento vitale nella cultura dell'epoca.

Musica

Per approfondire, vedi Musica rinascimentale.

Verso la fine del Quattrocento la scuola franco fiamminga musicale, chesi sviluppò finanziata nelle scuole delle cattedrali dalla borghesiabenestante, prese e rinnovò grandemente le preesistenti forme dellamessa, del mottetto e della chanson. Ponendo le consonanze per terze(ancora oggi familiari all'orecchio occidentale) e la forma imitativa delcanone alla base delle loro procedure compositive, i fiamminghi (tra cuiricordiamo il fondatore Guillaume Dufay e il grande Josquin Des Prez)rivoluzionarono la pratica della polifonia ereditata dall'Ars nova edall'Ars antiqua. Il lavoro di questi compositori poneva le basi per losviluppo di quella che sarebbe stata la teoria dell'armonia.

All'inizio del Cinquecento gli eccessi della scuola fiammingaprovocarono una reazione e una nuova tendenza alla semplificazione,come si può vedere nell'opera di Josquin Des Prez, dei suoicontemporanei fiamminghi e, più tardi, nell'opera di Giovanni Pierluigi da Palestrina, che erano in parte spinti dallelimitazioni imposte alla musica sacra dal Concilio di Trento che scoraggiava l'eccessiva complessità. Le complessità deicanoni quattrocenteschi furono progressivamente abbandonate dai fiamminghi in favore dell'imitazione a due e tre voci(fino ad arrivare a sei voci reali) e con l'inserimento di sezioni in omofonia che sottolineavano i punti salienti dellacomposizione. Palestrina, dal canto suo, produsse composizioni in cui un contrappunto fluido alternava fittamenteconsonanze e dissonanze con un suggestivo effetto di sospensione.

Note

1. ^ L'espressione "Rinascimento americano", coniata dal critico letterario Francis Otto Matthiessen, non riguardapropriamente il Rinascimento ma fa riferimento al movimento del trascendentalismo e al più generale movimentoletterario e culturale fiorito intorno a esso alla vigilia della seconda rivoluzione industriale. I principali rappresentanti delcosiddetto "Rinascimento americano" del XIX secolo sono: Ralph Waldo Emerson, Walt Whitman e Henry DavidThoreau.

2. ^ In particolare: E. Gilson, Filosofia medievale ed umanesimo, Vallecchi, Firenze 1932.

3. ^ a b c d e f g h i j k De Vecchi-Cerchiari, cit., pag. 24.

4. ^ a b c d e f De Vecchi-Cerchiari, cit., pag. 25.

5. ^ La cultura del Rinascimento, Laterza, Bari, 1967.

6. ^ Batfroi Severin, La via dell'alchimia cristiana, Arkeios, 2007 ISBN 978-88-86495-83-7.

Bibliografia

Konrad Burdach, Riforma, Rinascimento, Umanesimo, Sansoni, Firenze 1986.

Konrad Burdach, Dal Medioevo alla Riforma, Brünn 1913.Konrad Burdach, Significato ed origine delle parole "Rinascimento" e "Riforma" , Reimer, Berlino 1910.Eugenio Garin, Medioevo e Rinascimento. Studi e ricerche, Laterza, 2005.

Eugenio Garin, Interpretazioni del Rinascimento, Storia e Letteratura, 2009.Bernard Berenson, The Italian Painters of the Renaissance Londra 1962.Jacob Burckhardt, Die Kultur der Renaissance in Italien, Basilea 1860.

Benedetto Croce, Gli dei antichi nella tradizione mitologica del Medioevo e del Rinascimento, in La paroladel passato, I, 1964 pp. 273–85.Eugenio Garin L'umanesimo italiano. Filosofia e vita civile nel Rinascimento, Bari 1954.

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Aby Warburg, La rinascita del paganesimo antico, Firenze 1966

Pasquale Sabbatino, La bellezza di Elena. L’imitazione nella letteratura e nelle arti figurative delRinascimento, Firenze, Olschki, 1997. ISBN 88-222-4503-2Pierluigi De Vecchi ed Elda Cerchiari, I tempi dell'arte, volume 2, Bompiani, Milano 1999. ISBN 88-451-

7212-0

Voci correlate

Arte rinascimentaleFirenze

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Collegamenti esterni

BIGnomi - Il Rinascimento (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2d8d2393-5a6b-40de-afe4-f1147fa14a13.html) - Alex Zanardi

BIVIO, testi e immagini dell'umanesimo e del rinascimento (http://bivio.signum.sns.it/), progetto nato dallacollaborazione tra l'Istituto di Studi sul Rinascimento e Signum - Centro di ricerche informatiche per le disciplineumanistiche della Scuola normale superiore di Pisa

Imago Historiae - La biblioteca digitale dei testi degli storici italiani dell'Umanesimo e del Rinascimento(http://imagohistoriae.signum.sns.it/), progetto nato dalla collaborazione tra l'Istituto di Studi sul Rinascimento,Signum - Centro di ricerche informatiche per le discipline umanistiche della Scuola normale superiore di Pisa e

Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali.(EN) Society for Renaissance Studies (http://www.rensoc.org.uk/)Le pittrici del Rinascimento (http://www.elapsus.it/home1/index.php/arte/artisti/685-le-pittrici-del-rinascimento)

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