Riflessioni e spunti per la pratica didattica · Riconoscere i diversi elementi del paesaggio e le...

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Riflessioni e spunti per la pratica didattica Benedetta Castiglioni Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e dell’Anticihità - Università di Padova 7 ottobre 2013

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Riflessioni e spunti per la

pratica didattica

Benedetta Castiglioni Dipartimento di Scienze Storiche, Geografiche e

dell’Anticihità - Università di Padova

7 ottobre 2013

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Struttura dell’intervento

1. Questioni di paesaggio

2. Cosa troviamo nelle Indicazioni Nazionali?

3. L’ “apprendimento esperienziale”: il modello

di Kolb

4. Perché un “diario”?

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1. Questioni di paesaggio

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Educare al paesaggio:

partiamo dalla “lettura del paesaggio”

PERCHE’?

Il paesaggio è a disposizione di tutti: è “il volto della Terra”, il

primo modo per conoscere il mondo, per entrare in

relazione con il pezzetto di mondo in cui viviamo

Leggere il paesaggio rappresenta il punto di partenza per

una “curiosità” che apre ad una conoscenza più

approfondita e/o tematica

La lettura del paesaggio non richiede particolari strumenti o

competenze tecniche, ma sono necessari/sufficienti “occhi

allenati” (la lettura del paesaggio non è l’analisi del

paesaggio)

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"non è tanto la realtà che influenza i comportamenti

quanto piuttosto l'idea che ci si è fatti di essa" (Zerbi,

1993, p. 83)

forme del

territorio

filtri -

modelli significati e

valori

comportamento -

decisioni

PAESAGGIO

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Il paesaggio è come un teatro in cui l’uomo

è sia attore che spettatore (Turri, 1998)

La dimensione dell’agire e quella del guardare,

dell’ammirare, devono andare di pari passo

“Imparare a vedere come presupposto

dell’imparare ad agire”

attore spettatore

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dalla Convenzione Europea del

Paesaggio (Firenze, 2000)

Art. 1 - “Paesaggio” designa una determinata parte di territorio, così come è percepita dalle popolazioni, il cui carattere deriva dall'azione di fattori naturali e/o umani e dalle loro interrelazioni”

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Articolo 6 - Misure specifiche

A Sensibilizzazione

Ogni parte si impegna ad accrescere la sensibilizzazione della società

civile, delle organizzazioni private e delle autorità pubbliche al valore

dei paesaggi, al loro ruolo e alla loro trasformazione.

B Formazione ed educazione

Ogni Parte si impegna a promuovere :

e. la formazione di specialisti nel settore della conoscenza e

dell’intervento sui paesaggi;

f. dei programmi pluridisciplinari di formazione sulla politica, la

salvaguardia, la gestione e la pianificazione del paesaggio destinati ai

professionisti del settore pubblico e privato e alle associazioni di

categoria interessate;

g. degli insegnamenti scolastici e universitari che trattino, nell’ambito

delle rispettive discipline, dei valori connessi con il paesaggio e delle

questioni riguardanti la sua salvaguardia , la sua gestione e la sua

pianificazione.

dalla Convenzione Europea:

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significati e

valori

Di chi?

Quali categorie di

significati e valori?

Valori espressi e

valori inespressi

Come favorire

l’esplicitazione?

Come

promuovere la

condivisione

dei valori?

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• Una parola chiave: CONSAPEVOLEZZA

– della presenza di modelli alle diverse scale

– della presenza di diversi significati e diversi valori

– della complessità delle questioni

• È necessario saper leggere il paesaggio attraverso percorsi di landscape literacy, di educazione

al paesaggio (“imparare a vedere come presupposto per

imparare ad agire” Turri, 1998)

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1. Riconoscere i diversi elementi del paesaggio e le relazioni che li

legano; riconoscere l’unicità di ciascun paesaggio (LETTURA

DENOTATIVA: com’è il paesaggio nella sua materialità?)

2. Riconoscere la capacità del paesaggio di offrire sensazioni e

suscitare emozioni in sé stessi e negli altri; individuare valori e

significati del paesaggio (LETTURA CONNOTATIVA com’è il

paesaggio nella sua immaterialità?)

3. Cercare una spiegazione dei caratteri del paesaggio, in relazione a

fattori naturali e antropici (LETTURA INTERPRETATIVA: perché il

paesaggio è così?)

4. Comprendere le trasformazioni del paesaggio e “raccontarne la

storia”; immaginare e progettare il suo cambiamento futuro

(LETTURA TEMPORALE: com’era il paesaggio nel passato e come

sarà nel futuro?)

la lettura del paesaggio

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http://www.catpaisatge.net/educacio/

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E noi?

1° tappa

Nel prossimo tratto di strada cammina in silenzio,

prestando attenzione a te che cammini e a tutto ciò

che hai intorno

IO E IL PAESAGGIO

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E noi?

2° tappa

Dopo aver annotato le prime impressioni, vi chiediamo

di continuare il cammino, e di prestare attenzione a

come “esperite” e “incontrate” il paesaggio

circostante, usando tutti i sensi.

QUANTI MODI PER CONOSCERE IL PAESAGGIO?

E’ UNA CONOSCENZA INSIEME “DENOTATIVA” E

“CONNOTATIVA”

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3° tappa

questa volta provate a focalizzare l’attenzione sugli

elementi che incontrate:

- Che cos’è?

- Qual è il suo nome?

- Di che materiale è fatto?

- Che forma ha? Che dimensioni ha?

- Perché è qui?

- Da quanto tempo è qui?

- Per quanto ci sarà ancora?

- Mi piace? Perché?

- Alle altre persone piace? Perché?

- Come si rapporta con quello che lo circonda?

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4° tappa

quali relazioni ci sono tra le sensazioni che hai provato

mentre camminavi e gli elementi del paesaggio che

hai identificato?

Forse ciò che ci circonda non ha un valore unico per

tutti: come mai?

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Interviste agli attori:

IL PAESAGGIO VIENE TRASFORMATO SULLA BASE

DELLE AZIONI DEI DIVERSI ATTORI; QUESTE

AZIONI NASCONO DA UNA DIVERSA MODALITA’

DI ATTRIBUZIONE DI VALORE.

LE INTERVISTE HANNO PERMESSO DI FAR

EMERGERE QUESTI DIVERSI PUNTI DI VISTA

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2. Il paesaggio nelle Indicazioni

nazionali 2012

Parte generale:

“Il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso”…

Scuola dell’infanzia: “Il paesaggio sonoro…”

I ciclo:

• Storia: “la storia si manifesta alle nuove generazioni nella

straordinaria sedimentazione di civiltà e società leggibile nelle

città, piccole o grandi che siano, nei tanti segni conservati nel

paesaggio, nelle migliaia di siti archeologici, ecc. ecc.”

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• Geografia:

“La conoscenza geografica riguarda anche i processi di

trasformazione progressiva dell’ambiente ad opera dell’uomo o

per cause naturali di diverso tipo”

“L’apertura al mondo attuale è necessaria anche per sviluppare

competenze relative alla cittadinanza attiva, come la

consapevolezza di far parte di una comunità territoriale

organizzata”

“Altra irrinunciabile opportunità formativa offerta dalla geografia è

quella di abituare a osservare la realtà da punti di vista diversi,

che consentono di considerare e rispettare visioni plurime, in un

approccio interculturale dal vicino al lontano”

“Il primo incontro con la disciplina avviene attraverso un approccio

attivo all’ambiente circostante, attraverso un’esplorazione

diretta”

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• Geografia:

“La conoscenza e la valorizzazione del patrimonio culturale

ereditato dal passato, con i suoi «segni» leggibili sul territorio, si

affianca allo studio del paesaggio, contenitore di tutte le

memorie materiali e immateriali, anche nella loro proiezione

futura. Tali percorsi consentono sintesi con la storia e le scienze

sociali, con cui la geografia condivide pure la progettazione di

azioni di salvaguardia e di recupero del patrimonio naturale,

affinché le generazioni future possano giovarsi di un ambiente

sano”.

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• Geografia:

classe terza della scuola primaria

Paesaggio

• Conoscere il territorio circostante attraverso l’approccio

percettivo e l’osservazione diretta.

• Individuare e descrivere gli elementi fisici e antropici che

caratterizzano i paesaggi dell’ambiente di vita della propria

regione.

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classe quinta della scuola primaria

Paesaggio

Conoscere gli elementi che caratterizzano i principali paesaggi

italiani, europei e mondiali, individuando le analogie e le

differenze (anche in relazione ai quadri socio-storici del passato)

e gli elementi di particolare valore ambientale e culturale da

tutelare e valorizzare.

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Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della

scuola secondaria di primo grado

Riconosce nei paesaggi europei e mondiali, raffrontandoli in

particolare a quelli italiani, gli elementi fisici significativi e le

emergenze storiche, artistiche e architettoniche, come

patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare.

Obiettivi di apprendimento

Paesaggio

– Interpretare e confrontare alcuni caratteri dei paesaggi italiani,

europei e mondiali, anche in relazione alla loro evoluzione nel

tempo.

– Conoscere temi e problemi di tutela del paesaggio come

patrimonio naturale e culturale e progettare azioni di

valorizzazione.

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Le competenze chiave di cittadinanza

e l’educazione al paesaggio: Imparare a imparare Imparare a leggere il paesaggio vicino per leggere

paesaggi lontani

Progettare Pensare al paesaggio del passato per ragionare sul

paesaggio del futuro

Comunicare Il paesaggio stesso - in un certo senso - “comunica”;

imparare a comunicare il proprio punto di vista

Collaborare e partecipare Il paesaggio non è “mio”, è “nostro”

Agire in modo autonomo e

responsabile

Riflettere sulle conseguenze delle azioni proprie e del

gruppo sociale cui si appartiene

Risolvere problemi Avanzare ipotesi di gestione

Individuare collegamenti e

relazioni

Il paesaggio stesso è sintesi

Acquisire e interpretare

l’informazione

Imparare a leggere il paesaggio

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Tappa della

lettura Conoscenze Abilità Competenze

Lettura

denotativa

Riconoscere i diversi elementi

del paesaggio e le relazioni che

li legano; riconoscere l’unicità di

ciascun paesaggio

Lettrua

connotativa

Riconoscere che il paesaggio

suscita emozioni in se stessi e

negli altri e che ciascuno

attribuisce significati in modo

diverso

Lettura

interpretativa

Cercare una spiegazione dei

caratteri del paesaggio, in

relazione a fattori naturali e

antropici

Lettura

temporale

Comprendere le trasformazioni

del paesaggio e “raccontarne la

storia”; immaginare e progettare

il suo cambiamento futuro

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3. L’ “apprendimento esperienziale”:

il modello di Kolb

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Apprendimento esperienziale è

«Conoscenza, competenza, e / o abilità

ottenuta attraverso l'osservazione, la

simulazione e / o partecipazione che

generi profondità e significato

dell'apprendimento, stimolando mente e

corpo attraverso l'azione, la riflessione e

l'applicazione." (Craig 1997).

Craig, R.L. «Training and development handbook» MC Graw Hill 1976 New York

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Esperienza Concreta

Esperienze uniche

Coinvolgimento diretto e personale

Sfera emotiva

Approccio intuitivo

Osservazione Riflessiva

Ascolto, confronto, osservazione imparziale, comprensione

analitica e attendibile

Concettualizzazione astratta

Organizzazione logica dei risultati

Individuare regole e dinamiche di processo applicabili in

maniera generalizzata

Elaborazione di teorie

Sperimentazione attiva

Ricerca di opzioni per il cambiamento

Azioni rivolte all’evoluzione e al funzionamento

Attività di laboratorio Lavori sul campo Analisi di esempi Simulazioni Giochi di ruolo…

Attività di laboratorio Lavori sul campo Studio di esempi Simulazioni Giochi di ruolo…

Lezioni Articoli Modelli Rappresentazioni grafiche Diagrammi

Simulazioni Team Working Laboratori

sentire

osservare

pensare

fare

Kolb, D.A., Rubin, I.M., McIntyre, J.M. (1974).

Psicologia organizzativa: Un Libro di Letture,

una 2a edizione. Precipizi di Englewood, N.J.:

Prentice-Hall.

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Riflettere sull’esperienza

Integrare riflessione e concettualizzazione

Acquisire nuove informazioni

Sviluppare un nuovo piano per applicare i nuovi concetti

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I Divergenti preferiscono l'esperienza concreta e l'osservazione riflessiva, sono interessati alle persone e investono molto sul piano relazionale ed emotivo. Sono sempre alla ricerca di ulteriori approfondimenti e significati ed hanno solitamente interessi vari e interdisciplinari. Hanno maggiore facilità ad uscire dagli schemi e necessitano di dialogo e generazione di idee alternative.

Gli Assimilatori sono abili nella sistematizzazione dei

concetti e nell'elaborazione di modelli teorici costruiti attraverso ragionamenti induttivi. Assimilano le conoscenze raccogliendo dati e informazioni. Sono obiettivi, razionali e logici e manifestano un forte orientamento al compito e un basso orientamento alla relazione. Il loro eloquio è logico e razionale. Individuano l'esperto come figura di riferimento in ottica di apprendimento.

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I Convergenti sviluppano solitamente abilità nell'applicazione pratica delle idee. Sono orientati all'azione e propendono per la messa in pratica delle idee il più rapidamente possibile. Una discussione troppo lunga e con molte variabili rischia di renderli impazienti. Questo stile è stato definito "convergente" perché risponde al profilo di una persona che si trova a suo agio in quelle situazioni in cui si converge verso una singola opzione (o verso un numero limitato di opzioni). Si tratta di un profilo efficiente nell'operatività ma rigido che apprende per prove ed errori e predilige, di conseguenza, un ambiente che favorisce la sperimentazione e non penalizza gli sbagli

Gli Adattivi (Accomodatori) preferiscono l'esperienza

concreta e sono in grado di adattamenti intuitivi alle situazioni. Sono fortemente orientati ai risultati e il loro focus è diretto alle conseguenze delle loro azioni. Solitamente propendono per l'assunzione di responsabilità e l'agire per obiettivi li stimola. Sono disposti a sacrificare l'efficienza di una soluzione per l'ottimizzazione del risultato.

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Esperienza Concreta

Esperienze uniche

Coinvolgimento diretto e personale

Sfera emotiva

Approccio intuitivo

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Osservazione Riflessiva

Ascolto, confronto, osservazione imparziale, comprensione

analitica e attendibile

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Osservazione Riflessiva

Ascolto, confronto, osservazione imparziale, comprensione

analitica e attendibile

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Osservazione Riflessiva

Ascolto, confronto, osservazione imparziale, comprensione

analitica e attendibile

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Osservazione Riflessiva

Ascolto, confronto, osservazione imparziale, comprensione

analitica e attendibile

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Osservazione Riflessiva

Ascolto, confronto, osservazione imparziale, comprensione

analitica e attendibile

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Concettualizzazione astratta

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Concettualizzazione astratta

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Sperimentazione attiva

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Sperimentazione attiva

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Sperimentazione attiva

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Esperienza Concreta

Esperienze uniche

Coinvolgimento diretto e personale

Sfera emotiva

Approccio intuitivo

Osservazione Riflessiva

Ascolto, confronto, osservazione imparziale, comprensione

analitica e attendibile

Concettualizzazione astratta

Organizzazione logica dei risultati

Individuare regole e dinamiche di processo applicabili in

maniera generalizzata

Elaborazione di teorie

Sperimentazione attiva

Ricerca di opzioni per il cambiamento

Azioni rivolte all’evoluzione e al funzionamento

Attività di laboratorio Lavori sul campo Analisi di esempi Simulazioni Giochi di ruolo…

Attività di laboratorio Lavori sul campo Studio di esempi Simulazioni Giochi di ruolo…

Lezioni Articoli Modelli Rappresentazioni grafiche Diagrammi

Simulazioni Team Working Laboratori

sentire

osservare

pensare

fare

Kolb, D.A., Rubin, I.M., McIntyre, J.M. (1974).

Psicologia organizzativa: Un Libro di Letture,

una 2a edizione. Precipizi di Englewood, N.J.:

Prentice-Hall.

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Esperienza Concreta

Esperienze uniche

Coinvolgimento diretto e personale

Sfera emotiva

Approccio intuitivo

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Esperienza Concreta

Esperienze uniche

Coinvolgimento diretto e personale

Sfera emotiva

Approccio intuitivo

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Osservazione Riflessiva

Ascolto, confronto, osservazione imparziale, comprensione

analitica e attendibile

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Concettualizzazione astratta

Osservazione Riflessiva

Ascolto, confronto, osservazione imparziale, comprensione

analitica e attendibile

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Concettualizzazione astratta

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Sperimentazione attiva

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Progettazione didattica

• Titolo del progetto…per la classe …

• Concetti implicati (o mappa concettuale)

• Traguardi di sviluppo delle competenze (tratti dalle Indicazioni per il

curricolo)

• Modello di progettazione: apprendimento esperienziale di Kolb

Attività previste nel percorso:

Fase 0: Ricognizione delle conoscenze di partenza

• Come faccio la ricognizione delle preconoscenze?

• Con quali domande?

Fase 1: Esperienza concreta

• Da dove parto?

• Quale esperienza concreta organizzo in modo da introdurre

l’argomento?

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Progettazione didattica

Fase 2: osservazione riflessiva:

• Quale tema sviluppo per primo e perché?

• Con quale sequenza sviluppo le attività? In quali tempi? Con quali

spazi? Con quali strategie?

• Con quali strumenti registro le osservazioni e fisso gli apprendimenti?

(schede, disegni, drammatizzazioni…)

Fase 3 concettualizzazione astratta:

• Come faccio a fissare la rete concettuale e come verifico il suo

apprendimento?

• Con quali strumenti e modalità?

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Progettazione didattica

Fase 4: Sperimentazione attiva

• Come organizzo la sperimentazione?

• Come valuto l’acquisizione delle competenze che ho deciso di

sviluppare con questo percorso?

Autovalutazione del percorso didattico:

1- Chiarezza e concretezza della mappa concettuale di riferimento

2- Corretta articolazione del progetto secondo il modello di Kolb (sono

rispettate le fasi? Le attività sono coerenti con le fasi?

3- Coerenza tra prove d valutazione e competenze delineate

4- Ricchezza della documentazione dell’effettiva sperimentazione

personale (modellini, foto, carte…)

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Esperienza Concreta

Esperienze uniche

Coinvolgimento diretto e personale

Sfera emotiva

Approccio intuitivo

Osservazione Riflessiva

Ascolto, confronto, osservazione imparziale, comprensione

analitica e attendibile

Concettualizzazione astratta

Organizzazione logica dei risultati

Individuare regole e dinamiche di processo applicabili in

maniera generalizzata

Elaborazione di teorie

Sperimentazione attiva

Ricerca di opzioni per il cambiamento

Azioni rivolte all’evoluzione e al funzionamento

Attività di laboratorio Lavori sul campo Analisi di esempi Simulazioni Giochi di ruolo…

Attività di laboratorio Lavori sul campo Studio di esempi Simulazioni Giochi di ruolo…

Lezioni Articoli Modelli Rappresentazioni grafiche Diagrammi

Simulazioni Team Working Laboratori

sentire

osservare

pensare

fare

Kolb, D.A., Rubin, I.M., McIntyre, J.M. (1974).

Psicologia organizzativa: Un Libro di Letture,

una 2a edizione. Precipizi di Englewood, N.J.:

Prentice-Hall.

Page 72: Riflessioni e spunti per la pratica didattica · Riconoscere i diversi elementi del paesaggio e le relazioni che li legano; riconoscere l’unicità di ciascun paesaggio (LETTURA

4. Perché un “diario”?

• Abbiamo usato anche noi un “modello di apprendimento

esperienziale”: il diario è il luogo dell’osservazione riflessiva e della

concettualizzazione astratta

Nell’attività professionale come insegnanti siamo chiamati a:

• Rilfessione NELL’azione (per dare risposte “in tempo reale”)

• Riflessione SULL’azione (analisi retrospettiva dell’azione e dei suoi

risultati)

• METAriflessione (sviluppare un pensiero sul nostro modo di conoscere

e interpretare la realtà. Porta a relativizzare il proprio sapere e a farlo

dipendere dal contesto, ma con consapevolezza))