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Riflessioni demografiche attorno ai principi di sostenibilità Milano, martedì 11 marzo 2014, Società Umanitaria Giulia Rivellini Facoltà di Scienze Politiche e Sociali, Università Cattolica, Milano E-mail: [email protected] Twitter: @GRivellini

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Riflessioni demografiche attorno ai principi di sostenibilità

Milano, martedì 11 marzo 2014, Società Umanitaria

Giulia Rivellini

Facoltà di Scienze Politiche e Sociali, Università Cattolica, Milano

E-mail: [email protected]

Twitter: @GRivellini

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I dieci principi

1. Rispetto della nozione di mercato () 2. Ciclo chiuso e Bio-imitazione () 3. Energia rinnovabile () 4. Produttività delle risorse () 5. Catena del valore compatibile (CVC) () 6. Decentramento e creazione del valore () 7. Soddisfazione dei desideri del cittadino e piacere di

vivere () 8. Innovation e Renovation () 9. Revisione fiscalità ed incentivazioni governative () 10. Evoluzione delle popolazioni ()

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Le fonti bibliografiche di riferimento

• Racioppi F., Rivellini G. (2013), Applied Demography. La Demografia per le aziende e la governance locale, Edizioni Nuova Cultura, Roma.

• De Santis G. (1997), Demografia ed Economia, Il Mulino, Bologna.

• Micheli G. A., Rivellini G. (1997) Popolazione e Mercato, Franco Angeli, Milano.

• Micheli G.A. (2011), Demo-grafie, Mac Graw Hill, Milano.

• Livi Bacci M., De Santis G. (2013), I tre giganti, http://www.neodemos.it/img_notizia/723/neodemos_itregiganti-3.pdf.

• Regione Lombardia, L’inquinamento atmosferico locale e globale, Milano, gennaio 2014.

• NEODEMOS (http://www.neodemos.it/): è un foro indipendente di osservazione, analisi e proposta la cui finalità consiste nell'illustrare il significato delle tendenze in atto, di interpretarne le conseguenze di breve e di lungo periodo, di suggerire interventi e politiche.

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1. Rispetto della nozione di mercato ()

L’impresa, l’economia di mercato e la creazione del valore aggiunto sono il cardine attorno al quale si sviluppa tutto il ragionamento dello sviluppo di una determinata società….sulla nozione di mercato quale luogo d’incontro e di scambio di beni, servizi, materie prime, forza lavoro e così via…

MERCATO AMBIENTE POPOLAZIONE

Ambiente capace di comportamento strategico, che scaturisce dal significato e dalla finalizzazione dell’azione, quindi dall’interazione tra attori parte di una stessa

popolazione.

La popolazione entra dunque entro i confini dell’organizzazione.

Conoscerne le dinamiche può portare valore aggiunto all’attività dell’operatore economico

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Demografia Applicata Popolazioni «interne» ovvero anche aziendali

Popolazioni «esterne» ovvero cittadini, consumatori

Approccio analitico descrittivo

Approccio metodologico:

- Approccio longitudinale (analisi per coorte)

- Analisi di sopravvivenza e tavole di eliminazione

- Stime e proiezioni

- Standardizzazione

Alcuni potenziali campi di applicazione:

- problemi di localizzazione di punti vendita e individuazione di opportunità commerciali;

- gestione, uso e ottimizzazione di archivi clienti aziendali e possibilità di integrazione con altre fonti di informazione;

- individuazione di bacini di utenza con particolari connotazioni sociodemografiche

- gestione delle risorse umane di un’azienda

- previsioni per piccole aree

- geomarketing

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2. Ciclo chiuso e bio-imitazione ()

L’impresa è totalmente sostenibile quando inquadra i propri processi complessivi in una visione “sistemica” di ciclo chiuso, come avviene in natura quando il rifiuto o la morte di una determinata specie o elemento, significa cibo e vita per un’altra. Occorre, quindi, progettare l’impresa, le sue attività, i suoi prodotti, imitando la natura.

MISURARE EMPIRICAMENTE E QUNDI FORMALIZZARE I PROCESSI DI BIO-

IMITAZIONE, PRENDENDO SPUNTO DAI MODELLI MATEMATICI DI DINAMICHE CICLICHE DI POPOLAZIONE – VEDI IL MODELLO PREDA-PREDATORE

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3. Energia rinnovabile () Se è vero che l’energia solare è l’unica fonte di energia perenne e rinnovabile, che non crea effetti distorsivi entropici o inquinamento; se è vero che l’attuale modello di economia industriale e di mercato non ha le caratteristiche per protrarsi in un tempo indefinito poiché insostenibile; se è vero che l’energia è la prima fonte di potere e se è vero che i conflitti universali hanno origine dalla necessità di esercitare e controllare i poteri primari, ne consegue che rendere disponibile e fruibile in forma gratuita e durevole l’energia elettrica a tutti i popoli del mondo, può creare benessere ed armonia universale. - Interazione tra popolazione e ambiente

- Conoscere e usare le fonti statistiche ufficiali sulla diffusione delle fonti di energia rinnovabile

- Interazione tra clima, qualità dell’aria, salute della popolazione e comportamenti demografici della popolazione.

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Preoccupazione per ambiente Fecondità Trasmissione intergenerazionale dei modelli di sviluppo sostenibile

OMS: l’inquinamento dell’aria mortalità e morbilità

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4. Produttività delle risorse ()

Sotto questo principio coabitano due logiche. La prima, collegata al minor spreco possibile delle risorse naturali scarse, è perseguibile tramite un’attenta progettazione dei processi e l’applicazione della logica del ciclo chiuso. La seconda sposa la nozione di produttività delle risorse in senso stretto ovvero della loro capacità di esprimere rendimenti costanti nel tempo, senza innaturali forzature o residui tossici che vengono poi metabolizzati nei prodotti finiti.

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5. Catena del valore compatibile (CVC) () Occorre rivalutare ogni singolo fattore della Catena del Valore di ogni impresa operando in modo tale che, nel medio-lungo termine, ciascuno di essi risulti pienamente compatibile sia con le logiche dello Sviluppo Sostenibile sia con le esigenze del mercato (creazione di valore per le imprese; piacere e soddisfazione dei reali bisogni del cittadino). La Catena del Valore Compatibile è una catena “lunga” che osserva l’impatto dell’agire di un’impresa ben oltre il ciclo tradizionale (produzione – vendita), considerando anche i suoi effetti duraturi sulla vitalità del Pianeta, sulla salute e sul benessere dei cittadini, sugli equilibri sociali.

- Sviluppare competenze volte all’analisi longitudinale e relazionale dell’agire di un’impresa

- Favorire un’ottica e una cultura di impresa INTERGENERAZIONALE.

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Diagramma di Lexis

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6. Decentramento e creazione del valore ()

La logica della “dimensione di scala”, diffusa nella cultura d’impresa come fattore critico di successo, non è sempre necessariamente corretta….la globalizzazione risulta utile quando si affrontano bisogni omologati, universali e massificati (es. alimentazione di base), la localizzazione è utile, invece, quando si ha a che fare con culture e tradizioni specifiche (es. varietà autoctona di un vitigno difficilmente riproducibile altrove) o mestieri specializzati (es. l’arte del merletto). In ogni caso è fondamentale operare affinché il valore aggiunto generato dall’attività dell’impresa venga correttamente ripartito tra tutti i soggetti che concorrono alla sua creazione, sia all’interno sia all’esterno della stessa. Questo “decentramento” crea inoltre equilibrio sociale evitando conflitti e tensioni.

- Interazione tra popolazione e territorio sviluppare entro le imprese

l’intelligenza territoriale (si veda recente convegno AIQUAV, Fiesole, luglio 2013) .

- Diffondere entro le imprese la cultura della georeferenziazione del dato.

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7. Soddisfazione dei desideri del cittadino e piacere di vivere ()

La nozione di qualità della vita non passa necessariamente attraverso una logica puramente monetaria, ma tiene in considerazione altre variabili di natura immateriale quali la vivibilità dell’ambiente, la partecipazione alla vita sociale di una determinata comunità, l’appagamento intellettuale e culturale, il radicamento a valori e tradizioni proprie, le relazioni affettive, l’intrattenimento ludico, la creazione di nuovi desideri e sogni, la salute, la bellezza.

- Il SWB entra ANCHE nelle analisi dei comportamenti demografici: impatto nascita di un figlio su felicità; instabilità coniugale e benessere economico; invecchiamento e benessere sociale.

- Biografia lavorativa (produttive working life) e misurazione del benessere

- Possibile progetto di studio: Come promuovere il benessere mentale in una popolazione che invecchia, che lavora e che esce per pensionamento sempre più tardi?

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8. Innovation e Renovation ()

Il problema di una qualsivoglia organizzazione che crea valore è legato sia alla sua capacità di individuare assi di sviluppo e di crescita attraverso meccanismi di aggiornamento tecnologico ed innovazione spinta (Innovation), sia alla sua capacità di sviluppare il proprio asset di prodotti/servizi ed il proprio know–how in relazione all’evolvere delle civiltà, cultura e stili di vita (Renovation). Il problema di fondo è dunque quello di sapersi sempre adattare al mercato ed incrociare correttamente la domanda rinnovando continuamente e adattando i prodotti già esistenti alle aspettative dei consumatori.

- Principio ambizioso: saper leggere i cambiamenti della società, in termini di cultura e stili di vita.

- Gli studi di popolazione e in particolare la riflessione sull’evoluzione dei modelli familiari può portare un contributo in questa direzione.

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Incremento del potere d’acquisto (delle famiglie unipersonali)

Numero

componenti

% famiglie

indebitate

% per acquisto

immobili

% debito

sul reddito

% spesa in beni durevoli

19982006

1 16,3 7,7 27,0 6,6 6,9

2 18,6 8,0 21,6 8,9 7,0

3 32,8 13,0 29,0 10,8 8,9

4 39,2 18,6 49,5 10,7 8,5

5+ 38,2 17,6 46,2 11,5 9,0

Fonte: Banca d’Italia (2000; 2008).

Quota percentuale di famiglie indebitate per numero di componenti al 2006,

quota di spesa per beni durevoli e sua variazione dal 1998 al 2006

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Accudimento degli anziani

Chi se ne occupa 70-74 75-79 80-84 85 e +

Partner 10,2 11,7 4,6 2,0

Figli e generi 8,5 2,6 5,0 5,4

Figlie e nuore 8,4 4,9 8,1 12,9

Badanti 1,2 1,1 3,9 4,4

Fonte: Micheli (2006).

Prospettive sul piano economico: 1) Manodopera femminile straniera (esercito delle badanti) 2) Lavoro di assistenza e cura delle figlie, che si legittima nel modello familistico delle

società mediterranee, ma che apre una contraddizione inconciliabile con gli obiettivi di adeguamento agli standard europei (tassi di occupazione femminile non inferiori al 60%).

Ore giornaliere di accudimento di un anziano non autonomo

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9. Revisione e fiscalità incentivazioni governative ()

Una corretta gestione dei prelievi fiscali e le incentivazioni allo sviluppo economico dovrebbero premiare tutti coloro che si comportano meritoriamente nei confronti della sostenibilità e delle sue logiche di rispetto dell’ambiente e della società civile (catena del valore lunga). Non è proprio una logica di favore o di scelta ideologica, ma puramente un fatto economico: chi genera inefficienze di sistema ed esternalizzazione dei propri costi dovrebbe comunque rimborsarli (maggiori prelievi fiscali, minori incentivazioni, ecc.) ed essere punito per questo comportamento colpevole (multe, ritiro licenze, ignominia sociale, ecc). Chi non li genera ed anzi si adopera per un’armonia complessiva di sistema, dovrebbe essere incentivato (investimenti a fondo perduto, defiscalizzazioni, incentivi, ecc.).

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10. Evoluzione delle popolazioni ()

Questo argomento è forse il più critico tra tutti quelli trattati, perché se è vero che l'attuale modello sociale provoca un raddoppio delle popolazioni mondiali ogni trenta anni, nel giro di qualche generazione sarà impossibile sopravvivere anche adottando modelli economici sostenibili. La materia non fa parte, tuttavia, delle tematiche relative alla cultura d'impresa se non per l'aspetto specifico collegato alla promozione di prodotti o di comportamenti che speculano sulla crescita delle popolazioni: un conto è produrre e vendere beni/servizi che aiutano a vivere meglio e favoriscono una sana evoluzione della specie umana, un altro è sollecitare le persone a fare più figli possibile al fine di vendere di più o acquisire benefici di parte. Tutti i comportamenti che favoriscono la crescita delle popolazioni ai fini di un mero interesse economico, politico o ideologico sono banditi da una sana economia sostenibile. In questo contesto, l’emancipazione della donna, la sua consapevolezza nella procreazione e nella gestione del nucleo famigliare assumono un ruolo determinante per il contenimento dello sviluppo incondizionato della popolazione.

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Evoluzione dei tassi di fecondità totale in Italia 1930-2000

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Piramidi per età in Italia 1881-2001

Italia 1881

1750 1400 1050 700 350 0 350 700 1050 1400 1750

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84

85-89

90-94

95 e

F

M

Italia 1921

2500 2000 1500 1000 500 0 500 1000 1500 2000 2500

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84

85-89

90-94

95 +

F

M

Italia 1961

2500 2000 1500 1000 500 0 500 1000 1500 2000 2500

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84

85-89

90-94

95 +

F

M

Italia 2001

2500 2000 1500 1000 500 0 500 1000 1500 2000 2500

0-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-29

30-34

35-39

40-44

45-49

50-54

55-59

60-64

65-69

70-74

75-79

80-84

85-89

90-94

95+

F

M

1881

1921

1961

2001

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Il sistema demografico

Indicatore di crescita/decrescita r = (n – m) + (i – e)

Un solo elemento è indipendente dagli altri,

ovvero, i COMPORTAMENTI

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Il sistema demografico entro la sfera economica e non economica

E’ complicato, ma seguendo un approccio MACRO si può analizzare come ammontare, struttura e incremento della popolazione interagiscono con lo sviluppo economico

(approssimato dal livello e dal tasso di crescita del reddito pro-capite).

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BRIC: dove lo sviluppo demografico si concilia ancora con quello economico

• Popolazione numerosa. • Trend demografici favorevoli (struttura per età favorevole allo sviluppo economico) • Immenso territorio ed abbondanti risorse naturali come petrolio, gas naturale, ferro e

rame, che costituiscono le materie prime necessarie alla produzione industriale • Forte e ininterrotta crescita del PIL, principalmente a partire dalla metà degli anni ’90.

Finestra o dividendo demografico: la composizione percentuale della popolazione rispetto al fattore età (struttura per età) dei quattro giganti è tale per cui l’indice di dipendenza si riduce assestandosi su valori non più molto elevati a causa del già iniziato declino della fecondità, senza subire ancora quell’inversione di tendenza dovuta all’invecchiamento, come è già avvenuto in Italia. Diversamente espresso, la popolazione in età lavorativa è ancora molto ampia, come conseguenza dell’alta natalità passata, e la popolazione inattiva numericamente contenuta (pochi bambini per la diminuzione delle nascite e pochi anziani perché le generazioni più numerose non sono ancora arrivate alle età senili). Indice di dipendenza: (P0-14 + P65 e oltre)/(P15-64)*100 che può essere scisso nelle due componenti (giovani e anziani).

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BRIC: una finestra demografia ancora aperta Finestra demografica: periodo in cui un maggior numero di individui in età lavorativa “mantiene” un numero relativamente più basso di anziani e giovani a carico (soglia del 50%)

BRASILE RUSSIA

INDIA CINA

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E nel mondo?...7 miliardi…con un rallentamento

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E nel mondo?...7 miliardi…con un rallentamento

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Fecondità e sviluppo sostenibile

«Alle soglie dei 7 miliardi di abitanti, molti di noi considerano importante differenziare i rifiuti al fine di incrementarne il riciclaggio; nei media si sente parlare spesso di strategie per ridurre l'impatto ambientale; a livello politico non mancano le proposte per migliorare lo sfruttamento di fonti di energia rinnovabile; alcuni ambientalisti propongono di ridurre drasticamente i consumi ad esempio evitando di utilizzare l'aereo come mezzo di trasporto. Tuttavia, di recente è stata formulata una strategia ben più radicale per salvare il nostro pianeta: fare meno figli, a partire dai paesi più ricchi». Tesi di Murthaugh e Schlax, in un articolo apparso nel 2009 sul Journal of Global Environmental Change.

Domande: 1) Vale questa teoria anche per i paesi a forte «stagnazione» demografica? 2) Quali le conseguenze «intergenerazionali» di queste sollecitazioni, se si

trasformano in politiche? 3) Una politica di contenimento delle nascite incontra favore diffuso? 4) E’ sufficiente e convincente focalizzare l’attenzione solo sulle nascite?

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