Riflessione sul vangelo di oggi

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RIFLESSIONE SUL VANGELO DI OGGI Sabato 14 Aprile Dal Vangelo secondo Marco Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in

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RIFLESSIONE SUL VANGELO DI OGGI

Sabato 14 Aprile

Dal Vangelo secondo MarcoRisorto al mattino, il primo giorno

dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a

quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto

da lei, non credettero. Dopo

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questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre

erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non

credettero neppure a loro. Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per

la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto

a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il

Vangelo a ogni creatura».

Gli esegeti ricordano che questa

parte finale del Vangelo di Marco è una sorta di appendice apportata dalla prima comunità cristiana di

Roma. Marco, infatti, aveva concluso il suo Vangelo con il

racconto delle donne in fuga dal sepolcro, mute e vinte dalla paura.

Evidentemente si devono essere ricredute poco dopo dal momento

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che oggi la Chiesa è qui a parlare di Gesù risorto.

Il finale a sorpresa del Vangelo di Marco può avere due spiegazioni: la prima è che la Risurrezione di Gesù era il dato di partenza del

racconto, e quanti lo ascoltavano sapevano benissimo che Gesù era risorto; la seconda è legata alla

necessità della fede per avvicinarsi alla Risurrezione. Gesù risorto è un dato di fede, non un’acquisizione

storica. Non è un evento dimostrabile, ma un atto di fiducia

verso coloro che lo hanno incontrato dopo la sua passione e

morte. Abituati a vivere legati all’evidenza, sembra dire Marco,

occorre cambiare registro quando ci si avvicina al Signore Gesù: lo si

può incontrare solo in una dimensione di fiducia, in un gesto di abbandono totale. I discepoli e i

cercatori di Dio di ogni tempo si fidano delle parole

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dei testimoni del Risorto.Il testo evangelico, con uno stile

stringato, riassume diverse tappe delle apparizioni di Gesù dopo la Risurrezione. Pone l’accento su diverse testimonianze, in parti-

colare su quella di Maria di Màgdala e dei due discepoli di

Emmaus. Egli dà rilievo all’incredulità e alle titubanze degli

apostoli. Gli Undici cederanno a stento soltanto di fronte al

manifestarsi di Gesù quando siederà a mensa con loro, e li

rimprovererà per la loro durezza di cuore, che genera una sorta di ottusità dello spirito. Uno degli

ostacoli più ricorrenti all’accoglienza della fede.

Con le sue ripetute apparizioni Gesù regala conferme alla fede

traballante dei discepoli, e moltiplica i segni di certezza della

sua Risurrezione. Di un evento tanto sconvolgente essi si

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dovranno fare testimoni e annunciatori.