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Riferimenti normativi e aspetti metodologici per la fisica nel riordino del 2° ciclo Relatore: Prof. Biagio Mario Dibilio

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Riferimenti normativi e aspetti metodologici per la fisica nel riordino del 2° ciclo

Relatore: Prof. Biagio Mario Dibilio

INDICE

Riferimenti normativi

Aspetti metodologici per la fisica

Valutazione e apprendimento

Normativa di riferimento

a) Leggi

b) Decreti legislativi

c) Decreti legge

d) Regolamenti

Regolamenti Legge 23 agosto 1988, n. 400

Art. 17 1. Con DPR, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, ………., possono essere emanati regolamenti per disciplinare:

a) l'esecuzione delle leggi e dei decreti legislativi; ……………………………….. 3. Con DM possono essere adottati regolamenti nelle materie di competenza del Ministro ………., quando la legge espressamente conferisca tale potere. …... Essi debbono essere comunicati al Presidente del Consiglio dei ministri prima della loro emanazione.

4. I regolamenti ……… sono adottati previo parere del Consiglio di Stato, sottoposti al visto ed alla registrazione della Corte dei conti e pubblicati nella Gazzetta Ufficiale.

Esempi di regolamenti

Autonomia scolastica: DPR 275 – 08/03/1999

Obbligo d’istruzione: DM 139 – 22/08/2007

Infanzia e 1

ciclo: DPR 89 – 20/03/2009

Valutazione scolastica: DPR 122 – 22/06/2009

Riordino Ist. Profess.: DPR 87 – 15/03/2010

Riordino Ist. Tecnici: DPR 88 – 15/03/2010

Riordino dei Licei: DPR 89 – 15/03/2010

1. L'autonomia delle istituzioni scolastiche …… s’inserisce nel processo …… della riorganizzazione dell'intero sistema formativo.

L. 15/3/97, n. 59 (Legge Bassanini) Art. 21 – Riorganizzazione del sistema formativo

Regolamento DPR 275 – 8/3/99 Art. 1 – Autonomia e sistema nazionale

2. L'autonomia delle istituzioni scolastiche è garanzia di libertà d’insegnamento e di pluralismo culturale e si sostanzia nella progettazione e nella realizzazione di interventi di educazione, formazione e istruzione …….. coerentemente con le finalità e gli obiettivi generali del sistema di istruzione ….

Il diritto all’apprendimento Un trasferimento di responsabilità

Diritto allo studio

Diritto all’apprendimento

Costituzione della Repubblica Italiana – Art. 34

La scuola è aperta a tutti.

L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto

anni, è obbligatoria e gratuita.

I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi,

hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli

studi.

La Repubblica rende effettivo questo diritto con

borse di studio, assegni alle famiglie ed altre

provvidenze, che devono essere attribuite per

concorso.

Regolamento DPR 275 – 8/3/99 Art. 4 - Il diritto ad apprendere

1. Le istituzioni scolastiche, ……… concretizzano gli obiettivi nazionali in percorsi formativi funzionali alla realizzazione del diritto ad apprendere e alla crescita educativa di tutti gli alunni, riconoscono e valorizzano le diversità, promuovono le potenzialità di ciascuno adottando tutte le iniziative utili al raggiungimento del successo formativo.

Regolamento DPR 275 – 8/3/99 Art. 4 - Rispetto del ritmo di apprendimento

2. …… le istituzioni scolastiche regolano i tempi dell'insegnamento e dello svolgimento delle singole discipline e attività nel modo più adeguato al tipo di studi e ai ritmi di apprendimento degli alunni. A tal fine le istituzioni scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità che ritengono opportune …:

Regolamento DPR 275 – 8/3/99 Art. 4 - Le forme di flessibilità

l'articolazione modulare …… ;

unità di insegnamento non coincidenti con l'unità oraria della lezione e l'utilizzazione, nell'ambito del curricolo obbligatorio … degli spazi orari residui;

l'attivazione di percorsi didattici individualizzati, ……… ;

l'articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi o da diversi anni di corso;

l'aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari.

Individualizzazione Personalizzazione

Percorsi didattici individualizzati

(progettati dai docenti per favorire

l’apprendimento di singoli alunni)

Percorsi didattici personalizzati

(progettati su richiesta di genitori e/o studenti e

frequentati solo dagli studenti interessati)

Legge n

53 del 28 marzo 2003 Struttura scolastica nella riforma Moratti

Scuola per l’infanzia (3 anni)

Secondo ciclo (5 anni)

Esame di Stato

Istruzione e formazione superiore

3

Esame di Stato

Primo ciclo (8 anni) (scuola primaria + Scuola secondaria di 1

grado)

6

14

19

DLvo 226 del 17 ottobre 2005 Norme generali per il 2

ciclo

Art. 1

1. Il secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione è costituito dal sistema dei licei e dal sistema dell'istruzione e formazione professionale.

Legge 40 del 2 aprile 2007 Art. 13 – Istituti tecnici e professionali

Gli istituti tecnici e gli istituti professionali … sono riordinati e potenziati come istituti tecnici e professionali, appartenenti al sistema dell'istruzione secondaria superiore.

Legge 133 del 6 agosto 2008 Per lo sviluppo e semplific. - conv. DL 112/2008

Art. 64 - Organizzazione scolastica

… con uno o più regolamenti … anche modificando le disposizioni legislative vigenti, si provvede ad una revisione dell'attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, …

b) ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orario, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali.

2° ciclo Secondo il riordino Gelmini

5

anno

2

anno

1

anno

4

anno

3

anno

5

anno

2

anno

1

anno

4

anno

3

anno

Ist. Tecn. Sup. Università

Esame di Stato

Esame di Stato

14

5

anno

2

anno

1

anno

4

anno

3

anno

Disomogenietà tra Licei e Tecnici/Professionali

Nei Licei

Risultati d’apprendimento in termini di competenze.

Obiettivi specifici d’apprendimento

Per rispettare la terminologia utilizzata nel DL.vo 226/2005, che è stato modificato, ma non abrogato.

Competenze, abilità e conoscenze per la fisica proposte da SIF, SAIt, AIF

20

COMPETENZE PER LA FINE DEL 1° BIENNIO ……………………..

ABILITA’ …………..

CONOSCENZE ……………

………………………………….. ……………………..

…………….

……………… …………..

………………………… ……………

…………..

……………….. …………..

…………………… ……………

Competenze, abilità e conoscenze per la fisica proposte da SIF, SAIt, AIF

21

……………………………………………….. ……………………..

…………………… …………..

……………………… ……………

COMPETENZE PER LA FINE DEL 5° ANNO ……………………..

2° BIENNIO

ABILITA’ …………..

CONOSCENZE ……………

5° ANNO

ABILITA’ …………..

CONOSCENZE ……………

Normativa di riferimento per i Licei per gli aspetti metodologici

Indicazioni nazionali 26 maggio 2010

Regolamento dei Licei 15 marzo 2010

ALL. A PECuP dello studente

15 marzo 2010

DLvo 226 del 17 ottobre 2005 (Norme generali per il 2

ciclo)

e PECuP in All. A

Regolamento dei Licei Art. 2 - Identità dei Licei

I percorsi liceali hanno durata quinquennale. Si sviluppano in due periodi biennali e in un quinto anno che completa il percorso disciplinare.

Il primo biennio è finalizzato all’iniziale approfondimento e sviluppo delle conoscenze e delle abilità e a una prima maturazione delle competenze caratterizzanti ……, nonché all’assolvimento dell’obbligo d’istruzione.

Regolamento dei Licei Art. 2 - Identità dei Licei

Il secondo biennio è finalizzato all’approfondimento e allo sviluppo delle conoscenze e delle abilità e alla maturazione delle competenze caratterizzanti le singole articolazioni del sistema liceale.

Nel quinto anno si persegue la piena realizzazione del PECuP dello studente, il completo raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento e si consolida il percorso di orientamento agli studi successivi e all’inserimento nel mondo del lavoro.

Art. 1

8. La frequenza, con esito positivo, di qualsiasi segmento del secondo ciclo comporta l’acquisizione di crediti certificati che possono essere fatti valere, anche ai fini della ripresa degli studi eventualmente interrotti e nei passaggi tra i diversi percorsi.

DLvo 226 del 17 ottobre 2005 Norme generali per il 2

ciclo

Concetto di modulo formativo

MODULO

Parte di un

complesso

organico,

concepita come

separata o

separabile.

MODULO FORMATIVO

Parte significativa di un corso di studi,

concepita come separata o

separabile, finalizzata all'acquisizione

di una o più competenze previste dal

profilo formativo e progettata facendo

riferimento ad una rete di contenuti

omogenei e ad una successione di

obiettivi formativi, attività didattiche e

prove di verifica.

Modulo formativo

O.F. come conoscenze

e abilità

COMPETENZE CERTIFICATE

Un’interpretazione terminologica

Modulo formativo

Unità d’apprendimento

Cambiamo il sistema di riferimento Da modulo a Unità d’apprendimento

Percorso formativo per l’acquisizione

di una competenza

Cambiamo il sistema di riferimento Da modulo a Unità d’apprendimento

Percorso formativo per l’acquisizione

di una competenza E’ un modulo

Se visto all’inizio del

percorso formativo

Cambiamo il sistema di riferimento Da modulo a Unità d’apprendimento

Percorso formativo per l’acquisizione

di una competenza E’ una unità di apprendimento

Se vista alla fine del percorso formativo

Modulo e Unità d’apprendimento Progettazione Programmazione

Uno slogan per ricordare

Il modulo è nostro!

L’unità d’apprendimento

è mia!

UdA UdA Obiettivi formativi

Formazione del cittadino

Valori - Atteggiamenti

Capacità individuali

Conoscenze - Abilità

Competenze prestabilite o personalizzate

NATURA ISTRUZIONE VITA

EDUCAZIONE

D.M. 139 del 22 agosto 2007 Regolamento per l’obbligo d’istruzione

Documento tecnico – Allegato 1

Assi culturali

Asse dei linguaggi, Asse matematico, Asse scientifico-tecnologico, Asse storico-sociale.

Documento tecnico – Allegato 2

Competenze chiave di cittadinanza

Raccomandazione del Parlamento europeo

del 18 dicembre 2006.

Raccomandazione Parlamento europeo Bruxelles, 18 dicembre 2006

Allegato 1

I risultati dell’apprendimento sono definiti in termini di:

conoscenze,

abilità,

competenze.

Raccomandazione Parlamento europeo Bruxelles, 29 gennaio 2008 – Allegato 1

Conoscenze

Sono un insieme di fatti, principi, teorie e pratiche relative ad un settore di lavoro o di studio. Possono essere teoriche o pratiche.

Abilità

Indicano le capacità di applicare conoscenze e di utilizzare know-how per portare a termine compiti e risolvere problemi. Possono essere cognitive o pratiche.

Raccomandazione Parlamento europeo Bruxelles, 29 gennaio 2008 – Allegato 1

Competenze

Rappresentano la comprovata capacità di utilizzare conoscenze, abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e personale. Nel quadro europeo delle qualifiche le competenze sono descritte in termini di responsabilità e autonomia.

Decreto 139 del 22 agosto 2007 Regolamento per l’obbligo d’istruzione

Costruzione del sé 1) Imparare ad imparare, 2) Progettare,

Relazione con gli altri 3) Comunicare, 4) Collaborare e partecipare, 5) Agire in modo autonomo e responsabile,

Rapporti con la realtà naturale e sociale 6) Risolvere problemi, 7) Individuare collegamenti e relazioni, 8) Acquisire e interpretare l’informazione.

Competenze chiave di cittadinanza

Come interpretare?

Competenze chiave

Competenze degli assi culturali

Indicazioni metodologiche

Strumenti culturali

Acquisire Sviluppare

Raccomandazione Parlamento europeo Bruxelles, 29 gennaio 2008 – Allegato 2

EQF (European Qualifications Framework)

L’EQF (Quadro Europeo delle Qualifiche) individua 8 livelli di qualifica.

Ogni livello è definito da una serie di descrittori che indicano i risultati d’apprendimento attesi.

EQF – Quadro europeo delle qualifiche

European Qualifications Framework

Livello 1 - Scuola secondaria di 1

grado

Livello 2 - 1

biennio della scuola sec. di 2

grado

Livello 3 - 2

biennio della scuola sec. di 2

grado

Livello 4 - Diploma scuola secondaria di 2

grado

Livello 5 – Istruz. tecnica superiore (IFTS e ITS)

Livello 6 - Laurea di 1

livello (3 anni)

Livello 7 - Laurea di 2

livello (5 anni)

Livello 8 - Dottorato di ricerca

Raccomandazione Parlamento europeo Bruxelles, 29 gennaio 2008 – Allegato 2

Conoscenze Abilità Competenze

Livello 2

-

Corrispon-

denza

1° biennio

s.s.s

Conoscenza

pratica di base

in un ambito

di lavoro o di

studio.

Abilità cognitive e

pratiche di base

necessarie all’uso di

informazioni

pertinenti per

svolgere compiti e

risolvere problemi

ricorrenti usando

strumenti e regole

semplici.

Lavoro o studio

sotto la

supervisione

con un certo

grado di

autonomia.

Raccomandazione Parlamento europeo Bruxelles, 29 gennaio 2008 – Allegato 2

Conoscenze Abilità Competenze

Livello 4

-

Corrispon-

denza

5° anno

s.s.s

Conoscenza

pratica e teorica

in ampi contesti

in un ambito di

lavoro o di studio.

Una gamma di

abilità

cognitive e

pratiche

necessarie a

risolvere

problemi

specifici in un

campo di

lavoro o di

studio.

Sapersi gestire autonomamente,

nel quadro di istruzioni in un

contesto di lavoro o di studio,

di solito prevedibili, ma

soggetti a cambiamenti;

sorvegliare il lavoro di routine

di altri, assumendo una certa

responsabilità per la

valutazione e il miglioramento

di attività lavorative o di studio.

44

Applicazione in contesti diversi

a

b

c

c2 = a2 + b2

Conoscenze – Abilità - Competenze In sintesi: 3 verbi

Sapere

Fare

Agire

46

Applicazione in contesti diversi

L’allievo ha la padronanza di quanto ha

appreso solo quando è in grado di

trasferirlo o applicarlo con sicurezza e

autonomia in contesti e situazioni

diverse.

In questo caso possiamo affermare che

l’allievo ha acquisito una competenza.

Regolamenti del 15 marzo 2010

DPR 87 del 15/03/2010 - Regolamento degli Istituti tecnici

DPR 88 del 15/03/2010 - Regolamento degli Istituti professionali

DPR 89 del 15/03/2010 - Regolamento dei Licei

Settore economico

Istituti tecnici

Settore tecnologico

Istituti tecnici – DPR 87/2010

Ore settimanali obbligatorie negli Istituti tecnici

SETTORI 1° 2° 3° 4° 5°

Economico 1056 1056 1056 1056 1056

Tecnologico 1056 1056 1056 1056 1056

1056 ore corrispondenti, in media, a 32 ore settimanali

Avvio del nuovo anno scolastico Regolamento Tecnici – Art 1, comma 4

A partire dall’anno scolastico 2010/2011 le classi seconde, terze e quarte proseguono

secondo i piani di studio previgenti sino alla conclusione del quinquennio con un orario complessivo annuale delle lezioni di 1056 ore, corrispondente a 32 ore settimanali.

Settore servizi

Istituti professionali

Settore industria

e artigianato

Ist. professionali - DPR 88/2010

Ore settimanali obbligatorie negli Istituti professionali

SETTORI 1° 2° 3° 4° 5°

Servizi 1056 1056 1056 1056 1056

Industria e artigianato

1056 1056 1056 1056 1056

1056 ore corrispondenti, in media, a 32 ore settimanali

Avvio del nuovo anno scolastico Regolamento Professionali – Art 1, c. 4

Le classi seconde e terze degli istituti professionali continuano a funzionare, per l’anno scolastico

2010/2011, sulla base dei piani di studio previgenti con l’orario complessivo annuale delle lezioni di 1122 ore (34 ore medie settimanali).

Per le classi terze funzionanti nell’anno scolastico 2011/2012 l’orario complessivo annuale delle lezioni è di 1056 ore (32 ore medie settimanali).

DPR n. 87 e 88 del 15 marzo 2010 Regolamento Istituti Tecnici e Professionali

Al regolamento degli Istituti professionali sono allegati:

All. A - Profilo educativo, culturale e professionale dello studente;

All. B - Quadri orario del settore Servizi;

All. C - Quadri orario del settore Industria e Artigianato;

All. D - Tabella di confluenza.

Al regolamento degli Istituti tecnici sono allegati:

All. A - Profilo educativo, culturale e professionale dello studente;

All. B - Quadri orario del settore Economico;

All. C - Quadri orario del settore Tecnologico;

All. D - Tabella di confluenza.

DPR n. 89 del 15 marzo 2010 Regolamento dei Licei

LICEI INDIRIZZI

Artistico Arti figurative, Architettura e Ambiente, Design, Audiovisivo e Multimediale, Grafica, Scenografia

Classico

Linguistico

Musicale e coreutico Sezione musicale - Sezione coreutica

Scientifico Con opzione “Scienze applicate”, Sezione ad Indirizzo sportivo.

Scienze umane Con opzione “Economico-sociale”

Ore settimanali obbligatorie nei Licei

LICEI 1° 2° 3° 4° 5°

Classico 27 27 31 31 31

Scientifico - Linguistico - Scienze umane

27 27 30 30 30

Artistico 34 34 35 35 35

Musicale e coreutico 32 32 32 32 32

Passaggio al nuovo ordinamento Art. 13 del regolamento dei licei

A partire dalle classi prime funzionanti nell’anno scolastico 2010/2011, gli attuali percorsi liceali di ogni tipo e indirizzo con le relative sperimentazioni confluiscono nei nuovi percorsi liceali, secondo quanto previsto dalla tabella contenuta nell’Allegato I, ferma restando, per le classi successive alla prima, la prosecuzione ad esaurimento dei percorsi in atto.

DPR n. 89 del 15 marzo 210 Regolamento dei Licei

Al regolamento dei Licei sono allegati:

All. A - Profilo educativo, culturale e professionale dello studente;

All. B - Quadri orario;

All. C - Piano degli studi del Liceo classico;

All. D - Piano degli studi del Liceo linguistico;

All. E - Piano degli studi del Liceo musicale e coreutico

All. F - Piano degli studi del Liceo scientifico;

All. G - Piano degli studi del Liceo delle scienze umane;

All. H - Insegnamenti aggiuntivi;

All. I - Confluenze;

All. L - Corrispondenze dei titoli di studio.

Liceo classico (ore annuali) DISCIPLINE 1

2

3

4

5

Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132

Lingua e cultura latina 165 165 132 132 132

Lingua e cultura greca 132 132 99 99 99

Lingua e cultura straniera 99 99 99 99 99

Storia e Geografia 99 99 - - -

Storia - - 99 99 99

Filosofia - - 99 99 99

Matematica (con informatica nel 1

biennio) 99 99 66 66 66

Fisica - - 66 66 66

Scienze naturali (Biol. – Chim. – Scienze Terra) 66 66 66 66 66

Storia dell’arte - - 66 66 66

Scienze motorie e sportive 66 66 66 66 66

Religione cattolica o Attività alternative 33 33 33 33 33

Totale ore annuali 891 891 1023 1023 1023

Liceo scientifico

DISCIPLINE 1

2

3

4

5

Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132

Lingua e cultura latina 99 99 99 99 99

Lingua e cultura straniera 99 99 99 99 99

Storia e geografia 99 99 - - -

Storia 66 66 66

Filosofia - - 99 99 99

Matematica (con informatica nel 1

biennio) 165 165 132 132 132

Fisica 66 66 99 99 99

Scienze naturali (Biol. – Chim. – Scienze Terra) 66 66 99 99 99

Disegno e storia dell’arte 66 66 66 66 66

Scienze motorie e sportive 66 66 66 66 66

Religione cattolica o Attività alternative 33 33 33 33 33

Totale ore settimanali 891 891 990 990 990

LS – Opzione Scienze applicate

DISCIPLINE 1

2

3

4

5

Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132

Lingua e cultura straniera 99 99 99 99 99

Storia e geografia 99 99 - - -

Storia - - 66 66 66

Filosofia 66 66 66

Matematica 165 132 132 132 132

Informatica 66 66 66 66 66

Fisica 66 66 99 99 99

Scienze naturali (Biologia, Chim., Scienze della Terra) 99 132 165 165 165

Disegno e storia dell’arte 66 66 66 66 66

Scienze motorie e sportive 66 66 66 66 66

Religione cattolica o Attività alternative 33 33 33 33 33

Totale ore settimanali 891 891 990 990 990

…… l’opzione “scienze applicate” fornisce allo studente competenze particolarmente avanzate negli studi afferenti alla cultura scientifico-tecnologica, con particolare riferimento alle scienze matematiche, fisiche, chimiche, biologiche e all’informatica e alle loro applicazioni.

Il PECuP dei Licei Il LS – opzione Scienze applicate

DPR n. 89 del 15 marzo 210 Art. 10 - Quota di autonomia per i Licei

1° biennio 2° biennio 5° anno

≤ 20% globale ≤ 30% globale ≤ 20%

In coerenza con il PECUP, nei limiti del contingente di organico annualmente assegnato e tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie, le quote per le scuole possono avere le seguenti % del monte ore complessivo dei bienni e del quinto anno.

Ogni disciplina può essere ridotta fino a 1/3 nell’arco dei 5 anni e non possono essere soppresse le discipline dell’ultimo anno. Nessun esubero di personale.

Ore di autonomia nel Liceo scientifico

DISCIPLINE

1° BIENNIO

2° BIENNIO

5° ANNO

TOTALE ORE PER

DISCIPLINA

1/3 DELLE ORE COME MASSIMA

RIDUZIONE 1° 2° 3° 4° 5°

Lingua e letteratura italiana 132 132 132 132 132 660 220

Lingua e cultura latina 99 99 99 99 99 495 165

Lingua e cultura straniera 99 99 99 99 99 495 165

Storia e geografia 99 99 198 66

Storia 66 66 66 198 66

Filosofia 99 99 99 297 99

Matematica (con informatica) 165 165 132 132 132 726 242

Fisica 66 66 99 99 99 429 143

Scienze naturali (biologia, chimica, scienze della Terra)

66 66 99 99 99 429 143

Disegno e storia dell'arte 66 66 66 66 66 330 110

Scienze motorie e sportive 66 66 66 66 66 330 110

Religione cattolica o attività altern. 33 33 33 33 33

TOTALE ORE ANNUALI 891 891 990 990 990

TOTALE ORE NEL 1° BIENNIO 1782 1980 990

MASSIMO ORE PER L'AUTONOMIA 356 594 198

Autonomia e flessibilità Regolamento Tecnici e dei Professionali

1° biennio

2° biennio

5° anno

Autonomia (tutti)* ≤ 20% ≤ 20% ≤ 20%

Flessibilità (Tecnici) ----- ≤ 30% ≤ 35%

Flessibilità (Profess.) ≤ 25% ≤ 35% ≤ 40%

* Il decremento orario di ciascuna disciplina e attività non può essere comunque superiore al 20% del relativo monte orario annuale.

Quota di autonomia del 20% Regolamento Tecnici e dei Professionali

Gli Istituti tecnici possono utilizzare la quota di autonomia del 20% dei curricoli sia per potenziare gli insegnamenti obbligatori, con particolare riferimento alle attività di laboratorio, sia per attivare ulteriori insegnamenti, finalizzati al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano dell’offerta formativa.

Nei limiti del contingente di organico ad esse annualmente assegnato, tale quota è determinata, in base all’orario complessivo delle lezioni previsto per il primo biennio e per il complessivo triennio, tenuto conto delle richieste degli studenti e delle loro famiglie, fermo restando che ciascuna disciplina non può essere decurtata per più del 20% previsto dai quadri orario.

Spazi di flessibilità Regolamento Tecnici – Art 5, comma 3

Con riferimento all’orario annuale delle lezioni, gli Istituti tecnici possono utilizzare spazi di flessibilità, entro il 30% nel secondo biennio e il 35% nell’ultimo anno, intesi come possibilità di articolare in opzioni le aree di indirizzo per corrispondere alle esigenze del territorio e ai fabbisogni formativi espressi dal mondo del lavoro e delle professioni (le opzioni possono partire anche dal 5

anno).

La citata flessibilità è utilizzata nei limiti delle dotazioni organiche assegnate senza determinare esuberi di personale.

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Normativa di riferimento per i Licei per gli aspetti metodologici

Indicazioni nazionali 26 maggio 2010

Regolamento dei Licei 15 marzo 2010

ALL. A PECuP dello studente

15 marzo 2010

DLvo 226 del 17 ottobre 2005 (Norme generali per il 2

ciclo)

e PECuP in All. A

Regolamento dei Licei Finalità dei Licei

2. I percorsi liceali forniscono allo studente gli strumenti culturali e metodologici per una comprensione approfondita della realtà, affinché egli si ponga, con atteggiamento razionale, creativo, progettuale e critico, di fronte alle situazioni, ai fenomeni e ai problemi, ed acquisisca conoscenze, abilità e competenze coerenti con le capacità e le scelte personali e adeguate al proseguimento degli studi di ordine superiore, all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.

1. L’identità degli istituti tecnici si caratterizza per una solida base culturale di carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione europea, …… espressa da un limitato numero di ampi indirizzi, ……… con l’obiettivo di far acquisire agli studenti, in relazione all'esercizio di professioni tecniche, saperi e competenze necessari per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l’accesso all’università e all’istruzione e formazione tecnica superiore.

DPR 88 - 15/03/2010 - Regolamento I. T. Art 2 – Identità degli Istituti tecnici

1. L'identità degli istituti professionali si caratterizza per una solida base di istruzione generale e tecnico-professionale, che consente agli studenti di sviluppare, in una dimensione operativa, saperi e competenze necessari per rispondere alle esigenze formative del settore produttivo di riferimento, considerato nella sua dimensione sistemica per un rapido inserimento nel mondo del lavoro e per l'accesso all'università e all'istruzione e formazione tecnica superiore.

DPR 87 - 15/03/2010 - Regolamento I. T. Art 2 – Identità degli Istituti professionali

Il Profilo recepisce le Raccomandazioni di Lisbona per l’apprendimento permanente e il Regolamento sull’obbligo di istruzione. Indica, inoltre, i risultati di apprendimento comuni all’istruzione liceale, divisi nelle cinque aree:

metodologica, logico-argomentativa, linguistica e comunicativa, storico umanistica, scientifica, matematica e tecnologica,

Descrive i risultati peculiari a ciascun percorso liceale.

Il Profilo (PECuP) dei Licei Risultati d’apprendimento di tutti i Licei

Comprendere il linguaggio formale specifico della matematica, saper utilizzare le procedure tipiche del pensiero matematico, conoscere i contenuti fondamentali delle teorie ……

Possedere i contenuti fondamentali delle scienze fisiche e delle scienze naturali, padroneggiandone le procedure e i metodi d’indagine anche per potersi orientare nel campo delle scienze applicate.

Essere in grado di utilizzare criticamente strumenti informatici e telematici nelle attività di studio e di approfondimento e comprendere la valenza metodologica dell’informatica …

Risultati d’apprendimento dei Licei Area scientifico, matematica e tecnologica

Il Liceo scientifico è indirizzato allo studio del nesso tra cultura scientifica e tradizione umanistica.

Favorisce l’acquisizione delle conoscenze e dei metodi propri della matematica, della fisica e delle scienze naturali.

Guida lo studente ad approfondire e a sviluppare le conoscenze e le abilità e a maturare le competenze necessarie per seguire lo sviluppo della ricerca scientifica e tecnologica e per individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere, assicurando la padronanza dei linguaggi, delle tecniche e delle metodologie relative, anche attraverso la pratica laboratoriale.

Il PECuP dei Licei Premessa al Liceo scientifico

1. aver acquisito una formazione culturale equilibrata nei due versanti linguistico-storico-filosofico e scientifico;

2. comprendere i nodi fondamentali dello sviluppo del pensiero, anche in dimensione storica …..;

3. saper cogliere i rapporti tra il pensiero scientifico e la riflessione filosofica;

4. comprendere le strutture portanti dei procedimenti argomentativi e dimostrativi della matematica ……;

5. saper utilizzare strumenti di calcolo e di rappresentazione per la modellizzazione e la risoluzione di problemi;

6. aver raggiunto una conoscenza sicura dei contenuti fondamentali delle scienze fisiche e naturali e, anche attraverso l’uso sistematico del laboratorio, una padronanza dei linguaggi e dei metodi di indagine propri delle scienze sperimentali;

7. essere consapevoli delle ragioni che hanno prodotto lo sviluppo scientifico e tecnologico nel tempo, …, con attenzione critica alle dimensioni tecnico-applicative ed etiche delle conquiste scientifiche, in particolare quelle più recenti;

8. saper cogliere la potenzialità delle applicazioni dei risultati scientifici nella vita quotidiana.

Il PECuP dei Licei Risultati d’apprendimento del Liceo scientifico

Nota introduttiva alle indicazioni nazionali per i Licei

Le Indicazioni nazionali degli obiettivi specifici di apprendimento per i licei rappresentano la declinazione disciplinare del PECuP dello studente a conclusione dei percorsi liceali.

Il Profilo e le Indicazioni costituiscono, dunque, l’intelaiatura sulla quale le istituzioni scolastiche disegnano il proprio POF, i docenti costruiscono i propri percorsi didattici e gli studenti sono messi in condizione di raggiungere gli obiettivi di apprendimento e di maturare le competenze.

Nota introduttiva alle indicazioni nazionali per i Licei

Per ogni disciplina sono state redatte delle linee generali con:

la descrizione delle competenze attese alla fine del percorso;

gli obiettivi specifici di apprendimento articolati per nuclei disciplinari relativi a ciascun biennio e al quinto anno.

Dal profilo educativo, culturale e professionale alle competenze apprese.

PECUP

POF

(percorsi formativi – struttura

modulare)

UdA

Piani di studio individualizzati o personalizzati

Nazione

Istituto

Classe - Gruppo

Alunno

Matematica

LICEI 1

2

3

4

5

Scientifico 5 5 4 4 4

Scientifico (Opzione: Scienze

applicate) 5 4 4 4 4

Scienze umane (Opzione:

Economico-sociale) 3 3 3 3 3

Artistico, Classico,

Linguistico,

Musicale e coreutico,

Scienze umane

3 3 2 2 2

Fisica

LICEI 1

2

3

4

5

Scientifico

+ Opzione: Scienze applicate 2 2 3 3 3

Artistico, Classico, Linguistico,

Musicale e coreutico,

Scienze umane

- - 2 2 2

Indicazioni nazionali per i Licei Linee generali e competenze per la fisica

La libertà, la competenza e la sensibilità dell’insegnante − che valuterà di volta in volta il percorso didattico più adeguato alla singola classe − svolgeranno un ruolo fondamentale nel trovare un raccordo con altri insegnamenti (in particolare con quelli di matematica, scienze, storia e filosofia) e nel promuovere collaborazioni tra la sua Istituzione scolastica e Università, enti di ricerca, musei della scienza e mondo del lavoro, soprattutto a vantaggio degli studenti degli ultimi due anni.

Indicazioni nazionali per i Licei Linee generali e competenze per la fisica

Al termine del percorso liceale lo studente avrà appreso i concetti fondamentali della fisica, le leggi e le teorie che li esplicitano, acquisendo consapevolezza del valore conoscitivo della disciplina e del nesso tra lo sviluppo della conoscenza fisica ed il contesto storico e filosofico in cui essa si è sviluppata.

In particolare, lo studente avrà acquisito le seguenti competenze:

Competenze per la fisica nel LS e nell’opzione scienze applicate.

1. osservare e identificare fenomeni;

2. formulare ipotesi esplicative utilizzando modelli, analogie e leggi;

3. formalizzare un problema di fisica e applicare gli strumenti matematici e disciplinari rilevanti per la sua risoluzione;

4. fare esperienza e rendere ragione del significato dei vari aspetti del metodo sperimentale, ……………;

5. comprendere e valutare le scelte scientifiche e tecnologiche che interessano la società in cui vive.

Competenze nel LS e nell’opzione scienze applicate.

In particolare per il liceo delle scienze applicate si sottolinea il ruolo centrale del laboratorio, inteso

sia come attività di presentazione da cattedra,

sia come esperienza di scoperta e verifica delle leggi fisiche, che consente allo studente di comprendere il carattere induttivo delle leggi e di avere una percezione concreta del nesso tra evidenze sperimentali e modelli teorici.

Per favorire l’apprendimento bisogna …

1. far conoscere gli obiettivi da raggiungere per farne comprendere l’utilità e per favorire l’autovalutazione.

2. generare la motivazione ad apprendere cercando di conoscere gradualmente le esigenze degli studenti.

3. rendere comprensibile e significativo ciò che si deve apprendere avendo individuato le preconoscenze possedute.

4. nel tempo, ritornare più volte sugli stessi argomenti aggiungendo fatti interessanti o curiosi per favorire la memorizzazione e l’integrazione con altre discipline.

5. chiedere e/o proporre esempi, analogie, sintesi.

6. applicare in contesti diversi ciò che è stato appreso.

Conoscenza degli obiettivi

Ogni allievo deve sapere il motivo per

cui studia una materia, che cosa se ne

potrà fare nella vita e come la potrà

applicare in pratica.

La mancata conoscenza degli obiettivi

riguardo all’attività che si sta svolgendo

tende ad inibire l’apprendimento.

Motivazione ad apprendere

Il miglior modo per suscitare

interesse intorno ad una

disciplina è quello di renderne

utile l’apprendimento.

Swift immagina il mondo portato alla rovina se

l’inseguimento della scienza non presta attenzione alle inevitabili

ricadute sulla vita reale.

Con la satira Swift critica le attività della Royal Society di

Londra.

Jonathan Swift (1667-1745) I Viaggi di Gulliver (1726)

Jonathan Swift (1667-1745) I Viaggi di Gulliver (1726)

Gli abitanti di Laputa, un’isola volante, sono tutti scienziati

e matematici.

Essi sono percossi sugli occhi e sulle orecchie con una piccola verga che ha sulla cima una vescica piena di piselli secchi. Il rumore dei piselli dovrebbe svegliarli e portarli alla realtà.

Motivazione ad apprendere

Materie, argomenti, termini nuovi

provocano inizialmente ostilità.

Solo stimolando curiosità,

entusiasmo e possibili aspettative

può esserci la necessaria

disponibilità per l’apprendimento.

Stimolare la curiosità Provate a dimostrare perché!

352 =

652 =

3

4 = 12 e poi 5

5 = 25

6

7 = 42 e poi 5

5 = 25

74·76 =

32·38 =

7

8 = 56 e poi 4

6 = 24

3

4 = 12 e poi 2

8 = 16

1225

5624

4225

1216

Stimolare la curiosità ……… ed ecco la dimostrazione.

2 2

(10· )·[10· (10 )]

(10· )·(10· 10 )

100· 100· 10· · 10· · 10·

100· ·( 1) ·(10 )

x y x y

x y x y

x x x y x y y y

x x y y

Il coinvolgimento degli studenti La didattica tra pari

Per favorire l’apprendimento bisogna …

1. far conoscere gli obiettivi da raggiungere per farne comprendere l’utilità e per favorire l’autovalutazione.

2. generare la motivazione ad apprendere cercando di conoscere gradualmente le esigenze degli studenti.

3. rendere comprensibile e significativo ciò che si deve apprendere avendo individuato le preconoscenze possedute.

4. nel tempo, ritornare più volte sugli stessi argomenti aggiungendo fatti interessanti o curiosi per favorire la memorizzazione e l’integrazione con altre discipline.

5. chiedere e/o proporre esempi, analogie, sintesi.

6. applicare in contesti diversi ciò che è stato appreso.

Didattica per le competenze

Le conoscenze di chi deve apprendere evolvono

quando si affrontano situazioni che permettono

di superare conflitti cognitivi (J. Piaget).

Questi conflitti sono alla base dei cambiamenti

concettuali.

Per far acquisire competenze non ci si può

limitare alla trasmissione di concetti; serve,

invece, l’attività di laboratorio, l’apprendere in

situazione, l’apprendere per progetti, ……

Apprendimento di competenze

Non si può insegnare a nuotare spiegando

come si nuota.

La matematica dovrebbe essere appresa

per problemi e le discipline sperimentali

dovrebbero essere apprese in laboratorio.

Le preconoscenze

C’è sempre resistenza all’apprendimento di

nuove conoscenze. Per evitare questa resistenza

è necessario avviare il processo didattico

partendo da qualcosa che per gli allievi è già

familiare.

Essi devono poter associare ciò che stanno

apprendendo alle conoscenze ed abilità già

possedute: le preconoscenze.

Una differenza da ricordare

1) Prerequisiti (Sono stabiliti dall’insegnante)

2) Preconoscenze (L’insegnante non le conosce e deve cercare di individuarle)

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Introduzione alla gravità

1. ……………………….

2. …………………………

3. ………………………..

……………

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Introduzione alla gravità

1. ……………………….

2. …………………………

3. ………………………..

……………

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Pianeta Terra

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Pianeta Terra

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Centro della terra

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Pianeta Terra

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Pianeta Terra

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Pianeta Terra

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Pianeta Terra

Le preconoscenze Un esempio per il dibattito

Pianeta Terra

Le preconoscenze rappresentano il filtro attraverso

il quale ogni allievo apprende ciò che per lui è

nuovo.

Le preconoscenze

Esse costituiscono una struttura mentale (matrice

cognitiva) che, se è inadeguata, deve essere

modificata per poter avere un apprendimento

significativo e non soltanto mnemonico.

Matrice cognitiva (Ausubel)

Dissonanza cognitiva

Una nuova struttura

Per favorire l’apprendimento bisogna …

1. far conoscere gli obiettivi da raggiungere per farne comprendere l’utilità e per favorire l’autovalutazione.

2. generare la motivazione ad apprendere cercando di conoscere gradualmente le esigenze degli studenti.

3. rendere comprensibile e significativo ciò che si deve apprendere avendo individuato le preconoscenze possedute.

4. nel tempo, ritornare più volte sugli stessi argomenti aggiungendo fatti interessanti o curiosi per favorire la memorizzazione e l’integrazione con altre discipline.

5. chiedere e/o proporre esempi, analogie, sintesi.

6. applicare in contesti diversi ciò che è stato appreso.

L’impostazione a spirale

Le conoscenze e le abilità sono acquisite

lentamente per cui è importante una

impostazione a spirale del percorso didattico,

ritornando più volte sugli stessi argomenti.

Ogni argomento dovrebbe essere associato a

fatti interessanti, divertenti, curiosi per

agevolare il passaggio alla memoria a lungo

termine.

Amigdala e ippocampo

Associazione a fatti curiosi … Importanza della storia e anche degli aneddoti

Il rancore tra

Isaac

Newton

(1642-1727)

e Robert

Hooke

(1635-1703)

Associazione a fatti curiosi … Importanza della storia e anche degli aneddoti

La gelosia di

Johann

Bernoulli

(1667-1748)

verso il figlio

Daniel

Bernoulli

(1700-1782)

Associazione a fatti curiosi … Importanza della storia e anche degli aneddoti

Niels Bohr

(1885-1962)

scambiato per

ladro mentre

mostra la sua

abilità di

scalatore sul

muro bugnato

di un palazzo.

L’integrazione disciplinare

E’ essenziale che l’integrazione venga fatta

da chi apprende e non da chi insegna.

I docenti devono solo favorire l’integrazione

procurando occasioni propizie.

Bisogna favorire la formazione di una struttura

unitaria della conoscenza che integri le

conoscenze e le abilità provenienti da diversi

campi del sapere.

Per favorire l’apprendimento bisogna …

1. far conoscere gli obiettivi da raggiungere per farne comprendere l’utilità e per favorire l’autovalutazione.

2. generare la motivazione ad apprendere cercando di conoscere gradualmente le esigenze degli studenti.

3. rendere comprensibile e significativo ciò che si deve apprendere avendo individuato le preconoscenze possedute.

4. nel tempo, ritornare più volte sugli stessi argomenti aggiungendo fatti interessanti o curiosi per favorire la memorizzazione e l’integrazione con altre discipline.

5. chiedere e/o proporre esempi, analogie, sintesi.

6. applicare in contesti diversi ciò che è stato appreso.

Esempi ed analogie per ricordare

Non è sufficiente la comprensione. E’ necessaria anche la memorizzazione. L’allievo deve:

collegare le nuove conoscenze con quelle già possedute, possibilmente ricorrendo ad esperienze personali già vissute;

cercare esempi, analogie, applicazioni;

riassumere i contenuti in maniera personale.

Se una nuova conoscenza non è ancora memorizzata

non deve essere proposto più di un esempio sullo stesso

argomento per evitare l’interferenza distruttiva.

Importanza dell’analogia

127

Dal generale al particolare

Fornire prima il contesto

generale di riferimento e poi

affrontare lo studio dei dettagli

in modo che questi possano

essere inquadrati in un corretto

contesto.

128

Il contesto di riferimento

129

Organizzare la conoscenza Mappa concettuale – Fase 1

130

Mappa concettuale – Fase 2 Organizzare la conoscenza Mappa concettuale – Fase 2

131

1

2

5

7

9

3

4

6

8

10

Rete concettuale Organizzare la conoscenza Rete concettuale

Un quesito di sintesi

Si hanno due sfere metalliche identiche A e B. Una sospesa ad un filo ed una appoggiata su un tavolo.

A B

Un quesito di sintesi

Le due sfere si trovano anche alla stessa altezza da terra, per cui i due baricentri stanno sulla stessa linea orizzontale.

Esse ricevono la stessa quantità di calore Q con radiazione infrarossa.

Domanda Trascurando eventuali dispersioni, la temperatura finale sarà la stessa?

A B

Un quesito di sintesi

A B

In conclusione:

tA > tB

Energia a disposizione: EA = Q + m·g·Δh EB = Q – m·g·Δh’

Ecco la situazione finale! Cosa si nota?

Δh = Δh’ ??

Indicazioni per i Licei – All. A Criteri costitutivi – In sintesi

Rinuncia ai cataloghi onnicomprensivi ed enciclopedici dei “programmi” tradizionali.

Unitarietà della conoscenza, senza alcuna separazione tra “nozione” e sua traduzione in abilità e la conseguente rinuncia ad ogni tassonomia.

Dialogo tra le diverse discipline per costruire un profilo coerente e unitario dei processi culturali (integrazione disciplinare).

Le indicazioni non dettano alcun modello didattico-pedagogico. Si vuole valorizzare il ruolo dei docenti e delle

autonomie scolastiche nella loro libera progettazione.

Indicazioni per i Licei

La libertà del docente si esplica nella scelta delle strategie e delle metodologie più appropriate, la cui validità è testimoniata non dalla applicazione di qualsivoglia procedura, ma dal successo educativo.

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La valutazione scolastica in Italia Evoluzione del concetto

Fino a tutti gli anni ‘60

Tra gli anni ’70 e gli anni ‘90

Dagli anni ’90 ad oggi

- attenzione limitata al risultato dell’apprendimento

- sempre più attenzione al processo d’apprendimento e all’autovalutazione come sostegno all’apprendimento

- valutazione estesa alla competenza oltre che al sapere e saper fare (la valutazione autentica).

Sistemi di riferimento Glaser (1963)

RIFERIMENTO A NORMA Gli studenti sono valutati per confronto tra loro. Il risultato è relativo perché dipende dall’andamento generale. Nella graduatoria non vi è una soglia minima fissata a priori.

RIFERIMENTO AD UN CRITERIO Si valuta a che livello sono stati raggiunti gli obiettivi (criterio)

Il risultato è assoluto perché gli obiettivi sono fissati a priori

Nella graduatoria vi è una soglia minima fissata a priori.

RIFERIMENTO AL PROGRESSO La valutazione di un alunno è fatta con riferimento alla sua

situazione precedente.

Le fasi della valutazione Scriven (1967)

STATO INIZIALE

STATO FINALE

VALUTAZIONE FORMATIVA

VALUTAZIONE SOMMATIVA

VALUTAZIONE INIZIALE

La valutazione formativa entra in Italia CM 001/1971 (Istruzioni programmatiche)

7. Non sono state introdotte nella scuola recenti

innovazioni per quanto riguarda i sistemi di

valutazione del profitto ……….. È tuttavia

auspicabile che, …., si introduca gradualmente

nella scuola un metodo di più ampia

considerazione dei fattori concorrenti alla

valutazione dei risultati parziali di avanzamento

e profitto in corso di anno scolastico, …….

Ministro Misasi

I dendriti

Neuroni alla nascita e

dopo tre mesi di vita.

Con l’apprendimento i neuroni si collegano tra di loro formando una rete di dendriti.

L’oggettività nella valutazione ???

VALUTAZIONE OGGETTIVA ???

L’oggettività nella valutazione può essere

garantita, solo in parte, dalla collegialità.

L’oggettività si può trovare soltanto

nel momento della verifica

Cause di errore nella valutazione

Effetto Pigmalione (previsione di realizzazione personale)

Effetto alone

Effetto proiezione attributiva

Spesso si trascurano le componenti critiche di natura affettiva e motivazionale delle competenze.

All’origine di scarsi risultati nell’apprendimento sono spesso presenti disposizioni interiori negative sul piano affettivo, motivazionale e volitivo. Un atteggiamento negativo verso un insegnamento o un insegnante, la fragilità della capacità di concentrazione, l’incapacità o debolezza nel superare le frustrazioni di fronte alle difficoltà o agli insuccessi, la scarsa tenuta e perseveranza nello svolgere un compito un po’ impegnativo, pregiudicano sia l’acquisizione, sia la manifestazione di competenze

29 luglio 2010 Linee guida per gli Istituti Tecnici

Gerarchia di Maslow

Bisogno di autorealizzazione

Bisogno di stima

Bisogno di affetto, amore, appartenenza

Bisogno di sicurezza

Bisogni fisiologici

Influenza dell’ansietà

Al di sotto di una certa soglia, l’ansietà provoca una tensione interna (stress positivo) che stimola l’individuo.

Al di sopra di una certa soglia, l’ansietà provoca un’eccitazione nervosa che riduce le prestazioni intellettuali e favorisce risposte automatiche.

Basso livello di ansia

Alunno

con basso

livello di

ansia

Compito facile

Compito medio

Compito difficile

L’alunno tende a cimentarsi con il compito

Alto livello di ansia

Alunno

con alto

livello di

ansia

Compito facile

Compito medio

Compito difficile

L’alunno tende a salvaguardare il proprio

concetto di sé

La valutazione formativa

Le prove di verifica utilizzate per la valutazione formativa permettono di monitorare il progresso degli allievi durante l’apprendimento.

I risultati delle verifiche permettono al docente di valutare anche l’efficacia della sua attività d’insegnamento.

Una verifica di tipo formativo Gli allievi sono informati sul tipo di prova

10’ L’insegnante detta il testo o consegna il materiale necessario per la prova.

40’

10’

Gli allievi lavorano individualmente e possono utilizzare, libri, quaderni, appunti,…

L’insegnante gira tra i banchi rispondendo ad eventuali domande di chiarimento.

Alla scadenza del tempo gli allievi decidono se consegnare la prova per la valutazione.

L’insegnante discute la prova alla lavagna, fornendo le risposte corrette.

Il risultato della verifica

L’allievo ….. ha fatto bene …. ha fatto male

…. ha

consegnato

… non ha

consegnato

Disappunto Ha appreso il

procedimento Cercherà di

rifarsi

Buon punteggio

Gratificazione

Motivazione

Disappunto Aumentato concetto di sé Cercherà di rifarsi

Ha appreso il procedimento Cercherà di consegnare la prossima volta.

DPR 122 del 22/06/2009 Regolamento sulla valutazione

La valutazione ha per oggetto il processo di

apprendimento, il comportamento e il rendimento

scolastico complessivo degli alunni. Essa concorre,

con la sua finalità anche formativa e attraverso

l'individuazione delle potenzialità e delle carenze di

ciascun alunno, ai processi di autovalutazione degli

alunni medesimi, al miglioramento dei livelli di

conoscenza e al successo formativo.

Regolamento - DPR 122 del 22/06/2009 Art. 4 – Valutazione alunni nella s.s.s.

5. Sono ammessi alla classe successiva gli alunni che in sede di scrutinio finale conseguono un voto di comportamento non inferiore a sei decimi e, ………., una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto …...

La valutazione finale degli apprendimenti e del comportamento dell'alunno è riferita a ciascun anno scolastico.

Regolamento - DPR 122 del 22/06/2009 Art. 6 – Esame conclusivo del secondo ciclo

1. Gli alunni che, nello scrutinio finale, conseguono una votazione non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente e un voto di comportamento non inferiore a sei decimi sono ammessi all'esame di Stato.

DPR 122 del 22/06/2009 - Regolamento I VOTI (nella scuola di secondo grado)

In teoria

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

Nella pratica scolastica

.. 3, 3+, 3½, 4-, 4, 4+, …..7+, 7½, 8-, 8, 8+. 8½, 9- ..

Il precedente sistema nel 1° ciclo La scala pentenaria

•A Ottimo

•B Distinto

•C Buono

•D Sufficiente

•E Non sufficiente

Legge n. 1 dell’11 gennaio 2007 Punteggi negli esami di Stato

Credito scolastico ………………..… fino a 25 punti

1a prova scritta ………………..…… fino a 15 punti

2a prova scritta ………………..…… fino a 15 punti

3a prova scritta ………………..…… fino a 15 punti

Colloquio ……………………..……… fino a 30 punti

SCRUTINIO DELLA COMMISSIONE

Somma dei punteggi

Integrazione del punteggio ………… fino a 5 punti

PER LA PROMOZIONE ………… da 60 a 100 punti

Scale di misura Stevens (1946)

SCALA

RAPPORTO

SCALA

INTERVALLO

SCALA

ORDINALE

SCALA

NOMINALE

1 2

3 4

SCALE DI MISURA (esempio n. 1)

SCALA NOMINALE A B C D E F G H I L

SCALA ORDINALE Voto

B

D

A

G

F

C

E

H

L

10°

I

SCALA INTERVALLO Punteggio

15

B

14

D

13

A

11

G

10

F

8

C

7

E

5

H

4

L

2

I

SCALE DI MISURA (esempio n. 1)

SCALA NOMINALE A B C D E F G H I L

SCALA ORDINALE 1°

B

D

A

G

F

C

E

H

L

10°

I

SCALA INTERVALLO Punteggio

15

B

14

D

13

A

11

G

10

F

8

C

7

E

5

H

4

L

2

I

SCALE DI MISURA (esempio n. 1)

SCALA NOMINALE A B C D E F G H I L

SCALA ORDINALE Voto

10

B

9

D

8

A

7

G

6

F

5

C

4

E

3

H

2

L

1

I

SCALA INTERVALLO Punteggio

15

B

14

D

13

A

11

G

10

F

8

C

7

E

5

H

4

L

2

I

SCALE DI MISURA (esempio n. 1)

SCALA NOMINALE A B C D E F G H I L

SCALA ORDINALE Voto

10

B

9

D

8

A

7

G

6

F

5

C

4

E

3

H

2

L

1

I

SCALA INTERVALLO Punteggio

15

B

14

D

13

A

11

G

10

F

8

C

7

E

5

H

4

L

2

I

0

20

40

|--------|--------|--------|--------|--------|

SCALE DI MISURA (esempio n. 2)

40

– 20

= 20

40

/20

= 2

0

20

40

|--------|--------|--------|--------|--------|

-10

0

10

20

30

SCALE DI MISURA (esempio n. 2)

40

– 20

= 20

40

/20

= 2

30

– 10

= 20

30

/10

= 3

Seconda prova scritta Esempio di griglia individuale per la verifica

N. INDICATORI Max Punti

1 Conoscenze specifiche 4

2 Completezza della soluzione 3

3 Padronanza nelle applicazioni di concetti e procedure

3

4 Correttezza e chiarezza dello svolgimento

2

5 Capacità logiche ed intuitive 3

PUNTEGGIO TOTALE 15

Seconda prova scritta Esempio di griglia individuale per la verifica

N. INDICATORI Max Punti

1 Conoscenze specifiche 4 3

2 Completezza della soluzione 3 2

3 Padronanza nelle applicazioni di concetti e procedure

3 2

4 Correttezza e chiarezza dello svolgimento

2 2

5 Capacità logiche ed intuitive 3 3

PUNTEGGIO TOTALE 15 12

Misurazione nella prova scritta Esempio di griglia applicata alla classe

Allievi

Conoscenze specifiche

Completezza della

soluzione

Padronanza nelle

applicazioni di concetti e procedure

Chiarezza dello

svolgimento

Capacità logiche ed intuitive

Punteggio totale

0 - 4 0 - 3 0 - 3 0 - 2 0 - 3 0 - 15

1° 3 3 2 2 2 12

….. ….. ….. ….. ….. ….. …..

….. ….. ….. ….. ….. ….. …..

30° 2 1 2 2 3 10

Max 120 90 90 60 90 450

Totale 100 52 60 10 80 302

% 83,3 57,7 66,7 16,7 88,9 67,1

Scheda di osservazione Dal … al … Facilità d’apprendimento

NOMI Motivazione Curiosità Perseveranza

Alberto

7/3 5/4

5/4 16/4 18/3 16/4

7/3 18/3 7/3 18/3 5/4 16/4

Giuseppe

18/3 5/4 16/4 5/4 16/4 18/3 5/4

7/3 7/3 18/3 7/3 16/4

Scheda di osservazione Dal … al … Sviluppo della creatività

NOMI Flessibilità Fluidità Originalità

Alberto

7/3 5/4

5/4 16/4 18/3 16/4

7/3 18/3 7/3 18/3 5/4 16/4

Giuseppe

18/3 5/4 16/4 18/3 5/4

7/3 7/3 18/3 7/3 16/4

5/4 16/4

Grazie per l’attenzione