RIELETTO PRESIDENTE NAZIONALE LILT - Guida alla Salute ... · presidente Silog GIORDANA DELL’EVA...

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p p r r e e v v e e n n z z i i o o n n e e notiziario di legatumori senese PREVENZIONE - Anno III n. 4 - Bimestrale - Autorizzazione del Tribunale di Siena n. 673 del 22/3/1999 - Sped. in A.P. art. 2 comma 20 B - Legge 662/96 - Filiale di Siena Il 21 gennaio scorso, l’Assemblea Generale dei Presi- denti delle Sezioni provinciali LILT, riunitasi nella sede dell’Ordine dei Me- dici di Roma (g.c.), ha rieletto il prof. Francesco Schittul- li Presidente Nazio- nale con la totalità dei voti validi. La sezione provinciale di Siena e le altre nove consorelle toscane espri- mono al riconfermato Presidente le più affettuo- se congratulazioni e si impegnano, con rinnova- to entusiasmo, a contri- buire alla realizzazione della programmazione istituzionale. Nel prossimo nume- ro, i risultai ufficiali per le elezioni del Comitato Direttivo Centrale n. 1 gennaio-febbraio 2010 FRANCESCO SCHITTULLI RIELETTO PRESIDENTE NAZIONALE LILT

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Il 21 gennaioscorso, l’AssembleaGenerale dei Presi-denti delle Sezioniprovinciali LILT,riunitasi nella sededell’Ordine dei Me -dici di Roma (g.c.),ha rieletto il prof.Francesco Schittul-li Presidente Nazio-nale con la totalitàdei voti validi.

La sezione provincialedi Siena e le altre noveconsorelle toscane espri-mono al riconfermatoPresidente le più affettuo-se congratulazioni e siimpegnano, con rinnova-to entusiasmo, a contri-buire alla realizzazionedella programmazioneistituzionale.

Nel prossimo nume-ro, i risultai ufficialiper le elezioni delComitato DirettivoCentrale

n.1gennaio-febbraio 2010

FRANCESCO SCHITTULLIRIELETTO PRESIDENTE NAZIONALE LILT

pprreevveennzziioonneenotiziario di legatumori senese

Direttore responsabileFranco Nobile

SegretariaDaniela Pilli

Grafica ed impaginazioneBernard Chazine. - Siena

StampaIndustria Grafica Pistolesi - Monteriggioni SI

Distribuzione gratuitaai Soci di legatumori senese

ISCRIZIONE AL REGISTRO DEI PERIODICI

Presso il Tribunale di Sienan. 673 del 22/3/1999

IL CONSIGLIO DI

legatumori seneseFRANCO NOBILE (presidente)

oncologo GAIA TANCREDI (vicepresidente)

giornalista

ANGELA ANNESEmagistrato

PASQUALINO CAPPELLIpresidente Silog

GIORDANA DELL’EVAricercatrice

SUSANNA FRATIGLIONIfunzionaria comunale

NICOLA MARINImagistrato

GLAUCO MINERVINIten. col. ‘Folgore’

FLAVIO MOCENNIgruppo MPS

MASSIMO PAOLUZZIcol. Guardia di Finanza

GIORGIA ROMEOnaturalista

SINDACI REVISORI

ALESSANDRO FRUSCHELLILORENZO GALEOTTI FLORIPALMIERO MAI

legatumori seneseVia Massetana Romana 4453100 - SIENATel. 0577.285147Fax 0577.44104e-mail: [email protected]

Siena per legatumori 2

SEZIONE PROVINCIALE DI SIENA

24-01-2010 ore 23,10

A MILANO SCOMPARE PER UN ICTUS

IL Prof. GIANNI RAVASIVICEPRESIDENTE NAZIONALE LILT

E PRESIDENTE PROVINCIALEDELLA SEZIONE MILANESE

Addio, Gianni carissimo, apostolo della prevenzione,sarai per sempre nei nostri cuori

Finché riusciremo a conservar-ne È mancato improvvisamentedomenica 24 gennaio il professorGianni Ravasi vicepresidentenazionale della LILT, (Lega ItalianaLotta contro, i Tumori) e presiden-te della consorella milanese daoltre trenta anni.

Laureato in Medicina nel 1955,Gianni Ravasi nel 1975 divennedirettore della Divisione di Chirur-gia Toracica all’Istituto Tumori diMilano. Dal 1980 ad oggi è statopresidente della Sezione milanesedella LILT e dal 1984 fa parte delConsiglio Direttivo Centrale e dellaGiunta Esecutiva della Lega Italia-na per la Lotta contro i Tumori. Dal1997 era il responsabile dell’Unitàdi Chirurgia Toracica dell’IstitutoClinico Humanitas di Milano.

Ravasi ha lavorato sulla stradagià tracciata dai suoi predecessoricercando di ampliare l’attività diinformazione e sensibilizzazionenei confronti della popolazione allaluce dei grandi progressi che lascienza oncologica ha continuato acompiere nel corso degli anni.Infatti attraverso i suoi programmiformativi ha potenziato tutte leattività della Lega contro i Tumoriagendo sopratuttto nel campodella prevenzione e della diagnosiprecoce.

Nel settore dell’assistenza haconcentrato l’attenzione sulla qua-lità della vita del paziente oncolo-gico sia sul piano delle condizionimateriali che di quelle psicologi-che, con una particolare attenzio-ne ai malati in fase terminale.

Il prof. Ravasi ha operato e cura-to, con innegabili successi, moltipazienti toscani e senesi ed hainstancabilmente trasmesso le suesempre aggiornate conoscenzetecnico-scientifiche a quanti lavo-rano nel settore dell’oncologia.

Per ricordare l’esempio, di ele-vato valore umano e sociale, diquesto apostolo della prevenzione,il Consiglio Direttivo di Legatumo-ri Senese, con l’assenso dei propriOrgani Centrali ha deliberato diintitolare alla cara memoria diGianni Ravasi il Centro oncologicodi Strada Massetana Romana.

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legatumori per Siena

La lampadadella sua vitasi è spenta

Finché riusciremo a conservarne la memoria, la sua perdita non sarà mai definitiva…

LA FIGURA DELL’ONCOLOGOGIANNI RAVASI

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In questi giorni, molto è statoscritto su quello che il prof. GianniRavasi ha rappresentato perl’Oncologia italiana, di quantoabbia fatto come presidente dellaSezione Milanese e vice-presidentenazionale della Lega Italiana per laLotta contro i Tumori nel campodella prevenzione oncologica, del-l’assistenza al malato oncologico enello sviluppo del volontariatooncologico. Tutti hanno perfetta-mente sottolineato quelle cheerano le principali caratteristichedel suo modo di essere: una impa-reggiabile umanità, soprattutto neiconfronti delle persone sofferenti,una bontà d’animo che, spesso sitramutava in generosità, altruismoe molto altro ancora.

Tutto vero. E lo posso testimo-niare come suo allievo da oltretrent’anni.

In campo professionale, però,una cosa non è stata, a mio avviso,sufficientemente messa in rilievo;ed è la cosa alla quale - sono certo -lui teneva più che ad ogni altra:essere stato un chirurgo toracicopioniere di questa disciplina, uninnovatore e, per tutti i suoi allievi,un grande maestro di chirurgia.

Laureato in Medicina e Chirur-gia nel ‘55, già nel ‘72 era Primariodella Divisione di Chirurgia Toraci-ca all’Istituto Tumori di Milano,all’epoca guidato da Pietro Buca-lossi e centro di prim’ ordine inEuropa e nel mondo per la cura deitumori.

Dal 1996 al 2006 ha direttol’U.O. di Chirurgia Toracica e Gene-rale presso l’Istituto Clinico Huma-nitas di Rozzano (Mi).

Concentrare in poche righe eparole tutto quello che è stato e cheha fatto questo grande chirurgo èpraticamente impossibile. Di sicu-ro, aveva il bisturi saldato al suodna: la sicurezza della diagnosi, laprecisione chirurgica, il coraggioma anche l’intuizione. Non a caso,nel ’62, dopo un viaggio in UnioneSovietica, introdusse in Italia leprime suturatrici meccaniche apunti metallici, intuendo con largoanticipo la rivoluzione che avreb-bero provocato nel campo della chi-rurgia: maggiore rapidità di utiliz-zo e, pertanto, riduzione dei tempioperatori; diminuzione delle com-plicanze da sutura bronchiale - avolte fatali per il paziente; standar-dizzazione nella confezione delle

suture chirurgiche chediventavano, così, alla por-tata di un maggior numerodi chirurgie. L’utilizzo diqueste pinze negli interventidi chirurgia toracica mag-giore, funestati, all’epoca, daalta morbilità e mortalità,confermò immediatamente(e con risultati tangibili)che, come sempre, Ravasiaveva avuto l’intuizione giu-sta: una caratteristica natu-rale che tutta la comunitàscientifica gli ha semprericonosciuto e che o si pos-siede o non si possederà mai.

Da un secondo viaggio inRussia, nei primi anni Set-

tanta, tornò con altre due prezioseinnovazioni: la suturatrice circolarePKS, ideata dal russo Kalinina(1966) per le suture in chirurgia eso-fagea e, soprattutto, una rivoluzio-naria tecnica chirurgica di accessoal torace attraverso una piccolaincisione toracica anteriore.

Erano gli anni in cui chirurghidi fama praticavano incisioni tora-ciche con vie di accesso che anda-vano dalla colonna vertebrale allosterno: “Grande taglio, grande chi-rurgo”, si sentenziava. E lui, giova-ne chirurgo, aveva messo a punto,invece, una tecnica che preservavai muscoli del torace, divaricava lecoste senza interromperle e con-sentiva all’anestesista una miglioregestione intraoperatoria delpaziente. Non è un caso che la suasala operatoria sia stata spessoaffollata da chirurghi che venivanoda tutto il mondo per assistere aisuoi interventi, spesso arditi, e chediverse Scuole chirurgiche, soprat-tutto europee, abbiano abbracciatoquesta tecnica. Che ancora oggi,del resto, è la più eseguita e che haaperto la strada a quel grande capi-tolo della chirurgia moderna che èla chirurgia meno invasiva e alfuturo di quella robotica. Un modochirurgico più “gentile” e umano,come era lui, in fondo, di esprimereil rispetto per chi sta soffrendo.

Ora che questo Grande Chirurgose n’è andato, mi faccio portavocedi tutti i suoi allievi. E sono tanti.Tanti quelli che, tutti i giorni,seguono in sala operatoria gli inse-gnamenti di cui lui è sempre statoprodigo e mi riferisco in particolarea coloro che continueranno il suolavoro all’Humanitas, sulla tracciada lui segnata. Anche questi,soprattutto questi, sono stati i suoimeriti.Grazie professore. Grazie Maestro.

Marco Alloisio

Siena per legatumori

Marco Alloisio(Direttore

del Reparto diChirurgia Toracica

e Generaleall’Istituto Clinico

Humanitas diRozzano -Milano)

IL RICORDO DELL’ALLIEVO PREDILETTO

Il Prof. Gianni Ravasi: pionieree maestro di chirurgia toracica

Le interferenze che ogni vaccina-zione determina al livello immunita-rio obbliga ad una condotta sanitariadi analisi clinica anziché di inclusio-ne ubiquitaria. Ciò vuol dire che perogni vaccinazione è d’obbligo la valu-tazione clinica del soggetto, caso percaso e non la indiscriminata distribu-zione longitudinale del prodotto vac-cinico, qual’esso sia.Il sistema immu-nitario ha due funzioni separate e inequilibrio tra di loro, T1 e T2. Con T1è indicata l’immunità cellulare, pri-maria difesa contro funghi, virus eprotozoi; con T2 è indicata l’immu -nità sierologica (IgE, IgM, IgG), cheproduce anticorpi specifici.T2 rap-presenta l’immunità funzionale ed ilriconoscimento immunologico, T1 èil processo di eliminazione direttidegli agenti aggressori. Alla base diogni problema immunologico c’èuno squilibrio tra le funzioni T1 e T2.La risposta davanti ad uno stesso sti-molo può essere sia T1 che T2, dipen-de dallo stato immunologico dellapersona. Predominanza di T2 signifi-ca risposta allergica (elevati IgE, IgM)o malattia autoimmune cronica(auto-anticorpi). Il processo T1 didistruggere, digerire ed espellereantigeni estranei dal corpo è notocome “risposta infiammatoria acuta”,i cui sintomi classici sono: tumor,dolor, calor, febbre, presenza di secre-zioni purulente e non, diarrea. Inpoche parole: dal foruncolo all’asces-so. Le vaccinazioni spostanol’equilibrio T1/ T2 verso la predomi-nanza di T2. Un vaccino diminuiscel’immunità mediata da linfociti (T1)del 50%, due vaccini insieme del70%. Ormai sono una norma 3 vacci-ni nella stessa iniezione, il tutto ripe-tuto in tre dosi successive a distanzadi qualche mese. I vaccini riducono ilnumero di globuli bianchi, la capacitàfagocitante dei neutrofili polimorfo-nucleari, la vitalità dei linfociti, lasegmentazione dei neutrofili. Il livel-lo di produzione delle IgE è sotto lostretto controllo dei linfociti T2. Lo

squilibrio verso T2 è un fattore predi-sponente alel atopie o allergie (raf-freddori, asma, rash cutanei, etc..).Nella vita odierna il condizionamentoambientale massivo dà luogo all’in-cremento esponenziale delle formeallergiche tra cui rinite allergica,asma bronchiale allergico, dermatiteatopica, che rappresentano il risulta-to di una risposta T2 nei confronti diantigeni ambientali innocui (allerge-ni). Tuttavia costituiscono anche losfondo per l’insorgenza di altre pato-logie in condizione di “derivazioneimmunologica”.

In presenza di infiammazioniautoimmuni o allergie croniche, peruna funzione T2 predominante, unavaccinazione porterebbe la funzioneT2 a predominare ancora di più,aggravando lo squilibrio del sistemaimmunitario e predisponendol’individuo a sviluppare asma, ecze-ma, allergie primaverili, intolleranzealimentari ed eventualmente autoim-munità. Imani & Proud hanno dimo-strato una correlazione tra le vaccina-zioni e i parametri biochimiciresponsabili per l’attivazione dell’a-sma infantile. La probabilità di avereasma era doppia in una popolazione dibambini che aveva ricevuto il vaccinotriplo DPT (difterite tetano pertosse)rispetto a quelli che non lo avevanoricevuto (Hurwitz & Morgen-sten,2003).

L’InterLeukina 9 è una di quellesostanze T2 che diventa iperattiva,che sopprime la funzione T1 e cheinduce asma. Se si riesce ridurre iltasso di IL-9, appare più semplice laprevenzione dell’asma. Predomi-nanza di T2 coincide con depressio-ne di T1, cosa che favorisce lo svilup-po di infezioni virali croniche (virusinfluenzale o altri, ma anche candi-da), perché l’organismo non riescepiù ad arginare e scacciare entitàvirali e batteriche aggressive. vacci-ni, tutti i vaccini, sono immunosop-pressori (per la precisione deprimo-no T1). Essi riducono la nostra

immunità attraverso molti meccani-smi importanti:

1. I vaccini contengono sostanze chi-miche (formaldeide) e metalli tos-sici (mercurio e alluminio) chehanno un forte effetto di depres-sione immunitaria (T1, ridottonumero di macrofagi). Il mercurioè il più allergizzante dei metalliinsieme al nichel (T2, iperattivitàIgE, IgM).

2. I vaccini contengono tessuti emateriale DNA/RNA di altri ani-mali, che hanno l’effetto di depri-mere il sistema immunitarioattraverso un meccanismo dirigetto dell’organismo di celluleestranee.

3. I vaccini alterano il rapporto dilinfociti T helper/ linfociti sop-pressori. Tale parametro è un indi-catore chiave del grado di funzio-nalità del sistema immunitario.

4. I vaccini alterano l’attività metabo-lica di polimorfonucleari (NPM),utili nella difesa dell’organismocontro batteri e virus e riducono laloro capacità fagocitante.

5. I vaccini sopprimono la nostraimmunità non solo sovraccarican-do l’organismo con mercurio edaltro materiale estraneo, maanche introducendo virus atte-nuati e patogeni. Mentre le tossinenei vaccini rallentano il sistemaimmunitario, i virus si instauranoe mutano predisponendosi ad unnuovo stato infettivo.

6. I vaccini obbligano a superlavoroil nostro sistema linfatico e ilinfonodi con grandi molecole diproteine che essendo state iniet-tate direttamente nel sangue, nonsono state adeguatamente ridottedai processi digestivi.

7. I vaccini impoveriscono il nostroorganismo di elementi essenzialiper la vitalità immunitaria, qualivitamina C, A e zinco, attivatori e

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legatumori per Siena

LE SINDROMI DA SQUILIBRIOIMMUNITARIO POST VACCINALEAutore: Prof. Aldo Ferrara – Dipartimento di Scienze Biomediche Cattedra di malattie dell’ApparatoRespiratorio dell’Università di Siena

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modulatori di globuli bianchi e aimacrofagi di funzionare inmaniera ideale.

8. I vaccini sono neurotossici, ral-lentano il livello di trasmissionenervosa e di comunicazione alcervello ed altri tessuti. È notoche alcuni linfociti comunicanodirettamente con il cervello attra-verso una complessa serie di neu-rotrasmettitori. Alterare questi fattori avrà conse-

guenze anche sulla immunità. Diqui una possibile spiegazione all’in-cremento fino a 50 mila unità di sog-getti colpiti da sclerosi multipla. Unaforte polarizzazione verso T2 è carat-teristica di patologie autoimmuni esclerosi sistemiche e produzione diauto-anticorpi. Elevati livelli di anti-corpi alle proteine di base della mie-lina cerebrale sono riscontrati inoltre il 95% dei bambini autistici(Singh et al., 2003). T1 (linfociti Thelper di tipo 1) produce una serie dimodulatori immunitari moltoimportanti: interferone gamma,interleukina (IL)-2 e TNF, tumornecrosis factor.Uno studio pubblica-to dal Journal of Infectious Diseasesha documentato una di minuzione diproduzione di interferone causatadal vaccino del morbillo. Questodeclino persisteva per un anno dopola vaccinazione, periodo cui fu limi-tato tale studio. L’interferone è unasostanza prodotta da T1 che rende

l’organismo resistente alle infezioni.Cioè il risultato finale è che i vacciniportano ad una maggiore vulnerabi-lità alle infezioni.Ed in effetti fu sco-perto da uno studio pubblicato dallarivista American Journal of PublicHealth Investigators (1990) che, suun campione di 3437 casi di polionello stato di New York, le vittimeavevano probabilità doppia di averericevuto il vaccino DTP nei due mesiprecedenti la comparsa del poliorispetto ai bambini di controllo. Piùrecentemente, in un’epidemia dipolio nello stato di Oman, è statodimostrato che le vaccinazioni DPT,difterite tetano pertosse, avevanocausato la comparsa di polio paraliti-co. Recenti ricerche indicano cheuna percentuale significativamenteelevata di questi bambini con polioavevano ricevuto una vaccinazioneDTP nei 30 giorni precedenti la com-parsa del polio. I vaccini DTP soppri-mono la capacità del corpo di com-battere il virus del polio. Fino a pocotempo fa veniva indicato, quale mec-canismo d’azione dei vaccini,l’aumento di livelli di anticorpi con-tro un antigene specifico di unamalattia (virus o batterio). Oggi siritiene che il sistema immunitarioumano è più complesso e si distin-guono schematicamente almenodue categorie differenti, T1 e T2.Quanto sopra indicato segnala cheesistono numerosi elementi scienti-

fici per dimostrare l’assunto in baseal quale, contrariamente a quantoipotizzato in passato, i vaccini nonrafforzano o sostengono il sistemaimmunitario nel suo complesso.Anzi predispongono ad infezioni edallergie, rispettivamente perchédeprimono T1 e spostano l’equilibrioverso T2. Da una specifica immunitàdi 3-4 anni (temporanea) verso unvirus innocuo (per es. morbillo) alposto di una depressione generaliz-zata del sistema immunitario.

LE CONTAMINAZIONIUno dei problemi relativi a questo

vaccino deriva dalla sua contamina-zione con un numero ancora scono-sciuto di virus animali. Il vaccinocontiene centinaia di migliaia divirus che possono produrre polio,meningite, encefalite, epilessia equindi compromettere essenzial-mente il cervello. Accreditate ricer-che ha mostrato che l’iniezione di unvirus da una specie di scimmia all’al-tra ha provocato lo sviluppo di tumo-ri maligni. Tuttavia, dopo la morte diqueste, si è cercato di isolare i virusma fu impossibile recuperarli (per-ché mutati). La cancerogenicità dialcuni di questi virus fu dimostratada Sweet (1960), Fraumemeni(1963), Gerber (19621), Rowe(1962). Innes scoprì nel 1968 che lamortalità per leucemia negli USA dal1955 al 1959 era cresciuta del 10%circa tra i 5 e i 14 anni, proprio neglianni del Salk. Efficacia: SecondoSabin, il vaccino garantisce unacopertura per soli cinque anni, quin-di soggetto a richiami periodici.Secondo l’O.M.S., tra il 1970 e il1974 in otto paesi europei ci sonostati 360 casi di polio di cui 205 asso-ciati alla vaccinazione. Secondo ilMedical Letter (1988), negli ultimidecenni negli USA si sono verificatifino a 5-10 casi dall’anno di polioparalitica come conseguenza delvaccino Sabin, praticamente quasi il100% dei casi di polio paralizzante.Secondo Mendelshon, nel 1977, su18 casi di polio negli USA, 13 eranoderivati dalla vaccinazione. In Israe-le nell’88 ci sono stati 15 casi di polio(Slater,1988) di cui 9 vaccinati conalmeno tre dosi di Sabin, due condue dosi, ed uno con una. Si ritieneche l’87% dei casi di polio dal 1970

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Il dr. PAOLO MORELLO, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Senese,ricevuto al Centro Prevenzione dall’ESECUTIVO LILT F. Nobile, G. Tancredi e P. Cappelli.

negli USA derivavano dall’uso delvaccino antipolio.

MorbilloLa vaccinazione impedisce la pro-

duzione di anticorpi permanenti.Efficacia: Nel giugno 1984 la rivistamedica “USA MMWR” riportòun’epidemia di morbillo tra studentidi due scuole superiori dell’Illinois edel New Mexico dove il 98% eranostati vaccinati da poco. Gustafson(1987) descrive un’epidemia in unascuola secondaria dove il 99% eranostati vaccinati con virus attenuato.Secondo i dati della FDA nel 1988,negli USA, l’80% dei casi di morbilloerano di persone precedentementevaccinate al morbillo.

ParotiteSecondo West (1966), la mancan-

za della malattia in età infantile corri-sponde ad una maggior probabilità dicancro alle ovaie e in generale di tuttii cancri (Ronnie, 1985). Efficacia: dal1986 sta aumentando l’incidenza diparotite, caratterizzata da una parti-colare presenza tra gli studenti dellescuole medie e superiori.

RosoliaEfficacia: Secondo Cherry (1980),

l’utilizzo di centinaia di milioni didosi negli USA non ha sortito alcuneffetto nei confronti delle continueondate periodiche della malattia,anzi è stata notata la reinfezione daparotite nei vaccinati. Kloch eRachelefsky (1973) descrisseroun’epidemia di oltre mille casi aCasper (USA) nel 1971 che si pre-sentò nove mesi dopo la campagnavaccinale e coinvolse per lo più vac-cinati, pari all’83% nelle elementaried il 52% negli asili. Hartman affer-ma che la rosolia produce malattiavisibile solo nel 2-5% di non vacci-nati contro un 50-100% dei vaccina-ti, cosa che dovrebbe far riflettere ingenerale sull’efficacia dei vaccini.

PertosseNel 1975 il Giappone decise di

posticipare questa vaccinazione(particolarmente pericolosa) dalsecondo mese di vita al secondoanno di vita e nel 1981 fu abolita deltutto. A partire dal 1975 la mortalitànei primi mesi di vita scomparve in

Giappone, ma aumentò l’incidenzadi meningite al secondo anno di età.Levine (1966) e Savinski (1973)hanno documentato che alti dosaggidi tale vaccino preludono alla com-parsa di encefalomielite animali dalaboratorio. Smith (1988) dimostròl’esistenza della meningite da vacci-no, con incrementi pari al 400% alterzo mese di età. In tutti i Paesi incui sono partiti massicci programmidi vaccinazioni si sono verificatiaumenti esponenziali di casi di para-lisi cerebrali.

Antinfluenzale(Emophilus B)Numerosi ricercatori (Curphey,

Warren, Rosenberg, Wells, Chering-ton, Weintraubs) segnalano il perico-lo di complicazioni neurologiche(encefaliti e paralisi di Guillen-Barrè)soprattutto nei bambini, a seguito divaccini antinfluenzali. A seguito diuna campagna massiva di vaccinazio-ne, con oltre 40 milioni di soggetti,furono registrate migliaia di reazioniavverse con centinaia di paralisi diGuillen-Barrè e 10 decessi, nell’arcodi quattro mesi. Conseguirono 4.000cause civili che con un fatturato di 3miliardi di dollari di risarcimento.Nel 1978-79 una nuova campagnaconvinse nuovamente gli americani avaccinarsi e nel periodo 78- 79 appar-vero altri casi di Guillen-Barrè, di cuiil 67% era già stato vaccinato nel1976. Secondo uno studio del CDC, ibambini vaccinati avevano un’inci -denza 5 volte maggiore di contrarre ilvirus del vaccino stesso e quindil’influenza.

VaioloKittel verifica che, dopo l’anti -

vaiolosa, 3297 bambini hanno ripor-tato danni all’udito e 71 sono rimastisordi. Bambini che hanno ripetutol’antivaiolosa diverse volte presentanodelle aberrazioni cromosomiche neiloro globuli bianchi. Miller (1967)descrive nove pazienti che svilupparo-no la sclerosi multipla dopo la prima ola seconda vaccinazione antivaiolosa.I sintomi apparvero tra le 7 e le 48 oreoppure a distanza di 7-14 giorni. Effi-cacia: Il Messico e l’India hanno subi-to le epidemie di vaiolo più violente emortali, sebbene le loro popolazionifossero state rispettivamente comple-

tamente e parzialmente vaccinate. InItalia già nel 1887-89 la morte pervaiolo tra i vaccinati era equivalente aquella tra la popolazione non vaccina-ta. In Gran Bretagna la vaccinazioneanti-vaiolo divenne obbligatoria nel1853 e vent’anni dopo, nel 1870-71, simanifestò la più spaventosa epidemiadella storia (23.000 morti); nei decen-ni successivi la mortalità da vaiolo inGran Bretagna diminuì in modo per-fettamente parallelo alla diminuzionedel tasso di vaccinazione.

UN PROGRAMMADI PREVENZIONEAD HOCQuanto sopra si limita a focalizza-

re alcune condizioni clinico-epide-miologiche che impongono cautelanella vaccinazione indiscriminata. Ilprincipio della cautela, altroveimpiegato ad esempio nella conta-minazione elettromagnetica, indicache comunque esso va seguito edapplicato. Basterebbe un solo caso dipatologia da introduzione vaccinaleper imporre un principio di cautela,ovvero un principio di esecuzionevaccinale controllata.Le motivazioniaddotte sono sufficienti e bastevoliper imporre un Programma di Pre-venzione non solo delle patologiesottoposte a vaccinazione (Polio,Morbillo, Difterite, Epatite, e soprat-tutto Influenza) ma di prevenzionedelle complicanze attese. Si escludeche si possa continuare senza unaprogrammazione in tal senso ancheper i costi che le patologie da com-plicazione e iatrogene implicano.Pertanto si richiede una politicasanitaria di maggiore controllo dellaprevenzione vaccinale:· visita clinicapresso le ASL prima della praticavaccinale;·obbligatorietà della pre-scrizione medica vaccinale;· imposi-zione di sanzioni penali per coloroche praticano autovaccinazioni e percoloro che vendono prodotti vacci-nale senza prescrizione medica.

Estratto dall’ultimo comunicato ufficialedel CONDAV (Coordinamento Nazionale Dan-neggiati Da Vaccino) consultabile su:http://www.webalice.it/mymmouth/Doc/CONDAV-IV-Giornata-Memoria%20.pdf

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Abbiamo spesso ripetuto chel’informazione è la madre di ognieducazione, compresa l’edu ca zio -ne sanitaria. Perciò uno dei compi-ti fondamentali della LILT è quellodi garantire al lavoratore ammalatodi tumore, e ai suoi familiari, unacorretta informazione sulla legisla-zione assistenziale previdenzialevigente in materia e delle diverseforme di tutela che si prevedono.

Con l’entrata in vigore dellaLegge Biagi nel 2003 è stato supe-rato finalmente l’antiquato assi-stenzialismo che prevedeva per ilavoratori affetti da patologie onco-logiche soltanto un limitato perio-do di congedo per curarsi o addi-rittura il pensionamento anticipatoper sopraggiunta invalidità. I lavo-ratori hanno successivamenteavuto a disposizione strumenti piùadatti per conciliare il lavoro conle cure necessarie alle loro patolo-gie oncologiche.

Oggi ad esempio, qualora resi-dui una ridotta attività lavorativa, ilrapporto di lavoro a tempo pienopuò essere temporaneamente tra-sformato in lavoro a tempo parzia-le, per ritornare ad orario comple-to una volta superate le fasi piùcritiche della malattia. Sempre alfine di garantire al lavoratore mala-to la possibilità di conservare ilproprio posto, si può estendere ilcosiddetto “periodo di comporto”cioè il periodo in cui il datore dilavoro non può licenziare undipendente assente per malattia,come prevedono diversi contratticollettivi di lavoro e alcune normedel Ministero del lavoro.

Abbiamo perciò ritenuto utileestendere la collaborazione infor-mativa, tra la LILT e il SIULP ancheal settore previdenziale compren-dendo in tre in brevi puntate quan-to annunciato nel titolo del servizio.

Parte prima:I TUOI DIRITTILo Stato italiano eroga presta-

zioni e servizi di tipo assistenzialee previdenziale attraverso leggispecifiche, a tutela di condizioni di:• inabilità: riduzione permanente

della capacità di lavoro.• invalidità: assoluta e perma-

nente impossibilità a svolgereun lavoro

• handicap: minorazione fisica opsichica stabilizzata o progres-siva, che è causa di difficoltà diapprendimento, di relazione odi integrazione lavorativa e taleda determinare un processo disvantaggio sociale o di emargi-nazione.

Si segnalano le quattro leggi piùimportanti.• La Legge 104/1992 detta i prin-

cipi in materia di diritti, integra-zione sociale e assistenza dellapersona handicappata, al fine digarantire il pieno rispetto delladignità umana di persone affetteda disabilità. Quindi hai la pos-sibilità di ottenere, tramite il tuoEnte Previdenziale, la riduzionedi due ore giornaliere di lavoroe usufruire di permessi retribuitiper cure e controlli ed avereprecedenza in una eventualescelta della sede di lavoro.I tuoi parenti fino al terzo grado

e i conviventi possono chiedere unpermesso fino a tre giorni mensiliper starti accanto ed assisterti edessere anch’essi avvantaggiatinella scelta della sede di lavoro. • La Legge 68/1999 ti dà la possi-

bilità di essere assunto pressoimprese ed Enti pubblici se haiuna invalidità superiore al 46%e sei iscritto nelle liste di collo-camento per disabili.

• Il decreto legislativo 276/03(legge Biagi) prevede ancheper i lavoratori malati di tumoreil diritto al mantenimento delposto di lavoro e la trasforma-zione del rapporto di lavoro datempo pieno a tempo parziale.

Parte seconda:TUTELAASSISTENZIALEÈ erogata dallo Stato in favore di

cittadini privi di mezzi di assisten-za e incapaci al lavoro.

Richiesta di riconoscimento diinvalidità o inabilità civile

Il tuo stato di malattia ti consen-te di presentare domanda per otte-nere il riconoscimento della invali-dità o dell’inabilità che ne deriva.

Per avviare la pratica ti devirecare presso l’Ufficio InvalidiCivili della tua ASL, richiedere ilmodulo e ripresentarlo compilato efirmato allo stesso Ufficio. Ricordache la parte sanitaria del modulodeve essere compilata dal tuomedico di base o dallo specialistache ti ha in cura.

Se desideri accedere anche aibenefici previsti dalla Legge sul-l’handicap (legge n.104/1992) ticonsigliamo di specificarlo giànella domanda di invalidità civile.Sarai così sottoposto a una solavisita medico –legale per accertarel’esistenza dei requisiti di entram-be le leggi.

La legge n. 80 del 2006 prevedemisure d’urgenza circa i tempi perl’accertamento dell’invalidità civi-le. Stabilisce che la visita di accer-tamento dell’invalidità venga effet-tuata entro 15 giorni dalla data dipresentazione della domanda. Haefficacia immediata per il godi-mento dei benefici connessi allostato di invalidità. Il compito del-l’accertamento dello stato d’inva li -

Siena per legatumori

Assistenza e previdenzadei lavoratori affetti da tumori

dità è affidato alle Regioni. OgniRegione emana circolari applicati-ve della legge che stabiliscono icriteri per le procedure d’urgenza.

Dovrai presentarti con tutta ladocumentazione clinica ed è tuodiritto farti assistere dal tuo medicodi fiducia.

Se sei allettato, potrai richiederela visita di accertamento a domici-lio, dietro presentazione di certifi-cato medico.

Lo stato di invalidità civile verràespresso in percentuale. Ogni per-centuale fa maturare differentidiritti economici o particolari age-volazioni.

Pensione di inabilitàLa pensione di inabilità civile

viene concessa:• se sei cittadino italiano residen-

te in Italia o cittadino stranierotitolare di carta di soggiorno

• se hai un’invalidità civile rico-nosciuta del 100%

• se hai un’età compresa tra i 18 ei 65 anni (per i maggiori di 65anni è sostituita dall’assegnosociale)

• se hai un reddito personale chenon supera il tetto minimo fissa-to periodicamente dalla LeggeFinanziaria.La pensione ti verrà pagata in 13

mensilità dall’INPS.

Assegno mensile di assistenzaL’assegno viene concesso:

• se sei cittadino italiano residen-te in Italia o cittadino stranierotitolare di carta di soggiorno

• se hai un’invalidità civile com-presa tra il 74% e il 99%

• se hai un’età compresa tra i 18 ei 65 anni (per i maggiori di 65anni è sostituita dall’assegnosociale)

• se sei disoccupato o lavoratore• se hai un reddito personale che

non supera il tetto minimo fissa-to periodicamente dalla LeggeFinanaziaria.L’assegno ti verrà pagato in 13

mensilità dall’INPS.Le due provvidenze non sono

assolutamente cumulabili: la pen-

sione viene corrisposta agli invali-di civili totali, l’assegno agli invali-di civili parziali.

Anche se la pensione di inabilitào l’assegno mensile di assistenzasono riservati ai cittadini di età com-presa fra 18 e 65 anni, è importanteper tutti i malati ottenere il ricono-scimento dell’invalidità civile, cheè il presupposto indispensabile perpoter accedere a vari benefici eco-nomici o assistenziali.

Indennità di accompagnamentoSe hai avuto il riconoscimento

dell’invalidità civile al 100% e letue condizioni di salute sono talida aver compromesso la tua auto-nomia nello svolgimento degli attidella vita quotidiana, puoi richie-dere l’indennità di accompagna-mento che verrà erogata indipen-dentemente dal tuo reddito e dallatua età.

Richiesta di aggravamentoSe le tue condizioni peggiorano

puoi fare richiesta di aggravamen-

to, sempre alla tua ASL allegandodocumentazione medica che atte-sti il peggioramento della pato lo -gia on co logica per la quale hairichiesto l’invalidità.

Parte terza: TUTELAPREVIDENZIALE

È erogata da enti previdenzialiin favore di lavoratori iscritti aforme di previdenza obbligatoria eche abbiano maturato sufficientirequisiti contributivi.

Se sei lavoratore ti devi rivolge-re al tuo Ente Previdenziale dicompetenza (esempio: INPS, INP-DAP o altro).

Questa procedura non interferi-sce in alcun modo con quella chehai svolto presso la tua ASL peravere il riconoscimento dell’invali-dità civile. I benefici economiciriconosciuti non sono cumulabilisalvo un reddito inferiore aI para-metri fissati dalla Legge Finanziaria.

Qui di seguito ti forniamo alcu-ne informazioni valide per l’INPS.

9pprreevveennzziioonnee

legatumori per Siena

La dr. ssa Andreina Scaglione (al centro) presidente dell’Associazione Mogli dei Medici conse-gna a Legatumori Senese il resoconto di un primo ricavato della sottoscrizione indetta a favoredella famiglia dello scomparso capitano dei parà Fabio Taranta.

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Se sei iscritto ad altri Enti ti consi-gliamo di rivolgerti direttamente aloro.

Per poter accedere a una pen-sione di inabilità o ad un assegnodi invalidità INPS è necessario cheil richiedente:• sia in età lavorativa• abbia versato almeno cinque

anni di contributi, di cui tre anninei cinque anni precedenti lapresentazione della domanda.La valutazione viene eseguita

dalla Commissione medico-fiscaledell’INPS. Puoi inoltrare la tuarichiesta, compatibile con larichiesta di riconoscimentod’invalidità civile, direttamentealle sedi INPS oppure tramite iPatronati.

Inps – Pensione di inabilitàHai diritto di richiedere la pen-

sione di inabilità INPS sel’incapacità al lavoro è totale.Requisito essenziale è la cessazio-ne di qualsiasi tipo di attivitàdipendente o autonoma. La pen-sione è reversibile.

Inps – Assegno di invaliditàSe l’incapacità al lavoro è par-

ziale, hai diritto di richiederel’assegno di invalidità INPS.

L’assegno di invalidità prevedela compatibilità con l’attività lavo-rativa ed è sottoposto a revisioniperiodiche. Può essere confermatoper altre 2 volte per ulteriori 3anni, su tua domanda presentatanei 6 mesi che precedono la sca-denza. L’assegno non è reversibile.Quando raggiungi l’età pensiona-bile l’assegno si trasforma in pen-sione di vecchiaia.

Esenzione ticket sanitariHai diritto all’esenzione totale

dal pagamento del ticket su visite,esami e farmaci per la cura deltumore. Al momento della dimis-sione dall’ospedale ricordati difarti rilasciare la richiesta di esen-zione. La richiesta di esenzione vapresentata alla tua ASL di apparte-nenza, allegando tessera sanitaria,codice fiscale, documentazionemedica ospedaliera o specialistica,che attesti la patologia in atto. Se

hai un’invalidità civile riconosciu-ta del 100% hai diritto all’esenzio-ne totale dal ticket per qualsiasiprestazione.

Contrassegno per la sostae la libera circolazione

Il tuo Comune di residenza tiriconosce, se sei in terapia, il dirit-to ad avere in aiuto un contrasse-gno per la sosta e la circolazione, ealtri benefici di cui ti puoi informa-re presso il Comune stesso. Potraicosì circolare nelle zone a trafficolimitato e in quelle pedonali esostare nei parcheggi riservati aidisabili e contrassegnati, oppuregratuitamente in quelli a pagamen-to. La domanda va inoltrata all’Uf-ficio di Polizia Municipale del tuoComune di residenza.

Trasporto alle terapieSe sei in difficoltà per recarti alle

cure, informati presso la tua ASL oil tuo Comune. A seconda della tuazona di residenza sono previstirimborsi per le spese di trasportodal tuo domicilio alle terapie. Sem-

Siena per legatumori

Legatumori Senese ha sponsorizzato le squadre di Volley femminile dell’A.S. Libertas Petriccio di Siena. Qui una rappresen-tanza delle ragazze e l’incaricata sponsor Michela Smorto in occasione dello scambio degli auguri.

pre secondo la tua zona di residen-za, il servizio può essere eseguitogratuitamente oppure i rimborsipossono essere parziali o totali.

Assistenza domiciliareSe necessiti di cure mediche

specialistiche, infermieristiche eriabilitative a domicilio dopo ladimissione ospedaliera, potrairivolgerti all’ADI, (Assistenza Do -mi ciliare Integrata) erogata dallatua ASL in collaborazione con ilmedico di base, che dovrà farnerichiesta.

Protesi e presidi sanitariHai diritto alla fornitura gratuita

di protesi e presidi sanitari per faci-litare la tua cura e assistenza adomicilio. La domanda va presenta-ta all’Ufficio protesi della tua ASL.

Cure fuori regioneSe devi recarti per le cure fuori

dalla tua Regione, alcune Regioniprevedono il rimborso delle spesedi viaggio e, in certi casi, anche disoggiorno. Ti consigliamo di rivol-gerti prima della partenza alla tuaASL per avere le necessarie infor-mazioni.

Cure all’esteroPuoi chiedere di curarti all’este-

ro presso Centri di Alta Specializ-zazione per prestazioni non otteni-bili in Italia in modo tempestivo eadeguato.

L’autorizzazione va richiesta allatua ASL che, al momento dellarichiesta, specificherà le condizioninecessarie. Alla domanda bisognaallegare il certificato del medicospecialista che dichiari l’im possi -bilità a ricevere le cure adeguate eimmediate in Italia ed eventualealtra documentazione in base adisposizioni regionali.

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legatumori per Siena

Consenso informatoSolo tu puoi decidere se sottoporti o meno ad

un accertamento diagnostico o ad una terapia.Per poter fare una scelta consapevole hai dirittoa essere informato del tuo stato di malattia, delleindagini e cure che ti verranno proposte daimedici, dei loro benefici e rischi, delle conse-guenze di un tuo eventuale rifiuto. La tua deci-sione si esprimerà firmando un modulo chiama-to “consenso informato”. Prima di firmarlo ticonsigliamo di leggerlo attentamente e chiederespiegazioni al medico, che ha l’obbligo di rispon-dere a tutte le tue domande.

Inoltre hai diritto ad aver accesso e prenderevisione della tua cartella clinica, a conoscere inomi e gli orari di disponibilità degli specialisti edegli operatori che ti stanno curando, ad avereuna lettera di dimissione da presentare al tuomedico di base, a richiedere copia della tua car-tella clinica.

navigate sul nostro sito...

www.legatumori.siena.it

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Con questa nota cercheremo didare alcune informazioni, il più chia-ramente possibile, sulla TerapiaAntalgica, cioè su quell’insieme ditrattamenti volti a controllare il sin-tomo dolore.

Pensiamo che una corretta infor-mazione possa aiutare ad affrontarecon una maggiore serenità questoproblema, perché ognuno possa tro-vare una adeguata risposta alledomande che a volte possono nasce-re o restare insolute.• La terapia antalgica è utile in

quanto consente di migliorare laqualità della vita delle personecolpite da dolore, qualunque nesia la causa.

• Le cure del dolore non impedisco-no, in nessuna circostanza, di pra-ticare le terapie che curano lemalattie di base, siano esse chi-rurgiche, chemioterapiche, radio-terapiche, ortopediche.

• Tutte le terapie comprese l’an tal -gica hanno possibile effetti colla-terali, ma questo non vuole direche dovranno necessariamenteverificarsi.Esistono diversi tipi di strategie

antalgiche perché ogni trattamentoviene personalizzato, adattandoloalle esigenze di ogni paziente. È perquesto motivo che si deve evitare di

fare confronti con altri pazienti, per-ché la storia di ognuno può esseremolto diversa.

È anche grazie alla terapia antal-gica che molti pazienti hanno riac-quistato una buona qualità della vita.

COME AGISCE LA TERAPIAANTALGICA

Il dolore nasce dalla periferia peruna lesione di alcune strutture (es.una lacerazione cutanea), quindiviene portato dai nervi sensitiviprima al midollo spinale e poi al cer-vello. (Fig. 1)

Qui attraverso meccanismi solo inparte noti, attiva delle risposte didifesa e, affiorato alla coscienza, dellerisposte di tipo emozionale-affettivo.

La terapia antalgica può agire alivello periferico bloccando o modu-

lando la trasmissione dell’impulsodoloroso dal midollo spinale al cer-vello.

Una terapia comportamentalepuò modificare le risposte di tipocomportamentale-affettivo.

QUANDO OCCORRELA TERAPIAANTALGICA?• Dolore acuto

Periodo post-operatorioPeriodo post-traumatico

• Dolore cronicoMalattie reumaticheMalattie ortopedicheMalattie vascolariMalattie neurologicheMalattie tumorali

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G U I D E P E R I P A Z I E N T I

Il sintomodel dolore:

più informazione,meno paure

Servizio di Anestesia e Terapia AntalgicaOspedale San Giovanni di Torino

Fig. 1 - Schema semplificato di trasmissione del dolore dalla periferia alcervello.

RAPPORTOTRA DOLOREE TUMORE

Il controllo del dolore è estrema-mente importante nella terapia disupporto in oncologia

All’esordio il 30-40% dei pazientiha dolore, mentre nel 65-80%dei casiil dolore compare con il progrediredella malattia.

La terapia del dolore è importanteper questi pazienti perché interferi-sce in modo positivo anche su altrisintomi presenti (anoressia, astenia,insonnia).

Il dolore è inoltre il sintomo chepiù coinvolge emotivamente il pa -zien te ed è il sintomo più facilmentedominabile.

Non sempre il dolore è dovuto allamalattia, ma può essere correlato allaterapia o essere indipendente dallamalattia stessa e dovuto al altre cause.

È ingiustificato pensare che lapresenza di dolore voglia sempre direaggravamento, una persistenza ouna ricaduta della malattia tumora-le: le cause del dolore possono infattiessere molteplici

QUANDO INIZIARELA TERAPIAANTALGICA?

La terapia antalgica può esserel’unica cura proposta oppure può farparte di un programma di cure inte-grate insieme a Chirurgia, Chemio-terapia, Radioterapia, Ormonotera-pia, Terapia Ortopedica variamentecombinate tra loro a seconda del tipodi malattia scatenante e della suaevoluzione.

Può capitare che il problema sca-tenante il dolore sia complesso erichieda trattamenti antalgici diversiche si sovrappongono tra loro neltempo. Fare più terapie insieme oavere trattamenti antalgici multiplipiù grave, ma semplicemente cheogni malattia è diversa dall’altra erichiede cure diverse.

COME VIENEEFFETTUATALA TERAPIAANTALGICA

La Terapia Antalgica può essereeffettuata in modi diversi:a) per via orale, cioè per bocca, come

qualsiasi altro farmaco. In questocaso è importante ricordare diattenersi scrupolosamente alleprescrizioni del medico e soprat-tutto di rispettare gli orari, perchénon si deve mai aspettare che ildolore diventi intenso, ma occor-re sempre cercare di prevenirlo.Gli effetti collaterali possibili sonoben conosciuti e sono controllabi-li, è sempre possibile smettere laterapia, occorre unicamente dimi-nuire gradatamente i farmaci.

b) per via sistemica, cioè intramu-scolare, endovena o più spessosottocutanea, per mezzo di pompeinfusionali che consentono, senzacausare dolore né disagio, di som-

ministrare il farmaco in modocontinuo.Queste pompe sono personalizza-te e, dopo preparazione presso lafarmacia ospedaliera, vengonofornite dal Servizio di terapiaantalgica che provvede a spiegareal paziente come utilizzarle.

c) con blocchi anestetici e neuroliti-ci, nei casi in cui è più utile bloc-care il dolore in periferia, cioèdove sorge. Si tratta in pratica diinterrompere il segnale dolorosoche, come abbiamo visto, segue ilpercorso:” zona danneggiata dallalesione-midollo spinale-stazioninervose centrali”, bloccando inervi con dell’anestetico.Per fare ciò occorrono delle sem-plici iniezioni che possono esseresomministrate una volta sola oessere ripetute per cicli di 5-6iniezioni.

d) impianto di cateterini a livellodella colonna vertebrale i cateteri-ni sono dei semplici tubicini checonsentono di somministrare gli

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legatumori per Siena

G U I D E P E R I P A Z I E N T I

Fig. 2 - Scala di autovalutazione del dolore. Per valutare il grado di doloresegnare sulla scala una linea in corrispondenza dell’entità del dolore. Que-sta valutazione va effettuata prima e dopo terapia. Si può ripetere nel tempoogni qualvolta il paziente ritenga che ci sia una variazione del dolore.(Si ringrazia la sezione LILT di Torino per la cortese collaborazione)

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analgesici in prossimità del midol-lo spinale (dove cioè passano tuttigli impulsi dolorosi provenientidagli arti, dal torace e dall’addome)e che quindi permettono di trarre ilmaggior beneficio dai farmacisomministrati.

DOVE EIN QUANTO TEMPOVIENEEFFETTUATALA TERAPIAANTALGICA

La terapia antalgica può essereeffettuata in ambulatorio (prescri-

zione di terapia per bocca, blocchianestetici) o in Ospedale (Day Hospi-tal-Ospedale a Domicilio-Reparto diDegenza)

I blocchi neurolitici, una voltaeffettuati, sono efficaci per periodiche variano da qualche settimana aqualche mese senza richiedere altrisupporti terapeutici.

Le rimanenti terapie antalgichenormalmente si protraggono perperiodi abbastanza lunghi, si posso-no sempre sospendere qualora lecondizioni cliniche lo richiedono oqualora lo desideri il paziente.

Ogni trattamento antalgico èquindi personalizzato.

COSA SI PROVANEL RICEVEREUN TRATTAMENTOANTALGICO

Generalmente i blocchi anesteticinon danno particolari problemi se siesclude la sensazione della puntura.

Quelli neurolitici possono dareuna sensazione di bruciore che siesaurisce in pochi minuti.

L’inserimento dei cateterini èequiparabile ad un piccolo interven-to eseguito in anestesia locale e cioèche si avverte è l’iniezione che sieffettua per praticare l’anestesia.

Poiché i blocchi neurolitici e

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Il Generale FedericoD’Apuzzo,Comandante BrigataParacadutisti Folgoreil 16 dicembre scorsoha ufficialmenteinaugurato il nuovoCentro diPrevenzioneoncologicadi Legatumori senese

Accompagnato dal presidenteFranco Nobile il generale D’Apuzzotaglia il nastro tricolore.

Gaia Tancredi, vicepresidente diLegatumori Senese, consegna lagenerale D’Apuzzo il diploma di

Socio Benemerito

l’inserimento dei cateterini richiedo-no il mantenimento di posizioni avolte scomode per 30-40 minuti, ilpaziente è invitato a collaborare.

SI POSSONOASSUMERE ALTRIFARMACIDURANTE ILTRATTAMENTOANTALGICO?

Poiché alcune medicine possonointerferire con i farmaci sommini-strati per combattere il dolore, è indi-spensabile, prima di iniziare il tratta-mento e quando questo è in corso,fornire al medico l’elenco dettagliatodei farmaci che si stanno già pren-dendo e attenersi scrupolosamentealle sue indicazioni.

DIETA E TERAPIAANTALGICA

Occorre rispettare il digiuno primadi effettuare un blocco neurolitico ol’inserimento di un cateterino.

Durante la terapia non occorrepraticare una dieta particolare; peròva tenuto presente che alcuni farma-ci somministrati possono determina-re all’inizio un po’ di nausea e,durante il trattamento, stitichezza.

CHE COSA SONOGLI EFFETTICOLLATERALI

Sono gli effetti secondari indesi-derati che possono manifestarsiinsieme agli effetti terapeutici diqualsiasi medicina.

Alcune persone non hanno alcunasensazione particolare, cioè nonhanno effetti collaterali importanti.Tuttavia alcuni pazienti possonomanifestare,soprattutto all’iniziodella terapia, la comparsa di nausea etalvolta di vomito.

Si tratta di fenomeni temporaneiche spariscono spontaneamentedopo i primi giorni di assunzione deifarmaci e che, comunque, sono benconosciuti e controllabili con ade-guata terapia di supporto, che il

medico prescriverà insieme alla tera-pia di base.

Per la maggior parte del tempo sipotrà proseguire normalmente lapropria vita.

In seguito all’assunzione di alcunifarmaci il medico potrà limitare laguida di autoveicoli e i lavori piùpericolosi o che richiedono una par-ticolare concentrazione.

È necessario e opportuno segnala-re al medico la comparsa di qualsiasieffetto collaterale.

QUALI SONOGLI EFFETTICOLLATERALI

Nausea e vomitoIn condizioni normali nausea e

vomito rappresentano un meccani-smo di difesa con cui l’organismoespelle cibi o sostanze tossiche inge-riti accidentalmente.

Nel nostro caso si tratta di uneffetto di disturbo dei farmaci. Sonocolpiti solo alcuni soggetti che sonopiù sensibili di altri a determinatimedicinali e si manifestano solo neiprimi giorni di assunzione di essi.

Sono bene controllabili con icomuni antiemetici assunti sistema-ticamente prima dei pasti nei primi3-4 giorni.

Possono ricomparire ogni qualvolta viene variata la terapia edaumentato il dosaggio.

DiarreaCompare generalmente dopo il

blocco neurolitico del plesso celiaco.È un indice di riuscita del bloccostesso.

Si risolve spontaneamente inqualche giorno e, se particolarmentefastidiosa, può essere bloccata condei farmaci specifici.

Si consiglia di fare pasti piccoli efrequenti e di evitare latte, latticini,verdure, e pane integrale; bere prefe-ribilmente acqua minerale non gassa-ta e thè per rimpiazzare i liquidi persi.Preferire cibi con basso contenuto infibre come pane bianco, riso, pasta.

StitichezzaMolti dei farmaci che vengono

usati per curare il dolore limitano lafunzionalità dell’intestino.

Si suggerisce di aumentare il con-tenuto di fibre nella dieta. Le fibresono contenute in abbondanza inverdure e frutta come carciofi, finoc-chi, sedani, cachi, arance, albicoc-che, prugne ecc.

Utili sono due o tre cucchiai dicrusca al giorno mescolati ad un bic-chiere di yogurt o latte o succo difrutta.

Spesso, tuttavia, sarà necessarioricorrere a lassativi o purganti edeffettuare clisteri di pulizia.

CONCLUSIONIQuesta nota è stata scritta per aiu-

tare il paziente a conoscere i varitrattamenti per il dolore, affinchépossa affrontarli con più serenità,consapevole sia degli effetti curativiche dei disturbi secondari da essiprovocati.

Il miglior antidoto alla paura è laconoscenza;

solo questa permette di affrontarecon un atteggiamento psicologicopositivo le cure.

Il rapporto ottimale tra il persona-le di assistenza e pazienti è fonda-mentale per ottenere i migliori risul-tati terapeutici.

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legatumori per Siena

G U I D E P E R I P A Z I E N T I

Il gen. D'Apuzzo firma l'Albo d'onore di Legatumori senese

16 Siena per legatumori

al Centro Prevenzione ‘Gianni Ravasi’

Strada Massetana Romana 44 – Siena

tel. 0577 24 72 59Si rilasciano regolari ricevute fiscali