Nicolò Giordana Valerio Palombaro La responsabilità ...

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CENTRO ALTI STUDI PER LA DIFESA CENTRO MILITARE DI STUDI STRATEGICI Nicolò Giordana – Valerio Palombaro La responsabilità internazionale dello Stato per illeciti commessi dai propri contingenti dispiegati nell’ambito di missioni PK Volume 1 Nicolò Giordana “Case study: il caso SrebrenicaVolume 2 Valerio Palombaro “Case study: il caso Behrami(Codice AI-S-08)

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CENTRO ALTI STUDI

PER LA DIFESA

CENTRO MILITARE

DI STUDI STRATEGICI

Nicolograve Giordana ndash Valerio Palombaro

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 1

Nicolograve Giordana ldquoCase study il caso Srebrenicardquo

Volume 2

Valerio Palombaro ldquoCase study il caso Behramirdquo

(Codice AI-S-08)

Il Centro Militare di Studi Strategici (CeMiSS) costituito nel 1987 e situato presso Palazzo

Salviati a Roma egrave diretto da un Generale di Divisione (Direttore) o Ufficiale di grado

equivalente ed egrave strutturato su due Dipartimenti (Monitoraggio Strategico - Ricerche) e un

Ufficio Relazioni Esterne Le attivitagrave sono regolate dal Decreto del Ministro della Difesa del

21 dicembre 2012

Il CeMiSS svolge attivitagrave di studio e ricerca a carattere strategico-politico-militare per le

esigenze del Ministero della Difesa contribuendo allo sviluppo della cultura e della

conoscenza a favore della collettivitagrave nazionale

Le attivitagrave condotte dal CeMiSS sono dirette allo studio di fenomeni di natura politica

economica sociale culturale militare e delleffetto dellintroduzione di nuove tecnologie

ovvero dei fenomeni che determinano apprezzabili cambiamenti dello scenario di sicurezza

Il livello di analisi egrave prioritariamente quello strategico

Per lo svolgimento delle attivitagrave di studio e ricerca il CeMiSS impegna

a) di personale militare e civile del Ministero della Difesa in possesso di idonea esperienza

e qualifica professionale alluopo assegnato al Centro anche mediante distacchi

temporanei sulla base di quanto disposto annualmente dal Capo di Stato Maggiore dalla

Difesa dintesa con il Segretario Generale della difesaDirettore Nazionale degli

Armamenti per limpiego del personale civile

b) collaboratori non appartenenti allamministrazione pubblica (selezionati in conformitagrave alle

vigenti disposizioni fra gli esperti di comprovata specializzazione)

Per lo sviluppo della cultura e della conoscenza di temi di interesse della Difesa il

CeMiSS instaura collaborazioni con le Universitagrave gli istituti o Centri di Ricerca italiani o

esteri e rende pubblici gli studi di maggiore interesse

Il Ministro della Difesa sentiti il Capo di Stato Maggiore dalla Difesa dintesa con il

Segretario Generale della difesaDirettore Nazionale degli Armamenti per gli argomenti di

rispettivo interesse emana le direttive in merito alle attivitagrave di ricerca strategica stabilendo

le lenee guida per lattivitagrave di analisi e di collaborazione con le istituzioni omologhe e

definendo i temi di studio da assegnare al CeMiSS

I ricercatori sono lasciati completamente liberi di esprimere il proprio pensiero sugli

argomenti trattati il contenuto degli studi pubblicati riflette esclusivamente il pensiero dei

singoli autori e non quello del Ministero della Difesa neacute delle eventuali Istituzioni militari eo

civili alle quali i Ricercatori stessi appartengono

(Codice AI-S-08)

CENTRO ALTI STUDI

PER LA DIFESA

CENTRO MILITARE

DI STUDI STRATEGICI

Nicolograve Giordana ndash Valerio Palombaro

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 1

Nicolograve Giordana ldquoCase study il caso Srebrenicardquo

Volume 2

Valerio Palombaro ldquoCase study il caso Behramirdquo

La responsabilitagrave internazionale dello Stato per illeciti

commessi dai propri contingenti dispiegati nellrsquoambito di

missioni PK

NOTA DI SALVAGUARDIA

Quanto contenuto in questo volume riflette esclusivamente il pensiero dellrsquoautore e non

quello del Ministero della Difesa neacute delle eventuali Istituzioni militari eo civili alle quali

lrsquoautore stesso appartiene

NOTE

Le analisi sono sviluppate utilizzando informazioni disponibili su fonti aperte

Questo volume egrave stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore

CA Arturo FARAONE

Vice Direttore - Capo Dipartimento Ricerche Col c (li) sSM Andrea CARRINO

Progetto grafico

Massimo Bilotta - Roberto Bagnato

Autore

Nicolograve Giordana ndash Valerio Palombaro

Stampato dalla tipografia del Centro Alti Studi per la Difesa

Centro Militare di Studi Strategici

Dipartimento Ricerche

Palazzo Salviati

Piazza della Rovere 83 - 00165 ndash Roma

tel 06 4691 3203 - fax 06 6879779

e-mail caporicerchecemisscasddifesait

chiusa a marzo 2016

ISBN 978-88-99468-99-6

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 1

Nicolograve Giordana ldquoCase study il caso Srebrenicardquo

6

INDICE

SOMMARIO 7

1 GLI ILLECITI INTERNAZIONALI 9

11 La responsabilitagrave internazionale profili giuridici storici e attuali 9

12 Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito 11

13 Clausole di esclusione dellrsquoillecito 16

14 Conseguenze degli illeciti internazionali 21

2 UN NUOVO GENERE DI OPERAZIONI MILITARI IL PEACEKEEPING 24

21 Le operazioni militari diverse dalla guerra 24

21 Profili storici delle peacekeeping operations 26

23 Il ruolo delle Nazioni Unite 27

24 Le PK operations not UN 32

3 LA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE NELLE MISSIONI PK 36

31 Gli effetti giuridici per fatto illecito nelle UN-PKO 36

32 Individual crimes e responsabilitagrave dello Stato 40

33 La giurisprudenza in materia il caso Srebrenica 43

34 Conclusioni 44

INDICE DELLE ABBREVIAZIONI 48

INDICE DELLE SENTENZE CITATE 49

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA 50

ALLEGATI 53

Allegato 1 - QUADRO DELLE MISSIONI DI PEACEKEEPING ONU IN CORSO 53

Allegato 2 -PROGETTO DI ARTICOLI SULLA RESPONSABILITAgrave DELLO STATO

DELLA COMMISSIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE 55

Allegato 3 - QUADRO DELLE MISSIONI ITALIANE DI PSO IN CORSO 69

7

SOMMARIO

Il lavoro redatto in questo elaborato percorre la volontagrave di chiarire il profilo generale

della responsabilitagrave internazionale dello Stato per eventuali illeciti commessi in operazioni

di peacekeeping dai propri contingenti nazionali

Per fare ciograve si sono prese le mosse dallrsquoillustrazione dei concetti propri del Diritto

Internazionale tramite lo studio e il raffronto della dottrina delle consuetudini maturate nel

frame della responsabilitagrave internazionale degli Stati e della relativa giurisprudenza che in

diverse occasioni ndash tramite differenti Giudici ndash ha avuto modo di statuire e ribadire quelli che

oggi sono saldi principi cui lo Stato deve attenersi per evitare di coprire di illiceitagrave una sua

azione Si egrave poi proseguito analizzando alcune situazioni che si pongono come eccezioni

allrsquoiniuria sono le cause di esclusione dellrsquoilliceitagrave che operano in talune circostanze

andando non giagrave a rendere lecita unrsquoazione - bensigrave a escludere unicamente la responsabilitagrave

e le sue conseguenze

Nella seconda e terza parte egrave stato affrontato il quadro nello specifico esaminando le

differenti tipologie di operazioni a supporto della pace e individuando le possibili

organizzazioni referenti con i loro differenti quadri normativi e le relative problematiche che

da essi possono generarsi in ambito responsabilistico Si egrave chiuso poi con lrsquoanalisi di un

caso il cd Srebrenica che ha rappresentato lrsquoesempio pratico in cui sono concorsi buona

parte degli elementi trattati in corso drsquoopera Con esso si egrave poi aperto un nuovo fronte piugrave

rischioso per gli Stati che sancisce come anche in operazioni sotto lrsquoegida ONU se viene

ravvisato un controllo effettivo da parte dello Stato di invio delle truppe la responsabilitagrave

grava su questrsquoultimo

Concludendo possiamo asserire con riguardo al caso di specie dellrsquoazione illecita

commessa dal contingente italiano in una PKO come la responsabilitagrave internazionale possa

essere imputata allrsquoItalia nel solo momento in cui lrsquoazione illecita sia direttamente e

incontrovertibilmente attribuibile a una condotta diretta o indiretta di un organo dello Stato

italiano Deve dunque essere ravvisabile lrsquointenzionalitagrave dello Stato di porre in essere la

condotta illecita Nellrsquoambito di peacekeeping ONU il cappello egrave molto piugrave largo e vi egrave una

maggiore copertura la responsabilitagrave non cade in modo diretto sullo Stato ma

sullrsquoOrganizzazione internazionale Egrave infatti questrsquoultima che ha la responsabilitagrave totale della

missione la quale egrave autorizzata dal Consiglio di Sicurezza suo organo di vertice ed egrave posta

sotto la direzione di un comandante da lei nominato La ragione per cui i contingenti

provengano da differenti Paesi egrave data dal fatto che le Nazioni Unite non posseggono un

proprio esercito ma si affidano alla collaborazione dei suoi aderenti Sarebbe dunque

8

chiaramente escludibile ndash quanto meno in via generale ndash la responsabilitagrave in capo allrsquoItalia

sempre che non sia dimostrato che lrsquoatto illecito sia stato favorito o commesso dietro un

input del nostro Paese

Maggiori problematicitagrave derivano dalle operazioni poste sotto lrsquoegida di altre

Organizzazioni (NATO UE ) dove la responsabilitagrave dello Stato emerge maggiormente

esso avendo un potere drsquoinfluenza maggiore e una piugrave incisiva penetrazione nelle questioni

decisionali Ragionevolmente dunque la condotta illecita generata dallrsquointero contingente

italiano si teme lasci poco spazio ad unrsquoassenza di responsabilitagrave in quanto esso agisce

come organo e nel contempo sotto gli ordini di un suo comandante effettivo organo

responsabile e decisionale Saragrave diverso il caso dove sia solo il singolo ad aver commesso

il fatto illecito e laddove si dimostri unrsquoassoluta estraneitagrave dello Stato questo potragrave ritenersi

escluso da ogni responsabilitagrave internazionale che cadragrave sullrsquoautore effettivo del crimen

(responsabilitagrave penale dellrsquoindividuo)

9

1 GLI ILLECITI INTERNAZIONALI

11 La responsabilitagrave internazionale profili giuridici storici e attuali

Qualsiasi comportamento illecito condotto da uno Stato fa automaticamente scaturire

nei suoi confronti una responsabilitagrave internazionale Lrsquoillecito che attiene alla cd fase

patologica dei rapporti fra gli Stati egrave la violazione di obblighi assunti a livello internazionale

Lrsquooriginaria disciplina sulla responsabilitagrave in capo agli Stati era residuale e unicamente

improntata a una giurisprudenza ricavata dalle decisioni di arbitri internazionali e dalla

consuetudine Essa prevedeva come lrsquoattore dellrsquoillecito fosse responsabile a livello

internazionale quindi al contempo obbligato alla riparazione del danno ritenendo come lo

Stato leso potesse legittimamente reagire allrsquoazione anche mediante lrsquoutilizzo della forza

Nella norma le vittime dellrsquoillecito richiedevano un risarcimento monetario o una

soddisfazione come lrsquoinchino alla bandiera o la presentazione ufficiale delle scuse I confini

con la responsabilitagrave individuale non erano dunque ben delineati e spesso si finiva col far

rispondere lo Stato per azioni commesse da privati cittadini legate unicamente non giagrave per

un rapporto di dipendenza organica con esso bensigrave da un mero status di cittadinanza

La materia inizia a essere studiata dalla dottrina in maniera piugrave approfondita a partire

dal XX secolo tantrsquoegrave che si egrave assistito a diversi tentativi di codificazione promossi da

organizzazioni scientifiche e internazionali come lrsquoInstitut de Droit International e la Societagrave

delle Nazioni ma la vera attivitagrave tecnica egrave del 1955 quando la Commissione di Diritto

Internazionale (CDI) avvia una fase di studio giagrave annunciata sin dalla prima sessione del

1949 Nel 1996 il testo completo veniva approvato in prima lettura col nome di Progetto di

articoli sulla responsabilitagrave internazionale degli Stati e inviato al Segretario Generale delle

Nazioni Unite al fine di consentire a che tutti gli Stati potessero muovere eventuali

osservazioni al corpus Venne poi riesaminato dalla CDI a seguito delle obiezioni mosse e

dalla fisiologica evoluzione giurisprudenziale e dottrinaria e modificato in quello che egrave il testo

finale adottato nella seduta del 3 agosto 2001 e raccomandato dallrsquoAssemblea Generale

allrsquoattenzione di tutti gli Stati

Il testo novellato presenta alcune modifiche rispetto al primo e si manifesta con una

struttura quadripartita la prima parte definisce cosa sia lrsquoatto internazionalmente illecito e

incardina nei ventisette articoli i principi fondamentali della materia la seconda esamina la

responsabilitagrave internazionale dello Stato e le conseguenze che da essa derivano la terza

attiene allrsquoattuazione dellrsquoelemento di cui alla seconda parte definendo le condotte che lo

Stato leso potragrave porre in essere a risposta dellrsquoiniuria data e infine la quarta parte chiosa

10

con alcune disposizioni generali attinenti allrsquoapplicazione delle norme contenute nel

Progetto

Quanto al genus questo testo normativo rappresenta un tipico atto di soft law che piugrave

che opera di codificazione vera e propria come alcuni autori premono definirla si propone

come strumento di rafforzamento e sviluppo del Diritto Internazionale universalmente

riconosciuto in tema di illecito Tale asset ha altresigrave fornito la base per il recente Progetto

di articoli sulla responsabilitagrave delle organizzazioni internazionali adottato dalla CDI nel 2011

e del tutto similare a quello attenente la responsabilitagrave degli Stati

Lrsquoart 1 del Progetto1 statuisce come laquoogni atto internazionalmente illecito di uno Stato

comporta la responsabilitagrave internazionale dello Statoraquo comprendendo nellrsquoatto illecito sia le

azioni positive che quelle omissive poste in essere dagli organi dello Stato La seguente

disposizione specifica poi che il fatto illecito internazionale attiene a un comportamento

contrastante con un obbligo che secondo il Diritto Internazionale egrave attribuibile allo Stato

Tali principi hanno trovato ampio riscontro a livello giurisprudenziale nel corso degli anni

giagrave nel 1938 la Corte Permanente di Giustizia Internazionale (CPGI) nel cd caso dei fosfati

in Marocco2 rilevava come dal momento in cui uno Stato assumeva una condotta illecita

nei confronti di un altro Stato la sua responsabilitagrave emergesse immediatamente nei rapporti

tra i due enti Questo concetto venne poi ribadito in seguito nel caso cd Rainbow Warrior

dove il Giudice stabiligrave come laquoogni violazione da parte di uno Stato di unrsquoobbligazione di

qualsiasi origine fa sorgere la responsabilitagrave dello Statoraquo3

Dalla normativa si deducono dunque due elementi costitutivi dellrsquoillecito da un lato

quello oggettivo rappresentato dallrsquoantigiuridicitagrave del fatto e dallrsquoaltro quello soggettivo

ossia lrsquoattribuzione della condotta illecita allo Stato Tra lo Stato leso e quello agente si

genera un nuovo rapporto giuridico attinente alla sfera della responsabilitagrave in virtugrave della

lesione allrsquointeresse giuridico tutelato dal diritto internazionale

Lrsquoart 3 del Progetto sancisce poi il principio dellrsquoassoluta irrilevanza del Diritto Interno

nella qualificazione dellrsquoillecito dunque sono desumibili due corollari In primis quello

secondo cui lrsquoatto non puograve essere considerato internazionalmente illecito se non per

esplicita previsione del Diritto Internazionale in secundis quello per cui lo Stato violante

lrsquoobbligo non puograve invocare la conformitagrave al Diritto Interno dellrsquoazione posta in essere

1 Da questo punto con Progetto egrave da intendersi quello che attiene alla responsabilitagrave degli Stati 2 Cfr CPGI ecc prel 14061938 Italia vs Francia 3 Trib arb 30041990 Nuova Zelanda vs Francia

11

12 Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito

Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito internazionale sono due quello oggettivo e quello

soggettivo Lrsquoelemento oggettivo egrave rappresentato dallrsquoantigiuridicitagrave del comportamento

posto in essere dallo Stato vale a dire dalla violazione di un obbligo internazionale cui lo

Stato dovrebbe conformarsi

Il Progetto definisce agli artt 12 e seguenti la violazione di un obbligo internazionale

come un fatto non conforme a un quid imposto dal medesimo obbligo inottemperato (art

12) determinando poi il momento in cui la consumazione della violazione trae origine

secondo due criteri classici Il primo egrave determinato allrsquoart 13 e prevede la regola del tempus

regit actum ossia che lrsquoobbligazione debba esistere e avere carattere di vincolativitagrave nel

momento in cui lo Stato tiene il comportamento illecito il secondo agli artt 14 e 15 egrave la

regola del tempus commissi delicti che allrsquouopo stabilisce tre casi in cui debba ritenersi che

lrsquoillecito si sia verificato illeciti istantanei che si perfezionano nel momento stesso in cui si

compiono illeciti continui che iniziano con lrsquoazione contraria posta in essere dallo Stato e

perdurano per un lasso temporale (qui lrsquoobbligazione violata deve essere vigente per tutta

la durata dellrsquoillecito) illeciti complessi dove lrsquoatto illecito inizia con la prima azione posta in

essere dallo Stato pur perfezionandosi con lrsquoultima (lrsquoobbligazione deve dunque anche in

questo caso essere di durata e continuare per tutto il tempo in cui lrsquoazione illecita si sviluppa

un esempio egrave il diniego di giustizia)4

Lrsquoillecito egrave assumibile a dato di fatto ovvero sussiste a prescindere dal maggiore o

minore impatto che la regola violata genera nei confronti della Comunitagrave Internazionale o

dalla fonte normativa da cui esso egrave determinato5 In tal senso si egrave altresigrave espressa la CIG

nel caso cd Gabcikovo-Nagymaros ndash altresigrave noto come Ungheria - Slovacchia ndash che ha

ritenuto quale principio stabilito che nel momento in cui laquouno Stato ha commesso un atto

internazionalmente illecito la sua responsabilitagrave egrave suscettibile di essere implicata qualunque

sia la natura dellrsquoobbligazione che non ha rispettatoraquo6

4 Tale classificazione non egrave meramente teorica bensigrave laquoha conseguenze pratiche poicheacute la serietagrave della violazione e la sua durata nel tempo non puograve non avere un peso considerevole sulla determinazione di una riparazione che sia adeguata per una violazione che presenta queste due caratteristicheraquo Trib Arb caso cd Rainbow Warrior

5 Tale orientamento egrave venuto a delinearsi solo con lrsquoapprovazione in seconda lettura del citato Progetto di articoli sulla responsabilitagrave dello Stato Infatti in precedenza (approvazione in prima lettura del 1996) lrsquoart 19 del medesimo

invocava una distinzione tra crimini internazionali ravvisati in gravi violazioni di obblighi essenziali posti per la salvaguardia di interessi fondamentali della Comunitagrave Internazionale e delitti internazionali contenitore in cui potevano rientrarvi tutti gli altri generi di fatti illeciti

6 CIG sent 25091997 Ungheria vs Slovacchia Qui la Corte Internazionale di Giustizia si esprimeva in ordine a una

causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave dellrsquoazione di cui in seguito diremo piugrave approfonditamente La sentenza analizzava il profilo dello stato di necessitagrave come causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave riferendosi alla sua invocazione fatta dallo Stato ungherese a giustificazione della decisione di sospendere unilateralmente lrsquoesecuzione delle opere relative alla realizzazione della deviazione e sfruttamento delle acque del Danubio a seguito della variante unilateralmente adottata dalla Slovacchia In specie lrsquoUngheria invocava tale stato necessitatem poicheacute a suo avviso la variante adottata dalla Slovacchia avrebbe causato un grave danno allrsquoambiente La Corte pur riconoscendo lrsquoimportanza dellrsquoambiente non

12

La responsabilitagrave internazionale emerge dunque dal momento in cui lo Stato viola un obbligo

assunto in forma uni o plurilaterale ovvero posto in essere da una consuetudine

internazionale oppure ancora generato da un qualsiasi altro genus di fonte giuridica

A seconda della natura o della propria struttura lrsquoillecito puograve essere a) omissivo

generato da un mancato compimento di un comportamento che lo Stato avrebbe dovuto

tenere in virtugrave di una norma internazionale o commissivo se di contro lo Stato ha tenuto

una condotta vietata7 b) di mera condotta o di risultato dove il discrimen sta nel fatto che

la condotta illecita fosse stata tipizzata nelle fasi del suo raggiungimento dalla norma

medesima o se questa prevedeva solo il risultato illecito senza delineare la condotta

necessaria per portarlo a compimento

Lrsquoelemento soggettivo definito dallrsquoart 2 del Progetto egrave ravvisato nella condotta che

alla stregua del Diritto Internazionale egrave attribuibile allo Stato Lrsquoart 4 specifica poi che per

condotta attribuibile egrave da intendersi quel comportamento tenuto da un qualsiasi organo della

struttura statale che sia in possesso di quel genus organico secondo il Diritto Interno del

medesimo Stato

Pare dunque in questo contesto di fondamentale importanza definire con puntualitagrave

che cosa sia un organo dello Stato Per farlo occorre far riferimento allrsquoeffettivo esercizio

delle funzioni pubbliche come anche ha avuto modo di specificare la giurisprudenza della

CIG che nella nota sentenza del 27 giugno 1986 caso Nicaragua vs Stati Uniti attribuigrave la

responsabilitagrave americana per aver pianificato e sostenuto le operazioni delle forze

opponente al legittimo governo nicaraguense i Contras pur ritenendo che non tutte le azioni

da questi compiute potessero essere ricondotte agli Stati Uniti mancando prove effettive del

controllo concreto da parte americana In altri termini possiamo definire che ogni organo che

eserciti funzioni legislative esecutive o giudiziarie ovvero di natura differente egrave definibile

quale organo dello Stato senza dover tener conto della sua posizione nellrsquoorganizzazione

statale avendo bensigrave unicamente cura del ruolo effettivo da questi giocato

Nellrsquoambito del Diritto Internazionale vi sono poi situazioni problematiche circa

lrsquoattribuibilitagrave della condotta illecita allo Stato Un primo esempio viene fornito dallrsquoatto

commesso dallrsquoagente di fatto che agisce per conto dello Stato lrsquoipotesi viene codificata

avendo mero riguardo dellrsquointeresse statale bensigrave di quello dellrsquointera collettivitagrave umana ha ravvisato la mancanza dei caratteri di gravitagrave ed imminenza del pericolo che veniva strutturato quale meramente paventato noncheacute lrsquoassenza di mezzi differenti da quelli utilizzati per far fronte al pericolo stesso condicio si ne qua non per poter delineare lo stato di necessitagrave quale causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave

7 In tal senso un esempio di illecito omissivo egrave quello della Repubblica di Serbia e Montenegro ritenuta responsabile dalla CIG di aver violato lrsquoobbligo di prevenzione e repressione che avrebbero evitato gli atti di genocidio commessi in territorio bosniaco da gruppi militari e paramilitari serbi (CIG sent 26022007 Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro)

13

dallrsquoart 8 del Progetto che afferma la responsabilitagrave dello Stato per il comportamento di una

persona o un gruppo di persone che mantiene la condotta secondo le istruzioni o sotto la

direzione e controllo del medesimo Stato A tale riguardo la giurisprudenza si presenta come

alquanto consolidata e a ciograve corrono a esempio due sentenze celebri La prima8 esamina

il caso cd del personale diplomatico americano a Teheran nel 1979 i corpi diplomatico-

consolari statunitensi vennero presi in ostaggio da alcuni studenti islamici iraniani e tale

azione venne attribuita al Governo iraniano in quanto gli studenti furono considerati agenti

di fatto essendo lrsquoatto stato approvato dalle autoritagrave politico-religiose iraniane altro caso egrave il

cd Tadic9 con cui la Camera drsquoappello dellrsquoICTY chiariva che si ha rapporto organico nel

momento in cui i singoli individui o gruppi armati non organizzati agiscono secondo direzioni

impartite da uno Stato ovvero ottengano in seguito unrsquoapprovazione da un altro ente

statale o in caso di overall control10 oppure ancora se individui di fatto agiscono come

organi statali allrsquointerno dello Stato11

Sussiste poi lrsquoipotesi dellrsquoazione condotta da privati Tenuto conto come il Diritto

Internazionale consideri solo lo Stato come unico soggetto dotato di personalitagrave

internazionale egrave chiaramente escluso come la condotta dei privati possa considerarsi

rilevante al fine dellrsquoimputabilitagrave dellrsquoillecito internazionale allo Stato ciograve fatto salvo lrsquoart 11

del Progetto in cui egrave previsto come sia profilabile una responsabilitagrave di carattere omissivo

nel caso in cui lo Stato non abbia adottato la due diligence verso la prevenzione e

repressione di tali atti illeciti Qui rientra sotto altro profilo il giagrave citato caso cd del personale

diplomatico americano a Teheran dove la CIG ha distinto due momenti nellrsquoevento nel primo

non era attribuibile allrsquoIran la responsabilitagrave dellrsquoatto compiuto dagli studenti in quanto questi

avevano agito senza un ordine del Governo12 nel secondo avendo approvato sia le Autoritagrave

politiche che quelle religiose tale atto esso era attribuibile allo Stato iraniano in quanto gli

studenti avevano assunto formalmente la veste di agenti di questrsquoultimo Una recente

tendenza ravvisabile nella dottrina attuale13 e nella giurisprudenza degli Stati Uniti

nellrsquoapplicazione delle leggi interne pare essere altresigrave quella di ammettere una seconda

ipotesi di riferibilitagrave della condotta del privato alla responsabilitagrave dello Stato quando

questrsquoultimo si copre di complicitagrave incoraggiando lrsquoatto o cooperando con lrsquoattore principale

8 CIG sent 24051980 Stati Uniti vs Iran

9 ICTY sent 15071999 10 Situazione in cui gruppi armati e organizzati militarmente vengono posti sotto il controllo di uno Stato 11 Sul punto cfr F DEL GIUDICE Manuale di diritto internazionale pubblico Napoli 2014 p 177 12 Doveva perograve certamente rispondere per non aver adottato tutte le misure adeguate a prevenire atti contro le sedi dei

corpi diplomatici e consolari 13 Cfr F DEL GIUDICE Manuale hellip op cit p 11

14

traducendo dunque tale condotta come illecito commissivo attinente in particolare i casi di

terrorismo e violazione di normative per la protezione dei diritti umani

Vi egrave poi il caso dellrsquoatto illecito commesso da un movimento insurrezionale A tale

riguardo lrsquoart 10 del Progetto ha stabilito come laquoil comportamento di un movimento

insurrezionale che diventa il nuovo governo di uno Stato saragrave considerato come atto di tale

Stato secondo il Diritto Internazionaleraquo dunque se lrsquoinsurrezione fallisce le azioni illecite

compiute dai ribelli non saranno imputabili allo Stato ndash che ben potragrave avvalersi della forza

maggiore ndash in caso contrario il nuovo Governo saragrave assoggettato alla responsabilitagrave

internazionale per le azioni commesse sia in proprio sia di quelle condotte dal Governo

precedente non conformi al diritto dei conflitti armati come la distruzione di un obiettivo non

militare in virtugrave del principio di continuitagrave dello Stato

Vi sono poi ancora due casi che presentano profili di problematicitagrave sotto lrsquoaspetto

dellrsquoelemento soggettivo Il primo egrave dato dallrsquoeccesso di potere ossia quel caso in cui un

organo dello Stato compie lrsquoillecito agendo ultra vires In base allrsquoart 7 del Progetto la

condotta viene sanzionata affermando la responsabilitagrave dello Stato purcheacute sia posta in

essere mediante lrsquoapparato pubblico In questo ambito la dottrina dibatte sullrsquoeffettiva

responsabilitagrave dello Stato per una parte minoritaria lrsquoazione dovrebbe essere attribuita al

singolo individuo e lrsquoillecito dello Stato sarebbe solo quello della violazione dellrsquoobbligo di

diligenza per mezzo del quale avrebbe dovuto predisporre adeguate misure di prevenzione

per unrsquoaltra parte tra cui Conforti il dettato di cui allrsquoart 7 trova ampio riscontro

nellrsquoaffermare la responsabilitagrave per lrsquoillecito internazionale in capo allo Stato e ciograve egrave anche

dimostrato da una parte della giurisprudenza della CIG e della Corte Europea dei Diritti

dellrsquoUomo (CEDU) I casi sono infatti numerosi a partire dal piugrave risalente il cd Mallen14 in

cui la Commissione dei reclami Messico ndash Stati Uniti imputograve allo Stato messicano la duplice

aggressione causata da motivi personali del console statunitense per mano di un poliziotto

di El Paso in quanto in virtugrave del proprio status lrsquoagente avrebbe potuto ferire e imprigionare

il console Nel successivo caso cd Velasquez Rodriguez15 la Corte Interamericana dei

Diritti dellrsquoUomo (IACHR) statuigrave come la violazione attribuibile allo Stato laquoprescinde dalla

circostanza che lrsquoorgano o lrsquoautoritagrave abbia superato i limiti del suo potere in base al Diritto

Internazionale uno Stato egrave responsabile per gli atti dei suoi agenti compiuti nellrsquoesercizio

delle loro funzioni ufficiali [] anche se questi agenti agiscono al di fuori della sfera del loro

potereraquo

14 Trib Arb 27041927 Messico vs Stati Uniti in UNITED NATIONS Reports of International Arbitral Awards New York

2006 IV pp173-190 15 IACHR sent 29071988

15

Infine occorre esaminare il profilo della responsabilitagrave dello Stato per la partecipazione

al fatto internazionalmente illecito ovvero quello della responsabilitagrave indiretta Ai sensi delle

norme del Progetto lo Stato egrave responsabile dal momento in cui fornisce consapevolmente

un qualsivoglia tipo di apporto allrsquoazione illecita di uno Stato terzo dunque sia tramite

assistenza diretta o indiretta sia se eserciti una forma di controllo sullo Stato terzo (artt 16

e 17) sia a fortiori nel caso in cui esercita su di esso una coazione che non puograve essere

opposta (art 18) Nelle ipotesi previste dagli artt 16 e 17 la responsabilitagrave si genera sia nei

confronti dello Stato committente il fatto sia in quello che vi fornisce un apporto egrave dunque

una concorrenza di soggetti responsabili riceveragrave nel caso di cui allrsquoart 18 lo Stato agente

non avendo potuto opporsi alla coazione invocheragrave vittoriosamente la forza maggiore

escludendo cosigrave la propria responsabilitagrave

Appare utile concludere il presente paragrafo con alcune riflessioni in ordine alla colpa

e al danno infatti alcuni autori si chiedono se non sia necessario aggiungere un terzo

elemento a quelli giagrave previsti dal Progetto del 2001 al fine di determinare la qualificazione di

una condotta come illecita Questo tertium sarebbe rappresentato dalla colpa La tesi

maggioritaria tra cui Del Giudice escludono la necessitagrave di tale requisito definendo come

nel momento in cui sono collegati lrsquoelemento soggettivo con quello oggettivo la

responsabilitagrave in capo allo Stato sia giagrave maturata non rilevando la sussistenza o meno

dellrsquoelemento colposo La colpa egrave lrsquoelemento psicologico che perograve nellrsquoasset internazionale

non rileva in quanto non di rado laquolrsquoorgano interno infrange un obbligo internazionale nel

rispetto del Diritto Interno senza quindi avere lrsquoatteggiamento psicologico di chi egrave

consapevole di adottare un comportamento illecitoraquo16 Altra dottrina come Fumagalli offre

allrsquoelemento colposo un certo rilievo vedendo nellrsquoipotesi della circostanza di esclusione

dellrsquoilliceitagrave di inadempimento per impossibilitagrave di osservare la norma del Diritto

Internazionale una centralitagrave della colpa avendo lo Stato lrsquoonere di dimostrare lrsquoassenza di

questa allrsquointerno della sua condotta A conferma di tale ultima tesi egrave intervenuta la CIG nel

citato caso Bosnia-Erzegovina ndash Serbia-Montenegro sostenendo che lrsquoapplicanda

Convenzione per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio vuole che la

condotta siccheacute il comportamento possa qualificarsi come genocidio sia sorretta

dallrsquointenzionalitagrave di distruggere in tutto o in parte un gruppo di individui

16 In tali termini riprendendo le posizioni di Tanzi F DEL GIUDICE Manuale op cit p 182

16

Anche il danno non egrave menzionato dal Progetto come elemento costitutivo dellrsquoillecito

consentendo dunque il corollario secondo cui la responsabilitagrave crsquoegrave anche nel momento in

cui la condotta antigiuridica non ha causato pregiudizi di alcun tipo La CDI fece allrsquouopo

riferimento a tutti i casi in cui norme internazionali che impongono agli Stati di adottare

specifici comportamenti nei confronti dei propri cittadini sono violate e che autogenerano

una responsabilitagrave in capo allo Stato violante indipendentemente dallrsquoaver cagionato o meno

danni ad altri Stati Il danno morale o materiale assume dunque rilievo unicamente ex post

ovvero allrsquoatto di quantificazione della riparazione del danno Richiedere dunque la

sussistenza di un danno significherebbe assoggettare ogni comportamento violante norme

internazionali alla necessitagrave che generi un nocumento tangibile e dimostrabile al fine di

impedire che in futuro la medesima azione illecita si manifesti

13 Clausole di esclusione dellrsquoillecito

Allrsquointerno del Progetto egrave presente una nutrita parte di disposizioni volte a specificare

tutte quelle circostanze in cui nel caso si verifichino viene a essere escluso il carattere di

illiceitagrave della condotta in altri termini il fatto contrario al Diritto Internazionale permane ma

non vi egrave punibilitagrave in quanto lo stesso ordinamento violato ha previsto che in quel contesto

si potesse tenere un comportamento generalmente contra legem Queste scriminanti sono

previste dallrsquoart 20 sino al 25 e sono il consenso dello Stato leso la difesa legittima le

contromisure la forza maggiore e lo stato di pericolo Il fatto perograve che sussista uno di questi

stati non comporta de jure lrsquoestinzione dellrsquoobbligo internazionale violato che dunque come

giagrave osservato si limita a non generare una responsabilitagrave internazionale in capo allo Stato

Ciograve detto trova ampio riscontro in granitica giurisprudenza della CIG che nel citato caso

Gabcikovo - Nagymaros ha affermato come lo stato di necessitagrave invocato dallrsquoUngheria non

si traduce nellrsquoaffermazione secondo la quale detto Stato avrebbe agito in conformitagrave coi

dettami internazionali bensigrave limita le conseguenze giuridiche fisiologiche della violazione di

queste Corollariamente non puograve non affermarsi che la mancanza di responsabilitagrave sul piano

sanzionatorio faccia conseguire unrsquoesenzione dal dover rifondere i danni causati Per gli

effetti dellrsquoart 26 del Progetto se la condotta tenuta dallo Stato viola un obbligo

internazionale posto a regime da una norma imperativa la circostanza potragrave non essere

sufficiente il legislatore ha infatti promosso con lrsquointroduzione di questo sistema un vero e

proprio balancing system dove il contrappeso esercitato da alcune obbligazioni inadempiute

non puograve essere in ogni modo giustificato Non potragrave essere dunque ammessa in ogni modo

la violazione di una norma di jus cogens la stessa CIG ha sottolineato in riferimento al giagrave

17

affrontato caso Bosnia-Erzegovina vs Serbia Montenegro come laquoin nessun caso una

violazione della Convenzione puograve servire come scusa per unrsquoaltra violazione della

stessaraquo17 dunque neppure nel caso di risposta al crimine di genocidio

Venendo allrsquoanalisi della prima esimente riscontriamo allrsquoart 20 del Progetto il

consenso dello Stato leso Tale principio trova un suo riscontro nel violenti non fit iniuria del

diritto romano che nel tempo si egrave venuto a consolidare nella prassi internazionale quale

consuetudine Come afferma lo stesso testo normativo affincheacute possa essere giocata tale

clausola debbono concorrere alcune condictiones ossia il consenso deve essere dato dallo

Stato leso deve essere chiaro ndash il che non significa che non possa comunque essere stato

dato in forma implicita ndash e preventivo noncheacute valido per il Diritto Internazionale dunque non

viziato da dolo errore o violenza Nel caso in cui il consenso giunga successivamente

allrsquoiniuria la responsabilitagrave rimane esclusa ma non lrsquoilliceitagrave dellrsquoatto Egrave dunque ravvisabile

come il consenso ex post debba essere inteso quale mera rinuncia dello Stato leso ad

invocare la responsabilitagrave internazionale Tale principio trova pieno riscontro nel caso di

intervento armato di uno Stato sul territorio di un altro Paese e nellrsquoeventualitagrave dello

stazionamento di truppe delle Nazioni Unite o di uno Stato sul suolo dellrsquoautorizzante In

questi termini non si egrave potuto condannare lrsquointervento delle truppe tedesche nellrsquoaeroporto

di Mogadiscio del 1977 dietro il consenso della Somalia e in altro contesto il Segretario

Generale delle Nazioni Unite ha dovuto ritirare nel 1967 le forze drsquointerposizione FUNU

dallrsquoEgitto essendo stato ritirato il consenso precedentemente dato dal Governo egiziano

La dottrina ha avuto modo di esprimersi circa la natura giuridica del consenso formando

cosigrave due posizioni divergenti i primi come Salmon sostengono che sia un accordo tra le

parti spesso neppure espresso i secondi come Conforti ravvedono un atto unilaterale dello

Stato leso A tale ultima posizione si associa Del Giudice che nota come laquose il consenso

fosse frutto di un accordo non avrebbe senso parlare di esso come di unrsquoautonoma causa

di esclusione dellrsquoillecitoraquo18 tesi senza dubbio condivisibile

Altra causa di esclusione della responsabilitagrave egrave rappresentata dalla difesa legittima

(art 21 giagrave art 51 della Carta delle Nazioni Unite) Il principio stabilito egrave quello secondo cui

lo Stato nei confronti dei quali egrave stato indirizzato un attacco armato puograve utilizzare la forza

per rispondere a questo Il carattere di questa esimente egrave senza dubbio difensivo rientrando

nel genus delle misure di autotutela ovvero di quelle azioni di per seacute antigiuridiche che

17 CIG ord 17122007 c Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro 18 F DEL GIUDICE Manuale op cit p 184

18

rispondendo a un illecito che mirano a interrompere perdono il loro carattere contra legem

anche se violano palesemente il diritto internazionale Lrsquoorigine della difesa legittima egrave senza

dubbio di matrice consuetudinaria e nella sua codificazione egrave previsto come questa debba

essere proporzionale allrsquoafflizione necessaria e immediata Con ciograve viene da se come

percheacute possa invocarsi efficacemente lrsquoart 21 non si debba essere nella condizione di

essere meramente minacciati bensigrave occorra la presenza di un attacco in corso e cosigrave

lrsquoimmediatezza egrave da intendersi nel suo complesso non rilevando alcuni fisiologici ritardi alla

risposta causati dallrsquoorganizzazione della controffensiva Quanto alla proporzionalitagrave egrave

rilevante il parere consultivo della CIG dellrsquo8 luglio 1996 riguardante la liceitagrave della minaccia

o dellrsquoutilizzo di armi nucleari che afferma laquogli Stati devono tener conto di considerazioni

ambientali al momento di determinare cosa egrave necessario e proporzionato al perseguimento

di legittimi obiettivi militari Il rispetto per lrsquoambiente egrave uno degli elementi che concorrono

nella valutazione se unrsquoazione ha rispettato i principi di necessitagrave e proporzionalitagraveraquo19

Il diritto alla legittima difesa si muove perograve su un binario molto sottile e spesso alcuni

atteggiamenti border line sono eccessi che si trasformano in abuso Un esempio a riguardo

egrave quello degli Stati Uniti che volendo legittimare gli attacchi in Afghanistan contro al-Qaeda

in risposta dellrsquoepisodio delle Twin Towers invocarono tale esimente Tali atti terroristici

perograve non sono riconducibili allo Stato bensigrave a singoli individui di esso che si manifestano

come crimini internazionali individuali che dovranno essere perseguiti come tali In questo

quadro si pone come fondamentale il meaning della CIG che nella citata sentenza

Nicaragua vs Stati Uniti specificograve che il diritto di difesa legittima rientra di buon grado

nellrsquoalveo delle norme di diritto consuetudinarie e che si concretizza in misure che

rispondano proporzionatamente ad un attacco armato giagrave sferrato Lrsquoart 51 della Carta UN

si propone dunque come inherent right per la difesa individuale o collettiva pur rimanendo

insito in questa misura un carattere di eccezionalitagrave ed escludendo per tanto la pre-emptive

self-defence20

19 Sul principio di proporzionalitagrave cfr B CONFORTI Qualche riflessione sul contributo dei giudici internazionali e interni al diritto internazionale in G VENTURINI E S BARIATTI (a cura di) Diritti individuali e giustizia internazionale Milano 2009 p 218 e G ZICCARDI CAPALDO Diritto globale il nuovo diritto internazionale Milano 2010 pp 493-495

20 Questo concetto di difesa legittima preventiva venne elaborato dalla dottrina Bush al fine di tutelare in ogni modo le prerogative statunitensi senza riguardi dei principi di proporzionalitagrave e funzionalitagrave A piena concordanza degli studiosi della materia lrsquouso della forza verso i rogue States sospettati di possedere armi di distruzioni di massa e supportare gruppi terroristici organizzati egrave una violazione dei principi contenuti allrsquointerno della Carta UN quali lo stesso divieto dellrsquouso della forza lrsquoobbligo di risoluzione pacifica delle controversie e lrsquoimpegno a rispettare lrsquointegritagrave degli Stati (art 2) noncheacute del vincolo di devolvere al Consiglio di Sicurezza il potere di accertare la minaccia alla pace e di adottare le consequenziali misure

19

Terza esimente egrave rappresentata dalle contromisure altresigrave note come rappresaglie

(art 22 Progetto) Anche qui il comportamento egrave illecito ma giustificato nella sua adozione

dal mancato rispetto di un obbligo internazionale Tale termine viene ormai tradizionalmente

preferito allrsquooriginario di ldquorappresagliardquo avendo voluto tralasciare ogni elemento di natura

afflittiva e non essendovi alcuna funzione punitiva il suo scopo permane comunque quello

di far cessare lrsquoillecito e reintegrare lrsquoordine giuridico preesistente Giagrave lrsquoart 60 della

Convenzione di Vienna sul Diritto dei Trattati prevedeva lrsquouso di tale clausola sancendo il

principio secondo cui inadimplenti non est adimplendum autorizzando quindi la sospensione

dellrsquoefficacia di un accordo nei confronti dello Stato che egrave venuto meno ai propri obblighi

Il ricorso a tale esimente egrave limitato dal Progetto in quanto storicamente vi egrave stato fatto un

uso distorto della difesa legittima essendosi spesso utilizzata commettendo azioni illecite

maggiormente gravi rispetto al danno cui andava contro Cosigrave gli artt 22 e ss sanciscono

espressamente il divieto di porre in essere contromisure che presuppongono lrsquouso della

forza in quanto comunque giagrave sanzionato dallrsquoart 50 dello Statuto delle Nazioni Unite

lrsquoobbligo di adottare contromisure che siano proporzionali allrsquooffesa subita e comunque

indirizzate nei confronti dello Stato attore dellrsquoillecito internazionale il divieto di violazione di

norme imperative del diritto internazionale come quelle concernenti i diritti umani e infine

ha statuito il principio della reversibilitagrave delle contromisure ovvero essendo lo scopo delle

medesime quello di reintegrare lrsquoordine giuridico violato lrsquoobbligo di cessare nel momento

in cui lo Stato agente ponga termine allrsquooffesa Differente genus di contromisura egrave dato alla

ritorsione per cui lo Stato deve adottare un atto non amichevole seppur lecito come

lrsquoaffievolimento o la soppressione totale della collaborazione economica Tutte le

disposizioni contenute nel capitolo II parte terza del Progetto riflettono in modo indiretto i

dettami statuiti dalla CIG nel noto caso Ungheria vs Slovacchia del 1997 dove la Corte

affermograve come la contromisura potesse essere adottata come mera risposta ad un illecito

internazionale da dirigersi unicamente verso lo Stato che ha tenuto il comportamento

violatorio Lo scopo da rinvenirsi in tale strumento egrave quello di indurre questrsquoultimo Paese a

rispettare gli obblighi e a questo lo Stato leso deve aver rivolto un invito a cessare il suo

comportamento e fornire una riparazione Altra condicio rilevante che la Corte ha

espressamente ribadito egrave affine alla proporzionalitagrave della contromisura allrsquooffesa subita

Questa scriminante del Diritto Internazionale puograve essere a buona ragione ritenuta

derogabile dalle parti in quanto puograve essere vietata da un sistema convenzionale vigente tra

alcuni Stati dove il rispetto delle obbligazioni non egrave basato su un rapporto sinallagmatico do

ut des In assenza di un espresso divieto ad esempio la Corte di Giustizia della Comunitagrave

20

Europea (CGCE) nella sentenza del 13 novembre 196421 affermava che i membri della CE

non potevano agire in autotutela provvedendo autonomamente a garantirsi una giustizia

Come giagrave detto la prassi internazionale ha comunque invocato ripetutamente tale clausola

Ne egrave un esempio il caso italiano del bombardamento di Corfugrave del 1923 quale contromisura

dellrsquouccisione del generale Tellini avvenuta a causa di una mancata predisposizione di

sistemi di sicurezza idonei da parte della Grecia

Altra causa di esclusione della illiceitagrave egrave data dallrsquoart 23 del Progetto che prevede la

forza maggiore lrsquoazione posta in essere da uno Stato a seguito di una vis cui resisti non

potest ovvero a seguito di un avvenimento imprevedibile e incontrollabile Percheacute possano

giocare favorevolmente gli effetti esimenti occorre dimostrare lrsquoesistenza di un nesso

causale forte tra lrsquoevento imprevedibile e dirompente e la violazione degli obblighi

internazionali lrsquoassoluta estraneitagrave dello Stato violante che dunque non deve aver

contribuito in alcun modo allo svilupparsi della causa e la non assunzione del rischio che

lrsquoevento potesse verificarsi da parte dello Stato La giustificazione potragrave dunque essere

eccepita nel solo caso in cui vi sia una assoluta impossibilitagrave drsquoadempiere allrsquoobbligo

internazionale e non giagrave nel caso in cui lrsquoadempimento comporti unrsquoeccessiva onerositagrave

Lrsquoart 24 esamina poi lrsquoestremo pericolo quale status in cui si trova lrsquoorgano dello Stato

che viene costretto a compiere un atto internazionalmente illecito per salvare la vita propria

o altrui ndash di persone a lui affidate ndash da un pericolo grave e imminente In questo caso la

violazione della norma egrave volontaria ma solo in virtugrave del fatto che tale violazione si prospetta

nel balancing process come male minore rispetto alla perdita di vita umane Se il pericolo egrave

stato in tutto o in parte prodotto dallo Stato agente o se questo abbia tenuto una condotta

atta a generare un pericolo quanto meno simile ccedila va srsquoen dire come non possa essere

giocata tale esimente Tra i vari casi in cui egrave stato eccepito lrsquoestremo pericolo vi egrave il cd

Rainbow Warrior Il 30 aprile 1990 il Tribunale Internazionale drsquoArbitrato (TIA) ha affermato

come laquolrsquoilliceitagrave di un comportamento non conforme al diritto internazionale egrave esclusa se il

suo autore in una situazione di estremo pericolo non ha altro modo ragionevolmente

praticabile per salvare la propria vita o quella di altre persone affidate alla sua curaraquo22

Altre casistiche sono quella dellrsquoingresso non autorizzato di aerei nel territorio di uno Stato

straniero per salvare la vita di passeggeri oppure ancora lrsquoaccesso non autorizzato di una

nave militare nel porto di un altro Paese a causa di condizioni meteorologiche impraticabili23

21 CGCE c 90 e 9163 Commissione vs Lussemburgo e Belgio 22 F DEL GIUDICE Manuale op cit p 186 23 Sul punto lrsquoesempio corre al caso dei voli militari americani su suolo jugoslavo e il cd caso Creole

21

Ultima causa escludente lrsquoilliceitagrave egrave lo stato di necessitagrave regolato dallrsquoart 25 del

Progetto Anche qui viene a configurarsi una situazione di pericolo grave e imminente dove

non egrave piugrave lrsquoorgano inteso come individuo ad essere nel periculum bensigrave lo Stato In dottrina

alcuni come Conforti tendono ad escludere lrsquoefficacia dello stato di necessitagrave quale

esimente volendo riferire il carattere di necessitagrave al solo individuo che vede a rischio la vita

propria o altrui e non allo Stato che vede in pericolo dei suoi interessi volendo ricondurre la

necessitagrave al diritto allrsquoautoconservazione si potrebbe giungere a giustificare dei fenomeni

del tutto illeciti quali la conquista e lrsquoespansione territoriale Lrsquoart 25 comunque esclude

lrsquoantigiuridicitagrave della condotta a fronte di condizioni ben definite quando lrsquoatto posto in essere

era lrsquounico ed esclusivo mezzo per salvaguardare lrsquointeresse dello Stato e quando il

comportamento illecito tenuto non compromette in modo serio un interesse fondamentale

del Paese leso Se lo Stato disponeva dunque di altri mezzi per far fronte al pericolo e quindi

per salvaguardare i suoi interessi allora lrsquoart 25 non potragrave trovare applicazione alcuna

Al capoverso della norma sono poi previsti due casi in cui la necessitagrave non puograve essere

invocata ossia il caso in cui lrsquoobbligo internazionale violato escludeva lrsquoefficacia

dellrsquoesimente dello stato di necessitagrave oppure se lo Stato con la sua condotta ha contribuito

a generare il pericolo Nel caso cd Torrey Canyon del 1967 dove una petroliera liberiana

arenata al largo della costa britannica venne bombardata dal Regno Unito giocograve lrsquoesimente

dellrsquoart 25 in quanto il bombardamento fu volto a contenere lrsquoeffetto inquinante che avrebbe

portato unrsquooperazione di recupero e comunque si verificograve senza che alcuno Stato

sollevasse obiezioni

14 Conseguenze degli illeciti internazionali

Lrsquoaver compiuto una violazione della norma internazionale di primo grado comporta

il sorgere di obblighi a carico dello Stato inottemperante verso quello leso in virtugrave di una

norma di secondo grado La seconda parte del Progetto si egrave occupata proprio di codificare

gli articoli sulla responsabilitagrave internazionale dello Stato prevedendoli dallrsquoart 28 al 41 la

cessazione dellrsquoillecito la riparazione e il ricorso a contromisure da parte dello Stato leso

Prima di tutto occorre definire chi sia lo Stato leso Per il Diritto Internazionale

pubblico egrave quello che ha subito un pregiudizio generato dalla violazione di un obbligo

primario da parte di un altro Stato Da questa definizione traspare come lrsquounico legittimato

attivo alla reazione sia unicamente lo Stato leso che saragrave dunque lui e lui solo a poter

22

legittimamente pretendere la cessazione della condotta e a richiedere la riparazione per il

danno subito Ai sensi dellrsquoart 42 del Progetto se lrsquoillecito ha visto la violazione di norme

istitutive di rapporti di reciprocitagrave lo Stato leso saragrave quello titolare del diritto soggettivo

corrispondente allrsquoobbligo violato se la norma violata imponeva obblighi solidali leso egrave lo

Stato nei confronti dei quali la violazione ha incidenza nel caso poi di obblighi integrali ad

essere lesa egrave la Comunitagrave internazionale nella sua complessitagrave Dallrsquoimpostazione del testo

normativo la facoltagrave di invocare la responsabilitagrave di uno Stato a determinate condizioni puograve

essere attribuita anche a soggetti che non hanno subito il danno in modo diretto Per gli

effetti dellrsquoart 48 essi saranno legittimati nel caso in cui lrsquoobbligo violato sia dovuto nei

confronti di un gruppo di Stati essendo posto alla tutela degli interessi collettivi di questi (per

esempio la tutela dellrsquoambiente in una determinata area) ovvero se lrsquoobbligo violato sia

dovuto nei confronti della Comunitagrave internazionale derivante sic enim da norme imperative

erga omnes laquoil cui rispetto egrave dovuto alla Comunitagrave internazionale nel suo insieme e per la

cui tutela egrave riconosciuto ad ogni Stato un interesse giuridicamente azionabileraquo24 Le sanzioni

adottabili dallo Stato non direttamente leso attengono alla richiesta di cessazione immediata

dellrsquoillecito e alla riparazione dei danni nei confronti dei legittimati dallrsquoobbligo violato

La prima conseguenza allrsquoatto internazionalmente illecito posto in essere da uno

Stato egrave rappresentata dallrsquoobbligo di cessazione dellrsquoillecito Questa figura giuridica

prescinde la sussistenza di un illecito continuato fermo restando che come ribadito dallrsquoart

30 del Progetto la cessazione dellrsquoillecito ndash che puograve essere di natura omissiva ovvero

commissiva ndash non equivale come esclusione della responsabilitagrave internazionale dello Stato

Saragrave dunque considerabile quale mero adempimento parziale e tardivo Lrsquoadempimento

dellrsquoobbligo differisce dunque sostanzialmente con la restituzione in forma specifica di cui

diremo in seguito Quale corollario egrave poi previsto che lo Stato violante lrsquoobbligo

internazionale si impegni ad assicurare e garantire la non ripetizione della condotta ciograve non

giagrave a scopo riparatorio bensigrave preventivo ndash anche se la prassi ha dimostrato che la garanzia

di non ripetizione spesso egrave stata richiesta quale rimedio soddisfattorio

Il secondo obbligo che segue alla commissione di un illecito internazionale egrave la

riparazione ossia il risarcimento dei danni materiali e non allo Stato vittima del

comportamento contrario al Diritto Internazionale In base alla tipologia di illecito commesso

si avragrave la restitutio ad integrum ossia lrsquoobbligo di riparazione integrale la soddisfazione o il

risarcimento per equivalente La prima egrave la forma principale e cosigrave come statuito dalla CPGI

implica per lo Stato reo lrsquoobbligo laquodi cancellare tutte le conseguenze del fatto illecito e

24 Cfr CIG sent 15021970 caso Belgio vs Spagna cd Barcellona Traction

23

ristabilire lo stato di cose che sarebbe verosimilmente esistito se il suddetto fatto non fosse

stato commessoraquo25 Percheacute possa trovare perograve valida esecuzione occorre che lo Stato leso

ne dimostri la materiale possibilitagrave che non implichi la violazione di una norma fondamentale

(di jus cogens) e che non sia eccessivamente onerosa e non sproporzionata rispetto al

differente mezzo riparatorio del risarcimento per equivalente (risarcimento di natura

monetaria) Tale forma egrave tipica nei casi di controversie territoriali ovvero in casi di

occupazione militare noncheacute in situazioni di sottrazione di oggetti di interesse artistico-

culturale storico Altro rimedio egrave rappresentato dalla soddisfazione normata allrsquoart 37 del

Progetto come forma riparatoria del pregiudizio morale che ha arrecato lrsquoillecito

prescindendo da ogni forma di risarcimento dei danni materiali Essa egrave dovuta specialmente

laddove le altre modalitagrave non siano ritenute sufficienti alla compensazione Sono poi indicati

dalla stessa norma alcuni esempi di soddisfazioni come il riconoscimento formale della

commissione dellrsquoillecito e del carattere obbligatorio della norma violata le scuse ufficiali

lrsquoespressione del rincrescimento lrsquoomaggio alla bandiera dello Stato leso la punizione dei

rei materiali o il pagamento di una somma simbolica in denaro Postremo egrave il risarcimento

monetario che a titolo di indennizzo egrave la datio di una somma liquida allo Stato vittima

Questa viene versata a forma di riparazione per equivalente ovvero pari al valore della

reintegrazione dello status quo ante e a riparazione dei danni causati Lrsquoart 36 del Progetto

stabilisce allrsquouopo come lrsquoobbligo risarcitorio corra sia per il danno emergente che per il

lucro cessante Nel caso in cui le violazioni riguardino norme internazionali poste a tutela di

persone e beni di stranieri il danno andragrave commisurato a quello effettivamente arrecato allo

Stato leso In genere egrave considerabile come risarcibile unicamente il danno diretto occorre

quindi stabilire la sussistenza di un nesso di causalitagrave che viene ad essere interrotto

dallrsquoazione illecita Il danno deve dunque risultare come logicamente derivante dallrsquoillecito

Alla somma dovuta allo Stato leso si dovranno aggiungere gli interessi legali a far luogo

dalla data in cui il pagamento doveva essere fatto e sino alla totale copertura

dellrsquoobbligazione risarcitoria Fermo resta lrsquoapplicazione del principio generale di

equivalenza entro cui deve muoversi la riparazione non dovendo questa essere neacute inferiore

al danno neacute superiore al pregiudizio arrecato

25 Sul punto si esamini CPGI sent 13091928 sul caso cd Officina di Chorzogravev

24

2 UN NUOVO GENERE DI OPERAZIONI MILITARI IL PEACEKEEPING

21 Le operazioni militari diverse dalla guerra

Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale la natura dei conflitti egrave significativamente

multata Oggigiorno poi le contingenti esigenze hanno plasmato un ulteriore genus di

scontro armato le minacce unilaterali come il terrorismo internazionale e la ricorsa agli

armamenti di distruzione di massa incidono sensibilmente nella missione di garanzia della

pace e mantenimento della sicurezza globale main mission delle Nazioni Unite Cosigrave lo

stesso concetto classico della guerra ha dovuto rimodernizzarsi Oggi i dissidi sono per lo

piugrave originati da contrasti etnici radicalismi religiosi disagi economici e sociali La tendenza

egrave quella di nascere in uno Stato ma svilupparsi su tutto il territorio internazionale grazie

anche ai forti esodi migratori Si sono poi sviluppate nuove guerriglie che vedono partecipi

attori non statali come gruppi di ribelli e signori della guerra26

Oggi tutto egrave mutato gli attori non sono piugrave solo le forze armate regolari ma compaiono

le private security firms le Organizzazioni umanitarie noncheacute le Forze di polizia locali

collaborative Specularmente anche il nemico egrave cambiato e quello tradizionale ben

identificabile in quanto spesso esercito di uno Stato avversario egrave stato sostituito da

guerriglieri gruppi terroristici o eversivi criminalitagrave organizzata e civili belligeranti Il teatro

egrave dunque estremamente complesso e non egrave possibile delineare nettamente le demarcazioni

che dividono la pace dalla guerra il conflitto internazionale da quello non internazionale

La mutazione dello scenario ha reso obbligatorio il pensare al rinnovamento delle nostre

Forze Armate nellottica di un adattamento Si sono quindi affermate in via di assoluta

principalitagrave le operazioni a supporto della pace Peace Support Operations (PSO) dove i

militari intervengono in virtugrave di un mandato internazionale con funzioni differenti da quelle

del mero combattimento operazioni in ambito NATO note come Crisis Responce

Operations (CRO) Queste rispondono alle prerogative delle Nazioni Unite essendo esse

stesse propedeutiche alla pace e finalizzate alla gestione delle situazioni di crisi

provvedendo in caso di necessitagrave al ricorso alla Forza Armata ma solo per il

conseguimento degli obiettivi di assistenza stabilizzazione e ricostruzione previsti dal

mandato Insieme a queste la categoria delle operazioni militari diverse dalla

guerra comprende anche le Non-combatants Evacuation Operations (NEOs) finalizzate

26 Sono i Non-State Armed Conflicts fino al 2002 totalmente ignorati dalla Comunitagrave internazionale A oggi anche grazie al lavoro dellUppsala Conflict Data Program sono stati raccolti ed elaborati numerosi dati su questi conflitti che dimostrano la forte incidenza sociale di questi Cfr Human Security Brief 2007 Simon Fraser University Canada

25

allrsquoevacuazione di civili o militari isolati in date aree di crisi le attivitagrave di search and rescue

e quelle di disaster rilief Quello delle PSO egrave un grosso contenitore allinterno del quale

rientrano varie categorie di operazioni militari le conflict prevention le peace-making le

peacekeeping le peace-enforcement e le peace-building tutte differentemente chiamate

ma di fatto impossibili da attuarsi in autonomia27 Oggi il quadro egrave dunque totalmente

differente rispetto ad un tempo si puograve quasi affermare che le guerre non esistano piugrave ma

che sono state sostituite da azioni militari che ricercano la pace collettiva applicando non

solo lrsquouso della forza che permane quale extrema ratio ma i valori umani attraverso il

rispetto di quella che egrave la Clausola Martens riproposta con la risoluzione n 23 nella

Conferenza di Teheran del 12 maggio 1968 che afferma come laquothe principles of the law of

nations derived from the usages estabilished among civilized peoples from the laws of

humanity and from the dictates of the public coscienceraquo28

Nel quadro generale emerge dunque una nuova figura di militare quale soggetto i cui

compiti non si limitano allrsquoimpiego della forza bensigrave si ampliano sino a ricomprendere la

tutela e il soccorso di quelle parti di un conflitto definite deboli in virtugrave della differente loro

posizione rispetto ad un belligerante Non solo contribuisce nellrsquoopera di ricostruzione

attraverso il rispetto del Diritto Internazionale sostenendo lrsquoobiettivo della stabilizzazione

dellrsquoarea di crisi volta al mantenimento di una situazione di pace Come ha avuto modo di

affermare il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Vincenzo Camporini nel suo

intervento allrsquoIstituto Internazionale di Diritto Umanitario di Sanremo il 4 settembre 2008 il

rispetto del Diritto Internazionale Umanitario egrave una vera e propria arma del soldato che opera

fuori e con cui egrave possibile rafforzare la legittimitagrave della presenza outside e contribuire a

creare il successo militare e politico di tutta lrsquooperazione

Il primo obiettivo in questo contesto egrave dunque quello di individuare la natura

dellrsquooperazione militare nella campagna del 2001 in Afghanistan si erano sviluppati due

conflitti uno internazionale che vedeva contrapposte le Forze statunitensi ad una parte degli

afghani e uno interno in cui si fronteggiavano da un lato il legittimo Governo e dallrsquoaltro i

talebani Il primo conflitto si considerograve concluso a far luogo dal 22 dicembre 2001 giorno di

insediamento di Karzai anche se nei fatti poco cambiograve

27 Come correttamente riportato in F ELIA I principi fondamentali nella condotta delle operazioni militari Roma egrave il concetto del Three Block War del generale americano Krulak Esso attiene alle varie situazioni operative cui possono andare incontro i militari allestero In questo caso possono trovarsi a condurre nello stesso tempo tutte le tipologie di operazioni militari dellassistenza umanitaria al peacekeeping al peace enforcement

28 F SPEROTTO La salvaguardia dei diritti dellrsquouomo durante i conflitti armati e le operazioni militari in httpfilesstudiperlapaceitspp_zfilesdocs20041025010744pdf

26

Sul piano giuridico invece molte cose mutarono prima tra tutte la tutela del catturato che

fino al momento in cui si era sul piano del conflitto internazionale avrebbe acquisito lo status

di prigioniero di guerra

Tutte le operazioni militari di nuovo genus sopra richiamate sono riconducibili ai capitoli

VI e VII dello Statuto delle Nazioni Unite e avendo come proprio teatro operativo lrsquoestero

coinvolgono piugrave ordinamenti giuridici in particolar modo quelli dei contributors della

missione quelli delle host nations e infine last but not least lrsquoOrdinamento giuridico

internazionale

Allo scopo di garantire un maggior grado di efficacia alle peacekeeping operations si

sono attuati dei meccanismi di standby arrangements con cui gli Stati si impegnano a

garantire la costante preparazione di militari che rimangono sotto il comando nazionale sino

al momento in cui vengono inviati in missione di pace e con la formulazione di un apposito

accordo passano sotto lrsquoegida dellrsquoOrganizzazione internazionale che cura la missione

21 Profili storici delle peacekeeping operations

Come abbiamo giagrave avuto modo di affermare il principio cardine delle Nazioni Unite egrave

quello del mantenimento dello stato di sicurezza collettiva che ha come corollario il divieto

di muovere guerra salvo i casi giagrave analizzati Per contribuire alla realizzazione di questo

obiettivo primario lo strumento per la gestione delle controversie e dei conflitti si egrave rivelato

quello del peacekeeper Sotto il profilo storico questo egrave stato introdotto nel 1956 grazie

allrsquoopera del Ministro degli Affari Esteri canadese Lester Bowles Pearson Al cessate il fuoco

tra gli scontri che stavano ormai continuando da tempo tra Egitto e Israele (coalizzato con

Francia e Gran Bretagna) il politico canadese invitograve le Nazioni Unite a disporre una Forza di

pace presso il canale di Suez per garantire lrsquoaccordo raggiunto29 Lutilizzo delle PKO egrave poi

stato residuale negli anni successivi a causa di quello che viene definito il meccanismo dei

veti incrociati sistema generato dalla contrapposizione dei due blocchi quello americano e

quello sovietico della guerra fredda Egrave solo dal 1991 che sono state varate nuove missioni

sia civili che militari ed egrave stato ripreso lo strumento del peacekeeper quale elemento primario

per il perseguimento degli obiettivi della Carta delle Nazioni Unite Non egrave un caso che sia

del 1992 lAgenda della Pace redatta dal Segretario Boutros Boutros Ghali

29 La missione fu un vero successo e garantigrave i premi Nobel per la pace prima a Pearson e poi alle Nazioni Unite

27

Nellottica di queste nuove sfide si plasmano le nuove strategie di intervento ampliando

i confini del personale civile impiegato Dalla nascita delle Nazioni Unite ad oggi si possono

contare un totale di sessantatreacute30 operazioni sotto lrsquoegida dellrsquoONU sedici delle quali si

attestano come ancora in corso31

Dopo la missione UNEF-I negli anni novanta si egrave assistito ad un crescente dilagarsi

del fenomeno PKO e si egrave iniziato a delineare un nuovo profilo quello delle peace-building

operations come UNOSOM ONUMOZ e UNAMIR

23 Il ruolo delle Nazioni Unite

Nel momento in cui le Forze Armate compiono una missione per le Nazioni Unite

fermo restando la responsabilitagrave del Segretario Generale si applicano le regole e i principi

di Diritto Internazionale dei conflitti armati contenuti nel bollettino Observance by United

Nation Forces of International Humanitarian Law32 Le norme ivi richiamate riguardano la

protezione dei civili i mezzi e metodi di combattimento il trattamento dei detenuti noncheacute la

protezione del personale sanitario e dei feriti Sono disposizioni che a gran voce sono

entrate a far parte del Diritto Consuetudinario pur non sostituendo le leggi nazionali cui il

personale militare rimane legato anche nelle operazioni Allatto di formazione della Forza

internazionale allinterno degli accordi spesso inserita la formula per cui tali milizie a

disposizione delle Nazioni Unite dovranno attenersi rigidamente ai principi e dallo spirito

delle Convenzioni internazionali applicabili ai militari specie i Protocolli Addizionali alle

Convenzioni di Ginevra dellrsquo8 giugno 1977 Queste norme oltre che nel caso del conflitto

armato trovano applicazione anche nelle azioni coercitive condotte con peacekeeping

operations

Per quanto riguarda possibili violazioni del diritto dei conflitti armati le Nazioni Unite

sono responsabili per il risarcimento di qualsiasi danno non sia supportato da unidonea

giustificazione di necessitagrave militare fermo restando la possibilitagrave di rivalsa nei confronti del

contingente nazionale nel caso di manifesta negligenza o condotta volontariamente illecita

Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad attivitagrave ultra vires che abbiano dunque ecceduto i limiti

del mandato lo Stato cui lorgano militare appartiene viene coinvolto nel caso in cui sia

30 Sul punto al sito httpwwwunorgenpeacekeepingoperationscurrentshtml egrave presente la lista completa e ufficiale delle operazioni di peacekeeping promosse dalle Nazioni Unite ed egrave altresigrave riscontrabile la lista ndash con le note ndash delle PKO passate

31 Sul punto si veda lrsquoAllegato 1 32 STSGB199913 06081999

28

ravvisabile un nesso eziologico tra la violazione posta in essere ed eventuali direttive dello

Stato patrio Permane dunque quale criterio di imputazione per tali atti quello del controllo

effettivo del contingente militare dovendo verificare dunque la compatibilitagrave degli ordini

ricevuti dal comandante di campo dalla catena di comando con la direttiva stabilita

dallorganizzazione In caso di interferenza dello Stato di invio nelle direttive che il

comandante del contingente egrave tenuto ad applicare secondo il principio di effettivitagrave il

contingente non puograve essere considerato come organo agente delle Nazioni Unite Un altro

tipo di responsabilitagrave che potrebbe sorgere dalla Commissione di illeciti internazionali da

parte del contingente militare egrave quella circa la mancata istruzione adeguata dei militari sulle

leggi e sugli usi di guerra da parte dello Stato di invio prima che i propri militari lascino il

territorio Questo vincolo di dottrina volendolo chiamare in questa maniera egrave un obbligo

sancito da numerosi atti delle Nazioni Unite

Con riguardo alle operazioni di pace organizzate dellrsquoONU la dottrina a seconda del

loro inserimento storico e della loro finalitagrave le raggruppano in tre categorie La prima detta

delle operazioni di prima generazione comprende tutte quelle poste in essere prima del

crollo del muro di Berlino queste avevano una portata limitata e dal punto di vista giuridico

erano giustificate tramite lapplicazione estensiva del Capo VI della Carta ONU

Operativamente queste erano caratterizzate per limpiego di Forze con compiti di

interposizione tra due o piugrave parti in conflitto volte alla garanzia degli accordi Il secondo alveo

egrave costituito dalle operazioni di seconda generazione che raggruppano tutti quegli interventi

dove la componente militare viene a discapito in ragione di un inserimento di compiti sempre

piugrave di natura civile come il rimpatrio dei rifugiati lassistenza umanitaria il controllo

sullapplicazione del Diritto Internazionale umanitario e il corretto svolgimento in sicurezza

delle elezioni Le operazioni di terza generazione invece differiscono ampiamente dalle

prime due in quanto lutilizzo della Forza militare non egrave rivolta ad un mero scopo di

mantenimento della situazione di pace bensigrave alla sua realizzazione le Forze rispetto ai

primi due gruppi non sono piugrave neutrali e la giustificazione in ambito giuridico non egrave piugrave

ravvisabile nel Capo VI della Carta bensigrave ricondotta nel successivo Capo VII in particolare

nellart 42

Tale ripartizione egrave definibile tradizionale ed egrave quella maggiormente accolta dalla

dottrina Se ne egrave perograve sviluppata unaltra quella del Segretario Generale delle Nazioni

Unite contenuta allinterno della Agenda for Peace del 1992 allinterno della quale la

distinzione egrave operata in base agli obiettivi perseguiti dalle differenti missioni preventive

diplomacy peace-making peacekeeping e post conflict peacebuilding

29

Tale distinzione non egrave stata bene accolta anzi si egrave rivelata confusa tanto da dover esser

rivista dallo stesso Segretariato generale nel successivo rapporto del 3 gennaio 199533

Queste classificazioni oggi sono perograve da considerarsi superate in quanto non si dimostrano

piugrave adatte a descrivere lodierna realtagrave sempre piugrave complessa

In questo contesto assumono anche carattere di importanza non certo residuale le

PS marittime operations Le operazioni di mantenimento della pace in mare possono far

parte di un frame piugrave ampio ovvero riferito ad una peacekeeping mission che si estende

ad unarea marina e terrena ovvero ad una missione volta a mantenere lordine e la

sicurezza nei mari Nel primo caso esse si pongono a supporto di un quadro operativo piugrave

ampio e riguardano il controllo di polizia delle acque territoriali dellarea in cui loperazione

generale egrave svolta la messa in sicurezza da mine delle acque interessate il mantenimento

di zone di esclusione marittima linterposizione materiale tra le parti in conflitto noncheacute

fornire il supporto logistico necessario alle truppe di terra della PK mission e agli aiuti

umanitari Per ciograve che attiene agli interventi marittimi relativi al mantenimento della sicurezza

in mare i compiti possono attenere ad azioni contro la pirateria e i traffici di droga la scorta

a convogli in aree di conflitto e lo sminamento delle acque internazionali Tutte le operazioni

PK (PKO) sono generalmente intraprese dalle Nazioni Unite ma i natanti coinvolti

mantengono la propria bandiera nazionale aggiungendo al massimo quella delle Nazioni

Unite Nel corso degli anni se ne sono sviluppate varie in Palestina la United Nations Truce

Supervision Organization (UNTSO)34 in Nuova Guinea la United Nations Security Force

(UNSF)35 in Sinai la United Nations Emergency Force I (UNEF-1)36 in America centrale la

United Nations Observer Mission in Central America (ONUCA)37 in Cambogia la United

Nations Transnational Authority in Cambodia (UNTAC)38 e in ultimo la missione ancora in

corso in Kosovo la United Nations Interim Administration Mission in Kosovo (UNMIK)39

La UNTSO egrave la PKO piugrave risalente e venne promossa dal Consiglio di Sicurezza delle

Nazioni Unite con la Risoluzione n 50 del 29 maggio 1948 Da subito il compito a lei affidato

fu quello di sorvegliare sul rispetto dei trattati di pace stipulati tra lo Stato di Israele lEgitto

la Giordania e la Siria noncheacute sul cessate il fuoco al termine del conflitto israelo-palestinese

33 Cfr httpwwwunorgdocumentsgadocs50plenarya50-60htm 34 Iniziata nel maggio del 1948 e sospesa nel 2006 35 Attivata dallottobre 1962 allaprile 1963 36 Svolta dal novembre 1956 al giugno 1967 37 Iniziata nel novembre 1989 e terminata nel gennaio 1992 38 Attivata dal marzo 1992 al settembre 1993 39 Iniziata nel 1999 e ancora attiva

30

del 1967 In ultimo ha avuto il compito di mappare e vigilare le alture del Golan noncheacute il

canale di Suez LItalia ha partecipato alla missione con linvio di sette ufficiali a far luogo

dallentrata in vigore della L 17071957 n 848 sino alla data di sospensione della missione

avvenuta nel 2006 in seguito alluccisione di quattro osservatori e al ferimento del Cap

Punzo40 Successivamente a questa egrave stata la UNSF in cui le Nazioni Unite si sono poste

come Temporary Executive Authority per il periodo compreso tra il 1 ottobre 1962 e il 1

maggio 1963 per garantire la sicurezza nei territori nuovo-guineani a seguito degli accordi

intercorsi tra lIndonesia e i Paesi Bassi Con la UNEF-1 le Nazioni Unite sperimentarono

per la prima volta una Emergency Force per concludere la crisi di Suez La risoluzione n

1001 del 7 novembre 1956 voleva lingresso del contingente militare in Egitto col consenso

del legittimo governo per aiutare nel mantenimento della pace durante e successivamente

al ritiro delle milizie non egiziane assicurando il rispetto delle prioritagrave definite dalla

risoluzione Alluopo giunsero contributi da numerose nazioni tra cui lItalia I primi militari

arrivarono a Il Cairo il 15 novembre raggiungendo i seimila uomini nel febbraio 195741

La successiva missione ONUCA fu autorizzata a seguito della firma di Esquipulas II

Agreement laccordo di pace che prevedeva la fine delle ostilitagrave tra Costa Rica Nicaragua

El Salvador Guatemala e Honduras e la democratizzazione di tale area Furono gli stessi

Governi a richiedere al Consiglio di Sicurezza linvio di un contingente a garanzia

delladempimento degli accordi che venne accordato e furono inviati numerosi osservatori

che portarono a termine i loro compiti contribuendo anche al disarmo delle truppe sandiniste

nel Nicaragua42 Con la risoluzione n 745 il Consiglio di Sicurezza diede inizio ad UNTAC

la missione che doveva amministrare la Cambogia a seguito degli accordi di pace La Forza

vide lintervento di svariate decine di migliaia di uomini anche dallItalia43 Con la UNMIK

avviata con la Risoluzione n 1244 si sviluppava una missione altamente complessa

comprendendo non solo le Forze ONU ma anche lOCSE e lUnione Europea Le operazioni

si sono condotte con lintento di supportare il Paese nella creazione e sviluppo delle strutture

statali e ancora oggi egrave presente un contingente in loco44

40 Cfr Libano lONU ritira gli osservatori dellUNTUSO in Corriere della Sera Esteri 28072006 41 Cfr First United Nations Emergency Force 2003 in wwwunorgenpeacekeeping missionspast unefihtm 42 Cfr United Nations Observer Group in Central America 2003 in wwwunorgDeptsDPKOMissions onucahtm 43 Cfr United Nations Transitional Authority in Cambodia 2003 in wwwunorgenpeacekeeping missionspast

untachtm 44 Cfr wwwunmikonlineorg

31

Il dato comune di queste operazioni egrave che tutte le PKO vengono istituite dal Consiglio

di Sicurezza delle Nazioni Unite che oltre allatto dimpulso per la creazione del contingente

delega formalmente il Segretario Generale per lorganizzazione e la conduzione pratica

della missione Egrave dunque questultimo che in totale autonomia puograve richiedere lintervento

di una Forza marittima pur dovendone informare il Consiglio di Sicurezza Gli Stati ndash fermo

restando linapplicazione come giagrave precedentemente riportato degli artt 43-47 dello

Statuto delle Nazioni Unite ndash possono determinare liberamente se partecipare e con quali

mezzi alle PKO e debbono darne notizia al Segretario di Stato che in base alle disponibilitagrave

offerte procede con la formazione del contingente Gli Stati che forniscono unitagrave navali

nominano un comandante della Forza nazionale che collabora col comandante della PKO

nominato dal Segretario Generale salvo non vi abbia giagrave provveduto il Consiglio di

Sicurezza Sono poi sottoposte al controllo operativo delle Nazioni Unite e il comandante

della Forza di pace egrave responsabile della realizzazione delle attivitagrave militari sia di terra che di

mare dovendo unicamente rispondere al Segretario Generale circa la corretta

realizzazione del mandato Ai comandanti delle unitagrave navali nazionali egrave affidata lesecuzione

degli ordini del comandante della Forza dai quali dipendono fermo restando che lo Stato di

bandiera permane quale unico responsabile dellordinaria amministrazione della nave a tutti

gli equipaggi di ogni unitagrave navale italiana impegnata in operazioni peacekeeping quindi si

applicheragrave il codice penale militare di pace

Le unitagrave navali inquadrate allinterno di una PKO svolgono il loro compito in ossequio

al diritto marittimo e alle consolidate prassi in ambito di peacekeeping force quali

limparzialitagrave la correttezza verso le parti confliggenti i colleghi di missione e gli Stati terzi

noncheacute la promozione di negoziati Luso della forza egrave quindi consentito unicamente a titolo

di difesa legittima e secondo i principi giagrave ampiamente analizzati in precedenza di

necessitagrave e proporzionalitagrave In tutti gli altri casi un gewaltanwendung egrave unicamente

autorizzabile per mano del Consiglio di Sicurezza fermo restando il doveroso rispetto dei

generali principi del diritto internazionale umanitario

Le PKO navali possono essere intraprese anche fuori dallambito ONU in quanto tali

operazioni possono altresigrave essere condotte da organi regionali o da forze multinazionali

Anche in questo caso vi egrave un principio di conservazione della propria bandiera e eccezion

fatta per specifiche disposizioni previste dai mandati le norme applicabili a tali operazioni

sono le medesime di quelle vigenti per le UN-PKO Tra le missioni di questultimo genus

ritroviamo loperazione di pattugliamento dello stretto di Tiran in Sinai da parte del

contingente navale della Multinational Force and Observers (MFO) e quelle anti pirateria

nellrsquoarea somala della EU Navrof

32

24 Le PK operations not UN

Le PKO non sono perograve come detto solo attivate dietro lrsquoimpulso delle Nazioni Unite

assumono ruolo centrale anche organismi regionali come lrsquoUnione Europea Allinterno del

Trattato di Amsterdam traspare una forte delega allUnione Europea per costituire e gestire

operazioni per la pace Si afferma dunque un una nuova funzione dellEuropa non solo piugrave

diplomatico-politica bensigrave di stabilizzazione delle aree di crisi

Viene individuata formalmente la sede competente per la discussione e ladozione di

queste misure in caso di necessitagrave ogni Stato membro potragrave chiedere la convocazione del

Consiglio Europeo o del Comitato politico per discutere la questione Nessuno Stato

membro in tale situazione potragrave rifiutarsi di inserire allordine del giorno dei lavori del

Consiglio Europeo la discussione agire da solo o con altri Stati nel caso in cui lUnione

Europea sia giagrave stata investita della questione

Questa funzione europea trova armonizzazione allinterno dello Statuto dellONU in

quanto allinterno di esso non vi egrave un impedimento al sorgere di organizzazioni regionali che

abbiano il fine di mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza Fermo restando la potenza

sul piano degli effetti di legge del Capo VIII dello Statuto allinterno del quale viene statuito

come luso della forza sia un sistema accentrato in mano al consiglio di sicurezza delle

Nazioni Unite che utilizza le organizzazioni regionali in funzione subordinata Nella prassi

si egrave invero consolidato un comportamento dellrsquoONU di natura differente che ha valorizzato

queste organizzazioni regionali secondo il quadro normativo del Capo VII nel momento in

cui organizzazioni regionali rilevanti come lUnione Europea o la NATO hanno assunto in

via di principalitagrave i compiti delle missioni del Consiglio di Sicurezza ndash a partire dalla

Jugoslavia ndash gli enti regionali vengono coinvolti come coordinatori dellazione degli Stati

membri

Lo stesso asset normativo dellUE in materia di peacekeeping non pone vincoli

derivanti dai Trattati istitutivi allinterno dei quali non vi egrave riferimento alcuno a limiti geografici

allazione di PSO Il problema che sorge egrave la capacitagrave giuridica dellUnione di concludere

trattati in ambito PESC lart 14 del Trattato di Amsterdam offre un treaty making power

limitato Viene attribuito al Consiglio che decide allunanimitagrave il potere autorizzativo di

consentire alla presidenza che agiragrave in di concerto con la Commissione di avviare i

negoziati Il potere di concludere questi accordi rimane perograve al Consiglio che dovragrave votare

allunanimitagrave Gli accordi non saranno perograve vincolanti per lo Stato membro che in fase di

trattative dichiari che il medesimo testo debba conformarsi alle prescrizioni costituzionali

proprie

33

Vi egrave poi anche un potere di astensione ma giaccheacute egrave necessaria lunanimitagrave lastensione

deve essere motivata e lo Stato che vuol fare ricorso a questo strumento non prenderagrave parte

alla missione ma dovragrave anche astenersi da qualsivoglia comportamento che possa

contrastare o impedire la peacekeeping

I processi che a oggi si intende sviluppare rafforzare sono quelli di dotare lUnione

Europea di contingenti militari efficaci istituire organi idonei e potenziare la cooperazione

con la NATO

Le prime azioni concrete avvennero con il Consiglio Europeo di Colonia del 3 e 4

giugno 1999 grazie al quale veniva istituito il Comitato Politico e di Sicurezza (CPS)

presieduto dallAlto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune composto

di una rappresentazione fissa con competenza in ambito politico-militare il Comitato

militare il cui compito egrave quello di formulare raccomandazioni al CPS e lo Stato Maggiore

militare dellUnione Europea che si occupa dellattivitagrave pratica di gestione delle informazioni

In seguito a ciograve venne avviata il 18 marzo 2003 la prima operazione in ambito di Politica

Europea di Sicurezza e Difesa (PESD) in cui le Forze europee subentravano alloperazione

NATO Allied Harmony in Macedonia Questa prese il nome di operazione Concordia e

registrograve il primo successo tanto che alcuni mesi dopo ne prese il posto EUPOL Proxima

unoperazione di mera polizia per il mantenimento dello status quo acquisito Intanto in

Bosnia veniva avviata unaltra missione dal dicembre 2004 al novembre 2007 EUFOR

Althea Si sono poi sviluppate numerose altre missioni in Congo Georgia Indonesia

Sudan Palestina Ucraina Iraq e Afghanistan

Certamente le disposizione relative alla riconduzione della responsabilitagrave allrsquoEnte che

detiene il controllo effettivo richiamate nel paragrafo precedente trovano concreta

applicazione anche nel caso di PKO poste sotto lrsquoegida NATO Esempi pratici li ritroviamo

nellrsquoambito della missione KFOR con i casi Behrami vs Francia e Saramati vs Francia-

Germania-Norvegia decisi congiuntamente il 2 maggio 2007 dalla Corte Europea dei Diritti

dellrsquoUomo (CEDU) Nel primo caso venivano sollevate questioni di responsabilitagrave in seguito

alla morte di Gadaf Behrami avvenuta per mano dellrsquoesplosione del sotto-proiettile di una

bomba a frammentazione inesplosa e lanciata nel corso dei bombardamenti NATO del 1999

in unrsquoarea esclusa dalla bonifica condotta dalle Nazioni Unite nel secondo caso il Saramati

lamentava di essere stato ingiustamente detenuto per alcuni mesi nellrsquoestate del 2001

I ricorsi erano rivolti nei confronti dei Paesi che avevano il comando dei contingenti del

KFOR La CEDU decideva di archiviare i ricorsi affermando come la Convenzione Europea

dei Diritti dellrsquoUomo dovesse essere letta alla luce dellrsquoart 103 dello Statuto delle Nazioni

Unite non potendo quindi essere interpretata laquoin modo tale da sottoporre allo scrutinio della

34

Corte le azioni o omissioni degli Stati parti coperte da risoluzioni del Consiglio di Sicurezza

della Nazioni Unite poste in essere prima o durante le missioni decise dal Consiglio

stessoraquo45 Non essendo lrsquoONU parte delle convenzioni sui diritti umani non egrave possibile

neppure che lo Stato di invio risponda di eventuali violazioni commesse dal proprio

personale prestato a quellrsquoOrgano internazionale46

Come affermato da Leck47 in una testimonianza avanti la House of Representatives

nel 2007 le procedure NATO offrono una maggiore influenza degli Stati di invio rispetto a

quelle delle Nazioni Unite i Governi di questi Paesi hanno dunque una maggiore voce nelle

questioni operative Che i caveat nazionali limitino i tipi delle missioni cui vengono assegnati

i contingenti egrave un dato di fatto di tutte le missioni ma questa tendenza si egrave ultimamente

sviluppata maggiormente in ambito NATO rispetto che in quello ONU Nel contempo il

Ministero degli Affari Esteri ha espressamente dichiarato il 18 maggio 2000 nel dibattito alla

House of Representatives che laquothe Netherlands was fully involved in the decision-making

process regarding all aspects of the aerial operation the formulation of the political

objectives of the aerial campaign the establishment of the operational plan on which the

campaign was based the decision concerning the beginning and the end of the operation

and the decision concerning the beginning of the various stagesraquo48

In un altro caso gli Stati Uniti avevano risolto la richiesta di risarcimento derivante dal

bombardamento allrsquoambasciata cinese a Belgrado senza analizzare la possibilitagrave di

copertura dello ldquoscudo NATOrdquo in ordine alla responsabilitagrave internazionale per fatto illecito

anche se apparentemente lrsquoazione si sarebbe potuta ricondurre allrsquoOrganizzazione

Lrsquoistituzione delle peacekeeping fuori dallambito delle Nazioni Unite originariamente egrave

stata molto criticata dal Segretariato che ha ricordato come secondo la Carta di San

Francisco il compito di mantenimento della pace e garanzia della sicurezza internazionale

spettasse al Consiglio di Sicurezza Sotto il profilo giuridico perograve queste operazioni sono

assolutamente lecite sempre che si svolgano con il consenso dello Stato sul cui territorio

vanno a operare un meccanismo di consenso dellavente diritto quale causa di esclusione

dellilliceitagrave dellazione

45 Cfr CEDU sent 2052007 c Behrami vs Francia e Saramati vs Francia Germania e Norvegia par 149 in httphudocechrcoeintengi=001-80830itemid[001-80830]

46 Cfr P DE STEFANI I casi Behrami e Saramati davanti alla Corte europea dei diritti umani (2007) la giurisdizione non si estende ai peacekeeper in Kosovo in httpunipd-centrodirittiumaniititschedeI-casi-Beharmi-e-Saramati-davanti-alla-Corte-europea-dei-diritti-umani-2007-la-giurisdizione-non-si-estende-ai-peacekeeper-in-Kosovo72

47 Cfr C LECK International responsibility in United Nations peacekeeping operations command and control arrangements and the attribuition of conduct in Melbourne Journal of International Law X Melbourne 2009 p 14

48 Netherlands Yearbook of International Law 2001 cit in Ivi

35

La duality delle PKO non contrasta quindi con i principi internazionali anzi contribuisce

al loro rafforzamento Un esempio ci egrave dato dal trattato di pace stipulato tra Egitto e Israele

nel 1979 che prevedeva la costituzione di una Forza delle Nazioni Unite che avrebbe dovuto

supportare lesecuzione dellaccordo ma a causa del veto posto dalla Russia che non

venne mai a sorgere e nel 1982 venne istituita la Forza Multinazionale e Osservatori del

Sinai slegata dallONU

36

3 LA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE NELLE MISSIONI PK

31 Gli effetti giuridici per fatto illecito nelle UN-PKO

La legge sulla responsabilitagrave per illeciti internazionali con riguardo alle Organizzazioni

internazionali non ha ancora raggiunto il massimo sviluppo anche se numerosi progressi

sono stati fatti da organismi quali la International Law Association (ILA) e soprattutto

dallrsquoInternational Law Commission (ILC)49 Questrsquoultima ha adottato in via provvisoria il

Progetto sulla responsabilitagrave internazionale degli Stati del 200150 anche verso le

Organizzazioni internazionali (OI) Il comportamento di un organo di uno Stato messo a

disposizione dellrsquoOI viene imputato direttamente a questrsquoultima tralasciando il legame

originario con lo Stato di invio fermo restando che sia lrsquoOI a esercitare il controllo effettivo

sul contingente51 In tal senso la prova del controllo effettivo non viene applicata alla

condotta generale dellrsquoorgano bensigrave specificatamente a ogni singolo atto illecito per poter

meglio attribuire la paternitagrave dellrsquoimpulso dellrsquoatto allrsquoOrganizzazione oppure allo Stato di

invio In questrsquoultimo caso ccedila va srsquoen dir come sia lo Stato a dover rispondere Il vincolo di

ricerca del soggetto che ha lrsquoeffettivo controllo si egrave affermato anche in via giurisprudenziale

ne sono esempi significativi i citati casi Nicaragua vs Stati Uniti del 1986 e Bosnia-

Erzegovina vs Serbia-Montenegro del 2007 non solo anche casi piugrave recenti quali Behrami

and Saramati Al-Jedda e HN vs Olanda riflettono le medesime osservazioni La posizione

assunta dalla ILC egrave particolarmente interessante vista la dichiarazione fatta dal Segretariato

delle Nazioni Unite nel febbraio 2004 in cui veniva affermato come ogni peacekeeping force

delle Nazioni Unite sia un organo sussidiario delle stesse Nazioni Unite52 Come riferito

questa dichiarazione riflette la linea dellrsquoILC secondo cui laquoThe conduct of an organ [] of

an international organization in the performance of functions of that organ [] shall be

considered as an act of that organization under international law whatever position the organ

[] holds in respect of the organizationraquo53

Ad avviso della ILC lrsquoart 5 del Progetto definirebbe quella situazione in cui lrsquoorgano

prestato allrsquoOI agisce ancora in una certa misura come organo dello Stato di invio e

lrsquoesempio che porta allrsquointerno del suo Report del 2004 egrave quello di contingenti militari messi

a disposizione da uno Stato al fine di espletare unrsquooperazione di pace dove perograve allo Stato

49 Cfr ILA Accountability of International Organisations 2004 in httpwwwila-hqorgencommitteesindexcfmcid9 50 Sul punto si veda lrsquoAllegato 2 51 Sul punto cfr C LECK International responsibility hellip opcit p 3 52 Cfr SEGRETARIATO ONU Responsibility of International Organizations Comments and Observations Received from

International Organizations 56 UN Doc ACN4545 25 June 2004 53 ILC Report of the International Law Commission Fifty-Sixth Session UN Doc A5910 2004 p 99

37

permangono dei poteri disciplinari e una giurisdizione penale nei confronti dei militari stessi

Allrsquouopo ha anche citato alcuni casi in cui le Forze di pace continuavano a chiedere ai propri

Governi lrsquoautorizzazione alle operazioni giagrave ordinate dalle Nazioni Unite e con tutto ciograve in

capo Governi permaneva la responsabilitagrave per le azioni illecite condotte dal proprio

contingente continuando in facta a essere esercitato un potere di controllo54

Ciograve nonostante lrsquoapplicazione dellrsquoart 5 del Progetto illustra come tali considerazioni

non abbiano posto un arresto al definire che lrsquoONU abbia anche e comunque sia lrsquoautoritagrave

che la capacitagrave di tenere un controllo effettivo sui contingenti di pace nonostante che quello

esercitato sui peacekeeper sia certamente differente rispetto a quello disteso nei confronti

dei suoi organi sussidiari

Ciograve che si puograve affermare dunque egrave che le Nazioni Unite abbiano in generale assunto

la responsabilitagrave per le attivitagrave delle Forze di pace allrsquointerno delle missioni ONU In via

consuetudinaria si egrave largamente accettato il principio secondo cui la violazione di un obbligo

internazionale imputabile allrsquoOrganizzazione internazionale comporti la responsabilitagrave di

questrsquoultima e non dello Stato di invio Lo stesso Segretario Generale della Nazioni Unite ha

affermato che laquoAs a subsidiary organ of the United Nations an act of a peacekeeping force

is in principle imputable to the Organization and if committed in violation of an international

obligation entails the international responsibility of the Organization and its liability in

compensationraquo55 La Segreteria ha comunque chiarito come la responsabilitagrave internazionale

delle Nazioni Unite sia condizionata al presupposto che lrsquooperazione sia stata svolta sotto il

comando e controllo esclusivo dellrsquoOrganizzazione ovvero abbia agito quale Organo

sussidiario della medesima In operazioni come le joint operations la responsabilitagrave dovragrave

dunque essere ravvisata ponendo attenzione a chi avesse effettivamente il potere di

comando e controllo effettivo

Il Segretariato Generale ndash a differenza dellrsquoILC ndash non ha sembrato accettare la

possibilitagrave che in alcuni contesti le Forze di pace non agiscano sotto la direzione delle

Nazioni Unite quanto piuttosto sotto la direzione dello Stato di invio volendo rilevare che

laquomilitary personnel placed by Member States under UN command although remaining in

their national service are for the duration of their assignment to the force

considered international personnel under the authority of the United Nations and subject to

54 Cfr Ibidem pp 112-114 55 SEGRETARIATO ONU Responsibility of International Organizations op cit p 6

38

the instructions of the Force Commander [] (and) bound to discharge their functions with

the interest of the United Nations only in viewraquo56 In questi termini lrsquoONU si egrave fatto carico

delle responsabilitagrave per le attivitagrave dei caschi blu nel momento in cui esercitavano le loro

funzioni ritenendo in via di principalitagrave lrsquoapplicazione dellrsquoart 4 del Progetto (contrariamente

a quanto riferito dalla ILC che propenderebbe per gli effetti dellrsquoart 5) Cosigrave le Nazioni Unite

hanno accettato la responsabilitagrave per gli atti ultra vires nei contesti delle missioni ONUC e

UNEF di apertura del fuoco nei confronti di civili con relativo loro decesso pur senza aver

ottenuto alcun ordine in merito57 Questa pratica si riflette nellrsquoart 6 del Progetto dove si

afferma come la condotta che superi lrsquoautoritagrave dellrsquoOrgano o che viola le istruzioni resti di

pertinenza dellrsquoOI sino a che gli atti possono essere ravvisati come eseguiti in veste ufficiale

Ne segue lrsquoirresponsabilitagrave da parte delle Nazioni Unite per il comportamento tenuto fuori

dal servizio delle Forze di pace come per gli atti di sfruttamento sessuale e di abuso o altre

forme di condotta illecita non potendo ritenersi tali atti generati dalla funzione ufficiale delle

Nazioni Unite In questo contesto viene dunque esclusa la responsabilitagrave dellrsquoOrgano

Quanto ai profili piugrave operativi occorre osservare come le strutture di comando e di

controllo delle PKO delle Nazioni Unite in linea teorica appaiono come semplici ma in via

pratica presentano alcune problematiche58 In una UN-PKO tutti i componenti della missione

ndash militari di polizia e civili ndash rientrano allrsquointerno delle deleghe operative del capomissione

che generalmente egrave un rappresentante del Segretario Generale (anche se in determinate

occasioni puograve anche essere il comandante della Forza o il capo-osservatore)59 Le Forze di

pace sono quindi ndash in generale ndash sotto il controllo operativo del Force Commander ovvero

di quella figura a capo del contingente militare della peacekeeping operation Come infatti

ha contribuito a definire il Dipartiment of Peacekeeping Operations (DPKO) allrsquointerno della

cd Capstone Doctrine che rappresenta la base dottrinale per le UN-PKO i militari prestati

dagli Stati alla missione di peacekeeping sono sottoposti al controllo operativo del

comandante della Forza ONU e non sotto il diretto comando delle Nazioni Unite un rapporto

di dipendenza gerarchica dunque60 Qui il controllo operativo egrave inteso come laquo The authority

granted to a military commander in United Nations Peacekeeping Operations to direct

forces assigned so that the commander may accomplish specific missions or tasks which

56 Ibidem p 17 57 Cfr M ZWANENBURG Accountability of Peace Support Operations 2005 p 106 58 Cfr H MCCOUBREY E N D WHITE The Blue Helmets Legal Regulation of United Nations Military Operations 1996 pp

137 144-147 59 Dove per autoritagrave operativa si intende il soggetto giuridicamente capace di emettere direttive operative nellrsquoambito del

mandato ricevuto in una data area ndash la mission zone ndash e per il tempo concordato Sul punto cfr DIPARTIMENT OF

PEACEKEEPING OPERATIONS (DPKO) Handbook on United Nations Multidimensional Peacekeeping Operations New

York 2003 p 68 60 Cfr DPKO UN Peacekeeping Operations Principles and Guidelines New York 2008 p 68

39

are usually limited by function time or location (or a combination) to deploy units concerned

andor military personnel [hellip] United Nations Operational Control includes the authority to

assign separate tasks to sub units of a contingent as required by the operational

necessities within the mission area of responsibility in consultation with the Contingent

Commander and as approved by the United Nations Headquartersraquo61 Lo stesso glossario

reperibile sul sito internet del DPKO sul controllo operativo afferma che egrave un livello

maggiormente restrittivo di autoritagrave in quanto il comandante non puograve modificare gli elementi

essenziali della missione quali a esempio la redistribuzione fuori area senza aver prima

ottenuto il consenso del Paese di invio delle truppe62 La ratio di questa restrizione egrave da

rinvenirsi nella primaria necessitagrave per lo Stato di invio di tutelare la sicurezza dei propri

cittadini inviati

In punto responsabilitagrave come ampiamente giagrave riferito il dato di maggiore rilievo egrave

lrsquoattribuzione della condotta La maggior parte degli studiosi ritiene che le Forze di pace

siano in generale poste sempre al di sotto del controllo efficace delle Nazioni Unite durante

lrsquointero periodo in cui sono a disposizione dellrsquoOrganizzazione eccezion fatta per il caso in

cui un contingente ignori le istruzioni del Comandante della Forza e agisca in autonomia63

Esempi significativi ci vengono forniti dai casi Behrami vs Francia e Saramati vs

Francia ndash Germania - Norvegia dove la riconduzione delle azioni commesse dai militari

impiegati venne direttamente ricollegata allrsquoOrganizzazione titolare della PKO traendo

questa in giudizio avanti la CEDU

La questione che rileva avere un particolare interesse egrave che il contingente inviato da

un Paese nellrsquoambito di una missione ONU puograve in qualsiasi momento rifiutarsi di adempiere

a un compito

Giorgio Gaja relatore speciale sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni internazionali

allrsquoILC ha proposto di attribuire la condotta nella misura in cui lrsquoorganizzazione esercita un

controllo effettivo sulla condotta stessa Ciograve di fatto comporterebbe la possibilitagrave di attribuire

anche in maniera duplice la responsabilitagrave a piugrave OI Questa teoria della doppia

responsabilitagrave egrave invero stata riscontrata anche dal combinato disposto normativo tra gli artt

47 e 51 del Progetto ravvedendo oltre che un concorso tra agenti statali la possibilitagrave di

paventare un concorso tra Stati e Organizzazioni internazionali laddove

entrambi abbiano corrisposto un apporto significativo al verificarsi dellrsquoillecito

61 T FORD Commanding UN Peacekeeping Operations in Training Materials for the UN Institute of Training and Research (UNITAR) 2004 p 153

62 Cfr DPKO Glossary of UN Peacekeeping Terms 1998 in httpwwwunorgDeptsdpkoglossary 63 Cfr M HIRSCH The Responsibility of International Organisations towards Third Parties Dordrecht 1995 pp 66ndash67

40

Ciograve farebbe discendere una responsabilitagrave solidale in linea con lrsquoobiettivo della normativa

sulla responsabilitagrave internazionale che mira a evitare le violazioni delle norme internazionali

mediante lrsquoutilizzo di sistemi deterrenti quali quelli sanzionatori attribuire la responsabilitagrave

unicamente alle Nazioni Unite potrebbe come evidenzia Leck64 incoraggiare

comportamenti piugrave avventati e negligenti da parte dei contingenti forti di sapere che non si

riverseragrave su di loro la responsabilitagrave per illecito internazionale compiuto dalle loro Forze

dislocate in una peacekeeping mission

32 Individual crimes e responsabilitagrave dello Stato

Per poter delineare un quadro giuridico chiaro di come muove il concetto di

responsabilitagrave internazionale per i fatti illeciti occorre andare a definire i caratteri dei crimini

internazionali Essi sono definibili quali crimina juris gentium e consistono in condotte che

pregiudicano il modo diretto la Comunitagrave internazionale ledendo interessi fondamentali di

questa come quello alla pace alla sicurezza e alla tutela dei valori umani La struttura di

questi egrave complessa in quanto non solo costituiscono reati allinterno degli ordinamenti dei

singoli Stati si pensi allomicidio o alla tortura bensigrave presentano un elemento in grado di

elevarli a crimini internazionali un quid plus rilevabile proprio nella lesione dellinteresse

della Comunitagrave stessa In via di normalitagrave questi sono assunti da organi-individuo o

comunque realizzati in un contesto di politico statale

Fino al termine del primo conflitto mondiale questa categoria era limitata ai crimini di

guerra commessi durante i conflitti armati internazionali ma nel corso di qualche decennio

prima con il Trattato di Versailles e poi con la fine della Seconda Guerra Mondiale la

categoria egrave stata sensibilmente ampliata Egrave del 1946 la Risoluzione n 94 con cui

lAssemblea Generale delle Nazioni Unite chiede al Comitato per la Codificazione del Diritto

Internazionale (CDI) lelaborazione di un Codice penale internazionale Lanno successivo

con la Risoluzione n 177 viene poi affidato allo stesso CDI il compito di predisporre un

progetto di Codice delle offese contro la pace e la sicurezza dellumanitagrave

Successivamente con la creazione dei Tribunali Penali Internazionali per la ex

Jugoslavia per il Ruanda e della CPI si contemplano quali crimini internazionali i crimini

di guerra quelli contro lumanitagrave il genocidio e laggressione non costituendo crimini

internazionali in senso stretto lapartheid il terrorismo il traffico illecito di droga e sostanze

stupefacenti il commercio illegale di armi il contrabbando di materie nucleari e il riciclaggio

di denaro non essendo direttamente stati vietati dal Diritto Internazionale generale

64 Cfr C LECK International responsibilityhellip op cit p 18

41

Lelemento normativo chiave per definire quali siano i crimini internazionali egrave

rappresentato dallo Statuto della CPI allart 6 dove viene definito il crimine di genocidio

riproducendo pedissequamente la definizione giagrave propria del Diritto Internazionale generale

sviluppato a partire dalla Convenzione sul genocidio del 1948 esso egrave ravvisabile quale

comportamento posto in essere nellintento di distruggere in tutto o in parte un gruppo

nazionale etnico razziale o religioso Larticolo successivo prevede i crimini contro lumanitagrave

non definendoli bensigrave elencandone undici che ravvisano un loro dato comune nellessere

caratterizzati dallestensione o sistematicitagrave dellattacco diretto in modo inequivocabile nei

confronti della popolazione civile Tra queste figurano lomicidio la riduzione in schiavitugrave la

deportazione la tortura i crimini sessuali e gli atti inumani indirizzati a produrre gravi danni

fisici o psichici noncheacute sofferenze inutili Lart 8 prevede poi i crimini di guerra

La competenza per giudicare tali reati egrave attribuita alla CPI specie nel momento in cui essi

siano parte di un disegno politico o comunque siano una serie di crimini analoghi commessi

su larga scala Da ciograve ne deriva come vi sia di fatto un onere probatorio per la Corte di

dimostrare che si sia superata una soglia minima per cui possa efficacemente intraprendersi

lazione giudiziaria In tale norma sono previste quattro categorie di crimini nella prima

rientrano le infrazioni gravi alle Convenzioni di Ginevra del 1949 applicabili ai conflitti armati

internazionali che in via generale vengono ritenute la codificazione del Diritto

Internazionale generale Rientrano qui lomicidio la tortura i saccheggi la presa di ostaggi

La lett B) dellart 8 introduce poi la seconda categoria allinterno della quale rientrano le

altre violazioni gravi delle leggi e delle consuetudini applicabili nel conflitto armato

internazionale leggi previste dal Diritto Internazionale o da altri trattati come il Regolamento

dellAja del 1907 o il Primo Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Ginevra del 1977

In questo nucleo rientrano gli atti volti a dirigere intenzionalmente gli attacchi contro la

popolazione civile lattaccare o bombardare con qualsiasi mezzo cittagrave villaggi abitazioni o

costruzioni indifese e che comunque non siano obiettivi militari uccidere o ferire combattenti

arresi senza condizioni stuprare o ridurre in schiavitugrave costringendo alla prostituzione

arruolare o impiegare bambini di etagrave inferiore a quindici anni Non rientra in questo ambito

il crimine dellrsquoutilizzo di armi indiscriminate per cui si rinvia a un annesso allo Statuto

La terza categoria individua le violazioni dellrsquoart 3 comune alle quattro Convenzioni di

Ginevra applicabili ai conflitti armati non internazionali per gravi violazioni dellart 3 egrave da

intendersi un atto quale violenza contro la vita e lintegritagrave della persona violazione della

dignitagrave personale presa di ostaggi condanne ed esecuzioni effettuate senza una sentenza

da parte di un tribunale regolare e atti commessi contro coloro che non partecipano

direttamente alle ostilitagrave Lultima categoria alla lett E) contemplare altre violazioni gravi

42

del diritto delle consuetudini applicabili nei conflitti armati di carattere non internazionale

allinterno del quadro consuetudinario consolidato del Diritto Internazionale cest a dir la

direzione intenzionale di attacchi contro civili che non prendono parte direttamente

allostilitagrave la direzione diretta di attacchi nei confronti di mezzi sanitari o personale sanitario

il saccheggio di luoghi Per la configurabilitagrave di questi crimini internazionali lo Statuto richiede

la sussistenza di un conflitto armato e la soglia temporale del protrarsi del conflitto tra

autoritagrave governative e gruppi armati organizzati oppure fra questi ultimi L11 giugno 2010

nella Conferenza di Kampala lart 8 c 2 lett E) dello Statuto di Roma egrave stato emendato

estendendo anche ai conflitti armati interni alcuni crimini di guerra luso di armi vietate ndash

veleni gas asfissianti tossici ndash e di proiettili che si espandono o si appiattiscono facilmente

nel corpo umano

Dalla natura dei caratteri qui elencati ricaviamo che i crimina juris gentium

costituiscono sempre il prodotto di unazione statale con ciograve la responsabilitagrave puograve essere

duplice da un lato quella internazionale dello Stato dallaltro quella penale internazionale

dellindividuo autore materiale Queste sono due forme di responsabilitagrave distinte anche nel

momento in cui vi sia una coincidenza tra le due nel caso della responsabilitagrave internazionale

dello Stato laccertamento della violazione e le conseguenze rientrano negli schemi tipici del

Diritto Internazionale riportati allinterno del capitolo uno del presente studio Occorreragrave

dunque esaminare le norme del Diritto Internazionale relativamente alle conseguenze

dellillecito e le disposizioni particolari contenute nella Carta di San Francisco Un eventuale

intervento di un Tribunale Arbitrale o di una Corte Internazionale egrave rimesso alla volontagrave delle

parti assumendo ancora oggi la funzione giurisdizionale internazionale una natura

sostanzialmente arbitraria Dalla fine del primo conflitto mondiale egrave infatti stata prevista la

clausola compromissoria e il Trattato generale di arbitrato in cui si prevede lobbligo per gli

Stati di sottoporsi al giudizio di un Tribunale Internazionale in modo tale da consentire a un

altro Stato contraente di poter citare unilateralmente il Paese che ha leso il suo interesse in

modo valido avanti il Tribunale Internazionale competente si pensi allart 9 della

Convenzione sul genocidio Per quanto attiene alla CIG elemento rilevante egrave quello della

cosiddetta clausola opzionale per cui gli Stati aderenti allo Statuto della Corte possono in

ogni momento dichiarare di riconoscere come obbligatoria la giurisdizione di questo

tribunale nei confronti di uno Stato che abbia accettato il medesimo Statuto65

Per quanto attiene invece alla responsabilitagrave penale dellindividuo la qualificazione

avviene a opera del Diritto Internazionale la cui azione giudiziaria egrave lasciata ai sistemi penali

65 Cfr Statuto CIG art 36 cpv

43

nazionali o dagli Stati rimessa a quelli internazionali che perograve hanno necessitagrave di

riscontrare una legittimazione data dalla volontagrave degli Stati

Nel nostro Paese le PSO traggono una legittimitagrave dallart 10 della Costituzione noncheacute

dal Diritto Internazionale da esso sviluppato e dalla Carta delle Nazioni Unite Sulla base di

questo dettato normativo egrave stato steso lart 1 della l 3312000 poi abrogato dallart 2268

c 1 n 984 dlgs 662010 e sostituito dallart 89 c 2 del medesimo decreto In esso egrave

riferito come laquole forze armate hanno altresigrave il compito di operare al fine della realizzazione

della pace e della sicurezza internazionale in conformitagrave alle regole del Diritto

Internazionale e alle determinazioni delle organizzazioni internazionali delle quali lItalia fa

parteraquo

Altro punto da specificare egrave che ai militari impiegati allestero la normativa che si

applica con la L 4082006 n 247 egrave il Codice Penale Militare di pace e il tribunale

competente per i reati commessi dai contingenti impiegati allestero e il Tribunale militare di

Roma

33 La giurisprudenza in materia il caso Srebrenica

Quello che sino a qui si egrave detto trae ampio riscontro in un caso giuridico che si egrave

occupato degli accadimenti di Srebrenica Siamo nel contesto della guerra in Bosnia-

Erzegovina del 1995 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adottograve il 16 aprile 1993

la Risoluzione n 819 con cui decise di inviare delle proprie truppe nella zona di Srebrenica

area che poi con la Risoluzione n 824 del 6 maggio venne dichiarata protetta A seguito

di unrsquooffensiva serba lrsquoONU optograve per la smilitarizzazione dellrsquointero territorio limitrofo volto

alla tutela e difesa della popolazione civile bosniaca quasi interamente musulmana che si

era vista costretta a esodare dalle proprie abitazioni vista lrsquooccupazione serbo-bosniaca

Il 9 luglio 1995 le milizie della Војска Републике Српске (BPC) lrsquoesercito serbo-bosniaco

sotto il comando del gen Ratko Mladić penetrarono nellrsquoarea protetta dando luogo a quello

che oggi egrave ricordato come massacro di Srebrenica

Il Tribunale dellrsquoAja il 2 marzo 2007 pur qualificando giuridicamente lrsquoazione come

genocidio assolse la Serbia non ravvisando elementi di responsabilitagrave e dispose lrsquoarresto

per il politico serbo Radovan Karadzic e per il gen Ratko Mladić LrsquoICTY giagrave aveva stabilito

come il crimine fosse stato condotto da attori singoli e non potesse essere contestata una

responsabilitagrave in capo alla Serbia Non vennero infatti riscontrate prove di un ordine

esplicitamente inviato da Belgrado neacute che lrsquointenzione di porre in essere il fatto fosse venuto

a conoscenza delle autoritagrave della capitale serba

44

Lrsquoaccusa mossa alla Serbia fu quella di non aver cooperato col in Tribunale per la consegna

dei criminali e non aver adoperato adeguati sistemi per la prevenzione del massacro

Il punto perograve egrave un altro In quel momento le tre compagnie olandesi DUTCHBAT

inquadrate nel contingente di peacekeeping ONU non intervennero Dopo una prima ondata

di attacchi cui non seppero tener fronte i caschi blu decisero di collaborare con le truppe

del gen Mladić aiutando a dividere gli uomini dalle donne e dai bambini Al rientro in patria

delle truppe venne aperta unrsquoinchiesta volta a stabilire il grado di responsabilitagrave delle truppe

del Netherlands e dopo le dimissioni nellrsquoaprile del 2002 del Governo di Wim Kok e del

Capo delle Forze Armate gen Van Baal il 6 settembre 2013 la Corte Suprema olandese

accertava la responsabilitagrave dello Stato in ordine a tre omicidi di cittadini bosniaci Questa

responsabilitagrave venne anche confermata in sede civile dal Tribunale dellrsquoAja il 16 luglio 2014

che ha condannato lrsquoOlanda a risarcirne i danni scaturiti

Questo egrave un esempio significativo in quanto egrave il primo caso in cui viene a essere

ammessa la responsabilitagrave di uno Stato per azioni illecite commesse dal suo contingente

inviato in una missione di peacekeeping sotto lrsquoegida delle Nazioni Unite Ciograve dimostra

anche come sia forte lrsquoimposizione dellrsquoobbligo di rispetto dei diritti umani anche durante le

PSO da parte dei militari Nel caso di specie la decisione esaminograve lrsquoeffettivitagrave del controllo

esercitato lrsquoelemento di assoluta novitagrave egrave che in questo caso nel contesto di una UN-PKO

il controllo si egrave ravvisato come in capo a uno Stato parte della missione e non

allrsquoOrganizzazione66

34 Conclusioni

In questo generale contesto che abbiamo avuto cura di analizzare sino a qui il

problema principale egrave relativo al diritto applicabile alle Forze Armate italiane allestero e

specie il punto chiave in materia di responsabilitagrave riguarda luso legittimo della forza

Occorreragrave distinguere tra latto violento per la difesa dello Stato da quello per la legittima

difesa del personale impiegato in teatro operativo

Come egrave stato ampiamente ribadito lunico modo legittimo per lutilizzo della forza

armata egrave la legittima difesa o lautorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

mentre non egrave lecito esercitare una forza a fronte della minaccia meramente latente a essa

se ne puograve ricorrere a fronte di un pericolo imminente di attacco Secondo unopinione e una

prassi da ricondurre in maggior parte ai governi occidentali come ricorda Ronzitti67 il ricorso

66 Sul punto cfr E VOETEN Peacekeeping and State Responsibility 2011 in

httpthemonkeycageorg201107peacekeeping-and-state-responsibility 67 Cfr N RONZITTI Il diritto applicabile alle Forze Armate italiane allestero problemi e prospettive Roma 2008 p 2

45

alla forza armata sarebbe lecito per motivi umanitari nel momento in cui le popolazioni dello

Stato destinatario della missione siano trattate in modo inumano e degradante noncheacute

soggette a pratiche di genocidio Qui lintervento nel momento in cui viene autorizzato dal

Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite egrave lecito al contrario di ciograve che sarebbe nel caso

in cui tale autorizzazione non ci fosse Nel caso in cui lrsquoatto venga a essere considerato

possibile occorreragrave sempre che la forza sia mantenuta nei confini della necessitagrave e della

proporzionalitagrave Ciograve non significa che tra lazione di offesa e quella di difesa debba esserci

una perfetta simmetria ma non bisogna eccedere andando a esempio a volersi garantire

un profilo punitivo La stessa riflessione deve farsi in ambito di intervento umanitario dove

la forza impiegata dovragrave essere proporzionale alla finalitagrave dellintervento In ultimo occorre

analizzare come leventuale intervento col consenso dello Stato territoriale sia lecito purcheacute

non contrasti il principio di autodeterminazione dei popoli

A conclusione dellintera trattazione attinente la responsabilitagrave dello Stato per le

operazioni di pace non possiamo trascendere dallesame del dettato costituzionale che

allart 11 e al combinato disposto di cui agli artt 78 e 87 c 9 pone il framework giuridico

entro cui si muove lintera normativa italiana da un lato il divieto della guerra come

strumento doffesa dallaltro il potere delle Camere di constatare lo stato di guerra Va da

seacute come in caso di PKO si esuli dalla norma combinata degli artt 78 e 87 che si rivelano

dunque inadatti a disciplinare le missioni allestero Come egrave stato ampiamente visto lazione

bellica egrave lecita nel momento in cui risponda conformemente a una normativa di Diritto

Internazionale che la autorizza Per quanto attiene alle responsabilitagrave internazionali sia per

lo Stato che per lindividuo il punto chiave egrave sempre quello di ritrovare la sussistenza di una

causa di giustificazione ovvero di un elemento che scrimini lilliceitagrave della condotta tenuta

Allinterno del Codice Penale militare di pace queste sono ricondotte nellambito

dellordinamento militare luso legittimo delle armi allart 41 la difesa legittima allart 42

e la necessitagrave militare allart 44

Queste scriminanti operano in relazione a fattispecie che vengono considerate illecite

In questo contesto pare adeguatamente esemplificativa la sentenza del Tribunale Militare di

Roma del 9 maggio 2007 che assolse due militari impegnati in teatro iracheno che nella

notte del 5 agosto 2004 aprirono il fuoco contro unambulanza dopo averla ritenuta un mezzo

militare nemico68 il fatto violava lrsquoart 191 del Codice Penale Militare di guerra allora vigente

per la missione in Iraq che impone il divieto di aprire il fuoco nei confronti del personale

sanitario e dei mezzi da questo impiegati

68 TM di Roma sent GUP 9052007 Allocca e Stival in Bimestrale di Diritto e Procedura Penale Militare Roma 2008

46

La sentenza di assoluzione si basa sulla scriminante di cui allart 44 del Codice Penale

Militare di Pace cui il Codice Penale Militare di guerra fa rinvio e la sussistenza di tale

scriminante egrave data dal fatto che i nostri due soldati si erano rappresentati quella situazione

come un caso di pericolo grave e imminente In questo quadro sono da inserire le regole di

ingaggio definite come abbiamo giagrave visto come direttive che un Governo stabilisce per

individuare le circostanze e i limiti entro cui le sue Forze Armate di mare terra e aria

inizieranno o continueranno un combattimento con le forze nemiche69 Essendoci una

grossa difficoltagrave per stabilire delle ROE che tengano conto delle varie esigenze nazionali in

unoperazione internazionale ogni singolo Paese puograve prevedere delle specifiche restrizioni

che prendono il nome di caveat Per quanto attiene alle ROE-NATO esse sono abbastanza

elastiche nella materia delluso della forza che puograve trovare applicazione non solo nei

confronti di atti ostili ma anche contro intenzioni ostili70 Le ROE permangono comunque

come dei modi per impiegare la forza in maniera consentita dal diritto internazionale e

dellordinamento giuridico interno Da ciograve discende come nessuna ROE potragrave mai rendere

lecito un comportamento che di per seacute stesso egrave illecito come sparare a unambulanza

Ormai egrave dato consolidato che i militari allestero debbano applicare non solo le norme

del Diritto Internazionale dei conflitti armati quali la Convenzione dellAja del 1907 le quattro

convenzioni di Ginevra del 1949 con i suoi Protocolli aggiuntivi del 1977 bensigrave anche le

norme relative ai diritti umani Questo dato cegrave anche stato confermato dalla CIG che piugrave

volte si egrave pronunciata a favore di questa prassi sia in sede consultiva che il sede

contenziosa Come ha anche avuto modo di ribadire Ronzitti un puntum doles ha riguardato

lapplicazione della CEDU allinterno di Stati che non hanno deciso di vincolarsi a questa

Convenzione ma allinterno dei quali erano presenti degli Stati membri della Convenzione

stessa In tal senso lanalisi che deve farsi egrave quella giurisprudenziale nei casi cd Behrami

e Saramati dove la Grand Chambre il 31 maggio 2007 sentenziava in ordine allirricevibilitagrave

dei ricorsi con i quali si lamentavano delle violazioni della CEDU commessi dai contingenti

peacekeeping in Kosovo Questi come abbiamo giagrave avuto modo di vedere nel corso della

trattazione erano membri della missione KFOR sotto comando NATO e la Corte ha

affermato come limputabilitagrave della condotta non potesse essere riferita allo Stato di

appartenenza bensigrave allOrganizzazione del Patto Nord-Atlantico che perograve non era parte

della CEDU

69 Cfr AJ ROACH Readings on International Law from the Naval War College Review 1983-1994 Newport 1995 p 479 70 Cosigrave era infatti previsto dalle regole dingaggio nella missione IFOR in Bosnia-Erzegovina cfr N RONZITTI Il diritto

applicabile op cit p 5

47

Un secondo caso possiamo mutuarlo dalla House of Lords inglese che nel caso cd Al-

Skeini71 fu chiamata nello stesso anno a sentenziare in merito al ricorso presentato dagli

eredi delle vittime di azioni militari inglesi in territorio iracheno nel 2003 anno in cui la Gran

Bretagna era potenza occupante Qui si pose il problema di cui sopra ovvero

dellapplicabilitagrave della CEDU anche nei confronti dellIraq che non vi era parte I giudici

britannici hanno statuito come la Convenzione fosse applicabile unicamente nel momento

in cui il controllo del Regno Unito fosse inequivocabile e quindi si potesse affermare in via

analogica una giurisdizione extraterritorio di uno Stato parte della Convenzione72

Traendo le conclusioni generali questo testo ha voluto inquadrare non solo il nucleo

della responsabilitagrave internazionale dello Stato per gli illeciti commessi dai propri contingenti

impiegati in peacekeeping operations bensigrave offrire il panorama in plena rilevando la

necessitagrave che solo uno studio che abbracci lrsquointera materia possa non trascurare alcun

elemento e solo quello possa effettivamente essere propedeutico alla risoluzione effettiva

di probabili problemi che in ordine di praticitagrave possono porsi nei confronti dei nostri militari

e della nostra Nazione Giungendo al termine possiamo dire che il punto chiave rimane

quello di determinare il soggetto giuridico che ha lrsquoeffettivo controllo della missione Di fatto

le PKO ONU si presentano come meno rischiose per la responsabilitagrave dello Stato in quanto

il controllo egrave maggiormente esercitato dallrsquoOrganizzazione internazionale Nel contesto delle

PKO NATO il frame egrave piugrave complesso essendo esse stesse maggiormente articolate ed

essendo il controllo spesso esercitato dallo Stato di invio con conseguente maturamento

della responsabilitagrave internazionale per fatto illecito in capo a questrsquoultimo

71 Cfr CEDU sent 7072011 Al-Skeini vs Inghilterra in C MELONI Una importante pronuncia della corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellrsquoambito di missioni militari allrsquoestero Riflessioni attorno alla sentenza della Corte EDU nel caso Al-Skeini c Regno Unito del 7 luglio 2011 in wwwdirittopenalecontemporaneoit

72 Cfr N RONZITTI Il diritto applicabile op cit p 9

48

INDICE DELLE ABBREVIAZIONI

CDI Comitato per la codificazione del Diritto Internazionale

CDI Commissione di Diritto Internazionale

CE Comunitagrave Europea

CEDU Corte Europea dei Diritti dellrsquoUomo

CGCE Corte di Giustizia della Comunitagrave Europea

CGI Corte di Giustizia Internazionale

CPGI Corte Penale di Giustizia Internazionale

CPS Comitato Politico e di Sicurezza

CRO Crisis Responce Operations

DPKO Dipartiment of Peacekeeping Operations

IACHR Corte Interamericana dei Diritti dellrsquoUomo

ICTY Tribunale Penale Internazionale per lrsquoex Jugoslavia

ILA International Law Association

ILC International Law Commission

NEOs Non-combatants Evacuation Operations

OI Organizzazioni internazionali

PESD Politica Europea di Sicurezza e Difesa

PKO Peacekeeping Operations

PSO Peace Support Operations

TIA Tribunale Internazionale dArbitrato

TM Tribunale Militare

49

INDICE DELLE SENTENZE CITATE

CEDU Al-Skeini vs Regno Unito 2011 p 49

CEDU Behrami vs Francia 2007 pp 33 34 (n 45) 36 40 48

CEDU Saramati vs Francia-Germania-Norvegia 2007 pp 34 (n 45) 33 36 48

CGCE Commissione vs Lussemburgo e Belgio 1964 p 17

CIG Belgio vs Spagna (cd Barcellona Traction) p 20

CIG Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro 2007 pp 9 (n 7) 13 14 36 44-45

CIG Nicaragua vs Stati Uniti 1986 pp 9 16 36

CIG Stati Uniti vs Iran (cd del personale diplomatico a Teheran) 1980 p 10

CIG Ungheria vs Slovacchia (Gabcikovo-Nagymaros) 1997 pp 8 12 17

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wwwunmikonlineorg

53

ALLEGATI

Allegato 1 - QUADRO DELLE MISSIONI DI PEACEKEEPING ONU IN CORSO

Aggiornato al 30 ottobre 2015

Fonte Nazioni Unite

Operazione MINUSTAH in Haiti

Operazione MINURSO nel Sahara occidentale

Operazione UNMIL in Liberia

Operazione UNOCI in Costa drsquoAvorio

Operazione MINUSMA in Mali

Operazione MISUSA nella Repubblica Centro-Africana

Operazione MONUSCO nella Repubblica Democratica del Congo

Operazione UNMIK in Kosovo

Operazione UNAMID in Darfur

Operazione UNISFA in Abyei

Operazione UNIMISS in Sud-Sudan

54

Operazione UNFICYP in Cipro

Operazione UNTSO in Medio Oriente

Operazione UNIFIL in Libano

Operazione UNDOF in Siria

Operazione UNMOGIP in India e Pakistan

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Allegato 2 -PROGETTO DI ARTICOLI SULLA RESPONSABILITAgrave DELLO STATO DELLA COMMISSIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

(2001)

PARTE I - LrsquoATTO INTERNAZIONALMENTE ILLECITO DI UNO STATO

CAPITOLO I - PRINCIPI GENERALI

Articolo 1 - Responsabilitagrave di uno Stato per i suoi atti internazionalmente illeciti Ogni atto

internazionalmente illecito di uno Stato comporta la sua responsabilitagrave internazionale

Articolo 2 - Elementi di un atto internazionalmente illecito di uno Stato Sussiste un atto

internazionalmente illecito di uno Stato quando un comportamento consistente in unrsquoazione

o in unrsquoomissione

a) puograve essere attribuito allo Stato alla stregua del Diritto Internazionale

b) costituisce una violazione di un obbligo internazionale dello Stato

Articolo 3 - Qualificazione di un atto di uno Stato come internazionalmente illecito

La qualificazione di un atto di uno Stato come internazionalmente illecito egrave regolata dal

Diritto Internazionale Su tale qualificazione non influisce la qualificazione dello stesso atto

come lecito in base al diritto interno

CAPITOLO II - ATTRIBUZIONE DI UN COMPORTAMENTO ALLO STATO

Articolo 4 - Comportamenti di organi di uno Stato

1 Il comportamento di un organo dello Stato saragrave considerato come un atto dello Stato ai

sensi del Diritto Internazionale sia che tale organo eserciti funzioni legislative esecutive

giudiziarie o altre qualsiasi posizione abbia nellrsquoorganizzazione dello Stato e quale che

sia la sua natura come organo del governo centrale o di unrsquounitagrave territoriale dello Stato

2 Un organo comprende qualsiasi persona o ente che rivesta tale posizione secondo il

Diritto Interno dello Stato

56

Articolo 5 - Comportamento di persone o enti che esercitino prerogative dellrsquoautoritagrave di

governo

Il comportamento di una persona o di un ente che non egrave un organo dello Stato ai sensi

dellrsquoarticolo 4 ma che egrave abilitato dal diritto di quello Stato a esercitare prerogative dellrsquoattivitagrave

di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del Diritto Internazionale

purcheacute nel caso in questione la persona o lrsquoente abbiano agito in tale qualitagrave

Articolo 6 - Comportamento di organi messi a disposizione di uno Stato da un altro Stato

Il comportamento di un organo messo a disposizione di uno Stato da parte di un altro Stato

saragrave considerato un atto del primo Stato ai sensi del Diritto Internazionale se tale organo

agisce nellrsquoesercizio di prerogative dellrsquoautoritagrave di governo dello Stato a disposizione del

quale egrave messo

Articolo 7 - Eccesso di potere o comportamento contrario a istruzioni

Il comportamento di un organo di uno Stato o di una persona o di un ente abilitati a esercitare

prerogative dellrsquoautoritagrave di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del

Diritto Internazionale se quellrsquoorgano persona o ente agisce in tale qualitagrave anche se

eccede la propria competenza o contravviene a istruzioni

Articolo 8 - Comportamento sotto la direzione o il controllo di uno Stato

Il comportamento di una persona o di un gruppo di persone saragrave considerato un atto di uno

Stato ai sensi del Diritto Internazionale se la persona o il gruppo di persone di fatto agiscono

su istruzione o sotto la direzione o il controllo di quello Stato nel porre in essere quel

comportamento

Articolo 9 - Comportamento in assenza o in mancanza di autoritagrave ufficiali

Il comportamento di una persona o di un gruppo di persone saragrave considerato come atto di

uno Stato ai sensi del Diritto Internazionale se la persona o il gruppo di persone di fatto

esercita prerogative dellrsquoautoritagrave di governo in assenza o in mancanza delle autoritagrave ufficiali

e in circostanze tali da richiedere lrsquoesercizio di quelle prerogative

Articolo 10 - Comportamento di un movimento insurrezionale o di altro movimento

1 Il comportamento di un movimento insurrezionale che divenga il nuovo governo dello

Stato saragrave considerato un atto dello Stato ai sensi del Diritto Internazionale

57

2 Il comportamento di un movimento insurrezionale o di altro tipo che riesca a costituire

un nuovo Stato in una parte del territorio di uno Stato preesistente o di un territorio sotto

lrsquoamministrazione di quello Stato saragrave considerato un atto del nuovo Stato ai sensi del

Diritto Internazionale

3 Questo articolo non pregiudica lrsquoattribuzione a uno Stato di ogni comportamento in

qualsiasi modo collegato a quello del movimento in questione che debba essere

considerato un atto di quello Stato in virtugrave degli articoli da 4 a 9

Articolo 11 - Comportamento riconosciuto e adottato da uno Stato come proprio

Un comportamento che non egrave attribuibile a uno Stato ai sensi degli articoli precedenti saragrave

ciononostante considerato un atto di quello Stato ai sensi del Diritto Internazionale se e nella

misura in cui quello Stato riconosca e adotti il comportamento in questione come proprio

CAPITOLO III - VIOLAZIONE DI UN OBBLIGO INTERNAZIONALE

Articolo 12 - Violazione di un obbligo internazionale

Si ha violazione di un obbligo internazionale da parte di uno Stato quando un atto di quello

Stato non egrave conforme a quanto gli egrave richiesto da quellrsquoobbligo quale che ne sia la fonte o la

natura

Articolo 13 - Obbligo internazionale in vigore per uno Stato

Un atto di uno Stato non costituisce una violazione di un obbligo internazionale a meno che

lo Stato non sia vincolato dallrsquoobbligo in questione al momento in cui lrsquoatto egrave compiuto

Articolo 14 - Estensione nel tempo della violazione di un obbligo internazionale

1 La violazione di un obbligo internazionale per mezzo di un atto dello Stato non avente

carattere continuativo si produce nel momento in cui lrsquoatto egrave compiuto anche se i suoi

effetti perdurano

2 La violazione di un obbligo internazionale per mezzo di un atto dello Stato avente

carattere continuativo si estende per tutto il periodo durante il quale lrsquoatto continua e

rimane non conforme allrsquoobbligo internazionale

3 La violazione di un obbligo internazionale che richiede a uno Stato di prevenire un dato

evento si perfeziona quando lrsquoevento si produce e si estende per tutto il periodo durante

il quale lrsquoevento continua e rimane non conforme a quellrsquoobbligo

58

Articolo 15 - Violazione consistente in un atto complesso

1 La violazione di un obbligo internazionale da parte di uno Stato per mezzo di una serie di

azioni o di omissioni definita nel suo complesso come illecita si perfeziona quando si

produce lrsquoazione o lrsquoomissione che in concorso con altre azioni o omissioni egrave sufficiente a

integrare lrsquoatto illecito

2 In tale caso la violazione si estende per tutto il periodo a cominciare dalla prima delle

azioni od omissioni della serie e dura fino a quando queste azioni od omissioni sono ripetute

e rimangono non conformi allrsquoobbligo internazionale

CAPITOLO IV - RESPONSABILITAgrave DI UNO STATO CONNESSA ALLrsquoATTO DI UN ALTRO STATO

Articolo 16 - Aiuto o assistenza nella commissione di un atto internazionalmente illecito

Uno Stato che aiuti o assista un altro Stato nella commissione di un atto internazionalmente

illecito da parte di questrsquoultimo egrave internazionalmente responsabile per siffatto

comportamento se

a) quello Stato agisce cosigrave con la consapevolezza delle circostanze dellrsquoatto

internazionalmente illecito

b) lrsquoatto sarebbe internazionalmente illecito se commesso da quello Stato

Articolo 17 - Direttive nella commissione di un atto internazionalmente illecito

Uno Stato che dia direttive a un altro Stato e ne controlli il comportamento nella commissione

di un atto internazionalmente illecito da parte di questrsquoultimo egrave internazionalmente

responsabile per quellrsquoatto se

a) quello Stato agisce cosigrave con la consapevolezza delle circostanze dellrsquo atto

internazionalmente illecito

b) lrsquoatto sarebbe internazionalmente illecito se commesso da quello Stato

Articolo 18 - Coercizione di un altro Stato

Lo Stato che costringe un altro Stato a compiere un atto egrave internazionalmente responsabile

per quellrsquoatto se

a) in assenza di coercizione lrsquoatto sarebbe un atto internazionalmente illecito dello Stato

coartato

b) lo Stato che esercita la coercizione agisce con la consapevolezza delle circostanze

dellrsquoatto

59

Articolo 19 - Portata di questo capitolo

Il presente capitolo non pregiudica la responsabilitagrave internazionale in forza di altre

disposizioni dei presenti articoli dello Stato che compie lrsquoatto in questione o di ogni altro

Stato

CAPITOLO V - CIRCOSTANZE DI ESCLUSIONE DELLrsquoILLICEITAgrave

Articolo 20 - Consenso

Il consenso validamente dato da uno Stato alla commissione da parte di un altro Stato di un

atto determinato esclude lrsquoilliceitagrave di tale atto nei confronti del primo Stato sempre che lrsquoatto

medesimo resti nei limiti del consenso

Articolo 21 - Legittima difesa

Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato egrave esclusa se lrsquoatto costituisce una misura lecita di legittima

difesa presa in conformitagrave alla Carta delle Nazioni Unite

Articolo 22 - Contromisure in risposta a un atto illecito internazionale

Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo internazionale nei confronti di un

altro Stato egrave esclusa se e nella misura in cui tale atto costituisce una contromisura presa

contro questrsquoultimo Stato conformemente al capitolo II della Parte III

Articolo 23 - Forza maggiore

1 Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo di tale Stato egrave esclusa se lrsquoatto

egrave dovuto a forza maggiore che egrave il verificarsi di una forza irresistibile o di un avvenimento

imprevedibile fuori dal controllo dello Stato che rende materialmente impossibile nelle

circostanze agire in conformitagrave allrsquoobbligo

2 Il paragrafo 1 non si applica se

a) la situazione di forza maggiore egrave da attribuirsi sia in via esclusiva che in combinazione

con altri fattori alla condotta dello Stato che la invoca

b) lo Stato ha accettato il rischio che quella situazione poteva verificarsi

60

Articolo 24 -Distress (Estremo pericolo)

1 Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo internazionale di uno Stato egrave

escluso se lrsquoautore di quellrsquoatto non ha ragionevolmente nessun altro mezzo in una

situazione di estremo pericolo per salvare la propria vita o quella delle altre persone

affidate alle sue cure

2 Il paragrafo 1 non si applica

a) se la situazione di estremo pericolo egrave dovuta unicamente o unitamente a altri fattori

al comportamento dello Stato che la invoca

b) se tale atto egrave suscettibile di creare un pericolo comparabile o piugrave grave

Articolo 25 - Stato di necessitagrave

1 Lo Stato non puograve invocare lo stato di necessitagrave come causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave di

un atto non conforme a uno dei suoi obblighi internazionali se non quando tale atto

a) costituisca per lo Stato lrsquounico mezzo per proteggere un interesse essenziale contro

un pericolo grave e imminente

b) non leda gravemente un interesse essenziale dello Stato o degli Stati nei confronti dei

quali lrsquoobbligo sussiste oppure della comunitagrave internazionale nel suo complesso

2 In ogni caso lo stato di necessitagrave non puograve essere invocato da uno Stato come motivo di

esclusione dellrsquoilliceitagrave se

a) lrsquoobbligo internazionale in questione esclude la possibilitagrave di invocare lo stato di

necessitagrave

b) lo Stato ha contribuito al verificarsi della situazione di necessitagrave

Articolo 26 - Rispetto di norme imperative

Nessuna disposizione del presente capitolo esclude lrsquoilliceitagrave di ogni atto di uno Stato che

non sia conforme a un obbligo derivante da una norma imperativa del Diritto Internazionale

generale

Articolo 27 - Conseguenze dellrsquoinvocazione di una causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave

Lrsquoinvocare una causa di esclusione dellrsquoillecito in conformitagrave col presente capitolo non

pregiudica

a) il rispetto dellrsquoobbligo in questione se e nella misura in cui la causa di esclusione

dellrsquoilliceitagrave non sussiste piugrave

b) la questione dellrsquoindennizzo per ogni perdita effettiva causata dallrsquoatto in questione

61

PARTE II - CONTENUTO DELLA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE DELLO STATO

CAPITOLO I - PRINCIPI GENERALI

Articolo 28 - Conseguenze giuridiche di un atto internazionalmente illecito

La responsabilitagrave internazionale di uno Stato che deriva da un atto internazionalmente

illecito ai sensi delle disposizioni della parte I comporta le conseguenze giuridiche stabilite

in questa parte

Articolo 29 - Permanenza del dovere di rispetto dellrsquoobbligo

Le conseguenze giuridiche di un atto internazionalmente illecito ai sensi di questa parte non

pregiudicano il permanere del dovere dello Stato responsabile di conformarsi allrsquoobbligo

violato

Articolo 30 - Cessazione e non ripetizione

Lo Stato responsabile dellrsquoatto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di

a) porre fine a quellrsquoatto se esso continua

b) offrire adeguate assicurazioni e garanzie di non ripetizione se le circostanze lo richiedono

Articolo 31 - Riparazione

1 Lo Stato responsabile ha lrsquoobbligo di riparare integralmente il pregiudizio causato dallrsquoatto

internazionalmente illecito

2 Il pregiudizio comprende ogni danno sia materiale che morale causato dallrsquoatto

internazionalmente illecito di uno Stato

Articolo 32 - Irrilevanza del Diritto interno

Lo Stato responsabile non puograve avvalersi delle disposizioni del suo Diritto interno come

giustificazione per il mancato rispetto dei propri obblighi ai sensi di questa parte

Articolo 33 - Portata degli obblighi internazionali stabiliti nella presente parte

1 Gli obblighi dello Stato responsabile stabiliti dalla presente parte possono esser dovuti

nei confronti di un altro Stato o di piugrave Stati o della comunitagrave internazionale nel suo

complesso a seconda della natura e del contenuto dellrsquoobbligo internazionale e delle

circostanze della violazione

62

2 La presente parte non pregiudica alcun diritto che la responsabilitagrave internazionale di uno

Stato puograve far sorgere direttamente a favore di una persona o di un ente diverso da uno

Stato

CAPITOLO II - RIPARAZIONE DEL PREGIUDIZIO

Articolo 34 - Forme di riparazione

La riparazione integrale del pregiudizio causato da un atto internazionalmente illecito saragrave

effettuata nella forma della restituzione risarcimento e soddisfazione singolarmente o in

combinazione in conformitagrave alle disposizioni del presente capitolo

Articolo 35 - Restituzione

Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di procedere alla

restituzione cioegrave a ristabilire la situazione che esisteva prima che lrsquoillecito fosse commesso

se e nella misura in cui

a) non sia materialmente impossibile

c) non comporti un onere sproporzionato rispetto al beneficio a paragone di quello che

deriverebbe dal risarcimento

Articolo 36 - Risarcimento

1 Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di risarcire il danno

causato da tale atto nella misura in cui il danno non egrave riparato attraverso la restituzione

2 Il risarcimento copriragrave ogni danno suscettibile di valutazione economica ivi compreso il

mancato guadagno nella misura in cui sia determinato

Articolo 37 - Soddisfazione

1 Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di fornire

soddisfazione per il pregiudizio causato dallrsquoatto nella misura in cui non puograve essere

riparato mediante restituzione o risarcimento

2 La soddisfazione puograve consistere in un riconoscimento della violazione una

manifestazione di rincrescimento la presentazione di scuse o altra modalitagrave adeguata

3 La soddisfazione non puograve essere sproporzionata rispetto al pregiudizio e non puograve

assumere una modalitagrave umiliante per lo Stato responsabile

63

Articolo 38 - Interessi

1 Quando necessari a garantire una riparazione integrale saranno pagati interessi su ogni

somma capitale dovuta ai sensi di questo capitolo Il tasso drsquointeresse e il metodo di

calcolo saranno stabiliti in modo da raggiungere tale risultato

2 Gli interessi maturano dal giorno nel quale la somma capitale avrebbe dovuto essere

pagata fino al giorno in cui lrsquoobbligo di pagamento egrave adempiuto

Articolo 39 - Contributo al pregiudizio

Nella determinazione della riparazione occorreragrave tener conto del contributo apportato al

pregiudizio da un comportamento volontario o negligente o da unrsquoomissione dello Stato leso

o di ogni persona o ente in relazione ai quali egrave richiesta riparazione

CAPITOLO III - GRAVI VIOLAZIONI DI OBBLIGHI DERIVANTI DA NORME IMPERATIVE DEL DIRITTO

INTERNAZIONALE GENERALE

Articolo 40 - Applicazione del presente capitolo

1 Il presente capitolo si applica alla responsabilitagrave internazionale che discende da una

violazione grave da parte dello Stato di un obbligo derivante da una norma imperativa del

diritto internazionale generale

2 Una violazione di un obbligo di tal genere egrave grave se implica da parte dello Stato

responsabile una violazione evidente e sistematica del dovere di adempiere lrsquoobbligo

Articolo 41 - Conseguenze particolari di una violazione grave di un obbligo ai sensi del

presente capitolo

1 Gli Stati devono cooperare per porre fine con mezzi leciti a ogni violazione grave ai sensi

dellrsquoarticolo 40

2 Nessuno Stato riconosceragrave come legittima una situazione creata attraverso una

violazione grave sensi dellrsquoarticolo 40 neacute presteragrave aiuto o assistenza nel mantenere tale

situazione

3 Questrsquoarticolo non reca pregiudizio alle altre conseguenze previste nella presente parte

e alle ulteriori conseguenze che una violazione cui si applica il presente capitolo puograve

comportare ai sensi dei Diritto Internazionale

64

PARTE III - ATTUAZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE DI UNO STATO

CAPITOLO I - INVOCAZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave DI UNO STATO

Articolo 42 - Invocazione di responsabilitagrave da parte dello Stato leso

Uno Stato egrave legittimato come Stato leso a invocare la responsabilitagrave di un altro Stato se

lrsquoobbligo violato sussiste nei confronti di

a) quello Stato individualmente

b) un gruppo di Stati comprendente quello Stato o della comunitagrave internazionale nel suo

insieme e la violazione dellrsquoobbligo

I riguarda specialmente quello Stato o

II egrave di natura tale da modificare radicalmente la posizione di tutti gli altri Stati nei

confronti dei quali lrsquoobbligo sussiste rispetto al successivo adempimento

dellrsquoobbligo

Articolo 43 - Comunicazione da parte di uno Stato leso

1 Uno Stato leso che invoca la responsabilitagrave di un altro Stato deve dare comunicazione

della sua domanda a tale Stato

2 Lo Stato leso puograve precisare in particolare

a) il comportamento che lo Stato responsabile dovrebbe tenere per porre fine allrsquoillecito

se perdura

b) la forma che la riparazione dovrebbe assumere in conformitagrave alle disposizioni della

parte II

Articolo 44 - Ammissibilitagrave delle domande

La responsabilitagrave di uno Stato non puograve essere invocata se

a) la domanda non egrave avanzata in conformitagrave alle norme applicabili in materia di nazionalitagrave

delle domande

b) la domanda egrave una di quelle alle quali si applica la regola del previo esaurimento dei

ricorsi interni e non egrave stato esaurito ogni ricorso interno disponibile ed effettivo

65

Articolo 45 - Perdita del diritto di invocare la responsabilitagrave

La responsabilitagrave di uno Stato non puograve essere invocata se

a) lo Stato leso ha validamente rinunciato al reclamo

b) si deve ritenere che lo Stato leso in ragione della propria condotta abbia validamente

prestato acquiescenza allrsquoabbandono della domanda

Articolo 46 - Pluralitagrave di Stati lesi

Ove piugrave Stati siano lesi dal medesimo atto internazionalmente illecito ciascuno di essi puograve

invocare individualmente la responsabilitagrave dello Stato che ha commesso lrsquoatto

internazionalmente illecito

Articolo 47 - Pluralitagrave di Stati responsabili

1 Ove piugrave Stati siano responsabili del medesimo atto internazionalmente illecito puograve

essere invocata la responsabilitagrave di ciascuno di tali Stati in relazione a quellrsquoatto

2 Il paragrafo 1

a) non consente a nessuno Stato offeso di ricevere un risarcimento superiore al danno

che ha subito

b) non pregiudica alcun diritto di ricorso avverso gli altri Stati responsabili

Articolo 48 - Invocazione della responsabilitagrave da parte di uno Stato diverso da uno Stato

leso

1 Ogni Stato diverso da uno Stato leso egrave legittimato a invocare la responsabilitagrave di un altro

Stato ai sensi del paragrafo 2 se

a) lrsquoobbligo violato sussiste nei confronti di un gruppo di Stati comprendente quello

Stato ed egrave stabilito per la tutela di un interesse collettivo del gruppo

b) lrsquoobbligo violato si pone nei confronti della comunitagrave internazionale nel suo

complesso

2 Ogni Stato legittimato a invocare la responsabilitagrave in virtugrave del paragrafo 1 puograve reclamare

dallo Stato responsabile

a) la cessazione dellrsquoatto internazionalmente illecito e assicurazioni e garanzie di non

ripetizione in conformitagrave allrsquoarticolo 30

b) lrsquoadempimento dellrsquoobbligo di riparazione in conformitagrave con gli articoli precedenti

nellrsquointeresse dello Stato offeso o dei beneficiari dellrsquoobbligo violato

66

3 Le condizioni percheacute uno Stato offeso possa invocare la responsabilitagrave prevista dagli

articoli 43 44 e 45 si applicano quando la responsabilitagrave egrave invocata da parte di uno Stato

legittimato a farlo ai sensi del paragrafo 1

CAPITOLO II - CONTROMISURE

Articolo 49 - Oggetto e limiti delle contromisure

1 Uno Stato leso puograve adottare contromisure nei confronti di uno Stato che sia responsabile

di un atto internazionalmente illecito soltanto al fine di indurre quello Stato a conformarsi

ai propri obblighi ai sensi della parte II

2 Le contromisure sono limitate al non rispetto temporaneo di obblighi internazionali dello

Stato che agisce nei confronti dello Stato responsabile

3 Per quanto possibile le contromisure saranno adottate in modo tale da permettere la

ripresa dellrsquoadempimento degli obblighi in questione

Articolo 50 - Obblighi non pregiudicabili da contromisure

1 Le contromisure non pregiudicheranno

a) lrsquoobbligo di astenersi dalla minaccia o dallrsquouso della forza come espresso dalla Carta

delle Nazioni Unite

b) gli obblighi di tutela dei diritti umani fondamentali

c) gli obblighi di carattere umanitario che vietano rappresaglie

d) gli altri obblighi derivanti da norme imperative di Diritto Internazionale generale

2 Uno Stato che ricorra a contromisure non egrave esentato dallrsquoadempiere ai propri obblighi

a) derivanti da procedure di soluzione delle controversie applicabile nei rapporti con lo

Stato responsabile

b) di rispettare lrsquoinviolabilitagrave di agenti locali archivi e documenti diplomatici o consolari

Articolo 51 - Proporzionalitagrave

Le contromisure devono essere commisurate al pregiudizio subito tenendo conto della

gravitagrave dellrsquoatto internazionalmente illecito e dei diritti in gioco

Articolo 52 - Condizioni del ricorso a contromisure

1 Prima di prendere contromisure uno Stato leso dovragrave

a) invitare lo Stato responsabile in conformitagrave allrsquoarticolo 43 ad adempiere ai propri

obblighi in base alla parte II

67

b) comunicare allo Stato responsabile ogni sua decisione di ricorrere a contromisure e

offrirsi di negoziare con tale Stato

2 Nonostante il paragrafo 1 b) lo Stato offeso puograve prendere le contromisure urgenti che

siano necessarie per preservare i propri diritti

3 Non possono essere prese contromisure e se giagrave prese devono essere sospese senza

indebito ritardo se

a) lrsquoatto internazionalmente illecito egrave cessato

b) la controversia pende innanzi a una corte o a un tribunale che abbia il potete di adottare

decisioni vincolanti per le parti

4 Il paragrafo 3 non si applica se lo Stato responsabile non attiva la procedura di soluzione

delle controversie in buona fede

Articolo 53 - Cessazione delle contromisure

Le contromisure dovranno essere fatte cessare non appena lo Stato responsabile si sia

conformato agli obblighi che gli derivano dalla parte II in relazione allrsquoatto internazionalmente

illecito

Articolo 54 - Misure prese da Stati diversi da uno Stato leso

Il presente capitolo non pregiudica il diritto di ogni Stato legittimato ai sensi dellrsquoarticolo 48

paragrafo 1 di invocare la responsabilitagrave di un altro Stato di adottare misure lecite contro

quello Stato per assicurare la cessazione della violazione e la riparazione nellrsquointeresse dello

Stato leso o dei beneficiari dellrsquoobbligo violato

PARTE IV - DISPOSIZIONI GENERALI

Articolo 55 - Lex specialis

I presenti articoli non si applicano quando e nella misura in cui le condizioni per lrsquoesistenza

di un atto internazionalmente illecito o il contenuto o la messa in opera della responsabilitagrave

internazionale di uno Stato sono disciplinati da norme speciali di diritto Internazionale

Articolo 56 - Questioni concernenti la responsabilitagrave di uno Stato non regolate dai presenti

articoli

Le norme di diritto internazionale applicabili continuano a disciplinare le questioni

concernenti la responsabilitagrave di uno Stato per un atto internazionalmente illecito nella misura

in cui tali questioni non sono regolate da questi articoli

68

Articolo 57 - Responsabilitagrave di unrsquoorganizzazione internazionale

I presenti articoli non pregiudicano qualsiasi questione relativa alla responsabilitagrave secondo

il Diritto Internazionale di unrsquoorganizzazione internazionale o di uno Stato per il

comportamento di unrsquoorganizzazione internazionale

Articolo 58 - Responsabilitagrave individuale

I presenti articoli non pregiudicano una qualsiasi questione concernente la responsabilitagrave

individuale secondo il Diritto Internazionale di ogni persona che agisca per conto di uno

Stato

Articolo 59 - Carta delle Nazioni Unite

I presenti articoli non recano pregiudizio alla Carta delle Nazioni Unite

69

Allegato 3 - QUADRO DELLE MISSIONI ITALIANE DI PSO IN CORSO

Aggiornato al 30 ottobre 2015

Fonte Ministero della Difesa

Operazione Joint Enterprise in Bosnia Erzegovina e Macedonia

Operazione Active Endeavour nel Mediterraneo

Operazione Resolute Support in Afghanistan

Operazione Ocean Shield nelle acque somale

Operazione MINUSMA in Mali

Operazione UNFIL in Libano

70

Operazione EUPOL in Afghanistan

Operazione EULEX in Kosovo

Operazione EUTM in Mali

Operazione Atalanta nelle acque somale

Operazione EU BAM Rafah in Palestina ed Egitto

Operazione EUTM in Somalia

Operazione EURCAP NESTOR nel Corno drsquoAfrica

Operaizione Joint Operation Triton nel Mar Mediterraneo centrale

Operazione EUFOR ndash ALTHEA in Bosnia Erzegovina

Operazione EUNAVFOR nel Mar Mediterraneo

Operazione Prima Parthica nel Medio Oriente

Operazione Multinational Force amp Observers in Egitto

Operazione Hebron ndash TIPH 2 in Medio Oriente

Missione Militare in Libia (MIL)

Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL)

Missione Addestrativa Italiana Palestina 3 (MIADIT)

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 2deg

Valerio Palombaro ldquoCase study il caso Behramirdquo

72

INDICE

SOMMARIO 73

ABSTRACT 75

INTRODUZIONE ALLA RICERCA 77

1 LA GIURISDIZIONE COME QUESTIONE PRELIMINARE ALLrsquoATTRIBUZIONE

DELLA RESPONSABILITAgrave 81

11 Il ricorso alla Corte EDU e la sua applicazione extra-territoriale 81

12 Responsabilitagrave derivanti dai bombardamenti aerei e situazioni di occupazione

territoriale 92

13 Giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti un confine sempre piugrave

labile 96

14 Missioni militari allrsquoestero e competenza giurisdizionale 101

15 Lrsquoobbligo procedurale di effettuare indagini 106

2 LrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITArsquo TRA STATO E ORGANIZZAZIONE

INTERNAZIONALE 113

21 Attribuzione della condotta nelle missioni di peacekeeping dal caso Behrami

alla dual attribution 113

22 Il controllo effettivo secondo lrsquoart 7 del Progetto di articoli della Commissione

di Diritto Internazionale 118

23 Il concetto di Comando e Controllo nelle missioni militari 121

24 Il controllo effettivo sulla condotta secondo la recente interpretazione dalle

Corti interne olandesi 129

25 Il rapporto tra diritto internazionale umanitario e diritti umani 133

26 Sugli atti ultra vires delle Organizzazioni Internazionali 139

27 Lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali 143

CONCLUSIONI 151

LISTA DEGLI ACRONIMI 154

BIBLIOGRAFIA 157

Monografie 157

Articoli e note a sentenza 160

73

SOMMARIO

La Responsabilitagrave internazionale dello Stato per illeciti commessi da membri dei

propri contingenti dispiegati nellrsquoambito di missioni di peacekeeping

La ricerca ha lo scopo di individuare i parametri giuridici utili a determinare se la

responsabilitagrave per gli atti illeciti compiuti nel corso delle missioni di pace internazionali vada

imputata allo Stato di invio dei militari o allrsquoOrganizzazione internazionale sotto la cui egida

si svolge la missione

Il lavoro egrave impostato sulla considerazione fondamentale secondo cui il diritto

internazionale umanitario offre strumenti giurisdizionali per lrsquoaccertamento delle

responsabilitagrave degli Stati molto minori rispetto allrsquoemergente controllo derivante dal diritto

internazionale dei diritti umani Pertanto la ricerca egrave stata orientata innanzitutto dalla

necessitagrave di individuare le possibilitagrave e gli spazi per il controllo giurisdizionale sulle attivitagrave

dei contingenti militari allrsquoestero discendenti dal sistema delle Corti regionali dei diritti

dellrsquouomo Questa nuova forma di controllo giurisdizionale egrave destinata ad assumere una

considerevole rilevanza anche nelle caso delle attivitagrave militari degli Stati nellrsquoambito delle

missioni di peacekeeping La possibilitagrave riconosciuta ormai piugrave volte dalla Corte di

Strasburgo di una sua applicazione per violazioni avvenute al di fuori del territorio degli Stati

contraenti determina ormai un ruolo non trascurabile per questa Corte anche in tema di

illeciti commessi dagli Stati durante le missioni militari allrsquoestero La nozione di giurisdizione

ex art 1 egrave allora lrsquoelemento cardine per circoscrivere la portata della competenza della

Corte EDU nella sua attivitagrave di controllo del rispetto dei diritti umani Se infatti la CEDU si

applica normalmente solo nel territorio degli Stati contraenti - principio che la renderebbe

inapplicabile nella gran parte dei teatri dove vengono dispiegate le missioni militari

internazionali- un esame della giurisprudenza piugrave recente ci permette di individuare i

parametri su cui fondare lrsquoeccezione a questa regola che rende possibile in alcuni casi

lrsquoapplicazione extra-territoriale della Convenzione

La ricerca si svolge sulla base di una ricostruzione della giurisprudenza della Corte

Europea dei diritti dellrsquouomo che parte dai casi Bankovic e Beherami decisi nel 2001 e nel

2007 per arrivare ai piugrave recenti casi Al Skeini e Jaloud Egrave importante sottolineare che

almeno per il momento il controllo di questi organismi giurisdizionali a protezione dei diritti

umani si concretizza nel settore delle missioni militari allrsquoestero solamente per quanto

riguarda il profilo procedurale dellrsquoart 2 (tutale del diritto alla vita) ossia lrsquoobbligo per lo Stato

contraente di effettuare indagini adeguate sullrsquoillecito che ha causato lrsquouccisione di un civile

74

Inoltre quello che emerge in questo lavoro egrave che la questione della giurisdizione e quella

dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave sono inevitabilmente connesse e si influenzano a

vicenda Per poter rispondere correttamente alla domanda sullrsquoattribuzione delle

responsabilitagrave per gli illeciti dei contingenti in missione allrsquoestero sarebbe necessario

analizzare gli accordi sulla gestione degli aspetti del Comando e Controllo tra Stati fornitori

e Organizzazioni Internazionali

In ogni caso tuttavia quello che mette in luce la giurisprudenza internazionale egrave che gli

Stati rimangono inevitabilmente piugrave esposti al controllo giurisdizionale sulle azioni dei militari

allrsquoestero rispetto alle Organizzazioni Internazionali Questrsquoultime infatti non sono parti

contraenti dei trattati internazionali sui diritti umani e sono per questo svincolate dagli

strumenti di controllo giurisdizionale offerti da questa importante branca del diritto

internazionale Inoltre le Organizzazione Internazionali godono dellrsquoimmunitagrave dal giudizio

delle Corti Interne rendendo di fatto gli Stati unici soggetti del diritto internazionale

perseguibili per gli illeciti dei militari nellrsquoambito delle peacekeeping con veri e propri

strumenti giurisdizionali vincolanti

75

ABSTRACT

International responsibility of the State for offenses committed by members of its

contingent deployed as part of international peacekeeping missions

The research is devoted to highlight the legal framework in order to solve the issue

arising from right to life violations caused by militaries while deployed in international military

missions abroad

The starting point of this research is that international humanitarian law provides few

legal instruments designed to assess the responsibility of States when compared to the

emerging control coming from international human rights law This work aims at evaluating

the extent of international human rights controls namely ECtHR jurisdictional control over

State militaries activities abroad

The possibility already recognized several times by the Strasbourg Court to apply the

Convention on human rights violations that occurred outside the territory of a Contracting

States shall determine significant role for this Court even in terms of crimes committed by

States during military missions abroad Thus a key issue in my research is the one related

to ECHR extra-territorial application and the concept of jurisdiction ex art 1 an issue raised

in several well-known cases before Strasbourg Court such as Bankovic v Beligum and

others Al Skeini v UK and recently Jaloud v Netherland

This work highlight that international human right law most effective outcome should

be aimed at encouraging States to assume in domestic law the standard coming from IHRL

This purpose is valid for military deployed abroad as regard the acceptance of international

humanitarian law and IHRL standards Namely procedural obligations posed by ECHR art2

request States to opt for restraining rules of engagement or to adjust their legislative and

jurisdictional framework in order to abide by international standards

Moreover what comes out in this work is that the issue of jurisdiction and the one of

attribution of responsibility are strictly connected In order to solve the question over the

attribution of responsibility there is a need to analyze Command and Control agreement

between States and International Organizations

In any case we can see that international case law highlight that States are inevitably

more exposed than International Organization to judicial review of the action of military force

abroad International Organization are not contracting parties to international human rights

treaties and therefore are exempted from this form of judicial review

76

Furthermore International Organization shall be immune from domestic Court judgments

thus making the State as the sole international law subject liable for violations of the military

deployed in peacekeeping missions through legally binding instruments

77

INTRODUZIONE ALLA RICERCA

Il fenomeno dellrsquoinvio di militari allrsquoestero nel quadro delle missioni di pace

internazionali ha assunto nel corso degli ultimi decenni proporzioni importanti dovuti

allrsquoevolvere dei rapporti internazionali e alla crescente cooperazione tra gli Stati nel settore

del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale Tale cooperazione si realizza

soprattutto attraverso linvio nel quadro di sistemi universali o regionali di sicurezza

collettiva istituiti da organizzazioni internazionali di missioni militari a composizione

multinazionale con compiti di mantenimento della pace ristabilimento della pace o

stabilizzazione in Paesi terzi colpiti da conflitti armati interni o internazionali Le missioni

militari allrsquoestero istituite con il mandato di promuovere la pace e la sicurezza internazionale

possono tuttavia determinare a loro volta considerevoli problematiche legate alla violazione

dei diritti umani fondamentali in particolare del diritto alla vita Il verificarsi di azioni che

causano vittime civili in Stati terzi egrave purtroppo una conseguenza strettamente correlata

allrsquoinvio di una missione militare e ogni volta tale evenienza puograve sollevare controverse

questioni di competenza giurisdizionale noncheacute di attribuzione delle responsabilitagrave

Le uccisioni accidentali di civili causate dai membri dei contingenti stranieri impegnati

nellintervento armato ovvero tutti quei casi di violazioni del diritto alla vita che non

costituiscono crimini internazionali ha ormai dato luogo a una prassi importante costituita

da ricorsi presentati a giudici interni e internazionali dai parenti delle vittime nei confronti

degli Stati di appartenenza dei militari coinvolti Lo stesso puograve dirsi con riferimento alle

missioni di pace in Paesi terzi autorizzate dallONU o comunque effettuate sulla base del

consenso dello Stato ospite che nel loro svolgimento sul campo possono causare vittime

innocenti civili

Come egrave possibile capire da quanto sinora detto a prescindere dalla legittimitagrave o meno

dellintervento militare e dalla nobiltagrave degli scopi di una missione di pace esiste comunque

un problema di tutela delle vittime civili di azioni compiute nel corso di queste operazioni

che il diritto internazionale egrave chiamato ad affrontare e a risolvere

Il diritto internazionale classico attribuiva allo Stato dinvio la responsabilitagrave

internazionale di ogni condotta illecita dei militari inviati allestero in quanto organi che

svolgono funzioni sovrane per conto e nellinteresse del proprio Stato e in virtugrave di unantica

consuetudine che riconosce limmunitagrave funzionale ai corpi di truppa allestero La ratio della

norma deriva dal principio fondamentale della sovrana uguaglianza degli Stati e nella

78

conseguente impossibilitagrave per ognuno di essi di assoggettarsi alla giurisdizione di un loro

pari Sulla base di questo principio si egrave poi sviluppata la regola consuetudinaria applicabile

ai corpi di truppa allestero fondata sullimpossibilitagrave per uno Stato di consentire di

assoggettare un proprio organo nel caso un militare inviato allestero per lo svolgimento di

funzioni sovrane e la cui condotta egrave per questo imputabile allo Stato dinvio che uno Stato

diverso da quello di appartenenza del militare potesse esercitare la propria giurisdizione

sulla condotta illecita o presunta tale di questultimo

Va messo in evidenza che la sicurezza internazionale e la difesa rappresentano

storicamente alcuni tra i settori in cui risulta piugrave difficoltoso dare attuazione coercitiva al

diritto internazionale poicheacute gli Stati nazionali si dimostrano alquanto restii a cedere

sovranitagrave in tali aree cruciali per la politica estera Questa concezione rimane aderente alla

realtagrave odierna nonostante gli importanti sviluppi del sistema di sicurezza collettiva

internazionale e il crescente ruolo svolto dalle Organizzazioni Regionali

Levoluzione del movimento internazionale di tutela dei diritti umani ha tuttavia

prodotto tuttavia importanti erosioni alla sovranitagrave statale andando addirittura a incidere

sulle norme relative alle immunitagrave degli Stati stranieri dalla giurisdizione per atti compiuti

jure imperii oggi messe in dubbio da piugrave parti nel caso di condotte imputabili allo Stato

quali attivitagrave sovrane che perograve siano costituite da crimini internazionali

A prescindere da quelle che possono essere le eventuali responsabilitagrave penali

individuali del singolo o dei singoli militari da accertare sulla base della normativa

internazionale e interna di rilievo (Status of force agreements diritto internazionale

umanitario rules of engagements diritto penale militare) lo Stato di invio dei militari potragrave

in ogni caso essere dichiarato responsabile internazionalmente

Come anticipato secondo il diritto internazionale classico le controversie derivanti da

illeciti internazionali in particolare nellrsquoambito di atti derivanti delle missioni militari sono

concepite essenzialmente come inter-statali e finiscono per risolversi per mezzo di

compensazioni vis a vis tra gli Stati Nel diritto internazionale contemporaneo tale approccio

di stampo negoziale e diplomatico riferibile essenzialmente al quadro giurisdizionale

discendente dal diritto internazionale umanitario appare per alcuni aspetti superato Questo

egrave lrsquoaspetto innovativo piugrave importante nellrsquoambito delle missioni di pace allrsquoestero che deve

essere tenuto a mento come aspetto cruciale per comprendere lrsquoindagine rispetto al diritto

internazionale ldquoclassicordquo i rimedi giurisdizionali offerti dai sistemi regionali di protezione dei

diritti dellrsquouomo sono molto piugrave pervasivi comportando nuovi spazi di accertamento delle

responsabilitagrave statali

79

Proprio di questo andremo a indagare in questo lavoro per capire se e quando uno Stato

puograve incorrere in responsabilitagrave internazionali in conseguenza delle azioni dei propri militari

dispiegati allrsquoestero

In questo senso saragrave cruciale dunque valutare quale impatto sulle azioni dei militari

allrsquoestero derivi dal diritto internazionale dei diritti umani e dal conseguente controllo delle

Corti sovra-statali Oggi infatti le controversie internazionali che coinvolgono vittime civili

non sono piugrave risolvibili esclusivamente in via inter-statale ma egrave in buona misura riconosciuto

un diritto di ricorso in capo ai singoli individui anche nel caso delle azioni dei militari

allrsquoestero1 A questi aspetti verragrave dedicata una parte della ricerca che precede quello che egrave

lrsquoargomento centrale del lavoro ossia le problematiche di attribuzione della condotta tra lo

Stato e le Organizzazioni Internazionali

In un mondo in cui le Organizzazioni Regionali giocano un ruolo sempre piugrave rilevante

nelle missioni di pace allrsquoestero sembra possibile arrivare a una valutazione della condotta

illecita improntata alla doppia attribuzione delle responsabilitagrave tra Stati e Organizzazioni

Internazionali cd dual attribution2 In proposito ciograve che rileva nella nostra analisi egrave che nella

giurisprudenza della Corte di Strasburgo lrsquoattribuzione della responsabilitagrave alle

Organizzazioni Internazionali anzicheacute agli Stati ha determinato pesanti conseguenze in

grado di limitare la giurisdizione ratione personae delle Corti che proteggono i diritti umani3

In particolare vedremo come la questione dellrsquoattribuzione egrave stata oggetto di dibattito

anche in recenti pronunce da parte di alcuni Tribunali interni olandesi

Scopo della ricerca egrave pertanto anche quello di ricostruire la materia per avanzare delle

valutazioni su quale risulti essere il criterio migliore per attribuire la responsabilitagrave

internazionale in base allrsquoeffettiva suddivisione dei compiti tra i due soggetti internazionali

coinvolti nella missione (Stato di invio dei militari o Organizzazione internazionale sotto la

cui egida si svolge la missione) Nel fare ciograve saragrave imprescindibile anche il riferimento al

progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali in modo da poter

dirimere adeguatamente la questione di attribuzione

Comunque allo stato attuale nonostante gli sforzi verso un sistema maggiormente

improntato sullrsquoazione delle Organizzazioni Regionali nel campo della sicurezza collettiva

gran parte delle attivitagrave delle missioni militari allrsquoestero sono ancora esercitate dagli Stati

Su di essi pertanto ricade anche il peso maggiore delle responsabilitagrave internazionali

1 Su tutti ci riferiamo allrsquoart 34 della Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo (Cedu) 2 Vedi A Nollkaemper Dual Attribution Liability of the Netherlands for Conduct of Dutchbat in Srebrenica Journal of

International Criminal Justice 2011 pag 1143-1157 3 Le Organizzazioni internazionali non sono infatti parte contraente delle Convenzioni a protezione dei diritti umani quali

la CEDU

80

Gli Stati hanno sempre ucciso detenuto o in altri modi violato i diritti di persone fuori dai

propri confini territoriali La ragione principale per cui sta aumentando il contenzioso a

carattere extra-territoriale sulle violazioni del diritto alla vita e sono riconosciute maggiori

possibilitagrave di ricorso per le vittime egrave da individuare nella crescente influenza anche nel

settore delle missioni di peacekeeping del cosigrave detto diritto internazionale dei diritti umani

81

1 LA GIURISDIZIONE COME QUESTIONE PRELIMINARE

ALLrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave

11 Il ricorso alla Corte EDU e la sua applicazione extra-territoriale

Questo lavoro punta a comprendere alla luce dei piugrave recenti sviluppo del diritto

internazionale quali sono le possibilitagrave per uno Stato di incorrere in responsabilitagrave

internazionale per atti derivanti dalle missioni militari allrsquoestero In questo senso le cosigrave dette

Corti sovranazionali giocano un ruolo considerevole che si mette in evidenza come

principale innovazione nel diritto internazionale per le missioni allrsquoestero su tutti

analizzeremo il ruolo della Corte Europea dei diritti dellrsquouomo

La Corte Europea dei diritti dellrsquouomo egrave infatti lrsquoesempio calzante di un organismo

giurisdizionale internazionale che ha creato un grado di giudizio sovra-nazionale

indubbiamente azionabile in materia di diritti umani per fatti avvenuti nel territorio degli Stati

contraenti4 La possibilitagrave riconosciuta ormai piugrave volte dalla Corte di Strasburgo di una sua

applicazione per violazioni avvenute al di fuori del territorio degli Stati contraenti determina

un ruolo rilevante per questa Corte in tema di illeciti commessi dagli Stati durante le missioni

militari allrsquoestero

La sovranitagrave statale gioca ancora un ruolo decisivo nei settori della politica estera di

difesa e di sicurezza e ciograve spiega il fatto che proprio questa sia una delle piugrave profonde aree

di tensione tra le esigenze dello Stato e quelle derivanti dai diritti umani Se il territorio rimane

una caratteristica decisiva nellrsquoesercizio della giurisdizione va sottolineato che sempre di

piugrave le attivitagrave degli Stati hanno delle conseguenze che si estendono oltre i confini territoriali

potendo incorrere gli Stati in responsabilitagrave ovunque commettano gravi violazioni del diritto

internazionale5 Pertanto appare sempre piugrave arduo e anacronistico sostenere un concetto

di giurisdizione basato su una interpretazione meramente territoriale soprattutto in tema di

diritti umani fondamentali quale il diritto alla vita6

4 Gli Stati contraenti sono i 47 paesi membri del Consiglio drsquoEuropa 5 Si veda B Conforti ibidem P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti umani Torino 2002

F Francioni e N Ronzitti War by Contract Human Rights Humanitarian Law and Private Contractors Oxford 2011 L Condorelli Lrsquoimputation agrave lrsquoeacutetat drsquoun fait internationalement illecite Solutions classiques et nouvelles tendances in Recueil des Cours t 189 (1984) vol VI p 102 M Spinedi A Gianelli M L Alaimo La codificazione della responsabilitagrave degli Stati alla prova dei fatti Milano 2006 P Palchetti Lrsquoorgano di fatto dello Stato nellrsquoillecito internazionale Giuffregrave 2007

6 In particolare lrsquoart 21 della CEDU ldquoil diritto alla vita di ogni persona egrave protetto dalla legge Nessuno puograve essere intenzionalmente privato della vita salvo che in esecuzione di una sentenza capitale pronunciata da un tribunale nei casi in cui il delitto sia punito dalla legge on tale penardquo

82

La nozione di giurisdizione ex art 1 egrave allora lrsquoelemento cardine per circoscrivere la

portata della competenza della Corte EDU nella sua imprescindibile attivitagrave di controllo del

rispetto dei diritti umani7 Possiamo affermare con altri che il dibattito attorno allrsquoapplicazione

extra-territoriale della CEDU ldquohas been the subject of a long evolution in the case law of the

Strasbourg organsrdquo8

Analizzando la giurisprudenza dei giudici di Strasburgo si evincono attualmente due

criteri fondamentali per estendere lrsquoapplicazione della Convenzione anche fuori dai confini

territoriali di uno Stato Contraente 9

1) Controllo e Autoritagrave degli Agenti Statali (modello personale)

2) Controllo effettivo di un territorio (modello territoriale)

Con il primo criterio si intende esistente un legame diretto tra giurisdizione e individuo-

organo prescindendo quindi da ogni tipo di riferimento territoriale per riconoscere la

giurisdizione10

Per accertare invece il criterio del controllo effettivo del territorio si deve valutare il

grado di controllo di una determinata area geografica nella quale uno Stato esercita alcuni

poteri di governo al di fuori dei suoi confini prestabiliti Questo criterio egrave stato applicato

soprattutto ai casi di occupazione militare o nei casi in cui uno Stato svolga nel territorio di

un altro soggetto statuale determinati poteri di governo Tali poteri renderebbero quello

Stato responsabile del controllo e della giurisdizione anche temporaneamente sulla

porzione di territorio in questione

7 Questo articolo dispone che ldquoLe alti parti contraenti riconoscono a ogni persona soggetta alla loro giurisdizione i diritti e le libertagrave riconosciuti al Titolo I della presente Convenzionerdquo Per unrsquoanalisi approfondita del concetto di giurisdizione della CEDU si veda su tutti P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002

8 Cit D J Harris M OrsquoBoyle E P Bates C M Buckley Law of the European Convention on Human Rights Oxford 2009 p 804 Uno dei primi casi in cui si discusse tale questione egrave stato Loizidou c Turchia ricorso n 1531889

Grande Camera 18 dicembre 1996 Per una ricostruzione complessiva della vasta giurisprudenza extra-territoriale della Corte EDU R Nigro The notion of ldquoJurisdictionrdquo in Article 1 Future scenarios for the Extra-Territorial Application of the European Convention On Human Rights Italian Yearbook of international law 2011 e C Gabrielli La nozione di giurisdizione extra-territoriale alla luce della recente giurisprudenza Studi sullrsquointegrazione europea 3 2012

9 Oltrecheacute dalla giurisprudenza della Corte EDU si ritrovano questi due modelli in dottrina si veda M MilanovicExtra-territorial Application of Human Rights Treaties Oxford University Press 2011 P Ronchi in Al-Sekini v UK The borders of human rights Law Quarterly Review 2012 F Viganograve Tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n4 2011 K Da Costa The extraterritorial application of selected human rights treaties Martinus Nijhoff Publishers 2013

10 Cfr F Viganograve ibidem cit da pag 6 ldquoIn tale criterio rientrano tutte le ipotesi in cui lo Stato risponde per condotte compiute al di fuori del proprio territorio sovrano da propri agenti dalle condotte di agenti diplomatici e consolari alle ipotesi in cui lo Stato esercita sul territorio di un altro Stato talune funzioni normalmente esercitate dagli Stati sovrani a quelle caratterizzate da un uso della forza da parte di agenti dello Statordquo Questo egrave un modello di tradizione essenzialmente anglosassone cfr P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002 pag 3 e 4

83

Inoltre secondo questo criterio e a differenza di quanto avviene per quello ldquopersonalerdquo

lo Stato occupante avragrave la responsabilitagrave di assicurare il rispetto dellrsquointera gamma dei diritti

convenzionali Nelle situazioni di giurisdizione per autoritagrave dello Stato agente lo Stato saragrave

infatti tenuto al rispetto dei soli diritti convenzionali che sono rilevanti per la situazione

dellrsquoindividuo in concreto sotto il controllo e lrsquoautoritagrave degli agenti statali11

In supporto di una lettura favorevole alla possibile distinzione dei vari diritti garantiti

dalla CEDU rileverebbe anche la dottrina che si riflette ormai nel diritto consuetudinario e

che prevede un ldquonoyau durrdquo12 alcuni diritti fondamentali inderogabili che sono ormai parte

dello jus cogens13

Ersquo sempre efficace la nozione di giurisdizione basata sul controllo effettivo del

territorio al fine di accertare le violazioni del diritto alla vita sul territorio in cui si svolgono le

missioni militari allrsquoestero

Cercheremo di rispondere a questa domanda nel corso della presente ricerca tramite

una piugrave dettagliata analisi dei summenzionati criteri utilizzati per riscontrare la sussistenza

della giurisdizione al di fuori dal territorio statuale Sebbene lrsquoart 1 della CEDU non si

riferisca espressamente al territorio degli Stati contraenti dai lavori preparatori della

Convenzione non sembrano ricavabili elementi che possano giustificare lrsquoevoluzione della

nozione di giurisdizione a prescindere da criteri geografici e territoriali14 Per approfondire

esaustivamente la questione saragrave dunque necessario partire dalla ricostruzione della

piuttosto ondivaga giurisprudenza della Corte EDU in relazione allrsquoapplicazione extra-

territoriale dei diritti umani15

La nostra attenzione saragrave inevitabilmente concentrata sui casi di violazioni del diritto

alla vita tutelato allrsquoart 2 della Convenzione avvenuti a opera di militari di Stati contraenti

in territorio di Stati non parte della Convenzione

11 Cfr Viganograve ibidem il quale osserva che la Corte in Al-Skeini marca cosigrave il proprio distacco rispetto allrsquoaffermazione relativa alla ldquoindivisibilitagraverdquo della garanzia dei diritti riconosciuti dalla Convenzione contenuta in Bankovic c Belgio e altri 16 Stati Contraenti 12 Dicembre 2001 (Grande Camera) ric n 5220799 ldquorights can not be divided and tailoredrdquo ibidem para 75

12 Si veda C Zanghigrave ldquoLa Tutela internazionale dei diritti umanirdquo pag 165 Inoltre si evince questa distinzione anche

dallrsquoart 15 della stessa CEDU che impedisce qualsiasi deroga per quanto riguarda alcuni diritti imprescindibili quali appunto il diritto alla vita Lrsquo art 152 CEDU dice che ldquoLa disposizione precedente non autorizza alcuna deroga allrsquoarticolo 2 salvo che per il caso di decesso risultante da legittimi atti di guerra e agi art 3 4 paragrafo 1 e 7 rdquo

13 Si veda B Conforti Diritto Internazionale Napoli 2010 pag 187 14 P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo ibidem pag 19 15 Per quanto riguarda la giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dellrsquouomo si veda tra gli altri caso Loizidou c

Turchia ricorso n 1531889 Grande Camera 18 dicembre 1996 Issa c Turchia 30 maggio 2000 ric n 3182196 Isaak C Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 caso Ocalan contro Turchia 12 marzo 2003 ric n 4622199 caso Al-Skeini e altri c Regno Unito Grande Camera 7 luglio 2011 ric n 5572107 Bankovic C Belgio e altri 16 Stati Contraenti 12 Dicembre 2001 (Grande Camera) ric n 5220799

84

Per analizzare gli aspetti ldquomeno solidirdquo del criterio del controllo effettivo del territorio

risulta emblematico il caso Bankovic c Belgio16

La decisione concerne il bombardamento da parte di un aereo militare autorizzato

dalla NATO di un edificio della radio-televisione a Belgrado che causograve erroneamente

diverse vittime civili17 In quellrsquooccasione la Corte di Strasburgo ha respinto il ricorso dei

parenti delle vittime serbe sottolineando come il concetto di giurisdizione fosse

ldquoessenzialmente territorialerdquo 18

La Corte EDU ha ritenuto infatti che la Convenzione trovasse applicazione

In an essentially regional context and notably in the legal space of the Contracting States

The Convention was not designed to be applied throughout the world even in respect of

the conduct of Contracting Staterdquo19

Il Belgio e gli altri Stati della coalizione convenuti operavano sotto la direzione

dellrsquoOrganizzazione Atlantica e non potevano essere ritenuti responsabili delle uccisioni

poicheacute non disponevano di un controllo effettivo del territorio serbo

Nonostante questa decisione criticabile la Corte di Strasburgo nel 2001 lasciava

aperta la porta a possibili eccezioni allrsquointerpretazione restrittiva strettamente territoriale tra

cui la principale concerne proprio lrsquoipotesi in cui lo Stato parte della Convenzione eserciti

attraverso le proprie forze militari un ldquocontrollo effettivordquo sul territorio di un altro Stato20

Lrsquoeccezionalitagrave puograve dunque concretizzarsi proprio nel controllo effettivo del territorio

che tuttavia nel caso di un bombardamento aereo seppure avente le stesse se non piugrave

nefaste conseguenze sulla popolazione civile non era perograve riscontrabile21

16 Bankovic e altri c Belgio e altri ibidem ricorrenti lamentavano oltre a una violazione dellrsquoarticolo 2 della CEDU anche degli articoli 10 (libertagrave di espressione ) e art 13 (diritto a un rimedio effettivo) Si veda A Orakhelashvili Restrictive Interpretation of Human Rights Treaties in the recent jurisprudence of the ECHR EJIL 32003 F Sperotto La salvaguardia dei diritti dellrsquouomo durante i conflitti armati e le operazioni militari Centro Studi per la Pace 2004

17 Operazione Allied Force egrave il nome della campagna di attacchi aerei portata avanti dalla NATO per circa due mesi contro

la Repubblica Federale di Jugoslavia di Slobodan Milošević Il bombardamento cui si riferisce la sentenza avvenne il 23 Marzo 1999 considerando la stazione radio-televisiva un obiettivo militare e causograve la morte di 16 civili

18 Corte EDU Bankovic c Belgio ibidem par 59 e 61 19 Bankovic e altri c Belgio ibidem para 80 20 M Milanovic From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties in

Human Rights Law Review 8 2008 p 424 Tuttavia lrsquoautore osserva che una forza occupante non puograve estendere a suo piacimento le proprie leggi sui territori occupati come dimostrerebbe lrsquoart 43 della II Convenzione dellrsquoAja del 1889 e comunque tutte le norme da questo emanate perdono efficacia al termine dellrsquooccupazione Lrsquoautore ne conclude che di fatto una forza occupante non esercita la propria laquogiurisdizioneraquo ai sensi del diritto internazionale pubblico Vedi caso Al-Skeini e a c Regno Unito sent 7 luglio 2011 (Grande Camera) ric n 5572107 para 149-150

21 A tal proposito saragrave necessario sviluppare piugrave avanti un confronto piugrave approfondito tra le sentenza della Corte EDU Bankovic c Belgio del 2001 e la sentenza Al-Skeini c Regno Unito del 2011 in proposito vedi anche A Cowan A new Watershed Re-evaluating Bankovic in the light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and Comparative Law 2012 pag 213-227

85

Passando ad analizzare il modello personale dellrsquoautoritagrave e controllo da parte di agenti

statali per estendere la giurisdizione CEDU un caso rilevante egrave costituito dalla decisione

Isaak c Turchia22

Qui infatti la stessa Corte di Strasburgo ha riconosciuto che non vi era alcun controllo

effettivo del territorio tuttavia egrave stata riconosciuta la responsabilitagrave dello Stato Turco in base

ad altre valutazioni giuridiche

I fatti sono avvenuti nellrsquoisola di Cipro divisa tra parte Nord in cui la stessa Corte EDU

ha riconosciuto la giurisdizione della Turchia e parte Sud indipendente23Durante una

manifestazione contro lrsquoinvasione turca della parte settentrionale dellrsquoisola di Cipro la polizia

di Cipro Nord ha represso violentemente la manifestazione causando la morte di un

cittadino greco-cipriota

La Corte EDU ha appurato come prima cosa se sussistesse il legame territoriale per

estendere la sua giurisdizione ma ha rivelato che lrsquoarea nella quale egrave avvenuto il fatto non

ricadeva nella giurisdizione turca poicheacute faceva parte della zona cuscinetto ONU24

Nonostante ciograve egrave stata affermata la responsabilitagrave dello Stato turco Infatti secondo la

Corte non rilevava la circostanza che la Turchia non esercitasse il controllo del territorio

dove sono avvenuti gli atti lamentati ma era sufficiente che gli agenti turchi fossero coinvolti

nelle azioni contestate il soggetto colpito rientrava nella giurisdizione della Turchia non per

il tramite del territorio ma per il tramite degli agenti che esercitavano autoritagrave e controllo su

di lui25

Prima di arrivare al piugrave recente caso Al-Skeini non si puograve non considerare anche la

sentenza Issa c Turchia26

22 Caso Isaak c Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 Simili conclusioni favorevole a un applicazione extra-territoriale legata al modello personale si ritrovano anche in Solomou e altri c Turchia appl n 3683297 24 giugno 2008 e Andreou c Turchia appl n 4565399 3 giugno 2008

23 Considerato dal diritto internazionale un esempio di ldquoStato fantocciordquo vedi anche B Conforti Diritto internazionale

Napoli 2010 pag 17 24 La Forza di Peacekeeping delle Nazioni Unite a Cipro (UNFICYP dallinglese United Nations Peacekeeping Force in

Cyprus) egrave una forza di sicurezza delle Nazioni Unite inviata a Cipro nel 1964 per porre termine alle continue violenze tra le comunitagrave greco-cipriota e turco-cipriota Dal 1974 il contingente militare della UNFICYP presidia la Linea Verde che divide in due parti lisola

25 Cfr T Scovazzi I Papanicolupulu S Urbinati I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2009 p 110 Cosigrave la Corte EDU nel caso Isaak c Turchia ldquoEven if the acts complained of took place in the neutral UN buffer zone the Court considers that the deceased was under the authority andor effective control of the respondent State through its agents(helliphellip)It concludes that the matters complained of in the present application fall within the jurisdiction of Turkey within the meaning of Article 1 of the Convention and therefore entails the respondent Statersquos responsibility under the Conventionrdquo Il fatto che gli atti contestati siano stati compiuti da forze di polizia e non da forze armate non mi sembra rilevare ai fini della nostra discussione In proposito vedremo nel successivo paragrafo le simili conclusioni del caso Pad e altri c Turchia appl n 6016700 28 giugno 2007

26 Corte EDU Issa c Turchia 16 novembre 2004 ric n 3182196

86

Nel caso Issa la Corte di Strasburgo si trovava a dover decidere sul ricorso presentato

dai familiari di alcuni pastori iracheni che sarebbero stati torturati e uccisi da soldati

dellrsquoesercito turco durante unrsquooperazione svolta nella regione settentrionale dellrsquoIraq 27

La Corte ha rigettato il ricorso giudicando che non vi fossero prove sufficienti che

collegassero quelle uccisioni allrsquoesercito turco e quindi alla Turchia

In ogni caso va messo in luce il ragionamento della Corte quando afferma che uno

Stato puograve essere considerato responsabile non solo nei casi in cui esercita militarmente un

ldquocontrollo effettivordquo su una porzione di territorio straniero come giagrave ammesso dalla sentenza

Loizidou ma anche quando si verificano violazioni dei diritti fondamentali a danno di

persone che pur trovandosi in territorio di uno Stato terzo sono sottoposte alla sua autoritagrave

e al suo controllo per mezzo dei suoi agenti operanti lecitamente o illecitamente in

quellrsquoarea28

Questo approccio egrave stato configurato in dottrina come ldquoteoria degli effettirdquo29 La Corte

ha affermato inoltre che se dal punto di vista del diritto internazionale pubblico la

giurisdizione di uno Stato egrave prevalentemente territoriale egrave percheacute si presume che questo

eserciti normalmente i suoi poteri nel proprio territorio

Il concetto di giurisdizione di cui allrsquoart 1 CEDU ldquois not necessarily restricted to the

national territoryrdquo delle Parti contraenti e puograve comprendere le situazioni eccezionali in cui un

atto a loro riferibile sia stato posto in essere fuori dal loro territorio ldquoor which produce effects

thererdquo30

La Corte EDU si egrave pertanto giagrave distanziata piugrave volte da unrsquoapplicazione strettamente

territoriale della Convenzione e ha creato almeno in ipotesi diverse linee estensive del

concetto di giurisdizione

Ulteriori significative decisioni della Corte EDU devono essere ancora prese in esame

Cosigrave relativamente al rapporto tra giurisdizione e attribuzione degli atti alcuni spunti di

riflessione rilevanti si possono evincere dallrsquoanalisi di un passaggio delle motivazioni circa il

27 LrsquoIraq non egrave uno Stato parte della CEDU 28 Issa c Turchia ibidem para 71 Vedi C Focarelli Lezioni di Diritto internazionale Prassi 2008 pag 431 29 A Basilico Giurisdizione ldquoprevalentemente territorialerdquo e universalitagrave dei diritti note a partire da una sentenza della

supreme court inglese AIC n 3 2011 30 Dalla sentenza Issa c Turchia ibidem para 74

Cfr S Miller Revisiting Extraterritorial Jurisdiction EJIL n 4 2010 p 1227 osserva che nella logica di questa

pronuncia la giurisdizione non egrave piugrave prevalentemente territoriale gli Stati sono vincolati dalla Convenzione indipendentemente dal luogo in cui pongono in essere i propri atti e di conseguenza gli obblighi gravanti su di essi allrsquoestero non differiscono da quelli in patria La Corte ha riconosciuto nel paragrafo 71 del caso Issa che ldquoThe Convention cannot be interpreted so as to allow a State party to perpetrate violations of the Convention on the territory of another State which it could not perpetrate on its own territoryrdquo

87

riconoscimento della giurisdizione russa nel succitato caso Ilascu c Moldavia e Russia 31

Ai sensi dellrsquoart 1 la giurisdizione della Russia egrave stata riconosciuta in conseguenza del

sostegno militare politico ed economico offerto da tale Stato alla Transnistria Questa forma

di controllo oltre a costituire per la Corte un controllo di fatto del territorio della Transnistria

rendeva attribuibili alla Russia gli atti della Repubblica autonoma di Transnistria32

Ancora piugrave efficaci al fine di evidenziare la stretta interdipendenza che si viene a

creare tra nesso giurisdizione e attribuzione dellrsquoatto sono le parole del giudice Kovler nella

sua opinione dissenziente

ldquoIt is jurisdiction (territorial or extraterritorial) which is a primary concept responsibility being

derived from jurisdiction rather than the contrary (hellip) but in seeking to determine whether

the Russian Federation has jurisdiction it preferred the opposite logic in holding that there

is ldquojurisdictionrdquo because there is ldquoresponsibilityrdquordquo 33

Da queste considerazioni ne emerge che giurisdizione e attribuzione sono delle

questioni distinte ma per alcuni aspetti sovrapponibili

In particolare se viene accettata una nozione di giurisdizione extra-territoriale derivante

da una interpretazione estensiva del modello personale vediamo che il confine tra

giurisdizione e attribuibilitagrave di un atto assume dei contorni molto meno chiari

Significativo in tal senso appare anche il ragionamento nella sentenza Pad c Turchia

sul caso di un azione anti-terrorismo della Turchia nel territorio dellrsquoIran causograve la morte di 7

iraniani uccisi dagli spari provenienti degli elicotteri militari turchi

In quella circostanza nel verificare la sussistenza della giurisdizione della Turchia la

Corte EDU ha ritenuto che 34

ldquoIt is not required to determine the exact location of the impugned events given that the

government had already admitted that the fire discharged from the helicopter had caused

the killing of the applicants relatives (hellip) accordingly the court finds that the victims of the

impugned event were within the jurisdiction of Turkey at the material timerdquo

31 Cfr Corte EDU Ilascu e altri c Moldavia e Russia ric n 4878799 8 luglio 2004 para 382 ldquoThe authorities of the Russia Federation contributed both militarly and politically to the creation of a separatist regime in the region of Transdniestria which is part of the territory of the Republic of Moldovardquo

32 In materia di attribuzione della responsabilitagrave allo Stato si veda su tutti P Palchetti L organo di fatto dello Stato nellillecito internazionale Milano 2007

33 Cfr Ilascu e altri c Moldovia e Russia ibidem Dissenting Opinion of Judge Kovler pag 151 Vedi anche A Cullen e S Wheatley The Human Rights of individuals in de facto regimes under the European Convention on Human RightsHuman rights law review 4 2013 pag 691-728

34 Pad e altri c Turchia appl N 6016700 28 giugno 2007 La Turchia Stato membro della CEDU al fine di mantenere le buone relazioni diplomatiche con lrsquoIran ha accettato di pagare le compensazioni richieste per le uccisioni Si vedano anche i casi Solomou e altri c Turchia appl n 3683297 24 giugno 2008 e Andreou c Turchia appl n 4565399 3 giugno 2008

88

Ersquo sufficiente lrsquoammissione da parte dello Stato turco di aver causato la morte dei civili per

far divenire del tutto secondarie le questioni relative al luogo ove sia avvenuta la violazione

La circostanza che lrsquoazione si fosse svolta nel territorio di uno Stato contraente o di

uno Stato non contraente egrave stata ritenuta dunque irrilevante dalla Corte di Strasburgo35

Quello che contava invece secondo la Corte era lrsquoaccertamento che gli atti contestati fossero

attribuibili a organi dello Stato convenuto La Corte EDU ritenne che la circostanza che i

pastori fossero stati uccisi da colpi provenienti da elicotteri militari turchi fosse una

condizione sufficiente a riconoscere la presenza della giurisdizione della Turchia ai sensi

dellrsquoart 1 CEDU 36

Questa si pone a mio avviso inequivocabilmente come una chiara interpretazione

estensiva del modello personale del concetto di giurisdizione37 Infatti nel caso Pad c

Turchia sembra venire meno anche la classica interpretazione limitativa del modello

personale che presuppone un controllo durevole per estendere la giurisdizione extra-

territoriale della CEDU non ravvisabile in casi di attacchi armati istantanei38

Il modello personale come inteso nel caso Pad c Turchia finisce per propendere

verso una nozione di giurisdizione che anticipa giagrave in se le questioni dellrsquoattribuzione della

condotta39

In proposito la dottrina si egrave spesso interrogata sul nesso e la distinzione tra le nozione

di imputazione della violazione e giurisdizione extra-territoriale40 Come anticipato per molti

autori il fatto che la nozione di giurisdizione si sia distanziata da un mero riferimento alla

territorialitagrave non determina che essa sia automaticamente convogliata nella questione

dellrsquoimputazione dellrsquoillecito internazionale 41

35 Vedi paragrafi 54 e 55 della sentenza Pad ibidem 36 Da T Scovazzi I Papanicolopulu S Urbinati I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2011 pag 111 37 C Meloni Una importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni

militari allestero Riflessioni attorno alla sentenza della Corte EDU nel caso Al-Skeini c Regno Unito del 7 luglio 2011 diritto penale contemporaneo 2011

38 Nel caso Medveded c Francia Appl n 339403 29 Marzo 2010 In questa occasione la Corte aveva sostenuto esplicitamente che non era sufficiente un atto istantaneo per far scattare la giurisdizione riferendosi al caso Bankovic ldquo what was at issue was an istantaneous extra-territorial act as the provisions of article 1 did not admint of a cause and effect notion of jurisdictionrdquo para 64 Vedi K Da Costa The extraterritorial application of selected human rights treaties Leiden 2013 pag 183

39 Seppur con esiti diversi il ragionamento egrave per alcuni aspetti assimilabile al caso Issa ibidem Vedi G Bartolini Il concetto di controllo sulle attivitagrave di individui quale presupposto della responsabilitagrave dello Stato in M Spinedi A Gianelli and ML Alaimo (ed) La codificazione della responsabilitagrave internazionale degli Stati alla prova dei fatti Problemi e spunti di riflessione Milano 2006 pag 25-52

40 Vedi C Gabrielli La nozione di giurisdizione extra-territoriale alla luce della recente giurisprudenza Studi sullrsquointegrazione europea n 3 2012

41 C Gabrielli ibidem pag 604 P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002 F Lattanzi Il confine tra diritto internazionale umanitario e diritti dellrsquouomo in studi di diritto internazionale in onore di A Ruiz Napoli 2004 Sul concetto di imputabilitagrave di un fatto illecito nel diritto internazionale si veda L Condorelli Lrsquoimputation agrave lrsquoeacutetat drsquoun fait internationalement illecite Solutions classiques et nouvelles tendances in Recueil des Cours t 189 (1984) vol VI p 102 Spinedi Gianelli Alaimo La codificazione della responsabilitagrave degli Stati alla prova dei fatti Milano 2006

89

Tuttavia lrsquoincessante evoluzione del concetto di territorialitagrave nel diritto internazionale

contemporaneo sospinto dalle crescenti esigenze di protezione dei diritti umani sembra

essere lrsquoelemento cruciale nel processo di estensione della portata della giurisdizione della

Corte e potrebbe spingersi sino a privare di significato ogni limitazione di giurisdizione per

gli atti chiaramente attribuibili a uno Stato contraente42

Per comprendere come siano strettamente interrelati gli aspetti della giurisdizione

statale e quello dellrsquoattribuzione degli atti possiamo inoltre riportare quanto ha scritto il

Cassese sul caso Tadic deciso dal Tribunale penale internazionale per lrsquoex-Jugoslavia in

relazione al caso Loidizou davanti alla Corte EDU 43

Queste due pronunce diventano rilevanti per affrontare il rapporto tra giurisdizione ed

imputabilitagrave in unrsquoottica di rapporti di prioritagrave tra le due nozioni Nel caso Tadic la domanda

cruciale egrave circa lrsquoimputabilitagrave degli atti alla Serbia mentre nel caso Loizidou egrave prioritaria la

domanda circa la giurisdizione della Turchia

In questrsquoultimo giudizio si puograve evidenziare un approccio agli antipodi rispetto al caso

Tadic noncheacute a quello emerso dallrsquoanalisi di Pad c Turchia

Infatti in un passaggio del caso Loizidou la Corte di Strasburgo ha sostenuto che

ldquo it is not necessary to determine whether a Contracting Parties actually exercises detailed

control over the policies and actions of the authorities in the area situated outside its national

P Palchetti Lrsquoorgano di fatto dello Stato nellrsquoillecito internazionale Giuffregrave 2007 F Francioni e N Ronzitti War by Contract Human Rights Humanitarian Law and Private Contractors Oxford 2011 Dal 1953 la Commissione di Diritto Internazionale ha intrapreso lo studio del tema arrivando a concludere una bozza di codificazione solo nel 2001 vedi Report of the International Law Commission 53rd sess UN Doc A5610 29)

42 Il ragionamento del caso Pad sembra rappresentare uno dei piugrave chiari scostamenti dal caso Bankovic Tuttavia lrsquoestrema vicinanza dal confine turco potrebbe aver inciso nella decisione della Corte di estendere la giurisdizione tramite il modello personale anche per atti istantanei

43 A Cassese The Nicaragua and Tadic tests revisited in light of the ICJ Judgment on Genocide in Bosnia EJIL n4

2007 pag 649-668 Art del progetto di articoli sulla responsabilitagrave statale ldquoThe conduct of a person or group of persons shall be considered an act of a State under international law if the person or group of persons is in fact acting on the instructions of or under the direction or control of that State in carrying out the conductrdquo Cfr ICTY Appeals Chamber Tadić 15 luglio1999 La questione da dirimere in Tadic era se fosse perseguibile questo membro delle forze paramilitari che combattevano contro i musulmani bosniaci nel conflitto in ex-Jugoslavia La decisione in oggetto non concerneva direttamente la responsabilitagrave ma bisognava capire se il tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia potesse applicare nel caso di specie le Convenzioni di Ginevra diritto internazionale umanitario Per questo bisognava determinare se si trattasse di un conflitto interno o di un conflitto internazionale e ciograve dipendeva dalla risposta alla questione sullrsquoattribuibilitagrave degli atti ossia se i paramilitari serbo-bosniaci agissero o meno per conto della Serbia La risposata a questa domanda egrave stata affermativa le convenzioni di Ginevra erano applicabili e Tadic era pertanto perseguibile dal Tribunale internazionale Anche per queste ragioni il criterio realtivo allrsquoanalisi della direzione e controllo fatto derivare dallrsquoart 8 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave statale appare meno stringente rispetto a quello utilizzato nel caso Nicaragua c Stati Uniti Corte Internazionale di Giustizia Attivitagrave militari e paramilitari in e contro il Nicaragua 27 giugno 1986 para 105-110 Questo criterio egrave stato confermato anche nel piugrave recente caso deciso dall Corte Internazionale di Giustizia Application of the Convention on prevention and punishment of the crime of Genocide Bosnia Herzegovina c Serbia e Montenegro 26 febbraio 2007 Dunque il dibattito sullrsquoart 8 verte sulla scelta tra il criterio sostenuto dal Tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia nel caso Tadic o quello della Corte Internazionale di Giustizia nei casi Nicaragua c Stati Uniti e Bosnia Herzegovina c Serbia Montenegro Sul punto si veda A Cassese ibidem pag 651 ove fa riferimento ai passaggi del caso Tadic che

sosterrebbero la validitagrave del criterio scelto anche per lrsquoattribuzione della responsabilitagrave e non solo per stabilire la natura internazionale del conflitto cfr Appeals Chamber ibidem para 103-105

90

territory since even overall control of the area may engage the responsibility of the

Contracting Partiesrdquo44

Riferendosi al caso Loizidou Cassese sembra in un primo momento considerare la

questione della giurisdizione non distinta da quella della attribuzione degli atti

ldquoThe ECtHR had to establish whether alleged violations of the European Convention had

been committed by states having lsquojurisdictionrsquo over the alleged victims pursuant to Art 1 of

the Convention To this effect when it was doubtful whether the state complained of had

such jurisdiction the ECtHR had to establish which state exercised such jurisdiction over

the alleged victims It thus had to determine to which state or entity the violations were to be

attributed or in other words which state or entity bore responsibility for those asserted

violations Thus a question of attribution of state responsibility aroserdquo45

Secondo lrsquoautorevole giurista lrsquoaspetto stridente nel raffrontare Tadic con Loizidou si

ritrova semmai nel fatto che la Corte EDU aveva stabilito lrsquoattribuibilitagrave degli atti che hanno

leso i diritti della cittadina cipriota alla Turchia dal mero fatto che quello Stato deteneva il

controllo del territorio di Cipro Nord

ldquoThe only point that perhaps Tadić did not sufficiently clarify relates to Loizidou there the

ECtHR inferred the finding that control over the authorities that had breached the claimants

rights was in fact exercised by Turkey from the fact that Turkey had overall control over the

whole area of northern Cyprus Thus the Court preferred to refer to control over the area

(from which it inferred control over the authorities operating there) rather than directly to

control over the authorities that had violated Ms Loizidous rightsrdquo46

Quindi sembrerebbe che la Corte in Loizidou stabilisca il controllo su un attore ossia

lrsquoimputabilitagrave degli atti della RTCN alla Turchia per via dellrsquoeffective overall control sul

territorio senza perograve considerare se vi sia overall control sugli atti del gruppo cruciale

oggetto della questione in Tadic 47

44 Cfr Loizidou c Turchia ibidem para 56 Sul caso si veda M C Vitucci Atti della Repubblica turca di Cipro del Nord e responsabilitagrave della Turchia il caso Loizidou in Rivista di Diritto Internazionale 1998 pp 1065-1083

45 A Cassese The Nicaragua and Tadic tests revisited in light of the ICJ Judgment on Genocide in Bosnia EJIL n4 2007 pag 658 Lrsquoautore nei passaggio in oggetto sta rispondendo alla tesi avanzata da M Milanovic in State Responsibility for Genocide EJIL 2006 pag 585ndash587 secondo cui il caso Loizidou citato in Tadic non aveva a che fare con lrsquoattribuzione degli atti ma con la questione della giurisdizione dello Stato

46 A Cassese ibidem pag 658 nota 17 47 In proposito interessante citare la tesi di KM Larsen in Attribution of Conduct in Peace Operations The Ultimate

Authority and Control Test EJIL n3 2008 pag 509-531 Secondo questo autore gli organismi di supervisione a tutela dei diritti umani richiedono una soglia piugrave bassa per far

scattare la responsabilitagrave agli Stati rispetto a quella richiesta dal progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati ibidem pag 518 e v J Cerone Human Dignity in the Line of Fire The Application of International Human Rights Law During Armed Conflict Occupation and Peace Operations 39 Vanderbilt J Transnatrsquol n1 2006 pag 13 Parlando delle conclusioni del caso Loizidou lrsquoautore sostiene che ldquoThis merger between the ldquoeffective controlrdquo test and therdquo overall controlrdquo test into an ldquoeffective overall controlrdquo test provides a test for attribution that is different from the effective control test in itself As mentioned the effective control

91

In pratica il caso Loizidou afferma che non egrave determinante stabilire se gli atti sono

attribuibili alle autoritagrave statali in quanto egrave sufficiente il controllo generale del territorio per far

sorgere la giurisdizione e quindi potenzialmente la responsabilitagrave

Giurisdizione e imputabilitagrave sono dei concetti indubbiamente distinti A volte tuttavia la

giurisprudenza della Corte EDU li ha utilizzati in maniera sovrapponibile ora facendo

derivare lrsquoimputabilitagrave dalla mera sussistenza della giurisdizione territoriale (Loizidou) ora

considerando come secondarie quindi irrilevanti le questioni della giurisdizione rispetto

allrsquoimputabilitagrave (Pad ma anche Behrami come vedremo)48

Il criterio spesso utilizzato dalla Corte di Strasburgo del controllo effettivo di un area

territoriale ricerca la giurisdizione su una mera questione fattuale senza fondarsi su basi

giuridiche comprovate49 Quello del controllo personale se interpretato in maniera

estensiva lo assimila sostanzialmente allrsquoimputabilitagrave di quella condotta a organi dello Stato

e non pone alcun limite territoriale alla giurisdizione50

In questo senso sembrerebbe allora piugrave corretto valutare giurisdizione e imputabilitagrave

come dei concetti distinti ma interrelati e da preferire in maniera alternativa caso per caso

secondo un rapporto di prioritagrave

Per quanto riguarda le missioni militati allrsquoestero al fine di ritrovare una certa coerenza

nella giurisprudenza della Corte EDU il principio dirimente sembra essere che se un atto egrave

imputabile a uno Stato esso ne risponderagrave ovunque sia stato commesso dando quindi un

importanza maggiore alle questioni di attribuzione della responsabilitagrave rispetto alla

giurisdizione territoriale

Quanto detto egrave messo in piena evidenza dal caso Bankovic da dove eravamo partiti

in cui la fondamentale questione dellrsquoimputabilitagrave era piuttosto facile da individuare ma egrave

stata sbrigativamente ignorata data lrsquoassenza di giurisdizione sul territorio51

test refers to specific conduct while the Courtrsquos test in Loizidou was rather based on overall control over a territory which ndash as also mentioned ndash following the ICJrsquos judgment in the Genocide case does not seem to be a proper test for attribution of conduct under the general rules on international responsibility K M Larsen ibidem pag 519

48 Vedi A Sari Autonomy Attribution and Accountability Reflections on the Behrami Case 2011 pag10 la Corte EDU

ha escluso la propria giurisdizione su situazioni legate alle missioni militari allrsquoestero non considerando gli aspetti extra-territoriali ma concentrandosi prioritariamente su altri aspetti ldquothe question raised by the present cases is less whether the respondent State exercised extra-territorial jurisdiction in Kosovo but far more centrally whether this Court is competent to examine under the Convention those Statesrsquo contribution to the civil and security presence which did exercise the relevant control of Kosovordquo Da Behrami c Francia

para 71 Lrsquoautore sostiene che la Corte nel caso Behrami ha spostato la sua attenzione sulle questioni dellrsquoattribuzione percheacute era giagrave arrivata a delle conclusioni preliminari sulla giurisdizione

49 In proposito vedi su tutti M Milanovic From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties 2008 pag 13 A sostegno di quanto affermato Milanovic cita autorevoli giuristi quali Oppenheim Brownlies Cassese e Pellet

50 Si obietta che la tesi della giurisdizione come potere ignori la differenza insita nella giurisprudenza europea tra giurisdizione e responsabilitagrave di uno Stato Cfr A Basilico ibidem pag22 e S Miller ibidem p 1233

51 Vedi M Milanovic Extra-territorial application of human rights treaties Oxford 2011 pag 185 Era infatti chiaro che le bombe fossero partite da un aereo della NATO Rimarrebbero delle difficoltagrave derivanti dal fatto

92

A mio avviso nel corso di missioni militari allrsquoestero egrave lrsquoimputabilitagrave delle azioni che

dovrebbe avere un ruolo prioritario Essa potrebbe arrivare ad assorbire in se la controversa

questione della giurisdizione territoriale in contesti di conflitti armati internazionali ma non

viceversa52 Anche per questo rimane inconcepibile in ogni caso una equiparazione della

questione della giurisdizione con quella della responsabilitagrave internazionale

12 Responsabilitagrave derivanti dai bombardamenti aerei e situazioni di occupazione

territoriale

Alla luce della sentenza Al-Skeini c Gran Bretagna leading case in materia come

confermato anche dal recente caso Jaloud c Paesi Bassi53 appare utile valutare alcuni dei

risultati derivanti dalla ldquogiurisprudenza extra-territorialerdquo di Strasburgo nella specifica

situazione di conflitti armati internazionali e di occupazioni militari54

Per valutare le possibili conseguenze prodotte dal criterio del controllo effettivo del

territorio egrave paradigmatico un parallelo tra due pietre miliari della giurisprudenza di

Strasburgo in materia il caso Bankovic c Belgio e il caso Al-Skeini c Regno Unito55

La sentenza Al-Skeini c Gran Bretagna appare come la sintesi al di lagrave di alcune

positive novitagrave che emergono della summenzionata confusione giurisprudenziale della

Corte di Strasburgo in quanto non stabilisce delle linee guida e non sceglie tra nessuno dei

due criteri (modello personale o modello territoriale) 56

che la NATO egrave un Organizzazione non parte della CEDU e quindi bisogna vedere se i suoi atti sono attribuibili agli Stati membri o allrsquo Organizzazione stessa

52 Sul punto vedi anche A Sari ibidem Giagrave affermato dalla stessa Corte EDU nei casi Pad c Turchia ibidem e Issa c Turchia ibidem Dallrsquoaltra parte appare a mio modo di vedere piugrave artificioso sostenere che un atto egrave attribuibile a uno Stato a prescindere dalla questione di imputabilitagrave solo poicheacute egrave stato commesso in un area territoriale sotto la sua giurisdizione Infatti anche se il controllo effettivo del territorio venisse riconosciuto rimarrebbe del tutto irrisolta lrsquoesigenza di valutare se un particolare atto sia attribuibile allo Stato in questione per via dellrsquooperato suoi agenti Vedi tra gli altri B Conforti Diritto Internazionale Napoli 2010 pag 359-360

53 Al-Skeini e altri c Regno Unito Grande Camera 7 luglio 2011 ric n 5572107 Jaloud c Paesi Bassi Grande Camera ricorso sent 20 novembre 2014 n 4770808

54 Per occupazione militare nel diritto internazionale si intende la presenza di forze armate straniere allinterno del territorio di uno Stato in una misura preponderante rispetto a quella delle forze armate dello Stato occupato Ciograve non si ritiene determini perograve la sovranitagrave per lo Stato occupante La IV Convenzione di Ginevra si applica dal momento stesso in cui inizia lrsquooccupazione Cfr IV Convenzione di Ginevra del 1949 sezione dedicata alla disciplina dellrsquooccupazione (terza della parte terza) Vedi anche E Benvenisti The International Law of Occupation Oxford University Press 2012 La Potenza occupante nella misura in cui esercita un controllo effettivo sul territorio occupato egrave responsabile dei diritti fondamentali dei suoi abitanti sia secondo il diritto internazionale umanitario in quanto lex specialis sia secondo il diritto internazionale dei diritti umani sistema complementare al primo Vedi F Sperotto Lineamenti di diritto internazionale dei conflitti armati Padova 2013 pag 15 O Ben-Naftali The Extra-territorial Application of Human Rights to Occupied Territories Proceedings of the Annual Meeting-American Society of International Law 2006

55 Sono passati ormai tredici anni dalla sentenza Bankovic senza che sia intervenuto un overruling a destabilizzare il valore di questa pronuncia Sul punto vedi tra gli altri M Milanovic in Al Skeini and Al Jedda In Strasbourg EJIL 12012 cit da pag 130 ldquoIn other words Banokovic is according to the Court still perfectly correct in its resultsrdquo

56 Vedi anche A Cowan A new Watershed Re-evaluating Bankovic in the light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and Comparative Law 2012 (pag 213-227) e P Ronchi ibidem Dopo aver fatto ricorso senza successo davanti alle Corti inglesi sulla base dello Human Rights Act del 1998 (House of Lord judgment Al-Skeini v UK Secretary of State for Defence 13 Giugno 2007) alcuni cittadini iracheni hanno adito

93

Dopo una premessa che sarebbe apparsa coerente con il criterio del controllo effettivo

di unrsquoarea da parte delle truppe inglesi (lrsquoarea di Bassora di sua competenza)57 la Corte

deduce che i soldati inglesi di stanza in Iraq esercitassero ldquoautoritagrave e controllo sugli individui

uccisi nel corso di operazioni di tutela della sicurezzardquo e che per tale ragione si debba

ritenere che la ldquogiurisdizionerdquo dello Stato inglese ai sensi dellrsquoart 1 CEDU si estendesse al

rispetto dei diritti fondamentali di tali individui

Lrsquoart 2 CEDU per il suo carattere fondamentale avrebbe quindi delle caratteristiche

particolari che lo rendono applicabile anche attraverso un estensione della giurisdizione

secondo un modello dello Stato agente

Dunque per risolvere i ricorsi in esame la Corte ha applicato il ldquopersonal model

jurisdictionrdquo ma ha fatto ciograve eccezionalmente e solo percheacute la Gran Bretagna esercitava

pubblici poteri in Iraq 58 Pertanto risulta ancora decisivo per estendere lrsquoapplicazione della

CEDU una qualche forma di controllo effettivo del territorio59

In questrsquoottica Al-Skeini egrave perograve un passo indietro persino rispetto alla logica della

sentenza Issa in cui si ribadiva che la giurisdizione non egrave primariamente territoriale Uno

Stato egrave legato al rispetto della Convenzione ovunque agisca i suoi obblighi allrsquoestero sono

gli stessi di quelli a casa Ciograve egrave in ogni caso assolutamente diverso da quanto statuito in

Bankovic

Lrsquoesigenza che permane irrisolta alla luce della giurisprudenza di Strasburgo egrave

inquadrabile nel quesito La Corte EDU deciderebbe diversamente sul caso Bankovic oggi

alla luce della sentenza Al-Skeini 60

la Corte EDU lamentando il difetto di adeguate indagini da parte delle autoritagrave britanniche in relazione alla morte di loro familiari nel corso delle operazioni militari di sicurezza del contingente britannico nella zona di Bassora in Iraq nel 2003 Cfr R Sapienza R Lrsquoapplicazione extraterritoriale dello Human Rights Act la decisione della Camera dei Lords nel caso Al-Skeini DUDIvol2 n1 2008 Sulla decisione si veda anche F Viganograve in Tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n 4 del 2011 e C Meloni Unrsquo importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni militari allestero Diritto Penale Contemporaneo 2011

57 Il Regno Unito (insieme agli Stati Uniti) deteneva il ruolo di ldquopotenza occupanterdquo dei suddetti territori come previsto anche dalla Risoluzione del Consiglio di sicurezza dellOnu n 1483 del 22 maggio 2003 Sulla scorta di ciograve il Regno Unito nel periodo tra maggio 2003 e giugno 2004 avrebbe esercitato un controllo assimilabile a quello tipico di uno Stato sovrano nel territorio del sud dellrsquoIraq

58 M Milanovic Al-Skeini and Al-Jedda in Strasbourg EJIL n1 2012 pag 121-139 Lrsquoautore sostiene che ldquohad the UK not exercised such public powers the personal model jurisdiction would not have applied In other words Bankovic is according to the Court still perfectly correct in its resultsrdquo Dello stesso parere P Ronchi ibidem e F Viganograve ibidem

59 Certamente non riscontrabile nel caso di un bombardamento aereo si veda Bankovic c Belgio ibidem 60 A Cowan A new watershed Re-evaluating Bankovic in light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and

Comparative Law 12012 cit pag 225 ldquoIt cannot be said that Al-Skeini overrules Banković because it appears unlikely the Court would come to a different result deciding Banković nowrdquo

94

La Corte in Al-Skeini c Regno Unito ha deciso per lrsquoapplicazione extra-territoriale della

CEDU tramite il criterio del controllo e autoritagrave degli agenti statali ma ha fatto ciograve solo

eccezionalmente poicheacute il Regno Unito esercitava pubblici poteri in Iraq Lrsquoelemento

differenziale tra il caso Bankovic e il caso Al Skeini in fin dei conti casi risiede pur sempre

nel controllo effettivo da parte delle forze armate dello Stato parte della Convenzione

dellrsquoarea in cui gli eventi letali si verificarono

Il controllo effettivo del territorio appare come il limite e al tempo stesso la chiave di

volta per lrsquoapplicazione extra-territoriale di una Convenzione regionale Quali sono le

conseguenze di un peso cosigrave grande affidato a tale criterio

Nei conflitti armati internazionali la Corte EDU riconosce attualmente la sua

giurisdizione solo nei casi di occupazione militare del territorio ma non estende il suo

controllo ai casi di bombardamenti dallrsquoaria 61

Per certi aspetti appare paradossale affermare la giurisdizione extra-territoriale sulla

base di un criterio meramente territoriale quale egrave il controllo effettivo In questo modo la

giurisdizione della CEDU non potragrave essere riconosciuta in casi che sempre piugrave

caratterizzano il mondo globale interconnesso

Come giagrave avvenuto in Bankovic nel caso di diverse vittime derivanti da

bombardamenti aerei e le prospettive legate al crescente uso dei droni nelle guerre

contemporanee rendono lampante la considerazione che estendere la giurisdizione di

questa Corte sui militari impegnati sul territorio mentre si ignorano completamente i profili

di responsabilitagrave per altre nefaste fattispecie sempre piugrave caratterizzanti la realtagrave odierna egrave

un successo parziale62

La CEDU rimane uno degli strumenti piugrave avanzati in materia di tutela dei diritti umani

ma non sembra coordinarsi al meglio con la realtagrave dei conflitti armati contemporanei

Riscontriamo infatti delle difficoltagrave nel condividere la ratio che porta a separare i casi

di civili morti in seguito al bombardamento di un edificio in cui la Corte ancora esclude la

61 Nei conflitti interni come vedremo egrave stato possibile riconoscere violazioni del diritto alla vita anche in casi di azioni tramite mezzi aerei Ciograve egrave stato possibile tramite un interpretazione estensiva del modello personale percorribile in quei casi percheacute sommata al controllo del territorio o comunque alla stretta vicinanza ai propri confini Vedi Corte EDU Isayeva c Russia appl N 5795000 24 Feb 2005 (per fatti avvenuti in Cecenia) Isaak C Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 Pad et al c Turchia appl nr 6016700 28 giugno 2007 Sul punto vedi C Tomuschat Human Rights and Humanitarian Law EJIL 2010 21(1) 15-23

62 Cosigrave anche M Milanovic Al-Skeini and Al-Jedda in Strasbourg in EJIL n1 -2012 cit pag 130 ldquoUnder this reasoning drone operations in Yemen or wherever would be just as excluded from the purview of human rights treaties as under Bankovicrdquo vedi anche F Rosegraven Extremely Stealthy and Incredibly Close Drones Control and Legal Responsibility Journal of conflict and security law 2013 (p- 1-19) ldquoThe case of Bankovic v Belgium (2001) has been invoked in the legal literature to rule out any ECHR relevance to dronesrdquo

95

sua giurisdizione sulla scia del precedente Bankovic dai casi in cui la vittima egrave provocata

da truppe sul terreno63

A tal proposito possiamo affermare con altri che sulla definizione di giurisdizione ai

sensi dellrsquoart 1 la Corte EDU ha fino a ora ldquofallito nel fornire chiare risposterdquo64

Un caso come quello Bankovic dal punto di vista deli diritti umani violati non si

distingue in nulla da Al-Skeini sempre di una violazione del diritto alla vita ex art 2 si tratta

Anzi dalla prospettiva del militare impegnato sul teatro di guerra puograve essere persino

maggiormente giustificabile 65

Cosigrave possiamo affermare senza nulla togliere agli sviluppi positivi che la

giurisprudenza CEDU determina un risultato fatto di due pesi e due misure Da una parte le

vittime scaturite da rischiose operazioni sul territorio allrsquoestero hanno la possibilitagrave di ricorso

contro lo Stato dallrsquoaltra diverse vittime provocate da ingenti bombardamenti aerei sono

tagliati fuori dalla giurisdizione di Strasburgo Allo stato attuale il doppio standard derivante

dal criterio del controllo effettivo del territorio producendo un vuoto giurisdizionale per i

bombardamenti aerei internazionali di fronte alla Corte EDU egrave una zona drsquoombra che

aleggia sui tanti risultati positivi prodotti dal controllo della Corti regionali dei diritti dellrsquouomo

nel settore della politica della difesa e della sicurezza 66

Questo in effetti non egrave altro che il risultato paradossale di permettere lrsquoapplicazione

extra-territoriale della Convenzione sulla base di un nuovo criterio territoriale quale il

controllo effettivo di unrsquoarea territoriale

Per ovviare a questa insoddisfacente situazione ci si potrebbe chiedere se siano maturi

i tempi per prospettare un obbligo negativo rivolto agli Stati contraenti di non violare il diritto

alla vita senza alcuna limitazione di stampo territoriale67

63 F VIganograve ldquoLa tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umanirdquo AIC n 4 -2011 pag 5

64 S Miller ibidem pag 1226 65 Vedi M Tondini Regole dingaggio e diritto allautodifesa Riflessioni e suggerimentirdquo Rassegna dellrsquoarma dei

Carabinieri n 12005 ldquoLa politica estera la fa(ccia) il soldatino di diciannove anni con il mitra a tremare dietro un muro di Baghdad non i professori neo-conservatori in aula a Washingtonrdquo cit Andrew Exum This mans army New York 2004 I casi del ricorso Al-Skeini contemplano delle uccisioni di civili ma in contesti altamente instabili in cui i militari erano sovente oggetto di attacchi da parte di soggetti che utilizzavano autobombe o altri mezzi non chiaramente identificabili

66 Questo stato di cose pone una certa incertezza negli Stati che non sempre condividono lrsquoesatta portata degli obblighi derivanti dalla Convenzione In proposito si veda il dibattito in Gran Bretagna volto a limitare lrsquoapplicazione extraterritoriale della CEDU Si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protection (ottobre 2014) e soprattutto T Tugendhat e L Croft The Fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy Exchange 2013

67 Vedi su tutti M Milanovic Extraterritorial Application of human right treaties ibidem pag 214 e ss

96

13 Giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti un confine sempre piugrave

labile

Lrsquoesame del recente caso Jaloud c Paesi Bassi egrave molto utile al fine di approfondire la

natura del rapporto tra giurisdizione e attribuzione degli atti nella giurisprudenza di

Strasburgo

Lo Stato convenuto per violazione dellrsquoart2 sosteneva lrsquoinapplicabilitagrave della CEDU al

caso di specie in quanto esso aveva inviato in Iraq solo forze di ausilio per il mantenimento

della pace e i Paesi Bassi non erano considerabili come una potenza occupante Lrsquoarea del

sud est dellrsquoIraq dove si erano verificati i fatti contestati era difatti formalmente sotto il

controllo del Regno Unito Tale Stato insieme agli Stati Uniti deteneva il ruolo di ldquopotenza

occupanterdquo del territorio iracheno come previsto anche dalla Risoluzione del Consiglio di

sicurezza dellOnu n 1483 del 22 maggio 2003

Nel quadro di tale situazione giuridica il contingente militare dei Paesi Bassi in tutto

1300 uomini svolgeva esclusivamente compiti di presidio di posti di blocco vicino alla cittagrave

di Bassora

Il caso Jaloud c Paesi Bassi si poneva pertanto come una di queste situazioni non del

tutto risolte dal precedente Al Skeini in quanto i Paesi Bassi Stato di appartenenza dei

militari coinvolti non aveva giuridicamente lo status di potenza occupante e quindi

presumibilmente neanche il controllo effettivo del territorio Questa visione trova infatti

riscontro nella linea difensiva tenuta dai Paesi Bassi davanti alla Corte EDU nel caso in

oggetto Tesi condivisa proprio dal Regno Unito Stato terzo interveniente favorevole a

unrsquointerpretazione della nozione di giurisdizione ex art 1 CEDU basata sulla distinzione tra

la situazione giuridica del Regno Unito potenza occupante e quella dei Paesi Bassi privi

dello status di potenza occupante e quindi del controllo effettivo sul territorio straniero68

La Corte EDU nel caso Jaloud ha invece espressamente affermato che lo status

giuridico di potenza occupante non egrave determinante ai fini della questione della giurisdizione

extra-territoriale riconoscendo la giurisdizione dei Paesi Bassi nel caso di specie69 Questo

passaggio della sentenza rappresenta un primo punto fermo che estende la portata della

giurisdizione della CEDU rispetto al precedente Al Skeini

Al di lagrave di questo inequivocabile passo in avanti la sentenza in oggetto presenta tuttavia

diversi aspetti controversi da considerare allo scopo di poter definire chiaramente quanto

68 Per il dibatto sul caso Jaloud si veda Corte eur dir uomo Grande Camera udienza 19 febbraio 2014 n 4770808httpwwwechrcoeintPageshomeaspxp=hearingsampw=4770808_19022014amplanguage=en V anche Corte eur dir uomo Jaloud c Paesi Bassi ibid par 125

69 Jaloud c Paesi Bassi cit par 142 ldquoThe Court points out that the status of occupying power within the meaning of Article 42 of the Hague regulation is not per se determinativerdquo

97

si estenda la nuova portata applicativa della CEDU nel corso delle missioni militari allrsquoestero

Secondo i giudici di Strasburgo il governo olandese tramite lrsquoinvio di un contingente

militare ha assunto la responsabilitagrave nella gestione della sicurezza nel sud est dellrsquoIraq in

particolare per quanto concerne la specifica operazione che ha determinato la morte del

cittadino iracheno70 Quindi sembrerebbe che la giurisdizione dello Stato olandese nel caso

Jaloud sussista percheacute nonostante i suoi militari operassero nellrsquoambito di una coalizione

guidata da Regno Unito e Stati Uniti i Paesi Bassi hanno sempre mantenuto il basilare

livello di comando e controllo sulle proprie truppe71

A questo proposito bisogna fare una precisazione riguardo alla catena di comando

nelle operazioni multinazionali Gli Stati che forniscono truppe per le operazioni di

peacekeeping o forze multinazionali allrsquoestero sono soliti cedere il cd operational control ai

comandanti dello Stato o dellrsquoorganizzazione internazionale sotto la cui egida si svolge la

missione Tuttavia gli Stati nazionali mantengono lrsquoultimo livello di autoritagrave sulle truppe il cd

full command che denota lrsquoesistenza stessa della catena di comando nazionale e pertanto

non viene mai ceduto dagli Stati72

Secondo la Corte di Strasburgo lrsquoOlanda non avrebbe perso la sua giurisdizione ex art

1 proprio percheacute pur avendo ceduto il comando operazionale al Regno Unito avrebbe

comunque mantenuto il full command sul proprio contingente in Iraq73 In proposito

unrsquoipotesi di responsabilitagrave concorrente del Regno Unito da accertare al di fuori del sistema

della CEDU e in particolare in base al regime di diritto internazionale generale sulla

responsabilitagrave dello Stato non sarebbe da escludersi a priori74

70 Ibidem cit par 149 ldquothe Netherland assumed responsibility for providing security in that area to the exclusion of other participating State and retained full command over its contingent thererdquo

71 Questo punto segna come vedremo meglio in seguito una chiara presa di distanza dal caso Behrami e Saramati c Francia e altri (Corte eur dir uomo 2 Maggio 2007 ricorsi n 7141201 e n 7816601) Il mero mantenimento del full command sui propri militari nella decisione Behrami era stato ritenuto irrilevante ai fini dellrsquoattribuzione delle condotte le quali sono state attribuite esclusivamente allrsquoONU poicheacute il Consiglio di sicurezza deteneva lrsquoultimate authority and control della missione militare Per un commento sul caso si veda PALCHETTI Azioni di forze istituite o autorizzate dalle Nazioni Unite davanti alla Corte Europea dei diritti delluomo i casi Behrami e Saramati in Riv dir internaz 2007 681 e ss K LARSEN Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test in EJIL

2008 509-531 72 Per una spiegazione del concetto di comando e controllo nelle operazioni militari si vedano su tutti FLECK - GILL The

Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press 237 e ss RONZITTI Comando e controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite IAI 1999 45 e ss

73 Ciograve viene affermato facendo riferimento al Memorandum of Understanding siglato il 6 giugno 2003 che definiva le relazioni trai due paesi nellrsquoespletamento della missione internazionale Cfr anche Jaloud c Paesi Bassi ibid par 146

74 La principale norma di riferimento per dirimere tali aspetti sembra essere lrsquoart 6 del Progetto di articoli della CDI (Conduct of organs placed at the disposal of a State by another State The conduct of an organ placed at the disposal of a State by another State shall be considered an act of the former State under international law if the organ is acting in the exercise of elements of the governmental authority of the State at whose disposal it is placed) sulla responsabilitagrave degli Stati per atti illeciti internazionali (v Report of the International Law Commission 53 rd sess UN Doc A5610 29) Inoltre sul piano degli obblighi derivanti dalla CEDU si potrebbe valutare la violazione da parte del Regno Unito di un obbligo autonomo consistente nel dover prevenire e reprimere le violazioni commesse nella zona

98

Va altresigrave precisato che il mantenimento del full command non egrave un elemento di per

seacute sufficiente a far insorgere la giurisdizione extra-territoriale della CEDU Infatti ritenere

determinante la sola sussistenza del criterio del comando sulle operazioni militari

equivarrebbe a rendere la Convenzione applicabile tout court a ogni violazione da parte dei

militari allrsquoestero e questo egrave precisamente quello che la Corte di Strasburgo vuole evitare

La Corte infatti considera impossibile estendere la nozione di giurisdizione secondo un

rapporto causa-effetto in quanto non egrave sufficiente un singolo atto istantaneo per esercitare

autoritagrave e controllo sugli individui lesi75 Conferma dellrsquoinsufficienza del solo criterio del full

command egrave stata espressa dalla stessa Corte secondo cui i criteri per stabilire la

giurisdizione della CEDU non sono assimilabili a quelli per lrsquoattribuzione delle condotte a

uno Stato in materia di responsabilitagrave internazionale76

La Corte rimarca dunque la volontagrave di salvaguardare una distinzione giagrave messa

sovente in evidenza dalla dottrina sullrsquoapplicazione extra-territoriale della CEDU ossia che

laquola circostanza che la nozione di giurisdizione abbia perso lrsquooriginale connotato di

territorialitagrave non consente di ritenere che essa abbia perduto autonomia e possa essere

considerata come assorbita dalla questione dellrsquoimputazione dellrsquoillecito internazionaleraquo77

Questa precisazione ha esattamente lo scopo di mantenere un limite ulteriore rispetto al

mero riscontro del mantenimento da parte dello Stato di invio del comando sui propri militari

allrsquoestero per estendere la portata della giurisdizione fuori dal territorio degli Stati contraenti

Rimane allora da sciogliere il dubbio riguardo al criterio utilizzato dalla Corte per

estendere lrsquoapplicazione della CEDU nel caso Jaloud Nel caso di specie la giurisdizione

dellrsquoOlanda egrave stata riconosciuta percheacute Jaloud ha cercato di oltrepassare un posto di blocco

istituito in conseguenza della decisione dellrsquoOlanda di impiegare le proprie truppe nella

missione in Iraq

sotto la sua occupazione Sulla responsabilitagrave concorrente si veda ex plurimis NOLLKAEMPER- PLAKOKEFALOS Principles of Shared Responsibility in International Law An Appraisal of the State of the Art Cambridge 2014

75 Nel caso Corte eur dir uomo 29 marzo 2010 ricorso n 339403 Medvedyev c Francia In questa occasione la Corte EDU ha sostenuto esplicitamente al paragrafo 64 che non egrave sufficiente un atto istantaneo per far scattare la giurisdizione riferendosi al caso Bankovic ldquowhat was at issue was an istantaneous extra-territorial act as the provisions of article 1 did not admit of a cause and effect notion of jurisdictionrdquo

Si veda anche Corte eur dir uomo 20 dicembre 2001 Bankovic e altri c Belgio e altri par 74 Cfr K DA COSTA The extraterritorial application of selected human rights treaties Leiden 2013 183 e ss

76 Jaloud c Paesi Bassi cit par 154 ldquothe test for establishing the existence of ldquojurisdictionrdquo under Article 1 of the Convention has never been equated with the test for establishing a Statersquos responsibility for an internationally wrongful act under general international lawrdquo

77 GABRIELLI ibid cit da pag 604

99

A giudizio della Corte lrsquoesercizio dellrsquoautoritagrave e del controllo sulle persone che transitavano

attraverso il checkpoint era un criterio sufficiente per stabilire che lo Stato convenuto

esercitasse pubblici poteri sulla specifica area territoriale in questione e quindi la propria

giurisdizione78 In questo modo la Corte EDU vincola nuovamente il modello personale

dellrsquoautoritagrave e controllo da parte degli agenti dello stato sulla vittima a dei criteri di impronta

territoriale quale la presenza materiale di un posto di blocco Per far scattare la giurisdizione

extra-territoriale della CEDU egrave indispensabile che lrsquoautoritagrave e il controllo in base al modello

personale venga integrato dal modello territoriale ossia che tale autoritagrave venga esercitata

in unrsquoarea spaziale ben individuata ove lo Stato parte eserciti una qualche forma di controllo

effettivo del territorio 79

In questo senso possiamo affermare che la Corte EDU si egrave limitata a risolvere il singolo

caso in questione senza individuare delle linee guida valide per risolvere una volta per tutte

la questione della giurisdizione extra-territoriale Da ciograve ne deriva il persistere di una certa

indeterminatezza circa lrsquoapplicabilitagrave della Convenzione al di fuori dei confini degli Stati

contraenti 80 A esempio non viene espressamente chiarita la questione della giurisdizione

extra-territoriale nel caso in cui i Paesi Bassi avessero assunto il compito di pattugliare le

strade di un paese del sud est dellrsquoIraq e lrsquoincidente letale si fosse verificato in tale

situazione senza lrsquoistituzione materiale di un checkpoint o di altre forme di controllo su una

precisa area territoriale A questa possibile situazione irrisolta se ne possono aggiungere

diverse altre corrispondenti alle molteplici fattispecie di violazione dellrsquoarticolo 2 da parte

dei militari allrsquoestero

Il persistere di questa indeterminatezza scaturisce dal fatto che secondo la CEDU non

egrave ancora ammissibile la cd teoria degli effetti o della giurisdizione come potere81 per cui

anche un atto istantaneo come un bombardamento aereo o un colpo di arma da fuoco

sarebbe sufficiente a far scattare la giurisdizione extra-territoriale per via dellrsquoautoritagrave e

78 Jaloud c Paesi Bassi ibid cit par 152 ldquoThe Court is satisfied that the respondent party exercised its jurisdiction within the limits of the SFIR mission and for the purpose of asserting authority and control over person passing through checkpointrdquo

79 V anche Al Skeini c Regno Unito ibid par 143 Un altro caso di uccisione determinata da azioni dei militari allrsquoestero impegnati a presidiare un checkpoint egrave quello deciso dal Trib Mil di Roma 9 Maggio 2007 sent n 33 in Rass Giust Milit 2008Per un analisi della decisione si vedano A CASSESE Under what conditions may belligerents be acquitted of the crime of attacking an ambulance in Journal of International Criminal Justice 2008 385-397 RONZITTI Il diritto applicabile alle Forze Armate italiane allrsquoestero problemi e prospettive in Senato della Repubblica Servizio Affari Internazionali 2008 4 e ss

80 V SARI Jaloud v Netherlands New Directions in Extra-Territorial Military Operations in EJIL talk httpwwwejiltalkorgjaloud-v-netherlands-new-directions-in-extra-territorial-military-operations

81 Cfr BASILICO Giurisdizione laquoprevalentemente territorialeraquo e universalitagrave dei diritti note a partire da una sentenza della Supreme Court inglese in Rivista Telematica dellrsquoAssociazione Italiana Costituzionalisti 2011 3 5- 20 (in riferimento al caso Corte eur dir uomo16 novembre 2004 ricorso n 3182196 Issa c Turchia) MILANOVIC From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties in Human Rights Law Review 2008 411-448 SPEROTTO Beyond Bankovic Extraterritorial Application of the European Convention on Human Rights in Human Rights and Human Welfare 2006 131 e ss

100

controllo degli agenti statali a prescindere da ogni considerazione sul luogo ove si sono

verificate le violazioni82

In ultima analisi lrsquoaspetto che accomuna le pronunce Al Skeini e Jaloud sembra

individuabile nellrsquoassenza di elementi in favore di un superamento dellrsquoingombrante

precedente Bankovic c Belgio e altri concernente come egrave noto il ricorso presentato dai

parenti delle vittime del bombardamento aereo della stazione radio-televisiva di Belgrado83

In entrambi i casi Jaloud e Al Skeini la questione dellrsquoapplicazione extra-territoriale della

CEDU viene risolta dalla Corte tramite il ricorso a un criterio ibrido che prevede il modello

dellrsquoautoritagrave e del controllo da parte degli agenti statali necessariamente integrato da una

qualche forma di controllo del territorio Nella decisione Al Skeini il controllo effettivo del

territorio egrave stato determinato in base allo status di potenza occupante del Regno Unito nel

sud-est dellrsquoIraq nel caso Jaloud in base allrsquoistituzione di un semplice posto di blocco gestito

dalle truppe dei Paesi Bassi In questrsquoultima decisione il necessario supporto di criteri

discendenti dal modello territoriale risulta essere ancora piugrave debole e dai contorni sfumati

Lrsquoaspetto geografico di controllo territoriale egrave talmente ridotto ai minimi termini da permettere

di prospettare unrsquoevoluzione originata dal caso Jaloud individuabile nellrsquoampliamento delle

situazioni in cui si puograve riscontrare la cd giurisdizione personale sempre piugrave vicina al mero

riconoscimento della possibilitagrave di attribuire gli atti allo Stato84

Nel caso Jaloud seppure in maniera piuttosto sfumata viene tuttavia rimarcata la

necessitagrave di mantenere un confine tra i concetti di giurisdizione territoriale e attribuzione

degli atti ai fini giurisdizionali

A questo punto egrave bene rimarcare che anche abbandonando ogni riferimento ai criteri

territoriali non si determinerebbe ipso facto unrsquoequiparazione tra la nozione di giurisdizione

e quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

Infatti per risolvere ogni possibile confusione creatasi tra i concetti di giurisdizione

extra-territoriale e attribuzione della responsabilitagrave si puograve chiarire quanto argomentato

evidenziando lrsquoesistenza nella giurisprudenza della Corte EDU di una duplice questione di

attribuzione da una parte quella preliminare circa lrsquoattribuzione della condotta presa in

82 Una soluzione viene prospettata da MILANOVIC Per tale autore gli obblighi positivi si applicherebbero solamente dove lo Stato ha il controllo effettivo del territorio mentre quelli negativi consistenti in un non facere varrebbero ovunque cit MILANOVIC Extraterritorial application of human rights treaties Oxford 2011 215 ldquoState have the negative obligation to respect human rights which is territorially unboundedrdquo

83 Corte eur dir uomo 12 dicembre 2001 ricorso n 5220799 Bankovic e altri c Belgio e altri 16 Stati Contraenti Sul caso si vedano tra gli altri PUSTORINO Responsabilitagrave degli Stati parti della Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo per il bombardamento NATO alla radiotelevisione serba il caso Bankovic in La Comunitagrave Internaz 2001 695-704 ORAKHELASHVILI Restrictive Interpretation of Human Rights Treaties in the recent jurisprudence of the ECHRrdquo in EJIL 2003 529-568

84 V supra nota 313 Sul punto v anche M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud httpwwwejiltalkorgjurisdiction-attribution-and-responsibility-in-jaloud

101

considerazione al fine di stabilire la giurisdizione ex art 1 secondo unrsquo interpretazione

estensiva del modello personale e dallrsquoaltra circa lrsquoattribuzione della condotta al fine di

valutare la responsabilitagrave internazionale85

La giurisdizione extra-territoriale sarebbe dunque riscontrabile per via della

sussistenza di alcuni criteri essenziali di attribuzione della condotta che tuttavia non sono

automaticamente sufficienti per soddisfare anche lrsquoattribuzione della condotta ai fini

dellrsquoaccertamento della responsabilitagrave internazionale 86

Tale soluzione permetterebbe di svincolare la nozione di giurisdizione ex art 1 da una

concezione territoriale rimarcando tuttavia la necessaria distinzione tra la questione della

giurisdizione extraterritoriale con quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave internazionale

14 Missioni militari allrsquoestero e competenza giurisdizionale

In ultima analisi quello che si evince dallrsquoondivaga giurisprudenza della Corte EDU egrave

che seppure siano delle questioni concettualmente distinte giurisdizione e imputabilitagrave

degli atti interagiscono tra di loro essendo entrambe delle questioni preliminari rispetto al

merito del giudizio Lrsquoapplicazione extra-territoriale degli strumenti di protezione dei diritti

umani e lrsquoattribuibilitagrave delle violazioni sono infatti delle questioni comunque separate dalla

valutazione di come tali strumenti dovrebbero sostanzialmente applicarsi nelle situazioni di

conflitti armati87

In proposito possiamo dire con altri che ldquoIn a way disputes about extraterritorial

application serve as a substitute for an examination of the meritsrdquo 88

Appare piugrave facile per le Corti affrontare le questioni preliminari di competenza che

giudicare nel merito di questioni complesse che richiederebbero inevitabilmente

considerazioni di diritto internazionale umanitario

La portata della giurisdizione e lrsquoimputabilitagrave degli atti si pongono quali importanti

questioni preliminari rispetto allrsquoesame del merito Tuttavia al contempo servono una duplice

funzione facendo da scudo per non esaminare la vera questione centrale ossia se la Corte

85 A Sari Untangling Extra-territorial jurisdiction from international responsibility in Jaloud vs Netherlands Old problems new solutions httppapersssrncomsol3paperscfmabstract_id=2554951 2015 pag 4

86 Nellrsquoambito delle missioni militari allrsquoestero si potrebbe riscontrare la giurisdizione dello Stato per mezzo del criterio del full command sui propri militari ma ciograve non sarebbe un criterio sufficiente per determinare lrsquoattribuzione della responsabilitagrave cfr M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud 11 dicembre 2014 EJIL talk Questo orientamento egrave motivato dalle crescenti esigenze di protezione dei diritti umani che pongono una soglia meno alta per riconoscere la giurisdizione delle Corti competenti in materia di violazione dei diritti umani fondamentali

87 Qui entriamo nel campo dellrsquo elemento oggettivo della responsabilitagrave consistente nellrsquoilliceitagrave della condotta ossia nel fatto che la condotta viola un obbligo dello Stato previsto da una norma di diritto internazionale Bisogna in proposito considerare tutte le cause di esclusione dellrsquoillecito il previo consenso dello Stato leso la forza maggiore lo stato di necessitagrave e lrsquoautotutela Vedi tra gli altri B Conforti ibidem pag 365- 371

88 M Milanovic Extra-territorial application of human rights treaties Oxford 2011 pag 116

102

EDU abbia la competenza in materia di violazioni del diritto alla vita in un contesto altamente

instabile in cui si rendono necessarie anche considerazioni di diritto internazionale

umanitario89

In proposito se anche la Corte di Strasburgo smettesse di dichiarare i casi

inammissibili sulla base di controverse questioni preliminari non ne deriverebbe

automaticamente che essa sarebbe invasa da ricorsi I suoi giudici potrebbero infatti sempre

dichiarare non fondate le richieste sulla base di un primo esame del merito90

Quello che va capito egrave se la Corte EDU voglia continuare a interrogarsi nel tentativo di

stabilire quando si estenda la giurisdizione dello Stato ai sensi del suo art 1 o se siano

ormai maturi i tempi per fare un passo in avanti e chiarire se abbia giurisdizione nel caso di

specie ossia indagare maggiormente sulla giurisdizione della Corte rationae materiae

relativamente agli atti dei militari allrsquoestero

In ultima analisi sembra una visione parziale quella di ritenere che il problema della

giurisdizione sia solo la possibile estensione extra-territoriale della portata della CEDU e

non anche quello di stabilire chiaramente in quali circostanze ciograve sia possibile e in base a

dei criteri ben definiti

Come si inserisce una Convenzione quale la CEDU nel contesto dei conflitti armati

puograve essa giudicare adeguatamente le violazioni dei diritti umani da parte dei militari o

bisognerebbe fare primario riferimento al rispetto delle regole drsquoingaggio dei codici penali

militari e del diritto umanitario

Per quanto riguarda in particolare gli aspetti relativi alle violazioni del diritto alla vita

sarebbe allora determinante delimitare gli spazi di esclusione dellrsquoilliceitagrave per le violazioni

dellrsquoarticolo 2 e approfondire cosa intende lrsquoart 15 per lawful acts of war91 Queste infatti

sono le sole previsioni della Convenzione che giustificano lrsquoesclusione dellrsquoilliceitagrave per le

violazioni del diritto alla vita e che permettono agli Stati di beneficiare di deroghe

allrsquoobbligazione in oggetto92

89 In questo senso alcuni autori mettono in luce la mancanza della volontagrave politica di risolvere tale questione da parte degli Stati con conseguenze invasive sulle loro attivitagrave militari allrsquoestero

90 Su questo si veda S Miller Revisiting Extraterritorial jurisdiction a territorial justification for extraterritorial jurisdiction under the European Convention EJIL n4 2010 pag 1236

91 Sullrsquoargomento si vedano M Costas Trascasas Lotta al terrorismo internazionale e deroghe alla CEDU di fronte alla Corte europea dei diritti umani DUDI 2 2009 pag 426-431 OBoyle M The margin of appreciation and derogation under Article 15 ritual incantation or principle in HRLJ 1998 23 A Svensson-McCarthy The International Law of Human Rights and States of Exception Nijhoff 1998

92 M Milanovic Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts Oxford 2014 La Corte EDU ha solitamente valutato la legittimitagrave della deroga sulla base del margine di apprezzamento ossia valutando che le autoritagrave nazionali si troverebbero in una condizione migliore per valutare lrsquoesistenza di una situazione di emergenza rispetto al giudice internazionale Si tratterebbe di una presunzione a favore delle salvaguardia delle decisioni politiche dei governi degli Stati Va tuttavia rilevato che il margine di apprezzamento non esclude che i giudici di Strasburgo mantengano un controllo sulla proporzionalitagrave delle misure considerando la natura giuridica di tale tipo di valutazione V per esempio

103

Gli spazi per esercitare la facoltagrave di deroga sono individuabili proprio sulla base della

nozione di legittimi atti di guerra Tale interpretazione non puograve che provenire con lrsquoausilio

integrativo del diritto internazionale umanitario

A livello convenzionale rilevano innanzitutto le cause di esclusione dellrsquoilliceitagrave previste

dallo stesso art 2 comma 293

Per quanto riguarda lrsquoart 15 CEDU questo impedisce qualsiasi deroga per quanto

riguarda alcuni diritti imprescindibili

ldquoIn caso di guerra o di altro pericolo pubblico che minacci la vita della nazione ogni Alta

Parte contraente puograve adottare delle misure in deroga agli obblighi previsti dalla presente

Convenzione nella stretta misura in cui la situazione lo richieda e a condizione che tali

misure non siano in conflitto con gli altri obblighi derivanti dal diritto internazionalerdquo

Tuttavia al comma 2 viene poi specificato

ldquola disposizione precedente non autorizza alcuna deroga allrsquoarticolo 2 salvo che per il caso

di decesso risultante da legittimi atti di guerra e agli art 3 4 paragrafo 1 e 7 rdquo

In questo senso parlando di legittimi atti di guerra si comprende la necessitagrave di un

approccio integrato che valorizzi al meglio le complementarietagrave tra il diritto internazionale

umanitario e dei diritti umani

Cosa intende infatti la Corte EDU per legittimi atti di guerra 94

Uno dei pochi casi della Corte di Strasburgo che ci puograve aiutare in tale orientamento

sembra essere la pronuncia Lawless c Irlanda95

La Corte EDU in quella occasione ha confermato che secondo lrsquoart 15 non sono

ammissibili deroghe da parte di uno Stato se queste confliggono con altri obblighi di diritto

Brannigan and McBride c Regno Unito ricorsi nn 1455389 e 1455489 sentenza 26 maggio 1993 para 43 Sul punto cfr M Costas Trascasas ibidem pag 427 Per quanto riguarda la competenza ratione materiae appare interessante un raffronto nel campo della politica estera

e delle attivitagrave militari tra la nozione di atti di guerra ex art15 della CEDU e la teoria dellrsquoatto politico (in particolare per gli atti di guerra) come sostenuta da alcune Corti interne v supra nota 229 cfr P Virga Diritto Amministrativo Milano 2001 pag 280 e P Barile Atto di governo (e atto politico) IV Enciclopedia del diritto pag 220-232

93 Sul tema si veda M Milanovic Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts Oxford

University Press 2014 Lrsquoart 2 comma 2 della CEDU dice che

La morte non egrave considerata inflitta in violazione di questo articolo quando derivasse da un ricorso alla forza reso assolutamente necessario A) per assicurare la difesa di qualsiasi persona dalla violenza illegale B) per eseguire un arresto legale o per impedire lrsquoevasione di una persona legalmente detenuta C) per reprimere in modo conforme una sommossa o un insurrezione

94 Nella considerazione che in nessun caso i civili e in generale coloro che non partecipano direttamente alle ostilitagrave

possono essere oggetto di violenza bellica la deroga allrsquoart 2 consentita dallrsquoart 15 si riferisce soltanto alla privazione della vita dei combattenti in osservanza delle leggi e degli usi di guerra e al caso in cui la morte di civili consegua in modo accidentale a un atto di guerra legittimo nella forma del danno collaterale

95 Il caso riguardava un presunto membro dellrsquoIRA detenuto secondo la legislazione di emergenza con il sospetto di organizzare delle attivitagrave terroristiche sul territorio dellrsquoIrlanda Si concluse con il mancato riconoscimento delle responsabilitagrave dellrsquoIrlanda in virtugrave dellrsquointerpretazione dellrsquoart15

Corte EDU Lawless c Irlanda Appl n 33257 1 Luglio 1961

104

internazionale tra essi sicuramente rientrano anche gli obblighi derivanti dal diritto

internazionale umanitario e dalle Convenzioni di Ginevra96 La Commissione Europea sui

diritti umani ha chiarito inoltre che proprio il rispetto del diritto umanitario durante un

occupazione militare rappresenta il limite al diritto di deroga previsto dallrsquoart 15 CEDU97

In ogni caso veniva riconosciuto un certo margine drsquoapprezzamento nazionale circa la

valutazione sulla legittimitagrave dellrsquoesercizio della facoltagrave di deroga98

La possibilitagrave degli Stati di utilizzare la facoltagrave di deroga ex art 15 appare meritevole

di una certa considerazione anche nei conflitti armati internazionali Lrsquoutilizzo di tale

strumento sarebbe infatti per certi versi un passo avanti nel dibattito sulla nozione di

giurisdizione in quanto costituirebbe giagrave di per se un riconoscimento piugrave o meno implicito

da parte degli Stati dellrsquoapplicabilitagrave extra-territoriale della CEDU

Comunque a prescindere dalla remota eventualitagrave di un ricorso allrsquoart 15 nella prassi

si puograve prospettare un certo margine di apprezzamento lasciato agli Stati in relazione alle

attivitagrave militari allrsquoestero

In questa direzione puograve essere utile esaminare alcuni passaggi della sentenza della

Corte Suprema inglese nel caso Smith c Regno Unito La Corte Suprema inglese in una

recente pronuncia si egrave infatti avvicinata a questo tipo di impostazione per estendere

lrsquoapplicabilitagrave della Convenzione europea ai militari inglesi in Iraq Dopo aver riscontrato la

giurisdizione britannica sui propri militari in Iraq la Corte egrave passata a un esame preliminare

del merito99

96 Vedi M Milanovic ibidem In ogni caso va precisato che il meccanismo di deroga previsto dallrsquoart 15 non egrave mai stato utilizzato per conflitti armati internazionali non essendo mai stata avanzata alcuna deroga allrsquoart 2 della CEDU La notifica dello Stato al Segretario Generale del Consiglio drsquoEuropa costituirebbe un requisito essenziale per la validitagrave della deroga Cfr art 15 para 3 ldquoOgni Alta Parte contraente che eserciti tale diritto di deroga tiene informato nel modo piugrave completo il Segretario generale del Consiglio drsquoEuropa sulle misure prese e sui motivi che le hanno determinate Deve ugualmente informare il Segretario generale del Consiglio drsquoEuropa della data in cui queste misure cessano drsquoessere in vigore e in cui le disposizioni della Convenzione riacquistano piena applicazionerdquo

97 Vedi M Tondini Exporting the Rule of law human rights abroad during conflicts and peace operations Pace e diritti umani n1 2006 pag 83-106 La Commissione Europea dei diritti dellrsquouomo era lrsquoorganismo incaricato di esaminare i ricorsi individuali prima della riforma del Protocollo n 11 che ha istituito la Corte come funziona oggi Vedi supra nota 46

98 La Corte ha fatto uso del concetto di margine di apprezzamento per la prima volta nella sentenza Lawlessc Irlanda ibidem proprio in riferimento allrsquoart 15 CEDU La dottrina del margine di apprezzamento si configura come lo strumento con cui la Corte segna il confine tra la propria competenza e quella riservata agli Stati La Corte di Strasburgo riconosce la propria competenza a individuare questo confine anche in un contesto altamente politico come quello dellrsquoart 15

99 Smith and others v Secretary of State for Defence 19 giugno 2013 UKSC 41 httpswwwsupremecourtukdecided-casesdocsUKSC_2012_0249_Judgmentpdf Tale pronuncia ha ribaltato il precedente orientamento della House of Lords per cui i soldati britannici in Iraq non sarebbero stati sotto la giurisdizione del Regno Unito Cfr Smith amp Ors v Ministry of Defence [2011] EWHC 1676 (QB) Si veda F Bonfiglio Lrsquoavvicinamento della Supreme Court inglese alla giurisprudenza di Strasburgoin tema di giurisdizione extraterritoriale appunti a margine della sentenza Smith Ellis and Allbutt AIC nov 2014 In questo caso i ricorrenti lamentavano la violazione dellrsquoart 2 per quanto riguarda gli obblighi positivi sostanziali In particolare si contestavano diverse decisioni delle autoritagrave del Regno Unito che permettevano ai soldati di utilizzare durante i pattugliamenti le Snatch Land Rovers Questi mezzi secondo i parenti delle vittime non garantirebbero unrsquoadeguata protezione nel caso di esplosioni

105

The Strasbourg court has repeatedly emphasised that when it comes to an

assessment of the positive obligations that are to be inferred from the application in any

given case of the Convention rights a fair balance must be struck between the competing

interests of the individual and of the community as a whole It has also recognised that there

will usually be a wide margin of appreciation if the state is required to strike a balance

between private and public interests and Convention rightsrdquo100

Tutti i 7 giudici della Corte Suprema hanno convenuto che esporre delicate decisioni

esecutive in un contesto conflittuale a un serrato controllo giudiziario puograve significare imporre

degli obblighi irrealistici o sproporzionati e quindi rischia di essere un controllo che esorbita

dalle proprie competenze Nonostante ciograve i 4 giudici della maggioranza hanno ritenuto che

pur riconoscendo un certo margine di apprezzamento per il governo qualche spazio di

controllo giudiziario puograve esistere anche in questo tipo di attivitagrave101

ldquoIt will be easy to find that allegations are beyond the reach of article 2 if the decisions

that were or ought to have been taken about training procurement or the conduct of

operations were at a high level of command and closely linked to the exercise of political

judgment and issues of policy So too if they relate to things done or not done when those

who might be thought to be responsible for avoiding the risk of death or injury to others were

actively engaged in direct contact with the enemy But finding whether there is room for

claims to be brought in the middle ground so that the wide margin of appreciation which

must be given to the authorities or to those actively engaged in armed conflict is fully

recognised without depriving the article of content is much more difficult No hard and fast

rules can be laid down It will require the exercise of judgment This can only be done in the

light of the facts of each caserdquo102

100 V caso Smith v Ministry of Defence ibidem para 60-61 Questa sentenza ai paragrafi 67-75 cita alcuni precedenti decisi dalla Corte EDU al fine di inquadrare gli obblighi positivi richiesti dallrsquoart 2 in situazione conflittuali evidenziando che non possono essere gli stessi normalmente accordati ai civili Osman c Regno Unito n 245 1998 para 115 Engel c Paesi Bassi n 647 1976para 54 Stoyanovi v Bulgaria n4298004 9 novembre 2010 Giuliani e Gaggio c Italia n 2345802 24 marzo 2011 Finogenov v Russia n 1829903 e 2731103 20 dicembre 2011 para 213

101 Per i tre giudici di minoranza invece i fatti in questione sarebbero cosigrave legati con delicate valutazioni politiche prese dal governo e dai vertici militari che ogni tipo di intervento giudiziale sarebbe inappropriato Cfr M Milanovic UK Supreme Court Decides Smith (No 2) v The Ministry of Defence ibidem

102 Ibidem para 76

106

Dunque la Corte Suprema inglese alla luce di un esame preliminare del merito ha

affermato che esiste una possibilitagrave di riscontrare alcune violazioni dellrsquoart 2 anche in

ambito di operazioni militari allrsquoestero Lrsquoeffettivo riconoscimento della violazione egrave

strettamente dipendente dallo specifico contesto e potragrave essere valutato solamente caso

per caso 103 Su queste basi una volta chiarito che in via sussidiaria la Corte EDU puograve

indubbiamente avere competenza ratione materiae nei casi di conflitti armati internazionali

saragrave necessario passare a indagare su come e in che misura tale competenza si potragrave

realmente esplicare

In questo senso sembra allora un risultato piugrave coerente quello prodotto dal definitivo

superamento delle restrizioni territoriali tramite unrsquoestensione del modello personale di

giurisdizione accompagnato dalla divisibilitagrave dei diritti e degli obblighi convenzionali

15 Lrsquoobbligo procedurale di effettuare indagini

La protezione del diritto alla vita trova maggiori limitazioni nellrsquoambito di conflitti armati

internazionali rispetto ai conflitti armati interni104 Questo non egrave dovuto esclusivamente alla

nota difficoltagrave di riconoscere la giurisdizione extra-territoriale ma anche alle criticitagrave insite in

un contesto altamente conflittuale in Stati terzi Questa situazione determina in qualche

modo una compressione del tipo di obblighi che devono rispettare gli Stati ex art 2 CEDU

In ogni caso lrsquointervento repressivo della giustizia penale quantomeno nella preliminare fase

dellrsquoaccertamento dei fatti viene generalmente considerato come una delle prestazioni

positive che gli Stati sono internazionalmente vincolati a garantire105

Questo obbligo si indirizza indubbiamente anche allrsquooperato delle forze militari sui

territori stranieri essendo un aspetto non affatto secondario del rispetto del diritto alla vita

ex art 2 che egrave stato individuato ormai diverse volte nella giurisprudenza di Strasburgo106

103 La Corte Suprema ha rimesso la decisione sul merito alla Corte drsquoappello La richiesta che venga riconosciuta la violazione dellrsquoart 2 CEDU dovragrave scontrasi con il principio della combat immunity sostenuto dalla difesa In questo senso i giudici potranno esprimersi solo su fatti decisi nellrsquoarea in the middle ground tra la pianificazione ai vertici dellrsquoapparato militare troppo vicine alla sfera di competenza esclusiva dellrsquoesecutivo e le decisioni prese nellrsquoimmediatezza dellrsquoazione per le quali invece opererebbe lrsquoimmunitagrave per il combattimento V F Bonfiglio Lrsquoavvicinamento della Supreme Court inglese alla giurisprudenza di Strasburgo in tema di giurisdizione extraterritoriale appunti a margine della sentenza Smith Ellis and Allbut AIC nov 2014 pag 12

104 A supporto di questa affermazione esiste abbondante giurisprudenza della Corte Edu sul conflitto interno tra Russia e Cecenia che ha visto la Corte di Strasburgo condannare la Russia per bombardamenti sul territorio ceceno utilizzando parametri derivanti dal diritto umanitario

105 Lrsquoaspetto procedurale del dovere di effettuare indagini su alcune violazioni dei diritti umani simboleggia la penetrazione del diritto internazionale in un area fino a qualche anno fa riservata allrsquoesclusiva giurisdizione dello Stato A differenza del diritto internazionale umanitario i diritti umani comportano lobbligo di condurre unrsquoindagine ogni volta che vi egrave una possibile violazione del diritto alla vita V G Gaggioli Lrsquointerrelazione fra diritto internazionale umanitario e diritti umani Comitato Internazionale della Croce Rossa Ginevra 2012

106 Uno dei primi casi trattati dalla Corte che seguirono alla sentenza McCann (v piugrave avanti) sono i caso Andronicou e Constantinou c Cipro sentenza del 9 ottobre 1997 Kaya c Turchia Caso 1581996777978 sentenza del 19 febbraio 1998 Guumlleccedil c Turchia sentenza del 22 luglio 1998 caso 6319978471054 Yasa c Turchia sentenza del 2 settembre 1998 caso McKerr c Regno Unito ricorso n 2888395 4 maggio 2001

107

In mancanza di tale accertamento formale effettivo la legittimitagrave delle azioni degli agenti

statali si espone a gravi dubbi107

Anche nel corso di conflitti armati internazionali ove riconosciuta la giurisdizione dello

Stato lrsquoutilizzo della forza deve essere rispettoso dellart 2 quantomeno sotto il profilo

procedurale delle indagini108

Nei casi Al-Skeini c Regno Unito e Jaloud c Paesi Bassi la Corte EDU ha ritenuto

esistenti gli elementi per lrsquoapplicazione extra-territoriale ma non ha giudicato nel merito sulla

legittimitagrave o meno degli atti dei militari bensigrave ha solo accertato che non erano state effettuate

delle indagini adeguate109

La valutazione di una violazione sostanziale dellrsquoart 2 sembra dunque un obiettivo

troppo ambizioso in contesti instabili e pericolosi

Pertanto la migliore risposta al dubbio circa la portata della competenza ratione

materiae della CEDU nel giudicare violazioni del diritto alla vita durante i conflitti armati

internazionali credo si possa ritrovare nella stessa giurisprudenza di Strasburgo sulle

violazioni del diritto alla vita durante i conflitti armati internazionali Infatti a oggi la Corte

EDU non si egrave in realtagrave mai addentrata nel merito di un giudizio sulle uccisioni nel corso di

conflitti internazionali ma si egrave limitata ad accertare lrsquoassenza di indagini adeguate sulle azioni

dei militari allrsquoestero

Quindi egrave la stessa Corte di Strasburgo che rimanda alla centralitagrave delle indagini

adeguate sulla base degli aspetti procedurali dellrsquoart 2 e della legislazione nazionale per i

militari allrsquoestero

107 Lrsquoinerzia degli organi inquirenti nazionali resta un profilo di responsabilitagrave autonomo che prescinde dallrsquoaccertamento delle violazioni sostanziali Dagli obblighi procedurali dellrsquoart 2 emerge un certo legame con lrsquoart 13 (diritto a un rimedio effettivo) Questo aspetto si evince a esempio da alcuni dei suddetti casi contro la Turchia La Corte EDU tuttavia esclude che la disponibilitagrave di un rimedio civilistico (risarcimento danni) possa sopperire alla carenza di unrsquoeffettiva procedura di tipo penale nei casi in cui egrave in questione diritto alla vita

I l riconoscimento di una somma a titolo di risarcimento del danno non costituisce unrsquoadeguata riparazione ai sensi dellrsquoart 41 CEDU in quanto la tutela risarcitoria sarebbe solo un completamento di quella in sede penale cfr DJ Harris M Orsquo Boyle C Warbrick Law of the European Convention Oxford University Press 2005 pag 41-

42 108 Vedi caso Al-Skeini c Regno Unito ibidem Jaloud c Paesi Bassi ibidem

Cfr C Meloni Unrsquo importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni militari allestero Diritto Penale Contemporaneo 2011

109 Nel caso Al Skeini la Gran Bretagna ha omesso di portare avanti tali indagini non affidandole a una struttura

indipendente rispetto ai poteri militari le indagini erano state condotte allinterno della stessa struttura di comando coinvolta negli incidenti denunciati

Cfr M Milanovic European Court decides Al-Skeini and Al-Jedda EJIL 2011 ldquoReaders will recall that the merits claim in Al-Skeini was not that the killings were substantively unlawful but that the UK failed to comply with its procedural obligation to investigate the killings The Court thus found it fairly easy to establish a violation of the procedural component of Article 2 But the Court also made a very useful contribution in that it showed awareness that Art 2 couldnrsquot be applied in Iraq in exactly the same way as it would be applied in the UK itself because the conditions on the ground were so different It was prepared to interpret Art 2 flexibly and not impose unrealistic burdens on the UK but even under that less rigid standard the UK was found to be in violationrdquo httpwwwejiltalkorgeuropean-court-decides-al-skeini-and-al-jedda

108

In particolare tali standards procedurali sulle indagini ricavabili dallrsquo art 2 richiedono

che le indagini siano attivate drsquoufficio siano effettive e adeguate a determinare se lrsquouso della

forza sia stato o meno illegittimo (svolte in maniera non superficiale si tratta di un obbligo

di mezzi e non di risultato) che siano diligenti e tempestive (precedano prescrizione) che il

procedimento sia trasparente e le vittime debitamente informate che la pena sia congrua e

proporzionata al reato Inoltre particolare importanza egrave stata attribuita dai giudici di

Strasburgo al fatto che le indagini siano indipendenti e in grado di accertare le eventuali

responsabilitagrave dei soggetti di vertice110

In proposito un caso storico imprescindibile base per avviare lrsquoanalisi circa il metro di

valutazione dellrsquouso della forza letale da parte di agenti statali nella Corte di Strasburgo egrave

rappresentato dalla sentenza Mc Cann vs UK 111

La base del ragionamento della Corte in questa decisione relativa a un operazione dei

servizi segreti britannici a Gibilterra egrave fondata innanzitutto sullrsquointerpretazione della portata

dellrsquoart 2 ldquolrsquouso della forza da parte di agenti dello Stato nel perseguire uno degli obiettivi

di cui al paragrafo 2 dellrsquoart 2 della Convenzione puograve trovare giustificazione in forza della

stessa disposizione qualora detto uso sia fondato su unrsquoonesta convinzione percepita

come valida in forza di buone ragioni al momento del fatto bencheacute successivamente si sia

dimostrata erroneardquo 112

I criteri principali che si evincono da Mc Cann per accertare lrsquouso legittimo della forza

sono che lrsquouso della forza sia stato effettivamente limitato al minimo necessario

strettamente proporzionale al conseguimento degli obiettivi di cui allrsquoart 22 lettere a) b) e

c)113

110 In alcuni casi vedi Al Skeini a esempio egrave stata sanzionata lrsquoindagine svolta allrsquointerno senza controlli esterno dalle stesse forze coinvolte La misura dellrsquoindipendenza va apprezzata sia in via formale (non devono per esempio dipendere gerarchicamente dalle istituzioni su cui devono indagare) sia in senso pratico e sostanziale (devono avere unrsquoautonoma capacitagrave di indagine ed unrsquoautentica indipendenza di giudizio Si veda McCann e Altri c Regno Unito 27 settembre 1995 Caso 171994464545 Caso 1581996777978 Kaya c Turchia sentenza del 19 febbraio 1998 Guumlleccedil c Turchia sentenza del 22 luglio 1998 Caso 6319978471054 Yasa c Turchia sentenza del 2 settembre 1998 Cfr A Colella Rassegna delle pronunce del triennio 2008-2010 in tema di art 2 CEDUrsquo Diritto Penale Contemporaneo p 23 con riferimento al caso Giuliani e Gaggio c Italia con relativi commenti del 24 marzo 2011

111 McCann e Altri c Regno Unito caso 171994464545 sentenza del 27 settembre 1995 Questa decisione non riguarda azioni dei militari allrsquoestero ma piugrave in generale violazioni del diritto alla vita da parte di agenti statali (polizia) I fatti si sono svolti nel 1988 a Gibilterra al verificarsi dellrsquouccisione di tre membri dellrsquoIRA durante un operazione anti-terrorismo degli agenti statali inglesi Questa sentenza egrave considerata una delle prime ad aprire alla giurisdizione CEDU per violazione del diritto alla vita e come la sentenza che ha aperto le porte a una lunga serie di ricorsi vedi P De Stefani Diritto alla vita e doveri degli stati nella recente giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani wwwcentrodirittiumaniunipditcfr anche La tutela giuridica internazionale dei diritti umani a cura di P De Stefani e F Leita Padova1997

112 Mc Cann c Regno Unito ibidem para 200 vedi anche Andronicou e Constantinou c Cipro n 2505294 9 ottobre1997

113 Si tratta dei limiti nellrsquoindividuare scriminanti scusanti e cause di non punibilitagrave citati supra nota 192 Alla necessitagrave si ritiene di dover aggiungere anche il requisito della proporzionalitagrave nellrsquouso della forza in relazione alle finalitagrave espresse dalla norma Vedi anche A Colella Rassegna delle pronunce del triennio 2008-2010 in tema di art 2 CEDU In Diritto Penale Contemporaneo n 3 2010

109

Inoltre la Corte deve valutare il piugrave generale contesto in cui il ricorso alla forza ha avuto

luogo in proposito lrsquoesame riguarda anche gli aspetti di comando e controllo dellrsquooperazione

la scelta dei mezzi e del personale impiegato

Altro elemento di rilievo che emerge dal caso Mc Cann egrave che devono sempre svolgersi

indagini ufficiali effettive quando degli individui vengono uccisi in conseguenza dellrsquouso della

forza da parte di agenti dello Stato Il dovere di compiere indagini pubbliche e indipendenti

volte ad accertare la legittimitagrave dellrsquouso della forza quando organi ufficiali dello Stato sono

coinvolti in simili situazioni costituisce un aspetto essenziale del diritto alla vita sancito

dallrsquoart 2114

La giurisprudenza ha stabilito che le indagini effettive devono essere ldquocapable of

leading to a determination of whether the force used in such cases was or was not justified

in the circumstancesrdquo115

Tali aspetti sono considerati anche nella decisione Jaloud c Paesi Bassi116

Per quanto riguarda gli aspetti sostanziali la Corte si egrave pronunciata in questo caso

per determinare se i Paesi Bassi abbiano rispettato o meno gli obblighi procedurali derivanti

dallrsquoart 2 117 Evidentemente i parametri per valutare lrsquoeffettivitagrave delle indagini in un contesto

di conflitto armato non possono essere gli stessi che in una normale situazione interna118

La stessa Corte EDU si egrave dimostrata consapevole del fatto che le obbligazioni procedurali

sono spesso alquanto difficoltose da soddisfare nel difficile contesto di un operazione

militare allrsquoestero119

Tuttavia anche considerando le difficoltagrave del contesto post-bellico sul territorio

iracheno la Corte ha ritenuto che lrsquoOlanda non avesse rispettato gli standard posti

dallrsquoobbligo di effettuare indagini effettive sulle violazione del diritto alla vita In particolare

la Corte non ha ritenuto in questo caso che gli organi autori delle indagini fossero privi del

requisito dellrsquoindipendenza120

Gli standard in base ai quali verificare lrsquoeffettivitagrave di una certa procedura sono reperiti dalla Corte oltre che in considerazioni di ragionevolezza anche in alcuni strumenti internazionali adottati dalle Nazioni Unite e generalmente accettati nella pratica internazionale

114 McCann e altri c Regno Unito ibdem para 161 La Corte dopo aver messo tale aspetto in grande evidenza in questa occasione evita tuttavia di considerare il versante procedurale della violazione dellrsquoart 2

115 McKerr c United Kingdom ibidem para 111 116 Jaloud c Paesi Bassi ibidem 117 Come nel caso Al Skeini c Regno Unito ibid 118 Secondo la Corte di Strasburgo gli obblighi procedurali previsti dallrsquoart 2 devono essere interpretati in modo

ldquorealisticordquo ovvero tenendo in considerazione le difficoltagrave pratiche che si pongono allo svolgimento delle indagini Cfr anche CERRONI Corte europea dei diritti dellrsquouomo Estesa lrsquoapplicazione delle norme CEDU alle azioni commesse da Stati parte della Convenzione nei territori da loro occupati in Diritto Pubblico Comparato ed Europeo 20114 3 e ss

119 V Jaloud c Paesi Bassi ibid cit par 226 ldquoThe Court is prepared to make reasonable allowances for the relatively difficult conditions under which the Netherlands military and investigators had to workrdquo

120 A differenza di quanto stabilito nel caso Al Skeini c Regno Unito

110

Le omissioni investigative imputate allrsquoOlanda sono individuabili invece nel fatto che gli

organi competenti si erano limitati a verificare che il presunto autore dellrsquoillecito avesse agito

in legittima difesa senza perograve valutare la proporzionalitagrave nellrsquouso della forza Inoltre un

frammento del proiettile che aveva causato lrsquouccisione del cittadino iracheno era stato

smarrito in circostanze non chiarite e lrsquoautopsia non era stata condotta con il dovuto rigore

non essendo stati forniti alle autoritagrave giudiziarie alcuni documenti contenenti informazioni

rilevanti121

Il principale contributo della Corte di Strasburgo in direzione dello sviluppo della

regolamentazione relativa allrsquouso della forza armata nei conflitti consiste proprio nelle

obbligazioni positive di effettuare delle indagini effettive ogni volta ci sia una violazione del

diritto alla vita nel corso di un conflitto armato

Certamente in relazione alla varietagrave di ogni specifica fattispecie di violazione del diritto

alla vita che spazia dalle morti negli ospedali alle operazioni anti-terrorismo e ai conflitti

armati ci deve essere un adeguato bilanciamento tra la garanzia dei diritti degli individui e

lrsquoattenzione a non imporre oneri troppo gravosi sugli Stati

Va perciograve rimarcato che le stesse obbligazioni procedurali sono spesso alquanto

difficoltose da soddisfare nel contesto di un operazione militare allrsquoestero Prima del caso

Jaloud la stessa Corte EDU in Al Skeini nonostante la decisione favorevole alla sussistenza

dellrsquoobbligo procedurale aveva sottolineato le oggettive difficoltagrave di adempiere agli obblighi

imposti dallrsquoart 2 da parte di uno Stato al di fuori del proprio territorio122

Allora il dubbio sulla competenza ratione materiae della Corte di Strasburgo in

situazioni di conflitto armato internazionale si potrebbe ripresentare nella versione ha la

Corte EDU la competenza per valutare adeguatamente se le indagini statali in contesti di

conflitti armati internazionali si siano svolte in maniera effettiva 123

Questo rimane un interrogativo di non agevole soluzione

121 V Jaloud c Paesi Bassi par 227

122 Infatti la situazione di specie era aggravata dal fatto che la Gran Bretagna era una potenza occupante su un territorio ostile Secondo la Corte gli obblighi procedurali previsti dallrsquoart 2 devono essere interpretati in modo ldquorealisticordquo ovvero tenendo in considerazione le difficoltagrave pratiche che si pongono allo svolgimento delle indagini Cfr M Cerroni Corte europea dei diritti dellrsquouomo Estesa lrsquoapplicazione delle norme CEDU alle azioni commesse da Stati parte della Convenzione nei territori da loro occupati DPCE 4 2011 pag 3

123 J Chevalier Effective Investigations under Article 2 of the European Convention on Human Rights Securing the Right to Life or an Onerous Burden on a State EJIL n 3 - 2010 Sebbene un indagine effettiva egrave indubbiamente prima facie un metodo effettivo per stabilire la responsabilitagrave la

Corte deve essere cauta nel non minare i poteri sovrani di uno Stato e rispettare il proprio diritto di implementare le proprie leggi nazionali in linea con quanto richiesto dallrsquoarticolo 2

111

In ogni caso quella prevista dagli obblighi procedurali dellrsquoart2 appare una forma di

controllo piugrave consona alla natura di organismo giurisdizionale sovra-nazionale in qualche

modo rispettoso della sua competenza sussidiaria e che rivede le decisioni in una maniera

meno invasiva verso gli Stati Questi risultano perograve al contempo sottoposti a una forma di

controllo internazionale che auspicabilmente li puograve spronare a incrementare i controlli relativi

alle condotte dei propri militari124

Ancora una volta il punto che non appare pienamente soddisfacente egrave che si possano

pretendere delle indagini effettive per situazioni di occupazione territoriale in territorio ostile

mentre la CEDU non sarebbe in alcun modo applicabile nei casi di bombardamenti aerei

extra-territoriali senza rischi imminenti per i militari coinvolti125 Da questa discrasia deriva

un grave vuoto di protezione che ancora sconta il sistema del diritto internazionale dei diritti

umani al fine della tutela dei diritti individuali nei conflitti armati internazionali

Nonostante ciograve merita considerazione il crescente ruolo delle Corti regionali a

protezione dei diritti umani in direzione dello sviluppo della regolamentazione relativa allrsquouso

della forza armata nelle missioni militari Il controllo che scaturisce dalle obbligazioni positive

di effettuare delle indagini adeguate ogni volta ci sia una violazione del diritto alla vita nel

corso di un conflitto armato appare potenzialmente in grado di apportare un impatto

notevole sugli obblighi per gli Stati che inviano i propri militari allrsquoestero126

Uno Stato contraete che fallisce nellrsquoassicurare lrsquoattuazione interna del diritto

internazionale dei diritti umani ove necessario interpretato alla luce del diritto umanitario

potragrave portare a un riconoscimento della sua responsabilitagrave internazionale anche per le

violazioni avvenute allrsquoestero Tale responsabilitagrave nei casi di conflitti internazionali appare

inquadrabile nellrsquoobbligo procedurale discendente dallrsquoart 2

124 Sembra tuttavia prematuro ritenere che la Corte EDU possa intervenire per via di un interpretazione estensiva degli obblighi procedurali anche dopo il giudizio dei tribunali militari dello Stato (Nei casi Al-Skeini c Regno Unito e Jaloud c Olanda come visto sono stati chiamati in causa gli Stati e non i singoli militari per eventuali responsabilitagrave penali

individuali ed inoltre la Corte EDU si egrave limitata a giudicare sulla fase investigativa e non nel merito di un giudizio penale interno)

125 In questo senso rileva a esempio che relativamente al succitato caso del bombardamento NATO in Afghanistan (Kunduz v supra nota 242) per cui egrave stato inizialmente accusato un Comandante della coalizione internazionale il Generale tedesco G Klein nel ricorso pendente alla Corte Costituzionale di Karlsruhe sono stati presentati degli importanti rilievi su come le autoritagrave tedesche abbiano condotto le indagini alla luce degli standard posti dallrsquoart 2 della CEDU Cfr httpwwwecchrdeKUNDUZ_CASEShtml

126 Questa affermazione trova riscontro nellrsquoacceso dibattito che monta in alcuni Stati riguardo a una presunta invasione di campo della CEDU nella materia militare Si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protection (Ottobre 2014) e sopratuttoT Tugendhat e L Croft The Fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy Exchange 2013 Questo sta ponendo lrsquoesigenza di unrsquo indagine sui limiti posti dalla CEDU ai militari britannici allrsquoestero oggetto di un progetto di ricercafinanziato dall British Academy e intitolato The Impact of International Human Rights Law on the British Armed Forces

112

La ragione di ciograve si ritrova nel fatto che questo obbligo egrave molto piugrave agevolmente

imputabile allo Stato in quanto prescinde dallrsquoaffrontare la questione della responsabilitagrave

internazionale per violazione del diritto alla vita nel merito127

In questo senso per via della progressiva affermazione della giurisdizione extra-

territoriale nelle missioni militari allrsquoestero la Corte EDU si pone come un pungolo per

spronare gli Stati contraenti ad agire ex ante adottando una legislazione piugrave restrittiva e un

controllo piugrave scrupoloso sullrsquooperato dei propri militari per non essere costretti ad agire ex

post dopo essere stati condannati per violazioni procedurali dellrsquoart 2 Pertanto sembra

auspicabile che gli Stati agiscano ex ante a livello investigativo ed eventualmente penale

senza essere ldquoripresirdquo dalla Corte di Strasburgo che ha ormai acquisito un indubbio ruolo

proprio nellrsquoaccertare lrsquoadeguato svolgimento delle indagini a livello interno

127 Inoltre consente di non affrontare le delicate questioni di attribuzione degli atti tra Stati ed Organizzazioni Internazionali in quanto gli Stati mantengono sempre la giurisdizione disciplinare e penale sui propri militari

113

2 LrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITArsquo TRA STATO E

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE

21 Attribuzione della condotta nelle missioni di peacekeeping dal caso Behrami

alla dual attribution

Lo status giuridico dei militari impiegati nelle operazioni di peace-keeping allrsquoestero egrave

certamente un elemento cardine per determinare lrsquoentitagrave responsabile delle condotte in

violazione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario

Giova ricordare in via preliminare che gli articoli dal 43 al 47 della Carta ONU sono

rimasti lettera morta nel sistema internazionale di sicurezza collettiva128 In conseguenza di

ciograve non solamente lrsquoONU ma alcuna Organizzazione Internazionale egrave riuscita a oggi a

istituire delle proprie forze armate autonome svincolate dai contingenti forniti di volta in volta

dagli Stati membri

Da tale situazione di dipendenza emerge una peculiaritagrave delle operazioni militari delle

Organizzazioni Internazionali ossia la ldquodoppia naturardquo delle truppe impiegate Queste da un

lato diventano organi delle Organizzazioni Internazionali dallrsquoaltro rimangono legate agli

Stati fornitori dei contingenti129

Il legame con gli Stati fornitori dei militari si sostanzia nel persistente mantenimento di

un certo grado di comando e controllo sulle truppe inclusi gli aspetti relativi al controllo

disciplinare e alla giurisdizione penale

La suddetta doppia natura dei militari impiegati nelle operazioni di pace pone

considerevoli problemi e incertezze riguardo al soggetto giuridico destinatario degli obblighi

posti a tutela dei diritti umani e nello specifico del rispetto del diritto alla vita Quale egrave il

soggetto a cui devono essere attribuite le responsabilitagrave di eventuali atti illeciti commessi

128 Quando sono state create le Nazioni Unite i suoi fondatori credevano alla possibilitagrave di costituire un esercito dellorganizzazione con il mandato di mantenere la pace nel mondo Questidea egrave rimasta lettera morta e lONU non ha mai avuto truppe proprie Il capitolo VII dello Statuto dellOrganizzazione largamente inattuato chiarisce a quali termini lONU puograve prendere ldquoa prestitordquo soldati dai suoi Stati membri Queste truppe sono nei fatti sottoposte a un doppio comando Da un lato sono inserite nella gerarchia dellorganizzazione dallaltro restano pur sempre dei soldati di questo o quello Stato

Cfr C Focarelli e B Conforti Le Nazioni Unite Padova 2012 N White e N Tsagourias Collective Security teory law and practice Cambridge 2013 Fermo restando quanto affermato le Organizzazioni Internazionali stanno lavorando sulla cooperazione con gli Stati al fine di facilitare le procedure in modo da poter disporre dei contingenti nazionali in tempi rapidi allrsquoevenienza v prassi dei cd stand by agreements V A Sinagra e P Bargiacchi Lezioni di diritto internazionale pubblico Milano 2009 pag 319

129 Si veda I F Dekker Making sense of accountability in international institutional law Netherland Yearbook of international law 2005 pag 109 R Siekmann National contingents in United Nations peace-keeping forces New York 1991 pag 4-7 R Murphy Legal framework of UN forces and issues of command and control of canadian and irish forces in Journal of Armed Conflict Law 1999 p 41 M Zwanemburg Accountability of peace support operations LrsquoAja 2007A Spagnolo Lrsquoattribuzione delle condotte nel contesto delle operazioni militari istituite dalle Organizzazioni internazionali Milano 2011

114

dalle truppe impiegate in operazioni di peacekeeping LrsquoOrganizzazione Internazionale lo

Stato fornitore delle truppe oppure entrambi i soggetti 130

Questrsquoultima opzione implicitamente riconosciuta anche dalla giurisprudenza della

Corte EDU nella sentenza Al-Jedda c Regno Unito131 egrave nota come ldquodoppia attribuzionerdquo

ossia la contestuale attribuzione di obblighi e quindi di responsabilitagrave internazionali tanto per

le Organizzazioni Internazionali che per gli Stati fornitori di truppe132

Per inquadrare meglio la complessitagrave della questione in oggetto il suddetto

orientamento evolutivo della Corte di Strasburgo deve essere perograve raffrontato con i

precedenti casi Behrami c Francia e Saramati c Francia Germania e Norvegia con cui la

stessa Corte di Strasburgo solo nel 2007 aveva invece escluso la responsabilitagrave del singolo

Stato Nazionale poicheacute operante nellrsquoambito di una missione ONU o NATO 133

Ci concentreremo pertanto su alcuni profili di rilievo emersi nel caso Behrami c

Francia Nelle colline di Mitrovica nel Nord del Kossovo due bambini kosovari erano morti

poicheacute avevano trovato delle bombe a grappolo inesplose risalenti ai bombardamenti NATO

del 1999 mentre giocavano nel terreno dietro casa loro in un area ove al momento dei fatti

una brigata sotto comando francese aveva la responsabilitagrave del settore dove lrsquoincidente egrave

avvenuto

Il 2 Maggio 2007 nel giudizio di ricevibilitagrave la Corte di Strasburgo aveva escluso la

sua competenza verso il ricorso da parte dei familiari delle vittime

130 M Zwanemburg ibidem p 51 131 Corte EDU Grande Camera Al Jedda c Regno Unito ric n 2702108 sent 7 luglio 2011

Si veda MI Papa Le autorizzazioni del Consiglio di Sicurezza davanti alla Corte Europea dei diritti umani dalla decisione sui casi Behrami e Saramati alla sentenza Al-Jedda DUDI n 6 2012 F Viganograve La tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n 4 2011

132 La dottrina si interroga ancora sulla questione se sia possibile imputare direttamente un illecito internazionale a piugrave di un entitagrave (multiple attribution) o necessariamente un entitagrave alla volta (exclusive attribution) Lrsquoattribuzione degli atti illeciti egrave un passaggio cruciale nellrsquoindividuazione della responsabilitagrave internazionale Su tutti si veda A Nollkaemper Dual Attribution Journal of International Criminal Justice2011 pag 1143-1157 e A Nollkameper e I Plakokefalos Principles of Shared Responsibility in international lawCambridge 2014

133 Behrami e Saramati c Francia e altri ric n 714122001 e 781662001 sent 2 Maggio 2007 Cfr P Palchetti Azioni di forze istituite o autorizzate dalle nazioni unite davanti alla corte europea dei diritti delluomo i casi Behrami e Saramati in Rivista di diritto internazionale 2007 pp 681 ss Vedi anche Corte EDU Beric e altri c Bosnia Herzegovina ric 3635704 sent 16 ottobre 2007 Il ricorso era diretto contro la Bosnia Stato contraente la CEDU La Corte ha negato la ricevibilitagrave del ricorso sostenendo lo stesso orientamento di Behrami e Saramati e giungendo alle conclusioni che la condotta dellrsquoAlto Rappresentante per la Bosnia-Herzegovina dovesse essere attribuita allrsquoONU ibidem para 28 Si veda anche T Scovazzi S Urbinati I Papanicopulu I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2009 pag 119 Simili decisioni anche nei casi Kasumaj c Grecia ric 697405 5 luglio 2007 Blagojevic c Olanda ric 4903207 9 giugno 2009 e Galjić c Olanda ric 2261707 9 giugno 2009 In particolare la sentenza Galic ha escluso le responsabilitagrave dellrsquoOlanda per gli atti e le omissioni del Tribunale Penale per lrsquoex Jugoslavia in quanto organo delle Nazioni Unite La presenza del Tribunale nel territorio dei Paesi Bassi non comportava la responsabilitagrave di quello Stato Anche se un individuo si trova allrsquointerno di uno Stato non ricade infatti automaticamente nella sua giurisdizione Sul punto vedi anche C Gabrielli ibidem pag 617

115

La Corte non condannograve lo Stato francese al risarcimento poicheacute la NATO e lrsquoONU

erano invece responsabili (anche se non imputabili davanti alla Corte EDU poicheacute non sono

parti della Convenzione) arrivando a questa decisione tramite il criterio dellrsquoldquoultimate

authority and controlrdquo sui militari 134

La questione centrale di tale decisione era quindi quella di accertare a chi spettasse

effettivamente il controllo dellrsquoarea dove si erano verificati i fatti e ancora piugrave determinante

stabilire quale entitagrave detenesse il controllo sulle azioniomissioni dei militari 135

Alla luce di questa analisi la Corte EDU considerograve lrsquoONU e la NATO soggetti

responsabili quali entitagrave autorizzanti la missione che delegava ai singoli Stati compiti

specifici mantenendo perograve lrsquoONU ldquolrsquoultimo controllordquo sui contingenti136 Questo venne

considerato come il criterio decisivo ai fini dellrsquoattribuzione delle responsabilitagrave

internazionale La Corte EDU ha stabilito che poicheacute la missione delle Nazione Unite in

Kosovo (UNMIK) egrave un organo sussidiario delle Nazioni Unite creato ai sensi del Capitolo

VII della Carta delle Nazioni Unite e la missione KFOR137 egrave stata altresigrave chiamata a

esercitare poteri delegati dal Consiglio di Sicurezza sempre sulla base del Capitolo VII le

loro azioni sono direttamente attribuibili alle Nazioni Unite e alla NATO138

Nel motivare la decisione di archiviare i ricorsi la Corte afferma tra lrsquoaltro che la

Convenzione deve essere letta alla luce delle pertinenti regole e principi del diritto

internazionale e in particolare dellrsquoart 103 della Carta dellrsquoOnurdquo 139 Le Nazioni Unite hanno

come obiettivo fondamentale la pace e la sicurezza e su questa materia il Consiglio di

Sicurezza riveste la massima autoritagrave Ne consegue che La Convenzione europea non puograve

essere interpretata in modo tale da sottoporre allo scrutinio della Corte le azioni o omissioni

134 Behrami e altri c Francia e altri ibidem para 133 Questo criterio venno molto criticato in dottrina si veda K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations Thelsquo Ultimate Authority and Control rsquo Test European Journal of International Law n3 2008 p 509 M Milanovic T Papic As Bad As It Gets the European Court of Human Rightsrsquos Behrami and Saramati Decision and General International Law International and Comparative Law Quarterly 2009 p 267 C A Bell Reassessing Multiple Attribution the International Law Commission and the Behrami and Saramanti Decision New York University Journal of International law and politics 2009-2010 pag 501-548

135 Cfr A Sari Autonomy attribution and accountability reflection on the Behrami case in International Organization and the idea of autonomy N Collins e N White (Ed) New York 2011 pag 266 Vedi anche Bherami c Francia ibidem para 71

136 Cfr K Larsen ibidem EJIL n 3 2008 pag 509-531 e C Leck International responsibility in United Nations peacekeeping operations command and control arrangements and the attribution of conduct Melbourne journal of

international law vol 10 2009 137 La missione KFOR egrave una forza militare internazionale guidata dalla NATO responsabile di ristabilire lrsquoordine e la

pace in Kosovo La missione iniziograve il 12 Giugno 1999 su mandato delle Nazioni Unite dopo lrsquoadozione della Risoluzione 1244 Il Kosovo ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008 in proposito si veda il parere della Corte Internazionale di Giustizia Accordance with international law of the unilateral declaration of independence in respect of Kosovo 22 Luglio 2010

138 S Valenti La questione dellrsquoapplicabilitagrave della Convenzione europea dei diritti dellrsquouomo alle forze di mantenimento della pace in Kosovo i casi Behrami e Saramati Peace and Human Rights n 1 2008

139 Ibidem para 149

116

degli Stati parti coperte da risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite poste

in essere prima o durante le missioni decise dal Consiglio stesso 140

In seguito a questa controversa decisione diversi autori hanno ritenuto che si sarebbe

dovuto invece procedere utilizzando il criterio dellrsquoldquooperational controlrdquo in quanto sarebbe

inimmaginabile secondo un criterio operazionale che tenga conto dei concreti compiti sul

campo ritenere che lrsquoONU abbia lrsquoeffettivo controllo sullo svolgimento delle singole attivitagrave

della missione141 Peraltro il concetto di controllo effettivo quale criterio utile per

lrsquoattribuzione degli atti supererebbe giagrave in se le questioni di una valutazione politica generale

sullrsquoinvio di una missione in quanto lrsquoesame deve concentrarsi sulla condotta specifica che

ha portato alla singola violazione del diritto alla vita in esame La Corte EDU in Behrami

sostenendo che essa non egrave competente a giudicare sulle azioni autorizzate da Consiglio di

Sicurezza sembra infatti focalizzare lrsquoattenzione su considerazioni generali di ius ad bellum

poco attinenti con le complesse questioni giuridiche concernenti i diritti umani e lo ius in

bello142

In proposito lrsquoart 103 della Carta delle Nazioni Unite sovente si egrave rivelato ostativo alla

piena garanzia dei diritti dellrsquouomo in operazioni militari autorizzate dalle Nazioni Unite143

Lrsquoobiezione principale in Behrami e Saramati si fondava proprio sullrsquoart 103 ldquobringing

military operations under Chapter VII of the Charter of the UN within the scope of national

jurisdiction would mean allowing States to interfere with the key mission of the UN to secure

international peace and securityrdquo 144

Ersquo indubbio che la Corte EDU non abbia competenza ratione personae nei riguardi

dellrsquoONU e della NATO Tuttavia appare poco fuorviante questa equazione per cui dal

momento in cui unrsquooperazione egrave meramente autorizzata dal Consiglio di Sicurezza non ci

possano essere delle violazioni da parte degli Stati del diritto umanitario e dei diritti umani

in tale operazione

140 Ibidem para 149 141 Su tutti si vedano C Leck ibidem T Gill T Legal Aspects of the Transfer Authority in UN Peacekeeping Operations

Netherland Yearbook of International Law Chapter 2 2011 pag38-67 T Dannenbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard International Law Journal vol51 2010 Nel caso dellrsquooperazione ISAF in Afghanistan a esempio lrsquoOPCOM egrave esercitato dal comandante NATO che viene nominato dalla nazione guida Il TACOM egrave invece esercitato da Comandanti scelti da ogni Stato che fornisce le truppe allrsquoISAF Lrsquoattribuzione degli atti sia del Comandante NATO che di quelli nazionali allrsquoONU ente che ha autorizzato la missione non terrebbe adeguatamente in conto le reali condizioni in cui si svolge la missione

142 Se anche una operazione militare sia legale dal punto di vista dello ius ad bellum non ne consiegue automaticamente che siano impossibili delle violazioni dello ius in bello e dei diritti umani Sulla necessitagrave di separare queste due branche si veda anche M Milanovic in Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts pag 33 e ss

143 Si veda A Spagnolo Lrsquoattribuzione delle condotte nel contesto delle operazioni militari istituite dalle Organizzazioni internazionali Milano 2011

144 Behrami e Saramati c Francia e altri para 149

117

In ogni caso tale decisione egrave stata in buona parte superata anche dai giudici di

Strasburgo nelle successive pronunce Giagrave nel piugrave recente caso Al-Jedda c Regno Unito si

intravede una significativa evoluzione in materia di attribuzione delle responsabilitagrave tra Stati

e Organizzazioni Internazionali145

Questa sentenza concerne il ricorso di un ex- cittadino iracheno esule dal regime di

Saddam Hussein che aveva ottenuto asilo politico nel Regno Unito e la cittadinanza inglese

Subito dopo la caduta del regime egli aveva fatto ritorno in Iraq con quattro dei suoi figli e

qui nellrsquoottobre 2004 era stato arrestato con lrsquoaccusa di essere attivamente coinvolto nella

preparazione di attentati terroristici contro le forze della coalizione in Iraq Lrsquoarrestato era

stato quindi consegnato alle autoritagrave militari inglesi i quali lo avevano detenuto in un centro

di detenzione gestito dallrsquoesercito britannico a Bassora

La prima questione che la Grande Camera si trova a dover risolvere riguarda dunque

lrsquoimputazione della detenzione del ricorrente allo Stato inglese (che egrave parte della CEDU)

ovvero alle Nazioni Unite sulla base della risoluzione del Consiglio di Sicurezza146

La Corte di Strasburgo riconosce che la detenzione del ricorrente fosse imputabile al

governo inglese piuttosto che alle Nazioni Unite sottolineando come il comando delle

operazioni finalizzate al mantenimento della sicurezza in Iraq fosse unicamente in capo alle

forze della coalizione militare e come le stesse Nazioni Unite non ebbero mai alcun controllo

delle funzioni medesime147

In questa pronuncia egrave stata avanzata la possibilitagrave della doppia attribuzione della

responsabilitagrave ossia che lrsquoautorizzazione e il controllo generale dellrsquoONU non esentano perograve

ipso facto lo Stato dalle sue responsabilitagrave Da un lato le forze militari diventano organi delle

Organizzazioni Internazionali dallrsquoaltro rimangono per certi aspetti legate agli Stati fornitori

dei contingenti 148

Si puograve pertanto sostenere che gli obblighi in materia di diritto internazionale e dei diritti

umani si possano applicare contestualmente a entrambi i soggetti coinvolti creando un

sistema complementare tra lo Stato e lrsquoOrganizzazione internazionale149

145 Corte EDU Al-Jedda c Regno Unito ric 2702108 7 luglio 2011 146 Risoluzione 1546 adottata dal Consiglio di Sicurezza ONU lrsquo8 giugno 2004 Tale risoluzione autorizzava

espressamente le forze della coalizione angloamericana ad ldquoassumere tutte le misure necessarie per contribu ire al mantenimento della sicurezzardquo in Iraq

147 Cfr F Viganograve ibidem pag9 148 In proposito vedi anche P Palchetti Azioni di forze istituite o autorizzate dalle Nazioni Unite davanti alla Corte

Europea dei diritti dellrsquouomo i casi Behrami e Saramati in RDI n 3 2007 pag 681-704 Lrsquoautore sostiene

lrsquoapplicabilitagrave della CEDU non solo nelle missioni autorizzate dal Consiglio di Sicurezza ma anche per le operazioni di peacekeeping istituite dallrsquoONU Ciograve in virtugrave del fatto che gli Stati non abdicano mai totalmente il controllo delle proprie truppe alle Nazioni Unite e mantengono sempre lrsquoautoritagrave disciplinare e penale sulle proprie truppe allrsquoestero

149 Si veda J Cerone Minding the gap outlining KFOR accountability in post conflict Kosovo in EJIL 2001 p 475

Lrsquoart 48 del progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali contempla la possibilitagrave di uno o piugrave Stati responsabili e Organizzazioni Internazionali responsabili per lo stesso atto illecito ldquoWhere an International

118

Appare auspicabile in un mondo in cui le Organizzazioni Regionali recitano un ruolo

sempre piugrave rilevante nelle missioni di pace allrsquoestero che siano passibili di responsabilitagrave

sia i singoli Stati sia le Organizzazioni regionali e non si possa giocare a scaricarsi le

responsabilitagrave a vicenda ma vi sia una chiara condotta improntata alla doppia attribuzione

delle responsabilitagrave 150

Prima di queste importanti sentenze il rapporteur sulla responsabilitagrave delle

Organizzazioni internazionali il relatore speciale Giorgio Gaja aveva in proposito giagrave

autorevolmente ipotizzato nel suo secondo rapporto la possibilitagrave di una doppia

attribuzione se non altro in termini di ldquonon esclusionerdquo della possibilitagrave 151

22 Il controllo effettivo secondo lrsquoart 7 del Progetto di articoli della Commissione

di Diritto Internazionale

Secondo le previsioni del Progetto di Articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni

Internazionali il criterio dirimente per lrsquoattribuzione della condotta si evince dallrsquoart 7 152

ldquoThe conduct of an organ of a State or an organ or agent of an international organization

that is placed at the disposal of another international organization shall be considered under

international law an act of the latter organization if the organization exercises effective

control over that conductrdquo

Organization and one or more State or other international organization are responsible for the same internationally wrongful act the responsibility of each State and Organization may be invoked in relation to that actrdquo Nelle missioni militari la cd joint responsibility puograve essere riconosciuta quando la catena di commando e controllo egrave unica e indivisibile per esempio con riguardo alla missione UNAMID lrsquooperazione congiunta ONU e UA nel Darfur questa a un Joint special Representative mentre il force Commander egrave nominato dallrsquo Unione Africana che in consultazione con lrsquoONU riferisce direttamente al Joint special Representative Secondo la risoluzione del Consiglio di Sicurezza n 1767 2007 ldquothere will be unity of command and control which in accordance with basic principles of peacekeeping means a single chain of commandrdquo Si veda N White N Tsagourias Collective Security teory law and practice Cambridge Univ Press 2013

150 Per la dottrina sulla doppia attribuzione della responsabilitagrave internazionale si veda su tutti A Nollkaemper ibidem 151 G Gaja Second report on responsibility of international organizations UN Doc ACN4541 2 aprile 2004 ldquoWhen

an organ is placed by a state or an international organization at the disposal of another state or another organization the issue relating to attribution will generally not be whether conduct of that organ is attributable at all to a state or an organization the question will rather be to which state or organization conduct is attributable whether to the lending state or organization or to the borrowing state or organization moreover dual attribution of the same conduct cannot be excludedrdquo Secondo il Gaja un esempio emblematico si deduce dal caso Bankovic e il bombardamento NATO a Belgrado nel 1999 ldquofor the relevant conduct to be attributed both to NATO and to one or more of its member States for instance because those States contributed to planning the military action or to carrying it outrdquo Il concetto viene ribadito anche nel piugrave recente Report del 2009 G Gaja Seventh report on responsibility of international organizations UN Doc ACN4610 27 marzo 2009 e in International law Commission Responsibility of International Organizations texts and titles of draft articles 1 to 67 adopted by the drafting committee on second reading in 2011 in UN Doc ACN4L 778 31 maggio 2011 Il riferimento del Prof Gaja allrsquoarticolo 5 del DARIO egrave da intendersi come un riferimento allrsquoattuale articolo 7 ldquoHowever this does not imply that the criterion set out in article 5 is inadequate but that in many cases its application will lead to the conclusion that conduct has to be attributed both to the lending state and to the receiving international organizationrdquo

152 Lrsquoart 7 egrave rubricato ldquoConducts of organs of a State or organs or agents of an International organizations put at the disposal of another International Organization rdquoNuhanovic c Paesi Bassi ibidem para 58 Vedi anche A Nollkaemper ibidem e J Crawford State responsibility Cambridge studies in international and comparative law Cambridge 2013 pag762

119

Secondo tale progetto di codificazione della CDI il criterio da analizzare egrave dunque

quello del controllo effettivo

Lrsquoattribuzione di unrsquoazione od omissione allrsquoOrganizzazione Internazionale avverragrave se

lrsquoOrganizzazione detiene il controllo effettivo su una determinata condotta Questo criterio

assume particolare importanza in considerazione della struttura della gran parte delle attuali

operazioni di pace che sono composte da contingenti militari forniti alle Organizzazioni

Internazionali dagli Stati

In proposito il commento allrsquoart 7 da parte della Commissione di diritto internazionale

marca inizialmente una distinzione tra le situazioni in cui gli organi messi a disposizione

delle Nazioni Unite sono ldquofully secondedrdquo da quelle in cui ldquoseconded organ or agent still acts

to a certain extent as organs of the seconding Staterdquo153

Lrsquoarticolo 7 si riferirebbe esattamente a questa seconda situazione Essa egrave

riscontrabile proprio nel caso delle operazioni di peacekeeping allrsquoestero ldquoThis occur for

instance in the case of military contingents that a State place at the disposal of the UN for a

peacekeeping operation since the State retain disciplinary power and criminal jurisdiction

over the members of the national contingentrdquo 154

Dal momento in cui si puograve indubbiamente evincere il mantenimento di alcuni poteri da

parte degli Stati sui militari risulterebbe applicabile a queste missioni internazionali

innanzitutto lrsquoarticolo 7 del DARIO e non giagrave lrsquoarticolo 6155

Infatti i contingenti nazionali inviati nellrsquoambito di operazioni di peacekeeping

mantengono anche la loro struttura interna e gli Stati detengono sempre la giurisdizione

disciplinare e penale sulle proprie truppe 156 Lo stesso commento della CDI allrsquoart 7 del

DARIO riconosce che gli Stati mantengono comunque un certo grado di controllo sui

contingenti messi a disposizione dellrsquoOrganizzazione157

153 Commento allrsquoart 7 del DARIO (para 1) 154 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 1) 155 Ricordiamo che lrsquoart 6 del DARIO prevede che ldquoThe conduct of an organ or agent of an international organization in

the performace of functions of that organ or agent shall be considered an act of that organization under international law whatever position the organ or agent holds in respect of the organizationrdquo Di diverso avviso A Sari UN Peacekeeping Operations and Article 7 the missing link International Organizations

Law Review Leiden 2012 pag 77-85 Secondo lrsquoautore contrariamento a quanto suggerito dal Commento allrsquoart 7 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali lrsquoattribuzione non andrebbe da determinare sulla base dellrsquoeffective control bensigrave andrebbe stabilita sulla base dellrsquoart 6 del DARIO cfr ibidem pag 84-85 Questo fondamentalmente percheacute ldquoThe distinction drawn by ILC between fully and not fully seconded organs is unconvincing (helliphellip)no State organ is ever fully secondedrdquo pag 79

156 Questo avviene sia percheacute non ci sono organismi interni allrsquoONU per esercitare il controllo giurisdizionale sia percheacute gli Stati pongono il mantenimento della giurisdizione penale sulle proprie truppe come una condizione per la partecipazione alla missione I militari risultano sottoposti a una doppia catena di comando

157 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 7)

120

Questo orientamento sembra trovare ulteriore fondamento nella cd Capstone

Doctrine 158 ldquo[i]n the case of military personnel provided by Member States these personnel

are placed under the operational control of the United Nations Force Commander or head

of military component but not under United Nations commandrsquo The same holds true for EU

operations For example Troop Contributing Nations (TCN) transfer operational and tactical

command andor control to the EU military commander whereas they retain full command

over their forces Furthermore TCNs retain criminal and disciplinary jurisdiction over

assigned troopsrdquo 159

Lrsquoimportanza decisiva di tale legame basilare con lo Stato di invio sommato al

mantenimento di un certo grado di controllo sulle truppe nazionali non sarebbe pertanto

tout court da escludere ai fini della questione dellrsquoattribuzione degli atti In proposito il

Commento della CDI ribadisce che ldquoAttibution of the conduct to the contributing State is

clearly linked with the retention of some powers by the State over its national contingent and

thus on the control that the State possesses in the relevant respectrdquo160

Tuttavia il mantenimento di un legame con lo Stato di invio non influisce direttamente

sul fatto che il criterio dellrsquoeffective control ex art7 vada inteso come un controllo sulla

specifica condotta che ha concretizzato la violazione dellrsquoobbligo internazionale161

Questo controllo sulla condotta non sembra riducibile al mero mantenimento della

giurisdizione penale sui militari ma implica unrsquoindagine accurata sulla gestione del comando

e controllo nei confronti dei contingenti militari tra lo Stato e lrsquoOrganizzazione Internazionale

In questa direzione anche in dottrina la visione prevalente egrave stata che la responsabilitagrave

internazionale debba essere legata a una valutazione della gestione del comando e

controllo operazionale sulle missioni in oggetto162

158 DPKO UN Peacekeeping Operations Principles and Guidelines (2008) 68 (ldquoCapstone Doctrinerdquo questo egrave uno dei

risultati della volontagrave di riforma politica e strategica del peacekeeping ONU) Secondo tale documento il controllo operazionale sarebbe ldquothe authority to issue operational directives within the limits of a specific mandate a specific geographic area (the mission area) and for an agreed period of timerdquo DPKO Handbook on United Nations Multidimensional Peacekeeping Operations (2003) 68

159 Cfr Model Agreement between the United Nations and Member States Contributing Personnel and Equipment to the United Nations Peacekeeping Operations 23 maggio 1991 UN Doc A 46185 articoli 9 e 15 Model Status-of- Forces Agreement for Peacekeeping Operations 9 ottobre 1990 UN Doc A45594 art 47-48

160 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 7) 161 Anche il Commentario allrsquoart 7 del DARIO lega lrsquoattribuzione della responsabilitagrave a ldquothe factual control over the

specific conductrdquo Per alcuni autori questo criterio dovrebbe essere ricostruito come lrsquoart 8 del progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati Questo stabilisce che la condotta di una persona o di un entitagrave deve essere un atto dello Stato se la persona o lrsquoentitagrave sta agendo sotto istruzioni direzione o controllo dello Stato T Danennbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard Journal of International Law 2010 vol 51 pag153 e 154

162 Tra gli altri K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008 T Danennbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard Journal of International Law 2010 vol 51 C A Bell Reassessing multiple

121

Non sarebbe pertanto sufficiente il mantenimento del solo full command sommato al

mantenimento della giurisdizione penale in capo agli Stati per risolvere correttamente la

domanda circa lrsquoattribuzione degli atti163 Questo orientamento trova una solida sponda nel

fatto che altrimenti gli atti dei militari sarebbero sempre imputabili agli Stati fornitori che non

cedono mai tali elementi basilari di comando e controllo sulle truppe allrsquoestero Ciograve

renderebbe priva di valore ogni valutazione circa il controllo sulla specifica condotta

Peraltro anche secondo un passaggio dello stesso Commento al Progetto della CDI

sembra che in ambito militare lrsquoeffective control sia individuabile proprio negli aspetti relativi

alla gestione dellrsquooperational control 164

In questo senso assumerebbe rilievo fondamentale lrsquoanalisi dello specifico accordo tra

Stato e Organizzazione Internazionale relativo alla quota di comando e controllo sui

contingenti che viene ceduta dallo Stato165 Neanche questi accordi sono sempre sufficienti

per accertare il controllo effettivo sulla specifica condotta ma in ogni caso ne rappresentano

la fondamentale cornice legale

23 Il concetto di Comando e Controllo nelle missioni militari

Al fine di comprendere meglio il significato della nozione di controllo operazionale

quale criterio utile per lrsquoattribuzione delle condotte nellrsquoambito delle operazioni militari

appare opportuno approfondire la natura del legame giuridico tra Organizzazione

Internazionale e Stati che forniscono i militari Possiamo faro ciograve tramite un excursus sulla

pratica delle Organizzazioni Internazionali e degli Stati relativamente al ldquocomando e al

controllordquo sui contingenti militari impegnati in una missione internazionale166

attribution The ILC and the Beherami Saramati decisionNew york joural of international law and politics 2010 pag 501 GP Buzzini S Villalpando note American Journal of International Law 2008 p 323

163 Per una spiegazione del concetto di full command si veda il paragrafo successivo Basti qui la considerazione che si

tratta del livello basilare di comando che non viene mai ceduto dagli Stati nazionali 164 Cfr Commento allrsquoart 7 del DARIO (para 10) ldquoOne may note that when applying the criterion of effective control

operational control would seem more significant than ultimate controlrdquo Si veda anche C A Bell Reassessing multiple attribution The ILC and the Beherami Saramati decisionNew york joural of international law and politics 2010 pag 501 GP Buzzini S Villalpando note American Journal of International Law 2008 p 323

165 Cfr Commento allrsquoart 7 DARIO (para 3) Si parla di Troop contributing agreements (TCA) e verranno analizzati piugrave nello specifico nel paragrafo successivo

166 Con lrsquoespressione Comando e Controllo C2 in gergo militare NATO si intende lrsquoesercizio dellrsquoautoritagrave e la direzione da parte di un Comandante designato sulle forze di una missione Il comando egrave esercitato da un membro delle forze armate allo scopo di dirigere controllare e coordinare le forze armate Il controllo fa riferimento allrsquoautoritagrave di un comandante su parte delle azioni di organizzazioni normalmente non sotto il suo controllo inclusa la responsabilitagrave per lrsquoattuazione di direttive su specifici obiettivi Si vedano T Gill Legal Aspects of the Transfer of Authority in UN Peace Operations 2012 D Fleck e T Gill The Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press pag 237 N Ronzitti Comando e controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite IAI 1999

122

Le relazioni tra le Organizzazioni Internazionali e i Paesi di provenienza delle truppe

richiedono delle regolamentazioni ad hoc per ogni singola missione a causa della specificitagrave

del contesto in cui si va a svolgere ciascuna operazione di peacekeeping

Gli accordi volti a regolare le condizioni secondo cui un contingente nazionale egrave messo

a disposizione dellrsquoOrganizzazione Internazionale creano cosigrave una struttura di autoritagrave

multilivello con lrsquoOrganizzazione e gli Stati fornitori di truppe ad esercitare congiuntamente

differenti livelli di autoritagrave e controllo sulle truppe 167

In via preliminare possiamo affermare che nel caso delle operazioni meramente

autorizzate dal Consiglio di Sicurezza condotte dalle Organizzazioni Regionali o da

coalizioni di Stati il legame tra lrsquoONU e il soggetto che di fatto conduce lrsquooperazione sarebbe

solitamente troppo tenue per far scattare lrsquoattribuzione della condotta alle Nazioni Unite168

Infatti in tali situazioni lrsquoONU agisce come autoritagrave che legittima lrsquooperazione fornendo una

base legale con degli obiettivi generali nella cornice del mandato Il Consiglio di Sicurezza

autorizza la missione di peacekeeping delegando la condotta delle operazioni ad un

Organizzazione regionale o a gruppi di Stati che agiscono indipendente seppure sotto

lrsquoultimate autority dellrsquoONU169 Pertanto in questi casi la conduzione delle operazioni a

livello tattico e operazionale non egrave solitamente nelle mani dellrsquoONU che dispone invece di

un autoritagrave essenzialmente politica finalizzata a porre le basi legali della missione

Sensibilmente diverso sarebbe invece il funzionamento delle operazioni condotte

come organi sussidiari delle Nazioni Unite o sotto lrsquoegida delle Organizzazioni Regionali

Qui vengono conferiti maggiori poteri direttamente allrsquoOrganizzazione Internazionale

In ambito NATO ad esempio per lrsquooperazione KFOR si egrave infatti potuto inequivocabilmente

riscontrare ldquothe effectiveness or unity of NATO command in operational mattersrdquo 170

Giagrave da questa distinzione preliminare si puograve vedere come la regolamentazione degli

aspetti relativi al comando e al controllo di una missione di peacekeeping dovrebbe costituire

un elemento non trascurabile per chiarire lrsquoeffettiva suddivisione dei compiti e delle

operazioni sul campo tra i vari soggetti impegnati171

167 Cfr R Romano Comando e Controllo nelle Operazioni NATO in Comando e Controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite a cura di N Ronzitti Milano 1999 pag 146

168 Si veda a esempio il caso deciso dalla Corte EDU Al-Jedda c Regno Unito ibidem 169 Cosigrave possiamo dire che lrsquoultimate authority and control ha le caratteristiche di un controllo politico e non ha un riflesso

diretto sulla direzione e il controllo operativo della missione 170 Cfr Commento allrsquoart 7 DARIO (para 10) riferendosi alla sentenza Behrami c Francia ibidem para 139 (anche se

poi in tale pronuncia si egrave ritenuto lrsquooperational control irrilevante percheacute si egrave optato per lrsquoultimate control) 171 Si vedano in dottrina M Berdal Il sistema delle Nazioni Unite di commando e controllo nelle operazioni di

peacekeeping e N Ronzitti Comando e controllo nella Carta delle Nazioni Unite in N Ronzitti (a cura di) Comando e controllo nelle forze di pace nelle coalizioni militari Roma 1999 A Gioia The legal position of states contributing troops to United Nations peace-keeping forces recruiment control status and withdrawal of national contingents in A De Guttry (a cura di) Italian and German participation in peace-keeping from dual approches to co-operation Pisa 1996 H Mc Coubrey e N White The Blue Helmets legal regulation of United Nations military operations

123

Tale ripartizione del comando e controllo sui militari assume un valore determinante dato

che quello che conta egrave lrsquoindividuazione del controllo operazionale base per riscontrare il

controllo effettivo sulla condotta e non giagrave un mero controllo generale sulla missione172

Molti Stati ed Organizzazioni Internazionali come lrsquoONU e la NATO hanno istituito

delle strutture di comando e controllo piuttosto articolate allo scopo di raggiungere gli

specifici obiettivi della missione e per assicurarsi che le forze dispiegate operino in una

cornice politica e legale ben strutturata173

Possiamo a tal proposito distinguere diversi livelli di commando e controllo solitamente

individuabili nelle missioni istituite dalle Organizzazioni Internazionali174

1) Full Command

Implica il comando ultimo di tutti aspetti dellrsquoorganizzazione e della direzione delle forze

Questo egrave esercitato solamente a livello nazionale non vi sono infatti coalizioni di Stati o

Organizzazioni internazionali che possiedano il pieno comando strategico delle

operazioni175 Nel contesto delle operazioni autorizzate dallrsquoONU alcuni aspetti del

comando sono delegati per il periodo della missione

Il Paese che contribuisce mantiene tuttavia sempre lrsquoultimo comando incluso il

comando strategico ossia la autoritagrave di decidere se le truppe nazionali parteciperanno

o meno ad una specifica operazione sul campo Da sempre il cd Strategic Level

Command egrave infatti un classico attributo della sovranitagrave nazionale e non viene mai

delegato 176

Oxford 1997 PC Cammaert e B Klappe Authority command and control in United Nations-led peace operations e piugrave in generale B Catchart Command and control in military operations In T Gill e DFleck (Ed) The Handbook of international law of military operations Oxford 2010 pag 159 ss e pag 235 ss

172 Cfr K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008

pag 509 173 Bisogna sottolineare che i sistemi di autoritagrave multi-livello vanno dal generale allo specifico Di conseguenza una

particolare azione o omissione attuata su mandato ONU non determina automaticamente lrsquoattribuzione della specifica azione allrsquoONU

174 D Fleck e T Gill The Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press pag 237 Gli Stati non hanno un parametro fisso e unitario per individuare il livello di comando e controllo ceduto allrsquoOrganizzazione Internazionale ma questi sono dei livelli generalmente riconosciuti utili per dare un quadro generale della ripartizione In ambito NATO sono solitamente definite 5 relazioni di comando e controllo 1) Full command 2) Operational command (OPCOM) 3) Operational control (OPCON) 4) Tactical command (TACOM) 5) Tactical control (TACON)

175 In Italia tale comando spetta al Capo di Stato Maggiore della Difesa responsabile dellrsquoindirizzo politico-amministrativo rappresentato nel Comando Operativo di vertice Interforze (COI) Questo Comando nacque come effetto della legge n 25 del 18 febbraio 1997 Il COI comanda tutti i militari marina esercito aeronautica e carabinieri impiegati in missioni allrsquoestero Il COI mantiene la funzione di comando ultimo (full command) delle nostre forze anche quando esse sono schierate allrsquoestero in operazioni internazionali

176 Anche le Organizzazioni Internazionali stanno attente a non dichiarare mai che dispongono del pieno comando sui contingenti di peacekeeping anche percheacute le leggi e le politiche di molti Stati vietano che il comando delle forze armate sia delegato a un comando straniero Cfr R Murphy UN Peacekeeping in Lebanon Somalia and Kosovo Cambridge 2007 pag 106

124

2) LrsquoOperational Command and Control (OPCOM)

Questo livello di comando e controllo egrave descrivibile come lrsquoautoritagrave affidata per lrsquointera

missione ad un entitagrave unica di assegnare specifici compiti a singoli comandanti

subordinati Questi possono consistere nella decisione di dispiegare le unitagrave su una

determinata area e di mantenere o delegare determinati livelli di operational and tactical

command and control (TACOM)

LrsquoOPCOM puograve essere delegato soprattutto nel caso delle operazioni sotto lrsquoegida di un

Organizzazione Regionale dagli Stati ad un Comandante della forza multinazionale o

di un Organizzazione Internazionale che designeragrave un operational level Commander

177

Normalmente questo egrave il livello a cui vengono trasferiti i poteri dagli Stati alle

Organizzazioni Internazionali solitamente tramite un accordo con il singolo Stato

fornitore cd Transfer of Authority (TOA) e attraverso un Troop Contributing Agreement

(TCA) o Memorandum of Understanding (MOU)178

3) Il Tactical Command and Control

Questo fa riferimento alla specifica direzione e controllo dei movimenti e delle manovre

al livello di una specifica area assegnata ad unrsquounitagrave o a piugrave sotto-unitagrave Normalmente

questo controllo egrave mantenuto dagli Stati fornitori di truppe che designeranno un tactical

level Commander anche se una parte di questa autoritagrave va esercitata in conformitagrave con

lrsquoautoritagrave operazionale della coalizione 179

177 Nel caso delle Operazioni militari NATO Il Consiglio del Nord Atlantico agisce come autoritagrave politica principale per adempiere il mandato del Consiglio di Sicurezza Lrsquoautoritagrave militare egrave esercitata attraverso la catena di comando NATO che designeragrave un Operational Level Commander cui viene affidata la guida della NATO e dei contingenti nazionali nellrsquoarea della missione

178 Tipico esempio egrave costituito dallrsquoautoritagrave che ha il Comandante statunitense ISAF in Afghanistan sulle nostre forze Il Troop contributing Agreement (o Participating State agreement) insieme al Transfer of Authority integrano il contingente nazionale nellrsquoapparato organizzativo dellrsquoOrganizzazione Internazionale Il grado di comando conferito al Force Commander dellrsquoOrganizzazione egrave generalmente stabilito nel Participating State Agreements o nel Transfer of Authority e puograve variare da missione a missione (Gli Stati hanno la facoltagrave di apporre dei caveats) ll procedimento formale e sostanziale con il quale vengono trasmessi i livelli di comando egrave detto Transfer Of Authority e avviene in un istante ben preciso al fine di non creare conflitti di competenza e responsabilitagrave (egrave un accordo piugrave formale rispetto al MoU solitamente un accordo bilaterale che certifica una convergenza di interessi e indicando una comune linea di azione Per quanto riguarda lrsquoONU il Segretario Generale ha adottato un accordo modello che serve come base per la predisposizione degli accordi specifici Model Agreement between the United Nations and Member States Contributing Personnel and Equipment to United Nations Peace-keeping Operations of 23 May 1991 UN Doc A 46185

179 Il Force Commander non ha infatti autoritagrave sul funzionamento interno di uno specifico contingente ma puograve disporre

la rimozione di un Comandante nazionale o di singoli membri per gravi fallimenti negli obiettivi missione e violazione dei codici di condotta amministrativi dellrsquoOrganizzazione Internazionale

125

Questa struttura di livelli di autoritagrave seppur non universalmente valida deve sempre

essere tenuta presente nel valutare scrupolosamente le questioni di attribuzione della

responsabilitagrave

Analizzando piugrave nel dettaglio la prassi delle missioni di peacekeeping ONU possiamo

dire che il sistema di comando e controllo egrave stabilito dal Segretario Generale delle Nazioni

Unite il quale solitamente nomina un capo missione sotto la cui ldquooperational authorityrdquo sono

posti anche i contingenti nazionali 180

Il capo missione tipicamente un Rappresentante Speciale del Segretario Generale

nomina poi un Force Commander o un Chief Military Observer per il comando delle

operazioni sul campo181 Questa figura egrave responsabile solo verso il Segretario Generale e

attraverso la catena di commando esercita il comando operazionale sui singoli contingenti

In tali operazioni infatti lrsquoONU non egrave dunque solo lrsquoautoritagrave che conferisce il mandato

alla missione ma formalmente esercita lrsquoOPCOM almeno de jure182

Alle operazioni di pace formalmente sotto il controllo operazionale dellrsquoONU viene

solitamente riconosciuto lo status di organi sussidiari dellrsquoOrganizzazione183 ed anche il

Consiglio Legale dellrsquoONU nel 2004 ha dichiarato che ldquoAs a subsidiary organ of the United

Nations an act of a peacekeeping force is in principle imputable to the Organization and

if committed in violation of an international obligation entails the international responsibility

of the Organization and its liability in compensationrdquo184

Tuttavia una problematica rilevante egrave ravvisabile nei casi in cui il commando ed il

controllo operazionale nei fatti non coincide con quello previsto sulla carta come messo in

evidenzia da quanto avvenuto nel corso della missione ONU in Somalia (UNOSOM II)185

180 In questo senso intendiamo le missioni di peacekeeping ONU che agiscono come organismi sussidiari guidate dal Dipartimento delle Operazioni di Peacekeeping (DPKO) Lrsquoarticolo 22 della Carta ONU conferisce il potere allrsquoAssemblea Generale di ldquoestablish such subsidiary organs as it deems necessary for the performace of its funciotnsrdquo

Attualmente si contano 16 missioni in varie aree del mondo (civili e militari) MINURSO MINUSCA MINUSMA MINUSTAH MONUSCO UNAMA UNAMID UNDOF UNFICYP UNIFIL UNISFA UNMIK UNMIL UNMISS UNMOGIP UNOCI UNTSO In tal senso giagrave il SOFA tra ONU ed Egitto relativo alla missione UNEF nel Sinai prevedeva che ldquoas an organ of the General Assembly of The Un established in accordance with article 22 of the UN Charterrdquo cfr Exchange of letter constituting an agreement concerning the status of UNEF in Egypt 8 febbraio 1957 260 UNTS 62

181 Per le missioni civili prende il nome di Head of Mission 182 Come in parte vedremo la situazione reale egrave diversa molto spesso il comando e controllo operazionale de facto

rimane ai contingenti nazionali 183 Le operazioni istituite dallrsquoAssemblea Generale sono organi sussidiari secondo lrsquoarticolo 22 della Carta ONU mentre

le operazioni istituite dal Consiglio di Sicurezza sono organi sussidiari secondo lrsquoart 29 della Carta ONU Cfr M Zwanemburg Accountability under International Humanitarian Law for United Nations and North Atlantic Treaty Organization Peace Support Operations Leiden 2003

184 Unpublished letter of 3 Feb 2004 from the UN Legal Counsel to the Director of the UN Office of Legal Affairs Codification Division Vedi anche KM Larsen ibidem pag 513e J Crawford ibidem pag 194

185 LUNOSOM II (United Nations Operation in Somalia) egrave stata la seconda fase dellintervento ONU in Somalia

Protrattasi dal marzo 1993 al marzo 1995 UNOSOM II fu il proseguimento della UNITAF (missione sotto il controllo statunitense dopo autorizzazione dell ONU) che a sua volta aveva sostituito linfruttuosa UNOSOM I

126

In proposito anche il Segretario Generale dellrsquoONU dellrsquoepoca sostenne che ldquothe

Force Commander of UNOSOM II was not in effective control of several national contingents

which in varying degrees persisted in seeking orders from their home countriesrdquo 186

Questa evenienza trova riscontro anche nella giurisprudenza Un caso di interesse sul

funzionamento effettivo delle operazioni militari ONU egrave da rinvenibile nel caso

Mukeshimana-Ngulinzira c Belgio187

Questa pronuncia trova origine in diversi ricorsi presentati dai famigliari di alcune

vittime del genocidio dei Tutsi in Ruanda nel 1994 Nella domanda i ricorrenti chiedevano

al Belgio un risarcimento per la condotta dei suoi peacekeepers impegnati nella missione

UNAMIR188 i quali avrebbero contribuito con la loro condotta omissiva allrsquouccisione dei

famigliari dei ricorrenti

Il governo belga opponeva la non imputabilitagrave degli atti al contingente inviato come

parte dellrsquooperazione UNAMIR e sosteneva lrsquoattribuzione di quelle condotte alle Nazioni

Unite con la conseguente assenza di responsabilitagrave in capo al Belgio Lrsquoaccertamento della

responsabilitagrave del Belgio fu alla fine impedito per ragioni di restrizione dellrsquoaccesso ad un

Tribunale interno da parte di cittadini stranieri tuttavia il Tribunale di Bruxelles aveva risolta

il dubbio sullrsquoattribuzione dichiarando che la specifica decisione che ha provocato il

massacro fu presa dal Comando Belga

La missione UNAMIR era unrsquooperazione istituita come organo sussidiario dellrsquoONU

per cui tale pronuncia del Tribunale di Bruxelles la inserirebbe in quelle situazioni drsquoombra

in cui il commando ed il controllo operazionale nei fatti non coincide sempre con quello

previsto sulla carta

186 Cfr UN Doc A5910 (n 14) 7 A partire dal 1993 egrave stato introdotto nella missione UNOSOM II un sistema maggiormente istituzionalizzato di intese di ldquostandbyrdquo fra Stati e Segretario generale vale a dire di individuazione di unitagrave militari appositamente addestrate e pronte a essere utilizzate su richiesta del Segretario generale per missioni di peacekeeping ma il cui concreto impiego egrave condizionato comunque da unrsquoaccettazione dello Stato Le condizioni relative ai singoli standby agreements sono contenute in Memorandum drsquo intesa (Memorandum of Understanding) sottoscritti dal Sottosegretario generale per le operazioni di peacekeeping e dal titolare della rappresentanza permanente dello Stato presso lrsquoONU Lrsquo istituzionalizzazione del sistema di standby risponde anche allrsquo esigenza di evitare di sperimentare nuovamente casi di peacekeeping nei quali determinati contingenti nazionali non accettino il comando strategico ed operazionale ONU e restino sottoposti per tutti gli aspetti relativi alla catena di comando e controllo ai soli ordini impartiti dalle autoritagrave nazionali come egrave stato notoriamente il caso degli Stati Uniti nellrsquo UNOSOM II in Somalia e nellrsquo UNPROFOR nella ex Jugoslavia

187 Caso Mukeshimana-Ngulinzira c Belgio non pubblicato Tribunale di Bruxelles 2010 Vedi J Crawford State Responsibility Cambridge 2013 pag 204 e 205 vedi anche A Spagnolo ibidem pag 59

Nello specifico veniva rimproverato al governo belga attraverso le decisioni dei suoi ufficiali a capo del contingente di UNAMIR fornito dal Belgio di aver lasciato senza protezione un edificio dove erano rifugiati diversi individui di etnia Tutsi che poco dopo venivano attaccati e uccisi dalle milizie Hutu In particolare il Comando belga avrebbe deciso per lrsquoevacuazione dellrsquoedificio

188 La Missione di assistenza delle Nazioni Unite per il Ruanda (UNAMIR acronimo per United Nations Assistance Mission for Ruanda) fu una missione dellrsquoONU che durograve dallottobre 1993 al marzo 1996

127

In questo senso dunque sarebbe piugrave corretto parlare in termini di controllo effettivo

sulla condotta Infatti la nozione di controllo effettivo andrebbe a coprire anche le situazioni

in cui il controllo operazionale sfugge al soggetto normalmente preposto ad esercitarlo o

viene comunque esercitato in parte anche dallo Stato fornitore

Rimane ora da capire se quanto detto per le missioni ONU sia valido anche per le

missioni NATO189 Queste notoriamente dovrebbero essere caratterizzate da una maggiore

strutturazione delle azioni condotte direttamente dallrsquoOrganizzazione regionale Tuttavia

anche per queste missione rimane inattaccabile il principio per cui il full command sui militari

non viene mai ceduto dallo Stato sovrano

A proposito sembra interessante esaminare la natura dellrsquo ldquoUnified Command and

Controlrdquo della NATO nella missione KFOR come analizzata dal parere della Commissione

di Venezia ldquo Unified command and control is a military term of art which only encompass a

limited form of transfer of power over troops Troop contributing States have therefore not

transferred ldquofull commandrdquo over their troops When State contribute troops to NATO-led

operation they usually transfer only the limited power of ldquooperational controlrdquo andor

operational commandrdquo These power give the NATO Commander the right to give order of

an operational nature to the Commander of the respective national units The national

Commanders must implement such orders on the basis of their own national authorityrdquo 190

La catena di comando dunque pur assegnando il controllo operativo al Comandante

NATO lascia un certo margine di autonomia e discrezionalitagrave ai comandi nazionali Gli Stati

fornitori mantengono solitamente attraverso il Comandante del contingente nazionale una

certo livello di controllo operativo sulle truppe191

189 Per quanto riguarda al NATO la struttura di Comando e Controllo C2 NATO si basa su tre livelli di responsabilitagrave nel processo di esecuzione delle decisioni assunte dal vertice politico Innanzitutto vi egrave un livello strategico che consiste nella traduzione degli scopi politici in obiettivi militari la cui responsabilitagrave egrave attribuita ai Comandanti principali della NATO ognuno nella propria regione di competenza Il secondo livello egrave quello operativo relativo alla pianificazione delle operazioni militari necessarie ai fini del raggiungimento dellrsquoobiettivo strategico in capo a un comando della forza multinazionale individuato ad hoc per lo svolgimento di una specifica operazione Il terzo livello egrave quello tattico che attiene allrsquoesecuzione dei piani e degli ordini ricevuti dal livello operativo e coinvolge tutti i comandanti che impiegano sul campo le loro unitagrave militari Cfr R Romano Comando e Controllo nelle Operazioni NATO ibidem pag 146 e ss

190 European Commission for Democracy through Law (Venice Commission) Opinion on the existing mechanism to review the compatibility with human rights standards of acts by UNMIK and EULEX in Kossovo opinione n 5452009 Cfr M Sossai Accesso alla Corte Europea dei diritti dellrsquouomo per violazioni delle forze armate degli Stati contraenti allrsquoestero in Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUnione Europea ( a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi) Milano 2008 pag 197- 232

191 Questo egrave un punto cruciale per poter sostenere che de facto lrsquooperational control non egrave pienamente in mano alle Organizzazioni Internazionali Tale aspetto egrave stato considerato determinante in alcuni casi di fronte alle Corti Interne vedi Attorney-General c Nissan House of Lord 11 febbraio 1969 (relativo alle truppe inglesi nella missione ONU a Cipro)

128

Questo ancora una volta evidenzia come la circostanza che lrsquoOrganizzazione

Internazionale possa esercitare lrsquooperational command non si traduce automaticamente in

autoritagrave o responsabilitagrave per tutti gli atti della missione

Infatti egrave da non trascurare il fatto che i contingenti militari messi a disposizione delle

Organizzazioni sovra-nazionali sono dispiegati solo in seguito ad accordi specifici tra

lrsquoOrganizzazione e gli Stati fornitori e tale dispiegamento non risulta sempre strettamente

conforme a tali accordi192

Inoltre se ai soldati impegnati in unrsquooperazione di peacekeeping viene chiesto di

adempiere ad ordini che contrastano con gli obblighi che normalmente gravano su di essi

quando operano nellrsquoordinaria capacitagrave nazionale essi non saranno normalmente tenuti ad

eseguirli193

Quindi lo Stato fornitore ha comunque un proprio Comandante sul campo che

rappresenta lo Stato in tutte le questioni riguardanti il suo contingente e mantiene sempre

una certa autonomia decisionale194

Infatti oltre a mantenere il controllo amministrativo e la giurisdizione sulle proprie

truppe ogni Stato parte di unrsquooperazione internazionale egrave solito porre degli standards

differenti per quanto riguarda le regole drsquoingaggio applicabili ai propri militari La prassi di

ricavare delle eccezioni alle regole di ingaggio dellrsquoOrganizzazione Internazionale i cd

national caveats sembra avere una certa influenza sulla gestione del comando sul campo

poicheacute il Comandante nazionale si potrebbe rifiutare di eseguire ordini contrari alle regole di

ingaggio nazionali Tuttavia altra parte della dottrina non egrave drsquoaccordo sul punto in quanto

lrsquoammissione dei national caveats non sarebbe comunque un elemento in grado di

interrompere la catena di comando della missione e non conferirebbe ai comandi nazionali

una reale possibilitagrave di dare istruzione dirette alle proprie truppe195

192 Andrebbe valutato il controllo sullo specifico atto che ha prodotto lrsquoillecito 193 Sulla base di ciograve per molti autori rileva il mantenimento della giurisdizione penale e disciplinare sempre allo Stato

nazionale 195 B Boutin Responsibility in Multinational Military Operations a review of recent practice Shares expert seminar

report 2011 cfr pag 6 e ss In proposito puograve essere utile evidenziare che la recente decisione della Corte EDU nel caso Jaloud c Paesi Bassi ibidem relativamente ai rapporti tra Stati parte di una coalizione internazionale ha sostenuto che il diritto di modificare

le regole di ingaggio multinazionali egrave una prova di autonomia decisionale per lo Stato fornitore (apparentemente piugrave rilevante del trasferimento del comando operazionale) para 147 e ss Tuttavia tale passaggio della decisione non appare convincente anche solo per il fatto che le modifiche alle regole di ingaggio multinazionali erano ammesse nel caso di specie solo in senso piugrave restrittivo cfr para 100 Sul punto vedi A Sari Jaloud v Netherlands New Directions in Extra-Territorial Military Operations EJIL talk 2014 Per quanto concerne le ROE lrsquoautoritagrave per esercitare lrsquoutilizzo della forza letale da parte dei militari olandesi derivava solamente dagli strumenti internazionali applicabili ed egrave circoscrivibile alle intenzioni dei Comandi della Coalizione internazionale Cfr nuovamente A Sari in Untangling Extra-territorial jurisdiction from international responsibility in Jaloud vs Netherlands Old problems new solutions httppapersssrncomsol3paperscfmabstract_id=2554951 2015 pag 14

129

Sulla reale portata di tale autonomia decisionale si dovrebbe valutare la corretta

attribuzione del controllo effettivo sulla specifica condotta di volta in volta in questione

Traendo le somme quello che indubbiamente si puograve evidenziare da questa analisi egrave

che la questione dellrsquoattribuzione della condotta nelle missioni internazionali in base al

criterio proposto dal DARIO non egrave un esercizio a priori sempre valido ma dipende

strettamente dalle peculiaritagrave del singolo caso A seconda delle circostanze potranno

rilevare le responsabilitagrave attribuibili alle Organizzazioni Internazionali agli Stati fornitori o ad

entrambi i soggetti 196

In ogni caso il punto prioritario da determinare egrave rappresentato dallrsquoindividuazione delle

circostanze in cui lrsquoOrganizzazione Internazionale si puograve considerare detentrice almeno

sulla carta dellrsquooperational control sul contingente militare della missione197 Una volta

sciolto il dubbio relativo al soggetto che detiene il controllo operazionale sui militari della

missione si potragrave adeguatamente esaminare caso per caso se in base al controllo effettivo

sulla specifica condotta si rendano necessarie delle eccezioni198

24 Il controllo effettivo sulla condotta secondo la recente interpretazione dalle Corti

interne olandesi

Recentemente anche nei Tribunali interni crsquoegrave stata unrsquoevoluzione non trascurabile per

il diritto internazionale nellrsquoottica dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave per atti dei militari

durante le missioni allrsquoestero

Nella sentenze delle Corti olandesi sul caso Nuhanovic c Olanda seguito dalla

pronuncia del Luglio 2014 dellrsquoAssociazioni Madri di Srebrenica c Olanda lo Stato

convenuto egrave stato riconosciuto responsabile seppur operando sotto lrsquoombrello di una

missione a guida ONU199

196 Vedi anche M Sossai ibidem pag 207 e ss 198 Vedi anche A Sari UN Peacekeeping Operations and Article 7 the missing link International Organizations Law

Review Leiden 2012cit ldquoThis is the case for istance when they act in direct contravention of orders issued by the UN Force Commanderrdquo pag 83 Per tale autore si potrebbe prospettare una sostanziale responsabilizzazione delle Organizzazioni Internazionali basata sulla considerazione che non esisterebbero organi fully seconded dellrsquoONU e quindi verrebbe meno la distinzione tra lrsquoart 6 e 7 del DARIO per le missioni di peacekeeping Si potrebbe propendere per lrsquoapplicazione dellrsquoart 6 del DARIO senza stare a valutare ogni volta gli accordi tra Stati e Organizzazioni Internazionale (hellip Whatever position the organ or agent holds in respect of the Organizations) e la sussistenza dellrsquoeffective control sulla condotta ma considerando comunque imputabili li le Organizzazioni Internazionali per gli atti dei propri agenti in base allrsquoart 6 vedi A Sari ibidem pag 84 e 85

199 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic e altri c Olanda Appeal judgment LJN BR5388 5 Luglio 2011 Corte Suprema

Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Cfr A Annoni Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peacekeeping il caso Nuhanovic In Diritti umani e diritto internazionale 2009 pp 177 ss

130

I casi sottoposti alle Corti olandesi riguardano i ricorsi di alcuni cittadini serbi parenti

delle numerose vittime occorse nel terribile genocidio di Srebrenica del 1995200

Nel dibattito sul caso Nuhanovic lo Stato olandese si era inizialmente difeso

affermando che la responsabilitagrave per quel massacro fosse imputabile unicamente alle

Nazioni Unite201

Cosigrave in prima istanza i giudici olandesi avevano accolto questo orientamento202

La successiva sentenza della Corte drsquoappello del 5 luglio 2011 ha perograve ribaltato la

prospettiva stabilendo un precedente storico che riconosce delle responsabilitagrave specifiche

per lrsquoesercito olandese In questa occasione egrave stata affermata esplicitamente la possibilitagrave

della doppia attribuzione di responsabilitagrave ossia che la sussistenza dellrsquoautorizzazione ed il

controllo dellrsquoONU non esentano perograve automaticamente lo Stato di appartenenza dei militari

dalle sue responsabilitagrave203

Sulla base di un approccio piugrave in linea con il diritto internazionale la Corte drsquoappello

dellrsquoAja prendendo le distanze da quanto aveva stabilito la Corte EDU in Behrami e

Saramati ha chiarito che il criterio da utilizzare per lrsquoattribuzione degli atti nel corso di

operazioni di pace allrsquoestero egrave lrsquoldquoeffective controlrdquo e non giagrave lrsquo ldquoultimate authority and controlrdquo

204

In questa importante decisione la Corte olandese ha dunque utilizzato il criterio del

controllo effettivo permettendo di sviluppare una prima interpretazione giurisprudenziale di

un concetto tanto importante quanto ancora dai contorni piuttosto indeterminati nel diritto

Questrsquoultima decisione del luglio 2014 egrave arrivata in seguito al respingimento dellrsquoappello presentato dalla stessa Associazione Madri di Srebrenica contro i Paesi Bassi e le Nazioni Unite davanti alla Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi ric n 1004437 13 aprile 2012

200 Sul genocidio perpetrato da militari serbi guidati dal generale Mladic ed a cui i caschi blu olandesi assistettero attoniti senza intervenire Si veda anche C Focarelli Quando un massacro egrave genocidio In Law n 22007 Cit ldquoLrsquoelemento soggettivo del crimine di genocidio comporta la volontagrave non solo di uccidere ma anche quella di distruggere il gruppo in quanto tale (dolus specialis)rdquo Anche la Corte Internazionale di giustizia ha riconosciuto che a Srebrenica egrave stato perpetrato un genocidio cfr CIG Bosnia-Herzegovina c Serbia e Montenegro Case concerning application of the convention on the prevention and punishment of the crime of genocide 26 Febbraio 2007

201 La missione UNPROFOR in Ex-Jugoslavia (United Nation Protection Force) fu istituita con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n 743 del 21 febbraio 1992 con il compito di ldquocreare le condizioni di pace e sicurezza necessarie per raggiungere una soluzione complessiva della crisi jugoslavardquo

202 Corte distrettuale dellrsquoAja Nuhanovic c Paesi Bassi causa n 265615 10 settembre 2008 Interessante comunque lrsquoapertura della Corte distrettuale dellrsquoAia alla possibilitagrave che in determinate circostanze fosse il governo olandese a essere in una posizione di controllo effettivo sulle truppe di UNPROFOR I giudici di prime cure olandesi infatti considerano questa possibilitagrave qualora le truppe avessero ricevuto apposite disposizioni dal governo olandese nel senso di contravvenire a un ordine promanante dalla catena di comando ONU

203 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda Appeal judgment LJN BR5388 5 luglio 2011 para 59 ldquoit cannot be ruled out that the application of this criterion results in the possibility of attribution to more than one partrdquo Tale argomentazione si basa sullrsquoart 48 del DARIO ldquoWhere an international organization and one or more States or other international organizations are responsible for the same internationally wrongful act the responsibility of each State or organization may be invoked in relation to that act 2 Subsidiary responsibility may be invoked insofar as the invocation of the primary responsibility has not led to reparationrdquo La Corte ha infatti chiarito che la questione dellrsquoattribuzione doveva essere valutata sulla base del diritto internazionale ibidem para 532 (non giagrave sulla base del diritto bosniaco come richiesto dai ricorrenti in base alle regole di diritto internazionale privato)

204 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda ibidem para 58

131

internazionale In questa occasione egrave stato concretamente utilizzato il criterio del controllo

effettivo in una forma vicina allrsquoidea di controllo fattuale giagrave concettualizzata dalla

Commissione di diritto internazionale e dalle Nazioni Unite stesse205

Secondo questa interpretazione non basterebbe la semplice autorizzazione al

dispiegamento di una missione per far insorgere lrsquoattribuzione della responsabilitagrave ma

sarebbe necessario il sussistere di una precisa autorizzazione a compiere lo specifico atto

illecito in questione206 Lrsquoaspetto decisivo sarebbe quindi lrsquoindividuazione del soggetto che

detiene il controllo effettivo sulla specifica condotta in questione207

I giudici olandesi inoltre sembrano far conseguire la responsabilitagrave degli Stati fornitori

delle truppe anche dalla loro autoritagrave in materia disciplinare e penale nei confronti dei propri

militari che contravvengono agli ordini delle Nazioni Unite208

Lrsquoorientamento di questa sentenza egrave stato confermato anche dalla successiva

decisione della Corte Suprema olandese del settembre 2013209

Queste pronunce hanno il merito di certificare quindi un importante aspetto giagrave era

emerso durante lavori della Commissione di diritto internazionale ossia che il criterio del

controllo effettivo si applica tanto allrsquoOrganizzazione Internazionale quanto agli Stati fornitori

delle truppe210 Peraltro la Corte Suprema ha riconosciuto espressamente la possibilitagrave per

lo Stato e per lrsquoOrganizzazione Internazionale di esercitare contemporaneamente il controllo

effettivo sulla medesima condotta ldquoInternational law in particular article 7 DARIO in

conjunction with article 48 DARIO does not exclude the possibility of dual attribution of given

conductrdquo211

205 A Annoni Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello Stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peace-keeping il caso Nuhanovic cit pag 180 La prassi internazionale depone in favore della centralitagrave del dato fattuale del controllo effettivo esercitato sulla condotta di organi di uno Stato messi a disposizione di una Organizzazione Internazionale In proposito egrave stato notato come il criterio del controllo effettivo non va applicato allrsquooperato generale dellrsquoorgano ma al singolo atto illecito al fine di verificare se tale specifico atto sia stato attuato sotto controllo dellrsquoOrganizzazione o dello Stato cfr Report of the ILC fifty-sixth Session UN Doc A5910 2004 para 111

206 Cfr anche M Sossai Violazioni dei diritti umani delle forze armate allrsquoestero in Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUE a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi 2008

207 Vedi anche K M Larsen Attribution of conduct in peace operation the ultimate authority and control test EJIL n3 2008 pag 515 Lrsquoautore evidenzia un parallelismo con il test richiesto dallrsquoarticolo 8 degli articoli sulla responsabilitagrave degli Stati sostenendo che ai fini dellrsquoattribuibilitagrave di un atto allrsquoorganizzazione tale entitagrave deve esercitare il controllo effettivo sulla condotta dellrsquo organo dello Stato messo a disposizione dellrsquoOrganizzazione A mio avviso lrsquoart 8 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati costituisce un criterio intrinsecamente diverso che non puograve essere applicato per dirimere correttamente lrsquoattribuzione della responsabilitagrave tra Stati e Organizzazioni Internazionali

208 Corte drsquoappello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda ibidem para 57 209 Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 210 Commissione di Diritto Internazionale Commentary to draft article on responsibility of international organization

Article 7 para 7 ldquoAttribution of conduct to the contributing State is clearly linked with the retention of some powers by that States over its national contingents and thus on the control that the States possess in the relevant respectrdquo

211 Ibidem cit para 3112

132

Infine altro aspetto da evidenziare egrave che le Corti olandesi hanno posto le basi per

unrsquointerpretazione ampia della nozione di effective control Infatti per determinare se uno

Stato abbia il controllo effettivo su un atto egrave rilevante non solo valutare se tale azione sia

stata effettuata in attuazione di una specifica istruzione dellrsquoONU ma anche ldquoif there was no

such specific instruction the UN or the State had the power to prevent the conduct

concernedrdquo212

Cosigrave lrsquoOlanda essendo nella posizione di poter evitare la situazione che ha causato la

morte di Hasan Nuhanovic e degli altri ricorrenti era altresigrave nella posizione di dover

rispondere di tali azioni ossia gli atti erano attribuibili a tale Stato213

Il controllo effettivo cosigrave inteso non riguarda dunque soltanto la facoltagrave di dare ordini

ma anche il potere di prevenire il verificarsi di un illecitoldquo prevent the violation or to respond

to itrdquo Sulla base di tale criterio ogni Stato che si trova nella posizione di poter prevenire una

violazione dei diritti umani puograve essere dichiarato responsabile se non prende le azioni

necessarie per prevenire tale violazione 214

Tale interpretazione evidenzia come non sia necessario un ordine specifico da parte

del governo olandese o del Comando delle Nazioni Unite di porre in essere determinati atti

lesivi dei diritti fondamentali dei ricorrenti affermando che egrave sufficiente la sussistenza della

possibilitagrave della prevenzione piuttosto che di un controllo diretto sulla condotta per far

scattare lrsquoattribuzione dellrsquoazioneomissione215

Una simile apertura porta alla conseguenza che saragrave quasi sempre attribuibile sia

allrsquoOrganizzazione che agli Stati membri una determinata condotta in quanto la prevenzione

della stessa sarebbe pressocheacute sempre nelle possibilitagrave di entrambi i soggetti impegnati

nelle operazioni di peacekeeping216

212 Nuhanovic c Olanda ibidem para 31 e 59 Cfr A Nollkaemper Dual Attribution Liability of the Netherlands for Conduct of Dutchbat in Srebrenica Shares Research Paper n 4 2011 Corte Suprema olandese paras 3113 3122 3123

213 Vedi anche T Dannenbaum ibidem ldquoeffective control is held by the entity that is best positioned to act effectively and within the law to prevent the abuse in questionrdquo pag 157 Questa interpretazione mira ad assicurare che il

soggetto ritenuto responsabile sia il soggetto effettivamente nella posizione di evitare la violazione dei diritti umani in questione

214 Vedi anche K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008 pag 509

215 Cit Corte drsquoappello Nuhanovic c Oalnda para 5 9 ldquoThis does not only imply that significance should be given to the question whether that conduct constituted the execution of a specific instruction issued by the UN or the State but also to the question whether if there was no such specific instruction the UN or the State had the power to prevent the conduct concerned Sulla questione si veda anche A Nollkameper Dual Attribution ibidem p 1147

Da notare inoltre che anche la responsabilitagrave internazionale della Serbia egrave stata riconosciuta dalla Corte Internazionale di Giustizia per non aver rispettato lrsquoobbligo di prevenire il genocidio di Srebrenica Cfr CIG Bosnia Herzegovina c Serbia e Montenegro Application of the Convention on prevention and punishment of the crime of Genocide 26 febbraio 2007 para 438

216 A Spagnolo Problemi comuni sottesi allrsquoapplicabilitagrave delle norme di diritto internazionale umanitario e dei diritti umani nel contesto delle operazioni militari Milano 2012 pag 79

133

Di certo inoltre questa decisione favorevole al diritto di azione dei ricorrenti ha avuto

lrsquoeffetto di aprire le porte delle Corti interne olandesi al successivo ricorso dellrsquoAssociazione

Madri di Srebrenica che ha ottenuto esito positivo con il riconoscimento della responsabilitagrave

civile dello Stato olandese per la morte di 300 persone uccise dalle milizie serbo-bosniache

nei pressi di Srebrenica 217

25 Il rapporto tra diritto internazionale umanitario e diritti umani

Mettendo un attimo da parte le delicate questioni dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

va messo in luce un altro aspetto importate che emerge dalle recenti pronunce provenienti

dalle Corti Olandesi Uno dei principali limiti del diritto internazionale umanitario egrave

rappresentato dallrsquoassenza di meccanismi giurisdizionali vincolanti che possano accogliere

i reclami individuali senza dover attendere lrsquoesito di un remoto percorso volto allrsquoistituzione

di una Commissione ad hoc per lrsquoaccertamento dei fatti

Le vittime di violazioni del diritto umanitario ancora non sembrano essere considerate

titolari di un diritto di chiedere compensazioni a livello internazionale Lrsquoassunto teoretico

alla base di questo stato di cose egrave che le regole del diritto internazionale umanitario servono

per le relazioni inter-statali e non riconoscendo diritti primari in capo agli individui non

conferiscono a essi diritti secondari che consentano di ottenere una riparazione al danno

Tuttavia il progresso del diritto internazionale dei diritti umani ed il parallelo

riconoscimento di diritti individuali contro le violazioni da parte degli Stati sta producendo un

considerevole impatto anche sul DIU Lrsquoevoluzione del diritto della responsabilitagrave

internazionale si egrave spinta ormai sino a non escludere lrsquoimputabilitagrave dello Stato per danni vis

a vis verso privati individui218

In questo senso invero giagrave autorevole dottrina si era espressa L Condorelli Le statut des forces de lrsquoONU et le droit international humanitaire in Rivista di diritto internazionale 1995 p 881 Contra A Nollkameper Dual attribution ibidem pag 1148

217 Questa decisione si egrave basata sul controllo effettivo cfr Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda ibidem para 433 Anche tale decisione ha riconosciuto la doppia attribuzione della responsabilitagrave al para 434 almeno per le persone che erano sotto il controllo effettivo del contingente olandese allrsquointerno di una ldquomini safe-areardquo vicino Srebrenica In questa decisione si sono affrontate congiuntamente le questioni della giurisdizione extra-territoriale e dellrsquoattribuzione degli atti entrambi presupposti necessari per il riconoscimento della giurisdizione della Corte interna e per lrsquoaccertamento delle responsabilitagrave dello Stato olandese Sebbene ribadendo che ldquoIt is important to draw a distinction between the effective control criterion in the context of attributing actions to the State and in the context of the jurisdiction of the State which criterion is applied in both cases according to the circumstances of the case In this way a state can have effective control over an area without exercising effective control over the specific actions of individuals in that area and vice-versardquo Cit da para 4158 la Corte riconosce la giurisdizione extra-territoriale dei Paesi Bassi solo nella ldquomini-saferdquo area cfr para 4161 V anche C Ryngaert District Court of the Hague holds State of the Netherlands liable for Srebrenica massacre ndash Part II Unijuris 2014 httpunijurissitesuunl20141002district-court-of-the-hague-holds-state-of-the-netherlands-liable-for-srebrenica-massacre-part-ii

218 R Pisillo Mazzeschi International Obligations to Provide for Reparation Claims in A Randelzhofer C Tomuschat (ed) State Responsibility and the Individual Reparation in Instances of Grave Violations of Human Rights LrsquoAja-Londra-Boston 1999 p 149

134

Va rimarcato che la strada di tale evoluzione egrave ancora lunga ed anche le Corti nazionali

si sono spesso rifiutate di riconoscere che le norme di DIU conferiscano un diritto degli

individui alla compensazione che non passi per lrsquoazione diplomatica del proprio Stato di

appartenenza

Le Corti interne non hanno manifestato difficoltagrave nellrsquoaffermare che gli individui

possiedono diritti primari secondo il DIU ma hanno espresso difficoltagrave nel riconoscere il loro

diritto a presentare un reclamo verso lo Stato responsabile 219 Cosigrave le Corti giapponesi

hanno piugrave volte espresso orientamenti nettamente contrari al riconoscimento di un diritto di

azione dei singoli secondo il diritto internazionale umanitario 220

Ulteriore prova di questa resistenza si puograve ritrovare nel caso Markovic c Italia Tale

giudizio egrave originato dal ricorso esperito presso un Tribunale italiano in seguito al

bombardamento aereo NATO su Belgrado da dieci cittadini serbi per ottenere un

risarcimento danni ex art 2043 del codice civile italiano221

Lrsquoazione giudiziaria intentata dai ricorrenti si basava sulla considerazione che lrsquooperazione

militare fosse stata organizzata e si fosse in parte svolta nel territorio italiano e che lrsquoItalia

avesse concesso lrsquoutilizzo delle basi aeree da dove erano decollati gli aerei che avevano

colpito Belgrado causando le vittime civili

Il Governo italiano aveva presentato ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione per il

regolamento preventivo di giurisdizione Le Sezioni Unite della Suprema Corte avevano

dichiarato il difetto di giurisdizione lrsquo8 febbraio 2002 sostenendo che ldquocon riferimento ad

alcuni tipi di atti nessun giudice ha il potere di controllare il modo in cui la funzione egrave

esercitatardquo 222

Lrsquounica previsione che cotempla gli individui nel Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati sarebbe ravvisabile nellrsquoart 33 che dice ldquothe articles do not prejudice any right arising from international responsibility of the State which may occur to any person or entity other than Staterdquo Anche nel commento allrsquoart 33 la Commissione di diritti

internazionale spiega proprio con riguardo ai diritti umani che gli individui coinvolti dovrebbero essere gli ultimi beneficiari Report of the International Law Commission 53rd sess UN Doc A5610 29) V anche N Ronzitti Introduzione al Diritto Internazionale Torino 2013 pag 43

219 Si veda N Ronzitti Access to justice and compensation for violations of the law of the war in F Francioni Access to justice as a human rights Oxford University Press 2007 In senso piugrave favorevole al diritto di accesso alle Corti interne M Frulli When are State liable towards individuals for serious violations of international humanitarian law The Markovic case Journal of international and Criminal Justice 2003 p 406-427

220 Tokyo High Court X et al v The State of Japan judgment of 7 August 1996 Tokyo High Court X et al v The State judgment of 6 December 2000 Tokyo High Court X et al v The Government of Japan judgment of 8 February 2001 Tokyo District Court X et al v State of Japan judgment of 17 June 1999

221 La richiesta dei ricorrenti non si fondava quindi sulla presunta responsabilitagrave internazionale dellrsquoItalia ma era volta ad accertare la responsabilitagrave civile per danni materiali e morali La responsabilitagrave internazionale dellrsquoItalia e di altri 7 paesi della NATO era stata oggetto di una precedente decisione della Corte Internazionale di giustizia che aveva tuttavia rigettato il ricorso della Serbia sostenendo di non avere giurisdizione sul caso (caso sulla legalitagrave dellrsquouso della forza) Cfr M Annati e T Scovazzi Diritto Internazionale e bombardamenti aerei Milano 2012 pag 204 e ss

222 Cass civ sez un ordinanza del 5 giugno 2002 n 8157 In questo caso la funzione politica in particolare relativamente alla politica estera e agli atti di guerra Sullrsquoargomento si veda tra gli altri P Virga Diritto Amministrativo Milano 2001 pag 280

135

Il caso egrave andato poi davanti alla Corte di Strasburgo per accertare un eventuale

violazione dellrsquoart 6 da parte dello Stato italiano 223 La Corte EDU ha affermato anche con

riguardo alle rilevanti Convenzioni internazionali di non aver ravvisato errori di

interpretazione nelle conclusioni della Corte di Cassazione 224

I giudici di Strasburgo hanno sostanzialmente confermato lrsquoimpossibilitagrave per i ricorrenti

di procedere contro lo Stato italiano in questo caso sostenendo la motivazione per cui tale

decisione rappresentava una corretta interpretazione dei principi che regolano il diritto di

azione nellrsquoordinamento interno225 In particolare la Corte EDU ha ritenuto che lrsquoassenza di

giurisdizione delle Corti italiane non ha determinato una violazione del diritto di accesso a

un giudice dato che ldquoThe right was not unlimited It could be regulated by the State and the

State enjoyed a margin of appreciation in respect thereofrdquo 226 Questo margine di

apprezzamento non sarebbe illimitato ma circoscrivibile ad una ristretta seppur troppo

vagamente individuata categoria di atti ldquoasserting State authority at the highest levelrdquo227

Proprio sullrsquoesatta portata di tale categoria di atti si troverebbe il necessario discrimine tra

insindacabili funzioni politiche ed attivitagrave esecutive sottoponibili invece a controllo

giudiziario 228

La dottrina relativa alla non giustiziabilitagrave degli atti di governo egrave diffusa in diversi paesi prima tra tutti la Francia (acte de gouvernement) V P Barile Atto di governo (e atto politico) IV Enciclopedia del diritto pag 220-232

223 Causa Markovic e altri c Italia Grande Camera sentenza del 14 dicembre 2006 ricorso n 139803 Lrsquoart 6 della CEDU tutela il diritto a un equo processo Vedi P De Stefani Markoviclsquo e altri c Italia sentenza della Grand Chamber della Corte europea dei Diritti Umani Pace e diritti umani2 2007 pag 99-112 B Randazzo Responsabilitagrave dello Stato per atti di guerra la Corte di Strasburgo lsquotradiscersquo la sua consolidata giurisprudenza sul diritto di accesso a un Tribunale Forum di quaderni costituzionali 2007 E Cannizzaro Corso di Diritto Internazionale Milano 2011 pag 327

224 In particolare lrsquoart VIII par 5 della Convenzione di Londra invocato dai ricorrenti riguarda atti che hanno causato ldquodanni a terzi sul territorio dello Stato di soggiornordquo mentre i danni subiti dai ricorrenti si sono verificati in Serbia e non in Italia Inoltre ricordiamo uno dei passaggi decisivi della sentenza della Cassazione ldquoLe norme del Protocollo di Ginevra del 1977 (artt 352 48 49 5152 e 57) e della Convenzione europea dei diritti dellrsquouomo (artt 2 e art 152) che disciplinano la condotta delle ostilitagrave hanno bensigrave come oggetto la protezione dei civili in caso di attacchi ma in quanto norme di diritto internazionale regolano i rapporti tra Statirdquo Cass civ sez un ordinanza del 5 giugno 2002 n 8157 par 3 In senso critico sul punto cfr P De Stefani Markovic e altri c Italia sentenza della Grand Chamber della Corte Europea dei diritti umani 14 Dicembre 2006 Pace e diritti umani 2 2007 pag 112

225 In questo senso alla domanda se esiste una norma self-executing di diritto internazionale umanitario che permetta un diritto di azione in capo al singolo individuo la risposta dalla pronuncia Markovic egrave senzrsquoaltro negativa Lrsquoimpossibilitagrave per i ricorrenti di procedere contro lo Stato non egrave dipesa quindi da una sancita immunitagrave ma dai principi che regolano il diritto di azione nellrsquoordinamento interno e alla luce del diritto internazionale umanitario Peraltro secondo il Prof Ronzitti ldquoThe italian judgment is in keeping with the case-law of other countries In both France and UK an act of war in a foreign country would not be considered justiciablerdquo Cit da IYIL 2002 pag 41

226 Corte EDU Markovic e altri c Italia ibidem para 80 227 Sul punto v P De Stefani ibidem pag 106

228 Per approfondire maggiormente cosa si intenda per funzione politica non giustiziabile davanti a un Tribunale si veda M Frulli When Are States Liable Towards Individuals for Serious Violations of Humanitarian Law The Marković Case Journal of International and Criminal Justice 2003 pag 406-427 Lrsquoautore tratteggia una distinzione tra decisioni politiche che spettano al Parlamento come il voto sullrsquo invio di una missione militare allrsquoestero e le specifiche azioni militari condotte dalle autoritagrave governative nella cornice di missioni precedentemente autorizzate che non possono perograve essere considerate decisioni politiche ma sarebbero distinguibili come delle autonome attivitagrave esecutive Ne segue che il controllo giurisdizionale non dovrebbe essere automaticamente impedito Sul punto v anche P De Stefani ibidem pag 111e ss In generale sullrsquoargomento si veda E Lauterpacht Individual Rights and the State in Foreign Affairs An international compendium New York 1977

136

Altra decisione importante nel valutare gli spazi di ricorso offerti dai Tribunali interni

per accertare violazioni del diritto internazionale umanitario egrave costituito dal caso del

bombardamento del ponte di Varvarin di fronte alle Corti tedesche229 I ricorrenti hanno

esperito tutti i gradi di giudizio interni arrivando fino alla Corte Costituzionale federale nel

tentativo di far valere le proprie richieste 230

Il 30 Maggio 1999 alcuni aerei da combattimento NATO attaccarono con una serie di

missili la cittadina serba di Varvarin Dieci persone rimasero uccise e trenta ferite I parenti

delle vittime chiesero il risarcimento danni dinanzi ai giudici tedeschi lamentando una

violazione del diritto internazionale umanitario poicheacute la Germania non si era opposta alla

decisione di considerare il ponte un obiettivo militare e di bombardarlo231

Dapprima egrave stata la Corte regionale di Bonn a negare che il diritto internazionale

conferisca un diritto di richiedere compensazioni direttamente agli individui Lrsquounica

eccezione sarebbe costituita dalla CEDU che non egrave stata perograve ritenuta applicabile nel caso

di specie data lrsquoassenza della giurisdizione extra-territoriale tedesca ai sensi dellrsquoart1232

Nella sentenza drsquoappello la Corte regionale di Colonia ha precisato che ldquoLa

concezione tradizionale del diritto internazionale come diritto tra Stati vedeva lrsquoindividuo non

come soggetto internazionale riconoscendogli solo una protezione internazionale indirettardquo

pertanto ldquoLo Stato faceva valere attraverso la protezione diplomatica un suo proprio diritto

a che fosse rispettato il diritto internazionale nei confronti del suo cittadinordquo 233

La Corte ha poi proseguito il ragionamento sostenendo ldquoLa mediazione statale

dellrsquoindividuo nel diritto internazionale ha conosciuto dei correttivi dopo la seconda guerra

mondiale nel contesto dello sviluppo progressivo e della codificazione della protezione

giuridica internazionale dei diritti dellrsquouomordquo Tanto che a giudizio della Corte ldquoI diritti

229 Ladgeright Bonn ric n 36102 10 dicembre 2003 Corte drsquoappello di Colonia Oberlandesgericht (OLG ndash Higher Regional Court) Koumlln 2860 2861 30 luglio 2005) Confermato recentemente anche dalla Corte Costituzionale Federale Bundesverfassungsgericht BvR 266006 2 BvR 48707 13 agosto 2013 Cfr K F Garditz German Federal Constitutional Court decision on jurisdiction over compensation claims by civilian victims of NATO airstrikes under customary international law American Journal of International Law 1 2014 pag 86-95

230 Lrsquoistituto del Verfassungbeschwerde previsto dalla Costituzione tedesca consente direttamente ai cittadini senza il

ruolo di mediazione del giudice di ricorrere al Tribunale Costituzionale Federale per la tutela di propri diritti costituzionalmente garantiti dopo lrsquoesperimento dei normali rimedi giurisdizionali

231 In proposito va evidenziato a differenza di quanto sostenuto dalle Corti inferiori e dalla Corte EDU nel caso Markovic la Corte Costituzionale Federale nel 2013 ha criticato il riconoscimento di un margine nazionale di apprezzamento della Germania sul mancato esercizio del suo potere di veto in relazione allrsquoinserimento del ponte nella lista degli obiettivi militari della NATO Secondo i giudici alla luce delle garanzie costituzionali sulla protezione effettiva dei diritti individuali la decisione di inserire un oggetto tra i legittimi obiettivi militari non sarebbe una questione politica esente dal controllo giudiziario Bundesverfassungsgericht BvR 266006 2 BvR 48707 13 agosto 2013 para 55 Tuttavia secondo la Corte la Germania non avrebbe esercitato un ruolo diretto nella decisione operazionale della NATO di attaccare effettivamente il ponte (para 58) Appare in parte critico sul punto KF Garditz ibidem che parla di judicialization of foreign affairs pag 94 Spunti di riflessione sullrsquoargomento si trovano in E Chiti Lrsquoamministrazione militare tra ordinamento nazionale e ordinamento globale Milano 2007 pag 124 e ss

232 Evidente il peso della giurisprudenza della Corte EDU sulla portata dellrsquoart 1 nella presente decisione Cfr Ladgericht Bonn ibidem para 6-7

233 Da C Focarelli Lezioni di diritto internazionale- prassi Cedam 2008 pag 90

137

dellrsquouomo sono da intendere come delle autentiche situazioni di favore del singolo ( hellip)

anche le norme del diritto dei conflitti armati relative a singole persone confermano che il

diritto internazionale puograve attribuire diritti e obblighi direttamente alle singole persone

Tuttavia in un successivo passaggio ha specificato che ldquoAlcune Convenzioni si

intendono soltanto nel senso di porre obblighi statali di protezione in materia di diritti umani

senza che attribuiscano al tempo stesso diritti individualirdquo

Quindi passando ad esaminare le Convenzioni di diritto umanitario rilevanti lrsquoart 3

della Convenzione dellrsquoAja del 1907 e lrsquoart 91 del I Protocollo addizionale del 1977 sulla

protezione delle vittime dei conflitti armati la Corte egrave giunta alla conclusione che tali

disposizioni non prevedono un diritto self-executing al risarcimento per le violazioni del diritto

internazionale umanitario che sia azionabile dai singoli dinanzi ai giudici statali 234

Queste conclusioni sono state confermate anche dalla Corte Costituzionale Federale

nel 2013 che ha interpretato il diritto di accesso alla giustizia in senso restrittivo

ldquoDisregarding (the permanently advancing) developments in the field of international

humanitarian law which have amounted to recognition of partial subjectivity of the individual

under international law and to the establishment of treaty-based individual complaints a

comparable developments in the field of compensation claims cannot be verifiedrdquo235

In questo senso sembra che tale possibilitagrave di accesso alla giustizia dovrebbe essere

prevista da un integrazione ad hoc apportata da parte del legislatore interno per dare

attuazione ad una disposizione non self-executing del diritto internazionale umanitario 236

234 C Focarelli Lezioni di diritto internazionale- prassi Cedam 2008 pag 91 Lrsquoart 3 della IV Convenzione dellrsquoAja prevede che ldquoA belligerent party which violates the provisions of the said Regulations shall if the case demands be liable to pay compensation It shall be responsible for all acts committed by persons forming part of its armed forcesrdquo

235 V Bundesfervassungsgericht ibidem para 46 Lo stesso ragionamento vale per lrsquoarticolo 91 della IV Convenzione dellrsquoAja e per il I Protocollo addizionale cfr ibidem para 47 In proposito giova citare un altro recente caso che si inserisce nel solco di questa giurisprudenza Lrsquo11 dicembre 2013 la Corte regionale di Bonn ha infatti respinto negando un diritto drsquoazione individuale per violazioni del diritto umanitario la richiesta di risarcimento danni da parte di alcuni cittadini afghani parenti delle vittime (stimate tra le 91 e le 142) di un altro bombardamento NATO nel settembre 2009 a Kunduz Il caso egrave arrivato alla Corte regionale di Bonn dopo che un indagine per omicidio contro il Generale tedesco che avrebbe ordinato il bombardamento era stata archiviata dalla Corte di Dusseldorf V EJIL talkC Von Der Groeben German Federal Prosecutor Terminates Investigation Against German Soldiers With Respect to NATO Air Strike in Afghanistan 2010 D Jinks JN Maogoto S Solomon Applying International Humanitarian law in judiciary and quasi-judiciary body LrsquoAja 2014 pag 14 e ss

236 Questo orientamento egrave stato sostenuto anche in diverse decisioni delle Corti statunitensi relative allrsquointerpretazione dellrsquoart 3 della IV Convenzione dellrsquoAja Vedi Handel v Artukovic 601 F Supp 1421 1425 (CDCal 1985) Goldstar (Panama) SA v United States 967 F2d 965 at 968-969 (4th Cir 1992) Princz v Federal Republic of Germany 26 F3d 1166 at 1175 (DCCir 1994) La distinzione tra norme self-executing e norme non self-executing viene comunemente fatta risalire allrsquoopinione del giudice Marshall nel caso Foster v Nielson 27 US (2 Pet) 253 1829 Cfr R Pavoni Norme non self-executing in materia di diritti umani e diritto umanitario e violazione del diritto di accesso alla giustizia nella recente prassi statunitense in Accesso alla giustizia degli individui nel diritto internazionale e dellrsquoUnione europea a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi Milano 2006 Si veda anche N Ronzitti Compensation for violations of the law of the war and individual claims in IYIL 2002 p39 e ss

138

In ogni caso alla luce del diritto internazionale dei diritti umani e dellrsquoabbondante

giurisprudenza della Corte EDU sembra che gli spazi di accesso alla giustizia interna da

parte di cittadini stranieri stiano progressivamente aumentando anche per situazioni

derivanti dai conflitti armati internazionali237 Anche in questa delicata area del diritto

internazionale la protezione offerta dai diritti umani si pone ormai ove possibile come un

importante percorso alternativo per ottenere giustizia

Se nel caso Markovic e nella decisione sul ponte di Varvarin i Tribunali interni

difficilmente consideravano il diritto internazionale umanitario foriero di norme self-executing

che conferiscano un diritto di azione in capo ai singoli individui di fronte ai tribunali statali

queste pronunce delle Corti olandesi possono costituire un interessante orientamento

evolutivo per il diritto internazionale relativamente al diritto di azione delle vittime civili238

Lrsquoorientamento giurisprudenziale che permette un diritto di azione dei cittadini stranieri

presso i Tribunali interni dello Stato offensore sarebbe peraltro in linea con un approccio

innovativo favorevole a una piugrave ampia tutela delle violazioni del diritto alla vita

Questo risente delle influenze del diritto internazionale dei diritti umani e della sua maggiore

attenzione ai diritti individuali239

Ormai appare sempre piugrave probabile che anche le norme di DIU dovranno essere

interpretate alla luce dei diritti umani e pertanto lrsquoobbligo di non lanciare attacchi

indiscriminati e sproporzionati contro i civili finiragrave molto spesso per conferire diritti agli

individui stessi240

Lrsquoapporto fondamentale proveniente dal diritto internazionale dei diritti umani egrave

ravvisabile proprio nellrsquoincremento delle sedi capaci di ricevere istanze individuali e di

difendere concretamente i diritti degli individui lesi241

237 In proposito vedremo piugrave avanti nella trattazione il recente approccio maggiormente in linea con un interpretazione derivante dal diritto internazionale dei diritti umani da parte delle Corti interne olandesi e della legislazione del Regno Unito in base allo Human Rights Act 9 novembre 1998

238 Vedi Markovic c Italia e sentenze sul risarcimento alle vittime del bombardamento del ponte di Varvarin Si veda anche N Ronzitti Access to justice and compensation for violations of the law of the war in F Francioni Access to justice as a human rights Oxford University Press 2007 e in IYIL Compesation for violations of the law of the war and individual claims 2002 pag 39-50

239 Nel merito del giudizio saragrave interessante valutare in che misura le Corti interne possano applicare il diritto internazionale pubblico anche sulla scorta delle rilevanti regole del diritto internazionale privatoIn questo senso la Corte Suprema olandese in un obiter dictum del caso Nuhanovic ha ritenuto che il diritto internazionale dei diritti umani fosse applicabile per via del riconoscimento della giurisdizione extra-territoriale dei Paesi Bassi Cfr O Spijkers in Opionio Juris Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicandashThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared httpopiniojurisorg20140723emerging-voices-responsibility-netherlands-genocide-srebrenica-nuhanovic-mothers-srebrenica-cases-compared

240 Si veda in questo senso il recente orientamento delle Corti interne olandesi Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic e altri c Olanda LJN BR5388 5 Luglio 2011 Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Si veda G Bartolini Riparazione per violazione dei diritti umani e ordinamento internazionale Napoli 2009

241 Per alcuni autori esisterebbe giagrave una norma di diritto consuetudinario che impone agli Stati lrsquoobbligo di garantire allrsquoindividuo vittima di una violazione dei diritti umani lrsquoaccesso alla giustizia idoneo ad accertare in maniera

139

A margine di queste considerazioni possiamo sostenere che le Corti nazionali ed

internazionali hanno dei ruoli tra loro complementari242

Considerato infatti il persistente ritardo dei meccanismi internazionali di riparazione

danni assume anche in questo settore un valore rilevante il ruolo delle Corti interne Queste

sono sempre state il primo porto di arrivo per giudicare i diritti dei privati e rimangono un

naturale approdo per i reclami internazionali dei civili che hanno subito danni243

Pur riscontrandosi ancora notevoli resistenze su questa strada nel caso delle attivitagrave militari

allrsquoestero un ruolo residuale delle Corti interne qualora non vengano attivate le necessarie

procedure internazionali o inter-statali appare un trend auspicabile244

In ogni caso stando alla giurisprudenza per quanto riguarda le violazioni commesse

dai militari allrsquoestero il riconoscimento di un locus standi per i cittadini stranieri appare un

principio che trova unrsquoapplicazione ancora piuttosto frammentaria e limitata per poter

ravvisare un sicuro ruolo di controllo in questo senso da parte della Corte EDU245

26 Sugli atti ultra vires delle Organizzazioni Internazionali

Un altro elemento drsquoindagine che merita rilievo nellrsquoanalisi dei rapporti tra Stati e

Organizzazioni Internazionali con riferimento alle questioni di attribuzione della

indipendente ed imparziale lrsquoeventuale violazione A questrsquoobbligo corrisponde un diritto dellrsquoindividuo di accesso alla giustizia Si veda R Pisillo Mazzeschi Il rapporto fra norme di ius cogens e la regola sullrsquoimmunitagrave degli Stati alcune osservazioni critiche sulla sentenza della Corte internazionale di giustizia del 3 febbraio 2012 pag 7 F Francioni Il diritto di accesso alla giustizia nel diritto internazionale generale in F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi (a cura di) Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUnione europea Milano 2008 pag 7

242 Al termine di una recente ricerca sullrsquoargomento avviata su iniziativa dellrsquoUniversitagrave di Amsterdam J Nijman e A Nollkaemper giungono alla conclusione che il riconoscimento di valori universali gerarchicamente superiori comporti inevitabilmente il superamento di una rigida distinzione tra diritto internazionale e diritto interno Cfr J Nijman e A Nollkaemper Beyond the Divide in New Perspectives on the Divide between National and International Law Oxford 2007 pag 342

243 Lrsquoorientamento piugrave avanzato a oggi sembra essere quello delle Corti olandesi Altri Paesi avrebbero almeno sulla carta una legislazione adeguata a riconoscere la propria giurisdizione sui ricorsi delle vittime civili di paesi terzi Es lrsquoAlien Tort Statute negli Stati Uniti Questo tuttavia non ha mai prodotto esempi di giudizi che rivedessero azioni compiute nellrsquoambito della politica estera e militare Sintomatico il caso di un avvocato sanzionato per ldquolite temerariardquo

in quanto aveva fatto ricorso presso una Corte della Columbia in favore delle vittime civili di un bombardamento USA su Tripoli nel 1986 V Annati e Scovazzi Diritto internazionale e bombardamenti aerei ibidem pag 256 e A DrsquoAmato The imposition off attorney sanctions for claims arising from the US air raid on Libya vol 84 AJIL 1990 Cfr A Nollkaemper National Courts and the International rule of Law Oxford University Press 2011 pag 11-12 Sul tema vedi anche B Conforti Il ruolo del giudice nel diritto internazionale EJLS vol1 n 2 2007 in particolare quando afferma ldquoIl diritto internazionale va estendendo il suo campo drsquoazione alle materie che direttamente riguardano gli individui allrsquointerno delle varie comunitagrave statali i giudici nazionali intervengono in sempre maggiore misura con decisioni che si basano sul diritto internazionalerdquo

244 Si veda in questo senso M Frulli When Are States Liable Towards Individuals for Serious Violations of Humanitarian Law The Marković Case Journal of International and Criminal Justice 2003 pag 422 e ss

245 Come visto in Markovic c Italia la Grande Camera della Corte EDU ha negato (10 voti contro 7) il riconoscimento di una violazione dellrsquoart 6 in quanto i ricorrenti non potevano sostenere di essere stati privati del diritto a un equo processo poicheacute le loro contestazioni erano state oggetto di un esame corretto alla luce dei principi applicabili nellrsquoordinamento interno e del diritto internazionale Dal caso Cudak c Lituania Corte EDU ric n 1586902 23032010 la Corte EDU ha effettuato un bilanciamento in favore del diritto di accesso a un giudice limitatamente alle controversie in materia di lavoro Le modalitagrave del diritto di accesso a un giudice non possono essere definite una volta per tutte dal diritto internazionale ma la loro determinazione rimane ancorata alla sensibilitagrave dei singoli ordinamenti nazionali V H Fox The law of State immunity Oxford 2004 pag 531 G Boggero Senza Immunitagrave (dello Stato) niente responsabilitagrave (dellrsquoindividuo) DPCE 2013 pag 401

140

responsabilitagrave sono gli aspetti legati alle azioni ultra vires delle Organizzazioni

Internazionali246

Una prima definizione di atti ultra vires puograve essere quella di azioni da parte di organi

delle Organizzazioni Internazionali che sono condotte esorbitando i limiti della propria

competenza Tale nozione egrave piugrave suscettibile di variazioni rispetto a quella di atti ultra vires

degli organi statali in quanto si riconnette allrsquoidea di Organizzazioni che hanno solamente

dei poteri limitati attribuiti loro dagli Stati 247 Se lrsquoidea di una personalitagrave illimitata

dellrsquoOrganizzazione fosse esatta un atto ultra vires dellrsquoOrganizzazione adottato

completamente al di fuori della propria competenza sarebbe dal punto di vista del diritto

internazionale comunque attribuibile allrsquoOrganizzazione noncheacute perfettamente valido ed

efficace248

Comunque lrsquoattribuibilitagrave ad unrsquoOrganizzazione Internazionale di atti ultra vires dei

propri organi egrave stata riconosciuta per la prima volta dalla Corte Internazionale di Giustizia

nel parere Certain Expenses giagrave nel 1962249

Dal punto di vista della prassi e del diritto internazionale generale tuttavia sembra che

atti manifestamente esorbitanti dalla sfera di competenza di un Organizzazione sarebbero

invalidi o non attribuibili allrsquoOrganizzazione bensigrave agli Stati membri250

Inoltre va segnalato che esiste anche la possibilitagrave che lrsquoatto illecito sia stato commesso

manifestamente ldquooff-dutyrdquo LrsquoONU considera gli atti come off-duty come quelle azioni che

non sono state condotte in un contesto ufficiale neacute operazionale251 Esempi emblematici

sono le accuse di abusi sessuali da parte delle truppe di peacekeeping che indubbiamente

non sono stati posti in essere come compiti ufficiali e non sarebbero pertanto imputabili

allrsquoOrganizzazione Internazionale ma allo Stato di invio 252

246 Si veda P Klein The Attribution of Acts to International Organizations in J Crawford A Pellet e S Olleson The Law of International Responsibility 2010 Oxford University Press pag 304 e ss

247 E Cannizzaro P Palchetti Ultra vires act of international organizations in Research Handbook on the Law of International Organizations a cura di J Klabbers e A Wallendahl Cheltenham 2011 pag 565

248 Cosigrave sono considerati gli atti ultra vires degli Stati cfr Articolo 7 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati ldquoIl comportamento di un organo di uno Stato o di una persona o di un ente abilitati a esercitare prerogative dellrsquoautoritagrave di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del diritto internazionale se quellrsquoorgano persona o ente agisce in tale qualitagrave anche se eccede la propria competenza o contravviene a istruzionirdquo Diverso il discorso per atti privati

249 Si veda anche CIG Certain Expenses of the United Nations Advisory Opinion 20 luglio 1962 250 E Cannizzaro Corso di Diritto Internazionale Torino 2012 pag 304 e ss

Circoscriveremo necessariamente lrsquoanalisi agli atti ultra vires posti in essere da agenti per conto delle Organizzazioni Internazionali quali appunto i militari in missione di pace internazionale Ersquo chiaro che si intenderagrave in questi casi come imputabile prima facie allrsquoOrganizzazione quindi una situazione in cui esiste una delega di autoritagrave consistente nei confronti dellrsquoOrganizzazione Internazionale A questi aspetti legati allrsquoattribuzione della responsabilitagrave si riferisce lrsquoart 8 del DARIO

251 Come vedremo meglio nel paragrafo successivo lrsquoUN claims review boards non accetta reclami connessi ad azioni del personale ONU commessi off-duty In questi casi tali comportamenti dovrebbero essere sottoposti alla giurisdizione penale dello Stato di invio

252 Cfr commento della CDI allrsquoart8 para 9 che cita una posizione dellrsquoufficio legale dellrsquoONU del 1986 ldquoUN policy in regard to off-duty acts of the members of peacekeeping forces is that the Organization has no legal or financial liability

141

Passiamo ora a vedere come si pone il Progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle

Organizzazioni Internazionali sulla questione degli atti ultra vires per poi passare a valutare

se ed in che misura un atto che superi o snaturi i compiti promanati dalle Organizzazioni

Internazionali sia invece attribuibile allo Stato

In proposito lrsquoart 8 del DARIO prevede che ldquoThe conduct of an organ or agent of an

international organization shall be considered an act of that organization under international

law if the organ or agent acts in an official capacity and within the overall functions of that

organization even if the conduct exceeds the authority of that organ or agent or contravenes

instructionsrdquo 253

Questo percheacute nelle operazioni di peacekeeping portate avanti direttamente dallrsquoONU

tramite il DPKO esiste un pensiero diffuso che gli aspetti operazionali della missione

possano essere attribuiti allrsquoONU

Tuttavia nel commento al Progetto della CDI si evince che egrave necessario uno stretto legame

tra la condotta ultra vires e le funzioni dellrsquoorgano o dellrsquoagente254 Per questo unrsquoulteriore

insidia potenziale sulla strada per lrsquoattribuzione dellrsquoazione allrsquoOrganizzazione Internazionale

egrave ravvisabile nel fatto che gli organi militari dellrsquoOrganizzazione Internazionali sono al

contempo anche organi dello Stato di appartenenza

Nel caso in cui la condotta di un agente dellrsquoOrganizzazione Internazionale si discosti

manifestamente dalle funzioni a lui assegnate non soltanto la condotta potragrave essere

assimilata a quella di privati individui ma in alcuni casi potragrave anche essere considerata

attribuibile agli Stati di invio percheacute non ascrivibile ad una funzione ufficiale

dellrsquoOrganizzazione255

In proposito ciograve che lrsquoart 8 del DARIO mette in luce egrave il fatto che saragrave necessario un

apposito esame dellrsquoatto in questione per valutare se sia stato adempiuto sotto il controllo

ONU o se sia stato invece condotto come un inadempimento volontario di ordini e direttive

ONU o come risultato di una grave negligenza Se rileva una di queste ultime due situazioni

lrsquoatto non sarebbe attribuibile allrsquoONU ma allo Stato di appartenenza256

for death injury or damage resulting from such actsrdquo Tuttavia secondo il Commento allrsquoart 8 del DARIO vi sarebbe una possibile responsabilitagrave dellrsquoOrganizzazione per una violazione dellrsquoobbligo di prevenire (para 10) Vedi anche KM Larsen The human rights treaty obligations of peacekeepers Cambridge University Press 2014

253 Intitolato Excess of authority or contravention of instructions 254 ldquoActs in an official capacity and within the overall functions of that organizationsrdquo Commento allrsquoart 8 del DARIO

para 4 vedi anche P Klein The Attribution of Conduct to International Organizations ibidem p 297 255 E Cannizzaro e P Palchetti ultra vires act of international organizations in Research handbook on the law of

international organizations a cura di J Klabbers e A Wallnedahl Cheltenham2011 256 Si veda B Kondoch The responsibility of peacekeepers their sending states and international organizations in TD

Gill e D Fleck (ed) The handbook of the international law of military operations Oxford University Press 2010 pag 515ndash534 In particolare pag 524 dove evidenzia che lrsquoarticolo 9 del MoU sulle missioni ONU esclude la responsabilitagrave per danno derivante da grave negligenza o inadempimento per condotta volontaria (gross negligence o wilful misconduct) Concetto ripreso anche in TDGill e D Fleck in Legal Aspect of the Trasnfer of Authority in UN peace

142

Conferma di una certa rilevanza della questione per risolvere la questione

dellrsquoattribuzione degli atti si ritrova anche nella succitata sentenza sul caso Associazione

Madri di Srebrenica c Paesi Bassi in cui si egrave fatto riferimento al comando ed al controllo sui

militari in relazione agli atti ultra vires ldquoIf a military forcersquos command and control over

operational implementation of the mandate is transferred to the UN and said military force

then goes on to act beyond the authority given it by the UN or on its own initiative acts

against the instructions of the UN said military force acts ultra vires ie beyond its legal

power or authority Such action is attributable to the State supplying the troops because the

State has a say over the mechanisms underlying said ultra vires actions selection training

and the preparations for the mission of the troops placed at the disposal of the UNrdquo 257

Dunque lrsquoinadempimento di direttive promanate dallrsquoOrganizzazione Internazionale si

porrebbe quale motivo di attribuzione della responsabilitagrave internazionale allo Stato di

appartenenza dei militari Al fine di attribuire gli atti ultra vires allo Stato non sarebbero

necessarie secondo la Corte delle specifiche direttive da parte dei comandi nazionali ldquoWhat

is decisive is that the State delivering the troops retains the powers it has after transfer

of command and control to the UN as well as the relevant say in respect of and with

it effective control over self-willed powers acting beyond the powers the UN has granted or

against the instructions of the UN concerning the actions of troops put at the UNrsquos

disposalrdquo258

In questo senso tali atti o omissioni sarebbero da attribuire innanzitutto allo Stato

poicheacute lrsquoOrganizzazione non avrebbe alcuna possibilitagrave concreta di prevenire tali

condotte259

Quello che si evince dallrsquointerpretazione offerta dalla Corte olandese sugli atti ultra

vires sarebbe lrsquoimpossibilitagrave di accertare lrsquoesistenza del controllo operazionale

dellrsquoOrganizzazione Internazionale su tali azioni anche in unrsquooperazione con lo status di

operations Netherland Yearbook of international law 2011 pag 55 cit ldquoIf the Force Commander ordered the contingent to use all necessary means to prevent harm occurring to the civilians and the contingent commander either ignored the order (perhaps at the instruction of his own government) or used force in a manifestly disproportionate and indiscriminate manner in violation of UN Rules of Engagement resulting in large-scale civilian casualties that act would not be attributable to the UN but rather to the TCC in question since it would be ultra vires in characterrdquo In pratica parte della dottrina e la prassi sostengono lrsquoopposto di quanto statuito dallrsquoart 8 del DARIO

257 Associazione Madri di Srebrenica c Paesi Bassi ibidem 16 luglio 2014 para 457 258 Ibidem para 458 259 Questo criterio egrave stato preso in considerazione anche nella decisione della Corte Suprema Nuhanovic c Olanda

ibidem para 3122 e 3123 Cfr T Dannenbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard International Law Journal 2010 p 114 e in Killings At Srebrenica Effective Control And The Power To Prevent Unlawful Conduct International and Comparative Law Quarterly 2012 pag 713-728 Sullo Stato di appartenenza del militare che mantiene la giurisdizione penale rimangono pendenti tutte le ipotesi di illecito per condotta ultra vires Lrsquoillecito dello Stato consisterebbe in questo caso nel non aver preso misure idonee a prevenire la condotta lesiva Cfr B Conforti Diritto internazionale Napoli 2010 pag 363

143

organo sussidiario dellrsquoONU per unrsquointerferenza della catena di comando di un contingente

nazionale Dallrsquoaltra parte invece lo Stato rimarrebbe comunque sempre esposto

allrsquoaccertamento delle proprie responsabilitagrave interazionali260

In ogni caso lrsquoesatta portata della nozione di atti ultra vires nel contesto delle operazioni

di peacekeeping ai fini dellrsquoattribuzione degli atti egrave ancora un concetto per buona parte in

fieri e appare indispensabile una maggiore armonizzazione con quanto previsto dallrsquoart 8

del DARIO Secondo tale previsione infatti le condotte ultra vires rimarrebbero comunque

attribuibili allrsquoOrganizzazione Internazionale anche se la condotta dellrsquoagente eccede o

contravviene alle direttive In proposito sarebbe importante arrivare ad una nozione chiara

di cosa intenda lrsquoart 8 del DARIO nellrsquoinquadrare gli atti ultra vires per ldquoeven if the conduct

exceeds the authority of that organ or agent or contravenes instructionsrdquo

27 Lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali

A questo punto della trattazione si pone inevitabilmente una disamina circa lrsquoeffettiva

imputabilitagrave dellrsquoONU e delle altre Organizzazioni Internazionali Tale indagine si apre a due

ordini di questioni fondamentali Una prima egrave inquadrabile con le parole dellrsquoautorevole

giurista Ian Brownlie ldquoThere is no compulsory system for review of acts of International

Organizations by external bodies to themrdquo261

Infatti considerando che ne lrsquoONU neacute le altre Organizzazioni Internazionali fanno

parte di alcuna Convenzione a protezione dei diritti umani ne deriva il fatto che esse non

siano effettivamente imputabili di fronte alle Corti che tutelano i diritti umani fondamentali a

differenza di quanto avviene per gli Stati Alcuni precedenti quali i casi Behrami e Saramati

seppure ampiamente superati dalla sentenza Al-Jedda e dalla giurisprudenza interna delle

Corti olandesi sulla dual attribution evidenziano questa ingombrante lacuna nel sistema di

protezione dei diritti umani262

Le Organizzazioni Internazionali godono altresigrave dellrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione delle

Corti interne degli Stati 263

260 Lrsquoanalisi relativa al carattere ultra vires degli atti del Dutchbat sarebbe la tecnica usata dalla Corte per applicare il criterio del controllo effettivo al fine dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave ibidem para 457

261 I Brownlie Principles of public international law Oxford 2008 p694 262 Secondo il ragionamento della stessa Corte EDU in Beherami gli atti o le omissioni dei militari francesi erano

attribuibili allrsquoONU e la NATO In conseguenza di ciograve venendo meno la competenza ratione personae della Corte EDU in quanto le Organizzazioni Internazionali non sono parti contraenti ne deriva di fatto la mancata tutela delle violazioni in questione

263 C Zanghigrave Diritto delle Organizzazioni Internazionali Torino 2013 C Ryngaert The Immunity of International Organizations before Domestic Courts Recent Trends Working Paper No 143 December 2009 R Pavoni Human rights and immunity of foreign States and International Organizations in E De Welt J Vidmar (a cura di) Hierarchy in International Law the place of human rights Oxford 2012 pag 71-112 E Gaillard e I Pingel-Lenuzza International Organizations and immunity from jurisdiction to restrict or to bypass International and Comparative

144

Seppure formalmente sin dallrsquooperazione ONUC in Congo nei primi anni sessanta

lrsquoONU si sia assunta le proprie responsabilitagrave per i danni causati dai peace-keepers durante

le operazioni nellrsquoespletamento dei propri doveri le basi legali per dare effettiva attuazione

a questi proclami non sono del tutto chiare264

Come secondo aspetto da evidenziare egrave riscontrabile dunque una evidente lacuna che

limita la protezione dei diritti umani a livello di Organizzazioni Internazionali nellrsquoassenza di

adeguati organismi interni alle stesse Organizzazioni Questo ritardo vale sia per quanto

concerne lrsquoistituzione di meccanismi interni volti al risarcimento danni delle vittime civili sia

per quanto riguarda le possibilitagrave di accertamento di eventuali responsabilitagrave individuali dei

singoli peace-keepers impiegati nelle missioni allrsquoestero265 Anche per tale carenza

strutturale di meccanismi di controllo le violazioni commesse nel corso delle missioni di

peacekeeping rimangono sostanzialmente inquadrate sul piano della responsabilitagrave statale

Recentemente un caso relativo allrsquoONU ha riproposto con urgenza la questione di rendere

in qualche modo maggiormente effettiva la responsabilitagrave delle Organizzazioni

Internazionali per eventuali danni alla popolazione civile

Nel quadro della missione MINUSTAH ad Haiti266 le Nazioni Unite si sono rifiutate di

riconoscere le proprie responsabilitagrave e di risarcire le vittime dellrsquoepidemia di colera esplosa

secondo chi lamenta le violazioni in oggetto per colpa dei caschi blu nepalesi impiegati ad

Haiti267

Una prima petizione ha accusato lrsquoONU di non aver provveduto allrsquoistituzione di una

Commissione per esaminare i reclami civilistici come peraltro richiesto dallrsquoart51 del SOFA

modello delle Nazioni Unite e come confermato anche dal SOFA di missione firmato tra le

Nazioni Unite ed il governo di Haiti268

law quarterly vol51 2002 R Van Alebeek e A Nollkaemper The Netherlandin A Reinisch The Privileges and Immunities of International Organizations in Domestic Courts Oxford 2013 pag 179 e ss Si vedano anche conclusioni della Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 e Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi appl n 6554212 11 giungo 2013

264 Da K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The Ultimate Authority and Control Test EJIL 2008 pag 512 Cfr Second Report on Responsibility of International Organizations 2004 A CN4541 al para 34 ldquoIt falls well outside the scope of this article to analyse UN practice in this regardrdquo Si veda K Schmalenbach Die Haftung Internationaler Organisationen Francoforte 2004 pag 166 ndash 512

265 Vedremo nel prossimo paragrafo che sono ravvisabili margini per un trattamento diverso tra peace-keepers civili e personale militare operante come forza di peacekeeping internazionale I piugrave comuni meccanismi interni per risolvere le controversie sono quelli per il personale che lavora nellrsquoONU cfr Tribunale Amministrativo delle Nazioni Unite cfr C Zanghigrave Il diritto delle Organizzazioni Internazionali Torino 2013

266 Acronimo in francese della missione ONU ad Haiti istituita nel 2004 con risoluzione 1452 del Consiglio di Sicurezza 267 I morti stimati per cause direttamente riconducibili allrsquoepidemia di colera ad Haiti sono 8600 Cfr Peacekeeping

without accountability - The United Nationsrsquo responsibility for the Haitian cholera epidemic Yale Law School 2013 Sul caso si veda anche K Daugirdas Reputation and Responsibility of International Organizations EJIL 2014 pag

991-1018 268 SOFA between the United Nation and the Government of Haiti 9 luglio 2004 UNTS 235

145

LrsquoONU ha respinto le richieste presentate con tale petizione poicheacute ldquoConsideration of

these claims would necessarily include a review of political and policy matters Accordingly

these claims are not receivable pursuant to Section 29 of the Convention on the Privileges

and Immunities of the United Nations adopted by the General Assembly on 13 February

1946rdquo269

I legali che sostengono la causa dei parenti delle vittime del colera hanno allora

proseguito la loro battaglia arrivando ad adire le Corti interne degli Stati Uniti Tuttavia

allrsquoinzio del 2015 una Corte statunitense si egrave pronunciata riconoscendo lrsquoimmunitagrave delle

Nazioni Uniti e presumibilmente stesso esito avranno anche le ulteriori azioni legali

intentate270

Il centro della motivazione addotta dai giudici della Corte egrave cosigrave inquadrabile ldquoThe UN

is immune from suit unless it expressly waives its immunityrdquo

I ricorrenti avevano richiesto che lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali non

venisse riconosciuta nel caso di specie poicheacute lrsquoONU aveva violato lrsquoobbligo derivante da

trattati internazionali quali il SOFA di missione e la Convenzione sulle immunitagrave che

renderebbe tale immunitagrave dipendente dallrsquoistituzione di rimedi alternativi per le vittime271

Un altro recente caso che evidenzia la mancanza di unrsquoeffettiva imputabilitagrave delle

Organizzazioni Internazionali in conseguenza delle azioni portate avanti durante i conflitti

armati egrave rappresentato dal caso ldquoThe Stichting Mothers of Srebrenica c ONU e Olanda272

269 Letter from Patricia OrsquoBrienUN Under Secretary-General for Legal Affairs to Brian Concannon Attorney for the Haitian Cholera Victims 21 febbraio 2013Disponibile su httpopiniojurisorgwp-contentuploadsLettertoMrBrianConcannonpdf In proposito le decisioni di carattere pubblico non farebbero scattare lrsquoobbligo ex art 29 della Convenzione sui privilegi e sullrsquoimmunitagrave dellrsquoONU di fornire dei rimedi alternativi per legittimare lrsquoimmunitagrave Sul punto si vedano AReinisch In the shadow of Waite and Kennedy the jurisdictional immunity of International Organizations the individualʼs right of access to the Courts and administrative Tribunals as alternative means of dispute settlement International Organization Law Review 2004 pag 59-100 K Boon httpopiniojurisorg20130611privileges-and-immunities-of-international-organizations

270 httpwwwijdhorg201501topicshealthunited-states-district-court-southern-district-of-new-york D Georges e altri c Nazioni Unite United States District Court Southern District of New York 9 gennaio 2015 ric 13-cv-07146-JPO Altre due ricorsi sono a oggi pendenti davanti alle Corti interne degli Stati Uniti Inoltre unaltra strada anche questa al momento senza successo per riscontrare le responsabilitagrave dellrsquoONU egrave stata tentata con un ricorso alla Corte Inter-Americana dei diritti dellrsquouomo presentato contro lrsquoONU da alcuni avvocati brasiliani per conto dei parenti delle vittime del colera I ricorrenti hanno sostenuto che la Corte inter-americana era competente a ricevere tale richiesta percheacute lrsquoONU era in questo caso un Organizzazione agente su un territorio che rientrava nella giurisdizione della Convenzione

271 Lrsquoassenza di alcuna procedura alternativa per ottenere giustizia precluderebbe lrsquoimmunitagrave dellrsquoONU ab initio senza che si possa nel caso di specie considerare la necessitagrave di una rinuncia espressa allrsquoimmunitagrave

272 Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi e Nazioni Unite 13 aprile 2012 n1004437 LrsquoAssociazione Stichting Mothers of Srebrenica s egrave stata creata al fine di portare avanti I diritti dei familiari delle vittime del genocidio di Srebrenica nel luglio 1995

146

Dapprima egrave stata la Suprema Corte Olandese a ritenere il ricorso non ammissibile

principalmente sulla base del principio dellrsquoimmunitagrave delle Nazioni Unite di fronte alle Corti

interne Cosigrave lrsquoassociazione delle madri di Srebrenica ha presentato ricorso verso la Corte

EDU lamentando una violazione del diritto allrsquoequo processo e del diritto ad un ricorso

effettivo art 6 e art 13 della Convenzione273

La Corte di Strasburgo ha confermato lrsquoinammissibilitagrave del caso lrsquo11 Giugno 2013

fondamentalmente sulla base delle stesse motivazioni addotte dalla Corte interna La Corte

EDU giustificava tale negazione soprattutto considerando che ldquobringing military operations

under Chapter VII of the Charter of the UN within the scope of national jurisdiction would

mean allowing States to interfere with the key mission of the UN to secure international

peace and securityrdquo274

Tuttavia non appare del tutto convincente che la Corte EDU ricavi la conclusione che

le Nazioni Unite godano dellrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione interna sulla base dei precedenti

Behrami e Saramati Infatti la decisione della Corte nelle suddette pronunce del 2007 non

aveva direttamente a che vedere con il tema dellrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni

Internazionali dalla giurisdizione interna La Corte di Strasburgo allrsquoepoca aveva solo

ritenuto di non avere competenza ratione personae sulle Nazioni Unite in quanto queste

non erano parte contraente alla Convenzione275 Se ne puograve come visto dedurre

indirettamente unrsquoimmunitagrave di fatto garantita alle Nazioni Unite ed alle altre Organizzazioni

Internazionali ma le motivazioni della Corte EDU in Behrami non sembrano essere delle

argomentazioni in seacute sufficienti per giustificare il riconoscimento di tale immunitagrave

Solo approfondendo maggiormente lo ratio che giustifica lrsquoimmunitagrave delle

Organizzazioni Internazionali si puograve comprendere a mio avviso il riconoscimento del diritto

allrsquoimmunitagrave delle Nazioni Unite da parte della Corte EDU In questo senso bisogna tuttavia

profilare una distinzione tra la decisione relativa al massacro di Srebrenica e quella

summenzionata relativa allrsquoepidemia di colera ad Haiti

273 Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi appl n 6554212 11 giungo 2013 I ricorrenti sostenevano che la precedente decisione del tribunale olandese privava di fatto gli individui di un accesso alla Corte Non esistevano infatti strade alternative per garantire I propri diritti contro le Nazioni Unite Lrsquoassenza di una tale alternativa giurisdizionale veniva concepita come incompatibile rispetto agli articoli 6 e 13 della Convenzione EDU Inoltre secondo i ricorrenti la Corte suprema olandese aveva mancato di tenere in considerazione la Sezione II paragrafo 29 della Convenzione sui privilegi e le immunitagrave delle Nazioni Unite che richiede proprio lrsquoistituzione di un qualche sistema di soluzione delle controversie di cui egrave parte

274 Si riprende qui chiaramente un passaggio della sentenza del precedente caso Behrami ibidem para 149

Questo passaggio nella sentenza Behrami aveva lo scopo di accertare lrsquoesistenza della giurisdizione delle Nazioni Unite sul caso non la loro immunitagrave

275 Lrsquoaffermazione che tale pronuncia non egrave direttamente collegata a un discorso sullrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali egrave giustificata anche dal fatto che unrsquoeventuale adesione di una Organizzazione Regionale quale lrsquoUE alla CEDU renderebbe invece imputabile tale Organizzazione di fronte alla Corte di Strasburgo In proposito vedi anche A Sari Autonomy Attribution and Accountability reflections on the Behrami Case ibidem pag 12

147

Tale differenziazione egrave da ritrovare nel concetto di operational necessity riscontrabile nel

caso Srebrenica ma non altrettanto agevolmente nella missione ONU ad Haiti

Le decisioni dettate dalla necessitagrave operazionale sono infatti considerate delle

questioni pubbliche che non farebbero scattare lrsquoobbligo ex art 29 della Convenzione sui

privilegi e sullrsquoimmunitagrave dellrsquoONU di fornire dei rimedi alternativi per legittimare

lrsquoimmunitagrave276 Il fatto di essere svincolata dallrsquoobbligo di istituire rimedi alternativi sarebbe

giustificato data la specialitagrave dellrsquoOrganizzazione Internazionale in particolare alla luce

dellrsquoimportanza delle funzioni esercitate sulla base del capitolo VII della Carta ONU277

Un altro aspetto poco convincente della decisione della Corte EDU parte dalla

considerazione che il massacro di Srebrenica egrave stato un atto di genocidio278 La stessa Corte

di Strasburgo aveva precedentemente riconosciuto la proibizione del genocidio come una

regola di ius cogens 279

Sul punto egrave interessante notare che nel rigettare le norme di ius cogens in contrasto

con lrsquoimmunitagrave i giudici di Strasburgo hanno anche citato la decisione sullrsquoimmunitagrave nel caso

Germania c Italia del 2012 di fronte alla Corte Internazionale di giustizia280 Il riferimento a

questo precedente appare non calzante e solleva a mio avviso la maggiore dose di

perplessitagrave

La Corte ha esaminato questo ricorso essendo chiamata ad accertare una violazione

dellrsquoart 6 e quindi facendo riferimento al tema dellrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni

Internazionali di fronte alle Corti interne Tuttavia se puograve essere validamente sostenuto che

le Nazioni Unite godono dellrsquoimmunitagrave nel caso non egrave altrettanto vero che anche lo Stato

godeva dello stesso tipo di immunitagrave 281

276 V A Reinisch ibidem Come anticipato vedi supra nota 613 Risoluzione dellrsquoAssemblea Generale Third party liability temporal and financial limitations A52247 17 luglio 1998 para 6 la necessitagrave operazionale sarebbe una circostanza in presenza della quale non si puograve accertare la responsabilitagrave civile dellrsquoOrganizzazione internazionale

277 Sul punto vedi F Andreoli Immunitagrave delle Nazioni Unite e protezione equivalente lrsquoaffare Associazione madri di Srebrenica RDI 2 2014 pag 443 ss

278 Come stabilito sia dal Tribunale Penale per lrsquoEx-Jugoslavia (Krstić case) e dalla Corte Internazionale di Giustizia (in Bosnia and Herzegovina c Serbia and Montenegro) Cfr Tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia Prosecutor v R Krstić caso n IT-98-33-A 19 aprile 2004 e Corte Internazionale di Giustizia Bosnia-Herzegovina c Serbia 26

Febbraio 2007 279 Si veda Corte EDU Jorgić c Germany n 7461301 2007

Comunque a differenza del caso Jorgić la presente decisione non concerne la responsabilitagrave penale ma lrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione civile da un tribunale interno

280 CIG Jurisdictional immunity of the State Germany vs Italy Greece intervening 3 febbraio 2012 La decisione egrave anche nota come caso Ferrini dal nome del cittadino italiano che ha fatto causa alla Germania di fronte ai Tribunali italiani facendo nascere una controversia internazionale tra i due Stati Prima di arrivare alla Corte Internazionale di Giustizia da evidenziare le decisioni dei Tribunali Italiani cfr Ferrini c Repubblica Federale di Germania Sezioni Unite della Cassazione sent 11 marzo 2004 n 5044 in RDI 2004 p 540 ss su cui tra gli altri A Gianelli Crimini internazionali e immunitagrave degli Stati dalla giurisdizione nella sentenza Ferrini ibidem p 643 ss

281 Non appare il caso di entrare nel merito del dibattito sullrsquoimmunitagrave degli Stati dalla giurisdizione civile straniera Un tema in corso di evoluzione molto dibattuto in dottrina che peraltro presenterebbe degli aspetti particolari in relazione alle attivitagrave delle missioni militari allrsquoestero Cfr art 31 della Convenzione Europea sullrsquoimmunitagrave degli Stati del 1972 V anche Commento della CDI allrsquoart12 della Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunitagrave giurisdizionali degli

148

Infatti puograve essere corretto affermare che lrsquoOlanda non abbia violato lrsquoart 6

riconoscendo lrsquoimmunitagrave dellrsquoONU ma nel caso Ferrini la controversia internazionale egrave sorta

da una situazione a mio avviso alquanto diversa In quel caso infatti era un cittadino italiano

che faceva ricorso contro lo Stato tedesco di fronte ai Tribunali Italiani per atti commessi

dalla Germania

Nei casi Nuhanovic e Madri di Srebrenica invece si trattava di cittadini di uno Stato

terzo che citavano lrsquoOlanda (e lrsquoONU) davanti alle Corti olandesi per atti commessi dalla

truppe olandesi

Quale immunitagrave rileva nel citare lrsquoOlanda di fronte alle Corti olandesi

Questa sembra piuttosto unaltra questione cruciale ossia quella di concedere su basi

giurisdizionali ai cittadini stranieri la possibilitagrave di fare ricorso davanti alle Corti interne di

Stati terzi282

Cosigrave in relazione alla nostra analisi il fatto che la Corte EDU abbia tratto le sue

conclusioni da questo precedente relativo allrsquoimmunitagrave statale appare fuorviante283

Peraltro sebbene non affrontando direttamente il tema dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

Stati e dei loro beni (2004) che prevede le eccezioni allrsquoimmunitagrave da interpretare ldquoas not applying to situations involving armed conflictsrdquo YILC 1991 vol II 46 (para 10) United Nations Convention on the Jurisdictional Immunities of States and Their Property GA Res 5938 Annex UN DocARES5938 (Dec 2 2004)

282 Dallrsquoaltra parte ormai si puograve ritenere una strada sempre piugrave spesso percorribile per gli individui stranieriquella di citare lo Stato di invio delle truppe per violazioni avvenute fuori dal territorio di fronte alle proprie Corti interne Oltre alla succitata giurisprudenza della Corte EDU e delle Corti olandesi si vedano anche i ricorsi presentati sulla base dello Human Rights Act a partire dallrsquointervento militare in Kosovo caso Bici e altri c Regno Unito (Bici and others v Ministry of Defence) 2004 EWHC 786 QB relativo allrsquouccisione di due cittadini kossovari da parte di militari britannici in Kosovo e ai succitati casi relativi alla guerra in Iraq Da ricordare anche il caso Mandelier cNazioni Unite e Belgio Corte di Prima istanza di Bruxelles 11maggio 1966 e Corte drsquoappello 15 settembre 1969 Cfr TGill e D Fleck The Handbook of the international law of military operations Oxford University Press 2010 Sul tema si veda C MCLachlan Foreign Relations and the individual Cambridge 2014 pag 286 e ss Inoltre per una critica sullrsquoimpatto di tale controllo giudiziario sulle attivitagrave militari allrsquoestero cfr T Tugendhat e L Croft The fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy exchange 2013 In particolare si fa riferimento allrsquoerosione Combat Immunity un istituto di common law che escluderebbe la responsabilitagrave civile per danni commessi dalle forze armate durante i conflitti armati ibidem pag 14 e ss

283 Il fatto che lrsquoimmunitagrave statale possa rilevarsi ostativa sovente in maniera non condivisibiledel diritto di accesso alla giustizia non comporta una equivalenza tra le due nozioni Il diritto di adire un Tribunale non egrave un diritto assoluto e per quanto concerne le questioni relative alle azioni nel corso delle missioni militari allrsquoestero sono inevitabili delle considerazioni di diritto internazionale umanitario Come detto si discute in dottrina sullrsquoesistenza di un diritto di azione self-executing nel diritto umanitario in senso restrittivo si vedano tra gli altri P DrsquoArgent Les reparations de guerre en droit international public la responsabilite internationale des Etats a lepreuve de la guerre Bruxelles 2002 pag 784 e ss N Ronzitti Compesation for violations of the law of the war and individual claims IYIL 2002 pag

39-50 In proposito va considerato anche unrsquo problema di sovraccarico per le le Corti interne sul punto C Tomuschat Reparation for Victims of Grave Human Rights Violations Tulane Journal Of International And Comparative Law 2002 p157 Per questo molti autori auspicano che il Comitato per la compensazione delle vittime di guerra istituito dallrsquoInternational Law Association nel 2003 possa stabilire delle regole internazionali per favorire la creazione di Commissioni ad hoc volte a garantire i risarcimenti alle vittime dei conflitti internazionali Per i risultati piugrave avanzati in tale senso cfr N Ronzitti S Furuya R Hofmann documento conclusivo della Conferenza di Washington dellrsquoILA aprile 2014 Reparations for victims of armed conflicts e annessa conference resolution 12014 Disponibili su httpwwwila-hqorgencommitteesdraft-committee-reports-washington-2014cfm

149

il fatto di considerare solamente la posizione delle Nazioni Unite senza valutare quella dei

Paesi Bassi produce un risultato miope284

Conferma emblematica di quanto sostenuto egrave arrivata recentemente dalla stessa

giurisprudenza olandese La Corte distrettuale dellrsquoAja nel luglio 2014 ha riconosciuto infatti

le responsabilitagrave dello Stato olandese per le omissioni dei propri militari in relazione alle

uccisioni avvenute nellrsquoarea di Srebrenica da parte delle milizie serbo-bosniache285

Appare utile evidenziare che persino la successione temporale dei ricorsi egrave indicativa

del fatto che non trovando possibilitagrave di accertare le responsabilitagrave delle Nazioni Unite le

Corti interne hanno dichiarato responsabile lo Stato olandese286 Pur volendo difendere la

correttezza della valutazione effettuata dalla Corte distrettuale dellrsquoAja circa lrsquoattribuzione

degli atti dei peacekeepers allo Stato olandese in base al controllo effettivo sulla condotta

la pronuncia non appare fornire delle risposte soddisfacenti relativamente allrsquoanalisi della

responsabilitagrave concorrente delle Nazioni Unite ed della doppia attribuzione della

responsabilitagrave internazionale287

284 Cfr anche F Andreoli ibidem pag 462 ove si sostiene che lrsquoimmunitagrave riconosciuta alle Nazioni Unite pone un limite al diritto individuale di accesso alla giustizia piugrave grave di quello derivante dallrsquoimmunitagrave concessa agli Stati anche in ragione del fatto che questi possono quantomeno essere convenuti in giudizio dinanzi ai propri giudici

285 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Cfr A ANNONI Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peacekeeping il caso Nuhanovic In Diritti umani e diritto

internazionale 2009 pag 177 ss Va sottolineato inoltre che tale decisione si ricollega per molti aspetti alla questione della giurisdizione extra-territoriale con la necessitagrave di individuare un nesso giurisdizionale con lo Stato di invio Questa pronuncia ha infatti analizzato congiuntamente le problematiche dellrsquoattribuzione degli atti e della giurisdizione extra-territoriale La responsabilitagrave olandese egrave stata pertanto accertata solo per le 300 vittime nella mini-area riconosciuta sotto la giurisdizione dellrsquoesercito olandese Cfr Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda para 4160 4 156 e 4160 Anche nel caso relativo al bombardamento del ponte di Varvarin deciso dalla Corte Costituzionale Federale tedesca nel 2013 sono state considerate le questioni della giurisdizione extra-territoriale e quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave In questo caso in seguito allrsquoassenza di giurisdizione extra-territoriale della Germania (para 6-7) stata riconosciuta lrsquoattribuibilitagrave degli atti alla NATO e non alla Germania (Bundesverfassungsgericht 13 agosto 2013 ibidem para 58) Cfr KF Garditz German Federal Constitutional Court decision on jurisdiction over compensation claims by civilian victims of NATO airstrikes under customary international law American Journal of International Law 1 2014 pag 88 e ss e D Jinks- JN Maogoto- S Salomon Applying IHL in judicial and quasi judicial body LrsquoAja 2014 pag 14

286 Cfr OSpikers Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicaThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared in Journal of International Peacekeeping 2014 pag 281-289ed in Opinio Juris Emerging Voices Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicandashThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared httpopiniojurisorg20140723emerging-voices-responsibility-netherlands-genocide-srebrenica-nuhanovic-mothers-srebrenica-cases-compared

287 Cfr Corte distrettuale dellrsquoAja ibidem para 460 ldquoWe do not need to discuss whether ultra vires actions on the part of troops may be attributed (dual attribution) to both the sending state and the UN or that it is only appropriate to attribute such actions to the sending state as is argued in the literaturerdquo Questo risulatato limitato sembra essere la consueguenza della giurisprudenza delle CEDU e delle Corti interne circa il rapporto tra giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti V A Sari Untangling Extra-territorial Jurisdiction from International Responsibility in Jaloud v Netherlands Old Problem New Solutions e M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud httpwwwejiltalkorgjurisdiction-attribution-and-responsibility-in-jaloud ldquoIn sum Jaloud becomes more comprehensible when we see that the case raised not onebut two attribution inquiries one of which was logically prior to the establishment of jurisdictionrdquo

150

Il risultato complessivo alla luce del recente esito dei ricorsi dellrsquoAssociazione Madri

di Srebrenica dimostra ancora una volta che le Organizzazioni Internazionali non sono di

fatto imputabili davanti a nessun organismo giurisdizionale e sono svincolate dallrsquoobbligo di

istituire dei rimedi alternativi

Appare auspicabile che in un mondo in cui Organizzazioni Regionali giocano un ruolo

sempre piugrave rilevante nelle missioni di pace allrsquoestero siano resi effettivamente responsabili

sia i singoli Stati sia le Organizzazioni regionali e non si possa giocare a scaricarsi le

responsabilitagrave a vicenda ma vi sia un solido orientamento improntato alla doppia

attribuzione delle responsabilitagrave

151

CONCLUSIONI

Nonostante le innegabili evoluzioni verso il regionalismo e verso una piugrave ampia

gestione sovra-nazionale della sicurezza internazionale gli Stati mantengono sempre la

giurisdizione penale sui militari e rimangono solitamente gli ultimi responsabili per le azioni

dei propri militari anche quando la missione egrave condotta sotto lrsquoegida di un Organizzazione

Internazionale288

Tuttavia molto spesso gli Stati non affrontano cosigrave scrupolosamente la questione della

disciplina militare e abusano dellrsquoimmunitagrave o dellrsquoesclusiva giurisdizione sui loro militari

In questo senso la costante supervisione delle Corti regionali a protezione dei diritti

dellrsquouomo quale la Corte EDU dovrebbe servire come sprone agli Stati per agire ex ante

a livello normativo con regole di ingaggio piugrave restrittive e tramite una piugrave scrupolosa

repressione disciplinare o penale interna per non agire ex-post in seguito alle condanne di

una corte sovra-nazionale

Nellrsquoattuale scenario internazionale multi-livello prima di arrivare a Strasburgo cruciale

importanza spetta dunque ad un attenta applicazione dei SOFArsquos delle regole drsquoingaggio

e dei Codici Penali Militari oltrecheacute dellrsquointera giustizia statale affincheacute il valido principio

della giurisdizione dello stato di invio non decada invece in una biasimevole impunitagrave

Detto ciograve appare auspicabile che in un mondo in cui le Organizzazioni Regionali

giocano un ruolo sempre piugrave consistente nelle missioni di pace allrsquoestero anche questi attori

siano messi nelle condizioni di dover rispondere effettivamente degli illeciti

Le Organizzazioni Internazionali potrebbero rispondere della propria condotta ad esempio

rifiutando lrsquoimmunitagrave qualora questa non sia strettamente necessaria per lrsquoadempimento

delle funzioni o quando ci siano in ballo delle norme di carattere cogente

Inoltre come indica anche la giurisprudenza della Corte EDU tale immunitagrave dovrebbe

essere resa dipendente dallrsquoesistenza di qualche meccanismo alternativo di accountability

interna Questo spronerebbe le Organizzazioni Internazionale ad attivarsi per istituire questi

meccanismi imprescindibili per un Organizzazione che dispone di poteri drsquoazione e di

personalitagrave giuridica autonoma289

288 Infatti in assenza della giurisdizione dello Stato che ospita la missione non egrave normalmente allrsquoOrganizzazione Internazionale che spetta lrsquoesercizio della giurisdizione sui militari Tali entitagrave a differenza degli Stati non dispongono infatti una propria corte marziale o altri sistemi penali integrati per giudicare i crimini dei peace-keepers

289 Le Organizzazioni Internazionali in questo senso sarebbero enti che si auto-controllano tramite lrsquointroduzione di procedure interne di accountability piuttosto che enti controllabili attraverso lrsquoapplicazione dei principi di responsabilitagrave internazionale Tuttavia questo egrave un risultato solo parzialmente soddisfacente percheacute non bisogna considerare come alternativi meccanismi che sono invece tra loro complementari Si veda P Palchetti Atti del Convegno SIDI Unitagrave o pluralitagrave dei regimi di responsabilitagrave internazionale delle Organizzazioni Couramyeur 2014

152

Nonostante il positivo trend verso la dual attribution rimane determinante che gli Stati

e le Organizzazioni Internazionali chiariscano la catena di commando e le questioni legate

al coordinamento delle proprie attivitagrave militari congiunte La responsabilitagrave concorrente di

entrambe le entitagrave internazionali puograve essere molto spesso la giusta soluzione ma questo

non esime dal chiarire gli aspetti relativi al coordinamento delle loro attivitagrave per attribuire la

responsabilitagrave al soggetto di diritto internazionale che detiene il controllo effettivo sulla

condotta lesiva di volta in volta in esame

Il problema che le Organizzazioni Internazionali non debbano essere utilizzate al fine

di coprire le attivitagrave degli Stati sembra essere ovviato tramite il principio della doppia

attribuzione della responsabilitagrave Tuttavia la Corte EDU e lrsquoinnovativa giurisprudenza delle

Corti olandesi dimostrano che le carenze sono ora individuabili nellrsquoassenza di una reale

imputabilitagrave per le stesse Organizzazioni Internazionali Esse sono immuni dalla

giurisdizione delle Corti interne e non sono parti dei trattati sui diritti umani che impongono

dei controlli giurisdizionali 290

La dual attribution egrave fondamentale nel non permettere che lrsquoattribuzione della

responsabilitagrave alle Organizzazioni Internazionali sia un modo per coprire le responsabilitagrave

statali Attualmente perograve la responsabilitagrave condivisa appare piugrave un proclama ideali che

qualcosa di concreto poicheacute le Organizzazioni Internazionali non sono realmente imputabili

da nessuna parte

Nellrsquoattuale scenario del diritto internazionale il riconoscimento responsabilitagrave dello

Stato non dovrebbe in alcun modo reprimere gli sforzi verso la costruzione di un sistema

effettivo di responsabilitagrave per le Organizzazioni Internazionali

Il trend per molti aspetti positivo discendente dal controllo delle Corti interne e dei diritti

umani sembra portare almeno nel breve periodo ad un certo rischio di frammentazione del

diritto internazionale Gli Stati risultano infatti sottoposti a diversi gradi di controllo

inversamente proporzionali alla loro disponibilitagrave ad accettare la giurisdizione extra-

territoriale delle Corti 291

La soluzione ideale a questa frammentazione si puograve individuare nella possibilitagrave di

rendere concretamente responsabili anche le Organizzazioni Internazionali

290 LrsquoONU e le altre Organizzazioni si possono considerare vincolate solamente dalle norme di diritto consuetudinario e dai principi generali del diritto umanitario

291 Si veda a esempio la posizione degli Stati Uniti storicamente contrari allrsquoapplicazione extra-territoriale dei diritti umani cfr B Van Schaak The United Statesrsquo Position on the Extraterritorial Application of Human Rights Obligations Give it Up Santal Clara Law 2014 o lrsquoattuale dibattito nel Regno Unito si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protectionOttobre 2014

153

Se questo scenario non si presenta come una questione prioritaria nella prospettiva di

una piugrave ampia protezione dei diritti individuali lrsquoattuale carenza mina perograve lrsquoesito di annosi

sforzi verso un sistema basato su una maggiore autonomia delle Organizzazioni Regionali

nella gestione della sicurezza internazionale e toglie valore allrsquointero progetto di articoli sulla

responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali

Alla luce di queste considerazioni possiamo dire che gli Stati che inviano militari nelle

missioni di peacekeeping risultano esposti a potenziali ricorsi internazionali da parte di civili

ogni volta ci sia una violazione del diritto alla vita da parte di un membro del contingente

nazionale dispiegato allrsquoestero Lrsquoanalisi della giurisprudenza internazionale indica che il

mantenimento del livello basilare di comando e controllo egrave un elemento sufficiente per

rendere un atto o un omissione attribuibile allo Stato di invio In particolare per lrsquoItalia questo

potrebbe avvenire per via del controllo della Corte di Strasburgo in questo senso uno Stato

che non voglia incorrere in responsabilitagrave internazionale per violazione dellrsquoart 2 dovragrave

innanzitutto rispettare lrsquoobbligo di effettuare indagini adeguate sulla violazione In questo

senso come attivitagrave preventiva bisogneragrave cercare di adeguare gli standard delle indagini

militari con quelli richiesti dalla Corte europea dei diritti dellrsquouomo nella giurisprudenza piugrave

recente in modo da non esporsi a possibili sanzioni per violazioni del profilo procedurale

dellrsquoarticolo 2

154

LISTA DEGLI ACRONIMI

ARSIWA (Articles on responsibility of States for internationally wrongful acts)

CDI (Commissione di Diritto Internazionale)

CFSP (Common Foreign and Security Policy)

CPMG (codice penale militare di guerra)

CPMP (codice penale militare di pace)

CSDP (Common Security and Defence Policy)

CEDU (Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo)

CIG (Corte Internazionale di giustizia)

COI (Comando Operativo Interforze)

CPA (Coalition Provisional Authority)

DARIO (Draft article on the responsibility of the International Organizations)

DIU (Diritto Internazionale Umanitario)

DPKO (Department for peacekeeping operations)

ECHR (European Convention on human rights)

ECtHR (European Court of human rights)

EJIL (European Journal of International Law)

EUISS (European Union Institute for Security Studies)

EULEX (European Union Rule of Law mission in Kosovo)

EUPM (European Union Police Mission)

EUMS (European Union Military Staff)

FFAA (Forze Armate Italiane)

IAI (Istituto Affari Internazionali)

ICDC (Iraqi Civil Defense Corps)

ICJ (International Court of Justice)

ICCPR (International Covenant on Civil and Political rights)

ICTY (International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia)

IAC (International armed conflicts)

IACHR (Inter-American Commission on human rights)

IHL (International humanitarian law)

IHRL (International Human rights law)

ISAF (International Security Assistance force)

KFOR (Kosovo Force)

MAE (Ministero degli affari Esteri)

155

MoD (Ministry of Defence)

MoU (Memorandum of Understanding)

MINURSO (United Nations missions for the referendum in Western Sahara)

MINUSCA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in the

Central African Republic)

MINUSMA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali)

MINUSTAH (Mission des Nations Unies pour la stabilisation en Haiti)

MONUSCO (Mission de lrsquoOrganisation des Nation Unies en Republique Democratique

du Congo)

NATO (North Atlantic Treaty Organization)

NIAC (Non International Armed Conflict)

ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite)

OPCOM (Operational command)

OPCON (Operational control)

PESC (Politica estera di sicurezza comune)

PESD (Politica europea di sicurezza e difesa)

PfP (Partnership for peace)

PSO (Peace Support Operations)

RDI (Rivista di Diritto Internazionale)

RoE (Rules of engagements)

SFIR (Stabilization Force Iraq)

SFOR (Stabilization Force)

SOFAs (Status of force agreements)

SOMAs (Status of mission agreements)

TACOM (Tactical Command)

TACON (Tactical Control)

TCA (Troop contributing agreement)

TCN (Troop contributing nation)

TFUE (Trattato sul funzionamento dellrsquoUnione Europea)

ToA- (Transfer of Authority)

TUE (Trattato sullrsquoUnione Europea)

UE (Unione Europea)

UNEF (United Nations Emergency Force)

UNAMIR (United Nations Assistance mission for Rwanda)

UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon)

156

UNMIK (United Nations Interim Administration Mission in Kosovo)

UNPROFOR (United Nations Protection Force)

UNOSOM (United Nations Operation in Somalia)

UNAMA (United Nations Assistance Mission in Afghanistan)

UNAMID (African UnionUnited Nations Hybrid operation in Darfur)

UNDOF (United Nations Disengagement Observer Force)

UNFICYP (United Nations Peacekeeping force in Cyprus)

UNISFA (United Nations Interim Security Force for Abyei)

UNMIL (United Nations Mission in Liberia)

UNMISS (United Nations Mission in the Republic of South Sudan)

UNMOGIP (United Nations Military Observer Group in India and Pakistan)

UNOCI (United Nations Operation in Cote drsquoIvoire)

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157

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- TONDINI M Regole dingaggio e diritto allautodifesa Riflessioni e suggerimenti

Rassegna dellrsquoarma dei Carabinieri n12005

- VALENTI S La questione dellrsquoapplicabilitagrave della Convenzione Europea dei diritti

dellrsquouomo alle forze di mantenimento della pace in Kosovo i casi Behrami e Saramati

Pace e diritti umani n1 2008

- WELLENS K The UN Security Council and New Threats to the Peace Back to the

Future Journal of Conflict and Security Law2007

- WIJEWARDANE DS Criminal Jurisdiction over Visiting Forces with Special Reference

to International Forcesrsquo (1965ndash1966) 41 BYIL 122ndash197

- WORSTER T Immunities of United Nations Peacekeepers in the Absence of a Status of

Forces Agreement The military law and the law of war review 2008

- WOUTERS J BIJLMAKERS S MEUWISSEN K The EU as a multilateral security actor

after Lisbon Constitutional and Institutional Aspects Leuven Center for Global

Governance Studies February 2012

Stampato dalla Tipografia delCentro Alti Studi per la Difesa

Il Centro Militare di Studi Strategici (CeMiSS) costituito nel 1987 e situato presso Palazzo

Salviati a Roma egrave diretto da un Generale di Divisione (Direttore) o Ufficiale di grado

equivalente ed egrave strutturato su due Dipartimenti (Monitoraggio Strategico - Ricerche) e un

Ufficio Relazioni Esterne Le attivitagrave sono regolate dal Decreto del Ministro della Difesa del

21 dicembre 2012

Il CeMiSS svolge attivitagrave di studio e ricerca a carattere strategico-politico-militare per le

esigenze del Ministero della Difesa contribuendo allo sviluppo della cultura e della

conoscenza a favore della collettivitagrave nazionale

Le attivitagrave condotte dal CeMiSS sono dirette allo studio di fenomeni di natura politica

economica sociale culturale militare e delleffetto dellintroduzione di nuove tecnologie

ovvero dei fenomeni che determinano apprezzabili cambiamenti dello scenario di sicurezza

Il livello di analisi egrave prioritariamente quello strategico

Per lo svolgimento delle attivitagrave di studio e ricerca il CeMiSS impegna

a) di personale militare e civile del Ministero della Difesa in possesso di idonea esperienza

e qualifica professionale alluopo assegnato al Centro anche mediante distacchi

temporanei sulla base di quanto disposto annualmente dal Capo di Stato Maggiore dalla

Difesa dintesa con il Segretario Generale della difesaDirettore Nazionale degli

Armamenti per limpiego del personale civile

b) collaboratori non appartenenti allamministrazione pubblica (selezionati in conformitagrave alle

vigenti disposizioni fra gli esperti di comprovata specializzazione)

Per lo sviluppo della cultura e della conoscenza di temi di interesse della Difesa il

CeMiSS instaura collaborazioni con le Universitagrave gli istituti o Centri di Ricerca italiani o

esteri e rende pubblici gli studi di maggiore interesse

Il Ministro della Difesa sentiti il Capo di Stato Maggiore dalla Difesa dintesa con il

Segretario Generale della difesaDirettore Nazionale degli Armamenti per gli argomenti di

rispettivo interesse emana le direttive in merito alle attivitagrave di ricerca strategica stabilendo

le lenee guida per lattivitagrave di analisi e di collaborazione con le istituzioni omologhe e

definendo i temi di studio da assegnare al CeMiSS

I ricercatori sono lasciati completamente liberi di esprimere il proprio pensiero sugli

argomenti trattati il contenuto degli studi pubblicati riflette esclusivamente il pensiero dei

singoli autori e non quello del Ministero della Difesa neacute delle eventuali Istituzioni militari eo

civili alle quali i Ricercatori stessi appartengono

(Codice AI-S-08)

CENTRO ALTI STUDI

PER LA DIFESA

CENTRO MILITARE

DI STUDI STRATEGICI

Nicolograve Giordana ndash Valerio Palombaro

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 1

Nicolograve Giordana ldquoCase study il caso Srebrenicardquo

Volume 2

Valerio Palombaro ldquoCase study il caso Behramirdquo

La responsabilitagrave internazionale dello Stato per illeciti

commessi dai propri contingenti dispiegati nellrsquoambito di

missioni PK

NOTA DI SALVAGUARDIA

Quanto contenuto in questo volume riflette esclusivamente il pensiero dellrsquoautore e non

quello del Ministero della Difesa neacute delle eventuali Istituzioni militari eo civili alle quali

lrsquoautore stesso appartiene

NOTE

Le analisi sono sviluppate utilizzando informazioni disponibili su fonti aperte

Questo volume egrave stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore

CA Arturo FARAONE

Vice Direttore - Capo Dipartimento Ricerche Col c (li) sSM Andrea CARRINO

Progetto grafico

Massimo Bilotta - Roberto Bagnato

Autore

Nicolograve Giordana ndash Valerio Palombaro

Stampato dalla tipografia del Centro Alti Studi per la Difesa

Centro Militare di Studi Strategici

Dipartimento Ricerche

Palazzo Salviati

Piazza della Rovere 83 - 00165 ndash Roma

tel 06 4691 3203 - fax 06 6879779

e-mail caporicerchecemisscasddifesait

chiusa a marzo 2016

ISBN 978-88-99468-99-6

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 1

Nicolograve Giordana ldquoCase study il caso Srebrenicardquo

6

INDICE

SOMMARIO 7

1 GLI ILLECITI INTERNAZIONALI 9

11 La responsabilitagrave internazionale profili giuridici storici e attuali 9

12 Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito 11

13 Clausole di esclusione dellrsquoillecito 16

14 Conseguenze degli illeciti internazionali 21

2 UN NUOVO GENERE DI OPERAZIONI MILITARI IL PEACEKEEPING 24

21 Le operazioni militari diverse dalla guerra 24

21 Profili storici delle peacekeeping operations 26

23 Il ruolo delle Nazioni Unite 27

24 Le PK operations not UN 32

3 LA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE NELLE MISSIONI PK 36

31 Gli effetti giuridici per fatto illecito nelle UN-PKO 36

32 Individual crimes e responsabilitagrave dello Stato 40

33 La giurisprudenza in materia il caso Srebrenica 43

34 Conclusioni 44

INDICE DELLE ABBREVIAZIONI 48

INDICE DELLE SENTENZE CITATE 49

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA 50

ALLEGATI 53

Allegato 1 - QUADRO DELLE MISSIONI DI PEACEKEEPING ONU IN CORSO 53

Allegato 2 -PROGETTO DI ARTICOLI SULLA RESPONSABILITAgrave DELLO STATO

DELLA COMMISSIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE 55

Allegato 3 - QUADRO DELLE MISSIONI ITALIANE DI PSO IN CORSO 69

7

SOMMARIO

Il lavoro redatto in questo elaborato percorre la volontagrave di chiarire il profilo generale

della responsabilitagrave internazionale dello Stato per eventuali illeciti commessi in operazioni

di peacekeeping dai propri contingenti nazionali

Per fare ciograve si sono prese le mosse dallrsquoillustrazione dei concetti propri del Diritto

Internazionale tramite lo studio e il raffronto della dottrina delle consuetudini maturate nel

frame della responsabilitagrave internazionale degli Stati e della relativa giurisprudenza che in

diverse occasioni ndash tramite differenti Giudici ndash ha avuto modo di statuire e ribadire quelli che

oggi sono saldi principi cui lo Stato deve attenersi per evitare di coprire di illiceitagrave una sua

azione Si egrave poi proseguito analizzando alcune situazioni che si pongono come eccezioni

allrsquoiniuria sono le cause di esclusione dellrsquoilliceitagrave che operano in talune circostanze

andando non giagrave a rendere lecita unrsquoazione - bensigrave a escludere unicamente la responsabilitagrave

e le sue conseguenze

Nella seconda e terza parte egrave stato affrontato il quadro nello specifico esaminando le

differenti tipologie di operazioni a supporto della pace e individuando le possibili

organizzazioni referenti con i loro differenti quadri normativi e le relative problematiche che

da essi possono generarsi in ambito responsabilistico Si egrave chiuso poi con lrsquoanalisi di un

caso il cd Srebrenica che ha rappresentato lrsquoesempio pratico in cui sono concorsi buona

parte degli elementi trattati in corso drsquoopera Con esso si egrave poi aperto un nuovo fronte piugrave

rischioso per gli Stati che sancisce come anche in operazioni sotto lrsquoegida ONU se viene

ravvisato un controllo effettivo da parte dello Stato di invio delle truppe la responsabilitagrave

grava su questrsquoultimo

Concludendo possiamo asserire con riguardo al caso di specie dellrsquoazione illecita

commessa dal contingente italiano in una PKO come la responsabilitagrave internazionale possa

essere imputata allrsquoItalia nel solo momento in cui lrsquoazione illecita sia direttamente e

incontrovertibilmente attribuibile a una condotta diretta o indiretta di un organo dello Stato

italiano Deve dunque essere ravvisabile lrsquointenzionalitagrave dello Stato di porre in essere la

condotta illecita Nellrsquoambito di peacekeeping ONU il cappello egrave molto piugrave largo e vi egrave una

maggiore copertura la responsabilitagrave non cade in modo diretto sullo Stato ma

sullrsquoOrganizzazione internazionale Egrave infatti questrsquoultima che ha la responsabilitagrave totale della

missione la quale egrave autorizzata dal Consiglio di Sicurezza suo organo di vertice ed egrave posta

sotto la direzione di un comandante da lei nominato La ragione per cui i contingenti

provengano da differenti Paesi egrave data dal fatto che le Nazioni Unite non posseggono un

proprio esercito ma si affidano alla collaborazione dei suoi aderenti Sarebbe dunque

8

chiaramente escludibile ndash quanto meno in via generale ndash la responsabilitagrave in capo allrsquoItalia

sempre che non sia dimostrato che lrsquoatto illecito sia stato favorito o commesso dietro un

input del nostro Paese

Maggiori problematicitagrave derivano dalle operazioni poste sotto lrsquoegida di altre

Organizzazioni (NATO UE ) dove la responsabilitagrave dello Stato emerge maggiormente

esso avendo un potere drsquoinfluenza maggiore e una piugrave incisiva penetrazione nelle questioni

decisionali Ragionevolmente dunque la condotta illecita generata dallrsquointero contingente

italiano si teme lasci poco spazio ad unrsquoassenza di responsabilitagrave in quanto esso agisce

come organo e nel contempo sotto gli ordini di un suo comandante effettivo organo

responsabile e decisionale Saragrave diverso il caso dove sia solo il singolo ad aver commesso

il fatto illecito e laddove si dimostri unrsquoassoluta estraneitagrave dello Stato questo potragrave ritenersi

escluso da ogni responsabilitagrave internazionale che cadragrave sullrsquoautore effettivo del crimen

(responsabilitagrave penale dellrsquoindividuo)

9

1 GLI ILLECITI INTERNAZIONALI

11 La responsabilitagrave internazionale profili giuridici storici e attuali

Qualsiasi comportamento illecito condotto da uno Stato fa automaticamente scaturire

nei suoi confronti una responsabilitagrave internazionale Lrsquoillecito che attiene alla cd fase

patologica dei rapporti fra gli Stati egrave la violazione di obblighi assunti a livello internazionale

Lrsquooriginaria disciplina sulla responsabilitagrave in capo agli Stati era residuale e unicamente

improntata a una giurisprudenza ricavata dalle decisioni di arbitri internazionali e dalla

consuetudine Essa prevedeva come lrsquoattore dellrsquoillecito fosse responsabile a livello

internazionale quindi al contempo obbligato alla riparazione del danno ritenendo come lo

Stato leso potesse legittimamente reagire allrsquoazione anche mediante lrsquoutilizzo della forza

Nella norma le vittime dellrsquoillecito richiedevano un risarcimento monetario o una

soddisfazione come lrsquoinchino alla bandiera o la presentazione ufficiale delle scuse I confini

con la responsabilitagrave individuale non erano dunque ben delineati e spesso si finiva col far

rispondere lo Stato per azioni commesse da privati cittadini legate unicamente non giagrave per

un rapporto di dipendenza organica con esso bensigrave da un mero status di cittadinanza

La materia inizia a essere studiata dalla dottrina in maniera piugrave approfondita a partire

dal XX secolo tantrsquoegrave che si egrave assistito a diversi tentativi di codificazione promossi da

organizzazioni scientifiche e internazionali come lrsquoInstitut de Droit International e la Societagrave

delle Nazioni ma la vera attivitagrave tecnica egrave del 1955 quando la Commissione di Diritto

Internazionale (CDI) avvia una fase di studio giagrave annunciata sin dalla prima sessione del

1949 Nel 1996 il testo completo veniva approvato in prima lettura col nome di Progetto di

articoli sulla responsabilitagrave internazionale degli Stati e inviato al Segretario Generale delle

Nazioni Unite al fine di consentire a che tutti gli Stati potessero muovere eventuali

osservazioni al corpus Venne poi riesaminato dalla CDI a seguito delle obiezioni mosse e

dalla fisiologica evoluzione giurisprudenziale e dottrinaria e modificato in quello che egrave il testo

finale adottato nella seduta del 3 agosto 2001 e raccomandato dallrsquoAssemblea Generale

allrsquoattenzione di tutti gli Stati

Il testo novellato presenta alcune modifiche rispetto al primo e si manifesta con una

struttura quadripartita la prima parte definisce cosa sia lrsquoatto internazionalmente illecito e

incardina nei ventisette articoli i principi fondamentali della materia la seconda esamina la

responsabilitagrave internazionale dello Stato e le conseguenze che da essa derivano la terza

attiene allrsquoattuazione dellrsquoelemento di cui alla seconda parte definendo le condotte che lo

Stato leso potragrave porre in essere a risposta dellrsquoiniuria data e infine la quarta parte chiosa

10

con alcune disposizioni generali attinenti allrsquoapplicazione delle norme contenute nel

Progetto

Quanto al genus questo testo normativo rappresenta un tipico atto di soft law che piugrave

che opera di codificazione vera e propria come alcuni autori premono definirla si propone

come strumento di rafforzamento e sviluppo del Diritto Internazionale universalmente

riconosciuto in tema di illecito Tale asset ha altresigrave fornito la base per il recente Progetto

di articoli sulla responsabilitagrave delle organizzazioni internazionali adottato dalla CDI nel 2011

e del tutto similare a quello attenente la responsabilitagrave degli Stati

Lrsquoart 1 del Progetto1 statuisce come laquoogni atto internazionalmente illecito di uno Stato

comporta la responsabilitagrave internazionale dello Statoraquo comprendendo nellrsquoatto illecito sia le

azioni positive che quelle omissive poste in essere dagli organi dello Stato La seguente

disposizione specifica poi che il fatto illecito internazionale attiene a un comportamento

contrastante con un obbligo che secondo il Diritto Internazionale egrave attribuibile allo Stato

Tali principi hanno trovato ampio riscontro a livello giurisprudenziale nel corso degli anni

giagrave nel 1938 la Corte Permanente di Giustizia Internazionale (CPGI) nel cd caso dei fosfati

in Marocco2 rilevava come dal momento in cui uno Stato assumeva una condotta illecita

nei confronti di un altro Stato la sua responsabilitagrave emergesse immediatamente nei rapporti

tra i due enti Questo concetto venne poi ribadito in seguito nel caso cd Rainbow Warrior

dove il Giudice stabiligrave come laquoogni violazione da parte di uno Stato di unrsquoobbligazione di

qualsiasi origine fa sorgere la responsabilitagrave dello Statoraquo3

Dalla normativa si deducono dunque due elementi costitutivi dellrsquoillecito da un lato

quello oggettivo rappresentato dallrsquoantigiuridicitagrave del fatto e dallrsquoaltro quello soggettivo

ossia lrsquoattribuzione della condotta illecita allo Stato Tra lo Stato leso e quello agente si

genera un nuovo rapporto giuridico attinente alla sfera della responsabilitagrave in virtugrave della

lesione allrsquointeresse giuridico tutelato dal diritto internazionale

Lrsquoart 3 del Progetto sancisce poi il principio dellrsquoassoluta irrilevanza del Diritto Interno

nella qualificazione dellrsquoillecito dunque sono desumibili due corollari In primis quello

secondo cui lrsquoatto non puograve essere considerato internazionalmente illecito se non per

esplicita previsione del Diritto Internazionale in secundis quello per cui lo Stato violante

lrsquoobbligo non puograve invocare la conformitagrave al Diritto Interno dellrsquoazione posta in essere

1 Da questo punto con Progetto egrave da intendersi quello che attiene alla responsabilitagrave degli Stati 2 Cfr CPGI ecc prel 14061938 Italia vs Francia 3 Trib arb 30041990 Nuova Zelanda vs Francia

11

12 Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito

Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito internazionale sono due quello oggettivo e quello

soggettivo Lrsquoelemento oggettivo egrave rappresentato dallrsquoantigiuridicitagrave del comportamento

posto in essere dallo Stato vale a dire dalla violazione di un obbligo internazionale cui lo

Stato dovrebbe conformarsi

Il Progetto definisce agli artt 12 e seguenti la violazione di un obbligo internazionale

come un fatto non conforme a un quid imposto dal medesimo obbligo inottemperato (art

12) determinando poi il momento in cui la consumazione della violazione trae origine

secondo due criteri classici Il primo egrave determinato allrsquoart 13 e prevede la regola del tempus

regit actum ossia che lrsquoobbligazione debba esistere e avere carattere di vincolativitagrave nel

momento in cui lo Stato tiene il comportamento illecito il secondo agli artt 14 e 15 egrave la

regola del tempus commissi delicti che allrsquouopo stabilisce tre casi in cui debba ritenersi che

lrsquoillecito si sia verificato illeciti istantanei che si perfezionano nel momento stesso in cui si

compiono illeciti continui che iniziano con lrsquoazione contraria posta in essere dallo Stato e

perdurano per un lasso temporale (qui lrsquoobbligazione violata deve essere vigente per tutta

la durata dellrsquoillecito) illeciti complessi dove lrsquoatto illecito inizia con la prima azione posta in

essere dallo Stato pur perfezionandosi con lrsquoultima (lrsquoobbligazione deve dunque anche in

questo caso essere di durata e continuare per tutto il tempo in cui lrsquoazione illecita si sviluppa

un esempio egrave il diniego di giustizia)4

Lrsquoillecito egrave assumibile a dato di fatto ovvero sussiste a prescindere dal maggiore o

minore impatto che la regola violata genera nei confronti della Comunitagrave Internazionale o

dalla fonte normativa da cui esso egrave determinato5 In tal senso si egrave altresigrave espressa la CIG

nel caso cd Gabcikovo-Nagymaros ndash altresigrave noto come Ungheria - Slovacchia ndash che ha

ritenuto quale principio stabilito che nel momento in cui laquouno Stato ha commesso un atto

internazionalmente illecito la sua responsabilitagrave egrave suscettibile di essere implicata qualunque

sia la natura dellrsquoobbligazione che non ha rispettatoraquo6

4 Tale classificazione non egrave meramente teorica bensigrave laquoha conseguenze pratiche poicheacute la serietagrave della violazione e la sua durata nel tempo non puograve non avere un peso considerevole sulla determinazione di una riparazione che sia adeguata per una violazione che presenta queste due caratteristicheraquo Trib Arb caso cd Rainbow Warrior

5 Tale orientamento egrave venuto a delinearsi solo con lrsquoapprovazione in seconda lettura del citato Progetto di articoli sulla responsabilitagrave dello Stato Infatti in precedenza (approvazione in prima lettura del 1996) lrsquoart 19 del medesimo

invocava una distinzione tra crimini internazionali ravvisati in gravi violazioni di obblighi essenziali posti per la salvaguardia di interessi fondamentali della Comunitagrave Internazionale e delitti internazionali contenitore in cui potevano rientrarvi tutti gli altri generi di fatti illeciti

6 CIG sent 25091997 Ungheria vs Slovacchia Qui la Corte Internazionale di Giustizia si esprimeva in ordine a una

causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave dellrsquoazione di cui in seguito diremo piugrave approfonditamente La sentenza analizzava il profilo dello stato di necessitagrave come causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave riferendosi alla sua invocazione fatta dallo Stato ungherese a giustificazione della decisione di sospendere unilateralmente lrsquoesecuzione delle opere relative alla realizzazione della deviazione e sfruttamento delle acque del Danubio a seguito della variante unilateralmente adottata dalla Slovacchia In specie lrsquoUngheria invocava tale stato necessitatem poicheacute a suo avviso la variante adottata dalla Slovacchia avrebbe causato un grave danno allrsquoambiente La Corte pur riconoscendo lrsquoimportanza dellrsquoambiente non

12

La responsabilitagrave internazionale emerge dunque dal momento in cui lo Stato viola un obbligo

assunto in forma uni o plurilaterale ovvero posto in essere da una consuetudine

internazionale oppure ancora generato da un qualsiasi altro genus di fonte giuridica

A seconda della natura o della propria struttura lrsquoillecito puograve essere a) omissivo

generato da un mancato compimento di un comportamento che lo Stato avrebbe dovuto

tenere in virtugrave di una norma internazionale o commissivo se di contro lo Stato ha tenuto

una condotta vietata7 b) di mera condotta o di risultato dove il discrimen sta nel fatto che

la condotta illecita fosse stata tipizzata nelle fasi del suo raggiungimento dalla norma

medesima o se questa prevedeva solo il risultato illecito senza delineare la condotta

necessaria per portarlo a compimento

Lrsquoelemento soggettivo definito dallrsquoart 2 del Progetto egrave ravvisato nella condotta che

alla stregua del Diritto Internazionale egrave attribuibile allo Stato Lrsquoart 4 specifica poi che per

condotta attribuibile egrave da intendersi quel comportamento tenuto da un qualsiasi organo della

struttura statale che sia in possesso di quel genus organico secondo il Diritto Interno del

medesimo Stato

Pare dunque in questo contesto di fondamentale importanza definire con puntualitagrave

che cosa sia un organo dello Stato Per farlo occorre far riferimento allrsquoeffettivo esercizio

delle funzioni pubbliche come anche ha avuto modo di specificare la giurisprudenza della

CIG che nella nota sentenza del 27 giugno 1986 caso Nicaragua vs Stati Uniti attribuigrave la

responsabilitagrave americana per aver pianificato e sostenuto le operazioni delle forze

opponente al legittimo governo nicaraguense i Contras pur ritenendo che non tutte le azioni

da questi compiute potessero essere ricondotte agli Stati Uniti mancando prove effettive del

controllo concreto da parte americana In altri termini possiamo definire che ogni organo che

eserciti funzioni legislative esecutive o giudiziarie ovvero di natura differente egrave definibile

quale organo dello Stato senza dover tener conto della sua posizione nellrsquoorganizzazione

statale avendo bensigrave unicamente cura del ruolo effettivo da questi giocato

Nellrsquoambito del Diritto Internazionale vi sono poi situazioni problematiche circa

lrsquoattribuibilitagrave della condotta illecita allo Stato Un primo esempio viene fornito dallrsquoatto

commesso dallrsquoagente di fatto che agisce per conto dello Stato lrsquoipotesi viene codificata

avendo mero riguardo dellrsquointeresse statale bensigrave di quello dellrsquointera collettivitagrave umana ha ravvisato la mancanza dei caratteri di gravitagrave ed imminenza del pericolo che veniva strutturato quale meramente paventato noncheacute lrsquoassenza di mezzi differenti da quelli utilizzati per far fronte al pericolo stesso condicio si ne qua non per poter delineare lo stato di necessitagrave quale causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave

7 In tal senso un esempio di illecito omissivo egrave quello della Repubblica di Serbia e Montenegro ritenuta responsabile dalla CIG di aver violato lrsquoobbligo di prevenzione e repressione che avrebbero evitato gli atti di genocidio commessi in territorio bosniaco da gruppi militari e paramilitari serbi (CIG sent 26022007 Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro)

13

dallrsquoart 8 del Progetto che afferma la responsabilitagrave dello Stato per il comportamento di una

persona o un gruppo di persone che mantiene la condotta secondo le istruzioni o sotto la

direzione e controllo del medesimo Stato A tale riguardo la giurisprudenza si presenta come

alquanto consolidata e a ciograve corrono a esempio due sentenze celebri La prima8 esamina

il caso cd del personale diplomatico americano a Teheran nel 1979 i corpi diplomatico-

consolari statunitensi vennero presi in ostaggio da alcuni studenti islamici iraniani e tale

azione venne attribuita al Governo iraniano in quanto gli studenti furono considerati agenti

di fatto essendo lrsquoatto stato approvato dalle autoritagrave politico-religiose iraniane altro caso egrave il

cd Tadic9 con cui la Camera drsquoappello dellrsquoICTY chiariva che si ha rapporto organico nel

momento in cui i singoli individui o gruppi armati non organizzati agiscono secondo direzioni

impartite da uno Stato ovvero ottengano in seguito unrsquoapprovazione da un altro ente

statale o in caso di overall control10 oppure ancora se individui di fatto agiscono come

organi statali allrsquointerno dello Stato11

Sussiste poi lrsquoipotesi dellrsquoazione condotta da privati Tenuto conto come il Diritto

Internazionale consideri solo lo Stato come unico soggetto dotato di personalitagrave

internazionale egrave chiaramente escluso come la condotta dei privati possa considerarsi

rilevante al fine dellrsquoimputabilitagrave dellrsquoillecito internazionale allo Stato ciograve fatto salvo lrsquoart 11

del Progetto in cui egrave previsto come sia profilabile una responsabilitagrave di carattere omissivo

nel caso in cui lo Stato non abbia adottato la due diligence verso la prevenzione e

repressione di tali atti illeciti Qui rientra sotto altro profilo il giagrave citato caso cd del personale

diplomatico americano a Teheran dove la CIG ha distinto due momenti nellrsquoevento nel primo

non era attribuibile allrsquoIran la responsabilitagrave dellrsquoatto compiuto dagli studenti in quanto questi

avevano agito senza un ordine del Governo12 nel secondo avendo approvato sia le Autoritagrave

politiche che quelle religiose tale atto esso era attribuibile allo Stato iraniano in quanto gli

studenti avevano assunto formalmente la veste di agenti di questrsquoultimo Una recente

tendenza ravvisabile nella dottrina attuale13 e nella giurisprudenza degli Stati Uniti

nellrsquoapplicazione delle leggi interne pare essere altresigrave quella di ammettere una seconda

ipotesi di riferibilitagrave della condotta del privato alla responsabilitagrave dello Stato quando

questrsquoultimo si copre di complicitagrave incoraggiando lrsquoatto o cooperando con lrsquoattore principale

8 CIG sent 24051980 Stati Uniti vs Iran

9 ICTY sent 15071999 10 Situazione in cui gruppi armati e organizzati militarmente vengono posti sotto il controllo di uno Stato 11 Sul punto cfr F DEL GIUDICE Manuale di diritto internazionale pubblico Napoli 2014 p 177 12 Doveva perograve certamente rispondere per non aver adottato tutte le misure adeguate a prevenire atti contro le sedi dei

corpi diplomatici e consolari 13 Cfr F DEL GIUDICE Manuale hellip op cit p 11

14

traducendo dunque tale condotta come illecito commissivo attinente in particolare i casi di

terrorismo e violazione di normative per la protezione dei diritti umani

Vi egrave poi il caso dellrsquoatto illecito commesso da un movimento insurrezionale A tale

riguardo lrsquoart 10 del Progetto ha stabilito come laquoil comportamento di un movimento

insurrezionale che diventa il nuovo governo di uno Stato saragrave considerato come atto di tale

Stato secondo il Diritto Internazionaleraquo dunque se lrsquoinsurrezione fallisce le azioni illecite

compiute dai ribelli non saranno imputabili allo Stato ndash che ben potragrave avvalersi della forza

maggiore ndash in caso contrario il nuovo Governo saragrave assoggettato alla responsabilitagrave

internazionale per le azioni commesse sia in proprio sia di quelle condotte dal Governo

precedente non conformi al diritto dei conflitti armati come la distruzione di un obiettivo non

militare in virtugrave del principio di continuitagrave dello Stato

Vi sono poi ancora due casi che presentano profili di problematicitagrave sotto lrsquoaspetto

dellrsquoelemento soggettivo Il primo egrave dato dallrsquoeccesso di potere ossia quel caso in cui un

organo dello Stato compie lrsquoillecito agendo ultra vires In base allrsquoart 7 del Progetto la

condotta viene sanzionata affermando la responsabilitagrave dello Stato purcheacute sia posta in

essere mediante lrsquoapparato pubblico In questo ambito la dottrina dibatte sullrsquoeffettiva

responsabilitagrave dello Stato per una parte minoritaria lrsquoazione dovrebbe essere attribuita al

singolo individuo e lrsquoillecito dello Stato sarebbe solo quello della violazione dellrsquoobbligo di

diligenza per mezzo del quale avrebbe dovuto predisporre adeguate misure di prevenzione

per unrsquoaltra parte tra cui Conforti il dettato di cui allrsquoart 7 trova ampio riscontro

nellrsquoaffermare la responsabilitagrave per lrsquoillecito internazionale in capo allo Stato e ciograve egrave anche

dimostrato da una parte della giurisprudenza della CIG e della Corte Europea dei Diritti

dellrsquoUomo (CEDU) I casi sono infatti numerosi a partire dal piugrave risalente il cd Mallen14 in

cui la Commissione dei reclami Messico ndash Stati Uniti imputograve allo Stato messicano la duplice

aggressione causata da motivi personali del console statunitense per mano di un poliziotto

di El Paso in quanto in virtugrave del proprio status lrsquoagente avrebbe potuto ferire e imprigionare

il console Nel successivo caso cd Velasquez Rodriguez15 la Corte Interamericana dei

Diritti dellrsquoUomo (IACHR) statuigrave come la violazione attribuibile allo Stato laquoprescinde dalla

circostanza che lrsquoorgano o lrsquoautoritagrave abbia superato i limiti del suo potere in base al Diritto

Internazionale uno Stato egrave responsabile per gli atti dei suoi agenti compiuti nellrsquoesercizio

delle loro funzioni ufficiali [] anche se questi agenti agiscono al di fuori della sfera del loro

potereraquo

14 Trib Arb 27041927 Messico vs Stati Uniti in UNITED NATIONS Reports of International Arbitral Awards New York

2006 IV pp173-190 15 IACHR sent 29071988

15

Infine occorre esaminare il profilo della responsabilitagrave dello Stato per la partecipazione

al fatto internazionalmente illecito ovvero quello della responsabilitagrave indiretta Ai sensi delle

norme del Progetto lo Stato egrave responsabile dal momento in cui fornisce consapevolmente

un qualsivoglia tipo di apporto allrsquoazione illecita di uno Stato terzo dunque sia tramite

assistenza diretta o indiretta sia se eserciti una forma di controllo sullo Stato terzo (artt 16

e 17) sia a fortiori nel caso in cui esercita su di esso una coazione che non puograve essere

opposta (art 18) Nelle ipotesi previste dagli artt 16 e 17 la responsabilitagrave si genera sia nei

confronti dello Stato committente il fatto sia in quello che vi fornisce un apporto egrave dunque

una concorrenza di soggetti responsabili riceveragrave nel caso di cui allrsquoart 18 lo Stato agente

non avendo potuto opporsi alla coazione invocheragrave vittoriosamente la forza maggiore

escludendo cosigrave la propria responsabilitagrave

Appare utile concludere il presente paragrafo con alcune riflessioni in ordine alla colpa

e al danno infatti alcuni autori si chiedono se non sia necessario aggiungere un terzo

elemento a quelli giagrave previsti dal Progetto del 2001 al fine di determinare la qualificazione di

una condotta come illecita Questo tertium sarebbe rappresentato dalla colpa La tesi

maggioritaria tra cui Del Giudice escludono la necessitagrave di tale requisito definendo come

nel momento in cui sono collegati lrsquoelemento soggettivo con quello oggettivo la

responsabilitagrave in capo allo Stato sia giagrave maturata non rilevando la sussistenza o meno

dellrsquoelemento colposo La colpa egrave lrsquoelemento psicologico che perograve nellrsquoasset internazionale

non rileva in quanto non di rado laquolrsquoorgano interno infrange un obbligo internazionale nel

rispetto del Diritto Interno senza quindi avere lrsquoatteggiamento psicologico di chi egrave

consapevole di adottare un comportamento illecitoraquo16 Altra dottrina come Fumagalli offre

allrsquoelemento colposo un certo rilievo vedendo nellrsquoipotesi della circostanza di esclusione

dellrsquoilliceitagrave di inadempimento per impossibilitagrave di osservare la norma del Diritto

Internazionale una centralitagrave della colpa avendo lo Stato lrsquoonere di dimostrare lrsquoassenza di

questa allrsquointerno della sua condotta A conferma di tale ultima tesi egrave intervenuta la CIG nel

citato caso Bosnia-Erzegovina ndash Serbia-Montenegro sostenendo che lrsquoapplicanda

Convenzione per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio vuole che la

condotta siccheacute il comportamento possa qualificarsi come genocidio sia sorretta

dallrsquointenzionalitagrave di distruggere in tutto o in parte un gruppo di individui

16 In tali termini riprendendo le posizioni di Tanzi F DEL GIUDICE Manuale op cit p 182

16

Anche il danno non egrave menzionato dal Progetto come elemento costitutivo dellrsquoillecito

consentendo dunque il corollario secondo cui la responsabilitagrave crsquoegrave anche nel momento in

cui la condotta antigiuridica non ha causato pregiudizi di alcun tipo La CDI fece allrsquouopo

riferimento a tutti i casi in cui norme internazionali che impongono agli Stati di adottare

specifici comportamenti nei confronti dei propri cittadini sono violate e che autogenerano

una responsabilitagrave in capo allo Stato violante indipendentemente dallrsquoaver cagionato o meno

danni ad altri Stati Il danno morale o materiale assume dunque rilievo unicamente ex post

ovvero allrsquoatto di quantificazione della riparazione del danno Richiedere dunque la

sussistenza di un danno significherebbe assoggettare ogni comportamento violante norme

internazionali alla necessitagrave che generi un nocumento tangibile e dimostrabile al fine di

impedire che in futuro la medesima azione illecita si manifesti

13 Clausole di esclusione dellrsquoillecito

Allrsquointerno del Progetto egrave presente una nutrita parte di disposizioni volte a specificare

tutte quelle circostanze in cui nel caso si verifichino viene a essere escluso il carattere di

illiceitagrave della condotta in altri termini il fatto contrario al Diritto Internazionale permane ma

non vi egrave punibilitagrave in quanto lo stesso ordinamento violato ha previsto che in quel contesto

si potesse tenere un comportamento generalmente contra legem Queste scriminanti sono

previste dallrsquoart 20 sino al 25 e sono il consenso dello Stato leso la difesa legittima le

contromisure la forza maggiore e lo stato di pericolo Il fatto perograve che sussista uno di questi

stati non comporta de jure lrsquoestinzione dellrsquoobbligo internazionale violato che dunque come

giagrave osservato si limita a non generare una responsabilitagrave internazionale in capo allo Stato

Ciograve detto trova ampio riscontro in granitica giurisprudenza della CIG che nel citato caso

Gabcikovo - Nagymaros ha affermato come lo stato di necessitagrave invocato dallrsquoUngheria non

si traduce nellrsquoaffermazione secondo la quale detto Stato avrebbe agito in conformitagrave coi

dettami internazionali bensigrave limita le conseguenze giuridiche fisiologiche della violazione di

queste Corollariamente non puograve non affermarsi che la mancanza di responsabilitagrave sul piano

sanzionatorio faccia conseguire unrsquoesenzione dal dover rifondere i danni causati Per gli

effetti dellrsquoart 26 del Progetto se la condotta tenuta dallo Stato viola un obbligo

internazionale posto a regime da una norma imperativa la circostanza potragrave non essere

sufficiente il legislatore ha infatti promosso con lrsquointroduzione di questo sistema un vero e

proprio balancing system dove il contrappeso esercitato da alcune obbligazioni inadempiute

non puograve essere in ogni modo giustificato Non potragrave essere dunque ammessa in ogni modo

la violazione di una norma di jus cogens la stessa CIG ha sottolineato in riferimento al giagrave

17

affrontato caso Bosnia-Erzegovina vs Serbia Montenegro come laquoin nessun caso una

violazione della Convenzione puograve servire come scusa per unrsquoaltra violazione della

stessaraquo17 dunque neppure nel caso di risposta al crimine di genocidio

Venendo allrsquoanalisi della prima esimente riscontriamo allrsquoart 20 del Progetto il

consenso dello Stato leso Tale principio trova un suo riscontro nel violenti non fit iniuria del

diritto romano che nel tempo si egrave venuto a consolidare nella prassi internazionale quale

consuetudine Come afferma lo stesso testo normativo affincheacute possa essere giocata tale

clausola debbono concorrere alcune condictiones ossia il consenso deve essere dato dallo

Stato leso deve essere chiaro ndash il che non significa che non possa comunque essere stato

dato in forma implicita ndash e preventivo noncheacute valido per il Diritto Internazionale dunque non

viziato da dolo errore o violenza Nel caso in cui il consenso giunga successivamente

allrsquoiniuria la responsabilitagrave rimane esclusa ma non lrsquoilliceitagrave dellrsquoatto Egrave dunque ravvisabile

come il consenso ex post debba essere inteso quale mera rinuncia dello Stato leso ad

invocare la responsabilitagrave internazionale Tale principio trova pieno riscontro nel caso di

intervento armato di uno Stato sul territorio di un altro Paese e nellrsquoeventualitagrave dello

stazionamento di truppe delle Nazioni Unite o di uno Stato sul suolo dellrsquoautorizzante In

questi termini non si egrave potuto condannare lrsquointervento delle truppe tedesche nellrsquoaeroporto

di Mogadiscio del 1977 dietro il consenso della Somalia e in altro contesto il Segretario

Generale delle Nazioni Unite ha dovuto ritirare nel 1967 le forze drsquointerposizione FUNU

dallrsquoEgitto essendo stato ritirato il consenso precedentemente dato dal Governo egiziano

La dottrina ha avuto modo di esprimersi circa la natura giuridica del consenso formando

cosigrave due posizioni divergenti i primi come Salmon sostengono che sia un accordo tra le

parti spesso neppure espresso i secondi come Conforti ravvedono un atto unilaterale dello

Stato leso A tale ultima posizione si associa Del Giudice che nota come laquose il consenso

fosse frutto di un accordo non avrebbe senso parlare di esso come di unrsquoautonoma causa

di esclusione dellrsquoillecitoraquo18 tesi senza dubbio condivisibile

Altra causa di esclusione della responsabilitagrave egrave rappresentata dalla difesa legittima

(art 21 giagrave art 51 della Carta delle Nazioni Unite) Il principio stabilito egrave quello secondo cui

lo Stato nei confronti dei quali egrave stato indirizzato un attacco armato puograve utilizzare la forza

per rispondere a questo Il carattere di questa esimente egrave senza dubbio difensivo rientrando

nel genus delle misure di autotutela ovvero di quelle azioni di per seacute antigiuridiche che

17 CIG ord 17122007 c Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro 18 F DEL GIUDICE Manuale op cit p 184

18

rispondendo a un illecito che mirano a interrompere perdono il loro carattere contra legem

anche se violano palesemente il diritto internazionale Lrsquoorigine della difesa legittima egrave senza

dubbio di matrice consuetudinaria e nella sua codificazione egrave previsto come questa debba

essere proporzionale allrsquoafflizione necessaria e immediata Con ciograve viene da se come

percheacute possa invocarsi efficacemente lrsquoart 21 non si debba essere nella condizione di

essere meramente minacciati bensigrave occorra la presenza di un attacco in corso e cosigrave

lrsquoimmediatezza egrave da intendersi nel suo complesso non rilevando alcuni fisiologici ritardi alla

risposta causati dallrsquoorganizzazione della controffensiva Quanto alla proporzionalitagrave egrave

rilevante il parere consultivo della CIG dellrsquo8 luglio 1996 riguardante la liceitagrave della minaccia

o dellrsquoutilizzo di armi nucleari che afferma laquogli Stati devono tener conto di considerazioni

ambientali al momento di determinare cosa egrave necessario e proporzionato al perseguimento

di legittimi obiettivi militari Il rispetto per lrsquoambiente egrave uno degli elementi che concorrono

nella valutazione se unrsquoazione ha rispettato i principi di necessitagrave e proporzionalitagraveraquo19

Il diritto alla legittima difesa si muove perograve su un binario molto sottile e spesso alcuni

atteggiamenti border line sono eccessi che si trasformano in abuso Un esempio a riguardo

egrave quello degli Stati Uniti che volendo legittimare gli attacchi in Afghanistan contro al-Qaeda

in risposta dellrsquoepisodio delle Twin Towers invocarono tale esimente Tali atti terroristici

perograve non sono riconducibili allo Stato bensigrave a singoli individui di esso che si manifestano

come crimini internazionali individuali che dovranno essere perseguiti come tali In questo

quadro si pone come fondamentale il meaning della CIG che nella citata sentenza

Nicaragua vs Stati Uniti specificograve che il diritto di difesa legittima rientra di buon grado

nellrsquoalveo delle norme di diritto consuetudinarie e che si concretizza in misure che

rispondano proporzionatamente ad un attacco armato giagrave sferrato Lrsquoart 51 della Carta UN

si propone dunque come inherent right per la difesa individuale o collettiva pur rimanendo

insito in questa misura un carattere di eccezionalitagrave ed escludendo per tanto la pre-emptive

self-defence20

19 Sul principio di proporzionalitagrave cfr B CONFORTI Qualche riflessione sul contributo dei giudici internazionali e interni al diritto internazionale in G VENTURINI E S BARIATTI (a cura di) Diritti individuali e giustizia internazionale Milano 2009 p 218 e G ZICCARDI CAPALDO Diritto globale il nuovo diritto internazionale Milano 2010 pp 493-495

20 Questo concetto di difesa legittima preventiva venne elaborato dalla dottrina Bush al fine di tutelare in ogni modo le prerogative statunitensi senza riguardi dei principi di proporzionalitagrave e funzionalitagrave A piena concordanza degli studiosi della materia lrsquouso della forza verso i rogue States sospettati di possedere armi di distruzioni di massa e supportare gruppi terroristici organizzati egrave una violazione dei principi contenuti allrsquointerno della Carta UN quali lo stesso divieto dellrsquouso della forza lrsquoobbligo di risoluzione pacifica delle controversie e lrsquoimpegno a rispettare lrsquointegritagrave degli Stati (art 2) noncheacute del vincolo di devolvere al Consiglio di Sicurezza il potere di accertare la minaccia alla pace e di adottare le consequenziali misure

19

Terza esimente egrave rappresentata dalle contromisure altresigrave note come rappresaglie

(art 22 Progetto) Anche qui il comportamento egrave illecito ma giustificato nella sua adozione

dal mancato rispetto di un obbligo internazionale Tale termine viene ormai tradizionalmente

preferito allrsquooriginario di ldquorappresagliardquo avendo voluto tralasciare ogni elemento di natura

afflittiva e non essendovi alcuna funzione punitiva il suo scopo permane comunque quello

di far cessare lrsquoillecito e reintegrare lrsquoordine giuridico preesistente Giagrave lrsquoart 60 della

Convenzione di Vienna sul Diritto dei Trattati prevedeva lrsquouso di tale clausola sancendo il

principio secondo cui inadimplenti non est adimplendum autorizzando quindi la sospensione

dellrsquoefficacia di un accordo nei confronti dello Stato che egrave venuto meno ai propri obblighi

Il ricorso a tale esimente egrave limitato dal Progetto in quanto storicamente vi egrave stato fatto un

uso distorto della difesa legittima essendosi spesso utilizzata commettendo azioni illecite

maggiormente gravi rispetto al danno cui andava contro Cosigrave gli artt 22 e ss sanciscono

espressamente il divieto di porre in essere contromisure che presuppongono lrsquouso della

forza in quanto comunque giagrave sanzionato dallrsquoart 50 dello Statuto delle Nazioni Unite

lrsquoobbligo di adottare contromisure che siano proporzionali allrsquooffesa subita e comunque

indirizzate nei confronti dello Stato attore dellrsquoillecito internazionale il divieto di violazione di

norme imperative del diritto internazionale come quelle concernenti i diritti umani e infine

ha statuito il principio della reversibilitagrave delle contromisure ovvero essendo lo scopo delle

medesime quello di reintegrare lrsquoordine giuridico violato lrsquoobbligo di cessare nel momento

in cui lo Stato agente ponga termine allrsquooffesa Differente genus di contromisura egrave dato alla

ritorsione per cui lo Stato deve adottare un atto non amichevole seppur lecito come

lrsquoaffievolimento o la soppressione totale della collaborazione economica Tutte le

disposizioni contenute nel capitolo II parte terza del Progetto riflettono in modo indiretto i

dettami statuiti dalla CIG nel noto caso Ungheria vs Slovacchia del 1997 dove la Corte

affermograve come la contromisura potesse essere adottata come mera risposta ad un illecito

internazionale da dirigersi unicamente verso lo Stato che ha tenuto il comportamento

violatorio Lo scopo da rinvenirsi in tale strumento egrave quello di indurre questrsquoultimo Paese a

rispettare gli obblighi e a questo lo Stato leso deve aver rivolto un invito a cessare il suo

comportamento e fornire una riparazione Altra condicio rilevante che la Corte ha

espressamente ribadito egrave affine alla proporzionalitagrave della contromisura allrsquooffesa subita

Questa scriminante del Diritto Internazionale puograve essere a buona ragione ritenuta

derogabile dalle parti in quanto puograve essere vietata da un sistema convenzionale vigente tra

alcuni Stati dove il rispetto delle obbligazioni non egrave basato su un rapporto sinallagmatico do

ut des In assenza di un espresso divieto ad esempio la Corte di Giustizia della Comunitagrave

20

Europea (CGCE) nella sentenza del 13 novembre 196421 affermava che i membri della CE

non potevano agire in autotutela provvedendo autonomamente a garantirsi una giustizia

Come giagrave detto la prassi internazionale ha comunque invocato ripetutamente tale clausola

Ne egrave un esempio il caso italiano del bombardamento di Corfugrave del 1923 quale contromisura

dellrsquouccisione del generale Tellini avvenuta a causa di una mancata predisposizione di

sistemi di sicurezza idonei da parte della Grecia

Altra causa di esclusione della illiceitagrave egrave data dallrsquoart 23 del Progetto che prevede la

forza maggiore lrsquoazione posta in essere da uno Stato a seguito di una vis cui resisti non

potest ovvero a seguito di un avvenimento imprevedibile e incontrollabile Percheacute possano

giocare favorevolmente gli effetti esimenti occorre dimostrare lrsquoesistenza di un nesso

causale forte tra lrsquoevento imprevedibile e dirompente e la violazione degli obblighi

internazionali lrsquoassoluta estraneitagrave dello Stato violante che dunque non deve aver

contribuito in alcun modo allo svilupparsi della causa e la non assunzione del rischio che

lrsquoevento potesse verificarsi da parte dello Stato La giustificazione potragrave dunque essere

eccepita nel solo caso in cui vi sia una assoluta impossibilitagrave drsquoadempiere allrsquoobbligo

internazionale e non giagrave nel caso in cui lrsquoadempimento comporti unrsquoeccessiva onerositagrave

Lrsquoart 24 esamina poi lrsquoestremo pericolo quale status in cui si trova lrsquoorgano dello Stato

che viene costretto a compiere un atto internazionalmente illecito per salvare la vita propria

o altrui ndash di persone a lui affidate ndash da un pericolo grave e imminente In questo caso la

violazione della norma egrave volontaria ma solo in virtugrave del fatto che tale violazione si prospetta

nel balancing process come male minore rispetto alla perdita di vita umane Se il pericolo egrave

stato in tutto o in parte prodotto dallo Stato agente o se questo abbia tenuto una condotta

atta a generare un pericolo quanto meno simile ccedila va srsquoen dire come non possa essere

giocata tale esimente Tra i vari casi in cui egrave stato eccepito lrsquoestremo pericolo vi egrave il cd

Rainbow Warrior Il 30 aprile 1990 il Tribunale Internazionale drsquoArbitrato (TIA) ha affermato

come laquolrsquoilliceitagrave di un comportamento non conforme al diritto internazionale egrave esclusa se il

suo autore in una situazione di estremo pericolo non ha altro modo ragionevolmente

praticabile per salvare la propria vita o quella di altre persone affidate alla sua curaraquo22

Altre casistiche sono quella dellrsquoingresso non autorizzato di aerei nel territorio di uno Stato

straniero per salvare la vita di passeggeri oppure ancora lrsquoaccesso non autorizzato di una

nave militare nel porto di un altro Paese a causa di condizioni meteorologiche impraticabili23

21 CGCE c 90 e 9163 Commissione vs Lussemburgo e Belgio 22 F DEL GIUDICE Manuale op cit p 186 23 Sul punto lrsquoesempio corre al caso dei voli militari americani su suolo jugoslavo e il cd caso Creole

21

Ultima causa escludente lrsquoilliceitagrave egrave lo stato di necessitagrave regolato dallrsquoart 25 del

Progetto Anche qui viene a configurarsi una situazione di pericolo grave e imminente dove

non egrave piugrave lrsquoorgano inteso come individuo ad essere nel periculum bensigrave lo Stato In dottrina

alcuni come Conforti tendono ad escludere lrsquoefficacia dello stato di necessitagrave quale

esimente volendo riferire il carattere di necessitagrave al solo individuo che vede a rischio la vita

propria o altrui e non allo Stato che vede in pericolo dei suoi interessi volendo ricondurre la

necessitagrave al diritto allrsquoautoconservazione si potrebbe giungere a giustificare dei fenomeni

del tutto illeciti quali la conquista e lrsquoespansione territoriale Lrsquoart 25 comunque esclude

lrsquoantigiuridicitagrave della condotta a fronte di condizioni ben definite quando lrsquoatto posto in essere

era lrsquounico ed esclusivo mezzo per salvaguardare lrsquointeresse dello Stato e quando il

comportamento illecito tenuto non compromette in modo serio un interesse fondamentale

del Paese leso Se lo Stato disponeva dunque di altri mezzi per far fronte al pericolo e quindi

per salvaguardare i suoi interessi allora lrsquoart 25 non potragrave trovare applicazione alcuna

Al capoverso della norma sono poi previsti due casi in cui la necessitagrave non puograve essere

invocata ossia il caso in cui lrsquoobbligo internazionale violato escludeva lrsquoefficacia

dellrsquoesimente dello stato di necessitagrave oppure se lo Stato con la sua condotta ha contribuito

a generare il pericolo Nel caso cd Torrey Canyon del 1967 dove una petroliera liberiana

arenata al largo della costa britannica venne bombardata dal Regno Unito giocograve lrsquoesimente

dellrsquoart 25 in quanto il bombardamento fu volto a contenere lrsquoeffetto inquinante che avrebbe

portato unrsquooperazione di recupero e comunque si verificograve senza che alcuno Stato

sollevasse obiezioni

14 Conseguenze degli illeciti internazionali

Lrsquoaver compiuto una violazione della norma internazionale di primo grado comporta

il sorgere di obblighi a carico dello Stato inottemperante verso quello leso in virtugrave di una

norma di secondo grado La seconda parte del Progetto si egrave occupata proprio di codificare

gli articoli sulla responsabilitagrave internazionale dello Stato prevedendoli dallrsquoart 28 al 41 la

cessazione dellrsquoillecito la riparazione e il ricorso a contromisure da parte dello Stato leso

Prima di tutto occorre definire chi sia lo Stato leso Per il Diritto Internazionale

pubblico egrave quello che ha subito un pregiudizio generato dalla violazione di un obbligo

primario da parte di un altro Stato Da questa definizione traspare come lrsquounico legittimato

attivo alla reazione sia unicamente lo Stato leso che saragrave dunque lui e lui solo a poter

22

legittimamente pretendere la cessazione della condotta e a richiedere la riparazione per il

danno subito Ai sensi dellrsquoart 42 del Progetto se lrsquoillecito ha visto la violazione di norme

istitutive di rapporti di reciprocitagrave lo Stato leso saragrave quello titolare del diritto soggettivo

corrispondente allrsquoobbligo violato se la norma violata imponeva obblighi solidali leso egrave lo

Stato nei confronti dei quali la violazione ha incidenza nel caso poi di obblighi integrali ad

essere lesa egrave la Comunitagrave internazionale nella sua complessitagrave Dallrsquoimpostazione del testo

normativo la facoltagrave di invocare la responsabilitagrave di uno Stato a determinate condizioni puograve

essere attribuita anche a soggetti che non hanno subito il danno in modo diretto Per gli

effetti dellrsquoart 48 essi saranno legittimati nel caso in cui lrsquoobbligo violato sia dovuto nei

confronti di un gruppo di Stati essendo posto alla tutela degli interessi collettivi di questi (per

esempio la tutela dellrsquoambiente in una determinata area) ovvero se lrsquoobbligo violato sia

dovuto nei confronti della Comunitagrave internazionale derivante sic enim da norme imperative

erga omnes laquoil cui rispetto egrave dovuto alla Comunitagrave internazionale nel suo insieme e per la

cui tutela egrave riconosciuto ad ogni Stato un interesse giuridicamente azionabileraquo24 Le sanzioni

adottabili dallo Stato non direttamente leso attengono alla richiesta di cessazione immediata

dellrsquoillecito e alla riparazione dei danni nei confronti dei legittimati dallrsquoobbligo violato

La prima conseguenza allrsquoatto internazionalmente illecito posto in essere da uno

Stato egrave rappresentata dallrsquoobbligo di cessazione dellrsquoillecito Questa figura giuridica

prescinde la sussistenza di un illecito continuato fermo restando che come ribadito dallrsquoart

30 del Progetto la cessazione dellrsquoillecito ndash che puograve essere di natura omissiva ovvero

commissiva ndash non equivale come esclusione della responsabilitagrave internazionale dello Stato

Saragrave dunque considerabile quale mero adempimento parziale e tardivo Lrsquoadempimento

dellrsquoobbligo differisce dunque sostanzialmente con la restituzione in forma specifica di cui

diremo in seguito Quale corollario egrave poi previsto che lo Stato violante lrsquoobbligo

internazionale si impegni ad assicurare e garantire la non ripetizione della condotta ciograve non

giagrave a scopo riparatorio bensigrave preventivo ndash anche se la prassi ha dimostrato che la garanzia

di non ripetizione spesso egrave stata richiesta quale rimedio soddisfattorio

Il secondo obbligo che segue alla commissione di un illecito internazionale egrave la

riparazione ossia il risarcimento dei danni materiali e non allo Stato vittima del

comportamento contrario al Diritto Internazionale In base alla tipologia di illecito commesso

si avragrave la restitutio ad integrum ossia lrsquoobbligo di riparazione integrale la soddisfazione o il

risarcimento per equivalente La prima egrave la forma principale e cosigrave come statuito dalla CPGI

implica per lo Stato reo lrsquoobbligo laquodi cancellare tutte le conseguenze del fatto illecito e

24 Cfr CIG sent 15021970 caso Belgio vs Spagna cd Barcellona Traction

23

ristabilire lo stato di cose che sarebbe verosimilmente esistito se il suddetto fatto non fosse

stato commessoraquo25 Percheacute possa trovare perograve valida esecuzione occorre che lo Stato leso

ne dimostri la materiale possibilitagrave che non implichi la violazione di una norma fondamentale

(di jus cogens) e che non sia eccessivamente onerosa e non sproporzionata rispetto al

differente mezzo riparatorio del risarcimento per equivalente (risarcimento di natura

monetaria) Tale forma egrave tipica nei casi di controversie territoriali ovvero in casi di

occupazione militare noncheacute in situazioni di sottrazione di oggetti di interesse artistico-

culturale storico Altro rimedio egrave rappresentato dalla soddisfazione normata allrsquoart 37 del

Progetto come forma riparatoria del pregiudizio morale che ha arrecato lrsquoillecito

prescindendo da ogni forma di risarcimento dei danni materiali Essa egrave dovuta specialmente

laddove le altre modalitagrave non siano ritenute sufficienti alla compensazione Sono poi indicati

dalla stessa norma alcuni esempi di soddisfazioni come il riconoscimento formale della

commissione dellrsquoillecito e del carattere obbligatorio della norma violata le scuse ufficiali

lrsquoespressione del rincrescimento lrsquoomaggio alla bandiera dello Stato leso la punizione dei

rei materiali o il pagamento di una somma simbolica in denaro Postremo egrave il risarcimento

monetario che a titolo di indennizzo egrave la datio di una somma liquida allo Stato vittima

Questa viene versata a forma di riparazione per equivalente ovvero pari al valore della

reintegrazione dello status quo ante e a riparazione dei danni causati Lrsquoart 36 del Progetto

stabilisce allrsquouopo come lrsquoobbligo risarcitorio corra sia per il danno emergente che per il

lucro cessante Nel caso in cui le violazioni riguardino norme internazionali poste a tutela di

persone e beni di stranieri il danno andragrave commisurato a quello effettivamente arrecato allo

Stato leso In genere egrave considerabile come risarcibile unicamente il danno diretto occorre

quindi stabilire la sussistenza di un nesso di causalitagrave che viene ad essere interrotto

dallrsquoazione illecita Il danno deve dunque risultare come logicamente derivante dallrsquoillecito

Alla somma dovuta allo Stato leso si dovranno aggiungere gli interessi legali a far luogo

dalla data in cui il pagamento doveva essere fatto e sino alla totale copertura

dellrsquoobbligazione risarcitoria Fermo resta lrsquoapplicazione del principio generale di

equivalenza entro cui deve muoversi la riparazione non dovendo questa essere neacute inferiore

al danno neacute superiore al pregiudizio arrecato

25 Sul punto si esamini CPGI sent 13091928 sul caso cd Officina di Chorzogravev

24

2 UN NUOVO GENERE DI OPERAZIONI MILITARI IL PEACEKEEPING

21 Le operazioni militari diverse dalla guerra

Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale la natura dei conflitti egrave significativamente

multata Oggigiorno poi le contingenti esigenze hanno plasmato un ulteriore genus di

scontro armato le minacce unilaterali come il terrorismo internazionale e la ricorsa agli

armamenti di distruzione di massa incidono sensibilmente nella missione di garanzia della

pace e mantenimento della sicurezza globale main mission delle Nazioni Unite Cosigrave lo

stesso concetto classico della guerra ha dovuto rimodernizzarsi Oggi i dissidi sono per lo

piugrave originati da contrasti etnici radicalismi religiosi disagi economici e sociali La tendenza

egrave quella di nascere in uno Stato ma svilupparsi su tutto il territorio internazionale grazie

anche ai forti esodi migratori Si sono poi sviluppate nuove guerriglie che vedono partecipi

attori non statali come gruppi di ribelli e signori della guerra26

Oggi tutto egrave mutato gli attori non sono piugrave solo le forze armate regolari ma compaiono

le private security firms le Organizzazioni umanitarie noncheacute le Forze di polizia locali

collaborative Specularmente anche il nemico egrave cambiato e quello tradizionale ben

identificabile in quanto spesso esercito di uno Stato avversario egrave stato sostituito da

guerriglieri gruppi terroristici o eversivi criminalitagrave organizzata e civili belligeranti Il teatro

egrave dunque estremamente complesso e non egrave possibile delineare nettamente le demarcazioni

che dividono la pace dalla guerra il conflitto internazionale da quello non internazionale

La mutazione dello scenario ha reso obbligatorio il pensare al rinnovamento delle nostre

Forze Armate nellottica di un adattamento Si sono quindi affermate in via di assoluta

principalitagrave le operazioni a supporto della pace Peace Support Operations (PSO) dove i

militari intervengono in virtugrave di un mandato internazionale con funzioni differenti da quelle

del mero combattimento operazioni in ambito NATO note come Crisis Responce

Operations (CRO) Queste rispondono alle prerogative delle Nazioni Unite essendo esse

stesse propedeutiche alla pace e finalizzate alla gestione delle situazioni di crisi

provvedendo in caso di necessitagrave al ricorso alla Forza Armata ma solo per il

conseguimento degli obiettivi di assistenza stabilizzazione e ricostruzione previsti dal

mandato Insieme a queste la categoria delle operazioni militari diverse dalla

guerra comprende anche le Non-combatants Evacuation Operations (NEOs) finalizzate

26 Sono i Non-State Armed Conflicts fino al 2002 totalmente ignorati dalla Comunitagrave internazionale A oggi anche grazie al lavoro dellUppsala Conflict Data Program sono stati raccolti ed elaborati numerosi dati su questi conflitti che dimostrano la forte incidenza sociale di questi Cfr Human Security Brief 2007 Simon Fraser University Canada

25

allrsquoevacuazione di civili o militari isolati in date aree di crisi le attivitagrave di search and rescue

e quelle di disaster rilief Quello delle PSO egrave un grosso contenitore allinterno del quale

rientrano varie categorie di operazioni militari le conflict prevention le peace-making le

peacekeeping le peace-enforcement e le peace-building tutte differentemente chiamate

ma di fatto impossibili da attuarsi in autonomia27 Oggi il quadro egrave dunque totalmente

differente rispetto ad un tempo si puograve quasi affermare che le guerre non esistano piugrave ma

che sono state sostituite da azioni militari che ricercano la pace collettiva applicando non

solo lrsquouso della forza che permane quale extrema ratio ma i valori umani attraverso il

rispetto di quella che egrave la Clausola Martens riproposta con la risoluzione n 23 nella

Conferenza di Teheran del 12 maggio 1968 che afferma come laquothe principles of the law of

nations derived from the usages estabilished among civilized peoples from the laws of

humanity and from the dictates of the public coscienceraquo28

Nel quadro generale emerge dunque una nuova figura di militare quale soggetto i cui

compiti non si limitano allrsquoimpiego della forza bensigrave si ampliano sino a ricomprendere la

tutela e il soccorso di quelle parti di un conflitto definite deboli in virtugrave della differente loro

posizione rispetto ad un belligerante Non solo contribuisce nellrsquoopera di ricostruzione

attraverso il rispetto del Diritto Internazionale sostenendo lrsquoobiettivo della stabilizzazione

dellrsquoarea di crisi volta al mantenimento di una situazione di pace Come ha avuto modo di

affermare il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Vincenzo Camporini nel suo

intervento allrsquoIstituto Internazionale di Diritto Umanitario di Sanremo il 4 settembre 2008 il

rispetto del Diritto Internazionale Umanitario egrave una vera e propria arma del soldato che opera

fuori e con cui egrave possibile rafforzare la legittimitagrave della presenza outside e contribuire a

creare il successo militare e politico di tutta lrsquooperazione

Il primo obiettivo in questo contesto egrave dunque quello di individuare la natura

dellrsquooperazione militare nella campagna del 2001 in Afghanistan si erano sviluppati due

conflitti uno internazionale che vedeva contrapposte le Forze statunitensi ad una parte degli

afghani e uno interno in cui si fronteggiavano da un lato il legittimo Governo e dallrsquoaltro i

talebani Il primo conflitto si considerograve concluso a far luogo dal 22 dicembre 2001 giorno di

insediamento di Karzai anche se nei fatti poco cambiograve

27 Come correttamente riportato in F ELIA I principi fondamentali nella condotta delle operazioni militari Roma egrave il concetto del Three Block War del generale americano Krulak Esso attiene alle varie situazioni operative cui possono andare incontro i militari allestero In questo caso possono trovarsi a condurre nello stesso tempo tutte le tipologie di operazioni militari dellassistenza umanitaria al peacekeeping al peace enforcement

28 F SPEROTTO La salvaguardia dei diritti dellrsquouomo durante i conflitti armati e le operazioni militari in httpfilesstudiperlapaceitspp_zfilesdocs20041025010744pdf

26

Sul piano giuridico invece molte cose mutarono prima tra tutte la tutela del catturato che

fino al momento in cui si era sul piano del conflitto internazionale avrebbe acquisito lo status

di prigioniero di guerra

Tutte le operazioni militari di nuovo genus sopra richiamate sono riconducibili ai capitoli

VI e VII dello Statuto delle Nazioni Unite e avendo come proprio teatro operativo lrsquoestero

coinvolgono piugrave ordinamenti giuridici in particolar modo quelli dei contributors della

missione quelli delle host nations e infine last but not least lrsquoOrdinamento giuridico

internazionale

Allo scopo di garantire un maggior grado di efficacia alle peacekeeping operations si

sono attuati dei meccanismi di standby arrangements con cui gli Stati si impegnano a

garantire la costante preparazione di militari che rimangono sotto il comando nazionale sino

al momento in cui vengono inviati in missione di pace e con la formulazione di un apposito

accordo passano sotto lrsquoegida dellrsquoOrganizzazione internazionale che cura la missione

21 Profili storici delle peacekeeping operations

Come abbiamo giagrave avuto modo di affermare il principio cardine delle Nazioni Unite egrave

quello del mantenimento dello stato di sicurezza collettiva che ha come corollario il divieto

di muovere guerra salvo i casi giagrave analizzati Per contribuire alla realizzazione di questo

obiettivo primario lo strumento per la gestione delle controversie e dei conflitti si egrave rivelato

quello del peacekeeper Sotto il profilo storico questo egrave stato introdotto nel 1956 grazie

allrsquoopera del Ministro degli Affari Esteri canadese Lester Bowles Pearson Al cessate il fuoco

tra gli scontri che stavano ormai continuando da tempo tra Egitto e Israele (coalizzato con

Francia e Gran Bretagna) il politico canadese invitograve le Nazioni Unite a disporre una Forza di

pace presso il canale di Suez per garantire lrsquoaccordo raggiunto29 Lutilizzo delle PKO egrave poi

stato residuale negli anni successivi a causa di quello che viene definito il meccanismo dei

veti incrociati sistema generato dalla contrapposizione dei due blocchi quello americano e

quello sovietico della guerra fredda Egrave solo dal 1991 che sono state varate nuove missioni

sia civili che militari ed egrave stato ripreso lo strumento del peacekeeper quale elemento primario

per il perseguimento degli obiettivi della Carta delle Nazioni Unite Non egrave un caso che sia

del 1992 lAgenda della Pace redatta dal Segretario Boutros Boutros Ghali

29 La missione fu un vero successo e garantigrave i premi Nobel per la pace prima a Pearson e poi alle Nazioni Unite

27

Nellottica di queste nuove sfide si plasmano le nuove strategie di intervento ampliando

i confini del personale civile impiegato Dalla nascita delle Nazioni Unite ad oggi si possono

contare un totale di sessantatreacute30 operazioni sotto lrsquoegida dellrsquoONU sedici delle quali si

attestano come ancora in corso31

Dopo la missione UNEF-I negli anni novanta si egrave assistito ad un crescente dilagarsi

del fenomeno PKO e si egrave iniziato a delineare un nuovo profilo quello delle peace-building

operations come UNOSOM ONUMOZ e UNAMIR

23 Il ruolo delle Nazioni Unite

Nel momento in cui le Forze Armate compiono una missione per le Nazioni Unite

fermo restando la responsabilitagrave del Segretario Generale si applicano le regole e i principi

di Diritto Internazionale dei conflitti armati contenuti nel bollettino Observance by United

Nation Forces of International Humanitarian Law32 Le norme ivi richiamate riguardano la

protezione dei civili i mezzi e metodi di combattimento il trattamento dei detenuti noncheacute la

protezione del personale sanitario e dei feriti Sono disposizioni che a gran voce sono

entrate a far parte del Diritto Consuetudinario pur non sostituendo le leggi nazionali cui il

personale militare rimane legato anche nelle operazioni Allatto di formazione della Forza

internazionale allinterno degli accordi spesso inserita la formula per cui tali milizie a

disposizione delle Nazioni Unite dovranno attenersi rigidamente ai principi e dallo spirito

delle Convenzioni internazionali applicabili ai militari specie i Protocolli Addizionali alle

Convenzioni di Ginevra dellrsquo8 giugno 1977 Queste norme oltre che nel caso del conflitto

armato trovano applicazione anche nelle azioni coercitive condotte con peacekeeping

operations

Per quanto riguarda possibili violazioni del diritto dei conflitti armati le Nazioni Unite

sono responsabili per il risarcimento di qualsiasi danno non sia supportato da unidonea

giustificazione di necessitagrave militare fermo restando la possibilitagrave di rivalsa nei confronti del

contingente nazionale nel caso di manifesta negligenza o condotta volontariamente illecita

Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad attivitagrave ultra vires che abbiano dunque ecceduto i limiti

del mandato lo Stato cui lorgano militare appartiene viene coinvolto nel caso in cui sia

30 Sul punto al sito httpwwwunorgenpeacekeepingoperationscurrentshtml egrave presente la lista completa e ufficiale delle operazioni di peacekeeping promosse dalle Nazioni Unite ed egrave altresigrave riscontrabile la lista ndash con le note ndash delle PKO passate

31 Sul punto si veda lrsquoAllegato 1 32 STSGB199913 06081999

28

ravvisabile un nesso eziologico tra la violazione posta in essere ed eventuali direttive dello

Stato patrio Permane dunque quale criterio di imputazione per tali atti quello del controllo

effettivo del contingente militare dovendo verificare dunque la compatibilitagrave degli ordini

ricevuti dal comandante di campo dalla catena di comando con la direttiva stabilita

dallorganizzazione In caso di interferenza dello Stato di invio nelle direttive che il

comandante del contingente egrave tenuto ad applicare secondo il principio di effettivitagrave il

contingente non puograve essere considerato come organo agente delle Nazioni Unite Un altro

tipo di responsabilitagrave che potrebbe sorgere dalla Commissione di illeciti internazionali da

parte del contingente militare egrave quella circa la mancata istruzione adeguata dei militari sulle

leggi e sugli usi di guerra da parte dello Stato di invio prima che i propri militari lascino il

territorio Questo vincolo di dottrina volendolo chiamare in questa maniera egrave un obbligo

sancito da numerosi atti delle Nazioni Unite

Con riguardo alle operazioni di pace organizzate dellrsquoONU la dottrina a seconda del

loro inserimento storico e della loro finalitagrave le raggruppano in tre categorie La prima detta

delle operazioni di prima generazione comprende tutte quelle poste in essere prima del

crollo del muro di Berlino queste avevano una portata limitata e dal punto di vista giuridico

erano giustificate tramite lapplicazione estensiva del Capo VI della Carta ONU

Operativamente queste erano caratterizzate per limpiego di Forze con compiti di

interposizione tra due o piugrave parti in conflitto volte alla garanzia degli accordi Il secondo alveo

egrave costituito dalle operazioni di seconda generazione che raggruppano tutti quegli interventi

dove la componente militare viene a discapito in ragione di un inserimento di compiti sempre

piugrave di natura civile come il rimpatrio dei rifugiati lassistenza umanitaria il controllo

sullapplicazione del Diritto Internazionale umanitario e il corretto svolgimento in sicurezza

delle elezioni Le operazioni di terza generazione invece differiscono ampiamente dalle

prime due in quanto lutilizzo della Forza militare non egrave rivolta ad un mero scopo di

mantenimento della situazione di pace bensigrave alla sua realizzazione le Forze rispetto ai

primi due gruppi non sono piugrave neutrali e la giustificazione in ambito giuridico non egrave piugrave

ravvisabile nel Capo VI della Carta bensigrave ricondotta nel successivo Capo VII in particolare

nellart 42

Tale ripartizione egrave definibile tradizionale ed egrave quella maggiormente accolta dalla

dottrina Se ne egrave perograve sviluppata unaltra quella del Segretario Generale delle Nazioni

Unite contenuta allinterno della Agenda for Peace del 1992 allinterno della quale la

distinzione egrave operata in base agli obiettivi perseguiti dalle differenti missioni preventive

diplomacy peace-making peacekeeping e post conflict peacebuilding

29

Tale distinzione non egrave stata bene accolta anzi si egrave rivelata confusa tanto da dover esser

rivista dallo stesso Segretariato generale nel successivo rapporto del 3 gennaio 199533

Queste classificazioni oggi sono perograve da considerarsi superate in quanto non si dimostrano

piugrave adatte a descrivere lodierna realtagrave sempre piugrave complessa

In questo contesto assumono anche carattere di importanza non certo residuale le

PS marittime operations Le operazioni di mantenimento della pace in mare possono far

parte di un frame piugrave ampio ovvero riferito ad una peacekeeping mission che si estende

ad unarea marina e terrena ovvero ad una missione volta a mantenere lordine e la

sicurezza nei mari Nel primo caso esse si pongono a supporto di un quadro operativo piugrave

ampio e riguardano il controllo di polizia delle acque territoriali dellarea in cui loperazione

generale egrave svolta la messa in sicurezza da mine delle acque interessate il mantenimento

di zone di esclusione marittima linterposizione materiale tra le parti in conflitto noncheacute

fornire il supporto logistico necessario alle truppe di terra della PK mission e agli aiuti

umanitari Per ciograve che attiene agli interventi marittimi relativi al mantenimento della sicurezza

in mare i compiti possono attenere ad azioni contro la pirateria e i traffici di droga la scorta

a convogli in aree di conflitto e lo sminamento delle acque internazionali Tutte le operazioni

PK (PKO) sono generalmente intraprese dalle Nazioni Unite ma i natanti coinvolti

mantengono la propria bandiera nazionale aggiungendo al massimo quella delle Nazioni

Unite Nel corso degli anni se ne sono sviluppate varie in Palestina la United Nations Truce

Supervision Organization (UNTSO)34 in Nuova Guinea la United Nations Security Force

(UNSF)35 in Sinai la United Nations Emergency Force I (UNEF-1)36 in America centrale la

United Nations Observer Mission in Central America (ONUCA)37 in Cambogia la United

Nations Transnational Authority in Cambodia (UNTAC)38 e in ultimo la missione ancora in

corso in Kosovo la United Nations Interim Administration Mission in Kosovo (UNMIK)39

La UNTSO egrave la PKO piugrave risalente e venne promossa dal Consiglio di Sicurezza delle

Nazioni Unite con la Risoluzione n 50 del 29 maggio 1948 Da subito il compito a lei affidato

fu quello di sorvegliare sul rispetto dei trattati di pace stipulati tra lo Stato di Israele lEgitto

la Giordania e la Siria noncheacute sul cessate il fuoco al termine del conflitto israelo-palestinese

33 Cfr httpwwwunorgdocumentsgadocs50plenarya50-60htm 34 Iniziata nel maggio del 1948 e sospesa nel 2006 35 Attivata dallottobre 1962 allaprile 1963 36 Svolta dal novembre 1956 al giugno 1967 37 Iniziata nel novembre 1989 e terminata nel gennaio 1992 38 Attivata dal marzo 1992 al settembre 1993 39 Iniziata nel 1999 e ancora attiva

30

del 1967 In ultimo ha avuto il compito di mappare e vigilare le alture del Golan noncheacute il

canale di Suez LItalia ha partecipato alla missione con linvio di sette ufficiali a far luogo

dallentrata in vigore della L 17071957 n 848 sino alla data di sospensione della missione

avvenuta nel 2006 in seguito alluccisione di quattro osservatori e al ferimento del Cap

Punzo40 Successivamente a questa egrave stata la UNSF in cui le Nazioni Unite si sono poste

come Temporary Executive Authority per il periodo compreso tra il 1 ottobre 1962 e il 1

maggio 1963 per garantire la sicurezza nei territori nuovo-guineani a seguito degli accordi

intercorsi tra lIndonesia e i Paesi Bassi Con la UNEF-1 le Nazioni Unite sperimentarono

per la prima volta una Emergency Force per concludere la crisi di Suez La risoluzione n

1001 del 7 novembre 1956 voleva lingresso del contingente militare in Egitto col consenso

del legittimo governo per aiutare nel mantenimento della pace durante e successivamente

al ritiro delle milizie non egiziane assicurando il rispetto delle prioritagrave definite dalla

risoluzione Alluopo giunsero contributi da numerose nazioni tra cui lItalia I primi militari

arrivarono a Il Cairo il 15 novembre raggiungendo i seimila uomini nel febbraio 195741

La successiva missione ONUCA fu autorizzata a seguito della firma di Esquipulas II

Agreement laccordo di pace che prevedeva la fine delle ostilitagrave tra Costa Rica Nicaragua

El Salvador Guatemala e Honduras e la democratizzazione di tale area Furono gli stessi

Governi a richiedere al Consiglio di Sicurezza linvio di un contingente a garanzia

delladempimento degli accordi che venne accordato e furono inviati numerosi osservatori

che portarono a termine i loro compiti contribuendo anche al disarmo delle truppe sandiniste

nel Nicaragua42 Con la risoluzione n 745 il Consiglio di Sicurezza diede inizio ad UNTAC

la missione che doveva amministrare la Cambogia a seguito degli accordi di pace La Forza

vide lintervento di svariate decine di migliaia di uomini anche dallItalia43 Con la UNMIK

avviata con la Risoluzione n 1244 si sviluppava una missione altamente complessa

comprendendo non solo le Forze ONU ma anche lOCSE e lUnione Europea Le operazioni

si sono condotte con lintento di supportare il Paese nella creazione e sviluppo delle strutture

statali e ancora oggi egrave presente un contingente in loco44

40 Cfr Libano lONU ritira gli osservatori dellUNTUSO in Corriere della Sera Esteri 28072006 41 Cfr First United Nations Emergency Force 2003 in wwwunorgenpeacekeeping missionspast unefihtm 42 Cfr United Nations Observer Group in Central America 2003 in wwwunorgDeptsDPKOMissions onucahtm 43 Cfr United Nations Transitional Authority in Cambodia 2003 in wwwunorgenpeacekeeping missionspast

untachtm 44 Cfr wwwunmikonlineorg

31

Il dato comune di queste operazioni egrave che tutte le PKO vengono istituite dal Consiglio

di Sicurezza delle Nazioni Unite che oltre allatto dimpulso per la creazione del contingente

delega formalmente il Segretario Generale per lorganizzazione e la conduzione pratica

della missione Egrave dunque questultimo che in totale autonomia puograve richiedere lintervento

di una Forza marittima pur dovendone informare il Consiglio di Sicurezza Gli Stati ndash fermo

restando linapplicazione come giagrave precedentemente riportato degli artt 43-47 dello

Statuto delle Nazioni Unite ndash possono determinare liberamente se partecipare e con quali

mezzi alle PKO e debbono darne notizia al Segretario di Stato che in base alle disponibilitagrave

offerte procede con la formazione del contingente Gli Stati che forniscono unitagrave navali

nominano un comandante della Forza nazionale che collabora col comandante della PKO

nominato dal Segretario Generale salvo non vi abbia giagrave provveduto il Consiglio di

Sicurezza Sono poi sottoposte al controllo operativo delle Nazioni Unite e il comandante

della Forza di pace egrave responsabile della realizzazione delle attivitagrave militari sia di terra che di

mare dovendo unicamente rispondere al Segretario Generale circa la corretta

realizzazione del mandato Ai comandanti delle unitagrave navali nazionali egrave affidata lesecuzione

degli ordini del comandante della Forza dai quali dipendono fermo restando che lo Stato di

bandiera permane quale unico responsabile dellordinaria amministrazione della nave a tutti

gli equipaggi di ogni unitagrave navale italiana impegnata in operazioni peacekeeping quindi si

applicheragrave il codice penale militare di pace

Le unitagrave navali inquadrate allinterno di una PKO svolgono il loro compito in ossequio

al diritto marittimo e alle consolidate prassi in ambito di peacekeeping force quali

limparzialitagrave la correttezza verso le parti confliggenti i colleghi di missione e gli Stati terzi

noncheacute la promozione di negoziati Luso della forza egrave quindi consentito unicamente a titolo

di difesa legittima e secondo i principi giagrave ampiamente analizzati in precedenza di

necessitagrave e proporzionalitagrave In tutti gli altri casi un gewaltanwendung egrave unicamente

autorizzabile per mano del Consiglio di Sicurezza fermo restando il doveroso rispetto dei

generali principi del diritto internazionale umanitario

Le PKO navali possono essere intraprese anche fuori dallambito ONU in quanto tali

operazioni possono altresigrave essere condotte da organi regionali o da forze multinazionali

Anche in questo caso vi egrave un principio di conservazione della propria bandiera e eccezion

fatta per specifiche disposizioni previste dai mandati le norme applicabili a tali operazioni

sono le medesime di quelle vigenti per le UN-PKO Tra le missioni di questultimo genus

ritroviamo loperazione di pattugliamento dello stretto di Tiran in Sinai da parte del

contingente navale della Multinational Force and Observers (MFO) e quelle anti pirateria

nellrsquoarea somala della EU Navrof

32

24 Le PK operations not UN

Le PKO non sono perograve come detto solo attivate dietro lrsquoimpulso delle Nazioni Unite

assumono ruolo centrale anche organismi regionali come lrsquoUnione Europea Allinterno del

Trattato di Amsterdam traspare una forte delega allUnione Europea per costituire e gestire

operazioni per la pace Si afferma dunque un una nuova funzione dellEuropa non solo piugrave

diplomatico-politica bensigrave di stabilizzazione delle aree di crisi

Viene individuata formalmente la sede competente per la discussione e ladozione di

queste misure in caso di necessitagrave ogni Stato membro potragrave chiedere la convocazione del

Consiglio Europeo o del Comitato politico per discutere la questione Nessuno Stato

membro in tale situazione potragrave rifiutarsi di inserire allordine del giorno dei lavori del

Consiglio Europeo la discussione agire da solo o con altri Stati nel caso in cui lUnione

Europea sia giagrave stata investita della questione

Questa funzione europea trova armonizzazione allinterno dello Statuto dellONU in

quanto allinterno di esso non vi egrave un impedimento al sorgere di organizzazioni regionali che

abbiano il fine di mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza Fermo restando la potenza

sul piano degli effetti di legge del Capo VIII dello Statuto allinterno del quale viene statuito

come luso della forza sia un sistema accentrato in mano al consiglio di sicurezza delle

Nazioni Unite che utilizza le organizzazioni regionali in funzione subordinata Nella prassi

si egrave invero consolidato un comportamento dellrsquoONU di natura differente che ha valorizzato

queste organizzazioni regionali secondo il quadro normativo del Capo VII nel momento in

cui organizzazioni regionali rilevanti come lUnione Europea o la NATO hanno assunto in

via di principalitagrave i compiti delle missioni del Consiglio di Sicurezza ndash a partire dalla

Jugoslavia ndash gli enti regionali vengono coinvolti come coordinatori dellazione degli Stati

membri

Lo stesso asset normativo dellUE in materia di peacekeeping non pone vincoli

derivanti dai Trattati istitutivi allinterno dei quali non vi egrave riferimento alcuno a limiti geografici

allazione di PSO Il problema che sorge egrave la capacitagrave giuridica dellUnione di concludere

trattati in ambito PESC lart 14 del Trattato di Amsterdam offre un treaty making power

limitato Viene attribuito al Consiglio che decide allunanimitagrave il potere autorizzativo di

consentire alla presidenza che agiragrave in di concerto con la Commissione di avviare i

negoziati Il potere di concludere questi accordi rimane perograve al Consiglio che dovragrave votare

allunanimitagrave Gli accordi non saranno perograve vincolanti per lo Stato membro che in fase di

trattative dichiari che il medesimo testo debba conformarsi alle prescrizioni costituzionali

proprie

33

Vi egrave poi anche un potere di astensione ma giaccheacute egrave necessaria lunanimitagrave lastensione

deve essere motivata e lo Stato che vuol fare ricorso a questo strumento non prenderagrave parte

alla missione ma dovragrave anche astenersi da qualsivoglia comportamento che possa

contrastare o impedire la peacekeeping

I processi che a oggi si intende sviluppare rafforzare sono quelli di dotare lUnione

Europea di contingenti militari efficaci istituire organi idonei e potenziare la cooperazione

con la NATO

Le prime azioni concrete avvennero con il Consiglio Europeo di Colonia del 3 e 4

giugno 1999 grazie al quale veniva istituito il Comitato Politico e di Sicurezza (CPS)

presieduto dallAlto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune composto

di una rappresentazione fissa con competenza in ambito politico-militare il Comitato

militare il cui compito egrave quello di formulare raccomandazioni al CPS e lo Stato Maggiore

militare dellUnione Europea che si occupa dellattivitagrave pratica di gestione delle informazioni

In seguito a ciograve venne avviata il 18 marzo 2003 la prima operazione in ambito di Politica

Europea di Sicurezza e Difesa (PESD) in cui le Forze europee subentravano alloperazione

NATO Allied Harmony in Macedonia Questa prese il nome di operazione Concordia e

registrograve il primo successo tanto che alcuni mesi dopo ne prese il posto EUPOL Proxima

unoperazione di mera polizia per il mantenimento dello status quo acquisito Intanto in

Bosnia veniva avviata unaltra missione dal dicembre 2004 al novembre 2007 EUFOR

Althea Si sono poi sviluppate numerose altre missioni in Congo Georgia Indonesia

Sudan Palestina Ucraina Iraq e Afghanistan

Certamente le disposizione relative alla riconduzione della responsabilitagrave allrsquoEnte che

detiene il controllo effettivo richiamate nel paragrafo precedente trovano concreta

applicazione anche nel caso di PKO poste sotto lrsquoegida NATO Esempi pratici li ritroviamo

nellrsquoambito della missione KFOR con i casi Behrami vs Francia e Saramati vs Francia-

Germania-Norvegia decisi congiuntamente il 2 maggio 2007 dalla Corte Europea dei Diritti

dellrsquoUomo (CEDU) Nel primo caso venivano sollevate questioni di responsabilitagrave in seguito

alla morte di Gadaf Behrami avvenuta per mano dellrsquoesplosione del sotto-proiettile di una

bomba a frammentazione inesplosa e lanciata nel corso dei bombardamenti NATO del 1999

in unrsquoarea esclusa dalla bonifica condotta dalle Nazioni Unite nel secondo caso il Saramati

lamentava di essere stato ingiustamente detenuto per alcuni mesi nellrsquoestate del 2001

I ricorsi erano rivolti nei confronti dei Paesi che avevano il comando dei contingenti del

KFOR La CEDU decideva di archiviare i ricorsi affermando come la Convenzione Europea

dei Diritti dellrsquoUomo dovesse essere letta alla luce dellrsquoart 103 dello Statuto delle Nazioni

Unite non potendo quindi essere interpretata laquoin modo tale da sottoporre allo scrutinio della

34

Corte le azioni o omissioni degli Stati parti coperte da risoluzioni del Consiglio di Sicurezza

della Nazioni Unite poste in essere prima o durante le missioni decise dal Consiglio

stessoraquo45 Non essendo lrsquoONU parte delle convenzioni sui diritti umani non egrave possibile

neppure che lo Stato di invio risponda di eventuali violazioni commesse dal proprio

personale prestato a quellrsquoOrgano internazionale46

Come affermato da Leck47 in una testimonianza avanti la House of Representatives

nel 2007 le procedure NATO offrono una maggiore influenza degli Stati di invio rispetto a

quelle delle Nazioni Unite i Governi di questi Paesi hanno dunque una maggiore voce nelle

questioni operative Che i caveat nazionali limitino i tipi delle missioni cui vengono assegnati

i contingenti egrave un dato di fatto di tutte le missioni ma questa tendenza si egrave ultimamente

sviluppata maggiormente in ambito NATO rispetto che in quello ONU Nel contempo il

Ministero degli Affari Esteri ha espressamente dichiarato il 18 maggio 2000 nel dibattito alla

House of Representatives che laquothe Netherlands was fully involved in the decision-making

process regarding all aspects of the aerial operation the formulation of the political

objectives of the aerial campaign the establishment of the operational plan on which the

campaign was based the decision concerning the beginning and the end of the operation

and the decision concerning the beginning of the various stagesraquo48

In un altro caso gli Stati Uniti avevano risolto la richiesta di risarcimento derivante dal

bombardamento allrsquoambasciata cinese a Belgrado senza analizzare la possibilitagrave di

copertura dello ldquoscudo NATOrdquo in ordine alla responsabilitagrave internazionale per fatto illecito

anche se apparentemente lrsquoazione si sarebbe potuta ricondurre allrsquoOrganizzazione

Lrsquoistituzione delle peacekeeping fuori dallambito delle Nazioni Unite originariamente egrave

stata molto criticata dal Segretariato che ha ricordato come secondo la Carta di San

Francisco il compito di mantenimento della pace e garanzia della sicurezza internazionale

spettasse al Consiglio di Sicurezza Sotto il profilo giuridico perograve queste operazioni sono

assolutamente lecite sempre che si svolgano con il consenso dello Stato sul cui territorio

vanno a operare un meccanismo di consenso dellavente diritto quale causa di esclusione

dellilliceitagrave dellazione

45 Cfr CEDU sent 2052007 c Behrami vs Francia e Saramati vs Francia Germania e Norvegia par 149 in httphudocechrcoeintengi=001-80830itemid[001-80830]

46 Cfr P DE STEFANI I casi Behrami e Saramati davanti alla Corte europea dei diritti umani (2007) la giurisdizione non si estende ai peacekeeper in Kosovo in httpunipd-centrodirittiumaniititschedeI-casi-Beharmi-e-Saramati-davanti-alla-Corte-europea-dei-diritti-umani-2007-la-giurisdizione-non-si-estende-ai-peacekeeper-in-Kosovo72

47 Cfr C LECK International responsibility in United Nations peacekeeping operations command and control arrangements and the attribuition of conduct in Melbourne Journal of International Law X Melbourne 2009 p 14

48 Netherlands Yearbook of International Law 2001 cit in Ivi

35

La duality delle PKO non contrasta quindi con i principi internazionali anzi contribuisce

al loro rafforzamento Un esempio ci egrave dato dal trattato di pace stipulato tra Egitto e Israele

nel 1979 che prevedeva la costituzione di una Forza delle Nazioni Unite che avrebbe dovuto

supportare lesecuzione dellaccordo ma a causa del veto posto dalla Russia che non

venne mai a sorgere e nel 1982 venne istituita la Forza Multinazionale e Osservatori del

Sinai slegata dallONU

36

3 LA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE NELLE MISSIONI PK

31 Gli effetti giuridici per fatto illecito nelle UN-PKO

La legge sulla responsabilitagrave per illeciti internazionali con riguardo alle Organizzazioni

internazionali non ha ancora raggiunto il massimo sviluppo anche se numerosi progressi

sono stati fatti da organismi quali la International Law Association (ILA) e soprattutto

dallrsquoInternational Law Commission (ILC)49 Questrsquoultima ha adottato in via provvisoria il

Progetto sulla responsabilitagrave internazionale degli Stati del 200150 anche verso le

Organizzazioni internazionali (OI) Il comportamento di un organo di uno Stato messo a

disposizione dellrsquoOI viene imputato direttamente a questrsquoultima tralasciando il legame

originario con lo Stato di invio fermo restando che sia lrsquoOI a esercitare il controllo effettivo

sul contingente51 In tal senso la prova del controllo effettivo non viene applicata alla

condotta generale dellrsquoorgano bensigrave specificatamente a ogni singolo atto illecito per poter

meglio attribuire la paternitagrave dellrsquoimpulso dellrsquoatto allrsquoOrganizzazione oppure allo Stato di

invio In questrsquoultimo caso ccedila va srsquoen dir come sia lo Stato a dover rispondere Il vincolo di

ricerca del soggetto che ha lrsquoeffettivo controllo si egrave affermato anche in via giurisprudenziale

ne sono esempi significativi i citati casi Nicaragua vs Stati Uniti del 1986 e Bosnia-

Erzegovina vs Serbia-Montenegro del 2007 non solo anche casi piugrave recenti quali Behrami

and Saramati Al-Jedda e HN vs Olanda riflettono le medesime osservazioni La posizione

assunta dalla ILC egrave particolarmente interessante vista la dichiarazione fatta dal Segretariato

delle Nazioni Unite nel febbraio 2004 in cui veniva affermato come ogni peacekeeping force

delle Nazioni Unite sia un organo sussidiario delle stesse Nazioni Unite52 Come riferito

questa dichiarazione riflette la linea dellrsquoILC secondo cui laquoThe conduct of an organ [] of

an international organization in the performance of functions of that organ [] shall be

considered as an act of that organization under international law whatever position the organ

[] holds in respect of the organizationraquo53

Ad avviso della ILC lrsquoart 5 del Progetto definirebbe quella situazione in cui lrsquoorgano

prestato allrsquoOI agisce ancora in una certa misura come organo dello Stato di invio e

lrsquoesempio che porta allrsquointerno del suo Report del 2004 egrave quello di contingenti militari messi

a disposizione da uno Stato al fine di espletare unrsquooperazione di pace dove perograve allo Stato

49 Cfr ILA Accountability of International Organisations 2004 in httpwwwila-hqorgencommitteesindexcfmcid9 50 Sul punto si veda lrsquoAllegato 2 51 Sul punto cfr C LECK International responsibility hellip opcit p 3 52 Cfr SEGRETARIATO ONU Responsibility of International Organizations Comments and Observations Received from

International Organizations 56 UN Doc ACN4545 25 June 2004 53 ILC Report of the International Law Commission Fifty-Sixth Session UN Doc A5910 2004 p 99

37

permangono dei poteri disciplinari e una giurisdizione penale nei confronti dei militari stessi

Allrsquouopo ha anche citato alcuni casi in cui le Forze di pace continuavano a chiedere ai propri

Governi lrsquoautorizzazione alle operazioni giagrave ordinate dalle Nazioni Unite e con tutto ciograve in

capo Governi permaneva la responsabilitagrave per le azioni illecite condotte dal proprio

contingente continuando in facta a essere esercitato un potere di controllo54

Ciograve nonostante lrsquoapplicazione dellrsquoart 5 del Progetto illustra come tali considerazioni

non abbiano posto un arresto al definire che lrsquoONU abbia anche e comunque sia lrsquoautoritagrave

che la capacitagrave di tenere un controllo effettivo sui contingenti di pace nonostante che quello

esercitato sui peacekeeper sia certamente differente rispetto a quello disteso nei confronti

dei suoi organi sussidiari

Ciograve che si puograve affermare dunque egrave che le Nazioni Unite abbiano in generale assunto

la responsabilitagrave per le attivitagrave delle Forze di pace allrsquointerno delle missioni ONU In via

consuetudinaria si egrave largamente accettato il principio secondo cui la violazione di un obbligo

internazionale imputabile allrsquoOrganizzazione internazionale comporti la responsabilitagrave di

questrsquoultima e non dello Stato di invio Lo stesso Segretario Generale della Nazioni Unite ha

affermato che laquoAs a subsidiary organ of the United Nations an act of a peacekeeping force

is in principle imputable to the Organization and if committed in violation of an international

obligation entails the international responsibility of the Organization and its liability in

compensationraquo55 La Segreteria ha comunque chiarito come la responsabilitagrave internazionale

delle Nazioni Unite sia condizionata al presupposto che lrsquooperazione sia stata svolta sotto il

comando e controllo esclusivo dellrsquoOrganizzazione ovvero abbia agito quale Organo

sussidiario della medesima In operazioni come le joint operations la responsabilitagrave dovragrave

dunque essere ravvisata ponendo attenzione a chi avesse effettivamente il potere di

comando e controllo effettivo

Il Segretariato Generale ndash a differenza dellrsquoILC ndash non ha sembrato accettare la

possibilitagrave che in alcuni contesti le Forze di pace non agiscano sotto la direzione delle

Nazioni Unite quanto piuttosto sotto la direzione dello Stato di invio volendo rilevare che

laquomilitary personnel placed by Member States under UN command although remaining in

their national service are for the duration of their assignment to the force

considered international personnel under the authority of the United Nations and subject to

54 Cfr Ibidem pp 112-114 55 SEGRETARIATO ONU Responsibility of International Organizations op cit p 6

38

the instructions of the Force Commander [] (and) bound to discharge their functions with

the interest of the United Nations only in viewraquo56 In questi termini lrsquoONU si egrave fatto carico

delle responsabilitagrave per le attivitagrave dei caschi blu nel momento in cui esercitavano le loro

funzioni ritenendo in via di principalitagrave lrsquoapplicazione dellrsquoart 4 del Progetto (contrariamente

a quanto riferito dalla ILC che propenderebbe per gli effetti dellrsquoart 5) Cosigrave le Nazioni Unite

hanno accettato la responsabilitagrave per gli atti ultra vires nei contesti delle missioni ONUC e

UNEF di apertura del fuoco nei confronti di civili con relativo loro decesso pur senza aver

ottenuto alcun ordine in merito57 Questa pratica si riflette nellrsquoart 6 del Progetto dove si

afferma come la condotta che superi lrsquoautoritagrave dellrsquoOrgano o che viola le istruzioni resti di

pertinenza dellrsquoOI sino a che gli atti possono essere ravvisati come eseguiti in veste ufficiale

Ne segue lrsquoirresponsabilitagrave da parte delle Nazioni Unite per il comportamento tenuto fuori

dal servizio delle Forze di pace come per gli atti di sfruttamento sessuale e di abuso o altre

forme di condotta illecita non potendo ritenersi tali atti generati dalla funzione ufficiale delle

Nazioni Unite In questo contesto viene dunque esclusa la responsabilitagrave dellrsquoOrgano

Quanto ai profili piugrave operativi occorre osservare come le strutture di comando e di

controllo delle PKO delle Nazioni Unite in linea teorica appaiono come semplici ma in via

pratica presentano alcune problematiche58 In una UN-PKO tutti i componenti della missione

ndash militari di polizia e civili ndash rientrano allrsquointerno delle deleghe operative del capomissione

che generalmente egrave un rappresentante del Segretario Generale (anche se in determinate

occasioni puograve anche essere il comandante della Forza o il capo-osservatore)59 Le Forze di

pace sono quindi ndash in generale ndash sotto il controllo operativo del Force Commander ovvero

di quella figura a capo del contingente militare della peacekeeping operation Come infatti

ha contribuito a definire il Dipartiment of Peacekeeping Operations (DPKO) allrsquointerno della

cd Capstone Doctrine che rappresenta la base dottrinale per le UN-PKO i militari prestati

dagli Stati alla missione di peacekeeping sono sottoposti al controllo operativo del

comandante della Forza ONU e non sotto il diretto comando delle Nazioni Unite un rapporto

di dipendenza gerarchica dunque60 Qui il controllo operativo egrave inteso come laquo The authority

granted to a military commander in United Nations Peacekeeping Operations to direct

forces assigned so that the commander may accomplish specific missions or tasks which

56 Ibidem p 17 57 Cfr M ZWANENBURG Accountability of Peace Support Operations 2005 p 106 58 Cfr H MCCOUBREY E N D WHITE The Blue Helmets Legal Regulation of United Nations Military Operations 1996 pp

137 144-147 59 Dove per autoritagrave operativa si intende il soggetto giuridicamente capace di emettere direttive operative nellrsquoambito del

mandato ricevuto in una data area ndash la mission zone ndash e per il tempo concordato Sul punto cfr DIPARTIMENT OF

PEACEKEEPING OPERATIONS (DPKO) Handbook on United Nations Multidimensional Peacekeeping Operations New

York 2003 p 68 60 Cfr DPKO UN Peacekeeping Operations Principles and Guidelines New York 2008 p 68

39

are usually limited by function time or location (or a combination) to deploy units concerned

andor military personnel [hellip] United Nations Operational Control includes the authority to

assign separate tasks to sub units of a contingent as required by the operational

necessities within the mission area of responsibility in consultation with the Contingent

Commander and as approved by the United Nations Headquartersraquo61 Lo stesso glossario

reperibile sul sito internet del DPKO sul controllo operativo afferma che egrave un livello

maggiormente restrittivo di autoritagrave in quanto il comandante non puograve modificare gli elementi

essenziali della missione quali a esempio la redistribuzione fuori area senza aver prima

ottenuto il consenso del Paese di invio delle truppe62 La ratio di questa restrizione egrave da

rinvenirsi nella primaria necessitagrave per lo Stato di invio di tutelare la sicurezza dei propri

cittadini inviati

In punto responsabilitagrave come ampiamente giagrave riferito il dato di maggiore rilievo egrave

lrsquoattribuzione della condotta La maggior parte degli studiosi ritiene che le Forze di pace

siano in generale poste sempre al di sotto del controllo efficace delle Nazioni Unite durante

lrsquointero periodo in cui sono a disposizione dellrsquoOrganizzazione eccezion fatta per il caso in

cui un contingente ignori le istruzioni del Comandante della Forza e agisca in autonomia63

Esempi significativi ci vengono forniti dai casi Behrami vs Francia e Saramati vs

Francia ndash Germania - Norvegia dove la riconduzione delle azioni commesse dai militari

impiegati venne direttamente ricollegata allrsquoOrganizzazione titolare della PKO traendo

questa in giudizio avanti la CEDU

La questione che rileva avere un particolare interesse egrave che il contingente inviato da

un Paese nellrsquoambito di una missione ONU puograve in qualsiasi momento rifiutarsi di adempiere

a un compito

Giorgio Gaja relatore speciale sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni internazionali

allrsquoILC ha proposto di attribuire la condotta nella misura in cui lrsquoorganizzazione esercita un

controllo effettivo sulla condotta stessa Ciograve di fatto comporterebbe la possibilitagrave di attribuire

anche in maniera duplice la responsabilitagrave a piugrave OI Questa teoria della doppia

responsabilitagrave egrave invero stata riscontrata anche dal combinato disposto normativo tra gli artt

47 e 51 del Progetto ravvedendo oltre che un concorso tra agenti statali la possibilitagrave di

paventare un concorso tra Stati e Organizzazioni internazionali laddove

entrambi abbiano corrisposto un apporto significativo al verificarsi dellrsquoillecito

61 T FORD Commanding UN Peacekeeping Operations in Training Materials for the UN Institute of Training and Research (UNITAR) 2004 p 153

62 Cfr DPKO Glossary of UN Peacekeeping Terms 1998 in httpwwwunorgDeptsdpkoglossary 63 Cfr M HIRSCH The Responsibility of International Organisations towards Third Parties Dordrecht 1995 pp 66ndash67

40

Ciograve farebbe discendere una responsabilitagrave solidale in linea con lrsquoobiettivo della normativa

sulla responsabilitagrave internazionale che mira a evitare le violazioni delle norme internazionali

mediante lrsquoutilizzo di sistemi deterrenti quali quelli sanzionatori attribuire la responsabilitagrave

unicamente alle Nazioni Unite potrebbe come evidenzia Leck64 incoraggiare

comportamenti piugrave avventati e negligenti da parte dei contingenti forti di sapere che non si

riverseragrave su di loro la responsabilitagrave per illecito internazionale compiuto dalle loro Forze

dislocate in una peacekeeping mission

32 Individual crimes e responsabilitagrave dello Stato

Per poter delineare un quadro giuridico chiaro di come muove il concetto di

responsabilitagrave internazionale per i fatti illeciti occorre andare a definire i caratteri dei crimini

internazionali Essi sono definibili quali crimina juris gentium e consistono in condotte che

pregiudicano il modo diretto la Comunitagrave internazionale ledendo interessi fondamentali di

questa come quello alla pace alla sicurezza e alla tutela dei valori umani La struttura di

questi egrave complessa in quanto non solo costituiscono reati allinterno degli ordinamenti dei

singoli Stati si pensi allomicidio o alla tortura bensigrave presentano un elemento in grado di

elevarli a crimini internazionali un quid plus rilevabile proprio nella lesione dellinteresse

della Comunitagrave stessa In via di normalitagrave questi sono assunti da organi-individuo o

comunque realizzati in un contesto di politico statale

Fino al termine del primo conflitto mondiale questa categoria era limitata ai crimini di

guerra commessi durante i conflitti armati internazionali ma nel corso di qualche decennio

prima con il Trattato di Versailles e poi con la fine della Seconda Guerra Mondiale la

categoria egrave stata sensibilmente ampliata Egrave del 1946 la Risoluzione n 94 con cui

lAssemblea Generale delle Nazioni Unite chiede al Comitato per la Codificazione del Diritto

Internazionale (CDI) lelaborazione di un Codice penale internazionale Lanno successivo

con la Risoluzione n 177 viene poi affidato allo stesso CDI il compito di predisporre un

progetto di Codice delle offese contro la pace e la sicurezza dellumanitagrave

Successivamente con la creazione dei Tribunali Penali Internazionali per la ex

Jugoslavia per il Ruanda e della CPI si contemplano quali crimini internazionali i crimini

di guerra quelli contro lumanitagrave il genocidio e laggressione non costituendo crimini

internazionali in senso stretto lapartheid il terrorismo il traffico illecito di droga e sostanze

stupefacenti il commercio illegale di armi il contrabbando di materie nucleari e il riciclaggio

di denaro non essendo direttamente stati vietati dal Diritto Internazionale generale

64 Cfr C LECK International responsibilityhellip op cit p 18

41

Lelemento normativo chiave per definire quali siano i crimini internazionali egrave

rappresentato dallo Statuto della CPI allart 6 dove viene definito il crimine di genocidio

riproducendo pedissequamente la definizione giagrave propria del Diritto Internazionale generale

sviluppato a partire dalla Convenzione sul genocidio del 1948 esso egrave ravvisabile quale

comportamento posto in essere nellintento di distruggere in tutto o in parte un gruppo

nazionale etnico razziale o religioso Larticolo successivo prevede i crimini contro lumanitagrave

non definendoli bensigrave elencandone undici che ravvisano un loro dato comune nellessere

caratterizzati dallestensione o sistematicitagrave dellattacco diretto in modo inequivocabile nei

confronti della popolazione civile Tra queste figurano lomicidio la riduzione in schiavitugrave la

deportazione la tortura i crimini sessuali e gli atti inumani indirizzati a produrre gravi danni

fisici o psichici noncheacute sofferenze inutili Lart 8 prevede poi i crimini di guerra

La competenza per giudicare tali reati egrave attribuita alla CPI specie nel momento in cui essi

siano parte di un disegno politico o comunque siano una serie di crimini analoghi commessi

su larga scala Da ciograve ne deriva come vi sia di fatto un onere probatorio per la Corte di

dimostrare che si sia superata una soglia minima per cui possa efficacemente intraprendersi

lazione giudiziaria In tale norma sono previste quattro categorie di crimini nella prima

rientrano le infrazioni gravi alle Convenzioni di Ginevra del 1949 applicabili ai conflitti armati

internazionali che in via generale vengono ritenute la codificazione del Diritto

Internazionale generale Rientrano qui lomicidio la tortura i saccheggi la presa di ostaggi

La lett B) dellart 8 introduce poi la seconda categoria allinterno della quale rientrano le

altre violazioni gravi delle leggi e delle consuetudini applicabili nel conflitto armato

internazionale leggi previste dal Diritto Internazionale o da altri trattati come il Regolamento

dellAja del 1907 o il Primo Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Ginevra del 1977

In questo nucleo rientrano gli atti volti a dirigere intenzionalmente gli attacchi contro la

popolazione civile lattaccare o bombardare con qualsiasi mezzo cittagrave villaggi abitazioni o

costruzioni indifese e che comunque non siano obiettivi militari uccidere o ferire combattenti

arresi senza condizioni stuprare o ridurre in schiavitugrave costringendo alla prostituzione

arruolare o impiegare bambini di etagrave inferiore a quindici anni Non rientra in questo ambito

il crimine dellrsquoutilizzo di armi indiscriminate per cui si rinvia a un annesso allo Statuto

La terza categoria individua le violazioni dellrsquoart 3 comune alle quattro Convenzioni di

Ginevra applicabili ai conflitti armati non internazionali per gravi violazioni dellart 3 egrave da

intendersi un atto quale violenza contro la vita e lintegritagrave della persona violazione della

dignitagrave personale presa di ostaggi condanne ed esecuzioni effettuate senza una sentenza

da parte di un tribunale regolare e atti commessi contro coloro che non partecipano

direttamente alle ostilitagrave Lultima categoria alla lett E) contemplare altre violazioni gravi

42

del diritto delle consuetudini applicabili nei conflitti armati di carattere non internazionale

allinterno del quadro consuetudinario consolidato del Diritto Internazionale cest a dir la

direzione intenzionale di attacchi contro civili che non prendono parte direttamente

allostilitagrave la direzione diretta di attacchi nei confronti di mezzi sanitari o personale sanitario

il saccheggio di luoghi Per la configurabilitagrave di questi crimini internazionali lo Statuto richiede

la sussistenza di un conflitto armato e la soglia temporale del protrarsi del conflitto tra

autoritagrave governative e gruppi armati organizzati oppure fra questi ultimi L11 giugno 2010

nella Conferenza di Kampala lart 8 c 2 lett E) dello Statuto di Roma egrave stato emendato

estendendo anche ai conflitti armati interni alcuni crimini di guerra luso di armi vietate ndash

veleni gas asfissianti tossici ndash e di proiettili che si espandono o si appiattiscono facilmente

nel corpo umano

Dalla natura dei caratteri qui elencati ricaviamo che i crimina juris gentium

costituiscono sempre il prodotto di unazione statale con ciograve la responsabilitagrave puograve essere

duplice da un lato quella internazionale dello Stato dallaltro quella penale internazionale

dellindividuo autore materiale Queste sono due forme di responsabilitagrave distinte anche nel

momento in cui vi sia una coincidenza tra le due nel caso della responsabilitagrave internazionale

dello Stato laccertamento della violazione e le conseguenze rientrano negli schemi tipici del

Diritto Internazionale riportati allinterno del capitolo uno del presente studio Occorreragrave

dunque esaminare le norme del Diritto Internazionale relativamente alle conseguenze

dellillecito e le disposizioni particolari contenute nella Carta di San Francisco Un eventuale

intervento di un Tribunale Arbitrale o di una Corte Internazionale egrave rimesso alla volontagrave delle

parti assumendo ancora oggi la funzione giurisdizionale internazionale una natura

sostanzialmente arbitraria Dalla fine del primo conflitto mondiale egrave infatti stata prevista la

clausola compromissoria e il Trattato generale di arbitrato in cui si prevede lobbligo per gli

Stati di sottoporsi al giudizio di un Tribunale Internazionale in modo tale da consentire a un

altro Stato contraente di poter citare unilateralmente il Paese che ha leso il suo interesse in

modo valido avanti il Tribunale Internazionale competente si pensi allart 9 della

Convenzione sul genocidio Per quanto attiene alla CIG elemento rilevante egrave quello della

cosiddetta clausola opzionale per cui gli Stati aderenti allo Statuto della Corte possono in

ogni momento dichiarare di riconoscere come obbligatoria la giurisdizione di questo

tribunale nei confronti di uno Stato che abbia accettato il medesimo Statuto65

Per quanto attiene invece alla responsabilitagrave penale dellindividuo la qualificazione

avviene a opera del Diritto Internazionale la cui azione giudiziaria egrave lasciata ai sistemi penali

65 Cfr Statuto CIG art 36 cpv

43

nazionali o dagli Stati rimessa a quelli internazionali che perograve hanno necessitagrave di

riscontrare una legittimazione data dalla volontagrave degli Stati

Nel nostro Paese le PSO traggono una legittimitagrave dallart 10 della Costituzione noncheacute

dal Diritto Internazionale da esso sviluppato e dalla Carta delle Nazioni Unite Sulla base di

questo dettato normativo egrave stato steso lart 1 della l 3312000 poi abrogato dallart 2268

c 1 n 984 dlgs 662010 e sostituito dallart 89 c 2 del medesimo decreto In esso egrave

riferito come laquole forze armate hanno altresigrave il compito di operare al fine della realizzazione

della pace e della sicurezza internazionale in conformitagrave alle regole del Diritto

Internazionale e alle determinazioni delle organizzazioni internazionali delle quali lItalia fa

parteraquo

Altro punto da specificare egrave che ai militari impiegati allestero la normativa che si

applica con la L 4082006 n 247 egrave il Codice Penale Militare di pace e il tribunale

competente per i reati commessi dai contingenti impiegati allestero e il Tribunale militare di

Roma

33 La giurisprudenza in materia il caso Srebrenica

Quello che sino a qui si egrave detto trae ampio riscontro in un caso giuridico che si egrave

occupato degli accadimenti di Srebrenica Siamo nel contesto della guerra in Bosnia-

Erzegovina del 1995 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adottograve il 16 aprile 1993

la Risoluzione n 819 con cui decise di inviare delle proprie truppe nella zona di Srebrenica

area che poi con la Risoluzione n 824 del 6 maggio venne dichiarata protetta A seguito

di unrsquooffensiva serba lrsquoONU optograve per la smilitarizzazione dellrsquointero territorio limitrofo volto

alla tutela e difesa della popolazione civile bosniaca quasi interamente musulmana che si

era vista costretta a esodare dalle proprie abitazioni vista lrsquooccupazione serbo-bosniaca

Il 9 luglio 1995 le milizie della Војска Републике Српске (BPC) lrsquoesercito serbo-bosniaco

sotto il comando del gen Ratko Mladić penetrarono nellrsquoarea protetta dando luogo a quello

che oggi egrave ricordato come massacro di Srebrenica

Il Tribunale dellrsquoAja il 2 marzo 2007 pur qualificando giuridicamente lrsquoazione come

genocidio assolse la Serbia non ravvisando elementi di responsabilitagrave e dispose lrsquoarresto

per il politico serbo Radovan Karadzic e per il gen Ratko Mladić LrsquoICTY giagrave aveva stabilito

come il crimine fosse stato condotto da attori singoli e non potesse essere contestata una

responsabilitagrave in capo alla Serbia Non vennero infatti riscontrate prove di un ordine

esplicitamente inviato da Belgrado neacute che lrsquointenzione di porre in essere il fatto fosse venuto

a conoscenza delle autoritagrave della capitale serba

44

Lrsquoaccusa mossa alla Serbia fu quella di non aver cooperato col in Tribunale per la consegna

dei criminali e non aver adoperato adeguati sistemi per la prevenzione del massacro

Il punto perograve egrave un altro In quel momento le tre compagnie olandesi DUTCHBAT

inquadrate nel contingente di peacekeeping ONU non intervennero Dopo una prima ondata

di attacchi cui non seppero tener fronte i caschi blu decisero di collaborare con le truppe

del gen Mladić aiutando a dividere gli uomini dalle donne e dai bambini Al rientro in patria

delle truppe venne aperta unrsquoinchiesta volta a stabilire il grado di responsabilitagrave delle truppe

del Netherlands e dopo le dimissioni nellrsquoaprile del 2002 del Governo di Wim Kok e del

Capo delle Forze Armate gen Van Baal il 6 settembre 2013 la Corte Suprema olandese

accertava la responsabilitagrave dello Stato in ordine a tre omicidi di cittadini bosniaci Questa

responsabilitagrave venne anche confermata in sede civile dal Tribunale dellrsquoAja il 16 luglio 2014

che ha condannato lrsquoOlanda a risarcirne i danni scaturiti

Questo egrave un esempio significativo in quanto egrave il primo caso in cui viene a essere

ammessa la responsabilitagrave di uno Stato per azioni illecite commesse dal suo contingente

inviato in una missione di peacekeeping sotto lrsquoegida delle Nazioni Unite Ciograve dimostra

anche come sia forte lrsquoimposizione dellrsquoobbligo di rispetto dei diritti umani anche durante le

PSO da parte dei militari Nel caso di specie la decisione esaminograve lrsquoeffettivitagrave del controllo

esercitato lrsquoelemento di assoluta novitagrave egrave che in questo caso nel contesto di una UN-PKO

il controllo si egrave ravvisato come in capo a uno Stato parte della missione e non

allrsquoOrganizzazione66

34 Conclusioni

In questo generale contesto che abbiamo avuto cura di analizzare sino a qui il

problema principale egrave relativo al diritto applicabile alle Forze Armate italiane allestero e

specie il punto chiave in materia di responsabilitagrave riguarda luso legittimo della forza

Occorreragrave distinguere tra latto violento per la difesa dello Stato da quello per la legittima

difesa del personale impiegato in teatro operativo

Come egrave stato ampiamente ribadito lunico modo legittimo per lutilizzo della forza

armata egrave la legittima difesa o lautorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

mentre non egrave lecito esercitare una forza a fronte della minaccia meramente latente a essa

se ne puograve ricorrere a fronte di un pericolo imminente di attacco Secondo unopinione e una

prassi da ricondurre in maggior parte ai governi occidentali come ricorda Ronzitti67 il ricorso

66 Sul punto cfr E VOETEN Peacekeeping and State Responsibility 2011 in

httpthemonkeycageorg201107peacekeeping-and-state-responsibility 67 Cfr N RONZITTI Il diritto applicabile alle Forze Armate italiane allestero problemi e prospettive Roma 2008 p 2

45

alla forza armata sarebbe lecito per motivi umanitari nel momento in cui le popolazioni dello

Stato destinatario della missione siano trattate in modo inumano e degradante noncheacute

soggette a pratiche di genocidio Qui lintervento nel momento in cui viene autorizzato dal

Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite egrave lecito al contrario di ciograve che sarebbe nel caso

in cui tale autorizzazione non ci fosse Nel caso in cui lrsquoatto venga a essere considerato

possibile occorreragrave sempre che la forza sia mantenuta nei confini della necessitagrave e della

proporzionalitagrave Ciograve non significa che tra lazione di offesa e quella di difesa debba esserci

una perfetta simmetria ma non bisogna eccedere andando a esempio a volersi garantire

un profilo punitivo La stessa riflessione deve farsi in ambito di intervento umanitario dove

la forza impiegata dovragrave essere proporzionale alla finalitagrave dellintervento In ultimo occorre

analizzare come leventuale intervento col consenso dello Stato territoriale sia lecito purcheacute

non contrasti il principio di autodeterminazione dei popoli

A conclusione dellintera trattazione attinente la responsabilitagrave dello Stato per le

operazioni di pace non possiamo trascendere dallesame del dettato costituzionale che

allart 11 e al combinato disposto di cui agli artt 78 e 87 c 9 pone il framework giuridico

entro cui si muove lintera normativa italiana da un lato il divieto della guerra come

strumento doffesa dallaltro il potere delle Camere di constatare lo stato di guerra Va da

seacute come in caso di PKO si esuli dalla norma combinata degli artt 78 e 87 che si rivelano

dunque inadatti a disciplinare le missioni allestero Come egrave stato ampiamente visto lazione

bellica egrave lecita nel momento in cui risponda conformemente a una normativa di Diritto

Internazionale che la autorizza Per quanto attiene alle responsabilitagrave internazionali sia per

lo Stato che per lindividuo il punto chiave egrave sempre quello di ritrovare la sussistenza di una

causa di giustificazione ovvero di un elemento che scrimini lilliceitagrave della condotta tenuta

Allinterno del Codice Penale militare di pace queste sono ricondotte nellambito

dellordinamento militare luso legittimo delle armi allart 41 la difesa legittima allart 42

e la necessitagrave militare allart 44

Queste scriminanti operano in relazione a fattispecie che vengono considerate illecite

In questo contesto pare adeguatamente esemplificativa la sentenza del Tribunale Militare di

Roma del 9 maggio 2007 che assolse due militari impegnati in teatro iracheno che nella

notte del 5 agosto 2004 aprirono il fuoco contro unambulanza dopo averla ritenuta un mezzo

militare nemico68 il fatto violava lrsquoart 191 del Codice Penale Militare di guerra allora vigente

per la missione in Iraq che impone il divieto di aprire il fuoco nei confronti del personale

sanitario e dei mezzi da questo impiegati

68 TM di Roma sent GUP 9052007 Allocca e Stival in Bimestrale di Diritto e Procedura Penale Militare Roma 2008

46

La sentenza di assoluzione si basa sulla scriminante di cui allart 44 del Codice Penale

Militare di Pace cui il Codice Penale Militare di guerra fa rinvio e la sussistenza di tale

scriminante egrave data dal fatto che i nostri due soldati si erano rappresentati quella situazione

come un caso di pericolo grave e imminente In questo quadro sono da inserire le regole di

ingaggio definite come abbiamo giagrave visto come direttive che un Governo stabilisce per

individuare le circostanze e i limiti entro cui le sue Forze Armate di mare terra e aria

inizieranno o continueranno un combattimento con le forze nemiche69 Essendoci una

grossa difficoltagrave per stabilire delle ROE che tengano conto delle varie esigenze nazionali in

unoperazione internazionale ogni singolo Paese puograve prevedere delle specifiche restrizioni

che prendono il nome di caveat Per quanto attiene alle ROE-NATO esse sono abbastanza

elastiche nella materia delluso della forza che puograve trovare applicazione non solo nei

confronti di atti ostili ma anche contro intenzioni ostili70 Le ROE permangono comunque

come dei modi per impiegare la forza in maniera consentita dal diritto internazionale e

dellordinamento giuridico interno Da ciograve discende come nessuna ROE potragrave mai rendere

lecito un comportamento che di per seacute stesso egrave illecito come sparare a unambulanza

Ormai egrave dato consolidato che i militari allestero debbano applicare non solo le norme

del Diritto Internazionale dei conflitti armati quali la Convenzione dellAja del 1907 le quattro

convenzioni di Ginevra del 1949 con i suoi Protocolli aggiuntivi del 1977 bensigrave anche le

norme relative ai diritti umani Questo dato cegrave anche stato confermato dalla CIG che piugrave

volte si egrave pronunciata a favore di questa prassi sia in sede consultiva che il sede

contenziosa Come ha anche avuto modo di ribadire Ronzitti un puntum doles ha riguardato

lapplicazione della CEDU allinterno di Stati che non hanno deciso di vincolarsi a questa

Convenzione ma allinterno dei quali erano presenti degli Stati membri della Convenzione

stessa In tal senso lanalisi che deve farsi egrave quella giurisprudenziale nei casi cd Behrami

e Saramati dove la Grand Chambre il 31 maggio 2007 sentenziava in ordine allirricevibilitagrave

dei ricorsi con i quali si lamentavano delle violazioni della CEDU commessi dai contingenti

peacekeeping in Kosovo Questi come abbiamo giagrave avuto modo di vedere nel corso della

trattazione erano membri della missione KFOR sotto comando NATO e la Corte ha

affermato come limputabilitagrave della condotta non potesse essere riferita allo Stato di

appartenenza bensigrave allOrganizzazione del Patto Nord-Atlantico che perograve non era parte

della CEDU

69 Cfr AJ ROACH Readings on International Law from the Naval War College Review 1983-1994 Newport 1995 p 479 70 Cosigrave era infatti previsto dalle regole dingaggio nella missione IFOR in Bosnia-Erzegovina cfr N RONZITTI Il diritto

applicabile op cit p 5

47

Un secondo caso possiamo mutuarlo dalla House of Lords inglese che nel caso cd Al-

Skeini71 fu chiamata nello stesso anno a sentenziare in merito al ricorso presentato dagli

eredi delle vittime di azioni militari inglesi in territorio iracheno nel 2003 anno in cui la Gran

Bretagna era potenza occupante Qui si pose il problema di cui sopra ovvero

dellapplicabilitagrave della CEDU anche nei confronti dellIraq che non vi era parte I giudici

britannici hanno statuito come la Convenzione fosse applicabile unicamente nel momento

in cui il controllo del Regno Unito fosse inequivocabile e quindi si potesse affermare in via

analogica una giurisdizione extraterritorio di uno Stato parte della Convenzione72

Traendo le conclusioni generali questo testo ha voluto inquadrare non solo il nucleo

della responsabilitagrave internazionale dello Stato per gli illeciti commessi dai propri contingenti

impiegati in peacekeeping operations bensigrave offrire il panorama in plena rilevando la

necessitagrave che solo uno studio che abbracci lrsquointera materia possa non trascurare alcun

elemento e solo quello possa effettivamente essere propedeutico alla risoluzione effettiva

di probabili problemi che in ordine di praticitagrave possono porsi nei confronti dei nostri militari

e della nostra Nazione Giungendo al termine possiamo dire che il punto chiave rimane

quello di determinare il soggetto giuridico che ha lrsquoeffettivo controllo della missione Di fatto

le PKO ONU si presentano come meno rischiose per la responsabilitagrave dello Stato in quanto

il controllo egrave maggiormente esercitato dallrsquoOrganizzazione internazionale Nel contesto delle

PKO NATO il frame egrave piugrave complesso essendo esse stesse maggiormente articolate ed

essendo il controllo spesso esercitato dallo Stato di invio con conseguente maturamento

della responsabilitagrave internazionale per fatto illecito in capo a questrsquoultimo

71 Cfr CEDU sent 7072011 Al-Skeini vs Inghilterra in C MELONI Una importante pronuncia della corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellrsquoambito di missioni militari allrsquoestero Riflessioni attorno alla sentenza della Corte EDU nel caso Al-Skeini c Regno Unito del 7 luglio 2011 in wwwdirittopenalecontemporaneoit

72 Cfr N RONZITTI Il diritto applicabile op cit p 9

48

INDICE DELLE ABBREVIAZIONI

CDI Comitato per la codificazione del Diritto Internazionale

CDI Commissione di Diritto Internazionale

CE Comunitagrave Europea

CEDU Corte Europea dei Diritti dellrsquoUomo

CGCE Corte di Giustizia della Comunitagrave Europea

CGI Corte di Giustizia Internazionale

CPGI Corte Penale di Giustizia Internazionale

CPS Comitato Politico e di Sicurezza

CRO Crisis Responce Operations

DPKO Dipartiment of Peacekeeping Operations

IACHR Corte Interamericana dei Diritti dellrsquoUomo

ICTY Tribunale Penale Internazionale per lrsquoex Jugoslavia

ILA International Law Association

ILC International Law Commission

NEOs Non-combatants Evacuation Operations

OI Organizzazioni internazionali

PESD Politica Europea di Sicurezza e Difesa

PKO Peacekeeping Operations

PSO Peace Support Operations

TIA Tribunale Internazionale dArbitrato

TM Tribunale Militare

49

INDICE DELLE SENTENZE CITATE

CEDU Al-Skeini vs Regno Unito 2011 p 49

CEDU Behrami vs Francia 2007 pp 33 34 (n 45) 36 40 48

CEDU Saramati vs Francia-Germania-Norvegia 2007 pp 34 (n 45) 33 36 48

CGCE Commissione vs Lussemburgo e Belgio 1964 p 17

CIG Belgio vs Spagna (cd Barcellona Traction) p 20

CIG Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro 2007 pp 9 (n 7) 13 14 36 44-45

CIG Nicaragua vs Stati Uniti 1986 pp 9 16 36

CIG Stati Uniti vs Iran (cd del personale diplomatico a Teheran) 1980 p 10

CIG Ungheria vs Slovacchia (Gabcikovo-Nagymaros) 1997 pp 8 12 17

CPGI Italia vs Francia (cd fosfati in Marocco) 1938 p 6

CPGI Officina di Chorzogravev 1928 p 21

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wwwunorgDeptsDPKOMissionsonucahtm

wwwunorgdocumentsgadocs50plenarya50-60htm

wwwunorgenpeacekeepingmissionspastunefihtm

wwwunorgenpeacekeepingoperationscurrentshtml

wwwunmikonlineorg

53

ALLEGATI

Allegato 1 - QUADRO DELLE MISSIONI DI PEACEKEEPING ONU IN CORSO

Aggiornato al 30 ottobre 2015

Fonte Nazioni Unite

Operazione MINUSTAH in Haiti

Operazione MINURSO nel Sahara occidentale

Operazione UNMIL in Liberia

Operazione UNOCI in Costa drsquoAvorio

Operazione MINUSMA in Mali

Operazione MISUSA nella Repubblica Centro-Africana

Operazione MONUSCO nella Repubblica Democratica del Congo

Operazione UNMIK in Kosovo

Operazione UNAMID in Darfur

Operazione UNISFA in Abyei

Operazione UNIMISS in Sud-Sudan

54

Operazione UNFICYP in Cipro

Operazione UNTSO in Medio Oriente

Operazione UNIFIL in Libano

Operazione UNDOF in Siria

Operazione UNMOGIP in India e Pakistan

55

Allegato 2 -PROGETTO DI ARTICOLI SULLA RESPONSABILITAgrave DELLO STATO DELLA COMMISSIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

(2001)

PARTE I - LrsquoATTO INTERNAZIONALMENTE ILLECITO DI UNO STATO

CAPITOLO I - PRINCIPI GENERALI

Articolo 1 - Responsabilitagrave di uno Stato per i suoi atti internazionalmente illeciti Ogni atto

internazionalmente illecito di uno Stato comporta la sua responsabilitagrave internazionale

Articolo 2 - Elementi di un atto internazionalmente illecito di uno Stato Sussiste un atto

internazionalmente illecito di uno Stato quando un comportamento consistente in unrsquoazione

o in unrsquoomissione

a) puograve essere attribuito allo Stato alla stregua del Diritto Internazionale

b) costituisce una violazione di un obbligo internazionale dello Stato

Articolo 3 - Qualificazione di un atto di uno Stato come internazionalmente illecito

La qualificazione di un atto di uno Stato come internazionalmente illecito egrave regolata dal

Diritto Internazionale Su tale qualificazione non influisce la qualificazione dello stesso atto

come lecito in base al diritto interno

CAPITOLO II - ATTRIBUZIONE DI UN COMPORTAMENTO ALLO STATO

Articolo 4 - Comportamenti di organi di uno Stato

1 Il comportamento di un organo dello Stato saragrave considerato come un atto dello Stato ai

sensi del Diritto Internazionale sia che tale organo eserciti funzioni legislative esecutive

giudiziarie o altre qualsiasi posizione abbia nellrsquoorganizzazione dello Stato e quale che

sia la sua natura come organo del governo centrale o di unrsquounitagrave territoriale dello Stato

2 Un organo comprende qualsiasi persona o ente che rivesta tale posizione secondo il

Diritto Interno dello Stato

56

Articolo 5 - Comportamento di persone o enti che esercitino prerogative dellrsquoautoritagrave di

governo

Il comportamento di una persona o di un ente che non egrave un organo dello Stato ai sensi

dellrsquoarticolo 4 ma che egrave abilitato dal diritto di quello Stato a esercitare prerogative dellrsquoattivitagrave

di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del Diritto Internazionale

purcheacute nel caso in questione la persona o lrsquoente abbiano agito in tale qualitagrave

Articolo 6 - Comportamento di organi messi a disposizione di uno Stato da un altro Stato

Il comportamento di un organo messo a disposizione di uno Stato da parte di un altro Stato

saragrave considerato un atto del primo Stato ai sensi del Diritto Internazionale se tale organo

agisce nellrsquoesercizio di prerogative dellrsquoautoritagrave di governo dello Stato a disposizione del

quale egrave messo

Articolo 7 - Eccesso di potere o comportamento contrario a istruzioni

Il comportamento di un organo di uno Stato o di una persona o di un ente abilitati a esercitare

prerogative dellrsquoautoritagrave di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del

Diritto Internazionale se quellrsquoorgano persona o ente agisce in tale qualitagrave anche se

eccede la propria competenza o contravviene a istruzioni

Articolo 8 - Comportamento sotto la direzione o il controllo di uno Stato

Il comportamento di una persona o di un gruppo di persone saragrave considerato un atto di uno

Stato ai sensi del Diritto Internazionale se la persona o il gruppo di persone di fatto agiscono

su istruzione o sotto la direzione o il controllo di quello Stato nel porre in essere quel

comportamento

Articolo 9 - Comportamento in assenza o in mancanza di autoritagrave ufficiali

Il comportamento di una persona o di un gruppo di persone saragrave considerato come atto di

uno Stato ai sensi del Diritto Internazionale se la persona o il gruppo di persone di fatto

esercita prerogative dellrsquoautoritagrave di governo in assenza o in mancanza delle autoritagrave ufficiali

e in circostanze tali da richiedere lrsquoesercizio di quelle prerogative

Articolo 10 - Comportamento di un movimento insurrezionale o di altro movimento

1 Il comportamento di un movimento insurrezionale che divenga il nuovo governo dello

Stato saragrave considerato un atto dello Stato ai sensi del Diritto Internazionale

57

2 Il comportamento di un movimento insurrezionale o di altro tipo che riesca a costituire

un nuovo Stato in una parte del territorio di uno Stato preesistente o di un territorio sotto

lrsquoamministrazione di quello Stato saragrave considerato un atto del nuovo Stato ai sensi del

Diritto Internazionale

3 Questo articolo non pregiudica lrsquoattribuzione a uno Stato di ogni comportamento in

qualsiasi modo collegato a quello del movimento in questione che debba essere

considerato un atto di quello Stato in virtugrave degli articoli da 4 a 9

Articolo 11 - Comportamento riconosciuto e adottato da uno Stato come proprio

Un comportamento che non egrave attribuibile a uno Stato ai sensi degli articoli precedenti saragrave

ciononostante considerato un atto di quello Stato ai sensi del Diritto Internazionale se e nella

misura in cui quello Stato riconosca e adotti il comportamento in questione come proprio

CAPITOLO III - VIOLAZIONE DI UN OBBLIGO INTERNAZIONALE

Articolo 12 - Violazione di un obbligo internazionale

Si ha violazione di un obbligo internazionale da parte di uno Stato quando un atto di quello

Stato non egrave conforme a quanto gli egrave richiesto da quellrsquoobbligo quale che ne sia la fonte o la

natura

Articolo 13 - Obbligo internazionale in vigore per uno Stato

Un atto di uno Stato non costituisce una violazione di un obbligo internazionale a meno che

lo Stato non sia vincolato dallrsquoobbligo in questione al momento in cui lrsquoatto egrave compiuto

Articolo 14 - Estensione nel tempo della violazione di un obbligo internazionale

1 La violazione di un obbligo internazionale per mezzo di un atto dello Stato non avente

carattere continuativo si produce nel momento in cui lrsquoatto egrave compiuto anche se i suoi

effetti perdurano

2 La violazione di un obbligo internazionale per mezzo di un atto dello Stato avente

carattere continuativo si estende per tutto il periodo durante il quale lrsquoatto continua e

rimane non conforme allrsquoobbligo internazionale

3 La violazione di un obbligo internazionale che richiede a uno Stato di prevenire un dato

evento si perfeziona quando lrsquoevento si produce e si estende per tutto il periodo durante

il quale lrsquoevento continua e rimane non conforme a quellrsquoobbligo

58

Articolo 15 - Violazione consistente in un atto complesso

1 La violazione di un obbligo internazionale da parte di uno Stato per mezzo di una serie di

azioni o di omissioni definita nel suo complesso come illecita si perfeziona quando si

produce lrsquoazione o lrsquoomissione che in concorso con altre azioni o omissioni egrave sufficiente a

integrare lrsquoatto illecito

2 In tale caso la violazione si estende per tutto il periodo a cominciare dalla prima delle

azioni od omissioni della serie e dura fino a quando queste azioni od omissioni sono ripetute

e rimangono non conformi allrsquoobbligo internazionale

CAPITOLO IV - RESPONSABILITAgrave DI UNO STATO CONNESSA ALLrsquoATTO DI UN ALTRO STATO

Articolo 16 - Aiuto o assistenza nella commissione di un atto internazionalmente illecito

Uno Stato che aiuti o assista un altro Stato nella commissione di un atto internazionalmente

illecito da parte di questrsquoultimo egrave internazionalmente responsabile per siffatto

comportamento se

a) quello Stato agisce cosigrave con la consapevolezza delle circostanze dellrsquoatto

internazionalmente illecito

b) lrsquoatto sarebbe internazionalmente illecito se commesso da quello Stato

Articolo 17 - Direttive nella commissione di un atto internazionalmente illecito

Uno Stato che dia direttive a un altro Stato e ne controlli il comportamento nella commissione

di un atto internazionalmente illecito da parte di questrsquoultimo egrave internazionalmente

responsabile per quellrsquoatto se

a) quello Stato agisce cosigrave con la consapevolezza delle circostanze dellrsquo atto

internazionalmente illecito

b) lrsquoatto sarebbe internazionalmente illecito se commesso da quello Stato

Articolo 18 - Coercizione di un altro Stato

Lo Stato che costringe un altro Stato a compiere un atto egrave internazionalmente responsabile

per quellrsquoatto se

a) in assenza di coercizione lrsquoatto sarebbe un atto internazionalmente illecito dello Stato

coartato

b) lo Stato che esercita la coercizione agisce con la consapevolezza delle circostanze

dellrsquoatto

59

Articolo 19 - Portata di questo capitolo

Il presente capitolo non pregiudica la responsabilitagrave internazionale in forza di altre

disposizioni dei presenti articoli dello Stato che compie lrsquoatto in questione o di ogni altro

Stato

CAPITOLO V - CIRCOSTANZE DI ESCLUSIONE DELLrsquoILLICEITAgrave

Articolo 20 - Consenso

Il consenso validamente dato da uno Stato alla commissione da parte di un altro Stato di un

atto determinato esclude lrsquoilliceitagrave di tale atto nei confronti del primo Stato sempre che lrsquoatto

medesimo resti nei limiti del consenso

Articolo 21 - Legittima difesa

Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato egrave esclusa se lrsquoatto costituisce una misura lecita di legittima

difesa presa in conformitagrave alla Carta delle Nazioni Unite

Articolo 22 - Contromisure in risposta a un atto illecito internazionale

Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo internazionale nei confronti di un

altro Stato egrave esclusa se e nella misura in cui tale atto costituisce una contromisura presa

contro questrsquoultimo Stato conformemente al capitolo II della Parte III

Articolo 23 - Forza maggiore

1 Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo di tale Stato egrave esclusa se lrsquoatto

egrave dovuto a forza maggiore che egrave il verificarsi di una forza irresistibile o di un avvenimento

imprevedibile fuori dal controllo dello Stato che rende materialmente impossibile nelle

circostanze agire in conformitagrave allrsquoobbligo

2 Il paragrafo 1 non si applica se

a) la situazione di forza maggiore egrave da attribuirsi sia in via esclusiva che in combinazione

con altri fattori alla condotta dello Stato che la invoca

b) lo Stato ha accettato il rischio che quella situazione poteva verificarsi

60

Articolo 24 -Distress (Estremo pericolo)

1 Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo internazionale di uno Stato egrave

escluso se lrsquoautore di quellrsquoatto non ha ragionevolmente nessun altro mezzo in una

situazione di estremo pericolo per salvare la propria vita o quella delle altre persone

affidate alle sue cure

2 Il paragrafo 1 non si applica

a) se la situazione di estremo pericolo egrave dovuta unicamente o unitamente a altri fattori

al comportamento dello Stato che la invoca

b) se tale atto egrave suscettibile di creare un pericolo comparabile o piugrave grave

Articolo 25 - Stato di necessitagrave

1 Lo Stato non puograve invocare lo stato di necessitagrave come causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave di

un atto non conforme a uno dei suoi obblighi internazionali se non quando tale atto

a) costituisca per lo Stato lrsquounico mezzo per proteggere un interesse essenziale contro

un pericolo grave e imminente

b) non leda gravemente un interesse essenziale dello Stato o degli Stati nei confronti dei

quali lrsquoobbligo sussiste oppure della comunitagrave internazionale nel suo complesso

2 In ogni caso lo stato di necessitagrave non puograve essere invocato da uno Stato come motivo di

esclusione dellrsquoilliceitagrave se

a) lrsquoobbligo internazionale in questione esclude la possibilitagrave di invocare lo stato di

necessitagrave

b) lo Stato ha contribuito al verificarsi della situazione di necessitagrave

Articolo 26 - Rispetto di norme imperative

Nessuna disposizione del presente capitolo esclude lrsquoilliceitagrave di ogni atto di uno Stato che

non sia conforme a un obbligo derivante da una norma imperativa del Diritto Internazionale

generale

Articolo 27 - Conseguenze dellrsquoinvocazione di una causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave

Lrsquoinvocare una causa di esclusione dellrsquoillecito in conformitagrave col presente capitolo non

pregiudica

a) il rispetto dellrsquoobbligo in questione se e nella misura in cui la causa di esclusione

dellrsquoilliceitagrave non sussiste piugrave

b) la questione dellrsquoindennizzo per ogni perdita effettiva causata dallrsquoatto in questione

61

PARTE II - CONTENUTO DELLA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE DELLO STATO

CAPITOLO I - PRINCIPI GENERALI

Articolo 28 - Conseguenze giuridiche di un atto internazionalmente illecito

La responsabilitagrave internazionale di uno Stato che deriva da un atto internazionalmente

illecito ai sensi delle disposizioni della parte I comporta le conseguenze giuridiche stabilite

in questa parte

Articolo 29 - Permanenza del dovere di rispetto dellrsquoobbligo

Le conseguenze giuridiche di un atto internazionalmente illecito ai sensi di questa parte non

pregiudicano il permanere del dovere dello Stato responsabile di conformarsi allrsquoobbligo

violato

Articolo 30 - Cessazione e non ripetizione

Lo Stato responsabile dellrsquoatto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di

a) porre fine a quellrsquoatto se esso continua

b) offrire adeguate assicurazioni e garanzie di non ripetizione se le circostanze lo richiedono

Articolo 31 - Riparazione

1 Lo Stato responsabile ha lrsquoobbligo di riparare integralmente il pregiudizio causato dallrsquoatto

internazionalmente illecito

2 Il pregiudizio comprende ogni danno sia materiale che morale causato dallrsquoatto

internazionalmente illecito di uno Stato

Articolo 32 - Irrilevanza del Diritto interno

Lo Stato responsabile non puograve avvalersi delle disposizioni del suo Diritto interno come

giustificazione per il mancato rispetto dei propri obblighi ai sensi di questa parte

Articolo 33 - Portata degli obblighi internazionali stabiliti nella presente parte

1 Gli obblighi dello Stato responsabile stabiliti dalla presente parte possono esser dovuti

nei confronti di un altro Stato o di piugrave Stati o della comunitagrave internazionale nel suo

complesso a seconda della natura e del contenuto dellrsquoobbligo internazionale e delle

circostanze della violazione

62

2 La presente parte non pregiudica alcun diritto che la responsabilitagrave internazionale di uno

Stato puograve far sorgere direttamente a favore di una persona o di un ente diverso da uno

Stato

CAPITOLO II - RIPARAZIONE DEL PREGIUDIZIO

Articolo 34 - Forme di riparazione

La riparazione integrale del pregiudizio causato da un atto internazionalmente illecito saragrave

effettuata nella forma della restituzione risarcimento e soddisfazione singolarmente o in

combinazione in conformitagrave alle disposizioni del presente capitolo

Articolo 35 - Restituzione

Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di procedere alla

restituzione cioegrave a ristabilire la situazione che esisteva prima che lrsquoillecito fosse commesso

se e nella misura in cui

a) non sia materialmente impossibile

c) non comporti un onere sproporzionato rispetto al beneficio a paragone di quello che

deriverebbe dal risarcimento

Articolo 36 - Risarcimento

1 Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di risarcire il danno

causato da tale atto nella misura in cui il danno non egrave riparato attraverso la restituzione

2 Il risarcimento copriragrave ogni danno suscettibile di valutazione economica ivi compreso il

mancato guadagno nella misura in cui sia determinato

Articolo 37 - Soddisfazione

1 Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di fornire

soddisfazione per il pregiudizio causato dallrsquoatto nella misura in cui non puograve essere

riparato mediante restituzione o risarcimento

2 La soddisfazione puograve consistere in un riconoscimento della violazione una

manifestazione di rincrescimento la presentazione di scuse o altra modalitagrave adeguata

3 La soddisfazione non puograve essere sproporzionata rispetto al pregiudizio e non puograve

assumere una modalitagrave umiliante per lo Stato responsabile

63

Articolo 38 - Interessi

1 Quando necessari a garantire una riparazione integrale saranno pagati interessi su ogni

somma capitale dovuta ai sensi di questo capitolo Il tasso drsquointeresse e il metodo di

calcolo saranno stabiliti in modo da raggiungere tale risultato

2 Gli interessi maturano dal giorno nel quale la somma capitale avrebbe dovuto essere

pagata fino al giorno in cui lrsquoobbligo di pagamento egrave adempiuto

Articolo 39 - Contributo al pregiudizio

Nella determinazione della riparazione occorreragrave tener conto del contributo apportato al

pregiudizio da un comportamento volontario o negligente o da unrsquoomissione dello Stato leso

o di ogni persona o ente in relazione ai quali egrave richiesta riparazione

CAPITOLO III - GRAVI VIOLAZIONI DI OBBLIGHI DERIVANTI DA NORME IMPERATIVE DEL DIRITTO

INTERNAZIONALE GENERALE

Articolo 40 - Applicazione del presente capitolo

1 Il presente capitolo si applica alla responsabilitagrave internazionale che discende da una

violazione grave da parte dello Stato di un obbligo derivante da una norma imperativa del

diritto internazionale generale

2 Una violazione di un obbligo di tal genere egrave grave se implica da parte dello Stato

responsabile una violazione evidente e sistematica del dovere di adempiere lrsquoobbligo

Articolo 41 - Conseguenze particolari di una violazione grave di un obbligo ai sensi del

presente capitolo

1 Gli Stati devono cooperare per porre fine con mezzi leciti a ogni violazione grave ai sensi

dellrsquoarticolo 40

2 Nessuno Stato riconosceragrave come legittima una situazione creata attraverso una

violazione grave sensi dellrsquoarticolo 40 neacute presteragrave aiuto o assistenza nel mantenere tale

situazione

3 Questrsquoarticolo non reca pregiudizio alle altre conseguenze previste nella presente parte

e alle ulteriori conseguenze che una violazione cui si applica il presente capitolo puograve

comportare ai sensi dei Diritto Internazionale

64

PARTE III - ATTUAZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE DI UNO STATO

CAPITOLO I - INVOCAZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave DI UNO STATO

Articolo 42 - Invocazione di responsabilitagrave da parte dello Stato leso

Uno Stato egrave legittimato come Stato leso a invocare la responsabilitagrave di un altro Stato se

lrsquoobbligo violato sussiste nei confronti di

a) quello Stato individualmente

b) un gruppo di Stati comprendente quello Stato o della comunitagrave internazionale nel suo

insieme e la violazione dellrsquoobbligo

I riguarda specialmente quello Stato o

II egrave di natura tale da modificare radicalmente la posizione di tutti gli altri Stati nei

confronti dei quali lrsquoobbligo sussiste rispetto al successivo adempimento

dellrsquoobbligo

Articolo 43 - Comunicazione da parte di uno Stato leso

1 Uno Stato leso che invoca la responsabilitagrave di un altro Stato deve dare comunicazione

della sua domanda a tale Stato

2 Lo Stato leso puograve precisare in particolare

a) il comportamento che lo Stato responsabile dovrebbe tenere per porre fine allrsquoillecito

se perdura

b) la forma che la riparazione dovrebbe assumere in conformitagrave alle disposizioni della

parte II

Articolo 44 - Ammissibilitagrave delle domande

La responsabilitagrave di uno Stato non puograve essere invocata se

a) la domanda non egrave avanzata in conformitagrave alle norme applicabili in materia di nazionalitagrave

delle domande

b) la domanda egrave una di quelle alle quali si applica la regola del previo esaurimento dei

ricorsi interni e non egrave stato esaurito ogni ricorso interno disponibile ed effettivo

65

Articolo 45 - Perdita del diritto di invocare la responsabilitagrave

La responsabilitagrave di uno Stato non puograve essere invocata se

a) lo Stato leso ha validamente rinunciato al reclamo

b) si deve ritenere che lo Stato leso in ragione della propria condotta abbia validamente

prestato acquiescenza allrsquoabbandono della domanda

Articolo 46 - Pluralitagrave di Stati lesi

Ove piugrave Stati siano lesi dal medesimo atto internazionalmente illecito ciascuno di essi puograve

invocare individualmente la responsabilitagrave dello Stato che ha commesso lrsquoatto

internazionalmente illecito

Articolo 47 - Pluralitagrave di Stati responsabili

1 Ove piugrave Stati siano responsabili del medesimo atto internazionalmente illecito puograve

essere invocata la responsabilitagrave di ciascuno di tali Stati in relazione a quellrsquoatto

2 Il paragrafo 1

a) non consente a nessuno Stato offeso di ricevere un risarcimento superiore al danno

che ha subito

b) non pregiudica alcun diritto di ricorso avverso gli altri Stati responsabili

Articolo 48 - Invocazione della responsabilitagrave da parte di uno Stato diverso da uno Stato

leso

1 Ogni Stato diverso da uno Stato leso egrave legittimato a invocare la responsabilitagrave di un altro

Stato ai sensi del paragrafo 2 se

a) lrsquoobbligo violato sussiste nei confronti di un gruppo di Stati comprendente quello

Stato ed egrave stabilito per la tutela di un interesse collettivo del gruppo

b) lrsquoobbligo violato si pone nei confronti della comunitagrave internazionale nel suo

complesso

2 Ogni Stato legittimato a invocare la responsabilitagrave in virtugrave del paragrafo 1 puograve reclamare

dallo Stato responsabile

a) la cessazione dellrsquoatto internazionalmente illecito e assicurazioni e garanzie di non

ripetizione in conformitagrave allrsquoarticolo 30

b) lrsquoadempimento dellrsquoobbligo di riparazione in conformitagrave con gli articoli precedenti

nellrsquointeresse dello Stato offeso o dei beneficiari dellrsquoobbligo violato

66

3 Le condizioni percheacute uno Stato offeso possa invocare la responsabilitagrave prevista dagli

articoli 43 44 e 45 si applicano quando la responsabilitagrave egrave invocata da parte di uno Stato

legittimato a farlo ai sensi del paragrafo 1

CAPITOLO II - CONTROMISURE

Articolo 49 - Oggetto e limiti delle contromisure

1 Uno Stato leso puograve adottare contromisure nei confronti di uno Stato che sia responsabile

di un atto internazionalmente illecito soltanto al fine di indurre quello Stato a conformarsi

ai propri obblighi ai sensi della parte II

2 Le contromisure sono limitate al non rispetto temporaneo di obblighi internazionali dello

Stato che agisce nei confronti dello Stato responsabile

3 Per quanto possibile le contromisure saranno adottate in modo tale da permettere la

ripresa dellrsquoadempimento degli obblighi in questione

Articolo 50 - Obblighi non pregiudicabili da contromisure

1 Le contromisure non pregiudicheranno

a) lrsquoobbligo di astenersi dalla minaccia o dallrsquouso della forza come espresso dalla Carta

delle Nazioni Unite

b) gli obblighi di tutela dei diritti umani fondamentali

c) gli obblighi di carattere umanitario che vietano rappresaglie

d) gli altri obblighi derivanti da norme imperative di Diritto Internazionale generale

2 Uno Stato che ricorra a contromisure non egrave esentato dallrsquoadempiere ai propri obblighi

a) derivanti da procedure di soluzione delle controversie applicabile nei rapporti con lo

Stato responsabile

b) di rispettare lrsquoinviolabilitagrave di agenti locali archivi e documenti diplomatici o consolari

Articolo 51 - Proporzionalitagrave

Le contromisure devono essere commisurate al pregiudizio subito tenendo conto della

gravitagrave dellrsquoatto internazionalmente illecito e dei diritti in gioco

Articolo 52 - Condizioni del ricorso a contromisure

1 Prima di prendere contromisure uno Stato leso dovragrave

a) invitare lo Stato responsabile in conformitagrave allrsquoarticolo 43 ad adempiere ai propri

obblighi in base alla parte II

67

b) comunicare allo Stato responsabile ogni sua decisione di ricorrere a contromisure e

offrirsi di negoziare con tale Stato

2 Nonostante il paragrafo 1 b) lo Stato offeso puograve prendere le contromisure urgenti che

siano necessarie per preservare i propri diritti

3 Non possono essere prese contromisure e se giagrave prese devono essere sospese senza

indebito ritardo se

a) lrsquoatto internazionalmente illecito egrave cessato

b) la controversia pende innanzi a una corte o a un tribunale che abbia il potete di adottare

decisioni vincolanti per le parti

4 Il paragrafo 3 non si applica se lo Stato responsabile non attiva la procedura di soluzione

delle controversie in buona fede

Articolo 53 - Cessazione delle contromisure

Le contromisure dovranno essere fatte cessare non appena lo Stato responsabile si sia

conformato agli obblighi che gli derivano dalla parte II in relazione allrsquoatto internazionalmente

illecito

Articolo 54 - Misure prese da Stati diversi da uno Stato leso

Il presente capitolo non pregiudica il diritto di ogni Stato legittimato ai sensi dellrsquoarticolo 48

paragrafo 1 di invocare la responsabilitagrave di un altro Stato di adottare misure lecite contro

quello Stato per assicurare la cessazione della violazione e la riparazione nellrsquointeresse dello

Stato leso o dei beneficiari dellrsquoobbligo violato

PARTE IV - DISPOSIZIONI GENERALI

Articolo 55 - Lex specialis

I presenti articoli non si applicano quando e nella misura in cui le condizioni per lrsquoesistenza

di un atto internazionalmente illecito o il contenuto o la messa in opera della responsabilitagrave

internazionale di uno Stato sono disciplinati da norme speciali di diritto Internazionale

Articolo 56 - Questioni concernenti la responsabilitagrave di uno Stato non regolate dai presenti

articoli

Le norme di diritto internazionale applicabili continuano a disciplinare le questioni

concernenti la responsabilitagrave di uno Stato per un atto internazionalmente illecito nella misura

in cui tali questioni non sono regolate da questi articoli

68

Articolo 57 - Responsabilitagrave di unrsquoorganizzazione internazionale

I presenti articoli non pregiudicano qualsiasi questione relativa alla responsabilitagrave secondo

il Diritto Internazionale di unrsquoorganizzazione internazionale o di uno Stato per il

comportamento di unrsquoorganizzazione internazionale

Articolo 58 - Responsabilitagrave individuale

I presenti articoli non pregiudicano una qualsiasi questione concernente la responsabilitagrave

individuale secondo il Diritto Internazionale di ogni persona che agisca per conto di uno

Stato

Articolo 59 - Carta delle Nazioni Unite

I presenti articoli non recano pregiudizio alla Carta delle Nazioni Unite

69

Allegato 3 - QUADRO DELLE MISSIONI ITALIANE DI PSO IN CORSO

Aggiornato al 30 ottobre 2015

Fonte Ministero della Difesa

Operazione Joint Enterprise in Bosnia Erzegovina e Macedonia

Operazione Active Endeavour nel Mediterraneo

Operazione Resolute Support in Afghanistan

Operazione Ocean Shield nelle acque somale

Operazione MINUSMA in Mali

Operazione UNFIL in Libano

70

Operazione EUPOL in Afghanistan

Operazione EULEX in Kosovo

Operazione EUTM in Mali

Operazione Atalanta nelle acque somale

Operazione EU BAM Rafah in Palestina ed Egitto

Operazione EUTM in Somalia

Operazione EURCAP NESTOR nel Corno drsquoAfrica

Operaizione Joint Operation Triton nel Mar Mediterraneo centrale

Operazione EUFOR ndash ALTHEA in Bosnia Erzegovina

Operazione EUNAVFOR nel Mar Mediterraneo

Operazione Prima Parthica nel Medio Oriente

Operazione Multinational Force amp Observers in Egitto

Operazione Hebron ndash TIPH 2 in Medio Oriente

Missione Militare in Libia (MIL)

Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL)

Missione Addestrativa Italiana Palestina 3 (MIADIT)

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 2deg

Valerio Palombaro ldquoCase study il caso Behramirdquo

72

INDICE

SOMMARIO 73

ABSTRACT 75

INTRODUZIONE ALLA RICERCA 77

1 LA GIURISDIZIONE COME QUESTIONE PRELIMINARE ALLrsquoATTRIBUZIONE

DELLA RESPONSABILITAgrave 81

11 Il ricorso alla Corte EDU e la sua applicazione extra-territoriale 81

12 Responsabilitagrave derivanti dai bombardamenti aerei e situazioni di occupazione

territoriale 92

13 Giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti un confine sempre piugrave

labile 96

14 Missioni militari allrsquoestero e competenza giurisdizionale 101

15 Lrsquoobbligo procedurale di effettuare indagini 106

2 LrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITArsquo TRA STATO E ORGANIZZAZIONE

INTERNAZIONALE 113

21 Attribuzione della condotta nelle missioni di peacekeeping dal caso Behrami

alla dual attribution 113

22 Il controllo effettivo secondo lrsquoart 7 del Progetto di articoli della Commissione

di Diritto Internazionale 118

23 Il concetto di Comando e Controllo nelle missioni militari 121

24 Il controllo effettivo sulla condotta secondo la recente interpretazione dalle

Corti interne olandesi 129

25 Il rapporto tra diritto internazionale umanitario e diritti umani 133

26 Sugli atti ultra vires delle Organizzazioni Internazionali 139

27 Lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali 143

CONCLUSIONI 151

LISTA DEGLI ACRONIMI 154

BIBLIOGRAFIA 157

Monografie 157

Articoli e note a sentenza 160

73

SOMMARIO

La Responsabilitagrave internazionale dello Stato per illeciti commessi da membri dei

propri contingenti dispiegati nellrsquoambito di missioni di peacekeeping

La ricerca ha lo scopo di individuare i parametri giuridici utili a determinare se la

responsabilitagrave per gli atti illeciti compiuti nel corso delle missioni di pace internazionali vada

imputata allo Stato di invio dei militari o allrsquoOrganizzazione internazionale sotto la cui egida

si svolge la missione

Il lavoro egrave impostato sulla considerazione fondamentale secondo cui il diritto

internazionale umanitario offre strumenti giurisdizionali per lrsquoaccertamento delle

responsabilitagrave degli Stati molto minori rispetto allrsquoemergente controllo derivante dal diritto

internazionale dei diritti umani Pertanto la ricerca egrave stata orientata innanzitutto dalla

necessitagrave di individuare le possibilitagrave e gli spazi per il controllo giurisdizionale sulle attivitagrave

dei contingenti militari allrsquoestero discendenti dal sistema delle Corti regionali dei diritti

dellrsquouomo Questa nuova forma di controllo giurisdizionale egrave destinata ad assumere una

considerevole rilevanza anche nelle caso delle attivitagrave militari degli Stati nellrsquoambito delle

missioni di peacekeeping La possibilitagrave riconosciuta ormai piugrave volte dalla Corte di

Strasburgo di una sua applicazione per violazioni avvenute al di fuori del territorio degli Stati

contraenti determina ormai un ruolo non trascurabile per questa Corte anche in tema di

illeciti commessi dagli Stati durante le missioni militari allrsquoestero La nozione di giurisdizione

ex art 1 egrave allora lrsquoelemento cardine per circoscrivere la portata della competenza della

Corte EDU nella sua attivitagrave di controllo del rispetto dei diritti umani Se infatti la CEDU si

applica normalmente solo nel territorio degli Stati contraenti - principio che la renderebbe

inapplicabile nella gran parte dei teatri dove vengono dispiegate le missioni militari

internazionali- un esame della giurisprudenza piugrave recente ci permette di individuare i

parametri su cui fondare lrsquoeccezione a questa regola che rende possibile in alcuni casi

lrsquoapplicazione extra-territoriale della Convenzione

La ricerca si svolge sulla base di una ricostruzione della giurisprudenza della Corte

Europea dei diritti dellrsquouomo che parte dai casi Bankovic e Beherami decisi nel 2001 e nel

2007 per arrivare ai piugrave recenti casi Al Skeini e Jaloud Egrave importante sottolineare che

almeno per il momento il controllo di questi organismi giurisdizionali a protezione dei diritti

umani si concretizza nel settore delle missioni militari allrsquoestero solamente per quanto

riguarda il profilo procedurale dellrsquoart 2 (tutale del diritto alla vita) ossia lrsquoobbligo per lo Stato

contraente di effettuare indagini adeguate sullrsquoillecito che ha causato lrsquouccisione di un civile

74

Inoltre quello che emerge in questo lavoro egrave che la questione della giurisdizione e quella

dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave sono inevitabilmente connesse e si influenzano a

vicenda Per poter rispondere correttamente alla domanda sullrsquoattribuzione delle

responsabilitagrave per gli illeciti dei contingenti in missione allrsquoestero sarebbe necessario

analizzare gli accordi sulla gestione degli aspetti del Comando e Controllo tra Stati fornitori

e Organizzazioni Internazionali

In ogni caso tuttavia quello che mette in luce la giurisprudenza internazionale egrave che gli

Stati rimangono inevitabilmente piugrave esposti al controllo giurisdizionale sulle azioni dei militari

allrsquoestero rispetto alle Organizzazioni Internazionali Questrsquoultime infatti non sono parti

contraenti dei trattati internazionali sui diritti umani e sono per questo svincolate dagli

strumenti di controllo giurisdizionale offerti da questa importante branca del diritto

internazionale Inoltre le Organizzazione Internazionali godono dellrsquoimmunitagrave dal giudizio

delle Corti Interne rendendo di fatto gli Stati unici soggetti del diritto internazionale

perseguibili per gli illeciti dei militari nellrsquoambito delle peacekeeping con veri e propri

strumenti giurisdizionali vincolanti

75

ABSTRACT

International responsibility of the State for offenses committed by members of its

contingent deployed as part of international peacekeeping missions

The research is devoted to highlight the legal framework in order to solve the issue

arising from right to life violations caused by militaries while deployed in international military

missions abroad

The starting point of this research is that international humanitarian law provides few

legal instruments designed to assess the responsibility of States when compared to the

emerging control coming from international human rights law This work aims at evaluating

the extent of international human rights controls namely ECtHR jurisdictional control over

State militaries activities abroad

The possibility already recognized several times by the Strasbourg Court to apply the

Convention on human rights violations that occurred outside the territory of a Contracting

States shall determine significant role for this Court even in terms of crimes committed by

States during military missions abroad Thus a key issue in my research is the one related

to ECHR extra-territorial application and the concept of jurisdiction ex art 1 an issue raised

in several well-known cases before Strasbourg Court such as Bankovic v Beligum and

others Al Skeini v UK and recently Jaloud v Netherland

This work highlight that international human right law most effective outcome should

be aimed at encouraging States to assume in domestic law the standard coming from IHRL

This purpose is valid for military deployed abroad as regard the acceptance of international

humanitarian law and IHRL standards Namely procedural obligations posed by ECHR art2

request States to opt for restraining rules of engagement or to adjust their legislative and

jurisdictional framework in order to abide by international standards

Moreover what comes out in this work is that the issue of jurisdiction and the one of

attribution of responsibility are strictly connected In order to solve the question over the

attribution of responsibility there is a need to analyze Command and Control agreement

between States and International Organizations

In any case we can see that international case law highlight that States are inevitably

more exposed than International Organization to judicial review of the action of military force

abroad International Organization are not contracting parties to international human rights

treaties and therefore are exempted from this form of judicial review

76

Furthermore International Organization shall be immune from domestic Court judgments

thus making the State as the sole international law subject liable for violations of the military

deployed in peacekeeping missions through legally binding instruments

77

INTRODUZIONE ALLA RICERCA

Il fenomeno dellrsquoinvio di militari allrsquoestero nel quadro delle missioni di pace

internazionali ha assunto nel corso degli ultimi decenni proporzioni importanti dovuti

allrsquoevolvere dei rapporti internazionali e alla crescente cooperazione tra gli Stati nel settore

del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale Tale cooperazione si realizza

soprattutto attraverso linvio nel quadro di sistemi universali o regionali di sicurezza

collettiva istituiti da organizzazioni internazionali di missioni militari a composizione

multinazionale con compiti di mantenimento della pace ristabilimento della pace o

stabilizzazione in Paesi terzi colpiti da conflitti armati interni o internazionali Le missioni

militari allrsquoestero istituite con il mandato di promuovere la pace e la sicurezza internazionale

possono tuttavia determinare a loro volta considerevoli problematiche legate alla violazione

dei diritti umani fondamentali in particolare del diritto alla vita Il verificarsi di azioni che

causano vittime civili in Stati terzi egrave purtroppo una conseguenza strettamente correlata

allrsquoinvio di una missione militare e ogni volta tale evenienza puograve sollevare controverse

questioni di competenza giurisdizionale noncheacute di attribuzione delle responsabilitagrave

Le uccisioni accidentali di civili causate dai membri dei contingenti stranieri impegnati

nellintervento armato ovvero tutti quei casi di violazioni del diritto alla vita che non

costituiscono crimini internazionali ha ormai dato luogo a una prassi importante costituita

da ricorsi presentati a giudici interni e internazionali dai parenti delle vittime nei confronti

degli Stati di appartenenza dei militari coinvolti Lo stesso puograve dirsi con riferimento alle

missioni di pace in Paesi terzi autorizzate dallONU o comunque effettuate sulla base del

consenso dello Stato ospite che nel loro svolgimento sul campo possono causare vittime

innocenti civili

Come egrave possibile capire da quanto sinora detto a prescindere dalla legittimitagrave o meno

dellintervento militare e dalla nobiltagrave degli scopi di una missione di pace esiste comunque

un problema di tutela delle vittime civili di azioni compiute nel corso di queste operazioni

che il diritto internazionale egrave chiamato ad affrontare e a risolvere

Il diritto internazionale classico attribuiva allo Stato dinvio la responsabilitagrave

internazionale di ogni condotta illecita dei militari inviati allestero in quanto organi che

svolgono funzioni sovrane per conto e nellinteresse del proprio Stato e in virtugrave di unantica

consuetudine che riconosce limmunitagrave funzionale ai corpi di truppa allestero La ratio della

norma deriva dal principio fondamentale della sovrana uguaglianza degli Stati e nella

78

conseguente impossibilitagrave per ognuno di essi di assoggettarsi alla giurisdizione di un loro

pari Sulla base di questo principio si egrave poi sviluppata la regola consuetudinaria applicabile

ai corpi di truppa allestero fondata sullimpossibilitagrave per uno Stato di consentire di

assoggettare un proprio organo nel caso un militare inviato allestero per lo svolgimento di

funzioni sovrane e la cui condotta egrave per questo imputabile allo Stato dinvio che uno Stato

diverso da quello di appartenenza del militare potesse esercitare la propria giurisdizione

sulla condotta illecita o presunta tale di questultimo

Va messo in evidenza che la sicurezza internazionale e la difesa rappresentano

storicamente alcuni tra i settori in cui risulta piugrave difficoltoso dare attuazione coercitiva al

diritto internazionale poicheacute gli Stati nazionali si dimostrano alquanto restii a cedere

sovranitagrave in tali aree cruciali per la politica estera Questa concezione rimane aderente alla

realtagrave odierna nonostante gli importanti sviluppi del sistema di sicurezza collettiva

internazionale e il crescente ruolo svolto dalle Organizzazioni Regionali

Levoluzione del movimento internazionale di tutela dei diritti umani ha tuttavia

prodotto tuttavia importanti erosioni alla sovranitagrave statale andando addirittura a incidere

sulle norme relative alle immunitagrave degli Stati stranieri dalla giurisdizione per atti compiuti

jure imperii oggi messe in dubbio da piugrave parti nel caso di condotte imputabili allo Stato

quali attivitagrave sovrane che perograve siano costituite da crimini internazionali

A prescindere da quelle che possono essere le eventuali responsabilitagrave penali

individuali del singolo o dei singoli militari da accertare sulla base della normativa

internazionale e interna di rilievo (Status of force agreements diritto internazionale

umanitario rules of engagements diritto penale militare) lo Stato di invio dei militari potragrave

in ogni caso essere dichiarato responsabile internazionalmente

Come anticipato secondo il diritto internazionale classico le controversie derivanti da

illeciti internazionali in particolare nellrsquoambito di atti derivanti delle missioni militari sono

concepite essenzialmente come inter-statali e finiscono per risolversi per mezzo di

compensazioni vis a vis tra gli Stati Nel diritto internazionale contemporaneo tale approccio

di stampo negoziale e diplomatico riferibile essenzialmente al quadro giurisdizionale

discendente dal diritto internazionale umanitario appare per alcuni aspetti superato Questo

egrave lrsquoaspetto innovativo piugrave importante nellrsquoambito delle missioni di pace allrsquoestero che deve

essere tenuto a mento come aspetto cruciale per comprendere lrsquoindagine rispetto al diritto

internazionale ldquoclassicordquo i rimedi giurisdizionali offerti dai sistemi regionali di protezione dei

diritti dellrsquouomo sono molto piugrave pervasivi comportando nuovi spazi di accertamento delle

responsabilitagrave statali

79

Proprio di questo andremo a indagare in questo lavoro per capire se e quando uno Stato

puograve incorrere in responsabilitagrave internazionali in conseguenza delle azioni dei propri militari

dispiegati allrsquoestero

In questo senso saragrave cruciale dunque valutare quale impatto sulle azioni dei militari

allrsquoestero derivi dal diritto internazionale dei diritti umani e dal conseguente controllo delle

Corti sovra-statali Oggi infatti le controversie internazionali che coinvolgono vittime civili

non sono piugrave risolvibili esclusivamente in via inter-statale ma egrave in buona misura riconosciuto

un diritto di ricorso in capo ai singoli individui anche nel caso delle azioni dei militari

allrsquoestero1 A questi aspetti verragrave dedicata una parte della ricerca che precede quello che egrave

lrsquoargomento centrale del lavoro ossia le problematiche di attribuzione della condotta tra lo

Stato e le Organizzazioni Internazionali

In un mondo in cui le Organizzazioni Regionali giocano un ruolo sempre piugrave rilevante

nelle missioni di pace allrsquoestero sembra possibile arrivare a una valutazione della condotta

illecita improntata alla doppia attribuzione delle responsabilitagrave tra Stati e Organizzazioni

Internazionali cd dual attribution2 In proposito ciograve che rileva nella nostra analisi egrave che nella

giurisprudenza della Corte di Strasburgo lrsquoattribuzione della responsabilitagrave alle

Organizzazioni Internazionali anzicheacute agli Stati ha determinato pesanti conseguenze in

grado di limitare la giurisdizione ratione personae delle Corti che proteggono i diritti umani3

In particolare vedremo come la questione dellrsquoattribuzione egrave stata oggetto di dibattito

anche in recenti pronunce da parte di alcuni Tribunali interni olandesi

Scopo della ricerca egrave pertanto anche quello di ricostruire la materia per avanzare delle

valutazioni su quale risulti essere il criterio migliore per attribuire la responsabilitagrave

internazionale in base allrsquoeffettiva suddivisione dei compiti tra i due soggetti internazionali

coinvolti nella missione (Stato di invio dei militari o Organizzazione internazionale sotto la

cui egida si svolge la missione) Nel fare ciograve saragrave imprescindibile anche il riferimento al

progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali in modo da poter

dirimere adeguatamente la questione di attribuzione

Comunque allo stato attuale nonostante gli sforzi verso un sistema maggiormente

improntato sullrsquoazione delle Organizzazioni Regionali nel campo della sicurezza collettiva

gran parte delle attivitagrave delle missioni militari allrsquoestero sono ancora esercitate dagli Stati

Su di essi pertanto ricade anche il peso maggiore delle responsabilitagrave internazionali

1 Su tutti ci riferiamo allrsquoart 34 della Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo (Cedu) 2 Vedi A Nollkaemper Dual Attribution Liability of the Netherlands for Conduct of Dutchbat in Srebrenica Journal of

International Criminal Justice 2011 pag 1143-1157 3 Le Organizzazioni internazionali non sono infatti parte contraente delle Convenzioni a protezione dei diritti umani quali

la CEDU

80

Gli Stati hanno sempre ucciso detenuto o in altri modi violato i diritti di persone fuori dai

propri confini territoriali La ragione principale per cui sta aumentando il contenzioso a

carattere extra-territoriale sulle violazioni del diritto alla vita e sono riconosciute maggiori

possibilitagrave di ricorso per le vittime egrave da individuare nella crescente influenza anche nel

settore delle missioni di peacekeeping del cosigrave detto diritto internazionale dei diritti umani

81

1 LA GIURISDIZIONE COME QUESTIONE PRELIMINARE

ALLrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave

11 Il ricorso alla Corte EDU e la sua applicazione extra-territoriale

Questo lavoro punta a comprendere alla luce dei piugrave recenti sviluppo del diritto

internazionale quali sono le possibilitagrave per uno Stato di incorrere in responsabilitagrave

internazionale per atti derivanti dalle missioni militari allrsquoestero In questo senso le cosigrave dette

Corti sovranazionali giocano un ruolo considerevole che si mette in evidenza come

principale innovazione nel diritto internazionale per le missioni allrsquoestero su tutti

analizzeremo il ruolo della Corte Europea dei diritti dellrsquouomo

La Corte Europea dei diritti dellrsquouomo egrave infatti lrsquoesempio calzante di un organismo

giurisdizionale internazionale che ha creato un grado di giudizio sovra-nazionale

indubbiamente azionabile in materia di diritti umani per fatti avvenuti nel territorio degli Stati

contraenti4 La possibilitagrave riconosciuta ormai piugrave volte dalla Corte di Strasburgo di una sua

applicazione per violazioni avvenute al di fuori del territorio degli Stati contraenti determina

un ruolo rilevante per questa Corte in tema di illeciti commessi dagli Stati durante le missioni

militari allrsquoestero

La sovranitagrave statale gioca ancora un ruolo decisivo nei settori della politica estera di

difesa e di sicurezza e ciograve spiega il fatto che proprio questa sia una delle piugrave profonde aree

di tensione tra le esigenze dello Stato e quelle derivanti dai diritti umani Se il territorio rimane

una caratteristica decisiva nellrsquoesercizio della giurisdizione va sottolineato che sempre di

piugrave le attivitagrave degli Stati hanno delle conseguenze che si estendono oltre i confini territoriali

potendo incorrere gli Stati in responsabilitagrave ovunque commettano gravi violazioni del diritto

internazionale5 Pertanto appare sempre piugrave arduo e anacronistico sostenere un concetto

di giurisdizione basato su una interpretazione meramente territoriale soprattutto in tema di

diritti umani fondamentali quale il diritto alla vita6

4 Gli Stati contraenti sono i 47 paesi membri del Consiglio drsquoEuropa 5 Si veda B Conforti ibidem P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti umani Torino 2002

F Francioni e N Ronzitti War by Contract Human Rights Humanitarian Law and Private Contractors Oxford 2011 L Condorelli Lrsquoimputation agrave lrsquoeacutetat drsquoun fait internationalement illecite Solutions classiques et nouvelles tendances in Recueil des Cours t 189 (1984) vol VI p 102 M Spinedi A Gianelli M L Alaimo La codificazione della responsabilitagrave degli Stati alla prova dei fatti Milano 2006 P Palchetti Lrsquoorgano di fatto dello Stato nellrsquoillecito internazionale Giuffregrave 2007

6 In particolare lrsquoart 21 della CEDU ldquoil diritto alla vita di ogni persona egrave protetto dalla legge Nessuno puograve essere intenzionalmente privato della vita salvo che in esecuzione di una sentenza capitale pronunciata da un tribunale nei casi in cui il delitto sia punito dalla legge on tale penardquo

82

La nozione di giurisdizione ex art 1 egrave allora lrsquoelemento cardine per circoscrivere la

portata della competenza della Corte EDU nella sua imprescindibile attivitagrave di controllo del

rispetto dei diritti umani7 Possiamo affermare con altri che il dibattito attorno allrsquoapplicazione

extra-territoriale della CEDU ldquohas been the subject of a long evolution in the case law of the

Strasbourg organsrdquo8

Analizzando la giurisprudenza dei giudici di Strasburgo si evincono attualmente due

criteri fondamentali per estendere lrsquoapplicazione della Convenzione anche fuori dai confini

territoriali di uno Stato Contraente 9

1) Controllo e Autoritagrave degli Agenti Statali (modello personale)

2) Controllo effettivo di un territorio (modello territoriale)

Con il primo criterio si intende esistente un legame diretto tra giurisdizione e individuo-

organo prescindendo quindi da ogni tipo di riferimento territoriale per riconoscere la

giurisdizione10

Per accertare invece il criterio del controllo effettivo del territorio si deve valutare il

grado di controllo di una determinata area geografica nella quale uno Stato esercita alcuni

poteri di governo al di fuori dei suoi confini prestabiliti Questo criterio egrave stato applicato

soprattutto ai casi di occupazione militare o nei casi in cui uno Stato svolga nel territorio di

un altro soggetto statuale determinati poteri di governo Tali poteri renderebbero quello

Stato responsabile del controllo e della giurisdizione anche temporaneamente sulla

porzione di territorio in questione

7 Questo articolo dispone che ldquoLe alti parti contraenti riconoscono a ogni persona soggetta alla loro giurisdizione i diritti e le libertagrave riconosciuti al Titolo I della presente Convenzionerdquo Per unrsquoanalisi approfondita del concetto di giurisdizione della CEDU si veda su tutti P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002

8 Cit D J Harris M OrsquoBoyle E P Bates C M Buckley Law of the European Convention on Human Rights Oxford 2009 p 804 Uno dei primi casi in cui si discusse tale questione egrave stato Loizidou c Turchia ricorso n 1531889

Grande Camera 18 dicembre 1996 Per una ricostruzione complessiva della vasta giurisprudenza extra-territoriale della Corte EDU R Nigro The notion of ldquoJurisdictionrdquo in Article 1 Future scenarios for the Extra-Territorial Application of the European Convention On Human Rights Italian Yearbook of international law 2011 e C Gabrielli La nozione di giurisdizione extra-territoriale alla luce della recente giurisprudenza Studi sullrsquointegrazione europea 3 2012

9 Oltrecheacute dalla giurisprudenza della Corte EDU si ritrovano questi due modelli in dottrina si veda M MilanovicExtra-territorial Application of Human Rights Treaties Oxford University Press 2011 P Ronchi in Al-Sekini v UK The borders of human rights Law Quarterly Review 2012 F Viganograve Tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n4 2011 K Da Costa The extraterritorial application of selected human rights treaties Martinus Nijhoff Publishers 2013

10 Cfr F Viganograve ibidem cit da pag 6 ldquoIn tale criterio rientrano tutte le ipotesi in cui lo Stato risponde per condotte compiute al di fuori del proprio territorio sovrano da propri agenti dalle condotte di agenti diplomatici e consolari alle ipotesi in cui lo Stato esercita sul territorio di un altro Stato talune funzioni normalmente esercitate dagli Stati sovrani a quelle caratterizzate da un uso della forza da parte di agenti dello Statordquo Questo egrave un modello di tradizione essenzialmente anglosassone cfr P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002 pag 3 e 4

83

Inoltre secondo questo criterio e a differenza di quanto avviene per quello ldquopersonalerdquo

lo Stato occupante avragrave la responsabilitagrave di assicurare il rispetto dellrsquointera gamma dei diritti

convenzionali Nelle situazioni di giurisdizione per autoritagrave dello Stato agente lo Stato saragrave

infatti tenuto al rispetto dei soli diritti convenzionali che sono rilevanti per la situazione

dellrsquoindividuo in concreto sotto il controllo e lrsquoautoritagrave degli agenti statali11

In supporto di una lettura favorevole alla possibile distinzione dei vari diritti garantiti

dalla CEDU rileverebbe anche la dottrina che si riflette ormai nel diritto consuetudinario e

che prevede un ldquonoyau durrdquo12 alcuni diritti fondamentali inderogabili che sono ormai parte

dello jus cogens13

Ersquo sempre efficace la nozione di giurisdizione basata sul controllo effettivo del

territorio al fine di accertare le violazioni del diritto alla vita sul territorio in cui si svolgono le

missioni militari allrsquoestero

Cercheremo di rispondere a questa domanda nel corso della presente ricerca tramite

una piugrave dettagliata analisi dei summenzionati criteri utilizzati per riscontrare la sussistenza

della giurisdizione al di fuori dal territorio statuale Sebbene lrsquoart 1 della CEDU non si

riferisca espressamente al territorio degli Stati contraenti dai lavori preparatori della

Convenzione non sembrano ricavabili elementi che possano giustificare lrsquoevoluzione della

nozione di giurisdizione a prescindere da criteri geografici e territoriali14 Per approfondire

esaustivamente la questione saragrave dunque necessario partire dalla ricostruzione della

piuttosto ondivaga giurisprudenza della Corte EDU in relazione allrsquoapplicazione extra-

territoriale dei diritti umani15

La nostra attenzione saragrave inevitabilmente concentrata sui casi di violazioni del diritto

alla vita tutelato allrsquoart 2 della Convenzione avvenuti a opera di militari di Stati contraenti

in territorio di Stati non parte della Convenzione

11 Cfr Viganograve ibidem il quale osserva che la Corte in Al-Skeini marca cosigrave il proprio distacco rispetto allrsquoaffermazione relativa alla ldquoindivisibilitagraverdquo della garanzia dei diritti riconosciuti dalla Convenzione contenuta in Bankovic c Belgio e altri 16 Stati Contraenti 12 Dicembre 2001 (Grande Camera) ric n 5220799 ldquorights can not be divided and tailoredrdquo ibidem para 75

12 Si veda C Zanghigrave ldquoLa Tutela internazionale dei diritti umanirdquo pag 165 Inoltre si evince questa distinzione anche

dallrsquoart 15 della stessa CEDU che impedisce qualsiasi deroga per quanto riguarda alcuni diritti imprescindibili quali appunto il diritto alla vita Lrsquo art 152 CEDU dice che ldquoLa disposizione precedente non autorizza alcuna deroga allrsquoarticolo 2 salvo che per il caso di decesso risultante da legittimi atti di guerra e agi art 3 4 paragrafo 1 e 7 rdquo

13 Si veda B Conforti Diritto Internazionale Napoli 2010 pag 187 14 P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo ibidem pag 19 15 Per quanto riguarda la giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dellrsquouomo si veda tra gli altri caso Loizidou c

Turchia ricorso n 1531889 Grande Camera 18 dicembre 1996 Issa c Turchia 30 maggio 2000 ric n 3182196 Isaak C Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 caso Ocalan contro Turchia 12 marzo 2003 ric n 4622199 caso Al-Skeini e altri c Regno Unito Grande Camera 7 luglio 2011 ric n 5572107 Bankovic C Belgio e altri 16 Stati Contraenti 12 Dicembre 2001 (Grande Camera) ric n 5220799

84

Per analizzare gli aspetti ldquomeno solidirdquo del criterio del controllo effettivo del territorio

risulta emblematico il caso Bankovic c Belgio16

La decisione concerne il bombardamento da parte di un aereo militare autorizzato

dalla NATO di un edificio della radio-televisione a Belgrado che causograve erroneamente

diverse vittime civili17 In quellrsquooccasione la Corte di Strasburgo ha respinto il ricorso dei

parenti delle vittime serbe sottolineando come il concetto di giurisdizione fosse

ldquoessenzialmente territorialerdquo 18

La Corte EDU ha ritenuto infatti che la Convenzione trovasse applicazione

In an essentially regional context and notably in the legal space of the Contracting States

The Convention was not designed to be applied throughout the world even in respect of

the conduct of Contracting Staterdquo19

Il Belgio e gli altri Stati della coalizione convenuti operavano sotto la direzione

dellrsquoOrganizzazione Atlantica e non potevano essere ritenuti responsabili delle uccisioni

poicheacute non disponevano di un controllo effettivo del territorio serbo

Nonostante questa decisione criticabile la Corte di Strasburgo nel 2001 lasciava

aperta la porta a possibili eccezioni allrsquointerpretazione restrittiva strettamente territoriale tra

cui la principale concerne proprio lrsquoipotesi in cui lo Stato parte della Convenzione eserciti

attraverso le proprie forze militari un ldquocontrollo effettivordquo sul territorio di un altro Stato20

Lrsquoeccezionalitagrave puograve dunque concretizzarsi proprio nel controllo effettivo del territorio

che tuttavia nel caso di un bombardamento aereo seppure avente le stesse se non piugrave

nefaste conseguenze sulla popolazione civile non era perograve riscontrabile21

16 Bankovic e altri c Belgio e altri ibidem ricorrenti lamentavano oltre a una violazione dellrsquoarticolo 2 della CEDU anche degli articoli 10 (libertagrave di espressione ) e art 13 (diritto a un rimedio effettivo) Si veda A Orakhelashvili Restrictive Interpretation of Human Rights Treaties in the recent jurisprudence of the ECHR EJIL 32003 F Sperotto La salvaguardia dei diritti dellrsquouomo durante i conflitti armati e le operazioni militari Centro Studi per la Pace 2004

17 Operazione Allied Force egrave il nome della campagna di attacchi aerei portata avanti dalla NATO per circa due mesi contro

la Repubblica Federale di Jugoslavia di Slobodan Milošević Il bombardamento cui si riferisce la sentenza avvenne il 23 Marzo 1999 considerando la stazione radio-televisiva un obiettivo militare e causograve la morte di 16 civili

18 Corte EDU Bankovic c Belgio ibidem par 59 e 61 19 Bankovic e altri c Belgio ibidem para 80 20 M Milanovic From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties in

Human Rights Law Review 8 2008 p 424 Tuttavia lrsquoautore osserva che una forza occupante non puograve estendere a suo piacimento le proprie leggi sui territori occupati come dimostrerebbe lrsquoart 43 della II Convenzione dellrsquoAja del 1889 e comunque tutte le norme da questo emanate perdono efficacia al termine dellrsquooccupazione Lrsquoautore ne conclude che di fatto una forza occupante non esercita la propria laquogiurisdizioneraquo ai sensi del diritto internazionale pubblico Vedi caso Al-Skeini e a c Regno Unito sent 7 luglio 2011 (Grande Camera) ric n 5572107 para 149-150

21 A tal proposito saragrave necessario sviluppare piugrave avanti un confronto piugrave approfondito tra le sentenza della Corte EDU Bankovic c Belgio del 2001 e la sentenza Al-Skeini c Regno Unito del 2011 in proposito vedi anche A Cowan A new Watershed Re-evaluating Bankovic in the light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and Comparative Law 2012 pag 213-227

85

Passando ad analizzare il modello personale dellrsquoautoritagrave e controllo da parte di agenti

statali per estendere la giurisdizione CEDU un caso rilevante egrave costituito dalla decisione

Isaak c Turchia22

Qui infatti la stessa Corte di Strasburgo ha riconosciuto che non vi era alcun controllo

effettivo del territorio tuttavia egrave stata riconosciuta la responsabilitagrave dello Stato Turco in base

ad altre valutazioni giuridiche

I fatti sono avvenuti nellrsquoisola di Cipro divisa tra parte Nord in cui la stessa Corte EDU

ha riconosciuto la giurisdizione della Turchia e parte Sud indipendente23Durante una

manifestazione contro lrsquoinvasione turca della parte settentrionale dellrsquoisola di Cipro la polizia

di Cipro Nord ha represso violentemente la manifestazione causando la morte di un

cittadino greco-cipriota

La Corte EDU ha appurato come prima cosa se sussistesse il legame territoriale per

estendere la sua giurisdizione ma ha rivelato che lrsquoarea nella quale egrave avvenuto il fatto non

ricadeva nella giurisdizione turca poicheacute faceva parte della zona cuscinetto ONU24

Nonostante ciograve egrave stata affermata la responsabilitagrave dello Stato turco Infatti secondo la

Corte non rilevava la circostanza che la Turchia non esercitasse il controllo del territorio

dove sono avvenuti gli atti lamentati ma era sufficiente che gli agenti turchi fossero coinvolti

nelle azioni contestate il soggetto colpito rientrava nella giurisdizione della Turchia non per

il tramite del territorio ma per il tramite degli agenti che esercitavano autoritagrave e controllo su

di lui25

Prima di arrivare al piugrave recente caso Al-Skeini non si puograve non considerare anche la

sentenza Issa c Turchia26

22 Caso Isaak c Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 Simili conclusioni favorevole a un applicazione extra-territoriale legata al modello personale si ritrovano anche in Solomou e altri c Turchia appl n 3683297 24 giugno 2008 e Andreou c Turchia appl n 4565399 3 giugno 2008

23 Considerato dal diritto internazionale un esempio di ldquoStato fantocciordquo vedi anche B Conforti Diritto internazionale

Napoli 2010 pag 17 24 La Forza di Peacekeeping delle Nazioni Unite a Cipro (UNFICYP dallinglese United Nations Peacekeeping Force in

Cyprus) egrave una forza di sicurezza delle Nazioni Unite inviata a Cipro nel 1964 per porre termine alle continue violenze tra le comunitagrave greco-cipriota e turco-cipriota Dal 1974 il contingente militare della UNFICYP presidia la Linea Verde che divide in due parti lisola

25 Cfr T Scovazzi I Papanicolupulu S Urbinati I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2009 p 110 Cosigrave la Corte EDU nel caso Isaak c Turchia ldquoEven if the acts complained of took place in the neutral UN buffer zone the Court considers that the deceased was under the authority andor effective control of the respondent State through its agents(helliphellip)It concludes that the matters complained of in the present application fall within the jurisdiction of Turkey within the meaning of Article 1 of the Convention and therefore entails the respondent Statersquos responsibility under the Conventionrdquo Il fatto che gli atti contestati siano stati compiuti da forze di polizia e non da forze armate non mi sembra rilevare ai fini della nostra discussione In proposito vedremo nel successivo paragrafo le simili conclusioni del caso Pad e altri c Turchia appl n 6016700 28 giugno 2007

26 Corte EDU Issa c Turchia 16 novembre 2004 ric n 3182196

86

Nel caso Issa la Corte di Strasburgo si trovava a dover decidere sul ricorso presentato

dai familiari di alcuni pastori iracheni che sarebbero stati torturati e uccisi da soldati

dellrsquoesercito turco durante unrsquooperazione svolta nella regione settentrionale dellrsquoIraq 27

La Corte ha rigettato il ricorso giudicando che non vi fossero prove sufficienti che

collegassero quelle uccisioni allrsquoesercito turco e quindi alla Turchia

In ogni caso va messo in luce il ragionamento della Corte quando afferma che uno

Stato puograve essere considerato responsabile non solo nei casi in cui esercita militarmente un

ldquocontrollo effettivordquo su una porzione di territorio straniero come giagrave ammesso dalla sentenza

Loizidou ma anche quando si verificano violazioni dei diritti fondamentali a danno di

persone che pur trovandosi in territorio di uno Stato terzo sono sottoposte alla sua autoritagrave

e al suo controllo per mezzo dei suoi agenti operanti lecitamente o illecitamente in

quellrsquoarea28

Questo approccio egrave stato configurato in dottrina come ldquoteoria degli effettirdquo29 La Corte

ha affermato inoltre che se dal punto di vista del diritto internazionale pubblico la

giurisdizione di uno Stato egrave prevalentemente territoriale egrave percheacute si presume che questo

eserciti normalmente i suoi poteri nel proprio territorio

Il concetto di giurisdizione di cui allrsquoart 1 CEDU ldquois not necessarily restricted to the

national territoryrdquo delle Parti contraenti e puograve comprendere le situazioni eccezionali in cui un

atto a loro riferibile sia stato posto in essere fuori dal loro territorio ldquoor which produce effects

thererdquo30

La Corte EDU si egrave pertanto giagrave distanziata piugrave volte da unrsquoapplicazione strettamente

territoriale della Convenzione e ha creato almeno in ipotesi diverse linee estensive del

concetto di giurisdizione

Ulteriori significative decisioni della Corte EDU devono essere ancora prese in esame

Cosigrave relativamente al rapporto tra giurisdizione e attribuzione degli atti alcuni spunti di

riflessione rilevanti si possono evincere dallrsquoanalisi di un passaggio delle motivazioni circa il

27 LrsquoIraq non egrave uno Stato parte della CEDU 28 Issa c Turchia ibidem para 71 Vedi C Focarelli Lezioni di Diritto internazionale Prassi 2008 pag 431 29 A Basilico Giurisdizione ldquoprevalentemente territorialerdquo e universalitagrave dei diritti note a partire da una sentenza della

supreme court inglese AIC n 3 2011 30 Dalla sentenza Issa c Turchia ibidem para 74

Cfr S Miller Revisiting Extraterritorial Jurisdiction EJIL n 4 2010 p 1227 osserva che nella logica di questa

pronuncia la giurisdizione non egrave piugrave prevalentemente territoriale gli Stati sono vincolati dalla Convenzione indipendentemente dal luogo in cui pongono in essere i propri atti e di conseguenza gli obblighi gravanti su di essi allrsquoestero non differiscono da quelli in patria La Corte ha riconosciuto nel paragrafo 71 del caso Issa che ldquoThe Convention cannot be interpreted so as to allow a State party to perpetrate violations of the Convention on the territory of another State which it could not perpetrate on its own territoryrdquo

87

riconoscimento della giurisdizione russa nel succitato caso Ilascu c Moldavia e Russia 31

Ai sensi dellrsquoart 1 la giurisdizione della Russia egrave stata riconosciuta in conseguenza del

sostegno militare politico ed economico offerto da tale Stato alla Transnistria Questa forma

di controllo oltre a costituire per la Corte un controllo di fatto del territorio della Transnistria

rendeva attribuibili alla Russia gli atti della Repubblica autonoma di Transnistria32

Ancora piugrave efficaci al fine di evidenziare la stretta interdipendenza che si viene a

creare tra nesso giurisdizione e attribuzione dellrsquoatto sono le parole del giudice Kovler nella

sua opinione dissenziente

ldquoIt is jurisdiction (territorial or extraterritorial) which is a primary concept responsibility being

derived from jurisdiction rather than the contrary (hellip) but in seeking to determine whether

the Russian Federation has jurisdiction it preferred the opposite logic in holding that there

is ldquojurisdictionrdquo because there is ldquoresponsibilityrdquordquo 33

Da queste considerazioni ne emerge che giurisdizione e attribuzione sono delle

questioni distinte ma per alcuni aspetti sovrapponibili

In particolare se viene accettata una nozione di giurisdizione extra-territoriale derivante

da una interpretazione estensiva del modello personale vediamo che il confine tra

giurisdizione e attribuibilitagrave di un atto assume dei contorni molto meno chiari

Significativo in tal senso appare anche il ragionamento nella sentenza Pad c Turchia

sul caso di un azione anti-terrorismo della Turchia nel territorio dellrsquoIran causograve la morte di 7

iraniani uccisi dagli spari provenienti degli elicotteri militari turchi

In quella circostanza nel verificare la sussistenza della giurisdizione della Turchia la

Corte EDU ha ritenuto che 34

ldquoIt is not required to determine the exact location of the impugned events given that the

government had already admitted that the fire discharged from the helicopter had caused

the killing of the applicants relatives (hellip) accordingly the court finds that the victims of the

impugned event were within the jurisdiction of Turkey at the material timerdquo

31 Cfr Corte EDU Ilascu e altri c Moldavia e Russia ric n 4878799 8 luglio 2004 para 382 ldquoThe authorities of the Russia Federation contributed both militarly and politically to the creation of a separatist regime in the region of Transdniestria which is part of the territory of the Republic of Moldovardquo

32 In materia di attribuzione della responsabilitagrave allo Stato si veda su tutti P Palchetti L organo di fatto dello Stato nellillecito internazionale Milano 2007

33 Cfr Ilascu e altri c Moldovia e Russia ibidem Dissenting Opinion of Judge Kovler pag 151 Vedi anche A Cullen e S Wheatley The Human Rights of individuals in de facto regimes under the European Convention on Human RightsHuman rights law review 4 2013 pag 691-728

34 Pad e altri c Turchia appl N 6016700 28 giugno 2007 La Turchia Stato membro della CEDU al fine di mantenere le buone relazioni diplomatiche con lrsquoIran ha accettato di pagare le compensazioni richieste per le uccisioni Si vedano anche i casi Solomou e altri c Turchia appl n 3683297 24 giugno 2008 e Andreou c Turchia appl n 4565399 3 giugno 2008

88

Ersquo sufficiente lrsquoammissione da parte dello Stato turco di aver causato la morte dei civili per

far divenire del tutto secondarie le questioni relative al luogo ove sia avvenuta la violazione

La circostanza che lrsquoazione si fosse svolta nel territorio di uno Stato contraente o di

uno Stato non contraente egrave stata ritenuta dunque irrilevante dalla Corte di Strasburgo35

Quello che contava invece secondo la Corte era lrsquoaccertamento che gli atti contestati fossero

attribuibili a organi dello Stato convenuto La Corte EDU ritenne che la circostanza che i

pastori fossero stati uccisi da colpi provenienti da elicotteri militari turchi fosse una

condizione sufficiente a riconoscere la presenza della giurisdizione della Turchia ai sensi

dellrsquoart 1 CEDU 36

Questa si pone a mio avviso inequivocabilmente come una chiara interpretazione

estensiva del modello personale del concetto di giurisdizione37 Infatti nel caso Pad c

Turchia sembra venire meno anche la classica interpretazione limitativa del modello

personale che presuppone un controllo durevole per estendere la giurisdizione extra-

territoriale della CEDU non ravvisabile in casi di attacchi armati istantanei38

Il modello personale come inteso nel caso Pad c Turchia finisce per propendere

verso una nozione di giurisdizione che anticipa giagrave in se le questioni dellrsquoattribuzione della

condotta39

In proposito la dottrina si egrave spesso interrogata sul nesso e la distinzione tra le nozione

di imputazione della violazione e giurisdizione extra-territoriale40 Come anticipato per molti

autori il fatto che la nozione di giurisdizione si sia distanziata da un mero riferimento alla

territorialitagrave non determina che essa sia automaticamente convogliata nella questione

dellrsquoimputazione dellrsquoillecito internazionale 41

35 Vedi paragrafi 54 e 55 della sentenza Pad ibidem 36 Da T Scovazzi I Papanicolopulu S Urbinati I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2011 pag 111 37 C Meloni Una importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni

militari allestero Riflessioni attorno alla sentenza della Corte EDU nel caso Al-Skeini c Regno Unito del 7 luglio 2011 diritto penale contemporaneo 2011

38 Nel caso Medveded c Francia Appl n 339403 29 Marzo 2010 In questa occasione la Corte aveva sostenuto esplicitamente che non era sufficiente un atto istantaneo per far scattare la giurisdizione riferendosi al caso Bankovic ldquo what was at issue was an istantaneous extra-territorial act as the provisions of article 1 did not admint of a cause and effect notion of jurisdictionrdquo para 64 Vedi K Da Costa The extraterritorial application of selected human rights treaties Leiden 2013 pag 183

39 Seppur con esiti diversi il ragionamento egrave per alcuni aspetti assimilabile al caso Issa ibidem Vedi G Bartolini Il concetto di controllo sulle attivitagrave di individui quale presupposto della responsabilitagrave dello Stato in M Spinedi A Gianelli and ML Alaimo (ed) La codificazione della responsabilitagrave internazionale degli Stati alla prova dei fatti Problemi e spunti di riflessione Milano 2006 pag 25-52

40 Vedi C Gabrielli La nozione di giurisdizione extra-territoriale alla luce della recente giurisprudenza Studi sullrsquointegrazione europea n 3 2012

41 C Gabrielli ibidem pag 604 P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002 F Lattanzi Il confine tra diritto internazionale umanitario e diritti dellrsquouomo in studi di diritto internazionale in onore di A Ruiz Napoli 2004 Sul concetto di imputabilitagrave di un fatto illecito nel diritto internazionale si veda L Condorelli Lrsquoimputation agrave lrsquoeacutetat drsquoun fait internationalement illecite Solutions classiques et nouvelles tendances in Recueil des Cours t 189 (1984) vol VI p 102 Spinedi Gianelli Alaimo La codificazione della responsabilitagrave degli Stati alla prova dei fatti Milano 2006

89

Tuttavia lrsquoincessante evoluzione del concetto di territorialitagrave nel diritto internazionale

contemporaneo sospinto dalle crescenti esigenze di protezione dei diritti umani sembra

essere lrsquoelemento cruciale nel processo di estensione della portata della giurisdizione della

Corte e potrebbe spingersi sino a privare di significato ogni limitazione di giurisdizione per

gli atti chiaramente attribuibili a uno Stato contraente42

Per comprendere come siano strettamente interrelati gli aspetti della giurisdizione

statale e quello dellrsquoattribuzione degli atti possiamo inoltre riportare quanto ha scritto il

Cassese sul caso Tadic deciso dal Tribunale penale internazionale per lrsquoex-Jugoslavia in

relazione al caso Loidizou davanti alla Corte EDU 43

Queste due pronunce diventano rilevanti per affrontare il rapporto tra giurisdizione ed

imputabilitagrave in unrsquoottica di rapporti di prioritagrave tra le due nozioni Nel caso Tadic la domanda

cruciale egrave circa lrsquoimputabilitagrave degli atti alla Serbia mentre nel caso Loizidou egrave prioritaria la

domanda circa la giurisdizione della Turchia

In questrsquoultimo giudizio si puograve evidenziare un approccio agli antipodi rispetto al caso

Tadic noncheacute a quello emerso dallrsquoanalisi di Pad c Turchia

Infatti in un passaggio del caso Loizidou la Corte di Strasburgo ha sostenuto che

ldquo it is not necessary to determine whether a Contracting Parties actually exercises detailed

control over the policies and actions of the authorities in the area situated outside its national

P Palchetti Lrsquoorgano di fatto dello Stato nellrsquoillecito internazionale Giuffregrave 2007 F Francioni e N Ronzitti War by Contract Human Rights Humanitarian Law and Private Contractors Oxford 2011 Dal 1953 la Commissione di Diritto Internazionale ha intrapreso lo studio del tema arrivando a concludere una bozza di codificazione solo nel 2001 vedi Report of the International Law Commission 53rd sess UN Doc A5610 29)

42 Il ragionamento del caso Pad sembra rappresentare uno dei piugrave chiari scostamenti dal caso Bankovic Tuttavia lrsquoestrema vicinanza dal confine turco potrebbe aver inciso nella decisione della Corte di estendere la giurisdizione tramite il modello personale anche per atti istantanei

43 A Cassese The Nicaragua and Tadic tests revisited in light of the ICJ Judgment on Genocide in Bosnia EJIL n4

2007 pag 649-668 Art del progetto di articoli sulla responsabilitagrave statale ldquoThe conduct of a person or group of persons shall be considered an act of a State under international law if the person or group of persons is in fact acting on the instructions of or under the direction or control of that State in carrying out the conductrdquo Cfr ICTY Appeals Chamber Tadić 15 luglio1999 La questione da dirimere in Tadic era se fosse perseguibile questo membro delle forze paramilitari che combattevano contro i musulmani bosniaci nel conflitto in ex-Jugoslavia La decisione in oggetto non concerneva direttamente la responsabilitagrave ma bisognava capire se il tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia potesse applicare nel caso di specie le Convenzioni di Ginevra diritto internazionale umanitario Per questo bisognava determinare se si trattasse di un conflitto interno o di un conflitto internazionale e ciograve dipendeva dalla risposta alla questione sullrsquoattribuibilitagrave degli atti ossia se i paramilitari serbo-bosniaci agissero o meno per conto della Serbia La risposata a questa domanda egrave stata affermativa le convenzioni di Ginevra erano applicabili e Tadic era pertanto perseguibile dal Tribunale internazionale Anche per queste ragioni il criterio realtivo allrsquoanalisi della direzione e controllo fatto derivare dallrsquoart 8 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave statale appare meno stringente rispetto a quello utilizzato nel caso Nicaragua c Stati Uniti Corte Internazionale di Giustizia Attivitagrave militari e paramilitari in e contro il Nicaragua 27 giugno 1986 para 105-110 Questo criterio egrave stato confermato anche nel piugrave recente caso deciso dall Corte Internazionale di Giustizia Application of the Convention on prevention and punishment of the crime of Genocide Bosnia Herzegovina c Serbia e Montenegro 26 febbraio 2007 Dunque il dibattito sullrsquoart 8 verte sulla scelta tra il criterio sostenuto dal Tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia nel caso Tadic o quello della Corte Internazionale di Giustizia nei casi Nicaragua c Stati Uniti e Bosnia Herzegovina c Serbia Montenegro Sul punto si veda A Cassese ibidem pag 651 ove fa riferimento ai passaggi del caso Tadic che

sosterrebbero la validitagrave del criterio scelto anche per lrsquoattribuzione della responsabilitagrave e non solo per stabilire la natura internazionale del conflitto cfr Appeals Chamber ibidem para 103-105

90

territory since even overall control of the area may engage the responsibility of the

Contracting Partiesrdquo44

Riferendosi al caso Loizidou Cassese sembra in un primo momento considerare la

questione della giurisdizione non distinta da quella della attribuzione degli atti

ldquoThe ECtHR had to establish whether alleged violations of the European Convention had

been committed by states having lsquojurisdictionrsquo over the alleged victims pursuant to Art 1 of

the Convention To this effect when it was doubtful whether the state complained of had

such jurisdiction the ECtHR had to establish which state exercised such jurisdiction over

the alleged victims It thus had to determine to which state or entity the violations were to be

attributed or in other words which state or entity bore responsibility for those asserted

violations Thus a question of attribution of state responsibility aroserdquo45

Secondo lrsquoautorevole giurista lrsquoaspetto stridente nel raffrontare Tadic con Loizidou si

ritrova semmai nel fatto che la Corte EDU aveva stabilito lrsquoattribuibilitagrave degli atti che hanno

leso i diritti della cittadina cipriota alla Turchia dal mero fatto che quello Stato deteneva il

controllo del territorio di Cipro Nord

ldquoThe only point that perhaps Tadić did not sufficiently clarify relates to Loizidou there the

ECtHR inferred the finding that control over the authorities that had breached the claimants

rights was in fact exercised by Turkey from the fact that Turkey had overall control over the

whole area of northern Cyprus Thus the Court preferred to refer to control over the area

(from which it inferred control over the authorities operating there) rather than directly to

control over the authorities that had violated Ms Loizidous rightsrdquo46

Quindi sembrerebbe che la Corte in Loizidou stabilisca il controllo su un attore ossia

lrsquoimputabilitagrave degli atti della RTCN alla Turchia per via dellrsquoeffective overall control sul

territorio senza perograve considerare se vi sia overall control sugli atti del gruppo cruciale

oggetto della questione in Tadic 47

44 Cfr Loizidou c Turchia ibidem para 56 Sul caso si veda M C Vitucci Atti della Repubblica turca di Cipro del Nord e responsabilitagrave della Turchia il caso Loizidou in Rivista di Diritto Internazionale 1998 pp 1065-1083

45 A Cassese The Nicaragua and Tadic tests revisited in light of the ICJ Judgment on Genocide in Bosnia EJIL n4 2007 pag 658 Lrsquoautore nei passaggio in oggetto sta rispondendo alla tesi avanzata da M Milanovic in State Responsibility for Genocide EJIL 2006 pag 585ndash587 secondo cui il caso Loizidou citato in Tadic non aveva a che fare con lrsquoattribuzione degli atti ma con la questione della giurisdizione dello Stato

46 A Cassese ibidem pag 658 nota 17 47 In proposito interessante citare la tesi di KM Larsen in Attribution of Conduct in Peace Operations The Ultimate

Authority and Control Test EJIL n3 2008 pag 509-531 Secondo questo autore gli organismi di supervisione a tutela dei diritti umani richiedono una soglia piugrave bassa per far

scattare la responsabilitagrave agli Stati rispetto a quella richiesta dal progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati ibidem pag 518 e v J Cerone Human Dignity in the Line of Fire The Application of International Human Rights Law During Armed Conflict Occupation and Peace Operations 39 Vanderbilt J Transnatrsquol n1 2006 pag 13 Parlando delle conclusioni del caso Loizidou lrsquoautore sostiene che ldquoThis merger between the ldquoeffective controlrdquo test and therdquo overall controlrdquo test into an ldquoeffective overall controlrdquo test provides a test for attribution that is different from the effective control test in itself As mentioned the effective control

91

In pratica il caso Loizidou afferma che non egrave determinante stabilire se gli atti sono

attribuibili alle autoritagrave statali in quanto egrave sufficiente il controllo generale del territorio per far

sorgere la giurisdizione e quindi potenzialmente la responsabilitagrave

Giurisdizione e imputabilitagrave sono dei concetti indubbiamente distinti A volte tuttavia la

giurisprudenza della Corte EDU li ha utilizzati in maniera sovrapponibile ora facendo

derivare lrsquoimputabilitagrave dalla mera sussistenza della giurisdizione territoriale (Loizidou) ora

considerando come secondarie quindi irrilevanti le questioni della giurisdizione rispetto

allrsquoimputabilitagrave (Pad ma anche Behrami come vedremo)48

Il criterio spesso utilizzato dalla Corte di Strasburgo del controllo effettivo di un area

territoriale ricerca la giurisdizione su una mera questione fattuale senza fondarsi su basi

giuridiche comprovate49 Quello del controllo personale se interpretato in maniera

estensiva lo assimila sostanzialmente allrsquoimputabilitagrave di quella condotta a organi dello Stato

e non pone alcun limite territoriale alla giurisdizione50

In questo senso sembrerebbe allora piugrave corretto valutare giurisdizione e imputabilitagrave

come dei concetti distinti ma interrelati e da preferire in maniera alternativa caso per caso

secondo un rapporto di prioritagrave

Per quanto riguarda le missioni militati allrsquoestero al fine di ritrovare una certa coerenza

nella giurisprudenza della Corte EDU il principio dirimente sembra essere che se un atto egrave

imputabile a uno Stato esso ne risponderagrave ovunque sia stato commesso dando quindi un

importanza maggiore alle questioni di attribuzione della responsabilitagrave rispetto alla

giurisdizione territoriale

Quanto detto egrave messo in piena evidenza dal caso Bankovic da dove eravamo partiti

in cui la fondamentale questione dellrsquoimputabilitagrave era piuttosto facile da individuare ma egrave

stata sbrigativamente ignorata data lrsquoassenza di giurisdizione sul territorio51

test refers to specific conduct while the Courtrsquos test in Loizidou was rather based on overall control over a territory which ndash as also mentioned ndash following the ICJrsquos judgment in the Genocide case does not seem to be a proper test for attribution of conduct under the general rules on international responsibility K M Larsen ibidem pag 519

48 Vedi A Sari Autonomy Attribution and Accountability Reflections on the Behrami Case 2011 pag10 la Corte EDU

ha escluso la propria giurisdizione su situazioni legate alle missioni militari allrsquoestero non considerando gli aspetti extra-territoriali ma concentrandosi prioritariamente su altri aspetti ldquothe question raised by the present cases is less whether the respondent State exercised extra-territorial jurisdiction in Kosovo but far more centrally whether this Court is competent to examine under the Convention those Statesrsquo contribution to the civil and security presence which did exercise the relevant control of Kosovordquo Da Behrami c Francia

para 71 Lrsquoautore sostiene che la Corte nel caso Behrami ha spostato la sua attenzione sulle questioni dellrsquoattribuzione percheacute era giagrave arrivata a delle conclusioni preliminari sulla giurisdizione

49 In proposito vedi su tutti M Milanovic From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties 2008 pag 13 A sostegno di quanto affermato Milanovic cita autorevoli giuristi quali Oppenheim Brownlies Cassese e Pellet

50 Si obietta che la tesi della giurisdizione come potere ignori la differenza insita nella giurisprudenza europea tra giurisdizione e responsabilitagrave di uno Stato Cfr A Basilico ibidem pag22 e S Miller ibidem p 1233

51 Vedi M Milanovic Extra-territorial application of human rights treaties Oxford 2011 pag 185 Era infatti chiaro che le bombe fossero partite da un aereo della NATO Rimarrebbero delle difficoltagrave derivanti dal fatto

92

A mio avviso nel corso di missioni militari allrsquoestero egrave lrsquoimputabilitagrave delle azioni che

dovrebbe avere un ruolo prioritario Essa potrebbe arrivare ad assorbire in se la controversa

questione della giurisdizione territoriale in contesti di conflitti armati internazionali ma non

viceversa52 Anche per questo rimane inconcepibile in ogni caso una equiparazione della

questione della giurisdizione con quella della responsabilitagrave internazionale

12 Responsabilitagrave derivanti dai bombardamenti aerei e situazioni di occupazione

territoriale

Alla luce della sentenza Al-Skeini c Gran Bretagna leading case in materia come

confermato anche dal recente caso Jaloud c Paesi Bassi53 appare utile valutare alcuni dei

risultati derivanti dalla ldquogiurisprudenza extra-territorialerdquo di Strasburgo nella specifica

situazione di conflitti armati internazionali e di occupazioni militari54

Per valutare le possibili conseguenze prodotte dal criterio del controllo effettivo del

territorio egrave paradigmatico un parallelo tra due pietre miliari della giurisprudenza di

Strasburgo in materia il caso Bankovic c Belgio e il caso Al-Skeini c Regno Unito55

La sentenza Al-Skeini c Gran Bretagna appare come la sintesi al di lagrave di alcune

positive novitagrave che emergono della summenzionata confusione giurisprudenziale della

Corte di Strasburgo in quanto non stabilisce delle linee guida e non sceglie tra nessuno dei

due criteri (modello personale o modello territoriale) 56

che la NATO egrave un Organizzazione non parte della CEDU e quindi bisogna vedere se i suoi atti sono attribuibili agli Stati membri o allrsquo Organizzazione stessa

52 Sul punto vedi anche A Sari ibidem Giagrave affermato dalla stessa Corte EDU nei casi Pad c Turchia ibidem e Issa c Turchia ibidem Dallrsquoaltra parte appare a mio modo di vedere piugrave artificioso sostenere che un atto egrave attribuibile a uno Stato a prescindere dalla questione di imputabilitagrave solo poicheacute egrave stato commesso in un area territoriale sotto la sua giurisdizione Infatti anche se il controllo effettivo del territorio venisse riconosciuto rimarrebbe del tutto irrisolta lrsquoesigenza di valutare se un particolare atto sia attribuibile allo Stato in questione per via dellrsquooperato suoi agenti Vedi tra gli altri B Conforti Diritto Internazionale Napoli 2010 pag 359-360

53 Al-Skeini e altri c Regno Unito Grande Camera 7 luglio 2011 ric n 5572107 Jaloud c Paesi Bassi Grande Camera ricorso sent 20 novembre 2014 n 4770808

54 Per occupazione militare nel diritto internazionale si intende la presenza di forze armate straniere allinterno del territorio di uno Stato in una misura preponderante rispetto a quella delle forze armate dello Stato occupato Ciograve non si ritiene determini perograve la sovranitagrave per lo Stato occupante La IV Convenzione di Ginevra si applica dal momento stesso in cui inizia lrsquooccupazione Cfr IV Convenzione di Ginevra del 1949 sezione dedicata alla disciplina dellrsquooccupazione (terza della parte terza) Vedi anche E Benvenisti The International Law of Occupation Oxford University Press 2012 La Potenza occupante nella misura in cui esercita un controllo effettivo sul territorio occupato egrave responsabile dei diritti fondamentali dei suoi abitanti sia secondo il diritto internazionale umanitario in quanto lex specialis sia secondo il diritto internazionale dei diritti umani sistema complementare al primo Vedi F Sperotto Lineamenti di diritto internazionale dei conflitti armati Padova 2013 pag 15 O Ben-Naftali The Extra-territorial Application of Human Rights to Occupied Territories Proceedings of the Annual Meeting-American Society of International Law 2006

55 Sono passati ormai tredici anni dalla sentenza Bankovic senza che sia intervenuto un overruling a destabilizzare il valore di questa pronuncia Sul punto vedi tra gli altri M Milanovic in Al Skeini and Al Jedda In Strasbourg EJIL 12012 cit da pag 130 ldquoIn other words Banokovic is according to the Court still perfectly correct in its resultsrdquo

56 Vedi anche A Cowan A new Watershed Re-evaluating Bankovic in the light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and Comparative Law 2012 (pag 213-227) e P Ronchi ibidem Dopo aver fatto ricorso senza successo davanti alle Corti inglesi sulla base dello Human Rights Act del 1998 (House of Lord judgment Al-Skeini v UK Secretary of State for Defence 13 Giugno 2007) alcuni cittadini iracheni hanno adito

93

Dopo una premessa che sarebbe apparsa coerente con il criterio del controllo effettivo

di unrsquoarea da parte delle truppe inglesi (lrsquoarea di Bassora di sua competenza)57 la Corte

deduce che i soldati inglesi di stanza in Iraq esercitassero ldquoautoritagrave e controllo sugli individui

uccisi nel corso di operazioni di tutela della sicurezzardquo e che per tale ragione si debba

ritenere che la ldquogiurisdizionerdquo dello Stato inglese ai sensi dellrsquoart 1 CEDU si estendesse al

rispetto dei diritti fondamentali di tali individui

Lrsquoart 2 CEDU per il suo carattere fondamentale avrebbe quindi delle caratteristiche

particolari che lo rendono applicabile anche attraverso un estensione della giurisdizione

secondo un modello dello Stato agente

Dunque per risolvere i ricorsi in esame la Corte ha applicato il ldquopersonal model

jurisdictionrdquo ma ha fatto ciograve eccezionalmente e solo percheacute la Gran Bretagna esercitava

pubblici poteri in Iraq 58 Pertanto risulta ancora decisivo per estendere lrsquoapplicazione della

CEDU una qualche forma di controllo effettivo del territorio59

In questrsquoottica Al-Skeini egrave perograve un passo indietro persino rispetto alla logica della

sentenza Issa in cui si ribadiva che la giurisdizione non egrave primariamente territoriale Uno

Stato egrave legato al rispetto della Convenzione ovunque agisca i suoi obblighi allrsquoestero sono

gli stessi di quelli a casa Ciograve egrave in ogni caso assolutamente diverso da quanto statuito in

Bankovic

Lrsquoesigenza che permane irrisolta alla luce della giurisprudenza di Strasburgo egrave

inquadrabile nel quesito La Corte EDU deciderebbe diversamente sul caso Bankovic oggi

alla luce della sentenza Al-Skeini 60

la Corte EDU lamentando il difetto di adeguate indagini da parte delle autoritagrave britanniche in relazione alla morte di loro familiari nel corso delle operazioni militari di sicurezza del contingente britannico nella zona di Bassora in Iraq nel 2003 Cfr R Sapienza R Lrsquoapplicazione extraterritoriale dello Human Rights Act la decisione della Camera dei Lords nel caso Al-Skeini DUDIvol2 n1 2008 Sulla decisione si veda anche F Viganograve in Tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n 4 del 2011 e C Meloni Unrsquo importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni militari allestero Diritto Penale Contemporaneo 2011

57 Il Regno Unito (insieme agli Stati Uniti) deteneva il ruolo di ldquopotenza occupanterdquo dei suddetti territori come previsto anche dalla Risoluzione del Consiglio di sicurezza dellOnu n 1483 del 22 maggio 2003 Sulla scorta di ciograve il Regno Unito nel periodo tra maggio 2003 e giugno 2004 avrebbe esercitato un controllo assimilabile a quello tipico di uno Stato sovrano nel territorio del sud dellrsquoIraq

58 M Milanovic Al-Skeini and Al-Jedda in Strasbourg EJIL n1 2012 pag 121-139 Lrsquoautore sostiene che ldquohad the UK not exercised such public powers the personal model jurisdiction would not have applied In other words Bankovic is according to the Court still perfectly correct in its resultsrdquo Dello stesso parere P Ronchi ibidem e F Viganograve ibidem

59 Certamente non riscontrabile nel caso di un bombardamento aereo si veda Bankovic c Belgio ibidem 60 A Cowan A new watershed Re-evaluating Bankovic in light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and

Comparative Law 12012 cit pag 225 ldquoIt cannot be said that Al-Skeini overrules Banković because it appears unlikely the Court would come to a different result deciding Banković nowrdquo

94

La Corte in Al-Skeini c Regno Unito ha deciso per lrsquoapplicazione extra-territoriale della

CEDU tramite il criterio del controllo e autoritagrave degli agenti statali ma ha fatto ciograve solo

eccezionalmente poicheacute il Regno Unito esercitava pubblici poteri in Iraq Lrsquoelemento

differenziale tra il caso Bankovic e il caso Al Skeini in fin dei conti casi risiede pur sempre

nel controllo effettivo da parte delle forze armate dello Stato parte della Convenzione

dellrsquoarea in cui gli eventi letali si verificarono

Il controllo effettivo del territorio appare come il limite e al tempo stesso la chiave di

volta per lrsquoapplicazione extra-territoriale di una Convenzione regionale Quali sono le

conseguenze di un peso cosigrave grande affidato a tale criterio

Nei conflitti armati internazionali la Corte EDU riconosce attualmente la sua

giurisdizione solo nei casi di occupazione militare del territorio ma non estende il suo

controllo ai casi di bombardamenti dallrsquoaria 61

Per certi aspetti appare paradossale affermare la giurisdizione extra-territoriale sulla

base di un criterio meramente territoriale quale egrave il controllo effettivo In questo modo la

giurisdizione della CEDU non potragrave essere riconosciuta in casi che sempre piugrave

caratterizzano il mondo globale interconnesso

Come giagrave avvenuto in Bankovic nel caso di diverse vittime derivanti da

bombardamenti aerei e le prospettive legate al crescente uso dei droni nelle guerre

contemporanee rendono lampante la considerazione che estendere la giurisdizione di

questa Corte sui militari impegnati sul territorio mentre si ignorano completamente i profili

di responsabilitagrave per altre nefaste fattispecie sempre piugrave caratterizzanti la realtagrave odierna egrave

un successo parziale62

La CEDU rimane uno degli strumenti piugrave avanzati in materia di tutela dei diritti umani

ma non sembra coordinarsi al meglio con la realtagrave dei conflitti armati contemporanei

Riscontriamo infatti delle difficoltagrave nel condividere la ratio che porta a separare i casi

di civili morti in seguito al bombardamento di un edificio in cui la Corte ancora esclude la

61 Nei conflitti interni come vedremo egrave stato possibile riconoscere violazioni del diritto alla vita anche in casi di azioni tramite mezzi aerei Ciograve egrave stato possibile tramite un interpretazione estensiva del modello personale percorribile in quei casi percheacute sommata al controllo del territorio o comunque alla stretta vicinanza ai propri confini Vedi Corte EDU Isayeva c Russia appl N 5795000 24 Feb 2005 (per fatti avvenuti in Cecenia) Isaak C Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 Pad et al c Turchia appl nr 6016700 28 giugno 2007 Sul punto vedi C Tomuschat Human Rights and Humanitarian Law EJIL 2010 21(1) 15-23

62 Cosigrave anche M Milanovic Al-Skeini and Al-Jedda in Strasbourg in EJIL n1 -2012 cit pag 130 ldquoUnder this reasoning drone operations in Yemen or wherever would be just as excluded from the purview of human rights treaties as under Bankovicrdquo vedi anche F Rosegraven Extremely Stealthy and Incredibly Close Drones Control and Legal Responsibility Journal of conflict and security law 2013 (p- 1-19) ldquoThe case of Bankovic v Belgium (2001) has been invoked in the legal literature to rule out any ECHR relevance to dronesrdquo

95

sua giurisdizione sulla scia del precedente Bankovic dai casi in cui la vittima egrave provocata

da truppe sul terreno63

A tal proposito possiamo affermare con altri che sulla definizione di giurisdizione ai

sensi dellrsquoart 1 la Corte EDU ha fino a ora ldquofallito nel fornire chiare risposterdquo64

Un caso come quello Bankovic dal punto di vista deli diritti umani violati non si

distingue in nulla da Al-Skeini sempre di una violazione del diritto alla vita ex art 2 si tratta

Anzi dalla prospettiva del militare impegnato sul teatro di guerra puograve essere persino

maggiormente giustificabile 65

Cosigrave possiamo affermare senza nulla togliere agli sviluppi positivi che la

giurisprudenza CEDU determina un risultato fatto di due pesi e due misure Da una parte le

vittime scaturite da rischiose operazioni sul territorio allrsquoestero hanno la possibilitagrave di ricorso

contro lo Stato dallrsquoaltra diverse vittime provocate da ingenti bombardamenti aerei sono

tagliati fuori dalla giurisdizione di Strasburgo Allo stato attuale il doppio standard derivante

dal criterio del controllo effettivo del territorio producendo un vuoto giurisdizionale per i

bombardamenti aerei internazionali di fronte alla Corte EDU egrave una zona drsquoombra che

aleggia sui tanti risultati positivi prodotti dal controllo della Corti regionali dei diritti dellrsquouomo

nel settore della politica della difesa e della sicurezza 66

Questo in effetti non egrave altro che il risultato paradossale di permettere lrsquoapplicazione

extra-territoriale della Convenzione sulla base di un nuovo criterio territoriale quale il

controllo effettivo di unrsquoarea territoriale

Per ovviare a questa insoddisfacente situazione ci si potrebbe chiedere se siano maturi

i tempi per prospettare un obbligo negativo rivolto agli Stati contraenti di non violare il diritto

alla vita senza alcuna limitazione di stampo territoriale67

63 F VIganograve ldquoLa tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umanirdquo AIC n 4 -2011 pag 5

64 S Miller ibidem pag 1226 65 Vedi M Tondini Regole dingaggio e diritto allautodifesa Riflessioni e suggerimentirdquo Rassegna dellrsquoarma dei

Carabinieri n 12005 ldquoLa politica estera la fa(ccia) il soldatino di diciannove anni con il mitra a tremare dietro un muro di Baghdad non i professori neo-conservatori in aula a Washingtonrdquo cit Andrew Exum This mans army New York 2004 I casi del ricorso Al-Skeini contemplano delle uccisioni di civili ma in contesti altamente instabili in cui i militari erano sovente oggetto di attacchi da parte di soggetti che utilizzavano autobombe o altri mezzi non chiaramente identificabili

66 Questo stato di cose pone una certa incertezza negli Stati che non sempre condividono lrsquoesatta portata degli obblighi derivanti dalla Convenzione In proposito si veda il dibattito in Gran Bretagna volto a limitare lrsquoapplicazione extraterritoriale della CEDU Si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protection (ottobre 2014) e soprattutto T Tugendhat e L Croft The Fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy Exchange 2013

67 Vedi su tutti M Milanovic Extraterritorial Application of human right treaties ibidem pag 214 e ss

96

13 Giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti un confine sempre piugrave

labile

Lrsquoesame del recente caso Jaloud c Paesi Bassi egrave molto utile al fine di approfondire la

natura del rapporto tra giurisdizione e attribuzione degli atti nella giurisprudenza di

Strasburgo

Lo Stato convenuto per violazione dellrsquoart2 sosteneva lrsquoinapplicabilitagrave della CEDU al

caso di specie in quanto esso aveva inviato in Iraq solo forze di ausilio per il mantenimento

della pace e i Paesi Bassi non erano considerabili come una potenza occupante Lrsquoarea del

sud est dellrsquoIraq dove si erano verificati i fatti contestati era difatti formalmente sotto il

controllo del Regno Unito Tale Stato insieme agli Stati Uniti deteneva il ruolo di ldquopotenza

occupanterdquo del territorio iracheno come previsto anche dalla Risoluzione del Consiglio di

sicurezza dellOnu n 1483 del 22 maggio 2003

Nel quadro di tale situazione giuridica il contingente militare dei Paesi Bassi in tutto

1300 uomini svolgeva esclusivamente compiti di presidio di posti di blocco vicino alla cittagrave

di Bassora

Il caso Jaloud c Paesi Bassi si poneva pertanto come una di queste situazioni non del

tutto risolte dal precedente Al Skeini in quanto i Paesi Bassi Stato di appartenenza dei

militari coinvolti non aveva giuridicamente lo status di potenza occupante e quindi

presumibilmente neanche il controllo effettivo del territorio Questa visione trova infatti

riscontro nella linea difensiva tenuta dai Paesi Bassi davanti alla Corte EDU nel caso in

oggetto Tesi condivisa proprio dal Regno Unito Stato terzo interveniente favorevole a

unrsquointerpretazione della nozione di giurisdizione ex art 1 CEDU basata sulla distinzione tra

la situazione giuridica del Regno Unito potenza occupante e quella dei Paesi Bassi privi

dello status di potenza occupante e quindi del controllo effettivo sul territorio straniero68

La Corte EDU nel caso Jaloud ha invece espressamente affermato che lo status

giuridico di potenza occupante non egrave determinante ai fini della questione della giurisdizione

extra-territoriale riconoscendo la giurisdizione dei Paesi Bassi nel caso di specie69 Questo

passaggio della sentenza rappresenta un primo punto fermo che estende la portata della

giurisdizione della CEDU rispetto al precedente Al Skeini

Al di lagrave di questo inequivocabile passo in avanti la sentenza in oggetto presenta tuttavia

diversi aspetti controversi da considerare allo scopo di poter definire chiaramente quanto

68 Per il dibatto sul caso Jaloud si veda Corte eur dir uomo Grande Camera udienza 19 febbraio 2014 n 4770808httpwwwechrcoeintPageshomeaspxp=hearingsampw=4770808_19022014amplanguage=en V anche Corte eur dir uomo Jaloud c Paesi Bassi ibid par 125

69 Jaloud c Paesi Bassi cit par 142 ldquoThe Court points out that the status of occupying power within the meaning of Article 42 of the Hague regulation is not per se determinativerdquo

97

si estenda la nuova portata applicativa della CEDU nel corso delle missioni militari allrsquoestero

Secondo i giudici di Strasburgo il governo olandese tramite lrsquoinvio di un contingente

militare ha assunto la responsabilitagrave nella gestione della sicurezza nel sud est dellrsquoIraq in

particolare per quanto concerne la specifica operazione che ha determinato la morte del

cittadino iracheno70 Quindi sembrerebbe che la giurisdizione dello Stato olandese nel caso

Jaloud sussista percheacute nonostante i suoi militari operassero nellrsquoambito di una coalizione

guidata da Regno Unito e Stati Uniti i Paesi Bassi hanno sempre mantenuto il basilare

livello di comando e controllo sulle proprie truppe71

A questo proposito bisogna fare una precisazione riguardo alla catena di comando

nelle operazioni multinazionali Gli Stati che forniscono truppe per le operazioni di

peacekeeping o forze multinazionali allrsquoestero sono soliti cedere il cd operational control ai

comandanti dello Stato o dellrsquoorganizzazione internazionale sotto la cui egida si svolge la

missione Tuttavia gli Stati nazionali mantengono lrsquoultimo livello di autoritagrave sulle truppe il cd

full command che denota lrsquoesistenza stessa della catena di comando nazionale e pertanto

non viene mai ceduto dagli Stati72

Secondo la Corte di Strasburgo lrsquoOlanda non avrebbe perso la sua giurisdizione ex art

1 proprio percheacute pur avendo ceduto il comando operazionale al Regno Unito avrebbe

comunque mantenuto il full command sul proprio contingente in Iraq73 In proposito

unrsquoipotesi di responsabilitagrave concorrente del Regno Unito da accertare al di fuori del sistema

della CEDU e in particolare in base al regime di diritto internazionale generale sulla

responsabilitagrave dello Stato non sarebbe da escludersi a priori74

70 Ibidem cit par 149 ldquothe Netherland assumed responsibility for providing security in that area to the exclusion of other participating State and retained full command over its contingent thererdquo

71 Questo punto segna come vedremo meglio in seguito una chiara presa di distanza dal caso Behrami e Saramati c Francia e altri (Corte eur dir uomo 2 Maggio 2007 ricorsi n 7141201 e n 7816601) Il mero mantenimento del full command sui propri militari nella decisione Behrami era stato ritenuto irrilevante ai fini dellrsquoattribuzione delle condotte le quali sono state attribuite esclusivamente allrsquoONU poicheacute il Consiglio di sicurezza deteneva lrsquoultimate authority and control della missione militare Per un commento sul caso si veda PALCHETTI Azioni di forze istituite o autorizzate dalle Nazioni Unite davanti alla Corte Europea dei diritti delluomo i casi Behrami e Saramati in Riv dir internaz 2007 681 e ss K LARSEN Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test in EJIL

2008 509-531 72 Per una spiegazione del concetto di comando e controllo nelle operazioni militari si vedano su tutti FLECK - GILL The

Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press 237 e ss RONZITTI Comando e controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite IAI 1999 45 e ss

73 Ciograve viene affermato facendo riferimento al Memorandum of Understanding siglato il 6 giugno 2003 che definiva le relazioni trai due paesi nellrsquoespletamento della missione internazionale Cfr anche Jaloud c Paesi Bassi ibid par 146

74 La principale norma di riferimento per dirimere tali aspetti sembra essere lrsquoart 6 del Progetto di articoli della CDI (Conduct of organs placed at the disposal of a State by another State The conduct of an organ placed at the disposal of a State by another State shall be considered an act of the former State under international law if the organ is acting in the exercise of elements of the governmental authority of the State at whose disposal it is placed) sulla responsabilitagrave degli Stati per atti illeciti internazionali (v Report of the International Law Commission 53 rd sess UN Doc A5610 29) Inoltre sul piano degli obblighi derivanti dalla CEDU si potrebbe valutare la violazione da parte del Regno Unito di un obbligo autonomo consistente nel dover prevenire e reprimere le violazioni commesse nella zona

98

Va altresigrave precisato che il mantenimento del full command non egrave un elemento di per

seacute sufficiente a far insorgere la giurisdizione extra-territoriale della CEDU Infatti ritenere

determinante la sola sussistenza del criterio del comando sulle operazioni militari

equivarrebbe a rendere la Convenzione applicabile tout court a ogni violazione da parte dei

militari allrsquoestero e questo egrave precisamente quello che la Corte di Strasburgo vuole evitare

La Corte infatti considera impossibile estendere la nozione di giurisdizione secondo un

rapporto causa-effetto in quanto non egrave sufficiente un singolo atto istantaneo per esercitare

autoritagrave e controllo sugli individui lesi75 Conferma dellrsquoinsufficienza del solo criterio del full

command egrave stata espressa dalla stessa Corte secondo cui i criteri per stabilire la

giurisdizione della CEDU non sono assimilabili a quelli per lrsquoattribuzione delle condotte a

uno Stato in materia di responsabilitagrave internazionale76

La Corte rimarca dunque la volontagrave di salvaguardare una distinzione giagrave messa

sovente in evidenza dalla dottrina sullrsquoapplicazione extra-territoriale della CEDU ossia che

laquola circostanza che la nozione di giurisdizione abbia perso lrsquooriginale connotato di

territorialitagrave non consente di ritenere che essa abbia perduto autonomia e possa essere

considerata come assorbita dalla questione dellrsquoimputazione dellrsquoillecito internazionaleraquo77

Questa precisazione ha esattamente lo scopo di mantenere un limite ulteriore rispetto al

mero riscontro del mantenimento da parte dello Stato di invio del comando sui propri militari

allrsquoestero per estendere la portata della giurisdizione fuori dal territorio degli Stati contraenti

Rimane allora da sciogliere il dubbio riguardo al criterio utilizzato dalla Corte per

estendere lrsquoapplicazione della CEDU nel caso Jaloud Nel caso di specie la giurisdizione

dellrsquoOlanda egrave stata riconosciuta percheacute Jaloud ha cercato di oltrepassare un posto di blocco

istituito in conseguenza della decisione dellrsquoOlanda di impiegare le proprie truppe nella

missione in Iraq

sotto la sua occupazione Sulla responsabilitagrave concorrente si veda ex plurimis NOLLKAEMPER- PLAKOKEFALOS Principles of Shared Responsibility in International Law An Appraisal of the State of the Art Cambridge 2014

75 Nel caso Corte eur dir uomo 29 marzo 2010 ricorso n 339403 Medvedyev c Francia In questa occasione la Corte EDU ha sostenuto esplicitamente al paragrafo 64 che non egrave sufficiente un atto istantaneo per far scattare la giurisdizione riferendosi al caso Bankovic ldquowhat was at issue was an istantaneous extra-territorial act as the provisions of article 1 did not admit of a cause and effect notion of jurisdictionrdquo

Si veda anche Corte eur dir uomo 20 dicembre 2001 Bankovic e altri c Belgio e altri par 74 Cfr K DA COSTA The extraterritorial application of selected human rights treaties Leiden 2013 183 e ss

76 Jaloud c Paesi Bassi cit par 154 ldquothe test for establishing the existence of ldquojurisdictionrdquo under Article 1 of the Convention has never been equated with the test for establishing a Statersquos responsibility for an internationally wrongful act under general international lawrdquo

77 GABRIELLI ibid cit da pag 604

99

A giudizio della Corte lrsquoesercizio dellrsquoautoritagrave e del controllo sulle persone che transitavano

attraverso il checkpoint era un criterio sufficiente per stabilire che lo Stato convenuto

esercitasse pubblici poteri sulla specifica area territoriale in questione e quindi la propria

giurisdizione78 In questo modo la Corte EDU vincola nuovamente il modello personale

dellrsquoautoritagrave e controllo da parte degli agenti dello stato sulla vittima a dei criteri di impronta

territoriale quale la presenza materiale di un posto di blocco Per far scattare la giurisdizione

extra-territoriale della CEDU egrave indispensabile che lrsquoautoritagrave e il controllo in base al modello

personale venga integrato dal modello territoriale ossia che tale autoritagrave venga esercitata

in unrsquoarea spaziale ben individuata ove lo Stato parte eserciti una qualche forma di controllo

effettivo del territorio 79

In questo senso possiamo affermare che la Corte EDU si egrave limitata a risolvere il singolo

caso in questione senza individuare delle linee guida valide per risolvere una volta per tutte

la questione della giurisdizione extra-territoriale Da ciograve ne deriva il persistere di una certa

indeterminatezza circa lrsquoapplicabilitagrave della Convenzione al di fuori dei confini degli Stati

contraenti 80 A esempio non viene espressamente chiarita la questione della giurisdizione

extra-territoriale nel caso in cui i Paesi Bassi avessero assunto il compito di pattugliare le

strade di un paese del sud est dellrsquoIraq e lrsquoincidente letale si fosse verificato in tale

situazione senza lrsquoistituzione materiale di un checkpoint o di altre forme di controllo su una

precisa area territoriale A questa possibile situazione irrisolta se ne possono aggiungere

diverse altre corrispondenti alle molteplici fattispecie di violazione dellrsquoarticolo 2 da parte

dei militari allrsquoestero

Il persistere di questa indeterminatezza scaturisce dal fatto che secondo la CEDU non

egrave ancora ammissibile la cd teoria degli effetti o della giurisdizione come potere81 per cui

anche un atto istantaneo come un bombardamento aereo o un colpo di arma da fuoco

sarebbe sufficiente a far scattare la giurisdizione extra-territoriale per via dellrsquoautoritagrave e

78 Jaloud c Paesi Bassi ibid cit par 152 ldquoThe Court is satisfied that the respondent party exercised its jurisdiction within the limits of the SFIR mission and for the purpose of asserting authority and control over person passing through checkpointrdquo

79 V anche Al Skeini c Regno Unito ibid par 143 Un altro caso di uccisione determinata da azioni dei militari allrsquoestero impegnati a presidiare un checkpoint egrave quello deciso dal Trib Mil di Roma 9 Maggio 2007 sent n 33 in Rass Giust Milit 2008Per un analisi della decisione si vedano A CASSESE Under what conditions may belligerents be acquitted of the crime of attacking an ambulance in Journal of International Criminal Justice 2008 385-397 RONZITTI Il diritto applicabile alle Forze Armate italiane allrsquoestero problemi e prospettive in Senato della Repubblica Servizio Affari Internazionali 2008 4 e ss

80 V SARI Jaloud v Netherlands New Directions in Extra-Territorial Military Operations in EJIL talk httpwwwejiltalkorgjaloud-v-netherlands-new-directions-in-extra-territorial-military-operations

81 Cfr BASILICO Giurisdizione laquoprevalentemente territorialeraquo e universalitagrave dei diritti note a partire da una sentenza della Supreme Court inglese in Rivista Telematica dellrsquoAssociazione Italiana Costituzionalisti 2011 3 5- 20 (in riferimento al caso Corte eur dir uomo16 novembre 2004 ricorso n 3182196 Issa c Turchia) MILANOVIC From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties in Human Rights Law Review 2008 411-448 SPEROTTO Beyond Bankovic Extraterritorial Application of the European Convention on Human Rights in Human Rights and Human Welfare 2006 131 e ss

100

controllo degli agenti statali a prescindere da ogni considerazione sul luogo ove si sono

verificate le violazioni82

In ultima analisi lrsquoaspetto che accomuna le pronunce Al Skeini e Jaloud sembra

individuabile nellrsquoassenza di elementi in favore di un superamento dellrsquoingombrante

precedente Bankovic c Belgio e altri concernente come egrave noto il ricorso presentato dai

parenti delle vittime del bombardamento aereo della stazione radio-televisiva di Belgrado83

In entrambi i casi Jaloud e Al Skeini la questione dellrsquoapplicazione extra-territoriale della

CEDU viene risolta dalla Corte tramite il ricorso a un criterio ibrido che prevede il modello

dellrsquoautoritagrave e del controllo da parte degli agenti statali necessariamente integrato da una

qualche forma di controllo del territorio Nella decisione Al Skeini il controllo effettivo del

territorio egrave stato determinato in base allo status di potenza occupante del Regno Unito nel

sud-est dellrsquoIraq nel caso Jaloud in base allrsquoistituzione di un semplice posto di blocco gestito

dalle truppe dei Paesi Bassi In questrsquoultima decisione il necessario supporto di criteri

discendenti dal modello territoriale risulta essere ancora piugrave debole e dai contorni sfumati

Lrsquoaspetto geografico di controllo territoriale egrave talmente ridotto ai minimi termini da permettere

di prospettare unrsquoevoluzione originata dal caso Jaloud individuabile nellrsquoampliamento delle

situazioni in cui si puograve riscontrare la cd giurisdizione personale sempre piugrave vicina al mero

riconoscimento della possibilitagrave di attribuire gli atti allo Stato84

Nel caso Jaloud seppure in maniera piuttosto sfumata viene tuttavia rimarcata la

necessitagrave di mantenere un confine tra i concetti di giurisdizione territoriale e attribuzione

degli atti ai fini giurisdizionali

A questo punto egrave bene rimarcare che anche abbandonando ogni riferimento ai criteri

territoriali non si determinerebbe ipso facto unrsquoequiparazione tra la nozione di giurisdizione

e quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

Infatti per risolvere ogni possibile confusione creatasi tra i concetti di giurisdizione

extra-territoriale e attribuzione della responsabilitagrave si puograve chiarire quanto argomentato

evidenziando lrsquoesistenza nella giurisprudenza della Corte EDU di una duplice questione di

attribuzione da una parte quella preliminare circa lrsquoattribuzione della condotta presa in

82 Una soluzione viene prospettata da MILANOVIC Per tale autore gli obblighi positivi si applicherebbero solamente dove lo Stato ha il controllo effettivo del territorio mentre quelli negativi consistenti in un non facere varrebbero ovunque cit MILANOVIC Extraterritorial application of human rights treaties Oxford 2011 215 ldquoState have the negative obligation to respect human rights which is territorially unboundedrdquo

83 Corte eur dir uomo 12 dicembre 2001 ricorso n 5220799 Bankovic e altri c Belgio e altri 16 Stati Contraenti Sul caso si vedano tra gli altri PUSTORINO Responsabilitagrave degli Stati parti della Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo per il bombardamento NATO alla radiotelevisione serba il caso Bankovic in La Comunitagrave Internaz 2001 695-704 ORAKHELASHVILI Restrictive Interpretation of Human Rights Treaties in the recent jurisprudence of the ECHRrdquo in EJIL 2003 529-568

84 V supra nota 313 Sul punto v anche M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud httpwwwejiltalkorgjurisdiction-attribution-and-responsibility-in-jaloud

101

considerazione al fine di stabilire la giurisdizione ex art 1 secondo unrsquo interpretazione

estensiva del modello personale e dallrsquoaltra circa lrsquoattribuzione della condotta al fine di

valutare la responsabilitagrave internazionale85

La giurisdizione extra-territoriale sarebbe dunque riscontrabile per via della

sussistenza di alcuni criteri essenziali di attribuzione della condotta che tuttavia non sono

automaticamente sufficienti per soddisfare anche lrsquoattribuzione della condotta ai fini

dellrsquoaccertamento della responsabilitagrave internazionale 86

Tale soluzione permetterebbe di svincolare la nozione di giurisdizione ex art 1 da una

concezione territoriale rimarcando tuttavia la necessaria distinzione tra la questione della

giurisdizione extraterritoriale con quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave internazionale

14 Missioni militari allrsquoestero e competenza giurisdizionale

In ultima analisi quello che si evince dallrsquoondivaga giurisprudenza della Corte EDU egrave

che seppure siano delle questioni concettualmente distinte giurisdizione e imputabilitagrave

degli atti interagiscono tra di loro essendo entrambe delle questioni preliminari rispetto al

merito del giudizio Lrsquoapplicazione extra-territoriale degli strumenti di protezione dei diritti

umani e lrsquoattribuibilitagrave delle violazioni sono infatti delle questioni comunque separate dalla

valutazione di come tali strumenti dovrebbero sostanzialmente applicarsi nelle situazioni di

conflitti armati87

In proposito possiamo dire con altri che ldquoIn a way disputes about extraterritorial

application serve as a substitute for an examination of the meritsrdquo 88

Appare piugrave facile per le Corti affrontare le questioni preliminari di competenza che

giudicare nel merito di questioni complesse che richiederebbero inevitabilmente

considerazioni di diritto internazionale umanitario

La portata della giurisdizione e lrsquoimputabilitagrave degli atti si pongono quali importanti

questioni preliminari rispetto allrsquoesame del merito Tuttavia al contempo servono una duplice

funzione facendo da scudo per non esaminare la vera questione centrale ossia se la Corte

85 A Sari Untangling Extra-territorial jurisdiction from international responsibility in Jaloud vs Netherlands Old problems new solutions httppapersssrncomsol3paperscfmabstract_id=2554951 2015 pag 4

86 Nellrsquoambito delle missioni militari allrsquoestero si potrebbe riscontrare la giurisdizione dello Stato per mezzo del criterio del full command sui propri militari ma ciograve non sarebbe un criterio sufficiente per determinare lrsquoattribuzione della responsabilitagrave cfr M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud 11 dicembre 2014 EJIL talk Questo orientamento egrave motivato dalle crescenti esigenze di protezione dei diritti umani che pongono una soglia meno alta per riconoscere la giurisdizione delle Corti competenti in materia di violazione dei diritti umani fondamentali

87 Qui entriamo nel campo dellrsquo elemento oggettivo della responsabilitagrave consistente nellrsquoilliceitagrave della condotta ossia nel fatto che la condotta viola un obbligo dello Stato previsto da una norma di diritto internazionale Bisogna in proposito considerare tutte le cause di esclusione dellrsquoillecito il previo consenso dello Stato leso la forza maggiore lo stato di necessitagrave e lrsquoautotutela Vedi tra gli altri B Conforti ibidem pag 365- 371

88 M Milanovic Extra-territorial application of human rights treaties Oxford 2011 pag 116

102

EDU abbia la competenza in materia di violazioni del diritto alla vita in un contesto altamente

instabile in cui si rendono necessarie anche considerazioni di diritto internazionale

umanitario89

In proposito se anche la Corte di Strasburgo smettesse di dichiarare i casi

inammissibili sulla base di controverse questioni preliminari non ne deriverebbe

automaticamente che essa sarebbe invasa da ricorsi I suoi giudici potrebbero infatti sempre

dichiarare non fondate le richieste sulla base di un primo esame del merito90

Quello che va capito egrave se la Corte EDU voglia continuare a interrogarsi nel tentativo di

stabilire quando si estenda la giurisdizione dello Stato ai sensi del suo art 1 o se siano

ormai maturi i tempi per fare un passo in avanti e chiarire se abbia giurisdizione nel caso di

specie ossia indagare maggiormente sulla giurisdizione della Corte rationae materiae

relativamente agli atti dei militari allrsquoestero

In ultima analisi sembra una visione parziale quella di ritenere che il problema della

giurisdizione sia solo la possibile estensione extra-territoriale della portata della CEDU e

non anche quello di stabilire chiaramente in quali circostanze ciograve sia possibile e in base a

dei criteri ben definiti

Come si inserisce una Convenzione quale la CEDU nel contesto dei conflitti armati

puograve essa giudicare adeguatamente le violazioni dei diritti umani da parte dei militari o

bisognerebbe fare primario riferimento al rispetto delle regole drsquoingaggio dei codici penali

militari e del diritto umanitario

Per quanto riguarda in particolare gli aspetti relativi alle violazioni del diritto alla vita

sarebbe allora determinante delimitare gli spazi di esclusione dellrsquoilliceitagrave per le violazioni

dellrsquoarticolo 2 e approfondire cosa intende lrsquoart 15 per lawful acts of war91 Queste infatti

sono le sole previsioni della Convenzione che giustificano lrsquoesclusione dellrsquoilliceitagrave per le

violazioni del diritto alla vita e che permettono agli Stati di beneficiare di deroghe

allrsquoobbligazione in oggetto92

89 In questo senso alcuni autori mettono in luce la mancanza della volontagrave politica di risolvere tale questione da parte degli Stati con conseguenze invasive sulle loro attivitagrave militari allrsquoestero

90 Su questo si veda S Miller Revisiting Extraterritorial jurisdiction a territorial justification for extraterritorial jurisdiction under the European Convention EJIL n4 2010 pag 1236

91 Sullrsquoargomento si vedano M Costas Trascasas Lotta al terrorismo internazionale e deroghe alla CEDU di fronte alla Corte europea dei diritti umani DUDI 2 2009 pag 426-431 OBoyle M The margin of appreciation and derogation under Article 15 ritual incantation or principle in HRLJ 1998 23 A Svensson-McCarthy The International Law of Human Rights and States of Exception Nijhoff 1998

92 M Milanovic Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts Oxford 2014 La Corte EDU ha solitamente valutato la legittimitagrave della deroga sulla base del margine di apprezzamento ossia valutando che le autoritagrave nazionali si troverebbero in una condizione migliore per valutare lrsquoesistenza di una situazione di emergenza rispetto al giudice internazionale Si tratterebbe di una presunzione a favore delle salvaguardia delle decisioni politiche dei governi degli Stati Va tuttavia rilevato che il margine di apprezzamento non esclude che i giudici di Strasburgo mantengano un controllo sulla proporzionalitagrave delle misure considerando la natura giuridica di tale tipo di valutazione V per esempio

103

Gli spazi per esercitare la facoltagrave di deroga sono individuabili proprio sulla base della

nozione di legittimi atti di guerra Tale interpretazione non puograve che provenire con lrsquoausilio

integrativo del diritto internazionale umanitario

A livello convenzionale rilevano innanzitutto le cause di esclusione dellrsquoilliceitagrave previste

dallo stesso art 2 comma 293

Per quanto riguarda lrsquoart 15 CEDU questo impedisce qualsiasi deroga per quanto

riguarda alcuni diritti imprescindibili

ldquoIn caso di guerra o di altro pericolo pubblico che minacci la vita della nazione ogni Alta

Parte contraente puograve adottare delle misure in deroga agli obblighi previsti dalla presente

Convenzione nella stretta misura in cui la situazione lo richieda e a condizione che tali

misure non siano in conflitto con gli altri obblighi derivanti dal diritto internazionalerdquo

Tuttavia al comma 2 viene poi specificato

ldquola disposizione precedente non autorizza alcuna deroga allrsquoarticolo 2 salvo che per il caso

di decesso risultante da legittimi atti di guerra e agli art 3 4 paragrafo 1 e 7 rdquo

In questo senso parlando di legittimi atti di guerra si comprende la necessitagrave di un

approccio integrato che valorizzi al meglio le complementarietagrave tra il diritto internazionale

umanitario e dei diritti umani

Cosa intende infatti la Corte EDU per legittimi atti di guerra 94

Uno dei pochi casi della Corte di Strasburgo che ci puograve aiutare in tale orientamento

sembra essere la pronuncia Lawless c Irlanda95

La Corte EDU in quella occasione ha confermato che secondo lrsquoart 15 non sono

ammissibili deroghe da parte di uno Stato se queste confliggono con altri obblighi di diritto

Brannigan and McBride c Regno Unito ricorsi nn 1455389 e 1455489 sentenza 26 maggio 1993 para 43 Sul punto cfr M Costas Trascasas ibidem pag 427 Per quanto riguarda la competenza ratione materiae appare interessante un raffronto nel campo della politica estera

e delle attivitagrave militari tra la nozione di atti di guerra ex art15 della CEDU e la teoria dellrsquoatto politico (in particolare per gli atti di guerra) come sostenuta da alcune Corti interne v supra nota 229 cfr P Virga Diritto Amministrativo Milano 2001 pag 280 e P Barile Atto di governo (e atto politico) IV Enciclopedia del diritto pag 220-232

93 Sul tema si veda M Milanovic Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts Oxford

University Press 2014 Lrsquoart 2 comma 2 della CEDU dice che

La morte non egrave considerata inflitta in violazione di questo articolo quando derivasse da un ricorso alla forza reso assolutamente necessario A) per assicurare la difesa di qualsiasi persona dalla violenza illegale B) per eseguire un arresto legale o per impedire lrsquoevasione di una persona legalmente detenuta C) per reprimere in modo conforme una sommossa o un insurrezione

94 Nella considerazione che in nessun caso i civili e in generale coloro che non partecipano direttamente alle ostilitagrave

possono essere oggetto di violenza bellica la deroga allrsquoart 2 consentita dallrsquoart 15 si riferisce soltanto alla privazione della vita dei combattenti in osservanza delle leggi e degli usi di guerra e al caso in cui la morte di civili consegua in modo accidentale a un atto di guerra legittimo nella forma del danno collaterale

95 Il caso riguardava un presunto membro dellrsquoIRA detenuto secondo la legislazione di emergenza con il sospetto di organizzare delle attivitagrave terroristiche sul territorio dellrsquoIrlanda Si concluse con il mancato riconoscimento delle responsabilitagrave dellrsquoIrlanda in virtugrave dellrsquointerpretazione dellrsquoart15

Corte EDU Lawless c Irlanda Appl n 33257 1 Luglio 1961

104

internazionale tra essi sicuramente rientrano anche gli obblighi derivanti dal diritto

internazionale umanitario e dalle Convenzioni di Ginevra96 La Commissione Europea sui

diritti umani ha chiarito inoltre che proprio il rispetto del diritto umanitario durante un

occupazione militare rappresenta il limite al diritto di deroga previsto dallrsquoart 15 CEDU97

In ogni caso veniva riconosciuto un certo margine drsquoapprezzamento nazionale circa la

valutazione sulla legittimitagrave dellrsquoesercizio della facoltagrave di deroga98

La possibilitagrave degli Stati di utilizzare la facoltagrave di deroga ex art 15 appare meritevole

di una certa considerazione anche nei conflitti armati internazionali Lrsquoutilizzo di tale

strumento sarebbe infatti per certi versi un passo avanti nel dibattito sulla nozione di

giurisdizione in quanto costituirebbe giagrave di per se un riconoscimento piugrave o meno implicito

da parte degli Stati dellrsquoapplicabilitagrave extra-territoriale della CEDU

Comunque a prescindere dalla remota eventualitagrave di un ricorso allrsquoart 15 nella prassi

si puograve prospettare un certo margine di apprezzamento lasciato agli Stati in relazione alle

attivitagrave militari allrsquoestero

In questa direzione puograve essere utile esaminare alcuni passaggi della sentenza della

Corte Suprema inglese nel caso Smith c Regno Unito La Corte Suprema inglese in una

recente pronuncia si egrave infatti avvicinata a questo tipo di impostazione per estendere

lrsquoapplicabilitagrave della Convenzione europea ai militari inglesi in Iraq Dopo aver riscontrato la

giurisdizione britannica sui propri militari in Iraq la Corte egrave passata a un esame preliminare

del merito99

96 Vedi M Milanovic ibidem In ogni caso va precisato che il meccanismo di deroga previsto dallrsquoart 15 non egrave mai stato utilizzato per conflitti armati internazionali non essendo mai stata avanzata alcuna deroga allrsquoart 2 della CEDU La notifica dello Stato al Segretario Generale del Consiglio drsquoEuropa costituirebbe un requisito essenziale per la validitagrave della deroga Cfr art 15 para 3 ldquoOgni Alta Parte contraente che eserciti tale diritto di deroga tiene informato nel modo piugrave completo il Segretario generale del Consiglio drsquoEuropa sulle misure prese e sui motivi che le hanno determinate Deve ugualmente informare il Segretario generale del Consiglio drsquoEuropa della data in cui queste misure cessano drsquoessere in vigore e in cui le disposizioni della Convenzione riacquistano piena applicazionerdquo

97 Vedi M Tondini Exporting the Rule of law human rights abroad during conflicts and peace operations Pace e diritti umani n1 2006 pag 83-106 La Commissione Europea dei diritti dellrsquouomo era lrsquoorganismo incaricato di esaminare i ricorsi individuali prima della riforma del Protocollo n 11 che ha istituito la Corte come funziona oggi Vedi supra nota 46

98 La Corte ha fatto uso del concetto di margine di apprezzamento per la prima volta nella sentenza Lawlessc Irlanda ibidem proprio in riferimento allrsquoart 15 CEDU La dottrina del margine di apprezzamento si configura come lo strumento con cui la Corte segna il confine tra la propria competenza e quella riservata agli Stati La Corte di Strasburgo riconosce la propria competenza a individuare questo confine anche in un contesto altamente politico come quello dellrsquoart 15

99 Smith and others v Secretary of State for Defence 19 giugno 2013 UKSC 41 httpswwwsupremecourtukdecided-casesdocsUKSC_2012_0249_Judgmentpdf Tale pronuncia ha ribaltato il precedente orientamento della House of Lords per cui i soldati britannici in Iraq non sarebbero stati sotto la giurisdizione del Regno Unito Cfr Smith amp Ors v Ministry of Defence [2011] EWHC 1676 (QB) Si veda F Bonfiglio Lrsquoavvicinamento della Supreme Court inglese alla giurisprudenza di Strasburgoin tema di giurisdizione extraterritoriale appunti a margine della sentenza Smith Ellis and Allbutt AIC nov 2014 In questo caso i ricorrenti lamentavano la violazione dellrsquoart 2 per quanto riguarda gli obblighi positivi sostanziali In particolare si contestavano diverse decisioni delle autoritagrave del Regno Unito che permettevano ai soldati di utilizzare durante i pattugliamenti le Snatch Land Rovers Questi mezzi secondo i parenti delle vittime non garantirebbero unrsquoadeguata protezione nel caso di esplosioni

105

The Strasbourg court has repeatedly emphasised that when it comes to an

assessment of the positive obligations that are to be inferred from the application in any

given case of the Convention rights a fair balance must be struck between the competing

interests of the individual and of the community as a whole It has also recognised that there

will usually be a wide margin of appreciation if the state is required to strike a balance

between private and public interests and Convention rightsrdquo100

Tutti i 7 giudici della Corte Suprema hanno convenuto che esporre delicate decisioni

esecutive in un contesto conflittuale a un serrato controllo giudiziario puograve significare imporre

degli obblighi irrealistici o sproporzionati e quindi rischia di essere un controllo che esorbita

dalle proprie competenze Nonostante ciograve i 4 giudici della maggioranza hanno ritenuto che

pur riconoscendo un certo margine di apprezzamento per il governo qualche spazio di

controllo giudiziario puograve esistere anche in questo tipo di attivitagrave101

ldquoIt will be easy to find that allegations are beyond the reach of article 2 if the decisions

that were or ought to have been taken about training procurement or the conduct of

operations were at a high level of command and closely linked to the exercise of political

judgment and issues of policy So too if they relate to things done or not done when those

who might be thought to be responsible for avoiding the risk of death or injury to others were

actively engaged in direct contact with the enemy But finding whether there is room for

claims to be brought in the middle ground so that the wide margin of appreciation which

must be given to the authorities or to those actively engaged in armed conflict is fully

recognised without depriving the article of content is much more difficult No hard and fast

rules can be laid down It will require the exercise of judgment This can only be done in the

light of the facts of each caserdquo102

100 V caso Smith v Ministry of Defence ibidem para 60-61 Questa sentenza ai paragrafi 67-75 cita alcuni precedenti decisi dalla Corte EDU al fine di inquadrare gli obblighi positivi richiesti dallrsquoart 2 in situazione conflittuali evidenziando che non possono essere gli stessi normalmente accordati ai civili Osman c Regno Unito n 245 1998 para 115 Engel c Paesi Bassi n 647 1976para 54 Stoyanovi v Bulgaria n4298004 9 novembre 2010 Giuliani e Gaggio c Italia n 2345802 24 marzo 2011 Finogenov v Russia n 1829903 e 2731103 20 dicembre 2011 para 213

101 Per i tre giudici di minoranza invece i fatti in questione sarebbero cosigrave legati con delicate valutazioni politiche prese dal governo e dai vertici militari che ogni tipo di intervento giudiziale sarebbe inappropriato Cfr M Milanovic UK Supreme Court Decides Smith (No 2) v The Ministry of Defence ibidem

102 Ibidem para 76

106

Dunque la Corte Suprema inglese alla luce di un esame preliminare del merito ha

affermato che esiste una possibilitagrave di riscontrare alcune violazioni dellrsquoart 2 anche in

ambito di operazioni militari allrsquoestero Lrsquoeffettivo riconoscimento della violazione egrave

strettamente dipendente dallo specifico contesto e potragrave essere valutato solamente caso

per caso 103 Su queste basi una volta chiarito che in via sussidiaria la Corte EDU puograve

indubbiamente avere competenza ratione materiae nei casi di conflitti armati internazionali

saragrave necessario passare a indagare su come e in che misura tale competenza si potragrave

realmente esplicare

In questo senso sembra allora un risultato piugrave coerente quello prodotto dal definitivo

superamento delle restrizioni territoriali tramite unrsquoestensione del modello personale di

giurisdizione accompagnato dalla divisibilitagrave dei diritti e degli obblighi convenzionali

15 Lrsquoobbligo procedurale di effettuare indagini

La protezione del diritto alla vita trova maggiori limitazioni nellrsquoambito di conflitti armati

internazionali rispetto ai conflitti armati interni104 Questo non egrave dovuto esclusivamente alla

nota difficoltagrave di riconoscere la giurisdizione extra-territoriale ma anche alle criticitagrave insite in

un contesto altamente conflittuale in Stati terzi Questa situazione determina in qualche

modo una compressione del tipo di obblighi che devono rispettare gli Stati ex art 2 CEDU

In ogni caso lrsquointervento repressivo della giustizia penale quantomeno nella preliminare fase

dellrsquoaccertamento dei fatti viene generalmente considerato come una delle prestazioni

positive che gli Stati sono internazionalmente vincolati a garantire105

Questo obbligo si indirizza indubbiamente anche allrsquooperato delle forze militari sui

territori stranieri essendo un aspetto non affatto secondario del rispetto del diritto alla vita

ex art 2 che egrave stato individuato ormai diverse volte nella giurisprudenza di Strasburgo106

103 La Corte Suprema ha rimesso la decisione sul merito alla Corte drsquoappello La richiesta che venga riconosciuta la violazione dellrsquoart 2 CEDU dovragrave scontrasi con il principio della combat immunity sostenuto dalla difesa In questo senso i giudici potranno esprimersi solo su fatti decisi nellrsquoarea in the middle ground tra la pianificazione ai vertici dellrsquoapparato militare troppo vicine alla sfera di competenza esclusiva dellrsquoesecutivo e le decisioni prese nellrsquoimmediatezza dellrsquoazione per le quali invece opererebbe lrsquoimmunitagrave per il combattimento V F Bonfiglio Lrsquoavvicinamento della Supreme Court inglese alla giurisprudenza di Strasburgo in tema di giurisdizione extraterritoriale appunti a margine della sentenza Smith Ellis and Allbut AIC nov 2014 pag 12

104 A supporto di questa affermazione esiste abbondante giurisprudenza della Corte Edu sul conflitto interno tra Russia e Cecenia che ha visto la Corte di Strasburgo condannare la Russia per bombardamenti sul territorio ceceno utilizzando parametri derivanti dal diritto umanitario

105 Lrsquoaspetto procedurale del dovere di effettuare indagini su alcune violazioni dei diritti umani simboleggia la penetrazione del diritto internazionale in un area fino a qualche anno fa riservata allrsquoesclusiva giurisdizione dello Stato A differenza del diritto internazionale umanitario i diritti umani comportano lobbligo di condurre unrsquoindagine ogni volta che vi egrave una possibile violazione del diritto alla vita V G Gaggioli Lrsquointerrelazione fra diritto internazionale umanitario e diritti umani Comitato Internazionale della Croce Rossa Ginevra 2012

106 Uno dei primi casi trattati dalla Corte che seguirono alla sentenza McCann (v piugrave avanti) sono i caso Andronicou e Constantinou c Cipro sentenza del 9 ottobre 1997 Kaya c Turchia Caso 1581996777978 sentenza del 19 febbraio 1998 Guumlleccedil c Turchia sentenza del 22 luglio 1998 caso 6319978471054 Yasa c Turchia sentenza del 2 settembre 1998 caso McKerr c Regno Unito ricorso n 2888395 4 maggio 2001

107

In mancanza di tale accertamento formale effettivo la legittimitagrave delle azioni degli agenti

statali si espone a gravi dubbi107

Anche nel corso di conflitti armati internazionali ove riconosciuta la giurisdizione dello

Stato lrsquoutilizzo della forza deve essere rispettoso dellart 2 quantomeno sotto il profilo

procedurale delle indagini108

Nei casi Al-Skeini c Regno Unito e Jaloud c Paesi Bassi la Corte EDU ha ritenuto

esistenti gli elementi per lrsquoapplicazione extra-territoriale ma non ha giudicato nel merito sulla

legittimitagrave o meno degli atti dei militari bensigrave ha solo accertato che non erano state effettuate

delle indagini adeguate109

La valutazione di una violazione sostanziale dellrsquoart 2 sembra dunque un obiettivo

troppo ambizioso in contesti instabili e pericolosi

Pertanto la migliore risposta al dubbio circa la portata della competenza ratione

materiae della CEDU nel giudicare violazioni del diritto alla vita durante i conflitti armati

internazionali credo si possa ritrovare nella stessa giurisprudenza di Strasburgo sulle

violazioni del diritto alla vita durante i conflitti armati internazionali Infatti a oggi la Corte

EDU non si egrave in realtagrave mai addentrata nel merito di un giudizio sulle uccisioni nel corso di

conflitti internazionali ma si egrave limitata ad accertare lrsquoassenza di indagini adeguate sulle azioni

dei militari allrsquoestero

Quindi egrave la stessa Corte di Strasburgo che rimanda alla centralitagrave delle indagini

adeguate sulla base degli aspetti procedurali dellrsquoart 2 e della legislazione nazionale per i

militari allrsquoestero

107 Lrsquoinerzia degli organi inquirenti nazionali resta un profilo di responsabilitagrave autonomo che prescinde dallrsquoaccertamento delle violazioni sostanziali Dagli obblighi procedurali dellrsquoart 2 emerge un certo legame con lrsquoart 13 (diritto a un rimedio effettivo) Questo aspetto si evince a esempio da alcuni dei suddetti casi contro la Turchia La Corte EDU tuttavia esclude che la disponibilitagrave di un rimedio civilistico (risarcimento danni) possa sopperire alla carenza di unrsquoeffettiva procedura di tipo penale nei casi in cui egrave in questione diritto alla vita

I l riconoscimento di una somma a titolo di risarcimento del danno non costituisce unrsquoadeguata riparazione ai sensi dellrsquoart 41 CEDU in quanto la tutela risarcitoria sarebbe solo un completamento di quella in sede penale cfr DJ Harris M Orsquo Boyle C Warbrick Law of the European Convention Oxford University Press 2005 pag 41-

42 108 Vedi caso Al-Skeini c Regno Unito ibidem Jaloud c Paesi Bassi ibidem

Cfr C Meloni Unrsquo importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni militari allestero Diritto Penale Contemporaneo 2011

109 Nel caso Al Skeini la Gran Bretagna ha omesso di portare avanti tali indagini non affidandole a una struttura

indipendente rispetto ai poteri militari le indagini erano state condotte allinterno della stessa struttura di comando coinvolta negli incidenti denunciati

Cfr M Milanovic European Court decides Al-Skeini and Al-Jedda EJIL 2011 ldquoReaders will recall that the merits claim in Al-Skeini was not that the killings were substantively unlawful but that the UK failed to comply with its procedural obligation to investigate the killings The Court thus found it fairly easy to establish a violation of the procedural component of Article 2 But the Court also made a very useful contribution in that it showed awareness that Art 2 couldnrsquot be applied in Iraq in exactly the same way as it would be applied in the UK itself because the conditions on the ground were so different It was prepared to interpret Art 2 flexibly and not impose unrealistic burdens on the UK but even under that less rigid standard the UK was found to be in violationrdquo httpwwwejiltalkorgeuropean-court-decides-al-skeini-and-al-jedda

108

In particolare tali standards procedurali sulle indagini ricavabili dallrsquo art 2 richiedono

che le indagini siano attivate drsquoufficio siano effettive e adeguate a determinare se lrsquouso della

forza sia stato o meno illegittimo (svolte in maniera non superficiale si tratta di un obbligo

di mezzi e non di risultato) che siano diligenti e tempestive (precedano prescrizione) che il

procedimento sia trasparente e le vittime debitamente informate che la pena sia congrua e

proporzionata al reato Inoltre particolare importanza egrave stata attribuita dai giudici di

Strasburgo al fatto che le indagini siano indipendenti e in grado di accertare le eventuali

responsabilitagrave dei soggetti di vertice110

In proposito un caso storico imprescindibile base per avviare lrsquoanalisi circa il metro di

valutazione dellrsquouso della forza letale da parte di agenti statali nella Corte di Strasburgo egrave

rappresentato dalla sentenza Mc Cann vs UK 111

La base del ragionamento della Corte in questa decisione relativa a un operazione dei

servizi segreti britannici a Gibilterra egrave fondata innanzitutto sullrsquointerpretazione della portata

dellrsquoart 2 ldquolrsquouso della forza da parte di agenti dello Stato nel perseguire uno degli obiettivi

di cui al paragrafo 2 dellrsquoart 2 della Convenzione puograve trovare giustificazione in forza della

stessa disposizione qualora detto uso sia fondato su unrsquoonesta convinzione percepita

come valida in forza di buone ragioni al momento del fatto bencheacute successivamente si sia

dimostrata erroneardquo 112

I criteri principali che si evincono da Mc Cann per accertare lrsquouso legittimo della forza

sono che lrsquouso della forza sia stato effettivamente limitato al minimo necessario

strettamente proporzionale al conseguimento degli obiettivi di cui allrsquoart 22 lettere a) b) e

c)113

110 In alcuni casi vedi Al Skeini a esempio egrave stata sanzionata lrsquoindagine svolta allrsquointerno senza controlli esterno dalle stesse forze coinvolte La misura dellrsquoindipendenza va apprezzata sia in via formale (non devono per esempio dipendere gerarchicamente dalle istituzioni su cui devono indagare) sia in senso pratico e sostanziale (devono avere unrsquoautonoma capacitagrave di indagine ed unrsquoautentica indipendenza di giudizio Si veda McCann e Altri c Regno Unito 27 settembre 1995 Caso 171994464545 Caso 1581996777978 Kaya c Turchia sentenza del 19 febbraio 1998 Guumlleccedil c Turchia sentenza del 22 luglio 1998 Caso 6319978471054 Yasa c Turchia sentenza del 2 settembre 1998 Cfr A Colella Rassegna delle pronunce del triennio 2008-2010 in tema di art 2 CEDUrsquo Diritto Penale Contemporaneo p 23 con riferimento al caso Giuliani e Gaggio c Italia con relativi commenti del 24 marzo 2011

111 McCann e Altri c Regno Unito caso 171994464545 sentenza del 27 settembre 1995 Questa decisione non riguarda azioni dei militari allrsquoestero ma piugrave in generale violazioni del diritto alla vita da parte di agenti statali (polizia) I fatti si sono svolti nel 1988 a Gibilterra al verificarsi dellrsquouccisione di tre membri dellrsquoIRA durante un operazione anti-terrorismo degli agenti statali inglesi Questa sentenza egrave considerata una delle prime ad aprire alla giurisdizione CEDU per violazione del diritto alla vita e come la sentenza che ha aperto le porte a una lunga serie di ricorsi vedi P De Stefani Diritto alla vita e doveri degli stati nella recente giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani wwwcentrodirittiumaniunipditcfr anche La tutela giuridica internazionale dei diritti umani a cura di P De Stefani e F Leita Padova1997

112 Mc Cann c Regno Unito ibidem para 200 vedi anche Andronicou e Constantinou c Cipro n 2505294 9 ottobre1997

113 Si tratta dei limiti nellrsquoindividuare scriminanti scusanti e cause di non punibilitagrave citati supra nota 192 Alla necessitagrave si ritiene di dover aggiungere anche il requisito della proporzionalitagrave nellrsquouso della forza in relazione alle finalitagrave espresse dalla norma Vedi anche A Colella Rassegna delle pronunce del triennio 2008-2010 in tema di art 2 CEDU In Diritto Penale Contemporaneo n 3 2010

109

Inoltre la Corte deve valutare il piugrave generale contesto in cui il ricorso alla forza ha avuto

luogo in proposito lrsquoesame riguarda anche gli aspetti di comando e controllo dellrsquooperazione

la scelta dei mezzi e del personale impiegato

Altro elemento di rilievo che emerge dal caso Mc Cann egrave che devono sempre svolgersi

indagini ufficiali effettive quando degli individui vengono uccisi in conseguenza dellrsquouso della

forza da parte di agenti dello Stato Il dovere di compiere indagini pubbliche e indipendenti

volte ad accertare la legittimitagrave dellrsquouso della forza quando organi ufficiali dello Stato sono

coinvolti in simili situazioni costituisce un aspetto essenziale del diritto alla vita sancito

dallrsquoart 2114

La giurisprudenza ha stabilito che le indagini effettive devono essere ldquocapable of

leading to a determination of whether the force used in such cases was or was not justified

in the circumstancesrdquo115

Tali aspetti sono considerati anche nella decisione Jaloud c Paesi Bassi116

Per quanto riguarda gli aspetti sostanziali la Corte si egrave pronunciata in questo caso

per determinare se i Paesi Bassi abbiano rispettato o meno gli obblighi procedurali derivanti

dallrsquoart 2 117 Evidentemente i parametri per valutare lrsquoeffettivitagrave delle indagini in un contesto

di conflitto armato non possono essere gli stessi che in una normale situazione interna118

La stessa Corte EDU si egrave dimostrata consapevole del fatto che le obbligazioni procedurali

sono spesso alquanto difficoltose da soddisfare nel difficile contesto di un operazione

militare allrsquoestero119

Tuttavia anche considerando le difficoltagrave del contesto post-bellico sul territorio

iracheno la Corte ha ritenuto che lrsquoOlanda non avesse rispettato gli standard posti

dallrsquoobbligo di effettuare indagini effettive sulle violazione del diritto alla vita In particolare

la Corte non ha ritenuto in questo caso che gli organi autori delle indagini fossero privi del

requisito dellrsquoindipendenza120

Gli standard in base ai quali verificare lrsquoeffettivitagrave di una certa procedura sono reperiti dalla Corte oltre che in considerazioni di ragionevolezza anche in alcuni strumenti internazionali adottati dalle Nazioni Unite e generalmente accettati nella pratica internazionale

114 McCann e altri c Regno Unito ibdem para 161 La Corte dopo aver messo tale aspetto in grande evidenza in questa occasione evita tuttavia di considerare il versante procedurale della violazione dellrsquoart 2

115 McKerr c United Kingdom ibidem para 111 116 Jaloud c Paesi Bassi ibidem 117 Come nel caso Al Skeini c Regno Unito ibid 118 Secondo la Corte di Strasburgo gli obblighi procedurali previsti dallrsquoart 2 devono essere interpretati in modo

ldquorealisticordquo ovvero tenendo in considerazione le difficoltagrave pratiche che si pongono allo svolgimento delle indagini Cfr anche CERRONI Corte europea dei diritti dellrsquouomo Estesa lrsquoapplicazione delle norme CEDU alle azioni commesse da Stati parte della Convenzione nei territori da loro occupati in Diritto Pubblico Comparato ed Europeo 20114 3 e ss

119 V Jaloud c Paesi Bassi ibid cit par 226 ldquoThe Court is prepared to make reasonable allowances for the relatively difficult conditions under which the Netherlands military and investigators had to workrdquo

120 A differenza di quanto stabilito nel caso Al Skeini c Regno Unito

110

Le omissioni investigative imputate allrsquoOlanda sono individuabili invece nel fatto che gli

organi competenti si erano limitati a verificare che il presunto autore dellrsquoillecito avesse agito

in legittima difesa senza perograve valutare la proporzionalitagrave nellrsquouso della forza Inoltre un

frammento del proiettile che aveva causato lrsquouccisione del cittadino iracheno era stato

smarrito in circostanze non chiarite e lrsquoautopsia non era stata condotta con il dovuto rigore

non essendo stati forniti alle autoritagrave giudiziarie alcuni documenti contenenti informazioni

rilevanti121

Il principale contributo della Corte di Strasburgo in direzione dello sviluppo della

regolamentazione relativa allrsquouso della forza armata nei conflitti consiste proprio nelle

obbligazioni positive di effettuare delle indagini effettive ogni volta ci sia una violazione del

diritto alla vita nel corso di un conflitto armato

Certamente in relazione alla varietagrave di ogni specifica fattispecie di violazione del diritto

alla vita che spazia dalle morti negli ospedali alle operazioni anti-terrorismo e ai conflitti

armati ci deve essere un adeguato bilanciamento tra la garanzia dei diritti degli individui e

lrsquoattenzione a non imporre oneri troppo gravosi sugli Stati

Va perciograve rimarcato che le stesse obbligazioni procedurali sono spesso alquanto

difficoltose da soddisfare nel contesto di un operazione militare allrsquoestero Prima del caso

Jaloud la stessa Corte EDU in Al Skeini nonostante la decisione favorevole alla sussistenza

dellrsquoobbligo procedurale aveva sottolineato le oggettive difficoltagrave di adempiere agli obblighi

imposti dallrsquoart 2 da parte di uno Stato al di fuori del proprio territorio122

Allora il dubbio sulla competenza ratione materiae della Corte di Strasburgo in

situazioni di conflitto armato internazionale si potrebbe ripresentare nella versione ha la

Corte EDU la competenza per valutare adeguatamente se le indagini statali in contesti di

conflitti armati internazionali si siano svolte in maniera effettiva 123

Questo rimane un interrogativo di non agevole soluzione

121 V Jaloud c Paesi Bassi par 227

122 Infatti la situazione di specie era aggravata dal fatto che la Gran Bretagna era una potenza occupante su un territorio ostile Secondo la Corte gli obblighi procedurali previsti dallrsquoart 2 devono essere interpretati in modo ldquorealisticordquo ovvero tenendo in considerazione le difficoltagrave pratiche che si pongono allo svolgimento delle indagini Cfr M Cerroni Corte europea dei diritti dellrsquouomo Estesa lrsquoapplicazione delle norme CEDU alle azioni commesse da Stati parte della Convenzione nei territori da loro occupati DPCE 4 2011 pag 3

123 J Chevalier Effective Investigations under Article 2 of the European Convention on Human Rights Securing the Right to Life or an Onerous Burden on a State EJIL n 3 - 2010 Sebbene un indagine effettiva egrave indubbiamente prima facie un metodo effettivo per stabilire la responsabilitagrave la

Corte deve essere cauta nel non minare i poteri sovrani di uno Stato e rispettare il proprio diritto di implementare le proprie leggi nazionali in linea con quanto richiesto dallrsquoarticolo 2

111

In ogni caso quella prevista dagli obblighi procedurali dellrsquoart2 appare una forma di

controllo piugrave consona alla natura di organismo giurisdizionale sovra-nazionale in qualche

modo rispettoso della sua competenza sussidiaria e che rivede le decisioni in una maniera

meno invasiva verso gli Stati Questi risultano perograve al contempo sottoposti a una forma di

controllo internazionale che auspicabilmente li puograve spronare a incrementare i controlli relativi

alle condotte dei propri militari124

Ancora una volta il punto che non appare pienamente soddisfacente egrave che si possano

pretendere delle indagini effettive per situazioni di occupazione territoriale in territorio ostile

mentre la CEDU non sarebbe in alcun modo applicabile nei casi di bombardamenti aerei

extra-territoriali senza rischi imminenti per i militari coinvolti125 Da questa discrasia deriva

un grave vuoto di protezione che ancora sconta il sistema del diritto internazionale dei diritti

umani al fine della tutela dei diritti individuali nei conflitti armati internazionali

Nonostante ciograve merita considerazione il crescente ruolo delle Corti regionali a

protezione dei diritti umani in direzione dello sviluppo della regolamentazione relativa allrsquouso

della forza armata nelle missioni militari Il controllo che scaturisce dalle obbligazioni positive

di effettuare delle indagini adeguate ogni volta ci sia una violazione del diritto alla vita nel

corso di un conflitto armato appare potenzialmente in grado di apportare un impatto

notevole sugli obblighi per gli Stati che inviano i propri militari allrsquoestero126

Uno Stato contraete che fallisce nellrsquoassicurare lrsquoattuazione interna del diritto

internazionale dei diritti umani ove necessario interpretato alla luce del diritto umanitario

potragrave portare a un riconoscimento della sua responsabilitagrave internazionale anche per le

violazioni avvenute allrsquoestero Tale responsabilitagrave nei casi di conflitti internazionali appare

inquadrabile nellrsquoobbligo procedurale discendente dallrsquoart 2

124 Sembra tuttavia prematuro ritenere che la Corte EDU possa intervenire per via di un interpretazione estensiva degli obblighi procedurali anche dopo il giudizio dei tribunali militari dello Stato (Nei casi Al-Skeini c Regno Unito e Jaloud c Olanda come visto sono stati chiamati in causa gli Stati e non i singoli militari per eventuali responsabilitagrave penali

individuali ed inoltre la Corte EDU si egrave limitata a giudicare sulla fase investigativa e non nel merito di un giudizio penale interno)

125 In questo senso rileva a esempio che relativamente al succitato caso del bombardamento NATO in Afghanistan (Kunduz v supra nota 242) per cui egrave stato inizialmente accusato un Comandante della coalizione internazionale il Generale tedesco G Klein nel ricorso pendente alla Corte Costituzionale di Karlsruhe sono stati presentati degli importanti rilievi su come le autoritagrave tedesche abbiano condotto le indagini alla luce degli standard posti dallrsquoart 2 della CEDU Cfr httpwwwecchrdeKUNDUZ_CASEShtml

126 Questa affermazione trova riscontro nellrsquoacceso dibattito che monta in alcuni Stati riguardo a una presunta invasione di campo della CEDU nella materia militare Si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protection (Ottobre 2014) e sopratuttoT Tugendhat e L Croft The Fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy Exchange 2013 Questo sta ponendo lrsquoesigenza di unrsquo indagine sui limiti posti dalla CEDU ai militari britannici allrsquoestero oggetto di un progetto di ricercafinanziato dall British Academy e intitolato The Impact of International Human Rights Law on the British Armed Forces

112

La ragione di ciograve si ritrova nel fatto che questo obbligo egrave molto piugrave agevolmente

imputabile allo Stato in quanto prescinde dallrsquoaffrontare la questione della responsabilitagrave

internazionale per violazione del diritto alla vita nel merito127

In questo senso per via della progressiva affermazione della giurisdizione extra-

territoriale nelle missioni militari allrsquoestero la Corte EDU si pone come un pungolo per

spronare gli Stati contraenti ad agire ex ante adottando una legislazione piugrave restrittiva e un

controllo piugrave scrupoloso sullrsquooperato dei propri militari per non essere costretti ad agire ex

post dopo essere stati condannati per violazioni procedurali dellrsquoart 2 Pertanto sembra

auspicabile che gli Stati agiscano ex ante a livello investigativo ed eventualmente penale

senza essere ldquoripresirdquo dalla Corte di Strasburgo che ha ormai acquisito un indubbio ruolo

proprio nellrsquoaccertare lrsquoadeguato svolgimento delle indagini a livello interno

127 Inoltre consente di non affrontare le delicate questioni di attribuzione degli atti tra Stati ed Organizzazioni Internazionali in quanto gli Stati mantengono sempre la giurisdizione disciplinare e penale sui propri militari

113

2 LrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITArsquo TRA STATO E

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE

21 Attribuzione della condotta nelle missioni di peacekeeping dal caso Behrami

alla dual attribution

Lo status giuridico dei militari impiegati nelle operazioni di peace-keeping allrsquoestero egrave

certamente un elemento cardine per determinare lrsquoentitagrave responsabile delle condotte in

violazione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario

Giova ricordare in via preliminare che gli articoli dal 43 al 47 della Carta ONU sono

rimasti lettera morta nel sistema internazionale di sicurezza collettiva128 In conseguenza di

ciograve non solamente lrsquoONU ma alcuna Organizzazione Internazionale egrave riuscita a oggi a

istituire delle proprie forze armate autonome svincolate dai contingenti forniti di volta in volta

dagli Stati membri

Da tale situazione di dipendenza emerge una peculiaritagrave delle operazioni militari delle

Organizzazioni Internazionali ossia la ldquodoppia naturardquo delle truppe impiegate Queste da un

lato diventano organi delle Organizzazioni Internazionali dallrsquoaltro rimangono legate agli

Stati fornitori dei contingenti129

Il legame con gli Stati fornitori dei militari si sostanzia nel persistente mantenimento di

un certo grado di comando e controllo sulle truppe inclusi gli aspetti relativi al controllo

disciplinare e alla giurisdizione penale

La suddetta doppia natura dei militari impiegati nelle operazioni di pace pone

considerevoli problemi e incertezze riguardo al soggetto giuridico destinatario degli obblighi

posti a tutela dei diritti umani e nello specifico del rispetto del diritto alla vita Quale egrave il

soggetto a cui devono essere attribuite le responsabilitagrave di eventuali atti illeciti commessi

128 Quando sono state create le Nazioni Unite i suoi fondatori credevano alla possibilitagrave di costituire un esercito dellorganizzazione con il mandato di mantenere la pace nel mondo Questidea egrave rimasta lettera morta e lONU non ha mai avuto truppe proprie Il capitolo VII dello Statuto dellOrganizzazione largamente inattuato chiarisce a quali termini lONU puograve prendere ldquoa prestitordquo soldati dai suoi Stati membri Queste truppe sono nei fatti sottoposte a un doppio comando Da un lato sono inserite nella gerarchia dellorganizzazione dallaltro restano pur sempre dei soldati di questo o quello Stato

Cfr C Focarelli e B Conforti Le Nazioni Unite Padova 2012 N White e N Tsagourias Collective Security teory law and practice Cambridge 2013 Fermo restando quanto affermato le Organizzazioni Internazionali stanno lavorando sulla cooperazione con gli Stati al fine di facilitare le procedure in modo da poter disporre dei contingenti nazionali in tempi rapidi allrsquoevenienza v prassi dei cd stand by agreements V A Sinagra e P Bargiacchi Lezioni di diritto internazionale pubblico Milano 2009 pag 319

129 Si veda I F Dekker Making sense of accountability in international institutional law Netherland Yearbook of international law 2005 pag 109 R Siekmann National contingents in United Nations peace-keeping forces New York 1991 pag 4-7 R Murphy Legal framework of UN forces and issues of command and control of canadian and irish forces in Journal of Armed Conflict Law 1999 p 41 M Zwanemburg Accountability of peace support operations LrsquoAja 2007A Spagnolo Lrsquoattribuzione delle condotte nel contesto delle operazioni militari istituite dalle Organizzazioni internazionali Milano 2011

114

dalle truppe impiegate in operazioni di peacekeeping LrsquoOrganizzazione Internazionale lo

Stato fornitore delle truppe oppure entrambi i soggetti 130

Questrsquoultima opzione implicitamente riconosciuta anche dalla giurisprudenza della

Corte EDU nella sentenza Al-Jedda c Regno Unito131 egrave nota come ldquodoppia attribuzionerdquo

ossia la contestuale attribuzione di obblighi e quindi di responsabilitagrave internazionali tanto per

le Organizzazioni Internazionali che per gli Stati fornitori di truppe132

Per inquadrare meglio la complessitagrave della questione in oggetto il suddetto

orientamento evolutivo della Corte di Strasburgo deve essere perograve raffrontato con i

precedenti casi Behrami c Francia e Saramati c Francia Germania e Norvegia con cui la

stessa Corte di Strasburgo solo nel 2007 aveva invece escluso la responsabilitagrave del singolo

Stato Nazionale poicheacute operante nellrsquoambito di una missione ONU o NATO 133

Ci concentreremo pertanto su alcuni profili di rilievo emersi nel caso Behrami c

Francia Nelle colline di Mitrovica nel Nord del Kossovo due bambini kosovari erano morti

poicheacute avevano trovato delle bombe a grappolo inesplose risalenti ai bombardamenti NATO

del 1999 mentre giocavano nel terreno dietro casa loro in un area ove al momento dei fatti

una brigata sotto comando francese aveva la responsabilitagrave del settore dove lrsquoincidente egrave

avvenuto

Il 2 Maggio 2007 nel giudizio di ricevibilitagrave la Corte di Strasburgo aveva escluso la

sua competenza verso il ricorso da parte dei familiari delle vittime

130 M Zwanemburg ibidem p 51 131 Corte EDU Grande Camera Al Jedda c Regno Unito ric n 2702108 sent 7 luglio 2011

Si veda MI Papa Le autorizzazioni del Consiglio di Sicurezza davanti alla Corte Europea dei diritti umani dalla decisione sui casi Behrami e Saramati alla sentenza Al-Jedda DUDI n 6 2012 F Viganograve La tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n 4 2011

132 La dottrina si interroga ancora sulla questione se sia possibile imputare direttamente un illecito internazionale a piugrave di un entitagrave (multiple attribution) o necessariamente un entitagrave alla volta (exclusive attribution) Lrsquoattribuzione degli atti illeciti egrave un passaggio cruciale nellrsquoindividuazione della responsabilitagrave internazionale Su tutti si veda A Nollkaemper Dual Attribution Journal of International Criminal Justice2011 pag 1143-1157 e A Nollkameper e I Plakokefalos Principles of Shared Responsibility in international lawCambridge 2014

133 Behrami e Saramati c Francia e altri ric n 714122001 e 781662001 sent 2 Maggio 2007 Cfr P Palchetti Azioni di forze istituite o autorizzate dalle nazioni unite davanti alla corte europea dei diritti delluomo i casi Behrami e Saramati in Rivista di diritto internazionale 2007 pp 681 ss Vedi anche Corte EDU Beric e altri c Bosnia Herzegovina ric 3635704 sent 16 ottobre 2007 Il ricorso era diretto contro la Bosnia Stato contraente la CEDU La Corte ha negato la ricevibilitagrave del ricorso sostenendo lo stesso orientamento di Behrami e Saramati e giungendo alle conclusioni che la condotta dellrsquoAlto Rappresentante per la Bosnia-Herzegovina dovesse essere attribuita allrsquoONU ibidem para 28 Si veda anche T Scovazzi S Urbinati I Papanicopulu I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2009 pag 119 Simili decisioni anche nei casi Kasumaj c Grecia ric 697405 5 luglio 2007 Blagojevic c Olanda ric 4903207 9 giugno 2009 e Galjić c Olanda ric 2261707 9 giugno 2009 In particolare la sentenza Galic ha escluso le responsabilitagrave dellrsquoOlanda per gli atti e le omissioni del Tribunale Penale per lrsquoex Jugoslavia in quanto organo delle Nazioni Unite La presenza del Tribunale nel territorio dei Paesi Bassi non comportava la responsabilitagrave di quello Stato Anche se un individuo si trova allrsquointerno di uno Stato non ricade infatti automaticamente nella sua giurisdizione Sul punto vedi anche C Gabrielli ibidem pag 617

115

La Corte non condannograve lo Stato francese al risarcimento poicheacute la NATO e lrsquoONU

erano invece responsabili (anche se non imputabili davanti alla Corte EDU poicheacute non sono

parti della Convenzione) arrivando a questa decisione tramite il criterio dellrsquoldquoultimate

authority and controlrdquo sui militari 134

La questione centrale di tale decisione era quindi quella di accertare a chi spettasse

effettivamente il controllo dellrsquoarea dove si erano verificati i fatti e ancora piugrave determinante

stabilire quale entitagrave detenesse il controllo sulle azioniomissioni dei militari 135

Alla luce di questa analisi la Corte EDU considerograve lrsquoONU e la NATO soggetti

responsabili quali entitagrave autorizzanti la missione che delegava ai singoli Stati compiti

specifici mantenendo perograve lrsquoONU ldquolrsquoultimo controllordquo sui contingenti136 Questo venne

considerato come il criterio decisivo ai fini dellrsquoattribuzione delle responsabilitagrave

internazionale La Corte EDU ha stabilito che poicheacute la missione delle Nazione Unite in

Kosovo (UNMIK) egrave un organo sussidiario delle Nazioni Unite creato ai sensi del Capitolo

VII della Carta delle Nazioni Unite e la missione KFOR137 egrave stata altresigrave chiamata a

esercitare poteri delegati dal Consiglio di Sicurezza sempre sulla base del Capitolo VII le

loro azioni sono direttamente attribuibili alle Nazioni Unite e alla NATO138

Nel motivare la decisione di archiviare i ricorsi la Corte afferma tra lrsquoaltro che la

Convenzione deve essere letta alla luce delle pertinenti regole e principi del diritto

internazionale e in particolare dellrsquoart 103 della Carta dellrsquoOnurdquo 139 Le Nazioni Unite hanno

come obiettivo fondamentale la pace e la sicurezza e su questa materia il Consiglio di

Sicurezza riveste la massima autoritagrave Ne consegue che La Convenzione europea non puograve

essere interpretata in modo tale da sottoporre allo scrutinio della Corte le azioni o omissioni

134 Behrami e altri c Francia e altri ibidem para 133 Questo criterio venno molto criticato in dottrina si veda K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations Thelsquo Ultimate Authority and Control rsquo Test European Journal of International Law n3 2008 p 509 M Milanovic T Papic As Bad As It Gets the European Court of Human Rightsrsquos Behrami and Saramati Decision and General International Law International and Comparative Law Quarterly 2009 p 267 C A Bell Reassessing Multiple Attribution the International Law Commission and the Behrami and Saramanti Decision New York University Journal of International law and politics 2009-2010 pag 501-548

135 Cfr A Sari Autonomy attribution and accountability reflection on the Behrami case in International Organization and the idea of autonomy N Collins e N White (Ed) New York 2011 pag 266 Vedi anche Bherami c Francia ibidem para 71

136 Cfr K Larsen ibidem EJIL n 3 2008 pag 509-531 e C Leck International responsibility in United Nations peacekeeping operations command and control arrangements and the attribution of conduct Melbourne journal of

international law vol 10 2009 137 La missione KFOR egrave una forza militare internazionale guidata dalla NATO responsabile di ristabilire lrsquoordine e la

pace in Kosovo La missione iniziograve il 12 Giugno 1999 su mandato delle Nazioni Unite dopo lrsquoadozione della Risoluzione 1244 Il Kosovo ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008 in proposito si veda il parere della Corte Internazionale di Giustizia Accordance with international law of the unilateral declaration of independence in respect of Kosovo 22 Luglio 2010

138 S Valenti La questione dellrsquoapplicabilitagrave della Convenzione europea dei diritti dellrsquouomo alle forze di mantenimento della pace in Kosovo i casi Behrami e Saramati Peace and Human Rights n 1 2008

139 Ibidem para 149

116

degli Stati parti coperte da risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite poste

in essere prima o durante le missioni decise dal Consiglio stesso 140

In seguito a questa controversa decisione diversi autori hanno ritenuto che si sarebbe

dovuto invece procedere utilizzando il criterio dellrsquoldquooperational controlrdquo in quanto sarebbe

inimmaginabile secondo un criterio operazionale che tenga conto dei concreti compiti sul

campo ritenere che lrsquoONU abbia lrsquoeffettivo controllo sullo svolgimento delle singole attivitagrave

della missione141 Peraltro il concetto di controllo effettivo quale criterio utile per

lrsquoattribuzione degli atti supererebbe giagrave in se le questioni di una valutazione politica generale

sullrsquoinvio di una missione in quanto lrsquoesame deve concentrarsi sulla condotta specifica che

ha portato alla singola violazione del diritto alla vita in esame La Corte EDU in Behrami

sostenendo che essa non egrave competente a giudicare sulle azioni autorizzate da Consiglio di

Sicurezza sembra infatti focalizzare lrsquoattenzione su considerazioni generali di ius ad bellum

poco attinenti con le complesse questioni giuridiche concernenti i diritti umani e lo ius in

bello142

In proposito lrsquoart 103 della Carta delle Nazioni Unite sovente si egrave rivelato ostativo alla

piena garanzia dei diritti dellrsquouomo in operazioni militari autorizzate dalle Nazioni Unite143

Lrsquoobiezione principale in Behrami e Saramati si fondava proprio sullrsquoart 103 ldquobringing

military operations under Chapter VII of the Charter of the UN within the scope of national

jurisdiction would mean allowing States to interfere with the key mission of the UN to secure

international peace and securityrdquo 144

Ersquo indubbio che la Corte EDU non abbia competenza ratione personae nei riguardi

dellrsquoONU e della NATO Tuttavia appare poco fuorviante questa equazione per cui dal

momento in cui unrsquooperazione egrave meramente autorizzata dal Consiglio di Sicurezza non ci

possano essere delle violazioni da parte degli Stati del diritto umanitario e dei diritti umani

in tale operazione

140 Ibidem para 149 141 Su tutti si vedano C Leck ibidem T Gill T Legal Aspects of the Transfer Authority in UN Peacekeeping Operations

Netherland Yearbook of International Law Chapter 2 2011 pag38-67 T Dannenbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard International Law Journal vol51 2010 Nel caso dellrsquooperazione ISAF in Afghanistan a esempio lrsquoOPCOM egrave esercitato dal comandante NATO che viene nominato dalla nazione guida Il TACOM egrave invece esercitato da Comandanti scelti da ogni Stato che fornisce le truppe allrsquoISAF Lrsquoattribuzione degli atti sia del Comandante NATO che di quelli nazionali allrsquoONU ente che ha autorizzato la missione non terrebbe adeguatamente in conto le reali condizioni in cui si svolge la missione

142 Se anche una operazione militare sia legale dal punto di vista dello ius ad bellum non ne consiegue automaticamente che siano impossibili delle violazioni dello ius in bello e dei diritti umani Sulla necessitagrave di separare queste due branche si veda anche M Milanovic in Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts pag 33 e ss

143 Si veda A Spagnolo Lrsquoattribuzione delle condotte nel contesto delle operazioni militari istituite dalle Organizzazioni internazionali Milano 2011

144 Behrami e Saramati c Francia e altri para 149

117

In ogni caso tale decisione egrave stata in buona parte superata anche dai giudici di

Strasburgo nelle successive pronunce Giagrave nel piugrave recente caso Al-Jedda c Regno Unito si

intravede una significativa evoluzione in materia di attribuzione delle responsabilitagrave tra Stati

e Organizzazioni Internazionali145

Questa sentenza concerne il ricorso di un ex- cittadino iracheno esule dal regime di

Saddam Hussein che aveva ottenuto asilo politico nel Regno Unito e la cittadinanza inglese

Subito dopo la caduta del regime egli aveva fatto ritorno in Iraq con quattro dei suoi figli e

qui nellrsquoottobre 2004 era stato arrestato con lrsquoaccusa di essere attivamente coinvolto nella

preparazione di attentati terroristici contro le forze della coalizione in Iraq Lrsquoarrestato era

stato quindi consegnato alle autoritagrave militari inglesi i quali lo avevano detenuto in un centro

di detenzione gestito dallrsquoesercito britannico a Bassora

La prima questione che la Grande Camera si trova a dover risolvere riguarda dunque

lrsquoimputazione della detenzione del ricorrente allo Stato inglese (che egrave parte della CEDU)

ovvero alle Nazioni Unite sulla base della risoluzione del Consiglio di Sicurezza146

La Corte di Strasburgo riconosce che la detenzione del ricorrente fosse imputabile al

governo inglese piuttosto che alle Nazioni Unite sottolineando come il comando delle

operazioni finalizzate al mantenimento della sicurezza in Iraq fosse unicamente in capo alle

forze della coalizione militare e come le stesse Nazioni Unite non ebbero mai alcun controllo

delle funzioni medesime147

In questa pronuncia egrave stata avanzata la possibilitagrave della doppia attribuzione della

responsabilitagrave ossia che lrsquoautorizzazione e il controllo generale dellrsquoONU non esentano perograve

ipso facto lo Stato dalle sue responsabilitagrave Da un lato le forze militari diventano organi delle

Organizzazioni Internazionali dallrsquoaltro rimangono per certi aspetti legate agli Stati fornitori

dei contingenti 148

Si puograve pertanto sostenere che gli obblighi in materia di diritto internazionale e dei diritti

umani si possano applicare contestualmente a entrambi i soggetti coinvolti creando un

sistema complementare tra lo Stato e lrsquoOrganizzazione internazionale149

145 Corte EDU Al-Jedda c Regno Unito ric 2702108 7 luglio 2011 146 Risoluzione 1546 adottata dal Consiglio di Sicurezza ONU lrsquo8 giugno 2004 Tale risoluzione autorizzava

espressamente le forze della coalizione angloamericana ad ldquoassumere tutte le misure necessarie per contribu ire al mantenimento della sicurezzardquo in Iraq

147 Cfr F Viganograve ibidem pag9 148 In proposito vedi anche P Palchetti Azioni di forze istituite o autorizzate dalle Nazioni Unite davanti alla Corte

Europea dei diritti dellrsquouomo i casi Behrami e Saramati in RDI n 3 2007 pag 681-704 Lrsquoautore sostiene

lrsquoapplicabilitagrave della CEDU non solo nelle missioni autorizzate dal Consiglio di Sicurezza ma anche per le operazioni di peacekeeping istituite dallrsquoONU Ciograve in virtugrave del fatto che gli Stati non abdicano mai totalmente il controllo delle proprie truppe alle Nazioni Unite e mantengono sempre lrsquoautoritagrave disciplinare e penale sulle proprie truppe allrsquoestero

149 Si veda J Cerone Minding the gap outlining KFOR accountability in post conflict Kosovo in EJIL 2001 p 475

Lrsquoart 48 del progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali contempla la possibilitagrave di uno o piugrave Stati responsabili e Organizzazioni Internazionali responsabili per lo stesso atto illecito ldquoWhere an International

118

Appare auspicabile in un mondo in cui le Organizzazioni Regionali recitano un ruolo

sempre piugrave rilevante nelle missioni di pace allrsquoestero che siano passibili di responsabilitagrave

sia i singoli Stati sia le Organizzazioni regionali e non si possa giocare a scaricarsi le

responsabilitagrave a vicenda ma vi sia una chiara condotta improntata alla doppia attribuzione

delle responsabilitagrave 150

Prima di queste importanti sentenze il rapporteur sulla responsabilitagrave delle

Organizzazioni internazionali il relatore speciale Giorgio Gaja aveva in proposito giagrave

autorevolmente ipotizzato nel suo secondo rapporto la possibilitagrave di una doppia

attribuzione se non altro in termini di ldquonon esclusionerdquo della possibilitagrave 151

22 Il controllo effettivo secondo lrsquoart 7 del Progetto di articoli della Commissione

di Diritto Internazionale

Secondo le previsioni del Progetto di Articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni

Internazionali il criterio dirimente per lrsquoattribuzione della condotta si evince dallrsquoart 7 152

ldquoThe conduct of an organ of a State or an organ or agent of an international organization

that is placed at the disposal of another international organization shall be considered under

international law an act of the latter organization if the organization exercises effective

control over that conductrdquo

Organization and one or more State or other international organization are responsible for the same internationally wrongful act the responsibility of each State and Organization may be invoked in relation to that actrdquo Nelle missioni militari la cd joint responsibility puograve essere riconosciuta quando la catena di commando e controllo egrave unica e indivisibile per esempio con riguardo alla missione UNAMID lrsquooperazione congiunta ONU e UA nel Darfur questa a un Joint special Representative mentre il force Commander egrave nominato dallrsquo Unione Africana che in consultazione con lrsquoONU riferisce direttamente al Joint special Representative Secondo la risoluzione del Consiglio di Sicurezza n 1767 2007 ldquothere will be unity of command and control which in accordance with basic principles of peacekeeping means a single chain of commandrdquo Si veda N White N Tsagourias Collective Security teory law and practice Cambridge Univ Press 2013

150 Per la dottrina sulla doppia attribuzione della responsabilitagrave internazionale si veda su tutti A Nollkaemper ibidem 151 G Gaja Second report on responsibility of international organizations UN Doc ACN4541 2 aprile 2004 ldquoWhen

an organ is placed by a state or an international organization at the disposal of another state or another organization the issue relating to attribution will generally not be whether conduct of that organ is attributable at all to a state or an organization the question will rather be to which state or organization conduct is attributable whether to the lending state or organization or to the borrowing state or organization moreover dual attribution of the same conduct cannot be excludedrdquo Secondo il Gaja un esempio emblematico si deduce dal caso Bankovic e il bombardamento NATO a Belgrado nel 1999 ldquofor the relevant conduct to be attributed both to NATO and to one or more of its member States for instance because those States contributed to planning the military action or to carrying it outrdquo Il concetto viene ribadito anche nel piugrave recente Report del 2009 G Gaja Seventh report on responsibility of international organizations UN Doc ACN4610 27 marzo 2009 e in International law Commission Responsibility of International Organizations texts and titles of draft articles 1 to 67 adopted by the drafting committee on second reading in 2011 in UN Doc ACN4L 778 31 maggio 2011 Il riferimento del Prof Gaja allrsquoarticolo 5 del DARIO egrave da intendersi come un riferimento allrsquoattuale articolo 7 ldquoHowever this does not imply that the criterion set out in article 5 is inadequate but that in many cases its application will lead to the conclusion that conduct has to be attributed both to the lending state and to the receiving international organizationrdquo

152 Lrsquoart 7 egrave rubricato ldquoConducts of organs of a State or organs or agents of an International organizations put at the disposal of another International Organization rdquoNuhanovic c Paesi Bassi ibidem para 58 Vedi anche A Nollkaemper ibidem e J Crawford State responsibility Cambridge studies in international and comparative law Cambridge 2013 pag762

119

Secondo tale progetto di codificazione della CDI il criterio da analizzare egrave dunque

quello del controllo effettivo

Lrsquoattribuzione di unrsquoazione od omissione allrsquoOrganizzazione Internazionale avverragrave se

lrsquoOrganizzazione detiene il controllo effettivo su una determinata condotta Questo criterio

assume particolare importanza in considerazione della struttura della gran parte delle attuali

operazioni di pace che sono composte da contingenti militari forniti alle Organizzazioni

Internazionali dagli Stati

In proposito il commento allrsquoart 7 da parte della Commissione di diritto internazionale

marca inizialmente una distinzione tra le situazioni in cui gli organi messi a disposizione

delle Nazioni Unite sono ldquofully secondedrdquo da quelle in cui ldquoseconded organ or agent still acts

to a certain extent as organs of the seconding Staterdquo153

Lrsquoarticolo 7 si riferirebbe esattamente a questa seconda situazione Essa egrave

riscontrabile proprio nel caso delle operazioni di peacekeeping allrsquoestero ldquoThis occur for

instance in the case of military contingents that a State place at the disposal of the UN for a

peacekeeping operation since the State retain disciplinary power and criminal jurisdiction

over the members of the national contingentrdquo 154

Dal momento in cui si puograve indubbiamente evincere il mantenimento di alcuni poteri da

parte degli Stati sui militari risulterebbe applicabile a queste missioni internazionali

innanzitutto lrsquoarticolo 7 del DARIO e non giagrave lrsquoarticolo 6155

Infatti i contingenti nazionali inviati nellrsquoambito di operazioni di peacekeeping

mantengono anche la loro struttura interna e gli Stati detengono sempre la giurisdizione

disciplinare e penale sulle proprie truppe 156 Lo stesso commento della CDI allrsquoart 7 del

DARIO riconosce che gli Stati mantengono comunque un certo grado di controllo sui

contingenti messi a disposizione dellrsquoOrganizzazione157

153 Commento allrsquoart 7 del DARIO (para 1) 154 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 1) 155 Ricordiamo che lrsquoart 6 del DARIO prevede che ldquoThe conduct of an organ or agent of an international organization in

the performace of functions of that organ or agent shall be considered an act of that organization under international law whatever position the organ or agent holds in respect of the organizationrdquo Di diverso avviso A Sari UN Peacekeeping Operations and Article 7 the missing link International Organizations

Law Review Leiden 2012 pag 77-85 Secondo lrsquoautore contrariamento a quanto suggerito dal Commento allrsquoart 7 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali lrsquoattribuzione non andrebbe da determinare sulla base dellrsquoeffective control bensigrave andrebbe stabilita sulla base dellrsquoart 6 del DARIO cfr ibidem pag 84-85 Questo fondamentalmente percheacute ldquoThe distinction drawn by ILC between fully and not fully seconded organs is unconvincing (helliphellip)no State organ is ever fully secondedrdquo pag 79

156 Questo avviene sia percheacute non ci sono organismi interni allrsquoONU per esercitare il controllo giurisdizionale sia percheacute gli Stati pongono il mantenimento della giurisdizione penale sulle proprie truppe come una condizione per la partecipazione alla missione I militari risultano sottoposti a una doppia catena di comando

157 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 7)

120

Questo orientamento sembra trovare ulteriore fondamento nella cd Capstone

Doctrine 158 ldquo[i]n the case of military personnel provided by Member States these personnel

are placed under the operational control of the United Nations Force Commander or head

of military component but not under United Nations commandrsquo The same holds true for EU

operations For example Troop Contributing Nations (TCN) transfer operational and tactical

command andor control to the EU military commander whereas they retain full command

over their forces Furthermore TCNs retain criminal and disciplinary jurisdiction over

assigned troopsrdquo 159

Lrsquoimportanza decisiva di tale legame basilare con lo Stato di invio sommato al

mantenimento di un certo grado di controllo sulle truppe nazionali non sarebbe pertanto

tout court da escludere ai fini della questione dellrsquoattribuzione degli atti In proposito il

Commento della CDI ribadisce che ldquoAttibution of the conduct to the contributing State is

clearly linked with the retention of some powers by the State over its national contingent and

thus on the control that the State possesses in the relevant respectrdquo160

Tuttavia il mantenimento di un legame con lo Stato di invio non influisce direttamente

sul fatto che il criterio dellrsquoeffective control ex art7 vada inteso come un controllo sulla

specifica condotta che ha concretizzato la violazione dellrsquoobbligo internazionale161

Questo controllo sulla condotta non sembra riducibile al mero mantenimento della

giurisdizione penale sui militari ma implica unrsquoindagine accurata sulla gestione del comando

e controllo nei confronti dei contingenti militari tra lo Stato e lrsquoOrganizzazione Internazionale

In questa direzione anche in dottrina la visione prevalente egrave stata che la responsabilitagrave

internazionale debba essere legata a una valutazione della gestione del comando e

controllo operazionale sulle missioni in oggetto162

158 DPKO UN Peacekeeping Operations Principles and Guidelines (2008) 68 (ldquoCapstone Doctrinerdquo questo egrave uno dei

risultati della volontagrave di riforma politica e strategica del peacekeeping ONU) Secondo tale documento il controllo operazionale sarebbe ldquothe authority to issue operational directives within the limits of a specific mandate a specific geographic area (the mission area) and for an agreed period of timerdquo DPKO Handbook on United Nations Multidimensional Peacekeeping Operations (2003) 68

159 Cfr Model Agreement between the United Nations and Member States Contributing Personnel and Equipment to the United Nations Peacekeeping Operations 23 maggio 1991 UN Doc A 46185 articoli 9 e 15 Model Status-of- Forces Agreement for Peacekeeping Operations 9 ottobre 1990 UN Doc A45594 art 47-48

160 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 7) 161 Anche il Commentario allrsquoart 7 del DARIO lega lrsquoattribuzione della responsabilitagrave a ldquothe factual control over the

specific conductrdquo Per alcuni autori questo criterio dovrebbe essere ricostruito come lrsquoart 8 del progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati Questo stabilisce che la condotta di una persona o di un entitagrave deve essere un atto dello Stato se la persona o lrsquoentitagrave sta agendo sotto istruzioni direzione o controllo dello Stato T Danennbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard Journal of International Law 2010 vol 51 pag153 e 154

162 Tra gli altri K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008 T Danennbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard Journal of International Law 2010 vol 51 C A Bell Reassessing multiple

121

Non sarebbe pertanto sufficiente il mantenimento del solo full command sommato al

mantenimento della giurisdizione penale in capo agli Stati per risolvere correttamente la

domanda circa lrsquoattribuzione degli atti163 Questo orientamento trova una solida sponda nel

fatto che altrimenti gli atti dei militari sarebbero sempre imputabili agli Stati fornitori che non

cedono mai tali elementi basilari di comando e controllo sulle truppe allrsquoestero Ciograve

renderebbe priva di valore ogni valutazione circa il controllo sulla specifica condotta

Peraltro anche secondo un passaggio dello stesso Commento al Progetto della CDI

sembra che in ambito militare lrsquoeffective control sia individuabile proprio negli aspetti relativi

alla gestione dellrsquooperational control 164

In questo senso assumerebbe rilievo fondamentale lrsquoanalisi dello specifico accordo tra

Stato e Organizzazione Internazionale relativo alla quota di comando e controllo sui

contingenti che viene ceduta dallo Stato165 Neanche questi accordi sono sempre sufficienti

per accertare il controllo effettivo sulla specifica condotta ma in ogni caso ne rappresentano

la fondamentale cornice legale

23 Il concetto di Comando e Controllo nelle missioni militari

Al fine di comprendere meglio il significato della nozione di controllo operazionale

quale criterio utile per lrsquoattribuzione delle condotte nellrsquoambito delle operazioni militari

appare opportuno approfondire la natura del legame giuridico tra Organizzazione

Internazionale e Stati che forniscono i militari Possiamo faro ciograve tramite un excursus sulla

pratica delle Organizzazioni Internazionali e degli Stati relativamente al ldquocomando e al

controllordquo sui contingenti militari impegnati in una missione internazionale166

attribution The ILC and the Beherami Saramati decisionNew york joural of international law and politics 2010 pag 501 GP Buzzini S Villalpando note American Journal of International Law 2008 p 323

163 Per una spiegazione del concetto di full command si veda il paragrafo successivo Basti qui la considerazione che si

tratta del livello basilare di comando che non viene mai ceduto dagli Stati nazionali 164 Cfr Commento allrsquoart 7 del DARIO (para 10) ldquoOne may note that when applying the criterion of effective control

operational control would seem more significant than ultimate controlrdquo Si veda anche C A Bell Reassessing multiple attribution The ILC and the Beherami Saramati decisionNew york joural of international law and politics 2010 pag 501 GP Buzzini S Villalpando note American Journal of International Law 2008 p 323

165 Cfr Commento allrsquoart 7 DARIO (para 3) Si parla di Troop contributing agreements (TCA) e verranno analizzati piugrave nello specifico nel paragrafo successivo

166 Con lrsquoespressione Comando e Controllo C2 in gergo militare NATO si intende lrsquoesercizio dellrsquoautoritagrave e la direzione da parte di un Comandante designato sulle forze di una missione Il comando egrave esercitato da un membro delle forze armate allo scopo di dirigere controllare e coordinare le forze armate Il controllo fa riferimento allrsquoautoritagrave di un comandante su parte delle azioni di organizzazioni normalmente non sotto il suo controllo inclusa la responsabilitagrave per lrsquoattuazione di direttive su specifici obiettivi Si vedano T Gill Legal Aspects of the Transfer of Authority in UN Peace Operations 2012 D Fleck e T Gill The Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press pag 237 N Ronzitti Comando e controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite IAI 1999

122

Le relazioni tra le Organizzazioni Internazionali e i Paesi di provenienza delle truppe

richiedono delle regolamentazioni ad hoc per ogni singola missione a causa della specificitagrave

del contesto in cui si va a svolgere ciascuna operazione di peacekeeping

Gli accordi volti a regolare le condizioni secondo cui un contingente nazionale egrave messo

a disposizione dellrsquoOrganizzazione Internazionale creano cosigrave una struttura di autoritagrave

multilivello con lrsquoOrganizzazione e gli Stati fornitori di truppe ad esercitare congiuntamente

differenti livelli di autoritagrave e controllo sulle truppe 167

In via preliminare possiamo affermare che nel caso delle operazioni meramente

autorizzate dal Consiglio di Sicurezza condotte dalle Organizzazioni Regionali o da

coalizioni di Stati il legame tra lrsquoONU e il soggetto che di fatto conduce lrsquooperazione sarebbe

solitamente troppo tenue per far scattare lrsquoattribuzione della condotta alle Nazioni Unite168

Infatti in tali situazioni lrsquoONU agisce come autoritagrave che legittima lrsquooperazione fornendo una

base legale con degli obiettivi generali nella cornice del mandato Il Consiglio di Sicurezza

autorizza la missione di peacekeeping delegando la condotta delle operazioni ad un

Organizzazione regionale o a gruppi di Stati che agiscono indipendente seppure sotto

lrsquoultimate autority dellrsquoONU169 Pertanto in questi casi la conduzione delle operazioni a

livello tattico e operazionale non egrave solitamente nelle mani dellrsquoONU che dispone invece di

un autoritagrave essenzialmente politica finalizzata a porre le basi legali della missione

Sensibilmente diverso sarebbe invece il funzionamento delle operazioni condotte

come organi sussidiari delle Nazioni Unite o sotto lrsquoegida delle Organizzazioni Regionali

Qui vengono conferiti maggiori poteri direttamente allrsquoOrganizzazione Internazionale

In ambito NATO ad esempio per lrsquooperazione KFOR si egrave infatti potuto inequivocabilmente

riscontrare ldquothe effectiveness or unity of NATO command in operational mattersrdquo 170

Giagrave da questa distinzione preliminare si puograve vedere come la regolamentazione degli

aspetti relativi al comando e al controllo di una missione di peacekeeping dovrebbe costituire

un elemento non trascurabile per chiarire lrsquoeffettiva suddivisione dei compiti e delle

operazioni sul campo tra i vari soggetti impegnati171

167 Cfr R Romano Comando e Controllo nelle Operazioni NATO in Comando e Controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite a cura di N Ronzitti Milano 1999 pag 146

168 Si veda a esempio il caso deciso dalla Corte EDU Al-Jedda c Regno Unito ibidem 169 Cosigrave possiamo dire che lrsquoultimate authority and control ha le caratteristiche di un controllo politico e non ha un riflesso

diretto sulla direzione e il controllo operativo della missione 170 Cfr Commento allrsquoart 7 DARIO (para 10) riferendosi alla sentenza Behrami c Francia ibidem para 139 (anche se

poi in tale pronuncia si egrave ritenuto lrsquooperational control irrilevante percheacute si egrave optato per lrsquoultimate control) 171 Si vedano in dottrina M Berdal Il sistema delle Nazioni Unite di commando e controllo nelle operazioni di

peacekeeping e N Ronzitti Comando e controllo nella Carta delle Nazioni Unite in N Ronzitti (a cura di) Comando e controllo nelle forze di pace nelle coalizioni militari Roma 1999 A Gioia The legal position of states contributing troops to United Nations peace-keeping forces recruiment control status and withdrawal of national contingents in A De Guttry (a cura di) Italian and German participation in peace-keeping from dual approches to co-operation Pisa 1996 H Mc Coubrey e N White The Blue Helmets legal regulation of United Nations military operations

123

Tale ripartizione del comando e controllo sui militari assume un valore determinante dato

che quello che conta egrave lrsquoindividuazione del controllo operazionale base per riscontrare il

controllo effettivo sulla condotta e non giagrave un mero controllo generale sulla missione172

Molti Stati ed Organizzazioni Internazionali come lrsquoONU e la NATO hanno istituito

delle strutture di comando e controllo piuttosto articolate allo scopo di raggiungere gli

specifici obiettivi della missione e per assicurarsi che le forze dispiegate operino in una

cornice politica e legale ben strutturata173

Possiamo a tal proposito distinguere diversi livelli di commando e controllo solitamente

individuabili nelle missioni istituite dalle Organizzazioni Internazionali174

1) Full Command

Implica il comando ultimo di tutti aspetti dellrsquoorganizzazione e della direzione delle forze

Questo egrave esercitato solamente a livello nazionale non vi sono infatti coalizioni di Stati o

Organizzazioni internazionali che possiedano il pieno comando strategico delle

operazioni175 Nel contesto delle operazioni autorizzate dallrsquoONU alcuni aspetti del

comando sono delegati per il periodo della missione

Il Paese che contribuisce mantiene tuttavia sempre lrsquoultimo comando incluso il

comando strategico ossia la autoritagrave di decidere se le truppe nazionali parteciperanno

o meno ad una specifica operazione sul campo Da sempre il cd Strategic Level

Command egrave infatti un classico attributo della sovranitagrave nazionale e non viene mai

delegato 176

Oxford 1997 PC Cammaert e B Klappe Authority command and control in United Nations-led peace operations e piugrave in generale B Catchart Command and control in military operations In T Gill e DFleck (Ed) The Handbook of international law of military operations Oxford 2010 pag 159 ss e pag 235 ss

172 Cfr K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008

pag 509 173 Bisogna sottolineare che i sistemi di autoritagrave multi-livello vanno dal generale allo specifico Di conseguenza una

particolare azione o omissione attuata su mandato ONU non determina automaticamente lrsquoattribuzione della specifica azione allrsquoONU

174 D Fleck e T Gill The Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press pag 237 Gli Stati non hanno un parametro fisso e unitario per individuare il livello di comando e controllo ceduto allrsquoOrganizzazione Internazionale ma questi sono dei livelli generalmente riconosciuti utili per dare un quadro generale della ripartizione In ambito NATO sono solitamente definite 5 relazioni di comando e controllo 1) Full command 2) Operational command (OPCOM) 3) Operational control (OPCON) 4) Tactical command (TACOM) 5) Tactical control (TACON)

175 In Italia tale comando spetta al Capo di Stato Maggiore della Difesa responsabile dellrsquoindirizzo politico-amministrativo rappresentato nel Comando Operativo di vertice Interforze (COI) Questo Comando nacque come effetto della legge n 25 del 18 febbraio 1997 Il COI comanda tutti i militari marina esercito aeronautica e carabinieri impiegati in missioni allrsquoestero Il COI mantiene la funzione di comando ultimo (full command) delle nostre forze anche quando esse sono schierate allrsquoestero in operazioni internazionali

176 Anche le Organizzazioni Internazionali stanno attente a non dichiarare mai che dispongono del pieno comando sui contingenti di peacekeeping anche percheacute le leggi e le politiche di molti Stati vietano che il comando delle forze armate sia delegato a un comando straniero Cfr R Murphy UN Peacekeeping in Lebanon Somalia and Kosovo Cambridge 2007 pag 106

124

2) LrsquoOperational Command and Control (OPCOM)

Questo livello di comando e controllo egrave descrivibile come lrsquoautoritagrave affidata per lrsquointera

missione ad un entitagrave unica di assegnare specifici compiti a singoli comandanti

subordinati Questi possono consistere nella decisione di dispiegare le unitagrave su una

determinata area e di mantenere o delegare determinati livelli di operational and tactical

command and control (TACOM)

LrsquoOPCOM puograve essere delegato soprattutto nel caso delle operazioni sotto lrsquoegida di un

Organizzazione Regionale dagli Stati ad un Comandante della forza multinazionale o

di un Organizzazione Internazionale che designeragrave un operational level Commander

177

Normalmente questo egrave il livello a cui vengono trasferiti i poteri dagli Stati alle

Organizzazioni Internazionali solitamente tramite un accordo con il singolo Stato

fornitore cd Transfer of Authority (TOA) e attraverso un Troop Contributing Agreement

(TCA) o Memorandum of Understanding (MOU)178

3) Il Tactical Command and Control

Questo fa riferimento alla specifica direzione e controllo dei movimenti e delle manovre

al livello di una specifica area assegnata ad unrsquounitagrave o a piugrave sotto-unitagrave Normalmente

questo controllo egrave mantenuto dagli Stati fornitori di truppe che designeranno un tactical

level Commander anche se una parte di questa autoritagrave va esercitata in conformitagrave con

lrsquoautoritagrave operazionale della coalizione 179

177 Nel caso delle Operazioni militari NATO Il Consiglio del Nord Atlantico agisce come autoritagrave politica principale per adempiere il mandato del Consiglio di Sicurezza Lrsquoautoritagrave militare egrave esercitata attraverso la catena di comando NATO che designeragrave un Operational Level Commander cui viene affidata la guida della NATO e dei contingenti nazionali nellrsquoarea della missione

178 Tipico esempio egrave costituito dallrsquoautoritagrave che ha il Comandante statunitense ISAF in Afghanistan sulle nostre forze Il Troop contributing Agreement (o Participating State agreement) insieme al Transfer of Authority integrano il contingente nazionale nellrsquoapparato organizzativo dellrsquoOrganizzazione Internazionale Il grado di comando conferito al Force Commander dellrsquoOrganizzazione egrave generalmente stabilito nel Participating State Agreements o nel Transfer of Authority e puograve variare da missione a missione (Gli Stati hanno la facoltagrave di apporre dei caveats) ll procedimento formale e sostanziale con il quale vengono trasmessi i livelli di comando egrave detto Transfer Of Authority e avviene in un istante ben preciso al fine di non creare conflitti di competenza e responsabilitagrave (egrave un accordo piugrave formale rispetto al MoU solitamente un accordo bilaterale che certifica una convergenza di interessi e indicando una comune linea di azione Per quanto riguarda lrsquoONU il Segretario Generale ha adottato un accordo modello che serve come base per la predisposizione degli accordi specifici Model Agreement between the United Nations and Member States Contributing Personnel and Equipment to United Nations Peace-keeping Operations of 23 May 1991 UN Doc A 46185

179 Il Force Commander non ha infatti autoritagrave sul funzionamento interno di uno specifico contingente ma puograve disporre

la rimozione di un Comandante nazionale o di singoli membri per gravi fallimenti negli obiettivi missione e violazione dei codici di condotta amministrativi dellrsquoOrganizzazione Internazionale

125

Questa struttura di livelli di autoritagrave seppur non universalmente valida deve sempre

essere tenuta presente nel valutare scrupolosamente le questioni di attribuzione della

responsabilitagrave

Analizzando piugrave nel dettaglio la prassi delle missioni di peacekeeping ONU possiamo

dire che il sistema di comando e controllo egrave stabilito dal Segretario Generale delle Nazioni

Unite il quale solitamente nomina un capo missione sotto la cui ldquooperational authorityrdquo sono

posti anche i contingenti nazionali 180

Il capo missione tipicamente un Rappresentante Speciale del Segretario Generale

nomina poi un Force Commander o un Chief Military Observer per il comando delle

operazioni sul campo181 Questa figura egrave responsabile solo verso il Segretario Generale e

attraverso la catena di commando esercita il comando operazionale sui singoli contingenti

In tali operazioni infatti lrsquoONU non egrave dunque solo lrsquoautoritagrave che conferisce il mandato

alla missione ma formalmente esercita lrsquoOPCOM almeno de jure182

Alle operazioni di pace formalmente sotto il controllo operazionale dellrsquoONU viene

solitamente riconosciuto lo status di organi sussidiari dellrsquoOrganizzazione183 ed anche il

Consiglio Legale dellrsquoONU nel 2004 ha dichiarato che ldquoAs a subsidiary organ of the United

Nations an act of a peacekeeping force is in principle imputable to the Organization and

if committed in violation of an international obligation entails the international responsibility

of the Organization and its liability in compensationrdquo184

Tuttavia una problematica rilevante egrave ravvisabile nei casi in cui il commando ed il

controllo operazionale nei fatti non coincide con quello previsto sulla carta come messo in

evidenzia da quanto avvenuto nel corso della missione ONU in Somalia (UNOSOM II)185

180 In questo senso intendiamo le missioni di peacekeeping ONU che agiscono come organismi sussidiari guidate dal Dipartimento delle Operazioni di Peacekeeping (DPKO) Lrsquoarticolo 22 della Carta ONU conferisce il potere allrsquoAssemblea Generale di ldquoestablish such subsidiary organs as it deems necessary for the performace of its funciotnsrdquo

Attualmente si contano 16 missioni in varie aree del mondo (civili e militari) MINURSO MINUSCA MINUSMA MINUSTAH MONUSCO UNAMA UNAMID UNDOF UNFICYP UNIFIL UNISFA UNMIK UNMIL UNMISS UNMOGIP UNOCI UNTSO In tal senso giagrave il SOFA tra ONU ed Egitto relativo alla missione UNEF nel Sinai prevedeva che ldquoas an organ of the General Assembly of The Un established in accordance with article 22 of the UN Charterrdquo cfr Exchange of letter constituting an agreement concerning the status of UNEF in Egypt 8 febbraio 1957 260 UNTS 62

181 Per le missioni civili prende il nome di Head of Mission 182 Come in parte vedremo la situazione reale egrave diversa molto spesso il comando e controllo operazionale de facto

rimane ai contingenti nazionali 183 Le operazioni istituite dallrsquoAssemblea Generale sono organi sussidiari secondo lrsquoarticolo 22 della Carta ONU mentre

le operazioni istituite dal Consiglio di Sicurezza sono organi sussidiari secondo lrsquoart 29 della Carta ONU Cfr M Zwanemburg Accountability under International Humanitarian Law for United Nations and North Atlantic Treaty Organization Peace Support Operations Leiden 2003

184 Unpublished letter of 3 Feb 2004 from the UN Legal Counsel to the Director of the UN Office of Legal Affairs Codification Division Vedi anche KM Larsen ibidem pag 513e J Crawford ibidem pag 194

185 LUNOSOM II (United Nations Operation in Somalia) egrave stata la seconda fase dellintervento ONU in Somalia

Protrattasi dal marzo 1993 al marzo 1995 UNOSOM II fu il proseguimento della UNITAF (missione sotto il controllo statunitense dopo autorizzazione dell ONU) che a sua volta aveva sostituito linfruttuosa UNOSOM I

126

In proposito anche il Segretario Generale dellrsquoONU dellrsquoepoca sostenne che ldquothe

Force Commander of UNOSOM II was not in effective control of several national contingents

which in varying degrees persisted in seeking orders from their home countriesrdquo 186

Questa evenienza trova riscontro anche nella giurisprudenza Un caso di interesse sul

funzionamento effettivo delle operazioni militari ONU egrave da rinvenibile nel caso

Mukeshimana-Ngulinzira c Belgio187

Questa pronuncia trova origine in diversi ricorsi presentati dai famigliari di alcune

vittime del genocidio dei Tutsi in Ruanda nel 1994 Nella domanda i ricorrenti chiedevano

al Belgio un risarcimento per la condotta dei suoi peacekeepers impegnati nella missione

UNAMIR188 i quali avrebbero contribuito con la loro condotta omissiva allrsquouccisione dei

famigliari dei ricorrenti

Il governo belga opponeva la non imputabilitagrave degli atti al contingente inviato come

parte dellrsquooperazione UNAMIR e sosteneva lrsquoattribuzione di quelle condotte alle Nazioni

Unite con la conseguente assenza di responsabilitagrave in capo al Belgio Lrsquoaccertamento della

responsabilitagrave del Belgio fu alla fine impedito per ragioni di restrizione dellrsquoaccesso ad un

Tribunale interno da parte di cittadini stranieri tuttavia il Tribunale di Bruxelles aveva risolta

il dubbio sullrsquoattribuzione dichiarando che la specifica decisione che ha provocato il

massacro fu presa dal Comando Belga

La missione UNAMIR era unrsquooperazione istituita come organo sussidiario dellrsquoONU

per cui tale pronuncia del Tribunale di Bruxelles la inserirebbe in quelle situazioni drsquoombra

in cui il commando ed il controllo operazionale nei fatti non coincide sempre con quello

previsto sulla carta

186 Cfr UN Doc A5910 (n 14) 7 A partire dal 1993 egrave stato introdotto nella missione UNOSOM II un sistema maggiormente istituzionalizzato di intese di ldquostandbyrdquo fra Stati e Segretario generale vale a dire di individuazione di unitagrave militari appositamente addestrate e pronte a essere utilizzate su richiesta del Segretario generale per missioni di peacekeeping ma il cui concreto impiego egrave condizionato comunque da unrsquoaccettazione dello Stato Le condizioni relative ai singoli standby agreements sono contenute in Memorandum drsquo intesa (Memorandum of Understanding) sottoscritti dal Sottosegretario generale per le operazioni di peacekeeping e dal titolare della rappresentanza permanente dello Stato presso lrsquoONU Lrsquo istituzionalizzazione del sistema di standby risponde anche allrsquo esigenza di evitare di sperimentare nuovamente casi di peacekeeping nei quali determinati contingenti nazionali non accettino il comando strategico ed operazionale ONU e restino sottoposti per tutti gli aspetti relativi alla catena di comando e controllo ai soli ordini impartiti dalle autoritagrave nazionali come egrave stato notoriamente il caso degli Stati Uniti nellrsquo UNOSOM II in Somalia e nellrsquo UNPROFOR nella ex Jugoslavia

187 Caso Mukeshimana-Ngulinzira c Belgio non pubblicato Tribunale di Bruxelles 2010 Vedi J Crawford State Responsibility Cambridge 2013 pag 204 e 205 vedi anche A Spagnolo ibidem pag 59

Nello specifico veniva rimproverato al governo belga attraverso le decisioni dei suoi ufficiali a capo del contingente di UNAMIR fornito dal Belgio di aver lasciato senza protezione un edificio dove erano rifugiati diversi individui di etnia Tutsi che poco dopo venivano attaccati e uccisi dalle milizie Hutu In particolare il Comando belga avrebbe deciso per lrsquoevacuazione dellrsquoedificio

188 La Missione di assistenza delle Nazioni Unite per il Ruanda (UNAMIR acronimo per United Nations Assistance Mission for Ruanda) fu una missione dellrsquoONU che durograve dallottobre 1993 al marzo 1996

127

In questo senso dunque sarebbe piugrave corretto parlare in termini di controllo effettivo

sulla condotta Infatti la nozione di controllo effettivo andrebbe a coprire anche le situazioni

in cui il controllo operazionale sfugge al soggetto normalmente preposto ad esercitarlo o

viene comunque esercitato in parte anche dallo Stato fornitore

Rimane ora da capire se quanto detto per le missioni ONU sia valido anche per le

missioni NATO189 Queste notoriamente dovrebbero essere caratterizzate da una maggiore

strutturazione delle azioni condotte direttamente dallrsquoOrganizzazione regionale Tuttavia

anche per queste missione rimane inattaccabile il principio per cui il full command sui militari

non viene mai ceduto dallo Stato sovrano

A proposito sembra interessante esaminare la natura dellrsquo ldquoUnified Command and

Controlrdquo della NATO nella missione KFOR come analizzata dal parere della Commissione

di Venezia ldquo Unified command and control is a military term of art which only encompass a

limited form of transfer of power over troops Troop contributing States have therefore not

transferred ldquofull commandrdquo over their troops When State contribute troops to NATO-led

operation they usually transfer only the limited power of ldquooperational controlrdquo andor

operational commandrdquo These power give the NATO Commander the right to give order of

an operational nature to the Commander of the respective national units The national

Commanders must implement such orders on the basis of their own national authorityrdquo 190

La catena di comando dunque pur assegnando il controllo operativo al Comandante

NATO lascia un certo margine di autonomia e discrezionalitagrave ai comandi nazionali Gli Stati

fornitori mantengono solitamente attraverso il Comandante del contingente nazionale una

certo livello di controllo operativo sulle truppe191

189 Per quanto riguarda al NATO la struttura di Comando e Controllo C2 NATO si basa su tre livelli di responsabilitagrave nel processo di esecuzione delle decisioni assunte dal vertice politico Innanzitutto vi egrave un livello strategico che consiste nella traduzione degli scopi politici in obiettivi militari la cui responsabilitagrave egrave attribuita ai Comandanti principali della NATO ognuno nella propria regione di competenza Il secondo livello egrave quello operativo relativo alla pianificazione delle operazioni militari necessarie ai fini del raggiungimento dellrsquoobiettivo strategico in capo a un comando della forza multinazionale individuato ad hoc per lo svolgimento di una specifica operazione Il terzo livello egrave quello tattico che attiene allrsquoesecuzione dei piani e degli ordini ricevuti dal livello operativo e coinvolge tutti i comandanti che impiegano sul campo le loro unitagrave militari Cfr R Romano Comando e Controllo nelle Operazioni NATO ibidem pag 146 e ss

190 European Commission for Democracy through Law (Venice Commission) Opinion on the existing mechanism to review the compatibility with human rights standards of acts by UNMIK and EULEX in Kossovo opinione n 5452009 Cfr M Sossai Accesso alla Corte Europea dei diritti dellrsquouomo per violazioni delle forze armate degli Stati contraenti allrsquoestero in Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUnione Europea ( a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi) Milano 2008 pag 197- 232

191 Questo egrave un punto cruciale per poter sostenere che de facto lrsquooperational control non egrave pienamente in mano alle Organizzazioni Internazionali Tale aspetto egrave stato considerato determinante in alcuni casi di fronte alle Corti Interne vedi Attorney-General c Nissan House of Lord 11 febbraio 1969 (relativo alle truppe inglesi nella missione ONU a Cipro)

128

Questo ancora una volta evidenzia come la circostanza che lrsquoOrganizzazione

Internazionale possa esercitare lrsquooperational command non si traduce automaticamente in

autoritagrave o responsabilitagrave per tutti gli atti della missione

Infatti egrave da non trascurare il fatto che i contingenti militari messi a disposizione delle

Organizzazioni sovra-nazionali sono dispiegati solo in seguito ad accordi specifici tra

lrsquoOrganizzazione e gli Stati fornitori e tale dispiegamento non risulta sempre strettamente

conforme a tali accordi192

Inoltre se ai soldati impegnati in unrsquooperazione di peacekeeping viene chiesto di

adempiere ad ordini che contrastano con gli obblighi che normalmente gravano su di essi

quando operano nellrsquoordinaria capacitagrave nazionale essi non saranno normalmente tenuti ad

eseguirli193

Quindi lo Stato fornitore ha comunque un proprio Comandante sul campo che

rappresenta lo Stato in tutte le questioni riguardanti il suo contingente e mantiene sempre

una certa autonomia decisionale194

Infatti oltre a mantenere il controllo amministrativo e la giurisdizione sulle proprie

truppe ogni Stato parte di unrsquooperazione internazionale egrave solito porre degli standards

differenti per quanto riguarda le regole drsquoingaggio applicabili ai propri militari La prassi di

ricavare delle eccezioni alle regole di ingaggio dellrsquoOrganizzazione Internazionale i cd

national caveats sembra avere una certa influenza sulla gestione del comando sul campo

poicheacute il Comandante nazionale si potrebbe rifiutare di eseguire ordini contrari alle regole di

ingaggio nazionali Tuttavia altra parte della dottrina non egrave drsquoaccordo sul punto in quanto

lrsquoammissione dei national caveats non sarebbe comunque un elemento in grado di

interrompere la catena di comando della missione e non conferirebbe ai comandi nazionali

una reale possibilitagrave di dare istruzione dirette alle proprie truppe195

192 Andrebbe valutato il controllo sullo specifico atto che ha prodotto lrsquoillecito 193 Sulla base di ciograve per molti autori rileva il mantenimento della giurisdizione penale e disciplinare sempre allo Stato

nazionale 195 B Boutin Responsibility in Multinational Military Operations a review of recent practice Shares expert seminar

report 2011 cfr pag 6 e ss In proposito puograve essere utile evidenziare che la recente decisione della Corte EDU nel caso Jaloud c Paesi Bassi ibidem relativamente ai rapporti tra Stati parte di una coalizione internazionale ha sostenuto che il diritto di modificare

le regole di ingaggio multinazionali egrave una prova di autonomia decisionale per lo Stato fornitore (apparentemente piugrave rilevante del trasferimento del comando operazionale) para 147 e ss Tuttavia tale passaggio della decisione non appare convincente anche solo per il fatto che le modifiche alle regole di ingaggio multinazionali erano ammesse nel caso di specie solo in senso piugrave restrittivo cfr para 100 Sul punto vedi A Sari Jaloud v Netherlands New Directions in Extra-Territorial Military Operations EJIL talk 2014 Per quanto concerne le ROE lrsquoautoritagrave per esercitare lrsquoutilizzo della forza letale da parte dei militari olandesi derivava solamente dagli strumenti internazionali applicabili ed egrave circoscrivibile alle intenzioni dei Comandi della Coalizione internazionale Cfr nuovamente A Sari in Untangling Extra-territorial jurisdiction from international responsibility in Jaloud vs Netherlands Old problems new solutions httppapersssrncomsol3paperscfmabstract_id=2554951 2015 pag 14

129

Sulla reale portata di tale autonomia decisionale si dovrebbe valutare la corretta

attribuzione del controllo effettivo sulla specifica condotta di volta in volta in questione

Traendo le somme quello che indubbiamente si puograve evidenziare da questa analisi egrave

che la questione dellrsquoattribuzione della condotta nelle missioni internazionali in base al

criterio proposto dal DARIO non egrave un esercizio a priori sempre valido ma dipende

strettamente dalle peculiaritagrave del singolo caso A seconda delle circostanze potranno

rilevare le responsabilitagrave attribuibili alle Organizzazioni Internazionali agli Stati fornitori o ad

entrambi i soggetti 196

In ogni caso il punto prioritario da determinare egrave rappresentato dallrsquoindividuazione delle

circostanze in cui lrsquoOrganizzazione Internazionale si puograve considerare detentrice almeno

sulla carta dellrsquooperational control sul contingente militare della missione197 Una volta

sciolto il dubbio relativo al soggetto che detiene il controllo operazionale sui militari della

missione si potragrave adeguatamente esaminare caso per caso se in base al controllo effettivo

sulla specifica condotta si rendano necessarie delle eccezioni198

24 Il controllo effettivo sulla condotta secondo la recente interpretazione dalle Corti

interne olandesi

Recentemente anche nei Tribunali interni crsquoegrave stata unrsquoevoluzione non trascurabile per

il diritto internazionale nellrsquoottica dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave per atti dei militari

durante le missioni allrsquoestero

Nella sentenze delle Corti olandesi sul caso Nuhanovic c Olanda seguito dalla

pronuncia del Luglio 2014 dellrsquoAssociazioni Madri di Srebrenica c Olanda lo Stato

convenuto egrave stato riconosciuto responsabile seppur operando sotto lrsquoombrello di una

missione a guida ONU199

196 Vedi anche M Sossai ibidem pag 207 e ss 198 Vedi anche A Sari UN Peacekeeping Operations and Article 7 the missing link International Organizations Law

Review Leiden 2012cit ldquoThis is the case for istance when they act in direct contravention of orders issued by the UN Force Commanderrdquo pag 83 Per tale autore si potrebbe prospettare una sostanziale responsabilizzazione delle Organizzazioni Internazionali basata sulla considerazione che non esisterebbero organi fully seconded dellrsquoONU e quindi verrebbe meno la distinzione tra lrsquoart 6 e 7 del DARIO per le missioni di peacekeeping Si potrebbe propendere per lrsquoapplicazione dellrsquoart 6 del DARIO senza stare a valutare ogni volta gli accordi tra Stati e Organizzazioni Internazionale (hellip Whatever position the organ or agent holds in respect of the Organizations) e la sussistenza dellrsquoeffective control sulla condotta ma considerando comunque imputabili li le Organizzazioni Internazionali per gli atti dei propri agenti in base allrsquoart 6 vedi A Sari ibidem pag 84 e 85

199 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic e altri c Olanda Appeal judgment LJN BR5388 5 Luglio 2011 Corte Suprema

Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Cfr A Annoni Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peacekeeping il caso Nuhanovic In Diritti umani e diritto internazionale 2009 pp 177 ss

130

I casi sottoposti alle Corti olandesi riguardano i ricorsi di alcuni cittadini serbi parenti

delle numerose vittime occorse nel terribile genocidio di Srebrenica del 1995200

Nel dibattito sul caso Nuhanovic lo Stato olandese si era inizialmente difeso

affermando che la responsabilitagrave per quel massacro fosse imputabile unicamente alle

Nazioni Unite201

Cosigrave in prima istanza i giudici olandesi avevano accolto questo orientamento202

La successiva sentenza della Corte drsquoappello del 5 luglio 2011 ha perograve ribaltato la

prospettiva stabilendo un precedente storico che riconosce delle responsabilitagrave specifiche

per lrsquoesercito olandese In questa occasione egrave stata affermata esplicitamente la possibilitagrave

della doppia attribuzione di responsabilitagrave ossia che la sussistenza dellrsquoautorizzazione ed il

controllo dellrsquoONU non esentano perograve automaticamente lo Stato di appartenenza dei militari

dalle sue responsabilitagrave203

Sulla base di un approccio piugrave in linea con il diritto internazionale la Corte drsquoappello

dellrsquoAja prendendo le distanze da quanto aveva stabilito la Corte EDU in Behrami e

Saramati ha chiarito che il criterio da utilizzare per lrsquoattribuzione degli atti nel corso di

operazioni di pace allrsquoestero egrave lrsquoldquoeffective controlrdquo e non giagrave lrsquo ldquoultimate authority and controlrdquo

204

In questa importante decisione la Corte olandese ha dunque utilizzato il criterio del

controllo effettivo permettendo di sviluppare una prima interpretazione giurisprudenziale di

un concetto tanto importante quanto ancora dai contorni piuttosto indeterminati nel diritto

Questrsquoultima decisione del luglio 2014 egrave arrivata in seguito al respingimento dellrsquoappello presentato dalla stessa Associazione Madri di Srebrenica contro i Paesi Bassi e le Nazioni Unite davanti alla Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi ric n 1004437 13 aprile 2012

200 Sul genocidio perpetrato da militari serbi guidati dal generale Mladic ed a cui i caschi blu olandesi assistettero attoniti senza intervenire Si veda anche C Focarelli Quando un massacro egrave genocidio In Law n 22007 Cit ldquoLrsquoelemento soggettivo del crimine di genocidio comporta la volontagrave non solo di uccidere ma anche quella di distruggere il gruppo in quanto tale (dolus specialis)rdquo Anche la Corte Internazionale di giustizia ha riconosciuto che a Srebrenica egrave stato perpetrato un genocidio cfr CIG Bosnia-Herzegovina c Serbia e Montenegro Case concerning application of the convention on the prevention and punishment of the crime of genocide 26 Febbraio 2007

201 La missione UNPROFOR in Ex-Jugoslavia (United Nation Protection Force) fu istituita con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n 743 del 21 febbraio 1992 con il compito di ldquocreare le condizioni di pace e sicurezza necessarie per raggiungere una soluzione complessiva della crisi jugoslavardquo

202 Corte distrettuale dellrsquoAja Nuhanovic c Paesi Bassi causa n 265615 10 settembre 2008 Interessante comunque lrsquoapertura della Corte distrettuale dellrsquoAia alla possibilitagrave che in determinate circostanze fosse il governo olandese a essere in una posizione di controllo effettivo sulle truppe di UNPROFOR I giudici di prime cure olandesi infatti considerano questa possibilitagrave qualora le truppe avessero ricevuto apposite disposizioni dal governo olandese nel senso di contravvenire a un ordine promanante dalla catena di comando ONU

203 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda Appeal judgment LJN BR5388 5 luglio 2011 para 59 ldquoit cannot be ruled out that the application of this criterion results in the possibility of attribution to more than one partrdquo Tale argomentazione si basa sullrsquoart 48 del DARIO ldquoWhere an international organization and one or more States or other international organizations are responsible for the same internationally wrongful act the responsibility of each State or organization may be invoked in relation to that act 2 Subsidiary responsibility may be invoked insofar as the invocation of the primary responsibility has not led to reparationrdquo La Corte ha infatti chiarito che la questione dellrsquoattribuzione doveva essere valutata sulla base del diritto internazionale ibidem para 532 (non giagrave sulla base del diritto bosniaco come richiesto dai ricorrenti in base alle regole di diritto internazionale privato)

204 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda ibidem para 58

131

internazionale In questa occasione egrave stato concretamente utilizzato il criterio del controllo

effettivo in una forma vicina allrsquoidea di controllo fattuale giagrave concettualizzata dalla

Commissione di diritto internazionale e dalle Nazioni Unite stesse205

Secondo questa interpretazione non basterebbe la semplice autorizzazione al

dispiegamento di una missione per far insorgere lrsquoattribuzione della responsabilitagrave ma

sarebbe necessario il sussistere di una precisa autorizzazione a compiere lo specifico atto

illecito in questione206 Lrsquoaspetto decisivo sarebbe quindi lrsquoindividuazione del soggetto che

detiene il controllo effettivo sulla specifica condotta in questione207

I giudici olandesi inoltre sembrano far conseguire la responsabilitagrave degli Stati fornitori

delle truppe anche dalla loro autoritagrave in materia disciplinare e penale nei confronti dei propri

militari che contravvengono agli ordini delle Nazioni Unite208

Lrsquoorientamento di questa sentenza egrave stato confermato anche dalla successiva

decisione della Corte Suprema olandese del settembre 2013209

Queste pronunce hanno il merito di certificare quindi un importante aspetto giagrave era

emerso durante lavori della Commissione di diritto internazionale ossia che il criterio del

controllo effettivo si applica tanto allrsquoOrganizzazione Internazionale quanto agli Stati fornitori

delle truppe210 Peraltro la Corte Suprema ha riconosciuto espressamente la possibilitagrave per

lo Stato e per lrsquoOrganizzazione Internazionale di esercitare contemporaneamente il controllo

effettivo sulla medesima condotta ldquoInternational law in particular article 7 DARIO in

conjunction with article 48 DARIO does not exclude the possibility of dual attribution of given

conductrdquo211

205 A Annoni Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello Stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peace-keeping il caso Nuhanovic cit pag 180 La prassi internazionale depone in favore della centralitagrave del dato fattuale del controllo effettivo esercitato sulla condotta di organi di uno Stato messi a disposizione di una Organizzazione Internazionale In proposito egrave stato notato come il criterio del controllo effettivo non va applicato allrsquooperato generale dellrsquoorgano ma al singolo atto illecito al fine di verificare se tale specifico atto sia stato attuato sotto controllo dellrsquoOrganizzazione o dello Stato cfr Report of the ILC fifty-sixth Session UN Doc A5910 2004 para 111

206 Cfr anche M Sossai Violazioni dei diritti umani delle forze armate allrsquoestero in Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUE a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi 2008

207 Vedi anche K M Larsen Attribution of conduct in peace operation the ultimate authority and control test EJIL n3 2008 pag 515 Lrsquoautore evidenzia un parallelismo con il test richiesto dallrsquoarticolo 8 degli articoli sulla responsabilitagrave degli Stati sostenendo che ai fini dellrsquoattribuibilitagrave di un atto allrsquoorganizzazione tale entitagrave deve esercitare il controllo effettivo sulla condotta dellrsquo organo dello Stato messo a disposizione dellrsquoOrganizzazione A mio avviso lrsquoart 8 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati costituisce un criterio intrinsecamente diverso che non puograve essere applicato per dirimere correttamente lrsquoattribuzione della responsabilitagrave tra Stati e Organizzazioni Internazionali

208 Corte drsquoappello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda ibidem para 57 209 Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 210 Commissione di Diritto Internazionale Commentary to draft article on responsibility of international organization

Article 7 para 7 ldquoAttribution of conduct to the contributing State is clearly linked with the retention of some powers by that States over its national contingents and thus on the control that the States possess in the relevant respectrdquo

211 Ibidem cit para 3112

132

Infine altro aspetto da evidenziare egrave che le Corti olandesi hanno posto le basi per

unrsquointerpretazione ampia della nozione di effective control Infatti per determinare se uno

Stato abbia il controllo effettivo su un atto egrave rilevante non solo valutare se tale azione sia

stata effettuata in attuazione di una specifica istruzione dellrsquoONU ma anche ldquoif there was no

such specific instruction the UN or the State had the power to prevent the conduct

concernedrdquo212

Cosigrave lrsquoOlanda essendo nella posizione di poter evitare la situazione che ha causato la

morte di Hasan Nuhanovic e degli altri ricorrenti era altresigrave nella posizione di dover

rispondere di tali azioni ossia gli atti erano attribuibili a tale Stato213

Il controllo effettivo cosigrave inteso non riguarda dunque soltanto la facoltagrave di dare ordini

ma anche il potere di prevenire il verificarsi di un illecitoldquo prevent the violation or to respond

to itrdquo Sulla base di tale criterio ogni Stato che si trova nella posizione di poter prevenire una

violazione dei diritti umani puograve essere dichiarato responsabile se non prende le azioni

necessarie per prevenire tale violazione 214

Tale interpretazione evidenzia come non sia necessario un ordine specifico da parte

del governo olandese o del Comando delle Nazioni Unite di porre in essere determinati atti

lesivi dei diritti fondamentali dei ricorrenti affermando che egrave sufficiente la sussistenza della

possibilitagrave della prevenzione piuttosto che di un controllo diretto sulla condotta per far

scattare lrsquoattribuzione dellrsquoazioneomissione215

Una simile apertura porta alla conseguenza che saragrave quasi sempre attribuibile sia

allrsquoOrganizzazione che agli Stati membri una determinata condotta in quanto la prevenzione

della stessa sarebbe pressocheacute sempre nelle possibilitagrave di entrambi i soggetti impegnati

nelle operazioni di peacekeeping216

212 Nuhanovic c Olanda ibidem para 31 e 59 Cfr A Nollkaemper Dual Attribution Liability of the Netherlands for Conduct of Dutchbat in Srebrenica Shares Research Paper n 4 2011 Corte Suprema olandese paras 3113 3122 3123

213 Vedi anche T Dannenbaum ibidem ldquoeffective control is held by the entity that is best positioned to act effectively and within the law to prevent the abuse in questionrdquo pag 157 Questa interpretazione mira ad assicurare che il

soggetto ritenuto responsabile sia il soggetto effettivamente nella posizione di evitare la violazione dei diritti umani in questione

214 Vedi anche K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008 pag 509

215 Cit Corte drsquoappello Nuhanovic c Oalnda para 5 9 ldquoThis does not only imply that significance should be given to the question whether that conduct constituted the execution of a specific instruction issued by the UN or the State but also to the question whether if there was no such specific instruction the UN or the State had the power to prevent the conduct concerned Sulla questione si veda anche A Nollkameper Dual Attribution ibidem p 1147

Da notare inoltre che anche la responsabilitagrave internazionale della Serbia egrave stata riconosciuta dalla Corte Internazionale di Giustizia per non aver rispettato lrsquoobbligo di prevenire il genocidio di Srebrenica Cfr CIG Bosnia Herzegovina c Serbia e Montenegro Application of the Convention on prevention and punishment of the crime of Genocide 26 febbraio 2007 para 438

216 A Spagnolo Problemi comuni sottesi allrsquoapplicabilitagrave delle norme di diritto internazionale umanitario e dei diritti umani nel contesto delle operazioni militari Milano 2012 pag 79

133

Di certo inoltre questa decisione favorevole al diritto di azione dei ricorrenti ha avuto

lrsquoeffetto di aprire le porte delle Corti interne olandesi al successivo ricorso dellrsquoAssociazione

Madri di Srebrenica che ha ottenuto esito positivo con il riconoscimento della responsabilitagrave

civile dello Stato olandese per la morte di 300 persone uccise dalle milizie serbo-bosniache

nei pressi di Srebrenica 217

25 Il rapporto tra diritto internazionale umanitario e diritti umani

Mettendo un attimo da parte le delicate questioni dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

va messo in luce un altro aspetto importate che emerge dalle recenti pronunce provenienti

dalle Corti Olandesi Uno dei principali limiti del diritto internazionale umanitario egrave

rappresentato dallrsquoassenza di meccanismi giurisdizionali vincolanti che possano accogliere

i reclami individuali senza dover attendere lrsquoesito di un remoto percorso volto allrsquoistituzione

di una Commissione ad hoc per lrsquoaccertamento dei fatti

Le vittime di violazioni del diritto umanitario ancora non sembrano essere considerate

titolari di un diritto di chiedere compensazioni a livello internazionale Lrsquoassunto teoretico

alla base di questo stato di cose egrave che le regole del diritto internazionale umanitario servono

per le relazioni inter-statali e non riconoscendo diritti primari in capo agli individui non

conferiscono a essi diritti secondari che consentano di ottenere una riparazione al danno

Tuttavia il progresso del diritto internazionale dei diritti umani ed il parallelo

riconoscimento di diritti individuali contro le violazioni da parte degli Stati sta producendo un

considerevole impatto anche sul DIU Lrsquoevoluzione del diritto della responsabilitagrave

internazionale si egrave spinta ormai sino a non escludere lrsquoimputabilitagrave dello Stato per danni vis

a vis verso privati individui218

In questo senso invero giagrave autorevole dottrina si era espressa L Condorelli Le statut des forces de lrsquoONU et le droit international humanitaire in Rivista di diritto internazionale 1995 p 881 Contra A Nollkameper Dual attribution ibidem pag 1148

217 Questa decisione si egrave basata sul controllo effettivo cfr Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda ibidem para 433 Anche tale decisione ha riconosciuto la doppia attribuzione della responsabilitagrave al para 434 almeno per le persone che erano sotto il controllo effettivo del contingente olandese allrsquointerno di una ldquomini safe-areardquo vicino Srebrenica In questa decisione si sono affrontate congiuntamente le questioni della giurisdizione extra-territoriale e dellrsquoattribuzione degli atti entrambi presupposti necessari per il riconoscimento della giurisdizione della Corte interna e per lrsquoaccertamento delle responsabilitagrave dello Stato olandese Sebbene ribadendo che ldquoIt is important to draw a distinction between the effective control criterion in the context of attributing actions to the State and in the context of the jurisdiction of the State which criterion is applied in both cases according to the circumstances of the case In this way a state can have effective control over an area without exercising effective control over the specific actions of individuals in that area and vice-versardquo Cit da para 4158 la Corte riconosce la giurisdizione extra-territoriale dei Paesi Bassi solo nella ldquomini-saferdquo area cfr para 4161 V anche C Ryngaert District Court of the Hague holds State of the Netherlands liable for Srebrenica massacre ndash Part II Unijuris 2014 httpunijurissitesuunl20141002district-court-of-the-hague-holds-state-of-the-netherlands-liable-for-srebrenica-massacre-part-ii

218 R Pisillo Mazzeschi International Obligations to Provide for Reparation Claims in A Randelzhofer C Tomuschat (ed) State Responsibility and the Individual Reparation in Instances of Grave Violations of Human Rights LrsquoAja-Londra-Boston 1999 p 149

134

Va rimarcato che la strada di tale evoluzione egrave ancora lunga ed anche le Corti nazionali

si sono spesso rifiutate di riconoscere che le norme di DIU conferiscano un diritto degli

individui alla compensazione che non passi per lrsquoazione diplomatica del proprio Stato di

appartenenza

Le Corti interne non hanno manifestato difficoltagrave nellrsquoaffermare che gli individui

possiedono diritti primari secondo il DIU ma hanno espresso difficoltagrave nel riconoscere il loro

diritto a presentare un reclamo verso lo Stato responsabile 219 Cosigrave le Corti giapponesi

hanno piugrave volte espresso orientamenti nettamente contrari al riconoscimento di un diritto di

azione dei singoli secondo il diritto internazionale umanitario 220

Ulteriore prova di questa resistenza si puograve ritrovare nel caso Markovic c Italia Tale

giudizio egrave originato dal ricorso esperito presso un Tribunale italiano in seguito al

bombardamento aereo NATO su Belgrado da dieci cittadini serbi per ottenere un

risarcimento danni ex art 2043 del codice civile italiano221

Lrsquoazione giudiziaria intentata dai ricorrenti si basava sulla considerazione che lrsquooperazione

militare fosse stata organizzata e si fosse in parte svolta nel territorio italiano e che lrsquoItalia

avesse concesso lrsquoutilizzo delle basi aeree da dove erano decollati gli aerei che avevano

colpito Belgrado causando le vittime civili

Il Governo italiano aveva presentato ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione per il

regolamento preventivo di giurisdizione Le Sezioni Unite della Suprema Corte avevano

dichiarato il difetto di giurisdizione lrsquo8 febbraio 2002 sostenendo che ldquocon riferimento ad

alcuni tipi di atti nessun giudice ha il potere di controllare il modo in cui la funzione egrave

esercitatardquo 222

Lrsquounica previsione che cotempla gli individui nel Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati sarebbe ravvisabile nellrsquoart 33 che dice ldquothe articles do not prejudice any right arising from international responsibility of the State which may occur to any person or entity other than Staterdquo Anche nel commento allrsquoart 33 la Commissione di diritti

internazionale spiega proprio con riguardo ai diritti umani che gli individui coinvolti dovrebbero essere gli ultimi beneficiari Report of the International Law Commission 53rd sess UN Doc A5610 29) V anche N Ronzitti Introduzione al Diritto Internazionale Torino 2013 pag 43

219 Si veda N Ronzitti Access to justice and compensation for violations of the law of the war in F Francioni Access to justice as a human rights Oxford University Press 2007 In senso piugrave favorevole al diritto di accesso alle Corti interne M Frulli When are State liable towards individuals for serious violations of international humanitarian law The Markovic case Journal of international and Criminal Justice 2003 p 406-427

220 Tokyo High Court X et al v The State of Japan judgment of 7 August 1996 Tokyo High Court X et al v The State judgment of 6 December 2000 Tokyo High Court X et al v The Government of Japan judgment of 8 February 2001 Tokyo District Court X et al v State of Japan judgment of 17 June 1999

221 La richiesta dei ricorrenti non si fondava quindi sulla presunta responsabilitagrave internazionale dellrsquoItalia ma era volta ad accertare la responsabilitagrave civile per danni materiali e morali La responsabilitagrave internazionale dellrsquoItalia e di altri 7 paesi della NATO era stata oggetto di una precedente decisione della Corte Internazionale di giustizia che aveva tuttavia rigettato il ricorso della Serbia sostenendo di non avere giurisdizione sul caso (caso sulla legalitagrave dellrsquouso della forza) Cfr M Annati e T Scovazzi Diritto Internazionale e bombardamenti aerei Milano 2012 pag 204 e ss

222 Cass civ sez un ordinanza del 5 giugno 2002 n 8157 In questo caso la funzione politica in particolare relativamente alla politica estera e agli atti di guerra Sullrsquoargomento si veda tra gli altri P Virga Diritto Amministrativo Milano 2001 pag 280

135

Il caso egrave andato poi davanti alla Corte di Strasburgo per accertare un eventuale

violazione dellrsquoart 6 da parte dello Stato italiano 223 La Corte EDU ha affermato anche con

riguardo alle rilevanti Convenzioni internazionali di non aver ravvisato errori di

interpretazione nelle conclusioni della Corte di Cassazione 224

I giudici di Strasburgo hanno sostanzialmente confermato lrsquoimpossibilitagrave per i ricorrenti

di procedere contro lo Stato italiano in questo caso sostenendo la motivazione per cui tale

decisione rappresentava una corretta interpretazione dei principi che regolano il diritto di

azione nellrsquoordinamento interno225 In particolare la Corte EDU ha ritenuto che lrsquoassenza di

giurisdizione delle Corti italiane non ha determinato una violazione del diritto di accesso a

un giudice dato che ldquoThe right was not unlimited It could be regulated by the State and the

State enjoyed a margin of appreciation in respect thereofrdquo 226 Questo margine di

apprezzamento non sarebbe illimitato ma circoscrivibile ad una ristretta seppur troppo

vagamente individuata categoria di atti ldquoasserting State authority at the highest levelrdquo227

Proprio sullrsquoesatta portata di tale categoria di atti si troverebbe il necessario discrimine tra

insindacabili funzioni politiche ed attivitagrave esecutive sottoponibili invece a controllo

giudiziario 228

La dottrina relativa alla non giustiziabilitagrave degli atti di governo egrave diffusa in diversi paesi prima tra tutti la Francia (acte de gouvernement) V P Barile Atto di governo (e atto politico) IV Enciclopedia del diritto pag 220-232

223 Causa Markovic e altri c Italia Grande Camera sentenza del 14 dicembre 2006 ricorso n 139803 Lrsquoart 6 della CEDU tutela il diritto a un equo processo Vedi P De Stefani Markoviclsquo e altri c Italia sentenza della Grand Chamber della Corte europea dei Diritti Umani Pace e diritti umani2 2007 pag 99-112 B Randazzo Responsabilitagrave dello Stato per atti di guerra la Corte di Strasburgo lsquotradiscersquo la sua consolidata giurisprudenza sul diritto di accesso a un Tribunale Forum di quaderni costituzionali 2007 E Cannizzaro Corso di Diritto Internazionale Milano 2011 pag 327

224 In particolare lrsquoart VIII par 5 della Convenzione di Londra invocato dai ricorrenti riguarda atti che hanno causato ldquodanni a terzi sul territorio dello Stato di soggiornordquo mentre i danni subiti dai ricorrenti si sono verificati in Serbia e non in Italia Inoltre ricordiamo uno dei passaggi decisivi della sentenza della Cassazione ldquoLe norme del Protocollo di Ginevra del 1977 (artt 352 48 49 5152 e 57) e della Convenzione europea dei diritti dellrsquouomo (artt 2 e art 152) che disciplinano la condotta delle ostilitagrave hanno bensigrave come oggetto la protezione dei civili in caso di attacchi ma in quanto norme di diritto internazionale regolano i rapporti tra Statirdquo Cass civ sez un ordinanza del 5 giugno 2002 n 8157 par 3 In senso critico sul punto cfr P De Stefani Markovic e altri c Italia sentenza della Grand Chamber della Corte Europea dei diritti umani 14 Dicembre 2006 Pace e diritti umani 2 2007 pag 112

225 In questo senso alla domanda se esiste una norma self-executing di diritto internazionale umanitario che permetta un diritto di azione in capo al singolo individuo la risposta dalla pronuncia Markovic egrave senzrsquoaltro negativa Lrsquoimpossibilitagrave per i ricorrenti di procedere contro lo Stato non egrave dipesa quindi da una sancita immunitagrave ma dai principi che regolano il diritto di azione nellrsquoordinamento interno e alla luce del diritto internazionale umanitario Peraltro secondo il Prof Ronzitti ldquoThe italian judgment is in keeping with the case-law of other countries In both France and UK an act of war in a foreign country would not be considered justiciablerdquo Cit da IYIL 2002 pag 41

226 Corte EDU Markovic e altri c Italia ibidem para 80 227 Sul punto v P De Stefani ibidem pag 106

228 Per approfondire maggiormente cosa si intenda per funzione politica non giustiziabile davanti a un Tribunale si veda M Frulli When Are States Liable Towards Individuals for Serious Violations of Humanitarian Law The Marković Case Journal of International and Criminal Justice 2003 pag 406-427 Lrsquoautore tratteggia una distinzione tra decisioni politiche che spettano al Parlamento come il voto sullrsquo invio di una missione militare allrsquoestero e le specifiche azioni militari condotte dalle autoritagrave governative nella cornice di missioni precedentemente autorizzate che non possono perograve essere considerate decisioni politiche ma sarebbero distinguibili come delle autonome attivitagrave esecutive Ne segue che il controllo giurisdizionale non dovrebbe essere automaticamente impedito Sul punto v anche P De Stefani ibidem pag 111e ss In generale sullrsquoargomento si veda E Lauterpacht Individual Rights and the State in Foreign Affairs An international compendium New York 1977

136

Altra decisione importante nel valutare gli spazi di ricorso offerti dai Tribunali interni

per accertare violazioni del diritto internazionale umanitario egrave costituito dal caso del

bombardamento del ponte di Varvarin di fronte alle Corti tedesche229 I ricorrenti hanno

esperito tutti i gradi di giudizio interni arrivando fino alla Corte Costituzionale federale nel

tentativo di far valere le proprie richieste 230

Il 30 Maggio 1999 alcuni aerei da combattimento NATO attaccarono con una serie di

missili la cittadina serba di Varvarin Dieci persone rimasero uccise e trenta ferite I parenti

delle vittime chiesero il risarcimento danni dinanzi ai giudici tedeschi lamentando una

violazione del diritto internazionale umanitario poicheacute la Germania non si era opposta alla

decisione di considerare il ponte un obiettivo militare e di bombardarlo231

Dapprima egrave stata la Corte regionale di Bonn a negare che il diritto internazionale

conferisca un diritto di richiedere compensazioni direttamente agli individui Lrsquounica

eccezione sarebbe costituita dalla CEDU che non egrave stata perograve ritenuta applicabile nel caso

di specie data lrsquoassenza della giurisdizione extra-territoriale tedesca ai sensi dellrsquoart1232

Nella sentenza drsquoappello la Corte regionale di Colonia ha precisato che ldquoLa

concezione tradizionale del diritto internazionale come diritto tra Stati vedeva lrsquoindividuo non

come soggetto internazionale riconoscendogli solo una protezione internazionale indirettardquo

pertanto ldquoLo Stato faceva valere attraverso la protezione diplomatica un suo proprio diritto

a che fosse rispettato il diritto internazionale nei confronti del suo cittadinordquo 233

La Corte ha poi proseguito il ragionamento sostenendo ldquoLa mediazione statale

dellrsquoindividuo nel diritto internazionale ha conosciuto dei correttivi dopo la seconda guerra

mondiale nel contesto dello sviluppo progressivo e della codificazione della protezione

giuridica internazionale dei diritti dellrsquouomordquo Tanto che a giudizio della Corte ldquoI diritti

229 Ladgeright Bonn ric n 36102 10 dicembre 2003 Corte drsquoappello di Colonia Oberlandesgericht (OLG ndash Higher Regional Court) Koumlln 2860 2861 30 luglio 2005) Confermato recentemente anche dalla Corte Costituzionale Federale Bundesverfassungsgericht BvR 266006 2 BvR 48707 13 agosto 2013 Cfr K F Garditz German Federal Constitutional Court decision on jurisdiction over compensation claims by civilian victims of NATO airstrikes under customary international law American Journal of International Law 1 2014 pag 86-95

230 Lrsquoistituto del Verfassungbeschwerde previsto dalla Costituzione tedesca consente direttamente ai cittadini senza il

ruolo di mediazione del giudice di ricorrere al Tribunale Costituzionale Federale per la tutela di propri diritti costituzionalmente garantiti dopo lrsquoesperimento dei normali rimedi giurisdizionali

231 In proposito va evidenziato a differenza di quanto sostenuto dalle Corti inferiori e dalla Corte EDU nel caso Markovic la Corte Costituzionale Federale nel 2013 ha criticato il riconoscimento di un margine nazionale di apprezzamento della Germania sul mancato esercizio del suo potere di veto in relazione allrsquoinserimento del ponte nella lista degli obiettivi militari della NATO Secondo i giudici alla luce delle garanzie costituzionali sulla protezione effettiva dei diritti individuali la decisione di inserire un oggetto tra i legittimi obiettivi militari non sarebbe una questione politica esente dal controllo giudiziario Bundesverfassungsgericht BvR 266006 2 BvR 48707 13 agosto 2013 para 55 Tuttavia secondo la Corte la Germania non avrebbe esercitato un ruolo diretto nella decisione operazionale della NATO di attaccare effettivamente il ponte (para 58) Appare in parte critico sul punto KF Garditz ibidem che parla di judicialization of foreign affairs pag 94 Spunti di riflessione sullrsquoargomento si trovano in E Chiti Lrsquoamministrazione militare tra ordinamento nazionale e ordinamento globale Milano 2007 pag 124 e ss

232 Evidente il peso della giurisprudenza della Corte EDU sulla portata dellrsquoart 1 nella presente decisione Cfr Ladgericht Bonn ibidem para 6-7

233 Da C Focarelli Lezioni di diritto internazionale- prassi Cedam 2008 pag 90

137

dellrsquouomo sono da intendere come delle autentiche situazioni di favore del singolo ( hellip)

anche le norme del diritto dei conflitti armati relative a singole persone confermano che il

diritto internazionale puograve attribuire diritti e obblighi direttamente alle singole persone

Tuttavia in un successivo passaggio ha specificato che ldquoAlcune Convenzioni si

intendono soltanto nel senso di porre obblighi statali di protezione in materia di diritti umani

senza che attribuiscano al tempo stesso diritti individualirdquo

Quindi passando ad esaminare le Convenzioni di diritto umanitario rilevanti lrsquoart 3

della Convenzione dellrsquoAja del 1907 e lrsquoart 91 del I Protocollo addizionale del 1977 sulla

protezione delle vittime dei conflitti armati la Corte egrave giunta alla conclusione che tali

disposizioni non prevedono un diritto self-executing al risarcimento per le violazioni del diritto

internazionale umanitario che sia azionabile dai singoli dinanzi ai giudici statali 234

Queste conclusioni sono state confermate anche dalla Corte Costituzionale Federale

nel 2013 che ha interpretato il diritto di accesso alla giustizia in senso restrittivo

ldquoDisregarding (the permanently advancing) developments in the field of international

humanitarian law which have amounted to recognition of partial subjectivity of the individual

under international law and to the establishment of treaty-based individual complaints a

comparable developments in the field of compensation claims cannot be verifiedrdquo235

In questo senso sembra che tale possibilitagrave di accesso alla giustizia dovrebbe essere

prevista da un integrazione ad hoc apportata da parte del legislatore interno per dare

attuazione ad una disposizione non self-executing del diritto internazionale umanitario 236

234 C Focarelli Lezioni di diritto internazionale- prassi Cedam 2008 pag 91 Lrsquoart 3 della IV Convenzione dellrsquoAja prevede che ldquoA belligerent party which violates the provisions of the said Regulations shall if the case demands be liable to pay compensation It shall be responsible for all acts committed by persons forming part of its armed forcesrdquo

235 V Bundesfervassungsgericht ibidem para 46 Lo stesso ragionamento vale per lrsquoarticolo 91 della IV Convenzione dellrsquoAja e per il I Protocollo addizionale cfr ibidem para 47 In proposito giova citare un altro recente caso che si inserisce nel solco di questa giurisprudenza Lrsquo11 dicembre 2013 la Corte regionale di Bonn ha infatti respinto negando un diritto drsquoazione individuale per violazioni del diritto umanitario la richiesta di risarcimento danni da parte di alcuni cittadini afghani parenti delle vittime (stimate tra le 91 e le 142) di un altro bombardamento NATO nel settembre 2009 a Kunduz Il caso egrave arrivato alla Corte regionale di Bonn dopo che un indagine per omicidio contro il Generale tedesco che avrebbe ordinato il bombardamento era stata archiviata dalla Corte di Dusseldorf V EJIL talkC Von Der Groeben German Federal Prosecutor Terminates Investigation Against German Soldiers With Respect to NATO Air Strike in Afghanistan 2010 D Jinks JN Maogoto S Solomon Applying International Humanitarian law in judiciary and quasi-judiciary body LrsquoAja 2014 pag 14 e ss

236 Questo orientamento egrave stato sostenuto anche in diverse decisioni delle Corti statunitensi relative allrsquointerpretazione dellrsquoart 3 della IV Convenzione dellrsquoAja Vedi Handel v Artukovic 601 F Supp 1421 1425 (CDCal 1985) Goldstar (Panama) SA v United States 967 F2d 965 at 968-969 (4th Cir 1992) Princz v Federal Republic of Germany 26 F3d 1166 at 1175 (DCCir 1994) La distinzione tra norme self-executing e norme non self-executing viene comunemente fatta risalire allrsquoopinione del giudice Marshall nel caso Foster v Nielson 27 US (2 Pet) 253 1829 Cfr R Pavoni Norme non self-executing in materia di diritti umani e diritto umanitario e violazione del diritto di accesso alla giustizia nella recente prassi statunitense in Accesso alla giustizia degli individui nel diritto internazionale e dellrsquoUnione europea a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi Milano 2006 Si veda anche N Ronzitti Compensation for violations of the law of the war and individual claims in IYIL 2002 p39 e ss

138

In ogni caso alla luce del diritto internazionale dei diritti umani e dellrsquoabbondante

giurisprudenza della Corte EDU sembra che gli spazi di accesso alla giustizia interna da

parte di cittadini stranieri stiano progressivamente aumentando anche per situazioni

derivanti dai conflitti armati internazionali237 Anche in questa delicata area del diritto

internazionale la protezione offerta dai diritti umani si pone ormai ove possibile come un

importante percorso alternativo per ottenere giustizia

Se nel caso Markovic e nella decisione sul ponte di Varvarin i Tribunali interni

difficilmente consideravano il diritto internazionale umanitario foriero di norme self-executing

che conferiscano un diritto di azione in capo ai singoli individui di fronte ai tribunali statali

queste pronunce delle Corti olandesi possono costituire un interessante orientamento

evolutivo per il diritto internazionale relativamente al diritto di azione delle vittime civili238

Lrsquoorientamento giurisprudenziale che permette un diritto di azione dei cittadini stranieri

presso i Tribunali interni dello Stato offensore sarebbe peraltro in linea con un approccio

innovativo favorevole a una piugrave ampia tutela delle violazioni del diritto alla vita

Questo risente delle influenze del diritto internazionale dei diritti umani e della sua maggiore

attenzione ai diritti individuali239

Ormai appare sempre piugrave probabile che anche le norme di DIU dovranno essere

interpretate alla luce dei diritti umani e pertanto lrsquoobbligo di non lanciare attacchi

indiscriminati e sproporzionati contro i civili finiragrave molto spesso per conferire diritti agli

individui stessi240

Lrsquoapporto fondamentale proveniente dal diritto internazionale dei diritti umani egrave

ravvisabile proprio nellrsquoincremento delle sedi capaci di ricevere istanze individuali e di

difendere concretamente i diritti degli individui lesi241

237 In proposito vedremo piugrave avanti nella trattazione il recente approccio maggiormente in linea con un interpretazione derivante dal diritto internazionale dei diritti umani da parte delle Corti interne olandesi e della legislazione del Regno Unito in base allo Human Rights Act 9 novembre 1998

238 Vedi Markovic c Italia e sentenze sul risarcimento alle vittime del bombardamento del ponte di Varvarin Si veda anche N Ronzitti Access to justice and compensation for violations of the law of the war in F Francioni Access to justice as a human rights Oxford University Press 2007 e in IYIL Compesation for violations of the law of the war and individual claims 2002 pag 39-50

239 Nel merito del giudizio saragrave interessante valutare in che misura le Corti interne possano applicare il diritto internazionale pubblico anche sulla scorta delle rilevanti regole del diritto internazionale privatoIn questo senso la Corte Suprema olandese in un obiter dictum del caso Nuhanovic ha ritenuto che il diritto internazionale dei diritti umani fosse applicabile per via del riconoscimento della giurisdizione extra-territoriale dei Paesi Bassi Cfr O Spijkers in Opionio Juris Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicandashThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared httpopiniojurisorg20140723emerging-voices-responsibility-netherlands-genocide-srebrenica-nuhanovic-mothers-srebrenica-cases-compared

240 Si veda in questo senso il recente orientamento delle Corti interne olandesi Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic e altri c Olanda LJN BR5388 5 Luglio 2011 Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Si veda G Bartolini Riparazione per violazione dei diritti umani e ordinamento internazionale Napoli 2009

241 Per alcuni autori esisterebbe giagrave una norma di diritto consuetudinario che impone agli Stati lrsquoobbligo di garantire allrsquoindividuo vittima di una violazione dei diritti umani lrsquoaccesso alla giustizia idoneo ad accertare in maniera

139

A margine di queste considerazioni possiamo sostenere che le Corti nazionali ed

internazionali hanno dei ruoli tra loro complementari242

Considerato infatti il persistente ritardo dei meccanismi internazionali di riparazione

danni assume anche in questo settore un valore rilevante il ruolo delle Corti interne Queste

sono sempre state il primo porto di arrivo per giudicare i diritti dei privati e rimangono un

naturale approdo per i reclami internazionali dei civili che hanno subito danni243

Pur riscontrandosi ancora notevoli resistenze su questa strada nel caso delle attivitagrave militari

allrsquoestero un ruolo residuale delle Corti interne qualora non vengano attivate le necessarie

procedure internazionali o inter-statali appare un trend auspicabile244

In ogni caso stando alla giurisprudenza per quanto riguarda le violazioni commesse

dai militari allrsquoestero il riconoscimento di un locus standi per i cittadini stranieri appare un

principio che trova unrsquoapplicazione ancora piuttosto frammentaria e limitata per poter

ravvisare un sicuro ruolo di controllo in questo senso da parte della Corte EDU245

26 Sugli atti ultra vires delle Organizzazioni Internazionali

Un altro elemento drsquoindagine che merita rilievo nellrsquoanalisi dei rapporti tra Stati e

Organizzazioni Internazionali con riferimento alle questioni di attribuzione della

indipendente ed imparziale lrsquoeventuale violazione A questrsquoobbligo corrisponde un diritto dellrsquoindividuo di accesso alla giustizia Si veda R Pisillo Mazzeschi Il rapporto fra norme di ius cogens e la regola sullrsquoimmunitagrave degli Stati alcune osservazioni critiche sulla sentenza della Corte internazionale di giustizia del 3 febbraio 2012 pag 7 F Francioni Il diritto di accesso alla giustizia nel diritto internazionale generale in F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi (a cura di) Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUnione europea Milano 2008 pag 7

242 Al termine di una recente ricerca sullrsquoargomento avviata su iniziativa dellrsquoUniversitagrave di Amsterdam J Nijman e A Nollkaemper giungono alla conclusione che il riconoscimento di valori universali gerarchicamente superiori comporti inevitabilmente il superamento di una rigida distinzione tra diritto internazionale e diritto interno Cfr J Nijman e A Nollkaemper Beyond the Divide in New Perspectives on the Divide between National and International Law Oxford 2007 pag 342

243 Lrsquoorientamento piugrave avanzato a oggi sembra essere quello delle Corti olandesi Altri Paesi avrebbero almeno sulla carta una legislazione adeguata a riconoscere la propria giurisdizione sui ricorsi delle vittime civili di paesi terzi Es lrsquoAlien Tort Statute negli Stati Uniti Questo tuttavia non ha mai prodotto esempi di giudizi che rivedessero azioni compiute nellrsquoambito della politica estera e militare Sintomatico il caso di un avvocato sanzionato per ldquolite temerariardquo

in quanto aveva fatto ricorso presso una Corte della Columbia in favore delle vittime civili di un bombardamento USA su Tripoli nel 1986 V Annati e Scovazzi Diritto internazionale e bombardamenti aerei ibidem pag 256 e A DrsquoAmato The imposition off attorney sanctions for claims arising from the US air raid on Libya vol 84 AJIL 1990 Cfr A Nollkaemper National Courts and the International rule of Law Oxford University Press 2011 pag 11-12 Sul tema vedi anche B Conforti Il ruolo del giudice nel diritto internazionale EJLS vol1 n 2 2007 in particolare quando afferma ldquoIl diritto internazionale va estendendo il suo campo drsquoazione alle materie che direttamente riguardano gli individui allrsquointerno delle varie comunitagrave statali i giudici nazionali intervengono in sempre maggiore misura con decisioni che si basano sul diritto internazionalerdquo

244 Si veda in questo senso M Frulli When Are States Liable Towards Individuals for Serious Violations of Humanitarian Law The Marković Case Journal of International and Criminal Justice 2003 pag 422 e ss

245 Come visto in Markovic c Italia la Grande Camera della Corte EDU ha negato (10 voti contro 7) il riconoscimento di una violazione dellrsquoart 6 in quanto i ricorrenti non potevano sostenere di essere stati privati del diritto a un equo processo poicheacute le loro contestazioni erano state oggetto di un esame corretto alla luce dei principi applicabili nellrsquoordinamento interno e del diritto internazionale Dal caso Cudak c Lituania Corte EDU ric n 1586902 23032010 la Corte EDU ha effettuato un bilanciamento in favore del diritto di accesso a un giudice limitatamente alle controversie in materia di lavoro Le modalitagrave del diritto di accesso a un giudice non possono essere definite una volta per tutte dal diritto internazionale ma la loro determinazione rimane ancorata alla sensibilitagrave dei singoli ordinamenti nazionali V H Fox The law of State immunity Oxford 2004 pag 531 G Boggero Senza Immunitagrave (dello Stato) niente responsabilitagrave (dellrsquoindividuo) DPCE 2013 pag 401

140

responsabilitagrave sono gli aspetti legati alle azioni ultra vires delle Organizzazioni

Internazionali246

Una prima definizione di atti ultra vires puograve essere quella di azioni da parte di organi

delle Organizzazioni Internazionali che sono condotte esorbitando i limiti della propria

competenza Tale nozione egrave piugrave suscettibile di variazioni rispetto a quella di atti ultra vires

degli organi statali in quanto si riconnette allrsquoidea di Organizzazioni che hanno solamente

dei poteri limitati attribuiti loro dagli Stati 247 Se lrsquoidea di una personalitagrave illimitata

dellrsquoOrganizzazione fosse esatta un atto ultra vires dellrsquoOrganizzazione adottato

completamente al di fuori della propria competenza sarebbe dal punto di vista del diritto

internazionale comunque attribuibile allrsquoOrganizzazione noncheacute perfettamente valido ed

efficace248

Comunque lrsquoattribuibilitagrave ad unrsquoOrganizzazione Internazionale di atti ultra vires dei

propri organi egrave stata riconosciuta per la prima volta dalla Corte Internazionale di Giustizia

nel parere Certain Expenses giagrave nel 1962249

Dal punto di vista della prassi e del diritto internazionale generale tuttavia sembra che

atti manifestamente esorbitanti dalla sfera di competenza di un Organizzazione sarebbero

invalidi o non attribuibili allrsquoOrganizzazione bensigrave agli Stati membri250

Inoltre va segnalato che esiste anche la possibilitagrave che lrsquoatto illecito sia stato commesso

manifestamente ldquooff-dutyrdquo LrsquoONU considera gli atti come off-duty come quelle azioni che

non sono state condotte in un contesto ufficiale neacute operazionale251 Esempi emblematici

sono le accuse di abusi sessuali da parte delle truppe di peacekeeping che indubbiamente

non sono stati posti in essere come compiti ufficiali e non sarebbero pertanto imputabili

allrsquoOrganizzazione Internazionale ma allo Stato di invio 252

246 Si veda P Klein The Attribution of Acts to International Organizations in J Crawford A Pellet e S Olleson The Law of International Responsibility 2010 Oxford University Press pag 304 e ss

247 E Cannizzaro P Palchetti Ultra vires act of international organizations in Research Handbook on the Law of International Organizations a cura di J Klabbers e A Wallendahl Cheltenham 2011 pag 565

248 Cosigrave sono considerati gli atti ultra vires degli Stati cfr Articolo 7 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati ldquoIl comportamento di un organo di uno Stato o di una persona o di un ente abilitati a esercitare prerogative dellrsquoautoritagrave di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del diritto internazionale se quellrsquoorgano persona o ente agisce in tale qualitagrave anche se eccede la propria competenza o contravviene a istruzionirdquo Diverso il discorso per atti privati

249 Si veda anche CIG Certain Expenses of the United Nations Advisory Opinion 20 luglio 1962 250 E Cannizzaro Corso di Diritto Internazionale Torino 2012 pag 304 e ss

Circoscriveremo necessariamente lrsquoanalisi agli atti ultra vires posti in essere da agenti per conto delle Organizzazioni Internazionali quali appunto i militari in missione di pace internazionale Ersquo chiaro che si intenderagrave in questi casi come imputabile prima facie allrsquoOrganizzazione quindi una situazione in cui esiste una delega di autoritagrave consistente nei confronti dellrsquoOrganizzazione Internazionale A questi aspetti legati allrsquoattribuzione della responsabilitagrave si riferisce lrsquoart 8 del DARIO

251 Come vedremo meglio nel paragrafo successivo lrsquoUN claims review boards non accetta reclami connessi ad azioni del personale ONU commessi off-duty In questi casi tali comportamenti dovrebbero essere sottoposti alla giurisdizione penale dello Stato di invio

252 Cfr commento della CDI allrsquoart8 para 9 che cita una posizione dellrsquoufficio legale dellrsquoONU del 1986 ldquoUN policy in regard to off-duty acts of the members of peacekeeping forces is that the Organization has no legal or financial liability

141

Passiamo ora a vedere come si pone il Progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle

Organizzazioni Internazionali sulla questione degli atti ultra vires per poi passare a valutare

se ed in che misura un atto che superi o snaturi i compiti promanati dalle Organizzazioni

Internazionali sia invece attribuibile allo Stato

In proposito lrsquoart 8 del DARIO prevede che ldquoThe conduct of an organ or agent of an

international organization shall be considered an act of that organization under international

law if the organ or agent acts in an official capacity and within the overall functions of that

organization even if the conduct exceeds the authority of that organ or agent or contravenes

instructionsrdquo 253

Questo percheacute nelle operazioni di peacekeeping portate avanti direttamente dallrsquoONU

tramite il DPKO esiste un pensiero diffuso che gli aspetti operazionali della missione

possano essere attribuiti allrsquoONU

Tuttavia nel commento al Progetto della CDI si evince che egrave necessario uno stretto legame

tra la condotta ultra vires e le funzioni dellrsquoorgano o dellrsquoagente254 Per questo unrsquoulteriore

insidia potenziale sulla strada per lrsquoattribuzione dellrsquoazione allrsquoOrganizzazione Internazionale

egrave ravvisabile nel fatto che gli organi militari dellrsquoOrganizzazione Internazionali sono al

contempo anche organi dello Stato di appartenenza

Nel caso in cui la condotta di un agente dellrsquoOrganizzazione Internazionale si discosti

manifestamente dalle funzioni a lui assegnate non soltanto la condotta potragrave essere

assimilata a quella di privati individui ma in alcuni casi potragrave anche essere considerata

attribuibile agli Stati di invio percheacute non ascrivibile ad una funzione ufficiale

dellrsquoOrganizzazione255

In proposito ciograve che lrsquoart 8 del DARIO mette in luce egrave il fatto che saragrave necessario un

apposito esame dellrsquoatto in questione per valutare se sia stato adempiuto sotto il controllo

ONU o se sia stato invece condotto come un inadempimento volontario di ordini e direttive

ONU o come risultato di una grave negligenza Se rileva una di queste ultime due situazioni

lrsquoatto non sarebbe attribuibile allrsquoONU ma allo Stato di appartenenza256

for death injury or damage resulting from such actsrdquo Tuttavia secondo il Commento allrsquoart 8 del DARIO vi sarebbe una possibile responsabilitagrave dellrsquoOrganizzazione per una violazione dellrsquoobbligo di prevenire (para 10) Vedi anche KM Larsen The human rights treaty obligations of peacekeepers Cambridge University Press 2014

253 Intitolato Excess of authority or contravention of instructions 254 ldquoActs in an official capacity and within the overall functions of that organizationsrdquo Commento allrsquoart 8 del DARIO

para 4 vedi anche P Klein The Attribution of Conduct to International Organizations ibidem p 297 255 E Cannizzaro e P Palchetti ultra vires act of international organizations in Research handbook on the law of

international organizations a cura di J Klabbers e A Wallnedahl Cheltenham2011 256 Si veda B Kondoch The responsibility of peacekeepers their sending states and international organizations in TD

Gill e D Fleck (ed) The handbook of the international law of military operations Oxford University Press 2010 pag 515ndash534 In particolare pag 524 dove evidenzia che lrsquoarticolo 9 del MoU sulle missioni ONU esclude la responsabilitagrave per danno derivante da grave negligenza o inadempimento per condotta volontaria (gross negligence o wilful misconduct) Concetto ripreso anche in TDGill e D Fleck in Legal Aspect of the Trasnfer of Authority in UN peace

142

Conferma di una certa rilevanza della questione per risolvere la questione

dellrsquoattribuzione degli atti si ritrova anche nella succitata sentenza sul caso Associazione

Madri di Srebrenica c Paesi Bassi in cui si egrave fatto riferimento al comando ed al controllo sui

militari in relazione agli atti ultra vires ldquoIf a military forcersquos command and control over

operational implementation of the mandate is transferred to the UN and said military force

then goes on to act beyond the authority given it by the UN or on its own initiative acts

against the instructions of the UN said military force acts ultra vires ie beyond its legal

power or authority Such action is attributable to the State supplying the troops because the

State has a say over the mechanisms underlying said ultra vires actions selection training

and the preparations for the mission of the troops placed at the disposal of the UNrdquo 257

Dunque lrsquoinadempimento di direttive promanate dallrsquoOrganizzazione Internazionale si

porrebbe quale motivo di attribuzione della responsabilitagrave internazionale allo Stato di

appartenenza dei militari Al fine di attribuire gli atti ultra vires allo Stato non sarebbero

necessarie secondo la Corte delle specifiche direttive da parte dei comandi nazionali ldquoWhat

is decisive is that the State delivering the troops retains the powers it has after transfer

of command and control to the UN as well as the relevant say in respect of and with

it effective control over self-willed powers acting beyond the powers the UN has granted or

against the instructions of the UN concerning the actions of troops put at the UNrsquos

disposalrdquo258

In questo senso tali atti o omissioni sarebbero da attribuire innanzitutto allo Stato

poicheacute lrsquoOrganizzazione non avrebbe alcuna possibilitagrave concreta di prevenire tali

condotte259

Quello che si evince dallrsquointerpretazione offerta dalla Corte olandese sugli atti ultra

vires sarebbe lrsquoimpossibilitagrave di accertare lrsquoesistenza del controllo operazionale

dellrsquoOrganizzazione Internazionale su tali azioni anche in unrsquooperazione con lo status di

operations Netherland Yearbook of international law 2011 pag 55 cit ldquoIf the Force Commander ordered the contingent to use all necessary means to prevent harm occurring to the civilians and the contingent commander either ignored the order (perhaps at the instruction of his own government) or used force in a manifestly disproportionate and indiscriminate manner in violation of UN Rules of Engagement resulting in large-scale civilian casualties that act would not be attributable to the UN but rather to the TCC in question since it would be ultra vires in characterrdquo In pratica parte della dottrina e la prassi sostengono lrsquoopposto di quanto statuito dallrsquoart 8 del DARIO

257 Associazione Madri di Srebrenica c Paesi Bassi ibidem 16 luglio 2014 para 457 258 Ibidem para 458 259 Questo criterio egrave stato preso in considerazione anche nella decisione della Corte Suprema Nuhanovic c Olanda

ibidem para 3122 e 3123 Cfr T Dannenbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard International Law Journal 2010 p 114 e in Killings At Srebrenica Effective Control And The Power To Prevent Unlawful Conduct International and Comparative Law Quarterly 2012 pag 713-728 Sullo Stato di appartenenza del militare che mantiene la giurisdizione penale rimangono pendenti tutte le ipotesi di illecito per condotta ultra vires Lrsquoillecito dello Stato consisterebbe in questo caso nel non aver preso misure idonee a prevenire la condotta lesiva Cfr B Conforti Diritto internazionale Napoli 2010 pag 363

143

organo sussidiario dellrsquoONU per unrsquointerferenza della catena di comando di un contingente

nazionale Dallrsquoaltra parte invece lo Stato rimarrebbe comunque sempre esposto

allrsquoaccertamento delle proprie responsabilitagrave interazionali260

In ogni caso lrsquoesatta portata della nozione di atti ultra vires nel contesto delle operazioni

di peacekeeping ai fini dellrsquoattribuzione degli atti egrave ancora un concetto per buona parte in

fieri e appare indispensabile una maggiore armonizzazione con quanto previsto dallrsquoart 8

del DARIO Secondo tale previsione infatti le condotte ultra vires rimarrebbero comunque

attribuibili allrsquoOrganizzazione Internazionale anche se la condotta dellrsquoagente eccede o

contravviene alle direttive In proposito sarebbe importante arrivare ad una nozione chiara

di cosa intenda lrsquoart 8 del DARIO nellrsquoinquadrare gli atti ultra vires per ldquoeven if the conduct

exceeds the authority of that organ or agent or contravenes instructionsrdquo

27 Lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali

A questo punto della trattazione si pone inevitabilmente una disamina circa lrsquoeffettiva

imputabilitagrave dellrsquoONU e delle altre Organizzazioni Internazionali Tale indagine si apre a due

ordini di questioni fondamentali Una prima egrave inquadrabile con le parole dellrsquoautorevole

giurista Ian Brownlie ldquoThere is no compulsory system for review of acts of International

Organizations by external bodies to themrdquo261

Infatti considerando che ne lrsquoONU neacute le altre Organizzazioni Internazionali fanno

parte di alcuna Convenzione a protezione dei diritti umani ne deriva il fatto che esse non

siano effettivamente imputabili di fronte alle Corti che tutelano i diritti umani fondamentali a

differenza di quanto avviene per gli Stati Alcuni precedenti quali i casi Behrami e Saramati

seppure ampiamente superati dalla sentenza Al-Jedda e dalla giurisprudenza interna delle

Corti olandesi sulla dual attribution evidenziano questa ingombrante lacuna nel sistema di

protezione dei diritti umani262

Le Organizzazioni Internazionali godono altresigrave dellrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione delle

Corti interne degli Stati 263

260 Lrsquoanalisi relativa al carattere ultra vires degli atti del Dutchbat sarebbe la tecnica usata dalla Corte per applicare il criterio del controllo effettivo al fine dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave ibidem para 457

261 I Brownlie Principles of public international law Oxford 2008 p694 262 Secondo il ragionamento della stessa Corte EDU in Beherami gli atti o le omissioni dei militari francesi erano

attribuibili allrsquoONU e la NATO In conseguenza di ciograve venendo meno la competenza ratione personae della Corte EDU in quanto le Organizzazioni Internazionali non sono parti contraenti ne deriva di fatto la mancata tutela delle violazioni in questione

263 C Zanghigrave Diritto delle Organizzazioni Internazionali Torino 2013 C Ryngaert The Immunity of International Organizations before Domestic Courts Recent Trends Working Paper No 143 December 2009 R Pavoni Human rights and immunity of foreign States and International Organizations in E De Welt J Vidmar (a cura di) Hierarchy in International Law the place of human rights Oxford 2012 pag 71-112 E Gaillard e I Pingel-Lenuzza International Organizations and immunity from jurisdiction to restrict or to bypass International and Comparative

144

Seppure formalmente sin dallrsquooperazione ONUC in Congo nei primi anni sessanta

lrsquoONU si sia assunta le proprie responsabilitagrave per i danni causati dai peace-keepers durante

le operazioni nellrsquoespletamento dei propri doveri le basi legali per dare effettiva attuazione

a questi proclami non sono del tutto chiare264

Come secondo aspetto da evidenziare egrave riscontrabile dunque una evidente lacuna che

limita la protezione dei diritti umani a livello di Organizzazioni Internazionali nellrsquoassenza di

adeguati organismi interni alle stesse Organizzazioni Questo ritardo vale sia per quanto

concerne lrsquoistituzione di meccanismi interni volti al risarcimento danni delle vittime civili sia

per quanto riguarda le possibilitagrave di accertamento di eventuali responsabilitagrave individuali dei

singoli peace-keepers impiegati nelle missioni allrsquoestero265 Anche per tale carenza

strutturale di meccanismi di controllo le violazioni commesse nel corso delle missioni di

peacekeeping rimangono sostanzialmente inquadrate sul piano della responsabilitagrave statale

Recentemente un caso relativo allrsquoONU ha riproposto con urgenza la questione di rendere

in qualche modo maggiormente effettiva la responsabilitagrave delle Organizzazioni

Internazionali per eventuali danni alla popolazione civile

Nel quadro della missione MINUSTAH ad Haiti266 le Nazioni Unite si sono rifiutate di

riconoscere le proprie responsabilitagrave e di risarcire le vittime dellrsquoepidemia di colera esplosa

secondo chi lamenta le violazioni in oggetto per colpa dei caschi blu nepalesi impiegati ad

Haiti267

Una prima petizione ha accusato lrsquoONU di non aver provveduto allrsquoistituzione di una

Commissione per esaminare i reclami civilistici come peraltro richiesto dallrsquoart51 del SOFA

modello delle Nazioni Unite e come confermato anche dal SOFA di missione firmato tra le

Nazioni Unite ed il governo di Haiti268

law quarterly vol51 2002 R Van Alebeek e A Nollkaemper The Netherlandin A Reinisch The Privileges and Immunities of International Organizations in Domestic Courts Oxford 2013 pag 179 e ss Si vedano anche conclusioni della Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 e Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi appl n 6554212 11 giungo 2013

264 Da K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The Ultimate Authority and Control Test EJIL 2008 pag 512 Cfr Second Report on Responsibility of International Organizations 2004 A CN4541 al para 34 ldquoIt falls well outside the scope of this article to analyse UN practice in this regardrdquo Si veda K Schmalenbach Die Haftung Internationaler Organisationen Francoforte 2004 pag 166 ndash 512

265 Vedremo nel prossimo paragrafo che sono ravvisabili margini per un trattamento diverso tra peace-keepers civili e personale militare operante come forza di peacekeeping internazionale I piugrave comuni meccanismi interni per risolvere le controversie sono quelli per il personale che lavora nellrsquoONU cfr Tribunale Amministrativo delle Nazioni Unite cfr C Zanghigrave Il diritto delle Organizzazioni Internazionali Torino 2013

266 Acronimo in francese della missione ONU ad Haiti istituita nel 2004 con risoluzione 1452 del Consiglio di Sicurezza 267 I morti stimati per cause direttamente riconducibili allrsquoepidemia di colera ad Haiti sono 8600 Cfr Peacekeeping

without accountability - The United Nationsrsquo responsibility for the Haitian cholera epidemic Yale Law School 2013 Sul caso si veda anche K Daugirdas Reputation and Responsibility of International Organizations EJIL 2014 pag

991-1018 268 SOFA between the United Nation and the Government of Haiti 9 luglio 2004 UNTS 235

145

LrsquoONU ha respinto le richieste presentate con tale petizione poicheacute ldquoConsideration of

these claims would necessarily include a review of political and policy matters Accordingly

these claims are not receivable pursuant to Section 29 of the Convention on the Privileges

and Immunities of the United Nations adopted by the General Assembly on 13 February

1946rdquo269

I legali che sostengono la causa dei parenti delle vittime del colera hanno allora

proseguito la loro battaglia arrivando ad adire le Corti interne degli Stati Uniti Tuttavia

allrsquoinzio del 2015 una Corte statunitense si egrave pronunciata riconoscendo lrsquoimmunitagrave delle

Nazioni Uniti e presumibilmente stesso esito avranno anche le ulteriori azioni legali

intentate270

Il centro della motivazione addotta dai giudici della Corte egrave cosigrave inquadrabile ldquoThe UN

is immune from suit unless it expressly waives its immunityrdquo

I ricorrenti avevano richiesto che lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali non

venisse riconosciuta nel caso di specie poicheacute lrsquoONU aveva violato lrsquoobbligo derivante da

trattati internazionali quali il SOFA di missione e la Convenzione sulle immunitagrave che

renderebbe tale immunitagrave dipendente dallrsquoistituzione di rimedi alternativi per le vittime271

Un altro recente caso che evidenzia la mancanza di unrsquoeffettiva imputabilitagrave delle

Organizzazioni Internazionali in conseguenza delle azioni portate avanti durante i conflitti

armati egrave rappresentato dal caso ldquoThe Stichting Mothers of Srebrenica c ONU e Olanda272

269 Letter from Patricia OrsquoBrienUN Under Secretary-General for Legal Affairs to Brian Concannon Attorney for the Haitian Cholera Victims 21 febbraio 2013Disponibile su httpopiniojurisorgwp-contentuploadsLettertoMrBrianConcannonpdf In proposito le decisioni di carattere pubblico non farebbero scattare lrsquoobbligo ex art 29 della Convenzione sui privilegi e sullrsquoimmunitagrave dellrsquoONU di fornire dei rimedi alternativi per legittimare lrsquoimmunitagrave Sul punto si vedano AReinisch In the shadow of Waite and Kennedy the jurisdictional immunity of International Organizations the individualʼs right of access to the Courts and administrative Tribunals as alternative means of dispute settlement International Organization Law Review 2004 pag 59-100 K Boon httpopiniojurisorg20130611privileges-and-immunities-of-international-organizations

270 httpwwwijdhorg201501topicshealthunited-states-district-court-southern-district-of-new-york D Georges e altri c Nazioni Unite United States District Court Southern District of New York 9 gennaio 2015 ric 13-cv-07146-JPO Altre due ricorsi sono a oggi pendenti davanti alle Corti interne degli Stati Uniti Inoltre unaltra strada anche questa al momento senza successo per riscontrare le responsabilitagrave dellrsquoONU egrave stata tentata con un ricorso alla Corte Inter-Americana dei diritti dellrsquouomo presentato contro lrsquoONU da alcuni avvocati brasiliani per conto dei parenti delle vittime del colera I ricorrenti hanno sostenuto che la Corte inter-americana era competente a ricevere tale richiesta percheacute lrsquoONU era in questo caso un Organizzazione agente su un territorio che rientrava nella giurisdizione della Convenzione

271 Lrsquoassenza di alcuna procedura alternativa per ottenere giustizia precluderebbe lrsquoimmunitagrave dellrsquoONU ab initio senza che si possa nel caso di specie considerare la necessitagrave di una rinuncia espressa allrsquoimmunitagrave

272 Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi e Nazioni Unite 13 aprile 2012 n1004437 LrsquoAssociazione Stichting Mothers of Srebrenica s egrave stata creata al fine di portare avanti I diritti dei familiari delle vittime del genocidio di Srebrenica nel luglio 1995

146

Dapprima egrave stata la Suprema Corte Olandese a ritenere il ricorso non ammissibile

principalmente sulla base del principio dellrsquoimmunitagrave delle Nazioni Unite di fronte alle Corti

interne Cosigrave lrsquoassociazione delle madri di Srebrenica ha presentato ricorso verso la Corte

EDU lamentando una violazione del diritto allrsquoequo processo e del diritto ad un ricorso

effettivo art 6 e art 13 della Convenzione273

La Corte di Strasburgo ha confermato lrsquoinammissibilitagrave del caso lrsquo11 Giugno 2013

fondamentalmente sulla base delle stesse motivazioni addotte dalla Corte interna La Corte

EDU giustificava tale negazione soprattutto considerando che ldquobringing military operations

under Chapter VII of the Charter of the UN within the scope of national jurisdiction would

mean allowing States to interfere with the key mission of the UN to secure international

peace and securityrdquo274

Tuttavia non appare del tutto convincente che la Corte EDU ricavi la conclusione che

le Nazioni Unite godano dellrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione interna sulla base dei precedenti

Behrami e Saramati Infatti la decisione della Corte nelle suddette pronunce del 2007 non

aveva direttamente a che vedere con il tema dellrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni

Internazionali dalla giurisdizione interna La Corte di Strasburgo allrsquoepoca aveva solo

ritenuto di non avere competenza ratione personae sulle Nazioni Unite in quanto queste

non erano parte contraente alla Convenzione275 Se ne puograve come visto dedurre

indirettamente unrsquoimmunitagrave di fatto garantita alle Nazioni Unite ed alle altre Organizzazioni

Internazionali ma le motivazioni della Corte EDU in Behrami non sembrano essere delle

argomentazioni in seacute sufficienti per giustificare il riconoscimento di tale immunitagrave

Solo approfondendo maggiormente lo ratio che giustifica lrsquoimmunitagrave delle

Organizzazioni Internazionali si puograve comprendere a mio avviso il riconoscimento del diritto

allrsquoimmunitagrave delle Nazioni Unite da parte della Corte EDU In questo senso bisogna tuttavia

profilare una distinzione tra la decisione relativa al massacro di Srebrenica e quella

summenzionata relativa allrsquoepidemia di colera ad Haiti

273 Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi appl n 6554212 11 giungo 2013 I ricorrenti sostenevano che la precedente decisione del tribunale olandese privava di fatto gli individui di un accesso alla Corte Non esistevano infatti strade alternative per garantire I propri diritti contro le Nazioni Unite Lrsquoassenza di una tale alternativa giurisdizionale veniva concepita come incompatibile rispetto agli articoli 6 e 13 della Convenzione EDU Inoltre secondo i ricorrenti la Corte suprema olandese aveva mancato di tenere in considerazione la Sezione II paragrafo 29 della Convenzione sui privilegi e le immunitagrave delle Nazioni Unite che richiede proprio lrsquoistituzione di un qualche sistema di soluzione delle controversie di cui egrave parte

274 Si riprende qui chiaramente un passaggio della sentenza del precedente caso Behrami ibidem para 149

Questo passaggio nella sentenza Behrami aveva lo scopo di accertare lrsquoesistenza della giurisdizione delle Nazioni Unite sul caso non la loro immunitagrave

275 Lrsquoaffermazione che tale pronuncia non egrave direttamente collegata a un discorso sullrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali egrave giustificata anche dal fatto che unrsquoeventuale adesione di una Organizzazione Regionale quale lrsquoUE alla CEDU renderebbe invece imputabile tale Organizzazione di fronte alla Corte di Strasburgo In proposito vedi anche A Sari Autonomy Attribution and Accountability reflections on the Behrami Case ibidem pag 12

147

Tale differenziazione egrave da ritrovare nel concetto di operational necessity riscontrabile nel

caso Srebrenica ma non altrettanto agevolmente nella missione ONU ad Haiti

Le decisioni dettate dalla necessitagrave operazionale sono infatti considerate delle

questioni pubbliche che non farebbero scattare lrsquoobbligo ex art 29 della Convenzione sui

privilegi e sullrsquoimmunitagrave dellrsquoONU di fornire dei rimedi alternativi per legittimare

lrsquoimmunitagrave276 Il fatto di essere svincolata dallrsquoobbligo di istituire rimedi alternativi sarebbe

giustificato data la specialitagrave dellrsquoOrganizzazione Internazionale in particolare alla luce

dellrsquoimportanza delle funzioni esercitate sulla base del capitolo VII della Carta ONU277

Un altro aspetto poco convincente della decisione della Corte EDU parte dalla

considerazione che il massacro di Srebrenica egrave stato un atto di genocidio278 La stessa Corte

di Strasburgo aveva precedentemente riconosciuto la proibizione del genocidio come una

regola di ius cogens 279

Sul punto egrave interessante notare che nel rigettare le norme di ius cogens in contrasto

con lrsquoimmunitagrave i giudici di Strasburgo hanno anche citato la decisione sullrsquoimmunitagrave nel caso

Germania c Italia del 2012 di fronte alla Corte Internazionale di giustizia280 Il riferimento a

questo precedente appare non calzante e solleva a mio avviso la maggiore dose di

perplessitagrave

La Corte ha esaminato questo ricorso essendo chiamata ad accertare una violazione

dellrsquoart 6 e quindi facendo riferimento al tema dellrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni

Internazionali di fronte alle Corti interne Tuttavia se puograve essere validamente sostenuto che

le Nazioni Unite godono dellrsquoimmunitagrave nel caso non egrave altrettanto vero che anche lo Stato

godeva dello stesso tipo di immunitagrave 281

276 V A Reinisch ibidem Come anticipato vedi supra nota 613 Risoluzione dellrsquoAssemblea Generale Third party liability temporal and financial limitations A52247 17 luglio 1998 para 6 la necessitagrave operazionale sarebbe una circostanza in presenza della quale non si puograve accertare la responsabilitagrave civile dellrsquoOrganizzazione internazionale

277 Sul punto vedi F Andreoli Immunitagrave delle Nazioni Unite e protezione equivalente lrsquoaffare Associazione madri di Srebrenica RDI 2 2014 pag 443 ss

278 Come stabilito sia dal Tribunale Penale per lrsquoEx-Jugoslavia (Krstić case) e dalla Corte Internazionale di Giustizia (in Bosnia and Herzegovina c Serbia and Montenegro) Cfr Tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia Prosecutor v R Krstić caso n IT-98-33-A 19 aprile 2004 e Corte Internazionale di Giustizia Bosnia-Herzegovina c Serbia 26

Febbraio 2007 279 Si veda Corte EDU Jorgić c Germany n 7461301 2007

Comunque a differenza del caso Jorgić la presente decisione non concerne la responsabilitagrave penale ma lrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione civile da un tribunale interno

280 CIG Jurisdictional immunity of the State Germany vs Italy Greece intervening 3 febbraio 2012 La decisione egrave anche nota come caso Ferrini dal nome del cittadino italiano che ha fatto causa alla Germania di fronte ai Tribunali italiani facendo nascere una controversia internazionale tra i due Stati Prima di arrivare alla Corte Internazionale di Giustizia da evidenziare le decisioni dei Tribunali Italiani cfr Ferrini c Repubblica Federale di Germania Sezioni Unite della Cassazione sent 11 marzo 2004 n 5044 in RDI 2004 p 540 ss su cui tra gli altri A Gianelli Crimini internazionali e immunitagrave degli Stati dalla giurisdizione nella sentenza Ferrini ibidem p 643 ss

281 Non appare il caso di entrare nel merito del dibattito sullrsquoimmunitagrave degli Stati dalla giurisdizione civile straniera Un tema in corso di evoluzione molto dibattuto in dottrina che peraltro presenterebbe degli aspetti particolari in relazione alle attivitagrave delle missioni militari allrsquoestero Cfr art 31 della Convenzione Europea sullrsquoimmunitagrave degli Stati del 1972 V anche Commento della CDI allrsquoart12 della Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunitagrave giurisdizionali degli

148

Infatti puograve essere corretto affermare che lrsquoOlanda non abbia violato lrsquoart 6

riconoscendo lrsquoimmunitagrave dellrsquoONU ma nel caso Ferrini la controversia internazionale egrave sorta

da una situazione a mio avviso alquanto diversa In quel caso infatti era un cittadino italiano

che faceva ricorso contro lo Stato tedesco di fronte ai Tribunali Italiani per atti commessi

dalla Germania

Nei casi Nuhanovic e Madri di Srebrenica invece si trattava di cittadini di uno Stato

terzo che citavano lrsquoOlanda (e lrsquoONU) davanti alle Corti olandesi per atti commessi dalla

truppe olandesi

Quale immunitagrave rileva nel citare lrsquoOlanda di fronte alle Corti olandesi

Questa sembra piuttosto unaltra questione cruciale ossia quella di concedere su basi

giurisdizionali ai cittadini stranieri la possibilitagrave di fare ricorso davanti alle Corti interne di

Stati terzi282

Cosigrave in relazione alla nostra analisi il fatto che la Corte EDU abbia tratto le sue

conclusioni da questo precedente relativo allrsquoimmunitagrave statale appare fuorviante283

Peraltro sebbene non affrontando direttamente il tema dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

Stati e dei loro beni (2004) che prevede le eccezioni allrsquoimmunitagrave da interpretare ldquoas not applying to situations involving armed conflictsrdquo YILC 1991 vol II 46 (para 10) United Nations Convention on the Jurisdictional Immunities of States and Their Property GA Res 5938 Annex UN DocARES5938 (Dec 2 2004)

282 Dallrsquoaltra parte ormai si puograve ritenere una strada sempre piugrave spesso percorribile per gli individui stranieriquella di citare lo Stato di invio delle truppe per violazioni avvenute fuori dal territorio di fronte alle proprie Corti interne Oltre alla succitata giurisprudenza della Corte EDU e delle Corti olandesi si vedano anche i ricorsi presentati sulla base dello Human Rights Act a partire dallrsquointervento militare in Kosovo caso Bici e altri c Regno Unito (Bici and others v Ministry of Defence) 2004 EWHC 786 QB relativo allrsquouccisione di due cittadini kossovari da parte di militari britannici in Kosovo e ai succitati casi relativi alla guerra in Iraq Da ricordare anche il caso Mandelier cNazioni Unite e Belgio Corte di Prima istanza di Bruxelles 11maggio 1966 e Corte drsquoappello 15 settembre 1969 Cfr TGill e D Fleck The Handbook of the international law of military operations Oxford University Press 2010 Sul tema si veda C MCLachlan Foreign Relations and the individual Cambridge 2014 pag 286 e ss Inoltre per una critica sullrsquoimpatto di tale controllo giudiziario sulle attivitagrave militari allrsquoestero cfr T Tugendhat e L Croft The fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy exchange 2013 In particolare si fa riferimento allrsquoerosione Combat Immunity un istituto di common law che escluderebbe la responsabilitagrave civile per danni commessi dalle forze armate durante i conflitti armati ibidem pag 14 e ss

283 Il fatto che lrsquoimmunitagrave statale possa rilevarsi ostativa sovente in maniera non condivisibiledel diritto di accesso alla giustizia non comporta una equivalenza tra le due nozioni Il diritto di adire un Tribunale non egrave un diritto assoluto e per quanto concerne le questioni relative alle azioni nel corso delle missioni militari allrsquoestero sono inevitabili delle considerazioni di diritto internazionale umanitario Come detto si discute in dottrina sullrsquoesistenza di un diritto di azione self-executing nel diritto umanitario in senso restrittivo si vedano tra gli altri P DrsquoArgent Les reparations de guerre en droit international public la responsabilite internationale des Etats a lepreuve de la guerre Bruxelles 2002 pag 784 e ss N Ronzitti Compesation for violations of the law of the war and individual claims IYIL 2002 pag

39-50 In proposito va considerato anche unrsquo problema di sovraccarico per le le Corti interne sul punto C Tomuschat Reparation for Victims of Grave Human Rights Violations Tulane Journal Of International And Comparative Law 2002 p157 Per questo molti autori auspicano che il Comitato per la compensazione delle vittime di guerra istituito dallrsquoInternational Law Association nel 2003 possa stabilire delle regole internazionali per favorire la creazione di Commissioni ad hoc volte a garantire i risarcimenti alle vittime dei conflitti internazionali Per i risultati piugrave avanzati in tale senso cfr N Ronzitti S Furuya R Hofmann documento conclusivo della Conferenza di Washington dellrsquoILA aprile 2014 Reparations for victims of armed conflicts e annessa conference resolution 12014 Disponibili su httpwwwila-hqorgencommitteesdraft-committee-reports-washington-2014cfm

149

il fatto di considerare solamente la posizione delle Nazioni Unite senza valutare quella dei

Paesi Bassi produce un risultato miope284

Conferma emblematica di quanto sostenuto egrave arrivata recentemente dalla stessa

giurisprudenza olandese La Corte distrettuale dellrsquoAja nel luglio 2014 ha riconosciuto infatti

le responsabilitagrave dello Stato olandese per le omissioni dei propri militari in relazione alle

uccisioni avvenute nellrsquoarea di Srebrenica da parte delle milizie serbo-bosniache285

Appare utile evidenziare che persino la successione temporale dei ricorsi egrave indicativa

del fatto che non trovando possibilitagrave di accertare le responsabilitagrave delle Nazioni Unite le

Corti interne hanno dichiarato responsabile lo Stato olandese286 Pur volendo difendere la

correttezza della valutazione effettuata dalla Corte distrettuale dellrsquoAja circa lrsquoattribuzione

degli atti dei peacekeepers allo Stato olandese in base al controllo effettivo sulla condotta

la pronuncia non appare fornire delle risposte soddisfacenti relativamente allrsquoanalisi della

responsabilitagrave concorrente delle Nazioni Unite ed della doppia attribuzione della

responsabilitagrave internazionale287

284 Cfr anche F Andreoli ibidem pag 462 ove si sostiene che lrsquoimmunitagrave riconosciuta alle Nazioni Unite pone un limite al diritto individuale di accesso alla giustizia piugrave grave di quello derivante dallrsquoimmunitagrave concessa agli Stati anche in ragione del fatto che questi possono quantomeno essere convenuti in giudizio dinanzi ai propri giudici

285 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Cfr A ANNONI Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peacekeeping il caso Nuhanovic In Diritti umani e diritto

internazionale 2009 pag 177 ss Va sottolineato inoltre che tale decisione si ricollega per molti aspetti alla questione della giurisdizione extra-territoriale con la necessitagrave di individuare un nesso giurisdizionale con lo Stato di invio Questa pronuncia ha infatti analizzato congiuntamente le problematiche dellrsquoattribuzione degli atti e della giurisdizione extra-territoriale La responsabilitagrave olandese egrave stata pertanto accertata solo per le 300 vittime nella mini-area riconosciuta sotto la giurisdizione dellrsquoesercito olandese Cfr Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda para 4160 4 156 e 4160 Anche nel caso relativo al bombardamento del ponte di Varvarin deciso dalla Corte Costituzionale Federale tedesca nel 2013 sono state considerate le questioni della giurisdizione extra-territoriale e quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave In questo caso in seguito allrsquoassenza di giurisdizione extra-territoriale della Germania (para 6-7) stata riconosciuta lrsquoattribuibilitagrave degli atti alla NATO e non alla Germania (Bundesverfassungsgericht 13 agosto 2013 ibidem para 58) Cfr KF Garditz German Federal Constitutional Court decision on jurisdiction over compensation claims by civilian victims of NATO airstrikes under customary international law American Journal of International Law 1 2014 pag 88 e ss e D Jinks- JN Maogoto- S Salomon Applying IHL in judicial and quasi judicial body LrsquoAja 2014 pag 14

286 Cfr OSpikers Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicaThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared in Journal of International Peacekeeping 2014 pag 281-289ed in Opinio Juris Emerging Voices Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicandashThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared httpopiniojurisorg20140723emerging-voices-responsibility-netherlands-genocide-srebrenica-nuhanovic-mothers-srebrenica-cases-compared

287 Cfr Corte distrettuale dellrsquoAja ibidem para 460 ldquoWe do not need to discuss whether ultra vires actions on the part of troops may be attributed (dual attribution) to both the sending state and the UN or that it is only appropriate to attribute such actions to the sending state as is argued in the literaturerdquo Questo risulatato limitato sembra essere la consueguenza della giurisprudenza delle CEDU e delle Corti interne circa il rapporto tra giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti V A Sari Untangling Extra-territorial Jurisdiction from International Responsibility in Jaloud v Netherlands Old Problem New Solutions e M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud httpwwwejiltalkorgjurisdiction-attribution-and-responsibility-in-jaloud ldquoIn sum Jaloud becomes more comprehensible when we see that the case raised not onebut two attribution inquiries one of which was logically prior to the establishment of jurisdictionrdquo

150

Il risultato complessivo alla luce del recente esito dei ricorsi dellrsquoAssociazione Madri

di Srebrenica dimostra ancora una volta che le Organizzazioni Internazionali non sono di

fatto imputabili davanti a nessun organismo giurisdizionale e sono svincolate dallrsquoobbligo di

istituire dei rimedi alternativi

Appare auspicabile che in un mondo in cui Organizzazioni Regionali giocano un ruolo

sempre piugrave rilevante nelle missioni di pace allrsquoestero siano resi effettivamente responsabili

sia i singoli Stati sia le Organizzazioni regionali e non si possa giocare a scaricarsi le

responsabilitagrave a vicenda ma vi sia un solido orientamento improntato alla doppia

attribuzione delle responsabilitagrave

151

CONCLUSIONI

Nonostante le innegabili evoluzioni verso il regionalismo e verso una piugrave ampia

gestione sovra-nazionale della sicurezza internazionale gli Stati mantengono sempre la

giurisdizione penale sui militari e rimangono solitamente gli ultimi responsabili per le azioni

dei propri militari anche quando la missione egrave condotta sotto lrsquoegida di un Organizzazione

Internazionale288

Tuttavia molto spesso gli Stati non affrontano cosigrave scrupolosamente la questione della

disciplina militare e abusano dellrsquoimmunitagrave o dellrsquoesclusiva giurisdizione sui loro militari

In questo senso la costante supervisione delle Corti regionali a protezione dei diritti

dellrsquouomo quale la Corte EDU dovrebbe servire come sprone agli Stati per agire ex ante

a livello normativo con regole di ingaggio piugrave restrittive e tramite una piugrave scrupolosa

repressione disciplinare o penale interna per non agire ex-post in seguito alle condanne di

una corte sovra-nazionale

Nellrsquoattuale scenario internazionale multi-livello prima di arrivare a Strasburgo cruciale

importanza spetta dunque ad un attenta applicazione dei SOFArsquos delle regole drsquoingaggio

e dei Codici Penali Militari oltrecheacute dellrsquointera giustizia statale affincheacute il valido principio

della giurisdizione dello stato di invio non decada invece in una biasimevole impunitagrave

Detto ciograve appare auspicabile che in un mondo in cui le Organizzazioni Regionali

giocano un ruolo sempre piugrave consistente nelle missioni di pace allrsquoestero anche questi attori

siano messi nelle condizioni di dover rispondere effettivamente degli illeciti

Le Organizzazioni Internazionali potrebbero rispondere della propria condotta ad esempio

rifiutando lrsquoimmunitagrave qualora questa non sia strettamente necessaria per lrsquoadempimento

delle funzioni o quando ci siano in ballo delle norme di carattere cogente

Inoltre come indica anche la giurisprudenza della Corte EDU tale immunitagrave dovrebbe

essere resa dipendente dallrsquoesistenza di qualche meccanismo alternativo di accountability

interna Questo spronerebbe le Organizzazioni Internazionale ad attivarsi per istituire questi

meccanismi imprescindibili per un Organizzazione che dispone di poteri drsquoazione e di

personalitagrave giuridica autonoma289

288 Infatti in assenza della giurisdizione dello Stato che ospita la missione non egrave normalmente allrsquoOrganizzazione Internazionale che spetta lrsquoesercizio della giurisdizione sui militari Tali entitagrave a differenza degli Stati non dispongono infatti una propria corte marziale o altri sistemi penali integrati per giudicare i crimini dei peace-keepers

289 Le Organizzazioni Internazionali in questo senso sarebbero enti che si auto-controllano tramite lrsquointroduzione di procedure interne di accountability piuttosto che enti controllabili attraverso lrsquoapplicazione dei principi di responsabilitagrave internazionale Tuttavia questo egrave un risultato solo parzialmente soddisfacente percheacute non bisogna considerare come alternativi meccanismi che sono invece tra loro complementari Si veda P Palchetti Atti del Convegno SIDI Unitagrave o pluralitagrave dei regimi di responsabilitagrave internazionale delle Organizzazioni Couramyeur 2014

152

Nonostante il positivo trend verso la dual attribution rimane determinante che gli Stati

e le Organizzazioni Internazionali chiariscano la catena di commando e le questioni legate

al coordinamento delle proprie attivitagrave militari congiunte La responsabilitagrave concorrente di

entrambe le entitagrave internazionali puograve essere molto spesso la giusta soluzione ma questo

non esime dal chiarire gli aspetti relativi al coordinamento delle loro attivitagrave per attribuire la

responsabilitagrave al soggetto di diritto internazionale che detiene il controllo effettivo sulla

condotta lesiva di volta in volta in esame

Il problema che le Organizzazioni Internazionali non debbano essere utilizzate al fine

di coprire le attivitagrave degli Stati sembra essere ovviato tramite il principio della doppia

attribuzione della responsabilitagrave Tuttavia la Corte EDU e lrsquoinnovativa giurisprudenza delle

Corti olandesi dimostrano che le carenze sono ora individuabili nellrsquoassenza di una reale

imputabilitagrave per le stesse Organizzazioni Internazionali Esse sono immuni dalla

giurisdizione delle Corti interne e non sono parti dei trattati sui diritti umani che impongono

dei controlli giurisdizionali 290

La dual attribution egrave fondamentale nel non permettere che lrsquoattribuzione della

responsabilitagrave alle Organizzazioni Internazionali sia un modo per coprire le responsabilitagrave

statali Attualmente perograve la responsabilitagrave condivisa appare piugrave un proclama ideali che

qualcosa di concreto poicheacute le Organizzazioni Internazionali non sono realmente imputabili

da nessuna parte

Nellrsquoattuale scenario del diritto internazionale il riconoscimento responsabilitagrave dello

Stato non dovrebbe in alcun modo reprimere gli sforzi verso la costruzione di un sistema

effettivo di responsabilitagrave per le Organizzazioni Internazionali

Il trend per molti aspetti positivo discendente dal controllo delle Corti interne e dei diritti

umani sembra portare almeno nel breve periodo ad un certo rischio di frammentazione del

diritto internazionale Gli Stati risultano infatti sottoposti a diversi gradi di controllo

inversamente proporzionali alla loro disponibilitagrave ad accettare la giurisdizione extra-

territoriale delle Corti 291

La soluzione ideale a questa frammentazione si puograve individuare nella possibilitagrave di

rendere concretamente responsabili anche le Organizzazioni Internazionali

290 LrsquoONU e le altre Organizzazioni si possono considerare vincolate solamente dalle norme di diritto consuetudinario e dai principi generali del diritto umanitario

291 Si veda a esempio la posizione degli Stati Uniti storicamente contrari allrsquoapplicazione extra-territoriale dei diritti umani cfr B Van Schaak The United Statesrsquo Position on the Extraterritorial Application of Human Rights Obligations Give it Up Santal Clara Law 2014 o lrsquoattuale dibattito nel Regno Unito si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protectionOttobre 2014

153

Se questo scenario non si presenta come una questione prioritaria nella prospettiva di

una piugrave ampia protezione dei diritti individuali lrsquoattuale carenza mina perograve lrsquoesito di annosi

sforzi verso un sistema basato su una maggiore autonomia delle Organizzazioni Regionali

nella gestione della sicurezza internazionale e toglie valore allrsquointero progetto di articoli sulla

responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali

Alla luce di queste considerazioni possiamo dire che gli Stati che inviano militari nelle

missioni di peacekeeping risultano esposti a potenziali ricorsi internazionali da parte di civili

ogni volta ci sia una violazione del diritto alla vita da parte di un membro del contingente

nazionale dispiegato allrsquoestero Lrsquoanalisi della giurisprudenza internazionale indica che il

mantenimento del livello basilare di comando e controllo egrave un elemento sufficiente per

rendere un atto o un omissione attribuibile allo Stato di invio In particolare per lrsquoItalia questo

potrebbe avvenire per via del controllo della Corte di Strasburgo in questo senso uno Stato

che non voglia incorrere in responsabilitagrave internazionale per violazione dellrsquoart 2 dovragrave

innanzitutto rispettare lrsquoobbligo di effettuare indagini adeguate sulla violazione In questo

senso come attivitagrave preventiva bisogneragrave cercare di adeguare gli standard delle indagini

militari con quelli richiesti dalla Corte europea dei diritti dellrsquouomo nella giurisprudenza piugrave

recente in modo da non esporsi a possibili sanzioni per violazioni del profilo procedurale

dellrsquoarticolo 2

154

LISTA DEGLI ACRONIMI

ARSIWA (Articles on responsibility of States for internationally wrongful acts)

CDI (Commissione di Diritto Internazionale)

CFSP (Common Foreign and Security Policy)

CPMG (codice penale militare di guerra)

CPMP (codice penale militare di pace)

CSDP (Common Security and Defence Policy)

CEDU (Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo)

CIG (Corte Internazionale di giustizia)

COI (Comando Operativo Interforze)

CPA (Coalition Provisional Authority)

DARIO (Draft article on the responsibility of the International Organizations)

DIU (Diritto Internazionale Umanitario)

DPKO (Department for peacekeeping operations)

ECHR (European Convention on human rights)

ECtHR (European Court of human rights)

EJIL (European Journal of International Law)

EUISS (European Union Institute for Security Studies)

EULEX (European Union Rule of Law mission in Kosovo)

EUPM (European Union Police Mission)

EUMS (European Union Military Staff)

FFAA (Forze Armate Italiane)

IAI (Istituto Affari Internazionali)

ICDC (Iraqi Civil Defense Corps)

ICJ (International Court of Justice)

ICCPR (International Covenant on Civil and Political rights)

ICTY (International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia)

IAC (International armed conflicts)

IACHR (Inter-American Commission on human rights)

IHL (International humanitarian law)

IHRL (International Human rights law)

ISAF (International Security Assistance force)

KFOR (Kosovo Force)

MAE (Ministero degli affari Esteri)

155

MoD (Ministry of Defence)

MoU (Memorandum of Understanding)

MINURSO (United Nations missions for the referendum in Western Sahara)

MINUSCA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in the

Central African Republic)

MINUSMA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali)

MINUSTAH (Mission des Nations Unies pour la stabilisation en Haiti)

MONUSCO (Mission de lrsquoOrganisation des Nation Unies en Republique Democratique

du Congo)

NATO (North Atlantic Treaty Organization)

NIAC (Non International Armed Conflict)

ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite)

OPCOM (Operational command)

OPCON (Operational control)

PESC (Politica estera di sicurezza comune)

PESD (Politica europea di sicurezza e difesa)

PfP (Partnership for peace)

PSO (Peace Support Operations)

RDI (Rivista di Diritto Internazionale)

RoE (Rules of engagements)

SFIR (Stabilization Force Iraq)

SFOR (Stabilization Force)

SOFAs (Status of force agreements)

SOMAs (Status of mission agreements)

TACOM (Tactical Command)

TACON (Tactical Control)

TCA (Troop contributing agreement)

TCN (Troop contributing nation)

TFUE (Trattato sul funzionamento dellrsquoUnione Europea)

ToA- (Transfer of Authority)

TUE (Trattato sullrsquoUnione Europea)

UE (Unione Europea)

UNEF (United Nations Emergency Force)

UNAMIR (United Nations Assistance mission for Rwanda)

UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon)

156

UNMIK (United Nations Interim Administration Mission in Kosovo)

UNPROFOR (United Nations Protection Force)

UNOSOM (United Nations Operation in Somalia)

UNAMA (United Nations Assistance Mission in Afghanistan)

UNAMID (African UnionUnited Nations Hybrid operation in Darfur)

UNDOF (United Nations Disengagement Observer Force)

UNFICYP (United Nations Peacekeeping force in Cyprus)

UNISFA (United Nations Interim Security Force for Abyei)

UNMIL (United Nations Mission in Liberia)

UNMISS (United Nations Mission in the Republic of South Sudan)

UNMOGIP (United Nations Military Observer Group in India and Pakistan)

UNOCI (United Nations Operation in Cote drsquoIvoire)

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157

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- TONDINI M Regole dingaggio e diritto allautodifesa Riflessioni e suggerimenti

Rassegna dellrsquoarma dei Carabinieri n12005

- VALENTI S La questione dellrsquoapplicabilitagrave della Convenzione Europea dei diritti

dellrsquouomo alle forze di mantenimento della pace in Kosovo i casi Behrami e Saramati

Pace e diritti umani n1 2008

- WELLENS K The UN Security Council and New Threats to the Peace Back to the

Future Journal of Conflict and Security Law2007

- WIJEWARDANE DS Criminal Jurisdiction over Visiting Forces with Special Reference

to International Forcesrsquo (1965ndash1966) 41 BYIL 122ndash197

- WORSTER T Immunities of United Nations Peacekeepers in the Absence of a Status of

Forces Agreement The military law and the law of war review 2008

- WOUTERS J BIJLMAKERS S MEUWISSEN K The EU as a multilateral security actor

after Lisbon Constitutional and Institutional Aspects Leuven Center for Global

Governance Studies February 2012

Stampato dalla Tipografia delCentro Alti Studi per la Difesa

(Codice AI-S-08)

CENTRO ALTI STUDI

PER LA DIFESA

CENTRO MILITARE

DI STUDI STRATEGICI

Nicolograve Giordana ndash Valerio Palombaro

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 1

Nicolograve Giordana ldquoCase study il caso Srebrenicardquo

Volume 2

Valerio Palombaro ldquoCase study il caso Behramirdquo

La responsabilitagrave internazionale dello Stato per illeciti

commessi dai propri contingenti dispiegati nellrsquoambito di

missioni PK

NOTA DI SALVAGUARDIA

Quanto contenuto in questo volume riflette esclusivamente il pensiero dellrsquoautore e non

quello del Ministero della Difesa neacute delle eventuali Istituzioni militari eo civili alle quali

lrsquoautore stesso appartiene

NOTE

Le analisi sono sviluppate utilizzando informazioni disponibili su fonti aperte

Questo volume egrave stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore

CA Arturo FARAONE

Vice Direttore - Capo Dipartimento Ricerche Col c (li) sSM Andrea CARRINO

Progetto grafico

Massimo Bilotta - Roberto Bagnato

Autore

Nicolograve Giordana ndash Valerio Palombaro

Stampato dalla tipografia del Centro Alti Studi per la Difesa

Centro Militare di Studi Strategici

Dipartimento Ricerche

Palazzo Salviati

Piazza della Rovere 83 - 00165 ndash Roma

tel 06 4691 3203 - fax 06 6879779

e-mail caporicerchecemisscasddifesait

chiusa a marzo 2016

ISBN 978-88-99468-99-6

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 1

Nicolograve Giordana ldquoCase study il caso Srebrenicardquo

6

INDICE

SOMMARIO 7

1 GLI ILLECITI INTERNAZIONALI 9

11 La responsabilitagrave internazionale profili giuridici storici e attuali 9

12 Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito 11

13 Clausole di esclusione dellrsquoillecito 16

14 Conseguenze degli illeciti internazionali 21

2 UN NUOVO GENERE DI OPERAZIONI MILITARI IL PEACEKEEPING 24

21 Le operazioni militari diverse dalla guerra 24

21 Profili storici delle peacekeeping operations 26

23 Il ruolo delle Nazioni Unite 27

24 Le PK operations not UN 32

3 LA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE NELLE MISSIONI PK 36

31 Gli effetti giuridici per fatto illecito nelle UN-PKO 36

32 Individual crimes e responsabilitagrave dello Stato 40

33 La giurisprudenza in materia il caso Srebrenica 43

34 Conclusioni 44

INDICE DELLE ABBREVIAZIONI 48

INDICE DELLE SENTENZE CITATE 49

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA 50

ALLEGATI 53

Allegato 1 - QUADRO DELLE MISSIONI DI PEACEKEEPING ONU IN CORSO 53

Allegato 2 -PROGETTO DI ARTICOLI SULLA RESPONSABILITAgrave DELLO STATO

DELLA COMMISSIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE 55

Allegato 3 - QUADRO DELLE MISSIONI ITALIANE DI PSO IN CORSO 69

7

SOMMARIO

Il lavoro redatto in questo elaborato percorre la volontagrave di chiarire il profilo generale

della responsabilitagrave internazionale dello Stato per eventuali illeciti commessi in operazioni

di peacekeeping dai propri contingenti nazionali

Per fare ciograve si sono prese le mosse dallrsquoillustrazione dei concetti propri del Diritto

Internazionale tramite lo studio e il raffronto della dottrina delle consuetudini maturate nel

frame della responsabilitagrave internazionale degli Stati e della relativa giurisprudenza che in

diverse occasioni ndash tramite differenti Giudici ndash ha avuto modo di statuire e ribadire quelli che

oggi sono saldi principi cui lo Stato deve attenersi per evitare di coprire di illiceitagrave una sua

azione Si egrave poi proseguito analizzando alcune situazioni che si pongono come eccezioni

allrsquoiniuria sono le cause di esclusione dellrsquoilliceitagrave che operano in talune circostanze

andando non giagrave a rendere lecita unrsquoazione - bensigrave a escludere unicamente la responsabilitagrave

e le sue conseguenze

Nella seconda e terza parte egrave stato affrontato il quadro nello specifico esaminando le

differenti tipologie di operazioni a supporto della pace e individuando le possibili

organizzazioni referenti con i loro differenti quadri normativi e le relative problematiche che

da essi possono generarsi in ambito responsabilistico Si egrave chiuso poi con lrsquoanalisi di un

caso il cd Srebrenica che ha rappresentato lrsquoesempio pratico in cui sono concorsi buona

parte degli elementi trattati in corso drsquoopera Con esso si egrave poi aperto un nuovo fronte piugrave

rischioso per gli Stati che sancisce come anche in operazioni sotto lrsquoegida ONU se viene

ravvisato un controllo effettivo da parte dello Stato di invio delle truppe la responsabilitagrave

grava su questrsquoultimo

Concludendo possiamo asserire con riguardo al caso di specie dellrsquoazione illecita

commessa dal contingente italiano in una PKO come la responsabilitagrave internazionale possa

essere imputata allrsquoItalia nel solo momento in cui lrsquoazione illecita sia direttamente e

incontrovertibilmente attribuibile a una condotta diretta o indiretta di un organo dello Stato

italiano Deve dunque essere ravvisabile lrsquointenzionalitagrave dello Stato di porre in essere la

condotta illecita Nellrsquoambito di peacekeeping ONU il cappello egrave molto piugrave largo e vi egrave una

maggiore copertura la responsabilitagrave non cade in modo diretto sullo Stato ma

sullrsquoOrganizzazione internazionale Egrave infatti questrsquoultima che ha la responsabilitagrave totale della

missione la quale egrave autorizzata dal Consiglio di Sicurezza suo organo di vertice ed egrave posta

sotto la direzione di un comandante da lei nominato La ragione per cui i contingenti

provengano da differenti Paesi egrave data dal fatto che le Nazioni Unite non posseggono un

proprio esercito ma si affidano alla collaborazione dei suoi aderenti Sarebbe dunque

8

chiaramente escludibile ndash quanto meno in via generale ndash la responsabilitagrave in capo allrsquoItalia

sempre che non sia dimostrato che lrsquoatto illecito sia stato favorito o commesso dietro un

input del nostro Paese

Maggiori problematicitagrave derivano dalle operazioni poste sotto lrsquoegida di altre

Organizzazioni (NATO UE ) dove la responsabilitagrave dello Stato emerge maggiormente

esso avendo un potere drsquoinfluenza maggiore e una piugrave incisiva penetrazione nelle questioni

decisionali Ragionevolmente dunque la condotta illecita generata dallrsquointero contingente

italiano si teme lasci poco spazio ad unrsquoassenza di responsabilitagrave in quanto esso agisce

come organo e nel contempo sotto gli ordini di un suo comandante effettivo organo

responsabile e decisionale Saragrave diverso il caso dove sia solo il singolo ad aver commesso

il fatto illecito e laddove si dimostri unrsquoassoluta estraneitagrave dello Stato questo potragrave ritenersi

escluso da ogni responsabilitagrave internazionale che cadragrave sullrsquoautore effettivo del crimen

(responsabilitagrave penale dellrsquoindividuo)

9

1 GLI ILLECITI INTERNAZIONALI

11 La responsabilitagrave internazionale profili giuridici storici e attuali

Qualsiasi comportamento illecito condotto da uno Stato fa automaticamente scaturire

nei suoi confronti una responsabilitagrave internazionale Lrsquoillecito che attiene alla cd fase

patologica dei rapporti fra gli Stati egrave la violazione di obblighi assunti a livello internazionale

Lrsquooriginaria disciplina sulla responsabilitagrave in capo agli Stati era residuale e unicamente

improntata a una giurisprudenza ricavata dalle decisioni di arbitri internazionali e dalla

consuetudine Essa prevedeva come lrsquoattore dellrsquoillecito fosse responsabile a livello

internazionale quindi al contempo obbligato alla riparazione del danno ritenendo come lo

Stato leso potesse legittimamente reagire allrsquoazione anche mediante lrsquoutilizzo della forza

Nella norma le vittime dellrsquoillecito richiedevano un risarcimento monetario o una

soddisfazione come lrsquoinchino alla bandiera o la presentazione ufficiale delle scuse I confini

con la responsabilitagrave individuale non erano dunque ben delineati e spesso si finiva col far

rispondere lo Stato per azioni commesse da privati cittadini legate unicamente non giagrave per

un rapporto di dipendenza organica con esso bensigrave da un mero status di cittadinanza

La materia inizia a essere studiata dalla dottrina in maniera piugrave approfondita a partire

dal XX secolo tantrsquoegrave che si egrave assistito a diversi tentativi di codificazione promossi da

organizzazioni scientifiche e internazionali come lrsquoInstitut de Droit International e la Societagrave

delle Nazioni ma la vera attivitagrave tecnica egrave del 1955 quando la Commissione di Diritto

Internazionale (CDI) avvia una fase di studio giagrave annunciata sin dalla prima sessione del

1949 Nel 1996 il testo completo veniva approvato in prima lettura col nome di Progetto di

articoli sulla responsabilitagrave internazionale degli Stati e inviato al Segretario Generale delle

Nazioni Unite al fine di consentire a che tutti gli Stati potessero muovere eventuali

osservazioni al corpus Venne poi riesaminato dalla CDI a seguito delle obiezioni mosse e

dalla fisiologica evoluzione giurisprudenziale e dottrinaria e modificato in quello che egrave il testo

finale adottato nella seduta del 3 agosto 2001 e raccomandato dallrsquoAssemblea Generale

allrsquoattenzione di tutti gli Stati

Il testo novellato presenta alcune modifiche rispetto al primo e si manifesta con una

struttura quadripartita la prima parte definisce cosa sia lrsquoatto internazionalmente illecito e

incardina nei ventisette articoli i principi fondamentali della materia la seconda esamina la

responsabilitagrave internazionale dello Stato e le conseguenze che da essa derivano la terza

attiene allrsquoattuazione dellrsquoelemento di cui alla seconda parte definendo le condotte che lo

Stato leso potragrave porre in essere a risposta dellrsquoiniuria data e infine la quarta parte chiosa

10

con alcune disposizioni generali attinenti allrsquoapplicazione delle norme contenute nel

Progetto

Quanto al genus questo testo normativo rappresenta un tipico atto di soft law che piugrave

che opera di codificazione vera e propria come alcuni autori premono definirla si propone

come strumento di rafforzamento e sviluppo del Diritto Internazionale universalmente

riconosciuto in tema di illecito Tale asset ha altresigrave fornito la base per il recente Progetto

di articoli sulla responsabilitagrave delle organizzazioni internazionali adottato dalla CDI nel 2011

e del tutto similare a quello attenente la responsabilitagrave degli Stati

Lrsquoart 1 del Progetto1 statuisce come laquoogni atto internazionalmente illecito di uno Stato

comporta la responsabilitagrave internazionale dello Statoraquo comprendendo nellrsquoatto illecito sia le

azioni positive che quelle omissive poste in essere dagli organi dello Stato La seguente

disposizione specifica poi che il fatto illecito internazionale attiene a un comportamento

contrastante con un obbligo che secondo il Diritto Internazionale egrave attribuibile allo Stato

Tali principi hanno trovato ampio riscontro a livello giurisprudenziale nel corso degli anni

giagrave nel 1938 la Corte Permanente di Giustizia Internazionale (CPGI) nel cd caso dei fosfati

in Marocco2 rilevava come dal momento in cui uno Stato assumeva una condotta illecita

nei confronti di un altro Stato la sua responsabilitagrave emergesse immediatamente nei rapporti

tra i due enti Questo concetto venne poi ribadito in seguito nel caso cd Rainbow Warrior

dove il Giudice stabiligrave come laquoogni violazione da parte di uno Stato di unrsquoobbligazione di

qualsiasi origine fa sorgere la responsabilitagrave dello Statoraquo3

Dalla normativa si deducono dunque due elementi costitutivi dellrsquoillecito da un lato

quello oggettivo rappresentato dallrsquoantigiuridicitagrave del fatto e dallrsquoaltro quello soggettivo

ossia lrsquoattribuzione della condotta illecita allo Stato Tra lo Stato leso e quello agente si

genera un nuovo rapporto giuridico attinente alla sfera della responsabilitagrave in virtugrave della

lesione allrsquointeresse giuridico tutelato dal diritto internazionale

Lrsquoart 3 del Progetto sancisce poi il principio dellrsquoassoluta irrilevanza del Diritto Interno

nella qualificazione dellrsquoillecito dunque sono desumibili due corollari In primis quello

secondo cui lrsquoatto non puograve essere considerato internazionalmente illecito se non per

esplicita previsione del Diritto Internazionale in secundis quello per cui lo Stato violante

lrsquoobbligo non puograve invocare la conformitagrave al Diritto Interno dellrsquoazione posta in essere

1 Da questo punto con Progetto egrave da intendersi quello che attiene alla responsabilitagrave degli Stati 2 Cfr CPGI ecc prel 14061938 Italia vs Francia 3 Trib arb 30041990 Nuova Zelanda vs Francia

11

12 Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito

Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito internazionale sono due quello oggettivo e quello

soggettivo Lrsquoelemento oggettivo egrave rappresentato dallrsquoantigiuridicitagrave del comportamento

posto in essere dallo Stato vale a dire dalla violazione di un obbligo internazionale cui lo

Stato dovrebbe conformarsi

Il Progetto definisce agli artt 12 e seguenti la violazione di un obbligo internazionale

come un fatto non conforme a un quid imposto dal medesimo obbligo inottemperato (art

12) determinando poi il momento in cui la consumazione della violazione trae origine

secondo due criteri classici Il primo egrave determinato allrsquoart 13 e prevede la regola del tempus

regit actum ossia che lrsquoobbligazione debba esistere e avere carattere di vincolativitagrave nel

momento in cui lo Stato tiene il comportamento illecito il secondo agli artt 14 e 15 egrave la

regola del tempus commissi delicti che allrsquouopo stabilisce tre casi in cui debba ritenersi che

lrsquoillecito si sia verificato illeciti istantanei che si perfezionano nel momento stesso in cui si

compiono illeciti continui che iniziano con lrsquoazione contraria posta in essere dallo Stato e

perdurano per un lasso temporale (qui lrsquoobbligazione violata deve essere vigente per tutta

la durata dellrsquoillecito) illeciti complessi dove lrsquoatto illecito inizia con la prima azione posta in

essere dallo Stato pur perfezionandosi con lrsquoultima (lrsquoobbligazione deve dunque anche in

questo caso essere di durata e continuare per tutto il tempo in cui lrsquoazione illecita si sviluppa

un esempio egrave il diniego di giustizia)4

Lrsquoillecito egrave assumibile a dato di fatto ovvero sussiste a prescindere dal maggiore o

minore impatto che la regola violata genera nei confronti della Comunitagrave Internazionale o

dalla fonte normativa da cui esso egrave determinato5 In tal senso si egrave altresigrave espressa la CIG

nel caso cd Gabcikovo-Nagymaros ndash altresigrave noto come Ungheria - Slovacchia ndash che ha

ritenuto quale principio stabilito che nel momento in cui laquouno Stato ha commesso un atto

internazionalmente illecito la sua responsabilitagrave egrave suscettibile di essere implicata qualunque

sia la natura dellrsquoobbligazione che non ha rispettatoraquo6

4 Tale classificazione non egrave meramente teorica bensigrave laquoha conseguenze pratiche poicheacute la serietagrave della violazione e la sua durata nel tempo non puograve non avere un peso considerevole sulla determinazione di una riparazione che sia adeguata per una violazione che presenta queste due caratteristicheraquo Trib Arb caso cd Rainbow Warrior

5 Tale orientamento egrave venuto a delinearsi solo con lrsquoapprovazione in seconda lettura del citato Progetto di articoli sulla responsabilitagrave dello Stato Infatti in precedenza (approvazione in prima lettura del 1996) lrsquoart 19 del medesimo

invocava una distinzione tra crimini internazionali ravvisati in gravi violazioni di obblighi essenziali posti per la salvaguardia di interessi fondamentali della Comunitagrave Internazionale e delitti internazionali contenitore in cui potevano rientrarvi tutti gli altri generi di fatti illeciti

6 CIG sent 25091997 Ungheria vs Slovacchia Qui la Corte Internazionale di Giustizia si esprimeva in ordine a una

causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave dellrsquoazione di cui in seguito diremo piugrave approfonditamente La sentenza analizzava il profilo dello stato di necessitagrave come causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave riferendosi alla sua invocazione fatta dallo Stato ungherese a giustificazione della decisione di sospendere unilateralmente lrsquoesecuzione delle opere relative alla realizzazione della deviazione e sfruttamento delle acque del Danubio a seguito della variante unilateralmente adottata dalla Slovacchia In specie lrsquoUngheria invocava tale stato necessitatem poicheacute a suo avviso la variante adottata dalla Slovacchia avrebbe causato un grave danno allrsquoambiente La Corte pur riconoscendo lrsquoimportanza dellrsquoambiente non

12

La responsabilitagrave internazionale emerge dunque dal momento in cui lo Stato viola un obbligo

assunto in forma uni o plurilaterale ovvero posto in essere da una consuetudine

internazionale oppure ancora generato da un qualsiasi altro genus di fonte giuridica

A seconda della natura o della propria struttura lrsquoillecito puograve essere a) omissivo

generato da un mancato compimento di un comportamento che lo Stato avrebbe dovuto

tenere in virtugrave di una norma internazionale o commissivo se di contro lo Stato ha tenuto

una condotta vietata7 b) di mera condotta o di risultato dove il discrimen sta nel fatto che

la condotta illecita fosse stata tipizzata nelle fasi del suo raggiungimento dalla norma

medesima o se questa prevedeva solo il risultato illecito senza delineare la condotta

necessaria per portarlo a compimento

Lrsquoelemento soggettivo definito dallrsquoart 2 del Progetto egrave ravvisato nella condotta che

alla stregua del Diritto Internazionale egrave attribuibile allo Stato Lrsquoart 4 specifica poi che per

condotta attribuibile egrave da intendersi quel comportamento tenuto da un qualsiasi organo della

struttura statale che sia in possesso di quel genus organico secondo il Diritto Interno del

medesimo Stato

Pare dunque in questo contesto di fondamentale importanza definire con puntualitagrave

che cosa sia un organo dello Stato Per farlo occorre far riferimento allrsquoeffettivo esercizio

delle funzioni pubbliche come anche ha avuto modo di specificare la giurisprudenza della

CIG che nella nota sentenza del 27 giugno 1986 caso Nicaragua vs Stati Uniti attribuigrave la

responsabilitagrave americana per aver pianificato e sostenuto le operazioni delle forze

opponente al legittimo governo nicaraguense i Contras pur ritenendo che non tutte le azioni

da questi compiute potessero essere ricondotte agli Stati Uniti mancando prove effettive del

controllo concreto da parte americana In altri termini possiamo definire che ogni organo che

eserciti funzioni legislative esecutive o giudiziarie ovvero di natura differente egrave definibile

quale organo dello Stato senza dover tener conto della sua posizione nellrsquoorganizzazione

statale avendo bensigrave unicamente cura del ruolo effettivo da questi giocato

Nellrsquoambito del Diritto Internazionale vi sono poi situazioni problematiche circa

lrsquoattribuibilitagrave della condotta illecita allo Stato Un primo esempio viene fornito dallrsquoatto

commesso dallrsquoagente di fatto che agisce per conto dello Stato lrsquoipotesi viene codificata

avendo mero riguardo dellrsquointeresse statale bensigrave di quello dellrsquointera collettivitagrave umana ha ravvisato la mancanza dei caratteri di gravitagrave ed imminenza del pericolo che veniva strutturato quale meramente paventato noncheacute lrsquoassenza di mezzi differenti da quelli utilizzati per far fronte al pericolo stesso condicio si ne qua non per poter delineare lo stato di necessitagrave quale causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave

7 In tal senso un esempio di illecito omissivo egrave quello della Repubblica di Serbia e Montenegro ritenuta responsabile dalla CIG di aver violato lrsquoobbligo di prevenzione e repressione che avrebbero evitato gli atti di genocidio commessi in territorio bosniaco da gruppi militari e paramilitari serbi (CIG sent 26022007 Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro)

13

dallrsquoart 8 del Progetto che afferma la responsabilitagrave dello Stato per il comportamento di una

persona o un gruppo di persone che mantiene la condotta secondo le istruzioni o sotto la

direzione e controllo del medesimo Stato A tale riguardo la giurisprudenza si presenta come

alquanto consolidata e a ciograve corrono a esempio due sentenze celebri La prima8 esamina

il caso cd del personale diplomatico americano a Teheran nel 1979 i corpi diplomatico-

consolari statunitensi vennero presi in ostaggio da alcuni studenti islamici iraniani e tale

azione venne attribuita al Governo iraniano in quanto gli studenti furono considerati agenti

di fatto essendo lrsquoatto stato approvato dalle autoritagrave politico-religiose iraniane altro caso egrave il

cd Tadic9 con cui la Camera drsquoappello dellrsquoICTY chiariva che si ha rapporto organico nel

momento in cui i singoli individui o gruppi armati non organizzati agiscono secondo direzioni

impartite da uno Stato ovvero ottengano in seguito unrsquoapprovazione da un altro ente

statale o in caso di overall control10 oppure ancora se individui di fatto agiscono come

organi statali allrsquointerno dello Stato11

Sussiste poi lrsquoipotesi dellrsquoazione condotta da privati Tenuto conto come il Diritto

Internazionale consideri solo lo Stato come unico soggetto dotato di personalitagrave

internazionale egrave chiaramente escluso come la condotta dei privati possa considerarsi

rilevante al fine dellrsquoimputabilitagrave dellrsquoillecito internazionale allo Stato ciograve fatto salvo lrsquoart 11

del Progetto in cui egrave previsto come sia profilabile una responsabilitagrave di carattere omissivo

nel caso in cui lo Stato non abbia adottato la due diligence verso la prevenzione e

repressione di tali atti illeciti Qui rientra sotto altro profilo il giagrave citato caso cd del personale

diplomatico americano a Teheran dove la CIG ha distinto due momenti nellrsquoevento nel primo

non era attribuibile allrsquoIran la responsabilitagrave dellrsquoatto compiuto dagli studenti in quanto questi

avevano agito senza un ordine del Governo12 nel secondo avendo approvato sia le Autoritagrave

politiche che quelle religiose tale atto esso era attribuibile allo Stato iraniano in quanto gli

studenti avevano assunto formalmente la veste di agenti di questrsquoultimo Una recente

tendenza ravvisabile nella dottrina attuale13 e nella giurisprudenza degli Stati Uniti

nellrsquoapplicazione delle leggi interne pare essere altresigrave quella di ammettere una seconda

ipotesi di riferibilitagrave della condotta del privato alla responsabilitagrave dello Stato quando

questrsquoultimo si copre di complicitagrave incoraggiando lrsquoatto o cooperando con lrsquoattore principale

8 CIG sent 24051980 Stati Uniti vs Iran

9 ICTY sent 15071999 10 Situazione in cui gruppi armati e organizzati militarmente vengono posti sotto il controllo di uno Stato 11 Sul punto cfr F DEL GIUDICE Manuale di diritto internazionale pubblico Napoli 2014 p 177 12 Doveva perograve certamente rispondere per non aver adottato tutte le misure adeguate a prevenire atti contro le sedi dei

corpi diplomatici e consolari 13 Cfr F DEL GIUDICE Manuale hellip op cit p 11

14

traducendo dunque tale condotta come illecito commissivo attinente in particolare i casi di

terrorismo e violazione di normative per la protezione dei diritti umani

Vi egrave poi il caso dellrsquoatto illecito commesso da un movimento insurrezionale A tale

riguardo lrsquoart 10 del Progetto ha stabilito come laquoil comportamento di un movimento

insurrezionale che diventa il nuovo governo di uno Stato saragrave considerato come atto di tale

Stato secondo il Diritto Internazionaleraquo dunque se lrsquoinsurrezione fallisce le azioni illecite

compiute dai ribelli non saranno imputabili allo Stato ndash che ben potragrave avvalersi della forza

maggiore ndash in caso contrario il nuovo Governo saragrave assoggettato alla responsabilitagrave

internazionale per le azioni commesse sia in proprio sia di quelle condotte dal Governo

precedente non conformi al diritto dei conflitti armati come la distruzione di un obiettivo non

militare in virtugrave del principio di continuitagrave dello Stato

Vi sono poi ancora due casi che presentano profili di problematicitagrave sotto lrsquoaspetto

dellrsquoelemento soggettivo Il primo egrave dato dallrsquoeccesso di potere ossia quel caso in cui un

organo dello Stato compie lrsquoillecito agendo ultra vires In base allrsquoart 7 del Progetto la

condotta viene sanzionata affermando la responsabilitagrave dello Stato purcheacute sia posta in

essere mediante lrsquoapparato pubblico In questo ambito la dottrina dibatte sullrsquoeffettiva

responsabilitagrave dello Stato per una parte minoritaria lrsquoazione dovrebbe essere attribuita al

singolo individuo e lrsquoillecito dello Stato sarebbe solo quello della violazione dellrsquoobbligo di

diligenza per mezzo del quale avrebbe dovuto predisporre adeguate misure di prevenzione

per unrsquoaltra parte tra cui Conforti il dettato di cui allrsquoart 7 trova ampio riscontro

nellrsquoaffermare la responsabilitagrave per lrsquoillecito internazionale in capo allo Stato e ciograve egrave anche

dimostrato da una parte della giurisprudenza della CIG e della Corte Europea dei Diritti

dellrsquoUomo (CEDU) I casi sono infatti numerosi a partire dal piugrave risalente il cd Mallen14 in

cui la Commissione dei reclami Messico ndash Stati Uniti imputograve allo Stato messicano la duplice

aggressione causata da motivi personali del console statunitense per mano di un poliziotto

di El Paso in quanto in virtugrave del proprio status lrsquoagente avrebbe potuto ferire e imprigionare

il console Nel successivo caso cd Velasquez Rodriguez15 la Corte Interamericana dei

Diritti dellrsquoUomo (IACHR) statuigrave come la violazione attribuibile allo Stato laquoprescinde dalla

circostanza che lrsquoorgano o lrsquoautoritagrave abbia superato i limiti del suo potere in base al Diritto

Internazionale uno Stato egrave responsabile per gli atti dei suoi agenti compiuti nellrsquoesercizio

delle loro funzioni ufficiali [] anche se questi agenti agiscono al di fuori della sfera del loro

potereraquo

14 Trib Arb 27041927 Messico vs Stati Uniti in UNITED NATIONS Reports of International Arbitral Awards New York

2006 IV pp173-190 15 IACHR sent 29071988

15

Infine occorre esaminare il profilo della responsabilitagrave dello Stato per la partecipazione

al fatto internazionalmente illecito ovvero quello della responsabilitagrave indiretta Ai sensi delle

norme del Progetto lo Stato egrave responsabile dal momento in cui fornisce consapevolmente

un qualsivoglia tipo di apporto allrsquoazione illecita di uno Stato terzo dunque sia tramite

assistenza diretta o indiretta sia se eserciti una forma di controllo sullo Stato terzo (artt 16

e 17) sia a fortiori nel caso in cui esercita su di esso una coazione che non puograve essere

opposta (art 18) Nelle ipotesi previste dagli artt 16 e 17 la responsabilitagrave si genera sia nei

confronti dello Stato committente il fatto sia in quello che vi fornisce un apporto egrave dunque

una concorrenza di soggetti responsabili riceveragrave nel caso di cui allrsquoart 18 lo Stato agente

non avendo potuto opporsi alla coazione invocheragrave vittoriosamente la forza maggiore

escludendo cosigrave la propria responsabilitagrave

Appare utile concludere il presente paragrafo con alcune riflessioni in ordine alla colpa

e al danno infatti alcuni autori si chiedono se non sia necessario aggiungere un terzo

elemento a quelli giagrave previsti dal Progetto del 2001 al fine di determinare la qualificazione di

una condotta come illecita Questo tertium sarebbe rappresentato dalla colpa La tesi

maggioritaria tra cui Del Giudice escludono la necessitagrave di tale requisito definendo come

nel momento in cui sono collegati lrsquoelemento soggettivo con quello oggettivo la

responsabilitagrave in capo allo Stato sia giagrave maturata non rilevando la sussistenza o meno

dellrsquoelemento colposo La colpa egrave lrsquoelemento psicologico che perograve nellrsquoasset internazionale

non rileva in quanto non di rado laquolrsquoorgano interno infrange un obbligo internazionale nel

rispetto del Diritto Interno senza quindi avere lrsquoatteggiamento psicologico di chi egrave

consapevole di adottare un comportamento illecitoraquo16 Altra dottrina come Fumagalli offre

allrsquoelemento colposo un certo rilievo vedendo nellrsquoipotesi della circostanza di esclusione

dellrsquoilliceitagrave di inadempimento per impossibilitagrave di osservare la norma del Diritto

Internazionale una centralitagrave della colpa avendo lo Stato lrsquoonere di dimostrare lrsquoassenza di

questa allrsquointerno della sua condotta A conferma di tale ultima tesi egrave intervenuta la CIG nel

citato caso Bosnia-Erzegovina ndash Serbia-Montenegro sostenendo che lrsquoapplicanda

Convenzione per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio vuole che la

condotta siccheacute il comportamento possa qualificarsi come genocidio sia sorretta

dallrsquointenzionalitagrave di distruggere in tutto o in parte un gruppo di individui

16 In tali termini riprendendo le posizioni di Tanzi F DEL GIUDICE Manuale op cit p 182

16

Anche il danno non egrave menzionato dal Progetto come elemento costitutivo dellrsquoillecito

consentendo dunque il corollario secondo cui la responsabilitagrave crsquoegrave anche nel momento in

cui la condotta antigiuridica non ha causato pregiudizi di alcun tipo La CDI fece allrsquouopo

riferimento a tutti i casi in cui norme internazionali che impongono agli Stati di adottare

specifici comportamenti nei confronti dei propri cittadini sono violate e che autogenerano

una responsabilitagrave in capo allo Stato violante indipendentemente dallrsquoaver cagionato o meno

danni ad altri Stati Il danno morale o materiale assume dunque rilievo unicamente ex post

ovvero allrsquoatto di quantificazione della riparazione del danno Richiedere dunque la

sussistenza di un danno significherebbe assoggettare ogni comportamento violante norme

internazionali alla necessitagrave che generi un nocumento tangibile e dimostrabile al fine di

impedire che in futuro la medesima azione illecita si manifesti

13 Clausole di esclusione dellrsquoillecito

Allrsquointerno del Progetto egrave presente una nutrita parte di disposizioni volte a specificare

tutte quelle circostanze in cui nel caso si verifichino viene a essere escluso il carattere di

illiceitagrave della condotta in altri termini il fatto contrario al Diritto Internazionale permane ma

non vi egrave punibilitagrave in quanto lo stesso ordinamento violato ha previsto che in quel contesto

si potesse tenere un comportamento generalmente contra legem Queste scriminanti sono

previste dallrsquoart 20 sino al 25 e sono il consenso dello Stato leso la difesa legittima le

contromisure la forza maggiore e lo stato di pericolo Il fatto perograve che sussista uno di questi

stati non comporta de jure lrsquoestinzione dellrsquoobbligo internazionale violato che dunque come

giagrave osservato si limita a non generare una responsabilitagrave internazionale in capo allo Stato

Ciograve detto trova ampio riscontro in granitica giurisprudenza della CIG che nel citato caso

Gabcikovo - Nagymaros ha affermato come lo stato di necessitagrave invocato dallrsquoUngheria non

si traduce nellrsquoaffermazione secondo la quale detto Stato avrebbe agito in conformitagrave coi

dettami internazionali bensigrave limita le conseguenze giuridiche fisiologiche della violazione di

queste Corollariamente non puograve non affermarsi che la mancanza di responsabilitagrave sul piano

sanzionatorio faccia conseguire unrsquoesenzione dal dover rifondere i danni causati Per gli

effetti dellrsquoart 26 del Progetto se la condotta tenuta dallo Stato viola un obbligo

internazionale posto a regime da una norma imperativa la circostanza potragrave non essere

sufficiente il legislatore ha infatti promosso con lrsquointroduzione di questo sistema un vero e

proprio balancing system dove il contrappeso esercitato da alcune obbligazioni inadempiute

non puograve essere in ogni modo giustificato Non potragrave essere dunque ammessa in ogni modo

la violazione di una norma di jus cogens la stessa CIG ha sottolineato in riferimento al giagrave

17

affrontato caso Bosnia-Erzegovina vs Serbia Montenegro come laquoin nessun caso una

violazione della Convenzione puograve servire come scusa per unrsquoaltra violazione della

stessaraquo17 dunque neppure nel caso di risposta al crimine di genocidio

Venendo allrsquoanalisi della prima esimente riscontriamo allrsquoart 20 del Progetto il

consenso dello Stato leso Tale principio trova un suo riscontro nel violenti non fit iniuria del

diritto romano che nel tempo si egrave venuto a consolidare nella prassi internazionale quale

consuetudine Come afferma lo stesso testo normativo affincheacute possa essere giocata tale

clausola debbono concorrere alcune condictiones ossia il consenso deve essere dato dallo

Stato leso deve essere chiaro ndash il che non significa che non possa comunque essere stato

dato in forma implicita ndash e preventivo noncheacute valido per il Diritto Internazionale dunque non

viziato da dolo errore o violenza Nel caso in cui il consenso giunga successivamente

allrsquoiniuria la responsabilitagrave rimane esclusa ma non lrsquoilliceitagrave dellrsquoatto Egrave dunque ravvisabile

come il consenso ex post debba essere inteso quale mera rinuncia dello Stato leso ad

invocare la responsabilitagrave internazionale Tale principio trova pieno riscontro nel caso di

intervento armato di uno Stato sul territorio di un altro Paese e nellrsquoeventualitagrave dello

stazionamento di truppe delle Nazioni Unite o di uno Stato sul suolo dellrsquoautorizzante In

questi termini non si egrave potuto condannare lrsquointervento delle truppe tedesche nellrsquoaeroporto

di Mogadiscio del 1977 dietro il consenso della Somalia e in altro contesto il Segretario

Generale delle Nazioni Unite ha dovuto ritirare nel 1967 le forze drsquointerposizione FUNU

dallrsquoEgitto essendo stato ritirato il consenso precedentemente dato dal Governo egiziano

La dottrina ha avuto modo di esprimersi circa la natura giuridica del consenso formando

cosigrave due posizioni divergenti i primi come Salmon sostengono che sia un accordo tra le

parti spesso neppure espresso i secondi come Conforti ravvedono un atto unilaterale dello

Stato leso A tale ultima posizione si associa Del Giudice che nota come laquose il consenso

fosse frutto di un accordo non avrebbe senso parlare di esso come di unrsquoautonoma causa

di esclusione dellrsquoillecitoraquo18 tesi senza dubbio condivisibile

Altra causa di esclusione della responsabilitagrave egrave rappresentata dalla difesa legittima

(art 21 giagrave art 51 della Carta delle Nazioni Unite) Il principio stabilito egrave quello secondo cui

lo Stato nei confronti dei quali egrave stato indirizzato un attacco armato puograve utilizzare la forza

per rispondere a questo Il carattere di questa esimente egrave senza dubbio difensivo rientrando

nel genus delle misure di autotutela ovvero di quelle azioni di per seacute antigiuridiche che

17 CIG ord 17122007 c Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro 18 F DEL GIUDICE Manuale op cit p 184

18

rispondendo a un illecito che mirano a interrompere perdono il loro carattere contra legem

anche se violano palesemente il diritto internazionale Lrsquoorigine della difesa legittima egrave senza

dubbio di matrice consuetudinaria e nella sua codificazione egrave previsto come questa debba

essere proporzionale allrsquoafflizione necessaria e immediata Con ciograve viene da se come

percheacute possa invocarsi efficacemente lrsquoart 21 non si debba essere nella condizione di

essere meramente minacciati bensigrave occorra la presenza di un attacco in corso e cosigrave

lrsquoimmediatezza egrave da intendersi nel suo complesso non rilevando alcuni fisiologici ritardi alla

risposta causati dallrsquoorganizzazione della controffensiva Quanto alla proporzionalitagrave egrave

rilevante il parere consultivo della CIG dellrsquo8 luglio 1996 riguardante la liceitagrave della minaccia

o dellrsquoutilizzo di armi nucleari che afferma laquogli Stati devono tener conto di considerazioni

ambientali al momento di determinare cosa egrave necessario e proporzionato al perseguimento

di legittimi obiettivi militari Il rispetto per lrsquoambiente egrave uno degli elementi che concorrono

nella valutazione se unrsquoazione ha rispettato i principi di necessitagrave e proporzionalitagraveraquo19

Il diritto alla legittima difesa si muove perograve su un binario molto sottile e spesso alcuni

atteggiamenti border line sono eccessi che si trasformano in abuso Un esempio a riguardo

egrave quello degli Stati Uniti che volendo legittimare gli attacchi in Afghanistan contro al-Qaeda

in risposta dellrsquoepisodio delle Twin Towers invocarono tale esimente Tali atti terroristici

perograve non sono riconducibili allo Stato bensigrave a singoli individui di esso che si manifestano

come crimini internazionali individuali che dovranno essere perseguiti come tali In questo

quadro si pone come fondamentale il meaning della CIG che nella citata sentenza

Nicaragua vs Stati Uniti specificograve che il diritto di difesa legittima rientra di buon grado

nellrsquoalveo delle norme di diritto consuetudinarie e che si concretizza in misure che

rispondano proporzionatamente ad un attacco armato giagrave sferrato Lrsquoart 51 della Carta UN

si propone dunque come inherent right per la difesa individuale o collettiva pur rimanendo

insito in questa misura un carattere di eccezionalitagrave ed escludendo per tanto la pre-emptive

self-defence20

19 Sul principio di proporzionalitagrave cfr B CONFORTI Qualche riflessione sul contributo dei giudici internazionali e interni al diritto internazionale in G VENTURINI E S BARIATTI (a cura di) Diritti individuali e giustizia internazionale Milano 2009 p 218 e G ZICCARDI CAPALDO Diritto globale il nuovo diritto internazionale Milano 2010 pp 493-495

20 Questo concetto di difesa legittima preventiva venne elaborato dalla dottrina Bush al fine di tutelare in ogni modo le prerogative statunitensi senza riguardi dei principi di proporzionalitagrave e funzionalitagrave A piena concordanza degli studiosi della materia lrsquouso della forza verso i rogue States sospettati di possedere armi di distruzioni di massa e supportare gruppi terroristici organizzati egrave una violazione dei principi contenuti allrsquointerno della Carta UN quali lo stesso divieto dellrsquouso della forza lrsquoobbligo di risoluzione pacifica delle controversie e lrsquoimpegno a rispettare lrsquointegritagrave degli Stati (art 2) noncheacute del vincolo di devolvere al Consiglio di Sicurezza il potere di accertare la minaccia alla pace e di adottare le consequenziali misure

19

Terza esimente egrave rappresentata dalle contromisure altresigrave note come rappresaglie

(art 22 Progetto) Anche qui il comportamento egrave illecito ma giustificato nella sua adozione

dal mancato rispetto di un obbligo internazionale Tale termine viene ormai tradizionalmente

preferito allrsquooriginario di ldquorappresagliardquo avendo voluto tralasciare ogni elemento di natura

afflittiva e non essendovi alcuna funzione punitiva il suo scopo permane comunque quello

di far cessare lrsquoillecito e reintegrare lrsquoordine giuridico preesistente Giagrave lrsquoart 60 della

Convenzione di Vienna sul Diritto dei Trattati prevedeva lrsquouso di tale clausola sancendo il

principio secondo cui inadimplenti non est adimplendum autorizzando quindi la sospensione

dellrsquoefficacia di un accordo nei confronti dello Stato che egrave venuto meno ai propri obblighi

Il ricorso a tale esimente egrave limitato dal Progetto in quanto storicamente vi egrave stato fatto un

uso distorto della difesa legittima essendosi spesso utilizzata commettendo azioni illecite

maggiormente gravi rispetto al danno cui andava contro Cosigrave gli artt 22 e ss sanciscono

espressamente il divieto di porre in essere contromisure che presuppongono lrsquouso della

forza in quanto comunque giagrave sanzionato dallrsquoart 50 dello Statuto delle Nazioni Unite

lrsquoobbligo di adottare contromisure che siano proporzionali allrsquooffesa subita e comunque

indirizzate nei confronti dello Stato attore dellrsquoillecito internazionale il divieto di violazione di

norme imperative del diritto internazionale come quelle concernenti i diritti umani e infine

ha statuito il principio della reversibilitagrave delle contromisure ovvero essendo lo scopo delle

medesime quello di reintegrare lrsquoordine giuridico violato lrsquoobbligo di cessare nel momento

in cui lo Stato agente ponga termine allrsquooffesa Differente genus di contromisura egrave dato alla

ritorsione per cui lo Stato deve adottare un atto non amichevole seppur lecito come

lrsquoaffievolimento o la soppressione totale della collaborazione economica Tutte le

disposizioni contenute nel capitolo II parte terza del Progetto riflettono in modo indiretto i

dettami statuiti dalla CIG nel noto caso Ungheria vs Slovacchia del 1997 dove la Corte

affermograve come la contromisura potesse essere adottata come mera risposta ad un illecito

internazionale da dirigersi unicamente verso lo Stato che ha tenuto il comportamento

violatorio Lo scopo da rinvenirsi in tale strumento egrave quello di indurre questrsquoultimo Paese a

rispettare gli obblighi e a questo lo Stato leso deve aver rivolto un invito a cessare il suo

comportamento e fornire una riparazione Altra condicio rilevante che la Corte ha

espressamente ribadito egrave affine alla proporzionalitagrave della contromisura allrsquooffesa subita

Questa scriminante del Diritto Internazionale puograve essere a buona ragione ritenuta

derogabile dalle parti in quanto puograve essere vietata da un sistema convenzionale vigente tra

alcuni Stati dove il rispetto delle obbligazioni non egrave basato su un rapporto sinallagmatico do

ut des In assenza di un espresso divieto ad esempio la Corte di Giustizia della Comunitagrave

20

Europea (CGCE) nella sentenza del 13 novembre 196421 affermava che i membri della CE

non potevano agire in autotutela provvedendo autonomamente a garantirsi una giustizia

Come giagrave detto la prassi internazionale ha comunque invocato ripetutamente tale clausola

Ne egrave un esempio il caso italiano del bombardamento di Corfugrave del 1923 quale contromisura

dellrsquouccisione del generale Tellini avvenuta a causa di una mancata predisposizione di

sistemi di sicurezza idonei da parte della Grecia

Altra causa di esclusione della illiceitagrave egrave data dallrsquoart 23 del Progetto che prevede la

forza maggiore lrsquoazione posta in essere da uno Stato a seguito di una vis cui resisti non

potest ovvero a seguito di un avvenimento imprevedibile e incontrollabile Percheacute possano

giocare favorevolmente gli effetti esimenti occorre dimostrare lrsquoesistenza di un nesso

causale forte tra lrsquoevento imprevedibile e dirompente e la violazione degli obblighi

internazionali lrsquoassoluta estraneitagrave dello Stato violante che dunque non deve aver

contribuito in alcun modo allo svilupparsi della causa e la non assunzione del rischio che

lrsquoevento potesse verificarsi da parte dello Stato La giustificazione potragrave dunque essere

eccepita nel solo caso in cui vi sia una assoluta impossibilitagrave drsquoadempiere allrsquoobbligo

internazionale e non giagrave nel caso in cui lrsquoadempimento comporti unrsquoeccessiva onerositagrave

Lrsquoart 24 esamina poi lrsquoestremo pericolo quale status in cui si trova lrsquoorgano dello Stato

che viene costretto a compiere un atto internazionalmente illecito per salvare la vita propria

o altrui ndash di persone a lui affidate ndash da un pericolo grave e imminente In questo caso la

violazione della norma egrave volontaria ma solo in virtugrave del fatto che tale violazione si prospetta

nel balancing process come male minore rispetto alla perdita di vita umane Se il pericolo egrave

stato in tutto o in parte prodotto dallo Stato agente o se questo abbia tenuto una condotta

atta a generare un pericolo quanto meno simile ccedila va srsquoen dire come non possa essere

giocata tale esimente Tra i vari casi in cui egrave stato eccepito lrsquoestremo pericolo vi egrave il cd

Rainbow Warrior Il 30 aprile 1990 il Tribunale Internazionale drsquoArbitrato (TIA) ha affermato

come laquolrsquoilliceitagrave di un comportamento non conforme al diritto internazionale egrave esclusa se il

suo autore in una situazione di estremo pericolo non ha altro modo ragionevolmente

praticabile per salvare la propria vita o quella di altre persone affidate alla sua curaraquo22

Altre casistiche sono quella dellrsquoingresso non autorizzato di aerei nel territorio di uno Stato

straniero per salvare la vita di passeggeri oppure ancora lrsquoaccesso non autorizzato di una

nave militare nel porto di un altro Paese a causa di condizioni meteorologiche impraticabili23

21 CGCE c 90 e 9163 Commissione vs Lussemburgo e Belgio 22 F DEL GIUDICE Manuale op cit p 186 23 Sul punto lrsquoesempio corre al caso dei voli militari americani su suolo jugoslavo e il cd caso Creole

21

Ultima causa escludente lrsquoilliceitagrave egrave lo stato di necessitagrave regolato dallrsquoart 25 del

Progetto Anche qui viene a configurarsi una situazione di pericolo grave e imminente dove

non egrave piugrave lrsquoorgano inteso come individuo ad essere nel periculum bensigrave lo Stato In dottrina

alcuni come Conforti tendono ad escludere lrsquoefficacia dello stato di necessitagrave quale

esimente volendo riferire il carattere di necessitagrave al solo individuo che vede a rischio la vita

propria o altrui e non allo Stato che vede in pericolo dei suoi interessi volendo ricondurre la

necessitagrave al diritto allrsquoautoconservazione si potrebbe giungere a giustificare dei fenomeni

del tutto illeciti quali la conquista e lrsquoespansione territoriale Lrsquoart 25 comunque esclude

lrsquoantigiuridicitagrave della condotta a fronte di condizioni ben definite quando lrsquoatto posto in essere

era lrsquounico ed esclusivo mezzo per salvaguardare lrsquointeresse dello Stato e quando il

comportamento illecito tenuto non compromette in modo serio un interesse fondamentale

del Paese leso Se lo Stato disponeva dunque di altri mezzi per far fronte al pericolo e quindi

per salvaguardare i suoi interessi allora lrsquoart 25 non potragrave trovare applicazione alcuna

Al capoverso della norma sono poi previsti due casi in cui la necessitagrave non puograve essere

invocata ossia il caso in cui lrsquoobbligo internazionale violato escludeva lrsquoefficacia

dellrsquoesimente dello stato di necessitagrave oppure se lo Stato con la sua condotta ha contribuito

a generare il pericolo Nel caso cd Torrey Canyon del 1967 dove una petroliera liberiana

arenata al largo della costa britannica venne bombardata dal Regno Unito giocograve lrsquoesimente

dellrsquoart 25 in quanto il bombardamento fu volto a contenere lrsquoeffetto inquinante che avrebbe

portato unrsquooperazione di recupero e comunque si verificograve senza che alcuno Stato

sollevasse obiezioni

14 Conseguenze degli illeciti internazionali

Lrsquoaver compiuto una violazione della norma internazionale di primo grado comporta

il sorgere di obblighi a carico dello Stato inottemperante verso quello leso in virtugrave di una

norma di secondo grado La seconda parte del Progetto si egrave occupata proprio di codificare

gli articoli sulla responsabilitagrave internazionale dello Stato prevedendoli dallrsquoart 28 al 41 la

cessazione dellrsquoillecito la riparazione e il ricorso a contromisure da parte dello Stato leso

Prima di tutto occorre definire chi sia lo Stato leso Per il Diritto Internazionale

pubblico egrave quello che ha subito un pregiudizio generato dalla violazione di un obbligo

primario da parte di un altro Stato Da questa definizione traspare come lrsquounico legittimato

attivo alla reazione sia unicamente lo Stato leso che saragrave dunque lui e lui solo a poter

22

legittimamente pretendere la cessazione della condotta e a richiedere la riparazione per il

danno subito Ai sensi dellrsquoart 42 del Progetto se lrsquoillecito ha visto la violazione di norme

istitutive di rapporti di reciprocitagrave lo Stato leso saragrave quello titolare del diritto soggettivo

corrispondente allrsquoobbligo violato se la norma violata imponeva obblighi solidali leso egrave lo

Stato nei confronti dei quali la violazione ha incidenza nel caso poi di obblighi integrali ad

essere lesa egrave la Comunitagrave internazionale nella sua complessitagrave Dallrsquoimpostazione del testo

normativo la facoltagrave di invocare la responsabilitagrave di uno Stato a determinate condizioni puograve

essere attribuita anche a soggetti che non hanno subito il danno in modo diretto Per gli

effetti dellrsquoart 48 essi saranno legittimati nel caso in cui lrsquoobbligo violato sia dovuto nei

confronti di un gruppo di Stati essendo posto alla tutela degli interessi collettivi di questi (per

esempio la tutela dellrsquoambiente in una determinata area) ovvero se lrsquoobbligo violato sia

dovuto nei confronti della Comunitagrave internazionale derivante sic enim da norme imperative

erga omnes laquoil cui rispetto egrave dovuto alla Comunitagrave internazionale nel suo insieme e per la

cui tutela egrave riconosciuto ad ogni Stato un interesse giuridicamente azionabileraquo24 Le sanzioni

adottabili dallo Stato non direttamente leso attengono alla richiesta di cessazione immediata

dellrsquoillecito e alla riparazione dei danni nei confronti dei legittimati dallrsquoobbligo violato

La prima conseguenza allrsquoatto internazionalmente illecito posto in essere da uno

Stato egrave rappresentata dallrsquoobbligo di cessazione dellrsquoillecito Questa figura giuridica

prescinde la sussistenza di un illecito continuato fermo restando che come ribadito dallrsquoart

30 del Progetto la cessazione dellrsquoillecito ndash che puograve essere di natura omissiva ovvero

commissiva ndash non equivale come esclusione della responsabilitagrave internazionale dello Stato

Saragrave dunque considerabile quale mero adempimento parziale e tardivo Lrsquoadempimento

dellrsquoobbligo differisce dunque sostanzialmente con la restituzione in forma specifica di cui

diremo in seguito Quale corollario egrave poi previsto che lo Stato violante lrsquoobbligo

internazionale si impegni ad assicurare e garantire la non ripetizione della condotta ciograve non

giagrave a scopo riparatorio bensigrave preventivo ndash anche se la prassi ha dimostrato che la garanzia

di non ripetizione spesso egrave stata richiesta quale rimedio soddisfattorio

Il secondo obbligo che segue alla commissione di un illecito internazionale egrave la

riparazione ossia il risarcimento dei danni materiali e non allo Stato vittima del

comportamento contrario al Diritto Internazionale In base alla tipologia di illecito commesso

si avragrave la restitutio ad integrum ossia lrsquoobbligo di riparazione integrale la soddisfazione o il

risarcimento per equivalente La prima egrave la forma principale e cosigrave come statuito dalla CPGI

implica per lo Stato reo lrsquoobbligo laquodi cancellare tutte le conseguenze del fatto illecito e

24 Cfr CIG sent 15021970 caso Belgio vs Spagna cd Barcellona Traction

23

ristabilire lo stato di cose che sarebbe verosimilmente esistito se il suddetto fatto non fosse

stato commessoraquo25 Percheacute possa trovare perograve valida esecuzione occorre che lo Stato leso

ne dimostri la materiale possibilitagrave che non implichi la violazione di una norma fondamentale

(di jus cogens) e che non sia eccessivamente onerosa e non sproporzionata rispetto al

differente mezzo riparatorio del risarcimento per equivalente (risarcimento di natura

monetaria) Tale forma egrave tipica nei casi di controversie territoriali ovvero in casi di

occupazione militare noncheacute in situazioni di sottrazione di oggetti di interesse artistico-

culturale storico Altro rimedio egrave rappresentato dalla soddisfazione normata allrsquoart 37 del

Progetto come forma riparatoria del pregiudizio morale che ha arrecato lrsquoillecito

prescindendo da ogni forma di risarcimento dei danni materiali Essa egrave dovuta specialmente

laddove le altre modalitagrave non siano ritenute sufficienti alla compensazione Sono poi indicati

dalla stessa norma alcuni esempi di soddisfazioni come il riconoscimento formale della

commissione dellrsquoillecito e del carattere obbligatorio della norma violata le scuse ufficiali

lrsquoespressione del rincrescimento lrsquoomaggio alla bandiera dello Stato leso la punizione dei

rei materiali o il pagamento di una somma simbolica in denaro Postremo egrave il risarcimento

monetario che a titolo di indennizzo egrave la datio di una somma liquida allo Stato vittima

Questa viene versata a forma di riparazione per equivalente ovvero pari al valore della

reintegrazione dello status quo ante e a riparazione dei danni causati Lrsquoart 36 del Progetto

stabilisce allrsquouopo come lrsquoobbligo risarcitorio corra sia per il danno emergente che per il

lucro cessante Nel caso in cui le violazioni riguardino norme internazionali poste a tutela di

persone e beni di stranieri il danno andragrave commisurato a quello effettivamente arrecato allo

Stato leso In genere egrave considerabile come risarcibile unicamente il danno diretto occorre

quindi stabilire la sussistenza di un nesso di causalitagrave che viene ad essere interrotto

dallrsquoazione illecita Il danno deve dunque risultare come logicamente derivante dallrsquoillecito

Alla somma dovuta allo Stato leso si dovranno aggiungere gli interessi legali a far luogo

dalla data in cui il pagamento doveva essere fatto e sino alla totale copertura

dellrsquoobbligazione risarcitoria Fermo resta lrsquoapplicazione del principio generale di

equivalenza entro cui deve muoversi la riparazione non dovendo questa essere neacute inferiore

al danno neacute superiore al pregiudizio arrecato

25 Sul punto si esamini CPGI sent 13091928 sul caso cd Officina di Chorzogravev

24

2 UN NUOVO GENERE DI OPERAZIONI MILITARI IL PEACEKEEPING

21 Le operazioni militari diverse dalla guerra

Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale la natura dei conflitti egrave significativamente

multata Oggigiorno poi le contingenti esigenze hanno plasmato un ulteriore genus di

scontro armato le minacce unilaterali come il terrorismo internazionale e la ricorsa agli

armamenti di distruzione di massa incidono sensibilmente nella missione di garanzia della

pace e mantenimento della sicurezza globale main mission delle Nazioni Unite Cosigrave lo

stesso concetto classico della guerra ha dovuto rimodernizzarsi Oggi i dissidi sono per lo

piugrave originati da contrasti etnici radicalismi religiosi disagi economici e sociali La tendenza

egrave quella di nascere in uno Stato ma svilupparsi su tutto il territorio internazionale grazie

anche ai forti esodi migratori Si sono poi sviluppate nuove guerriglie che vedono partecipi

attori non statali come gruppi di ribelli e signori della guerra26

Oggi tutto egrave mutato gli attori non sono piugrave solo le forze armate regolari ma compaiono

le private security firms le Organizzazioni umanitarie noncheacute le Forze di polizia locali

collaborative Specularmente anche il nemico egrave cambiato e quello tradizionale ben

identificabile in quanto spesso esercito di uno Stato avversario egrave stato sostituito da

guerriglieri gruppi terroristici o eversivi criminalitagrave organizzata e civili belligeranti Il teatro

egrave dunque estremamente complesso e non egrave possibile delineare nettamente le demarcazioni

che dividono la pace dalla guerra il conflitto internazionale da quello non internazionale

La mutazione dello scenario ha reso obbligatorio il pensare al rinnovamento delle nostre

Forze Armate nellottica di un adattamento Si sono quindi affermate in via di assoluta

principalitagrave le operazioni a supporto della pace Peace Support Operations (PSO) dove i

militari intervengono in virtugrave di un mandato internazionale con funzioni differenti da quelle

del mero combattimento operazioni in ambito NATO note come Crisis Responce

Operations (CRO) Queste rispondono alle prerogative delle Nazioni Unite essendo esse

stesse propedeutiche alla pace e finalizzate alla gestione delle situazioni di crisi

provvedendo in caso di necessitagrave al ricorso alla Forza Armata ma solo per il

conseguimento degli obiettivi di assistenza stabilizzazione e ricostruzione previsti dal

mandato Insieme a queste la categoria delle operazioni militari diverse dalla

guerra comprende anche le Non-combatants Evacuation Operations (NEOs) finalizzate

26 Sono i Non-State Armed Conflicts fino al 2002 totalmente ignorati dalla Comunitagrave internazionale A oggi anche grazie al lavoro dellUppsala Conflict Data Program sono stati raccolti ed elaborati numerosi dati su questi conflitti che dimostrano la forte incidenza sociale di questi Cfr Human Security Brief 2007 Simon Fraser University Canada

25

allrsquoevacuazione di civili o militari isolati in date aree di crisi le attivitagrave di search and rescue

e quelle di disaster rilief Quello delle PSO egrave un grosso contenitore allinterno del quale

rientrano varie categorie di operazioni militari le conflict prevention le peace-making le

peacekeeping le peace-enforcement e le peace-building tutte differentemente chiamate

ma di fatto impossibili da attuarsi in autonomia27 Oggi il quadro egrave dunque totalmente

differente rispetto ad un tempo si puograve quasi affermare che le guerre non esistano piugrave ma

che sono state sostituite da azioni militari che ricercano la pace collettiva applicando non

solo lrsquouso della forza che permane quale extrema ratio ma i valori umani attraverso il

rispetto di quella che egrave la Clausola Martens riproposta con la risoluzione n 23 nella

Conferenza di Teheran del 12 maggio 1968 che afferma come laquothe principles of the law of

nations derived from the usages estabilished among civilized peoples from the laws of

humanity and from the dictates of the public coscienceraquo28

Nel quadro generale emerge dunque una nuova figura di militare quale soggetto i cui

compiti non si limitano allrsquoimpiego della forza bensigrave si ampliano sino a ricomprendere la

tutela e il soccorso di quelle parti di un conflitto definite deboli in virtugrave della differente loro

posizione rispetto ad un belligerante Non solo contribuisce nellrsquoopera di ricostruzione

attraverso il rispetto del Diritto Internazionale sostenendo lrsquoobiettivo della stabilizzazione

dellrsquoarea di crisi volta al mantenimento di una situazione di pace Come ha avuto modo di

affermare il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Vincenzo Camporini nel suo

intervento allrsquoIstituto Internazionale di Diritto Umanitario di Sanremo il 4 settembre 2008 il

rispetto del Diritto Internazionale Umanitario egrave una vera e propria arma del soldato che opera

fuori e con cui egrave possibile rafforzare la legittimitagrave della presenza outside e contribuire a

creare il successo militare e politico di tutta lrsquooperazione

Il primo obiettivo in questo contesto egrave dunque quello di individuare la natura

dellrsquooperazione militare nella campagna del 2001 in Afghanistan si erano sviluppati due

conflitti uno internazionale che vedeva contrapposte le Forze statunitensi ad una parte degli

afghani e uno interno in cui si fronteggiavano da un lato il legittimo Governo e dallrsquoaltro i

talebani Il primo conflitto si considerograve concluso a far luogo dal 22 dicembre 2001 giorno di

insediamento di Karzai anche se nei fatti poco cambiograve

27 Come correttamente riportato in F ELIA I principi fondamentali nella condotta delle operazioni militari Roma egrave il concetto del Three Block War del generale americano Krulak Esso attiene alle varie situazioni operative cui possono andare incontro i militari allestero In questo caso possono trovarsi a condurre nello stesso tempo tutte le tipologie di operazioni militari dellassistenza umanitaria al peacekeeping al peace enforcement

28 F SPEROTTO La salvaguardia dei diritti dellrsquouomo durante i conflitti armati e le operazioni militari in httpfilesstudiperlapaceitspp_zfilesdocs20041025010744pdf

26

Sul piano giuridico invece molte cose mutarono prima tra tutte la tutela del catturato che

fino al momento in cui si era sul piano del conflitto internazionale avrebbe acquisito lo status

di prigioniero di guerra

Tutte le operazioni militari di nuovo genus sopra richiamate sono riconducibili ai capitoli

VI e VII dello Statuto delle Nazioni Unite e avendo come proprio teatro operativo lrsquoestero

coinvolgono piugrave ordinamenti giuridici in particolar modo quelli dei contributors della

missione quelli delle host nations e infine last but not least lrsquoOrdinamento giuridico

internazionale

Allo scopo di garantire un maggior grado di efficacia alle peacekeeping operations si

sono attuati dei meccanismi di standby arrangements con cui gli Stati si impegnano a

garantire la costante preparazione di militari che rimangono sotto il comando nazionale sino

al momento in cui vengono inviati in missione di pace e con la formulazione di un apposito

accordo passano sotto lrsquoegida dellrsquoOrganizzazione internazionale che cura la missione

21 Profili storici delle peacekeeping operations

Come abbiamo giagrave avuto modo di affermare il principio cardine delle Nazioni Unite egrave

quello del mantenimento dello stato di sicurezza collettiva che ha come corollario il divieto

di muovere guerra salvo i casi giagrave analizzati Per contribuire alla realizzazione di questo

obiettivo primario lo strumento per la gestione delle controversie e dei conflitti si egrave rivelato

quello del peacekeeper Sotto il profilo storico questo egrave stato introdotto nel 1956 grazie

allrsquoopera del Ministro degli Affari Esteri canadese Lester Bowles Pearson Al cessate il fuoco

tra gli scontri che stavano ormai continuando da tempo tra Egitto e Israele (coalizzato con

Francia e Gran Bretagna) il politico canadese invitograve le Nazioni Unite a disporre una Forza di

pace presso il canale di Suez per garantire lrsquoaccordo raggiunto29 Lutilizzo delle PKO egrave poi

stato residuale negli anni successivi a causa di quello che viene definito il meccanismo dei

veti incrociati sistema generato dalla contrapposizione dei due blocchi quello americano e

quello sovietico della guerra fredda Egrave solo dal 1991 che sono state varate nuove missioni

sia civili che militari ed egrave stato ripreso lo strumento del peacekeeper quale elemento primario

per il perseguimento degli obiettivi della Carta delle Nazioni Unite Non egrave un caso che sia

del 1992 lAgenda della Pace redatta dal Segretario Boutros Boutros Ghali

29 La missione fu un vero successo e garantigrave i premi Nobel per la pace prima a Pearson e poi alle Nazioni Unite

27

Nellottica di queste nuove sfide si plasmano le nuove strategie di intervento ampliando

i confini del personale civile impiegato Dalla nascita delle Nazioni Unite ad oggi si possono

contare un totale di sessantatreacute30 operazioni sotto lrsquoegida dellrsquoONU sedici delle quali si

attestano come ancora in corso31

Dopo la missione UNEF-I negli anni novanta si egrave assistito ad un crescente dilagarsi

del fenomeno PKO e si egrave iniziato a delineare un nuovo profilo quello delle peace-building

operations come UNOSOM ONUMOZ e UNAMIR

23 Il ruolo delle Nazioni Unite

Nel momento in cui le Forze Armate compiono una missione per le Nazioni Unite

fermo restando la responsabilitagrave del Segretario Generale si applicano le regole e i principi

di Diritto Internazionale dei conflitti armati contenuti nel bollettino Observance by United

Nation Forces of International Humanitarian Law32 Le norme ivi richiamate riguardano la

protezione dei civili i mezzi e metodi di combattimento il trattamento dei detenuti noncheacute la

protezione del personale sanitario e dei feriti Sono disposizioni che a gran voce sono

entrate a far parte del Diritto Consuetudinario pur non sostituendo le leggi nazionali cui il

personale militare rimane legato anche nelle operazioni Allatto di formazione della Forza

internazionale allinterno degli accordi spesso inserita la formula per cui tali milizie a

disposizione delle Nazioni Unite dovranno attenersi rigidamente ai principi e dallo spirito

delle Convenzioni internazionali applicabili ai militari specie i Protocolli Addizionali alle

Convenzioni di Ginevra dellrsquo8 giugno 1977 Queste norme oltre che nel caso del conflitto

armato trovano applicazione anche nelle azioni coercitive condotte con peacekeeping

operations

Per quanto riguarda possibili violazioni del diritto dei conflitti armati le Nazioni Unite

sono responsabili per il risarcimento di qualsiasi danno non sia supportato da unidonea

giustificazione di necessitagrave militare fermo restando la possibilitagrave di rivalsa nei confronti del

contingente nazionale nel caso di manifesta negligenza o condotta volontariamente illecita

Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad attivitagrave ultra vires che abbiano dunque ecceduto i limiti

del mandato lo Stato cui lorgano militare appartiene viene coinvolto nel caso in cui sia

30 Sul punto al sito httpwwwunorgenpeacekeepingoperationscurrentshtml egrave presente la lista completa e ufficiale delle operazioni di peacekeeping promosse dalle Nazioni Unite ed egrave altresigrave riscontrabile la lista ndash con le note ndash delle PKO passate

31 Sul punto si veda lrsquoAllegato 1 32 STSGB199913 06081999

28

ravvisabile un nesso eziologico tra la violazione posta in essere ed eventuali direttive dello

Stato patrio Permane dunque quale criterio di imputazione per tali atti quello del controllo

effettivo del contingente militare dovendo verificare dunque la compatibilitagrave degli ordini

ricevuti dal comandante di campo dalla catena di comando con la direttiva stabilita

dallorganizzazione In caso di interferenza dello Stato di invio nelle direttive che il

comandante del contingente egrave tenuto ad applicare secondo il principio di effettivitagrave il

contingente non puograve essere considerato come organo agente delle Nazioni Unite Un altro

tipo di responsabilitagrave che potrebbe sorgere dalla Commissione di illeciti internazionali da

parte del contingente militare egrave quella circa la mancata istruzione adeguata dei militari sulle

leggi e sugli usi di guerra da parte dello Stato di invio prima che i propri militari lascino il

territorio Questo vincolo di dottrina volendolo chiamare in questa maniera egrave un obbligo

sancito da numerosi atti delle Nazioni Unite

Con riguardo alle operazioni di pace organizzate dellrsquoONU la dottrina a seconda del

loro inserimento storico e della loro finalitagrave le raggruppano in tre categorie La prima detta

delle operazioni di prima generazione comprende tutte quelle poste in essere prima del

crollo del muro di Berlino queste avevano una portata limitata e dal punto di vista giuridico

erano giustificate tramite lapplicazione estensiva del Capo VI della Carta ONU

Operativamente queste erano caratterizzate per limpiego di Forze con compiti di

interposizione tra due o piugrave parti in conflitto volte alla garanzia degli accordi Il secondo alveo

egrave costituito dalle operazioni di seconda generazione che raggruppano tutti quegli interventi

dove la componente militare viene a discapito in ragione di un inserimento di compiti sempre

piugrave di natura civile come il rimpatrio dei rifugiati lassistenza umanitaria il controllo

sullapplicazione del Diritto Internazionale umanitario e il corretto svolgimento in sicurezza

delle elezioni Le operazioni di terza generazione invece differiscono ampiamente dalle

prime due in quanto lutilizzo della Forza militare non egrave rivolta ad un mero scopo di

mantenimento della situazione di pace bensigrave alla sua realizzazione le Forze rispetto ai

primi due gruppi non sono piugrave neutrali e la giustificazione in ambito giuridico non egrave piugrave

ravvisabile nel Capo VI della Carta bensigrave ricondotta nel successivo Capo VII in particolare

nellart 42

Tale ripartizione egrave definibile tradizionale ed egrave quella maggiormente accolta dalla

dottrina Se ne egrave perograve sviluppata unaltra quella del Segretario Generale delle Nazioni

Unite contenuta allinterno della Agenda for Peace del 1992 allinterno della quale la

distinzione egrave operata in base agli obiettivi perseguiti dalle differenti missioni preventive

diplomacy peace-making peacekeeping e post conflict peacebuilding

29

Tale distinzione non egrave stata bene accolta anzi si egrave rivelata confusa tanto da dover esser

rivista dallo stesso Segretariato generale nel successivo rapporto del 3 gennaio 199533

Queste classificazioni oggi sono perograve da considerarsi superate in quanto non si dimostrano

piugrave adatte a descrivere lodierna realtagrave sempre piugrave complessa

In questo contesto assumono anche carattere di importanza non certo residuale le

PS marittime operations Le operazioni di mantenimento della pace in mare possono far

parte di un frame piugrave ampio ovvero riferito ad una peacekeeping mission che si estende

ad unarea marina e terrena ovvero ad una missione volta a mantenere lordine e la

sicurezza nei mari Nel primo caso esse si pongono a supporto di un quadro operativo piugrave

ampio e riguardano il controllo di polizia delle acque territoriali dellarea in cui loperazione

generale egrave svolta la messa in sicurezza da mine delle acque interessate il mantenimento

di zone di esclusione marittima linterposizione materiale tra le parti in conflitto noncheacute

fornire il supporto logistico necessario alle truppe di terra della PK mission e agli aiuti

umanitari Per ciograve che attiene agli interventi marittimi relativi al mantenimento della sicurezza

in mare i compiti possono attenere ad azioni contro la pirateria e i traffici di droga la scorta

a convogli in aree di conflitto e lo sminamento delle acque internazionali Tutte le operazioni

PK (PKO) sono generalmente intraprese dalle Nazioni Unite ma i natanti coinvolti

mantengono la propria bandiera nazionale aggiungendo al massimo quella delle Nazioni

Unite Nel corso degli anni se ne sono sviluppate varie in Palestina la United Nations Truce

Supervision Organization (UNTSO)34 in Nuova Guinea la United Nations Security Force

(UNSF)35 in Sinai la United Nations Emergency Force I (UNEF-1)36 in America centrale la

United Nations Observer Mission in Central America (ONUCA)37 in Cambogia la United

Nations Transnational Authority in Cambodia (UNTAC)38 e in ultimo la missione ancora in

corso in Kosovo la United Nations Interim Administration Mission in Kosovo (UNMIK)39

La UNTSO egrave la PKO piugrave risalente e venne promossa dal Consiglio di Sicurezza delle

Nazioni Unite con la Risoluzione n 50 del 29 maggio 1948 Da subito il compito a lei affidato

fu quello di sorvegliare sul rispetto dei trattati di pace stipulati tra lo Stato di Israele lEgitto

la Giordania e la Siria noncheacute sul cessate il fuoco al termine del conflitto israelo-palestinese

33 Cfr httpwwwunorgdocumentsgadocs50plenarya50-60htm 34 Iniziata nel maggio del 1948 e sospesa nel 2006 35 Attivata dallottobre 1962 allaprile 1963 36 Svolta dal novembre 1956 al giugno 1967 37 Iniziata nel novembre 1989 e terminata nel gennaio 1992 38 Attivata dal marzo 1992 al settembre 1993 39 Iniziata nel 1999 e ancora attiva

30

del 1967 In ultimo ha avuto il compito di mappare e vigilare le alture del Golan noncheacute il

canale di Suez LItalia ha partecipato alla missione con linvio di sette ufficiali a far luogo

dallentrata in vigore della L 17071957 n 848 sino alla data di sospensione della missione

avvenuta nel 2006 in seguito alluccisione di quattro osservatori e al ferimento del Cap

Punzo40 Successivamente a questa egrave stata la UNSF in cui le Nazioni Unite si sono poste

come Temporary Executive Authority per il periodo compreso tra il 1 ottobre 1962 e il 1

maggio 1963 per garantire la sicurezza nei territori nuovo-guineani a seguito degli accordi

intercorsi tra lIndonesia e i Paesi Bassi Con la UNEF-1 le Nazioni Unite sperimentarono

per la prima volta una Emergency Force per concludere la crisi di Suez La risoluzione n

1001 del 7 novembre 1956 voleva lingresso del contingente militare in Egitto col consenso

del legittimo governo per aiutare nel mantenimento della pace durante e successivamente

al ritiro delle milizie non egiziane assicurando il rispetto delle prioritagrave definite dalla

risoluzione Alluopo giunsero contributi da numerose nazioni tra cui lItalia I primi militari

arrivarono a Il Cairo il 15 novembre raggiungendo i seimila uomini nel febbraio 195741

La successiva missione ONUCA fu autorizzata a seguito della firma di Esquipulas II

Agreement laccordo di pace che prevedeva la fine delle ostilitagrave tra Costa Rica Nicaragua

El Salvador Guatemala e Honduras e la democratizzazione di tale area Furono gli stessi

Governi a richiedere al Consiglio di Sicurezza linvio di un contingente a garanzia

delladempimento degli accordi che venne accordato e furono inviati numerosi osservatori

che portarono a termine i loro compiti contribuendo anche al disarmo delle truppe sandiniste

nel Nicaragua42 Con la risoluzione n 745 il Consiglio di Sicurezza diede inizio ad UNTAC

la missione che doveva amministrare la Cambogia a seguito degli accordi di pace La Forza

vide lintervento di svariate decine di migliaia di uomini anche dallItalia43 Con la UNMIK

avviata con la Risoluzione n 1244 si sviluppava una missione altamente complessa

comprendendo non solo le Forze ONU ma anche lOCSE e lUnione Europea Le operazioni

si sono condotte con lintento di supportare il Paese nella creazione e sviluppo delle strutture

statali e ancora oggi egrave presente un contingente in loco44

40 Cfr Libano lONU ritira gli osservatori dellUNTUSO in Corriere della Sera Esteri 28072006 41 Cfr First United Nations Emergency Force 2003 in wwwunorgenpeacekeeping missionspast unefihtm 42 Cfr United Nations Observer Group in Central America 2003 in wwwunorgDeptsDPKOMissions onucahtm 43 Cfr United Nations Transitional Authority in Cambodia 2003 in wwwunorgenpeacekeeping missionspast

untachtm 44 Cfr wwwunmikonlineorg

31

Il dato comune di queste operazioni egrave che tutte le PKO vengono istituite dal Consiglio

di Sicurezza delle Nazioni Unite che oltre allatto dimpulso per la creazione del contingente

delega formalmente il Segretario Generale per lorganizzazione e la conduzione pratica

della missione Egrave dunque questultimo che in totale autonomia puograve richiedere lintervento

di una Forza marittima pur dovendone informare il Consiglio di Sicurezza Gli Stati ndash fermo

restando linapplicazione come giagrave precedentemente riportato degli artt 43-47 dello

Statuto delle Nazioni Unite ndash possono determinare liberamente se partecipare e con quali

mezzi alle PKO e debbono darne notizia al Segretario di Stato che in base alle disponibilitagrave

offerte procede con la formazione del contingente Gli Stati che forniscono unitagrave navali

nominano un comandante della Forza nazionale che collabora col comandante della PKO

nominato dal Segretario Generale salvo non vi abbia giagrave provveduto il Consiglio di

Sicurezza Sono poi sottoposte al controllo operativo delle Nazioni Unite e il comandante

della Forza di pace egrave responsabile della realizzazione delle attivitagrave militari sia di terra che di

mare dovendo unicamente rispondere al Segretario Generale circa la corretta

realizzazione del mandato Ai comandanti delle unitagrave navali nazionali egrave affidata lesecuzione

degli ordini del comandante della Forza dai quali dipendono fermo restando che lo Stato di

bandiera permane quale unico responsabile dellordinaria amministrazione della nave a tutti

gli equipaggi di ogni unitagrave navale italiana impegnata in operazioni peacekeeping quindi si

applicheragrave il codice penale militare di pace

Le unitagrave navali inquadrate allinterno di una PKO svolgono il loro compito in ossequio

al diritto marittimo e alle consolidate prassi in ambito di peacekeeping force quali

limparzialitagrave la correttezza verso le parti confliggenti i colleghi di missione e gli Stati terzi

noncheacute la promozione di negoziati Luso della forza egrave quindi consentito unicamente a titolo

di difesa legittima e secondo i principi giagrave ampiamente analizzati in precedenza di

necessitagrave e proporzionalitagrave In tutti gli altri casi un gewaltanwendung egrave unicamente

autorizzabile per mano del Consiglio di Sicurezza fermo restando il doveroso rispetto dei

generali principi del diritto internazionale umanitario

Le PKO navali possono essere intraprese anche fuori dallambito ONU in quanto tali

operazioni possono altresigrave essere condotte da organi regionali o da forze multinazionali

Anche in questo caso vi egrave un principio di conservazione della propria bandiera e eccezion

fatta per specifiche disposizioni previste dai mandati le norme applicabili a tali operazioni

sono le medesime di quelle vigenti per le UN-PKO Tra le missioni di questultimo genus

ritroviamo loperazione di pattugliamento dello stretto di Tiran in Sinai da parte del

contingente navale della Multinational Force and Observers (MFO) e quelle anti pirateria

nellrsquoarea somala della EU Navrof

32

24 Le PK operations not UN

Le PKO non sono perograve come detto solo attivate dietro lrsquoimpulso delle Nazioni Unite

assumono ruolo centrale anche organismi regionali come lrsquoUnione Europea Allinterno del

Trattato di Amsterdam traspare una forte delega allUnione Europea per costituire e gestire

operazioni per la pace Si afferma dunque un una nuova funzione dellEuropa non solo piugrave

diplomatico-politica bensigrave di stabilizzazione delle aree di crisi

Viene individuata formalmente la sede competente per la discussione e ladozione di

queste misure in caso di necessitagrave ogni Stato membro potragrave chiedere la convocazione del

Consiglio Europeo o del Comitato politico per discutere la questione Nessuno Stato

membro in tale situazione potragrave rifiutarsi di inserire allordine del giorno dei lavori del

Consiglio Europeo la discussione agire da solo o con altri Stati nel caso in cui lUnione

Europea sia giagrave stata investita della questione

Questa funzione europea trova armonizzazione allinterno dello Statuto dellONU in

quanto allinterno di esso non vi egrave un impedimento al sorgere di organizzazioni regionali che

abbiano il fine di mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza Fermo restando la potenza

sul piano degli effetti di legge del Capo VIII dello Statuto allinterno del quale viene statuito

come luso della forza sia un sistema accentrato in mano al consiglio di sicurezza delle

Nazioni Unite che utilizza le organizzazioni regionali in funzione subordinata Nella prassi

si egrave invero consolidato un comportamento dellrsquoONU di natura differente che ha valorizzato

queste organizzazioni regionali secondo il quadro normativo del Capo VII nel momento in

cui organizzazioni regionali rilevanti come lUnione Europea o la NATO hanno assunto in

via di principalitagrave i compiti delle missioni del Consiglio di Sicurezza ndash a partire dalla

Jugoslavia ndash gli enti regionali vengono coinvolti come coordinatori dellazione degli Stati

membri

Lo stesso asset normativo dellUE in materia di peacekeeping non pone vincoli

derivanti dai Trattati istitutivi allinterno dei quali non vi egrave riferimento alcuno a limiti geografici

allazione di PSO Il problema che sorge egrave la capacitagrave giuridica dellUnione di concludere

trattati in ambito PESC lart 14 del Trattato di Amsterdam offre un treaty making power

limitato Viene attribuito al Consiglio che decide allunanimitagrave il potere autorizzativo di

consentire alla presidenza che agiragrave in di concerto con la Commissione di avviare i

negoziati Il potere di concludere questi accordi rimane perograve al Consiglio che dovragrave votare

allunanimitagrave Gli accordi non saranno perograve vincolanti per lo Stato membro che in fase di

trattative dichiari che il medesimo testo debba conformarsi alle prescrizioni costituzionali

proprie

33

Vi egrave poi anche un potere di astensione ma giaccheacute egrave necessaria lunanimitagrave lastensione

deve essere motivata e lo Stato che vuol fare ricorso a questo strumento non prenderagrave parte

alla missione ma dovragrave anche astenersi da qualsivoglia comportamento che possa

contrastare o impedire la peacekeeping

I processi che a oggi si intende sviluppare rafforzare sono quelli di dotare lUnione

Europea di contingenti militari efficaci istituire organi idonei e potenziare la cooperazione

con la NATO

Le prime azioni concrete avvennero con il Consiglio Europeo di Colonia del 3 e 4

giugno 1999 grazie al quale veniva istituito il Comitato Politico e di Sicurezza (CPS)

presieduto dallAlto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune composto

di una rappresentazione fissa con competenza in ambito politico-militare il Comitato

militare il cui compito egrave quello di formulare raccomandazioni al CPS e lo Stato Maggiore

militare dellUnione Europea che si occupa dellattivitagrave pratica di gestione delle informazioni

In seguito a ciograve venne avviata il 18 marzo 2003 la prima operazione in ambito di Politica

Europea di Sicurezza e Difesa (PESD) in cui le Forze europee subentravano alloperazione

NATO Allied Harmony in Macedonia Questa prese il nome di operazione Concordia e

registrograve il primo successo tanto che alcuni mesi dopo ne prese il posto EUPOL Proxima

unoperazione di mera polizia per il mantenimento dello status quo acquisito Intanto in

Bosnia veniva avviata unaltra missione dal dicembre 2004 al novembre 2007 EUFOR

Althea Si sono poi sviluppate numerose altre missioni in Congo Georgia Indonesia

Sudan Palestina Ucraina Iraq e Afghanistan

Certamente le disposizione relative alla riconduzione della responsabilitagrave allrsquoEnte che

detiene il controllo effettivo richiamate nel paragrafo precedente trovano concreta

applicazione anche nel caso di PKO poste sotto lrsquoegida NATO Esempi pratici li ritroviamo

nellrsquoambito della missione KFOR con i casi Behrami vs Francia e Saramati vs Francia-

Germania-Norvegia decisi congiuntamente il 2 maggio 2007 dalla Corte Europea dei Diritti

dellrsquoUomo (CEDU) Nel primo caso venivano sollevate questioni di responsabilitagrave in seguito

alla morte di Gadaf Behrami avvenuta per mano dellrsquoesplosione del sotto-proiettile di una

bomba a frammentazione inesplosa e lanciata nel corso dei bombardamenti NATO del 1999

in unrsquoarea esclusa dalla bonifica condotta dalle Nazioni Unite nel secondo caso il Saramati

lamentava di essere stato ingiustamente detenuto per alcuni mesi nellrsquoestate del 2001

I ricorsi erano rivolti nei confronti dei Paesi che avevano il comando dei contingenti del

KFOR La CEDU decideva di archiviare i ricorsi affermando come la Convenzione Europea

dei Diritti dellrsquoUomo dovesse essere letta alla luce dellrsquoart 103 dello Statuto delle Nazioni

Unite non potendo quindi essere interpretata laquoin modo tale da sottoporre allo scrutinio della

34

Corte le azioni o omissioni degli Stati parti coperte da risoluzioni del Consiglio di Sicurezza

della Nazioni Unite poste in essere prima o durante le missioni decise dal Consiglio

stessoraquo45 Non essendo lrsquoONU parte delle convenzioni sui diritti umani non egrave possibile

neppure che lo Stato di invio risponda di eventuali violazioni commesse dal proprio

personale prestato a quellrsquoOrgano internazionale46

Come affermato da Leck47 in una testimonianza avanti la House of Representatives

nel 2007 le procedure NATO offrono una maggiore influenza degli Stati di invio rispetto a

quelle delle Nazioni Unite i Governi di questi Paesi hanno dunque una maggiore voce nelle

questioni operative Che i caveat nazionali limitino i tipi delle missioni cui vengono assegnati

i contingenti egrave un dato di fatto di tutte le missioni ma questa tendenza si egrave ultimamente

sviluppata maggiormente in ambito NATO rispetto che in quello ONU Nel contempo il

Ministero degli Affari Esteri ha espressamente dichiarato il 18 maggio 2000 nel dibattito alla

House of Representatives che laquothe Netherlands was fully involved in the decision-making

process regarding all aspects of the aerial operation the formulation of the political

objectives of the aerial campaign the establishment of the operational plan on which the

campaign was based the decision concerning the beginning and the end of the operation

and the decision concerning the beginning of the various stagesraquo48

In un altro caso gli Stati Uniti avevano risolto la richiesta di risarcimento derivante dal

bombardamento allrsquoambasciata cinese a Belgrado senza analizzare la possibilitagrave di

copertura dello ldquoscudo NATOrdquo in ordine alla responsabilitagrave internazionale per fatto illecito

anche se apparentemente lrsquoazione si sarebbe potuta ricondurre allrsquoOrganizzazione

Lrsquoistituzione delle peacekeeping fuori dallambito delle Nazioni Unite originariamente egrave

stata molto criticata dal Segretariato che ha ricordato come secondo la Carta di San

Francisco il compito di mantenimento della pace e garanzia della sicurezza internazionale

spettasse al Consiglio di Sicurezza Sotto il profilo giuridico perograve queste operazioni sono

assolutamente lecite sempre che si svolgano con il consenso dello Stato sul cui territorio

vanno a operare un meccanismo di consenso dellavente diritto quale causa di esclusione

dellilliceitagrave dellazione

45 Cfr CEDU sent 2052007 c Behrami vs Francia e Saramati vs Francia Germania e Norvegia par 149 in httphudocechrcoeintengi=001-80830itemid[001-80830]

46 Cfr P DE STEFANI I casi Behrami e Saramati davanti alla Corte europea dei diritti umani (2007) la giurisdizione non si estende ai peacekeeper in Kosovo in httpunipd-centrodirittiumaniititschedeI-casi-Beharmi-e-Saramati-davanti-alla-Corte-europea-dei-diritti-umani-2007-la-giurisdizione-non-si-estende-ai-peacekeeper-in-Kosovo72

47 Cfr C LECK International responsibility in United Nations peacekeeping operations command and control arrangements and the attribuition of conduct in Melbourne Journal of International Law X Melbourne 2009 p 14

48 Netherlands Yearbook of International Law 2001 cit in Ivi

35

La duality delle PKO non contrasta quindi con i principi internazionali anzi contribuisce

al loro rafforzamento Un esempio ci egrave dato dal trattato di pace stipulato tra Egitto e Israele

nel 1979 che prevedeva la costituzione di una Forza delle Nazioni Unite che avrebbe dovuto

supportare lesecuzione dellaccordo ma a causa del veto posto dalla Russia che non

venne mai a sorgere e nel 1982 venne istituita la Forza Multinazionale e Osservatori del

Sinai slegata dallONU

36

3 LA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE NELLE MISSIONI PK

31 Gli effetti giuridici per fatto illecito nelle UN-PKO

La legge sulla responsabilitagrave per illeciti internazionali con riguardo alle Organizzazioni

internazionali non ha ancora raggiunto il massimo sviluppo anche se numerosi progressi

sono stati fatti da organismi quali la International Law Association (ILA) e soprattutto

dallrsquoInternational Law Commission (ILC)49 Questrsquoultima ha adottato in via provvisoria il

Progetto sulla responsabilitagrave internazionale degli Stati del 200150 anche verso le

Organizzazioni internazionali (OI) Il comportamento di un organo di uno Stato messo a

disposizione dellrsquoOI viene imputato direttamente a questrsquoultima tralasciando il legame

originario con lo Stato di invio fermo restando che sia lrsquoOI a esercitare il controllo effettivo

sul contingente51 In tal senso la prova del controllo effettivo non viene applicata alla

condotta generale dellrsquoorgano bensigrave specificatamente a ogni singolo atto illecito per poter

meglio attribuire la paternitagrave dellrsquoimpulso dellrsquoatto allrsquoOrganizzazione oppure allo Stato di

invio In questrsquoultimo caso ccedila va srsquoen dir come sia lo Stato a dover rispondere Il vincolo di

ricerca del soggetto che ha lrsquoeffettivo controllo si egrave affermato anche in via giurisprudenziale

ne sono esempi significativi i citati casi Nicaragua vs Stati Uniti del 1986 e Bosnia-

Erzegovina vs Serbia-Montenegro del 2007 non solo anche casi piugrave recenti quali Behrami

and Saramati Al-Jedda e HN vs Olanda riflettono le medesime osservazioni La posizione

assunta dalla ILC egrave particolarmente interessante vista la dichiarazione fatta dal Segretariato

delle Nazioni Unite nel febbraio 2004 in cui veniva affermato come ogni peacekeeping force

delle Nazioni Unite sia un organo sussidiario delle stesse Nazioni Unite52 Come riferito

questa dichiarazione riflette la linea dellrsquoILC secondo cui laquoThe conduct of an organ [] of

an international organization in the performance of functions of that organ [] shall be

considered as an act of that organization under international law whatever position the organ

[] holds in respect of the organizationraquo53

Ad avviso della ILC lrsquoart 5 del Progetto definirebbe quella situazione in cui lrsquoorgano

prestato allrsquoOI agisce ancora in una certa misura come organo dello Stato di invio e

lrsquoesempio che porta allrsquointerno del suo Report del 2004 egrave quello di contingenti militari messi

a disposizione da uno Stato al fine di espletare unrsquooperazione di pace dove perograve allo Stato

49 Cfr ILA Accountability of International Organisations 2004 in httpwwwila-hqorgencommitteesindexcfmcid9 50 Sul punto si veda lrsquoAllegato 2 51 Sul punto cfr C LECK International responsibility hellip opcit p 3 52 Cfr SEGRETARIATO ONU Responsibility of International Organizations Comments and Observations Received from

International Organizations 56 UN Doc ACN4545 25 June 2004 53 ILC Report of the International Law Commission Fifty-Sixth Session UN Doc A5910 2004 p 99

37

permangono dei poteri disciplinari e una giurisdizione penale nei confronti dei militari stessi

Allrsquouopo ha anche citato alcuni casi in cui le Forze di pace continuavano a chiedere ai propri

Governi lrsquoautorizzazione alle operazioni giagrave ordinate dalle Nazioni Unite e con tutto ciograve in

capo Governi permaneva la responsabilitagrave per le azioni illecite condotte dal proprio

contingente continuando in facta a essere esercitato un potere di controllo54

Ciograve nonostante lrsquoapplicazione dellrsquoart 5 del Progetto illustra come tali considerazioni

non abbiano posto un arresto al definire che lrsquoONU abbia anche e comunque sia lrsquoautoritagrave

che la capacitagrave di tenere un controllo effettivo sui contingenti di pace nonostante che quello

esercitato sui peacekeeper sia certamente differente rispetto a quello disteso nei confronti

dei suoi organi sussidiari

Ciograve che si puograve affermare dunque egrave che le Nazioni Unite abbiano in generale assunto

la responsabilitagrave per le attivitagrave delle Forze di pace allrsquointerno delle missioni ONU In via

consuetudinaria si egrave largamente accettato il principio secondo cui la violazione di un obbligo

internazionale imputabile allrsquoOrganizzazione internazionale comporti la responsabilitagrave di

questrsquoultima e non dello Stato di invio Lo stesso Segretario Generale della Nazioni Unite ha

affermato che laquoAs a subsidiary organ of the United Nations an act of a peacekeeping force

is in principle imputable to the Organization and if committed in violation of an international

obligation entails the international responsibility of the Organization and its liability in

compensationraquo55 La Segreteria ha comunque chiarito come la responsabilitagrave internazionale

delle Nazioni Unite sia condizionata al presupposto che lrsquooperazione sia stata svolta sotto il

comando e controllo esclusivo dellrsquoOrganizzazione ovvero abbia agito quale Organo

sussidiario della medesima In operazioni come le joint operations la responsabilitagrave dovragrave

dunque essere ravvisata ponendo attenzione a chi avesse effettivamente il potere di

comando e controllo effettivo

Il Segretariato Generale ndash a differenza dellrsquoILC ndash non ha sembrato accettare la

possibilitagrave che in alcuni contesti le Forze di pace non agiscano sotto la direzione delle

Nazioni Unite quanto piuttosto sotto la direzione dello Stato di invio volendo rilevare che

laquomilitary personnel placed by Member States under UN command although remaining in

their national service are for the duration of their assignment to the force

considered international personnel under the authority of the United Nations and subject to

54 Cfr Ibidem pp 112-114 55 SEGRETARIATO ONU Responsibility of International Organizations op cit p 6

38

the instructions of the Force Commander [] (and) bound to discharge their functions with

the interest of the United Nations only in viewraquo56 In questi termini lrsquoONU si egrave fatto carico

delle responsabilitagrave per le attivitagrave dei caschi blu nel momento in cui esercitavano le loro

funzioni ritenendo in via di principalitagrave lrsquoapplicazione dellrsquoart 4 del Progetto (contrariamente

a quanto riferito dalla ILC che propenderebbe per gli effetti dellrsquoart 5) Cosigrave le Nazioni Unite

hanno accettato la responsabilitagrave per gli atti ultra vires nei contesti delle missioni ONUC e

UNEF di apertura del fuoco nei confronti di civili con relativo loro decesso pur senza aver

ottenuto alcun ordine in merito57 Questa pratica si riflette nellrsquoart 6 del Progetto dove si

afferma come la condotta che superi lrsquoautoritagrave dellrsquoOrgano o che viola le istruzioni resti di

pertinenza dellrsquoOI sino a che gli atti possono essere ravvisati come eseguiti in veste ufficiale

Ne segue lrsquoirresponsabilitagrave da parte delle Nazioni Unite per il comportamento tenuto fuori

dal servizio delle Forze di pace come per gli atti di sfruttamento sessuale e di abuso o altre

forme di condotta illecita non potendo ritenersi tali atti generati dalla funzione ufficiale delle

Nazioni Unite In questo contesto viene dunque esclusa la responsabilitagrave dellrsquoOrgano

Quanto ai profili piugrave operativi occorre osservare come le strutture di comando e di

controllo delle PKO delle Nazioni Unite in linea teorica appaiono come semplici ma in via

pratica presentano alcune problematiche58 In una UN-PKO tutti i componenti della missione

ndash militari di polizia e civili ndash rientrano allrsquointerno delle deleghe operative del capomissione

che generalmente egrave un rappresentante del Segretario Generale (anche se in determinate

occasioni puograve anche essere il comandante della Forza o il capo-osservatore)59 Le Forze di

pace sono quindi ndash in generale ndash sotto il controllo operativo del Force Commander ovvero

di quella figura a capo del contingente militare della peacekeeping operation Come infatti

ha contribuito a definire il Dipartiment of Peacekeeping Operations (DPKO) allrsquointerno della

cd Capstone Doctrine che rappresenta la base dottrinale per le UN-PKO i militari prestati

dagli Stati alla missione di peacekeeping sono sottoposti al controllo operativo del

comandante della Forza ONU e non sotto il diretto comando delle Nazioni Unite un rapporto

di dipendenza gerarchica dunque60 Qui il controllo operativo egrave inteso come laquo The authority

granted to a military commander in United Nations Peacekeeping Operations to direct

forces assigned so that the commander may accomplish specific missions or tasks which

56 Ibidem p 17 57 Cfr M ZWANENBURG Accountability of Peace Support Operations 2005 p 106 58 Cfr H MCCOUBREY E N D WHITE The Blue Helmets Legal Regulation of United Nations Military Operations 1996 pp

137 144-147 59 Dove per autoritagrave operativa si intende il soggetto giuridicamente capace di emettere direttive operative nellrsquoambito del

mandato ricevuto in una data area ndash la mission zone ndash e per il tempo concordato Sul punto cfr DIPARTIMENT OF

PEACEKEEPING OPERATIONS (DPKO) Handbook on United Nations Multidimensional Peacekeeping Operations New

York 2003 p 68 60 Cfr DPKO UN Peacekeeping Operations Principles and Guidelines New York 2008 p 68

39

are usually limited by function time or location (or a combination) to deploy units concerned

andor military personnel [hellip] United Nations Operational Control includes the authority to

assign separate tasks to sub units of a contingent as required by the operational

necessities within the mission area of responsibility in consultation with the Contingent

Commander and as approved by the United Nations Headquartersraquo61 Lo stesso glossario

reperibile sul sito internet del DPKO sul controllo operativo afferma che egrave un livello

maggiormente restrittivo di autoritagrave in quanto il comandante non puograve modificare gli elementi

essenziali della missione quali a esempio la redistribuzione fuori area senza aver prima

ottenuto il consenso del Paese di invio delle truppe62 La ratio di questa restrizione egrave da

rinvenirsi nella primaria necessitagrave per lo Stato di invio di tutelare la sicurezza dei propri

cittadini inviati

In punto responsabilitagrave come ampiamente giagrave riferito il dato di maggiore rilievo egrave

lrsquoattribuzione della condotta La maggior parte degli studiosi ritiene che le Forze di pace

siano in generale poste sempre al di sotto del controllo efficace delle Nazioni Unite durante

lrsquointero periodo in cui sono a disposizione dellrsquoOrganizzazione eccezion fatta per il caso in

cui un contingente ignori le istruzioni del Comandante della Forza e agisca in autonomia63

Esempi significativi ci vengono forniti dai casi Behrami vs Francia e Saramati vs

Francia ndash Germania - Norvegia dove la riconduzione delle azioni commesse dai militari

impiegati venne direttamente ricollegata allrsquoOrganizzazione titolare della PKO traendo

questa in giudizio avanti la CEDU

La questione che rileva avere un particolare interesse egrave che il contingente inviato da

un Paese nellrsquoambito di una missione ONU puograve in qualsiasi momento rifiutarsi di adempiere

a un compito

Giorgio Gaja relatore speciale sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni internazionali

allrsquoILC ha proposto di attribuire la condotta nella misura in cui lrsquoorganizzazione esercita un

controllo effettivo sulla condotta stessa Ciograve di fatto comporterebbe la possibilitagrave di attribuire

anche in maniera duplice la responsabilitagrave a piugrave OI Questa teoria della doppia

responsabilitagrave egrave invero stata riscontrata anche dal combinato disposto normativo tra gli artt

47 e 51 del Progetto ravvedendo oltre che un concorso tra agenti statali la possibilitagrave di

paventare un concorso tra Stati e Organizzazioni internazionali laddove

entrambi abbiano corrisposto un apporto significativo al verificarsi dellrsquoillecito

61 T FORD Commanding UN Peacekeeping Operations in Training Materials for the UN Institute of Training and Research (UNITAR) 2004 p 153

62 Cfr DPKO Glossary of UN Peacekeeping Terms 1998 in httpwwwunorgDeptsdpkoglossary 63 Cfr M HIRSCH The Responsibility of International Organisations towards Third Parties Dordrecht 1995 pp 66ndash67

40

Ciograve farebbe discendere una responsabilitagrave solidale in linea con lrsquoobiettivo della normativa

sulla responsabilitagrave internazionale che mira a evitare le violazioni delle norme internazionali

mediante lrsquoutilizzo di sistemi deterrenti quali quelli sanzionatori attribuire la responsabilitagrave

unicamente alle Nazioni Unite potrebbe come evidenzia Leck64 incoraggiare

comportamenti piugrave avventati e negligenti da parte dei contingenti forti di sapere che non si

riverseragrave su di loro la responsabilitagrave per illecito internazionale compiuto dalle loro Forze

dislocate in una peacekeeping mission

32 Individual crimes e responsabilitagrave dello Stato

Per poter delineare un quadro giuridico chiaro di come muove il concetto di

responsabilitagrave internazionale per i fatti illeciti occorre andare a definire i caratteri dei crimini

internazionali Essi sono definibili quali crimina juris gentium e consistono in condotte che

pregiudicano il modo diretto la Comunitagrave internazionale ledendo interessi fondamentali di

questa come quello alla pace alla sicurezza e alla tutela dei valori umani La struttura di

questi egrave complessa in quanto non solo costituiscono reati allinterno degli ordinamenti dei

singoli Stati si pensi allomicidio o alla tortura bensigrave presentano un elemento in grado di

elevarli a crimini internazionali un quid plus rilevabile proprio nella lesione dellinteresse

della Comunitagrave stessa In via di normalitagrave questi sono assunti da organi-individuo o

comunque realizzati in un contesto di politico statale

Fino al termine del primo conflitto mondiale questa categoria era limitata ai crimini di

guerra commessi durante i conflitti armati internazionali ma nel corso di qualche decennio

prima con il Trattato di Versailles e poi con la fine della Seconda Guerra Mondiale la

categoria egrave stata sensibilmente ampliata Egrave del 1946 la Risoluzione n 94 con cui

lAssemblea Generale delle Nazioni Unite chiede al Comitato per la Codificazione del Diritto

Internazionale (CDI) lelaborazione di un Codice penale internazionale Lanno successivo

con la Risoluzione n 177 viene poi affidato allo stesso CDI il compito di predisporre un

progetto di Codice delle offese contro la pace e la sicurezza dellumanitagrave

Successivamente con la creazione dei Tribunali Penali Internazionali per la ex

Jugoslavia per il Ruanda e della CPI si contemplano quali crimini internazionali i crimini

di guerra quelli contro lumanitagrave il genocidio e laggressione non costituendo crimini

internazionali in senso stretto lapartheid il terrorismo il traffico illecito di droga e sostanze

stupefacenti il commercio illegale di armi il contrabbando di materie nucleari e il riciclaggio

di denaro non essendo direttamente stati vietati dal Diritto Internazionale generale

64 Cfr C LECK International responsibilityhellip op cit p 18

41

Lelemento normativo chiave per definire quali siano i crimini internazionali egrave

rappresentato dallo Statuto della CPI allart 6 dove viene definito il crimine di genocidio

riproducendo pedissequamente la definizione giagrave propria del Diritto Internazionale generale

sviluppato a partire dalla Convenzione sul genocidio del 1948 esso egrave ravvisabile quale

comportamento posto in essere nellintento di distruggere in tutto o in parte un gruppo

nazionale etnico razziale o religioso Larticolo successivo prevede i crimini contro lumanitagrave

non definendoli bensigrave elencandone undici che ravvisano un loro dato comune nellessere

caratterizzati dallestensione o sistematicitagrave dellattacco diretto in modo inequivocabile nei

confronti della popolazione civile Tra queste figurano lomicidio la riduzione in schiavitugrave la

deportazione la tortura i crimini sessuali e gli atti inumani indirizzati a produrre gravi danni

fisici o psichici noncheacute sofferenze inutili Lart 8 prevede poi i crimini di guerra

La competenza per giudicare tali reati egrave attribuita alla CPI specie nel momento in cui essi

siano parte di un disegno politico o comunque siano una serie di crimini analoghi commessi

su larga scala Da ciograve ne deriva come vi sia di fatto un onere probatorio per la Corte di

dimostrare che si sia superata una soglia minima per cui possa efficacemente intraprendersi

lazione giudiziaria In tale norma sono previste quattro categorie di crimini nella prima

rientrano le infrazioni gravi alle Convenzioni di Ginevra del 1949 applicabili ai conflitti armati

internazionali che in via generale vengono ritenute la codificazione del Diritto

Internazionale generale Rientrano qui lomicidio la tortura i saccheggi la presa di ostaggi

La lett B) dellart 8 introduce poi la seconda categoria allinterno della quale rientrano le

altre violazioni gravi delle leggi e delle consuetudini applicabili nel conflitto armato

internazionale leggi previste dal Diritto Internazionale o da altri trattati come il Regolamento

dellAja del 1907 o il Primo Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Ginevra del 1977

In questo nucleo rientrano gli atti volti a dirigere intenzionalmente gli attacchi contro la

popolazione civile lattaccare o bombardare con qualsiasi mezzo cittagrave villaggi abitazioni o

costruzioni indifese e che comunque non siano obiettivi militari uccidere o ferire combattenti

arresi senza condizioni stuprare o ridurre in schiavitugrave costringendo alla prostituzione

arruolare o impiegare bambini di etagrave inferiore a quindici anni Non rientra in questo ambito

il crimine dellrsquoutilizzo di armi indiscriminate per cui si rinvia a un annesso allo Statuto

La terza categoria individua le violazioni dellrsquoart 3 comune alle quattro Convenzioni di

Ginevra applicabili ai conflitti armati non internazionali per gravi violazioni dellart 3 egrave da

intendersi un atto quale violenza contro la vita e lintegritagrave della persona violazione della

dignitagrave personale presa di ostaggi condanne ed esecuzioni effettuate senza una sentenza

da parte di un tribunale regolare e atti commessi contro coloro che non partecipano

direttamente alle ostilitagrave Lultima categoria alla lett E) contemplare altre violazioni gravi

42

del diritto delle consuetudini applicabili nei conflitti armati di carattere non internazionale

allinterno del quadro consuetudinario consolidato del Diritto Internazionale cest a dir la

direzione intenzionale di attacchi contro civili che non prendono parte direttamente

allostilitagrave la direzione diretta di attacchi nei confronti di mezzi sanitari o personale sanitario

il saccheggio di luoghi Per la configurabilitagrave di questi crimini internazionali lo Statuto richiede

la sussistenza di un conflitto armato e la soglia temporale del protrarsi del conflitto tra

autoritagrave governative e gruppi armati organizzati oppure fra questi ultimi L11 giugno 2010

nella Conferenza di Kampala lart 8 c 2 lett E) dello Statuto di Roma egrave stato emendato

estendendo anche ai conflitti armati interni alcuni crimini di guerra luso di armi vietate ndash

veleni gas asfissianti tossici ndash e di proiettili che si espandono o si appiattiscono facilmente

nel corpo umano

Dalla natura dei caratteri qui elencati ricaviamo che i crimina juris gentium

costituiscono sempre il prodotto di unazione statale con ciograve la responsabilitagrave puograve essere

duplice da un lato quella internazionale dello Stato dallaltro quella penale internazionale

dellindividuo autore materiale Queste sono due forme di responsabilitagrave distinte anche nel

momento in cui vi sia una coincidenza tra le due nel caso della responsabilitagrave internazionale

dello Stato laccertamento della violazione e le conseguenze rientrano negli schemi tipici del

Diritto Internazionale riportati allinterno del capitolo uno del presente studio Occorreragrave

dunque esaminare le norme del Diritto Internazionale relativamente alle conseguenze

dellillecito e le disposizioni particolari contenute nella Carta di San Francisco Un eventuale

intervento di un Tribunale Arbitrale o di una Corte Internazionale egrave rimesso alla volontagrave delle

parti assumendo ancora oggi la funzione giurisdizionale internazionale una natura

sostanzialmente arbitraria Dalla fine del primo conflitto mondiale egrave infatti stata prevista la

clausola compromissoria e il Trattato generale di arbitrato in cui si prevede lobbligo per gli

Stati di sottoporsi al giudizio di un Tribunale Internazionale in modo tale da consentire a un

altro Stato contraente di poter citare unilateralmente il Paese che ha leso il suo interesse in

modo valido avanti il Tribunale Internazionale competente si pensi allart 9 della

Convenzione sul genocidio Per quanto attiene alla CIG elemento rilevante egrave quello della

cosiddetta clausola opzionale per cui gli Stati aderenti allo Statuto della Corte possono in

ogni momento dichiarare di riconoscere come obbligatoria la giurisdizione di questo

tribunale nei confronti di uno Stato che abbia accettato il medesimo Statuto65

Per quanto attiene invece alla responsabilitagrave penale dellindividuo la qualificazione

avviene a opera del Diritto Internazionale la cui azione giudiziaria egrave lasciata ai sistemi penali

65 Cfr Statuto CIG art 36 cpv

43

nazionali o dagli Stati rimessa a quelli internazionali che perograve hanno necessitagrave di

riscontrare una legittimazione data dalla volontagrave degli Stati

Nel nostro Paese le PSO traggono una legittimitagrave dallart 10 della Costituzione noncheacute

dal Diritto Internazionale da esso sviluppato e dalla Carta delle Nazioni Unite Sulla base di

questo dettato normativo egrave stato steso lart 1 della l 3312000 poi abrogato dallart 2268

c 1 n 984 dlgs 662010 e sostituito dallart 89 c 2 del medesimo decreto In esso egrave

riferito come laquole forze armate hanno altresigrave il compito di operare al fine della realizzazione

della pace e della sicurezza internazionale in conformitagrave alle regole del Diritto

Internazionale e alle determinazioni delle organizzazioni internazionali delle quali lItalia fa

parteraquo

Altro punto da specificare egrave che ai militari impiegati allestero la normativa che si

applica con la L 4082006 n 247 egrave il Codice Penale Militare di pace e il tribunale

competente per i reati commessi dai contingenti impiegati allestero e il Tribunale militare di

Roma

33 La giurisprudenza in materia il caso Srebrenica

Quello che sino a qui si egrave detto trae ampio riscontro in un caso giuridico che si egrave

occupato degli accadimenti di Srebrenica Siamo nel contesto della guerra in Bosnia-

Erzegovina del 1995 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adottograve il 16 aprile 1993

la Risoluzione n 819 con cui decise di inviare delle proprie truppe nella zona di Srebrenica

area che poi con la Risoluzione n 824 del 6 maggio venne dichiarata protetta A seguito

di unrsquooffensiva serba lrsquoONU optograve per la smilitarizzazione dellrsquointero territorio limitrofo volto

alla tutela e difesa della popolazione civile bosniaca quasi interamente musulmana che si

era vista costretta a esodare dalle proprie abitazioni vista lrsquooccupazione serbo-bosniaca

Il 9 luglio 1995 le milizie della Војска Републике Српске (BPC) lrsquoesercito serbo-bosniaco

sotto il comando del gen Ratko Mladić penetrarono nellrsquoarea protetta dando luogo a quello

che oggi egrave ricordato come massacro di Srebrenica

Il Tribunale dellrsquoAja il 2 marzo 2007 pur qualificando giuridicamente lrsquoazione come

genocidio assolse la Serbia non ravvisando elementi di responsabilitagrave e dispose lrsquoarresto

per il politico serbo Radovan Karadzic e per il gen Ratko Mladić LrsquoICTY giagrave aveva stabilito

come il crimine fosse stato condotto da attori singoli e non potesse essere contestata una

responsabilitagrave in capo alla Serbia Non vennero infatti riscontrate prove di un ordine

esplicitamente inviato da Belgrado neacute che lrsquointenzione di porre in essere il fatto fosse venuto

a conoscenza delle autoritagrave della capitale serba

44

Lrsquoaccusa mossa alla Serbia fu quella di non aver cooperato col in Tribunale per la consegna

dei criminali e non aver adoperato adeguati sistemi per la prevenzione del massacro

Il punto perograve egrave un altro In quel momento le tre compagnie olandesi DUTCHBAT

inquadrate nel contingente di peacekeeping ONU non intervennero Dopo una prima ondata

di attacchi cui non seppero tener fronte i caschi blu decisero di collaborare con le truppe

del gen Mladić aiutando a dividere gli uomini dalle donne e dai bambini Al rientro in patria

delle truppe venne aperta unrsquoinchiesta volta a stabilire il grado di responsabilitagrave delle truppe

del Netherlands e dopo le dimissioni nellrsquoaprile del 2002 del Governo di Wim Kok e del

Capo delle Forze Armate gen Van Baal il 6 settembre 2013 la Corte Suprema olandese

accertava la responsabilitagrave dello Stato in ordine a tre omicidi di cittadini bosniaci Questa

responsabilitagrave venne anche confermata in sede civile dal Tribunale dellrsquoAja il 16 luglio 2014

che ha condannato lrsquoOlanda a risarcirne i danni scaturiti

Questo egrave un esempio significativo in quanto egrave il primo caso in cui viene a essere

ammessa la responsabilitagrave di uno Stato per azioni illecite commesse dal suo contingente

inviato in una missione di peacekeeping sotto lrsquoegida delle Nazioni Unite Ciograve dimostra

anche come sia forte lrsquoimposizione dellrsquoobbligo di rispetto dei diritti umani anche durante le

PSO da parte dei militari Nel caso di specie la decisione esaminograve lrsquoeffettivitagrave del controllo

esercitato lrsquoelemento di assoluta novitagrave egrave che in questo caso nel contesto di una UN-PKO

il controllo si egrave ravvisato come in capo a uno Stato parte della missione e non

allrsquoOrganizzazione66

34 Conclusioni

In questo generale contesto che abbiamo avuto cura di analizzare sino a qui il

problema principale egrave relativo al diritto applicabile alle Forze Armate italiane allestero e

specie il punto chiave in materia di responsabilitagrave riguarda luso legittimo della forza

Occorreragrave distinguere tra latto violento per la difesa dello Stato da quello per la legittima

difesa del personale impiegato in teatro operativo

Come egrave stato ampiamente ribadito lunico modo legittimo per lutilizzo della forza

armata egrave la legittima difesa o lautorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

mentre non egrave lecito esercitare una forza a fronte della minaccia meramente latente a essa

se ne puograve ricorrere a fronte di un pericolo imminente di attacco Secondo unopinione e una

prassi da ricondurre in maggior parte ai governi occidentali come ricorda Ronzitti67 il ricorso

66 Sul punto cfr E VOETEN Peacekeeping and State Responsibility 2011 in

httpthemonkeycageorg201107peacekeeping-and-state-responsibility 67 Cfr N RONZITTI Il diritto applicabile alle Forze Armate italiane allestero problemi e prospettive Roma 2008 p 2

45

alla forza armata sarebbe lecito per motivi umanitari nel momento in cui le popolazioni dello

Stato destinatario della missione siano trattate in modo inumano e degradante noncheacute

soggette a pratiche di genocidio Qui lintervento nel momento in cui viene autorizzato dal

Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite egrave lecito al contrario di ciograve che sarebbe nel caso

in cui tale autorizzazione non ci fosse Nel caso in cui lrsquoatto venga a essere considerato

possibile occorreragrave sempre che la forza sia mantenuta nei confini della necessitagrave e della

proporzionalitagrave Ciograve non significa che tra lazione di offesa e quella di difesa debba esserci

una perfetta simmetria ma non bisogna eccedere andando a esempio a volersi garantire

un profilo punitivo La stessa riflessione deve farsi in ambito di intervento umanitario dove

la forza impiegata dovragrave essere proporzionale alla finalitagrave dellintervento In ultimo occorre

analizzare come leventuale intervento col consenso dello Stato territoriale sia lecito purcheacute

non contrasti il principio di autodeterminazione dei popoli

A conclusione dellintera trattazione attinente la responsabilitagrave dello Stato per le

operazioni di pace non possiamo trascendere dallesame del dettato costituzionale che

allart 11 e al combinato disposto di cui agli artt 78 e 87 c 9 pone il framework giuridico

entro cui si muove lintera normativa italiana da un lato il divieto della guerra come

strumento doffesa dallaltro il potere delle Camere di constatare lo stato di guerra Va da

seacute come in caso di PKO si esuli dalla norma combinata degli artt 78 e 87 che si rivelano

dunque inadatti a disciplinare le missioni allestero Come egrave stato ampiamente visto lazione

bellica egrave lecita nel momento in cui risponda conformemente a una normativa di Diritto

Internazionale che la autorizza Per quanto attiene alle responsabilitagrave internazionali sia per

lo Stato che per lindividuo il punto chiave egrave sempre quello di ritrovare la sussistenza di una

causa di giustificazione ovvero di un elemento che scrimini lilliceitagrave della condotta tenuta

Allinterno del Codice Penale militare di pace queste sono ricondotte nellambito

dellordinamento militare luso legittimo delle armi allart 41 la difesa legittima allart 42

e la necessitagrave militare allart 44

Queste scriminanti operano in relazione a fattispecie che vengono considerate illecite

In questo contesto pare adeguatamente esemplificativa la sentenza del Tribunale Militare di

Roma del 9 maggio 2007 che assolse due militari impegnati in teatro iracheno che nella

notte del 5 agosto 2004 aprirono il fuoco contro unambulanza dopo averla ritenuta un mezzo

militare nemico68 il fatto violava lrsquoart 191 del Codice Penale Militare di guerra allora vigente

per la missione in Iraq che impone il divieto di aprire il fuoco nei confronti del personale

sanitario e dei mezzi da questo impiegati

68 TM di Roma sent GUP 9052007 Allocca e Stival in Bimestrale di Diritto e Procedura Penale Militare Roma 2008

46

La sentenza di assoluzione si basa sulla scriminante di cui allart 44 del Codice Penale

Militare di Pace cui il Codice Penale Militare di guerra fa rinvio e la sussistenza di tale

scriminante egrave data dal fatto che i nostri due soldati si erano rappresentati quella situazione

come un caso di pericolo grave e imminente In questo quadro sono da inserire le regole di

ingaggio definite come abbiamo giagrave visto come direttive che un Governo stabilisce per

individuare le circostanze e i limiti entro cui le sue Forze Armate di mare terra e aria

inizieranno o continueranno un combattimento con le forze nemiche69 Essendoci una

grossa difficoltagrave per stabilire delle ROE che tengano conto delle varie esigenze nazionali in

unoperazione internazionale ogni singolo Paese puograve prevedere delle specifiche restrizioni

che prendono il nome di caveat Per quanto attiene alle ROE-NATO esse sono abbastanza

elastiche nella materia delluso della forza che puograve trovare applicazione non solo nei

confronti di atti ostili ma anche contro intenzioni ostili70 Le ROE permangono comunque

come dei modi per impiegare la forza in maniera consentita dal diritto internazionale e

dellordinamento giuridico interno Da ciograve discende come nessuna ROE potragrave mai rendere

lecito un comportamento che di per seacute stesso egrave illecito come sparare a unambulanza

Ormai egrave dato consolidato che i militari allestero debbano applicare non solo le norme

del Diritto Internazionale dei conflitti armati quali la Convenzione dellAja del 1907 le quattro

convenzioni di Ginevra del 1949 con i suoi Protocolli aggiuntivi del 1977 bensigrave anche le

norme relative ai diritti umani Questo dato cegrave anche stato confermato dalla CIG che piugrave

volte si egrave pronunciata a favore di questa prassi sia in sede consultiva che il sede

contenziosa Come ha anche avuto modo di ribadire Ronzitti un puntum doles ha riguardato

lapplicazione della CEDU allinterno di Stati che non hanno deciso di vincolarsi a questa

Convenzione ma allinterno dei quali erano presenti degli Stati membri della Convenzione

stessa In tal senso lanalisi che deve farsi egrave quella giurisprudenziale nei casi cd Behrami

e Saramati dove la Grand Chambre il 31 maggio 2007 sentenziava in ordine allirricevibilitagrave

dei ricorsi con i quali si lamentavano delle violazioni della CEDU commessi dai contingenti

peacekeeping in Kosovo Questi come abbiamo giagrave avuto modo di vedere nel corso della

trattazione erano membri della missione KFOR sotto comando NATO e la Corte ha

affermato come limputabilitagrave della condotta non potesse essere riferita allo Stato di

appartenenza bensigrave allOrganizzazione del Patto Nord-Atlantico che perograve non era parte

della CEDU

69 Cfr AJ ROACH Readings on International Law from the Naval War College Review 1983-1994 Newport 1995 p 479 70 Cosigrave era infatti previsto dalle regole dingaggio nella missione IFOR in Bosnia-Erzegovina cfr N RONZITTI Il diritto

applicabile op cit p 5

47

Un secondo caso possiamo mutuarlo dalla House of Lords inglese che nel caso cd Al-

Skeini71 fu chiamata nello stesso anno a sentenziare in merito al ricorso presentato dagli

eredi delle vittime di azioni militari inglesi in territorio iracheno nel 2003 anno in cui la Gran

Bretagna era potenza occupante Qui si pose il problema di cui sopra ovvero

dellapplicabilitagrave della CEDU anche nei confronti dellIraq che non vi era parte I giudici

britannici hanno statuito come la Convenzione fosse applicabile unicamente nel momento

in cui il controllo del Regno Unito fosse inequivocabile e quindi si potesse affermare in via

analogica una giurisdizione extraterritorio di uno Stato parte della Convenzione72

Traendo le conclusioni generali questo testo ha voluto inquadrare non solo il nucleo

della responsabilitagrave internazionale dello Stato per gli illeciti commessi dai propri contingenti

impiegati in peacekeeping operations bensigrave offrire il panorama in plena rilevando la

necessitagrave che solo uno studio che abbracci lrsquointera materia possa non trascurare alcun

elemento e solo quello possa effettivamente essere propedeutico alla risoluzione effettiva

di probabili problemi che in ordine di praticitagrave possono porsi nei confronti dei nostri militari

e della nostra Nazione Giungendo al termine possiamo dire che il punto chiave rimane

quello di determinare il soggetto giuridico che ha lrsquoeffettivo controllo della missione Di fatto

le PKO ONU si presentano come meno rischiose per la responsabilitagrave dello Stato in quanto

il controllo egrave maggiormente esercitato dallrsquoOrganizzazione internazionale Nel contesto delle

PKO NATO il frame egrave piugrave complesso essendo esse stesse maggiormente articolate ed

essendo il controllo spesso esercitato dallo Stato di invio con conseguente maturamento

della responsabilitagrave internazionale per fatto illecito in capo a questrsquoultimo

71 Cfr CEDU sent 7072011 Al-Skeini vs Inghilterra in C MELONI Una importante pronuncia della corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellrsquoambito di missioni militari allrsquoestero Riflessioni attorno alla sentenza della Corte EDU nel caso Al-Skeini c Regno Unito del 7 luglio 2011 in wwwdirittopenalecontemporaneoit

72 Cfr N RONZITTI Il diritto applicabile op cit p 9

48

INDICE DELLE ABBREVIAZIONI

CDI Comitato per la codificazione del Diritto Internazionale

CDI Commissione di Diritto Internazionale

CE Comunitagrave Europea

CEDU Corte Europea dei Diritti dellrsquoUomo

CGCE Corte di Giustizia della Comunitagrave Europea

CGI Corte di Giustizia Internazionale

CPGI Corte Penale di Giustizia Internazionale

CPS Comitato Politico e di Sicurezza

CRO Crisis Responce Operations

DPKO Dipartiment of Peacekeeping Operations

IACHR Corte Interamericana dei Diritti dellrsquoUomo

ICTY Tribunale Penale Internazionale per lrsquoex Jugoslavia

ILA International Law Association

ILC International Law Commission

NEOs Non-combatants Evacuation Operations

OI Organizzazioni internazionali

PESD Politica Europea di Sicurezza e Difesa

PKO Peacekeeping Operations

PSO Peace Support Operations

TIA Tribunale Internazionale dArbitrato

TM Tribunale Militare

49

INDICE DELLE SENTENZE CITATE

CEDU Al-Skeini vs Regno Unito 2011 p 49

CEDU Behrami vs Francia 2007 pp 33 34 (n 45) 36 40 48

CEDU Saramati vs Francia-Germania-Norvegia 2007 pp 34 (n 45) 33 36 48

CGCE Commissione vs Lussemburgo e Belgio 1964 p 17

CIG Belgio vs Spagna (cd Barcellona Traction) p 20

CIG Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro 2007 pp 9 (n 7) 13 14 36 44-45

CIG Nicaragua vs Stati Uniti 1986 pp 9 16 36

CIG Stati Uniti vs Iran (cd del personale diplomatico a Teheran) 1980 p 10

CIG Ungheria vs Slovacchia (Gabcikovo-Nagymaros) 1997 pp 8 12 17

CPGI Italia vs Francia (cd fosfati in Marocco) 1938 p 6

CPGI Officina di Chorzogravev 1928 p 21

IACHR Velasquez Rodriguez vs Honduras 1988 p 11

ICTY Tadic 1999 p 10

TIA Nuova Zelanda vs Francia (cd Rainbow Warrior) 1990 pp 6 8 (n4) 18

TIA Messico vs Stati Uniti (cd Mallen) 1927 p 11

TM di Roma sent GUP 9052007 Allocca e Stival p 47

50

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53

ALLEGATI

Allegato 1 - QUADRO DELLE MISSIONI DI PEACEKEEPING ONU IN CORSO

Aggiornato al 30 ottobre 2015

Fonte Nazioni Unite

Operazione MINUSTAH in Haiti

Operazione MINURSO nel Sahara occidentale

Operazione UNMIL in Liberia

Operazione UNOCI in Costa drsquoAvorio

Operazione MINUSMA in Mali

Operazione MISUSA nella Repubblica Centro-Africana

Operazione MONUSCO nella Repubblica Democratica del Congo

Operazione UNMIK in Kosovo

Operazione UNAMID in Darfur

Operazione UNISFA in Abyei

Operazione UNIMISS in Sud-Sudan

54

Operazione UNFICYP in Cipro

Operazione UNTSO in Medio Oriente

Operazione UNIFIL in Libano

Operazione UNDOF in Siria

Operazione UNMOGIP in India e Pakistan

55

Allegato 2 -PROGETTO DI ARTICOLI SULLA RESPONSABILITAgrave DELLO STATO DELLA COMMISSIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

(2001)

PARTE I - LrsquoATTO INTERNAZIONALMENTE ILLECITO DI UNO STATO

CAPITOLO I - PRINCIPI GENERALI

Articolo 1 - Responsabilitagrave di uno Stato per i suoi atti internazionalmente illeciti Ogni atto

internazionalmente illecito di uno Stato comporta la sua responsabilitagrave internazionale

Articolo 2 - Elementi di un atto internazionalmente illecito di uno Stato Sussiste un atto

internazionalmente illecito di uno Stato quando un comportamento consistente in unrsquoazione

o in unrsquoomissione

a) puograve essere attribuito allo Stato alla stregua del Diritto Internazionale

b) costituisce una violazione di un obbligo internazionale dello Stato

Articolo 3 - Qualificazione di un atto di uno Stato come internazionalmente illecito

La qualificazione di un atto di uno Stato come internazionalmente illecito egrave regolata dal

Diritto Internazionale Su tale qualificazione non influisce la qualificazione dello stesso atto

come lecito in base al diritto interno

CAPITOLO II - ATTRIBUZIONE DI UN COMPORTAMENTO ALLO STATO

Articolo 4 - Comportamenti di organi di uno Stato

1 Il comportamento di un organo dello Stato saragrave considerato come un atto dello Stato ai

sensi del Diritto Internazionale sia che tale organo eserciti funzioni legislative esecutive

giudiziarie o altre qualsiasi posizione abbia nellrsquoorganizzazione dello Stato e quale che

sia la sua natura come organo del governo centrale o di unrsquounitagrave territoriale dello Stato

2 Un organo comprende qualsiasi persona o ente che rivesta tale posizione secondo il

Diritto Interno dello Stato

56

Articolo 5 - Comportamento di persone o enti che esercitino prerogative dellrsquoautoritagrave di

governo

Il comportamento di una persona o di un ente che non egrave un organo dello Stato ai sensi

dellrsquoarticolo 4 ma che egrave abilitato dal diritto di quello Stato a esercitare prerogative dellrsquoattivitagrave

di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del Diritto Internazionale

purcheacute nel caso in questione la persona o lrsquoente abbiano agito in tale qualitagrave

Articolo 6 - Comportamento di organi messi a disposizione di uno Stato da un altro Stato

Il comportamento di un organo messo a disposizione di uno Stato da parte di un altro Stato

saragrave considerato un atto del primo Stato ai sensi del Diritto Internazionale se tale organo

agisce nellrsquoesercizio di prerogative dellrsquoautoritagrave di governo dello Stato a disposizione del

quale egrave messo

Articolo 7 - Eccesso di potere o comportamento contrario a istruzioni

Il comportamento di un organo di uno Stato o di una persona o di un ente abilitati a esercitare

prerogative dellrsquoautoritagrave di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del

Diritto Internazionale se quellrsquoorgano persona o ente agisce in tale qualitagrave anche se

eccede la propria competenza o contravviene a istruzioni

Articolo 8 - Comportamento sotto la direzione o il controllo di uno Stato

Il comportamento di una persona o di un gruppo di persone saragrave considerato un atto di uno

Stato ai sensi del Diritto Internazionale se la persona o il gruppo di persone di fatto agiscono

su istruzione o sotto la direzione o il controllo di quello Stato nel porre in essere quel

comportamento

Articolo 9 - Comportamento in assenza o in mancanza di autoritagrave ufficiali

Il comportamento di una persona o di un gruppo di persone saragrave considerato come atto di

uno Stato ai sensi del Diritto Internazionale se la persona o il gruppo di persone di fatto

esercita prerogative dellrsquoautoritagrave di governo in assenza o in mancanza delle autoritagrave ufficiali

e in circostanze tali da richiedere lrsquoesercizio di quelle prerogative

Articolo 10 - Comportamento di un movimento insurrezionale o di altro movimento

1 Il comportamento di un movimento insurrezionale che divenga il nuovo governo dello

Stato saragrave considerato un atto dello Stato ai sensi del Diritto Internazionale

57

2 Il comportamento di un movimento insurrezionale o di altro tipo che riesca a costituire

un nuovo Stato in una parte del territorio di uno Stato preesistente o di un territorio sotto

lrsquoamministrazione di quello Stato saragrave considerato un atto del nuovo Stato ai sensi del

Diritto Internazionale

3 Questo articolo non pregiudica lrsquoattribuzione a uno Stato di ogni comportamento in

qualsiasi modo collegato a quello del movimento in questione che debba essere

considerato un atto di quello Stato in virtugrave degli articoli da 4 a 9

Articolo 11 - Comportamento riconosciuto e adottato da uno Stato come proprio

Un comportamento che non egrave attribuibile a uno Stato ai sensi degli articoli precedenti saragrave

ciononostante considerato un atto di quello Stato ai sensi del Diritto Internazionale se e nella

misura in cui quello Stato riconosca e adotti il comportamento in questione come proprio

CAPITOLO III - VIOLAZIONE DI UN OBBLIGO INTERNAZIONALE

Articolo 12 - Violazione di un obbligo internazionale

Si ha violazione di un obbligo internazionale da parte di uno Stato quando un atto di quello

Stato non egrave conforme a quanto gli egrave richiesto da quellrsquoobbligo quale che ne sia la fonte o la

natura

Articolo 13 - Obbligo internazionale in vigore per uno Stato

Un atto di uno Stato non costituisce una violazione di un obbligo internazionale a meno che

lo Stato non sia vincolato dallrsquoobbligo in questione al momento in cui lrsquoatto egrave compiuto

Articolo 14 - Estensione nel tempo della violazione di un obbligo internazionale

1 La violazione di un obbligo internazionale per mezzo di un atto dello Stato non avente

carattere continuativo si produce nel momento in cui lrsquoatto egrave compiuto anche se i suoi

effetti perdurano

2 La violazione di un obbligo internazionale per mezzo di un atto dello Stato avente

carattere continuativo si estende per tutto il periodo durante il quale lrsquoatto continua e

rimane non conforme allrsquoobbligo internazionale

3 La violazione di un obbligo internazionale che richiede a uno Stato di prevenire un dato

evento si perfeziona quando lrsquoevento si produce e si estende per tutto il periodo durante

il quale lrsquoevento continua e rimane non conforme a quellrsquoobbligo

58

Articolo 15 - Violazione consistente in un atto complesso

1 La violazione di un obbligo internazionale da parte di uno Stato per mezzo di una serie di

azioni o di omissioni definita nel suo complesso come illecita si perfeziona quando si

produce lrsquoazione o lrsquoomissione che in concorso con altre azioni o omissioni egrave sufficiente a

integrare lrsquoatto illecito

2 In tale caso la violazione si estende per tutto il periodo a cominciare dalla prima delle

azioni od omissioni della serie e dura fino a quando queste azioni od omissioni sono ripetute

e rimangono non conformi allrsquoobbligo internazionale

CAPITOLO IV - RESPONSABILITAgrave DI UNO STATO CONNESSA ALLrsquoATTO DI UN ALTRO STATO

Articolo 16 - Aiuto o assistenza nella commissione di un atto internazionalmente illecito

Uno Stato che aiuti o assista un altro Stato nella commissione di un atto internazionalmente

illecito da parte di questrsquoultimo egrave internazionalmente responsabile per siffatto

comportamento se

a) quello Stato agisce cosigrave con la consapevolezza delle circostanze dellrsquoatto

internazionalmente illecito

b) lrsquoatto sarebbe internazionalmente illecito se commesso da quello Stato

Articolo 17 - Direttive nella commissione di un atto internazionalmente illecito

Uno Stato che dia direttive a un altro Stato e ne controlli il comportamento nella commissione

di un atto internazionalmente illecito da parte di questrsquoultimo egrave internazionalmente

responsabile per quellrsquoatto se

a) quello Stato agisce cosigrave con la consapevolezza delle circostanze dellrsquo atto

internazionalmente illecito

b) lrsquoatto sarebbe internazionalmente illecito se commesso da quello Stato

Articolo 18 - Coercizione di un altro Stato

Lo Stato che costringe un altro Stato a compiere un atto egrave internazionalmente responsabile

per quellrsquoatto se

a) in assenza di coercizione lrsquoatto sarebbe un atto internazionalmente illecito dello Stato

coartato

b) lo Stato che esercita la coercizione agisce con la consapevolezza delle circostanze

dellrsquoatto

59

Articolo 19 - Portata di questo capitolo

Il presente capitolo non pregiudica la responsabilitagrave internazionale in forza di altre

disposizioni dei presenti articoli dello Stato che compie lrsquoatto in questione o di ogni altro

Stato

CAPITOLO V - CIRCOSTANZE DI ESCLUSIONE DELLrsquoILLICEITAgrave

Articolo 20 - Consenso

Il consenso validamente dato da uno Stato alla commissione da parte di un altro Stato di un

atto determinato esclude lrsquoilliceitagrave di tale atto nei confronti del primo Stato sempre che lrsquoatto

medesimo resti nei limiti del consenso

Articolo 21 - Legittima difesa

Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato egrave esclusa se lrsquoatto costituisce una misura lecita di legittima

difesa presa in conformitagrave alla Carta delle Nazioni Unite

Articolo 22 - Contromisure in risposta a un atto illecito internazionale

Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo internazionale nei confronti di un

altro Stato egrave esclusa se e nella misura in cui tale atto costituisce una contromisura presa

contro questrsquoultimo Stato conformemente al capitolo II della Parte III

Articolo 23 - Forza maggiore

1 Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo di tale Stato egrave esclusa se lrsquoatto

egrave dovuto a forza maggiore che egrave il verificarsi di una forza irresistibile o di un avvenimento

imprevedibile fuori dal controllo dello Stato che rende materialmente impossibile nelle

circostanze agire in conformitagrave allrsquoobbligo

2 Il paragrafo 1 non si applica se

a) la situazione di forza maggiore egrave da attribuirsi sia in via esclusiva che in combinazione

con altri fattori alla condotta dello Stato che la invoca

b) lo Stato ha accettato il rischio che quella situazione poteva verificarsi

60

Articolo 24 -Distress (Estremo pericolo)

1 Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo internazionale di uno Stato egrave

escluso se lrsquoautore di quellrsquoatto non ha ragionevolmente nessun altro mezzo in una

situazione di estremo pericolo per salvare la propria vita o quella delle altre persone

affidate alle sue cure

2 Il paragrafo 1 non si applica

a) se la situazione di estremo pericolo egrave dovuta unicamente o unitamente a altri fattori

al comportamento dello Stato che la invoca

b) se tale atto egrave suscettibile di creare un pericolo comparabile o piugrave grave

Articolo 25 - Stato di necessitagrave

1 Lo Stato non puograve invocare lo stato di necessitagrave come causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave di

un atto non conforme a uno dei suoi obblighi internazionali se non quando tale atto

a) costituisca per lo Stato lrsquounico mezzo per proteggere un interesse essenziale contro

un pericolo grave e imminente

b) non leda gravemente un interesse essenziale dello Stato o degli Stati nei confronti dei

quali lrsquoobbligo sussiste oppure della comunitagrave internazionale nel suo complesso

2 In ogni caso lo stato di necessitagrave non puograve essere invocato da uno Stato come motivo di

esclusione dellrsquoilliceitagrave se

a) lrsquoobbligo internazionale in questione esclude la possibilitagrave di invocare lo stato di

necessitagrave

b) lo Stato ha contribuito al verificarsi della situazione di necessitagrave

Articolo 26 - Rispetto di norme imperative

Nessuna disposizione del presente capitolo esclude lrsquoilliceitagrave di ogni atto di uno Stato che

non sia conforme a un obbligo derivante da una norma imperativa del Diritto Internazionale

generale

Articolo 27 - Conseguenze dellrsquoinvocazione di una causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave

Lrsquoinvocare una causa di esclusione dellrsquoillecito in conformitagrave col presente capitolo non

pregiudica

a) il rispetto dellrsquoobbligo in questione se e nella misura in cui la causa di esclusione

dellrsquoilliceitagrave non sussiste piugrave

b) la questione dellrsquoindennizzo per ogni perdita effettiva causata dallrsquoatto in questione

61

PARTE II - CONTENUTO DELLA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE DELLO STATO

CAPITOLO I - PRINCIPI GENERALI

Articolo 28 - Conseguenze giuridiche di un atto internazionalmente illecito

La responsabilitagrave internazionale di uno Stato che deriva da un atto internazionalmente

illecito ai sensi delle disposizioni della parte I comporta le conseguenze giuridiche stabilite

in questa parte

Articolo 29 - Permanenza del dovere di rispetto dellrsquoobbligo

Le conseguenze giuridiche di un atto internazionalmente illecito ai sensi di questa parte non

pregiudicano il permanere del dovere dello Stato responsabile di conformarsi allrsquoobbligo

violato

Articolo 30 - Cessazione e non ripetizione

Lo Stato responsabile dellrsquoatto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di

a) porre fine a quellrsquoatto se esso continua

b) offrire adeguate assicurazioni e garanzie di non ripetizione se le circostanze lo richiedono

Articolo 31 - Riparazione

1 Lo Stato responsabile ha lrsquoobbligo di riparare integralmente il pregiudizio causato dallrsquoatto

internazionalmente illecito

2 Il pregiudizio comprende ogni danno sia materiale che morale causato dallrsquoatto

internazionalmente illecito di uno Stato

Articolo 32 - Irrilevanza del Diritto interno

Lo Stato responsabile non puograve avvalersi delle disposizioni del suo Diritto interno come

giustificazione per il mancato rispetto dei propri obblighi ai sensi di questa parte

Articolo 33 - Portata degli obblighi internazionali stabiliti nella presente parte

1 Gli obblighi dello Stato responsabile stabiliti dalla presente parte possono esser dovuti

nei confronti di un altro Stato o di piugrave Stati o della comunitagrave internazionale nel suo

complesso a seconda della natura e del contenuto dellrsquoobbligo internazionale e delle

circostanze della violazione

62

2 La presente parte non pregiudica alcun diritto che la responsabilitagrave internazionale di uno

Stato puograve far sorgere direttamente a favore di una persona o di un ente diverso da uno

Stato

CAPITOLO II - RIPARAZIONE DEL PREGIUDIZIO

Articolo 34 - Forme di riparazione

La riparazione integrale del pregiudizio causato da un atto internazionalmente illecito saragrave

effettuata nella forma della restituzione risarcimento e soddisfazione singolarmente o in

combinazione in conformitagrave alle disposizioni del presente capitolo

Articolo 35 - Restituzione

Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di procedere alla

restituzione cioegrave a ristabilire la situazione che esisteva prima che lrsquoillecito fosse commesso

se e nella misura in cui

a) non sia materialmente impossibile

c) non comporti un onere sproporzionato rispetto al beneficio a paragone di quello che

deriverebbe dal risarcimento

Articolo 36 - Risarcimento

1 Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di risarcire il danno

causato da tale atto nella misura in cui il danno non egrave riparato attraverso la restituzione

2 Il risarcimento copriragrave ogni danno suscettibile di valutazione economica ivi compreso il

mancato guadagno nella misura in cui sia determinato

Articolo 37 - Soddisfazione

1 Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di fornire

soddisfazione per il pregiudizio causato dallrsquoatto nella misura in cui non puograve essere

riparato mediante restituzione o risarcimento

2 La soddisfazione puograve consistere in un riconoscimento della violazione una

manifestazione di rincrescimento la presentazione di scuse o altra modalitagrave adeguata

3 La soddisfazione non puograve essere sproporzionata rispetto al pregiudizio e non puograve

assumere una modalitagrave umiliante per lo Stato responsabile

63

Articolo 38 - Interessi

1 Quando necessari a garantire una riparazione integrale saranno pagati interessi su ogni

somma capitale dovuta ai sensi di questo capitolo Il tasso drsquointeresse e il metodo di

calcolo saranno stabiliti in modo da raggiungere tale risultato

2 Gli interessi maturano dal giorno nel quale la somma capitale avrebbe dovuto essere

pagata fino al giorno in cui lrsquoobbligo di pagamento egrave adempiuto

Articolo 39 - Contributo al pregiudizio

Nella determinazione della riparazione occorreragrave tener conto del contributo apportato al

pregiudizio da un comportamento volontario o negligente o da unrsquoomissione dello Stato leso

o di ogni persona o ente in relazione ai quali egrave richiesta riparazione

CAPITOLO III - GRAVI VIOLAZIONI DI OBBLIGHI DERIVANTI DA NORME IMPERATIVE DEL DIRITTO

INTERNAZIONALE GENERALE

Articolo 40 - Applicazione del presente capitolo

1 Il presente capitolo si applica alla responsabilitagrave internazionale che discende da una

violazione grave da parte dello Stato di un obbligo derivante da una norma imperativa del

diritto internazionale generale

2 Una violazione di un obbligo di tal genere egrave grave se implica da parte dello Stato

responsabile una violazione evidente e sistematica del dovere di adempiere lrsquoobbligo

Articolo 41 - Conseguenze particolari di una violazione grave di un obbligo ai sensi del

presente capitolo

1 Gli Stati devono cooperare per porre fine con mezzi leciti a ogni violazione grave ai sensi

dellrsquoarticolo 40

2 Nessuno Stato riconosceragrave come legittima una situazione creata attraverso una

violazione grave sensi dellrsquoarticolo 40 neacute presteragrave aiuto o assistenza nel mantenere tale

situazione

3 Questrsquoarticolo non reca pregiudizio alle altre conseguenze previste nella presente parte

e alle ulteriori conseguenze che una violazione cui si applica il presente capitolo puograve

comportare ai sensi dei Diritto Internazionale

64

PARTE III - ATTUAZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE DI UNO STATO

CAPITOLO I - INVOCAZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave DI UNO STATO

Articolo 42 - Invocazione di responsabilitagrave da parte dello Stato leso

Uno Stato egrave legittimato come Stato leso a invocare la responsabilitagrave di un altro Stato se

lrsquoobbligo violato sussiste nei confronti di

a) quello Stato individualmente

b) un gruppo di Stati comprendente quello Stato o della comunitagrave internazionale nel suo

insieme e la violazione dellrsquoobbligo

I riguarda specialmente quello Stato o

II egrave di natura tale da modificare radicalmente la posizione di tutti gli altri Stati nei

confronti dei quali lrsquoobbligo sussiste rispetto al successivo adempimento

dellrsquoobbligo

Articolo 43 - Comunicazione da parte di uno Stato leso

1 Uno Stato leso che invoca la responsabilitagrave di un altro Stato deve dare comunicazione

della sua domanda a tale Stato

2 Lo Stato leso puograve precisare in particolare

a) il comportamento che lo Stato responsabile dovrebbe tenere per porre fine allrsquoillecito

se perdura

b) la forma che la riparazione dovrebbe assumere in conformitagrave alle disposizioni della

parte II

Articolo 44 - Ammissibilitagrave delle domande

La responsabilitagrave di uno Stato non puograve essere invocata se

a) la domanda non egrave avanzata in conformitagrave alle norme applicabili in materia di nazionalitagrave

delle domande

b) la domanda egrave una di quelle alle quali si applica la regola del previo esaurimento dei

ricorsi interni e non egrave stato esaurito ogni ricorso interno disponibile ed effettivo

65

Articolo 45 - Perdita del diritto di invocare la responsabilitagrave

La responsabilitagrave di uno Stato non puograve essere invocata se

a) lo Stato leso ha validamente rinunciato al reclamo

b) si deve ritenere che lo Stato leso in ragione della propria condotta abbia validamente

prestato acquiescenza allrsquoabbandono della domanda

Articolo 46 - Pluralitagrave di Stati lesi

Ove piugrave Stati siano lesi dal medesimo atto internazionalmente illecito ciascuno di essi puograve

invocare individualmente la responsabilitagrave dello Stato che ha commesso lrsquoatto

internazionalmente illecito

Articolo 47 - Pluralitagrave di Stati responsabili

1 Ove piugrave Stati siano responsabili del medesimo atto internazionalmente illecito puograve

essere invocata la responsabilitagrave di ciascuno di tali Stati in relazione a quellrsquoatto

2 Il paragrafo 1

a) non consente a nessuno Stato offeso di ricevere un risarcimento superiore al danno

che ha subito

b) non pregiudica alcun diritto di ricorso avverso gli altri Stati responsabili

Articolo 48 - Invocazione della responsabilitagrave da parte di uno Stato diverso da uno Stato

leso

1 Ogni Stato diverso da uno Stato leso egrave legittimato a invocare la responsabilitagrave di un altro

Stato ai sensi del paragrafo 2 se

a) lrsquoobbligo violato sussiste nei confronti di un gruppo di Stati comprendente quello

Stato ed egrave stabilito per la tutela di un interesse collettivo del gruppo

b) lrsquoobbligo violato si pone nei confronti della comunitagrave internazionale nel suo

complesso

2 Ogni Stato legittimato a invocare la responsabilitagrave in virtugrave del paragrafo 1 puograve reclamare

dallo Stato responsabile

a) la cessazione dellrsquoatto internazionalmente illecito e assicurazioni e garanzie di non

ripetizione in conformitagrave allrsquoarticolo 30

b) lrsquoadempimento dellrsquoobbligo di riparazione in conformitagrave con gli articoli precedenti

nellrsquointeresse dello Stato offeso o dei beneficiari dellrsquoobbligo violato

66

3 Le condizioni percheacute uno Stato offeso possa invocare la responsabilitagrave prevista dagli

articoli 43 44 e 45 si applicano quando la responsabilitagrave egrave invocata da parte di uno Stato

legittimato a farlo ai sensi del paragrafo 1

CAPITOLO II - CONTROMISURE

Articolo 49 - Oggetto e limiti delle contromisure

1 Uno Stato leso puograve adottare contromisure nei confronti di uno Stato che sia responsabile

di un atto internazionalmente illecito soltanto al fine di indurre quello Stato a conformarsi

ai propri obblighi ai sensi della parte II

2 Le contromisure sono limitate al non rispetto temporaneo di obblighi internazionali dello

Stato che agisce nei confronti dello Stato responsabile

3 Per quanto possibile le contromisure saranno adottate in modo tale da permettere la

ripresa dellrsquoadempimento degli obblighi in questione

Articolo 50 - Obblighi non pregiudicabili da contromisure

1 Le contromisure non pregiudicheranno

a) lrsquoobbligo di astenersi dalla minaccia o dallrsquouso della forza come espresso dalla Carta

delle Nazioni Unite

b) gli obblighi di tutela dei diritti umani fondamentali

c) gli obblighi di carattere umanitario che vietano rappresaglie

d) gli altri obblighi derivanti da norme imperative di Diritto Internazionale generale

2 Uno Stato che ricorra a contromisure non egrave esentato dallrsquoadempiere ai propri obblighi

a) derivanti da procedure di soluzione delle controversie applicabile nei rapporti con lo

Stato responsabile

b) di rispettare lrsquoinviolabilitagrave di agenti locali archivi e documenti diplomatici o consolari

Articolo 51 - Proporzionalitagrave

Le contromisure devono essere commisurate al pregiudizio subito tenendo conto della

gravitagrave dellrsquoatto internazionalmente illecito e dei diritti in gioco

Articolo 52 - Condizioni del ricorso a contromisure

1 Prima di prendere contromisure uno Stato leso dovragrave

a) invitare lo Stato responsabile in conformitagrave allrsquoarticolo 43 ad adempiere ai propri

obblighi in base alla parte II

67

b) comunicare allo Stato responsabile ogni sua decisione di ricorrere a contromisure e

offrirsi di negoziare con tale Stato

2 Nonostante il paragrafo 1 b) lo Stato offeso puograve prendere le contromisure urgenti che

siano necessarie per preservare i propri diritti

3 Non possono essere prese contromisure e se giagrave prese devono essere sospese senza

indebito ritardo se

a) lrsquoatto internazionalmente illecito egrave cessato

b) la controversia pende innanzi a una corte o a un tribunale che abbia il potete di adottare

decisioni vincolanti per le parti

4 Il paragrafo 3 non si applica se lo Stato responsabile non attiva la procedura di soluzione

delle controversie in buona fede

Articolo 53 - Cessazione delle contromisure

Le contromisure dovranno essere fatte cessare non appena lo Stato responsabile si sia

conformato agli obblighi che gli derivano dalla parte II in relazione allrsquoatto internazionalmente

illecito

Articolo 54 - Misure prese da Stati diversi da uno Stato leso

Il presente capitolo non pregiudica il diritto di ogni Stato legittimato ai sensi dellrsquoarticolo 48

paragrafo 1 di invocare la responsabilitagrave di un altro Stato di adottare misure lecite contro

quello Stato per assicurare la cessazione della violazione e la riparazione nellrsquointeresse dello

Stato leso o dei beneficiari dellrsquoobbligo violato

PARTE IV - DISPOSIZIONI GENERALI

Articolo 55 - Lex specialis

I presenti articoli non si applicano quando e nella misura in cui le condizioni per lrsquoesistenza

di un atto internazionalmente illecito o il contenuto o la messa in opera della responsabilitagrave

internazionale di uno Stato sono disciplinati da norme speciali di diritto Internazionale

Articolo 56 - Questioni concernenti la responsabilitagrave di uno Stato non regolate dai presenti

articoli

Le norme di diritto internazionale applicabili continuano a disciplinare le questioni

concernenti la responsabilitagrave di uno Stato per un atto internazionalmente illecito nella misura

in cui tali questioni non sono regolate da questi articoli

68

Articolo 57 - Responsabilitagrave di unrsquoorganizzazione internazionale

I presenti articoli non pregiudicano qualsiasi questione relativa alla responsabilitagrave secondo

il Diritto Internazionale di unrsquoorganizzazione internazionale o di uno Stato per il

comportamento di unrsquoorganizzazione internazionale

Articolo 58 - Responsabilitagrave individuale

I presenti articoli non pregiudicano una qualsiasi questione concernente la responsabilitagrave

individuale secondo il Diritto Internazionale di ogni persona che agisca per conto di uno

Stato

Articolo 59 - Carta delle Nazioni Unite

I presenti articoli non recano pregiudizio alla Carta delle Nazioni Unite

69

Allegato 3 - QUADRO DELLE MISSIONI ITALIANE DI PSO IN CORSO

Aggiornato al 30 ottobre 2015

Fonte Ministero della Difesa

Operazione Joint Enterprise in Bosnia Erzegovina e Macedonia

Operazione Active Endeavour nel Mediterraneo

Operazione Resolute Support in Afghanistan

Operazione Ocean Shield nelle acque somale

Operazione MINUSMA in Mali

Operazione UNFIL in Libano

70

Operazione EUPOL in Afghanistan

Operazione EULEX in Kosovo

Operazione EUTM in Mali

Operazione Atalanta nelle acque somale

Operazione EU BAM Rafah in Palestina ed Egitto

Operazione EUTM in Somalia

Operazione EURCAP NESTOR nel Corno drsquoAfrica

Operaizione Joint Operation Triton nel Mar Mediterraneo centrale

Operazione EUFOR ndash ALTHEA in Bosnia Erzegovina

Operazione EUNAVFOR nel Mar Mediterraneo

Operazione Prima Parthica nel Medio Oriente

Operazione Multinational Force amp Observers in Egitto

Operazione Hebron ndash TIPH 2 in Medio Oriente

Missione Militare in Libia (MIL)

Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL)

Missione Addestrativa Italiana Palestina 3 (MIADIT)

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 2deg

Valerio Palombaro ldquoCase study il caso Behramirdquo

72

INDICE

SOMMARIO 73

ABSTRACT 75

INTRODUZIONE ALLA RICERCA 77

1 LA GIURISDIZIONE COME QUESTIONE PRELIMINARE ALLrsquoATTRIBUZIONE

DELLA RESPONSABILITAgrave 81

11 Il ricorso alla Corte EDU e la sua applicazione extra-territoriale 81

12 Responsabilitagrave derivanti dai bombardamenti aerei e situazioni di occupazione

territoriale 92

13 Giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti un confine sempre piugrave

labile 96

14 Missioni militari allrsquoestero e competenza giurisdizionale 101

15 Lrsquoobbligo procedurale di effettuare indagini 106

2 LrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITArsquo TRA STATO E ORGANIZZAZIONE

INTERNAZIONALE 113

21 Attribuzione della condotta nelle missioni di peacekeeping dal caso Behrami

alla dual attribution 113

22 Il controllo effettivo secondo lrsquoart 7 del Progetto di articoli della Commissione

di Diritto Internazionale 118

23 Il concetto di Comando e Controllo nelle missioni militari 121

24 Il controllo effettivo sulla condotta secondo la recente interpretazione dalle

Corti interne olandesi 129

25 Il rapporto tra diritto internazionale umanitario e diritti umani 133

26 Sugli atti ultra vires delle Organizzazioni Internazionali 139

27 Lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali 143

CONCLUSIONI 151

LISTA DEGLI ACRONIMI 154

BIBLIOGRAFIA 157

Monografie 157

Articoli e note a sentenza 160

73

SOMMARIO

La Responsabilitagrave internazionale dello Stato per illeciti commessi da membri dei

propri contingenti dispiegati nellrsquoambito di missioni di peacekeeping

La ricerca ha lo scopo di individuare i parametri giuridici utili a determinare se la

responsabilitagrave per gli atti illeciti compiuti nel corso delle missioni di pace internazionali vada

imputata allo Stato di invio dei militari o allrsquoOrganizzazione internazionale sotto la cui egida

si svolge la missione

Il lavoro egrave impostato sulla considerazione fondamentale secondo cui il diritto

internazionale umanitario offre strumenti giurisdizionali per lrsquoaccertamento delle

responsabilitagrave degli Stati molto minori rispetto allrsquoemergente controllo derivante dal diritto

internazionale dei diritti umani Pertanto la ricerca egrave stata orientata innanzitutto dalla

necessitagrave di individuare le possibilitagrave e gli spazi per il controllo giurisdizionale sulle attivitagrave

dei contingenti militari allrsquoestero discendenti dal sistema delle Corti regionali dei diritti

dellrsquouomo Questa nuova forma di controllo giurisdizionale egrave destinata ad assumere una

considerevole rilevanza anche nelle caso delle attivitagrave militari degli Stati nellrsquoambito delle

missioni di peacekeeping La possibilitagrave riconosciuta ormai piugrave volte dalla Corte di

Strasburgo di una sua applicazione per violazioni avvenute al di fuori del territorio degli Stati

contraenti determina ormai un ruolo non trascurabile per questa Corte anche in tema di

illeciti commessi dagli Stati durante le missioni militari allrsquoestero La nozione di giurisdizione

ex art 1 egrave allora lrsquoelemento cardine per circoscrivere la portata della competenza della

Corte EDU nella sua attivitagrave di controllo del rispetto dei diritti umani Se infatti la CEDU si

applica normalmente solo nel territorio degli Stati contraenti - principio che la renderebbe

inapplicabile nella gran parte dei teatri dove vengono dispiegate le missioni militari

internazionali- un esame della giurisprudenza piugrave recente ci permette di individuare i

parametri su cui fondare lrsquoeccezione a questa regola che rende possibile in alcuni casi

lrsquoapplicazione extra-territoriale della Convenzione

La ricerca si svolge sulla base di una ricostruzione della giurisprudenza della Corte

Europea dei diritti dellrsquouomo che parte dai casi Bankovic e Beherami decisi nel 2001 e nel

2007 per arrivare ai piugrave recenti casi Al Skeini e Jaloud Egrave importante sottolineare che

almeno per il momento il controllo di questi organismi giurisdizionali a protezione dei diritti

umani si concretizza nel settore delle missioni militari allrsquoestero solamente per quanto

riguarda il profilo procedurale dellrsquoart 2 (tutale del diritto alla vita) ossia lrsquoobbligo per lo Stato

contraente di effettuare indagini adeguate sullrsquoillecito che ha causato lrsquouccisione di un civile

74

Inoltre quello che emerge in questo lavoro egrave che la questione della giurisdizione e quella

dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave sono inevitabilmente connesse e si influenzano a

vicenda Per poter rispondere correttamente alla domanda sullrsquoattribuzione delle

responsabilitagrave per gli illeciti dei contingenti in missione allrsquoestero sarebbe necessario

analizzare gli accordi sulla gestione degli aspetti del Comando e Controllo tra Stati fornitori

e Organizzazioni Internazionali

In ogni caso tuttavia quello che mette in luce la giurisprudenza internazionale egrave che gli

Stati rimangono inevitabilmente piugrave esposti al controllo giurisdizionale sulle azioni dei militari

allrsquoestero rispetto alle Organizzazioni Internazionali Questrsquoultime infatti non sono parti

contraenti dei trattati internazionali sui diritti umani e sono per questo svincolate dagli

strumenti di controllo giurisdizionale offerti da questa importante branca del diritto

internazionale Inoltre le Organizzazione Internazionali godono dellrsquoimmunitagrave dal giudizio

delle Corti Interne rendendo di fatto gli Stati unici soggetti del diritto internazionale

perseguibili per gli illeciti dei militari nellrsquoambito delle peacekeeping con veri e propri

strumenti giurisdizionali vincolanti

75

ABSTRACT

International responsibility of the State for offenses committed by members of its

contingent deployed as part of international peacekeeping missions

The research is devoted to highlight the legal framework in order to solve the issue

arising from right to life violations caused by militaries while deployed in international military

missions abroad

The starting point of this research is that international humanitarian law provides few

legal instruments designed to assess the responsibility of States when compared to the

emerging control coming from international human rights law This work aims at evaluating

the extent of international human rights controls namely ECtHR jurisdictional control over

State militaries activities abroad

The possibility already recognized several times by the Strasbourg Court to apply the

Convention on human rights violations that occurred outside the territory of a Contracting

States shall determine significant role for this Court even in terms of crimes committed by

States during military missions abroad Thus a key issue in my research is the one related

to ECHR extra-territorial application and the concept of jurisdiction ex art 1 an issue raised

in several well-known cases before Strasbourg Court such as Bankovic v Beligum and

others Al Skeini v UK and recently Jaloud v Netherland

This work highlight that international human right law most effective outcome should

be aimed at encouraging States to assume in domestic law the standard coming from IHRL

This purpose is valid for military deployed abroad as regard the acceptance of international

humanitarian law and IHRL standards Namely procedural obligations posed by ECHR art2

request States to opt for restraining rules of engagement or to adjust their legislative and

jurisdictional framework in order to abide by international standards

Moreover what comes out in this work is that the issue of jurisdiction and the one of

attribution of responsibility are strictly connected In order to solve the question over the

attribution of responsibility there is a need to analyze Command and Control agreement

between States and International Organizations

In any case we can see that international case law highlight that States are inevitably

more exposed than International Organization to judicial review of the action of military force

abroad International Organization are not contracting parties to international human rights

treaties and therefore are exempted from this form of judicial review

76

Furthermore International Organization shall be immune from domestic Court judgments

thus making the State as the sole international law subject liable for violations of the military

deployed in peacekeeping missions through legally binding instruments

77

INTRODUZIONE ALLA RICERCA

Il fenomeno dellrsquoinvio di militari allrsquoestero nel quadro delle missioni di pace

internazionali ha assunto nel corso degli ultimi decenni proporzioni importanti dovuti

allrsquoevolvere dei rapporti internazionali e alla crescente cooperazione tra gli Stati nel settore

del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale Tale cooperazione si realizza

soprattutto attraverso linvio nel quadro di sistemi universali o regionali di sicurezza

collettiva istituiti da organizzazioni internazionali di missioni militari a composizione

multinazionale con compiti di mantenimento della pace ristabilimento della pace o

stabilizzazione in Paesi terzi colpiti da conflitti armati interni o internazionali Le missioni

militari allrsquoestero istituite con il mandato di promuovere la pace e la sicurezza internazionale

possono tuttavia determinare a loro volta considerevoli problematiche legate alla violazione

dei diritti umani fondamentali in particolare del diritto alla vita Il verificarsi di azioni che

causano vittime civili in Stati terzi egrave purtroppo una conseguenza strettamente correlata

allrsquoinvio di una missione militare e ogni volta tale evenienza puograve sollevare controverse

questioni di competenza giurisdizionale noncheacute di attribuzione delle responsabilitagrave

Le uccisioni accidentali di civili causate dai membri dei contingenti stranieri impegnati

nellintervento armato ovvero tutti quei casi di violazioni del diritto alla vita che non

costituiscono crimini internazionali ha ormai dato luogo a una prassi importante costituita

da ricorsi presentati a giudici interni e internazionali dai parenti delle vittime nei confronti

degli Stati di appartenenza dei militari coinvolti Lo stesso puograve dirsi con riferimento alle

missioni di pace in Paesi terzi autorizzate dallONU o comunque effettuate sulla base del

consenso dello Stato ospite che nel loro svolgimento sul campo possono causare vittime

innocenti civili

Come egrave possibile capire da quanto sinora detto a prescindere dalla legittimitagrave o meno

dellintervento militare e dalla nobiltagrave degli scopi di una missione di pace esiste comunque

un problema di tutela delle vittime civili di azioni compiute nel corso di queste operazioni

che il diritto internazionale egrave chiamato ad affrontare e a risolvere

Il diritto internazionale classico attribuiva allo Stato dinvio la responsabilitagrave

internazionale di ogni condotta illecita dei militari inviati allestero in quanto organi che

svolgono funzioni sovrane per conto e nellinteresse del proprio Stato e in virtugrave di unantica

consuetudine che riconosce limmunitagrave funzionale ai corpi di truppa allestero La ratio della

norma deriva dal principio fondamentale della sovrana uguaglianza degli Stati e nella

78

conseguente impossibilitagrave per ognuno di essi di assoggettarsi alla giurisdizione di un loro

pari Sulla base di questo principio si egrave poi sviluppata la regola consuetudinaria applicabile

ai corpi di truppa allestero fondata sullimpossibilitagrave per uno Stato di consentire di

assoggettare un proprio organo nel caso un militare inviato allestero per lo svolgimento di

funzioni sovrane e la cui condotta egrave per questo imputabile allo Stato dinvio che uno Stato

diverso da quello di appartenenza del militare potesse esercitare la propria giurisdizione

sulla condotta illecita o presunta tale di questultimo

Va messo in evidenza che la sicurezza internazionale e la difesa rappresentano

storicamente alcuni tra i settori in cui risulta piugrave difficoltoso dare attuazione coercitiva al

diritto internazionale poicheacute gli Stati nazionali si dimostrano alquanto restii a cedere

sovranitagrave in tali aree cruciali per la politica estera Questa concezione rimane aderente alla

realtagrave odierna nonostante gli importanti sviluppi del sistema di sicurezza collettiva

internazionale e il crescente ruolo svolto dalle Organizzazioni Regionali

Levoluzione del movimento internazionale di tutela dei diritti umani ha tuttavia

prodotto tuttavia importanti erosioni alla sovranitagrave statale andando addirittura a incidere

sulle norme relative alle immunitagrave degli Stati stranieri dalla giurisdizione per atti compiuti

jure imperii oggi messe in dubbio da piugrave parti nel caso di condotte imputabili allo Stato

quali attivitagrave sovrane che perograve siano costituite da crimini internazionali

A prescindere da quelle che possono essere le eventuali responsabilitagrave penali

individuali del singolo o dei singoli militari da accertare sulla base della normativa

internazionale e interna di rilievo (Status of force agreements diritto internazionale

umanitario rules of engagements diritto penale militare) lo Stato di invio dei militari potragrave

in ogni caso essere dichiarato responsabile internazionalmente

Come anticipato secondo il diritto internazionale classico le controversie derivanti da

illeciti internazionali in particolare nellrsquoambito di atti derivanti delle missioni militari sono

concepite essenzialmente come inter-statali e finiscono per risolversi per mezzo di

compensazioni vis a vis tra gli Stati Nel diritto internazionale contemporaneo tale approccio

di stampo negoziale e diplomatico riferibile essenzialmente al quadro giurisdizionale

discendente dal diritto internazionale umanitario appare per alcuni aspetti superato Questo

egrave lrsquoaspetto innovativo piugrave importante nellrsquoambito delle missioni di pace allrsquoestero che deve

essere tenuto a mento come aspetto cruciale per comprendere lrsquoindagine rispetto al diritto

internazionale ldquoclassicordquo i rimedi giurisdizionali offerti dai sistemi regionali di protezione dei

diritti dellrsquouomo sono molto piugrave pervasivi comportando nuovi spazi di accertamento delle

responsabilitagrave statali

79

Proprio di questo andremo a indagare in questo lavoro per capire se e quando uno Stato

puograve incorrere in responsabilitagrave internazionali in conseguenza delle azioni dei propri militari

dispiegati allrsquoestero

In questo senso saragrave cruciale dunque valutare quale impatto sulle azioni dei militari

allrsquoestero derivi dal diritto internazionale dei diritti umani e dal conseguente controllo delle

Corti sovra-statali Oggi infatti le controversie internazionali che coinvolgono vittime civili

non sono piugrave risolvibili esclusivamente in via inter-statale ma egrave in buona misura riconosciuto

un diritto di ricorso in capo ai singoli individui anche nel caso delle azioni dei militari

allrsquoestero1 A questi aspetti verragrave dedicata una parte della ricerca che precede quello che egrave

lrsquoargomento centrale del lavoro ossia le problematiche di attribuzione della condotta tra lo

Stato e le Organizzazioni Internazionali

In un mondo in cui le Organizzazioni Regionali giocano un ruolo sempre piugrave rilevante

nelle missioni di pace allrsquoestero sembra possibile arrivare a una valutazione della condotta

illecita improntata alla doppia attribuzione delle responsabilitagrave tra Stati e Organizzazioni

Internazionali cd dual attribution2 In proposito ciograve che rileva nella nostra analisi egrave che nella

giurisprudenza della Corte di Strasburgo lrsquoattribuzione della responsabilitagrave alle

Organizzazioni Internazionali anzicheacute agli Stati ha determinato pesanti conseguenze in

grado di limitare la giurisdizione ratione personae delle Corti che proteggono i diritti umani3

In particolare vedremo come la questione dellrsquoattribuzione egrave stata oggetto di dibattito

anche in recenti pronunce da parte di alcuni Tribunali interni olandesi

Scopo della ricerca egrave pertanto anche quello di ricostruire la materia per avanzare delle

valutazioni su quale risulti essere il criterio migliore per attribuire la responsabilitagrave

internazionale in base allrsquoeffettiva suddivisione dei compiti tra i due soggetti internazionali

coinvolti nella missione (Stato di invio dei militari o Organizzazione internazionale sotto la

cui egida si svolge la missione) Nel fare ciograve saragrave imprescindibile anche il riferimento al

progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali in modo da poter

dirimere adeguatamente la questione di attribuzione

Comunque allo stato attuale nonostante gli sforzi verso un sistema maggiormente

improntato sullrsquoazione delle Organizzazioni Regionali nel campo della sicurezza collettiva

gran parte delle attivitagrave delle missioni militari allrsquoestero sono ancora esercitate dagli Stati

Su di essi pertanto ricade anche il peso maggiore delle responsabilitagrave internazionali

1 Su tutti ci riferiamo allrsquoart 34 della Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo (Cedu) 2 Vedi A Nollkaemper Dual Attribution Liability of the Netherlands for Conduct of Dutchbat in Srebrenica Journal of

International Criminal Justice 2011 pag 1143-1157 3 Le Organizzazioni internazionali non sono infatti parte contraente delle Convenzioni a protezione dei diritti umani quali

la CEDU

80

Gli Stati hanno sempre ucciso detenuto o in altri modi violato i diritti di persone fuori dai

propri confini territoriali La ragione principale per cui sta aumentando il contenzioso a

carattere extra-territoriale sulle violazioni del diritto alla vita e sono riconosciute maggiori

possibilitagrave di ricorso per le vittime egrave da individuare nella crescente influenza anche nel

settore delle missioni di peacekeeping del cosigrave detto diritto internazionale dei diritti umani

81

1 LA GIURISDIZIONE COME QUESTIONE PRELIMINARE

ALLrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave

11 Il ricorso alla Corte EDU e la sua applicazione extra-territoriale

Questo lavoro punta a comprendere alla luce dei piugrave recenti sviluppo del diritto

internazionale quali sono le possibilitagrave per uno Stato di incorrere in responsabilitagrave

internazionale per atti derivanti dalle missioni militari allrsquoestero In questo senso le cosigrave dette

Corti sovranazionali giocano un ruolo considerevole che si mette in evidenza come

principale innovazione nel diritto internazionale per le missioni allrsquoestero su tutti

analizzeremo il ruolo della Corte Europea dei diritti dellrsquouomo

La Corte Europea dei diritti dellrsquouomo egrave infatti lrsquoesempio calzante di un organismo

giurisdizionale internazionale che ha creato un grado di giudizio sovra-nazionale

indubbiamente azionabile in materia di diritti umani per fatti avvenuti nel territorio degli Stati

contraenti4 La possibilitagrave riconosciuta ormai piugrave volte dalla Corte di Strasburgo di una sua

applicazione per violazioni avvenute al di fuori del territorio degli Stati contraenti determina

un ruolo rilevante per questa Corte in tema di illeciti commessi dagli Stati durante le missioni

militari allrsquoestero

La sovranitagrave statale gioca ancora un ruolo decisivo nei settori della politica estera di

difesa e di sicurezza e ciograve spiega il fatto che proprio questa sia una delle piugrave profonde aree

di tensione tra le esigenze dello Stato e quelle derivanti dai diritti umani Se il territorio rimane

una caratteristica decisiva nellrsquoesercizio della giurisdizione va sottolineato che sempre di

piugrave le attivitagrave degli Stati hanno delle conseguenze che si estendono oltre i confini territoriali

potendo incorrere gli Stati in responsabilitagrave ovunque commettano gravi violazioni del diritto

internazionale5 Pertanto appare sempre piugrave arduo e anacronistico sostenere un concetto

di giurisdizione basato su una interpretazione meramente territoriale soprattutto in tema di

diritti umani fondamentali quale il diritto alla vita6

4 Gli Stati contraenti sono i 47 paesi membri del Consiglio drsquoEuropa 5 Si veda B Conforti ibidem P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti umani Torino 2002

F Francioni e N Ronzitti War by Contract Human Rights Humanitarian Law and Private Contractors Oxford 2011 L Condorelli Lrsquoimputation agrave lrsquoeacutetat drsquoun fait internationalement illecite Solutions classiques et nouvelles tendances in Recueil des Cours t 189 (1984) vol VI p 102 M Spinedi A Gianelli M L Alaimo La codificazione della responsabilitagrave degli Stati alla prova dei fatti Milano 2006 P Palchetti Lrsquoorgano di fatto dello Stato nellrsquoillecito internazionale Giuffregrave 2007

6 In particolare lrsquoart 21 della CEDU ldquoil diritto alla vita di ogni persona egrave protetto dalla legge Nessuno puograve essere intenzionalmente privato della vita salvo che in esecuzione di una sentenza capitale pronunciata da un tribunale nei casi in cui il delitto sia punito dalla legge on tale penardquo

82

La nozione di giurisdizione ex art 1 egrave allora lrsquoelemento cardine per circoscrivere la

portata della competenza della Corte EDU nella sua imprescindibile attivitagrave di controllo del

rispetto dei diritti umani7 Possiamo affermare con altri che il dibattito attorno allrsquoapplicazione

extra-territoriale della CEDU ldquohas been the subject of a long evolution in the case law of the

Strasbourg organsrdquo8

Analizzando la giurisprudenza dei giudici di Strasburgo si evincono attualmente due

criteri fondamentali per estendere lrsquoapplicazione della Convenzione anche fuori dai confini

territoriali di uno Stato Contraente 9

1) Controllo e Autoritagrave degli Agenti Statali (modello personale)

2) Controllo effettivo di un territorio (modello territoriale)

Con il primo criterio si intende esistente un legame diretto tra giurisdizione e individuo-

organo prescindendo quindi da ogni tipo di riferimento territoriale per riconoscere la

giurisdizione10

Per accertare invece il criterio del controllo effettivo del territorio si deve valutare il

grado di controllo di una determinata area geografica nella quale uno Stato esercita alcuni

poteri di governo al di fuori dei suoi confini prestabiliti Questo criterio egrave stato applicato

soprattutto ai casi di occupazione militare o nei casi in cui uno Stato svolga nel territorio di

un altro soggetto statuale determinati poteri di governo Tali poteri renderebbero quello

Stato responsabile del controllo e della giurisdizione anche temporaneamente sulla

porzione di territorio in questione

7 Questo articolo dispone che ldquoLe alti parti contraenti riconoscono a ogni persona soggetta alla loro giurisdizione i diritti e le libertagrave riconosciuti al Titolo I della presente Convenzionerdquo Per unrsquoanalisi approfondita del concetto di giurisdizione della CEDU si veda su tutti P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002

8 Cit D J Harris M OrsquoBoyle E P Bates C M Buckley Law of the European Convention on Human Rights Oxford 2009 p 804 Uno dei primi casi in cui si discusse tale questione egrave stato Loizidou c Turchia ricorso n 1531889

Grande Camera 18 dicembre 1996 Per una ricostruzione complessiva della vasta giurisprudenza extra-territoriale della Corte EDU R Nigro The notion of ldquoJurisdictionrdquo in Article 1 Future scenarios for the Extra-Territorial Application of the European Convention On Human Rights Italian Yearbook of international law 2011 e C Gabrielli La nozione di giurisdizione extra-territoriale alla luce della recente giurisprudenza Studi sullrsquointegrazione europea 3 2012

9 Oltrecheacute dalla giurisprudenza della Corte EDU si ritrovano questi due modelli in dottrina si veda M MilanovicExtra-territorial Application of Human Rights Treaties Oxford University Press 2011 P Ronchi in Al-Sekini v UK The borders of human rights Law Quarterly Review 2012 F Viganograve Tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n4 2011 K Da Costa The extraterritorial application of selected human rights treaties Martinus Nijhoff Publishers 2013

10 Cfr F Viganograve ibidem cit da pag 6 ldquoIn tale criterio rientrano tutte le ipotesi in cui lo Stato risponde per condotte compiute al di fuori del proprio territorio sovrano da propri agenti dalle condotte di agenti diplomatici e consolari alle ipotesi in cui lo Stato esercita sul territorio di un altro Stato talune funzioni normalmente esercitate dagli Stati sovrani a quelle caratterizzate da un uso della forza da parte di agenti dello Statordquo Questo egrave un modello di tradizione essenzialmente anglosassone cfr P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002 pag 3 e 4

83

Inoltre secondo questo criterio e a differenza di quanto avviene per quello ldquopersonalerdquo

lo Stato occupante avragrave la responsabilitagrave di assicurare il rispetto dellrsquointera gamma dei diritti

convenzionali Nelle situazioni di giurisdizione per autoritagrave dello Stato agente lo Stato saragrave

infatti tenuto al rispetto dei soli diritti convenzionali che sono rilevanti per la situazione

dellrsquoindividuo in concreto sotto il controllo e lrsquoautoritagrave degli agenti statali11

In supporto di una lettura favorevole alla possibile distinzione dei vari diritti garantiti

dalla CEDU rileverebbe anche la dottrina che si riflette ormai nel diritto consuetudinario e

che prevede un ldquonoyau durrdquo12 alcuni diritti fondamentali inderogabili che sono ormai parte

dello jus cogens13

Ersquo sempre efficace la nozione di giurisdizione basata sul controllo effettivo del

territorio al fine di accertare le violazioni del diritto alla vita sul territorio in cui si svolgono le

missioni militari allrsquoestero

Cercheremo di rispondere a questa domanda nel corso della presente ricerca tramite

una piugrave dettagliata analisi dei summenzionati criteri utilizzati per riscontrare la sussistenza

della giurisdizione al di fuori dal territorio statuale Sebbene lrsquoart 1 della CEDU non si

riferisca espressamente al territorio degli Stati contraenti dai lavori preparatori della

Convenzione non sembrano ricavabili elementi che possano giustificare lrsquoevoluzione della

nozione di giurisdizione a prescindere da criteri geografici e territoriali14 Per approfondire

esaustivamente la questione saragrave dunque necessario partire dalla ricostruzione della

piuttosto ondivaga giurisprudenza della Corte EDU in relazione allrsquoapplicazione extra-

territoriale dei diritti umani15

La nostra attenzione saragrave inevitabilmente concentrata sui casi di violazioni del diritto

alla vita tutelato allrsquoart 2 della Convenzione avvenuti a opera di militari di Stati contraenti

in territorio di Stati non parte della Convenzione

11 Cfr Viganograve ibidem il quale osserva che la Corte in Al-Skeini marca cosigrave il proprio distacco rispetto allrsquoaffermazione relativa alla ldquoindivisibilitagraverdquo della garanzia dei diritti riconosciuti dalla Convenzione contenuta in Bankovic c Belgio e altri 16 Stati Contraenti 12 Dicembre 2001 (Grande Camera) ric n 5220799 ldquorights can not be divided and tailoredrdquo ibidem para 75

12 Si veda C Zanghigrave ldquoLa Tutela internazionale dei diritti umanirdquo pag 165 Inoltre si evince questa distinzione anche

dallrsquoart 15 della stessa CEDU che impedisce qualsiasi deroga per quanto riguarda alcuni diritti imprescindibili quali appunto il diritto alla vita Lrsquo art 152 CEDU dice che ldquoLa disposizione precedente non autorizza alcuna deroga allrsquoarticolo 2 salvo che per il caso di decesso risultante da legittimi atti di guerra e agi art 3 4 paragrafo 1 e 7 rdquo

13 Si veda B Conforti Diritto Internazionale Napoli 2010 pag 187 14 P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo ibidem pag 19 15 Per quanto riguarda la giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dellrsquouomo si veda tra gli altri caso Loizidou c

Turchia ricorso n 1531889 Grande Camera 18 dicembre 1996 Issa c Turchia 30 maggio 2000 ric n 3182196 Isaak C Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 caso Ocalan contro Turchia 12 marzo 2003 ric n 4622199 caso Al-Skeini e altri c Regno Unito Grande Camera 7 luglio 2011 ric n 5572107 Bankovic C Belgio e altri 16 Stati Contraenti 12 Dicembre 2001 (Grande Camera) ric n 5220799

84

Per analizzare gli aspetti ldquomeno solidirdquo del criterio del controllo effettivo del territorio

risulta emblematico il caso Bankovic c Belgio16

La decisione concerne il bombardamento da parte di un aereo militare autorizzato

dalla NATO di un edificio della radio-televisione a Belgrado che causograve erroneamente

diverse vittime civili17 In quellrsquooccasione la Corte di Strasburgo ha respinto il ricorso dei

parenti delle vittime serbe sottolineando come il concetto di giurisdizione fosse

ldquoessenzialmente territorialerdquo 18

La Corte EDU ha ritenuto infatti che la Convenzione trovasse applicazione

In an essentially regional context and notably in the legal space of the Contracting States

The Convention was not designed to be applied throughout the world even in respect of

the conduct of Contracting Staterdquo19

Il Belgio e gli altri Stati della coalizione convenuti operavano sotto la direzione

dellrsquoOrganizzazione Atlantica e non potevano essere ritenuti responsabili delle uccisioni

poicheacute non disponevano di un controllo effettivo del territorio serbo

Nonostante questa decisione criticabile la Corte di Strasburgo nel 2001 lasciava

aperta la porta a possibili eccezioni allrsquointerpretazione restrittiva strettamente territoriale tra

cui la principale concerne proprio lrsquoipotesi in cui lo Stato parte della Convenzione eserciti

attraverso le proprie forze militari un ldquocontrollo effettivordquo sul territorio di un altro Stato20

Lrsquoeccezionalitagrave puograve dunque concretizzarsi proprio nel controllo effettivo del territorio

che tuttavia nel caso di un bombardamento aereo seppure avente le stesse se non piugrave

nefaste conseguenze sulla popolazione civile non era perograve riscontrabile21

16 Bankovic e altri c Belgio e altri ibidem ricorrenti lamentavano oltre a una violazione dellrsquoarticolo 2 della CEDU anche degli articoli 10 (libertagrave di espressione ) e art 13 (diritto a un rimedio effettivo) Si veda A Orakhelashvili Restrictive Interpretation of Human Rights Treaties in the recent jurisprudence of the ECHR EJIL 32003 F Sperotto La salvaguardia dei diritti dellrsquouomo durante i conflitti armati e le operazioni militari Centro Studi per la Pace 2004

17 Operazione Allied Force egrave il nome della campagna di attacchi aerei portata avanti dalla NATO per circa due mesi contro

la Repubblica Federale di Jugoslavia di Slobodan Milošević Il bombardamento cui si riferisce la sentenza avvenne il 23 Marzo 1999 considerando la stazione radio-televisiva un obiettivo militare e causograve la morte di 16 civili

18 Corte EDU Bankovic c Belgio ibidem par 59 e 61 19 Bankovic e altri c Belgio ibidem para 80 20 M Milanovic From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties in

Human Rights Law Review 8 2008 p 424 Tuttavia lrsquoautore osserva che una forza occupante non puograve estendere a suo piacimento le proprie leggi sui territori occupati come dimostrerebbe lrsquoart 43 della II Convenzione dellrsquoAja del 1889 e comunque tutte le norme da questo emanate perdono efficacia al termine dellrsquooccupazione Lrsquoautore ne conclude che di fatto una forza occupante non esercita la propria laquogiurisdizioneraquo ai sensi del diritto internazionale pubblico Vedi caso Al-Skeini e a c Regno Unito sent 7 luglio 2011 (Grande Camera) ric n 5572107 para 149-150

21 A tal proposito saragrave necessario sviluppare piugrave avanti un confronto piugrave approfondito tra le sentenza della Corte EDU Bankovic c Belgio del 2001 e la sentenza Al-Skeini c Regno Unito del 2011 in proposito vedi anche A Cowan A new Watershed Re-evaluating Bankovic in the light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and Comparative Law 2012 pag 213-227

85

Passando ad analizzare il modello personale dellrsquoautoritagrave e controllo da parte di agenti

statali per estendere la giurisdizione CEDU un caso rilevante egrave costituito dalla decisione

Isaak c Turchia22

Qui infatti la stessa Corte di Strasburgo ha riconosciuto che non vi era alcun controllo

effettivo del territorio tuttavia egrave stata riconosciuta la responsabilitagrave dello Stato Turco in base

ad altre valutazioni giuridiche

I fatti sono avvenuti nellrsquoisola di Cipro divisa tra parte Nord in cui la stessa Corte EDU

ha riconosciuto la giurisdizione della Turchia e parte Sud indipendente23Durante una

manifestazione contro lrsquoinvasione turca della parte settentrionale dellrsquoisola di Cipro la polizia

di Cipro Nord ha represso violentemente la manifestazione causando la morte di un

cittadino greco-cipriota

La Corte EDU ha appurato come prima cosa se sussistesse il legame territoriale per

estendere la sua giurisdizione ma ha rivelato che lrsquoarea nella quale egrave avvenuto il fatto non

ricadeva nella giurisdizione turca poicheacute faceva parte della zona cuscinetto ONU24

Nonostante ciograve egrave stata affermata la responsabilitagrave dello Stato turco Infatti secondo la

Corte non rilevava la circostanza che la Turchia non esercitasse il controllo del territorio

dove sono avvenuti gli atti lamentati ma era sufficiente che gli agenti turchi fossero coinvolti

nelle azioni contestate il soggetto colpito rientrava nella giurisdizione della Turchia non per

il tramite del territorio ma per il tramite degli agenti che esercitavano autoritagrave e controllo su

di lui25

Prima di arrivare al piugrave recente caso Al-Skeini non si puograve non considerare anche la

sentenza Issa c Turchia26

22 Caso Isaak c Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 Simili conclusioni favorevole a un applicazione extra-territoriale legata al modello personale si ritrovano anche in Solomou e altri c Turchia appl n 3683297 24 giugno 2008 e Andreou c Turchia appl n 4565399 3 giugno 2008

23 Considerato dal diritto internazionale un esempio di ldquoStato fantocciordquo vedi anche B Conforti Diritto internazionale

Napoli 2010 pag 17 24 La Forza di Peacekeeping delle Nazioni Unite a Cipro (UNFICYP dallinglese United Nations Peacekeeping Force in

Cyprus) egrave una forza di sicurezza delle Nazioni Unite inviata a Cipro nel 1964 per porre termine alle continue violenze tra le comunitagrave greco-cipriota e turco-cipriota Dal 1974 il contingente militare della UNFICYP presidia la Linea Verde che divide in due parti lisola

25 Cfr T Scovazzi I Papanicolupulu S Urbinati I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2009 p 110 Cosigrave la Corte EDU nel caso Isaak c Turchia ldquoEven if the acts complained of took place in the neutral UN buffer zone the Court considers that the deceased was under the authority andor effective control of the respondent State through its agents(helliphellip)It concludes that the matters complained of in the present application fall within the jurisdiction of Turkey within the meaning of Article 1 of the Convention and therefore entails the respondent Statersquos responsibility under the Conventionrdquo Il fatto che gli atti contestati siano stati compiuti da forze di polizia e non da forze armate non mi sembra rilevare ai fini della nostra discussione In proposito vedremo nel successivo paragrafo le simili conclusioni del caso Pad e altri c Turchia appl n 6016700 28 giugno 2007

26 Corte EDU Issa c Turchia 16 novembre 2004 ric n 3182196

86

Nel caso Issa la Corte di Strasburgo si trovava a dover decidere sul ricorso presentato

dai familiari di alcuni pastori iracheni che sarebbero stati torturati e uccisi da soldati

dellrsquoesercito turco durante unrsquooperazione svolta nella regione settentrionale dellrsquoIraq 27

La Corte ha rigettato il ricorso giudicando che non vi fossero prove sufficienti che

collegassero quelle uccisioni allrsquoesercito turco e quindi alla Turchia

In ogni caso va messo in luce il ragionamento della Corte quando afferma che uno

Stato puograve essere considerato responsabile non solo nei casi in cui esercita militarmente un

ldquocontrollo effettivordquo su una porzione di territorio straniero come giagrave ammesso dalla sentenza

Loizidou ma anche quando si verificano violazioni dei diritti fondamentali a danno di

persone che pur trovandosi in territorio di uno Stato terzo sono sottoposte alla sua autoritagrave

e al suo controllo per mezzo dei suoi agenti operanti lecitamente o illecitamente in

quellrsquoarea28

Questo approccio egrave stato configurato in dottrina come ldquoteoria degli effettirdquo29 La Corte

ha affermato inoltre che se dal punto di vista del diritto internazionale pubblico la

giurisdizione di uno Stato egrave prevalentemente territoriale egrave percheacute si presume che questo

eserciti normalmente i suoi poteri nel proprio territorio

Il concetto di giurisdizione di cui allrsquoart 1 CEDU ldquois not necessarily restricted to the

national territoryrdquo delle Parti contraenti e puograve comprendere le situazioni eccezionali in cui un

atto a loro riferibile sia stato posto in essere fuori dal loro territorio ldquoor which produce effects

thererdquo30

La Corte EDU si egrave pertanto giagrave distanziata piugrave volte da unrsquoapplicazione strettamente

territoriale della Convenzione e ha creato almeno in ipotesi diverse linee estensive del

concetto di giurisdizione

Ulteriori significative decisioni della Corte EDU devono essere ancora prese in esame

Cosigrave relativamente al rapporto tra giurisdizione e attribuzione degli atti alcuni spunti di

riflessione rilevanti si possono evincere dallrsquoanalisi di un passaggio delle motivazioni circa il

27 LrsquoIraq non egrave uno Stato parte della CEDU 28 Issa c Turchia ibidem para 71 Vedi C Focarelli Lezioni di Diritto internazionale Prassi 2008 pag 431 29 A Basilico Giurisdizione ldquoprevalentemente territorialerdquo e universalitagrave dei diritti note a partire da una sentenza della

supreme court inglese AIC n 3 2011 30 Dalla sentenza Issa c Turchia ibidem para 74

Cfr S Miller Revisiting Extraterritorial Jurisdiction EJIL n 4 2010 p 1227 osserva che nella logica di questa

pronuncia la giurisdizione non egrave piugrave prevalentemente territoriale gli Stati sono vincolati dalla Convenzione indipendentemente dal luogo in cui pongono in essere i propri atti e di conseguenza gli obblighi gravanti su di essi allrsquoestero non differiscono da quelli in patria La Corte ha riconosciuto nel paragrafo 71 del caso Issa che ldquoThe Convention cannot be interpreted so as to allow a State party to perpetrate violations of the Convention on the territory of another State which it could not perpetrate on its own territoryrdquo

87

riconoscimento della giurisdizione russa nel succitato caso Ilascu c Moldavia e Russia 31

Ai sensi dellrsquoart 1 la giurisdizione della Russia egrave stata riconosciuta in conseguenza del

sostegno militare politico ed economico offerto da tale Stato alla Transnistria Questa forma

di controllo oltre a costituire per la Corte un controllo di fatto del territorio della Transnistria

rendeva attribuibili alla Russia gli atti della Repubblica autonoma di Transnistria32

Ancora piugrave efficaci al fine di evidenziare la stretta interdipendenza che si viene a

creare tra nesso giurisdizione e attribuzione dellrsquoatto sono le parole del giudice Kovler nella

sua opinione dissenziente

ldquoIt is jurisdiction (territorial or extraterritorial) which is a primary concept responsibility being

derived from jurisdiction rather than the contrary (hellip) but in seeking to determine whether

the Russian Federation has jurisdiction it preferred the opposite logic in holding that there

is ldquojurisdictionrdquo because there is ldquoresponsibilityrdquordquo 33

Da queste considerazioni ne emerge che giurisdizione e attribuzione sono delle

questioni distinte ma per alcuni aspetti sovrapponibili

In particolare se viene accettata una nozione di giurisdizione extra-territoriale derivante

da una interpretazione estensiva del modello personale vediamo che il confine tra

giurisdizione e attribuibilitagrave di un atto assume dei contorni molto meno chiari

Significativo in tal senso appare anche il ragionamento nella sentenza Pad c Turchia

sul caso di un azione anti-terrorismo della Turchia nel territorio dellrsquoIran causograve la morte di 7

iraniani uccisi dagli spari provenienti degli elicotteri militari turchi

In quella circostanza nel verificare la sussistenza della giurisdizione della Turchia la

Corte EDU ha ritenuto che 34

ldquoIt is not required to determine the exact location of the impugned events given that the

government had already admitted that the fire discharged from the helicopter had caused

the killing of the applicants relatives (hellip) accordingly the court finds that the victims of the

impugned event were within the jurisdiction of Turkey at the material timerdquo

31 Cfr Corte EDU Ilascu e altri c Moldavia e Russia ric n 4878799 8 luglio 2004 para 382 ldquoThe authorities of the Russia Federation contributed both militarly and politically to the creation of a separatist regime in the region of Transdniestria which is part of the territory of the Republic of Moldovardquo

32 In materia di attribuzione della responsabilitagrave allo Stato si veda su tutti P Palchetti L organo di fatto dello Stato nellillecito internazionale Milano 2007

33 Cfr Ilascu e altri c Moldovia e Russia ibidem Dissenting Opinion of Judge Kovler pag 151 Vedi anche A Cullen e S Wheatley The Human Rights of individuals in de facto regimes under the European Convention on Human RightsHuman rights law review 4 2013 pag 691-728

34 Pad e altri c Turchia appl N 6016700 28 giugno 2007 La Turchia Stato membro della CEDU al fine di mantenere le buone relazioni diplomatiche con lrsquoIran ha accettato di pagare le compensazioni richieste per le uccisioni Si vedano anche i casi Solomou e altri c Turchia appl n 3683297 24 giugno 2008 e Andreou c Turchia appl n 4565399 3 giugno 2008

88

Ersquo sufficiente lrsquoammissione da parte dello Stato turco di aver causato la morte dei civili per

far divenire del tutto secondarie le questioni relative al luogo ove sia avvenuta la violazione

La circostanza che lrsquoazione si fosse svolta nel territorio di uno Stato contraente o di

uno Stato non contraente egrave stata ritenuta dunque irrilevante dalla Corte di Strasburgo35

Quello che contava invece secondo la Corte era lrsquoaccertamento che gli atti contestati fossero

attribuibili a organi dello Stato convenuto La Corte EDU ritenne che la circostanza che i

pastori fossero stati uccisi da colpi provenienti da elicotteri militari turchi fosse una

condizione sufficiente a riconoscere la presenza della giurisdizione della Turchia ai sensi

dellrsquoart 1 CEDU 36

Questa si pone a mio avviso inequivocabilmente come una chiara interpretazione

estensiva del modello personale del concetto di giurisdizione37 Infatti nel caso Pad c

Turchia sembra venire meno anche la classica interpretazione limitativa del modello

personale che presuppone un controllo durevole per estendere la giurisdizione extra-

territoriale della CEDU non ravvisabile in casi di attacchi armati istantanei38

Il modello personale come inteso nel caso Pad c Turchia finisce per propendere

verso una nozione di giurisdizione che anticipa giagrave in se le questioni dellrsquoattribuzione della

condotta39

In proposito la dottrina si egrave spesso interrogata sul nesso e la distinzione tra le nozione

di imputazione della violazione e giurisdizione extra-territoriale40 Come anticipato per molti

autori il fatto che la nozione di giurisdizione si sia distanziata da un mero riferimento alla

territorialitagrave non determina che essa sia automaticamente convogliata nella questione

dellrsquoimputazione dellrsquoillecito internazionale 41

35 Vedi paragrafi 54 e 55 della sentenza Pad ibidem 36 Da T Scovazzi I Papanicolopulu S Urbinati I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2011 pag 111 37 C Meloni Una importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni

militari allestero Riflessioni attorno alla sentenza della Corte EDU nel caso Al-Skeini c Regno Unito del 7 luglio 2011 diritto penale contemporaneo 2011

38 Nel caso Medveded c Francia Appl n 339403 29 Marzo 2010 In questa occasione la Corte aveva sostenuto esplicitamente che non era sufficiente un atto istantaneo per far scattare la giurisdizione riferendosi al caso Bankovic ldquo what was at issue was an istantaneous extra-territorial act as the provisions of article 1 did not admint of a cause and effect notion of jurisdictionrdquo para 64 Vedi K Da Costa The extraterritorial application of selected human rights treaties Leiden 2013 pag 183

39 Seppur con esiti diversi il ragionamento egrave per alcuni aspetti assimilabile al caso Issa ibidem Vedi G Bartolini Il concetto di controllo sulle attivitagrave di individui quale presupposto della responsabilitagrave dello Stato in M Spinedi A Gianelli and ML Alaimo (ed) La codificazione della responsabilitagrave internazionale degli Stati alla prova dei fatti Problemi e spunti di riflessione Milano 2006 pag 25-52

40 Vedi C Gabrielli La nozione di giurisdizione extra-territoriale alla luce della recente giurisprudenza Studi sullrsquointegrazione europea n 3 2012

41 C Gabrielli ibidem pag 604 P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002 F Lattanzi Il confine tra diritto internazionale umanitario e diritti dellrsquouomo in studi di diritto internazionale in onore di A Ruiz Napoli 2004 Sul concetto di imputabilitagrave di un fatto illecito nel diritto internazionale si veda L Condorelli Lrsquoimputation agrave lrsquoeacutetat drsquoun fait internationalement illecite Solutions classiques et nouvelles tendances in Recueil des Cours t 189 (1984) vol VI p 102 Spinedi Gianelli Alaimo La codificazione della responsabilitagrave degli Stati alla prova dei fatti Milano 2006

89

Tuttavia lrsquoincessante evoluzione del concetto di territorialitagrave nel diritto internazionale

contemporaneo sospinto dalle crescenti esigenze di protezione dei diritti umani sembra

essere lrsquoelemento cruciale nel processo di estensione della portata della giurisdizione della

Corte e potrebbe spingersi sino a privare di significato ogni limitazione di giurisdizione per

gli atti chiaramente attribuibili a uno Stato contraente42

Per comprendere come siano strettamente interrelati gli aspetti della giurisdizione

statale e quello dellrsquoattribuzione degli atti possiamo inoltre riportare quanto ha scritto il

Cassese sul caso Tadic deciso dal Tribunale penale internazionale per lrsquoex-Jugoslavia in

relazione al caso Loidizou davanti alla Corte EDU 43

Queste due pronunce diventano rilevanti per affrontare il rapporto tra giurisdizione ed

imputabilitagrave in unrsquoottica di rapporti di prioritagrave tra le due nozioni Nel caso Tadic la domanda

cruciale egrave circa lrsquoimputabilitagrave degli atti alla Serbia mentre nel caso Loizidou egrave prioritaria la

domanda circa la giurisdizione della Turchia

In questrsquoultimo giudizio si puograve evidenziare un approccio agli antipodi rispetto al caso

Tadic noncheacute a quello emerso dallrsquoanalisi di Pad c Turchia

Infatti in un passaggio del caso Loizidou la Corte di Strasburgo ha sostenuto che

ldquo it is not necessary to determine whether a Contracting Parties actually exercises detailed

control over the policies and actions of the authorities in the area situated outside its national

P Palchetti Lrsquoorgano di fatto dello Stato nellrsquoillecito internazionale Giuffregrave 2007 F Francioni e N Ronzitti War by Contract Human Rights Humanitarian Law and Private Contractors Oxford 2011 Dal 1953 la Commissione di Diritto Internazionale ha intrapreso lo studio del tema arrivando a concludere una bozza di codificazione solo nel 2001 vedi Report of the International Law Commission 53rd sess UN Doc A5610 29)

42 Il ragionamento del caso Pad sembra rappresentare uno dei piugrave chiari scostamenti dal caso Bankovic Tuttavia lrsquoestrema vicinanza dal confine turco potrebbe aver inciso nella decisione della Corte di estendere la giurisdizione tramite il modello personale anche per atti istantanei

43 A Cassese The Nicaragua and Tadic tests revisited in light of the ICJ Judgment on Genocide in Bosnia EJIL n4

2007 pag 649-668 Art del progetto di articoli sulla responsabilitagrave statale ldquoThe conduct of a person or group of persons shall be considered an act of a State under international law if the person or group of persons is in fact acting on the instructions of or under the direction or control of that State in carrying out the conductrdquo Cfr ICTY Appeals Chamber Tadić 15 luglio1999 La questione da dirimere in Tadic era se fosse perseguibile questo membro delle forze paramilitari che combattevano contro i musulmani bosniaci nel conflitto in ex-Jugoslavia La decisione in oggetto non concerneva direttamente la responsabilitagrave ma bisognava capire se il tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia potesse applicare nel caso di specie le Convenzioni di Ginevra diritto internazionale umanitario Per questo bisognava determinare se si trattasse di un conflitto interno o di un conflitto internazionale e ciograve dipendeva dalla risposta alla questione sullrsquoattribuibilitagrave degli atti ossia se i paramilitari serbo-bosniaci agissero o meno per conto della Serbia La risposata a questa domanda egrave stata affermativa le convenzioni di Ginevra erano applicabili e Tadic era pertanto perseguibile dal Tribunale internazionale Anche per queste ragioni il criterio realtivo allrsquoanalisi della direzione e controllo fatto derivare dallrsquoart 8 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave statale appare meno stringente rispetto a quello utilizzato nel caso Nicaragua c Stati Uniti Corte Internazionale di Giustizia Attivitagrave militari e paramilitari in e contro il Nicaragua 27 giugno 1986 para 105-110 Questo criterio egrave stato confermato anche nel piugrave recente caso deciso dall Corte Internazionale di Giustizia Application of the Convention on prevention and punishment of the crime of Genocide Bosnia Herzegovina c Serbia e Montenegro 26 febbraio 2007 Dunque il dibattito sullrsquoart 8 verte sulla scelta tra il criterio sostenuto dal Tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia nel caso Tadic o quello della Corte Internazionale di Giustizia nei casi Nicaragua c Stati Uniti e Bosnia Herzegovina c Serbia Montenegro Sul punto si veda A Cassese ibidem pag 651 ove fa riferimento ai passaggi del caso Tadic che

sosterrebbero la validitagrave del criterio scelto anche per lrsquoattribuzione della responsabilitagrave e non solo per stabilire la natura internazionale del conflitto cfr Appeals Chamber ibidem para 103-105

90

territory since even overall control of the area may engage the responsibility of the

Contracting Partiesrdquo44

Riferendosi al caso Loizidou Cassese sembra in un primo momento considerare la

questione della giurisdizione non distinta da quella della attribuzione degli atti

ldquoThe ECtHR had to establish whether alleged violations of the European Convention had

been committed by states having lsquojurisdictionrsquo over the alleged victims pursuant to Art 1 of

the Convention To this effect when it was doubtful whether the state complained of had

such jurisdiction the ECtHR had to establish which state exercised such jurisdiction over

the alleged victims It thus had to determine to which state or entity the violations were to be

attributed or in other words which state or entity bore responsibility for those asserted

violations Thus a question of attribution of state responsibility aroserdquo45

Secondo lrsquoautorevole giurista lrsquoaspetto stridente nel raffrontare Tadic con Loizidou si

ritrova semmai nel fatto che la Corte EDU aveva stabilito lrsquoattribuibilitagrave degli atti che hanno

leso i diritti della cittadina cipriota alla Turchia dal mero fatto che quello Stato deteneva il

controllo del territorio di Cipro Nord

ldquoThe only point that perhaps Tadić did not sufficiently clarify relates to Loizidou there the

ECtHR inferred the finding that control over the authorities that had breached the claimants

rights was in fact exercised by Turkey from the fact that Turkey had overall control over the

whole area of northern Cyprus Thus the Court preferred to refer to control over the area

(from which it inferred control over the authorities operating there) rather than directly to

control over the authorities that had violated Ms Loizidous rightsrdquo46

Quindi sembrerebbe che la Corte in Loizidou stabilisca il controllo su un attore ossia

lrsquoimputabilitagrave degli atti della RTCN alla Turchia per via dellrsquoeffective overall control sul

territorio senza perograve considerare se vi sia overall control sugli atti del gruppo cruciale

oggetto della questione in Tadic 47

44 Cfr Loizidou c Turchia ibidem para 56 Sul caso si veda M C Vitucci Atti della Repubblica turca di Cipro del Nord e responsabilitagrave della Turchia il caso Loizidou in Rivista di Diritto Internazionale 1998 pp 1065-1083

45 A Cassese The Nicaragua and Tadic tests revisited in light of the ICJ Judgment on Genocide in Bosnia EJIL n4 2007 pag 658 Lrsquoautore nei passaggio in oggetto sta rispondendo alla tesi avanzata da M Milanovic in State Responsibility for Genocide EJIL 2006 pag 585ndash587 secondo cui il caso Loizidou citato in Tadic non aveva a che fare con lrsquoattribuzione degli atti ma con la questione della giurisdizione dello Stato

46 A Cassese ibidem pag 658 nota 17 47 In proposito interessante citare la tesi di KM Larsen in Attribution of Conduct in Peace Operations The Ultimate

Authority and Control Test EJIL n3 2008 pag 509-531 Secondo questo autore gli organismi di supervisione a tutela dei diritti umani richiedono una soglia piugrave bassa per far

scattare la responsabilitagrave agli Stati rispetto a quella richiesta dal progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati ibidem pag 518 e v J Cerone Human Dignity in the Line of Fire The Application of International Human Rights Law During Armed Conflict Occupation and Peace Operations 39 Vanderbilt J Transnatrsquol n1 2006 pag 13 Parlando delle conclusioni del caso Loizidou lrsquoautore sostiene che ldquoThis merger between the ldquoeffective controlrdquo test and therdquo overall controlrdquo test into an ldquoeffective overall controlrdquo test provides a test for attribution that is different from the effective control test in itself As mentioned the effective control

91

In pratica il caso Loizidou afferma che non egrave determinante stabilire se gli atti sono

attribuibili alle autoritagrave statali in quanto egrave sufficiente il controllo generale del territorio per far

sorgere la giurisdizione e quindi potenzialmente la responsabilitagrave

Giurisdizione e imputabilitagrave sono dei concetti indubbiamente distinti A volte tuttavia la

giurisprudenza della Corte EDU li ha utilizzati in maniera sovrapponibile ora facendo

derivare lrsquoimputabilitagrave dalla mera sussistenza della giurisdizione territoriale (Loizidou) ora

considerando come secondarie quindi irrilevanti le questioni della giurisdizione rispetto

allrsquoimputabilitagrave (Pad ma anche Behrami come vedremo)48

Il criterio spesso utilizzato dalla Corte di Strasburgo del controllo effettivo di un area

territoriale ricerca la giurisdizione su una mera questione fattuale senza fondarsi su basi

giuridiche comprovate49 Quello del controllo personale se interpretato in maniera

estensiva lo assimila sostanzialmente allrsquoimputabilitagrave di quella condotta a organi dello Stato

e non pone alcun limite territoriale alla giurisdizione50

In questo senso sembrerebbe allora piugrave corretto valutare giurisdizione e imputabilitagrave

come dei concetti distinti ma interrelati e da preferire in maniera alternativa caso per caso

secondo un rapporto di prioritagrave

Per quanto riguarda le missioni militati allrsquoestero al fine di ritrovare una certa coerenza

nella giurisprudenza della Corte EDU il principio dirimente sembra essere che se un atto egrave

imputabile a uno Stato esso ne risponderagrave ovunque sia stato commesso dando quindi un

importanza maggiore alle questioni di attribuzione della responsabilitagrave rispetto alla

giurisdizione territoriale

Quanto detto egrave messo in piena evidenza dal caso Bankovic da dove eravamo partiti

in cui la fondamentale questione dellrsquoimputabilitagrave era piuttosto facile da individuare ma egrave

stata sbrigativamente ignorata data lrsquoassenza di giurisdizione sul territorio51

test refers to specific conduct while the Courtrsquos test in Loizidou was rather based on overall control over a territory which ndash as also mentioned ndash following the ICJrsquos judgment in the Genocide case does not seem to be a proper test for attribution of conduct under the general rules on international responsibility K M Larsen ibidem pag 519

48 Vedi A Sari Autonomy Attribution and Accountability Reflections on the Behrami Case 2011 pag10 la Corte EDU

ha escluso la propria giurisdizione su situazioni legate alle missioni militari allrsquoestero non considerando gli aspetti extra-territoriali ma concentrandosi prioritariamente su altri aspetti ldquothe question raised by the present cases is less whether the respondent State exercised extra-territorial jurisdiction in Kosovo but far more centrally whether this Court is competent to examine under the Convention those Statesrsquo contribution to the civil and security presence which did exercise the relevant control of Kosovordquo Da Behrami c Francia

para 71 Lrsquoautore sostiene che la Corte nel caso Behrami ha spostato la sua attenzione sulle questioni dellrsquoattribuzione percheacute era giagrave arrivata a delle conclusioni preliminari sulla giurisdizione

49 In proposito vedi su tutti M Milanovic From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties 2008 pag 13 A sostegno di quanto affermato Milanovic cita autorevoli giuristi quali Oppenheim Brownlies Cassese e Pellet

50 Si obietta che la tesi della giurisdizione come potere ignori la differenza insita nella giurisprudenza europea tra giurisdizione e responsabilitagrave di uno Stato Cfr A Basilico ibidem pag22 e S Miller ibidem p 1233

51 Vedi M Milanovic Extra-territorial application of human rights treaties Oxford 2011 pag 185 Era infatti chiaro che le bombe fossero partite da un aereo della NATO Rimarrebbero delle difficoltagrave derivanti dal fatto

92

A mio avviso nel corso di missioni militari allrsquoestero egrave lrsquoimputabilitagrave delle azioni che

dovrebbe avere un ruolo prioritario Essa potrebbe arrivare ad assorbire in se la controversa

questione della giurisdizione territoriale in contesti di conflitti armati internazionali ma non

viceversa52 Anche per questo rimane inconcepibile in ogni caso una equiparazione della

questione della giurisdizione con quella della responsabilitagrave internazionale

12 Responsabilitagrave derivanti dai bombardamenti aerei e situazioni di occupazione

territoriale

Alla luce della sentenza Al-Skeini c Gran Bretagna leading case in materia come

confermato anche dal recente caso Jaloud c Paesi Bassi53 appare utile valutare alcuni dei

risultati derivanti dalla ldquogiurisprudenza extra-territorialerdquo di Strasburgo nella specifica

situazione di conflitti armati internazionali e di occupazioni militari54

Per valutare le possibili conseguenze prodotte dal criterio del controllo effettivo del

territorio egrave paradigmatico un parallelo tra due pietre miliari della giurisprudenza di

Strasburgo in materia il caso Bankovic c Belgio e il caso Al-Skeini c Regno Unito55

La sentenza Al-Skeini c Gran Bretagna appare come la sintesi al di lagrave di alcune

positive novitagrave che emergono della summenzionata confusione giurisprudenziale della

Corte di Strasburgo in quanto non stabilisce delle linee guida e non sceglie tra nessuno dei

due criteri (modello personale o modello territoriale) 56

che la NATO egrave un Organizzazione non parte della CEDU e quindi bisogna vedere se i suoi atti sono attribuibili agli Stati membri o allrsquo Organizzazione stessa

52 Sul punto vedi anche A Sari ibidem Giagrave affermato dalla stessa Corte EDU nei casi Pad c Turchia ibidem e Issa c Turchia ibidem Dallrsquoaltra parte appare a mio modo di vedere piugrave artificioso sostenere che un atto egrave attribuibile a uno Stato a prescindere dalla questione di imputabilitagrave solo poicheacute egrave stato commesso in un area territoriale sotto la sua giurisdizione Infatti anche se il controllo effettivo del territorio venisse riconosciuto rimarrebbe del tutto irrisolta lrsquoesigenza di valutare se un particolare atto sia attribuibile allo Stato in questione per via dellrsquooperato suoi agenti Vedi tra gli altri B Conforti Diritto Internazionale Napoli 2010 pag 359-360

53 Al-Skeini e altri c Regno Unito Grande Camera 7 luglio 2011 ric n 5572107 Jaloud c Paesi Bassi Grande Camera ricorso sent 20 novembre 2014 n 4770808

54 Per occupazione militare nel diritto internazionale si intende la presenza di forze armate straniere allinterno del territorio di uno Stato in una misura preponderante rispetto a quella delle forze armate dello Stato occupato Ciograve non si ritiene determini perograve la sovranitagrave per lo Stato occupante La IV Convenzione di Ginevra si applica dal momento stesso in cui inizia lrsquooccupazione Cfr IV Convenzione di Ginevra del 1949 sezione dedicata alla disciplina dellrsquooccupazione (terza della parte terza) Vedi anche E Benvenisti The International Law of Occupation Oxford University Press 2012 La Potenza occupante nella misura in cui esercita un controllo effettivo sul territorio occupato egrave responsabile dei diritti fondamentali dei suoi abitanti sia secondo il diritto internazionale umanitario in quanto lex specialis sia secondo il diritto internazionale dei diritti umani sistema complementare al primo Vedi F Sperotto Lineamenti di diritto internazionale dei conflitti armati Padova 2013 pag 15 O Ben-Naftali The Extra-territorial Application of Human Rights to Occupied Territories Proceedings of the Annual Meeting-American Society of International Law 2006

55 Sono passati ormai tredici anni dalla sentenza Bankovic senza che sia intervenuto un overruling a destabilizzare il valore di questa pronuncia Sul punto vedi tra gli altri M Milanovic in Al Skeini and Al Jedda In Strasbourg EJIL 12012 cit da pag 130 ldquoIn other words Banokovic is according to the Court still perfectly correct in its resultsrdquo

56 Vedi anche A Cowan A new Watershed Re-evaluating Bankovic in the light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and Comparative Law 2012 (pag 213-227) e P Ronchi ibidem Dopo aver fatto ricorso senza successo davanti alle Corti inglesi sulla base dello Human Rights Act del 1998 (House of Lord judgment Al-Skeini v UK Secretary of State for Defence 13 Giugno 2007) alcuni cittadini iracheni hanno adito

93

Dopo una premessa che sarebbe apparsa coerente con il criterio del controllo effettivo

di unrsquoarea da parte delle truppe inglesi (lrsquoarea di Bassora di sua competenza)57 la Corte

deduce che i soldati inglesi di stanza in Iraq esercitassero ldquoautoritagrave e controllo sugli individui

uccisi nel corso di operazioni di tutela della sicurezzardquo e che per tale ragione si debba

ritenere che la ldquogiurisdizionerdquo dello Stato inglese ai sensi dellrsquoart 1 CEDU si estendesse al

rispetto dei diritti fondamentali di tali individui

Lrsquoart 2 CEDU per il suo carattere fondamentale avrebbe quindi delle caratteristiche

particolari che lo rendono applicabile anche attraverso un estensione della giurisdizione

secondo un modello dello Stato agente

Dunque per risolvere i ricorsi in esame la Corte ha applicato il ldquopersonal model

jurisdictionrdquo ma ha fatto ciograve eccezionalmente e solo percheacute la Gran Bretagna esercitava

pubblici poteri in Iraq 58 Pertanto risulta ancora decisivo per estendere lrsquoapplicazione della

CEDU una qualche forma di controllo effettivo del territorio59

In questrsquoottica Al-Skeini egrave perograve un passo indietro persino rispetto alla logica della

sentenza Issa in cui si ribadiva che la giurisdizione non egrave primariamente territoriale Uno

Stato egrave legato al rispetto della Convenzione ovunque agisca i suoi obblighi allrsquoestero sono

gli stessi di quelli a casa Ciograve egrave in ogni caso assolutamente diverso da quanto statuito in

Bankovic

Lrsquoesigenza che permane irrisolta alla luce della giurisprudenza di Strasburgo egrave

inquadrabile nel quesito La Corte EDU deciderebbe diversamente sul caso Bankovic oggi

alla luce della sentenza Al-Skeini 60

la Corte EDU lamentando il difetto di adeguate indagini da parte delle autoritagrave britanniche in relazione alla morte di loro familiari nel corso delle operazioni militari di sicurezza del contingente britannico nella zona di Bassora in Iraq nel 2003 Cfr R Sapienza R Lrsquoapplicazione extraterritoriale dello Human Rights Act la decisione della Camera dei Lords nel caso Al-Skeini DUDIvol2 n1 2008 Sulla decisione si veda anche F Viganograve in Tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n 4 del 2011 e C Meloni Unrsquo importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni militari allestero Diritto Penale Contemporaneo 2011

57 Il Regno Unito (insieme agli Stati Uniti) deteneva il ruolo di ldquopotenza occupanterdquo dei suddetti territori come previsto anche dalla Risoluzione del Consiglio di sicurezza dellOnu n 1483 del 22 maggio 2003 Sulla scorta di ciograve il Regno Unito nel periodo tra maggio 2003 e giugno 2004 avrebbe esercitato un controllo assimilabile a quello tipico di uno Stato sovrano nel territorio del sud dellrsquoIraq

58 M Milanovic Al-Skeini and Al-Jedda in Strasbourg EJIL n1 2012 pag 121-139 Lrsquoautore sostiene che ldquohad the UK not exercised such public powers the personal model jurisdiction would not have applied In other words Bankovic is according to the Court still perfectly correct in its resultsrdquo Dello stesso parere P Ronchi ibidem e F Viganograve ibidem

59 Certamente non riscontrabile nel caso di un bombardamento aereo si veda Bankovic c Belgio ibidem 60 A Cowan A new watershed Re-evaluating Bankovic in light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and

Comparative Law 12012 cit pag 225 ldquoIt cannot be said that Al-Skeini overrules Banković because it appears unlikely the Court would come to a different result deciding Banković nowrdquo

94

La Corte in Al-Skeini c Regno Unito ha deciso per lrsquoapplicazione extra-territoriale della

CEDU tramite il criterio del controllo e autoritagrave degli agenti statali ma ha fatto ciograve solo

eccezionalmente poicheacute il Regno Unito esercitava pubblici poteri in Iraq Lrsquoelemento

differenziale tra il caso Bankovic e il caso Al Skeini in fin dei conti casi risiede pur sempre

nel controllo effettivo da parte delle forze armate dello Stato parte della Convenzione

dellrsquoarea in cui gli eventi letali si verificarono

Il controllo effettivo del territorio appare come il limite e al tempo stesso la chiave di

volta per lrsquoapplicazione extra-territoriale di una Convenzione regionale Quali sono le

conseguenze di un peso cosigrave grande affidato a tale criterio

Nei conflitti armati internazionali la Corte EDU riconosce attualmente la sua

giurisdizione solo nei casi di occupazione militare del territorio ma non estende il suo

controllo ai casi di bombardamenti dallrsquoaria 61

Per certi aspetti appare paradossale affermare la giurisdizione extra-territoriale sulla

base di un criterio meramente territoriale quale egrave il controllo effettivo In questo modo la

giurisdizione della CEDU non potragrave essere riconosciuta in casi che sempre piugrave

caratterizzano il mondo globale interconnesso

Come giagrave avvenuto in Bankovic nel caso di diverse vittime derivanti da

bombardamenti aerei e le prospettive legate al crescente uso dei droni nelle guerre

contemporanee rendono lampante la considerazione che estendere la giurisdizione di

questa Corte sui militari impegnati sul territorio mentre si ignorano completamente i profili

di responsabilitagrave per altre nefaste fattispecie sempre piugrave caratterizzanti la realtagrave odierna egrave

un successo parziale62

La CEDU rimane uno degli strumenti piugrave avanzati in materia di tutela dei diritti umani

ma non sembra coordinarsi al meglio con la realtagrave dei conflitti armati contemporanei

Riscontriamo infatti delle difficoltagrave nel condividere la ratio che porta a separare i casi

di civili morti in seguito al bombardamento di un edificio in cui la Corte ancora esclude la

61 Nei conflitti interni come vedremo egrave stato possibile riconoscere violazioni del diritto alla vita anche in casi di azioni tramite mezzi aerei Ciograve egrave stato possibile tramite un interpretazione estensiva del modello personale percorribile in quei casi percheacute sommata al controllo del territorio o comunque alla stretta vicinanza ai propri confini Vedi Corte EDU Isayeva c Russia appl N 5795000 24 Feb 2005 (per fatti avvenuti in Cecenia) Isaak C Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 Pad et al c Turchia appl nr 6016700 28 giugno 2007 Sul punto vedi C Tomuschat Human Rights and Humanitarian Law EJIL 2010 21(1) 15-23

62 Cosigrave anche M Milanovic Al-Skeini and Al-Jedda in Strasbourg in EJIL n1 -2012 cit pag 130 ldquoUnder this reasoning drone operations in Yemen or wherever would be just as excluded from the purview of human rights treaties as under Bankovicrdquo vedi anche F Rosegraven Extremely Stealthy and Incredibly Close Drones Control and Legal Responsibility Journal of conflict and security law 2013 (p- 1-19) ldquoThe case of Bankovic v Belgium (2001) has been invoked in the legal literature to rule out any ECHR relevance to dronesrdquo

95

sua giurisdizione sulla scia del precedente Bankovic dai casi in cui la vittima egrave provocata

da truppe sul terreno63

A tal proposito possiamo affermare con altri che sulla definizione di giurisdizione ai

sensi dellrsquoart 1 la Corte EDU ha fino a ora ldquofallito nel fornire chiare risposterdquo64

Un caso come quello Bankovic dal punto di vista deli diritti umani violati non si

distingue in nulla da Al-Skeini sempre di una violazione del diritto alla vita ex art 2 si tratta

Anzi dalla prospettiva del militare impegnato sul teatro di guerra puograve essere persino

maggiormente giustificabile 65

Cosigrave possiamo affermare senza nulla togliere agli sviluppi positivi che la

giurisprudenza CEDU determina un risultato fatto di due pesi e due misure Da una parte le

vittime scaturite da rischiose operazioni sul territorio allrsquoestero hanno la possibilitagrave di ricorso

contro lo Stato dallrsquoaltra diverse vittime provocate da ingenti bombardamenti aerei sono

tagliati fuori dalla giurisdizione di Strasburgo Allo stato attuale il doppio standard derivante

dal criterio del controllo effettivo del territorio producendo un vuoto giurisdizionale per i

bombardamenti aerei internazionali di fronte alla Corte EDU egrave una zona drsquoombra che

aleggia sui tanti risultati positivi prodotti dal controllo della Corti regionali dei diritti dellrsquouomo

nel settore della politica della difesa e della sicurezza 66

Questo in effetti non egrave altro che il risultato paradossale di permettere lrsquoapplicazione

extra-territoriale della Convenzione sulla base di un nuovo criterio territoriale quale il

controllo effettivo di unrsquoarea territoriale

Per ovviare a questa insoddisfacente situazione ci si potrebbe chiedere se siano maturi

i tempi per prospettare un obbligo negativo rivolto agli Stati contraenti di non violare il diritto

alla vita senza alcuna limitazione di stampo territoriale67

63 F VIganograve ldquoLa tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umanirdquo AIC n 4 -2011 pag 5

64 S Miller ibidem pag 1226 65 Vedi M Tondini Regole dingaggio e diritto allautodifesa Riflessioni e suggerimentirdquo Rassegna dellrsquoarma dei

Carabinieri n 12005 ldquoLa politica estera la fa(ccia) il soldatino di diciannove anni con il mitra a tremare dietro un muro di Baghdad non i professori neo-conservatori in aula a Washingtonrdquo cit Andrew Exum This mans army New York 2004 I casi del ricorso Al-Skeini contemplano delle uccisioni di civili ma in contesti altamente instabili in cui i militari erano sovente oggetto di attacchi da parte di soggetti che utilizzavano autobombe o altri mezzi non chiaramente identificabili

66 Questo stato di cose pone una certa incertezza negli Stati che non sempre condividono lrsquoesatta portata degli obblighi derivanti dalla Convenzione In proposito si veda il dibattito in Gran Bretagna volto a limitare lrsquoapplicazione extraterritoriale della CEDU Si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protection (ottobre 2014) e soprattutto T Tugendhat e L Croft The Fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy Exchange 2013

67 Vedi su tutti M Milanovic Extraterritorial Application of human right treaties ibidem pag 214 e ss

96

13 Giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti un confine sempre piugrave

labile

Lrsquoesame del recente caso Jaloud c Paesi Bassi egrave molto utile al fine di approfondire la

natura del rapporto tra giurisdizione e attribuzione degli atti nella giurisprudenza di

Strasburgo

Lo Stato convenuto per violazione dellrsquoart2 sosteneva lrsquoinapplicabilitagrave della CEDU al

caso di specie in quanto esso aveva inviato in Iraq solo forze di ausilio per il mantenimento

della pace e i Paesi Bassi non erano considerabili come una potenza occupante Lrsquoarea del

sud est dellrsquoIraq dove si erano verificati i fatti contestati era difatti formalmente sotto il

controllo del Regno Unito Tale Stato insieme agli Stati Uniti deteneva il ruolo di ldquopotenza

occupanterdquo del territorio iracheno come previsto anche dalla Risoluzione del Consiglio di

sicurezza dellOnu n 1483 del 22 maggio 2003

Nel quadro di tale situazione giuridica il contingente militare dei Paesi Bassi in tutto

1300 uomini svolgeva esclusivamente compiti di presidio di posti di blocco vicino alla cittagrave

di Bassora

Il caso Jaloud c Paesi Bassi si poneva pertanto come una di queste situazioni non del

tutto risolte dal precedente Al Skeini in quanto i Paesi Bassi Stato di appartenenza dei

militari coinvolti non aveva giuridicamente lo status di potenza occupante e quindi

presumibilmente neanche il controllo effettivo del territorio Questa visione trova infatti

riscontro nella linea difensiva tenuta dai Paesi Bassi davanti alla Corte EDU nel caso in

oggetto Tesi condivisa proprio dal Regno Unito Stato terzo interveniente favorevole a

unrsquointerpretazione della nozione di giurisdizione ex art 1 CEDU basata sulla distinzione tra

la situazione giuridica del Regno Unito potenza occupante e quella dei Paesi Bassi privi

dello status di potenza occupante e quindi del controllo effettivo sul territorio straniero68

La Corte EDU nel caso Jaloud ha invece espressamente affermato che lo status

giuridico di potenza occupante non egrave determinante ai fini della questione della giurisdizione

extra-territoriale riconoscendo la giurisdizione dei Paesi Bassi nel caso di specie69 Questo

passaggio della sentenza rappresenta un primo punto fermo che estende la portata della

giurisdizione della CEDU rispetto al precedente Al Skeini

Al di lagrave di questo inequivocabile passo in avanti la sentenza in oggetto presenta tuttavia

diversi aspetti controversi da considerare allo scopo di poter definire chiaramente quanto

68 Per il dibatto sul caso Jaloud si veda Corte eur dir uomo Grande Camera udienza 19 febbraio 2014 n 4770808httpwwwechrcoeintPageshomeaspxp=hearingsampw=4770808_19022014amplanguage=en V anche Corte eur dir uomo Jaloud c Paesi Bassi ibid par 125

69 Jaloud c Paesi Bassi cit par 142 ldquoThe Court points out that the status of occupying power within the meaning of Article 42 of the Hague regulation is not per se determinativerdquo

97

si estenda la nuova portata applicativa della CEDU nel corso delle missioni militari allrsquoestero

Secondo i giudici di Strasburgo il governo olandese tramite lrsquoinvio di un contingente

militare ha assunto la responsabilitagrave nella gestione della sicurezza nel sud est dellrsquoIraq in

particolare per quanto concerne la specifica operazione che ha determinato la morte del

cittadino iracheno70 Quindi sembrerebbe che la giurisdizione dello Stato olandese nel caso

Jaloud sussista percheacute nonostante i suoi militari operassero nellrsquoambito di una coalizione

guidata da Regno Unito e Stati Uniti i Paesi Bassi hanno sempre mantenuto il basilare

livello di comando e controllo sulle proprie truppe71

A questo proposito bisogna fare una precisazione riguardo alla catena di comando

nelle operazioni multinazionali Gli Stati che forniscono truppe per le operazioni di

peacekeeping o forze multinazionali allrsquoestero sono soliti cedere il cd operational control ai

comandanti dello Stato o dellrsquoorganizzazione internazionale sotto la cui egida si svolge la

missione Tuttavia gli Stati nazionali mantengono lrsquoultimo livello di autoritagrave sulle truppe il cd

full command che denota lrsquoesistenza stessa della catena di comando nazionale e pertanto

non viene mai ceduto dagli Stati72

Secondo la Corte di Strasburgo lrsquoOlanda non avrebbe perso la sua giurisdizione ex art

1 proprio percheacute pur avendo ceduto il comando operazionale al Regno Unito avrebbe

comunque mantenuto il full command sul proprio contingente in Iraq73 In proposito

unrsquoipotesi di responsabilitagrave concorrente del Regno Unito da accertare al di fuori del sistema

della CEDU e in particolare in base al regime di diritto internazionale generale sulla

responsabilitagrave dello Stato non sarebbe da escludersi a priori74

70 Ibidem cit par 149 ldquothe Netherland assumed responsibility for providing security in that area to the exclusion of other participating State and retained full command over its contingent thererdquo

71 Questo punto segna come vedremo meglio in seguito una chiara presa di distanza dal caso Behrami e Saramati c Francia e altri (Corte eur dir uomo 2 Maggio 2007 ricorsi n 7141201 e n 7816601) Il mero mantenimento del full command sui propri militari nella decisione Behrami era stato ritenuto irrilevante ai fini dellrsquoattribuzione delle condotte le quali sono state attribuite esclusivamente allrsquoONU poicheacute il Consiglio di sicurezza deteneva lrsquoultimate authority and control della missione militare Per un commento sul caso si veda PALCHETTI Azioni di forze istituite o autorizzate dalle Nazioni Unite davanti alla Corte Europea dei diritti delluomo i casi Behrami e Saramati in Riv dir internaz 2007 681 e ss K LARSEN Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test in EJIL

2008 509-531 72 Per una spiegazione del concetto di comando e controllo nelle operazioni militari si vedano su tutti FLECK - GILL The

Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press 237 e ss RONZITTI Comando e controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite IAI 1999 45 e ss

73 Ciograve viene affermato facendo riferimento al Memorandum of Understanding siglato il 6 giugno 2003 che definiva le relazioni trai due paesi nellrsquoespletamento della missione internazionale Cfr anche Jaloud c Paesi Bassi ibid par 146

74 La principale norma di riferimento per dirimere tali aspetti sembra essere lrsquoart 6 del Progetto di articoli della CDI (Conduct of organs placed at the disposal of a State by another State The conduct of an organ placed at the disposal of a State by another State shall be considered an act of the former State under international law if the organ is acting in the exercise of elements of the governmental authority of the State at whose disposal it is placed) sulla responsabilitagrave degli Stati per atti illeciti internazionali (v Report of the International Law Commission 53 rd sess UN Doc A5610 29) Inoltre sul piano degli obblighi derivanti dalla CEDU si potrebbe valutare la violazione da parte del Regno Unito di un obbligo autonomo consistente nel dover prevenire e reprimere le violazioni commesse nella zona

98

Va altresigrave precisato che il mantenimento del full command non egrave un elemento di per

seacute sufficiente a far insorgere la giurisdizione extra-territoriale della CEDU Infatti ritenere

determinante la sola sussistenza del criterio del comando sulle operazioni militari

equivarrebbe a rendere la Convenzione applicabile tout court a ogni violazione da parte dei

militari allrsquoestero e questo egrave precisamente quello che la Corte di Strasburgo vuole evitare

La Corte infatti considera impossibile estendere la nozione di giurisdizione secondo un

rapporto causa-effetto in quanto non egrave sufficiente un singolo atto istantaneo per esercitare

autoritagrave e controllo sugli individui lesi75 Conferma dellrsquoinsufficienza del solo criterio del full

command egrave stata espressa dalla stessa Corte secondo cui i criteri per stabilire la

giurisdizione della CEDU non sono assimilabili a quelli per lrsquoattribuzione delle condotte a

uno Stato in materia di responsabilitagrave internazionale76

La Corte rimarca dunque la volontagrave di salvaguardare una distinzione giagrave messa

sovente in evidenza dalla dottrina sullrsquoapplicazione extra-territoriale della CEDU ossia che

laquola circostanza che la nozione di giurisdizione abbia perso lrsquooriginale connotato di

territorialitagrave non consente di ritenere che essa abbia perduto autonomia e possa essere

considerata come assorbita dalla questione dellrsquoimputazione dellrsquoillecito internazionaleraquo77

Questa precisazione ha esattamente lo scopo di mantenere un limite ulteriore rispetto al

mero riscontro del mantenimento da parte dello Stato di invio del comando sui propri militari

allrsquoestero per estendere la portata della giurisdizione fuori dal territorio degli Stati contraenti

Rimane allora da sciogliere il dubbio riguardo al criterio utilizzato dalla Corte per

estendere lrsquoapplicazione della CEDU nel caso Jaloud Nel caso di specie la giurisdizione

dellrsquoOlanda egrave stata riconosciuta percheacute Jaloud ha cercato di oltrepassare un posto di blocco

istituito in conseguenza della decisione dellrsquoOlanda di impiegare le proprie truppe nella

missione in Iraq

sotto la sua occupazione Sulla responsabilitagrave concorrente si veda ex plurimis NOLLKAEMPER- PLAKOKEFALOS Principles of Shared Responsibility in International Law An Appraisal of the State of the Art Cambridge 2014

75 Nel caso Corte eur dir uomo 29 marzo 2010 ricorso n 339403 Medvedyev c Francia In questa occasione la Corte EDU ha sostenuto esplicitamente al paragrafo 64 che non egrave sufficiente un atto istantaneo per far scattare la giurisdizione riferendosi al caso Bankovic ldquowhat was at issue was an istantaneous extra-territorial act as the provisions of article 1 did not admit of a cause and effect notion of jurisdictionrdquo

Si veda anche Corte eur dir uomo 20 dicembre 2001 Bankovic e altri c Belgio e altri par 74 Cfr K DA COSTA The extraterritorial application of selected human rights treaties Leiden 2013 183 e ss

76 Jaloud c Paesi Bassi cit par 154 ldquothe test for establishing the existence of ldquojurisdictionrdquo under Article 1 of the Convention has never been equated with the test for establishing a Statersquos responsibility for an internationally wrongful act under general international lawrdquo

77 GABRIELLI ibid cit da pag 604

99

A giudizio della Corte lrsquoesercizio dellrsquoautoritagrave e del controllo sulle persone che transitavano

attraverso il checkpoint era un criterio sufficiente per stabilire che lo Stato convenuto

esercitasse pubblici poteri sulla specifica area territoriale in questione e quindi la propria

giurisdizione78 In questo modo la Corte EDU vincola nuovamente il modello personale

dellrsquoautoritagrave e controllo da parte degli agenti dello stato sulla vittima a dei criteri di impronta

territoriale quale la presenza materiale di un posto di blocco Per far scattare la giurisdizione

extra-territoriale della CEDU egrave indispensabile che lrsquoautoritagrave e il controllo in base al modello

personale venga integrato dal modello territoriale ossia che tale autoritagrave venga esercitata

in unrsquoarea spaziale ben individuata ove lo Stato parte eserciti una qualche forma di controllo

effettivo del territorio 79

In questo senso possiamo affermare che la Corte EDU si egrave limitata a risolvere il singolo

caso in questione senza individuare delle linee guida valide per risolvere una volta per tutte

la questione della giurisdizione extra-territoriale Da ciograve ne deriva il persistere di una certa

indeterminatezza circa lrsquoapplicabilitagrave della Convenzione al di fuori dei confini degli Stati

contraenti 80 A esempio non viene espressamente chiarita la questione della giurisdizione

extra-territoriale nel caso in cui i Paesi Bassi avessero assunto il compito di pattugliare le

strade di un paese del sud est dellrsquoIraq e lrsquoincidente letale si fosse verificato in tale

situazione senza lrsquoistituzione materiale di un checkpoint o di altre forme di controllo su una

precisa area territoriale A questa possibile situazione irrisolta se ne possono aggiungere

diverse altre corrispondenti alle molteplici fattispecie di violazione dellrsquoarticolo 2 da parte

dei militari allrsquoestero

Il persistere di questa indeterminatezza scaturisce dal fatto che secondo la CEDU non

egrave ancora ammissibile la cd teoria degli effetti o della giurisdizione come potere81 per cui

anche un atto istantaneo come un bombardamento aereo o un colpo di arma da fuoco

sarebbe sufficiente a far scattare la giurisdizione extra-territoriale per via dellrsquoautoritagrave e

78 Jaloud c Paesi Bassi ibid cit par 152 ldquoThe Court is satisfied that the respondent party exercised its jurisdiction within the limits of the SFIR mission and for the purpose of asserting authority and control over person passing through checkpointrdquo

79 V anche Al Skeini c Regno Unito ibid par 143 Un altro caso di uccisione determinata da azioni dei militari allrsquoestero impegnati a presidiare un checkpoint egrave quello deciso dal Trib Mil di Roma 9 Maggio 2007 sent n 33 in Rass Giust Milit 2008Per un analisi della decisione si vedano A CASSESE Under what conditions may belligerents be acquitted of the crime of attacking an ambulance in Journal of International Criminal Justice 2008 385-397 RONZITTI Il diritto applicabile alle Forze Armate italiane allrsquoestero problemi e prospettive in Senato della Repubblica Servizio Affari Internazionali 2008 4 e ss

80 V SARI Jaloud v Netherlands New Directions in Extra-Territorial Military Operations in EJIL talk httpwwwejiltalkorgjaloud-v-netherlands-new-directions-in-extra-territorial-military-operations

81 Cfr BASILICO Giurisdizione laquoprevalentemente territorialeraquo e universalitagrave dei diritti note a partire da una sentenza della Supreme Court inglese in Rivista Telematica dellrsquoAssociazione Italiana Costituzionalisti 2011 3 5- 20 (in riferimento al caso Corte eur dir uomo16 novembre 2004 ricorso n 3182196 Issa c Turchia) MILANOVIC From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties in Human Rights Law Review 2008 411-448 SPEROTTO Beyond Bankovic Extraterritorial Application of the European Convention on Human Rights in Human Rights and Human Welfare 2006 131 e ss

100

controllo degli agenti statali a prescindere da ogni considerazione sul luogo ove si sono

verificate le violazioni82

In ultima analisi lrsquoaspetto che accomuna le pronunce Al Skeini e Jaloud sembra

individuabile nellrsquoassenza di elementi in favore di un superamento dellrsquoingombrante

precedente Bankovic c Belgio e altri concernente come egrave noto il ricorso presentato dai

parenti delle vittime del bombardamento aereo della stazione radio-televisiva di Belgrado83

In entrambi i casi Jaloud e Al Skeini la questione dellrsquoapplicazione extra-territoriale della

CEDU viene risolta dalla Corte tramite il ricorso a un criterio ibrido che prevede il modello

dellrsquoautoritagrave e del controllo da parte degli agenti statali necessariamente integrato da una

qualche forma di controllo del territorio Nella decisione Al Skeini il controllo effettivo del

territorio egrave stato determinato in base allo status di potenza occupante del Regno Unito nel

sud-est dellrsquoIraq nel caso Jaloud in base allrsquoistituzione di un semplice posto di blocco gestito

dalle truppe dei Paesi Bassi In questrsquoultima decisione il necessario supporto di criteri

discendenti dal modello territoriale risulta essere ancora piugrave debole e dai contorni sfumati

Lrsquoaspetto geografico di controllo territoriale egrave talmente ridotto ai minimi termini da permettere

di prospettare unrsquoevoluzione originata dal caso Jaloud individuabile nellrsquoampliamento delle

situazioni in cui si puograve riscontrare la cd giurisdizione personale sempre piugrave vicina al mero

riconoscimento della possibilitagrave di attribuire gli atti allo Stato84

Nel caso Jaloud seppure in maniera piuttosto sfumata viene tuttavia rimarcata la

necessitagrave di mantenere un confine tra i concetti di giurisdizione territoriale e attribuzione

degli atti ai fini giurisdizionali

A questo punto egrave bene rimarcare che anche abbandonando ogni riferimento ai criteri

territoriali non si determinerebbe ipso facto unrsquoequiparazione tra la nozione di giurisdizione

e quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

Infatti per risolvere ogni possibile confusione creatasi tra i concetti di giurisdizione

extra-territoriale e attribuzione della responsabilitagrave si puograve chiarire quanto argomentato

evidenziando lrsquoesistenza nella giurisprudenza della Corte EDU di una duplice questione di

attribuzione da una parte quella preliminare circa lrsquoattribuzione della condotta presa in

82 Una soluzione viene prospettata da MILANOVIC Per tale autore gli obblighi positivi si applicherebbero solamente dove lo Stato ha il controllo effettivo del territorio mentre quelli negativi consistenti in un non facere varrebbero ovunque cit MILANOVIC Extraterritorial application of human rights treaties Oxford 2011 215 ldquoState have the negative obligation to respect human rights which is territorially unboundedrdquo

83 Corte eur dir uomo 12 dicembre 2001 ricorso n 5220799 Bankovic e altri c Belgio e altri 16 Stati Contraenti Sul caso si vedano tra gli altri PUSTORINO Responsabilitagrave degli Stati parti della Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo per il bombardamento NATO alla radiotelevisione serba il caso Bankovic in La Comunitagrave Internaz 2001 695-704 ORAKHELASHVILI Restrictive Interpretation of Human Rights Treaties in the recent jurisprudence of the ECHRrdquo in EJIL 2003 529-568

84 V supra nota 313 Sul punto v anche M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud httpwwwejiltalkorgjurisdiction-attribution-and-responsibility-in-jaloud

101

considerazione al fine di stabilire la giurisdizione ex art 1 secondo unrsquo interpretazione

estensiva del modello personale e dallrsquoaltra circa lrsquoattribuzione della condotta al fine di

valutare la responsabilitagrave internazionale85

La giurisdizione extra-territoriale sarebbe dunque riscontrabile per via della

sussistenza di alcuni criteri essenziali di attribuzione della condotta che tuttavia non sono

automaticamente sufficienti per soddisfare anche lrsquoattribuzione della condotta ai fini

dellrsquoaccertamento della responsabilitagrave internazionale 86

Tale soluzione permetterebbe di svincolare la nozione di giurisdizione ex art 1 da una

concezione territoriale rimarcando tuttavia la necessaria distinzione tra la questione della

giurisdizione extraterritoriale con quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave internazionale

14 Missioni militari allrsquoestero e competenza giurisdizionale

In ultima analisi quello che si evince dallrsquoondivaga giurisprudenza della Corte EDU egrave

che seppure siano delle questioni concettualmente distinte giurisdizione e imputabilitagrave

degli atti interagiscono tra di loro essendo entrambe delle questioni preliminari rispetto al

merito del giudizio Lrsquoapplicazione extra-territoriale degli strumenti di protezione dei diritti

umani e lrsquoattribuibilitagrave delle violazioni sono infatti delle questioni comunque separate dalla

valutazione di come tali strumenti dovrebbero sostanzialmente applicarsi nelle situazioni di

conflitti armati87

In proposito possiamo dire con altri che ldquoIn a way disputes about extraterritorial

application serve as a substitute for an examination of the meritsrdquo 88

Appare piugrave facile per le Corti affrontare le questioni preliminari di competenza che

giudicare nel merito di questioni complesse che richiederebbero inevitabilmente

considerazioni di diritto internazionale umanitario

La portata della giurisdizione e lrsquoimputabilitagrave degli atti si pongono quali importanti

questioni preliminari rispetto allrsquoesame del merito Tuttavia al contempo servono una duplice

funzione facendo da scudo per non esaminare la vera questione centrale ossia se la Corte

85 A Sari Untangling Extra-territorial jurisdiction from international responsibility in Jaloud vs Netherlands Old problems new solutions httppapersssrncomsol3paperscfmabstract_id=2554951 2015 pag 4

86 Nellrsquoambito delle missioni militari allrsquoestero si potrebbe riscontrare la giurisdizione dello Stato per mezzo del criterio del full command sui propri militari ma ciograve non sarebbe un criterio sufficiente per determinare lrsquoattribuzione della responsabilitagrave cfr M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud 11 dicembre 2014 EJIL talk Questo orientamento egrave motivato dalle crescenti esigenze di protezione dei diritti umani che pongono una soglia meno alta per riconoscere la giurisdizione delle Corti competenti in materia di violazione dei diritti umani fondamentali

87 Qui entriamo nel campo dellrsquo elemento oggettivo della responsabilitagrave consistente nellrsquoilliceitagrave della condotta ossia nel fatto che la condotta viola un obbligo dello Stato previsto da una norma di diritto internazionale Bisogna in proposito considerare tutte le cause di esclusione dellrsquoillecito il previo consenso dello Stato leso la forza maggiore lo stato di necessitagrave e lrsquoautotutela Vedi tra gli altri B Conforti ibidem pag 365- 371

88 M Milanovic Extra-territorial application of human rights treaties Oxford 2011 pag 116

102

EDU abbia la competenza in materia di violazioni del diritto alla vita in un contesto altamente

instabile in cui si rendono necessarie anche considerazioni di diritto internazionale

umanitario89

In proposito se anche la Corte di Strasburgo smettesse di dichiarare i casi

inammissibili sulla base di controverse questioni preliminari non ne deriverebbe

automaticamente che essa sarebbe invasa da ricorsi I suoi giudici potrebbero infatti sempre

dichiarare non fondate le richieste sulla base di un primo esame del merito90

Quello che va capito egrave se la Corte EDU voglia continuare a interrogarsi nel tentativo di

stabilire quando si estenda la giurisdizione dello Stato ai sensi del suo art 1 o se siano

ormai maturi i tempi per fare un passo in avanti e chiarire se abbia giurisdizione nel caso di

specie ossia indagare maggiormente sulla giurisdizione della Corte rationae materiae

relativamente agli atti dei militari allrsquoestero

In ultima analisi sembra una visione parziale quella di ritenere che il problema della

giurisdizione sia solo la possibile estensione extra-territoriale della portata della CEDU e

non anche quello di stabilire chiaramente in quali circostanze ciograve sia possibile e in base a

dei criteri ben definiti

Come si inserisce una Convenzione quale la CEDU nel contesto dei conflitti armati

puograve essa giudicare adeguatamente le violazioni dei diritti umani da parte dei militari o

bisognerebbe fare primario riferimento al rispetto delle regole drsquoingaggio dei codici penali

militari e del diritto umanitario

Per quanto riguarda in particolare gli aspetti relativi alle violazioni del diritto alla vita

sarebbe allora determinante delimitare gli spazi di esclusione dellrsquoilliceitagrave per le violazioni

dellrsquoarticolo 2 e approfondire cosa intende lrsquoart 15 per lawful acts of war91 Queste infatti

sono le sole previsioni della Convenzione che giustificano lrsquoesclusione dellrsquoilliceitagrave per le

violazioni del diritto alla vita e che permettono agli Stati di beneficiare di deroghe

allrsquoobbligazione in oggetto92

89 In questo senso alcuni autori mettono in luce la mancanza della volontagrave politica di risolvere tale questione da parte degli Stati con conseguenze invasive sulle loro attivitagrave militari allrsquoestero

90 Su questo si veda S Miller Revisiting Extraterritorial jurisdiction a territorial justification for extraterritorial jurisdiction under the European Convention EJIL n4 2010 pag 1236

91 Sullrsquoargomento si vedano M Costas Trascasas Lotta al terrorismo internazionale e deroghe alla CEDU di fronte alla Corte europea dei diritti umani DUDI 2 2009 pag 426-431 OBoyle M The margin of appreciation and derogation under Article 15 ritual incantation or principle in HRLJ 1998 23 A Svensson-McCarthy The International Law of Human Rights and States of Exception Nijhoff 1998

92 M Milanovic Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts Oxford 2014 La Corte EDU ha solitamente valutato la legittimitagrave della deroga sulla base del margine di apprezzamento ossia valutando che le autoritagrave nazionali si troverebbero in una condizione migliore per valutare lrsquoesistenza di una situazione di emergenza rispetto al giudice internazionale Si tratterebbe di una presunzione a favore delle salvaguardia delle decisioni politiche dei governi degli Stati Va tuttavia rilevato che il margine di apprezzamento non esclude che i giudici di Strasburgo mantengano un controllo sulla proporzionalitagrave delle misure considerando la natura giuridica di tale tipo di valutazione V per esempio

103

Gli spazi per esercitare la facoltagrave di deroga sono individuabili proprio sulla base della

nozione di legittimi atti di guerra Tale interpretazione non puograve che provenire con lrsquoausilio

integrativo del diritto internazionale umanitario

A livello convenzionale rilevano innanzitutto le cause di esclusione dellrsquoilliceitagrave previste

dallo stesso art 2 comma 293

Per quanto riguarda lrsquoart 15 CEDU questo impedisce qualsiasi deroga per quanto

riguarda alcuni diritti imprescindibili

ldquoIn caso di guerra o di altro pericolo pubblico che minacci la vita della nazione ogni Alta

Parte contraente puograve adottare delle misure in deroga agli obblighi previsti dalla presente

Convenzione nella stretta misura in cui la situazione lo richieda e a condizione che tali

misure non siano in conflitto con gli altri obblighi derivanti dal diritto internazionalerdquo

Tuttavia al comma 2 viene poi specificato

ldquola disposizione precedente non autorizza alcuna deroga allrsquoarticolo 2 salvo che per il caso

di decesso risultante da legittimi atti di guerra e agli art 3 4 paragrafo 1 e 7 rdquo

In questo senso parlando di legittimi atti di guerra si comprende la necessitagrave di un

approccio integrato che valorizzi al meglio le complementarietagrave tra il diritto internazionale

umanitario e dei diritti umani

Cosa intende infatti la Corte EDU per legittimi atti di guerra 94

Uno dei pochi casi della Corte di Strasburgo che ci puograve aiutare in tale orientamento

sembra essere la pronuncia Lawless c Irlanda95

La Corte EDU in quella occasione ha confermato che secondo lrsquoart 15 non sono

ammissibili deroghe da parte di uno Stato se queste confliggono con altri obblighi di diritto

Brannigan and McBride c Regno Unito ricorsi nn 1455389 e 1455489 sentenza 26 maggio 1993 para 43 Sul punto cfr M Costas Trascasas ibidem pag 427 Per quanto riguarda la competenza ratione materiae appare interessante un raffronto nel campo della politica estera

e delle attivitagrave militari tra la nozione di atti di guerra ex art15 della CEDU e la teoria dellrsquoatto politico (in particolare per gli atti di guerra) come sostenuta da alcune Corti interne v supra nota 229 cfr P Virga Diritto Amministrativo Milano 2001 pag 280 e P Barile Atto di governo (e atto politico) IV Enciclopedia del diritto pag 220-232

93 Sul tema si veda M Milanovic Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts Oxford

University Press 2014 Lrsquoart 2 comma 2 della CEDU dice che

La morte non egrave considerata inflitta in violazione di questo articolo quando derivasse da un ricorso alla forza reso assolutamente necessario A) per assicurare la difesa di qualsiasi persona dalla violenza illegale B) per eseguire un arresto legale o per impedire lrsquoevasione di una persona legalmente detenuta C) per reprimere in modo conforme una sommossa o un insurrezione

94 Nella considerazione che in nessun caso i civili e in generale coloro che non partecipano direttamente alle ostilitagrave

possono essere oggetto di violenza bellica la deroga allrsquoart 2 consentita dallrsquoart 15 si riferisce soltanto alla privazione della vita dei combattenti in osservanza delle leggi e degli usi di guerra e al caso in cui la morte di civili consegua in modo accidentale a un atto di guerra legittimo nella forma del danno collaterale

95 Il caso riguardava un presunto membro dellrsquoIRA detenuto secondo la legislazione di emergenza con il sospetto di organizzare delle attivitagrave terroristiche sul territorio dellrsquoIrlanda Si concluse con il mancato riconoscimento delle responsabilitagrave dellrsquoIrlanda in virtugrave dellrsquointerpretazione dellrsquoart15

Corte EDU Lawless c Irlanda Appl n 33257 1 Luglio 1961

104

internazionale tra essi sicuramente rientrano anche gli obblighi derivanti dal diritto

internazionale umanitario e dalle Convenzioni di Ginevra96 La Commissione Europea sui

diritti umani ha chiarito inoltre che proprio il rispetto del diritto umanitario durante un

occupazione militare rappresenta il limite al diritto di deroga previsto dallrsquoart 15 CEDU97

In ogni caso veniva riconosciuto un certo margine drsquoapprezzamento nazionale circa la

valutazione sulla legittimitagrave dellrsquoesercizio della facoltagrave di deroga98

La possibilitagrave degli Stati di utilizzare la facoltagrave di deroga ex art 15 appare meritevole

di una certa considerazione anche nei conflitti armati internazionali Lrsquoutilizzo di tale

strumento sarebbe infatti per certi versi un passo avanti nel dibattito sulla nozione di

giurisdizione in quanto costituirebbe giagrave di per se un riconoscimento piugrave o meno implicito

da parte degli Stati dellrsquoapplicabilitagrave extra-territoriale della CEDU

Comunque a prescindere dalla remota eventualitagrave di un ricorso allrsquoart 15 nella prassi

si puograve prospettare un certo margine di apprezzamento lasciato agli Stati in relazione alle

attivitagrave militari allrsquoestero

In questa direzione puograve essere utile esaminare alcuni passaggi della sentenza della

Corte Suprema inglese nel caso Smith c Regno Unito La Corte Suprema inglese in una

recente pronuncia si egrave infatti avvicinata a questo tipo di impostazione per estendere

lrsquoapplicabilitagrave della Convenzione europea ai militari inglesi in Iraq Dopo aver riscontrato la

giurisdizione britannica sui propri militari in Iraq la Corte egrave passata a un esame preliminare

del merito99

96 Vedi M Milanovic ibidem In ogni caso va precisato che il meccanismo di deroga previsto dallrsquoart 15 non egrave mai stato utilizzato per conflitti armati internazionali non essendo mai stata avanzata alcuna deroga allrsquoart 2 della CEDU La notifica dello Stato al Segretario Generale del Consiglio drsquoEuropa costituirebbe un requisito essenziale per la validitagrave della deroga Cfr art 15 para 3 ldquoOgni Alta Parte contraente che eserciti tale diritto di deroga tiene informato nel modo piugrave completo il Segretario generale del Consiglio drsquoEuropa sulle misure prese e sui motivi che le hanno determinate Deve ugualmente informare il Segretario generale del Consiglio drsquoEuropa della data in cui queste misure cessano drsquoessere in vigore e in cui le disposizioni della Convenzione riacquistano piena applicazionerdquo

97 Vedi M Tondini Exporting the Rule of law human rights abroad during conflicts and peace operations Pace e diritti umani n1 2006 pag 83-106 La Commissione Europea dei diritti dellrsquouomo era lrsquoorganismo incaricato di esaminare i ricorsi individuali prima della riforma del Protocollo n 11 che ha istituito la Corte come funziona oggi Vedi supra nota 46

98 La Corte ha fatto uso del concetto di margine di apprezzamento per la prima volta nella sentenza Lawlessc Irlanda ibidem proprio in riferimento allrsquoart 15 CEDU La dottrina del margine di apprezzamento si configura come lo strumento con cui la Corte segna il confine tra la propria competenza e quella riservata agli Stati La Corte di Strasburgo riconosce la propria competenza a individuare questo confine anche in un contesto altamente politico come quello dellrsquoart 15

99 Smith and others v Secretary of State for Defence 19 giugno 2013 UKSC 41 httpswwwsupremecourtukdecided-casesdocsUKSC_2012_0249_Judgmentpdf Tale pronuncia ha ribaltato il precedente orientamento della House of Lords per cui i soldati britannici in Iraq non sarebbero stati sotto la giurisdizione del Regno Unito Cfr Smith amp Ors v Ministry of Defence [2011] EWHC 1676 (QB) Si veda F Bonfiglio Lrsquoavvicinamento della Supreme Court inglese alla giurisprudenza di Strasburgoin tema di giurisdizione extraterritoriale appunti a margine della sentenza Smith Ellis and Allbutt AIC nov 2014 In questo caso i ricorrenti lamentavano la violazione dellrsquoart 2 per quanto riguarda gli obblighi positivi sostanziali In particolare si contestavano diverse decisioni delle autoritagrave del Regno Unito che permettevano ai soldati di utilizzare durante i pattugliamenti le Snatch Land Rovers Questi mezzi secondo i parenti delle vittime non garantirebbero unrsquoadeguata protezione nel caso di esplosioni

105

The Strasbourg court has repeatedly emphasised that when it comes to an

assessment of the positive obligations that are to be inferred from the application in any

given case of the Convention rights a fair balance must be struck between the competing

interests of the individual and of the community as a whole It has also recognised that there

will usually be a wide margin of appreciation if the state is required to strike a balance

between private and public interests and Convention rightsrdquo100

Tutti i 7 giudici della Corte Suprema hanno convenuto che esporre delicate decisioni

esecutive in un contesto conflittuale a un serrato controllo giudiziario puograve significare imporre

degli obblighi irrealistici o sproporzionati e quindi rischia di essere un controllo che esorbita

dalle proprie competenze Nonostante ciograve i 4 giudici della maggioranza hanno ritenuto che

pur riconoscendo un certo margine di apprezzamento per il governo qualche spazio di

controllo giudiziario puograve esistere anche in questo tipo di attivitagrave101

ldquoIt will be easy to find that allegations are beyond the reach of article 2 if the decisions

that were or ought to have been taken about training procurement or the conduct of

operations were at a high level of command and closely linked to the exercise of political

judgment and issues of policy So too if they relate to things done or not done when those

who might be thought to be responsible for avoiding the risk of death or injury to others were

actively engaged in direct contact with the enemy But finding whether there is room for

claims to be brought in the middle ground so that the wide margin of appreciation which

must be given to the authorities or to those actively engaged in armed conflict is fully

recognised without depriving the article of content is much more difficult No hard and fast

rules can be laid down It will require the exercise of judgment This can only be done in the

light of the facts of each caserdquo102

100 V caso Smith v Ministry of Defence ibidem para 60-61 Questa sentenza ai paragrafi 67-75 cita alcuni precedenti decisi dalla Corte EDU al fine di inquadrare gli obblighi positivi richiesti dallrsquoart 2 in situazione conflittuali evidenziando che non possono essere gli stessi normalmente accordati ai civili Osman c Regno Unito n 245 1998 para 115 Engel c Paesi Bassi n 647 1976para 54 Stoyanovi v Bulgaria n4298004 9 novembre 2010 Giuliani e Gaggio c Italia n 2345802 24 marzo 2011 Finogenov v Russia n 1829903 e 2731103 20 dicembre 2011 para 213

101 Per i tre giudici di minoranza invece i fatti in questione sarebbero cosigrave legati con delicate valutazioni politiche prese dal governo e dai vertici militari che ogni tipo di intervento giudiziale sarebbe inappropriato Cfr M Milanovic UK Supreme Court Decides Smith (No 2) v The Ministry of Defence ibidem

102 Ibidem para 76

106

Dunque la Corte Suprema inglese alla luce di un esame preliminare del merito ha

affermato che esiste una possibilitagrave di riscontrare alcune violazioni dellrsquoart 2 anche in

ambito di operazioni militari allrsquoestero Lrsquoeffettivo riconoscimento della violazione egrave

strettamente dipendente dallo specifico contesto e potragrave essere valutato solamente caso

per caso 103 Su queste basi una volta chiarito che in via sussidiaria la Corte EDU puograve

indubbiamente avere competenza ratione materiae nei casi di conflitti armati internazionali

saragrave necessario passare a indagare su come e in che misura tale competenza si potragrave

realmente esplicare

In questo senso sembra allora un risultato piugrave coerente quello prodotto dal definitivo

superamento delle restrizioni territoriali tramite unrsquoestensione del modello personale di

giurisdizione accompagnato dalla divisibilitagrave dei diritti e degli obblighi convenzionali

15 Lrsquoobbligo procedurale di effettuare indagini

La protezione del diritto alla vita trova maggiori limitazioni nellrsquoambito di conflitti armati

internazionali rispetto ai conflitti armati interni104 Questo non egrave dovuto esclusivamente alla

nota difficoltagrave di riconoscere la giurisdizione extra-territoriale ma anche alle criticitagrave insite in

un contesto altamente conflittuale in Stati terzi Questa situazione determina in qualche

modo una compressione del tipo di obblighi che devono rispettare gli Stati ex art 2 CEDU

In ogni caso lrsquointervento repressivo della giustizia penale quantomeno nella preliminare fase

dellrsquoaccertamento dei fatti viene generalmente considerato come una delle prestazioni

positive che gli Stati sono internazionalmente vincolati a garantire105

Questo obbligo si indirizza indubbiamente anche allrsquooperato delle forze militari sui

territori stranieri essendo un aspetto non affatto secondario del rispetto del diritto alla vita

ex art 2 che egrave stato individuato ormai diverse volte nella giurisprudenza di Strasburgo106

103 La Corte Suprema ha rimesso la decisione sul merito alla Corte drsquoappello La richiesta che venga riconosciuta la violazione dellrsquoart 2 CEDU dovragrave scontrasi con il principio della combat immunity sostenuto dalla difesa In questo senso i giudici potranno esprimersi solo su fatti decisi nellrsquoarea in the middle ground tra la pianificazione ai vertici dellrsquoapparato militare troppo vicine alla sfera di competenza esclusiva dellrsquoesecutivo e le decisioni prese nellrsquoimmediatezza dellrsquoazione per le quali invece opererebbe lrsquoimmunitagrave per il combattimento V F Bonfiglio Lrsquoavvicinamento della Supreme Court inglese alla giurisprudenza di Strasburgo in tema di giurisdizione extraterritoriale appunti a margine della sentenza Smith Ellis and Allbut AIC nov 2014 pag 12

104 A supporto di questa affermazione esiste abbondante giurisprudenza della Corte Edu sul conflitto interno tra Russia e Cecenia che ha visto la Corte di Strasburgo condannare la Russia per bombardamenti sul territorio ceceno utilizzando parametri derivanti dal diritto umanitario

105 Lrsquoaspetto procedurale del dovere di effettuare indagini su alcune violazioni dei diritti umani simboleggia la penetrazione del diritto internazionale in un area fino a qualche anno fa riservata allrsquoesclusiva giurisdizione dello Stato A differenza del diritto internazionale umanitario i diritti umani comportano lobbligo di condurre unrsquoindagine ogni volta che vi egrave una possibile violazione del diritto alla vita V G Gaggioli Lrsquointerrelazione fra diritto internazionale umanitario e diritti umani Comitato Internazionale della Croce Rossa Ginevra 2012

106 Uno dei primi casi trattati dalla Corte che seguirono alla sentenza McCann (v piugrave avanti) sono i caso Andronicou e Constantinou c Cipro sentenza del 9 ottobre 1997 Kaya c Turchia Caso 1581996777978 sentenza del 19 febbraio 1998 Guumlleccedil c Turchia sentenza del 22 luglio 1998 caso 6319978471054 Yasa c Turchia sentenza del 2 settembre 1998 caso McKerr c Regno Unito ricorso n 2888395 4 maggio 2001

107

In mancanza di tale accertamento formale effettivo la legittimitagrave delle azioni degli agenti

statali si espone a gravi dubbi107

Anche nel corso di conflitti armati internazionali ove riconosciuta la giurisdizione dello

Stato lrsquoutilizzo della forza deve essere rispettoso dellart 2 quantomeno sotto il profilo

procedurale delle indagini108

Nei casi Al-Skeini c Regno Unito e Jaloud c Paesi Bassi la Corte EDU ha ritenuto

esistenti gli elementi per lrsquoapplicazione extra-territoriale ma non ha giudicato nel merito sulla

legittimitagrave o meno degli atti dei militari bensigrave ha solo accertato che non erano state effettuate

delle indagini adeguate109

La valutazione di una violazione sostanziale dellrsquoart 2 sembra dunque un obiettivo

troppo ambizioso in contesti instabili e pericolosi

Pertanto la migliore risposta al dubbio circa la portata della competenza ratione

materiae della CEDU nel giudicare violazioni del diritto alla vita durante i conflitti armati

internazionali credo si possa ritrovare nella stessa giurisprudenza di Strasburgo sulle

violazioni del diritto alla vita durante i conflitti armati internazionali Infatti a oggi la Corte

EDU non si egrave in realtagrave mai addentrata nel merito di un giudizio sulle uccisioni nel corso di

conflitti internazionali ma si egrave limitata ad accertare lrsquoassenza di indagini adeguate sulle azioni

dei militari allrsquoestero

Quindi egrave la stessa Corte di Strasburgo che rimanda alla centralitagrave delle indagini

adeguate sulla base degli aspetti procedurali dellrsquoart 2 e della legislazione nazionale per i

militari allrsquoestero

107 Lrsquoinerzia degli organi inquirenti nazionali resta un profilo di responsabilitagrave autonomo che prescinde dallrsquoaccertamento delle violazioni sostanziali Dagli obblighi procedurali dellrsquoart 2 emerge un certo legame con lrsquoart 13 (diritto a un rimedio effettivo) Questo aspetto si evince a esempio da alcuni dei suddetti casi contro la Turchia La Corte EDU tuttavia esclude che la disponibilitagrave di un rimedio civilistico (risarcimento danni) possa sopperire alla carenza di unrsquoeffettiva procedura di tipo penale nei casi in cui egrave in questione diritto alla vita

I l riconoscimento di una somma a titolo di risarcimento del danno non costituisce unrsquoadeguata riparazione ai sensi dellrsquoart 41 CEDU in quanto la tutela risarcitoria sarebbe solo un completamento di quella in sede penale cfr DJ Harris M Orsquo Boyle C Warbrick Law of the European Convention Oxford University Press 2005 pag 41-

42 108 Vedi caso Al-Skeini c Regno Unito ibidem Jaloud c Paesi Bassi ibidem

Cfr C Meloni Unrsquo importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni militari allestero Diritto Penale Contemporaneo 2011

109 Nel caso Al Skeini la Gran Bretagna ha omesso di portare avanti tali indagini non affidandole a una struttura

indipendente rispetto ai poteri militari le indagini erano state condotte allinterno della stessa struttura di comando coinvolta negli incidenti denunciati

Cfr M Milanovic European Court decides Al-Skeini and Al-Jedda EJIL 2011 ldquoReaders will recall that the merits claim in Al-Skeini was not that the killings were substantively unlawful but that the UK failed to comply with its procedural obligation to investigate the killings The Court thus found it fairly easy to establish a violation of the procedural component of Article 2 But the Court also made a very useful contribution in that it showed awareness that Art 2 couldnrsquot be applied in Iraq in exactly the same way as it would be applied in the UK itself because the conditions on the ground were so different It was prepared to interpret Art 2 flexibly and not impose unrealistic burdens on the UK but even under that less rigid standard the UK was found to be in violationrdquo httpwwwejiltalkorgeuropean-court-decides-al-skeini-and-al-jedda

108

In particolare tali standards procedurali sulle indagini ricavabili dallrsquo art 2 richiedono

che le indagini siano attivate drsquoufficio siano effettive e adeguate a determinare se lrsquouso della

forza sia stato o meno illegittimo (svolte in maniera non superficiale si tratta di un obbligo

di mezzi e non di risultato) che siano diligenti e tempestive (precedano prescrizione) che il

procedimento sia trasparente e le vittime debitamente informate che la pena sia congrua e

proporzionata al reato Inoltre particolare importanza egrave stata attribuita dai giudici di

Strasburgo al fatto che le indagini siano indipendenti e in grado di accertare le eventuali

responsabilitagrave dei soggetti di vertice110

In proposito un caso storico imprescindibile base per avviare lrsquoanalisi circa il metro di

valutazione dellrsquouso della forza letale da parte di agenti statali nella Corte di Strasburgo egrave

rappresentato dalla sentenza Mc Cann vs UK 111

La base del ragionamento della Corte in questa decisione relativa a un operazione dei

servizi segreti britannici a Gibilterra egrave fondata innanzitutto sullrsquointerpretazione della portata

dellrsquoart 2 ldquolrsquouso della forza da parte di agenti dello Stato nel perseguire uno degli obiettivi

di cui al paragrafo 2 dellrsquoart 2 della Convenzione puograve trovare giustificazione in forza della

stessa disposizione qualora detto uso sia fondato su unrsquoonesta convinzione percepita

come valida in forza di buone ragioni al momento del fatto bencheacute successivamente si sia

dimostrata erroneardquo 112

I criteri principali che si evincono da Mc Cann per accertare lrsquouso legittimo della forza

sono che lrsquouso della forza sia stato effettivamente limitato al minimo necessario

strettamente proporzionale al conseguimento degli obiettivi di cui allrsquoart 22 lettere a) b) e

c)113

110 In alcuni casi vedi Al Skeini a esempio egrave stata sanzionata lrsquoindagine svolta allrsquointerno senza controlli esterno dalle stesse forze coinvolte La misura dellrsquoindipendenza va apprezzata sia in via formale (non devono per esempio dipendere gerarchicamente dalle istituzioni su cui devono indagare) sia in senso pratico e sostanziale (devono avere unrsquoautonoma capacitagrave di indagine ed unrsquoautentica indipendenza di giudizio Si veda McCann e Altri c Regno Unito 27 settembre 1995 Caso 171994464545 Caso 1581996777978 Kaya c Turchia sentenza del 19 febbraio 1998 Guumlleccedil c Turchia sentenza del 22 luglio 1998 Caso 6319978471054 Yasa c Turchia sentenza del 2 settembre 1998 Cfr A Colella Rassegna delle pronunce del triennio 2008-2010 in tema di art 2 CEDUrsquo Diritto Penale Contemporaneo p 23 con riferimento al caso Giuliani e Gaggio c Italia con relativi commenti del 24 marzo 2011

111 McCann e Altri c Regno Unito caso 171994464545 sentenza del 27 settembre 1995 Questa decisione non riguarda azioni dei militari allrsquoestero ma piugrave in generale violazioni del diritto alla vita da parte di agenti statali (polizia) I fatti si sono svolti nel 1988 a Gibilterra al verificarsi dellrsquouccisione di tre membri dellrsquoIRA durante un operazione anti-terrorismo degli agenti statali inglesi Questa sentenza egrave considerata una delle prime ad aprire alla giurisdizione CEDU per violazione del diritto alla vita e come la sentenza che ha aperto le porte a una lunga serie di ricorsi vedi P De Stefani Diritto alla vita e doveri degli stati nella recente giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani wwwcentrodirittiumaniunipditcfr anche La tutela giuridica internazionale dei diritti umani a cura di P De Stefani e F Leita Padova1997

112 Mc Cann c Regno Unito ibidem para 200 vedi anche Andronicou e Constantinou c Cipro n 2505294 9 ottobre1997

113 Si tratta dei limiti nellrsquoindividuare scriminanti scusanti e cause di non punibilitagrave citati supra nota 192 Alla necessitagrave si ritiene di dover aggiungere anche il requisito della proporzionalitagrave nellrsquouso della forza in relazione alle finalitagrave espresse dalla norma Vedi anche A Colella Rassegna delle pronunce del triennio 2008-2010 in tema di art 2 CEDU In Diritto Penale Contemporaneo n 3 2010

109

Inoltre la Corte deve valutare il piugrave generale contesto in cui il ricorso alla forza ha avuto

luogo in proposito lrsquoesame riguarda anche gli aspetti di comando e controllo dellrsquooperazione

la scelta dei mezzi e del personale impiegato

Altro elemento di rilievo che emerge dal caso Mc Cann egrave che devono sempre svolgersi

indagini ufficiali effettive quando degli individui vengono uccisi in conseguenza dellrsquouso della

forza da parte di agenti dello Stato Il dovere di compiere indagini pubbliche e indipendenti

volte ad accertare la legittimitagrave dellrsquouso della forza quando organi ufficiali dello Stato sono

coinvolti in simili situazioni costituisce un aspetto essenziale del diritto alla vita sancito

dallrsquoart 2114

La giurisprudenza ha stabilito che le indagini effettive devono essere ldquocapable of

leading to a determination of whether the force used in such cases was or was not justified

in the circumstancesrdquo115

Tali aspetti sono considerati anche nella decisione Jaloud c Paesi Bassi116

Per quanto riguarda gli aspetti sostanziali la Corte si egrave pronunciata in questo caso

per determinare se i Paesi Bassi abbiano rispettato o meno gli obblighi procedurali derivanti

dallrsquoart 2 117 Evidentemente i parametri per valutare lrsquoeffettivitagrave delle indagini in un contesto

di conflitto armato non possono essere gli stessi che in una normale situazione interna118

La stessa Corte EDU si egrave dimostrata consapevole del fatto che le obbligazioni procedurali

sono spesso alquanto difficoltose da soddisfare nel difficile contesto di un operazione

militare allrsquoestero119

Tuttavia anche considerando le difficoltagrave del contesto post-bellico sul territorio

iracheno la Corte ha ritenuto che lrsquoOlanda non avesse rispettato gli standard posti

dallrsquoobbligo di effettuare indagini effettive sulle violazione del diritto alla vita In particolare

la Corte non ha ritenuto in questo caso che gli organi autori delle indagini fossero privi del

requisito dellrsquoindipendenza120

Gli standard in base ai quali verificare lrsquoeffettivitagrave di una certa procedura sono reperiti dalla Corte oltre che in considerazioni di ragionevolezza anche in alcuni strumenti internazionali adottati dalle Nazioni Unite e generalmente accettati nella pratica internazionale

114 McCann e altri c Regno Unito ibdem para 161 La Corte dopo aver messo tale aspetto in grande evidenza in questa occasione evita tuttavia di considerare il versante procedurale della violazione dellrsquoart 2

115 McKerr c United Kingdom ibidem para 111 116 Jaloud c Paesi Bassi ibidem 117 Come nel caso Al Skeini c Regno Unito ibid 118 Secondo la Corte di Strasburgo gli obblighi procedurali previsti dallrsquoart 2 devono essere interpretati in modo

ldquorealisticordquo ovvero tenendo in considerazione le difficoltagrave pratiche che si pongono allo svolgimento delle indagini Cfr anche CERRONI Corte europea dei diritti dellrsquouomo Estesa lrsquoapplicazione delle norme CEDU alle azioni commesse da Stati parte della Convenzione nei territori da loro occupati in Diritto Pubblico Comparato ed Europeo 20114 3 e ss

119 V Jaloud c Paesi Bassi ibid cit par 226 ldquoThe Court is prepared to make reasonable allowances for the relatively difficult conditions under which the Netherlands military and investigators had to workrdquo

120 A differenza di quanto stabilito nel caso Al Skeini c Regno Unito

110

Le omissioni investigative imputate allrsquoOlanda sono individuabili invece nel fatto che gli

organi competenti si erano limitati a verificare che il presunto autore dellrsquoillecito avesse agito

in legittima difesa senza perograve valutare la proporzionalitagrave nellrsquouso della forza Inoltre un

frammento del proiettile che aveva causato lrsquouccisione del cittadino iracheno era stato

smarrito in circostanze non chiarite e lrsquoautopsia non era stata condotta con il dovuto rigore

non essendo stati forniti alle autoritagrave giudiziarie alcuni documenti contenenti informazioni

rilevanti121

Il principale contributo della Corte di Strasburgo in direzione dello sviluppo della

regolamentazione relativa allrsquouso della forza armata nei conflitti consiste proprio nelle

obbligazioni positive di effettuare delle indagini effettive ogni volta ci sia una violazione del

diritto alla vita nel corso di un conflitto armato

Certamente in relazione alla varietagrave di ogni specifica fattispecie di violazione del diritto

alla vita che spazia dalle morti negli ospedali alle operazioni anti-terrorismo e ai conflitti

armati ci deve essere un adeguato bilanciamento tra la garanzia dei diritti degli individui e

lrsquoattenzione a non imporre oneri troppo gravosi sugli Stati

Va perciograve rimarcato che le stesse obbligazioni procedurali sono spesso alquanto

difficoltose da soddisfare nel contesto di un operazione militare allrsquoestero Prima del caso

Jaloud la stessa Corte EDU in Al Skeini nonostante la decisione favorevole alla sussistenza

dellrsquoobbligo procedurale aveva sottolineato le oggettive difficoltagrave di adempiere agli obblighi

imposti dallrsquoart 2 da parte di uno Stato al di fuori del proprio territorio122

Allora il dubbio sulla competenza ratione materiae della Corte di Strasburgo in

situazioni di conflitto armato internazionale si potrebbe ripresentare nella versione ha la

Corte EDU la competenza per valutare adeguatamente se le indagini statali in contesti di

conflitti armati internazionali si siano svolte in maniera effettiva 123

Questo rimane un interrogativo di non agevole soluzione

121 V Jaloud c Paesi Bassi par 227

122 Infatti la situazione di specie era aggravata dal fatto che la Gran Bretagna era una potenza occupante su un territorio ostile Secondo la Corte gli obblighi procedurali previsti dallrsquoart 2 devono essere interpretati in modo ldquorealisticordquo ovvero tenendo in considerazione le difficoltagrave pratiche che si pongono allo svolgimento delle indagini Cfr M Cerroni Corte europea dei diritti dellrsquouomo Estesa lrsquoapplicazione delle norme CEDU alle azioni commesse da Stati parte della Convenzione nei territori da loro occupati DPCE 4 2011 pag 3

123 J Chevalier Effective Investigations under Article 2 of the European Convention on Human Rights Securing the Right to Life or an Onerous Burden on a State EJIL n 3 - 2010 Sebbene un indagine effettiva egrave indubbiamente prima facie un metodo effettivo per stabilire la responsabilitagrave la

Corte deve essere cauta nel non minare i poteri sovrani di uno Stato e rispettare il proprio diritto di implementare le proprie leggi nazionali in linea con quanto richiesto dallrsquoarticolo 2

111

In ogni caso quella prevista dagli obblighi procedurali dellrsquoart2 appare una forma di

controllo piugrave consona alla natura di organismo giurisdizionale sovra-nazionale in qualche

modo rispettoso della sua competenza sussidiaria e che rivede le decisioni in una maniera

meno invasiva verso gli Stati Questi risultano perograve al contempo sottoposti a una forma di

controllo internazionale che auspicabilmente li puograve spronare a incrementare i controlli relativi

alle condotte dei propri militari124

Ancora una volta il punto che non appare pienamente soddisfacente egrave che si possano

pretendere delle indagini effettive per situazioni di occupazione territoriale in territorio ostile

mentre la CEDU non sarebbe in alcun modo applicabile nei casi di bombardamenti aerei

extra-territoriali senza rischi imminenti per i militari coinvolti125 Da questa discrasia deriva

un grave vuoto di protezione che ancora sconta il sistema del diritto internazionale dei diritti

umani al fine della tutela dei diritti individuali nei conflitti armati internazionali

Nonostante ciograve merita considerazione il crescente ruolo delle Corti regionali a

protezione dei diritti umani in direzione dello sviluppo della regolamentazione relativa allrsquouso

della forza armata nelle missioni militari Il controllo che scaturisce dalle obbligazioni positive

di effettuare delle indagini adeguate ogni volta ci sia una violazione del diritto alla vita nel

corso di un conflitto armato appare potenzialmente in grado di apportare un impatto

notevole sugli obblighi per gli Stati che inviano i propri militari allrsquoestero126

Uno Stato contraete che fallisce nellrsquoassicurare lrsquoattuazione interna del diritto

internazionale dei diritti umani ove necessario interpretato alla luce del diritto umanitario

potragrave portare a un riconoscimento della sua responsabilitagrave internazionale anche per le

violazioni avvenute allrsquoestero Tale responsabilitagrave nei casi di conflitti internazionali appare

inquadrabile nellrsquoobbligo procedurale discendente dallrsquoart 2

124 Sembra tuttavia prematuro ritenere che la Corte EDU possa intervenire per via di un interpretazione estensiva degli obblighi procedurali anche dopo il giudizio dei tribunali militari dello Stato (Nei casi Al-Skeini c Regno Unito e Jaloud c Olanda come visto sono stati chiamati in causa gli Stati e non i singoli militari per eventuali responsabilitagrave penali

individuali ed inoltre la Corte EDU si egrave limitata a giudicare sulla fase investigativa e non nel merito di un giudizio penale interno)

125 In questo senso rileva a esempio che relativamente al succitato caso del bombardamento NATO in Afghanistan (Kunduz v supra nota 242) per cui egrave stato inizialmente accusato un Comandante della coalizione internazionale il Generale tedesco G Klein nel ricorso pendente alla Corte Costituzionale di Karlsruhe sono stati presentati degli importanti rilievi su come le autoritagrave tedesche abbiano condotto le indagini alla luce degli standard posti dallrsquoart 2 della CEDU Cfr httpwwwecchrdeKUNDUZ_CASEShtml

126 Questa affermazione trova riscontro nellrsquoacceso dibattito che monta in alcuni Stati riguardo a una presunta invasione di campo della CEDU nella materia militare Si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protection (Ottobre 2014) e sopratuttoT Tugendhat e L Croft The Fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy Exchange 2013 Questo sta ponendo lrsquoesigenza di unrsquo indagine sui limiti posti dalla CEDU ai militari britannici allrsquoestero oggetto di un progetto di ricercafinanziato dall British Academy e intitolato The Impact of International Human Rights Law on the British Armed Forces

112

La ragione di ciograve si ritrova nel fatto che questo obbligo egrave molto piugrave agevolmente

imputabile allo Stato in quanto prescinde dallrsquoaffrontare la questione della responsabilitagrave

internazionale per violazione del diritto alla vita nel merito127

In questo senso per via della progressiva affermazione della giurisdizione extra-

territoriale nelle missioni militari allrsquoestero la Corte EDU si pone come un pungolo per

spronare gli Stati contraenti ad agire ex ante adottando una legislazione piugrave restrittiva e un

controllo piugrave scrupoloso sullrsquooperato dei propri militari per non essere costretti ad agire ex

post dopo essere stati condannati per violazioni procedurali dellrsquoart 2 Pertanto sembra

auspicabile che gli Stati agiscano ex ante a livello investigativo ed eventualmente penale

senza essere ldquoripresirdquo dalla Corte di Strasburgo che ha ormai acquisito un indubbio ruolo

proprio nellrsquoaccertare lrsquoadeguato svolgimento delle indagini a livello interno

127 Inoltre consente di non affrontare le delicate questioni di attribuzione degli atti tra Stati ed Organizzazioni Internazionali in quanto gli Stati mantengono sempre la giurisdizione disciplinare e penale sui propri militari

113

2 LrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITArsquo TRA STATO E

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE

21 Attribuzione della condotta nelle missioni di peacekeeping dal caso Behrami

alla dual attribution

Lo status giuridico dei militari impiegati nelle operazioni di peace-keeping allrsquoestero egrave

certamente un elemento cardine per determinare lrsquoentitagrave responsabile delle condotte in

violazione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario

Giova ricordare in via preliminare che gli articoli dal 43 al 47 della Carta ONU sono

rimasti lettera morta nel sistema internazionale di sicurezza collettiva128 In conseguenza di

ciograve non solamente lrsquoONU ma alcuna Organizzazione Internazionale egrave riuscita a oggi a

istituire delle proprie forze armate autonome svincolate dai contingenti forniti di volta in volta

dagli Stati membri

Da tale situazione di dipendenza emerge una peculiaritagrave delle operazioni militari delle

Organizzazioni Internazionali ossia la ldquodoppia naturardquo delle truppe impiegate Queste da un

lato diventano organi delle Organizzazioni Internazionali dallrsquoaltro rimangono legate agli

Stati fornitori dei contingenti129

Il legame con gli Stati fornitori dei militari si sostanzia nel persistente mantenimento di

un certo grado di comando e controllo sulle truppe inclusi gli aspetti relativi al controllo

disciplinare e alla giurisdizione penale

La suddetta doppia natura dei militari impiegati nelle operazioni di pace pone

considerevoli problemi e incertezze riguardo al soggetto giuridico destinatario degli obblighi

posti a tutela dei diritti umani e nello specifico del rispetto del diritto alla vita Quale egrave il

soggetto a cui devono essere attribuite le responsabilitagrave di eventuali atti illeciti commessi

128 Quando sono state create le Nazioni Unite i suoi fondatori credevano alla possibilitagrave di costituire un esercito dellorganizzazione con il mandato di mantenere la pace nel mondo Questidea egrave rimasta lettera morta e lONU non ha mai avuto truppe proprie Il capitolo VII dello Statuto dellOrganizzazione largamente inattuato chiarisce a quali termini lONU puograve prendere ldquoa prestitordquo soldati dai suoi Stati membri Queste truppe sono nei fatti sottoposte a un doppio comando Da un lato sono inserite nella gerarchia dellorganizzazione dallaltro restano pur sempre dei soldati di questo o quello Stato

Cfr C Focarelli e B Conforti Le Nazioni Unite Padova 2012 N White e N Tsagourias Collective Security teory law and practice Cambridge 2013 Fermo restando quanto affermato le Organizzazioni Internazionali stanno lavorando sulla cooperazione con gli Stati al fine di facilitare le procedure in modo da poter disporre dei contingenti nazionali in tempi rapidi allrsquoevenienza v prassi dei cd stand by agreements V A Sinagra e P Bargiacchi Lezioni di diritto internazionale pubblico Milano 2009 pag 319

129 Si veda I F Dekker Making sense of accountability in international institutional law Netherland Yearbook of international law 2005 pag 109 R Siekmann National contingents in United Nations peace-keeping forces New York 1991 pag 4-7 R Murphy Legal framework of UN forces and issues of command and control of canadian and irish forces in Journal of Armed Conflict Law 1999 p 41 M Zwanemburg Accountability of peace support operations LrsquoAja 2007A Spagnolo Lrsquoattribuzione delle condotte nel contesto delle operazioni militari istituite dalle Organizzazioni internazionali Milano 2011

114

dalle truppe impiegate in operazioni di peacekeeping LrsquoOrganizzazione Internazionale lo

Stato fornitore delle truppe oppure entrambi i soggetti 130

Questrsquoultima opzione implicitamente riconosciuta anche dalla giurisprudenza della

Corte EDU nella sentenza Al-Jedda c Regno Unito131 egrave nota come ldquodoppia attribuzionerdquo

ossia la contestuale attribuzione di obblighi e quindi di responsabilitagrave internazionali tanto per

le Organizzazioni Internazionali che per gli Stati fornitori di truppe132

Per inquadrare meglio la complessitagrave della questione in oggetto il suddetto

orientamento evolutivo della Corte di Strasburgo deve essere perograve raffrontato con i

precedenti casi Behrami c Francia e Saramati c Francia Germania e Norvegia con cui la

stessa Corte di Strasburgo solo nel 2007 aveva invece escluso la responsabilitagrave del singolo

Stato Nazionale poicheacute operante nellrsquoambito di una missione ONU o NATO 133

Ci concentreremo pertanto su alcuni profili di rilievo emersi nel caso Behrami c

Francia Nelle colline di Mitrovica nel Nord del Kossovo due bambini kosovari erano morti

poicheacute avevano trovato delle bombe a grappolo inesplose risalenti ai bombardamenti NATO

del 1999 mentre giocavano nel terreno dietro casa loro in un area ove al momento dei fatti

una brigata sotto comando francese aveva la responsabilitagrave del settore dove lrsquoincidente egrave

avvenuto

Il 2 Maggio 2007 nel giudizio di ricevibilitagrave la Corte di Strasburgo aveva escluso la

sua competenza verso il ricorso da parte dei familiari delle vittime

130 M Zwanemburg ibidem p 51 131 Corte EDU Grande Camera Al Jedda c Regno Unito ric n 2702108 sent 7 luglio 2011

Si veda MI Papa Le autorizzazioni del Consiglio di Sicurezza davanti alla Corte Europea dei diritti umani dalla decisione sui casi Behrami e Saramati alla sentenza Al-Jedda DUDI n 6 2012 F Viganograve La tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n 4 2011

132 La dottrina si interroga ancora sulla questione se sia possibile imputare direttamente un illecito internazionale a piugrave di un entitagrave (multiple attribution) o necessariamente un entitagrave alla volta (exclusive attribution) Lrsquoattribuzione degli atti illeciti egrave un passaggio cruciale nellrsquoindividuazione della responsabilitagrave internazionale Su tutti si veda A Nollkaemper Dual Attribution Journal of International Criminal Justice2011 pag 1143-1157 e A Nollkameper e I Plakokefalos Principles of Shared Responsibility in international lawCambridge 2014

133 Behrami e Saramati c Francia e altri ric n 714122001 e 781662001 sent 2 Maggio 2007 Cfr P Palchetti Azioni di forze istituite o autorizzate dalle nazioni unite davanti alla corte europea dei diritti delluomo i casi Behrami e Saramati in Rivista di diritto internazionale 2007 pp 681 ss Vedi anche Corte EDU Beric e altri c Bosnia Herzegovina ric 3635704 sent 16 ottobre 2007 Il ricorso era diretto contro la Bosnia Stato contraente la CEDU La Corte ha negato la ricevibilitagrave del ricorso sostenendo lo stesso orientamento di Behrami e Saramati e giungendo alle conclusioni che la condotta dellrsquoAlto Rappresentante per la Bosnia-Herzegovina dovesse essere attribuita allrsquoONU ibidem para 28 Si veda anche T Scovazzi S Urbinati I Papanicopulu I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2009 pag 119 Simili decisioni anche nei casi Kasumaj c Grecia ric 697405 5 luglio 2007 Blagojevic c Olanda ric 4903207 9 giugno 2009 e Galjić c Olanda ric 2261707 9 giugno 2009 In particolare la sentenza Galic ha escluso le responsabilitagrave dellrsquoOlanda per gli atti e le omissioni del Tribunale Penale per lrsquoex Jugoslavia in quanto organo delle Nazioni Unite La presenza del Tribunale nel territorio dei Paesi Bassi non comportava la responsabilitagrave di quello Stato Anche se un individuo si trova allrsquointerno di uno Stato non ricade infatti automaticamente nella sua giurisdizione Sul punto vedi anche C Gabrielli ibidem pag 617

115

La Corte non condannograve lo Stato francese al risarcimento poicheacute la NATO e lrsquoONU

erano invece responsabili (anche se non imputabili davanti alla Corte EDU poicheacute non sono

parti della Convenzione) arrivando a questa decisione tramite il criterio dellrsquoldquoultimate

authority and controlrdquo sui militari 134

La questione centrale di tale decisione era quindi quella di accertare a chi spettasse

effettivamente il controllo dellrsquoarea dove si erano verificati i fatti e ancora piugrave determinante

stabilire quale entitagrave detenesse il controllo sulle azioniomissioni dei militari 135

Alla luce di questa analisi la Corte EDU considerograve lrsquoONU e la NATO soggetti

responsabili quali entitagrave autorizzanti la missione che delegava ai singoli Stati compiti

specifici mantenendo perograve lrsquoONU ldquolrsquoultimo controllordquo sui contingenti136 Questo venne

considerato come il criterio decisivo ai fini dellrsquoattribuzione delle responsabilitagrave

internazionale La Corte EDU ha stabilito che poicheacute la missione delle Nazione Unite in

Kosovo (UNMIK) egrave un organo sussidiario delle Nazioni Unite creato ai sensi del Capitolo

VII della Carta delle Nazioni Unite e la missione KFOR137 egrave stata altresigrave chiamata a

esercitare poteri delegati dal Consiglio di Sicurezza sempre sulla base del Capitolo VII le

loro azioni sono direttamente attribuibili alle Nazioni Unite e alla NATO138

Nel motivare la decisione di archiviare i ricorsi la Corte afferma tra lrsquoaltro che la

Convenzione deve essere letta alla luce delle pertinenti regole e principi del diritto

internazionale e in particolare dellrsquoart 103 della Carta dellrsquoOnurdquo 139 Le Nazioni Unite hanno

come obiettivo fondamentale la pace e la sicurezza e su questa materia il Consiglio di

Sicurezza riveste la massima autoritagrave Ne consegue che La Convenzione europea non puograve

essere interpretata in modo tale da sottoporre allo scrutinio della Corte le azioni o omissioni

134 Behrami e altri c Francia e altri ibidem para 133 Questo criterio venno molto criticato in dottrina si veda K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations Thelsquo Ultimate Authority and Control rsquo Test European Journal of International Law n3 2008 p 509 M Milanovic T Papic As Bad As It Gets the European Court of Human Rightsrsquos Behrami and Saramati Decision and General International Law International and Comparative Law Quarterly 2009 p 267 C A Bell Reassessing Multiple Attribution the International Law Commission and the Behrami and Saramanti Decision New York University Journal of International law and politics 2009-2010 pag 501-548

135 Cfr A Sari Autonomy attribution and accountability reflection on the Behrami case in International Organization and the idea of autonomy N Collins e N White (Ed) New York 2011 pag 266 Vedi anche Bherami c Francia ibidem para 71

136 Cfr K Larsen ibidem EJIL n 3 2008 pag 509-531 e C Leck International responsibility in United Nations peacekeeping operations command and control arrangements and the attribution of conduct Melbourne journal of

international law vol 10 2009 137 La missione KFOR egrave una forza militare internazionale guidata dalla NATO responsabile di ristabilire lrsquoordine e la

pace in Kosovo La missione iniziograve il 12 Giugno 1999 su mandato delle Nazioni Unite dopo lrsquoadozione della Risoluzione 1244 Il Kosovo ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008 in proposito si veda il parere della Corte Internazionale di Giustizia Accordance with international law of the unilateral declaration of independence in respect of Kosovo 22 Luglio 2010

138 S Valenti La questione dellrsquoapplicabilitagrave della Convenzione europea dei diritti dellrsquouomo alle forze di mantenimento della pace in Kosovo i casi Behrami e Saramati Peace and Human Rights n 1 2008

139 Ibidem para 149

116

degli Stati parti coperte da risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite poste

in essere prima o durante le missioni decise dal Consiglio stesso 140

In seguito a questa controversa decisione diversi autori hanno ritenuto che si sarebbe

dovuto invece procedere utilizzando il criterio dellrsquoldquooperational controlrdquo in quanto sarebbe

inimmaginabile secondo un criterio operazionale che tenga conto dei concreti compiti sul

campo ritenere che lrsquoONU abbia lrsquoeffettivo controllo sullo svolgimento delle singole attivitagrave

della missione141 Peraltro il concetto di controllo effettivo quale criterio utile per

lrsquoattribuzione degli atti supererebbe giagrave in se le questioni di una valutazione politica generale

sullrsquoinvio di una missione in quanto lrsquoesame deve concentrarsi sulla condotta specifica che

ha portato alla singola violazione del diritto alla vita in esame La Corte EDU in Behrami

sostenendo che essa non egrave competente a giudicare sulle azioni autorizzate da Consiglio di

Sicurezza sembra infatti focalizzare lrsquoattenzione su considerazioni generali di ius ad bellum

poco attinenti con le complesse questioni giuridiche concernenti i diritti umani e lo ius in

bello142

In proposito lrsquoart 103 della Carta delle Nazioni Unite sovente si egrave rivelato ostativo alla

piena garanzia dei diritti dellrsquouomo in operazioni militari autorizzate dalle Nazioni Unite143

Lrsquoobiezione principale in Behrami e Saramati si fondava proprio sullrsquoart 103 ldquobringing

military operations under Chapter VII of the Charter of the UN within the scope of national

jurisdiction would mean allowing States to interfere with the key mission of the UN to secure

international peace and securityrdquo 144

Ersquo indubbio che la Corte EDU non abbia competenza ratione personae nei riguardi

dellrsquoONU e della NATO Tuttavia appare poco fuorviante questa equazione per cui dal

momento in cui unrsquooperazione egrave meramente autorizzata dal Consiglio di Sicurezza non ci

possano essere delle violazioni da parte degli Stati del diritto umanitario e dei diritti umani

in tale operazione

140 Ibidem para 149 141 Su tutti si vedano C Leck ibidem T Gill T Legal Aspects of the Transfer Authority in UN Peacekeeping Operations

Netherland Yearbook of International Law Chapter 2 2011 pag38-67 T Dannenbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard International Law Journal vol51 2010 Nel caso dellrsquooperazione ISAF in Afghanistan a esempio lrsquoOPCOM egrave esercitato dal comandante NATO che viene nominato dalla nazione guida Il TACOM egrave invece esercitato da Comandanti scelti da ogni Stato che fornisce le truppe allrsquoISAF Lrsquoattribuzione degli atti sia del Comandante NATO che di quelli nazionali allrsquoONU ente che ha autorizzato la missione non terrebbe adeguatamente in conto le reali condizioni in cui si svolge la missione

142 Se anche una operazione militare sia legale dal punto di vista dello ius ad bellum non ne consiegue automaticamente che siano impossibili delle violazioni dello ius in bello e dei diritti umani Sulla necessitagrave di separare queste due branche si veda anche M Milanovic in Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts pag 33 e ss

143 Si veda A Spagnolo Lrsquoattribuzione delle condotte nel contesto delle operazioni militari istituite dalle Organizzazioni internazionali Milano 2011

144 Behrami e Saramati c Francia e altri para 149

117

In ogni caso tale decisione egrave stata in buona parte superata anche dai giudici di

Strasburgo nelle successive pronunce Giagrave nel piugrave recente caso Al-Jedda c Regno Unito si

intravede una significativa evoluzione in materia di attribuzione delle responsabilitagrave tra Stati

e Organizzazioni Internazionali145

Questa sentenza concerne il ricorso di un ex- cittadino iracheno esule dal regime di

Saddam Hussein che aveva ottenuto asilo politico nel Regno Unito e la cittadinanza inglese

Subito dopo la caduta del regime egli aveva fatto ritorno in Iraq con quattro dei suoi figli e

qui nellrsquoottobre 2004 era stato arrestato con lrsquoaccusa di essere attivamente coinvolto nella

preparazione di attentati terroristici contro le forze della coalizione in Iraq Lrsquoarrestato era

stato quindi consegnato alle autoritagrave militari inglesi i quali lo avevano detenuto in un centro

di detenzione gestito dallrsquoesercito britannico a Bassora

La prima questione che la Grande Camera si trova a dover risolvere riguarda dunque

lrsquoimputazione della detenzione del ricorrente allo Stato inglese (che egrave parte della CEDU)

ovvero alle Nazioni Unite sulla base della risoluzione del Consiglio di Sicurezza146

La Corte di Strasburgo riconosce che la detenzione del ricorrente fosse imputabile al

governo inglese piuttosto che alle Nazioni Unite sottolineando come il comando delle

operazioni finalizzate al mantenimento della sicurezza in Iraq fosse unicamente in capo alle

forze della coalizione militare e come le stesse Nazioni Unite non ebbero mai alcun controllo

delle funzioni medesime147

In questa pronuncia egrave stata avanzata la possibilitagrave della doppia attribuzione della

responsabilitagrave ossia che lrsquoautorizzazione e il controllo generale dellrsquoONU non esentano perograve

ipso facto lo Stato dalle sue responsabilitagrave Da un lato le forze militari diventano organi delle

Organizzazioni Internazionali dallrsquoaltro rimangono per certi aspetti legate agli Stati fornitori

dei contingenti 148

Si puograve pertanto sostenere che gli obblighi in materia di diritto internazionale e dei diritti

umani si possano applicare contestualmente a entrambi i soggetti coinvolti creando un

sistema complementare tra lo Stato e lrsquoOrganizzazione internazionale149

145 Corte EDU Al-Jedda c Regno Unito ric 2702108 7 luglio 2011 146 Risoluzione 1546 adottata dal Consiglio di Sicurezza ONU lrsquo8 giugno 2004 Tale risoluzione autorizzava

espressamente le forze della coalizione angloamericana ad ldquoassumere tutte le misure necessarie per contribu ire al mantenimento della sicurezzardquo in Iraq

147 Cfr F Viganograve ibidem pag9 148 In proposito vedi anche P Palchetti Azioni di forze istituite o autorizzate dalle Nazioni Unite davanti alla Corte

Europea dei diritti dellrsquouomo i casi Behrami e Saramati in RDI n 3 2007 pag 681-704 Lrsquoautore sostiene

lrsquoapplicabilitagrave della CEDU non solo nelle missioni autorizzate dal Consiglio di Sicurezza ma anche per le operazioni di peacekeeping istituite dallrsquoONU Ciograve in virtugrave del fatto che gli Stati non abdicano mai totalmente il controllo delle proprie truppe alle Nazioni Unite e mantengono sempre lrsquoautoritagrave disciplinare e penale sulle proprie truppe allrsquoestero

149 Si veda J Cerone Minding the gap outlining KFOR accountability in post conflict Kosovo in EJIL 2001 p 475

Lrsquoart 48 del progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali contempla la possibilitagrave di uno o piugrave Stati responsabili e Organizzazioni Internazionali responsabili per lo stesso atto illecito ldquoWhere an International

118

Appare auspicabile in un mondo in cui le Organizzazioni Regionali recitano un ruolo

sempre piugrave rilevante nelle missioni di pace allrsquoestero che siano passibili di responsabilitagrave

sia i singoli Stati sia le Organizzazioni regionali e non si possa giocare a scaricarsi le

responsabilitagrave a vicenda ma vi sia una chiara condotta improntata alla doppia attribuzione

delle responsabilitagrave 150

Prima di queste importanti sentenze il rapporteur sulla responsabilitagrave delle

Organizzazioni internazionali il relatore speciale Giorgio Gaja aveva in proposito giagrave

autorevolmente ipotizzato nel suo secondo rapporto la possibilitagrave di una doppia

attribuzione se non altro in termini di ldquonon esclusionerdquo della possibilitagrave 151

22 Il controllo effettivo secondo lrsquoart 7 del Progetto di articoli della Commissione

di Diritto Internazionale

Secondo le previsioni del Progetto di Articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni

Internazionali il criterio dirimente per lrsquoattribuzione della condotta si evince dallrsquoart 7 152

ldquoThe conduct of an organ of a State or an organ or agent of an international organization

that is placed at the disposal of another international organization shall be considered under

international law an act of the latter organization if the organization exercises effective

control over that conductrdquo

Organization and one or more State or other international organization are responsible for the same internationally wrongful act the responsibility of each State and Organization may be invoked in relation to that actrdquo Nelle missioni militari la cd joint responsibility puograve essere riconosciuta quando la catena di commando e controllo egrave unica e indivisibile per esempio con riguardo alla missione UNAMID lrsquooperazione congiunta ONU e UA nel Darfur questa a un Joint special Representative mentre il force Commander egrave nominato dallrsquo Unione Africana che in consultazione con lrsquoONU riferisce direttamente al Joint special Representative Secondo la risoluzione del Consiglio di Sicurezza n 1767 2007 ldquothere will be unity of command and control which in accordance with basic principles of peacekeeping means a single chain of commandrdquo Si veda N White N Tsagourias Collective Security teory law and practice Cambridge Univ Press 2013

150 Per la dottrina sulla doppia attribuzione della responsabilitagrave internazionale si veda su tutti A Nollkaemper ibidem 151 G Gaja Second report on responsibility of international organizations UN Doc ACN4541 2 aprile 2004 ldquoWhen

an organ is placed by a state or an international organization at the disposal of another state or another organization the issue relating to attribution will generally not be whether conduct of that organ is attributable at all to a state or an organization the question will rather be to which state or organization conduct is attributable whether to the lending state or organization or to the borrowing state or organization moreover dual attribution of the same conduct cannot be excludedrdquo Secondo il Gaja un esempio emblematico si deduce dal caso Bankovic e il bombardamento NATO a Belgrado nel 1999 ldquofor the relevant conduct to be attributed both to NATO and to one or more of its member States for instance because those States contributed to planning the military action or to carrying it outrdquo Il concetto viene ribadito anche nel piugrave recente Report del 2009 G Gaja Seventh report on responsibility of international organizations UN Doc ACN4610 27 marzo 2009 e in International law Commission Responsibility of International Organizations texts and titles of draft articles 1 to 67 adopted by the drafting committee on second reading in 2011 in UN Doc ACN4L 778 31 maggio 2011 Il riferimento del Prof Gaja allrsquoarticolo 5 del DARIO egrave da intendersi come un riferimento allrsquoattuale articolo 7 ldquoHowever this does not imply that the criterion set out in article 5 is inadequate but that in many cases its application will lead to the conclusion that conduct has to be attributed both to the lending state and to the receiving international organizationrdquo

152 Lrsquoart 7 egrave rubricato ldquoConducts of organs of a State or organs or agents of an International organizations put at the disposal of another International Organization rdquoNuhanovic c Paesi Bassi ibidem para 58 Vedi anche A Nollkaemper ibidem e J Crawford State responsibility Cambridge studies in international and comparative law Cambridge 2013 pag762

119

Secondo tale progetto di codificazione della CDI il criterio da analizzare egrave dunque

quello del controllo effettivo

Lrsquoattribuzione di unrsquoazione od omissione allrsquoOrganizzazione Internazionale avverragrave se

lrsquoOrganizzazione detiene il controllo effettivo su una determinata condotta Questo criterio

assume particolare importanza in considerazione della struttura della gran parte delle attuali

operazioni di pace che sono composte da contingenti militari forniti alle Organizzazioni

Internazionali dagli Stati

In proposito il commento allrsquoart 7 da parte della Commissione di diritto internazionale

marca inizialmente una distinzione tra le situazioni in cui gli organi messi a disposizione

delle Nazioni Unite sono ldquofully secondedrdquo da quelle in cui ldquoseconded organ or agent still acts

to a certain extent as organs of the seconding Staterdquo153

Lrsquoarticolo 7 si riferirebbe esattamente a questa seconda situazione Essa egrave

riscontrabile proprio nel caso delle operazioni di peacekeeping allrsquoestero ldquoThis occur for

instance in the case of military contingents that a State place at the disposal of the UN for a

peacekeeping operation since the State retain disciplinary power and criminal jurisdiction

over the members of the national contingentrdquo 154

Dal momento in cui si puograve indubbiamente evincere il mantenimento di alcuni poteri da

parte degli Stati sui militari risulterebbe applicabile a queste missioni internazionali

innanzitutto lrsquoarticolo 7 del DARIO e non giagrave lrsquoarticolo 6155

Infatti i contingenti nazionali inviati nellrsquoambito di operazioni di peacekeeping

mantengono anche la loro struttura interna e gli Stati detengono sempre la giurisdizione

disciplinare e penale sulle proprie truppe 156 Lo stesso commento della CDI allrsquoart 7 del

DARIO riconosce che gli Stati mantengono comunque un certo grado di controllo sui

contingenti messi a disposizione dellrsquoOrganizzazione157

153 Commento allrsquoart 7 del DARIO (para 1) 154 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 1) 155 Ricordiamo che lrsquoart 6 del DARIO prevede che ldquoThe conduct of an organ or agent of an international organization in

the performace of functions of that organ or agent shall be considered an act of that organization under international law whatever position the organ or agent holds in respect of the organizationrdquo Di diverso avviso A Sari UN Peacekeeping Operations and Article 7 the missing link International Organizations

Law Review Leiden 2012 pag 77-85 Secondo lrsquoautore contrariamento a quanto suggerito dal Commento allrsquoart 7 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali lrsquoattribuzione non andrebbe da determinare sulla base dellrsquoeffective control bensigrave andrebbe stabilita sulla base dellrsquoart 6 del DARIO cfr ibidem pag 84-85 Questo fondamentalmente percheacute ldquoThe distinction drawn by ILC between fully and not fully seconded organs is unconvincing (helliphellip)no State organ is ever fully secondedrdquo pag 79

156 Questo avviene sia percheacute non ci sono organismi interni allrsquoONU per esercitare il controllo giurisdizionale sia percheacute gli Stati pongono il mantenimento della giurisdizione penale sulle proprie truppe come una condizione per la partecipazione alla missione I militari risultano sottoposti a una doppia catena di comando

157 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 7)

120

Questo orientamento sembra trovare ulteriore fondamento nella cd Capstone

Doctrine 158 ldquo[i]n the case of military personnel provided by Member States these personnel

are placed under the operational control of the United Nations Force Commander or head

of military component but not under United Nations commandrsquo The same holds true for EU

operations For example Troop Contributing Nations (TCN) transfer operational and tactical

command andor control to the EU military commander whereas they retain full command

over their forces Furthermore TCNs retain criminal and disciplinary jurisdiction over

assigned troopsrdquo 159

Lrsquoimportanza decisiva di tale legame basilare con lo Stato di invio sommato al

mantenimento di un certo grado di controllo sulle truppe nazionali non sarebbe pertanto

tout court da escludere ai fini della questione dellrsquoattribuzione degli atti In proposito il

Commento della CDI ribadisce che ldquoAttibution of the conduct to the contributing State is

clearly linked with the retention of some powers by the State over its national contingent and

thus on the control that the State possesses in the relevant respectrdquo160

Tuttavia il mantenimento di un legame con lo Stato di invio non influisce direttamente

sul fatto che il criterio dellrsquoeffective control ex art7 vada inteso come un controllo sulla

specifica condotta che ha concretizzato la violazione dellrsquoobbligo internazionale161

Questo controllo sulla condotta non sembra riducibile al mero mantenimento della

giurisdizione penale sui militari ma implica unrsquoindagine accurata sulla gestione del comando

e controllo nei confronti dei contingenti militari tra lo Stato e lrsquoOrganizzazione Internazionale

In questa direzione anche in dottrina la visione prevalente egrave stata che la responsabilitagrave

internazionale debba essere legata a una valutazione della gestione del comando e

controllo operazionale sulle missioni in oggetto162

158 DPKO UN Peacekeeping Operations Principles and Guidelines (2008) 68 (ldquoCapstone Doctrinerdquo questo egrave uno dei

risultati della volontagrave di riforma politica e strategica del peacekeeping ONU) Secondo tale documento il controllo operazionale sarebbe ldquothe authority to issue operational directives within the limits of a specific mandate a specific geographic area (the mission area) and for an agreed period of timerdquo DPKO Handbook on United Nations Multidimensional Peacekeeping Operations (2003) 68

159 Cfr Model Agreement between the United Nations and Member States Contributing Personnel and Equipment to the United Nations Peacekeeping Operations 23 maggio 1991 UN Doc A 46185 articoli 9 e 15 Model Status-of- Forces Agreement for Peacekeeping Operations 9 ottobre 1990 UN Doc A45594 art 47-48

160 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 7) 161 Anche il Commentario allrsquoart 7 del DARIO lega lrsquoattribuzione della responsabilitagrave a ldquothe factual control over the

specific conductrdquo Per alcuni autori questo criterio dovrebbe essere ricostruito come lrsquoart 8 del progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati Questo stabilisce che la condotta di una persona o di un entitagrave deve essere un atto dello Stato se la persona o lrsquoentitagrave sta agendo sotto istruzioni direzione o controllo dello Stato T Danennbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard Journal of International Law 2010 vol 51 pag153 e 154

162 Tra gli altri K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008 T Danennbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard Journal of International Law 2010 vol 51 C A Bell Reassessing multiple

121

Non sarebbe pertanto sufficiente il mantenimento del solo full command sommato al

mantenimento della giurisdizione penale in capo agli Stati per risolvere correttamente la

domanda circa lrsquoattribuzione degli atti163 Questo orientamento trova una solida sponda nel

fatto che altrimenti gli atti dei militari sarebbero sempre imputabili agli Stati fornitori che non

cedono mai tali elementi basilari di comando e controllo sulle truppe allrsquoestero Ciograve

renderebbe priva di valore ogni valutazione circa il controllo sulla specifica condotta

Peraltro anche secondo un passaggio dello stesso Commento al Progetto della CDI

sembra che in ambito militare lrsquoeffective control sia individuabile proprio negli aspetti relativi

alla gestione dellrsquooperational control 164

In questo senso assumerebbe rilievo fondamentale lrsquoanalisi dello specifico accordo tra

Stato e Organizzazione Internazionale relativo alla quota di comando e controllo sui

contingenti che viene ceduta dallo Stato165 Neanche questi accordi sono sempre sufficienti

per accertare il controllo effettivo sulla specifica condotta ma in ogni caso ne rappresentano

la fondamentale cornice legale

23 Il concetto di Comando e Controllo nelle missioni militari

Al fine di comprendere meglio il significato della nozione di controllo operazionale

quale criterio utile per lrsquoattribuzione delle condotte nellrsquoambito delle operazioni militari

appare opportuno approfondire la natura del legame giuridico tra Organizzazione

Internazionale e Stati che forniscono i militari Possiamo faro ciograve tramite un excursus sulla

pratica delle Organizzazioni Internazionali e degli Stati relativamente al ldquocomando e al

controllordquo sui contingenti militari impegnati in una missione internazionale166

attribution The ILC and the Beherami Saramati decisionNew york joural of international law and politics 2010 pag 501 GP Buzzini S Villalpando note American Journal of International Law 2008 p 323

163 Per una spiegazione del concetto di full command si veda il paragrafo successivo Basti qui la considerazione che si

tratta del livello basilare di comando che non viene mai ceduto dagli Stati nazionali 164 Cfr Commento allrsquoart 7 del DARIO (para 10) ldquoOne may note that when applying the criterion of effective control

operational control would seem more significant than ultimate controlrdquo Si veda anche C A Bell Reassessing multiple attribution The ILC and the Beherami Saramati decisionNew york joural of international law and politics 2010 pag 501 GP Buzzini S Villalpando note American Journal of International Law 2008 p 323

165 Cfr Commento allrsquoart 7 DARIO (para 3) Si parla di Troop contributing agreements (TCA) e verranno analizzati piugrave nello specifico nel paragrafo successivo

166 Con lrsquoespressione Comando e Controllo C2 in gergo militare NATO si intende lrsquoesercizio dellrsquoautoritagrave e la direzione da parte di un Comandante designato sulle forze di una missione Il comando egrave esercitato da un membro delle forze armate allo scopo di dirigere controllare e coordinare le forze armate Il controllo fa riferimento allrsquoautoritagrave di un comandante su parte delle azioni di organizzazioni normalmente non sotto il suo controllo inclusa la responsabilitagrave per lrsquoattuazione di direttive su specifici obiettivi Si vedano T Gill Legal Aspects of the Transfer of Authority in UN Peace Operations 2012 D Fleck e T Gill The Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press pag 237 N Ronzitti Comando e controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite IAI 1999

122

Le relazioni tra le Organizzazioni Internazionali e i Paesi di provenienza delle truppe

richiedono delle regolamentazioni ad hoc per ogni singola missione a causa della specificitagrave

del contesto in cui si va a svolgere ciascuna operazione di peacekeeping

Gli accordi volti a regolare le condizioni secondo cui un contingente nazionale egrave messo

a disposizione dellrsquoOrganizzazione Internazionale creano cosigrave una struttura di autoritagrave

multilivello con lrsquoOrganizzazione e gli Stati fornitori di truppe ad esercitare congiuntamente

differenti livelli di autoritagrave e controllo sulle truppe 167

In via preliminare possiamo affermare che nel caso delle operazioni meramente

autorizzate dal Consiglio di Sicurezza condotte dalle Organizzazioni Regionali o da

coalizioni di Stati il legame tra lrsquoONU e il soggetto che di fatto conduce lrsquooperazione sarebbe

solitamente troppo tenue per far scattare lrsquoattribuzione della condotta alle Nazioni Unite168

Infatti in tali situazioni lrsquoONU agisce come autoritagrave che legittima lrsquooperazione fornendo una

base legale con degli obiettivi generali nella cornice del mandato Il Consiglio di Sicurezza

autorizza la missione di peacekeeping delegando la condotta delle operazioni ad un

Organizzazione regionale o a gruppi di Stati che agiscono indipendente seppure sotto

lrsquoultimate autority dellrsquoONU169 Pertanto in questi casi la conduzione delle operazioni a

livello tattico e operazionale non egrave solitamente nelle mani dellrsquoONU che dispone invece di

un autoritagrave essenzialmente politica finalizzata a porre le basi legali della missione

Sensibilmente diverso sarebbe invece il funzionamento delle operazioni condotte

come organi sussidiari delle Nazioni Unite o sotto lrsquoegida delle Organizzazioni Regionali

Qui vengono conferiti maggiori poteri direttamente allrsquoOrganizzazione Internazionale

In ambito NATO ad esempio per lrsquooperazione KFOR si egrave infatti potuto inequivocabilmente

riscontrare ldquothe effectiveness or unity of NATO command in operational mattersrdquo 170

Giagrave da questa distinzione preliminare si puograve vedere come la regolamentazione degli

aspetti relativi al comando e al controllo di una missione di peacekeeping dovrebbe costituire

un elemento non trascurabile per chiarire lrsquoeffettiva suddivisione dei compiti e delle

operazioni sul campo tra i vari soggetti impegnati171

167 Cfr R Romano Comando e Controllo nelle Operazioni NATO in Comando e Controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite a cura di N Ronzitti Milano 1999 pag 146

168 Si veda a esempio il caso deciso dalla Corte EDU Al-Jedda c Regno Unito ibidem 169 Cosigrave possiamo dire che lrsquoultimate authority and control ha le caratteristiche di un controllo politico e non ha un riflesso

diretto sulla direzione e il controllo operativo della missione 170 Cfr Commento allrsquoart 7 DARIO (para 10) riferendosi alla sentenza Behrami c Francia ibidem para 139 (anche se

poi in tale pronuncia si egrave ritenuto lrsquooperational control irrilevante percheacute si egrave optato per lrsquoultimate control) 171 Si vedano in dottrina M Berdal Il sistema delle Nazioni Unite di commando e controllo nelle operazioni di

peacekeeping e N Ronzitti Comando e controllo nella Carta delle Nazioni Unite in N Ronzitti (a cura di) Comando e controllo nelle forze di pace nelle coalizioni militari Roma 1999 A Gioia The legal position of states contributing troops to United Nations peace-keeping forces recruiment control status and withdrawal of national contingents in A De Guttry (a cura di) Italian and German participation in peace-keeping from dual approches to co-operation Pisa 1996 H Mc Coubrey e N White The Blue Helmets legal regulation of United Nations military operations

123

Tale ripartizione del comando e controllo sui militari assume un valore determinante dato

che quello che conta egrave lrsquoindividuazione del controllo operazionale base per riscontrare il

controllo effettivo sulla condotta e non giagrave un mero controllo generale sulla missione172

Molti Stati ed Organizzazioni Internazionali come lrsquoONU e la NATO hanno istituito

delle strutture di comando e controllo piuttosto articolate allo scopo di raggiungere gli

specifici obiettivi della missione e per assicurarsi che le forze dispiegate operino in una

cornice politica e legale ben strutturata173

Possiamo a tal proposito distinguere diversi livelli di commando e controllo solitamente

individuabili nelle missioni istituite dalle Organizzazioni Internazionali174

1) Full Command

Implica il comando ultimo di tutti aspetti dellrsquoorganizzazione e della direzione delle forze

Questo egrave esercitato solamente a livello nazionale non vi sono infatti coalizioni di Stati o

Organizzazioni internazionali che possiedano il pieno comando strategico delle

operazioni175 Nel contesto delle operazioni autorizzate dallrsquoONU alcuni aspetti del

comando sono delegati per il periodo della missione

Il Paese che contribuisce mantiene tuttavia sempre lrsquoultimo comando incluso il

comando strategico ossia la autoritagrave di decidere se le truppe nazionali parteciperanno

o meno ad una specifica operazione sul campo Da sempre il cd Strategic Level

Command egrave infatti un classico attributo della sovranitagrave nazionale e non viene mai

delegato 176

Oxford 1997 PC Cammaert e B Klappe Authority command and control in United Nations-led peace operations e piugrave in generale B Catchart Command and control in military operations In T Gill e DFleck (Ed) The Handbook of international law of military operations Oxford 2010 pag 159 ss e pag 235 ss

172 Cfr K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008

pag 509 173 Bisogna sottolineare che i sistemi di autoritagrave multi-livello vanno dal generale allo specifico Di conseguenza una

particolare azione o omissione attuata su mandato ONU non determina automaticamente lrsquoattribuzione della specifica azione allrsquoONU

174 D Fleck e T Gill The Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press pag 237 Gli Stati non hanno un parametro fisso e unitario per individuare il livello di comando e controllo ceduto allrsquoOrganizzazione Internazionale ma questi sono dei livelli generalmente riconosciuti utili per dare un quadro generale della ripartizione In ambito NATO sono solitamente definite 5 relazioni di comando e controllo 1) Full command 2) Operational command (OPCOM) 3) Operational control (OPCON) 4) Tactical command (TACOM) 5) Tactical control (TACON)

175 In Italia tale comando spetta al Capo di Stato Maggiore della Difesa responsabile dellrsquoindirizzo politico-amministrativo rappresentato nel Comando Operativo di vertice Interforze (COI) Questo Comando nacque come effetto della legge n 25 del 18 febbraio 1997 Il COI comanda tutti i militari marina esercito aeronautica e carabinieri impiegati in missioni allrsquoestero Il COI mantiene la funzione di comando ultimo (full command) delle nostre forze anche quando esse sono schierate allrsquoestero in operazioni internazionali

176 Anche le Organizzazioni Internazionali stanno attente a non dichiarare mai che dispongono del pieno comando sui contingenti di peacekeeping anche percheacute le leggi e le politiche di molti Stati vietano che il comando delle forze armate sia delegato a un comando straniero Cfr R Murphy UN Peacekeeping in Lebanon Somalia and Kosovo Cambridge 2007 pag 106

124

2) LrsquoOperational Command and Control (OPCOM)

Questo livello di comando e controllo egrave descrivibile come lrsquoautoritagrave affidata per lrsquointera

missione ad un entitagrave unica di assegnare specifici compiti a singoli comandanti

subordinati Questi possono consistere nella decisione di dispiegare le unitagrave su una

determinata area e di mantenere o delegare determinati livelli di operational and tactical

command and control (TACOM)

LrsquoOPCOM puograve essere delegato soprattutto nel caso delle operazioni sotto lrsquoegida di un

Organizzazione Regionale dagli Stati ad un Comandante della forza multinazionale o

di un Organizzazione Internazionale che designeragrave un operational level Commander

177

Normalmente questo egrave il livello a cui vengono trasferiti i poteri dagli Stati alle

Organizzazioni Internazionali solitamente tramite un accordo con il singolo Stato

fornitore cd Transfer of Authority (TOA) e attraverso un Troop Contributing Agreement

(TCA) o Memorandum of Understanding (MOU)178

3) Il Tactical Command and Control

Questo fa riferimento alla specifica direzione e controllo dei movimenti e delle manovre

al livello di una specifica area assegnata ad unrsquounitagrave o a piugrave sotto-unitagrave Normalmente

questo controllo egrave mantenuto dagli Stati fornitori di truppe che designeranno un tactical

level Commander anche se una parte di questa autoritagrave va esercitata in conformitagrave con

lrsquoautoritagrave operazionale della coalizione 179

177 Nel caso delle Operazioni militari NATO Il Consiglio del Nord Atlantico agisce come autoritagrave politica principale per adempiere il mandato del Consiglio di Sicurezza Lrsquoautoritagrave militare egrave esercitata attraverso la catena di comando NATO che designeragrave un Operational Level Commander cui viene affidata la guida della NATO e dei contingenti nazionali nellrsquoarea della missione

178 Tipico esempio egrave costituito dallrsquoautoritagrave che ha il Comandante statunitense ISAF in Afghanistan sulle nostre forze Il Troop contributing Agreement (o Participating State agreement) insieme al Transfer of Authority integrano il contingente nazionale nellrsquoapparato organizzativo dellrsquoOrganizzazione Internazionale Il grado di comando conferito al Force Commander dellrsquoOrganizzazione egrave generalmente stabilito nel Participating State Agreements o nel Transfer of Authority e puograve variare da missione a missione (Gli Stati hanno la facoltagrave di apporre dei caveats) ll procedimento formale e sostanziale con il quale vengono trasmessi i livelli di comando egrave detto Transfer Of Authority e avviene in un istante ben preciso al fine di non creare conflitti di competenza e responsabilitagrave (egrave un accordo piugrave formale rispetto al MoU solitamente un accordo bilaterale che certifica una convergenza di interessi e indicando una comune linea di azione Per quanto riguarda lrsquoONU il Segretario Generale ha adottato un accordo modello che serve come base per la predisposizione degli accordi specifici Model Agreement between the United Nations and Member States Contributing Personnel and Equipment to United Nations Peace-keeping Operations of 23 May 1991 UN Doc A 46185

179 Il Force Commander non ha infatti autoritagrave sul funzionamento interno di uno specifico contingente ma puograve disporre

la rimozione di un Comandante nazionale o di singoli membri per gravi fallimenti negli obiettivi missione e violazione dei codici di condotta amministrativi dellrsquoOrganizzazione Internazionale

125

Questa struttura di livelli di autoritagrave seppur non universalmente valida deve sempre

essere tenuta presente nel valutare scrupolosamente le questioni di attribuzione della

responsabilitagrave

Analizzando piugrave nel dettaglio la prassi delle missioni di peacekeeping ONU possiamo

dire che il sistema di comando e controllo egrave stabilito dal Segretario Generale delle Nazioni

Unite il quale solitamente nomina un capo missione sotto la cui ldquooperational authorityrdquo sono

posti anche i contingenti nazionali 180

Il capo missione tipicamente un Rappresentante Speciale del Segretario Generale

nomina poi un Force Commander o un Chief Military Observer per il comando delle

operazioni sul campo181 Questa figura egrave responsabile solo verso il Segretario Generale e

attraverso la catena di commando esercita il comando operazionale sui singoli contingenti

In tali operazioni infatti lrsquoONU non egrave dunque solo lrsquoautoritagrave che conferisce il mandato

alla missione ma formalmente esercita lrsquoOPCOM almeno de jure182

Alle operazioni di pace formalmente sotto il controllo operazionale dellrsquoONU viene

solitamente riconosciuto lo status di organi sussidiari dellrsquoOrganizzazione183 ed anche il

Consiglio Legale dellrsquoONU nel 2004 ha dichiarato che ldquoAs a subsidiary organ of the United

Nations an act of a peacekeeping force is in principle imputable to the Organization and

if committed in violation of an international obligation entails the international responsibility

of the Organization and its liability in compensationrdquo184

Tuttavia una problematica rilevante egrave ravvisabile nei casi in cui il commando ed il

controllo operazionale nei fatti non coincide con quello previsto sulla carta come messo in

evidenzia da quanto avvenuto nel corso della missione ONU in Somalia (UNOSOM II)185

180 In questo senso intendiamo le missioni di peacekeeping ONU che agiscono come organismi sussidiari guidate dal Dipartimento delle Operazioni di Peacekeeping (DPKO) Lrsquoarticolo 22 della Carta ONU conferisce il potere allrsquoAssemblea Generale di ldquoestablish such subsidiary organs as it deems necessary for the performace of its funciotnsrdquo

Attualmente si contano 16 missioni in varie aree del mondo (civili e militari) MINURSO MINUSCA MINUSMA MINUSTAH MONUSCO UNAMA UNAMID UNDOF UNFICYP UNIFIL UNISFA UNMIK UNMIL UNMISS UNMOGIP UNOCI UNTSO In tal senso giagrave il SOFA tra ONU ed Egitto relativo alla missione UNEF nel Sinai prevedeva che ldquoas an organ of the General Assembly of The Un established in accordance with article 22 of the UN Charterrdquo cfr Exchange of letter constituting an agreement concerning the status of UNEF in Egypt 8 febbraio 1957 260 UNTS 62

181 Per le missioni civili prende il nome di Head of Mission 182 Come in parte vedremo la situazione reale egrave diversa molto spesso il comando e controllo operazionale de facto

rimane ai contingenti nazionali 183 Le operazioni istituite dallrsquoAssemblea Generale sono organi sussidiari secondo lrsquoarticolo 22 della Carta ONU mentre

le operazioni istituite dal Consiglio di Sicurezza sono organi sussidiari secondo lrsquoart 29 della Carta ONU Cfr M Zwanemburg Accountability under International Humanitarian Law for United Nations and North Atlantic Treaty Organization Peace Support Operations Leiden 2003

184 Unpublished letter of 3 Feb 2004 from the UN Legal Counsel to the Director of the UN Office of Legal Affairs Codification Division Vedi anche KM Larsen ibidem pag 513e J Crawford ibidem pag 194

185 LUNOSOM II (United Nations Operation in Somalia) egrave stata la seconda fase dellintervento ONU in Somalia

Protrattasi dal marzo 1993 al marzo 1995 UNOSOM II fu il proseguimento della UNITAF (missione sotto il controllo statunitense dopo autorizzazione dell ONU) che a sua volta aveva sostituito linfruttuosa UNOSOM I

126

In proposito anche il Segretario Generale dellrsquoONU dellrsquoepoca sostenne che ldquothe

Force Commander of UNOSOM II was not in effective control of several national contingents

which in varying degrees persisted in seeking orders from their home countriesrdquo 186

Questa evenienza trova riscontro anche nella giurisprudenza Un caso di interesse sul

funzionamento effettivo delle operazioni militari ONU egrave da rinvenibile nel caso

Mukeshimana-Ngulinzira c Belgio187

Questa pronuncia trova origine in diversi ricorsi presentati dai famigliari di alcune

vittime del genocidio dei Tutsi in Ruanda nel 1994 Nella domanda i ricorrenti chiedevano

al Belgio un risarcimento per la condotta dei suoi peacekeepers impegnati nella missione

UNAMIR188 i quali avrebbero contribuito con la loro condotta omissiva allrsquouccisione dei

famigliari dei ricorrenti

Il governo belga opponeva la non imputabilitagrave degli atti al contingente inviato come

parte dellrsquooperazione UNAMIR e sosteneva lrsquoattribuzione di quelle condotte alle Nazioni

Unite con la conseguente assenza di responsabilitagrave in capo al Belgio Lrsquoaccertamento della

responsabilitagrave del Belgio fu alla fine impedito per ragioni di restrizione dellrsquoaccesso ad un

Tribunale interno da parte di cittadini stranieri tuttavia il Tribunale di Bruxelles aveva risolta

il dubbio sullrsquoattribuzione dichiarando che la specifica decisione che ha provocato il

massacro fu presa dal Comando Belga

La missione UNAMIR era unrsquooperazione istituita come organo sussidiario dellrsquoONU

per cui tale pronuncia del Tribunale di Bruxelles la inserirebbe in quelle situazioni drsquoombra

in cui il commando ed il controllo operazionale nei fatti non coincide sempre con quello

previsto sulla carta

186 Cfr UN Doc A5910 (n 14) 7 A partire dal 1993 egrave stato introdotto nella missione UNOSOM II un sistema maggiormente istituzionalizzato di intese di ldquostandbyrdquo fra Stati e Segretario generale vale a dire di individuazione di unitagrave militari appositamente addestrate e pronte a essere utilizzate su richiesta del Segretario generale per missioni di peacekeeping ma il cui concreto impiego egrave condizionato comunque da unrsquoaccettazione dello Stato Le condizioni relative ai singoli standby agreements sono contenute in Memorandum drsquo intesa (Memorandum of Understanding) sottoscritti dal Sottosegretario generale per le operazioni di peacekeeping e dal titolare della rappresentanza permanente dello Stato presso lrsquoONU Lrsquo istituzionalizzazione del sistema di standby risponde anche allrsquo esigenza di evitare di sperimentare nuovamente casi di peacekeeping nei quali determinati contingenti nazionali non accettino il comando strategico ed operazionale ONU e restino sottoposti per tutti gli aspetti relativi alla catena di comando e controllo ai soli ordini impartiti dalle autoritagrave nazionali come egrave stato notoriamente il caso degli Stati Uniti nellrsquo UNOSOM II in Somalia e nellrsquo UNPROFOR nella ex Jugoslavia

187 Caso Mukeshimana-Ngulinzira c Belgio non pubblicato Tribunale di Bruxelles 2010 Vedi J Crawford State Responsibility Cambridge 2013 pag 204 e 205 vedi anche A Spagnolo ibidem pag 59

Nello specifico veniva rimproverato al governo belga attraverso le decisioni dei suoi ufficiali a capo del contingente di UNAMIR fornito dal Belgio di aver lasciato senza protezione un edificio dove erano rifugiati diversi individui di etnia Tutsi che poco dopo venivano attaccati e uccisi dalle milizie Hutu In particolare il Comando belga avrebbe deciso per lrsquoevacuazione dellrsquoedificio

188 La Missione di assistenza delle Nazioni Unite per il Ruanda (UNAMIR acronimo per United Nations Assistance Mission for Ruanda) fu una missione dellrsquoONU che durograve dallottobre 1993 al marzo 1996

127

In questo senso dunque sarebbe piugrave corretto parlare in termini di controllo effettivo

sulla condotta Infatti la nozione di controllo effettivo andrebbe a coprire anche le situazioni

in cui il controllo operazionale sfugge al soggetto normalmente preposto ad esercitarlo o

viene comunque esercitato in parte anche dallo Stato fornitore

Rimane ora da capire se quanto detto per le missioni ONU sia valido anche per le

missioni NATO189 Queste notoriamente dovrebbero essere caratterizzate da una maggiore

strutturazione delle azioni condotte direttamente dallrsquoOrganizzazione regionale Tuttavia

anche per queste missione rimane inattaccabile il principio per cui il full command sui militari

non viene mai ceduto dallo Stato sovrano

A proposito sembra interessante esaminare la natura dellrsquo ldquoUnified Command and

Controlrdquo della NATO nella missione KFOR come analizzata dal parere della Commissione

di Venezia ldquo Unified command and control is a military term of art which only encompass a

limited form of transfer of power over troops Troop contributing States have therefore not

transferred ldquofull commandrdquo over their troops When State contribute troops to NATO-led

operation they usually transfer only the limited power of ldquooperational controlrdquo andor

operational commandrdquo These power give the NATO Commander the right to give order of

an operational nature to the Commander of the respective national units The national

Commanders must implement such orders on the basis of their own national authorityrdquo 190

La catena di comando dunque pur assegnando il controllo operativo al Comandante

NATO lascia un certo margine di autonomia e discrezionalitagrave ai comandi nazionali Gli Stati

fornitori mantengono solitamente attraverso il Comandante del contingente nazionale una

certo livello di controllo operativo sulle truppe191

189 Per quanto riguarda al NATO la struttura di Comando e Controllo C2 NATO si basa su tre livelli di responsabilitagrave nel processo di esecuzione delle decisioni assunte dal vertice politico Innanzitutto vi egrave un livello strategico che consiste nella traduzione degli scopi politici in obiettivi militari la cui responsabilitagrave egrave attribuita ai Comandanti principali della NATO ognuno nella propria regione di competenza Il secondo livello egrave quello operativo relativo alla pianificazione delle operazioni militari necessarie ai fini del raggiungimento dellrsquoobiettivo strategico in capo a un comando della forza multinazionale individuato ad hoc per lo svolgimento di una specifica operazione Il terzo livello egrave quello tattico che attiene allrsquoesecuzione dei piani e degli ordini ricevuti dal livello operativo e coinvolge tutti i comandanti che impiegano sul campo le loro unitagrave militari Cfr R Romano Comando e Controllo nelle Operazioni NATO ibidem pag 146 e ss

190 European Commission for Democracy through Law (Venice Commission) Opinion on the existing mechanism to review the compatibility with human rights standards of acts by UNMIK and EULEX in Kossovo opinione n 5452009 Cfr M Sossai Accesso alla Corte Europea dei diritti dellrsquouomo per violazioni delle forze armate degli Stati contraenti allrsquoestero in Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUnione Europea ( a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi) Milano 2008 pag 197- 232

191 Questo egrave un punto cruciale per poter sostenere che de facto lrsquooperational control non egrave pienamente in mano alle Organizzazioni Internazionali Tale aspetto egrave stato considerato determinante in alcuni casi di fronte alle Corti Interne vedi Attorney-General c Nissan House of Lord 11 febbraio 1969 (relativo alle truppe inglesi nella missione ONU a Cipro)

128

Questo ancora una volta evidenzia come la circostanza che lrsquoOrganizzazione

Internazionale possa esercitare lrsquooperational command non si traduce automaticamente in

autoritagrave o responsabilitagrave per tutti gli atti della missione

Infatti egrave da non trascurare il fatto che i contingenti militari messi a disposizione delle

Organizzazioni sovra-nazionali sono dispiegati solo in seguito ad accordi specifici tra

lrsquoOrganizzazione e gli Stati fornitori e tale dispiegamento non risulta sempre strettamente

conforme a tali accordi192

Inoltre se ai soldati impegnati in unrsquooperazione di peacekeeping viene chiesto di

adempiere ad ordini che contrastano con gli obblighi che normalmente gravano su di essi

quando operano nellrsquoordinaria capacitagrave nazionale essi non saranno normalmente tenuti ad

eseguirli193

Quindi lo Stato fornitore ha comunque un proprio Comandante sul campo che

rappresenta lo Stato in tutte le questioni riguardanti il suo contingente e mantiene sempre

una certa autonomia decisionale194

Infatti oltre a mantenere il controllo amministrativo e la giurisdizione sulle proprie

truppe ogni Stato parte di unrsquooperazione internazionale egrave solito porre degli standards

differenti per quanto riguarda le regole drsquoingaggio applicabili ai propri militari La prassi di

ricavare delle eccezioni alle regole di ingaggio dellrsquoOrganizzazione Internazionale i cd

national caveats sembra avere una certa influenza sulla gestione del comando sul campo

poicheacute il Comandante nazionale si potrebbe rifiutare di eseguire ordini contrari alle regole di

ingaggio nazionali Tuttavia altra parte della dottrina non egrave drsquoaccordo sul punto in quanto

lrsquoammissione dei national caveats non sarebbe comunque un elemento in grado di

interrompere la catena di comando della missione e non conferirebbe ai comandi nazionali

una reale possibilitagrave di dare istruzione dirette alle proprie truppe195

192 Andrebbe valutato il controllo sullo specifico atto che ha prodotto lrsquoillecito 193 Sulla base di ciograve per molti autori rileva il mantenimento della giurisdizione penale e disciplinare sempre allo Stato

nazionale 195 B Boutin Responsibility in Multinational Military Operations a review of recent practice Shares expert seminar

report 2011 cfr pag 6 e ss In proposito puograve essere utile evidenziare che la recente decisione della Corte EDU nel caso Jaloud c Paesi Bassi ibidem relativamente ai rapporti tra Stati parte di una coalizione internazionale ha sostenuto che il diritto di modificare

le regole di ingaggio multinazionali egrave una prova di autonomia decisionale per lo Stato fornitore (apparentemente piugrave rilevante del trasferimento del comando operazionale) para 147 e ss Tuttavia tale passaggio della decisione non appare convincente anche solo per il fatto che le modifiche alle regole di ingaggio multinazionali erano ammesse nel caso di specie solo in senso piugrave restrittivo cfr para 100 Sul punto vedi A Sari Jaloud v Netherlands New Directions in Extra-Territorial Military Operations EJIL talk 2014 Per quanto concerne le ROE lrsquoautoritagrave per esercitare lrsquoutilizzo della forza letale da parte dei militari olandesi derivava solamente dagli strumenti internazionali applicabili ed egrave circoscrivibile alle intenzioni dei Comandi della Coalizione internazionale Cfr nuovamente A Sari in Untangling Extra-territorial jurisdiction from international responsibility in Jaloud vs Netherlands Old problems new solutions httppapersssrncomsol3paperscfmabstract_id=2554951 2015 pag 14

129

Sulla reale portata di tale autonomia decisionale si dovrebbe valutare la corretta

attribuzione del controllo effettivo sulla specifica condotta di volta in volta in questione

Traendo le somme quello che indubbiamente si puograve evidenziare da questa analisi egrave

che la questione dellrsquoattribuzione della condotta nelle missioni internazionali in base al

criterio proposto dal DARIO non egrave un esercizio a priori sempre valido ma dipende

strettamente dalle peculiaritagrave del singolo caso A seconda delle circostanze potranno

rilevare le responsabilitagrave attribuibili alle Organizzazioni Internazionali agli Stati fornitori o ad

entrambi i soggetti 196

In ogni caso il punto prioritario da determinare egrave rappresentato dallrsquoindividuazione delle

circostanze in cui lrsquoOrganizzazione Internazionale si puograve considerare detentrice almeno

sulla carta dellrsquooperational control sul contingente militare della missione197 Una volta

sciolto il dubbio relativo al soggetto che detiene il controllo operazionale sui militari della

missione si potragrave adeguatamente esaminare caso per caso se in base al controllo effettivo

sulla specifica condotta si rendano necessarie delle eccezioni198

24 Il controllo effettivo sulla condotta secondo la recente interpretazione dalle Corti

interne olandesi

Recentemente anche nei Tribunali interni crsquoegrave stata unrsquoevoluzione non trascurabile per

il diritto internazionale nellrsquoottica dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave per atti dei militari

durante le missioni allrsquoestero

Nella sentenze delle Corti olandesi sul caso Nuhanovic c Olanda seguito dalla

pronuncia del Luglio 2014 dellrsquoAssociazioni Madri di Srebrenica c Olanda lo Stato

convenuto egrave stato riconosciuto responsabile seppur operando sotto lrsquoombrello di una

missione a guida ONU199

196 Vedi anche M Sossai ibidem pag 207 e ss 198 Vedi anche A Sari UN Peacekeeping Operations and Article 7 the missing link International Organizations Law

Review Leiden 2012cit ldquoThis is the case for istance when they act in direct contravention of orders issued by the UN Force Commanderrdquo pag 83 Per tale autore si potrebbe prospettare una sostanziale responsabilizzazione delle Organizzazioni Internazionali basata sulla considerazione che non esisterebbero organi fully seconded dellrsquoONU e quindi verrebbe meno la distinzione tra lrsquoart 6 e 7 del DARIO per le missioni di peacekeeping Si potrebbe propendere per lrsquoapplicazione dellrsquoart 6 del DARIO senza stare a valutare ogni volta gli accordi tra Stati e Organizzazioni Internazionale (hellip Whatever position the organ or agent holds in respect of the Organizations) e la sussistenza dellrsquoeffective control sulla condotta ma considerando comunque imputabili li le Organizzazioni Internazionali per gli atti dei propri agenti in base allrsquoart 6 vedi A Sari ibidem pag 84 e 85

199 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic e altri c Olanda Appeal judgment LJN BR5388 5 Luglio 2011 Corte Suprema

Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Cfr A Annoni Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peacekeeping il caso Nuhanovic In Diritti umani e diritto internazionale 2009 pp 177 ss

130

I casi sottoposti alle Corti olandesi riguardano i ricorsi di alcuni cittadini serbi parenti

delle numerose vittime occorse nel terribile genocidio di Srebrenica del 1995200

Nel dibattito sul caso Nuhanovic lo Stato olandese si era inizialmente difeso

affermando che la responsabilitagrave per quel massacro fosse imputabile unicamente alle

Nazioni Unite201

Cosigrave in prima istanza i giudici olandesi avevano accolto questo orientamento202

La successiva sentenza della Corte drsquoappello del 5 luglio 2011 ha perograve ribaltato la

prospettiva stabilendo un precedente storico che riconosce delle responsabilitagrave specifiche

per lrsquoesercito olandese In questa occasione egrave stata affermata esplicitamente la possibilitagrave

della doppia attribuzione di responsabilitagrave ossia che la sussistenza dellrsquoautorizzazione ed il

controllo dellrsquoONU non esentano perograve automaticamente lo Stato di appartenenza dei militari

dalle sue responsabilitagrave203

Sulla base di un approccio piugrave in linea con il diritto internazionale la Corte drsquoappello

dellrsquoAja prendendo le distanze da quanto aveva stabilito la Corte EDU in Behrami e

Saramati ha chiarito che il criterio da utilizzare per lrsquoattribuzione degli atti nel corso di

operazioni di pace allrsquoestero egrave lrsquoldquoeffective controlrdquo e non giagrave lrsquo ldquoultimate authority and controlrdquo

204

In questa importante decisione la Corte olandese ha dunque utilizzato il criterio del

controllo effettivo permettendo di sviluppare una prima interpretazione giurisprudenziale di

un concetto tanto importante quanto ancora dai contorni piuttosto indeterminati nel diritto

Questrsquoultima decisione del luglio 2014 egrave arrivata in seguito al respingimento dellrsquoappello presentato dalla stessa Associazione Madri di Srebrenica contro i Paesi Bassi e le Nazioni Unite davanti alla Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi ric n 1004437 13 aprile 2012

200 Sul genocidio perpetrato da militari serbi guidati dal generale Mladic ed a cui i caschi blu olandesi assistettero attoniti senza intervenire Si veda anche C Focarelli Quando un massacro egrave genocidio In Law n 22007 Cit ldquoLrsquoelemento soggettivo del crimine di genocidio comporta la volontagrave non solo di uccidere ma anche quella di distruggere il gruppo in quanto tale (dolus specialis)rdquo Anche la Corte Internazionale di giustizia ha riconosciuto che a Srebrenica egrave stato perpetrato un genocidio cfr CIG Bosnia-Herzegovina c Serbia e Montenegro Case concerning application of the convention on the prevention and punishment of the crime of genocide 26 Febbraio 2007

201 La missione UNPROFOR in Ex-Jugoslavia (United Nation Protection Force) fu istituita con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n 743 del 21 febbraio 1992 con il compito di ldquocreare le condizioni di pace e sicurezza necessarie per raggiungere una soluzione complessiva della crisi jugoslavardquo

202 Corte distrettuale dellrsquoAja Nuhanovic c Paesi Bassi causa n 265615 10 settembre 2008 Interessante comunque lrsquoapertura della Corte distrettuale dellrsquoAia alla possibilitagrave che in determinate circostanze fosse il governo olandese a essere in una posizione di controllo effettivo sulle truppe di UNPROFOR I giudici di prime cure olandesi infatti considerano questa possibilitagrave qualora le truppe avessero ricevuto apposite disposizioni dal governo olandese nel senso di contravvenire a un ordine promanante dalla catena di comando ONU

203 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda Appeal judgment LJN BR5388 5 luglio 2011 para 59 ldquoit cannot be ruled out that the application of this criterion results in the possibility of attribution to more than one partrdquo Tale argomentazione si basa sullrsquoart 48 del DARIO ldquoWhere an international organization and one or more States or other international organizations are responsible for the same internationally wrongful act the responsibility of each State or organization may be invoked in relation to that act 2 Subsidiary responsibility may be invoked insofar as the invocation of the primary responsibility has not led to reparationrdquo La Corte ha infatti chiarito che la questione dellrsquoattribuzione doveva essere valutata sulla base del diritto internazionale ibidem para 532 (non giagrave sulla base del diritto bosniaco come richiesto dai ricorrenti in base alle regole di diritto internazionale privato)

204 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda ibidem para 58

131

internazionale In questa occasione egrave stato concretamente utilizzato il criterio del controllo

effettivo in una forma vicina allrsquoidea di controllo fattuale giagrave concettualizzata dalla

Commissione di diritto internazionale e dalle Nazioni Unite stesse205

Secondo questa interpretazione non basterebbe la semplice autorizzazione al

dispiegamento di una missione per far insorgere lrsquoattribuzione della responsabilitagrave ma

sarebbe necessario il sussistere di una precisa autorizzazione a compiere lo specifico atto

illecito in questione206 Lrsquoaspetto decisivo sarebbe quindi lrsquoindividuazione del soggetto che

detiene il controllo effettivo sulla specifica condotta in questione207

I giudici olandesi inoltre sembrano far conseguire la responsabilitagrave degli Stati fornitori

delle truppe anche dalla loro autoritagrave in materia disciplinare e penale nei confronti dei propri

militari che contravvengono agli ordini delle Nazioni Unite208

Lrsquoorientamento di questa sentenza egrave stato confermato anche dalla successiva

decisione della Corte Suprema olandese del settembre 2013209

Queste pronunce hanno il merito di certificare quindi un importante aspetto giagrave era

emerso durante lavori della Commissione di diritto internazionale ossia che il criterio del

controllo effettivo si applica tanto allrsquoOrganizzazione Internazionale quanto agli Stati fornitori

delle truppe210 Peraltro la Corte Suprema ha riconosciuto espressamente la possibilitagrave per

lo Stato e per lrsquoOrganizzazione Internazionale di esercitare contemporaneamente il controllo

effettivo sulla medesima condotta ldquoInternational law in particular article 7 DARIO in

conjunction with article 48 DARIO does not exclude the possibility of dual attribution of given

conductrdquo211

205 A Annoni Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello Stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peace-keeping il caso Nuhanovic cit pag 180 La prassi internazionale depone in favore della centralitagrave del dato fattuale del controllo effettivo esercitato sulla condotta di organi di uno Stato messi a disposizione di una Organizzazione Internazionale In proposito egrave stato notato come il criterio del controllo effettivo non va applicato allrsquooperato generale dellrsquoorgano ma al singolo atto illecito al fine di verificare se tale specifico atto sia stato attuato sotto controllo dellrsquoOrganizzazione o dello Stato cfr Report of the ILC fifty-sixth Session UN Doc A5910 2004 para 111

206 Cfr anche M Sossai Violazioni dei diritti umani delle forze armate allrsquoestero in Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUE a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi 2008

207 Vedi anche K M Larsen Attribution of conduct in peace operation the ultimate authority and control test EJIL n3 2008 pag 515 Lrsquoautore evidenzia un parallelismo con il test richiesto dallrsquoarticolo 8 degli articoli sulla responsabilitagrave degli Stati sostenendo che ai fini dellrsquoattribuibilitagrave di un atto allrsquoorganizzazione tale entitagrave deve esercitare il controllo effettivo sulla condotta dellrsquo organo dello Stato messo a disposizione dellrsquoOrganizzazione A mio avviso lrsquoart 8 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati costituisce un criterio intrinsecamente diverso che non puograve essere applicato per dirimere correttamente lrsquoattribuzione della responsabilitagrave tra Stati e Organizzazioni Internazionali

208 Corte drsquoappello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda ibidem para 57 209 Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 210 Commissione di Diritto Internazionale Commentary to draft article on responsibility of international organization

Article 7 para 7 ldquoAttribution of conduct to the contributing State is clearly linked with the retention of some powers by that States over its national contingents and thus on the control that the States possess in the relevant respectrdquo

211 Ibidem cit para 3112

132

Infine altro aspetto da evidenziare egrave che le Corti olandesi hanno posto le basi per

unrsquointerpretazione ampia della nozione di effective control Infatti per determinare se uno

Stato abbia il controllo effettivo su un atto egrave rilevante non solo valutare se tale azione sia

stata effettuata in attuazione di una specifica istruzione dellrsquoONU ma anche ldquoif there was no

such specific instruction the UN or the State had the power to prevent the conduct

concernedrdquo212

Cosigrave lrsquoOlanda essendo nella posizione di poter evitare la situazione che ha causato la

morte di Hasan Nuhanovic e degli altri ricorrenti era altresigrave nella posizione di dover

rispondere di tali azioni ossia gli atti erano attribuibili a tale Stato213

Il controllo effettivo cosigrave inteso non riguarda dunque soltanto la facoltagrave di dare ordini

ma anche il potere di prevenire il verificarsi di un illecitoldquo prevent the violation or to respond

to itrdquo Sulla base di tale criterio ogni Stato che si trova nella posizione di poter prevenire una

violazione dei diritti umani puograve essere dichiarato responsabile se non prende le azioni

necessarie per prevenire tale violazione 214

Tale interpretazione evidenzia come non sia necessario un ordine specifico da parte

del governo olandese o del Comando delle Nazioni Unite di porre in essere determinati atti

lesivi dei diritti fondamentali dei ricorrenti affermando che egrave sufficiente la sussistenza della

possibilitagrave della prevenzione piuttosto che di un controllo diretto sulla condotta per far

scattare lrsquoattribuzione dellrsquoazioneomissione215

Una simile apertura porta alla conseguenza che saragrave quasi sempre attribuibile sia

allrsquoOrganizzazione che agli Stati membri una determinata condotta in quanto la prevenzione

della stessa sarebbe pressocheacute sempre nelle possibilitagrave di entrambi i soggetti impegnati

nelle operazioni di peacekeeping216

212 Nuhanovic c Olanda ibidem para 31 e 59 Cfr A Nollkaemper Dual Attribution Liability of the Netherlands for Conduct of Dutchbat in Srebrenica Shares Research Paper n 4 2011 Corte Suprema olandese paras 3113 3122 3123

213 Vedi anche T Dannenbaum ibidem ldquoeffective control is held by the entity that is best positioned to act effectively and within the law to prevent the abuse in questionrdquo pag 157 Questa interpretazione mira ad assicurare che il

soggetto ritenuto responsabile sia il soggetto effettivamente nella posizione di evitare la violazione dei diritti umani in questione

214 Vedi anche K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008 pag 509

215 Cit Corte drsquoappello Nuhanovic c Oalnda para 5 9 ldquoThis does not only imply that significance should be given to the question whether that conduct constituted the execution of a specific instruction issued by the UN or the State but also to the question whether if there was no such specific instruction the UN or the State had the power to prevent the conduct concerned Sulla questione si veda anche A Nollkameper Dual Attribution ibidem p 1147

Da notare inoltre che anche la responsabilitagrave internazionale della Serbia egrave stata riconosciuta dalla Corte Internazionale di Giustizia per non aver rispettato lrsquoobbligo di prevenire il genocidio di Srebrenica Cfr CIG Bosnia Herzegovina c Serbia e Montenegro Application of the Convention on prevention and punishment of the crime of Genocide 26 febbraio 2007 para 438

216 A Spagnolo Problemi comuni sottesi allrsquoapplicabilitagrave delle norme di diritto internazionale umanitario e dei diritti umani nel contesto delle operazioni militari Milano 2012 pag 79

133

Di certo inoltre questa decisione favorevole al diritto di azione dei ricorrenti ha avuto

lrsquoeffetto di aprire le porte delle Corti interne olandesi al successivo ricorso dellrsquoAssociazione

Madri di Srebrenica che ha ottenuto esito positivo con il riconoscimento della responsabilitagrave

civile dello Stato olandese per la morte di 300 persone uccise dalle milizie serbo-bosniache

nei pressi di Srebrenica 217

25 Il rapporto tra diritto internazionale umanitario e diritti umani

Mettendo un attimo da parte le delicate questioni dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

va messo in luce un altro aspetto importate che emerge dalle recenti pronunce provenienti

dalle Corti Olandesi Uno dei principali limiti del diritto internazionale umanitario egrave

rappresentato dallrsquoassenza di meccanismi giurisdizionali vincolanti che possano accogliere

i reclami individuali senza dover attendere lrsquoesito di un remoto percorso volto allrsquoistituzione

di una Commissione ad hoc per lrsquoaccertamento dei fatti

Le vittime di violazioni del diritto umanitario ancora non sembrano essere considerate

titolari di un diritto di chiedere compensazioni a livello internazionale Lrsquoassunto teoretico

alla base di questo stato di cose egrave che le regole del diritto internazionale umanitario servono

per le relazioni inter-statali e non riconoscendo diritti primari in capo agli individui non

conferiscono a essi diritti secondari che consentano di ottenere una riparazione al danno

Tuttavia il progresso del diritto internazionale dei diritti umani ed il parallelo

riconoscimento di diritti individuali contro le violazioni da parte degli Stati sta producendo un

considerevole impatto anche sul DIU Lrsquoevoluzione del diritto della responsabilitagrave

internazionale si egrave spinta ormai sino a non escludere lrsquoimputabilitagrave dello Stato per danni vis

a vis verso privati individui218

In questo senso invero giagrave autorevole dottrina si era espressa L Condorelli Le statut des forces de lrsquoONU et le droit international humanitaire in Rivista di diritto internazionale 1995 p 881 Contra A Nollkameper Dual attribution ibidem pag 1148

217 Questa decisione si egrave basata sul controllo effettivo cfr Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda ibidem para 433 Anche tale decisione ha riconosciuto la doppia attribuzione della responsabilitagrave al para 434 almeno per le persone che erano sotto il controllo effettivo del contingente olandese allrsquointerno di una ldquomini safe-areardquo vicino Srebrenica In questa decisione si sono affrontate congiuntamente le questioni della giurisdizione extra-territoriale e dellrsquoattribuzione degli atti entrambi presupposti necessari per il riconoscimento della giurisdizione della Corte interna e per lrsquoaccertamento delle responsabilitagrave dello Stato olandese Sebbene ribadendo che ldquoIt is important to draw a distinction between the effective control criterion in the context of attributing actions to the State and in the context of the jurisdiction of the State which criterion is applied in both cases according to the circumstances of the case In this way a state can have effective control over an area without exercising effective control over the specific actions of individuals in that area and vice-versardquo Cit da para 4158 la Corte riconosce la giurisdizione extra-territoriale dei Paesi Bassi solo nella ldquomini-saferdquo area cfr para 4161 V anche C Ryngaert District Court of the Hague holds State of the Netherlands liable for Srebrenica massacre ndash Part II Unijuris 2014 httpunijurissitesuunl20141002district-court-of-the-hague-holds-state-of-the-netherlands-liable-for-srebrenica-massacre-part-ii

218 R Pisillo Mazzeschi International Obligations to Provide for Reparation Claims in A Randelzhofer C Tomuschat (ed) State Responsibility and the Individual Reparation in Instances of Grave Violations of Human Rights LrsquoAja-Londra-Boston 1999 p 149

134

Va rimarcato che la strada di tale evoluzione egrave ancora lunga ed anche le Corti nazionali

si sono spesso rifiutate di riconoscere che le norme di DIU conferiscano un diritto degli

individui alla compensazione che non passi per lrsquoazione diplomatica del proprio Stato di

appartenenza

Le Corti interne non hanno manifestato difficoltagrave nellrsquoaffermare che gli individui

possiedono diritti primari secondo il DIU ma hanno espresso difficoltagrave nel riconoscere il loro

diritto a presentare un reclamo verso lo Stato responsabile 219 Cosigrave le Corti giapponesi

hanno piugrave volte espresso orientamenti nettamente contrari al riconoscimento di un diritto di

azione dei singoli secondo il diritto internazionale umanitario 220

Ulteriore prova di questa resistenza si puograve ritrovare nel caso Markovic c Italia Tale

giudizio egrave originato dal ricorso esperito presso un Tribunale italiano in seguito al

bombardamento aereo NATO su Belgrado da dieci cittadini serbi per ottenere un

risarcimento danni ex art 2043 del codice civile italiano221

Lrsquoazione giudiziaria intentata dai ricorrenti si basava sulla considerazione che lrsquooperazione

militare fosse stata organizzata e si fosse in parte svolta nel territorio italiano e che lrsquoItalia

avesse concesso lrsquoutilizzo delle basi aeree da dove erano decollati gli aerei che avevano

colpito Belgrado causando le vittime civili

Il Governo italiano aveva presentato ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione per il

regolamento preventivo di giurisdizione Le Sezioni Unite della Suprema Corte avevano

dichiarato il difetto di giurisdizione lrsquo8 febbraio 2002 sostenendo che ldquocon riferimento ad

alcuni tipi di atti nessun giudice ha il potere di controllare il modo in cui la funzione egrave

esercitatardquo 222

Lrsquounica previsione che cotempla gli individui nel Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati sarebbe ravvisabile nellrsquoart 33 che dice ldquothe articles do not prejudice any right arising from international responsibility of the State which may occur to any person or entity other than Staterdquo Anche nel commento allrsquoart 33 la Commissione di diritti

internazionale spiega proprio con riguardo ai diritti umani che gli individui coinvolti dovrebbero essere gli ultimi beneficiari Report of the International Law Commission 53rd sess UN Doc A5610 29) V anche N Ronzitti Introduzione al Diritto Internazionale Torino 2013 pag 43

219 Si veda N Ronzitti Access to justice and compensation for violations of the law of the war in F Francioni Access to justice as a human rights Oxford University Press 2007 In senso piugrave favorevole al diritto di accesso alle Corti interne M Frulli When are State liable towards individuals for serious violations of international humanitarian law The Markovic case Journal of international and Criminal Justice 2003 p 406-427

220 Tokyo High Court X et al v The State of Japan judgment of 7 August 1996 Tokyo High Court X et al v The State judgment of 6 December 2000 Tokyo High Court X et al v The Government of Japan judgment of 8 February 2001 Tokyo District Court X et al v State of Japan judgment of 17 June 1999

221 La richiesta dei ricorrenti non si fondava quindi sulla presunta responsabilitagrave internazionale dellrsquoItalia ma era volta ad accertare la responsabilitagrave civile per danni materiali e morali La responsabilitagrave internazionale dellrsquoItalia e di altri 7 paesi della NATO era stata oggetto di una precedente decisione della Corte Internazionale di giustizia che aveva tuttavia rigettato il ricorso della Serbia sostenendo di non avere giurisdizione sul caso (caso sulla legalitagrave dellrsquouso della forza) Cfr M Annati e T Scovazzi Diritto Internazionale e bombardamenti aerei Milano 2012 pag 204 e ss

222 Cass civ sez un ordinanza del 5 giugno 2002 n 8157 In questo caso la funzione politica in particolare relativamente alla politica estera e agli atti di guerra Sullrsquoargomento si veda tra gli altri P Virga Diritto Amministrativo Milano 2001 pag 280

135

Il caso egrave andato poi davanti alla Corte di Strasburgo per accertare un eventuale

violazione dellrsquoart 6 da parte dello Stato italiano 223 La Corte EDU ha affermato anche con

riguardo alle rilevanti Convenzioni internazionali di non aver ravvisato errori di

interpretazione nelle conclusioni della Corte di Cassazione 224

I giudici di Strasburgo hanno sostanzialmente confermato lrsquoimpossibilitagrave per i ricorrenti

di procedere contro lo Stato italiano in questo caso sostenendo la motivazione per cui tale

decisione rappresentava una corretta interpretazione dei principi che regolano il diritto di

azione nellrsquoordinamento interno225 In particolare la Corte EDU ha ritenuto che lrsquoassenza di

giurisdizione delle Corti italiane non ha determinato una violazione del diritto di accesso a

un giudice dato che ldquoThe right was not unlimited It could be regulated by the State and the

State enjoyed a margin of appreciation in respect thereofrdquo 226 Questo margine di

apprezzamento non sarebbe illimitato ma circoscrivibile ad una ristretta seppur troppo

vagamente individuata categoria di atti ldquoasserting State authority at the highest levelrdquo227

Proprio sullrsquoesatta portata di tale categoria di atti si troverebbe il necessario discrimine tra

insindacabili funzioni politiche ed attivitagrave esecutive sottoponibili invece a controllo

giudiziario 228

La dottrina relativa alla non giustiziabilitagrave degli atti di governo egrave diffusa in diversi paesi prima tra tutti la Francia (acte de gouvernement) V P Barile Atto di governo (e atto politico) IV Enciclopedia del diritto pag 220-232

223 Causa Markovic e altri c Italia Grande Camera sentenza del 14 dicembre 2006 ricorso n 139803 Lrsquoart 6 della CEDU tutela il diritto a un equo processo Vedi P De Stefani Markoviclsquo e altri c Italia sentenza della Grand Chamber della Corte europea dei Diritti Umani Pace e diritti umani2 2007 pag 99-112 B Randazzo Responsabilitagrave dello Stato per atti di guerra la Corte di Strasburgo lsquotradiscersquo la sua consolidata giurisprudenza sul diritto di accesso a un Tribunale Forum di quaderni costituzionali 2007 E Cannizzaro Corso di Diritto Internazionale Milano 2011 pag 327

224 In particolare lrsquoart VIII par 5 della Convenzione di Londra invocato dai ricorrenti riguarda atti che hanno causato ldquodanni a terzi sul territorio dello Stato di soggiornordquo mentre i danni subiti dai ricorrenti si sono verificati in Serbia e non in Italia Inoltre ricordiamo uno dei passaggi decisivi della sentenza della Cassazione ldquoLe norme del Protocollo di Ginevra del 1977 (artt 352 48 49 5152 e 57) e della Convenzione europea dei diritti dellrsquouomo (artt 2 e art 152) che disciplinano la condotta delle ostilitagrave hanno bensigrave come oggetto la protezione dei civili in caso di attacchi ma in quanto norme di diritto internazionale regolano i rapporti tra Statirdquo Cass civ sez un ordinanza del 5 giugno 2002 n 8157 par 3 In senso critico sul punto cfr P De Stefani Markovic e altri c Italia sentenza della Grand Chamber della Corte Europea dei diritti umani 14 Dicembre 2006 Pace e diritti umani 2 2007 pag 112

225 In questo senso alla domanda se esiste una norma self-executing di diritto internazionale umanitario che permetta un diritto di azione in capo al singolo individuo la risposta dalla pronuncia Markovic egrave senzrsquoaltro negativa Lrsquoimpossibilitagrave per i ricorrenti di procedere contro lo Stato non egrave dipesa quindi da una sancita immunitagrave ma dai principi che regolano il diritto di azione nellrsquoordinamento interno e alla luce del diritto internazionale umanitario Peraltro secondo il Prof Ronzitti ldquoThe italian judgment is in keeping with the case-law of other countries In both France and UK an act of war in a foreign country would not be considered justiciablerdquo Cit da IYIL 2002 pag 41

226 Corte EDU Markovic e altri c Italia ibidem para 80 227 Sul punto v P De Stefani ibidem pag 106

228 Per approfondire maggiormente cosa si intenda per funzione politica non giustiziabile davanti a un Tribunale si veda M Frulli When Are States Liable Towards Individuals for Serious Violations of Humanitarian Law The Marković Case Journal of International and Criminal Justice 2003 pag 406-427 Lrsquoautore tratteggia una distinzione tra decisioni politiche che spettano al Parlamento come il voto sullrsquo invio di una missione militare allrsquoestero e le specifiche azioni militari condotte dalle autoritagrave governative nella cornice di missioni precedentemente autorizzate che non possono perograve essere considerate decisioni politiche ma sarebbero distinguibili come delle autonome attivitagrave esecutive Ne segue che il controllo giurisdizionale non dovrebbe essere automaticamente impedito Sul punto v anche P De Stefani ibidem pag 111e ss In generale sullrsquoargomento si veda E Lauterpacht Individual Rights and the State in Foreign Affairs An international compendium New York 1977

136

Altra decisione importante nel valutare gli spazi di ricorso offerti dai Tribunali interni

per accertare violazioni del diritto internazionale umanitario egrave costituito dal caso del

bombardamento del ponte di Varvarin di fronte alle Corti tedesche229 I ricorrenti hanno

esperito tutti i gradi di giudizio interni arrivando fino alla Corte Costituzionale federale nel

tentativo di far valere le proprie richieste 230

Il 30 Maggio 1999 alcuni aerei da combattimento NATO attaccarono con una serie di

missili la cittadina serba di Varvarin Dieci persone rimasero uccise e trenta ferite I parenti

delle vittime chiesero il risarcimento danni dinanzi ai giudici tedeschi lamentando una

violazione del diritto internazionale umanitario poicheacute la Germania non si era opposta alla

decisione di considerare il ponte un obiettivo militare e di bombardarlo231

Dapprima egrave stata la Corte regionale di Bonn a negare che il diritto internazionale

conferisca un diritto di richiedere compensazioni direttamente agli individui Lrsquounica

eccezione sarebbe costituita dalla CEDU che non egrave stata perograve ritenuta applicabile nel caso

di specie data lrsquoassenza della giurisdizione extra-territoriale tedesca ai sensi dellrsquoart1232

Nella sentenza drsquoappello la Corte regionale di Colonia ha precisato che ldquoLa

concezione tradizionale del diritto internazionale come diritto tra Stati vedeva lrsquoindividuo non

come soggetto internazionale riconoscendogli solo una protezione internazionale indirettardquo

pertanto ldquoLo Stato faceva valere attraverso la protezione diplomatica un suo proprio diritto

a che fosse rispettato il diritto internazionale nei confronti del suo cittadinordquo 233

La Corte ha poi proseguito il ragionamento sostenendo ldquoLa mediazione statale

dellrsquoindividuo nel diritto internazionale ha conosciuto dei correttivi dopo la seconda guerra

mondiale nel contesto dello sviluppo progressivo e della codificazione della protezione

giuridica internazionale dei diritti dellrsquouomordquo Tanto che a giudizio della Corte ldquoI diritti

229 Ladgeright Bonn ric n 36102 10 dicembre 2003 Corte drsquoappello di Colonia Oberlandesgericht (OLG ndash Higher Regional Court) Koumlln 2860 2861 30 luglio 2005) Confermato recentemente anche dalla Corte Costituzionale Federale Bundesverfassungsgericht BvR 266006 2 BvR 48707 13 agosto 2013 Cfr K F Garditz German Federal Constitutional Court decision on jurisdiction over compensation claims by civilian victims of NATO airstrikes under customary international law American Journal of International Law 1 2014 pag 86-95

230 Lrsquoistituto del Verfassungbeschwerde previsto dalla Costituzione tedesca consente direttamente ai cittadini senza il

ruolo di mediazione del giudice di ricorrere al Tribunale Costituzionale Federale per la tutela di propri diritti costituzionalmente garantiti dopo lrsquoesperimento dei normali rimedi giurisdizionali

231 In proposito va evidenziato a differenza di quanto sostenuto dalle Corti inferiori e dalla Corte EDU nel caso Markovic la Corte Costituzionale Federale nel 2013 ha criticato il riconoscimento di un margine nazionale di apprezzamento della Germania sul mancato esercizio del suo potere di veto in relazione allrsquoinserimento del ponte nella lista degli obiettivi militari della NATO Secondo i giudici alla luce delle garanzie costituzionali sulla protezione effettiva dei diritti individuali la decisione di inserire un oggetto tra i legittimi obiettivi militari non sarebbe una questione politica esente dal controllo giudiziario Bundesverfassungsgericht BvR 266006 2 BvR 48707 13 agosto 2013 para 55 Tuttavia secondo la Corte la Germania non avrebbe esercitato un ruolo diretto nella decisione operazionale della NATO di attaccare effettivamente il ponte (para 58) Appare in parte critico sul punto KF Garditz ibidem che parla di judicialization of foreign affairs pag 94 Spunti di riflessione sullrsquoargomento si trovano in E Chiti Lrsquoamministrazione militare tra ordinamento nazionale e ordinamento globale Milano 2007 pag 124 e ss

232 Evidente il peso della giurisprudenza della Corte EDU sulla portata dellrsquoart 1 nella presente decisione Cfr Ladgericht Bonn ibidem para 6-7

233 Da C Focarelli Lezioni di diritto internazionale- prassi Cedam 2008 pag 90

137

dellrsquouomo sono da intendere come delle autentiche situazioni di favore del singolo ( hellip)

anche le norme del diritto dei conflitti armati relative a singole persone confermano che il

diritto internazionale puograve attribuire diritti e obblighi direttamente alle singole persone

Tuttavia in un successivo passaggio ha specificato che ldquoAlcune Convenzioni si

intendono soltanto nel senso di porre obblighi statali di protezione in materia di diritti umani

senza che attribuiscano al tempo stesso diritti individualirdquo

Quindi passando ad esaminare le Convenzioni di diritto umanitario rilevanti lrsquoart 3

della Convenzione dellrsquoAja del 1907 e lrsquoart 91 del I Protocollo addizionale del 1977 sulla

protezione delle vittime dei conflitti armati la Corte egrave giunta alla conclusione che tali

disposizioni non prevedono un diritto self-executing al risarcimento per le violazioni del diritto

internazionale umanitario che sia azionabile dai singoli dinanzi ai giudici statali 234

Queste conclusioni sono state confermate anche dalla Corte Costituzionale Federale

nel 2013 che ha interpretato il diritto di accesso alla giustizia in senso restrittivo

ldquoDisregarding (the permanently advancing) developments in the field of international

humanitarian law which have amounted to recognition of partial subjectivity of the individual

under international law and to the establishment of treaty-based individual complaints a

comparable developments in the field of compensation claims cannot be verifiedrdquo235

In questo senso sembra che tale possibilitagrave di accesso alla giustizia dovrebbe essere

prevista da un integrazione ad hoc apportata da parte del legislatore interno per dare

attuazione ad una disposizione non self-executing del diritto internazionale umanitario 236

234 C Focarelli Lezioni di diritto internazionale- prassi Cedam 2008 pag 91 Lrsquoart 3 della IV Convenzione dellrsquoAja prevede che ldquoA belligerent party which violates the provisions of the said Regulations shall if the case demands be liable to pay compensation It shall be responsible for all acts committed by persons forming part of its armed forcesrdquo

235 V Bundesfervassungsgericht ibidem para 46 Lo stesso ragionamento vale per lrsquoarticolo 91 della IV Convenzione dellrsquoAja e per il I Protocollo addizionale cfr ibidem para 47 In proposito giova citare un altro recente caso che si inserisce nel solco di questa giurisprudenza Lrsquo11 dicembre 2013 la Corte regionale di Bonn ha infatti respinto negando un diritto drsquoazione individuale per violazioni del diritto umanitario la richiesta di risarcimento danni da parte di alcuni cittadini afghani parenti delle vittime (stimate tra le 91 e le 142) di un altro bombardamento NATO nel settembre 2009 a Kunduz Il caso egrave arrivato alla Corte regionale di Bonn dopo che un indagine per omicidio contro il Generale tedesco che avrebbe ordinato il bombardamento era stata archiviata dalla Corte di Dusseldorf V EJIL talkC Von Der Groeben German Federal Prosecutor Terminates Investigation Against German Soldiers With Respect to NATO Air Strike in Afghanistan 2010 D Jinks JN Maogoto S Solomon Applying International Humanitarian law in judiciary and quasi-judiciary body LrsquoAja 2014 pag 14 e ss

236 Questo orientamento egrave stato sostenuto anche in diverse decisioni delle Corti statunitensi relative allrsquointerpretazione dellrsquoart 3 della IV Convenzione dellrsquoAja Vedi Handel v Artukovic 601 F Supp 1421 1425 (CDCal 1985) Goldstar (Panama) SA v United States 967 F2d 965 at 968-969 (4th Cir 1992) Princz v Federal Republic of Germany 26 F3d 1166 at 1175 (DCCir 1994) La distinzione tra norme self-executing e norme non self-executing viene comunemente fatta risalire allrsquoopinione del giudice Marshall nel caso Foster v Nielson 27 US (2 Pet) 253 1829 Cfr R Pavoni Norme non self-executing in materia di diritti umani e diritto umanitario e violazione del diritto di accesso alla giustizia nella recente prassi statunitense in Accesso alla giustizia degli individui nel diritto internazionale e dellrsquoUnione europea a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi Milano 2006 Si veda anche N Ronzitti Compensation for violations of the law of the war and individual claims in IYIL 2002 p39 e ss

138

In ogni caso alla luce del diritto internazionale dei diritti umani e dellrsquoabbondante

giurisprudenza della Corte EDU sembra che gli spazi di accesso alla giustizia interna da

parte di cittadini stranieri stiano progressivamente aumentando anche per situazioni

derivanti dai conflitti armati internazionali237 Anche in questa delicata area del diritto

internazionale la protezione offerta dai diritti umani si pone ormai ove possibile come un

importante percorso alternativo per ottenere giustizia

Se nel caso Markovic e nella decisione sul ponte di Varvarin i Tribunali interni

difficilmente consideravano il diritto internazionale umanitario foriero di norme self-executing

che conferiscano un diritto di azione in capo ai singoli individui di fronte ai tribunali statali

queste pronunce delle Corti olandesi possono costituire un interessante orientamento

evolutivo per il diritto internazionale relativamente al diritto di azione delle vittime civili238

Lrsquoorientamento giurisprudenziale che permette un diritto di azione dei cittadini stranieri

presso i Tribunali interni dello Stato offensore sarebbe peraltro in linea con un approccio

innovativo favorevole a una piugrave ampia tutela delle violazioni del diritto alla vita

Questo risente delle influenze del diritto internazionale dei diritti umani e della sua maggiore

attenzione ai diritti individuali239

Ormai appare sempre piugrave probabile che anche le norme di DIU dovranno essere

interpretate alla luce dei diritti umani e pertanto lrsquoobbligo di non lanciare attacchi

indiscriminati e sproporzionati contro i civili finiragrave molto spesso per conferire diritti agli

individui stessi240

Lrsquoapporto fondamentale proveniente dal diritto internazionale dei diritti umani egrave

ravvisabile proprio nellrsquoincremento delle sedi capaci di ricevere istanze individuali e di

difendere concretamente i diritti degli individui lesi241

237 In proposito vedremo piugrave avanti nella trattazione il recente approccio maggiormente in linea con un interpretazione derivante dal diritto internazionale dei diritti umani da parte delle Corti interne olandesi e della legislazione del Regno Unito in base allo Human Rights Act 9 novembre 1998

238 Vedi Markovic c Italia e sentenze sul risarcimento alle vittime del bombardamento del ponte di Varvarin Si veda anche N Ronzitti Access to justice and compensation for violations of the law of the war in F Francioni Access to justice as a human rights Oxford University Press 2007 e in IYIL Compesation for violations of the law of the war and individual claims 2002 pag 39-50

239 Nel merito del giudizio saragrave interessante valutare in che misura le Corti interne possano applicare il diritto internazionale pubblico anche sulla scorta delle rilevanti regole del diritto internazionale privatoIn questo senso la Corte Suprema olandese in un obiter dictum del caso Nuhanovic ha ritenuto che il diritto internazionale dei diritti umani fosse applicabile per via del riconoscimento della giurisdizione extra-territoriale dei Paesi Bassi Cfr O Spijkers in Opionio Juris Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicandashThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared httpopiniojurisorg20140723emerging-voices-responsibility-netherlands-genocide-srebrenica-nuhanovic-mothers-srebrenica-cases-compared

240 Si veda in questo senso il recente orientamento delle Corti interne olandesi Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic e altri c Olanda LJN BR5388 5 Luglio 2011 Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Si veda G Bartolini Riparazione per violazione dei diritti umani e ordinamento internazionale Napoli 2009

241 Per alcuni autori esisterebbe giagrave una norma di diritto consuetudinario che impone agli Stati lrsquoobbligo di garantire allrsquoindividuo vittima di una violazione dei diritti umani lrsquoaccesso alla giustizia idoneo ad accertare in maniera

139

A margine di queste considerazioni possiamo sostenere che le Corti nazionali ed

internazionali hanno dei ruoli tra loro complementari242

Considerato infatti il persistente ritardo dei meccanismi internazionali di riparazione

danni assume anche in questo settore un valore rilevante il ruolo delle Corti interne Queste

sono sempre state il primo porto di arrivo per giudicare i diritti dei privati e rimangono un

naturale approdo per i reclami internazionali dei civili che hanno subito danni243

Pur riscontrandosi ancora notevoli resistenze su questa strada nel caso delle attivitagrave militari

allrsquoestero un ruolo residuale delle Corti interne qualora non vengano attivate le necessarie

procedure internazionali o inter-statali appare un trend auspicabile244

In ogni caso stando alla giurisprudenza per quanto riguarda le violazioni commesse

dai militari allrsquoestero il riconoscimento di un locus standi per i cittadini stranieri appare un

principio che trova unrsquoapplicazione ancora piuttosto frammentaria e limitata per poter

ravvisare un sicuro ruolo di controllo in questo senso da parte della Corte EDU245

26 Sugli atti ultra vires delle Organizzazioni Internazionali

Un altro elemento drsquoindagine che merita rilievo nellrsquoanalisi dei rapporti tra Stati e

Organizzazioni Internazionali con riferimento alle questioni di attribuzione della

indipendente ed imparziale lrsquoeventuale violazione A questrsquoobbligo corrisponde un diritto dellrsquoindividuo di accesso alla giustizia Si veda R Pisillo Mazzeschi Il rapporto fra norme di ius cogens e la regola sullrsquoimmunitagrave degli Stati alcune osservazioni critiche sulla sentenza della Corte internazionale di giustizia del 3 febbraio 2012 pag 7 F Francioni Il diritto di accesso alla giustizia nel diritto internazionale generale in F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi (a cura di) Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUnione europea Milano 2008 pag 7

242 Al termine di una recente ricerca sullrsquoargomento avviata su iniziativa dellrsquoUniversitagrave di Amsterdam J Nijman e A Nollkaemper giungono alla conclusione che il riconoscimento di valori universali gerarchicamente superiori comporti inevitabilmente il superamento di una rigida distinzione tra diritto internazionale e diritto interno Cfr J Nijman e A Nollkaemper Beyond the Divide in New Perspectives on the Divide between National and International Law Oxford 2007 pag 342

243 Lrsquoorientamento piugrave avanzato a oggi sembra essere quello delle Corti olandesi Altri Paesi avrebbero almeno sulla carta una legislazione adeguata a riconoscere la propria giurisdizione sui ricorsi delle vittime civili di paesi terzi Es lrsquoAlien Tort Statute negli Stati Uniti Questo tuttavia non ha mai prodotto esempi di giudizi che rivedessero azioni compiute nellrsquoambito della politica estera e militare Sintomatico il caso di un avvocato sanzionato per ldquolite temerariardquo

in quanto aveva fatto ricorso presso una Corte della Columbia in favore delle vittime civili di un bombardamento USA su Tripoli nel 1986 V Annati e Scovazzi Diritto internazionale e bombardamenti aerei ibidem pag 256 e A DrsquoAmato The imposition off attorney sanctions for claims arising from the US air raid on Libya vol 84 AJIL 1990 Cfr A Nollkaemper National Courts and the International rule of Law Oxford University Press 2011 pag 11-12 Sul tema vedi anche B Conforti Il ruolo del giudice nel diritto internazionale EJLS vol1 n 2 2007 in particolare quando afferma ldquoIl diritto internazionale va estendendo il suo campo drsquoazione alle materie che direttamente riguardano gli individui allrsquointerno delle varie comunitagrave statali i giudici nazionali intervengono in sempre maggiore misura con decisioni che si basano sul diritto internazionalerdquo

244 Si veda in questo senso M Frulli When Are States Liable Towards Individuals for Serious Violations of Humanitarian Law The Marković Case Journal of International and Criminal Justice 2003 pag 422 e ss

245 Come visto in Markovic c Italia la Grande Camera della Corte EDU ha negato (10 voti contro 7) il riconoscimento di una violazione dellrsquoart 6 in quanto i ricorrenti non potevano sostenere di essere stati privati del diritto a un equo processo poicheacute le loro contestazioni erano state oggetto di un esame corretto alla luce dei principi applicabili nellrsquoordinamento interno e del diritto internazionale Dal caso Cudak c Lituania Corte EDU ric n 1586902 23032010 la Corte EDU ha effettuato un bilanciamento in favore del diritto di accesso a un giudice limitatamente alle controversie in materia di lavoro Le modalitagrave del diritto di accesso a un giudice non possono essere definite una volta per tutte dal diritto internazionale ma la loro determinazione rimane ancorata alla sensibilitagrave dei singoli ordinamenti nazionali V H Fox The law of State immunity Oxford 2004 pag 531 G Boggero Senza Immunitagrave (dello Stato) niente responsabilitagrave (dellrsquoindividuo) DPCE 2013 pag 401

140

responsabilitagrave sono gli aspetti legati alle azioni ultra vires delle Organizzazioni

Internazionali246

Una prima definizione di atti ultra vires puograve essere quella di azioni da parte di organi

delle Organizzazioni Internazionali che sono condotte esorbitando i limiti della propria

competenza Tale nozione egrave piugrave suscettibile di variazioni rispetto a quella di atti ultra vires

degli organi statali in quanto si riconnette allrsquoidea di Organizzazioni che hanno solamente

dei poteri limitati attribuiti loro dagli Stati 247 Se lrsquoidea di una personalitagrave illimitata

dellrsquoOrganizzazione fosse esatta un atto ultra vires dellrsquoOrganizzazione adottato

completamente al di fuori della propria competenza sarebbe dal punto di vista del diritto

internazionale comunque attribuibile allrsquoOrganizzazione noncheacute perfettamente valido ed

efficace248

Comunque lrsquoattribuibilitagrave ad unrsquoOrganizzazione Internazionale di atti ultra vires dei

propri organi egrave stata riconosciuta per la prima volta dalla Corte Internazionale di Giustizia

nel parere Certain Expenses giagrave nel 1962249

Dal punto di vista della prassi e del diritto internazionale generale tuttavia sembra che

atti manifestamente esorbitanti dalla sfera di competenza di un Organizzazione sarebbero

invalidi o non attribuibili allrsquoOrganizzazione bensigrave agli Stati membri250

Inoltre va segnalato che esiste anche la possibilitagrave che lrsquoatto illecito sia stato commesso

manifestamente ldquooff-dutyrdquo LrsquoONU considera gli atti come off-duty come quelle azioni che

non sono state condotte in un contesto ufficiale neacute operazionale251 Esempi emblematici

sono le accuse di abusi sessuali da parte delle truppe di peacekeeping che indubbiamente

non sono stati posti in essere come compiti ufficiali e non sarebbero pertanto imputabili

allrsquoOrganizzazione Internazionale ma allo Stato di invio 252

246 Si veda P Klein The Attribution of Acts to International Organizations in J Crawford A Pellet e S Olleson The Law of International Responsibility 2010 Oxford University Press pag 304 e ss

247 E Cannizzaro P Palchetti Ultra vires act of international organizations in Research Handbook on the Law of International Organizations a cura di J Klabbers e A Wallendahl Cheltenham 2011 pag 565

248 Cosigrave sono considerati gli atti ultra vires degli Stati cfr Articolo 7 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati ldquoIl comportamento di un organo di uno Stato o di una persona o di un ente abilitati a esercitare prerogative dellrsquoautoritagrave di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del diritto internazionale se quellrsquoorgano persona o ente agisce in tale qualitagrave anche se eccede la propria competenza o contravviene a istruzionirdquo Diverso il discorso per atti privati

249 Si veda anche CIG Certain Expenses of the United Nations Advisory Opinion 20 luglio 1962 250 E Cannizzaro Corso di Diritto Internazionale Torino 2012 pag 304 e ss

Circoscriveremo necessariamente lrsquoanalisi agli atti ultra vires posti in essere da agenti per conto delle Organizzazioni Internazionali quali appunto i militari in missione di pace internazionale Ersquo chiaro che si intenderagrave in questi casi come imputabile prima facie allrsquoOrganizzazione quindi una situazione in cui esiste una delega di autoritagrave consistente nei confronti dellrsquoOrganizzazione Internazionale A questi aspetti legati allrsquoattribuzione della responsabilitagrave si riferisce lrsquoart 8 del DARIO

251 Come vedremo meglio nel paragrafo successivo lrsquoUN claims review boards non accetta reclami connessi ad azioni del personale ONU commessi off-duty In questi casi tali comportamenti dovrebbero essere sottoposti alla giurisdizione penale dello Stato di invio

252 Cfr commento della CDI allrsquoart8 para 9 che cita una posizione dellrsquoufficio legale dellrsquoONU del 1986 ldquoUN policy in regard to off-duty acts of the members of peacekeeping forces is that the Organization has no legal or financial liability

141

Passiamo ora a vedere come si pone il Progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle

Organizzazioni Internazionali sulla questione degli atti ultra vires per poi passare a valutare

se ed in che misura un atto che superi o snaturi i compiti promanati dalle Organizzazioni

Internazionali sia invece attribuibile allo Stato

In proposito lrsquoart 8 del DARIO prevede che ldquoThe conduct of an organ or agent of an

international organization shall be considered an act of that organization under international

law if the organ or agent acts in an official capacity and within the overall functions of that

organization even if the conduct exceeds the authority of that organ or agent or contravenes

instructionsrdquo 253

Questo percheacute nelle operazioni di peacekeeping portate avanti direttamente dallrsquoONU

tramite il DPKO esiste un pensiero diffuso che gli aspetti operazionali della missione

possano essere attribuiti allrsquoONU

Tuttavia nel commento al Progetto della CDI si evince che egrave necessario uno stretto legame

tra la condotta ultra vires e le funzioni dellrsquoorgano o dellrsquoagente254 Per questo unrsquoulteriore

insidia potenziale sulla strada per lrsquoattribuzione dellrsquoazione allrsquoOrganizzazione Internazionale

egrave ravvisabile nel fatto che gli organi militari dellrsquoOrganizzazione Internazionali sono al

contempo anche organi dello Stato di appartenenza

Nel caso in cui la condotta di un agente dellrsquoOrganizzazione Internazionale si discosti

manifestamente dalle funzioni a lui assegnate non soltanto la condotta potragrave essere

assimilata a quella di privati individui ma in alcuni casi potragrave anche essere considerata

attribuibile agli Stati di invio percheacute non ascrivibile ad una funzione ufficiale

dellrsquoOrganizzazione255

In proposito ciograve che lrsquoart 8 del DARIO mette in luce egrave il fatto che saragrave necessario un

apposito esame dellrsquoatto in questione per valutare se sia stato adempiuto sotto il controllo

ONU o se sia stato invece condotto come un inadempimento volontario di ordini e direttive

ONU o come risultato di una grave negligenza Se rileva una di queste ultime due situazioni

lrsquoatto non sarebbe attribuibile allrsquoONU ma allo Stato di appartenenza256

for death injury or damage resulting from such actsrdquo Tuttavia secondo il Commento allrsquoart 8 del DARIO vi sarebbe una possibile responsabilitagrave dellrsquoOrganizzazione per una violazione dellrsquoobbligo di prevenire (para 10) Vedi anche KM Larsen The human rights treaty obligations of peacekeepers Cambridge University Press 2014

253 Intitolato Excess of authority or contravention of instructions 254 ldquoActs in an official capacity and within the overall functions of that organizationsrdquo Commento allrsquoart 8 del DARIO

para 4 vedi anche P Klein The Attribution of Conduct to International Organizations ibidem p 297 255 E Cannizzaro e P Palchetti ultra vires act of international organizations in Research handbook on the law of

international organizations a cura di J Klabbers e A Wallnedahl Cheltenham2011 256 Si veda B Kondoch The responsibility of peacekeepers their sending states and international organizations in TD

Gill e D Fleck (ed) The handbook of the international law of military operations Oxford University Press 2010 pag 515ndash534 In particolare pag 524 dove evidenzia che lrsquoarticolo 9 del MoU sulle missioni ONU esclude la responsabilitagrave per danno derivante da grave negligenza o inadempimento per condotta volontaria (gross negligence o wilful misconduct) Concetto ripreso anche in TDGill e D Fleck in Legal Aspect of the Trasnfer of Authority in UN peace

142

Conferma di una certa rilevanza della questione per risolvere la questione

dellrsquoattribuzione degli atti si ritrova anche nella succitata sentenza sul caso Associazione

Madri di Srebrenica c Paesi Bassi in cui si egrave fatto riferimento al comando ed al controllo sui

militari in relazione agli atti ultra vires ldquoIf a military forcersquos command and control over

operational implementation of the mandate is transferred to the UN and said military force

then goes on to act beyond the authority given it by the UN or on its own initiative acts

against the instructions of the UN said military force acts ultra vires ie beyond its legal

power or authority Such action is attributable to the State supplying the troops because the

State has a say over the mechanisms underlying said ultra vires actions selection training

and the preparations for the mission of the troops placed at the disposal of the UNrdquo 257

Dunque lrsquoinadempimento di direttive promanate dallrsquoOrganizzazione Internazionale si

porrebbe quale motivo di attribuzione della responsabilitagrave internazionale allo Stato di

appartenenza dei militari Al fine di attribuire gli atti ultra vires allo Stato non sarebbero

necessarie secondo la Corte delle specifiche direttive da parte dei comandi nazionali ldquoWhat

is decisive is that the State delivering the troops retains the powers it has after transfer

of command and control to the UN as well as the relevant say in respect of and with

it effective control over self-willed powers acting beyond the powers the UN has granted or

against the instructions of the UN concerning the actions of troops put at the UNrsquos

disposalrdquo258

In questo senso tali atti o omissioni sarebbero da attribuire innanzitutto allo Stato

poicheacute lrsquoOrganizzazione non avrebbe alcuna possibilitagrave concreta di prevenire tali

condotte259

Quello che si evince dallrsquointerpretazione offerta dalla Corte olandese sugli atti ultra

vires sarebbe lrsquoimpossibilitagrave di accertare lrsquoesistenza del controllo operazionale

dellrsquoOrganizzazione Internazionale su tali azioni anche in unrsquooperazione con lo status di

operations Netherland Yearbook of international law 2011 pag 55 cit ldquoIf the Force Commander ordered the contingent to use all necessary means to prevent harm occurring to the civilians and the contingent commander either ignored the order (perhaps at the instruction of his own government) or used force in a manifestly disproportionate and indiscriminate manner in violation of UN Rules of Engagement resulting in large-scale civilian casualties that act would not be attributable to the UN but rather to the TCC in question since it would be ultra vires in characterrdquo In pratica parte della dottrina e la prassi sostengono lrsquoopposto di quanto statuito dallrsquoart 8 del DARIO

257 Associazione Madri di Srebrenica c Paesi Bassi ibidem 16 luglio 2014 para 457 258 Ibidem para 458 259 Questo criterio egrave stato preso in considerazione anche nella decisione della Corte Suprema Nuhanovic c Olanda

ibidem para 3122 e 3123 Cfr T Dannenbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard International Law Journal 2010 p 114 e in Killings At Srebrenica Effective Control And The Power To Prevent Unlawful Conduct International and Comparative Law Quarterly 2012 pag 713-728 Sullo Stato di appartenenza del militare che mantiene la giurisdizione penale rimangono pendenti tutte le ipotesi di illecito per condotta ultra vires Lrsquoillecito dello Stato consisterebbe in questo caso nel non aver preso misure idonee a prevenire la condotta lesiva Cfr B Conforti Diritto internazionale Napoli 2010 pag 363

143

organo sussidiario dellrsquoONU per unrsquointerferenza della catena di comando di un contingente

nazionale Dallrsquoaltra parte invece lo Stato rimarrebbe comunque sempre esposto

allrsquoaccertamento delle proprie responsabilitagrave interazionali260

In ogni caso lrsquoesatta portata della nozione di atti ultra vires nel contesto delle operazioni

di peacekeeping ai fini dellrsquoattribuzione degli atti egrave ancora un concetto per buona parte in

fieri e appare indispensabile una maggiore armonizzazione con quanto previsto dallrsquoart 8

del DARIO Secondo tale previsione infatti le condotte ultra vires rimarrebbero comunque

attribuibili allrsquoOrganizzazione Internazionale anche se la condotta dellrsquoagente eccede o

contravviene alle direttive In proposito sarebbe importante arrivare ad una nozione chiara

di cosa intenda lrsquoart 8 del DARIO nellrsquoinquadrare gli atti ultra vires per ldquoeven if the conduct

exceeds the authority of that organ or agent or contravenes instructionsrdquo

27 Lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali

A questo punto della trattazione si pone inevitabilmente una disamina circa lrsquoeffettiva

imputabilitagrave dellrsquoONU e delle altre Organizzazioni Internazionali Tale indagine si apre a due

ordini di questioni fondamentali Una prima egrave inquadrabile con le parole dellrsquoautorevole

giurista Ian Brownlie ldquoThere is no compulsory system for review of acts of International

Organizations by external bodies to themrdquo261

Infatti considerando che ne lrsquoONU neacute le altre Organizzazioni Internazionali fanno

parte di alcuna Convenzione a protezione dei diritti umani ne deriva il fatto che esse non

siano effettivamente imputabili di fronte alle Corti che tutelano i diritti umani fondamentali a

differenza di quanto avviene per gli Stati Alcuni precedenti quali i casi Behrami e Saramati

seppure ampiamente superati dalla sentenza Al-Jedda e dalla giurisprudenza interna delle

Corti olandesi sulla dual attribution evidenziano questa ingombrante lacuna nel sistema di

protezione dei diritti umani262

Le Organizzazioni Internazionali godono altresigrave dellrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione delle

Corti interne degli Stati 263

260 Lrsquoanalisi relativa al carattere ultra vires degli atti del Dutchbat sarebbe la tecnica usata dalla Corte per applicare il criterio del controllo effettivo al fine dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave ibidem para 457

261 I Brownlie Principles of public international law Oxford 2008 p694 262 Secondo il ragionamento della stessa Corte EDU in Beherami gli atti o le omissioni dei militari francesi erano

attribuibili allrsquoONU e la NATO In conseguenza di ciograve venendo meno la competenza ratione personae della Corte EDU in quanto le Organizzazioni Internazionali non sono parti contraenti ne deriva di fatto la mancata tutela delle violazioni in questione

263 C Zanghigrave Diritto delle Organizzazioni Internazionali Torino 2013 C Ryngaert The Immunity of International Organizations before Domestic Courts Recent Trends Working Paper No 143 December 2009 R Pavoni Human rights and immunity of foreign States and International Organizations in E De Welt J Vidmar (a cura di) Hierarchy in International Law the place of human rights Oxford 2012 pag 71-112 E Gaillard e I Pingel-Lenuzza International Organizations and immunity from jurisdiction to restrict or to bypass International and Comparative

144

Seppure formalmente sin dallrsquooperazione ONUC in Congo nei primi anni sessanta

lrsquoONU si sia assunta le proprie responsabilitagrave per i danni causati dai peace-keepers durante

le operazioni nellrsquoespletamento dei propri doveri le basi legali per dare effettiva attuazione

a questi proclami non sono del tutto chiare264

Come secondo aspetto da evidenziare egrave riscontrabile dunque una evidente lacuna che

limita la protezione dei diritti umani a livello di Organizzazioni Internazionali nellrsquoassenza di

adeguati organismi interni alle stesse Organizzazioni Questo ritardo vale sia per quanto

concerne lrsquoistituzione di meccanismi interni volti al risarcimento danni delle vittime civili sia

per quanto riguarda le possibilitagrave di accertamento di eventuali responsabilitagrave individuali dei

singoli peace-keepers impiegati nelle missioni allrsquoestero265 Anche per tale carenza

strutturale di meccanismi di controllo le violazioni commesse nel corso delle missioni di

peacekeeping rimangono sostanzialmente inquadrate sul piano della responsabilitagrave statale

Recentemente un caso relativo allrsquoONU ha riproposto con urgenza la questione di rendere

in qualche modo maggiormente effettiva la responsabilitagrave delle Organizzazioni

Internazionali per eventuali danni alla popolazione civile

Nel quadro della missione MINUSTAH ad Haiti266 le Nazioni Unite si sono rifiutate di

riconoscere le proprie responsabilitagrave e di risarcire le vittime dellrsquoepidemia di colera esplosa

secondo chi lamenta le violazioni in oggetto per colpa dei caschi blu nepalesi impiegati ad

Haiti267

Una prima petizione ha accusato lrsquoONU di non aver provveduto allrsquoistituzione di una

Commissione per esaminare i reclami civilistici come peraltro richiesto dallrsquoart51 del SOFA

modello delle Nazioni Unite e come confermato anche dal SOFA di missione firmato tra le

Nazioni Unite ed il governo di Haiti268

law quarterly vol51 2002 R Van Alebeek e A Nollkaemper The Netherlandin A Reinisch The Privileges and Immunities of International Organizations in Domestic Courts Oxford 2013 pag 179 e ss Si vedano anche conclusioni della Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 e Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi appl n 6554212 11 giungo 2013

264 Da K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The Ultimate Authority and Control Test EJIL 2008 pag 512 Cfr Second Report on Responsibility of International Organizations 2004 A CN4541 al para 34 ldquoIt falls well outside the scope of this article to analyse UN practice in this regardrdquo Si veda K Schmalenbach Die Haftung Internationaler Organisationen Francoforte 2004 pag 166 ndash 512

265 Vedremo nel prossimo paragrafo che sono ravvisabili margini per un trattamento diverso tra peace-keepers civili e personale militare operante come forza di peacekeeping internazionale I piugrave comuni meccanismi interni per risolvere le controversie sono quelli per il personale che lavora nellrsquoONU cfr Tribunale Amministrativo delle Nazioni Unite cfr C Zanghigrave Il diritto delle Organizzazioni Internazionali Torino 2013

266 Acronimo in francese della missione ONU ad Haiti istituita nel 2004 con risoluzione 1452 del Consiglio di Sicurezza 267 I morti stimati per cause direttamente riconducibili allrsquoepidemia di colera ad Haiti sono 8600 Cfr Peacekeeping

without accountability - The United Nationsrsquo responsibility for the Haitian cholera epidemic Yale Law School 2013 Sul caso si veda anche K Daugirdas Reputation and Responsibility of International Organizations EJIL 2014 pag

991-1018 268 SOFA between the United Nation and the Government of Haiti 9 luglio 2004 UNTS 235

145

LrsquoONU ha respinto le richieste presentate con tale petizione poicheacute ldquoConsideration of

these claims would necessarily include a review of political and policy matters Accordingly

these claims are not receivable pursuant to Section 29 of the Convention on the Privileges

and Immunities of the United Nations adopted by the General Assembly on 13 February

1946rdquo269

I legali che sostengono la causa dei parenti delle vittime del colera hanno allora

proseguito la loro battaglia arrivando ad adire le Corti interne degli Stati Uniti Tuttavia

allrsquoinzio del 2015 una Corte statunitense si egrave pronunciata riconoscendo lrsquoimmunitagrave delle

Nazioni Uniti e presumibilmente stesso esito avranno anche le ulteriori azioni legali

intentate270

Il centro della motivazione addotta dai giudici della Corte egrave cosigrave inquadrabile ldquoThe UN

is immune from suit unless it expressly waives its immunityrdquo

I ricorrenti avevano richiesto che lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali non

venisse riconosciuta nel caso di specie poicheacute lrsquoONU aveva violato lrsquoobbligo derivante da

trattati internazionali quali il SOFA di missione e la Convenzione sulle immunitagrave che

renderebbe tale immunitagrave dipendente dallrsquoistituzione di rimedi alternativi per le vittime271

Un altro recente caso che evidenzia la mancanza di unrsquoeffettiva imputabilitagrave delle

Organizzazioni Internazionali in conseguenza delle azioni portate avanti durante i conflitti

armati egrave rappresentato dal caso ldquoThe Stichting Mothers of Srebrenica c ONU e Olanda272

269 Letter from Patricia OrsquoBrienUN Under Secretary-General for Legal Affairs to Brian Concannon Attorney for the Haitian Cholera Victims 21 febbraio 2013Disponibile su httpopiniojurisorgwp-contentuploadsLettertoMrBrianConcannonpdf In proposito le decisioni di carattere pubblico non farebbero scattare lrsquoobbligo ex art 29 della Convenzione sui privilegi e sullrsquoimmunitagrave dellrsquoONU di fornire dei rimedi alternativi per legittimare lrsquoimmunitagrave Sul punto si vedano AReinisch In the shadow of Waite and Kennedy the jurisdictional immunity of International Organizations the individualʼs right of access to the Courts and administrative Tribunals as alternative means of dispute settlement International Organization Law Review 2004 pag 59-100 K Boon httpopiniojurisorg20130611privileges-and-immunities-of-international-organizations

270 httpwwwijdhorg201501topicshealthunited-states-district-court-southern-district-of-new-york D Georges e altri c Nazioni Unite United States District Court Southern District of New York 9 gennaio 2015 ric 13-cv-07146-JPO Altre due ricorsi sono a oggi pendenti davanti alle Corti interne degli Stati Uniti Inoltre unaltra strada anche questa al momento senza successo per riscontrare le responsabilitagrave dellrsquoONU egrave stata tentata con un ricorso alla Corte Inter-Americana dei diritti dellrsquouomo presentato contro lrsquoONU da alcuni avvocati brasiliani per conto dei parenti delle vittime del colera I ricorrenti hanno sostenuto che la Corte inter-americana era competente a ricevere tale richiesta percheacute lrsquoONU era in questo caso un Organizzazione agente su un territorio che rientrava nella giurisdizione della Convenzione

271 Lrsquoassenza di alcuna procedura alternativa per ottenere giustizia precluderebbe lrsquoimmunitagrave dellrsquoONU ab initio senza che si possa nel caso di specie considerare la necessitagrave di una rinuncia espressa allrsquoimmunitagrave

272 Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi e Nazioni Unite 13 aprile 2012 n1004437 LrsquoAssociazione Stichting Mothers of Srebrenica s egrave stata creata al fine di portare avanti I diritti dei familiari delle vittime del genocidio di Srebrenica nel luglio 1995

146

Dapprima egrave stata la Suprema Corte Olandese a ritenere il ricorso non ammissibile

principalmente sulla base del principio dellrsquoimmunitagrave delle Nazioni Unite di fronte alle Corti

interne Cosigrave lrsquoassociazione delle madri di Srebrenica ha presentato ricorso verso la Corte

EDU lamentando una violazione del diritto allrsquoequo processo e del diritto ad un ricorso

effettivo art 6 e art 13 della Convenzione273

La Corte di Strasburgo ha confermato lrsquoinammissibilitagrave del caso lrsquo11 Giugno 2013

fondamentalmente sulla base delle stesse motivazioni addotte dalla Corte interna La Corte

EDU giustificava tale negazione soprattutto considerando che ldquobringing military operations

under Chapter VII of the Charter of the UN within the scope of national jurisdiction would

mean allowing States to interfere with the key mission of the UN to secure international

peace and securityrdquo274

Tuttavia non appare del tutto convincente che la Corte EDU ricavi la conclusione che

le Nazioni Unite godano dellrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione interna sulla base dei precedenti

Behrami e Saramati Infatti la decisione della Corte nelle suddette pronunce del 2007 non

aveva direttamente a che vedere con il tema dellrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni

Internazionali dalla giurisdizione interna La Corte di Strasburgo allrsquoepoca aveva solo

ritenuto di non avere competenza ratione personae sulle Nazioni Unite in quanto queste

non erano parte contraente alla Convenzione275 Se ne puograve come visto dedurre

indirettamente unrsquoimmunitagrave di fatto garantita alle Nazioni Unite ed alle altre Organizzazioni

Internazionali ma le motivazioni della Corte EDU in Behrami non sembrano essere delle

argomentazioni in seacute sufficienti per giustificare il riconoscimento di tale immunitagrave

Solo approfondendo maggiormente lo ratio che giustifica lrsquoimmunitagrave delle

Organizzazioni Internazionali si puograve comprendere a mio avviso il riconoscimento del diritto

allrsquoimmunitagrave delle Nazioni Unite da parte della Corte EDU In questo senso bisogna tuttavia

profilare una distinzione tra la decisione relativa al massacro di Srebrenica e quella

summenzionata relativa allrsquoepidemia di colera ad Haiti

273 Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi appl n 6554212 11 giungo 2013 I ricorrenti sostenevano che la precedente decisione del tribunale olandese privava di fatto gli individui di un accesso alla Corte Non esistevano infatti strade alternative per garantire I propri diritti contro le Nazioni Unite Lrsquoassenza di una tale alternativa giurisdizionale veniva concepita come incompatibile rispetto agli articoli 6 e 13 della Convenzione EDU Inoltre secondo i ricorrenti la Corte suprema olandese aveva mancato di tenere in considerazione la Sezione II paragrafo 29 della Convenzione sui privilegi e le immunitagrave delle Nazioni Unite che richiede proprio lrsquoistituzione di un qualche sistema di soluzione delle controversie di cui egrave parte

274 Si riprende qui chiaramente un passaggio della sentenza del precedente caso Behrami ibidem para 149

Questo passaggio nella sentenza Behrami aveva lo scopo di accertare lrsquoesistenza della giurisdizione delle Nazioni Unite sul caso non la loro immunitagrave

275 Lrsquoaffermazione che tale pronuncia non egrave direttamente collegata a un discorso sullrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali egrave giustificata anche dal fatto che unrsquoeventuale adesione di una Organizzazione Regionale quale lrsquoUE alla CEDU renderebbe invece imputabile tale Organizzazione di fronte alla Corte di Strasburgo In proposito vedi anche A Sari Autonomy Attribution and Accountability reflections on the Behrami Case ibidem pag 12

147

Tale differenziazione egrave da ritrovare nel concetto di operational necessity riscontrabile nel

caso Srebrenica ma non altrettanto agevolmente nella missione ONU ad Haiti

Le decisioni dettate dalla necessitagrave operazionale sono infatti considerate delle

questioni pubbliche che non farebbero scattare lrsquoobbligo ex art 29 della Convenzione sui

privilegi e sullrsquoimmunitagrave dellrsquoONU di fornire dei rimedi alternativi per legittimare

lrsquoimmunitagrave276 Il fatto di essere svincolata dallrsquoobbligo di istituire rimedi alternativi sarebbe

giustificato data la specialitagrave dellrsquoOrganizzazione Internazionale in particolare alla luce

dellrsquoimportanza delle funzioni esercitate sulla base del capitolo VII della Carta ONU277

Un altro aspetto poco convincente della decisione della Corte EDU parte dalla

considerazione che il massacro di Srebrenica egrave stato un atto di genocidio278 La stessa Corte

di Strasburgo aveva precedentemente riconosciuto la proibizione del genocidio come una

regola di ius cogens 279

Sul punto egrave interessante notare che nel rigettare le norme di ius cogens in contrasto

con lrsquoimmunitagrave i giudici di Strasburgo hanno anche citato la decisione sullrsquoimmunitagrave nel caso

Germania c Italia del 2012 di fronte alla Corte Internazionale di giustizia280 Il riferimento a

questo precedente appare non calzante e solleva a mio avviso la maggiore dose di

perplessitagrave

La Corte ha esaminato questo ricorso essendo chiamata ad accertare una violazione

dellrsquoart 6 e quindi facendo riferimento al tema dellrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni

Internazionali di fronte alle Corti interne Tuttavia se puograve essere validamente sostenuto che

le Nazioni Unite godono dellrsquoimmunitagrave nel caso non egrave altrettanto vero che anche lo Stato

godeva dello stesso tipo di immunitagrave 281

276 V A Reinisch ibidem Come anticipato vedi supra nota 613 Risoluzione dellrsquoAssemblea Generale Third party liability temporal and financial limitations A52247 17 luglio 1998 para 6 la necessitagrave operazionale sarebbe una circostanza in presenza della quale non si puograve accertare la responsabilitagrave civile dellrsquoOrganizzazione internazionale

277 Sul punto vedi F Andreoli Immunitagrave delle Nazioni Unite e protezione equivalente lrsquoaffare Associazione madri di Srebrenica RDI 2 2014 pag 443 ss

278 Come stabilito sia dal Tribunale Penale per lrsquoEx-Jugoslavia (Krstić case) e dalla Corte Internazionale di Giustizia (in Bosnia and Herzegovina c Serbia and Montenegro) Cfr Tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia Prosecutor v R Krstić caso n IT-98-33-A 19 aprile 2004 e Corte Internazionale di Giustizia Bosnia-Herzegovina c Serbia 26

Febbraio 2007 279 Si veda Corte EDU Jorgić c Germany n 7461301 2007

Comunque a differenza del caso Jorgić la presente decisione non concerne la responsabilitagrave penale ma lrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione civile da un tribunale interno

280 CIG Jurisdictional immunity of the State Germany vs Italy Greece intervening 3 febbraio 2012 La decisione egrave anche nota come caso Ferrini dal nome del cittadino italiano che ha fatto causa alla Germania di fronte ai Tribunali italiani facendo nascere una controversia internazionale tra i due Stati Prima di arrivare alla Corte Internazionale di Giustizia da evidenziare le decisioni dei Tribunali Italiani cfr Ferrini c Repubblica Federale di Germania Sezioni Unite della Cassazione sent 11 marzo 2004 n 5044 in RDI 2004 p 540 ss su cui tra gli altri A Gianelli Crimini internazionali e immunitagrave degli Stati dalla giurisdizione nella sentenza Ferrini ibidem p 643 ss

281 Non appare il caso di entrare nel merito del dibattito sullrsquoimmunitagrave degli Stati dalla giurisdizione civile straniera Un tema in corso di evoluzione molto dibattuto in dottrina che peraltro presenterebbe degli aspetti particolari in relazione alle attivitagrave delle missioni militari allrsquoestero Cfr art 31 della Convenzione Europea sullrsquoimmunitagrave degli Stati del 1972 V anche Commento della CDI allrsquoart12 della Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunitagrave giurisdizionali degli

148

Infatti puograve essere corretto affermare che lrsquoOlanda non abbia violato lrsquoart 6

riconoscendo lrsquoimmunitagrave dellrsquoONU ma nel caso Ferrini la controversia internazionale egrave sorta

da una situazione a mio avviso alquanto diversa In quel caso infatti era un cittadino italiano

che faceva ricorso contro lo Stato tedesco di fronte ai Tribunali Italiani per atti commessi

dalla Germania

Nei casi Nuhanovic e Madri di Srebrenica invece si trattava di cittadini di uno Stato

terzo che citavano lrsquoOlanda (e lrsquoONU) davanti alle Corti olandesi per atti commessi dalla

truppe olandesi

Quale immunitagrave rileva nel citare lrsquoOlanda di fronte alle Corti olandesi

Questa sembra piuttosto unaltra questione cruciale ossia quella di concedere su basi

giurisdizionali ai cittadini stranieri la possibilitagrave di fare ricorso davanti alle Corti interne di

Stati terzi282

Cosigrave in relazione alla nostra analisi il fatto che la Corte EDU abbia tratto le sue

conclusioni da questo precedente relativo allrsquoimmunitagrave statale appare fuorviante283

Peraltro sebbene non affrontando direttamente il tema dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

Stati e dei loro beni (2004) che prevede le eccezioni allrsquoimmunitagrave da interpretare ldquoas not applying to situations involving armed conflictsrdquo YILC 1991 vol II 46 (para 10) United Nations Convention on the Jurisdictional Immunities of States and Their Property GA Res 5938 Annex UN DocARES5938 (Dec 2 2004)

282 Dallrsquoaltra parte ormai si puograve ritenere una strada sempre piugrave spesso percorribile per gli individui stranieriquella di citare lo Stato di invio delle truppe per violazioni avvenute fuori dal territorio di fronte alle proprie Corti interne Oltre alla succitata giurisprudenza della Corte EDU e delle Corti olandesi si vedano anche i ricorsi presentati sulla base dello Human Rights Act a partire dallrsquointervento militare in Kosovo caso Bici e altri c Regno Unito (Bici and others v Ministry of Defence) 2004 EWHC 786 QB relativo allrsquouccisione di due cittadini kossovari da parte di militari britannici in Kosovo e ai succitati casi relativi alla guerra in Iraq Da ricordare anche il caso Mandelier cNazioni Unite e Belgio Corte di Prima istanza di Bruxelles 11maggio 1966 e Corte drsquoappello 15 settembre 1969 Cfr TGill e D Fleck The Handbook of the international law of military operations Oxford University Press 2010 Sul tema si veda C MCLachlan Foreign Relations and the individual Cambridge 2014 pag 286 e ss Inoltre per una critica sullrsquoimpatto di tale controllo giudiziario sulle attivitagrave militari allrsquoestero cfr T Tugendhat e L Croft The fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy exchange 2013 In particolare si fa riferimento allrsquoerosione Combat Immunity un istituto di common law che escluderebbe la responsabilitagrave civile per danni commessi dalle forze armate durante i conflitti armati ibidem pag 14 e ss

283 Il fatto che lrsquoimmunitagrave statale possa rilevarsi ostativa sovente in maniera non condivisibiledel diritto di accesso alla giustizia non comporta una equivalenza tra le due nozioni Il diritto di adire un Tribunale non egrave un diritto assoluto e per quanto concerne le questioni relative alle azioni nel corso delle missioni militari allrsquoestero sono inevitabili delle considerazioni di diritto internazionale umanitario Come detto si discute in dottrina sullrsquoesistenza di un diritto di azione self-executing nel diritto umanitario in senso restrittivo si vedano tra gli altri P DrsquoArgent Les reparations de guerre en droit international public la responsabilite internationale des Etats a lepreuve de la guerre Bruxelles 2002 pag 784 e ss N Ronzitti Compesation for violations of the law of the war and individual claims IYIL 2002 pag

39-50 In proposito va considerato anche unrsquo problema di sovraccarico per le le Corti interne sul punto C Tomuschat Reparation for Victims of Grave Human Rights Violations Tulane Journal Of International And Comparative Law 2002 p157 Per questo molti autori auspicano che il Comitato per la compensazione delle vittime di guerra istituito dallrsquoInternational Law Association nel 2003 possa stabilire delle regole internazionali per favorire la creazione di Commissioni ad hoc volte a garantire i risarcimenti alle vittime dei conflitti internazionali Per i risultati piugrave avanzati in tale senso cfr N Ronzitti S Furuya R Hofmann documento conclusivo della Conferenza di Washington dellrsquoILA aprile 2014 Reparations for victims of armed conflicts e annessa conference resolution 12014 Disponibili su httpwwwila-hqorgencommitteesdraft-committee-reports-washington-2014cfm

149

il fatto di considerare solamente la posizione delle Nazioni Unite senza valutare quella dei

Paesi Bassi produce un risultato miope284

Conferma emblematica di quanto sostenuto egrave arrivata recentemente dalla stessa

giurisprudenza olandese La Corte distrettuale dellrsquoAja nel luglio 2014 ha riconosciuto infatti

le responsabilitagrave dello Stato olandese per le omissioni dei propri militari in relazione alle

uccisioni avvenute nellrsquoarea di Srebrenica da parte delle milizie serbo-bosniache285

Appare utile evidenziare che persino la successione temporale dei ricorsi egrave indicativa

del fatto che non trovando possibilitagrave di accertare le responsabilitagrave delle Nazioni Unite le

Corti interne hanno dichiarato responsabile lo Stato olandese286 Pur volendo difendere la

correttezza della valutazione effettuata dalla Corte distrettuale dellrsquoAja circa lrsquoattribuzione

degli atti dei peacekeepers allo Stato olandese in base al controllo effettivo sulla condotta

la pronuncia non appare fornire delle risposte soddisfacenti relativamente allrsquoanalisi della

responsabilitagrave concorrente delle Nazioni Unite ed della doppia attribuzione della

responsabilitagrave internazionale287

284 Cfr anche F Andreoli ibidem pag 462 ove si sostiene che lrsquoimmunitagrave riconosciuta alle Nazioni Unite pone un limite al diritto individuale di accesso alla giustizia piugrave grave di quello derivante dallrsquoimmunitagrave concessa agli Stati anche in ragione del fatto che questi possono quantomeno essere convenuti in giudizio dinanzi ai propri giudici

285 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Cfr A ANNONI Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peacekeeping il caso Nuhanovic In Diritti umani e diritto

internazionale 2009 pag 177 ss Va sottolineato inoltre che tale decisione si ricollega per molti aspetti alla questione della giurisdizione extra-territoriale con la necessitagrave di individuare un nesso giurisdizionale con lo Stato di invio Questa pronuncia ha infatti analizzato congiuntamente le problematiche dellrsquoattribuzione degli atti e della giurisdizione extra-territoriale La responsabilitagrave olandese egrave stata pertanto accertata solo per le 300 vittime nella mini-area riconosciuta sotto la giurisdizione dellrsquoesercito olandese Cfr Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda para 4160 4 156 e 4160 Anche nel caso relativo al bombardamento del ponte di Varvarin deciso dalla Corte Costituzionale Federale tedesca nel 2013 sono state considerate le questioni della giurisdizione extra-territoriale e quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave In questo caso in seguito allrsquoassenza di giurisdizione extra-territoriale della Germania (para 6-7) stata riconosciuta lrsquoattribuibilitagrave degli atti alla NATO e non alla Germania (Bundesverfassungsgericht 13 agosto 2013 ibidem para 58) Cfr KF Garditz German Federal Constitutional Court decision on jurisdiction over compensation claims by civilian victims of NATO airstrikes under customary international law American Journal of International Law 1 2014 pag 88 e ss e D Jinks- JN Maogoto- S Salomon Applying IHL in judicial and quasi judicial body LrsquoAja 2014 pag 14

286 Cfr OSpikers Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicaThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared in Journal of International Peacekeeping 2014 pag 281-289ed in Opinio Juris Emerging Voices Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicandashThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared httpopiniojurisorg20140723emerging-voices-responsibility-netherlands-genocide-srebrenica-nuhanovic-mothers-srebrenica-cases-compared

287 Cfr Corte distrettuale dellrsquoAja ibidem para 460 ldquoWe do not need to discuss whether ultra vires actions on the part of troops may be attributed (dual attribution) to both the sending state and the UN or that it is only appropriate to attribute such actions to the sending state as is argued in the literaturerdquo Questo risulatato limitato sembra essere la consueguenza della giurisprudenza delle CEDU e delle Corti interne circa il rapporto tra giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti V A Sari Untangling Extra-territorial Jurisdiction from International Responsibility in Jaloud v Netherlands Old Problem New Solutions e M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud httpwwwejiltalkorgjurisdiction-attribution-and-responsibility-in-jaloud ldquoIn sum Jaloud becomes more comprehensible when we see that the case raised not onebut two attribution inquiries one of which was logically prior to the establishment of jurisdictionrdquo

150

Il risultato complessivo alla luce del recente esito dei ricorsi dellrsquoAssociazione Madri

di Srebrenica dimostra ancora una volta che le Organizzazioni Internazionali non sono di

fatto imputabili davanti a nessun organismo giurisdizionale e sono svincolate dallrsquoobbligo di

istituire dei rimedi alternativi

Appare auspicabile che in un mondo in cui Organizzazioni Regionali giocano un ruolo

sempre piugrave rilevante nelle missioni di pace allrsquoestero siano resi effettivamente responsabili

sia i singoli Stati sia le Organizzazioni regionali e non si possa giocare a scaricarsi le

responsabilitagrave a vicenda ma vi sia un solido orientamento improntato alla doppia

attribuzione delle responsabilitagrave

151

CONCLUSIONI

Nonostante le innegabili evoluzioni verso il regionalismo e verso una piugrave ampia

gestione sovra-nazionale della sicurezza internazionale gli Stati mantengono sempre la

giurisdizione penale sui militari e rimangono solitamente gli ultimi responsabili per le azioni

dei propri militari anche quando la missione egrave condotta sotto lrsquoegida di un Organizzazione

Internazionale288

Tuttavia molto spesso gli Stati non affrontano cosigrave scrupolosamente la questione della

disciplina militare e abusano dellrsquoimmunitagrave o dellrsquoesclusiva giurisdizione sui loro militari

In questo senso la costante supervisione delle Corti regionali a protezione dei diritti

dellrsquouomo quale la Corte EDU dovrebbe servire come sprone agli Stati per agire ex ante

a livello normativo con regole di ingaggio piugrave restrittive e tramite una piugrave scrupolosa

repressione disciplinare o penale interna per non agire ex-post in seguito alle condanne di

una corte sovra-nazionale

Nellrsquoattuale scenario internazionale multi-livello prima di arrivare a Strasburgo cruciale

importanza spetta dunque ad un attenta applicazione dei SOFArsquos delle regole drsquoingaggio

e dei Codici Penali Militari oltrecheacute dellrsquointera giustizia statale affincheacute il valido principio

della giurisdizione dello stato di invio non decada invece in una biasimevole impunitagrave

Detto ciograve appare auspicabile che in un mondo in cui le Organizzazioni Regionali

giocano un ruolo sempre piugrave consistente nelle missioni di pace allrsquoestero anche questi attori

siano messi nelle condizioni di dover rispondere effettivamente degli illeciti

Le Organizzazioni Internazionali potrebbero rispondere della propria condotta ad esempio

rifiutando lrsquoimmunitagrave qualora questa non sia strettamente necessaria per lrsquoadempimento

delle funzioni o quando ci siano in ballo delle norme di carattere cogente

Inoltre come indica anche la giurisprudenza della Corte EDU tale immunitagrave dovrebbe

essere resa dipendente dallrsquoesistenza di qualche meccanismo alternativo di accountability

interna Questo spronerebbe le Organizzazioni Internazionale ad attivarsi per istituire questi

meccanismi imprescindibili per un Organizzazione che dispone di poteri drsquoazione e di

personalitagrave giuridica autonoma289

288 Infatti in assenza della giurisdizione dello Stato che ospita la missione non egrave normalmente allrsquoOrganizzazione Internazionale che spetta lrsquoesercizio della giurisdizione sui militari Tali entitagrave a differenza degli Stati non dispongono infatti una propria corte marziale o altri sistemi penali integrati per giudicare i crimini dei peace-keepers

289 Le Organizzazioni Internazionali in questo senso sarebbero enti che si auto-controllano tramite lrsquointroduzione di procedure interne di accountability piuttosto che enti controllabili attraverso lrsquoapplicazione dei principi di responsabilitagrave internazionale Tuttavia questo egrave un risultato solo parzialmente soddisfacente percheacute non bisogna considerare come alternativi meccanismi che sono invece tra loro complementari Si veda P Palchetti Atti del Convegno SIDI Unitagrave o pluralitagrave dei regimi di responsabilitagrave internazionale delle Organizzazioni Couramyeur 2014

152

Nonostante il positivo trend verso la dual attribution rimane determinante che gli Stati

e le Organizzazioni Internazionali chiariscano la catena di commando e le questioni legate

al coordinamento delle proprie attivitagrave militari congiunte La responsabilitagrave concorrente di

entrambe le entitagrave internazionali puograve essere molto spesso la giusta soluzione ma questo

non esime dal chiarire gli aspetti relativi al coordinamento delle loro attivitagrave per attribuire la

responsabilitagrave al soggetto di diritto internazionale che detiene il controllo effettivo sulla

condotta lesiva di volta in volta in esame

Il problema che le Organizzazioni Internazionali non debbano essere utilizzate al fine

di coprire le attivitagrave degli Stati sembra essere ovviato tramite il principio della doppia

attribuzione della responsabilitagrave Tuttavia la Corte EDU e lrsquoinnovativa giurisprudenza delle

Corti olandesi dimostrano che le carenze sono ora individuabili nellrsquoassenza di una reale

imputabilitagrave per le stesse Organizzazioni Internazionali Esse sono immuni dalla

giurisdizione delle Corti interne e non sono parti dei trattati sui diritti umani che impongono

dei controlli giurisdizionali 290

La dual attribution egrave fondamentale nel non permettere che lrsquoattribuzione della

responsabilitagrave alle Organizzazioni Internazionali sia un modo per coprire le responsabilitagrave

statali Attualmente perograve la responsabilitagrave condivisa appare piugrave un proclama ideali che

qualcosa di concreto poicheacute le Organizzazioni Internazionali non sono realmente imputabili

da nessuna parte

Nellrsquoattuale scenario del diritto internazionale il riconoscimento responsabilitagrave dello

Stato non dovrebbe in alcun modo reprimere gli sforzi verso la costruzione di un sistema

effettivo di responsabilitagrave per le Organizzazioni Internazionali

Il trend per molti aspetti positivo discendente dal controllo delle Corti interne e dei diritti

umani sembra portare almeno nel breve periodo ad un certo rischio di frammentazione del

diritto internazionale Gli Stati risultano infatti sottoposti a diversi gradi di controllo

inversamente proporzionali alla loro disponibilitagrave ad accettare la giurisdizione extra-

territoriale delle Corti 291

La soluzione ideale a questa frammentazione si puograve individuare nella possibilitagrave di

rendere concretamente responsabili anche le Organizzazioni Internazionali

290 LrsquoONU e le altre Organizzazioni si possono considerare vincolate solamente dalle norme di diritto consuetudinario e dai principi generali del diritto umanitario

291 Si veda a esempio la posizione degli Stati Uniti storicamente contrari allrsquoapplicazione extra-territoriale dei diritti umani cfr B Van Schaak The United Statesrsquo Position on the Extraterritorial Application of Human Rights Obligations Give it Up Santal Clara Law 2014 o lrsquoattuale dibattito nel Regno Unito si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protectionOttobre 2014

153

Se questo scenario non si presenta come una questione prioritaria nella prospettiva di

una piugrave ampia protezione dei diritti individuali lrsquoattuale carenza mina perograve lrsquoesito di annosi

sforzi verso un sistema basato su una maggiore autonomia delle Organizzazioni Regionali

nella gestione della sicurezza internazionale e toglie valore allrsquointero progetto di articoli sulla

responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali

Alla luce di queste considerazioni possiamo dire che gli Stati che inviano militari nelle

missioni di peacekeeping risultano esposti a potenziali ricorsi internazionali da parte di civili

ogni volta ci sia una violazione del diritto alla vita da parte di un membro del contingente

nazionale dispiegato allrsquoestero Lrsquoanalisi della giurisprudenza internazionale indica che il

mantenimento del livello basilare di comando e controllo egrave un elemento sufficiente per

rendere un atto o un omissione attribuibile allo Stato di invio In particolare per lrsquoItalia questo

potrebbe avvenire per via del controllo della Corte di Strasburgo in questo senso uno Stato

che non voglia incorrere in responsabilitagrave internazionale per violazione dellrsquoart 2 dovragrave

innanzitutto rispettare lrsquoobbligo di effettuare indagini adeguate sulla violazione In questo

senso come attivitagrave preventiva bisogneragrave cercare di adeguare gli standard delle indagini

militari con quelli richiesti dalla Corte europea dei diritti dellrsquouomo nella giurisprudenza piugrave

recente in modo da non esporsi a possibili sanzioni per violazioni del profilo procedurale

dellrsquoarticolo 2

154

LISTA DEGLI ACRONIMI

ARSIWA (Articles on responsibility of States for internationally wrongful acts)

CDI (Commissione di Diritto Internazionale)

CFSP (Common Foreign and Security Policy)

CPMG (codice penale militare di guerra)

CPMP (codice penale militare di pace)

CSDP (Common Security and Defence Policy)

CEDU (Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo)

CIG (Corte Internazionale di giustizia)

COI (Comando Operativo Interforze)

CPA (Coalition Provisional Authority)

DARIO (Draft article on the responsibility of the International Organizations)

DIU (Diritto Internazionale Umanitario)

DPKO (Department for peacekeeping operations)

ECHR (European Convention on human rights)

ECtHR (European Court of human rights)

EJIL (European Journal of International Law)

EUISS (European Union Institute for Security Studies)

EULEX (European Union Rule of Law mission in Kosovo)

EUPM (European Union Police Mission)

EUMS (European Union Military Staff)

FFAA (Forze Armate Italiane)

IAI (Istituto Affari Internazionali)

ICDC (Iraqi Civil Defense Corps)

ICJ (International Court of Justice)

ICCPR (International Covenant on Civil and Political rights)

ICTY (International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia)

IAC (International armed conflicts)

IACHR (Inter-American Commission on human rights)

IHL (International humanitarian law)

IHRL (International Human rights law)

ISAF (International Security Assistance force)

KFOR (Kosovo Force)

MAE (Ministero degli affari Esteri)

155

MoD (Ministry of Defence)

MoU (Memorandum of Understanding)

MINURSO (United Nations missions for the referendum in Western Sahara)

MINUSCA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in the

Central African Republic)

MINUSMA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali)

MINUSTAH (Mission des Nations Unies pour la stabilisation en Haiti)

MONUSCO (Mission de lrsquoOrganisation des Nation Unies en Republique Democratique

du Congo)

NATO (North Atlantic Treaty Organization)

NIAC (Non International Armed Conflict)

ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite)

OPCOM (Operational command)

OPCON (Operational control)

PESC (Politica estera di sicurezza comune)

PESD (Politica europea di sicurezza e difesa)

PfP (Partnership for peace)

PSO (Peace Support Operations)

RDI (Rivista di Diritto Internazionale)

RoE (Rules of engagements)

SFIR (Stabilization Force Iraq)

SFOR (Stabilization Force)

SOFAs (Status of force agreements)

SOMAs (Status of mission agreements)

TACOM (Tactical Command)

TACON (Tactical Control)

TCA (Troop contributing agreement)

TCN (Troop contributing nation)

TFUE (Trattato sul funzionamento dellrsquoUnione Europea)

ToA- (Transfer of Authority)

TUE (Trattato sullrsquoUnione Europea)

UE (Unione Europea)

UNEF (United Nations Emergency Force)

UNAMIR (United Nations Assistance mission for Rwanda)

UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon)

156

UNMIK (United Nations Interim Administration Mission in Kosovo)

UNPROFOR (United Nations Protection Force)

UNOSOM (United Nations Operation in Somalia)

UNAMA (United Nations Assistance Mission in Afghanistan)

UNAMID (African UnionUnited Nations Hybrid operation in Darfur)

UNDOF (United Nations Disengagement Observer Force)

UNFICYP (United Nations Peacekeeping force in Cyprus)

UNISFA (United Nations Interim Security Force for Abyei)

UNMIL (United Nations Mission in Liberia)

UNMISS (United Nations Mission in the Republic of South Sudan)

UNMOGIP (United Nations Military Observer Group in India and Pakistan)

UNOCI (United Nations Operation in Cote drsquoIvoire)

UNTSO (United Nations Truce Supervision Organization)

157

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Stampato dalla Tipografia delCentro Alti Studi per la Difesa

La responsabilitagrave internazionale dello Stato per illeciti

commessi dai propri contingenti dispiegati nellrsquoambito di

missioni PK

NOTA DI SALVAGUARDIA

Quanto contenuto in questo volume riflette esclusivamente il pensiero dellrsquoautore e non

quello del Ministero della Difesa neacute delle eventuali Istituzioni militari eo civili alle quali

lrsquoautore stesso appartiene

NOTE

Le analisi sono sviluppate utilizzando informazioni disponibili su fonti aperte

Questo volume egrave stato curato dal Centro Militare di Studi Strategici

Direttore

CA Arturo FARAONE

Vice Direttore - Capo Dipartimento Ricerche Col c (li) sSM Andrea CARRINO

Progetto grafico

Massimo Bilotta - Roberto Bagnato

Autore

Nicolograve Giordana ndash Valerio Palombaro

Stampato dalla tipografia del Centro Alti Studi per la Difesa

Centro Militare di Studi Strategici

Dipartimento Ricerche

Palazzo Salviati

Piazza della Rovere 83 - 00165 ndash Roma

tel 06 4691 3203 - fax 06 6879779

e-mail caporicerchecemisscasddifesait

chiusa a marzo 2016

ISBN 978-88-99468-99-6

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 1

Nicolograve Giordana ldquoCase study il caso Srebrenicardquo

6

INDICE

SOMMARIO 7

1 GLI ILLECITI INTERNAZIONALI 9

11 La responsabilitagrave internazionale profili giuridici storici e attuali 9

12 Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito 11

13 Clausole di esclusione dellrsquoillecito 16

14 Conseguenze degli illeciti internazionali 21

2 UN NUOVO GENERE DI OPERAZIONI MILITARI IL PEACEKEEPING 24

21 Le operazioni militari diverse dalla guerra 24

21 Profili storici delle peacekeeping operations 26

23 Il ruolo delle Nazioni Unite 27

24 Le PK operations not UN 32

3 LA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE NELLE MISSIONI PK 36

31 Gli effetti giuridici per fatto illecito nelle UN-PKO 36

32 Individual crimes e responsabilitagrave dello Stato 40

33 La giurisprudenza in materia il caso Srebrenica 43

34 Conclusioni 44

INDICE DELLE ABBREVIAZIONI 48

INDICE DELLE SENTENZE CITATE 49

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA 50

ALLEGATI 53

Allegato 1 - QUADRO DELLE MISSIONI DI PEACEKEEPING ONU IN CORSO 53

Allegato 2 -PROGETTO DI ARTICOLI SULLA RESPONSABILITAgrave DELLO STATO

DELLA COMMISSIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE 55

Allegato 3 - QUADRO DELLE MISSIONI ITALIANE DI PSO IN CORSO 69

7

SOMMARIO

Il lavoro redatto in questo elaborato percorre la volontagrave di chiarire il profilo generale

della responsabilitagrave internazionale dello Stato per eventuali illeciti commessi in operazioni

di peacekeeping dai propri contingenti nazionali

Per fare ciograve si sono prese le mosse dallrsquoillustrazione dei concetti propri del Diritto

Internazionale tramite lo studio e il raffronto della dottrina delle consuetudini maturate nel

frame della responsabilitagrave internazionale degli Stati e della relativa giurisprudenza che in

diverse occasioni ndash tramite differenti Giudici ndash ha avuto modo di statuire e ribadire quelli che

oggi sono saldi principi cui lo Stato deve attenersi per evitare di coprire di illiceitagrave una sua

azione Si egrave poi proseguito analizzando alcune situazioni che si pongono come eccezioni

allrsquoiniuria sono le cause di esclusione dellrsquoilliceitagrave che operano in talune circostanze

andando non giagrave a rendere lecita unrsquoazione - bensigrave a escludere unicamente la responsabilitagrave

e le sue conseguenze

Nella seconda e terza parte egrave stato affrontato il quadro nello specifico esaminando le

differenti tipologie di operazioni a supporto della pace e individuando le possibili

organizzazioni referenti con i loro differenti quadri normativi e le relative problematiche che

da essi possono generarsi in ambito responsabilistico Si egrave chiuso poi con lrsquoanalisi di un

caso il cd Srebrenica che ha rappresentato lrsquoesempio pratico in cui sono concorsi buona

parte degli elementi trattati in corso drsquoopera Con esso si egrave poi aperto un nuovo fronte piugrave

rischioso per gli Stati che sancisce come anche in operazioni sotto lrsquoegida ONU se viene

ravvisato un controllo effettivo da parte dello Stato di invio delle truppe la responsabilitagrave

grava su questrsquoultimo

Concludendo possiamo asserire con riguardo al caso di specie dellrsquoazione illecita

commessa dal contingente italiano in una PKO come la responsabilitagrave internazionale possa

essere imputata allrsquoItalia nel solo momento in cui lrsquoazione illecita sia direttamente e

incontrovertibilmente attribuibile a una condotta diretta o indiretta di un organo dello Stato

italiano Deve dunque essere ravvisabile lrsquointenzionalitagrave dello Stato di porre in essere la

condotta illecita Nellrsquoambito di peacekeeping ONU il cappello egrave molto piugrave largo e vi egrave una

maggiore copertura la responsabilitagrave non cade in modo diretto sullo Stato ma

sullrsquoOrganizzazione internazionale Egrave infatti questrsquoultima che ha la responsabilitagrave totale della

missione la quale egrave autorizzata dal Consiglio di Sicurezza suo organo di vertice ed egrave posta

sotto la direzione di un comandante da lei nominato La ragione per cui i contingenti

provengano da differenti Paesi egrave data dal fatto che le Nazioni Unite non posseggono un

proprio esercito ma si affidano alla collaborazione dei suoi aderenti Sarebbe dunque

8

chiaramente escludibile ndash quanto meno in via generale ndash la responsabilitagrave in capo allrsquoItalia

sempre che non sia dimostrato che lrsquoatto illecito sia stato favorito o commesso dietro un

input del nostro Paese

Maggiori problematicitagrave derivano dalle operazioni poste sotto lrsquoegida di altre

Organizzazioni (NATO UE ) dove la responsabilitagrave dello Stato emerge maggiormente

esso avendo un potere drsquoinfluenza maggiore e una piugrave incisiva penetrazione nelle questioni

decisionali Ragionevolmente dunque la condotta illecita generata dallrsquointero contingente

italiano si teme lasci poco spazio ad unrsquoassenza di responsabilitagrave in quanto esso agisce

come organo e nel contempo sotto gli ordini di un suo comandante effettivo organo

responsabile e decisionale Saragrave diverso il caso dove sia solo il singolo ad aver commesso

il fatto illecito e laddove si dimostri unrsquoassoluta estraneitagrave dello Stato questo potragrave ritenersi

escluso da ogni responsabilitagrave internazionale che cadragrave sullrsquoautore effettivo del crimen

(responsabilitagrave penale dellrsquoindividuo)

9

1 GLI ILLECITI INTERNAZIONALI

11 La responsabilitagrave internazionale profili giuridici storici e attuali

Qualsiasi comportamento illecito condotto da uno Stato fa automaticamente scaturire

nei suoi confronti una responsabilitagrave internazionale Lrsquoillecito che attiene alla cd fase

patologica dei rapporti fra gli Stati egrave la violazione di obblighi assunti a livello internazionale

Lrsquooriginaria disciplina sulla responsabilitagrave in capo agli Stati era residuale e unicamente

improntata a una giurisprudenza ricavata dalle decisioni di arbitri internazionali e dalla

consuetudine Essa prevedeva come lrsquoattore dellrsquoillecito fosse responsabile a livello

internazionale quindi al contempo obbligato alla riparazione del danno ritenendo come lo

Stato leso potesse legittimamente reagire allrsquoazione anche mediante lrsquoutilizzo della forza

Nella norma le vittime dellrsquoillecito richiedevano un risarcimento monetario o una

soddisfazione come lrsquoinchino alla bandiera o la presentazione ufficiale delle scuse I confini

con la responsabilitagrave individuale non erano dunque ben delineati e spesso si finiva col far

rispondere lo Stato per azioni commesse da privati cittadini legate unicamente non giagrave per

un rapporto di dipendenza organica con esso bensigrave da un mero status di cittadinanza

La materia inizia a essere studiata dalla dottrina in maniera piugrave approfondita a partire

dal XX secolo tantrsquoegrave che si egrave assistito a diversi tentativi di codificazione promossi da

organizzazioni scientifiche e internazionali come lrsquoInstitut de Droit International e la Societagrave

delle Nazioni ma la vera attivitagrave tecnica egrave del 1955 quando la Commissione di Diritto

Internazionale (CDI) avvia una fase di studio giagrave annunciata sin dalla prima sessione del

1949 Nel 1996 il testo completo veniva approvato in prima lettura col nome di Progetto di

articoli sulla responsabilitagrave internazionale degli Stati e inviato al Segretario Generale delle

Nazioni Unite al fine di consentire a che tutti gli Stati potessero muovere eventuali

osservazioni al corpus Venne poi riesaminato dalla CDI a seguito delle obiezioni mosse e

dalla fisiologica evoluzione giurisprudenziale e dottrinaria e modificato in quello che egrave il testo

finale adottato nella seduta del 3 agosto 2001 e raccomandato dallrsquoAssemblea Generale

allrsquoattenzione di tutti gli Stati

Il testo novellato presenta alcune modifiche rispetto al primo e si manifesta con una

struttura quadripartita la prima parte definisce cosa sia lrsquoatto internazionalmente illecito e

incardina nei ventisette articoli i principi fondamentali della materia la seconda esamina la

responsabilitagrave internazionale dello Stato e le conseguenze che da essa derivano la terza

attiene allrsquoattuazione dellrsquoelemento di cui alla seconda parte definendo le condotte che lo

Stato leso potragrave porre in essere a risposta dellrsquoiniuria data e infine la quarta parte chiosa

10

con alcune disposizioni generali attinenti allrsquoapplicazione delle norme contenute nel

Progetto

Quanto al genus questo testo normativo rappresenta un tipico atto di soft law che piugrave

che opera di codificazione vera e propria come alcuni autori premono definirla si propone

come strumento di rafforzamento e sviluppo del Diritto Internazionale universalmente

riconosciuto in tema di illecito Tale asset ha altresigrave fornito la base per il recente Progetto

di articoli sulla responsabilitagrave delle organizzazioni internazionali adottato dalla CDI nel 2011

e del tutto similare a quello attenente la responsabilitagrave degli Stati

Lrsquoart 1 del Progetto1 statuisce come laquoogni atto internazionalmente illecito di uno Stato

comporta la responsabilitagrave internazionale dello Statoraquo comprendendo nellrsquoatto illecito sia le

azioni positive che quelle omissive poste in essere dagli organi dello Stato La seguente

disposizione specifica poi che il fatto illecito internazionale attiene a un comportamento

contrastante con un obbligo che secondo il Diritto Internazionale egrave attribuibile allo Stato

Tali principi hanno trovato ampio riscontro a livello giurisprudenziale nel corso degli anni

giagrave nel 1938 la Corte Permanente di Giustizia Internazionale (CPGI) nel cd caso dei fosfati

in Marocco2 rilevava come dal momento in cui uno Stato assumeva una condotta illecita

nei confronti di un altro Stato la sua responsabilitagrave emergesse immediatamente nei rapporti

tra i due enti Questo concetto venne poi ribadito in seguito nel caso cd Rainbow Warrior

dove il Giudice stabiligrave come laquoogni violazione da parte di uno Stato di unrsquoobbligazione di

qualsiasi origine fa sorgere la responsabilitagrave dello Statoraquo3

Dalla normativa si deducono dunque due elementi costitutivi dellrsquoillecito da un lato

quello oggettivo rappresentato dallrsquoantigiuridicitagrave del fatto e dallrsquoaltro quello soggettivo

ossia lrsquoattribuzione della condotta illecita allo Stato Tra lo Stato leso e quello agente si

genera un nuovo rapporto giuridico attinente alla sfera della responsabilitagrave in virtugrave della

lesione allrsquointeresse giuridico tutelato dal diritto internazionale

Lrsquoart 3 del Progetto sancisce poi il principio dellrsquoassoluta irrilevanza del Diritto Interno

nella qualificazione dellrsquoillecito dunque sono desumibili due corollari In primis quello

secondo cui lrsquoatto non puograve essere considerato internazionalmente illecito se non per

esplicita previsione del Diritto Internazionale in secundis quello per cui lo Stato violante

lrsquoobbligo non puograve invocare la conformitagrave al Diritto Interno dellrsquoazione posta in essere

1 Da questo punto con Progetto egrave da intendersi quello che attiene alla responsabilitagrave degli Stati 2 Cfr CPGI ecc prel 14061938 Italia vs Francia 3 Trib arb 30041990 Nuova Zelanda vs Francia

11

12 Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito

Gli elementi costitutivi dellrsquoillecito internazionale sono due quello oggettivo e quello

soggettivo Lrsquoelemento oggettivo egrave rappresentato dallrsquoantigiuridicitagrave del comportamento

posto in essere dallo Stato vale a dire dalla violazione di un obbligo internazionale cui lo

Stato dovrebbe conformarsi

Il Progetto definisce agli artt 12 e seguenti la violazione di un obbligo internazionale

come un fatto non conforme a un quid imposto dal medesimo obbligo inottemperato (art

12) determinando poi il momento in cui la consumazione della violazione trae origine

secondo due criteri classici Il primo egrave determinato allrsquoart 13 e prevede la regola del tempus

regit actum ossia che lrsquoobbligazione debba esistere e avere carattere di vincolativitagrave nel

momento in cui lo Stato tiene il comportamento illecito il secondo agli artt 14 e 15 egrave la

regola del tempus commissi delicti che allrsquouopo stabilisce tre casi in cui debba ritenersi che

lrsquoillecito si sia verificato illeciti istantanei che si perfezionano nel momento stesso in cui si

compiono illeciti continui che iniziano con lrsquoazione contraria posta in essere dallo Stato e

perdurano per un lasso temporale (qui lrsquoobbligazione violata deve essere vigente per tutta

la durata dellrsquoillecito) illeciti complessi dove lrsquoatto illecito inizia con la prima azione posta in

essere dallo Stato pur perfezionandosi con lrsquoultima (lrsquoobbligazione deve dunque anche in

questo caso essere di durata e continuare per tutto il tempo in cui lrsquoazione illecita si sviluppa

un esempio egrave il diniego di giustizia)4

Lrsquoillecito egrave assumibile a dato di fatto ovvero sussiste a prescindere dal maggiore o

minore impatto che la regola violata genera nei confronti della Comunitagrave Internazionale o

dalla fonte normativa da cui esso egrave determinato5 In tal senso si egrave altresigrave espressa la CIG

nel caso cd Gabcikovo-Nagymaros ndash altresigrave noto come Ungheria - Slovacchia ndash che ha

ritenuto quale principio stabilito che nel momento in cui laquouno Stato ha commesso un atto

internazionalmente illecito la sua responsabilitagrave egrave suscettibile di essere implicata qualunque

sia la natura dellrsquoobbligazione che non ha rispettatoraquo6

4 Tale classificazione non egrave meramente teorica bensigrave laquoha conseguenze pratiche poicheacute la serietagrave della violazione e la sua durata nel tempo non puograve non avere un peso considerevole sulla determinazione di una riparazione che sia adeguata per una violazione che presenta queste due caratteristicheraquo Trib Arb caso cd Rainbow Warrior

5 Tale orientamento egrave venuto a delinearsi solo con lrsquoapprovazione in seconda lettura del citato Progetto di articoli sulla responsabilitagrave dello Stato Infatti in precedenza (approvazione in prima lettura del 1996) lrsquoart 19 del medesimo

invocava una distinzione tra crimini internazionali ravvisati in gravi violazioni di obblighi essenziali posti per la salvaguardia di interessi fondamentali della Comunitagrave Internazionale e delitti internazionali contenitore in cui potevano rientrarvi tutti gli altri generi di fatti illeciti

6 CIG sent 25091997 Ungheria vs Slovacchia Qui la Corte Internazionale di Giustizia si esprimeva in ordine a una

causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave dellrsquoazione di cui in seguito diremo piugrave approfonditamente La sentenza analizzava il profilo dello stato di necessitagrave come causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave riferendosi alla sua invocazione fatta dallo Stato ungherese a giustificazione della decisione di sospendere unilateralmente lrsquoesecuzione delle opere relative alla realizzazione della deviazione e sfruttamento delle acque del Danubio a seguito della variante unilateralmente adottata dalla Slovacchia In specie lrsquoUngheria invocava tale stato necessitatem poicheacute a suo avviso la variante adottata dalla Slovacchia avrebbe causato un grave danno allrsquoambiente La Corte pur riconoscendo lrsquoimportanza dellrsquoambiente non

12

La responsabilitagrave internazionale emerge dunque dal momento in cui lo Stato viola un obbligo

assunto in forma uni o plurilaterale ovvero posto in essere da una consuetudine

internazionale oppure ancora generato da un qualsiasi altro genus di fonte giuridica

A seconda della natura o della propria struttura lrsquoillecito puograve essere a) omissivo

generato da un mancato compimento di un comportamento che lo Stato avrebbe dovuto

tenere in virtugrave di una norma internazionale o commissivo se di contro lo Stato ha tenuto

una condotta vietata7 b) di mera condotta o di risultato dove il discrimen sta nel fatto che

la condotta illecita fosse stata tipizzata nelle fasi del suo raggiungimento dalla norma

medesima o se questa prevedeva solo il risultato illecito senza delineare la condotta

necessaria per portarlo a compimento

Lrsquoelemento soggettivo definito dallrsquoart 2 del Progetto egrave ravvisato nella condotta che

alla stregua del Diritto Internazionale egrave attribuibile allo Stato Lrsquoart 4 specifica poi che per

condotta attribuibile egrave da intendersi quel comportamento tenuto da un qualsiasi organo della

struttura statale che sia in possesso di quel genus organico secondo il Diritto Interno del

medesimo Stato

Pare dunque in questo contesto di fondamentale importanza definire con puntualitagrave

che cosa sia un organo dello Stato Per farlo occorre far riferimento allrsquoeffettivo esercizio

delle funzioni pubbliche come anche ha avuto modo di specificare la giurisprudenza della

CIG che nella nota sentenza del 27 giugno 1986 caso Nicaragua vs Stati Uniti attribuigrave la

responsabilitagrave americana per aver pianificato e sostenuto le operazioni delle forze

opponente al legittimo governo nicaraguense i Contras pur ritenendo che non tutte le azioni

da questi compiute potessero essere ricondotte agli Stati Uniti mancando prove effettive del

controllo concreto da parte americana In altri termini possiamo definire che ogni organo che

eserciti funzioni legislative esecutive o giudiziarie ovvero di natura differente egrave definibile

quale organo dello Stato senza dover tener conto della sua posizione nellrsquoorganizzazione

statale avendo bensigrave unicamente cura del ruolo effettivo da questi giocato

Nellrsquoambito del Diritto Internazionale vi sono poi situazioni problematiche circa

lrsquoattribuibilitagrave della condotta illecita allo Stato Un primo esempio viene fornito dallrsquoatto

commesso dallrsquoagente di fatto che agisce per conto dello Stato lrsquoipotesi viene codificata

avendo mero riguardo dellrsquointeresse statale bensigrave di quello dellrsquointera collettivitagrave umana ha ravvisato la mancanza dei caratteri di gravitagrave ed imminenza del pericolo che veniva strutturato quale meramente paventato noncheacute lrsquoassenza di mezzi differenti da quelli utilizzati per far fronte al pericolo stesso condicio si ne qua non per poter delineare lo stato di necessitagrave quale causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave

7 In tal senso un esempio di illecito omissivo egrave quello della Repubblica di Serbia e Montenegro ritenuta responsabile dalla CIG di aver violato lrsquoobbligo di prevenzione e repressione che avrebbero evitato gli atti di genocidio commessi in territorio bosniaco da gruppi militari e paramilitari serbi (CIG sent 26022007 Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro)

13

dallrsquoart 8 del Progetto che afferma la responsabilitagrave dello Stato per il comportamento di una

persona o un gruppo di persone che mantiene la condotta secondo le istruzioni o sotto la

direzione e controllo del medesimo Stato A tale riguardo la giurisprudenza si presenta come

alquanto consolidata e a ciograve corrono a esempio due sentenze celebri La prima8 esamina

il caso cd del personale diplomatico americano a Teheran nel 1979 i corpi diplomatico-

consolari statunitensi vennero presi in ostaggio da alcuni studenti islamici iraniani e tale

azione venne attribuita al Governo iraniano in quanto gli studenti furono considerati agenti

di fatto essendo lrsquoatto stato approvato dalle autoritagrave politico-religiose iraniane altro caso egrave il

cd Tadic9 con cui la Camera drsquoappello dellrsquoICTY chiariva che si ha rapporto organico nel

momento in cui i singoli individui o gruppi armati non organizzati agiscono secondo direzioni

impartite da uno Stato ovvero ottengano in seguito unrsquoapprovazione da un altro ente

statale o in caso di overall control10 oppure ancora se individui di fatto agiscono come

organi statali allrsquointerno dello Stato11

Sussiste poi lrsquoipotesi dellrsquoazione condotta da privati Tenuto conto come il Diritto

Internazionale consideri solo lo Stato come unico soggetto dotato di personalitagrave

internazionale egrave chiaramente escluso come la condotta dei privati possa considerarsi

rilevante al fine dellrsquoimputabilitagrave dellrsquoillecito internazionale allo Stato ciograve fatto salvo lrsquoart 11

del Progetto in cui egrave previsto come sia profilabile una responsabilitagrave di carattere omissivo

nel caso in cui lo Stato non abbia adottato la due diligence verso la prevenzione e

repressione di tali atti illeciti Qui rientra sotto altro profilo il giagrave citato caso cd del personale

diplomatico americano a Teheran dove la CIG ha distinto due momenti nellrsquoevento nel primo

non era attribuibile allrsquoIran la responsabilitagrave dellrsquoatto compiuto dagli studenti in quanto questi

avevano agito senza un ordine del Governo12 nel secondo avendo approvato sia le Autoritagrave

politiche che quelle religiose tale atto esso era attribuibile allo Stato iraniano in quanto gli

studenti avevano assunto formalmente la veste di agenti di questrsquoultimo Una recente

tendenza ravvisabile nella dottrina attuale13 e nella giurisprudenza degli Stati Uniti

nellrsquoapplicazione delle leggi interne pare essere altresigrave quella di ammettere una seconda

ipotesi di riferibilitagrave della condotta del privato alla responsabilitagrave dello Stato quando

questrsquoultimo si copre di complicitagrave incoraggiando lrsquoatto o cooperando con lrsquoattore principale

8 CIG sent 24051980 Stati Uniti vs Iran

9 ICTY sent 15071999 10 Situazione in cui gruppi armati e organizzati militarmente vengono posti sotto il controllo di uno Stato 11 Sul punto cfr F DEL GIUDICE Manuale di diritto internazionale pubblico Napoli 2014 p 177 12 Doveva perograve certamente rispondere per non aver adottato tutte le misure adeguate a prevenire atti contro le sedi dei

corpi diplomatici e consolari 13 Cfr F DEL GIUDICE Manuale hellip op cit p 11

14

traducendo dunque tale condotta come illecito commissivo attinente in particolare i casi di

terrorismo e violazione di normative per la protezione dei diritti umani

Vi egrave poi il caso dellrsquoatto illecito commesso da un movimento insurrezionale A tale

riguardo lrsquoart 10 del Progetto ha stabilito come laquoil comportamento di un movimento

insurrezionale che diventa il nuovo governo di uno Stato saragrave considerato come atto di tale

Stato secondo il Diritto Internazionaleraquo dunque se lrsquoinsurrezione fallisce le azioni illecite

compiute dai ribelli non saranno imputabili allo Stato ndash che ben potragrave avvalersi della forza

maggiore ndash in caso contrario il nuovo Governo saragrave assoggettato alla responsabilitagrave

internazionale per le azioni commesse sia in proprio sia di quelle condotte dal Governo

precedente non conformi al diritto dei conflitti armati come la distruzione di un obiettivo non

militare in virtugrave del principio di continuitagrave dello Stato

Vi sono poi ancora due casi che presentano profili di problematicitagrave sotto lrsquoaspetto

dellrsquoelemento soggettivo Il primo egrave dato dallrsquoeccesso di potere ossia quel caso in cui un

organo dello Stato compie lrsquoillecito agendo ultra vires In base allrsquoart 7 del Progetto la

condotta viene sanzionata affermando la responsabilitagrave dello Stato purcheacute sia posta in

essere mediante lrsquoapparato pubblico In questo ambito la dottrina dibatte sullrsquoeffettiva

responsabilitagrave dello Stato per una parte minoritaria lrsquoazione dovrebbe essere attribuita al

singolo individuo e lrsquoillecito dello Stato sarebbe solo quello della violazione dellrsquoobbligo di

diligenza per mezzo del quale avrebbe dovuto predisporre adeguate misure di prevenzione

per unrsquoaltra parte tra cui Conforti il dettato di cui allrsquoart 7 trova ampio riscontro

nellrsquoaffermare la responsabilitagrave per lrsquoillecito internazionale in capo allo Stato e ciograve egrave anche

dimostrato da una parte della giurisprudenza della CIG e della Corte Europea dei Diritti

dellrsquoUomo (CEDU) I casi sono infatti numerosi a partire dal piugrave risalente il cd Mallen14 in

cui la Commissione dei reclami Messico ndash Stati Uniti imputograve allo Stato messicano la duplice

aggressione causata da motivi personali del console statunitense per mano di un poliziotto

di El Paso in quanto in virtugrave del proprio status lrsquoagente avrebbe potuto ferire e imprigionare

il console Nel successivo caso cd Velasquez Rodriguez15 la Corte Interamericana dei

Diritti dellrsquoUomo (IACHR) statuigrave come la violazione attribuibile allo Stato laquoprescinde dalla

circostanza che lrsquoorgano o lrsquoautoritagrave abbia superato i limiti del suo potere in base al Diritto

Internazionale uno Stato egrave responsabile per gli atti dei suoi agenti compiuti nellrsquoesercizio

delle loro funzioni ufficiali [] anche se questi agenti agiscono al di fuori della sfera del loro

potereraquo

14 Trib Arb 27041927 Messico vs Stati Uniti in UNITED NATIONS Reports of International Arbitral Awards New York

2006 IV pp173-190 15 IACHR sent 29071988

15

Infine occorre esaminare il profilo della responsabilitagrave dello Stato per la partecipazione

al fatto internazionalmente illecito ovvero quello della responsabilitagrave indiretta Ai sensi delle

norme del Progetto lo Stato egrave responsabile dal momento in cui fornisce consapevolmente

un qualsivoglia tipo di apporto allrsquoazione illecita di uno Stato terzo dunque sia tramite

assistenza diretta o indiretta sia se eserciti una forma di controllo sullo Stato terzo (artt 16

e 17) sia a fortiori nel caso in cui esercita su di esso una coazione che non puograve essere

opposta (art 18) Nelle ipotesi previste dagli artt 16 e 17 la responsabilitagrave si genera sia nei

confronti dello Stato committente il fatto sia in quello che vi fornisce un apporto egrave dunque

una concorrenza di soggetti responsabili riceveragrave nel caso di cui allrsquoart 18 lo Stato agente

non avendo potuto opporsi alla coazione invocheragrave vittoriosamente la forza maggiore

escludendo cosigrave la propria responsabilitagrave

Appare utile concludere il presente paragrafo con alcune riflessioni in ordine alla colpa

e al danno infatti alcuni autori si chiedono se non sia necessario aggiungere un terzo

elemento a quelli giagrave previsti dal Progetto del 2001 al fine di determinare la qualificazione di

una condotta come illecita Questo tertium sarebbe rappresentato dalla colpa La tesi

maggioritaria tra cui Del Giudice escludono la necessitagrave di tale requisito definendo come

nel momento in cui sono collegati lrsquoelemento soggettivo con quello oggettivo la

responsabilitagrave in capo allo Stato sia giagrave maturata non rilevando la sussistenza o meno

dellrsquoelemento colposo La colpa egrave lrsquoelemento psicologico che perograve nellrsquoasset internazionale

non rileva in quanto non di rado laquolrsquoorgano interno infrange un obbligo internazionale nel

rispetto del Diritto Interno senza quindi avere lrsquoatteggiamento psicologico di chi egrave

consapevole di adottare un comportamento illecitoraquo16 Altra dottrina come Fumagalli offre

allrsquoelemento colposo un certo rilievo vedendo nellrsquoipotesi della circostanza di esclusione

dellrsquoilliceitagrave di inadempimento per impossibilitagrave di osservare la norma del Diritto

Internazionale una centralitagrave della colpa avendo lo Stato lrsquoonere di dimostrare lrsquoassenza di

questa allrsquointerno della sua condotta A conferma di tale ultima tesi egrave intervenuta la CIG nel

citato caso Bosnia-Erzegovina ndash Serbia-Montenegro sostenendo che lrsquoapplicanda

Convenzione per la prevenzione e repressione del crimine di genocidio vuole che la

condotta siccheacute il comportamento possa qualificarsi come genocidio sia sorretta

dallrsquointenzionalitagrave di distruggere in tutto o in parte un gruppo di individui

16 In tali termini riprendendo le posizioni di Tanzi F DEL GIUDICE Manuale op cit p 182

16

Anche il danno non egrave menzionato dal Progetto come elemento costitutivo dellrsquoillecito

consentendo dunque il corollario secondo cui la responsabilitagrave crsquoegrave anche nel momento in

cui la condotta antigiuridica non ha causato pregiudizi di alcun tipo La CDI fece allrsquouopo

riferimento a tutti i casi in cui norme internazionali che impongono agli Stati di adottare

specifici comportamenti nei confronti dei propri cittadini sono violate e che autogenerano

una responsabilitagrave in capo allo Stato violante indipendentemente dallrsquoaver cagionato o meno

danni ad altri Stati Il danno morale o materiale assume dunque rilievo unicamente ex post

ovvero allrsquoatto di quantificazione della riparazione del danno Richiedere dunque la

sussistenza di un danno significherebbe assoggettare ogni comportamento violante norme

internazionali alla necessitagrave che generi un nocumento tangibile e dimostrabile al fine di

impedire che in futuro la medesima azione illecita si manifesti

13 Clausole di esclusione dellrsquoillecito

Allrsquointerno del Progetto egrave presente una nutrita parte di disposizioni volte a specificare

tutte quelle circostanze in cui nel caso si verifichino viene a essere escluso il carattere di

illiceitagrave della condotta in altri termini il fatto contrario al Diritto Internazionale permane ma

non vi egrave punibilitagrave in quanto lo stesso ordinamento violato ha previsto che in quel contesto

si potesse tenere un comportamento generalmente contra legem Queste scriminanti sono

previste dallrsquoart 20 sino al 25 e sono il consenso dello Stato leso la difesa legittima le

contromisure la forza maggiore e lo stato di pericolo Il fatto perograve che sussista uno di questi

stati non comporta de jure lrsquoestinzione dellrsquoobbligo internazionale violato che dunque come

giagrave osservato si limita a non generare una responsabilitagrave internazionale in capo allo Stato

Ciograve detto trova ampio riscontro in granitica giurisprudenza della CIG che nel citato caso

Gabcikovo - Nagymaros ha affermato come lo stato di necessitagrave invocato dallrsquoUngheria non

si traduce nellrsquoaffermazione secondo la quale detto Stato avrebbe agito in conformitagrave coi

dettami internazionali bensigrave limita le conseguenze giuridiche fisiologiche della violazione di

queste Corollariamente non puograve non affermarsi che la mancanza di responsabilitagrave sul piano

sanzionatorio faccia conseguire unrsquoesenzione dal dover rifondere i danni causati Per gli

effetti dellrsquoart 26 del Progetto se la condotta tenuta dallo Stato viola un obbligo

internazionale posto a regime da una norma imperativa la circostanza potragrave non essere

sufficiente il legislatore ha infatti promosso con lrsquointroduzione di questo sistema un vero e

proprio balancing system dove il contrappeso esercitato da alcune obbligazioni inadempiute

non puograve essere in ogni modo giustificato Non potragrave essere dunque ammessa in ogni modo

la violazione di una norma di jus cogens la stessa CIG ha sottolineato in riferimento al giagrave

17

affrontato caso Bosnia-Erzegovina vs Serbia Montenegro come laquoin nessun caso una

violazione della Convenzione puograve servire come scusa per unrsquoaltra violazione della

stessaraquo17 dunque neppure nel caso di risposta al crimine di genocidio

Venendo allrsquoanalisi della prima esimente riscontriamo allrsquoart 20 del Progetto il

consenso dello Stato leso Tale principio trova un suo riscontro nel violenti non fit iniuria del

diritto romano che nel tempo si egrave venuto a consolidare nella prassi internazionale quale

consuetudine Come afferma lo stesso testo normativo affincheacute possa essere giocata tale

clausola debbono concorrere alcune condictiones ossia il consenso deve essere dato dallo

Stato leso deve essere chiaro ndash il che non significa che non possa comunque essere stato

dato in forma implicita ndash e preventivo noncheacute valido per il Diritto Internazionale dunque non

viziato da dolo errore o violenza Nel caso in cui il consenso giunga successivamente

allrsquoiniuria la responsabilitagrave rimane esclusa ma non lrsquoilliceitagrave dellrsquoatto Egrave dunque ravvisabile

come il consenso ex post debba essere inteso quale mera rinuncia dello Stato leso ad

invocare la responsabilitagrave internazionale Tale principio trova pieno riscontro nel caso di

intervento armato di uno Stato sul territorio di un altro Paese e nellrsquoeventualitagrave dello

stazionamento di truppe delle Nazioni Unite o di uno Stato sul suolo dellrsquoautorizzante In

questi termini non si egrave potuto condannare lrsquointervento delle truppe tedesche nellrsquoaeroporto

di Mogadiscio del 1977 dietro il consenso della Somalia e in altro contesto il Segretario

Generale delle Nazioni Unite ha dovuto ritirare nel 1967 le forze drsquointerposizione FUNU

dallrsquoEgitto essendo stato ritirato il consenso precedentemente dato dal Governo egiziano

La dottrina ha avuto modo di esprimersi circa la natura giuridica del consenso formando

cosigrave due posizioni divergenti i primi come Salmon sostengono che sia un accordo tra le

parti spesso neppure espresso i secondi come Conforti ravvedono un atto unilaterale dello

Stato leso A tale ultima posizione si associa Del Giudice che nota come laquose il consenso

fosse frutto di un accordo non avrebbe senso parlare di esso come di unrsquoautonoma causa

di esclusione dellrsquoillecitoraquo18 tesi senza dubbio condivisibile

Altra causa di esclusione della responsabilitagrave egrave rappresentata dalla difesa legittima

(art 21 giagrave art 51 della Carta delle Nazioni Unite) Il principio stabilito egrave quello secondo cui

lo Stato nei confronti dei quali egrave stato indirizzato un attacco armato puograve utilizzare la forza

per rispondere a questo Il carattere di questa esimente egrave senza dubbio difensivo rientrando

nel genus delle misure di autotutela ovvero di quelle azioni di per seacute antigiuridiche che

17 CIG ord 17122007 c Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro 18 F DEL GIUDICE Manuale op cit p 184

18

rispondendo a un illecito che mirano a interrompere perdono il loro carattere contra legem

anche se violano palesemente il diritto internazionale Lrsquoorigine della difesa legittima egrave senza

dubbio di matrice consuetudinaria e nella sua codificazione egrave previsto come questa debba

essere proporzionale allrsquoafflizione necessaria e immediata Con ciograve viene da se come

percheacute possa invocarsi efficacemente lrsquoart 21 non si debba essere nella condizione di

essere meramente minacciati bensigrave occorra la presenza di un attacco in corso e cosigrave

lrsquoimmediatezza egrave da intendersi nel suo complesso non rilevando alcuni fisiologici ritardi alla

risposta causati dallrsquoorganizzazione della controffensiva Quanto alla proporzionalitagrave egrave

rilevante il parere consultivo della CIG dellrsquo8 luglio 1996 riguardante la liceitagrave della minaccia

o dellrsquoutilizzo di armi nucleari che afferma laquogli Stati devono tener conto di considerazioni

ambientali al momento di determinare cosa egrave necessario e proporzionato al perseguimento

di legittimi obiettivi militari Il rispetto per lrsquoambiente egrave uno degli elementi che concorrono

nella valutazione se unrsquoazione ha rispettato i principi di necessitagrave e proporzionalitagraveraquo19

Il diritto alla legittima difesa si muove perograve su un binario molto sottile e spesso alcuni

atteggiamenti border line sono eccessi che si trasformano in abuso Un esempio a riguardo

egrave quello degli Stati Uniti che volendo legittimare gli attacchi in Afghanistan contro al-Qaeda

in risposta dellrsquoepisodio delle Twin Towers invocarono tale esimente Tali atti terroristici

perograve non sono riconducibili allo Stato bensigrave a singoli individui di esso che si manifestano

come crimini internazionali individuali che dovranno essere perseguiti come tali In questo

quadro si pone come fondamentale il meaning della CIG che nella citata sentenza

Nicaragua vs Stati Uniti specificograve che il diritto di difesa legittima rientra di buon grado

nellrsquoalveo delle norme di diritto consuetudinarie e che si concretizza in misure che

rispondano proporzionatamente ad un attacco armato giagrave sferrato Lrsquoart 51 della Carta UN

si propone dunque come inherent right per la difesa individuale o collettiva pur rimanendo

insito in questa misura un carattere di eccezionalitagrave ed escludendo per tanto la pre-emptive

self-defence20

19 Sul principio di proporzionalitagrave cfr B CONFORTI Qualche riflessione sul contributo dei giudici internazionali e interni al diritto internazionale in G VENTURINI E S BARIATTI (a cura di) Diritti individuali e giustizia internazionale Milano 2009 p 218 e G ZICCARDI CAPALDO Diritto globale il nuovo diritto internazionale Milano 2010 pp 493-495

20 Questo concetto di difesa legittima preventiva venne elaborato dalla dottrina Bush al fine di tutelare in ogni modo le prerogative statunitensi senza riguardi dei principi di proporzionalitagrave e funzionalitagrave A piena concordanza degli studiosi della materia lrsquouso della forza verso i rogue States sospettati di possedere armi di distruzioni di massa e supportare gruppi terroristici organizzati egrave una violazione dei principi contenuti allrsquointerno della Carta UN quali lo stesso divieto dellrsquouso della forza lrsquoobbligo di risoluzione pacifica delle controversie e lrsquoimpegno a rispettare lrsquointegritagrave degli Stati (art 2) noncheacute del vincolo di devolvere al Consiglio di Sicurezza il potere di accertare la minaccia alla pace e di adottare le consequenziali misure

19

Terza esimente egrave rappresentata dalle contromisure altresigrave note come rappresaglie

(art 22 Progetto) Anche qui il comportamento egrave illecito ma giustificato nella sua adozione

dal mancato rispetto di un obbligo internazionale Tale termine viene ormai tradizionalmente

preferito allrsquooriginario di ldquorappresagliardquo avendo voluto tralasciare ogni elemento di natura

afflittiva e non essendovi alcuna funzione punitiva il suo scopo permane comunque quello

di far cessare lrsquoillecito e reintegrare lrsquoordine giuridico preesistente Giagrave lrsquoart 60 della

Convenzione di Vienna sul Diritto dei Trattati prevedeva lrsquouso di tale clausola sancendo il

principio secondo cui inadimplenti non est adimplendum autorizzando quindi la sospensione

dellrsquoefficacia di un accordo nei confronti dello Stato che egrave venuto meno ai propri obblighi

Il ricorso a tale esimente egrave limitato dal Progetto in quanto storicamente vi egrave stato fatto un

uso distorto della difesa legittima essendosi spesso utilizzata commettendo azioni illecite

maggiormente gravi rispetto al danno cui andava contro Cosigrave gli artt 22 e ss sanciscono

espressamente il divieto di porre in essere contromisure che presuppongono lrsquouso della

forza in quanto comunque giagrave sanzionato dallrsquoart 50 dello Statuto delle Nazioni Unite

lrsquoobbligo di adottare contromisure che siano proporzionali allrsquooffesa subita e comunque

indirizzate nei confronti dello Stato attore dellrsquoillecito internazionale il divieto di violazione di

norme imperative del diritto internazionale come quelle concernenti i diritti umani e infine

ha statuito il principio della reversibilitagrave delle contromisure ovvero essendo lo scopo delle

medesime quello di reintegrare lrsquoordine giuridico violato lrsquoobbligo di cessare nel momento

in cui lo Stato agente ponga termine allrsquooffesa Differente genus di contromisura egrave dato alla

ritorsione per cui lo Stato deve adottare un atto non amichevole seppur lecito come

lrsquoaffievolimento o la soppressione totale della collaborazione economica Tutte le

disposizioni contenute nel capitolo II parte terza del Progetto riflettono in modo indiretto i

dettami statuiti dalla CIG nel noto caso Ungheria vs Slovacchia del 1997 dove la Corte

affermograve come la contromisura potesse essere adottata come mera risposta ad un illecito

internazionale da dirigersi unicamente verso lo Stato che ha tenuto il comportamento

violatorio Lo scopo da rinvenirsi in tale strumento egrave quello di indurre questrsquoultimo Paese a

rispettare gli obblighi e a questo lo Stato leso deve aver rivolto un invito a cessare il suo

comportamento e fornire una riparazione Altra condicio rilevante che la Corte ha

espressamente ribadito egrave affine alla proporzionalitagrave della contromisura allrsquooffesa subita

Questa scriminante del Diritto Internazionale puograve essere a buona ragione ritenuta

derogabile dalle parti in quanto puograve essere vietata da un sistema convenzionale vigente tra

alcuni Stati dove il rispetto delle obbligazioni non egrave basato su un rapporto sinallagmatico do

ut des In assenza di un espresso divieto ad esempio la Corte di Giustizia della Comunitagrave

20

Europea (CGCE) nella sentenza del 13 novembre 196421 affermava che i membri della CE

non potevano agire in autotutela provvedendo autonomamente a garantirsi una giustizia

Come giagrave detto la prassi internazionale ha comunque invocato ripetutamente tale clausola

Ne egrave un esempio il caso italiano del bombardamento di Corfugrave del 1923 quale contromisura

dellrsquouccisione del generale Tellini avvenuta a causa di una mancata predisposizione di

sistemi di sicurezza idonei da parte della Grecia

Altra causa di esclusione della illiceitagrave egrave data dallrsquoart 23 del Progetto che prevede la

forza maggiore lrsquoazione posta in essere da uno Stato a seguito di una vis cui resisti non

potest ovvero a seguito di un avvenimento imprevedibile e incontrollabile Percheacute possano

giocare favorevolmente gli effetti esimenti occorre dimostrare lrsquoesistenza di un nesso

causale forte tra lrsquoevento imprevedibile e dirompente e la violazione degli obblighi

internazionali lrsquoassoluta estraneitagrave dello Stato violante che dunque non deve aver

contribuito in alcun modo allo svilupparsi della causa e la non assunzione del rischio che

lrsquoevento potesse verificarsi da parte dello Stato La giustificazione potragrave dunque essere

eccepita nel solo caso in cui vi sia una assoluta impossibilitagrave drsquoadempiere allrsquoobbligo

internazionale e non giagrave nel caso in cui lrsquoadempimento comporti unrsquoeccessiva onerositagrave

Lrsquoart 24 esamina poi lrsquoestremo pericolo quale status in cui si trova lrsquoorgano dello Stato

che viene costretto a compiere un atto internazionalmente illecito per salvare la vita propria

o altrui ndash di persone a lui affidate ndash da un pericolo grave e imminente In questo caso la

violazione della norma egrave volontaria ma solo in virtugrave del fatto che tale violazione si prospetta

nel balancing process come male minore rispetto alla perdita di vita umane Se il pericolo egrave

stato in tutto o in parte prodotto dallo Stato agente o se questo abbia tenuto una condotta

atta a generare un pericolo quanto meno simile ccedila va srsquoen dire come non possa essere

giocata tale esimente Tra i vari casi in cui egrave stato eccepito lrsquoestremo pericolo vi egrave il cd

Rainbow Warrior Il 30 aprile 1990 il Tribunale Internazionale drsquoArbitrato (TIA) ha affermato

come laquolrsquoilliceitagrave di un comportamento non conforme al diritto internazionale egrave esclusa se il

suo autore in una situazione di estremo pericolo non ha altro modo ragionevolmente

praticabile per salvare la propria vita o quella di altre persone affidate alla sua curaraquo22

Altre casistiche sono quella dellrsquoingresso non autorizzato di aerei nel territorio di uno Stato

straniero per salvare la vita di passeggeri oppure ancora lrsquoaccesso non autorizzato di una

nave militare nel porto di un altro Paese a causa di condizioni meteorologiche impraticabili23

21 CGCE c 90 e 9163 Commissione vs Lussemburgo e Belgio 22 F DEL GIUDICE Manuale op cit p 186 23 Sul punto lrsquoesempio corre al caso dei voli militari americani su suolo jugoslavo e il cd caso Creole

21

Ultima causa escludente lrsquoilliceitagrave egrave lo stato di necessitagrave regolato dallrsquoart 25 del

Progetto Anche qui viene a configurarsi una situazione di pericolo grave e imminente dove

non egrave piugrave lrsquoorgano inteso come individuo ad essere nel periculum bensigrave lo Stato In dottrina

alcuni come Conforti tendono ad escludere lrsquoefficacia dello stato di necessitagrave quale

esimente volendo riferire il carattere di necessitagrave al solo individuo che vede a rischio la vita

propria o altrui e non allo Stato che vede in pericolo dei suoi interessi volendo ricondurre la

necessitagrave al diritto allrsquoautoconservazione si potrebbe giungere a giustificare dei fenomeni

del tutto illeciti quali la conquista e lrsquoespansione territoriale Lrsquoart 25 comunque esclude

lrsquoantigiuridicitagrave della condotta a fronte di condizioni ben definite quando lrsquoatto posto in essere

era lrsquounico ed esclusivo mezzo per salvaguardare lrsquointeresse dello Stato e quando il

comportamento illecito tenuto non compromette in modo serio un interesse fondamentale

del Paese leso Se lo Stato disponeva dunque di altri mezzi per far fronte al pericolo e quindi

per salvaguardare i suoi interessi allora lrsquoart 25 non potragrave trovare applicazione alcuna

Al capoverso della norma sono poi previsti due casi in cui la necessitagrave non puograve essere

invocata ossia il caso in cui lrsquoobbligo internazionale violato escludeva lrsquoefficacia

dellrsquoesimente dello stato di necessitagrave oppure se lo Stato con la sua condotta ha contribuito

a generare il pericolo Nel caso cd Torrey Canyon del 1967 dove una petroliera liberiana

arenata al largo della costa britannica venne bombardata dal Regno Unito giocograve lrsquoesimente

dellrsquoart 25 in quanto il bombardamento fu volto a contenere lrsquoeffetto inquinante che avrebbe

portato unrsquooperazione di recupero e comunque si verificograve senza che alcuno Stato

sollevasse obiezioni

14 Conseguenze degli illeciti internazionali

Lrsquoaver compiuto una violazione della norma internazionale di primo grado comporta

il sorgere di obblighi a carico dello Stato inottemperante verso quello leso in virtugrave di una

norma di secondo grado La seconda parte del Progetto si egrave occupata proprio di codificare

gli articoli sulla responsabilitagrave internazionale dello Stato prevedendoli dallrsquoart 28 al 41 la

cessazione dellrsquoillecito la riparazione e il ricorso a contromisure da parte dello Stato leso

Prima di tutto occorre definire chi sia lo Stato leso Per il Diritto Internazionale

pubblico egrave quello che ha subito un pregiudizio generato dalla violazione di un obbligo

primario da parte di un altro Stato Da questa definizione traspare come lrsquounico legittimato

attivo alla reazione sia unicamente lo Stato leso che saragrave dunque lui e lui solo a poter

22

legittimamente pretendere la cessazione della condotta e a richiedere la riparazione per il

danno subito Ai sensi dellrsquoart 42 del Progetto se lrsquoillecito ha visto la violazione di norme

istitutive di rapporti di reciprocitagrave lo Stato leso saragrave quello titolare del diritto soggettivo

corrispondente allrsquoobbligo violato se la norma violata imponeva obblighi solidali leso egrave lo

Stato nei confronti dei quali la violazione ha incidenza nel caso poi di obblighi integrali ad

essere lesa egrave la Comunitagrave internazionale nella sua complessitagrave Dallrsquoimpostazione del testo

normativo la facoltagrave di invocare la responsabilitagrave di uno Stato a determinate condizioni puograve

essere attribuita anche a soggetti che non hanno subito il danno in modo diretto Per gli

effetti dellrsquoart 48 essi saranno legittimati nel caso in cui lrsquoobbligo violato sia dovuto nei

confronti di un gruppo di Stati essendo posto alla tutela degli interessi collettivi di questi (per

esempio la tutela dellrsquoambiente in una determinata area) ovvero se lrsquoobbligo violato sia

dovuto nei confronti della Comunitagrave internazionale derivante sic enim da norme imperative

erga omnes laquoil cui rispetto egrave dovuto alla Comunitagrave internazionale nel suo insieme e per la

cui tutela egrave riconosciuto ad ogni Stato un interesse giuridicamente azionabileraquo24 Le sanzioni

adottabili dallo Stato non direttamente leso attengono alla richiesta di cessazione immediata

dellrsquoillecito e alla riparazione dei danni nei confronti dei legittimati dallrsquoobbligo violato

La prima conseguenza allrsquoatto internazionalmente illecito posto in essere da uno

Stato egrave rappresentata dallrsquoobbligo di cessazione dellrsquoillecito Questa figura giuridica

prescinde la sussistenza di un illecito continuato fermo restando che come ribadito dallrsquoart

30 del Progetto la cessazione dellrsquoillecito ndash che puograve essere di natura omissiva ovvero

commissiva ndash non equivale come esclusione della responsabilitagrave internazionale dello Stato

Saragrave dunque considerabile quale mero adempimento parziale e tardivo Lrsquoadempimento

dellrsquoobbligo differisce dunque sostanzialmente con la restituzione in forma specifica di cui

diremo in seguito Quale corollario egrave poi previsto che lo Stato violante lrsquoobbligo

internazionale si impegni ad assicurare e garantire la non ripetizione della condotta ciograve non

giagrave a scopo riparatorio bensigrave preventivo ndash anche se la prassi ha dimostrato che la garanzia

di non ripetizione spesso egrave stata richiesta quale rimedio soddisfattorio

Il secondo obbligo che segue alla commissione di un illecito internazionale egrave la

riparazione ossia il risarcimento dei danni materiali e non allo Stato vittima del

comportamento contrario al Diritto Internazionale In base alla tipologia di illecito commesso

si avragrave la restitutio ad integrum ossia lrsquoobbligo di riparazione integrale la soddisfazione o il

risarcimento per equivalente La prima egrave la forma principale e cosigrave come statuito dalla CPGI

implica per lo Stato reo lrsquoobbligo laquodi cancellare tutte le conseguenze del fatto illecito e

24 Cfr CIG sent 15021970 caso Belgio vs Spagna cd Barcellona Traction

23

ristabilire lo stato di cose che sarebbe verosimilmente esistito se il suddetto fatto non fosse

stato commessoraquo25 Percheacute possa trovare perograve valida esecuzione occorre che lo Stato leso

ne dimostri la materiale possibilitagrave che non implichi la violazione di una norma fondamentale

(di jus cogens) e che non sia eccessivamente onerosa e non sproporzionata rispetto al

differente mezzo riparatorio del risarcimento per equivalente (risarcimento di natura

monetaria) Tale forma egrave tipica nei casi di controversie territoriali ovvero in casi di

occupazione militare noncheacute in situazioni di sottrazione di oggetti di interesse artistico-

culturale storico Altro rimedio egrave rappresentato dalla soddisfazione normata allrsquoart 37 del

Progetto come forma riparatoria del pregiudizio morale che ha arrecato lrsquoillecito

prescindendo da ogni forma di risarcimento dei danni materiali Essa egrave dovuta specialmente

laddove le altre modalitagrave non siano ritenute sufficienti alla compensazione Sono poi indicati

dalla stessa norma alcuni esempi di soddisfazioni come il riconoscimento formale della

commissione dellrsquoillecito e del carattere obbligatorio della norma violata le scuse ufficiali

lrsquoespressione del rincrescimento lrsquoomaggio alla bandiera dello Stato leso la punizione dei

rei materiali o il pagamento di una somma simbolica in denaro Postremo egrave il risarcimento

monetario che a titolo di indennizzo egrave la datio di una somma liquida allo Stato vittima

Questa viene versata a forma di riparazione per equivalente ovvero pari al valore della

reintegrazione dello status quo ante e a riparazione dei danni causati Lrsquoart 36 del Progetto

stabilisce allrsquouopo come lrsquoobbligo risarcitorio corra sia per il danno emergente che per il

lucro cessante Nel caso in cui le violazioni riguardino norme internazionali poste a tutela di

persone e beni di stranieri il danno andragrave commisurato a quello effettivamente arrecato allo

Stato leso In genere egrave considerabile come risarcibile unicamente il danno diretto occorre

quindi stabilire la sussistenza di un nesso di causalitagrave che viene ad essere interrotto

dallrsquoazione illecita Il danno deve dunque risultare come logicamente derivante dallrsquoillecito

Alla somma dovuta allo Stato leso si dovranno aggiungere gli interessi legali a far luogo

dalla data in cui il pagamento doveva essere fatto e sino alla totale copertura

dellrsquoobbligazione risarcitoria Fermo resta lrsquoapplicazione del principio generale di

equivalenza entro cui deve muoversi la riparazione non dovendo questa essere neacute inferiore

al danno neacute superiore al pregiudizio arrecato

25 Sul punto si esamini CPGI sent 13091928 sul caso cd Officina di Chorzogravev

24

2 UN NUOVO GENERE DI OPERAZIONI MILITARI IL PEACEKEEPING

21 Le operazioni militari diverse dalla guerra

Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale la natura dei conflitti egrave significativamente

multata Oggigiorno poi le contingenti esigenze hanno plasmato un ulteriore genus di

scontro armato le minacce unilaterali come il terrorismo internazionale e la ricorsa agli

armamenti di distruzione di massa incidono sensibilmente nella missione di garanzia della

pace e mantenimento della sicurezza globale main mission delle Nazioni Unite Cosigrave lo

stesso concetto classico della guerra ha dovuto rimodernizzarsi Oggi i dissidi sono per lo

piugrave originati da contrasti etnici radicalismi religiosi disagi economici e sociali La tendenza

egrave quella di nascere in uno Stato ma svilupparsi su tutto il territorio internazionale grazie

anche ai forti esodi migratori Si sono poi sviluppate nuove guerriglie che vedono partecipi

attori non statali come gruppi di ribelli e signori della guerra26

Oggi tutto egrave mutato gli attori non sono piugrave solo le forze armate regolari ma compaiono

le private security firms le Organizzazioni umanitarie noncheacute le Forze di polizia locali

collaborative Specularmente anche il nemico egrave cambiato e quello tradizionale ben

identificabile in quanto spesso esercito di uno Stato avversario egrave stato sostituito da

guerriglieri gruppi terroristici o eversivi criminalitagrave organizzata e civili belligeranti Il teatro

egrave dunque estremamente complesso e non egrave possibile delineare nettamente le demarcazioni

che dividono la pace dalla guerra il conflitto internazionale da quello non internazionale

La mutazione dello scenario ha reso obbligatorio il pensare al rinnovamento delle nostre

Forze Armate nellottica di un adattamento Si sono quindi affermate in via di assoluta

principalitagrave le operazioni a supporto della pace Peace Support Operations (PSO) dove i

militari intervengono in virtugrave di un mandato internazionale con funzioni differenti da quelle

del mero combattimento operazioni in ambito NATO note come Crisis Responce

Operations (CRO) Queste rispondono alle prerogative delle Nazioni Unite essendo esse

stesse propedeutiche alla pace e finalizzate alla gestione delle situazioni di crisi

provvedendo in caso di necessitagrave al ricorso alla Forza Armata ma solo per il

conseguimento degli obiettivi di assistenza stabilizzazione e ricostruzione previsti dal

mandato Insieme a queste la categoria delle operazioni militari diverse dalla

guerra comprende anche le Non-combatants Evacuation Operations (NEOs) finalizzate

26 Sono i Non-State Armed Conflicts fino al 2002 totalmente ignorati dalla Comunitagrave internazionale A oggi anche grazie al lavoro dellUppsala Conflict Data Program sono stati raccolti ed elaborati numerosi dati su questi conflitti che dimostrano la forte incidenza sociale di questi Cfr Human Security Brief 2007 Simon Fraser University Canada

25

allrsquoevacuazione di civili o militari isolati in date aree di crisi le attivitagrave di search and rescue

e quelle di disaster rilief Quello delle PSO egrave un grosso contenitore allinterno del quale

rientrano varie categorie di operazioni militari le conflict prevention le peace-making le

peacekeeping le peace-enforcement e le peace-building tutte differentemente chiamate

ma di fatto impossibili da attuarsi in autonomia27 Oggi il quadro egrave dunque totalmente

differente rispetto ad un tempo si puograve quasi affermare che le guerre non esistano piugrave ma

che sono state sostituite da azioni militari che ricercano la pace collettiva applicando non

solo lrsquouso della forza che permane quale extrema ratio ma i valori umani attraverso il

rispetto di quella che egrave la Clausola Martens riproposta con la risoluzione n 23 nella

Conferenza di Teheran del 12 maggio 1968 che afferma come laquothe principles of the law of

nations derived from the usages estabilished among civilized peoples from the laws of

humanity and from the dictates of the public coscienceraquo28

Nel quadro generale emerge dunque una nuova figura di militare quale soggetto i cui

compiti non si limitano allrsquoimpiego della forza bensigrave si ampliano sino a ricomprendere la

tutela e il soccorso di quelle parti di un conflitto definite deboli in virtugrave della differente loro

posizione rispetto ad un belligerante Non solo contribuisce nellrsquoopera di ricostruzione

attraverso il rispetto del Diritto Internazionale sostenendo lrsquoobiettivo della stabilizzazione

dellrsquoarea di crisi volta al mantenimento di una situazione di pace Come ha avuto modo di

affermare il Capo di Stato Maggiore della Difesa Generale Vincenzo Camporini nel suo

intervento allrsquoIstituto Internazionale di Diritto Umanitario di Sanremo il 4 settembre 2008 il

rispetto del Diritto Internazionale Umanitario egrave una vera e propria arma del soldato che opera

fuori e con cui egrave possibile rafforzare la legittimitagrave della presenza outside e contribuire a

creare il successo militare e politico di tutta lrsquooperazione

Il primo obiettivo in questo contesto egrave dunque quello di individuare la natura

dellrsquooperazione militare nella campagna del 2001 in Afghanistan si erano sviluppati due

conflitti uno internazionale che vedeva contrapposte le Forze statunitensi ad una parte degli

afghani e uno interno in cui si fronteggiavano da un lato il legittimo Governo e dallrsquoaltro i

talebani Il primo conflitto si considerograve concluso a far luogo dal 22 dicembre 2001 giorno di

insediamento di Karzai anche se nei fatti poco cambiograve

27 Come correttamente riportato in F ELIA I principi fondamentali nella condotta delle operazioni militari Roma egrave il concetto del Three Block War del generale americano Krulak Esso attiene alle varie situazioni operative cui possono andare incontro i militari allestero In questo caso possono trovarsi a condurre nello stesso tempo tutte le tipologie di operazioni militari dellassistenza umanitaria al peacekeeping al peace enforcement

28 F SPEROTTO La salvaguardia dei diritti dellrsquouomo durante i conflitti armati e le operazioni militari in httpfilesstudiperlapaceitspp_zfilesdocs20041025010744pdf

26

Sul piano giuridico invece molte cose mutarono prima tra tutte la tutela del catturato che

fino al momento in cui si era sul piano del conflitto internazionale avrebbe acquisito lo status

di prigioniero di guerra

Tutte le operazioni militari di nuovo genus sopra richiamate sono riconducibili ai capitoli

VI e VII dello Statuto delle Nazioni Unite e avendo come proprio teatro operativo lrsquoestero

coinvolgono piugrave ordinamenti giuridici in particolar modo quelli dei contributors della

missione quelli delle host nations e infine last but not least lrsquoOrdinamento giuridico

internazionale

Allo scopo di garantire un maggior grado di efficacia alle peacekeeping operations si

sono attuati dei meccanismi di standby arrangements con cui gli Stati si impegnano a

garantire la costante preparazione di militari che rimangono sotto il comando nazionale sino

al momento in cui vengono inviati in missione di pace e con la formulazione di un apposito

accordo passano sotto lrsquoegida dellrsquoOrganizzazione internazionale che cura la missione

21 Profili storici delle peacekeeping operations

Come abbiamo giagrave avuto modo di affermare il principio cardine delle Nazioni Unite egrave

quello del mantenimento dello stato di sicurezza collettiva che ha come corollario il divieto

di muovere guerra salvo i casi giagrave analizzati Per contribuire alla realizzazione di questo

obiettivo primario lo strumento per la gestione delle controversie e dei conflitti si egrave rivelato

quello del peacekeeper Sotto il profilo storico questo egrave stato introdotto nel 1956 grazie

allrsquoopera del Ministro degli Affari Esteri canadese Lester Bowles Pearson Al cessate il fuoco

tra gli scontri che stavano ormai continuando da tempo tra Egitto e Israele (coalizzato con

Francia e Gran Bretagna) il politico canadese invitograve le Nazioni Unite a disporre una Forza di

pace presso il canale di Suez per garantire lrsquoaccordo raggiunto29 Lutilizzo delle PKO egrave poi

stato residuale negli anni successivi a causa di quello che viene definito il meccanismo dei

veti incrociati sistema generato dalla contrapposizione dei due blocchi quello americano e

quello sovietico della guerra fredda Egrave solo dal 1991 che sono state varate nuove missioni

sia civili che militari ed egrave stato ripreso lo strumento del peacekeeper quale elemento primario

per il perseguimento degli obiettivi della Carta delle Nazioni Unite Non egrave un caso che sia

del 1992 lAgenda della Pace redatta dal Segretario Boutros Boutros Ghali

29 La missione fu un vero successo e garantigrave i premi Nobel per la pace prima a Pearson e poi alle Nazioni Unite

27

Nellottica di queste nuove sfide si plasmano le nuove strategie di intervento ampliando

i confini del personale civile impiegato Dalla nascita delle Nazioni Unite ad oggi si possono

contare un totale di sessantatreacute30 operazioni sotto lrsquoegida dellrsquoONU sedici delle quali si

attestano come ancora in corso31

Dopo la missione UNEF-I negli anni novanta si egrave assistito ad un crescente dilagarsi

del fenomeno PKO e si egrave iniziato a delineare un nuovo profilo quello delle peace-building

operations come UNOSOM ONUMOZ e UNAMIR

23 Il ruolo delle Nazioni Unite

Nel momento in cui le Forze Armate compiono una missione per le Nazioni Unite

fermo restando la responsabilitagrave del Segretario Generale si applicano le regole e i principi

di Diritto Internazionale dei conflitti armati contenuti nel bollettino Observance by United

Nation Forces of International Humanitarian Law32 Le norme ivi richiamate riguardano la

protezione dei civili i mezzi e metodi di combattimento il trattamento dei detenuti noncheacute la

protezione del personale sanitario e dei feriti Sono disposizioni che a gran voce sono

entrate a far parte del Diritto Consuetudinario pur non sostituendo le leggi nazionali cui il

personale militare rimane legato anche nelle operazioni Allatto di formazione della Forza

internazionale allinterno degli accordi spesso inserita la formula per cui tali milizie a

disposizione delle Nazioni Unite dovranno attenersi rigidamente ai principi e dallo spirito

delle Convenzioni internazionali applicabili ai militari specie i Protocolli Addizionali alle

Convenzioni di Ginevra dellrsquo8 giugno 1977 Queste norme oltre che nel caso del conflitto

armato trovano applicazione anche nelle azioni coercitive condotte con peacekeeping

operations

Per quanto riguarda possibili violazioni del diritto dei conflitti armati le Nazioni Unite

sono responsabili per il risarcimento di qualsiasi danno non sia supportato da unidonea

giustificazione di necessitagrave militare fermo restando la possibilitagrave di rivalsa nei confronti del

contingente nazionale nel caso di manifesta negligenza o condotta volontariamente illecita

Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad attivitagrave ultra vires che abbiano dunque ecceduto i limiti

del mandato lo Stato cui lorgano militare appartiene viene coinvolto nel caso in cui sia

30 Sul punto al sito httpwwwunorgenpeacekeepingoperationscurrentshtml egrave presente la lista completa e ufficiale delle operazioni di peacekeeping promosse dalle Nazioni Unite ed egrave altresigrave riscontrabile la lista ndash con le note ndash delle PKO passate

31 Sul punto si veda lrsquoAllegato 1 32 STSGB199913 06081999

28

ravvisabile un nesso eziologico tra la violazione posta in essere ed eventuali direttive dello

Stato patrio Permane dunque quale criterio di imputazione per tali atti quello del controllo

effettivo del contingente militare dovendo verificare dunque la compatibilitagrave degli ordini

ricevuti dal comandante di campo dalla catena di comando con la direttiva stabilita

dallorganizzazione In caso di interferenza dello Stato di invio nelle direttive che il

comandante del contingente egrave tenuto ad applicare secondo il principio di effettivitagrave il

contingente non puograve essere considerato come organo agente delle Nazioni Unite Un altro

tipo di responsabilitagrave che potrebbe sorgere dalla Commissione di illeciti internazionali da

parte del contingente militare egrave quella circa la mancata istruzione adeguata dei militari sulle

leggi e sugli usi di guerra da parte dello Stato di invio prima che i propri militari lascino il

territorio Questo vincolo di dottrina volendolo chiamare in questa maniera egrave un obbligo

sancito da numerosi atti delle Nazioni Unite

Con riguardo alle operazioni di pace organizzate dellrsquoONU la dottrina a seconda del

loro inserimento storico e della loro finalitagrave le raggruppano in tre categorie La prima detta

delle operazioni di prima generazione comprende tutte quelle poste in essere prima del

crollo del muro di Berlino queste avevano una portata limitata e dal punto di vista giuridico

erano giustificate tramite lapplicazione estensiva del Capo VI della Carta ONU

Operativamente queste erano caratterizzate per limpiego di Forze con compiti di

interposizione tra due o piugrave parti in conflitto volte alla garanzia degli accordi Il secondo alveo

egrave costituito dalle operazioni di seconda generazione che raggruppano tutti quegli interventi

dove la componente militare viene a discapito in ragione di un inserimento di compiti sempre

piugrave di natura civile come il rimpatrio dei rifugiati lassistenza umanitaria il controllo

sullapplicazione del Diritto Internazionale umanitario e il corretto svolgimento in sicurezza

delle elezioni Le operazioni di terza generazione invece differiscono ampiamente dalle

prime due in quanto lutilizzo della Forza militare non egrave rivolta ad un mero scopo di

mantenimento della situazione di pace bensigrave alla sua realizzazione le Forze rispetto ai

primi due gruppi non sono piugrave neutrali e la giustificazione in ambito giuridico non egrave piugrave

ravvisabile nel Capo VI della Carta bensigrave ricondotta nel successivo Capo VII in particolare

nellart 42

Tale ripartizione egrave definibile tradizionale ed egrave quella maggiormente accolta dalla

dottrina Se ne egrave perograve sviluppata unaltra quella del Segretario Generale delle Nazioni

Unite contenuta allinterno della Agenda for Peace del 1992 allinterno della quale la

distinzione egrave operata in base agli obiettivi perseguiti dalle differenti missioni preventive

diplomacy peace-making peacekeeping e post conflict peacebuilding

29

Tale distinzione non egrave stata bene accolta anzi si egrave rivelata confusa tanto da dover esser

rivista dallo stesso Segretariato generale nel successivo rapporto del 3 gennaio 199533

Queste classificazioni oggi sono perograve da considerarsi superate in quanto non si dimostrano

piugrave adatte a descrivere lodierna realtagrave sempre piugrave complessa

In questo contesto assumono anche carattere di importanza non certo residuale le

PS marittime operations Le operazioni di mantenimento della pace in mare possono far

parte di un frame piugrave ampio ovvero riferito ad una peacekeeping mission che si estende

ad unarea marina e terrena ovvero ad una missione volta a mantenere lordine e la

sicurezza nei mari Nel primo caso esse si pongono a supporto di un quadro operativo piugrave

ampio e riguardano il controllo di polizia delle acque territoriali dellarea in cui loperazione

generale egrave svolta la messa in sicurezza da mine delle acque interessate il mantenimento

di zone di esclusione marittima linterposizione materiale tra le parti in conflitto noncheacute

fornire il supporto logistico necessario alle truppe di terra della PK mission e agli aiuti

umanitari Per ciograve che attiene agli interventi marittimi relativi al mantenimento della sicurezza

in mare i compiti possono attenere ad azioni contro la pirateria e i traffici di droga la scorta

a convogli in aree di conflitto e lo sminamento delle acque internazionali Tutte le operazioni

PK (PKO) sono generalmente intraprese dalle Nazioni Unite ma i natanti coinvolti

mantengono la propria bandiera nazionale aggiungendo al massimo quella delle Nazioni

Unite Nel corso degli anni se ne sono sviluppate varie in Palestina la United Nations Truce

Supervision Organization (UNTSO)34 in Nuova Guinea la United Nations Security Force

(UNSF)35 in Sinai la United Nations Emergency Force I (UNEF-1)36 in America centrale la

United Nations Observer Mission in Central America (ONUCA)37 in Cambogia la United

Nations Transnational Authority in Cambodia (UNTAC)38 e in ultimo la missione ancora in

corso in Kosovo la United Nations Interim Administration Mission in Kosovo (UNMIK)39

La UNTSO egrave la PKO piugrave risalente e venne promossa dal Consiglio di Sicurezza delle

Nazioni Unite con la Risoluzione n 50 del 29 maggio 1948 Da subito il compito a lei affidato

fu quello di sorvegliare sul rispetto dei trattati di pace stipulati tra lo Stato di Israele lEgitto

la Giordania e la Siria noncheacute sul cessate il fuoco al termine del conflitto israelo-palestinese

33 Cfr httpwwwunorgdocumentsgadocs50plenarya50-60htm 34 Iniziata nel maggio del 1948 e sospesa nel 2006 35 Attivata dallottobre 1962 allaprile 1963 36 Svolta dal novembre 1956 al giugno 1967 37 Iniziata nel novembre 1989 e terminata nel gennaio 1992 38 Attivata dal marzo 1992 al settembre 1993 39 Iniziata nel 1999 e ancora attiva

30

del 1967 In ultimo ha avuto il compito di mappare e vigilare le alture del Golan noncheacute il

canale di Suez LItalia ha partecipato alla missione con linvio di sette ufficiali a far luogo

dallentrata in vigore della L 17071957 n 848 sino alla data di sospensione della missione

avvenuta nel 2006 in seguito alluccisione di quattro osservatori e al ferimento del Cap

Punzo40 Successivamente a questa egrave stata la UNSF in cui le Nazioni Unite si sono poste

come Temporary Executive Authority per il periodo compreso tra il 1 ottobre 1962 e il 1

maggio 1963 per garantire la sicurezza nei territori nuovo-guineani a seguito degli accordi

intercorsi tra lIndonesia e i Paesi Bassi Con la UNEF-1 le Nazioni Unite sperimentarono

per la prima volta una Emergency Force per concludere la crisi di Suez La risoluzione n

1001 del 7 novembre 1956 voleva lingresso del contingente militare in Egitto col consenso

del legittimo governo per aiutare nel mantenimento della pace durante e successivamente

al ritiro delle milizie non egiziane assicurando il rispetto delle prioritagrave definite dalla

risoluzione Alluopo giunsero contributi da numerose nazioni tra cui lItalia I primi militari

arrivarono a Il Cairo il 15 novembre raggiungendo i seimila uomini nel febbraio 195741

La successiva missione ONUCA fu autorizzata a seguito della firma di Esquipulas II

Agreement laccordo di pace che prevedeva la fine delle ostilitagrave tra Costa Rica Nicaragua

El Salvador Guatemala e Honduras e la democratizzazione di tale area Furono gli stessi

Governi a richiedere al Consiglio di Sicurezza linvio di un contingente a garanzia

delladempimento degli accordi che venne accordato e furono inviati numerosi osservatori

che portarono a termine i loro compiti contribuendo anche al disarmo delle truppe sandiniste

nel Nicaragua42 Con la risoluzione n 745 il Consiglio di Sicurezza diede inizio ad UNTAC

la missione che doveva amministrare la Cambogia a seguito degli accordi di pace La Forza

vide lintervento di svariate decine di migliaia di uomini anche dallItalia43 Con la UNMIK

avviata con la Risoluzione n 1244 si sviluppava una missione altamente complessa

comprendendo non solo le Forze ONU ma anche lOCSE e lUnione Europea Le operazioni

si sono condotte con lintento di supportare il Paese nella creazione e sviluppo delle strutture

statali e ancora oggi egrave presente un contingente in loco44

40 Cfr Libano lONU ritira gli osservatori dellUNTUSO in Corriere della Sera Esteri 28072006 41 Cfr First United Nations Emergency Force 2003 in wwwunorgenpeacekeeping missionspast unefihtm 42 Cfr United Nations Observer Group in Central America 2003 in wwwunorgDeptsDPKOMissions onucahtm 43 Cfr United Nations Transitional Authority in Cambodia 2003 in wwwunorgenpeacekeeping missionspast

untachtm 44 Cfr wwwunmikonlineorg

31

Il dato comune di queste operazioni egrave che tutte le PKO vengono istituite dal Consiglio

di Sicurezza delle Nazioni Unite che oltre allatto dimpulso per la creazione del contingente

delega formalmente il Segretario Generale per lorganizzazione e la conduzione pratica

della missione Egrave dunque questultimo che in totale autonomia puograve richiedere lintervento

di una Forza marittima pur dovendone informare il Consiglio di Sicurezza Gli Stati ndash fermo

restando linapplicazione come giagrave precedentemente riportato degli artt 43-47 dello

Statuto delle Nazioni Unite ndash possono determinare liberamente se partecipare e con quali

mezzi alle PKO e debbono darne notizia al Segretario di Stato che in base alle disponibilitagrave

offerte procede con la formazione del contingente Gli Stati che forniscono unitagrave navali

nominano un comandante della Forza nazionale che collabora col comandante della PKO

nominato dal Segretario Generale salvo non vi abbia giagrave provveduto il Consiglio di

Sicurezza Sono poi sottoposte al controllo operativo delle Nazioni Unite e il comandante

della Forza di pace egrave responsabile della realizzazione delle attivitagrave militari sia di terra che di

mare dovendo unicamente rispondere al Segretario Generale circa la corretta

realizzazione del mandato Ai comandanti delle unitagrave navali nazionali egrave affidata lesecuzione

degli ordini del comandante della Forza dai quali dipendono fermo restando che lo Stato di

bandiera permane quale unico responsabile dellordinaria amministrazione della nave a tutti

gli equipaggi di ogni unitagrave navale italiana impegnata in operazioni peacekeeping quindi si

applicheragrave il codice penale militare di pace

Le unitagrave navali inquadrate allinterno di una PKO svolgono il loro compito in ossequio

al diritto marittimo e alle consolidate prassi in ambito di peacekeeping force quali

limparzialitagrave la correttezza verso le parti confliggenti i colleghi di missione e gli Stati terzi

noncheacute la promozione di negoziati Luso della forza egrave quindi consentito unicamente a titolo

di difesa legittima e secondo i principi giagrave ampiamente analizzati in precedenza di

necessitagrave e proporzionalitagrave In tutti gli altri casi un gewaltanwendung egrave unicamente

autorizzabile per mano del Consiglio di Sicurezza fermo restando il doveroso rispetto dei

generali principi del diritto internazionale umanitario

Le PKO navali possono essere intraprese anche fuori dallambito ONU in quanto tali

operazioni possono altresigrave essere condotte da organi regionali o da forze multinazionali

Anche in questo caso vi egrave un principio di conservazione della propria bandiera e eccezion

fatta per specifiche disposizioni previste dai mandati le norme applicabili a tali operazioni

sono le medesime di quelle vigenti per le UN-PKO Tra le missioni di questultimo genus

ritroviamo loperazione di pattugliamento dello stretto di Tiran in Sinai da parte del

contingente navale della Multinational Force and Observers (MFO) e quelle anti pirateria

nellrsquoarea somala della EU Navrof

32

24 Le PK operations not UN

Le PKO non sono perograve come detto solo attivate dietro lrsquoimpulso delle Nazioni Unite

assumono ruolo centrale anche organismi regionali come lrsquoUnione Europea Allinterno del

Trattato di Amsterdam traspare una forte delega allUnione Europea per costituire e gestire

operazioni per la pace Si afferma dunque un una nuova funzione dellEuropa non solo piugrave

diplomatico-politica bensigrave di stabilizzazione delle aree di crisi

Viene individuata formalmente la sede competente per la discussione e ladozione di

queste misure in caso di necessitagrave ogni Stato membro potragrave chiedere la convocazione del

Consiglio Europeo o del Comitato politico per discutere la questione Nessuno Stato

membro in tale situazione potragrave rifiutarsi di inserire allordine del giorno dei lavori del

Consiglio Europeo la discussione agire da solo o con altri Stati nel caso in cui lUnione

Europea sia giagrave stata investita della questione

Questa funzione europea trova armonizzazione allinterno dello Statuto dellONU in

quanto allinterno di esso non vi egrave un impedimento al sorgere di organizzazioni regionali che

abbiano il fine di mantenere o ristabilire la pace e la sicurezza Fermo restando la potenza

sul piano degli effetti di legge del Capo VIII dello Statuto allinterno del quale viene statuito

come luso della forza sia un sistema accentrato in mano al consiglio di sicurezza delle

Nazioni Unite che utilizza le organizzazioni regionali in funzione subordinata Nella prassi

si egrave invero consolidato un comportamento dellrsquoONU di natura differente che ha valorizzato

queste organizzazioni regionali secondo il quadro normativo del Capo VII nel momento in

cui organizzazioni regionali rilevanti come lUnione Europea o la NATO hanno assunto in

via di principalitagrave i compiti delle missioni del Consiglio di Sicurezza ndash a partire dalla

Jugoslavia ndash gli enti regionali vengono coinvolti come coordinatori dellazione degli Stati

membri

Lo stesso asset normativo dellUE in materia di peacekeeping non pone vincoli

derivanti dai Trattati istitutivi allinterno dei quali non vi egrave riferimento alcuno a limiti geografici

allazione di PSO Il problema che sorge egrave la capacitagrave giuridica dellUnione di concludere

trattati in ambito PESC lart 14 del Trattato di Amsterdam offre un treaty making power

limitato Viene attribuito al Consiglio che decide allunanimitagrave il potere autorizzativo di

consentire alla presidenza che agiragrave in di concerto con la Commissione di avviare i

negoziati Il potere di concludere questi accordi rimane perograve al Consiglio che dovragrave votare

allunanimitagrave Gli accordi non saranno perograve vincolanti per lo Stato membro che in fase di

trattative dichiari che il medesimo testo debba conformarsi alle prescrizioni costituzionali

proprie

33

Vi egrave poi anche un potere di astensione ma giaccheacute egrave necessaria lunanimitagrave lastensione

deve essere motivata e lo Stato che vuol fare ricorso a questo strumento non prenderagrave parte

alla missione ma dovragrave anche astenersi da qualsivoglia comportamento che possa

contrastare o impedire la peacekeeping

I processi che a oggi si intende sviluppare rafforzare sono quelli di dotare lUnione

Europea di contingenti militari efficaci istituire organi idonei e potenziare la cooperazione

con la NATO

Le prime azioni concrete avvennero con il Consiglio Europeo di Colonia del 3 e 4

giugno 1999 grazie al quale veniva istituito il Comitato Politico e di Sicurezza (CPS)

presieduto dallAlto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune composto

di una rappresentazione fissa con competenza in ambito politico-militare il Comitato

militare il cui compito egrave quello di formulare raccomandazioni al CPS e lo Stato Maggiore

militare dellUnione Europea che si occupa dellattivitagrave pratica di gestione delle informazioni

In seguito a ciograve venne avviata il 18 marzo 2003 la prima operazione in ambito di Politica

Europea di Sicurezza e Difesa (PESD) in cui le Forze europee subentravano alloperazione

NATO Allied Harmony in Macedonia Questa prese il nome di operazione Concordia e

registrograve il primo successo tanto che alcuni mesi dopo ne prese il posto EUPOL Proxima

unoperazione di mera polizia per il mantenimento dello status quo acquisito Intanto in

Bosnia veniva avviata unaltra missione dal dicembre 2004 al novembre 2007 EUFOR

Althea Si sono poi sviluppate numerose altre missioni in Congo Georgia Indonesia

Sudan Palestina Ucraina Iraq e Afghanistan

Certamente le disposizione relative alla riconduzione della responsabilitagrave allrsquoEnte che

detiene il controllo effettivo richiamate nel paragrafo precedente trovano concreta

applicazione anche nel caso di PKO poste sotto lrsquoegida NATO Esempi pratici li ritroviamo

nellrsquoambito della missione KFOR con i casi Behrami vs Francia e Saramati vs Francia-

Germania-Norvegia decisi congiuntamente il 2 maggio 2007 dalla Corte Europea dei Diritti

dellrsquoUomo (CEDU) Nel primo caso venivano sollevate questioni di responsabilitagrave in seguito

alla morte di Gadaf Behrami avvenuta per mano dellrsquoesplosione del sotto-proiettile di una

bomba a frammentazione inesplosa e lanciata nel corso dei bombardamenti NATO del 1999

in unrsquoarea esclusa dalla bonifica condotta dalle Nazioni Unite nel secondo caso il Saramati

lamentava di essere stato ingiustamente detenuto per alcuni mesi nellrsquoestate del 2001

I ricorsi erano rivolti nei confronti dei Paesi che avevano il comando dei contingenti del

KFOR La CEDU decideva di archiviare i ricorsi affermando come la Convenzione Europea

dei Diritti dellrsquoUomo dovesse essere letta alla luce dellrsquoart 103 dello Statuto delle Nazioni

Unite non potendo quindi essere interpretata laquoin modo tale da sottoporre allo scrutinio della

34

Corte le azioni o omissioni degli Stati parti coperte da risoluzioni del Consiglio di Sicurezza

della Nazioni Unite poste in essere prima o durante le missioni decise dal Consiglio

stessoraquo45 Non essendo lrsquoONU parte delle convenzioni sui diritti umani non egrave possibile

neppure che lo Stato di invio risponda di eventuali violazioni commesse dal proprio

personale prestato a quellrsquoOrgano internazionale46

Come affermato da Leck47 in una testimonianza avanti la House of Representatives

nel 2007 le procedure NATO offrono una maggiore influenza degli Stati di invio rispetto a

quelle delle Nazioni Unite i Governi di questi Paesi hanno dunque una maggiore voce nelle

questioni operative Che i caveat nazionali limitino i tipi delle missioni cui vengono assegnati

i contingenti egrave un dato di fatto di tutte le missioni ma questa tendenza si egrave ultimamente

sviluppata maggiormente in ambito NATO rispetto che in quello ONU Nel contempo il

Ministero degli Affari Esteri ha espressamente dichiarato il 18 maggio 2000 nel dibattito alla

House of Representatives che laquothe Netherlands was fully involved in the decision-making

process regarding all aspects of the aerial operation the formulation of the political

objectives of the aerial campaign the establishment of the operational plan on which the

campaign was based the decision concerning the beginning and the end of the operation

and the decision concerning the beginning of the various stagesraquo48

In un altro caso gli Stati Uniti avevano risolto la richiesta di risarcimento derivante dal

bombardamento allrsquoambasciata cinese a Belgrado senza analizzare la possibilitagrave di

copertura dello ldquoscudo NATOrdquo in ordine alla responsabilitagrave internazionale per fatto illecito

anche se apparentemente lrsquoazione si sarebbe potuta ricondurre allrsquoOrganizzazione

Lrsquoistituzione delle peacekeeping fuori dallambito delle Nazioni Unite originariamente egrave

stata molto criticata dal Segretariato che ha ricordato come secondo la Carta di San

Francisco il compito di mantenimento della pace e garanzia della sicurezza internazionale

spettasse al Consiglio di Sicurezza Sotto il profilo giuridico perograve queste operazioni sono

assolutamente lecite sempre che si svolgano con il consenso dello Stato sul cui territorio

vanno a operare un meccanismo di consenso dellavente diritto quale causa di esclusione

dellilliceitagrave dellazione

45 Cfr CEDU sent 2052007 c Behrami vs Francia e Saramati vs Francia Germania e Norvegia par 149 in httphudocechrcoeintengi=001-80830itemid[001-80830]

46 Cfr P DE STEFANI I casi Behrami e Saramati davanti alla Corte europea dei diritti umani (2007) la giurisdizione non si estende ai peacekeeper in Kosovo in httpunipd-centrodirittiumaniititschedeI-casi-Beharmi-e-Saramati-davanti-alla-Corte-europea-dei-diritti-umani-2007-la-giurisdizione-non-si-estende-ai-peacekeeper-in-Kosovo72

47 Cfr C LECK International responsibility in United Nations peacekeeping operations command and control arrangements and the attribuition of conduct in Melbourne Journal of International Law X Melbourne 2009 p 14

48 Netherlands Yearbook of International Law 2001 cit in Ivi

35

La duality delle PKO non contrasta quindi con i principi internazionali anzi contribuisce

al loro rafforzamento Un esempio ci egrave dato dal trattato di pace stipulato tra Egitto e Israele

nel 1979 che prevedeva la costituzione di una Forza delle Nazioni Unite che avrebbe dovuto

supportare lesecuzione dellaccordo ma a causa del veto posto dalla Russia che non

venne mai a sorgere e nel 1982 venne istituita la Forza Multinazionale e Osservatori del

Sinai slegata dallONU

36

3 LA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE NELLE MISSIONI PK

31 Gli effetti giuridici per fatto illecito nelle UN-PKO

La legge sulla responsabilitagrave per illeciti internazionali con riguardo alle Organizzazioni

internazionali non ha ancora raggiunto il massimo sviluppo anche se numerosi progressi

sono stati fatti da organismi quali la International Law Association (ILA) e soprattutto

dallrsquoInternational Law Commission (ILC)49 Questrsquoultima ha adottato in via provvisoria il

Progetto sulla responsabilitagrave internazionale degli Stati del 200150 anche verso le

Organizzazioni internazionali (OI) Il comportamento di un organo di uno Stato messo a

disposizione dellrsquoOI viene imputato direttamente a questrsquoultima tralasciando il legame

originario con lo Stato di invio fermo restando che sia lrsquoOI a esercitare il controllo effettivo

sul contingente51 In tal senso la prova del controllo effettivo non viene applicata alla

condotta generale dellrsquoorgano bensigrave specificatamente a ogni singolo atto illecito per poter

meglio attribuire la paternitagrave dellrsquoimpulso dellrsquoatto allrsquoOrganizzazione oppure allo Stato di

invio In questrsquoultimo caso ccedila va srsquoen dir come sia lo Stato a dover rispondere Il vincolo di

ricerca del soggetto che ha lrsquoeffettivo controllo si egrave affermato anche in via giurisprudenziale

ne sono esempi significativi i citati casi Nicaragua vs Stati Uniti del 1986 e Bosnia-

Erzegovina vs Serbia-Montenegro del 2007 non solo anche casi piugrave recenti quali Behrami

and Saramati Al-Jedda e HN vs Olanda riflettono le medesime osservazioni La posizione

assunta dalla ILC egrave particolarmente interessante vista la dichiarazione fatta dal Segretariato

delle Nazioni Unite nel febbraio 2004 in cui veniva affermato come ogni peacekeeping force

delle Nazioni Unite sia un organo sussidiario delle stesse Nazioni Unite52 Come riferito

questa dichiarazione riflette la linea dellrsquoILC secondo cui laquoThe conduct of an organ [] of

an international organization in the performance of functions of that organ [] shall be

considered as an act of that organization under international law whatever position the organ

[] holds in respect of the organizationraquo53

Ad avviso della ILC lrsquoart 5 del Progetto definirebbe quella situazione in cui lrsquoorgano

prestato allrsquoOI agisce ancora in una certa misura come organo dello Stato di invio e

lrsquoesempio che porta allrsquointerno del suo Report del 2004 egrave quello di contingenti militari messi

a disposizione da uno Stato al fine di espletare unrsquooperazione di pace dove perograve allo Stato

49 Cfr ILA Accountability of International Organisations 2004 in httpwwwila-hqorgencommitteesindexcfmcid9 50 Sul punto si veda lrsquoAllegato 2 51 Sul punto cfr C LECK International responsibility hellip opcit p 3 52 Cfr SEGRETARIATO ONU Responsibility of International Organizations Comments and Observations Received from

International Organizations 56 UN Doc ACN4545 25 June 2004 53 ILC Report of the International Law Commission Fifty-Sixth Session UN Doc A5910 2004 p 99

37

permangono dei poteri disciplinari e una giurisdizione penale nei confronti dei militari stessi

Allrsquouopo ha anche citato alcuni casi in cui le Forze di pace continuavano a chiedere ai propri

Governi lrsquoautorizzazione alle operazioni giagrave ordinate dalle Nazioni Unite e con tutto ciograve in

capo Governi permaneva la responsabilitagrave per le azioni illecite condotte dal proprio

contingente continuando in facta a essere esercitato un potere di controllo54

Ciograve nonostante lrsquoapplicazione dellrsquoart 5 del Progetto illustra come tali considerazioni

non abbiano posto un arresto al definire che lrsquoONU abbia anche e comunque sia lrsquoautoritagrave

che la capacitagrave di tenere un controllo effettivo sui contingenti di pace nonostante che quello

esercitato sui peacekeeper sia certamente differente rispetto a quello disteso nei confronti

dei suoi organi sussidiari

Ciograve che si puograve affermare dunque egrave che le Nazioni Unite abbiano in generale assunto

la responsabilitagrave per le attivitagrave delle Forze di pace allrsquointerno delle missioni ONU In via

consuetudinaria si egrave largamente accettato il principio secondo cui la violazione di un obbligo

internazionale imputabile allrsquoOrganizzazione internazionale comporti la responsabilitagrave di

questrsquoultima e non dello Stato di invio Lo stesso Segretario Generale della Nazioni Unite ha

affermato che laquoAs a subsidiary organ of the United Nations an act of a peacekeeping force

is in principle imputable to the Organization and if committed in violation of an international

obligation entails the international responsibility of the Organization and its liability in

compensationraquo55 La Segreteria ha comunque chiarito come la responsabilitagrave internazionale

delle Nazioni Unite sia condizionata al presupposto che lrsquooperazione sia stata svolta sotto il

comando e controllo esclusivo dellrsquoOrganizzazione ovvero abbia agito quale Organo

sussidiario della medesima In operazioni come le joint operations la responsabilitagrave dovragrave

dunque essere ravvisata ponendo attenzione a chi avesse effettivamente il potere di

comando e controllo effettivo

Il Segretariato Generale ndash a differenza dellrsquoILC ndash non ha sembrato accettare la

possibilitagrave che in alcuni contesti le Forze di pace non agiscano sotto la direzione delle

Nazioni Unite quanto piuttosto sotto la direzione dello Stato di invio volendo rilevare che

laquomilitary personnel placed by Member States under UN command although remaining in

their national service are for the duration of their assignment to the force

considered international personnel under the authority of the United Nations and subject to

54 Cfr Ibidem pp 112-114 55 SEGRETARIATO ONU Responsibility of International Organizations op cit p 6

38

the instructions of the Force Commander [] (and) bound to discharge their functions with

the interest of the United Nations only in viewraquo56 In questi termini lrsquoONU si egrave fatto carico

delle responsabilitagrave per le attivitagrave dei caschi blu nel momento in cui esercitavano le loro

funzioni ritenendo in via di principalitagrave lrsquoapplicazione dellrsquoart 4 del Progetto (contrariamente

a quanto riferito dalla ILC che propenderebbe per gli effetti dellrsquoart 5) Cosigrave le Nazioni Unite

hanno accettato la responsabilitagrave per gli atti ultra vires nei contesti delle missioni ONUC e

UNEF di apertura del fuoco nei confronti di civili con relativo loro decesso pur senza aver

ottenuto alcun ordine in merito57 Questa pratica si riflette nellrsquoart 6 del Progetto dove si

afferma come la condotta che superi lrsquoautoritagrave dellrsquoOrgano o che viola le istruzioni resti di

pertinenza dellrsquoOI sino a che gli atti possono essere ravvisati come eseguiti in veste ufficiale

Ne segue lrsquoirresponsabilitagrave da parte delle Nazioni Unite per il comportamento tenuto fuori

dal servizio delle Forze di pace come per gli atti di sfruttamento sessuale e di abuso o altre

forme di condotta illecita non potendo ritenersi tali atti generati dalla funzione ufficiale delle

Nazioni Unite In questo contesto viene dunque esclusa la responsabilitagrave dellrsquoOrgano

Quanto ai profili piugrave operativi occorre osservare come le strutture di comando e di

controllo delle PKO delle Nazioni Unite in linea teorica appaiono come semplici ma in via

pratica presentano alcune problematiche58 In una UN-PKO tutti i componenti della missione

ndash militari di polizia e civili ndash rientrano allrsquointerno delle deleghe operative del capomissione

che generalmente egrave un rappresentante del Segretario Generale (anche se in determinate

occasioni puograve anche essere il comandante della Forza o il capo-osservatore)59 Le Forze di

pace sono quindi ndash in generale ndash sotto il controllo operativo del Force Commander ovvero

di quella figura a capo del contingente militare della peacekeeping operation Come infatti

ha contribuito a definire il Dipartiment of Peacekeeping Operations (DPKO) allrsquointerno della

cd Capstone Doctrine che rappresenta la base dottrinale per le UN-PKO i militari prestati

dagli Stati alla missione di peacekeeping sono sottoposti al controllo operativo del

comandante della Forza ONU e non sotto il diretto comando delle Nazioni Unite un rapporto

di dipendenza gerarchica dunque60 Qui il controllo operativo egrave inteso come laquo The authority

granted to a military commander in United Nations Peacekeeping Operations to direct

forces assigned so that the commander may accomplish specific missions or tasks which

56 Ibidem p 17 57 Cfr M ZWANENBURG Accountability of Peace Support Operations 2005 p 106 58 Cfr H MCCOUBREY E N D WHITE The Blue Helmets Legal Regulation of United Nations Military Operations 1996 pp

137 144-147 59 Dove per autoritagrave operativa si intende il soggetto giuridicamente capace di emettere direttive operative nellrsquoambito del

mandato ricevuto in una data area ndash la mission zone ndash e per il tempo concordato Sul punto cfr DIPARTIMENT OF

PEACEKEEPING OPERATIONS (DPKO) Handbook on United Nations Multidimensional Peacekeeping Operations New

York 2003 p 68 60 Cfr DPKO UN Peacekeeping Operations Principles and Guidelines New York 2008 p 68

39

are usually limited by function time or location (or a combination) to deploy units concerned

andor military personnel [hellip] United Nations Operational Control includes the authority to

assign separate tasks to sub units of a contingent as required by the operational

necessities within the mission area of responsibility in consultation with the Contingent

Commander and as approved by the United Nations Headquartersraquo61 Lo stesso glossario

reperibile sul sito internet del DPKO sul controllo operativo afferma che egrave un livello

maggiormente restrittivo di autoritagrave in quanto il comandante non puograve modificare gli elementi

essenziali della missione quali a esempio la redistribuzione fuori area senza aver prima

ottenuto il consenso del Paese di invio delle truppe62 La ratio di questa restrizione egrave da

rinvenirsi nella primaria necessitagrave per lo Stato di invio di tutelare la sicurezza dei propri

cittadini inviati

In punto responsabilitagrave come ampiamente giagrave riferito il dato di maggiore rilievo egrave

lrsquoattribuzione della condotta La maggior parte degli studiosi ritiene che le Forze di pace

siano in generale poste sempre al di sotto del controllo efficace delle Nazioni Unite durante

lrsquointero periodo in cui sono a disposizione dellrsquoOrganizzazione eccezion fatta per il caso in

cui un contingente ignori le istruzioni del Comandante della Forza e agisca in autonomia63

Esempi significativi ci vengono forniti dai casi Behrami vs Francia e Saramati vs

Francia ndash Germania - Norvegia dove la riconduzione delle azioni commesse dai militari

impiegati venne direttamente ricollegata allrsquoOrganizzazione titolare della PKO traendo

questa in giudizio avanti la CEDU

La questione che rileva avere un particolare interesse egrave che il contingente inviato da

un Paese nellrsquoambito di una missione ONU puograve in qualsiasi momento rifiutarsi di adempiere

a un compito

Giorgio Gaja relatore speciale sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni internazionali

allrsquoILC ha proposto di attribuire la condotta nella misura in cui lrsquoorganizzazione esercita un

controllo effettivo sulla condotta stessa Ciograve di fatto comporterebbe la possibilitagrave di attribuire

anche in maniera duplice la responsabilitagrave a piugrave OI Questa teoria della doppia

responsabilitagrave egrave invero stata riscontrata anche dal combinato disposto normativo tra gli artt

47 e 51 del Progetto ravvedendo oltre che un concorso tra agenti statali la possibilitagrave di

paventare un concorso tra Stati e Organizzazioni internazionali laddove

entrambi abbiano corrisposto un apporto significativo al verificarsi dellrsquoillecito

61 T FORD Commanding UN Peacekeeping Operations in Training Materials for the UN Institute of Training and Research (UNITAR) 2004 p 153

62 Cfr DPKO Glossary of UN Peacekeeping Terms 1998 in httpwwwunorgDeptsdpkoglossary 63 Cfr M HIRSCH The Responsibility of International Organisations towards Third Parties Dordrecht 1995 pp 66ndash67

40

Ciograve farebbe discendere una responsabilitagrave solidale in linea con lrsquoobiettivo della normativa

sulla responsabilitagrave internazionale che mira a evitare le violazioni delle norme internazionali

mediante lrsquoutilizzo di sistemi deterrenti quali quelli sanzionatori attribuire la responsabilitagrave

unicamente alle Nazioni Unite potrebbe come evidenzia Leck64 incoraggiare

comportamenti piugrave avventati e negligenti da parte dei contingenti forti di sapere che non si

riverseragrave su di loro la responsabilitagrave per illecito internazionale compiuto dalle loro Forze

dislocate in una peacekeeping mission

32 Individual crimes e responsabilitagrave dello Stato

Per poter delineare un quadro giuridico chiaro di come muove il concetto di

responsabilitagrave internazionale per i fatti illeciti occorre andare a definire i caratteri dei crimini

internazionali Essi sono definibili quali crimina juris gentium e consistono in condotte che

pregiudicano il modo diretto la Comunitagrave internazionale ledendo interessi fondamentali di

questa come quello alla pace alla sicurezza e alla tutela dei valori umani La struttura di

questi egrave complessa in quanto non solo costituiscono reati allinterno degli ordinamenti dei

singoli Stati si pensi allomicidio o alla tortura bensigrave presentano un elemento in grado di

elevarli a crimini internazionali un quid plus rilevabile proprio nella lesione dellinteresse

della Comunitagrave stessa In via di normalitagrave questi sono assunti da organi-individuo o

comunque realizzati in un contesto di politico statale

Fino al termine del primo conflitto mondiale questa categoria era limitata ai crimini di

guerra commessi durante i conflitti armati internazionali ma nel corso di qualche decennio

prima con il Trattato di Versailles e poi con la fine della Seconda Guerra Mondiale la

categoria egrave stata sensibilmente ampliata Egrave del 1946 la Risoluzione n 94 con cui

lAssemblea Generale delle Nazioni Unite chiede al Comitato per la Codificazione del Diritto

Internazionale (CDI) lelaborazione di un Codice penale internazionale Lanno successivo

con la Risoluzione n 177 viene poi affidato allo stesso CDI il compito di predisporre un

progetto di Codice delle offese contro la pace e la sicurezza dellumanitagrave

Successivamente con la creazione dei Tribunali Penali Internazionali per la ex

Jugoslavia per il Ruanda e della CPI si contemplano quali crimini internazionali i crimini

di guerra quelli contro lumanitagrave il genocidio e laggressione non costituendo crimini

internazionali in senso stretto lapartheid il terrorismo il traffico illecito di droga e sostanze

stupefacenti il commercio illegale di armi il contrabbando di materie nucleari e il riciclaggio

di denaro non essendo direttamente stati vietati dal Diritto Internazionale generale

64 Cfr C LECK International responsibilityhellip op cit p 18

41

Lelemento normativo chiave per definire quali siano i crimini internazionali egrave

rappresentato dallo Statuto della CPI allart 6 dove viene definito il crimine di genocidio

riproducendo pedissequamente la definizione giagrave propria del Diritto Internazionale generale

sviluppato a partire dalla Convenzione sul genocidio del 1948 esso egrave ravvisabile quale

comportamento posto in essere nellintento di distruggere in tutto o in parte un gruppo

nazionale etnico razziale o religioso Larticolo successivo prevede i crimini contro lumanitagrave

non definendoli bensigrave elencandone undici che ravvisano un loro dato comune nellessere

caratterizzati dallestensione o sistematicitagrave dellattacco diretto in modo inequivocabile nei

confronti della popolazione civile Tra queste figurano lomicidio la riduzione in schiavitugrave la

deportazione la tortura i crimini sessuali e gli atti inumani indirizzati a produrre gravi danni

fisici o psichici noncheacute sofferenze inutili Lart 8 prevede poi i crimini di guerra

La competenza per giudicare tali reati egrave attribuita alla CPI specie nel momento in cui essi

siano parte di un disegno politico o comunque siano una serie di crimini analoghi commessi

su larga scala Da ciograve ne deriva come vi sia di fatto un onere probatorio per la Corte di

dimostrare che si sia superata una soglia minima per cui possa efficacemente intraprendersi

lazione giudiziaria In tale norma sono previste quattro categorie di crimini nella prima

rientrano le infrazioni gravi alle Convenzioni di Ginevra del 1949 applicabili ai conflitti armati

internazionali che in via generale vengono ritenute la codificazione del Diritto

Internazionale generale Rientrano qui lomicidio la tortura i saccheggi la presa di ostaggi

La lett B) dellart 8 introduce poi la seconda categoria allinterno della quale rientrano le

altre violazioni gravi delle leggi e delle consuetudini applicabili nel conflitto armato

internazionale leggi previste dal Diritto Internazionale o da altri trattati come il Regolamento

dellAja del 1907 o il Primo Protocollo aggiuntivo alla Convenzione di Ginevra del 1977

In questo nucleo rientrano gli atti volti a dirigere intenzionalmente gli attacchi contro la

popolazione civile lattaccare o bombardare con qualsiasi mezzo cittagrave villaggi abitazioni o

costruzioni indifese e che comunque non siano obiettivi militari uccidere o ferire combattenti

arresi senza condizioni stuprare o ridurre in schiavitugrave costringendo alla prostituzione

arruolare o impiegare bambini di etagrave inferiore a quindici anni Non rientra in questo ambito

il crimine dellrsquoutilizzo di armi indiscriminate per cui si rinvia a un annesso allo Statuto

La terza categoria individua le violazioni dellrsquoart 3 comune alle quattro Convenzioni di

Ginevra applicabili ai conflitti armati non internazionali per gravi violazioni dellart 3 egrave da

intendersi un atto quale violenza contro la vita e lintegritagrave della persona violazione della

dignitagrave personale presa di ostaggi condanne ed esecuzioni effettuate senza una sentenza

da parte di un tribunale regolare e atti commessi contro coloro che non partecipano

direttamente alle ostilitagrave Lultima categoria alla lett E) contemplare altre violazioni gravi

42

del diritto delle consuetudini applicabili nei conflitti armati di carattere non internazionale

allinterno del quadro consuetudinario consolidato del Diritto Internazionale cest a dir la

direzione intenzionale di attacchi contro civili che non prendono parte direttamente

allostilitagrave la direzione diretta di attacchi nei confronti di mezzi sanitari o personale sanitario

il saccheggio di luoghi Per la configurabilitagrave di questi crimini internazionali lo Statuto richiede

la sussistenza di un conflitto armato e la soglia temporale del protrarsi del conflitto tra

autoritagrave governative e gruppi armati organizzati oppure fra questi ultimi L11 giugno 2010

nella Conferenza di Kampala lart 8 c 2 lett E) dello Statuto di Roma egrave stato emendato

estendendo anche ai conflitti armati interni alcuni crimini di guerra luso di armi vietate ndash

veleni gas asfissianti tossici ndash e di proiettili che si espandono o si appiattiscono facilmente

nel corpo umano

Dalla natura dei caratteri qui elencati ricaviamo che i crimina juris gentium

costituiscono sempre il prodotto di unazione statale con ciograve la responsabilitagrave puograve essere

duplice da un lato quella internazionale dello Stato dallaltro quella penale internazionale

dellindividuo autore materiale Queste sono due forme di responsabilitagrave distinte anche nel

momento in cui vi sia una coincidenza tra le due nel caso della responsabilitagrave internazionale

dello Stato laccertamento della violazione e le conseguenze rientrano negli schemi tipici del

Diritto Internazionale riportati allinterno del capitolo uno del presente studio Occorreragrave

dunque esaminare le norme del Diritto Internazionale relativamente alle conseguenze

dellillecito e le disposizioni particolari contenute nella Carta di San Francisco Un eventuale

intervento di un Tribunale Arbitrale o di una Corte Internazionale egrave rimesso alla volontagrave delle

parti assumendo ancora oggi la funzione giurisdizionale internazionale una natura

sostanzialmente arbitraria Dalla fine del primo conflitto mondiale egrave infatti stata prevista la

clausola compromissoria e il Trattato generale di arbitrato in cui si prevede lobbligo per gli

Stati di sottoporsi al giudizio di un Tribunale Internazionale in modo tale da consentire a un

altro Stato contraente di poter citare unilateralmente il Paese che ha leso il suo interesse in

modo valido avanti il Tribunale Internazionale competente si pensi allart 9 della

Convenzione sul genocidio Per quanto attiene alla CIG elemento rilevante egrave quello della

cosiddetta clausola opzionale per cui gli Stati aderenti allo Statuto della Corte possono in

ogni momento dichiarare di riconoscere come obbligatoria la giurisdizione di questo

tribunale nei confronti di uno Stato che abbia accettato il medesimo Statuto65

Per quanto attiene invece alla responsabilitagrave penale dellindividuo la qualificazione

avviene a opera del Diritto Internazionale la cui azione giudiziaria egrave lasciata ai sistemi penali

65 Cfr Statuto CIG art 36 cpv

43

nazionali o dagli Stati rimessa a quelli internazionali che perograve hanno necessitagrave di

riscontrare una legittimazione data dalla volontagrave degli Stati

Nel nostro Paese le PSO traggono una legittimitagrave dallart 10 della Costituzione noncheacute

dal Diritto Internazionale da esso sviluppato e dalla Carta delle Nazioni Unite Sulla base di

questo dettato normativo egrave stato steso lart 1 della l 3312000 poi abrogato dallart 2268

c 1 n 984 dlgs 662010 e sostituito dallart 89 c 2 del medesimo decreto In esso egrave

riferito come laquole forze armate hanno altresigrave il compito di operare al fine della realizzazione

della pace e della sicurezza internazionale in conformitagrave alle regole del Diritto

Internazionale e alle determinazioni delle organizzazioni internazionali delle quali lItalia fa

parteraquo

Altro punto da specificare egrave che ai militari impiegati allestero la normativa che si

applica con la L 4082006 n 247 egrave il Codice Penale Militare di pace e il tribunale

competente per i reati commessi dai contingenti impiegati allestero e il Tribunale militare di

Roma

33 La giurisprudenza in materia il caso Srebrenica

Quello che sino a qui si egrave detto trae ampio riscontro in un caso giuridico che si egrave

occupato degli accadimenti di Srebrenica Siamo nel contesto della guerra in Bosnia-

Erzegovina del 1995 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite adottograve il 16 aprile 1993

la Risoluzione n 819 con cui decise di inviare delle proprie truppe nella zona di Srebrenica

area che poi con la Risoluzione n 824 del 6 maggio venne dichiarata protetta A seguito

di unrsquooffensiva serba lrsquoONU optograve per la smilitarizzazione dellrsquointero territorio limitrofo volto

alla tutela e difesa della popolazione civile bosniaca quasi interamente musulmana che si

era vista costretta a esodare dalle proprie abitazioni vista lrsquooccupazione serbo-bosniaca

Il 9 luglio 1995 le milizie della Војска Републике Српске (BPC) lrsquoesercito serbo-bosniaco

sotto il comando del gen Ratko Mladić penetrarono nellrsquoarea protetta dando luogo a quello

che oggi egrave ricordato come massacro di Srebrenica

Il Tribunale dellrsquoAja il 2 marzo 2007 pur qualificando giuridicamente lrsquoazione come

genocidio assolse la Serbia non ravvisando elementi di responsabilitagrave e dispose lrsquoarresto

per il politico serbo Radovan Karadzic e per il gen Ratko Mladić LrsquoICTY giagrave aveva stabilito

come il crimine fosse stato condotto da attori singoli e non potesse essere contestata una

responsabilitagrave in capo alla Serbia Non vennero infatti riscontrate prove di un ordine

esplicitamente inviato da Belgrado neacute che lrsquointenzione di porre in essere il fatto fosse venuto

a conoscenza delle autoritagrave della capitale serba

44

Lrsquoaccusa mossa alla Serbia fu quella di non aver cooperato col in Tribunale per la consegna

dei criminali e non aver adoperato adeguati sistemi per la prevenzione del massacro

Il punto perograve egrave un altro In quel momento le tre compagnie olandesi DUTCHBAT

inquadrate nel contingente di peacekeeping ONU non intervennero Dopo una prima ondata

di attacchi cui non seppero tener fronte i caschi blu decisero di collaborare con le truppe

del gen Mladić aiutando a dividere gli uomini dalle donne e dai bambini Al rientro in patria

delle truppe venne aperta unrsquoinchiesta volta a stabilire il grado di responsabilitagrave delle truppe

del Netherlands e dopo le dimissioni nellrsquoaprile del 2002 del Governo di Wim Kok e del

Capo delle Forze Armate gen Van Baal il 6 settembre 2013 la Corte Suprema olandese

accertava la responsabilitagrave dello Stato in ordine a tre omicidi di cittadini bosniaci Questa

responsabilitagrave venne anche confermata in sede civile dal Tribunale dellrsquoAja il 16 luglio 2014

che ha condannato lrsquoOlanda a risarcirne i danni scaturiti

Questo egrave un esempio significativo in quanto egrave il primo caso in cui viene a essere

ammessa la responsabilitagrave di uno Stato per azioni illecite commesse dal suo contingente

inviato in una missione di peacekeeping sotto lrsquoegida delle Nazioni Unite Ciograve dimostra

anche come sia forte lrsquoimposizione dellrsquoobbligo di rispetto dei diritti umani anche durante le

PSO da parte dei militari Nel caso di specie la decisione esaminograve lrsquoeffettivitagrave del controllo

esercitato lrsquoelemento di assoluta novitagrave egrave che in questo caso nel contesto di una UN-PKO

il controllo si egrave ravvisato come in capo a uno Stato parte della missione e non

allrsquoOrganizzazione66

34 Conclusioni

In questo generale contesto che abbiamo avuto cura di analizzare sino a qui il

problema principale egrave relativo al diritto applicabile alle Forze Armate italiane allestero e

specie il punto chiave in materia di responsabilitagrave riguarda luso legittimo della forza

Occorreragrave distinguere tra latto violento per la difesa dello Stato da quello per la legittima

difesa del personale impiegato in teatro operativo

Come egrave stato ampiamente ribadito lunico modo legittimo per lutilizzo della forza

armata egrave la legittima difesa o lautorizzazione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

mentre non egrave lecito esercitare una forza a fronte della minaccia meramente latente a essa

se ne puograve ricorrere a fronte di un pericolo imminente di attacco Secondo unopinione e una

prassi da ricondurre in maggior parte ai governi occidentali come ricorda Ronzitti67 il ricorso

66 Sul punto cfr E VOETEN Peacekeeping and State Responsibility 2011 in

httpthemonkeycageorg201107peacekeeping-and-state-responsibility 67 Cfr N RONZITTI Il diritto applicabile alle Forze Armate italiane allestero problemi e prospettive Roma 2008 p 2

45

alla forza armata sarebbe lecito per motivi umanitari nel momento in cui le popolazioni dello

Stato destinatario della missione siano trattate in modo inumano e degradante noncheacute

soggette a pratiche di genocidio Qui lintervento nel momento in cui viene autorizzato dal

Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite egrave lecito al contrario di ciograve che sarebbe nel caso

in cui tale autorizzazione non ci fosse Nel caso in cui lrsquoatto venga a essere considerato

possibile occorreragrave sempre che la forza sia mantenuta nei confini della necessitagrave e della

proporzionalitagrave Ciograve non significa che tra lazione di offesa e quella di difesa debba esserci

una perfetta simmetria ma non bisogna eccedere andando a esempio a volersi garantire

un profilo punitivo La stessa riflessione deve farsi in ambito di intervento umanitario dove

la forza impiegata dovragrave essere proporzionale alla finalitagrave dellintervento In ultimo occorre

analizzare come leventuale intervento col consenso dello Stato territoriale sia lecito purcheacute

non contrasti il principio di autodeterminazione dei popoli

A conclusione dellintera trattazione attinente la responsabilitagrave dello Stato per le

operazioni di pace non possiamo trascendere dallesame del dettato costituzionale che

allart 11 e al combinato disposto di cui agli artt 78 e 87 c 9 pone il framework giuridico

entro cui si muove lintera normativa italiana da un lato il divieto della guerra come

strumento doffesa dallaltro il potere delle Camere di constatare lo stato di guerra Va da

seacute come in caso di PKO si esuli dalla norma combinata degli artt 78 e 87 che si rivelano

dunque inadatti a disciplinare le missioni allestero Come egrave stato ampiamente visto lazione

bellica egrave lecita nel momento in cui risponda conformemente a una normativa di Diritto

Internazionale che la autorizza Per quanto attiene alle responsabilitagrave internazionali sia per

lo Stato che per lindividuo il punto chiave egrave sempre quello di ritrovare la sussistenza di una

causa di giustificazione ovvero di un elemento che scrimini lilliceitagrave della condotta tenuta

Allinterno del Codice Penale militare di pace queste sono ricondotte nellambito

dellordinamento militare luso legittimo delle armi allart 41 la difesa legittima allart 42

e la necessitagrave militare allart 44

Queste scriminanti operano in relazione a fattispecie che vengono considerate illecite

In questo contesto pare adeguatamente esemplificativa la sentenza del Tribunale Militare di

Roma del 9 maggio 2007 che assolse due militari impegnati in teatro iracheno che nella

notte del 5 agosto 2004 aprirono il fuoco contro unambulanza dopo averla ritenuta un mezzo

militare nemico68 il fatto violava lrsquoart 191 del Codice Penale Militare di guerra allora vigente

per la missione in Iraq che impone il divieto di aprire il fuoco nei confronti del personale

sanitario e dei mezzi da questo impiegati

68 TM di Roma sent GUP 9052007 Allocca e Stival in Bimestrale di Diritto e Procedura Penale Militare Roma 2008

46

La sentenza di assoluzione si basa sulla scriminante di cui allart 44 del Codice Penale

Militare di Pace cui il Codice Penale Militare di guerra fa rinvio e la sussistenza di tale

scriminante egrave data dal fatto che i nostri due soldati si erano rappresentati quella situazione

come un caso di pericolo grave e imminente In questo quadro sono da inserire le regole di

ingaggio definite come abbiamo giagrave visto come direttive che un Governo stabilisce per

individuare le circostanze e i limiti entro cui le sue Forze Armate di mare terra e aria

inizieranno o continueranno un combattimento con le forze nemiche69 Essendoci una

grossa difficoltagrave per stabilire delle ROE che tengano conto delle varie esigenze nazionali in

unoperazione internazionale ogni singolo Paese puograve prevedere delle specifiche restrizioni

che prendono il nome di caveat Per quanto attiene alle ROE-NATO esse sono abbastanza

elastiche nella materia delluso della forza che puograve trovare applicazione non solo nei

confronti di atti ostili ma anche contro intenzioni ostili70 Le ROE permangono comunque

come dei modi per impiegare la forza in maniera consentita dal diritto internazionale e

dellordinamento giuridico interno Da ciograve discende come nessuna ROE potragrave mai rendere

lecito un comportamento che di per seacute stesso egrave illecito come sparare a unambulanza

Ormai egrave dato consolidato che i militari allestero debbano applicare non solo le norme

del Diritto Internazionale dei conflitti armati quali la Convenzione dellAja del 1907 le quattro

convenzioni di Ginevra del 1949 con i suoi Protocolli aggiuntivi del 1977 bensigrave anche le

norme relative ai diritti umani Questo dato cegrave anche stato confermato dalla CIG che piugrave

volte si egrave pronunciata a favore di questa prassi sia in sede consultiva che il sede

contenziosa Come ha anche avuto modo di ribadire Ronzitti un puntum doles ha riguardato

lapplicazione della CEDU allinterno di Stati che non hanno deciso di vincolarsi a questa

Convenzione ma allinterno dei quali erano presenti degli Stati membri della Convenzione

stessa In tal senso lanalisi che deve farsi egrave quella giurisprudenziale nei casi cd Behrami

e Saramati dove la Grand Chambre il 31 maggio 2007 sentenziava in ordine allirricevibilitagrave

dei ricorsi con i quali si lamentavano delle violazioni della CEDU commessi dai contingenti

peacekeeping in Kosovo Questi come abbiamo giagrave avuto modo di vedere nel corso della

trattazione erano membri della missione KFOR sotto comando NATO e la Corte ha

affermato come limputabilitagrave della condotta non potesse essere riferita allo Stato di

appartenenza bensigrave allOrganizzazione del Patto Nord-Atlantico che perograve non era parte

della CEDU

69 Cfr AJ ROACH Readings on International Law from the Naval War College Review 1983-1994 Newport 1995 p 479 70 Cosigrave era infatti previsto dalle regole dingaggio nella missione IFOR in Bosnia-Erzegovina cfr N RONZITTI Il diritto

applicabile op cit p 5

47

Un secondo caso possiamo mutuarlo dalla House of Lords inglese che nel caso cd Al-

Skeini71 fu chiamata nello stesso anno a sentenziare in merito al ricorso presentato dagli

eredi delle vittime di azioni militari inglesi in territorio iracheno nel 2003 anno in cui la Gran

Bretagna era potenza occupante Qui si pose il problema di cui sopra ovvero

dellapplicabilitagrave della CEDU anche nei confronti dellIraq che non vi era parte I giudici

britannici hanno statuito come la Convenzione fosse applicabile unicamente nel momento

in cui il controllo del Regno Unito fosse inequivocabile e quindi si potesse affermare in via

analogica una giurisdizione extraterritorio di uno Stato parte della Convenzione72

Traendo le conclusioni generali questo testo ha voluto inquadrare non solo il nucleo

della responsabilitagrave internazionale dello Stato per gli illeciti commessi dai propri contingenti

impiegati in peacekeeping operations bensigrave offrire il panorama in plena rilevando la

necessitagrave che solo uno studio che abbracci lrsquointera materia possa non trascurare alcun

elemento e solo quello possa effettivamente essere propedeutico alla risoluzione effettiva

di probabili problemi che in ordine di praticitagrave possono porsi nei confronti dei nostri militari

e della nostra Nazione Giungendo al termine possiamo dire che il punto chiave rimane

quello di determinare il soggetto giuridico che ha lrsquoeffettivo controllo della missione Di fatto

le PKO ONU si presentano come meno rischiose per la responsabilitagrave dello Stato in quanto

il controllo egrave maggiormente esercitato dallrsquoOrganizzazione internazionale Nel contesto delle

PKO NATO il frame egrave piugrave complesso essendo esse stesse maggiormente articolate ed

essendo il controllo spesso esercitato dallo Stato di invio con conseguente maturamento

della responsabilitagrave internazionale per fatto illecito in capo a questrsquoultimo

71 Cfr CEDU sent 7072011 Al-Skeini vs Inghilterra in C MELONI Una importante pronuncia della corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellrsquoambito di missioni militari allrsquoestero Riflessioni attorno alla sentenza della Corte EDU nel caso Al-Skeini c Regno Unito del 7 luglio 2011 in wwwdirittopenalecontemporaneoit

72 Cfr N RONZITTI Il diritto applicabile op cit p 9

48

INDICE DELLE ABBREVIAZIONI

CDI Comitato per la codificazione del Diritto Internazionale

CDI Commissione di Diritto Internazionale

CE Comunitagrave Europea

CEDU Corte Europea dei Diritti dellrsquoUomo

CGCE Corte di Giustizia della Comunitagrave Europea

CGI Corte di Giustizia Internazionale

CPGI Corte Penale di Giustizia Internazionale

CPS Comitato Politico e di Sicurezza

CRO Crisis Responce Operations

DPKO Dipartiment of Peacekeeping Operations

IACHR Corte Interamericana dei Diritti dellrsquoUomo

ICTY Tribunale Penale Internazionale per lrsquoex Jugoslavia

ILA International Law Association

ILC International Law Commission

NEOs Non-combatants Evacuation Operations

OI Organizzazioni internazionali

PESD Politica Europea di Sicurezza e Difesa

PKO Peacekeeping Operations

PSO Peace Support Operations

TIA Tribunale Internazionale dArbitrato

TM Tribunale Militare

49

INDICE DELLE SENTENZE CITATE

CEDU Al-Skeini vs Regno Unito 2011 p 49

CEDU Behrami vs Francia 2007 pp 33 34 (n 45) 36 40 48

CEDU Saramati vs Francia-Germania-Norvegia 2007 pp 34 (n 45) 33 36 48

CGCE Commissione vs Lussemburgo e Belgio 1964 p 17

CIG Belgio vs Spagna (cd Barcellona Traction) p 20

CIG Bosnia-Erzegovina vs Serbia-Montenegro 2007 pp 9 (n 7) 13 14 36 44-45

CIG Nicaragua vs Stati Uniti 1986 pp 9 16 36

CIG Stati Uniti vs Iran (cd del personale diplomatico a Teheran) 1980 p 10

CIG Ungheria vs Slovacchia (Gabcikovo-Nagymaros) 1997 pp 8 12 17

CPGI Italia vs Francia (cd fosfati in Marocco) 1938 p 6

CPGI Officina di Chorzogravev 1928 p 21

IACHR Velasquez Rodriguez vs Honduras 1988 p 11

ICTY Tadic 1999 p 10

TIA Nuova Zelanda vs Francia (cd Rainbow Warrior) 1990 pp 6 8 (n4) 18

TIA Messico vs Stati Uniti (cd Mallen) 1927 p 11

TM di Roma sent GUP 9052007 Allocca e Stival p 47

50

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wwwunorgenpeacekeepingoperationscurrentshtml

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53

ALLEGATI

Allegato 1 - QUADRO DELLE MISSIONI DI PEACEKEEPING ONU IN CORSO

Aggiornato al 30 ottobre 2015

Fonte Nazioni Unite

Operazione MINUSTAH in Haiti

Operazione MINURSO nel Sahara occidentale

Operazione UNMIL in Liberia

Operazione UNOCI in Costa drsquoAvorio

Operazione MINUSMA in Mali

Operazione MISUSA nella Repubblica Centro-Africana

Operazione MONUSCO nella Repubblica Democratica del Congo

Operazione UNMIK in Kosovo

Operazione UNAMID in Darfur

Operazione UNISFA in Abyei

Operazione UNIMISS in Sud-Sudan

54

Operazione UNFICYP in Cipro

Operazione UNTSO in Medio Oriente

Operazione UNIFIL in Libano

Operazione UNDOF in Siria

Operazione UNMOGIP in India e Pakistan

55

Allegato 2 -PROGETTO DI ARTICOLI SULLA RESPONSABILITAgrave DELLO STATO DELLA COMMISSIONE DEL DIRITTO INTERNAZIONALE

(2001)

PARTE I - LrsquoATTO INTERNAZIONALMENTE ILLECITO DI UNO STATO

CAPITOLO I - PRINCIPI GENERALI

Articolo 1 - Responsabilitagrave di uno Stato per i suoi atti internazionalmente illeciti Ogni atto

internazionalmente illecito di uno Stato comporta la sua responsabilitagrave internazionale

Articolo 2 - Elementi di un atto internazionalmente illecito di uno Stato Sussiste un atto

internazionalmente illecito di uno Stato quando un comportamento consistente in unrsquoazione

o in unrsquoomissione

a) puograve essere attribuito allo Stato alla stregua del Diritto Internazionale

b) costituisce una violazione di un obbligo internazionale dello Stato

Articolo 3 - Qualificazione di un atto di uno Stato come internazionalmente illecito

La qualificazione di un atto di uno Stato come internazionalmente illecito egrave regolata dal

Diritto Internazionale Su tale qualificazione non influisce la qualificazione dello stesso atto

come lecito in base al diritto interno

CAPITOLO II - ATTRIBUZIONE DI UN COMPORTAMENTO ALLO STATO

Articolo 4 - Comportamenti di organi di uno Stato

1 Il comportamento di un organo dello Stato saragrave considerato come un atto dello Stato ai

sensi del Diritto Internazionale sia che tale organo eserciti funzioni legislative esecutive

giudiziarie o altre qualsiasi posizione abbia nellrsquoorganizzazione dello Stato e quale che

sia la sua natura come organo del governo centrale o di unrsquounitagrave territoriale dello Stato

2 Un organo comprende qualsiasi persona o ente che rivesta tale posizione secondo il

Diritto Interno dello Stato

56

Articolo 5 - Comportamento di persone o enti che esercitino prerogative dellrsquoautoritagrave di

governo

Il comportamento di una persona o di un ente che non egrave un organo dello Stato ai sensi

dellrsquoarticolo 4 ma che egrave abilitato dal diritto di quello Stato a esercitare prerogative dellrsquoattivitagrave

di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del Diritto Internazionale

purcheacute nel caso in questione la persona o lrsquoente abbiano agito in tale qualitagrave

Articolo 6 - Comportamento di organi messi a disposizione di uno Stato da un altro Stato

Il comportamento di un organo messo a disposizione di uno Stato da parte di un altro Stato

saragrave considerato un atto del primo Stato ai sensi del Diritto Internazionale se tale organo

agisce nellrsquoesercizio di prerogative dellrsquoautoritagrave di governo dello Stato a disposizione del

quale egrave messo

Articolo 7 - Eccesso di potere o comportamento contrario a istruzioni

Il comportamento di un organo di uno Stato o di una persona o di un ente abilitati a esercitare

prerogative dellrsquoautoritagrave di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del

Diritto Internazionale se quellrsquoorgano persona o ente agisce in tale qualitagrave anche se

eccede la propria competenza o contravviene a istruzioni

Articolo 8 - Comportamento sotto la direzione o il controllo di uno Stato

Il comportamento di una persona o di un gruppo di persone saragrave considerato un atto di uno

Stato ai sensi del Diritto Internazionale se la persona o il gruppo di persone di fatto agiscono

su istruzione o sotto la direzione o il controllo di quello Stato nel porre in essere quel

comportamento

Articolo 9 - Comportamento in assenza o in mancanza di autoritagrave ufficiali

Il comportamento di una persona o di un gruppo di persone saragrave considerato come atto di

uno Stato ai sensi del Diritto Internazionale se la persona o il gruppo di persone di fatto

esercita prerogative dellrsquoautoritagrave di governo in assenza o in mancanza delle autoritagrave ufficiali

e in circostanze tali da richiedere lrsquoesercizio di quelle prerogative

Articolo 10 - Comportamento di un movimento insurrezionale o di altro movimento

1 Il comportamento di un movimento insurrezionale che divenga il nuovo governo dello

Stato saragrave considerato un atto dello Stato ai sensi del Diritto Internazionale

57

2 Il comportamento di un movimento insurrezionale o di altro tipo che riesca a costituire

un nuovo Stato in una parte del territorio di uno Stato preesistente o di un territorio sotto

lrsquoamministrazione di quello Stato saragrave considerato un atto del nuovo Stato ai sensi del

Diritto Internazionale

3 Questo articolo non pregiudica lrsquoattribuzione a uno Stato di ogni comportamento in

qualsiasi modo collegato a quello del movimento in questione che debba essere

considerato un atto di quello Stato in virtugrave degli articoli da 4 a 9

Articolo 11 - Comportamento riconosciuto e adottato da uno Stato come proprio

Un comportamento che non egrave attribuibile a uno Stato ai sensi degli articoli precedenti saragrave

ciononostante considerato un atto di quello Stato ai sensi del Diritto Internazionale se e nella

misura in cui quello Stato riconosca e adotti il comportamento in questione come proprio

CAPITOLO III - VIOLAZIONE DI UN OBBLIGO INTERNAZIONALE

Articolo 12 - Violazione di un obbligo internazionale

Si ha violazione di un obbligo internazionale da parte di uno Stato quando un atto di quello

Stato non egrave conforme a quanto gli egrave richiesto da quellrsquoobbligo quale che ne sia la fonte o la

natura

Articolo 13 - Obbligo internazionale in vigore per uno Stato

Un atto di uno Stato non costituisce una violazione di un obbligo internazionale a meno che

lo Stato non sia vincolato dallrsquoobbligo in questione al momento in cui lrsquoatto egrave compiuto

Articolo 14 - Estensione nel tempo della violazione di un obbligo internazionale

1 La violazione di un obbligo internazionale per mezzo di un atto dello Stato non avente

carattere continuativo si produce nel momento in cui lrsquoatto egrave compiuto anche se i suoi

effetti perdurano

2 La violazione di un obbligo internazionale per mezzo di un atto dello Stato avente

carattere continuativo si estende per tutto il periodo durante il quale lrsquoatto continua e

rimane non conforme allrsquoobbligo internazionale

3 La violazione di un obbligo internazionale che richiede a uno Stato di prevenire un dato

evento si perfeziona quando lrsquoevento si produce e si estende per tutto il periodo durante

il quale lrsquoevento continua e rimane non conforme a quellrsquoobbligo

58

Articolo 15 - Violazione consistente in un atto complesso

1 La violazione di un obbligo internazionale da parte di uno Stato per mezzo di una serie di

azioni o di omissioni definita nel suo complesso come illecita si perfeziona quando si

produce lrsquoazione o lrsquoomissione che in concorso con altre azioni o omissioni egrave sufficiente a

integrare lrsquoatto illecito

2 In tale caso la violazione si estende per tutto il periodo a cominciare dalla prima delle

azioni od omissioni della serie e dura fino a quando queste azioni od omissioni sono ripetute

e rimangono non conformi allrsquoobbligo internazionale

CAPITOLO IV - RESPONSABILITAgrave DI UNO STATO CONNESSA ALLrsquoATTO DI UN ALTRO STATO

Articolo 16 - Aiuto o assistenza nella commissione di un atto internazionalmente illecito

Uno Stato che aiuti o assista un altro Stato nella commissione di un atto internazionalmente

illecito da parte di questrsquoultimo egrave internazionalmente responsabile per siffatto

comportamento se

a) quello Stato agisce cosigrave con la consapevolezza delle circostanze dellrsquoatto

internazionalmente illecito

b) lrsquoatto sarebbe internazionalmente illecito se commesso da quello Stato

Articolo 17 - Direttive nella commissione di un atto internazionalmente illecito

Uno Stato che dia direttive a un altro Stato e ne controlli il comportamento nella commissione

di un atto internazionalmente illecito da parte di questrsquoultimo egrave internazionalmente

responsabile per quellrsquoatto se

a) quello Stato agisce cosigrave con la consapevolezza delle circostanze dellrsquo atto

internazionalmente illecito

b) lrsquoatto sarebbe internazionalmente illecito se commesso da quello Stato

Articolo 18 - Coercizione di un altro Stato

Lo Stato che costringe un altro Stato a compiere un atto egrave internazionalmente responsabile

per quellrsquoatto se

a) in assenza di coercizione lrsquoatto sarebbe un atto internazionalmente illecito dello Stato

coartato

b) lo Stato che esercita la coercizione agisce con la consapevolezza delle circostanze

dellrsquoatto

59

Articolo 19 - Portata di questo capitolo

Il presente capitolo non pregiudica la responsabilitagrave internazionale in forza di altre

disposizioni dei presenti articoli dello Stato che compie lrsquoatto in questione o di ogni altro

Stato

CAPITOLO V - CIRCOSTANZE DI ESCLUSIONE DELLrsquoILLICEITAgrave

Articolo 20 - Consenso

Il consenso validamente dato da uno Stato alla commissione da parte di un altro Stato di un

atto determinato esclude lrsquoilliceitagrave di tale atto nei confronti del primo Stato sempre che lrsquoatto

medesimo resti nei limiti del consenso

Articolo 21 - Legittima difesa

Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato egrave esclusa se lrsquoatto costituisce una misura lecita di legittima

difesa presa in conformitagrave alla Carta delle Nazioni Unite

Articolo 22 - Contromisure in risposta a un atto illecito internazionale

Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo internazionale nei confronti di un

altro Stato egrave esclusa se e nella misura in cui tale atto costituisce una contromisura presa

contro questrsquoultimo Stato conformemente al capitolo II della Parte III

Articolo 23 - Forza maggiore

1 Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo di tale Stato egrave esclusa se lrsquoatto

egrave dovuto a forza maggiore che egrave il verificarsi di una forza irresistibile o di un avvenimento

imprevedibile fuori dal controllo dello Stato che rende materialmente impossibile nelle

circostanze agire in conformitagrave allrsquoobbligo

2 Il paragrafo 1 non si applica se

a) la situazione di forza maggiore egrave da attribuirsi sia in via esclusiva che in combinazione

con altri fattori alla condotta dello Stato che la invoca

b) lo Stato ha accettato il rischio che quella situazione poteva verificarsi

60

Articolo 24 -Distress (Estremo pericolo)

1 Lrsquoilliceitagrave di un atto di uno Stato non conforme a un obbligo internazionale di uno Stato egrave

escluso se lrsquoautore di quellrsquoatto non ha ragionevolmente nessun altro mezzo in una

situazione di estremo pericolo per salvare la propria vita o quella delle altre persone

affidate alle sue cure

2 Il paragrafo 1 non si applica

a) se la situazione di estremo pericolo egrave dovuta unicamente o unitamente a altri fattori

al comportamento dello Stato che la invoca

b) se tale atto egrave suscettibile di creare un pericolo comparabile o piugrave grave

Articolo 25 - Stato di necessitagrave

1 Lo Stato non puograve invocare lo stato di necessitagrave come causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave di

un atto non conforme a uno dei suoi obblighi internazionali se non quando tale atto

a) costituisca per lo Stato lrsquounico mezzo per proteggere un interesse essenziale contro

un pericolo grave e imminente

b) non leda gravemente un interesse essenziale dello Stato o degli Stati nei confronti dei

quali lrsquoobbligo sussiste oppure della comunitagrave internazionale nel suo complesso

2 In ogni caso lo stato di necessitagrave non puograve essere invocato da uno Stato come motivo di

esclusione dellrsquoilliceitagrave se

a) lrsquoobbligo internazionale in questione esclude la possibilitagrave di invocare lo stato di

necessitagrave

b) lo Stato ha contribuito al verificarsi della situazione di necessitagrave

Articolo 26 - Rispetto di norme imperative

Nessuna disposizione del presente capitolo esclude lrsquoilliceitagrave di ogni atto di uno Stato che

non sia conforme a un obbligo derivante da una norma imperativa del Diritto Internazionale

generale

Articolo 27 - Conseguenze dellrsquoinvocazione di una causa di esclusione dellrsquoilliceitagrave

Lrsquoinvocare una causa di esclusione dellrsquoillecito in conformitagrave col presente capitolo non

pregiudica

a) il rispetto dellrsquoobbligo in questione se e nella misura in cui la causa di esclusione

dellrsquoilliceitagrave non sussiste piugrave

b) la questione dellrsquoindennizzo per ogni perdita effettiva causata dallrsquoatto in questione

61

PARTE II - CONTENUTO DELLA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE DELLO STATO

CAPITOLO I - PRINCIPI GENERALI

Articolo 28 - Conseguenze giuridiche di un atto internazionalmente illecito

La responsabilitagrave internazionale di uno Stato che deriva da un atto internazionalmente

illecito ai sensi delle disposizioni della parte I comporta le conseguenze giuridiche stabilite

in questa parte

Articolo 29 - Permanenza del dovere di rispetto dellrsquoobbligo

Le conseguenze giuridiche di un atto internazionalmente illecito ai sensi di questa parte non

pregiudicano il permanere del dovere dello Stato responsabile di conformarsi allrsquoobbligo

violato

Articolo 30 - Cessazione e non ripetizione

Lo Stato responsabile dellrsquoatto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di

a) porre fine a quellrsquoatto se esso continua

b) offrire adeguate assicurazioni e garanzie di non ripetizione se le circostanze lo richiedono

Articolo 31 - Riparazione

1 Lo Stato responsabile ha lrsquoobbligo di riparare integralmente il pregiudizio causato dallrsquoatto

internazionalmente illecito

2 Il pregiudizio comprende ogni danno sia materiale che morale causato dallrsquoatto

internazionalmente illecito di uno Stato

Articolo 32 - Irrilevanza del Diritto interno

Lo Stato responsabile non puograve avvalersi delle disposizioni del suo Diritto interno come

giustificazione per il mancato rispetto dei propri obblighi ai sensi di questa parte

Articolo 33 - Portata degli obblighi internazionali stabiliti nella presente parte

1 Gli obblighi dello Stato responsabile stabiliti dalla presente parte possono esser dovuti

nei confronti di un altro Stato o di piugrave Stati o della comunitagrave internazionale nel suo

complesso a seconda della natura e del contenuto dellrsquoobbligo internazionale e delle

circostanze della violazione

62

2 La presente parte non pregiudica alcun diritto che la responsabilitagrave internazionale di uno

Stato puograve far sorgere direttamente a favore di una persona o di un ente diverso da uno

Stato

CAPITOLO II - RIPARAZIONE DEL PREGIUDIZIO

Articolo 34 - Forme di riparazione

La riparazione integrale del pregiudizio causato da un atto internazionalmente illecito saragrave

effettuata nella forma della restituzione risarcimento e soddisfazione singolarmente o in

combinazione in conformitagrave alle disposizioni del presente capitolo

Articolo 35 - Restituzione

Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di procedere alla

restituzione cioegrave a ristabilire la situazione che esisteva prima che lrsquoillecito fosse commesso

se e nella misura in cui

a) non sia materialmente impossibile

c) non comporti un onere sproporzionato rispetto al beneficio a paragone di quello che

deriverebbe dal risarcimento

Articolo 36 - Risarcimento

1 Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di risarcire il danno

causato da tale atto nella misura in cui il danno non egrave riparato attraverso la restituzione

2 Il risarcimento copriragrave ogni danno suscettibile di valutazione economica ivi compreso il

mancato guadagno nella misura in cui sia determinato

Articolo 37 - Soddisfazione

1 Lo Stato responsabile di un atto internazionalmente illecito ha lrsquoobbligo di fornire

soddisfazione per il pregiudizio causato dallrsquoatto nella misura in cui non puograve essere

riparato mediante restituzione o risarcimento

2 La soddisfazione puograve consistere in un riconoscimento della violazione una

manifestazione di rincrescimento la presentazione di scuse o altra modalitagrave adeguata

3 La soddisfazione non puograve essere sproporzionata rispetto al pregiudizio e non puograve

assumere una modalitagrave umiliante per lo Stato responsabile

63

Articolo 38 - Interessi

1 Quando necessari a garantire una riparazione integrale saranno pagati interessi su ogni

somma capitale dovuta ai sensi di questo capitolo Il tasso drsquointeresse e il metodo di

calcolo saranno stabiliti in modo da raggiungere tale risultato

2 Gli interessi maturano dal giorno nel quale la somma capitale avrebbe dovuto essere

pagata fino al giorno in cui lrsquoobbligo di pagamento egrave adempiuto

Articolo 39 - Contributo al pregiudizio

Nella determinazione della riparazione occorreragrave tener conto del contributo apportato al

pregiudizio da un comportamento volontario o negligente o da unrsquoomissione dello Stato leso

o di ogni persona o ente in relazione ai quali egrave richiesta riparazione

CAPITOLO III - GRAVI VIOLAZIONI DI OBBLIGHI DERIVANTI DA NORME IMPERATIVE DEL DIRITTO

INTERNAZIONALE GENERALE

Articolo 40 - Applicazione del presente capitolo

1 Il presente capitolo si applica alla responsabilitagrave internazionale che discende da una

violazione grave da parte dello Stato di un obbligo derivante da una norma imperativa del

diritto internazionale generale

2 Una violazione di un obbligo di tal genere egrave grave se implica da parte dello Stato

responsabile una violazione evidente e sistematica del dovere di adempiere lrsquoobbligo

Articolo 41 - Conseguenze particolari di una violazione grave di un obbligo ai sensi del

presente capitolo

1 Gli Stati devono cooperare per porre fine con mezzi leciti a ogni violazione grave ai sensi

dellrsquoarticolo 40

2 Nessuno Stato riconosceragrave come legittima una situazione creata attraverso una

violazione grave sensi dellrsquoarticolo 40 neacute presteragrave aiuto o assistenza nel mantenere tale

situazione

3 Questrsquoarticolo non reca pregiudizio alle altre conseguenze previste nella presente parte

e alle ulteriori conseguenze che una violazione cui si applica il presente capitolo puograve

comportare ai sensi dei Diritto Internazionale

64

PARTE III - ATTUAZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave INTERNAZIONALE DI UNO STATO

CAPITOLO I - INVOCAZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave DI UNO STATO

Articolo 42 - Invocazione di responsabilitagrave da parte dello Stato leso

Uno Stato egrave legittimato come Stato leso a invocare la responsabilitagrave di un altro Stato se

lrsquoobbligo violato sussiste nei confronti di

a) quello Stato individualmente

b) un gruppo di Stati comprendente quello Stato o della comunitagrave internazionale nel suo

insieme e la violazione dellrsquoobbligo

I riguarda specialmente quello Stato o

II egrave di natura tale da modificare radicalmente la posizione di tutti gli altri Stati nei

confronti dei quali lrsquoobbligo sussiste rispetto al successivo adempimento

dellrsquoobbligo

Articolo 43 - Comunicazione da parte di uno Stato leso

1 Uno Stato leso che invoca la responsabilitagrave di un altro Stato deve dare comunicazione

della sua domanda a tale Stato

2 Lo Stato leso puograve precisare in particolare

a) il comportamento che lo Stato responsabile dovrebbe tenere per porre fine allrsquoillecito

se perdura

b) la forma che la riparazione dovrebbe assumere in conformitagrave alle disposizioni della

parte II

Articolo 44 - Ammissibilitagrave delle domande

La responsabilitagrave di uno Stato non puograve essere invocata se

a) la domanda non egrave avanzata in conformitagrave alle norme applicabili in materia di nazionalitagrave

delle domande

b) la domanda egrave una di quelle alle quali si applica la regola del previo esaurimento dei

ricorsi interni e non egrave stato esaurito ogni ricorso interno disponibile ed effettivo

65

Articolo 45 - Perdita del diritto di invocare la responsabilitagrave

La responsabilitagrave di uno Stato non puograve essere invocata se

a) lo Stato leso ha validamente rinunciato al reclamo

b) si deve ritenere che lo Stato leso in ragione della propria condotta abbia validamente

prestato acquiescenza allrsquoabbandono della domanda

Articolo 46 - Pluralitagrave di Stati lesi

Ove piugrave Stati siano lesi dal medesimo atto internazionalmente illecito ciascuno di essi puograve

invocare individualmente la responsabilitagrave dello Stato che ha commesso lrsquoatto

internazionalmente illecito

Articolo 47 - Pluralitagrave di Stati responsabili

1 Ove piugrave Stati siano responsabili del medesimo atto internazionalmente illecito puograve

essere invocata la responsabilitagrave di ciascuno di tali Stati in relazione a quellrsquoatto

2 Il paragrafo 1

a) non consente a nessuno Stato offeso di ricevere un risarcimento superiore al danno

che ha subito

b) non pregiudica alcun diritto di ricorso avverso gli altri Stati responsabili

Articolo 48 - Invocazione della responsabilitagrave da parte di uno Stato diverso da uno Stato

leso

1 Ogni Stato diverso da uno Stato leso egrave legittimato a invocare la responsabilitagrave di un altro

Stato ai sensi del paragrafo 2 se

a) lrsquoobbligo violato sussiste nei confronti di un gruppo di Stati comprendente quello

Stato ed egrave stabilito per la tutela di un interesse collettivo del gruppo

b) lrsquoobbligo violato si pone nei confronti della comunitagrave internazionale nel suo

complesso

2 Ogni Stato legittimato a invocare la responsabilitagrave in virtugrave del paragrafo 1 puograve reclamare

dallo Stato responsabile

a) la cessazione dellrsquoatto internazionalmente illecito e assicurazioni e garanzie di non

ripetizione in conformitagrave allrsquoarticolo 30

b) lrsquoadempimento dellrsquoobbligo di riparazione in conformitagrave con gli articoli precedenti

nellrsquointeresse dello Stato offeso o dei beneficiari dellrsquoobbligo violato

66

3 Le condizioni percheacute uno Stato offeso possa invocare la responsabilitagrave prevista dagli

articoli 43 44 e 45 si applicano quando la responsabilitagrave egrave invocata da parte di uno Stato

legittimato a farlo ai sensi del paragrafo 1

CAPITOLO II - CONTROMISURE

Articolo 49 - Oggetto e limiti delle contromisure

1 Uno Stato leso puograve adottare contromisure nei confronti di uno Stato che sia responsabile

di un atto internazionalmente illecito soltanto al fine di indurre quello Stato a conformarsi

ai propri obblighi ai sensi della parte II

2 Le contromisure sono limitate al non rispetto temporaneo di obblighi internazionali dello

Stato che agisce nei confronti dello Stato responsabile

3 Per quanto possibile le contromisure saranno adottate in modo tale da permettere la

ripresa dellrsquoadempimento degli obblighi in questione

Articolo 50 - Obblighi non pregiudicabili da contromisure

1 Le contromisure non pregiudicheranno

a) lrsquoobbligo di astenersi dalla minaccia o dallrsquouso della forza come espresso dalla Carta

delle Nazioni Unite

b) gli obblighi di tutela dei diritti umani fondamentali

c) gli obblighi di carattere umanitario che vietano rappresaglie

d) gli altri obblighi derivanti da norme imperative di Diritto Internazionale generale

2 Uno Stato che ricorra a contromisure non egrave esentato dallrsquoadempiere ai propri obblighi

a) derivanti da procedure di soluzione delle controversie applicabile nei rapporti con lo

Stato responsabile

b) di rispettare lrsquoinviolabilitagrave di agenti locali archivi e documenti diplomatici o consolari

Articolo 51 - Proporzionalitagrave

Le contromisure devono essere commisurate al pregiudizio subito tenendo conto della

gravitagrave dellrsquoatto internazionalmente illecito e dei diritti in gioco

Articolo 52 - Condizioni del ricorso a contromisure

1 Prima di prendere contromisure uno Stato leso dovragrave

a) invitare lo Stato responsabile in conformitagrave allrsquoarticolo 43 ad adempiere ai propri

obblighi in base alla parte II

67

b) comunicare allo Stato responsabile ogni sua decisione di ricorrere a contromisure e

offrirsi di negoziare con tale Stato

2 Nonostante il paragrafo 1 b) lo Stato offeso puograve prendere le contromisure urgenti che

siano necessarie per preservare i propri diritti

3 Non possono essere prese contromisure e se giagrave prese devono essere sospese senza

indebito ritardo se

a) lrsquoatto internazionalmente illecito egrave cessato

b) la controversia pende innanzi a una corte o a un tribunale che abbia il potete di adottare

decisioni vincolanti per le parti

4 Il paragrafo 3 non si applica se lo Stato responsabile non attiva la procedura di soluzione

delle controversie in buona fede

Articolo 53 - Cessazione delle contromisure

Le contromisure dovranno essere fatte cessare non appena lo Stato responsabile si sia

conformato agli obblighi che gli derivano dalla parte II in relazione allrsquoatto internazionalmente

illecito

Articolo 54 - Misure prese da Stati diversi da uno Stato leso

Il presente capitolo non pregiudica il diritto di ogni Stato legittimato ai sensi dellrsquoarticolo 48

paragrafo 1 di invocare la responsabilitagrave di un altro Stato di adottare misure lecite contro

quello Stato per assicurare la cessazione della violazione e la riparazione nellrsquointeresse dello

Stato leso o dei beneficiari dellrsquoobbligo violato

PARTE IV - DISPOSIZIONI GENERALI

Articolo 55 - Lex specialis

I presenti articoli non si applicano quando e nella misura in cui le condizioni per lrsquoesistenza

di un atto internazionalmente illecito o il contenuto o la messa in opera della responsabilitagrave

internazionale di uno Stato sono disciplinati da norme speciali di diritto Internazionale

Articolo 56 - Questioni concernenti la responsabilitagrave di uno Stato non regolate dai presenti

articoli

Le norme di diritto internazionale applicabili continuano a disciplinare le questioni

concernenti la responsabilitagrave di uno Stato per un atto internazionalmente illecito nella misura

in cui tali questioni non sono regolate da questi articoli

68

Articolo 57 - Responsabilitagrave di unrsquoorganizzazione internazionale

I presenti articoli non pregiudicano qualsiasi questione relativa alla responsabilitagrave secondo

il Diritto Internazionale di unrsquoorganizzazione internazionale o di uno Stato per il

comportamento di unrsquoorganizzazione internazionale

Articolo 58 - Responsabilitagrave individuale

I presenti articoli non pregiudicano una qualsiasi questione concernente la responsabilitagrave

individuale secondo il Diritto Internazionale di ogni persona che agisca per conto di uno

Stato

Articolo 59 - Carta delle Nazioni Unite

I presenti articoli non recano pregiudizio alla Carta delle Nazioni Unite

69

Allegato 3 - QUADRO DELLE MISSIONI ITALIANE DI PSO IN CORSO

Aggiornato al 30 ottobre 2015

Fonte Ministero della Difesa

Operazione Joint Enterprise in Bosnia Erzegovina e Macedonia

Operazione Active Endeavour nel Mediterraneo

Operazione Resolute Support in Afghanistan

Operazione Ocean Shield nelle acque somale

Operazione MINUSMA in Mali

Operazione UNFIL in Libano

70

Operazione EUPOL in Afghanistan

Operazione EULEX in Kosovo

Operazione EUTM in Mali

Operazione Atalanta nelle acque somale

Operazione EU BAM Rafah in Palestina ed Egitto

Operazione EUTM in Somalia

Operazione EURCAP NESTOR nel Corno drsquoAfrica

Operaizione Joint Operation Triton nel Mar Mediterraneo centrale

Operazione EUFOR ndash ALTHEA in Bosnia Erzegovina

Operazione EUNAVFOR nel Mar Mediterraneo

Operazione Prima Parthica nel Medio Oriente

Operazione Multinational Force amp Observers in Egitto

Operazione Hebron ndash TIPH 2 in Medio Oriente

Missione Militare in Libia (MIL)

Missione Militare Bilaterale Italiana in Libano (MIBIL)

Missione Addestrativa Italiana Palestina 3 (MIADIT)

La responsabilitagrave internazionale dello Stato

per illeciti commessi dai propri contingenti

dispiegati nellrsquoambito di missioni PK

Volume 2deg

Valerio Palombaro ldquoCase study il caso Behramirdquo

72

INDICE

SOMMARIO 73

ABSTRACT 75

INTRODUZIONE ALLA RICERCA 77

1 LA GIURISDIZIONE COME QUESTIONE PRELIMINARE ALLrsquoATTRIBUZIONE

DELLA RESPONSABILITAgrave 81

11 Il ricorso alla Corte EDU e la sua applicazione extra-territoriale 81

12 Responsabilitagrave derivanti dai bombardamenti aerei e situazioni di occupazione

territoriale 92

13 Giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti un confine sempre piugrave

labile 96

14 Missioni militari allrsquoestero e competenza giurisdizionale 101

15 Lrsquoobbligo procedurale di effettuare indagini 106

2 LrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITArsquo TRA STATO E ORGANIZZAZIONE

INTERNAZIONALE 113

21 Attribuzione della condotta nelle missioni di peacekeeping dal caso Behrami

alla dual attribution 113

22 Il controllo effettivo secondo lrsquoart 7 del Progetto di articoli della Commissione

di Diritto Internazionale 118

23 Il concetto di Comando e Controllo nelle missioni militari 121

24 Il controllo effettivo sulla condotta secondo la recente interpretazione dalle

Corti interne olandesi 129

25 Il rapporto tra diritto internazionale umanitario e diritti umani 133

26 Sugli atti ultra vires delle Organizzazioni Internazionali 139

27 Lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali 143

CONCLUSIONI 151

LISTA DEGLI ACRONIMI 154

BIBLIOGRAFIA 157

Monografie 157

Articoli e note a sentenza 160

73

SOMMARIO

La Responsabilitagrave internazionale dello Stato per illeciti commessi da membri dei

propri contingenti dispiegati nellrsquoambito di missioni di peacekeeping

La ricerca ha lo scopo di individuare i parametri giuridici utili a determinare se la

responsabilitagrave per gli atti illeciti compiuti nel corso delle missioni di pace internazionali vada

imputata allo Stato di invio dei militari o allrsquoOrganizzazione internazionale sotto la cui egida

si svolge la missione

Il lavoro egrave impostato sulla considerazione fondamentale secondo cui il diritto

internazionale umanitario offre strumenti giurisdizionali per lrsquoaccertamento delle

responsabilitagrave degli Stati molto minori rispetto allrsquoemergente controllo derivante dal diritto

internazionale dei diritti umani Pertanto la ricerca egrave stata orientata innanzitutto dalla

necessitagrave di individuare le possibilitagrave e gli spazi per il controllo giurisdizionale sulle attivitagrave

dei contingenti militari allrsquoestero discendenti dal sistema delle Corti regionali dei diritti

dellrsquouomo Questa nuova forma di controllo giurisdizionale egrave destinata ad assumere una

considerevole rilevanza anche nelle caso delle attivitagrave militari degli Stati nellrsquoambito delle

missioni di peacekeeping La possibilitagrave riconosciuta ormai piugrave volte dalla Corte di

Strasburgo di una sua applicazione per violazioni avvenute al di fuori del territorio degli Stati

contraenti determina ormai un ruolo non trascurabile per questa Corte anche in tema di

illeciti commessi dagli Stati durante le missioni militari allrsquoestero La nozione di giurisdizione

ex art 1 egrave allora lrsquoelemento cardine per circoscrivere la portata della competenza della

Corte EDU nella sua attivitagrave di controllo del rispetto dei diritti umani Se infatti la CEDU si

applica normalmente solo nel territorio degli Stati contraenti - principio che la renderebbe

inapplicabile nella gran parte dei teatri dove vengono dispiegate le missioni militari

internazionali- un esame della giurisprudenza piugrave recente ci permette di individuare i

parametri su cui fondare lrsquoeccezione a questa regola che rende possibile in alcuni casi

lrsquoapplicazione extra-territoriale della Convenzione

La ricerca si svolge sulla base di una ricostruzione della giurisprudenza della Corte

Europea dei diritti dellrsquouomo che parte dai casi Bankovic e Beherami decisi nel 2001 e nel

2007 per arrivare ai piugrave recenti casi Al Skeini e Jaloud Egrave importante sottolineare che

almeno per il momento il controllo di questi organismi giurisdizionali a protezione dei diritti

umani si concretizza nel settore delle missioni militari allrsquoestero solamente per quanto

riguarda il profilo procedurale dellrsquoart 2 (tutale del diritto alla vita) ossia lrsquoobbligo per lo Stato

contraente di effettuare indagini adeguate sullrsquoillecito che ha causato lrsquouccisione di un civile

74

Inoltre quello che emerge in questo lavoro egrave che la questione della giurisdizione e quella

dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave sono inevitabilmente connesse e si influenzano a

vicenda Per poter rispondere correttamente alla domanda sullrsquoattribuzione delle

responsabilitagrave per gli illeciti dei contingenti in missione allrsquoestero sarebbe necessario

analizzare gli accordi sulla gestione degli aspetti del Comando e Controllo tra Stati fornitori

e Organizzazioni Internazionali

In ogni caso tuttavia quello che mette in luce la giurisprudenza internazionale egrave che gli

Stati rimangono inevitabilmente piugrave esposti al controllo giurisdizionale sulle azioni dei militari

allrsquoestero rispetto alle Organizzazioni Internazionali Questrsquoultime infatti non sono parti

contraenti dei trattati internazionali sui diritti umani e sono per questo svincolate dagli

strumenti di controllo giurisdizionale offerti da questa importante branca del diritto

internazionale Inoltre le Organizzazione Internazionali godono dellrsquoimmunitagrave dal giudizio

delle Corti Interne rendendo di fatto gli Stati unici soggetti del diritto internazionale

perseguibili per gli illeciti dei militari nellrsquoambito delle peacekeeping con veri e propri

strumenti giurisdizionali vincolanti

75

ABSTRACT

International responsibility of the State for offenses committed by members of its

contingent deployed as part of international peacekeeping missions

The research is devoted to highlight the legal framework in order to solve the issue

arising from right to life violations caused by militaries while deployed in international military

missions abroad

The starting point of this research is that international humanitarian law provides few

legal instruments designed to assess the responsibility of States when compared to the

emerging control coming from international human rights law This work aims at evaluating

the extent of international human rights controls namely ECtHR jurisdictional control over

State militaries activities abroad

The possibility already recognized several times by the Strasbourg Court to apply the

Convention on human rights violations that occurred outside the territory of a Contracting

States shall determine significant role for this Court even in terms of crimes committed by

States during military missions abroad Thus a key issue in my research is the one related

to ECHR extra-territorial application and the concept of jurisdiction ex art 1 an issue raised

in several well-known cases before Strasbourg Court such as Bankovic v Beligum and

others Al Skeini v UK and recently Jaloud v Netherland

This work highlight that international human right law most effective outcome should

be aimed at encouraging States to assume in domestic law the standard coming from IHRL

This purpose is valid for military deployed abroad as regard the acceptance of international

humanitarian law and IHRL standards Namely procedural obligations posed by ECHR art2

request States to opt for restraining rules of engagement or to adjust their legislative and

jurisdictional framework in order to abide by international standards

Moreover what comes out in this work is that the issue of jurisdiction and the one of

attribution of responsibility are strictly connected In order to solve the question over the

attribution of responsibility there is a need to analyze Command and Control agreement

between States and International Organizations

In any case we can see that international case law highlight that States are inevitably

more exposed than International Organization to judicial review of the action of military force

abroad International Organization are not contracting parties to international human rights

treaties and therefore are exempted from this form of judicial review

76

Furthermore International Organization shall be immune from domestic Court judgments

thus making the State as the sole international law subject liable for violations of the military

deployed in peacekeeping missions through legally binding instruments

77

INTRODUZIONE ALLA RICERCA

Il fenomeno dellrsquoinvio di militari allrsquoestero nel quadro delle missioni di pace

internazionali ha assunto nel corso degli ultimi decenni proporzioni importanti dovuti

allrsquoevolvere dei rapporti internazionali e alla crescente cooperazione tra gli Stati nel settore

del mantenimento della pace e della sicurezza internazionale Tale cooperazione si realizza

soprattutto attraverso linvio nel quadro di sistemi universali o regionali di sicurezza

collettiva istituiti da organizzazioni internazionali di missioni militari a composizione

multinazionale con compiti di mantenimento della pace ristabilimento della pace o

stabilizzazione in Paesi terzi colpiti da conflitti armati interni o internazionali Le missioni

militari allrsquoestero istituite con il mandato di promuovere la pace e la sicurezza internazionale

possono tuttavia determinare a loro volta considerevoli problematiche legate alla violazione

dei diritti umani fondamentali in particolare del diritto alla vita Il verificarsi di azioni che

causano vittime civili in Stati terzi egrave purtroppo una conseguenza strettamente correlata

allrsquoinvio di una missione militare e ogni volta tale evenienza puograve sollevare controverse

questioni di competenza giurisdizionale noncheacute di attribuzione delle responsabilitagrave

Le uccisioni accidentali di civili causate dai membri dei contingenti stranieri impegnati

nellintervento armato ovvero tutti quei casi di violazioni del diritto alla vita che non

costituiscono crimini internazionali ha ormai dato luogo a una prassi importante costituita

da ricorsi presentati a giudici interni e internazionali dai parenti delle vittime nei confronti

degli Stati di appartenenza dei militari coinvolti Lo stesso puograve dirsi con riferimento alle

missioni di pace in Paesi terzi autorizzate dallONU o comunque effettuate sulla base del

consenso dello Stato ospite che nel loro svolgimento sul campo possono causare vittime

innocenti civili

Come egrave possibile capire da quanto sinora detto a prescindere dalla legittimitagrave o meno

dellintervento militare e dalla nobiltagrave degli scopi di una missione di pace esiste comunque

un problema di tutela delle vittime civili di azioni compiute nel corso di queste operazioni

che il diritto internazionale egrave chiamato ad affrontare e a risolvere

Il diritto internazionale classico attribuiva allo Stato dinvio la responsabilitagrave

internazionale di ogni condotta illecita dei militari inviati allestero in quanto organi che

svolgono funzioni sovrane per conto e nellinteresse del proprio Stato e in virtugrave di unantica

consuetudine che riconosce limmunitagrave funzionale ai corpi di truppa allestero La ratio della

norma deriva dal principio fondamentale della sovrana uguaglianza degli Stati e nella

78

conseguente impossibilitagrave per ognuno di essi di assoggettarsi alla giurisdizione di un loro

pari Sulla base di questo principio si egrave poi sviluppata la regola consuetudinaria applicabile

ai corpi di truppa allestero fondata sullimpossibilitagrave per uno Stato di consentire di

assoggettare un proprio organo nel caso un militare inviato allestero per lo svolgimento di

funzioni sovrane e la cui condotta egrave per questo imputabile allo Stato dinvio che uno Stato

diverso da quello di appartenenza del militare potesse esercitare la propria giurisdizione

sulla condotta illecita o presunta tale di questultimo

Va messo in evidenza che la sicurezza internazionale e la difesa rappresentano

storicamente alcuni tra i settori in cui risulta piugrave difficoltoso dare attuazione coercitiva al

diritto internazionale poicheacute gli Stati nazionali si dimostrano alquanto restii a cedere

sovranitagrave in tali aree cruciali per la politica estera Questa concezione rimane aderente alla

realtagrave odierna nonostante gli importanti sviluppi del sistema di sicurezza collettiva

internazionale e il crescente ruolo svolto dalle Organizzazioni Regionali

Levoluzione del movimento internazionale di tutela dei diritti umani ha tuttavia

prodotto tuttavia importanti erosioni alla sovranitagrave statale andando addirittura a incidere

sulle norme relative alle immunitagrave degli Stati stranieri dalla giurisdizione per atti compiuti

jure imperii oggi messe in dubbio da piugrave parti nel caso di condotte imputabili allo Stato

quali attivitagrave sovrane che perograve siano costituite da crimini internazionali

A prescindere da quelle che possono essere le eventuali responsabilitagrave penali

individuali del singolo o dei singoli militari da accertare sulla base della normativa

internazionale e interna di rilievo (Status of force agreements diritto internazionale

umanitario rules of engagements diritto penale militare) lo Stato di invio dei militari potragrave

in ogni caso essere dichiarato responsabile internazionalmente

Come anticipato secondo il diritto internazionale classico le controversie derivanti da

illeciti internazionali in particolare nellrsquoambito di atti derivanti delle missioni militari sono

concepite essenzialmente come inter-statali e finiscono per risolversi per mezzo di

compensazioni vis a vis tra gli Stati Nel diritto internazionale contemporaneo tale approccio

di stampo negoziale e diplomatico riferibile essenzialmente al quadro giurisdizionale

discendente dal diritto internazionale umanitario appare per alcuni aspetti superato Questo

egrave lrsquoaspetto innovativo piugrave importante nellrsquoambito delle missioni di pace allrsquoestero che deve

essere tenuto a mento come aspetto cruciale per comprendere lrsquoindagine rispetto al diritto

internazionale ldquoclassicordquo i rimedi giurisdizionali offerti dai sistemi regionali di protezione dei

diritti dellrsquouomo sono molto piugrave pervasivi comportando nuovi spazi di accertamento delle

responsabilitagrave statali

79

Proprio di questo andremo a indagare in questo lavoro per capire se e quando uno Stato

puograve incorrere in responsabilitagrave internazionali in conseguenza delle azioni dei propri militari

dispiegati allrsquoestero

In questo senso saragrave cruciale dunque valutare quale impatto sulle azioni dei militari

allrsquoestero derivi dal diritto internazionale dei diritti umani e dal conseguente controllo delle

Corti sovra-statali Oggi infatti le controversie internazionali che coinvolgono vittime civili

non sono piugrave risolvibili esclusivamente in via inter-statale ma egrave in buona misura riconosciuto

un diritto di ricorso in capo ai singoli individui anche nel caso delle azioni dei militari

allrsquoestero1 A questi aspetti verragrave dedicata una parte della ricerca che precede quello che egrave

lrsquoargomento centrale del lavoro ossia le problematiche di attribuzione della condotta tra lo

Stato e le Organizzazioni Internazionali

In un mondo in cui le Organizzazioni Regionali giocano un ruolo sempre piugrave rilevante

nelle missioni di pace allrsquoestero sembra possibile arrivare a una valutazione della condotta

illecita improntata alla doppia attribuzione delle responsabilitagrave tra Stati e Organizzazioni

Internazionali cd dual attribution2 In proposito ciograve che rileva nella nostra analisi egrave che nella

giurisprudenza della Corte di Strasburgo lrsquoattribuzione della responsabilitagrave alle

Organizzazioni Internazionali anzicheacute agli Stati ha determinato pesanti conseguenze in

grado di limitare la giurisdizione ratione personae delle Corti che proteggono i diritti umani3

In particolare vedremo come la questione dellrsquoattribuzione egrave stata oggetto di dibattito

anche in recenti pronunce da parte di alcuni Tribunali interni olandesi

Scopo della ricerca egrave pertanto anche quello di ricostruire la materia per avanzare delle

valutazioni su quale risulti essere il criterio migliore per attribuire la responsabilitagrave

internazionale in base allrsquoeffettiva suddivisione dei compiti tra i due soggetti internazionali

coinvolti nella missione (Stato di invio dei militari o Organizzazione internazionale sotto la

cui egida si svolge la missione) Nel fare ciograve saragrave imprescindibile anche il riferimento al

progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali in modo da poter

dirimere adeguatamente la questione di attribuzione

Comunque allo stato attuale nonostante gli sforzi verso un sistema maggiormente

improntato sullrsquoazione delle Organizzazioni Regionali nel campo della sicurezza collettiva

gran parte delle attivitagrave delle missioni militari allrsquoestero sono ancora esercitate dagli Stati

Su di essi pertanto ricade anche il peso maggiore delle responsabilitagrave internazionali

1 Su tutti ci riferiamo allrsquoart 34 della Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo (Cedu) 2 Vedi A Nollkaemper Dual Attribution Liability of the Netherlands for Conduct of Dutchbat in Srebrenica Journal of

International Criminal Justice 2011 pag 1143-1157 3 Le Organizzazioni internazionali non sono infatti parte contraente delle Convenzioni a protezione dei diritti umani quali

la CEDU

80

Gli Stati hanno sempre ucciso detenuto o in altri modi violato i diritti di persone fuori dai

propri confini territoriali La ragione principale per cui sta aumentando il contenzioso a

carattere extra-territoriale sulle violazioni del diritto alla vita e sono riconosciute maggiori

possibilitagrave di ricorso per le vittime egrave da individuare nella crescente influenza anche nel

settore delle missioni di peacekeeping del cosigrave detto diritto internazionale dei diritti umani

81

1 LA GIURISDIZIONE COME QUESTIONE PRELIMINARE

ALLrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITAgrave

11 Il ricorso alla Corte EDU e la sua applicazione extra-territoriale

Questo lavoro punta a comprendere alla luce dei piugrave recenti sviluppo del diritto

internazionale quali sono le possibilitagrave per uno Stato di incorrere in responsabilitagrave

internazionale per atti derivanti dalle missioni militari allrsquoestero In questo senso le cosigrave dette

Corti sovranazionali giocano un ruolo considerevole che si mette in evidenza come

principale innovazione nel diritto internazionale per le missioni allrsquoestero su tutti

analizzeremo il ruolo della Corte Europea dei diritti dellrsquouomo

La Corte Europea dei diritti dellrsquouomo egrave infatti lrsquoesempio calzante di un organismo

giurisdizionale internazionale che ha creato un grado di giudizio sovra-nazionale

indubbiamente azionabile in materia di diritti umani per fatti avvenuti nel territorio degli Stati

contraenti4 La possibilitagrave riconosciuta ormai piugrave volte dalla Corte di Strasburgo di una sua

applicazione per violazioni avvenute al di fuori del territorio degli Stati contraenti determina

un ruolo rilevante per questa Corte in tema di illeciti commessi dagli Stati durante le missioni

militari allrsquoestero

La sovranitagrave statale gioca ancora un ruolo decisivo nei settori della politica estera di

difesa e di sicurezza e ciograve spiega il fatto che proprio questa sia una delle piugrave profonde aree

di tensione tra le esigenze dello Stato e quelle derivanti dai diritti umani Se il territorio rimane

una caratteristica decisiva nellrsquoesercizio della giurisdizione va sottolineato che sempre di

piugrave le attivitagrave degli Stati hanno delle conseguenze che si estendono oltre i confini territoriali

potendo incorrere gli Stati in responsabilitagrave ovunque commettano gravi violazioni del diritto

internazionale5 Pertanto appare sempre piugrave arduo e anacronistico sostenere un concetto

di giurisdizione basato su una interpretazione meramente territoriale soprattutto in tema di

diritti umani fondamentali quale il diritto alla vita6

4 Gli Stati contraenti sono i 47 paesi membri del Consiglio drsquoEuropa 5 Si veda B Conforti ibidem P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti umani Torino 2002

F Francioni e N Ronzitti War by Contract Human Rights Humanitarian Law and Private Contractors Oxford 2011 L Condorelli Lrsquoimputation agrave lrsquoeacutetat drsquoun fait internationalement illecite Solutions classiques et nouvelles tendances in Recueil des Cours t 189 (1984) vol VI p 102 M Spinedi A Gianelli M L Alaimo La codificazione della responsabilitagrave degli Stati alla prova dei fatti Milano 2006 P Palchetti Lrsquoorgano di fatto dello Stato nellrsquoillecito internazionale Giuffregrave 2007

6 In particolare lrsquoart 21 della CEDU ldquoil diritto alla vita di ogni persona egrave protetto dalla legge Nessuno puograve essere intenzionalmente privato della vita salvo che in esecuzione di una sentenza capitale pronunciata da un tribunale nei casi in cui il delitto sia punito dalla legge on tale penardquo

82

La nozione di giurisdizione ex art 1 egrave allora lrsquoelemento cardine per circoscrivere la

portata della competenza della Corte EDU nella sua imprescindibile attivitagrave di controllo del

rispetto dei diritti umani7 Possiamo affermare con altri che il dibattito attorno allrsquoapplicazione

extra-territoriale della CEDU ldquohas been the subject of a long evolution in the case law of the

Strasbourg organsrdquo8

Analizzando la giurisprudenza dei giudici di Strasburgo si evincono attualmente due

criteri fondamentali per estendere lrsquoapplicazione della Convenzione anche fuori dai confini

territoriali di uno Stato Contraente 9

1) Controllo e Autoritagrave degli Agenti Statali (modello personale)

2) Controllo effettivo di un territorio (modello territoriale)

Con il primo criterio si intende esistente un legame diretto tra giurisdizione e individuo-

organo prescindendo quindi da ogni tipo di riferimento territoriale per riconoscere la

giurisdizione10

Per accertare invece il criterio del controllo effettivo del territorio si deve valutare il

grado di controllo di una determinata area geografica nella quale uno Stato esercita alcuni

poteri di governo al di fuori dei suoi confini prestabiliti Questo criterio egrave stato applicato

soprattutto ai casi di occupazione militare o nei casi in cui uno Stato svolga nel territorio di

un altro soggetto statuale determinati poteri di governo Tali poteri renderebbero quello

Stato responsabile del controllo e della giurisdizione anche temporaneamente sulla

porzione di territorio in questione

7 Questo articolo dispone che ldquoLe alti parti contraenti riconoscono a ogni persona soggetta alla loro giurisdizione i diritti e le libertagrave riconosciuti al Titolo I della presente Convenzionerdquo Per unrsquoanalisi approfondita del concetto di giurisdizione della CEDU si veda su tutti P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002

8 Cit D J Harris M OrsquoBoyle E P Bates C M Buckley Law of the European Convention on Human Rights Oxford 2009 p 804 Uno dei primi casi in cui si discusse tale questione egrave stato Loizidou c Turchia ricorso n 1531889

Grande Camera 18 dicembre 1996 Per una ricostruzione complessiva della vasta giurisprudenza extra-territoriale della Corte EDU R Nigro The notion of ldquoJurisdictionrdquo in Article 1 Future scenarios for the Extra-Territorial Application of the European Convention On Human Rights Italian Yearbook of international law 2011 e C Gabrielli La nozione di giurisdizione extra-territoriale alla luce della recente giurisprudenza Studi sullrsquointegrazione europea 3 2012

9 Oltrecheacute dalla giurisprudenza della Corte EDU si ritrovano questi due modelli in dottrina si veda M MilanovicExtra-territorial Application of Human Rights Treaties Oxford University Press 2011 P Ronchi in Al-Sekini v UK The borders of human rights Law Quarterly Review 2012 F Viganograve Tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n4 2011 K Da Costa The extraterritorial application of selected human rights treaties Martinus Nijhoff Publishers 2013

10 Cfr F Viganograve ibidem cit da pag 6 ldquoIn tale criterio rientrano tutte le ipotesi in cui lo Stato risponde per condotte compiute al di fuori del proprio territorio sovrano da propri agenti dalle condotte di agenti diplomatici e consolari alle ipotesi in cui lo Stato esercita sul territorio di un altro Stato talune funzioni normalmente esercitate dagli Stati sovrani a quelle caratterizzate da un uso della forza da parte di agenti dello Statordquo Questo egrave un modello di tradizione essenzialmente anglosassone cfr P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002 pag 3 e 4

83

Inoltre secondo questo criterio e a differenza di quanto avviene per quello ldquopersonalerdquo

lo Stato occupante avragrave la responsabilitagrave di assicurare il rispetto dellrsquointera gamma dei diritti

convenzionali Nelle situazioni di giurisdizione per autoritagrave dello Stato agente lo Stato saragrave

infatti tenuto al rispetto dei soli diritti convenzionali che sono rilevanti per la situazione

dellrsquoindividuo in concreto sotto il controllo e lrsquoautoritagrave degli agenti statali11

In supporto di una lettura favorevole alla possibile distinzione dei vari diritti garantiti

dalla CEDU rileverebbe anche la dottrina che si riflette ormai nel diritto consuetudinario e

che prevede un ldquonoyau durrdquo12 alcuni diritti fondamentali inderogabili che sono ormai parte

dello jus cogens13

Ersquo sempre efficace la nozione di giurisdizione basata sul controllo effettivo del

territorio al fine di accertare le violazioni del diritto alla vita sul territorio in cui si svolgono le

missioni militari allrsquoestero

Cercheremo di rispondere a questa domanda nel corso della presente ricerca tramite

una piugrave dettagliata analisi dei summenzionati criteri utilizzati per riscontrare la sussistenza

della giurisdizione al di fuori dal territorio statuale Sebbene lrsquoart 1 della CEDU non si

riferisca espressamente al territorio degli Stati contraenti dai lavori preparatori della

Convenzione non sembrano ricavabili elementi che possano giustificare lrsquoevoluzione della

nozione di giurisdizione a prescindere da criteri geografici e territoriali14 Per approfondire

esaustivamente la questione saragrave dunque necessario partire dalla ricostruzione della

piuttosto ondivaga giurisprudenza della Corte EDU in relazione allrsquoapplicazione extra-

territoriale dei diritti umani15

La nostra attenzione saragrave inevitabilmente concentrata sui casi di violazioni del diritto

alla vita tutelato allrsquoart 2 della Convenzione avvenuti a opera di militari di Stati contraenti

in territorio di Stati non parte della Convenzione

11 Cfr Viganograve ibidem il quale osserva che la Corte in Al-Skeini marca cosigrave il proprio distacco rispetto allrsquoaffermazione relativa alla ldquoindivisibilitagraverdquo della garanzia dei diritti riconosciuti dalla Convenzione contenuta in Bankovic c Belgio e altri 16 Stati Contraenti 12 Dicembre 2001 (Grande Camera) ric n 5220799 ldquorights can not be divided and tailoredrdquo ibidem para 75

12 Si veda C Zanghigrave ldquoLa Tutela internazionale dei diritti umanirdquo pag 165 Inoltre si evince questa distinzione anche

dallrsquoart 15 della stessa CEDU che impedisce qualsiasi deroga per quanto riguarda alcuni diritti imprescindibili quali appunto il diritto alla vita Lrsquo art 152 CEDU dice che ldquoLa disposizione precedente non autorizza alcuna deroga allrsquoarticolo 2 salvo che per il caso di decesso risultante da legittimi atti di guerra e agi art 3 4 paragrafo 1 e 7 rdquo

13 Si veda B Conforti Diritto Internazionale Napoli 2010 pag 187 14 P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo ibidem pag 19 15 Per quanto riguarda la giurisprudenza della Corte Europea dei diritti dellrsquouomo si veda tra gli altri caso Loizidou c

Turchia ricorso n 1531889 Grande Camera 18 dicembre 1996 Issa c Turchia 30 maggio 2000 ric n 3182196 Isaak C Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 caso Ocalan contro Turchia 12 marzo 2003 ric n 4622199 caso Al-Skeini e altri c Regno Unito Grande Camera 7 luglio 2011 ric n 5572107 Bankovic C Belgio e altri 16 Stati Contraenti 12 Dicembre 2001 (Grande Camera) ric n 5220799

84

Per analizzare gli aspetti ldquomeno solidirdquo del criterio del controllo effettivo del territorio

risulta emblematico il caso Bankovic c Belgio16

La decisione concerne il bombardamento da parte di un aereo militare autorizzato

dalla NATO di un edificio della radio-televisione a Belgrado che causograve erroneamente

diverse vittime civili17 In quellrsquooccasione la Corte di Strasburgo ha respinto il ricorso dei

parenti delle vittime serbe sottolineando come il concetto di giurisdizione fosse

ldquoessenzialmente territorialerdquo 18

La Corte EDU ha ritenuto infatti che la Convenzione trovasse applicazione

In an essentially regional context and notably in the legal space of the Contracting States

The Convention was not designed to be applied throughout the world even in respect of

the conduct of Contracting Staterdquo19

Il Belgio e gli altri Stati della coalizione convenuti operavano sotto la direzione

dellrsquoOrganizzazione Atlantica e non potevano essere ritenuti responsabili delle uccisioni

poicheacute non disponevano di un controllo effettivo del territorio serbo

Nonostante questa decisione criticabile la Corte di Strasburgo nel 2001 lasciava

aperta la porta a possibili eccezioni allrsquointerpretazione restrittiva strettamente territoriale tra

cui la principale concerne proprio lrsquoipotesi in cui lo Stato parte della Convenzione eserciti

attraverso le proprie forze militari un ldquocontrollo effettivordquo sul territorio di un altro Stato20

Lrsquoeccezionalitagrave puograve dunque concretizzarsi proprio nel controllo effettivo del territorio

che tuttavia nel caso di un bombardamento aereo seppure avente le stesse se non piugrave

nefaste conseguenze sulla popolazione civile non era perograve riscontrabile21

16 Bankovic e altri c Belgio e altri ibidem ricorrenti lamentavano oltre a una violazione dellrsquoarticolo 2 della CEDU anche degli articoli 10 (libertagrave di espressione ) e art 13 (diritto a un rimedio effettivo) Si veda A Orakhelashvili Restrictive Interpretation of Human Rights Treaties in the recent jurisprudence of the ECHR EJIL 32003 F Sperotto La salvaguardia dei diritti dellrsquouomo durante i conflitti armati e le operazioni militari Centro Studi per la Pace 2004

17 Operazione Allied Force egrave il nome della campagna di attacchi aerei portata avanti dalla NATO per circa due mesi contro

la Repubblica Federale di Jugoslavia di Slobodan Milošević Il bombardamento cui si riferisce la sentenza avvenne il 23 Marzo 1999 considerando la stazione radio-televisiva un obiettivo militare e causograve la morte di 16 civili

18 Corte EDU Bankovic c Belgio ibidem par 59 e 61 19 Bankovic e altri c Belgio ibidem para 80 20 M Milanovic From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties in

Human Rights Law Review 8 2008 p 424 Tuttavia lrsquoautore osserva che una forza occupante non puograve estendere a suo piacimento le proprie leggi sui territori occupati come dimostrerebbe lrsquoart 43 della II Convenzione dellrsquoAja del 1889 e comunque tutte le norme da questo emanate perdono efficacia al termine dellrsquooccupazione Lrsquoautore ne conclude che di fatto una forza occupante non esercita la propria laquogiurisdizioneraquo ai sensi del diritto internazionale pubblico Vedi caso Al-Skeini e a c Regno Unito sent 7 luglio 2011 (Grande Camera) ric n 5572107 para 149-150

21 A tal proposito saragrave necessario sviluppare piugrave avanti un confronto piugrave approfondito tra le sentenza della Corte EDU Bankovic c Belgio del 2001 e la sentenza Al-Skeini c Regno Unito del 2011 in proposito vedi anche A Cowan A new Watershed Re-evaluating Bankovic in the light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and Comparative Law 2012 pag 213-227

85

Passando ad analizzare il modello personale dellrsquoautoritagrave e controllo da parte di agenti

statali per estendere la giurisdizione CEDU un caso rilevante egrave costituito dalla decisione

Isaak c Turchia22

Qui infatti la stessa Corte di Strasburgo ha riconosciuto che non vi era alcun controllo

effettivo del territorio tuttavia egrave stata riconosciuta la responsabilitagrave dello Stato Turco in base

ad altre valutazioni giuridiche

I fatti sono avvenuti nellrsquoisola di Cipro divisa tra parte Nord in cui la stessa Corte EDU

ha riconosciuto la giurisdizione della Turchia e parte Sud indipendente23Durante una

manifestazione contro lrsquoinvasione turca della parte settentrionale dellrsquoisola di Cipro la polizia

di Cipro Nord ha represso violentemente la manifestazione causando la morte di un

cittadino greco-cipriota

La Corte EDU ha appurato come prima cosa se sussistesse il legame territoriale per

estendere la sua giurisdizione ma ha rivelato che lrsquoarea nella quale egrave avvenuto il fatto non

ricadeva nella giurisdizione turca poicheacute faceva parte della zona cuscinetto ONU24

Nonostante ciograve egrave stata affermata la responsabilitagrave dello Stato turco Infatti secondo la

Corte non rilevava la circostanza che la Turchia non esercitasse il controllo del territorio

dove sono avvenuti gli atti lamentati ma era sufficiente che gli agenti turchi fossero coinvolti

nelle azioni contestate il soggetto colpito rientrava nella giurisdizione della Turchia non per

il tramite del territorio ma per il tramite degli agenti che esercitavano autoritagrave e controllo su

di lui25

Prima di arrivare al piugrave recente caso Al-Skeini non si puograve non considerare anche la

sentenza Issa c Turchia26

22 Caso Isaak c Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 Simili conclusioni favorevole a un applicazione extra-territoriale legata al modello personale si ritrovano anche in Solomou e altri c Turchia appl n 3683297 24 giugno 2008 e Andreou c Turchia appl n 4565399 3 giugno 2008

23 Considerato dal diritto internazionale un esempio di ldquoStato fantocciordquo vedi anche B Conforti Diritto internazionale

Napoli 2010 pag 17 24 La Forza di Peacekeeping delle Nazioni Unite a Cipro (UNFICYP dallinglese United Nations Peacekeeping Force in

Cyprus) egrave una forza di sicurezza delle Nazioni Unite inviata a Cipro nel 1964 per porre termine alle continue violenze tra le comunitagrave greco-cipriota e turco-cipriota Dal 1974 il contingente militare della UNFICYP presidia la Linea Verde che divide in due parti lisola

25 Cfr T Scovazzi I Papanicolupulu S Urbinati I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2009 p 110 Cosigrave la Corte EDU nel caso Isaak c Turchia ldquoEven if the acts complained of took place in the neutral UN buffer zone the Court considers that the deceased was under the authority andor effective control of the respondent State through its agents(helliphellip)It concludes that the matters complained of in the present application fall within the jurisdiction of Turkey within the meaning of Article 1 of the Convention and therefore entails the respondent Statersquos responsibility under the Conventionrdquo Il fatto che gli atti contestati siano stati compiuti da forze di polizia e non da forze armate non mi sembra rilevare ai fini della nostra discussione In proposito vedremo nel successivo paragrafo le simili conclusioni del caso Pad e altri c Turchia appl n 6016700 28 giugno 2007

26 Corte EDU Issa c Turchia 16 novembre 2004 ric n 3182196

86

Nel caso Issa la Corte di Strasburgo si trovava a dover decidere sul ricorso presentato

dai familiari di alcuni pastori iracheni che sarebbero stati torturati e uccisi da soldati

dellrsquoesercito turco durante unrsquooperazione svolta nella regione settentrionale dellrsquoIraq 27

La Corte ha rigettato il ricorso giudicando che non vi fossero prove sufficienti che

collegassero quelle uccisioni allrsquoesercito turco e quindi alla Turchia

In ogni caso va messo in luce il ragionamento della Corte quando afferma che uno

Stato puograve essere considerato responsabile non solo nei casi in cui esercita militarmente un

ldquocontrollo effettivordquo su una porzione di territorio straniero come giagrave ammesso dalla sentenza

Loizidou ma anche quando si verificano violazioni dei diritti fondamentali a danno di

persone che pur trovandosi in territorio di uno Stato terzo sono sottoposte alla sua autoritagrave

e al suo controllo per mezzo dei suoi agenti operanti lecitamente o illecitamente in

quellrsquoarea28

Questo approccio egrave stato configurato in dottrina come ldquoteoria degli effettirdquo29 La Corte

ha affermato inoltre che se dal punto di vista del diritto internazionale pubblico la

giurisdizione di uno Stato egrave prevalentemente territoriale egrave percheacute si presume che questo

eserciti normalmente i suoi poteri nel proprio territorio

Il concetto di giurisdizione di cui allrsquoart 1 CEDU ldquois not necessarily restricted to the

national territoryrdquo delle Parti contraenti e puograve comprendere le situazioni eccezionali in cui un

atto a loro riferibile sia stato posto in essere fuori dal loro territorio ldquoor which produce effects

thererdquo30

La Corte EDU si egrave pertanto giagrave distanziata piugrave volte da unrsquoapplicazione strettamente

territoriale della Convenzione e ha creato almeno in ipotesi diverse linee estensive del

concetto di giurisdizione

Ulteriori significative decisioni della Corte EDU devono essere ancora prese in esame

Cosigrave relativamente al rapporto tra giurisdizione e attribuzione degli atti alcuni spunti di

riflessione rilevanti si possono evincere dallrsquoanalisi di un passaggio delle motivazioni circa il

27 LrsquoIraq non egrave uno Stato parte della CEDU 28 Issa c Turchia ibidem para 71 Vedi C Focarelli Lezioni di Diritto internazionale Prassi 2008 pag 431 29 A Basilico Giurisdizione ldquoprevalentemente territorialerdquo e universalitagrave dei diritti note a partire da una sentenza della

supreme court inglese AIC n 3 2011 30 Dalla sentenza Issa c Turchia ibidem para 74

Cfr S Miller Revisiting Extraterritorial Jurisdiction EJIL n 4 2010 p 1227 osserva che nella logica di questa

pronuncia la giurisdizione non egrave piugrave prevalentemente territoriale gli Stati sono vincolati dalla Convenzione indipendentemente dal luogo in cui pongono in essere i propri atti e di conseguenza gli obblighi gravanti su di essi allrsquoestero non differiscono da quelli in patria La Corte ha riconosciuto nel paragrafo 71 del caso Issa che ldquoThe Convention cannot be interpreted so as to allow a State party to perpetrate violations of the Convention on the territory of another State which it could not perpetrate on its own territoryrdquo

87

riconoscimento della giurisdizione russa nel succitato caso Ilascu c Moldavia e Russia 31

Ai sensi dellrsquoart 1 la giurisdizione della Russia egrave stata riconosciuta in conseguenza del

sostegno militare politico ed economico offerto da tale Stato alla Transnistria Questa forma

di controllo oltre a costituire per la Corte un controllo di fatto del territorio della Transnistria

rendeva attribuibili alla Russia gli atti della Repubblica autonoma di Transnistria32

Ancora piugrave efficaci al fine di evidenziare la stretta interdipendenza che si viene a

creare tra nesso giurisdizione e attribuzione dellrsquoatto sono le parole del giudice Kovler nella

sua opinione dissenziente

ldquoIt is jurisdiction (territorial or extraterritorial) which is a primary concept responsibility being

derived from jurisdiction rather than the contrary (hellip) but in seeking to determine whether

the Russian Federation has jurisdiction it preferred the opposite logic in holding that there

is ldquojurisdictionrdquo because there is ldquoresponsibilityrdquordquo 33

Da queste considerazioni ne emerge che giurisdizione e attribuzione sono delle

questioni distinte ma per alcuni aspetti sovrapponibili

In particolare se viene accettata una nozione di giurisdizione extra-territoriale derivante

da una interpretazione estensiva del modello personale vediamo che il confine tra

giurisdizione e attribuibilitagrave di un atto assume dei contorni molto meno chiari

Significativo in tal senso appare anche il ragionamento nella sentenza Pad c Turchia

sul caso di un azione anti-terrorismo della Turchia nel territorio dellrsquoIran causograve la morte di 7

iraniani uccisi dagli spari provenienti degli elicotteri militari turchi

In quella circostanza nel verificare la sussistenza della giurisdizione della Turchia la

Corte EDU ha ritenuto che 34

ldquoIt is not required to determine the exact location of the impugned events given that the

government had already admitted that the fire discharged from the helicopter had caused

the killing of the applicants relatives (hellip) accordingly the court finds that the victims of the

impugned event were within the jurisdiction of Turkey at the material timerdquo

31 Cfr Corte EDU Ilascu e altri c Moldavia e Russia ric n 4878799 8 luglio 2004 para 382 ldquoThe authorities of the Russia Federation contributed both militarly and politically to the creation of a separatist regime in the region of Transdniestria which is part of the territory of the Republic of Moldovardquo

32 In materia di attribuzione della responsabilitagrave allo Stato si veda su tutti P Palchetti L organo di fatto dello Stato nellillecito internazionale Milano 2007

33 Cfr Ilascu e altri c Moldovia e Russia ibidem Dissenting Opinion of Judge Kovler pag 151 Vedi anche A Cullen e S Wheatley The Human Rights of individuals in de facto regimes under the European Convention on Human RightsHuman rights law review 4 2013 pag 691-728

34 Pad e altri c Turchia appl N 6016700 28 giugno 2007 La Turchia Stato membro della CEDU al fine di mantenere le buone relazioni diplomatiche con lrsquoIran ha accettato di pagare le compensazioni richieste per le uccisioni Si vedano anche i casi Solomou e altri c Turchia appl n 3683297 24 giugno 2008 e Andreou c Turchia appl n 4565399 3 giugno 2008

88

Ersquo sufficiente lrsquoammissione da parte dello Stato turco di aver causato la morte dei civili per

far divenire del tutto secondarie le questioni relative al luogo ove sia avvenuta la violazione

La circostanza che lrsquoazione si fosse svolta nel territorio di uno Stato contraente o di

uno Stato non contraente egrave stata ritenuta dunque irrilevante dalla Corte di Strasburgo35

Quello che contava invece secondo la Corte era lrsquoaccertamento che gli atti contestati fossero

attribuibili a organi dello Stato convenuto La Corte EDU ritenne che la circostanza che i

pastori fossero stati uccisi da colpi provenienti da elicotteri militari turchi fosse una

condizione sufficiente a riconoscere la presenza della giurisdizione della Turchia ai sensi

dellrsquoart 1 CEDU 36

Questa si pone a mio avviso inequivocabilmente come una chiara interpretazione

estensiva del modello personale del concetto di giurisdizione37 Infatti nel caso Pad c

Turchia sembra venire meno anche la classica interpretazione limitativa del modello

personale che presuppone un controllo durevole per estendere la giurisdizione extra-

territoriale della CEDU non ravvisabile in casi di attacchi armati istantanei38

Il modello personale come inteso nel caso Pad c Turchia finisce per propendere

verso una nozione di giurisdizione che anticipa giagrave in se le questioni dellrsquoattribuzione della

condotta39

In proposito la dottrina si egrave spesso interrogata sul nesso e la distinzione tra le nozione

di imputazione della violazione e giurisdizione extra-territoriale40 Come anticipato per molti

autori il fatto che la nozione di giurisdizione si sia distanziata da un mero riferimento alla

territorialitagrave non determina che essa sia automaticamente convogliata nella questione

dellrsquoimputazione dellrsquoillecito internazionale 41

35 Vedi paragrafi 54 e 55 della sentenza Pad ibidem 36 Da T Scovazzi I Papanicolopulu S Urbinati I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2011 pag 111 37 C Meloni Una importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni

militari allestero Riflessioni attorno alla sentenza della Corte EDU nel caso Al-Skeini c Regno Unito del 7 luglio 2011 diritto penale contemporaneo 2011

38 Nel caso Medveded c Francia Appl n 339403 29 Marzo 2010 In questa occasione la Corte aveva sostenuto esplicitamente che non era sufficiente un atto istantaneo per far scattare la giurisdizione riferendosi al caso Bankovic ldquo what was at issue was an istantaneous extra-territorial act as the provisions of article 1 did not admint of a cause and effect notion of jurisdictionrdquo para 64 Vedi K Da Costa The extraterritorial application of selected human rights treaties Leiden 2013 pag 183

39 Seppur con esiti diversi il ragionamento egrave per alcuni aspetti assimilabile al caso Issa ibidem Vedi G Bartolini Il concetto di controllo sulle attivitagrave di individui quale presupposto della responsabilitagrave dello Stato in M Spinedi A Gianelli and ML Alaimo (ed) La codificazione della responsabilitagrave internazionale degli Stati alla prova dei fatti Problemi e spunti di riflessione Milano 2006 pag 25-52

40 Vedi C Gabrielli La nozione di giurisdizione extra-territoriale alla luce della recente giurisprudenza Studi sullrsquointegrazione europea n 3 2012

41 C Gabrielli ibidem pag 604 P De Sena La nozione di giurisdizione statale nei trattati sui diritti dellrsquouomo Torino 2002 F Lattanzi Il confine tra diritto internazionale umanitario e diritti dellrsquouomo in studi di diritto internazionale in onore di A Ruiz Napoli 2004 Sul concetto di imputabilitagrave di un fatto illecito nel diritto internazionale si veda L Condorelli Lrsquoimputation agrave lrsquoeacutetat drsquoun fait internationalement illecite Solutions classiques et nouvelles tendances in Recueil des Cours t 189 (1984) vol VI p 102 Spinedi Gianelli Alaimo La codificazione della responsabilitagrave degli Stati alla prova dei fatti Milano 2006

89

Tuttavia lrsquoincessante evoluzione del concetto di territorialitagrave nel diritto internazionale

contemporaneo sospinto dalle crescenti esigenze di protezione dei diritti umani sembra

essere lrsquoelemento cruciale nel processo di estensione della portata della giurisdizione della

Corte e potrebbe spingersi sino a privare di significato ogni limitazione di giurisdizione per

gli atti chiaramente attribuibili a uno Stato contraente42

Per comprendere come siano strettamente interrelati gli aspetti della giurisdizione

statale e quello dellrsquoattribuzione degli atti possiamo inoltre riportare quanto ha scritto il

Cassese sul caso Tadic deciso dal Tribunale penale internazionale per lrsquoex-Jugoslavia in

relazione al caso Loidizou davanti alla Corte EDU 43

Queste due pronunce diventano rilevanti per affrontare il rapporto tra giurisdizione ed

imputabilitagrave in unrsquoottica di rapporti di prioritagrave tra le due nozioni Nel caso Tadic la domanda

cruciale egrave circa lrsquoimputabilitagrave degli atti alla Serbia mentre nel caso Loizidou egrave prioritaria la

domanda circa la giurisdizione della Turchia

In questrsquoultimo giudizio si puograve evidenziare un approccio agli antipodi rispetto al caso

Tadic noncheacute a quello emerso dallrsquoanalisi di Pad c Turchia

Infatti in un passaggio del caso Loizidou la Corte di Strasburgo ha sostenuto che

ldquo it is not necessary to determine whether a Contracting Parties actually exercises detailed

control over the policies and actions of the authorities in the area situated outside its national

P Palchetti Lrsquoorgano di fatto dello Stato nellrsquoillecito internazionale Giuffregrave 2007 F Francioni e N Ronzitti War by Contract Human Rights Humanitarian Law and Private Contractors Oxford 2011 Dal 1953 la Commissione di Diritto Internazionale ha intrapreso lo studio del tema arrivando a concludere una bozza di codificazione solo nel 2001 vedi Report of the International Law Commission 53rd sess UN Doc A5610 29)

42 Il ragionamento del caso Pad sembra rappresentare uno dei piugrave chiari scostamenti dal caso Bankovic Tuttavia lrsquoestrema vicinanza dal confine turco potrebbe aver inciso nella decisione della Corte di estendere la giurisdizione tramite il modello personale anche per atti istantanei

43 A Cassese The Nicaragua and Tadic tests revisited in light of the ICJ Judgment on Genocide in Bosnia EJIL n4

2007 pag 649-668 Art del progetto di articoli sulla responsabilitagrave statale ldquoThe conduct of a person or group of persons shall be considered an act of a State under international law if the person or group of persons is in fact acting on the instructions of or under the direction or control of that State in carrying out the conductrdquo Cfr ICTY Appeals Chamber Tadić 15 luglio1999 La questione da dirimere in Tadic era se fosse perseguibile questo membro delle forze paramilitari che combattevano contro i musulmani bosniaci nel conflitto in ex-Jugoslavia La decisione in oggetto non concerneva direttamente la responsabilitagrave ma bisognava capire se il tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia potesse applicare nel caso di specie le Convenzioni di Ginevra diritto internazionale umanitario Per questo bisognava determinare se si trattasse di un conflitto interno o di un conflitto internazionale e ciograve dipendeva dalla risposta alla questione sullrsquoattribuibilitagrave degli atti ossia se i paramilitari serbo-bosniaci agissero o meno per conto della Serbia La risposata a questa domanda egrave stata affermativa le convenzioni di Ginevra erano applicabili e Tadic era pertanto perseguibile dal Tribunale internazionale Anche per queste ragioni il criterio realtivo allrsquoanalisi della direzione e controllo fatto derivare dallrsquoart 8 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave statale appare meno stringente rispetto a quello utilizzato nel caso Nicaragua c Stati Uniti Corte Internazionale di Giustizia Attivitagrave militari e paramilitari in e contro il Nicaragua 27 giugno 1986 para 105-110 Questo criterio egrave stato confermato anche nel piugrave recente caso deciso dall Corte Internazionale di Giustizia Application of the Convention on prevention and punishment of the crime of Genocide Bosnia Herzegovina c Serbia e Montenegro 26 febbraio 2007 Dunque il dibattito sullrsquoart 8 verte sulla scelta tra il criterio sostenuto dal Tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia nel caso Tadic o quello della Corte Internazionale di Giustizia nei casi Nicaragua c Stati Uniti e Bosnia Herzegovina c Serbia Montenegro Sul punto si veda A Cassese ibidem pag 651 ove fa riferimento ai passaggi del caso Tadic che

sosterrebbero la validitagrave del criterio scelto anche per lrsquoattribuzione della responsabilitagrave e non solo per stabilire la natura internazionale del conflitto cfr Appeals Chamber ibidem para 103-105

90

territory since even overall control of the area may engage the responsibility of the

Contracting Partiesrdquo44

Riferendosi al caso Loizidou Cassese sembra in un primo momento considerare la

questione della giurisdizione non distinta da quella della attribuzione degli atti

ldquoThe ECtHR had to establish whether alleged violations of the European Convention had

been committed by states having lsquojurisdictionrsquo over the alleged victims pursuant to Art 1 of

the Convention To this effect when it was doubtful whether the state complained of had

such jurisdiction the ECtHR had to establish which state exercised such jurisdiction over

the alleged victims It thus had to determine to which state or entity the violations were to be

attributed or in other words which state or entity bore responsibility for those asserted

violations Thus a question of attribution of state responsibility aroserdquo45

Secondo lrsquoautorevole giurista lrsquoaspetto stridente nel raffrontare Tadic con Loizidou si

ritrova semmai nel fatto che la Corte EDU aveva stabilito lrsquoattribuibilitagrave degli atti che hanno

leso i diritti della cittadina cipriota alla Turchia dal mero fatto che quello Stato deteneva il

controllo del territorio di Cipro Nord

ldquoThe only point that perhaps Tadić did not sufficiently clarify relates to Loizidou there the

ECtHR inferred the finding that control over the authorities that had breached the claimants

rights was in fact exercised by Turkey from the fact that Turkey had overall control over the

whole area of northern Cyprus Thus the Court preferred to refer to control over the area

(from which it inferred control over the authorities operating there) rather than directly to

control over the authorities that had violated Ms Loizidous rightsrdquo46

Quindi sembrerebbe che la Corte in Loizidou stabilisca il controllo su un attore ossia

lrsquoimputabilitagrave degli atti della RTCN alla Turchia per via dellrsquoeffective overall control sul

territorio senza perograve considerare se vi sia overall control sugli atti del gruppo cruciale

oggetto della questione in Tadic 47

44 Cfr Loizidou c Turchia ibidem para 56 Sul caso si veda M C Vitucci Atti della Repubblica turca di Cipro del Nord e responsabilitagrave della Turchia il caso Loizidou in Rivista di Diritto Internazionale 1998 pp 1065-1083

45 A Cassese The Nicaragua and Tadic tests revisited in light of the ICJ Judgment on Genocide in Bosnia EJIL n4 2007 pag 658 Lrsquoautore nei passaggio in oggetto sta rispondendo alla tesi avanzata da M Milanovic in State Responsibility for Genocide EJIL 2006 pag 585ndash587 secondo cui il caso Loizidou citato in Tadic non aveva a che fare con lrsquoattribuzione degli atti ma con la questione della giurisdizione dello Stato

46 A Cassese ibidem pag 658 nota 17 47 In proposito interessante citare la tesi di KM Larsen in Attribution of Conduct in Peace Operations The Ultimate

Authority and Control Test EJIL n3 2008 pag 509-531 Secondo questo autore gli organismi di supervisione a tutela dei diritti umani richiedono una soglia piugrave bassa per far

scattare la responsabilitagrave agli Stati rispetto a quella richiesta dal progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati ibidem pag 518 e v J Cerone Human Dignity in the Line of Fire The Application of International Human Rights Law During Armed Conflict Occupation and Peace Operations 39 Vanderbilt J Transnatrsquol n1 2006 pag 13 Parlando delle conclusioni del caso Loizidou lrsquoautore sostiene che ldquoThis merger between the ldquoeffective controlrdquo test and therdquo overall controlrdquo test into an ldquoeffective overall controlrdquo test provides a test for attribution that is different from the effective control test in itself As mentioned the effective control

91

In pratica il caso Loizidou afferma che non egrave determinante stabilire se gli atti sono

attribuibili alle autoritagrave statali in quanto egrave sufficiente il controllo generale del territorio per far

sorgere la giurisdizione e quindi potenzialmente la responsabilitagrave

Giurisdizione e imputabilitagrave sono dei concetti indubbiamente distinti A volte tuttavia la

giurisprudenza della Corte EDU li ha utilizzati in maniera sovrapponibile ora facendo

derivare lrsquoimputabilitagrave dalla mera sussistenza della giurisdizione territoriale (Loizidou) ora

considerando come secondarie quindi irrilevanti le questioni della giurisdizione rispetto

allrsquoimputabilitagrave (Pad ma anche Behrami come vedremo)48

Il criterio spesso utilizzato dalla Corte di Strasburgo del controllo effettivo di un area

territoriale ricerca la giurisdizione su una mera questione fattuale senza fondarsi su basi

giuridiche comprovate49 Quello del controllo personale se interpretato in maniera

estensiva lo assimila sostanzialmente allrsquoimputabilitagrave di quella condotta a organi dello Stato

e non pone alcun limite territoriale alla giurisdizione50

In questo senso sembrerebbe allora piugrave corretto valutare giurisdizione e imputabilitagrave

come dei concetti distinti ma interrelati e da preferire in maniera alternativa caso per caso

secondo un rapporto di prioritagrave

Per quanto riguarda le missioni militati allrsquoestero al fine di ritrovare una certa coerenza

nella giurisprudenza della Corte EDU il principio dirimente sembra essere che se un atto egrave

imputabile a uno Stato esso ne risponderagrave ovunque sia stato commesso dando quindi un

importanza maggiore alle questioni di attribuzione della responsabilitagrave rispetto alla

giurisdizione territoriale

Quanto detto egrave messo in piena evidenza dal caso Bankovic da dove eravamo partiti

in cui la fondamentale questione dellrsquoimputabilitagrave era piuttosto facile da individuare ma egrave

stata sbrigativamente ignorata data lrsquoassenza di giurisdizione sul territorio51

test refers to specific conduct while the Courtrsquos test in Loizidou was rather based on overall control over a territory which ndash as also mentioned ndash following the ICJrsquos judgment in the Genocide case does not seem to be a proper test for attribution of conduct under the general rules on international responsibility K M Larsen ibidem pag 519

48 Vedi A Sari Autonomy Attribution and Accountability Reflections on the Behrami Case 2011 pag10 la Corte EDU

ha escluso la propria giurisdizione su situazioni legate alle missioni militari allrsquoestero non considerando gli aspetti extra-territoriali ma concentrandosi prioritariamente su altri aspetti ldquothe question raised by the present cases is less whether the respondent State exercised extra-territorial jurisdiction in Kosovo but far more centrally whether this Court is competent to examine under the Convention those Statesrsquo contribution to the civil and security presence which did exercise the relevant control of Kosovordquo Da Behrami c Francia

para 71 Lrsquoautore sostiene che la Corte nel caso Behrami ha spostato la sua attenzione sulle questioni dellrsquoattribuzione percheacute era giagrave arrivata a delle conclusioni preliminari sulla giurisdizione

49 In proposito vedi su tutti M Milanovic From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties 2008 pag 13 A sostegno di quanto affermato Milanovic cita autorevoli giuristi quali Oppenheim Brownlies Cassese e Pellet

50 Si obietta che la tesi della giurisdizione come potere ignori la differenza insita nella giurisprudenza europea tra giurisdizione e responsabilitagrave di uno Stato Cfr A Basilico ibidem pag22 e S Miller ibidem p 1233

51 Vedi M Milanovic Extra-territorial application of human rights treaties Oxford 2011 pag 185 Era infatti chiaro che le bombe fossero partite da un aereo della NATO Rimarrebbero delle difficoltagrave derivanti dal fatto

92

A mio avviso nel corso di missioni militari allrsquoestero egrave lrsquoimputabilitagrave delle azioni che

dovrebbe avere un ruolo prioritario Essa potrebbe arrivare ad assorbire in se la controversa

questione della giurisdizione territoriale in contesti di conflitti armati internazionali ma non

viceversa52 Anche per questo rimane inconcepibile in ogni caso una equiparazione della

questione della giurisdizione con quella della responsabilitagrave internazionale

12 Responsabilitagrave derivanti dai bombardamenti aerei e situazioni di occupazione

territoriale

Alla luce della sentenza Al-Skeini c Gran Bretagna leading case in materia come

confermato anche dal recente caso Jaloud c Paesi Bassi53 appare utile valutare alcuni dei

risultati derivanti dalla ldquogiurisprudenza extra-territorialerdquo di Strasburgo nella specifica

situazione di conflitti armati internazionali e di occupazioni militari54

Per valutare le possibili conseguenze prodotte dal criterio del controllo effettivo del

territorio egrave paradigmatico un parallelo tra due pietre miliari della giurisprudenza di

Strasburgo in materia il caso Bankovic c Belgio e il caso Al-Skeini c Regno Unito55

La sentenza Al-Skeini c Gran Bretagna appare come la sintesi al di lagrave di alcune

positive novitagrave che emergono della summenzionata confusione giurisprudenziale della

Corte di Strasburgo in quanto non stabilisce delle linee guida e non sceglie tra nessuno dei

due criteri (modello personale o modello territoriale) 56

che la NATO egrave un Organizzazione non parte della CEDU e quindi bisogna vedere se i suoi atti sono attribuibili agli Stati membri o allrsquo Organizzazione stessa

52 Sul punto vedi anche A Sari ibidem Giagrave affermato dalla stessa Corte EDU nei casi Pad c Turchia ibidem e Issa c Turchia ibidem Dallrsquoaltra parte appare a mio modo di vedere piugrave artificioso sostenere che un atto egrave attribuibile a uno Stato a prescindere dalla questione di imputabilitagrave solo poicheacute egrave stato commesso in un area territoriale sotto la sua giurisdizione Infatti anche se il controllo effettivo del territorio venisse riconosciuto rimarrebbe del tutto irrisolta lrsquoesigenza di valutare se un particolare atto sia attribuibile allo Stato in questione per via dellrsquooperato suoi agenti Vedi tra gli altri B Conforti Diritto Internazionale Napoli 2010 pag 359-360

53 Al-Skeini e altri c Regno Unito Grande Camera 7 luglio 2011 ric n 5572107 Jaloud c Paesi Bassi Grande Camera ricorso sent 20 novembre 2014 n 4770808

54 Per occupazione militare nel diritto internazionale si intende la presenza di forze armate straniere allinterno del territorio di uno Stato in una misura preponderante rispetto a quella delle forze armate dello Stato occupato Ciograve non si ritiene determini perograve la sovranitagrave per lo Stato occupante La IV Convenzione di Ginevra si applica dal momento stesso in cui inizia lrsquooccupazione Cfr IV Convenzione di Ginevra del 1949 sezione dedicata alla disciplina dellrsquooccupazione (terza della parte terza) Vedi anche E Benvenisti The International Law of Occupation Oxford University Press 2012 La Potenza occupante nella misura in cui esercita un controllo effettivo sul territorio occupato egrave responsabile dei diritti fondamentali dei suoi abitanti sia secondo il diritto internazionale umanitario in quanto lex specialis sia secondo il diritto internazionale dei diritti umani sistema complementare al primo Vedi F Sperotto Lineamenti di diritto internazionale dei conflitti armati Padova 2013 pag 15 O Ben-Naftali The Extra-territorial Application of Human Rights to Occupied Territories Proceedings of the Annual Meeting-American Society of International Law 2006

55 Sono passati ormai tredici anni dalla sentenza Bankovic senza che sia intervenuto un overruling a destabilizzare il valore di questa pronuncia Sul punto vedi tra gli altri M Milanovic in Al Skeini and Al Jedda In Strasbourg EJIL 12012 cit da pag 130 ldquoIn other words Banokovic is according to the Court still perfectly correct in its resultsrdquo

56 Vedi anche A Cowan A new Watershed Re-evaluating Bankovic in the light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and Comparative Law 2012 (pag 213-227) e P Ronchi ibidem Dopo aver fatto ricorso senza successo davanti alle Corti inglesi sulla base dello Human Rights Act del 1998 (House of Lord judgment Al-Skeini v UK Secretary of State for Defence 13 Giugno 2007) alcuni cittadini iracheni hanno adito

93

Dopo una premessa che sarebbe apparsa coerente con il criterio del controllo effettivo

di unrsquoarea da parte delle truppe inglesi (lrsquoarea di Bassora di sua competenza)57 la Corte

deduce che i soldati inglesi di stanza in Iraq esercitassero ldquoautoritagrave e controllo sugli individui

uccisi nel corso di operazioni di tutela della sicurezzardquo e che per tale ragione si debba

ritenere che la ldquogiurisdizionerdquo dello Stato inglese ai sensi dellrsquoart 1 CEDU si estendesse al

rispetto dei diritti fondamentali di tali individui

Lrsquoart 2 CEDU per il suo carattere fondamentale avrebbe quindi delle caratteristiche

particolari che lo rendono applicabile anche attraverso un estensione della giurisdizione

secondo un modello dello Stato agente

Dunque per risolvere i ricorsi in esame la Corte ha applicato il ldquopersonal model

jurisdictionrdquo ma ha fatto ciograve eccezionalmente e solo percheacute la Gran Bretagna esercitava

pubblici poteri in Iraq 58 Pertanto risulta ancora decisivo per estendere lrsquoapplicazione della

CEDU una qualche forma di controllo effettivo del territorio59

In questrsquoottica Al-Skeini egrave perograve un passo indietro persino rispetto alla logica della

sentenza Issa in cui si ribadiva che la giurisdizione non egrave primariamente territoriale Uno

Stato egrave legato al rispetto della Convenzione ovunque agisca i suoi obblighi allrsquoestero sono

gli stessi di quelli a casa Ciograve egrave in ogni caso assolutamente diverso da quanto statuito in

Bankovic

Lrsquoesigenza che permane irrisolta alla luce della giurisprudenza di Strasburgo egrave

inquadrabile nel quesito La Corte EDU deciderebbe diversamente sul caso Bankovic oggi

alla luce della sentenza Al-Skeini 60

la Corte EDU lamentando il difetto di adeguate indagini da parte delle autoritagrave britanniche in relazione alla morte di loro familiari nel corso delle operazioni militari di sicurezza del contingente britannico nella zona di Bassora in Iraq nel 2003 Cfr R Sapienza R Lrsquoapplicazione extraterritoriale dello Human Rights Act la decisione della Camera dei Lords nel caso Al-Skeini DUDIvol2 n1 2008 Sulla decisione si veda anche F Viganograve in Tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n 4 del 2011 e C Meloni Unrsquo importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni militari allestero Diritto Penale Contemporaneo 2011

57 Il Regno Unito (insieme agli Stati Uniti) deteneva il ruolo di ldquopotenza occupanterdquo dei suddetti territori come previsto anche dalla Risoluzione del Consiglio di sicurezza dellOnu n 1483 del 22 maggio 2003 Sulla scorta di ciograve il Regno Unito nel periodo tra maggio 2003 e giugno 2004 avrebbe esercitato un controllo assimilabile a quello tipico di uno Stato sovrano nel territorio del sud dellrsquoIraq

58 M Milanovic Al-Skeini and Al-Jedda in Strasbourg EJIL n1 2012 pag 121-139 Lrsquoautore sostiene che ldquohad the UK not exercised such public powers the personal model jurisdiction would not have applied In other words Bankovic is according to the Court still perfectly correct in its resultsrdquo Dello stesso parere P Ronchi ibidem e F Viganograve ibidem

59 Certamente non riscontrabile nel caso di un bombardamento aereo si veda Bankovic c Belgio ibidem 60 A Cowan A new watershed Re-evaluating Bankovic in light of Al-Skeini Cambridge Journal of International and

Comparative Law 12012 cit pag 225 ldquoIt cannot be said that Al-Skeini overrules Banković because it appears unlikely the Court would come to a different result deciding Banković nowrdquo

94

La Corte in Al-Skeini c Regno Unito ha deciso per lrsquoapplicazione extra-territoriale della

CEDU tramite il criterio del controllo e autoritagrave degli agenti statali ma ha fatto ciograve solo

eccezionalmente poicheacute il Regno Unito esercitava pubblici poteri in Iraq Lrsquoelemento

differenziale tra il caso Bankovic e il caso Al Skeini in fin dei conti casi risiede pur sempre

nel controllo effettivo da parte delle forze armate dello Stato parte della Convenzione

dellrsquoarea in cui gli eventi letali si verificarono

Il controllo effettivo del territorio appare come il limite e al tempo stesso la chiave di

volta per lrsquoapplicazione extra-territoriale di una Convenzione regionale Quali sono le

conseguenze di un peso cosigrave grande affidato a tale criterio

Nei conflitti armati internazionali la Corte EDU riconosce attualmente la sua

giurisdizione solo nei casi di occupazione militare del territorio ma non estende il suo

controllo ai casi di bombardamenti dallrsquoaria 61

Per certi aspetti appare paradossale affermare la giurisdizione extra-territoriale sulla

base di un criterio meramente territoriale quale egrave il controllo effettivo In questo modo la

giurisdizione della CEDU non potragrave essere riconosciuta in casi che sempre piugrave

caratterizzano il mondo globale interconnesso

Come giagrave avvenuto in Bankovic nel caso di diverse vittime derivanti da

bombardamenti aerei e le prospettive legate al crescente uso dei droni nelle guerre

contemporanee rendono lampante la considerazione che estendere la giurisdizione di

questa Corte sui militari impegnati sul territorio mentre si ignorano completamente i profili

di responsabilitagrave per altre nefaste fattispecie sempre piugrave caratterizzanti la realtagrave odierna egrave

un successo parziale62

La CEDU rimane uno degli strumenti piugrave avanzati in materia di tutela dei diritti umani

ma non sembra coordinarsi al meglio con la realtagrave dei conflitti armati contemporanei

Riscontriamo infatti delle difficoltagrave nel condividere la ratio che porta a separare i casi

di civili morti in seguito al bombardamento di un edificio in cui la Corte ancora esclude la

61 Nei conflitti interni come vedremo egrave stato possibile riconoscere violazioni del diritto alla vita anche in casi di azioni tramite mezzi aerei Ciograve egrave stato possibile tramite un interpretazione estensiva del modello personale percorribile in quei casi percheacute sommata al controllo del territorio o comunque alla stretta vicinanza ai propri confini Vedi Corte EDU Isayeva c Russia appl N 5795000 24 Feb 2005 (per fatti avvenuti in Cecenia) Isaak C Turchia IV sez 24 giugno 2008 ric 4458798 Pad et al c Turchia appl nr 6016700 28 giugno 2007 Sul punto vedi C Tomuschat Human Rights and Humanitarian Law EJIL 2010 21(1) 15-23

62 Cosigrave anche M Milanovic Al-Skeini and Al-Jedda in Strasbourg in EJIL n1 -2012 cit pag 130 ldquoUnder this reasoning drone operations in Yemen or wherever would be just as excluded from the purview of human rights treaties as under Bankovicrdquo vedi anche F Rosegraven Extremely Stealthy and Incredibly Close Drones Control and Legal Responsibility Journal of conflict and security law 2013 (p- 1-19) ldquoThe case of Bankovic v Belgium (2001) has been invoked in the legal literature to rule out any ECHR relevance to dronesrdquo

95

sua giurisdizione sulla scia del precedente Bankovic dai casi in cui la vittima egrave provocata

da truppe sul terreno63

A tal proposito possiamo affermare con altri che sulla definizione di giurisdizione ai

sensi dellrsquoart 1 la Corte EDU ha fino a ora ldquofallito nel fornire chiare risposterdquo64

Un caso come quello Bankovic dal punto di vista deli diritti umani violati non si

distingue in nulla da Al-Skeini sempre di una violazione del diritto alla vita ex art 2 si tratta

Anzi dalla prospettiva del militare impegnato sul teatro di guerra puograve essere persino

maggiormente giustificabile 65

Cosigrave possiamo affermare senza nulla togliere agli sviluppi positivi che la

giurisprudenza CEDU determina un risultato fatto di due pesi e due misure Da una parte le

vittime scaturite da rischiose operazioni sul territorio allrsquoestero hanno la possibilitagrave di ricorso

contro lo Stato dallrsquoaltra diverse vittime provocate da ingenti bombardamenti aerei sono

tagliati fuori dalla giurisdizione di Strasburgo Allo stato attuale il doppio standard derivante

dal criterio del controllo effettivo del territorio producendo un vuoto giurisdizionale per i

bombardamenti aerei internazionali di fronte alla Corte EDU egrave una zona drsquoombra che

aleggia sui tanti risultati positivi prodotti dal controllo della Corti regionali dei diritti dellrsquouomo

nel settore della politica della difesa e della sicurezza 66

Questo in effetti non egrave altro che il risultato paradossale di permettere lrsquoapplicazione

extra-territoriale della Convenzione sulla base di un nuovo criterio territoriale quale il

controllo effettivo di unrsquoarea territoriale

Per ovviare a questa insoddisfacente situazione ci si potrebbe chiedere se siano maturi

i tempi per prospettare un obbligo negativo rivolto agli Stati contraenti di non violare il diritto

alla vita senza alcuna limitazione di stampo territoriale67

63 F VIganograve ldquoLa tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umanirdquo AIC n 4 -2011 pag 5

64 S Miller ibidem pag 1226 65 Vedi M Tondini Regole dingaggio e diritto allautodifesa Riflessioni e suggerimentirdquo Rassegna dellrsquoarma dei

Carabinieri n 12005 ldquoLa politica estera la fa(ccia) il soldatino di diciannove anni con il mitra a tremare dietro un muro di Baghdad non i professori neo-conservatori in aula a Washingtonrdquo cit Andrew Exum This mans army New York 2004 I casi del ricorso Al-Skeini contemplano delle uccisioni di civili ma in contesti altamente instabili in cui i militari erano sovente oggetto di attacchi da parte di soggetti che utilizzavano autobombe o altri mezzi non chiaramente identificabili

66 Questo stato di cose pone una certa incertezza negli Stati che non sempre condividono lrsquoesatta portata degli obblighi derivanti dalla Convenzione In proposito si veda il dibattito in Gran Bretagna volto a limitare lrsquoapplicazione extraterritoriale della CEDU Si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protection (ottobre 2014) e soprattutto T Tugendhat e L Croft The Fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy Exchange 2013

67 Vedi su tutti M Milanovic Extraterritorial Application of human right treaties ibidem pag 214 e ss

96

13 Giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti un confine sempre piugrave

labile

Lrsquoesame del recente caso Jaloud c Paesi Bassi egrave molto utile al fine di approfondire la

natura del rapporto tra giurisdizione e attribuzione degli atti nella giurisprudenza di

Strasburgo

Lo Stato convenuto per violazione dellrsquoart2 sosteneva lrsquoinapplicabilitagrave della CEDU al

caso di specie in quanto esso aveva inviato in Iraq solo forze di ausilio per il mantenimento

della pace e i Paesi Bassi non erano considerabili come una potenza occupante Lrsquoarea del

sud est dellrsquoIraq dove si erano verificati i fatti contestati era difatti formalmente sotto il

controllo del Regno Unito Tale Stato insieme agli Stati Uniti deteneva il ruolo di ldquopotenza

occupanterdquo del territorio iracheno come previsto anche dalla Risoluzione del Consiglio di

sicurezza dellOnu n 1483 del 22 maggio 2003

Nel quadro di tale situazione giuridica il contingente militare dei Paesi Bassi in tutto

1300 uomini svolgeva esclusivamente compiti di presidio di posti di blocco vicino alla cittagrave

di Bassora

Il caso Jaloud c Paesi Bassi si poneva pertanto come una di queste situazioni non del

tutto risolte dal precedente Al Skeini in quanto i Paesi Bassi Stato di appartenenza dei

militari coinvolti non aveva giuridicamente lo status di potenza occupante e quindi

presumibilmente neanche il controllo effettivo del territorio Questa visione trova infatti

riscontro nella linea difensiva tenuta dai Paesi Bassi davanti alla Corte EDU nel caso in

oggetto Tesi condivisa proprio dal Regno Unito Stato terzo interveniente favorevole a

unrsquointerpretazione della nozione di giurisdizione ex art 1 CEDU basata sulla distinzione tra

la situazione giuridica del Regno Unito potenza occupante e quella dei Paesi Bassi privi

dello status di potenza occupante e quindi del controllo effettivo sul territorio straniero68

La Corte EDU nel caso Jaloud ha invece espressamente affermato che lo status

giuridico di potenza occupante non egrave determinante ai fini della questione della giurisdizione

extra-territoriale riconoscendo la giurisdizione dei Paesi Bassi nel caso di specie69 Questo

passaggio della sentenza rappresenta un primo punto fermo che estende la portata della

giurisdizione della CEDU rispetto al precedente Al Skeini

Al di lagrave di questo inequivocabile passo in avanti la sentenza in oggetto presenta tuttavia

diversi aspetti controversi da considerare allo scopo di poter definire chiaramente quanto

68 Per il dibatto sul caso Jaloud si veda Corte eur dir uomo Grande Camera udienza 19 febbraio 2014 n 4770808httpwwwechrcoeintPageshomeaspxp=hearingsampw=4770808_19022014amplanguage=en V anche Corte eur dir uomo Jaloud c Paesi Bassi ibid par 125

69 Jaloud c Paesi Bassi cit par 142 ldquoThe Court points out that the status of occupying power within the meaning of Article 42 of the Hague regulation is not per se determinativerdquo

97

si estenda la nuova portata applicativa della CEDU nel corso delle missioni militari allrsquoestero

Secondo i giudici di Strasburgo il governo olandese tramite lrsquoinvio di un contingente

militare ha assunto la responsabilitagrave nella gestione della sicurezza nel sud est dellrsquoIraq in

particolare per quanto concerne la specifica operazione che ha determinato la morte del

cittadino iracheno70 Quindi sembrerebbe che la giurisdizione dello Stato olandese nel caso

Jaloud sussista percheacute nonostante i suoi militari operassero nellrsquoambito di una coalizione

guidata da Regno Unito e Stati Uniti i Paesi Bassi hanno sempre mantenuto il basilare

livello di comando e controllo sulle proprie truppe71

A questo proposito bisogna fare una precisazione riguardo alla catena di comando

nelle operazioni multinazionali Gli Stati che forniscono truppe per le operazioni di

peacekeeping o forze multinazionali allrsquoestero sono soliti cedere il cd operational control ai

comandanti dello Stato o dellrsquoorganizzazione internazionale sotto la cui egida si svolge la

missione Tuttavia gli Stati nazionali mantengono lrsquoultimo livello di autoritagrave sulle truppe il cd

full command che denota lrsquoesistenza stessa della catena di comando nazionale e pertanto

non viene mai ceduto dagli Stati72

Secondo la Corte di Strasburgo lrsquoOlanda non avrebbe perso la sua giurisdizione ex art

1 proprio percheacute pur avendo ceduto il comando operazionale al Regno Unito avrebbe

comunque mantenuto il full command sul proprio contingente in Iraq73 In proposito

unrsquoipotesi di responsabilitagrave concorrente del Regno Unito da accertare al di fuori del sistema

della CEDU e in particolare in base al regime di diritto internazionale generale sulla

responsabilitagrave dello Stato non sarebbe da escludersi a priori74

70 Ibidem cit par 149 ldquothe Netherland assumed responsibility for providing security in that area to the exclusion of other participating State and retained full command over its contingent thererdquo

71 Questo punto segna come vedremo meglio in seguito una chiara presa di distanza dal caso Behrami e Saramati c Francia e altri (Corte eur dir uomo 2 Maggio 2007 ricorsi n 7141201 e n 7816601) Il mero mantenimento del full command sui propri militari nella decisione Behrami era stato ritenuto irrilevante ai fini dellrsquoattribuzione delle condotte le quali sono state attribuite esclusivamente allrsquoONU poicheacute il Consiglio di sicurezza deteneva lrsquoultimate authority and control della missione militare Per un commento sul caso si veda PALCHETTI Azioni di forze istituite o autorizzate dalle Nazioni Unite davanti alla Corte Europea dei diritti delluomo i casi Behrami e Saramati in Riv dir internaz 2007 681 e ss K LARSEN Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test in EJIL

2008 509-531 72 Per una spiegazione del concetto di comando e controllo nelle operazioni militari si vedano su tutti FLECK - GILL The

Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press 237 e ss RONZITTI Comando e controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite IAI 1999 45 e ss

73 Ciograve viene affermato facendo riferimento al Memorandum of Understanding siglato il 6 giugno 2003 che definiva le relazioni trai due paesi nellrsquoespletamento della missione internazionale Cfr anche Jaloud c Paesi Bassi ibid par 146

74 La principale norma di riferimento per dirimere tali aspetti sembra essere lrsquoart 6 del Progetto di articoli della CDI (Conduct of organs placed at the disposal of a State by another State The conduct of an organ placed at the disposal of a State by another State shall be considered an act of the former State under international law if the organ is acting in the exercise of elements of the governmental authority of the State at whose disposal it is placed) sulla responsabilitagrave degli Stati per atti illeciti internazionali (v Report of the International Law Commission 53 rd sess UN Doc A5610 29) Inoltre sul piano degli obblighi derivanti dalla CEDU si potrebbe valutare la violazione da parte del Regno Unito di un obbligo autonomo consistente nel dover prevenire e reprimere le violazioni commesse nella zona

98

Va altresigrave precisato che il mantenimento del full command non egrave un elemento di per

seacute sufficiente a far insorgere la giurisdizione extra-territoriale della CEDU Infatti ritenere

determinante la sola sussistenza del criterio del comando sulle operazioni militari

equivarrebbe a rendere la Convenzione applicabile tout court a ogni violazione da parte dei

militari allrsquoestero e questo egrave precisamente quello che la Corte di Strasburgo vuole evitare

La Corte infatti considera impossibile estendere la nozione di giurisdizione secondo un

rapporto causa-effetto in quanto non egrave sufficiente un singolo atto istantaneo per esercitare

autoritagrave e controllo sugli individui lesi75 Conferma dellrsquoinsufficienza del solo criterio del full

command egrave stata espressa dalla stessa Corte secondo cui i criteri per stabilire la

giurisdizione della CEDU non sono assimilabili a quelli per lrsquoattribuzione delle condotte a

uno Stato in materia di responsabilitagrave internazionale76

La Corte rimarca dunque la volontagrave di salvaguardare una distinzione giagrave messa

sovente in evidenza dalla dottrina sullrsquoapplicazione extra-territoriale della CEDU ossia che

laquola circostanza che la nozione di giurisdizione abbia perso lrsquooriginale connotato di

territorialitagrave non consente di ritenere che essa abbia perduto autonomia e possa essere

considerata come assorbita dalla questione dellrsquoimputazione dellrsquoillecito internazionaleraquo77

Questa precisazione ha esattamente lo scopo di mantenere un limite ulteriore rispetto al

mero riscontro del mantenimento da parte dello Stato di invio del comando sui propri militari

allrsquoestero per estendere la portata della giurisdizione fuori dal territorio degli Stati contraenti

Rimane allora da sciogliere il dubbio riguardo al criterio utilizzato dalla Corte per

estendere lrsquoapplicazione della CEDU nel caso Jaloud Nel caso di specie la giurisdizione

dellrsquoOlanda egrave stata riconosciuta percheacute Jaloud ha cercato di oltrepassare un posto di blocco

istituito in conseguenza della decisione dellrsquoOlanda di impiegare le proprie truppe nella

missione in Iraq

sotto la sua occupazione Sulla responsabilitagrave concorrente si veda ex plurimis NOLLKAEMPER- PLAKOKEFALOS Principles of Shared Responsibility in International Law An Appraisal of the State of the Art Cambridge 2014

75 Nel caso Corte eur dir uomo 29 marzo 2010 ricorso n 339403 Medvedyev c Francia In questa occasione la Corte EDU ha sostenuto esplicitamente al paragrafo 64 che non egrave sufficiente un atto istantaneo per far scattare la giurisdizione riferendosi al caso Bankovic ldquowhat was at issue was an istantaneous extra-territorial act as the provisions of article 1 did not admit of a cause and effect notion of jurisdictionrdquo

Si veda anche Corte eur dir uomo 20 dicembre 2001 Bankovic e altri c Belgio e altri par 74 Cfr K DA COSTA The extraterritorial application of selected human rights treaties Leiden 2013 183 e ss

76 Jaloud c Paesi Bassi cit par 154 ldquothe test for establishing the existence of ldquojurisdictionrdquo under Article 1 of the Convention has never been equated with the test for establishing a Statersquos responsibility for an internationally wrongful act under general international lawrdquo

77 GABRIELLI ibid cit da pag 604

99

A giudizio della Corte lrsquoesercizio dellrsquoautoritagrave e del controllo sulle persone che transitavano

attraverso il checkpoint era un criterio sufficiente per stabilire che lo Stato convenuto

esercitasse pubblici poteri sulla specifica area territoriale in questione e quindi la propria

giurisdizione78 In questo modo la Corte EDU vincola nuovamente il modello personale

dellrsquoautoritagrave e controllo da parte degli agenti dello stato sulla vittima a dei criteri di impronta

territoriale quale la presenza materiale di un posto di blocco Per far scattare la giurisdizione

extra-territoriale della CEDU egrave indispensabile che lrsquoautoritagrave e il controllo in base al modello

personale venga integrato dal modello territoriale ossia che tale autoritagrave venga esercitata

in unrsquoarea spaziale ben individuata ove lo Stato parte eserciti una qualche forma di controllo

effettivo del territorio 79

In questo senso possiamo affermare che la Corte EDU si egrave limitata a risolvere il singolo

caso in questione senza individuare delle linee guida valide per risolvere una volta per tutte

la questione della giurisdizione extra-territoriale Da ciograve ne deriva il persistere di una certa

indeterminatezza circa lrsquoapplicabilitagrave della Convenzione al di fuori dei confini degli Stati

contraenti 80 A esempio non viene espressamente chiarita la questione della giurisdizione

extra-territoriale nel caso in cui i Paesi Bassi avessero assunto il compito di pattugliare le

strade di un paese del sud est dellrsquoIraq e lrsquoincidente letale si fosse verificato in tale

situazione senza lrsquoistituzione materiale di un checkpoint o di altre forme di controllo su una

precisa area territoriale A questa possibile situazione irrisolta se ne possono aggiungere

diverse altre corrispondenti alle molteplici fattispecie di violazione dellrsquoarticolo 2 da parte

dei militari allrsquoestero

Il persistere di questa indeterminatezza scaturisce dal fatto che secondo la CEDU non

egrave ancora ammissibile la cd teoria degli effetti o della giurisdizione come potere81 per cui

anche un atto istantaneo come un bombardamento aereo o un colpo di arma da fuoco

sarebbe sufficiente a far scattare la giurisdizione extra-territoriale per via dellrsquoautoritagrave e

78 Jaloud c Paesi Bassi ibid cit par 152 ldquoThe Court is satisfied that the respondent party exercised its jurisdiction within the limits of the SFIR mission and for the purpose of asserting authority and control over person passing through checkpointrdquo

79 V anche Al Skeini c Regno Unito ibid par 143 Un altro caso di uccisione determinata da azioni dei militari allrsquoestero impegnati a presidiare un checkpoint egrave quello deciso dal Trib Mil di Roma 9 Maggio 2007 sent n 33 in Rass Giust Milit 2008Per un analisi della decisione si vedano A CASSESE Under what conditions may belligerents be acquitted of the crime of attacking an ambulance in Journal of International Criminal Justice 2008 385-397 RONZITTI Il diritto applicabile alle Forze Armate italiane allrsquoestero problemi e prospettive in Senato della Repubblica Servizio Affari Internazionali 2008 4 e ss

80 V SARI Jaloud v Netherlands New Directions in Extra-Territorial Military Operations in EJIL talk httpwwwejiltalkorgjaloud-v-netherlands-new-directions-in-extra-territorial-military-operations

81 Cfr BASILICO Giurisdizione laquoprevalentemente territorialeraquo e universalitagrave dei diritti note a partire da una sentenza della Supreme Court inglese in Rivista Telematica dellrsquoAssociazione Italiana Costituzionalisti 2011 3 5- 20 (in riferimento al caso Corte eur dir uomo16 novembre 2004 ricorso n 3182196 Issa c Turchia) MILANOVIC From Compromise to Principle Clarifying the Concept of State Jurisdiction in Human Rights Treaties in Human Rights Law Review 2008 411-448 SPEROTTO Beyond Bankovic Extraterritorial Application of the European Convention on Human Rights in Human Rights and Human Welfare 2006 131 e ss

100

controllo degli agenti statali a prescindere da ogni considerazione sul luogo ove si sono

verificate le violazioni82

In ultima analisi lrsquoaspetto che accomuna le pronunce Al Skeini e Jaloud sembra

individuabile nellrsquoassenza di elementi in favore di un superamento dellrsquoingombrante

precedente Bankovic c Belgio e altri concernente come egrave noto il ricorso presentato dai

parenti delle vittime del bombardamento aereo della stazione radio-televisiva di Belgrado83

In entrambi i casi Jaloud e Al Skeini la questione dellrsquoapplicazione extra-territoriale della

CEDU viene risolta dalla Corte tramite il ricorso a un criterio ibrido che prevede il modello

dellrsquoautoritagrave e del controllo da parte degli agenti statali necessariamente integrato da una

qualche forma di controllo del territorio Nella decisione Al Skeini il controllo effettivo del

territorio egrave stato determinato in base allo status di potenza occupante del Regno Unito nel

sud-est dellrsquoIraq nel caso Jaloud in base allrsquoistituzione di un semplice posto di blocco gestito

dalle truppe dei Paesi Bassi In questrsquoultima decisione il necessario supporto di criteri

discendenti dal modello territoriale risulta essere ancora piugrave debole e dai contorni sfumati

Lrsquoaspetto geografico di controllo territoriale egrave talmente ridotto ai minimi termini da permettere

di prospettare unrsquoevoluzione originata dal caso Jaloud individuabile nellrsquoampliamento delle

situazioni in cui si puograve riscontrare la cd giurisdizione personale sempre piugrave vicina al mero

riconoscimento della possibilitagrave di attribuire gli atti allo Stato84

Nel caso Jaloud seppure in maniera piuttosto sfumata viene tuttavia rimarcata la

necessitagrave di mantenere un confine tra i concetti di giurisdizione territoriale e attribuzione

degli atti ai fini giurisdizionali

A questo punto egrave bene rimarcare che anche abbandonando ogni riferimento ai criteri

territoriali non si determinerebbe ipso facto unrsquoequiparazione tra la nozione di giurisdizione

e quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

Infatti per risolvere ogni possibile confusione creatasi tra i concetti di giurisdizione

extra-territoriale e attribuzione della responsabilitagrave si puograve chiarire quanto argomentato

evidenziando lrsquoesistenza nella giurisprudenza della Corte EDU di una duplice questione di

attribuzione da una parte quella preliminare circa lrsquoattribuzione della condotta presa in

82 Una soluzione viene prospettata da MILANOVIC Per tale autore gli obblighi positivi si applicherebbero solamente dove lo Stato ha il controllo effettivo del territorio mentre quelli negativi consistenti in un non facere varrebbero ovunque cit MILANOVIC Extraterritorial application of human rights treaties Oxford 2011 215 ldquoState have the negative obligation to respect human rights which is territorially unboundedrdquo

83 Corte eur dir uomo 12 dicembre 2001 ricorso n 5220799 Bankovic e altri c Belgio e altri 16 Stati Contraenti Sul caso si vedano tra gli altri PUSTORINO Responsabilitagrave degli Stati parti della Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo per il bombardamento NATO alla radiotelevisione serba il caso Bankovic in La Comunitagrave Internaz 2001 695-704 ORAKHELASHVILI Restrictive Interpretation of Human Rights Treaties in the recent jurisprudence of the ECHRrdquo in EJIL 2003 529-568

84 V supra nota 313 Sul punto v anche M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud httpwwwejiltalkorgjurisdiction-attribution-and-responsibility-in-jaloud

101

considerazione al fine di stabilire la giurisdizione ex art 1 secondo unrsquo interpretazione

estensiva del modello personale e dallrsquoaltra circa lrsquoattribuzione della condotta al fine di

valutare la responsabilitagrave internazionale85

La giurisdizione extra-territoriale sarebbe dunque riscontrabile per via della

sussistenza di alcuni criteri essenziali di attribuzione della condotta che tuttavia non sono

automaticamente sufficienti per soddisfare anche lrsquoattribuzione della condotta ai fini

dellrsquoaccertamento della responsabilitagrave internazionale 86

Tale soluzione permetterebbe di svincolare la nozione di giurisdizione ex art 1 da una

concezione territoriale rimarcando tuttavia la necessaria distinzione tra la questione della

giurisdizione extraterritoriale con quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave internazionale

14 Missioni militari allrsquoestero e competenza giurisdizionale

In ultima analisi quello che si evince dallrsquoondivaga giurisprudenza della Corte EDU egrave

che seppure siano delle questioni concettualmente distinte giurisdizione e imputabilitagrave

degli atti interagiscono tra di loro essendo entrambe delle questioni preliminari rispetto al

merito del giudizio Lrsquoapplicazione extra-territoriale degli strumenti di protezione dei diritti

umani e lrsquoattribuibilitagrave delle violazioni sono infatti delle questioni comunque separate dalla

valutazione di come tali strumenti dovrebbero sostanzialmente applicarsi nelle situazioni di

conflitti armati87

In proposito possiamo dire con altri che ldquoIn a way disputes about extraterritorial

application serve as a substitute for an examination of the meritsrdquo 88

Appare piugrave facile per le Corti affrontare le questioni preliminari di competenza che

giudicare nel merito di questioni complesse che richiederebbero inevitabilmente

considerazioni di diritto internazionale umanitario

La portata della giurisdizione e lrsquoimputabilitagrave degli atti si pongono quali importanti

questioni preliminari rispetto allrsquoesame del merito Tuttavia al contempo servono una duplice

funzione facendo da scudo per non esaminare la vera questione centrale ossia se la Corte

85 A Sari Untangling Extra-territorial jurisdiction from international responsibility in Jaloud vs Netherlands Old problems new solutions httppapersssrncomsol3paperscfmabstract_id=2554951 2015 pag 4

86 Nellrsquoambito delle missioni militari allrsquoestero si potrebbe riscontrare la giurisdizione dello Stato per mezzo del criterio del full command sui propri militari ma ciograve non sarebbe un criterio sufficiente per determinare lrsquoattribuzione della responsabilitagrave cfr M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud 11 dicembre 2014 EJIL talk Questo orientamento egrave motivato dalle crescenti esigenze di protezione dei diritti umani che pongono una soglia meno alta per riconoscere la giurisdizione delle Corti competenti in materia di violazione dei diritti umani fondamentali

87 Qui entriamo nel campo dellrsquo elemento oggettivo della responsabilitagrave consistente nellrsquoilliceitagrave della condotta ossia nel fatto che la condotta viola un obbligo dello Stato previsto da una norma di diritto internazionale Bisogna in proposito considerare tutte le cause di esclusione dellrsquoillecito il previo consenso dello Stato leso la forza maggiore lo stato di necessitagrave e lrsquoautotutela Vedi tra gli altri B Conforti ibidem pag 365- 371

88 M Milanovic Extra-territorial application of human rights treaties Oxford 2011 pag 116

102

EDU abbia la competenza in materia di violazioni del diritto alla vita in un contesto altamente

instabile in cui si rendono necessarie anche considerazioni di diritto internazionale

umanitario89

In proposito se anche la Corte di Strasburgo smettesse di dichiarare i casi

inammissibili sulla base di controverse questioni preliminari non ne deriverebbe

automaticamente che essa sarebbe invasa da ricorsi I suoi giudici potrebbero infatti sempre

dichiarare non fondate le richieste sulla base di un primo esame del merito90

Quello che va capito egrave se la Corte EDU voglia continuare a interrogarsi nel tentativo di

stabilire quando si estenda la giurisdizione dello Stato ai sensi del suo art 1 o se siano

ormai maturi i tempi per fare un passo in avanti e chiarire se abbia giurisdizione nel caso di

specie ossia indagare maggiormente sulla giurisdizione della Corte rationae materiae

relativamente agli atti dei militari allrsquoestero

In ultima analisi sembra una visione parziale quella di ritenere che il problema della

giurisdizione sia solo la possibile estensione extra-territoriale della portata della CEDU e

non anche quello di stabilire chiaramente in quali circostanze ciograve sia possibile e in base a

dei criteri ben definiti

Come si inserisce una Convenzione quale la CEDU nel contesto dei conflitti armati

puograve essa giudicare adeguatamente le violazioni dei diritti umani da parte dei militari o

bisognerebbe fare primario riferimento al rispetto delle regole drsquoingaggio dei codici penali

militari e del diritto umanitario

Per quanto riguarda in particolare gli aspetti relativi alle violazioni del diritto alla vita

sarebbe allora determinante delimitare gli spazi di esclusione dellrsquoilliceitagrave per le violazioni

dellrsquoarticolo 2 e approfondire cosa intende lrsquoart 15 per lawful acts of war91 Queste infatti

sono le sole previsioni della Convenzione che giustificano lrsquoesclusione dellrsquoilliceitagrave per le

violazioni del diritto alla vita e che permettono agli Stati di beneficiare di deroghe

allrsquoobbligazione in oggetto92

89 In questo senso alcuni autori mettono in luce la mancanza della volontagrave politica di risolvere tale questione da parte degli Stati con conseguenze invasive sulle loro attivitagrave militari allrsquoestero

90 Su questo si veda S Miller Revisiting Extraterritorial jurisdiction a territorial justification for extraterritorial jurisdiction under the European Convention EJIL n4 2010 pag 1236

91 Sullrsquoargomento si vedano M Costas Trascasas Lotta al terrorismo internazionale e deroghe alla CEDU di fronte alla Corte europea dei diritti umani DUDI 2 2009 pag 426-431 OBoyle M The margin of appreciation and derogation under Article 15 ritual incantation or principle in HRLJ 1998 23 A Svensson-McCarthy The International Law of Human Rights and States of Exception Nijhoff 1998

92 M Milanovic Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts Oxford 2014 La Corte EDU ha solitamente valutato la legittimitagrave della deroga sulla base del margine di apprezzamento ossia valutando che le autoritagrave nazionali si troverebbero in una condizione migliore per valutare lrsquoesistenza di una situazione di emergenza rispetto al giudice internazionale Si tratterebbe di una presunzione a favore delle salvaguardia delle decisioni politiche dei governi degli Stati Va tuttavia rilevato che il margine di apprezzamento non esclude che i giudici di Strasburgo mantengano un controllo sulla proporzionalitagrave delle misure considerando la natura giuridica di tale tipo di valutazione V per esempio

103

Gli spazi per esercitare la facoltagrave di deroga sono individuabili proprio sulla base della

nozione di legittimi atti di guerra Tale interpretazione non puograve che provenire con lrsquoausilio

integrativo del diritto internazionale umanitario

A livello convenzionale rilevano innanzitutto le cause di esclusione dellrsquoilliceitagrave previste

dallo stesso art 2 comma 293

Per quanto riguarda lrsquoart 15 CEDU questo impedisce qualsiasi deroga per quanto

riguarda alcuni diritti imprescindibili

ldquoIn caso di guerra o di altro pericolo pubblico che minacci la vita della nazione ogni Alta

Parte contraente puograve adottare delle misure in deroga agli obblighi previsti dalla presente

Convenzione nella stretta misura in cui la situazione lo richieda e a condizione che tali

misure non siano in conflitto con gli altri obblighi derivanti dal diritto internazionalerdquo

Tuttavia al comma 2 viene poi specificato

ldquola disposizione precedente non autorizza alcuna deroga allrsquoarticolo 2 salvo che per il caso

di decesso risultante da legittimi atti di guerra e agli art 3 4 paragrafo 1 e 7 rdquo

In questo senso parlando di legittimi atti di guerra si comprende la necessitagrave di un

approccio integrato che valorizzi al meglio le complementarietagrave tra il diritto internazionale

umanitario e dei diritti umani

Cosa intende infatti la Corte EDU per legittimi atti di guerra 94

Uno dei pochi casi della Corte di Strasburgo che ci puograve aiutare in tale orientamento

sembra essere la pronuncia Lawless c Irlanda95

La Corte EDU in quella occasione ha confermato che secondo lrsquoart 15 non sono

ammissibili deroghe da parte di uno Stato se queste confliggono con altri obblighi di diritto

Brannigan and McBride c Regno Unito ricorsi nn 1455389 e 1455489 sentenza 26 maggio 1993 para 43 Sul punto cfr M Costas Trascasas ibidem pag 427 Per quanto riguarda la competenza ratione materiae appare interessante un raffronto nel campo della politica estera

e delle attivitagrave militari tra la nozione di atti di guerra ex art15 della CEDU e la teoria dellrsquoatto politico (in particolare per gli atti di guerra) come sostenuta da alcune Corti interne v supra nota 229 cfr P Virga Diritto Amministrativo Milano 2001 pag 280 e P Barile Atto di governo (e atto politico) IV Enciclopedia del diritto pag 220-232

93 Sul tema si veda M Milanovic Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts Oxford

University Press 2014 Lrsquoart 2 comma 2 della CEDU dice che

La morte non egrave considerata inflitta in violazione di questo articolo quando derivasse da un ricorso alla forza reso assolutamente necessario A) per assicurare la difesa di qualsiasi persona dalla violenza illegale B) per eseguire un arresto legale o per impedire lrsquoevasione di una persona legalmente detenuta C) per reprimere in modo conforme una sommossa o un insurrezione

94 Nella considerazione che in nessun caso i civili e in generale coloro che non partecipano direttamente alle ostilitagrave

possono essere oggetto di violenza bellica la deroga allrsquoart 2 consentita dallrsquoart 15 si riferisce soltanto alla privazione della vita dei combattenti in osservanza delle leggi e degli usi di guerra e al caso in cui la morte di civili consegua in modo accidentale a un atto di guerra legittimo nella forma del danno collaterale

95 Il caso riguardava un presunto membro dellrsquoIRA detenuto secondo la legislazione di emergenza con il sospetto di organizzare delle attivitagrave terroristiche sul territorio dellrsquoIrlanda Si concluse con il mancato riconoscimento delle responsabilitagrave dellrsquoIrlanda in virtugrave dellrsquointerpretazione dellrsquoart15

Corte EDU Lawless c Irlanda Appl n 33257 1 Luglio 1961

104

internazionale tra essi sicuramente rientrano anche gli obblighi derivanti dal diritto

internazionale umanitario e dalle Convenzioni di Ginevra96 La Commissione Europea sui

diritti umani ha chiarito inoltre che proprio il rispetto del diritto umanitario durante un

occupazione militare rappresenta il limite al diritto di deroga previsto dallrsquoart 15 CEDU97

In ogni caso veniva riconosciuto un certo margine drsquoapprezzamento nazionale circa la

valutazione sulla legittimitagrave dellrsquoesercizio della facoltagrave di deroga98

La possibilitagrave degli Stati di utilizzare la facoltagrave di deroga ex art 15 appare meritevole

di una certa considerazione anche nei conflitti armati internazionali Lrsquoutilizzo di tale

strumento sarebbe infatti per certi versi un passo avanti nel dibattito sulla nozione di

giurisdizione in quanto costituirebbe giagrave di per se un riconoscimento piugrave o meno implicito

da parte degli Stati dellrsquoapplicabilitagrave extra-territoriale della CEDU

Comunque a prescindere dalla remota eventualitagrave di un ricorso allrsquoart 15 nella prassi

si puograve prospettare un certo margine di apprezzamento lasciato agli Stati in relazione alle

attivitagrave militari allrsquoestero

In questa direzione puograve essere utile esaminare alcuni passaggi della sentenza della

Corte Suprema inglese nel caso Smith c Regno Unito La Corte Suprema inglese in una

recente pronuncia si egrave infatti avvicinata a questo tipo di impostazione per estendere

lrsquoapplicabilitagrave della Convenzione europea ai militari inglesi in Iraq Dopo aver riscontrato la

giurisdizione britannica sui propri militari in Iraq la Corte egrave passata a un esame preliminare

del merito99

96 Vedi M Milanovic ibidem In ogni caso va precisato che il meccanismo di deroga previsto dallrsquoart 15 non egrave mai stato utilizzato per conflitti armati internazionali non essendo mai stata avanzata alcuna deroga allrsquoart 2 della CEDU La notifica dello Stato al Segretario Generale del Consiglio drsquoEuropa costituirebbe un requisito essenziale per la validitagrave della deroga Cfr art 15 para 3 ldquoOgni Alta Parte contraente che eserciti tale diritto di deroga tiene informato nel modo piugrave completo il Segretario generale del Consiglio drsquoEuropa sulle misure prese e sui motivi che le hanno determinate Deve ugualmente informare il Segretario generale del Consiglio drsquoEuropa della data in cui queste misure cessano drsquoessere in vigore e in cui le disposizioni della Convenzione riacquistano piena applicazionerdquo

97 Vedi M Tondini Exporting the Rule of law human rights abroad during conflicts and peace operations Pace e diritti umani n1 2006 pag 83-106 La Commissione Europea dei diritti dellrsquouomo era lrsquoorganismo incaricato di esaminare i ricorsi individuali prima della riforma del Protocollo n 11 che ha istituito la Corte come funziona oggi Vedi supra nota 46

98 La Corte ha fatto uso del concetto di margine di apprezzamento per la prima volta nella sentenza Lawlessc Irlanda ibidem proprio in riferimento allrsquoart 15 CEDU La dottrina del margine di apprezzamento si configura come lo strumento con cui la Corte segna il confine tra la propria competenza e quella riservata agli Stati La Corte di Strasburgo riconosce la propria competenza a individuare questo confine anche in un contesto altamente politico come quello dellrsquoart 15

99 Smith and others v Secretary of State for Defence 19 giugno 2013 UKSC 41 httpswwwsupremecourtukdecided-casesdocsUKSC_2012_0249_Judgmentpdf Tale pronuncia ha ribaltato il precedente orientamento della House of Lords per cui i soldati britannici in Iraq non sarebbero stati sotto la giurisdizione del Regno Unito Cfr Smith amp Ors v Ministry of Defence [2011] EWHC 1676 (QB) Si veda F Bonfiglio Lrsquoavvicinamento della Supreme Court inglese alla giurisprudenza di Strasburgoin tema di giurisdizione extraterritoriale appunti a margine della sentenza Smith Ellis and Allbutt AIC nov 2014 In questo caso i ricorrenti lamentavano la violazione dellrsquoart 2 per quanto riguarda gli obblighi positivi sostanziali In particolare si contestavano diverse decisioni delle autoritagrave del Regno Unito che permettevano ai soldati di utilizzare durante i pattugliamenti le Snatch Land Rovers Questi mezzi secondo i parenti delle vittime non garantirebbero unrsquoadeguata protezione nel caso di esplosioni

105

The Strasbourg court has repeatedly emphasised that when it comes to an

assessment of the positive obligations that are to be inferred from the application in any

given case of the Convention rights a fair balance must be struck between the competing

interests of the individual and of the community as a whole It has also recognised that there

will usually be a wide margin of appreciation if the state is required to strike a balance

between private and public interests and Convention rightsrdquo100

Tutti i 7 giudici della Corte Suprema hanno convenuto che esporre delicate decisioni

esecutive in un contesto conflittuale a un serrato controllo giudiziario puograve significare imporre

degli obblighi irrealistici o sproporzionati e quindi rischia di essere un controllo che esorbita

dalle proprie competenze Nonostante ciograve i 4 giudici della maggioranza hanno ritenuto che

pur riconoscendo un certo margine di apprezzamento per il governo qualche spazio di

controllo giudiziario puograve esistere anche in questo tipo di attivitagrave101

ldquoIt will be easy to find that allegations are beyond the reach of article 2 if the decisions

that were or ought to have been taken about training procurement or the conduct of

operations were at a high level of command and closely linked to the exercise of political

judgment and issues of policy So too if they relate to things done or not done when those

who might be thought to be responsible for avoiding the risk of death or injury to others were

actively engaged in direct contact with the enemy But finding whether there is room for

claims to be brought in the middle ground so that the wide margin of appreciation which

must be given to the authorities or to those actively engaged in armed conflict is fully

recognised without depriving the article of content is much more difficult No hard and fast

rules can be laid down It will require the exercise of judgment This can only be done in the

light of the facts of each caserdquo102

100 V caso Smith v Ministry of Defence ibidem para 60-61 Questa sentenza ai paragrafi 67-75 cita alcuni precedenti decisi dalla Corte EDU al fine di inquadrare gli obblighi positivi richiesti dallrsquoart 2 in situazione conflittuali evidenziando che non possono essere gli stessi normalmente accordati ai civili Osman c Regno Unito n 245 1998 para 115 Engel c Paesi Bassi n 647 1976para 54 Stoyanovi v Bulgaria n4298004 9 novembre 2010 Giuliani e Gaggio c Italia n 2345802 24 marzo 2011 Finogenov v Russia n 1829903 e 2731103 20 dicembre 2011 para 213

101 Per i tre giudici di minoranza invece i fatti in questione sarebbero cosigrave legati con delicate valutazioni politiche prese dal governo e dai vertici militari che ogni tipo di intervento giudiziale sarebbe inappropriato Cfr M Milanovic UK Supreme Court Decides Smith (No 2) v The Ministry of Defence ibidem

102 Ibidem para 76

106

Dunque la Corte Suprema inglese alla luce di un esame preliminare del merito ha

affermato che esiste una possibilitagrave di riscontrare alcune violazioni dellrsquoart 2 anche in

ambito di operazioni militari allrsquoestero Lrsquoeffettivo riconoscimento della violazione egrave

strettamente dipendente dallo specifico contesto e potragrave essere valutato solamente caso

per caso 103 Su queste basi una volta chiarito che in via sussidiaria la Corte EDU puograve

indubbiamente avere competenza ratione materiae nei casi di conflitti armati internazionali

saragrave necessario passare a indagare su come e in che misura tale competenza si potragrave

realmente esplicare

In questo senso sembra allora un risultato piugrave coerente quello prodotto dal definitivo

superamento delle restrizioni territoriali tramite unrsquoestensione del modello personale di

giurisdizione accompagnato dalla divisibilitagrave dei diritti e degli obblighi convenzionali

15 Lrsquoobbligo procedurale di effettuare indagini

La protezione del diritto alla vita trova maggiori limitazioni nellrsquoambito di conflitti armati

internazionali rispetto ai conflitti armati interni104 Questo non egrave dovuto esclusivamente alla

nota difficoltagrave di riconoscere la giurisdizione extra-territoriale ma anche alle criticitagrave insite in

un contesto altamente conflittuale in Stati terzi Questa situazione determina in qualche

modo una compressione del tipo di obblighi che devono rispettare gli Stati ex art 2 CEDU

In ogni caso lrsquointervento repressivo della giustizia penale quantomeno nella preliminare fase

dellrsquoaccertamento dei fatti viene generalmente considerato come una delle prestazioni

positive che gli Stati sono internazionalmente vincolati a garantire105

Questo obbligo si indirizza indubbiamente anche allrsquooperato delle forze militari sui

territori stranieri essendo un aspetto non affatto secondario del rispetto del diritto alla vita

ex art 2 che egrave stato individuato ormai diverse volte nella giurisprudenza di Strasburgo106

103 La Corte Suprema ha rimesso la decisione sul merito alla Corte drsquoappello La richiesta che venga riconosciuta la violazione dellrsquoart 2 CEDU dovragrave scontrasi con il principio della combat immunity sostenuto dalla difesa In questo senso i giudici potranno esprimersi solo su fatti decisi nellrsquoarea in the middle ground tra la pianificazione ai vertici dellrsquoapparato militare troppo vicine alla sfera di competenza esclusiva dellrsquoesecutivo e le decisioni prese nellrsquoimmediatezza dellrsquoazione per le quali invece opererebbe lrsquoimmunitagrave per il combattimento V F Bonfiglio Lrsquoavvicinamento della Supreme Court inglese alla giurisprudenza di Strasburgo in tema di giurisdizione extraterritoriale appunti a margine della sentenza Smith Ellis and Allbut AIC nov 2014 pag 12

104 A supporto di questa affermazione esiste abbondante giurisprudenza della Corte Edu sul conflitto interno tra Russia e Cecenia che ha visto la Corte di Strasburgo condannare la Russia per bombardamenti sul territorio ceceno utilizzando parametri derivanti dal diritto umanitario

105 Lrsquoaspetto procedurale del dovere di effettuare indagini su alcune violazioni dei diritti umani simboleggia la penetrazione del diritto internazionale in un area fino a qualche anno fa riservata allrsquoesclusiva giurisdizione dello Stato A differenza del diritto internazionale umanitario i diritti umani comportano lobbligo di condurre unrsquoindagine ogni volta che vi egrave una possibile violazione del diritto alla vita V G Gaggioli Lrsquointerrelazione fra diritto internazionale umanitario e diritti umani Comitato Internazionale della Croce Rossa Ginevra 2012

106 Uno dei primi casi trattati dalla Corte che seguirono alla sentenza McCann (v piugrave avanti) sono i caso Andronicou e Constantinou c Cipro sentenza del 9 ottobre 1997 Kaya c Turchia Caso 1581996777978 sentenza del 19 febbraio 1998 Guumlleccedil c Turchia sentenza del 22 luglio 1998 caso 6319978471054 Yasa c Turchia sentenza del 2 settembre 1998 caso McKerr c Regno Unito ricorso n 2888395 4 maggio 2001

107

In mancanza di tale accertamento formale effettivo la legittimitagrave delle azioni degli agenti

statali si espone a gravi dubbi107

Anche nel corso di conflitti armati internazionali ove riconosciuta la giurisdizione dello

Stato lrsquoutilizzo della forza deve essere rispettoso dellart 2 quantomeno sotto il profilo

procedurale delle indagini108

Nei casi Al-Skeini c Regno Unito e Jaloud c Paesi Bassi la Corte EDU ha ritenuto

esistenti gli elementi per lrsquoapplicazione extra-territoriale ma non ha giudicato nel merito sulla

legittimitagrave o meno degli atti dei militari bensigrave ha solo accertato che non erano state effettuate

delle indagini adeguate109

La valutazione di una violazione sostanziale dellrsquoart 2 sembra dunque un obiettivo

troppo ambizioso in contesti instabili e pericolosi

Pertanto la migliore risposta al dubbio circa la portata della competenza ratione

materiae della CEDU nel giudicare violazioni del diritto alla vita durante i conflitti armati

internazionali credo si possa ritrovare nella stessa giurisprudenza di Strasburgo sulle

violazioni del diritto alla vita durante i conflitti armati internazionali Infatti a oggi la Corte

EDU non si egrave in realtagrave mai addentrata nel merito di un giudizio sulle uccisioni nel corso di

conflitti internazionali ma si egrave limitata ad accertare lrsquoassenza di indagini adeguate sulle azioni

dei militari allrsquoestero

Quindi egrave la stessa Corte di Strasburgo che rimanda alla centralitagrave delle indagini

adeguate sulla base degli aspetti procedurali dellrsquoart 2 e della legislazione nazionale per i

militari allrsquoestero

107 Lrsquoinerzia degli organi inquirenti nazionali resta un profilo di responsabilitagrave autonomo che prescinde dallrsquoaccertamento delle violazioni sostanziali Dagli obblighi procedurali dellrsquoart 2 emerge un certo legame con lrsquoart 13 (diritto a un rimedio effettivo) Questo aspetto si evince a esempio da alcuni dei suddetti casi contro la Turchia La Corte EDU tuttavia esclude che la disponibilitagrave di un rimedio civilistico (risarcimento danni) possa sopperire alla carenza di unrsquoeffettiva procedura di tipo penale nei casi in cui egrave in questione diritto alla vita

I l riconoscimento di una somma a titolo di risarcimento del danno non costituisce unrsquoadeguata riparazione ai sensi dellrsquoart 41 CEDU in quanto la tutela risarcitoria sarebbe solo un completamento di quella in sede penale cfr DJ Harris M Orsquo Boyle C Warbrick Law of the European Convention Oxford University Press 2005 pag 41-

42 108 Vedi caso Al-Skeini c Regno Unito ibidem Jaloud c Paesi Bassi ibidem

Cfr C Meloni Unrsquo importante pronuncia della Corte di Strasburgo in materia di tutela dei diritti umani nellambito di missioni militari allestero Diritto Penale Contemporaneo 2011

109 Nel caso Al Skeini la Gran Bretagna ha omesso di portare avanti tali indagini non affidandole a una struttura

indipendente rispetto ai poteri militari le indagini erano state condotte allinterno della stessa struttura di comando coinvolta negli incidenti denunciati

Cfr M Milanovic European Court decides Al-Skeini and Al-Jedda EJIL 2011 ldquoReaders will recall that the merits claim in Al-Skeini was not that the killings were substantively unlawful but that the UK failed to comply with its procedural obligation to investigate the killings The Court thus found it fairly easy to establish a violation of the procedural component of Article 2 But the Court also made a very useful contribution in that it showed awareness that Art 2 couldnrsquot be applied in Iraq in exactly the same way as it would be applied in the UK itself because the conditions on the ground were so different It was prepared to interpret Art 2 flexibly and not impose unrealistic burdens on the UK but even under that less rigid standard the UK was found to be in violationrdquo httpwwwejiltalkorgeuropean-court-decides-al-skeini-and-al-jedda

108

In particolare tali standards procedurali sulle indagini ricavabili dallrsquo art 2 richiedono

che le indagini siano attivate drsquoufficio siano effettive e adeguate a determinare se lrsquouso della

forza sia stato o meno illegittimo (svolte in maniera non superficiale si tratta di un obbligo

di mezzi e non di risultato) che siano diligenti e tempestive (precedano prescrizione) che il

procedimento sia trasparente e le vittime debitamente informate che la pena sia congrua e

proporzionata al reato Inoltre particolare importanza egrave stata attribuita dai giudici di

Strasburgo al fatto che le indagini siano indipendenti e in grado di accertare le eventuali

responsabilitagrave dei soggetti di vertice110

In proposito un caso storico imprescindibile base per avviare lrsquoanalisi circa il metro di

valutazione dellrsquouso della forza letale da parte di agenti statali nella Corte di Strasburgo egrave

rappresentato dalla sentenza Mc Cann vs UK 111

La base del ragionamento della Corte in questa decisione relativa a un operazione dei

servizi segreti britannici a Gibilterra egrave fondata innanzitutto sullrsquointerpretazione della portata

dellrsquoart 2 ldquolrsquouso della forza da parte di agenti dello Stato nel perseguire uno degli obiettivi

di cui al paragrafo 2 dellrsquoart 2 della Convenzione puograve trovare giustificazione in forza della

stessa disposizione qualora detto uso sia fondato su unrsquoonesta convinzione percepita

come valida in forza di buone ragioni al momento del fatto bencheacute successivamente si sia

dimostrata erroneardquo 112

I criteri principali che si evincono da Mc Cann per accertare lrsquouso legittimo della forza

sono che lrsquouso della forza sia stato effettivamente limitato al minimo necessario

strettamente proporzionale al conseguimento degli obiettivi di cui allrsquoart 22 lettere a) b) e

c)113

110 In alcuni casi vedi Al Skeini a esempio egrave stata sanzionata lrsquoindagine svolta allrsquointerno senza controlli esterno dalle stesse forze coinvolte La misura dellrsquoindipendenza va apprezzata sia in via formale (non devono per esempio dipendere gerarchicamente dalle istituzioni su cui devono indagare) sia in senso pratico e sostanziale (devono avere unrsquoautonoma capacitagrave di indagine ed unrsquoautentica indipendenza di giudizio Si veda McCann e Altri c Regno Unito 27 settembre 1995 Caso 171994464545 Caso 1581996777978 Kaya c Turchia sentenza del 19 febbraio 1998 Guumlleccedil c Turchia sentenza del 22 luglio 1998 Caso 6319978471054 Yasa c Turchia sentenza del 2 settembre 1998 Cfr A Colella Rassegna delle pronunce del triennio 2008-2010 in tema di art 2 CEDUrsquo Diritto Penale Contemporaneo p 23 con riferimento al caso Giuliani e Gaggio c Italia con relativi commenti del 24 marzo 2011

111 McCann e Altri c Regno Unito caso 171994464545 sentenza del 27 settembre 1995 Questa decisione non riguarda azioni dei militari allrsquoestero ma piugrave in generale violazioni del diritto alla vita da parte di agenti statali (polizia) I fatti si sono svolti nel 1988 a Gibilterra al verificarsi dellrsquouccisione di tre membri dellrsquoIRA durante un operazione anti-terrorismo degli agenti statali inglesi Questa sentenza egrave considerata una delle prime ad aprire alla giurisdizione CEDU per violazione del diritto alla vita e come la sentenza che ha aperto le porte a una lunga serie di ricorsi vedi P De Stefani Diritto alla vita e doveri degli stati nella recente giurisprudenza della Corte europea dei diritti umani wwwcentrodirittiumaniunipditcfr anche La tutela giuridica internazionale dei diritti umani a cura di P De Stefani e F Leita Padova1997

112 Mc Cann c Regno Unito ibidem para 200 vedi anche Andronicou e Constantinou c Cipro n 2505294 9 ottobre1997

113 Si tratta dei limiti nellrsquoindividuare scriminanti scusanti e cause di non punibilitagrave citati supra nota 192 Alla necessitagrave si ritiene di dover aggiungere anche il requisito della proporzionalitagrave nellrsquouso della forza in relazione alle finalitagrave espresse dalla norma Vedi anche A Colella Rassegna delle pronunce del triennio 2008-2010 in tema di art 2 CEDU In Diritto Penale Contemporaneo n 3 2010

109

Inoltre la Corte deve valutare il piugrave generale contesto in cui il ricorso alla forza ha avuto

luogo in proposito lrsquoesame riguarda anche gli aspetti di comando e controllo dellrsquooperazione

la scelta dei mezzi e del personale impiegato

Altro elemento di rilievo che emerge dal caso Mc Cann egrave che devono sempre svolgersi

indagini ufficiali effettive quando degli individui vengono uccisi in conseguenza dellrsquouso della

forza da parte di agenti dello Stato Il dovere di compiere indagini pubbliche e indipendenti

volte ad accertare la legittimitagrave dellrsquouso della forza quando organi ufficiali dello Stato sono

coinvolti in simili situazioni costituisce un aspetto essenziale del diritto alla vita sancito

dallrsquoart 2114

La giurisprudenza ha stabilito che le indagini effettive devono essere ldquocapable of

leading to a determination of whether the force used in such cases was or was not justified

in the circumstancesrdquo115

Tali aspetti sono considerati anche nella decisione Jaloud c Paesi Bassi116

Per quanto riguarda gli aspetti sostanziali la Corte si egrave pronunciata in questo caso

per determinare se i Paesi Bassi abbiano rispettato o meno gli obblighi procedurali derivanti

dallrsquoart 2 117 Evidentemente i parametri per valutare lrsquoeffettivitagrave delle indagini in un contesto

di conflitto armato non possono essere gli stessi che in una normale situazione interna118

La stessa Corte EDU si egrave dimostrata consapevole del fatto che le obbligazioni procedurali

sono spesso alquanto difficoltose da soddisfare nel difficile contesto di un operazione

militare allrsquoestero119

Tuttavia anche considerando le difficoltagrave del contesto post-bellico sul territorio

iracheno la Corte ha ritenuto che lrsquoOlanda non avesse rispettato gli standard posti

dallrsquoobbligo di effettuare indagini effettive sulle violazione del diritto alla vita In particolare

la Corte non ha ritenuto in questo caso che gli organi autori delle indagini fossero privi del

requisito dellrsquoindipendenza120

Gli standard in base ai quali verificare lrsquoeffettivitagrave di una certa procedura sono reperiti dalla Corte oltre che in considerazioni di ragionevolezza anche in alcuni strumenti internazionali adottati dalle Nazioni Unite e generalmente accettati nella pratica internazionale

114 McCann e altri c Regno Unito ibdem para 161 La Corte dopo aver messo tale aspetto in grande evidenza in questa occasione evita tuttavia di considerare il versante procedurale della violazione dellrsquoart 2

115 McKerr c United Kingdom ibidem para 111 116 Jaloud c Paesi Bassi ibidem 117 Come nel caso Al Skeini c Regno Unito ibid 118 Secondo la Corte di Strasburgo gli obblighi procedurali previsti dallrsquoart 2 devono essere interpretati in modo

ldquorealisticordquo ovvero tenendo in considerazione le difficoltagrave pratiche che si pongono allo svolgimento delle indagini Cfr anche CERRONI Corte europea dei diritti dellrsquouomo Estesa lrsquoapplicazione delle norme CEDU alle azioni commesse da Stati parte della Convenzione nei territori da loro occupati in Diritto Pubblico Comparato ed Europeo 20114 3 e ss

119 V Jaloud c Paesi Bassi ibid cit par 226 ldquoThe Court is prepared to make reasonable allowances for the relatively difficult conditions under which the Netherlands military and investigators had to workrdquo

120 A differenza di quanto stabilito nel caso Al Skeini c Regno Unito

110

Le omissioni investigative imputate allrsquoOlanda sono individuabili invece nel fatto che gli

organi competenti si erano limitati a verificare che il presunto autore dellrsquoillecito avesse agito

in legittima difesa senza perograve valutare la proporzionalitagrave nellrsquouso della forza Inoltre un

frammento del proiettile che aveva causato lrsquouccisione del cittadino iracheno era stato

smarrito in circostanze non chiarite e lrsquoautopsia non era stata condotta con il dovuto rigore

non essendo stati forniti alle autoritagrave giudiziarie alcuni documenti contenenti informazioni

rilevanti121

Il principale contributo della Corte di Strasburgo in direzione dello sviluppo della

regolamentazione relativa allrsquouso della forza armata nei conflitti consiste proprio nelle

obbligazioni positive di effettuare delle indagini effettive ogni volta ci sia una violazione del

diritto alla vita nel corso di un conflitto armato

Certamente in relazione alla varietagrave di ogni specifica fattispecie di violazione del diritto

alla vita che spazia dalle morti negli ospedali alle operazioni anti-terrorismo e ai conflitti

armati ci deve essere un adeguato bilanciamento tra la garanzia dei diritti degli individui e

lrsquoattenzione a non imporre oneri troppo gravosi sugli Stati

Va perciograve rimarcato che le stesse obbligazioni procedurali sono spesso alquanto

difficoltose da soddisfare nel contesto di un operazione militare allrsquoestero Prima del caso

Jaloud la stessa Corte EDU in Al Skeini nonostante la decisione favorevole alla sussistenza

dellrsquoobbligo procedurale aveva sottolineato le oggettive difficoltagrave di adempiere agli obblighi

imposti dallrsquoart 2 da parte di uno Stato al di fuori del proprio territorio122

Allora il dubbio sulla competenza ratione materiae della Corte di Strasburgo in

situazioni di conflitto armato internazionale si potrebbe ripresentare nella versione ha la

Corte EDU la competenza per valutare adeguatamente se le indagini statali in contesti di

conflitti armati internazionali si siano svolte in maniera effettiva 123

Questo rimane un interrogativo di non agevole soluzione

121 V Jaloud c Paesi Bassi par 227

122 Infatti la situazione di specie era aggravata dal fatto che la Gran Bretagna era una potenza occupante su un territorio ostile Secondo la Corte gli obblighi procedurali previsti dallrsquoart 2 devono essere interpretati in modo ldquorealisticordquo ovvero tenendo in considerazione le difficoltagrave pratiche che si pongono allo svolgimento delle indagini Cfr M Cerroni Corte europea dei diritti dellrsquouomo Estesa lrsquoapplicazione delle norme CEDU alle azioni commesse da Stati parte della Convenzione nei territori da loro occupati DPCE 4 2011 pag 3

123 J Chevalier Effective Investigations under Article 2 of the European Convention on Human Rights Securing the Right to Life or an Onerous Burden on a State EJIL n 3 - 2010 Sebbene un indagine effettiva egrave indubbiamente prima facie un metodo effettivo per stabilire la responsabilitagrave la

Corte deve essere cauta nel non minare i poteri sovrani di uno Stato e rispettare il proprio diritto di implementare le proprie leggi nazionali in linea con quanto richiesto dallrsquoarticolo 2

111

In ogni caso quella prevista dagli obblighi procedurali dellrsquoart2 appare una forma di

controllo piugrave consona alla natura di organismo giurisdizionale sovra-nazionale in qualche

modo rispettoso della sua competenza sussidiaria e che rivede le decisioni in una maniera

meno invasiva verso gli Stati Questi risultano perograve al contempo sottoposti a una forma di

controllo internazionale che auspicabilmente li puograve spronare a incrementare i controlli relativi

alle condotte dei propri militari124

Ancora una volta il punto che non appare pienamente soddisfacente egrave che si possano

pretendere delle indagini effettive per situazioni di occupazione territoriale in territorio ostile

mentre la CEDU non sarebbe in alcun modo applicabile nei casi di bombardamenti aerei

extra-territoriali senza rischi imminenti per i militari coinvolti125 Da questa discrasia deriva

un grave vuoto di protezione che ancora sconta il sistema del diritto internazionale dei diritti

umani al fine della tutela dei diritti individuali nei conflitti armati internazionali

Nonostante ciograve merita considerazione il crescente ruolo delle Corti regionali a

protezione dei diritti umani in direzione dello sviluppo della regolamentazione relativa allrsquouso

della forza armata nelle missioni militari Il controllo che scaturisce dalle obbligazioni positive

di effettuare delle indagini adeguate ogni volta ci sia una violazione del diritto alla vita nel

corso di un conflitto armato appare potenzialmente in grado di apportare un impatto

notevole sugli obblighi per gli Stati che inviano i propri militari allrsquoestero126

Uno Stato contraete che fallisce nellrsquoassicurare lrsquoattuazione interna del diritto

internazionale dei diritti umani ove necessario interpretato alla luce del diritto umanitario

potragrave portare a un riconoscimento della sua responsabilitagrave internazionale anche per le

violazioni avvenute allrsquoestero Tale responsabilitagrave nei casi di conflitti internazionali appare

inquadrabile nellrsquoobbligo procedurale discendente dallrsquoart 2

124 Sembra tuttavia prematuro ritenere che la Corte EDU possa intervenire per via di un interpretazione estensiva degli obblighi procedurali anche dopo il giudizio dei tribunali militari dello Stato (Nei casi Al-Skeini c Regno Unito e Jaloud c Olanda come visto sono stati chiamati in causa gli Stati e non i singoli militari per eventuali responsabilitagrave penali

individuali ed inoltre la Corte EDU si egrave limitata a giudicare sulla fase investigativa e non nel merito di un giudizio penale interno)

125 In questo senso rileva a esempio che relativamente al succitato caso del bombardamento NATO in Afghanistan (Kunduz v supra nota 242) per cui egrave stato inizialmente accusato un Comandante della coalizione internazionale il Generale tedesco G Klein nel ricorso pendente alla Corte Costituzionale di Karlsruhe sono stati presentati degli importanti rilievi su come le autoritagrave tedesche abbiano condotto le indagini alla luce degli standard posti dallrsquoart 2 della CEDU Cfr httpwwwecchrdeKUNDUZ_CASEShtml

126 Questa affermazione trova riscontro nellrsquoacceso dibattito che monta in alcuni Stati riguardo a una presunta invasione di campo della CEDU nella materia militare Si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protection (Ottobre 2014) e sopratuttoT Tugendhat e L Croft The Fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy Exchange 2013 Questo sta ponendo lrsquoesigenza di unrsquo indagine sui limiti posti dalla CEDU ai militari britannici allrsquoestero oggetto di un progetto di ricercafinanziato dall British Academy e intitolato The Impact of International Human Rights Law on the British Armed Forces

112

La ragione di ciograve si ritrova nel fatto che questo obbligo egrave molto piugrave agevolmente

imputabile allo Stato in quanto prescinde dallrsquoaffrontare la questione della responsabilitagrave

internazionale per violazione del diritto alla vita nel merito127

In questo senso per via della progressiva affermazione della giurisdizione extra-

territoriale nelle missioni militari allrsquoestero la Corte EDU si pone come un pungolo per

spronare gli Stati contraenti ad agire ex ante adottando una legislazione piugrave restrittiva e un

controllo piugrave scrupoloso sullrsquooperato dei propri militari per non essere costretti ad agire ex

post dopo essere stati condannati per violazioni procedurali dellrsquoart 2 Pertanto sembra

auspicabile che gli Stati agiscano ex ante a livello investigativo ed eventualmente penale

senza essere ldquoripresirdquo dalla Corte di Strasburgo che ha ormai acquisito un indubbio ruolo

proprio nellrsquoaccertare lrsquoadeguato svolgimento delle indagini a livello interno

127 Inoltre consente di non affrontare le delicate questioni di attribuzione degli atti tra Stati ed Organizzazioni Internazionali in quanto gli Stati mantengono sempre la giurisdizione disciplinare e penale sui propri militari

113

2 LrsquoATTRIBUZIONE DELLA RESPONSABILITArsquo TRA STATO E

ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE

21 Attribuzione della condotta nelle missioni di peacekeeping dal caso Behrami

alla dual attribution

Lo status giuridico dei militari impiegati nelle operazioni di peace-keeping allrsquoestero egrave

certamente un elemento cardine per determinare lrsquoentitagrave responsabile delle condotte in

violazione dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario

Giova ricordare in via preliminare che gli articoli dal 43 al 47 della Carta ONU sono

rimasti lettera morta nel sistema internazionale di sicurezza collettiva128 In conseguenza di

ciograve non solamente lrsquoONU ma alcuna Organizzazione Internazionale egrave riuscita a oggi a

istituire delle proprie forze armate autonome svincolate dai contingenti forniti di volta in volta

dagli Stati membri

Da tale situazione di dipendenza emerge una peculiaritagrave delle operazioni militari delle

Organizzazioni Internazionali ossia la ldquodoppia naturardquo delle truppe impiegate Queste da un

lato diventano organi delle Organizzazioni Internazionali dallrsquoaltro rimangono legate agli

Stati fornitori dei contingenti129

Il legame con gli Stati fornitori dei militari si sostanzia nel persistente mantenimento di

un certo grado di comando e controllo sulle truppe inclusi gli aspetti relativi al controllo

disciplinare e alla giurisdizione penale

La suddetta doppia natura dei militari impiegati nelle operazioni di pace pone

considerevoli problemi e incertezze riguardo al soggetto giuridico destinatario degli obblighi

posti a tutela dei diritti umani e nello specifico del rispetto del diritto alla vita Quale egrave il

soggetto a cui devono essere attribuite le responsabilitagrave di eventuali atti illeciti commessi

128 Quando sono state create le Nazioni Unite i suoi fondatori credevano alla possibilitagrave di costituire un esercito dellorganizzazione con il mandato di mantenere la pace nel mondo Questidea egrave rimasta lettera morta e lONU non ha mai avuto truppe proprie Il capitolo VII dello Statuto dellOrganizzazione largamente inattuato chiarisce a quali termini lONU puograve prendere ldquoa prestitordquo soldati dai suoi Stati membri Queste truppe sono nei fatti sottoposte a un doppio comando Da un lato sono inserite nella gerarchia dellorganizzazione dallaltro restano pur sempre dei soldati di questo o quello Stato

Cfr C Focarelli e B Conforti Le Nazioni Unite Padova 2012 N White e N Tsagourias Collective Security teory law and practice Cambridge 2013 Fermo restando quanto affermato le Organizzazioni Internazionali stanno lavorando sulla cooperazione con gli Stati al fine di facilitare le procedure in modo da poter disporre dei contingenti nazionali in tempi rapidi allrsquoevenienza v prassi dei cd stand by agreements V A Sinagra e P Bargiacchi Lezioni di diritto internazionale pubblico Milano 2009 pag 319

129 Si veda I F Dekker Making sense of accountability in international institutional law Netherland Yearbook of international law 2005 pag 109 R Siekmann National contingents in United Nations peace-keeping forces New York 1991 pag 4-7 R Murphy Legal framework of UN forces and issues of command and control of canadian and irish forces in Journal of Armed Conflict Law 1999 p 41 M Zwanemburg Accountability of peace support operations LrsquoAja 2007A Spagnolo Lrsquoattribuzione delle condotte nel contesto delle operazioni militari istituite dalle Organizzazioni internazionali Milano 2011

114

dalle truppe impiegate in operazioni di peacekeeping LrsquoOrganizzazione Internazionale lo

Stato fornitore delle truppe oppure entrambi i soggetti 130

Questrsquoultima opzione implicitamente riconosciuta anche dalla giurisprudenza della

Corte EDU nella sentenza Al-Jedda c Regno Unito131 egrave nota come ldquodoppia attribuzionerdquo

ossia la contestuale attribuzione di obblighi e quindi di responsabilitagrave internazionali tanto per

le Organizzazioni Internazionali che per gli Stati fornitori di truppe132

Per inquadrare meglio la complessitagrave della questione in oggetto il suddetto

orientamento evolutivo della Corte di Strasburgo deve essere perograve raffrontato con i

precedenti casi Behrami c Francia e Saramati c Francia Germania e Norvegia con cui la

stessa Corte di Strasburgo solo nel 2007 aveva invece escluso la responsabilitagrave del singolo

Stato Nazionale poicheacute operante nellrsquoambito di una missione ONU o NATO 133

Ci concentreremo pertanto su alcuni profili di rilievo emersi nel caso Behrami c

Francia Nelle colline di Mitrovica nel Nord del Kossovo due bambini kosovari erano morti

poicheacute avevano trovato delle bombe a grappolo inesplose risalenti ai bombardamenti NATO

del 1999 mentre giocavano nel terreno dietro casa loro in un area ove al momento dei fatti

una brigata sotto comando francese aveva la responsabilitagrave del settore dove lrsquoincidente egrave

avvenuto

Il 2 Maggio 2007 nel giudizio di ricevibilitagrave la Corte di Strasburgo aveva escluso la

sua competenza verso il ricorso da parte dei familiari delle vittime

130 M Zwanemburg ibidem p 51 131 Corte EDU Grande Camera Al Jedda c Regno Unito ric n 2702108 sent 7 luglio 2011

Si veda MI Papa Le autorizzazioni del Consiglio di Sicurezza davanti alla Corte Europea dei diritti umani dalla decisione sui casi Behrami e Saramati alla sentenza Al-Jedda DUDI n 6 2012 F Viganograve La tutela dei diritti fondamentali e operazioni militari allrsquoestero le sentenze Al-Skeini e Al-Jedda della Corte europea dei diritti umani AIC n 4 2011

132 La dottrina si interroga ancora sulla questione se sia possibile imputare direttamente un illecito internazionale a piugrave di un entitagrave (multiple attribution) o necessariamente un entitagrave alla volta (exclusive attribution) Lrsquoattribuzione degli atti illeciti egrave un passaggio cruciale nellrsquoindividuazione della responsabilitagrave internazionale Su tutti si veda A Nollkaemper Dual Attribution Journal of International Criminal Justice2011 pag 1143-1157 e A Nollkameper e I Plakokefalos Principles of Shared Responsibility in international lawCambridge 2014

133 Behrami e Saramati c Francia e altri ric n 714122001 e 781662001 sent 2 Maggio 2007 Cfr P Palchetti Azioni di forze istituite o autorizzate dalle nazioni unite davanti alla corte europea dei diritti delluomo i casi Behrami e Saramati in Rivista di diritto internazionale 2007 pp 681 ss Vedi anche Corte EDU Beric e altri c Bosnia Herzegovina ric 3635704 sent 16 ottobre 2007 Il ricorso era diretto contro la Bosnia Stato contraente la CEDU La Corte ha negato la ricevibilitagrave del ricorso sostenendo lo stesso orientamento di Behrami e Saramati e giungendo alle conclusioni che la condotta dellrsquoAlto Rappresentante per la Bosnia-Herzegovina dovesse essere attribuita allrsquoONU ibidem para 28 Si veda anche T Scovazzi S Urbinati I Papanicopulu I diritti umani di fronte al giudice internazionale Milano 2009 pag 119 Simili decisioni anche nei casi Kasumaj c Grecia ric 697405 5 luglio 2007 Blagojevic c Olanda ric 4903207 9 giugno 2009 e Galjić c Olanda ric 2261707 9 giugno 2009 In particolare la sentenza Galic ha escluso le responsabilitagrave dellrsquoOlanda per gli atti e le omissioni del Tribunale Penale per lrsquoex Jugoslavia in quanto organo delle Nazioni Unite La presenza del Tribunale nel territorio dei Paesi Bassi non comportava la responsabilitagrave di quello Stato Anche se un individuo si trova allrsquointerno di uno Stato non ricade infatti automaticamente nella sua giurisdizione Sul punto vedi anche C Gabrielli ibidem pag 617

115

La Corte non condannograve lo Stato francese al risarcimento poicheacute la NATO e lrsquoONU

erano invece responsabili (anche se non imputabili davanti alla Corte EDU poicheacute non sono

parti della Convenzione) arrivando a questa decisione tramite il criterio dellrsquoldquoultimate

authority and controlrdquo sui militari 134

La questione centrale di tale decisione era quindi quella di accertare a chi spettasse

effettivamente il controllo dellrsquoarea dove si erano verificati i fatti e ancora piugrave determinante

stabilire quale entitagrave detenesse il controllo sulle azioniomissioni dei militari 135

Alla luce di questa analisi la Corte EDU considerograve lrsquoONU e la NATO soggetti

responsabili quali entitagrave autorizzanti la missione che delegava ai singoli Stati compiti

specifici mantenendo perograve lrsquoONU ldquolrsquoultimo controllordquo sui contingenti136 Questo venne

considerato come il criterio decisivo ai fini dellrsquoattribuzione delle responsabilitagrave

internazionale La Corte EDU ha stabilito che poicheacute la missione delle Nazione Unite in

Kosovo (UNMIK) egrave un organo sussidiario delle Nazioni Unite creato ai sensi del Capitolo

VII della Carta delle Nazioni Unite e la missione KFOR137 egrave stata altresigrave chiamata a

esercitare poteri delegati dal Consiglio di Sicurezza sempre sulla base del Capitolo VII le

loro azioni sono direttamente attribuibili alle Nazioni Unite e alla NATO138

Nel motivare la decisione di archiviare i ricorsi la Corte afferma tra lrsquoaltro che la

Convenzione deve essere letta alla luce delle pertinenti regole e principi del diritto

internazionale e in particolare dellrsquoart 103 della Carta dellrsquoOnurdquo 139 Le Nazioni Unite hanno

come obiettivo fondamentale la pace e la sicurezza e su questa materia il Consiglio di

Sicurezza riveste la massima autoritagrave Ne consegue che La Convenzione europea non puograve

essere interpretata in modo tale da sottoporre allo scrutinio della Corte le azioni o omissioni

134 Behrami e altri c Francia e altri ibidem para 133 Questo criterio venno molto criticato in dottrina si veda K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations Thelsquo Ultimate Authority and Control rsquo Test European Journal of International Law n3 2008 p 509 M Milanovic T Papic As Bad As It Gets the European Court of Human Rightsrsquos Behrami and Saramati Decision and General International Law International and Comparative Law Quarterly 2009 p 267 C A Bell Reassessing Multiple Attribution the International Law Commission and the Behrami and Saramanti Decision New York University Journal of International law and politics 2009-2010 pag 501-548

135 Cfr A Sari Autonomy attribution and accountability reflection on the Behrami case in International Organization and the idea of autonomy N Collins e N White (Ed) New York 2011 pag 266 Vedi anche Bherami c Francia ibidem para 71

136 Cfr K Larsen ibidem EJIL n 3 2008 pag 509-531 e C Leck International responsibility in United Nations peacekeeping operations command and control arrangements and the attribution of conduct Melbourne journal of

international law vol 10 2009 137 La missione KFOR egrave una forza militare internazionale guidata dalla NATO responsabile di ristabilire lrsquoordine e la

pace in Kosovo La missione iniziograve il 12 Giugno 1999 su mandato delle Nazioni Unite dopo lrsquoadozione della Risoluzione 1244 Il Kosovo ha dichiarato unilateralmente la propria indipendenza dalla Serbia il 17 febbraio 2008 in proposito si veda il parere della Corte Internazionale di Giustizia Accordance with international law of the unilateral declaration of independence in respect of Kosovo 22 Luglio 2010

138 S Valenti La questione dellrsquoapplicabilitagrave della Convenzione europea dei diritti dellrsquouomo alle forze di mantenimento della pace in Kosovo i casi Behrami e Saramati Peace and Human Rights n 1 2008

139 Ibidem para 149

116

degli Stati parti coperte da risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite poste

in essere prima o durante le missioni decise dal Consiglio stesso 140

In seguito a questa controversa decisione diversi autori hanno ritenuto che si sarebbe

dovuto invece procedere utilizzando il criterio dellrsquoldquooperational controlrdquo in quanto sarebbe

inimmaginabile secondo un criterio operazionale che tenga conto dei concreti compiti sul

campo ritenere che lrsquoONU abbia lrsquoeffettivo controllo sullo svolgimento delle singole attivitagrave

della missione141 Peraltro il concetto di controllo effettivo quale criterio utile per

lrsquoattribuzione degli atti supererebbe giagrave in se le questioni di una valutazione politica generale

sullrsquoinvio di una missione in quanto lrsquoesame deve concentrarsi sulla condotta specifica che

ha portato alla singola violazione del diritto alla vita in esame La Corte EDU in Behrami

sostenendo che essa non egrave competente a giudicare sulle azioni autorizzate da Consiglio di

Sicurezza sembra infatti focalizzare lrsquoattenzione su considerazioni generali di ius ad bellum

poco attinenti con le complesse questioni giuridiche concernenti i diritti umani e lo ius in

bello142

In proposito lrsquoart 103 della Carta delle Nazioni Unite sovente si egrave rivelato ostativo alla

piena garanzia dei diritti dellrsquouomo in operazioni militari autorizzate dalle Nazioni Unite143

Lrsquoobiezione principale in Behrami e Saramati si fondava proprio sullrsquoart 103 ldquobringing

military operations under Chapter VII of the Charter of the UN within the scope of national

jurisdiction would mean allowing States to interfere with the key mission of the UN to secure

international peace and securityrdquo 144

Ersquo indubbio che la Corte EDU non abbia competenza ratione personae nei riguardi

dellrsquoONU e della NATO Tuttavia appare poco fuorviante questa equazione per cui dal

momento in cui unrsquooperazione egrave meramente autorizzata dal Consiglio di Sicurezza non ci

possano essere delle violazioni da parte degli Stati del diritto umanitario e dei diritti umani

in tale operazione

140 Ibidem para 149 141 Su tutti si vedano C Leck ibidem T Gill T Legal Aspects of the Transfer Authority in UN Peacekeeping Operations

Netherland Yearbook of International Law Chapter 2 2011 pag38-67 T Dannenbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard International Law Journal vol51 2010 Nel caso dellrsquooperazione ISAF in Afghanistan a esempio lrsquoOPCOM egrave esercitato dal comandante NATO che viene nominato dalla nazione guida Il TACOM egrave invece esercitato da Comandanti scelti da ogni Stato che fornisce le truppe allrsquoISAF Lrsquoattribuzione degli atti sia del Comandante NATO che di quelli nazionali allrsquoONU ente che ha autorizzato la missione non terrebbe adeguatamente in conto le reali condizioni in cui si svolge la missione

142 Se anche una operazione militare sia legale dal punto di vista dello ius ad bellum non ne consiegue automaticamente che siano impossibili delle violazioni dello ius in bello e dei diritti umani Sulla necessitagrave di separare queste due branche si veda anche M Milanovic in Extraterritorial derogations from human rights treaties in armed conflicts pag 33 e ss

143 Si veda A Spagnolo Lrsquoattribuzione delle condotte nel contesto delle operazioni militari istituite dalle Organizzazioni internazionali Milano 2011

144 Behrami e Saramati c Francia e altri para 149

117

In ogni caso tale decisione egrave stata in buona parte superata anche dai giudici di

Strasburgo nelle successive pronunce Giagrave nel piugrave recente caso Al-Jedda c Regno Unito si

intravede una significativa evoluzione in materia di attribuzione delle responsabilitagrave tra Stati

e Organizzazioni Internazionali145

Questa sentenza concerne il ricorso di un ex- cittadino iracheno esule dal regime di

Saddam Hussein che aveva ottenuto asilo politico nel Regno Unito e la cittadinanza inglese

Subito dopo la caduta del regime egli aveva fatto ritorno in Iraq con quattro dei suoi figli e

qui nellrsquoottobre 2004 era stato arrestato con lrsquoaccusa di essere attivamente coinvolto nella

preparazione di attentati terroristici contro le forze della coalizione in Iraq Lrsquoarrestato era

stato quindi consegnato alle autoritagrave militari inglesi i quali lo avevano detenuto in un centro

di detenzione gestito dallrsquoesercito britannico a Bassora

La prima questione che la Grande Camera si trova a dover risolvere riguarda dunque

lrsquoimputazione della detenzione del ricorrente allo Stato inglese (che egrave parte della CEDU)

ovvero alle Nazioni Unite sulla base della risoluzione del Consiglio di Sicurezza146

La Corte di Strasburgo riconosce che la detenzione del ricorrente fosse imputabile al

governo inglese piuttosto che alle Nazioni Unite sottolineando come il comando delle

operazioni finalizzate al mantenimento della sicurezza in Iraq fosse unicamente in capo alle

forze della coalizione militare e come le stesse Nazioni Unite non ebbero mai alcun controllo

delle funzioni medesime147

In questa pronuncia egrave stata avanzata la possibilitagrave della doppia attribuzione della

responsabilitagrave ossia che lrsquoautorizzazione e il controllo generale dellrsquoONU non esentano perograve

ipso facto lo Stato dalle sue responsabilitagrave Da un lato le forze militari diventano organi delle

Organizzazioni Internazionali dallrsquoaltro rimangono per certi aspetti legate agli Stati fornitori

dei contingenti 148

Si puograve pertanto sostenere che gli obblighi in materia di diritto internazionale e dei diritti

umani si possano applicare contestualmente a entrambi i soggetti coinvolti creando un

sistema complementare tra lo Stato e lrsquoOrganizzazione internazionale149

145 Corte EDU Al-Jedda c Regno Unito ric 2702108 7 luglio 2011 146 Risoluzione 1546 adottata dal Consiglio di Sicurezza ONU lrsquo8 giugno 2004 Tale risoluzione autorizzava

espressamente le forze della coalizione angloamericana ad ldquoassumere tutte le misure necessarie per contribu ire al mantenimento della sicurezzardquo in Iraq

147 Cfr F Viganograve ibidem pag9 148 In proposito vedi anche P Palchetti Azioni di forze istituite o autorizzate dalle Nazioni Unite davanti alla Corte

Europea dei diritti dellrsquouomo i casi Behrami e Saramati in RDI n 3 2007 pag 681-704 Lrsquoautore sostiene

lrsquoapplicabilitagrave della CEDU non solo nelle missioni autorizzate dal Consiglio di Sicurezza ma anche per le operazioni di peacekeeping istituite dallrsquoONU Ciograve in virtugrave del fatto che gli Stati non abdicano mai totalmente il controllo delle proprie truppe alle Nazioni Unite e mantengono sempre lrsquoautoritagrave disciplinare e penale sulle proprie truppe allrsquoestero

149 Si veda J Cerone Minding the gap outlining KFOR accountability in post conflict Kosovo in EJIL 2001 p 475

Lrsquoart 48 del progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali contempla la possibilitagrave di uno o piugrave Stati responsabili e Organizzazioni Internazionali responsabili per lo stesso atto illecito ldquoWhere an International

118

Appare auspicabile in un mondo in cui le Organizzazioni Regionali recitano un ruolo

sempre piugrave rilevante nelle missioni di pace allrsquoestero che siano passibili di responsabilitagrave

sia i singoli Stati sia le Organizzazioni regionali e non si possa giocare a scaricarsi le

responsabilitagrave a vicenda ma vi sia una chiara condotta improntata alla doppia attribuzione

delle responsabilitagrave 150

Prima di queste importanti sentenze il rapporteur sulla responsabilitagrave delle

Organizzazioni internazionali il relatore speciale Giorgio Gaja aveva in proposito giagrave

autorevolmente ipotizzato nel suo secondo rapporto la possibilitagrave di una doppia

attribuzione se non altro in termini di ldquonon esclusionerdquo della possibilitagrave 151

22 Il controllo effettivo secondo lrsquoart 7 del Progetto di articoli della Commissione

di Diritto Internazionale

Secondo le previsioni del Progetto di Articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni

Internazionali il criterio dirimente per lrsquoattribuzione della condotta si evince dallrsquoart 7 152

ldquoThe conduct of an organ of a State or an organ or agent of an international organization

that is placed at the disposal of another international organization shall be considered under

international law an act of the latter organization if the organization exercises effective

control over that conductrdquo

Organization and one or more State or other international organization are responsible for the same internationally wrongful act the responsibility of each State and Organization may be invoked in relation to that actrdquo Nelle missioni militari la cd joint responsibility puograve essere riconosciuta quando la catena di commando e controllo egrave unica e indivisibile per esempio con riguardo alla missione UNAMID lrsquooperazione congiunta ONU e UA nel Darfur questa a un Joint special Representative mentre il force Commander egrave nominato dallrsquo Unione Africana che in consultazione con lrsquoONU riferisce direttamente al Joint special Representative Secondo la risoluzione del Consiglio di Sicurezza n 1767 2007 ldquothere will be unity of command and control which in accordance with basic principles of peacekeeping means a single chain of commandrdquo Si veda N White N Tsagourias Collective Security teory law and practice Cambridge Univ Press 2013

150 Per la dottrina sulla doppia attribuzione della responsabilitagrave internazionale si veda su tutti A Nollkaemper ibidem 151 G Gaja Second report on responsibility of international organizations UN Doc ACN4541 2 aprile 2004 ldquoWhen

an organ is placed by a state or an international organization at the disposal of another state or another organization the issue relating to attribution will generally not be whether conduct of that organ is attributable at all to a state or an organization the question will rather be to which state or organization conduct is attributable whether to the lending state or organization or to the borrowing state or organization moreover dual attribution of the same conduct cannot be excludedrdquo Secondo il Gaja un esempio emblematico si deduce dal caso Bankovic e il bombardamento NATO a Belgrado nel 1999 ldquofor the relevant conduct to be attributed both to NATO and to one or more of its member States for instance because those States contributed to planning the military action or to carrying it outrdquo Il concetto viene ribadito anche nel piugrave recente Report del 2009 G Gaja Seventh report on responsibility of international organizations UN Doc ACN4610 27 marzo 2009 e in International law Commission Responsibility of International Organizations texts and titles of draft articles 1 to 67 adopted by the drafting committee on second reading in 2011 in UN Doc ACN4L 778 31 maggio 2011 Il riferimento del Prof Gaja allrsquoarticolo 5 del DARIO egrave da intendersi come un riferimento allrsquoattuale articolo 7 ldquoHowever this does not imply that the criterion set out in article 5 is inadequate but that in many cases its application will lead to the conclusion that conduct has to be attributed both to the lending state and to the receiving international organizationrdquo

152 Lrsquoart 7 egrave rubricato ldquoConducts of organs of a State or organs or agents of an International organizations put at the disposal of another International Organization rdquoNuhanovic c Paesi Bassi ibidem para 58 Vedi anche A Nollkaemper ibidem e J Crawford State responsibility Cambridge studies in international and comparative law Cambridge 2013 pag762

119

Secondo tale progetto di codificazione della CDI il criterio da analizzare egrave dunque

quello del controllo effettivo

Lrsquoattribuzione di unrsquoazione od omissione allrsquoOrganizzazione Internazionale avverragrave se

lrsquoOrganizzazione detiene il controllo effettivo su una determinata condotta Questo criterio

assume particolare importanza in considerazione della struttura della gran parte delle attuali

operazioni di pace che sono composte da contingenti militari forniti alle Organizzazioni

Internazionali dagli Stati

In proposito il commento allrsquoart 7 da parte della Commissione di diritto internazionale

marca inizialmente una distinzione tra le situazioni in cui gli organi messi a disposizione

delle Nazioni Unite sono ldquofully secondedrdquo da quelle in cui ldquoseconded organ or agent still acts

to a certain extent as organs of the seconding Staterdquo153

Lrsquoarticolo 7 si riferirebbe esattamente a questa seconda situazione Essa egrave

riscontrabile proprio nel caso delle operazioni di peacekeeping allrsquoestero ldquoThis occur for

instance in the case of military contingents that a State place at the disposal of the UN for a

peacekeeping operation since the State retain disciplinary power and criminal jurisdiction

over the members of the national contingentrdquo 154

Dal momento in cui si puograve indubbiamente evincere il mantenimento di alcuni poteri da

parte degli Stati sui militari risulterebbe applicabile a queste missioni internazionali

innanzitutto lrsquoarticolo 7 del DARIO e non giagrave lrsquoarticolo 6155

Infatti i contingenti nazionali inviati nellrsquoambito di operazioni di peacekeeping

mantengono anche la loro struttura interna e gli Stati detengono sempre la giurisdizione

disciplinare e penale sulle proprie truppe 156 Lo stesso commento della CDI allrsquoart 7 del

DARIO riconosce che gli Stati mantengono comunque un certo grado di controllo sui

contingenti messi a disposizione dellrsquoOrganizzazione157

153 Commento allrsquoart 7 del DARIO (para 1) 154 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 1) 155 Ricordiamo che lrsquoart 6 del DARIO prevede che ldquoThe conduct of an organ or agent of an international organization in

the performace of functions of that organ or agent shall be considered an act of that organization under international law whatever position the organ or agent holds in respect of the organizationrdquo Di diverso avviso A Sari UN Peacekeeping Operations and Article 7 the missing link International Organizations

Law Review Leiden 2012 pag 77-85 Secondo lrsquoautore contrariamento a quanto suggerito dal Commento allrsquoart 7 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali lrsquoattribuzione non andrebbe da determinare sulla base dellrsquoeffective control bensigrave andrebbe stabilita sulla base dellrsquoart 6 del DARIO cfr ibidem pag 84-85 Questo fondamentalmente percheacute ldquoThe distinction drawn by ILC between fully and not fully seconded organs is unconvincing (helliphellip)no State organ is ever fully secondedrdquo pag 79

156 Questo avviene sia percheacute non ci sono organismi interni allrsquoONU per esercitare il controllo giurisdizionale sia percheacute gli Stati pongono il mantenimento della giurisdizione penale sulle proprie truppe come una condizione per la partecipazione alla missione I militari risultano sottoposti a una doppia catena di comando

157 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 7)

120

Questo orientamento sembra trovare ulteriore fondamento nella cd Capstone

Doctrine 158 ldquo[i]n the case of military personnel provided by Member States these personnel

are placed under the operational control of the United Nations Force Commander or head

of military component but not under United Nations commandrsquo The same holds true for EU

operations For example Troop Contributing Nations (TCN) transfer operational and tactical

command andor control to the EU military commander whereas they retain full command

over their forces Furthermore TCNs retain criminal and disciplinary jurisdiction over

assigned troopsrdquo 159

Lrsquoimportanza decisiva di tale legame basilare con lo Stato di invio sommato al

mantenimento di un certo grado di controllo sulle truppe nazionali non sarebbe pertanto

tout court da escludere ai fini della questione dellrsquoattribuzione degli atti In proposito il

Commento della CDI ribadisce che ldquoAttibution of the conduct to the contributing State is

clearly linked with the retention of some powers by the State over its national contingent and

thus on the control that the State possesses in the relevant respectrdquo160

Tuttavia il mantenimento di un legame con lo Stato di invio non influisce direttamente

sul fatto che il criterio dellrsquoeffective control ex art7 vada inteso come un controllo sulla

specifica condotta che ha concretizzato la violazione dellrsquoobbligo internazionale161

Questo controllo sulla condotta non sembra riducibile al mero mantenimento della

giurisdizione penale sui militari ma implica unrsquoindagine accurata sulla gestione del comando

e controllo nei confronti dei contingenti militari tra lo Stato e lrsquoOrganizzazione Internazionale

In questa direzione anche in dottrina la visione prevalente egrave stata che la responsabilitagrave

internazionale debba essere legata a una valutazione della gestione del comando e

controllo operazionale sulle missioni in oggetto162

158 DPKO UN Peacekeeping Operations Principles and Guidelines (2008) 68 (ldquoCapstone Doctrinerdquo questo egrave uno dei

risultati della volontagrave di riforma politica e strategica del peacekeeping ONU) Secondo tale documento il controllo operazionale sarebbe ldquothe authority to issue operational directives within the limits of a specific mandate a specific geographic area (the mission area) and for an agreed period of timerdquo DPKO Handbook on United Nations Multidimensional Peacekeeping Operations (2003) 68

159 Cfr Model Agreement between the United Nations and Member States Contributing Personnel and Equipment to the United Nations Peacekeeping Operations 23 maggio 1991 UN Doc A 46185 articoli 9 e 15 Model Status-of- Forces Agreement for Peacekeeping Operations 9 ottobre 1990 UN Doc A45594 art 47-48

160 Commento allrsquoart 7 DARIO (para 7) 161 Anche il Commentario allrsquoart 7 del DARIO lega lrsquoattribuzione della responsabilitagrave a ldquothe factual control over the

specific conductrdquo Per alcuni autori questo criterio dovrebbe essere ricostruito come lrsquoart 8 del progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati Questo stabilisce che la condotta di una persona o di un entitagrave deve essere un atto dello Stato se la persona o lrsquoentitagrave sta agendo sotto istruzioni direzione o controllo dello Stato T Danennbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard Journal of International Law 2010 vol 51 pag153 e 154

162 Tra gli altri K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008 T Danennbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard Journal of International Law 2010 vol 51 C A Bell Reassessing multiple

121

Non sarebbe pertanto sufficiente il mantenimento del solo full command sommato al

mantenimento della giurisdizione penale in capo agli Stati per risolvere correttamente la

domanda circa lrsquoattribuzione degli atti163 Questo orientamento trova una solida sponda nel

fatto che altrimenti gli atti dei militari sarebbero sempre imputabili agli Stati fornitori che non

cedono mai tali elementi basilari di comando e controllo sulle truppe allrsquoestero Ciograve

renderebbe priva di valore ogni valutazione circa il controllo sulla specifica condotta

Peraltro anche secondo un passaggio dello stesso Commento al Progetto della CDI

sembra che in ambito militare lrsquoeffective control sia individuabile proprio negli aspetti relativi

alla gestione dellrsquooperational control 164

In questo senso assumerebbe rilievo fondamentale lrsquoanalisi dello specifico accordo tra

Stato e Organizzazione Internazionale relativo alla quota di comando e controllo sui

contingenti che viene ceduta dallo Stato165 Neanche questi accordi sono sempre sufficienti

per accertare il controllo effettivo sulla specifica condotta ma in ogni caso ne rappresentano

la fondamentale cornice legale

23 Il concetto di Comando e Controllo nelle missioni militari

Al fine di comprendere meglio il significato della nozione di controllo operazionale

quale criterio utile per lrsquoattribuzione delle condotte nellrsquoambito delle operazioni militari

appare opportuno approfondire la natura del legame giuridico tra Organizzazione

Internazionale e Stati che forniscono i militari Possiamo faro ciograve tramite un excursus sulla

pratica delle Organizzazioni Internazionali e degli Stati relativamente al ldquocomando e al

controllordquo sui contingenti militari impegnati in una missione internazionale166

attribution The ILC and the Beherami Saramati decisionNew york joural of international law and politics 2010 pag 501 GP Buzzini S Villalpando note American Journal of International Law 2008 p 323

163 Per una spiegazione del concetto di full command si veda il paragrafo successivo Basti qui la considerazione che si

tratta del livello basilare di comando che non viene mai ceduto dagli Stati nazionali 164 Cfr Commento allrsquoart 7 del DARIO (para 10) ldquoOne may note that when applying the criterion of effective control

operational control would seem more significant than ultimate controlrdquo Si veda anche C A Bell Reassessing multiple attribution The ILC and the Beherami Saramati decisionNew york joural of international law and politics 2010 pag 501 GP Buzzini S Villalpando note American Journal of International Law 2008 p 323

165 Cfr Commento allrsquoart 7 DARIO (para 3) Si parla di Troop contributing agreements (TCA) e verranno analizzati piugrave nello specifico nel paragrafo successivo

166 Con lrsquoespressione Comando e Controllo C2 in gergo militare NATO si intende lrsquoesercizio dellrsquoautoritagrave e la direzione da parte di un Comandante designato sulle forze di una missione Il comando egrave esercitato da un membro delle forze armate allo scopo di dirigere controllare e coordinare le forze armate Il controllo fa riferimento allrsquoautoritagrave di un comandante su parte delle azioni di organizzazioni normalmente non sotto il suo controllo inclusa la responsabilitagrave per lrsquoattuazione di direttive su specifici obiettivi Si vedano T Gill Legal Aspects of the Transfer of Authority in UN Peace Operations 2012 D Fleck e T Gill The Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press pag 237 N Ronzitti Comando e controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite IAI 1999

122

Le relazioni tra le Organizzazioni Internazionali e i Paesi di provenienza delle truppe

richiedono delle regolamentazioni ad hoc per ogni singola missione a causa della specificitagrave

del contesto in cui si va a svolgere ciascuna operazione di peacekeeping

Gli accordi volti a regolare le condizioni secondo cui un contingente nazionale egrave messo

a disposizione dellrsquoOrganizzazione Internazionale creano cosigrave una struttura di autoritagrave

multilivello con lrsquoOrganizzazione e gli Stati fornitori di truppe ad esercitare congiuntamente

differenti livelli di autoritagrave e controllo sulle truppe 167

In via preliminare possiamo affermare che nel caso delle operazioni meramente

autorizzate dal Consiglio di Sicurezza condotte dalle Organizzazioni Regionali o da

coalizioni di Stati il legame tra lrsquoONU e il soggetto che di fatto conduce lrsquooperazione sarebbe

solitamente troppo tenue per far scattare lrsquoattribuzione della condotta alle Nazioni Unite168

Infatti in tali situazioni lrsquoONU agisce come autoritagrave che legittima lrsquooperazione fornendo una

base legale con degli obiettivi generali nella cornice del mandato Il Consiglio di Sicurezza

autorizza la missione di peacekeeping delegando la condotta delle operazioni ad un

Organizzazione regionale o a gruppi di Stati che agiscono indipendente seppure sotto

lrsquoultimate autority dellrsquoONU169 Pertanto in questi casi la conduzione delle operazioni a

livello tattico e operazionale non egrave solitamente nelle mani dellrsquoONU che dispone invece di

un autoritagrave essenzialmente politica finalizzata a porre le basi legali della missione

Sensibilmente diverso sarebbe invece il funzionamento delle operazioni condotte

come organi sussidiari delle Nazioni Unite o sotto lrsquoegida delle Organizzazioni Regionali

Qui vengono conferiti maggiori poteri direttamente allrsquoOrganizzazione Internazionale

In ambito NATO ad esempio per lrsquooperazione KFOR si egrave infatti potuto inequivocabilmente

riscontrare ldquothe effectiveness or unity of NATO command in operational mattersrdquo 170

Giagrave da questa distinzione preliminare si puograve vedere come la regolamentazione degli

aspetti relativi al comando e al controllo di una missione di peacekeeping dovrebbe costituire

un elemento non trascurabile per chiarire lrsquoeffettiva suddivisione dei compiti e delle

operazioni sul campo tra i vari soggetti impegnati171

167 Cfr R Romano Comando e Controllo nelle Operazioni NATO in Comando e Controllo nelle forze di pace e nelle coalizioni militari Contributo alla riforma della Carta delle Nazioni Unite a cura di N Ronzitti Milano 1999 pag 146

168 Si veda a esempio il caso deciso dalla Corte EDU Al-Jedda c Regno Unito ibidem 169 Cosigrave possiamo dire che lrsquoultimate authority and control ha le caratteristiche di un controllo politico e non ha un riflesso

diretto sulla direzione e il controllo operativo della missione 170 Cfr Commento allrsquoart 7 DARIO (para 10) riferendosi alla sentenza Behrami c Francia ibidem para 139 (anche se

poi in tale pronuncia si egrave ritenuto lrsquooperational control irrilevante percheacute si egrave optato per lrsquoultimate control) 171 Si vedano in dottrina M Berdal Il sistema delle Nazioni Unite di commando e controllo nelle operazioni di

peacekeeping e N Ronzitti Comando e controllo nella Carta delle Nazioni Unite in N Ronzitti (a cura di) Comando e controllo nelle forze di pace nelle coalizioni militari Roma 1999 A Gioia The legal position of states contributing troops to United Nations peace-keeping forces recruiment control status and withdrawal of national contingents in A De Guttry (a cura di) Italian and German participation in peace-keeping from dual approches to co-operation Pisa 1996 H Mc Coubrey e N White The Blue Helmets legal regulation of United Nations military operations

123

Tale ripartizione del comando e controllo sui militari assume un valore determinante dato

che quello che conta egrave lrsquoindividuazione del controllo operazionale base per riscontrare il

controllo effettivo sulla condotta e non giagrave un mero controllo generale sulla missione172

Molti Stati ed Organizzazioni Internazionali come lrsquoONU e la NATO hanno istituito

delle strutture di comando e controllo piuttosto articolate allo scopo di raggiungere gli

specifici obiettivi della missione e per assicurarsi che le forze dispiegate operino in una

cornice politica e legale ben strutturata173

Possiamo a tal proposito distinguere diversi livelli di commando e controllo solitamente

individuabili nelle missioni istituite dalle Organizzazioni Internazionali174

1) Full Command

Implica il comando ultimo di tutti aspetti dellrsquoorganizzazione e della direzione delle forze

Questo egrave esercitato solamente a livello nazionale non vi sono infatti coalizioni di Stati o

Organizzazioni internazionali che possiedano il pieno comando strategico delle

operazioni175 Nel contesto delle operazioni autorizzate dallrsquoONU alcuni aspetti del

comando sono delegati per il periodo della missione

Il Paese che contribuisce mantiene tuttavia sempre lrsquoultimo comando incluso il

comando strategico ossia la autoritagrave di decidere se le truppe nazionali parteciperanno

o meno ad una specifica operazione sul campo Da sempre il cd Strategic Level

Command egrave infatti un classico attributo della sovranitagrave nazionale e non viene mai

delegato 176

Oxford 1997 PC Cammaert e B Klappe Authority command and control in United Nations-led peace operations e piugrave in generale B Catchart Command and control in military operations In T Gill e DFleck (Ed) The Handbook of international law of military operations Oxford 2010 pag 159 ss e pag 235 ss

172 Cfr K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008

pag 509 173 Bisogna sottolineare che i sistemi di autoritagrave multi-livello vanno dal generale allo specifico Di conseguenza una

particolare azione o omissione attuata su mandato ONU non determina automaticamente lrsquoattribuzione della specifica azione allrsquoONU

174 D Fleck e T Gill The Handbook of the International Law of Military Operations Oxford University Press pag 237 Gli Stati non hanno un parametro fisso e unitario per individuare il livello di comando e controllo ceduto allrsquoOrganizzazione Internazionale ma questi sono dei livelli generalmente riconosciuti utili per dare un quadro generale della ripartizione In ambito NATO sono solitamente definite 5 relazioni di comando e controllo 1) Full command 2) Operational command (OPCOM) 3) Operational control (OPCON) 4) Tactical command (TACOM) 5) Tactical control (TACON)

175 In Italia tale comando spetta al Capo di Stato Maggiore della Difesa responsabile dellrsquoindirizzo politico-amministrativo rappresentato nel Comando Operativo di vertice Interforze (COI) Questo Comando nacque come effetto della legge n 25 del 18 febbraio 1997 Il COI comanda tutti i militari marina esercito aeronautica e carabinieri impiegati in missioni allrsquoestero Il COI mantiene la funzione di comando ultimo (full command) delle nostre forze anche quando esse sono schierate allrsquoestero in operazioni internazionali

176 Anche le Organizzazioni Internazionali stanno attente a non dichiarare mai che dispongono del pieno comando sui contingenti di peacekeeping anche percheacute le leggi e le politiche di molti Stati vietano che il comando delle forze armate sia delegato a un comando straniero Cfr R Murphy UN Peacekeeping in Lebanon Somalia and Kosovo Cambridge 2007 pag 106

124

2) LrsquoOperational Command and Control (OPCOM)

Questo livello di comando e controllo egrave descrivibile come lrsquoautoritagrave affidata per lrsquointera

missione ad un entitagrave unica di assegnare specifici compiti a singoli comandanti

subordinati Questi possono consistere nella decisione di dispiegare le unitagrave su una

determinata area e di mantenere o delegare determinati livelli di operational and tactical

command and control (TACOM)

LrsquoOPCOM puograve essere delegato soprattutto nel caso delle operazioni sotto lrsquoegida di un

Organizzazione Regionale dagli Stati ad un Comandante della forza multinazionale o

di un Organizzazione Internazionale che designeragrave un operational level Commander

177

Normalmente questo egrave il livello a cui vengono trasferiti i poteri dagli Stati alle

Organizzazioni Internazionali solitamente tramite un accordo con il singolo Stato

fornitore cd Transfer of Authority (TOA) e attraverso un Troop Contributing Agreement

(TCA) o Memorandum of Understanding (MOU)178

3) Il Tactical Command and Control

Questo fa riferimento alla specifica direzione e controllo dei movimenti e delle manovre

al livello di una specifica area assegnata ad unrsquounitagrave o a piugrave sotto-unitagrave Normalmente

questo controllo egrave mantenuto dagli Stati fornitori di truppe che designeranno un tactical

level Commander anche se una parte di questa autoritagrave va esercitata in conformitagrave con

lrsquoautoritagrave operazionale della coalizione 179

177 Nel caso delle Operazioni militari NATO Il Consiglio del Nord Atlantico agisce come autoritagrave politica principale per adempiere il mandato del Consiglio di Sicurezza Lrsquoautoritagrave militare egrave esercitata attraverso la catena di comando NATO che designeragrave un Operational Level Commander cui viene affidata la guida della NATO e dei contingenti nazionali nellrsquoarea della missione

178 Tipico esempio egrave costituito dallrsquoautoritagrave che ha il Comandante statunitense ISAF in Afghanistan sulle nostre forze Il Troop contributing Agreement (o Participating State agreement) insieme al Transfer of Authority integrano il contingente nazionale nellrsquoapparato organizzativo dellrsquoOrganizzazione Internazionale Il grado di comando conferito al Force Commander dellrsquoOrganizzazione egrave generalmente stabilito nel Participating State Agreements o nel Transfer of Authority e puograve variare da missione a missione (Gli Stati hanno la facoltagrave di apporre dei caveats) ll procedimento formale e sostanziale con il quale vengono trasmessi i livelli di comando egrave detto Transfer Of Authority e avviene in un istante ben preciso al fine di non creare conflitti di competenza e responsabilitagrave (egrave un accordo piugrave formale rispetto al MoU solitamente un accordo bilaterale che certifica una convergenza di interessi e indicando una comune linea di azione Per quanto riguarda lrsquoONU il Segretario Generale ha adottato un accordo modello che serve come base per la predisposizione degli accordi specifici Model Agreement between the United Nations and Member States Contributing Personnel and Equipment to United Nations Peace-keeping Operations of 23 May 1991 UN Doc A 46185

179 Il Force Commander non ha infatti autoritagrave sul funzionamento interno di uno specifico contingente ma puograve disporre

la rimozione di un Comandante nazionale o di singoli membri per gravi fallimenti negli obiettivi missione e violazione dei codici di condotta amministrativi dellrsquoOrganizzazione Internazionale

125

Questa struttura di livelli di autoritagrave seppur non universalmente valida deve sempre

essere tenuta presente nel valutare scrupolosamente le questioni di attribuzione della

responsabilitagrave

Analizzando piugrave nel dettaglio la prassi delle missioni di peacekeeping ONU possiamo

dire che il sistema di comando e controllo egrave stabilito dal Segretario Generale delle Nazioni

Unite il quale solitamente nomina un capo missione sotto la cui ldquooperational authorityrdquo sono

posti anche i contingenti nazionali 180

Il capo missione tipicamente un Rappresentante Speciale del Segretario Generale

nomina poi un Force Commander o un Chief Military Observer per il comando delle

operazioni sul campo181 Questa figura egrave responsabile solo verso il Segretario Generale e

attraverso la catena di commando esercita il comando operazionale sui singoli contingenti

In tali operazioni infatti lrsquoONU non egrave dunque solo lrsquoautoritagrave che conferisce il mandato

alla missione ma formalmente esercita lrsquoOPCOM almeno de jure182

Alle operazioni di pace formalmente sotto il controllo operazionale dellrsquoONU viene

solitamente riconosciuto lo status di organi sussidiari dellrsquoOrganizzazione183 ed anche il

Consiglio Legale dellrsquoONU nel 2004 ha dichiarato che ldquoAs a subsidiary organ of the United

Nations an act of a peacekeeping force is in principle imputable to the Organization and

if committed in violation of an international obligation entails the international responsibility

of the Organization and its liability in compensationrdquo184

Tuttavia una problematica rilevante egrave ravvisabile nei casi in cui il commando ed il

controllo operazionale nei fatti non coincide con quello previsto sulla carta come messo in

evidenzia da quanto avvenuto nel corso della missione ONU in Somalia (UNOSOM II)185

180 In questo senso intendiamo le missioni di peacekeeping ONU che agiscono come organismi sussidiari guidate dal Dipartimento delle Operazioni di Peacekeeping (DPKO) Lrsquoarticolo 22 della Carta ONU conferisce il potere allrsquoAssemblea Generale di ldquoestablish such subsidiary organs as it deems necessary for the performace of its funciotnsrdquo

Attualmente si contano 16 missioni in varie aree del mondo (civili e militari) MINURSO MINUSCA MINUSMA MINUSTAH MONUSCO UNAMA UNAMID UNDOF UNFICYP UNIFIL UNISFA UNMIK UNMIL UNMISS UNMOGIP UNOCI UNTSO In tal senso giagrave il SOFA tra ONU ed Egitto relativo alla missione UNEF nel Sinai prevedeva che ldquoas an organ of the General Assembly of The Un established in accordance with article 22 of the UN Charterrdquo cfr Exchange of letter constituting an agreement concerning the status of UNEF in Egypt 8 febbraio 1957 260 UNTS 62

181 Per le missioni civili prende il nome di Head of Mission 182 Come in parte vedremo la situazione reale egrave diversa molto spesso il comando e controllo operazionale de facto

rimane ai contingenti nazionali 183 Le operazioni istituite dallrsquoAssemblea Generale sono organi sussidiari secondo lrsquoarticolo 22 della Carta ONU mentre

le operazioni istituite dal Consiglio di Sicurezza sono organi sussidiari secondo lrsquoart 29 della Carta ONU Cfr M Zwanemburg Accountability under International Humanitarian Law for United Nations and North Atlantic Treaty Organization Peace Support Operations Leiden 2003

184 Unpublished letter of 3 Feb 2004 from the UN Legal Counsel to the Director of the UN Office of Legal Affairs Codification Division Vedi anche KM Larsen ibidem pag 513e J Crawford ibidem pag 194

185 LUNOSOM II (United Nations Operation in Somalia) egrave stata la seconda fase dellintervento ONU in Somalia

Protrattasi dal marzo 1993 al marzo 1995 UNOSOM II fu il proseguimento della UNITAF (missione sotto il controllo statunitense dopo autorizzazione dell ONU) che a sua volta aveva sostituito linfruttuosa UNOSOM I

126

In proposito anche il Segretario Generale dellrsquoONU dellrsquoepoca sostenne che ldquothe

Force Commander of UNOSOM II was not in effective control of several national contingents

which in varying degrees persisted in seeking orders from their home countriesrdquo 186

Questa evenienza trova riscontro anche nella giurisprudenza Un caso di interesse sul

funzionamento effettivo delle operazioni militari ONU egrave da rinvenibile nel caso

Mukeshimana-Ngulinzira c Belgio187

Questa pronuncia trova origine in diversi ricorsi presentati dai famigliari di alcune

vittime del genocidio dei Tutsi in Ruanda nel 1994 Nella domanda i ricorrenti chiedevano

al Belgio un risarcimento per la condotta dei suoi peacekeepers impegnati nella missione

UNAMIR188 i quali avrebbero contribuito con la loro condotta omissiva allrsquouccisione dei

famigliari dei ricorrenti

Il governo belga opponeva la non imputabilitagrave degli atti al contingente inviato come

parte dellrsquooperazione UNAMIR e sosteneva lrsquoattribuzione di quelle condotte alle Nazioni

Unite con la conseguente assenza di responsabilitagrave in capo al Belgio Lrsquoaccertamento della

responsabilitagrave del Belgio fu alla fine impedito per ragioni di restrizione dellrsquoaccesso ad un

Tribunale interno da parte di cittadini stranieri tuttavia il Tribunale di Bruxelles aveva risolta

il dubbio sullrsquoattribuzione dichiarando che la specifica decisione che ha provocato il

massacro fu presa dal Comando Belga

La missione UNAMIR era unrsquooperazione istituita come organo sussidiario dellrsquoONU

per cui tale pronuncia del Tribunale di Bruxelles la inserirebbe in quelle situazioni drsquoombra

in cui il commando ed il controllo operazionale nei fatti non coincide sempre con quello

previsto sulla carta

186 Cfr UN Doc A5910 (n 14) 7 A partire dal 1993 egrave stato introdotto nella missione UNOSOM II un sistema maggiormente istituzionalizzato di intese di ldquostandbyrdquo fra Stati e Segretario generale vale a dire di individuazione di unitagrave militari appositamente addestrate e pronte a essere utilizzate su richiesta del Segretario generale per missioni di peacekeeping ma il cui concreto impiego egrave condizionato comunque da unrsquoaccettazione dello Stato Le condizioni relative ai singoli standby agreements sono contenute in Memorandum drsquo intesa (Memorandum of Understanding) sottoscritti dal Sottosegretario generale per le operazioni di peacekeeping e dal titolare della rappresentanza permanente dello Stato presso lrsquoONU Lrsquo istituzionalizzazione del sistema di standby risponde anche allrsquo esigenza di evitare di sperimentare nuovamente casi di peacekeeping nei quali determinati contingenti nazionali non accettino il comando strategico ed operazionale ONU e restino sottoposti per tutti gli aspetti relativi alla catena di comando e controllo ai soli ordini impartiti dalle autoritagrave nazionali come egrave stato notoriamente il caso degli Stati Uniti nellrsquo UNOSOM II in Somalia e nellrsquo UNPROFOR nella ex Jugoslavia

187 Caso Mukeshimana-Ngulinzira c Belgio non pubblicato Tribunale di Bruxelles 2010 Vedi J Crawford State Responsibility Cambridge 2013 pag 204 e 205 vedi anche A Spagnolo ibidem pag 59

Nello specifico veniva rimproverato al governo belga attraverso le decisioni dei suoi ufficiali a capo del contingente di UNAMIR fornito dal Belgio di aver lasciato senza protezione un edificio dove erano rifugiati diversi individui di etnia Tutsi che poco dopo venivano attaccati e uccisi dalle milizie Hutu In particolare il Comando belga avrebbe deciso per lrsquoevacuazione dellrsquoedificio

188 La Missione di assistenza delle Nazioni Unite per il Ruanda (UNAMIR acronimo per United Nations Assistance Mission for Ruanda) fu una missione dellrsquoONU che durograve dallottobre 1993 al marzo 1996

127

In questo senso dunque sarebbe piugrave corretto parlare in termini di controllo effettivo

sulla condotta Infatti la nozione di controllo effettivo andrebbe a coprire anche le situazioni

in cui il controllo operazionale sfugge al soggetto normalmente preposto ad esercitarlo o

viene comunque esercitato in parte anche dallo Stato fornitore

Rimane ora da capire se quanto detto per le missioni ONU sia valido anche per le

missioni NATO189 Queste notoriamente dovrebbero essere caratterizzate da una maggiore

strutturazione delle azioni condotte direttamente dallrsquoOrganizzazione regionale Tuttavia

anche per queste missione rimane inattaccabile il principio per cui il full command sui militari

non viene mai ceduto dallo Stato sovrano

A proposito sembra interessante esaminare la natura dellrsquo ldquoUnified Command and

Controlrdquo della NATO nella missione KFOR come analizzata dal parere della Commissione

di Venezia ldquo Unified command and control is a military term of art which only encompass a

limited form of transfer of power over troops Troop contributing States have therefore not

transferred ldquofull commandrdquo over their troops When State contribute troops to NATO-led

operation they usually transfer only the limited power of ldquooperational controlrdquo andor

operational commandrdquo These power give the NATO Commander the right to give order of

an operational nature to the Commander of the respective national units The national

Commanders must implement such orders on the basis of their own national authorityrdquo 190

La catena di comando dunque pur assegnando il controllo operativo al Comandante

NATO lascia un certo margine di autonomia e discrezionalitagrave ai comandi nazionali Gli Stati

fornitori mantengono solitamente attraverso il Comandante del contingente nazionale una

certo livello di controllo operativo sulle truppe191

189 Per quanto riguarda al NATO la struttura di Comando e Controllo C2 NATO si basa su tre livelli di responsabilitagrave nel processo di esecuzione delle decisioni assunte dal vertice politico Innanzitutto vi egrave un livello strategico che consiste nella traduzione degli scopi politici in obiettivi militari la cui responsabilitagrave egrave attribuita ai Comandanti principali della NATO ognuno nella propria regione di competenza Il secondo livello egrave quello operativo relativo alla pianificazione delle operazioni militari necessarie ai fini del raggiungimento dellrsquoobiettivo strategico in capo a un comando della forza multinazionale individuato ad hoc per lo svolgimento di una specifica operazione Il terzo livello egrave quello tattico che attiene allrsquoesecuzione dei piani e degli ordini ricevuti dal livello operativo e coinvolge tutti i comandanti che impiegano sul campo le loro unitagrave militari Cfr R Romano Comando e Controllo nelle Operazioni NATO ibidem pag 146 e ss

190 European Commission for Democracy through Law (Venice Commission) Opinion on the existing mechanism to review the compatibility with human rights standards of acts by UNMIK and EULEX in Kossovo opinione n 5452009 Cfr M Sossai Accesso alla Corte Europea dei diritti dellrsquouomo per violazioni delle forze armate degli Stati contraenti allrsquoestero in Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUnione Europea ( a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi) Milano 2008 pag 197- 232

191 Questo egrave un punto cruciale per poter sostenere che de facto lrsquooperational control non egrave pienamente in mano alle Organizzazioni Internazionali Tale aspetto egrave stato considerato determinante in alcuni casi di fronte alle Corti Interne vedi Attorney-General c Nissan House of Lord 11 febbraio 1969 (relativo alle truppe inglesi nella missione ONU a Cipro)

128

Questo ancora una volta evidenzia come la circostanza che lrsquoOrganizzazione

Internazionale possa esercitare lrsquooperational command non si traduce automaticamente in

autoritagrave o responsabilitagrave per tutti gli atti della missione

Infatti egrave da non trascurare il fatto che i contingenti militari messi a disposizione delle

Organizzazioni sovra-nazionali sono dispiegati solo in seguito ad accordi specifici tra

lrsquoOrganizzazione e gli Stati fornitori e tale dispiegamento non risulta sempre strettamente

conforme a tali accordi192

Inoltre se ai soldati impegnati in unrsquooperazione di peacekeeping viene chiesto di

adempiere ad ordini che contrastano con gli obblighi che normalmente gravano su di essi

quando operano nellrsquoordinaria capacitagrave nazionale essi non saranno normalmente tenuti ad

eseguirli193

Quindi lo Stato fornitore ha comunque un proprio Comandante sul campo che

rappresenta lo Stato in tutte le questioni riguardanti il suo contingente e mantiene sempre

una certa autonomia decisionale194

Infatti oltre a mantenere il controllo amministrativo e la giurisdizione sulle proprie

truppe ogni Stato parte di unrsquooperazione internazionale egrave solito porre degli standards

differenti per quanto riguarda le regole drsquoingaggio applicabili ai propri militari La prassi di

ricavare delle eccezioni alle regole di ingaggio dellrsquoOrganizzazione Internazionale i cd

national caveats sembra avere una certa influenza sulla gestione del comando sul campo

poicheacute il Comandante nazionale si potrebbe rifiutare di eseguire ordini contrari alle regole di

ingaggio nazionali Tuttavia altra parte della dottrina non egrave drsquoaccordo sul punto in quanto

lrsquoammissione dei national caveats non sarebbe comunque un elemento in grado di

interrompere la catena di comando della missione e non conferirebbe ai comandi nazionali

una reale possibilitagrave di dare istruzione dirette alle proprie truppe195

192 Andrebbe valutato il controllo sullo specifico atto che ha prodotto lrsquoillecito 193 Sulla base di ciograve per molti autori rileva il mantenimento della giurisdizione penale e disciplinare sempre allo Stato

nazionale 195 B Boutin Responsibility in Multinational Military Operations a review of recent practice Shares expert seminar

report 2011 cfr pag 6 e ss In proposito puograve essere utile evidenziare che la recente decisione della Corte EDU nel caso Jaloud c Paesi Bassi ibidem relativamente ai rapporti tra Stati parte di una coalizione internazionale ha sostenuto che il diritto di modificare

le regole di ingaggio multinazionali egrave una prova di autonomia decisionale per lo Stato fornitore (apparentemente piugrave rilevante del trasferimento del comando operazionale) para 147 e ss Tuttavia tale passaggio della decisione non appare convincente anche solo per il fatto che le modifiche alle regole di ingaggio multinazionali erano ammesse nel caso di specie solo in senso piugrave restrittivo cfr para 100 Sul punto vedi A Sari Jaloud v Netherlands New Directions in Extra-Territorial Military Operations EJIL talk 2014 Per quanto concerne le ROE lrsquoautoritagrave per esercitare lrsquoutilizzo della forza letale da parte dei militari olandesi derivava solamente dagli strumenti internazionali applicabili ed egrave circoscrivibile alle intenzioni dei Comandi della Coalizione internazionale Cfr nuovamente A Sari in Untangling Extra-territorial jurisdiction from international responsibility in Jaloud vs Netherlands Old problems new solutions httppapersssrncomsol3paperscfmabstract_id=2554951 2015 pag 14

129

Sulla reale portata di tale autonomia decisionale si dovrebbe valutare la corretta

attribuzione del controllo effettivo sulla specifica condotta di volta in volta in questione

Traendo le somme quello che indubbiamente si puograve evidenziare da questa analisi egrave

che la questione dellrsquoattribuzione della condotta nelle missioni internazionali in base al

criterio proposto dal DARIO non egrave un esercizio a priori sempre valido ma dipende

strettamente dalle peculiaritagrave del singolo caso A seconda delle circostanze potranno

rilevare le responsabilitagrave attribuibili alle Organizzazioni Internazionali agli Stati fornitori o ad

entrambi i soggetti 196

In ogni caso il punto prioritario da determinare egrave rappresentato dallrsquoindividuazione delle

circostanze in cui lrsquoOrganizzazione Internazionale si puograve considerare detentrice almeno

sulla carta dellrsquooperational control sul contingente militare della missione197 Una volta

sciolto il dubbio relativo al soggetto che detiene il controllo operazionale sui militari della

missione si potragrave adeguatamente esaminare caso per caso se in base al controllo effettivo

sulla specifica condotta si rendano necessarie delle eccezioni198

24 Il controllo effettivo sulla condotta secondo la recente interpretazione dalle Corti

interne olandesi

Recentemente anche nei Tribunali interni crsquoegrave stata unrsquoevoluzione non trascurabile per

il diritto internazionale nellrsquoottica dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave per atti dei militari

durante le missioni allrsquoestero

Nella sentenze delle Corti olandesi sul caso Nuhanovic c Olanda seguito dalla

pronuncia del Luglio 2014 dellrsquoAssociazioni Madri di Srebrenica c Olanda lo Stato

convenuto egrave stato riconosciuto responsabile seppur operando sotto lrsquoombrello di una

missione a guida ONU199

196 Vedi anche M Sossai ibidem pag 207 e ss 198 Vedi anche A Sari UN Peacekeeping Operations and Article 7 the missing link International Organizations Law

Review Leiden 2012cit ldquoThis is the case for istance when they act in direct contravention of orders issued by the UN Force Commanderrdquo pag 83 Per tale autore si potrebbe prospettare una sostanziale responsabilizzazione delle Organizzazioni Internazionali basata sulla considerazione che non esisterebbero organi fully seconded dellrsquoONU e quindi verrebbe meno la distinzione tra lrsquoart 6 e 7 del DARIO per le missioni di peacekeeping Si potrebbe propendere per lrsquoapplicazione dellrsquoart 6 del DARIO senza stare a valutare ogni volta gli accordi tra Stati e Organizzazioni Internazionale (hellip Whatever position the organ or agent holds in respect of the Organizations) e la sussistenza dellrsquoeffective control sulla condotta ma considerando comunque imputabili li le Organizzazioni Internazionali per gli atti dei propri agenti in base allrsquoart 6 vedi A Sari ibidem pag 84 e 85

199 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic e altri c Olanda Appeal judgment LJN BR5388 5 Luglio 2011 Corte Suprema

Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Cfr A Annoni Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peacekeeping il caso Nuhanovic In Diritti umani e diritto internazionale 2009 pp 177 ss

130

I casi sottoposti alle Corti olandesi riguardano i ricorsi di alcuni cittadini serbi parenti

delle numerose vittime occorse nel terribile genocidio di Srebrenica del 1995200

Nel dibattito sul caso Nuhanovic lo Stato olandese si era inizialmente difeso

affermando che la responsabilitagrave per quel massacro fosse imputabile unicamente alle

Nazioni Unite201

Cosigrave in prima istanza i giudici olandesi avevano accolto questo orientamento202

La successiva sentenza della Corte drsquoappello del 5 luglio 2011 ha perograve ribaltato la

prospettiva stabilendo un precedente storico che riconosce delle responsabilitagrave specifiche

per lrsquoesercito olandese In questa occasione egrave stata affermata esplicitamente la possibilitagrave

della doppia attribuzione di responsabilitagrave ossia che la sussistenza dellrsquoautorizzazione ed il

controllo dellrsquoONU non esentano perograve automaticamente lo Stato di appartenenza dei militari

dalle sue responsabilitagrave203

Sulla base di un approccio piugrave in linea con il diritto internazionale la Corte drsquoappello

dellrsquoAja prendendo le distanze da quanto aveva stabilito la Corte EDU in Behrami e

Saramati ha chiarito che il criterio da utilizzare per lrsquoattribuzione degli atti nel corso di

operazioni di pace allrsquoestero egrave lrsquoldquoeffective controlrdquo e non giagrave lrsquo ldquoultimate authority and controlrdquo

204

In questa importante decisione la Corte olandese ha dunque utilizzato il criterio del

controllo effettivo permettendo di sviluppare una prima interpretazione giurisprudenziale di

un concetto tanto importante quanto ancora dai contorni piuttosto indeterminati nel diritto

Questrsquoultima decisione del luglio 2014 egrave arrivata in seguito al respingimento dellrsquoappello presentato dalla stessa Associazione Madri di Srebrenica contro i Paesi Bassi e le Nazioni Unite davanti alla Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi ric n 1004437 13 aprile 2012

200 Sul genocidio perpetrato da militari serbi guidati dal generale Mladic ed a cui i caschi blu olandesi assistettero attoniti senza intervenire Si veda anche C Focarelli Quando un massacro egrave genocidio In Law n 22007 Cit ldquoLrsquoelemento soggettivo del crimine di genocidio comporta la volontagrave non solo di uccidere ma anche quella di distruggere il gruppo in quanto tale (dolus specialis)rdquo Anche la Corte Internazionale di giustizia ha riconosciuto che a Srebrenica egrave stato perpetrato un genocidio cfr CIG Bosnia-Herzegovina c Serbia e Montenegro Case concerning application of the convention on the prevention and punishment of the crime of genocide 26 Febbraio 2007

201 La missione UNPROFOR in Ex-Jugoslavia (United Nation Protection Force) fu istituita con la risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite n 743 del 21 febbraio 1992 con il compito di ldquocreare le condizioni di pace e sicurezza necessarie per raggiungere una soluzione complessiva della crisi jugoslavardquo

202 Corte distrettuale dellrsquoAja Nuhanovic c Paesi Bassi causa n 265615 10 settembre 2008 Interessante comunque lrsquoapertura della Corte distrettuale dellrsquoAia alla possibilitagrave che in determinate circostanze fosse il governo olandese a essere in una posizione di controllo effettivo sulle truppe di UNPROFOR I giudici di prime cure olandesi infatti considerano questa possibilitagrave qualora le truppe avessero ricevuto apposite disposizioni dal governo olandese nel senso di contravvenire a un ordine promanante dalla catena di comando ONU

203 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda Appeal judgment LJN BR5388 5 luglio 2011 para 59 ldquoit cannot be ruled out that the application of this criterion results in the possibility of attribution to more than one partrdquo Tale argomentazione si basa sullrsquoart 48 del DARIO ldquoWhere an international organization and one or more States or other international organizations are responsible for the same internationally wrongful act the responsibility of each State or organization may be invoked in relation to that act 2 Subsidiary responsibility may be invoked insofar as the invocation of the primary responsibility has not led to reparationrdquo La Corte ha infatti chiarito che la questione dellrsquoattribuzione doveva essere valutata sulla base del diritto internazionale ibidem para 532 (non giagrave sulla base del diritto bosniaco come richiesto dai ricorrenti in base alle regole di diritto internazionale privato)

204 Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda ibidem para 58

131

internazionale In questa occasione egrave stato concretamente utilizzato il criterio del controllo

effettivo in una forma vicina allrsquoidea di controllo fattuale giagrave concettualizzata dalla

Commissione di diritto internazionale e dalle Nazioni Unite stesse205

Secondo questa interpretazione non basterebbe la semplice autorizzazione al

dispiegamento di una missione per far insorgere lrsquoattribuzione della responsabilitagrave ma

sarebbe necessario il sussistere di una precisa autorizzazione a compiere lo specifico atto

illecito in questione206 Lrsquoaspetto decisivo sarebbe quindi lrsquoindividuazione del soggetto che

detiene il controllo effettivo sulla specifica condotta in questione207

I giudici olandesi inoltre sembrano far conseguire la responsabilitagrave degli Stati fornitori

delle truppe anche dalla loro autoritagrave in materia disciplinare e penale nei confronti dei propri

militari che contravvengono agli ordini delle Nazioni Unite208

Lrsquoorientamento di questa sentenza egrave stato confermato anche dalla successiva

decisione della Corte Suprema olandese del settembre 2013209

Queste pronunce hanno il merito di certificare quindi un importante aspetto giagrave era

emerso durante lavori della Commissione di diritto internazionale ossia che il criterio del

controllo effettivo si applica tanto allrsquoOrganizzazione Internazionale quanto agli Stati fornitori

delle truppe210 Peraltro la Corte Suprema ha riconosciuto espressamente la possibilitagrave per

lo Stato e per lrsquoOrganizzazione Internazionale di esercitare contemporaneamente il controllo

effettivo sulla medesima condotta ldquoInternational law in particular article 7 DARIO in

conjunction with article 48 DARIO does not exclude the possibility of dual attribution of given

conductrdquo211

205 A Annoni Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello Stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peace-keeping il caso Nuhanovic cit pag 180 La prassi internazionale depone in favore della centralitagrave del dato fattuale del controllo effettivo esercitato sulla condotta di organi di uno Stato messi a disposizione di una Organizzazione Internazionale In proposito egrave stato notato come il criterio del controllo effettivo non va applicato allrsquooperato generale dellrsquoorgano ma al singolo atto illecito al fine di verificare se tale specifico atto sia stato attuato sotto controllo dellrsquoOrganizzazione o dello Stato cfr Report of the ILC fifty-sixth Session UN Doc A5910 2004 para 111

206 Cfr anche M Sossai Violazioni dei diritti umani delle forze armate allrsquoestero in Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUE a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi 2008

207 Vedi anche K M Larsen Attribution of conduct in peace operation the ultimate authority and control test EJIL n3 2008 pag 515 Lrsquoautore evidenzia un parallelismo con il test richiesto dallrsquoarticolo 8 degli articoli sulla responsabilitagrave degli Stati sostenendo che ai fini dellrsquoattribuibilitagrave di un atto allrsquoorganizzazione tale entitagrave deve esercitare il controllo effettivo sulla condotta dellrsquo organo dello Stato messo a disposizione dellrsquoOrganizzazione A mio avviso lrsquoart 8 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati costituisce un criterio intrinsecamente diverso che non puograve essere applicato per dirimere correttamente lrsquoattribuzione della responsabilitagrave tra Stati e Organizzazioni Internazionali

208 Corte drsquoappello dellrsquoAja Nuhanovic c Olanda ibidem para 57 209 Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 210 Commissione di Diritto Internazionale Commentary to draft article on responsibility of international organization

Article 7 para 7 ldquoAttribution of conduct to the contributing State is clearly linked with the retention of some powers by that States over its national contingents and thus on the control that the States possess in the relevant respectrdquo

211 Ibidem cit para 3112

132

Infine altro aspetto da evidenziare egrave che le Corti olandesi hanno posto le basi per

unrsquointerpretazione ampia della nozione di effective control Infatti per determinare se uno

Stato abbia il controllo effettivo su un atto egrave rilevante non solo valutare se tale azione sia

stata effettuata in attuazione di una specifica istruzione dellrsquoONU ma anche ldquoif there was no

such specific instruction the UN or the State had the power to prevent the conduct

concernedrdquo212

Cosigrave lrsquoOlanda essendo nella posizione di poter evitare la situazione che ha causato la

morte di Hasan Nuhanovic e degli altri ricorrenti era altresigrave nella posizione di dover

rispondere di tali azioni ossia gli atti erano attribuibili a tale Stato213

Il controllo effettivo cosigrave inteso non riguarda dunque soltanto la facoltagrave di dare ordini

ma anche il potere di prevenire il verificarsi di un illecitoldquo prevent the violation or to respond

to itrdquo Sulla base di tale criterio ogni Stato che si trova nella posizione di poter prevenire una

violazione dei diritti umani puograve essere dichiarato responsabile se non prende le azioni

necessarie per prevenire tale violazione 214

Tale interpretazione evidenzia come non sia necessario un ordine specifico da parte

del governo olandese o del Comando delle Nazioni Unite di porre in essere determinati atti

lesivi dei diritti fondamentali dei ricorrenti affermando che egrave sufficiente la sussistenza della

possibilitagrave della prevenzione piuttosto che di un controllo diretto sulla condotta per far

scattare lrsquoattribuzione dellrsquoazioneomissione215

Una simile apertura porta alla conseguenza che saragrave quasi sempre attribuibile sia

allrsquoOrganizzazione che agli Stati membri una determinata condotta in quanto la prevenzione

della stessa sarebbe pressocheacute sempre nelle possibilitagrave di entrambi i soggetti impegnati

nelle operazioni di peacekeeping216

212 Nuhanovic c Olanda ibidem para 31 e 59 Cfr A Nollkaemper Dual Attribution Liability of the Netherlands for Conduct of Dutchbat in Srebrenica Shares Research Paper n 4 2011 Corte Suprema olandese paras 3113 3122 3123

213 Vedi anche T Dannenbaum ibidem ldquoeffective control is held by the entity that is best positioned to act effectively and within the law to prevent the abuse in questionrdquo pag 157 Questa interpretazione mira ad assicurare che il

soggetto ritenuto responsabile sia il soggetto effettivamente nella posizione di evitare la violazione dei diritti umani in questione

214 Vedi anche K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The lsquoUltimate Authority and Controlrsquo Test EJIL 2008 pag 509

215 Cit Corte drsquoappello Nuhanovic c Oalnda para 5 9 ldquoThis does not only imply that significance should be given to the question whether that conduct constituted the execution of a specific instruction issued by the UN or the State but also to the question whether if there was no such specific instruction the UN or the State had the power to prevent the conduct concerned Sulla questione si veda anche A Nollkameper Dual Attribution ibidem p 1147

Da notare inoltre che anche la responsabilitagrave internazionale della Serbia egrave stata riconosciuta dalla Corte Internazionale di Giustizia per non aver rispettato lrsquoobbligo di prevenire il genocidio di Srebrenica Cfr CIG Bosnia Herzegovina c Serbia e Montenegro Application of the Convention on prevention and punishment of the crime of Genocide 26 febbraio 2007 para 438

216 A Spagnolo Problemi comuni sottesi allrsquoapplicabilitagrave delle norme di diritto internazionale umanitario e dei diritti umani nel contesto delle operazioni militari Milano 2012 pag 79

133

Di certo inoltre questa decisione favorevole al diritto di azione dei ricorrenti ha avuto

lrsquoeffetto di aprire le porte delle Corti interne olandesi al successivo ricorso dellrsquoAssociazione

Madri di Srebrenica che ha ottenuto esito positivo con il riconoscimento della responsabilitagrave

civile dello Stato olandese per la morte di 300 persone uccise dalle milizie serbo-bosniache

nei pressi di Srebrenica 217

25 Il rapporto tra diritto internazionale umanitario e diritti umani

Mettendo un attimo da parte le delicate questioni dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

va messo in luce un altro aspetto importate che emerge dalle recenti pronunce provenienti

dalle Corti Olandesi Uno dei principali limiti del diritto internazionale umanitario egrave

rappresentato dallrsquoassenza di meccanismi giurisdizionali vincolanti che possano accogliere

i reclami individuali senza dover attendere lrsquoesito di un remoto percorso volto allrsquoistituzione

di una Commissione ad hoc per lrsquoaccertamento dei fatti

Le vittime di violazioni del diritto umanitario ancora non sembrano essere considerate

titolari di un diritto di chiedere compensazioni a livello internazionale Lrsquoassunto teoretico

alla base di questo stato di cose egrave che le regole del diritto internazionale umanitario servono

per le relazioni inter-statali e non riconoscendo diritti primari in capo agli individui non

conferiscono a essi diritti secondari che consentano di ottenere una riparazione al danno

Tuttavia il progresso del diritto internazionale dei diritti umani ed il parallelo

riconoscimento di diritti individuali contro le violazioni da parte degli Stati sta producendo un

considerevole impatto anche sul DIU Lrsquoevoluzione del diritto della responsabilitagrave

internazionale si egrave spinta ormai sino a non escludere lrsquoimputabilitagrave dello Stato per danni vis

a vis verso privati individui218

In questo senso invero giagrave autorevole dottrina si era espressa L Condorelli Le statut des forces de lrsquoONU et le droit international humanitaire in Rivista di diritto internazionale 1995 p 881 Contra A Nollkameper Dual attribution ibidem pag 1148

217 Questa decisione si egrave basata sul controllo effettivo cfr Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda ibidem para 433 Anche tale decisione ha riconosciuto la doppia attribuzione della responsabilitagrave al para 434 almeno per le persone che erano sotto il controllo effettivo del contingente olandese allrsquointerno di una ldquomini safe-areardquo vicino Srebrenica In questa decisione si sono affrontate congiuntamente le questioni della giurisdizione extra-territoriale e dellrsquoattribuzione degli atti entrambi presupposti necessari per il riconoscimento della giurisdizione della Corte interna e per lrsquoaccertamento delle responsabilitagrave dello Stato olandese Sebbene ribadendo che ldquoIt is important to draw a distinction between the effective control criterion in the context of attributing actions to the State and in the context of the jurisdiction of the State which criterion is applied in both cases according to the circumstances of the case In this way a state can have effective control over an area without exercising effective control over the specific actions of individuals in that area and vice-versardquo Cit da para 4158 la Corte riconosce la giurisdizione extra-territoriale dei Paesi Bassi solo nella ldquomini-saferdquo area cfr para 4161 V anche C Ryngaert District Court of the Hague holds State of the Netherlands liable for Srebrenica massacre ndash Part II Unijuris 2014 httpunijurissitesuunl20141002district-court-of-the-hague-holds-state-of-the-netherlands-liable-for-srebrenica-massacre-part-ii

218 R Pisillo Mazzeschi International Obligations to Provide for Reparation Claims in A Randelzhofer C Tomuschat (ed) State Responsibility and the Individual Reparation in Instances of Grave Violations of Human Rights LrsquoAja-Londra-Boston 1999 p 149

134

Va rimarcato che la strada di tale evoluzione egrave ancora lunga ed anche le Corti nazionali

si sono spesso rifiutate di riconoscere che le norme di DIU conferiscano un diritto degli

individui alla compensazione che non passi per lrsquoazione diplomatica del proprio Stato di

appartenenza

Le Corti interne non hanno manifestato difficoltagrave nellrsquoaffermare che gli individui

possiedono diritti primari secondo il DIU ma hanno espresso difficoltagrave nel riconoscere il loro

diritto a presentare un reclamo verso lo Stato responsabile 219 Cosigrave le Corti giapponesi

hanno piugrave volte espresso orientamenti nettamente contrari al riconoscimento di un diritto di

azione dei singoli secondo il diritto internazionale umanitario 220

Ulteriore prova di questa resistenza si puograve ritrovare nel caso Markovic c Italia Tale

giudizio egrave originato dal ricorso esperito presso un Tribunale italiano in seguito al

bombardamento aereo NATO su Belgrado da dieci cittadini serbi per ottenere un

risarcimento danni ex art 2043 del codice civile italiano221

Lrsquoazione giudiziaria intentata dai ricorrenti si basava sulla considerazione che lrsquooperazione

militare fosse stata organizzata e si fosse in parte svolta nel territorio italiano e che lrsquoItalia

avesse concesso lrsquoutilizzo delle basi aeree da dove erano decollati gli aerei che avevano

colpito Belgrado causando le vittime civili

Il Governo italiano aveva presentato ricorso dinanzi alla Corte di Cassazione per il

regolamento preventivo di giurisdizione Le Sezioni Unite della Suprema Corte avevano

dichiarato il difetto di giurisdizione lrsquo8 febbraio 2002 sostenendo che ldquocon riferimento ad

alcuni tipi di atti nessun giudice ha il potere di controllare il modo in cui la funzione egrave

esercitatardquo 222

Lrsquounica previsione che cotempla gli individui nel Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati sarebbe ravvisabile nellrsquoart 33 che dice ldquothe articles do not prejudice any right arising from international responsibility of the State which may occur to any person or entity other than Staterdquo Anche nel commento allrsquoart 33 la Commissione di diritti

internazionale spiega proprio con riguardo ai diritti umani che gli individui coinvolti dovrebbero essere gli ultimi beneficiari Report of the International Law Commission 53rd sess UN Doc A5610 29) V anche N Ronzitti Introduzione al Diritto Internazionale Torino 2013 pag 43

219 Si veda N Ronzitti Access to justice and compensation for violations of the law of the war in F Francioni Access to justice as a human rights Oxford University Press 2007 In senso piugrave favorevole al diritto di accesso alle Corti interne M Frulli When are State liable towards individuals for serious violations of international humanitarian law The Markovic case Journal of international and Criminal Justice 2003 p 406-427

220 Tokyo High Court X et al v The State of Japan judgment of 7 August 1996 Tokyo High Court X et al v The State judgment of 6 December 2000 Tokyo High Court X et al v The Government of Japan judgment of 8 February 2001 Tokyo District Court X et al v State of Japan judgment of 17 June 1999

221 La richiesta dei ricorrenti non si fondava quindi sulla presunta responsabilitagrave internazionale dellrsquoItalia ma era volta ad accertare la responsabilitagrave civile per danni materiali e morali La responsabilitagrave internazionale dellrsquoItalia e di altri 7 paesi della NATO era stata oggetto di una precedente decisione della Corte Internazionale di giustizia che aveva tuttavia rigettato il ricorso della Serbia sostenendo di non avere giurisdizione sul caso (caso sulla legalitagrave dellrsquouso della forza) Cfr M Annati e T Scovazzi Diritto Internazionale e bombardamenti aerei Milano 2012 pag 204 e ss

222 Cass civ sez un ordinanza del 5 giugno 2002 n 8157 In questo caso la funzione politica in particolare relativamente alla politica estera e agli atti di guerra Sullrsquoargomento si veda tra gli altri P Virga Diritto Amministrativo Milano 2001 pag 280

135

Il caso egrave andato poi davanti alla Corte di Strasburgo per accertare un eventuale

violazione dellrsquoart 6 da parte dello Stato italiano 223 La Corte EDU ha affermato anche con

riguardo alle rilevanti Convenzioni internazionali di non aver ravvisato errori di

interpretazione nelle conclusioni della Corte di Cassazione 224

I giudici di Strasburgo hanno sostanzialmente confermato lrsquoimpossibilitagrave per i ricorrenti

di procedere contro lo Stato italiano in questo caso sostenendo la motivazione per cui tale

decisione rappresentava una corretta interpretazione dei principi che regolano il diritto di

azione nellrsquoordinamento interno225 In particolare la Corte EDU ha ritenuto che lrsquoassenza di

giurisdizione delle Corti italiane non ha determinato una violazione del diritto di accesso a

un giudice dato che ldquoThe right was not unlimited It could be regulated by the State and the

State enjoyed a margin of appreciation in respect thereofrdquo 226 Questo margine di

apprezzamento non sarebbe illimitato ma circoscrivibile ad una ristretta seppur troppo

vagamente individuata categoria di atti ldquoasserting State authority at the highest levelrdquo227

Proprio sullrsquoesatta portata di tale categoria di atti si troverebbe il necessario discrimine tra

insindacabili funzioni politiche ed attivitagrave esecutive sottoponibili invece a controllo

giudiziario 228

La dottrina relativa alla non giustiziabilitagrave degli atti di governo egrave diffusa in diversi paesi prima tra tutti la Francia (acte de gouvernement) V P Barile Atto di governo (e atto politico) IV Enciclopedia del diritto pag 220-232

223 Causa Markovic e altri c Italia Grande Camera sentenza del 14 dicembre 2006 ricorso n 139803 Lrsquoart 6 della CEDU tutela il diritto a un equo processo Vedi P De Stefani Markoviclsquo e altri c Italia sentenza della Grand Chamber della Corte europea dei Diritti Umani Pace e diritti umani2 2007 pag 99-112 B Randazzo Responsabilitagrave dello Stato per atti di guerra la Corte di Strasburgo lsquotradiscersquo la sua consolidata giurisprudenza sul diritto di accesso a un Tribunale Forum di quaderni costituzionali 2007 E Cannizzaro Corso di Diritto Internazionale Milano 2011 pag 327

224 In particolare lrsquoart VIII par 5 della Convenzione di Londra invocato dai ricorrenti riguarda atti che hanno causato ldquodanni a terzi sul territorio dello Stato di soggiornordquo mentre i danni subiti dai ricorrenti si sono verificati in Serbia e non in Italia Inoltre ricordiamo uno dei passaggi decisivi della sentenza della Cassazione ldquoLe norme del Protocollo di Ginevra del 1977 (artt 352 48 49 5152 e 57) e della Convenzione europea dei diritti dellrsquouomo (artt 2 e art 152) che disciplinano la condotta delle ostilitagrave hanno bensigrave come oggetto la protezione dei civili in caso di attacchi ma in quanto norme di diritto internazionale regolano i rapporti tra Statirdquo Cass civ sez un ordinanza del 5 giugno 2002 n 8157 par 3 In senso critico sul punto cfr P De Stefani Markovic e altri c Italia sentenza della Grand Chamber della Corte Europea dei diritti umani 14 Dicembre 2006 Pace e diritti umani 2 2007 pag 112

225 In questo senso alla domanda se esiste una norma self-executing di diritto internazionale umanitario che permetta un diritto di azione in capo al singolo individuo la risposta dalla pronuncia Markovic egrave senzrsquoaltro negativa Lrsquoimpossibilitagrave per i ricorrenti di procedere contro lo Stato non egrave dipesa quindi da una sancita immunitagrave ma dai principi che regolano il diritto di azione nellrsquoordinamento interno e alla luce del diritto internazionale umanitario Peraltro secondo il Prof Ronzitti ldquoThe italian judgment is in keeping with the case-law of other countries In both France and UK an act of war in a foreign country would not be considered justiciablerdquo Cit da IYIL 2002 pag 41

226 Corte EDU Markovic e altri c Italia ibidem para 80 227 Sul punto v P De Stefani ibidem pag 106

228 Per approfondire maggiormente cosa si intenda per funzione politica non giustiziabile davanti a un Tribunale si veda M Frulli When Are States Liable Towards Individuals for Serious Violations of Humanitarian Law The Marković Case Journal of International and Criminal Justice 2003 pag 406-427 Lrsquoautore tratteggia una distinzione tra decisioni politiche che spettano al Parlamento come il voto sullrsquo invio di una missione militare allrsquoestero e le specifiche azioni militari condotte dalle autoritagrave governative nella cornice di missioni precedentemente autorizzate che non possono perograve essere considerate decisioni politiche ma sarebbero distinguibili come delle autonome attivitagrave esecutive Ne segue che il controllo giurisdizionale non dovrebbe essere automaticamente impedito Sul punto v anche P De Stefani ibidem pag 111e ss In generale sullrsquoargomento si veda E Lauterpacht Individual Rights and the State in Foreign Affairs An international compendium New York 1977

136

Altra decisione importante nel valutare gli spazi di ricorso offerti dai Tribunali interni

per accertare violazioni del diritto internazionale umanitario egrave costituito dal caso del

bombardamento del ponte di Varvarin di fronte alle Corti tedesche229 I ricorrenti hanno

esperito tutti i gradi di giudizio interni arrivando fino alla Corte Costituzionale federale nel

tentativo di far valere le proprie richieste 230

Il 30 Maggio 1999 alcuni aerei da combattimento NATO attaccarono con una serie di

missili la cittadina serba di Varvarin Dieci persone rimasero uccise e trenta ferite I parenti

delle vittime chiesero il risarcimento danni dinanzi ai giudici tedeschi lamentando una

violazione del diritto internazionale umanitario poicheacute la Germania non si era opposta alla

decisione di considerare il ponte un obiettivo militare e di bombardarlo231

Dapprima egrave stata la Corte regionale di Bonn a negare che il diritto internazionale

conferisca un diritto di richiedere compensazioni direttamente agli individui Lrsquounica

eccezione sarebbe costituita dalla CEDU che non egrave stata perograve ritenuta applicabile nel caso

di specie data lrsquoassenza della giurisdizione extra-territoriale tedesca ai sensi dellrsquoart1232

Nella sentenza drsquoappello la Corte regionale di Colonia ha precisato che ldquoLa

concezione tradizionale del diritto internazionale come diritto tra Stati vedeva lrsquoindividuo non

come soggetto internazionale riconoscendogli solo una protezione internazionale indirettardquo

pertanto ldquoLo Stato faceva valere attraverso la protezione diplomatica un suo proprio diritto

a che fosse rispettato il diritto internazionale nei confronti del suo cittadinordquo 233

La Corte ha poi proseguito il ragionamento sostenendo ldquoLa mediazione statale

dellrsquoindividuo nel diritto internazionale ha conosciuto dei correttivi dopo la seconda guerra

mondiale nel contesto dello sviluppo progressivo e della codificazione della protezione

giuridica internazionale dei diritti dellrsquouomordquo Tanto che a giudizio della Corte ldquoI diritti

229 Ladgeright Bonn ric n 36102 10 dicembre 2003 Corte drsquoappello di Colonia Oberlandesgericht (OLG ndash Higher Regional Court) Koumlln 2860 2861 30 luglio 2005) Confermato recentemente anche dalla Corte Costituzionale Federale Bundesverfassungsgericht BvR 266006 2 BvR 48707 13 agosto 2013 Cfr K F Garditz German Federal Constitutional Court decision on jurisdiction over compensation claims by civilian victims of NATO airstrikes under customary international law American Journal of International Law 1 2014 pag 86-95

230 Lrsquoistituto del Verfassungbeschwerde previsto dalla Costituzione tedesca consente direttamente ai cittadini senza il

ruolo di mediazione del giudice di ricorrere al Tribunale Costituzionale Federale per la tutela di propri diritti costituzionalmente garantiti dopo lrsquoesperimento dei normali rimedi giurisdizionali

231 In proposito va evidenziato a differenza di quanto sostenuto dalle Corti inferiori e dalla Corte EDU nel caso Markovic la Corte Costituzionale Federale nel 2013 ha criticato il riconoscimento di un margine nazionale di apprezzamento della Germania sul mancato esercizio del suo potere di veto in relazione allrsquoinserimento del ponte nella lista degli obiettivi militari della NATO Secondo i giudici alla luce delle garanzie costituzionali sulla protezione effettiva dei diritti individuali la decisione di inserire un oggetto tra i legittimi obiettivi militari non sarebbe una questione politica esente dal controllo giudiziario Bundesverfassungsgericht BvR 266006 2 BvR 48707 13 agosto 2013 para 55 Tuttavia secondo la Corte la Germania non avrebbe esercitato un ruolo diretto nella decisione operazionale della NATO di attaccare effettivamente il ponte (para 58) Appare in parte critico sul punto KF Garditz ibidem che parla di judicialization of foreign affairs pag 94 Spunti di riflessione sullrsquoargomento si trovano in E Chiti Lrsquoamministrazione militare tra ordinamento nazionale e ordinamento globale Milano 2007 pag 124 e ss

232 Evidente il peso della giurisprudenza della Corte EDU sulla portata dellrsquoart 1 nella presente decisione Cfr Ladgericht Bonn ibidem para 6-7

233 Da C Focarelli Lezioni di diritto internazionale- prassi Cedam 2008 pag 90

137

dellrsquouomo sono da intendere come delle autentiche situazioni di favore del singolo ( hellip)

anche le norme del diritto dei conflitti armati relative a singole persone confermano che il

diritto internazionale puograve attribuire diritti e obblighi direttamente alle singole persone

Tuttavia in un successivo passaggio ha specificato che ldquoAlcune Convenzioni si

intendono soltanto nel senso di porre obblighi statali di protezione in materia di diritti umani

senza che attribuiscano al tempo stesso diritti individualirdquo

Quindi passando ad esaminare le Convenzioni di diritto umanitario rilevanti lrsquoart 3

della Convenzione dellrsquoAja del 1907 e lrsquoart 91 del I Protocollo addizionale del 1977 sulla

protezione delle vittime dei conflitti armati la Corte egrave giunta alla conclusione che tali

disposizioni non prevedono un diritto self-executing al risarcimento per le violazioni del diritto

internazionale umanitario che sia azionabile dai singoli dinanzi ai giudici statali 234

Queste conclusioni sono state confermate anche dalla Corte Costituzionale Federale

nel 2013 che ha interpretato il diritto di accesso alla giustizia in senso restrittivo

ldquoDisregarding (the permanently advancing) developments in the field of international

humanitarian law which have amounted to recognition of partial subjectivity of the individual

under international law and to the establishment of treaty-based individual complaints a

comparable developments in the field of compensation claims cannot be verifiedrdquo235

In questo senso sembra che tale possibilitagrave di accesso alla giustizia dovrebbe essere

prevista da un integrazione ad hoc apportata da parte del legislatore interno per dare

attuazione ad una disposizione non self-executing del diritto internazionale umanitario 236

234 C Focarelli Lezioni di diritto internazionale- prassi Cedam 2008 pag 91 Lrsquoart 3 della IV Convenzione dellrsquoAja prevede che ldquoA belligerent party which violates the provisions of the said Regulations shall if the case demands be liable to pay compensation It shall be responsible for all acts committed by persons forming part of its armed forcesrdquo

235 V Bundesfervassungsgericht ibidem para 46 Lo stesso ragionamento vale per lrsquoarticolo 91 della IV Convenzione dellrsquoAja e per il I Protocollo addizionale cfr ibidem para 47 In proposito giova citare un altro recente caso che si inserisce nel solco di questa giurisprudenza Lrsquo11 dicembre 2013 la Corte regionale di Bonn ha infatti respinto negando un diritto drsquoazione individuale per violazioni del diritto umanitario la richiesta di risarcimento danni da parte di alcuni cittadini afghani parenti delle vittime (stimate tra le 91 e le 142) di un altro bombardamento NATO nel settembre 2009 a Kunduz Il caso egrave arrivato alla Corte regionale di Bonn dopo che un indagine per omicidio contro il Generale tedesco che avrebbe ordinato il bombardamento era stata archiviata dalla Corte di Dusseldorf V EJIL talkC Von Der Groeben German Federal Prosecutor Terminates Investigation Against German Soldiers With Respect to NATO Air Strike in Afghanistan 2010 D Jinks JN Maogoto S Solomon Applying International Humanitarian law in judiciary and quasi-judiciary body LrsquoAja 2014 pag 14 e ss

236 Questo orientamento egrave stato sostenuto anche in diverse decisioni delle Corti statunitensi relative allrsquointerpretazione dellrsquoart 3 della IV Convenzione dellrsquoAja Vedi Handel v Artukovic 601 F Supp 1421 1425 (CDCal 1985) Goldstar (Panama) SA v United States 967 F2d 965 at 968-969 (4th Cir 1992) Princz v Federal Republic of Germany 26 F3d 1166 at 1175 (DCCir 1994) La distinzione tra norme self-executing e norme non self-executing viene comunemente fatta risalire allrsquoopinione del giudice Marshall nel caso Foster v Nielson 27 US (2 Pet) 253 1829 Cfr R Pavoni Norme non self-executing in materia di diritti umani e diritto umanitario e violazione del diritto di accesso alla giustizia nella recente prassi statunitense in Accesso alla giustizia degli individui nel diritto internazionale e dellrsquoUnione europea a cura di F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi Milano 2006 Si veda anche N Ronzitti Compensation for violations of the law of the war and individual claims in IYIL 2002 p39 e ss

138

In ogni caso alla luce del diritto internazionale dei diritti umani e dellrsquoabbondante

giurisprudenza della Corte EDU sembra che gli spazi di accesso alla giustizia interna da

parte di cittadini stranieri stiano progressivamente aumentando anche per situazioni

derivanti dai conflitti armati internazionali237 Anche in questa delicata area del diritto

internazionale la protezione offerta dai diritti umani si pone ormai ove possibile come un

importante percorso alternativo per ottenere giustizia

Se nel caso Markovic e nella decisione sul ponte di Varvarin i Tribunali interni

difficilmente consideravano il diritto internazionale umanitario foriero di norme self-executing

che conferiscano un diritto di azione in capo ai singoli individui di fronte ai tribunali statali

queste pronunce delle Corti olandesi possono costituire un interessante orientamento

evolutivo per il diritto internazionale relativamente al diritto di azione delle vittime civili238

Lrsquoorientamento giurisprudenziale che permette un diritto di azione dei cittadini stranieri

presso i Tribunali interni dello Stato offensore sarebbe peraltro in linea con un approccio

innovativo favorevole a una piugrave ampia tutela delle violazioni del diritto alla vita

Questo risente delle influenze del diritto internazionale dei diritti umani e della sua maggiore

attenzione ai diritti individuali239

Ormai appare sempre piugrave probabile che anche le norme di DIU dovranno essere

interpretate alla luce dei diritti umani e pertanto lrsquoobbligo di non lanciare attacchi

indiscriminati e sproporzionati contro i civili finiragrave molto spesso per conferire diritti agli

individui stessi240

Lrsquoapporto fondamentale proveniente dal diritto internazionale dei diritti umani egrave

ravvisabile proprio nellrsquoincremento delle sedi capaci di ricevere istanze individuali e di

difendere concretamente i diritti degli individui lesi241

237 In proposito vedremo piugrave avanti nella trattazione il recente approccio maggiormente in linea con un interpretazione derivante dal diritto internazionale dei diritti umani da parte delle Corti interne olandesi e della legislazione del Regno Unito in base allo Human Rights Act 9 novembre 1998

238 Vedi Markovic c Italia e sentenze sul risarcimento alle vittime del bombardamento del ponte di Varvarin Si veda anche N Ronzitti Access to justice and compensation for violations of the law of the war in F Francioni Access to justice as a human rights Oxford University Press 2007 e in IYIL Compesation for violations of the law of the war and individual claims 2002 pag 39-50

239 Nel merito del giudizio saragrave interessante valutare in che misura le Corti interne possano applicare il diritto internazionale pubblico anche sulla scorta delle rilevanti regole del diritto internazionale privatoIn questo senso la Corte Suprema olandese in un obiter dictum del caso Nuhanovic ha ritenuto che il diritto internazionale dei diritti umani fosse applicabile per via del riconoscimento della giurisdizione extra-territoriale dei Paesi Bassi Cfr O Spijkers in Opionio Juris Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicandashThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared httpopiniojurisorg20140723emerging-voices-responsibility-netherlands-genocide-srebrenica-nuhanovic-mothers-srebrenica-cases-compared

240 Si veda in questo senso il recente orientamento delle Corti interne olandesi Corte di Appello dellrsquoAja Nuhanovic e altri c Olanda LJN BR5388 5 Luglio 2011 Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Si veda G Bartolini Riparazione per violazione dei diritti umani e ordinamento internazionale Napoli 2009

241 Per alcuni autori esisterebbe giagrave una norma di diritto consuetudinario che impone agli Stati lrsquoobbligo di garantire allrsquoindividuo vittima di una violazione dei diritti umani lrsquoaccesso alla giustizia idoneo ad accertare in maniera

139

A margine di queste considerazioni possiamo sostenere che le Corti nazionali ed

internazionali hanno dei ruoli tra loro complementari242

Considerato infatti il persistente ritardo dei meccanismi internazionali di riparazione

danni assume anche in questo settore un valore rilevante il ruolo delle Corti interne Queste

sono sempre state il primo porto di arrivo per giudicare i diritti dei privati e rimangono un

naturale approdo per i reclami internazionali dei civili che hanno subito danni243

Pur riscontrandosi ancora notevoli resistenze su questa strada nel caso delle attivitagrave militari

allrsquoestero un ruolo residuale delle Corti interne qualora non vengano attivate le necessarie

procedure internazionali o inter-statali appare un trend auspicabile244

In ogni caso stando alla giurisprudenza per quanto riguarda le violazioni commesse

dai militari allrsquoestero il riconoscimento di un locus standi per i cittadini stranieri appare un

principio che trova unrsquoapplicazione ancora piuttosto frammentaria e limitata per poter

ravvisare un sicuro ruolo di controllo in questo senso da parte della Corte EDU245

26 Sugli atti ultra vires delle Organizzazioni Internazionali

Un altro elemento drsquoindagine che merita rilievo nellrsquoanalisi dei rapporti tra Stati e

Organizzazioni Internazionali con riferimento alle questioni di attribuzione della

indipendente ed imparziale lrsquoeventuale violazione A questrsquoobbligo corrisponde un diritto dellrsquoindividuo di accesso alla giustizia Si veda R Pisillo Mazzeschi Il rapporto fra norme di ius cogens e la regola sullrsquoimmunitagrave degli Stati alcune osservazioni critiche sulla sentenza della Corte internazionale di giustizia del 3 febbraio 2012 pag 7 F Francioni Il diritto di accesso alla giustizia nel diritto internazionale generale in F Francioni M Gestri N Ronzitti T Scovazzi (a cura di) Accesso alla giustizia dellrsquoindividuo nel diritto internazionale e dellrsquoUnione europea Milano 2008 pag 7

242 Al termine di una recente ricerca sullrsquoargomento avviata su iniziativa dellrsquoUniversitagrave di Amsterdam J Nijman e A Nollkaemper giungono alla conclusione che il riconoscimento di valori universali gerarchicamente superiori comporti inevitabilmente il superamento di una rigida distinzione tra diritto internazionale e diritto interno Cfr J Nijman e A Nollkaemper Beyond the Divide in New Perspectives on the Divide between National and International Law Oxford 2007 pag 342

243 Lrsquoorientamento piugrave avanzato a oggi sembra essere quello delle Corti olandesi Altri Paesi avrebbero almeno sulla carta una legislazione adeguata a riconoscere la propria giurisdizione sui ricorsi delle vittime civili di paesi terzi Es lrsquoAlien Tort Statute negli Stati Uniti Questo tuttavia non ha mai prodotto esempi di giudizi che rivedessero azioni compiute nellrsquoambito della politica estera e militare Sintomatico il caso di un avvocato sanzionato per ldquolite temerariardquo

in quanto aveva fatto ricorso presso una Corte della Columbia in favore delle vittime civili di un bombardamento USA su Tripoli nel 1986 V Annati e Scovazzi Diritto internazionale e bombardamenti aerei ibidem pag 256 e A DrsquoAmato The imposition off attorney sanctions for claims arising from the US air raid on Libya vol 84 AJIL 1990 Cfr A Nollkaemper National Courts and the International rule of Law Oxford University Press 2011 pag 11-12 Sul tema vedi anche B Conforti Il ruolo del giudice nel diritto internazionale EJLS vol1 n 2 2007 in particolare quando afferma ldquoIl diritto internazionale va estendendo il suo campo drsquoazione alle materie che direttamente riguardano gli individui allrsquointerno delle varie comunitagrave statali i giudici nazionali intervengono in sempre maggiore misura con decisioni che si basano sul diritto internazionalerdquo

244 Si veda in questo senso M Frulli When Are States Liable Towards Individuals for Serious Violations of Humanitarian Law The Marković Case Journal of International and Criminal Justice 2003 pag 422 e ss

245 Come visto in Markovic c Italia la Grande Camera della Corte EDU ha negato (10 voti contro 7) il riconoscimento di una violazione dellrsquoart 6 in quanto i ricorrenti non potevano sostenere di essere stati privati del diritto a un equo processo poicheacute le loro contestazioni erano state oggetto di un esame corretto alla luce dei principi applicabili nellrsquoordinamento interno e del diritto internazionale Dal caso Cudak c Lituania Corte EDU ric n 1586902 23032010 la Corte EDU ha effettuato un bilanciamento in favore del diritto di accesso a un giudice limitatamente alle controversie in materia di lavoro Le modalitagrave del diritto di accesso a un giudice non possono essere definite una volta per tutte dal diritto internazionale ma la loro determinazione rimane ancorata alla sensibilitagrave dei singoli ordinamenti nazionali V H Fox The law of State immunity Oxford 2004 pag 531 G Boggero Senza Immunitagrave (dello Stato) niente responsabilitagrave (dellrsquoindividuo) DPCE 2013 pag 401

140

responsabilitagrave sono gli aspetti legati alle azioni ultra vires delle Organizzazioni

Internazionali246

Una prima definizione di atti ultra vires puograve essere quella di azioni da parte di organi

delle Organizzazioni Internazionali che sono condotte esorbitando i limiti della propria

competenza Tale nozione egrave piugrave suscettibile di variazioni rispetto a quella di atti ultra vires

degli organi statali in quanto si riconnette allrsquoidea di Organizzazioni che hanno solamente

dei poteri limitati attribuiti loro dagli Stati 247 Se lrsquoidea di una personalitagrave illimitata

dellrsquoOrganizzazione fosse esatta un atto ultra vires dellrsquoOrganizzazione adottato

completamente al di fuori della propria competenza sarebbe dal punto di vista del diritto

internazionale comunque attribuibile allrsquoOrganizzazione noncheacute perfettamente valido ed

efficace248

Comunque lrsquoattribuibilitagrave ad unrsquoOrganizzazione Internazionale di atti ultra vires dei

propri organi egrave stata riconosciuta per la prima volta dalla Corte Internazionale di Giustizia

nel parere Certain Expenses giagrave nel 1962249

Dal punto di vista della prassi e del diritto internazionale generale tuttavia sembra che

atti manifestamente esorbitanti dalla sfera di competenza di un Organizzazione sarebbero

invalidi o non attribuibili allrsquoOrganizzazione bensigrave agli Stati membri250

Inoltre va segnalato che esiste anche la possibilitagrave che lrsquoatto illecito sia stato commesso

manifestamente ldquooff-dutyrdquo LrsquoONU considera gli atti come off-duty come quelle azioni che

non sono state condotte in un contesto ufficiale neacute operazionale251 Esempi emblematici

sono le accuse di abusi sessuali da parte delle truppe di peacekeeping che indubbiamente

non sono stati posti in essere come compiti ufficiali e non sarebbero pertanto imputabili

allrsquoOrganizzazione Internazionale ma allo Stato di invio 252

246 Si veda P Klein The Attribution of Acts to International Organizations in J Crawford A Pellet e S Olleson The Law of International Responsibility 2010 Oxford University Press pag 304 e ss

247 E Cannizzaro P Palchetti Ultra vires act of international organizations in Research Handbook on the Law of International Organizations a cura di J Klabbers e A Wallendahl Cheltenham 2011 pag 565

248 Cosigrave sono considerati gli atti ultra vires degli Stati cfr Articolo 7 del Progetto di articoli sulla responsabilitagrave degli Stati ldquoIl comportamento di un organo di uno Stato o di una persona o di un ente abilitati a esercitare prerogative dellrsquoautoritagrave di governo saragrave considerato come un atto dello Stato ai sensi del diritto internazionale se quellrsquoorgano persona o ente agisce in tale qualitagrave anche se eccede la propria competenza o contravviene a istruzionirdquo Diverso il discorso per atti privati

249 Si veda anche CIG Certain Expenses of the United Nations Advisory Opinion 20 luglio 1962 250 E Cannizzaro Corso di Diritto Internazionale Torino 2012 pag 304 e ss

Circoscriveremo necessariamente lrsquoanalisi agli atti ultra vires posti in essere da agenti per conto delle Organizzazioni Internazionali quali appunto i militari in missione di pace internazionale Ersquo chiaro che si intenderagrave in questi casi come imputabile prima facie allrsquoOrganizzazione quindi una situazione in cui esiste una delega di autoritagrave consistente nei confronti dellrsquoOrganizzazione Internazionale A questi aspetti legati allrsquoattribuzione della responsabilitagrave si riferisce lrsquoart 8 del DARIO

251 Come vedremo meglio nel paragrafo successivo lrsquoUN claims review boards non accetta reclami connessi ad azioni del personale ONU commessi off-duty In questi casi tali comportamenti dovrebbero essere sottoposti alla giurisdizione penale dello Stato di invio

252 Cfr commento della CDI allrsquoart8 para 9 che cita una posizione dellrsquoufficio legale dellrsquoONU del 1986 ldquoUN policy in regard to off-duty acts of the members of peacekeeping forces is that the Organization has no legal or financial liability

141

Passiamo ora a vedere come si pone il Progetto di articoli sulla responsabilitagrave delle

Organizzazioni Internazionali sulla questione degli atti ultra vires per poi passare a valutare

se ed in che misura un atto che superi o snaturi i compiti promanati dalle Organizzazioni

Internazionali sia invece attribuibile allo Stato

In proposito lrsquoart 8 del DARIO prevede che ldquoThe conduct of an organ or agent of an

international organization shall be considered an act of that organization under international

law if the organ or agent acts in an official capacity and within the overall functions of that

organization even if the conduct exceeds the authority of that organ or agent or contravenes

instructionsrdquo 253

Questo percheacute nelle operazioni di peacekeeping portate avanti direttamente dallrsquoONU

tramite il DPKO esiste un pensiero diffuso che gli aspetti operazionali della missione

possano essere attribuiti allrsquoONU

Tuttavia nel commento al Progetto della CDI si evince che egrave necessario uno stretto legame

tra la condotta ultra vires e le funzioni dellrsquoorgano o dellrsquoagente254 Per questo unrsquoulteriore

insidia potenziale sulla strada per lrsquoattribuzione dellrsquoazione allrsquoOrganizzazione Internazionale

egrave ravvisabile nel fatto che gli organi militari dellrsquoOrganizzazione Internazionali sono al

contempo anche organi dello Stato di appartenenza

Nel caso in cui la condotta di un agente dellrsquoOrganizzazione Internazionale si discosti

manifestamente dalle funzioni a lui assegnate non soltanto la condotta potragrave essere

assimilata a quella di privati individui ma in alcuni casi potragrave anche essere considerata

attribuibile agli Stati di invio percheacute non ascrivibile ad una funzione ufficiale

dellrsquoOrganizzazione255

In proposito ciograve che lrsquoart 8 del DARIO mette in luce egrave il fatto che saragrave necessario un

apposito esame dellrsquoatto in questione per valutare se sia stato adempiuto sotto il controllo

ONU o se sia stato invece condotto come un inadempimento volontario di ordini e direttive

ONU o come risultato di una grave negligenza Se rileva una di queste ultime due situazioni

lrsquoatto non sarebbe attribuibile allrsquoONU ma allo Stato di appartenenza256

for death injury or damage resulting from such actsrdquo Tuttavia secondo il Commento allrsquoart 8 del DARIO vi sarebbe una possibile responsabilitagrave dellrsquoOrganizzazione per una violazione dellrsquoobbligo di prevenire (para 10) Vedi anche KM Larsen The human rights treaty obligations of peacekeepers Cambridge University Press 2014

253 Intitolato Excess of authority or contravention of instructions 254 ldquoActs in an official capacity and within the overall functions of that organizationsrdquo Commento allrsquoart 8 del DARIO

para 4 vedi anche P Klein The Attribution of Conduct to International Organizations ibidem p 297 255 E Cannizzaro e P Palchetti ultra vires act of international organizations in Research handbook on the law of

international organizations a cura di J Klabbers e A Wallnedahl Cheltenham2011 256 Si veda B Kondoch The responsibility of peacekeepers their sending states and international organizations in TD

Gill e D Fleck (ed) The handbook of the international law of military operations Oxford University Press 2010 pag 515ndash534 In particolare pag 524 dove evidenzia che lrsquoarticolo 9 del MoU sulle missioni ONU esclude la responsabilitagrave per danno derivante da grave negligenza o inadempimento per condotta volontaria (gross negligence o wilful misconduct) Concetto ripreso anche in TDGill e D Fleck in Legal Aspect of the Trasnfer of Authority in UN peace

142

Conferma di una certa rilevanza della questione per risolvere la questione

dellrsquoattribuzione degli atti si ritrova anche nella succitata sentenza sul caso Associazione

Madri di Srebrenica c Paesi Bassi in cui si egrave fatto riferimento al comando ed al controllo sui

militari in relazione agli atti ultra vires ldquoIf a military forcersquos command and control over

operational implementation of the mandate is transferred to the UN and said military force

then goes on to act beyond the authority given it by the UN or on its own initiative acts

against the instructions of the UN said military force acts ultra vires ie beyond its legal

power or authority Such action is attributable to the State supplying the troops because the

State has a say over the mechanisms underlying said ultra vires actions selection training

and the preparations for the mission of the troops placed at the disposal of the UNrdquo 257

Dunque lrsquoinadempimento di direttive promanate dallrsquoOrganizzazione Internazionale si

porrebbe quale motivo di attribuzione della responsabilitagrave internazionale allo Stato di

appartenenza dei militari Al fine di attribuire gli atti ultra vires allo Stato non sarebbero

necessarie secondo la Corte delle specifiche direttive da parte dei comandi nazionali ldquoWhat

is decisive is that the State delivering the troops retains the powers it has after transfer

of command and control to the UN as well as the relevant say in respect of and with

it effective control over self-willed powers acting beyond the powers the UN has granted or

against the instructions of the UN concerning the actions of troops put at the UNrsquos

disposalrdquo258

In questo senso tali atti o omissioni sarebbero da attribuire innanzitutto allo Stato

poicheacute lrsquoOrganizzazione non avrebbe alcuna possibilitagrave concreta di prevenire tali

condotte259

Quello che si evince dallrsquointerpretazione offerta dalla Corte olandese sugli atti ultra

vires sarebbe lrsquoimpossibilitagrave di accertare lrsquoesistenza del controllo operazionale

dellrsquoOrganizzazione Internazionale su tali azioni anche in unrsquooperazione con lo status di

operations Netherland Yearbook of international law 2011 pag 55 cit ldquoIf the Force Commander ordered the contingent to use all necessary means to prevent harm occurring to the civilians and the contingent commander either ignored the order (perhaps at the instruction of his own government) or used force in a manifestly disproportionate and indiscriminate manner in violation of UN Rules of Engagement resulting in large-scale civilian casualties that act would not be attributable to the UN but rather to the TCC in question since it would be ultra vires in characterrdquo In pratica parte della dottrina e la prassi sostengono lrsquoopposto di quanto statuito dallrsquoart 8 del DARIO

257 Associazione Madri di Srebrenica c Paesi Bassi ibidem 16 luglio 2014 para 457 258 Ibidem para 458 259 Questo criterio egrave stato preso in considerazione anche nella decisione della Corte Suprema Nuhanovic c Olanda

ibidem para 3122 e 3123 Cfr T Dannenbaum Translating the Standard of Effective Control into a System of Effective Accountability How Liability Should be Apportioned for Violations of Human Rights by Member State Troop Contingents Serving as United Nations Peacekeepers Harvard International Law Journal 2010 p 114 e in Killings At Srebrenica Effective Control And The Power To Prevent Unlawful Conduct International and Comparative Law Quarterly 2012 pag 713-728 Sullo Stato di appartenenza del militare che mantiene la giurisdizione penale rimangono pendenti tutte le ipotesi di illecito per condotta ultra vires Lrsquoillecito dello Stato consisterebbe in questo caso nel non aver preso misure idonee a prevenire la condotta lesiva Cfr B Conforti Diritto internazionale Napoli 2010 pag 363

143

organo sussidiario dellrsquoONU per unrsquointerferenza della catena di comando di un contingente

nazionale Dallrsquoaltra parte invece lo Stato rimarrebbe comunque sempre esposto

allrsquoaccertamento delle proprie responsabilitagrave interazionali260

In ogni caso lrsquoesatta portata della nozione di atti ultra vires nel contesto delle operazioni

di peacekeeping ai fini dellrsquoattribuzione degli atti egrave ancora un concetto per buona parte in

fieri e appare indispensabile una maggiore armonizzazione con quanto previsto dallrsquoart 8

del DARIO Secondo tale previsione infatti le condotte ultra vires rimarrebbero comunque

attribuibili allrsquoOrganizzazione Internazionale anche se la condotta dellrsquoagente eccede o

contravviene alle direttive In proposito sarebbe importante arrivare ad una nozione chiara

di cosa intenda lrsquoart 8 del DARIO nellrsquoinquadrare gli atti ultra vires per ldquoeven if the conduct

exceeds the authority of that organ or agent or contravenes instructionsrdquo

27 Lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali

A questo punto della trattazione si pone inevitabilmente una disamina circa lrsquoeffettiva

imputabilitagrave dellrsquoONU e delle altre Organizzazioni Internazionali Tale indagine si apre a due

ordini di questioni fondamentali Una prima egrave inquadrabile con le parole dellrsquoautorevole

giurista Ian Brownlie ldquoThere is no compulsory system for review of acts of International

Organizations by external bodies to themrdquo261

Infatti considerando che ne lrsquoONU neacute le altre Organizzazioni Internazionali fanno

parte di alcuna Convenzione a protezione dei diritti umani ne deriva il fatto che esse non

siano effettivamente imputabili di fronte alle Corti che tutelano i diritti umani fondamentali a

differenza di quanto avviene per gli Stati Alcuni precedenti quali i casi Behrami e Saramati

seppure ampiamente superati dalla sentenza Al-Jedda e dalla giurisprudenza interna delle

Corti olandesi sulla dual attribution evidenziano questa ingombrante lacuna nel sistema di

protezione dei diritti umani262

Le Organizzazioni Internazionali godono altresigrave dellrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione delle

Corti interne degli Stati 263

260 Lrsquoanalisi relativa al carattere ultra vires degli atti del Dutchbat sarebbe la tecnica usata dalla Corte per applicare il criterio del controllo effettivo al fine dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave ibidem para 457

261 I Brownlie Principles of public international law Oxford 2008 p694 262 Secondo il ragionamento della stessa Corte EDU in Beherami gli atti o le omissioni dei militari francesi erano

attribuibili allrsquoONU e la NATO In conseguenza di ciograve venendo meno la competenza ratione personae della Corte EDU in quanto le Organizzazioni Internazionali non sono parti contraenti ne deriva di fatto la mancata tutela delle violazioni in questione

263 C Zanghigrave Diritto delle Organizzazioni Internazionali Torino 2013 C Ryngaert The Immunity of International Organizations before Domestic Courts Recent Trends Working Paper No 143 December 2009 R Pavoni Human rights and immunity of foreign States and International Organizations in E De Welt J Vidmar (a cura di) Hierarchy in International Law the place of human rights Oxford 2012 pag 71-112 E Gaillard e I Pingel-Lenuzza International Organizations and immunity from jurisdiction to restrict or to bypass International and Comparative

144

Seppure formalmente sin dallrsquooperazione ONUC in Congo nei primi anni sessanta

lrsquoONU si sia assunta le proprie responsabilitagrave per i danni causati dai peace-keepers durante

le operazioni nellrsquoespletamento dei propri doveri le basi legali per dare effettiva attuazione

a questi proclami non sono del tutto chiare264

Come secondo aspetto da evidenziare egrave riscontrabile dunque una evidente lacuna che

limita la protezione dei diritti umani a livello di Organizzazioni Internazionali nellrsquoassenza di

adeguati organismi interni alle stesse Organizzazioni Questo ritardo vale sia per quanto

concerne lrsquoistituzione di meccanismi interni volti al risarcimento danni delle vittime civili sia

per quanto riguarda le possibilitagrave di accertamento di eventuali responsabilitagrave individuali dei

singoli peace-keepers impiegati nelle missioni allrsquoestero265 Anche per tale carenza

strutturale di meccanismi di controllo le violazioni commesse nel corso delle missioni di

peacekeeping rimangono sostanzialmente inquadrate sul piano della responsabilitagrave statale

Recentemente un caso relativo allrsquoONU ha riproposto con urgenza la questione di rendere

in qualche modo maggiormente effettiva la responsabilitagrave delle Organizzazioni

Internazionali per eventuali danni alla popolazione civile

Nel quadro della missione MINUSTAH ad Haiti266 le Nazioni Unite si sono rifiutate di

riconoscere le proprie responsabilitagrave e di risarcire le vittime dellrsquoepidemia di colera esplosa

secondo chi lamenta le violazioni in oggetto per colpa dei caschi blu nepalesi impiegati ad

Haiti267

Una prima petizione ha accusato lrsquoONU di non aver provveduto allrsquoistituzione di una

Commissione per esaminare i reclami civilistici come peraltro richiesto dallrsquoart51 del SOFA

modello delle Nazioni Unite e come confermato anche dal SOFA di missione firmato tra le

Nazioni Unite ed il governo di Haiti268

law quarterly vol51 2002 R Van Alebeek e A Nollkaemper The Netherlandin A Reinisch The Privileges and Immunities of International Organizations in Domestic Courts Oxford 2013 pag 179 e ss Si vedano anche conclusioni della Corte Suprema Olandese 6 Settembre 2013 Nuhanovic e altri c Olanda appl n 1203324 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 e Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi appl n 6554212 11 giungo 2013

264 Da K M Larsen Attribution of Conduct in Peace Operations The Ultimate Authority and Control Test EJIL 2008 pag 512 Cfr Second Report on Responsibility of International Organizations 2004 A CN4541 al para 34 ldquoIt falls well outside the scope of this article to analyse UN practice in this regardrdquo Si veda K Schmalenbach Die Haftung Internationaler Organisationen Francoforte 2004 pag 166 ndash 512

265 Vedremo nel prossimo paragrafo che sono ravvisabili margini per un trattamento diverso tra peace-keepers civili e personale militare operante come forza di peacekeeping internazionale I piugrave comuni meccanismi interni per risolvere le controversie sono quelli per il personale che lavora nellrsquoONU cfr Tribunale Amministrativo delle Nazioni Unite cfr C Zanghigrave Il diritto delle Organizzazioni Internazionali Torino 2013

266 Acronimo in francese della missione ONU ad Haiti istituita nel 2004 con risoluzione 1452 del Consiglio di Sicurezza 267 I morti stimati per cause direttamente riconducibili allrsquoepidemia di colera ad Haiti sono 8600 Cfr Peacekeeping

without accountability - The United Nationsrsquo responsibility for the Haitian cholera epidemic Yale Law School 2013 Sul caso si veda anche K Daugirdas Reputation and Responsibility of International Organizations EJIL 2014 pag

991-1018 268 SOFA between the United Nation and the Government of Haiti 9 luglio 2004 UNTS 235

145

LrsquoONU ha respinto le richieste presentate con tale petizione poicheacute ldquoConsideration of

these claims would necessarily include a review of political and policy matters Accordingly

these claims are not receivable pursuant to Section 29 of the Convention on the Privileges

and Immunities of the United Nations adopted by the General Assembly on 13 February

1946rdquo269

I legali che sostengono la causa dei parenti delle vittime del colera hanno allora

proseguito la loro battaglia arrivando ad adire le Corti interne degli Stati Uniti Tuttavia

allrsquoinzio del 2015 una Corte statunitense si egrave pronunciata riconoscendo lrsquoimmunitagrave delle

Nazioni Uniti e presumibilmente stesso esito avranno anche le ulteriori azioni legali

intentate270

Il centro della motivazione addotta dai giudici della Corte egrave cosigrave inquadrabile ldquoThe UN

is immune from suit unless it expressly waives its immunityrdquo

I ricorrenti avevano richiesto che lrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali non

venisse riconosciuta nel caso di specie poicheacute lrsquoONU aveva violato lrsquoobbligo derivante da

trattati internazionali quali il SOFA di missione e la Convenzione sulle immunitagrave che

renderebbe tale immunitagrave dipendente dallrsquoistituzione di rimedi alternativi per le vittime271

Un altro recente caso che evidenzia la mancanza di unrsquoeffettiva imputabilitagrave delle

Organizzazioni Internazionali in conseguenza delle azioni portate avanti durante i conflitti

armati egrave rappresentato dal caso ldquoThe Stichting Mothers of Srebrenica c ONU e Olanda272

269 Letter from Patricia OrsquoBrienUN Under Secretary-General for Legal Affairs to Brian Concannon Attorney for the Haitian Cholera Victims 21 febbraio 2013Disponibile su httpopiniojurisorgwp-contentuploadsLettertoMrBrianConcannonpdf In proposito le decisioni di carattere pubblico non farebbero scattare lrsquoobbligo ex art 29 della Convenzione sui privilegi e sullrsquoimmunitagrave dellrsquoONU di fornire dei rimedi alternativi per legittimare lrsquoimmunitagrave Sul punto si vedano AReinisch In the shadow of Waite and Kennedy the jurisdictional immunity of International Organizations the individualʼs right of access to the Courts and administrative Tribunals as alternative means of dispute settlement International Organization Law Review 2004 pag 59-100 K Boon httpopiniojurisorg20130611privileges-and-immunities-of-international-organizations

270 httpwwwijdhorg201501topicshealthunited-states-district-court-southern-district-of-new-york D Georges e altri c Nazioni Unite United States District Court Southern District of New York 9 gennaio 2015 ric 13-cv-07146-JPO Altre due ricorsi sono a oggi pendenti davanti alle Corti interne degli Stati Uniti Inoltre unaltra strada anche questa al momento senza successo per riscontrare le responsabilitagrave dellrsquoONU egrave stata tentata con un ricorso alla Corte Inter-Americana dei diritti dellrsquouomo presentato contro lrsquoONU da alcuni avvocati brasiliani per conto dei parenti delle vittime del colera I ricorrenti hanno sostenuto che la Corte inter-americana era competente a ricevere tale richiesta percheacute lrsquoONU era in questo caso un Organizzazione agente su un territorio che rientrava nella giurisdizione della Convenzione

271 Lrsquoassenza di alcuna procedura alternativa per ottenere giustizia precluderebbe lrsquoimmunitagrave dellrsquoONU ab initio senza che si possa nel caso di specie considerare la necessitagrave di una rinuncia espressa allrsquoimmunitagrave

272 Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi e Nazioni Unite 13 aprile 2012 n1004437 LrsquoAssociazione Stichting Mothers of Srebrenica s egrave stata creata al fine di portare avanti I diritti dei familiari delle vittime del genocidio di Srebrenica nel luglio 1995

146

Dapprima egrave stata la Suprema Corte Olandese a ritenere il ricorso non ammissibile

principalmente sulla base del principio dellrsquoimmunitagrave delle Nazioni Unite di fronte alle Corti

interne Cosigrave lrsquoassociazione delle madri di Srebrenica ha presentato ricorso verso la Corte

EDU lamentando una violazione del diritto allrsquoequo processo e del diritto ad un ricorso

effettivo art 6 e art 13 della Convenzione273

La Corte di Strasburgo ha confermato lrsquoinammissibilitagrave del caso lrsquo11 Giugno 2013

fondamentalmente sulla base delle stesse motivazioni addotte dalla Corte interna La Corte

EDU giustificava tale negazione soprattutto considerando che ldquobringing military operations

under Chapter VII of the Charter of the UN within the scope of national jurisdiction would

mean allowing States to interfere with the key mission of the UN to secure international

peace and securityrdquo274

Tuttavia non appare del tutto convincente che la Corte EDU ricavi la conclusione che

le Nazioni Unite godano dellrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione interna sulla base dei precedenti

Behrami e Saramati Infatti la decisione della Corte nelle suddette pronunce del 2007 non

aveva direttamente a che vedere con il tema dellrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni

Internazionali dalla giurisdizione interna La Corte di Strasburgo allrsquoepoca aveva solo

ritenuto di non avere competenza ratione personae sulle Nazioni Unite in quanto queste

non erano parte contraente alla Convenzione275 Se ne puograve come visto dedurre

indirettamente unrsquoimmunitagrave di fatto garantita alle Nazioni Unite ed alle altre Organizzazioni

Internazionali ma le motivazioni della Corte EDU in Behrami non sembrano essere delle

argomentazioni in seacute sufficienti per giustificare il riconoscimento di tale immunitagrave

Solo approfondendo maggiormente lo ratio che giustifica lrsquoimmunitagrave delle

Organizzazioni Internazionali si puograve comprendere a mio avviso il riconoscimento del diritto

allrsquoimmunitagrave delle Nazioni Unite da parte della Corte EDU In questo senso bisogna tuttavia

profilare una distinzione tra la decisione relativa al massacro di Srebrenica e quella

summenzionata relativa allrsquoepidemia di colera ad Haiti

273 Corte EDU Associazione madri di Srebrenica c Paesi Bassi appl n 6554212 11 giungo 2013 I ricorrenti sostenevano che la precedente decisione del tribunale olandese privava di fatto gli individui di un accesso alla Corte Non esistevano infatti strade alternative per garantire I propri diritti contro le Nazioni Unite Lrsquoassenza di una tale alternativa giurisdizionale veniva concepita come incompatibile rispetto agli articoli 6 e 13 della Convenzione EDU Inoltre secondo i ricorrenti la Corte suprema olandese aveva mancato di tenere in considerazione la Sezione II paragrafo 29 della Convenzione sui privilegi e le immunitagrave delle Nazioni Unite che richiede proprio lrsquoistituzione di un qualche sistema di soluzione delle controversie di cui egrave parte

274 Si riprende qui chiaramente un passaggio della sentenza del precedente caso Behrami ibidem para 149

Questo passaggio nella sentenza Behrami aveva lo scopo di accertare lrsquoesistenza della giurisdizione delle Nazioni Unite sul caso non la loro immunitagrave

275 Lrsquoaffermazione che tale pronuncia non egrave direttamente collegata a un discorso sullrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni Internazionali egrave giustificata anche dal fatto che unrsquoeventuale adesione di una Organizzazione Regionale quale lrsquoUE alla CEDU renderebbe invece imputabile tale Organizzazione di fronte alla Corte di Strasburgo In proposito vedi anche A Sari Autonomy Attribution and Accountability reflections on the Behrami Case ibidem pag 12

147

Tale differenziazione egrave da ritrovare nel concetto di operational necessity riscontrabile nel

caso Srebrenica ma non altrettanto agevolmente nella missione ONU ad Haiti

Le decisioni dettate dalla necessitagrave operazionale sono infatti considerate delle

questioni pubbliche che non farebbero scattare lrsquoobbligo ex art 29 della Convenzione sui

privilegi e sullrsquoimmunitagrave dellrsquoONU di fornire dei rimedi alternativi per legittimare

lrsquoimmunitagrave276 Il fatto di essere svincolata dallrsquoobbligo di istituire rimedi alternativi sarebbe

giustificato data la specialitagrave dellrsquoOrganizzazione Internazionale in particolare alla luce

dellrsquoimportanza delle funzioni esercitate sulla base del capitolo VII della Carta ONU277

Un altro aspetto poco convincente della decisione della Corte EDU parte dalla

considerazione che il massacro di Srebrenica egrave stato un atto di genocidio278 La stessa Corte

di Strasburgo aveva precedentemente riconosciuto la proibizione del genocidio come una

regola di ius cogens 279

Sul punto egrave interessante notare che nel rigettare le norme di ius cogens in contrasto

con lrsquoimmunitagrave i giudici di Strasburgo hanno anche citato la decisione sullrsquoimmunitagrave nel caso

Germania c Italia del 2012 di fronte alla Corte Internazionale di giustizia280 Il riferimento a

questo precedente appare non calzante e solleva a mio avviso la maggiore dose di

perplessitagrave

La Corte ha esaminato questo ricorso essendo chiamata ad accertare una violazione

dellrsquoart 6 e quindi facendo riferimento al tema dellrsquoimmunitagrave delle Organizzazioni

Internazionali di fronte alle Corti interne Tuttavia se puograve essere validamente sostenuto che

le Nazioni Unite godono dellrsquoimmunitagrave nel caso non egrave altrettanto vero che anche lo Stato

godeva dello stesso tipo di immunitagrave 281

276 V A Reinisch ibidem Come anticipato vedi supra nota 613 Risoluzione dellrsquoAssemblea Generale Third party liability temporal and financial limitations A52247 17 luglio 1998 para 6 la necessitagrave operazionale sarebbe una circostanza in presenza della quale non si puograve accertare la responsabilitagrave civile dellrsquoOrganizzazione internazionale

277 Sul punto vedi F Andreoli Immunitagrave delle Nazioni Unite e protezione equivalente lrsquoaffare Associazione madri di Srebrenica RDI 2 2014 pag 443 ss

278 Come stabilito sia dal Tribunale Penale per lrsquoEx-Jugoslavia (Krstić case) e dalla Corte Internazionale di Giustizia (in Bosnia and Herzegovina c Serbia and Montenegro) Cfr Tribunale Penale per lrsquoex-Jugoslavia Prosecutor v R Krstić caso n IT-98-33-A 19 aprile 2004 e Corte Internazionale di Giustizia Bosnia-Herzegovina c Serbia 26

Febbraio 2007 279 Si veda Corte EDU Jorgić c Germany n 7461301 2007

Comunque a differenza del caso Jorgić la presente decisione non concerne la responsabilitagrave penale ma lrsquoimmunitagrave dalla giurisdizione civile da un tribunale interno

280 CIG Jurisdictional immunity of the State Germany vs Italy Greece intervening 3 febbraio 2012 La decisione egrave anche nota come caso Ferrini dal nome del cittadino italiano che ha fatto causa alla Germania di fronte ai Tribunali italiani facendo nascere una controversia internazionale tra i due Stati Prima di arrivare alla Corte Internazionale di Giustizia da evidenziare le decisioni dei Tribunali Italiani cfr Ferrini c Repubblica Federale di Germania Sezioni Unite della Cassazione sent 11 marzo 2004 n 5044 in RDI 2004 p 540 ss su cui tra gli altri A Gianelli Crimini internazionali e immunitagrave degli Stati dalla giurisdizione nella sentenza Ferrini ibidem p 643 ss

281 Non appare il caso di entrare nel merito del dibattito sullrsquoimmunitagrave degli Stati dalla giurisdizione civile straniera Un tema in corso di evoluzione molto dibattuto in dottrina che peraltro presenterebbe degli aspetti particolari in relazione alle attivitagrave delle missioni militari allrsquoestero Cfr art 31 della Convenzione Europea sullrsquoimmunitagrave degli Stati del 1972 V anche Commento della CDI allrsquoart12 della Convenzione delle Nazioni Unite sulle immunitagrave giurisdizionali degli

148

Infatti puograve essere corretto affermare che lrsquoOlanda non abbia violato lrsquoart 6

riconoscendo lrsquoimmunitagrave dellrsquoONU ma nel caso Ferrini la controversia internazionale egrave sorta

da una situazione a mio avviso alquanto diversa In quel caso infatti era un cittadino italiano

che faceva ricorso contro lo Stato tedesco di fronte ai Tribunali Italiani per atti commessi

dalla Germania

Nei casi Nuhanovic e Madri di Srebrenica invece si trattava di cittadini di uno Stato

terzo che citavano lrsquoOlanda (e lrsquoONU) davanti alle Corti olandesi per atti commessi dalla

truppe olandesi

Quale immunitagrave rileva nel citare lrsquoOlanda di fronte alle Corti olandesi

Questa sembra piuttosto unaltra questione cruciale ossia quella di concedere su basi

giurisdizionali ai cittadini stranieri la possibilitagrave di fare ricorso davanti alle Corti interne di

Stati terzi282

Cosigrave in relazione alla nostra analisi il fatto che la Corte EDU abbia tratto le sue

conclusioni da questo precedente relativo allrsquoimmunitagrave statale appare fuorviante283

Peraltro sebbene non affrontando direttamente il tema dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave

Stati e dei loro beni (2004) che prevede le eccezioni allrsquoimmunitagrave da interpretare ldquoas not applying to situations involving armed conflictsrdquo YILC 1991 vol II 46 (para 10) United Nations Convention on the Jurisdictional Immunities of States and Their Property GA Res 5938 Annex UN DocARES5938 (Dec 2 2004)

282 Dallrsquoaltra parte ormai si puograve ritenere una strada sempre piugrave spesso percorribile per gli individui stranieriquella di citare lo Stato di invio delle truppe per violazioni avvenute fuori dal territorio di fronte alle proprie Corti interne Oltre alla succitata giurisprudenza della Corte EDU e delle Corti olandesi si vedano anche i ricorsi presentati sulla base dello Human Rights Act a partire dallrsquointervento militare in Kosovo caso Bici e altri c Regno Unito (Bici and others v Ministry of Defence) 2004 EWHC 786 QB relativo allrsquouccisione di due cittadini kossovari da parte di militari britannici in Kosovo e ai succitati casi relativi alla guerra in Iraq Da ricordare anche il caso Mandelier cNazioni Unite e Belgio Corte di Prima istanza di Bruxelles 11maggio 1966 e Corte drsquoappello 15 settembre 1969 Cfr TGill e D Fleck The Handbook of the international law of military operations Oxford University Press 2010 Sul tema si veda C MCLachlan Foreign Relations and the individual Cambridge 2014 pag 286 e ss Inoltre per una critica sullrsquoimpatto di tale controllo giudiziario sulle attivitagrave militari allrsquoestero cfr T Tugendhat e L Croft The fog of the law an introduction to the erosion of the British fighting power Policy exchange 2013 In particolare si fa riferimento allrsquoerosione Combat Immunity un istituto di common law che escluderebbe la responsabilitagrave civile per danni commessi dalle forze armate durante i conflitti armati ibidem pag 14 e ss

283 Il fatto che lrsquoimmunitagrave statale possa rilevarsi ostativa sovente in maniera non condivisibiledel diritto di accesso alla giustizia non comporta una equivalenza tra le due nozioni Il diritto di adire un Tribunale non egrave un diritto assoluto e per quanto concerne le questioni relative alle azioni nel corso delle missioni militari allrsquoestero sono inevitabili delle considerazioni di diritto internazionale umanitario Come detto si discute in dottrina sullrsquoesistenza di un diritto di azione self-executing nel diritto umanitario in senso restrittivo si vedano tra gli altri P DrsquoArgent Les reparations de guerre en droit international public la responsabilite internationale des Etats a lepreuve de la guerre Bruxelles 2002 pag 784 e ss N Ronzitti Compesation for violations of the law of the war and individual claims IYIL 2002 pag

39-50 In proposito va considerato anche unrsquo problema di sovraccarico per le le Corti interne sul punto C Tomuschat Reparation for Victims of Grave Human Rights Violations Tulane Journal Of International And Comparative Law 2002 p157 Per questo molti autori auspicano che il Comitato per la compensazione delle vittime di guerra istituito dallrsquoInternational Law Association nel 2003 possa stabilire delle regole internazionali per favorire la creazione di Commissioni ad hoc volte a garantire i risarcimenti alle vittime dei conflitti internazionali Per i risultati piugrave avanzati in tale senso cfr N Ronzitti S Furuya R Hofmann documento conclusivo della Conferenza di Washington dellrsquoILA aprile 2014 Reparations for victims of armed conflicts e annessa conference resolution 12014 Disponibili su httpwwwila-hqorgencommitteesdraft-committee-reports-washington-2014cfm

149

il fatto di considerare solamente la posizione delle Nazioni Unite senza valutare quella dei

Paesi Bassi produce un risultato miope284

Conferma emblematica di quanto sostenuto egrave arrivata recentemente dalla stessa

giurisprudenza olandese La Corte distrettuale dellrsquoAja nel luglio 2014 ha riconosciuto infatti

le responsabilitagrave dello Stato olandese per le omissioni dei propri militari in relazione alle

uccisioni avvenute nellrsquoarea di Srebrenica da parte delle milizie serbo-bosniache285

Appare utile evidenziare che persino la successione temporale dei ricorsi egrave indicativa

del fatto che non trovando possibilitagrave di accertare le responsabilitagrave delle Nazioni Unite le

Corti interne hanno dichiarato responsabile lo Stato olandese286 Pur volendo difendere la

correttezza della valutazione effettuata dalla Corte distrettuale dellrsquoAja circa lrsquoattribuzione

degli atti dei peacekeepers allo Stato olandese in base al controllo effettivo sulla condotta

la pronuncia non appare fornire delle risposte soddisfacenti relativamente allrsquoanalisi della

responsabilitagrave concorrente delle Nazioni Unite ed della doppia attribuzione della

responsabilitagrave internazionale287

284 Cfr anche F Andreoli ibidem pag 462 ove si sostiene che lrsquoimmunitagrave riconosciuta alle Nazioni Unite pone un limite al diritto individuale di accesso alla giustizia piugrave grave di quello derivante dallrsquoimmunitagrave concessa agli Stati anche in ragione del fatto che questi possono quantomeno essere convenuti in giudizio dinanzi ai propri giudici

285 Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda 16 luglio 2014 C09295247 HA ZA 07-2973 16072014 Cfr A ANNONI Violazioni dei diritti umani e responsabilitagrave dello stato di invio per la condotta di contingenti nazionali nellrsquoambito di una missione di peacekeeping il caso Nuhanovic In Diritti umani e diritto

internazionale 2009 pag 177 ss Va sottolineato inoltre che tale decisione si ricollega per molti aspetti alla questione della giurisdizione extra-territoriale con la necessitagrave di individuare un nesso giurisdizionale con lo Stato di invio Questa pronuncia ha infatti analizzato congiuntamente le problematiche dellrsquoattribuzione degli atti e della giurisdizione extra-territoriale La responsabilitagrave olandese egrave stata pertanto accertata solo per le 300 vittime nella mini-area riconosciuta sotto la giurisdizione dellrsquoesercito olandese Cfr Corte distrettuale dellrsquoAja Associazioni Madri di Srebrenica c Olanda para 4160 4 156 e 4160 Anche nel caso relativo al bombardamento del ponte di Varvarin deciso dalla Corte Costituzionale Federale tedesca nel 2013 sono state considerate le questioni della giurisdizione extra-territoriale e quella dellrsquoattribuzione della responsabilitagrave In questo caso in seguito allrsquoassenza di giurisdizione extra-territoriale della Germania (para 6-7) stata riconosciuta lrsquoattribuibilitagrave degli atti alla NATO e non alla Germania (Bundesverfassungsgericht 13 agosto 2013 ibidem para 58) Cfr KF Garditz German Federal Constitutional Court decision on jurisdiction over compensation claims by civilian victims of NATO airstrikes under customary international law American Journal of International Law 1 2014 pag 88 e ss e D Jinks- JN Maogoto- S Salomon Applying IHL in judicial and quasi judicial body LrsquoAja 2014 pag 14

286 Cfr OSpikers Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicaThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared in Journal of International Peacekeeping 2014 pag 281-289ed in Opinio Juris Emerging Voices Responsibility of the Netherlands for the Genocide in SrebrenicandashThe Nuhanović and Mothers of Srebrenica Cases Compared httpopiniojurisorg20140723emerging-voices-responsibility-netherlands-genocide-srebrenica-nuhanovic-mothers-srebrenica-cases-compared

287 Cfr Corte distrettuale dellrsquoAja ibidem para 460 ldquoWe do not need to discuss whether ultra vires actions on the part of troops may be attributed (dual attribution) to both the sending state and the UN or that it is only appropriate to attribute such actions to the sending state as is argued in the literaturerdquo Questo risulatato limitato sembra essere la consueguenza della giurisprudenza delle CEDU e delle Corti interne circa il rapporto tra giurisdizione extra-territoriale e attribuzione degli atti V A Sari Untangling Extra-territorial Jurisdiction from International Responsibility in Jaloud v Netherlands Old Problem New Solutions e M Milanovic Jurisdiction Attribution and Responsibility in Jaloud httpwwwejiltalkorgjurisdiction-attribution-and-responsibility-in-jaloud ldquoIn sum Jaloud becomes more comprehensible when we see that the case raised not onebut two attribution inquiries one of which was logically prior to the establishment of jurisdictionrdquo

150

Il risultato complessivo alla luce del recente esito dei ricorsi dellrsquoAssociazione Madri

di Srebrenica dimostra ancora una volta che le Organizzazioni Internazionali non sono di

fatto imputabili davanti a nessun organismo giurisdizionale e sono svincolate dallrsquoobbligo di

istituire dei rimedi alternativi

Appare auspicabile che in un mondo in cui Organizzazioni Regionali giocano un ruolo

sempre piugrave rilevante nelle missioni di pace allrsquoestero siano resi effettivamente responsabili

sia i singoli Stati sia le Organizzazioni regionali e non si possa giocare a scaricarsi le

responsabilitagrave a vicenda ma vi sia un solido orientamento improntato alla doppia

attribuzione delle responsabilitagrave

151

CONCLUSIONI

Nonostante le innegabili evoluzioni verso il regionalismo e verso una piugrave ampia

gestione sovra-nazionale della sicurezza internazionale gli Stati mantengono sempre la

giurisdizione penale sui militari e rimangono solitamente gli ultimi responsabili per le azioni

dei propri militari anche quando la missione egrave condotta sotto lrsquoegida di un Organizzazione

Internazionale288

Tuttavia molto spesso gli Stati non affrontano cosigrave scrupolosamente la questione della

disciplina militare e abusano dellrsquoimmunitagrave o dellrsquoesclusiva giurisdizione sui loro militari

In questo senso la costante supervisione delle Corti regionali a protezione dei diritti

dellrsquouomo quale la Corte EDU dovrebbe servire come sprone agli Stati per agire ex ante

a livello normativo con regole di ingaggio piugrave restrittive e tramite una piugrave scrupolosa

repressione disciplinare o penale interna per non agire ex-post in seguito alle condanne di

una corte sovra-nazionale

Nellrsquoattuale scenario internazionale multi-livello prima di arrivare a Strasburgo cruciale

importanza spetta dunque ad un attenta applicazione dei SOFArsquos delle regole drsquoingaggio

e dei Codici Penali Militari oltrecheacute dellrsquointera giustizia statale affincheacute il valido principio

della giurisdizione dello stato di invio non decada invece in una biasimevole impunitagrave

Detto ciograve appare auspicabile che in un mondo in cui le Organizzazioni Regionali

giocano un ruolo sempre piugrave consistente nelle missioni di pace allrsquoestero anche questi attori

siano messi nelle condizioni di dover rispondere effettivamente degli illeciti

Le Organizzazioni Internazionali potrebbero rispondere della propria condotta ad esempio

rifiutando lrsquoimmunitagrave qualora questa non sia strettamente necessaria per lrsquoadempimento

delle funzioni o quando ci siano in ballo delle norme di carattere cogente

Inoltre come indica anche la giurisprudenza della Corte EDU tale immunitagrave dovrebbe

essere resa dipendente dallrsquoesistenza di qualche meccanismo alternativo di accountability

interna Questo spronerebbe le Organizzazioni Internazionale ad attivarsi per istituire questi

meccanismi imprescindibili per un Organizzazione che dispone di poteri drsquoazione e di

personalitagrave giuridica autonoma289

288 Infatti in assenza della giurisdizione dello Stato che ospita la missione non egrave normalmente allrsquoOrganizzazione Internazionale che spetta lrsquoesercizio della giurisdizione sui militari Tali entitagrave a differenza degli Stati non dispongono infatti una propria corte marziale o altri sistemi penali integrati per giudicare i crimini dei peace-keepers

289 Le Organizzazioni Internazionali in questo senso sarebbero enti che si auto-controllano tramite lrsquointroduzione di procedure interne di accountability piuttosto che enti controllabili attraverso lrsquoapplicazione dei principi di responsabilitagrave internazionale Tuttavia questo egrave un risultato solo parzialmente soddisfacente percheacute non bisogna considerare come alternativi meccanismi che sono invece tra loro complementari Si veda P Palchetti Atti del Convegno SIDI Unitagrave o pluralitagrave dei regimi di responsabilitagrave internazionale delle Organizzazioni Couramyeur 2014

152

Nonostante il positivo trend verso la dual attribution rimane determinante che gli Stati

e le Organizzazioni Internazionali chiariscano la catena di commando e le questioni legate

al coordinamento delle proprie attivitagrave militari congiunte La responsabilitagrave concorrente di

entrambe le entitagrave internazionali puograve essere molto spesso la giusta soluzione ma questo

non esime dal chiarire gli aspetti relativi al coordinamento delle loro attivitagrave per attribuire la

responsabilitagrave al soggetto di diritto internazionale che detiene il controllo effettivo sulla

condotta lesiva di volta in volta in esame

Il problema che le Organizzazioni Internazionali non debbano essere utilizzate al fine

di coprire le attivitagrave degli Stati sembra essere ovviato tramite il principio della doppia

attribuzione della responsabilitagrave Tuttavia la Corte EDU e lrsquoinnovativa giurisprudenza delle

Corti olandesi dimostrano che le carenze sono ora individuabili nellrsquoassenza di una reale

imputabilitagrave per le stesse Organizzazioni Internazionali Esse sono immuni dalla

giurisdizione delle Corti interne e non sono parti dei trattati sui diritti umani che impongono

dei controlli giurisdizionali 290

La dual attribution egrave fondamentale nel non permettere che lrsquoattribuzione della

responsabilitagrave alle Organizzazioni Internazionali sia un modo per coprire le responsabilitagrave

statali Attualmente perograve la responsabilitagrave condivisa appare piugrave un proclama ideali che

qualcosa di concreto poicheacute le Organizzazioni Internazionali non sono realmente imputabili

da nessuna parte

Nellrsquoattuale scenario del diritto internazionale il riconoscimento responsabilitagrave dello

Stato non dovrebbe in alcun modo reprimere gli sforzi verso la costruzione di un sistema

effettivo di responsabilitagrave per le Organizzazioni Internazionali

Il trend per molti aspetti positivo discendente dal controllo delle Corti interne e dei diritti

umani sembra portare almeno nel breve periodo ad un certo rischio di frammentazione del

diritto internazionale Gli Stati risultano infatti sottoposti a diversi gradi di controllo

inversamente proporzionali alla loro disponibilitagrave ad accettare la giurisdizione extra-

territoriale delle Corti 291

La soluzione ideale a questa frammentazione si puograve individuare nella possibilitagrave di

rendere concretamente responsabili anche le Organizzazioni Internazionali

290 LrsquoONU e le altre Organizzazioni si possono considerare vincolate solamente dalle norme di diritto consuetudinario e dai principi generali del diritto umanitario

291 Si veda a esempio la posizione degli Stati Uniti storicamente contrari allrsquoapplicazione extra-territoriale dei diritti umani cfr B Van Schaak The United Statesrsquo Position on the Extraterritorial Application of Human Rights Obligations Give it Up Santal Clara Law 2014 o lrsquoattuale dibattito nel Regno Unito si veda httpwwwejiltalkorgthe-uk-conservative-party-proposes-changes-to-human-rights-protectionOttobre 2014

153

Se questo scenario non si presenta come una questione prioritaria nella prospettiva di

una piugrave ampia protezione dei diritti individuali lrsquoattuale carenza mina perograve lrsquoesito di annosi

sforzi verso un sistema basato su una maggiore autonomia delle Organizzazioni Regionali

nella gestione della sicurezza internazionale e toglie valore allrsquointero progetto di articoli sulla

responsabilitagrave delle Organizzazioni Internazionali

Alla luce di queste considerazioni possiamo dire che gli Stati che inviano militari nelle

missioni di peacekeeping risultano esposti a potenziali ricorsi internazionali da parte di civili

ogni volta ci sia una violazione del diritto alla vita da parte di un membro del contingente

nazionale dispiegato allrsquoestero Lrsquoanalisi della giurisprudenza internazionale indica che il

mantenimento del livello basilare di comando e controllo egrave un elemento sufficiente per

rendere un atto o un omissione attribuibile allo Stato di invio In particolare per lrsquoItalia questo

potrebbe avvenire per via del controllo della Corte di Strasburgo in questo senso uno Stato

che non voglia incorrere in responsabilitagrave internazionale per violazione dellrsquoart 2 dovragrave

innanzitutto rispettare lrsquoobbligo di effettuare indagini adeguate sulla violazione In questo

senso come attivitagrave preventiva bisogneragrave cercare di adeguare gli standard delle indagini

militari con quelli richiesti dalla Corte europea dei diritti dellrsquouomo nella giurisprudenza piugrave

recente in modo da non esporsi a possibili sanzioni per violazioni del profilo procedurale

dellrsquoarticolo 2

154

LISTA DEGLI ACRONIMI

ARSIWA (Articles on responsibility of States for internationally wrongful acts)

CDI (Commissione di Diritto Internazionale)

CFSP (Common Foreign and Security Policy)

CPMG (codice penale militare di guerra)

CPMP (codice penale militare di pace)

CSDP (Common Security and Defence Policy)

CEDU (Convenzione Europea dei diritti dellrsquouomo)

CIG (Corte Internazionale di giustizia)

COI (Comando Operativo Interforze)

CPA (Coalition Provisional Authority)

DARIO (Draft article on the responsibility of the International Organizations)

DIU (Diritto Internazionale Umanitario)

DPKO (Department for peacekeeping operations)

ECHR (European Convention on human rights)

ECtHR (European Court of human rights)

EJIL (European Journal of International Law)

EUISS (European Union Institute for Security Studies)

EULEX (European Union Rule of Law mission in Kosovo)

EUPM (European Union Police Mission)

EUMS (European Union Military Staff)

FFAA (Forze Armate Italiane)

IAI (Istituto Affari Internazionali)

ICDC (Iraqi Civil Defense Corps)

ICJ (International Court of Justice)

ICCPR (International Covenant on Civil and Political rights)

ICTY (International Criminal Tribunal for the former Yugoslavia)

IAC (International armed conflicts)

IACHR (Inter-American Commission on human rights)

IHL (International humanitarian law)

IHRL (International Human rights law)

ISAF (International Security Assistance force)

KFOR (Kosovo Force)

MAE (Ministero degli affari Esteri)

155

MoD (Ministry of Defence)

MoU (Memorandum of Understanding)

MINURSO (United Nations missions for the referendum in Western Sahara)

MINUSCA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in the

Central African Republic)

MINUSMA (United Nations Multidimensional Integrated Stabilization Mission in Mali)

MINUSTAH (Mission des Nations Unies pour la stabilisation en Haiti)

MONUSCO (Mission de lrsquoOrganisation des Nation Unies en Republique Democratique

du Congo)

NATO (North Atlantic Treaty Organization)

NIAC (Non International Armed Conflict)

ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite)

OPCOM (Operational command)

OPCON (Operational control)

PESC (Politica estera di sicurezza comune)

PESD (Politica europea di sicurezza e difesa)

PfP (Partnership for peace)

PSO (Peace Support Operations)

RDI (Rivista di Diritto Internazionale)

RoE (Rules of engagements)

SFIR (Stabilization Force Iraq)

SFOR (Stabilization Force)

SOFAs (Status of force agreements)

SOMAs (Status of mission agreements)

TACOM (Tactical Command)

TACON (Tactical Control)

TCA (Troop contributing agreement)

TCN (Troop contributing nation)

TFUE (Trattato sul funzionamento dellrsquoUnione Europea)

ToA- (Transfer of Authority)

TUE (Trattato sullrsquoUnione Europea)

UE (Unione Europea)

UNEF (United Nations Emergency Force)

UNAMIR (United Nations Assistance mission for Rwanda)

UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon)

156

UNMIK (United Nations Interim Administration Mission in Kosovo)

UNPROFOR (United Nations Protection Force)

UNOSOM (United Nations Operation in Somalia)

UNAMA (United Nations Assistance Mission in Afghanistan)

UNAMID (African UnionUnited Nations Hybrid operation in Darfur)

UNDOF (United Nations Disengagement Observer Force)

UNFICYP (United Nations Peacekeeping force in Cyprus)

UNISFA (United Nations Interim Security Force for Abyei)

UNMIL (United Nations Mission in Liberia)

UNMISS (United Nations Mission in the Republic of South Sudan)

UNMOGIP (United Nations Military Observer Group in India and Pakistan)

UNOCI (United Nations Operation in Cote drsquoIvoire)

UNTSO (United Nations Truce Supervision Organization)

157

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