Ricorso alla Sedazione nelle procedure diagnostiche invasive nellOspedale HPH Gestione della...

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Ricorso alla Sedazione nelle Ricorso alla Sedazione nelle procedure diagnostiche invasive procedure diagnostiche invasive nell’Ospedale HPH nell’Ospedale HPH Gestione della Sedo/Analgesia, da parte di non anestesisti,in Pazienti sottoposti a procedure diagnostiche invasive. M.Marini UOC Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva SIENA

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Ricorso alla Sedazione nelle procedure Ricorso alla Sedazione nelle procedure diagnostiche invasive nell’Ospedale diagnostiche invasive nell’Ospedale

HPHHPH

Gestione della Sedo/Analgesia, da parte

di non anestesisti,in Pazienti sottoposti a

procedure diagnostiche invasive.

M.MariniUOC Gastroenterologia ed

Endoscopia DigestivaSIENA

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Obiettivi della sedazione

Abolizione/riduzione del dolore/disagio (discomfort) del paziente.

Maggiore sicurezza per il paziente in relazione alla protezione analgesica.

Più facile ed accurata esecuzione della procedura.

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Perché è necessario eseguire Perché è necessario eseguire procedure endoscopiche in procedure endoscopiche in

sedo/analgesiasedo/analgesia

Evitare stress al Evitare stress al paziente paziente ((ed agli Operatori))

Maggiore Maggiore accuratezza accuratezza diagnosticadiagnostica

Possibilità di Possibilità di eseguire procedure eseguire procedure operative e/ o di operative e/ o di farlo con maggiore farlo con maggiore sicurezza.sicurezza.

Signet-Ring Carcinoma,donna,45 aa

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Perché è necessario eseguire Perché è necessario eseguire procedure endoscopiche in procedure endoscopiche in

sedo/analgesiasedo/analgesia

Evitare stress al Evitare stress al paziente paziente (ed agli (ed agli Operatori)Operatori)

Maggiore Maggiore accuratezza accuratezza diagnosticadiagnostica

Possibilità di Possibilità di eseguire procedure eseguire procedure operative o di farlo operative o di farlo con maggiore con maggiore sicurezzasicurezza

0-IIb Tis N0 M0superfical flat typeearly gastric cancer,donna,44 aa

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Sedazione in Endoscopia Digestiva: il Sedazione in Endoscopia Digestiva: il ruolo dell’Infermiere e del Medico ruolo dell’Infermiere e del Medico

nell’Ospedale HPHnell’Ospedale HPH

Realizzazione e Somministrazione di un questionario rivolto ai

Centri di Endoscopia Digestiva(ed ai centri di Urologia)

al fine di conoscere la situazione dellalotta al dolore

gestione del “disconforto” da proceduraInvasiva in tali strutture

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Sedazione in Endoscopia Digestiva: il Sedazione in Endoscopia Digestiva: il ruolo dell’Infermiere e del Medico ruolo dell’Infermiere e del Medico

nell’Ospedale HPHnell’Ospedale HPH

Proposta di Protocollo

Condiviso per la effettuazione di Sedo/Analgesia, da parte di non anestesisti,in

Pazienti sottoposti ad Endoscopia Digestiva

( o ad altra

procedura invasiva )

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Questionario sul ricorso alla Sedazione Questionario sul ricorso alla Sedazione in Endoscopia Digestivain Endoscopia Digestiva

N.26 Centri N.26 Centri rappresentativi rappresentativi di tutte le “ aree di tutte le “ aree vaste” Regionalivaste” Regionali

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Questionario sul ricorso alla Sedazione Questionario sul ricorso alla Sedazione in Endoscopia Digestivain Endoscopia Digestiva

I Centri nel 2006I Centri nel 2006

hanno eseguito:hanno eseguito: EGDS = EGDS =

51.78551.785 Colon = Colon =

46.76346.763 Altro = Altro =

2.4882.488

Totale : Totale : 101.036101.036

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Questionario sul ricorso alla Questionario sul ricorso alla Sedazione in Endoscopia DigestivaSedazione in Endoscopia Digestiva

Quali sono i Quali sono i motivi per i quali motivi per i quali non esegui non esegui sedo/analgesia sedo/analgesia senza assistenza senza assistenza anestesiologica?anestesiologica?

Quali farmaci utilizzi quando esegui sedo/analgesia senza anestesista?

Quale è la % degli esami eseguiti in sedazione senza assistenza anestesiologica?

Quale è la % degli esami eseguiti in sedazione con assistenza anestesiologica?

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Questionario sul ricorso alla Questionario sul ricorso alla Sedazione in Endoscopia DigestivaSedazione in Endoscopia Digestiva

95%

5%

Procedure con anestesista

Altre

Esami Esami (%)eseguiti in (%)eseguiti in sedazione con sedazione con assistenza assistenza anestesiologica.anestesiologica.

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Questionario sul ricorso alla Questionario sul ricorso alla Sedazione in Endoscopia DigestivaSedazione in Endoscopia Digestiva

Pazienti ai quali Pazienti ai quali è assicurata la è assicurata la possibilità di possibilità di eseguire l’esame eseguire l’esame endoscopico in endoscopico in sedo/analgesia sedo/analgesia in Toscanain Toscanano

88%

si12%

no si

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Questionario sul ricorso alla Questionario sul ricorso alla Sedazione in Endoscopia DigestivaSedazione in Endoscopia Digestiva

3; 13%

7; 29%

7; 29%

7; 29%

Generalmente inutileNon sempre necessariaNon Necessaria e PericolosaCarenze strutturali/personale

Quali sono le Quali sono le ragioni per le ragioni per le quali quali nonnon esegui esegui sedazione senza sedazione senza assistenza assistenza anestesiologica?.anestesiologica?.

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Sedazione in Endoscopia DigestivaSedazione in Endoscopia Digestiva

La sedazione,la sua gestione,il suo La sedazione,la sua gestione,il suo monitoraggio,le complicanze possibili stanno monitoraggio,le complicanze possibili stanno diventando un aspetto sempre più diventando un aspetto sempre più importante del nostro lavoro con la diffusione importante del nostro lavoro con la diffusione delle tecniche, la loro frequenza e delle tecniche, la loro frequenza e complessità,la sicurezza,la gestione del complessità,la sicurezza,la gestione del rischio e le implicazioni medico legali.rischio e le implicazioni medico legali.

Ciascun professionista nel proprio setting Ciascun professionista nel proprio setting quotidiano dovrebbe cercare di garantire il quotidiano dovrebbe cercare di garantire il massimo confort del paziente mantenendo massimo confort del paziente mantenendo un alto grado di sicurezza, alla stregua delle un alto grado di sicurezza, alla stregua delle sale operatorie e delle aree di rianimazione sale operatorie e delle aree di rianimazione

( European Academy of Anesthesiology).( European Academy of Anesthesiology).

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Sedazione in Endoscopia DigestivaSedazione in Endoscopia Digestiva

E’ vero però che nella logica di una organizzazione per intensità di cura sarà sempre meno possibile ottenere un anestesista per ogni singola attività diagnostica invasiva (giustamente).

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Sedazione in Sedazione in EndoscopiaEndoscopia Digestiva Digestiva

E’ questa una fase di cambiamento nella quale è comunque indispensabile che chi esegue procedure invasive sia in grado di assicurare ,quando necessario o semplicemente quando il Paziente ne faccia richiesta, un efficace e sicuro livello di sedo/analgesia.

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Linee guida SIED per la Linee guida SIED per la sedo/analgesia in endoscopia sedo/analgesia in endoscopia

digestivadigestivaIL PANEL MULTIDISCIPLINARE DI ESPERTI

Dr.ssa Rita Conigliaro (Reggio Emilia) Chirurgo/Gastroenterologo/Endoscopista

Prof. Ercole De Masi (Roma) Chirurgo/Gastroenterologo/Endoscopista

Dr.ssa Lorella Fanti (Milano) Gastroenterologo/Endoscopista Prof. Leonardo Ficano (Palermo) Chirurgo

Endoscopista/Anestesista Dottor Angelo Rossi (Cesena) Gastroenterologo/Endoscopista Dottor Antonio Battistini (Modena)

Medico-legale/Gastroenterologo/Endoscopista Professor Vito Aldo Peduto (Perugia) Anestesista (SIAARTI) Dottor Massimo Agostoni (Milano) Anestesista (SIAARTI) IP Ivan Salardi (Reggio Emilia) Infermiere Professionale

(ANOTE) Dottor Romano Sassatelli (Reggio Emilia)

Gastroenterologo/Metodologo

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PROCEDURE ENDOSCOPICHE:PROCEDURE ENDOSCOPICHE:RICORSO ALLA SEDAZIONE(aa.2001>2006)RICORSO ALLA SEDAZIONE(aa.2001>2006)

5275

6168 6268

6815

74367763

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000

2001 2002 2003 2004 2005 2006

prestazioni/anno sedazione

Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva- Siena-

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Sedazione in Endoscopia Sedazione in Endoscopia Digestiva:nostra esperienzaDigestiva:nostra esperienza

Periodo di osservazione:2001>2006 N.Pazienti sedati +/-16.000 Età 12>101 aa Farmaci utilizzati: Meperidina (0.5-1mg/kg) (Naloxone) Midazolam (0.1-0.5 mg/kg) (Flumazenil) +/- Prometazina(0.2-0.5 mg/kg) Eventi avversi gravi:nessuno Eventi avversi risolti in collaborazione con

l’anestesista di guardia: 1 Eventi avversi lievi : 36 (desaturazione

transitoria,vomito,dissociazione…) Sedazione insufficiente:45

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Linee guida per la Linee guida per la sedo/analgesia gestita da non sedo/analgesia gestita da non

anestesistianestesistiIl termine “sedazione/analgesia”

identifica una condizione famacologicamente indotta di ansiolisi, amnesia, analgesia e attenuazione del disagio procurato da una procedura invasiva, in assenza di depressione respiratoria e cardiovascolare.

La possibilità di mantenere il contatto verbale e l’integrità dei riflessi protettivi delle vie aeree discriminano il livello conscio, cosciente o vigile della sedazione da quello profondo, che a sua volta si differenzia dall’anestesia vera e propria per la persistenza della risposta riflessa agli stimoli nocicettivi.

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A seguito dei diversi livelli di evidenza, la forza delle raccomandazioni prodotte dal

Panel è stata graduata come riportato nella tabella

Le raccomandazioni di comportamento clinico prodotte con il metodo della revisione della letteratura seguendo la traccia dello strumento AGREE .

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Linee guida per la sedo/analgesia Linee guida per la sedo/analgesia gestita da non gestita da non

anestesisti:raccomandazionianestesisti:raccomandazioni

Identificare le conoscenze necessarie per eseguire autonomamente sedazione/analgesia per indagini diagnostiche e/o terapeutiche invasive,beneficiando di ansiolisi, amnesia, analgesia, benessere e collaborazione in condizioni controllate ,per ridurre, al contempo, al minimo i rischi da sedazione.

Gli eventi avversi causati dalla sedazione cosciente sono riportati con un incidenza dello 0,54% e con una mortalità dello 0,03% .

In più recenti revisioni la percentuale di complicanze, nonostante il maggior uso della sedazione, resta comunque basso (rispettivamente 0,18%, 0,47%) in assenza di mortalità.

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Linee guida per la sedo/analgesia Linee guida per la sedo/analgesia gestita da non gestita da non

anestesisti:raccomandazionianestesisti:raccomandazioni

Facilitare l’identificazione di situazioni gravate da rischi aggiuntivi, in cui è opportuno richiedere la collaborazione di un anestesista.

Informare sui codici comportamentali idonei a prevenire e combattere gli eventi avversi conseguenti a uno scorretto uso della sedazione.

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Linee guida per la sedo/analgesia Linee guida per la sedo/analgesia gestita da non anestesisti:gestita da non anestesisti: CHI

SEDARE

1 Pazienti in età pediatrica in cui è decisivo poter ottenere una collaborazione efficace e un minimo disagio per traumatizzare il piccolo paziente il meno possibile.Tali pazienti devono essere gestiti nella maggior parte dei casi in presenza dell’anestesista. (Racc. A).

2 Pazienti in età avanzata in cui può essere necessario valutare l’opportunità di una protezione analgesica al fine di evitare possibili complicanze algomediate (Racc. B).

3 Pazienti in età intermedia in cui è necessario valutare caso per caso il

livello di ansia e la capacità soggettiva di autocontrollo del paziente

(utile, per valutazione del livello di ansia, l’impiego di una scala analogica ). (Racc. B).

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Linee guida per la sedo/analgesia Linee guida per la sedo/analgesia gestita da non anestesisti:gestita da non anestesisti:CHI

SEDARE

4 Pazienti in cui sono compromesse le funzioni della vita di relazione

(malattie psichiatriche, sindrome di Down, cerebrolesi ecc.) (Racc. A).

5 I pazienti affetti da stati morbosi concomitanti quali: grande obesità,

importanti cardiopatie, gravi malattie broncopolmonari, patologie neuromuscolari e anemia significativa (<_ 8g Hb).

Tali pazienti quando vengono sottoposti a sedazione sono predisposti a una ridotta ventilazione alveolare: è pertanto utile monitorarli attentamente, eventualmente in presenza dell’anestesista, o addirittura eseguire l’esame in narcosi (Racc. C).

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Linee guida per la sedo/analgesia gestita Linee guida per la sedo/analgesia gestita da non da non

anestesisti:raccomandazionianestesisti:raccomandazioni :QUANDO SEDARE ( in endoscopia)

La sedazione è raccomandata (Racc. B ) per le seguenti procedure:

1 ERCP e manovre sulle vie biliopancreatiche.2 Endoscopie pediatriche.3 Endoscopia operativa.4 Ecoendoscopia.5 In tutti i pazienti non collaboranti o molto

ansiosi.6 In tutti coloro che la richiedono.7 Nelle indagini eseguite in urgenza.8 Nelle pancolonscopie diagnostiche.La sedazione è raccomandata (Racc. C), ma non

indispensabile, per leseguenti procedure:9 Esofagogastroduodenoscopie (EGDS) diagnostiche

(soprattutto se previste di durata prolungata).

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Linee guida per la sedo/analgesia Linee guida per la sedo/analgesia gestita da non anestesisti.gestita da non anestesisti.

Questa seconda parte contiene le raccomandazioni sulle modalità di

sedazione e monitoraggio eseguiti da non-anestesisti redatta con la consulenza degli anestesisti (SIAARTI) presenti nel Panel.

Le raccomandazioni sono tutte di tipo A (tranne quelle specificate in parentesi) in quanto in accordo con le Linee Guida ASA (American Society of Anesthesiologists).

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE: valutazione del

Paziente

RaccomandazioniPrima di procedere alla sedazione ricercare e

valutare: gli elementi di rilievo della storia clinica; la funzionalità dei principali organi ed apparati; la tollerabilità della posizione supina durante il

sonno, e l’eventuale insorgenza notturna di stridore laringeo o apnea;

precedenti esperienze di anestesia o di sedazione/analgesia, ed eventuali effetti collaterali;

le terapie farmacologiche in atto, eventuali allergie e l’uso/abuso di sostanze voluttuarie.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE: valutazione del

Paziente

Raccomandazionib Durante l’esame obiettivo porre particolare

attenzione allo stato dellevie aeree (dismorfismi facciali, apertura della bocca, mobilità del collo e dell’articolazione temporo-mandibolare ecc).

c Procedere alla rilevazione basale di frequenza cardiaca, pressione arteriosa sistemica, saturazione in O2.

d In caso di fondato sospetto per patologie diverse da quella oggetto di indagine, procedere ad approfondimenti diagnostici, ed eventualmente richiedere le opportune consulenze.

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Previsione delle possibili difficoltà Previsione delle possibili difficoltà respiratorie in Pz. Sottoposto a respiratorie in Pz. Sottoposto a

sedo/analgesia con o senza intubazione.sedo/analgesia con o senza intubazione. HistoryHistory Previous problems with Previous problems with

anesthesia or sedationanesthesia or sedation Stridor, snoring, or sleep Stridor, snoring, or sleep

apneaapnea Advanced rheumatoid Advanced rheumatoid

arthritisarthritis Chromosomal abnormality Chromosomal abnormality

(e.g(e.g., trisomy 21)., trisomy 21) Physical ExaminationPhysical Examination HabitusHabitus Significant obesity Significant obesity

(especially involving the (especially involving the neck and facial neck and facial structures)structures)

Head and NeckHead and Neck Short neck, limited neck Short neck, limited neck

extension, decreased hyoid–extension, decreased hyoid–mentalmental

distance ( 3 cm in an adult), distance ( 3 cm in an adult), neck mass, cervical spine neck mass, cervical spine disease or trauma, tracheal disease or trauma, tracheal deviation, dysmorphic facial deviation, dysmorphic facial features features (e.g(e.g., Pierre-Robin ., Pierre-Robin syndrome)syndrome)

MouthMouth Small opening ( 3 cm in an Small opening ( 3 cm in an

adult); edentulous; protrudingadult); edentulous; protruding Incisors; loose or capped teeth; Incisors; loose or capped teeth; dental appliances; high, arched dental appliances; high, arched

palate; macroglossia; tonsillar palate; macroglossia; tonsillar hypertrophy; nonvisible uvula. hypertrophy; nonvisible uvula. Micrognathia, retrognathia, Micrognathia, retrognathia, trismus, significant trismus, significant malocclusionmalocclusion

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Previsione delle possibili difficoltà Previsione delle possibili difficoltà respiratorie in Pz. Sottoposto a respiratorie in Pz. Sottoposto a

sedo/analgesia con o senza intubazione.sedo/analgesia con o senza intubazione.Classificazione di Mallampati

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Ausilio per la valutazione Ausilio per la valutazione anamnestica dei pazienti da anamnestica dei pazienti da

sottoporre a sedazionesottoporre a sedazione

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Scheda InfermieristicaScheda Infermieristica

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE: Preparazione

del Paziente

Raccomandazioni1. Richiedere il consenso informato prima di

procedere alla sedazione/analgesia contestualmente alla richiesta di consenso alla procedura endoscopica.

2. In elezione, assicurarsi del digiuno per un tempo che garantisca lo svuotamento gastrico prima dell’esecuzione della sedazione/analgesia.

3. In urgenza/emergenza, o in circostanze in cui lo svuotamento gastrico è compromesso, definire modalità e livello di sedazione/analgesia compatibili col rischio di aspirazione di contenuto gastrico.

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Esami PreproceduraEsami Preprocedura(Programma Nazionale Linee Guida)(Programma Nazionale Linee Guida)

ECGECG(Grado B)(Grado B):: Uomini di età > 45; donne di età > 55 Malattie cardiache – aritmie Anamnesi Uomini di età > 45; donne di età > 55 Malattie cardiache – aritmie Anamnesi familiare positiva per morte improvvisa Fattori di rischio per malattie cardiovascolari Terapia familiare positiva per morte improvvisa Fattori di rischio per malattie cardiovascolari Terapia con farmaci cardio e nefrotossici Disordini elettrolitici maggiori Chirurgia maggiore toracica o con farmaci cardio e nefrotossici Disordini elettrolitici maggiori Chirurgia maggiore toracica o addominaleaddominale

RX TORACERX TORACE (si può omettere per anestesie periferiche)(si può omettere per anestesie periferiche)(Grado B)(Grado B): Età > 60Malattie polmonari : Età > 60Malattie polmonari acute o cronicheMalattie cardiovascolariacute o cronicheMalattie cardiovascolari(Grado C):(Grado C):fumatori neoplasie, immunodepressione, fumatori neoplasie, immunodepressione, condizioni socio sanitarie precariecondizioni socio sanitarie precarie

AST, ALTAST, ALT Non ha indicazioni come test di routine Non ha indicazioni come test di routine (grado B)(grado B)CKCKNon ha indicazioni come test di routine Non ha indicazioni come test di routine (grado B)(grado B)COLINESTERASICOLINESTERASI Non ha indicazioni come test di routine Non ha indicazioni come test di routine (grado C)(grado C)CREATININACREATININA Età > 60; nefropatie, ipertensione Età > 60; nefropatie, ipertensione (grado B)(grado B)EMOCROMOEMOCROMO Età > 60; Età > 60; (grado B)(grado B)ELETTROLITIELETTROLITI Nefropatie, ipertensione Nefropatie, ipertensione (grado B)(grado B)Farmaci che influenzano lo ionogramma Farmaci che influenzano lo ionogramma (grado (grado

B)B)GLICEMIAGLICEMIA Età >60;Età >60; diabete, obesità diabete, obesità (grado B)(grado B)SCREENING COAGULATIVOSCREENING COAGULATIVO Non ha indicazioni come test di routine Non ha indicazioni come test di routine (grado B)(grado B)SCREENING INFETTIVOLOGICOSCREENING INFETTIVOLOGICO Non ha indicazioni come test di routine Non ha indicazioni come test di routine (grado B)(grado B)

Tutti gli esami non compresi in tabella devono essere richiesti Tutti gli esami non compresi in tabella devono essere richiesti solosolo in base ai dati clinico-anamnestici e al tipo di in base ai dati clinico-anamnestici e al tipo di intervento chirurgicointervento chirurgico

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE: monitoraggio

Livello di coscienza

Lo stato di sedazione indotto da farmaci procede in modo continuo da un livello minimo all’anestesia generale secondo la seguente gradazione:

Sedazione minima (ansiolisi) il paziente risponde normalmente ai

comandi verbali ma le funzioni cognitive e di coordinanzione possono

essere alterate, le fuzioni ventilatorie e cardiovascolari sono indenni.

Sedazione/analgesia moderata (sedazione cosciente) la risposta ai

comandi verbali e/o tattili è congrua, la pervietà delle vie aeree mantenuta e la ventilazione spontanea è adeguata.

La funzione cardiovascolare è solitamente mantenuta.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:monitoraggio

Livello di coscienza

Sedazione/analgesia profonda la depressione della coscienza è tale per cui il paziente non può essere facilmente svegliato ma risponde in modo congruo a stimoli ripetuti o dolorosi. La capacità di mantenere la funzione ventilatoria spontanea può essere compromessa, la pervietà delle vie aeree può richiedere assistenza e la ventilazione spontanea può non essere insufficiente.

La funzione cardiovascolare è solitamente mantenuta.

Anestesia generale: non è evocabile nemmeno la risposta riflessa agli stimoli nocicettivi. In tal caso i riflessi protettivi delle vie aeree sono assenti, la funzione respiratoria compromessa e la funzione cardiovascolare potrebbe essere compromessa.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE: Livello di

coscienza

Livello di coscienzaRaccomandazioni

Verificare con periodicità ravvicinata presenza e congruità di risposta a comandi verbali (aprire gli occhi, stringere la mano o eseguire un respiro profondo) impartiti con tono di voce normale, a meno che non si tratti di pazienti non collaboranti o affetti da ipoacusia.

Definire preventivamente col paziente un segnale di percezione di uno stimolo tattile qualora la verifica del contatto verbale ostacoli o sia ostacolata dall’indagine.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:Livello di coscienza

Livello di coscienzaRaccomandazioni

In assenza di contatto verbale e di risposta agli stimoli tattili, non è indispensabile cessare la procedura ma provvedere tempestivamente a: assicurare la pervietà delle vie aeree, assistere la ventilazione, ossigenare, ed eventualmente antagonizzare gli effetti depressivi respiratori dei farmaci sedativi e/o analgesici.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:Ventilazione1. Una depressione respiratoria da farmaci sedativi

e/o analgesici può essere causa di morbilità e mortalità da indagini invasiva

2. Il monitoraggio della ventilazione attenua il rischio di complicanze gravi.

3. Una depressione respiratoria insorge più frequentemente prima o dopo il completamento della procedura, quando non sussistono gli stimoli.

4. Inizialmente la depressione respiratoria da benzodiazepine è sostenuta prevalentemente da riduzione del volume corrente (ipoventilazione),dopo alcuni minuti soprattutto da ostruzione meccanica delle vie aeree per riduzione di attività tonica dei muscoli ipofaringei (il russare è un segno di allarme).

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:Ventilazione1. La depressione respiratoria da oppioidi è

invece riconducibile prevalentemente a riduzione della frequenza respiratoria (bradipnea).

2. L’associazione benzodiazepina-oppioide risulta sinergica in senso depressivo respiratorio, per il concorso di ipoventilazione, bradipnea e ottundimento della risposta ventilatoria ipossica e ipercapnica.

3. Flumazenil e naloxone antagonizzano in maniera competitiva la depressione respiratoria indotta dai corrispondenti agonisti, ma per la legge di azione di massa l’insorgenza può essere relativamente lenta e la durata non sufficiente a prevenire una risedazione.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:ventilazioneRaccomandazioni

a Controllare costantemente la ventilazione mediante osservazione diretta dell’attività respiratoria, eventuale auscultazione stetoscopica periodica del torace.

b Continuare il controllo della ventilazione anche dopo il completamento della procedura, specie se i farmaci sedativi e/o analgesici sono stati somministrati per via enterale (per esempio per via rettale in età pediatrica), o per via parenterale ma in boli supplementari.

c In caso di associazione con un oppioide (che va somministrato per primo), ridurre la dose di benzodiazepina.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:ventilazioneRaccomandazioni

Una volta verificato il grado di sedazione da oppioide, “personalizzare” la dose di benzodiazepina con una posologia non fissa (mg/kg) ma mirata su uno specifico effetto clinico (per esempio: disartria, diplopia,ptosi palpebrale).

Frazionare la dose in piccoli boli, intervallati dal tempo necessario a verificarne l’effetto.

Se il paziente russa, sollevare la mandibola e iperestendere la testa.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:ventilazioneRaccomandazioni

Antagonizzare una eventuale depressione respiratoria con flumazenil se prevale l'ipoventilazione, naloxone se domina la bradipnea,entrambi i farmaci se i due fatti coesistono.

Tenere in debito conto il rischio di risedazione dopo somministrazione di antagonisti, e quindi la necessità di boli supplementari dei suddetti antagonisti e l’obbligo di osservazione protratta.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:ossigenazione

C’è concordanza tra i consulenti e la letteratura sui seguenti punti:

Quanto più precoce è il riconoscimento di ipossiemia, tanto più basso è il rischio di arresto cardiaco, di danni cerebrali irreversibili o decesso.

Un monitoraggio pulsossimetrico identifica un episodio ipossiemico prima di qualsivoglia segno clinico.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:ossigenazione

C’è concordanza tra i consulenti e la letteratura sui seguenti punti:

La cianosi è tardiva, infida e difficilmente apprezzabile in soggetti anemici, di pelle scura e in ambienti poco illuminati, mentre la pulsossimetria misura la SaO2 indipendentemente dal colore della pelle, dalla concentrazione di emoglobina e dalle condizioni ambientali di illuminazione.

Se è presente vasocostrizione periferica, il riscontro pulsossimetrico di desaturazione può avvenire in ritardo rispetto all’esaurimento delle riserve funzionali di O2.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:ossigenazione La pulsossimetria integra ma non

sostituisce il monitoraggio della ventilazione tramite osservazione. Infatti una desaturazione può instaurarsi prima che le alterazioni ventilatorie siano clinicamente apprezzabili;e in corso di ossigenoterapia il pulsossimetro registra con ritardo la comparsa di apnea.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:ossigenazione L’ossigenoterapia non elimina il rischio di

ipossiemia ma amplia solo il margine temporale di intervento correttivo (aumento della riserva funzionale di O2).

La valutazione della CO2 espirata è il dato che ci permette di monitorizzare la funzione ventilatoria: il suo valore assoluto (capnometria) o la sua variazione nel tempo (capnografia) permettono la rilevazione di una situazione di ipoventilazione molto prima della riduzione della saturazione di ossigeno soprattutto nei pazienti che respirano una frazione di ossigeno arricchita.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:ossigenazioneRaccomandazioni

Attuare il monitoraggio pulsossimetrico in tutti i casi di sedazione/analgesia, senza escludere gli allarmi acustici.

Abbinare una ossigenoterapia mediante cannula nasale in tutti i soggetti giudicati a rischio, e specificamente in presenza di asma, broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), tabagismo, processi flogistici o malformativi a carico delle vie aeree superiori, cardiopatie,

gravidanza, obesità, sleepapnea o fasce estreme della vita.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:ossigenazioneRaccomandazioni

In condizioni fisiologiche una saturazione del 90% corrisponde al punto flesso della curva di dissociazione dell’emoglobina ed esprime una riduzione della Pao2 da 100 a 65 Hg. A valle,in corrispondenza del tratto verticale,modeste variazioni di Sao2 esprimono bruschi decrementi di Pao2(50mm a 85%,40 a 80%)

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:ossigenazione

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:emodinamica

La letteratura concorda sul fatto che il monitoraggio di frequenza cardiaca

e pressione arteriosa sistemica, abbinato al monitoraggio con elettrocardiogramma (ECG) in pazienti a rischio specifico, riduce l’incidenza di complicanze cardiovascolari.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA

SEDAZIONE:emodinamicaRaccomandazioni

Rilevare i valori basali di frequenza cardiaca e pressione arteriosa sistemica.

Durante e dopo sedazione/analgesia attuare un controllo automatico continuo della frequenza, e un periodico controllo della pressione arteriosa sistemica.

Abbinare il monitoraggio ECG in pazienti con importanti fattori di rischio cardiovascolari quando eseguano procedure a maggiore invasività,complessità e durata.

Settare opportunamente e attivare gli allarmi di minima-massima, e di evento critico.

Verificare la disponibilità di vagolitici e vasocostrittori per antagonizzare una eventuale sincope vaso-vagale.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:rilevazione

parametri vitali

La letteratura sancisce la necessità di rilevare i parametri vitali (livello di coscienza, ventilazione, ossigenazione, emodinamica) prima, durante e dopo sedazione/analgesia al fine di rendere immediatamente disponibili tutte le informazioni utili a identificare la causa di un evento avverso e di mantenere l’attenzione del personale addetto alla rilevazione con eventuale registrazione nei casi che lo richiedano.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:rilevazione

parametri vitali

Raccomandazionia Rilevare i parametri relativi a livello di

coscienza, ventilazione, ossigenazione ed emodinamica a intervalli regolari e predefiniti registrandoli

in base alle condizioni cliniche del paziente, alla dose globale di farmaci sedativi e/o analgesici, e alla durata dalla procedura.

b Rilevare i suddetti parametri almeno nelle seguenti fasi: prima e dopo la procedura, all’atto della dimissione e ripetutamente quando le condizioni

cliniche lo richiedano.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:gestione della sedo-

analgesia

Poichè la sedazione è un continuum non sempre è possibile prevedere la risposta del paziente, pertanto colui che gestisce la sedo/analgesia deve

essere in grado di “recuperare” un paziente il cui grado di sedazione è diventato più profondo di quello preventivato.

È indispensabile pertanto essere in grado di gestire la pervietà delle vie aeree e mettere in pratica

le manovre per contrastare una ipoventilazione, ipossia e un’ipotensione riportando il paziente allo stato di sedazione voluto.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:gestione della

sedo-analgesiaI consulenti SIAARTI e le Linee Guida ASA, ASGE e BSG

giudicano necessario che durante le procedure sia presente e operante personale dedicato alla gestione della sedazione/analgesia.

Tale opinione viene sostenuta sebbene non ci sia sufficiente letteratura per affermare che un controllo attendibile delle funzioni vitali non possa essere garantito dalla stessa persona che esegue l’indagine strumentale.

Inoltre gli stessi consulenti ritengono che tale monitoraggio debba essere garantito da personale qualificato, addestrato e periodicamente aggiornato.

Parimenti ineludibile appare ai consulenti la necessità di un adeguato training “tecniche di sedazione” per l’esecutore della sedazione/analgesia

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Scheda InfermieristicaScheda Infermieristica

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:gestione della sedo-

analgesia

Raccomandazioni (tipo C)

Affidare l’esecuzione e la vigilanza sulla sicurezza della sedazione/analgesia a personale diverso dall’operatore, adeguatamente formato e addestrato.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:gestione della sedo-

analgesia

Raccomandazioni (tipo C)Tale formazione concerne:

L’implementazione di conoscenze farmacologiche di:

- benzodiazepine e oppioidi, con particolare riguardo agli effetti depressivi respiratori e cardiovascolari dei singoli farmaci e delle associazioni, e agli intervalli di somministrazione a rischio di overdose cumulativa;

- flumazenil e naloxone, con particolare riguardo alle differenze

di cinetica rispetto ai rispettivi agonisti, e agli effetti collaterali peculiari.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:gestione della sedo-

analgesia

Raccomandazioni (tipo C)

Tale formazione concerne:

L’addestramento al:- controllo delle funzioni

vitali;- ripristino della pervietà

delle vie aeree;- ossigenazione e alla

ventilazione a pressione positiva mediante maschera facciale.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:supporti di

emergenza C’è concordanza in

letteratura sul fatto che la disponibilità dei supporti di emergenza e degli antagonisti specifici di benzodiazepine e oppioidi riduca i rischi della sedazione/analgesia.

È opinione sostenuta “con forza” dai

consulenti che debba essere disponibile anche un defibrillatore.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:supporti di

emergenza Raccomandazioni

Verificare la disponibilità degli antagonisti specifici prima di somministrare farmaci sedativi e/o analgesici.

Verificare disponibilità e corretto funzionamento delle attrezzature per mantenere pervie le vie aeree, ossigenare e ventilare a pressione positiva (cannule di Guedel, fonte di O2, sistema di aspirazione,maschere facciali, sistema Ambu ecc).

Verificare la disponibilità reale di un defibrillatore (sicuramente carico) (Racc C) e dei farmaci dell’emergenza (atropina, adrenalina, efedrina,lidocaina).

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Materiale occorrente per la Sedo-Materiale occorrente per la Sedo-Analgesia ed equipaggiamento Analgesia ed equipaggiamento

d’emergenzad’emergenza

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:accesso venoso

In letteratura si concorda sul fatto che un accesso venoso, mantenuto fino al completo recupero psicomotorio e del coordinamento temporospaziale, riduce i rischi della sedazione/analgesia.

Ne consegue che un accesso venoso debba essere assicurato anche quando si opti per la somministrazione dei farmaci sedativi e/o analgesici per vie diverse da quella ev (per esempio, la via endorettale).

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:accesso venoso

Raccomandazioni

Procedere a incannulazione di un vaso venoso periferico prima di somministrare farmaci sedativi e/o analgesici.

Mantenere pervio l’accesso venoso fino a quando il paziente non è più a rischio di depressione cardiorespiratoria.

Valutare caso per caso l’opportunità di disporre di un accesso venoso in caso di somministrazione dei farmaci sedativi e/o analgesici per vie diverse da quella ev, o di perdita accidentale dell’accesso (Racc C).

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:dimissibilità

I consulenti e le Linee Guida concordano sulla necessità di definire criteri univoci di dimissibilità dopo una sedazione/analgesia, al fine di ridurre i rischi di depressione cardio-respiratoria una volta cessata l’osservazione.

Anche se non esiste sufficiente letteratura sul monitoraggio postprocedura i consulenti concordano altresì sulla necessità di prolungare il periodo di osservazione qualora siano stati somministrati flumazenil e/o naloxone; e sul fatto che amnesia, disattenzione e distorsioni di giudizio possono persistere per diverse ore.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:dimissibilità

Raccomandazioni Predefinire criteri oggettivi di

dimissibilità che tengano conto di una persistente stabilità dei parametri vitali, dei

livelli di vigilanza, orientamento temporo-spaziale e coordinamentopsicomotorio.

Rilevare a intervalli regolari, durante la fase di recupero, livello di coscienza e parametri vitali fintanto che quei criteri non risultino pienamente soddisfatti.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:dimissibilità

Raccomandazioni Non considerare gli antagonisti un

compenso agli eccessi di sedazione, una garanzia contro la depressione respiratoria o un sostituto dell'osservazione diretta.

Avvertire il paziente della possibile persistenza per diverse ore di effetti residui dei farmaci utilizzati per la sedazione/analgesia sulle

funzioni intellettive. Fornirgli informazioni scritte sulle

precauzioni da adottare, e un riferimento telefonico a cui rivolgersi in caso di necessità.

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Monitoraggio post sedazione e Monitoraggio post sedazione e dimissibilitàdimissibilità

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Monitoraggio post sedazione e Monitoraggio post sedazione e dimissibilitàdimissibilità

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:pazienti a rischio per

situazioni particolari

Vi è concordanza in letteratura sul fatto che i soggetti non collaboranti, appartenenti alle fasce estreme della vita, i grandi obesi, le donne in gravidanza,coloro che sono affetti da sleep apnea o da gravi patologie respiratorie,cardiovascolari, neurologiche, endocrino-metaboliche o epatorenali,sono da considerare naturalmente predisposti allo sviluppo di complicanze in caso di sedazione/analgesia .

In tali circostanze deve essere considerata l’opportunità di una eventuale valutazione congiunta con un consulente anestesista e/o lo specialista specifico della patologia.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:pazienti a rischio per

situazioni particolari

Raccomandazioni

Richiedere la consulenza di uno specialista di patologia e di un anestesista in caso di pazienti di difficile gestione o giudicati per qualsivoglia ragione a rischio di complicanze da sedazione/analgesia.

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Questionario anamnestico per i Pazienti da

sottoporre ad Endoscopia in Sedazione

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:il parere del Magistrato

<<…è apprezzabile la maggiore precisione della definizione del “livello di coscienza”, che offre maggiori elementi a personale non specialista in anestesiologia, così come risultano di grande utilità le precisazioni sulla valutazione dell’ossigenazione,autentico “elemento critico” della sedazione>>.

<<Inoltre, di grande rilevanza clinica ma anche medico-legale, l’indicazione a “registrare” parametri vitali; la registrazione sarà di grande utilità per poterli confrontare in modo attendibile, ma rappresenta anche una dimostrazione di “buona pratica clinica”>>.

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MODALITÀ E MONITORAGGIO DELLA SEDAZIONE:il parere del Magistrato

<<richiamo all’aspetto “dinamico” delle procedure di sedazione, che inducono nel paziente una condizione mutevole in ragione di diversi fattori. Questo richiamo, contenuto nel paragrafo “Gestione della Sedazione”, è importantissimo perché mette l’accento su un aspetto,la variabilità del paziente sedato, che potrebbe essere sottovalutato;dal punto di vista della “sostenibilità” medico-legale, questo è il concetto che sostiene tutte le raccomandazioni>>.

Gianfranco IadecolaSostituto Procuratore della Repubblica

della Suprema Corte di Cassazione

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Profili dei farmaci utilizzati per la Profili dei farmaci utilizzati per la sedo/analgesia:oppiaceisedo/analgesia:oppiacei

Sostanziale assenza di effetto spastico sullo sfintere di Oddi, onset relativamente graduale, una più soddisfacente sedazione residua.

Strutturalmente diverso dalla morfina, in dosi equipotenti (meperidina 0,1 mg/kg pari a morfina 0,01 mg/kg) esercita identici effetti analgesici, depressivi respiratori ed emetici; ma essendo più liposolubile della morfina,attraversa prima la barriera ematoencefalica e, di conseguenza, la correlazione tra concentrazione plasmatica ed effetti clinici è più lineare.

La meperidina si differenzia dalla morfina prevalentemente per l’attività anticolinergica intrinseca e infatti la miosi è meno marcata, in virtù dell’effetto atropino-simile sullo sfintere pupillare,e determina secchezza delle fauci e tachicardia.

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Profili dei farmaci utilizzati Profili dei farmaci utilizzati per la per la

sedo/analgesia:oppiaceisedo/analgesia:oppiaceiIl più frequente effetto collaterale di dosi

terapeutiche di meperidina è un’ipotensione ortostatica,riconducibile a interferenze con riflessi simpatici compensatori.

Sia gli effetti terapeutici che quelli collaterali sono prontamente antagonizzati dal naloxone, ma è utile tenere presente che

1 fiala(0,4 mg) ha un’emivita di eliminazione (60/90 minuti) e una durata d’azione (circa 45 minuti) nettamente più brevi di quella dell’oppiaceo.

Pertanto è possibile il reinstaurarsi della depressione respiratoria.

L’effetto sedativo è meno marcato di quello della Morfina ,in assenza di modificazioni EEG ma talvolta associato a distorsioni percettive di tipo allucinatorio.

La durata d’azione, dopo somministrazione intramuscolo o sottocute, è di 2-3 ore.

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Profili dei farmaci utilizzati Profili dei farmaci utilizzati per la per la

sedo/analgesia:oppiaceisedo/analgesia:oppiacei

Circa il 60% della meperidina si lega alle proteine plasmatiche; la quota di binding è naturalmente ridotta nel soggetto anziano, onde incremento della quota di farmaco libero e conseguente potenziamento degli effetti farmacologici.

Invece la tolleranza relativa degli etilisti è riconducibile ad un incremento del volume di distribuzione, con conseguente riduzione delle concentrazioni plasmatiche del farmaco.

La meperidina viene metabolizzata pressoché completamente da reazioni di fase I a livello epatico. Circa il 70% della dose viene escreta con le urine (sotto forma di metaboliti entro le 24 ore), con eliminazione facilitata dall’acidificazione delle urine.

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Profili dei farmaci utilizzati Profili dei farmaci utilizzati per la per la

sedo/analgesia:oppiaceisedo/analgesia:oppiacei

In pazienti con normale funzione renale l’emivita di eliminazione del principale metabolita, la normeperidina, è di 14-21 ore;

in caso di insufficienza renale, però, si accumula nell’organismo e può dar luogo a gravi complicanze neurologiche (mioclonia, convulsioni e coma). Lo stesso metabolita può essere responsabile di fenomeni eccitatori centrali anche in caso di sovradosaggio. In tutti i casi i sintomi tossici vengono esacerbati e non antagonizzati dal naloxone, la cui somministrazione è pertanto

controindicata, mentre, è efficace l’acidificazione delle urine.

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Profili dei farmaci utilizzati per la Profili dei farmaci utilizzati per la sedo/analgesia:oppiaceisedo/analgesia:oppiacei

La clearance della meperidina è ovviamente ridotta in caso di insufficienza epatica, nel soggetto anziano e nel periodo post-operatorio.

Questo farmaco è assolutamente controindicato in pazienti sotto trattamento con inibitori

delle monoaminossidasi: tale interazione, infatti, è causa di coma, convulsioni, iperpiressia e marcata

destabilizzazione emodinamica.

Per quanto concerne le posologie, per una identica via di somministrazione ev lenta il range di

dose sedativa è compreso tra 0,04 e 0,08 mg/kg; quello analgesico tra 0,5 e 1 mg/kg. La diluizione

del farmaco può facilitarne la somministrazione lenta.

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Profili dei farmaci utilizzati per la Profili dei farmaci utilizzati per la sedo/analgesia:oppiaceisedo/analgesia:oppiacei

MAO InibitoriMAO Inibitori

ParmodalinParmodalin, associazione di , associazione di Tranilcipromina (inibitore delle MAO di Tranilcipromina (inibitore delle MAO di tipo A) e Trifluoroperazina, unica tipo A) e Trifluoroperazina, unica associazione in commercio in Italia associazione in commercio in Italia nel trattamento della depressione. nel trattamento della depressione.

Inibitori della MAO-B (la Selegina - Inibitori della MAO-B (la Selegina - Jumex, Egibren, Xilopar, Selecom, Jumex, Egibren, Xilopar, Selecom, Seledatn, XiloparSeledatn, Xilopar), ),

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Profili dei farmaci utilizzati per Profili dei farmaci utilizzati per la sedo/analgesia: la sedo/analgesia: benzodiazepinebenzodiazepine

La benzodiazepina più idonea per la sedazione in endoscopia digestiva è il midazolam.

Si tratta di una imidazo-benzodiazepina idrosolubile e altamente lipofilica a pH fisiologico.

Emivita di eliminazione e clearance sono nettamente più rapide di quelle del diazepam: rispettivamente tra le 10/15 volte minore la prima e 27 volte più rapida la seconda.

Il midazolam è circa quattro volte più potente del diazepam in termini sedativi, ansiolitici, amnesici, miorilassanti e anticonvulsivanti.

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Profili dei farmaci utilizzati per Profili dei farmaci utilizzati per la sedo/analgesia: la sedo/analgesia: benzodiazepinebenzodiazepine

La disponibilità dell’antagonista specifico flumazenil (dosi medie di 0,7 mg alla velocità di 0,1-0,2 mg/min) consente di interrompere entro 2 minuti sedazione, amnesia e compromissione della performance psicomotoria.

In analogia con quanto può avvenire quando si utilizzi il naloxone per antagonizzare gli effetti della meperidina, è utile ricordare che anche le cinetiche del flumazenil sono più rapide di quelle del midazolam, per cui è concreto il rischio di risedazione a distanza di un ora. (emivita di eliminazione:35 vs 107 minuti, volume di distribuzione: 1 vs 1,9 L/kg; clearance 20 vs 15 ml/kg/min),tale dato impone che un paziente trattato con l’antagonista, per una depressione respiratoria o perun più rapido risveglio, venga sorvegliato per almeno un’ora dopo l’ultima dose di flumazenil.

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Profili dei farmaci utilizzati per la Profili dei farmaci utilizzati per la sedo/analgesia: benzodiazepinesedo/analgesia: benzodiazepine

Le bendoziadepine modificano i livelli cerebrali di molti neurotrasmettitori (noradrenalina, serotonina,dopamina, acetilcolina) e pertanto possono indurre, talvolta, alterazioni comportamentali di natura disinibente.

Tali "reazioni paradosse", che si manifestano con ansia, irrequietezza fino all’agitazione psicomotoria e confusione mentale, riconoscono alcuni fattori predisponenti quali:

Appartenenza alle fasce estreme di età. Personalità con tratti di ostilità, aggressività o

depressione. Situazioni preesistenti di stress.Tali reazioni rispondono prontamente a basse dosi di

flumazenil.

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Profili dei farmaci utilizzati per la Profili dei farmaci utilizzati per la sedo/analgesia: benzodiazepinesedo/analgesia: benzodiazepine

È opportuno ricordare altri due aspetti riconducibili a fattori di farmacocinetica e farmacodinamica

riconducibili a: Aumento di sensibilità al farmaco correlato

con l’aumentare dell’età (1 mg di midazolam ev in un soggetto di 70 anni esercita un’azione ansiolitica, sedativa e amnesica di intensità pari a quella esercitata nel soggetto giovane da dosi cinque volte più alte).

Prolungamento dell’emivita di eliminazione nei soggetti obesi.

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Profili dei farmaci utilizzati per la Profili dei farmaci utilizzati per la sedo/analgesia: benzodiazepinesedo/analgesia: benzodiazepine

Il midazolam viene metabolizzato prevalentemente dal CYP 3A4, principale catalizzatore del metabolismo ossidativo di farmaci di uso comune come: eritromicina, diltiazem, verapamil, nifedipina,fluconazolo, ketoconazolo, lidocaina, ciclosporina, cortisonici, H2 antagonisti e oppioidi.

Ne consegue che gli effetti sedativi del midazolam possono essere più intensi (per aumento della concentrazione di picco) e persistenti (per riduzione di clearance) in pazienti in terapia con i farmaci citati.

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Profili dei farmaci utilizzati per la Profili dei farmaci utilizzati per la sedo/analgesia: benzodiazepinesedo/analgesia: benzodiazepine

Un aumento della biodisponibilità, oltre che un rallentamento della clearance si riscontra anche in cirrotici scompensati o in pazienti con grave compromissione di attività degli enzimi microsomiali in analogia, dal momento che il farmaco si lega elettivamente all’albumina, una condizione ipoalbuminemica

(come da nefropatia cronica o cirrosi scompensata) può comportare un aumento della quota di farmaco libero e quindi di efficacia e di rischio di depressione respiratoria

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Il transitorio effetto ipotensivo del midazolam: viene generalmente compensato da un modico incremento della frequenza cardiaca, riconducibile a tre distinti meccanismi:

Mobilizzazione di massa volemica dal territorio splancnico, che ripristina il precarico

Relativa preservazione del baroriflesso e/o da effetto vagolitico centrale

Aumento di contrattilità miocardica da attivazione simpatico riflessa.

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Quando tali meccanismi non possono attivarsi (ipovolemia in pazienti con sanguinamento acuto in atto, terapia con beta-bloccanti, età senile ecc.) o sono presenti altri fattori di rischio (ipocalcemia, riduzione di tono simpatico efferente da oppioidi ecc.), il midazolam può indurre marcata ipotensione.

Infine, per quanto concerne le posologie, una volta identificati gli end-points sedativo e ipnotico (poco utile in sedazione conscia), per una identica via di somministrazione ev lenta, il range di dose sedativa è compreso tra 0,05 e 0,1 mg/kg, quello ipnotico tra 0,1 e 0,2 mg/kg.

L’eventuale diluizione del farmaco può avere come unico scopo la facilitazione della somministrazione lenta.

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Profili dei farmaci utilizzati per Profili dei farmaci utilizzati per la sedo/analgesia: la sedo/analgesia: benzodiazepinebenzodiazepine

Sinergismi farmacologici:

Le benzodiazepine esercitano un potenziamento spinale e una inibizione sovraspinale dell’analgesia da oppioidi con il risultato che l’associazione realizza un sinergismo di otto volte sia in senso sedativo sia depressivo respiratorio, ne consegue che è obbligo ridurre la dose di benzodiazepina, almeno inizialmente, a un quarto o un mezzo della posologia abituale stabilita con i criteri su esposti.

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Sedazione in Endoscopia Digestiva:Sedazione in Endoscopia Digestiva:il tempoil tempo

Timing del Paziente sottoposto ad Timing del Paziente sottoposto ad endoscopia:endoscopia:

Tel. Medico di famiglia: 15 m’ Attesa visita Medico Famiglia: 3 gg Attesa studio Medico di Famiglia: 60 m’ Telefono CUP : 30-60 m’ Attesa Esame: 15gg>4 mesi Preparazione ( colonscopia ) 2gg+1 Sala attesa Endoscopia: 30m’-3h Tempo speso in itinere + parcheggio: 3-6h

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Sedazione per Diagnostica Sedazione per Diagnostica Invasiva Gestita da Non Invasiva Gestita da Non Anestesisti:Anestesisti:evoluzioneevoluzione..

Protocolli concordati con Protocolli concordati con Anestesisti che devono Anestesisti che devono conoscere le conoscere le problematiche delle problematiche delle tecniche tecniche diagnostiche/operative.diagnostiche/operative.

Richesta di sedazione da Richesta di sedazione da parte di specialisti con parte di specialisti con esigenze diverse.esigenze diverse.

Maggiore richiesta di Maggiore richiesta di sedazione da parte dei sedazione da parte dei pazienti ( associazioni di pazienti ( associazioni di pazienti,legali… )pazienti,legali… )

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Sedazione per Diagnostica Invasiva Sedazione per Diagnostica Invasiva Gestita da Non Gestita da Non

Anestesisti:problematiche.Anestesisti:problematiche.

Essenzialmente Essenzialmente strutturali,per strutturali,per esigenza di:esigenza di:

Sale di attesaSale di attesa Aree protetteAree protette Sale di recuperoSale di recupero

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Sedazione per Diagnostica Invasiva Sedazione per Diagnostica Invasiva Gestita da Non Gestita da Non

Anestesisti:problematiche.Anestesisti:problematiche.

Necessità di una evoluzione culturale Necessità di una evoluzione culturale della gestione di questo tipo di della gestione di questo tipo di sedazione sedazione (NORA mediante TIVA –(NORA mediante TIVA –TCI ) TCI ) che faccia si che più che faccia si che più specialisti con preparazione specialisti con preparazione specifica di sedo/analgesia si specifica di sedo/analgesia si muovano in un’area protetta muovano in un’area protetta sorvegliati da un anestesista.sorvegliati da un anestesista.

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Sedazione per Diagnostica Invasiva Sedazione per Diagnostica Invasiva Gestita da Non Gestita da Non

Anestesisti:problematiche.Anestesisti:problematiche.

Vantaggi della Centralizzazione Vantaggi della Centralizzazione

Maggiore sicurezza per il paziente

Maggiore efficacia e precisione delle procedure di NORA

Contenimento dei costi del personale e delle attrezzature.

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TIVA-TCI forNon Operating Room Anaesthesia

(NORA)

Endoscopia Digestiva

Endoscopia Bronchiale

Endoscopia Urologica

Anestesista

Radiologiainterventistica

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