Ricognizione nei programmi operativi regionali FSE 2014 / 2020 · Sviluppo 2014 2020 nel quale si...

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Ricognizione nei programmi operativi regionali FSE 2014 / 2020 Tonioloricerche 51 - settembre 2014

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Ricognizione nei programmi operativi regionali FSE 2014 / 2020

Tonioloricerche 51 - settembre 2014

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Materiali

1 Valle d’A. - P.O.R. Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 2020. www.regione.vda.it

2 Piemonte – Documento Strategico Unitario 2014 2020. www.regione.piemonte.it

3 Liguria – 12^ Giornata dell’Economia / 4 giugno 2014. www.regione.liguria.it

4 Lombardia - P.O.R Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 2020. www.ue.regione.lombardia.it

5 Provincia Autonoma di Bolzano – P.O.R. FESR 2014 2020. www.provincia.bz.it

6 Provincia Autonoma di Trento - P.O.R. FSE 2014 2020. www.europa.provincia.tn.it

7 Friuli Venezia Giulia – Per la preparazione FSE 2014 2020. www.regione.fvg.it

8 Veneto - P.O.R. Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 2020. www.regione.veneto.it

9 Emilia R. - P.O.R. Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 2020. www.regione.emilia-romagna.it

10 Marche - P.O.R. Fondo Sociale Europeo(FSE) 2014 2020. www.europa.marche.it

11 Toscana - P.O.R. Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 2020. www.regione.toscana.it

12 Umbria - P.O.R. Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 2020. www.regione.umbria.it

13 Lazio - P.O.R. Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 2020. www.lazioidee.it

14 Abruzzo - P.O.R. Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 2020. www.regione.abruzzo.it

15 Molise - P.O.R. FESR FSE 2014 2020. www.3.regione.molise.it

16 Puglia – Sito dedicato al microcredito d’impresa. www.sistema.puglia.it

17 Campania – Fondo Microcredito FSE 2007 2013. www.fse.regione.campania.it

18 Basilicata - P.O.R. Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 2020. www.regione.basilicata.it

19 Calabria – Documento di Orientamento Strategico 2014 2020. www.regione.calabria.it

20 Sicilia – Verso il POR FESR 2014 2020. www.euroinfosicilia.it

21 Sardegna - P.O.R. Fondo Sociale Europeo (FSE) 2014 2020. www.sardegnaprogrammazione.it

Letture

1 CENSIS - Ente Nazionale per il Microcredito Crisi di sistema e microcredito in Italia. Luglio 2012.

www.censis.it

2 MLPS - Ente Nazionale per il Microcredito Le multiformi caratteristiche del microcredito. Rapporto finale di monitoraggio. Ottobre 2013.

www.microcreditoitalia.org

3 Parlamento Europeo e Consiglio Regolamento (UE) n. 1296/2013 dell’11 dicembre 2013. Programma per l’occupazione “EaSI”.

www.ec.europa.eu/social/

4 AA.VV Microcredito per l’Italia: fare impresa sociale nell’ambito dell’inclusione finanziaria. Paper maggio 2014.

www.irisnetwork.it

5 Appunto per la ricerca. www.tonioloricerca.it

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La Giunta Regionale ha approvato, il 13 giugno 2014, la bozza del Programma Operativo FSE1 per

il periodo 2014 / 2020.

Nel testo sono espliciti alcuni riferimenti al microcredito inteso come strumento per favorire” Interventi di presa in carico multi professionale finalizzati all’inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione e in generale alle persone che per diversi motivi sono presi in carico dai servizi sociali : percorsi di empowerment [ad es. interventi di recupero delle competenze di base rivolti a tossicodipendenti, detenuti etc.], misure per l’attivazione e accompagnamento di percorsi imprenditoriali, anche in forma cooperativa”. Da notare anche l’indicazione, nella parte finale del testo, inserita nelle azioni orizzontali a favore delle fasce di popolazione maggiormente a rischio di discriminazione. Questo il testo: “Numerosi sono gli interventi previsti nel programma. In particolare si citano:

• il sostegno all’acquisizione da parte della popolazione immigrata di competenze linguistiche e professionali finalizzate a favorire un loro regolare inserimento socio lavorativo ;

• Il rafforzamento degli strumenti ( formazione, accompagnamento , forme di incentivo alle imprese ecc.) attraverso cui favorire l’inserimento lavorativo e l’occupazione di soggetti molto svantaggiati, con una specifica attenzione ai disabili;

• il potenziamento dei servizi offerti dai CPI, mediante la formazione/aggiornamento del personale con una specifica attenzione a rafforzarne le competenze rispetto alle problematiche tipiche degli utenti molto svantaggiati;

• il contrasto al rischio di povertà anche attraverso la mobilitazione di strumenti di aiuto sotto il profilo finanziario, quali il microcredito;

• Il sostegno alla frequenza scolastica formativa di studenti disabili e di quelli che hanno necessita di bisogni educativi speciali (BSE) e/o che sono affetti da disturbi specifici di apprendimento (DSA);

• l’attuazione di iniziative di presa in carico multi professionali finalizzati all’inclusione socio lavorativa di persone maggiormente vulnerabili ed a rischio di discriminazione;

• il rafforzamento dei percorsi di formazione per adulti con particolare attenzione a soggetti in condizione di svantaggio”.

La Regione dispone anche del Quadro Strategico Regionale – Orientamenti per la Politica di

Sviluppo 2014 2020 nel quale si cita il microcredito come possibile strumento di supporto anche

alle azioni positive dei soggetti del Terzo Settore non solo per facilitare l’inclusione sociale ma

anche per consolidare dinamiche di welfare territoriale innovativo.

Utile, per capire la regolazione territoriale relativa al microcredito/credito sociale, anche la

lettura di:

� Legge Regionale 23 dicembre 2009, n.52. Interventi regionali per l’accesso al credito sociale.

� Delibera Giunta Regionale n.961 del 9 aprile 2010.

1 www.regione.vda.it/europa/Politica_regionale_di_sviluppo_2014-20/Programmi.

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Nella seduta del 4 marzo 2014 il Consiglio Regionale ha deliberato Documento strategico unitario2 della Regione Piemonte per la programmazione 2014 – 2020 dei fondi europei a finalità strutturale. In tale testo vi è anche un solo richiamo al termine microcredito inserito peraltro entro il contesto significativo relativo al sostegno alla occupabilità dei lavoratori ( obiettivo tematico 8). Utile leggere: “Saranno attivati interventi calibrati in funzione del profilo di occupabilità delle persone nell’ambito dei settori che offrono maggiori prospettive di crescita. Da questo punto di vista una prima focalizzazione non può che riguardare i giovani, riservando un’attenzione specifica a coloro che non lavorano né studiano, i cosiddetti NEET. (…) Un altro fronte di attenzione specifico è rappresentato dagli adulti, anch’essi colpiti in misura significativa dalla crisi. La stessa partecipazione delle donne al mercato del lavoro, pur cresciuta in misura consistente nel lungo periodo e relativamente elevata nel contesto nazionale, permane insoddisfacente nel confronto con i principali competitori europei ed è ripiegata negli ultimi anni della crisi. Occorre quindi prevedere la promozione di forme di conciliazione, anche mediante supporto a una diversa organizzazione del lavoro. In favore dei diversi target saranno strutturati servizi di accompagnamento alla nascita di nuove imprese in tutti i settori produttivi, nonché il sostegno all’avvio di imprese innovative. Relativamente a questa seconda dimensione, un occhio di riguardo sarà riservato a quelle esperienze imprenditoriali che si sviluppano in collaborazione con il sistema della ricerca pubblica (incubatori universitari), evidentemente privilegiando i settori che presentano le maggiori prospettive di crescita nel medio periodo. Particolare attenzione sarà attribuita all’utilizzo di alcuni strumenti già sperimentati dalla Regione a sostegno della nascita di imprese (ad es. microcredito, misure di trasferimento di impresa extra famiglia, staffetta generazionale).

Va sottolineato che La Regione Piemonte si è dotata di uno specifico strumento agevolativo per favorire l’accesso al microcredito a favore di soggetti che non sono in grado di realizzare le loro idee imprenditoriali o i loro progetti autoimpiego perché non dispongono di capacità di garanzia propria e non sono comunque in grado di far ricorso autonomamente al credito bancario ordinario. L’attività di accompagnamento a favore dei “soggetti non bancabili” è messa a disposizione da una rete di Fondazioni, che ha come soggetto capofila la Fondazione Don Mario Operti, con operatori che già hanno esperienza nel settore e che si avvalgono dell’attività di volontari (ex dirigenti d’azienda, ex direttori di banca) sul territorio e da un’Associazione Temporanea di scopo, che ha come soggetto capofila Confcommercio Piemonte e che coinvolge nove Associazioni datoriali.

� Legge Regionale 4 dicembre 2009, n. 30 ( articolo 33 Fondo regionale di garanzia per il microcredito).

� Delibera Giunta Regionale dell’ 1 febbraio 2010.

2 www.regione.piemonte.it/programmazione.

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In attesa della pubblicazione sul sito della Regione3 dei documenti di programmazione 2014 2020

può risultare utile proporre qui alcuni dati di proiezione proposti da UnionCamere Liguria il 4 giugno

2014 nell’ambito della 12^ Giornata dell’Economia.

3 www.regione.liguria.it/argomenti/affari-e-fondi-europei/fondo-sociale-europeo.

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La Giunta regionale4 ha adottato in coerenza con il quadro nazionale e comunitario le proposte di

Programma Operativo Regionale (POR) FSE e FESR 2014-2020, rispettivamente con DGR n.

2109 e n. 2110 dell’11 luglio 2014.

Nel testo della proposta FSE vi sono 3 riferimenti al microcredito. Questi i contesti scelti:

A) Strumenti finanziari per l’Asse 1 : occupazione e occupabilità. “Alla luce della peculiarità dell’area di intervento e del contesto di disagio lavorativo che si vuole mitigare, l’Autorità di Gestione potrà ricorrere all’impiego della strumentazione finanziaria (es. prestiti anche nella forma di microcredito o credito d’onore, garanzie, combinazioni di queste forme) anche nella forma di strumenti combinati (es. con sovvenzioni, abbuoni di interesse, abbuoni di commissioni di garanzia, premi, assistenza rimborsabile, servizi di accompagnamento quali il tutoraggio da attivare tramite voucher). Lo sviluppo della strumentazione finanziaria terrà conto dell’offerta presente a livello europeo (es. New programme for Employment and Social Innovation ( EasI), Erasmus +, European Globalisation Adjustment Fund) e delle opportunità nazionali allo scopo di evitare sovrapposizioni e/o duplicazioni delle misure nonché sfruttare l’eventuale possibile complementarietà e sinergia. In tale contesto, il coinvolgimento del settore privato nel sostegno, prevalentemente, a persone potenzialmente non bancabili, richiede ancora di più una modulazione attenta della strumentazione finanziaria, che può tradursi nell’impiego congiunto di più forme agevolative (per es. prestiti pubblici in pari passo con finanziamenti bancari accompagnati dal rilascio di garanzie limitatamente alla quota privata).Inoltre, è opportuno ricordare che la valutazione dei progetti e dei relativi impatti richiede da parte del valutatore l’impiego di criteri che non siano esclusivamente finanziari e valorizzino la finalità ultima dell’intervento (occupazione).L’individuazione delle tipologie di strumento finanziario che potranno essere attivate sarà basato, coerentemente con quanto previsto dall’articolo 37 comma 2 del Regolamento UE 13030/2013, su una valutazione ex ante”.

B) Interventi di presa in carico multi professionale finalizzati all’inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione e in generale alle persone che per diversi motivi sono presi in carico dai servizi sociali: percorsi di empowerment misure per l’attivazione e accompagnamento di percorsi imprenditoriali, anche in forma cooperativa (es. accesso al credito, fondi di garanzia, microcredito d’impresa, forme di tutoraggio, anche alla pari).

C) Mitigazione del contesto di disagio sociale mediante strumenti finanziari combinati prestiti anche nella forma di microcredito o credito d’onore, garanzie, oppure con sovvenzioni, abbuoni di interesse, abbuoni di commissioni di garanzia, premi, assistenza rimborsabile, servizi di accompagnamento quali il tutoraggio da attivare tramite voucher.

Il portale web della Regione consente due ulteriori note: � Il 3° Bando Start ( 2013) prevedeva anche la possibilità di facilitare l’accesso a strumenti

di microcredito per autoimprenditorialità, l’occupazione e la stabilizzazione di giovani dai 18 ai 35 anni non compiuti.

� Il microcredito sociale è stato oggetto di confronto nell’ambito di un workshop organizzato dalla Regione il 31 gennaio 2014 sul tema “Misure sperimentali per il mantenimento dell’abitazione in locazione”.

4 www.ue.regione.lombardia.it.

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In attesa della pubblicazione sul sito della Provincia5 della programmazione FSE 2014 2020 è utile

riportare qui l’analisi proposta dalla Provincia nella bozza di Programma di Sviluppo Regionale

FESR 2014 2020.

5 www.provincia.bz.it/europa/it/finanziamenti-ue/fondo-sociale-europeo-fse.asp.

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Il 18 luglio 2014 la Provincia6 ha inviato agli uffici della Commissione Europea la proposta per la

programmazione FSE.

Nel testo un solo riferimento al microcredito nell’ambito dell’obiettivo specifico 9.2 Occupabilità e

partecipazione al mercato del lavoro delle persone maggiormente vulnerabili.

Utile riportare il contesto indicato:

“Azione 9.2.2: Interventi di presa in carico multi professionale finalizzati all’inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione e in generale alle persone che per diversi motivi sono presi in carico dai servizi sociali : percorsi di empowerment [ad es. interventi di recupero delle competenze di base rivolti a tossicodipendenti, detenuti etc.], misure per l’attivazione e accompagnamento di percorsi imprenditoriali, anche in forma cooperativa (es. accesso al credito, fondi di garanzia, microcredito d’impresa, forme di tutoraggio, anche alla pari). Nello specifico, l’azione proposta per questo obiettivo intende agire a supporto dell’attivazione e inserimento sociale delle persone in condizioni di significativo svantaggio attraverso il potenziamento dei servizi e delle attività formative dedicate a tale specifico target. Si vuole così valorizzare le risorse e rafforzare le relazioni delle persone e delle famiglie al fine prevenire ed evitare l’escalation di problemi che colpiscono in particolare le persone più fragili della società trentina. Le parole chiave che fanno da sfondo agli interventi che attraverso questo obiettivo si vuole attuare sono: • prevenzione, intesa come valorizzazione dei progetti orientati all’anticipazione di disagi, alla promozione della coesione sociale, del senso di comunità, al recupero di situazione di marginalità, • partecipazione, attraverso il coinvolgimento dei soggetti e delle famiglie sviluppando un ruolo attivo e responsabile. Gli interventi si rivolgono a persone e famiglie che nelle fasi del ciclo di vita necessitano di un supporto per prevenire situazioni di difficoltà con riferimento, in particolare, alle separazioni conflittuali, ai minori allontanati o in affidamento, alle vittime di violenza e ai maltrattanti, alle persone/famiglie in situazione di disagio sociale, alle persone disabili e/o persone che necessitano di sostegno nella gestione degli affari quotidiani. Tipologia di beneficiari e territori specifici mirati I beneficiari degli interventi sono i Servizi Sociali dei Comuni, i servizi per l’impiego, i servizi di cura, i servizi di conciliazione, i servizi per l’immigrazione, le imprese sociali, le cooperative sociali, gli organismi del terzo settore, gli organismi formativi, gli enti bilaterali, le imprese, le istituzioni scolastiche. Gli interventi coinvolgeranno tutto il territorio del Trentino”.

Utile rileggere anche : � Legge Provinciale 17 giugno 2010 n.13 Promozione e sviluppo dell’economia solidale e della responsabilità sociale delle imprese.

6 www.europa.provincia.tn.it

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In attesa della pubblicazione7 della programmazione FSE 2014 2020 utile osservare tre delle slide

frutto del percorso di concertazione e partenariato istituzionale e sociale, presentate ad Udine il 3

ottobre 2013:

7 www.regione.fvg.it. La banca dati della legislazione regionale vigente ricorda che opzioni per il microcredito sono

presenti nella Legge Regionale 26 marzo 2014 n.4 Azioni a sostegno delle attività produttive.

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Nella seduta del 10 luglio 2014 il Consiglio Regionale ha approvato la bozza di programmazione

FSE 2014 2020 sulla base dell’apposito documento8 proposto dalla Giunta.

Una slide riepiloga il contesto territoriale

Nel testo FSE un riferimento anche al microcredito entro l’obiettivo inclusione sociale. Questo il

testo:

“La strategia comprende: - politiche di inclusione attiva nel mercato del lavoro - promozione di servizi accessibili, innovativi, flessibili, con particolare riguardo ai servizi family care, ai fini di: - accrescere l’occupazione femminile - conciliare carichi di lavoro e organizzazione familiare, con particolare riguardo alle fasce a rischio di povertà / esclusione (famiglie monogenitoriali; famiglie numerose; famiglie con disabili a carico…) - aumentare le opportunità di apprendimento e socialità dei minori, soprattutto a rischio di esclusione - promozione e cofinanziamento di iniziative di welfare di natura contrattuale, su base territoriale e/o aziendale - politiche di ultima istanza: Lavori di Pubblica Utilità - microcredito - promozione della responsabilità sociale di impresa La centralità per il Veneto dell’approccio dell’inclusione attiva, che utilizza la leva occupazionale ai fini dell’inclusione e della prevenzione dell’esclusione sociale, si pone in continuità con le logiche fin qui sperimentate dal FSE. Con il nuovo assetto degli ammortizzatori sociali, la Regione continuerà a svolgere un ruolo organizzativo e di finanziamento in materia di politiche attive del lavoro. Lo strumento principale è quello delle iniziative integrate di politica attiva, che prevede l’erogazione, ai lavoratori che ne hanno diritto, di un sostegno al reddito unito a servizi personalizzati finalizzati alla riqualificazione professionale e alla ricollocazione nel mercato del lavoro”.

8 Allegato A DGR n. 68/CR del 10 giugno 2014. Documentazione in www.regione.veneto.it

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Il 17 luglio 2014 la Regione9 ha inviato la proposta di FSE 2014 2020.

Nel testo un riferimento al microcredito nell’ambito dell’Obiettivo 9.1 Inclusione.

Questo il contesto:

“La nostra Regione, che vede un’elevata qualità dei servizi sociali e socio-sanitari resi disponibili alle persone attraverso i fondi ordinari e non di riferimento, ma che a seguito del perdurare della crisi economica vede un incremento dei livelli di povertà, intende valorizzare e concentrare le risorse del FSE sulle misure di orientamento e formazione e inserimento e sui necessari servizi di supporto che permettano alle persone l’inserimento, il reinserimento e la permanenza nei contesti produttivi necessarie per accompagnare le persone ad uscire da una condizione di svantaggio, marginalità e povertà attraverso un reddito da lavoro anche autonomo. In tale direzione sono stati avviati i lavori per la stesura di un progetto di legge “Inclusione e Lavoro” che vede il coinvolgimento delle diverse competenze regionali, non solo in materia di politiche sociali e sanitarie ma anche di politiche economiche, per strutturare risposte plurali, ma coerenti e convergenti, ai bisogni delle persone e per valorizzare in un quadro organico tutte le leve e le diverse risorse mettendo al centro degli interventi il lavoro. Gli interventi mirati e personalizzati saranno definiti a partire dalla distanza tra le singole persone e il mercato del lavoro, misurata e misurabili non solo in termini di competenze professionali, per rimuovere le cause di esclusione e sostenere attraverso servizi specifici e specialistici resi disponibili nella sinergia tra le diverse risorse finanziarie l’inserimento nel mercato del lavoro, l’autonomia e l’inclusione sociale. I percorsi per l’inclusione attiva e per la permanenza di tutte le persone nel mercato del lavoro eventualmente affiancate da dispositivi che consentano la partecipazione quali servizi di conciliazioni vita-lavoro, già positivamente attuate nella programmazione in corso. Tali percorsi personalizzati e individualizzati completano l’offerta di azioni per l’inclusione lavorativa di tutte le persone che, nella logica di approccio trasversale, potranno avere accesso agli interventi di politica attiva di cui all’obiettivo tematico 8. Le azioni regionali per l’inclusione sono definite in una logica di complementarietà e integrazione degli interventi che saranno attuati attraverso un Programma Operativo Nazionale “Inclusione”. (…) L’Autorità di gestione intende ricorrere all’utilizzo degli strumenti finanziari nel corso dell’attuazione del programma, per il perseguimento delle finalità regionali con particolare riferimento all’attivazione di strumenti di microcredito”.

Utile rileggere anche : � Legge Regionale 23 luglio 2014 n.19 Norme per la promozione e il sostegno all’economia solidale.

9 www.formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it

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Con la deliberazione n.107 del 17 luglio 2014 l’Assemblea Legislativa10 ha deliberato la bozza di

POR FSE per il periodo di programmazione 2014 2020.

Nel testo NON vi sono riferimenti specifici al microcredito. Va tuttavia letta con attenzione la

sezione dedicata all’obiettivo tematico 8 Occupazione.

In particolare utile osservare quanto si propone per le politiche pubbliche di sostegno alla creazione di impresa: “Il sostegno alla creazione di impresa costituisce uno dei principali canali attraverso cui la programmazione FSE ha contribuito, a livello regionale, a supportare l’inserimento occupazionale dei soggetti alla ricerca di un impiego. L’ipotesi assunta alla base della presente programmazione è che, nonostante il periodo congiunturalmente sfavorevole e, anzi, forse proprio a causa delle ridotte possibilità di impiego “alle dipendenze”, la propensione verso la creazione di nuova imprenditorialità debba essere adeguatamente sostenuta e incentivata. La priorità 8.3 è pertanto finalizzata, in sinergia con quanto programmato nel POR FESR e in modo complementare rispetto agli interventi integrati a sostegno dell’autoimpiego previsti in altre priorità del programma, a sostenere lo sviluppo di nuova imprenditorialità e lavoro autonomo, attraverso l’attivazione di linee di intervento che si collochino sulla scia tracciata dal Prestito d’Onore, attivato a livello regionale, sia nella programmazione 2000/06 che in quella 2007/13 e attraverso l’attivazione di linee di intervento innovative per il contesto FSE regionale (Business Angels, incubatori di impresa, sostegno a progetti di acquisto di imprese da parte dei dipendenti – workers buyout). (…) Nell’ambito della priorità potranno essere finanziate, ad esempio, le seguenti tipologie di azione:

� Progetti a sostegno della creazione di impresa � Sostegno agli spin off e a progetti di workers buyout � Strumenti di ingegneria finanziaria per la concessione di garanzie o per l’abbattimento del

costo del credito � Progetti finalizzati al sostegno allo start up di impresa (potenziamento incubatori e servizi

di tutoraggio allo start up)

Gli interventi ammissibili possono essere rivolti a soggetti di qualsiasi classe di età, genere e cittadinanza che si trovino in una delle seguenti condizioni occupazionali:

• disoccupati o inoccupati

• inattivi, compresi i giovani NEET

• percettori di ammortizzatori sociali e lavoratori a rischio di espulsione. Beneficiari: imprese, incubatori o enti gestori degli strumenti di ingegneria finanziaria attivati, enti di formazione, Servizi per l’impiego. Territori: intero territorio regionale”.

Utile rileggere anche: � Legge Regionale 29 aprile 2008, n.8 Interventi di sostegno e promozione del commercio equo e solidale.

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www.europa.marche.it.

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Con Delibera n. 591 del 14 luglio 2014 la Regione11 ha approvato la proposta FSE 2014 2020. Il

riferimento al microcredito d’impresa è in questo contesto:

Utile rileggere anche: � DGR 9 settembre 2013, n.743. L.R. 45/2013 art. 7. Microcredito regionale a sostegno dei lavoratori e delle lavoratrici in difficoltà - Approvazione dell’Accordo di Progetto tra Regione e Istituti bancari e Indicazioni operative per la gestione dei procedimenti di contributo e per la concessione delle garanzie

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www.regione.toscana.it/-/fse-2014-2020.

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Il 22 luglio 2014 è stata inviata agli uffici della Commissione Europea la versione finale12 dell’FSE

2014 2020. Nel testo vi sono 4 riferimenti al microcredito nell’ambito della strumentazione utile

per gli obiettivi tematici 8 ( occupazione) e 9 ( inclusione sociale attiva).

Questi i contesti scelti:

a) Supporto alla creazione di nuova occupazione stabile anche attraverso l’accompagnamento allo start-up di impresa nei primi due anni di vita, incluso il supporto al ricambio generazionale, in particolare piccola imprese artigianato, integrati da erogazione

di incentivi anche sotto forma di microcredito;

b) Per lo specifico della creazione di impresa, i servizi afferenti alla erogazione di microcredito sono svolti da soggetti specializzati a natura agenziale, nonché società in house alla Regione Umbria, in modo funzionale alla integrazione del FSE con le azioni FESR nell’ambito dell’Obiettivo Tematico 3.

c) Supporto ai giovani – in particolare NEET – anche tramite l’accompagnamento allo start-up di impresa nei primi due anni di vita, incluso il supporto al ricambio generazionale, in particolare piccola impresa e artigianato, integrati da erogazione di incentivi anche sotto forma di microcredito, a fronte di costruzione e valutazione del business plan;

d) azioni sperimentali di sostegno a persone in condizione di temporanea difficoltà economica anche attraverso il ricorso a risorse finanziarie (microcredito, in diretta relazione con quanto previsto dal PO FESR, relativamente all’OT3), rimborsabili anche attraverso controprestazioni di utilità collettiva, opportunamente definite nei loro valori economici di riferimento, nell’ambito di partenariati istituzionali alle scale regionale e locale.

Va sottolineato il dato evidenziato da una apposita ricerca del Dipartimento Pari Opportunità della Regione Campania13.

� Con Legge Regionale 30 marzo 2011, n. 4 – art. 7 è stato istituito il “Fondo per il microcredito” finalizzato alla promozione e al sostegno di progetti di creazione d’impresa realizzati da giovani, donne e soggetti svantaggiati. In base alla suddetta normativa in sede di prima applicazione il Fondo è costituito per un valore di Euro 1.000.000,00. La Regione Umbria, con DGR n. 842 del 26/07/2011 ha individuato in Sviluppumbria Spa la società competente alla gestione del Fondo per il microcredito. Con Deliberazione del 29/12/2011 n. 1676 è stata prevista l’emanazione di un secondo bando microcredito in attuazione della fase iniziale del fondo medesimo, assegnando all’unica ulteriore scadenza la cifra di Euro 200.000,00. Il quarto bando14 è stato pubblicato nel BUR del 18 marzo 2014.

12

www.alleanzaperlosviluppo.regione.umbria.it. 13

Gruppo di Lavoro del Dipartimento Pari Opportunità della Regione Campania ( Elena Bonavolontà, Carla Esposito,

Enza Ferrara, Loredana Gazerro) P.O. FESR 2007 2013 Report sulle iniziative di microcredito realizzate in ambito

nazionale e oltre Italia 2012 2013. 14

www.microcredito.sviluppumbria.it.

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Entro le coordinate finanziarie riepilogate in questa slide15:

la Regione ha inviato, il 22 luglio, la proposta di programmazione FSE per il periodo 2014 2020.

Nel testo 5 i riferimenti al microcredito, in particolare a sostegno delle proposte per occupazione

( obiettivo tematico 8) e inclusione sociale attiva ( obiettivo tematico 9).

Utile rileggere il contesto del primo riferimento nell’ambito delle premesse al Programma:

“Sostegno allo sviluppo sociale. L’inclusione sociale, elemento fondante della strategia Europa 2020 in termini di riduzione del numero di persone a rischio di povertà o esclusione di 20 milioni di unità entro i 2020 (2,2 milioni per l’Italia, così come indicato dal PNR), costituisce un ambito di attenzione prioritario per il Lazio. La Regione intende perseguire una azione di attivazione di soggetti appartenenti alle categorie svantaggiate, operando anche in termini di rafforzamento e sviluppo dei servizi di assistenza, in particolare di quelli a favore dei minori e degli anziani, anche a fronte dell’andamento dell’ampliamento progressivo del numero delle famiglie a rischio di impoverimento. Ne consegue, anche alla luce del protrarsi della congiuntura economica negativa, che quello della povertà risulta un ambito su cui intervenire e sul quale eventualmente sperimentare, sulla scorta delle esperienze maturate in altri contesti dell’UE, forme di aiuto basate su sistemi di ingegneria finanziaria per il microcredito, per l’inclusione attiva, nonché per il miglioramento dell’accesso a servizi e della loro qualità, la strategia regionale prevede di agire, da un lato, attraverso il potenziamento di progettualità innovative già sperimentate (come ad esempio Porta Futuro), dall’altro, attraverso il rafforzamento in tutto il territorio regionale dei servizi sociali e di cura d’interesse generale, così da poter contribuire ad un effettivo miglioramento della qualità della vita, per i soggetti maggiormente svantaggiati sia sul fronte occupazionale sia in situazioni di difficoltà e marginalità sociale”.

� Legge Regionale 4 agosto 2009, n.20 Disposizioni per la diffusione dell’altra economia nel

Lazio.

15

www.lazioidee.it.

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La Giunta regionale16 con deliberazione 21 luglio 2014, n. 484, ha approvato la bozza del POR

FSE Abruzzo 2014-2020.

Nel testo 4 i riferimenti al microcredito: come possibile strumentazione per l’ obiettivo 8

( occupazione) e per l’obiettivo 9 ( inclusione attiva).

Da osservare la precisazione sulla pregressa esperienza della Regione durante il periodo di

programmazione 2007 2013 (valutazione ex ante):

“A livello regionale sono state attivate diverse iniziative per l’erogazione di finanziamenti a fondo perduto o di microcrediti finalizzati all’inclusione dei soggetti svantaggiati (donne, giovani e immigrati) anche attraverso l’autoimpiego. Molte delle citate iniziative sono state finanziate a valere sui Fondi strutturali e trattasi quasi sempre di progetti che finanziano misure dirette (investimenti). Parallelamente, tuttavia, con il FSE è stato attivato un progetto integrato di formazione e assistenza per accedere ai fondi per l’avvio d’impresa (Determinazione Dirigenziale n. 27/DL22 del 22/06/2010) . A partire dalla costituzione del Fondo Microcredito - D.G.R. n. 744/2010 e DGR n. 846/2010 – all’interno della gestione del Fondo Microcredito FSE è stato istituito un Albo di Operatori Territoriali che rivestono il ruolo di soggetti deputati ad azioni di accompagnamento e supporto ai beneficiari”.

Utile anche l’indicazione finale relativa alle azioni positive in ordine all’obiettivo orizzontale per le

pari opportunità:

“Le azioni positive, che agiscono sui gruppi di popolazione per i quali è evidente il maggior rischio di discriminazione costituiscono azioni già identificate all’interno del Programma Operativo: • il sostegno all’acquisizione da parte della popolazione immigrata di competenze linguistiche e professionali finalizzate a favorire un loro regolare inserimento socio lavorativo; • interventi che integrano diversi servizi e misure per l’inserimento lavorativo e l’occupazione di soggetti molto svantaggiati, con una specifica attenzione ai soggetti portatori di disabilità; • il potenziamento dei CpI e l’aggiornamento del personale, con una specifica attenzione a rafforzarne le competenze rispetto alle problematiche tipiche degli utenti molto svantaggiati; • il sostegno alla povertà anche attraverso la mobilitazione di strumenti di aiuto sotto il profilo finanziario, quali il microcredito; • l’attuazione di iniziative di presa in carico multi professionali finalizzati all’inclusione socio-lavorativa di persone maggiormente vulnerabili ed a rischio di discriminazione; • il rafforzamento dei percorsi di formazione per adulti con particolare attenzione a soggetti in condizione di svantaggio. Anche la prevista concentrazione di alcuni interventi di Inclusione Sociale nei territori delle aree interne, che costituisce un’innovazione per questo periodo di programmazione, risponde alla volontà di intervento sui target a maggior rischio di discriminazione”.

16

www.regione.abruzzo.it.

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17

Pubblicato il 21 luglio 2014 il documento unificato17 FESR FSE della Regione ha un riferimento

nominale al microcredito entro questa sezione:

Utile leggere anche: � Legge Regionale 14 marzo 2011, n.5 Istituzione di un Fondo per il Microcredito nella Regione Molise.

17

www.3.regione.molise.it

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18

In attesa della pubblicazione del Programma FSE 2014 2020 è davvero utile annotare la vivacità

del sito regionale18 esplicitamente dedicato al microcredito d’impresa.

Il Fondo per il Microcredito d’impresa si basa su:

18

www.microcredito.regione.puglia.it ; www.sistema.puglia.it.

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In attesa della pubblicazione del Programma FSE 2014 2020 sono da leggere con molta

attenzione i materiali19 disponibili sull’iniziativa regionale per il microcredito basata sui fondi

europei FSE 2007 2013. Materiali e iniziative di presentazione e divulgazione….

…. Che ha preso avvio con la Delibera della Giunta Regionale n.733 dell’11 dicembre 2011.

Successivamente la gestione del Fondo MICROCREDITO FSE20 è stata affidata a Sviluppo

Campania S.p.A. società in house della Regione Campania. In data 28 dicembre 2011 è stato

sottoscritto l’accordo di finanziamento tra l’Autorità di Gestione del POR FSE Campania 2007-2013

e Sviluppo Campania S.p.a. Così sono riepilogati gli obiettivi dei bandi che si sono sin qui

realizzati:

19

www.fse.regione.campania.it ; www.microcreditofse.sviluppocampania.it 20

Gruppo di Lavoro del Dipartimento Pari Opportunità della Regione Campania ( Elena Bonavolontà, Carla Esposito,

Enza Ferrara, Loredana Gazerro) P.O. FESR 2007 2013 Report sulle iniziative di microcredito realizzate in ambito

nazionale e oltre Italia 2012 2013.

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La regione21 ha inviato il 22 luglio 2014 il Programma Operativo Regionale FSE agli uffici della

Commissione Europea.

I riferimenti al microcredito sono analoghi a quelli indicati in altri programmi regionali per la realizzazione degli obiettivi tematici 8 e 9. Su questo secondo si precisa anche: “A titolo sperimentale, è previsto anche il ricorso a strumenti di microcredito rivolti a dare risposta finanziaria limitata e straordinaria a situazioni di difficoltà economica, prevedendo il rimborso da parte dei beneficiari anche attraverso controprestazioni di valore collettivo. Tale azione, per le problematiche che potenzialmente presenta, va svolta in presenza di un rilevante coinvolgimento degli attori dell’economia sociale e del terzo settore, anche in interazione con gli interventi rivolti all’innovazione sociale. Sono inoltre programmate azioni specifiche che favoriscano la partecipazione attiva delle persone in situazione di povertà ed esclusione attraverso una azione di animazione del territorio, sull’esempio dell’esperienza ormai decennale di People Experiencing Poverty coordinata da EAPN Europa”. Da notare la precisazione posta nella sezione della valutazione ex ante del Programma:

“Il microcredito è finalizzato ad agevolare l’accesso al credito da parte di microimprese, nuova imprenditoria, soggetti svantaggiati, organismi no profit e operatori del privato sociale. La dotazione iniziale del fondo è di € 15 milioni. Sviluppo Basilicata è il Soggetto Gestore del Fondo. I due Avvisi Pubblici, entrambi gestiti da Sviluppo Basilicata, sostiene soggetti altrimenti non bancabili con l’erogazione di piccoli prestiti (fino a euro 25.000) a tassi agevolati, per la apertura di microimprese. Il secondo Avviso Pubblico ha rivisto alcuni requisiti di accesso in modo da ampliare la platea di potenziali destinatari, ed ha consentito di effettuare un ulteriore test sulla rispondenza dello strumento di ingegneria finanziaria al fabbisogno presente in regione in tema di accesso al credito da parte dei potenziali destinatari del FSE”.

Questi i riferimenti di regolazione:

D.G.R. 2234/2009 – Istituzione del Fondo di garanzia e microcredito, a valere sul PO FSE 2007-2013. D.G.R. 1624/2011 - Avviso Pubblico per la erogazione del microcredito I. D.G.R. 840/2013 - Avviso Pubblico per la erogazione del microcredito II.

Da leggere anche: � Legge Regionale 21 aprile 2011, n.7 Nuove norme in materia di interventi regionali per la prevenzione e lotta ai fenomeni di usura e dell’estorsione.

21

www.regione.basilicata.it.

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21

In attesa della pubblicazione del programma FSE 2014 2020 va ricordato che la Giunta

Regionale22 della Calabria, con delibera n.122 dell'8 aprile 2014, ha adottato il Documento di

Orientamento Strategico della programmazione operativa 2014/2020, come schema generale di

orientamento per l'elaborazione dei Programmi Operativi regionali 2014/2020.

Nel testo un riferimento al microcredito inserito nell’ambito dell’ obiettivo tematico 9 ( inclusione

sociale e riduzione della povertà).

Questo il quadro di valutazione e orientamento:

“In linea con gli indirizzi nazionali, l’architrave della governance delle politiche sociali in Calabria è costituita dalla Legge Regionale n.23 del 2003 “Realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nella Regione Calabria” in attuazione della Legge quadro 328/2000 che aveva previsto, un anno prima della riforma costituzionale, l’architettura di un sistema di servizi sociali in una logica di decentramento attraverso lo strumento dei Piani Territoriali di Zona. Il sistema di governance definito è il seguente:

• La Regione programma, coordina e indirizza gli interventi sociali, ne verifica l’attuazione e disciplina l’integrazione degli interventi con particolare riferimento all’attività sociosanitaria.

• I Comuni concorrono alla programmazione, progettano e realizzano la rete e, nelle realtà più avanzate, il sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali ed erogano i servizi e le prestazioni sociali, in aderenza con la programmazione socio-sanitaria e attraverso altri soggetti tra i quali le Aziende Sanitarie Provinciali (ASP).

• Il Terzo settore è, in linea con il principio della programmazione partecipata, soggetto attivo nella programmazione, progettazione e realizzazione del sistema integrato degli interventi e dei servizi sociali. Nell’ambito del Terzo Settore la Regione si è dotata nel 2012 di una nuova legge sul volontariato, la Legge regionale 26 luglio 2012, n. 33 “Norme per la promozione e la disciplina del volontariato” che, in particolare, disciplina la partecipazione del volontariato alla programmazione regionale attraverso organismi quali l’Assemblea e la Consulta Regionale del Volontariato.

In ottemperanza alla sopracitata L.R. 23/2003la Regione ha adottato il Piano Regionale degli interventi e dei servizi Sociali (2007-2009) che, in particolare, detta indirizzi per la definizione dei Piani di zona e individua 10 priorità di intervento delle politiche sociali.

� Ad oggi tuttavia il processo di decentramento, avviato con il trasferimento di risorse per la pianificazione associata degli interventi agli ambiti territoriali socio-assistenziali, non si è pienamente realizzato per effetto della mancata emanazione dei Regolamenti attuativi della Legge 23/2003 che avrebbero dovuto regolamentare i servizi di inclusione sociale e contrasto alla povertà ponendo gli stessi ambiti in condizione di ottimale operatività.

Altre Leggi e Piani specifici per settore di intervento sono:

• Il Piano degli Interventi a sostegno delle situazioni di povertà, approvato con DGR n. 1022 del 16.12.2008, come previsto dall’art. 5 della Legge regionale 13 giugno 2008, n. 15, e che ha previsto azioni di sostegno alla famiglia, azioni per l’inserimento lavorativo di soggetti in difficoltà , tra cui il microcredito e l’Osservatorio per la povertà. Il Piano è stato parzialmente attuato solo con riferimento ai Fondi FSE e FESR”.

22

www.regione.calabria.it.

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22

In attesa della pubblicazione23 del Programma FSE 2014 2020 è utile ricordare 2 dei punti indicati

nel percorso partecipato24 per la programmazione FESR 2014 2020 in relazione all’obiettivo 9

( inclusione sociale)

Utile leggere anche: � Legge Regionale 15 maggio 2013, n.9 Disposizioni programmatiche e correttive per l’anno 2013. Legge di stabilità regionale ( Disposizioni su microcredito - articoli 47 e 58).

23

www.sicilia-fse.it. 24

www.euroinfosicilia.it.

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23

Il 18 luglio l’Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale,

ha trasmesso25 ufficialmente alla Commissione europea, mediante il sistema informatico “SFC”, il

Programma Operativo FSE.

Di rilievo l’attenzione in diverse sezioni del testo alle opportunità del microcredito.

In particolare il documento rammenta che: “La specifica attenzione che questa Regione intende porre verso l’imprenditorialità va nella stessa direzione: affrontare il tema dell’occupazione puntando al rilancio dell’economia e alla promozione dello spirito imprenditoriale, tenuto conto dei settori che con maggior sostenibilità possono contribuire ridurre il gap col resto di Italia. Già diverse operazioni promosse nella programmazione 2007/13, anche attraverso l’attivazione di specifici Strumenti di Ingegneria Finanziaria (microcredito e Programmi Operativi di Imprenditorialità Comunale - POIC e Progetti Integrati di Sviluppo Locale - PISL, in particolare), hanno fatto registrare un fortissimo interesse da parte dei potenziali beneficiari ed esiti incoraggianti. Inoltre, tassi di crescita delle imprese da diversi anni decrescenti o sostanzialmente stabili, suggeriscono come il superamento della saturazione degli sbocchi di mercato possa essere perseguito attraverso proposte di impresa innovative e maggiormente aperte ai mercati, in attesa di una generale ripresa economica facente leva sui settori traino. La strategia regionale mira pertanto a favorire la creazione di impresa al fine di rilanciare l’economia sarda, anche attraverso azioni di sistema volte a individuare ed assecondare i settori con maggiori prospettive di sviluppo. La formazione dei neo imprenditori rappresenta, infine, il perno su cui incentrare la politica di sviluppo dell’imprenditorialità”.

Richiamato lo strumento anche entro la realizzazione dell’ obiettivo 9 ( inclusione sociale attiva) il

documento indica nel dettaglio le Delibere della Giunta Regionale relative sia al microcredito per

l’ imprenditorialità sia a quello utilizzato e utilizzabile per i soggetti svantaggiati.

In particolare ci si riferisce a:

� DGR 53 61 del 4 dicembre 2009 ( Fondo Microcredito FSE) e poi Legge regionale 15

marzo 2012, n. 6 Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale della Regione.

Utile anche la chiarezza con la quale si indica il microcredito come strumento “orizzontale” in

grado di connettere più interventi ( i POIC e i PISL) ma anche obiettivi tematici similari:

“Nell’ambito dell’Asse 1 (OT8), il FSE promuoverà molteplici iniziative finalizzate alla creazione di impresa. Saranno promossi servizi di sostegno dei processi di creazione di impresa, attraverso percorsi di formazione, tutoraggio, promozione di incubatori, etc., unitamente ad iniziative di facilitazione dell’accesso al credito (microcredito per l’autoimpiego). Si tratta di una strategia fortemente integrata ad altre misure di promozione della competitività promosse dalla Regione, in primo luogo con il FESR nell’ambito dell’OT3, che consentiranno di proseguire su una direttrice di sviluppo che ha dato nella programmazione 7/13 risultati incoraggianti”.

25

www.sardegnaprogrammazione.it

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Crisi di sistema e microcredito in Italia26

“Uscire dalla lunga recessione significa investire in innovazione a tutto campo, ma soprattutto sostenere quel vasto numero di imprese di piccole dimensioni che costituiscono, come è noto, il 90% del sistema produttivo, oggi stremato. (…) I dati parlano, purtroppo, in modo molto chiaro e delineano una situazione in cui occorre da subito attenuare la fase di credit crunch con strumenti diversi che spaziano dal maggiore ricorso a strutture e reti di garanzia, come i confidi, fino ad interventi più mirati, come il microcredito, per le strutture di piccole dimensioni in difficoltà. L’Italia, peraltro, è all’avanguardia per esperienze di microfinanza a sostegno di piccole strutture, intervenendo con strumenti di credito, di microleasing, di garanzia e con prodotti assicurativi. In particolare, l’Ente nazionale per il microcredito, che opera sotto l’alto patronato della Presidenza della Repubblica, è un punto di riferimento in Europa per esperienza maturata a fianco della micro-impresa e l’operato di questi anni sembra mettere ulteriormente in evidenza come solo un ente pubblico possa essere in grado di coordinare azioni complesse a sostegno delle fasce marginali e più deboli. La sua operatività, infatti, è rivolta al sostegno alle politiche e ai sistemi che operano verso la popolazione che non ha possibilità di accesso ai circuiti bancari tradizionali; si stima che il 18% delle famiglie si trovi in tale condizione. Occorre chiedersi perché il microcredito può e deve essere visto come uno strumento di welfare particolarmente significativo in una fase di crisi strutturale come quella che il Paese sta registrando. Sono individuabili almeno tre motivazioni essenziali:

a) l’effetto moltiplicativo che esso può avere sugli investimenti della micro-impresa;

b) l’effetto di responsabilizzazione da parte del percettore di microcredito nell’utilizzo del prestito;

c) l’effetto di sottrazione di “clienti” al welfare assistenziale per il fatto che il microcredito genera nuova attività economica e nuovi contribuenti con un ruolo attivo nella società.

Per ciò che concerne il primo aspetto, sottrarre al rischio di povertà fasce della popolazione non bancabili e dare ad esse l’opportunità di avviare un’attività d’impresa rappresenta un investimento sociale di valore enorme, difficilmente quantificabile. Ma anche dal punto di vista meramente contabile appare evidente che l’effetto leva generato dai prestiti in ambito di micro-finanza non possono che essere consistenti. Peraltro, nell’ottica di un’oculata politica di spending review, il microcredito rappresenta uno dei pochi strumenti anticiclici di autoimpiego. (…) Inoltre, occorre sottolineare che forte e determinante è il concetto di responsabilizzazione nel sistema del microcredito. Chi opera sulla base di un prestito ricevuto in tale modalità, si impegna non solo a restituire la somma ricevuta, ma a far crescere ed a sviluppare la propria idea imprenditoriale al massimo delle proprie possibilità. Ed è per questo motivo che occorre una struttura di natura pubblica che gestisca e coordini gli interventi di accompagnamento allo start-up ed al monitoraggio”.

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CENSIS - Ente Nazionale per il Microcredito Crisi di sistema e microcredito in Italia. Roma, luglio 2012.

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Sviluppare il microcredito: fondi di garanzia e misure di accompagnamento27

“Tutti i rappresentanti degli istituti di credito intervistati nel nostro monitoraggio, piccoli e grandi, considerano il microcredito un’attività di rilevante interesse da incoraggiare e sostenere, specie nell’attuale congiuntura economica. Concordano, inoltre, nell’identificare alcuni fattori necessari per una maggiore diffusione e per la buona riuscita dei programmi incentrati su questo strumento. Il primo presupposto irrinunciabile per favorire la crescita del mercato del microcredito viene identificato nella presenza di fondi di garanzia a copertura dei finanziamenti concessi. “Indispensabili, fondamentali, necessari” sono gli aggettivi utilizzati più frequentemente da tutti gli esperti interpellati a proposito dei fondi di garanzia a supporto dei programmi di microcredito. Sia gli intermediari bancari più grandi sia quelli più piccoli convergono nel considerare imprescindibile l’intervento di strumenti di mitigazione del rischio connesso alla concessione di credito a soggetti non bancabili, spingendosi a sollecitare l’intervento di un Fondo centrale, nazionale, in grado di garantire una elevata copertura delle perdite, allo scopo di incoraggiare l'erogazione di un maggior numero di microcrediti ed incentivare una più accentuata partecipazione delle banche in questo settore. Sebbene tutti gli istituti bancari ritengano auspicabile un impegno pubblico in questa direzione, suggerendo l’utilizzo di fondi europei, di risorse provenienti dal fondo centrale di garanzia per le piccole e medie imprese recentemente rifinanziato, come pure l’impiego di fondi regionali e comunali, soprattutto le banche minori enfatizzano anche il ruolo e l’importanza dei fondi di garanzia privati, in grado di promuovere una condivisione dei rischi tra i soggetti partner dell’iniziativa micro finanziaria, un aspetto questo non trascurabile nell’ottica dell’efficacia dei programmi. Un secondo fattore che le banche nazionali e locali considerano fondamentale per il successo delle iniziative di microcredito consiste nel supportare i beneficiari con servizi di accompagnamento, assistenza e tutoraggio, indispensabili per essere vicini alla persona, alla famiglia o all’impresa, seguirla nel suo percorso e prevenire problemi nella difficoltà di restituzione del credito. Una solida rete atta alla prestazione di servizi ausiliari è considerata la vera chiave della riuscita del microcredito, seppur rappresentando una voce di costo ingente. Tale convinzione spinge le banche nazionali ad una partecipazione più consistente nei programmi di assumere un ruolo di intermediazione tra il beneficiario e la banca, ma soprattutto di svolgere un ruolo di costante tutoraggio e accompagnamento; a ciò corrisponde un minore impegno nei programmi rivolti alla microimpresa e all’imprenditorialità, dove tale azione di supporto non è garantita da soggetti così capillarmente presenti e dotati di adeguate competenze. Dal canto loro, le banche di credito cooperativo pongono in risalto il fatto che i servizi complementari non solo rappresentano una fondamentale leva per il successo del microcredito, ma anche una concreta occasione per stabilire ed intrattenere un dialogo permanente con i propri partner, oltre che per collaborare efficacemente alla realizzazione delle iniziative di microcredito, costruendo insieme un linguaggio comune capace di ottimizzare il processo di istruttoria delle domande di microcredito. Queste azioni, in base alla loro esperienza, rappresentano un vero e proprio valore aggiunto dei programmi di microcredito in corso”.

27

MLPS - Ente Nazionale per il Microcredito Le multiformi caratteristiche del microcredito. Rapporto finale di

monitoraggio. Ottobre 2013.

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Microcredito e microimprese: informazione e competenza istituzionale28

IL PARLAMENTO EUROPEO E IL CONSIGLIO DELL’UNIONE EUROPEA

considerando quanto segue:

“La mancanza di accesso al credito, all'equity o al quasi- equity è uno dei principali ostacoli alla creazione di imprese, in particolare per le persone più lontane dal mercato del lavoro. Occorre intensificare gli sforzi dell'Unione e degli Stati membri in questo ambito al fine di aumentare l'offerta di microfinanziamenti e l'accesso agli stessi per far fronte alla domanda di chi più ne ha bisogno, in particolare i disoccupati, le donne e le persone vulnerabili che intendono creare o sviluppare una microimpresa, anche su base autonoma, ma non hanno accesso al credito. Le microimprese rappresentano inoltre la maggioranza delle società di nuova costituzione nell'Unione e pertanto i microcrediti dovrebbero poter costituire uno strumento per aggiungere valore e conseguire risultati concreti in tempi rapidi. Come primo passo, nel 2010 il Parlamento europeo e il Consiglio hanno istituito lo strumento. Occorre migliorare le azioni di comunicazione sulle opportunità di microfinanziamento a livello di Unione e di Stati membri per raggiungere maggiormente coloro che hanno bisogno di tali finanziamenti.

La microfinanza e il sostegno all'imprenditoria sociale dovrebbero raggiungere i potenziali beneficiari e avere un impatto duraturo. Essi dovrebbero contribuire a un elevato livello di occupazione sostenibile e di qualità e fungendo da catalizzatore per le politiche economiche e di sviluppo locale. Onde massimizzare le opportunità di creazione di microimprese redditizie, le azioni nel settore della microfinanza e dell'imprenditoria sociale dovrebbero essere accompagnate da programmi di tutoraggio e formazione e da tutte le informazioni pertinenti, che il finanziatore interessato dovrebbe aggiornare periodicamente e rendere accessibili. A tal fine, è fondamentale garantire un finanziamento adeguato, in particolare mediante il FSE.

La disponibilità di microfinanziamenti sul giovane mercato della microfinanza dell’Unione rende necessario il potenziamento della capacità istituzionale degli operatori, in particolare degli organismi di tipo non bancario, in linea con la comunicazione della Commissione del 13 novembre 2007 dal titolo "Iniziativa europea per lo sviluppo del microcredito a sostegno della crescita e dell'occupazione" e con la relazione della Commissione del 25 luglio 2008 dal titolo "Promozione delle donne innovatrici e dell'imprenditoria al femminile". L'economia sociale e l'imprenditoria sociale costituiscono parte integrante dell'economia sociale di mercato pluralista europea e svolgono un ruolo importante nel garantire una migliore convergenza sociale in Europa. Esse si fondano sui principi di solidarietà e responsabilità, del primato dell'individuo e degli obiettivi sociali sul capitale, e sulla promozione della responsabilità sociale, della coesione sociale e dell'inclusione sociale. Le imprese sociali possono fungere da motore del cambiamento sociale offrendo soluzioni innovative, promuovendo mercati del lavoro inclusivi e servizi sociali accessibili a tutti. Essi danno quindi un prezioso contributo al conseguimento degli obiettivi di Europa 2020”.

28

REGOLAMENTO (UE) N. 1296/2013 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO dell’11 dicembre 2013 relativo a

un programma dell'Unione europea per l'occupazione e l'innovazione sociale ("EaSI") e recante modifica della

decisione n. 283/2010/UE che istituisce uno strumento europeo Progress di microfinanza per l'occupazione e

l'inclusione sociale.

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Microcredito, imprese sociali e politiche sociali: interconnessioni29

“Quale è dunque il ruolo più ampio del microcredito nel nostro contesto socio economico? Quello di integrare la questione dell’accesso al credito con le politiche sociali del territorio e lo sviluppo dell’economia. Per farlo, deve essere in grado di misurarsi con due indicatori. Il primo è la sua efficacia nel recuperare le somme prestate, che dimostra come i beneficiari acquisiscano una reale capacità di essere soggetto economico affidabile. Il secondo indicatore è l’autosostenibilità dell’organismo di credito, ovvero la sua capacità di reggersi sulle proprie forze, grazie ai differenziali positivi tra le spese di gestione e i ricavi dell’attività. Obiettivo arduo, considerato che i costi di un sistema di microfinanza con obiettivi di lotta all’esclusione finanziaria sono solitamente più elevati di quelli di una istituzione bancaria normale e, nel contempo, i ricavi inferiori. “Microcredito per l’Italia”30 punta a questo, in prima battuta consolidando la rete, iniziando una volta per tutte a costruire reali strumenti interdipendenti per razionalizzare le risorse e creando un reale e affidabile sistema di rating e monitoraggio. Vogliamo fare microcredito coniugando valore sociale e sostenibilità. Siamo convinti che per realizzare questo obiettivo servano diversi ordini di competenze, strumenti e risorse: competenze finanziarie specialistiche in materia di microcredito, risorse economiche dedicate, capacità di lettura e ascolto dei bisogni, che si applica sia a livello macro (di territorio) sia a livello micro (di singola storia), una struttura operativa in grado di gestire l’intero processo, dall’ascolto all’erogazione, dall’assistenza al monitoraggio.

29

I. Urbinati - P. Nicoletti - M. Calabrò - P. Conzo - G. Barboni Microcredito per l’Italia: fare impresa sociale nell’ambito

dell’inclusione finanziaria. Paper presentato in occasione dell’ VIII Colloquio Scientifico sull’Impresa Sociale, Perugia

Università degli Studi / Dipartimento di Economia, 23 - 24 maggio 2014. 30

� www.mxit.it.

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Appunto per la ricerca

Ricognizione e letture qui presentate possono facilitare altri essenziali passi nella conoscenza

approfondita dei documenti di programmazione nazionale31 e territoriale relativi al settennato 2014

2020 e agli 11 obiettivi tematici della politica di coesione:

Non solo: in alcune regioni le opzioni per il microcredito non hanno sinora trovato

spazio…creando delle asimmetrie sulle quali sembra opportuno riflettere entro il quadro

complessivo delle politiche pubbliche per l’inclusione sociale.32

Tale riflessione si inserisce certamente entro due rilevanti coincidenze:

a. L’attesa per la conclusione procedurale33 e l’approvazione del nuovo decreto MEF relativo

alla disciplina del microcredito in attuazione dell’art. 111, comma 5 del Decreto

Legislativo 1° settembre 1993, n. 38.

b. L’avvio della discussione parlamentare34 sul disegno di legge “Delega al Governo per la

riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile

universale”.

Chi saprà connettere le tre dimensioni (programmazione - disciplina del microcredito in ambito

nazionale e opportunità programma comunitario “EaSI” - nuovi profili dei soggetti dell’economia

sociale) potrà certamente consolidare non solo l’efficacia - inclusiva e intelligente - della Strategia

Europa 2020 ma anche il capitale sociale nell’intera comunità del nostro paese.

Una traccia di solidarietà di fatto, appunto.

Gianni Saonara

Altre letture: Libreria R&S www.tonioloricerca.it

31

� www.dps.gov.it 32

Caritas Italiana Il bilancio della crisi. Le politiche contro la povertà- Rapporto 2014 ; Tonioloricerca n. 50 /2014. 33

www.microfinanza-italia.it 34

Atto Camera dei Deputati n. 2617: www.camera.it.