Ricevitori a pseudo-correlazione, caratteristiche di...
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9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
Ricevitori a pseudo-correlazione, caratteristiche di rumore
Aniello Mennella
Università degli Studi di MilanoDipartimento di Fisica
9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
L'idea di base del ricevitore a pseudo-correlazione
Cielo
Segnale di riferimento
9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
L'idea di base del ricevitore a pseudo-correlazione
Cielo
Segnale di riferimento
x(t)
y(t)
Un accoppiatore (detto “ibrido”) accoppia i due segnali sfasando di 180° metà di uno dei due segnali
9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
L'idea di base del ricevitore a pseudo-correlazione
Cielo
Segnale di riferimento
Due amplificatori amplificano i segnali risultanti (qui assumiamo che gli amplificatori non introducano sfasamento o che lo sfasamento sia lo stesso per
tutti e due gli amplificatori)
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L'idea di base del ricevitore a pseudo-correlazione
Cielo
Segnale di riferimento
y(t)
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L'idea di base del ricevitore a pseudo-correlazione
Cielo
Segnale di riferimento
Se g1 = g2 = g si ha che
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● L'idea alla base del ricevitore è che sia il segnale del cielo che quello del riferimento vengono amplificati da entrambi gli amplificatori, per cui le fluttuazioni di guadagno saranno correlate sia nel segnale del cielo che nel segnale di riferimento cosi' che nella differenza vengono cancellate
L'idea di base del ricevitore a pseudo-correlazione
9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
Sensibilità del ricevitore a pseudo-correlazione
● La sensibilità di un ricevitore a pseudo-correlazione è sqrt(2) migliore del ricevitore Dicke switched in quanto il cielo viene continuamente osservato
● Inoltre nel ricevitore a pseudo correlazione non vi sono componenti attivi a monte del primo stadio di amplificazione, ma solo componenti passivi (l'antenna, il trasduttore di ortomodo (OMT) e il primo ibrido, che possono essere realizzati con perdite resistive molto basse
● I ricevitori di WMAP e Planck-LFI sono ricevitori a pseudo-correlazione basati su un design molto simile
9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
Caratteristiche di rumore● Un ricevitore ideale sarebbe caratterizzato da un rumore “bianco” ovvero
con uno spettro piatto (uguale potenza a tutte le frequenze)
Seg
nal
e n
el d
om
inio
del
tem
po
9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
Caratteristiche di rumore● Un ricevitore ideale sarebbe caratterizzato da un rumore “bianco” ovvero
con uno spettro piatto (uguale potenza a tutte le frequenze)
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9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
Caratteristiche di rumore● In realtà esiste sempre una componente a bassa frequenza che è il risultato
di fluttuazioni di guadagno correlate. È il cosiddetto rumore 1/f perché la potenza cresce al decrescere della frequenza
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9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
Caratteristiche di rumore● In realtà esiste sempre una componente a bassa frequenza che è il risultato
di fluttuazioni di guadagno correlate. È il cosiddetto rumore 1/f perché la potenza cresce al decrescere della frequenza
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9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
Frequenza di ginocchio● È la frequenza alla quale i contributi del rumore bianco e del rumore 1/f si
eguagliano.
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Frequenza di ginocchio
● La frequenza di ginocchio deve essere la più bassa possibile, idealmente nulla, in realtà inferiore alla frequenza di spin del satellite
● Se allora si può supporre che qualunque variazione del segnale in un singolo cerchio sia determinata dal cielo (a parte il rumore bianco). Eventuali differenze fra un cerchio e il successivo sono degli “offset” che possono facilmente essere riconosciuti e rimossi
● Se è possibile ancora normalizzare l'effetto utilizzando algoritmi di “destriping”
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Esempio reale di ricevitore a pseudo-correlazione - Planck-LFI
9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
Esempio reale di ricevitore a pseudo-correlazione - Planck-LFI
L'amplificazione del segnale viene divisa in due stadi: uno freddo (per ottimizzare le proprietà di rumore degli amplificatori) ed uno caldo. La divisione è necessaria per non sovraccaricare termicamente la parte fredda dello strumento
A valle del secondo stadio di amplificazione troviamo un filtro, il diodo, un amplificatore DC e l'elettronica di digitalizzazione del segnale (a 14 bit) ed una parte elettronica di trattamento digitale e pacchettizzazione del segnale
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Esempio reale di ricevitore a pseudo-correlazione - Planck-LFI
● Poiché lo sbilanciamento fra il segnale del cielo (~2.73 K) e quello di riferimento (~4.5 K) non è ottimale, la differenza viene effettuata utilizzando un opportuno fattore di “modulazione di guadagno” (gain modulation factor)
Dove il fattore r viene scelto in modo da azzerare (in media) Pout
, ovvero
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Esempio reale di ricevitore a pseudo-correlazione - Planck-LFI
Questa immagine mostra che sia utilizzando la differenza diretta che quella con modulazione di guadagno le fluttuazioni 1/f vengono in gran parte rimosse
Utilizzando il parametro di modulazione di guadagno, però, la rimozione è più efficace.
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Lo strumento Planck LFI
Back-end – 300 K
50 K
150 K
100 K Thermal interfaces(V-Grooves)
Composite waveguides
LFI focal planeunit (20 K)
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Lo strumento Planck LFITelescope
(50 K)
seco
ndar
y m
irror
primary mirror
50 K
150 K100 K V-grooves
Service Module(300 K)
LFI-HFI
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Lo strumento Planck LFI
Feed horn corrugatoOMT
Front-end module (hibrido – amplificatori – phase switch - ibrido)
Antenne affacciate ai reference load a 4 K
Guide d'onda composite
Back-end module (amplificatore - filtro - diodo)
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Lo strumento Planck LFI
9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
Esempio reale di ricevitore a pseudo-correlazione - WMAP
9 ottobre 2013 Laboratorio di strumentazione spaziale I Lezione 03
Esempio reale di ricevitore a pseudo-correlazione - WMAP
Lo schema dei ricevitori di WMAP è simile a quello di LFI. Le principali differenze sono:
1. Il segnale di riferimento è costituito dal segnale del cielo proveniente da un direzione diversa
2. I phase switch sono posti a valle del secondo stadio di amplificazione (nella parte calda)