Ricette della civiltà romana

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L’organizzazione dei pasti

I Romani dividevano la loro alimentazione in tre pasti quotidiani:

1. Ientaculum, colazione

2. Prandium, pranzo

3. Vesperna, cena

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I medici consigliavano agli anziani di seguire l’ordine dei trepasti, importante era la colazione, avveniva tra le otto e lenove del mattino, si consumava appena svegli e senzaneanche lavarsi le mani. Era sostanziosa e consisteva in pane,formaggio, a volte anche con della carne e frutta. Per i fanciulliera riservato il latte (ovino o caprino) accompagnato dabrioche fresche, salate o addolcite col miele, magariacquistate sulla strada per la scuola.

Ientaculum

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PrandiumSolitamente uno spuntino fatto durante la pausa di lavoro,

attorno a mezzogiorno, portato da casa o, per i più fortunaticon qualche moneta in tasca, acquistato dai venditoriambulanti e nei locali pubblici.

Si trovava da mangiare con una certa facilità soprattutto inprossimità di luoghi molto frequentati durante il giorno, comeil Foro e le terme.

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VespernaQuesto pasto poteva essere costituito da un piatto unico se simangiava da soli, o trasformarsi in un’occasione di convivio conaddirittura circa 50 portate, come nel celebre banchettodi Trimalcione.

Alla cena conviviale partecipavano gli uomini, sempre sdraiati, seintervenivano le donne esse erano tradizionalmente sedute. Simangiava in un luogo coperto: casa, portico o giardino sormontatoda un “velum”. I piaceri della tavola venivano condivisi all’interno diun gruppo sociale ben definito: famiglia, clientela, amici coetanei,collegio professionale o sacerdotale.

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Fra i Romani c’era una grande differenza nel modo di alimentarsi tra i ricchi e poveri:

Patrizi • I più ricchi potevano

organizzare dei banchetti di tre portate con antipasti, pesce, carne, frutta e dolciumi.

Plebei• I pasti erano costituiti dai

cereali, soprattutto frumento e orzo, ortaggi, legumi, erbe lassative, olive.

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Il fascino di mangiare per stradaI Romani non amavano solo le tavole imbandite …

… amavano consumare i pasti in maniera molto veloce, in piedi o addirittura camminando. Centinaia di persone si fermavano a mangiare un boccone presso le bancarelle degli ambulanti, che offrivano una vasta scelta di panini, frittelle, carne arrostita e salsiccia a basso prezzo.

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I thermopolia i fast food di una volta

Luoghi di ristoro, in usonell’antica Roma, dove erapossibile acquistare cibi giàpronti

Erano locali di piccole dimensioni con un bancone nel quale erano incassate grosse anfore di terracotta che contenevano vivande. Avevano una funzione simile ai moderni fast food.

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PRIMA DOPO

thermopolia inentrambi

si può fare

fast food

un pasto veloce

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PRIMA DOPO Ciò che si può notare è la differenza molto evidente fra quella

che era la cucina romana nell’antichità e ciò che viene servito oggi sui tavoli italiani. Ciò che è cambiato è

soprattutto la preparazione e la presenza di alcuni

prodotti, che nell’antichità non

esistevano.

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Occorre pensare a una dieta mediterranea priva di alcuni ingredientiarrivati in Europa solo dopo la scoperta dell'America: pomodori,peperoni, patate, riso, granoturco e alcuni tipi di agrumi erano infattiinesistenti allora. Persino la pasta non esisteva, dato che il granoserviva come legante (amido) e non per fare gli spaghetti o letagliatelle. Ma carne, pesce, legumi, uova, cereali, formaggi nonimpedirono a Lucullo (un personaggio della Roma antica, restòfamoso per i sontuosi pranzi offerti agli amici), per esempio, di farallestire banchetti di grande qualità e quantità.

La conservazione dei cibiDato il clima mite e, nei mesi estivi, caldo di Roma, il problema della conservazione dei cibi era quotidiano. Le soluzioni erano diverse:- affumicare, di solito usato per i formaggi;- deidratare, diffuso su molte cibarie, specie carni;- spalmare miele, per la frutta fresca;- metter sotto sale, dopo che Tiberio costruì le "salinae"

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Dietologi veri e propri tra i Romani non esistevano, ma ben presto ci sirese conto che gli eccessi alimentari erano fonte di un gran numero dimalattie. Così, accanto ai primi trattati di gastronomia, nacquero alcunirudimentali trattati di dietetica, i cui principi rimasero in voga fino alMedioevo l'introduzione delle salse, che avevano il compito di "coprire"il gusto dei cibi mal conservati, ma che in seguito divennero elementidistintivi delle ricette, e la cottura dei pesci che venivano, infatti, bollitiprima di essere fritti o arrostiti. Lentamente il pane sostituì le polente dicereali. Dal pane alla pasticceria, anche se primitiva, il passo fu breve:bastò aggiungere miele, uvetta e noci e nocciole.

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Piatti tipici della Roma antica

• Salsa Garum: era ottenuto dal pesce salato e fermentato conl’aggiunta di erbe aromatiche. Un’idea del suo sapore possonodarla alcune salse orientali, ottenute allo stesso modo.

• Gustacium: antipasto che unisce pistacchio, albicocche, fruttasecca, datteri, uova e olive.

• Patina : frittata di lattuga con aggiunta di pepe, vino cotto,acqua e olio legati da uova e poi cucinati.

• Patina de piris : torta di pere servita a tavola cosparsa dipepe, con miele e vino passato.

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Ricetta: Pane con mieleQuesta era una delle merende che venivano date di pomeriggio ai bambini. Facendo alcune ricerche, abbiamo trovato gli ingredienti che sono scritti nella ricetta che segue.

INGREDIENTI:Pane, latte e miele.

PREPARAZIONE:Immergere il pane nel latte e successivamente friggerlo. Infine cospargerlo di miele.

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Alimenti tipici della Roma antica• Il pane: era un alimento di base. Prima di conoscere il pane i

Romani mangiavano la polta, una zuppa di cereali.Prima il pane era composto da farro o spelta.La prima focaccia romana era guarnita con formaggio, olive,uova e funghi. Poiché il pane era molto duro, veniva mangiatointinto nel vino, nell'olio, nelle minestre o con le salse. C’eranomolte varietà di pane: alcuni tipi erano scadenti, altri eranopani preparati con miele, vino, latte, olio, frutti canditi e pepe.

• Il formaggio: diventò presto una pietanza completa venivaottenuto amalgamando il latte con un succo ottenuto dalrigurgito di un vitellino o di un bambino non ancora svezzato.

• Le uova: i romani mangiavano le uova solo per mantenere unequilibrio alimentare, questo spiega il loro rispetto per ivolatili. Venivano preparate come oggi, alla coque, altegamino, sode oppure strapazzate.

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•Il pesce: arrivò tardi nell'alimentazione romana. I pesci piùmangiati erano l'orata, la triglia, la sogliola e il luccio. Tuttiquesti pesci erano accompagnati da verdure bollite, carni ofegati.•I frutti di mare: erano mangiati durante il periodo dellacarestia, ma vennero ben presto considerati piatti pregiati eprelibati. Venivano mangiati cotti o crudi, conservati ingiare con sale e insaporiti con salsine.•Il sale: serviva per la conservazione di alcuni alimenti, perpreparare il vino e per impedire che l'olio diventassespesso.

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•La carne: viene introdotta quando subentra l'urbanizzazione, i Romani la sostituirono ai vegetali, poiché, abitando in città, non coltivavano più l‘ orto. La carne più utilizzata dai Romani era quella di suino, perché del suino si mangiava tutto.

La carne dei montoni e delle capre era la meno pregiata. La carnedell'agnello e del capretto erano le più pregiate per la loromorbidezza. Il bue, inizialmente, non veniva utilizzato per lagastronomia, ma nel lavoro dei campi. Infatti, esso era ritenuto sacro.Più tardi venne usato per i bolliti, perché la sua carne poteva essereconservata più a lungo.

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Le verdurePer quanto le verdure, si consumano: lenticchie, fave, ceci, piselli,

lattughe, cavoli, carote, rape, cetrioli, e soprattutto menta e funghi,malve e bietole che oltre ad essere lessativi erano molto ricercate.Invece le olive non erano sempre presenti nelle tavole dei romani ricchie poveri.

I cavoli erano una delle medicine naturali più utilizzatosi, avevano proprietà digestive, purganti, ottimo in caso di lussazioni e contusioni, disturbi al fegato, al cuore e ai polmoni e se mangiato crudo può anche curare l’artrosi.

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Bevande tipiche della Roma antica• Acqua: era importante nell'alimentazione e nell'igiene

quotidiana. L'impluvium era la cisterna che nelle case raccoglieva l'acqua piovana, poiché quest'acqua imputridiva, veniva fatta bollire e si beveva calda o raffreddata (con la neve). Avere le cisterne in casa era una rarità e potevano permetterselo solo le famiglie più ricche.

• La posca: formata da acqua e aceto.

• L'acqua mulsa: formata da acqua e miele,

• L'idromele: formato da acqua piovana e miele.

• Il latte: veniva utilizzato il latte di capra, di vacca, di asina e di cavalla. Era bevuto fresco oppure aromatizzato. Inizialmente,il latte era usato anche per zuppe e minestre; poi fu sostituito con il brodo di carne .

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•Il vino: Questa bevanda aveva soprattutto un carattere sacro -carattere che si è conservato nella religione cristiana. Gli uomini non potevano berlo prima di aver compiuto trent'anni ed era proibito alle donne;esisteva infatti una prova, chiamata "ius osculi" (diritto del bacio), che permetteva al marito di dare un bacio alla moglie sulla bocca per vedere se aveva rispettato questa regola. I vini erano pesanti, acidi o amari. Il vino era bevuto in coppe molto larghe e quasi piatte. Esso si beveva anche se non era buono e veniva usato come condimento. Era conservato fino a 15 anni e più era vecchio più era costoso. Altri tipi di vino erano quelli mielati - con il miele - e quelli pepati.

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Igiene e organizzazione sanitariaCi sono state e ci sono varie malattie esse portano a diverse forme di morbilità

connessa a momenti di crisi sociale e soprattutto alimentare. Quasi ogni epidemiaportava ad una carestia, a causa di un improvviso spopolamento di zone rurali, epoiché la sottoalimentazione e la cattiva qualità dei cibi disponibili aggravano lecondizioni sanitarie generali.

Roma sviluppò un gigantesco sistema di acquedotti, i quali rifornivano di acquesorgive le terme, le fontane pubbliche e le riserve di acqua potabile e gli impiantiigienici delle grandi case private, naturalmente a pagamento,infatti, i poveri nonpotevano permettersi di pagare l’acqua degli acquedotti. I poveri urbanizzativissero nella miseria e nello squallore, ammassati in edifici congestionati, di altezzaeccessiva e pericolosa, male illuminati, ventilati e riscaldati,senza possibilità dicucinare in modo adeguato, senza latrine né connessione con le fognature.

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Questo power point è stato ideato dalle alunne della 2B del Liceo Scientifico

Statale “GALILEO GALILEI” di Catania:

Renata CantarellaDenis WanauseqDaria BonfiglioGiulia Saraniti

Ida Grasso