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SOMMARIO Santo Natale 2013 pag.1 “Io ho un Sogno…” pag.2 La gita alla cascina Pasque’ pag.3 Teatrando a scuola pag.4 Il primo giorno di Scuola pag.5 Intervista ai Primini pag.6 La Scuola siamo noi pag.7 Che bello stare insieme! pag.8 Il Segreto della III B: pag.8 l'amicizia! I nuovi volti al consiglio pag.9 di zona dei ragazzi e delle ragazze La festa dello Sport pag.9 Le classi quinte in visita pag.10 alle terrazze del Duomo e alla Pinacoteca di Brera Il Consiglio di Zona pag.11 raccontato dai ragazzi dell'Achille Ricci Buon sogno a tutti pag.12

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SOMMARIO Santo Natale 2013 pag.1

“Io ho un Sogno…” pag.2

La gita alla cascina Pasque’ pag.3

Teatrando a scuola pag.4

Il primo giorno di Scuola pag.5

Intervista ai Primini pag.6

La Scuola siamo noi pag.7

Che bello stare insieme! pag.8

Il Segreto della III B: pag.8 l'amicizia!

I nuovi volti al consiglio pag.9 di zona dei ragazzi e delle ragazze

La festa dello Sport pag.9

Le classi quinte in visita pag.10 alle terrazze del Duomo e alla Pinacoteca di Brera

Il Consiglio di Zona pag.11 raccontato dai ragazzi dell'Achille Ricci

Buon sogno a tutti pag.12

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Fra innumerevoli immagini dell’arte cristiana, si fa spazio nel cuore di ciascuno la grandezza del mistero natalizio.

Il giorno in cui Dio nacque sulla terra ci raggiunge anche oggi preceduto quasi senza tempo, dalla stella di Betlemme, che continua a brillare in una notte oscura, accompagnata dall’eco gioiosa del canto degli Angeli.

In questo mistero del Santo Natale che ci prepariamo a vivere con ognuno di Voi il meraviglioso scam-bio d’amore commuove il cuore della Chiesa e fa sussultare di gaudio l’umanità.

Davanti all’evento meraviglioso del Figlio di Dio che si è così abbassato per la nostra salvezza.

È con questo pensiero che a nome della mia comunità religiosa porgo i miei migliori auguri di un felice e Santo Natale.

Con affetto in Cristo

Suor Gerardina Ferragina

SANTO NATALE 2013

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pag. Natale 2013

I preparativi per il nostro piccolo spettacolo natalizio sono iniziati molto presto e le insegnanti avevano deciso di impostare quello dei bambini più grandi riprendendo il tema dei laboratori: l’intercultura e l’al-tro.

La riflessione proposta dai bambini acquista, in questi giorni, ancora maggior valore proprio in seguito alla scomparsa di un grande uomo quale è stato Nelson Mandela.

Ho pensato allora di scrivere il mio articolo partendo da questa frase, tra le tante lasciateci da Mandela, che subito mi ha fatto ricordare “il sogno” di Martin Luther King, perché può sembrare un sogno che per esempio la figlia di un contadino possa diventare medico…possibile?

Quale potere ha l’educazione! Nel vero senso della parola: tirar fuori ciò che un essere umano ha dentro per indirizzarlo….

L’educatore, allora, sia esso genitore o insegnante, dovrebbe essere il primo ad avere un sogno, o anche più di uno, purché siano grandi! Altrimenti come può suscitarli nei bambini o ragazzi a lui affidati…

L’educatore è colui che crede nelle potenzialità di ciascuno e che ogni bambino potrà essere contento se realizza il suo sogno di una vita vera; perché non sono importanti il colore della pelle, la religione in cui si crede, lo stato sociale, ma la persona, nella sua unicità e irripetibilità, quale dono di Dio. La diversità è ricchezza e può aprire vasti orizzonti!

L’educatore non si arrende e non ‘getta la spugna’ perché tanto non cambierà mai nulla…ma si impegna con tutte le sue forze a mantenere uno sguardo positivo sulla vita così da trasmetterlo, nonostante le inevitabili difficoltà e delusioni.

Di sogni belli e grandi ne hanno parlato Nelson Mandela, Martin Luther King ma anche Alessio Tavec-chio durante l’incontro con i nostri ragazzi delle medie, del quale parleranno nel loro articolo.

Si potranno realizzare tutti i sogni? Non si sa, sicuramente il Signore ha strade strane e a noi spesso in-comprensibili, e quindi, forse, a volte i sogni si realizzano in modo diverso da come ce lo aspetteremmo.

Il mio augurio per questo Natale è di recuperare i nostri sogni o di averne altri sempre belli e grandi!

Auguri a tutti voi.

Elisabetta Bertocchi

“IO HO UN SOGNO…”

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“Io ho un sogno, oggi!” (Martin Luther King)

“L’educazione è il grande motore dello sviluppo personale. È grazie all’educazione che la figlia di un contadino può diventare medico, il fi-glio di un minatore il capo miniera o un bambino nato in una famiglia povera il presidente di una grande nazione.” (Nelson Mandela)

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5 ottobre: il cielo non promette nulla di buono, nuvole nere minacciose di pioggia e una temperatura autun-nale. Sveglia presto, oggi ci aspetta la cascina Pasqué con i suoi castagneti, i suoi animali e tante cose buone da gustare.

Per noi è la prima gita con la scuola dell’Infanzia, iniziata da appena un mese.

Giacca pesante, stivaletti di gomma, zainetto e via …si va a prendere il pullman che ci aspetta alla Ricci.

Qualche visino è ancora assonnato, ma appena si sale sul pullman curiosità ed eccitazione prendono il so-pravvento … e anche per gli adulti un po’ di emozione, magari al ricordo di qualche gita scolastica di tanti, tanti anni prima.

La Cascina Pasquè si trova a circa un’ora di strada da Milano, in provincia di Varese, tra dolci declivi, boschi e paesini con belle villette.

All’arrivo ci aspettano le castagne … in poco tempo ci si sparpaglia tutti tra i sentieri del bosco.

E qui si capisce subito chi è nuovo del posto, come noi: dopo un’oretta di ri-cerca, nel sacchetto abbiamo un riccio vuoto, un po’ di sassi (a 3 anni non pas-sano mai inosservati!), qualche foglia e nella pancia un po’ di uva fragola che abbiamo raccolto e mangiato al momento.

Di castagne neppure l’ombra! Però abbiamo fatto amicizia con Francesco, un altro piccolo della materna e con i suoi genitori …beh, le castagne le possiamo sempre comprare al supermercato!

I pancini cominciano a brontolare: pasta al ragù, cotoletta e patatine ci aspet-tano! Wow!

Anche i “grandi grandi” hanno la loro soddisfazione culinaria e un po’ di chiacchiere simpatiche per rompere il ghiaccio tra genitori e insegnanti pre-senti.

E dopo pranzo… forza bambini, gli animali ci aspettano! Divisi in due gruppi - i piccoli avanti per manina tra loro, i grandicelli dietro a dare un aiuto per evitare che i piccoli si perdano per la fattoria – si inizia il giro di visita: c’è da dare un po’ di fieno ai cavalli e agli asinelli, e poi alle caprette.

E laggiù ci sono i maiali, quelli veri …sì, i cugini di Peppa Pig! E poi le mucche, le galline e i coniglietti … dei batuffoli da accarezzare! Quante scoperte!

Per le mamma e i papà il tempo di un buon caffè e di un ottimo gelato e poi è di nuovo ora di rientrare a casa. Il cielo è rimasto grigio, ma le nuvole non hanno osato rovinare una giornata così piena di novità e divertimento.

E una volta saliti sui pullman la stanchezza prende il sopravvento: i piccoli si addormentano in pochi minuti, qualche papà segue a ruota, mentre le mamme continuano a fare chiacchiere. E da domani, incontrandosi a scuola, ci si sentirà tutti un po’ meno estranei.

Le castagne sono rimaste nel bosco, ma a casa ci siamo portati la gioia di aver trascorso una bella giornata, in cui i bimbi hanno potuto fare nuove esperienze e giocare con nuovi amici, con i quali condivideranno un cammino lungo tre anni!

Barbara, mamma di Andrea, classe Pulcini

GITA ALLA CASCINA PASQUÈ

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pag. Natale 2013

I bambini amano i giochi del “far finta” perché danno loro la possibilità di esprimersi attraverso una molteplicità di aspetti.

Osservando i piccoli, durante il gioco libero nei vari angoli della sezione, abbiamo constatato quanto l’i-mitazione e l’identificazione si trasformino in un momento divertente e ricco di significato.

Ed è proprio il teatro una tra le forme espressive che più si avvicina al gioco simbolico, libero, semplice e spontaneo dei bambini.

La strutturazione di un laboratorio di drammatizzazione significa coinvolgere i bambini e le bambine nell’invenzione di storie, suoni, canzoni, e di tanti modi di utilizzare il proprio corpo e la propria voce attraverso un percorso propedeutico.

La nostra scuola dell’infanzia propone un laboratorio di drammatizzazione curato dall’insegnante Ma-nuela, con competenze specifiche.

Il laboratorio, in linea con il progetto didattico dell’anno, è uno spazio educativo molto significativo, permette ai bambini di crescere e di sviluppare la propria creatività, di esprimere paure, sentimenti, in-certezze, di allargare la fiducia in se stessi e negli altri e di liberare la fantasia.

La scuola dell’Infanzia

TEATRANDO A SCUOLA

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Ci siamo: la cartella è pronta (mamma se pe-sa!), i capelli sono a posto, l’emozione è tanta e mal dissimulata. Arriviamo a scuola, ma è presto; lo zaino è appoggiato in un angolo co-me un punto di riferimento, mentre pian pia-no il cortile si riempie di altri visi e si cercano quelli conosciuti. Poi i sorrisi che danno sicu-rezza, gli abbracci e le classi dei più grandi che si ritrovano e sono felici…ma ora anche noi siamo grandi! Tutti insieme aspettiamo il momento: i palloncini volano in alto in un gruppo compatto (o quasi!) e restiamo incan-tati a guardare il cielo azzurro mentre diven-tano puntini impercettibili…di chi era quello che, incredibilmente, è davvero arrivato a destinazione?

Poi in fila al centro dell’attenzione - sguardi che si cercano - e per mano ai giganti di quinta si sale nella classe. Il diario con il proprio nome già scritto dà fiducia; tutti lo riconoscono perché il nome va oltre l’identità di ciascuno: è origine e destinazione. Le ultime foto, un po’ di imbarazzo e poi… noi genitori dobbiamo andare via.

Si, a dispetto dell’apparenza, non era il mio primo giorno di scuola! Anche se… le loro emozioni sono le nostre. O forse sono le nostre emozioni, proiettate su di loro. Sono io o è lei?

Non è facile, da genitori, separare le cose, se-parare quel noi. Perché in realtà non stiamo pensando (solo) al primo giorno di scuola: co-me le maestre, sappiamo bene cosa vuol dire affrontare la vita “da grandi”. Ora, però, è il loro momento e sentirsi grandi è una bella sensazione, un miscuglio di fierezza e timore: glielo leggi negli occhi quando incontrano i loro amici ancora alla materna. Allo stesso tempo è il nostro momento: il momento di dare loro i mezzi per affrontare, da soli, le dif-ficoltà della vita, quelle vere, quelle in cui nessuno, nemmeno la mamma, può aiutarti. Allora saremo orgogliosi, come lo siamo stati in questo primo giorno di scuola: quando sa-ranno in grado di districarsi nelle complica-

zioni, di vedere opportunità dove sembra ci siano problemi, se avranno il coraggio delle proprie azioni e delle proprie scelte, se sapranno ancora sorridere come fanno ora.

E se ci commoviamo vedendoli col loro grembiulino un po’ troppo grande e l’espressione seria seria, va bene: perché, come diceva Tolkien, “non tutte le lacrime sono un male”.

Una mamma di I A

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA

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pag. Natale 2013

Buon giorno bambini, vorrei farvi un’intervista su questi primi mesi di scuola, ci state?? TUTTI: (parte un coro) Siiiiì!!! Benissimo, per prima cosa vorrei chiedervi che cosa avete provato il 9 settembre, il nostro primo giorno di scuola. Aurora e Stella: ”Mi sentivo emozionatissima!” Giacomo, Alessio, Ludovica, Ale, Mirko:, Alice, Edo, Richi: “Ero felice, perché era finalmente arrivato il primo giorno di scuola!” Daria, Edo: “Mi sono emozionata perché ho visto te, maestra!” Jacopo: “ Mi ha emozionato la canzone di accoglien-za, erano bravissimi i bimbi grandi!” Andrea: “Ero agitatissimo, perché non sapevo dove andare!” Cosa vi ricordate, come cosa più bella, fatta durante le prime settimane? Richi: “Abbiam disegnato le nostre facce!” Edo, Alice, Edo, Ludovica, Alessandro, Ginevra, Vit-toria, Mirko, Alessandro, Alessio, Aurora: “I giochi fatti con Samantha” Giacomo: “ La prima copertina del quaderno che ab-biam preparato” Margherita: “ Quando abbiam fatto la prima lettura” Daria: “Quando abbiam iniziato a scrivere sul qua-derno” Andrea: “L’intervallo!” (Jacopo addirittura va indietro al giorno del raccor-do come momento per lui importante!) Qual era, se ne avevate, la vostra più grande paura relativa alla scuola? Aurora, Alice e Ginevra: “avevo paura che la mia classe fosse brutta e che tu ci facevi fare cose noiose” Margherita, Ludovica: “Avevo un po’ paura per le cose da fare” Edo c.: “ Avevo paura di iniziare subito a leggere e scrivere, io non lo so fare!” Giacomo e Mirko: “ anche io avevo paura di dover iniziare subito a leggere e scrivere!” Vittoria: “ Mi mancavano le mie amiche..”

INTERVISTA AI PRIMINI

Daria, Andrea e Ale: “ Io non avevo paura di nulla!” Cosa vi aspettavate di trovare qui a scuola? A questa domanda praticamente tutti i bambini hanno risposto che si aspettavano di trovare nuovi amici, la maestra e di iniziare a conoscere le letteri-ne… Daria: “Mi aspettavo di trovare un cartellone con scritto BENVENUTI!” Cosa vi piace di più fare, intervallo a parte ( li prece-do, infatti vedo tutte le manine che si abbassano e i pensieri si spostano su altre attività! :D ) ? Daria: “scrivere” Aurora: “ fare le schede” Giacomo: “Leggere” Alice: “Fare le lettere” Jacopo: “leggere e scrivere….e…disegnare!” Margherita: “Leggere” Edo C. “Disegnare” Ale B:”Disegnare, ma con le tempere…e anche scri-vere” Byron : “Giocare con i compagni” Ludovica: “Giocare con la Marghe e la Vittoria” Vittoria: “Leggere” Andrea e Mirko: “Cancellare la lavagna” Ale L.: “Preparare le pagine con i binari per scrivere” Stella: “Anch’io come Ale!” Ginevra: “ Giocare con le compagne” Alessio: “ Giocare e lavorare coi compagni” Riccardo: “Ascoltare le storie del Bosco Fantastico” Edo M.: “Leggere” Ultima domanda, bambini…Come vi sentite, ora che frequentate la scuola primaria? Anche per questa risposta i bambini han risposto similmente: chi si sente sia felice, sia un po’ triste (quando non riesce subito a far qualcosa), chi si sen-te contentissimo, ma la maggior parte di loro si sen-te grande e importante per aver iniziato insieme questo viaggio!!! Grazie mille bimbi per questa bellissima chiacchiera-ta!!!!

I bambini di I A

Sono ormai passati tre mesi dal nostro primo giorno di questa meravigliosa avventura.

Dico “nostro”, perché anche per me, che sono la maestra, è stato un nuovo inizio ed una grande, grandissima emo-zione quel giorno!

Ecco, dicevo, sono appunto passati tre mesi e anche i bambini di prima, che ancora non sanno scrivere ( ma che si stanno impegnando tantissimo per imparare!!), vogliono dire la loro sul mitico Ricciolino! Come fare?

Da vere stars, i ”primini”, risponderanno alle domande di un’intervista appositamente pensata per loro!!!!

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Il giorno 23 novembre si è svolto l’Open Day della nostra scuola!

Volevamo far conoscere a tutti come sono le nostre giornate, in particolare i laboratori di musica, arte, lingua Inglese, informatica, lettura e motoria.

Ecco le nostre impressioni:

LABORATORIO MUSICALE

“Ho suonato il tamburo e il triangolo” (Umberto)

“Riconoscere i suoni ad occhi chiusi” (Giulia)

“Cantare in particolare la canzone “LE OLIMPIADI MUSICALI” (Valentino)

LABORATORIO ARTISTICO

“Abbiamo creato una bellissima lanterna” (Cristina e Giulia)

MADRELINGUA

“Ci è piaciuto inventare una storia in inglese con dei fogli mischiati” (Michela, Sofia T. Elisa)

“Giocare a memory in inglese” (Mattia P, Cristina)

INFORMATICA

“Poter far vedere ai nostri familiari come eravamo bravi ad usare il computer per disegnare” (Mino e Ali-ce P.)

“Creare un biglietto per Natale con anche il calendario” (Giulia, Riccardo P., Sofia, Sara C. Alice P. Lavi-nia G.)

LETTURA

“Ho potuto fare un libretto e un segnalibro personalizzato” (Cristina, Sofia, Michela, Alice, Martina C.)

MOTORIA

“Mi è piaciuto imitare un personaggio, visto da una carta” (Valentino)

“Giocare a calcio, basket con gli ostacoli, giocare coi cerchi” (Valentino, Francesco, Michele)

I bambini di II A e II B

LA SCUOLA SIAMO NOI

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Per noi la nostra scuola è bellissima, con tanto verde e grandi alberi, ha campi da calcio e una sabbiera do-ve trascorrere i nostri intervalli!

Le cuoche ci cucinano cose buonissime.

Abbiamo una gran veranda con molti giochi, una palestra nuova con il campo sintetico e una grande aula di Informatica dove ognuno ha il proprio computer e una lavagna interattiva.

Le nostre classi sono allegre, colorate, decorate con i nostri lavori e tanti libri da leggere.

Una chiesa accogliente dove non solo preghiamo ma facciamo anche le recite, cantiamo, è un luogo “magico”.

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pag. Natale 2013

Certe volte capita che durante l’intervallo, giocando, si litighi…purtroppo anche per cose molto banali!

Ma da qualche settimana abbiamo provato a giocare a calcio tutti insieme, maschi e femmine…bè non ci crederete…è stato bellissimo!!

Siamo riusciti a passare del tempo insieme senza prenderci in giro e bisticciare e questo è potuto accade-re perché è come se fossimo una grande famiglia e, in famiglia si sa, ci si vuole un gran bene!!!

I bambini di III A

CHE BELLO STARE INSIEME!

La classe IIIB, all’inizio dell’anno, ha ricevuto una proposta dalla maestra per migliorare il modo di sta-re insieme: durante la pausa dopo il pranzo, tutti i giorni, un compagno decide quale gioco di classe fare e lo arbitra.

All’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà, perché facevamo fatica ad andare d’accordo tra noi, poi con il trascorrere dei giorni, abbiamo scoperto quanto fosse divertente giocare uniti…e la nostra amicizia si è rafforzata!

Certo, capita ancora di litigare, ma l’intervento dell’arbitro riporta la pace tra noi.

In questi mesi abbiamo anche scoperto quanto sia bello essere amici, aiutandoci e rispettandoci a vicen-da.

Quest’esperienza ci ha aiutati a superare le piccole incomprensioni, affrontando ogni giorno con gioia insieme agli amici che credono in noi!!

I bambini di III B

IL SEGRETO DELLA III B: L'AMICIZIA!

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I NUOVI VOLTI AL CONSIGLIO DI ZONA

DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

Il Consiglio di Zona nove è un’organizzazione, un progetto al quale il nostro Istituto aderisce. Esso dà la possibilità a noi ragazzi delle classi quarte e quin-te della scuola primaria e delle scuola secondaria di primo grado di discutere e di portare proposte che successivamente potranno essere realizzate. Ci si riunisce nella sede in via Guerzoni (la sede vera del consiglio di zona degli adulti!) e con l’aiuto degli insegnanti e dei coordinatori del CdZ degli adulti proponiamo le nostre idee e i nostri progetti. Noi quarte siamo entrate a far parte di questo pro-getto quest’anno, quando i nostri compagni di quin-ta ci hanno illustrato per filo e per segno quanto fat-to da loro lo scorso anno. Così abbiamo dato il via alle elezioni per nominare il nostro rappresentante (quello delle classi quarte!). La campagna elettorale ha avuto una durata di dieci giorni durante i quali i candidati hanno pensato e preparato un progetto per farsi conoscere maggior-mente e condividere le loro idee attraverso un di-scorso. Il progetto doveva riguardare un’idea concreta che potesse migliorare la città di Milano per i bambini. Le candidature sono state numerose e i progetti in-teressanti tanto che la scelta non è stata per niente facile! Qualcuno di noi si è pure disperato quando il sostenitore che aveva scelto di appoggiarlo si è unito a un altro gruppo di sostenitori! Eppure il giorno 6 novembre sono avvenute le elezioni e dopo una tre-pidante attesa … Ilaria P. della sezione B ha ricevu-to il maggior numero di voti seguita da Azzurra G. della sezione A.

Venerdì 22 no-vembre le nostre rappresentant i hanno partecipa-to al loro primo incontro: erano molte emozionate e al rientro ci hanno subito rac-

contato tutto quanto! Noi tutti rinnoviamo alle nostre compagne le nostre congratulazioni: “Fateci onore!”

I bambini di IV A

FESTA DELLO SPORT Tutti gli anni nella scuola Achille Ricci, le mae-stre organizzano una festa chiamata “Festa dello sport”.

Quest’anno si è svolta il 27 settembre e abbiamo svolto: la corsa a ostacoli, il vortex, il salto in alto, la corsa veloce, la staffetta e tanti altri sport!

Dopo una lunga, impegnativa e faticosa mattina-ta, siamo andati a mangiare.

Tutti noi eravamo molto emozionati ed agitati per le premiazioni che sarebbero avvenute nel pomeriggio.

Le premiazioni si sono svolte in palestra e le mae-stre annunciavano i vincitori (un bambino e una bambina) di ogni classe per ogni sport svolto nel-la mattinata!

E infine il momento cruciale...La coppa Fair Play!!!!

Questa coppa è la più temuta, perché viene con-segnata alla classe più sportiva e meno polemi-ca… e si sa, nello sport a volte capita di litigare!!

Ma dopo ore e ore il grande momento è arrivato, la direttrice Elisabetta ha afferrato il microfono e... “La classe vincitrice della coppa fair play è: la quarta B!!!!!!”.

In un secondo tutta la classe si è alzata per esul-tare, eravamo a dir poco felici, abbiamo sollevato la coppa in alto e tutti insieme siamo andati in classe, fieri della nostra giornata faticosa ma che ha portato grandi risultati!

Da quel giorno la festa dello sport è rimasta la festa più bella per noi!

I bambini di IV B

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pag. Natale 2013

LE CLASSI QUINTE IN VISITA ALLE TERRAZZE DEL DUOMO E ALLA PINACOTECA DI BRERA

A inizio anno noi ragazzi delle classi V^ A e B siamo andati in centro a Milano per ritrovarci e stare un po' insieme lontano dai banchi, dopo la lunga pausa esti-va, e per scoprire il Duomo e la Pinacoteca di Brera.

Arrivati nell'enorme piazza del Duomo con la linea 3 della metropolitana, che abbiamo preso ad Affori, Chiara, la nostra guida, ci ha subito accompagnati in un tour ricco di curiosità e storia alla scoperta delle facciate esterne del Duomo.

Doccioni, statue e vetrate a mosaico non hanno più segreti per noi, Chiara ci ha spiegato nel dettaglio la storia di questa cattedrale e della sua lunghissima co-struzione.

L'impresa più dura è stata però salire gli oltre 300 gradini che ci hanno portato alle terrazze del Duomo, ma ne è valsa la pena: il panorama è davvero da mozzare il fiato.

È stato più che eccitante... stupefacente! C'erano statue, arcate, gradinate e abbiamo potuto ammirare dalla terrazza maggiore la guglia principale che regge la Madonnina d'oro, simbolo di Milano.

Da lì abbiamo buttato lo sguardo su tutta la città...Il Castello Sforzesco, la Torre Velasca e con lo sguar-do abbiamo cercato anche i tetti della nostra scuola in lontananza...ma i nuovi grattacieli ce lo hanno impedito.

Terminata la visita al Duomo abbiamo fatto una bel-la passeggiata attraverso la Galleria Vittorio Ema-nuele, Piazza della Scala fino ad arrivare all'accade-mia di Brera.

Dopo aver pranzato nel cortile dell'accademia, siamo finalmente entrati a vedere i magnifici quadri della Pinacoteca, una sorta di biblioteca ma fatta di qua-dri. Alcuni erano così belli da sembrare fotografie!

La guida ci ha spiegato che la Pinacoteca fu voluta da Napoleone Bonaparte per dar modo agli studenti dell'accademia di avere i grandi maestri come esempi.

Ce ne erano di bellissimi, alcuni molto famosi, come Il Cristo morto del Mantegna o lo Sposalizio della Vergine di Raffaello.

Il quadro che più ci ha colpiti è stato però Il Bacio di Hayez, per il realismo dell'immagine e i dettagli, in particolare la gonna della ragazza...sembrava di poter toccare la seta!

C'erano anche scene di lotta, di guerre e raffigurazioni di diverse parti del mondo.

Quando siamo tornati a scuola eravamo stravolti, ma davvero felici delle bellissime cose viste.

I bambini di V A

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IL CONSIGLIO DI ZONA RACCONTATO DAI RAGAZZI DELL'ACHILLE RICCI: COS'È, ELEZIONI, ASPETTATIVE...

Il Consiglio di Zona è un ente locale.

Io vi parlerò della mia zona: la Zona 9.

Essa è composta da diciassette quartieri: Porta Garibaldi, Porta Nuova, Bovisa, Isola, Bicocca, Cà Granda, Niguarda, Affori, Dergano, Bruzzano... e va dal centro su verso nord.

Ma per raccontarvi il nostro progetto dovrò tornare piccolo: nella classe IV.

L'anno scorso prima abbiamo dovuto scegliere i no-stri rappresentanti.

Durante la campagna elettorale si sono svolti litigi che hanno provocato lo scioglimento di alcuni gruppi.

É buffo, non trovate anche voi?

Alla fine ogni candidato doveva esporre il suo proget-to agli altri e poi, quando tutti hanno detto la loro... finalmente le elezioni!

Poi la maestra ci ha chiesto di provare a cercare delle associazioni che frequentiamo nella zona, dopo questo lavoro, quest'anno si può trovare la mappatura su Internet al sito www.ragazzinzonamilano.it dove, se vi serve, potete trovare molte informazioni utili.

Invece quest'anno il compito è il triplo più difficile: ela-borare uno stemma per il Consiglio di Zona dei ragazzi e delle ragazze per tutta Milano!

Spero che lo stemma che inventeremo io e il mio gruppo sarà usato per Milano.

Le mie aspettative sono quelle di rendere Milano più bella e di fare partecipare i bambini alla comunità citta-dina.

L'anno scorso il Consiglio dei Zona 9 ha deliberato che in via Pellegrino Rossi si modificherà il parchetto adia-cente al nuovo supermercato, aggiungendo rampe da skateboard e un campo da pallavolo, come richiesto dai ragazzi e dalle ragazze del Consiglio di Zona 9 nel pro-getto di due anni fa.

Il Consiglio di Zona 9 ci ha dato ascolto!

Gabriele C., classe V B

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pag. Natale 2013

Quest’anno il nostro percorso di Avvento è sta-to un po’ diverso.

Il 27 novembre è venuto a trovarci Alessio Ta-vecchio, un ragazzo che quando aveva poco più di 20 anni ha avuto un terribile incidente in mo-to.

Da allora è sulla sedia a rotelle, ma nonostante questo non si è mai perso d’animo ed è perfino riuscito a partecipare alle para olimpiadi di At-lanta ’96.

Questo incontro è stato davvero bello perché Alessio ci ha parlato di educazione stradale ma in un modo diverso dal solito: ci ha fatto capire quanto sia importante l’attenzione nelle cose che facciamo, perché un secondo, una disatten-zione ci possono cambiare la vita.

È stato stupendo sentirlo parlare…ci ha fatto capire l’importanza di avere un sogno e di conti-nuare ad avere la forza di realizzarlo qualsiasi cosa ci succeda.

Alla fine dell’incontro Alessio ci ha regalato il suo calendario ed alcuni di noi se lo sono fatti autografare.

Non vediamo l’ora che ci arrivi il suo libro per vedere se leggere ciò che ha scritto sarà emozio-nante come averlo incontrato.

Grazie, Alessio, di averci raccontato la tua sto-ria!

I ragazzi della scuola media

Per saperne di più www.alessio.org

BUON SOGNO A TUTTI Condividiamo con voi la poesia che ci ha accom-pagnato durante l’Avvento.

INVICTUS Dal profondo della notte che mi avvolge, Buia come un pozzo che va da polo a polo, Ringrazio qualunque dio esista Per l'indomabile anima mia. Nella feroce morsa della circostanza Non ho esitato né gridato. Sotto i colpi d’ascia della sorte Il mio capo è sanguinante, ma non chino. Oltre questo luogo d'ira e di lacrime Il solo Orrore delle ombre incombe, E ancora il minaccioso scorrere degli anni Mi trova e sempre mi troverà senza paura. Non importa quanto stretto sia il percorso, Quanto piena di castighi sia la vita, Io sono il padrone del mio destino; Io sono il capitano della mia anima.

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Out of the night that covers me, Black as the pit from pole to pole, I thank whatever god may be For my unconquerable soul. In the fell clutch of circumstance I have not winced not cried aloud. Under the bludgeonings of chance My head is bloody, but unbowed. Beyond this place of wrath and tears Looms but the Horror of the shade, And yet the menace of the years Finds and shall find me unafraid. It matters not how strait the gate, How charged with punishments the scroll, I am the master of my fate; I am the captain of my soul.

William Ernest Henley

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