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Evoluzionismo per Spencer Partendo dalla definizione di evoluzionismo, cioè principio interpretativo della variazione nel tempo dei tratti di una popolazione , possiamo analizzare l'evoluzionismo per Spencer. Partendo dalle teorie evoluzionistiche di Lamark, caratterizzate da un processo circolare di causa effetto, approdiamo alle teorie, dove chi vive di più, è chi è stato in grado di differenziarsi maggiormente, cioè di adattarsi meglio all'ambiente; questo infatti è uno dei principi cardine per Spencer, che paragona la storia della società ad una storia di differenziazione. Spencer ha un'impostazione di tipo dualista, così come in Maine, e quindi troviamo un passaggio da una omogeneità indifferenziata ad un'eterogeneità differenziata; questo movimento da luogo a due estremi cioè lo status (famiglia, coesione sociale) ed il contratto (società, leggi). Questi due estremi, possono dar luogo, al famoso “dilemma di Spencer”, cioè come concepire un mondo all'interno della vita sociale, che è ancora emergente, senza far scomparire la famiglia e le sue regole? Spencer non trova una soluzione teorica in grado di conciliare le due vie, per questo il dilemma di Spencer, rimarrà aperto fino al sopraggiungere di Parsons, anche se sarà trattato anche da Durkheim. Darwin e Spencer. In realtà la teoria evoluzionistica che affrontava esplicitamente questioni di rilevante importanza filosofica era quella di Spencer, che a partire dai Primi principi (1862) lavorò incessantemente alla fondazione di una teoria generale dell’evoluzione che investiva tutti i campi del sapere. Quelli di Darwin e di Spencer sono due percorsi paralleli, che spesso si toccano. Anche per Spencer fu decisiva la lettura dei Principi della geologia di Lyell, e Darwin riprese da Spencer l’espressione «sopravvivenza del più adatto». Tuttavia, nella concezione di Spencer l’evoluzione diventa sinonimo di ‘progresso’. Secondo Spencer, la vita manifesta una continua tendenza ad adattare le relazioni interne dell’organismo a quelle esterne dell’ambiente, allo scopo di raggiungere un equilibrio fra le due esigenze: la specie che raggiunge tale equilibrio è quella in grado di sopravvivere. L’equilibrio così raggiunto è tuttavia un equilibrio dinamico, sulla cui base si innestano nuove esigenze che determinano un progressivo accumulo di variazioni funzionali che sempre meglio rispondono alle richieste di entrambi i fattori. Anche l’attività conoscitiva procede in modo progressivo, essendo il risultato di un lento

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Evoluzionismo per SpencerPartendo dalla definizione di evoluzionismo, cioè principio interpretativo della variazione nel tempo dei tratti di una popolazione, possiamo analizzare l'evoluzionismo per Spencer.Partendo dalle teorie evoluzionistiche di Lamark, caratterizzate da un processo circolare di causa effetto, approdiamo alle teorie, dove chi vive di più, è chi è stato in grado di differenziarsi maggiormente, cioè di adattarsi meglio all'ambiente; questo infatti è uno dei principi cardine per Spencer, che paragona la storia della società ad una storia di differenziazione. Spencer ha un'impostazione di tipo dualista, così come in Maine, e quindi troviamo un passaggio da una omogeneità indifferenziata ad un'eterogeneità differenziata; questo movimento da luogo a due estremi cioè lo status (famiglia, coesione sociale) ed il contratto (società, leggi).Questi due estremi, possono dar luogo, al famoso “dilemma di Spencer”, cioè come concepire un mondo all'interno della vita sociale, che è ancora emergente, senza far scomparire la famiglia e le sue regole? Spencer non trova una soluzione teorica in grado di conciliare le due vie, per questo il dilemma di Spencer, rimarrà aperto fino al sopraggiungere di Parsons, anche se sarà trattato anche da Durkheim. Darwin e Spencer. In realtà la teoria evoluzionistica che affrontava esplicitamente questioni di rilevante importanza filosofica era quella di Spencer, che a partire dai Primi principi (1862) lavorò incessantemente alla fondazione di una teoria generale dell’evoluzione che investiva tutti i campi del sapere. Quelli di Darwin e di Spencer sono due percorsi paralleli, che spesso si toccano. Anche per Spencer fu decisiva la lettura dei Principi della geologia di Lyell, e Darwin riprese da Spencer l’espressione «sopravvivenza del più adatto». Tuttavia, nella concezione di Spencer l’evoluzione diventa sinonimo di ‘progresso’. Secondo Spencer, la vita manifesta una continua tendenza ad adattare le relazioni interne dell’organismo a quelle esterne dell’ambiente, allo scopo di raggiungere un equilibrio fra le due esigenze: la specie che raggiunge tale equilibrio è quella in grado di sopravvivere. L’equilibrio così raggiunto è tuttavia un equilibrio dinamico, sulla cui base si innestano nuove esigenze che determinano un progressivo accumulo di variazioni funzionali che sempre meglio rispondono alle richieste di entrambi i fattori. Anche l’attività conoscitiva procede in modo progressivo, essendo il risultato di un lento accumulo di funzioni mentali acquisite nel tempo e trasmesse per via ereditaria. di Spencer crea i nuovi presupposti teorici del liberalismo, perché fonda i principi della libertà individuale e dello ‘Stato minimo’ sulla opportunità di dare libero corso all’evoluzione del genere umano, che sulla base del principio della sopravvivenza del più forte produrrà strutture sociali sempre più perfette.

Positivismo per Comte (metodologico e filosofico)Comte vuole andare oltre gli studi che erano stati fatti finora, e vuole quindi risolvere il problema del contratto sociale, attraverso lo stadio positivo, e quindi attraverso la solidarietà condivisa. Distinguiamo quindi due tipi, di positivismo, quello metodologico e quello filosofico. Il primo riguarda il rapporto tra leggi ed esperienza; bisogna quindi costruire le leggi relative ad un certo dominio fenomenico attraverso l'esperienza. Per conoscere il mondo sociale devono quindi esserci questi due elementi, che sono inscindibilmente legati tra loro. (questa analisi è un grande passo

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avanti, rispetto agli studi precedenti.)Per quanto riguarda il positivismo metodologico, troviamo Comte, intento ad offrire una spiegazione del positivismo quasi al pari di una religione, ma non di una religione che si trova a venerare un'entità superiore, l'unico vero oggetto di culto è la società stessa; questo perché se questa religione considerasse come centro del proprio culto un'entità astratta, ci troveremmo a ricadere nei due stadi precedenti a quello positivo, cioè quello teleologico e quello metafisico.Per questo Comte, propone una teoria che permette al positivismo, come religione di emergere nella cultura della modernità, ma proprio quando afferma che i problemi legati al contratto sono solo una fase transitoria del processo evolutivo, il sociologo ricade nello storicismo, da cui voleva inizialmente allontanarsi.

Due società in Tonnies Tonnies elabora la presenza di due distinti tipi di socialità: gemeinschaft e gesselschaft. La prima, è la società della convivenza confidenziale, esclusiva, caratterizzata da legami forti, circoscritti e duraturi, al seconda invece è la società caratterizzata da legami tenui, transitori ed estesi.Tonnies nell'elaborare questa teoria muove esplicitamente da Spencer. Il punto centrale di questa dualità lo troviamo, quando il filosofo, afferma che nella gemeischaft: “gli uomini rimangono uniti, nonostante tutte le separazioni”, mentre nella gesselschaft: “rimangono separati nonostante tutti i legami”.La gemeinschaft si basa su 3 principi:

sangue (legami di parentela) terra (legami di vicinato) spirito (legami di amicizia)

Per Tonnies, il legame più vero di gemeinschaft, è quello dato dal rapporto madre-figlio

Aspetto positivo che Tonnies, lascia ai posteriTonnies, raggiunge un epilogo assurdo, come la maggior parte dei filosofi, che cercano di rispondere a quesiti, che però non potevano essere risolti con i mezzi di cui disponevano.Tonnies, consegna una difficile eredità alle epoche e alle correnti successive, vedi positivismo. Il filosofo tedesco riformula il conosciuto dilemma dualistico di Spencer, e sopratutto dimostra che nel contratto sociale (cioè nella società stessa) esistono elementi non-contrattuale. Tonnies, cita l'esempio, in cui un soggetto A e B, stanno per scambiarsi un oggetto, e fino a quando questo scambio non avviene, il potere di A, ha cessato di esistere su questo oggetto, mentre il potere di B non ha ancora cominciato a farsi sentire. Esso dipende cioè, da entrambi i soggetti, nella misura in cui le loro volontà coincidono con la volontà del soggetto A di dare, e del soggetto B di ricevere.

Definizione dei due modelli di solidarietà in DurkheimDurkheim, formula l'ipotesi che esistono due tipi di solidarietà, ci troviamo quindi nuovamente di fronte ad un'ipotesi di natura dualistica, proprio come con Spencer e Tonnies.Durkheim, distingue una solidarietà meccanica ed una organica.Solidarietà meccanica: società non avanzata, caratterizzata da una scarsa divisione del lavoro, e da un'attività lavorativa scarsamente differenziata, ci troviamo quindi di fronte ad un non-sviluppo delle personalità autonome, quindi una scarsa differenziazione. In questa solidarietà, la coscienza collettiva prevale su quella individuale.Nella società organica, all'aumentare della popolazione, aumenta la densità morale. La società organica è propria delle società complesse ovvero caratterizzate da una maggiore differenziazione dei ruoli lavorativi, cioè divisione del lavoro. Sviluppo della personalità individuale e della capacità di differenziarsi. Questa teoria della società organica, era una delle 4 ipotesi che Durkheim ipotizzò, per trovare una soluzione al dilemma di Spencer, ma fu costretto a “distruggere questo concetto” poiché si rese conto che anche la solidarietà organica risultava inconsistente.

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Concetto di anomia ed integrazione sociale. Perché suicidio fenomeno sociale? durkheimIl suicidio è un fenomeno sociale, poiché lo sviluppo della società è stato caratterizzato dallo sviluppo, o meglio l'incremento del suicidio.Quindi possiamo affermare che il suicidio varia in ragione inversa al grado di integrazione de gruppi sociali, successivamente a questa affermazione, possiamo distinguere due diversi tipi di suicidio: quello anomico e quello egoistico. Quello anomico è tipico delle grandi crisi e delle religioni (possiamo osservare che nei momenti di grandi crisi, le persone tendono ad unirsi per fronteggiare le difficoltà, mentre per quanto riguarda la religione, possiamo osservare come il suicidio sia meno diffuso nelle religioni che sono maggiormente coese, v. i protestanti, mentre nelle religioni che vivono la religione in maniera più autonoma il tasso di suicidio è maggiore). Quello egoistico, è caratterizzato dalla presenza di un forte sentimento dell'individualismo.Possiamo osservare come il suicidio varia in base alla società in cui si trova a “vivere”, mentre prima la società familiare e la società coniugale preservavano dal suicidio, ora egoismo ed anomia, tratti tipici delle società moderne, stanno invadendo anche queste due società, che svolgevano un'effetto profilattico sul suicidio. Basta guardare, come il divorzio, ora è visto come una possibilità per recuperare al matrimonio, e quindi l'istituzione della società familiare, ha perso la sua importanza.(modello aurea mediocritas)

Ideale di spontaneità durkheimL'ideale di spontaneità, riguarda il processo di divisione del lavoro. Questo processo è inarrestabile e basato sulla volontà degli individui di fare qualcosa.

Tre elementi della morale laica durkheimPer Durkheim per risolvere il problema della regolamentazione della condotta individuale, occorre la morale laica, che poi coinciderebbe con la terza soluzione per tentare di risolvere il dilemma di Spencer.La morale laica, è caratterizzata da due elementi, attaccamento ai gruppi e spirito di disciplina (atti guidati da un fine impersonale.), questi due elementi danno vita ad un terzo elemento, la storicizzazione.Man mano che si passa dalle società inferiori a quelle superiori, il progresso della divisione del lavoro ci mette nelle condizioni di eliminare le mitologie che nascondono l'essenza della vita morale. Il terzo elemento della morale, cioè quello che ne determina il carattere laico, coincide con l'intelligenza. La morale si identifica con i sentimenti in vigore nella solidarietà meccanica. Da qui in poi Durkheim, non cercherà più di distinguere due tipi di solidarietà, e quindi due diversi tipi di sistemi sociali.

Teoria dell'effervescenza collettiva durkheimLa teoria dell'effervescenza collettiva corrisponde alla quarta ipotesi per la risoluzione del dilemma di Spencer.Questa teoria, nasce dall'evidenza, per il filosofo, che esistono due diversi tipi di esperienza, nello svolgersi degli eventi: ordinaria e straordinaria, considerati in ordine, profano e sacro.I momenti sacri sono caratterizzati dal primato dei movimenti collettivi, in cui da elemento principale troviamo le idee ed i sentimenti collettivi. Questi ideali di gruppo, vengono inventati e come tali penetrano nelle coscienze individuali, le quali saranno poi in grado di leggere attraverso essi al realtà stessa., da qui nascono momenti di effervescenza creativa.Ora, la società perde i suoi tratti di regolarità e la morale si identifica con l'attaccamento al gruppo stesso; questi movimenti durano poco nel tempo, ma lasciano un grande segno, sopravvivendo solo in forma di ricordo.

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Da questo, possiamo capire, logicamente, che questi ideali di gruppo, non possono essere vissuti sempre come in quel periodo, però per questo vanno evocati, spiegati, rispettati; così assistiamo alla formazioni di diverse “istituzioni” che sono propedeutiche a questa funzione (chiesa, scuola). Azioni logiche e non logiche paretoLe azioni possono essere classificate come azioni logiche oppure non logiche. Un'azione per essere considerata logica deve rispettare due requisiti: - deve essere orientata in modo logico – predisponga mezzi adeguati per raggiungere un fine. Anche se noi crediamo sia il contrario la maggior parte delle azioni risulta non logica, poiché le altre risultano presenti solo tra le civiltà avanzate, specialmente nel campo scientifico ed economico.Le azioni non logiche, non vuol dire che siano irrazionali, semplicemente non rispettano uno dei due requisiti sopraelencati. Gli umani, che possiamo generalmente dire, agiscono principalmente in base ai loro sentimenti, affetti, impulsi, cercano spesso di dare una vernice logica alle loro azioni, da questa affermazione, Pareto, stila una suddivisione delle azioni non logiche in base, alla sottoscrizione o meno dei due principi espressi.1 genere: azioni piuttosto rare che non hanno una vera e propria condotta logica, sono rare, perchè come abbiamo detto prima, gli uomini tendono a dare sempre una vernice logica alle loro azioni.2 genere: quasi totalità delle azioni umane. Gli atti non sono logicamente connessi al risultato ma lo sono nella coscienza di chi agisce (ad es. danze propiziatorie per la pioggia)3 genere: azioni istintive, azioni con risultato logico, avendo il soggetto compiuto atti giusto per poter raggiungere quel risultato senza però averci pensato.4 genere: azioni intenzionate in modo logico, che hanno un risultato oggettivamente logico. Gli uomini, però, ottengono dei risultati che non coincidono con gli obiettivi che avevano fissato inizialmente ( gli imprenditori cercano di ridurre i costi dei loro prodotti, non si propongono di abbassare i prezzi sul mercato, ma è un risultato che viene conseguito.)

Derivazioni e residui paretoPartiamo dall'analizzare un'azione; possiamo suddividerla in due parti: la prima corrisponde ad impulsi, che rinviano ad istinti, sentimenti e simili. La seconda, consiste nella razionalizzazione, nella giustificazione, che gli uomini danno alle loro azioni. Il primo elemento è costante il secondo varia. Abbiamo quindi, una schematizzazione, secondo la quale, la parte costante viene chiamata residuo, mentre quella variabile, derivazione.I residui, come già detto sono la parte costante di un'azione e si dividono secondo 6 classi.1 istinto delle combinazioni (innovazione)combinazione di cose simili ed opposte.2 persistenza degli aggregati (inerzia)persistenza di relazioni di famiglia, collettività...3 espressione eterna di sentimenti (ritualismi)bisogno di opere, manifestatesi mediante combinazioni e l'esaltazione religiosa.4 residui in relazione alla socialità (conformità)ad es. bisogno di uniformità, pietà, crudeltà...5 integrità individuale (difesa)ad es. sentimenti che contrastano con le alterazioni dell'equilibrio, sentimenti di eguaglianza degli inferiori.6 residui sessuali (istinto, “pulsione”).Abbiamo poi la classificazione secondo i derivati, che si suddividono in 4 classi1 affermazione (apodittica) appellarsi ad una norma o consuetudine della collettività, chiamare in causa il dovere. ( ad es. si fa così, perché è così)

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2 autorità (sudditanza)maggiore fondatezza delle parole, attribuibile ad: - autorità di un uomo -autorità della tradizione, usi e costumi -autorità divina3 astrazione (etica e dogmatica)si va alla ricerca e all'elaborazione di un esplicito, consapevole accordo con sentimenti o con principi (interpretazioni per produrre teorie che evocano quelle scientifiche)4 prove verbali (retorica)spiegazioni di pura forma, che usurpano l'apparenza di spiegazioni di sostanza. I generi che le sono propri designano le più sapienti modalità di inganno consentite dal linguaggio.

Metafisica elitista paretoPareto, compie anche diversi studi circa il potere, e se possiamo osservare già dai tempi di Machiavelli, la famosa distinzione tra volpi e lupi al potere, qui possiamo notare innanzitutto la differenziazione tra elitè e non elitè.La prima si differenzia ancora in classe elette di governo o di non-governo. Se facciamo riferimento, alle prime due classi dei residui (persistenza ed innovazione) notiamo come il governo di una elitè sull'altra, implichi a lungo andare il loro mutuo ricambio ovvero la cosiddetta circolazione.Lo stare al potere, infiacchirà la prima elitè che prima o poi dovrà cedere il posto all'altra, che è più giovane e agguerrita. La circolazione e la lotta tra elitè è indispensabile. Questa circolazione, è inconvertibile, utile per la prosperità e la società.

Concetti vuoti weberPer Weber la sociologia, costruisce dei palazzi vuoti, scatole vuote; per capire ciò che avviene intorno a noi, noi li riempiamo di emozioni, sentimenti, idee... (un'esempio di concetto vuoto è la relazione sociale e il ruolo sociale)Quindi per passare da un'astrazione che è molto lontana dalla realtà, vengono introdotti degli elementi che rendono il soggetto-concetto, più vicino alla realtà, si parte quindi, da una schematizzazione/definizione metodologica per diventare sempre più concreta.

Individualismo metodologico weberNella storia della sociologia che abbiamo studiato fin qui, possiamo vedere che il termine individualismo è utilizzato da sociologi come Durkheim, che lo considera un prodotto storico, un tratto specifico delle società moderne, infatti le prime società non avevano la caratteristica dell'individualismo.Per Weber, al contrario di quanto detto finora, quella che prima era una caratteristica che portava alla divisione del lavoro, ora diventa un tratto metodologico per analizzare le azioni, infatti quest'ultime vengono analizzate come insieme di azioni individuali.

Concetto di possibilità weberIl concetto di possibilità specifica il dominio scientifico della sociologia come scienza empirica. Il concetto di possibilità riguarda sia la conoscenza che la rivoluzione causale.Conoscenza: condizioni che il soggetto agente deve rispettare, stante il fatto che anche la conoscenza stessa è una modalità di azione che gode di titolo, cioè di problematicità, non diversamente da quanto accade per le altre modalità.Rivoluzione causale: Weber non capovolge Marx, ma semplicemente lo “sposta”, cioè sposta la problematicità della visione della storia verso un problema metodologico.Con questa considerazione possiamo appurare che Weber è il primo ad aver svolto un'analisi sociologica.

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Con queste ipotesi, torniamo al perenne conflitto tra lo storicismo e la filosofia della storia, infatti Weber sostiene che la storia non è conoscibile completamente, è solo un'infinità priva di senso, e va studiata e basta, fin dove è possibile. (ad es. se studio le cause della Rivoluzione Francese, potrei aver bisogno di retrocedere moltissimo nel tempo, quindi dato che non sempre è possibile, devo studiare l'evento storico così come si presenta).

Il tema dei valori weberPer Weber, i valori sono imperativi etici, ideali supremi dei principi che impongono il dovere pratico. Li classifica mediante 4 modalità o dimensioni:Avalutatività: lo scienziato non può non valutare, poiché sceglie di occuparsi di un problema rispetto ad un altro e di conseguenza astrae in un modo anziché in un altro, ma nello svolgersi del suo lavoro, egli deve scindere la constatazione dei fatti dai giudizi di valore.Relazione ai valori: scelta di un soggetto, nell'infinità dei materiali sui quali si esercita la nostra scelta di identificazione di ciò che riteniamo sia degno di essere indagato.Critica tecnica dei valori: critica circa l'adeguatezza dei mezzi utilizzati per perseguire tali valori.Agire sociale: tema della razionalità (SOCIOLOGIA COMPRENDENTE) la sociologia cerca di comprendere l'agire sociale. Comprendere un'azione significa intenderne il senso, interpretare il significato che quell'azione ha agli occhi di chi la compie. L'agire sociale, è infatti, un'agire dotato di senso.L'agire sociale forma 4 tipi di razionalità:Razionalità rispetto allo scopo: il soggetto agisce con lo scopo di raggiungere un fine. Calcola i suoi sforzi in maniera razionale ed utilizza i mezzi a sua disposizione per conseguirlo. Visione chiara dell'obiettivo.Razionalità rispetto al valore: il soggetto agisce perchè all'azione in se da un valore. È un'azione che a prescindere dalle conseguenze, deve essere fatta, data la sua importanza.Agire affettivo: il senso dell'agire è legato ad emozioni o sentimenti.Agire tradizionale: è l'agire in base ad un'abitudine, ad una consuetudine acquisita.Tipo ideale webersono dei costrutti analitici, al quale ricorre l'analisi poiché mediante tali costrutti ci avviciniamo alla concretezza reale. Costrutti del pensiero dello scienziato che fa una sintesi delle infinite varietà dell'azione per ridurle ad un numero ragionevole di categorie.

Il concetto di sistema in ParsonsNe “il sistema sociale” Parsons, definisce il sistema come un insieme di parti che è capace di autoregolazione ed in cui ogni parte svolge una funzione necessaria alla riproduzione dell'intero sistema. Si presuppone che ogni società per poter avere un'esistenza quantomeno lunga, debba rispettare 4 principi, sintetizzati nel modello AGIL oppure Liga, dove ogni lettera corrisponde ad uno di questi fini.AdattamentoGoal ( raggiungimento di mete)Integrazione Latente, cioè modello latente (schema organizzativo informale ma esistente).Parsons, non tratta di un sistema come un insieme di individui X ed Y, ma come un insieme di ruoli, quindi la società per Parsons, è un mondo in cui esiste, il meccanico, l'insegnate e non tal signore e tal signora . Il sistema sociale diventa quindi un sistema di ruoli, nell'ambito del proprio ruolo, ogni individuo entra in relazione con gli altri e contribuisce alla riproduzione del sistema nel suo complesso.

Centri d'integrazione del sistema sociale Parsons

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I centri d'integrazione del sistema sociale, sono 3: sistema culturale, struttura sociale e struttura della personalità.La struttura sociale, equivale alle condizioni di possibilità di un'azione, mentre per quanto riguarda la cultura dobbiamo rifarci allo schema piramidale che inserisce i valori nella punta, e poi a scendere verso la base, norme, collettiva e ruoli.Tutto il nostro mondo appartiene ad una cornice culturale, e tutti si muovono dentro alla cultura.Possiamo formare uno schema che pone un costante interscambio tra interazione e socializzazione, ma queste due contribuiscono a formare il dualismo devianza/conformità, dove l'individuo tenderà ad una o all'altra per il successo o il fallimento della socializzazione e dell'interazione.

Concetto di generalità e riflessività ParsonsSempre in riferimento, allo schema piramidale, di cui parlato sopra, possiamo notare che esistono due diversi vettori, per guidare alla lettura della piramide.Quello di generalità e quello di riflessività. Analizziamo la prima, la generalità è decrescente, e sta ad indicare il grado di presenza all'interno di una stessa cultura, più si scende verso la base, più aumenta “l'apertura”, cioè la disponibilità a favorire processi di innovazione e mutamento.C'è poi un altro vettore, mentre quello della generalità serve per dare una visone macro, questo secondo, quello della riflessività serve a dare un'impostazione micro; i valori sono meno soggetti al cambiamento poiché più radicati nella persona, infatti Parsons descrive che i primi apprendimenti, addirittura quelli svolti in placenta sono i più duraturi e consolidati, poiché gli apprendimenti successivi avvengono tramite un nostro ragionamento, mentre questi avvengono come se fossero imposti alla nostra persona, e quindi rimangono i più importanti e al tempo stesso consolidati.Continuando ad analizzare lo schema piramidale possiamo osservare che i valori sono modelli normativi che, nel contenuto, descrivono un sistema sociale valutato positivamente pertanto essi presentano un fondamento “formale”; mentre le norme sono modelli generalizzati di aspettative che definiscono modelli differenziati di aspettative per tipi differenziati di unità entro un sistema.

Società come società empirica ParsonsIl procedimento di formalizzazione concerne la scomposizione e ricomposizione del sistema sociale, mediante la componente per eccellenza, che è in grado di rappresentarlo e qualificarlo in ragione alla proprio prevalenza e peculiarità: il ruolo sociale.Come sono fatti i ruoli intorno ai quali è organizzato un sistema sociale, così sarà fatto quest'ultimo.Tale criterio si traduce nella costruzione e nell'uso di cinque alternative, combinando le quali si delinea il profilo si un sistema sociale empirico.-Affettività/ neutralità affettiva-Orientamento ego/ Orientamento collettività-Universalismo/ acquisizione-Attribuzione/ acquisizione-Specificità/ diffusioneQueste alternative sono subordinate a 3 modelli di comportamento.1) La gratificazione consiste nella soluzione del problema conoscitivoTale istanza da luogo all'orientamento strumentale dell'azione in cui è centrale il perseguimento di un risultato ovvero la conoscenza delle condizioni necessarie per conseguire lo scopo, con ovvia rinuncia a gratificazioni immediate2) La gratificazione è misurata in termini di affetti ed emozioni Tale orientamento dicesi espressivo; il richiamo alla categoria dell'emozione esclude il rimando temporale della gratificazione.3) orientamento valutativo

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Questo orientamento da luogo all'aspetto morale dell'azione e nel quale è gratificante l'integrazione dei 2 modelli precedenti