Riassunto Italia Liberale

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STORIA DELL’ITALIA LIBERALE di CAMMARANO Premessa per capire quanto c’è sul libro (non c’è sul libro) Stato liberale: - nasce con l’ascesa della borghesia - non intervento dello stato nella società e nell’economia - tutela i diritti inviolabili, naturali e le libertà fondamentali dell’individuo - dotato di una carta costituzionale (Statuto Albertino) L’Italia, ma ancora prima il Regno di Sardegna, era una monarchia costituzionale con un Re, un parlamento diviso in due camere, e una carta. Il re nomina, per il potere secutivo, i ministri (che possono formare un gabinetto o un consiglio dei ministri con un Primo Ministro). Il parlamento detiene il potere legislativo. E’ diviso in due camere: Senato (di nomina regia) e dei Deputati (elettiva su una determinata base censitaria, esplicitata nella carta costituzionale). Il potere legislativo viene esercitato dal Re tramite la nomina di magistrati. Cap. 1 IL NUOVO STATO Le istituzioni dell’Italia unita Situazione del nuovo stato dopo 17.3.1861: - grandi dimensioni territoriali e demografiche - arretratezza economica e civile: 75% dei 22mln di abitanti è analfabeta, 58% reddito da agricoltura in cui lavorava il 70% del popolo - trasporti, comunicazioni e risorse energetiche scarsissime: attività manufatturiera solo artigianale - persistenza conflitti politici-istituz. preunitari: Italia intesa come estensione R.Sardegna (governo Cavour) Vittorio Emanuele II accetta per legislatura VIII. Sa che la responsabilità politica del nuovo Stato spetta ad un governo che riscuote maggioranza: viceversa, impossibile formare un governo senza fiducia del re. V.E. cercava di imporre la sua parola nelle decisioni governative in politica interna ed estera, scontrandosi duramente con uomini politici tramite conflitti, il re voleva confermare la sua autorità sul governo che voleva assumersi tutte le responsabilità, restringendo gli spazi del sovrano. Attorno al V.E. orbitava il partito di corte (senatori, ufficiali, funzionari che potevano orientare le opinioni del re), gestito autonomamente dal sovrano (fino al 1901) che però non osava sfidare il parlamento. Per controllare il nuovo paese, il governo applicò la legge elettorale restrittiva dello S.albertino (1848), con collegi uninominali a due turni. Secondo la legge, requisiti di: - eleggibilità. Deputati: di nomina cittadina, maschi, +25, istruiti; Senatori: di nomina regia maschi, +40, istruiti, categorie date dallo S.Alb. In carica 5 anni, giurato fedeltà a Re e Statuto, non pagato. - Corpo elettorale. Maschi, +25, istruiti, che pagassero 40 lire. Su 4.800.000 famiglie poterono votare solo +400.000. Elezioni 1861: successo di Cavour, che crea una quasi totale maggioranza del suo governo. Dagli anni ’80 aumentarono le nomine degli ex deputati, quindi il Senato venne teoricamente diviso in 3 gruppi: maggior censiti, funzionari pubblici e politici di professione. Senato paritario alla Camera, la quale, però aveva priorità su leggi finanziarie e bilancio; al Senato spettava attribuzione giurisdizionale. L’impianto amministrativo Spesa pubblica: 10% del PIL. Dipendente pubblico: fino al 1871, non gode di protezione giuridica, forte status socio-economico, carriera non con selezioni per merito ma con criteri particolari. Questione dell’ordinamento da dare al paese. La cultura liberale tiene in astratto il riconoscimento del decentramento progetto di Minghetti, min. Interni, del 13.3.61: delega a funzionari locali del potere e rispettivi organi elettivi (preludio di introduz. delle regioni). Ostilità della classe politica, proposta bocciata immediatamente si impone l’accentramento in vigore dal ’59 per salvaguardare l’unità nazionale, e rappresentanza periferica dell’esecutivo dato ai prefetti (senza decisione parlamentare). La mancata soluzione amministrativa diede slancio al progetto di “piemontizzazionedel paese fissato dal governo:

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  • STORIA DELLITALIA LIBERALE di CAMMARANO

    Premessa per capire quanto c sul libro (non c sul libro) Stato liberale:

    - nasce con lascesa della borghesia - non intervento dello stato nella societ e nelleconomia - tutela i diritti inviolabili, naturali e le libert fondamentali dellindividuo - dotato di una carta costituzionale (Statuto Albertino)

    LItalia, ma ancora prima il Regno di Sardegna, era una monarchia costituzionale con un Re, un parlamento diviso in due camere, e una carta.

    Il re nomina, per il potere secutivo, i ministri (che possono formare un gabinetto o un consiglio dei ministri con

    un Primo Ministro). Il parlamento detiene il potere legislativo. E diviso in due camere: Senato (di nomina regia) e dei Deputati (elettiva su una determinata base censitaria, esplicitata nella carta costituzionale). Il potere

    legislativo viene esercitato dal Re tramite la nomina di magistrati.

    Cap. 1 IL NUOVO STATO

    Le istituzioni dellItalia unita Situazione del nuovo stato dopo 17.3.1861:

    - grandi dimensioni territoriali e demografiche - arretratezza economica e civile: 75% dei 22mln di abitanti analfabeta, 58% reddito da agricoltura in cui

    lavorava il 70% del popolo

    - trasporti, comunicazioni e risorse energetiche scarsissime: attivit manufatturiera solo artigianale - persistenza conflitti politici-istituz. preunitari: Italia intesa come estensione R.Sardegna (governo Cavour) Vittorio Emanuele II accetta per legislatura VIII. Sa che la responsabilit politica del nuovo Stato spetta ad un

    governo che riscuote maggioranza: viceversa, impossibile formare un governo senza fiducia del re. V.E. cercava

    di imporre la sua parola nelle decisioni governative in politica interna ed estera, scontrandosi duramente con

    uomini politici tramite conflitti, il re voleva confermare la sua autorit sul governo che voleva assumersi tutte le responsabilit, restringendo gli spazi del sovrano.

    Attorno al V.E. orbitava il partito di corte (senatori, ufficiali, funzionari che potevano orientare le opinioni del

    re), gestito autonomamente dal sovrano (fino al 1901) che per non osava sfidare il parlamento.

    Per controllare il nuovo paese, il governo applic la legge elettorale restrittiva dello S.albertino (1848), con

    collegi uninominali a due turni. Secondo la legge, requisiti di:

    - eleggibilit. Deputati: di nomina cittadina, maschi, +25, istruiti; Senatori: di nomina regia maschi, +40, istruiti, categorie date dallo S.Alb. In carica 5 anni, giurato fedelt a Re e Statuto, non pagato.

    - Corpo elettorale. Maschi, +25, istruiti, che pagassero 40 lire. Su 4.800.000 famiglie poterono votare solo +400.000. Elezioni 1861: successo di Cavour, che crea una quasi totale maggioranza del suo governo.

    Dagli anni 80 aumentarono le nomine degli ex deputati, quindi il Senato venne teoricamente diviso in 3 gruppi: maggior censiti, funzionari pubblici e politici di professione. Senato paritario alla Camera, la quale, per aveva

    priorit su leggi finanziarie e bilancio; al Senato spettava attribuzione giurisdizionale.

    Limpianto amministrativo Spesa pubblica: 10% del PIL. Dipendente pubblico: fino al 1871, non gode di protezione giuridica, forte status

    socio-economico, carriera non con selezioni per merito ma con criteri particolari.

    Questione dellordinamento da dare al paese. La cultura liberale tiene in astratto il riconoscimento del decentramento progetto di Minghetti, min. Interni, del 13.3.61: delega a funzionari locali del potere e rispettivi organi elettivi (preludio di introduz. delle regioni). Ostilit della classe politica, proposta bocciata

    immediatamente si impone laccentramento in vigore dal 59 per salvaguardare lunit nazionale, e rappresentanza periferica dellesecutivo dato ai prefetti (senza decisione parlamentare). La mancata soluzione amministrativa diede slancio al progetto di piemontizzazione del paese fissato dal governo:

  • con il governo La Marmora (64-66), venne promulgata la Legge Lanza (20.3.65), generalizzazione del decreto Rattazzi del 59, di unificazione amministrativa del paese (sei allegati): - organizzazione amministrativa: impianto centralistico in cui comuni e province svolgevano compiti delegati

    dal governo (servizio militare, censimento, elezioni, stato civile), sindaco di nomina regia

    - pubblica sicurezza: rafforzamento controlli, domicilio coatto e ammonizione (paradosso con caratteri liberali) - contenzioso amministrat.: giurisdizione ridata a magistratura (nomina regia) eliminando tribunali speciali - Istituzione Consiglio di Stato, organo giurisdizionale - Sanit pubblica e opere pubbliche 2.4.65: promulgazione legge unificazione legislativa del paese a quella amministrativa, che fanno entrare in

    vigore, dal 1.1.66, i codici civile, procedura civile, marina mercantile (nuovi), commercio, penale, procedura

    penale ed altri provvedimenti minori (direttamente dallex R.Sardegna). Secondo il cod. civile, si favorisce il diritto proprietario e lindividualismo liberale tipico borghese. Donna status inferiore alluomo. Lordinamento giudiziario non dava piena indipendenza alla magistratura, influenzabile dal governo, e i codici penale e di proc. penale sancivano la centralit lesigenza di mantenere lordine sociale. Il progetto legislativo era stato stilato per far fronte immediato ad avvenimenti politici-militari straordinari, tant che molti politici pensavano che lItalia fosse destinata a disintegrarsi di li a poco. Laccelerato processo di piemontizzazione con scelta accentratrice, non era tradimento al liberalismo, ma temporanea medicina ai conati di rigetto del nuovo organismo trapiantato in tutto il paese. Larretratezza giustificava la scelta accentratrice, sia per funzione pedagocica, sia deducazione alla libert.

    La cultura politica

    La classe dirigente era di cultura liberale, dove ragione e moderazione erano i criteri principali. Ogni agitazione

    sociale era un pretesto per destabilizzare le istituzioni, il cui centro era rappresentato dal Parlamento e Camera

    elettiva. Subito dopo lunit, il Parlamento si identificava interamente con il liberalismo: al governo, liberalismo moderato di stampo cavouriano, allopposizione, democrazia incentrata nellazionismo e cultura garibaldini e mazziniani. 2 realt (dx e sx) che coagulavano gruppi parlamentari minori spesso aggregati su base regionale o

    forza dattrazione dei leaders non serviva organizzarsi perch tanto lattivit politica si basava sulla mediazione dibattimentale in Parlamento (no esigenza partito).

    DESTRA STORICA

    - ristretta elit sociale (grandi proprietari terrieri ed imprenditori) dellItalia centrosettentrionale, consapevole del ruolo di classe dirigente, eternamente devota al moderato liberalismo

    - fedelt ai Savoia ed adesione alla politica liberale di Cavour, non guardavano allinserimento delle masse nella politica

    - nonostante la consapevolezza di essere dirigenti, vi erano diverse origini con culture ed interessi vari: lombarda dei grandi industriali (Jacini); la piemontese (La Marmora, Sella, Lanza) e la tosco-emiliana

    (Ricasoli, Minghetti, Farini) chiamata Consorteria, spesso in contrasto con la piemontese per reciproche

    accuse di ristrettezza e opinione diversa su amministrazione del paese; piccola componente napoletana

    (Spaventa) secondo il quale lo stato dovesse intervenire, per bisogno morale, nei problemi del Sud.

    Dopo Cavour, il governo fu di Ricasoli, che fu in netto contrasto con V.E. (astio reciproco). Nonostante Ricasoli

    ottenne la fiducia ad inizio 62, si dimise dato che il re richiese al parlamento una seconda mozione. Governo con Rattazzi (di sinistra liberale) e Farini nel 63 prevalsero gli schieramenti regionali.

    Ci che accomunava la classe dirigente era latteggiamento di distacco dal paese reale, in cui il popolo era in netto ritardo storico arroccamento della classe dirigente per non far entrare le masse nella politica; concezione che solo la classe dirigente possa guidare il paese.

    SINISTRA STORICA

    Il gruppo dopposizione liberale della Sx storica era composto da: piemontese (Depretis), mazziniani e garibaldini (Crispi, Nicotera, Cairoli, Bertani) + una parte meridionale. Dopo la mancata conquista di Roma nel

    67, si apr una nuova fase con: centro-sx di Rattazzi, Terzo partito di Mordini e Sinistra di Crispi. Tali gruppi cercavano di incontrarsi con settori della classe politica insoddisfatti della Dx, cercando di trovare pi solide

    maggioranze annunciando riformismo amministrativo ed avvicinandosi alle istanze popolari si form una Sx meridionale con De Sanctis, che divenne giovane con Rattazzi e De Sanctis dopo la presa di Roma nel 70. La sinistra meridionale, che era favorevole a una decisa opposizione alla destra, divenne espressione di rinuncia

    costituzionale a trovare unidentit politica alternativa alla Dx. Pronunciando progresso, riforme finanziarie, la sinistra trov successo nel moderatismo di Depretis per unificare le sue parti eterogenee, ma mettendo a tacere

    le prospettive pi democratiche.

    Sinistra e Destra, cmq, rappresentavano gli interessi della borghesia nazionale:

    - Destra, borghesia centro-nord, pi omogenea culturalmenete dellopposizione, maggiormente predisposta alla cultura del progresso e legata allespressione dellelits dirigenti (notabilato)

    - Sinistra, borghesia agraria del Sud, eterogenea, espressione delle classi emergenti e legate a una politica interventista e di rinnovamento, per migliorare le posizioni sociali nella vita pubblica.

  • La rappresentanza parlamentare

    Composizione sociale del Parlamento ai tempi della Destra: grandi proprietari terrieri e dottori in legge.

    Se con il metodo maggioritario uninominale a doppio turno bastavano 500 voti per diventare deputato, nel 1882

    (fine della XIV Legis. e viene abbandonato tale metodo) viene applicata la riforma elettorale con lo scrutinio

    di lista: con lestensione del diritto di voto a nuove categorie nel 82, lItalia venne divisa in 135 collegi, dove ognuno eleggeva dai 2 ai 5 deputati (voti necessari a deputazione 4.800). Con la riforma si favor il ricambio

    parlamentare, fino allora bloccato dalla ristrettezza del voto e quindi, dalla continuit del mandato degli stessi

    deputati. In questo senso, il sistema notabilare (delle persone facoltose) faceva emergere le contraddizioni

    delluniverso liberale: da una parte, esaltava lalta virt di amministrare il paese e la politica, dallaltra doveva accettare la dimensione cosmopolita di valori contrapposti allassolutismo dellancien regime. Il notabile costituiva nell800 la figura di mediazione fra la sua comunit e gli obblighi del mondo moderno. Sx e Dx avevano instaurato relazioni notabilari e personali con le istituzioni pubbliche (prefetti, magistrati..) che davano

    appoggio ai candidati durante le elezioni. Le operazioni elettorali non puntavano allidentificazione comunitaria, e la preferenza accordata al voto confermava la volont individualista di definire il criterio

    elettorale. Inoltre, non potevano essere eletti ecclesiastici, funzionari statali e -30enni.

    I lavori parlamentari erano organizzati da Camera e Senato secondo il modello in vigore dal 48: lesame dei progetti di legge, fino al 68 e 73, prevedeva la divisione dei deputati in 9 uffici; ognuno, rinnovabile ogni 2 mesi, analizzava i progetti secondo indicazioni date dalla Camera, stilava un rapporto da discutere poi in

    Parlamento. Tra 68 e 73: metodo delle 3 letture: esame di tutta la Camera e formaz. Comitato di discussione che avrebbe poi formulato la proposta in Parlamento. Dal 88: i due sistemi coesistono. In aula, le votazioni si esprimevano per alzata-seduta, ma per voti finali su leggi, lo scrutinio era segreto.

    Possibilit di richiesta con altro metodo di votazione sotto richiesta di: 10 deputati per alzata-seduta, 20 per

    segreto. Senato diviso in 5 uffici, estratti a sorte, con commissioni permanenti (Commissione Finanze).

    Elezioni amministrative: data la mancanza di partiti costituzionali fuori dal Parlamento, fino alla rif. Crispina

    del88 si basavano su logica patrimoniale, priva di contrasti ideali. Elettorato amministrativo: maschi, +21 e pagava tassa imposta dal Comune. No necessario grado di alfabetizzazione, ma speciali categorie di elettori.

    Situaz. Donne: escluse dallelettorato attivo, relegato al privato famigliare o talvolta lavoratrici con condizioni inferiori agli uomini. Forte inferiorit anche nellistruzione universitaria, dove cmq le donne potevano accedere. Alla concessione del voto elettorale si opponevano tutti i settori della politica (dalla dx ai socialisti), nonostante

    si fosse sviluppato il movimento delle suffragette. Viveva la concezione che la donna fosse inferiore

    psicologicamente rispetto alluomo, ma a volte, succedevano tresche amorose tra i deputati che portavano a situazioni di imbarazzo.

    CAP. 2 COMPLETARE LUNIFICAZIONE (1861-1870)

    Garibaldi fu ferito

    La nuova classe dirigente si trova ad affrontare il problema della formazione di un esercito popolare, contestato

    duramente dalla Dx la quale temeva un contagio rivoluzionario, proprio quando nel sud si stavano combattendo

    le ultime resistenze borboniche. La dx infatti ordin lo scioglimento dellesercito meridionale. Dopo che a Garibaldi fu negato il permesso di creare una Guardia Nazionale affianco dellesercito, i reparti patriottici volontari diedero vita ai Comitati di provvedimenti per Roma e Venezia, che diventarono nel 62 Associazione emancipatrice italiana con a capo Garibaldi e Sx radicale: il primo matura lidea di conquistare Roma con la forza, passando dal Sud, organizzando un esercito pronto a scacciare il papa. Lopinione moderata temette tale organizzazione Rattazzi sciolse lEmancipatrice per timore di infiltrazione risorgimentale nel nuovo stato. Liniziativa di Garibaldi nel cercare di prendere Roma era accettato dal Re, sebbene questultimo temesse una sovversione antimonarchica dello stesso gruppo risorgimentale; ragion per cui, dovette intervenire militarmente

    nel 62 quando Garibaldi sbarc in Calabria e venne sconfitto sullAspromonte dallesercito regio, intervenuto per evitare un incidente con la Francia. Il fallimento di Garibaldi diede slancio allopera diplomatica del governo, che con La Marmora, nel 64, ottiene la Convenzione di settembre, riuscendo ad allontanare i francesi dallo Stato pontificio e rinunciando ad occupare Roma (sebbene non fosse esplicitato nel testo dellaccordo).

    Al di l del Tronto

    La terre del Mezzogiorno divennero il luogo di scontro tra componente diplomatica (Cavour realt monarchica) e quella rivoluzionaria (Garibaldi prospettiva rivoluzionaria), e tra Entrambi cercavano di eliminarsi lun laltro per ottenere supremazia decisionale. La Sx trovava nella forza diplomatica la paralisi delle province meridionali; la Dx nelle componenti radicali. Questultima riteneva che la democrazia poteva solamente subordinarsi allautorit delle istituzioni, leggitime detentrici del potere, curatrici dei mali del Mezzogiorno. Limposizione delle istituzioni liberali nel Sud port a un conflitto tra le stesse e i contadini, che videro peggiorate le loro condizioni brigantaggio, che dilaga a livello regionale tra il 61 e il 65. Resistenza armata antisistema in cui si manifestava il rancore e il malcontento sociale per la nuova forma di potere. Dovuto

    a fattori economici e sociali. Nel 63 linchiesta parlamentare, dopo aver sostenuto che il fenomeno era + debole dove i rapporti tra lavoratori e proprietari erano migliori, stila una lista di provvedimenti a lunga scadenza volti

  • a migliorare le condizioni e ad arginare il problema (efficiente amministrazione pubblica, istruzione ed equa

    distribuzione demaniale). Data limpossibilit di applicarli, nellagosto 63 fu approvata la legge Pica che: 1) istituiva reato di brigantaggio 2) introduceva giurisdizione militare nelle zone soggette al fenomeno 3)

    istituiva larresto domiciliare e la corte marziale. Governo Farini-Minghetti si impegn a vincere questa guerra civile, dando ampi poteri alla polizia che, tra il 63 e il 64, colpirono fortemente le organizz. brigantesche. Denuncia della Sx meridionale di Crispi che accusa il governo di sedare gli animi patriottici. Nel 1865 il

    governo di Dx mette fine al brigantaggio, con pi di 5000 morti tra i briganti e 3600 processi a 10.000 imputati

    avversione del Sud ai governi di Dx.

    Terza guerra dindipendenza o prima guerra dellItalia unita 1865: spostamento capitale a Firenze, stallo questione romana, ripresa rivendicazione Veneto e terre irredenti (il

    Re sapeva che solo la guerra avrebbe consentito allItalia di riprenderle, dopo fallimenti diplomatici con Austria). 4/66: alleanza con Prussia per sostegno militare vs lAustria. In cambio, lItalia avrebbe ottenuto la parte Lombardo-Veneta in mano agli Asburgo; no rivendicazioni sul Trentino. 17/6: Prussia dichiara guerra

    allAustria, entra in supporto lItalia per aprire un fronte meridionale rispetto a quello di Bismark: disfatta italiana causata da incapacit di gerarchie militari, impegnate a limitare lazione di Garibaldi bloccato con i volontari nel Sud-Tirolo. La Prussia sbaraglia lesercito asburgico; lItalia perde a Custoza e a Lissa vittoria solo con Garibaldi a Bezzecca nel 7/66. Armistizio di Praga tra Prussia e Austria: umiliante per Italia che riceve

    Veneto, Friuli e Mantova dallAustria solo tramite la mediazione di Napoleone III, riconoscimento dallAustria. Guerra impostata sul modello cavouriano: centro monarchico pronto a sfruttare le alleanze x arrivare agli

    obiettivi. Oltre al sentimento di umiliazione, si aggiunse il peso delle spese militari ingenti, che acuirono il

    bilancio del regno (scontri a Palermo nel 9/66 tra polizia e classe popolari, repressi a fatica dai primi).

    Una questione capitale

    Dopo Convenzione di Settembre, Minghetti fece spostare, la capitale da Torino a Firenze (non rinunciando

    esplicitamente a Roma) scontrandosi con i deputati piemontesi e lo stesso re, che invit lintero gabinetto a dimettersi. La Marmora si affrett allo spostamento per non offendere la Francia. A Torino la notizia del

    trasferimento gener ampie proteste, la Sx approv tale operazione xch favor la spiemontizzazione. Ma rimase

    la certezza che Roma dovesse essere la capitale e la Convenzione non poteva risolvere la questione romana

    (impossibile la diplomazia). 4/67: ritorna Rattazzi che auspica un tacito accordo con Garibaldi, con la possibilit di accusarlo su eventuali proteste francesi. Il Re prefer temporeggiare e Rattazzi sperava in

    uninsurrezione del popolo romano. Ferma opposizione ad ogni accordo di Napoleone III, che minaccia lintervento militare. Rattazzi garantisce allimperatore che nessuna marcia verr compiuta, ragion per cui, Garibaldi viene arrestato (messa in scena per ingannare i diplomatici transalpini giunti a Roma) ai confini dello

    Stato pontificio, quando gi aveva assemblato un grande esercito e condotto a Caprera, dove cmq riesce a

    fuggire. Napoleone III invia lo stesso un corpo di spedizione. Rattazzi si dimette. 22/10/67 Fallimento moto di Garibaldi, che entrando nello S.pontificio, non riceve il sostegno del popolo romano. Il generale viene sconfitto

    dai volontari francesi a Mentana, riportato a Caprera. La Francia invia un ulteriore contingente. Roma era

    talmente importante che il governo cerc di attuare un processo di mediazione diplomatica con Pio IX,

    garantendogli la supremazia religiosa, seguendo il principio liberale di Cavour che voleva uno stato laico

    (ostilit dei democratici che sono anti-clericali). Cerano anche settori liberali fedeli al cattolicesimo e contrari a Roma capitale (corrente anti-romana di Jacini, che mirava a soluzioni meno problematiche). Forte anche

    intransigentismo cattolico: potere temporale del papa che non ha alternative. Principio confermata con enciclica

    Quanta Cura, Sillabo e Concilio Vaticano I del 69 in cui si esprime il dogma dellinfallibilit del Papa. Deterioramento rapporti Stato-Chiesa approfondito dopo legge del luglio 66 (confisca beni ecclesiastici per venderli allasta e sanare il bilancio) e legge agosto 67 che sopprimeva gli enti ecclesiastici liquidandone il patrimonio a favore dello Stato.

    Da Mentana a Porta Pia

    Dopo Mentana stallo fino al 69, quando Menabrea inaugura il suo 3 governo. Opposizione della sinistra, sx radicale e settori della Dx piemontese (Lanza, Sella, La Marmora) x via dello Scandalo dei Tabacchi (1868),

    che dava x 15 anni il monopolio degli stessi alla soc. anonima Credito Mobiliare accuse di truffe coordinate da banche e pubblica finanza Menabrea si dimette Sovrano da lincarico a Lanza e Sella di formare nuovo governo, che accetta il fatto di non poter nominare personalmente i senatori, ma persegue una politica estera di

    nascosto: infatti, nel luglio 70, V.E. appoggia Napoleone III in un eventuale guerra contro la Prussia, vista la candidatura di Leopoldo Hohenzolern al trono di Spagna. A fatto compiuto, il re informa il Parlamento, che

    vota, dopo la dichiaraz. di guerra francese alla Prussia il 19/7, per la neutralit. Il re era disposto ad entrare in

    guerra coi francesi, ma Visconti Venosta favor la neutralit. Viste le prime sconfitte francesi, lattenzione del governo (e non del re) si spost nuovamente sulla questione romana formaz. Corpo di osservazione Italia centrale sotto gen. Cadorna, stanziamento 40 mln per spese militari (bisogno di cautelarsi da interventi di

    volontari nello S.pontificio). Lopportunit di conquistare Roma con le armi era ghiotta. La sconfitta definitiva dei francesi a Sedan e la proclamazione della repubblica convinsero i ministri ad ignorare i vincoli della

    convenzione. Ultimatum rifiutata da Pio IX 20/9/70: bersaglieri entrano a Porta Pia. La dx cmq era contraria

  • allazione, perch contrastava con limmagine liberale di diplomazia di fronte alle potenze europee. Plebiscito che sanziona lunificazione di Roma in risposta, Pio IX emana enciclica Respicientes, dove si ritiene prigioniero del Regno dItalia e scomunica il V.E. che x pararsi il culo, manda una lettera di scuse al Papa. Il re visita Roma solo a dicembre, e non subito. Problema del trasferimento della capitale: aspettare che lo spirito

    rivoluzionario si calmasse; fare di Roma una capitale civile tramite una regolamentazione di rapporti tra stato e

    papa (che aveva minacciato la fuga) secondo il quale, per i liberali, lunificazione del regno sarebbe stata realmente completata. Legge delle guarentigie per dare indipendenza al Papa x libero esercizio cattolicesimo:

    di stampo cavouriano (basato sulla mediazione), autonomia in campo spirituale, indipendenza Santa Sede,

    compensi per territori perduti. Il progetto fu controllato da una commissione che si adoperava per garantire sia

    ampia dipendenza a Pio IX, sia di dare allo Stato diritti di tutela sui beni ecclesiastici. La discussione del

    progetto in aula vide spaccarsi sia la Dx che la Sx: i primi tra coloro che non volevano dare alti privilegi alla

    Chiesa e chi voleva dare indipendenza; i secondi decisamente contrari a dare alti privilegi non spirituali soluzione: compromesso che diede allo Stato controllo giurisdizionale, e alla Chiesa ampia libert dazione. Legge guarentigie approvata il 15/5/71: figura del papa sacra, possibilit di gestire guardie personali. Pio IX

    rispose con enciclica Ubi nos, rifiutando la legge. 1/7/71: Roma ufficialmente capitale.

    CAP. 3 LA PROSA DELLA DESTRA (1871-1876)

    Il risanamento pedagogico

    Dopo lunificazione, iniziano a sgretolarsi gli ideali risorgimentali elezioni nov.70 vinte ancora dalla Dx che non ha bisogno di mediare con altre forze x estendere la base politica, visto il suo carattere pedagogico aspra politica fiscale del ministero Lanza-Sella per pareggio del bilancio, perno della politica fin dal 61. Nonostante gli sconcerti, la Dx era convinta di guidare il paese con fermezza, e perci legittimava metodi autoritari di

    inasprimenti, al fine di plasmare la societ civile. Il decentramento era ricercato dalla Sx liberale e da alcuni

    settori della destra, contro una borghesia del nord non disposta a concedere autonomie locali. La Sx meridionale

    si limitava ad accusare la Dx di aver abbandonato il meridione a se stesso, non facendosi carico dei suoi reali

    problemi. La maggioranza moderata, cmq, accantonava il decentramento (ritenuto mezzo per manifestare il

    malcontento) e puntava sullacculturazione politica dellelits dirigente cerc di sviare lintegrazione delle masse dalla politica verso largomento militare riforma militare del 1871: in vigore fino al 76, fu avanzata dal Min. della Guerra Ricotti Magnani, che introdusse il modello prussiano sul servizio di leva breve ma

    generalizzato (senza sostituirsi dietro pagamenti) e a base regionale. Tema centrale fu il risanamento

    finanziario, dove le spese erano aumentate: per la riforma militare; per la presa di Roma; per trasferimento

    capitale. Sella propose provvedimenti di 5 anni con inasprimenti fiscali, sia per pareggiare il bilancio che per

    chiuderlo in attivo. Sconcerto delle Consorterie. La Sinistra si oppose di netto al progetto, a cui si affiancava

    lastio per la personalit di Lanza, troppo autoritario, duro, e incapace di andare oltre Primav. 73: Sella si dimette. V.E. invita Minghetti a fare un nuovo governo, cercando lappoggio degli oppositori a Lanza di dx che di sx moderata, fra cui Depretis, che rifiuta. Governo di sola Destra. Maggio 73: crisi economica che parte da Vienna e giunge in Italia ad ottobre, riponendo in primo piano i suoi problemi finanziari e circolazione moneta

    cartacea. X rispondere alla crisi viene approvata legge bancaria di Luzzati: riordino istituti di emissioni con

    creazione di un consorzio di 6 banche (per evitare legemonia della Banca Nazionale), a cui, SOLO AD ESSO, spettava di emettere biglietti a corso forzoso (per legge, impossibilit di convertire moneta in oro). I

    provvedimenti finanziari presentati con la legge vennero invece bocciati sia dallopposizione che al voto in aula Minghetti chiede dimissioni, respinte dal re, si va alle elezioni Nella campagna elettorale: sono due i leader della Dx (Minghetti e Sella) di cui il primo annuncia un programma per il risanamento del bilancio

    (riforma dazi e perequazione fondiaria) e per la lotta alla mafia nel Mezzogiorno. Sella, sulla falsa riga di

    Minghetti, si limita ad evidenziare le spese necessarie. Sx: distacco fra sx giovane (moderati) e storica. In

    aggiunta, Nicotera, rappresentante della sx meridionale, rivendica riforme fin, ammin, e pubbliche nel Sud. Elezioni del 74: Nicotera cerca di rompere egemonia della Dx, ormai spaccata tra le varie componenti regionali,

    ma unite dallantimeridionalismo. La Sx rimane unita. La Dx perde 30 seggi ma conserva una flebile maggioranza. Minghetti presenta il progetto di lotta alla mafia con rif. Pubb sicurezza. La Sx si oppone

    denunciando il legame fra criminalit in Sicilia e i governi di Dx (Palermo insorge). Mafia: destinata a diventare

    una realt politica. Rete di organizz criminali che controllano il territorio con intimidazioni e violenze. Rapporti

    di potere tra famiglie malavitose ed elits locali. In tal modo, la mafia entra in politica.

    La rivoluzione parlamentare

    La Dx si consolida sul tema dellordine pubblico. Nicotera convinto di avvicinarsi alla Dx, contro i principi della Sx, per portare in primo piano la situaz del Sud. Depretis richiama allunit tutte le componenti di Sinistra nel discorso di Stradella (10/10/75), presentando un programma articolato su diversi punti:

    - politica anticlericalista, tramite listruzione elementare laica, obbligatoria e gratuita; - allargamento suffragio a fasce meno abbienti - favorevole al decentramento

    - contrariet alla tassa del macinato (introdotta nel 69 da Sella scontri nel Paese ridotta: 79 abolita: 84 Depretis elogia il lavoro fatto dai rivali (tra 61 e 76, laspra politica fiscale porta al pareggio e al superamento delle entrate, grazie anche alla legge sullimposta mobile (7/64) e rendita pubblica. Depretis e la Sx condanna il

  • fatto che a pagare di pi erano stati i ceti meno abbienti. In sintesi, Depretis richiama allunit della Sx, ma Nicotera persiste verso gli accordi a dx, e fallito laccordo con Sella, contatta la dx toscana di Peruzzi, il quale era in contrasto con Minghetti sullaltra grande questione della politica: la gestione delle ferrovie. La sx si dichiara liberista e non vuole il controllo dello Stato sulleconomia, mentre la Dx riflette sul principio del liberismo. Con la legge del 14/5/65, ferrovie assegnate a 4 societ private (a parte quella sarda), in cui i capitali

    sociali provenivano per la maggior parte da finanziamenti esteri (soprattutto francesi):

    - Ferrovie dellAlta Italia - Strade ferrate romane (Italia centrale e settentrionale)

    - Strade Ferrate Meridionali (di Bastogi, nord e versante adriatico e meridionale dItalia) - Societ Vittorio Emanuele (Sicilia)

    Data la presenza anche di societ minori che controllavano piccole linee, il ministero Minghetti-Spaventa

    present, oltre il raggiungimento del pareggio del bilancio, un progetto di legge di nazionalizzazione delle

    ferrovie (3/76), a cui fece attrito la netta opposizione della dx Toscana (oramai in rotta di collisione con il ministro) e la Sx di Depretis (accordato con Nicotera il quale si era avvicinato alla dx toscana). La discussione

    venne sviata sulla mozione Morana della tassa sul macinato. Minghetti decise di rinviare la discussione, ma il

    fronte di Depretis e Dx toscana si oppose al rinvio 18/3 Minghetti si dimette 25/3/76 Re incarica Depretis di formare un nuovo governo: inizio rivoluzione parlamentare, espressione dinsofferenza allegemonia di Dx.

    CAP. 4 - DELEGITTIMATI

    Repubblicani, anarchici e socialisti

    Mazzini primo ispiratore della politica di Sx, antimonarchico, favorevole alliniziativa popolare di governare (repubblicano). Al rientro dallesilio (60), propaganda volta a politicizzare lassociazionismo operaio ed estenderlo alle classi popolari. Societ operaie: presenti nel R. di Sardegna dai 50, formate da operai e artigiani, dedite al mutuo soccorso. Dopo lunificazione: incremento, sviluppo di forme organizzate dintervento politico delle classi subalterneVIII congresso societ operaie a Milano: introduzione tema suffragio universale. Nel frattempo emerge la realt della cooperazione di consumo e produzione che, allinizio, accontenta Mazzini sul binomio capitale-lavoro, ma poi, volge verso le esigenze liberali per evitare i conflitti socialilinfluenza patriottica a-conflittuale di Mazzini declina e sinnalza laggressivit del disagio sociale, aumentato sprtt dopo la tassa sul macinato e i moti che ne seguirono. II met anni 60: sviluppo di nuove prospettive demancipazione sociale (tramite forme di resistenza organizzata al potente) e solidariet operaia, favorita nel 1864 dalla

    fondazione a Londra dellAss. Internazionale dei Lavoratori sui principi di Marx, che diventa il polo delle nuove generazioni rivoluzionarie (ovviamente in contrasto col pensiero mazziniano). Correnti

    dellInternazionale (divise fra loro): - collettivismo marxista= organizz e centralizz delle forze operaie (socialismo comunismo) - ipotesi proudhoniana= federalismo e mutualismo (anarchismo che dilagher con Bakunin)

    In Italia inizia la propaganda cospirativa di Bakunin, russo, ideatore del comunismo libertario, basato

    sullautodeterminazione delle singole comunit, e non sul collettivo come Marx. Ispirato su cultura federalista di Ferrari e Proudhon. Puntava a organizzare societ segrete volte a conquistare il potere con la rivoluzione

    armata, non tramite lazione politica e il partito. Riteneva autoritario il comunismo proletario di Marx. Diversamente da Marx, auspicava tale rivoluzione da parte delle masse contadine, meno abbienti rispetto a

    quelle operaie. In Italia, pensiero di Bakunin rappresenta lInternazionale (8/72 I congresso Fed italiana dellInternazionale: conferma adesione al comunismo anarchico del russo). Adesione di Garibaldi ma contrasto con Mazzini, che nel 71, al congresso di Roma dei repubblicani, dichiara la separazione dagli internazionalisti,

    sia marxisti che bakuniniani. Dopo la morte di Mazzini (72), i repubblicani cmq erano la risposta politica reale

    ai problemi dei ceti subalterni; si danno un organizzazione strutturale sotto la Consociazione romagnola. Gli

    internazionalisti, nel II congresso italiano del 73, ribadironola solidariet nella lotta economica ma veniva

    bocciato un progetto politico unitario. 73-74: ondata di scioperi: internazionalisti si accorgono di prospettive

    insurrezionali e progettano azioni che avrebbero portato allemancipazione delle masse. La polizia scopre tutto e arresta anche capi repubblicani che, cmq, diffidavano dalle richieste di collaborazione degli internaz. Bakunin

    porta avanti il progetto ma fallisce perch non trova il coinvolgimento diretto delle masse altro tentativo di avviare moti insurrezionali tra 76-77, con la fondazione di 15 sezioni internazionaliste della Federazione

    dellAlta Italia dellAssociazione Internazionale, che vuole distaccarsi completamente dal comunismo anarchicodistacco confermato con londata repressiva della polizia ai danni dei moti anarchici di Cafiero e Malatesta nel sud (77)duro colpo al comunismo. Per i socialisti italiani, il comunismo anarchico era lunica soluzione allemancipazione delle masselettera di Costa Ai miei amici di Romagna sul giornale La Plebe (organo socialista) in cui afferma la necessit di dare una forma organizzata al socialismo (partito che assembla

    tutte le anime) per emancipare le masse1881: Costa fonda Avanti! (aprile) e in agosto, in clandestinit, convoca un congresso a Rimini, in cui viene approvata la costituzione del Partito socialista rivoluzionario di

    Romagna: partito come federazione di forza normativa unitaria e la rivoluzione deve avere un partito ordinato

    che sia in grado di coordinarla 2/82: ammissione candidati socialisti nelle elezioni amministrative e politiche. Costa eletto a Ravenna, primo deputato socialista ad entrare in Parlamento. A Milano: socialisti pronti a

    candidare i propri deputati, ma il movimento operaio, in maggioranza, fa capo ai radicali di Cavallotti che si

  • ritengono i legittimi ereditari della tradizione democratica risorgimentale (forti dellorgano Il Secolo). Nel 79, gli stessi avevano fondato con i repubblicani la Lega della democ. ed il loro obiettivo (oltre a suff universale,

    milizie popolari) era di estendersi a tutto il tessuto operaio, cmq indirizzato nel Partito operaio di Croce (84:

    Partito Operaio Italiano). Il partito di Costa cambia nome nel 84 (Partito soc. riv. Italiano), accentua il carattere

    classista 86: dato che i socialisti si ritengono un ramo del grande partito operaio cercano di avvicinarvisi, e se inizialmente non ce la fanno, ci arrivano quanto Cavallotti denuncia il Par. Oper. di finanziamenti illeciti intellettuali democratici come Turati che si avvicinano quindi al movimento operaio.

    Cattolici

    Buona presenza dei cattolici liberali ma ostacolati dai liberali moderati, che giudicavano inconciliabile un

    avvicinamento Stato-Chiesa. 30/1/68: non-expedit divieto di partecipare alle elezioni. Organo: Civilt Cattolica, che dopo la presa di Roma richiama la nascita di un movimento cattolico devoto alla causa del Papa (71) 72: a Firenze nasce Opera dei Congressi cattolici in Italia organizzazione pi cattolica che si prefigge linsegnamento della dottrina religiosa. Rimane una realt lombardo-veneta fino all81, quando viene richiamata con Opera dei Congressi e dei Comitati Cattolici in Italia e auspica una mobilitazione di riconquista dei diritti

    della Santa Sede vs. i liberali. Il Papa ribadisce a tutti la condanna del socialismo. Con il passare del tempo si

    former una corrente transigente, integrata nel nuovo sistema politico, ed una intransigente (con don Albertario,

    direttore de lOsservatore Cattolico) contraria sia al nuovo sistema, al socialismo e alla corrente transigente.

    CAP. 5 AL BIVIO 1876-1887

    Depretis, transizione senza riforme

    Depretis=simbolo della mediazione fra le varie forze di governo. Prestava attenzione, nei primi anni del suo

    mandato, alle componenti regionali del suo schieramento, particolarmente la sx meridionale di Nicotera e le

    altre forme regionali, in conflitto fra loro (vari interessi) Depretis decide x le elezioni (11/76): ripropone lo stesso progr di Stradella, aggiunge forme di protezionismo doganale e richiama compattezza della Sx. Risultati:

    vittoria schiacciante sulla Destra, ma i conflitti allinterno della Sx restano, sprtt in per la gestione delle ferrovie. Depretis voleva affidarle a 2 societ, Meridionali e Strade ferrate del Mediterraneo, ma si opposero: Sx del

    Nord di Zanardelli, Estrema di Bertani e Sx di Cairoli. Depretis costretto a dimettersi riceve nuovo incarico, sostituisce agli Interni Nicotera con Crispi. Le varie anime della Sx non appoggiavano Depretis, responsabile di

    aver abolito il Min. Agricoltura e Industria e introdotto quello del Tesoro su pressione di Crispi (tramite

    decreto) x meglio controllare le spese statali .Laver ceduto alla pressione crispina porter Depretis alle dimissioni 3/78. Nei 3 mesi di governo Depretis, poche discussioni, solo riforma Coppino(77): rinnovando

    lantica legge Casati del 1850, listruzione divenne obbligatoria, gratuita e laica per i bimbi dai 6 ai 9 anni. Ladempimento di tale legge venne affidato ai Comuni, che lapplicarono con insufficienza vista lincapacit di sobbarcarsi lonere finanziario di sostenimento. Il tema della scuola si leg alla riforma elettorale e al suffragio dato che + voti poteva significare + consenso. X universit: classe liberale indisponibile alle autonomie.

    Esercito: no ruolo di costruzione identitaria. X aspetto tributario: Depretis elev il minimodi esenzione per la

    tassa di ricchezza mobile; maggiori detrazioni ai redditi + alti. A differenza della Dx, Depretis aveva introdotto

    nellesecutivo alcuni interessi legati alla borghesia meridionale. 8/76: decreto per riconoscimento figura del Presidente del Consiglio dei Ministri.

    Cairoli: reprimere non prevenire

    1878: muoiono Pio IX e V.E II. Successori: papa Pecci Leone XIII e Umberto I, che si dimostra vicino alla

    gente, cerca di aiutare le classi subalterne con donazioni per fare della monarchia il centro simbolico e morale

    dItalia. 1878-81: tre governi Cairoli, alternativa radicale al carattere mediatore di Depretis, cercando di concretizzare le promesse sbandierate ma non mantenute:

    - 1881: formalizzazione Ufficio della Presidenza del Consiglio - X estensione rete ferroviaria, fece uninchiesta parlamentare - X tassa sul macinato: scontro tra diversi interessi regionaliabolizione tassa sui cereali inferiori84:

    abolizione tassa sulle farine di grano

    In tema di ordine pubblico, venne scelta da Cairoli e il min Interni Zanardelli la linea del reprimere non prevenire: lo Stato tutela le libert dei cittadini, garantite dallo statuto, fin quando la condotta dei cittadini non si tramuti in reato. Per questo, Cairoli garantisce libert dassociazione ma interviene per evitare che le proteste dilaghino. Tuttavia, il ministero Cairoli-Zanardelli, che aveva cmq importanti contatti con uomini della Dx,

    dovette affrontare dissensi da parte di alcuni settori della Sx liberale, incrementanti dopo la crisi delle relazioni

    internazionali: Cairoli era filofrancese ed irredentista, ma dopo la guerra franco-prussiana e la caduta

    dellimpero francese, lunica via di stabilit per il governo era lavvicinamento agli imperi centrali. Visite reciproche dei re dItalia e Austria dal 73. Umberto I aveva rassicurato gli Asburgo che non ci sarebbero stati episodi rivendicativi per le terre irredenti, ma il carattere patriottico della Sx in generale verteva proprio verso il

    recupero di tali terre. La successiva crisi balcanica (75-77) che port alloccupazione austriaca in Bosnia senza presunti accordi con lItalia aveva risvegliato lanimo patriotticolimminente tensione tra Russia ed Austria x possesso dei Balcani port, nel 1878, al Congresso di Berlino: Italia con Corti, cerca cmq un riconoscimento

  • italiano nei Balcani, ma il Congresso non sanzion nulla per lItalia e riconobbe il possesso austriaco in Bosnia incapacit dei diplomatici di far valere gli interessi nazionaligrave ferita allopinione pubblica. I successivi governi Cairoli risentirono del nuovo clima internazionale: gabinetto della Sx settentrionale ma privo del

    gruppo di Zanardelli, uscito dal ministero xch avvicinatosi liberismo radicale. Elez. 80: rafforzamento

    Depretis. I governi Cairoli erano espressione del liberalismo insoddisfatto, tipicamente radicale. Fino a met

    anni 80 il radicalismo si avvicin molto allegualitarismo operaio (Cavallotti entra alla Camera nel 73).

    Nuovi alleati e nuovi elettori

    1881: occupaz. Francese della Tunisia (rivendicata dallItalia). Depretis ottiene un nuovo incarico, e seguendo il progetto del Re, cerca alleanze con gli imperi centrali (il re mirava anche a indebolire gli irredentisti e repubb).

    1882: firma Triplice Alleanza con Austria-Ungheria e Germania:

    - accordo difensivo - rafforzamento principio monarchico - mantenimento pace generale e ordine socio-polit

    Era un accordo che auspicava una coalizione difensiva antifrancese. Ambiente politico e op pubblica si spacca:

    - germanofili: conservatori, ideali di rafforzamento monarchia e di grande potenza - francofili: Sx non governativa, antigermanici, ideali di recupero delle terre irredenti

    Politica interna. Riforma elettorale del 1882: dopo uno scontro sui criteri per poter eleggere (Sx: criteri di

    capacit ed alfabetizzazione per i ceti popolari Dx: sempre vecchi criteri x mantenere il distacco con le masse) la legge sanciva nuovi requisiti x votare: maschi, +21, titolari di un diploma minimo (primi 2 anni delle

    elementari), contribuenti di imposta annua di 19,80 lire. Categorie speciali x votare: consiglieri provinciali e

    comunali, decorati al lavoro civile e militare, imprenditori, impieg pubblici, direttori di banche. Viene votato il

    sistema plurinominale con scrutinio di lista, vecchio obiettivo della Sx. Duro colpo al moderatismo. Prima della

    riforma: Sinistra attivit extraparlamentare basata su associazioni progressiste coordinate da organismo centrale // Destra attivit parlamentare per rafforzare carattere istituzionale (ass. cost. centrale a Roma 1876). Entrambe le forze costruivano la loro attivit propagandistica-organizzativa attorno ai giornali.

    I partiti si trasformano

    Le elezioni dell82 avevano portato a una trasformazione dei partiti (non propriamente detti) visto la diminuzione dei contrasti di fondo fra settori della Dx e Sx. In contemporanea allevoluzione darwiniana, anche la politica inizia una mutazione che abbandona le vecchie teorie di fedelt ad oltranza alle idee a cui si era

    giurata obbedienza. Tale concezione trovava efficacia nel progetto trasformista di Depretis (1882) che volle

    coinvogliare tutti i partiti in un unico grande disegno, ottenendo vasti consensi ed abbandonando i dissidi

    ideologici. Successo di Depretis, con penalizzazione della Dx non trasformista e Sx dissidente (Nicotera). I

    risultati cmq sfociarono in una crisi di governo (con caduta nel 5/83) viste le accuse di opportunismo lanciate da

    Nicotera a Minghetti, membro del progetto trasformista. X Nicotera e la sx dissidente ed estrema, il

    trasformismo era un grande ostacolo alla democrazia, al che Minghetti rispose che la democrazia va educata per

    poterla applicare in politica. Depretis, con non poche difficolt, ottenne la fiducia della Camera il gruppo di Zanardelli, presente prima dellavvenimento del trasformismo, usc dal governo e unendosi ai capi della Sx storica contrari al progetto di Depretis (Cairoli, Nicotera, Crispi e Baccarini) form la Pentarchia (11/83) =

    espressione del radicalismo e dei settori liberal-democ, e nonostante la diversa composizione regionale, la

    collaborazione procedette. Consapevolezza di tenere distinto, sia in aula che fuori, la Sx dalla Dx (pensiero

    opposto a quello di Depretis). Trasformismo= rivendica omogeneit della classe politica contro le forze

    antisistema; tentativo di trovare percorso alternativo al parlamentarismo di Cavour, con rafforzamento dellesecutivo in stile prussiano (sonnino). La ragione del successo di Depretis stava nellaver creato consenso sia fra le forze politiche che lopinione pubblica una centralit desecutivo lontano dai conflitti politica=maggioranza fatta di schieramenti, che si sono trovati favorevoli, in nome dei principi liberali, di

    mediare fra gli interessi delle diverse fazioni. La prassi di accantonare i problemi reali delle diverse parti ed

    assicurarsi il maggior numero di deputati fu presente in Depretis dal maggio 83 alla morte nel luglio 87.

    Tuttavia la politica di Depretis stata caratterizzata anche dalla spregiudicata politica economica (finanza

    allegra) del min Magliani, relativa allestensione della spesa pubblica tramite misure straordinarie che hanno incrementato il deficit nazionale. Dal 1886 declino trasformismo, visto laumento di autonomia dei deputati della Dx storica (sui successi elettorali dell86 e morte di Minghetti, che gia si stava staccando da Depretis), che si stavano lentamente separando da Depretis. 4/85: ultimo esecutivo Depretis, costretto a ricorrere per formare il

    governo a Crispi e Zanardelli, oppositori al trasformismo.

    La geografia della nazione

    La questione meridionale cambia con la salita della Sx, la cui parte + influente era dato dalla meridionale: fine

    esclusivismo settentrionaleformazione gruppi intellettuali che espongono alla classe dirigente le condizioni di arretratezza (fra tutte, distribuz ricchezze equa) del Sud per ottenere un progetto riformista volto a migliorarle farle partecipare al benessere nazionale, in contrasto con legoismo dei grandi propr. Terrieri. Con la crisi agricola degli anni 80 in Europa e le importazioni di cereali dagli Usa a basso costo, diminuisce:

    -il potere dei prop terrieri -reddito capitale fondiario -prospettive delle propriet di essere centro dello sviluppo

    migrazione dei poveri in Sudamerica e Usa. La crisi determina il dinamismo dei nascinti nuclei industriali nelle grandi citt e lascesa del protezionismo, che dopo la fondaz Lega di difesa agraria (84-85) viene

  • certificato nel 1887 (CROLLO LIBERISMO), con approvaz in Parlamento della nuova tariffa doganale che

    copre una buona parte della produz industriale. Nonostante venne attaccata dai liberisti, la tariffa ha favorito

    lindustrializz e produz al nord, ma al sud no: divario che si stabilizza fra nord sviluppato e sud ancora arretrato. Nel complesso per, alla fine del secolo, lItalia rimaneva ancora uno dei pi arretrati dEuropa. La classe politica liberale, accantonando gli interessi e accettando il fatto compiuto, agevola listituzione di organismi per uscire dalla crisi e per far saldare, una volta per tutte, lo Stato con il popolo, inserendo liber politiche ed

    economiche nel contesto di modernizzazione.

    CAP. 6 EUFORIA CRISPINA

    Giacobinismo ordinatore

    Quadro in cui sale Crispi, Sx storica, nel 1887 dopo morte Depretis: crisi economica, politicizz mov operaio e

    contadino, declino egemonia prop terrieri, deficit pubblico, scarso ruolo in politica estera. Crispi: grande cultura

    giuridica, vasto consenso alla camera, deciso ad avviare unintensa attivit riformatrice. Oppositore del trasformismo, Crispi richiamava alla distinzione partitica per restituire forza allesecutivo; cercava una solida maggioranza che gli garantisse libert di manovrax ottenerla, si bas su quella trasfromistica (trasformismo crispino): cambiava natura, rifiutando (in senso liberale) il partito organizzato. Crispi, persona autoritaria, lasci

    intendere lintenzione di limitare linfluenza del Parlamento, secondario al suo potere e al ruolo del pres del Consiglio. Il periodo 1887-91 vide la maturazione della classe dirigente relativa al concetto di democrazia, che

    non poteva pi essere rivisto con liberalismo classico.

    Crispi il riformatore

    Crispi tenne fede alla sua indole riformatrice. Present ben 50 disegni di legge, nonostante le resistenze, cmq,

    non tardarono ad arrivare, e circa il 36% dei suoi progetti non si tramutarono in legge. I primi passi di Crispi:

    1) rafforzamento amministrazione centrale. Istituz. segreteria della Presidenza del Consiglio, fece approvare lautorganizzazione dellesecutivo estendo la discrezionalit (capacit) del governo per creare o sopprimere ministeri. Creaz ministero Poste, ripartiz attribuzioni ministeri Finanze e Tesoro. Istituz sottosegretari

    2) 30/12/1888: estensione diritto di voto amministrativo a tutti i maschi, +21, istruiti, pagassero una forma di contributo al comune residente. La proposta del governo di estenderlo anche alle donne venne avversata da

    Crispi. Legge rendeva eleggibili i sindaci nei comuni con + di 10000 pers. Tuttavia, Crispi non voleva certo

    rinunciare allaccentramento: affid maggiori autonomie agli enti locali, ma direttamente collegati al potere centrale

    3) Fine 88: legge tutela igiene e sanit pubblica: ufficiali sanitari in tutto il Paese. Estesa anche ai comuni 4) 31/3/89: legge di riforma della giustizia amministrativa: magistrato amministrativo, e dava alle GPA la

    competenza per le controversie fra cittadini. In tal modo, venivano salvati gli interessi dei privati

    5) La pubblica amministrazione ha ricevuto in senso definitico una marcata rilevanza 6) Le nuove prospettive di libert e modernit erano strettamente legate ad una nuova e ferrea concezione di

    legalit1890: nuovo codice penale (cod. Zanardelli) associato a riforma di Pubblica Sicurezza unificazione legilazione penale: aboliz pena capitale, liceit sciopero e riduz pene per reati contro la propriet. Logica del prevenire per non reprimere, facendo chiarezza sulle prerogative x lintervento delle forze dellordine. La legge imponeva ai promotori di pubbliche riunioni di dare preavviso alla Pubblica Sicurezza, dava la possibilit di ammonire direttamente il denunciato, rafforzava il domicilio coatto e

    lautorita delle forze dellordine, eliminava il fenomeno della mendicit 7) 7/90: Legge di laicizzazione opere pie: per sfidare apertamente la Chiesa e i cattolici, Crispi fece

    concentrare i beni nelle mani di enti comunali gi esistenti (Congregazioni di Carit), togliendo il ruolo alla

    Chiesa

    Grande potenza europea

    Nei suoi mandati, Crispi ebbe sempre la convinzione (data il suo personale attivismo in materia) che lItalia dovesse essere una grande potenza europea, e che per diventarlo, dovesse rompere con la sudditanza, le cautele

    e i negoziati diplomatici. Per far s che lItalia si comportasse da grande potenza, Crispi cerc di infondere una nuova dignit nazionale: dall87, pose con Bismarck le basi di una convenzione militare, dentro la T.Alleanza, con clausole favorevoli allItaliadi conseguenza, fu maggiore limpegno finanziario per sostenere la forza militare. Fin dalla questione romana, Crispi fu ostile alla Francia: accentu la tensione fra i due paesi (scoppiata

    con la denuncia italiana del trattato di commercio nell86) e inizi una guerra doganale con tariffe punitive sui prodotti dimport-export (si sfior la guerra, solo lintervento inglese salv). Inoltre Crispi fu strettamente avverso al Vaticano ed anticlericale: credendo in un accordo coi francesi, Crispi si oppose fermamente ad ogni

    convenzione/accordo proposto dal Papa in termini temporali. Indisposto allaccordo.

    Crispi lAfricano Con Depretis, Crispi fu contrario ad unoccupazione estera, ma ci ripens quando sal al governo (visto lacquisto della baia di Assab nell82). Per dimostrare alle potenze europee la prontezza dellItalia ad entrare nel concerto europeo, Crispi, ottenuto il nullaosta dalla GB dopo loccupazione dellEgitto, si convinse che per

  • essere una grande potenza, lItalia dovesse occupare aree dellAfricaattenzione sul Mar Rosso e Corno dAfricain merito alloccupazione, si formano due linee di pensiero su come procedere allespansione:

    - tigrina, del gen. Baldissera, espansione opportunistica, sfruttando i dissidi fra le trib e tenendo buoni rapporti con i sovrani locali

    - scioana, del conte Antonelli, appoggio militare al re dello Scioa Menelik per sconfiggere limperatore del regno etiopico Giovanni3/89: Menelik diventa negus.

    Crispi immagina subito di conquistare lEtiopia, ma il min della guerra Bertol-Viale, sottoline sia la spesa sia la forza da impiegare. Prevale il passo della prudenza e dellaccordotrattato di Uccialli (5/89) con Menelik. La versione italiana faceva dellEtiopia un protettorato dellItalia, ma tale clausola fu incompresa e irrisolta. 5/1/90, poco prima della caduta del governo, Crispi proclam ufficialmente la colonia dEritrea, con un proprio ordinamento, bilancio alle dipendenze del min Esteri (x Crispi possedimenti africani=alternativa emigrazione).

    Dopo la proclamazione, conflitto tra Crispi e Camera, i cui deputati chiedevano di sottoporre a dibattito

    parlamentare il decreto sullEritrea e i provvedimenti in politica estera. Crispi si riteneva inattaccabile, e giustificava la sua mossa (per lui importantissima a livello internazionale) col fatto che lEritrea stata conquistata con le armi e non con la diplomazia, per cui la discussione sui provvedimenti non necessaria.

    Cmq, nonostante i successi avessero riscosso molti successi, le incertezze sullinvestimento in politica estera emersero con particolare vigore: disavanzo conti pubblici, arretratezza paese, guerra doganale con Francia.

    Megalomania patriottica

    La grande opera di conquista di Crispi, per rivel ben presto le prime difficolt, in quanto le spese per il

    mantenimentodelle colonie furono cmq elevate; inoltre, la crisi economica che colp sia i settori agricoli che

    quelli industriali costrinse il governo italiano a ricorrere ad inasprimenti fiscali. 12/2/89: dimissioni Crispi che

    riceve il reincarico ed attua (con Giolitti a Tesoro) una politica di tagli x mantenere le colonie. In qst clima di

    difficolt, Crispi rese pi aggressiva la politica estera (forse per dimenticare la situazione attuale interna).

    Convinto che gli Asburgo fossero indispensabili per la pol estera poich frenavano la pressione panslavista,

    Crispi si schier contro i radicali e gli irredentisti antiaustriaci, sciogliendo comitati organizz di manifestazioni.

    Gli si avvicinarono membri della destra, ruppe con i liberali democratici e conferm, nelle elezioni del 90, il

    programma antirredentistaelezioni vinte. Nel clima politico rovente (dato dalle dimissioni di Giolitti dal min. Tesoro per scontro sui lavori pubblici) Bonghi accus Crispi e la Sx di una politica finanziaria indegnadura risposta di Crispi, astio con la Camera che boccia lordine del giorno e Crispi si dimette (1891).

    CAP. 7 LE OPPOSIZIONI

    Lopposizione parlamentare: i moderati La Destra guidata da Rudin dopo morte di Minghetti. Atteggiamento ambivalente: da appoggio a Crispi, ma

    allo stesso tempo si oppone con appoggio dellAss Costituz di Milano. Nel complesso, la Destra e i liberal moderati erano divisi in due: 1) Dx ministeriale (Rudin) 2) Dx intransigente lombarda, con netta opposizione.

    Maggio 90: Rudin e i suoi votarono a favore dellodg di Crispi, con fini chiaramente opportunistici, x entrare nella maggioranza. Ci che avversavano i membri dellopposizione di Destra a Crispi furono: - questione col Vaticano: x Dx, Crispi aveva discriminato i cattolici, atteggiamento illiberale e impolitico; - questione disavanzo pubblico: x Dx, Crispi aveva aggravato il gi presente debito pubblico: in pol Interna

    aveva accentuato le spese per la burocrazia, in pol estera aveva sprecato le spese per il riarmo per ambizioni

    superiori a quelle reali del paese. Crispi, in risposta, giudica antipatriottici i liberali, i quali, sebbene riescono

    a diffondere il pensiero fra lopinione pubblica, non riescono a minacciare la stabilit di Crispi.

    Lopposizione parlamentare: lEstrema Gli anni crispini favoriscono la separazione fra radicali, socialisti e repubblicani, accomunati dalla lotta a Crispi.

    Radicali: dopo morte Bertani (86), la guida passa a Cavallotti. Opposizione duttile, sia in pol estera (irredentisti)

    che in pol interna. Iniziale appoggio a Crispi x anticlericalismo, ma osservando il suo carattere autoritario,

    passano allopposizione. Vittoria alle amministrative nel 11/89 in Italia centro-nord (grazie ad alleanze democ con socialisti). 5/90: Congresso a Roma di associaz radicali ed operaie, con firma del Patto di Roma che aveva:

    - manifesto elettorale anticripino - salvaguardia libert personali garantite dallo statuto - piano amministrativo: elettivit del sindaco in tutti i comuni, riduzione potere autorit centrale, ampliamento

    di quello locale (comuni e province)

    - pol estera: pace con tutti, fine Triplice Alleanza, riavvicinamento Francia - formaz esercito: su obiettivo garibaldino, fare una nazione armata con reclutamento graduale e regionale - tagli sui bilanci militari, riduzione spese burocrazia, con accorpamento ministeri e uffici - questione sociale ispirata a una difesa dei lavoratori: riduz orario lavoro, istituzione Camere del Lavoro,

    divieto lavoro minorile, risarcimenti x responsabili di infortuni sul lavoro, cassa pensioni vecchiaia,

    concessione terre demaniali ed abbandonate per ridurre il fenomeno dellemigrazione A differenza dei socialisti, i radicali auspicavano la tutela delle classi povere e non lautonomia delle stesse.

  • Gli albori dellorganizzazione nazionale: socialisti e repubblicani I socialisti erano pochi in Parlamento, ma erano galvanizzati dal successo dimmagine del Congresso di Parigi con fondaz Seconda Internaz (7/89) a cui parteciparono Croce e Costa, e trionfo socialdemoc in Germania. Teoria di base socialista: esaltazione dellessenza classista del conflitto tra capitale e lavoro (autonomia della classe, legata alla teoria del socialismo scientifico)Labriola, ex radicale ed ora hegeliano, rompe la prospettiva tradizionale del socialismo romagnolo di Costa, che teneva uniti legalitari, antilegalitari, mazziniani.

    Organizzazione: i socialisti guardano a un pesante coinvolgimento delloperaismo, su cui per convergevano anche gli anarchici. Appaiono Turati e Kuliscioff che: nel 89 fondano Lega socialista milanese, nel 91 fondano

    rivista Critica Sociale. Il pensiero turatiano ispirer quella corrente socialista revisionista, opposta a quella massimalista, per cui lemancipazione del proletariato deve avvenire con riforme. E meno rigorso di Labriola e punta su: affermazione autonomia operaia, rifiuto anarchia, riconoscimento lotte economiche x allargarle alla

    sfera politica. Non si aspira ad una rivoluzione (come i massimalisti) ma ad unevoluzione graduale col fine di emancipazione. Agli albori, cmq, il socialismo era diviso fra una corrente piu moderata di Turati e piu radicaledegli anarchici, origine appunto del confronto fra revisionisti e massimalisti. 8/91 Congresso nazionale operaio a Milano: Turati sconfigge la parte anarchica e convinse buona parte delloperaismo ad accettare unazione anche politica del movimentoidea di costituire un Partito dei lavoratori. Il congresso permise di unire in una prospettiva marxista socialismo e operaismo. Congresso Genova agosto 92: in prima adunanza anarchici e operaisti intransigenti si unirono vs linea socialista di Turatidecidono di dividersi xch incompatibili; il giorno dopo i socialisti e solo alcuni anarchici fondarono il Partito dei Lavoratori Italiani. Il

    programma turatiano, scelto per il primo partito della storia politica italiana, affermava che i lavoratori

    avrebbero raggiunto lemancipazione solo attraverso la socializzazione dei mezzi di lavoro e gestione sociale della produzione. Giornale di partito: Lotta di Classe di Prampolini ma controllato da Turati. I socialisti

    abbracciavano una linea marxista (emancipazione tramite controllo delle istituzioni) e legittimavano la

    partecipazione alla politica italianapartito raccoglie consensi tra Fasci siciliani e Part soc riv di Costa. II Cong di Reggio Emilia nel 93, il partito assunse nome Partito Socialista dei lavoratori Italiani. X repubblicani: il fallimento delle Leghe democratiche e fine prospettive irredentiste li aveva portati in opposzione

    minoritariaemerse una nuova cultura che coniugava mazzinianesimo e nuove dinamiche politiche, idea di politicizzazione dellintero movimento per autodefinirsinascita Partito repubblicano italiano nel 1895.

    Rerum novarum: lintransigentismo sociale. Linefficace gestione dei rapporti tra Stato e Chiesa messa in atto da Crispi fin per dare slancio a intransigenti in Vaticano. 1887: nomina Leone XIII, che riporta in primo piano il tema del potere temporale x la chiesa: il

    problema rimaneva dellusurpazione liberale della questione romana. Per rilanciare le prospettive cattoliche nello stato laico Leone XIII promulg lenciclica Rerum Novarum (5/91): destinata a gettare le basi per una nuova dottrina, lenciclica toccava temi sociali, come le condizioni degli operai; invitava a prendere coscienza delle terribili condizioni in cui versava la classe operaia, denunciando, comunque, il movimentosocialista in

    ogni aspetto; riconosceva libert dassociazione, ma non ad aderire a sindacati anticristiani, entrando in rotta di collisione col pensiero di Marx, che condannava la Chiesa e la giudicava unistituzione come lo stato, da abbattere per poter imporre la dittatura del proletariato. Lenciclica ridava spazio allintrasigentismo cattolico dellOpera dei Congressi, che ora sfruttava il laicato per poter intervenire nelle tematiche sociali di stato.

    CAP. 8 LANTICRISPISMO ALLA PROVA

    Rudin

    Re affida a Rudin nel 1/91 il compito di formare un nuovo governo. Cerca un accordo con Giolitti, ma fallisce;

    cos vara un esecutivo di Destra. Problema principale da risolvere: pareggio del bilancio, notevolmente gravato

    dalle spese per limpresa coloniale messa in atto da Crispi. Per politica estera: mantenimento alleanze con Germania e Austria-Ungheria + riavvicinamento a Francia. Rudin cercava di decentrare, anche parzialmente,

    lamministrazione statale. Liniziale maggioranza del governo Rudin pensava solo a tenere Crispi lontano dal potere, ma non era organica; in +, nonostante il riavvicinamento, la Francia non era convinta del carattere

    difensivo della Triplice Alleanza, che viene rinnovata nel 5/91, senza lassenso parlamentare: garantiva la cooperazione tedesca su eventuali alterazioni nel nord Africa. Pur di far pareggiare il bilancio, Rudin ferm

    ogni iniziativa despansione africana, e si ridusse alla linea opportunista per uneventuale conquista senza costi. Con rudin, la politica coloniale ed estera aveva perso carattere di prestigio, per incentrarsi solo sul bilancio. Il

    pareggio, tuttavia, non avvenne (nonostante piccoli tagli. Rudin chiese la riduzione (negata) del corpo armato.

    Inoltre, Rudin dovette scontrarsi anche coi radicali, fortemente antimperialisti e antitedeschicrisi di governo5/92: Rudin presenta dimissioni, respinte dal Re che rimette al parlamento la votazione di fiducia: mozione di sfiducia a Rudin.

    Giolitti

    5/92: incarico di formare un nuovo governo a Giolitti, x trovare una via di mezzo tra autoritarismo crispino e

    parlamentarismo rudiniano, e che imponesse le tradizionali esigenze sabaude in politica estera e militare.

    Borghese, piemontese, nel82 Consigliere di Stato a Cuneo, Ministro del Tesoro nel gov Crispi dove era

  • ostinato a difendere il bilancio. Vara un esecutivo di Sx e Centrosx. Programma: tagli alle spese e pareggio

    bilancio, no novit x pol estera, difesa delle libert subordinata al mantenimento dellordinecontrasti generati dalla Dx, allopposizione, che cerc di organizzare un fronte trasformista x avere governi forti e rappresentativi, e non di parte (come ritenuto dallopposizione). Si diffuse la voce che Giolitti fosse stato eletto per intrigo di corte, un estraneo che avrebbe svalutato i vecchi valori su cui si basava la politica dei precedenti leader. Non

    avendo un passato patriottico, ma essendo totalmente nuovo, Giolitti era contrastato anche da una parte

    dellEstrema radicale di Sx (Cavallotti). Crispi, che aveva gi osteggiato la nomina di Giolitti, prefer il basso profilo, in modo tale da sfruttare il momento opportuno per ritornare sulla scena politica da protagonista. Alla

    mozione di fiducia del governo e alla presentazione del programma, Giolitti non ottenne la maggioranza, si

    dimise: dimissioni respinte dal re, che opta per lo scioglimento delle Camere: a giugno, Giolitti chiede sei mesi

    desercizio provvisorio; l11 giugno, in una votazione a scrutinio segreto, il voto favorevole va allesercizio provvisorio, fissando le successive elezioni nel novembre 1892. Nella battaglia elettorale da giugno a

    novembre, Giolitti era convinto della necessit di una politica democratica, che mirava (x rientrare nel bilancio)

    a: 1) colpire i redditi + alti e risparmiare i ceti + bassi; 2) rassicurare il benessere ai cittadinim favorendo

    listruzione pubblica, lagricoltura, lindustria. Il socialismo appariva un concetto di primissimo ordine: ne apprezzava le correnti gradualiste ma condannava quelle rivoluzionarie (non combattendole nello stile crispino).

    Sprovvito di una consistente maggioranza, Giolitti, per formare un proprio governo, si affid al sostegno di

    Zanardelli, col quale costru un asse importante. Zanardelli fece da contrappeso allostilit di quei radicali dellestremamaggioranza raggiunta.

    Lo sgomento ci assale: scandali e corruzione

    Elez a novembre 92 col sistema maggioritario a 2 turni in collegi uninominali: si ritorna alla vecchia legge

    tramite disegno approvato nel giugno 1891, visto che il sistema plurinominale non aveva entusiasmato: vittoria

    dei ministeriali gi in carica. Lopposizione era debole, ed era quella avuta con Crispi: correnti intransigenti della Dx, Sx ed Estrema, unite nella lotta contro il ministero1 obiettivo di Giolitti raggiunto: depotenziamento radicalismo parlamentare. Nuova maggioranza, non legata da vincoli fedelt, comunque

    unita, xch ricopre interessi diversi e contrastanti delle forze al suo interno: fra questi, il pi importante, era

    quello reativo agli istituti di emissione, per cui vi erano 2 correnti: 1) chi chiedeva lunificazione di tutti gli istituti 2) chi insisteva sulla pluralit. Giolitti era favorevole alla prima, ma su pressioni della stessa

    maggioranza si orient verso la secondaenormi interessi speculativi e conflitto fra Banca Nazionale e Banca Romana, di Napoli, di Sicilia, Nazionale Toscana e Toscana di Credito (conflitto che coinvolse anche settori

    della stampa). Molti istituti avevano ecceduto nel finanziamento della speculazione edilizia, ma finito il boom,

    molte si trovarono sullorlo del fallimiento, salvate solo da interventi degli enti stataliindagine gov Crispi nel 89 sulla Banca Romana, colpevole di avere un disavanzo di 9mln lire e, a fronte dei 60 mln autorizzati dal governo, ne stamp 113 mln, incluse banconote false x 40 mln. I risultati dellinchiesta vennero nascosti dai successori Luzzati (Tesoro) e Rudin. Lincaricato Alvisi li pass ad economisti fino ad arrivare a Colajanni situazione si aggrava visto la proroga del governo alle banche della facolt di stampare cartamoneta. Di risposta,

    radicale Colajanni rivel parti dellinchiesta dove emergevano illegalit e corruzioni che coinvolgevano avvocati, giornalisti e politici. Fu proposta uninchiesta parlamentare x indagare sulle modalit di emissione, a cui si oppose Giolitti, che di ricambio, nomin una commissione dinchiesta con a capo Martuscelli (Giolitti copriva il debito che aveva Umberto I con la Banca Romana). Rivelazioni che si ripercuotono nel paese-

    Linchiesta diede la colpa al governatore della Banca Romana Tanlongo, e che coinvolgeva il banco di Napoli, di Sicilia. Tanlongo afferm di essere legato a Giolitti, x avergli fornito denaro in cambio della nomina a

    senatore. Crispi, gi avverso a Giolitti, prese la palla al balzo: ammise di aver taciuto x il bene del paese ma

    afferm che Giolitti sapeva dei risultaticampagna antigiolittiana, che riscuote consenso fra lopinione pubblica, Crispi raduna opposizione. 8/93: Giolitti costretto a sopprimere Banca Romana e quelle Toscane, ma i

    risultati della nuova commissione sottolineavano favoreggiamenti anche ad altri ministeri (Minghetti, Depretis,

    Crispi..) e uomini simbolo come Garibaldi e Carducciistituita altra commissione x accertare responsabilit. X lopinione pubblica, lo scandalo foment il malessere sociale, che consent la crescita del movimento dei Fasci siciliani, socialisti, anticlericali, irredentisti, che ora volevano giustamente sottrarsi alla tutela di istituzioni

    borghesi, decisamente fallimentari. In aggiunta, arriv anche la notizia della denuncia di Menelik al trattato di

    Uccialli e delleccidio di minatori italiani in Francia perpetrato da operai francesi.

    I Fasci siciliani

    Fasci= nasce nel 91 e diffusione tra 92/93 come movimento NON armato, di organizzazioni di lavoratori,

    contadini e minatori in Sicilia che denunciavano le disumane condizioni di lavoro. Non vi erano particolari

    ideali politici (anche se lideale socialista era quello + diffuso nel movim) ma solo questione di necessit. Organizzazione: associazioni di mutuo soccorso con scopi cooperativi, politici e di resistenza. Inizialmente,

    collaborazione tra Fasci e PSI, ma questultimo si distaccher dai Fasci perch riteneva retrogradi alcuni obiettivi del movimento, non moderni per limmagine del partito; dietro, ci stava anche lincapacit del socialismo di fare piena breccia nelluniverso contadino. 1893: aumentano gli scioperi organizzati dei Fasci. Richieste: salario in denaro, mezzadria, spartiz terre statali ai nullatenentiarresti della poliziaincremento degli scioperigrandi prop terrieri che richiedono un intervento repressivo, ma Giolitti nn da lo stato dassedio,

  • xk non vuole reprimere ma limare il movimento separando il nucleo sindacale da quello politico. X qst

    obiettivo risultava sufficiente il codice penale e normale mezzi di polizia. I conflitti armati non si ebbero fino

    alla salita di Crispi (eccez il massacro di Caltavuturo 20/1/93 in cui le forze dellordine uccisero 13 manifest). Repressioni che iniziano verso la fine del governo Giolitti. A redenre difficile la vita dei Fasci contribu da

    subito lidea dellopinione pubblica italiana che fosse un movimento nato x indicare il degrado delle istituzioni a seguito degli scandali, quando invece il fine era tuttaltro. Prima delle elezioni, Giolitti prov a rinsaldare il consenso con toni riformistici e progressisti, ma ormai, la commissione x le responsabilit dello scandalo della

    Banca Romana rivel nel novembre 93 i risultati, attribuendo quantit di denaro a molti politici della

    maggioranza. Giolitti divenne il capro espiatorio, reo di aver dato il laticlavio a Tanlongo. 24/11: dimissioni

    Giolitti.

    La stampa si fa azienda

    Anche gli organi di stampa finirono nellocchio del ciclone. 88-92: la Banca Romana aveva finanziato x campagne di stampa a proprio favore, direttori e giornalisti per 455.000 lire. Vasto coinvolgimento della stampa

    Tuttavia, il finanziamento illecito alla stampa aveva favorito la nascita di tantissimi giornali, molti dei quali

    superarono il localismo e diventarono nazionali. Milano: Corriere della Sera (85) e Il Secolo (fine anni 90);

    Roma: Il Messaggero (democ, 78) La Tribuna (83) e La Rassegna Nazionale (transigen cattolico); Genova Il

    Secolo XIX (85) e Il Resto del Carlino a Bologna (85). I giornalisti inizialmente non erano retribuiti, ma dagli

    anni 80 iniziarono ad essere professionisti. Nonostante il picco delle vendite in determinati anni, molti finirono i

    bilanci con passivit dovute a spese tecniche e politiche

    CAP. 9 ANCORA CRISPI: DALLA SICILIA AD ADUA Colonialismo italiano: 1882-acquisto baia di Assab. 85- inizio operazioni armate in Africa e presa di Massaua

    87-disfatta di Dogali 89-trattato di Uccialli

    Limpotenza e gli ardori Depressione economica alla caduta del gov Giolitti, diversi fattori: crisi monetaria, commercio, disoccupazione

    e moti in Sicilia. In un quadro cos tragico lopinione pubblica si aggrappava alla figura del re Umberto I voleva dare limmagine di un sovrano che rispetta scrupoli di costituzionalismo (cosa che in realt non fece mai) e x farlo affid lincarico a Zanardelli, ostacolandolo per in ogni modo; fece pressione sui ministri contattati da Zan x non aderire al governo. Zanardelli, con tendenze liberali e riformismo avanzato, non poteva

    risolvere i disordini sociali e introdurre consistenti prelievi fiscalisi dimettere affida nuovo incarico a Crispi, con fiducia del Senato e programma convincente. Nuovo governo con membri centro, dx ed Estrema

    (Crispi Interno, Sonnino Finanze). I nodi del programma crispino erano due: risanamento finanziario e

    repressione Fasci, x il quale richiede al Consiglio dei Ministri lo stato dassedio. Infatti gli scontri si erano moltiplicati, e Crispi non voleva farli costituire12/1/94: firma stato dassedio e repressione di ogni libert in Sicilia, con arresto di numerosi componenti dei Fasci. Larea della Lunigiana, fece scoppiare tumulti in simultanea ai Fasci, dimostrandone solidariet x gli scopi (condizioni disumane dei contadini)stato dassedio anche qui, il 16/1. In Parlamento, solo lEstrema attacc il governoCrispi consolid limmagine di uomo autoritario, che esasperava il piglio riformatore, fiscalismo e militarismo. X lui, la questione sociale era legata

    strettamente a quella risorgimentale. In Sicilia piombarono pesanti sentenze dei tribunali militari in Sicilia,

    anche con processi velleitarial contrario, gli arresti mobilitarono manifestazioni e scontri violenti vs la polizia a Palermo in favore dei capi arrestati. Clima di tensione: 6/94 attentato a Crispi, fallito. Inoltre, si diffonde

    indignazione e avvicinamento notevole al socialismo di intellettuali ed opinione pubblica, che ritenevano

    esagerate le pene x i Fasci e troppo basse quelle degli scandali: Crispi, favor lo sdegno x colpire Giolitti.

    Lui ci d la pace

    Crispi veniva ritenuto il salvatore dellordine sociale e i suoi legami con gli scandali passarono in II piano. Fece approvare, nel 7/94, 3 progetti di leggi antianarchiche (nel nome ma non in pratica) x combattere laltro nemico, il socialismo, considerato estraneo alla democrazia risorgimentale e alla realt del paese (corpo regresso e

    barbaro): domicilio coatto x reato di opinione (eliminando le ass socialiste); legge x sottrarre attivit di

    revisione elettorale alle giunte comunali (x impedire che il socialismo intaccasse le aree periferiche e le classi

    meno abbienti esclusi dalle elez amministrative delle classi + povere); 9/94: impedimento congresso nazionale del Partito socialista, preludio della chiusura di associazioni e leghe10/94: scioglimento partito socialista.

    Pi mezzi per la grande politica

    Maggioranza compatta che aveva sostenuto Crispi nel processo antisocialista, lo abbandona sul tema delle

    riforme sociali, amministrative e del risanamento finanziario di Sonninosistem i settori del credito, ma si attir ostilit parlamentare quando, annunciando un disavanzo statale, cerc energicamente di far prevalere la

    sua linea di inasprimento fiscale, attuabile tramite incremento delle entrate tributarie: molte furono respinte, e

    vennero approvate solo il criterio di progressivit sullimposta di reddito e aumento tassa di successione. Crispi vedeva in Sonnino il propellente x la politica di forza. Radicali e molti settori della dx si schierarono a favore

    del taglio delle spese militari, che gravavano non poco sul bilancio statale; resistenze di agrari x respingere

  • aumento tassa fondiaria e chiedere maggiore protez doganaleistituita commissione per far esaminare la proposta di risanamento finanziario, che la stravolse. Crispi si dimisericeve un reincarico, cerca di far entrare al governo Zanardelli e Rudin, i quali rifiutano x il tema delle spese militari: Crispi non voleva tagliare e

    rinunciare a far dellItalia una potenza coloniale. Il debito statale vide una progressiva riduzione grazie alla proposta di Sonnino di aumentare le tasse sui beni di consumo.

    La rivolta di Milano

    Milano era la citt in cui lopinione pubblica era maggiormente ostile allo statalismo crispino, alle rigidit burocratiche e al rallentamento del suo dinamismo industriale, opposto allarretrato feudalesimo meridioanle, alla corruzione romana (da tempo Milano puntava su autonomie regionali x poter progredire e non fermarsi x

    aspettare il recupero dellarretratezza meridionale). A Milano vi era una convergenza di tutte le forze x manifestare ostilit al governo: Dx radicale, Estrema, Sx di Zanardelli, socialisti e cattolici. Crispi ricambiava

    lodio. Rudin stesso, che aveva appoggiato le spese militari di Crispi, lo contestava per i progetti di divisione dei latifondi in Sicilia, auspicati nel programma di incarico del 1894la Dx si presentava divisa, cosiccome alcuni settori della Sxsituazione anomala. Cavallotti, luomo del momento, non venne mai contattato volutamente dal re per analizzare la situazionelegame tra Estrema di Cavallotti e Milano. La non istituzionalizzazione dei radicali, socialisti e cattolici aveva generato un vuoto x il tema della produzione

    economica, che aveva finito x alimentare il conflitto tra Nord (avanzato) e Sud (arretrato)conflitto che aumenta vista la decisione del governo nel 95 di sospendere i lavori catastali nel nord. Il contrasto regionale

    intacc anche le ideologie (es. Turati in polemica contro il socialista napoletano Labriola). X Crispi, Milano era

    importante x introdurre unala governativa moderata e un avvicinamento ai cattolici, al quale ora auspicavanell 94 Crispi super i vecchi dissidi contro la Santa Sede, cercando di avvicinarsi x ottenere consensi strategici: offr privilegi ai cattolici x ottenere il permesso da Leone XIII di affidare missioni cattoliche

    in Eritrea a frati italiani e non francesi, rimarcando lostilit con la FranciaCrispi attaccato da collaboratori e massoni come lui.

    La massoneria

    Lemmi GranMaestro, Crispi suo amico e membro della massoneria. Obiettivo principale della massoneria: lotta

    vs clericalismo, anarchismo e socialismo x giustizia sociale. Lemmi sperava che Crispi presidente potesse dar

    voce allanticlericalismo: dopo liniziale ostilit dei primi governi, Crispi si avvicina alla chiesa x alleanza strategica, attirandosi lostilit della massoneriaLemmi, troppo amico di Crispi, venne sostituito da Nathan, anticrispino. Tuttavia, nelle amministrative di Milano del 2/95, lalleanza di sxcrispina-cattolica vinse, incoraggiando Crispi a perseguire sulla via dellalleanza, x ottenere futuri esiti positivi e x chiudere allangolo i socialisti, avversi sia ai cattolici che ai crispini.

    La novella istoria socialista

    10/94: ultimo attacco della polizia governativa al Psi, costretto a sciogliersi. Motivo ideologico dellattacco: colpire un partito che vuole far politica. Al cong di R.Emilia i socialisti erano convinti che la borghesia avrebbe

    formato un fronte compatto per sconfiggere il socialismo. X socialisti, il rafforzamento della propria identit

    dipendeva da una rigida autonomia di classe. Lattacco governativo al partito socialista aveva finito per disperdere gran parte dei suoi componenti, trasformandoli in innocui borghesinuova concezione socialista maturata da Turati e intellettuali fedeli a Critica Sociale: rivalutare limportanza tattica della democrazia e delle libert borghesi. Nuova linea varata a Milano il 12/12/94 prima delle amministrative, in cui i socialisti si

    dichiararono disponibili ad un appoggio ai radicali (seppur con contestazioni, emerse anche nel cong

    clandestino nazionale socialista a Parma nel 1/95). La nuova linea turatiana apriva alle iscrizioni individuali e

    non solo associative: in tal modo nasceva unorganizzazione politica nazionale in cui gli ideali socialisti potevano esprimersi senza tener conto della densit di classe nelle diverse aree geografiche. Linea turatiana

    sempre riformista, ma che ora cerca agganci ad alcuni appigli del marxismo. Si inizi a delineare una lenta

    divisione interna tra istanze operaiste/attiviste, diffidenti dal partito, e politiche. Lobiettivo della svolta turatiana: mirava a rafforzare la democrazia e le pubbliche libert, necessarie alla crescita del socialismo. Da

    Part Social dei Lavorat Italiani diventa PSI

    Repubblicani

    Pri fondato clandestinamente 21/4/95. Struttura: federaz di consociaz regionali,+ forte in lombardia. Diverse

    testate ma non giornale unico di partito.Obiettivo: proclamaz repubblica, governo popolare;rimase fino a fine

    800 solo fiancheggiatore dei socialisti.22/10/94: a Milano, Lega x difesa delle libert promossa da Cavallotti e

    socialisti. Rapida diffusione Lega, di cui limmagine portante era Cavallotti, ma anche rapido declino (1895).

    Le leggi non colpiscono i grossi delinquenti

    Crispi volle dare il colpo di grazia allacerrimo nemico Giolitti; istitu una commissione x indagare sul comportamento della magistratura e della polizia, accusati di aver sottratto documenti nel processo Tanlongo

    (col chiaro obiettivo di tirare in mezzo Giolitti)Giolitti rispose facendo pubblicare il suo plico in cui esprimeva importanti legami tra Crispi e Banca Romana, e suoi indebitamenti. Cavallotti e deputati chiesero la

  • discussione in aula x discutere sul plico Giolitti, e Crispi, dopo lesito della commissione Cavallotti (legami con Banca Romana e compensi politici elevati) fece sciogliere il Parlamento il 13/1/95. Crispi voleva anche rompere

    laccerchiamento delle forze ostili, governare x decreti e senza intralci e superare la rappresentanza parlamentare. Cavallotti voleva spazzare via x sempre Crispi, forte cmq dellarma delle elezioni, fissate x 26/5 e 2/6/95. Campagna elettorale vivaceschieramenti. Opposizione: dx lombarda e rudiniana, Giolitti, Zanardelli, radical-socialisti); programma opposiz variegata: decentramento x Rudin, riforme x decentramento di

    Zanardelli, passaggio alle regioni x Cavallotti. I socialisti vedevano le elezioni come mezzo x dimostrare la

    tenuta e la resistenza del partito sciolto e x richiedere: suff univ, eguaglianza giuridica dei sessi, autonomia

    comunale, rif patti colonici, esproriazione terre x darle ai nullatenenti, naz ferrovie, tassa unica progr sui redditi,

    8 ore lavorative, limitaz lavoro minorile e istruz obbligatoria fino a V element x i 2 sessi.

    Linvulnerabile Crispi Elez vinte da Crispi (in Liguria, Toscana, Lazio, Sud). A Milano eletti: radicali, repubb, socialisti e moderato

    anticrispino. Socialistivincitori morali, visto che i consensi sono tanto aumentati (sprtt Centro-nord). Perno

    dellalleanza radicale e socialista anticrispina, personaggio importante sulla scena politica, fu Cavallotti. Il leader radicale cerc di dare lattacco finale a Crispi con la Lettera agli onesti di tutti i partiti: pubblicata il 22/6/95, la lettera puntava a smontare la credibilit di Crispi, raccontando i suoi legami con gli scandali bancari

    e il suo coinvolgimento nello scandalo Herz, dove, dietro compenso, diede la + alta onoreficenza cavalleresca

    italiana a Herz, affarista franco-americano, losco. Cavallotti volle mettere Crispi e la sua maggioranza alle

    cordea tal proposito vennero presentate due mozioni, che Crispi, ritenendosi invulnerabile, ottenne con arroganza la proroga di 6 mesi x i decreti, convinto di aver dato tutto x Italia e di nn dover dare spiegazioni ora

    per i suoi coinvolgimenticambia il clima politico: Crispi ha dalla sua solo la forza delle elezioni e Cavallotti ha perso gradualmente sicurezza. Tuttavia, il Re, istituz massima, appoggiava Crispi: Umberto I ammirava

    Crispi, sebbene i rapporti nn fossero buoni. Forte della sua fiducia, Crispi avvi una nuova azione politica:

    - ottenne copertura legislativa x provvedimenti finanziari e decreti-legge emanati prima - orientando il discorso sulla sconfitta coloniale ad Amba Alagi, si concluse il periodo degli scandali con

    un odg approvato in ParlamentoCrispi ottenne maggiore sicurezza e allontan da s le invettive x il coinvolgimento nello scandalo.

    In pol interna, Crispi non volle recidere i rapporti con la Chiesa (anche se lo aveva lasciato solo nelle elezioni).

    Pertanto, non interrompe i rapporti, ma lascia che lanticlericalismo si manifesti, cominciando dalla legge che faceva del 20/9 (breccia a Porta di Pia) una festa nazionale. Tuttavia, mantenne la figura di un uomo forte che

    esprimeva la volont del paese e che consolidava la sua maggioranza non intorno ad un consenso trasformista,

    ma ai fatti compiuti. In tal senso, la politica estera tornava in primo piano e poteva rilanciare la pol interna.

    Adua

    Allepoca, vi era astio anche tra Italia e GB; sebbene Ita abbia cercato intese con Gb, questultima: - considerava lItalia il maggior pericolo di destabilizz dellarea - non esser degna di creare un impero coloniale perch troppo debole.

    - contestava ladesione alla Triplice Alleanza. Per Crispi, il problema alla vera espansione dellItalia non era la GB con la quale cercava di intrattenersi, ma la Francia; di risposta, la Francia aveva buoni rapporti diplomatici con Germania e Austria, che non volevano farsi

    trascinare in un carattere attivo e non difensivo dellaccordo. Ostilit verso Italia x adesione alla Triplice Alleanza. Crispi rivendicava laiuto dalla Triplice x combattere lostilit francese, ma Ger e Aus contestano queste pretese italiane xche fuori dai canoni dellaccordo. Nel 95 Parigi denuncia il trattato italo-tunisino del 1868 che concedeva privilegi agli italiani residenti in Tunisia. La non difesa anche verbale delle potenze centrali fa sentire Crispi isolato. Pertanto, dopo lesperienza di Rudin (che aveva scelto la linea tigrina, ossia quella opportunistica), sar Crispi a riavviare lespansionismo italiano in Africaconquista di Cassala, in Eritrea, nel 7/94: usando la politica coloniale, il Pres del Consiglio poteva compensare le delusioni in politica

    interna ed estera. Con quista di Cassala, il negus Menelik si allarm ancora di +. Baratieri, leader della vittoria,

    impose una dittatura nella colonia, e le sue manie espansionistiche/nazionaliste, influenzano Crispi: espropri le

    terre dalle popolaz locali e le diede ai coloni italiani. Baratieri progett lavanzata sul Tigr, ma Menelik decise di allearsi con i ras della zona. Baratieri richiese a Crispi dei rinforzi militari, il quale, dopo un lungo dibattito in

    cui fu duramente contestato dallEstrema e anche da Sonnino, riusc a concederli con votazione in Parlamento. Il successo coloniale del momento fortificava la figura di Crispi, e sembrava spianare la strada per divenire una

    grande potenza coloniale. Baratieri avanz nel Tigr, costringendo i ras locali ad andare a sud; per, iniziarono

    a mostrarsi le prime incertezze sullimpresa, fra cui il dibattito tra le varie anime del governo e del Parlamento. Menelik raccolse 15000 uomini e avanz verso il fronte, Baratieri invi un contingente di soli 250