Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è...

16
Riabilitazione implantare con minore costo biologico La filosofia della minima invasività permette un impegno economico inferiore per il paziente e un risparmio di tempo all’odontoiatra Anno VII Numero 12/2012 VINCENZO BUCCI SABATTINI Poste Italiane Spa - Sped. in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. I comma I, DCB Milano Taxe Perçue ISSN 1970-7428 GRIFFIN EDITORE www.griffineditore.it Dental Market Fiere & Congressi Imaging FOCUS ON LASER

Transcript of Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è...

Page 1: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

Riabilitazione implantarecon minore costo biologicoLa filosofia della minima invasività permette un impegno economicoinferiore per il paziente e un risparmio di tempo all’odontoiatra

A n n o V I I N u m e r o 1 2 / 2 0 1 2

VINCENZO BUCCI SABATTINI

Poste Italiane Spa - Sped. in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. I comma I, DCB Milano Taxe Perçue

ISSN 1970-7428GRIFFIN EDITOREwww.griffineditore.it

Dental Market

Fiere & Congressi Imaging

FOCUS ON LASER

IDJ12_Copertina 3-12-2012 15:23 Pagina 1

Page 2: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

IDJ12_Copertina 3-12-2012 15:23 Pagina 2

Page 3: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

Riabilitazione implantarecon minore costo biologicoLa filosofia della minima invasività permette un impegno economicoinferiore per il paziente e un risparmio di tempo all’odontoiatra

A n n o V I I N u m e r o 1 2 / 2 0 1 2

VINCENZO BUCCI SABATTINI

Poste Italiane Spa - Sped. in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. I comma I, DCB Milano Taxe Perçue

ISSN 1970-7428GRIFFIN EDITOREwww.griffineditore.it

Dental Market

Fiere & Congressi Imaging

FOCUS ON LASER

IDJ12_Copertina 3-12-2012 15:23 Pagina 1

<<3 << << PRIMA PAGINA

La notizia striscia

ma non fa paura

EDITORIALE

Paolo [email protected]

Professor Bucci Sabattini,questo libro rappresenta unpunto d'arrivo o una tappadella sua esperienza clinicasulla tecnica Flat OneBridge?È certamente un punto di ar-rivo dell’esperienza fatta incirca otto anni. Non pensoperò che sia il punto di arrivofinale, perché l’evoluzionedegli studi scientifici, della ri-cerca e di conseguenza deimezzi, dei materiali e dei me-todi è in continua evoluzione.Per esempio, solo pochi annifa i casi di distrazione oriz-zontale di cresta (split crest)eseguita inserendo l’impiantosenza manovre aggiunte esenza alcuna apertura di lem-bi, non sarebbe stata possibi-le. Infatti l'impianto che per-mette di eseguirla ancora nonesisteva. Questa procedura,che consente una maggiorpredicibilità di risultato in-sieme a una molto minore in-vasività chirurgica, è ben do-cumentata nel libro.Tutta l’implantoprotesi è inrapida e continua evoluzionee, in particolare, le tecnicheda noi proposte con materia-li e metodi relativi sono in ra-pidissimo miglioramento.Ciò significa la necessità diun continuo aggiornamento,ma anche la possibilità di ese-guire procedure meno invasi-ve e più sicure con grande

vantaggio sia per i pazientiche per i professionisti.

Il protocollo chirurgico-pro-tesico da lei proposto nel li-bro prevede il completamen-to del caso entro le 72 ore.Il protocollo del Flat OneBridge prevede un tempomassimo di 72 ore tra la chi-rurgia e la protesizzazionedefinitiva. Nella nostra prati-ca clinica la massima partedei casi sono ultimati nellagiornata: si opera alle 8:30 delmattino, per le 9:30/10 il tec-nico ha già in mano le im-pronte e la sera, alle 19 circa,si fissa il manufatto protesicodefinitivo.La tecnica di cui parliamo ètale per cui il titolo della mia

relazione all’ultimo congres-so internazionale Icoi fu“Aesthetic, and function: lesstrauma, less pain, less time,less expensive”. Alcuni colle-ghi mi chiesero come fossepossibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quellaprotesica secondo il protocol-lo illustrato anche nel libroche ho appena pubblicato epiù diffusamente nel libro"Nuove frontiere del caricoimmediato", che pubblicaidue anni fa.La chirurgia mininvasiva èforse meno facile all’inizio,ma la fatica dell’apprendi-mento è ampiamente ripaga-ta dalla soddisfazione del pa-ziente, che poi diventa la no-stra.Sempre, ma a maggior ragio-ne in questo periodo storico,con la crisi che attanaglia inostri concittadini, poter da-re un’ottima riabilitazioneimplantoprotesica eseguitacon materiali di alta fasciaqualitativa con meno tempodedicato, meno dolore e disa-gio postoperatorio e minorspesa economica, è un plus diservizio moralmente e deon-tologicamente utile e neces-sario.

Quali sono le complicanzepiù probabili che possonoverificarsi durante questo in-tervento?Le complicanze che possonoverificarsi durante l’interven-to sono solo operatore-di-pendenti. È quindi necessarioimparare bene, essere moltoprecisi e non lasciarsi tra-sportare dalla creatività sog-gettiva, ma seguire i protocol-li testati.Ribadisco questo concettoperché è molto importante.Nel mondo odontoiatrico

italiano si sente ancora trop-po spesso dire «io credo»,«secondo me» e frasi simili.In ambito scientifico-praticoil credere non ha diritto dicittadinanza: è vero ciò che èdimostrato ed è “sperimen-talmente ripetibile”.I ricercatori puri hanno il di-ritto e il dovere di essere crea-tivi e cercare nuove soluzionie possibilità, ma coloro cheapplicano la scienza, ad essadevono attenersi e non spa-ziare con la fantasia. I loro er-rori li pagano i pazienti.A questo proposito, ritengoche la parte più importantedel libro sia la prima: “consi-derazioni di metodo”, laddo-ve si parla del metodo scienti-fico e della Ebm, chiarendo ilmetodo di analisi e quindi diapplicazione pratica anche diciò che si legge in letteratura.

Nel libro un capitolo è dedi-cato al composito, che voiautori preferite alla cerami-ca. Quali i motivi di questascelta?Negli otto anni passati, du-rante i quali sono stati esegui-ti migliaia di casi, con ungruppo numeroso di colleghioltre ai coautori di questo li-bro, abbiamo testato tutte lepossibilità oggi offerte dalmercato, dai denti del com-mercio montati direttamentesulla barra o sulla flangia inresina alla ceramica su metal-lo a barra e denti fresati inzirconia e, ovviamente, i di-versi compositi.La nostra esperienza clinica ela vita dei nostri lavori, infunzione nella bocca dei no-stri pazienti, ci ha portato acredere che il composito sia ilmateriale migliore per questotipo di protesi su impianti.Il manufatto protesico è avvi-tato e non cementato. Ciòcomporta che talvolta i foripassanti delle viti siano in po-sizione occlusale o estetica-mente importante. Se i dentisono in composito, è possibi-le chiudere i fori modellandoil tavolato occlusale così damantenere un’anatomia den-tale corretta e un’estetica otti-ma e non visibile nel tempo.Inoltre il composito ha carat-teristiche di microelasticitàche permettono di ridurre ilcontatto traumatico dente-dente, e questo in protesi suimpianti ha una certa impor-tanza, infatti gli impianti non

Riabilitazione protesicaentro le 72 oreLa sostenibilità economica delle cure diventa una priorità in tempi di crisi: la tecnica mininvasiva in implantoprotesi fondele esigenze cliniche ed estetiche con quelle socio-economiche

Vincenzo Bucci Sabattini, docente di “implantologia avanza-ta” all'Università di Pavia e libero professionista a Magenta(Milano), ha da poco presentato il suo nuovo libro dal titolo"Implantoprotesi a minima invasività: carico immediato full ar-ch e di settore" edito da Griffin.«Le scelte editoriali che hanno ispirato questo libro sonofrutto del tentativo di fornire al lettore un utile strumento perla pratica clinica quotidiana – si legge nell'introduzione dellibro –. In particolare abbiamo deciso di costruirlo in modoche risulti estremamente facile, scritto in un linguaggio sem-plice e discorsivo, quasi fosse da utilizzare anche per infor-mare il paziente – sottolineano gli autori, che oltre a BucciSabattini sono Alberto Minnici, Daniele Sergiampietri,Giovanni Maria Gaeta e Andrea Mascolo, con la collabora-zione odontotecnica di Marco Bardelli, Ugo Botta e RobertoScavazzon -. Lo abbiamo pensato come se fosse un filmscritto, con immagini molto esplicative collegate al testo». Ein effetti l'uso di foto di grande formato e il ricorso a nume-rosi disegni (che mostrano le procedure in maniera nitida,quasi didattica, senza la presenza del sangue) è l'aspettoche più caratterizza il volume.Italian Dental Journal ha incontrato Vincenzo Bucci Sabattini,a cui si deve la realizzazione clinica e lo sviluppo a livello in-ternazionale del carico immediato con la tecnica Flat OneBridge che è oggetto del libro, per un viaggio più approfon-dito nei contenuti di questa novità editoriale.

Abbiamo tutti seguito, da un mese a questa parte, iltormentone provocato dal servizio di “Striscia laNotizia” sul turismo odontoiatrico: abbiamo assistito alevate di scudi e doverose grida d’allarme da partedelle associazioni di categoria. Per culminare, a metànovembre, in un’interrogazione del senatore FabioRizzi, che ha fatto risuonare della questione le oscuree inquiete aule parlamentari.Si tratta di faccenda delicata e vorrei trattarla in punta dipenna: capisco bene che viviamo tempi duri e che i sin-dacati fanno il loro mestiere, ci mancherebbe, tutelandoi dentisti frontalieri (e non solo quelli) che si sentono mi-nacciati da tariffe e modalità di cura baldanzosamentecompetitive, quali vengono offerte oltre confine. Eppure,in questa bagarre, c’è qualcosa che non mi convince.Sono assolutamente certo che la cifra stilistica che ca-ratterizza l’odontoiatria italiana è di livello superiore.Nella media, i dentisti del nostro Paese sono in gradodi offrire un ventaglio terapeutico del livello più alto, dipiena soddisfazione per il paziente, completato daun’offerta di servizi e di assistenza quali non si sogna-no certo la maggior parte degli staterelli oltrefrontiera.Anche i prezzi, nel complesso, non sono più così altiné troppo differenti, nella maggior parte dei casi, daquelli dei competitor, soprattutto includendo la scomo-dità degli spostamenti, gli incidenti di percorso, i ritrat-tamenti necessari e via dicendo.Il grado di soddisfazione di chi va all’estero a farsi cura-re i denti non è così alto, tutt’altro: ed è inversamenteproporzionale allo status socio-culturale. In altri termini,chi si accontenta gode, ma chi ha maggiori aspettativefunzionali ed estetiche quando va all’estero non godeaffatto. Si tratta di numeri non alti, né sono molti i denti-sti che hanno dichiarato di subirne realmente un danno.E quindi? La spinta protezionistica, che porta a serrare iranghi e stringere e digrignare i denti, è figlia di un tem-po di paura. La paura di perdere ciò che si ha: i pazien-ti, la tranquillità economica, insomma i frutti di tanto lavo-ro. La paura è ben comprensibile e giustificata, ma nonè detto che il nemico sia fuori di noi o dai nostri confini.Lo sanno bene gli oculisti e gli ortopedici italiani, per di-re due altre specialità che hanno visto, in un recentepassato, migrare pazienti a Lione o a Marsiglia. Non permotivi di costi, in questo caso, ma per maggior perizia.Come hanno reagito? Aumentando il livello e la qualitàdell’offerta sanitaria. E prendendo atto della realtà, allaquale occorre in qualche modo adeguarsi. Ciascuno sa bene che il flusso delle persone, comequello dei migranti, del denaro e delle idee, non puòessere arrestato da muraglie di nessun genere. Untempo – e in altre società molto più che nella nostra –si chiudevano in casa le mogli perché non cadesseroin tentazione. Le poverine si adattavano intristendosi,oppure aguzzavano l’ingegno e trovavano pure unavia di fuga. Eppure la soluzione sarebbe stata facile,ed era quella di rendere l’unione più felice. Così, se unpaziente tradisce, aspettiamo con pazienza che ritor-ni. Se non lo fa, poniamoci il problema: viene curatomeglio? Quali vantaggi gli vengono proposti? Il rappor-to qualità- prezzo è davvero così conveniente, e se sì,quali rimedi si possono adottare?Dai politici non mi aspetto di sentir parlare di un pro-gramma televisivo: diano più voce, piuttosto, allavecchia ma ottima proposta della deducibilità fisca-le, creando motivazioni anche economiche oltre chequalitative, e si sentirà risuonare l’inno di Mameli inanticamera.

Page 4: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

4<<DENTAL PRESS <<

hanno legamento periodon-tale e sono integrati rigida-mente con l’osso.Infine, nel caso in cui capi-tasse nel tempo una piccolafrattura di qualche elemento,il composito permette unariparazione ottima e imme-diata intraorale.Tra i vari compositi testati, in-fine, abbiamo sceltol’Experience della Dei Italiaper le sue caratteristiche, maanche per il metodo di forma-zione del “monolite” che si ot-tiene usando la tecnica dellamuffola proposta da PaoloPagliari. Con questa tecnicanoi riusciamo a riprodurre inpoco tempo e con grande pre-cisione la ceratura diagnosticache abbiamo eseguito primadell’intervento, ottenendo co-sì una modellazione anche oc-clusale esattamente comel’abbiamo programmata.Da ultimo, dato che questocomposito ha anche il pro-

dotto da studio che è di baselo stesso che viene usato perla costruzione protesica, lachiusura dei fori per le viti ole riparazioni eventualmentenecessarie negli anni, risulta-no assolutamente invisibili.

Il libro ben si integra con icorsi di formazione che or-ganizza nel suo studio.Come si svolge questa suaattività didattica?L’obiettivo che ci si proponecon la didattica in studio èprima di tutto quello di spie-gare il “perché” di ciò che sifa, quindi il “come” si fa.Non esiste infatti un metodoche, da solo, riesca a risolvereogni possibile variabile ana-tomica e anatomopatologicae ogni diversa situazione cheogni diverso paziente ci pro-pone. È quindi necessarioprima di tutto capire i moti-vi biologici che stanno alla

base della scelta dei materialie dei metodi operatori cheuseremo.Una volta chiariti bene questiconcetti e ripassate alcunenozioni di base, che sono as-solutamente indispensabili, siaffronta al meglio il processodiagnostico e di progettazio-ne terapeutica (modelli, ima-gining e analisi delle radio-grafie, progettazione occlusa-

le, analisi parodontale ecc.).Si riprendono concetti paro-dontali, importanti sia ai finidi una scelta corretta dentevs impianto, sia per la valuta-zione delle condizioni deitessuti gengivali perimplan-tari da mantenere o da re-staurare o ricostruire.Infine, seguendo interventidal vivo e filmati non monta-ti, così che siano esattamente

come in diretta, si illustranotutte le fasi di lavoro sia chi-rurgico che di rilevamentodelle impronte della registra-zione dei rapporti interarcateecc. I diversi e numerosi in-terventi seguiti permettonodi vedere e discutere nume-rose situazioni antomopato-logiche diverse tra loro e leloro possibili soluzioni.Durante il corso è previstaanche una sessione perodontotecnici, che si racco-manda anche agli odontoia-tri. La sessione si svolge di-rettamente in laboratorio. Inquesta si dimostra la partepropedeutica della procedu-ra (montaggio degli articola-tori, ceratura, preparazionedelle mascherine, ecc.) e la

parte di costruzione dellaprotesi definitiva.I corsi si concludono con letecniche di controllo occlu-sale, di molaggio selettivo e leprescrizioni per il paziente:alimentari nell’immediatopost chirurgico, farmacolo-giche e igieniche di manteni-mento.Una parte importante è dedi-cata all'analisi di un pazientedel corsista: durante gli in-contri verranno discussi gliesami e le radiografie effet-tuate, formulando poi unprogetto terapeutico. Infineil corsista eseguirà l'interven-to, affiancato dal tutoraggiomio e dei miei collaboratori.

Paolo Pegoraro

REAL LIFE DENTISTRYCOME RISPOSTA ALLA CRISIECONOMICA E DEGLI STUDI

«Le tecniche proposte e illustrate in questo testo, dopopiù di otto anni di follow-up su migliaia di casi, sono ca-ratterizzate dalla minima invasività e dalla velocità di riso-luzione – spiega VViinncceennzzoo BBuuccccii SSaabbaattttiinnii, autore del li-bro "Implantoprotesi a minima invasività: carico immedia-to full arch e di settore" –. Sono procedure implantoprote-siche in grado di dare risposta positiva alle richieste deipazienti: buon risultato estetico-funzionale con minor in-vasività chirurgica, meno spesa e meno tempo dedicato.È quindi l’odontoiatria della vita reale (real life dentistry)che, tenendo conto delle necessità individuali di ognuno,è in grado di fondere le esigenze cliniche e quelle socio-economiche dei pazienti, la realtà del carico immediatocon la qualità della terapia, offrendo un risultato positivoe idoneo al mantenimento o ristabilimento dello stato disalute dei cittadini con il minor costo biologico, economi-co e di tempo».L’autore identifica quindi nella centralità del paziente e del-le sue necessità (anche di budget) il vero fattore di vantag-gio competitivo del moderno studio dentistico, chiamatonon solo ad offrire riabilitazioni orali eseguite a regola d’ar-te ma anche a coniugarle con la minima invasività dell’inter-vento e la sostenibilità economica delle cure. E d’altra par-te quest’ultimo aspetto di fatto rende conto del ruolo che hagià assunto l’odontoiatria libero professionale italiana, in unconteso in cui le cure orali gli vengono di fatto delegate daun servizio sanitario nazionale marginale in quest’area esempre più in difficoltà dl punto di vista della sostenibilitàdei suoi costi nel medio e lungo periodo. La crisi economi-ca contingente fa il resto.Tutto questo però è possibile solo seguendo il rigore delmetodo scientifico, usando come fonti di evidenza l'esa-me clinico, gli esami di laboratorio e di imaging, la lette-ratura medica. «La sicurezza necessaria per eseguire te-rapie chirurgiche a minima invasività richiede tempo eapprendimento secondo una curva talvolta non breve. Ilsacrificio vale però la fatica» sottolinea Bucci Sabattini.

Page 5: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

Dottor Berrutti, come sarà lasua Unidi? L’obiettivo, con l’intero consi-glio, è quello di svilupparel’associazione sui due frontisui quali opera: supporto epromozione dell’industriadentale italiana e organizza-zione delle due principali “ve-trine” del settore dentale,International Expodental e lamostra merceologica all’inter-no del congresso degli Amicidi Brugg. Il nostro mandatosarà certamente all’insegnadella continuità con quantofatto negli anni precedenti dalconsiglio uscente guidato dal-l’amico Mauro Matteuzzi.La maggior parte dei nostrisforzi saranno incentrati sullosviluppo dell’attività dell’as-

sociazione e la sua crescita.Soprattutto in momenti dicrisi come questo è importan-te essere vicini alle aziende as-sociate offrendo servizi e con-sulenze sempre più mirate edefficaci.È mia intenzione portareUnidi non solo ad essere il re-ferente dell’industria italianadel settore dentale ma porta-tore d’interessi per l’interocomparto. Per questo intensi-ficheremo i rapporti con tuttele associazioni del dentale.Rapporti che negli ultimi annisi sono evoluti e oggi possonodirsi ottimi.Sul fronte interno continuere-mo a sviluppare la promozio-ne dell’industria italiana all’e-stero.

Proprio in momenti comequesto, dove la domanda in-terna è in caduta libera, leaziende possono trovare sboc-co nei mercati stranieri.Industria italiana che, ricordo,è per volumi d’affari la secon-da in Europa e tra le prime almondo.

La crisi del mercato italiano èun problema strutturale op-pure semplicemente legatoalla difficoltà dei cittadini difar fronte a qualsiasi tipo dispesa?Un po’ tutte e due le cose.Certamente l’industria italia-na risente della crisi del mer-cato in termini di domanda dicure odontoiatriche ma nondobbiamo dimenticare cheper le nostre aziende la crisi,l’evoluzione preferirei chia-marla, è cominciata già alla fi-ne del 1900 con la globalizza-zione e l’avvento massicciodella concorrenza straniera.Questo è stato certamente unproblema ma ha anche per-messo alle nostre aziende dievolversi investendo in inno-vazione ed efficienza per cer-care di essere più competitivisul mercato. Un'evoluzioneche ci ha preparati a operarein situazioni come quella at-tuale.Proprio grazie a questo cam-biamento strutturale del mo-do di intendere la produzionele nostre aziende hanno capi-to che il mercato era globale ela qualità e l’innovazione po-teva essere la differenza perfarsi apprezzare. Cosa che èavvenuta visto che oggi, stan-do ai dati che Unidi elaboraogni anno sull’andamento del

mercato, l’industria italianadel dentale esporta oltre il50% della produzione.

Quanto di questo essere ap-prezzati all’estero è frutto dellavoro di Unidi?Come Associazione da annicerchiamo supportare e in-centivare le aziende italiane acommercializzare i propriprodotti all’estero.Girando il mondo per lavoroho spesso avuto modo di con-statare come l’industria italia-na in genere sia apprezzata daimercati mondiali.Sostenuti da questo, comeUnidi abbiamo voluto investi-re nella promozione delleaziende associate soprattuttonelle principali fiere mondiali,dove da tempo i nostri com-petitor stranieri sono presenticon interi padiglioni dedicatial loro paese, presentandosisia dal punto di vista turisticoe culturale che da quello dellaproduzione di attrezzature emateriali per il settore dentale.Dallo scorso anno abbiamocominciato a organizzare si-tuazioni analoghe allestendoil padiglione "Unidi Italia" intutte le principali fiere di set-tore organizzate all’estero, al-l’interno del quale tutte leaziende associate possonopresentare la loro produzione.In questo modo i visitatoriesteri hanno la possibilità divedere, nell’insieme, la qualitàdi quanto l’industria italianaproduce. Poi, ovviamente,questo tipo di organizzazionepermette alle aziende di am-pliare i propri rapporti con idealer locali. Questo consentea tutte le aziende associate,anche quelle più piccole, di es-sere presenti in ogni paese.

Per la promozione della pro-pria industria dentale i vostriconcorrenti godono del sup-porto delle istituzioni del lo-ro Paese. Succede così ancheper voi?No, in questi anni ci siamoorganizzati da soli.L’industria dei principali pae-si europei, ma anche quellaamericana, si presenta in pa-diglioni realizzati in collabo-razione con i loro governi,che li utilizzano anche perpromuovere le bellezze locali;noi no. Stiamo lavorando persensibilizzare le nostre istitu-zioni in tal senso ma non ci

siamo ancora riusciti. Neglianni scorsi con l’Istituto com-mercio estero abbiamo realiz-zato qualche interessante ini-ziativa ma con le ultime fi-nanziarie questo istituto èstato ridimensionato e all’o-rizzonte non si vede nulla dipositivo.

Oltre a dare una maggiore epiù qualificata visibilità alleimprese italiane all’estero leseguite anche nelle questionipiù burocratiche?Grazie a Unidi le aziende as-sociate hanno a disposizioneun database dei dealer e for-nitori di tutti i principali pae-si. Attraverso i nostri uffici leaziende hanno un supportodi consulenza sulla gestionedelle pratiche e della norma-tiva dei vari paesi in cui vo-gliono operare.Da sottolineare il lavoro del-l’ufficio normative, con ilquale seguiamo l’evolversidelle varie norme su certifica-ti e sicurezza dei prodotti.

A proposito di normative,una delle vostre battaglie èquella di puntare sulla qua-lità, sull’armonizzazione del-le normative come state spe-rimentando con il Mau.Con i Mobilieri associatiUnidi (Mau) si è voluto spie-gare ai dentisti che scegliendo

la qualità dei prodotti italianiè possibile garantire al megliola sicurezza della salute deipazienti anche in assenza diuna precisa legislazione inmerito.L’idea è quella di estenderequesto modo di intendere laproduzione a tutti i settoridell’industria dentale italiana.Il messaggio che volgiamo fa-re passare è quello che i nostriprodotti, oltre ad essere inno-vativi dal punto di vista tecni-co, clinico e di design, sonoanche sicuri e vanno oltre alrispetto delle singole norma-tive in vigore in Europa.Volgiamo promuovere il set-tore dentale italiano come si-nonimo di qualità e sicurezza.Per questo stiamo impostandoun'attività per la promozionedel made in Italy attraverso isingoli cittadini. Una campa-gna che coinvolga non solol’industria ma tutte le compo-nenti professionali del settoreche a vario titolo concorronoalla salute del paziente. Unacampagna che evidenzi i van-taggi nel rivolgersi ad un den-tista che utilizza prodotti ita-liani. Una iniziativa che servi-rebbe indubbiamente a moti-vare i pazienti a stare in Italiaper farsi curare scegliendoprofessionisti che puntano allaqualità e non al business. E suquesta idea ci confronteremocon tutte le associazioni sinda-cali del settore.

L’industria italianariparte da ExpodentalL'obiettivo della nuova presidenza Unidi, in continuità con il passato,è quello di «promuovere il made in Italy nel mondo e gli interessi di tutto il comparto dentale». La fiera intanto ha avuto un buon riscontro di presenze

6<<DENTAL PRESS <<

> Gianfranco Berrutti

<< << DENTAL PRESS7 <<

Crede che il famoso Tavolodel dentale possa produrrequalche iniziativa comune?Il settore, storicamente, fati-ca a farsi ascoltare dalle isti-tuzioni, che non compren-dono il nostro valore dalpunto di vista produttivo esociale. E questo è dovutoanche al fatto che ci presen-tiamo spesso separati; lastrada da perseguire è inve-ce quella dell’unitarietà diintenti tra tutte le forze delsettore.Mi fa piacere notare comeultimamente le posizioni trale varie associazioni delcomparto si siano avvicina-te e mi sembra che, ancheper via della crisi, oggi sipossa lavorare su di un pro-getto comune.

Come valuta questa edizio-ne di Expodental? Le azien-de Unidi riconoscono anco-

ra alla manifestazione unimportante canale per farebusiness? La 40esima edizione diExpodental ha ottenutobuoni risultati in termini diaffluenza di visitatori (oltre20.000) e, di riflesso, anchele aziende che hanno parte-cipato alla manifestazionehanno espresso la loro sod-disfazione. Il successo dellafiera è ancor più rilevante sesi tiene conto della difficilecongiuntura economica incui ci troviamo. E il succes-so di partecipazione in ter-mini di espositori e visitato-ri conferma che la nostramanifestazione è, ancor piùin questa situazione di diffi-coltà, un canale importanteper sviluppare il businessdelle aziende.La rinnovata collaborazionecon Ice (Istituto per il com-mercio estero) ha permessodi ospitare una nutrita dele-

gazione estera composta dauna ventina di operatori pro-venienti da paesi europei easiatici del blocco dell’exUnione Sovietica. I delegatihanno avuto una fittissimaagenda di incontri con leaziende associate Unidi cheha permesso di allacciare, ein molti casi concretizzare,importanti accordi commer-ciali. I paesi della delegazionehanno mercati in forte cre-scita dove i prodotti dell’in-dustria dentale italiana sonomolto apprezzati per le lorocaratteristiche di innovazio-ne, qualità e design.Da parte nostra continuere-mo a impegnarci e a lavorareper migliorare la manifesta-zione e rendere ancora più at-trattive la prossima edizionedi Internationale Expodental,che si svolgerà a Milano dal 17al 19 ottobre 2013.

A. P.

Si è conclusa a Milano la quarantesima edizione di InternationalExpodental, la fiera dell'odontoiatria organizzata dal 1969 daUnidi, l’Unione nazionale industrie dentarie italiane. A questaedizione hanno partecipato più di 300 aziende espositrici e so-no stati contati circa 21mila accessi nei tre giorni di mostra.Italian Dental Journal ha incontrato in fiera il neo presidente del-l'associazione, GGiiaannffrraannccoo BBeerrrruuttttii, che dal giugno scorso guidaUnidi in questo difficile momento per l'economia italiana.Torinese, classe '68, sposato, papà di due bambine, laureato ineconomia alla Bocconi di Milano, prima di entrare nell’aziendadi famiglia – la Major Prodotti Dentari spa – Berrutti ha fatto unasignificativa esperienza all’estero. Per un paio di anni infatti halavorato in California per un'azienda del settore dentale; è poirientrato in Italia in una società di consulenza industriale per ilsettore automobilistico e dell’elettronica. Nel 1998 entra allaMajor, occupandosi del mercato estero. Dal 2004 è consigliereUnidi e fin dalla prima nomina, vista l’esperienza professionaleacquisita, ha cominciato ad occuparsi dell’export, dalla promo-zione all’organizzazione dei servizi per le aziende.L'impegno in Unidi è quasi un dovere di famiglia: suo zio,AAddrriiaannoo RReennaallddoo, fondatore della Major, è stato il primo presi-dente dell’Unidi nell’anno della sua fondazione (1969), caricaconfermata anche in altri due mandati successivi.

IN TREMILA A MILANOPER L'EXPODENTAL FORUM

Questo ottobre il rientro di International Expodental aMilano è stato salutato da un buon successo per il nu-mero dei visitatori. Tanto che Expodental Forum, la ma-nifestazione culturale e di formazione parallela alla par-te espositiva, ha raggiunto i 3.000 partecipanti.All'interno di Expodental Forum gli AAmmiiccii ddii BBrruugggg, co-me oramai consuetudine, hanno dato il proprio contri-buto alla manifestazione con una giornata di formazio-ne su temi di stretta attualità odontoiatrica e odontotec-nica.Alla mattina un centinaio di partecipanti ha seguito coninteresse la relazione su protesi e implantologia tenutada GGiiaann EEddiilliioo e LLuuccaa SSoolliimmeeii e NNiiccoollaa GGaannddoonnii.Particolare importanza è stata dedicata nel corso dellarelazione all'utilizzo delle faccette in disilicato di litio eall'uso del Cad-Cam in odontotecnica.Dopo la pausa per il pranzo, nel pomeriggio, riflettoripuntati sull'argomento medicina legale, un tema sem-pre più all'ordine del giorno nella quotidianità degli stu-di, con interventi di PPaaoolloo MMoonneessttiirroollii, GGiiaannccaarrlloo GGaarroottttiie MMaarriiaa SSooffiiaa RRiinnii. La prima relazione ha propostoun'approfondita introduzione alle tematiche dell'odon-toiatria legale, un tema diverso dalla medicina legale inquanto il dentista è chiamato a garantire un risultato enon un comportamento come gli altri medici. Ne conse-gue che l'odontoiatra si trova in una situazione più de-licata in cui, per tenere sotto controllo il contenzioso,deve imparare anche a gestire il rapporto con i propripazienti.Oltre agli Amici di Brugg il programma culturale diExpodental Forum è stato sviluppato da Sio, Societàitaliana di implantologia osteointegrata, e Collegio deidocenti di odontoiatria.

Page 6: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

l'informazione digitale dellamorfologia orale. Questo èun cambio radicale, per orain fase embrionale, ma conuna potenzialità straordina-ria nel momento in cui labarriera di prezzo verrà ab-bassata a livelli accettabili.Cosa peraltro consueta nel-le nuove tecnologie.Questo cambio non va os-servato solo dal punto di vi-sta clinico, nell'attività pra-tica del dentista, ma anchenel modello di business del-le imprese che, obtorto col-lo, debbono trasformarsi daimprese chimiche, di pro-duzione di polimeri, adaziende tecnologiche, radi-calmente differenti.L'avvento del digitale hainoltre avuto un impattostraordinario sulle tecnichediagnostiche: sono ormaioltre un quarto gli studidentistici che possiedono unsistema radiologico panora-mico e sta progressivamenteentrando negli ambulatori ilsistema 3D. Ancor più am-pia la porzione di studi den-tistici con sistemi di radio-grafia endorale, che consen-te di ridurre in modo so-stanziale l'esposizione airaggi X. Il mercato ha avutouna vera e propria impen-nata grazie all'avvento deldigitale, poiché due erano le

grandi barriere che frenava-no l'investimento dei denti-sti in questo ambito: il costoe le dimensioni dell'appa-recchiatura, difficilmentecollocabile negli studi denti-stici italiani, tradizional-mente di metrature ridotte.Proprio il digitale ha risoltoin parte entrambi i proble-mi, con un conseguentegrande vantaggio per i pa-zienti che possono semprepiù spesso usufruire del ser-vizio direttamente in studio.

Cresce l'utilizzo professionale di InternetIn ultimo, non va trascuratoInternet con le sue applica-zioni nelle attività di comu-nicazione degli studi denti-stici e delle imprese, chepossono finalmente fornireinformazioni tecniche escientifiche, oltre a propostedi acquisto, a volte disinter-mediando i canali di comu-nicazione e distribuzionetradizionali.Anche in questo caso, i datisono supportati da una ri-cerca Key-Stone sviluppatarecentemente confrontandoun campione rappresentati-vo di cinque importantipaesi, dal quale si può os-servare – come indicato nelgrafico 2 – come media-

mente il 40% dei dentistiutilizzi Internet a scopoprofessionale, in particolareper cercare informazioni suiprodotti (63%), articoli estudi scientifici (35%), maanche offerte e istruzioni

d'uso (circa il 30%).Chiaramente la domandaera a risposta multipla e lasomma dei risultati è mag-giore del 100%.In conclusione, anche il set-tore dentale non può che fa-

re i conti con l'avvento dellenuove tecnologie, che rap-presentano una grande op-portunità ma anche una mi-naccia per chi, in modomiope, non saprà cogliernegli aspetti positivi anche,

eventualmente, mettendo indiscussione il proprio mo-dello di business che po-trebbe ormai essere obsole-to e destinato a perire.

Roberto Rosso

8<<DENTAL MONITOR << << << DENTAL MONITOR9 <<

La rivoluzione digitaleè ormai perentoria-mente entrata anche

nel settore dentale e l'im-patto delle nuove tecnologielungo tutta la filiera è ormaievidente. Vale per i produt-tori, per i distributori, per identisti e anche per gliodontotecnici. Persino i pa-zienti si informano e orga-nizzano ormai i propri ap-puntamenti grazie alle nuo-ve tecnologie. Entrano apieno titolo in questo arti-colato e composito universotecnologico anche il 2.0, latelefonia e l'information te-chnology nella sua accezio-ne più ampia.Lo sviluppo del mercato è,di fatto, sostenuto dall'inve-stimento di dentisti e odon-totecnici in nuove tecnolo-gie, che stanno rivoluzio-nando alcune metodichediagnostiche, terapeutiche edi produzione protesica. Traquesti l'ingresso della radio-grafia 3D, dei nuovi sistemidi chirurgia guidata, del-l'implantologia a carico im-mediato (che permette alpaziente di non attenderemesi dall'intervento per lanuova protesi), la rigenera-zione ossea e lo straordina-rio sviluppo del Cad-Cam,che consente ai laboratori laprogettazione grafica assi-stita da computer di manu-fatti protesici che vengonoprodotti con fresatrici com-puterizzate. Per il Cad-Camla crescita di elementi pro-tesici è stata addirittura del

37% nel 2010 rispetto al2009, con un ulteriore lieveincremento nel 2011.Numeri importanti nono-stante la situazione recessi-va in atto, che registra unmeno 34% di produzioniprotesiche nell'ultimotriennio dichiarate da circa2.000 odontotecnici intervi-stati da Key-Stone.

Il Cad-Cam cambiail "mercato" delle protesiMa, restando nell'ambito delCad-Cam, questa tecnologiamuta in modo sostanzialeanche i processi e i canaliproduttivi e distributivi. Unasia pur piccola parte delleproduzioni di protesi passadirettamente ai dentisti, chepossono realizzare in studio

alcuni tipi di manufatti pro-tesici grazie a particolari di-spositivi che consentono laproduzione di alcune tipolo-gie di ricostruzione. Grandeimpatto sta invece avendo laproduzione di strutture fre-sate direttamente dalle case,che trasformano il propriobusiness dalla vendita di ma-teriali a quello dei servizi in-tegrati: un cambiamento ra-dicale che prevede nuovecompetenze all'interno delleaziende che si pongono, po-tenzialmente, in direttacompetizione con i labora-tori odontotecnici, nono-stante a loro continui ad es-sere demandato il compitodi realizzare il manufattoprotesico completo, lavoran-do però ora su strutture pro-dotte da altri.

Una ricerca di respiro europeoIn questo ambito è stata rea-lizzata da Key-Stone una ri-cerca molto interessante indiversi paesi europei che mi-sura essenzialmente dueaspetti: uno relativo alla per-centuale di laboratori che giàutilizzano tecnologie Cad-Cam (possedendone le tec-nologie o avvalendosi del-l'outsourcing); l'altro è l'in-tenzione di avvicinarsi a que-sta tecnologia nel futuro.Come si può osservare dalgrafico 1, la Germania ap-pare come un paese decisa-mente avanzato, con un altotasso di odontotecnici at-trezzati e un'intenzione adaderire alla tecnica in futurodi gran parte dei laboratoriche ancora non la adottano.Particolarmente interessan-te è la posizione dell'Italia,che al momento dell'analisinon aveva ancora una gran-de diffusione del Cad-Camma presentava un'altissimapropensione ad utilizzare latecnologia. Fenomeno con-fermato dall'ultima ricercadel 2012, che dimostra co-me la produzione di protesirealizzate con tecnica Cad-Cam sia aumentata in modoconsiderevole.

Le potenzialitàdel digitaleLe tecnologie Cad più in ge-nerale riguardano un altroambito più ampio, che èquello della scansione in-traorale, che permette aidentisti di sostituire la presadell'impronta con tradizio-nali materiali siliconici con

Nuove tecnologie nel dentaleAl via la rivoluzione digitaleDa Internet al Cad-Cam: cambia il lavoro degli odontoiatri negli studi edegli odontotecnici nei laboratori; intanto le imprese del settore modificanoil loro modello di business e si trasformano in aziende tecnologiche

SCENDONO I PREZZI DELL'HI-TECHMA SI RIDUCE IL CICLO DI VITADEI PRODOTTI

La rivoluzione digitale è stato il tema portante di un partico-lare evento organizzato nell'ambito dell'ultimo InternationalExpodental (Milano, 18-20 ottobre): canale distributivo e in-dustria si sono incontrati nel "Dental Dealers Forum", duran-te il quale è stato analizzato l'impatto delle nuove tecnologienel mercato delle apparecchiature e del consumo, sullestrategie produttive, sulla distribuzione e nel managementdello studio dentistico e del laboratorio protesico. Esponentid’eccellenza internazionali della produzione e della distribu-zione dentale ed esperti in ambito finanziario e tecnologicosi sono confrontati in una tavola rotonda che aveva l'obietti-vo di prevedere lo scenario futuro e le strategie che riguar-deranno il mercato dentale europeo dei prossimi anni.L'evento è stato organizzato da Unidi (Unione nazionale in-dustrie dentarie italiane) in collaborazione con Key-Stone(istituto di ricerche di mercato specializzato in ambito salu-te e dentale) e con il patrocinio di Adde (Association ofDental Dealers in Europe) e Fide (Federation of EuropeanDental Industry).«Oggi il professionista deve fronteggiare una domanda diprodotti di consumo e di apparecchiature legata alla conti-nua innovazione tecnologica del prodotto e del servizio. Lenuove tecnologie vengono percepite dal paziente come si-nonimo di professionalità e avanguardia – spiega RRoobbeerrttooRRoossssoo, presidente di Key-Stone –. L'obsolescenza non so-praggiunge più per oggettivo decadimento delle tecnolo-gie, ma per nuove e innovative esigenze della clientelastessa. Il ciclo di vita dei prodotti si accorcia, i prezzi siuniformano, la tecnologia diviene accessibile, vengono im-messi sul mercato nuovi prodotti “killer application” quandoi vecchi sono ancora in auge, e per le aziende entrare rapi-damente nel mercato è vitale e il recupero degli investimen-ti deve essere più rapido. Ciò risulta particolarmente diffici-le in quanto mentre nei settori tradizionali i prezzi tendonoad aumentare, nell'hi-tech scendono progressivamente.Con cicli più rapidi e prezzi che scendono, solo pochi gran-di competitori possono rientrare degli investimenti, e ciòprovoca concentrazione nel settore» conclude Rosso.Durante l'incontro si è parlato anche della stretta creditizia,che riguarda ormai tutti i settori. Forse un po' a sorpresa siè dimostrato come nel dentale – che risulta ancora piuttostoflorido sotto l'aspetto della solvibilità – i finanziamenti nonabbiano subito particolari riduzioni. Nonostante ciò, gliesperti hanno discusso della criticità conseguente a tecno-logie che perdono rapidamente il proprio valore e che, oltrea non poter essere finanziate a lungo periodo, debbono es-sere acquistate da dentisti e odontotecnici a fronte di un'o-culata panificazione del business, affinché l'investimentosia effettivamente profittevole.

AAnnddrreeaa PPeerreenn

> Roberto Rosso,presidente Key-Stone

POTENZIALE SVILUPPO DEL CAD-CAM

> Grafico 1

La ricerca estensiva di Key-Stone nel mercato europeogiunge alla sua terza edizione: dopo tre anni si rinnovalo studio europeo sul valore percepito della marca nelsettore dentale.Dopo la prima edizione pubblicata nel 2004 e la repli-ca del 2009, l'istituto di ricerca specializzato nel setto-re dentale propone un nuovo aggiornamento, la cuipubblicazione è prevista per febbraio 2013.Lo studio, che vede come committenti i principali fab-bricanti del comparto, si propone di analizzare gli ele-menti fondamentali del marketing, partendo da argo-menti quali notorietà e percezione della marca, spin-gendosi poi in profondità anche su specifiche famigliedi prodotto (materiali da impronta, restaurativa, cemen-tazione) e investigando la penetrazione, le motivazionid’acquisto, la lealtà alla marca e la soddisfazione.L'analisi della soddisfazione, in particolare, è un impor-tante spunto per i fabbricanti per essere sempre più vi-cini alle esigenze di prodotto e di servizio dei dentisti.L’analisi – condotta con l’ausilio delle principali tecni-che statistiche a disposizione – viene effettuata su 200studi dentistici in ogni Paese per mezzo di interviste te-lefoniche da parte di personale madrelingua altamentespecializzato.I paesi investigati sono Francia, Germania, Italia,

Spagna, Svezia, Regno Unito, Polonia, Russia eTurchia.Una sezione dedicata al Cad-Cam consentirà un im-portante follow-up proprio sui temi della rivoluzione di-gitale di cui si è discusso nel Dental Dealers Forum diMilano.Per maggiori informazioni: [email protected]

USO DI INTERNET A SCOPO PROFESSIONALE

> Grafico 2

> In rosso i Paesi nei quali è stata condotta la ricerca di Key-Stone sulvalore percepito della marca nel settore dentale

EUROPEAN BRAND EQUITY ANALYSISINDAGINE SU 1.800 DENTISTI EUROPEI

Page 7: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

<< << DENTAL PRESS11 <<

(LONGO) Nel mondo asso-ciativo si è acceso un dibat-tito sul turismo odontoia-trico, soprattutto a seguitodella tua interrogazione. Iltuo intervento nasce da untavolo concordato con le as-sociazioni di categoria?(RIZZI) No, nasce dalla se-gnalazione di alcuni profes-sionisti, che si sono sentitiovviamente lesi nella pro-pria professionalità, senten-do paragonare le loro pre-stazioni ad altre, di qualitàperlomeno discutibile.Per questo motivo ho inca-ricato te come responsabileper l'odontoiatria della LegaNord Padania di sentire leassociazioni per un'azionecongiunta, ma stiamo anco-

ra aspettando la risposta,malgrado a posteriori,esprimendo apprezzamentoper l'interrogazione, si so-no, almeno in parte, aggre-gate.

(LONGO) Ti risulta che leassociazioni abbiano finorasentito e combattuto in mo-do efficace il fenomeno? (RIZZI) Se lo abbiano av-vertito va chiesto a loro. Se sisiano mossi efficacemente,non mi risulta.Non solo. Come ricorderaibene, già un paio d'anni fa,con te e di concerto conl'eurodeputato MatteoSalvini, in considerazionedell'elevato rischio di diret-

tive europee che vadano adisintegrare la nostra filieraodontoiatrica, avevamo ten-tato di mettere attorno allostesso tavolo tutte le associa-zioni, di professionisti eaziende, per tentare di farefronte comune. Ma dopopochi incontri gli interessidei singoli orticelli hannoprevalso e il tavolo è statosciolto, con Andi che ha ten-tato di avocarlo a sé, ma difatto facendolo saltare.Probabilmente perché, dalpunto di vista politico, l'uni-co partito che si è interessa-to al mondo odontoiatrico èstata la Lega, nel disinteresseassoluto di tutte le altre for-ze politiche.

(LONGO) Perché hai decisodi chiedere al governo comeagirà nei confronti di perso-ne che nell’ambito di unservizio giornalistico hannosecondo te “diffamato” (e iltermine è oggi attuale, vedilegge Sallusti) la professio-ne odontoiatrica? Non ècorretto che si muova l’or-dine a difesa dei suoi iscrit-ti?(RIZZI) Proprio perché ladiffamazione è purtroppoall'ordine del giorno e nonriguarda solo i politici. Anzi,questi ultimi hanno anche

degli strumenti di tutela, ilproblema è quando ad esse-re diffamato è il singolo cit-tadino, il professionista. Inquesto caso un'intera cate-goria, facendo d'ogni erbaun fascio e dimenticandoche la filiera odontoiatricaitaliana è tra le migliori, senon l'eccellenza, nel mondo.Certamente si sarebbero do-vuti muovere ordine e asso-ciazioni, queste ultime addi-rittura sollecitate, ma difronte al loro silenzio, dopouna decina di giorni, mi so-no sentito in dovere civico,come rappresentante istitu-zionale, di intervenire.

(LONGO) Come pensi chesi concili, in ogni modo, latutela della libertà di stam-pa con la richiesta di inter-vento del governo? (RIZZI) Esattamente comela legge sulla diffamazione.Non dobbiamo confonderela libertà di stampa, dirittoinnegabile e doveroso, conl'operato dei "diffamatoriseriali", che rovinano la gen-te basandosi sul nulla o sola-mente per fare cassetta.Il servizio di Striscia noncredo certo sia volontaria-mente diffamatorio, ritengoperò che avrebbero dovutoapprofondire meglio i ri-

svolti qualitativi, prima didanneggiare una categoriacome quella odontoiatrica,che avrà certamente al pro-prio interno molte melemarce, come tutte le catego-rie, ma anche una stragran-de maggioranza di profes-sionisti seri, preparati e contariffari proporzionati allaqualità delle prestazioni.

(LONGO) Pare che il turi-smo odontoiatrico riguardil’1% della popolazione. Tuvedi crescere in prospettivaquesto fenomeno? (RIZZI) Purtroppo sì e an-che molto rapidamente.Occorre che l'informazionesia corretta e la filiera deldentale si muova unitaria-mente per contrastare questifenomeni e soprattutto ledirettive europee, ormaiprossime e destinate ulte-riormente a deprofessiona-lizzare i nostri operatori peruniformare, nel nome delcosto, il livello verso il basso.Il tavolo unitario che conl'onorevole Salvini e con teavevamo tentato di istituireè ancora attuale e la nostradisponibilità immutata.Attendiamo che le associa-zioni siano mature per ac-cettare la sfida, se non saràtroppo tardi.

La Lega alle associazioni:«la categoria va difesa»Per il senatore Rizzi (Lega) le associazioni odontoiatriche hanno abdicato al loro ruolo di difesa della categoria. Si è fatto allora promotore di una interrogazione parlamentare rivolta al governo

Italian Dental Journal vi ha reso conto nello scorso numero (nr.11/2012 - «Dentisti sotto accusa: le reazioni della categoria») del-le reazioni del mondo associativo a un servizio di Striscia la noti-

zia sul turismo odontoiatrico.Vi riportiamo ora il contenuto di una discussione a due tra il dottorMMaarriioo VV.. LLoonnggoo, libero professionista e membro esperto delConsiglio superiore di sanità, e il senatore FFaabbiioo RRiizzzzii, medicoanestesista rianimatore, membro del gruppo Lega Nord Padaniadel Senato e della commissione permanente Igiene e Sanità. Longo è stato nominato responsabile per l'odontoiatria della Legada MMaatttteeoo SSaallvviinnii, segretario nazionale lombardo.Lo scorso 11 novembre il senatore Rizzi è stato il firmatario di unainterrogazione parlamentare rivolta ad alcuni ministri (in questapagina pubblichiamo integralmente l'interrogazione, così che illettore la possa consultare direttamente).

IL TESTO DELL’INTERROGAZIONE

ATTO DEL SENATOINTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/08678Primo firmatario: RIZZI FABIO Gruppo: Lega Nord PadaniaData: 14/11/2012 (seduta n.835)Destinatari: Ministero della Salute, Ministero dello Sviluppo Economico, Ministero dell'Economia e delle FinanzeStato iter: in corso

Premesso che:nella trasmissione di satira televisiva "Striscia la Notizia" è stata man-data in onda una pluralità di servizi relativi al fenomeno del cosiddet-to turismo dentale o turismo odontoiatrico, ovvero la tendenza di ricor-rere a cure odontoiatriche in Paesi terzi (ed in particolare Croazia) perragioni riconducibili sostanzialmente ad un (asserito) vantaggio eco-nomico per il paziente;tali servizi hanno dato luogo a significative prese di posizione da partedegli Ordini professionali e delle principali associazioni di categoria, inquanto gli stessi hanno investito, oltre agli indicati aspetti economici (trat-tati, peraltro, con inadeguati criteri di comparazione tra tipologie di inter-venti e loro efficacia), aspetti afferenti la professionalità della filiera odon-toiatrica italiana e l'appropriatezza dei trattamenti praticati in Italia;premesso inoltre che a giudizio dell'interrogante:i servizi televisivi risultano in effetti improntati ad una non corretta rap-presentazione di situazioni professionali, prestazionali, economiche erelative al rapporto con il paziente antecedentemente, nel corso esuccessivamente alla prestazione professionale, inducendo impro-priamente l'utente a considerarne una, invece non praticabile, com-parabilità (ancor prima del giudizio di valore espresso), senza tenerein alcuna considerazione le differenti condizioni socio-politiche deiPaesi interessati ed il differente approccio scientifico e tecnico agli in-terventi ed all'assistenza del paziente;i servizi televisivi offrono in ogni caso all'utenza una rappresentazione

assolutamente inadeguata dei criteri di cui occorre invece tener con-to per la valutazione della prestazione sanitaria odontoiatrica, ingene-rando nell'utenza la propensione alla scelta di prestazioni professio-nali incidenti sulla propria salute sulla base di un mero criterio econo-mico e non fondato sulla valutazione di standard qualitativi e di assi-stenza nel tempo che nel nostro Paese sono garantiti al paziente pertradizione e formazione specialistico-professionale ed in osservanzadegli obblighi di legge;i servizi televisivi ingenerano altresì nell'utenza una erronea rappre-sentazione sulla stessa adeguatezza ed economicità complessivadella prestazione resa all'estero, in quanto non evidenziano che, al dilà dell'appropriatezza dell'intervento ivi svolto, la prestazione sanitariaresa nel Paese terzo non garantisce al paziente la fruizione di servizialtrettanto fondamentali quali la prevenzione, l'assistenza post inter-vento di breve e lungo periodo e il controllo periodico dello stato disalute del cavo orale anche a prevenzione di patologie correlate (adesempio neoplasie del cavo orale);il settore odontoiatrico italiano è, contrariamente all'impressione che iservizi televisivi paiono avere inteso ingenerare negli utenti, espres-sione di livello universalmente riconosciuto sotto il profilo tecnico-pro-fessionale in ambito europeo ed internazionale (prestigio, tradizionespecialistica, e livello di ricerca e sviluppo tecnologico che non risul-tano essere altrettanto riferibili ai Paesi terzi in questione);considerato che:il settore odontoiatrico italiano occupa circa 56.000 odontoiatri,28.000 odontotecnici, 6.000 igienisti, oltre a tecnici, infermieri, ausilia-ri, dipendenti di strutture e studi professionali (tra cui ad esempio80.000 assistenti alla poltrona odontoiatrica) e relativo indotto;il settore odontoiatrico italiano genera attualmente per la distribuzioneindustriale un fatturato di oltre 1.200.000.000 euro e produce, attraver-so le prestazioni rese ai pazienti, un gettito fiscale di circa20.000.000.000 euro;il danno generato da prestazioni odontoiatriche inadeguate a livello diprevenzione, di intervento e di assistenza post intervento di breve e lun-

go periodo incide drasticamente sul sistema sanitario nazionale, anchein relazione agli effetti correlati allo stato di salute generale del paziente;tale danno evidentemente determina un pregiudizio esclusivamente peril sistema interno, non potendo generare obbligazioni assistenziali a ca-rico del Paese terzo ove è avvenuto l'intervento odontoiatrico,l'interrogante chiede di sapere:se il Governo intenda intervenire, ed in quali termini, in ordine alla dif-fusione verso l'utenza televisiva (per di più di un programma di gran-de popolarità tra il pubblico) di dati privi di fondamento scientifico,idonei ad ingenerare nell'utenza una errata rappresentazione di servi-zi essenziali per la salute del cittadino;se intenda intervenire, ed in quali termini, in ordine all'utilizzo impro-prio dello strumento televisivo nel trattare tematiche di primaria rile-vanza e costituzionalmente tutelate, quali la salute dei cittadini, in ter-mini a giudizio dell'interrogante assolutamente privi di valore scientifi-co e pertanto impropri rispetto alla collocazione e natura del program-ma di intrattenimento e delle competenze dei suoi autori e condutto-ri, che pure paiono intendere presentarsi quali fonti autorevoli e diorientamento per l'utenza pubblica;se intenda chiedere chiarimenti in ordine ai motivi per i quali, a fronteperaltro della notoria situazione di contingenza economica che ha giàfortemente colpito lo sviluppo produttivo del Paese, ed in particolarmodo il settore odontoiatrico, una trasmissione di una rete televisivaitaliana si sia rivolta in termini apertamente pregiudizievoli rispetto aduna categoria professionale italiana ed alla relativa filiera, a favore dioperatori di Paesi terzi;se intenda intervenire, ed in quali termini, per riequilibrare la correttezzainformativa a tutela della professionalità, dell'operato e della redditualitàdella filiera del settore odontoiatrico italiano, che risulta gravemente pre-giudicato dal fenomeno del cosiddetto turismo dentale e - conseguen-temente - da rappresentazioni che paiono avere l'effetto di supportaretale fenomeno, a discapito non solo degli interessi della categoria pro-fessionale, ma anche e soprattutto della salute pubblica, con i relativi ri-flessi sul sistema sanitario, produttivo ed economico nazionale.

All’inizio del 2012 si era te-nuto un Forum – voluto daUnidi e dall’associazione noprofit Octopus Brain – du-rante il quale si era fatto ilpunto sulle problematichedel dentale. All’incontro ave-vano partecipato molte delleforze politiche in campo,nonché l’Università e diver-se associazioni di categoria,Andi compresa con il suopresidente GianfrancoPrada. Un incontro che ave-va saputo raccogliere nonpochi stimoli e molti inter-venti qualificati, di livello alto.Purtroppo le vicende politi-che del nostro Paese hannoreso difficile nel breve perio-do concretizzare i buoni pro-positi espressi in quell’occa-sione. Ci si augura che lo sipossa fare a partire da subi-to. E questo a prescinderedalla specifica questione“turismo dentale”. Con l’articolo pubblicato inquesta pagina Italian Dental

Journal intende iniziare a farla cronaca dei fatti e darevoce alle persone che han-no la responsabilità di ridarespinta competitiva al dentalee l’onere/onore di tutelare laprofessionalità di quanti vioperano.

> Fabio Rizzi > Mario V. Longo

Page 8: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

<< << DENTAL PRESS13 <<

Il portale DentalAcademyha tagliato il traguardodei suoi primi mille

iscritti: ogni martedì, quan-do la redazione invia tramitenewsletter l'anticipazione deinuovi contenuti del sito, simoltiplicano gli accessi e leregistrazioni degli odontoia-tri sul web.Sicuramente uno dei fattori disuccesso di DentalAcademy –oltre naturalmente alla bontàdei contenuti proposti – è lasua gestione a livello profes-sionale: lo realizza un editorescientifico – Griffin – che met-te a disposizione del portaledue giornalisti professionisti,un web editor e la stessa strut-tura che da anni pubblicaItalian Dental Journal. Nonun sito amatoriale quindi, maun prodotto editoriale a tutti

gli effetti.«L'idea di creare una piat-taforma web per lo scambiodi esperienze cliniche susingoli casi trattati in studioè nata verificando tra gliodontoiatri proprio questanecessità di confronto a li-vello di "real life dentistry",di pratica clinica quotidiana– spiega l'editore PaoloPegoraro –. I mille utentiregistrati e i 150 casi clinicipubblicati ci dicono che ilprogetto è stato apprezzatoe stimolano la Casa editricead aumentare il suo impe-gno verso l'editoria online».Nell'editoria rivolta al pub-blico i grandi giornali hannointrapreso un percorso di in-tegrazione tra cartaceo e di-gitale creando testate onlineanche profondamente diver-

se dall'edizione in edicola.DentalAcademy rappresentail primo consistente esempiodi questo tipo nell'editoriaprofessionale.Rcs pensa a implementareilcorriere.it investendo suquesto progetto risorse fi-nanziarie e professionali,mentre mette in conto dichiudere a breve riviste an-che ricche di un gloriosopassato (si parla addiritturadi tutta l'area periodici). Lostesso accade per le rivisteodontoiatriche.«Il 2012 ha mostrato conchiarezza la crisi della comu-nicazione tradizionale nelnostro settore, quello odon-toiatrico: chiudono o stannoper chiudere molte testatestoriche, e a chi resta tocca ineredità il compito di sapersitrasformare, per sopravvive-re ma anche per darsi unsenso – commenta Pegoraro–. Noi lo stiamo facendo, cre-do, con l’abbinamento diItalian Dental Journal aDentalAcademy, che si è or-mai affermato come la no-vità digitale nella comunica-zione scientifica professiona-

le in odontoiatria». Il model-lo però non è replicare ilgiornale cartaceo: «non cre-do al modello del sito chescimmiotta, in qualche mo-do, la testata cartacea – sotto-linea il direttore di ItalianDental Journal –. Occorreavere il coraggio (e la voglia,nonché la capacità) di pro-porre online qualcosa dinuovo. Mi auguro solo che ifatti ci diano ragione e cheanche il marketing odontoia-trico, in alcune realtà azien-dali non troppo innovativo,intuisca le potenzialità dellenuove tecnologie».DentalAcademy per ora rie-sce ad essere gratuito e a li-bero accesso perché sostienei propri costi attraverso lapubblicità delle aziende deldentale. «Gli odontoiatri –

conclude Paolo Pegoraro –

hanno ora a disposizione ilmezzo digitale che moltistanno ancora cercando (in-serzionisti compresi).Occorre far loro sapere chela ricerca è finita».

DentalAcademy «registra»mille utenti e 150 casi cliniciContinua l’attività del “portale dei casi clinici” grazie al contributo degli utenti, che inviano alla redazione i resoconti più interessantidella loro attività clinica e li vedono pubblicati su web e newsletter

IL PARERE DEGLI UTENTI

Dottor Boschini, sappiamoche lei è molto attivo sullarete: oltre a DentalAcademyfrequenta il forum diDentisti Italia e utilizzaFacebook anche a scopoprofessionale. Consideraquesti mezzi un passatempoo uno strumento di lavoro?Per quanto mi riguarda que-sti mezzi sono sia uno stru-mento di lavoro che un pas-satempo. Sicuramente l'eramultimediale che stiamo vi-vendo ora porta sempre piùa fare utilizzo di dispositiviche consentono di viaggiarein rete, anche da parte diutenti non più giovani edappartenenti a qualsiasi cetosociale. Oramai tutti naviga-no in internet, da un compu-ter di casa come da un telefo-nino o un tablet.Pertanto, a differenza di co-me si faceva una volta, se civiene in mente un quesitochiediamo immediatamenteaiuto alla rete. Questo valetanto di più per certi servizi,come ad esempio quello tu-ristico, ma ormai anche lasanità ne è rimasta coinvolta.

L'analisi e il computo delleparole chiave ricercate suiprincipali motori di ricercaconferma come tanti uten-ti/pazienti e medici cerchinoconforto e confronto dallarete.È esperienza abbastanza co-mune tra i dentisti quella diiniziare ad affacciarsi almondo di internet per socia-lizzare con i colleghi e am-pliare, di conseguenza, ilproprio bagaglio culturale eprofessionale sulla base di uncostruttivo scambio di opi-nioni. Teniamo conto che ildentista medio vive per lamaggior parte del tempochiuso all'interno del pro-prio studio e la rete offre unapossibilità di evasione. Unavolta che ci si inizia ad orien-tare in rete, si scopre che inogni social network, in ogniforum, in ogni blog e in ogniportale c'è il modo di parlaredi denti con colleghi di tuttaItalia e di tutto il mondo.Questo aspetto fa vivere aldentista una esperienza ludi-ca e spesso appagante, con lapresentazione dei propri casi

e delle proprie idee al mon-do odontoiatrico.L’esposizione in rete deter-mina di conseguenza visibi-lità e la visibilità porta con-tatti. È così che poi il lato lu-dico diventa necessariamen-te anche professionale. Il ri-torno in termini di lavoroalla poltrona è però minimoe non proporzionato al tem-po speso, pertanto non puòche essere considerato unaspetto secondario a quelloludico.Un'ultima considerazione ri-guarda la possibilità di con-sigliare i pazienti risponden-do alle domande che pongo-no su alcuni portali che con-sentono di interfacciare me-dico e paziente (ad esempioDentisti Italia). Rispondere aqueste domande in manieratotalmente gratuita e senzasecondi fini è, per quanto miriguarda, estremamente gra-tificante. Dà come la sensa-zione di fare volontariatocon la comodità di restarse-ne a casa, sapendo di fare co-munque un servizio utile perla comunità.

Ha pubblicato due casi moltoparticolari su DentalAcademy.Si tratta di tecniche certamen-te non tradizionali. Perchéquesta scelta?Semplicemente ritengo che lapubblicazione dei casi clinicisu portali dedicati agli opera-tori del settore consenta unamaggior, e decisamente più ra-pida, divulgazione delle pro-prie idee. Le pubblicazioniscientifiche su riviste specializ-zate forniscono scientificità,danno lustro e hanno decisa-mente un altro peso culturale,ma hanno una propagazionelenta, impongono certi formate richiedono sicuramente unosforzo maggiore per la pubbli-cazione. Inoltre tantissimi col-leghi confessano di non esserecosì attenti alla consultazionedella letteratura scientifica,preferendo canali di aggiorna-mento più semplici e imme-diati come la visualizzazione dicasi clinici presenti in rete o lafrequenza a corsi e convegni.Da queste considerazioni neconsegue che tanto più è parti-colare l'argomento che si vuolepromuovere, tanto maggiore

deve essere la diffusione attra-verso mezzi che siano alla por-tata di tutti. Occupandomi diautotrapianti e reimpiantidentari, e volendo promuoverela tecnica, mi sarebbe occorsouno sforzo decisamente mag-giore e un tempo molto piùlungo se avessi sfruttato i cana-li convenzionali della letteratu-ra scientifica rispetto alla di-vulgazione dell'argomento inrete. Inoltre credo che la pre-sentazione di questi casi via in-ternet li avvicini molto di piùalla realtà clinica rendendolimeno surreali. Tramite la retesono riuscito a trasformare ladiffidenza nei confronti degliautotrapianti in curiosità e orasempre più colleghi voglionopartecipare ai miei corsi sul-l'argomento.

Come utilizzare in manieradeontologicamente correttaciò che si vede e si legge suDentalAcademy?DentalAcademy è una bellis-sima realtà nascente che con-sente di inferfacciare i colle-ghi. Lo spirito di chi vi parte-cipa è quello di mostrare aglialtri ciò che si sa fare meglio ein questo non c'è nulla dideontologicamente scorretto.Se tutti contribuissimo avre-mo la possibilità di creare unasplendida libreria di casi clini-ci dai quali attingere in casodi necessità.Non credo che ci siano i pre-supposti per un utilizzo scor-retto del portale, anche perchéil target riguarda i soli profes-sionisti del settore. Il rischio diabusi, di comportamenti nonetici, o comunque deontologi-camente scorretti, è sicura-mente maggiore per quei sitiche hanno un target misto dimedici e pazienti, laddovequalche professionista volessesfruttare il mezzo per fini per-sonali e non per produrreinformazione, come in realtàdovrebbe essere.

> Luca Boschini

I NUMERI DI DENTAL ACADEMY

• 155 casi clinici pubblicati• 1.100 utenti registrati• 9.000 visitatori unici al mese (numero di visitatori conta-ti una sola volta)• 32.000 visualizzazioni di pagina al mese

PUBBLICA ANCHE TUIL TUO CASO CLINICO

INVIA TESTO E FOTO A [email protected]

SEGUI LE ISTRUZIONI SUL SITO

CLICCANDO IL PULSANTE

Page 9: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

<< FOCUS ON LASER15 <<FOCUS ON LASER << 14<<

Odontoiatria laser italiana all’avanguardia nel mondoLa competenza della scuola italiana è stata riconosciuta dalla Federazionemondiale odontoiatria laser, che ha eletto Carlo Fornaini alla presidenza.Intanto questa tecnologia entra sempre di più nella routine clinica

Dottor Fornaini, da quantotempo il laser è utilizzato inodontoiatria?Il laser fu utilizzato per la pri-ma volta in odontoiatria daGoldman nel 1964 e, per moltianni, il suo impiego è stato li-mitato alla chirurgia dei tessutimolli dove, con il passare deglianni, sono state proposte viavia varie lunghezze d’onda

(CO2, Nd:Yag, Argon, Diodo,Ktp).Ma è nel 1990 che avviene lagrande rivoluzione: un fisico eun odontoiatra tedeschi, Hibste Keller, dimostrano per primil’utilizzo del laser a erbio pertrattare i tessuti duri dentali epropongono quindi questalunghezza d’onda come alter-nativa ai normali strumenti ro-

tanti in odontoiatria conserva-tiva. La scoperta ha suscitatoun grande interesse da partedegli odontoiatri verso questanuova tecnologia, come dimo-stra l’aumento esponenzialedel numero delle pubblicazio-ni scientifiche su questo tema.

Quali tipi di dispositivi si uti-lizzano? A grandi linee possiamo divi-dere gli apparecchi usati attual-mente in odontoiatria in duegrandi gruppi: quelli a bassaintensità, comunemente chia-mati “softlaser”, usati per labiostimolazione e la terapiaantalgica, e quelli a potenza piùelevata, che siamo oggi in gra-do di utilizzare in quasi tutte lebranche della nostra specialità.Dico quasi perché in implan-tologia e in protesi non è anco-ra possibile il suo utilizzo intutte le fasi cliniche, anche se cisiamo ormai molto vicini.Le lunghezze d’onda disponi-

bili sul mercato sono moltepli-ci, anche se le più utilizzate so-no quattro-cinque al massimoe anche se la riduzione delladurata dell’impulso fa in modoche una lunghezza d’onda sipossa utilizzare in qualsiasi ti-po di tessuto e di situazione cli-nica.

C’è stata un’evoluzione tecno-logica negli ultimi anni?C’è stata un’evoluzione terri-bilmente veloce, sia per quantoriguarda le caratteristiche tec-niche, che sulle dimensioni e ilcosto. Si figuri che il mio pri-mo laser a diodi era grande co-me un servomobile, oggi sonocome un iPod e costano unquarto rispetto ad allora; e par-liamo di non più di quindicianni fa.A mio avviso però, come dice-vo prima, i progressi maggiorisi sono avuti nella riduzionedella durata dell’impulso. Mispiego meglio: il primo laser,

quello a rubino costruito daMaiman nel 1960, emettevadegli impulsi di un millisecon-do; quelli che usiamo oggi noiodontoiatri arrivano al massi-mo a microsecondi, ma incampo industriale, con i laser azaffiro-titanio, si può arrivareai picosecondi e ai femtosecon-di, questi ultimi pari a un mi-lionesimo di miliardesimo disecondo. Detto così sembrauna cosuccia, ma pensi che se,ad esempio, paragoniamo unpicosecondo a un secondo, è lostesso rapporto che c’è tra unsecondo e tremila anni.Questa tecnologia degli impul-si cosiddetti “ultra-corti” è giàutilizzata in oftalmologia e iosono convinto che l’avremopresto a disposizione anchenoi odontoiatri. Il problemaoggi è solo rappresentato dalcosto dell’apparecchiatura.

Ci può descrivere, da un pun-to di vista estremamente prati-co, le principali applicazionidel laser in odontoiatria?Beh, come dicevo, storicamen-te esso è stato utilizzato per laprima volta nella chirurgia deitessuti molli, e ancora oggiquesta è una delle sue princi-pali applicazioni. I vantaggi, ri-spetto al taglio a lama fredda,sono molteplici: il campo ope-ratorio asciutto grazie all’azio-ne emostatica consente di evi-tare l’uso delle suture; l’effettoantalgico spesso permette dieliminare l’uso dell’anestesia e,insieme all’effetto antibatteri-co, può limitare l’uso dei far-maci dopo l’intervento; la bio-stimolazione garantisce un piùrapido processo di guarigione.I tipi di intervento sono quelliclassici, dalla gengivectomia al-l’asportazione di frenuli, di le-sioni benigne (papillomi, fi-bromi, mucoceli), fino alla chi-rurgia pre-protesica. Oggi èpossibile anche la decontami-nazione a cielo coperto delletasche parodontali e anche deicanali radicolari, in associazio-ne con agenti come ipocloritoed Edta.Un’altra applicazione, oggimolto richiesta nei nostri stu-di, è lo sbiancamento dentale:in questo caso il laser attiva ilgel di perossido d’idrogeno au-mentandone l’efficacia, tantoche in una sola seduta è possi-bile il raggiungimento di otti-mi risultati. Con i laser a Erbioè possibile il trattamento deitessuti duri, e quindi esso può

essere usato in odontoiatriaconservativa in alternativa ainormali strumenti rotanti. Ivantaggi, oltre a quelli descrittiprima legati alla biostimola-zione, all’effetto antalgico e alladecontaminazione del campooperatorio, comprendono an-che un aumento dell’adesione,sia in termini di resistenzameccanica che di ridotta mi-croinfiltrazione. Con il laser, ilcui spot è minore di un milli-metro, si riesce veramente apraticare un’odontoiatria mi-nimamente invasiva.Gli stessi vantaggi sono pre-senti quando si lavora sull’os-so, le indicazioni sono quelledella chirurgia minore (api-cectomie, ottavi inclusi, torimandibolari e mascellari, al-lungamento di corona clini-ca), ma anche interventi piùimportanti (osteotomie, eleva-zione del seno mascellare, trat-tamento chirurgico delleosteonecrosi).Particolarmente interessanterisulta il trattamento delle le-sioni vascolari come eman-giomi e linfangiomi secondola tecnica della fotocoagula-zione la quale, essendo effet-tuata a distanza e non a con-tatto con la mucosa, evita il ri-schio di complicanze emorra-giche: l’energia erogata sottoforma di calore fa coagulare ilsangue all’interno della lesio-ne, la quale diviene progressi-vamente più chiara fino ascomparire del tutto nel girodi qualche giorno.

Qual è la situazione in Italia ri-guardo all’applicazione diqueste tecnologie?Debbo dire che in ambito in-ternazionale i laser-odontoiatriitaliani si collocano in ottimaposizione, con numerose équi-pe molto attive sia a livello cli-nico che scientifico, presenticon pubblicazioni e ricerchenelle più importanti riviste disettore.Pensi che al congresso mon-diale di Barcellona del maggioscorso, dopo le due squadrestoricamente più grandi,Brasile e Giappone, e ovvia-mente agli spagnoli, le delega-zione più numerosa era la no-stra. E non è un caso se il pre-sidente eletto della federazionemondiale e quello della divi-sione europea sono entrambiitaliani.

Renato Torlaschi

A presiedere la Federazione mondiale odontoiatria laser(Wfld) è stato eletto l’italiano CCaarrlloo FFoorrnnaaiinnii, professore a con-tratto all'università di Parma, che ricoprirà la carica nel bien-nio 2014-2016. La società scientifica è presente in 65 paesi eriunisce gli odontoiatri che utilizzano la tecnologia laser.La nomina di Fornaini è avvenuta quest’anno a Barcellona,dove si è tenuto il tredicesimo congresso della Wfld. Già rap-presentante per l'Italia, poi tesoriere della divisione europa enegli ultimi due anni tesoriere generale della Wfld, CarloFornaini entrerà in carica durante il congresso di Parigi del2014 e cederà il testimone a Tokyo nel 2016. Italian Dental

Journal gli ha chiesto un approfondimento su questo approc-cio odontoiatrico dal forte contenuto tecnologico e dalle ap-plicazioni sempre più numerose.

> Carlo Fornaini

CONGRESSO FEDERAZIONE MONDIALE DI ODONTOIATRIA LASER:A BRUXELLES NEL 2013

Nel 2013 il congresso della Federazione mondiale odon-toiatria laser (Wfld) si terrà a Bruxelles, in Belgio, l’1111 ee 1122lluugglliioo, con il suggestivo titolo “Let there be light!”. CarloFornaini sarà il presidente del comitato scientifico e ci hadato qualche anticipazione sulla struttura che avrà questamanifestazione scientifica.«Lo sforzo del comitato scientifico internazionale che hol’onore di presiedere – dichiara il dottor Fornaini – saràquello di favorire la partecipazione, come relatori, soprat-tutto dei giovani. In questo senso abbiamo pensato, oltrenaturalmente alla sessione poster, anche a una sessione dicomunicazioni cliniche brevi in cui si possano trattare unoo due casi clinici. Questo proprio per dare la possibilità an-che a coloro che, pur utilizzando il laser nella pratica quo-tidiana, non sai sentano ancora in grado oppure non sianointeressati al coinvolgimento in una relazione scientifica ve-ra e propria. Colgo l’occasione per rivolgermi proprio aigiovani colleghi che hanno appena iniziato a utilizzare il la-ser nella loro professione odontoiatrica, per dire loro di vi-vere la vita delle associazioni scientifiche, quelle nazionalima soprattutto quella internazionale. Come? Proprio parte-cipando ai congressi, leggendo gli articoli delle riviste,presentando lavori e impegnandosi a crescere e a far cre-scere gli altri attraverso il confronto e il dialogo».(Per informazioni: www.wfldbrussels2013.com)

RR.. TT..> A sinistra Carlo Fornaini, incoming president della Federazionemondiale odontoiatria laser (Wfld); a destra l'attuale presidente, ilbrasiliano Aldo Brugnera

> La delegazione italiana al congresso Wfld di Barcellona

Un paziente di sesso maschi-le, 51 anni in buona salute,giunge alla nostra osserva-zione. In precedenza era sta-to visitato in ambiente ospe-daliero e gli era stata pro-spettata un’avulsione denta-ria in narcosi di elementoincluso soprannumerarioposizionato in clinostatismotrasversale sotto l’elemento44.Decidiamo per un interven-to che prevede l’uso del laserEr:Yag Syneron Light Touchper effettuare la disconnes-sione delle fibre connettivalie per l’opercolizzazione os-

sea.L’intervento, dopo attentavalutazione con TC DentalScan, appare complicatodalla posizione dell’apice delsoprannumerario in conco-mitanza con la fuoriuscitadel nervo alveolare inferioredal forame mentoniero; laporzione coronale del so-prannumerario ha conte-stualmente eroso la corticalelinguale.La mancanza di vibrazioni(il laser opera con un conco-mitante getto di spray aria-acqua ma mai in contattodiretto con i tessuti ossei) e

la visibilità ottenuta graziealla vaporizzazione dei tes-suti aderenziali e dei residuifollicolari, hanno permessoun’avulsione atraumatica esicura dell’elemento sopran-numerario.La lunghezza d’onda di 2940nm del laser Er:Yag permettedi ottenere oltre alla rimo-zione di tessuto alterato oinfetto con poca perdita ditessuto sano circostante, an-che una riduzione dei tempichirurgici e perciò dell’espo-sizione durante l’intervento.È inoltre possibile indurresanguinamento creando mi-

cro fori nell’osso per esporrei piccoli vasi che lo percor-rono. Il disconfort è ridottoal minimo o assente graziealla mancanza di vibrazionisul tessuto osseo causate in-vece da altra strumentazio-ne, e si notano guarigionicon minore sintomatologiapost-operatoria.Si può concludere che questilaser rappresentano mezzisicuri, efficienti e precisi perl’uso in chirurgia orale suitessuti ossei.

Disinclusione di soprannumerarioincluso con utilizzo di laser Er:Yag

Parametri di utilizzo:

Laser Er:Yag 2940 nm Modalità d’emissione: free-runningpulsed mode Tip (punta): diametro 1.00 mm,lunghezza 17.00 mmPotenza: 4 WattsFrequenza: 20 HzEnergia: 200 mJ Spray aria-acqua

> Fig. 1: laser Er:Yag Syneron Light Touch in funzione

> Fig. 2: TC Dental Scan del mascellare inferiore con sezioni che evidenzia-no la posizione del soprannumerario incluso

> Fig. 3: opercolizzazione con laser

> Fig. 4: radiografie endorali del caso

> Giuseppe Iaria esercita la li-bera professione a Brescia ed èdocente nei corsi di perfeziona-mento sui laser delle universitàdi Genova, Roma e Firenze

CASO CLINICO

Page 10: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

<< FOCUS ON LASER17 <<FOCUS ON LASER << 16<<

La tecnologia laser si presta aun’ampia gamma di utilizzi inodontoiatria, riduce il sangui-namento in chirurgia, il dolorepost-operatorio e il tempo ne-cessario per svolgere certe pro-cedure e inoltre è generalmenteben accetta da parte dei pazien-ti. È importante riconoscerequesti grandi vantaggi ma nonper questo bisogna trascurarele problematiche legate alla si-curezza. Sono queste le pre-messe di un approfondimentocoordinato da SimarpreetSingh e pubblicato recente-mente sulle pagine del Journalof Lasers in Medical Sciences.Una prima categoria di rischiinclude le potenziali lesionioculari che potrebbero deri-vare sia dalla luce emessa di-rettamente dal laser che dalraggio riflesso. In caso di inci-dente, diverse strutture del-l’occhio possono essere dan-neggiate e il danno è funzionedell’assorbimento preferen-ziale delle diverse lunghezzed’onda da parte di ciascunastruttura dell’occhio. Le prin-cipali lesioni che possono ve-rificarsi in caso di incidentesono le bruciature della retinao della cornea. Le prime sonopossibili quando le emissioni

avvengono nelle regioni spet-trali della luce visibile e del-l’infrarosso e anche raggi didebole intensità possono rap-presentare un pericolo a cau-sa della focalizzazione operatada cristallino e cornea. I dan-ni potrebbero essere perma-nenti.Un’altra categoria di possibilirischi è costituita dai danni al-la pelle e ai tessuti orali dovutiall’interazione termica dell’e-nergia radiante con le proteinedei tessuti. Temperature eleva-te possono produrre la distru-zione delle cellule denaturan-do gli enzimi cellulari e le pro-teine strutturali e interrom-pendo i processi metabolici.Gli effetti termici di raggi conlunghezze d’onda superiori ai400nm possono causare ne-crosi da coagulazione.Possono prodursi anche effettinon termici ma indotti dameccanismi fotochimici e fo-toacustici. I raggi emessi dallaser Nd:Yag a specifiche lun-ghezze d’onda possono pene-trare in profondità e l’esposi-zione prolungata può produr-re necrosi termica non rileva-bile in superficie.Esiste poi un’altra categoria dirischi non legati direttamente

al raggio laser ma alla respira-zione di contaminanti pro-dotti dalla sua applicazionechirurgica; possono essere ge-nerati dall’interazione termi-ca con i tessuti oppure daun’accidentale fuga di gas tos-sici dallo stesso laser.In presenza di materiali in-fiammabili, il laser può espor-re anche a rischi di combu-stione: solidi (carta, plastica,resine), liquidi (etanolo, ace-tone, solventi) e gas (ossige-no, anestetici) utilizzati nelsetting odontoiatrico potreb-bero infiammarsi ed emetterefumi tossici. I ricercatori in-

diani raccomandano pertantol’impiego di materiali non in-fiammabili.Ci sono infine i rischi connes-si alla corrente elettrica chealimenta i dispositivi laser.Occorre quindi prestare par-ticolare attenzione all’isola-mento e delegare a personalequalificato l’installazione del-le apparecchiature. Inoltre, ildentista o i suoi collaboratoridovrebbero essere formati inmodo da saper effettuareun’eventuale rianimazionecardiopolmonare.L’intento degli autori dell’ar-ticolo non è di demonizzareuna tecnologia che, anzi, offrenumerosi vantaggi, ma di sot-tolineare l’importanza dellaprevenzione dei rischi. «Lamedicina – dicono – è entratanell’era dell’alta tecnologia eil laser odontoiatrico è una

porta verso questo nuovomondo. Ma dovrebbe esserciuno sforzo per fornire la mi-gliore preparazione ai dentistie ai membri dello staff nellaprevenzione degli incidenti eper rendere i dispositivi piùsicuri».

Giampiero Pilat

Singh S, Gambhir RS, Kaur A,

Singh G, Sharma S, Kakar H.

Dental Lasers: A Review of Safety

Essentials. J Lasers Med Sci 2012;

3(3):91-6.

Incidenti e danni iatrogenidel laser in odontoiatria

Journal of Lasers in Medical Sciences 2012

Arriva da un gruppo italianouno studio clinico randomiz-zato che per primo verifica l’u-tilità della terapia combinata dilaser con effetto fotoablativo efotodinamico.Uno dei problemi più impor-tanti legati al trattamento dellamalattia parodontale è la diffi-coltà di rimuovere completa-mente i batteri parodontopato-geni dalle tasche, portando ameccanismi capaci di favorirerecidive e cronicizzazione dellapatologia. Per risolvere questoproblema è stato proposto il la-ser a diodi per la rimozione diplacca e tartaro e per il curetta-

ge e la disinfezione delle tascheparodontali, sebbene con risul-tati ancora molto controversi.La reale efficacia clinica delleterapie laser in parodontologia,paragonati con la sola procedu-ra causale parodontale, non èstata accertata e, anzi, un con-sensus report del 2011 indica iltrattamento laser limitato al so-lo curettage delle tasche paro-dontali come non efficace. Il di-battito viene poi aumentatodalla mancanza di veri e propriprotocolli e dalla grande diso-mogeneità degli studi condotti,in termini di tipologia di laser,variabilità di lunghezze d’onda

e parametri impiegati, differen-ze nel disegno terapeutico.Lo studio italiano prevedeval’impiego di due modalità dilaser a diodi: una prima di tipofotoablativo, ossia ad alta ener-gia, in grado di rimuovere iltessuto patologico, e una se-conda fotodinamica, previoutilizzo locale di blu di metile-ne, in grado di detergere edesplicare effetto antibatterico.Lo studio aveva come scopovalutare l’azione coadiuvantedel trattamento laser (in se-quenza, fotoablativo e fotodi-namico) dopo procedure stan-dard di igiene orale professio-

nale (scaling e root planing),nel trattamento della parodon-tite cronica.Lo studio prevedeva il recluta-mento di pazienti parodonto-patici, con almeno 2 denti conal minimo un sito con tasca trai 4 e i 10 mm di profondità inciascuno dei due quadrantidell’arcata superiore (I e IIquadrante) e un minimo di 5denti naturali in ciascuno deiquadranti oggetto di studio. 26soggetti hanno preso parte allostudio e i quadranti superiorisono stati allocati, tramite ran-domizzazione, in una delle duepossibilità di trattamento.

1- Ablazione e levigature con-venzionali più terapia laser, incui, dopo la valutazione clinicae di laboratorio al baseline, ve-niva effettuato un trattamentoiniziale con laser fotoablativo(a 810 nm). Seguiva poi, setti-manalmente, trattamento conlaser ad azione fotodinamica (a635 nm). Le sedute di quest’ul-timo andavano da 4 a 10, finoalla normalizzazione di alcuniparametri clinici.2- Ablazione e levigature con-venzionali più terapia laser “fit-tizia”: gli stessi laser venivanopassati sul sito spenti.I parametri considerati per ve-rificare l’efficacia dei due trat-tamenti erano di tipo clinico(profondità di tasca, perdita diattacco clinico e indice di san-guinamento) e di laboratorio(citofluorescenza su esfoliati,livelli di contaminazione batte-rica, di polimorfonucleati, dieritrociti e di cellule epitelialidanneggiate).I risultati hanno mostrato conelevata significatività statisticacome, a un anno, i siti test pa-ragonati ai controlli presenta-vano una forte riduzione dellaprofondità di tasca e della per-dita di attacco, con un guada-gno differenziale di 1.9 mm e1.7 mm rispettivamente, non-ché un guadagno nella ridu-zione dell’indice di sanguina-mento del 33.2%. La contami-nazione batterica, soprattuttoda parte delle spirochete, il nu-mero di polimorfonucleati e di

eritrociti risultavano anch’essidiminuiti dopo un anno.Il decorso post-operatorio èstato in tutti i casi senza com-plicanze; alcuni pazienti ripor-tarono solo un lieve fastidiodurante il trattamento.È in particolare la riduzionenei polimorfonucleati, osser-vata nel trattamento test, chepare essere associata maggior-mente agli effetti del laser adiodi, applicato in sequenza inmodalità fotoablativa e fotodi-namica, modulando i livelli tis-sutali di molecole coinvoltenell’infiammazione del tessutoe del rimodellamento osseo. Lostudio però non permette didire quale modalità laser siamigliore. È tuttavia plausibilepensare a un effetto sinergicocapace di dare risultati cliniciottimali.L’utilizzo di laser fotoablativopuò far nascere preoccupazio-ni di sicurezza, legate alla diffi-coltà di controllare i suoi effet-ti sui tessuti gengivali. Il settag-gio ottimale dei parametri el’esperienza dell’operatore so-no allora cruciali nel ridurre lapossibilità di danni iatrogeni.

Elena Varoni

Giannelli M, Formigli L, Lorenzini

L, Bani D. Combined photoablative

and photodynamic diode laser the-

rapy as an adjunct to non-surgical

periodontal treatment: a randomi-

zed split-mouth clinical trial. J Clin

Periodontol 2012;39(10):962-70.

Laser fotoablativo e fotodinamico nella terapia parodontale

Journal of Clinical Periodontology 2012

Nei pazienti affetti da malat-tia parodontale cronica, iltrattamento con il laser a er-bio (Er:Yag) è più efficace delclassico trattamento di puliziasottogengivale e levigatura ra-dicolare? Se questa è la do-manda, di grande interesseper la parodontologia, la ri-sposta non può che proveniredalle evidenze scientifiche. Ècosì che Fabrizio Sgolastra,Ambra Petrucci, RobertoGatto e Annalisa Monaco del-l’università dell’Aquila hannodeciso di avviare una revisio-ne sistematica della letteratu-ra i cui risultati si possonoleggere su Lasers in MedicalScience (1).Pulizia sottogengivale e leviga-tura radicolare – scaling e rootplaning – hanno ampiamentedimostrato la loro efficacia e sisono affermate come approc-cio gold standard nelle paro-dontiti croniche. La ricerca dinuove strategie è motivata da

alcune limitazioni quali la diffi-coltà di accesso alle tasche pa-rodontali profonde, solchi eforcazioni. D’altronde il laser aerbio è già utilizzato in odon-toiatria, principalmente in con-servativa dove in modo del tut-to indolore consente la realiz-zazione di cavità particolar-mente piccole. La sua efficacianella rimozione di placca e tar-taro intorno e al di sotto dellalinea gengivale e nella levigatu-ra delle superfici della radicesono state provate in vitro, tut-tavia l’efficacia clinica del laserEr:Yag resta controversa.Su questa base, i ricercatoriaquilani hanno seguito le rac-comandazioni della CochraneCollaboration e hanno aderitoalle linee guida QuoromStatement (Quality ofReporting of Meta-analyses)per effettuare una revisione diineccepibile qualità scientificadi tutti i contributi comparsi inletteratura sul tema.

Solo cinque studi hanno peròsoddisfatto i criteri di inclusio-ne stabiliti. Tutti hanno ripor-tato miglioramenti sia nei pa-rametri clinici che microbiolo-gici nei pazienti trattati con la-ser Er:Yag. La meta-analisi nonha evidenziato differenze signi-ficative tra i pazienti trattaticon il laser e coloro che hannoricevuto la tradizionale terapiadi scaling e root planing: gua-dagno d’attacco clinico, ridu-zione della profondità delle ta-sche parodontali e diminuzio-ne della recessione gengivalesono risultati simili.Gli articoli esaminati fornisco-no buone indicazioni relativa-mente alla sicurezza, infattinon riportano alcun effettocollaterale o reazione avversané durante l’irradiazione nélungo il periodo di controlloper le energie e i protocolli cli-nici usualmente adottati nell’u-tilizzo del laser a erbio. Gli au-tori accennano anche a unapossibile analisi del rapportotra costi e benefici e ovviamen-te, avendo rilevato un’efficaciasimile tra il trattamento con illaser e le terapie tradizionali,queste ultime si fanno preferirein termini di costi.

Nel complesso, si segnala unascarsità di studi scientifici inmateria e a questo propositoRichard Niederman, suEvidence-Based Dentistry (2),rivolge una domanda provoca-toria alle aziende che produco-no dispositivi laser e che li pro-pongono come alternativa apulizia sottogengivale e leviga-tura radicolare.«Dato che cinque revisioni si-stematiche condotte sull’argo-mento negli ultimi sette anninon hanno mostrato una supe-riorità del trattamento con il la-ser – chiede Niederman – per-ché i produttori si aspettanoche i clinici lo preferiscano? Leaziende dovrebbero investire instudi clinici di alta qualità cheforniscano risultati utili permotivare tale scelta».

Renato Torlaschi

1. Sgolastra F et al. Efficacy of Er:Yag

laser in the treatment of chronic pe-

riodontitis: systematic review and

meta-analysis. Lasers Med Sci 2011

May 7.

2. Niederman R. Are lasers as effec-

tive as scaling for chronic periodon-

titis? Evid Based Dent 2011;

12(3):80-1.

Laser a erbioe parodontite

Lasers in Medical Science 2011

Page 11: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

<< EDUCATION & MEETING NEWS19 <<EDUCATION & MEETING NEWS << 18<<

Sviluppare il senso criticoin implantologia oraleIl corso di alta formazione in implantologia orale del “Galeazzi” propone unapproccio etico alla pratica clinica. «I piani di cura devono essere codificatidai clinici, non dal marketing delle aziende» afferma con forza Tiziano Testori

Dottor Testori, un giovaneodontoiatra, anche tecnica-mente preparato, è già ingrado di progettare un pia-no di trattamento implan-tologico adeguato?L'implantologia non è unadisciplina ma è una tecnica.L'odontoiatra può inseriregli impianti nell'ambito diun piano di cura complessosolo se è molto preparato ese conosce bene le discipli-ne: protesi, conservativa,

parodontologia, gnatologia.Purtroppo nel nostro pro-gramma accademico di stu-di l'integrazione di tuttequeste discipline è ancoradeficitaria. Questa integra-zione si realizza ancora oggisolo con i corsi post univer-sitari e si raggiunge a pienosolo lavorando in un grup-po interdisciplinare.Il singolo odontoiatra nonpossiede tutte le conoscenzee le prospettive necessarieper mettere in atto un pianodi cura complesso. Mai adesempio accingersi a realiz-zare un piano di cura com-plesso con la visione miopedi una sola arcata: casi com-plessi necessitano quasisempre di un intervento suentrambe le arcate.Con tanta umiltà, dopo 32anni di professione, devo ri-conoscere che ho più dubbiche certezze. E per com-prendere sufficientemente ipiani di cura complessi hoimpiegato circa 10-15 annidi duro studio e lavoro.

Qual è l'aspetto più criticoriguardo alla formazionedei giovani?La mission del giovaneodontoiatra, quello per cuiha studiato, è salvare i den-ti. Non certo quella diestrarli per inserire impian-ti, magari seguendo l'ondadi messaggi commerciali epoco etici lanciati da grandiaziende implantari.Alcune tecniche di riabilita-zione totale – che puntano afar estrarre elementi sani,che potrebbero essere salva-ti – sono proposti non dallacomunità scientifica ma daun marketing molto aggres-sivo delle case implantari,finalizzato ad aumentare levendite degli impianti.Il giovane odontoiatra nondeve trovarsi invischiato inquesta dinamica: deve esse-re eticamente preparato emoralmente molto forte pernon cadere nella trappola dipiani di cura o di tipi ditrattamento codificati dalleaziende invece che dai clini-ci.Quello che cerchiamo di fa-re durante il corso è anchefornire ai partecipanti glistrumenti per sviluppare unadeguato senso critico, an-che nell'interesse dei lorofuturi pazienti.

Il corso di alta formazionepropone allora, oltre all'a-spetto didattico e clinico, unforte messaggio etico. Cosasignifica diventare implanto-logi?La figura dell'implantologonon esiste. Esiste piuttosto lafigura del bravo odontoiatrae riabilitatore, che utilizza gliimpianti per sostituire dentimancanti.Dopo tanti anni di corsi econferenze, sulla mia stradanon ho mai trovato un bravoimplantologo che fosse uncattivo odontoiatra. Ho peròtrovato cattivi odontoiatriche automaticamente sonocattivi implantologi. Questoper dire che non si può pen-sare di praticare l'implanto-logia senza conosce a fondol'odontoiatria e la scienza dibase.Il corso di alta formazione inimplantologia orale diMilano cerca di dare una vi-sione eticamente orientatadella professione e di spiega-re ai partecipanti quali sonole reali indicazioni della mo-derna implantologia, che èbasata sulla multidisciplina-rietà e sul rispetto dei denti,in un contesto di pluralità dicure di cui l'implantologiapuò essere una delle tanteopzioni, ma non l'unica. Lafilosofia del gruppo delGaelazzi di cui faccio parte -filosofia che ci è stata tra-smessa dai nostri maestri - èquella per cui «esiste una so-la diagnosi, ma ci sono varipiani di trattamento». E ilpiano di trattamento, natu-ralmente, deve essere indivi-dualizzato alla persona.

Oggi si parla molto di tecni-che mininvasive in implan-tologia. Come vanno inqua-drate?Le tecniche mininvasivestanno prendendo semprepiù piede e rappresentano ilfuturo della medicina e quel-lo dell'odontoiatria. Devonoessere ben capite e utilizzatesecondo le giuste indicazioni.Tecnica mininvasiva in im-plantologia non significasempre non aprire un lembo:spesso, infatti, abbiamo anco-ra necessità di farlo.Mininvasiva in implantologiasignifica soprattutto conosce-re a fondo le tecniche di baseper poter essere meno aggres-sivi e traumatici sui tessuti.

Riparte nel 2013 il corso di alta formazionein implantologia orale organizzato ogni an-no dall'Istituto Ortopedico Galeazzi in colla-borazione con l'Università degli Studi diMilano: il programma è articolato in sette in-contri tra febbraio e ottobre con didatticafrontale e sessioni video per analizzare neldettaglio le strategie diagnostiche e opera-tive che portano alla risoluzione del proble-ma clinico.Il corso, a numero chiuso per 100 parteci-panti, è presieduto dal professor RRoobbeerrttoo

WWeeiinnsstteeiinn, direttore della clinica odontoiatri-ca dell'Università di Milano, e diretto daTTiizziiaannoo TTeessttoorrii, uno tra i più noti chirurghiorali del nostro paese. A coordinare il pro-gramma scientifico di questo percorso for-mativo sarà anche per questa edizioneMMaassssiimmoo DDeell FFaabbbbrroo.Italian Dental Journal ha intervistato TizianoTestori per approfondire alcuni dei temi dicui si parlerà nel corso ma soprattutto perfare il punto sull'implantologia di oggi traclinica, didattica e conflitti d'interesse.

> Tiziano Testori

Questa conoscenza compren-de la padronanza di una buo-na tecnica operatoria e l'uti-lizzo di uno strumentario mi-crochirurgico dedicato.

Le case implantari propon-gono differenti protocolli: ilsuccesso della terapia dipen-de dalla capacità dell'opera-tore? Oppure è la tecnica afare la differenza, e non l'o-peratore?Non è semplice valutare seuna tecnica sia o meno ope-ratore-dipendente.L'influenza dell'operatorepuò essere scientificamentedimostrata solo attraversostudi multicentrici, in cuitutto viene standardizzato ela valutazione dei risultati èaffidata a un pool di ricerca-tori indipendenti. Va dettoche una tecnica chirurgia,per essere proposta, deve po-ter essere eseguita da un ope-

ratore con medie capacità,non solo da chirurghi di li-vello eccellente.Sono molto critico sui pianidi cura proposti dalle caseimplantari, che dovrebberoinvece mettere a disposizionedei clinici solo gli strumenti.I piani di cura devono torna-re ad essere appannaggio del-la comunità scientifica e del-l'università, senza che inter-vengano mediazioni econo-miche. Le case implantarivendono, gli educatori edu-cano. Oggi purtroppo il mes-saggio dell'educatore si stasvilendo: alcune case implan-tari - lo ribadisco - attuanoun marketing aggressivo,grazie anche alla connivenzadi relatori prezzolati, che piùche educatori si rivelano deidimostratori. I peggiori sitrasformano addirittura invenditori.

Andrea Peren

Il corso di alta formazione in implantologia orale organizza-to dall'Istituto Ortopedico Galeazzi in collaborazione conl'Università degli Studi di Milano è strutturato in sette incon-tri tra febbraio e ottobre 2013. Titolo dell'edizione di que-st'anno è "Dal problema clinico alla sua risoluzione: strate-gie diagnostiche e operative".Il primo incontro sarà propedeutico ai successivi, con unadidattica di base sull'anatomia maxillo-faciale di interesseimplantare e una panoramica su diagnosi e piano di tratta-mento. Si parlerà poi di estrazioni, impianti post-estrattivi epreparazione dei siti implantari.Gli incontri successivi saranno focalizzati sulle tecniche chi-rurgiche in pazienti edentuli, sulla riabilitazione mininvasivadella mandibola atrofica con impianti angolati e delle atro-fie del mascellare superiore. Un incontro intero sarà dedica-to al carico immediato e alle nuove strategie terapeutichecome le cellule staminali, le proteine morfogeniche e i fatto-ri di crescita. Altri temi di grande interesse saranno la pro-tesi implantare orientata biologicamente e le strategie permantenere nel tempo il successo clinico. Infine, grazie alcontributo del professor SSaannddrroo PPaallllaa, ci sarà un'ampia di-samina dello stato dell'arte su occlusione, postura e terapia

gnatologica in implantoprotesi.Secondo gli organizzatori, al termine del master i parteci-panti avranno acquisito le più recenti conoscenze negli am-biti della biologia ossea e dei processi di guarigione, delletecniche chirurgiche e protesiche dell’implantologia orale esaranno in grado di apprendere le interrelazioni tra proces-si di guarigione e tecniche chirurgiche; utilizzare la moder-na diagnostica per immagini; pianificare una riabilitazioneprotesica su impianti; pianificare un intervento di chirurgiaimplantare; utilizzare la tecnica chirurgica più idonea al ca-so clinico; conoscere i più accreditati protocolli di caricoimmediato; diagnosticare e trattare le atrofie ossee; diagno-sticare e trattare le complicanze intra e postoperatorie; co-noscere i più accreditati protocolli di mantenimento implan-tare; conoscere gli aspetti medico-legali per prevenire ilcontenzioso; conoscere le più moderne tecniche di comu-nicazione con il paziente.

Per informazioni: MV CongressiTel. 0521.290191 - [email protected]

Spazio SMOM [email protected]

Lo studio odontoiatricoa San Marcos, in Perù

A San Marcos, popoloso villaggio sulle Ande Peruviane, Smom haconcluso nel 2007 il suo primo progetto di sviluppo della salute oralecurando 4.680 bambini e lasciando un efficiente ambulatorio odon-toiatrico e un laboratorio.L’ambulatorio, impiantato nel 2003, si è reso autonomo in pochi an-ni e sono state effettuate 22.000 prestazioni fra interventi di preven-zione primaria e secondaria per i bambini delle scuole di San Marcose delle comunità d’altura.L’odontoiatra Edoardo Mocchi vi è rimasto per 18 mesi e ha assuntoil personale locale che tutt’oggi conduce le attività a tutela della salu-te orale nella valle. Valeria, che ci scrive, è una di questi odontoiatrivolontari che ancora oggi frequentano lo studio per monitorare l’an-damento delle attività e dare una mano.

La mia esperienza in Perù è stata a dir poco sensazionale. Ancoraoggi, dopo due mesi dal mio rientro, faccio fatica a tornare allaquotidianità tanta è la nostalgia, tante sono le emozioni che mi haregalato questa esperienza.Ho trovato San Marcos una cittadina molto accogliente e piacevo-le. L’assistente Rosita e il dottor Daniel ci hanno accolti con gran-de ospitalità e con particolare simpatia. Fin dal primo giorno ci sia-mo trovati in sintonia sia in campo lavorativo che fuori, tanto cheancora oggi nutro nostalgia nei loro confronti. Altrettanto possodire del dottor Fabrizio Collamati, mio compagno di viaggio e gui-da fin dal primo giorno, la cui professionalità, disponibilità e pia-cevole compagnia sono in gran parte responsabili della positivitàdi questa esperienza. Anche le suore e il prete di San Marcos si so-no dimostrati accoglienti e sensibili alle nostre esigenze.In ambito lavorativo, dopo i primi necessari orientamenti, mi so-no ben integrata e sono riuscita ad essere d'aiuto pur nella mia po-ca esperienza pratica. Anche l'approccio con i pazienti è stato dasubito molto spontaneo e piacevole. I loro visi sorridenti e i baci insegno di riconoscenza dopo una seduta, la loro umiltà e sottomis-sione nel tenere la bocca aperta per ore senza emettere un gemito,le loro strette di mano quando sdraiati sulla poltrona sentivanodolore e qualche parola comprensibile come ''gracias mamy'', so-no stati i regali più grandi.Lo studio odontoiatrico è ben fornito e funzionale anche se, forseè inutile ricordarlo, le condizioni igieniche non sono sempre benrispettate come da noi. Il dottor Daniel e Rosita portano avanti lostudio con con passione e impegno ammirabile.Infinito è ciò che mi hanno regalato le persone del posto, i compa-gni di lavoro, le meraviglie paesaggistiche peruviane, tanto che nontrovo altre parole per esprimerle. Vi ringrazio per avermi permes-so di vivere questa esperienza indimenticabile, che mi ha formatadal punto di vista odontoiatrico ma, soprattutto, umano.

Valeria Ferrante Carrante

IL PROGRAMMA DEL CORSO DI ALTA FORMAZIONE DEL GALEAZZI

Page 12: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

<< EDUCATION & MEETING NEWS21 <<EDUCATION & MEETING NEWS << 20<<

Chirurgia parodontale avanzataall'Università di FerraraRiparte il corso annuale di chirurgia parodontale avanzata, un percorsodidattico che analizzerà la disciplina nei suoi approcci tradizionali e nelle strategie più innovative, con lezioni frontali e chirurgia dal vivo

Anche per il 2013 ilCentro interdiparti-mentale di ricerca per

lo studio delle malattie paro-dontali e perimplantaridell’Università di Ferrara di-retto dal professor LeonardoTrombelli ha organizzato ilCorso avanzato di parodonto-logia, giunto ormai alla sua se-sta edizione. Le lezioni si svol-geranno tra aprile e dicembree l'intero percorso didatticodarà diritto a 50 crediti Ecm.

Il corpo docente è compostoda sette collaboratori delCentro che contribuisconoda anni all’attività clinica edi ricerca svolta in questastruttura. Al professorTrombelli è affidato il coor-dinamento del corso e losvolgimento in prima perso-na delle lezioni teoriche dichirurgia parodontale, delleesercitazioni pratiche e del-l’esecuzione degli interventichirurgici dal vivo.

La struttura del corsoIl corso è strutturato in lezio-ni frontali, particolarmenteincentrate sulle principalitecniche chirurgiche paro-dontali, ed è prevista la parte-cipazione a interventi chirur-gici dal vivo ed esercitazionipratiche, in cui il corsistaverrà addestrato su simulato-ri circa i disegni di lembo, letecniche di osteotomia/osteo-plastica, le tecniche di sutura,l’impiego di biomateriali,

membrane e agenti biologiciper la ricostruzione parodon-tale. Grande spazio è dedicatoanche alle revisioni della let-teratura scientifica sull'argo-mento, mirata a fornire l’evi-denza scientifica su cui basa-re le scelte diagnostiche e te-rapeutiche. «Il modulo di cuimi occuperò, specificamentededicato alla discussione del-la letteratura scientifica paro-dontale, è stato introdottoper dare un sostegno alle tec-

niche chirurgiche proposte e,non da ultimo, per consentireal corsista di imparare a repe-rire, leggere e interpretare au-tonomamente un articoloscientifico, facilitandone l’au-to-aggiornamento anche unavolta terminato il corso – ciha spiegato Roberto Farina,uno dei docenti del corso –. Inostri corsisti, alla conclusio-ne del loro percorso formati-vo, devono essere in grado diselezionare autonomamentele procedure più appropriatebasandosi sulla evidenzascientifica disponibile».Giovanni Franceschetti par-lerà invece di antibiotici in te-rapia parodontale e terapiaparodontale di mantenimen-to. «Nel primo caso, verrannoillustrati i fondamenti evi-

dence-based per sapere in checaso clinico e in che momen-to della terapia parodontalesomministrare la terapia an-tibiotica ad oggi più convali-data. Nella seconda relazione,invece, verrà illustrato comeindividuare i fattori che in-fluenzano maggiormente larecidiva della malattia e comeelaborare la strategia di man-tenimento più opportunasulla base delle caratteristicheindividuali del paziente»spiega Franceschetti.Luigi Minenna si occuperàprima di fornire le nozioniprincipali sulla strumenta-zione parodontale non chi-rurgica e si dedicherà poi allaparte pratica: in occasione diciascun incontro, infatti, lamattina del sabato verrà de-

Professor Trombelli, a qualepubblico è destinata questainiziativa e quale obiettivoformativo si propone?L’esigenza di chi si iscrive alcorso è quella di approfondi-re le proprie conoscenze sullaterapia parodontale chirurgi-ca. Data la natura avanzatadel corso, e considerato il fat-to che è quasi interamentededicato alla parte chirurgi-ca, si richiede che i parteci-panti possiedano già un ba-gaglio di informazioni sullaparodontologia di base. Perquanto riguarda la prepara-zione chirurgica, si auspicache il corsista abbia già alcu-ne nozioni basilari di anato-mia orale e di chirurgia orale.Ad ogni modo, i concetti car-dine della chirurgia parodon-

tale verranno ripresi a partiredalle basi, garantendo unavanzamento e un apprendi-mento uniforme per tutti icorsisti.L’obiettivo del corso è quindiprettamente clinico: al termi-ne della didattica i parteci-panti dovranno essere in gra-do di eseguire un corretto in-quadramento diagnostico eprognostico del paziente edelle condizioni patologichesito-specifiche, conoscere leindicazioni e le controindica-zioni delle principali metodi-che di chirurgia parodontale,nonché dovranno acquisire leconoscenze tecnico-operativeper eseguire le metodiche dichirurgia ossea resettiva, os-sea ricostruttiva e plastica ri-costruttiva.

Quale impostazione didatti-ca è stata data al corso?Ogni procedura chirurgicaviene illustrata step-by-stepmediante più interventi in di-retta; spiegata nel dettagliodurante la lezioni teoriche;ripetuta dai corsisti sui simu-latori sotto la supervisionedel docente. Questa ridon-danza didattica conferisce alcorsista la confidenza neces-saria per l’operatività sul pa-ziente.Infatti, durante lo svolgimen-to del Corso i partecipantivengono invitati a documen-tare casi clinici di interesseparodontale, dal momentodiagnostico alla fase chirurgi-ca, nella loro attività ambula-toriale. Al termine del corso, icasi vengono poi presentati ediscussi collegialmente con ilcorpo docente e gli altri cor-sisti, verificando la correttez-za del piano di trattamento eanalizzando criticamente po-tenzialità e limiti dell'opzioneterapeutica adottata.

Il corso si svolge presso ilCentro inter-dipartimentaledi ricerca per lo studio dellemalattie parodontali e pe-rimplantari dell'Universitàdi Ferrara. Quali struttureverranno messe a disposizio-ne dei corsisti?Le lezioni frontali del corso sisvolgeranno in parte nelle au-le dell’ateneo e in parte nel-l’aula multimediale del

Centro. Per quanto riguarda lachirurgia live, invece, abbiamoa disposizione un riunitoodontoiatrico dotato di stru-mentazione specifica per lachirurgia parodontale, in col-legamento diretto audio/vi-deo con i corsisti.Il Centro è una struttura a va-lenza didattica, di ricerca eassistenziale. L’attività clinicadel Centro è funzionale al-l’aggiornamento del materia-le teorico presentato durantelo svolgimento del corso. Inquesto senso, le relazioni allequali assisteranno i corsistivengono rinnovate con mate-riale clinico di rilevanza di-dattica per la loro pratica cli-nica. L'attività di ricerca delCentro, invece, è funzionale afornire a ciascun partecipanteun bagaglio di evidenza asupporto di quanto appreso,nonché a fornire strumenticritici che servano a ottimiz-zare e migliorare la praticaclinica.

A. P.

dicata alle esercitazioni prati-che su simulatori, durante lequali i corsisti riprodurrannole tecniche chirurgiche ap-prese durante le lezioni fron-tali e visionate durante gli in-terventi di chirurgia live.«Durante le esercitazionisvolgerò attività di tutorag-gio, istruendo step-by-step ilcorsista all’esecuzione praticadi ciascuna tecnica chirurgicae affiancandolo nella risolu-zione delle difficoltà tecnicheche più comunemente si in-contrano durante il primoapproccio alla chirurgia pa-rodontale» ci ha anticipatoMinenna.Non manca nel piano didatti-co una parte relativa all'igie-ne orale: Maria ElenaGuarnelli discuterà dell'effet-

to clinico e microbiologicodel controllo del biofilm so-pra e sottogengivale associatoall’utilizzo degli antimicrobi-ci nel trattamento delle ma-lattie parodontali. «Svolgeròuna lezione mirata ad ap-profondire quali siano le po-tenzialità e i limiti dell'igieneorale domiciliare e professio-nale con e senza ausili chimi-ci per il controllo del biofilm»puntualizza la relatrice delcorso.A completamento del quadrodidattico è prevista ancheuna sessione dedicata alla do-cumentazione clinica. «Hoelaborato un mini-corso checonsenta ai partecipanti diapprendere quali tecnologieesistono per documentare ipropri casi clinici e quali tec-

niche è opportuno impiegareper ottenere una documenta-zione di elevata qualità intempi operativi ridotti» ci an-ticipa Francesco Malaguti,che sottolinea i vantaggi diuna completa documentazio-ne dei casi clinici, dall'impo-stazione del piano di tratta-mento alla progettazione deisingoli interventi, fino allaverifica dei risultati ottenuti edegli eventuali errori com-messi.

Il Perio Study ClubLa formazione post universi-taria del Centro però non siesaurisce nei corsi annuali maprosegue grazie al Perio StudyClub (per informazioni:www.unife.it/parodontologia;sezione didattica), una seriedi eventi, della durata di unagiornata ciascuno, in occasio-ne dei quali relatori esterniparlano di parodontologia,implantologia o argomenti adesse strettamente correlate.

«Questa iniziativa nasce conl’intento di agevolare l’ag-giornamento continuo di ungruppo limitato di professio-nisti già dotati di una buonaconoscenza della materia edelle competenze cliniche ne-cessarie per trattare il pazien-te parodontalmente compro-messo» afferma AnnaSimonelli, responsabile diquesto progetto formativo. AlPerio Study Club infatti pos-sono prendere parte solo co-

loro che negli anni hannopartecipato a uno dei corsi diformazione post-laurea inparodontologia o implanto-logia dell’Università diFerrara. «Oltre che per agevo-lare i nostri corsisti – sottoli-nea Anna Simonelli –, questascelta è stata adottata ancheper garantire una sufficienteomogeneità nel livello di pre-parazione dei partecipanti».

Andrea Peren

> Roberto Farina > Giovanni Franceschetti > Anna Simonelli > Leonardo Trombelli> Maria Elena Guarnelli > Francesco Malaguti > Luigi Minenna

IL COORDINATORE DEL CORSO

> Leonardo Trombelli

I DOCENTI DEL CORSO

Per informazioni:Consorzio Ferrara [email protected]/parodontologia

Per iscrizioni:MV CongressiTel. 0521.290191 [email protected]

Page 13: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

FATTI & PERSONE << 22<<

Una società scientifica per la ricerca e la diffusionedell’impiego degli emocomponenti in chirurgiaFavorire la ricerca e la cono-scenza sulle metodiche e sullemodalità di impiego di emo-componenti per uso topico einfiltrativo (quindi non a usotrasfusionale): è questo l'obiet-tivo principale della neonataAcademy of Non TransfusionalHemocomponents (Anthec -www.anthec.org), società scien-tifica che si occuperà tra l'altrodi mettere a punto linee guidaper l'attività professionale inquesto ambito.Presieduta dall'odontoiatraMarco Mozzati (ex direttoredella chirurgia odontostoma-tologica dell’OspedaleMolinette di Torino), Anthec èformata non solo da dentistima anche da medici chirurghi(soprattutto ortopedici), damedici trasfusionisti e da vete-

rinari. L'utilizzo di derivati pia-strinici, infatti, è di uso quoti-diano in ortopedia veterinaria,specialmente nel settore equi-no, e le conoscenze di questispecialisti possono dare ungrande contributo allo svilup-po di una terapia che promettedavvero molto per il futuro,perché in grado di amplificare inaturali processi di guarigionedel corpo umano.Grazie al PRGF (Plasma riccoin fattori di crescita) è infattipossibile velocizzare i processidi guarigione dell'organismo,come per esempio la cicatrizza-zione della gengiva dopo un'e-strazione dentale o dopo un in-terventi di implantologia.Inoltre, la liberazione da partedelle piastrine di sostanze adazione antinfiammatoria, può

ridurre sensibilmente il dolorenella zona della ferita chirurgi-ca. Il protocollo, già utilizzatoda molti odontoiatri in im-plantologia, prevede un piccoloprelievo di sangue al paziente,la sua centrifugazione e infinel'applicazione nel cavo orale. Iltutto ambulatorialmente.Un altro utilizzo del PRGF cheha mostrato ottimi risultati cli-nici è quello sperimentato daldottor Maurizio Giacomello,responsabile del Centro del do-lore cranio-facciale della clinicaodontoiatrica dell'Università diMilano-Bicocca, che ne ha va-lutato l'efficacia contro le pato-logie degenerative dell’ATM (inparticolare nel controllo deldolore di origine articolare). Laterapia proposta da Giacomelloprevede due-tre infiltrazioni di

PRGF (1 cc con una semplicesiringa) sia nel cuscinetto re-tromeniscale, zona riccamentevascolarizzata e innervata dacui spesso origina il dolore, sianella cavità articolare.L'esperienza clinica condottanel corso della sua attività pri-vata ha permesso al dottorGiacomello, che è membro del-la neonata società scientifica, divalutare l'efficacia di questotrattamento sia nella riduzionedel dolore sia nel recupero del-l'attività funzionale della man-dibola, associandolo ad ade-guato trattamento gnatologico.Si tratta di un intervento di fa-cile esecuzione che tuttavia ri-chiede una buona esperienzanelle tecniche infiltrative eun'adeguata conoscenza delleterapie con emocomponenti.

Lo scorso settembre si è te-nuto come ogni anno a NoviLigure il meeting italianodell'International College ofDentists (Icd - www.icd-eu-rope.com), un'organizzazio-ne internazionale molto se-guita all'estero e attenta al-l'aspetto scientifico della di-sciplina. «Non bisogna di-menticare che la vera finalitàdel College è di tipo umani-tario – ci ha spiegato MauroLabanca, vicepresidente del-la sezione italiana –, un im-pegno che si esprime attra-verso un aiuto sia materiale,con l'attivazione di corsi dilaurea e scuole nei paesi di-sagiati, sia didattico, con unprogramma intenso di e-learning già attivo, il cui ga-rante è nientemeno che ilKing's College di Londranella figura della professo-ressa Patricia Reynolds».L'Icd è presente in tutto ilmondo e quasi ovunque all'e-stero la partecipazione alCollege è fonte di prestigioprofessionale e "fa curricu-lum". Vi fanno parte solo co-loro che, come recita il rego-lamento «abbiano nobilitatola professione e la propria na-zione con il loro modo dioperare». All'inizio il Collegefunziona come un club: perentrare a farne parte si vienepresentati da un socio. Lacandidatura però non equi-vale mai a un'ammissione au-tomatica, che viene concessasolo dopo un determinatopercorso. In tutto questo siesprime la natura elitaria

dell'International College ofDentists, che guarda moltopiù allo spessore professiona-le e morale dei soci piuttostoche alla loro numerosità.Oggi l'obiettivo di CorradoPaganelli, presidente dellasezione italiana, e di MauroLabanca è quello di far cre-scere il movimento anche inItalia, portandolo al livellodegli altri paesi europei.«Vogliamo introdurre qual-che cambiamento e aprireanche ai giovani – ci ha det-to Labanca –. Per loro guar-deremo molto meno al cur-riculum e daremo impor-tanza a eventuali esperienzeumanitarie e alla motivazio-ne a far parte del College,che dovrà essere molto fortee accompagnata da un gran-de entusiasmo».E in questa direzione andràil prossimo meeting italiano,che si terrà il 27 e 28 settem-bre 2013. L'evento si divi-derà in due parti: la consue-ta riunione dei soci delCollege e un congressoscientifico aperto a tutti.«L'idea è quella di mettere apunto un programma cultu-rale di alto profilo, sfruttan-do la grande levatura scien-tifica dei soci italiani delCollege. L'obiettivo – rivelaMauro Labanca – è quello didare vita a una manifesta-zione scientifica di primopiano e di far conoscere me-glio a tutti i colleghi italianil'International College ofDentists le sue peculiarità ele modalità di accesso per i

nuovi soci».Ogni anno l'Icd organizza an-che un incontro internazio-nale che rappresenta non so-lo un momento scientifico dialto livello ma soprattuttoun'occasione di confrontocon colleghi provenienti datutto il mondo: «Il congressoè l'occasione per incontrarsi ecapire a fondo cosa fannonelle altre nazioni e cosa pos-siamo fare noi per migliorar-ci – sottolinea Labanca –.Partecipare all'Icd significaaccedere a un canale privile-giato di confronto e di scam-bio di informazioni a livellointernazionale».

Andrea Peren

Icd, una prospettiva di confronto internazionale

<< FATTI & PERSONE23 <<

Leone celebra i 10 annidell’impianto ExaconeVenerdì 5 ottobre presso l'aulamagna “Marco Pozzi” delCentro corsi Iso di Leone, si èsvolto il 7° congresso Exaconeche ha celebrato tra l'altro i 10anni di vita di questo sistemaimplantare di successo, che ètotalmente progettato e pro-dotto a Firenze da personaleitaliano altamente qualificato.Il congresso, che ha visto lapartecipazione di oltre 300odontoiatri, si è aperto con lalectio magistralis del profes-sor Adriano Piattelli, presi-dente del corso di laurea inodontoiatria e protesi denta-ria all'Università degli studidi Chieti, sulla positiva in-fluenza della connessione co-no Morse sui tessuti perim-plantari.Successivamente si sono avvi-cendati i membri dell’Exaconeteam che, con le loro relazioni,hanno tracciato il percorsoevolutivo del sistema implan-tare nel suo primo decennio divita: i presupposti per la suanascita, l’analisi delle compo-nenti biomeccaniche, le con-ferme cliniche, lo sviluppodella gamma, i contributi dallapratica, l’evidenza scientifica,

fino a giungere alle ultimeevoluzioni nell’ambito delladigital dentistry.Inoltre, nell’arco della giornataè stato presentato il manualedel dottor Salvatore Belcastroe del dottor Mario Guerra:"Implantologia contempora-nea: linee guida in diagnosi,chirurgia, protesi". Nel volumevengono affrontati in modochiaro ed esauriente le princi-pali tematiche implantologi-che, con un taglio volutamen-te clinico-pratico e principal-mente focalizzato sul sistemaimplantare Exacone.

Dental Art presenta Fringein un meeting tra le stelleAd Asiago l'azienda Dental Art– che dal 1973 progetta e co-struisce mobili e arredi per ilsettore dentale – ha dato vita aun originale meeting interna-zionale con 100 ospiti prove-nienti da tutto il mondo perpresentare il nuovo mobile perstudi dentistici Fringe, che perl'azienda rappresenta «un si-stema-mobile nato nel futuro.Sintesi seducente di tecnologiae immaginazione, Fringe rein-venta i concetti stessi di flessi-

bilità e modularità e con la suagamma infinita di accessori esoluzioni cresce con chi lo sce-glie per arredare il propriostudio dentistico».Con il supporto dell'agenziacreativa Dart, gli ospiti prove-nienti da Italia, Spagna,Francia, Germania e Cina han-no potuto ammirare la nuovaarea espositiva inaugurata perl'occasione, progettata dagli ar-chitetti Stefano Pobbe ed ElisaFortuna con Francesca

All'ultima edizione dell’incontroitaliano dell'InternationalCollege of Dentists EErrnneessttooDD''AAlloojjaa, noto chirurgo maxillo-facciale, ha aperto la mattinatadi lavori scientifici con una re-lazione sulla ricostruzione os-sea con osso omologo FreshFrozen. Ha poi preso la parolal'esperto gnatologo GGiiuusseeppppeeCCoozzzzaannii, che ha parlato del-l'assialità tra condilo, disco efossa come di una nuova frontiera clinica. Nel pomeriggio PPaaoolloo BBrruunnaammoonnttii BBiinneelllloo, metten-do a frutto la sua esperienza ospedaliera al "Galliera" di Genova, ha descritto con attenzionele strategie di prevenzione e gestione delle complicanze settiche in chirurgia orale per poipassare la parola a LLuuiiggii CChheecccchhii, apprezzato docente di parodontologia, che ha discussodella terapia estetica nel trattamento delle recessioni parodontali. Infine ancora spazio aglieventi avversi: DDaarriioo CCaasstteellllaannii, past president dell'Accademia italiana di odontoiatria prote-sica (Aiop), ha parlato a lungo del lato oscuro della riabilitazione protesica: gli insuccessi.Italian Dental Journal approfondirà nei prossimi numeri i temi di Brunamonti Binello eCastellani con interviste esclusive.

AA.. PP..

Amatori. Avvertiti in modocriptico nell'invito di optareper scarpe comode e golf caldo,gli ospiti sono stati accompa-gnati all'Osservatorio astrofisi-co di Asiago dove, immersi nel-la natura e illuminati solo daltenue bagliore delle candele di-sposte lungo il percorso, hannoassistito a un'insolita presenta-zione del nuovo mobile perstudi dentistici Fringe. Sul pra-to si è svolta una divertente di-squisizione teatrale sulle carat-teristiche del mobile, che ne hasottolineato le caratteristiche

principali (la qualità, il made inItaly, la personalizzazione, ilprezzo abbordabile) in modoironico e originale, facendo le-va sulla campagna stampa in-ternazionale in uscita sulleprincipali riviste di settore.Gli ospiti, sotto la guida delladottoressa Lina Tomasella,astronoma dell'Istituto nazio-nale di astrofisica, e del suocollaboratore il dottor PaoloOchner, hanno potuto guar-dare cosa accade “sopra le loroteste” e ammirare cosa na-sconde l'universo.

Page 14: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

FATTI & PERSONE << 24<<

SimPlant Academy: «chirurgia guidata può entrare nella routine quotidiana»Le soluzioni innovative in im-plantologia guidata sono stateprotagoniste dell'InternationalSymposium SimPlant Academytenutosi a Bologna lo scorso ot-tobre. Il simposio internaziona-le, durato due giorni, ha richia-mato presso l’IstitutoStomatologico A. Berettadell’Ospedale Maggiore diBologna più di 250 partecipan-ti,molti dei quali provenienti dapaesi europei ed extraeuropei.I relatori hanno illustrato lepotenzialità della chirurgiaguidata e della pianificazionein 3D. Diversi gli argomentitrattati: dai modelli stereoli-tografici alla chirurgia maxil-lofacciale protesicamenteguidata; dal trattamento deipazienti totalmente edentuliall’utilizzo del software

SimPlant per i protocolli dicarico immediato; dagli im-pianti zigomatici all’applica-zione della pianificazione 3Din ortodonzia e chirurgia or-tognatica; dall’implantologiaminimamente invasiva allachirurgia ricostruttiva.Partendo dalla considerazio-ne che la chirurgia guidata èancora considerata “di nic-chia”, i relatori che si sonosucceduti sul palco hanno inrealtà dimostrato che le tec-nologie digitali possonosupportare quotidianamen-te il clinico, a condizioneperò che si individuino e sirispettino le fasi imprescin-dibili che dalla pianificazio-ne portano all’interventochirurgico.Il simposio ha rappresentato

anche l’occasione per sotto-lineare la comunanza di in-tenti che unisce il presidenteuscente della SimplantAcademy, il dottor MarcoRinaldi, e il nuovo presiden-te Fabio Maltese. Entrambi,infatti, sono concordi nelsottolineare che l’obiettivodell’accademia (www.sim-plantacademy.org) è proprioquello di definire delle lineeguida basate sull’evidenzascientifica che possano aiu-tare il clinico a selezionarein modo preciso ed efficace icasi clinici che possono esse-re risolti con il supporto del-la chirurgia guidata, in mo-do da ottimizzarne i vantag-gi e assicurare al paziente lascelta terapeutica più ido-nea.

L’iniziativa degli Study Club,un vero e proprio punto diincontro per i clinici interes-sati ad approfondire le po-tenzialità della chirurgia

guidata, continuerà ad esse-re anche per i prossimi mesiun prezioso strumento perla delineazione delle proce-dure per affrontare i diversi

casi clinici e le loro eventua-li complicanze, in vista delprossimo simposio che siterrà a Roma il 25 e 26 otto-bre 2013.

Si è concluso a Rimini ilNobel Biocare Symposium2012, dove più di 1.300 par-tecipanti hanno vissuto in-sieme al team di NobelBiocare Italiana un momen-to di celebrazione dell'atti-vità dell'azienda ma anchedi aggiornamento scientificoe tecnologico sui prodotti.Al nuovo palacongressi diRimini Daniele Di Cesare,amministratore delegato diNobel Biocare Italiana, haben riassunto lo spirito delsimposio definendolo «la fe-sta di Nobel Biocare, deisuoi clienti e dei loro pa-zienti. Un evento reso possi-bile dall’impegno di tutto ilteam aziendale che si è mes-so a disposizione con dedi-zione e passione. Un impe-gno che mi fa sentire orgo-glioso di far parte di questasquadra». L'ad di Nobel hapoi sottolineato come laqualità di vita del pazientesia al centro della missiondell'azienda che, investendoin ricerca, supporta odon-toiatri e odontotecnici consoluzioni sostenibili per tut-ti i pazienti.Il paziente come obiettivoultimo si ritrova anche nelsaluto del dottor Mauro

Merli, chairman del con-gresso, che ha sottolineatocome la scelta del program-ma scientifico del simposiosi stata basata sulla volontàdi dimostrare che mai comeoggi l’implantologia è ingrado di offrire a tutti i pa-zienti soluzioni efficaci edefficienti in tutti i casi diedentulia.Oltre al valore del program-ma scientifico nel suo com-plesso, il simposio lascia indote la sperimentazione dialcune modalità didatticheche hanno riscosso partico-lare successo. A partire dallasessione di sabato mattina:grazie alla tridimensionalitàe all’alta definizione, i parte-cipanti, dotati degli appositiocchiali per la visione, han-no potuto percepire imma-gini e filmati in una veste as-solutamente realistica, vi-sualizzandone proporzioni,dimensioni e profondità. Irelatori hanno così presen-tato i loro casi clinici conimmagini e video in 3D.Ma la tecnologia è stata pro-tagonista anche della sessio-ne dei poster interattivi: pre-sentati in modo digitale suappositi totem, i poster era-no visualizzabili tramite si-stema touchscreen.Un altro momento estrema-mente formativo è stata laclinical competition di saba-to pomeriggio in cui setteclinici, dopo aver esposto lemotivazioni alla base dellascelta di trattamento di al-cuni casi clinici, hanno di-scusso le proprie scelte difronte a un’apposita com-missione. Valutando diversiparametri, la commissioneha poi giudicato vincitoredella sessione il dottorSimone Deliperi.Il prossimo appuntamentocon il Nobel BiocareSymposium è fissato per il23, 24 e 25 ottobre 2014.

Al Nobel Biocare Symposium vince il lavoro di squadra

<< FATTI & PERSONE25 <<

> Il team Nobel Biocare Italiana

> Daniele Di Cesare, amministrato-re delegato Nobel Biocare Italiana

> La sessione in 3D del sabato

Italian Dental Journal Anno VII - numero 12 - dicembre 2012Mensile di attualità, informazione, cultura

Organo Ufficiale Smom onlus - Solidarietà Medico Odontoiatrica nel Mondo

Direttore responsabilePaolo Pegoraro [email protected]

RedazioneAndrea Peren [email protected]

Segreteria di redazione e trafficoMaria Camillo [email protected]. 031.789085 - Fax 031.6853110

Grafica e impaginazioneMarco Redaelli - www.creativastudio.eu

Hanno collaborato in questo numero: Valeria Ferrante Carrante,Giampiero Pilat, Roberto Rosso, Renato Torlaschi, Elena Varoni

PUBBLICITÀ

Direttore commercialeGiuseppe Roccucci [email protected]

Direttore venditeStefania Bianchi [email protected]

VenditeSergio Hefti (Agente) [email protected] Pavan (Agente) [email protected] Rasori (Agente) [email protected] Santini (Agente) [email protected]

L’Editore dichiara di accettare, senza riserve, il Codicedi autodisciplina pubblicitaria. Dichiara altresì di ac-cettare la competenza e le decisioni del Comitato dicontrollo e del Giurì dell’autodisciplina pubblicitaria,anche in ordine alla loro eventuale pubblicazione.

StampaRoto3 Industria Grafica SpAVia Turbigo 11/b - Castano Primo (MI)

Italian Dental Journal, periodico mensile - Copyright© Griffin srlRegistrazione del Tribunale di Como N. 13/06 del 24.07.2006Iscrizione Registro degli operatori di comunicazione N. 14370 del 31.07.2006

Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003(conv. In L.27/02/2004 n.46) art 1 comma 1, DCB Milano Taxe Perçue

Abbonamento annuale Italia: euro 2.25 - Singolo fascicolo: euro 0.25

Tutti gli articoli pubblicati su Italian Dental Journal sono redatti sotto la responsabilità degli Autori.La proprietà letteraria degli articoli pubblicati è riservata a Griffin srl. Il contenuto del giornale non puòessere riprodotto o traferito,neppure parzialmente, in alcuna forma e su qulalsiasi supporto, salvo espres-sa autorizzazione scritta dell’Editore.Ai sensi della legge in vigore, i dati dei lettori saranno trattati sia manualmente sia con strumenti infor-matici e utilizzati per l’invio di questa e altre pubblicazioni o materiale informativo e promozionale. Lemodalità di trattamento saranno conformi a quanto previsto dalla legge. I dati potranno essere comuni-cati a soggetti con i quali Griffin srl intrattiene rapporti contrattuali necessari per l’invio della rivista. Iltitolare del trattamento dei dati è Griffin srl, al quale il lettore si potrà rivolgere per chiedere l’aggiorna-mento, l’integrazione, la cancellazione e ogni altra operazione prevista per legge.In base alle norme sulla pubblicità l’editore non è tenuto al controllo dei messaggi ospitati negli spazi apagamento. Gli inserzionisti rispondono in proprio per quanto contenuto nei testi.

TESTATA ASSOCIATA

Testata volontariamente sottoposta a certifica-zione di tiratura e diffusione in conformità alREGOLAMENTO CSSTPer il periodo 1/1/2011-31/12/2011

Periodicità: mensileTiratura media: 19.142 Diffusione media: 18.943Certificato CSST n. 2011-2243 Società di revisione: Refimi

EDITORE: Griffin srlP.zza Castello 5/E - 22060 Carimate (Co)Tel. 031.789085 - Fax 031.6853110www.griffineditore.it - [email protected] - [email protected]

Page 15: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato

<<<<DENTAL MARKET << 26

Software

Uno è un software completoper lo studio odontoiatrico.Ideato dalla divisione informa-tica Dental Trey, che da oltre15 anni sviluppa programmiper lo studio odontoiatrico,questo software mette a dispo-sizione in ogni ambiente ope-rativo tutte le funzioni più im-portanti. In ogni fase della na-vigazione basta cliccare sulpulsante “Uno” in alto a sinistraper collegarsi al menu con gliambienti odontoiatrici e le lorofunzioni (postazione clinica,segreteria, sterilizzazione, am-ministrazione, sala d’attesa,magazzino e studio privato).La funzione UnoVista è quella

dedicata all'imaging diagno-stico: nel drop desk dell’am-biente postazione clinica sonodisponibili tutte le immagini auso diagnostico, per archivia-re, stampare, organizzare almeglio i dati digitali e per ave-re uno status radiologico disemplice visualizzazione, an-che su tablet.Uno è altamente personaliz-zabile: ambienti, protezioni, li-stini delle prestazioni, agen-da, contabilità, sterilizzazio-ne, gestione documenti, ge-stione database e altro. Èpossibile differenziare le au-torizzazioni di ciascun utenteper l’accesso alle funzioni di

un ambiente, specificandoneil livello di abilitazione: sololettura, scrittura, eliminazionee stampa.Al software è abbinato un effi-ciente servizio di assistenzatelefonica e teleassistenza at-traverso la quale il tecnicoDental Trey può eseguire, intempo reale sulla postazione

dell’utente, tutte le operazioninecessarie per la soluzione delproblema specifico.

Per informazioni:

Dental Trey srlTel. [email protected]

UNO

Medicina Estetica

Il moderno studio odontoia-trico è senza dubbio quelloin cui l'offerta di cure dentalisi integra con una serie diservizi di medicina esteticanon invasivi, utilizzandoquindi tecnologie innovativee filler di ultima generazione,naturalmente sempre nel-l'ambito di azione del denti-sta: il terzo inferiore del viso.WipeFill è una linea filler chenasce dalla ricerca italiana edè prodotto in Italia. Secondo idati forniti dall'aziendaBaldan Group il filler è alta-mente tollerato e totalmenteprivo di endotossine e altresostanze tossiche libere. Haun'elevata concentrazione diacido ialuronico reticolato edè in grado di mostrare i risul-tati estetici già dalla prima se-duta e una durata dei benefi-ci da 3 a 10 mesi. L'ultima novità dell'aziendaè TIC Filler, una tecnologiasemplice ma efficace pertrattare le rughe del viso, diqualsiasi natura ed entità,con un effetto di “solleva-mento” immediato.Il punto focale di questa tec-nologia è lo speciale mani-polo a forma di campana,che aspira in modo deciso la

ruga sollevandola e scollan-dola, mentre nel contempoviene azionato una sorta dimartelletto locato all’internodel manipolo stesso e che,in maniera automatica e ri-petitiva, percuote ripetuta-mente la ruga. Questo “in-sulto” si focalizza sul dermaobbligando il tessuto a unareazione di difesa, che con-siste inizialmente in un ri-chiamo di liquidi che rigon-fiano immediatamente il sol-co della ruga, mentre iniziauna produzione abbondantedi nuovo collagene.Il manipolo è dotato di diffe-renti tipologie di “martelletto”in modo da trattare le rughedi qualsiasi tipologia e gra-vità.L'azienda organizza ancheuna serie di corsi di forma-zione sul prodotto e sullatecnica infiltrativa, mettendoanche a disposizione deiconsulenti per eseguire, surichiesta, i trattamenti esteti-ci ai clienti dello studio den-tistico.

Per informazioni:

Baldan Groupwww.baldangroup.it

FILLER WIPEFILL E TIC FILLER

Implantologia

Spesso pazienti anziani conarcate fortemente atroficherinunciano a una protesi fis-sa a supporto implantare pertimore di interventi chirurgicicomplessi. Il nuovo SKY

Locator angolato permetteinvece di inserire gli impiantiin modo inclinato e sfruttareottimamente l’osso preesi-stente, senza quindi effet-tuare interventi di chirurgiarigenerativa e riducendo co-

sì l'invasività dell'intervento. Fino ad oggi si potevanorealizzare protesi su impian-ti inclinati solo con costosemesiostrutture o torontobridge, che facevano au-mentare i costi di realizza-zione della riabilitazione.Grazie al nuovo sistema diabutment angolati SKYLocator è possibile invececorreggere la direzione del-l’asse d’inserzione degli im-

pianti, così da ottenere unancoraggio sicuro della pro-tesi rimovibile. SKY Locator angolato è for-mato da un sistema con unabutment bicomponente,composto da una cappettaoriginale Locator e la baseSKY. La base corregge l’in-clinazione ed è disponibilenelle due versioni da 17,5° e35°. Per entrambe le basiviene utilizzata la stessacappetta Locator e possonoessere inserite le matrici ri-tentive Locator sia da 0°-10°che da 10°-20°.

Per informazioni:

Bredent srlTel. 0471.469576www.bredent-medical.com

SKY LOCATOR ANGOLATO

Igiene dello Studio

La sterilizzazione medianteautoclave degli strumenti pre-senti nella poltrona odontoia-trica può non bastare a tute-lare operatori e pazienti dal ri-schio di infezioni crociate:uno dei fattori critici può an-che derivare dall'acqua ero-gata dagli spray.Il sistema filtro Koala, indica-to dal dipartimento Igiene delLavoro (Ispesl) nelle linea gui-da per la prevenzione del ri-schio biologico in odontoia-tria,è un dispositivo di sempli-ce istallazione e manutenzio-ne, offre una valida protezio-

ne dell’impianto idrico dell’u-nità di lavoro dalle microparti-celle in sospensione prove-nienti dalle tubazioni delle retiidriche e una maggiore tuteladel paziente contro la possibi-lità di contrarre infezioni cro-ciate derivanti da possibili mi-crorganismi presenti nell’ac-qua della rete idrica. Koala in-fatti, grazie al suo sistema fil-trante costituito da membranemicrostrutturate articolate inmicropori di 0,02 micron, co-stituisce una barriera fisica alpassaggio di batteri, virus emicroparticelle (certificato

dall'Università degli studi diParma e da Nsf).Il filtro Koala oltre a sterilizza-re l'acqua in entrata nel riuni-to odontoiatrico, elimina tuttele microparticelle presenti insospensione provenienti dallarete idrica, i granelli di sabbiae i residui, proteggendo an-che la turbina e il micromoto-re da eventuali occlusioni.Un'ulteriore sezione del siste-ma filtrante Koala è costituitada carbone attivo vegetale,con cui si eliminano dall’ac-qua i residui organici e il cloro,evitando così cattivi sapori ecattivi odori. Un dispositivo essenziale pergli odontoiatri, un’idea innova-tiva suggellata anche dalla si-gnificativa partenership conAndi che testimonia l’efficaciae la sicurezza di questo filtro.

Per informazioni:

www.filtrokoala.itNumero verde 800.960505

FILTRO KOALA

Conservativa

Gluma Desensitizer Power

Gel è un gel desensibilizzantestudiato per promuovere un’ef-ficace riduzione o l’eliminazio-ne dell’ipersensibilità dentina-le, con un solo step applicativoe un accurato controllo nel po-sizionamento del prodotto.

Il suo precursore GlumaDesensitizer è presente sulmercato da 20 anni e si è di-mostrato efficace nell’elimina-zione della sensibilità postoperatoria. Utilizzato in più di50 milioni di trattamenti nelmondo, ha ricevuto tutti i mas-

simi riconoscimenti come le“Five Star Award” di Reality, in-discusso istituto americano ditest clinici. Il nuovo Gluma DesensitizerPower Gel garantisce lo stes-so livello di desensibilizzazio-ne di Gluma Desensitizer liqui-do, offrendo in più - grazie allesue due caratteristiche pecu-liari di consistenza gel e colo-re-indicatore verde - un usosemplificato del prodotto, uncontrollo e un posizionamentopiù facile e accurato riducendoal minimo la possibilità di toc-care i tessuti molli. Questo per-mette al dentista o all'igienistadi avere sempre sotto controllo

il posizionamento del prodotto.Le indicazioni: sotto ogni re-stauro diretto o indiretto per al-leviare o ridurre la sensibilitàdentinale dopo la preparazionedegli elementi per ricevere pro-tesi fissa o restauri o nelle de-sensibilizzazioni spot atte a ri-durre o eliminare ipersensibilitàdentinali dovute a erosioni cer-vicali, superficie esposta delladentina, recessi gengivali.

Per informazioni:

Heraeus Kulzer srl20134 [email protected]

GLUMA DESENSITIZER POWER GEL

Page 16: Riabilitazione implantare con minore costo biologico...ghi mi chiesero come fosse possibile: è possibile eseguen-do la fase chirurgica e quella protesica secondo il protocol-lo illustrato