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Circonvallazione Gianicolense, 87 - 00152 Roma TRASFERIMENTO DEL SERVIZIO DI MEDICINA NUCLEARE PRESSO IL PADIGLIONE ANTONINI IL PROGETTISTA PROGETTO DEFINITIVO Ing. Massimo Putti SEZIONE PROGETTO ELABORATI TECNICI 33_2017 ELABORATO SCALA TAVOLA PIANO DI MANUTENZIONE DELL'OPERA /// PMO REPARTI PIANO DATA REVISIONE FILE MEDICINA NUCLEARE 0 GENNAIO 2018 - _ Viale del Tintoretto, 302 00142 Roma tel 06 50 30 938 - fax 06 51 96 08 26 Web: www.engi-s.com - e-mail: [email protected] SISTEMA SANITARIO REGIONALE AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO FORLANINI REGIONE LAZIO U.O.C. Ingegneria Area Governo delle Strutture Ing. Paolo D'Aprile Circonvallazione Gianicolense, 87 - 00152 Roma tel 0655552583 - fax 06 5552555 e-mail: [email protected] REVISIONE DI PROGETTO ESECUTIVO Trasmesso con nota n.13067 del 03/05/2017

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Circonvallazione Gianicolense, 87 - 00152 Roma

TRASFERIMENTO DEL SERVIZIO DI MEDICINA NUCLEAREPRESSO IL PADIGLIONE ANTONINI

IL PROGETTISTA PROGETTO DEFINITIVO

Ing. Massimo Putti

SEZIONE PROGETTO

ELABORATI TECNICI 33_2017ELABORATO SCALA TAVOLA

PIANO DI MANUTENZIONE DELL'OPERA /// PMOREPARTI PIANO DATA REVISIONE FILE

MEDICINA NUCLEARE 0 GENNAIO 2018-

_

Viale del Tintoretto, 302

00142 Roma

tel 06 50 30 938 - fax 06 51 96 08 26

Web: www.engi-s.com - e-mail: [email protected]

SISTEMA SANITARIO REGIONALE

AZIENDA OSPEDALIERA

SAN CAMILLO FORLANINI

REGIONE

LAZIO

U.O.C. Ingegneria

Area Governo delle Strutture

Ing. Paolo D'Aprile

Circonvallazione Gianicolense,

87 - 00152 Roma

tel 0655552583 - fax 06 5552555

e-mail: [email protected]

REVISIONE DI PROGETTO ESECUTIVOTrasmesso con nota n.13067 del 03/05/2017

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PIANO DI MANUTENZIONE

Comune di: COMUNE DI ROMA

Provincia di: AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO

OGGETTO: Oggetto della presente è la descrizione del Progetto Esecutivo delleopere impiantistiche e edili per il trasferimento del Reparto di Medicina Nucleare al pianoterra del padiglione Antonini dell’ospedale San Camillo Forlanini.

Il presente è una variante del progetto esecutivo precedentemente redatto in quanto, surichiesta della Azienda Ospedaliera, nel presente progetto vengono riservati idonei ambitispaziali e le opportune predisposizioni impiantistiche per l’ubicazione del servizio sanitarioTAC/PET da installare con altro appalto e quindi stralciato dal presente progetto.

Gli ambiti spaziali interessati dal presente progetto sono il piano terra, il piano interrato e lacopertura della porzione di corpo di fabbrica del padiglione Antonini ove era ubicato il reparto dimedicina dello sport. reparto di Medicina Nucleare ubicato al piano terra avrà uno svilupposuperficiale di circa 500 mq. L’ingresso al reparto avverrà dall’androne principale ove si prevedel’accettazione e l’attesa. Una uscita di servizio all’esterno verrà realizzata con sbarco sulla viabilitàdi servizio allo stesso piano terra.’ingresso ordinario al Reparto avverrà al piano terra, sia per ilpersonale che per i pazienti, mediante il filtro antincendio da cui sarà possibile accedere ad unasala visita, agli ambiti di controllo con spogliatoio/servizi del personale e al corridoio di distribuzionedel reparto. reparto sarà articolato per fornire i servizi di: una gamma tiroidea, un cicloergometro en.2 gamma camere.completezza di informazione di quanto previsto nel layout distributivofunzionale, al termine del corridoio di distribuzione, nel presente progetto si sono predisposti degliambiti spaziali destinati al futuro servizio di TAC/PET (da realizzare con altro Appalto) che prevedrà iseguenti ambienti:

Locale somministrazione TAC/PET;·

Servizi igienico (wc caldo) con scarichi controllati fruibile anche da disabile;·

N.2 locali per macchina TAC/PET e controllo;·

l’erogazione del servizio sanitario della Medicina Nucleare, da realizzare con il presente Appalto,sono previsti i seguenti ambienti:

Area di attesa utenti con servizio igienico per disabili nell ’androne principale;·

Accettazione per attività amministrative;·

Locale visita·

Locale somministrazione all’utente dei radiofarmaci,·

Sala attesa calda per gli utenti iniettati;·

Camera calda, opportunamente filtrata, per stoccaggio e manipolazione radioisotopi con·

locale per controllo qualità;

Manuale d'Uso Pag. 3

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Deposito dei rifiuti radioattivi;·

Filtro con controllo dosimetrico per spogliatoi e wc differenziati per il personale;·

Servizio igienico (wc caldo) con scarichi controllati fruibile anche da disabile;·

N.3 locali per gamma camera e controllo;·

N.1 locale per gamma tiroidea;·

N.1 locale per ciclo ergometro;·

1.1. Limiti di Forni

SI ritiene opportuno sottolineare che il presente Progetto Definitivo è compreso fra dei limiti difornitura che sono stati richiesti, definiti e concordati con la Azienda Ospedaliera, proprio per talimotivazioni il presente progetto è di variante di quello precedentemente redatto.di fornire unquadro complessivo di questi aspetti, di seguito si illustrano le motivazioni e i precisi limiti di forniturae installazione previsti dal presente progetto. ’Azienda Ospedaliera ha in corso una serie di attivitàmirate alla riqualificazione e riorganizzazione impiantistica del intero complesso ospedaliero tra lequali ricade anche il Padiglione Antonini. tale attività l’Azienda Ospedaliera ha in caricol’approvvigionamento energetico elettrico del nuovo Reparto di Medicina Nucleare oggetto delpresente Progetto Esecutivo.fornire un miglior dettaglio nella definizione dei limiti di fornituraimpiantistici previsti dal presente progetto sono ESCLUSE le seguenti opere:

ALIMENTAZIONI ELETTRICHE PRINCIPALI: Fornitura e posa in opera di Interruttore di protezionee cavi di alimentazione elettrica principale normale (da rete) e preferenziale (da GruppoElettrogeno) provenienti dal QGBT installato nella Cabina MT/BT di edificio per:

Linea di alimentazione preferenziale del QE. MN con conduttore di protezione PE;

Linea di alimentazione preferenziale del QE. MN con conduttore di protezione PE;

Linea di alimentazione normale del QE. GF con conduttore di protezione PE;

Linea di alimentazione preferenziale della TAC/PET con conduttore di protezione PE;

prove e collaudi e tutto quanto necessario per dare l’opera compiuta ecollaudabile comprese le relative certificazioni di corredo documentale;

LOCALE VASCHE REFLUI RADIOTTIVI: Fornitura e posa in opera, dell’impianto di raccolta etrattamento delle acque reflue radioattive compresa la attivazione dell ’impianto e :

relative connessioni idrauliche;

alimentazioni e connessioni elettromeccaniche;

connessioni di segnale;

prove e collaudi e tutto quanto necessario per dare l’opera compiuta ecollaudabile comprese le relative certificazioni di corredo documentale;

LOCALI TAC/PET: Si sottolinea che per tali ambiti spaziali, nel presente progetto, si prevedela sola predisposizione edile del perimetro dell’area con finitura “a rustico” mentre non si

Manuale d'Uso Pag. 4

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prevedono installazioni impiantistiche. Con altro appalto e progetto specifico verrannosvolte tutte le specifiche attività di realizzazione e connessione necessarie a rendere ilservizio TAC/PET funzionante. Dal Presente progetto pertanto, per l’area soprascritta, sonoescluse:

Tutte gli impiantisti e le relative apparecchiature terminali;

Massetti, pavimenti, tramezzature, rivestimenti, controsoffitti;

Le barriere di radioprotezione;

Le opere strutturali di sostegno della macchina TAC/PET;

Gli arredi fissi e mobili;

I serramenti interni;

Le opere di finitura;

Le alimentazioni elettriche principali;

Le connessioni e gli allacci;

Le forometrie sulla copertura per la estrazione dell’aria;

Il passbox verso la somministrazione

4. RADIOPROTEZIONE: Ai fini di una completa considerazione di tutte le opere diradioprotezione, nell’elaborato grafico relativo alle barriere proteximetriche sono indicatetutte quelle necessarie alla realizzazione del Reparto nella configurazione definitiva checomprende anche la realizzazione della TAC/PET. Ma nel presente progetto non è previstala installazione delle barriere proteximetriche installate all’interno e sul perimetro dell’areadestinata alla futura TAC/PET

CONNESSIONE IT: La connessione IT del RACK di Reparto alla rete LAN dell’AziendaOspedaliera è esclusa dal presente progetto. Sarà cura dell’Azienda Ospedaliera fornire uncavo telefonico e il cavo di connessione LAN.

Per fornire un miglior dettaglio nella definizione dei limiti di fornitura impiantistici previsti dal presenteprogetto sono INCLUSE le seguenti opere:

ALIMENTAZIONI ELETTRICHE PRINCIPALI: Fornitura e posa in opera delle vie cavi comecanaline portacavi per alloggiamento dei cavi di alimentazione elettrica principalenormale (da rete) e preferenziale (da Gruppo Elettrogeno) provenienti dal QGBT installatonella Cabina MT/BT di edificio per:

Linea di alimentazione preferenziale del QE. MN;

Linea di alimentazione preferenziale del QE. MN;

Linea di alimentazione normale del QE. GF

Linea di alimentazione preferenziale della TAC/PET

Manuale d'Uso Pag. 5

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LOCALE VASCHE REFLUI RADIOTTIVI: Opere edili ed impiantistiche per la predisposizione dellocale all’accoglimento dell’impianto di raccolta e trattamento per:

tutte le opere di demolizione, rimozione e smaltimento solaio

Scavi, magroni e platea di basamento in c.a,

Opere in ferro per balaustra di protezione, griglie e scale;

Nuova porta del locale;

Chiusura di porte e infissi tali

rete di raccolta scarichi provenienti dai wc caldi fino all ’ingresso del locale;

Protezione e linea F+N/220V/50Hz per alimentazione elettrica da QE MN

Quadro elettrico a centralino con n.2 MTD 2x16A/30Ma (minimo);

impianto di illuminazione ordinaria e di emergenza (minimo)

Prese FM f+N/220V da 10/16A

LOCALI TAC/PET: nel presente progetto, per i locali compresi nell’area da destinare alservizio di TAC/PET (delimitata dal perimetro riportato negli elaborati grafici), si prevede:

Demolizione, rimozione e smaltimento di tramezzi, pavimenti, e rivestimenti eimpianti. Il locale verrà lasciato con finitura “ a rustico;

Rete di raccolta del WC caldo a partire dalla conduttura terminante all’intradossodel solaio di calpestio del piano terra fino al Locale Vasche Reflui Radiottivi;

Predisposizione a corridoio di stacchi sulla rete idronica a servizio dei futuri Fancoil;

Predisposizione a corridoio di stacchi con tappo sui canali di mandata aria;

Predisposizione in copertura sull’estrattore aria di stacchi con tappo sui canali diestrazione aria;

CORPI D'OPERA:

° 01 TRASFERIMENTO DEL SERVIZIO DI MEDICINA NUCLEARE

Manuale d'Uso Pag. 6

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Corpo d'Opera: 01

TRASFERIMENTO DEL SERVIZIO DI MEDICINANUCLEARE

Oggetto della presente è la descrizione del Progetto Esecutivo delle opere impiantistiche e ediliper il trasferimento del Reparto di Medicina Nucleare al piano terra del padiglione Antoninidell’ospedale San Camillo Forlanini.Il presente è una variante del progetto esecutivo precedentemente redatto in quanto, su richiestadella Azienda Ospedaliera, nel presente progetto vengono riservati idonei ambiti spaziali e leopportune predisposizioni impiantistiche per l’ubicazione del servizio sanitario TAC/PET da installarecon altro appalto e quindi stralciato dal presente progetto.

Gli ambiti spaziali interessati dal presente progetto sono il piano terra, il piano interrato e lacopertura della porzione di corpo di fabbrica del padiglione Antonini ove era ubicato il reparto dimedicina dello sport.Il reparto di Medicina Nucleare ubicato al piano terra avrà uno sviluppo superficiale di circa 500mq. L’ingresso al reparto avverrà dall’androne principale ove si prevede l’accettazione e l’attesa.Una uscita di servizio all’esterno verrà realizzata con sbarco sulla viabilità di servizio allo stesso pianoterra.L’ingresso ordinario al Reparto avverrà al piano terra, sia per il personale che per i pazienti,mediante il filtro antincendio da cui sarà possibile accedere ad una sala visita, agli ambiti dicontrollo con spogliatoio/servizi del personale e al corridoio di distribuzione del reparto.Il reparto sarà articolato per fornire i servizi di: una gamma tiroidea, un cicloergometro e n.2gamma camere.Per completezza di informazione di quanto previsto nel layout distributivo funzionale, al termine delcorridoio di distribuzione, nel presente progetto si sono predisposti degli ambiti spaziali destinati alfuturo servizio di TAC/PET (da realizzare con altro Appalto) che prevedrà i seguenti ambienti:

Locale somministrazione TAC/PET;·

Servizi igienico (wc caldo) con scarichi controllati fruibile anche da disabile;·

N.2 locali per macchina TAC/PET e controllo;

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 01.01 Interventi su strutture esistenti ° 01.02 Controsoffitti ° 01.03 Infissi interni ° 01.04 Pareti interne ° 01.05 Pavimentazioni interne ° 01.06 Rivestimenti interni ° 01.07 Impianto elettrico ° 01.08 Impianto elettrico industriale ° 01.09 Impianto di climatizzazione ° 01.10 Impianto di smaltimento acque reflue ° 01.11 Impianto di diffusione sonora

Manuale d'Uso Pag. 7

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Unità Tecnologica: 01.01

Interventi su strutture esistenti

Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso le qualiavviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono avere comefinalità:- di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente;- di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc..Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processodiagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguateandranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemistrutturali-statici.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.01.01 Allargamento fondazione

Manuale d'Uso Pag. 8

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Elemento Manutenibile: 01.01.01

Allargamento fondazione

Unità Tecnologica: 01.01

Interventi su strutture esistenti

Sono interventi realizzati sulle fondazioni superficiali esistenti in c.a (plinti e travi) che devono assolvere alla finalità di distribuireadeguatamente i carichi verticali su una superficie di terreno più ampia rispetto a quella esistente, conferendo un adeguato livello disicurezza. Infatti aumentando la superficie di appoggio, le tensioni di compressione che agiscono sul terreno tendono a ridursi in modotale da essere inferiori ai valori limite di portanza del terreno.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente dovrà soltanto accertarsi della comparsa di eventuali anomalie che possano anticipare l'insorgenza di fenomenidi dissesto e/o cedimenti strutturali.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 CedimentiDissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta dellafondazione.

01.01.01.A02 Deformazioni e spostamentiDeformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.01.01.A03 Distacchi murariDistacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti.

01.01.01.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.01.01.A05 Esposizione dei ferri di armaturaDistacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degliagenti atmosferici.

01.01.01.A06 FessurazioniDegradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamentoreciproco delle parti.

01.01.01.A07 LesioniSi manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo.

01.01.01.A08 Non perpendicolarità del fabbricatoNon perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa.

01.01.01.A09 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.01.A10 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.01.01.A11 UmiditàPresenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare.

01.01.01.A12 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.01.01.A13 Impiego di materiali non durevoliImpiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

01.01.01.A14 Contenuto eccessivo di sostanze tossicheContenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

Manuale d'Uso Pag. 9

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Unità Tecnologica: 01.02

Controsoffitti

I controsoffitti sono sistemi di finiture tecniche in elementi modulari leggeri. Essi possono essere direttamente fissati al solaio o appesiad esso tramite elementi di sostegno. Essi hanno inoltre la funzione di controllare la definizione morfologica degli ambienti attraverso lapossibilità di progettare altezze e volumi e talvolta di nascondere la distribuzione di impianti tecnologici nonché da contribuireall'isolamento acustico degli ambienti. Gli strati funzionali dei controsoffitti possono essere composti da vari elementi i materiali diversiquali:- pannelli (fibra, fibra a matrice cementizia, fibra minerale ceramizzato, fibra rinforzato, gesso, gesso fibrorinforzato, gesso rivestito,profilati in lamierino d'acciaio, stampati in alluminio, legno, PVC);- doghe (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio);- lamellari (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio, lastre metalliche);- grigliati (elementi di acciaio, elementi di alluminio, elementi di legno, stampati di resine plastiche e simili);- cassettoni (legno). Inoltre essi possono essere chiusi non ispezionabili, chiusi ispezionabili e aperti.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.02.01 Controsoffitti in fibra minerale ° 01.02.02 Controsoffitti in metallo

Manuale d'Uso Pag. 10

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Elemento Manutenibile: 01.02.01

Controsoffitti in fibra minerale

Unità Tecnologica: 01.02

Controsoffitti

I controsoffitti in fibra minerale sono costituiti da fibre di roccia agglomerate, mediante leganti inorganici. Essi sono composti daelementi di tamponamento in conglomerato di fibra minerale, fissati ad una struttura metallica portante. La superficie dei pannelli puòessere liscia, decorata, oppure a richiesta, microforata. Il colore è generalmente il bianco, con decori standard (dalle superfici lisce efinemente lavorate, ai decori geometrici e personalizzati).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione anon deteriorare le parti delle giunzioni. Si consiglia, nel caso di smontaggio di una zona di controsoffitto, di numeraregli elementi smontati per un corretto riassemblaggio degli stessi. Periodicamente andrebbe verificato lo stato dicomplanarità degli elementi dei controsoffitti, attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di regolazione.Quando necessario sostituire gli elementi degradati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.02.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.02.01.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.02.01.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.02.01.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.02.01.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.02.01.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.02.01.A08 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.02.01.A09 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.02.01.A10 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.02.01.A11 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.02.01.A12 Non planaritàUno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

01.02.01.A13 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.02.01.A14 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.02.01.A15 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

Manuale d'Uso Pag. 11

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01.02.01.A16 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.02.01.A17 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.02.01.A18 Contenuto eccessivo di sostanze tossicheContenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.01.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale.

Elemento Manutenibile: 01.02.02

Controsoffitti in metallo

Unità Tecnologica: 01.02

Controsoffitti

I controsoffitti in metallo sono realizzati in lamierino di acciaio zincato o alluminio nelle versioni preverniciata e postverniciata, sonodisponibili in elementi quadrati, rettangolari, piani, curvi e sagomati, a superficie liscia e perforata anche per garantire un giusto comfortacustico. Essi hanno un ottima durabilità nonché resistenza all'umidità. I diversi tipi di finitura dei pannelli offrono un gradevole aspettomoderno e funzionale.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione anon deteriorare le parti delle giunzioni. Si consiglia, nel caso di smontaggio di una zona di controsoffitto, di numeraregli elementi smontati per un corretto riassemblaggio degli stessi. Periodicamente andrebbe verificato lo stato dicomplanarità degli elementi dei controsoffitti, attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di regolazione.Quando necessario sostituire gli elementi degradati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.02.02.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.02.02.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.02.02.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.02.02.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.02.02.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.02.02.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.02.02.A08 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.02.02.A09 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

Manuale d'Uso Pag. 12

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01.02.02.A10 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.02.02.A11 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.02.02.A12 Non planaritàUno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

01.02.02.A13 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.02.02.A14 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.02.02.A15 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.02.02.A16 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.02.02.A17 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.02.02.A18 Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggioDifficoltà nelle operazioni di disassemblaggio dei vari componenti ed elementi interessati.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.02.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale.

Manuale d'Uso Pag. 13

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Unità Tecnologica: 01.03

Infissi interni

Gli infissi interni hanno per scopo quello di permettere il controllo della comunicazione tra gli spazi interni dell'organismo edilizio. Inparticolare l'utilizzazione dei vari ambienti in modo da permettere o meno il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria tra i variambienti interni.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.03.01 Porte ° 01.03.02 Porte antintrusione ° 01.03.03 Porte antipanico ° 01.03.04 Porte tagliafuoco

Manuale d'Uso Pag. 14

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Elemento Manutenibile: 01.03.01

Porte

Unità Tecnologica: 01.03

Infissi interni

Le porte hanno funzione di razionalizzare l'utilizzazione dei vari spazi in modo da regolare il passaggio di persone, cose, luce naturale edaria fra ambienti adiacenti, oltre che funzioni di ordine estetico e architettonico. La presenza delle porte a secondo della posizione edelle dimensioni determina lo svolgimento delle varie attività previste negli spazi di destinazione. In commercio esiste un'ampia gammadi tipologie diverse sia per materiale (legno, metallo, plastica, vetro, ecc.) che per tipo di apertura (a rotazione, a ventola, scorrevole, atamburo, ripiegabile, a fisarmonica, basculante, a scomparsa). Le porte interne sono costituite da: anta o battente (l'elemento apribile),telaio fisso (l'elemento fissato al controtelaio che contorna la porta e la sostiene per mezzo di cerniere), battuta (la superficie di contattotra telaio fisso e anta mobile), cerniera (l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al telaio fisso), controtelaio(formato da due montanti ed una traversa è l'elemento fissato alla parete che consente l'alloggio al telaio), montante (l'elementoverticale del telaio o del controtelaio) e traversa (l'elemento orizzontale del telaio o del controtelaio).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' necessario provvedere alla manutenzione periodica delle porte in particolare al rinnovo degli strati protettivi (qualorail tipo di rivestimento lo preveda) con prodotti idonei al tipo di materiale ed alla pulizia e rimozione di residui chepossono compromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllare inoltre l'efficienza delle maniglie,delle serrature, delle cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazione periodicamente. Per le operazionipiù specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.03.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

01.03.01.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.03.01.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.03.01.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.03.01.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.03.01.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.03.01.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.03.01.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.03.01.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.03.01.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.03.01.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.03.01.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.03.01.A14 Non ortogonalità

Manuale d'Uso Pag. 15

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La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.03.01.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.03.01.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.03.01.A17 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.03.01.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.03.01.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.03.01.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.03.01.A21 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.03.01.A22 Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggioDifficoltà nelle operazioni di disassemblaggio dei vari componenti ed elementi interessati.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.03.01.C01 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

01.03.01.C02 Controllo guide di scorrimento

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità e dell'assenza di depositi nei binari di scorrimento (per porte scorrevoli).

• Requisiti da verificare: 1) Pulibilità; 2) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Deposito superficiale; 3) Non ortogonalit à.

01.03.01.C03 Controllo maniglia

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo del corretto funzionamento.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità; 2) Sostituibilità.

01.03.01.C04 Controllo parti in vista

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie;14) Non ortogonalità; 15) Patina; 16) Perdita di lucentezza; 17) Perdita di materiale; 18) Perdita di trasparenza; 19) Scagliatura,screpolatura; 20) Scollaggi della pellicola.

01.03.01.C05 Controllo vetri

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Oscurabilità; 2) Pulibilità; 3) Sostituibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Frantumazione; 3) Fratturazione; 4) Perdita di lucentezza; 5) Perdita ditrasparenza.

Manuale d'Uso Pag. 16

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MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.03.01.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.03.01.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.03.01.I03 Pulizia delle guide di scorrimentoCadenza: ogni 6 mesiPulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.

01.03.01.I04 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.03.01.I05 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.03.01.I06 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

01.03.01.I07 Registrazione manigliaCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.

Elemento Manutenibile: 01.03.02

Porte antintrusione

Unità Tecnologica: 01.03

Infissi interni

Le porte antintrusione hanno la funzione rispetto alle porte tradizionali di creare una condizione di maggiore impedimento alle persone.Esse, dal punto di vista normativo, debbono avere la capacità di impedire per un tempo stabilito l'intrusione di persone. Sono quindicaratterizzate da una buona resistenza agli urti (sfondamenti, perforazioni, ecc.) In genere sono costituite da un anima in lamierascatolata in acciaio con elementi in materiali smorzanti acusticamente. Le battute ed i controtelai sono anch'essi in acciaio. I rivestimentipossono essere laminati plastici, di legno o altro materiale. Le serrature e gli elementi di manovra possono essere semplici o complesse,a comando e/o collegate ai sistemi di antifurto.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' necessario provvedere alla manutenzione periodica delle porte in particolare alla pulizia delle superfici in vistanonché la rimozione di residui che possono compromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllareinoltre l'efficienza delle maniglie, delle serrature, delle cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazioneperiodicamente. Per le operazioni più specifiche rivolte al controllo dei meccanismi di chiusura ed apertura collegati aisistemi di antifurto rivolgersi a personale tecnico specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.03.02.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.03.02.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.03.02.A04 Deformazione

Manuale d'Uso Pag. 17

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Variazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.03.02.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.03.02.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.03.02.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.03.02.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.03.02.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.03.02.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.03.02.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.03.02.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.03.02.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.03.02.A14 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.03.02.A15 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.03.02.A16 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.03.02.A17 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.03.02.A18 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.03.02.A19 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.03.02.A20 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.03.02.A21 Impiego di materiali non durevoliImpiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.03.02.C01 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo degli automatismi e della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli urti; 2) Resistenza alle intrusioni e manomissioni; 3) Riparabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

01.03.02.C02 Controllo maniglia

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo del corretto funzionamento.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità; 2) Sostituibilità.

01.03.02.C03 Controllo parti in vista

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vista

Manuale d'Uso Pag. 18

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Controllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli urti; 2) Resistenza alle intrusioni e manomissioni.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie;14) Patina; 15) Perdita di lucentezza; 16) Perdita di materiale; 17) Perdita di trasparenza; 18) Scagliatura, screpolatura; 19)Scollaggi della pellicola.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.03.02.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.03.02.I02 Prova sistemi antifurtoCadenza: ogni 6 mesiProva, anche con strumentazione e test, degli automatismi di apertura-chiusura rispetto ai sistemi di antifurto (qualora fosseroprevisti).

01.03.02.I03 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.03.02.I04 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.03.02.I05 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.03.02.I06 Registrazione manigliaCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.

Elemento Manutenibile: 01.03.03

Porte antipanico

Unità Tecnologica: 01.03

Infissi interni

Le porte antipanico hanno la funzione di agevolare la fuga verso le porte esterne e/o comunque verso spazi sicuri in casi di eventiparticolari (incendi, terremoti, emergenze, ecc.). Le dimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni in materia disicurezza. Esse sono dotate di elemento di manovra che regola lo sblocco delle ante definito "maniglione antipanico". Il dispositivoantipanico deve essere realizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta nel momento in cui viene azionata la barra postaorizzontalmente sulla parte interna di essa. Tra i diversi dispositivi in produzione vi sono i dispositivi antipanico con barra a spinta(push-bar) e i dispositivi antipanico con barra a contatto (touch-bar).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare il perfetto funzionamento del dispositivo antipanico. Verificare che le controbocchette a pavimento nonsiano ostruite in nessun modo. Controllare periodicamente il perfetto funzionamento delle porte e degli elementi dimanovra. Verificare che non vi siano ostacoli in prossimità di esse. Provvedere alla lubrificazione di cerniere, dispositividi comando, dei maniglioni. Qualora sia previsto, controllare l'individuazione degli accessi rispetto ai piani dievacuazione e di sicurezza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.03.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.03.03.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

Manuale d'Uso Pag. 19

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01.03.03.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.03.03.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.03.03.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, pococoerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.03.03.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.03.03.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.03.03.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.03.03.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.03.03.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.03.03.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.03.03.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.03.03.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.03.03.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.03.03.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.03.03.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.03.03.A17 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.03.03.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.03.03.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.03.03.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.03.03.A21 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.03.03.A22 Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggioDifficoltà nelle operazioni di disassemblaggio dei vari componenti ed elementi interessati.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.03.03.C01 Controllo certificazioniCadenza: quando occorreTipologia: Controllo a vistaControllare le certificazioni di omologazione, la scheda tecnica del fornitore o altra documentazione da conservare in appositoarchivio.

01.03.03.C02 Controllo degli spaziCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vista

Manuale d'Uso Pag. 20

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Controllare che non vi siano ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

01.03.03.C03 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

01.03.03.C04 Controllo parti in vista

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli urti per porte antipanico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie;14) Non ortogonalità; 15) Patina; 16) Perdita di lucentezza; 17) Perdita di materiale; 18) Perdita di trasparenza; 19) Scagliatura,screpolatura; 20) Scollaggi della pellicola.

01.03.03.C05 Controllo ubicazione porte

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllare l'individuazione delle porte antipanico rispetto ai progetti ed ai piani di evacuazione e di sicurezza.

01.03.03.C06 Controllo vetriCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Oscurabilità; 2) Pulibilità; 3) Sostituibilità per porte antipanico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Frantumazione; 3) Fratturazione; 4) Perdita di lucentezza; 5) Perdita ditrasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.03.03.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.03.03.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.03.03.I03 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.03.03.I04 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.03.03.I05 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

01.03.03.I06 Registrazione maniglioneCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura.

01.03.03.I07 Rimozione ostacoli spaziCadenza: quando occorreRimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

01.03.03.I08 Verifica funzionamentoCadenza: ogni 6 mesiVerifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale.

Manuale d'Uso Pag. 21

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Elemento Manutenibile: 01.03.04

Porte tagliafuoco

Unità Tecnologica: 01.03

Infissi interni

Le porte tagliafuoco (o porte REI) hanno la funzione di proteggere quegli spazi o luoghi sicuri, ai quali ne consentono l'ingresso, dalleazioni provocate da eventuali incendi. Nelle zone di maggiore afflusso di persone le porte tagliafuoco devono essere anche porteantipanico. Le dimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni in materia di sicurezza. In genere vengono impiegatimateriali di rivestimento metallici con all'interno materiali isolanti stabili alle alte temperature. Il dispositivo di emergenza deve essererealizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta dall'interno in meno di 1 secondo. Tra i diversi dispositivi in produzione visono i dispositivi di emergenza con azionamento mediante maniglia a leva e i dispositivi di emergenza con azionamento mediantepiastra a spinta.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare il perfetto funzionamento del dispositivo di emergenza. Verificare che le controbocchette a pavimento nonsiano ostruite in nessun modo. Controllare periodicamente il perfetto funzionamento delle porte e degli elementi dimanovra. Qualora ne siano munite controllare l'efficienza dei maniglioni antipanico. Verificare che non vi siano ostacoliin prossimità di esse. Provvedere alla lubrificazione di cerniere, dispositivi di comando, dei maniglioni. Verificarel'individuazione delle porte tagliafuoco rispetto ai progetti ed ai piani di evacuazione e di sicurezza. Controllare lecertificazioni di omologazione, la scheda tecnica del fornitore o altra documentazione da conservare in appositoarchivio.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.04.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.03.04.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.03.04.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.03.04.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.03.04.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, pococoerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.03.04.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.03.04.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.03.04.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.03.04.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.03.04.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.03.04.A11 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.03.04.A12 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.03.04.A13 Non ortogonalità

Manuale d'Uso Pag. 22

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La ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.03.04.A14 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.03.04.A15 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.03.04.A16 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.03.04.A17 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.03.04.A18 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.03.04.A19 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.03.04.A20 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.03.04.C01 Controllo certificazioniCadenza: quando occorreTipologia: Controllo a vistaControllare le certificazioni di omologazione, la scheda tecnica del fornitore o altra documentazione da conservare in appositoarchivio.

01.03.04.C02 Controllo degli spaziCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaControllare che non vi siano ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

01.03.04.C03 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

01.03.04.C04 Controllo parti in vista

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza al fuoco per porte tagliafuoco; 2) Resistenza agli urti per porte tagliafuoco.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Lesione; 12) Macchie; 13) Nonortogonalità; 14) Patina; 15) Perdita di lucentezza; 16) Scagliatura, screpolatura; 17) Scollaggi della pellicola.

01.03.04.C05 Controllo ubicazione porte

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllare l'individuazione delle porte antipanico rispetto ai progetti ed ai piani di evacuazione e di sicurezza.

01.03.04.C06 Controllo vetriCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Oscurabilità; 2) Pulibilità; 3) Sostituibilità per porte tagliafuoco.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Frantumazione; 3) Fratturazione; 4) Perdita di lucentezza; 5) Perdita ditrasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Manuale d'Uso Pag. 23

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01.03.04.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.03.04.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.03.04.I03 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.03.04.I04 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.03.04.I05 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

01.03.04.I06 Registrazione maniglioneCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione maniglione antipanico e lubrificazione degli accessori di manovra apertura-chiusura.

01.03.04.I07 Rimozione ostacoliCadenza: ogni 2 anniRimozione di eventuali ostacoli in prossimità degli spazi interessati dalle porte antipanico o in prossimità di esse.

01.03.04.I08 Verifica funzionamentoCadenza: ogni 6 mesiVerifica del corretto funzionamento di apertura-chiusura mediante prova manuale.

Manuale d'Uso Pag. 24

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Unità Tecnologica: 01.04

Pareti interne

Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere, conformare ed articolare gli spazi internidell'organismo edilizio.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.04.01 Lastre di cartongesso ° 01.04.02 Pareti divisorie antincendio

Manuale d'Uso Pag. 25

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Elemento Manutenibile: 01.04.01

Lastre di cartongesso

Unità Tecnologica: 01.04

Pareti interne

le lastre di cartongesso sono realizzate con materiale costituito da uno strato di gesso di cava racchiuso fra due fogli di cartone specialeresistente ed aderente. Il mercato offre vari prodotti diversi per tipologia. Gli elementi di cui è composto sono estremamente naturalitanto da renderlo un prodotto ecologico, che bene si inserisce nelle nuove esigenze di costruzione. Le lastre di cartongesso sono createper soddisfare qualsiasi tipo di soluzione, le troviamo di tipo standard per la realizzazione normale, di tipo ad alta flessibilità per larealizzazione delle superfici curve, di tipo antifuoco trattate con vermiculite o cartoni ignifughi classificate in Classe 1 o 0 di reazione alfuoco, di tipo idrofugo con elevata resistenza all'umidità o al vapore acqueo, di tipo fonoisolante o ad alta resistenza termica che,accoppiate a pannello isolante in fibre o polistirene estruso, permettono di creare delle contropareti di tamponamento che risolvono iproblemi di condensa o umidità, migliorando notevolmente le condizioni climatiche dell'ambiente. Le lastre vengono fissate con vitiautofilettanti a strutture metalliche in lamiera di acciaio zincato, o nel caso delle contropareti, fissate direttamente sulla parete esistentecon colla e tasselli, le giunzioni sono sigillate e rasate con apposito stucco e banda.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Non compromettere l'integrità delle pareti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.01.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.04.01.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.04.01.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.04.01.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.04.01.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.04.01.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.04.01.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.04.01.A08 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.04.01.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.04.01.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.04.01.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.04.01.A12 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.04.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: quando occorre

Manuale d'Uso Pag. 26

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Tipologia: Controllo a vistaControllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6)Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidit à; 11) Polverizzazione.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.04.01.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.

Elemento Manutenibile: 01.04.02

Pareti divisorie antincendio

Unità Tecnologica: 01.04

Pareti interne

Si tratta di pareti utilizzate per creare barriere antincendio mediante l'impiego di materiali ignifughi per aumentare la resistenza passivaal fuoco delle parti strutturali. In genere si utilizzano prodotti in cartongesso specifici, o prodotti in calcio silicato prive di amianto con ungrado di infiammabilità basso per i "materiali incombustibile", fino alla più alta per "materiale fortemente infiammabile” nonché lapossibilità di mantenere inalterate le caratteristiche per un tempo variabile da un minimo di 15 minuti fino ad un massimo di 180 minutisotto l'azione del fuoco. In genere vengono utilizzate sia nel campo dell’edilizia industriale che per la realizzazione di strutturepubbliche che necessitano di proteggere le persone che le occupano (scuole, alberghi, teatri, musei, ecc.).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Non compromettere l'integrità delle pareti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.02.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.04.02.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.04.02.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.04.02.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.04.02.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.04.02.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.04.02.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.04.02.A08 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.04.02.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.04.02.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

Manuale d'Uso Pag. 27

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01.04.02.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.04.02.A12 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.04.02.A13 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.04.02.A14 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.04.02.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: quando occorreTipologia: Controllo a vistaControllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6)Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidit à; 11) Polverizzazione.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.04.02.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.

Manuale d'Uso Pag. 28

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Unità Tecnologica: 01.05

Pavimentazioni interne

Le pavimentazioni fanno parte delle partizioni interne orizzontali e ne costituiscono l'ultimo strato funzionale. In base alla morfologia delrivestimento possono suddividersi in continue (se non sono nel loro complesso determinabili sia morfologicamente chedimensionalmente) e discontinue (quelle costituite da elementi con dimensioni e morfologia ben precise). La loro funzione, oltre a quellaprotettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori dell'organismo edilizio e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che lasuperficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'usodegli ambienti. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, lefughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione degli ambienti e del loro impiego. Lepavimentazioni interne possono essere di tipo:- cementizio;- lapideo;- resinoso;- resiliente;- tessile;- ceramico;- lapideo di cava;- lapideo in conglomerato;- ligneo.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.05.01 Pavimentazione antistatica in materiale sintetico ° 01.05.02 Battiscopa ° 01.05.03 Rivestimenti ceramici ° 01.05.04 Rivestimenti in gomma pvc e linoleum

Manuale d'Uso Pag. 29

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Elemento Manutenibile: 01.05.01

Pavimentazione antistatica in materiale sintetico

Unità Tecnologica: 01.05

Pavimentazioni interne

Si tratta di pavimentazioni omogenee antistatiche. Lo strato di usura è composto da un trattamento unico in poliuretano polimerizzatoUV . Ha caratteristiche di batteriostatico e micostatico. Impiegati particolarmente nell'edilizia scolastica, sanità, negozi, ecc., sottoformadi piastrelle e rotoli.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.01.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.05.01.A02 BolleAlterazione della superficie del rivestimento caratterizzata dalla presenza di bolle dovute ad errori di posa congiuntamente allamancata adesione del rivestimento in alcune parti.

01.05.01.A03 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.05.01.A04 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.01.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.01.A06 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.01.A07 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.01.A08 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.05.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, delle parti in vista. Controllare l'uniformit àdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (lesioni, bolle, distacchi, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolle; 3) Degrado sigillante; 4) Deposito superficiale; 5) Distacco; 6)Macchie; 7) Mancanza.

Elemento Manutenibile: 01.05.02

Battiscopa

Unità Tecnologica: 01.05

Pavimentazioni interne

I battiscopa rappresentano elementi di rivestimento che vanno a coprire la parte inferiore di una parete interna di un ambiente, in

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particolare nella zona del giunto, compresa tra la superficie della parete ed il pavimento, proteggendola da eventuali operazioni dipulizia.Essi hanno la funzione di:- giunzione, ossia di coprire il bordo irregolare situato tra la giunzione della pavimentazione ed il muro- protettiva, ossia di protegge la parete da azioni esterne (contatto di arredi con le pareti, contatto con attrezzature per pulizie, ecc..)- decorativa.Possono essere realizzati con materiali e dimensioni diverse (acciao, alluminio, legno, ceramica, cotto, PVC, ecc.).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.02.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.05.02.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.02.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.02.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.02.A05 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.05.02.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.05.02.A07 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.05.02.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.05.02.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.02.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.02.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.05.02.A12 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.05.02.A13 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.05.02.A14 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.05.02.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista. Controllarel'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, efflorescenze,microfessurazioni, ecc.).

Manuale d'Uso Pag. 31

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• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti.

Elemento Manutenibile: 01.05.03

Rivestimenti ceramici

Unità Tecnologica: 01.05

Pavimentazioni interne

Si tratta di rivestimenti che trovano il loro impiego nell'edilizia residenziale, ospedaliera, scolastica, industriale, ecc.. Le varie tipologie sidifferenziano per aspetti quali:- materie prime e composizione dell'impasto;- caratteristiche tecniche prestazionali;- tipo di finitura superficiale;- ciclo tecnologico di produzione;- tipo di formatura;- colore.Tra i tipi più diffusi di rivestimenti ceramici presenti sul mercato, in tutti i formati (dimensioni, spessori, ecc.), con giunti aperti o chiusi econ o meno fughe, troviamo: cotto, cottoforte, monocottura rossa, monocottura chiara, monocotture speciali, gres rosso, gres ceramicoe klinker. La posa può essere eseguita mediante l'utilizzo di malte o di colle.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Per i rivestimenti ceramici la scelta del prodotto va fatta in funzione dell'ambiente di destinazione. Inoltre altrettantorilevante risulta la posa in opera che è preferibile affidare ad imprese specializzate del settore. La manutenzione quindivaria a secondo del prodotto. In genere la pulibilità delle piastrelle è maggiore se maggiore è la compattezza el'impermeabilità. Allo stesso modo le piastrelle smaltate a differenza di quelle non smaltate saranno più pulibili. Con iltempo l'usura tende alla formazione di microporosità superficiali compromettendo le caratteristiche di pulibilità. Perambienti pubblici ed industriale è consigliabile l'impiego di rivestimenti ceramici non smaltati, a basso assorbimentod'acqua, antisdrucciolo e con superfici con rilievi. Importante è che dalla posa trascorrano almeno 30 giorni prima disottoporre la pavimentazione a sollecitazioni. I controlli in genere si limitano ad ispezioni visive sullo stato superficialedei rivestimenti, in particolare del grado di usura e di eventuali rotture o distacchi dalle superfici di posa.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.03.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.05.03.A02 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.05.03.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.03.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.03.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.03.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.05.03.A07 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

01.05.03.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.03.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

Manuale d'Uso Pag. 32

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01.05.03.A10 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

01.05.03.A11 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

01.05.03.A12 Sollevamento e distacco dal supportoSollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione.

01.05.03.A13 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.05.03.A14 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.05.03.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione e di brillantezza delle parti in vista ed inparticolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e verifica della planarità generale. Riscontro dieventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, abrasioni, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli agenti aggressivi; 3) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco;6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12)Sollevamento e distacco dal supporto.

Elemento Manutenibile: 01.05.04

Rivestimenti in gomma pvc e linoleum

Unità Tecnologica: 01.05

Pavimentazioni interne

I rivestimenti in gomma pvc e linoleum sono particolarmente adatti negli edifici con lunghe percorrenze come centri commerciali, scuole,ospedali, industrie, ecc.. Tra le principali caratteristiche si evidenziano: la posa rapida e semplice, assenza di giunti, forte resistenzaall'usura, l'abbattimento acustico, la sicurezza alla formazione delle scariche statiche e la sicurezza in caso di urti. Il legante di base perla produzione dei rivestimenti per pavimenti in linoleum è costituito da una pellicola definita cemento, che viene prodotta sfruttando unfenomeno naturale: l’ossidazione dell’olio di lino. In virtù della sua composizione può essere classificato come prodotto riciclabile equindi ecologico. I diversi prodotti presenti sul mercato restituiscono un ampia gamma di colori, lo rendono un pavimento sempremoderno e versatile. La forte resistenza all'usura fa si che il prodotto può essere lavato e trattato con sostanze disinfettanti, ed è perqueste motivazioni che viene maggiormente impiegato negli ospedali, cinema, locali ascensori, ecc..

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.L'usura e l'aspetto dei rivestimenti resilienti per pavimentazioni dipendono dal modo di posa e dalla successivamanutenzione, dallo stato del supporto ed dal tipo di utilizzo (tipo di calzature, elevate concentrazioni di trafficolocalizzato, ecc.).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.04.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.05.04.A02 BolleAlterazione della superficie del rivestimento caratterizzata dalla presenza di bolle dovute ad errori di posa congiuntamente allamancata adesione del rivestimento in alcune parti.

01.05.04.A03 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.05.04.A04 Deposito superficiale

Manuale d'Uso Pag. 33

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Accumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.04.A05 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.04.A06 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.04.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.05.04.A08 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

01.05.04.A09 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.04.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.04.A11 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

01.05.04.A12 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.05.04.A13 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.05.04.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, delle parti in vista. Controllare l'uniformit àdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (lesioni, bolle, distacchi, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolle; 3) Degrado sigillante; 4) Deposito superficiale; 5) Disgregazione; 6)Distacco; 7) Erosione superficiale; 8) Fessurazioni; 9) Macchie; 10) Mancanza; 11) Perdita di elementi.

Manuale d'Uso Pag. 34

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Unità Tecnologica: 01.06

Rivestimenti interni

Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusureinterne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.06.01 Intonaco ° 01.06.02 Rivestimenti in ceramica ° 01.06.03 Rivestimenti in linoleum

Manuale d'Uso Pag. 35

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Elemento Manutenibile: 01.06.01

Intonaco

Unità Tecnologica: 01.06

Rivestimenti interni

Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione diprotezione dai fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie cheva rinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per 20 - 30 anni. La malta per intonaco ècostituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo deltipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondodel tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e digrossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenutaall'acqua; il terzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione èquella di opporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per interni possono suddividersi in intonaciordinari e intonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonacipremiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici o rivestimenti plastici continui ed infineintonaci monostrato.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controlli risultinoefficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.01.A01 Bolle d'ariaAlterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.06.01.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.06.01.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.06.01.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.06.01.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.06.01.A06 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.06.01.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.06.01.A08 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.06.01.A09 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.06.01.A10 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.06.01.A11 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.06.01.A12 Penetrazione di umidità

Manuale d'Uso Pag. 36

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Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.06.01.A13 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.06.01.A14 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.06.01.A15 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.06.01.A16 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.06.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformit àdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni,ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti.

Elemento Manutenibile: 01.06.02

Rivestimenti in ceramica

Unità Tecnologica: 01.06

Rivestimenti interni

I rivestimenti in ceramica sono caratterizzati dai diversi impasti di argilla, di lucidatura e finiture. Possono essere smaltate, lucide,opache, metallizzate, ecc.. La loro applicazione è indicata per pavimentazioni e muri di zone poco utilizzate anche se a differenza diquelle in porcellana hanno una maggiore resistenza ai colpi. Sono facilmente pulibili.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.02.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.06.02.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.06.02.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.06.02.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.06.02.A05 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.06.02.A06 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.06.02.A07 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

Manuale d'Uso Pag. 37

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CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.06.02.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare deigiunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti,ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Macchie e graffiti.

Elemento Manutenibile: 01.06.03

Rivestimenti in linoleum

Unità Tecnologica: 01.06

Rivestimenti interni

I rivestimenti in linoleum sono esclusivamente composti da materiali naturali. Unisce a caratteristiche di resistenza anchel'ammortizzazione al calpestio. Per i grandi spazi i colori e le decorazioni rendono molto suggestiva la loro applicazione. Essi possonoessere applicati in fogli o piastrelle. La loro applicazione è indicata per pavimentazioni, muri, ecc.. Si distinguono linoleum: stampato,stampato a rilievo, colorato, effetto marmo, ecc.. rivestimenti in linoleum hanno inoltre caratteristiche di fonoassorbenza, duratura,resistenza al fuoco, antistatici, antibatterici e idrorepellente.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.03.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.06.03.A02 BolleAlterazione della superficie del rivestimento caratterizzata dalla presenza di bolle dovute ad errori di posa congiuntamente allamancata adesione del rivestimento in alcune parti.

01.06.03.A03 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.06.03.A04 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.06.03.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.06.03.A06 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.06.03.A07 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.06.03.A08 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.06.03.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, delle parti in vista. Controllare l'uniformit àdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (lesioni, bolle, distacchi, ecc.).

Manuale d'Uso Pag. 38

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• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolle; 3) Degrado sigillante; 4) Deposito superficiale; 5) Distacco; 6)Macchie; 7) Mancanza.

Manuale d'Uso Pag. 39

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Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenzenon superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte unalinea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata(nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggioreassorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con caviposizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diversocolore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondole norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.07.01 Canalizzazioni in PVC ° 01.07.02 Interruttori ° 01.07.03 Presa interbloccata ° 01.07.04 Prese e spine ° 01.07.05 Quadri di bassa tensione ° 01.07.06 Sezionatore ° 01.07.07 Sistemi di cablaggio

Manuale d'Uso Pag. 40

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Elemento Manutenibile: 01.07.01

Canalizzazioni in PVC

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essereconformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizionidi legge).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Le canalizzazioni in PVC possono essere facilmente distinguibili a seconda del colore dei tubi protettivi che possonoessere in:- serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolareresistenza meccanica;- serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenzameccanica.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.01.A01 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento,ondulazione.

01.07.01.A02 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.07.01.A03 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.07.01.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.07.01.A05 Non planaritàUno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

Elemento Manutenibile: 01.07.02

Interruttori

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primoriempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati inmodo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandiluce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantitoper almeno 10.000 manovre.

ANOMALIE RISCONTRABILI

Manuale d'Uso Pag. 41

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01.07.02.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

01.07.02.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

01.07.02.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

01.07.02.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.07.02.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.07.02.A06 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.07.02.A07 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.07.02.A08 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.07.02.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Elemento Manutenibile: 01.07.03

Presa interbloccata

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

La presa con interruttore di blocco è una presa dotata di un dispositivo di comando fisicamente connesso con un blocco meccanico (astadi interblocco) che impedisce la manovra di chiusura del dispositivo stesso, qualora la spina non sia inserita nella presa e,successivamente impedisce l’estrazione della spina con il dispositivo in posizione di chiusura. In pratica le manovre di inserzione edisinserzione possono avvenire solamente con la presa fuori tensione.Il dispositivo di comando è costituito da un interruttore di manovra sezionatore, non manovra rotativa.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

La Norma CEI 64-8 prescrive l’obbligo delle prese interbloccate per correnti superiori a 16 A nei luoghi di pubblicospettacolo e intrattenimento. Per gli altri ambienti, in generale, la norma CEI 64-8 richiede che per le prese a spina,aventi corrente nominale superiore a 16 A, siano dotate di un dispositivo di comando. L’obbligo normativo diinterblocco di tale dispositivo resta però solo per i luoghi di pubblico spettacolo e di intrattenimento in modo che laspina non possa essere disinserita dalla presa fissa mentre i contatti sono in tensione, né possa essere disinserita mentreil dispositivo di interruzione è in posizione di chiuso.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.03.A01 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.07.03.A02 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.07.03.A03 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.07.03.A04 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.07.03.A05 Mancanza certificazione ecologica

Manuale d'Uso Pag. 42

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Mancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.07.03.A06 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Elemento Manutenibile: 01.07.04

Prese e spine

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energiaelettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o apavimento (cassette).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deveessere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso diemergenza su persone colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da esserefacilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se lapresa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sonoposizionati in genere a livello maniglie porte.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.04.A01 Anomalie di funzionamentoDifetti di funzionamento dei quadri elettrici dovuti ad interferenze elettromagnetiche.

01.07.04.A02 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.07.04.A03 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.07.04.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.07.04.A05 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

01.07.04.A06 Campi elettromagneticiLivello eccessivo dell'inquinamento elettromagnetico per cui si verificano malfunzionamenti.

Elemento Manutenibile: 01.07.05

Quadri di bassa tensione

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, foriasolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possonoessere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine eindustrie.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deve

Manuale d'Uso Pag. 43

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essere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso diemergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impiantoanche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.05.A01 Anomalie dei contattoriDifetti di funzionamento dei contattori.

01.07.05.A02 Anomalie di funzionamentoDifetti di funzionamento dei quadri elettrici dovuti ad interferenze elettromagnetiche.

01.07.05.A03 Anomalie dei fusibiliDifetti di funzionamento dei fusibili.

01.07.05.A04 Anomalie dell'impianto di rifasamentoDifetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento.

01.07.05.A05 Anomalie dei magnetotermiciDifetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici.

01.07.05.A06 Anomalie dei relèDifetti di funzionamento dei relè termici.

01.07.05.A07 Anomalie della resistenzaDifetti di funzionamento della resistenza anticondensa.

01.07.05.A08 Anomalie delle spie di segnalazioneDifetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

01.07.05.A09 Anomalie dei termostatiDifetti di funzionamento dei termostati.

01.07.05.A10 Campi elettromagneticiLivello eccessivo dell'inquinamento elettromagnetico per cui si verificano malfunzionamenti.

01.07.05.A11 Depositi di materialeAccumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

01.07.05.A12 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

Elemento Manutenibile: 01.07.06

Sezionatore

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per lafunzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da undispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

La velocità di intervento dell'operatore (manovra dipendente manuale) determina la rapidità di apertura e chiusura deipoli. Il sezionatore è un congegno a "rottura lenta" che non deve essere maneggiato sotto carico: deve essere primainterrotta la corrente nel circuito d'impiego attraverso l'apparecchio di commutazione. Il contatto ausiliario dipreinterruzione si collega in serie con la bobina del contattore; quindi, in caso di manovra in carico, interrompel'alimentazione della bobina prima dell'apertura dei poli. Nonostante questo il contatto ausiliario di preinterruzione nonpuò e non deve essere considerato un dispositivo di comando del contattore che deve essere dotato del comandoMarcia/Arresto. La posizione del dispositivo di comando, l'indicatore meccanico separato (interruzione completamenteapparente) o contatti visibili (interruzione visibile) devono segnalare in modo chiaro e sicuro lo stato dei contatti. Nondeve mai essere possibile la chiusura a lucchetto del sezionatore in posizione di chiuso o se i suoi contatti sono saldati inconseguenza di un incidente. I fusibili possono sostituire nei sezionatori i tubi o le barrette di sezionamento.

Manuale d'Uso Pag. 44

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ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.06.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

01.07.06.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

01.07.06.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

01.07.06.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.07.06.A05 Difetti delle connessioniDifetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori.

01.07.06.A06 Difetti ai dispositivi di manovraDifetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o dicondensa.

01.07.06.A07 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

01.07.06.A08 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.07.06.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Elemento Manutenibile: 01.07.07

Sistemi di cablaggio

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta ilnome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di etichetteidentificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre al personalespecializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.07.A01 Anomalie degli allacciDifetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.

01.07.07.A02 Anomalie delle preseDifetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

01.07.07.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

01.07.07.A04 Difetti delle canalineDifetti di tenuta delle canaline porta cavi.

01.07.07.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Manuale d'Uso Pag. 45

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Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

L'impianto elettrico ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kW l'enteerogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta ivari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civiliabitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così chesalti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; ladistribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa aterra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurareuna adeguata protezione.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.08.01 Canali in PVC ° 01.08.02 Interruttori differenziali ° 01.08.03 Interruttori magnetotermici ° 01.08.04 Passerelle portacavi ° 01.08.05 Regolatori di tensione

Manuale d'Uso Pag. 46

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Elemento Manutenibile: 01.08.01

Canali in PVC

Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essereconformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizionidi legge).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Le canalizzazioni in PVC possono essere facilmente distinguibili a seconda del colore dei tubi protettivi che possonoessere in:- serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolareresistenza meccanica;- serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenzameccanica.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.01.A01 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento,ondulazione.

01.08.01.A02 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.08.01.A03 Non planaritàUno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

01.08.01.A04 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.08.01.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 01.08.02

Interruttori differenziali

Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

L'interruttore differenziale è un dispositivo sensibile alle correnti di guasto verso l'impianto di messa a terra (cosiddette correntidifferenziali). Il dispositivo differenziale consente di attuare:- la protezione contro i contatti indiretti;- la protezione addizionale contro i contatti diretti con parti in tensione o per uso improprio degli apparecchi;- la protezione contro gli incendi causati dagli effetti termici dovuti alle correnti di guasto verso terra.Le norme definiscono due tipi di interruttori differenziali:- tipo AC per correnti differenziali alternate (comunemente utilizzato);- tipo A per correnti differenziali alternate e pulsanti unidirezionali (utilizzato per impianti che comprendono apparecchiatureelettroniche).Costruttivamente un interruttore differenziale è costituito da:- un trasformatore toroidale che rivela la tensione differenziale;- un avvolgimento di rivelazione che comanda il dispositivo di sgancio dei contatti.Gli interruttori automatici sono identificati con la corrente nominale i cui valori discreti preferenziali sono:6-10-13-16-20-25-32-40-63-80-100-125 A. I valori normali del potere di interruzione Icnd sono: 500-1000-1500-3000-4500-6000 A. Ivalori normali del potere di cortocircuito Icn sono: 1500-3000-4500-6000-10000 A.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'interruttore differenziale può essere realizzato individualmente o in combinazione con sganciatori di massima

Manuale d'Uso Pag. 47

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corrente.Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati inmodo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandiluce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantitoper almeno 10000 manovre.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.02.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

01.08.02.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

01.08.02.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

01.08.02.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.08.02.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.08.02.A06 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.08.02.A07 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.08.02.A08 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.08.02.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Elemento Manutenibile: 01.08.03

Interruttori magnetotermici

Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

Gli interruttori magnetotermici sono dei dispositivi che consentono l'interruzione dell'energia elettrica in caso di corto circuito o dicorrente superiore a quella nominale di taratura dell'interruttore.Tali interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.Gli interruttori automatici sono identificati con la corrente nominale i cui valori discreti preferenziali sono:6-10-13-16-20-25-32-40-63-80-100-125 A. I valori normali del potere di cortocircuito Icn sono:1500-3000-4500-6000-10000-15000-20000-25000 A.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati inmodo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandiluce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantitoper almeno 10000 manovre.

Manuale d'Uso Pag. 48

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ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.03.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

01.08.03.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

01.08.03.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

01.08.03.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.08.03.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.08.03.A06 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.08.03.A07 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.08.03.A08 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.08.03.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Elemento Manutenibile: 01.08.04

Passerelle portacavi

Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

Le passerelle portacavi sono utilizzate per il passaggio dei cavi elettrici; possono essere del tipo singolo o a ripiani. Sono generalmenteutilizzate quando non c'è necessità di incassare le canalizzazioni e pertanto vengono utilizzate in cavedi, cunicoli, ecc..

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare il corretto posizionamento dei canali e che non vi siano ostruzioni o impedimenti per il correttopassaggio dei cavi. Periodicamente registrare i pendini e gli ancoraggi a parete.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.04.A01 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.08.04.A02 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.08.04.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile.

01.08.04.A04 Difetti dei pendiniDifetti di posa in opera dei pendini di ancoraggio.

01.08.04.A05 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

01.08.04.A06 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

Manuale d'Uso Pag. 49

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01.08.04.A07 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.08.04.A08 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.08.04.A09 Non planaritàUno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

Elemento Manutenibile: 01.08.05

Regolatori di tensione

Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

Il regolatore a controllo di fase è un dispositivo semplice ed economico capace di regolare il valore di tensione senza dissipare potenza.Viene generalmente utilizzato per il controllo dei seguenti parametri: potenza assorbite da resistenze, luminosità dei vari tipi di lampadee velocità dei motori accoppiati agli utilizzatori.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Nell'installazione dei regolatori di tensione si deve evitare la vicinanza di fonti di calore; inoltre installando piùregolatori industriali in un medesimo involucro è necessario smaltire la potenza dissipata dal triac e dal filtro.Nelle conduttore a valle del regolatore e relativo filtro si hanno tensioni più disturbate ed è pertanto necessariodistanziare le conduttore a valle dei regolatori e quelle di eventuali sistemi audio installati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.05.A01 Anomalie della bobinaDifetti di funzionamento della bobina di avvolgimento.

01.08.05.A02 Anomalie del circuito magneticoDifetti di funzionamento del circuito magnetico mobile.

01.08.05.A03 Anomalie dell'elettromagneteVibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea.

01.08.05.A04 Anomalie della mollaDifetti di funzionamento della molla di ritorno.

01.08.05.A05 Anomalie delle viti serrafiliDifetti di tenuta delle viti serrafilo.

01.08.05.A06 Difetti dei passacavoDifetti di tenuta del coperchio passacavi.

01.08.05.A07 RumorositàEccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici.

01.08.05.A08 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Manuale d'Uso Pag. 50

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Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinatecondizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmente costituita da:- alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione fino ai gruppitermici;- gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica;- centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppi termici)ai fluidi termovettori;- reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di scambio termico facenti parte dell'impianto;- canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.09.01 Appoggi antivibrante in gomma ° 01.09.02 Batterie di condensazione (per macchine frigo) ° 01.09.03 Canali in lamiera ° 01.09.04 Canalizzazioni ° 01.09.05 Centrali di trattamento aria (U.T.A.) ° 01.09.06 Coibente per tubazioni in calcio silicato ° 01.09.07 Coibente per tubazioni in elastomeri espansi ° 01.09.08 Coibente per tubazioni in lana di roccia ° 01.09.09 Coibente per tubazioni in lana di vetro ° 01.09.10 Coibente per tubazioni in polietilene espanso ° 01.09.11 Diffusore industriale ° 01.09.12 Deumidificatori ° 01.09.13 Estrattori d'aria ° 01.09.14 Filtri assoluti HEPA e ULPA ° 01.09.15 Griglie di ventilazione in alluminio ° 01.09.16 Regolatore di portata ° 01.09.17 Recuperatori di calore ° 01.09.18 Serrande tagliafuoco ° 01.09.19 Tubi in acciaio ° 01.09.20 Tubazione pre isolata scaldante ° 01.09.21 Tubi in polipropilene (PP) ° 01.09.22 Tubo multistrato in PEX-AL-PEX ° 01.09.23 Valvola di espansione (per macchine frigo) ° 01.09.24 Ventilconvettore tangenziale

Manuale d'Uso Pag. 51

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Elemento Manutenibile: 01.09.01

Appoggi antivibrante in gomma

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Si tratta di elementi a supporto delle macchine utilizzate per il condizionamento (ventilatori, compressori, condizionatori, gruppi direfrigerazione, centrifughe, gruppi elettrogeni, ecc.); questi dispositivi hanno la funzione di collegamento tra le macchine e il pavimentosul quale poggiano in modo da evitare vibrazioni emesse durante il funzionamento delle macchine stesse. Gli appoggi possono essererealizzati con diversi materiali:- appoggi in gomma e/o gomma armata (deformabili), formati da strati di gomma (naturale o artificiale) dello spessore di 10-12 mm edincollati a lamierini di acciaio di 1-2 mm di spessore;- appoggi in acciaio;- appoggi in acciaio e PTFE o PTFE e neoprene.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente lo stato dei materiali costituenti gli appoggi. Verificarne le condizioni di esercizio in caso diparticolari eventi straordinari (sisma, movimenti franosi, dissesti, ecc.). Affidarsi a personale tecnico e a strumentazionealtamente specializzata.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.01.A01 DeformazioneDeformazione eccessiva degli elementi costituenti.

01.09.01.A02 InvecchiamentoInvecchiamento degli appoggi per degrado dei materiali costituenti.

01.09.01.A03 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

Elemento Manutenibile: 01.09.02

Batterie di condensazione (per macchine frigo)

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Il condensatore ha la funzione di far condensare il fluido refrigerante dallo stato di vapore surriscaldato allo stato liquido.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il condensatore, per raffreddare il vapore, utilizza l'acqua o l'aria. Nel 1° caso l'acqua proveniente da una torreevaporativa passa attraverso tubi alettati immersi nel fluido refrigerante (questo tipo di raffreddamento è poco utilizzatoanche per le limitazioni imposte dalla normativa); nel 2° caso l'aria viene condotta forzatamente attraverso delle batteriealettate che contengono il fluido refrigerante.Verificare che la valvola servocomandata funzioni correttamente, che le alette lato aria siano libere da incrostazioni eche non ci siano perdite di acqua sugli attacchi. Effettuare una pulizia delle batterie di condensazione ad aria mediantespazzolatura con spazzole metalliche o trattamento chimico biodegradabile delle alette lato aria.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.02.A01 Fughe di gas nei circuitiFughe di gas nei vari circuiti refrigeranti

01.09.02.A02 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze dipreriscaldamento.

01.09.02.A03 Perdite di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

Manuale d'Uso Pag. 52

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01.09.02.A04 RumorositàPresenza di rumori anomali o livello di rumorosità non nei valori di norma.

01.09.02.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 01.09.03

Canali in lamiera

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le centrali di trattamento dell'aria dell'impianto di climatizzazione sono destinate al trattamento sia dell'aria primaria che di tutta quellanecessaria alla climatizzazione. Il trasporto dei fluidi trattati (sia di mandata che di ripresa) avviene in canalizzazioni in acciaio zincatorivestite con idonei materiali coibenti. Nel caso di canali rettangolari con un lato di dimensioni superiori a 450 mm prevedere delle crocitrasversali di rinforzo.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Verificare le caratteristiche principali delle canalizzazioni con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei canali;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- griglie di ripresa e transito aria esterna;- serrande e meccanismi di comando;- coibentazione dei canali.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.03.A01 Anomalie delle coibentazioniDifetti di tenuta delle coibentazioni.

01.09.03.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di funzionamento dei dispositivi di comando e delle serrande.

01.09.03.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni.

01.09.03.A04 Difetti di tenuta giuntiPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.09.03.A05 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

01.09.03.A06 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 01.09.04

Canalizzazioni

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Il trasporto dei fluidi trattati (sia di mandata che di ripresa) avviene in canalizzazioni in acciaio zincato rivestite con idonei materialicoibenti. Il trattamento dei fluidi viene effettuato dalle centrali di trattamento dell'aria.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Manuale d'Uso Pag. 53

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Date le notevoli dimensioni, generalmente le U.T.A. sono collocate in ambienti interrati ma possono essere collocateanche in copertura o nei sottotetti prevedendo idonei dispositivi di isolamento acustico. Verificare le caratteristicheprincipali delle canalizzazioni con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei canali;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- griglie di ripresa e transito aria esterna;- serrande e meccanismi di comando;- coibentazione dei canali.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.04.A01 Difetti di coibentazioneDifetti di tenuta delle coibentazioni.

01.09.04.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di funzionamento dei dispositivi di comando e delle serrande.

01.09.04.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni.

01.09.04.A04 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

01.09.04.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 01.09.05

Centrali di trattamento aria (U.T.A.)

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le centrali di trattamento dell'aria, dette U.T.A. (acronimo di Unità Trattamento Aria), dell'impianto di climatizzazione sono destinate altrattamento sia dell'aria primaria che di tutta quella necessaria alla climatizzazione.Generalmente una U.T.A. è composta dai seguenti elementi:- ventilatore di ripresa dell'aria;- sezione di miscela, espulsione e ripresa dell'aria esterna;- sezione filtrante;- batteria di preriscaldamento;- sezione umidificante con separatore di gocce;- batteria di raffreddamento;- batteria di post riscaldamento;- ventilatore di mandata.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Deve essere redatto il libretto di impianto per la climatizzazione invernale e/o estiva indipendentemente dalla potenzatermica; tale libretto viene redatto dall’installatore per i nuovi impianti e dal responsabile (o terzo responsabile) perquelli esistenti.Il libretto di impianto:- Deve essere disponibile in forma cartacea o elettronica;- Devono essere stampate e conservate, anche in formato elettronico, le schede pertinenti lo specifico impianto;- Deve avere allegato il vecchio libretto di impianto o di centrale;- Deve essere consegnato in caso di alienazione del bene;- Deve essere conservato per almeno 5 anni dalla dismissione del bene;- Devono essere aggiornati i vecchi allegati del D.M. 17/03/2003 (allegati I,II) e del D. Lgs 19/08/05 n.192 (allegati F eG) con i nuovi allegati conformi al D.M. 10 febbraio 2014.Il manutentore deve redigere “specifici rapporti di controllo” in caso di interventi di controllo e manutenzione suimpianti di climatizzazione invernale di potenza utile nominale superiore ai 10 Kw e di climatizzazione estiva superioreai 12 Kw con o senza produzione di acqua calda sanitaria.Per redigere i rapporti di controllo dovranno essere utilizzati i modelli conformi agli allegati II,II,IV e V del D.M. 10

Manuale d'Uso Pag. 54

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febbraio 2014 (in sostituzione dei vecchi allegati F e G del D.Lgs. 19/08/05 n.192) che dovranno essere speditiprioritariamente, con strumenti informatici, all’Autorità competente.Al momento del primo avviamento dell’impianto occorre innanzitutto verificare che i generatori di calore siano installatiin locali dotati delle prescritte aperture di ventilazione e prive di elementi di ostruzione in genere. Inoltre è necessarioprocedere ad un controllo qualitativo della combustione dei focolari dell’impianto, accertando che la fiamma sia benformata e priva di fumosità.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.05.A01 Difetti di filtraggioDifetti ai filtri di aspirazione del compressore.

01.09.05.A02 Difetti di funzionamento motoriDifetti di funzionamento dei motori elettrici.

01.09.05.A03 Difetti di lubrificazioneFunzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante.

01.09.05.A04 Difetti di taraturaDifetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo.

01.09.05.A05 Difetti di tenutaFughe dei fluidi termovettori in circolazione.

01.09.05.A06 Fughe ai circuitiFughe dei fluidi nei vari circuiti.

01.09.05.A07 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

01.09.05.A08 Perdita di tensione delle cinghiePerdita di tensione delle cinghie del ventilatore.

01.09.05.A09 RumorositàEccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.09.05.C01 Taratura apparecchiature di regolazioneCadenza: ogni 3 mesiTipologia: RegistrazioneVerificare che negli ambienti climatizzati vengano mantenuti i valori di umidità e temperatura prestabiliti, regolando leapparecchiature di controllo e regolazione.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3)(Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 4) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 5) Affidabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura.

01.09.05.C02 Taratura apparecchiature di sicurezza

Cadenza: ogni meseTipologia: RegistrazioneVerificare, ed eventualmente tarare, il regolare funzionamento delle principali apparecchiature di controllo e sicurezza, qualipressostato olio, termostato antigelo, etc.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo della combustione; 3)(Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 4) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 5) Affidabilit à; 6) Attitudinea limitare i rischi di esplosione; 7) Comodità di uso e manovra; 8) Resistenza agli agenti aggressivi chimici; 9) Resistenzameccanica; 10) Sostituibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura.

Elemento Manutenibile: 01.09.06

Coibente per tubazioni in calcio silicato

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Manuale d'Uso Pag. 55

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Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in calcio silicato sono composti da silice amorfa, calce, fibre di rinforzo e altri additivi mescolati con acqua riscaldati fino a

ebollizione; l'impasto liquido che si ottiene viene versato in stampi e, una volta asciugato, inserito in autoclave dove avviene la reazione

chimica per formare silicato di calcio. I pannelli e le coppelle ottenuti dal processo vengono posti in un forno per la essicazione finale.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare latemperatura dei fluidi trasportati. Lo spessore delle coibentazioni deve essere scelto in funzione del diametro dellatubazione e della conduttività termica utile del materiale isolante; inoltre bisogna considerare la classe di reazione alfuoco dei materiali che costituiscono il coibente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.06.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

01.09.06.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

01.09.06.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

01.09.06.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

Elemento Manutenibile: 01.09.07

Coibente per tubazioni in elastomeri espansi

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in elastomeri espansi sono realizzati dalla trasformazione della gomma sintetica che viene espansa e vulcanizzata ottenendouna schiuma solida molto flessibile. Il prodotto ottenuto presenta una particolare struttura a celle chiuse che conferisce ottime doti diisolamento termico e controllo della condensa. Sono generalmente realizzati sotto forma di nastri, lastre a rotoli e guaine.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare latemperatura dei fluidi trasportati. Lo spessore delle coibentazioni deve essere scelto in funzione del diametro della

Manuale d'Uso Pag. 56

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tubazione e della conduttività termica utile del materiale isolante; inoltre bisogna considerare la classe di reazione alfuoco dei materiali che costituiscono il coibente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.07.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

01.09.07.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

01.09.07.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

01.09.07.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

Elemento Manutenibile: 01.09.08

Coibente per tubazioni in lana di roccia

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in lana di roccia sono ottenuti dalla fusione e dalla filatura di rocce naturali; la lana di roccia possiede ottime caratteristiche

termo-chimiche ed è inattaccabile dagli acidi, imputrescibile e oltre all’elevato comportamento fonoassorbente presenta una notevole

resistenza alla temperatura. Questi coibenti sono generalmente realizzati sotto forma di pannelli, coppelle, materassini.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare latemperatura dei fluidi trasportati. Lo spessore delle coibentazioni deve essere scelto in funzione del diametro dellatubazione e della conduttività termica utile del materiale isolante; inoltre bisogna considerare la classe di reazione alfuoco dei materiali che costituiscono il coibente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.08.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

01.09.08.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

01.09.08.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

01.09.08.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

Elemento Manutenibile: 01.09.09

Manuale d'Uso Pag. 57

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Coibente per tubazioni in lana di vetro

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in lana di vetro sono realizzati con composto di residui vetrosi e la fabbricazione avviene tramite sinterizzazione di vetro ecarbone in polvere. Questi coibenti presentano una notevole resistenza al fuoco nonché una elevata qualità di assorbimento acustico;sono generalmente realizzati sotto forma di pannelli, coppelle, materassini.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare latemperatura dei fluidi trasportati. Lo spessore delle coibentazioni deve essere scelto in funzione del diametro dellatubazione e della conduttività termica utile del materiale isolante; inoltre bisogna considerare la classe di reazione alfuoco dei materiali che costituiscono il coibente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.09.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

01.09.09.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

01.09.09.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

01.09.09.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

Elemento Manutenibile: 01.09.10

Coibente per tubazioni in polietilene espanso

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in polietilene espanso sotto ottenuti da polietilene fuso che viene fatto avanzare all'interno di un estrusore e fatto filtrare fino

all'iniezione del gas espandente; all’uscita dell’estrusore, mediante una particolare testata, si determina lo spessore, la densità e la

forma. Il prodotto ottenuto ha la proprietà di essere costituito da microcelle chiuse e quindi molto leggero; tali caratteristiche gli

Manuale d'Uso Pag. 58

Page 58: REVISIONE DI PROGETTO ESECUTIVO - scf.gov.it · ’Azienda Ospedaliera ha in corso una ... Predisposizione a corridoio di stacchi sulla rete idronica a ... andranno ogni volta misurate

conferiscono una ottima impermeabilità all'acqua e una buona resistenza alla compressione. Sono generalmente realizzati sotto forma di

lastre a rotoli e guaine.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare latemperatura dei fluidi trasportati. Lo spessore delle coibentazioni deve essere scelto in funzione del diametro dellatubazione e della conduttività termica utile del materiale isolante; inoltre bisogna considerare la classe di reazione alfuoco dei materiali che costituiscono il coibente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.10.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

01.09.10.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

01.09.10.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

01.09.10.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

Elemento Manutenibile: 01.09.11

Diffusore industriale

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Il diffusore industriale è costituito da una unità conica in acciaio che effettua lanci più o meno lunghi potendo ruotare di 360°; questodispositivo è progettato per immettere aria in ambienti di notevoli dimensioni quali quelli industriali, magazzini, palestre, ecc..

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Per un miglior funzionamento è consigliabile, ad inizio stagione, effettuare una serie di operazioni quali:- pulizia ed eventuale sostituzione del filtro dell'aria;- verifica delle connessioni elettriche.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.11.A01 Anomalie delle coibentazioniDifetti di tenuta delle coibentazioni.

01.09.11.A02 Anomalie feritoieDifetti di funzionamento delle feritoie di mandata dell'aria.

01.09.11.A03 Anomalie sensoreDifetti di funzionamento del sensore di misurazione della velocità dell’aria.

01.09.11.A04 Difetti di regolazione e controlloDifetti di funzionamento dei dispositivi di comando e dei diffusori.

01.09.11.A05 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni.

01.09.11.A06 Difetti di tenuta giuntiPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.09.11.A07 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

Manuale d'Uso Pag. 59

Page 59: REVISIONE DI PROGETTO ESECUTIVO - scf.gov.it · ’Azienda Ospedaliera ha in corso una ... Predisposizione a corridoio di stacchi sulla rete idronica a ... andranno ogni volta misurate

Elemento Manutenibile: 01.09.12

Deumidificatori

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

I deumidificatori del tipo meccanico-refrigerativi sono quelli più utilizzati. In questo tipo di deumidificatore l'aria viene aspirata e spintada una ventola in direzione di una serpentina di raffreddamento. Poichè la pressione di vapore a saturazione dell'acqua diminuisce aldiminuire della temperatura, il vapore acqueo presente nell'aria si condensa una volta che è venuto a contatto con la serpentina, el'acqua che man mano si forma gocciola verso un serbatoio di raccolta. L'aria così deumidificata viene poi filtrata ed espulsa.Gli elementi che costituiscono i deumidificatori sono i seguenti:- Filtro aria;- Batteria pre-raffreddamento;- Evaporatore;- Compressore;- Condensatore;- Batteria post-raffreddamento;- Ventilatore;- Filtro deidratatore;- Organo di laminazione;- Condensatore ad acqua.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di gettare (attraverso le griglie o le cavità che aspirano l’aria) alcun tipo di oggetto. Pulire i filtri con costanza econ frequenza, rispettando le indicazioni del produttore. Nel caso in cui sia possibile lavarli, è bene reinserirli solo unavolta che si sono perfettamente asciugati. Qualsiasi operazione di pulizia va fatta ad apparecchio spento e spinadisinserita.L’apparecchio non deve mai essere posizionato in modo tale da pregiudicare il riciclo dell’aria o in nicchie che limitanole prese d’aria di bocchettoni e griglie: un’installazione corretta implica almeno cinquanta centimetri di spaziotutt’intorno all’apparecchio stesso.Per economizzare e ridurre i consumi, vanno chiuse le porte e le finestre della stanza da deumidificare.Il deumidificatore non deve mai essere messo a contatto o nelle immediate vicinanze di superfici calde (termosifoni ostufe) e deve essere posizionato in piano, in modo da essere perfettamente stabile.Nel caso in cui l'apparecchio non sarà utilizzato per un tempo superiore ai sei mesi, si dovrà provvedere a pulire il filtroe la tanica in cui viene accumulata la condensa, dopodiché sarà bene coprire il deumidificatore per proteggerlo dallapolvere e, infine, riporlo in un luogo fresco.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.12.A01 Anomalie filtro ariaCattivo funzionamento dei filtri dell'aria per cui si verificano cattivi odori.

01.09.12.A02 Anomalie filtro deidratatoreCattivo funzionamento del filtro deidratatore.

01.09.12.A03 Anomalie batteria pre-raffreddamentoDifetti di funzionamento della batteria pre-raffreddamento.

01.09.12.A04 Anomalie evaporatoreCattivo funzionamento dell'evaporatore.

01.09.12.A05 Anomalie batteria post-raffreddamentoDifetti di funzionamento della batteria post-raffreddamento.

01.09.12.A06 Anomalie vaschetta condensaEccessivo accumulo dell'acqua di condensa nella vaschetta di raccolta.

01.09.12.A07 Difetti ventilatoreAnomalie nel funzionamento del ventilatore.

Elemento Manutenibile: 01.09.13

Estrattori d'aria

Manuale d'Uso Pag. 60

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Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Gli estrattori d'aria devono essere posizionati in modo da garantire il ricambio d'aria previsto in fase di progetto. Devono essere liberi daostacoli in modo da funzionare liberamente.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare le caratteristiche principali degli estrattori con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- funzionalità dei ventilatori;- la stabilità dei sostegni dei canali.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.13.A01 Disallineamento delle puleggeDifetti di funzionamento delle pulegge dovuti al disallineamento delle stesse.

01.09.13.A02 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.09.13.A03 Usura della cinghiaDifetti di funzionamento delle cinghie di trasmissione dovuti all'usura.

01.09.13.A04 Usura dei cuscinettiDifetti di funzionamento dei cuscinetti dovuti all'usura.

Elemento Manutenibile: 01.09.14

Filtri assoluti HEPA e ULPA

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Sono capaci di fermare particelle di dimensioni inferiori al micron. Si distinguono in filtri di classe HEPA (High Efficiency ParticulateAir-Filters), con valori di rendimento tra il 99,97% DOP e il 99,999% DOP, e filtri di classe ULPA (Ultra Low Penetration Air-Filters) cheraggiungono rendimenti superiori al di 99,999%. La filtrazione avviene per intercettazione e diffusione (per le particelle più piccole). Ilmateriale filtrante è formato da specifiche carte a base di fibre di vetro con diametro inferiore ad 1 micron. La carta viene ripetutamenteripiegata su se stessa in modo da ottenere una superficie filtrante molto elevata rispetto alla superficie frontale. La piegatura della cartafiltrante può essere:- a pieghe profonde: il foglio è piegato su se stesso e tra faccia e faccia sono sistemati dei separatori ondulati in alluminio, carta kraft,PVC, ecc. in questo modo si ottiene una superficie filtrante molto ampia, i quattro lati del pacco filtrante sono sigillati al telaio portanteche può essere di legno, alluminio, acciaio zincato, acciaio speciale; i sigillanti possono essere in schiuma di poliuretano, neoprene,resine sintetiche, ecc.; le celle di dimensioni frontali di 610 x 610 mm e profondità di 292 mm possono trattare portata d'aria di circa500 l/s con velocità frontale dell'aria di 1,4 m/s;- a piccole pieghe: la carta è pieghettata su se stessa per una profondità limitata da 20 a 70 mm ed è racchiusa in un pannello apposito.I pannelli possono essere montati a V nel telaio che li contiene; la cella filtrante è, così, formata da più pannelli a V che sono mantenutida profilati d'appoggio, la tenuta dell'aria è garantita da appositi sigillanti.I filtri HEPA e ULPA devono sempre essere preceduti da prefiltri con un rendimento più basso. Per la messa in opera è indispensabileuna tenuta perfetta tra filtro e controtelaio.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I filtri assoluti HEPA e ULPA devono essere preceduti da prefiltri in grado di trattenere le particelle più grossolane dipolvere. L'utilizzo di tali filtri è consigliabile in tutte quelle condizioni in cui sia indispensabile un controllo rigorosodella purezza dell'aria. L'utente deve effettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi sianoperdite o fughe di sostanze e verificando i valori della pressione di esercizio a monte e a valle dei filtri. I filtri assolutipossono essere montati:- a canale: il filtro è montato all'interno di un cassone dotato di telaio sul canale d'aria. La stabilità è garantita da sistemidi fissaggio;- parete o soffitto filtrante: su un apposito controtelaio sono assemblate più celle che poggiano su mensole di supporto;- sistemazione in cassone: quando nell'aria sono presenti agenti nocivi e/o abbia temperature elevate è la sistemazione

Manuale d'Uso Pag. 61

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obbligatoria, il cassone è di costruzione pesante e, contiene, in un vano separato, anche il prefiltro, all'interno delcassone è presente un involucro di plastica che serve ad impedire il contatto diretto tra il filtro e l'operatore che losostituisce.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.14.A01 Anomalie dei cassoniAccumuli di materiali estranei all'interno dei cassoni dei filtri assoluti.

01.09.14.A02 Corrosione dei telaiFenomeni di corrosione dei telai di supporto dei filtri dovuti ad ambiente eccessivamente umidi.

01.09.14.A03 Difetti alle guarnizioniProblemi di tenuta delle guarnizioni di sigillatura dei filtri sui rispettivi telai.

01.09.14.A04 Difetti dei canaliAnomalie dei canali che contengono i filtri assoluti.

01.09.14.A05 Difetti dei controtelaiDifetti di posa in opera dei controtelai sui quali vanno inseriti i filtri.

01.09.14.A06 Difetti dei separatoriDifetti di posizionamento dei separatori dei filtri.

01.09.14.A07 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

01.09.14.A08 Difetti di montaggioDifetti nella posa in opera delle carte a base di fibre di vetro.

01.09.14.A09 Difetti di tenutaPerdite o fughe di sostanze dai filtri.

01.09.14.A10 Perdita di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

Elemento Manutenibile: 01.09.15

Griglie di ventilazione in alluminio

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le griglie di ventilazione dell'aria provvedono alla diffusione dell'aria negli ambienti; sono realizzate generalmente in alluminio e sonoposizionate sui terminali delle canalizzazioni.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

La griglia deve essere montata in posizione facilmente accessibile e perfettamente orizzontale in modo da evitare loscarico di forze anomale sui dispositivi di occlusione con conseguenti problemi di funzionamento. Inoltre non installarela griglia in ambienti con sostanze che possano generare un processo di corrosione delle alette in alluminio.L'utente deve verificare le caratteristiche principali delle griglie di ventilazione e delle canalizzazioni con particolareriguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei canali;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- griglie di ripresa e transito aria esterna;- serrande e meccanismi di comando;- strato di coibente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.15.A01 CorrosioneFenomeni di corrosione degli elementi metallici.

Manuale d'Uso Pag. 62

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01.09.15.A02 Difetti di ancoraggioDifetti di tenuta degli ancoraggi delle griglie ai canali.

01.09.15.A03 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento delle griglie di ventilazione aria.

01.09.15.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 01.09.16

Regolatore di portata

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

I regolatori consentono di eseguire sia la regolazione del flusso dell’aria in condotte rettangolari (sia sui canali di mandata che su quellidi estrazione dell’aria) e sia per mantenere la portata d’aria costante rispetto al valore richiesto dal progetto.Il regolatore è costituito da un sensore di misurazione della velocità dell’aria; il dato rilevato regola l’attuatore e quindi l’apertura dellaserranda di regolazione.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Per il corretto funzionamento è necessario che il flusso d’aria proceda sempre dal ponte di misurazione verso le alette diregolazione. Nel caso si debbano eseguire misurazioni precise durante il funzionamento è necessario inserire unacondotta d’aria rettilinea di almeno 50 cm di lunghezza prima della zona di aspirazione del regolatore.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.16.A01 Anomalie attuatoreDifetti di funzionamento dell'attuatore della serranda.

01.09.16.A02 Anomalie sensoreDifetti di funzionamento del sensore di misurazione della velocità dell’aria.

01.09.16.A03 Difetti di apertura serrandaDifetti di funzionamento del sistema di apertura della serranda di regolazione.

01.09.16.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 01.09.17

Recuperatori di calore

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Sono realizzati a fascio tubiero con tubi in rame mandrinati a piastre tubiere in acciaio. L'acqua circola all'interno dei tubi e, quindi, il latoacqua è facilmente ispezionabile e pulibile rimuovendo i coperchi delle casse acqua. Questi apparecchi si applicano sia su gruppifrigoriferi raffreddati ad acqua che raffreddati ad aria. In tutti e due i casi si inserisce un recuperatore in ogni circuito frigorifero di cui ècostituita l'unità di refrigerazione. Quando l'utenza collegata al recuperatore è sottoposta ad un carico, lo stesso recuperatore cedecalore all'acqua che lo attraversa facendo condensare il refrigerante che circola sull'altro lato. In base al differente carico del circuitoidraulico collegato al recuperatore, questo è capace di recuperare una percentuale del calore di condensazione che oscilla tra lo 0 e il100%.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il recuperatore si installa tra il collettore di mandata del compressore ed il condensatore principale del circuito, a montedi quest'ultimo.

ANOMALIE RISCONTRABILI

Manuale d'Uso Pag. 63

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01.09.17.A01 Anomalie del termostatoDifetti di funzionamento del termostato e/o del sistema di regolazione della temperatura dell'acqua.

01.09.17.A02 Depositi di materialeAccumuli di materiale (fanghi, polvere, ecc.) all'interno dei recuperatori.

01.09.17.A03 Difetti di tenutaPerdite del fluido attraverso i fasci tubieri del recuperatore di calore.

01.09.17.A04 Mancanza certificazione antincendioMancanza o perdita delle caratteristiche antincendio del materiale coibente.

01.09.17.A05 Sbalzi di temperaturaDifferenza di temperatura tra il fluido in ingresso e quello in uscita.

Elemento Manutenibile: 01.09.18

Serrande tagliafuoco

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le serrande tagliafuoco sono dei dispositivi a chiusura mobile, all'interno di una condotta, progettate per prevenire il passaggio delfuoco. Possono essere del tipo "isolata" o del tipo "non isolata". La serranda tagliafuoco isolata è una serranda che soddisfa entrambi irequisiti di integrità ed isolamento per il periodo di resistenza al fuoco previsto. La serranda tagliafuoco non isolata è una serranda chesoddisfa il requisito di integrità per il periodo di resistenza al fuoco previsto e non oltre 5 min di isolamento. Le serrande tagliafuocopossono essere azionate da un meccanismo integrato direttamente con la serranda o da un meccanismo termico di rilascio. Ilmeccanismo integrato o direttamente associato con la serranda tagliafuoco causa la chiusura del componente mobile della serrandastessa cambiando la posizione da "aperta" a "chiusa". Il meccanismo termico di rilascio progettato per rispondere ad un innalzamento ditemperatura dell'aria circostante, in grado di sganciare la lama della serranda ad una determinata temperatura. Esso può interfacciarsicon un meccanismo operante meccanicamente, elettricamente, elettronicamente o pneumaticamente, integrato oppure posizionatolontano dal meccanismo stesso.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il costruttore deve fornire con le serrande le istruzioni relative all'accoppiamento con la serranda, all'uso, alle verificheperiodiche ed alla manutenzione. Le parti che necessitano di lubrificazione devono essere protette dalla polvere. Ilsemplice allentamento di una vite o di un dado non deve comprendere la trasmissione di una forza o di una coppia. Idispositivi di controllo delle posizioni di un dispositivo di azionamento di sicurezza (DAS) devono dare indicazioni inmaniera sicura e duratura; in particolare la posizione di chiusura deve essere segnalata dal DAS quando è effettivamenteraggiunta.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.18.A01 Anomalie dei fusibiliDifetti di funzionamento dei fusibili.

01.09.18.A02 CorrosioneFenomeni di corrosione che possono verificarsi per esposizione a valori eccessivi dell'umidità degli ambienti dove sono installate leserrande ed i relativi dispositivi.

01.09.18.A03 Difetti dei DASDifetti di funzionamento dei dispositivi di azionamento di sicurezza delle serrande dovuti a mancanza di lubrificazione.

01.09.18.A04 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei bulloni o delle viti o dei dadi che possono compromettere il funzionamento dei DAS (dispositivi diazionamento di sicurezza) delle serrande.

01.09.18.A05 IncrostazioniDepositi ed accumuli di polvere che causano problemi ai dispositivi di leverismo della serranda.

01.09.18.A06 Mancanza certificazione antincendioMancanza o perdita delle caratteristiche antincendio del materiale coibente.

01.09.18.A07 VibrazioniEccessivi fenomeni di vibrazione che si verificano durante il funzionamento degli impianti e che causano anomalie ai DAS.

Manuale d'Uso Pag. 64

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Elemento Manutenibile: 01.09.19

Tubi in acciaio

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Vengonousate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in rame opportunamente isolate.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I materiali utilizzati per la realizzazione delle reti di distribuzione dei fluidi devono possedere caratteristiche tecnicherispondenti alle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI e del CEIma in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, congiunzioni realizzate mediante pezzi speciali ; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimentoisolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.19.A01 Difetti di coibentazioneCoibentazione deteriorata o assente per cui si hanno tratti di tubi scoperti.

01.09.19.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando.

01.09.19.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni.

01.09.19.A04 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

01.09.19.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 01.09.20

Tubazione pre isolata scaldante

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

La tubazione pre isolata scaldante si compone di un tubo principale isolato termicamente (in genere si utilizza schiuma di polietilene

reticolato microcellulare) e rivestito da una guaina realizzata in polietilene ad alta densità (HDPE). La struttura a cellule chiuse del

materiale assicura un assorbimento di acqua ridotto al minimo.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

La posa in opera delle tubazioni deve essere eseguita da personale specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.20.A01 Difetti di tenutaPerdita di fluido dovuta a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.09.20.A02 RigonfiamentiAlterazione della superficie del tubo dovuta a temperature eccessive.

01.09.20.A03 Anomalie rivestimento

Manuale d'Uso Pag. 65

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Difetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

Elemento Manutenibile: 01.09.21

Tubi in polipropilene (PP)

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

I tubi in polipropilene (comunemente identificati con la sigla PP e di colore grigio) sono ottenuti da omopolimeri e/o copolimeri delpropilene. Per l'utilizzazione con fluidi alimentari o per il trasporto di acqua potabile possono essere utilizzati solo i tubi del tipo 312.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi destinati al trasporto dell'acqua potabile devono possederecaratteristiche tecniche rispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministero della Sanità. Evitare di introdurreall'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi conpressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.21.A01 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

01.09.21.A02 DeformazioneCambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

01.09.21.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.09.21.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 01.09.22

Tubo multistrato in PEX-AL-PEX

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Il tubo in PEX-AL-PEX è un sistema integrato formato da un doppio strato di polietilene reticolato (realizzato con metodo a silanicoestruso) con interposto uno strato di alluminio. Questa tipologia di tubo multistrato può essere utilizzata sia all'interno e sia all'esternodegli edifici e con idonea coibentazione anche negli impianti di riscaldamento, climatizzazione e raffrescamento.Questi tubi presentano notevoli vantaggi derivati dalla leggerezza e dall'indeformabilità; inoltre questi tubi presentano bassissime perditedi carico e possono essere utilizzati in un ampio range di temperature.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il bubo multistrato può essere realizzato con coibentazione termica (realizzata in polietilene espanso a cellule chiuse eprivo di CFC e HCFC) che oltre ad incrementare l’efficienza energetica dell’installazione migliora ulteriormente laridotta rumorosità degli impianti realizzati con materiali sintetici. In particolare lo strato isolante è facilmentericonoscibile da una pellicola di rivestimento esterna di colore rosso o blu per il tubo da riscaldamento e di colore grigiochiaro per il tubo da raffrescamento.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.22.A01 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

01.09.22.A02 Deformazione

Manuale d'Uso Pag. 66

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Cambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

01.09.22.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.09.22.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 01.09.23

Valvola di espansione (per macchine frigo)

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

La valvola di espansione termostatica dell'evaporatore delle macchine frigo dell'impianto di climatizzazione, regola l'evaporazione delliquido refrigerante.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il liquido refrigerante evapora all'interno dei tubi di cui è composto generalmente l'evaporatore e viene regolato da unavalvola di espansione termostatica. Si possono avere vari tipi di valvole quali:- a termoregolazione progressiva con valvole rotative;- a termoregolazione progressiva con valvole a movimento rettilineo.L'utente deve effettuare un controllo generale delle valvole di termoregolazione; in particolare, deve verificare che lavalvola servocomandata funzioni correttamente, che le alette lato aria siano libere da incrostazioni e che non ci sianoperdite di acqua sugli attacchi. Verificare, inoltre, che non ci siano segni di degrado intorno agli organi di tenuta dellevalvole.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.23.A01 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze dipreriscaldamento.

01.09.23.A02 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle valvole.

01.09.23.A03 Perdite di acquaDifetti di tenuta delle valvole con perdite d'acqua.

01.09.23.A04 Sbalzi di temperaturaSbalzi di temperatura tra l'acqua in ingresso e l'acqua in uscita.

01.09.23.A05 Mancanza certificazione antincendioMancanza o perdita delle caratteristiche antincendio del materiale coibente.

Elemento Manutenibile: 01.09.24

Ventilconvettore tangenziale

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Il ventilconvettore tangenziale è un particolare tipo di ventilconvettore compatto e di spessore contenuto che può essere installato inposizione verticale sospeso, a pavimento con zoccoli, con ripresa aria inferiore, orizzontale a soffitto con ripresa aria posteriore.Il ventilconvettore tangenziale è generalmente costituito da:- struttura portante in lamiera zincata e coibentata;- bacinella raccogli condensa in lamiera zincata e coibentata;- gruppo elettroventilante costituito da ventilatori tangenziali con ventole in alluminio a sviluppo orizzontale (del tipo equilibrate siastaticamente sia dinamicamente);- motore elettrico accoppiato al ventilatore ed ammortizzato con supporti elastici;- filtro aria in tessuto filtrante in polipropilene a nido d’ape, racchiuso da un telaio metallico per facilitarne l’estrazione e la pulizia;- batteria di scambio termico in tubo di rame con alette in alluminio a pacco continuo.

Manuale d'Uso Pag. 67

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MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Posizionare i ventilconvettori ad un altezza dal pavimento tale che, durante il funzionamento, non si creino movimentidell'aria fastidiosi per le persone.Ad inizio della stagione occorre eseguire una serie di verifiche e di controlli ed in particolare:- pulizia del filtro dell'aria;- controllo e pulizia delle batterie con particolare attenzione alla posizione delle alette;- controllo dell'isolamento del motore elettrico;- controllo del corretto senso di rotazione dell'elettro ventilatore.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.24.A01 Accumuli d'aria nei circuitiAccumuli d'aria all'interno dei circuiti che impediscono il corretto funzionamento.

01.09.24.A02 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

01.09.24.A03 Difetti di funzionamento dei motori elettriciCattivo funzionamento dei motori dovuto a mancanza improvvisa di energia elettrica, guasti, ecc.

01.09.24.A04 Difetti di lubrificazioneFunzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante.

01.09.24.A05 Difetti di taratura dei sistemi di regolazioneDifetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo.

01.09.24.A06 Difetti di tenutaFughe dei fluidi termovettori in circolazione.

01.09.24.A07 Difetti di ventilazioneDifetti di ventilazione dovuti ad ostruzioni (polvere, accumuli di materiale vario) delle griglie di ripresa e di mandata.

01.09.24.A08 Fughe di fluidiFughe dei fluidi nei vari circuiti.

01.09.24.A09 Rumorosità dei ventilatoriRumorosità dei cuscinetti dovuta all'errato senso di rotazione o problemi in generale (ostruzioni, polvere, ecc.) dei motori deglielettroventilatori.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.09.24.C01 Controllo dispositiviCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaEffettuare un controllo generale dei dispositivi di comando dei ventilconvettori; in particolare verificare:-il corretto funzionamento dei dispositivi di comando quali termostato, interruttore, commutatore di velocità; -l'integrità delle batteriedi scambio, delle griglie di ripresa e di mandata.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di taratura dei sistemi di regolazione; 3) Difetti di tenuta; 4) Fughe difluidi.

01.09.24.C02 Controllo tenuta acqua

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaControllo e verifica della tenuta all'acqua dei ventilconvettori. In particolare, verificare che le valvole ed i rubinetti non consentanoperdite di acqua (in caso contrario far spurgare l'acqua in eccesso).

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Fughe di fluidi.

Manuale d'Uso Pag. 68

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Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scaricodell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acquereflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti esulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore èopportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.10.01 Collettori ° 01.10.02 Fosse biologiche ° 01.10.03 Pozzetti di scarico ° 01.10.04 Tubazioni ° 01.10.05 Tubazioni in polipropilene (PP) ° 01.10.06 Vasche di accumulo

Manuale d'Uso Pag. 69

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Elemento Manutenibile: 01.10.01

Collettori

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno lafunzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

È necessario verificare e valutare la prestazione delle connessioni di scarico e dei collettori di fognatura durante larealizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la successiva operatività del sistema. Esistono tre tipi disistemi diversi, ossia:- i sistemi indipendenti;- i sistemi misti;- i sistemi parzialmente indipendenti.Gli scarichi ammessi nel sistema sono:- le acque usate domestiche;- gli effluenti industriali ammessi;- le acque di superficie.Le verifiche e le valutazioni devono considerare alcuni aspetti tra i quali:- la tenuta all'acqua;- la tenuta all'aria;- l'assenza di infiltrazione;- un esame a vista;- un'ispezione con televisione a circuito chiuso;- una valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;- un monitoraggio degli arrivi nel sistema;- un monitoraggio della qualità, quantità e frequenza dell'effluente nel punto di scarico nel corpo ricettore;- un monitoraggio all'interno del sistema rispetto a miscele di gas tossiche e/o esplosive;- un monitoraggio degli scarichi negli impianti di trattamento provenienti dal sistema.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.01.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.01.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

01.10.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.10.01.A04 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

01.10.01.A05 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

01.10.01.A06 IntasamentoDepositi di sedimenti e/o detriti nel sistema che formano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei condotti.

01.10.01.A07 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.01.A08 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

01.10.01.A09 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

Manuale d'Uso Pag. 70

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Elemento Manutenibile: 01.10.02

Fosse biologiche

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

Quando diventa complicato collegare il sistema di smaltimento delle acque al sistema fognario esistente si realizzano le fosse biologiche;tali fosse consentono, temporaneamente, il deposito delle acque reflue. Le fosse biologiche sono generalmente realizzate prefabbricatecosì da essere facilmente installate; devono essere settiche ed impermeabili per evitare fuoriuscite di liquido che può provocareinquinamento. Le fosse settiche sono classificate sulla base di una capacità nominale (CN) minima di 2 mc con differenze di capacitànominale di 1 mc fra due dimensioni successive.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Prima dell'avviamento pulire attentamente le vasche per eliminare gli accumuli dei materiali e lavare con acqua inpressione per scrostare eventuali depositi di materiali sulle pareti della vasca.Il fabbricante deve fornire le istruzioni per l'installazione insieme ad ogni fossa settica che devono contenere i dati perl'installazione dell'impianto, per le connessioni di tubi, per le procedure di messa in funzione e di avvio. Il fabbricantedeve dotare ogni fossa settica di esaurienti istruzioni di funzionamento e di manutenzione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.02.A01 AbrasioneAbrasione delle pareti della fossa biologica dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque discorrimento superficiale.

01.10.02.A02 CorrosioneCorrosione delle pareti e del fondo delle vasche dovuta all'azione chimica dei fluidi.

01.10.02.A03 DepositiAccumulo eccessivo di sabbia e materiali solidi sul fondo della fossa.

01.10.02.A04 IntasamentoIncrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc..

01.10.02.A05 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.02.A06 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo delle fosse che può causare l’intasamento.

01.10.02.A07 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.02.A08 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

Elemento Manutenibile: 01.10.03

Pozzetti di scarico

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasisempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindi sufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lasciascorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi del cestello, occorrefar ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto.Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di fondocon luce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, il tubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al di sopra delpezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Il cestello è formato da untronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura, piegatura degli orli oflangiatura. Il pozzetto che consente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un pezzo cilindrico intermedio,un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzo cilindrico superiore senza sporgenze e l'anello d'appoggio

Manuale d'Uso Pag. 71

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per la copertura.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori eanche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono per esempio:- prova di tenuta all'acqua;- prova di tenuta all'aria;- prova di infiltrazione;- esame a vista;- valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;- tenuta agli odori.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.03.A01 AbrasioneAbrasione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimentosuperficiale.

01.10.03.A02 CorrosioneCorrosione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimentosuperficiale e dalle aggressioni del terreno e delle acque freatiche.

01.10.03.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.10.03.A04 Difetti delle griglieRottura delle griglie di filtraggio che causa infiltrazioni di materiali grossolani quali sabbia e pietrame.

01.10.03.A05 IntasamentoIncrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc..

01.10.03.A06 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.03.A07 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

01.10.03.A08 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.03.A09 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

Elemento Manutenibile: 01.10.04

Tubazioni

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche diaccumulo se presenti.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I tubi utilizzabili devono rispondere alle prescrizioni indicate dalle norme specifiche ed in particolare rispetto al tipo dimateriale utilizzato per la realizzazione delle tubazioni quali:- tubi di acciaio zincato;- tubi di ghisa che devono essere del tipo centrifugato e ricotto, possedere rivestimento interno di catrame, resinaepossidica ed essere esternamente catramati o verniciati con vernice antiruggine;- tubi di piombo che devono essere lavorati in modo da ottenere sezione e spessore costanti in ogni punto del percorso.Essi devono essere protetti con catrame e verniciati con vernici bituminose per proteggerli dall'azione aggressiva delcemento;- tubi di gres;

Manuale d'Uso Pag. 72

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- tubi di fibrocemento;- tubi di calcestruzzo non armato;- tubi di PVC per condotte all'interno dei fabbricati;- tubi di PVC per condotte interrate;- tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte interrate;- tubi di polipropilene (PP);- tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte all'interno dei fabbricati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.04.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.04.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

01.10.04.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.10.04.A04 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

01.10.04.A05 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

01.10.04.A06 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.04.A07 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

01.10.04.A08 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

01.10.04.A09 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

Elemento Manutenibile: 01.10.05

Tubazioni in polipropilene (PP)

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche diaccumulo se presenti. Possono essere realizzate in polipropilene (PP). Poichè il tubo in polipropilene (PP) è un tubo flessibile, quandocaricato, si flette e preme sul materiale circostante; questo genera una reazione nel materiale circostante che controlla la flessione deltubo. L'entità della flessione che si genera può essere limitata dalla cura nella selezione e nella posa del letto e del materiale di riportolaterale.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Lo stoccaggio alla luce solare diretta per lunghi periodi unitamente ad alte temperature potrebbe causare deformazionicon effetti sulle giunzioni.Per eliminare questo rischio sono raccomandate le seguenti precauzioni:- limitare l'altezza delle pile di tubi;- proteggere le pile di tubi dalla luce solare diretta e continua e sistemare per permettere il libero passaggio dell'ariaattorno ai tubi;- conservare i raccordi in scatole o sacchi fatti in modo tale da permettere il passaggio dell'aria.In ogni caso la decolorazione causata dallo stoccaggio esterno non influisce sulle proprietà meccaniche dei tubi e deiraccordi fatti di PP. Eseguire le operazioni di saldatura in un luogo pulito, protetto dal gelo e con alta umidit à usandol'equipaggiamento di saldatura.

Manuale d'Uso Pag. 73

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ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.05.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.05.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.10.05.A03 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

01.10.05.A04 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

01.10.05.A05 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.05.A06 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

01.10.05.A07 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

01.10.05.A08 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

Elemento Manutenibile: 01.10.06

Vasche di accumulo

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

Le vasche di accumulo hanno la funzione di ridurre le portate di punta per mezzo dell’accumulo temporaneo delle acque di scaricoall’interno del sistema.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Le vasche di accumulo sono utilizzate per ridurre gli effetti delle inondazioni, della portata e del carico inquinantedovuto ai troppopieno dei sistemi misti. I problemi che generalmente possono essere riscontrati per questi sistemi sonol'accumulo di sedimenti e l'ostruzione dei dispositivi di regolazione del flusso. Quando si verifica un’ostruzionel’improvvisa eliminazione della stessa può avere un impatto inaccettabile sugli impianti di trattamento delle acque discarico pertanto bisogna procedere alla rimozione graduale della stessa. Per eliminare tali inconvenienti ed ottimizzarela rimozione dei sedimenti possono essere apportate delle modifiche alla struttura delle vasche per mezzo di rivestimentia basso attrito o modificando il fondo o creando dei canali di scorrimento o utilizzando apparecchi meccanici all ’internodelle vasche per rimuovere periodicamente i sedimenti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.06.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.06.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.10.06.A03 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

01.10.06.A04 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.06.A05 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

01.10.06.A06 Sedimentazione

Manuale d'Uso Pag. 74

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Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’intasamento.

01.10.06.A07 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

Manuale d'Uso Pag. 75

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Unità Tecnologica: 01.11

Impianto di diffusione sonora

L'impianto di diffusione sonora consente la diffusione, nei vari ambienti, di segnali audio ai vari utenti. Generalmente è costituito da unarete di trasmissione (denominata cablaggio) e da una serie di punti di presa ai quali sono collegate le varie postazioni.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.11.01 Altoparlanti ° 01.11.02 Amplificatori ° 01.11.03 Microfoni

Manuale d'Uso Pag. 76

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Elemento Manutenibile: 01.11.01

Altoparlanti

Unità Tecnologica: 01.11

Impianto di diffusione sonora

Gli altoparlanti sono dei dispositivi che consentono la diffusione dei segnali audio nei vari ambienti.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Gli altoparlanti devono essere posizionati in modo da essere facilmente udibili dagli utenti degli ambienti. Verificareperiodicamente lo stato delle connessioni e dei pressa cavi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.01.A01 Anomalie dei rivestimentiDifetti di tenuta dei rivestimenti di protezione.

01.11.01.A02 Depositi di polvereAccumuli di polvere sulle connessioni che provocano malfunzionamenti.

01.11.01.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio delle connessioni e dei pressacavi.

01.11.01.A04 Presenza di umiditàEccessivo livello del grado di umidità degli ambienti.

01.11.01.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 01.11.02

Amplificatori

Unità Tecnologica: 01.11

Impianto di diffusione sonora

Gli amplificatori sono i dispositivi per mezzo dei quali il segnale sonoro dalla stazione di partenza viene diffuso con la giusta potenza aivari elementi terminali quali microfoni ed altoparlanti.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere facilmente percettibili dagli utenti e dagliaddetti alla sorveglianza. Evitare di esporre i dispositivi di diffusione sonora all'umidità e comunque all'acqua e non farlioperare in luoghi in cui i valori della umidità sono elevati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.02.A01 Anomalie displayDifetti di funzionamento del display di segnalazione.

01.11.02.A02 Difetti di tenuta morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.11.02.A03 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.11.02.A04 Perdita dell'alimentazionePerdita della sorgente di alimentazione (principale o di riserva).

01.11.02.A05 Perdite di tensioneRiduzione della tensione della batteria ad un valore inferiore a 0,9 volte la tensione nominale della batteria.

01.11.02.A06 Mancanza certificazione ecologica

Manuale d'Uso Pag. 77

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Mancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 01.11.03

Microfoni

Unità Tecnologica: 01.11

Impianto di diffusione sonora

I microfoni con le relative basi microfoniche sono i terminali utente per la comunicazione di messaggi di paging selettivi per zona, peraree, o generali e per l’uso comune, come sistema di diffusione sonora.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere facilmente percettibili dagli utenti e dagliaddetti alla sorveglianza. Evitare di esporre i dispositivi di diffusione sonora all'umidità e comunque all'acqua e non farlioperare in luoghi in cui i valori della umidità sono elevati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.03.A01 Anomalie displayDifetti di funzionamento del display di segnalazione della base del microfono.

01.11.03.A02 Anomalie tastieraDifetti di funzionamento tastiera a servizio del microfono.

01.11.03.A03 Difetti di tenuta morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.11.03.A04 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.11.03.A05 Perdite di tensioneRiduzione della tensione di alimentazione principale che provoca malfunzionamenti.

01.11.03.A06 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Manuale d'Uso Pag. 78

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INDICE

1) PIANO DI MANUTENZIONE pag. 32) TRASFERIMENTO DEL SERVIZIO DI MEDICINA NUCLEARE pag. 7

" 1) Interventi su strutture esistenti pag. 8

" 1) Allargamento fondazione pag. 9

" 2) Controsoffitti pag. 10

" 1) Controsoffitti in fibra minerale pag. 11

" 2) Controsoffitti in metallo pag. 12

" 3) Infissi interni pag. 14

" 1) Porte pag. 15

" 2) Porte antintrusione pag. 17

" 3) Porte antipanico pag. 19

" 4) Porte tagliafuoco pag. 22

" 4) Pareti interne pag. 25

" 1) Lastre di cartongesso pag. 26

" 2) Pareti divisorie antincendio pag. 27

" 5) Pavimentazioni interne pag. 29

" 1) Pavimentazione antistatica in materiale sintetico pag. 30

" 2) Battiscopa pag. 30

" 3) Rivestimenti ceramici pag. 32

" 4) Rivestimenti in gomma pvc e linoleum pag. 33

" 6) Rivestimenti interni pag. 35

" 1) Intonaco pag. 36

" 2) Rivestimenti in ceramica pag. 37

" 3) Rivestimenti in linoleum pag. 38

" 7) Impianto elettrico pag. 40

" 1) Canalizzazioni in PVC pag. 41

" 2) Interruttori pag. 41

" 3) Presa interbloccata pag. 42

" 4) Prese e spine pag. 43

" 5) Quadri di bassa tensione pag. 43

" 6) Sezionatore pag. 44

" 7) Sistemi di cablaggio pag. 45

" 8) Impianto elettrico industriale pag. 46

" 1) Canali in PVC pag. 47

" 2) Interruttori differenziali pag. 47

" 3) Interruttori magnetotermici pag. 48

" 4) Passerelle portacavi pag. 49

" 5) Regolatori di tensione pag. 50

" 9) Impianto di climatizzazione pag. 51

" 1) Appoggi antivibrante in gomma pag. 52

" 2) Batterie di condensazione (per macchine frigo) pag. 52

" 3) Canali in lamiera pag. 53

Manuale d'Uso Pag. 79

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" 4) Canalizzazioni pag. 53

" 5) Centrali di trattamento aria (U.T.A.) pag. 54

" 6) Coibente per tubazioni in calcio silicato pag. 55

" 7) Coibente per tubazioni in elastomeri espansi pag. 56

" 8) Coibente per tubazioni in lana di roccia pag. 57

" 9) Coibente per tubazioni in lana di vetro pag. 58

" 10) Coibente per tubazioni in polietilene espanso pag. 58

" 11) Diffusore industriale pag. 59

" 12) Deumidificatori pag. 60

" 13) Estrattori d'aria pag. 60

" 14) Filtri assoluti HEPA e ULPA pag. 61

" 15) Griglie di ventilazione in alluminio pag. 62

" 16) Regolatore di portata pag. 63

" 17) Recuperatori di calore pag. 63

" 18) Serrande tagliafuoco pag. 64

" 19) Tubi in acciaio pag. 65

" 20) Tubazione pre isolata scaldante pag. 65

" 21) Tubi in polipropilene (PP) pag. 66

" 22) Tubo multistrato in PEX-AL-PEX pag. 66

" 23) Valvola di espansione (per macchine frigo) pag. 67

" 24) Ventilconvettore tangenziale pag. 67

" 10) Impianto di smaltimento acque reflue pag. 69

" 1) Collettori pag. 70

" 2) Fosse biologiche pag. 71

" 3) Pozzetti di scarico pag. 71

" 4) Tubazioni pag. 72

" 5) Tubazioni in polipropilene (PP) pag. 73

" 6) Vasche di accumulo pag. 74

" 11) Impianto di diffusione sonora pag. 76

" 1) Altoparlanti pag. 77

" 2) Amplificatori pag. 77

" 3) Microfoni pag. 78

Manuale d'Uso Pag. 80

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Comune di COMUNE DI ROMAProvincia di AZIENDA OSPEDALIERA SANCAMILLO

PIANO DI MANUTENZIONE

MANUALE DIMANUTENZIONE

(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207)

OGGETTO: Oggetto della presente è la descrizione del Progetto Esecutivo delle opereimpiantistiche e edili per il trasferimento del Reparto di Medicina Nucleare alpiano terra del padiglione Antonini dell_ospedale San Camillo Forlanini.Il presente è una variante del progetto esecutivo precedentemente redatto inquanto, su richiesta della Azienda Ospedaliera, nel presente progetto vengonoriservati idonei ambiti spaziali e le opportune predisposizioni impiantistiche perl_ubicazione del servizio sanitario TAC/PET da installare con altro appalto equindi stralciato dal presente progetto.

COMMITTENTE: Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini

19/11/2014,

IL TECNICO

_____________________________________($Empty_TEC_02$)

Manuale di Manutenzione Pag. 1

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$Empty_TEC_01$

ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

Manuale di Manutenzione Pag. 2

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PIANO DI MANUTENZIONE

Comune di: COMUNE DI ROMA

Provincia di: AZIENDA OSPEDALIERA SAN CAMILLO

OGGETTO: Oggetto della presente è la descrizione del Progetto Esecutivo delleopere impiantistiche e edili per il trasferimento del Reparto di Medicina Nucleare al pianoterra del padiglione Antonini dell’ospedale San Camillo Forlanini.

Il presente è una variante del progetto esecutivo precedentemente redatto in quanto, surichiesta della Azienda Ospedaliera, nel presente progetto vengono riservati idonei ambitispaziali e le opportune predisposizioni impiantistiche per l’ubicazione del servizio sanitarioTAC/PET da installare con altro appalto e quindi stralciato dal presente progetto.

Gli ambiti spaziali interessati dal presente progetto sono il piano terra, il piano interrato e lacopertura della porzione di corpo di fabbrica del padiglione Antonini ove era ubicato il reparto dimedicina dello sport. reparto di Medicina Nucleare ubicato al piano terra avrà uno svilupposuperficiale di circa 500 mq. L’ingresso al reparto avverrà dall’androne principale ove si prevedel’accettazione e l’attesa. Una uscita di servizio all’esterno verrà realizzata con sbarco sulla viabilitàdi servizio allo stesso piano terra.’ingresso ordinario al Reparto avverrà al piano terra, sia per ilpersonale che per i pazienti, mediante il filtro antincendio da cui sarà possibile accedere ad unasala visita, agli ambiti di controllo con spogliatoio/servizi del personale e al corridoio di distribuzionedel reparto. reparto sarà articolato per fornire i servizi di: una gamma tiroidea, un cicloergometro en.2 gamma camere.completezza di informazione di quanto previsto nel layout distributivofunzionale, al termine del corridoio di distribuzione, nel presente progetto si sono predisposti degliambiti spaziali destinati al futuro servizio di TAC/PET (da realizzare con altro Appalto) che prevedrà iseguenti ambienti:

Locale somministrazione TAC/PET;·

Servizi igienico (wc caldo) con scarichi controllati fruibile anche da disabile;·

N.2 locali per macchina TAC/PET e controllo;·

l’erogazione del servizio sanitario della Medicina Nucleare, da realizzare con il presente Appalto,sono previsti i seguenti ambienti:

Area di attesa utenti con servizio igienico per disabili nell ’androne principale;·

Accettazione per attività amministrative;·

Locale visita·

Locale somministrazione all’utente dei radiofarmaci,·

Sala attesa calda per gli utenti iniettati;·

Camera calda, opportunamente filtrata, per stoccaggio e manipolazione radioisotopi con·

locale per controllo qualità;

Manuale di Manutenzione Pag. 3

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Deposito dei rifiuti radioattivi;·

Filtro con controllo dosimetrico per spogliatoi e wc differenziati per il personale;·

Servizio igienico (wc caldo) con scarichi controllati fruibile anche da disabile;·

N.3 locali per gamma camera e controllo;·

N.1 locale per gamma tiroidea;·

N.1 locale per ciclo ergometro;·

1.1. Limiti di Forni

SI ritiene opportuno sottolineare che il presente Progetto Definitivo è compreso fra dei limiti difornitura che sono stati richiesti, definiti e concordati con la Azienda Ospedaliera, proprio per talimotivazioni il presente progetto è di variante di quello precedentemente redatto.di fornire unquadro complessivo di questi aspetti, di seguito si illustrano le motivazioni e i precisi limiti di forniturae installazione previsti dal presente progetto. ’Azienda Ospedaliera ha in corso una serie di attivitàmirate alla riqualificazione e riorganizzazione impiantistica del intero complesso ospedaliero tra lequali ricade anche il Padiglione Antonini. tale attività l’Azienda Ospedaliera ha in caricol’approvvigionamento energetico elettrico del nuovo Reparto di Medicina Nucleare oggetto delpresente Progetto Esecutivo.fornire un miglior dettaglio nella definizione dei limiti di fornituraimpiantistici previsti dal presente progetto sono ESCLUSE le seguenti opere:

ALIMENTAZIONI ELETTRICHE PRINCIPALI: Fornitura e posa in opera di Interruttore di protezionee cavi di alimentazione elettrica principale normale (da rete) e preferenziale (da GruppoElettrogeno) provenienti dal QGBT installato nella Cabina MT/BT di edificio per:

Linea di alimentazione preferenziale del QE. MN con conduttore di protezione PE;

Linea di alimentazione preferenziale del QE. MN con conduttore di protezione PE;

Linea di alimentazione normale del QE. GF con conduttore di protezione PE;

Linea di alimentazione preferenziale della TAC/PET con conduttore di protezione PE;

prove e collaudi e tutto quanto necessario per dare l’opera compiuta ecollaudabile comprese le relative certificazioni di corredo documentale;

LOCALE VASCHE REFLUI RADIOTTIVI: Fornitura e posa in opera, dell’impianto di raccolta etrattamento delle acque reflue radioattive compresa la attivazione dell ’impianto e :

relative connessioni idrauliche;

alimentazioni e connessioni elettromeccaniche;

connessioni di segnale;

prove e collaudi e tutto quanto necessario per dare l’opera compiuta ecollaudabile comprese le relative certificazioni di corredo documentale;

LOCALI TAC/PET: Si sottolinea che per tali ambiti spaziali, nel presente progetto, si prevedela sola predisposizione edile del perimetro dell’area con finitura “a rustico” mentre non si

Manuale di Manutenzione Pag. 4

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prevedono installazioni impiantistiche. Con altro appalto e progetto specifico verrannosvolte tutte le specifiche attività di realizzazione e connessione necessarie a rendere ilservizio TAC/PET funzionante. Dal Presente progetto pertanto, per l’area soprascritta, sonoescluse:

Tutte gli impiantisti e le relative apparecchiature terminali;

Massetti, pavimenti, tramezzature, rivestimenti, controsoffitti;

Le barriere di radioprotezione;

Le opere strutturali di sostegno della macchina TAC/PET;

Gli arredi fissi e mobili;

I serramenti interni;

Le opere di finitura;

Le alimentazioni elettriche principali;

Le connessioni e gli allacci;

Le forometrie sulla copertura per la estrazione dell’aria;

Il passbox verso la somministrazione

4. RADIOPROTEZIONE: Ai fini di una completa considerazione di tutte le opere diradioprotezione, nell’elaborato grafico relativo alle barriere proteximetriche sono indicatetutte quelle necessarie alla realizzazione del Reparto nella configurazione definitiva checomprende anche la realizzazione della TAC/PET. Ma nel presente progetto non è previstala installazione delle barriere proteximetriche installate all’interno e sul perimetro dell’areadestinata alla futura TAC/PET

CONNESSIONE IT: La connessione IT del RACK di Reparto alla rete LAN dell’AziendaOspedaliera è esclusa dal presente progetto. Sarà cura dell’Azienda Ospedaliera fornire uncavo telefonico e il cavo di connessione LAN.

Per fornire un miglior dettaglio nella definizione dei limiti di fornitura impiantistici previsti dal presenteprogetto sono INCLUSE le seguenti opere:

ALIMENTAZIONI ELETTRICHE PRINCIPALI: Fornitura e posa in opera delle vie cavi comecanaline portacavi per alloggiamento dei cavi di alimentazione elettrica principalenormale (da rete) e preferenziale (da Gruppo Elettrogeno) provenienti dal QGBT installatonella Cabina MT/BT di edificio per:

Linea di alimentazione preferenziale del QE. MN;

Linea di alimentazione preferenziale del QE. MN;

Linea di alimentazione normale del QE. GF

Linea di alimentazione preferenziale della TAC/PET

Manuale di Manutenzione Pag. 5

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LOCALE VASCHE REFLUI RADIOTTIVI: Opere edili ed impiantistiche per la predisposizione dellocale all’accoglimento dell’impianto di raccolta e trattamento per:

tutte le opere di demolizione, rimozione e smaltimento solaio

Scavi, magroni e platea di basamento in c.a,

Opere in ferro per balaustra di protezione, griglie e scale;

Nuova porta del locale;

Chiusura di porte e infissi tali

rete di raccolta scarichi provenienti dai wc caldi fino all ’ingresso del locale;

Protezione e linea F+N/220V/50Hz per alimentazione elettrica da QE MN

Quadro elettrico a centralino con n.2 MTD 2x16A/30Ma (minimo);

impianto di illuminazione ordinaria e di emergenza (minimo)

Prese FM f+N/220V da 10/16A

LOCALI TAC/PET: nel presente progetto, per i locali compresi nell’area da destinare alservizio di TAC/PET (delimitata dal perimetro riportato negli elaborati grafici), si prevede:

Demolizione, rimozione e smaltimento di tramezzi, pavimenti, e rivestimenti eimpianti. Il locale verrà lasciato con finitura “ a rustico;

Rete di raccolta del WC caldo a partire dalla conduttura terminante all’intradossodel solaio di calpestio del piano terra fino al Locale Vasche Reflui Radiottivi;

Predisposizione a corridoio di stacchi sulla rete idronica a servizio dei futuri Fancoil;

Predisposizione a corridoio di stacchi con tappo sui canali di mandata aria;

Predisposizione in copertura sull’estrattore aria di stacchi con tappo sui canali diestrazione aria;

CORPI D'OPERA:

° 01 TRASFERIMENTO DEL SERVIZIO DI MEDICINA NUCLEARE

Manuale di Manutenzione Pag. 6

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Corpo d'Opera: 01

TRASFERIMENTO DEL SERVIZIO DI MEDICINANUCLEARE

Oggetto della presente è la descrizione del Progetto Esecutivo delle opere impiantistiche e ediliper il trasferimento del Reparto di Medicina Nucleare al piano terra del padiglione Antoninidell’ospedale San Camillo Forlanini.Il presente è una variante del progetto esecutivo precedentemente redatto in quanto, su richiestadella Azienda Ospedaliera, nel presente progetto vengono riservati idonei ambiti spaziali e leopportune predisposizioni impiantistiche per l’ubicazione del servizio sanitario TAC/PET da installarecon altro appalto e quindi stralciato dal presente progetto.

Gli ambiti spaziali interessati dal presente progetto sono il piano terra, il piano interrato e lacopertura della porzione di corpo di fabbrica del padiglione Antonini ove era ubicato il reparto dimedicina dello sport.Il reparto di Medicina Nucleare ubicato al piano terra avrà uno sviluppo superficiale di circa 500mq. L’ingresso al reparto avverrà dall’androne principale ove si prevede l’accettazione e l’attesa.Una uscita di servizio all’esterno verrà realizzata con sbarco sulla viabilità di servizio allo stesso pianoterra.L’ingresso ordinario al Reparto avverrà al piano terra, sia per il personale che per i pazienti,mediante il filtro antincendio da cui sarà possibile accedere ad una sala visita, agli ambiti dicontrollo con spogliatoio/servizi del personale e al corridoio di distribuzione del reparto.Il reparto sarà articolato per fornire i servizi di: una gamma tiroidea, un cicloergometro e n.2gamma camere.Per completezza di informazione di quanto previsto nel layout distributivo funzionale, al termine delcorridoio di distribuzione, nel presente progetto si sono predisposti degli ambiti spaziali destinati alfuturo servizio di TAC/PET (da realizzare con altro Appalto) che prevedrà i seguenti ambienti:

Locale somministrazione TAC/PET;·

Servizi igienico (wc caldo) con scarichi controllati fruibile anche da disabile;·

N.2 locali per macchina TAC/PET e controllo;

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 01.01 Interventi su strutture esistenti ° 01.02 Controsoffitti ° 01.03 Infissi interni ° 01.04 Pareti interne ° 01.05 Pavimentazioni interne ° 01.06 Rivestimenti interni ° 01.07 Impianto elettrico ° 01.08 Impianto elettrico industriale ° 01.09 Impianto di climatizzazione ° 01.10 Impianto di smaltimento acque reflue ° 01.11 Impianto di diffusione sonora

Manuale di Manutenzione Pag. 7

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Unità Tecnologica: 01.01

Interventi su strutture esistenti

Gli interventi sulle strutture esistenti, rappresentano tutte quelle opere di adeguamento, miglioramento e riparazione, attraverso le qualiavviene il ripristino delle condizioni di sicurezza delle stesse nel rispetto della normativa vigente. Tali interventi possono avere comefinalità:- di riportare gli elementi strutturali alla situazione iniziale di capacità resistente;- di rafforzare gli elementi strutturali per cambiamento di destinazione d'uso, per adeguamento alle normative sismiche, ecc..Prima di ogni intervento è opportuno avere un quadro conoscitivo completo delle strutture. In particolare avviare un processodiagnostico per una valutazione dello stato di salute della struttura. Il grado di approfondimento e le metodologie più adeguateandranno ogni volta misurate sulla base delle destinazioni d'uso dell'organismo strutturale in esame e delle sue tipologie e schemistrutturali-statici.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.01.R01 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli interventi sulle strutture esistenti dovranno garantire il ripristino delle condizioni di sicurezza e dovranno contrastare in modoefficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione di possibili sollecitazioni.

Prestazioni:Gli interventi sulle strutture esistenti dovranno contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazionirilevanti in conseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e lafunzionalità nel tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichidovuti al peso proprio, carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventualiassestamenti e deformazioni di strutturali.

Livello minimo della prestazione:Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimandacomunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

Riferimenti normativi:

Legge 5.11.1971, n. 1086; Legge 2.2.1974, n. 64; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti2.2.2009, n. 617; UNI 8290-2; UNI EN 196-1; UNI EN 1356; UNI EN 1504-8; UNI EN 12390-1; UNI EN 1992 1/2; UNI EN1090-3; UNI 9503; UNI EN 1993; UNI EN 1999; UNI EN 1994; UNI EN 1995; UNI EN 384; UNI EN 846-9.

01.01.R02 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantità (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

Riferimenti normativi:

D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.01.R03 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilità.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilità elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilitàelevata.

Riferimenti normativi:

Manuale di Manutenzione Pag. 8

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D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.01.R04 Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzioneClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteAll'interno del piano di manutenzione redatto per l'opera interessata, dovranno essere inserite indicazioni che favoriscano ladiminuzione di impatti sull'ambiente attraverso il minore utilizzo di sostanze tossiche, favorendo la riduzione delle risorse.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilità eriutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

Riferimenti normativi:

D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.01.01 Allargamento fondazione

Manuale di Manutenzione Pag. 9

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Elemento Manutenibile: 01.01.01

Allargamento fondazione

Unità Tecnologica: 01.01

Interventi su strutture esistenti

Sono interventi realizzati sulle fondazioni superficiali esistenti in c.a (plinti e travi) che devono assolvere alla finalità di distribuireadeguatamente i carichi verticali su una superficie di terreno più ampia rispetto a quella esistente, conferendo un adeguato livello disicurezza. Infatti aumentando la superficie di appoggio, le tensioni di compressione che agiscono sul terreno tendono a ridursi in modotale da essere inferiori ai valori limite di portanza del terreno.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 CedimentiDissesti dovuti a cedimenti di natura e causa diverse, talvolta con manifestazioni dell'abbassamento del piano di imposta dellafondazione.

01.01.01.A02 Deformazioni e spostamentiDeformazioni e spostamenti dovuti a cause esterne che alterano la normale configurazione dell'elemento.

01.01.01.A03 Distacchi murariDistacchi dei paramenti murari mediante anche manifestazione di lesioni passanti.

01.01.01.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.01.01.A05 Esposizione dei ferri di armaturaDistacchi di parte di calcestruzzo (copriferro) e relativa esposizione dei ferri di armatura a fenomeni di corrosione per l'azione degliagenti atmosferici.

01.01.01.A06 FessurazioniDegradazione che si manifesta con la formazione di soluzioni di continuità del materiale e che può implicare lo spostamentoreciproco delle parti.

01.01.01.A07 LesioniSi manifestano con l'interruzione del tessuto murario. Le caratteristiche e l'andamento ne caratterizzano l'importanza e il tipo.

01.01.01.A08 Non perpendicolarità del fabbricatoNon perpendicolarità dell'edificio a causa di dissesti o eventi di natura diversa.

01.01.01.A09 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.01.01.A10 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.01.01.A11 UmiditàPresenza di umidità dovuta spesso per risalita capillare.

01.01.01.A12 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.01.01.A13 Impiego di materiali non durevoliImpiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

01.01.01.A14 Contenuto eccessivo di sostanze tossicheContenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.01.C01 Controllo strutturaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllare l'integrità delle pareti e dei pilastri verificando l'assenza di eventuali lesioni e/o fessurazioni. Controllare eventualismottamenti del terreno circostante alla struttura che possano essere indicatori di cedimenti strutturali. Effettuare verifiche e controlliapprofonditi particolarmente in corrispondenza di manifestazioni a calamità naturali (sisma, nubifragi, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza meccanica.

Manuale di Manutenzione Pag. 10

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• Anomalie riscontrabili: 1) Cedimenti; 2) Distacchi murari; 3) Fessurazioni; 4) Lesioni; 5) Non perpendicolarit à del fabbricato; 6)Penetrazione di umidità; 7) Deformazioni e spostamenti.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.01.01.C02 Controllo del grado di riciclabilità

Cadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.01.01.C03 Controllo impiego di materiali durevoli

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che nelle fasi manutentive degli elementi vengano utilizzati componenti caratterizati da una durabilità elevata.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Impiego di materiali non durevoli.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.01.01.C04 Controllo del contenuto di sostanze tossiche

Cadenza: quando occorreTipologia: ControlloNelle fasi di manutenzione dell'opera interessata, utilizzare prodotti e materiali con minore contenuto di sostanze tossiche chefavoriscano la dininuzione di impatti sull'ambiente e favorendo la riduzione delle risorse.

• Requisiti da verificare: 1) Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Contenuto eccessivo di sostanze tossiche.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.01.I01 Interventi sulle struttureCadenza: quando occorreIn seguito alla comparsa di segni di cedimenti strutturali (lesioni, fessurazioni, rotture), effettuare accurati accertamenti per ladiagnosi e la verifica delle strutture, da parte di tecnici qualificati, che possano individuare la causa/effetto del dissesto edevidenziare eventuali modificazioni strutturali tali da compromettere la stabilità delle strutture, in particolare verificare laperpendicolarità del fabbricato. Procedere quindi al consolidamento delle stesse a secondo del tipo di dissesti riscontrati.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 11

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Unità Tecnologica: 01.02

Controsoffitti

I controsoffitti sono sistemi di finiture tecniche in elementi modulari leggeri. Essi possono essere direttamente fissati al solaio o appesiad esso tramite elementi di sostegno. Essi hanno inoltre la funzione di controllare la definizione morfologica degli ambienti attraverso lapossibilità di progettare altezze e volumi e talvolta di nascondere la distribuzione di impianti tecnologici nonché da contribuireall'isolamento acustico degli ambienti. Gli strati funzionali dei controsoffitti possono essere composti da vari elementi i materiali diversiquali:- pannelli (fibra, fibra a matrice cementizia, fibra minerale ceramizzato, fibra rinforzato, gesso, gesso fibrorinforzato, gesso rivestito,profilati in lamierino d'acciaio, stampati in alluminio, legno, PVC);- doghe (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio);- lamellari (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio, lastre metalliche);- grigliati (elementi di acciaio, elementi di alluminio, elementi di legno, stampati di resine plastiche e simili);- cassettoni (legno). Inoltre essi possono essere chiusi non ispezionabili, chiusi ispezionabili e aperti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.02.R01 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantità (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

Riferimenti normativi:

D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.02.R02 Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzioneClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteAll'interno del piano di manutenzione redatto per l'opera interessata, dovranno essere inserite indicazioni che favoriscano ladiminuzione di impatti sull'ambiente attraverso il minore utilizzo di sostanze tossiche, favorendo la riduzione delle risorse.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilità eriutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

Riferimenti normativi:

D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.02.R03 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemlaggio alla fine del ciclodi vita

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilità dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemlaggio allafine del ciclo di vita

Riferimenti normativi:

D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.

Manuale di Manutenzione Pag. 12

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Ambiente 11.01.2017.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.02.01 Controsoffitti in fibra minerale ° 01.02.02 Controsoffitti in metallo

Manuale di Manutenzione Pag. 13

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Elemento Manutenibile: 01.02.01

Controsoffitti in fibra minerale

Unità Tecnologica: 01.02

Controsoffitti

I controsoffitti in fibra minerale sono costituiti da fibre di roccia agglomerate, mediante leganti inorganici. Essi sono composti daelementi di tamponamento in conglomerato di fibra minerale, fissati ad una struttura metallica portante. La superficie dei pannelli puòessere liscia, decorata, oppure a richiesta, microforata. Il colore è generalmente il bianco, con decori standard (dalle superfici lisce efinemente lavorate, ai decori geometrici e personalizzati).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.02.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.02.01.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.02.01.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.02.01.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.02.01.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.02.01.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.02.01.A08 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.02.01.A09 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.02.01.A10 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.02.01.A11 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.02.01.A12 Non planaritàUno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

01.02.01.A13 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.02.01.A14 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.02.01.A15 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.02.01.A16 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.02.01.A17 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.02.01.A18 Contenuto eccessivo di sostanze tossicheContenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

Manuale di Manutenzione Pag. 14

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CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti e del grado di usura delle parti in vista. Controllo dell'integritàdei giunti tra gli elementi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Fratturazione; 9) Incrostazione; 10) Lesione; 11) Macchie; 12) Non planarit à; 13) Perdita dilucentezza; 14) Perdita di materiale; 15) Scagliatura, screpolatura; 16) Scollaggi della pellicola.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.02.01.C02 Controllo del grado di riciclabilità

Cadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.02.01.C03 Controllo del contenuto di sostanze tossiche

Cadenza: quando occorreTipologia: ControlloNelle fasi di manutenzione dell'opera interessata, utilizzare prodotti e materiali con minore contenuto di sostanze tossiche chefavoriscano la dininuzione di impatti sull'ambiente e favorendo la riduzione delle risorse.

• Requisiti da verificare: 1) Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Contenuto eccessivo di sostanze tossiche.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.01.I01 Regolazione planaritàCadenza: ogni 3 anniVerifica dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti attraverso la registrazione dei pendini e delle molle diregolazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.02.01.I02 Sostituzione elementi

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi degradati, rotti e/o mancanti con elementi analoghi.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 01.02.02

Controsoffitti in metallo

Unità Tecnologica: 01.02

Controsoffitti

I controsoffitti in metallo sono realizzati in lamierino di acciaio zincato o alluminio nelle versioni preverniciata e postverniciata, sonodisponibili in elementi quadrati, rettangolari, piani, curvi e sagomati, a superficie liscia e perforata anche per garantire un giusto comfortacustico. Essi hanno un ottima durabilità nonché resistenza all'umidità. I diversi tipi di finitura dei pannelli offrono un gradevole aspettomoderno e funzionale.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.02.02.A02 Bolla

Manuale di Manutenzione Pag. 15

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Rigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.02.02.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.02.02.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.02.02.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.02.02.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.02.02.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.02.02.A08 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.02.02.A09 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.02.02.A10 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.02.02.A11 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.02.02.A12 Non planaritàUno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

01.02.02.A13 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.02.02.A14 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.02.02.A15 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.02.02.A16 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.02.02.A17 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.02.02.A18 Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggioDifficoltà nelle operazioni di disassemblaggio dei vari componenti ed elementi interessati.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.02.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti e del grado di usura delle parti in vista. Controllo dell'integritàdei giunti tra gli elementi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Fratturazione; 9) Incrostazione; 10) Lesione; 11) Macchie; 12) Non planarit à; 13) Perdita dilucentezza; 14) Perdita di materiale; 15) Scagliatura, screpolatura; 16) Scollaggi della pellicola.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.02.02.C02 Controllo del grado di riciclabilità

Cadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Manuale di Manutenzione Pag. 16

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01.02.02.C03 Controllo delle tecniche di disassemblaggio

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che gli elementi ed i componenti costituenti siamo caratterizzati da tecniche di agevole disassemblagio.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggio.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.02.I01 Regolazione planaritàCadenza: ogni 3 anniVerifica dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti attraverso la registrazione dei pendini e delle molle diregolazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.02.02.I02 Sostituzione elementi

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi degradati, rotti e/o mancanti con elementi analoghi.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 17

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Unità Tecnologica: 01.03

Infissi interni

Gli infissi interni hanno per scopo quello di permettere il controllo della comunicazione tra gli spazi interni dell'organismo edilizio. Inparticolare l'utilizzazione dei vari ambienti in modo da permettere o meno il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria tra i variambienti interni.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.03.R01 RiparabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi dovranno essere collocati in modo da consentire il ripristino dell'integrità, la funzionalità e l'efficienza di parti ed elementisoggetti a guasti.

Prestazioni:I dispositivi e gli organi di movimentazione (cerniere, cremonesi, maniglie, ecc.) nonché quelli di schermatura esterna (teli,avvolgibili, ecc.), nel caso necessitano di interventi di manutenzione o riparazione, devono essere facilmente accessibili inmodo da rendere agevoli e in modalità di sicurezza tutte le operazioni. E' importante che i vari componenti siano facilmentesmontabili senza la necessità di rimuovere tutto l'insieme. In particolare deve essere possibile lo smontaggio delle ante mobilisenza la necessità di smontare anche i relativi telai fissi.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono essere accessibili in modo da consentire agevolmente le operazioni di riparazione. La loro collocazionedovrà rispettare le norme tecniche di settore.

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 7864; UNI 7866; UNI EN12519; UNI 8975.

01.03.R02 PulibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.

Prestazioni:Le superfici degli infissi, siano esse opache o trasparenti, devono essere facilmente accessibili dall'utenza e dagli addetti alleoperazioni di pulizia, tanto all'esterno quanto all'interno. In particolare, le porte e le portefinestre devono essere realizzate inmodo da non subire alterazioni e/o modifiche prestazionali in seguito a contatti accidentali con i liquidi e/o prodotti utilizzatiper la pulizia.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono essere accessibili e dimensionati in modo da consentire le operazioni di pulizia.

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2.

01.03.R03 SostituibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi dovranno essere realizzati e collocati in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementiessi soggetti a guasti.

Prestazioni:Tutti gli elementi degli infissi soggetti ad eventuali sostituzioni come guarnizioni tra telai, lastre vetrate od opache, profilifermavetro, scanalature portavetro, devono essere facilmente sostituibili. Analogamente per i dispositivi di movimentazione emanovra e per gli altri elementi con funzione di schermatura (avvolgibili, cassonetti, rulli avvolgitore, corde, ecc.).

Livello minimo della prestazione:Onde facilitare la sostituzione di intere parti (ante, telai, ecc.), è inoltre opportuno che l'altezza e la larghezza di coordinazionedegli infissi esterni verticali siano modulari e corrispondenti a quelle previste dalle norme UNI 7864, UNI 7866, UNI 8975 eUNI EN 12519.

Riferimenti normativi:

Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7864; UNI 7866; UNI 8290-2; UNI 8975; UNI EN 12519.

01.03.R04 Permeabilità all'ariaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.

Manuale di Manutenzione Pag. 18

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Prestazioni:Gli infissi devono essere realizzati in modo da ottenere, mediante battute, camere d'aria ed eventuali guarnizioni, lapermeabilità all'aria indicata in progetto. Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra lapermeabilità all'aria del campione sottoposto a prova riferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza deilati apribili. In particolare si rimanda alla norma UNI EN 12207

Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm3 edella pressione massima di prova misurata in Pa.

Riferimenti normativi:

C.M. Lavori Pubblici 22.5.1967, n. 3151; UNI 8290-2; UNI EN 1027; UNI EN 12207; UNI EN 12208.

01.03.R05 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoGli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile lalettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.

Prestazioni:Gli infissi interni ed i relativi dispositivi di movimentazione e di manovra devono avere le finiture superficiali prive di rugosità,spigoli, ecc.. Gli elementi dei tamponamenti trasparenti inoltre devono essere privi di difetti e/o anomalie come, bolle, graffi,ecc. ed assicurare una perfetta visione e trasparenza ottica dall'interno verso l'esterno e viceversa. Più in particolare, itamponamenti vetrati devono essere privi dei suddetti difetti e comunque corrispondere a quanto indicato dalla norma UNI EN12150-1, in relazione al tipo di vetro ed alle dimensioni della lastra usata. I giunti di collegamento degli infissi non devonopresentare sconnessioni di alcun tipo con le strutture adiacenti. Infine, la coloritura ed i rivestimenti superficiali degli infissiottenuti attraverso processi di verniciatura, ossidazione anodica, trattamento elettrochimico, ecc., dovranno essere uniformisenza presentare alcun difetto di ripresa del colore o altre macchie visibili.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno fessurazioni oscrepolature superiore al 10% delle superfici totali.

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI EN 12150-1; UNI 8290-2; UNI 8938.

01.03.R06 OscurabilitàClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi devono, attraverso opportuni schermi e/o dispositivi di oscuramento, provvedere alla regolazione della luce naturaleimmessa.

Prestazioni:I dispositivi di schermatura esterna di cui sono dotati gli infissi interni devono consentire la regolazione del livello diilluminamento degli spazi chiusi dell'ambiente servito. Inoltre, devono consentire il controllo di eventuali proiezioni localizzatedi raggi luminosi negli spazi con destinazione di relax e di riposo (camere da letto, ecc.). e comunque oscurare il passaggio diluce, naturale o artificiale, proveniente dagli ambienti esterni.

Livello minimo della prestazione:I dispositivi di schermatura esterna di cui sono dotati gli infissi interni verticali devono consentire una regolazione del livellodi illuminamento negli spazi chiusi degli alloggi fino ad un valore non superiore a 0,2 lux.

Riferimenti normativi:

Legge 9.1.1991, n. 10; D.Lgs. 19.8.2005, n. 192; D.Lgs. 30.5.2008, n. 115; D.P.R. 2.4.2009, n. 59; C.M. Lavori Pubblici22.5.1967, n. 3151; UNI 8290-2; UNI 8979; UNI EN 13330.

01.03.R07 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantità (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

Riferimenti normativi:

D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

Manuale di Manutenzione Pag. 19

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01.03.R08 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemlaggio alla fine del ciclodi vita

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilità dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemlaggio allafine del ciclo di vita

Riferimenti normativi:

D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.03.R09 Resistenza agli urtiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come dioggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità degli stessi; né provocare ildistacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Prestazioni:Sotto l'azione degli urti gli infissi devono conservare la loro integrità strutturale; non devono prodursi sconnessioni nédeformazioni sensibili dei collegamenti tra gli infissi e la relativa struttura muraria; non devono verificarsi sfondamenti néfuoriuscite di parti o componenti; non devono prodursi frammenti o cadute di elementi che possano causare ferite accidentalialle persone che si possono trovare all'interno o all'esterno. Tutti i componenti degli infissi devono risultare sicuri nel casod'urto accidentale dell'utenza. Gli elementi costituenti dei telai fissi e mobili, delle maniglie, dei pannelli, delle cerniere, dellecremonesi, ecc. non devono presentare parti taglienti o appuntite né spigoli pronunciati.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi esterni verticali, ad esclusione degli elementi di tamponamento, devono resistere all'azione di urti esterni ed internirealizzati secondo con le modalità indicate di seguito:

- Tipo di infisso: Porta esterna:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 0,5;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 3,75 - faccia interna = 3,75Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 30;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 240 - faccia interna = 240- Tipo di infisso: Finestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 900 - faccia interna = 900- Tipo di infisso: Portafinestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = 700- Tipo di infisso: Facciata continua:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 1;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 6 - faccia interna = -- Tipo di infisso: Elementi pieni:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = -.

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 7143; UNI 7895; UNI 8290-2; UNI8369-1; UNI 8975; UNI 9173-1; UNI 9570; UNI 10818; UNI EN 107; UNI EN 949; UNI EN 1026; UNI EN 1027; UNI EN1154; UNI EN 1155; UNI EN 1158; UNI EN 1303; UNI EN 1527; UNI ENV 1627; UNI ENV 1628; UNI ENV 1629; UNIENV 1630; UNI EN 1634-1; UNI EN 1670; UNI EN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12211; UNI EN 12365-1/2/3/4; UNIEN 12518; UNI EN 12519; UNI EN ISO 6410-1.

01.03.R10 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilità.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilità elevata.

Manuale di Manutenzione Pag. 20

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Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilitàelevata.

Riferimenti normativi:

D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.03.01 Porte ° 01.03.02 Porte antintrusione ° 01.03.03 Porte antipanico ° 01.03.04 Porte tagliafuoco

Manuale di Manutenzione Pag. 21

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Elemento Manutenibile: 01.03.01

Porte

Unità Tecnologica: 01.03

Infissi interni

Le porte hanno funzione di razionalizzare l'utilizzazione dei vari spazi in modo da regolare il passaggio di persone, cose, luce naturale edaria fra ambienti adiacenti, oltre che funzioni di ordine estetico e architettonico. La presenza delle porte a secondo della posizione edelle dimensioni determina lo svolgimento delle varie attività previste negli spazi di destinazione. In commercio esiste un'ampia gammadi tipologie diverse sia per materiale (legno, metallo, plastica, vetro, ecc.) che per tipo di apertura (a rotazione, a ventola, scorrevole, atamburo, ripiegabile, a fisarmonica, basculante, a scomparsa). Le porte interne sono costituite da: anta o battente (l'elemento apribile),telaio fisso (l'elemento fissato al controtelaio che contorna la porta e la sostiene per mezzo di cerniere), battuta (la superficie di contattotra telaio fisso e anta mobile), cerniera (l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al telaio fisso), controtelaio(formato da due montanti ed una traversa è l'elemento fissato alla parete che consente l'alloggio al telaio), montante (l'elementoverticale del telaio o del controtelaio) e traversa (l'elemento orizzontale del telaio o del controtelaio).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.03.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

01.03.01.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.03.01.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.03.01.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.03.01.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.03.01.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.03.01.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.03.01.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.03.01.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.03.01.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.03.01.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.03.01.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.03.01.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.03.01.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.03.01.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.03.01.A17 Perdita di materiale

Manuale di Manutenzione Pag. 22

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Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.03.01.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.03.01.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.03.01.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.03.01.A21 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.03.01.A22 Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggioDifficoltà nelle operazioni di disassemblaggio dei vari componenti ed elementi interessati.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.01.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.03.01.C02 Controllo delle tecniche di disassemblaggio

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che gli elementi ed i componenti costituenti siamo caratterizzati da tecniche di agevole disassemblagio.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggio.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.01.I01 Regolazione controtelaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.

• Ditte specializzate: Serramentista.

01.03.01.I02 Ripristino protezione verniciatura parti in legno

Cadenza: ogni 2 anniRipristino della protezione di verniciatura previa asportazione del vecchio strato per mezzo di carte abrasive leggere ed otturazionecon stucco per legno di eventuali fessurazioni. Applicazione di uno strato impregnante e rinnovo, a pennello, dello strato protettivocon l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno.

• Ditte specializzate: Pittore.

01.03.01.I03 Regolazione telai

Cadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

• Ditte specializzate: Serramentista.

Elemento Manutenibile: 01.03.02

Porte antintrusione

Unità Tecnologica: 01.03

Infissi interni

Le porte antintrusione hanno la funzione rispetto alle porte tradizionali di creare una condizione di maggiore impedimento alle persone.Esse, dal punto di vista normativo, debbono avere la capacità di impedire per un tempo stabilito l'intrusione di persone. Sono quindicaratterizzate da una buona resistenza agli urti (sfondamenti, perforazioni, ecc.) In genere sono costituite da un anima in lamiera

Manuale di Manutenzione Pag. 23

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scatolata in acciaio con elementi in materiali smorzanti acusticamente. Le battute ed i controtelai sono anch'essi in acciaio. I rivestimentipossono essere laminati plastici, di legno o altro materiale. Le serrature e gli elementi di manovra possono essere semplici o complesse,a comando e/o collegate ai sistemi di antifurto.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.03.02.R01 Resistenza alle intrusioni e manomissioniClasse di Requisiti: Sicurezza da intrusioniClasse di Esigenza: SicurezzaLe Porte antintrusione dovranno essere in grado di resistere ad eventuali sollecitazioni provenienti da tentativi di intrusioniindesiderate di persone, animali o cose entro limiti previsti.

Prestazioni:Le prestazioni sono verificate mediante prove di resistenza ad azioni meccaniche (urto da corpo molle, urto da corpo duro,azioni localizzate) anche con attrezzi impropri.

Livello minimo della prestazione:Si prendano in considerazione i valori desumibili dalle prove secondo le norme UNI EN 1522 e UNI EN 1523.

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI EN 1522; UNI EN 1523;UNI EN ISO 2554.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.03.02.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.03.02.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.03.02.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.03.02.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.03.02.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.03.02.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.03.02.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.03.02.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.03.02.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.03.02.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.03.02.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.03.02.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.03.02.A14 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.03.02.A15 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

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01.03.02.A16 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.03.02.A17 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.03.02.A18 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.03.02.A19 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.03.02.A20 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.03.02.A21 Impiego di materiali non durevoliImpiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.02.C01 Controllo integrazioni sistemi antifurtoCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo degli automatismi e della loro funzionalità rispetto ai sistemi antifurto (qualora fossero previsti.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli urti; 2) Resistenza alle intrusioni e manomissioni; 3) Riparabilit à.

• Ditte specializzate: Serramentista, Elettricista.

01.03.02.C02 Controllo del grado di riciclabilità

Cadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.03.02.C03 Controllo impiego di materiali durevoli

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che nelle fasi manutentive degli elementi vengano utilizzati componenti caratterizati da una durabilità elevata.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Impiego di materiali non durevoli.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.02.I01 Regolazione controtelaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.

• Ditte specializzate: Serramentista.

01.03.02.I02 Ripristino protezione verniciatura parti in legno

Cadenza: ogni 2 anniRipristino della protezione di verniciatura previa asportazione del vecchio strato per mezzo di carte abrasive leggere ed otturazionecon stucco per legno di eventuali fessurazioni. Applicazione di uno strato impregnante e rinnovo, a pennello, dello strato protettivocon l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno.

• Ditte specializzate: Pittore.

01.03.02.I03 Regolazione telai

Cadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

• Ditte specializzate: Serramentista.

Elemento Manutenibile: 01.03.03

Manuale di Manutenzione Pag. 25

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Porte antipanico

Unità Tecnologica: 01.03

Infissi interni

Le porte antipanico hanno la funzione di agevolare la fuga verso le porte esterne e/o comunque verso spazi sicuri in casi di eventiparticolari (incendi, terremoti, emergenze, ecc.). Le dimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni in materia disicurezza. Esse sono dotate di elemento di manovra che regola lo sblocco delle ante definito "maniglione antipanico". Il dispositivoantipanico deve essere realizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta nel momento in cui viene azionata la barra postaorizzontalmente sulla parte interna di essa. Tra i diversi dispositivi in produzione vi sono i dispositivi antipanico con barra a spinta(push-bar) e i dispositivi antipanico con barra a contatto (touch-bar).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.03.03.R01 Regolarità delle finiture per porte antipanicoClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLe porte antipanico devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti.

Prestazioni:Gli elementi delle porte antipanico dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalità.

Livello minimo della prestazione:Il dispositivo antipanico dovrà essere progettato e realizzato in modo che tutti gli spigoli e gli angoli esposti che potrebberoprovocare lesioni agli utenti che si servono dell'uscita di sicurezza, siano arrotondati con un raggio >= 0,5 mm (UNI EN 1125).

Riferimenti normativi:

Legge 29.12.2000, n. 422; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.M. Interno 16.5.1987, n. 246; D.M. Interno 26.8.1992; CapitolatoSpeciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI EN 179; UNI EN 1125; UNI EN 1158.

01.03.03.R02 Resistenza agli agenti aggressivi per porte antipanicoClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte antipanico non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici

Prestazioni:Sotto l'azione degli agenti chimici normalmente presenti nell'aria o provenienti dall'utilizzazione degli ambienti, le porteantipanico devono conservare inalterate le caratteristiche chimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finitura superficiale, inmodo da assicurare il rispetto dei limiti prestazionali.

Livello minimo della prestazione:Le porte antipanico dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dallaUNI EN 1670 e UNI EN 1125.

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI EN 179; UNI EN 1125;UNI EN 1158; UNI EN 1670.

01.03.03.R03 Resistenza agli urti per porte antipanicoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte antipanico dovranno essere in grado di sopportare urti che non debbono compromettere la stabilit à degli stessi; né provocareil distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Prestazioni:Sotto l'azione degli urti gli le porte antipanico devono conservare la loro integrità strutturale; non devono prodursisconnessioni né deformazioni sensibili dei collegamenti tra gli infissi e la relativa struttura muraria; non devono verificarsisfondamenti né fuoriuscite di parti o componenti; non devono prodursi frammenti o cadute di elementi che possano causareferite accidentali alle persone che si possono trovare all'interno o all'esterno.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono resistere all'azione di urti esterni ed interni realizzati con le modalità indicate nelle norme UNI EN 179, UNIEN 1125, UNI EN 1158.

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI EN 179; UNI EN 1125;UNI EN 1158.

Manuale di Manutenzione Pag. 26

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01.03.03.R04 Resistenza al fuoco per porte antipanicoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le porte antipanico, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.

Prestazioni:Le porte antipanico devono avere la resistenza al fuoco (REI) indicata di seguito, espressa in termini di tempo entro il qualel'infisso conserva stabilità, tenuta; la fiamma e ai fumi nonché isolamento termico.

Livello minimo della prestazione:I serramenti dovranno essere scelti in base alla individuazione della classe di resistenza al fuoco REI in funzione dell'altezzadell'edificio e rispettare i seguenti valori:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.Inoltre il materiale previsto per la realizzazione del dispositivo antipanico dovrà consentire il funzionamento a temperaturecomprese tra i -20°C e i +100°C (UNI EN 1125).

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 30.11.1983; D.M. Interno 16.5.1987, n. 246; D.M. Interno 26.8.1992; D.M. Interno 22.2.2006; D.M. Interno16.2.2007; D.M. Interno 9.3.2007; D.M. Interno 9.5.2007; C.M. Interno 15.2.2008, n. 1968; Capitolato Speciale Tipo perAppalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI 9503; UNI 9504; UNI EN 1634-1; UNI EN 1992; UNI EN ISO 1182; UNI EN1363-1/2.

01.03.03.R05 Sostituibilità per porte antipanicoClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe porte antipanico dovranno essere realizzate e collocate in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti edelementi essi soggetti a guasti.

Prestazioni:I dispositivi antipanico devono essere facilmente accessibili in modo che la loro sostituzione possa avvenire con facilità diesecuzione, senza rischi e senza necessità di smontare tutto l'insieme e senza danneggiare le finiture superficiali.

Livello minimo della prestazione:Onde facilitare la sostituzione è fondamentale che i componenti ed i dispositivi antipanico siano corrispondenti a quellepreviste dalle norme UNI EN 179, UNI EN 1125, UNI EN 1158.

Riferimenti normativi:

Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI EN 179; UNI EN 1125; UNI EN 1158.

01.03.03.R06 Stabilità chimico reattiva per porte antipanicoClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte antipanico e i materiali costituenti sotto l'azione di sostanze chimiche con le quali possono venire in contatto non dovrannoprodurre reazioni chimiche.

Prestazioni:Sotto l'azione degli agenti chimici normalmente presenti nell'aria o provenienti dall'utilizzazione degli ambienti, le porteantipanico devono conservare inalterate le caratteristiche chimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finitura superficiale, inmodo da assicurare il rispetto dei limiti prestazionali.

Livello minimo della prestazione:Le porte antipanico dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dalleUNI EN 1670 e UNI EN 1125.

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI EN 179; UNI EN 1125;UNI EN 1158; UNI EN 1670.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.03.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.03.03.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.03.03.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

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01.03.03.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.03.03.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, pococoerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.03.03.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.03.03.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.03.03.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.03.03.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.03.03.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.03.03.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.03.03.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.03.03.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.03.03.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.03.03.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.03.03.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.03.03.A17 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.03.03.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.03.03.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.03.03.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.03.03.A21 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.03.03.A22 Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggioDifficoltà nelle operazioni di disassemblaggio dei vari componenti ed elementi interessati.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.03.C01 Controllo controbocchetteCadenza: ogni meseTipologia: AggiornamentoVerificare il posizionamento delle controbocchette a pavimento rispetto al filo del pavimento, assicurandosi che l'altezza superiorenon sia maggiore di 15 mm. Verificare inoltre l'assenza di polvere e sporcizia.

• Requisiti da verificare: 1) Pulibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.03.03.C02 Controllo maniglione

Cadenza: ogni mese

Manuale di Manutenzione Pag. 28

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Tipologia: ControlloControllo del corretto funzionamento dei maniglioni e degli elementi di manovra che regolano lo sblocco delle ante.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli urti per porte antipanico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.03.03.C03 Controllo del grado di riciclabilità

Cadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.03.03.C04 Controllo delle tecniche di disassemblaggio

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che gli elementi ed i componenti costituenti siamo caratterizzati da tecniche di agevole disassemblagio.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggio.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.03.I01 Regolazione controtelaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.

• Ditte specializzate: Serramentista.

01.03.03.I02 Regolazione telai

Cadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

• Ditte specializzate: Serramentista.

Elemento Manutenibile: 01.03.04

Porte tagliafuoco

Unità Tecnologica: 01.03

Infissi interni

Le porte tagliafuoco (o porte REI) hanno la funzione di proteggere quegli spazi o luoghi sicuri, ai quali ne consentono l'ingresso, dalleazioni provocate da eventuali incendi. Nelle zone di maggiore afflusso di persone le porte tagliafuoco devono essere anche porteantipanico. Le dimensioni ed i materiali sono normati secondo le prescrizioni in materia di sicurezza. In genere vengono impiegatimateriali di rivestimento metallici con all'interno materiali isolanti stabili alle alte temperature. Il dispositivo di emergenza deve essererealizzato in modo da consentire lo sganciamento della porta dall'interno in meno di 1 secondo. Tra i diversi dispositivi in produzione visono i dispositivi di emergenza con azionamento mediante maniglia a leva e i dispositivi di emergenza con azionamento mediantepiastra a spinta.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.03.04.R01 Regolarità delle finiture per porte tagliafuocoClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLe porte tagliafuoco devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti.

Prestazioni:Gli elementi delle porte tagliafuoco dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la lorofunzionalità.

Livello minimo della prestazione:Il dispositivo antipanico dovrà essere progettato e realizzato in modo che tutti gli spigoli e gli angoli esposti che potrebbero

Manuale di Manutenzione Pag. 29

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provocare lesioni agli utenti che si servono dell'uscita di sicurezza, siano arrotondati con un raggio >= 0,5 mm (UNI EN 1125).

Riferimenti normativi:

Legge 29.12.2000, n. 422; D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; D.M. Interno 16.5.1987, n. 246; D.M. Interno 26.8.1992; CapitolatoSpeciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI EN 179; UNI EN 1125; UNI EN 1158.

01.03.04.R02 Resistenza agli agenti aggressivi per porte tagliafuocoClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte tagliafuoco non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici

Prestazioni:Sotto l'azione degli agenti chimici normalmente presenti nell'aria o provenienti dall'utilizzazione degli ambienti, le portetagliafuoco devono conservare inalterate le caratteristiche chimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finitura superficiale, inmodo da assicurare il rispetto dei limiti prestazionali.

Livello minimo della prestazione:Le porte tagliafuoco dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dalleUNI EN 1670 e UNI EN 1125.

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI EN 179; UNI EN 1125;UNI EN 1158; UNI EN 1670.

01.03.04.R03 Resistenza agli urti per porte tagliafuocoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte tagliafuoco dovranno essere in grado di sopportare urti che non debbono compromettere la stabilit à degli stessi; néprovocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Prestazioni:Sotto l'azione degli urti gli le porte tagliafuoco devono conservare la loro integrità strutturale; non devono prodursisconnessioni né deformazioni sensibili dei collegamenti tra gli infissi e la relativa struttura muraria; non devono verificarsisfondamenti né fuoriuscite di parti o componenti; non devono prodursi frammenti o cadute di elementi che possano causareferite accidentali alle persone che si possono trovare all'interno o all'esterno.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono resistere all'azione di urti esterni ed interni realizzati con le modalità indicate nelle norme UNI EN 179, UNIEN 1125, UNI EN 1158.

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI EN 179; UNI EN 1125;UNI EN 1158.

01.03.04.R04 Resistenza al fuoco per porte tagliafuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le porte tagliafuoco, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.

Prestazioni:Le porte tagliafuoco devono avere la resistenza al fuoco (REI) indicata di seguito, espressa in termini di tempo entro il qualel'infisso conserva stabilità, tenuta; la fiamma e ai fumi nonché isolamento termico.Le porte sono così classificate come REI: 15 - 30 - 45 - 60 - 90 - 120 - 180; questi valori si ottengono attraverso l'utilizzo dimateriali di rivestimento metallici con all'interno materiali isolanti stabili ad alte temperature.

Livello minimo della prestazione:I serramenti dovranno essere scelti in base alla individuazione della classe di resistenza al fuoco REI in funzione dell'altezzadell'edificio e rispettare i seguenti valori:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.Inoltre il materiale previsto per la realizzazione del dispositivo antipanico dovrà consentire il funzionamento a temperaturecomprese tra i -20°C e i +100°C (UNI EN 1125).

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 30.11.1983; D.M. Interno 16.5.1987, n. 246; D.M. Interno 26.8.1992; D.M. Interno 22.2.2006; D.M. Interno16.2.2007; D.M. Interno 9.3.2007; D.M. Interno 9.5.2007; D.M. Interno 22.2.2006; Capitolato Speciale Tipo per Appalti diLavori Edilizi; C.M. Interno 15.2.2008, n. 1968; UNI 8290-2; UNI 9503; UNI 9504; UNI EN 1634-1; UNI EN 1992; UNI ENISO 1182; UNI EN 1363-1/2.

01.03.04.R05 Sostituibilità per porte tagliafuocoClasse di Requisiti: Facilità d'intervento

Manuale di Manutenzione Pag. 30

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Classe di Esigenza: FunzionalitàLe porte tagliafuoco dovranno essere realizzate e collocate in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti edelementi essi soggetti a guasti.

Prestazioni:I dispositivi antipanico e/o quelli di manovra devono essere facilmente accessibili in modo che la loro sostituzione possaavvenire con facilità di esecuzione, senza rischi e senza necessità di smontare tutto l'insieme e senza danneggiare le finituresuperficiali. Per quelle predisposte, anche nella facilità di sostituzione delle vetrature danneggiate.

Livello minimo della prestazione:Onde facilitare la sostituzione è fondamentale che i componenti ed i dispositivi antipanico siano corrispondenti a quellepreviste dalle norme UNI EN 179, UNI EN 1125, UNI EN 1158.

Riferimenti normativi:

Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI EN 179; UNI EN 1125; UNI EN 1158.

01.03.04.R06 Stabilità chimico reattiva per porte tagliafuocoClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe porte tagliafuoco e i materiali costituenti sotto l'azione di sostanze chimiche con le quali possono venire in contatto non dovrannoprodurre reazioni chimiche.

Prestazioni:Sotto l'azione degli agenti chimici normalmente presenti nell'aria o provenienti dall'utilizzazione degli ambienti, le portetagliafuoco devono conservare inalterate le caratteristiche chimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finitura superficiale, inmodo da assicurare il rispetto dei limiti prestazionali.

Livello minimo della prestazione:Le porte antipanico dovranno avere una resistenza alla corrosione pari ad almeno al grado 3, in base a quanto previsto dalleUNI EN 1670 e UNI EN 1125.

Riferimenti normativi:

D.M. Interno 26.8.1992; Capitolato Speciale Tipo per Appalti di Lavori Edilizi; UNI 8290-2; UNI EN 179; UNI EN 1125;UNI EN 1158; UNI EN 1670.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.04.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.03.04.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.03.04.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.03.04.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.03.04.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc. di spessore variabile, pococoerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.03.04.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.03.04.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.03.04.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.03.04.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.03.04.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.03.04.A11 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuità con o senza distacco tra le parti.

01.03.04.A12 Macchie

Manuale di Manutenzione Pag. 31

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Pigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.03.04.A13 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.03.04.A14 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.03.04.A15 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.03.04.A16 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.03.04.A17 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.03.04.A18 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimità di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.03.04.A19 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.03.04.A20 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.04.C01 Controllo controbocchetteCadenza: ogni meseTipologia: ControlloVerificare il posizionamento delle controbocchette a pavimento rispetto al filo del pavimento, assicurandosi che l'altezza superiorenon sia maggiore di 15 mm. Verificare inoltre l'assenza di polvere e sporcizia.

• Requisiti da verificare: 1) Pulibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.03.04.C02 Controllo maniglione

Cadenza: ogni meseTipologia: ControlloControllo del corretto funzionamento dei maniglioni e degli elementi di manovra che regolano lo sblocco delle ante.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli urti per porte tagliafuoco.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.03.04.C03 Controllo del grado di riciclabilità

Cadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.04.I01 Regolazione controtelaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.

• Ditte specializzate: Serramentista.

01.03.04.I02 Regolazione telai

Cadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

• Ditte specializzate: Serramentista.

Manuale di Manutenzione Pag. 32

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Unità Tecnologica: 01.04

Pareti interne

Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere, conformare ed articolare gli spazi internidell'organismo edilizio.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.04.R01 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLe pareti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Prestazioni:Le superfici delle pareti interne non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollaturesuperficiali, ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/ocomunque di ritocchi.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali;l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

Riferimenti normativi:

UNI 7959; UNI 7823; UNI 8290-2; UNI 8813; UNI 8941-1/2/3; UNI 10820; UNI EN ISO 10545-2; UNI EN 771-1/3/4/5/6;ICITE UEAtc (Direttive Comuni - Rivestimenti plastici continui).

01.04.R02 Resistenza agli urtiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come dioggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilità della parete, né provocare ildistacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Prestazioni:Le pareti non devono manifestare segni di deterioramento e/o deformazioni permanenti a carico delle finiture (tinteggiatura,rivestimento pellicolare, ecc.) con pericolo di cadute di frammenti di materiale, se sottoposte alle azioni di urti sulla facciaesterna e su quella interna.

Livello minimo della prestazione:Le pareti devono resistere all'azione di urti sulla faccia interna, prodotti secondo le modalità riportate di seguito checorrispondono a quelle previste dalla norma UNI 9269 P:

- Tipo di prova: Urto con corpo duro;Massa del corpo [Kg] = 0,5;Energia d’urto applicata [J] = 3;Note: - ;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 50;Energia d’urto applicata [J] = 300;Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 3;Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30;Note: Superficie esterna, al piano terra.

Riferimenti normativi:

UNI 7959; UNI 8201; UNI 8290-2; UNI 9269 P; UNI EN 771-1/3/4/5/6; UNI ISO 7892.

01.04.R03 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione dipossibili sollecitazioni.

Prestazioni:Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti inconseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalitànel tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al pesoproprio, carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti e

Manuale di Manutenzione Pag. 33

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deformazioni di strutturali.

Livello minimo della prestazione:Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimandacomunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

Riferimenti normativi:

Legge 5.11.1971, n. 1086; Legge 2.2.1974, n. 64; D.M. Infrastrutture e Trasporti 14.1.2008; C.M. Infrastrutture e Trasporti2.2.2009, n. 617; UNI 8290-2; UNI EN 771-1/3/4/5/6.

01.04.R04 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantità (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

Riferimenti normativi:

D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.04.R05 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M. Ambiente 11.01.2017.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.04.01 Lastre di cartongesso ° 01.04.02 Pareti divisorie antincendio

Manuale di Manutenzione Pag. 34

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Elemento Manutenibile: 01.04.01

Lastre di cartongesso

Unità Tecnologica: 01.04

Pareti interne

le lastre di cartongesso sono realizzate con materiale costituito da uno strato di gesso di cava racchiuso fra due fogli di cartone specialeresistente ed aderente. Il mercato offre vari prodotti diversi per tipologia. Gli elementi di cui è composto sono estremamente naturalitanto da renderlo un prodotto ecologico, che bene si inserisce nelle nuove esigenze di costruzione. Le lastre di cartongesso sono createper soddisfare qualsiasi tipo di soluzione, le troviamo di tipo standard per la realizzazione normale, di tipo ad alta flessibilità per larealizzazione delle superfici curve, di tipo antifuoco trattate con vermiculite o cartoni ignifughi classificate in Classe 1 o 0 di reazione alfuoco, di tipo idrofugo con elevata resistenza all'umidità o al vapore acqueo, di tipo fonoisolante o ad alta resistenza termica che,accoppiate a pannello isolante in fibre o polistirene estruso, permettono di creare delle contropareti di tamponamento che risolvono iproblemi di condensa o umidità, migliorando notevolmente le condizioni climatiche dell'ambiente. Le lastre vengono fissate con vitiautofilettanti a strutture metalliche in lamiera di acciaio zincato, o nel caso delle contropareti, fissate direttamente sulla parete esistentecon colla e tasselli, le giunzioni sono sigillate e rasate con apposito stucco e banda.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.01.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.04.01.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.04.01.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.04.01.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.04.01.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.04.01.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.04.01.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.04.01.A08 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.04.01.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.04.01.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.04.01.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.04.01.A12 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.04.01.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

Manuale di Manutenzione Pag. 35

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• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.04.01.I01 RiparazioneCadenza: quando occorreRiparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con gesso. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.

• Ditte specializzate: Muratore.

Elemento Manutenibile: 01.04.02

Pareti divisorie antincendio

Unità Tecnologica: 01.04

Pareti interne

Si tratta di pareti utilizzate per creare barriere antincendio mediante l'impiego di materiali ignifughi per aumentare la resistenza passivaal fuoco delle parti strutturali. In genere si utilizzano prodotti in cartongesso specifici, o prodotti in calcio silicato prive di amianto con ungrado di infiammabilità basso per i "materiali incombustibile", fino alla più alta per "materiale fortemente infiammabile” nonché lapossibilità di mantenere inalterate le caratteristiche per un tempo variabile da un minimo di 15 minuti fino ad un massimo di 180 minutisotto l'azione del fuoco. In genere vengono utilizzate sia nel campo dell’edilizia industriale che per la realizzazione di strutturepubbliche che necessitano di proteggere le persone che le occupano (scuole, alberghi, teatri, musei, ecc.).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.02.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.04.02.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.04.02.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.04.02.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.04.02.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.04.02.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.04.02.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.04.02.A08 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.04.02.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.04.02.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.04.02.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.04.02.A12 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.04.02.A13 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

Manuale di Manutenzione Pag. 36

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01.04.02.A14 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.04.02.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.04.02.C02 Verifica etichettatura ecologica

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che i prodotti utilizzati nelle fasi manutentive siano dotati di etichetatura ecologica.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura ecologica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.04.02.I01 RiparazioneCadenza: quando occorreRiparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con materiale idoneo. Riparazione e rifacimento deirivestimenti.

• Ditte specializzate: Muratore, Tecnico antincendio.

Manuale di Manutenzione Pag. 37

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Unità Tecnologica: 01.05

Pavimentazioni interne

Le pavimentazioni fanno parte delle partizioni interne orizzontali e ne costituiscono l'ultimo strato funzionale. In base alla morfologia delrivestimento possono suddividersi in continue (se non sono nel loro complesso determinabili sia morfologicamente chedimensionalmente) e discontinue (quelle costituite da elementi con dimensioni e morfologia ben precise). La loro funzione, oltre a quellaprotettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori dell'organismo edilizio e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che lasuperficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'usodegli ambienti. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, lefughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione degli ambienti e del loro impiego. Lepavimentazioni interne possono essere di tipo:- cementizio;- lapideo;- resinoso;- resiliente;- tessile;- ceramico;- lapideo di cava;- lapideo in conglomerato;- ligneo.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.05.R01 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLe pavimentazioni debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Prestazioni:Le superfici delle pavimentazioni non devono presentare fessurazioni a vista, né screpolature o sbollature superficiali. Lecoloriture devono essere omogenee e non presentare tracce di ripresa di colore, che per altro saranno tollerate solamente sugrandi superfici. Nel caso di rivestimenti ceramici valgono le specifiche relative alle caratteristiche dimensionali e di aspetto dicui alla norma UNI EN ISO 10545-2.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali;l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

Riferimenti normativi:

UNI 7823; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8813; UNI 8941-1/2/3; UNI EN ISO 10545-2; ICITE UEAtc (Direttive Comuni -Rivestimenti plastici continui).

01.05.R02 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantità (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

Riferimenti normativi:

D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.05.R03 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit à

Manuale di Manutenzione Pag. 38

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ecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M. Ambiente 11.01.2017.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.05.01 Pavimentazione antistatica in materiale sintetico ° 01.05.02 Battiscopa ° 01.05.03 Rivestimenti ceramici ° 01.05.04 Rivestimenti in gomma pvc e linoleum

Manuale di Manutenzione Pag. 39

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Elemento Manutenibile: 01.05.01

Pavimentazione antistatica in materiale sintetico

Unità Tecnologica: 01.05

Pavimentazioni interne

Si tratta di pavimentazioni omogenee antistatiche. Lo strato di usura è composto da un trattamento unico in poliuretano polimerizzatoUV . Ha caratteristiche di batteriostatico e micostatico. Impiegati particolarmente nell'edilizia scolastica, sanità, negozi, ecc., sottoformadi piastrelle e rotoli.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.05.01.R01 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici.

Prestazioni:Il pavimento sopraelevato non deve contenere e/o emettere sostanze dannose per l'utenza

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione dei parametri stabiliti per le singole sostanze pericolose dalla normativa vigente.

Riferimenti normativi:

UNI 8290-2; UNI EN 12825.

01.05.01.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pavimentazioni devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causatedall'azione di possibili sollecitazioni.

Prestazioni:Le pavimentazioni devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione disollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degliutenti.

Livello minimo della prestazione:Per la determinazione dei livelli minimi si considerano i parametri derivanti da prove di laboratorio che prendono inconsiderazione la norma UNI EN 12825.

Riferimenti normativi:

UNI EN 12825.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.01.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.05.01.A02 BolleAlterazione della superficie del rivestimento caratterizzata dalla presenza di bolle dovute ad errori di posa congiuntamente allamancata adesione del rivestimento in alcune parti.

01.05.01.A03 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.05.01.A04 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.01.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.01.A06 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

Manuale di Manutenzione Pag. 40

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01.05.01.A07 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.01.A08 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.01.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.01.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzionidelicate adatte al tipo di rivestimento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.05.01.I02 Sostituzione degli elementi degradati

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa. R

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 01.05.02

Battiscopa

Unità Tecnologica: 01.05

Pavimentazioni interne

I battiscopa rappresentano elementi di rivestimento che vanno a coprire la parte inferiore di una parete interna di un ambiente, inparticolare nella zona del giunto, compresa tra la superficie della parete ed il pavimento, proteggendola da eventuali operazioni dipulizia.Essi hanno la funzione di:- giunzione, ossia di coprire il bordo irregolare situato tra la giunzione della pavimentazione ed il muro- protettiva, ossia di protegge la parete da azioni esterne (contatto di arredi con le pareti, contatto con attrezzature per pulizie, ecc..)- decorativa.Possono essere realizzati con materiali e dimensioni diverse (acciao, alluminio, legno, ceramica, cotto, PVC, ecc.).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.02.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.05.02.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.02.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.02.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.02.A05 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

Manuale di Manutenzione Pag. 41

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01.05.02.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.05.02.A07 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.05.02.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.05.02.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.02.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.02.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.05.02.A12 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.05.02.A13 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.05.02.A14 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.02.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.02.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adattial tipo di rivestimento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.05.02.I02 Sostituzione degli elementi degradati

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa.Ripristino delle sigillature deteriorate mediante rimozione delle vecchie e sostituzione con sigillanti idonei.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 01.05.03

Rivestimenti ceramici

Unità Tecnologica: 01.05

Pavimentazioni interne

Si tratta di rivestimenti che trovano il loro impiego nell'edilizia residenziale, ospedaliera, scolastica, industriale, ecc.. Le varie tipologie sidifferenziano per aspetti quali:- materie prime e composizione dell'impasto;

Manuale di Manutenzione Pag. 42

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- caratteristiche tecniche prestazionali;- tipo di finitura superficiale;- ciclo tecnologico di produzione;- tipo di formatura;- colore.Tra i tipi più diffusi di rivestimenti ceramici presenti sul mercato, in tutti i formati (dimensioni, spessori, ecc.), con giunti aperti o chiusi econ o meno fughe, troviamo: cotto, cottoforte, monocottura rossa, monocottura chiara, monocotture speciali, gres rosso, gres ceramicoe klinker. La posa può essere eseguita mediante l'utilizzo di malte o di colle.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.05.03.R01 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici.

Prestazioni:I materiali costituenti le pavimentazioni non devono deteriorarsi in presenza degli agenti chimici normalmente presenti nell'ariao provenienti dall'utilizzazione degli ambienti. Devono in ogni caso consentire un'agevole pulizia di eventuali macchie odepositi formatisi.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.

Riferimenti normativi:

UNI 8290-2; UNI EN 1245; UNI EN 14411; UNI EN ISO 10545-13/14; UNI EN ISO 175; ISO 1431; UNI 11493; UNIProgetto di norma E09.10.648.0; ICITE UEAtc (Direttive comuni - Intonaci plastici); ICITE UEAtc (Direttive comuni -Rivestimenti di pavimento sottili).

01.05.03.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azionedi possibili sollecitazioni.

Prestazioni:I rivestimenti devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione disollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degliutenti.

Livello minimo della prestazione:I livelli variano in funzione delle prove di laboratorio eseguite sui campioni.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 10545-4/5/6/7/8/9; UNI EN 1344; UNI 11493.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.03.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.05.03.A02 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.05.03.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.03.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.03.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.03.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.05.03.A07 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

Manuale di Manutenzione Pag. 43

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01.05.03.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.03.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.03.A10 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

01.05.03.A11 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

01.05.03.A12 Sollevamento e distacco dal supportoSollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione.

01.05.03.A13 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.05.03.A14 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.03.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.05.03.C02 Verifica etichettatura ecologica

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che i prodotti utilizzati nelle fasi manutentive siano dotati di etichetatura ecologica.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura ecologica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.03.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adattial tipo di rivestimento.

• Ditte specializzate: Generico.

01.05.03.I02 Pulizia e reintegro giunti

Cadenza: quando occorrePulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.

• Ditte specializzate: Pavimentista (Ceramiche), Muratore.

01.05.03.I03 Sostituzione degli elementi degradati

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa.Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.

• Ditte specializzate: Pavimentista (Ceramiche).

Elemento Manutenibile: 01.05.04

Rivestimenti in gomma pvc e linoleum

Unità Tecnologica: 01.05

Manuale di Manutenzione Pag. 44

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Pavimentazioni interne

I rivestimenti in gomma pvc e linoleum sono particolarmente adatti negli edifici con lunghe percorrenze come centri commerciali, scuole,ospedali, industrie, ecc.. Tra le principali caratteristiche si evidenziano: la posa rapida e semplice, assenza di giunti, forte resistenzaall'usura, l'abbattimento acustico, la sicurezza alla formazione delle scariche statiche e la sicurezza in caso di urti. Il legante di base perla produzione dei rivestimenti per pavimenti in linoleum è costituito da una pellicola definita cemento, che viene prodotta sfruttando unfenomeno naturale: l’ossidazione dell’olio di lino. In virtù della sua composizione può essere classificato come prodotto riciclabile equindi ecologico. I diversi prodotti presenti sul mercato restituiscono un ampia gamma di colori, lo rendono un pavimento sempremoderno e versatile. La forte resistenza all'usura fa si che il prodotto può essere lavato e trattato con sostanze disinfettanti, ed è perqueste motivazioni che viene maggiormente impiegato negli ospedali, cinema, locali ascensori, ecc..

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.04.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.05.04.A02 BolleAlterazione della superficie del rivestimento caratterizzata dalla presenza di bolle dovute ad errori di posa congiuntamente allamancata adesione del rivestimento in alcune parti.

01.05.04.A03 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.05.04.A04 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.04.A05 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.04.A06 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.04.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.05.04.A08 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

01.05.04.A09 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.04.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.04.A11 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

01.05.04.A12 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.05.04.A13 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.04.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.05.04.C02 Verifica etichettatura ecologica

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che i prodotti utilizzati nelle fasi manutentive siano dotati di etichetatura ecologica.

Manuale di Manutenzione Pag. 45

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• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura ecologica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.04.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni adatteal tipo di rivestimento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.05.04.I02 Ripristino degli strati protettivi

Cadenza: quando occorreRipristino degli strati protettivi, previa accurata pulizia delle superfici, con soluzioni chimiche appropriate che non alterino lecaratteristiche fisico-chimiche dei materiale ed in particolare di quelle visive cromatiche.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.05.04.I03 Sostituzione degli elementi degradati

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 46

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Unità Tecnologica: 01.06

Rivestimenti interni

Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusureinterne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.06.R01 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoI rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Prestazioni:Le superfici dei rivestimenti non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali,ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque diritocchi. Per i rivestimenti ceramici valgono le specifiche relative alle caratteristiche di aspetto e dimensionali di cui alla normaUNI EN ISO 10545-2.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarità; l'assenza di difetti superficiali;l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

Riferimenti normativi:

UNI 7823; UNI 7959; UNI 8012; UNI 8290-2; UNI 8813; UNI 8941-1/2/3; UNI EN 1245; UNI EN ISO 10545-2; ICITEUEAtc (Direttive Comuni - Rivestimenti plastici continui).

01.06.R02 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantità (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

Riferimenti normativi:

D.M. Ambiente 8.5.2003, n. 203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C.M. Ambiente 15.7.2005, n. 5205; Dir. 2008/98/CE; C.M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.06.R03 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M. Ambiente 11.01.2017.

Manuale di Manutenzione Pag. 47

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ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.06.01 Intonaco ° 01.06.02 Rivestimenti in ceramica ° 01.06.03 Rivestimenti in linoleum

Manuale di Manutenzione Pag. 48

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Elemento Manutenibile: 01.06.01

Intonaco

Unità Tecnologica: 01.06

Rivestimenti interni

Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione diprotezione dai fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie cheva rinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per 20 - 30 anni. La malta per intonaco ècostituita da leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo deltipo di intonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondodel tipo d'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e digrossolano livellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenutaall'acqua; il terzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione èquella di opporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per interni possono suddividersi in intonaciordinari e intonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonacipremiscelati; i secondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici o rivestimenti plastici continui ed infineintonaci monostrato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.01.A01 Bolle d'ariaAlterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.06.01.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.06.01.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.06.01.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.06.01.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.06.01.A06 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.06.01.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.06.01.A08 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.06.01.A09 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.06.01.A10 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.06.01.A11 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.06.01.A12 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.06.01.A13 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.06.01.A14 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

Manuale di Manutenzione Pag. 49

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01.06.01.A15 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

01.06.01.A16 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.06.01.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.06.01.C02 Verifica etichettatura ecologica

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che i prodotti utilizzati nelle fasi manutentive siano dotati di etichetatura ecologica.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura ecologica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.06.01.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia delle superfici mediante lavaggio ad acqua e detergenti adatti al tipo di intonaco. Rimozioni di macchie, o depositisuperficiali mediante spazzolatura o mezzi meccanici.

• Ditte specializzate: Pittore.

01.06.01.I02 Sostituzione delle parti più soggette ad usura

Cadenza: quando occorreSostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione delle aree più degradate, pulizia delleparti sottostanti mediante spazzolatura e preparazione della base di sottofondo previo lavaggio. Ripresa dell'area con materialiadeguati e/o comunque simili all'intonaco originario ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico dellesuperfici.

• Ditte specializzate: Muratore, Intonacatore.

Elemento Manutenibile: 01.06.02

Rivestimenti in ceramica

Unità Tecnologica: 01.06

Rivestimenti interni

I rivestimenti in ceramica sono caratterizzati dai diversi impasti di argilla, di lucidatura e finiture. Possono essere smaltate, lucide,opache, metallizzate, ecc.. La loro applicazione è indicata per pavimentazioni e muri di zone poco utilizzate anche se a differenza diquelle in porcellana hanno una maggiore resistenza ai colpi. Sono facilmente pulibili.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.02.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.06.02.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.06.02.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

Manuale di Manutenzione Pag. 50

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01.06.02.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.06.02.A05 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.06.02.A06 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.06.02.A07 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.06.02.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.06.02.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adattial tipo di rivestimento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.06.02.I02 Pulizia e reintegro giunti

Cadenza: quando occorrePulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.06.02.I03 Sostituzione degli elementi degradati

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa.Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura. Ripristino delle sigillature deteriorate mediante rimozione delle vecchie esostituzione con sigillanti idonei.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Pavimentista (Ceramiche).

Elemento Manutenibile: 01.06.03

Rivestimenti in linoleum

Unità Tecnologica: 01.06

Rivestimenti interni

I rivestimenti in linoleum sono esclusivamente composti da materiali naturali. Unisce a caratteristiche di resistenza anchel'ammortizzazione al calpestio. Per i grandi spazi i colori e le decorazioni rendono molto suggestiva la loro applicazione. Essi possonoessere applicati in fogli o piastrelle. La loro applicazione è indicata per pavimentazioni, muri, ecc.. Si distinguono linoleum: stampato,stampato a rilievo, colorato, effetto marmo, ecc.. rivestimenti in linoleum hanno inoltre caratteristiche di fonoassorbenza, duratura,resistenza al fuoco, antistatici, antibatterici e idrorepellente.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.06.03.R01 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici.

Manuale di Manutenzione Pag. 51

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Prestazioni:Il pavimento sopraelevato non deve contenere e/o emettere sostanze dannose per l'utenza

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione dei parametri stabiliti per le singole sostanze pericolose dalla normativa vigente.

Riferimenti normativi:

UNI 7998; UNI 7999; UNI 8290-2; UNI 8380; UNI 8381; UNI EN 12825.

01.06.03.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causatedall'azione di possibili sollecitazioni.

Prestazioni:I rivestimenti devono essere idonee a contrastare efficacemente il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azione disollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degliutenti.

Livello minimo della prestazione:Per la determinazione dei livelli minimi si considerano i parametri derivanti da prove di laboratorio che prendono inconsiderazione in particolare della norma UNI EN 12825 .

Riferimenti normativi:

UNI EN 12825.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.06.03.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.06.03.A02 BolleAlterazione della superficie del rivestimento caratterizzata dalla presenza di bolle dovute ad errori di posa congiuntamente allamancata adesione del rivestimento in alcune parti.

01.06.03.A03 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.06.03.A04 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.06.03.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.06.03.A06 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.06.03.A07 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.06.03.A08 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilità.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.06.03.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.06.03.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia delle parti superficiali, rimozione di macchie, depositi e sporco mediante spazzolatura e lavaggio con acqua e soluzioni

Manuale di Manutenzione Pag. 52

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delicate adatte al tipo di rivestimento. Non lucidare.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.06.03.I02 Sostituzione degli elementi degradati

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati o rotti con altri analoghi previa rimozione delle parti deteriorate e relativa preparazione del fondo.Per ottenere un buon isolamento acustico posare il materiale sopra gli strati di sughero.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 53

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Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenzenon superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte unalinea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata(nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggioreassorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con caviposizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diversocolore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondole norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.07.R01 Isolamento elettricoClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere leproprie caratteristiche.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.

01.07.R02 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni orotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Prestazioni:Gli elementi costituenti gli impianti elettrici devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazionimeccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 1977; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.

01.07.R03 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M. Ambiente 11.01.2017.

Manuale di Manutenzione Pag. 54

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01.07.R04 (Attitudine al) controllo della condensazione interstizialeClasse di Requisiti: Sicurezza d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaI componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua dicondensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normatecnica.

Prestazioni:Si possono controllare i componenti degli impianti elettrici procedendo ad un esame nonch é a misure eseguite secondo lenorme CEI vigenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI64-2; CEI 64-7; CEI 64-8.

01.07.R05 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàPer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devonoessere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.

Prestazioni:Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componentidegli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.

01.07.R06 Impermeabilità ai liquidiClasse di Requisiti: Sicurezza d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaI componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasipericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60598-1; CEI EN 60598-2-22; CEI 64-7.

01.07.R07 Limitazione dei rischi di interventoClasse di Requisiti: Protezione dai rischi d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modoagevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.

01.07.R08 Montabilità/SmontabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso dinecessità.

Manuale di Manutenzione Pag. 55

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Prestazioni:Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza perquesto smontare o disfare l'intero impianto.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.

01.07.R09 Progettazione impianto elettrico con esposizione minima degli utenti a campielettromagneticiClasse di Requisiti: Condizioni d'igiene ambientale connesse con le variazioni del campo elettromagnetico da fontiartificialiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteGli impianti elettrici e la disposizione degli elettrodomestici dovranno essere disposti in modo da esporre gli utenti a valori minimidi campo elettromagnetico

Prestazioni:Le scelte progettuali relative all’impianto elettrico interno ed alla disposizione degli elettrodomestici dovranno essere mirate aproteggere l’utente da variazioni del campo elettromagnetico e ad ottenere negli ambienti interni il più basso livello di campoelettrico e magnetico a bassa frequenza (50 Hz) possibile.

Livello minimo della prestazione:Limiti di esposizione (50 Hz):- induzione magnetica: 0,2 µT;- campo elettrico: 5 KV/m.Nel valutare il soddisfacimento dei limiti di esposizione per il campo magnetico, si dovranno considerare i contributi dellesorgenti localizzate sia all’interno (es. apparecchiature elettriche) sia all’esterno (es. elettrodotti) degli ambienti.a livello dell’unità abitativa:- negli ambienti ufficio e residenziali impiego di apparecchiature e dispositivi elettrici ed elettronici a bassa produzione dicampo;- nelle residenze configurazione della distribuzione dell’energia elettrica nei singoli locali secondo lo schema a “stella”;- nelle residenze impiego del disgiuntore di rete nella zona notte per l’eliminazione dei campi elettrici in assenza di carico avalle.

Riferimenti normativi:

D.P.C.M. 23.4.1992, Protezione dai campi elettromagnetici; Legge 22.2.2001 n.36; Dir. 2013/35/UE; CEI 211-6; CEI 211-7;UNI 11277; D.M. Ambiente 11.01.2017.

01.07.R10 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilità.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilità elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilitàelevata.

Riferimenti normativi:

D. M. Ambiente 8.5.2003, n.203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C. M. Ambiente 15.7.2005, n.5205; Dir. 2008/98/CE; C. M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.07.R11 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemblaggio alla fine delciclo di vita

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilità dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemblaggio allafine del ciclo di vita

Manuale di Manutenzione Pag. 56

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Riferimenti normativi:

D. M. Ambiente 8.5.2003, n.203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C. M. Ambiente 15.7.2005, n.5205; Dir. 2008/98/CE; C. M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.07.01 Canalizzazioni in PVC ° 01.07.02 Interruttori ° 01.07.03 Presa interbloccata ° 01.07.04 Prese e spine ° 01.07.05 Quadri di bassa tensione ° 01.07.06 Sezionatore ° 01.07.07 Sistemi di cablaggio

Manuale di Manutenzione Pag. 57

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Elemento Manutenibile: 01.07.01

Canalizzazioni in PVC

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essereconformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizionidi legge).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.07.01.R01 Resistenza al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni degli impianti elettrici suscettibili di essere sottoposte all’azione del fuoco devono essere classificate secondoquanto previsto dalla normativa vigente; la resistenza al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o “dichiarazionedi conformità”.

Prestazioni:Le prove per la determinazione della resistenza al fuoco degli elementi sono quelle indicate dalle norme UNI.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 61386-22; UNEL 37117; UNEL 37118.

01.07.01.R02 Stabilità chimico reattivaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni degli impianti elettrici devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le propriecaratteristiche chimico-fisiche.

Prestazioni:Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti elettrici non devono presentare incompatibilitàchimico-fisica.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 61386-22; UNEL 37117; UNEL 37118.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.01.A01 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento,ondulazione.

01.07.01.A02 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.07.01.A03 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.07.01.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.07.01.A05 Non planaritàUno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.01.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato generale e dell'integrità dei contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e delle scatole di passaggio.

Manuale di Manutenzione Pag. 58

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• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico; 2) Resistenza meccanica; 3) Stabilità chimico reattiva.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.01.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.01.I01 Ripristino elementiCadenza: quando occorreRiposizionare gli elementi in caso di sconnessioni.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.01.I02 Ripristino grado di protezione

Cadenza: quando occorreRipristinare il previsto grado di protezione che non deve mai essere inferiore a quello previsto dalla normativa vigente.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 01.07.02

Interruttori

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primoriempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.07.02.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Prestazioni:Gli interruttori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole esicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggiinfrarossi).

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60309-1/2; CEI 23-50; CEI 23-57.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.02.A01 Anomalie dei contatti ausiliari

Manuale di Manutenzione Pag. 59

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Difetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

01.07.02.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

01.07.02.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

01.07.02.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.07.02.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.07.02.A06 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.07.02.A07 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.07.02.A08 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.07.02.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.02.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buonlivello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersionielettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi diintervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione;5) Surriscaldamento; 6) Anomalie degli sganciatori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.02.C02 Controllo dei materiali elettrici

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare che le caratteristiche degli elementi utilizzati corrispondano a quelle indicate dal produttore e che siano idonee all'utilizzo.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Generico, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.02.I01 SostituzioniCadenza: quando occorreSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 01.07.03

Presa interbloccata

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Manuale di Manutenzione Pag. 60

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La presa con interruttore di blocco è una presa dotata di un dispositivo di comando fisicamente connesso con un blocco meccanico (astadi interblocco) che impedisce la manovra di chiusura del dispositivo stesso, qualora la spina non sia inserita nella presa e,successivamente impedisce l’estrazione della spina con il dispositivo in posizione di chiusura. In pratica le manovre di inserzione edisinserzione possono avvenire solamente con la presa fuori tensione.Il dispositivo di comando è costituito da un interruttore di manovra sezionatore, non manovra rotativa.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.07.03.R01 AffidabilitàClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàIl dispositivo meccanico di interruzione con interruttore (per correnti alternata per le prese interbloccate) deve essere conforme allaNorma EN 60947-3 con una categoria di utilizzo almeno AC-22A.

Prestazioni: La categoria di un interruttore è definita in funzione dell’utilizzazione e a seconda che l’applicazione prevista richiedaoperazioni frequenti (A) o non frequenti (B). Un interruttore di categoria AC-22A è idoneo per la manovra di carichi misti,resistivi e induttivi con sovraccarichi di modesta entità: potere nominale di chiusura pari a 3 volte la corrente nominale.

Livello minimo della prestazione:L'interruttore di blocco e la presa devono resistere ad una corrente potenziale di cortocircuito presunta di valore minimo 10 kA.

Riferimenti normativi:

EN 60309-1-2-4; EN 60947-3; EN 60529.

01.07.03.R02 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe prese devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Prestazioni:Le prese devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro, edessere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).

Riferimenti normativi:

EN 60309-1-2-4; EN 60947-3; EN 60529.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.03.A01 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.07.03.A02 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.07.03.A03 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.07.03.A04 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.07.03.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.07.03.A06 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.03.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buonlivello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

Manuale di Manutenzione Pag. 61

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• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersionielettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi diintervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione;5) Surriscaldamento.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.03.C02 Controllo dei materiali elettrici

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare che le caratteristiche degli elementi utilizzati corrispondano a quelle indicate dal produttore e che siano idonee all'utilizzo.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Generico, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.03.I01 SostituzioniCadenza: quando occorreSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 01.07.04

Prese e spine

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energiaelettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o apavimento (cassette).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.07.04.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Prestazioni:Le prese e spine devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole esicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggi infrarossi).

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60309-1/2; CEI 23-50; CEI 23-57.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.04.A01 Anomalie di funzionamentoDifetti di funzionamento dei quadri elettrici dovuti ad interferenze elettromagnetiche.

01.07.04.A02 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.07.04.A03 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

Manuale di Manutenzione Pag. 62

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01.07.04.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.07.04.A05 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

01.07.04.A06 Campi elettromagneticiLivello eccessivo dell'inquinamento elettromagnetico per cui si verificano malfunzionamenti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.04.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buonlivello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersionielettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi diintervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Disconnessione dell'alimentazione; 3) Surriscaldamento.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.04.C02 Controllo dei materiali elettrici

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare che le caratteristiche degli elementi utilizzati corrispondano a quelle indicate dal produttore e che siano idonee all'utilizzo.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Generico, Elettricista.

01.07.04.C03 Verifica campi elettromagnetici

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: MisurazioniEseguire la misurazione dei livelli di inquinamento elettromagnetico.

• Requisiti da verificare: 1) Progettazione impianto elettrico con esposizione minima degli utenti a campi elettromagnetici; 2)Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie di funzionamento; 2) Campi elettromagnetici.

• Ditte specializzate: Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.04.I01 SostituzioniCadenza: quando occorreSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 01.07.05

Quadri di bassa tensione

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, foriasolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possonoessere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine eindustrie.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

Manuale di Manutenzione Pag. 63

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01.07.05.R01 AccessibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàI quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.

Prestazioni:E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali ecomponenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali ecomponenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.

01.07.05.R02 IdentificabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàI quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sonoriportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 62271-102; CEI EN 61947-2; CEI EN 62271-200; CEI EN 61439-1;CEI EN 60439-2; CEI EN 61947-4-1.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.05.A01 Anomalie dei contattoriDifetti di funzionamento dei contattori.

01.07.05.A02 Anomalie di funzionamentoDifetti di funzionamento dei quadri elettrici dovuti ad interferenze elettromagnetiche.

01.07.05.A03 Anomalie dei fusibiliDifetti di funzionamento dei fusibili.

01.07.05.A04 Anomalie dell'impianto di rifasamentoDifetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento.

01.07.05.A05 Anomalie dei magnetotermiciDifetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici.

01.07.05.A06 Anomalie dei relèDifetti di funzionamento dei relè termici.

01.07.05.A07 Anomalie della resistenzaDifetti di funzionamento della resistenza anticondensa.

01.07.05.A08 Anomalie delle spie di segnalazioneDifetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

01.07.05.A09 Anomalie dei termostatiDifetti di funzionamento dei termostati.

01.07.05.A10 Campi elettromagneticiLivello eccessivo dell'inquinamento elettromagnetico per cui si verificano malfunzionamenti.

01.07.05.A11 Depositi di materialeAccumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

01.07.05.A12 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Manuale di Manutenzione Pag. 64

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01.07.05.C01 Controllo centralina di rifasamentoCadenza: ogni 2 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare il corretto funzionamento della centralina di rifasamento.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'impianto di rifasamento.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.05.C02 Verifica dei condensatori

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare l'integrità dei condensatori di rifasamento e dei contattori.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'impianto di rifasamento; 2) Anomalie dei contattori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.05.C03 Verifica messa a terra

Cadenza: ogni 2 mesiTipologia: ControlloVerificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri.

• Requisiti da verificare: 1) Limitazione dei rischi di intervento; 2) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei contattori; 2) Anomalie dei magnetotermici.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.05.C04 Verifica protezioni

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei relè termici.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei fusibili; 2) Anomalie dei magnetotermici; 3) Anomalie dei rel è.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.05.C05 Verifica campi elettromagnetici

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: MisurazioniEseguire la misurazione dei livelli di inquinamento elettromagnetico.

• Requisiti da verificare: 1) Progettazione impianto elettrico con esposizione minima degli utenti a campi elettromagnetici; 2)Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie di funzionamento; 2) Campi elettromagnetici.

• Ditte specializzate: Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.05.I01 Pulizia generaleCadenza: ogni 6 mesiPulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.05.I02 Serraggio

Cadenza: ogni annoEseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.05.I03 Sostituzione centralina rifasamento

Cadenza: quando occorreEseguire la sostituzione della centralina elettronica di rifasamento con altra dello stesso tipo.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.05.I04 Sostituzione quadro

Cadenza: ogni 20 anniEseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Manuale di Manutenzione Pag. 65

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Elemento Manutenibile: 01.07.06

Sezionatore

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per lafunzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da undispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.07.06.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàI sezionatori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Prestazioni:I sezionatori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicurosia in condizioni di normale utilizzo sia in caso di emergenza.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; IEC 60364-7-712.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.06.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

01.07.06.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

01.07.06.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

01.07.06.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.07.06.A05 Difetti delle connessioniDifetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori.

01.07.06.A06 Difetti ai dispositivi di manovraDifetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidità ambientale o dicondensa.

01.07.06.A07 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

01.07.06.A08 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.07.06.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.06.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e diprotezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

Manuale di Manutenzione Pag. 66

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• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersionielettriche; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi diintervento; 7) Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti ai dispositivi di manovra; 3) Difetti di taratura; 4) Surriscaldamento; 5)Anomalie degli sganciatori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.06.C02 Controllo strutturale

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare la struttura dell'elemento e in caso di sostituzione utilizzare materiali con le stesse caratteristiche e con elevata durabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilit à; 2) Utilizzo ditecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di stabilità; 2) Difetti di taratura; 3) Surriscaldamento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.06.I01 SostituzioniCadenza: quando occorreSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le parti dei sezionatori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 01.07.07

Sistemi di cablaggio

Unità Tecnologica: 01.07

Impianto elettrico

Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta ilnome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di etichetteidentificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.07.07.A01 Anomalie degli allacciDifetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.

01.07.07.A02 Anomalie delle preseDifetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

01.07.07.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

01.07.07.A04 Difetti delle canalineDifetti di tenuta delle canaline porta cavi.

01.07.07.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.07.C01 Controllo generaleCadenza: ogni annoTipologia: Ispezione a vistaVerificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di serraggio; 2) Anomalie degli allacci; 3) Anomalie delle prese; 4) Difetti delle canaline.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.07.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesi

Manuale di Manutenzione Pag. 67

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Tipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica; 2) Anomalie degli allacci; 3) Difetti di serraggio.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.07.07.I01 Rifacimento cablaggioCadenza: ogni 15 anniEseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classesuperiore).

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.07.07.I02 Serraggio connessione

Cadenza: quando occorreEffettuare il serraggio di tutte le connessioni.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Manuale di Manutenzione Pag. 68

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Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

L'impianto elettrico ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenze non superiori a 50 kW l'enteerogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte una linea primaria che alimenta ivari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata (nel caso di edifici per civiliabitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggiore assorbimento ed evitare così chesalti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con cavi posizionati in apposite canalette; ladistribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diverso colore: il giallo-verde per la messa aterra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondo le norme CEI vigenti per assicurareuna adeguata protezione.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.08.R01 Isolamento elettricoClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere leproprie caratteristiche.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.

01.08.R02 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M. Ambiente 11.01.2017.

01.08.R03 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilità.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilità elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilitàelevata.

Riferimenti normativi:

Manuale di Manutenzione Pag. 69

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D. M. Ambiente 8.5.2003, n.203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C. M. Ambiente 15.7.2005, n.5205; Dir. 2008/98/CE; C. M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.08.R04 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemblaggio alla fine delciclo di vita.

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilità dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemblaggio allafine del ciclo di vita.

Riferimenti normativi:

D. M. Ambiente 8.5.2003, n.203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C. M. Ambiente 15.7.2005, n.5205; Dir. 2008/98/CE; C. M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.08.R05 Limitazione dei rischi di interventoClasse di Requisiti: Protezione dai rischi d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modoagevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.

01.08.R06 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàPer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devonoessere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.

Prestazioni:Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componentidegli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 50522; CEI EN 61936-1; CEI 64-2; CEI 64-8.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.08.01 Canali in PVC ° 01.08.02 Interruttori differenziali ° 01.08.03 Interruttori magnetotermici ° 01.08.04 Passerelle portacavi ° 01.08.05 Regolatori di tensione

Manuale di Manutenzione Pag. 70

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Elemento Manutenibile: 01.08.01

Canali in PVC

Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essereconformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizionidi legge).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.08.01.R01 Resistenza al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni degli impianti elettrici suscettibili di essere sottoposte all’azione del fuoco devono essere classificate secondoquanto previsto dalla normativa vigente; la resistenza al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o “dichiarazionedi conformità”.

Prestazioni:Le prove per la determinazione della resistenza al fuoco degli elementi sono quelle indicate dalle norme UNI.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 61386-22; UNEL 37117; UNEL 37118.

01.08.01.R02 Stabilità chimico reattivaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni degli impianti elettrici devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le propriecaratteristiche chimico-fisiche.

Prestazioni:Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti elettrici non devono presentare incompatibilitàchimico-fisica.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNEL 37117; UNEL 37118.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.01.A01 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento,ondulazione.

01.08.01.A02 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.08.01.A03 Non planaritàUno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

01.08.01.A04 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.08.01.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.08.01.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato generale e dell'integrità dei contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e delle scatole di passaggio.

Manuale di Manutenzione Pag. 71

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• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Fessurazione; 3) Fratturazione; 4) Non planarit à.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.08.01.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica; 2) Deformazione; 3) Fessurazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.08.01.I01 Ripristino elementiCadenza: quando occorreRiposizionare gli elementi in caso di sconnessioni.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.08.01.I02 Ripristino grado di protezione

Cadenza: quando occorreRipristinare il previsto grado di protezione che non deve mai essere inferiore a quello previsto dalla normativa vigente.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 01.08.02

Interruttori differenziali

Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

L'interruttore differenziale è un dispositivo sensibile alle correnti di guasto verso l'impianto di messa a terra (cosiddette correntidifferenziali). Il dispositivo differenziale consente di attuare:- la protezione contro i contatti indiretti;- la protezione addizionale contro i contatti diretti con parti in tensione o per uso improprio degli apparecchi;- la protezione contro gli incendi causati dagli effetti termici dovuti alle correnti di guasto verso terra.Le norme definiscono due tipi di interruttori differenziali:- tipo AC per correnti differenziali alternate (comunemente utilizzato);- tipo A per correnti differenziali alternate e pulsanti unidirezionali (utilizzato per impianti che comprendono apparecchiatureelettroniche).Costruttivamente un interruttore differenziale è costituito da:- un trasformatore toroidale che rivela la tensione differenziale;- un avvolgimento di rivelazione che comanda il dispositivo di sgancio dei contatti.Gli interruttori automatici sono identificati con la corrente nominale i cui valori discreti preferenziali sono:6-10-13-16-20-25-32-40-63-80-100-125 A. I valori normali del potere di interruzione Icnd sono: 500-1000-1500-3000-4500-6000 A. Ivalori normali del potere di cortocircuito Icn sono: 1500-3000-4500-6000-10000 A.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.08.02.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Prestazioni:Gli interruttori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole esicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggi

Manuale di Manutenzione Pag. 72

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infrarossi).

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60309-1/2; CEI 23-50; CEI 23-57.

01.08.02.R02 Potere di cortocircuitoClasse di Requisiti: Sicurezza d'usoClasse di Esigenza: SicurezzaGli interruttori devono essere realizzati con materiali in grado di evitare cortocircuiti.

Prestazioni:I morsetti degli interruttori devono essere in grado di prevenire cortocircuiti.

Livello minimo della prestazione:Il potere di cortocircuito nominale dichiarato per l'interruttore e riportato in targa è un valore estremo e viene definito Icn (deveessere dichiarato dal produttore).

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.02.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

01.08.02.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

01.08.02.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

01.08.02.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.08.02.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.08.02.A06 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.08.02.A07 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.08.02.A08 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.08.02.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.08.02.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buonlivello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione;5) Surriscaldamento; 6) Anomalie degli sganciatori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.08.02.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica; 2) Surriscaldamento.

Manuale di Manutenzione Pag. 73

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• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.08.02.I01 SostituzioniCadenza: quando occorreSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 01.08.03

Interruttori magnetotermici

Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

Gli interruttori magnetotermici sono dei dispositivi che consentono l'interruzione dell'energia elettrica in caso di corto circuito o dicorrente superiore a quella nominale di taratura dell'interruttore.Tali interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.Gli interruttori automatici sono identificati con la corrente nominale i cui valori discreti preferenziali sono:6-10-13-16-20-25-32-40-63-80-100-125 A. I valori normali del potere di cortocircuito Icn sono:1500-3000-4500-6000-10000-15000-20000-25000 A.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.08.03.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Prestazioni:Gli interruttori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole esicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacità motoria.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggiinfrarossi).

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; CEI EN 60309-1/2; CEI 23-50; CEI 23-57.

01.08.03.R02 Potere di cortocircuitoClasse di Requisiti: Sicurezza d'usoClasse di Esigenza: SicurezzaGli interruttori magnetotermici devono essere realizzati con materiali in grado di evitare cortocircuiti.

Prestazioni:I morsetti degli interruttori magnetotermici devono essere in grado di prevenire cortocircuiti.

Livello minimo della prestazione:Il potere di cortocircuito nominale dichiarato per l'interruttore e riportato in targa è un valore estremo e viene definito Icn (edeve essere dichiarato dal produttore).

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37.

ANOMALIE RISCONTRABILI

Manuale di Manutenzione Pag. 74

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01.08.03.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

01.08.03.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

01.08.03.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

01.08.03.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

01.08.03.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

01.08.03.A06 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

01.08.03.A07 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

01.08.03.A08 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.08.03.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.08.03.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buonlivello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione;5) Surriscaldamento; 6) Anomalie degli sganciatori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.08.03.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica; 2) Surriscaldamento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.08.03.I01 SostituzioniCadenza: quando occorreSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 01.08.04

Passerelle portacavi

Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

Manuale di Manutenzione Pag. 75

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Le passerelle portacavi sono utilizzate per il passaggio dei cavi elettrici; possono essere del tipo singolo o a ripiani. Sono generalmenteutilizzate quando non c'è necessità di incassare le canalizzazioni e pertanto vengono utilizzate in cavedi, cunicoli, ecc..

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.04.A01 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.08.04.A02 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.08.04.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile.

01.08.04.A04 Difetti dei pendiniDifetti di posa in opera dei pendini di ancoraggio.

01.08.04.A05 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

01.08.04.A06 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.08.04.A07 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.08.04.A08 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.08.04.A09 Non planaritàUno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.08.04.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato generale e dell'integrità dei canali; verifica degli eventuali contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e dellescatole di passaggio. Verificare inoltre la presenza delle targhette nelle morsetterie. Verificare inoltre che i raccordi tra i vari tratti dipasserelle siano complanari e che i pendini siano installati correttamente.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Deformazione; 3) Deposito superficiale; 4) Fessurazione; 5) Fratturazione; 6)Incrostazione; 7) Non planarità; 8) Difetti dei pendini.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.08.04.C02 Controllo strutturale

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare la struttura dell'elemento e in caso di sostituzione utilizzare materiali con le stesse caratteristiche e con elevata durabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilit à; 2) Utilizzo ditecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di stabilità.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.08.04.I01 RegistrazioneCadenza: quando occorreEseguire la registrazione dei pendini, degli appoggi e delle connessioni dei vari tratti di passerelle.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.08.04.I02 Ripristino grado di protezione

Cadenza: quando occorreRipristinare il previsto grado di protezione che non deve mai essere inferiore a quello previsto dalla normativa vigente.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Manuale di Manutenzione Pag. 76

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Elemento Manutenibile: 01.08.05

Regolatori di tensione

Unità Tecnologica: 01.08

Impianto elettrico industriale

Il regolatore a controllo di fase è un dispositivo semplice ed economico capace di regolare il valore di tensione senza dissipare potenza.Viene generalmente utilizzato per il controllo dei seguenti parametri: potenza assorbite da resistenze, luminosità dei vari tipi di lampadee velocità dei motori accoppiati agli utilizzatori.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.08.05.A01 Anomalie della bobinaDifetti di funzionamento della bobina di avvolgimento.

01.08.05.A02 Anomalie del circuito magneticoDifetti di funzionamento del circuito magnetico mobile.

01.08.05.A03 Anomalie dell'elettromagneteVibrazioni dell'elettromagnete del contattore dovute ad alimentazione non idonea.

01.08.05.A04 Anomalie della mollaDifetti di funzionamento della molla di ritorno.

01.08.05.A05 Anomalie delle viti serrafiliDifetti di tenuta delle viti serrafilo.

01.08.05.A06 Difetti dei passacavoDifetti di tenuta del coperchio passacavi.

01.08.05.A07 RumorositàEccessivo livello del rumore dovuto ad accumuli di polvere sulle superfici.

01.08.05.A08 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.08.05.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare che i fili siano ben serrati dalle viti e che i cavi siano ben sistemati nel coperchio passacavi. Nel caso di eccessivo rumoresmontare il contattore e verificare lo stato di pulizia delle superfici dell'elettromagnete e della bobina.

• Requisiti da verificare: 1) Limitazione dei rischi di intervento.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie della bobina; 2) Anomalie del circuito magnetico; 3) Anomalie della molla; 4) Anomaliedelle viti serrafili; 5) Difetti dei passacavo; 6) Anomalie dell'elettromagnete; 7) Rumorosit à.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.08.05.C02 Verifica tensione

Cadenza: ogni annoTipologia: Ispezione strumentaleMisurare la tensione ai morsetti di arrivo utilizzando un voltmetro.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'elettromagnete.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.08.05.C03 Controllo dei materiali elettrici

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare che le caratteristiche degli elementi utilizzati corrispondano a quelle indicate dal produttore e che siano idonee all'utilizzo.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica; 2) Anomalie dell'elettromagnete.

Manuale di Manutenzione Pag. 77

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• Ditte specializzate: Generico, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.08.05.I01 PuliziaCadenza: quando occorreEseguire la pulizia delle superfici rettificate dell'elettromagnete utilizzando benzina o tricloretilene.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.08.05.I02 Serraggio cavi

Cadenza: ogni 6 mesiEffettuare il serraggio di tutti i cavi in entrata e in uscita dal contattore.

• Ditte specializzate: Elettricista.

01.08.05.I03 Sostituzione bobina

Cadenza: a guastoEffettuare la sostituzione della bobina quando necessario con altra dello stesso tipo.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Manuale di Manutenzione Pag. 78

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Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinatecondizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmente costituita da:- alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione fino ai gruppitermici;- gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica;- centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppi termici)ai fluidi termovettori;- reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di scambio termico facenti parte dell'impianto;- canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.09.R01 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilità.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilità elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilitàelevata.

Riferimenti normativi:

D. M. Ambiente 8.5.2003, n.203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C. M. Ambiente 15.7.2005, n.5205; Dir. 2008/98/CE; C. M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.09.R02 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemblaggio alla fine delciclo di vita.

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilità dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemblaggio allafine del ciclo di vita.

Riferimenti normativi:

D. M. Ambiente 8.5.2003, n.203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C. M. Ambiente 15.7.2005, n.5205; Dir. 2008/98/CE; C. M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

01.09.R03 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti.

Prestazioni:I terminali di erogazione degli impianti di climatizzazione devono assicurare anche nelle più gravose condizioni di esercizio,una portata dei fluidi non inferiore a quella di progetto.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R04 AffidabilitàClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologica

Manuale di Manutenzione Pag. 79

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Classe di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le propriequalità così da garantire la funzionalità dell'impianto.

Prestazioni:Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R05 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M. Ambiente 11.01.2017.

01.09.R06 SostituibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in casodi necessità.

Prestazioni:I materiali e componenti degli impianti di climatizzazione devono essere realizzati ed installati in modo da consentire in caso dinecessità la sostituzione senza richiedere lo smontaggio dell’intero impianto o di consistenti parti di esso.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R07 Efficienza dell’impianto di climatizzazioneClasse di Requisiti: Salvaguardia della salubrità dell’aria e del climaClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRidurre il consumo di energia primaria attraverso l’incremento dell’efficienza dell’impianto di climatizzazione estiva.

Prestazioni:Massimizzare l’efficienza dell’impianto di climatizzazione estiva in base alla destinazione d’uso dell’edificio in modo daridurre i consumi energetici migliorando la qualità dell'aria con impatti minori sull'ambiente.

Livello minimo della prestazione:A secondo del tipo di climatizzazione estiva (impianti autonomi, impianti centralizzati a tutt’aria a portata e temperaturacostante, a portata variabile, a portata e temperatura variabili, monocondotto o a doppio condotto, a zona singola o multizona,impianti centralizzati misti aria-acqua, con terminali acqua del tipo ventilconvettori, pannelli radianti, unità a induzione, travefredda, impianti centralizzati a sola acqua, ecc.) garantire le condizioni ideali negli ambienti confinati secondo i parametri

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indicati dalla normativa.

Riferimenti normativi:

D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; Reg. EU (CLP) n. 1272/08; ISPESL, Linee Guida - Microclima, 6.2006; Accordo Stato-Regioni, LineeGuida Ambienti Confinati, 27.9.2001; Valori Limite di Soglia (TLV) e Indici Biologici di Esposizione (IBE), AIDII 1997 eACGIH 2002; Collana Quaderni del Ministero della Salute; UNI EN 12792; UNI EN 15251; UNI 11277; D.M. Ambiente11.01.2017.

01.09.R08 Efficienza dell’impianto di ventilazioneClasse di Requisiti: Salvaguardia della salubrità dell’aria e del climaClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRidurre il consumo energetico attraverso l’incremento dell’efficienza del sistema di ventilazione artificiale

Prestazioni:Massimizzare l’efficienza del sistema di ventilazione artificiale in modo da ridurre i consumi energetici migliorando la qualitàdell'aria con impatti minori sull'ambiente.

Livello minimo della prestazione:A secondo del tipo di ventilazione (naturale, meccanica, ibrida, ecc.) garantire le condizioni ideali negli ambienti confinatisecondo i parametri indicati dalla normativa.

Riferimenti normativi:

D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; Reg. EU (CLP) n. 1272/08; ISPESL, Linee Guida - Microclima, 6.2006; Accordo Stato-Regioni, LineeGuida Ambienti Confinati, 27.9.2001; Valori Limite di Soglia (TLV) e Indici Biologici di Esposizione (IBE), AIDII 1997 eACGIH 2002; Collana Quaderni del Ministero della Salute; UNI EN 12792; UNI EN 15251; UNI 11277; D.M. Ambiente11.01.2017.

01.09.R09 (Attitudine al) controllo del rumore prodottoClasse di Requisiti: AcusticiClasse di Esigenza: BenessereGli impianti di climatizzazione devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limiti prescrittidalla normativa vigente.

Prestazioni:Gli impianti di climatizzazione devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lrnei limiti indicati dalla normativa. Tali valori possono essere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impiantifunzionanti che con gli impianti fermi.

Livello minimo della prestazione:Le dimensioni delle tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori e quelle dei canali d ’aria devono essere tali che la velocità ditali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”,procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI oppure verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facentiparte dell'impianto siano conformi alla normativa.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R10 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidiClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereI fluidi termovettori dell'impianto di climatizzazione devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamentodell'impianto assicurando nello stesso momento un benessere ambientale oltre che un contenimento dei consumi energetici.

Prestazioni:Le temperature dei fluidi termovettori devono garantire i valori minimi richiesti dalla normativa e sotto riportati; inoltre èconsentita un'escursione termica media non superiore ai 5 °C negli impianti a circolazione forzata e non superiore ai 25 °Cnegli impianti a circolazione naturale.Tipo di terminale radiatore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 70-80 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 60-70 °C.Tipo di terminale termoconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 75-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 65-75 °C.Tipo di terminale ventilconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 50-55 °C, raffreddamento pari a 7 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 45-50 °C, raffreddamento pari a 12 °C.Tipo di terminale pannelli radianti:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 35-40 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a: 25-30 °C.Tipo di terminale centrale di termoventilazione- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 80-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 70-75 °C, raffreddamento pari a 12 °C.

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Livello minimo della prestazione:La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previstedalle vigenti norme sul risparmio energetico. I valori della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essereparagonati ai valori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell’impianto così come prescritto dallanormativa UNI vigente.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R11 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàPer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti diclimatizzazione, capaci di condurre elettricità, devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terradell’edificio.

Prestazioni:Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componentidegli impianti di climatizzazione mediante misurazioni di resistenza a terra.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R12 Attitudine a limitare le temperature superficialiClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereI componenti direttamente accessibili dagli utenti devono essere in grado di contrastare in modo efficace le variazioni di temperaturasuperficiali.

Prestazioni:Per garantire sicurezza agli utenti nei confronti di sbalzi di temperatura la stessa non deve superare i 60 °C con una tolleranzadi 5 °C; nel caso ciò non fosse possibile si può ricorrere a rivestimenti di materiale isolante.

Livello minimo della prestazione:La temperatura superficiale dei componenti degli impianti di climatizzazione non coibentati deve essere controllata peraccertare che non superi i 75 °C.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R13 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli impianti di climatizzazione devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilità di uso, difunzionalità e di manovrabilità.

Prestazioni:I componenti degli impianti di climatizzazione devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali darendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacit à motoria.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggiinfrarossi).

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R14 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali degli impianti di climatizzazione suscettibili di essere sottoposti all’azione del fuoco devono essere classificati secondoquanto previsto dalla normativa vigente; la reazione al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o “dichiarazionedi conformità”.

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Prestazioni:I materiali dovranno essere posti in opera seguendo specificatamente le modalità indicate nel relativo certificato diomologazione o di prova al fuoco rilasciato dal Ministero dell’Interno o da un laboratorio legalmente autorizzato dal Ministerostesso.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R15 Resistenza agli agenti aggressivi chimiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaL'impianto di climatizzazione deve essere realizzato con materiali e componenti idonei a non subire dissoluzioni o disgregazioni emutamenti di aspetto se sottoposti all'azione di agenti aggressivi chimici.

Prestazioni:La capacità dei materiali e i componenti degli impianti di climatizzazione a conservare inalterate le proprie caratteristichechimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finitura superficiale deve essere dichiarata dal produttore di detti materiali.

Livello minimo della prestazione:Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti nell’aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle normeUNI. Per garantire i livelli minimi possono essere utilizzati eventuali rivestimenti di protezione esterna (smalti, prodottivernicianti, ecc.) che devono essere compatibili con i supporti su cui vengono applicati.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R16 Resistenza al ventoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione sottoposti all'azione del vento devono essere in grado di contrastare in modoefficace il prodursi di deformazioni o rotture.

Prestazioni:I materiali degli impianti di climatizzazione installati all’esterno devono essere idonei a resistere all’azione del vento in modotale da garantire la sicurezza degli utenti.

Livello minimo della prestazione:Sono da effettuare le verifiche prescritte dalla normativa vigente seguendo i metodi di calcolo da essa previsti.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R17 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli impianti di climatizzazione devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi dideformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Prestazioni:Gli elementi costituenti gli impianti di climatizzazione devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione disollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degliutenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R18 (Attitudine al) controllo della combustioneClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàI gruppi termici degli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione a massimo rendimento e nello stessotempo produrre quantità minime di scorie e di sostanze inquinanti.

Prestazioni:

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Per un controllo dei parametri della combustione i gruppi termici devono essere dotati delle seguenti apparecchiature di misurae controllo della combustione:- termometro indicatore della temperatura dei fumi (che deve essere installato alla base di ciascun camino);- presso-deprimometri per la misura della pressione atmosferica della camera di combustione e della base del relativo camino;- misuratori della quantità di anidride carbonica e di ossido di carbonio e idrogeno.Per tali impianti si deve procedere, durante il normale funzionamento, anche al rilievo di alcuni parametri quali:- la temperatura dei fumi di combustione;- la temperatura dell’aria comburente;- la quantità di anidride carbonica (CO2) e di ossido di carbonio (CO) presente (in % del volume) nei residui della combustionee rilevata all’uscita del gruppo termico;- l’indice di fumosità Bacharach (per i generatori funzionanti a combustibile liquido).Tali misurazioni devono essere annotate sul libretto di centrale insieme a tutte le successive operazioni di manutenzione econtrollo da effettuare secondo quanto riportato nel sottoprogramma dei controlli.

Livello minimo della prestazione:In particolare, nel caso di generatori di calore con potenza nominale del focolare superiore a 34,8 kW si deve avere che lapercentuale di aria comburente necessaria per la combustione deve essere :- per combustibile solido > 80%;- per combustibile liquido = 15-20%;- per combustibile gassoso = 10-15%;- il contenuto di ossido di carbonio (CO) nei fumi di combustione non deve superare lo 0,1% del volume dei fumi secchi esenza aria;- l’indice di fumosità Bacharach deve rispettare i limiti di legge.Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture diaerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R19 Attitudine a limitare i rischi di esplosioneClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione con il massimo del rendimento evitando i rischi diesplosione.

Prestazioni:Gli impianti di climatizzazione devono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto enel rispetto della normativa vigente.

Livello minimo della prestazione:Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture diaerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 378-1; UNI EN 1264; UNI EN 1861; UNI 8061; UNI 8065; UNI 8211;UNI 8364; UNI 9511-1; UNI 10200; UNI 10339; UNI EN 15316; UNI/TS 11300-2; UNI 10412; UNI 10847.

01.09.R20 Controllo consumiClasse di Requisiti: Monitoraggio del sistema edificio-impiantiClasse di Esigenza: AspettoControllo dei consumi attraverso il monitoraggio del sistema edificio-impianti.

Prestazioni:Monitoraggio dei consumi (energia termica, elettrica, acqua, ecc.) dell’edificio attraverso contatori energetici, ai fini di ottenereun costante controllo sulle prestazioni dell’edificio e dell'involucro edilizio per una idonea pianificazione di interventimigliorativi.

Livello minimo della prestazione:Installazione di apparecchiature certificate per la contabilizzazione dei consumi (contatori) di energia termica, elettrica e diacqua e impiego di sistemi di acquisizione e telelettura remota secondo standard riferiti dalla normativa vigente.

Riferimenti normativi:

D.Lgs. 18.7.2016, n. 141; D.M. Ambiente 24.5.2016; UNI TS 11300; UNI EN ISO 10211; UNI EN ISO 14683; UNI EN ISO10077-1; UNI 11277; D.M. Ambiente 11.01.2017.

01.09.R21 Riduzione del fabbisogno d'energia primariaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche - requisito energeticoClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche mediante la riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

Prestazioni:In riferimento all’energia primaria, l’efficienza energetica del sistema complessivo edificio-impianto nella fase progettuale,

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dovrà essere incrementata rispetto ai livelli standard. In particolare l’incremento può determinarsi diminuendo ed utilizzandosistemi energetici da fonti rinnovabili.

Livello minimo della prestazione:L'impiego di tecnologie efficienti per l'ottimizzazione energetica del sistema complessivo edificio-impianto, nella faseprogettuale, dovrà essere incrementata mediante fonti rinnovabili rispetto ai livelli standard riferiti dalla normativa vigente.

Riferimenti normativi:

UNI/TS 11300-2/3/4/5:2016; D.Lgs. 19.8.2005, n. 192; Dir. 2010/31/UE; UNI EN 15193; UNI 11277; D.M. Ambiente11.01.2017.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.09.01 Appoggi antivibrante in gomma ° 01.09.02 Batterie di condensazione (per macchine frigo) ° 01.09.03 Canali in lamiera ° 01.09.04 Canalizzazioni ° 01.09.05 Centrali di trattamento aria (U.T.A.) ° 01.09.06 Coibente per tubazioni in calcio silicato ° 01.09.07 Coibente per tubazioni in elastomeri espansi ° 01.09.08 Coibente per tubazioni in lana di roccia ° 01.09.09 Coibente per tubazioni in lana di vetro ° 01.09.10 Coibente per tubazioni in polietilene espanso ° 01.09.11 Diffusore industriale ° 01.09.12 Deumidificatori ° 01.09.13 Estrattori d'aria ° 01.09.14 Filtri assoluti HEPA e ULPA ° 01.09.15 Griglie di ventilazione in alluminio ° 01.09.16 Regolatore di portata ° 01.09.17 Recuperatori di calore ° 01.09.18 Serrande tagliafuoco ° 01.09.19 Tubi in acciaio ° 01.09.20 Tubazione pre isolata scaldante ° 01.09.21 Tubi in polipropilene (PP) ° 01.09.22 Tubo multistrato in PEX-AL-PEX ° 01.09.23 Valvola di espansione (per macchine frigo) ° 01.09.24 Ventilconvettore tangenziale

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Elemento Manutenibile: 01.09.01

Appoggi antivibrante in gomma

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Si tratta di elementi a supporto delle macchine utilizzate per il condizionamento (ventilatori, compressori, condizionatori, gruppi direfrigerazione, centrifughe, gruppi elettrogeni, ecc.); questi dispositivi hanno la funzione di collegamento tra le macchine e il pavimentosul quale poggiano in modo da evitare vibrazioni emesse durante il funzionamento delle macchine stesse. Gli appoggi possono essererealizzati con diversi materiali:- appoggi in gomma e/o gomma armata (deformabili), formati da strati di gomma (naturale o artificiale) dello spessore di 10-12 mm edincollati a lamierini di acciaio di 1-2 mm di spessore;- appoggi in acciaio;- appoggi in acciaio e PTFE o PTFE e neoprene.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.01.A01 DeformazioneDeformazione eccessiva degli elementi costituenti.

01.09.01.A02 InvecchiamentoInvecchiamento degli appoggi per degrado dei materiali costituenti.

01.09.01.A03 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.01.C01 Controllo dello statoCadenza: ogni 6 mesiTipologia: ControlloControllare lo stato dei materiali costituenti gli appoggi. Verificarne le condizioni di esercizio in caso di particolari eventistraordinari.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Invecchiamento .

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore, Specializzati vari.

01.09.01.C02 Controllo strutturale

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare la struttura dell'elemento e in caso di sostituzione utilizzare materiali con le stesse caratteristiche e con elevata durabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilit à; 2) Utilizzo ditecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di stabilità.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.01.I01 SostituzioneCadenza: quando occorreSostituzione degli appoggi e degli elementi connessi con altri di analoghe caratteristiche tecniche mediante l'utilizzo di sistemi amartinetti idraulici di sollevamento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 01.09.02

Batterie di condensazione (per macchine frigo)

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Il condensatore ha la funzione di far condensare il fluido refrigerante dallo stato di vapore surriscaldato allo stato liquido.

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ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.02.A01 Fughe di gas nei circuitiFughe di gas nei vari circuiti refrigeranti

01.09.02.A02 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze dipreriscaldamento.

01.09.02.A03 Perdite di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

01.09.02.A04 RumorositàPresenza di rumori anomali o livello di rumorosità non nei valori di norma.

01.09.02.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.02.C01 Controllo generale batterie di condensazioneCadenza: ogni 3 anniTipologia: Ispezione a vistaVerificare che la valvola servocomandata funzioni correttamente, che le alette lato aria siano libere da incrostazioni e che non cisiano perdite di acqua sugli attacchi.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) Affidabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Fughe di gas nei circuiti; 2) Difetti di taratura; 3) Perdite di carico; 4) Rumorosit à.

• Ditte specializzate: Frigorista.

01.09.02.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.02.I01 Pulizia batterie di condensazioneCadenza: ogni 3 mesiPulizia delle batterie di condensazione ad aria mediante spazzolatura con spazzole metalliche o trattamento chimico biodegradabiledelle alette lato aria.

• Ditte specializzate: Frigorista.

Elemento Manutenibile: 01.09.03

Canali in lamiera

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le centrali di trattamento dell'aria dell'impianto di climatizzazione sono destinate al trattamento sia dell'aria primaria che di tutta quellanecessaria alla climatizzazione. Il trasporto dei fluidi trattati (sia di mandata che di ripresa) avviene in canalizzazioni in acciaio zincatorivestite con idonei materiali coibenti. Nel caso di canali rettangolari con un lato di dimensioni superiori a 450 mm prevedere delle crocitrasversali di rinforzo.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.03.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta

Manuale di Manutenzione Pag. 87

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Classe di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzate con materiali e componenti idonei ad impedire fughe deifluidi termovettori nonché dei combustibili di alimentazione.

Prestazioni:I materiali e componenti devono garantire la tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime ominime di esercizio.

Livello minimo della prestazione:I componenti degli impianti di climatizzazione possono essere verificati per accertarne la capacità al controllo della tenutasecondo le prove indicate dalla normativa UNI vigente.

Riferimenti normativi:

UNI 10339; UNI EN 13403.

01.09.03.R02 Stabilità chimico reattivaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempole proprie caratteristiche chimico-fisiche.

Prestazioni:Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti di climatizzazione non devono presentareincompatibilità chimico-fisica fra loro evitando allo scopo contatto tra metalli e materiali aggressivi.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

UNI 10339; UNI EN 13403.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.03.A01 Anomalie delle coibentazioniDifetti di tenuta delle coibentazioni.

01.09.03.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di funzionamento dei dispositivi di comando e delle serrande.

01.09.03.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni.

01.09.03.A04 Difetti di tenuta giuntiPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.09.03.A05 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

01.09.03.A06 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.03.C01 Controllo generale canaliCadenza: ogni annoTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali delle canalizzazioni con particolare riguardo a:-tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe); -giunti per verificare la presenza di lesioni o disconnessioni; -la stabilità dei sostegni dei canali; -vibrazioni; -presenza di acqua di condensa; -griglie di ripresa e transito ariaesterna; -serrande e meccanismi di comando; -coibentazione dei canali.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) Sostituibilit à; 3) Stabilità chimico reattiva.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione e controllo; 2) Difetti di tenuta; 3) Incrostazioni; 4) Difetti di tenuta giunti.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.03.C02 Controllo strumentale canali

Cadenza: ogni 2 anniTipologia: Ispezione strumentaleControllare l'interno dei canali con apparecchiature speciali quali endoscopio, telecamere per la verifica dello stato di pulizia edigiene.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) Sostituibilit à; 3) Stabilità chimico reattiva.

Manuale di Manutenzione Pag. 88

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• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.09.03.C03 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

01.09.03.C04 Controllo qualità dell'aria

Cadenza: ogni meseTipologia: TEST - Controlli con apparecchiatureControllare la qualità dell'aria ambiente verificando, attraverso analisi, che sia priva di sostanze inquinanti e/o tossiche per la salutedegli utenti.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza dell’impianto di climatizzazione; 2) Efficienza dell ’impianto di ventilazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione e controllo; 2) Difetti di tenuta giunti.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.03.I01 Pulizia canaliCadenza: ogni annoEffettuare una pulizia dei canali utilizzando aspiratori. Effettuare inoltre una pulizia delle bocchette di mandata e di ripresa, dellegriglie e delle cassette miscelatrici.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.03.I02 Ripristino coibentazione

Cadenza: quando occorreEffettuare il ripristino dello strato coibente quando deteriorato.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

01.09.03.I03 Ripristino serraggi

Cadenza: quando occorreEseguire il ripristino dei dadi di serraggio dei vari tratti di canale.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

Elemento Manutenibile: 01.09.04

Canalizzazioni

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Il trasporto dei fluidi trattati (sia di mandata che di ripresa) avviene in canalizzazioni in acciaio zincato rivestite con idonei materialicoibenti. Il trattamento dei fluidi viene effettuato dalle centrali di trattamento dell'aria.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.04.R01 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzate con materiali e componenti idonei ad impedire fughe deifluidi termovettori nonché dei combustibili di alimentazione.

Prestazioni:I materiali e componenti devono garantire la tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime ominime di esercizio.

Manuale di Manutenzione Pag. 89

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Livello minimo della prestazione:I componenti degli impianti di climatizzazione possono essere verificati per accertarne la capacità al controllo della tenutasecondo le prove indicate dalla normativa UNI vigente.

Riferimenti normativi:

UNI 10339; UNI EN 13403.

01.09.04.R02 Stabilità chimico reattivaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempole proprie caratteristiche chimico-fisiche.

Prestazioni:Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti di climatizzazione non devono presentareincompatibilità chimico-fisica fra loro evitando allo scopo contatto tra metalli e materiali aggressivi.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

UNI 10339; UNI EN 13403.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.04.A01 Difetti di coibentazioneDifetti di tenuta delle coibentazioni.

01.09.04.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di funzionamento dei dispositivi di comando e delle serrande.

01.09.04.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni.

01.09.04.A04 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

01.09.04.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.04.C01 Controllo generale canalizzazioniCadenza: ogni annoTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali delle canalizzazioni con particolare riguardo a:- tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe);- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei canali;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- griglie di ripresa e transito aria esterna;- serrande e meccanismi di comando;- coibentazione dei canali.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3)Sostituibilità; 4) Stabilità chimico reattiva.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di coibentazione; 2) Difetti di regolazione e controllo; 3) Difetti di tenuta; 4) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.04.C02 Controllo strumentale canalizzazioni

Cadenza: ogni 2 anniTipologia: Ispezione strumentaleControllare l'interno dei canali con apparecchiature speciali quali endoscopio, telecamere per la verifica dello stato di pulizia edigiene all'interno dei canali.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3)Sostituibilità; 4) Stabilità chimico reattiva.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 90

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01.09.04.C03 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

01.09.04.C04 Controllo qualità dell'aria

Cadenza: ogni meseTipologia: TEST - Controlli con apparecchiatureControllare la qualità dell'aria ambiente verificando, attraverso analisi, che sia priva di sostanze inquinanti e/o tossiche per la salutedegli utenti.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza dell’impianto di climatizzazione; 2) Efficienza dell ’impianto di ventilazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di coibentazione; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.04.I01 Pulizia canali e griglieCadenza: ogni annoEffettuare una pulizia dei filtri aria utilizzando aspiratori. Effettuare inoltre una pulizia delle bocchette di mandata e di ripresa, dellegriglie e delle cassette miscelatrici.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.05

Centrali di trattamento aria (U.T.A.)

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le centrali di trattamento dell'aria, dette U.T.A. (acronimo di Unità Trattamento Aria), dell'impianto di climatizzazione sono destinate altrattamento sia dell'aria primaria che di tutta quella necessaria alla climatizzazione.Generalmente una U.T.A. è composta dai seguenti elementi:- ventilatore di ripresa dell'aria;- sezione di miscela, espulsione e ripresa dell'aria esterna;- sezione filtrante;- batteria di preriscaldamento;- sezione umidificante con separatore di gocce;- batteria di raffreddamento;- batteria di post riscaldamento;- ventilatore di mandata.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.05.R01 (Attitudine al) controllo del trafilamentoClasse di Requisiti: Di funzionamentoClasse di Esigenza: GestioneLe unità di trattamento devono essere realizzate con materiali idonei ad impedire trafilamenti dei fluidi.

Prestazioni:Gli involucri delle unità di trattamento aria devono essere assemblati in modo tale da evitare trafilamenti dell'aria.

Livello minimo della prestazione:Per accertare il trafilamento dell’aria dall’involucro dell’unità di trattamento assemblata questa viene sottoposta a prova ad unapressione negativa di 400 Pa. I valori del trafilamento risultanti al termine della prova non devono superare i valori forniti nelprospetto 2 della norma UNI EN 1886.

Riferimenti normativi:

UNI EN 1886.

Manuale di Manutenzione Pag. 91

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ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.05.A01 Difetti di filtraggioDifetti ai filtri di aspirazione del compressore.

01.09.05.A02 Difetti di funzionamento motoriDifetti di funzionamento dei motori elettrici.

01.09.05.A03 Difetti di lubrificazioneFunzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante.

01.09.05.A04 Difetti di taraturaDifetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo.

01.09.05.A05 Difetti di tenutaFughe dei fluidi termovettori in circolazione.

01.09.05.A06 Fughe ai circuitiFughe dei fluidi nei vari circuiti.

01.09.05.A07 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

01.09.05.A08 Perdita di tensione delle cinghiePerdita di tensione delle cinghie del ventilatore.

01.09.05.A09 RumorositàEccessivo livello del rumore prodotto durante il funzionamento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.05.C01 Controllo carpenteria sezione ventilanteCadenza: ogni annoTipologia: Ispezione a vistaVerificare lo stato generale della carpenteria accertando che:- non ci siano vibrazioni;- che lo strato coibente e di materiale fonoassorbente siano sufficienti a garantire livelli di isolamento acustico non inferiori a quelliimposti dalla normativa vigente;- che i bulloni siano ben serrati;- che lo strato di vernice protettiva sia efficiente.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) Affidabilit à; 3) Sostituibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Rumorosità.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.C02 Controllo generale U.T.A.

Cadenza: ogni 15 giorniTipologia: Ispezione a vistaVerificare l'efficienza dei filtri e delle celle filtranti a perdere valutando lo spessore dello stato filtrante. Se la riduzione di spessoresupera il 20% dello spessore integro allora si deve sostituire il filtro.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3)(Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 4) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche; 5) Attitudine a limitarele temperature superficiali; 6) Comodità di uso e manovra; 7) Reazione al fuoco; 8) Resistenza agli agenti aggressivi chimici; 9)Resistenza al vento; 10) Resistenza meccanica; 11) Sostituibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.C03 Controllo motoventilatori

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaEseguire una serie di verifiche e controlli generali su alcuni elementi dei motoventilatori quali girante, cuscinetti, trasmissione.Verificare, in particolare, che i cuscinetti non producano rumore, che le pulegge siano allineate e lo stato di usura della cinghia ditrasmissione.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) Comodit à di uso e manovra.

• Anomalie riscontrabili: 1) Incrostazioni; 2) Rumorosità.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.C04 Controllo sezioni di scambio

Manuale di Manutenzione Pag. 92

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Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione strumentaleVerificare che nelle sezioni di scambio termico delle U.T.A., la differenza tra la temperatura di ingresso e quella di uscita non superiil valore stabilito dal costruttore.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.C05 Controllo sezione ventilante

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare il corretto funzionamento degli elementi della sezione ventilante; in particolare:- pulegge e cinghie (controllare l'allineamento delle pulegge, se esistenti, e controllare la tesatura e lo stato di usura delle cinghie);- cuscinetti (controllare la rumorosità e la temperatura);- molle ammortizzatori (controllare che le molle siano ben salde alla base del gruppo motoventilante, che siano flessibili e che nonsubiscano vibrazioni eccessive).

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo del rumore prodotto; 2) Affidabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Perdita di tensione delle cinghie; 2) Rumorosità.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.C06 Controllo ugelli umidificatore

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare l'efficienza della rete degli ugelli di distribuzione dell’umidificatore dell’U.T.A..

• Requisiti da verificare: 1) Affidabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.C07 Controllo umidificatori ad acqua

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: Ispezione a vistaEffettuare un controllo generale degli umidificatori ad acqua dell’U.T.A.; in particolare, verificare la funzionalità del galleggiante,del filtro dell'acqua, della valvola di intercettazione a solenoide, degli apparati di tenuta della pompa.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) Affidabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura; 2) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.C08 Controllo umidificatore a vapore

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: Ispezione a vistaEffettuare un controllo generale degli umidificatori a vapore delle macchine U.T.A.; in particolare, verificare la funzionalità el'efficienza del cilindro o della vaschetta vapore, della valvola di intercettazione a solenoide.

• Requisiti da verificare: 1) Affidabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.C09 Controllo temperatura aria ambiente

Cadenza: ogni meseTipologia: MisurazioniVerificare che i valori della temperatura dell'aria ambiente siano compatibili con quelli di progetto.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza dell’impianto di climatizzazione; 2) Efficienza dell ’impianto di ventilazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.05.I01 Pulizia bacinella raccolta condensa degli umidificatori ad acquaCadenza: ogni 15 giorniEffettuare una pulizia delle bacinelle di raccolta condense, e del relativo scarico, degli umidificatori ad acqua delle U.T.A.,utilizzando idonei disinfettanti.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.I02 Pulizia bacinella raccolta condensa delle sezioni di scambio

Manuale di Manutenzione Pag. 93

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Cadenza: ogni 15 giorniEffettuare una pulizia delle bacinelle di raccolta condense, e del relativo scarico, delle sezioni di scambio U.T.A., utilizzando idoneidisinfettanti.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.I03 Pulizia batterie di condensazione

Cadenza: ogni 3 mesiPulizia delle batterie di condensazione ad aria mediante spazzolatura con spazzole metalliche o trattamento chimico biodegradabiledelle alette lato aria.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.I04 Pulizia e sostituzione motoventilatori

Cadenza: ogni 12 mesiEseguire una serie di verifiche e controlli generali su alcuni elementi dei motoventilatori quali girante, cuscinetti, trasmissione.Effettuare una lubrificazione dei cuscinetti o una sostituzione se usurati.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.I05 Pulizia filtro acqua degli umidificatori ad acqua

Cadenza: ogni 3 mesiEffettuare una pulizia del filtro dell'acqua degli umidificatori ad acqua dell’U.T.A.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.I06 Pulizia sezioni di ripresa

Cadenza: ogni 6 mesiEffettuare una pulizia e disincrostazione delle griglie delle sezioni di ripresa delle macchine U.T.A. con mezzi meccanici.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.I07 Pulizia sezioni di scambio

Cadenza: ogni 3 mesiEffettuare una pulizia meccanica o con trattamento chimico biodegradabile dei circuiti lato aria ed acqua delle sezioni di scambiodelle macchine U.T.A..

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.I08 Pulizia umidificatori a vapore

Cadenza: ogni 15 giorniEffettuare una pulizia meccanica, o con trattamento chimico biodegradabile, dei circuiti degli umidificatori a vapore delle macchineU.T.A.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.I09 Sostituzione celle filtranti

Cadenza: quando occorreSostituire le celle filtranti a perdere delle macchine U.T.A., secondo le scadenze fornite dal produttore.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.05.I10 Sostituzione cinghie delle sezioni ventilanti

Cadenza: quando occorreSostituire le cinghie delle sezioni ventilanti e dei cuscinetti delle macchine U.T.A. quando occorre.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.06

Coibente per tubazioni in calcio silicato

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;

Manuale di Manutenzione Pag. 94

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- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in calcio silicato sono composti da silice amorfa, calce, fibre di rinforzo e altri additivi mescolati con acqua riscaldati fino a

ebollizione; l'impasto liquido che si ottiene viene versato in stampi e, una volta asciugato, inserito in autoclave dove avviene la reazione

chimica per formare silicato di calcio. I pannelli e le coppelle ottenuti dal processo vengono posti in un forno per la essicazione finale.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.06.R01 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le coibentazioni devono essere in grado di non subire disgregazioni sotto l'azione del fuoco che potrebberoverificarsi durante l'esercizio.

Prestazioni:Le coibentazioni non devono contribuire con la propria decomposizione al fuoco a cui sono sottoposte in determinatecondizioni.

Livello minimo della prestazione:Il livello di reazione al fuoco dipende dallo spessore e dalla tipologia del coibente.

Riferimenti normativi:

UNI CEI EN ISO 13943

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.06.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

01.09.06.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

01.09.06.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

01.09.06.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.06.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato di tenuta del rivestimento coibente delle tubazioni (in occasione dei fermi degli impianti o ad inizio stagione) eche lo stesso sia integro. Controllare che la coibentazione sia estesa anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta; 3) Mancanze.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.06.C02 Controllo temperatura fluidi

Cadenza: ogni meseTipologia: MisurazioniVerificare che i materiali utilizzati per la coibentazione siano idonei attraverso il rilievo dei valori della temperatura dei fluidiprodotti; i valori rivelati devono essere compatibili con quelli di progetto.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.06.I01 Ripristino

Manuale di Manutenzione Pag. 95

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Cadenza: quando occorreEseguire il ripristino del rivestimento coibente deteriorato o mancante.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.06.I02 Sostituzione coibente

Cadenza: ogni 15 anniEseguire la sostituzione del rivestimento coibente quando deteriorato e/o danneggiato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.07

Coibente per tubazioni in elastomeri espansi

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in elastomeri espansi sono realizzati dalla trasformazione della gomma sintetica che viene espansa e vulcanizzata ottenendouna schiuma solida molto flessibile. Il prodotto ottenuto presenta una particolare struttura a celle chiuse che conferisce ottime doti diisolamento termico e controllo della condensa. Sono generalmente realizzati sotto forma di nastri, lastre a rotoli e guaine.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.07.R01 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le coibentazioni devono essere in grado di non subire disgregazioni sotto l'azione del fuoco che potrebberoverificarsi durante l'esercizio.

Prestazioni:Le coibentazioni non devono contribuire con la propria decomposizione al fuoco a cui sono sottoposte in determinatecondizioni.

Livello minimo della prestazione:Il livello di reazione al fuoco dipende dallo spessore e dalla tipologia del coibente.

Riferimenti normativi:

UNI CEI EN ISO 13943

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.07.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

01.09.07.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

01.09.07.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

01.09.07.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

Manuale di Manutenzione Pag. 96

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CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.07.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato di tenuta del rivestimento coibente delle tubazioni (in occasione dei fermi degli impianti o ad inizio stagione) eche lo stesso sia integro. Controllare che la coibentazione sia estesa anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta; 3) Mancanze.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.07.C02 Controllo temperatura fluidi

Cadenza: ogni meseTipologia: MisurazioniVerificare che i materiali utilizzati per la coibentazione siano idonei attraverso il rilievo dei valori della temperatura dei fluidiprodotti; i valori rivelati devono essere compatibili con quelli di progetto.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.07.I01 RipristinoCadenza: quando occorreEseguire il ripristino del rivestimento coibente deteriorato o mancante.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.07.I02 Sostituzione coibente

Cadenza: ogni 15 anniEseguire la sostituzione del rivestimento coibente quando deteriorato e/o danneggiato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.08

Coibente per tubazioni in lana di roccia

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in lana di roccia sono ottenuti dalla fusione e dalla filatura di rocce naturali; la lana di roccia possiede ottime caratteristiche

termo-chimiche ed è inattaccabile dagli acidi, imputrescibile e oltre all’elevato comportamento fonoassorbente presenta una notevole

resistenza alla temperatura. Questi coibenti sono generalmente realizzati sotto forma di pannelli, coppelle, materassini.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.08.R01 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Di stabilità

Manuale di Manutenzione Pag. 97

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Classe di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le coibentazioni devono essere in grado di non subire disgregazioni sotto l'azione del fuoco che potrebberoverificarsi durante l'esercizio.

Prestazioni:Le coibentazioni non devono contribuire con la propria decomposizione al fuoco a cui sono sottoposte in determinatecondizioni.

Livello minimo della prestazione:Il livello di reazione al fuoco dipende dallo spessore e dalla tipologia del coibente.

Riferimenti normativi:

UNI CEI EN ISO 13943

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.08.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

01.09.08.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

01.09.08.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

01.09.08.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.08.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato di tenuta del rivestimento coibente delle tubazioni (in occasione dei fermi degli impianti o ad inizio stagione) eche lo stesso sia integro. Controllare che la coibentazione sia estesa anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta; 3) Mancanze.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.08.C02 Controllo temperatura fluidi

Cadenza: ogni meseTipologia: MisurazioniVerificare che i materiali utilizzati per la coibentazione siano idonei attraverso il rilievo dei valori della temperatura dei fluidiprodotti; i valori rivelati devono essere compatibili con quelli di progetto.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.08.I01 RipristinoCadenza: quando occorreEseguire il ripristino del rivestimento coibente deteriorato o mancante.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.08.I02 Sostituzione coibente

Cadenza: ogni 15 anniEseguire la sostituzione del rivestimento coibente quando deteriorato e/o danneggiato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.09

Coibente per tubazioni in lana di vetro

Manuale di Manutenzione Pag. 98

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Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in lana di vetro sono realizzati con composto di residui vetrosi e la fabbricazione avviene tramite sinterizzazione di vetro ecarbone in polvere. Questi coibenti presentano una notevole resistenza al fuoco nonché una elevata qualità di assorbimento acustico;sono generalmente realizzati sotto forma di pannelli, coppelle, materassini.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.09.R01 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le coibentazioni devono essere in grado di non subire disgregazioni sotto l'azione del fuoco che potrebberoverificarsi durante l'esercizio.

Prestazioni:Le coibentazioni non devono contribuire con la propria decomposizione al fuoco a cui sono sottoposte in determinatecondizioni.

Livello minimo della prestazione:Il livello di reazione al fuoco dipende dallo spessore e dalla tipologia del coibente.

Riferimenti normativi:

UNI CEI EN ISO 13943

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.09.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

01.09.09.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

01.09.09.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

01.09.09.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.09.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato di tenuta del rivestimento coibente delle tubazioni (in occasione dei fermi degli impianti o ad inizio stagione) eche lo stesso sia integro. Controllare che la coibentazione sia estesa anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta; 3) Mancanze.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.09.C02 Controllo temperatura fluidi

Cadenza: ogni meseTipologia: MisurazioniVerificare che i materiali utilizzati per la coibentazione siano idonei attraverso il rilievo dei valori della temperatura dei fluidiprodotti; i valori rivelati devono essere compatibili con quelli di progetto.

Manuale di Manutenzione Pag. 99

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• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.09.I01 RipristinoCadenza: quando occorreEseguire il ripristino del rivestimento coibente deteriorato o mancante.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.09.I02 Sostituzione coibente

Cadenza: ogni 15 anniEseguire la sostituzione del rivestimento coibente quando deteriorato e/o danneggiato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.10

Coibente per tubazioni in polietilene espanso

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in polietilene espanso sotto ottenuti da polietilene fuso che viene fatto avanzare all'interno di un estrusore e fatto filtrare fino

all'iniezione del gas espandente; all’uscita dell’estrusore, mediante una particolare testata, si determina lo spessore, la densità e la

forma. Il prodotto ottenuto ha la proprietà di essere costituito da microcelle chiuse e quindi molto leggero; tali caratteristiche gli

conferiscono una ottima impermeabilità all'acqua e una buona resistenza alla compressione. Sono generalmente realizzati sotto forma di

lastre a rotoli e guaine.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.10.R01 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le coibentazioni devono essere in grado di non subire disgregazioni sotto l'azione del fuoco che potrebberoverificarsi durante l'esercizio.

Prestazioni:Le coibentazioni non devono contribuire con la propria decomposizione al fuoco a cui sono sottoposte in determinatecondizioni.

Livello minimo della prestazione:Il livello di reazione al fuoco dipende dallo spessore e dalla tipologia del coibente.

Riferimenti normativi:

UNI CEI EN ISO 13943

ANOMALIE RISCONTRABILI

Manuale di Manutenzione Pag. 100

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01.09.10.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

01.09.10.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

01.09.10.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

01.09.10.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.10.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato di tenuta del rivestimento coibente delle tubazioni (in occasione dei fermi degli impianti o ad inizio stagione) eche lo stesso sia integro. Controllare che la coibentazione sia estesa anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta; 3) Mancanze.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.10.C02 Controllo temperatura fluidi

Cadenza: ogni meseTipologia: MisurazioniVerificare che i materiali utilizzati per la coibentazione siano idonei attraverso il rilievo dei valori della temperatura dei fluidiprodotti; i valori rivelati devono essere compatibili con quelli di progetto.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.10.I01 RipristinoCadenza: quando occorreEseguire il ripristino del rivestimento coibente deteriorato o mancante.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.10.I02 Sostituzione coibente

Cadenza: ogni 15 anniEseguire la sostituzione del rivestimento coibente quando deteriorato e/o danneggiato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.11

Diffusore industriale

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Il diffusore industriale è costituito da una unità conica in acciaio che effettua lanci più o meno lunghi potendo ruotare di 360°; questodispositivo è progettato per immettere aria in ambienti di notevoli dimensioni quali quelli industriali, magazzini, palestre, ecc..

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.11.A01 Anomalie delle coibentazioniDifetti di tenuta delle coibentazioni.

01.09.11.A02 Anomalie feritoieDifetti di funzionamento delle feritoie di mandata dell'aria.

01.09.11.A03 Anomalie sensoreDifetti di funzionamento del sensore di misurazione della velocità dell’aria.

Manuale di Manutenzione Pag. 101

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01.09.11.A04 Difetti di regolazione e controlloDifetti di funzionamento dei dispositivi di comando e dei diffusori.

01.09.11.A05 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle canalizzazioni.

01.09.11.A06 Difetti di tenuta giuntiPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.09.11.A07 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento dei filtri e delle griglie di ripresa aria.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.11.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 3 anniTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali dei diffusori con particolare riguardo a:-tenuta dell'aria (le fughe sono visibili con parti annerite in prossimità delle fughe); -giunti per verificare la presenza di lesioni o disconnessioni.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie delle coibentazioni; 2) Difetti di regolazione e controllo; 3) Difetti di tenuta; 4) Incrostazioni;5) Difetti di tenuta giunti.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.11.C02 Controllo qualità dell'aria

Cadenza: ogni meseTipologia: TEST - Controlli con apparecchiatureControllare la qualità dell'aria ambiente verificando, attraverso analisi, che sia priva di sostanze inquinanti e/o tossiche per la salutedegli utenti.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza dell’impianto di climatizzazione; 2) Efficienza dell ’impianto di ventilazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.11.I01 Pulizia diffusoriCadenza: ogni annoEffettuare una pulizia dei diffusori utilizzando aspiratori. Effettuare inoltre una pulizia delle feritoie di mandata.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.12

Deumidificatori

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

I deumidificatori del tipo meccanico-refrigerativi sono quelli più utilizzati. In questo tipo di deumidificatore l'aria viene aspirata e spintada una ventola in direzione di una serpentina di raffreddamento. Poichè la pressione di vapore a saturazione dell'acqua diminuisce aldiminuire della temperatura, il vapore acqueo presente nell'aria si condensa una volta che è venuto a contatto con la serpentina, el'acqua che man mano si forma gocciola verso un serbatoio di raccolta. L'aria così deumidificata viene poi filtrata ed espulsa.Gli elementi che costituiscono i deumidificatori sono i seguenti:- Filtro aria;- Batteria pre-raffreddamento;- Evaporatore;- Compressore;- Condensatore;- Batteria post-raffreddamento;- Ventilatore;- Filtro deidratatore;- Organo di laminazione;- Condensatore ad acqua.

ANOMALIE RISCONTRABILI

Manuale di Manutenzione Pag. 102

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01.09.12.A01 Anomalie filtro ariaCattivo funzionamento dei filtri dell'aria per cui si verificano cattivi odori.

01.09.12.A02 Anomalie filtro deidratatoreCattivo funzionamento del filtro deidratatore.

01.09.12.A03 Anomalie batteria pre-raffreddamentoDifetti di funzionamento della batteria pre-raffreddamento.

01.09.12.A04 Anomalie evaporatoreCattivo funzionamento dell'evaporatore.

01.09.12.A05 Anomalie batteria post-raffreddamentoDifetti di funzionamento della batteria post-raffreddamento.

01.09.12.A06 Anomalie vaschetta condensaEccessivo accumulo dell'acqua di condensa nella vaschetta di raccolta.

01.09.12.A07 Difetti ventilatoreAnomalie nel funzionamento del ventilatore.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.12.C01 Controllo filtriCadenza: ogni 3 mesiTipologia: IspezioneVerificare lo stato di efficienza dei filtri dell'aria e quelli deidratatori.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie filtro aria; 2) Anomalie filtro deidratatore.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.12.C02 Controllo vaschetta raccolta condensa

Cadenza: ogni settimanaTipologia: IspezioneVerificare lo stato di riempimento della vaschetta di raccolta dell'acqua di condensa.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie vaschetta condensa.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.12.C03 Controllo ventilatore

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: IspezioneVerificare il corretto funzionamento del ventilatore e che non ci siano impedimenti alla circolazione dell'aria.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ventilatore.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.12.C04 Verifica batteria pre e post raffreddamento

Cadenza: ogni settimanaTipologia: VerificaControllare il corretto funzionamento delle batterie di pre e post riscaldamento.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie batteria pre-raffreddamento; 2) Anomalie batteria post-raffreddamento.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.12.C05 Verifica qualità dell'acqua

Cadenza: ogni meseTipologia: AnalisiControllare che le sostanze utilizzate non rilascino sostanze inquinanti e/o tossiche per la setticit à dell'acqua eseguendo un prelievodi un campione da analizzare.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza dell’impianto di climatizzazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie filtro aria; 2) Anomalie filtro deidratatore.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.12.I01 Sostituzione filtriCadenza: quando occorreSostituire i filtri secondo le scadenze indicate dai produttori degli stessi.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Manuale di Manutenzione Pag. 103

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01.09.12.I02 Regolazione

Cadenza: ogni 4 mesiEseguire una regolazione degli elementi quali ventilatore e sistemi di controllo dei deumidificatori.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.12.I03 Svuotamento vaschetta condensa

Cadenza: quando occorreeseguire lo svuotamento della vaschetta di raccolta dell'acqua di condensa.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.13

Estrattori d'aria

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Gli estrattori d'aria devono essere posizionati in modo da garantire il ricambio d'aria previsto in fase di progetto. Devono essere liberi daostacoli in modo da funzionare liberamente.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.13.R01 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli estrattori devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le proprie capacità di rendimento così da garantire lafunzionalità dell'impianto.

Prestazioni:Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.13.A01 Disallineamento delle puleggeDifetti di funzionamento delle pulegge dovuti al disallineamento delle stesse.

01.09.13.A02 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

01.09.13.A03 Usura della cinghiaDifetti di funzionamento delle cinghie di trasmissione dovuti all'usura.

01.09.13.A04 Usura dei cuscinettiDifetti di funzionamento dei cuscinetti dovuti all'usura.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.13.C01 Controllo cuscinettiCadenza: ogni 3 mesiTipologia: Ispezione a vistaControllo dello stato di usura dei cuscinetti.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Usura dei cuscinetti.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.09.13.C02 Controllo generale

Manuale di Manutenzione Pag. 104

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Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare il corretto funzionamento degli estrattori controllando che la girante ruoti liberamente e che le pulegge sia allineate.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Usura dei cuscinetti; 2) Disallineamento delle pulegge; 3) Usura della cinghia.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.09.13.C03 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.13.I01 Sostituzione delle cinghieCadenza: quando occorreSostituire le cinghie di trasmissione quando usurate.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Elemento Manutenibile: 01.09.14

Filtri assoluti HEPA e ULPA

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Sono capaci di fermare particelle di dimensioni inferiori al micron. Si distinguono in filtri di classe HEPA (High Efficiency ParticulateAir-Filters), con valori di rendimento tra il 99,97% DOP e il 99,999% DOP, e filtri di classe ULPA (Ultra Low Penetration Air-Filters) cheraggiungono rendimenti superiori al di 99,999%. La filtrazione avviene per intercettazione e diffusione (per le particelle più piccole). Ilmateriale filtrante è formato da specifiche carte a base di fibre di vetro con diametro inferiore ad 1 micron. La carta viene ripetutamenteripiegata su se stessa in modo da ottenere una superficie filtrante molto elevata rispetto alla superficie frontale. La piegatura della cartafiltrante può essere:- a pieghe profonde: il foglio è piegato su se stesso e tra faccia e faccia sono sistemati dei separatori ondulati in alluminio, carta kraft,PVC, ecc. in questo modo si ottiene una superficie filtrante molto ampia, i quattro lati del pacco filtrante sono sigillati al telaio portanteche può essere di legno, alluminio, acciaio zincato, acciaio speciale; i sigillanti possono essere in schiuma di poliuretano, neoprene,resine sintetiche, ecc.; le celle di dimensioni frontali di 610 x 610 mm e profondità di 292 mm possono trattare portata d'aria di circa500 l/s con velocità frontale dell'aria di 1,4 m/s;- a piccole pieghe: la carta è pieghettata su se stessa per una profondità limitata da 20 a 70 mm ed è racchiusa in un pannello apposito.I pannelli possono essere montati a V nel telaio che li contiene; la cella filtrante è, così, formata da più pannelli a V che sono mantenutida profilati d'appoggio, la tenuta dell'aria è garantita da appositi sigillanti.I filtri HEPA e ULPA devono sempre essere preceduti da prefiltri con un rendimento più basso. Per la messa in opera è indispensabileuna tenuta perfetta tra filtro e controtelaio.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.14.R01 (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambienteClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI filtri devono garantire durante il loro funzionamento condizioni di purezza ed igienicità dell'aria ambiente indipendentemente dallecondizioni di affollamento.

Prestazioni:Per il controllo della purezza dell'aria ambiente si deve verificare che:- l'aria che viene immessa nei locali sia priva di sostanze inquinanti e priva di polveri;- sia assicurata una portata dell'aria di rinnovo (per persona nell'ambiente considerato) non inferiore a 15 m3/h e a 25 m3/hrispettivamente in assenza di fumatori e in presenza di fumatori;- la percentuale in volume di ossido di carbonio (CO) non deve superare lo 0.003%;- la percentuale in volume di anidride carbonica (CO2) non deve superare lo 0.15%.

Manuale di Manutenzione Pag. 105

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Livello minimo della prestazione:La percentuale di ossido di carbonio (CO) presente nell’aria ambiente deve essere rilevata ad un’altezza di 0,5 m dalpavimento; la percentuale di anidride carbonica (CO2) deve essere rilevata ad una distanza di 0,5 m dal soffitto. Entrambi lepercentuali vanno rilevate con impianto di climatizzazione funzionante, con porte e finestre chiuse ed essere eseguite adintervalli regolari, nell'arco di un'ora, di 10 minuti. La portata d’aria esterna di rinnovo e le caratteristiche di efficienza dei filtrid’aria non devono essere inferiori a quelle indicate dalla normativa.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 779; UNI EN 14799.

01.09.14.R02 AsetticitàClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI filtri devono essere realizzati con materiali idonei e posti in opera in modo da evitare lo sviluppo di sostanze nocive per la salutedegli utenti.

Prestazioni:Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 779; UNI EN 14799.

01.09.14.R03 Assenza dell'emissione di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI filtri devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salute degli utenti.

Prestazioni:Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 779; UNI EN 14799.

01.09.14.R04 Efficienza dell’impianto di climatizzazioneClasse di Requisiti: Salvaguardia della salubrità dell’aria e del climaClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRidurre il consumo di energia primaria attraverso l’incremento dell’efficienza dell’impianto di climatizzazione estiva.

Prestazioni:Massimizzare l’efficienza dell’impianto di climatizzazione estiva in base alla destinazione d’uso dell’edificio in modo daridurre i consumi energetici migliorando la qualità dell'aria con impatti minori sull'ambiente.

Livello minimo della prestazione:A secondo del tipo di climatizzazione estiva (impianti autonomi, impianti centralizzati a tutt’aria a portata e temperaturacostante, a portata variabile, a portata e temperatura variabili, monocondotto o a doppio condotto, a zona singola o multizona,impianti centralizzati misti aria-acqua, con terminali acqua del tipo ventilconvettori, pannelli radianti, unità a induzione, travefredda, impianti centralizzati a sola acqua, ecc.) garantire le condizioni ideali negli ambienti confinati secondo i parametriindicati dalla normativa.

Riferimenti normativi:

D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; Reg. EU (CLP) n. 1272/08; ISPESL, Linee Guida - Microclima, 6.2006; Accordo Stato-Regioni, LineeGuida Ambienti Confinati, 27.9.2001; Valori Limite di Soglia (TLV) e Indici Biologici di Esposizione (IBE), AIDII 1997 eACGIH 2002; Collana Quaderni del Ministero della Salute; UNI EN 12792; UNI EN 15251; UNI 11277; D.M. Ambiente11.01.2017.

01.09.14.R05 Efficienza dell’impianto di ventilazioneClasse di Requisiti: Salvaguardia della salubrità dell’aria e del climaClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRidurre il consumo energetico attraverso l’incremento dell’efficienza del sistema di ventilazione artificiale

Prestazioni:Massimizzare l’efficienza del sistema di ventilazione artificiale in modo da ridurre i consumi energetici migliorando la qualità

Manuale di Manutenzione Pag. 106

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dell'aria con impatti minori sull'ambiente.

Livello minimo della prestazione:A secondo del tipo di ventilazione (naturale, meccanica, ibrida, ecc.) garantire le condizioni ideali negli ambienti confinatisecondo i parametri indicati dalla normativa.

Riferimenti normativi:

D.Lgs. 9.4.2008, n. 81; Reg. EU (CLP) n. 1272/08; ISPESL, Linee Guida - Microclima, 6.2006; Accordo Stato-Regioni, LineeGuida Ambienti Confinati, 27.9.2001; Valori Limite di Soglia (TLV) e Indici Biologici di Esposizione (IBE), AIDII 1997 eACGIH 2002; Collana Quaderni del Ministero della Salute; UNI EN 12792; UNI EN 15251; UNI 11277; D.M. Ambiente11.01.2017.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.14.A01 Anomalie dei cassoniAccumuli di materiali estranei all'interno dei cassoni dei filtri assoluti.

01.09.14.A02 Corrosione dei telaiFenomeni di corrosione dei telai di supporto dei filtri dovuti ad ambiente eccessivamente umidi.

01.09.14.A03 Difetti alle guarnizioniProblemi di tenuta delle guarnizioni di sigillatura dei filtri sui rispettivi telai.

01.09.14.A04 Difetti dei canaliAnomalie dei canali che contengono i filtri assoluti.

01.09.14.A05 Difetti dei controtelaiDifetti di posa in opera dei controtelai sui quali vanno inseriti i filtri.

01.09.14.A06 Difetti dei separatoriDifetti di posizionamento dei separatori dei filtri.

01.09.14.A07 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

01.09.14.A08 Difetti di montaggioDifetti nella posa in opera delle carte a base di fibre di vetro.

01.09.14.A09 Difetti di tenutaPerdite o fughe di sostanze dai filtri.

01.09.14.A10 Perdita di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.14.C01 Controllo pressione nei filtriCadenza: ogni 3 mesiTipologia: Ispezione strumentaleControllare la pressione a valle e a monte dei filtri

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambiente; 2) Asetticit à; 3) Assenza dell'emissione disostanze nocive.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Perdita di carico.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

01.09.14.C02 Controllo stato dei filtri

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: Ispezione a vistaEffettuare un controllo generale dello stato dei filtri, verificando che non vi siano perdite di materiale. Verificare che i filtri siano benagganciati sui telai di supporto, che i separatori siano ben montati e che le guarnizioni siano efficienti. Nei filtri sistemati a cassoneverificare che sia presente l'involucro di plastica che impedisce il contatto tra l'operatore e il filtro.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambiente; 2) Asetticit à; 3) Assenza dell'emissione disostanze nocive.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di tenuta; 3) Perdita di carico; 4) Difetti di montaggio; 5) Difetti deicontrotelai; 6) Corrosione dei telai; 7) Difetti alle guarnizioni.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

01.09.14.C03 Controllo tenuta dei filtri

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: Ispezione a vista

Manuale di Manutenzione Pag. 107

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Effettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite o fughe di sostanze.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambiente; 2) Asetticit à; 3) Assenza dell'emissione disostanze nocive.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

01.09.14.C04 Controllo qualità dell'aria

Cadenza: ogni meseTipologia: TEST - Controlli con apparecchiatureControllare la qualità dell'aria ambiente verificando, attraverso analisi, che sia priva di sostanze inquinanti e/o tossiche per la salutedegli utenti.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza dell’impianto di climatizzazione; 2) Efficienza dell ’impianto di ventilazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.14.I01 Pulizia filtriCadenza: ogni 3 mesiEffettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi. Asciugare i filtri alla fine diogni intervento.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

01.09.14.I02 Reintegro involucro di plastica

Cadenza: quando occorreEseguire il reintegro o la sostituzione dell'involucro di plastica che contiene il filtro a cassone.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

01.09.14.I03 Sistemazione controtelai

Cadenza: quando occorreEseguire la sistemazione dei controtelai di supporto dei filtri nel caso di intervento sui filtri.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

01.09.14.I04 Sostituzione filtri

Cadenza: quando occorreSostituire i filtri quando sono usurati, seguendo le indicazioni fornite dal costruttore, o quando lo spessore dello strato filtrante si èridotto del 20% rispetto al valore di integrità iniziale.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

Elemento Manutenibile: 01.09.15

Griglie di ventilazione in alluminio

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le griglie di ventilazione dell'aria provvedono alla diffusione dell'aria negli ambienti; sono realizzate generalmente in alluminio e sonoposizionate sui terminali delle canalizzazioni.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.15.A01 CorrosioneFenomeni di corrosione degli elementi metallici.

01.09.15.A02 Difetti di ancoraggioDifetti di tenuta degli ancoraggi delle griglie ai canali.

01.09.15.A03 IncrostazioniDepositi ed accumuli che impediscono il normale funzionamento delle griglie di ventilazione aria.

01.09.15.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Manuale di Manutenzione Pag. 108

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CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.15.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali delle griglie di ventilazione dell'aria con particolare riguardo alla tenuta dell'aria (le fughe sonovisibili con parti annerite in prossimità delle fughe) e alla stabilità degli ancoraggi delle griglie.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti di ancoraggio; 3) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.15.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.15.I01 Pulizia aletteCadenza: ogni 6 mesiEffettuare una pulizia delle alette utilizzando aspiratori ed eseguire una disinfezione con prodotti idonei.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.15.I02 Registrazione ancoraggi

Cadenza: quando occorreEseguire il serraggio degli elementi di ancoraggio delle griglie di ventilazione.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.16

Regolatore di portata

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

I regolatori consentono di eseguire sia la regolazione del flusso dell’aria in condotte rettangolari (sia sui canali di mandata che su quellidi estrazione dell’aria) e sia per mantenere la portata d’aria costante rispetto al valore richiesto dal progetto.Il regolatore è costituito da un sensore di misurazione della velocità dell’aria; il dato rilevato regola l’attuatore e quindi l’apertura dellaserranda di regolazione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.16.A01 Anomalie attuatoreDifetti di funzionamento dell'attuatore della serranda.

01.09.16.A02 Anomalie sensoreDifetti di funzionamento del sensore di misurazione della velocità dell’aria.

01.09.16.A03 Difetti di apertura serrandaDifetti di funzionamento del sistema di apertura della serranda di regolazione.

01.09.16.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.16.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vista

Manuale di Manutenzione Pag. 109

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Verificare il corretto funzionamento del sensore di misurazione della velocità dell’aria e dell'attuatore della serranda.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie attuatore; 2) Anomalie sensore; 3) Difetti di apertura serranda.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.16.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.16.I01 Sostituzione attuatoreCadenza: quando occorreSostituire l'attuatore della serranda quando deteriorato e/o usurato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.16.I02 Sostituzione sensore velocità

Cadenza: quando occorreSostituire il sensore di misurazione della velocità dell’aria quando deteriorato e/o usurato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.17

Recuperatori di calore

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Sono realizzati a fascio tubiero con tubi in rame mandrinati a piastre tubiere in acciaio. L'acqua circola all'interno dei tubi e, quindi, il latoacqua è facilmente ispezionabile e pulibile rimuovendo i coperchi delle casse acqua. Questi apparecchi si applicano sia su gruppifrigoriferi raffreddati ad acqua che raffreddati ad aria. In tutti e due i casi si inserisce un recuperatore in ogni circuito frigorifero di cui ècostituita l'unità di refrigerazione. Quando l'utenza collegata al recuperatore è sottoposta ad un carico, lo stesso recuperatore cedecalore all'acqua che lo attraversa facendo condensare il refrigerante che circola sull'altro lato. In base al differente carico del circuitoidraulico collegato al recuperatore, questo è capace di recuperare una percentuale del calore di condensazione che oscilla tra lo 0 e il100%.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.17.R01 EfficienzaClasse di Requisiti: Di funzionamentoClasse di Esigenza: GestioneI recuperatori di calore devono essere realizzati con materiali in grado di garantire un'efficienza di rendimento.

Prestazioni:I recuperatori di calore devono funzionare in modo da garantire in ogni momento i valori di progetto della temperatura,dell'umidità e dell'entalpia.

Livello minimo della prestazione:L'efficienza dipende dal tipo di recuperatore e dalle portate in massa secondo quanto indicato dalla norma.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.17.A01 Anomalie del termostatoDifetti di funzionamento del termostato e/o del sistema di regolazione della temperatura dell'acqua.

01.09.17.A02 Depositi di materiale

Manuale di Manutenzione Pag. 110

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Accumuli di materiale (fanghi, polvere, ecc.) all'interno dei recuperatori.

01.09.17.A03 Difetti di tenutaPerdite del fluido attraverso i fasci tubieri del recuperatore di calore.

01.09.17.A04 Mancanza certificazione antincendioMancanza o perdita delle caratteristiche antincendio del materiale coibente.

01.09.17.A05 Sbalzi di temperaturaDifferenza di temperatura tra il fluido in ingresso e quello in uscita.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.17.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare lo stato degli scambiatori con particolare allo scambio acqua/acqua.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Depositi di materiale; 2) Sbalzi di temperatura; 3) Anomalie del termostato; 4) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.17.C02 Verifica della temperatura

Cadenza: quando occorreTipologia: Ispezione strumentaleVerificare che i valori della temperatura del fluido in entrata e in uscita siano quelli di esercizio.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Sbalzi di temperatura.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.17.C03 Controllo stabilità

Cadenza: ogni 2 mesiTipologia: Ispezione a vistaControllare la stabilità dell' elemento e che il materiale utilizzato sia idoneo alla funzione garantendo la sicurezza dei fruitori.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione antincendio.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.17.I01 PuliziaCadenza: ogni 6 mesiEseguire la disincrostazione dei circuiti primari e secondari.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.18

Serrande tagliafuoco

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le serrande tagliafuoco sono dei dispositivi a chiusura mobile, all'interno di una condotta, progettate per prevenire il passaggio delfuoco. Possono essere del tipo "isolata" o del tipo "non isolata". La serranda tagliafuoco isolata è una serranda che soddisfa entrambi irequisiti di integrità ed isolamento per il periodo di resistenza al fuoco previsto. La serranda tagliafuoco non isolata è una serranda chesoddisfa il requisito di integrità per il periodo di resistenza al fuoco previsto e non oltre 5 min di isolamento. Le serrande tagliafuocopossono essere azionate da un meccanismo integrato direttamente con la serranda o da un meccanismo termico di rilascio. Ilmeccanismo integrato o direttamente associato con la serranda tagliafuoco causa la chiusura del componente mobile della serrandastessa cambiando la posizione da "aperta" a "chiusa". Il meccanismo termico di rilascio progettato per rispondere ad un innalzamento ditemperatura dell'aria circostante, in grado di sganciare la lama della serranda ad una determinata temperatura. Esso può interfacciarsicon un meccanismo operante meccanicamente, elettricamente, elettronicamente o pneumaticamente, integrato oppure posizionatolontano dal meccanismo stesso.

Manuale di Manutenzione Pag. 111

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REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.18.R01 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLa serranda ed il relativo dispositivo di azionamento di sicurezza devono garantire la massima efficienza di funzionamento.

Prestazioni:Il DAS deve essere accoppiato alla serranda secondo le istruzioni del costruttore del DAS stesso, che devono precisare inparticolare la coppia massima e minima erogata dal DAS (espressa in N·m).

Livello minimo della prestazione:Il DAS deve essere sottoposto a prova in modo da simulare le condizioni di accoppiamento. La prova deve essere eseguita inambiente a temperatura di 25 +/- 5 °C, ed al termine si deve avere che:- al comando di chiusura il DAS si metta in posizione di chiusura in non più di 25 s, questa operazione deve essere ripetutaminimo 50 volte;- dopo avere sottoposto il DAS a 2000 cicli di funzionamento, il tempo di cui al punto precedente non sia incrementato di oltreil 10%.

Riferimenti normativi:

UNI EN 1366-2.

01.09.18.R02 Isolamento elettricoClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti la serranda tagliafuoco devono essere realizzati con materiali in grado di resistere al passaggio di caricheelettriche senza causare malfunzionamenti.

Prestazioni:Gli elementi devono essere realizzati con materiali e componenti secondo quanto indicato dalle norme e come certificato dalleditte costruttrici di detti materiali e componenti. L'equipaggiamento elettrico deve soddisfare i requisiti contenuti nelle CEI EN60335-1 e CEI EN 60730.

Livello minimo della prestazione:Il grado di protezione delle parti elettriche deve essere minimo IP 42 a meno che le condizioni di utilizzo non richiedano ungrado di protezione superiore.

Riferimenti normativi:

UNI EN 1366-2; CEI EN 60529; CEI EN 60335-1; CEI EN 60730.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.18.A01 Anomalie dei fusibiliDifetti di funzionamento dei fusibili.

01.09.18.A02 CorrosioneFenomeni di corrosione che possono verificarsi per esposizione a valori eccessivi dell'umidità degli ambienti dove sono installate leserrande ed i relativi dispositivi.

01.09.18.A03 Difetti dei DASDifetti di funzionamento dei dispositivi di azionamento di sicurezza delle serrande dovuti a mancanza di lubrificazione.

01.09.18.A04 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei bulloni o delle viti o dei dadi che possono compromettere il funzionamento dei DAS (dispositivi diazionamento di sicurezza) delle serrande.

01.09.18.A05 IncrostazioniDepositi ed accumuli di polvere che causano problemi ai dispositivi di leverismo della serranda.

01.09.18.A06 Mancanza certificazione antincendioMancanza o perdita delle caratteristiche antincendio del materiale coibente.

01.09.18.A07 VibrazioniEccessivi fenomeni di vibrazione che si verificano durante il funzionamento degli impianti e che causano anomalie ai DAS.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.18.C01 Controllo DASCadenza: ogni annoTipologia: ProvaVerificare che i DAS (dispositivi di azionamento di sicurezza) siano ben serrati e che siano funzionanti. Effettuare una provamanuale di apertura e chiusura di detti dispositivi.

Manuale di Manutenzione Pag. 112

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• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti dei DAS.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

01.09.18.C02 Controllo generale

Cadenza: ogni annoTipologia: Ispezione a vistaVerificare lo stato generale delle serrande accertando che siano nella corretta posizione di progetto e che non ci siano fenomeni dicorrosione.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti dei DAS; 2) Corrosione; 3) Difetti di serraggio.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

01.09.18.C03 Controllo stabilità

Cadenza: ogni 2 mesiTipologia: Ispezione a vistaControllare la stabilità dell' elemento e che il materiale utilizzato sia idoneo alla funzione garantendo la sicurezza dei fruitori.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione antincendio.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.18.I01 LubrificazioneCadenza: ogni annoEseguire la lubrificazione dei meccanismi di leverismo della serranda quali pistoni e perni.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

01.09.18.I02 Pulizia

Cadenza: ogni annoEseguire una pulizia della polvere e dei depositi sulle serrande e sui DAS.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

Elemento Manutenibile: 01.09.19

Tubi in acciaio

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Vengonousate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in rame opportunamente isolate.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.19.R01 (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàLe tubazioni dell'impianto di climatizzazione devono assicurare che i fluidi possano circolare in modo da evitare fenomeni diincrostazioni, corrosioni e depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi e la sicurezza degliutenti.

Prestazioni:Le caratteristiche chimico-fisiche dei fluidi quali aspetto, pH, conduttività elettrica, cloruri e durezza totale devono essereconformi a quelle riportate dalla normativa.

Livello minimo della prestazione:Possono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua dei circuiti di riscaldamento, raffreddamento e umidificazione in modoassicurare in ogni momento i requisiti minimi richiesti.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI 9182.

Manuale di Manutenzione Pag. 113

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01.09.19.R02 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatureClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe tubazioni dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace ilprodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.

Prestazioni:I materiali utilizzati per le tubazioni di trasporto e ricircolo dell’acqua fredda e calda devono resistere alle temperature ed aglisbalzi termici prodotti durante il normale funzionamento.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI 9182.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.19.A01 Difetti di coibentazioneCoibentazione deteriorata o assente per cui si hanno tratti di tubi scoperti.

01.09.19.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando.

01.09.19.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni.

01.09.19.A04 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

01.09.19.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.19.C01 Controllo generale tubazioniCadenza: ogni annoTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità de sostegni dei tubi;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- serrande e meccanismi di comando;- coibentazione dei tubi.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo dell'aggressivit à dei fluidi;3) Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature; 4) Sostituibilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di coibentazione; 2) Difetti di regolazione e controllo; 3) Difetti di tenuta; 4) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Termotecnico.

01.09.19.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.19.I01 Ripristino coibentazioneCadenza: quando occorreEffettuare un ripristino dello strato di coibentazione delle tubazioni quando sono evidenti i segni di degradamento.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Manuale di Manutenzione Pag. 114

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Elemento Manutenibile: 01.09.20

Tubazione pre isolata scaldante

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

La tubazione pre isolata scaldante si compone di un tubo principale isolato termicamente (in genere si utilizza schiuma di polietilene

reticolato microcellulare) e rivestito da una guaina realizzata in polietilene ad alta densità (HDPE). La struttura a cellule chiuse del

materiale assicura un assorbimento di acqua ridotto al minimo.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.20.R01 Resistenza alle alte temperatureClasse di Requisiti: Controllabilità dello statoClasse di Esigenza: ControllabilitàI materiali costituenti le tubazioni devono possedere eccellenti proprietà termiche.

Prestazioni:Il tubo in PEX-a viene esposto per un considerevole intervallo di tempo a una temperatura di 95 ° C/6 bar per impianti diriscaldamento e di 95°C/10 bar per impianti sanitari.

Livello minimo della prestazione:Al termine della prova non devono verificarsi fenomeni di degrado della tubazione e la resistenza all’urto deve rimanerecostante anche a temperature inferiori ai 100°C.

Riferimenti normativi:

DIN 16893

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.20.A01 Difetti di tenutaPerdita di fluido dovuta a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.09.20.A02 RigonfiamentiAlterazione della superficie del tubo dovuta a temperature eccessive.

01.09.20.A03 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.20.C01 Controllo collettoriCadenza: ogni 3 mesiTipologia: AggiornamentoVerificare che non ci sia presenza di acqua nei collettori in prossimità dei vari raccordi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Idraulico.

01.09.20.C02 Controllo generale tubazioni

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- coibentazione dei tubi.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza alle alte temperature.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Idraulico.

01.09.20.C03 Controllo temperatura fluidi

Manuale di Manutenzione Pag. 115

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Cadenza: ogni meseTipologia: MisurazioniVerificare che i materiali utilizzati per la coibentazione siano idonei attraverso il rilievo dei valori della temperatura dei fluidiprodotti; i valori rivelati devono essere compatibili con quelli di progetto.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.20.I01 RegistrazioniCadenza: ogni 6 mesiEseguire la registrazione delle giunzioni dei tubi.

• Ditte specializzate: Idraulico.

01.09.20.I02 Spurgo

Cadenza: quando occorreEseguire lo spurgo dell'impianto quando la pressione non risulta conforme a quella di progetto per eliminare eventuali bolle di ariae/o depositi di calcare.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.21

Tubi in polipropilene (PP)

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

I tubi in polipropilene (comunemente identificati con la sigla PP e di colore grigio) sono ottenuti da omopolimeri e/o copolimeri delpropilene. Per l'utilizzazione con fluidi alimentari o per il trasporto di acqua potabile possono essere utilizzati solo i tubi del tipo 312.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.21.R01 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàLe tubazioni ed i raccordi tra valvole e tubi e tra tubi e tubi devono essere in grado di resistere alle pressioni di esercizio.

Prestazioni:Spezzoni di tubo e relativi giunti vengono sottoposti a prove per verificare la tenuta dei giunti e dei tubi stessi con le modalit àed i tempi indicati dalla norma UNI.

Livello minimo della prestazione:I campioni vengono riempiti di acqua ad una pressione massima di 1,5 volte la pressione di esercizio per i tubi della serie 312.Si deve verificare la assenza di perdite e di deformazioni localizzate.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 15874-2.

01.09.21.R02 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: Adattabilità delle finitureClasse di Esigenza: FruibilitàLe tubazioni devono presentare superficie esterna ed interna e sezione prive di difetti.

Prestazioni:I materiali e componenti utilizzati per la preparazione di tubi in PP non devono presentare anomalie. In particolare si deveverificare che per la superficie esterna/interna non vi siano ondulazioni e striature o altri eventuali difetti; per la sezione si deveverificare l'assenza di bolle o cavità.

Livello minimo della prestazione:I campioni di tubazione vengono sottoposti ad un esame a vista per accertarne l'idoneità. Le tolleranze ammesse sono:- 5 mm per le lunghezze;- 0,05 mm per le dimensioni dei diametri;- 0,01 mm per le dimensioni degli spessori.La rettilineità delle tubazioni viene accertata adagiando la tubazione su una superficie piana in assenza di sollecitazione. Deve

Manuale di Manutenzione Pag. 116

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essere accertata la freccia massima che si verifica.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 15874-2; UNI EN 12201-1/2/3/4/5.

01.09.21.R03 Resistenza agli urtiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe tubazioni devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinatesollecitazioni.

Prestazioni:La verifica della resistenza agli urti può essere verificata eseguendo una prova in conformità ai metodi di prova comespecificato nel prospetto 9 della norma UNI EN ISO 15874-2.

Livello minimo della prestazione:Usando i parametri indicati nel prospetto 9 della norma indicata il tubo deve sopportare la pressione idrostatica(circonferenziale) senza scoppiare.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 15874-2.

01.09.21.R04 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi dideformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Prestazioni:Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazionimeccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. Pertanto glielementi devono essere sottoposti a prove di verifica quali resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura.

Livello minimo della prestazione:La prova per determinare la resistenza alla pressione interna avviene utilizzando un dispositivo che consente di raggiungere lapressione interna alla temperatura prescritta per la prova. Deve essere rilevata per ogni provino se la rottura si è verificataprima del tempo stabilito. Per la validità della prova non devono verificarsi rotture.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 15874-2.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.21.A01 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

01.09.21.A02 DeformazioneCambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

01.09.21.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.09.21.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.21.C01 Controllo generale tubazioniCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità de sostegni dei tubi;- presenza di acqua di condensa;- coibentazione dei tubi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Deformazione.

• Ditte specializzate: Idraulico.

01.09.21.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Verifica

Manuale di Manutenzione Pag. 117

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Verificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.21.I01 RegistrazioneCadenza: ogni 6 mesiEseguire la registrazione delle giunzioni dei tubi.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.22

Tubo multistrato in PEX-AL-PEX

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Il tubo in PEX-AL-PEX è un sistema integrato formato da un doppio strato di polietilene reticolato (realizzato con metodo a silanicoestruso) con interposto uno strato di alluminio. Questa tipologia di tubo multistrato può essere utilizzata sia all'interno e sia all'esternodegli edifici e con idonea coibentazione anche negli impianti di riscaldamento, climatizzazione e raffrescamento.Questi tubi presentano notevoli vantaggi derivati dalla leggerezza e dall'indeformabilità; inoltre questi tubi presentano bassissime perditedi carico e possono essere utilizzati in un ampio range di temperature.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.22.R01 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: Adattabilità delle finitureClasse di Esigenza: FruibilitàLe tubazioni devono presentare superficie esterna ed interna e sezione prive di difetti.

Prestazioni:I materiali e componenti utilizzati per la preparazione di tubi in PE reticolato non devono presentare anomalie. In particolare sideve verificare che per la superficie esterna/interna non vi siano ondulazioni e striature o altri eventuali difetti; per la sezione sideve verificare l'assenza di bolle o cavità.

Livello minimo della prestazione:I campioni di tubazione vengono sottoposti ad un esame a vista per accertarne l'idoneità. Le tolleranze ammesse sono:- 5 mm per le lunghezze;- 0,05 mm per le dimensioni dei diametri;- 0,01 mm per le dimensioni degli spessori.La rettilineità delle tubazioni viene accertata adagiando la tubazione su una superficie piana in assenza di sollecitazione. Deveessere accertata la freccia massima che si verifica.

Riferimenti normativi:

UNI 9338; UNI 9349; UNI EN ISO 10147.

01.09.22.R02 Resistenza alla temperaturaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàLe tubazioni in polietilene reticolato destinate al trasporto di fluidi caldi non devono subire alterazioni o disgregazioni per effettodelle alte temperature che dovessero verificarsi durante il funzionamento.

Prestazioni:Le tubazioni non devono presentare alterazioni, screpolature, deformazioni se sottoposte a sbalzi della temperatura. Il requisitopuò ritenersi accettato se non si verificano alterazioni apprezzabili.

Livello minimo della prestazione:Per accertare la capacità di resistenza alla temperatura delle tubazioni in polietilene reticolato si esegue una prova secondo lemodalità ed i tempi indicati nella norma UNI 9349. Tale prova consiste nel posizionare uno spezzone di tubo di circa 30 mm in

Manuale di Manutenzione Pag. 118

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una stufa a ventilazione forzata alla temperatura di 160 °C per circa 16 h. La prova risulta superata se non si apprezzanoalterazione del tubo.

Riferimenti normativi:

UNI 9338; UNI 9349; UNI EN ISO 10147.

01.09.22.R03 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi dideformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Prestazioni:Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazionimeccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. Pertanto glielementi devono essere sottoposti a prove di verifica quali resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura.

Livello minimo della prestazione:La prova per determinare la resistenza alla pressione interna avviene utilizzando un dispositivo che consente di raggiungere lapressione interna alla temperatura prescritta per la prova (ricavabile dalla formula indicata sulla norma UNI 9349 e variabile infunzione del diametro e degli spessori). Deve essere rilevata per ogni provino se la rottura si è verificata prima del tempostabilito. Per la validità della prova non devono verificarsi rotture.

Riferimenti normativi:

UNI 9338; UNI 9349; UNI EN ISO 10147.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.22.A01 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

01.09.22.A02 DeformazioneCambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

01.09.22.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.09.22.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.22.C01 Controllo generale tubazioniCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei tubi;- presenza di acqua di condensa;- coibentazione dei tubi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Deformazione.

• Ditte specializzate: Idraulico.

01.09.22.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.22.I01 RegistrazioniCadenza: ogni 6 mesiEseguire la registrazione delle giunzioni dei tubi.

Manuale di Manutenzione Pag. 119

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• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 01.09.23

Valvola di espansione (per macchine frigo)

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

La valvola di espansione termostatica dell'evaporatore delle macchine frigo dell'impianto di climatizzazione, regola l'evaporazione delliquido refrigerante.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.09.23.R01 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe valvole di espansione degli impianti di climatizzazione devono essere realizzate con materiali e componenti idonei ad impedirefughe dei fluidi termovettori nonché dei combustibili di alimentazione.

Prestazioni:I materiali e componenti devono garantire la tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime ominime di esercizio.

Livello minimo della prestazione:I componenti degli impianti di climatizzazione possono essere verificati per accertarne la capacità al controllo della tenutasecondo le prove indicate dalla normativa UNI vigente.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 14511-1/2/3/4; UNI EN 12263.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.23.A01 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando, resistenze dipreriscaldamento.

01.09.23.A02 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle valvole.

01.09.23.A03 Perdite di acquaDifetti di tenuta delle valvole con perdite d'acqua.

01.09.23.A04 Sbalzi di temperaturaSbalzi di temperatura tra l'acqua in ingresso e l'acqua in uscita.

01.09.23.A05 Mancanza certificazione antincendioMancanza o perdita delle caratteristiche antincendio del materiale coibente.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.23.C01 Controllo generale valvoleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaEffettuare un controllo generale delle valvole di termoregolazione; in particolare, verificare che la valvola servocomandata funzionicorrettamente, che le alette lato aria siano libere da incrostazioni e che non ci siano perdite di acqua sugli attacchi. Verificare, inoltre,che non ci siano segni di degrado intorno agli organi di tenuta delle valvole.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Affidabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura; 2) Incrostazioni; 3) Perdite di acqua; 4) Sbalzi di temperatura.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

01.09.23.C02 Controllo taratura valvole

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaControllare la taratura delle valvole di termoregolazione; in particolare, verificare che la temperatura di mandata sia quella prevista

Manuale di Manutenzione Pag. 120

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dalla curva caratteristica di progetto con tolleranze massime di +/- 1°C rispetto alla temperatura ambiente di calcolo.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Affidabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Sbalzi di temperatura.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

01.09.23.C03 Controllo stabilità

Cadenza: ogni 2 mesiTipologia: Ispezione a vistaControllare la stabilità dell' elemento e che il materiale utilizzato sia idoneo alla funzione garantendo la sicurezza dei fruitori.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.23.I01 Ingrassaggio valvoleCadenza: ogni 6 mesiEffettuare una pulizia con ingrassaggio delle valvole.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

01.09.23.I02 Sostituzione valvole

Cadenza: ogni 15 anniSostituire le valvole secondo le indicazioni fornite dal costruttore (generalmente 15 anni).

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

Elemento Manutenibile: 01.09.24

Ventilconvettore tangenziale

Unità Tecnologica: 01.09

Impianto di climatizzazione

Il ventilconvettore tangenziale è un particolare tipo di ventilconvettore compatto e di spessore contenuto che può essere installato inposizione verticale sospeso, a pavimento con zoccoli, con ripresa aria inferiore, orizzontale a soffitto con ripresa aria posteriore.Il ventilconvettore tangenziale è generalmente costituito da:- struttura portante in lamiera zincata e coibentata;- bacinella raccogli condensa in lamiera zincata e coibentata;- gruppo elettroventilante costituito da ventilatori tangenziali con ventole in alluminio a sviluppo orizzontale (del tipo equilibrate siastaticamente sia dinamicamente);- motore elettrico accoppiato al ventilatore ed ammortizzato con supporti elastici;- filtro aria in tessuto filtrante in polipropilene a nido d’ape, racchiuso da un telaio metallico per facilitarne l’estrazione e la pulizia;- batteria di scambio termico in tubo di rame con alette in alluminio a pacco continuo.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.09.24.A01 Accumuli d'aria nei circuitiAccumuli d'aria all'interno dei circuiti che impediscono il corretto funzionamento.

01.09.24.A02 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

01.09.24.A03 Difetti di funzionamento dei motori elettriciCattivo funzionamento dei motori dovuto a mancanza improvvisa di energia elettrica, guasti, ecc.

01.09.24.A04 Difetti di lubrificazioneFunzionamento non ottimale per mancanza di lubrificante.

01.09.24.A05 Difetti di taratura dei sistemi di regolazioneDifetti di funzionamento ai sistemi di regolazione e controllo.

01.09.24.A06 Difetti di tenutaFughe dei fluidi termovettori in circolazione.

01.09.24.A07 Difetti di ventilazione

Manuale di Manutenzione Pag. 121

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Difetti di ventilazione dovuti ad ostruzioni (polvere, accumuli di materiale vario) delle griglie di ripresa e di mandata.

01.09.24.A08 Fughe di fluidiFughe dei fluidi nei vari circuiti.

01.09.24.A09 Rumorosità dei ventilatoriRumorosità dei cuscinetti dovuta all'errato senso di rotazione o problemi in generale (ostruzioni, polvere, ecc.) dei motori deglielettroventilatori.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.24.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare lo stato degli elettroventilatori con particolare riferimento al controllo della rumorosità dei cuscinetti e del senso dirotazione dei motori degli elettroventilatori.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di funzionamento dei motori elettrici.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.24.C02 Controllo qualità dell'aria

Cadenza: ogni meseTipologia: TEST - Controlli con apparecchiatureControllare la qualità dell'aria ambiente verificando, attraverso analisi, che sia priva di sostanze inquinanti e/o tossiche per la salutedegli utenti.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza dell’impianto di climatizzazione; 2) Efficienza dell ’impianto di ventilazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.09.24.I01 Pulizia bacinelle di raccolta condenseCadenza: ogni meseEffettuare una pulizia delle bacinelle di raccolta condense e del relativo scarico utilizzando idonei disinfettanti.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.24.I02 Pulizia batterie di scambio

Cadenza: ogni 12 mesiEffettuare una pulizia delle batterie mediante aspiratore d'aria e spazzolatura delle alette.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.24.I03 Pulizia filtri

Cadenza: ogni 3 mesiEffettuare una pulizia dei filtri mediante aspiratore d'aria ed un lavaggio dei filtri con acqua e solventi. Asciugare i filtri alla fine diogni intervento.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

01.09.24.I04 Sostituzione filtri

Cadenza: quando occorreSostituire i filtri quando sono usurati seguendo le indicazioni fornite dal costruttore.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Manuale di Manutenzione Pag. 122

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Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scaricodell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acquereflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti esulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore èopportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.10.R01 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M. Ambiente 11.01.2017.

01.10.R02 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilità.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilità elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilitàelevata.

Riferimenti normativi:

D. M. Ambiente 8.5.2003, n.203; D.Lgs. 3.4.2006, n. 152; C. M. Ambiente 15.7.2005, n.5205; Dir. 2008/98/CE; C. M.Ambiente 19.7.2005; UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M.Ambiente 11.01.2017.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.10.01 Collettori ° 01.10.02 Fosse biologiche ° 01.10.03 Pozzetti di scarico ° 01.10.04 Tubazioni ° 01.10.05 Tubazioni in polipropilene (PP) ° 01.10.06 Vasche di accumulo

Manuale di Manutenzione Pag. 123

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Elemento Manutenibile: 01.10.01

Collettori

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno lafunzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.10.01.R01 (Attitudine al) controllo della portataClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàI collettori fognari devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.

Prestazioni:La portata deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezionivolte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto.

Livello minimo della prestazione:La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate dipioggia fino a 15 min, è data dalla formula:Q = Y x i x Adove:- Q è la portata di punta, in litri al secondo;- Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale;- i è l’intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo per ettaro;- A è l’area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari.

Riferimenti normativi:

UNI EN 752.

01.10.01.R02 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàI collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.

Prestazioni:Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime ominime di esercizio.

Livello minimo della prestazione:La capacità di tenuta dei collettori fognari può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previstidalla norma UNI EN 752-2. In nessuna condizione di esercizio le pressioni devono superare il valore di 250 Pa checorrisponde a circa la metà dell'altezza dell'acqua contenuta dai sifoni normali.

Riferimenti normativi:

UNI EN 752.

01.10.01.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoliClasse di Requisiti: OlfattiviClasse di Esigenza: BenessereI collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.

Prestazioni:I collettori fognari devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli rischiosiper la salute e la vita delle persone.

Livello minimo della prestazione:L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 752. La asetticità all’internodei collettori di fognatura può provocare la formazione di idrogeno solforato (H2 S). L’idrogeno solforato (tossico epotenzialmente letale),in base alla concentrazione in cui è presente, è nocivo, maleodorante e tende ad aggredire alcunimateriali dei condotti, degli impianti di trattamento e delle stazioni di pompaggio. I parametri da cui dipende la concentrazionedi idrogeno solforato, dei quali è necessario tenere conto, sono:- temperatura;- domanda biochimica di ossigeno (BOD);- presenza di solfati;- tempo di permanenza dell’effluente nel sistema di collettori di fognatura;

Manuale di Manutenzione Pag. 124

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- velocità e condizioni di turbolenza;- pH;- ventilazione dei collettori di fognatura;- esistenza a monte del collettore di fognatura a gravità di condotti in pressione o di scarichi specifici di effluenti industriali.La formazione di solfuri nei collettori di fognatura a pressione e a gravità può essere quantificata in via previsionale applicandoalcune formule.

Riferimenti normativi:

UNI EN 752.

01.10.01.R04 PulibilitàClasse di Requisiti: Di manutenibilitàClasse di Esigenza: GestioneI collettori fognari devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.

Prestazioni:I collettori fognari devono essere realizzati con materiali e finiture tali da essere facilmente pulibili in modo da evitare depositidi materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento con rischi di inondazione e inquinamento. Pertanto icollettori di fognatura devono essere progettati in modo da esercitare una sufficiente sollecitazione di taglio sui detriti alloscopo di limitare l’accumulo di solidi.

Livello minimo della prestazione:Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 752. Per i collettori difognatura di diametro ridotto (inferiore a DN 300), l’autopulibilità può essere generalmente raggiunta garantendo o che vengaraggiunta almeno una volta al giorno la velocità minima di 0,7 m/s o che venga specificata una pendenza minima di 1:DN. Nelcaso di connessioni di scarico e collettori di fognatura di diametro più ampio, può essere necessario raggiungere velocitàsuperiori, soprattutto se si prevede la presenza di sedimenti relativamente grossi.

Riferimenti normativi:

UNI EN 752.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.01.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.01.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

01.10.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.10.01.A04 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

01.10.01.A05 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

01.10.01.A06 IntasamentoDepositi di sedimenti e/o detriti nel sistema che formano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei condotti.

01.10.01.A07 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.01.A08 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

01.10.01.A09 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.01.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: IspezioneVerificare lo stato generale e l'integrità con particolare attenzione allo stato della tenuta dei condotti orizzontali a vista.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Pulibilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Accumulo di grasso; 2) Corrosione; 3) Erosione; 4) Incrostazioni; 5) Intasamento; 6) Odorisgradevoli; 7) Sedimentazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 125

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01.10.01.C02 Controllo qualità delle acque di scarico

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: AnalisiVerificare che non ci siano sostanze inquinanti all'interno dei reflui dovute a rilasci e/o reazioni da parte dei materiali costituenti icollettori.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Accumulo di grasso; 2) Incrostazioni; 3) Odori sgradevoli.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.01.I01 Pulizia collettore acque nere o misteCadenza: ogni 12 mesiEseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito elavaggio con acqua a pressione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 01.10.02

Fosse biologiche

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

Quando diventa complicato collegare il sistema di smaltimento delle acque al sistema fognario esistente si realizzano le fosse biologiche;tali fosse consentono, temporaneamente, il deposito delle acque reflue. Le fosse biologiche sono generalmente realizzate prefabbricatecosì da essere facilmente installate; devono essere settiche ed impermeabili per evitare fuoriuscite di liquido che può provocareinquinamento. Le fosse settiche sono classificate sulla base di una capacità nominale (CN) minima di 2 mc con differenze di capacitànominale di 1 mc fra due dimensioni successive.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.10.02.R01 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàUna fossa settica deve essere realizzata in modo da garantire una tenuta stagna fino alla sua parte superiore (fino al pozzettod'ispezione).

Prestazioni:La capacità di tenuta delle fosse biologiche varia a seconda del materiale con cui è realizzata la fossa (calcestruzzo, plasticarinforzata con fibre di vetro, polietilene). Per accertare tale capacità la fossa può essere sottoposta a prova con le modalitàindicate dalla norma UNI EN 12566.

Livello minimo della prestazione:La fossa settica deve essere riempita fino alla sua sommità dopo che sono state sigillate le connessioni. Deve trascorrere unintervallo di mezz'ora. Per fosse a comportamento rigido deve quindi essere misurato il volume di acqua richiesto per riempirenuovamente la fossa settica. Per fosse settiche con comportamento flessibile devono essere ispezionate per individuareeventuali perdite e deve essere registrata l'osservazione.Per fosse settiche con comportamento rigido, al termine del periodo di prova, deve essere misurata la quantità supplementare diacqua pulita richiesta per regolare il livello di acqua fino al livello della sommità. Questa quantità supplementare deve essereespressa in litri per m2 della superficie interna bagnata delle pareti esterne.

Riferimenti normativi:

UNI EN 12566.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.02.A01 AbrasioneAbrasione delle pareti della fossa biologica dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque discorrimento superficiale.

01.10.02.A02 CorrosioneCorrosione delle pareti e del fondo delle vasche dovuta all'azione chimica dei fluidi.

Manuale di Manutenzione Pag. 126

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01.10.02.A03 DepositiAccumulo eccessivo di sabbia e materiali solidi sul fondo della fossa.

01.10.02.A04 IntasamentoIncrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc..

01.10.02.A05 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.02.A06 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo delle fosse che può causare l’intasamento.

01.10.02.A07 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.02.A08 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.02.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: IspezioneControllare che lungo le pareti non vi sia accumulo di depositi minerali e verificare che non vi siano perdite di materiali.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Sedimentazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.10.02.C02 Controllo qualità delle acque di scarico

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: AnalisiVerificare che non ci siano sostanze inquinanti all'interno dei reflui dovute a rilasci e/o reazioni da parte dei materiali costituenti icollettori.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Accumulo di grasso; 2) Incrostazioni; 3) Odori sgradevoli.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.02.I01 Svuotamento vascaCadenza: ogni 12 mesiEseguire una pulizia delle vasche rimuovendo tutto il materiale di accumulo e provvedere ad una pulizia con acqua a pressione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 01.10.03

Pozzetti di scarico

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasisempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindi sufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lasciascorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi del cestello, occorrefar ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto.Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di fondocon luce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, il tubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al di sopra delpezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Il cestello è formato da untronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura, piegatura degli orli oflangiatura. Il pozzetto che consente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un pezzo cilindrico intermedio,un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzo cilindrico superiore senza sporgenze e l'anello d'appoggioper la copertura.

Manuale di Manutenzione Pag. 127

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REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.10.03.R01 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàI pozzetti di scarico devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando così la durata e la funzionalità nel tempo.

Prestazioni:Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime ominime di esercizio.

Livello minimo della prestazione:La capacità di tenuta può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNIEN 1253-2 sottoponendo il pozzetto ad una pressione idrostatica a partire da 0 bar fino a 0,1 bar. La prova deve essereconsiderata superata con esito positivo quando, nell’arco di 15 min, non si verificano fuoriuscite di fluido.

Riferimenti normativi:

UNI 11385; UNI EN 476; UNI EN 1253.

01.10.03.R02 Assenza della emissione di odori sgradevoliClasse di Requisiti: OlfattiviClasse di Esigenza: BenessereI pozzetti dell'impianto fognario devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.

Prestazioni:I pozzetti di scarico devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli.

Livello minimo della prestazione:L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2.

Riferimenti normativi:

UNI 11385; UNI EN 476; UNI EN 1253-2.

01.10.03.R03 PulibilitàClasse di Requisiti: Di manutenibilitàClasse di Esigenza: GestioneI pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.

Prestazioni:I pozzetti devono essere realizzati con materiali e finiture tali da essere facilmente pulibili in modo da evitare depositi dimateriale che possa comprometterne il regolare funzionamento.

Livello minimo della prestazione:Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta ilpozzetto completo della griglia e si versa nel contenitore per la prova acqua fredda a 15-10 °C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4l/s e 0,6 l/s. In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetrodel diametro di 5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3 , a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuaread alimentare l’acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la provaper tre volte per ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati.

Riferimenti normativi:

UNI 11385; UNI EN 1253-2.

01.10.03.R04 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinatesollecitazioni.

Prestazioni:I pozzetti devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirnedurata e funzionalità nel tempo.

Livello minimo della prestazione:La resistenza meccanica dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dallanorma UNI EN 1253-1. Non devono prodursi alcuna incrinatura o frattura prima del raggiungimento del carico di prova.Inoltre, nel caso di pozzetti o di scatole sifoniche muniti di griglia o di coperchio in ghisa dolce, acciaio, metalli non ferrosi,plastica oppure in una combinazione di tali materiali con il calcestruzzo, la deformazione permanente non deve esseremaggiore dei valori elencati dalla norma suddetta. Per le griglie deve essere applicato un carico di prova P di 0,25 kN e ladeformazione permanente f ai 2/3 del carico di prova non deve essere maggiore di 2,0 mm.

Riferimenti normativi:

UNI 11385; UNI EN 1253-1.

Manuale di Manutenzione Pag. 128

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ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.03.A01 AbrasioneAbrasione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimentosuperficiale.

01.10.03.A02 CorrosioneCorrosione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimentosuperficiale e dalle aggressioni del terreno e delle acque freatiche.

01.10.03.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.10.03.A04 Difetti delle griglieRottura delle griglie di filtraggio che causa infiltrazioni di materiali grossolani quali sabbia e pietrame.

01.10.03.A05 IntasamentoIncrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc..

01.10.03.A06 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.03.A07 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

01.10.03.A08 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.03.A09 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.03.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: IspezioneVerificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle paretilaterali.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti delle griglie; 2) Intasamento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.10.03.C02 Controllo qualità delle acque di scarico

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: AnalisiVerificare che non ci siano sostanze inquinanti all'interno dei reflui dovute a rilasci e/o reazioni da parte dei materiali costituenti icollettori.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Accumulo di grasso; 2) Incrostazioni; 3) Odori sgradevoli.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.03.I01 PuliziaCadenza: ogni 12 mesiEseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 01.10.04

Tubazioni

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

Manuale di Manutenzione Pag. 129

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Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche diaccumulo se presenti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.10.04.R01 (Attitudine al) controllo della portataClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.

Prestazioni:La portata deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezionivolte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto.

Livello minimo della prestazione:La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate dipioggia fino a 15 min, è data dalla formula:Q = Y x i x Adove:- Q è la portata di punta, in litri al secondo;- Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale;- i è l’intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo per ettaro;- A è l’area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari.

Riferimenti normativi:

D.M. Sviluppo Economico 22.1.2008, n. 37; UNI EN 752; UNI EN 1329-1/2; UNI EN 1401-1/2/3; UNI EN 1519-1/2; UNIEN 1451-1/2.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.04.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.04.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

01.10.04.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.10.04.A04 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

01.10.04.A05 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

01.10.04.A06 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.04.A07 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

01.10.04.A08 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

01.10.04.A09 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.04.C01 Controllo della manovrabilità valvoleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: ControlloEffettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

01.10.04.C02 Controllo generale

Cadenza: ogni 12 mesi

Manuale di Manutenzione Pag. 130

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Tipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e deglieventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

01.10.04.C03 Controllo tenuta

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

01.10.04.C04 Controllo strutturale

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare la struttura dell'elemento e in caso di sostituzione utilizzare materiali con le stesse caratteristiche e con elevata durabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di stabilità.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.04.I01 PuliziaCadenza: ogni 6 mesiEseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 01.10.05

Tubazioni in polipropilene (PP)

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche diaccumulo se presenti. Possono essere realizzate in polipropilene (PP). Poichè il tubo in polipropilene (PP) è un tubo flessibile, quandocaricato, si flette e preme sul materiale circostante; questo genera una reazione nel materiale circostante che controlla la flessione deltubo. L'entità della flessione che si genera può essere limitata dalla cura nella selezione e nella posa del letto e del materiale di riportolaterale.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.10.05.R01 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di funzionamentoClasse di Esigenza: GestioneLe tubazioni di PP ed i relativi elementi devono essere realizzati con materiali in grado di sopportare deformazioni e/o cedimenti.

Prestazioni:Deve essere garantita la qualità ed efficienza dei materiali utilizzati al fine di evitare cedimenti strutturali derivanti sia dal pesoproprio che dall'azione dei fluidi in circolazione.

Livello minimo della prestazione:Le tubazioni non in pressione di PP devono essere sottoposte a prova secondo i procedimenti descritti nel punto 13 della EN1610.Le metodologie di carico possono essere:a) prova con aria:- metodo di prova : LC;- pressione di prova : 100 mbar (10 kPa);

Manuale di Manutenzione Pag. 131

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- caduta di pressione : 5 mbar (0,5 kPa);- tempo di prova : 3 min per dn < 400 mm;- 0,01 dn min per dn = 400 mm.b) prova con acqua:- 0,04 l/m2 durante 30 min per tubazione;- 0,05 l/m2 durante 30 min per tombino e camere d'ispezione.

Riferimenti normativi:

UNI EN 14758-1; UNI CEN/TS 1852.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.05.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.05.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.10.05.A03 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

01.10.05.A04 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

01.10.05.A05 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.05.A06 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

01.10.05.A07 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

01.10.05.A08 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.05.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 2) Odori sgradevoli.

• Ditte specializzate: Idraulico.

01.10.05.C02 Controllo tenuta

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

01.10.05.C03 Controllo strutturale

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare la struttura dell'elemento e in caso di sostituzione utilizzare materiali con le stesse caratteristiche e con elevata durabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di stabilità.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.05.I01 PuliziaCadenza: ogni 6 mesiEseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Manuale di Manutenzione Pag. 132

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Elemento Manutenibile: 01.10.06

Vasche di accumulo

Unità Tecnologica: 01.10

Impianto di smaltimento acque reflue

Le vasche di accumulo hanno la funzione di ridurre le portate di punta per mezzo dell’accumulo temporaneo delle acque di scaricoall’interno del sistema.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.10.06.R01 Assenza della emissione di odori sgradevoliClasse di Requisiti: OlfattiviClasse di Esigenza: BenessereLe vasche di accumulo devono essere realizzati in modo da non produrre o consentire la emissione di odori sgradevoli.

Prestazioni:Le vasche di accumulo devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli eaggressioni chimiche rischiosi per la salute e la vita delle persone.

Livello minimo della prestazione:L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 752. La asetticità all’internodei collettori di fognatura può provocare la formazione di idrogeno solforato (H2 S). L’idrogeno solforato (tossico epotenzialmente letale), in base alla concentrazione in cui è presente, è nocivo, maleodorante e tende ad aggredire alcunimateriali dei condotti, degli impianti di trattamento e delle stazioni di pompaggio. I parametri da cui dipende la concentrazionedi idrogeno solforato, dei quali è necessario tenere conto, sono:- temperatura;- domanda biochimica di ossigeno (BOD);- presenza di solfati;- tempo di permanenza dell’effluente nel sistema di collettori di fognatura;- velocità e condizioni di turbolenza;- pH;- ventilazione dei collettori di fognatura;- esistenza a monte del collettore di fognatura a gravità di condotti in pressione o di scarichi specifici di effluenti industriali.La formazione di solfuri nei collettori di fognatura a pressione e a gravità può essere quantificata in via previsionale applicandoalcune formule.

Riferimenti normativi:

UNI EN 752.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.10.06.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

01.10.06.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

01.10.06.A03 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

01.10.06.A04 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

01.10.06.A05 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

01.10.06.A06 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’intasamento.

01.10.06.A07 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Manuale di Manutenzione Pag. 133

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01.10.06.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: IspezioneVerificare che non ci siano ostruzione dei dispositivi di regolazione del flusso ed eventuali sedimenti di materiale di risulta.Verificare inoltre l'integrità delle pareti e l'assenza di corrosione e di degrado.

• Requisiti da verificare: 1) Assenza della emissione di odori sgradevoli.

• Anomalie riscontrabili: 1) Accumulo di grasso; 2) Incrostazioni; 3) Odori sgradevoli; 4) Penetrazione di radici; 5)Sedimentazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.10.06.C02 Controllo strutturale

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare la struttura dell'elemento e in caso di sostituzione utilizzare materiali con le stesse caratteristiche e con elevata durabilità.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilit à.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di stabilità.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.10.06.I01 PuliziaCadenza: quando occorreEffettuare lo svuotamento e la successiva pulizia delle vasche di accumulo mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggiocon acqua a pressione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.10.06.I02 Ripristino rivestimenti

Cadenza: quando occorreEffettuare il ripristino dei rivestimenti delle vasche di accumulo quando usurati.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 134

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Unità Tecnologica: 01.11

Impianto di diffusione sonora

L'impianto di diffusione sonora consente la diffusione, nei vari ambienti, di segnali audio ai vari utenti. Generalmente è costituito da unarete di trasmissione (denominata cablaggio) e da una serie di punti di presa ai quali sono collegate le varie postazioni.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.11.R01 Isolamento elettricoClasse di Requisiti: AcusticiClasse di Esigenza: BenessereI materiali ed i componenti dell'impianto di diffusione sonora devono garantire un livello di protezione contro i contatti diretti edindiretti.

Prestazioni:I componenti dell'impianto devono essere costruiti con caratteristiche di sicurezza onde consentire la separazione fra i circuiti abassissima tensione in corrente continua e circuiti a bassa tensione in corrente alternata e per la corretta messa a terra delle partimetalliche.

Livello minimo della prestazione:Per accertare la capacità di isolamento elettrico si effettuano una serie di prove secondo le modalità riportate nella normaaffinché non si verifichi nessun surriscaldamento. Inoltre deve essere verificato che le prestazioni e la tensione in uscita sianoall’interno delle specifiche.

Riferimenti normativi:

CEI 79.

01.11.R02 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

Riferimenti normativi:

UNI EN ISO 14020; UNI EN ISO 14021; UNI EN ISO 14024; UNI EN ISO 14025; UNI 11277; D.M. Ambiente 11.01.2017.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.11.01 Altoparlanti ° 01.11.02 Amplificatori ° 01.11.03 Microfoni

Manuale di Manutenzione Pag. 135

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Elemento Manutenibile: 01.11.01

Altoparlanti

Unità Tecnologica: 01.11

Impianto di diffusione sonora

Gli altoparlanti sono dei dispositivi che consentono la diffusione dei segnali audio nei vari ambienti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.01.A01 Anomalie dei rivestimentiDifetti di tenuta dei rivestimenti di protezione.

01.11.01.A02 Depositi di polvereAccumuli di polvere sulle connessioni che provocano malfunzionamenti.

01.11.01.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio delle connessioni e dei pressacavi.

01.11.01.A04 Presenza di umiditàEccessivo livello del grado di umidità degli ambienti.

01.11.01.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.01.C01 Controllo dei caviCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare lo stato dei cavi e la eventuale presenza di umidità.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Presenza di umidità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.11.01.C02 Controllo generale

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato degli altoparlanti e la tenuta delle connessioni e dei pressacavo.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei rivestimenti; 2) Depositi di polvere; 3) Difetti di serraggio; 4) Presenza di umidit à.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.11.01.C03 Controllo dei materiali elettrici

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare che le caratteristiche degli elementi utilizzati corrispondano a quelle indicate dal produttore e che siano idonee all'utilizzo.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Generico, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.01.I01 PuliziaCadenza: ogni 6 mesiEseguire la pulizia degli altoparlanti eliminando eventuali depositi di polvere e di umidità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.11.01.I02 Serraggio cavi

Cadenza: ogni 6 mesiEseguire la pulizia ed il serraggio dei cavi e delle connessioni.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

Manuale di Manutenzione Pag. 136

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Elemento Manutenibile: 01.11.02

Amplificatori

Unità Tecnologica: 01.11

Impianto di diffusione sonora

Gli amplificatori sono i dispositivi per mezzo dei quali il segnale sonoro dalla stazione di partenza viene diffuso con la giusta potenza aivari elementi terminali quali microfoni ed altoparlanti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.11.02.R01 Isolamento elettricoClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali ed i componenti degli amplificatori devono garantire un livello di protezione contro i contatti diretti ed indiretti.

Prestazioni:Gli amplificatori devono essere costruiti con caratteristiche di sicurezza onde consentire la separazione fra i circuiti abassissima tensione in corrente continua e circuiti a bassa tensione in corrente alternata e per la corretta messa a terra delle partimetalliche.

Livello minimo della prestazione:Per accertare la capacità di isolamento elettrico si effettuano una serie di prove secondo le modalità riportate nella normaaffinché non si verifichi nessun surriscaldamento. Inoltre deve essere verificato che le prestazioni e la tensione in uscita sianoall’interno delle specifiche. Tutte le uscite devono essere protette al fine di assicurare che in caso di corto circuito esterno nonvi sia alcun danno dovuto ad un surriscaldamento.

Riferimenti normativi:

CEI 79.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.02.A01 Anomalie displayDifetti di funzionamento del display di segnalazione.

01.11.02.A02 Difetti di tenuta morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.11.02.A03 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.11.02.A04 Perdita dell'alimentazionePerdita della sorgente di alimentazione (principale o di riserva).

01.11.02.A05 Perdite di tensioneRiduzione della tensione della batteria ad un valore inferiore a 0,9 volte la tensione nominale della batteria.

01.11.02.A06 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.02.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 7 giorniTipologia: Ispezione a vistaVerificare le connessioni dei vari elementi collegati alla apparecchiatura di amplificazione. Verificare la funzionalità delle spieluminose del pannello e dei fusibili di protezione.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Perdita dell'alimentazione; 2) Perdite di tensione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.11.02.C02 Controllo dei materiali elettrici

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vista

Manuale di Manutenzione Pag. 137

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Verificare che le caratteristiche degli elementi utilizzati corrispondano a quelle indicate dal produttore e che siano idonee all'utilizzo.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Generico, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.02.I01 Registrazione connessioniCadenza: ogni 12 mesiRegistrare e regolare tutti i morsetti delle connessioni e/o dei fissaggi

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 01.11.03

Microfoni

Unità Tecnologica: 01.11

Impianto di diffusione sonora

I microfoni con le relative basi microfoniche sono i terminali utente per la comunicazione di messaggi di paging selettivi per zona, peraree, o generali e per l’uso comune, come sistema di diffusione sonora.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.11.03.R01 Comodità d'uso e manovraClasse di Requisiti: Di funzionamentoClasse di Esigenza: GestioneI dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da essere percettibili in ogni punto dell'ambiente sorvegliato.

Prestazioni:I dispositivi di diffusione sonora devono essere posizionati in modo da non essere manomessi o asportati.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i valori indicati dalla norma CEI 79-2 ed in particolare:- sirene per esterno: frequenza fondamentale non eccedente 1800 Hz con suono continuo e modulato; livello di pressione noninferiore a 100 dB(A) misurato a 3 m;- sirene per interno: frequenza fondamentale non eccedente 3600 Hz con suono continuo e modulato; livello di pressione noninferiore a 90 dB(A) misurato a 3 m;- avvisatori acustici di servizio e di controllo: frequenza fondamentale non eccedente 3600 Hz con suono continuo e modulato;livello di pressione non inferiore a 70 dB(A) misurato a 3 m.

Riferimenti normativi:

CEI 79.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.11.03.A01 Anomalie displayDifetti di funzionamento del display di segnalazione della base del microfono.

01.11.03.A02 Anomalie tastieraDifetti di funzionamento tastiera a servizio del microfono.

01.11.03.A03 Difetti di tenuta morsettiDifetti di funzionamento e di tenuta dei morsetti di connessione.

01.11.03.A04 IncrostazioniAccumulo di depositi vari (polvere, ecc.) sugli apparecchi.

01.11.03.A05 Perdite di tensioneRiduzione della tensione di alimentazione principale che provoca malfunzionamenti.

01.11.03.A06 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Manuale di Manutenzione Pag. 138

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01.11.03.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 3 mesiTipologia: Ispezione a vistaControllare l'efficienza dei dispositivi di diffusione sonora contro l'apertura e l'asportazione. Verificare l'efficienza dello stato dicarica della batteria di alimentazione e la funzionalità del display e della tastiera (se presenti).

• Requisiti da verificare: 1) Comodità d'uso e manovra.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta morsetti; 2) Incrostazioni; 3) Anomalie display; 4) Anomalie tastiera; 5) Perdite ditensione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.11.03.C02 Controllo dei materiali elettrici

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare che le caratteristiche degli elementi utilizzati corrispondano a quelle indicate dal produttore e che siano idonee all'utilizzo.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Generico, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.11.03.I01 PuliziaCadenza: ogni 6 mesiEseguire la pulizia dei microfoni e verificare la tenuta delle connessioni.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.11.03.I02 Sostituzione

Cadenza: ogni 10 anniSostituire gli altoparlanti ed i microfoni quando non rispondenti alla loro originaria funzione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 139

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INDICE

1) PIANO DI MANUTENZIONE pag. 32) TRASFERIMENTO DEL SERVIZIO DI MEDICINA NUCLEARE pag. 7

" 1) Interventi su strutture esistenti pag. 8

" 1) Allargamento fondazione pag. 10

" 2) Controsoffitti pag. 12

" 1) Controsoffitti in fibra minerale pag. 14

" 2) Controsoffitti in metallo pag. 15

" 3) Infissi interni pag. 18

" 1) Porte pag. 22

" 2) Porte antintrusione pag. 23

" 3) Porte antipanico pag. 26

" 4) Porte tagliafuoco pag. 29

" 4) Pareti interne pag. 33

" 1) Lastre di cartongesso pag. 35

" 2) Pareti divisorie antincendio pag. 36

" 5) Pavimentazioni interne pag. 38

" 1) Pavimentazione antistatica in materiale sintetico pag. 40

" 2) Battiscopa pag. 41

" 3) Rivestimenti ceramici pag. 42

" 4) Rivestimenti in gomma pvc e linoleum pag. 44

" 6) Rivestimenti interni pag. 47

" 1) Intonaco pag. 49

" 2) Rivestimenti in ceramica pag. 50

" 3) Rivestimenti in linoleum pag. 51

" 7) Impianto elettrico pag. 54

" 1) Canalizzazioni in PVC pag. 58

" 2) Interruttori pag. 59

" 3) Presa interbloccata pag. 60

" 4) Prese e spine pag. 62

" 5) Quadri di bassa tensione pag. 63

" 6) Sezionatore pag. 66

" 7) Sistemi di cablaggio pag. 67

" 8) Impianto elettrico industriale pag. 69

" 1) Canali in PVC pag. 71

" 2) Interruttori differenziali pag. 72

" 3) Interruttori magnetotermici pag. 74

" 4) Passerelle portacavi pag. 75

" 5) Regolatori di tensione pag. 77

" 9) Impianto di climatizzazione pag. 79

" 1) Appoggi antivibrante in gomma pag. 86

" 2) Batterie di condensazione (per macchine frigo) pag. 86

" 3) Canali in lamiera pag. 87

Manuale di Manutenzione Pag. 140

Page 220: REVISIONE DI PROGETTO ESECUTIVO - scf.gov.it · ’Azienda Ospedaliera ha in corso una ... Predisposizione a corridoio di stacchi sulla rete idronica a ... andranno ogni volta misurate

" 4) Canalizzazioni pag. 89

" 5) Centrali di trattamento aria (U.T.A.) pag. 91

" 6) Coibente per tubazioni in calcio silicato pag. 94

" 7) Coibente per tubazioni in elastomeri espansi pag. 96

" 8) Coibente per tubazioni in lana di roccia pag. 97

" 9) Coibente per tubazioni in lana di vetro pag. 98

" 10) Coibente per tubazioni in polietilene espanso pag. 100

" 11) Diffusore industriale pag. 101

" 12) Deumidificatori pag. 102

" 13) Estrattori d'aria pag. 104

" 14) Filtri assoluti HEPA e ULPA pag. 105

" 15) Griglie di ventilazione in alluminio pag. 108

" 16) Regolatore di portata pag. 109

" 17) Recuperatori di calore pag. 110

" 18) Serrande tagliafuoco pag. 111

" 19) Tubi in acciaio pag. 113

" 20) Tubazione pre isolata scaldante pag. 115

" 21) Tubi in polipropilene (PP) pag. 116

" 22) Tubo multistrato in PEX-AL-PEX pag. 118

" 23) Valvola di espansione (per macchine frigo) pag. 120

" 24) Ventilconvettore tangenziale pag. 121

" 10) Impianto di smaltimento acque reflue pag. 123

" 1) Collettori pag. 124

" 2) Fosse biologiche pag. 126

" 3) Pozzetti di scarico pag. 127

" 4) Tubazioni pag. 129

" 5) Tubazioni in polipropilene (PP) pag. 131

" 6) Vasche di accumulo pag. 133

" 11) Impianto di diffusione sonora pag. 135

" 1) Altoparlanti pag. 136

" 2) Amplificatori pag. 137

" 3) Microfoni pag. 138

Manuale di Manutenzione Pag. 141