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PIANO INTEGRATO DELLA PREVENZIONE VETERINARIA DELL’ASL DELLA PROVINCIA DI MANTOVA 2015 Rev. Data Predisposizione Approvazione 00 27/02/2015 Dipartimento di Prevenzione Veterinario ASL Mantova Direzione Strategica Aziendale (Del. n. 62 del 27/02/2015) Dipartimento di Prevenzione Veterinario Via dei Toscani 1 – 46100 Mantova – Edificio 5 – Tel.0376 334286 – Fax 0376 334280 – e-mail [email protected] _______________________ ASL Mantova - Sede Legale - via dei Toscani, 1 - 46100 Mantova - Tel. 0376 3341 - www.aslmn.it - CF/PI 01838560207

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PPIIAANNOO IINNTTEEGGRRAATTOO DDEELLLLAA PPRREEVVEENNZZIIOONNEE VVEETTEERRIINNAARRIIAA

DDEELLLL’’AASSLL DDEELLLLAA PPRROOVVIINNCCIIAA DDII MMAANNTTOOVVAA 22001155

Rev. Data Predisposizione Approvazione 00 27/02/2015 Dipartimento di Prevenzione

Veterinario ASL Mantova Direzione Strategica Aziendale

(Del. n. 62 del 27/02/2015)

Dipartimento di Prevenzione Veterinario Via dei Toscani 1 – 46100 Mantova – Edificio 5 – Tel.0376 334286 – Fax 0376 334280 – e-mail [email protected]

_______________________

ASL Mantova - Sede Legale - via dei Toscani, 1 - 46100 Mantova - Tel. 0376 3341 - www.aslmn.it - CF/PI 01838560207

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Contributi Hanno partecipato alla stesura del piano integrato:

Loris Zaghini e Maria Elena Floriani

Contesto: anagrafe stabilimenti di alimenti per il consumo umano; parametri sanitari del settore Sicurezza Ali-mentare; standardizzazione delle attività di controllo; miglioramento dell’efficienza dell’attività di prevenzione; semplificazione degli adempimenti dell’applicazione del sistema HACCP; valorizzazione dei prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare

Programmazione e attuazione del controllo ufficiale nel settore Sicurezza Alimentare

Loris Zaghini

Organizzazione del Dipartimento dei Prevenzione Veterinario (DPV) e dei Distretti Veterinari (DVET)

Contesto: risorse umane, strumentali e informatiche; utilizzo delle risorse finanziarie per realizzazione obiettivi PIAPV 2014

Programmazione supporto all’internazionalizzazione delle imprese del settore alimentare; progetto straordinario EXPO 2015; implementazione dell’uso dei sistemi informativi nel settore della sicurezza alimentare; rendiconta-zione economica del PIAPV 2015

Vincenzo Traldi e Luigi Piva

Contesto anagrafi zootecniche

Contesto e programmazione implementazione dell’uso dei sistemi informativi nell’Area di Area Sanità Animale e delle Anagrafi zootecniche

Programmazione controlli sistema di identificazione e registrazione anagrafi zootecniche

Vincenzo Traldi

Contesto: parametri sanitari dell’Area di Sanità Animale; semplificazione in tema di documentazione relativa al trasporto dei bovini

Programmazione e attuazione piani e controlli ufficiali settore sanità Animale

Contesto e programmazione controlli previsti per l'applicazione della condizionalità; controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari – UVAC

Luigi Piva Contesto gestione emergenze epidemiche e non epidemiche

Roberto Boselli

Contesto anagrafi attività Area Igiene allevamenti e produzioni zootecniche; parametri sanitari Area Igiene Alle-vamenti e Produzioni Zootecniche; semplificazione in tema di certificazione delle materie prime impiegate per i prodotti alimentari a base di latte.

Contesto e programmazione implementazione dell’uso dei sistemi informativi nell’Area dell’Igiene degli Alleva-menti e delle Produzioni Zootecniche

Programmazione e attuazione piani dell’Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche

Cristina Pellizzoni Contesto lotta al randagismo e programmazione piani di controllo sull’anagrafe e sulle strutture di detenzione animali d’affezione

Costantino Morini Contesto e programmazione supervisione periodica in impianti abilitati all’esportazione di carni e prodotti a base di carne negli U.S.A.

Claudia Capua

Contesto e programmazione monitoraggio residui e contaminanti ambientali; monitoraggio dei risultati e attiva-zione di un sistema di audit interno; formazione e aggiornamento del personale; comunicazione dei risultati e rapporti con gli stakeholders

Contesto: manuale della qualità e integrazione con manuale operativo delle autorità Competenti Locali

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PREMESSA pag. 1

Criteri e obiettivi regionali per la programmazione delle attività di Sanità PubblicaVeterinaria- anno 2015

pag. 1

Struttura del Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV 2015) pag. 2

1. ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIO(DPV) E DEI DISTRETTI VETERINARI (DVET)

pag. 4

1.1. Assetto organizzativo del Dipartimento di prevenzione Veterinario (DPV) e dei DistrettiVeterinari (DVET) pag. 4

1.2. Funzioni del DPV e dei DVET pag. 5

1.2.1. DPV e DVET pag. 5

1.2.2. Il Direttore del DPV pag. 5

1.2.3. Il Direttore del DVET pag. 6

1.2.4. Le Aree Veterinarie pag. 6

1.2.5. Le Unità Operative del DPV e i referenti pag. 6

1.2.6. Le Unità Operative dei DVET pag. 7

1.2.7. Il Comitato del DPV pag. 7

2. CONTESTO pag. 8

2.1. Statistica descrittiva dei sistemi veterinario e agroalimentare mantovano pag. 8

2.2. Strutture produttive pag. 11

2.2.1. Anagrafi Zootecniche pag. 11

2.2.1.1. Dati Descrittivi pag. 11

2.2.1.2. Bovidi pag. 12

2.2.1.3. Suidi pag. 13

2.2.1.4. Avicoli pag. 14

2.2.1.5. Ovi-Caprini pag. 16

2.2.1.6. Equidi pag. 17

2.2.1.7. Allevamenti apistici pag. 17

2.2.1.8. Allevamenti ittici pag. 17

2.2.1.9. Trend allevamenti e capi pag. 17

2.2.1.10. Censimenti fauna selvatica a vita libera pag. 19

2.2.1.11. Irradiazione di altre specie pag. 19

2.2.1.12. Anagrafi delle specie da affezione pag. 20

2.2.1.13. Anagrafi delle strutture e degli operatori della Riproduzione Animale pag. 21

2.2.2. Anagrafe stabilimenti di alimenti per il consumo umano pag. 21

2.2.2.1. Impianti riconosciuti(prevalenti) pag. 22

2.2.2.2. Impianti registrati(prevalenti) pag. 23

2.2.2.3. Laboratori che effettuano analisi per la verifica dell’autocontrollo degli OSA pag. 24

2.2.3. Anagrafi attività Area Igiene allevamenti e produzioni zootecniche pag. 25

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2.2.3.1. Anagrafe stabilimenti autorizzati al commercio farmaci vet. (farmacie escluse)

pag. 25

2.2.3.2. Anagrafe attività settore alimentazione animale registrate Reg (CE) 183/2005

pag. 25

2.2.3.3. Anagrafe stabilimenti per la produzione di mangimi pag. 26

2.2.3.4. Anagrafe stabilimenti sottoprodotti O.A. pag. 26

2.3. Parametri sanitari dell’Area di Sanità Animale pag. 27

2.3.1 Categorizzazione del rischio nell’Area di Sanità Animale pag. 28

2.3.2. Piani di controllo pag. 28

23.2.1. Tubercolosi, brucellosi, leucosi (bovini) pag. 29

2.3.2.2. Rinotracheite Infettiva dei bovini (IBR) pag. 30

2.3.2.3. Blue Tongue pag. 31

2.3.2.4.BSE Encefalomielite Spongiforme dei bovini pag. 31

2.3.2.5. Paratubercolosi pag. 32

2.3.2.6. Brucellosi ovi-caprini (DDUO 99/2011) e sorveglianza sullo spostamento per ragioni di pascolo (DDUO 101/2011)

pag. 32

2.3.2.7. Agalassia Contagiosa degli ovi-caprini pag. 33

2.3.2.8. Sorveglianza TSE ovi-caprine pag. 33

2.3.2.9. Piano Regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie pag. 33

2.3.2.10. Malattia Vescicolare dei Suini (MVS) pag. 33

2.3.2.11. Malattia di Aujeszky pag. 34

2.3.2.12. Peste Suina Classica (PSC) pag. 37

2.3.2.13. Biosicurezza allevamenti suini pag. 37

2.3.2.14. Influenza Aviaria (IA) pag. 37

2.3.2.15. Salmonellosi Avicole pag. 38

2.3.2.16. Biosicurezza allevamenti avicoli pag. 39

2.3.2.17. West Nile Disease (WND) pag. 39

2.3.2.18. Anemia infettiva - Arterite Virale degli Equini - Morbo Coitale Maligno (MCM)- Morva

pag. 41

2.3.2.19. Piano regionale di monitoraggio in apicoltura e Piano Nazionale di sorveglianza malattie e mortalità delle api

pag. 41

2.3.2.20. Controlli di Identificazione e Registrazione di Bovini, ovi-caprini, suini ed equini in allevamento e in macello

pag. 42

2.3.2.21. Piano di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica pag. 42

2.3.2.22. Rabbia (canidi) pag. 43

2.3.2.23. Lotta al randagismo pag. 43

2.3.2.24. Riproduzione Animale pag. 44

2.4. Parametri sanitari del settore Sicurezza Alimentare pag. 45

2.4.1 Categorizzazione del rischio nel Settore della sicurezza alimentare pag. 45

2.4.2. Controlli veterinari negli impianti di macellazione pag. 45

2.4.3. Accertamenti di laboratorio pag. 46

2.4.3.1. Piano di sorveglianza di Salmonella in preparazioni di carni e in prodotti a base di carne

pag. 46

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2.4.3.2. Inibenti nelle carni di suini macellati in giovane età pag. 46

2.4.3.3. Verifica delle modalità di applicazione del Reg. (CE) 2073/05 e succ. mod. presso le industrie alimentari

pag. 47

2.4.3.4. Campionamento ufficiale per export in Custom Union pag. 47

2.4.4. Attività di ispezione e audit pag. 47

2.4.5. Attività congiunta SIAN – Distretti Veterinari pag. 48

2.4.6. Valutazione dei risultati dell’attività di controllo ufficiale pag. 48

2.4.7. Attività di controllo presso impianti abilitati ad esportare verso Paesi Terzi pag. 51

2.4.8. Supervisione periodica in impianti abilitati all’esportazione di carni e prodotti a base di carne negli U.S.A.

pag. 51

2.4.9. Piano di sostegno alla filiera agroalimentare per l'export verso i paesi terzi pag. 52

2.4.10. Macellazione speciale d’urgenza in allevamento e Progetto “Promozione della sicurezza delle carni e il controllo dei residui negli animali a fine carriera pag. 54

2.4.11. Controlli presso laboratori privati iscritti nel registro regionale di cui alla DGR del 14 luglio 2010 n. 9/266

pag. 55

2.4.12. Attivazione del sistema di allerta per alimenti di origine animale e mangimi pag. 55

2.4.13. Macellazione domiciliare pag. 56

2.5. Parametri sanitari Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche pag. 57

2.5.1. Categorizzazione del rischio nell’Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche

pag. 57

2.5.2. Piano regionale benessere animale pag. 57

2.5.3. Piano regionale sorveglianza sulla sperimentazione animale pag. 59

2.5.3. Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della Regione Lombardia pag. 59

2.5.4. Piano regionale alimentazione animale (PNAA) pag. 60

2.5.5. Piano regionale di farmaco sorveglianza pag. 60

2.5.6. Piano di controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per il trattamento di Sottoprodotti di origine animale (SOA)

pag. 61

2.5.7. Piano di monitoraggio latte crudo destinato al consumatore finale pag. 61

2.5.8. Piano di verifica dei requisiti del latte destinato alla produzione di latte fresco ad alta qualità

pag. 62

2.5.9. Piano verifica requisiti latte destinato alla trasformazione pag. 62

2.5.10. Prevenzione e gestione del rischio aflatossina nella filiera lattiero casearia pag. 63

2.5.11. Piano regionale di verifica della qualità microbiologica del latte e dell’efficacia dei processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013 – 2015

pag. 63

2.5.12. Piano di sorveglianza batteri contagiosi nel latte alla stalla pag. 63

2.5.13. Piano di sorveglianza sulla presenza di coli VTEC (verocitotossici) in prodotti a base di latte: dalla produzione primaria alla trasformazione

pag. 64

2.5.14. Piano per il controllo sulla gestione del materiale specifico a rischio (MSR) in allevamento e in macello

pag. 64

2.6. Monitoraggio residui e contaminanti ambientali in animali e prodotti di origineanimale pag. 66

2.6.1. Attuazione Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale (PNR) ed ExtraPiano

pag. 66

2.6.1.1.Programmazione e criteri di definizione del livello di rischio pag. 66

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2.6.1.2. Attività di campionamento programmata pag. 68

2.6.1.3. Attività di campionamento non programmata pag. 69

2.6.1.4. Irregolarità per presenza di residui pag. 70

2.6.1.5. Residui chimici pag. 72

2.6.1.6. Sospetti istologici pag. 72

2.6.1.7. Gestione non conformità e provvedimenti adottati pag. 73

2.6.3. Altri piani di campionamento pag. 73

2.6.4. Contaminanti ambientali pag. 74

2.6.4.1. Piano di controllo per contaminanti ambientali nell’area circostante il sito inquinato d’interesse nazionale (SIN) “Polo chimico – Laghi di Mantova” pag. 74

2.7. Manuale della Qualità e integrazione con manuale Operativo delle autoritàCompetenti Locali pag. 75

2.7.1. Le attività veterinarie nell’ambito del SGQ e integrazione con il Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali

69 75

2.8. Monitoraggio dei risultati e attivazione di un sistema di audit interno pag. 79

2.8.1. Monitoraggio dei risultati e verifica del raggiungimento degli obiettivi pag. 79

2.8.1. Il Sistema informatico di monitoraggio degli indicatori pag. 79

2.8.2. I controlli documentali pag. 79

2.8.3. La validazione di report da applicativi informatici pag. 79

2.8.4. La verifica dell’attività in outsourcing pag. 81

2.8.5. Attivazione di un sistema di audit interno in ottemperanza al Reg. CE 882/04 pag. 81

2.8.6. Il registro delle non conformità pag. 83

2.9. Standardizzazione delle attività di controllo in ambito di prevenzione veterinaria pag. 84

2.10. Miglioramento dell’efficienza dell’attività di prevenzione in ambito di sicurezzaalimentare e sanità pubblica veterinaria pag. 84

2.11. Controlli previsti per l'applicazione della condizionalità (Piano sviluppo rurale 2007 -2014) pag. 85

2.12 Implementazione e aggiornamento sistemi informativi pag. 85

2.12.1. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nell’Area di Area Sanità Animale e delle Anagrafi zootecniche

pag. 85

2.12.2. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nell’Area dell’Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche

pag. 86

2.13. Collaborazioni con altre istituzioni o autorità di controllo(NAS, Polizia di Stato, Guardiadi Finanza, Corpo Forestale,Capitaneria di Porto, ARPA ecc.) pag. 86

2.13.1. Controlli congiunti con IZSLER pag. 86

2.13.1.1. Controlli congiunti nell’Area di Sanità animale pag. 86

2.13.1.2. Controlli congiunti nel settore della sicurezza alimentare pag. 86

2.13.1.3. Controlli congiunti nell’Area di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche

pag. 86

2.13.2. Attività di controllo con altre autorità pag. 87

2.14. Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari – UVAC pag. 88

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2.15. Integrazione con altri dipartimenti e servizi dell’ASL di Mantova pag. 88

2.16. Formazione e aggiornamento del personale pag. 89

2.16.1. Formazione e aggiornamento del personale pag. 89

2.16.2. Attivazione accordi bilaterali con le Università per percorsi di specializzazione e attività di ricerca

pag. 91

2.17. Progetto semplificazione pag. 91

2.17.1. Semplificazione degli adempimenti dell’applicazione del sistema HACCP nelle microimprese del settore alimentare

pag. 91

2.17.2. Semplificazione in tema di certificazione delle materie prime impiegate per i prodotti alimentari a base di latte destinati all’export verso i Paesi terzi

pag. 92

2.17.3. Semplificazione in tema di documentazione relativa al trasporto dei bovini pag. 92

2.18. Valorizzazione dei prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare pag. 93

2.19. Comunicazione dei risultati e rapporti con gli stakeholders pag. 93

2.20. Gestione emergenze epidemiche e non epidemiche pag. 94

2.20.1. Gestione emergenza terremoto 2012 pag. 94

2.21. Risorse umane, strumentali e informatiche pag. 95

2.21.1 Risorse umane pag. 95

2.21.2. Dotazioni informatiche e sistemi informativi in uso presso DPV e DVET pag. 99

2.22. Utilizzo delle risorse finanziarie per realizzazione obiettivi PIAPV 2014 pag. 100

3. PIANO INTEGRATO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA 2015 pag. 102

3.1. Programmazione e attuazione piani e controlli ufficiali settore sanità Animale pag. 112

3.1.1 Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici dell’area della Sanità Animale

pag. 112

3.1.2. Categorizzazione del rischio in Area Sanità Animale pag. 112

3.1.3. Controlli sistema di identificazione e registrazione dei bovini in allevamento pag. 113

3.1.4. Controlli sistema di identificazione e registrazione dei bovini al macello pag. 114

3.1.5./3.1.6. Controlli sistema di identificazione e registrazione degli ovi-caprini pag. 114

3.1.7. Controlli sistema di identificazione e registrazione dei suini pag. 115

3.1.8. Controlli sistema di identificazione e registrazione degli equini pag. 115

3.1.9. Controlli sistema di identificazione e registrazione degli allevamenti apistici pag. 116

3.1.10./3.1.11./ 3.1.12. Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini pag. 116

3.1.13. Rinotracheite Infettiva del Bovino (IBR) pag. 117

3.1.14. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della BSE (animali deceduti in allevamento)

pag. 118

3.1.15. Blue Tongue pag. 119

3.1.16./3.1.16.2./3.1.17.1/3.1.17.2 Paratubercolosi nei bovini (strategico – contiene anche attività vincolanti)

pag. 119

3.1.18. Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini pag. 121

3.1.19. Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo pag. 122

3.1.20. Agalassia contagiosa degli ovi-caprini pag. 123

3.1.21. Piano di sorveglianza e controllo della Scrapie degli ovi-caprini pag. 123

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3.1.22.Piano regionale di selezione genetica ovini per la resistenza alla Scrapie pag. 124

3.1.23. Progetto creazione nuclei selezione genetica resistenza alla Scrapie – DGR n. 1888 del 31/05/2014 (strategico) pag. 124

3.1.24. Malattia vescicolare del suino pag. 125

3.1.25.Piano di eradicazione della Malattia di Aujeszky - DM 01/04/1997 e successive modifiche

pag. 126

3.1.26./3.1.27./3.1.28./3.1.29./3.1.30./3.1.31. D.D.S. 09/05/2014 – n. 3822 – Piano Regionale di controllo ed eradicazione della Malattia di Aujeszky (obiettivo strategico –contiene obiettivi vincolanti)

pag. 126

3.1.32. Peste suina Classica del suino (PSC) pag. 131

3.1.33. Biosicurezza allevamenti suini pag. 131

3.1.34.Accreditamento allevamenti suini per Trichinella (DDGS 14049 22/11/07) pag. 132

3.1.35. Influenza aviaria (IA) pag. 132

3.1.36./3.1.37./3.1.38./3.1.39. Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus) ovaiole, broiler e tacchini campioni ufficiali

pag. 134

3.1.40. Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini – Controlli sistematici

pag. 134

3.1.41. Pullurosi - Avicoli riproduttori pag. 135

3.1.42./3.1.43. Biosicurezza allevamenti avicoli pag. 136

3.1.44./3.1.45./3.1.46. West Nile Disease (WND) pag. 137

3.1.47. Anemia Infettiva degli Equidi pag. 137

3.1.48. Arterite Virale Equina, Rinopolmonite , Morbo Coitale Maligno , Metrite Equina Contagiosa , Morva

pag. 137

3.1.49./3.1.50. Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica

pag. 138

3.1.51.1./3.1.51.2. Attività in campo apistico pag. 139

3.1.52. Riproduzione animale pag. 139

3.2. Piani di controllo sull’anagrafe e sulle strutture di detenzione animali d’affezione pag. 141

3.2.1. Verifica in strutture veterinarie private del rispetto delle procedure di registrazione dei cani in anagrafe

pag. 141

3.2.2. Verifica sulle vaccinazioni antirabbiche pag. 142

3.2.3./3.2.4./3.2.5./3.2.6. Verifica del rispetto dei requisiti previsti dal Reg. reg. n. 2/2008 nei canili rifugio, nelle strutture di detenzione di animali d’affezione e nelle strutture commerciali di animali d’affezione

pag. 142

3.2.7 (1/2). Attuare iniziative rivolte ai Comuni per ridurre il fenomeno della mancata identificazione dei cani.

pag. 143

3.3. Programmazione e attuazione del controllo ufficiale nel settore Sicurezza Alimentare pag. 144

3.3.1 Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici dell’area della Sicurezza alimentare

pag. 144

3.3.2. Categorizzazione del rischio nel settore sicurezza alimentare pag. 144

3.3.3.1./3.3.3.2./3.3.3.3./3.3.3.4./ Controllo sulle attività di macellazione pag. 145

3.3.4.1./3.3.4.2./3.3.4.3./3.3.4.4. Controlli ufficiali in impianti riconosciuti e registrati pag. 146

3.3.4.5. Eseguire controlli ufficiali secondo i criteri della semplificazione pag. 164

3.3.5. Eseguire campionamenti nel settore Sicurezza Alimentare pag. 164

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3.3.5.1./3.3.5.2./3.3.5.3./3.3.5.4/3.3.5.5. Ricerca inibenti nelle carni di suini macellati in giovane età e di Salmonella e Listeria per l’esportazione in USA. pag. 164

3.3.5.6. Campionamenti in impianti che esportano verso la Federazione Russa/Custom Union

pag. 165

3.3.6.1./3.3.6.2/3.3.6.3/3.3.6.4. Verifica mediante campionamento e analisi delle modalità di applicazione del Reg. (CE) 2073/05 e succ. mod. presso le industrie alimentari.

pag. 165

3.3.7.1. Eseguire controlli presso laboratori iscritti al registro regionale (DGR del 14 luglio 2010 n. 9/266)

pag. 166

3.3.8.1. Controlli sulla macellazione a domicilio svolta da persona formata pag. 167

3.3.9.1. Attuare controlli congiunti con SIAN nel settore Sicurezza Alimentare pag. 167

3.3.10.1./3.3.10.2./3.3.10.3/3.3.10.4./3.3.10.5./3.3.10.6./3.3.10.7. Piano di controllo della gestione del materiale a rischio specifico (MSR)

pag. 167

3.3.11.1./3.3.11.2. Piano monitoraggio MSU e abbattimento in allevamento (strategico)

pag. 168

3.3.12.1/3.3.12.2. Supporto all’internazionalizzazione delle imprese del settore alimentare (strategico)

pag. 169

3.3.13. Controlli straordinari, in vista di Expo 2015, per migliorare le garanzie di sicurezza alimentare offerte dagli operatori del settore alimentare e contrastare le frodi alimentari e l’esercizio di attività non autorizzate

pag. 170

3.3.14.1/3.3.14.2./3.3.14.3. Definizione di misure di flessibilità applicabili nel rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare

pag. 171

3.3.15.1./3.3.15.2. Assicurare gestione, in pronta reperibilità, dei sistema di allerta per alimenti e mangimi

pag. 172

3.4. Programmazione e attuazione piani dell’Area Igiene Allevamenti e ProduzioniZootecniche pag. 173

3.4.1 Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici nell’Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche

pag. 173

3.4.2. Categorizzazione del rischio in Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche pag. 173

3.4.3./3.4.4./3.4.5./3.4.6./3.4.7/3.4.8. Piano Regionale Benessere Animale (PRBA) pag. 175

3.4.9.1./3.4.9.2./3.4.9.3. Piano Regionale sorveglianza e vigilanza sanitaria sull’Alimentazione degli Animali (PRAA)

pag. 179

3.4.10. Piano Regionale di farmacosorveglianza pag. 182

3.4.11. Tracciabilità dell’impiego del farmaco veterinario (strategico) pag. 184

3.4.12. Controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per sottoprodotti (Reg. CE 1069/2009)

pag. 185

Piano latte e trasformazione prodotti a base di latte pag. 187

3.4.13.1. Piano di monitoraggio latte crudo destinato al consumatore finale pag. 187

3.4.14.1. Piano di verifica requisiti latte destinato alla produzione di latte fresco ad alta qualità

pag. 188

3.4.15.1. Piano di verifica requisiti latte destinato alla trasformazione pag. 189

3.4.16.1. Prevenzione e gestione del rischio aflatossina nella filiera lattiero casearia pag. 190

3.4.17.1. Piano di controllo degli agenti patogeni pag. 191

3.4.18.1. Piano controllo allevamenti produzione latte registrati export pag. 192

3.4.19.1.Banca dati qualità del latte (strategico) pag. 193

3.4.20. Riduzione della presenza di coli VTEC (verocitotossici) nei formaggi a latte crudo (strategico)

pag. 194

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3.4.21.Semplificazione: rilascio della certificazione per le aziende produzione latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte export paesi terzi. 194

3.5. Monitoraggio residui e contaminanti in animali e prodotti di o.a. pag. 195

3.5.1.1/3.5.1.2.. Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale (PNR). Campioni per ricerca residui chimici.

pag. 195

3.5.1.3. Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale (PNR). Piano monitoraggio istologico.

pag. 196

3.5.2.1/3.5.2.2. Attività extra piano Regione Lombardia per ricerca residui negli animali e alcuni prodotti di o. a.

pag. 197

3.5.2.3./3.5.2.4. Ricerca composti organoclorurati compresi i PCB ( strategico) pag. 198

3.5.31./3.5.3.2. Piano di monitoraggio radioattività ambientale pag. 199

3.6. Monitoraggio dei risultati, predisposizione e attuazione di un programma di audit interno in ottemperanza Reg.(CE) 882/04 pag. 200

3.6.1./3.6.2./3.6.3./3.6.4./3.6.5./3.6.6./3.6.7./3.6.8/3.6.9./3.6.10./3.6.11. Predisposizione programma di audit interni entro 28.02.15 e sua attuazione entro il 31.12.15 pag. 200

3.6.12.1/3.6.13.1./3.6.14.(1/2/3). Altre modalità di monitoraggio e verifica pag. 204

3.6.15.1/3.6.15.2./3.6.15.3. Attuazione del controllo ufficiale secondo criteri di appropriatezza e efficacia

pag. 204

3.7. Controlli previsti per l'applicazione della condizionalità pag. 206

3.8. Implementare e aggiornare sistemi informativi, secondo step pianificati dall’UOVeterinaria Regionale pag. 206

3.8.1./3.8.2./3.8.3./3.8.4./3.8.5./3.8.6./3.8.7./3.8.8/3.8.9. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nel settore della sicurezza alimentare

pag. 206

3.8.10./3.8.11./3.8.12./3.8.13./3.8.14 (1/2)./3.8.15./3.8.16./3.8.17. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nell’Area di Sanità Animale e Anagrafi zootecniche pag. 207

3.8.18./3.8.19./3.8.20(1/2)./3.8.21./3.8.22./3.8.23. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nell’Area dell’Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche pag. 207

3.9. Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV) pag. 207

3.10. Collaborazioni con altre istituzioni o autorità di controllo(IZSLER, NAS, Polizia di Stato,Guardia di Finanza, Corpo Forestale,Capitaneria di Porto, ARPA ecc.) pag. 208

3.10.1. Controlli congiunti con IZSLER pag. 208

3.10.1.1. Controlli congiunti nell’Area di Sanità animale pag. 208

3.10.1.2. Controlli congiunti nel settore della sicurezza alimentare pag. 209

3.10.1.3. Controlli congiunti nell’Area di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche

pag. 209

3.10.2. Attività di controllo con altre autorità pag. 209

3.10.3. Partecipazione e collaborazione con tavolo di coordinamento regionale delle Autorità di controllo

pag. 210

3.11. Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari – UVAC pag. 210

3.12. Integrazione con altri dipartimenti e servizi dell’ASL di Mantova e coordinamento DPV-DPM pag. 211

3.13. Formazione e aggiornamento del personale pag. 211

3.13.1./3.13.2. Predisposizione ed attuazione del piano di formazione aziendale e partecipazione del personale DPV e DVET a corsi di formazione predisposti dall'U.O. Veterinaria in collaborazione con Éupolis

pag. 211

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3.13.3. Attivazione accordi bilaterali con le Università per percorsi di specializzazione e attività di ricerca

pag. 212

3.14. Comunicazione dei risultati e rapporti con gli stakeholder pag. 212

3.16. Rendicontazione economica del PIAPV 2015 pag. 213

APPENDICE 1 - RIFERIMENTI NORMATIVI

APPENDICE 2 - PROCEDURE/DOCUMENTI PREDISPOSTI E UTILIZZABILI ALFINE DEL RAGGIUNGIMENTO DEGLI OBIETTIVI DEL PIAPVAPPENDICE 3- DATI ATTIVITÀ SIGNIFICATIVE 2014

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PREMESSA Ogni anno, il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, entro il 28 febbraio, redige il Piano In-tegrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV), che rappresenta il principale rife-rimento per i Direttori delle Strutture Veterinarie e per tutte le figure coinvolte nel raggiungi-mento dei diversi obiettivi. Il documento contiene l’analisi del contesto, compresi i risultati dell’attività svolta l’anno precedente, gli obiettivi, i criteri di programmazione, il sistema di monitoraggio e le modalità per rendicontare i risultati ottenuti. Per consultare o scaricare la versione completa e definitiva del documento, si rimanda al sito ASL, in cui viene pubblicato ogni anno, dopo il 28 febbraio 2015. La programmazione delle attività di Sanità Pubblica Veterinaria tiene conto delle indicazioni e regole fornite dall’Unità Organizzativa Veterinaria della Direzione Generale Salute, tramite il Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2015 – 2018 e delle cosiddette “Regole di sistema dell’ambito socio sanitario”, approvate con DGR n. 2989 del 23/12/2014. I principali orientamenti forniti ai Dipartimenti di Prevenzione Veterinari, per il quadriennio 15/18, riguardano il miglioramento dell’efficienza del sistema dei controlli svolti a tutela dei consumatori, le garanzie sanitarie richieste dall’Unione europea e dai Paesi che importano i nostri prodotti alimentari e la riduzione degli oneri burocratici e dei costi amministrativi a ca-rico sia della pubblica amministrazione, sia degli operatori economici delle imprese della filiera agroalimentare. Il PIAPV 2015-2018, è il primo documento quadriennale di programmazione (dopo quello triennale precedente, 2012-2014) che individua strategie e interventi per conseguire gli obiettivi del periodo individuato. La predisposizione del Piano, che viene, poi, discussa e condivisa in ambito di Comitato di Dipartimento, è garantita dai Direttori delle Aree e dal Direttore del Dipartimento, coadiuva-ti dalle UUOO; il Direttore del DPV propone, quindi, alla Direzione Strategica aziendale il te-sto definitivo che viene formalizzato attraverso delibera. Criteri e obiettivi regionali per la programmazione delle attività di Sanità Pubblica Veterina-ria- anno 2015 La programmazione aziendale delle attività di Sanità Pubblica Veterinaria deve perseguire due diverse tipologie di obiettivi: vincolanti e strategici; gli obiettivi vincolanti sono definiti da piani, la cui obbligatorietà discende da norme e, per tali attività, l’ASL non ha discrezionalità decisionale. Gli obiettivi strategici, invece, sono individuati dalla Regione mediante una valutazione di priorità generale e su tali obiettivi i DPV, attraverso un percorso bottom-up, possono interve-nire, definendo una programmazione locale, che sia rispettosa delle norme e coerente con il contesto locale produttivo e con la disponibilità di risorse. A questo proposito, infatti, il DPV dell’ASL di Mantova, attraverso le Aree, ha proceduto ad una valutazione di priorità, mediante l’applicazione della scorecard locale agli ambiti di attività individuati dal Piano Regionale integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2015 – 2018; i risultati di questo processo sono specificamente descritti nei capitoli dedicati alle programmazione delle singole aree di attività. Di seguito, sono riportate le azioni richieste ai DPV dalla Regione: predisposizione, entro il 28/02/2015, di un programma annuale aziendale integrato delle

attività di Prevenzione Veterinaria, secondo quanto codificato dal Piano Regionale In-tegrato della Prevenzione Veterinaria che assicuri un efficace coordinamento con le Autorità competenti che partecipano al tavolo di coordinamento regionale e che ga-rantisca il corretto utilizzo delle risorse di competenza nel rispetto dei principi di efficien-za e di efficacia; il piano aziendale deve essere redatto: - in conformità al documento “Standard di funzionamento delle Aziende Sanitarie Loca-

li”; - in attuazione del Piano Regionale Integrato della Prevenzione Veterinaria

2015/2018(PRPV); - prevedendo, ove possibile, che i controlli sulla stessa unità produttiva vengano svolti in

modo congiunto;

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aggiornamento dei piani aziendali di gestione delle emergenze veterinarie in funzione dell’attuale quadro normativo ed epidemico;

predisposizione di un piano di audit interno per la valutazione dell’efficacia e dell’appropriatezza dell’attività di controllo e di verifica del raggiungimento degli obiet-tivi secondo le seguenti modalità: - predisposizione di un programma di audit interni ai DPV entro il 28/02/2015 e sua attua-

zione entro il 31/12/2015; il piano deve prevedere anche le azioni da adottare in caso di non conformità;

- coinvolgimento delle strutture complesse Dipartimentali/Distrettuali, prevedendo an-che momenti di integrazione interaziendali;

- autovalutazione e spunti di miglioramento con un’azione regionale conclusiva di ben-chmarck tra tutti i Dipartimenti;

attuazione del programma dei controlli stabiliti dal Piano Integrato Aziendale della Pre-venzione Veterinaria (PIAPV) e dei controlli integrati/coordinati con altre autorità com-petenti; in particolare, dovrà essere assicurata l’attuazione degli obiettivi operativi pro-grammati nel PRPV 2015/18, l’attuazione dei controlli straordinari previsti al fine di miglio-rare le garanzie sanitarie e la competitività delle imprese sui mercati internazionali e at-tuare l’attività secondo le procedure documentate e rendicontarle in modo appropria-to e conforme a quanto disposto dalla UO Veterinaria;

attuazione del piano di controllo integrato in materia di condizionalità sulle aziende zoo-tecniche beneficiarie di aiuti comunitari verificando il rispetto dei criteri stabiliti dalle norme in materia di condizionalità secondo quanto codificato dalla U.O. Veterinaria e attuando l’attività di formazione/informazione degli operatori del settore zootecnico e dei veterinari addetti al controllo, coerentemente alle norme in materia di condizionali-tà;

assolvimento e rendicontazione dei debiti informativi necessari per il governo delle atti-vità di controllo, tramite il Sistema Informativo Veterinario Integrato (SIVI);

attuazione dei progetti di sburocratizzazione di alcuni adempimenti a carico degli ope-ratori del settore agroalimentare, secondo il timing definito dalla U.O. Veterinaria attra-verso il puntuale ed appropriato utilizzo dei sistemi informativi disponibili;

programmazione ed attuazione del controllo ufficiale sulla base della categorizzazione del rischio, nel rispetto di quanto previsto dal Reg. (CE) n. 882/04, secondo le modalità codificate nel PRPV 2015-2018.

Nella programmazione dovranno essere esplicitati e documentati i criteri impiegati per la graduazione del rischio delle diverse attività o settori di attività; dovranno, inoltre, essere definiti i criteri per la conduzione di controlli congiunti al fine di evitare di porre oneri ag-giuntivi ed inutili sugli operatori del settore, assicurando il raggiungimento dei seguenti obiettivi: efficiente allocazione delle risorse che garantisca al contempo il raggiungimento dei ri-

sultati previsti in termini di sicurezza e integrità alimentare, attraverso la definizione del li-vello di rischio relativo di tutte le strutture da sottoporre a controllo;

ponderata pressione dei controlli in rapporto al livello di rischio stabilito. Il finanziamento delle attività tipiche, secondo criteri di efficacia ed efficienza del DPV per l’attuazione del PIAPV, è assicurato attraverso il ricorso alle seguenti fonti vincolate: finanziamento delle funzioni non tariffabili; risorse introitate ai sensi del DLgs. 194/2008.

Il Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria viene, quindi, sottoposto a valuta-zione da parte dell’UO Veterinaria Regionale sul rispetto dei criteri codificati nel Manuale degli “Standard di funzionamento delle Aziende Sanitarie Locali”. Struttura del Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV 2015-2018) Il PIAPV 2015-2018 è composto dalle seguenti parti: - organizzazione del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria; - contesto anno 2014 e valutazioni trend 2012-2014 (compresa la stima dei costi e dei ricavi attività 2014); - programmazione attività e piani 2015;

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- appendice 1: aggiornamento riferimenti normativi 2014; - appendice 2: dati attività significative 2014; - appendice 3: elenco documenti regionali per raggiungimento obiettivi. I dati riportati nel contesto, che riguardano le strutture produttive, i parametri sanitari, i risul-tati delle attività 2014 (comprese le valutazioni sul trend triennale) e le risorse umane e stru-mentali, sono aggiornati al 31/12/2014. Tutti i dati utilizzati sono stati estratti dagli applicativi regionali e aziendali in uso; il capitolo dei riferimenti normativi riporta solo le norme emanate nel corso del 2014, ad integrazione di quanto riportato nei documenti programmatici pre-cedenti.

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1. ORGANIZZAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE VETERINARIA (DPV) 1.1 Assetto organizzativo del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria (DPV) e dei Distretti veterinari (DVET) dell’ASL di Mantova Come previsto dal Piano di Organizzazione Aziendale (POA) 2012-2014, il DPV è costituito da tre aree dipartimentali: Sanità Animale (Area A, ASA), Igiene Alimenti di Origine Animale (Area B, AIAOA) e Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche (Area C, AIAPZ), oltre che da quattro Distretti Veterinari (DVET): Asola/Guidizzolo, Mantova, Viadana e Osti-glia/Suzzara. Quest’ultimo che, prima del terremoto del maggio 2012 era rappresentato dal

Distretto Veterinario di Quistello, è stato diviso in due sedi, dopo che l’evento calamitoso ha reso inagibile la sede ori-ginaria (vedi cap. 2.21). Al DPV è preposto un Direttore del Di-partimento, scelto e nominato dal Diret-tore Generale, che risponde alla Dire-zione Aziendale del perseguimento degli obiettivi aziendali, dell'assetto organiz-zativo interno e del-la gestione delle ri-sorse assegnate; egli è sovraordinato, sul piano organizzativo, ai Direttori di Struttu-ra Complessa. Nel DPV sono, inol-tre, presenti anche cinque Unità Opera-tive (in Staff alla Di-rezione del Diparti-mento): Anagrafi Zootecniche, Ran-dagismo e Igiene Urbana, Sicurezza alimentare/Export Paesi Terzi, supervi-sione impianti USA e

Qualità e Produzioni minori; completano l’assetto del DPV, il referente per i Sistemi di Allerta e il referente PNR. Le Aree e i Distretti Veterinari sono anch’essi strutture complesse e a ciascuno è preposto un Direttore nominato dal Direttore Generale, su proposta del Direttore Sanitario, sentito il pare-re del direttore del DPV. I Distretti Veterinari trovano un riferimento tecnico funzionale, per le questioni generali e per il personale dirigente, nelle Aree Veterinarie del DPV e nella sua Direzione, mentre si riferi-scono alla Direzione Generale per la richiesta di formulazione e rendicontazione deI budget assegnato a livello distrettuale. I Direttori dei DVET si avvalgono di due Responsabili di U.O., che svolgono il ruolo di referenti distrettuali di area; in alcuni casi, sono presenti anche i refe-renti di U.O. di equipe dei macelli industriali.

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Presso i DVET operano i dirigenti veterinari, cui è assegnato un territorio; da qualche anno vengono, inoltre, svolti controlli mediante gruppi di audit composti da figure che non hanno una competenza sull’impianto o sull’allevamento oggetto del controllo. Nel 2014 è stata data applicazione alla rotazione del personale che da più di cinque anni svolgeva la pro-pria attività presso un determinato territorio o impianto. Sempre presso i DVET operano anche dei tecnici della prevenzione (tdp), non organizzati secondo un’assegnazione territoriale e che svolgono attività di controllo tramite audit, ispe-zioni e campionamento in autonomia o in affiancamento ai veterinari ufficiali; in ogni DVET è presente un coordinatore dei tecnici della prevenzione. Presso i DVET, sono presenti anche operatori tecnici che svolgono funzione di supporto ma-teriale a veterinari e tdp in alcune attività (prelievo campioni, trasporto dei campioni al la-boratorio, approvvigionamento e magazzino dei materiali necessari, gestione degli stru-menti ecc.). Veterinari Ufficiali, tdp e operatori tecnici trovano i riferimenti normativi e le indicazioni per lo svolgimento delle attività (numero di prestazioni, modalità per la documentazione delle pre-stazioni e la registrazione dei risultati ecc.) nella programmazione distrettuale e nel PIAPV. Infine, presso il DPV e i Distretti, è presente personale amministrativo che dipende funzional-mente dal Direttore del DPV e dai Direttori dei DVET, mentre gerarchicamente risponde al Direttore Amministrativo.

1.2 Funzioni del DPV e dei DVET 1.2.1. DPV e dei DVET Il DPV, nel suo complesso, ha funzioni di programmazione, coordinamento, supporto e veri-fica delle attività di Sanità Pubblica Veterinaria svolte sul territorio dai DVET, che hanno, in-vece, il compito di rilevare la domanda di prestazioni del proprio bacino d'utenza, ade-guandovi le relative offerte di servizi territoriali. In particolare il DPV ha il compito di individuare gli obiettivi da perseguire (in attuazione a disposizioni regionale ed aziendali, leggi e regolamenti), definire e applicare procedure di-rette a conferire omogeneità alle attività, valutare e verificare la qualità delle prestazioni erogate e assegnare in modo razionale ed ottimale le risorse umane, professionali e stru-mentali, al fine di consentire una miglior erogazione delle prestazioni ed una razionalizzazio-ne dei costi ed, infine, individuare gli indicatori utili per la valutazione e la verifica dell'ap-propriatezza e dell'efficacia delle prestazioni. 1.2.2. Il Direttore del DPV interpreta gli indirizzi regionali, individuando gli obiettivi generali di attività, e coordina il processo di pianificazione delle tre aree funzionali con il coinvolgimen-to dei Direttori dei DVET; valuta le risorse disponibili, coordina il monitoraggio delle attività, attraverso indicatori definiti dai Direttori delle Aree Funzionali, e la verifica dell’efficienza e

DIRETTORE DISTRETTO DIRETTORE DISTRETTO

Referente Area A e C Referente Area B Coordinatore

tecnici della prevenzione

operatori tecnici collaboratori tecnici

ecc.

Personale amministrativoAss. amministr. Collab amministrativi

Veterinari ufficiali area A e C

Veterinari ufficiali Area B Tecnici della prevenzione

ORGANIGRAMMA DISTRETTI VETERINARI

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dell’efficacia dei controlli ufficiali svolti, attraverso la predisposizione di un sistema di audit interno. 1.2.3. Il Direttore del DVET rappresenta al DPV i bisogni, le peculiarità e le criticità del territo-rio di sua competenza ed è, infatti, il principale riferimento del DPV per la categorizzazione del rischio; inoltre, analizza e rappresenta al DPV le risorse umane e strumentali disponibili, contribuendo alla definizione dei livelli d’attività programmata nei diversi settori. Il Direttore del DVET opera per l’attuazione del PIAPV, definendo, sulla base dei criteri stabili-ti, la pianificazione territoriale delle attività e assegnando i compiti specifici e la tempistica per la realizzazione del PIAPV nonché definendo il sistema di monitoraggio degli obiettivi e individuando gli operatori incaricati. Quindi, il Direttore del DVET segue la verifica, il monitoraggio e la rendicontazione di tutte le attività, programmate e non, sia in termini quantitativi, che qualitativi e assume, quando necessario, le misure correttive/preventive necessarie a superare eventuali criticità nell’attuazione del programma. In caso di manifesta impossibilità a conseguire un obiettivo previsto dal PIAPV, il Direttore informa appena possibile il DPV per attivare l’eventuale collaborazione con altro Distretto e, in casi di particolare gravità, informa la Direzione aziendale e il Direttore del DPV. 1.2.4. Le Aree Veterinarie Il DPV svolge le funzioni viste sopra attraverso le Aree (e con la collaborazione delle U.O.), cui sono affidate funzioni d’indirizzo, coordinamento, programmazione, monitoraggio e veri-fica delle attività veterinarie svolte sul territorio provinciale dai DVET. In particolare, l’Area di Sanità Animale si occupa delle tematiche connesse alle malattie infettive e parassitarie degli animali, agli insediamenti zootecnici e alle strutture di ricovero animali, alle stalle di sosta, mercati, fiere ed esposizioni e concentramenti di animali, oltre alla tutela degli animali di affezione, compresa la prevenzione del randagismo. L’Area di Igiene degli Alimenti di origine animale opera, invece, sull’ispezione negli impianti di macellazione, sul controllo igienico-sanitario della produzione e trasformazione degli ali-menti di o. a. (laboratori di sezionamento, di prodotti a base di carne, di stagionatura, de-positi frigoriferi ecc.), sulla vigilanza, sul trasporto, sulla commercializzazione al dettaglio e somministrazione di alimenti di origine animale (spacci, macellerie, mense, ristoranti, agrituri-smi ecc.), sulle tossinfezioni alimentari, sui riconoscimenti CE e sulla gestione delle allerte nel settore degli alimenti di o. a. destinati al consumo umano. L’Area di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche si occupa della produzio-ne di latte e prodotti lattiero caseari, della distribuzione e impiego del farmaco veterinario (compreso il monitoraggio della presenza di residui di farmaci e contaminanti ambientali negli alimenti di origine animale e negli allevamenti), dell’alimentazione destinata agli ani-mali da reddito e d’affezione e della gestione delle allerte nel settore mangimistico, della riproduzione animale, del benessere degli animali da reddito e d’affezione in allevamento e durante il trasporto (compresi quelli utilizzati nella sperimentazione), della raccolta, trasporto e trattamento delle spoglie animali e dei sottoprodotti della macellazione. 1.2.5. Le Unità Operative del DPV e i referenti L’U.O. Qualità e Produzioni Minori opera nell’ambito del Sistema Qualità Aziendale, in colla-borazione con i referenti dei Distretti Veterinari, monitorando e verificando l’applicazione delle procedure di qualità, gestendo le eventuali non conformità e procedendo all’aggiornamento e alla revisione delle procedure; è il principale riferimento del Direttore del Dipartimento per la realizzazione del sistema di auditing interno, alla cui attività parteci-pa direttamente; collabora con il Direttore del DPV e con i Direttori delle Aree per il monito-raggio degli obiettivi definiti dal PIAPV e di quelli assegnati al DPV e ai DVET nell’ambito del processo aziendale di budget. Fornisce, inoltre, supporto tecnico al Direttore del DPV e dei DVET per la gestione e la pianificazione delle attività relative all’apicoltura; la referente, inol-tre, quale componente del Comitato Scientifico per la Formazione, collabora con i Direttori del DPV, dei DVET e delle Aree Dipartimentali e con l’Ufficio Formazione, per la progettazio-ne e realizzazione delle iniziative di formazione nell’ambito del Piano di Formazione Azienda-le. L’U.O. Anagrafi Zootecniche collabora con il Direttore del DPV e con i Direttori delle strutture complesse veterinarie alla programmazione delle attività connesse alla gestione delle ana-grafi zootecniche; monitora gli obiettivi legati a tale attività, rilascia le password per la regi-

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strazione delle movimentazioni da parte degli allevatori accreditati e svolge controlli sull’attività degli enti delegati. L’U.O. Randagismo e Igiene Urbana collabora con il Direttore del DPV alla pianificazione delle attività e alla stesura di progetti nel settore di competenza; coordina e monitora gli interventi riguardanti l’Anagrafe Canina Regionale e l’attività di recupero di cani e gatti vaganti, nonché le modalità di gestione delle colonie feline e gli interventi di controllo de-mografico della popolazione canina e felina; verifica la corretta applicazione delle proce-dure per il ricovero degli animali presso i Canili Sanitari e Rifugi e presso le strutture di deten-zione per cani e gatti. L’U.O. Sicurezza alimentare/Export Paesi Terzi svolge un’azione di supervisione generale sul tema dell’export verso i Paesi terzi e Custom Union, collaborando per la pianificazione dei controlli ufficiali negli impianti, con l’obiettivo di verificare il rispetto dei requisiti previsti per gli impianti abilitati all’export verso Paesi terzi e la corretta applicazione, negli stessi, del con-trollo ufficiale, oltre ad effettuare controlli e interventi di supervisione, secondo le indicazioni regionali e ministeriali. Inoltre partecipa all’attività di auditing interno e collabora, con la se-greteria del DPV, alla gestione della documentazione concernente l’iscrizione/rinuncia degli impianti nelle liste export Paesi Terzi. Il Responsabile di U.O. Supervisione impianti USA verifica, per conto del DPV, il rispetto dei requisiti previsti per gli impianti abilitati all’export verso gli USA e la corretta applicazione, negli stessi, delle procedure di controllo ufficiale; per questo svolge un’azione di supervisione generale sul tema complessivo dell’export verso gli USA ed esegue, in ogni impianto, con-trolli di supervisione periodica, nei quali valuta l’applicazione delle procedure, analizza le cause e individua adeguate soluzioni in caso di non conformità complesse e propone al Direttore AIAOA interventi e provvedimenti. Il referente PNR, in collaborazione con il Direttore AIAPZ, gestisce il Piano Nazionale Residui (PNR), programma i campionamenti a livello territoriale, monitora e rendiconta lo svolgi-mento del Piano, gestisce le positività rilevate e fornisce supporto ai Distretti per le proble-matiche tecnico-giuridiche che ne possono emergere Il referente per le allerta degli alimenti di origine animale e mangimi gestisce le notifiche, in entrata, di allerta per alimenti e mangimi e registra i controlli effettuati e documentati dai DVET, così come, registra, nell’apposito applicativo regionale, i sistemi di allerta attivati a livello locale. 1.2.6. Le Unità Operative dei DVET L’Unità Operativa di Area (B e A/C) collabora con il Direttore del DVET nel settore di compe-tenza e coordina e monitora le attività territoriali per verificare il rispetto delle procedure e per garantire il raggiungimento di tutti gli obiettivi assegnati al DVET; inoltre, collabora col Direttore del DVET alla formulazione di proposte al DPV e concorre, col Coordinatore tdp, a proporre al Direttore del DVET la ripartizione degli incarichi agli operatori. Nell’ambito del sistema di auditing interno, il referente esegue controlli documentali e on site sulla corretta esecuzione tecnica dei controlli, riferendo al Direttore problemi ed aree di miglioramento. L’Unità Operative per l’equipe veterinaria di macello ha come obiettivo garantire, attraver-so un’azione di coordinamento, il corretto svolgimento dei controlli ufficiali negli impianti industriali di macellazione, secondo criteri di efficienza, efficacia ed economicità. 1.2.7. Il Comitato del DPV Il Comitato del DPV è composto dal Direttore del DPV, che lo presiede, dai Direttori delle Aree Dipartimentali, dai Direttori dei DVET, da due Veterinari Dirigenti eletti, da due coordi-natori dei Tecnici della Prevenzione e da un amministrativo, nominati dalla Direzione Gene-rale. Svolge funzioni consultive di proposta ed esprime pareri previsti dal Regolamento del Dipar-timento o da altre fonti normative, coadiuva il Direttore del Dipartimento nell'esercizio delle sue funzioni e si esprime obbligatoriamente su tutte le determinazioni di carattere generale, programmatorio e di attribuzione delle risorse. È prassi consolidata che il Direttore del Dipar-timento di Prevenzione Veterinario convochi un Comitato “allargato” a tutti i Responsabili di UO dipartimentali e Distrettuali e a tutti i Coordinatori dei tdp, quando sono all’OdG argo-menti che incidono sull’operatività del territorio; la proposta del Piano Integrato aziendale della Prevenzione Veterinaria è sempre presentata ad un Comitato “allargato”.

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2. CONTESTO Nel contesto sono riportati i dati riguardanti il territorio, le attività che rientrano nelle compe-tenze dei servizi veterinari ASL, i risultati dei controlli effettuati gli anni precedenti e le risorse umane e strumentali disponibili; viene fatto un cenno anche alle modalità di finanziamento. In molti casi, sono analizzati i dati del triennio 2012/2014, essendo questo il periodo di riferi-mento dell’ultimo Piano Regionale Triennale della Prevenzione Veterinaria e tale forma di elaborazione, in talune situazioni, evidenzia trend di risultati o di attività, molto interessanti. 2.1. Statistica descrittiva dei sistemi veterinario e agroalimentare mantovani Il territorio dell’ASL di Mantova, con una superficie di 2.338 Kmq, si sviluppa fra le province di Bre-scia e Cremona da una parte, quelle emiliano-romagnole di Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara dall’altra e, infine, quelle venete di Rovigo e Verona; è costituito da un territorio preva-lentemente pianeggiante, ad esclusione di una piccola zona settentrionale occupata dai rilievi morenici del Garda, con varia-zioni altimetriche che oscillano tra gli 11 metri di Felonica e i 124 di Solferino. È, quindi, caratteriz-zato dal tipico clima umido della pianura padana, freddo in inver-no e afoso in estate, che favorisce lo sviluppo di zanzare e altri insetti, possibili vettori di ma-lattie. Il patrimonio idrico è costituito, oltre che da Po, Oglio, Mincio e Secchia, anche dalle acque dei fiumi Chiese, Tione e Tartaro, da quelle dei tre laghi che circondano il capoluogo pro-vinciale (Superiore, di Mezzo e Inferiore), formati dal Mincio, e dai numerosi colatori, canali

per l'irrigazione e fossi; la ricchez-za di acque e l’assenza di rilievi orografici fa sì che il 90 per cento del territorio provinciale sia classi-ficato territorio di bonifica. Gli abitanti residenti nella pro-vincia di Mantova sono circa 400.000; il dato ha manifestato, negli ultimi anni, la tendenza ad un leggero aumento, legato es-senzialmente a flussi migratori provenienti da paesi extraco-munitari (gli stranieri censiti sul territorio sfiorano il 13% del tota-le); la popolazione è distribuita in 69 comuni e presenta un indice di vecchiaia elevato.

La viabilità stradale sul territorio è, in generale e per vari motivi, malagevole; il fiume Mincio è attraversabile solamente in tre punti, uno dei quali coincide con la città di Mantova che, circondata da laghi, è congestionata e non facilmente attraversabile, mentre il fiume Po è attraversato da sei ponti, di cui solamente tre destinati al collegamento interprovinciale, mentre gli altri tre sono posti al confine della provincia, verso l’Emilia e il Veneto.

trend allevamento bovini 2012-2014

0

1.000.000

2.000.000

3.000.000

4.000.000

5.000.000

6.000.000

7.000.000

8.000.000

9.000.000

1 2 3anni

Italia

Lombardia

Mantova

trend allevamento suini 2012-2014

0

2.000.000

4.000.000

6.000.000

8.000.000

10.000.000

12.000.000

14.000.000

16.000.000

1 2 3anni

Italia

Lombardia

Mantova

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L’estensione della rete idrica e la vetustà delle strutture viarie (per la maggior parte inadatte ai flussi di traffico attuali) nonché la posizione geografica stessa della provincia, che funge da cerniera tra Lombardia, Veneto ed Emilia e da corridoio di passaggio sia fra i paesi del

Nord Europa e l’Italia sia per le merci in transito sull’asse Est – Ovest della Pianura Padana, ren-dono ragione di una velocità me-dia di percorrenza di circa 40 – 45 km orari. Ulteriori motivi di rallentamento, sono rappresentati dalla normale presenza, sul reticolo viario, di mezzi agricoli e dal fenomeno della nebbia, che non è inconsue-to riscontrare nel periodo tra otto-bre ed aprile. Il settore primario costituisce an-cora un'importante voce dell'e-conomia della provincia (il 10% del Pil proviene da esso) che, per i

tre quarti deriva dalla zootecnia; le produzioni principali sono rappresentate da cereali e foraggio, connessa, quest’ultima, in particolar modo agli allevamenti di bovini da latte e di suini. Aspetti fondamentali del settore zootecnico-produttivo della pro-vincia di Mantova sono: l’allevamento di un elevato numero di capi (pari all’intero pa-trimonio di una regione come l’Emilia - Romagna): il 21% dei bo-vini (320.916), il 27% dei suini (1.033.669) e il 19% degli avicoli (6.853.225) lombardi; la presenza di un impianto di macellazione bovina che è, ad oggi, il secondo, per attività in Ita-lia, e i tre maggiori macelli indu-striali di suini a livello nazionale (un quarto macello, già attivo, ha interrotto l’attività nel 2014);

numerosi impianti di tra-sformazione di prodotti di origine animale, con particolare rilevan-za della produzione d’insaccati in genere. Il trend d’allevamento, dal 2011 a oggi, mostra come, nella no-stra provincia, parallelamente all’andamento regionale, siano sostanzialmente stabili sia il setto-re suino che quello bovino, così come gli avicoli. Per quanto riguarda il settore del-la macellazione, nella nostra provincia, viene macellato un numero pari a poco più della metà del totale dei suini macella-

trend allevamento avicoli 2012-2014

0

50000000

100000000

150000000

200000000

250000000

1 2 3anni

Italia

Lombardia

Mantova

trend macellazione suini 2012-2014

0

5.000.000

10.000.000

15.000.000

20.000.000

25.000.000

1 2 3anni

Italia

Lombardia

Mantova

trend macellazione bovini 2012-2014

0

500.000

1.000.000

1.500.000

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3.500.000

4.000.000

4.500.000

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1 2 3anni

Italia

Lombardia

Mantova

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ti in Regione Lombardia (2.409.010 su 4.689.367) mentre, relativamente ai bovini, attualmen-te a Mantova, viene macellato circa il 25% del totale regionale (150.157 su 627.866). Il trend evidenzia, negli ultimi quattro anni, pur in presenza del perdurare della crisi econo-mica e della sospensione dell’attività, nell’aprile scorso, da parte di uno dei quattro grossi macelli, una sostanziale stabilità per quanto riguarda i suini. Nel 2014 è apparsa, invece, leggermente in calo, rispetto agli anni precedenti, l’entità delle macellazioni bovine ed il fenomeno è legato, con ogni probabilità, alla crisi economica; l’attività di ristrutturazione del più grande fra i macelli bovini esistente sul territorio, che dovrebbe concludersi nei primi mesi del 2015, porte-rà ad un consistente au-mento dei capi macellati; si ritiene che il numero di capi macellati presso questo impianto raddop-pierà, raggiungendo un valore stimato di circa 180.000 – 200.000 capi annui. Nonostante la crisi economica internazionale e l’embargo disposto dalla Federazione Russa sui prodotti di origine comunitaria, l’export di prodotti DOP e formaggi pregiati si mantiene, manifestando, per i primi nove mesi del 2014, una tendenza all’aumento1. Negli allevamenti da latte mantovani, il cui numero rimane sostanzialmente stabile, viene prodotto principal-mente latte destinato alla trasformazione in formaggi a lunga conservazione; il latte prodot-to a Mantova dà origine a più del 10% del formaggio Parmigiano Reggiano e più del 25%

del formaggio Grana Padano sul totale della produzione nazionale. Contestualmente, è prodotto a Mantova il 25% del burro di origine nazionale, men-tre, dagli allevamenti e dai macelli della nostra provincia, proviene oltre il 30% del-le cosce destinate a produrre i prosciutti di Parma e San Daniele. Infine, sul territorio dell’ASL di Mantova, in prossimità del capoluogo, è stato decre-tato un Sito Inquinato di Interesse Nazio-nale (SIN), dove si concentrano una raffi-neria e produzioni chimiche di particolare interesse, anche per il problema dei pos-sibili residui di PCB e Diossine; tale inse-diamento, nel 2012, è stato coinvolto nel piano Regionale SIN, in attuazione all’analogo piano ministeriale (vedi cap. 2.6.4.3.1).

1 Fonte dati CLAL

Produzione latte anno 2014

84%

16%

Lombardia

Mantov a

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2.2. Strutture produttive 2.2.1. Anagrafi Zootecniche 2.2.1.1 Dati Descrittivi L’anagrafe zootecnica è parte fondamentale e supporto per ogni considerazione, relativa alla valutazione programmatica delle azioni di prevenzione veterinaria, rivolta agli alleva-menti zootecnici. Attraverso l’elaborazione dei dati contenuti nell’anagrafe della Banca Dati Regionale (BDR) è possibile avere un quadro puntuale del numero degli allevamenti e della loro consistenza, nonché, attraverso il sistema della georeferenziazione, della loro esatta posizione geografi-ca. Nella provincia di Mantova vengono allevati circa 320.000 bovini in circa 2.300 allevamenti; un terzo di questi animali sono rappresentati dalle vacche da latte (115.733 al 01/12/2014). I capi suini sono oltre un milione in oltre 700 allevamenti, mentre i capi avicoli sono quasi set-te milioni in 511 allevamenti. Si tratta di una realtà zootecnica paragonabile a pochissimi altri contesti; per questa ragio-ne, la salute degli animali, nella nostra provincia, assume notevole valenza sia per le riper-cussioni sulla salute umana che per le ricadute sul tessuto produttivo e socio-economico. Per esporre schematicamente l’analisi del contesto zootecnico mantovano, vengono ripor-tate di seguito le tabelle con i dati aggregati per specie animale, attività zootecnica, tipo-logia produttiva e Distretto Veterinario. I dati sono estratti dal sistema SIVI - Sistema Informativo Veterinario Integrato della Regione Lombardia.

Contesto Zootecnico della provincia di Mantova (fonte: SIVI, Regione Lombardia, 07/01/2015)

Tipologia

ASL Mantova DVET As/Guidizz DVET Mantova DVET Os/Suzz DVET Viadana

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

bovini 2.279 320.916 829 103.999 590 102.000 626 90.493 234 24.424

suini 740 1.033.569 239 267.082 198 388.049 227 222.784 76 155.654

avicoli 511 6.853.225 187 4.116.245 165 1.351.557 122 798.915 37 586.508

ovi-caprini 363 3.303 124 1.541 96 678 103 675 40 409

equidi 1.250 3.404 445 1.434 296 775 342 839 167 357

totali 5.143 8.241.418 1.824 4.517.301 1.345 1.843.059 1.420 1.113.706 554 767.352

Il dato ripor-tato nella tabella pre-cedente e relativo al numero dei capi, nel caso dei bovini, è un dato pun-tuale, in quanto gli animali sono identificati e registrati individual-mente; per

le altre specie invece il dato si riferisce alla “consistenza media”, intesa come capi media-mente presenti nell’allevamento durante un ciclo produttivo.

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2.2.1.2. Bovidi

Tipologia

ASL Mantova DVET As/Guidizz DVET Mantova DVET Ost/Suzz DVET Viadana

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Riproduzione latte 1.012 200.332 297 61.824 267 63.077 334 55.341 114 20.090

Riproduzione manze 170 6.235 43 2.269 41 1.636 58 1.659 28 671

Produzione carne rossa 877 58.077 408 23.102 240 25.650 154 6.296 75 3.029

Produzione carne bianca 91 51.257 21 13.853 18 10.930 51 26.160 1 314

Produzione carne svezzam. 13 877 6 746 4 124 3 7 0 0

Riproduzione vacca- vitello 87 3.210 41 1.315 14 578 16 997 16 320

S. sosta / altre strutture 22 603 8 568 6 5 8 30 0 0

Bufali 7 325 5 322 0 0 2 3 0 0

totale 2.279 320.916 829 103.999 590 102.000 626 90.493 234 24.424

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Nell’ambito della programmazione delle attività è necessario far riferimento al numero degli allevamenti e dei capi per stimare le risorse necessarie e stabilire la ripartizione delle stesse; la tabella successiva, mette in evidenza che il dato “grezzo” deve essere riconsiderato al netto degli allevamenti a capi zero (15 %). Si ritiene, anche, non trascurabile la valutazione dell’impegno di risorse commisurata alla complessità dei controlli in contesti particolari, con strutture obsolete, come spesso si pre-sentano gli allevamenti molto piccoli e a conduzione amatoriale/famigliare; a questo pro-posito la stessa tabella mostra come circa mille allevamenti con capi attivi restano nelle fa-sce di consistenza inferiore ai 100 capi.

BOVIDI - consistenza media anno 2014 (fonte BDR) Distribuzione Allevamenti e capi per classi di consistenza

capi =0 da 1 a 10 da 11 a 30 31-50 51-100 101- 200 201- 500 501- 1000 >1000

Capi 0 1280 3700 5962 21944 59994 130334 52814 44888

Allevamenti 338 364 191 146 298 411 425 81 25 2.2.1.3. Suidi

Tipologia

ASL Mantova DVET As/Guidizz DVET Mantova DVET Os/Suzz DVET Viadana

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Riproduzione - ciclo aperto 78 286.398 24 69.574 24 110.054 16 49.480 14 57.290 Riproduzione - ciclo chiuso 18 34.283 9 21.401 8 12.879 1 3 0 0 Riproduzione – svezz. 4 4.923 4 4.923 0 0 0 0 0 0 Ingrasso – svezz. 81 146.085 23 34.492 30 75.897 22 25.860 6 9.836 Ingrasso inter. magronag-gio 18 83.226 1 1.030 6 42.225 6 14.434 5 25.537

Ingrasso - finissaggio 314 475.122 75 135.569 89 146.937 115 132.969 35 59.647 Ingrasso autoconsumo 220 111 100 37 39 33 67 38 14 3

altre 7 3.421 3 56 2 24 0 0 2 3.341

Totali 740 1.033.569 239 267.082 198 388.049 227 222.784 76 155.654

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2.2.1.4. Avicoli

Avicoli presenti nella provincia di Mantova (fonte: SIVI, Regione Lombardia, 07/01/2015)

Specie Tipologia ASL Mantova DVET As/Guidizz DVET Mantova DVET Os/Suzz DVET Viadana

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Polli uova da consu-mo 56 3.341.170 27 2.101.227 20 801.832 5 264.771 4 173.340

Polli uova da cova 7 64.777 6 47.200 0 0 1 17.577 0 0

Polli da carne 101 2.696.081 61 1.537.166 11 411.568 24 422.146 5 325.201

Tacchini varie 46 633.103 31 395.349 7 127.204 3 31.300 5 79.250

varie rurali 211 10.031 37 1.108 102 3.575 58 3.220 14 2.128

varie svezzamento 10 14.935 6 7.420 2 1.109 2 6.406 0 0

varie varie 80 93.128 19 26.775 23 6.269 29 53.495 9 6.589

totali 511 6.853.225 187 4.116.245 165 1.351.557 122 798.915 37 586.508

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2.2.1.5. Ovi-Caprini

Ovi-Caprini presenti nella provincia di Mantova (fonte: SIVI, Regione Lombardia, 07/01/2015)

Specie

Tipologia

ASL Mantova DVET As/Guidizz DVET Mantova DVET Os/Suzz DVET Viadana

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Ovini da latte 2 10 1 0 0 0 1 10 0 0

Ovini da carne 78 1.777 20 1.080 25 306 24 346 9 45

Caprini da latte 4 348 2 40 0 0 1 30 1 278

Caprini da carne 267 1.134 97 414 66 354 74 280 30 86

varie altro 12 34 4 7 5 18 3 9 0 0

Totali 363 3.303 124 1.541 96 678 103 675 40 409

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2.2.1.6. Equidi

Equidi presenti nella provincia di Mantova (fonte: SIVI, Regione Lombardia, 07/01/2015)

Specie

Tipologia

ASL Mantova DVET As/Guidizz DVET Mantova DVET Os/Suzz DVET Viadana

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

Alle

v.

Cap

i

equini Allevamenti 1.060 3.116 384 1.380 240 693 294 724 142 319

varie Allevamenti 177 288 57 54 52 82 46 114 22 38

varie F.A./s. di sosta 13 0 4 0 4 0 2 0 3 0

Totali 1.250 3.404 445 1.434 296 775 342 838 167 357

I dati relativi ai capi presenti negli allevamenti sono solo indicativi, in quanto registrati in BDR al momento dell’attivazione degli allevamenti e aggiornati in occasione di successivi even-tuali controlli. 2.2.1.7. Allevamenti apistici La consistenza degli allevamenti apistici nell’ASL di Mantova nel 2014 è rappresentata nella

tabella seguente (dati SIVI); si può notare il continuo, seppur lieve, miglioramento della situazione con l’aumento sia di apicoltori, che di alveari; va detto che, nel numero di apiari e alveari denunciati sono compresi anche quelli di 21 apicoltori,

residenti fuori dalla nostra provincia, che gestisco-no un numero di alveari pari al 23,6% del totale. Le dimensioni del settore apistico nella nostra provin-cia sono piuttosto esigue; nei grafici seguenti, il confronto dei nostri dati con quelli regionali eviden-zia quest’aspetto. Per avere un’idea del livello prevalentemente hobbistico della nostra apicoltura, basti dire che dei 249 apicoltori mantovani, solo 38 possiedono un numero di alveari uguale o superiore 30 e di questi solo 13 ne possiedono più di 100 (solo uno di essi ne

ha quasi 500); questi ultimi, però, detengono il 45,6% sul totale degli alveari della provincia di Mantova. 2.2.1.8. Allevamenti ittici La presenza di allevamenti ittici nel nostro territorio è estremamente limitata, come si può evincere dalla tabella seguente. Le specie allevate sono principal-mente, storionidi, trote, ciprinidi e pesce gatto. * 1 uso privato * * compresi in ingrasso 2.2.1.9. Trend allevamenti e capi L'andamento del numero degli allevamenti si mantiene sostanzialmente stabile; si rileva una diminuzione più marcata degli allevamenti di bovini e un leggero aumento degli alleva-menti di altre specie, soprattutto di quelle cosiddette "minori", come gli ovi-caprini e gli

Apicoltori e alveari nella provincia di Mantova (fonte SIVI, Regione Lombar-dia, 11/12/14)

Anno Apicoltori Residenti sul Territorio

Postazioni in denun-cia denunciati

Alveari in de-nuncia

2011 169 234 3212 2012 189 264 3206 2013 213 287 3964 2014 249 328 4218

DVET ingrasso per consumo umano

pesca sportiva riproduzione totale

allev.

As/Guidizz 5 7 2 ** 12

Mantova 0 3 0 3

Ost./Suzz. 2* 3 1 6

Viadana 0 1 0 1

N. alveari anno 2014

4218

118506

MantovaRegione

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equidi; si tratta, in questi casi, di “micro” allevamenti amatoriali ove queste specie vengono detenute alla stregua di animali da compagnia. La diminuzione del numero degli allevamenti di bovini, suini e avicoli è in parte dovuta al progressivo passaggio a forme di allevamento intensivo con chiusura delle realtà di dimen-sioni non più economicamente sostenibili. Tale interpretazione del dato viene confortata dalla sostanziale tenuta del numero delle vacche da latte che costituiscono, per il settore dell’allevamento bovino mantovano, il da-to di riferimento più importante; in particolare nell’ultimo quinquennio il territorio mantovano vede un incremento del numero delle vacche da latte del 3%.

Allevamenti - 5 anni 2010 2011 2012 2013 2014 Variazione

Bovini 2.608 2.472 2.436 2.315 2.279 -329

Ovi-caprini 304 321 323 338 363 +59

Suini 807 782 773 755 740 -67

Avicoli 557 554 537 496 511 -46

Equini 1.081 1.179 1.186 1.206 1.250 +169

Capi - 5 anni 2010 2011 2012 2013 2014 Variazione Bovini totale 326.641 324.628 321.250 320.152 320.916 -5.725

Bovini - vacche latte 112.478 114.626 114.117 114.298 115.733 +3.255

Ovi-caprini 2.547 4.042 3.622 3.365 3.303 +756

Suini 1.300.356 1.130.186 1.097.494 1.029.076 1.033.569 -266.787

Avicoli 6.700.465 7.355.385 6.290.087 6.378.981 6.853.225 +152.760

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L’azione di continua “ripulitura” delle anagrafi degli allevamenti zootecnici ha contribuito alla determinazione del trend negativo della loro numerosità; gli interventi di allineamento alla realtà del territorio del database, hanno influito significativamente sulla diminuzione degli allevamenti registrati. 2.2.1.10. Censimenti fauna selvatica a vita libera Il territorio della provincia di Mantova, prevalentemente pianeggiante ed intensamente col-tivato a colture cerealicole, foraggere e ortofrutticole, non costituisce un habitat ideale per i grandi ungulati selvatici. Le tipologie di coltivazioni presenti comportano la presenza principalmente di lagomorfi (le-pri), galliformi (fagiani) e roditori (nutrie); le popolazioni delle prime due specie, a causa del-la rarefazione degli spazi naturali incolti e dei prelievi a carattere venatorio, sono costituite, per la maggior parte, da soggetti immessi volontariamente, mentre la nutria deriva da ani-mali importati dal Sud America negli anni fra il 1930 e il 1960 e fuggiti o abbandonati, da al-levamenti creati allo scopo di ottenere pellicce. La lepre (Lepus europaeus) rappresenta il mammifero di maggior consistenza sul territorio provinciale; le immissioni di lepri sono effettuate principalmente utilizzando soggetti catturati nelle zone di ripopolamento provinciali, mentre sono state abbandonate da alcuni anni le pratiche di ripopolamento con animali provenienti dall’estero. A fine 2013, primo anno di attuazione del “Piano regionale di monitoraggio e controllo sani-tario della fauna selvatica”, il risultato delle catture ha evidenziato, in alcuni territori, una sensibile diminuzione del numero di soggetti. Il fagiano comune (Phasianus colchicus) rappresenta la specie avicola di maggior interesse venatorio e deriva quasi interamente da soggetti immessi volontariamente sul territorio; la densità media della popolazione varia da 0,1 a 0,6 coppie per Kmq ed è maggiormente sviluppata nelle aree golenali. Annualmente vengono immessi sul territorio, a scopo venatorio, oltre 30.000 soggetti, per la maggior parte di provenienza nazionale; le immissioni avvengono a seguito di comunica-zione al Distretto Veterinario che verifica le certificazioni di origine, sanità e provenienza. La nutria (Myocastor coypus) non è una specie animale autoctona, ma deriva da immissioni fortuite o volontarie di soggetti importati ed allevati a scopo imprenditoriale; l’estesa rete di corsi d’acqua, naturali ed artificiali, esistenti sul territorio costituisce un habitat favorevole allo sviluppo di questa specie che è, inoltre, dotata di una ampia capacità di adattamento alimentare e sfrutta le colture esistenti per riprodursi in notevole quantità. Non è ben chiaro se questa specie costituisca un rischio sanitario, ma, a causa dei danni provocati a manufatti irrigui e alle colture adiacenti, è oggetto di un piano provinciale di contenimento. Per quanto concerne le altre specie, va rimarcato che la presenza di zone umide e boscose lungo il corso dei fiumi comporta l’insistenza sul territorio di uccelli acquatici (principalmente anatidi), sia stanziali che migratori; tale situazione determina un aumento di rischio per la diffusione di influenza aviaria. Sempre legata alla presenza e all’estensione delle zone umide e boscose nelle fasce gole-nali, è l’esistenza di una vasta popolazione di corvidi (taccole e gazze) che possono costitui-re un serbatoio per il virus della Febbre del Nilo Occidentale (WND) e una possibile fonte di rischio per la diffusione di Trichinella; su tali specie, con la collaborazione del settore Caccia e Pesca dell’amministrazione provinciale, vengono effettuate catture ed analisi presso IZS al fine di monitorare le citate forme morbose. 2.2.1.11. Irradiazione di altre specie Dalle provincie limitrofe alla nostra, seguendo le direttrici dei corsi d’acqua o la contiguità di zone collinari boscose, tendono ad entrare nel nostro territorio alcune specie di ungulati sel-vatici, quali il capriolo (Capreolus capreolus), che scende dall’Appennino emiliano lungo il corso del Secchia e del Panaro e raggiunge il Po, ed il cinghiale (Sus scrofa), che compare saltuariamente nelle zone collinari del nord della provincia e si irradia lungo il corso del Min-cio; tuttavia la comparsa di queste specie è sporadica e la loro presenza non costituisce pericoli da punto di vista sanitario. Diverso è il problema posto dalla volpe (Vulpes vulpes), che trova sul nostro territorio un areale favorevole; questo carnivoro può costituire un serbatoio per la rabbia silvestre, quin-

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di, un irraggiamento di soggetti provenienti da altri territori potrebbe costituire un pericolo per la popolazione canina, in gran parte scoperta nei confronti di questa pericolosissima malattia. 2.2.1.12. Anagrafi delle specie da affezione L’anagrafe degli animali d’affezione è gestita da un sistema informativo, il cui quadro regolamentare si è completato con la L. R. n. 33/2009 e vede coinvolti i medici veterinari delle ASL, i medici veterinari liberi professionisti e i comuni; la predisposizione di un unico sistema in capo alla Regione si è avviata nel 2002 con l’indicazione di utilizzare, quale metodo di identificazione, il microchip, in sostituzione del tatuaggio. Attualmente, la banca dati regionale consente di registrare

ogni evento (cambi di proprietà, smarrimento, furto, ritrovamento) che riguarda i cani identificati con microchip e regolarmente iscritti e consente di conoscere, in modo sempre più dettagliato, il fenomeno dell’abbandono; il sistema permette, anche, di registrare gatti, colonie feline e furetti. In tabella sono riportati gli animali iscritti in anagrafe, presenti

sul territorio mantovano alla data del 31 dicembre 2014, suddivisi per specie. In una seconda tabella, è riportata l’attività d’iscrizione in anagrafe canina negli ultimi tre anni. Le colonie feline registrate in ACR comprendono anche singoli soggetti sterilizzati e considerati come “colonia”; al 31/12/2014, risultano registrate 1.245 colonie feline. Il canile sanitario è una struttura destinata al ricovero temporaneo di: cani morsicatori, cani vaganti catturati, rinvenuti o consegnati dal rinvenitore diretta-

mente o tramite la forza pubblica; gatti morsicatori, gatti che vivono in libertà e catturati nell’ambito dei piani di sterilizza-

zione attivati dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario; altri animali rinvenuti senza proprietario, ai fini della profilassi antirabbica e compatibil-

mente con la recettività e le caratteristiche della struttura. Il canile rifugio è una struttura destinata al ricovero di: cani e gatti che hanno superato il controllo presso il ricovero sanitario; cani e gatti ceduti definitivamente dal proprietario, affidati dall’autorità giudiziaria o

temporaneamente ospitati su disposizione del sindaco per assenza forzosa del proprietario o detentore o per l’osservazione volta all’accertamento delle condizioni fisiche;

altri animali, compatibilmente con la recettività e le caratteristiche della struttura. Nella tabella a lato (dati BDR) sono ripor-tate le strutture per il ricovero degli animali d’affezione, pubbliche e private, presenti in

provincia e registrate in anagrafe alla data del 31 dicembre 2014. Oggetto dei controlli da parte dell’ASL di Mantova sono anche le strutture veterinarie; inte-ressanti sono pure i dati relativi alle morsicature/aggressioni da parte dei cani (vedi tabella seguente, relativa alle osservazioni effettuate su morsicature riferite ad animali di proprietà accertata).

Animali iscritti anagrafe canina Mantova (31/12/14)

CANI GATTI FURETTI

72.998 782 8

Attività annuale di iscrizione in anagrafe canina

2012 2013 2014

2.163 2.405 2.295

Strutture di ricovero pubbliche e private ASL Mantova

c. sanita-rio c. rifugio struttura

zoofila pensione struttura. allevamento

struttura amatoriale

struttura commerc.

4 4 0 8 26 3 1

Strutture veterinarie

Tipologia impianto N. impianti

Ambulatorio veterinario 47

Clinica o casa di cura veterinaria 7

Studio veterinario 5

Studio veterinario associato 5

totale 64

Morsicature anno 2014 Specie Numero

cani 286

gatti 45

altri animali 7

totale 338

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2.2.1.13. Anagrafi delle strutture e degli operatori della Riproduzione Animale Nell’ambito delle proprie competenze ed al fine di salvaguardare il patrimonio zootecnico ed accrescerne la produttività, il Dipartimento di Prevenzione Veterinario opera una attività di controllo sulla riproduzione animale. Tale attività, che entra a far parte del Piano Integrato Regionale dei Controlli (PRIC), sulla base del Decreto D.G. Agricoltura del 14 febbraio 2005, n. 2009, viene svolta congiunta-mente dalla Direzione Generale della Sanità e dalla Direzione Generale Agricoltura ed inte-ressa le stazioni di monta naturale equina, le stazioni di inseminazione artificiale, i centri di raccolta ed i recapiti di materiale seminale, i centri di produzione ed immagazzinaggio del materiale seminale, i centri di produzione ed i gruppi di raccolta degli embrioni e degli ooci-ti, gli allevamenti suini che praticano la fecondazione suina aziendale. L’attività di controllo si estende anche agli operatori che praticano la fecondazione artifi-ciale, siano essi operatori pratici (cosiddetti laici) o veterinari, e sulle attività da essi esercita-te presso le aziende di allevamento. La Direzione Generale della Sanità si avvale dell’opera dei Dipartimenti di Prevenzione Ve-terinari, mentre la Direzione Generale Agricoltura si è, fino ad ora, appoggiata alle strutture delle Amministrazioni Provinciali delegate; a seguito della modifica legislativa che ha inte-ressato le Amministrazioni Provinciali, non è ancora stato stabilito se tali competenze rimar-ranno o meno in capo alle Province. In ambito provinciale sono presenti le strutture e le figure professionali riportate nella seguen-te tabella:

Tipologia attività Numero Operatori pratici inseminazione artificiale 1159 Veterinari esercenti inseminazione artificiale 88 Stazioni di monta naturale pubblica 11 Centri di Produzione e Recapiti di materiale seminale 6 Centri di Produzione e Gruppi di Raccolta di Embrioni ed Oociti 1 Allevamenti suinicoli che praticano inseminazione artificiale in ambito aziendale 59

fonte dati BDR 15 dicembre 2015 Il trend si manifesta stabile, anche se è da rilevare che, difficilmente gli operatori pratici co-municano la cessazione della propria attività e gli allevamenti suini da riproduzione non co-stantemente segnalano variazioni della struttura sociale; a motivo di ciò le anagrafiche non sono sempre correttamente aggiornate. 2.2.2. Anagrafe stabilimenti di alimenti per il consumo umano La provincia di Mantova è caratterizzata dalla presenza di numerosi impianti che producono alimenti di origine animale destinati al territorio nazionale, comunitario e a numerosi Paesi Terzi, e tutti sono registrati nel Sistema Informativo Veteri-nario Integrato (SIVI). Per ciascun insediamento, sono riportati gli im-pianti produttivi presenti e tra questi è evidenziato l’impianto ritenuto prevalente, solitamente asso-ciato al rischio più elevato e al maggiore im-pegno di risorse per i controlli ufficiali.

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In SIVI sono differenziate le due tipologie di impianti attualmente esistenti: impianti ricono-sciuti e impianti registrati; gli impianti riconosciuti sono gestiti anche da un applicativo del Ministero della Salute, denominato Sintesi. Nelle tabelle che seguono, sono riportati gli impianti riconosciuti e registrati presenti in pro-vincia di Mantova. 2.2.2.1. Impianti riconosciuti (prevalenti) Gli impianti riconosciuti operano prevalentemente nel settore della macellazione di suini e bovini, della trasformazione delle carni, prevalentemente suine, e della produzione dei due formaggi DOP, il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano, ma sono presenti anche numero-se altre produzioni. Rilevante è la presenza di alcuni importanti macelli: attualmente, gli stabilimenti industriali di macellazione sono otto.

* Paesi le cui liste sono gestite dal Ministero (tabella aggiornata)

Tipologia A/G MN O/S Via Tot

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero 5 6 4 2 17

Sezione 0 - Attività generali - Centro di riconfezionamento 2 5 1 1 9

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento 0 0 2 10 12

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello 10 9 6 7 32

Sezione II - Carni di pollame e di lagomorfi - Laboratorio di sezionamento 3 1 0 0 4

Sezione II - Carni di pollame e di lagomorfi - Macello 0 0 1 0 1

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Centro di raccolta 0 1 0 0 1

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di stagionatura 4 1 4 2 11

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione 13 22 25 10 70

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trattamento termico 1 0 0 0 1 Sezione V - Carni macinate, preparazioni di carni e carni separate meccanica-mente - Laboratorio di carni macinate 0 1 0 0 1

Sezione V - Carni macinate, preparazioni di carni e carni separate meccanica-mente - Laboratorio di preparazione carni 0 0 0 1 1

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione 10 24 11 10 55

Sezione VIII - Prodotti della pesca - Locale di macellazione di prodotti di acqua-coltura 1 0 0 0 1

Sezione VIII - Prodotti della pesca - Stabilimento di trasformazione 0 1 0 2 3

Sezione X - Uova e ovoprodotti - Centro di imballaggio uova 0 0 1 1 2

Sezione X - Uova e ovoprodotti - Stabilimento di trasformazione (ovoprodotti) 0 0 0 0 0

Sezione XI - Cosce di rana e lumache - Stabilimento di trasformazione 1 0 0 0 1

Sezione XII - Grassi animali fusi - Stabilimento di trasformazione 0 0 1 1 2

Sezione XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stabilimento di trasformazione 0 0 2 1 3

Sezione XIV - Gelatine - Centro di raccolta 0 0 1 0 1

Totale complessivo 50 71 59 48 228

Distribuzione impianti settore carne e latte che esportano nei vari Paesi Terzi - Anno 2014

Paese

USA

*

CA

NA

DA

*

GIA

PPO

NE

*

CO

REA

SUD

*

SIN

GA

PORE

*

HO

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Cus

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Rep

. Pop

ola

re C

ina

n. Impianti 3 8 13 7 4 16 11 13 7 1 6 6 3 3 1 2 2 14 3

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Tra gli impianti riconosciuti sono presenti numerosi stabilimenti che esportano i loro prodotti (settore carne e latte) verso Paesi terzi; dal 2012 al 2014, il numero degli impianti che espor-tano è passato da 29 (19 carne, 10 latte) a 25 (18 carne, 7 latte) per rinunce che hanno in-teressato soprattutto la lista Custom Union. Nella tabella sottostante, considerando che gli impianti solitamente esportano in più di un paese, è rappresentata la distribuzione degli stabilimenti (sia settore carne che latte) nelle varie liste export. Gli stabilimenti (sia settore carne che latte) iscritti in una o più liste sono così suddivisi per ti-pologia di impianto prevalente: Per

quanto riguarda i macelli, alcuni hanno autorizzazioni particolari che consentono loro di macellare secondo riti religiosi (rito islamico) o possono accettare animali provenienti da zone con particolari situazioni epidemiologiche verso talune malattie infettive, quali, ad esempio, la Blue Tongue. In tali casi devono essere rispettati specifici requisiti strutturali e gestionali; gli impianti abilitati a macellare animali provenienti da zone soggette a restrizioni per Blue Tongue sono tre, mentre la situazione degli impianti autorizzati a macellare secondo riti religiosi è riportata nella tabella seguente. 2.2.2.2. Impianti registrati (prevalenti) Mentre gli impianti riconosciuti possono commercializzare i loro prodotti in ambito comunita-rio e, in presenza di situazioni particolari, anche verso Paesi terzi, esistono impianti che ne-cessitano solo di una registrazione e possono destinare i loro prodotti solo al mercato nazio-nale.

Tipologia impianto prevalente (dati SIVI) N. impianti

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello 4

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento 6

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione 7

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione 6

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trattamento termico 1

Sezione XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stabilimento di trasformazione 1

totale 25

Impianti autorizzati alla macellazione con rito religioso 2014

Specie macellata Bovina Bovina/ovicaprina Ovicaprina Totale

N. impianti 3 2 0 5

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Tipologia impianto (dati SIVI) N. impianti

Commercio all'ingrosso di alimenti e bevande, cash and carry 4

Deposito conto terzi di alimenti non soggetto a riconoscimento 10 Deposito funzionalmente ma non materialmente annesso ad esercizi di produzione e o vendi-ta di alimenti 19

Deposito riconosciuto additivi, aromi ed enzimi 0

Piattaforma di distribuzione alimenti 1 Impianto di macellazione stagionale di suini 5

Raccolta e lavorazione prodotti apiario 5

Produz. di alimenti in allev. per la vendita diretta al consumatore 8

Lab. prod. e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna) 21

Lab. prod. e vendita di prodotti a base di carne 1

Lab. prod. e vendita di prodotti a base di latte 7

Lab. prod. e vendita gelati 2

Lab. prod. di prodotti gastronomici/rosticceria 99

Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo 21

Trasporto prodotti deperibili 71

Macelleria e/o polleria 185

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 120

Negozio commercializzazione al dettaglio prodotti alimentari vari 45 Superette o Supermercato 110 Ipermercato 9

Pescheria 22 Intermediari 4 Vendita di alimenti surgelati 3

Distributore automatico di latte crudo 10

Negozio mobile per vendita ambulante 132

Banco temporaneo per vendita ambulante 17

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) 616 Festa popolare, fiera 37 Azienda agrituristica con somministrazione pasti 74

Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti 83

Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo 55

Mensa di altre comunità 6

Mensa aziendale 23

Mensa aziendale senza preparazione (Refettorio) 1

Centro cottura/catering > 500 pasti 13

Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti 13 Centro cottura/catering < 500 pasti 21

Bar, tavola fredda 2

Bar, Ristorazione annessa a spaccio,Circolo 1 Refettorio 70

Totale 1946

2.2.2.3. Laboratori che effettuano analisi per la verifica dell’autocontrollo degli OSA I laboratori di analisi che operano nell’ambito dei sistemi aziendali di autocontrollo rivestono un ruolo di primaria importanza nella sicurezza alimentare perché in molti casi sono lo stru-mento per verificare l’efficacia delle azioni messe in campo dagli operatori e, per questo

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motivo è previsto che siano iscritti nell’apposito registro istituito con DGR n. IX/266 del 14/07/2010. Purtroppo, in passato, il sistema di controllo attivato sul territorio regionale dalla UO Veterina-ria della Direzione Generale Salute, ha evidenziato gravi irregolarità che, in alcuni casi, han-no portato a severi provvedimenti contro i titolari di alcuni laboratori lombardi. In provincia di Mantova operano dieci laboratori e, inoltre, undici stabilimenti (macelli indu-striali e altri impianti di trasformazione) sono dotati di laboratorio interno. 2.2.3. Anagrafi attività Area Igiene allevamenti e produzioni zootecniche 2.2.3.1. Anagrafe stabilimenti autorizzati al commercio dei farmaci veterinari (farmacie escluse) Le strutture d’interesse veterinario, autorizzate al commercio di medicinali veterinari possono essere autorizzate al solo commercio all’ingrosso o anche alla vendita diretta . Nell’ASL di Mantova, la situazione di tali strutture, riferita al 31 dicembre 2014, è riportata nel-la seguente tabella (Dati DPV ASL di Mantova).

Tipologia struttura ASL Asola/Guidizzolo Mantova Ostglia/Suzzara Viadana

Solo ingrosso 2 1 1 0 0

Anche vendita diretta 11 2 8 1 0

Totale 13 3 9 1 0

2.2.3.2. Anagrafe attività settore alimentazione animale registrate Reg (CE) 183/2005

Operatori primari registrati ai sensi del Regolamento (CE) 183/2005 art 5, comma 1 (dati DPV ASL Mantova 31.12.14)

Solo produzione prodotti destinabili alimentazione zootecnica 6.373

allevatori 5.400 Totale 11.773

Nel territorio dell’ASL di Mantova al 31 dicembre 2014 erano presenti 10.108 attività registra-te ai sensi del Reg. CE 183/2005 Art. 5, c. 1 e 1.008 imprese registrate ai sensi del Reg. CE 183/2005 Art. 5, c. 2.

Reg. (CE) n. 183/2005 impianti riconosciuti totale 144 Dati SIVI 31/01/15

art. 10, comma 1, lettera a) e b) commercio 73

art. 10, comma 1, lettera a) e b) commercio senza il possesso fisico 6 art. 10, comma 1, lettera a) e b) Commercio di additivi e fabbricazione di mangimi per la vendita 1

art. 10, comma 1, lettera b) produzione 5

art. 10, comma 1, lettera a), b), e c)

Commercio di additivi e di premiscele e fabbricazione di mangimi per la vendita 2

art. 10, comma 1, lettera b) e c)

produzione di premiscele e fabbricazione di mangimi per la vendi-ta 3

art. 10, comma 1, lettera c) produzione per la vendita 12

art. 10, comma 1, lettera c) produzione per l'autoconsumo aziendale 42

Totale 144 Il numero totale dei registrati tende a rimanere costante, se non ad aumentare, in quanto non esiste un obbligo di cancellazione per le aziende non più attive.

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Per quanto concerne i riconosciuti che commercializzano additivi, circa il 50% è costituito da farmacie che hanno convertito la precedente autorizzazione ex DLgs. 123/99, ma che non esercitano l’attività; per questo, da alcuni anni è in corso una campagna per convin-cere i titolari a chiedere la revoca dei decreti di registrazione. Il numero totale dei riconosciuti, depurato dalla citata tipologia di impianto, assommerebbe a 128. 2.2.3.3. Anagrafe stabilimenti per la produzione di mangimi Nel territorio dell’ASL di Mantova sono presenti 12 impianti riconosciuti per la produzione per conto terzi di mangimi (art. 10, c1, lettera c), mentre 42 sono i riconosciuti per autoconsumo aziendale. Oltre agli stabilimenti che possono utilizzare additivi previsti dal Reg. CE 183/2005, sono pre-senti 859 impianti registrati per la produzione per autoconsumo; anche questo dato risente della mancata cancellazione degli operatori che hanno cessato l’attività ed è sovrastimato rispetto ai dati reali. 2.2.3.4. Anagrafe stabilimenti sottoprodotti O.A. Nella tabella che segue (dati SIVI 31/01/2015) sono riportati gli impianti riconosciuti ai sensi del Regolamento CE 1069 del 21 ottobre 2009 recante norme sanitarie relative ai sottopro-dotti di origine animale e prodotti derivati non destinati al consumo umano. Per sottoprodotti di origine animale (SOA), s’intendono tutti i materiali di origine animale, dalle carcasse di animali morti agli alimenti di origine animale, che per vari motivi non sono destinati al consumo umano; tali materiali, prodotti in notevoli quantità, se non corretta-mente gestiti, oltre a causare inconvenienti igienico-sanitari e danni all’ambiente, possono rappresentare un rischio di diffusione di agenti patogeni per l’uomo e per gli animali.

trasf. incener. combust. petfood fertiliz. biogas

compost magazzin. e

transito usi in

deroga tecnici altri (trasp/comm) totale

3 4 3 3 8 4 1 6 18 50

In base al livello di rischio, i sot-toprodotti sono divisi in tre ca-tegorie di materiale: la cate-goria 1, rischio più elevato (es. animali con rischio di trasmis-sione di encefalopatie spongi-formi trasmissibili), la categoria 2, rischio intermedio (animali morti in genere) e la categoria 3, che comprende materiali che avrebbero le caratteristi-che di idoneità al consumo

umano, ma che sono destinati ad altri impieghi (es. alimenti per animali da compagnia). Nel 2012 la normativa riguardante i sot-toprodotti di origine animale ha subito una variazione che ha comportato una modifica nelle categorizzazioni delle tipologie di stabilimento, la cui situazio-ne attuale è visibile nel grafico; nel cor-so del triennio si è visto un leggero au-mento degli impianti di biogas.

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2.3. I parametri sanitari dell’area di Sanità Animale I nuovi casi di malattie infettive denunciate ufficialmente nel 2014 nel territorio della provin-cia di Mantova sono stati i seguenti:

1 caso di influenza aviaria LPAI; 2 casi di Salmonellosi aviari non tifoidee; 1 caso di Mixomatosi nei conigli; 6 casi di West Nile

La seguente tabella propone l’andamento delle denunce relative al quinquennio 2010 - 2014.

Patologia specie colpi-ta

focolai 2010

focolai 2011

focolai 2012

focolai 2013

focolai 2014

Focolai attivi al 01/01/2015

West Nile Disease Specie diver-se 0 0 0 4 6 0

Influenza aviaria LPAI Avicoli 0 0 5 1 1 0

Salmonellosi aviarie Avicoli 2 0 4 0 2 1

Leptospirosi Suini 2 1 0 1 0 0

Tubercolosi Bovini 2 1 0 0 0 0

Peste Americana Api 1 1 1 1 0 0 La West Nile Disease, ricomparsa nel 2013 con numerose segnalazioni di positività anche nell’uomo, ha rimarcato la sua presenza nel territorio della provincia di Mantova anche nel 2014, quando si sono registrati sei focolai legati a campionamenti effettuati nei mesi estivi tra agosto e settembre. All’inizio di agosto, il sistema di monitoraggio della presenza del virus ha dato il suo primo riscontro positivo in una cattura di zanzare effettuata presso un’azienda agricola di San Be-nedetto Po; la zanzara rappresenta il veicolo di trasmissione naturale dell’infezione. Successivamente, le positività sono state riscontrate a Viadana, Bigarello e Borgo Virgilio nei corvidi, che la letteratura scientifica identifica come reservoir del virus in natura; infine, due focolai si sono verificati in due cavalli uno dei quali deceduto. Si sottolinea che i cavalli riscontrati positivi ai test facevano parte di allevamenti dell’alto mantovano, dimostrando, così, il coinvolgimento dell’intero territorio provinciale nell’area di circolazione virale. Nel mese di marzo 2014 si è verificato un focolaio di influenza aviaria LPAI che ha coinvolto un piccolo allevamento (131 capi) avicolo pluri-specie del comune di Ceresara. A seguito di tale riscontro, su disposizione del Ministero, è stato necessario depopolare an-che un altro allevamento (2.000 capi) della medesima proprietà, molto vicino al primo (500 mt), ma insistente sul territorio del comune di Castel Goffredo. Nell’allevamento in cui è stata riscontrata la presenza dell’agente virale alcuni volatili veni-vano detenuti in parchetti esterni con possibilità di contatto con l’avifauna selvatica; questa evenienza conferma l’importanza del rispetto delle norme di biosicurezza, per una efficace prevenzione dell’influenza aviaria, e la necessità di mantenere un elevato il livello di atten-zione per evitare la diffusione dell’infezione verso gli allevamenti intensivi e il passaggio dalla forma LPAI alla più aggressiva HPAI. Altresì, i rilevamenti degli ultimi anni dimostrano l’efficacia del sistema di monitoraggio mes-so in atto sul territorio, che si dimostra in grado di intercettare molto precocemente i focolai di infezione da influenza aviaria. Nel corso del 2014 è stato chiuso il focolaio di Leptospirosi in bovini da latte risalente al 2009; il fatto riveste particolare importanza, visto che l’allevamento coinvolto, sito nel comune di Marmirolo, detiene circa 1.200 capi bovini da latte. Nel corso del 2013 e 2014, è stato monitorato un gruppo (20 capi) di animali sentinella non vaccinati, al fine di dimostrare l’assenza di circolazione dell’agente eziologico; i campio-namenti effettuati sulle sentinelle hanno dato esito negativo. Tutte le attività messe in campo, con la collaborazione tecnico-scientifica della locale se-zione dell'IZSLER, hanno permesso di controllare la malattia e di chiudere il focolaio con l’approvazione della UO Veterinaria di Regione Lombardia, attraverso parere favorevole del Centro Nazionale di Referenza e del Ministero delle Salute.

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2.3.1. Categorizzazione del rischio nell’Area di Sanità Animale Il rischio d’introduzione di malattie infettive negli allevamenti zootecnici è definito attraverso la valutazione di più fattori: il contesto zootecnico e epidemiologico del territorio, il livello di biosicurezza offerto dalle strutture dell’allevamento e dalla capacità gestionale dei fattori di difesa, dalla sensibilità della specie allevata e dall’andamento epidemiologico della malat-tia. L’attività di controllo ufficiale in SA si basa su piani specifici dettati da norme comunitarie, nazionali o regionali; in molti piani i controlli sono previsti sul 100% degli impianti (allevamenti) a cui sono rivolti, mentre in altri casi detti piani, contengono istruzioni operative molto detta-gliate che definiscono modalità, frequenze, numerosità campionarie, specie e tipologie di allevamento da sottoporre a controllo. In pochi casi, di seguito elencati, è possibile attuare la programmazione dei controlli basata sulla graduazione locale del rischio: MVS: per la selezione degli allevamenti di suini da sottoporre a campionamento (24 in-

grassi suini scelti per i controlli MVS) è stata utilizzata la funzione G.R.A.S. di BDR/LISPA, che, elaborando i dati presenti nell’anagrafe zootecnica, definisce una graduatoria degli allevamenti di suini basata sul loro livello di rischio (priorità agli allevamenti con nc o con controllo effettuato da oltre 3 anni);

Biosicurezza suini: gli allevamenti categoria ingrasso da controllare sono stati selezionati con l’utilizzo della funzione G.R.A.S. di BDR/LISPA con priorità agli allevamenti con nc o con controllo effettuato da oltre 3 anni;

Biosicurezza avicoli: criteri di graduazione del rischio per categoria: svezzatori e com-mercianti, allevamenti intensivi nel territorio della ex area di vaccinazione, allevamenti di tacchini e avicoli a lunga vita, allevamenti avicoli che hanno ottenuto deroghe per nuova costruzione e/o ampliamenti;

Salmonellosi Avicole: per la graduazione del rischio negli allevamenti di tacchini e di boiler, al fine di selezionare gli allevamenti da sottoporre a campionamento ufficiale, è stato approntato un sistema locale di valutazione di determinati requisiti: pregresse posi-tività per Salmonelle rilevanti e minori, nc relative ai requisiti di biosicurezza, consistenza animali allevati, deroghe per i livelli di densità animale per i broiler, stato sanitario scono-sciuto per campionamenti ufficiali; per i controlli sistematici è stato deciso che gli stessi vengano effettuati in tutti gli allevamenti soggetti al campionamento ufficiale già sele-zionati attraverso la valutazione del livello di rischio;

Sistema di Identificazione e Registrazione degli animali e delle aziende zootecniche di bovini, suini, ovi-caprini ed equidi: per la graduazione del rischio sono stati applicati i pa-rametri contenuti nei regolamenti comunitari che determinano i controlli.

In tutti i casi elencati, la graduazione del rischio e la conseguente selezione degli alleva-menti, da assoggettare ai controlli previsti dai piani specifici di sanità animale, vengono ef-fettuate dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario e comunicate ai Distretti Veterinari per l’attuazione dei programmi. 2.3.2. Piani di controllo Le attività programmabili di competenza dell’Area di Sanità Animale fanno riferimento agli allevamenti e impianti descritti nel capitolo del contesto zootecnico ed all’applicazione di normative e piani specifici. Nel dettaglio si possono enumerare: 1. Piani di profilassi ed eradicazione delle malattie infettive dei bovini: tubercolosi, brucello-si, leucosi - DDUO n. 97 del 12/01/2011 e s.m.i.; 2. Rinotracheite infettiva dei bovini: DDS n. 5080/2007; 3. Blue Tongue: Reg. 1266/2007/CE; Nota Ministero Salute DGSA n. 18/2007 e s.m.i; 4. TSE: Encefalomielite spongiforme dei bovini (BSE) - D.M. 7 gennaio 2000 e s.m.i., nota MdS n. 11885 del 12.06.13; 5. Paratubercolosi bovina piano di controllo e certificazione - DDS n. 6845 del 18/07/2013; 6. Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini: DDUO n. 99/2011 e sorveglianza sullo spo-stamento per ragioni di pascolo: DDUO 101/2011; 7. Agalassia contagiosa degli ovi-caprini: DDUO n. 10971/2010; 8. TSE: Scrapie ovi-caprini - Reg. (CE) N. 999/2001 - Nota H1-2014-0006998 del 18/02/2014;

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9. Piano di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie - DDUO 6306/2012 10. Malattia vescicolare dei suini: OM 12/04/2008, DDUO n. 5923/2009; 11. Malattia di Aujeszky: DM 30/12/2010 – D.D.G.S. 9 maggio 2014 - n. 3822; 12. Peste Suina Classica: OM 12/04/2008; 13. Biosicurezza allevamenti suini: DDUO 5923/2009; 14. Influenza aviaria: DDUO 3009/2011; 15. Salmonellosi avicole: Decisione 2013/722/UE per il 2014 (si attende il Piano 2015); 16. Biosicurezza allevamenti avicoli: DDUO 3009/2011; 17. West Nile Disease: OM 04/08/2011 e s.m.i. 18. Anemia Infettiva degli equidi O.M. 06/08/2010 e nota Regione H1.2012.0031898 del 06/11/2012, Arterite Virale Equina O.M. 13/01/1994, Morbo Coitale Maligno, Morva; 19. Sistema di Identificazione e Registrazione di Bovini, ovi-caprini, suini, ed equini in alleva-mento (Reg. (CE) 1034/2010, Reg. (CE) 1033/2010, D.L.vo 200 del 26/10/201, DM 29/12/2009 – circolare DGSA.II/14396 del 23/11/2007) e in macello (Reg. (CE) 1082/2003); 20. Piano di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica (DDGS 11358/2012); 21. Piano di monitoraggio in apicoltura (DDGS 4120 del 28.04.2009); progetto di ricerca mini-steriale “Studio della fattibilità per ridurre l’incidenza delle malattie denunciabili delle api mediante l’applicazione di buone pratiche apistiche” (in attesa delle nuove disposizioni re-gionali); 22. Rabbia nei canidi; 23. Lotta al randagismo; 24. Riproduzione Animale. 2.3.2.1. Tubercolosi, brucellosi, leucosi (bovini) Le tabelle seguenti riportano l’attività effettuata dal servizio veterinario dell’ASL di Mantova, nell’ambito della bonifica degli allevamenti di bovini da riproduzione e latte da tubercolosi, brucellosi e leucosi enzootica nel periodo 2010 - 2014.

Anno malattia Patrimonio

controllabile allevamenti

Allevamenti controllati

Patrimonio con-trollabile capi

Capi con-trollati

Allevamenti U.I.

2010 TBC 1.362 645 200.927 88.649 1.362

2011 TBC 1.351 720 203.158 108.385 1.350 (*)

2012 TBC 1.309 633 202.555 96.321 1.309

2013 TBC 1.278 663 206.207 102.301 1.278

2014 TBC 1.275 610 209.717 98.197 1.275

Anno malattia

Patrimonio controllabi-le alleva-

menti

Allevamenti controllati

Patrimonio controllabile

capi

Capi con-trollati

Allevamenti U.I.

2010 BR-LEB 1.362 642 200.927 68.811 1.362

2011 BR-LEB 1.351 692 203.158 65.804 1.351

2012 BR 1.309 608 203.046 53.485 1.309

2012 LEB 1.309 423 202.555 39.323 1.309

2013 BR 1.278 348 206207 31.852 1.278

2013 BR (latte) 1.278 1.032 206207 106.485 1.278

2013 LEB 1.278 348 206207 31.852 1.278

2014 BR 1.275 300 209.717 30.140 1.275

2014 BR (latte) 1.275 1.008 209.707 106.393 1.275

2014 LEB 1.275 299 209.717 29.928 1.275 fonte dati BDR/LISPA (*) 1 allevamento con qualifica revocata per focolaio Tbc confermato Nell’ambito del territorio provinciale, nel corso del 2014, l’attività inerente le profilassi negli allevamenti di bovini, è risultata in linea con quanto programmato e previsto dal DDUO 97/2011e dal DDUO 12274 del 18/12/2012 : 1) testati 610 allevamenti e 98.197 capi per tubercolosi;

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2) testati 300 allevamenti e 30.140 capi per brucellosi; 3) testati 299 allevamenti e 29.928 capi per leucosi enzootica ; 4) testati 1.008 allevamenti con 2.027 tests del latte di massa per brucellosi . In tal modo tutte le aziende hanno potuto mantenere la qualifica sanitaria di “Allevamento ufficialmente indenne da tubercolosi, brucellosi e leucosi”; l’acquisizione e il mantenimento di tale qualifica sono indispensabili per la commercializzazione degli animali e del latte de-stinato al consumo diretto o alla trasformazione casearia. Le modalità di controllo messe in campo e i risultati delle stesse hanno inoltre permesso, alla Regione Lombardia, di ottenere dalla Comunità Europea la qualifica di “territorio ufficialmente indenne per Tubercolosi, Brucellosi e Leucosi dei bovini” (Decisione 2010/391/UE). A seguito del DDUO n. 12274 del 18/12/2012, i controlli sierologici per la rilevazione della Brucellosi e della Leucosi, previsti dal DDUO 96/2011, già dal 2013, sono passati da una fre-quenza biennale ad una quadriennale; almeno il 25% degli allevamenti deve essere co-munque testato ogni anno. L’attività di controllo effettuata nel corso dell’anno ha permesso di rilevare alcune positivi-tà/dubbi a carico delle aziende riportate nella seguente tabella:

malattia Apertura nc allevamento (*) distretto Chiusura nc motivo

TBC 22/04/2014 047MNXXX DVOS aperta Comunicazione dai macelli

TBC 30/04/2014 015MNXXX DVAG 01/08/2014 Comunicazione dai macelli

(*) il codice aziendale è stato reso irriconoscibile per motivi di privacy Nel caso relativo all’allevamento 015MNXXX, il sospetto comunicato dal macello non è sta-to confermato dalle indagini di laboratorio; il caso 047MNXXX è riferito ad un allevamento di bovini da ingrasso dove sono state riscontrate ripetute positività per M. bovis, confermate dalle prove di laboratorio a carico di animali introdotti dalla Romania. Nel 2014 numerosi sono stati i casi di rintraccio di bovini provenienti da allevamenti ricono-sciuti infetti da tubercolosi bovina, successivamente alle movimentazioni; si tratta perlopiù di vitelli introdotti da paesi comunitari e in particolare dall’Irlanda. In nessun caso le indagini condotte hanno messo in evidenza positività per tubercolosi. 2.3.2.2. Rinotracheite Infettiva dei bovini (IBR) Nella tabella successiva si riportano gli ultimi dati disponibili (fonte OEVR) relativi ai controlli effettuati nell’ambito della sorveglianza della Rinotracheite infettiva dei bovini. La percentuale di positività è calcolata sul numero complessivo di allevamenti sottoposti a controllo nell’ambito del piano volontario, della sorveglianza e dei prelievi legati a compra-vendita. I positivi sono campioni con esito positivo per ricerca di anticorpi verso la glicoproteina E del virus; la positività per tale glicoproteina va considerata indice di stato infetto del capo.

IBR 2011 2012 2013

Contr Pos gE % Contr Pos gE % Contr Pos

gE %

Allevamenti Mantova 1.180 524 44,41 1.160 594 51,21 1.108 481 43,41

Allevamenti Lombardia 7.569 2.569 33,94 7.527 2.911 38,67 7.442 2.716 36,50

Capi Mantova 16.965 3.026 17,84 15.242 2.828 18,55 14.758 2.264 15,34

Capi Lombardia 302.109 31.601 10,46 297.998 25.613 8,60 132.862 13.738 10,34

Fonte Dati ultimo aggiornamento disponibile: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2013

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I risultati delle indagini evidenziano per la nostra provincia un livello di siero-prevalenza superiore alla media regionale; il fenomeno è verosimilmente dovuto alla permanenza sul territorio di un numero elevato di allevamenti positivi che determinano il mantenimento della circolazione virale. In provincia di Mantova, il piano di controllo della malattia non ha riscosso molto successo, fatta eccezione per gli allevamenti con forte vocazione alla commercializzazione di animali di particolare pregio genetico; ciò presumibilmente a causa degli scarsi vantaggi derivanti dal possesso delle qualifiche di accreditamento. Al 31/12/2014 risultano, per la provincia di Mantova, 51 allevamenti con qualifica di “Aderente Accreditato”, cinque in meno rispetto allo scorso anno (fonte BDR/LISPA); da segnalare che la maggior parte degli allevamenti qualificati come Aderenti e Accreditati non effettua la vaccinazione esponendo le proprie mandrie a un elevato rischio di infezione che, su animali sprovvisti di immunità, potrebbe causare gravi danni. Nel 2014 ai tests sul latte di massa risultano negativi (monitoraggio negativo) 640 allevamenti, dimensione allineata con il dato 2013 espresso in tabella. 2.3.2.3. Blue Tongue L’attività di monitoraggio attraverso il campionamento mensile degli animali sentinella, per il 2013, si è svolto nel periodo da marzo a dicembre compresi (10 sessioni di campionamento) a seguito delle disposizioni ministeriali e regionali; nel periodo sono stati controllati 313 capi appartenenti a 52 diversi allevamenti selezionati in modo rappresentativo dell’intero territo-rio della provincia. Tutti i campioni effettuati hanno dato esito negativo, fatta eccezione per tre casi di prima positività evidenziata dal laboratorio di Brescia e non confermate dal Centro Nazionale di Referenza di Teramo. Nel 2014 sono state effettuate catture di insetti, come avvenuto negli anni scorsi, che hanno confermato l’assenza di Culicoides imicola (il culicoide maggiormente indicato come vetto-re dell’infezione), pur dimostrando la presenza di altri culicoidi. Attraverso lo studio dell’andamento delle temperature e del risultato delle catture entomo-logiche, il Ministero della Salute, con nota 26304 del 12/12/2014, ha stabilito che il territorio della provincia di Mantova è da considerarsi “territorio stagionalmente libero da vettori” per il periodo dal 22/12/2014 al 08/02/2015. 2.3.2.4. BSE (Encefalomielite spongiforme dei bovini) La tabella successiva riporta i dati relativi ai monitoraggi effettuati in Regione Lombardia nel periodo 2001 – 2013.

Totale dei capi sottoposti a controllo, per causale del prelievo, nel periodo 2001-2013

Totale 2001 - 2013 2013 neg pos neg pos

Regolarmente macellati 1.612.787 34 24.501 0

Macellazione differita 85.779 11 583 0

Macellazione d'urgenza 7.099 0 1.849 0

Morto in stalla e durante il trasporto 203.091 2 12.770 0

Abbattuto in azienda infetta 8.507 0 0 0

totale 1.917.263 47 39.703 0 Fonte Dati: Banca Dati IZSLER – aggiornamento 31/12/2013 L’ultima segnalazione di sospetto (non confermato) di BSE dal territorio mantovano risale al 2008; nel corso degli ultimi anni la Commissione Europea ha progressivamente aumentato il limite di età dei bovini sui quali è necessario effettuare il campionamento di obex; per gli animali regolarmente macellati nel corso del 2013 sono stati sospesi i campionamenti, men-tre, per gli animali morti in allevamento, permane il limite di campionamento a 48 mesi di età. Nella provincia di Mantova non sono state evidenziate positività per BSE nel corso del 2014.

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2.3.2.5 Paratubercolosi Negli ultimi anni l’attenzione verso questa malattia è andata aumentando, sia per la sua diffusione nell’allevamento bovino, ovi-caprino e nei selvatici, sia per il possibile, e non an-cora chiarito, ruolo del Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis quale patogeno per l’uomo. L’ASL di Mantova ha dato inizio all’attuazione, nel corso del 2013, del Piano Regionale di Controllo e Certificazione nei confronti della Paratubercolosi Bovina – DDS n. 6845 del 18/07/2013; il piano ha principalmente l’obiettivo di definire i criteri per le certificazioni ne-cessarie al commercio con paesi terzi del latte e dei prodotti derivati, oltre che fornire agli allevatori strumenti per prevenire e controllare la paratubercolosi. In prima applicazione sono stati svolti incontri informativi nei confronti degli allevatori di bo-vini e dei veterinari, in collaborazione con l’Associazione Mantovana Allevatori e con la lo-cale sezione dell’IZS, oltre a dare indicazioni procedurali ai veterinari ufficiali. Nel corso del 2014, l’applicazione del piano non ha riscosso molto successo tra gli allevatori di vacche da latte mantovani, presumibilmente poco incentivati dagli acquirenti del loro prodotto. Al 31/12/2014 in BDR per gli allevamenti di bovini tipologia “Riproduzione latte” erano registrate le seguenti qualifiche :

All. bovini da latte Qualifica ParaTBC

391 PT0 – Senza Qualifica

607 PTEX1 – Requisiti Minimi Export

4 PT1 – A Basso Rischio

4 PT2 - Negativo Fonte BDR/LISPA 31/12/2014 2.3.2.6. Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini (DDUO 99/2011) e sorveglianza sullo spostamento per ragioni di pascolo (DDUO 101/2011) Gli allevamenti ovi-caprini in Regione Lombardia sono sottoposti a controllo per la profilassi della brucellosi nel rispetto del DDUO 99/2011, che prevede esami sierologici sul 50% degli allevamenti e dei capi, per i greggi stanziali, e sul 100% dei greggi vaganti o che praticano l’alpeggio. Per quanto riguarda i caprini stanziali, visto che il contesto del territorio mantovano è carat-terizzato, per la maggior parte, da insediamenti di tipo amatoriale che detengono pochis-simi capi e che non producono alimenti, nel 2013, il DPV dell’ASL di Mantova ha ottenuto l’approvazione regionale al proprio progetto di semplificazione dei controlli sierologici. Durante il 2013 e il 2014, pertanto, fatte salve alcune particolarità, sono stati campionati al-levamenti caprini stanziali con consistenza superiore ai 3 capi; gli allevamenti ovi-caprini con produzione di latte (si tratta di 4 allevamenti), invece, vengono tutti controllati per bru-cellosi con frequenza annuale, indipendentemente dalla consistenza. Complessivamente, nel 2014 sono stati testati per brucellosi, con esito negativo, 1.258 capi ovi-caprini di 104 allevamenti mantovani; tutti gli esami sono risultati negativi. Nel corso del 2014, oltre ai controlli sui suddetti allevamenti ovi-caprini, sono stati effettuati 356 campioni ematici per il controllo di 4 greggi vaganti di altre province (092BSXXX, 118BSXXX, 142BSXXX, e 012BGXXX).

Attività di Bonifica dalla Brucellosi negli allevamenti di ovi-caprini (esclusi vaganti di altre province)

Anno Allevamenti totali

Allevamenti controllati Capi totali Capi controllati

2011 321 152 4.042 1.166

2012 323 148 3.622 1.160

2013 338 123 3.365 1.710

2014 363 104 3.303 1.258 Tale attività di bonifica sanitaria negli allevamenti ovi-caprini ha permesso, anche per il 2014, di soddisfare i requisiti previsti per il mantenimento della qualifica comunitaria di terri-

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torio ufficialmente indenne da brucellosi (B. melitensis), stabilito dalla Decisione n. 391 del 08 luglio 2010 (modifica alla Dec. 2003/467/CE). 2.3.2.7. Agalassia Contagiosa degli ovi-caprini Coerentemente con quanto disposto nel DDUO 10971/2010, nel corso del 2014 sono stati effettuati i controlli sierologici per la ricerca della Agalassia Contagiosa negli allevamenti di caprini qualificati con tipologia “latte”: 031MNXXX – 017MNXXX – 046MNXXX. Come avvenuto negli anni scorsi, sono state riscontrate positività in alcuni campioni dell’allevamento di capre da latte più consistente 031MNXXX e nell’allevamento 017MNXXX; le visite cliniche successive non hanno evidenziato negli animali sintomi manifesti correlabili all’infezione da M. agalactiae; gli animali dell’allevamento 046MNXXX sono risul-tati tutti negativi. 3.3.2.8. Sorveglianza TSE ovi-caprine I campionamenti e gli esami di laboratorio per il controllo della Scrapie negli ovi-caprini vengono generalmente effettuati su capi, macellati o morti in allevamento, di età superiore a 18 mesi; nel corso del 2014, per la provincia di Mantova, non sono stati programmati dalla UO Veterinaria Regionale, campioni sugli ovi-caprini regolarmente macellati. Nell’ambito dei controlli analitici su obex prelevato da animali deceduti in allevamento, nel corso del 2014 è stato riscontrato un esito dubbio che, in seguito, il Centro di referenza Na-zionale di Torino non ha potuto dirimere per l’impossibilità di ripetere il test. Su indicazione del Ministero della Salute e in accordo con la UO Veterinaria Regionale, i re-stanti dieci capi componenti l’allevamento saranno testati alla macellazione o in casi di decesso. 2.3.2.9. Piano Regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie (DDS n. 6306 del 16/07/2012) Nel corso del 2013 è stato attuato il primo step previsto dal piano regionale di selezione ge-netica degli ovini per la resistenza alla Scrapie, così come definito dal DDS n. 6306 del 16/07/2012; complessivamente sono stati testati cinque greggi per un totale di 14 capi (arie-ti), che hanno dato il seguente esito: sette capi ARQ/ARR (classe 2 – suscettibilità scarsa); sei capi ARQ/ARQ (classe 3 – suscettibilità elevata); un capo esito indefinito. Nel 2014 è stato sottoposto a controllo l’unico allevamento aderente al piano codice 049MNXXX con il seguente esito: tre capi ARQ/ARR (suscettibilità scarsa) e due capi ARR/AHQ (resistente). 2.3.2.10. Malattia Vescicolare dei Suini (MVS) Il contesto degli allevamenti di suini rappresenta, per il territorio mantovano, una tra le componenti fonda-mentali del mondo zootec-nico e agricolo; nella pro-vincia, infatti, vengono alle-vati oltre 1 milione di capi compresi oltre 50.000 ripro-duttori. Il controllo della MVS ha rappresentato negli ultimi anni un’attività tra le più im-portanti del DPV dell’ASL di Mantova e ha dato risultati rassicuranti, come risulta evidente dalla lettura degli esiti dei monitoraggi effettuati nell’ambito del piano di controllo della malattia. Nella rappresentazione grafica sono riassunti e visualizzati i risultati e l’andamento del moni-toraggio sierologico per MVS effettuato dal 1999 al 2013 in Lombardia, da cui si può evince-re come, dopo l’epidemia degli anni 2006-2007, la prevalenza della malattia si è mantenuta costantemente a zero.

Sieroprevalenza per MVS in Lombardia (2013 - Fonte OEVR/IZSLER)

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Nel corso del 2014, per quanto attiene alla sorveglianza della Malattia Vescicolare dei suini in provincia di Mantova, sono stati effettuati 16.504 campioni ematici in 260 (media 63,5 campioni) allevamenti, in linea con quanto previsto dai piani di sorveglianza specifici. I campionamenti hanno riguardato 81 allevamenti da riproduzione a ciclo aperto, 22 alle-vamenti da riproduzione a ciclo chiuso, 24 allevamenti da ingrasso finissaggio selezionati in base alle disposizioni del piano e utilizzando la funzione G.R.A.S. di BDR/LISPA per la defini-zione della graduazione del rischio; sono stati inoltre controllati 147 allevamenti da ingrasso svezzamento e ingrasso intermedio. In particolare 61 campionamenti (per un totale di 1.350 campioni) sono stati effettuati su richiesta degli allevatori per la certificazione sanitaria necessaria all’esportazione dei pro-dotti verso l’Australia; nel corso dei citati controlli è stata evidenziata una sola positività sin-gola (singleton reactor) a carico dell’azienda 055MNXXX, non confermata dalle previste indagini di approfondimento diagnostico. I predetti campionamenti, nel rispetto della normativa, sono condizione necessaria al con-ferimento e al mantenimento delle qualifiche sanitarie di “allevamento suino accreditato per MVS” alle aziende, qualifiche indispensabili per la commercializzazione degli animali e dei loro prodotti; tutte le qualifiche vengono registrate e aggiornate nell’anagrafe dei suini (Banca Dati Regionale). 2.3.2.11. Malattia di Aujeszky - Attività e risultati del piano di controllo Come si può notare dal grafico, i livelli di sieroprevalenza dell’infezione in Regione Lombar-dia sono scesi dal 60-70% del 2000, al 40% circa del 2004; successivamente e fino al 2007, gli stessi si sono mantenuti stabili per poi risalire nuovamente fino al 2009, anno in cui la siero-prevalenza media toccò quota 46,6%. Questi dati hanno confermato un’attiva circolazione virale negli allevamenti lombardi evidenziata da una alta sieroprevalenza pressoché stabile nel tempo. Nel territorio dell’ASL di Mantova, alla data del 31/12/2014 risultano accreditati indenni per Malattia di Aujeszky 140 allevamenti sui 513 totali (27,3 %), confermando così un buon risulta-to in termini di efficacia e ricaduta a fronte dell’attività messa in campo dal servizio veteri-nario nel corso del 2014.

Sieroprevalenza per M. di Aujeszky in Lombardia (2013 - Fonte OEVRL/IZSLER)

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Allevamenti suini Accreditati Indenni da Malattia di Aujeszky (fonte BDR/LISPA 31/12/2014)

Allevamenti indenni 31/12/2014 2014 2013

Riproduzione - ciclo aperto 50 78 64,10% 30 77 38,96%

Riproduzione - ciclo chiuso 10 18 55,56% 4 20 20,00%

Ingrasso - finissaggio 23 314 7,32% 6 327 1,83%

Ingrasso - svezzamento 47 81 58,02% 35 82 42,68%

Ingrasso Intermedio Mag 6 18 33,33% 3 17 17,65%

Riproduzione - Svezzamento 4 4 100,00% 2 3 66,67%

Totale 140 513 27,29% 80 526 15,21%

Il risultato ottenuto nel corso del 2014 è stato perseguito attraverso l’apporto di tutti gli attori del sistema della produzione suinicola: allevatori, associazioni di categoria, veterinari azien-dali, veterinari ufficiali e Istituto Zooprofilattico Sperimentale, sezione di Mantova. Percentuale di allevamenti indenni sul totale allevamenti 2013-2014 L’ASL, nel corso del 2014, ha effettuato numerosi controlli sierologici sugli allevamenti man-tovani i cui risultati vengono sinteticamente riportati nelle seguenti tabelle (dati SIV 31/12/2014).

Allevamenti controllati e campioni effettuati 2014 controllati campioni effettuati

Riproduzione CA 77 7.501

Riproduzione CC 21 975

Riproduzione Svezz 4 231

Ingrasso Inter Mag 21 1.679

Ingrasso Svezzamento 87 3.268

Ingrasso finissaggio 256 8.242

totali 466 21.896

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Allevamenti controllati e negativi 2013 - 2014

2013 2014

controllati negativi % controllati negativi %

Riproduzione CA 79 54 68 77 59 77%

Riproduzione CC 22 14 64 21 14 67%

Riproduzione Svezz 4 3 75 4 4 100%

Ingrasso Inter Mag 22 20 91 21 20 95%

Ingrasso Svezzamento 88 64 73 87 68 78%

Ingrasso finissaggio 70 48 69 256 230 90%

Tot. Assoluto 285 203 71 466 398 85%

Considerato che la presenza della malattia sul territorio può determinare limitazioni alla mo-vimentazione degli animali e dei loro prodotti con conseguenti danni economici (non solo sui singoli allevamenti, ma sull’intero comparto suinicolo mantovano), si è ritenuto fonda-mentale, vista l’importanza economica e sociale che riveste il settore, effettuare controlli sulla corretta attuazione dei piani di profilassi immunizzante che gli allevatori devono effet-tuare (DM 01/04/1997) nei confronti della malattia di Aujeszky.

anno campionati positivi Vacc. non accettabile. Vacc. accettabile

2012 109 34 15 60

2013 122 39 4 79

2014 73 14 4 55 Al fine di verificare la corretta vaccinazione, sono stati effettuati controlli sierologici e do-cumentali; nel 2014, 72 allevamenti sono stati controllati sierologicamente per la verifica del-la corretta esecuzione delle vaccinazioni contro la MDA; per 14 allevamenti è stato eviden-

Allevamenti controllati e negativi 2013 - 2014 (fonte SIV, 31/12/2014)

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ziato almeno un campione gE positivo, mentre per quattro allevamenti l’esito è risultato “Stato vaccinale non accettabile” e per 55 “Stato vaccinale accettabile”. Lo stato vaccinale accettabile o non accettabile è determinato dalla numerosità dei cam-pioni gB positivi in condizioni di assenza di campioni gE positivi: gB positivi = o > di 5 su 15 de-termina lo stato di vaccinazione accettabile. Solo sei allevamenti hanno riportato non conformità rilevate al controllo documentale. Il confronto con gli anni precedenti mostra una sostanziale tenuta del sistema con la per-centuale degli allevamenti riscontrati con “vaccinazione non accettabile” contenuta entro il 5%. Al fine di ridurre il numero degli allevamenti da riproduzione riscontrati sieropositivi nel 2013 (n. 34), gli stessi sono stati oggetto di controlli rafforzati; per ognuno di questi allevamenti i DVET competenti per territorio, in collaborazione con l’Area Sanità Animale del DPV e l’IZS sezione di Mantova, hanno organizzato un incontro personalizzato con il titolare dell’allevamento (proprietario degli animali) e con il veterinario aziendale responsabile dell’applicazione del piano di controllo. Durante questi incontri sono state verificate le possibili modalità per arrivare, entro l’anno 2014, alla sieronegatività per Aujeszky attraverso la condivisione di proposte dell’allevatore e del veterinario aziendale e attraverso eventuali disposizioni del Distretto Veterinario. Per ognuno di detti incontri è stato redatto apposito verbale riportante l’analisi della situa-zione dal punto di vista epidemiologico, l’identificazione delle cause della circolazione del virus Aujeszky, le soluzioni proposte dall’allevatore e le disposizioni del Distretto Veterinario. 2.3.2.12. Peste Suina Classica (PSC) In ottemperanza alla vigente normativa sono stati effettuati i prelievi per gli esami sierologici per il controllo della Peste Suina Classica negli allevamenti da riproduzione; sono stati quindi controllati, nel corso del 2014, con esito negativo, 96 allevamenti (35 DVET Asola/Guidizzolo, 30 DVET Mantova, 17 DVET Ostiglia/Suzzara, 14 DVET Viadana). 2.3.2.13. Biosicurezza allevamenti suini Nel corso del 2014, i Distretti Veterinari hanno controllato 279 allevamenti suini per la verifica dei requisiti di biosicurezza previsti dalla normativa in vigore (DDUO 5923/2009); le aziende

con non conformità sono state 32 (11,5%) e il numero delle non conformità riscon-trate è stato pari a 55.

I requisiti di biosicurezza, per i quali sono state riscontrate più frequentemente criticità, ri-guardano la gestione degli accessi agli allevamenti, la gestione degli animali morti, i sistemi di derattizzazione. La quantità di nc intercettate dal sistema di controllo veterinario dell’ASL di Mantova si dimostra sensibilmente superiore alla media regionale. 2.3.2.14. Influenza Aviaria (IA) Il controllo delle malattie degli avicoli da allevamento riveste una grande importanza, nel contesto della realtà zootecnica mantovana, vista la consistenza di circa 7 milioni di capi allevati; in tema di malattie infettive tipiche del pollame allevato, è utile ricordare che l’influenza aviaria, insieme alle salmonellosi, sono malattie trasmissibili all’uomo (zoonosi). Il monitoraggio di tutte le tipologie di allevamento previste dal piano regionale (DDUO n. 3009/2011) ha permesso il rilevamento precoce di eventuali diffusioni del virus influenzale. In provincia di Mantova, nel corso del 2012, si sono verificati 5 focolai di influenza aviaria LPAI nei territori dell’alto mantovano e in particolare nei comuni di Castiglione delle Stiviere, Medole e Solferino. La prima comparsa dell’infezione è stata riscontrata presso lo svezzatore 017MNXXX e, suc-cessivamente, il virus è comparso nei 4 allevamenti di tacchini (034MNXXX, 034MNXXX, 034MNXXX e 063MNXXX) che costituiscono l’area omogenea identificata con il codice MN-08; gli allevamenti sono stati sottoposti a stamping-out e complessivamente sono stati ab-battuti e distrutti 103.105 capi (Kg. 148.863). Le indagini epidemiologiche eseguite presso i focolai non hanno potuto determinare con certezza l’origine dell’infezione, ma è evidente che i sistemi di biosicurezza messi in atto da-

Aziende controllate Aziende non conformi % aziende NC

Numero NC

279 32 11,5 55

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gli allevatori, pur rispondendo formalmente ai requisiti di legge, non si sono dimostrati suffi-cienti ad impedire la diffusione del virus influenzale. Nel corso del 2013 sono stati effettuati tutti i controlli previsti dal sistema di monitoraggio or-dinario e straordinario messo in atto a seguito dei numerosi focolai di influenza riscontrati in Emilia Romagna, con l’esecuzione di 26.230 campioni. Tutti i controlli effettuati hanno dato esito negativo, fatta eccezione per il caso di un alle-vamento della filiera rurale (39 capi complessivi), che a fine dicembre è risultato positivo per virus dell’influenza aviaria tipo A / H5. Nel corso del 2014, in 199 allevamenti sono stati effettuati 11.774 campioni (7.665 nel Distret-to Veterinario di Asola e Guidizzolo, 2.356 nel Distretto di Mantova, 1.133 nel Distretto di Osti-glia e Suzzara e 620 nel Distretto di Viadana) ed è stato necessario l’abbattimento di 131 capi avicoli di diverse specie, detenuti presso uno spezzatore, e il depopolamento di 1.935 polli da carne del vicino allevamento della medesima azienda. 2.3.2.15. Salmonellosi Avicole I piani di controllo nei confronti delle salmonellosi rientrano nella strategia comunitaria di lotta alle zoonosi (Direttiva 2003/99/CE e Regolamento 2160/2003/CE); la loro attuazione, che prevede, nella filosofia dei recenti Regolamenti comunitari sulla sicurezza alimentare, anche un ruolo attivo da parte degli operatori del settore, risulta strategica al fine di ridurre il rischio di tossinfezioni legate al consumo di carni avicole e uova. Nel rispetto dei piani nazionali di sorveglianza e controllo delle Salmonelle nei gruppi di galli-ne ovaiole, nei riproduttori, nei tacchini e nei polli da carne, anche nel 2014 in provincia di Mantova sono stati effettuati i campionamenti ufficiali previsti dai rispettivi piani:

per le galline ovaiole (Gallus gallus), sono stati controllati 41allevamenti ; per i riproduttori (Gallus gallus), sono stati controllati 6 allevamenti con campiona-

mento su tutti i gruppi; per i polli da carne (Gallus gallus), sono stati sottoposti a campionamento ufficiale 7

allevamenti selezionati con le modalità previste dal piano specifico; per i tacchini da carne, sono stati sottoposti a campionamento ufficiale 5 alleva-

menti selezionati con le modalità previste dal piano specifico. I risultati dei suddetti controlli hanno esitato le positività riportate nella seguente tabella: Nel 2011 erano emerse 12 positività per Salmonelle minori e 1 positività per S. enteritidis, mentre i controlli effettuati nel 2012 hanno fatto emergere un quadro di peggioramento delle condizioni sanitarie, con il rilevamento di 2 positività per S. enteritidis in 2 allevamenti di

Distretto Specie Tipol. allev. Sp. Salmonella

DVET As/Guid broiler terra Mbandaka

DVET Mantova broiler terra Mbandaka

DVET Viadana galline ovaiole terra Kentucky

DVET Os/Suzz galline ovaiole terra Oranienburg

DVET Mantova galline ovaiole gabbia Infantis

DVET Mantova galline ovaiole gabbia Kentucky

DVET Mantova galline ovaiole gabbia Kentucky

DVET Viadana galline ovaiole gabbia Kentucky

DVET Viadana broiler terra Mbandaka

DVET Mantova galline ovaiole gabbia Kentucky

DVET Mantova galline ovaiole gabbia Typhimurium

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ovaiole, 1 positività per S. thyphimurium in allevamento di galline ovaiole e 13 positività per salmonelle minori. Nel 2013, il quadro epidemiologico, per quanto riguarda il riscontro di positività per salmo-nelle rilevanti (una positività per S. enteritidis in ovaiole), è migliorato rispetto al 2012, mentre resta invariato il numero di riscontri nell’ambito delle salmonelle minori (12). Nel corso del 2013 il Servizio Veterinario dell’ASL di Mantova ha subito un audit dalla FVO (Food and Veterinary Office) della Commissione Europea teso a verificare l’efficacia del servizio stesso nell’applicazione dei contenuti dei piani nazionali di controllo delle salmonel-losi; durante la verifica il gruppo di audit non ha evidenziato alcuna non conformità rispetto all’operato del Servizio Veterinario. Nel 2014 i risultati dei campionamenti ufficiali sono pressoché sovrapponibili a quelli del 2013 con dieci positività per salmonelle minori e una per rilevante; nel 2014 un gruppo di ovaiole in gabbia, infatti, è risultato positivo per S. typhimurium, mentre nel 2013 la positività era riferi-ta a S. enteritidis. A seguito della introduzione, nel 2014, di una nuova check-list, che è stata utilizzata per i controlli sistematici negli allevamenti soggetti ai piani, è stato possibile individuare 12 alle-vamenti con non conformità nei confronti dei requisiti richiesti dai piani ministeriali. 2.3.2.16. Biosicurezza allevamenti avicoli I controlli biosicurezza nel 2014 hanno riguardato ben 207 allevamenti intensivi, con l’esecuzione di 236 controlli (154 presso il DVET di Asola/Guidizzolo, 43 presso il DVET di Man-tova, 21 presso il DVET di Ostiglia/Suzzara e 18 presso il DVET di Viadana). L’attività ha permesso di rilevare 46 procedure non conformi (41 nel 2013): 12 relative ai re-quisiti specifici previsti dai piani salmonellosi, 11 nell’ambito delle “norme di conduzione”, 3 non conformità nell’ambito dei sistemi di pulizia e disinfezione, 15 nell’ambito dei “requisiti strutturali”, una per la procedura di gestione delle carcasse degli animali morti e una per la corretta conduzione degli allevamenti all’aperto. 2.3.2.17. West Nile Disease (WND) A seguito delle numerose positività riscontrate l’anno precedente, nel 2014 è stata effettua-ta l’attività di monitoraggio secondo la normativa vigente, Provvedimento nazionale del 13 luglio 2012, “Norme sanitarie in materia di encefalomielite equina di tipo West Nile e attività di sorveglianza sul territorio nazionale” (G.U. Serie Generale n. 311 del 10 settembre 2012) e aggiornamenti, e note H1.2014.0013593 del 04/04/2014 e H1.2014.0014876 del 15/04/2014 della Regione Lombardia, che hanno previsto l'intensificazione delle attività di sorveglianza veterinaria. Le attività nei confronti della West Nile Disease sul territorio sono finalizzate all'evidenziazione precoce della circolazione virale e si basano sulle seguenti componenti: 1. Sorveglianza su uccelli stanziali di specie sinantropiche. La sorveglianza su uccelli stanziali di specie sinantropiche ha visto il coinvolgimento del set-tore Caccia e Pesca della Provincia di Mantova, che ha effettuato le catture e il recapito degli animali alla locale sezione dell’IZSLER; sono stati conferiti 156 capi di cui 3 risultati posi-tivi (1 positivo non è stato confermato dal Centro di Referenza Nazionale di Teramo).

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2. Sorveglianza entomologica, con lo scopo di identificare il periodo a rischio per la trasmis-sione vettoriale attraverso la determinazione della composizione della fauna culicidica, l’individuazione delle specie di zanzare responsabili della trasmissione del WNV, sia nel ciclo enzootico che epizootico della malattia, la valutazione dell’overwintering. Durante il 2014 sono state effettuate 64 catture attraverso l’utilizzo di 6 trappole; 4 catture hanno dato esito positivo in prima istanza; solo in un caso è stato poi confermata la positivi-tà. 3. Vigilanza sindromica sugli equidi. Nel 2014 essendo il territorio mantovano definito come “area di circolazione virale”, ritenen-do elevata la prevalenza di equidi sieropositivi, non è stato effettuato il monitoraggio attra-verso animali sentinella, ma si è provveduto alla rilevazione dei casi di WND con sintomato-logia conclamata. Durante il 2014 i casi di equidi con sintomatologia sono stati due, relativi ad animali allevati nell’alto mantovano; uno di essi era stanziale, mentre nell’altro caso si

trattava di un cavallo origi-nario della Pu-glia, arrivato solo da pochi giorni presso un importante allevamento sito nel comu-ne di Mon-zambano.

Fonte OEVR/IZSLER – WND in Lombardia 2014

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2.3.2.18. Anemia infettiva - Arterite Virale degli Equini - Morbo Coitale Maligno (MCM)- Mor-va I requisiti sanitari necessari affinché gli stalloni possano essere approvati dalla DG Agricoltura alla riproduzione, sia naturale che artificiale, riguardano l’assenza delle seguenti patologie: Anemia Infettiva Equina, Rinopolmonite, Morbo Coitale Maligno, Metrite Equina Contagiosa, Morva. Per i controlli relativi all’Anemia Infettiva in provincia di Mantova, nel 2014, sono stati effet-tuati 312 campioni tutti con esito negativo . 2.3.2.19. Piano regionale di monitoraggio in apicoltura e Piano Nazionale di sorveglianza malattie e mortalità delle api a) Piano regionale di monitoraggio: dal 2009 viene seguita l’attività della rete di monitorag-gio, avviata con DDGS n. 4120/2009, allo scopo di raccogliere dati e informazioni sulla mor-talità delle api, sia per avvelenamenti che per cause patologiche; nella nostra ASL, la rete ha coinvolto, due apiari, che sono cambiati nel corso degli anni, pur mantenendo una lo-calizzazione nelle due diverse aree geografiche e agronomiche rappresentative della no-stra provincia, cioè zona collinare e zona di pianura. La rete regionale prevede cinque controlli periodici: il 1° alla ripresa dall’inverno, il 2° nel periodo produttivo, il 3° dopo la rimozione dei melari, il 4° prima dell’invernamento ed il 5° l’anno successivo, per la verifica del superamento dell’inverno da parte delle famiglie. I risultati dei controlli, dall’inizio dell’attività di monitoraggio ad oggi, hanno evidenziato epi-sodi di spopolamento con estinzione di alcune famiglie in tutti e due gli apiari, riconducibili a sintomi di virosi in associazione a varroa, che hanno continuato a manifestarsi nel corso di questi anni in entrambi gli apiari, ma in modo più evidente e prolungato nel tempo nell’apiario di pianura, dove portano a considerare che le cause di queste estinzioni siano da imputare ad un forte pressione di Varroa (in qualche caso anche visibile sulle api). In sostanza, le condizioni sanitarie degli apiari, pur essendo cambiati, negli anni, si sono mantenute simili in rapporto alla zona geografica: quelli di collina presentavano general-mente famiglie più forti con covata abbondante e continua e ridotta presenza di virosi e varroa (soprattutto ad inizio stagione), che riuscivano a raggiungere un successivo inver-namento accettabile (pur con qualche spopolamento anch’esse), mentre in quelli di pia-nura le famiglie si sono rivelate sempre meno forti rispetto a quello di collina già a inizio sta-gione, con successive estinzioni di diverse famiglie e stato di estrema debolezza delle altre e sintomi clinici di varroasi tale da far ipotizzare da parte loro un non superamento dell’invernamento Quest’anno, però, anche l’apiario di collina è stato oggetto di uno spopolamento cronico che, senza sintomi particolari ha portato ad una riduzione del 60% delle api dell’apiario, mettendo in forte pericolo la sopravvivenza delle famiglie all’inverno. L’attività della rete potrebbe cessare nel 2015 nell’ottica del rafforzamento delle segnala-zioni delle morie (grazie all’applicazione delle Linee guida ministeriali sull’utilizzo degli agro farmaci del 31.07.14) e a seguito dell’attivazione del progetto di ricerca ministeriale “Studio della fattibilità per ridurre l’incidenza delle malattie denunciabili delle api mediante l’applicazione di buone pratiche apistiche”. Al di fuori dei casi rilevati nell’ambito della rete di monitoraggio (uno nel 2012 e uno nel 2014), si sono avute due notifiche di peste americana, rispettivamente nel 2012 e nel 2013. b) Piano Nazionale di sorveglianza malattie e mortalità delle api: il piano, di derivazione comunitaria (DEC UE 362/2012), nella nostra provincia, ha coinvolto, un apiario diverso da quelli già inseriti nella rete di monitoraggio. Erano previste tre visite in apiario per il periodo 2012-2013: una prima visita pre invernamento (con effettuazione di un campione sistematico) e due visite previste, una in marzo, dopo il periodo invernale e l’altra in luglio, durante la stagione attiva. I campionamenti hanno evidenziato, così come emerso anche nella rete di monitoraggio, la diffusa e forte presenza di alcuni virus (paralisi cronica, CBPV,ala deforme) e di varroa (nella maggior parte delle famiglie, nonostante l’assenza di sintomatologia clinica). Il piano è stato protratto anche per il periodo 2013-2014 e si è concluso quest’anno, con la rilevazione di tre famiglie morte; in generale, presso questo apiario, al termine dei due cicli del piano, si è evidenziato circa il 30% di mortalità.

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c) Presenza di Aethina tumida in Calabria: in conseguenza dell’ingresso, in settembre, di questo parassita esotico nel nostro paese e ai numerosi focolai riscontrati in Calabria (e successivamente in Sicilia), la Regione ha chiesto di prendere contatti con le associazioni e con gli apicoltori per avere riscontri in merito a eventuali "contatti a rischio"; sentita la presi-dente dell’Associazione Produttori apistici di Mantova, non risultano apicoltori che hanno svolto nomadismo in queste regioni o che hanno avuto contatti a rischio. Sono state, poi, diffuse numerose informazioni (protocollo diagnostico CRA, link pagina IZS Venezie ecc.), ai nostri operatori, circa le caratteristiche del coleottero; i distretti sono stati anche invitati a non sottovalutare eventuali segnalazioni di apicoltori e a raccogliere campioni dei coleot-teri eventualmente ritrovati per un riconoscimento da parte dell'IZS; si è in attesa delle dispo-sizioni regionali relative ad un piano di sorveglianza sul parassita. 2.3.2.20. Controlli identificazione e registrazione bovini, ovi-caprini, suini ed equini in alle-vamento e in macello Nel corso del 2014 sono stati effettuati i controlli programmati per la verifica in allevamento della corretta identificazione e registrazione degli animali; molti di questi sono stati effettuati nell’ambito dei controlli di condizionalità. Si tratta di controlli che il Servizio Veterinario dell’ASL di Mantova ha svolto, nei termini previ-sti dal DDUO (Direzione Organismo Pagatore Regionale) n. 966 del 24/10/2014, sugli ambiti di competenza (anagrafi zootecniche, farmaco e benessere) e finalizzati alla verifica del rispetto dei Criteri Obbligatori di Gestione (CGO) per quelle aziende che hanno richiesto i premi previsti nell’ambito della Politica Agricola Comune (PAC); i risultati sono sintetizzati nel-la tabella seguente.

Allevamenti Programmati Controlli di cui in condizionalità nc

Bovidi 82 124 59 58

Suidi 9 22 5 8

Ovi-caprini 12 18 3 2

Equidi 23 25 0 4

Totale 126 189 67 72 I controlli sono stati svolti nel rispetto delle normative comunitarie specifiche, comunicando l’identità delle aziende da verificare agli ispettori solo 24 ore prima del controllo e senza da-re nessun preavviso agli allevatori; è necessario anche chiarire che la maggior parte delle non conformità rilevate nell’ambito dei controlli sulla corretta gestione del sistema di identi-ficazione e registrazione è stata riscontrata per mancato rispetto dei tempi di comunicazio-ne delle movimentazioni e dei decessi degli animali all’ente delegato per l’aggiornamento delle anagrafi. 2.3.1.21. Piano di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica (DDGS 1358/2012) Nel 2013, anno di prima applicazione del piano di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica (DDGS n. 11358/2012), sono state messe in atto tutte le disposizioni previste: incontro di coordinamento degli enti interessati all’attuazione del piano (ASL, IZSLER, Set-tore caccia e pesca della Provincia); nomina del referente ASL di Mantova per il piano; realizzazione di un opuscolo informativo; incontro formativo presso la Provincia di Mantova, Settore caccia e pesca, durante il quale i veterinari ufficiali di ASL e IZSLER sono intervenuti illustrando il piano alle figure coin-volte nella realizzazione dello stesso (responsabili del Settore Caccia e Pesca della Provincia, Guardie Venatorie in servizio, Corpo Forestale dello Stato, Presidenti degli Ambiti Territoriali di Caccia, Associazioni degli Agricoltori e Associazioni Venatorie che agiscono sul territorio mantovano); incontri informativo/formativi presso le 6 ATC del territorio.

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Anche nel 2014 si è provveduto ad organizzare due incontri (30/04/2014 – 27/11/2014) per la discussione dei risultati e la valutazione delle proposte con tutti gli attori del sistema di con-trollo della fauna selvatica. Per quanto concerne l’attività di campionamento nel 2014 sono state effettuate le attività previste dal piano come sintetizzato in tabella.

specie n. campioni ricerca Positivi (*)

Avifauna sinantropica 156 Influenza 0

Avifauna sinantropica 156 WND 4

Lepri (campionamenti ematici) 114 EHBS NP

Volpi 61 Rabbia 0 (*) NP = dato non pervenuto - dati SIV non ancora completi 2.3.2.22. Rabbia (canidi) I risultati dei controlli effettuati dall’ISZLER di Mantova su carcasse di mammiferi carnivori sel-vatici rinvenuti morti o di volpi abbattute è riportato nella tabella seguente; i campioni esa-minati per rabbia nel 2014, suddivisi per specie, hanno dato tutti esito negativo (fonte SIV/OEVR 31/12/2014).

Specie Rinvenuto morto Abbattuto Non specificato Totale

cane 0 0 1 1

gatto 0 0 1 1

volpe 6 53 2 61

Totale 6 53 4 63

2.3.2.23. Lotta al randagismo La situazione relativa al randagismo nell’ASL di Mantova è visibile nelle tabelle seguenti,

dove è riportato il numero di cani ospitati nei canili sanitari e nei canili rifugio alla data del 31 dicembre 2014 e il numero di cani accalappiati, affidati e restituiti al proprietario dal 2012 al 2014 (dati BDR Anagrafe Canina al 31/12/2014). Le molte iniziative rivolte alla prevenzione del

randagismo messe in campo in questi an-ni, tra cui la verifica della corretta identifi-cazione dei cani di proprietà, effettuata in collaborazione con la Polizia Locale dei Comuni, hanno prodotto risultati positivi, come la riduzione del 12%, nel 2014, del numero di cani presenti nei canili rifugio mantovani. Una conseguenza particolarmente positiva di questa attività è l’aumento del numero di cani che, dopo la cattura, vengono identificati e, quindi, restituiti al proprietario. Nel 2014 è stato restituito il 65% dei cani catturati, con punte dell’83% in quei distretti (Viadana), in cui la collaborazione fra le amministrazioni comunali e il distretto veterinario, è stata particolarmente efficace. È necessario rilevare anche che in provincia di Mantova vi è un buon rapporto di collaborazione fra associazioni animaliste e istituzioni e questo condiziona favorevolmente il raggiungimento di importanti obiettivi. È proseguita, inoltre, l’attività di sterilizzazione sui

anni Canile sanitario Canile rifugio

2012 15 533

2013 13 535

2014 7 457

Anno cani accalappiati (n.)

cani restituiti (n.)

cani affidati (n.)

2012 798 402 322

2013 975 330 316

2014 940 578 448

Animali sterilizzati 2012-2014

Tipologia 2012 2013 2014

gatte femmine 713 1.685 848

gatti maschi 289 724 441

cani femmine 54 218 36

cani maschi 28 209 21 totale 1.084 2.836 1.346

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cani ricoverati nei canili e sui gatti appartenenti a colonie feline (i dati sono illustrati nella tabella a lato); si nota, nel 2013, un picco di attività legato alla messa in campo di un pro-getto, finanziato dalla regione, volto all’aumento delle sterilizzazioni di cani e gatti ricoverati nei rifugi. Si è svolta, poi, la verifica dei requisiti previsti dal Reg. n. 2/2008 nei canili rifugio, mediante l’esecuzione di audit interni da parte di un gruppo dipartimentale, composto da veterinari appartenenti ai vari distretti; il gruppo di audit ha effettuato sopralluoghi presso 4 canili rifugi e 3 strutture di detenzione/ricovero per piccoli animali, verificando anche la corretta compi-lazione della specifica check-list da parte dei veterinari del distretto competente. Per rendere più efficace tale attività di verifica, nel 2015 verrà programmato un audit inter-no per ciascun DVET, che prenderà in considerazione la gestione generale del settore (es. attività di controllo della corretta identificazione dei cani, gestione sanitaria ed economica dei casi di animali feriti, iniziative per verificare la fase post dimissioni ecc.). Per quanto riguarda il controllo della rabbia silvestre, è stata fatta la verifica della corretta registrazione in ACR della vaccinazione antirabbica effettuata dai veterinari liberi professio-nisti, mediante il controllo documentale sui passaporti rilasciati. 2.3.2.24. Riproduzione Animale Nel corso del 2014, in collaborazione con funzionari del Settore Agricoltura della Provincia di Mantova, sono stati condotti i seguenti controlli, nel corso dei quali non sono emerse non conformità; il trend del settore vede una graduale diminuzione delle strutture cui corrispon-de, di converso, un aumento degli operatori d’inseminazione artificiale (soprattutto opera-tori pratici); l’attività di controllo, pertanto, si concentra su questi ultimi e sugli allevamenti (soprattutto bovini e suini) in cui viene espletata la pratica della inseminazione artificiale.

Per quanto riguarda la selezione del campione di allevamenti, operatori pratici e veterinari esercenti la pratica della i. a., in accordo con il settore agricoltura della Provincia di Manto-va e stante l’elevato numero di soggetti presenti nelle ana-grafiche, è stato adottato il sistema di estrazione di numeri casuali da abbinare all’elenco precedentemente numerato dei soggetti, men-tre, per quanto riguarda il controllo delle altre strutture, sono state seguite le indica-zioni presenti nel DDGS 446 del 22/01/2009 “Piano integrato dei controlli –settore riprodu-zione animale”.l

Tipologia attività (fonte dati BDR 13 febbraio 2014 e sito regionale Dir. Gen. Salute) n. control.

Operatori pratici inseminazione artif. e aziende in cui si pratica l’inseminazione artif. 80

Veterinari esercenti l’inseminazione artificiale 12

Stazioni di monta naturale 5

Centri di Produzione e Recapiti di materiale seminale 5

Centri di raccolta e magazzinaggio di materiale seminale 1

Centri di Produzione e Gruppi di Raccolta di Embrioni ed Oociti; 1

Allevamenti suinicoli che praticano inseminazione artificiale in ambito aziendale; 53

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2.4. I parametri sanitari del settore Sicurezza Alimentare 2.4.1. Categorizzazione del rischio nel Settore della sicurezza alimentare Da anni, la programmazione dell’attività tiene conto della categorizzazione del rischio: a ciascuno degli impianti riconosciuti è assegnato un livello di rischio, mentre per gli impianti registrati il livello di rischio è assegnato alla tipologia d’impianto (in casi particolari, è asse-gnato un livello di rischio singolo anche ad impianti o esercizi registrati). Nel 2014 la definizione dei criteri da applicare ha tenuto conto delle modifiche apportate all’applicativo SIVI, che, oltre a garantire l’allineamento con l’applicativo ministeriale “Sinte-si”, ha anche permesso di associare, ai singoli impianti, “attributi” che sono risultati determi-nanti per la conseguente programmazione delle attività. Alle unità operative riconosciute è stato assegnato uno dei seguenti attributi: Industriale, In-dustriale Paesi Terzi, Industriale Usa, Non industriale, Non industriale Paesi Terzi. La categorizzazione del rischio per gli impianti registrati, invece, si è basata sulle non con-formità riscontrate complessivamente nelle diverse tipologie; l’argomento sarà ripreso nel capitolo riguardante la programmazione 2015. 2.4.2. Controlli veterinari negli impianti di macellazione Gli accertamenti veterinari svolti nei macelli hanno lo scopo di evidenziare situazioni che possono rendere le carni inidonee al consumo umano (patologie, contaminazioni microbi-che e chimiche, patologie trasmissibili agli animali e all’uomo); da tempo, ormai, l’attenzione dei veterinari ispettori è rivolta anche alla tutela del benessere degli animali sia durante il trasporto e la sosta nelle stalle degli impianti sia nel corso delle operazioni di stor-dimento. I dati dell’attività 2014 sono riportati nelle tabelle seguenti.

Controlli svolti negli impianti di macellazione (Fonte dati: " Fattoria", estraz. 22.01.2015)

Specie e categoria Asola/Guidizzolo Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana Totale Bovini adulti 22.149 14.853 78.769 1.050 116.821 Vitelli 58 39 18.050 124 18.271 Solipedi/equidi 242 1 - 92 335 Suini 2.688 162.908 28.051 1.993.556 2.187.203 Ovicaprini 218 - 109 112 439 Ratiti - 73 - - 73 Polli 1.860 - 6.645 - 8.505 Tacchini 1 - - - 1 Faraone 587 - 2.508 - 3.095

Anatre 319 - - - 319

Oche 16 - - - 16

Conigli 69 - 197 - 266

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La visita sanitaria dei capi introdotti in un impianto di macellazione può esitare in un giudizio pienamente favorevole con destinazione al libero consumo delle carni o in provvedimenti di sequestro; nella tabella seguente sono riportati i risultati dei controlli eseguiti nel 2014 pres-so gli impianti di bovini e suini della provincia di Mantova.

Capi/carcasse esclusi dalla catena alimentare nei macelli bovini - Anno 2014

Bovini vacche manze vitelloni vitelli totale

Esclusi dalla macellazione 85 2 6 10 103

Sequestro totale carcassa 364 9 25 11 409

Totale esclusi dalla catena alimentare 449 11 31 21 512

Nel- le ta- bel-le se-

guenti sono riportati i dati riguardanti le principali patologie, riscontrate nel 2014, nelle spe-cie bovina e suina (non sono considerate le numerose patologie che, pur essendo diagno-sticate, non rientrano nel campo della sicurezza alimentare e delle zoonosi).

Patologie (n. casi) riscontrate nei macelli bovini dell'ASL di Mantova - 2014

Cisticercosi Idatidosi Micosi TBC (no risanamento) Sarcospodiosi

4 461 8 3 21

Patologie (n. casi) riscontrate nei macelli suini dell'ASL di Mantova - 2014

Leptospirosi Mal rossino

2.088 379 2.4.3. Accertamenti di laboratorio Il campionamento è una delle metodiche del controllo ufficiale e interviene in varie fasi del processo produttivo: di norma, è una forma di verifica dei sistemi aziendali di autocontrollo. L’attività svolta è specificata nei punti seguenti. 2.4.3.1. Piano di sorveglianza di Salmonella in preparazioni di carni e in prodotti a base di carne È opportuno riportare anche i risultati del piano di campionamento sulla sorveglianza di Salmonella in preparazioni di carni e in prodotti a base di carne, attuato nel biennio 2012 -2013, perché possono costituire la base per la programmazione delle attività 2015, ad esempio, indirizzando l’approccio a tutti gli anelli della filiera (compresi gli allevamenti), con particolare attenzione all’igiene della macellazione e alla gestione dei processi di additiva-zione e di fermentazione negli impianti di trasformazione. Su un totale di 233 campioni pre-levati, sono state riscontrate dieci irregolarità. 2.4.3.2. Inibenti nelle carni di suini macellati in gio-vane età Considerate le positività riscontrate con le ricerche effettuate nel 2012 e nel 2013, nel 2014, è stata ri-petuta la ricerca di sostanze inibenti nelle carni di

Capi/carcasse esclusi dalla catena alimentare nei macelli suini - Anno 2014

Suini suini grassi scrofe magroni lattonzoli totale

Esclusi dalla macellazione 604 0 13 9 626

Sequestro totale carcassa 1381 0 5 35 1421

Totale esclusi dalla catena alimentare 1985 0 18 44 2047

Anno Campioni ricerca inibenti

eseguiti positivi % 2012 14 1 7,1 2013 14 1 7,1 2014 15 2 13,3

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suini macellati in giovane età (le cosiddette porchette); nella tabella sono sintetizzati i risul-tati ottenuti. Gli esiti positivi del 2014 sono riconducibili, in un caso, ad un residuo inferiore a LMR e, nell’altro, a campioni effettuati a seguito di intervento da parte dei NAS. 2.4.3.3. Verifica delle modalità di applicazione del Reg. (CE) 2073/05 e succ. mod. presso le industrie alimentari Sempre nel 2014, è stato eseguito il piano di campionamento relativo alla “Verifica delle modalità di applicazione del Reg. (CE) 2073/05 e succ. mod. presso le industrie alimentari” con l’obiettivo di valutare la corretta applicazione del Reg. comunitario da parte delle im-prese alimentari. L’attività di campionamento e i risultati sono schematizzati nelle tabelle sotto riportate.

Anno 2014 Carne fresca in macello vicolo

Carne fresca in sezionamento

avicolo

Carne macinata in impianti produz

ric. e reg.

Prepar. carne impianti produz. (esclusi insacc.

freschi) ric. e reg.

Prodotti a base di carne, uova e prodotti pesca

pronti alconsumo ricerca Progr Eseg Pos Progr Eseg Pos Progr Eseg Pos Progr Esegi Pos Progr Eseg Pos

S.Thiphimurium/ S.Enteritidis 8 8 2 10 10 1 - - - - - - - - -

Salmonella spp - - - - - - 22 22 1 42 42 3 - - -

Salmonella spp o List. Monoc. - - - - - - - - - - - - 10 10 0

Nell’ambito dello stesso piano, era prevista un’attività di controllo ufficiale attraverso audit ed ispezioni, sempre allo scopo di valutare le attività condotte dagli OSA; l’attività è sintetiz-zata nella tabella sottostante. Su un totale di 213 controlli, sono state riscontrate 36 non conformità.

N. Controlli "Applicazione Reg .CE 2073/05" - Fonte SIVI, estrazione 19.01.2015, Report "Esporta Controlli" -

Anno Asola/Guidizzolo Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana totale

progr. eseg. progr. eseg. progr. eseg. prog. eseg. progr. eseg.

2014 36 59 47 59 42 53 34 62 159 213 2.4.3.4. Campionamento ufficiale per export in Custom Union Nel 2014, relativamente al campionamento ufficiale per export in Custom Union, il numero di campioni da eseguire è rimasto invariato rispetto al 2013 (Vd nota UO Veterinaria Regio-nale del 2013, prot. H1.2013.0015735), cioè ventitre set di analisi, per ciascuno dei quali era-no previste più ricerche. Il DPV, oltre a distribuire i campioni in base al numero e alla tipologia di stabilimenti, ha cer-cato per quanto e ove possibile, di ripartire le ricerche di un unico set fra i vari impianti, va-riandone gli elementi (chimici e microbiologici) per evitare la ricerca ripetuta delle stesse sostanze. Gli esiti, su 70 campioni effettuati, sono stati tutti favorevoli. 2.4.4. Attività di ispezione e audit Di seguito, sono riportati i dati dei controlli ufficiali svolti nel corso del 2014 nel settore della sicurezza alimentare: è compresa anche l’attività svolta nell’area di Igiene degli Allevamen-ti e delle Produzioni Zootecniche negli impianti di trasformazione di latte. Tutta l’attività di controllo ufficiale è registrata nel sistema informativo veterinario (SIV), che è il principale riferimento per la valutazione e l’elaborazione dei dati. Per la valutazione dei risultati, viene distinta l’attività programmata dai controlli routinari e quotidiani eseguiti nei macelli industriali e definiti come “intervento per seduta di macella-zione”; per analogia, all’attività programmata propriamente detta, sono associate anche le motivazioni “attivazione di allerta alimentare”, “verifiche della gestione di NC precedente-mente riscontrate” o altre motivazioni simili.

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Si è scelto di estrarre i dati secondo i seguenti criteri: - tutti i controlli eseguiti (“Tutti”); - controlli effettuati per attuazione programma (“AP”); - controlli eseguiti a seguito di intervento per seduta di macellazione (“SM”).

Controlli ufficiali eseguiti nel 2014 (fonte SIVI, report "Controlli/Evidenze/NC", estrazione dati 19/01/2015)

Distretto Audit Ispezioni Totale controlli Controlli non con-

formi

Controlli nc/Totale con-

trolli (%) Tutti AP SM Tutti AP SM Tutti AP SM Tutti AP SM Tutti AP SM

Asola Guidizzolo 78 70 0 657 390 243 735 460 243 150 118 15 1 25.65 0

Ostiglia Suzzara 88 78 0 595 243 309 683 321 309 95 57 26 1 1 0

Viadana 95 76 0 1.331 176 1.096 1.426 252 1.096 201 125 53 1 49.60 0

Mantova 116 102 0 823 410 265 939 512 265 100 84 3 0 1 0

Totale ASL 377 326 0 3.406 1.219 1.913 3.783 1.545 1.913 546 384 97 1 24.85 0 2.4.5. Attività congiunta SIAN - Distretti Veterinari Nel 2014 è continuata l’attività di controllo ufficiale congiunta con il Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione (SIAN), già svolta nel biennio 2012-2013; la tabella sotto riportata evidenzia co-me, dal 2012 al 2014, considerando le indicazioni pervenute da Regione Lombardia in vista di Expo 2015, vi sia stato un aumento significativo, nell’ultimo anno, dei controlli eseguiti in forma congiunta. L’attività è svolta prevalentemente dai tdp.

Anno Asola/Guidizzolo Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana totale

progr. eseg. progr. eseg. progr. eseg. prog. eseg. progr. eseg.

2012 25 25 25 25 25 25 35 50 110 125

2013 34 40 26 27 25 25 25 28 110 120

2014 36 43 30 66 26 32 28 44 120 185 2.4.6. Valutazione dei risultati dell’attività di controllo ufficiale La valutazione dell’attività di controllo ufficiale può avvenire attraverso parametri quantita-tivi e qualitativi; mentre è relativamente facile individuare i parametri quantitativi, è più diffi-

cile definire quelli qualitativi, per i quali è utile analizzare i risultati (non conformità rilevate), i provvedimenti adottati e la cor-retta applicazione delle procedure. La valutazione dell’efficacia e dell’efficienza dell’attività riveste un ruolo di fondamentale importanza e, nella situa-

zione attuale, è da considerare positiva la capacità di intercettare le non conformità. Da alcuni anni, infatti, è in corso un processo di qualificazione e di standardizzazione dei controlli fi-nalizzato a migliorare la capacità del personale di rilevare le situa-zioni non conformi e, nell’ambito di una politica aziendale tesa al miglioramento continuo, negli an-ni 2013 e 2014 si è provveduto ad

Valutazione dell’effetto della riduzione del numero dei controlli sulla capacità di osservare NC

anno n. controlli effettuati n. evidenze NC raccol-te

2012 2.467 508

2013 1.768 493 2014 1.547 698

Andamento delle NC al variare del numero complessivo dei controlli

2467

17681547

508 493698

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

2012 2013 2014

n. control l i effettuati n. evidenze NC raccol te

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una progressiva riduzione dei controlli. Dall’analisi dei risultati delle attività svolte nel triennio, si evidenzia che, con la diminuzione dei controlli è aumentata la % di evidenze non conformi riscontrate; nella tabella e nel gra-fico seguenti, relativamente ai soli interventi per “attuazione programma” e per il triennio 2012/2014, si nota come la riduzione dei controlli abbia contribuito a migliorare la capacità di intercettare le situazioni non conformi. Interessante risulta, pure, l’elaborazione riportata nella tabella sottostante e riferita alle di-verse tipologie di motivazione dei controlli ufficiali eseguiti nel 2014. L’analisi riguarda: - il numero delle procedure controllate; - il numero delle evidenze con le quali sono state valutate le procedure; - il numero medio delle evidenze raccolte per ciascuna procedura controllata; - il numero medio delle evidenze raccolte per ciascuna controllo (inteso come acces-so); - il numero delle evidenze non conformi; - la % di evidenze non conformi sul totale delle evidenze raccolte. L’elaborazione, che ha un evidente significato nella valutazione della standardizzazione degli interventi, nella situazione attuale, risente molto delle modalità di registrazione dei dati nei sistemi informativi e, al riguardo, in futuro, sarà necessario intervenire con precise indica-zioni.

Evidenze raccolte e Non conformità - Fonte SIVI, report "Controlli/Evidenze/NC", estrazione dati 19.01.2014

Procedure controllate

Evidenze raccolte

Evidenze / Procedure controllate

Tot evidenze/ Tot controlli

Evidenze non conformi

Evidenze nc/ Evidenze rac-

colte (%) Tutti AP SM Tutti AP SM Tutti AP SM Tutti AP SM Tutti AP SM Tutti AP SM

10.316 3.884 5.297 11.719 4.681 5.636 1.14 1.21 1.06 3.10 3.03 2.95 998 698 114 8.52 14.91 2.02

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Nella tabella successiva sono riportate le evidenze non conformi riscontrate, rispetto alle procedure esaminate; i dati dei rilievi 2014 sono confrontati con quelli del 2012 e 2013.

Procedure NC 2012 NC 2013 NC 2014

Manutenzione impianti/attrezzature 155 207 294

Procedure sanificazione non SSOP 90 71 141

SSOP operative 71 52 82

SSOP preoperative 61 48 72

Controllo animali indesiderati 36 35 38

Potabilità acqua 26 30 35

Igiene del personale 23 29 22

Sistema di tracciabilità 27 26 22

Analisi dei pericoli (HA) 16 26 19

Igiene alimenti/stato conservazione 28 24 46

Verifica autorizzazioni, requisiti strutturali dei locali e delle attrezzature 27 22 43

Marchiatura / etichettatura prodotti 14 19 22

Controllo temperature 20 15 16

Gestione sottoprodotti di O. A. 18 15 17

Gestione CCP 10 14 13

Benessere animale 14 10 25

Gestione accessi visitatori 0 7 3

Campionamento alimenti e bevande com-presi materiali a contatto 0 6 4

Formazione personale 8 4 14

Gestione aflatossine 0 4 2

Percorsi prodotti e personale interno 5 4 0

Modalità di campionamento e prelievo 5 3 2

Controllo MSR 4 3 1

Selezione e verifica dei fornitori 2 3 9

Procedura gestione N.C. 21 2 2

Individuazione punti critici di controllo (CCP) 0 2 2

Campionamento acque destinate al consu-mo umano 0 1 0

Sistema ritiro prodotti dal mercato 1 1 1

Gestione prodotti rilavorati (reworked) 1 1 2

Gestione rifiuti e acque reflue 2 0 5

Taratura strumenti di misurazione 0 0 1

Bollatura sanitaria 0 0 2

Totali 685 684 957

50

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Nella tabella seguente sono riportati i risultati ottenuti con i controlli effettuati presso impianti registrati.

Tipologie impianto Controlli effettuati

N. proce-dure con-

trollate

N. proce-dure non conformi

NC/controlli

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) 207 396 141 1,05

Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti 29 73 3 0,10

Laboratorio di produzione di prodotti gastro-nomici/rosticceria 134 274 45 0,33

Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo 20 59 4 0,20

Macelleria e/o polleria 225 495 66 0,29

Azienda agrituristica con somministrazione pa-sti 20 32 5 0,25

Ipermercato 29 71 7 0,24

Negozio commercializzazione al dettaglio ali-menti e carni 27 48 2 0,07

Superette o supermercato 145 329 38 0,26

Pescheria 36 54 10 0,27

Negozio mobile per vendita ambulante 41 66 7 0,17

2.4.7. Attività di controllo presso impianti abilitati ad esportare verso Paesi Terzi (esclusi USA) Come da indicazioni regionali, nel 2014, sono state effettuate supervisioni nei 25 impianti (18 settore carne e 7 latte) abilitati ad esportare i propri prodotti in uno o più Paesi Terzi, al fine di verificare il rispetto dei requisiti stabiliti dalle varie autorità estere e l’efficacia dell’attività di controllo ufficiale. Sono stati eseguiti in totale 39 controlli. Per gli impianti registrati sia sul sito RosselKhoznadzor (Custom Union), che in altri Paesi Terzi sono stati attuati due differenti controlli, mentre, per quelle ditte che esportano in altri Paesi extra UE, ma non verso la Custom Union, è stata ef-fettuata una sola verifica. Nonostante il riscontro di n.c., per ventuno impianti è stato espresso parere favorevole, men-tre per tre stabilimenti (due settore carne e uno latte), non è stato dato un giudizio definitivo a causa delle carenze strutturali e gestionali riscontrate; queste ditte, saranno sottoposte a attività di controllo rafforzato, con rivalutazione del livello di rischio, da parte del DVET com-petente. Durante le supervisioni sono state valutate 364 procedure (sia in campo che documentali), delle quali 141 hanno evidenziato qualche n.c.; la verifica della risoluzione delle carenze riscontrate è a carico del veterinario ufficiale o team veterinario competente e tutta la do-cumentazione (gestione/risoluzione NC da parte della ditta con report fotografico prima e dopo trattamento e verbale verifica), tramite il DVET competente, viene trasmessa al DPV. 2.4.8. Supervisione periodica in impianti abilitati all’esportazione di carni e prodotti a base di carne negli U.S.A. Come previsto dagli accordi con le autorità americane, sono state eseguite supervisioni nei due macelli e nello stabilimento abilitato all’esportazione di prodotti a base di carne cotti, con la finalità di verificare il mantenimento dei requisiti da parte degli impianti e l’efficacia dell’attività di controllo ufficiale giornaliero.

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I tre impianti sono stati confermati nella Lista USA, con l’inserimento della relazione annuale nel Si-stema Informativo “SINVSA” del Ministero della Sa-lute. In tabella le supervisioni effettuate nel corso degli ultimi tre anni (vedi anche Circolare del MdS DGSAN n. 33977-P del 05/08/2013 e succ. mod.). Nell'impianto di macellazione sottoposto nel 2014 a verifica da parte del FSIS/USDA è stata eseguita una supervisione aggiuntiva durante l'ispezione americana ed una successiva ispezione volta a verificare la risoluzione da parte dell'OSA delle non conformità evidenziate; tutta la documentazione relativa alla risoluzione delle n.c. è stata trasmessa al MdS prima della riunione di chiusura della missione dei Funzionari FSIS. Tenendo conto delle frequenze minime stabilite dal MdS, Il numero delle supervisioni pro-grammate, è stato ridotto rispetto all'anno precedente, ma è stato mantenuto ad un livello superiore al minimo, in modo da permettere al Veterinario Supervisore di esercitare, oltre che una funzione di verifica, anche una funzione di supporto al Veterinario Ufficiale; l'attività di controllo ufficiale è stata verificata con riferimento agli specifici elementi inseriti nell'ap-posita sezione della scheda di supervisione periodica e si è dimostrata globalmente ade-guata. Tutti gli elementi sono stati presi in considerazione, anche più volte nel corso dell'anno; è sta-to sempre verificato il rispetto della presenza obbligatoria del controllo ufficiale con riferi-mento alle produzioni USA, anche negli impianti di macellazione, nel caso di giornate di la-vorazione in assenza di macellazione. Nell’ambito di specifici obiettivi interni al DPV, quattro supervisioni sono state condotte in modo congiunto con il Veterinario Supervisore USA della ASL di Cremona (questa modalità ha favorito la rilevazione di alcuni elementi critici e migliorato l'uniformità di comportamento nel controllo ufficiale e nelle supervisioni) e, seguendo una prassi consolidata, nel corso dell'anno dieci veterinari ufficiali dell'ASL hanno partecipato in qualità di osservatori a su-pervisioni condotte negli impianti USA. Entrando nello specifico dei controlli, il supervisore, durante l'ultimo anno, ha cercato, in par-ticolar modo, di aumentare il livello di responsabilità dei referenti degli impianti supervisiona-ti, facendo, all'inizio, soprattutto un confronto tra la documentazione dei loro controlli e le proprie risultanze. Successivamente, ha fatto condurre i controlli, anche documentali, direttamente ai referen-ti, su procedure da lui indicate; in alcuni casi questa competenza risulta da sviluppare maggiormente. Complessivamente, si è dimostrata buona la capacità di evidenziare le n.c., mentre deve essere potenziata la capacità di adottare provvedimenti conseguenti coerenti ed adegua-ti. Nel corso dell’attività sono sorti, a volte, dubbi e perplessità da entrambe le parti, motivo per cui, in più occasioni, il supervisore ha dovuto fornire supporto per la gestione dei conflitti con l'OSA, principalmente dovuti a resistenze conseguenti alla segnalazione di n.c., o, in altri casi alla necessità di chiarire la corretta interpretazione dei requisiti USA, in relazione ai provvedimenti adottati dal Veterinario Ufficiale. L’applicativo SINVSA ha evidenziato più volte problemi, sia per gli operatori ASL che per gli OSA, che in più occasioni hanno segnalato le proprie difficoltà. 2.4.9. Piano di sostegno alla filiera agroalimentare per l'export verso i paesi terzi Nel 2014, in applicazione della DGR X/352 del 04/07/2013, e per garantire il raggiungimento degli obiettivi del progetto, sono state svolte le azioni di seguito elencate: incontri di formazione rivolti agli operatori del settore alimentare per promuovere, non

solo la collaborazione tra i diversi attori della filiera agroalimentare, ma soprattutto per aumentare la consapevolezza degli operatori in tema di requisiti previsti per l’export.

A questo proposito sono state effettuate presso il DPV riunioni con i rappresentanti delle dit-te del settore latte interessate all’esportazione dei loro prodotti verso la Repubblica Popola-re Cinese al fine di considerare i requisiti richiesti dall’Autorità estera, valutandone l’applicabilità e le relative modalità di attuazione. Inoltre, in seguito ai controlli effettuati in

supervisioni in stabilimenti abilitati all'esport USA 2012-2014

tip. stabilimenti 2012 2013 2014

macelli (2) 24 20 13

salumificio 8 6 4

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alcuni dei nostri stabilimenti, sia del settore carne che latte, da parte della Task Force mini-steriale, dell’Autorità della Corea del Sud e della Repubblica Cinese, si è ritenuto utile (no-nostante l’esito delle verifiche sia stato favorevole) incontrare i rappresentanti delle singole ditte coinvolte, al fine di valutare, oltre a quanto già documentato da queste Autorità, le osservazioni e considerazioni emerse nel corso delle verifiche ispettive riguardanti possibili aree di miglioramento. Infine, la Referente Paesi Terzi, su richiesta di alcuni titolari, ha effettuato incontri e sopralluo-ghi in alcuni impianti inseriti nella black list da parte delle autorità giapponesi, per valutare alcune specifiche problematiche; uno di questi stabilimenti è stato sottoposto a visita ispet-tiva da parte dell’Autorità giapponese in data 16/10/2014 con esito favorevole; va precisa-to che, per questi ultimi interventi, si è rivelata preziosa la collaborazione dei colleghi dell’IZSLER. Controlli aggiuntivi per la ricertificazione degli impianti abilitati ad esportare verso Paesi

Terzi (Federazione russa/Custom Union e altri Paesi Terzi), non solo attraverso il sistema SINVSA; infatti, nel 2014, sono state eseguite supervisioni nei 25 impianti (18 settore carne e 7 latte) abilitati ad esportare i propri prodotti in uno o più Paesi Terzi, al fine di verificare il rispetto dei requisiti stabiliti dalle varie autorità estere.

Sono stati eseguiti in totale 39 controlli: due presso gli impianti registrati sia sul sito Rossel-Khoznadzor (Custom Union) che nelle liste di altri Paesi Terzi, e uno, invece, per quelle ditte che esportano solo in altri Paesi extra CEE, ad esclusione della Custom Union. Nonostante il riscontro di non conformità, per ventuno impianti è stato espresso parere favo-revole, mentre per tre stabilimenti (due settore carne e uno latte), non è stato dato un giudi-zio definitivo a causa delle carenze strutturali e gestionali riscontrate; queste ditte, saranno sottoposte a attività di controllo rafforzato, con rivalutazione del livello di rischio, da parte del DVET competente. Per verificare la gestione/risoluzione delle nc evidenziate durante le supervisioni, i veterinari ufficiali hanno effettuato i relativi controlli di verifica, inviando entro il 15.01.2015 al DPV, tra-mite il DVET competente, tutta la documentazione inerente (gestione/risoluzione NC da par-te della ditta con report fotografico prima e dopo trattamento e verbale verifica). Audit interni: nell’ambito della ricertificazione degli impianti abilitati ad esportare verso

Paesi Terzi, è stata sottoposta a verifica anche l’attività di controllo dei veterinari ufficiali competenti, al fine di valutarne l’efficacia; in questo caso, la ditta è stata considerata come lo strumento per stimare l’efficacia/efficienza del servizio; il piano di audit ha ri-guardato: - la documentazione dei controlli e la relativa registrazione nell’applicativo informati-co regionale SIVI;

- riscontro e verifica di eventuali non conformità; - l’uso della modulistica ministeriale riguardante la certificazione e le modalità di rila-scio (raccolta e valutazione delle informazioni necessarie alla sottoscrizione dei certifi-cati);

- l’inserimento dei certificati ed attestazioni export/ pre export nell’applicativo infor-matico di Eupolis;

- il campionamento ufficiale relativo alla Federazione russa/Custom Union. - Entro il primo trimestre 2015, verranno trasmessi, ai Direttori dei Distretti, i rapporti degli audit interni e le eventuali NC riscontrate dovranno essere risolte dai veterinari ufficiali interessati e verificate dal Direttore distrettuale, che provvederà a documentare al Di-rettore del DPV le azioni svolte (vedi anche cap. 2.8.5. Attivazione di un sistema di audit interno).

Corsi di formazione promossi dall’U.O. Regionale, ma anche iniziative (soprattutto in campo) a livello aziendale, indirizzate agli operatori del controllo ufficiale; ad esempio, nell’ambito della ricertificazione degli impianti, i veterinari ufficiali, a rotazione, hanno affiancato la Referente Paesi Terzi e il Direttore AIAPZ durante i controlli di supervisione; questo non solo allo scopo di arrivare a controllare in modo sempre più efficace l’applicazione dei requisiti specifici e richiesti dalle varie Autorità estere, ma anche, per quanto possibile, di uniformare le modalità di conduzione dei controlli.

Registrazione di tutti i controlli ufficiali (comprese le Supervisioni) nel sistema informatico SIVI.

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Conferimento di incarichi libero professionali per supportare le azioni svolte da veterinari ufficiali nel settore dei controlli e delle supervisioni svolti negli impianti abilitati all’export.

2.4.10. Macellazione speciale d’urgenza in allevamento e progetto “Promozione della sicu-rezza delle carni e il controllo dei residui negli animali a fine carriera” Nell’ambito delle azioni programmate dalla Regione Lombardia in vista della manifestazio-ne Expo 2015, all’ASL di Mantova è stato riconosciuto un finanziamento di 108.000,00 € per il progetto “Promozione della sicurezza delle carni e il controllo dei residui negli animali a fine carriera” (DGA n. IX/4738). La macellazione speciale d’urgenza in allevamento (MSU) è ritenuto il sistema più adatto per evitare sofferenze agli animali non deambulanti o affetti da patologie che non sono compatibili con il trasporto. Il problema riguarda tutti gli animali allevati, ma interessa prevalentemente le bovine a fine carriera e per tale motivo si parla spesso di vacche a terra; l’argomento è trattato dai Reg. (CE) 1/2005 e 1099/2009; indicazioni operative sono state fornite dall’U.O. Veterinaria Regio-nale con il DDGS n. 7983 del 18/09/2012. In questi casi, gli animali sono sottoposti a visita ante mortem e a macellazione in alleva-mento e le carcasse, gli organi e il sangue sono avviati verso impianti riconosciuti per essere sottoposti a visita sanitaria post mortem e alle successive lavorazioni; solitamente, gli animali sono eviscerati in macello. Oltre alla normale visita post mortem, tutti gli animali macellati con MSU in allevamento so-no sottoposti ad accertamenti di laboratorio per ricerche di tipo microbiologico e chimico, al fine di escludere la presenza di patogeni o residui di farmaci nelle carni e negli organi: nella tabella è visibile l’attività di campionamento svolta su questi capi presso i macelli della nostra ASL; va sottolineato che la differenza esistente fra il numero dei capi macellati in alle-vamento e il numero delle carcasse conferite a macelli mantovani evidenzia che molti alle-vatori, per le MSU, fanno riferimento a macelli che operano fuori provincia.

La distruzione delle carcasse è dovuta prin-cipalmente ad esiti sfavorevoli di accertamen-ti analitici. Con il nostro

progetto (del. ASL Mantova n. 75 11/03/2013) sono state messe in campo una serie di azioni volte ad incentivare il numero di MSU in allevamento, grazie ad attività di sensibilizzazione verso allevatori, trasportatori e macellatori (tra cui l’organizzazione di un convegno specifi-co in occasione della Fiera Millenaria di Gonzaga, a settembre 2013) e alla predisposizioni di opportune soluzioni organizzative dell’attività di controllo (ad es. gli interventi per MSU sono stati garantiti in ogni occasione, compresi i giorni festivi, prefestivi e le ore notturne). Altre azioni contenute nel piano, sono la corretta registrazione in BDR dei capi MSU da parte degli allevatori o dagli enti delegati e la registrazione in macello dei dati dei capi non deambulanti in modo autonomo; a questo scopo è stata sviluppata una funzione informati-ca che consente ai veterinari ispettori, nei macelli bovini di Mantova, di registrare i dati dei capi giunti morti o con difficoltà di deambulazione autonoma o accompagnati da allegato I. Tali informazioni permettono da una parte, di censire gli allevamenti di provenienza e i vete-rinari liberi professionisti che più frequentemente rilasciano tale tipo di certificazione e, dall’altra, di fornire importanti elementi di valutazione per determinare il livello di rischio de-gli allevamenti nel campo del benessere animale. A riprova della bontà del progetto, i risultati attesi dall’indicatore costruito per misurarne l’efficacia (n. capi bovini sottoposti in allevamento a MSU + n. capi abbattuti per motivi di benessere/ n. bovini femmine età > 48 mesi x 100) sono stati ampiamente superiori alle atte-se (3,48 rispetto 0,8 per il 2013 e 4,33 rispetto 0,9 per l’anno 2014).

Capi sottoposti ad analisi in macello

n. capi MSU macelli Manto-

va n. test BSE

Test microbiologico Ric. sostanze inibenti n. carcas-se distrutte n. animali

testati Esiti sfav. n. animali testati Esiti sfav.

1.464 719 1.458 55 1.458 3 67

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2.4.11. Controlli presso laboratori privati iscritti nel registro regionale di cui alla DGR del 14 luglio 2010 n. 9/266 Nel 2014 sono continuati i controlli iniziati nel 2011; complessivamente, ne sono stati eseguiti n. 3 (DVET Ostiglia/Suzzara, Mantova e Asola/Guidizzolo). Sono state verificate procedure di rintracciabilità dei campioni, smaltimento rifiuti, formazione personale e modalità di emissione dei rapporti di prova. 2.4.11. Attivazione del sistema di allerta per alimenti di origine animale e mangimi Nel 2014, le aziende d’interesse veterinario che operano in provincia di Mantova, sono state coinvolte in 87 sistemi di allerta; nelle regole di sistema 2014, è stato definito come fonda-mentale per il perseguimento degli obiettivi, anche il presidio 24 ore su 24, del sistema rapi-do di allerta per alimenti e mangimi in modo da poter intervenire tempestivamente impe-dendo che questi, se non sicuri, rimangano sul mercato e possano costituire un rischio per i consumatori. Oltre a tenere monitorata l’applicazione di procedure corrette nel corso di attivazioni spon-tanee del sistema di reperibilità, il DPV è intervenuto, fuori orario, per attivare un sistema di allerta alimentare a eseguito del riscontro di cisti parassitarie nel muscolo di pesci, parte dei quali già commercializzati.

Di seguito, sono riportati i risultati di alcune elabora-zioni che evidenziano i principali pericoli responsabili dei sistemi di allerta e le tipologie di prodotti coinvol-te.

Categoria del pericolo n.

Microrganismi patogeni 34

Adulterazione/frodi 2

Micotossine 5

Metalli pesanti 8

Residui farmaci veterinari 5

Allergeni 1

Biotossine (altro) 3

Infestazione parassitaria 2

Altro 13

Radiazioni 14

Totale 87

Tipologia di prodotto N. Carne e prodotti a base di carne (escluso il pollame) 28

Pesce e prodotti derivati 16

Mangimi (materie prime per mangi-mi/pet food) 19

Molluschi bivalvi e prodotti derivati 8

Latte e prodotti a base di latte 7

Altro (farmaci, materiali) 4

Miele e pappa reale 3

Uova e prodotti a base di uova 2

Totale 87

Trend totale capi sottoposti a MSU 2009-2014

135253

855

1.424

1950

2374

0

500

1000

1500

2000

2500

1 2 3 4 5 6

anni

n. c

api

2009 2010 2011 2012 2013 2014

55

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2.4.13. Macellazione domiciliare Con la DDGS n. 9405/2012 Indicazioni regionali in materia di macellazione a domicilio sono cambiate le prassi operative in quest’ambito, per cui, coloro che intendono macellare pres-so il proprio domicilio un suino, possono decidere di far condurre l’ispezione post mortem ad una persona formata, cioè che ha seguito un apposito corso organizzato dal DPV e ne ha superato, con esito positivo, l’esame; a questo scopo è stata aggiornata l’istruzione operati-

va aziendale I.O.DPV.DVET. 07 Attività di ispezione sulla macel-lazione a domicilio e, nell’ottobre 2013, si è svol-to lo specifico corso, at-traverso cui sono state preparate n. 70 persone formate. Nel 2014, i vete-rinari dei Distretti Veteri-nari sono intervenuti per controllare n. 665 macel-lazioni a domicilio, con un calo nettissimo rispetto agli anni precedenti, vi-ceversa, le segnalazioni di macellazione svolta da

persona formata non sono in numero tale (circa 130). Il calo significativo potrebbe essere imputabile all’obbligo, per chi macella, di allevare l’animale per 30 giorni presso il proprio domicilio, cosa che rende, al privato, molto più difficoltosa quest’attività.

macellazione domiciliare 2012-2014

665

14131484

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

1600

1 2 3

anni

num

ero

capi

56

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2.5. I parametri sanitari dell’area di Igiene degli Allevamenti e delle Produ-zioni Zootecniche 2.5.1. Categorizzazione del rischio nell’Area di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Nel corso del 2014 è stato condotto a termine il programma triennale 2012-2014 tendente a stabilire una categorizzazione ed una valutazione del rischio degli allevamenti; nel comples-so sono stati valutati 418 allevamenti appartenenti alle macrocategorie e tipologie previste dal PRPV 2012 – 2014, seguendo le istruzioni operative contenute nel citato PRPV. La valutazione dei risultati è ancora in corso ma, da una prima impressione appare abba-stanza evidente che il peso dello stato delle strutture sia quello che più incide sullo score dei singoli allevamenti, mentre, ad esempio, solamente il riscontro di positività PNR o di pesanti non conformità pregresse sposta il peso verso la gestione del farmaco. Questa situazione fa sì che risultino maggiormente a rischio gli allevamenti familiari e amato-riali (che hanno peso quasi nullo sulla sicurezza alimentare), mentre appaiono complessi-vamente meno a rischio gli allevamenti avicoli e quelli di bovini da latte. Poiché non è possibile ipotizzare una programmazione impostata su tale tipo di risultati, per il 2015, in accordo con gli enunciati del PRSPV, si programmerà secondo criteri di rischio ba-sati sui dati estraibili dagli applicativi regionali SIVI e BDR e dal database dipartimentale; tali dati differiscono secondo la specie animale interessata e, per le specie maggiormente rap-presentative a livello locale, sono così riassumibili: bovini: tipologia e dimensioni dell’allevamento, pregresse non conformità PNR e PNAA, autorizzazione alla tenuta di scorte di farmaci veterinari, registrazione fra gli allevamenti ac-creditati per export verso Paesi Terzi, indici di mortalità che si discostino ampiamente dalla media, presenza di mangimifici aziendali (riconosciuti, registrati e/o autorizzati alla produ-zione di mangimi medicati), pregresse non conformità rilevate in corso di controlli di condi-zionalità o di piani specifici, assenza in SIVI di controlli negli anni precedenti, sforamenti dei parametri igienico sanitari del latte crudo; suini: tipologia e dimensione degli allevamenti, pregresse positività PNR e PNAA, autoriz-zazione alla detenzione di scorte di farmaci veterinari, presenza di mangimifici aziendali (ri-conosciuti, registrati e/o autorizzati alla produzione di mangimi medicati), pregresse non conformità rilevate in corso di controlli di condizionalità o di piani specifici, assenza in SIVI di controlli negli anni precedenti; avicoli: tipologia e dimensioni dell’allevamento, pregresse non conformità PNR e PNAA, presenza di mangimifici aziendali (riconosciuti, registrati e/o autorizzati alla produzione di mangimi medicati), pregresse non conformità rilevate in corso di controlli di condizionalità o di piani specifici, assenza in SIVI di controlli negli anni precedenti, richiesta di deroga per la densità massima (broilers). Per quanto concerne il controllo degli stabilimenti che trattano sottoprodotti di origine ani-male (SOA), si tiene conto delle indicazioni contenute nel documento regionale “Linee gui-da per il controllo ufficiale sulle attività alle quali si applicano il Reg. CE/106/2009 e il Re. UE 142/2011. Le indicazioni, contenute nel PNAA 2014 -17, guidano l’individuazione degli impianti man-gimistici da sottoporre a controllo ufficiale, mentre, per quanto riguarda la farmacosorve-glianza al di fuori degli allevamenti, si procederà alla verifica di tutti i grossisti di farmaci ve-terinari ed al controllo a rotazione delle farmacie e parafarmacie, che saranno individuate e controllate in collaborazione con il Servizio Farmaceutico Aziendale. L’area Dipartimentale IAPZ, unitamente all’area di Sanità Animale, fornirà ai Distretti, per questa prima applicazione, un elenco dettagliato degli allevamenti, selezionati in base ai criteri sopra enunciati, nei quali condurre le attività coordinate e congiunte nel 2015. 2.5.2. Piano regionale benessere animale Il piano regionale benessere animale comprende l’insieme dei controlli per la verifica del rispetto delle misure di protezione degli animali in allevamento, durante il trasporto ed alla macellazione.

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La normativa ha subito alcune variazioni nel corso del triennio appena concluso, soprattutto per quanto riguarda il benessere durante la macellazione ma, in generale, la struttura dei vari piani è consolidata. Un’apposita convenzione stipulata fra Ministero della Salute e Ministero degli interni prevede la conduzione di controlli congiunti su strada. Il numero di controlli effettuati nel corso del 2014 si discosta da quanto programmato, a mo-tivo dell’esecuzione di due piani straordinari per il controllo del benessere animale nell’allevamento del suino pesante e del bovino da latte e per la necessità di condurre con-trolli aggiuntivi per segnalazioni e richieste da parte di altre ASL. Durante i controlli sono sta-te riscontrate 55 non conformità (molte delle quali rilevate contemporaneamente in uno stesso allevamento), che hanno portato all’irrogazione di 16 sanzioni, la maggior parte delle quali irrogata in allevamenti suini per mancanza di acqua di abbeverata, di materiale ma-nipolabile e, in misura minore, per mancato adeguamento degli spazi di allevamento. Un allevamento ha ricevuto una diffida a continuare l’attività nel caso non si adeguasse

alla normativa europea sul group housing; nell’allevamento bovi-no sono stati riscontrati pochi casi di vitelli lega-ti. In generale è stato risol-to il problema delle ovaiole allevate in gabbia, mediante l’adozione di gabbie modificate o la sostitu-zione di quelle esistenti; alcuni allevamenti di ovaiole, nel triennio, hanno cessato l’attività. Anche il problema della

ristrutturazione degli allevamenti suini da riproduzione appare risolto positivamente e sola-mente un allevamento risulta ancora non completamente adeguato. Un secondo filone su cui si articola il controllo del benessere animale è quello del controllo al macello e durante le fasi di macellazione. Nel 2013 ha trovato applicazione il Reg. Ce 1099/09 relativo al benessere degli animali ma-cellati, storditi od abbattuti; in applicazione di tale regolamento, sono stati programmati due controlli negli stabilimenti che macellano più di 1000 UGB/anno e un controllo in quelli che rimangono al di sotto di tale limite, per un totale di 52 controlli formalizzati usando le check list appositamente predisposte da Regione e Ministero. La chiusura di un macello industriale e la fortissima riduzione di macellazioni bovine in un macello medio piccolo ha comportato l’esecuzione complessiva di 50 controlli, che non hanno evidenziato non conformità evidenti. Contemporaneamente, nei vari macelli, sulla base di una valutazione del rischio basata su tipologia di specie macellate, entità della macellazione, giornate complessive di macella-zione, numero di mezzi in arrivo, provenienza degli animali e numero di trasportatori coinvolti nelle operazioni, sono stati programmati 346 controlli all’arrivo; anche in questo caso, la chiusura di una struttura di grosse dimensioni, ha fatto sì che ne siano stati condotti a termi-ne 355. Questi controlli hanno evidenziato sette non conformità, tutte sanzionate ai sensi del DLgs n. 151/2007; tre di queste riguardavano la non idoneità al trasporto di animali, mentre le altre erano relative ad irregolarità documentali. Presso il punto di controllo comunitario di Moglia sono state controllate 182 partite di anima-li; la formalizzazione dei controlli, con la chek list apposita, ha interessato il 5%, dei trasporti per un totale di 10 controlli; non sono state riscontrate non conformità, ma, in due casi, un arrivo preannunciato non si è verificato; del problema è stato informato l’UVAC.

Piano benessere animale 2014 – controlli in allevamento

Specie allevata Allevamenti controllati Allevamenti con NC

suini 126 25

avicoli 80 6

Bovini e bufalini 188 24

Ovini e caprini 3 0

Equini da carne 1 0

conigli 5 0

Animali da pelliccia 1 0

Altre specie 0 0

Totale 404 55

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Nel corso del 2014 sono stati effettuati quattro controlli programmati e coordinati con l’UVAC e 13 controlli su sospetto su animali all’arrivo, senza riscontrare alcuna non conformi-tà. Determinante, per il controllo del benessere animale durante il trasporto, è stata l’attività di controllo condotta congiuntamente con le forze dell’ordine (principalmente con la Polizia Stradale, ma anche con Carabinieri e Polizia Locale); questa si è sostanziata in 25 giornate di attività, condotte in punti di snodo del sistema viario provinciale (svincoli della tangenzia-le di Mantova ex strada statale Padana Inferiore, Strada Provinciale Suzzara – San Benedet-to Po, ex strada statale Goitese), e ha portato al riscontro di 17 non conformità sanzionate ai sensi del Dlgs n. 151/2007; dieci di queste sono state gestite interamente dalla nostra ASL e sette, invece, in modo congiunto con la Polizia Stradale (vedi anche cap. 2.13.2. Attività di controllo con altre autorità). I riscontri sono maggiormente riferiti ad irregolarità documentali e, solamente in tre casi, è stato rilevato il trasporto di animali in condizione di non idoneità. 2.5.3. Piano regionale sorveglianza sulla sperimentazione animale Presso l’ASL di Mantova è presente una sola struttura che, in modo non continuativo, utilizza animali a fini sperimentali; si tratta della locale sezione dell’Istituto Zooprofilattico della Lom-bardia ed Emilia Romagna, che detiene alcuni capi delle specie Mus musculus (topo do-mestico), utilizzati per la diagnosi di alcune malattie degli animali. Nel 2013, presso la struttura, è stato condotto un audit che ha evidenziato la conformità del-la stessa ai requisiti di legge, con l’emissione di una raccomandazione, relativa alla registra-zione delle operazioni di pulizia e disinfezione. Il controllo condotto nel 2014, sulla base del piano regionale, ha evidenziato che la struttura non era utilizzata e il Direttore della locale sezione IZSLER ha precisato che è in fase di valu-tazione la richiesta di sospensione dell’autorizzazione in attesa di adeguamento alla nuova normativa. 2.5.4. Piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della Regione Lombardia Il piano, varato agli inizi di primavera 2014, si proponeva una verifica delle condizioni di be-nessere “animal based” nell’ambito dell’allevamento suino in Lombardia, per tentare di for-nire elementi oggettivi utili a superare l’attuale fase di valutazione delle situazioni di benes-sere basata sui soli parametri strutturali degli allevamenti. L’esecuzione del piano, che s’inseriva nel piano del controllo del benessere animale in alle-vamento, ha previsto la formazione di cinque dirigenti veterinari presso il Centro di Referen-za Nazionale per il Benessere Animale (CReNBA); successivamente sono stati individuati 25 allevamenti da sottoporre a verifica oggettivata, mediante l’utilizzo di una check list specifi-camente studiata da CReNBA. Ad alcune verifiche hanno preso parte, oltre ai veterinari formati, anche veterinari del CReNBA e della sezione locale di IZSLER mentre la prosecuzione del piano è stata affidata ai soli veterinari formati. I verbali d’ispezione, per quanto possibile, sono stati inseriti in SIVI, nell’ambito dei piani di controllo del benessere animale in allevamento, mentre CReNBA ha successivamente ela-borato i dati per definire strategie di intervento e per ispirare eventuali modifiche legislative o particolari interpretazioni di alcuni aspetti normativi la cui applicazione letterale ap-pare, allo stato attuale, molto problemati-ca. L’esecuzione del piano ha avuto luogo fra maggio e luglio 2014, in quanto non è stato possibile avere la disponibilità dei ricercatori CReNBA prima di tale data; sono stati con-dotti complessivamente 25 sopralluoghi in allevamenti di varie tipologie e i risultai sono riportati in SIVI; dai sopralluoghi sono emerse alcune non conformità che hanno portato all’irrogazione di 4 sanzioni amministrative.

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2.5.5. Piano regionale di sorveglianza e vigilanza sanitaria sull’Alimentazione degli Animali (PRAA) Il controllo sugli alimenti destinati ad animali produttori di alimenti per l’uomo, avviene attra-verso campionamenti presso allevamenti, produttori, distributori e trasportatori e mediante audit presso i diversi impianti di produzione operanti nel nostro territorio. L’attività di campionamento del PRAA per la Regione Lombardia si svolge nell’ambito dei seguenti piani:

1. BSE; 2. principi attivi e additivi; 3. sostanze indesiderabili e contaminanti (diossine, pcb diossine simili, pcb non diossina

simili, micotossine, metalli pesanti e contaminanti); 4. Salmonelle; 5. organismi geneticamente modificati.

Nelle tabella sopra è possibile vedere i campioni eseguiti nell’ambito di questi piani nel cor-so del 2014 (dati rendicontazione PNAA ASL di Mantova); le non conformità sono state ri-scontrate nel piano Salmonelle e nel piano contaminanti (PCB non DL). Nel 2014, nell’ambito dell’attività di vigilanza, è stato ispezionato il 15% degli stabilimenti registrati, diversi dalla produzione primaria, con il riscontro di alcune non conformità legate principalmente alle procedure di autocontrollo. L’attività condotta negli stabilimenti riconosciuti ha comportato l’ispezione del 50% di tali impianti, in assenza di non conformità accertate; riguardo ai mangimi medicati, risultano pervenute 5.774 prescrizioni veterinarie, mentre 705 sono le prescrizioni cosiddette “in deroga”. Tali dati riflettono una drastica diminuzione dell’utilizzo di mangimi medicati in ambito provinciale. 2.5.5. Piano regionale di farmaco sorveglianza Il Piano regionale di farmacosorveglianza è volto alla verifica della corretta gestione del farmaco veterinario, partendo dalla sua produzione fino alla somministrazione, e si integra con il Piano Nazionale Residui (PNR), con il Piano Nazionale Alimentazione Animale (PNAA) e con il Piano Regionale Alimentazione Animale (PRAA).

Campioni PNAA 2014 ASL Mantova

Piani di controllo Eseguiti Positività

Piano BSE Monitoraggio 24 0 Sorveglianza 49 0

Piano principi attivi e additivi Monitoraggio 26 0 Sorveglianza 78 0

Piano sostanze inde-siderate e contami-

nati

Diossine, PCB DL e PCB non DL

Monitoraggio 5 0 Sorveglianza 5 1

Micotossine Extrapiano 12 0

Monitoraggio 9 0 Sorveglianza 3 0

Metalli pesanti e contaminanti Monitoraggio 15 0

Piano Salmonelle Monitoraggio 6 0 Sorveglianza 17 1

Petfood 2 0

Piano organismi geneticamente modifi-cati

Monitoraggio 1 0 Sorveglianza 4 0

Totale 256 2

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Nel corso del 2014 il numero di controlli di routine è stato mantenuto ma, anche in conside-razione dell’elevato numero di controlli effettuati sia in concomitanza con l’esecuzione del PNR e del PNAA e della condizionalità che per eventi straordinari o subentranti, il numero complessivo di controlli è superiore a quanto programmato, passando da 407 a 669. I controlli effettuati nell’ambito della farmacosorveglianza hanno evidenziato un elevato numero di non conformità, soprattutto nell’ambito della gestione del farmaco in allevamen-to; ciò ha comportato l’irrogazione di 25 sanzioni e l’invio di 2 segnalazioni all’Autorità giudi-ziaria. La maggior parte delle sanzioni è riferita a mancata segnalazione dei trattamenti effettuati su animali inviati al macello e alla mancata, incompleta o non corretta registrazione dei trattamenti sul registro aziendale. Il trend si manifesta in ascesa e solo in parte imputabile ad una gestione non corretta dei mangimi medicati (allevamenti suini); ciò deve essere tenuto particolarmente sotto control-lo, date le gravi ripercussioni che la presenza di residui di farmaci negli alimenti possono avere (vedi cap. 2.6.1.). 2.5.6. Piano di controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per il trattamento di Sottoprodotti di origine animale (SOA) Il controllo ufficiale condotto sugli impianti SOA, nel corso del 2014, si è sostanziato in 125 controlli suddivisi in ispezioni ed audit e in 30 campionamenti ufficiali; i controlli hanno evi-denziato 18 non conformità risolvibili con raccomandazioni, mentre dai campionamenti so-no emerse sei positività per Salmonella in cinque impianti di biogas e una positività per Sal-monella in un impianto per produzione di petfood . La presenza di Salmonella è considerata indice di non corrette pratiche di magazzinaggio, per cui sono state impartite prescrizioni per un secondo trattamento del materiale contami-nato o per un prolungamento del tempo di deposito (fino a negativizzazione) e per la verifi-ca delle procedure di trasformazione/trattamento e d’immagazzinamento dei prodotti . Gli impianti di trasformazione diversi dai biogas non hanno manifestato non conformità ana-litiche. 2.5.7. Piano di monitoraggio latte crudo destinato al consumatore finale Nel 2011, con Decreto regionale n. 514, è stato emanato un documento contenente le Linee guida per l’esecuzione dei controlli tesi a garantire la conformità alla normativa comunitaria nell’ambito della produzione e conferimento di latte crudo per il consumo umano. Negli anni successivi le norme stabilite dal decreto sono state confermate ed adeguate alle esigenze di vigilanza ed al venir meno delle deroghe concesse ai produttori il cui latte supera i parametri previsti dal Reg. CE 853/2004. La formalizzazione di tali linee guida è affidata al documento regionale di programmazione che non è visibile da parte di operatori esterni al SSR; ciò fa si che non siano facilmente conoscibili da operatori esterni al SSR e che la loro diffusione sia legata ad incontri con le organizzazioni di categoria. Tali linee guida si applicano a tutte le aziende registrate per la produzione di latte crudo destinato alla commercializzazione per il trattamento termico/trasformazione, alla trasformazione per la vendita diretta in azienda, alla vendita diretta al consumatore finale e alla vendita per l’alimentazione umana in ogni forma.

Farmacosorveglianza 2014 ASL Mantova N° di ispezioni Violazioni amm.ve Denunce AG

Allevamenti zootecnici 624 25 2 Produzione e commercio medicinali veteri-nari

21 0 0

Strutture animali d’affezione 10 0 0

Strutture veterinarie 14 0 0

Totale 669 25 2

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Nel corso del triennio il numero di aziende produttrici di latte crudo si è ridotto da 15 nel 2012 a 6 nel 2014 ed il numero dei distributori è passato da 21 a 10, a dimostrazione di un ridotto interesse verso questo tipo di produzione e a motivi della onerosità dell’autocontrollo per le aziende produttrici. Le aziende produttrici e i gestori dei distributori possiedono ed attuano un piano di autocontrollo e, in aggiunta, la ASL conduce controlli ufficiali su entrambe le tipologie di strutture, effettuando anche analisi microbiologiche e chimiche. Le analisi riguardano la ricerca di Listeria monocytogenes, Salmonella spp., Campylobacter termo tolleranti, E. coli VTEC, Staphilococcus C+, Streptococcus agalactiae, Aflatossina M1 e sostanze inibenti. Nel corso degli anni, i controlli, effettuati sulle aziende produttrici di latte crudo e sui distributori, hanno evidenziato un certo numero di non conformità legate a parametri igienico sanitari (cellule somatiche e carica batterica elevata) e, in alcuni casi, la segnalazione di L. monocytogenes, coli VTEC (solamente in PCR, senza isolamento) e, in due casi, il superamento del limite di attenzione per aflatossina, senza che fosse raggiunto il limite massimo ammesso per il consumo umano. In tutte le situazioni di non conformità riscontrate, il Servizio Veterinario è intervenuto adottando i provvedimenti previsti dalla normativa, fino ad arrivare, in alcuni casi, alla sospensione dell’attività. 2.5.8. Piano di verifica dei requisiti del latte destinato alla produzione di latte fresco ad alta qualità Presso l’ASL di Mantova, al 31/12/2014, risultano censiti 1.012 allevamenti da latte, suddivisi secondo la seguente tabella (dati contesto zootecnico PIAPV 2015 e database ASL Mantova).

Territorio Latte per trasformazione Latte crudo Latte alta qualità

ASL Mantova 978 6 28

Gli allevamenti da latte la cui produzione è destinata alla trasformazione in latte fresco pastorizzato ad alta qualità producono un latte che deve possedere specifici requisiti di qualità, più stringenti rispetto al latte destinato ad altri tipi di trasformazione. In particolare il latte deve possedere percentuali di grasso e proteina minime garantite e deve essere trattato con una refrigerazione a non più di 6° C immediatamente dopo la mungitura e fino al trattamento di pastorizzazione. ASL di Mantova ha controllato i singoli allevamenti e, nei tre casi in cui è stato riscontrato il mancato rispetto dei parametri di qualità (nello specifico, tenore in grasso inferiore al 3,5%), è intervenuta con provvedimenti amministrativi che hanno temporaneamente escluso il latte prodotto dal circuito Alta Qualità. 2.5.9. Piano verifica requisiti latte destinato alla trasformazione Il controllo del latte crudo alla stalla, per la verifica della conformità alla normativa comunitaria, viene eseguito in Lombardia utilizzando i campionamenti effettuati in autocontrollo nell’ambito del sistema di pagamento del latte in base alla qualità; buona parte dei controlli analitici vengono condotti da IZSLER, presso la sezione di Mantova e di Brescia mentre un numero ridotto di esami è condotto presso laboratori accreditati ed inseriti nell’elenco regionale dei laboratori che eseguono analisi di autocontrollo sui prodotti alimentari. Gli esami vengono condotti con frequenza quindicinale; le non conformità relative ai pa-rametri cellule somatiche (CS), carica batterica totale (CBT) e riscontro di sostanze inibenti o aflatossine, sono comunicate, dai primi acquirenti, ai singoli operatori e al DPV di Mantova. Poiché nel luglio 2013 sono cessate le deroghe per il mantenimento dei parametri igienico sanitari relativi a CS e a CBT, da tale data sono aumentate le segnalazioni in autocontrollo di non conformità. Nel 2014, presso gli allevamenti bovini destinati alla produzione di latte, sono state segnalate complessivamente 223 non conformità riscontrate in autocontrollo; di queste, 138 riguarda-

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vano lo sforamento dei limiti per CS, 71 lo sforamento dei limiti per CBT e 3 la presenza di aflatossine. In 25 casi, in considerazione del mancato rientro nei limiti di legge, sono stati adottati prov-vedimenti di sospensione temporanea dell’utilizzo del latte e, in un caso, è stata disposta, da parte del sindaco del comune interessato, la cessazione dell’attività di produzione di latte. Al di fuori delle verifiche condotte in autocontrollo, i servizi veterinari della nostra ASL hanno condotto 234 controlli su aziende produttrici di latte con la revoca di due autorizzazioni; il numero delle aziende da latte mostra, dal 2012, un trend in leggera diminuzione con un calo medio del 5% annuo, tuttavia il numero degli animali allevati, che rimane stabile con un aumento di qualche centinaio di unità, si manifesta in controtendenza. Il dato dimostra, quindi, che le dimensioni medie degli allevamenti tendono ad aumentare. Tale fenomeno sembra interessare, oggi, anche l’Oltre Po mantovano, che, posto in zona di produzione tipica del Formaggio Parmigiano Reggiano, ha storicamente mostrato la pre-senza di allevamenti di bovine da latte in numero più elevato, rispetto alle altre zone della provincia, ma con una consistenza di allevamento generalmente più bassa. In tale contesto geografico, la zona Sinistra Secchia si conferma come quella con la più al-ta densità di allevamenti bovini da latte di tutta la provincia; il venire meno della possibilità di conferire il latte non conforme per CS e CBT per la produzione di formaggi con oltre 60 giorni di stagionatura ha stimolato il miglioramento della qualità delle produzioni, come ri-chiesto dai Regolamenti Europei. 2.5.10. Piano regionale per il controllo delle aflatossine nella filiera lattiero casearia Nel corso del 2015 sono stati condotti campionamenti conoscitivi, sulla base del piano spe-cifico, in 138 allevamenti, riscontrando non conformità in 4 casi; i riscontri sono stati verificati, attuando un sequestro temporaneo del latte in attesa degli esiti del campione ufficiale, che in nessuno di questi casi ha dato esito di conferma. 2.5.11. Piano regionale di verifica della qualità microbiologica del latte e dell’efficacia dei processi di trattamento termico del latte destinato alla caseificazione 2013 – 2015. Il piano ha preso le mosse nel corso del 2013, individuando gli stabilimenti che producono formaggi partendo da latte pastorizzato. Nella realtà mantovana, la maggior parte del latte è destinato alla trasformazione in Grana Padano o Parmigiano Reggiano, che vengono prodotti partendo da latte non pastorizzato; quindi, per questo piano sono stati individuati alcuni stabilimenti che utilizzano, per le produ-zioni, latte pastorizzato. Di questi, solo alcuni sono riconosciuti ai sensi del Reg. CE 853/04, mentre altri sono registrati e producono formaggi posti in vendita solamente nel proprio spaccio alimentare e soltanto uno di essi riveste carattere industriale; oltre a questi, sono stati presi in considerazione, an-che due impianti, a carattere industriale, che producono latte alimentare, sui quali sono stati condotti dei campionamenti. Dopo la selezione effettuata, sono state svolte dieci visite ispettive per la valutazione delle metodologie di pastorizzazione e la verifica del processo e sono stati condotti campiona-menti prima e dopo la pastorizzazione del latte. I risultati indicano una sostanziale aderenza del latte utilizzato ai parametri previsti dalla normativa e una corretta applicazione dei processi di pastorizzazione, ma in alcuni casi è stato richiesto un adeguamento dei manuali di autocontrollo per una migliore definizione del processo di pastorizzazione e dei prodotti aziendali. In otto dei dieci stabilimenti visitati, sono state condotte anche attività di audit congiunto con personale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (vedi anche cap. 2.13.1. Controlli congiunti con IZSER). 2.5.12. Piano di sorveglianza batteri contagiosi nel latte alla stalla Il piano ha una valenza pluriennale e prevede vari step; il primo, condotto nel 2012 e conti-nuato nel 2013, si è concretizzato, anche con l’aiuto dell’Associazione Provinciale degli Al-levatori, nel campionamento del latte presso l’80% degli allevamenti presenti sul territorio, al fine di valutare la prevalenza di Streptococcus agalactiae nelle nostre mandrie.

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Quest’attività ha permesso di rilevare un livello di prevalenza inferiore al limite massimo indi-viduato dalla Regione (circa 7,7% rispetto al limite dell’8% individuato dalla Regione). Poiché il piano si basa sull’adesione volontaria, il secondo step prevedeva incontri, condotti sia livello dipartimentale che distrettuale, con le Associazioni di categoria e con i produttori, al fine di divulgare le finalità del piano e di raccogliere adesioni; sono stati condotti sei in-contri, ma, ad oggi, non sono giunte richieste di adesione al piano. Nel corso del 2014, i campionamenti sono stati condotti contemporaneamente alla profilas-si di stato per il controllo della brucellosi (ring test) ed hanno interessato 1.002 allevamenti, riscontrando una percentuale di positivi di poco superiore al 9%, con un trend stabile. Gli allevatori con risultati non favorevoli sono stati contattati dal personale del servizio Vete-rinario, che ha provveduto ad illustrare i problemi connessi con infezioni subcliniche da Streptococcus agalactiae ed ha fornito indicazioni per la soluzione del problema, cercando anche il coinvolgimento dei veterinari aziendali e dei tecnici delle organizzazioni di catego-ria. Le qualifiche sanitarie, relative a questo piano, sono state inserite in BDR, per poter utilizzare i dati nella compilazione dei certificati di origine e provenienza degli animali venduti da vita e per la certificazione degli allevamenti per l’export verso Paesi Terzi. 2.5.13. Piano di sorveglianza sulla presenza di coli VTEC (verocitotossici) in prodotti a base di latte: dalla produzione primaria alla trasformazione. Il piano, che ha una valenza pluriennale, prevedeva, per Mantova, l’esecuzione di una serie di campioni da condursi su cagliate ottenute da latte crudo, per la ricerca, sia in PCR che mediante isolamento, di E. coli verocitotossici. I campioni assegnati alla nostra ASL sono stati, in totale, 22; per la maggior parte, tali campioni dovevano essere condotti su formaggi a stagionatura superiore ai 90 giorni (Grana Padano e Parmigiano Reggiano) e, in misura minore, su formaggi a stagionatura intermedia (da 60 a 90 giorni) e a breve stagionatura (fino a 60 giorni). Mentre la prima tipologia è molto diffusa nel mantovano, gli stabilimenti produttori di formaggi a breve e media stagionatura sono in numero limitato e di ridotte dimensioni e servono prevalentemente il mercato locale. I campionamenti sono stati condotti secondo la programmazione, coinvolgendo anche le piccole realtà produttive e non hanno rilevato problematiche nelle cagliate prelevate nei caseifici aderenti ai consorzi tipici mentre le uniche positività (riscontrate in PCR, ma non seguite da isolamento del germe) hanno riguardato formaggi a stagionatura intermedia prodotti in piccole strutture. A seguito delle positività riscontrate, personale della ASL è intervenuto con il sequestro dei prodotti e con una valutazione della igienicità delle produzioni, prendendo in considerazione anche gli allevamenti da cui proveniva la materia prima utilizzata nelle produzioni; in entrambi i casi, gli stabilimenti lavoravano latte prodotto in allevamento di proprietà. In un caso, la causa è stata individuata in una carenza igienica nelle modalità di trasporto del latte dall’allevamento allo stabilimento di trasformazione e, nell’altro, in una carenza igienica della mungitura (già evidenziata e risolta dal proprietario). In un allevamento, che non ha dato esito sfavorevole per presenza di coli VTEC ma ha presentato solamente un alto livello di enterobatteriacee, si è evidenziato che il latte, pur essendo conservato in regime di refrigerazione, era lavorato 36 ore dopo la mungitura e si è ipotizzato che, in periodo estivo, la temperatura di refrigerazione non fosse sufficiente a contenere lo sviluppo dei germi presenti nel latte. 2.5.14. Piano per il controllo sulla gestione del materiale specifico a rischio in allevamento e in macello (MSR) Il Materiale Specifico a Rischio (MSR), come definito dal Reg. CE 999/2001, è costituito da alcune parti del sistema scheletrico, del sistema nervoso e dell’apparato digerente e linfatico degli animali della specie bovina, ovina e caprina di determinate categorie di età. L’eliminazione del MSR dalla catena alimentare umana ed animale costituisce l’attività preventiva fondamentale per la profilassi delle TSE nell’ambito della sicurezza alimentare. Sulla base della nota regionale, prot. n. 20559 del 08/06/2010, la U.O. Veterinaria Regionale ha predisposto l’attuazione del piano di controllo sulla gestione del MSR da parte dei Servizi

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Veterinari delle ASL, piano finalizzato alla verifica della corretta gestione dell’eliminazione del MSR nei luoghi di produzione, rimozione, stoccaggio e distruzione. Il piano si svolge nei luoghi in cui i MSR si producono (allevamenti bovini, ovini, caprini e misti e macelli bovini, ovini, caprini e misti), nei luoghi in cui i MSR vengono separati dalle parti edibili delle carni ovine, bovine e caprine (sezionamenti e macellerie autorizzate alla rimo-zione della colonna vertebrale dalle mezzene bovine e nei luoghi dove si vendono carni delle specie bovina, ovina e caprina già private dei MSR). Nel corso del 2014 è stata riscontrata una non conformità in un impianto di macellazione, relativa alla mancanza del registro previsto dalla normativa, e tre non conformità in allevamento relative all’invio di capi bovini deceduti ad impianti di rendering, senza aver atteso l’esecuzione del test BSE; tutte e tre le non conformità riscontrate sono state oggetto di specifiche sanzioni. Nell’ambito del piano sono stati condotti complessivamente 121 controlli in allevamento e 38 presso macelli, sezionamenti, impianti di transito e macellerie autorizzate alla rimozione della colonna vertebrale.

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2.6. Monitoraggio residui e contaminanti ambientali in animali e prodotti di origine animale. 2.6.1. Attuazione Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale (PNR) ed ExtraPiano Il Piano Nazionale Residui (PNR) è un piano di sorveglianza dell’allevamento degli animali e della prima trasformazione dei prodotti di origine animale, che mira a svelare i casi di som-ministrazione illecita di sostanze vietate e l’impiego abusivo di sostanze autorizzate, nonché di agenti contaminanti per l’ambiente, rispetto ai limiti massimi di residui fissati dalle normati-ve comunitarie e nazionali. Il piano stabilisce i livelli e le frequenze di campionamento, le procedure per il prelievo uffi-ciale e la gestione dei campioni. Va evidenziato che, in rapporto alle dimensioni del settore zootecnico mantovano, su circa 33.000 campioni, condotti annualmente in Italia per la ricerca di residui di farmaci e conta-minanti ambientali negli alimenti di origine animale e negli animali, la Regione Lombardia ne conduce mediamente il 25% e, di questi, il 20% viene svolto nei macelli e negli alleva-menti della provincia di Mantova. I campioni vengono effettuati sulla base delle seguenti categorie:

• PNR: campioni effettuati in modo casuale, in assenza di sospetto in attuazione della programmazione regionale, in base a quanto disposto dal Ministero;

• EXTRAPNR: campioni effettuati in aggiunta a quelli previsti dal PNR, in base ad una ulteriore programmazione regionale;

• su sospetto: campioni effettuati al di fuori delle programmazioni di cui ai punti pre-cedenti, tutte le volte che per segni clinici, notizie anamnestiche, segnalazioni, a se-guito di positività o per altri motivi si sospetta la presenza di residui;

• monitoraggio mediante test istologico: campionamenti casuali di organi bersaglio in bovini regolarmente macellati allo scopo di evidenziare alterazioni isto-anatomo pa-tologiche riconducibili all’impiego illecito di promotori della crescita.

Si sottolinea che, all’attuazione del PNR, sono collegati alcuni obiettivi delle ASL, il cui rispet-to è vincolante:

- n. campioni analizzati su n. totale campioni programmati = > 98% (criterio L.E.A); - n. questionari sulle attività conseguenti a non conformità inseriti in NSIS/PNR rispetto al n.

totale delle non conformità riscontrate = > 90% (criterio L.E.A.); le ASL, per questo obiettivo, devono assicurare l’inserimento in applicativo regionale, nei tempi stabiliti, di tutta la documentazione relativa ai casi di non conformità e, in particolare, i questionari ministeriali;

- n. conferimenti preaccettati su n. conferimenti totali = > 85%.

2.6.1.1 Programmazione e criteri di definizione del livello di rischio Il PNR è definito ogni anno dal Ministero della Salute, mentre le Regioni coordinano a livello regionale l'attuazione del Piano e i Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria delle ASL prov-vedono a programmare la distribuzione dei campioni ai Distretti Veterinari, sulla base di al-cuni criteri che definiscono un livello di rischio rispetto ad allevamenti e stabilimenti di pro-duzione. a) Allevamenti: l’assegnazione ai distretti da parte del DPV è avvenuta in base alla localiz-zazione delle aziende zootecniche per tipologia produttiva, partendo dai dati della Banca Dati Regionale; quindi, per fare un esempio, il Distretto di Ostiglia/Suzzara, che presenta una concentrazione significativamente più alta, rispetto agli altri distretti, di allevamenti per pro-duzione di vitelli a carne bianca, si vede assegnata una maggior quota di campioni su tale categoria di animali. Questo tipo di distribuzione, a volte, non si concilia con l’assegnazione delle risorse umane ai distretti; quindi, nel corso degli anni, si è instaurata una collaborazione tra distretti diversi per l’esecuzione del Piano in allevamento, cosa che ha influito positivamente, oltre che sulla piena attuazione del piano, consentendo di utilizzare in modo più efficace le risorse dispo-nibili, anche sulla diffusione di procedure di lavoro più uniformi. A livello distrettuale la scelta degli allevamenti su cui effettuare ogni anno i campioni, è av-venuta sulla base di criteri oggettivi di significatività e di maggior rischio, e cioè presenza di

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irregolarità pregresse (esiti positività alle ricerche chimiche e/o sospetti istologici), esiti di in-terventi di farmacosorveglianza da cui sono emerse non conformità, dimensioni dell’allevamento e movimentazione di animali. In alcuni casi, data l’esiguità degli allevamenti appartenenti ad alcune categorie, gli stessi allevamenti sono stati cam-pionati ogni anno (ad es. alle-vamenti ittici). b) Macelli: il DPV ha procedu-to all’assegnazione dei cam-pioni direttamente agli stabi-limenti, in base alla significati-vità della loro produzione de-sunta essenzialmente dai dati forniti da BDR, dall’applicativo Fattoria o comunicati diret-tamente dalle ditte (il report presenti in BDR non distingue le categorie di bovini nella quota di animali provenienti da fuori regione). Quindi, le percentuali di assegnazione più significative sono state attribuite ai macelli industriali, ma una piccola parte di campioni (2-3% circa, tra suini e bovini) è stata, invece, comunque as-segnata agli stabilimenti di piccola entità, sulla base di criteri, quali campionamento effet-tuato da più tempo, macellazione di categorie considerate a maggior rischio (suini magro-ni, animali provenienti da commercianti o stalle di sosta ecc.), pregresse positività a cam-pioni. Nei macelli, per l’individuazione degli allevamenti da campionare, sono stati applicati i cri-teri di campionamento riferibili a: fornitori che conferiscono per la prima volta (prima fornitu-ra), fornitori che conferiscono abitualmente (con precedenza in base al numero di capi conferiti nell’anno precedente), ma non ancora campionati nell’anno in corso; se i fornitori disponibili sono già stati tutti oggetto di campionamento almeno una volta, il prelievo dovrà essere indirizzato verso ricerche diverse da quelle già fatte sullo stesso allevamento. Si ritiene che, per la complessità del piano e le caratteristiche dell’attività di macellazione, l’utilizzo di sistemi random automatici non permetta una reale efficacia dell’applicazione del piano e crei problematiche pratiche nella sua esecuzione; tuttavia, al fine di mantenere almeno una componente completamente aleatoria, nei macelli di tipo industriale è stata introdotta l’esecuzione di un campione quadrimestrale individuato con metodo random, da eseguirsi in una giornata, individuata anch’essa con metodo random. c) Centro di imballaggio: nel 2014, per la prima volta, è stato inserito, nella programmazione assegnata dalla regione a questa ASL, un campione in centro di imballaggio uova; questa tipologia di stabilimento è rappresentata da due sole ditte nella nostra provincia. d) Distribuzione mensile e settimanale: il DPV, da anni, fornisce ai DVET la distribuzione mensile dei campioni in allevamento e in macello, per cercare di superare una delle criticità emergenti dalle relazioni regionali circa l’omogeneità della distribuzione mensile; infatti, anomalie che si evidenziavano negli anni precedenti con campionamenti mensili che si scostavano significativamente, per eccesso o per difetto, dalla media regionale, si sono andate man a mano riducendosi, fino al rientro in media del 2013; infatti, il rispetto della programmazione mensile da parte dei DVET, ha avuto un evidente trend di miglioramento nel corso di questi ultimi anni in entrambi i settori (macello e allevamento). In allevamento la cosa risulta, comunque, più problematica, perché, nel campionamento di aziende con livello di rischio più elevato, diventa strategico procedere alla ricerca di numerose e diverse molecole.

attività programmata 2012-2014

1350

1400

1450

1500

1550

1600

1650

1700

2012 2013 2014

67

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Nel 2014, invece, a causa sia di diverse modifiche della programmazione regionale, che di variazioni dell’attività di alcuni macelli, la distribuzione, programmata inizialmente in modo omogeneo, ha dovuto, successivamente, essere corretta con conseguente discontinuità. La distribuzione nei giorni della settimana si è in-vece mantenuta sempre a buoni livelli; inoltre, considerando anche le ricerche delle sostanze appartenenti alla cat. A, possiamo vedere che una certa quota, superiore al 10% del numero totale programmato, è sempre stata eseguita nei fine settimana. L’importanza di ciò è legata al fatto che queste molecole (beta agonisti, estrogeni, testosterone, cortisonici ecc.), potrebbero essere utilizzate per compiere tratta-menti a scopo anabolizzante proprio nei weekend; quindi, in ragione della loro pericolosità per la salute umana, i campionamenti devono in parte essere svolti anche nei fine settima-na o nei giorni festivi, per assicurare l’imprevedibilità del campionamento e per aumentare l’efficacia. A dicembre di ogni anno sono state fornite le indicazioni di base per permettere l’inizio dell’attività a gennaio, anche in assenza della programmazione ufficiale; infatti, l’effettuazione ridotta del piano nel mese di gennaio era uno dei problemi riscontrati in pre-cedenza, ormai superato. La programmazione è stata rivista almeno una volta all’anno per verificarne la congruità con i dati presenti in BDR e sempre, in occasioni di segnalazioni, da parte dei Direttori dei DVET, di modifiche che potevano influire significativamente sull’attribuzione dei campioni (ad es., riduzioni o sospensioni dell’attività di macellazione di uno stabilimento). Tutto quanto sopra descritto, nonché le indicazioni e i protocolli per lo svolgimento dell’attività sono contenuti in una procedura del Sistema Qualità Aziendale (PQA-DPV-DVET-04). 2.6.1.2. Attività di campionamento programmata Negli ultimi anni il numero dei prelievi assegnati all’ASL di Mantova nell’ambito del Piano Nazionale Residui (compresi Extrapiano e test istologico) si è andato riducendo (da 1.637 campioni nel 2012 a 1.463 nel 2014); ciò è legato alla contrazione generale del numero di campioni programmati nel Piano emesso dal Ministero. Nelle tabelle e nei grafici che seguono, sono riportati i dati relativi all’andamento dell’attività negli anni 2012-2014. Per inquadrare correttamente l’entità dell’attività di ricerca residui gestita dall’ASL di Mantova, è opportuno confrontare i dati con quelli delle altre ASL lombarde, prendendo ad esempio l’anno 2013 (dati relazione regionale 2013), da cui si evidenzia che la nostra ASL , con quasi il 20%, ha il carico significativamente più elevato di campioni della regione. Va sottolineato che, obiettivo del PNR, è, oltre l’effettuazione di almeno il 98% dei campioni (criterio LEA), anche la limitazione del loro eccesso, con uno scostamento ritenuto accettabile del 2%. Relativamente al numero di ricerche, nel 2014, nel PNR, ne sono state eseguite quattro in più, rispetto alla programmazione (un errore di lettura delle tabelle e una matrice errata, con rifacimento del campione), con un eccesso, rispetto al numero programmato, dello 0,2%. A queste si aggiungono due casi di mancato accorpamento di ricerche che portano il numero di campioni in eccesso al 0,4% in più (i campioni da eseguire sono 1.351 e gli eseguiti sono 1.357); ciò rappresenta, comunque, una percentuale assolutamente accettabile (0,2%), rispetto alle medie regionali ed in linea con gli ultimi anni.

Ricerche sostanze cat. A effettuate in fine settimana 2012-2014

n° ricer n° giornate % camp

2012 71 18 24,7

2013 33 9 11,7

2014 30 8 11,2

PNR e extraPNR 2013

100 % 19 %

Mantov a

totale Reg. Lombardia

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Per comprendere correttamente l’analisi dei dati riferiti all’attuazione del piano, va premesso che in questi anni il metodo d’interpretazione è stato oggetto di valutazioni e

discussioni con l’UO Veterinaria regionale, dato che la programmazione inviata è basata sul numero di ricerche, mentre la rendicontazione viene fatta sul numero di campioni; questo spiega alcune differenze numeriche emerse tra i dati regionali e quelli dell’ASL nel corso degli anni (ad es. nel 2014 le ricerche assegnate, nel PNR, in totale sono 1.417, mentre i campioni sono 1.351). Per superare questa problematica, nel 2014, si è previsto l’obbligo di accorpamento, in un unico campione, di tutte le ricerche per cui ciò è con-sentito (es. clembuterolo e salbutamolo). Le non conformità, rilevate ai distretti che hanno fatto i campioni, sono state registrate e gestite attra-verso gli strumenti di verifica e monitoraggio che DPV e Distretti hanno adottato negli ultimi due anni (vedi cap. 2.7 Manuale della Qualità aziendale e integrazione con il Manuale Opera-

tivo delle Autorità Competenti Locali). Nell’ambito dell’extra PNR sono stati eseguiti, nel 2014, due campioni in eccesso, ciascuno in uno stabilimento di macellazione industriale bovina; dato il basso numero di campioni previsti da questa attività, il peso in percentuale è significativamente maggiore, cioè il 5%. In questo caso va detto che non sono state infrequenti, nel passato, partenze anticipate dell’extra PNR, anche perché la programmazione regionale, posticipata rispetto al PNR, ha indotto a volte alcuni operatori ad anticipare erroneamente i tempi, eseguendo campioni non programmati; ciò sarà oggetto di particolare attenzione nelle prossime comunicazioni ed incontri sul tema con gli operatori. 2.6.1.3. Attività di campionamento non programmata L’attività non programmata ha subito un calo significativo dal 2012 a oggi, particolarmente evidente nel 2014, sia in allevamento che in macello. Ciò è legato, innanzitutto, ad una diminuzione delle ricerche di tipo “sospetto istoanatomopatologico”, a sua volta conseguente alla ridotta programmazione nazionale di campioni istologici degli ultimi due anni, più che dimezzati rispetto al 2012; si evidenzia, poi, un forte calo sia dei campioni a seguito di positività in autocontrollo sul latte vaccino (aflatossine e inibenti) che, infine, dei campioni sospetti clinico anamnestici in macello.

ASL PNR extraPNR Totale generale

Bergamo 619 48 667 Brescia 1.158 57 1.215 Como 369 23 392

Cremona 855 110 965

Lecco 249 18 267

Lodi 887 133 1.020

Mantova 1.393 90 1.483 Milano 11 0 11

Milano 1 327 20 347

Milano 3 230 9 239

Monza Brianza 188 18 206

Pavia 377 36 413

Sondrio 237 10 247

Vallecamonica 101 12 113

Varese 181 18 199 Totale 7.182 602 7.784

tipologia di piano

Confronto attività programmata e attività eseguita anni 2012-2014

2012 2013 2014

progr. eseg % progr. eseg % progr. eseg %

piano 1.534 1.538 100,2 1.484 1.487 100,20 1.417 1.421 100,20

extrapiano 87 87 100,0 90 90 100,00 39 41 105,00

test istolog 16 16 100,0 7 7 100,00 7 7 100,00

TOTALE 1.637 .641 100,2 1.581 1.584 100,18 1.463 1.469 100,50

Attività non programmata 2012-2014

motivazione 2012 2013 2014

sosp. clinico anamnestico 96 77 7

sosp. isto anat. patologic. 216 59 16

sosp. a seguito di positività 4 1 0

mirato a seg. positività 0 9 0

mancato rispetto program. 0 1 3

mancato accorpamento 0 0 1

annullamento campione 1 1 0

perdita IZS 0 1 0

inidoneità matrice 0 0 1

totale 317 149 27

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Non bisogna dimenticare, poi, che, nell’attività non programmata, vanno anche considerati gli interventi con campionamento eseguiti in appoggio ad altre autorità (ad es. NAS) nell’ambito delle loro attività d’indagine (vedi cap. 2.13. Collaborazioni con altre istituzioni o autorità di controllo). 2.6.1.4. Irregolarità per presenza di residui Nel 2014, tra quelle derivanti da propri campionamenti e quelle riscontrate da altre ASL a carico di allevamenti dei nostri territori, sono state gestite un totale di 37 irregolarità, tra presenza di residui chimici (27, compresi i casi di livelli inferiori a LMR) e sospetti istologici (10), nel corso di campionamenti mirati o a seguito di sospetto, in PNR o extra piano. Le tabelle evidenziano l’andamento, in termini assoluti e percentuali, delle irregolarità ri-scontrate dal 2012 al 2014 nei campionamenti eseguiti nell’ASL di Mantova e/o in altre ASL e la loro incidenza sugli allevamenti mantovani.

Continua nel 2014 la ripresa del nu-mero di campioni irregolari sul tota-le, iniziata nel 2012, pur essen-dovi, viceversa, un progressivo e significativo de-cremento del numero dei cam-pioni esaminati, il che dimostra un aumento di effi-cacia del piano. Si evidenzia l’elevatissima

percentuale d’irregolarità dei test istologici, in contrasto con i due anni precedenti, così come risulta molto elevata anche la positività dei campioni del tipo sospetto clinico-anamnestico; qui la motivazione è da attribuire al fatto che i pur pochi campioni, sono ese-guiti su capi MSU, quindi già risultati positivi ad un test di screening per inibenti. Continua, invece, così come negli anni passati, a non dare risultati l’attività di campionamento a se-guito di sospetto istoanatomopatologico. Nell’ambito dell’attività programmata vediamo che, come negli scorsi anni, anche nel 2014 l’extra PNR, pur essendo stati dimezzati i campioni rispetto al 2013, risulta essere di gran lun-ga più efficace, rispetto al PNR, cosa, peraltro comprensibile, dato la natura locale e mirata di questo tipo di piano. 2.6.1.5. Residui chimici Nelle tabelle e nei grafici seguenti è possibile vedere la distribuzione delle irregolarità chimiche nelle diverse specie/categorie animali, il loro trend nelle specie principali e per le molecole più significative e i provvedimenti presi. Nel novero delle irregolarità consideriamo anche gli esiti con residui inferiori ai LMR; la normativa comunitaria prevede che, per alcune sostanze, il cui uso è autorizzato negli allevamenti, in alcune specie o categorie animali e secondo determinati modi d’uso (es. antibiotici, sulfamidici ecc.), siano fissati dei limiti negli alimenti (considerati sicuri per l’alimentazione umana) sotto i quali, quindi, non è prevista l’adozione di provvedimenti (qualora l’utilizzo in allevamento sia avvenuto in modo corretto).

Irregolarità chimiche 2014

ASL Mantova 17

Altre ASL 10

totale 27

tipologia di piano

Irregolarità 2012-2014 (ricerche ASL Mantova)

2012 2013 2014 esam. irreg. % esam. irreg. % esam. irreg. %

camp. mirati (pia-no, extra) 1.625 8 0,5 1.484 14 1,0 1.456 17 1,1

test istologico 16 6 37,5 7 1 14,3 7 6 85,7

mirato a seguito di positività 0 0 0,0 9 0 0,0 0 0 0,0

a seguito sosp. ist. anat patol. 216 0 0,0 59 0 0,0 11 0 0,0

su sosp clin. anamn. 96 4 4,1 77 2 2,6 2 2 100,0

a seguito positività 4 0 0,0 2 0 0,0 0 0 0,0

totale 1.957 18 0,9 1.638 17 1,0 1.476 25 1,7

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Vanno però tenuti in considerazione, perché potrebbero essere la spia di utilizzi non corretti del farmaco; questo dato, che rimane con-stante negli anni, riconferma la presenza signi-ficativa di sulfamidici nei suini di categorie di-verse dai grassi (lattoni). La presenza di residui di molecole antimicrobiche, anche a bassi li-velli, nei prodotti di origine animale è un dato che va tenuto ben presente, perché risulta es-sere una delle principali cause dell’antibiotico resistenza, considerata oggi una delle maggio-ri emergenze sanitarie dalle massime autorità sanitarie mondiali (OMS, EFSA-ECDC ecc.); questo grave e preoccupante fenomeno si

calcola causi in Europa 25.000 decessi l’anno e costi sanitari, diretti e indiretti, pari a oltre 1,5 miliardi di euro. Un accenno va anche fatto ai contami-nanti, che, nell’ambito del PNR, com-prendono numerose molecole che si pos-sono trovare nell’ambiente a causa di contaminazioni di varia natura (es. PCB e diossine, metalli pesanti, micotossine ecc.). Nel 2014 si evidenzia, rispetto agli anni passati, l’esclusiva presenza della micotossina zearalenone e dei suoi me-taboliti (alfa-zearalenolo, beta-zearalenolo, taleranolo ecc.), mentre le aflatossine, ben pre-senti soprattutto nel 2013 nel latte, non sono state rilevate; le motivazioni di ciò risiedono, presumibilmente, nell’andamento meteorologico di quest’anno. I PCB, nei campioni PNR, non vengono più rilevati dal 2011.

Campioni inferiori a LMR divisi per categoria 2012-2014 (campioni ASL Mantova e altre)

gruppo 2012 2013 2014

sulfamidici 4 3 3

chinolonici 2 1 1

cortisonici 0 0 1

tetracicline 0 1 2

coccidiostatici 0 1 1

totale 6 6 8

Irregolarità chimiche suddivise per categoria di sostanze rilevate 2012-2014 (campioni ASL Mantova)

Molecole ricercate (gruppi) 2012 2013 2014

cortisonici 2 2 1

farmaci (antib., sulfam., tetrac., chino-lin., coccid.) 6 7 7

contaminanti 4 8 9

totale 12 17 17

Irregolarità chimiche 2014 (campioni ASL Mantova)

tipologia programmati irregolari %

PNR 1.417 14 14 macello (4 bovino 10 suino) 0,98

extra PNR 39 1 1 macello bovino 2,50

sosp. clin. anamn. ____ 2 2 macello bovino 0,00

totale 1.456 17

residui chimici: trend 2011-2014

0

2

4

6

8

10

12

2012 2013 2014

anni

n. c

am

pio

ni ir

rego

lari

cortisonici

farmaci (antib.,sulfam., tetrac.ecc)

contaminanti

71

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L’andamento generale rivela una tendenza alla diminuzione di tutte le categorie di molecole, molto evidente nei contaminanti che, fino al 2013, erano in significativo aumento; va, però, sottolineata la comparsa dei chinolonici nelle vacche. Per quanto riguarda i farmaci, la valutazione delle categorie animali coinvolte, evidenzia che i cortisonici continuano ad essere presenti solo nei bovini, mentre i sulfamidici si riducono nei suini e spariscono nel vitello; infine, gli antibiotici ora sono presenti solo nel suino. Da notare, inve-ce, il raddoppio delle tetracicline. 2.6.1.6. Sospetti istologici Nelle tabelle e nei grafici seguenti è possibile vedere l’andamento dei casi sospetti al test isto-logico; è evidente, quest’anno, la netta ripresa, nonostante il progressivo calo dei campioni esaminati, del numero dei casi sospetti, che pe-rò riguardano quasi esclusivamente i cortisonici. Gli allevamenti mantovani coinvolti da casi so-spetti (per campioni eseguiti presso i nostri e presso altri macelli) sono stati cinque nel 2014 (un allevamento è risultato sospetto in due casi diversi), contro i 18 del 2012 e i 4 del 2013; a se-guito di tali sospetti sono stati, quindi, eseguiti, in allevamento, 16 campioni della tipologia “a se-guito di sospetto istoanatomopatologico”, con un evidente ulteriore diminuzione di questa attività rispet-to agli anni precedenti.

Nono-stante

l’aumento di casi sospetti, a questi campioni non è mai conseguito alcun

esito chimico positivo e ciò, nonostante sia stata se-guita una strategia di intervento mirata, che ha pri-vilegiato tutti i possibili strumenti a disposizione (atte-sa prima del campionamento, scelta di partite equivalenti, scelta dei giorni più idonei e, negli scor-si anni, l’intervento contemporaneo con più squa-dre in allevamenti di uno stesso circuito). 2.6.1.7. Gestione non conformità e provvedimenti adottati

Distribuzione residui chimici per specie/categoria animale (n. ricerche)

2012-2014 (ASL Mantova e altre)

sostanze specie/ categ. 2012 2013 2014

cortisonici vacca 1 3 1 vitellone 1 1 1

chinolonici vacca 0 0 2

sulfamidici suino 3 5² 2¹

vacca 2 1 2

vitello 1 0 0

aflatossine mangime 1 0 0 latte 1 6 0

antibiotici vacca 1 1 0 suino 0 0 1 latte 2 0 0

tetracicline

suino 0 0 2¹

vitello 0 1 0 vacca 0 1 1

vitellone 0 0 1

coccidiostatici ovaiole 0 1 0 pollo 0 0 1

Zeranolo suino 2 3 11

vacca 0 1 1 vitellone 0 0 1

totale 15 19 27

Campioni irregolari test istologico suddivisi per categoria di molecole 2012-2014 (campioni ASL Mantova)

gruppo gravità 2012 2013 2014

steroidi sessuali esiti sospetti 1 1 1

partita sospetta 2 0 1 *

cortisonici esiti sospetti 3 3 2

partita sospetta 0 1 2 totale 6 5 6

* sospetta per cortisonici e steroidi sessuali

16

67

1

76

0

2

4

6

8

10

12

14

16

2012 2013 2014

Campioni sospetti al test istologico 2012-2014 (campioni ASL Mantova)

esaminati

sospetti

14

37 %

¹ di cui 1 suino lattone ² di cui 1lattone, 1 magrone, 1 scrofa ³ scrofa inferiore limite metodo origine micotossina

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La gestione delle non conformità, nel 2014 ha visto dei miglioramenti, rispetto alle criti-cità rilevate fino all’anno passato, in parti-colare la lentezza nel flusso della documen-tazione prevista (rapporti di farmacosorve-glianza, sanzioni, notizie di reato ecc.). Per questo è stato inserito in procedura un limite, concordato con i Direttori dei DVET, di 80 giorni per completare la documenta-zione e inviarla al DPV, così da avere 10 giorni di tempo per verificare e discutere eventuali casi dubbi, prima della scadenza dei 90 giorni previsti dalla regione per il completamento della pratica. Va sottolineato, che la complessità e la de-licatezza della materia, che va a influenza-re pesantemente la condizionalità ed ha riflessi legali non indifferenti, richiede che la documentazione prodotta debba essere visionata e verificata insieme al direttore di Area e alla referente PNR dipartimentale; questo può avvenire solamente se i tempi di stesura sono sufficientemente celeri da permettere un margine di verifica. Questo ha fatto sì che solo in tre casi siano stati superati gli 80 giorni di limite e in un so-lo caso i 90, con evidente miglioramento rispetto al 2013, quando ben 5 casi erano stati chiusi dopo più di 100 giorni dall’apertura. Va però sottolineata la complessità della materia, che l’emanazione delle Linee guida ministeriali del 2013, sull’applicazione del D.lgs. n. 158/06, non ha aiutato a fugare; la nota regionale 0029375 del 29.08.14 ha in parte migliorato la situazione, ma i casi di positività continuano a generare dubbi e difformità interpretative. Il corso di formazione sul tema, previsto per il 2014, purtroppo, non si è potuto svolgere per problemi organizzativi, ma verrà ripresentato nel 2015, vista l’esigenza di chiarire con il referente regionale diversi aspetti interpretativi. 2.6.2. Altri piani di campionamento Piano di sorveglianza radioattività ambientale: Il piano, formulato da ARPA Lombardia

sulla base del Dlgs. 230/95, prevedeva l’effettuazione di dodici campioni mensili di latte UHT e di quattro campioni trimestrali di carne suina; i campionamenti sono stati effettuati in fase produttiva (stabilimenti di trattamento termico per il latte e macelli per le carni); I risultati, ad oggi, hanno mai rivelato problematiche legate a contaminazione da parte di radionuclidi.

Piano di controllo residui antiparassitari in prodotti di o.a.: svolto solo nel 2013, con il prelievo di due campioni di carne suina, di cui uno condotto nel circuito biologico; gli esiti non hanno evidenziato residui significativi.

Ricerca fenilbutazone in carni equine: nel 2013, presso i macelli, a seguito dell’emergenza per la presenza di carni equine non dichiarate in prodotti alimentari, sono stati eseguiti due campioni che hanno dato entrambi esito negativo.

Piano per il campionamento a fini sperimentali dei cortisonici nelle urine dei suini: si tratta di un piano promosso dalla Regione Lombardia, nel corso del 2013, consistente nel prelievo di campioni di urina in allevamento e di ghiandole surrenali e urina in macello, su cinque suini appartenenti agli stessi dieci allevamenti, selezionati nella nostra ASL, a distanza di circa 30 giorni. Lo scopo del piano (come in quello analogo condotto nel 2010 su vitelloni) era quello di valutare la presenza di cortisonici di origine naturale nella specie suina ed eventuali aumenti del loro livello a seguito dello stress

Provvedimenti presi a seguito di campioni irregolari (campioni ASL Mantova e altre)

violazione 2012 2013 2014 trattamento illecito con sostanze ad azione anabolizzante (art. 3 Dlvo 158/06)

0 1 0

mancato rispetto tempi sospensione o residui trattam.illecito(art. 14, c.3 Dlvo 158/06)

1 2 3

mancata registrazione (art. 15, c. 1 Dlvo 158/06, vet LP) 1 0 1

mancata registrazione (art. 15, c. 2 Dlvo 158/06) 4 2 3

mancanza, errata dich. mod 4 (art. 15, c. 6 Dlvo 158/06) 3 5 6

mancata registrazione (art. 79 Dlvo 193/06) 0 4 5

identificazione animali non corretta (art. 79 Dlvo 193/06) 1 0 0

dosaggio superiore ad a prescrizioni AICS (art. 108, c. 9, D.Lgs.193/06 vete-rinario prescrittore)

0 0 1

mancanza procedure gestione man-gimi (All I, parte A Reg. 183/05) 1 0 0

art. 6, c. 4 Dlvo 193/07 (violaz. All. I reg. 852/04) 1 2 0

Notizia A.G.(reati penali: falsa dich., art. 5/283, art. 483 ecc.) 1 8 1

totale 13 24 20

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legato a trasporto e macellazione. Per oggettive difficoltà organizzative, insite nel piano stesso, la percentuale dei campioni raccolti si è attestata sul 50% rispetto a quelli previsti (25/50). Il piano è stato condotto a termine consentendo il campionamento di circa il 50% dei suini; non abbiamo informazioni circa i risultati delle analisi.

Progetto ministeriale per la ricerca di sostanze indesiderate nell’allevamento del bovino da carne: nel 2014 il Ministero della Salute ha inteso promuovere questo piano, al fine di fare una più approfondita verifica dell’efficacia dell’attuale piano di campionamento; sono stati eseguiti un campione urina e uno di pelo da un vitello a carne bianca, maschio, di età tra i 180 e i 220 giorni nell'ultimo mese di stabulazione in undici allevamenti del nostro territorio; non risultano essere stati rilevati risultati non conformi.

2.6.3. Contaminanti ambientali 2.6.3.1. Piano di controllo per contaminanti ambientali nell’area circostante il sito inquinato d’interesse nazionale (SIN) “Polo chimico – Laghi di Mantova” Nel corso del triennio 2012 – 2014 e, segnatamente nel 2012, è stata data attuazione ad un piano nazionale per il controllo dei contaminanti ambientali nell’area circostante il sito inquinato di interesse nazionale (SIN) “Polo chimico – Laghi di Mantova. Su un totale di 30 campionamenti condotti presso allevamenti rurali, sono state riscontrate sette non conformità legate alla presenza di policlorobifenili e due legate a presenza di diossine. Il Dipartimento Veterinario ed il Distretto Veterinario competente sono intervenuti nella gestione di queste situazioni, vietando il consumo di uova e pollame derivanti dagli allevamenti contaminati e consigliando comportamenti corretti nella gestione degli allevamenti famigliari di galline ovaiole polli da carne. A tutti i comuni della provincia è stato inviato l’opuscolo regionale contenente i consigli per la corretta gestione agronomica e zootecnica degli allevamenti rurali e tali istruzioni sono state pubblicate anche sul sito istituzionale dell’ASL di Mantova.

Nel corso del 2014 sono stati condotti controlli per la verifica del rispetto delle pre-scrizioni impartite e sono state condotte indagini epidemiolo-giche negli alleva-menti che, pur non avendo presentato non conformità, pre-sentavano livelli di PCB considerati “di attenzione” in base alla normativa comu-nitaria; in tutti i casi sono stati riscontrati elementi di cattive pratiche di gestione dell’allevamento rura-le, che a verifiche successive risultavano superati. Il Dipartimento Veteri-

nario ed i Distretti interessati hanno risposto a varie richieste pervenute da cittadini, posses-sori di allevamenti rurali, preoccupati per la propria situazione.

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2.7. Manuale della Qualità aziendale e integrazione con il Manuale Operati-vo delle Autorità Competenti Locali La gestione della qualità è rappresentata da tutte le attività realizzate all'interno di una real-tà produttiva; scopo della certificazione di qualità è fornire servizi che soddisfino le aspetta-tive e che siano affidabili, oltre che conformi agli standard richiesti dagli utilizzatori e ai re-quisiti di leggi e regolamenti vigenti. Ciò richiede lo sviluppo di un vero e proprio sistema di Gestione per Processi che, attraverso un processo di miglioramento continuo, consenta, agli operatori di affrontare le attività se-condo un criterio logico, attraverso cui verificare gli step necessari alla realizzazione degli obiettivi, e ai responsabili, di monitorare l’insieme dei processi. Tale percorso si è compiuto mediante la realizzazione del Sistema di Gestione della Qualità (SGQ) basato sulla norma UNI EN ISO 9001:2008, che è il più famoso standard per il miglio-ramento della qualità conosciuto a livello internazionale. 2.7.1. Le attività veterinarie nell’ambito del SGQ e integrazione con il Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali Dal 2004, Dipartimento e Distretti Veterinari fanno parte del SGQ; i processi certificati sono, da allora, sottoposti ad una continua valutazione che ne ha permesso il continuo migliora-mento ed adeguamento ai cambiamenti normativi e aziendali. Le strutture veterinarie, DPV e singoli Distretti, sono state sottoposte con frequenza quasi an-nuale ad audit interni da parte dell’Ufficio Qualità Aziendale e ad audit esterni da parte degli ispettori degli enti certificatori che si sono susseguiti negli anni dal 2004 ad oggi. Il documento fondamentale per la valutazione delle attività dei servizi veterinari è il Docu-mento del Riesame della Direzione (DRD) che costituisce il report generale attraverso cui verificare tutti gli indicatori di processo, analizzare gli scostamenti dai target previsti, indivi-duare le azioni correttive/preventive conseguenti alle criticità e la loro efficacia, oltre a esaminare reclami e segnalazioni provenienti dagli utenti, ma anche riconoscere punti di forza e spunti di miglioramento. Allo stato attuale, le procedure e le istruzioni operative sottoposte a certificazione sono le seguenti:

Procedure in vigore anno 2014

data rev. emis. codifica titolo

30/06/11 recepimento Delibera n. 248 del 26.06.11 Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali

01/09/11 2 1 PQA.DPV.DVET.01 Programmazione dell’attività di controllo ufficia-le degli alimenti di origine animale

18.03.13 0 1 PQA.DPV.DVET.02.DPM.SIAN.11 Controlli ufficiali per alimenti e mangimi non conformi al requisiti di sicurezza (sistemi di aller-ta)

01/10/08 2 1 PQA.DPV.02 Verifica e controllo delle malattie infettive e delle relative profilassi (in revisione)

15/10/09 2 1 PQA.DVET.06 Controllo delle malattie infettive e delle relative profilassi (in revisione)

15/10/09 2 1 PQA.DPV.DVET.03 Anagrafi zootecniche (in revisione)

09/06/14 3 1 PQA.DPV.DVET.04 Programmazione, verifica e controlli sulla distri-buzione e sull’impiego del farmaco veterinario

30/05/12 2 1 PQA.DPV.DVET.05 Programmazione, verifica e controlli sulla ali-mentazione animale e rifiuti di origine animale

30/05/12 1 1 PQA.DPV.DVET. 06 Programmazione, verifica e controlli sul benes-sere degli animali da reddito

30/05/12 3 1 PQA.DPV.DVET.07 Programmazione, verifica e controlli sulla ripro-duzione animale

01/01/08 1 3 PQA.DVET.01 Tutela degli animali d’affezione, igiene urbana, anagrafe canina e prevenzione del randagismo (in revisione)

15/08/11 1 1 PQA.DPV.DVET.09 Procedura operativa per la gestione di flussi informativi

31/05/13 0 1 PQA.DPV.DVET.10 Monitoraggio, verifiche e rendicontazione

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Istruzioni operative in vigore anno 2014

aata rev. emis. codifica titolo

01/03/14 1 1 I.O. DPV.DVET. 01.DPM.SIAN.16 Controllo Ufficiale tramite audit

01/03/14 1 1 I.O. DPV.DVET.02.DPM.SIAN.01 Controllo Ufficiale tramite ispezione

15/04/14 1 1 I.O. DPV.DVET. 03.DPM.SIAN.04

Controllo Ufficiale degli alimenti tramite campio-namento

20/04/14 1 1 I.O. DPV.DVET. 04.DPM.SIAN.15 Controllo ufficiale tramite certificazione

05/12/11 0 1 I.O. DPV.DVET. 05 Controllo delle temperature degli alimenti di o.a.

01/11/11 3 1 I.O. DPV.DVET.06 Attività di ispezione e controllo ufficiale sulla ma-cellazione

01/01/14 1 1 I.O. DPV.DVET.07 Attività di ispezione sulla macellazione familiare del suino

04/06/12 0 1 I.O. DPV.DVET.09 Gestione qualifiche sanitarie

15/08/11 1 1 I.O. DPV.DVET.10 Organizzazione corsi di formazione per condu-centi e guardiani

30/05/12 1 2 I.O. DPV.DVET.11 Autorizzazioni al trasporto di animali vivi

15/08/11 1 1 I.O. DPV.DVET. 12 Controllo autocertificazioni

30/05/12 2 1 I.O. DPV.DVET.13 Gestione delle normative veterinarie Diverse procedure sono collegate a istruzioni operative che forniscono indicazioni più speci-fiche e pratiche circa le attività da svolgere sul campo; la struttura del sistema è visibile nel diagramma successivo. Alcune procedure, come indicato in tabella, devono essere ancora sottoposte ad appro-fondita revisione per renderle rispondenti agli obiettivi del SGQ, cioè essere documenti chia-ri e completi, che gli operatori possono utilizzare per l’esecuzione delle attività. Nel 2011 è stato recepito, secondo quanto previsto dalla DGR IX/937 del 01.02.2010, il Ma-nuale “Standard di funzionamento dei servizi ASL competenti in materia di sicurezza alimen-tare”, a cui ha conseguito l’adeguamento, entro il 31.12.11, delle procedure aziendali pree-sistenti che sono state condivise con il Servizio di Igiene degli alimenti del DPM.

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È proprio nell’ambito del SGQ, che il DPV dell’ASL di Mantova, nel 2013, ha definito una specifica procedura di monitoraggio, partendo dalle procedure comuni presenti nel MAQ, che considerano l’esecuzione degli audit interni, l’emissione di azioni correttive/preventive, la gestione delle non conformità/criticità, il controllo delle attività in outsourcing. Con la procedura PQA.DPV.DVET.10 Monitoraggio, verifiche e rendicontazione, DPV e DVET si sono dotati di uno strumento finalizzato a definire criteri e modalità operative con cui

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svolgere monitoraggio, verifica e rendicontazione dell’attività svolta, al fine di raggiungere gli obiettivi assegnati dalla Regione e/o definiti a livello aziendale (con particolare riguardo ai LEA) e di rispondere a criteri di efficacia, appropriatezza ed omogeneità delle prestazioni, di conformità alla normativa e di razionale utilizzo delle risorse disponibili. Nell’ambito di questa procedura gli strumenti individuati per sottoporre a monitoraggio e verifica le attività veterinarie sono (vedi cap. 2.8. Monitoraggio dei risultati e attivazione di un sistema di audit interno): • audit interni; • verifica dell’attività in outsourcing; • sistema informatico di monitoraggio degli indicatori; • controlli documentali; • validazione report da applicativi informatici aziendali e non. Per ognuna di esse vengono definite le responsabilità, il campo di applicazione, le modalità operative e di documentazione. Nel corso del 2014 è stato attivato il nuovo sistema di registrazione delle non conformità in-terne, rilevate nel corso delle diverse attività di verifica e monitoraggio che, sia a livello di-strettuale che dipartimentali, vengono attuate secondo la procedura suddetta. È stato quindi adottato un registro informatico, definito in accordo con le procedure qualità aziendali; tale registro, inserito nelle cartelle distrettuali nella cartella di rete Bacheca, viene implementato con i dati e le azioni riferite a ciascuna non conformità rilevata da parte del DPV o dai Distretti stessi; periodicamente il registro di ciascun DVET viene verificato dalla RQ DPV e i dati riuniti in modo da avere una visione globale della situazione. L’evoluzione del sistema sarà quella di produrre un applicativo nell’intranet aziendale che permetta di fare valutazioni e statistiche in tempo reale.

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2. 8. Monitoraggio dei risultati e attivazione di un sistema di audit interno Come già detto nel capitolo precedente, nell’ambito del SGQ, è stata definita la procedu-ra PQA.DPV.DVET.10 Monitoraggio, verifiche e rendicontazione, lo strumento finalizzato a definire criteri e modalità operative con cui DPV e DVET svolgono monitoraggio, verifica e rendicontazione dell’attività svolta. Come abbiamo visto, gli strumenti previsti per sottoporre a monitoraggio e verifica le attività veterinarie sono: • sistema informatico di monitoraggio degli indicatori; • controlli documentali; • validazione report da applicativi informatici aziendali e non; • verifica dell’attività in outsourcing; • audit interni. L’applicazione di questi strumenti, insieme agli esiti delle verifiche esterne effettuate da Re-gione, Ministero e altre Autorità di Controllo sui DPV delle ASL, consente di verificare l’attuazione del controllo ufficiale secondo criteri di appropriatezza ed efficacia contenuti nel Manuale Operativo Standard delle Autorità Competenti Locali (vedi capitolo preceden-te), così come previsto dagli obiettivi regionali per l’anno 2014. 2.8.1. Sistema informatico di monitoraggio degli indicatori Uno degli strumenti fondamentali individuati per sottoporre a monitoraggio e verifica le atti-vità veterinarie è il Sistema informatico di monitoraggio degli indicatori, già attivato nel 2012 ed entrato pienamente a regime nel 2013; esso consente il monitoraggio trimestrale relativo al raggiungimento degli obiettivi mediante l’applicativo “Obiettivi - Monitoraggio attività veterinarie”, nella rete intranet aziendale (MAIA); in questo applicativo, infatti, sono inseriti tutti gli obiettivi legati a disposizioni regionali o aziendali e per ognuno di essi sono declinate le diverse azioni ed esplicitati i relativi indicatori, che così possono essere tenuti agevolmen-te sotto controllo. La rendicontazione trimestrale (di norma entro i primi 20 giorni del mese successivo a quello di valutazione) è a carico del titolare del CdR, responsabile del raggiungimento dell'obietti-vo, mentre la verifica è assegnata a figure dipartimentali, sulla base delle loro competenze, entro i 15 giorni successivi al termine della rendicontazione. I dati con cui l’applicativo viene alimentato sono quelli che provengono, per quelle attività che vi sono rendicontate, da SIVI o, in caso contrario, da altri applicativi informatici regionali o aziendali (Fattoria, Gestione Macelli, Arca di Noè ecc.). 2.8.2. I controlli documentali Altri strumenti di monitoraggio previsti sono i controlli documentali che consistono nella veri-fica della correttezza e appropriatezza dell’attività di controllo ufficiale attraverso l’esame, a campione, della documentazione relativa (rapporti di audit e d’ispezione, check list, ver-bali di prelievo PNR, report supervisioni, report controlli benessere allevamento, ispezioni bio-sicurezza allevamento ecc.) e si svolge su due livelli, distrettuale e dipartimentale; nel 2014 quest’attività è stata strutturata, pianificando specificamente (vedi tabella pagina succes-siva) il numero di controlli che ciascuna struttura dipartimentale e distrettuale ha dovuto svolgere in rapporto alla tipologia di documentazione da controllare. L’avvenuta esecuzio-ne dei controlli è stata registrata in un apposito file, contenente tutti gli elementi utili all’identificazione del documento controllato, così come sono stati registrati gli esiti e le eventuali non conformità maggiori o minori o raccomandazioni conseguenti. Anche per i DVET questa esperienza, affrontata per la prima volta, si è rivelata particolar-mente interessante e, spesso, le osservazioni derivanti dall'esame dei verbali d'ispezione, audit e campionamento sono state condivise nel corso di riunioni con i colleghi. 2.8.3. La validazione di report da applicativi informatici Questa attività consiste nell’esame e conseguente validazione, da parte dei Direttori dei DVET, di report estratti da applicativi informatici regionali ed aziendali normalmente in uso per la registrazione e rendicontazione delle attività veterinarie (es. SIVI, BDR, Fattoria, Ge-stione macelli, Arca di Noè); di tali report viene verificato sia il rispetto dei tempi e della cor-rettezza aritmetica della registrazione, che, soprattutto, dell'appropriatezza e della coeren-za delle prestazioni con gli obiettivi dei diversi settori d'interesse.

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VERIFICHE DOCUMENTALI (C = controlli/supervisioni/audit interni effettuati e documentati; V = verifica documentale del livello superiore)

Settori e attività sottoposti a controllo o verifica

Livello Distrettuale Livello Dipartimentale

Totali As./Guid. Mantova Ost./Suzz. Viadana Area A Ref. PPTT Ref USA Area B Area C Ref.

PNR

Ref Ana-grafe

Ref Ran-dag.

DPV

C V C V C V C V C V C V C V C V C V C V C V C V V C V %

Sicurezza alimentare

ispezioni 318 16 310 16 234 12 161 8 52 8 1075 60 5,6

audit 63 4 82 5 74 4 72 4 17 4 308 21 6,8

supervisione USA 16 16 16 16 100,0

Supervisione PT 38 12 38 12 31,6

Audit interni B 4 4 4 4 100,0

PNR (campionamento) 206 11 175 9 419 21 435 22 63 9 1 1298 73 5,6

Sanità animale

Ispezioni doc Aujeszky 95 5 114 6 118 6 47 3 20 4 1 394 25 6,3

Ispezioni biosicurezza suini 76 4 82 5 59 3 33 2 14 4 1 264 19 7,2

Ispezioni biosicurezza avicoli 135 7 46 3 9 1 9 1 12 4 1 211 17 8,1

Ispezioni documentali salmonellosi 77 4 31 2 17 1 12 1 8 2 1 145 11 7,6

Ispezioni I&R bovini all 29 2 21 2 23 2 9 1 7 4 1 89 12 13,5

Ispezioni I&R bovini mac 1 1 1 1 1 1 1 1 4 2 1 8 7 87,5

Ispezioni I&R ovi-cap all 4 1 3 1 3 1 2 1 4 2 1 16 7 43,8

Ispezioni I&R suini all 3 1 3 1 2 1 1 1 4 2 1 13 7 53,8

Ispezioni I&R equini all 7 1 6 1 6 1 4 1 4 2 1 27 7 25,9

Audit interni Area A 4 4 4 4 100,0

Audit interni Anagr Zoot 4 4 4 4 100,0

Audit interni DVET Biosicurezze 3 3 2 1 9 9 2 18 11 61,1

Igiene Alle-vamenti e Produzioni Zootecniche

benessere animale in allevamento 121 6 94 5 90 5 44 2 18 4 1 367 23 6,2

benessere in macello procedure 15 1 13 1 12 1 14 1 4 1 1 58 6 10,0

benessere acello e punto controllo 34 2 59 3 87 5 154 8 18 4 1 352 23 6,4

controlli alimentazione animale 97 5 99 5 90 5 72 4 19 4 1 377 24 6,3

controlli farmcosorveglianza 116 6 128 7 103 5 64 3 21 4 1 432 26 6,1

controli stabilimenti SOA 23 2 22 2 17 1 39 2 7 1 1 108 9 8,7

controlli sui produttori di latte 20 1 17 1 23 2 10 1 5 1 1 75 7 9,3

Controllo MSR in allevamento 25 1 25 2 25 2 18 1 6 1 1 99 8 8,3

Audit interni Area C 4 4 4 4 100,0

Audit interni PNR/Farmacosor. 4 4 4 4 100,0

Audit pastorizzazione latte 4 4 4 4 100,0

Randagi-smo Audit (interni) DPV canili rifugio 4 4 4 4 100,0

Totale 1468 81 1334 78 1414 80 1202 68 71 23 42 0 16 0 73 12 110 20 63 9 23 12 4 0 72 5820 455 7,8

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2.8.4. La verifica dell’attività in outsourcing Si tratta della valutazione delle prestazioni erogate da veterinari liberi professionisti (LP), che svolgono attività professionali nelle diverse aree (sanità animale e ispezione nei macelli) o nell’ambito di specifici progetti. Essi vengono selezionati mediante pubblicazione di un avvi-so pubblico, cui segue una selezione tramite valutazione comparativa dei curricula (ed eventuale colloquio), con conseguente definizione di un elenco degli idonei. in seguito, la valutazione della loro attività viene svolta dai Direttori dei DVET o dal Direttore di Area (in base alle specifiche elencate nell’allegato alla procedura), a seconda della struttura a cui sono stati assegnati i LP, nella misura minima del 50% (o almeno 1 volta all’anno, se è assegnato solo un veterinario LP); da tale verifica deve risultare una relazione che è oggetto di valutazione da parte del DPV nell’ambito dell’attività di audit dipartimen-tale. 2.8.5. Attivazione di un sistema di auditing interno in ottemperanza al Reg. CE 882/04 a) Programmazione dell’attività Nel 2014, è stato elaborato un piano di auditing interno secondo i termini e le indicazioni previste dalle Regole di sistema 2014: l’audit interno è uno strumento fondamentale per verificare, ai sensi del Reg. (CE) 882/04, l’appropriatezza, l’efficacia e l’efficienza dei con-trolli ufficiali; questo pro-gramma è gestito diretta-mente dalle strutture complesse dipartimentali e distrettuali. L’attività di auditing interno è, però, iniziata nel 2011, nell'ambito del settore della sicurezza alimentare/export Paesi Terzi; tale attività, in prima battuta, era tesa a verificare, da parte di auditor dipartimentali, sia l'efficacia del controllo ufficiale da parte dei veterinari ufficiali che il rispetto di norme e requisiti da parte dell’OSA; sono stati anche svolti audit interni da parte del Referente PNR su attività di campionamento PNR da parte di servizi veterinari in stabilimenti macellazione. Nel 2012, l'attività di auditing interno viene inserita nel PIAPV e prosegue nell’area della sicu-rezza alimentare/export Paesi Terzi, dove, oltre al controllo ufficiale svolto dal veterinario uf-ficiale, si cominciano a valutare gli aspetti organizzativi e gestionali legati al Distretto (pro-grammazione, comunicazioni ecc.) con lo scopo di verificare l’organizzazione di questa struttura. Inoltre, essa viene estesa anche agli ambiti delle Aree A e C, dove gli audit, condotti con-giuntamente dai due direttori di Area, hanno come obiettivo la verifica dell’attività di con-trollo ufficiale nelle fasi di competenza dei DVET (pianificazione, assegnazione, esecuzione, registrazione, gestione delle nc e rendicontazione) nell’ambito nel piano di controllo della malattia di Aujeszky e nei settori della farmacosorveglianza e benessere animale. A livello distrettuale, nel 2012, è stata svolta, da parte dei Direttori o attraverso i referenti di area, un’attività di verifica interna sull'appropriatezza degli interventi e la registrazione in SIV attraverso il controllo documentale o, in alcuni casi, mediante un’attività di affiancamento dei veterinari ufficiali nel corso di audit, ma ancora non si parla di veri e propri audit interni. Nel 2013 nell’attività di auditing interno vengono inseriti, almeno a livello procedurale, i due livelli di verifica, quello distrettuale e quello dipartimentale; a livello distrettuale, oggetto del controllo, possono essere le attività svolte dai veterinari ufficiali, dai veterinari LP convenzio-nati, dai tdp (o da qualsiasi altra figura professionale il DDVET ritenga opportuno auditare), in tutte e tre le aree funzionali, mentre, a livello dipartimentale, il campo di applicazione è rappresentato dalle attività di organizzazione, di programmazione, di monitoraggio e di veri-

Piano Programma di audit interni dipartimentali 2014 modalità rendicon-tazione Relazione

modalità di verifica Audit interno

Indicatori Numero controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1

Audit interni sicur.

alim.(pbc e pbl)

Audit interni area A

Audit interni area C

Audit interni randagismo

Supervis. USA

DVET As/Guidizz 1 2 2 1 0

DVET Mantova 1 2 2 3 4

DVET Os/Suzz 1 1 2 2 0

DVET Viadana 1 1 2 1 12

Totale 4 6 8 7 16

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fica attuate da ciascun DDVET, sia attraverso un controllo diretto sugli interventi del Direttore stesso, sia indiretto, sulle attività svolte dal personale (veterinari, tecnici, amministrativi) che collabora con il DDVET. L’attività di auditing interno vero e proprio da parte dei distretti ini-zia, però, solo nel 2014. Nella programmazione 2013 viene anche inserita l’esecuzione di audit interni nel settore randagismo che prevede, da parte di un gruppo interdistrettuale, una verifica della modali-tà di compilazione delle check list da parte del veterinario ufficiale competente per territo-rio. Attraverso la procedura PQA.DPV.DVET.10 Monitoraggio, verifiche e rendicontazione, nell’ambito del SGQ, vengono, poi, date precise indicazioni circa l’esecuzione degli audit interni, che devono essere documentati, secondo le modalità previste dalle procedure aziendali e regionali, mediante un verbale di audit che contenga tutti gli elementi previsti dalle stesse; in caso di non conformità, nell’ottica del miglioramento continuo, DVET e DPV devono procedere all’analisi delle cause e alla definizione/attuazione di azioni correttive/preventive. Con la programmazione 2014, infine, il sistema di auditing interno vede la sua completa attuazione a livello dipartimentale e distrettuale. In Sanità animale gli ambiti verificati sono le anagrafi zootecniche e i piani di controllo delle malattie infettive degli animali da reddito; in area C le verifiche vertono sull’attività di farmacosorveglianza, gestione non conformità PNR e sulla gestione delle non conformità rilevate nel settore del benessere animale durante i trasporti. Nell’ambito della Sicurezza alimentare e Paesi Terzi, gli audit interni riguardano l’organizzazione dell’attività di controllo ufficiale, il sistema delle attività di verifica interna, le procedure di monitoraggio e verifica degli obiettivi programmati, con particolare attenzione alla valutazione delle NC rilevate e la gestione delle stesse. Per quanto riguarda i Paesi Terzi, nel 2014, l’auditing interno dipartimentale, ha interessato tutti gli impianti registrati sul sito del Rossel-khoznadzor (Federazione Russa) con l’obiettivo di valutare sia l’attività di controllo del vete-

rinario ufficiale competente, che diret-tamente i requisiti dell’impianto, consi-derando questo, oltre che oggetto del controllo, anche strumento per stimare l’efficacia/efficienza del lavoro svolto dal veterinario. Sono stati, poi, valutati, con gli stessi criteri, anche sei stabilimen-ti non registrati sul sito Rosselkhoznadzor, ma iscritti in almeno una lista export (vedi anche cap. 2.4.9. Piano di soste-gno alla filiera agroalimentare per l’export verso i paesi terzi). Nel settore randagismo l’attività è stata analoga a quella svolta nel 2013. Infine, nell’attività di auditing interno è stata considerata anche la supervisione

in impianti USA, nel cui ambito sono stati eseguiti interventi nei due impianti di macellazione e nel salumificio; durante le supervisioni è stata effettuata anche la verifica sull'attività di controllo ufficiale (vedi capitolo specifico). L’attività di audit interno è stata, quindi, completata dagli audit eseguiti a livello distrettuale, i cui criteri prevedevano, per DVET, la verifica di almeno il 30% dei veterinari ufficiali

Piano Programma di audit interni

Federazione Russa/CU e altre liste export anno 2014

modalità rendicontazione Relazione

modalità di verifica Audit interno

Indicatori n. controlli eseguiti / n. control-li programmati ≥ 1

Fed. Russa/CU altre liste ex-port

carne e pbc 10 5

latte e pbl 5 1

Totale 15 6

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operanti nell’area della Sicurezza alimentare e delle equipe operanti nei macelli industriali (o almeno un’equipe, in caso di presenza di un unico stabilimento sul territorio). In area A e C, il piano di audit 2014 predisposto dai Distretti, doveva riguardare almeno il 30% dei veterinari ufficiali operanti nell’area, con priorità ai processi di farmacosorveglianza, benessere suini e bovini in allevamento, biosicurezza allevamenti suini e avicoli, strutture di detenzione di animali d’affezione (canili, pensioni, allevamenti ecc.); era anche prevista la valutazione di almeno un tecnico della prevenzione per DVET. b) Esiti dell’attività A partire dagli esiti degli audit interni svolti nel 2012, si evidenzia, innanzitutto, una diversa consapevolezza e padronanza dello strumento dell’audit tra gli operatori che svolgono atti-vità in area B e quelli che, invece, svolgono attività nelle altre aree. Dalle verifiche dipartimentali è, quindi, risultato che, se da una parte la programmazione dei DVET è adeguata e conforme alle linee previste dal PIAPV e i distretti hanno, general-mente, prodotto piani di lavoro sostanzialmente corretti, è ancora presente la necessità, per essi, di lavorare sull’area del monitoraggio degli obiettivi e sulla verifica, soprattutto qualita-tiva, delle attività, nonché, soprattutto nelle aree A e C, di definire e di individuare formal-mente le responsabilità all’interno dell’organizzazione distrettuale sia a livello di attività di monitoraggio che di gestione delle non conformità. L’attività di audit interno, come già negli anni passati, si è dimostrata un efficacissimo stru-mento per la verifica dell’aspetto qualitativo delle attività svolte dai Servizi Veterinari e ha permesso di evidenziare alcune criticità che sono oggetto di approfondita analisi; questo processo consente di mettere a punto azioni correttive/preventive finalizzate a superare tali criticità e a consentire la maggior efficacia ed efficienza possibile del controllo ufficiale. Inoltre, gli esiti dell’attività di auditing interno, prima solo dipartimentale ed ora anche di-strettuale, forniscono elementi per indirizzare la formazione verso interventi incentrati sulle carenze riscontrate e basati sulle metodologie didattiche più efficaci. 2.8.6. Registro delle non conformità A completamento del sistema di monitoraggio, nel corso del 2014, nell’ambito del SGQ, è stato attivato il nuovo sistema di registrazione delle non conformità, come già descritto al cap. 2.7. Manuale della Qualità …).

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2.9. Standardizzazione delle attività di controllo in ambito di prevenzione ve-terinaria

La standardizzazione dell’attività di controllo ufficiale deve avvenire secondo criteri di ap-propriatezza ed efficacia, il cui miglioramento si basa sull’uniformità e omogeneità delle modalità di controllo; per questo il Manuale Operativo Standard delle Autorità Competenti Locali è stato recepito nel giugno 2011 e le procedure aziendali sono state integrate con le indicazioni in esso contenute. Le attività di formazione dell’ultimo triennio sono state, in gran parte, finalizzate alla diffusio-ne della conoscenza ed applicazione di tali standard in tutte le aree (vedi cap. 2.16. For-mazione e aggiornamento del personale). Lo sviluppo e l’applicazione di un sistema di monitoraggio dei risultati nonché l’attivazione di un sistema di audit interno, si sono dimostrati efficaci strumenti di verifica della standardizza-zione delle attività di controllo (vedi cap. 2.8. Monitoraggio dei risultati e attivazione di un sistema di audit interno). A completamento di questo processo, la verifica ultima è rappresentata dagli esiti degli audit effettuati dalla Regio-ne, dal Ministero della Salute e da altre Autorità di Control-lo sul DPV dell’ASL di Manto-va. Nel corso del 2014, nell'area della sicurezza alimentare, il DPV e i DVET hanno ricevuto le seguenti verifiche da parte di organismi esterni: - Task force ministeriale ex-port CU (n. 4 impianti sia di prodotti a base di carne che a base di latte, dal 10/03 al 13/03); - delegazione Corea Sud (n. 3 impianti di prodotti a base di carne dal 09 al 10/04 ); - delegazione Repubblica Popolare Cinese (n. 2 impian-ti prodotti a base di latte dal 20 al 23/06); - verifica export USA (presso un macello del DVET di Viadana, 10.07.14); - verifica da parte delegazione Giappone (presso un salumificio del DVET di Ostiglia/Suzzara, 16.10.2014). Nell’Area di Sanità Animale l’unico controllo esterno, nel 1° semestre 2014, è stato l’audit da parte della CCE (Corte dei Conti Europea) sulla condizionalità, in data 23/07/2014, presso un allevamento DVET di Mantova. Nell’Area Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche, è stato condotto un au-dit senza preavviso sull’attività del servizio veterinario da parte, il 31/05/2014, da parte di NAS e UO Veterinaria regionale sul benessere animale durante la macellazione, presso uno stabilimento di macellazione del DVET di Ostiglia/Suzzara. Tutti i report sull’attività del servizio veterinario dell’ASL di Mantova hanno avuto esito favo-revole. 2.10. Miglioramento dell’efficienza dell’attività di prevenzione in ambito sicu-rezza alimentare e sanità pubblica veterinaria Nell’ambito di quest’obiettivo era stata chiesta ai DPV delle ASL la collaborazione al monito-raggio costante dei flussi commerciali, delle attività di controllo correlate e delle certifica-zioni sanitarie richieste, mediante l’inserimento nell’applicativo dedicato, gestito da Éupolis, delle certificazioni export e preexport emesse per l’esportazione in Paesi Terzi di prodotti ali-mentari, attività che è stata svolta puntualmente (vedi anche cap. 2.4.9).

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Regione Lombardia ha anche chiesto che le ASL si facessero parte attiva nell’ambito di un tavolo di coordinamento delle diverse Autorità e organismi di controllo in materia di sicurez-za alimentare e sanità pubblica veterinaria, con l’obiettivo di condividere comuni modalità operative e flussi informativi in materia di controlli ufficiali, ottimizzare le risorse, prevenire la loro duplicazione. Per questo, il DPV di Mantova ha collaborato al tavolo di coordinamento delle attività di vigilanza e controllo del Comparto agroalimentare e della pesca (previsto dal piano straor-dinario EXPO 2015) e ha attivato, nel 2014, le collaborazioni con le altre autorità (vedi cap. 2.13.2. Attività di controllo con altre autorità) programmate dalla UO veterinaria Regionale. 2.11. Controlli previsti per l'applicazione della condizionalità (Piano sviluppo rurale 2007 - 2014) Nel corso del 2014 sono stati effettuati i controlli previsti dal sistema della condizionalità ,come previsto dalla vigente politica agricola dell'UE (PAC); detti controlli vengono effettua-ti attraverso i cosiddetti “Atti” : Atto A6 prevede un controllo del sistema di identificazione e registrazione negli allevamenti di suini; Atto A7 prevede un controllo del sistema di identifi-cazione e registrazione negli allevamenti di bovini; Atto A8 prevede un controllo del sistema di identificazione e registrazione negli allevamenti di ovi-caprini; Atto B11 prevede un con-trollo in allevamento del sistema di “sicurezza alimentare”; Atto C16 prevede un controllo del rispetto dei requisiti minimi in materia di benessere dei vitelli; Atto C17 prevede un con-trollo del rispetto dei requisiti minimi in materia di benessere dei suini; Atto C18 prevede un controllo del rispetto dei requisiti minimi in materia di benessere trasversale su tutte le specie. Questa tipologia di controlli è stata effettuata sulle aziende agricole per la maggior già in-dividuate attraverso il metodo della graduazione del rischio, verificando che fossero ricom-prese nelle aziende destinatarie di premi PAC (campione a rischio;) in piccola parte sono state selezionate dalla UO Veterinaria Regionale con metodo random (campione casuale). La seguente tabella riporta la numerosità dei controlli effettuati, il numero delle non confor-mità riscontrate e gli importi delle sanzioni comminate.

A6 A7 A8 B11 C16 C17 C18 Totale Atti 5 59 3 23 23 5 21 139 Atti nc 3 31 1 5 3 1 6 50 % 0,600 0,525 0,333 0,217 0,130 0,200 0,286 0,360 sanzioni 0 8 0 1 2 1 0 12 % 0,000 0,136 0,000 0,043 0,087 0,200 0,000 0,086 sanzioni € 0 16.000 0 4.074 6.212 3.098 0 29.384

Dalla lettura dei dati riportati appare evidente come la maggior parte delle non conformità sia stata rilevata nell’ambito dei controlli sul sistema di identificazione e registrazione ana-grafica dei suini e dei bovini; nel caso dei bovini, le non conformità riscontrate sono dovute prevalentemente al mancato rispetto dei tempi di comunicazione delle movimentazioni degli animali. 2.12. Implementazione e aggiornamento dei sistemi informativi 2.12.1. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nell’Area di Sanità Animale e nelle Anagrafi zootecniche Nell’Area di Sanità Animale nel corso del 2014 sono state utilizzate al 100% le preaccettazioni di tutti i campioni eseguiti ai fini dei seguenti piani: bonifica sanitaria bovina, malattia vescicolare, peste suina, malattia di Aujeszky (piano nazionale e piano regionale), piani Salmonella ed influenza aviare, fatta eccezione per alcuni rari casi di malfunzionamento dei sistemi per i quali è stato necessario accompagnare i campioni tramite documentazione cartacea. Oltre a ciò, sono stati registrati/aggiornati in BDR i seguenti dati: le qualifiche sanitarie per BRC, TBC, LEB, MVS, Aujeszky, Paratubercolosi, Trichinella, Sal-monella;

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tutti i controlli effettuati per brucellosi bovina, brucellosi ovi-caprina, leucosi, tubercolosi, Ibr, Blue Tongue, genotipizzazione; tutti i verbali di prelievo per test BSE dei capi morti in allevamento; i controlli I&R bovini in allevamento e al macello, ovicaprini, suini e equidi. 2.12.2. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nell’Area di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Nell’Area di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche, nel corso del 2014, sono stati registrati negli applicativi regionali tutti i controlli sul benessere in allevamento, sull’utilizzo dei farmaci e sugli stabilimenti di sottoprodotti di origine animale. Oltre a ciò, si è dato corso all’inserimento in BDR dei controlli condotti in allevamento per il piano MSR. Tra le azioni previste dall’obiettivo d’implementazione e aggiornamento dei sistemi informa-tivi, era anche prevista la preaccettazione in SIVI di almeno l’85% dei campioni eseguiti ai fini PNR, Extra PNR e sospetto. Il dato dipartimentale relativo al numero di ricerche preaccettate per le attività program-mate (al 31.12.14) è pari al 98,5 %, quindi ampiamente sopra il target, mentre la percentua-le relativa alle attività a seguito di sospetto, in particolare in allevamento, è intorno al 52,6%. Ciò comporta che il dato totale di preaccettazione si attesta intorno al 98%; questo dato è sovrapponibile a quello regionale di 98,6% (dato regionale al 31.12.14). 2.13. Collaborazioni con altre istituzioni o autorità di controllo (IZSLER, NAS, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale, Università ecc.) L’Asl di Mantova, nell’ambito dei controlli ufficiali, privilegia l’integrazione fra i propri Dipar-timenti e fra questi e altri Enti ed Organizzazioni esterne, per valorizzare e dare maggior spes-sore ed incisività alla propria opera di controllo. 2.13.1. Controlli congiunti con IZSLER 2.13.1.1. Controlli congiunti con IZSLER nell’Area di Sanità Animale Durante il 2014 l’attività congiunta IZSLER/ASL, nell’ambito della sanità animale, si è concen-trata in particolare nei controlli sugli allevamenti di suini da riproduzione, che, alla data del 31/12/2013, risultavano positivi ai controlli sierologici per malattia di Aujeszky. La decisione di riservare la maggior parte dell’intervento congiunto con l’IZSLER è stata mo-tivata dall’urgenza di eradicare l’infezione da questi allevamenti, nel rispetto delle tempisti-che dettate del DDGS 3822/2014. La norma infatti stabilisce che alla data del 01/07/2015 i suini potranno essere movimentati verso altri allevamenti solo se in partenza da allevamenti siero-negativi. Sono stati quindi oggetto di attività congiunta 32 allevamenti di suini da riproduzione; per ognuno di essi, in collaborazione con i veterinari aziendali, sono stati effettuati controlli ad hoc per verificare la prevalenza, la diffusione, l’efficacia della vaccinazione e concordare strategie per il controllo e l’eradicazione. Nel 2014, inoltre, in collaborazione con la locale sezione dell’IZSLER, è stato possibile chiude-re un importante focolaio di leptospirosi in un allevamento di bovini da latte e gestire un ca-so di sospetto botulismo. 2.13.1.2. Controlli congiunti con IZSLER nel settore della sicurezza alimentare Gli indirizzi regionali e la positiva esperienza maturata, già a partire dal 2011, hanno reso in-dispensabile il supporto dell’IZSLER anche per il 2014; sono stati eseguiti gli otto controlli pre-visti per gestire, prioritariamente, criticità di carattere igienico-sanitario negli impianti o per verificare le modalità di campionamento attuate dagli OSA nell’ambito del loro sistema di autocontrollo. 2.13.1.3. Controlli congiunti con IZSLER nell’Area di Igiene degli Allevamenti e delle Produ-zioni Zootecniche Nel corso del 2014 è continuata l’attività di auditing congiunto con IZSLER nel campo degli stabilimenti di trasformazione di latte; gli audit si sono concentrati sugli stabilimenti di produ-zione di prodotti a base di latte che sottopongono il latte a trattamento termico prima della trasformazione. Dai controlli effettuati sono state ricavate indicazioni per la revisione del piano di autocon-trollo in due dei quattro stabilimenti interessati.

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Nel corso del piano di verifica del benessere negli allevamenti di suini della Regione Lom-bardia (vedi cap. 2.5.3.), ad alcune verifiche hanno preso parte, oltre ai veterinari formati, anche veterinari del Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale (CRENBA) e della sezione locale di IZSLER. 2.13.2. Attività di controllo con altre autorità Il DPV di Mantova, nell’ambito dei controlli ufficiali, nel corso di questi anni, ha favorito l’integrazione con altre autorità ed enti esterni, al fine di valorizzare e dare maggior spessore e incisività alla propria opera di controllo. Un esempio di ciò è certamente, la solida col-laborazione con il Comando NAS di Cremona, che è intervenuto, su richiesta dell’ASL, sia per la verifica di situazioni aziendali legate al riscon-tro di positività nell’ambito del PNR, sia per condurre indagini nel campo dell’alimentazione animale e del benessere animale in allevamento (nel 2014, 11 interventi); in una occasione il personale della ASL è stato cooptato per una serie di controlli, svoltisi an-che fuori dall’ambito provinciale, nel corso di indagini di polizia giudiziaria. È proseguita e si è intensificata anche la colla-borazione con la Polizia Stradale, in particolare per l’esecuzione di controlli congiunti per la ve-rifica del benessere animale durante i trasporti (25 giornate nel 2014, vedi cap. 2.5.2. Piano Regionale benessere animale), ma anche per altre tipologie d’intervento, per un totale, nell’ultimo anno, di 33 controlli congiunti con la conseguente irrogazione di 17 sanzioni specifi-che (violazioni del Reg. CE 1/2005); peraltro, la Polizia Stradale si avvale dell’opera di Veteri-nari ufficiali anche per la valutazione di alcune situazioni rilevate nel corso della propria au-tonoma attività di prevenzione sulle strade. Altre autorità di controllo con cui si sono avute proficue collaborazioni, in questi anni, sono state la Polizia Locale (146 interventi nel 2014), la Guardia di Finanza (2 nell’ultimo anno), il

Corpo Forestale (9 nel 2014) e i Carabinieri (9 nel 2014), per un totale di 248 interventi. I servizi veterinari hanno, altresì, svolto attività di ag-giornamento nei confronti di questi organismi di con-trollo; ad es., nel 2013, si sono tenuti un corso sul be-nessere durante il trasporto degli animali con Polizia Stradale, Carabinieri e Polizia Locale di Mantova ed un incontro di aggiornamento sul trasporto refrigera-to di alimenti per Polizia di Stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia Municipale di Mantova e NAS di Cremona. L’Amministrazione Provinciale di Mantova ha colla-borato con ASL in numerosi campi, primo fra tutti quello dei controlli congiunti nel campo della ripro-duzione animale (più di un centinaio di controlli ogni anno); la collaborazione è poi proseguita ed è stata rilevante nella cattura e consegna all’IZSLER di car-casse di volatili abbattuti o rinvenuti morti e per la consegna di volpi abbattute o rinvenute morte, al fine di monitorare la presenza di virus della West Nile

Disease, della rabbia e per il monitoraggio della trichinellosi.

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Nell’ambito della partecipazione al tavolo di coordinamento delle attività di vigilanza e controllo del Comparto agroalimentare e della pesca (previsto dal piano straordinario EXPO 2015), è iniziata, nel 2014, la collaborazione con l’Ispettorato Centrale Qualità repressione frodi (ICQRF), con il Corpo Forestale dello Stato, con NAS e UVAC e con la Capitaneria di Porto di Porto di Chioggia, con il cui personale veterinari e tecnici dell’ASL di Mantova han-no svolto 35 controlli presso impianti, depositi, esercizi commerciali e allevamenti (vedi cap. 2.10. Miglioramento dell’efficienza dell’attività di prevenzione in ambito sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria). 2.14. Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari – UVAC Per l'anno 2014, come disposto dalla U.O. Veterinaria con nota H1.2014.0004687 del 03/02/2014, sono stati eseguiti i controlli programmati da UVAC su partite di animali vivi e di prodotti di origine animale oggetto di scambi in entrata verso il territorio mantovano.

Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari - UVAC

Controlli su sospetto UVAC in vincolo sanitario 27

Controlli programmati UVAC senza vincolo sanitario 27

Totale controlli effettuati 54

2.15. Integrazione con altri dipartimenti e servizi dell’ASL di Mantova Nel diagramma sottostante sono visualizzati i rapporti d’integrazione sviluppatisi tra DPV e Distretti Veterinari e altri servizi ASL nel corso degli ultimi anni e ormai consolidati; le attività che rientrano in queste collaborazioni sono illustrate, nella maggior parte dei casi, nei vari capitoli del documento di programmazione.

DPV e DVETDPV E DVET

SIAN: definizione procedure e attività controllo congiunta

SISP: flusso informativo zoonosi

Ufficio Formazione: Piani Formativi

Ufficio Qualità Aziendale: Sistema Qualità ISO

(procedure e ispezioni)

CdG: flusso dati attività ed economici

Sistemi Informativi Aziendali: collaborazione

progetti innovativi

Ufficio Affari Legali: gestione contenzioso

Uff. Promozione della Salute e Gruppo Aziendale Promozione Salute

INTEGRAZIONE CON ALTRI DIPARTIMENTI E SERVIZI

Ufficio Comunicazione: sito aziendale, articoli,

interviste ecc.SPSAL: controlli congiunti macelli

Servizio farmaceutico: controlli congiunti

farmacie

Serv. Prevenz. e protez.: formazione sicurezza sul lavoro

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2.16. Formazione e aggiornamento del personale 2.16.1. Formazione e aggiornamento del personale Il piano formativo, presso l’ASL di Mantova, relativamente alle tematiche veterinarie, nel corso degli anni è stato formulato sulla base di esigenze di varia origine: o provenienti da indicazioni regionali o da richieste specifiche del personale del DPV e dei DVET, legate a normative recenti o complesse o, ancora, dagli esiti delle attività di verifica interne (audit, verifiche documentali ecc.) e della formazione degli anni precedenti. L’attività è normalmente contenuta nel Piano Formativo aziendale, deliberato annualmente (per il 2014, delibera n. 34 del 02.02.14, pag.10 e 11); nell’anno 2014 si è svolta secondo la programmazione prevista, salvo il corso residenziale “Piano Nazionale Residui: le azioni con-seguenti al rilievo di campioni non conformi”, annullato per problemi improvvisi di disponibili-tà del relatore. a) Corsi Residenziali (RES) Il programma del 2014 comprendeva i seguenti corsi RES: 1) Audit e requisiti nel settore della sicurezza alimentare; 2) L’evoluzione normativa nel settore dei sottoprodotti di origine animale (SOA) e le proble-matiche poste dagli impianti per produzione di biogas che utilizzano tali sottoprodotti; 3) Approfondimenti giuridico legali in tema di principi generali relativi agli illeciti amministra-tivi; 4) Le responsabilità del pubblico ufficiale e dell’ufficiale di polizia giudiziaria. Nell’ambito della sicurezza alimentare, l’attività formativa svolta, fin dal 2011, si è sviluppata con continuità, tra il primo corso, che trattava del controllo ufficiale (Provvedimenti conse-guenti al riscontro di non conformità nel controllo ufficiale degli alimenti di o.a., organizzato in collaborazione con SIAN) e i successivi (“Standard di organizzazione regionale”, nel 2012, sempre in collaborazione con il SIAN; “L’applicazione delle metodologie di audit nei controlli ufficiali del settore Sicurezza Alimentare” nel 2013), con l’evidente scopo di uniformare le modalità del controllo ufficiale, condotto secondo i dettami del regolamento CE 882/2004 e di adeguare le nostre procedure di sistema (audit, ispezione, campionamento e certifica-zione) agli standard regionali. Nel 2013 questa formazione è stata estesa specificamente anche alle altre aree; il corso 2014, ha avuto, infine, lo scopo di facilitare l'individuazione dei requisiti e dei loro riferimenti durante i controlli svolti nel settore della sicurezza alimentare. Argomenti importanti, che hanno coinvolto, invece, le altre aree negli ultimi quattro anni, sono stati il Regolamento CE 767/09 sui mangimi e le sue Linee guida (2011)e il primo inter-vento sanitario sugli animali randagi catturati (2011); nel 2012, sulla scia della formazione regionale, è stata affrontata la gestione delle emergenze nell’ambito del sistema di prote-zione civile, mentre nel 2014 l’evoluzione della normativa comunitaria nell’ambito dell’utilizzo dei SOA e il notevole incremento del numero d’impianti produttori di biogas che utilizzano anche questa tipologia di materiali, hanno stimolato la predisposizione del corso “L’evoluzione normativa nel settore dei sottoprodotti di origine animale (SOA) e le proble-matiche poste dagli impianti per produzione di biogas che utilizzano tali sottoprodotti”. Nel triennio sono stati anche organizzati corsi diretti a illustrare al personale sanitario, tecnico e amministrativo il funzionamento e le applicazioni degli applicativi informatici regionali che costituiscono la base dell’attività di controllo ufficiale (SIV e BDR). Una tematica particolarmente delicata, che negli ultimi anni è stata fonte di problematiche e discussioni, è quella relativa alle responsabilità del pubblico ufficiale e dell’ufficiale di poli-zia giudiziaria e a tutte le attività conseguenti alla rilevazione di violazioni amministrative e penali, tematica su cui sono state organizzate due iniziative di formazione, coinvolgendo un sostituto procuratore del Tribunale di Mantova e ed un esperto di diritto amministrativo (2014). Infine, nel 2014, è stato organizzato, in collaborazione con il Servizio Prevenzione e Protezio-ne, il corso “Prevenzione e sicurezza degli addetti ai controlli in apicoltura”, cui hanno par-tecipato gli operatori, veterinari e tecnici, che svolgono attività di vigilanza e campiona-mento in apicoltura, con lo scopo di prevenire gli effetti di potenziali eventi avversi legati a tale attività, quali le reazioni allergiche alle punture di insetti imenotteri. B) Formazione sul campo (FSC)

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Le iniziative di FSC sono state progettate allo scopo di analizzare criticamente casi/autocasi, alla luce delle normative regionali e delle check list attualmente in uso, per verificare l’attualità degli strumenti di controllo e saper applicare nella quotidianità le conoscenze acquisite. Nel 2014, la FSC si è incentrata sull’iniziativa “Efficacia e appropriatezza nei controlli. La ge-stione dei casi complessi”, che ha coinvolto tutti i DVET, attraverso gruppi di miglioramento distrettuali, e ha visto la partecipazione di veterinari delle tre aree e di tecnici della preven-zione. La motivazione del corso è insita nel fatto che i DVET affrontano e gestiscono casi particolarmente complessi per profili di tipo tecnico e legale; la condivisione delle esperien-ze vissute e dei provvedimenti adottati è occasione di arricchimento professionale ed è utile per migliorare l’uniformità degli interventi e la standardizzazione dei controlli ufficiali. Nel corso degli anni la FSC ha riguardato diverse tematiche e attività specifiche che neces-sitavano di interventi pratici e di valutazioni interpretative, declinate presso ciascun DVET in maniera autonoma e specifica, in base alle proprie necessità formative ed al proprio conte-sto zootecnico-produttivo, nonché alle risorse umane a disposizione: ad es., biosicurezza negli allevamenti, benessere negli allevamenti di galline ovaiole, alimentazione animale, requisiti per la produzione di latte, valutazione non conformità PNR, normativa export Paesi Terzi nei macelli ecc.. In molti casi la FSC è stata organizzata congiuntamente dai DVET, intorno a tematiche di interesse comune: - “Miglioramento efficienza ispettiva nei macelli” (2012) e “Discussione di casi-studio ri-scontrati al macello in corso di visita ante e post mortem (aspetti anatomo patologici e ispettivi)” (2013): veterinari ufficiali e con-venzionati, che svolgono attività ispettiva in macello, hanno condiviso l'utilizzo di un software relativo alla registrazione degli esiti dell'attività ispettiva sugli animali ma-cellati, messo a punto nell'ambito dei progetti innovativi 2011; - “Definizione di procedure di campio-namento di alimenti per animali” (2012): i tecnici della prevenzione di DPV e DVET hanno affrontato questa tematica nell'ambito del PNAA, attività particolar-mente complessa e recante problemati-che di tipo pratico e legale allo scopo di pervenire a linee di comportamento comuni; - “Applicazione pratica delle procedure di controllo negli impianti registrati” (2013) desti-nata ai tecnici della prevenzione di DPV e DVET. In alcuni casi le iniziative di FSC sono state condotte congiuntamente al SIAN: “Requisiti dei manuali di autocontrollo nella distribuzione, ristorazione e commercio ambulante”, “Miglio-ramento delle prestazioni ispettive nei sopralluoghi congiunti e nelle prestazioni veterinarie nel distretto di Viadana”. La FSC è stata anche occasione di confronto e condivisione per gli operatori amministrativi, come nel corso “Miglioramento della gestione amministrativa dei distretti veterinari” (2011), organizzato con l’obiettivo di condividere le modalità applicative dei vari software (SIV, Fat-toria, Lispa, Allerta, Navision, ACR ecc.) e uniformare il comportamento dei distretti in tema di archiviazione documenti e gestione di pratiche. C) Partecipazione alla formazione regionale e ad altri corsi Nel corso degli ultimi quattro anni, il personale del DPV e dei DVET ha partecipato alle inizia-tive formative organizzate dall’UO Veterinaria Regionale e dall’IZSLER (standard operativi, applicazione SIV e BDR, ruolo dei DPV nella Protezione Civile, export Paesi terzi e USA, pre-venzione randagismo, controlli sull’alimentazione animale, piani nazionali di controllo delle salmonellosi, condizionalità, conformità latte, benessere bovina da latte, leptospirosi ecc). Oltre a ciò, parte del personale di DPV e DVET, ha frequentato corsi trasversali, come quelli sulla comunicazione, sulla gestione del sito web, sulla promozione della salute e i corsi sulla sicurezza sul lavoro in applicazione al D.lgs. 81/2008 e sulla prevenzione degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari. Nel 2014, il personale dei Distretti Veterinari e del DPV ha

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partecipato a iniziative di formazione per un totale di 4.345 ore (fonte dati: Ufficio Formazio-ne ASL Mantova). 2.16.2. Attivazione di accordi bilaterali con le Università per percorsi di specializzazione e attività di ricerca. Dall'anno accademico 2009-2010 è in atto una convenzione con l'Università degli Studi di Parma, nell’ambito del programma di studi della Scuola di Specializzazione in Ispezione de-gli alimenti di o.a., per lo svolgimento, da parte degli specializzandi, di attività presso struttu-re extrauniversitarie pubbliche dell'ASL di Mantova e presso impianti di produzione di alimen-ti di o.a., con attività di tutoraggio da parte dei veterinari ufficiali della nostra ASL. Nel 2011 sono state, poi, sottoscritte, con l'Università degli Studi di Milano, una convenzione per attività di collaborazione scientifica, supporto alla didattica, ricerca, consulenza e/o formazione (Facoltà di Medicina Veterinaria, Dipartimento di Scienze Animali) e una per lo svolgimento di tirocini di formazione e orientamento da parte di studenti e laureati presso strutture della nostra azienda. Nel 2013 è stata attivata anche una convenzione con l’Università di Camerino; tutte queste convenzioni sono a tutt’oggi in corso. Al termine del 2014 sono state perfezionate due convenzioni con l’Università degli Studi di Milano (Sanità Animale, allevamento e produzioni zootecniche e Ispezione degli Alimenti di origine animale. 2.17. Progetto semplificazione 2.17.1. Semplificazione degli adempimenti dell’applicazione del sistema HACCP nelle mi-croimprese del settore alimentare Uno dei provvedimenti contenuti nella delibera DGR n. 1105 del 20/12/2013, dava la possibi-lità alle imprese di adottare e applicare, in modo flessibile e semplificato, i principi del siste-ma HACCP, pur nella garanzia del rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare. Nel 2014, per assicurare il raggiungimento dell’obiettivo, sono state svolte le azioni di seguito elencate: divulgazione delle “Linee d’indirizzo per la semplificazione del sistema HACCP nelle microimprese alimentari,” con la pubblicazione sul sito web aziendale del documento “Manuale di buone pratiche di igiene per le microimprese alimentari”; incontri formativi/informativi (il primo effettuato a marzo 2014), rivolti ai veterinari ufficiali e tecnici della prevenzione, a cui hanno partecipato anche il responsabile e personale del Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione. L’iniziativa perseguiva l’obiettivo di condividere i contenuti del documento e di definire i criteri di valutazione, per assicurare la maggiore omogeneità possibile nella conduzione delle verifiche da parte degli addetti al controllo ufficiale; incontro informativo/formativo (giugno 2014) in ognuno dei quattro Distretti Veterinari, organizzato dal DPV in collaborazione con i DVET, il Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione e le Associazioni di categoria. I destinatari dell’iniziativa, considerata la novità e al contempo l’importanza dell’argomento, sono stati principalmente i rappresentanti delle imprese alimentari di piccole dimensioni, i consulenti e i tecnici che si occupano di autocontrollo e le Associazioni di categoria; lo scopo degli incontri era l’illustrazione del documento “Manuale di buone pratiche di igiene per le microimprese alimentari”, considerando soprattutto gli aspetti pratici relativi all’applicazione dell’HACCP in forma semplificata. Le azioni richieste al DPV e ai DVET, rivolte agli impianti registrati di competenza veterinaria sono state fondamentalmente due: - informare gli operatori (con evidenza e registrazione nel sistema informatico SIVI dell’azione di comunicazione); - eseguire i controlli ufficiali secondo i principi della semplificazione (con evidenza e registrazione in SIVI dell’applicazione dell’HACCP semplificato ai controlli ufficiali); Per ognuna di queste azioni, la Regione ha individuato obiettivi specifici prevedendo che almeno il 40% degli stabilimenti registrati di competenza veterinaria (sul totale degli impianti presenti nel territorio di competenza), venisse raggiunto dalle attività di comunicazione e

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presentazione delle linee guida e che almeno il 40% dei controlli (sul totale delle verifiche eseguite presso impianti registrati di competenza veterinaria) venisse condotto nel rispetto dei principi della semplificazione; entrambi gli obiettivi sono stati raggiunti. Sono stati informati 792 OSA su 1188 OSA di effettiva competenza veterinaria (66,7%) e durante il periodo stabilito, sono stati condotti 586 controlli secondo i principi di semplificazione, su 852 controlli eseguiti (69%). 2.17.2. Semplificazione in tema di certificazione delle materie prime per prodotti alimentari a base di latte destinati all’export verso Paesi Terzi. Per la certificazione dei prodotti a base di latte destinati all’export vengono richieste atte-stazioni relative agli allevamenti e allo stato sanitario degli animali e tali informazioni non so-no disponibili direttamente nello stabilimento di trasformazione; con la DGR n. X/1185 del 20 dicembre 2013 ci si è proposti di semplificare gli adempimenti amministrativi legati alla certi-ficazione aggiuntiva richiesta per il latte utilizzato per la produzione di latticini destinati all’esportazione verso Paesi Terzi. Il progetto consiste nell’istituzione, da parte della Regione, di una banca dati informatizzata, dove vengano inseriti, per ogni singola azienda, i dati sanitari e gestionali necessari e dalla quale il veterinario competente sullo stabilimento di trasformazione possa attingere le infor-mazioni necessarie per l’emissione di certificati di esportazione verso Pesi Terzi. In questo data base i DVET competenti per territorio provvedono a registrare la richiesta presentata dall'azienda di produzione latte, a cui deve essere allegata una autodichiara-zione circa il rispetto dei requisiti previsti per l’export. Ad inizio 2014 sono stati condotti incontri con le associazioni di categoria sia in sede centra-le che presso i Distretti veterinari per illustrare il progetto; tutte le aziende accreditate che ne hanno fatto richiesta sono state registrate in Banca Dati regionale. Le autodichiarazioni relative ai requisiti devono, però, essere sottoposte a verifica su tutte le aziende o su un campione rappresentativo, a giudizio dei Dipartimenti competenti. Presso la nostra ASL, a settembre 2014 è stato eseguito un primo controllo documentale, sul-le aziende che chiedono di esportare verso Repubblica Popolare Cinese, per verificare la presenza del requisito PTEX1 e a dicembre è stato eseguito un secondo controllo documen-tale per la verifica del possesso dei requisiti specifici. Alcune ditte, non in possesso di tutti i requisiti previsti per l’esportazione verso questo paese, sono state, quindi, eliminate dalla lista specifica e invitate ad aderire al piano regionale per il controllo della Paratubercolosi in quanto l’adesione al piano è un requisito specifico per l’esportazione verso tale Paese; un’altra ditta, temporaneamente priva di requisiti generali di igiene, è stata sospesa e riammessa solo dopo aver riacquisito la sussistenza dei requisiti richiesti. Attualmente, nella lista degli allevamenti autorizzati all'export, sono registrate 484 aziende; nel 2015 tutte le ditte registrate saranno controllate per la persistenza dei requisiti. 2.17.3. Semplificazione in tema di documentazione relativa al trasporto dei bovini Regione Lombardia, con Delibera di Giunta Regionale n X/1105 del 20 dicembre 2013 Alle-gato C, ha approvato il progetto sperimentale di semplificazione: “Dematerializzazione de-gli adempimenti amministrativi per la movimentazione degli animali della specie bovina”. Il progetto è rivolto a tutti gli allevatori della regione Lombardia che possono volontariamen-te partecipare; gli strumenti indispensabili sono un PC e una connessione ad internet e le credenziali di accesso alla Banca Dati Regionale – Anagrafe zootecnica (BDR) (https://veterinaria.lispa.it/vete/). Attraverso il nuovo sistema l’allevatore aderente può stampare dalla BDR la dichiarazione di provenienza e destinazione (modello IV), completa delle attestazioni sanitarie (sezione E), direttamente dal proprio PC; può redigere il modello IV dalla BDR ed effettuare automati-camente le registrazioni delle movimentazioni di uscita adempiendo ad un obbligo di legge con un semplice click; può, in caso di movimentazione in regione Lombardia , compilare il modello IV in BDR, evitando di richiedere il rilascio del passaporto. Nel 2014 il Dipartimento e i Distretti Veterinari, attraverso incontri di formazione e informazio-ne diretta agli allevatori, hanno promosso il progetto sperimentale sul territorio ottenendo interesse e adesioni soprattutto dagli allevatori di bovini con consistenze molto elevate, do-ve la semplificazione e l’autogestione del sistema anagrafico è un’esigenza maggiore.

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Nel 2014, tra allevatori abilitati (217) e allevatori accreditati (288), sono stati redatti attraver-so BDR 24 modelli IV; si tratta dell’ultimo dato disponibile al novembre 2014 fornito dalla UO Veterinaria di Milano da confrontare con un solo modello IV redatto nel 2013. Sempre nel 2014, sono state 1.096 (dato di ottobre 2014 fonte UO Vet Regionale) le vitelle per le quali non è stato immediatamente chiesta la stampa del passaporto. 2.18. Valorizzazione dei prodotti italiani in tema di sicurezza alimentare La valorizzazione dei prodotti alimentari italiani di origine animale s’inserisce nell’attività pro-gettuale per EXPO 2015 e mira alla riduzione dei rischi per il consumatore e al miglioramento delle produzioni zootecniche e degli alimenti, anche al fine di assicurare e mantenere l’apertura dei mercati dei Paesi terzi. Tutte le attività descritte nel capitolo 2.4. Parametri sa-nitari del settore della Sicurezza alimentare, a cui si rimanda, sono state svolte in quest’ottica. 2.19. Comunicazione dei risultati e rapporti con gli stakeholders DPV e Distretti Veterinari, negli ultimi tre anni, hanno svolto numerose iniziative di comunica-zione e coinvolgimento nei confronti dei maggiori stakeholders, quali operatori economici, consumatori, associazioni di volontariato, cittadini e scuole, attraverso incontri, pubblicazio-ne di opuscoli, notizie sul sito aziendale, attraverso i media locali (comunicati stampa, inter-venti televisivi) o incontri, convegni ecc. Innanzitutto, tutti gli anni, il documento di programmazione dell’ASL di Mantova viene pre-sentato al Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci, alle assemblee distrettuali dei Sindaci dei vari ambiti territoriali e alla Conferenza dei Sindaci. Quindi, con diversi incontri, viene presentato il Piano Aziendale Integrato della Prevenzione Veterinaria (PIAPV) ai portatori d’interesse (associazioni di allevatori, coltivatori, macellatori, associazioni animaliste, tecnici e consulenti che operano nel settore, ecc.), ai rappresentan-ti di altre istituzioni (OEVR, IZSLER ecc.) e agli altri organi di controllo (NAS, Polizia Stradale, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Provincia e Servizio di Protezione Civile), all’Ordine dei Medici Veterinari, alla Camera Commercio ecc.. Il PIAPV viene anche illustrato, presso i Distretti Veterinari, al personale coinvolto, (dirigenti veterinari, tecnici della prevenzione, personale amministrativo e operatori tecnici). Ogni anno viene, poi, convocata la Commissione Provinciale Risanamento, composta da Provincia di Mantova, Regione Lombardia, IZS di Brescia e di Mantova, Camera di Commer-cio di Mantova, Associazione Mantovana Alle-vatori, Federazione Provinciale Coltivatori Di-retti, Confagricoltura, Confederazione Italiana Agricoltori, Ordine dei Veterinari, Direzione Generale, IZS Brescia e Mantova, DVET, SIVEMP di Mantova; durante questo incontro vengono presentati i risultati dell’anno precedente e la programmazione dell’attività di profilassi dell’anno in corso. Da anni, inoltre, è in corso una proficua colla-borazione tra ASL e Associazioni Animaliste per la prevenzione del randagismo, che, in alcune occasioni, è scaturita anche in attività prati-che, quali la cattura dei gatti di colonia e il loro trasporto negli ambulatori, per le opera-zioni di sterilizzazione. Nel 2012 è iniziata (ed è proseguita negli anni successivi) l’attività d’informazione nei con-fronti degli operatori iscritti nelle liste per l'e-sportazione verso Paesi Terzi di alimenti di o.a. , attività che nel 2014, si è anche esplicitata con il Piano di sostegno alla filiera agroalimentare

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per l’export verso i Paesi Terzi (vedi anche cap. 2.4.9). Nel 2014 si è svolta anche un’intensa attività d’informazione da parte del DPV che, in colla-borazione con i DVET, ha tenuto incontri distrettuali con OSA, associazioni di categoria e consulenti sulla semplificazione HACCP (di cui alla DGR 1105 del 20/12/2013), cui hanno par-tecipato complessivamente più di duecento persone (vedi anche cap. 2.17.1). Ogni distretto Veterinario organizza, poi, incontri specifici d’informazione sulle tematiche più sentite nel territorio di competenza; ad es., nel 2012, presso il DVET di Viadana, è stata pre-sentata alla popolazione un’indagine epidemiologica in merito agli effetti di un’ipotizzata contaminazione ambientale prodotta da industrie del territorio viadanese. Incontri di formazione con le categorie interessate sono stati organizzati da DPV e/o DVET su vari argomenti: benessere dei suini e nuovo piano di controllo della malattia di Aujeszky (2012, DVET di Viadana, per allevatori di suini e veterinari liberi professionisti), modalità di smaltimento rifiuti nelle imprese che effettuano la macellazione e il commercio al dettaglio delle carni (2012, DPV, con l’Associazione Macellai di Confcommercio di Mantova), controlli di condizionalità (2013, DPV, per il personale di Provincia di Mantova, Associazione Manto-vana Allevatori, Assosuini, CIA, Confagricoltura, Federazione Italiana Coltivatori Diretti, CAA COOPAGRI), controllo della malattia di Aujeszky (2014, DPV, Giovedì agricoli mantovani); modalità operative per il contenimento della specie piccione di città (2014, DPV, presso la Provincia di Mantova); Piano di controllo sanitario della fauna selvatica attività 2013 (2014, DPV, per Provincia di Mantova, Corpo Forestale dello Stato, IZSLER di Mantova e Distretti Ve-terinari), incontri sulle non conformità riscontrate durante i controlli ufficiali in allevamento (2014, DPV, con Associazioni di categoria). Importante è stata anche l’attività di aggiornamento svolta nei confronti degli organismi di controllo che collaborano con i servizi veterinari: ad es. nel 2013 si sono svolti un corso sul benessere durante il trasporto degli animali, che ha interessato l’effettivo della Polizia Stra-dale della Provincia di Mantova, Carabinieri e Polizia Locale di Mantova, ed un incontro di aggiornamento sul trasporto refrigerato di alimenti per Polizia Stradale, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Municipale di Mantova e NAS di Cremona (vedi anchecap. 2.13.2). Da anni viene svolta attività d’informazione presso la Fiera Millenaria di Gonzaga, evento agricolo-zootecnico di portata nazionale che si svolge nel mese di settembre di ogni anno, attraverso la presenza di uno stand presso cui personale dei DVET è a disposizione dei visitatori per fornire indicazioni e materiale informativo. Durante tale Fiera vengono spesso organizzati convegni (nel 2013 “La macellazione d'urgenza: risultati e prospettive"; nel 2014 “L’ASL di Mantova verso Expo 2015” e due workshop, “L’ASL per gli amici a quattro zampe” e “Semplificazione in materia di anagrafe bovina”). Va anche evidenziato che DPV e DVET, attraverso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, intrat-tengono rapporti con i cittadini che richiedono chiarimenti sulle attività di competenza ed inoltrano reclami e/o encomi, fornendo risposte ed informazioni a quesiti specifici. Ancora, il DPV svolge da anni attività di promozione della salute presso le scuole mantova-ne. 2.20. Gestione emergenze epidemiche e non epidemiche Obiettivo 2014 era l’aggiornamento e la verifica delle indicazioni operative collegate con il piano; attraverso la collaborazione di personale dei DVET e del DPV, sono state verificate ed aggiornate le indicazioni operative delle Emergenze di Tipo A e predisposti due file con i re-capiti telefonici di Enti ed operatori. Nel corso del 2015 tali file saranno tenuti aggiornati, ampliati e collegati al Piano delle Emergenze Epidemiche già previsto dal Ministero della Salute. Va comunque evidenziato che, nel 2014, non si sono verificate emergenze epidemiche e non epidemiche nel territorio dell’ASL di Mantova. 2.20.1. Gestione emergenza terremoto 2012 Il sisma che ha colpito nel maggio 2012 gran parte del territorio della pianura padana ha provocato danni ingentissimi anche alle zone nelle vicinanze dell'epicentro situate, nella provincia di Mantova.

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I primi interventi dei Servizi veterinari hanno riguardato prevalentemente gli animali morti o rimasti feriti sotto le macerie; successivamente, si è reso necessario operare nei campi di accoglienza per vigilare sull’attività di preparazione e somministrazione pasti (attività svolta in collaborazione con il SIAN) e per regolamentare la presenza di animali d’affezione. Sul territorio, le attività si sono orientate a gestire gli sposta-menti di animali allevati in stabili pericolanti verso allevamenti già dismessi o resisi disponibili e a controllare gli impianti di produ-zione e deposito di alimenti di origine animale. In particolare, sono risultati gra-vemente danneggiati i magaz-zini di oltre 30 caseifici sociali nei quali le onde sismiche hanno provocato il crollo rovinoso delle scalere di stagionatura delle forme di formaggio Grana Padano e Parmigiano Reg-giano (nel crollo, numerose forme cadendo a terra, si sono fessurate o rotte in maniera irre-cuperabile); un caseificio è stato dichiarato inagibile ed ha trasferito la propria sede in altro comune. I Servizi Veterinari hanno poi assistito i produttori nella gestione delle operazioni di rimozione delle forme cadute, di recupero, valutazione, risanamento, trasporto e immagazzinaggio di quelle ancora recuperabili, garantendo comunque il pieno rispetto della normativa vigente e di condizioni igieniche accettabili, oltre che nel riconoscimento provvisorio di strutture per il deposito refrigerato delle forme provenienti dai caseifici e dai depositi danneggiati dal sisma. Si è anche reso necessario procedere all’identificazione corretta del materiale non destina-to all'alimentazione umana e alla verifica della corretta conservazione dei prodotti in fase di stagionatura. Il DPV ha, poi, svolto un’attività di verifica circa il rispetto, da parte dei distretti, delle indica-zioni fornite dalla Regione, cui ha fatto seguito l’apertura di una non conformità a carico di un distretto. Va sottolineato il fatto che il sisma ha anche reso inagibile la sede di un distretto veterinario (Quistello), i cui operatori hanno dovuto superare notevoli difficoltà pratiche nello svolgi-mento delle attività suddette, oltre al fatto che il personale, in alcuni casi, ha subito danni materiali alle cose ed è stato sottoposto allo stress e ai disagi tipici delle popolazioni che vi-vono esperienze calamitose. 2.21. Risorse umane, strumentali e informatiche 2.21.1. Risorse umane Le risorse umane rappresentano l’elemento principale di confronto con l’attività di controllo determinata dall’applicazione dei piani sul contesto territoriale; da tale confronto viene ri-cavata la programmazione annuale, tenuto conto dei vincoli imposti dalle norme vigenti e

delle esigenze peculiari del territorio, fun-zionali alle esigenze dei numerosi settori afferenti alla sicurezza alimentare e sanità veterinaria. Nella tabella a lato viene illustrata la situa-zione del personale dipendente, assegna-to ai Distretti Veterinari e al Dipartimento di Prevenzione Veterinaria, al 01.01.2015, suddiviso per ruolo.

Ruolo personale 2014

Amministrativo 15

Tecnico sanitario 5

Tecnico della prevenzione 16

Veterinario area A/C 40

Veterinario area B 34

Totale 110

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Oltre alla valutazione puramente quantitativa delle risorse umane disponibili, appare evi-dente che anche l’età sia un elemento da tener pre-sente nella peculiarità delle attività veterinarie, che, in molti casi, comportano in-terventi su grandi animali o in condizioni climatiche sfa-vorevoli. La suddivisione in classi di età del personale dipenden-te Dirigente Veterinario dell’Asl di Mantova dimostra, come viene rappresentato nel successivo grafico, la netta superiorità degli ultra cinquantenni (61 su 75 totali) con una forte componente di ultra sessantenni (23). Il modello operativo di definizione degli obiettivi vincolanti, degli obiettivi strategici e delle priorità deve tener conto degli obiettivi della sanità pubblica veterinaria e del contesto in cui si opera, con riferimento alle risorse disponibili. La tabella alla pagina seguente analizza le risorse umane definendo le ore teoriche dispo-nibili per la programmazione delle attività 2015; alle ore teoriche “lorde” sono state sottratte le ore di assenza giustificata (ferie, riduzioni per part-time) e una stima sulla base dell’andamento storico delle ore di assenza per malattia, infortuni, permessi ecc. Al conteggio della disponibilità netta di ore “lavorabili” sono state sottratte le ore necessarie per gli spostamenti, calcolate sullo storico delle percorrenze chilometriche (velocità media utilizzata per il calcolo delle ore uguale a 40 km/ora). Nella stima delle risorse assorbite dagli obiettivi vincolanti è stata ricompresa una quota ore necessaria per adempiere alle attività su richiesta dell’utenza sulla base della valutazione quantitativa delle richieste storiche del territorio. Le risorse stimate (15.616 h) per l’attuazione dei piani vincolanti inerenti l’area di Sanità Ani-male contengono 5.915 ore destinate alle attività effettuate su richiesta dell’utenza, calco-late numericamente sull’andamento storico delle stesse. In relazione al monte ore teorico destinato alle attività di Area A (36.194 ore), tolte le quanti-tà relative alle voci incomprimibili, sono residuate per i piani strategici 3.734 ore, che sono state ripartite considerando le priorità determinate dalla applicazione del metodo delle score card: 2.234 ore per le frazioni strategiche del piano di controllo della malattia di Aujeszky, 1.000 ore per il primo anno di applicazione della parte strategica del piano di con-

trollo della Paratubercolosi negli allevamenti di bovini da latte e 500 per il primo anno di applica-zione del Progetto strategico per la creazione di nuclei di selezio-ne genetica per la resistenza alla Scrapie. Nella quota di 5.143 ore prestate dai Tecnici della Prevenzione e destinate agli obiettivi vincolanti, sono incluse 506 ore impiegate dagli stessi per una parte dei campionamenti di latte di massa per il controllo della brucellosi negli allevamenti bovini; per tutti gli obiettivi vincolanti e strategici non viene considerato l’impegno

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del personale dirigente addetto all’attività di direzione, coordinamento e monitoraggio. Per gli obiettivi vincolanti del settore sicurezza alimentare è considerato il controllo dell’attività di macellazione, il piano di controllo della gestione del materiale a rischio speci-fico, il piano della rete regionale di sorveglianza della radioattività ambientale 2015, il piano di verifica mediante campionamento e analisi delle modalità di applicazione del Reg. (CE) 2073/05 presso gli stabilimenti alimentari (200 ore) e l’attività su richiesta (1.000 ore); l’attività riguardante il PNR in area B viene considerata solo in parte (70 ore) perché svolta prevalen-temente nei macelli e già considerata nei tempi dedicati all’attività di macellazione. Per gli obiettivi strategici dell’area sicurezza alimentare sono considerati il controllo ufficiale (7.561 ore, 2.000 delle quali poste a carico dei TdP), la ricerca di PCB/Diossine (75 ore), la definizione di misure di flessibilità applicabili nel rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare (300 ore) e il supporto all’internazionalizzazione delle imprese del settore alimentare (300 ore). Il piano di monitoraggio MSU in macello è considerato nell’obiettivo vincolante riguardante il controllo della macellazione; per tutti gli obiettivi e, in particolare, quelli relativi alla flessibili-tà e all’internazionalizzazione, non è considerato l’impegno del personale dirigente addetto all’attività di direzione, coordinamento e monitoraggio. La valutazione delle risorse orarie necessarie per la conduzione, da parte del personale diri-gente, delle attività legate agli obiettivi vincolanti previste per l’area IAPZ (calcolata sulla base dei dati storici) assorbe 9.800 ore complessive su un totale 10.900 ore disponibili. Le attività ricomprese in questa stima riguardano l’attuazione dei: piani di controllo per il benessere animale (1.600 ore), piano alimentazione animale (1.400 ore), piano farmacosor-veglianza (2.000 ore), piano latte (1.200 ore), controlli sugli impianti SOA e sulla gestione del MSR in allevamento (1.000 ore), controlli sulla riproduzione animale (550 ore), campiona-menti PNR in allevamento (650 ore), controlli congiunti Piano EXPO, controlli congiunti e straordinari su richiesta UVAC o altre autorità (800 ore), controlli di condizionalità (600 ore). Le rimanenti 1.100 ore, dedicate ad obiettivi strategici e ad attività non comprese negli obiettivi vincolanti, sono ripartite fra tracciabilità del farmaco (500 ore), banca dati qualità latte (200 ore), controlli coli VTEC (100 ore) e attività non programmabili (300 ore); il conteg-gio non considera le prestazioni di area C legate al rilascio di certificazioni per l’esportazione di formaggi presso gli impianti di trasformazione di prodotti base di latte. Oltre alle ore prestate dai veterinari, sono stimate 4.637 ore legate agli interventi dei tecnici della prevenzione in area C per lo svolgimento del campionamento PNAA e per la collabo-razione nei controlli di benessere animale durante il viaggio.

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(*) Sono esclusi dal conteggio un veterinario comandato presso altra istituzione e un veterinario collocato a riposo in febbraio 2015. Il valore decimale delle teste equivalenti deriva dall’assegnazione parziale di due veterinari a centri di responsabilità aziendali non veterinari. (**) E' escluso dal conteggio quota parte di TdP impegnata in altra struttura organizzativa aziendale.

Teste equi-valenti

Ore totali (teoriche)

Riduzione part time

Stima ore assenze Stima h ferie Stima ma-

croattività Tempo trasfe-

rimenti Stima obiettivi

vincolanti Stima obiettivi

strategici

Tot Veterinari dirigenti (*) 72,5 138.838 2.874 2.204 17.632 39.031 16.493 49.208 10.996

Veterinari direzione coordinamento monitoraggio 13 24.895 395 3.162 21.188 150

Veterinario dirigente area A territorio 18,9 36.194 287 575 4.596 4.596 6.789 15.616 3.734

Veterinario dirigente area C territorio 14,8 28.342 287 450 3.599 8.306 4.800 9.800 1.100

Veterinario dirigente area B territorio 25,8 49.407 2.300 784 6.275 4.941 4.754 24.192 6.162

Veterinari LLPP area B 8,3 15.808 15.808

Fuori orario Veterinari Dirigenti area B 3.400 3.400

Tecnici della prevenzione (**) 15,5 27.900 471 3.770 15.521 650 5.143 2.075

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2.21.2. Dotazioni informatiche e sistemi informativi in uso presso DPV e DVET La dotazione hardware dei servizi veterinari si compone di 87 pc, di cui 67 in postazione fissa e 20 portatili; presso gli impianti di macellazione industriali, inoltre, sono in uso tre dispositivi touchscreen per la registrazione dei dati dalla linea di macellazione attraverso l’applicativo “Checkup” (vedi descrizione tra i software). La dotazione è, poi, completata da sei macchine multifunzione per la stampa, la fotocopia-tura e la digitalizzazione dei documenti, che vengono utilizzate in condivisione presso le strutture dipartimentali e distrettuali. Nel caso sia necessario redigere documenti fuori sede, ad esempio presso gli allevamenti, sono disponibili sei stampanti portatili; il collegamento alla rete internet, in questi casi, è assi-curato mediante la dotazione di otto Internet-Keys. Dipartimento e Distretti veterinari hanno in dotazione 23 dispositivi di telefonia mobile (cellu-lari) con cui assicurano la rintracciabilità dei responsabili delle strutture complesse, delle uni-tà operative sul territorio e dei veterinari e TTdPP in servizio di pronta reperibilità. Tutta l’attività di controllo effettuata nel complesso dal servizio veterinario viene registrata in database informatici attraverso l’utilizzo di diversi applicativi, che possono essere individuati in software aziendale e extra-aziendale (in ambito regionale o nazionale). 1) sistemi extra-aziendali: BDR-LISPA (Banca dati Regionale – Lombardia Informatica), rappresenta il nodo regiona-

le delle anagrafi zootecniche; in esso vengono registrate tutte le informazioni anagrafiche relative agli allevamenti e agli animali da reddito, oltre ai dati relativi ai capi macellati, in-seriti dagli impianti di macellazione bovini e suini; il sistema raccoglie, anche, numerosi dati relativi ai controlli effettuati sugli allevamenti.

ACR-LISPA (Anagrafe Canina regionale – Lombardia Informatica), gestisce l’anagrafe degli animali d’affezione, principalmente cani e colonie feline; anche in questo caso, ol-tre a informazioni di carattere anagrafico, lo strumento permette di registrare attività di controllo.

SIVI (Sistema informativo Veterinario), è lo strumento informativo regionale di raccordo tra le informazioni provenienti dalla ASL e quelle dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale; contiene l’anagrafica degli impianti di produzione, lavorazione e commercializzazione degli alimenti di origine animale e i dati relativi ai controlli documentali eseguiti nell’ambito della Sicurezza Alimentare, Sanità Animale e Igiene degli allevamenti, oltre ai rapporti di prova delle analisi di laboratorio. Propone, inoltre, molti reports per l’analisi e la sintesi dei dati stessi.

Portale Unico del Sistema Informativo Veterinario gestito dal Ministero della Salute con-tiene i links a diversi applicativi: - BDN (Banca dati Nazionale) rappresenta il centro informatico nazionale per le anagrafi

zootecniche; - Salmonellosi (gestione dei piani di controllo delle salmonellosi); - SINVSA (gestione dei piani del controllo ufficiale); - ARS Alimentaria (caratterizzazione dei prodotti); - SIMAN (registrazione dei focolai delle malattie infettive degli animali); - BDA (Banca Dati Apistica, ancora in via di costruzione). - S.INTE.S.I.S. (Sistema Integrato Scambi e Importazioni e Strutture), supporta le attività di

notifica e controllo previste dalla legge per le partite di animali o prodotti di origine ani-male provenienti da paesi comunitari e extracomunitari;

- TRACES, sistema di gestione dei movimenti di animali e di prodotti di origine animale sia provenienti dall’esterno dell’Unione europea che dal suo territorio.

2) sistemi aziendali: Fattoria, applicativo inserito nel portale dell’intranet aziendale MAIA, per la registrazione

giornaliera delle attività veterinarie territoriali, comprese quelle che prevedono una tarif-fazione a carico dell’utenza;

Checkup, applicativo per la registrazione dei dati relativi alle attività ispettive veterinarie presso i macelli suini e bovini;

Gestione Macelli, applicazione inserita nel portale dell’intranet aziendale MAIA, per la registrazione e reportistica degli orari di entrata e uscita dei veterinari nei macelli;

99 0

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Monitoraggio attività Veterinarie, applicazione inserita nel portale dell’intranet azienda-

le MAIA, per il monitoraggio trimestrale di tutti gli indicatori, le attività e gli obiettivi in ca-po ad ogni CdR e CdC del servizio veterinario dell’ASL;

Obiettivi Aziendali, inserita nel portale dell’intranet aziendale MAIA, per il monitoraggio degli indicatori relativi agli obiettivi aziendali;

Obiettivi Regionali, applicazione inserita nel portale dell’intranet aziendale MAIA, per il monitoraggio degli indicatori relativi agli obiettivi regionali;

My Aliseo, sistema aziendale di gestione delle presenze e di tutti gli eventi correlati (as-senze, ferie, permessi, missioni ecc.);

Arca di Noè, applicativo di registrazione delle cartelle cliniche (comprensive dei costi) relative agli animali randagi sottoposti a cure mediche e/o chirurgiche presso ambulato-ri e cliniche veterinarie esterne;

Leggi veterinaria, applicazione inserita nel portale dell’intranet aziendale MAIA, per l’inserimento delle norme e atti d’interesse veterinario; l’applicazione è raggiungibile an-che dal sito web aziendale per consentirne la consultazione anche agli esterni.

2.22. Utilizzo delle risorse finanziarie per la realizzazione degli obiettivi PIAPV 2014 I costi sostenuti dall’ASL di Mantova per il settore veterinario sono solo in parte coperti da contributi, da ricavi e da finanziamenti specifici; le voci principali sono riassunte nelle tabelle sottostanti. Per quanto riguarda i ricavi dovuti alle sanzioni amministrative, si tratta di un ammontare teorico, che non tiene conto degli esiti di eventuali ricorsi.

Ricavi attività veterinarie 2014

Ricavi per prestazioni veterinarie a privati (tariffario) € 562.661,00

Ricavi per prestazioni veterinarie ex DLgvo194/08 € 1.800.000,00

Ricavi per sanzioni (area veterinaria) € 584.457,00

Ricavi per recupero spese spostamento personale (accessi) € 107.250,00

totale € 3.054.368,00

Costi attività veterinarie 2014

Progetto Export € 38.236,00

Acquisto prestazioni d’opera (vet. LLPP) € 334.677,00

IZSLER (costo esecuzione analisi) € 4.459,98

Spese per gestione randagismo € 85.055,76

acquisto farmaci e presidi € 39.018,36

rimborsi kilometrici € 75.245,08

totale € 576.692,18

A proposito dei costi sostenuti vanno chiarite alcune voci:

100 0

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- relativamente al progetto Export, va detto che questo è finanziato con fondi regionali specifici;

- i costi per la gestione del randagismo si riferiscono alla cattura dei cani randagi, il ricovero in canile sanitario per i dieci giorni successivi alla cattura e cura di cani randagi e gatti di colonia feriti o bisognosi di cure;

- il dato “rimborsi kilometrici” è riferito ai costi sostenuti dal personale per l'utilizzo del proprio automezzo; va specificato che in generale, il personale utilizza auto appartenenti al par-co macchine aziendale.

Non sono considerati i costi diretti sostenuti per il personale dipendente.

101 0

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3. PIANO INTEGRATO AZIENDALE PREVENZIONE VETERINARIA 2015 Il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria definisce gli obiettivi e pianifica le attività del quadriennio 2015 –- 2018 e dell’anno 2015, secondo le indicazioni fornite dal Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria, approvato con DGR n. X/2935 del 19/12/14 e nel rispetto delle Regole di sistema, approvate con DGR n. X/2989 del 23/12/14. I criteri e gli obiettivi regionali per la programmazione delle attività di Sanità Pubblica Veterinaria sono stati illustrati in premessa a questo documento (pag. 1). Va evidenziato che i principali orientamenti forniti ai Dipartimenti di Prevenzione Veterinari per il quadriennio 15/18, riguardano il miglioramento dell’efficienza del sistema dei controlli svolti a tutela dei consumatori, le garanzie sanitarie richieste dall’Unione europea e dai Paesi che importano i nostri prodotti alimentari e la riduzione degli oneri burocratici e dei costi amministrativi a carico sia della pubblica amministrazione, sia degli operatori economici delle imprese della filiera agroalimentare. Viene, inoltre, ribadita l’importanza del corretto funzionamento del tavolo tecnico Regionale delle Autorità Competenti e del Programma Integrato dei Controlli, dove i Dipartimenti di Prevenzione Veterinari in collaborazione con i Servizi di Igiene Alimenti e Nutrizione dei Dipartimenti di Prevenzioni Medici, condividono con altre autorità sanitarie e di polizia programmi e strategie di intervento efficienti, efficaci ed appropriati nell’ambito della sicurezza alimentare. Una migliore organizzazione del sistema dei controlli, porta ad ottimizzare le risorse, evitando al contempo duplicazioni e sovrapposizioni inutili e controproducenti, spesso percepite negativamente dagli operatori e dall’opinione pubblica. Considerato che, per il 2015, le regole di sistema individuano obiettivi vincolanti e strategici, gli elementi sostanziali, di cui tenere conto per la stesura del Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV), sono rappresentati da:

- dati di contesto; - valutazione delle risorse umane e strumentali disponibili; - categorizzazione del rischio; - valutazione delle scorecard locali per la definizione degli obiettivi strategici; - rispetto delle procedure previste dal Manuale Operativo Standard delle Autorità Competenti

Locali, che assicurano uniformità ed efficacia del controllo; - registrazione corretta e tempestiva della attività mediante gli applicativi nazionali, regionali e

aziendali previsti; - monitoraggio delle attività.

Va considerato che la pianificazione dei controlli ufficiali si colloca in un quadro generale che comprende anche attività non programmate, svolte perché previste da leggi o richieste da operatori o privati cittadini; di ciò si è tenuto conto nella stima delle risorse disponibili per l’attività di controllo ufficiale. Di seguito sono riportati gli obiettivi dell’anno 2015; indicazioni regionali diverse o situazioni di contesto che dovessero variare le attuali esigenze, potranno comportare una modifica degli obiettivi già fissati. Il Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria per l’anno 2015, comprende gli obiettivi specifici, le indicazioni operative per raggiungerli e una serie d’indicatori. Gli argomenti sono esposti secondo uno schema che prevede la descrizione sintetica dell’obiettivo, delle azioni e degli indicatori. Tale impostazione costituisce la base per monitorare gli obiettivi nel corso dell’anno mediante l’applicativo “Monitoraggio attività veterinarie”, reperibile nell’intranet aziendale MAIA. Di seguito saranno trattati singolarmente tutti i punti schematizzati nella tabella seguente.

102

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Id Ob Obiettivo Id

Az Azione Id Ind Indicatore

1 Programmazione e attuazione dei piani e dei controlli ufficiali nel settore Sanità Animale

1 Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici dell’area della Sanità Animale

1 evidenza applicazione

2 Categorizzazione del rischio in Area Sanità Animale 1 Applicazione di criteri di categorizzazione del

rischio nella programmazione dei controlli

3 Controlli sistema di identificazione e registrazione dei bovini in allevamento (3% allevamenti)

1 n. controlli effettuati/ n. controlli programmati ≥ 1

4 Controlli sistema di identificazione e registrazione dei bovini al macello (10% macelli)

1 n. controlli effettuati/ n. controlli programmati ≥ 1

5 Controlli sistema di identificazione e registrazione degli ovi-caprini (3% allevamenti)

1 n. controlli effettuati/ n. controlli programmati ≥ 1

6 Controlli sistema di identificazione e registrazione degli ovi-caprini (5% animali)

1 n. controlli effettuati/ n. controlli programmati ≥ 1

7 Controlli sistema di identificazione e registrazione dei suini (1% allevamenti)

1 n. controlli effettuati/ n. controlli programmati ≥ 1

8 Controlli sistema di identificazione e registrazione degli equini (5% allevamenti > 2 capi)

1 n. controlli effettuati/ n. controlli programmati ≥ 1

9 Controlli sistema di identificazione e registrazione degli allev. apistici (1% allevamenti)

1 n. controlli effettuati/ n. controlli programmati ≥ 1

10 Bonifica sanitaria allevamenti bovini Tbc 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti

programmati ≥ 1

11 Bonifica sanitaria allevamenti bovini Br -Leb (camp. ematici) 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti

programmati ≥ 1

12 Bonifica sanitaria allevamenti bovini Br (latte di massa) 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti

programmati ≥ 1

13 Rinotracheite Infettiva del Bovino 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti programmati ≥ 1

14 BSE - Bovini deceduti in allevamento 1 Corretta esecuzione, registrazione e gestione

anomalie in BDR

15 Blue Tongue 1 n. campionamenti effettuati/ n. campionamenti programmati ≥ 1

16 Paratubercolosi nei Bovini (vincolante)

1 n. allevamenti controllati con visita/n. allevamenti qualificati PTEX 1 = 1

2 n. allevamenti controllati con campionamento sierologico/n. allevamenti qualificati ≥ 1 PT1 = 1

17 Paratubercolosi nei Bovini (STRATEGICO)

1 Veterinari LLPP formati e registrati / veterinari LLPP aderenti all’iniziativa = 1

2 Eventi di comunicazione effettuati / eventi di comunicazione programmati =1

18 Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini 1 n. campionamenti effettuati/ n. campionamenti

programmati ≥ 1

19 Sorveglianza spostamento animali per ragioni di pascolo 1

Redazione dei Mod. 7 informatizzati (BDR)/ Registrazione in SIVI dei percorsi dei greggi vaganti entro il 20 marzo

20 Agalassia contagiosa degli ovi-caprini 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti

programmati ≥ 1

21 Piano di sorveglianza e controllo della Scrapie (ovi-caprini) 1 n. campionamenti effettuati/ n. campionamenti

programmati ≥ 1

22 Piano regionale selezione genetica ovini per la resistenza alla Scrapie

1 n. allevamenti aderenti al piano controllati / n. allevamenti aderenti al piano

23

Progetto creazione nuclei selezione genetica resistenza alla Scrapie – DGR n. 1888 del 31/05/2014

1 n Eventi di comunicazione effettuati / eventi di comunicazione programmati =1

24 Malattia vescicolare del suino 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti programmati ≥ 1

103

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25 Piano di eradicazione della Malattia di Aujeszky (DM 01/04/1997 - DM 30/12/2010)

1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti programmati ≥ 1

26

Malattia di Aujeszky Piano regionale di controllo (DDS n. 3822 del 09/05/14) - allev. Riproduzione siero-positivi – Controlli “ad hoc” (STRATEGICO)

1 n. allevamenti accreditatii/ n. allevamenti programmati =1 1

27

Malattia di Aujeszky – accreditamento allev. riproduzione– Campionamenti - Vincolante (VINCOLANTE)

1 n. allevamenti accreditati/n. allevamenti programmati ≥ 0,95

28 Malattia di Aujeszky – mantenimento allevamenti accreditati - (VINCOLANTE)

1 n. allevamenti controllati /n. allevamenti programmati = 1

29 Malattia di Aujeszky – Controlli corretta Vaccinazione - (VINCOLANTE)

1 n. allevamenti controllati /n. allevamenti programmati = 1

30

Malattia di Aujeszky – accreditamento allev. ingrasso sieronegativi– Campionamenti - (STRATEGICO)

1 n. allevamenti accreditati/n. allevamenti programmati ≥ 0,95

31 Malattia di Aujeszky – Monitoraggio sierologico allev. Ingrasso -(VINCOLANTE)

1 n. allevamenti accreditati/n. allevamenti programmati ≥ 0,99

32 Peste Suina Classica (PSC) 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti programmati ≥ 1

33 Biosicurezza allevamenti suini 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti programmati ≥ 1

34 Accreditamento allevamenti suini per Trichinella (DDGS 14049 22/11/07)

Attività effettuata / Attività di controllo per accreditamento richiesta

35 Influenza aviaria (IA) 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti programmati ≥ 1

36 Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus) camp. ufficiale 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti

programmati ≥ 1

37 Salmonellosi avicoli: ovaiole camp. ufficiale 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti

programmati ≥ 1

38 Salmonellosi avicoli: broiler camp. ufficiale 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti

programmati ≥ 1

39 Salmonellosi avicoli: tacchini camp. ufficiale 1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti

programmati ≥ 1

40 Salmonellosi avicoli: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini– Controlli sistematici

1 n. allevamenti controllati/ n. allevamenti programmati ≥ 1

41 Pullurosi - riproduttori 1 n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati =1

42 Biosicurezza allevamenti avicoli 1 n. controlli effettuati / n. controlli programmati ≥ 1

43 Biosicurezza allevamenti avicoli – allevamenti in deroga distanza minima

1 n. controlli effettuati / n. controlli programmati ≥ 1

44 West Nile Disease (monitoraggio entomologico) 1 n. campionamenti effettuati / n.

campionamenti programmati ≥ 1

45 West Nile Disease (monitoraggio avifauna sinantropica) 1 n. campionamenti effettuati / n.

campionamenti programmati ≥ 1

47 Anemia Infettiva degli Equidi 1 Attuazione dei controlli richiesti dagli utenti

48 Arterite Virale Equina 1 Attuazione dei controlli richiesti dagli utenti

49 Monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica - formazione/informazione

1 n. incontri con attori del sistema effettuati / n. incontri con attori del sistema programmati

50 Monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica 1 n. campionamenti effettuati / n.

campionamenti programmati

51 Attività in campo apistico 1 progetto applicazione buone pratiche in

campo apistico (in attesa indicazioni regionali)

2 piano di sorveglianza presenza Aethina tumida (in attesa indicazioni regionali)

104

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52 Riproduzione animale 1 n. controlli eseguiti/ n. controlli programmati ≥ 0,98

2 Piani di controllo sull'Anagrafe e sulle strutture di detenzione degli animali d’affezione

1

Verificare in strutture veterinarie private il rispetto delle procedure di registrazione dei cani in anagrafe

1 n. strutture veterinarie controllate / n. strutture veterinarie private presenti ≥ 0,50

2

Verificare la corretta registrazione in ACR delle vaccinazioni antirabbiche effettuate dai llpp (controllo documentale su passaporti rilasciati)

1 n. controlli effettuati / n. passaporti rilasciati ≥ 20 (o = 1 se inferiori a 20)

3 Verificare requisiti Reg. n. 2/2008 nei canili rifugio 1 n. controlli eseguiti in canili rifugio/ n. controlli

programmati in canili rifugio ≥ 1

4 Verificare requisiti Reg. n. 2/2008 nelle strutture di detenzione di animali d'affezione

1 n. controlli eseguiti in strutture detenzione/ n. controlli programmati in strutture detenzione ≥ 1

5 Verificare requisiti Reg. n. 2/2008 nelle strutture commerciali di animali d'affezione

1 n. controlli eseguiti in strutture commerciali/ n. controlli programmati in strutture commerciali ≥ 1

6 Verificare requisiti Reg. n. 2/2008 nelle pensioni per animali d'affezione

1 n. controlli eseguiti in pensioni/ n. controlli programmati in pensioni ≥ 1

7 Attuare iniziative rivolte ai Comuni per ridurre il fenomeno della mancata identificazione dei cani.

1 n. Comuni contattati / n. Comuni presenti nel DVET ≥ 0,90

2 n. attività svolta nei Comuni / n. attività programmata nei Comuni ≥ 3

3 Programmazione e attuazione del controllo ufficiale nel settore Sicurezza alimentare ed export Paesi Terzi

1 Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici del settore della Sicurezza alimentare

1 evidenza applicazione

2 Categorizzazione del rischio nel settore sicurezza alimentare 1 Applicazione di criteri di categorizzazione del

rischio nella programmazione dei controlli

3 Controllo sulle attività di macellazione

1 n. controlli ispettivi (impianti > 50.000 suini/anno) registrati in Check up / n. controlli ispettivi (impianti > 50.000 suini/anno) svolti = > 0,7

2

n. capi accompagnati da allegato o giudicati non trasportabili o morti durante il trasporto registrati in Checkup (impianti che macellano più di 1.000 bovini/anno) /n. capi accompagnati da allegato o giudicati non trasportabili o morti durante il trasporto (impianti che macellano più di 1.000 bovini/anno) pervenuti al macello

3 relazione verifica ICA semestrale (entro 31.07.15)

4 verifica ICA in relazione annuale impianto

4 Eseguire controlli ufficiali in impianti riconosciuti e registrati

1 n. audit eseguiti / n. audit programmati ≥ 0,95

2 n. ispezioni eseguite / n. ispezioni programmate ≥ 0,95

3 n. impianti riconosciuti che esportano verso Paesi Terzi/ n. relazioni annuali presentate (entro 15.01.16) =1

4 predisposizione programmazione annuale controlli impianti iscritti in liste export paesi terzi controlli entro il 31/03/2015

5 Eseguire controlli ufficiali secondo i criteri della semplificazione

5 Eseguire campionamenti nel settore sicurezza alimentare

1 n. campioni eseguiti per ricerca inibenti / n. campioni previsti per ricerca inibenti =1

2

n. campioni eseguiti in macelli USA per ricerca di Salmonella su carcassa / n. campioni programmati in macelli USA per ricerca di Salmonella su carcassa =1

3

n. campioni eseguiti in salumificio USA per ricerca di Salmonella e Listeria su prodotti RTE / n. campioni in salumificio USA per ricerca di Salmonella e Listeria su prodotti RTE programmati =1

105

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4

n. campioni eseguiti in salumificio USA per ricerca di Salmonella e Listeria su prodotti not risk based/ n. campioni in salumificio USA per ricerca di Salmonella e Listeria su prodotti not risk based programmati =1

5

n. set campioni di superfici e prodotto (piano Rlm) eseguiti in salumificio USA per ricerca di Listeria monocytogenes / n. set campioni di superfici e prodotto (piano Rlm) eseguiti in salumificio USA per ricerca di Listeria monocytogenes programmati =1

6

n. campioni eseguiti per esportazione verso la Federazione Russa-C. U./ n. campioni per esportazione verso la Federazione Russa-C. U. programmati =1

6

Verifica mediante campionamento ed analisi delle

modalità di applicazione del Reg. CE 2073/05 e S.M. e I. presso

le industrie alimentari

1

n. campioni eseguiti in macelli avicoli per ricerca di S. typhimurium e S. Enteritidis su carne fresca / n. campioni programmati in macelli avicoli per ricerca di S. typhimurium e S. Enteritidis su carne fresca ≥ 1

2

n. campioni eseguiti in sezionamenti avicoli per ricerca di S. typhimurium e S. Enteritidis su carne fresca / n. campioni programmati in sezionamenti avicoli per ricerca di S. typhimurium e S. Enteritidis su carne fresca ≥ 1

3

n. campioni eseguiti in fase di commercio al dettaglio, per ricerca di Salmonella spp. su carne macinata - preparazioni e PBC di pollame da consumare cotti – Prodotti a base di uova - Crostacei e molluschi cotti - Gelati a base di latte - Molluschi vivi bivalvi ed echinodermi, tunicati e gasteropodi vivi (anche E.Coli) / n. campioni programmati per ricerca di Salmonella spp su Carne macinata - preparazioni e PBC da consumare crudi/cotti – Prodotti a base di uova - Crostacei e molluschi cotti - Gelati a base di latte - Molluschi vivi bivalvi ed echinodermi, tunicati e gasteropodi vivi (anche E.Coli) ≥ 1

4

n. campioni eseguiti in fase di commercio al dettaglio, per ricerca di L. Monocytogenes o Salmonella spp su alimenti pronti al consumo, alimenti pronti contenenti uova crude – PBC da consumare crudi - carne macinata e preparaz. da consumare crude / n. campioni programmati per ricerca di L. Monocytogenes o Salmonella spp su alimenti pronti al consumo, alimenti pronti contenenti uova crude – PBC da consumare crudi - carne macinata e preparaz. da consumare crude ≥ 1

7 Eseguire controlli presso laboratori iscritti al registro regionale (DGR del 14 luglio 2010 n. 9/266)

1 n. controlli eseguiti presso laboratori iscritti registro regionale / n. controlli programmati presso laboratori iscritti registro regionale =1

8 Controlli sulla macellazione a domicilio svolta da persona formata

1

verifiche su macellazioni domiciliari svolte da persona formata eseguite / verifiche su macellazioni domiciliari svolte da persona formata programmate ≥ 3 (o = 1 se inferiori a tre)

9 Attuare controlli congiunti con SIAN nel settore sicurezza alimentare

1 n. controlli congiunti SIAN eseguiti/ n. controlli congiunti SIAN programmati ≥ 1

10 Piano di controllo sulla gestione del materiale a rischio specifico (MSR)

1 n. controlli eseguiti in deposito cat. 1 n. controlli programmati in deposito cat. 1 ≥ 0.98

2 n. controlli eseguiti in incener. bassa capacità cat 1/ n. controlli programmati in incener. bassa capacità cat 1 ≥ 0.98

3 n. controlli eseguiti in allevamenti bovini (5%) / n. controlli programmati in allevamenti bovini (5%) ≥ 0,98

106

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4 n. controlli eseguiti in allevamenti ovi-caprini (10%) / n. controlli programmati in allevamenti ovi-caprini (10%) ≥ 0.98

5 n. controlli eseguiti nei macelli/ n. controlli programmati nei macelli ≥ 1

6 n. controlli eseguiti in lab. sez. con rimozione colonna vertebrale / n. controlli programmati in lab. sez. con rimozione colonna vertebrale ≥ 1

7 n. controlli eseguiti in spacci con rimozione colonna vertebrale / n. controlli programmati in spacci con rimozione colonna vertebrale ≥ 1

11 Piano monitoraggio MSU e abbattimento in allevamento (STRATEGICO)

1 n. capi bovini sottoposti a MSU + n° capi abbattuti per motivi di benessere/ n. bovine età > 48 mesi censite

2 n. capi MSU sottoposti a campionamento chimico e microbiologico/ n. capi MSU giunti al macello =1

12 Supporto all’internazionalizzazione delle imprese del settore alimentare (STRATEGICO)

1 disponibilità sul portale aziendale di un sistema per facilitare agli OSA l’accesso ai criteri normativi per l’export verso i PPTT

2 comunicazione a OSA e associazioni di categoria dei requisiti previsti per l’export di alimenti di o.a. verso vari Paesi terzi

13

Controlli straordinari, in vista di Expo 2015, per migliorare le garanzie di sicurezza alimentare offerte dagli operatori del settore alimentare e contrastare le frodi alimentari e l’esercizio di attività non autorizzate

1 relazione

14 Definizione di misure di flessibilità applicabili nel rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare

1 Comunicazione agli OSA dell’obiettivo della flessibilità, richiedendo la segnalazione di eventuali bisogni/necessità

2 Attuazione di almeno un incontro a livello provinciale sul tema della flessibilità ≥ 1

3

redazione documento dipartimentale (e trasmissione a UO Veterinaria) con descrizione necessità rilevate e elenco tipologie impianti alle quali le misure possono essere applicate

15 Assicurare gestione, in pronta reperibilità, dei sistema di allerta per alimenti e mangimi

1 n. interventi adeguati per attivazione sistema allerta in pronta reperibilità / n. sistemi allerta attivati in periodo di pronta reperibilità =1

2 n. attivazione simulazione sistema di allerta in reperibilità effettuata /n. attivazione simulazione sistema di allerta in reperibilità programmata =1

4 Programmazione e attuazione piani dell’area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche

1

Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici dell'Area dell'Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche

1 evidenza applicazione

2 Categorizzazione del rischio in Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche

1 Applicazione di criteri di categorizzazione del rischio nella programmazione dei controlli

3 Piano regionale benessere animale in allevamento 1 n. controlli eseguiti/ n. controlli programmati ≥

0,98

4 Piano regionale benessere animale durante macellazione e abbattimento

1 n. impianti sottoposti a controllo registrati in SIVI / n. impianti censiti in SIVI ≥0,98

5 Piano regionale benessere animale durante il trasporto a destino in macello

1 n. controlli eseguiti/ n. controlli programmati ≥0,98

6 Piano regionale benessere animale durante il trasporto a destino al punto di controllo

1 n. controlli eseguiti/ n. controlli programmati ≥0,98

7

Piano regionale benessere animale durante il trasporto a destino - Controllo sugli scambi comunitari di animali

1 n. controlli eseguiti/ n. controlli programmati =1

107

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8

Piano regionale benessere animale durante il trasporto in itinere - Controlli su strada condotti congiuntamente alle Forze dell’Ordine

1 n. giornate effettuate /n. giornate previste ≥0,98

9

Piano regionale di sorveglianza e di vigilanza sanitaria sull’alimentazione degli animali (PRAA)

1 n. campioni effettuati / n. campioni previsti =1

2 n. campioni effettuati nel primo semestre/ n. campioni previsti totali ≥ 0,40

3 n. ispezioni eseguite / n. ispezioni programmate ≥0,98

10 Piano regionale farmacosorveglianza 1 n. controlli eseguiti/ n. controlli programmati ≥1

11 Tracciabilità dell’impiego del farmaco veterinario (STRATEGICO) 1

n° allevamenti suini preso i quali sono stati raccolti i dati previsti dal piano/numero allevamenti suini per i quali sono stati richiesti i dati previsti dal piano =1

12

Controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per sottoprodotti (Reg. CE n.1069/2009)

1 n. controlli eseguiti/ n. controlli programmati ≥0,98

13 Piano monitoraggio latte crudo destinato al consumatore finale. 1 n. controlli eseguiti/ n. controlli programmati

≥0,95

14 Piano verifica requisiti latte destinato alla produzione di latte fresco ad alta qualità

1 n. controlli eseguiti/ n. controlli programmati ≥0,95

15 Piano verifica requisiti latte destinato alla trasformazione 1 n. controlli eseguiti/ n. controlli programmati

≥0,95

16 Prevenzione e gestione del rischio aflatossina nella filiera lattiero casearia.

1 n. campioni effettuati / n. campioni previsti ≥0,95

17 Piano di controllo agenti patogeni. 1 numero allevamenti controllati/numero allevamenti da controllare ≥ 0,90

18 Piano controllo allevamenti produzione latte registrati export 1 numero allevamenti controllati /numero

allevamenti da controllare ≥ 0,90

19 Banca dati qualità del latte (STRATEGICO) 1 numero operatori ASL formati/numero operatori

asl da formare = 1

20

Piano di sorveglianza sulla presenza di coli VTEC (verocitotossici) in prodotti a base di latte: dalla produzione primaria alla trasformazione (STRATEGICO)

1 n. campioni effettuati / n. campioni previsti =1

21

Semplificazione: rilascio della certificazione per le aziende produzione latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte export paesi terzi.

1 relazione

5 Monitoraggio residui e contaminanti ambientali in animali e prodotti di origine animale.

1 Attuazione Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale

1 n. campioni per ricerca residui chimici effettuati / n. campioni per ricerca residui chimici previsti =1

2 n. campioni per ricerca residui chimici effettuati / n. campioni per ricerca residui chimici previsti < 1,02

3 n. campioni piano istologico effettuati / n. campioni piano istologico previsti =1

2

Attività Extra piano Regione Lombardia per ricerca residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale

1 n. campioni effettuati / n. campioni previsti =1

2 n. campioni effettuati / n. campioni previsti < 1,02

3 n. campioni uova per ricerca PCB/diossine effettuati / n. campioni uona per ricerca PCB/diossine previsti =1 (STRATEGICO)

4

n. campioni latte vaccino per ricerca PCB/diossine effettuati / n. campioni latte vaccino per ricerca PCB/diossine previsti =1 (STRATEGICO)

108

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3 Rete regionale sorveglianza radioattività ambientale

1

n. campioni eseguiti per ricerca di Cesio su latte vaccino intero a lunga conservazione / n. campioni programmati per ricerca di Cesio su latte vaccino intero a lunga conservazione =1

2

n. campioni eseguiti per ricerca di Cesio su carne suina presso impianti di macellazione / n. campioni programmati per ricerca di Cesio su carne suina presso impianti di macellazione =1

6 Predisposizione e attuazione di un programma di audit interno in ottemperanza Reg. (CE) 882/04

1 Predisposizione di un programma di audit interno 1 predisposizione programma entro 28.02.15

2 Eseguire audit interni dipartimentali sui DVET per il settore sicurezza alimentare

1 n. audit interni eseguiti / n. audit interni programmati ≥1

3 Eseguire audit interni Federazione Russa/CU e altre liste export 1 n. audit interni eseguiti / n. audit interni

programmati ≥1

4 Eseguire supervisioni su impianti autorizzati al'esportazione in USA 1 n. supervisioni eseguite / n. supervisioni

programmate ≥1

5 Eseguire audit interni dipartimentali sui DVET per l'area Sanità animale

1 n. audit interni eseguiti / n. audit interni programmati ≥1

6

Eseguire audit interni dipartimentali sui DVET per l'area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche

1 n. audit interni eseguiti / n. audit interni programmati ≥1

7 Eseguire audit interni dipartimentali sui DVET per il settore randagismo

1 n. audit interni eseguiti / n. audit interni programmati ≥1

8 Eseguire audit interni distrettuali 1 n. audit interni eseguiti / n. audit interni programmati ≥1

9 Eseguire supervisioni USA presso ASL Cremona 1 n. supervisioni presso ASL Cr eseguite / n.

supervisioni presso ASL Cr programmate (1) ≥1

10 Eseguire audit interni Export Paesi Terzi presso ASL Cremona 1 n. audit interni presso ASL CR eseguiti / n. audit

interni presso ASL CR programmati (2) ≥1

11 Eseguire audit interni Sicurezza alimentare presso ASL Brescia 1 n. audit interni presso ASL BS eseguiti / n. audit

interni presso ASL BS programmati (2) ≥1

12

Applicare sistema di monitoraggio trimestrale dell'andamento e raggiungimento degli obiettivi attraverso l'applicativo informatico “Obiettivi - Monitoraggio attività veterinarie”

1 Applicazione trimestrale sistema secondo tempistiche previste

13 Verifica attività veterinari lp assegnati e DPV/DVET 1 n. llpp valutati / n. llpp incaricati ≥ 0,5

14 Eseguire Controlli documentali 1

n. verifiche documentali eseguite su veterinari, tdp o equipe veterinarie assegnati a DVET/ n. verifiche documentali programmate su veterinari, tdp o equipe veterinarie assegnati a DVET ≥ 1

15 Attuazione del controllo ufficiale secondo criteri di appropriatezza e efficacia

1 esiti reports audit autorità esterne (Regione, Ministero, FVO, ecc) in Area Sicurezza Alimentare/Export Paesi Terzi

2 esiti reports audit autorità esterne (Regione, Ministero, FVO, ecc) in Area Sanità Animale

3 esiti reports audit autorità esterne (Regione, Ministero, FVO, ecc) in Area Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche

7 Controlli condizionalità attività 2015

1 Eseguire Controlli 1 n. Atti controllati / n. Atti programmati ≥ 1

8 Implementare e aggiornare sistemi informativi, secondo step pianificati

1 Programmazione in SIV dei controlli in stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) n. 853/2004

1 dato di programmazione presente in SIVI

2 Programmazione in SIV controlli in stabilimenti registrati ai sensi del Reg. (CE) n. 852/2004

1 dato di programmazione presente in SIVI

109

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dall’U.O. Veterinaria Regionale.

3 Registrazione in SIV dei controlli effettuati negli stabilimenti riconosciuti e in quelli registrati

1 controlli registrati/controlli programmati ≥ 0,95

4 Pre-accettazione Reg 2073/05 criteri di sicurezza alimentare 1 controlli registrati/controlli programmati ≥ 0,50

5

Programma sperimentale di controllo coordinato tra le AC in materia di sicurezza, qualità degli alimenti e repressione delle frodi - registrazione in SIVI dei controlli eseguiti secondo le specifiche previste nel piano

1 controlli registrati/controlli programmati ≥ 1

6 Aggiornamento attributi MSR 1 aggiornamento attributi MSR

7

Registrazione in SIVI dei controlli eseguiti secondo le specifiche previste nel Piano gestione del materiale specifico a rischio

1 controlli registrati/controlli programmati ≥ 1

8

Piano regionale benessere animale durante la macellazione e abbattimento - registrazione in SIVI dei controlli eseguiti secondo le specifiche previste nel piano

1 n. impianti sottoposti a controllo registrati in SIVI /n. impianti censiti in SIVI ≥ 0,98

9 Certificazioni export - registrazione dati certificati export/attestati in EUPOLIS

1 certificati o attestazioni export registrati/certificati o attestazioni export emessi ≥ 0,95

10

Preaccettazione di tutti i campioni eseguiti ai fini dei seguenti piani: bonifica sanitaria bovina, bonifica sanitaria ovicaprina, malattia vescicolare, peste suina, malattia di Aujeszky (piano nazionale e piano regionale), piani Salmonella ed influenza aviare

1 campioni preaccettati/ campioni effettuati ≥ 0,95

11

Aggiornamento in BDR delle qualifiche sanitarie per: BRC, TBC, LEB, MVS, Aujeszky, Paratubercolosi, Trichinella, Salmonella, ittici

1 qualifiche aggiornate/controlli effettuati =1

12

Registrazione in BDR di tutti i controlli effettuati per: brucellosi bovina, brucellosi ovi-caprina, leucosi, tubercolosi, Ibr, Blue Tongue, genotipizzazione

1 controlli registrati/controlli effettuati ≥ 0,95

13

Registrazione in BDR di tutti i verbali di prelievo per test BSE dei capi morti in allevamento (> 48 mesi di età)

1 verbali di prelievo registrati/bovini deceduti (> 48 mesi)≥ 0,9

14

Registrazione in BDR di tutti i verbali di prelievo per test Scrapie dei capi morti in allevamento (> 18 mesi di età)

1 verbali di prelievo registrati/ovini deceduti (> 18 mesi) ≥ 0,8

2 verbali di prelievo registrati/caprini deceduti (> 18 mesi) > 0,7

15

Registrazione dei controlli I&R bovini in allevamento e al macello, ai sensi del Reg. 1082/2003 e Reg.1034/2010 (applicazione del Reg CE 1760/00)

1 controlli registrati/ controlli effettuati= 1

16

Registrazione di tutti i controlli I&R ovicaprini in allevamento, ai sensi del Reg. CE 1505/2006 (applicazione Reg. CE 21/2004)

1 controlli registrati/ controlli effettuati= 1

17 Registrazione di tutti i controlli I&R suini in allevamento, ai sensi del dlgs n. 200 del 26/10/2010

1 controlli registrati/controlli effettuati=1

18 Sottoprodotti di o.a.Registrazione in SIV di tutti i controlli effettuati 1 controlli registrati/ controlli effettuati ≥ 0,95

19 Programmazione e registrazione in SIV dei controlli effettuati in 1 controlli registrati/ controlli programmati ≥ 0,98

110

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farmacosorveglianza 2

per impianti di vendita all'ingrosso e/o diretta farmaco veterinario: controlli eseguiti/ditte presenti = 1

20 Programmazione e registrazione in SIV dei controlli effettuati per benessere in allevamento

1 controlli registrati/controlli programmati ≥ 0,98

21 Registrazione dei controlli in SIVI dei controlli produzione latte in allevamento

1 controlli registrati/controlli effettuati ≥ 0,98

22 Preaccettazione dei campioni effettuati nel Piano monitoraggio latte crudo

1 campioni preaccettati /campioni programmati ≥ 0,9

26

piano Nazionale Residui - preaccettazione in SIV dei campioni (conferimenti) eseguiti ai fini: PNR; EXTRA-PNR e SOSPETTO

1 campioni preaccettati/ campioni effettuati ≥ 0,90

9 Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV)

1

Predisposizione del Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV) secondo tempi e modi previsti dalle Regole di Sistema 2015

1 Predisposizione del PIAPV 2014 entro il 28.02.15

10 Collaborare con altre istituzioni o autorità di controllo (IZSLER, NAS, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, ARPA ecc.)

1 Attuare controlli congiunti con IZSLER

1 n. controlli congiunti IZSLER eseguiti nell’nell’Area di Sanità Animale e/ n. controlli congiunti IZSLER programmati nell’Area di Sanità Animale (25) ≥ 1

2

n. controlli congiunti IZSLER eseguiti nel settore sicurezza alimentare/ n. controlli congiunti IZSLER programmati nel settore sicurezza alimentare (8) ≥ 1

3

n. controlli congiunti IZSLER eseguiti nell’Area di Igiene degli allevamenti e delle Produzioni Zootecniche/ n. controlli congiunti IZSLER programmati nell’Area di Igiene degli allevamenti e delle Produzioni Zootecniche (4) ≥ 1

2 Attività di controllo con altre autorità 1

Disponibilità ad eseguire controlli congiunti (o altre azioni congiunte) con le altre autorità di controllo

3 Collaborazione con tavolo di coordinamento regionale delle Autorità di controllo

partecipazione e collaborazione con tavolo di coordinamento regionale delle Autorità di controllo

11 Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari – UVAC

1 Eseguire i controlli programmati su partite di animali e prodotti di o.a. oggetto di scambi comunitari

1 n.controlli eseguiti/ n. controlli programmati =1

12 Integrazione con altri dipartimenti e servizi dell’ASL di Mantova e coordinamento DPV - DPM

1 Collaborare con DPM e servizi ASL per controlli congiunti (SIAN, SIPS, SPSAL, Servizio farmaceutico ecc.)

1 Disponibilità ad eseguire controlli congiunti (o altre azioni congiunte) con Servizi e dipartimenti ASL

13 Formazione e aggiornamento del personale 1

Predisposizione ed attuazione del piano di formazione aziendale (corsi DPV/DVET)

1 Programmazione corsi DPV/DVET in Piano formazione aziendale

2 n. corsi DPV/DVET effettuati / n. corsi DPV/DVET previsti da Piano aziendale formazione =1

2

Partecipazione del personale DPV e DVET a corsi di formazione predisposti dall'U.O. Veterinaria in collaborazione con Eupolis

1 n. partecipanti ai corsi predisposti da U.O. Veterinaria/ n. posti disponibili per ASL MN a corsi predisposti da UO Veterinaria

3

Attivazione accordi bilaterali con le Università per percorsi di specializzazione e attività di ricerca.

1 Convenzioni con Università

14 Comunicazione dei risultati e rapporti con gli stakeholder

1 Programmare e attuare eventi per comunicare agli stakeholders obiettivi e risultati del piano

1 Attuazione interventi di comunicazione a stakeholders

111

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3.1. Programmazione e attuazione dei piani e dei controlli ufficiali nel settore Sanità Animale (Area A) 3.1.1 Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici dell’area della Sanità Animale La programmazione delle attività previste dagli obiettivi strategici del settore della Sanità Animale è stata preceduta dall’applicazione della scorecard locale riportata nel Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2015/2018 (vedi Premessa, pag. 1). I risultati, che sono sintetizzati nella tabella seguente, considerati nel contesto del territorio di Mantova, permettono di effettuare una graduazione delle priorità da assegnare ai diversi Piani d’intervento. A motivo delle scadenze previste per il 2015 contenute nel piano regionale di controllo della Malattia di Aujeszky (D.d.s. 9 maggio 2014 - n. 3822), gli obiettivi strategici dello stesso piano sono da considerarsi prioritari per il 2015.

Valutazione rilevanza locale degli obiettivi strategici

obiettivo criticità (%)

Piano Regionale di Controllo e Eradicazione della Malattia di Aujeszky 75

Piano Regionale di Controllo e Certificazione per la Paratubercolosi Bovina 67

Piano Regionale di Selezione Genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie 42

3.1.2. Categorizzazione del rischio in Area Sanità Animale Il rischio d’introduzione di malattie infettive negli allevamenti zootecnici è definito attraverso la valutazione di più fattori, quali il contesto zootecnico ed epidemiologico del territorio e il livello di biosicurezza offerto dalle strutture dell’allevamento e dalla capacità gestionale dei fattori di difesa, dalla sensibilità della specie allevata e dall’andamento epidemiologico della malattia. L’attività di controllo ufficiale in SA si basa su piani specifici dettati da norme comunitarie, nazionali o regionali; in molti piani i controlli sono previsti sul 100% degli impianti (allevamenti) a cui sono rivolti, mentre in altri casi detti piani, contengono istruzioni operative molto dettagliate che definiscono modalità, frequenze, numerosità campionarie, specie e tipologie di allevamento da sottoporre a controllo. In pochi casi, di seguito elencati, è possibile attuare la programmazione dei controlli basata sulla graduazione locale del rischio:

MVS: vengono controllati tutti gli allevamenti da riproduzione e svezzamento mentre per la selezione degli allevamenti di suini da sottoporre a campionamento (24 ingrassi finissaggio) viene utilizzata la funzione G.R.A.S. di BDR/LISPA, che, elaborando i dati presenti nell’anagrafe zootecnica, definisce una graduatoria degli allevamenti di suini basata sul loro livello di rischio. Priorità viene data agli allevamenti con NC o con controllo effettuato da oltre 3 anni; biosicurezza suini: vengono controllati tutti gli allevamenti della tipologia riproduzione,

mentre gli allevamenti categoria ingrasso vengono selezionati con l’utilizzo della funzione G.R.A.S. di BDR/LISPA, con priorità agli allevamenti con NC o con controllo effettuato da oltre 3 anni; biosicurezza avicoli: i criteri di graduazione del rischio utilizzati per la selezione delle

categorie da controllare sono dettate dalla norma regionale (DDUO 3009/2011): tutti gli svezzatori e commercianti, tutti gli allevamenti intensivi nel territorio della ex area di vaccinazione, tutti gli allevamenti di tacchini e avicoli a lunga vita nel restante territorio. A questi, la UO Veterinaria Regionale, ha aggiunto, dal 2014, gli allevamenti avicoli che hanno ottenuto deroghe per nuova costruzione e/o ampliamenti;

112

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salmonellosi avicole: per la graduazione del rischio negli allevamenti di tacchini e di boiler, al fine di selezionare gli allevamenti da sottoporre a campionamento ufficiale, è stato approntato un sistema locale di valutazione dei seguenti requisiti: pregresse positività per Salmonelle rilevanti e minori, nc relative ai requisiti di biosicurezza, consistenza animali allevati, deroghe per i livelli di densità animale per i broiler, stato sanitario sconosciuto per campionamenti ufficiali. Per i controlli sistematici è stato deciso che gli stessi vengano effettuati in tutti gli allevamenti soggetti al campionamento ufficiale, già selezionati attraverso la valutazione del livello di rischio; sistema di identificazione e registrazione degli animali e delle aziende zootecniche

bovini, suini, ovi-caprini ed equidi: per la graduazione del rischio sono stati applicati i parametri contenuti nei regolamenti comunitari che determinano i controlli.

In tutti i casi elencati, la graduazione del rischio e la conseguente selezione degli allevamenti, da assoggettare ai controlli previsti dai piani specifici di sanità animale, vengono effettuate dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario e comunicate ai Distretti Veterinari per l’attuazione dei programmi. 3.1.3. Controlli del sistema d’identificazione e registrazione dei bovini in allevamento I controlli del sistema d’identificazione e registrazione degli allevamenti di bovini sono numericamente determinati dal Regolamento comunitario 1082/2003/CE e s.m.i., il quale prevede controlli in almeno il 3% degli allevamenti. La selezione degli allevamenti da inserire nei programmi di controllo viene effettuata presso il DPV sulla base della graduazione del rischio facendo riferimento ai criteri riportati nella sopra citata normativa; l’elenco degli allevamenti selezionati presso il DPV viene trasmesso ai Direttori dei DVET in forma riservata per evitare che i destinatari dei controlli possano essere preavvertiti; la quota prevista per i controlli Atto A7 Condizionalità fa parte delle numerosità di cui si è trattato e le registrazioni degli stessi in BDR dovrà essere effettuata evidenziando che trattasi di controlli effettuati nell’ambito della “condizionalità”. Proseguirà, anche per il 2015, l’impegno del DPV e dei Distretti Veterinari sul tema della dematerializzazione degli adempimenti amministrativi per la movimentazione dei bovini. Il progetto sperimentale, iniziato nel 2014, prevede la possibilità di movimentare senza il passaporto in Lombardia bovini nati dopo il 28/02/2014 e di poter redigere on-line il Mod. 4 per la movimentazione attraverso una apposita funzione di BDR generando contestualmente il “movimento d’uscita” dei capi dall’anagrafe informatizzata.

Piano Controlli del sistema d’identificazione e registrazione dei bovini in allevamento

Dettagli dell'attività

Reg. 1082/2003 - Reg.(CE) 1034/2010 del 15.11.2010, circolare MdS DGSA 21492 del 01.12.2010 (almeno 3% aziende; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione).

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale BDR. Nel caso il controllo venga effettuato nell’ambito della condizionalità deve essere opportunamente registrato con l’apposito flag

modalità di verifica Trimestrale attraverso la reportistica di BDR/LISPA

indicatori n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1 Criteri selezione allevamenti controllati < 0,85 del totale controlli

N. allevamenti programmati

DVET Asola/Guidizzolo 26

DVET Mantova 19

DVET Ostiglia/Suzzara 18

DVET Viadana 7

Totale 70

113

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3.1.4. Controlli del sistema d’identificazione e registrazione dei bovini al macello

Piano Controlli del sistema d’identificazione e registrazione bovini al macello

Dettagli dell'attività Reg.(CE) 1082/2003 del 26.06.2003, Nota MdS n. 31659 del 18.10.2004

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale - BDR

modalità di verifica Trimestrale attraverso la reportistica di BDR/LISPA

indicatori n. Impianti controllati /n. Impianti programmati ≥ 1

N. Impianti programmati

DVET Asola/Guidizzolo 1

DVET Mantova 1

DVET Ostiglia/Suzzara 1

DVET Viadana 1

Totale 4 3.1.5./3.1.6. Controlli del sistema d’identificazione e registrazione degli ovi-caprini La normativa che regolamenta i controlli del presente capitolo prevede il doppio obiettivo del 3% degli allevamenti e del 5% degli animali; per quanto riguarda la graduazione del rischio, la selezione degli allevamenti e i controlli effettuati nell’ambito della “condizionalità”, vale quanto riportato nel capitolo dei controlli sugli allevamenti bovini.

Piano Controlli del sistema d’identificazione e registrazione ovi-caprini

Dettagli dell'attività

Reg.(CE) 1505/2006; circolare MdS DGSA del 01/12/2010 (almeno il 3% delle aziende e almeno il 5% dei capi; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85%, riferito al numero dei capi, del totale dei motivi di selezione).

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica Trimestrale attraverso la reportistica di BDR/LISPA

indicatori n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati = 1

Criteri selezione allevamenti controllati < 0,85 del totale controlli n. animali controllati / n. animali programmati =1

N. Allevamenti Programmati N. Animali Programmati

DVET Asola/Guidizzolo 5 119

DVET Mantova 3 77

DVET Ostiglia/Suzzara 2 43

DVET Viadana 1 51

Totale 11 169

114

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3.1.7. Controlli del sistema d’identificazione e registrazione dei suini Per quanto riguarda la graduazione del rischio, la selezione degli allevamenti e i controlli effettuati nell’ambito della “condizionalità”, vale quanto riportato nel capitolo dei controlli sugli allevamenti bovini.

Piano Controlli del sistema d’identificazione e registrazione dei suini

Dettagli dell'attività

Dir. 2008/71 del 15/07/20008; d.lgs. 26/10/2010 (almeno l’1 % delle aziende; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione).

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica Trimestrale attraverso la reportistica di BDR/LISPA

indicatori n. allevamenti controllati/n. allevamenti programmati ≥ 1. Criteri selezione allevamenti controllati < 0,85 del totale controlli.

N. allevamenti Programmati

DET Asola/Guidizzolo 2

DVET Mantova 2

DVET Ostiglia/Suzzara 1

DVET Viadana 3

Totale 8 3.1.8. Controlli del sistema d’identificazione e registrazione degli equini Per quanto riguarda la graduazione del rischio, la selezione degli allevamenti e i controlli effettuati nell’ambito della “condizionalità”, vale quanto riportato nel capitolo dei controlli sugli allevamenti bovini.

Piano Controlli del sistema d’identificazione e registrazione degli equini

Dettagli dell'attività

D.M. 29/12/2009, Art. 14; circolare DGSA.II/14396 del 23/11/2007 (almeno il 5 % delle aziende; lo stesso motivo di selezione delle aziende da sottoporre a controllo non deve essere superiore all’85% del totale dei motivi di selezione) Vista l’assenza di NC rilevate nei controlli degli anni scorsi e per incrementare l’appropriatezza dei controlli il denominatore base del calcolo è stato determinato escludendo gli allevamenti che al 31/12/2014 risultano avere consistenza registrata in BDR < di 2 capi .

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica Trimestrale attraverso la reportistica di BDR/LISPA

indicatori n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati≥ 1. Criteri selezione allevamenti controllati < 0,85 del totale controlli.

N. allevamenti Programmati

DVET Asola/Guidizzolo 9

DVET Mantova 7

DVET Ostiglia/Suzzara 6

DVET Viadana 4

Totale 26

115

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3.1.9. Controlli del sistema d’identificazione e registrazione degli allevamenti apistici

Piano Controlli del sistema d’identificazione e registrazione degli allevamenti apistici

Dettagli dell'attività

Decreto 11/08/2014 Approvazione del manuale operativo per la gestione dell'anagrafe apistica nazionale, art. 11 (almeno l’1 % delle aziende situate nel territorio di competenza, selezionati sulla base dell'analisi del rischio; gli apicoltori censiti al 04.02.15 sono 260; il criterio di selezione, in assenza di altre indicazioni e di dati storici, è relativo alle dimensioni dell’azienda apistica (n° di alveari).

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica Trimestrale attraverso la reportistica di BDR/LISPA

indicatori n. allevamenti controllati/n. allevamenti programmati ≥ 1.

N. allevamenti programmati

DET Asola/Guidizzolo 1

DVET Mantova 2

Totale 3 Per quanto possibile, si è cercato di far coincidere i controlli anagrafici con i campionamenti sul miele in ambito extra PNR. 3.1.10./ 3.1.11. /3.1.12. Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini Alla semplificazione introdotta dal DDUO n. 97/2011 in tema di bonifica sanitaria degli allevamenti bovini, ha fatto seguito il DDUO n. 12274 del 18/12/2012 “Controlli Ufficiali nei confronti della Brucellosi e Leucosi - Modifica dell’allegato 1 punto 1.C.1.1 del DDUO 97/2011”, che riduce la frequenza dei controlli sierologici portandola da biennale a quadriennale. L’elenco degli allevamenti programmati per il 2015, disponibile nella cartella “Bacheca Veterinaria” della rete aziendale, comprende gli allevamenti selezionati dai DVET per l’attività 2015. Tra gli allevamenti nei quali andrà attuato il piano “completo” con verifiche per Tubercolosi, Brucellosi e Leucosi, sono ricompresi gli allevamenti produttori di latte crudo destinato al consumo diretto. Negli allevamenti di bovini da latte che coesistono con allevamenti di caprini, dovrà essere eseguito un controllo per la tubercolosi sulle capre in concomitanza con il controllo effettuato sui bovini.

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Piano Bonifica sanitaria degli allevamenti bovini

Dettagli dell'attività:

DDUO n. 97/2011 e DDUO n. 12274/2012 L’attività comprende i controlli IDT, i campionamenti ematici, i campionamenti latte di massa (semestrale) e i controlli delle movimentazioni per la conferma delle qualifiche sanitarie. L’elenco degli allevamenti programmati per i controlli da effettuare durante l’anno in corso è disponibile nella cartella “Bacheca Veterinaria”.

modalità rendicontazione

Applicativo Informatico Regionale Registrazione controlli solo in modalità “completa” e qualifica sanitaria in BDR/LISPA. Registrazione in BDR/LISPA dei controlli finalizzati alla certificazione per compra-vendita

modalità di verifica Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale

3.2.1.1 - Tbc n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1 N. allevamenti programmati

Tbc

DVET Asola/Guidizzolo 190

DVET Mantova 163

DVET Ostiglia/Suzzara 212

DVET Viadana 81

Totale 646

3.2.2.1. sierologia Br - Leb n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1 N. allevamenti programmati

Brucellosi - Leucosi

DVET Asola/Guidizzolo 87

DVET Mantova 76

DVET Ostiglia/Suzzara 104

DVET Viadana 38

Totale 305

3.2.3.1. Br Latte di massa n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1 N. allevamenti programmati (Camp. semestrali)

DVET Asola/Guidizzolo 297

DVET Mantova 267

DVET Ostiglia/Suzzara 334

DVET Viadana 114

Totale 1.012 3.1.13. Rinotracheite Infettiva del Bovino (IBR) Per il 2015, il controllo degli allevamenti “Aderenti Accreditati” dovrà essere effettuato con le modalità previste dal DDS 5080/2007, così come aggiornato dalla nota della U.O. Veterinaria Regionale n. H1.2013.0001511 del 14/01/2013.

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Piano Rinotracheite Infettiva del Bovino (contr. sierologico)

Dettagli dell'attività DDS 5080/2007 e smi - H1.2013.0001511 del 14/01/2013

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale Registrazione controlli in BDR/LISPA Registrazione aderenti e qualifica sanitaria in BDR/LISPA.

modalità di verifica Report trimestrale dalla funzione di BDR/LISPA

indicatori n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1

N. allevamenti programmati

DVET Asola/Guidizzolo 4

DVET Mantova 5

DVET Ostiglia/Suzzara 4

DVET Viadana 9

Totale 22 - controllo sul latte di massa (ove possibile) con frequenza semestrale, contestuale a quello per Brucellosi; - controllo sierologico biennale, contestuale a quello effettuato per la Tbc. Negli allevamenti bovini da riproduzione e da latte, non aderenti al Piano, l’attività di sorveglianza si attua mediante il controllo semestrale sul latte di massa, contestuale a quello per Brucellosi; gli allevamenti aderenti al piano vengono registrati in BDR/LISPA con le qualifiche sanitarie aggiornate. Si ricorda che, a norma del citato DDS 5080/2007, sono gratuiti per l’allevatore, solamente i campionamenti ematici e gli esami sierologici di laboratorio, effettuati dal personale veterinario ASL, nell’ambito delle prove di conferma di una qualifica di allevamento indenne già acquisita; le altre indagini per acquisizione, riacquisizione o semplice monitoraggio conoscitivo restano a carico dell’allevatore. 3.1.14. Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della BSE (animali deceduti in allevamento)

Piano Piano di sorveglianza e controllo nei confronti della BSE (animali deceduti in allevamento)

Dettagli dell'attività D.M. 7 gennaio 2000 e s.m.i., nota MdS n. 11885 del 12.06.13. Campionamento obex su bovini deceduti in allevamento con età = o > 48 mesi

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale BDR/LISPA Registrazione campionamenti su animali deceduti in allevamento.

modalità di verifica Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale

Indicatore Campioni effettuati / capi deceduti in allev. di età 0 o > 48 mesi = 1

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3.1.15. Blue Tongue

Piano Blue Tongue

Dettagli dell'attività

Nota Ministero della Salute DGSA n.18 del 28 febbraio 2007 e smi; nota Regione Lombardia H1.2011.24829 del 12/08/2011. Vengono effettuati i controlli sierologici su 6 capi sentinella per ogni allevamento selezionato con cadenza mensile con esclusione del periodo stagionalmente libero da vettori (per il 2015 gennaio). Il dettaglio allevamenti programmati è disponibile nella cartella “Bacheca Veterinaria” e costantemente aggiornato a cura del DPV; le eventuali sostituzioni di capi e/o allevamenti devono essere comunicate al DPV a cura dei Distretti Veterinari. Le catture entomologiche avvengono nel rispetto delle procedure indicate dal Piano di sorveglianza entomologica 2012 del Centro nazionale di Referenza di Teramo

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale BDR/LISPA Tutti i campionamenti devono essere pre-registrati in BDR.

modalità di verifica Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale

indicatori n. allevamenti controllati/n. allevamenti programmati ≥ 1

N. allevamenti (interventi mensili) N. trappole (catture settimanali)

DVET Asola/Guidizzolo 15 1

DVET Mantova 15 1

DVET Ostiglia/Suzzara 14 2

DVET Viadana 8 0

Totale 52 4 La registrazione in BDR dei campionamenti sentinelle Blue Tongue dovrà essere effettuata al 100%. 3.1.16.1./ 3.1.16.2./3.1.17.1/3.1.17.2. Paratubercolosi nei bovini (strategico – contiene anche attività vincolanti) Il piano regionale si pone l’obiettivo di ridurre la prevalenza dell’infezione da M. avium paratuberculosis negli allevamenti di bovini da latte, con contestuale innalzamento del loro livello sanitario. Ai fini del raggiungimento dell’obiettivo si ritiene indispensabile il coinvolgimento degli allevatori attraverso le loro Associazioni di categoria e dei veterinari liberi professionisti aziendali; il piano comprende attività vincolanti per il servizio veterinario legate alla gestione delle segnalazioni di casi clinici e alle attività di rilascio e mantenimento delle qualifiche per ParaTbc.

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Piano Paratubercolosi nei bovini - DDGS 18/07/2013 n. 6845

Descrizione Attività

L’attività VINCOLANTE di controllo e certificazione nei confronti della Paratubercolosi è finalizzata a: - adozione dei provvedimenti conseguenti alla segnalazione obbli-gatoria dei casi clinici di Paratubercolosi; - prevenire e limitare la diffusione del Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis fornendo agli allevatori strumenti idonei - rilasciare le attestazioni sanitarie (certificazioni) degli allevamenti, ai fini del commercio del latte e dei prodotti derivati; - classificare gli allevamenti bovini da latte in relazione alle garanzie che offrono rispetto alla presenza dell’infezione - monitorare la diffusione dell’infezione nel patrimonio bovino della Lombardia. L’attività STRATEGICA nei confronti della Paratubercolosi è finalizzata a: - innalzare il livello sanitario degli allevamenti bovini da latte nei confronti della ParaTBC in relazione al contesto zootecnico zootecnico locale

Dettaglio Attività

Categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio: tanto più sono elevati i livelli sanitari degli allevamenti, maggiori sono le garanzie rispetto al rischio della presenza dell’infezione. La pressione dei controlli sanitari è differenziata in relazione allo stato sanitario acquisito dall’allevamento: vedere le tabelle seguenti per la programmazione dei controlli VINCOLANTI. I controlli sierologici per l’acquisizione e il mantenimento delle qualifiche uguali o superiori a PT1 possono essere eseguiti dai veterinari liberi professionisti responsabili dei piani aziendali di gestione sanitaria nei confronti della Paratubercolosi adeguatamente formati e registrati presso l’ASL.

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale BDR/LISPA Registrazione e aggiornamento delle adesioni e delle qualifiche in BDR.

modalità di verifica Verifica delle scadenze delle attività di controllo vincolanti

Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale

Attività Vincolanti Azioni conseguenti la segnalazione di casi clinici

n. allevamenti gestiti per segnalazione PTBC/n. allevamenti con segnalazione di casi di PTBC 1 = 1

Mantenimento qualifica PTEX1 n. allevamenti controllati con visita/n. allevamenti qualificati PTEX 1 = 1

DVET Asola/Guidizzolo 172

DVET Mantova 145

DVET Ostiglia/Suzzara 213

DVET Viadana 84 Totale 614

Mantenimento qualifiche PT1 – PT5

n. allevamenti controllati con campionamento sierologico/n. allevamenti qualificati = o> PT1 = 1

DVET Asola/Guidizzolo 0

DVET Mantova 5

DVET Ostiglia/Suzzara 0

DVET Viadana 0

Totale 5

Attività Strategica 2015 Formazione e registrazione dei Veterinari LLPP Veterinari LLPP formati e registrati / veterinari LLPP aderenti all’iniziativa = 1

Comunicazione agli allevatori e/o alle associazioni di categoria

Eventi di comunicazione effettuati / eventi di comunicazione programmati =1

DVET Asola/Guidizzolo 1

DVET Mantova 1

DVET Ostiglia/Suzzara 1

DVET Viadana 1 Totale 4

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Per gli allevamenti con qualifica PTEX1 l’attività di mantenimento prevede esclusivamente una visita clinica favorevole, su tutto l’effettivo al fine di escludere la presenza di forme cliniche, con frequenza annuale; per le qualifiche superiori è, inoltre, previsto il campionamento e l’esame sierologico con i protocolli S1 o S2, a seconda dei casi. Detta attività di campionamento può essere svolta dai veterinari liberi professionisti responsabili dei Piani Aziendali di gestione Sanitaria nei confronti della Paratubercolosi, adeguatamente formati e registrati presso l’ASL. Fino al 2014 l’adesione ai livelli superiori al PTEX1 non è stata soddisfacente, con la sola qualifica di tre allevamenti al livello PT1 e 2 allevamenti al PT2, nel solo territorio del Distretto Veterinario di Mantova. Per incrementare l’adesione alle qualifiche superiori, si ritiene opportuno che nel quadriennio 2015-2018 vengano messe in campo attività strategiche: nel 2015 verranno istituiti, in collaborazione con l’IZSLER eventi formativi rivolti ai veterinari liberi professionisti, finalizzati alla diffusione delle conoscenze e competenze specifiche per la gestione dei Piani Aziendali di Gestione Sanitaria della Paratubercolosi e loro conseguente registrazione presso l’ASL. Oltre a ciò, sempre nel 2015, verranno effettuati eventi di comunicazione nei confronti degli allevatori e/o delle associazioni di categoria, finalizzati ad incrementare l’interesse alle qualifiche più elevate previste dal piano regionale. 3.1.18. Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini Ritenendo non appropriata la quantità di controlli previsti dal Decreto 99/2011 applicato al contesto epidemiologico mantovano, il DPV di Mantova ha proposto alla UO Veterinaria Regionale un progetto di razionalizzazione di questi controlli che è stato approvato con nota Regionale protocollo H1.2013.0001488 del 14/01/2013. La finalità del progetto era quella di apportare maggiore efficienza nei controlli per la prevenzione della brucellosi negli ovi-caprini, senza diminuire il livello di sicurezza sanitaria e senza compromettere lo status di territorio ufficialmente indenne. Ciò che si è voluto ottenere è un livello ottimale di controlli, che garantiscano gli obiettivi vincolanti sopra espressi, unitamente ad una diminuzione della loro eccessiva frammentazione; la consistenza del singolo allevamento può essere ritenuta un criterio di graduazione del rischio, come anche l'entità della movimentazione di animali, peraltro, molto spesso, correlata alle dimensioni dell’allevamento. Per quanto sopra sinteticamente esposto, tenendo presente l'obiettivo, si escludono dal controllo tutti gli allevamenti stanziali da carne e da lana con consistenza uguale o inferiore a 3 capi ovi-caprini; il 50% dei restanti allevamenti verrà testato annualmente in modo tale da controllare ogni allevamento (> 3 animali) almeno una volta ogni biennio. Rientrano quindi nel controllo le seguenti tipologie: - greggi vaganti (100% annuale); - allevamenti stanziali da latte (100% annuale); - allevamenti stanziali da carne con capi > 3 (50% annuale); - allevamenti stanziali da carne con capi = o < 3 controllo occasionale (una tantum): - in occasione dell’apertura di un nuovo allevamento; - in occasione di eventuali movimentazioni verso altri allevamenti (da vita); - coesistenza con allevamenti di bovini da riproduzione; - coesistenza ad altri allevamenti ovi-caprini con oltre 3 capi. Più allevamenti di ovi-caprini coesistenti nella stessa unità epidemiologica (stessa azienda – stesso codice aziendale) dovranno essere campionati contemporaneamente per il controllo brucellosi.

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Nella programmazione dei controlli propedeutici alla monticazione, devono essere tenuti in debito conto, anche quelli da effettuare su greggi vaganti provenienti da altre province, che, storicamente, pascolano in primavera nel territorio mantovano.

Piano Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini

Dettagli dell'attività

DDUO n.99/2011 e nota UO Veterinaria Regione Lombardia H1.2013.0001488 del 14/01/2013. L’attività comprende i controlli sierologici e documentali per la conferma delle qualifiche sanitarie.

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale Registrazione in modalità “completa” di tutti i controlli e di tutte le qualifiche sanitarie aggiornate in BDR/LISPA

modalità di verifica Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale indicatori n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1 N. allevamenti programmati DVET Asola/Guidizzolo 33 DVET Mantova 39 DVET Ostiglia/Suzzara 18 DVET Viadana 10

Totale 100 Negli allevamenti di caprini che coesistono con allevamenti di bovini da latte, dovrà essere eseguito un controllo per la tubercolosi in concomitanza all’analogo controllo che viene effettuato sui bovini. 3.1.19. Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo

Il Mod. 7, certificazione veterinaria che accompagna la movimentazione degli animali, deve contenere tutti i capi identificati che sono spostati, e non solo quelli testati, e deve essere redatto attraverso i sistemi informatizzati regionali (BDR/LISPA). Risulta, quindi, evidente e necessario effettuare, prima dei campionamenti ematici, una verifica di allineamento con l’anagrafe regionale di tutti i capi identificati destinati all’alpeggio; è necessario, inoltre, raccogliere e registrare in SIV, entro il 20/03/2015, il programma dei comuni interessati dal passaggio di detti greggi vaganti. Prima della discesa dai pascoli estivi (demonticazione), è necessario ripetere gli esami per brucellosi solo nei seguenti casi:

- allevamenti stanziali che sono venuti a contatto con greggi vaganti in alpeggio; - su disposizione regionale; - in ogni altro caso ritenuto necessario, con approvazione formale del Direttore del

Distretto Veterinario competente per territorio.

Piano Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo

Dettagli dell'attività

DDUO n.101/2011 Mod. 7: redatto secondo la funzione specifica in BDR/LISPA Pascolo vagante: verifica e inserimento in BDR entro il 20 marzo dei comuni interessati dai percorsi dei greggi; Ovi-caprini: si rimanda al capitolo “Bonifica sanitaria degli allevamenti ovi-caprini”; vaccinazione Carbonchio e Agalassia. Bovini: Controllo Brucellosi e Leucosi solo nel rispetto della frequenza quadriennale; vaccinazione IBR salvo casi previsti dal DDUO 101/2011; vaccinazione Carbonchio. Equidi: regolarmente identificati e AIE negativi. Cani: i cani a seguito dei greggi vaganti devono essere vaccinati contro la rabbia; il controllo di tale requisito viene effettuato dal veterinario dirigente che firma il Mod. 7 (monticazione).

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3.1.20. Agalassia contagiosa degli ovi-caprini

Piano Agalassia contagiosa degli ovi-caprini

Dettagli dell'attività

DDUO n. 10971/2010 Controllo sierologico sugli allevamenti ovi-caprini da latte, contestuale al controllo Brucellosi. Eventuale gestione delle positività, sospetti e focolai. Vaccinazioni per gli alpeggi ove prevista

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica Report trimestrale – rapporti di prova

indicatori n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1

N. allevamenti programmati

DVET Asola/Guidizzolo 2

DVET Mantova 0

DVET Ostiglia/Suzzara 1

DVET Viadana 1

Totale 4 3.1.21. Piano di sorveglianza e controllo della Scrapie negli ovi-caprini

Piano Sorveglianza TSE ovi-caprine- Campioni obex

Dettagli dell'attività

Nota H1.2015.0004701 del 11/02/2015 1. Campionamento di tutti gli ovi-caprini rinvenuti morti in

allevamento di età superiore a 18 mesi; 2. Campionamento di tutti i caprini regolarmente macellati di età

superiore a 18 mesi; 3. Campionamento di 1 ovino regolarmente macellato di età

superiore a 18 mesi. Quest’ultima attività viene assegnata al DVET di Asola e Guidizzolo.

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale Registrazione in BDR/LISPA dei campionamenti effettuati su animali morti in allevamento di età superiore ai 18 mesi

modalità di verifica (indicatori)

1. Ovi-caprini > 18 mesi deceduti campionati/ Ovi-caprini > 18 mesi deceduti = 1

2. Caprini > 18 mesi campionati/ Ovi-caprini > 18 mesi regolarmente macellati = 1

3. 1 Ovino > 18 mesi regolarmente macellato – DVET Asola/Guidizzolo

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3.1.22. Piano regionale selezione genetica ovini per la resistenza alla Scrapie La provincia di Mantova non è certo conosciuta per l’attività di allevamento degli ovini che, come già detto, risulta marginale rispetto all’allevamento delle altre specie zootecniche. Tuttavia nel 2013 i DVET hanno applicato la prima fase prevista dal DDUO 6306 del 16/07/2012 “Piano Regionale per la selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie”: monitoraggio su tutti gli allevamenti ovini con consistenza superiore a 100 capi; dal 2014 le attività sono state dirette solo verso gli allevamenti che aderiscono spontaneamente al piano. Nel 2014 un solo allevamento ha aderito al piano per il quale proseguiranno i controlli previsti anche per il 2015.

Piano Piano Regionale di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie

Dettagli dell'attività

DDUO n. 6306 del 16/07/2012 Applicazione dei controlli previsti dal piano per gli allevamenti aderenti e controllo del rispetto dei requisiti. I capi maschi da riproduzione già testati e registrati non verranno ricampionati.

modalità di verifica Trimestrale tramite report dall’applicativo Informatico Regionale

indicatori n. allevamenti controllati/n. allevamenti programmati ≥ 1

N. allevamenti programmati (elenco non esaustivo)

DVET Asola/Guidizzolo 0

DVET Mantova 0

DVET Ostiglia/Suzzara 1

DVET Viadana 0

Totale 1 3.1.23. Progetto creazione nuclei selezione genetica resistenza alla Scrapie – DGR n. 1888 del 31/05/2014 Il progetto regionale è finalizzato ad incentivare l’adesione al piano di selezione genetica degli ovini per la resistenza alla Scrapie attraverso la creazione di nuclei di selezione che consentano di produrre capi resistenti in presenza di buoni profili morfologici e riproduttivi e in condizioni di consanguineità contenuta. Il territorio mantovano non ha spiccata vocazione alla pastorizia o comunque verso l’allevamento ovino, come è dimostrato dai dati di contesto: complessivamente risultano registrati in BDR, al 31/12/2014, 84 allevamenti di ovini dei quali, tuttavia, ben 70 non superano i dieci capi di consistenza e solo quattro superano i 50 capi. Sono gli allevatori professionali quelli sui quali verterà principalmente l’applicazione del progetto regionale nell’ambito temporale dei prossimo quadriennio 2015-2018; per il 2015 si intende favorire l’adesione al progetto attraverso le seguenti azioni:

1- nomina di un referente dipartimentale con specifiche conoscenze e competenze nell’ambito degli allevamenti ovini;

2- formazione formatori e conseguente coinvolgimento degli allevatori con incontri distrettuali di formazione/informazione attraverso i quali far conoscere i vantaggi dell’adesione al progetto;

3- Assistenza tecnica con supporto operativo per la gestione dei capi e dei campioni e consulenza scientifica per la pianificazione e gestione degli schemi di selezione

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Piano Progetto creazione nuclei selezione genetica resistenza alla Scrapie – DGR n. 1888 del 31/05/2014 - STRATEGICO

Descrizione Attività

Il progetto prevede la creazione di nuclei di selezione alimentati in via prioritaria da allevamenti aderenti al piano di selezione genetica, nei quali effettuare selezione in linea maschile e femminile attraverso schemi di selezione mirati che tengano conto degli aspetti morfologico produttivi

Popolazione interessata

Il progetto coinvolge progressivamente, su base di adesione volontaria: • 1 allevamento aderente al piano di selezione genetica (049MNXXX); • allevamenti con riproduttori resistenti, in esito dell’attività di monitoraggio obbligatorio condotta ai sensi del DDUO n.6306 del 16 luglio 2012

Dettaglio Attività

1- Nomina del referente dipartimentale per il progetto; 2- Attività formativa/divulgativa; 3- Assistenza tecnica in collaborazione con IZSLER e/o altri (Istituto Spallanzani); 4- test di genotipizzazione (in parte già previsti nel capitolo del Piano regionale selezione genetica ovini per la resistenza alla Scrapie). Le attività successive alle prime 2 sono subordinate alla adesione al progetto di almeno 1 allevatore

Modalità di selezione

Le modalità di selezione verranno individuate dal DPV su proposta del referente del progetto, in accordo con l’allevatore, per tramite dei veterinari responsabili del Piano di selezione genetica, individuati con DDUO n.6306 del 16 luglio 2012. IZSLER e Istituto Spallanzani avranno ruolo di organi tecnico scientifici consultivi per la definizione dello schema di selezione.

modalità rendicontazione Relazione sull’attività anno 2015 da parte del referente dipartimentale del progetto

Attività formativa / divulgativa n. eventi di comunicazione effettuati / eventi di comunicazione programmati =1

DVET Asola/Guidizzolo 1

DVET Mantova 1

DVET Ostiglia/Suzzara 1

DVET Viadana 1

Totale 4 3.1.24. Malattia vescicolare del suino (MVS)

Piano Malattia vescicolare del suino

Dettagli dell'attività

OM 14/08/2008 - DDUO n. 5923/2009 Il piano prevede accertamenti sierologi su tutti gli allevamenti da riproduzione e ingrasso-svezzamento equiparati alle riproduzioni CA, nonché su un campione di 24 allevamenti ingrasso-finissaggio. Le riproduzioni a CA, gli svezzamenti e gli ingrassi verranno campionati ogni semestre.

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale SIV. Tutti i campioni devono essere preaccettati in SIV.

modalità di verifica

Registrazione qualifica sanitaria in BDR, aggiornando la posizione con l’ultima data di controllo. Aggiornamento qualifiche degli allevamenti da ingrasso non controllati al 01/01/2014 per induzione. Verifica trimestrale attraverso i report di SIV.

indicatori n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1

N. allevamenti programmati

DVET Asola/Guidizzolo 62

DVET Mantova 72

DVET Ostiglia/Suzzara 47

DVET Viadana 27

Totale 208

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Come disposto dall’U.O. Veterinaria regionale, gli allevamenti registrati in BDR con categoria “ingrasso intermedio magronaggio”, nel caso introducano i suini con provenienza da un numero di riproduzioni inferiore a cinque, verranno campionati con la stessa frequenza semestrale degli svezzamenti; lla numerosità degli allevamenti da cui si approvvigiona una azienda di tale tipologia deve essere valutata nell’arco temporale di un anno dall’ultima introduzione. Per la selezione dei 24 allevamenti di suini categoria “ingrasso finissaggio”, da testare sierologicamente nel corso del 2014, è stata utilizzata la funzione GRAS dell’applicativo BDR/LISPA, come indicato dalla U.O. Veterinaria regionale, con le opportune correzioni al fine di non ripetere i controlli del 2012, 2013 e 2014 che hanno avuto esito negativo; tutti gli elenchi degli allevamenti di suini a cui si fa riferimento nel presente capitolo sono disponibili nella cartella di rete aziendale “Bacheca Veterinaria”. La preaccettazione in SIV dei campioni ufficiali dovrà essere effettuata al 100%, rientrando quest’adempimento tra gli obiettivi aziendali di interesse regionale. 3.1.25. Piano di eradicazione della Malattia di Aujeszky - DM 01/04/1997 e successive modifiche I controlli ufficiali saranno effettuati attraverso ispezioni e campionamenti rispondenti ai requisiti contenuti nel “Manuale operativo del controllo ufficiale” di Regione Lombardia. Tutti gli allevamenti campionati nell’ambito del piano di controllo della Malattia Vescicolare (MVS) verranno testati, almeno una volta nel corso dell’anno (Piano Ministeriale DM 01/04/1997 e modifiche), anche per la ricerca di anticorpi verso la glicoproteina E (gE). In quest’ambito verranno controllati tutti gli allevamenti della tipologia Riproduzione, tutti gli allevamenti delle tipologie Ingrasso Svezzamento, Ingrasso Intermedio Magronaggio e i 24 allevamenti ingrasso-finissaggio selezionati per il controllo MVS.

Piano Malattia di Aujeszky (DM 01/04/1997 e modifiche)

Dettagli dell'attività DM 01/04/1997 - DM 30/12/2010: esame per Aujeszky annuale sui campioni ematici prelevati per i controlli MVS.

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale SIV. Tutti i campioni devono essere pre-accettati in SIV.

modalità di verifica Verifica trimestrale tramite applicativo SIV e registrazione in MAIA del monitoraggio indicatori

indicatori n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1

N. allevamenti programmati

DVET Asola/Guidizzolo 62

DVET Mantova 72

DVET Ostiglia/Suzzara 47

DVET Viadana 27

Totale 208

3.1.26./3.1.27./3.1.28./3.1.29./3.1.30./3.1.31 D.D.S. 09/05/2014 – n. 3822 – Piano Regionale di controllo ed eradicazione della Malattia di Aujeszky (obiettivo strategico –contiene obiettivi vincolanti) Il piano è finalizzato al raggiungimento, entro il 31/12/2015, dello stato d’indennità nei confronti della Malattia di Aujeszky di tutti gli allevamenti suini, al fine di ottenere, ai sensi dell’art. 9 della Direttiva n. 64/432/CEE, il riconoscimento comunitario di territorio che applica un programma di eradicazione nei confronti della Malattia di Aujeszky. Con questo obiettivo principale, il Dipartimento e i Distretti Veterinari, nel corso del 2015, perseguiranno le seguenti finalità:

riduzione generale della sieroprevalenza; accreditamento di tutti gli allevamenti da riproduzione e mantenimento delle

qualifiche ; accreditamento di tutti gli allevamenti da ingrasso siero-negativi con consistenza

uguale o superiore a 30 capi;

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verifica della corretta esecuzione dei programmi di vaccinazione. Tali obiettivi saranno perseguiti attraverso le principali attività di comunicazione (incontri, formazione, informazione) e di controllo (ispezione, campionamento e analisi) che verranno effettuate sugli allevamenti di suini con la seguente modulazione:

i veterinari ufficiali verranno edotti sugli aspetti peculiari del piano strategico e sui nuovi obiettivi attraverso la consueta presentazione del programma delle attività 2015 (PIAPV 2015). Nel 2014 sono stati effettuati due incontri informativi per chiarire tutti gli aspetti del piano con i veterinari liberi professionisti che si occupano di suini in collaborazione con l’Ordine dei Veterinari di Mantova e con il Gruppo Veterinario Suinicolo Mantovano; come nel 2014, verranno effettuati incontri con le associazioni di categoria degli allevatori per diffondere le informazioni necessarie ad una corretta comprensione degli obiettivi del piano strategico e, soprattutto, dei vantaggi derivanti dal rapido adeguamento alla condizione di indennità. Controlli ad hoc su tutti gli allevamenti da riproduzione che alla data del 01/01/2015

risultano non indenni e/o siero-positivi (25 allevamenti). Per raggiungere la completa indennità di tutti gli allevamenti da riproduzione è necessario concentrare l’attenzione sui sieropositivi (n. 25 – dato di riferimento). Gli stessi, ripetendo l’esperienza del 2014, saranno oggetto di controlli “personalizzati”: per ognuno di questi allevamenti i DVET competenti per territorio organizzeranno un incontro ad hoc con il titolare dell’allevamento (proprietario degli animali) accompagnato dal veterinario aziendale responsabile dell’applicazione del piano di controllo. Nell’occasione verranno verificate le possibili modalità per arrivare, entro l’anno 2015, alla sieronegatività e all’accreditamento per Aujeszky, attraverso la condivisione di proposte dell’allevatore e del veterinario aziendale e attraverso eventuali disposizioni del Distretto Veterinario; per ognuno di questi incontri verrà redatto apposito verbale riportante l’analisi della situazione dal punto di vista epidemiologico, l’identificazione delle cause della circolazione del virus Aujeszky, le soluzioni proposte dall’allevatore e le disposizioni del Distretto Veterinario. Visto l’elevato livello di rischio che rivestono gli allevamenti da riproduzione sieropositivi, in tali occasioni, soprattutto per allevamenti ad elevata consistenza, potrà essere indicato l’intervento congiunto di un veterinario della locale sezione dell’IZSLER per il necessario approfondimento tecnico-scientifico.

Piano Malattia di Aujeszky – accreditamento allev. riproduzione siero-positivi – Controlli “ad hoc” - Strategico

Dettagli dell'attività

D.D.S. 09/05/2014 – n. 3822.

Qualificare come “allevamento Indenne da Malattia di Aujeszky” tutti gli allevamenti da riproduzione. Il denominatore dell’indicatore di riferimento per l’attività controlli “ad hoc” è costituito dall’elenco delle riproduzioni sieropositive (n. 25 in totale).

Modalità di rendicontazione

Per gli allevamenti accreditati indenni, registrazione qualifica sanitaria in BDR, aggiornando la posizione con l’ultima data di controllo. I controlli ad hoc verranno registrati con apposito report.

Modalità di verifica Trimestrale tramite applicativo locale in MAIA

indicatori n. allevamenti controllati/n. allevamenti programmati = 1

N. allevamenti riproduzione da sottoporre a controlli “ad hoc”

DVET Asola/Guidizzolo 8

DVET Mantova 7

DVET Ostiglia/Suzzara 6

DVET Viadana 4 Totale 25

Campionamenti per l’accreditamento delle riproduzioni non indenni alla data

dell’01/01/2015;

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Piano Malattia di Aujeszky – accreditamento allev. riproduzione– Campionamenti - Vincolante

Dettagli dell'attività

D.D.S. 09/05/2014 – n. 3822.

Qualificare come “allevamento Indenne da Malattia di Aujeszky” tutti gli allevamenti da riproduzione. Il denominatore dell’indicatore di riferimento per l’attività campionamenti è costituito dall’elenco delle riproduzioni non accreditate in data 01/01/2015 (n. 36 in totale) .. Il risultato atteso dovrà essere uguale o superiore al 95%

Modalità di rendicontazione

Per gli allevamenti accreditati indenni, registrazione qualifica sanitaria in BDR, aggiornando la posizione con l’ultima data di controllo.

Modalità di verifica Trimestrale tramite applicativo locale in MAIA

indicatori n. allevamenti accreditati/n. allevamenti programmati ≥ 0,95

DVET N. allevamenti riproduzione da accreditare

DVET Asola/Guidizzolo 9

DVET Mantova 16

DVET Ostiglia/Suzzara 6

DVET Viadana 5 Totale 36

campionamenti di mantenimento delle qualifiche sugli allevamenti già accreditati alla

data del 01/01/2015:

Piano Malattia di Aujeszky – mantenimento allevamenti accreditati - Vincolante

Dettagli dell'attività

D.D.S. 09/05/2014 – n. 3822.

Campionamenti negli allevamenti accreditati indenni da Aujeszky con le numerosità e le frequenze determinate dal D.D.S. 09/05/2014 – n. 3822.

Modalità di rendicontazione

Per gli allevamenti accreditati indenni, registrazione qualifica sanitaria in BDR, aggiornando la posizione con l’ultima data di controllo.

Modalità di verifica Trimestrale tramite applicativo locale in MAIA

indicatori n. allevamenti controllati /n. allevamenti programmati = 1

DVET N. allevamenti da campionare

DVET Asola/Guidizzolo 39

DVET Mantova 19

DVET Ostiglia/Suzzara 17

DVET Viadana 14 Totale 89

Controlli documentali per la valutazione della corretta attuazione dei programmi

vaccinali contro la Malattia di Aujeszky con verifica dei requisiti contenuti nel D.D.S. 09/05/2014 n. 3822 dovranno essere effettuati prioritariamente sugli allevamenti che residuano sieropositività. Ritenendo comunque fondamentale, nel momento contingente in cui l’obbiettivo è quello della eradicazione dell’infezione dal territorio, che gli allevatori mantengano elevata la barriera immunitaria contro l’Aujeszky, i controlli documentali verranno effettuati anche sugli allevamenti da riproduzione negativi e/o accreditati e sugli ingrassi nei casi in cui venga congiuntamente effettuato il controllo di biosicurezza previsto dalla normativa sul controllo dell’MVS;

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campionamenti sierologici per la verifica della vaccinazione dovranno essere richiesti, almeno una volta all’anno, in tutti i casi in cui venga campionato, per altri motivi, un allevamento che nei precedenti controlli abbia dato esito positivo. I controlli sierologici di cui trattasi dovranno ovviamente comprendere animali sui quali, dalla documentazione, risulti effettuata in allevamento la vaccinazione da un periodo di almeno 20-30 giorni; non vanno campionati animali che non risultano ancora vaccinati o vaccinati da meno di 21 giorni;

Piano Malattia di Aujeszky – Controlli corretta Vaccinazione - Vincolante

Dettagli dell'attività

D.D.S. 09/05/2014 – n. 3822.

La non corretta attuazione della profilassi immunizzante obbligatoria nei confronti della malattia di Aujeszky è fra le cause dell’elevata prevalenza di allevamenti positivi nella specie suina: i controlli sono finalizzati a garantire il rispetto della vaccinazione obbligatoria. Gli allevamenti di suini, categoria “Ingrasso familiare (autoconsumo)”, sono esclusi dal presente piano di controllo cosi come gli ingrassi con meno di 30 capi allevati.

categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio

Avendo come obiettivo finale l’eradicazione della MDA si ritiene basilare iniziare dagli allevamenti da riproduzione individuando il primo target nella riduzione della sieroprevalenza riscontrata nel 2104. I controlli vanno applicati prioritariamente negli allevamenti con siero-positività e in concomitanza con altri controlli di biosicurezza (controlli congiunti).

metodi e tecniche

1) Controlli sierologici negli allevamenti con precedenti sieropositività . I campionamenti vanno effettuati durante campionamenti per altre motivazioni: controllo annuale o verifica stato sanitario;

2) Controlli documentali utilizzando la check list D.D.S. 09/05/2014 – n. 3822;

3) Controlli personalizzati e revisione del piano di controllo aziendale tramite incontri “ad hoc” presso i DVET con la proprietà degli animali e il veterinario aziendale

Modalità di rendicontazione

Per gli allevamenti accreditati indenni, registrazione qualifica sanitaria in BDR, aggiornando la posizione con l’ultima data di controllo.

Modalità di verifica Trimestrale tramite applicativo locale in MAIA

indicatori n. allevamenti controllati con controllo documentale /n. allevamenti programmati = 1

DVET N. allevamenti da sottoporre a controllo documentale

DVET Asola/Guidizzolo 76

DVET Mantova 84

DVET Ostiglia/Suzzara 58

DVET Viadana 32 Totale 250

Accreditamento degli allevamenti da ingrasso (finissaggio - intermedio magronaggio

– svezzamento) sieronegativi ad allevamenti indenni da Aujeszky. Nel caso nell’allevamento da ingrasso finissaggio venga utilizzata la modalità “tutto vuoto – tutto pieno”, poiché i suini inviati al macello sono rappresentativi di tutto l’allevamento i campionamenti per l’accreditamento e il mantenimento della qualifica possono essere effettuati anche in macello.

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Piano Malattia di Aujeszky – accreditamento allev. ingrasso sieronegativi– Campionamenti - Strategico

Dettagli dell'attività

D.D.S. 09/05/2014 – n. 3822.

Qualificare come “allevamento Indenne da Malattia di Aujeszky” tutti gli allevamenti da ingrasso sieronegativi alla data del 31/12/2015. Il denominatore dell’indicatore di riferimento per l’attività è costituito dall’elenco degli ingrassi (finissaggio - intermedio magronaggio – svezzamento) non accreditati (n. 286 in totale) .. Il risultato atteso dovrà essere uguale o superiore al 95%

Modalità di rendicontazione

Per gli allevamenti accreditati indenni, registrazione qualifica sanitaria in BDR, aggiornando la posizione con l’ultima data di controllo.

Modalità di verifica Trimestrale tramite applicativo locale in MAIA

indicatori n. allevamenti accreditati/n. allevamenti programmati ≥ 0,95

DVET N. minimo allevamenti da ingrasso da accreditare

DVET Asola/Guidizzolo 59

DVET Mantova 89

DVET Ostiglia/Suzzara 109

DVET Viadana 32 Totale 289

Monitoraggio sullo stato sanitario di tutti gli allevamenti da ingrasso finissaggio con

consistenza media registrata in BDR superiore ai 30 capi, allorché ancora non campionati per l’accreditamento; i campionamenti potranno essere effettuati in macello.

Piano Malattia di Aujeszky – Monitoraggio sierologico allev. ingrasso - Vincolante

Dettagli dell'attività

D.D.S. 09/05/2014 – n. 3822.

Monitorare dal punto di vista sierologico, per M. di Aujeszky, tutti gli allevamenti della tipologia Ingrasso Finissaggio. L’obiettivo per il 2015 è di conoscere lo stato sanitario di tutti gli allevamenti con consistenza media registrata in BDR superiore ai 30 capi. La numerosità campionaria dovrà rispettare quanto contenuto nel DDS 3822/2014. Il denominatore dell’indicatore di riferimento è costituito dall’elenco degli ingrassi finissaggio con consistenza > di 30 capi riportati in Banca Dati Regionale al 01/01/2015. Sono esclusi gli allevamenti della medesima tipologia già programmati per altre attività del piano stesso.

Modalità di rendicontazione

Tutti i campionamenti dovranno essere preaccettati in SIVI Rendicontazione in SIV.

Modalità di verifica Trimestrale tramite applicativo locale in MAIA

indicatori n. allevamenti testati/n. allevamenti programmati ≥ 99%

DVET N. allevamenti Ingrasso finissaggio

DVET Asola/Guidizzolo 48

DVET Mantova 58

DVET Ostiglia/Suzzara 74

DVET Viadana 27 Totale 207

Nella fase di mantenimento della qualifica, i controlli sierologici potranno essere effettuati anche dal veterinario libero professionista responsabile del piano vaccinale; per poter utilizzare il campionamento effettuato dal veterinario LLPP è necessario che lo stesso pre-

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accetti il campionamento; la pre-accettazione in SIV dei campioni ufficiali dovrà essere effettuata al 100%. 3.1.32. Peste suina Classica (PSC) Tutti gli allevamenti campionati nell’ambito del piano di controllo della Malattia Vescicolare (MVS) verranno contestualmente testati, almeno una volta nel corso dell’anno anche per la ricerca di anticorpi verso la PSC. In quest’ambito verranno controllati tutti gli allevamenti della tipologia Riproduzione, tutti gli allevamenti delle tipologie Ingrasso Svezzamento, Ingrasso Intermedio Magronaggio e i 24 allevamenti ingrasso-finissaggio selezionati e campionati per il controllo MVS.

Piano Piano di sorveglianza e controllo della Peste Suina Classica

Dettagli dell'attività

OM 12 aprile 2008 art. 17. Nell'ambito dei controlli relativi al piano MVS viene eseguito il programma di sorveglianza per la PSC; l'IZSLER sottopone dodici campioni a prova sierologica per la ricerca di anticorpi nei confronti della peste suina classica.

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale Tutti i campioni devono essere pre-accettati in SIV.

modalità di verifica Verifica trimestrale attraverso i report di SIV

indicatori n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1

N. allevamenti programmati (campionati per MVS)

DVET Asola/Guidizzolo 62

DVET Mantova 72

DVET Ostiglia/Suzzara 47

DVET Viadana 27

Totale 208 3.1.33. Biosicurezza allevamenti suini La selezione degli allevamenti tipologia ingrasso finissaggio da controllare nell’ambito del presente programma, è stata effettuata con l’utilizzo del sistema GRAS, disponibile nell’applicativo BDR/LISPA; l’elenco di questi ultimi è disponibile nella cartella di rete ASL “Bacheca Veterinaria”.

L’algoritmo utilizzato dal programma tiene conto di pregresse non conformità in materia di biosicurezza, pertanto, gli allevamenti che hanno presentato criticità sono ricompresi nella

Piano Biosicurezza allevamenti suini

Dettagli dell'attività

DDUO n. 5923/2009. Almeno un controllo annuale in tutti gli allevamenti da riproduzione e negli allevamenti da ingrasso ritenuti più a rischio. La selezione degli allevamenti Ingrasso finissaggio è stata effettuata con la funzione GRAS di BDR/LISPA. Tutti (100%) i controlli dovranno essere registrati tramite l’apposita funzione in SIV.

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale SIV

modalità di verifica Trimestrale tramite report SIV

indicatori n. controlli effettuati/n. controlli programmati ≥ 1

N. Allevamenti programmati DVET Asola/Guidizzolo 76

DVET Mantova 84

DVET Ostiglia/Suzzara 58

DVET Viadana 32

Totale 250

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selezione; gli allevamenti da “ingrasso familiare” (autoconsumo) sono esclusi da questi controlli, a meno di casi particolari che ogni Distretto Veterinario potrà aggiungere al programma ove opportuno. Il numero complessivo degli allevamenti da controllare deriva dalla somma di tutte le riproduzioni e svezzamenti (questi ultimi assimilati, come livello di rischio, alle riproduzioni, per la forte movimentazione di animali da vita) con 51 ingrassi, selezionati tramite il sistema GRAS; il limite di 51 allevamenti da controllare è determinato dalla quantità di risorse disponibili. Per dare maggiore efficienza ai controlli di biosicurezza di cui trattasi, si da indicazione che gli stessi siano svolti prioritariamente in concomitanza con altri controlli (Controlli Congiunti) negli allevamenti di suini. Gli elenchi contenenti gli allevamenti da sottoporre a controllo con l’indicazione dei diversi piani (biosicurezza, benessere, farmaco ecc.) sono stati forniti ai Direttori dei Distretti Veterinari e non vengono pubblicati per non vanificare il requisito della mancanza di preavviso. 3.1.34. Accreditamento allevamenti suini per Trichinella (DDGS 14049 22/11/07)

Piano Piano di sorveglianza e controllo della Peste Suina Classica

Dettagli dell'attività

DDGS n. 14049/2007 "linee guida per l'applicazione del regolamento (ce) n. 2075/2005”. L’accreditamento ad allevamento indenne da Trichina è facoltativo e i controlli di verifica dei requisiti vengono effettuati su richiesta dell’allevatore

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica Applicativo Informatico Regionale

indicatori Attività effettuata / Attività di controllo per accreditamento richiesta 3.1.35. Influenza aviaria (IA) Tutti gli allevamenti avicoli registrati in BDR/BDN (ad eccezione dei broiler, delle quaglie da carne e, di norma, di quelli a carattere rurale) devono essere sottoposti al piano di monitoraggio di seguito programmato; le frequenze di campionamento sono quelle disposte dal DDUO 3009/2011. In alcuni casi lo stesso decreto prevede la possibilità che i campionamenti ematici di animali destinati alla macellazione, vengano effettuati presso l’impianto di macellazione. L’elenco degli allevamenti avicoli inseriti in programmazione è disponibile nella cartella di rete aziendale “Bacheca Veterinaria”; i Distretti Veterinari dovranno effettuare apposite verifiche anagrafiche ed aggiornare, oltre agli elenchi della programmazione, anche la Banca Dati Regionale, integrando le informazioni con i dati di consistenza. La frequenza dei controlli, determinata dal DDUO 3009/2011, risulta molto articolata e complessa; pertanto, di seguito viene riportata una tabella che sintetizza le frequenze in base alla specie, tipologia e zona di allevamento (fonte U.O. Veterinaria Regione Lombardia 2013). La pre-accettazione in SIV dei campioni ufficiali dovrà essere effettuata al 100%, rientrando quest’adempimento tra gli obiettivi aziendali di interesse regionale.

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Tipologia di allevamento Influenza Aviaria

% allevamenti controllati frequenza

Galline ovaiole e Riproduttori (Gallus gallus)

Ex zve 100% Trimestrale e nei 10 gg precedenti il primo carico

Monitoraggio intensivo 100% Trimestrale e nei 10 gg precedenti il primo carico

Resto territorio 100% quadrimestrale

Galline ovaiole e Riproduttori (Gallus gallus) Fase pollastra

Ex zve 100% Metà ciclo e nei 10 gg precedenti il carico

Monitoraggio intensivo 100% Metà ciclo e nei 10 gg precedenti il carico

Resto territorio 100% Metà ciclo e nei 10 gg precedenti il carico

Tacchini da carne

Sessi separati

Ex zve 100% (ogni ciclo) Metà ciclo e nei 10 gg precedenti carico

Monitoraggio intensivo 100% (ogni ciclo) Metà ciclo e nei 10 gg precedenti carico

Resto territorio 100%(2 cicli) semestrale

Sessi misti

Ex zve

Monitoraggio intensivo 100% (ogni ciclo)

Nei 10gg precedenti ogni carico (maschi e femmine) e 10 gg dopo fine carico

femmine

Resto territorio 100% (ogni ciclo)

Nei 10gg precedenti ogni carico (maschi e femmine) e 10 gg dopo fine carico

femmine

Polli da carne Ex zve

Monitoraggio intensivo

Resto territorio

Anatre/oche da carne Ex zve 100% trimestrale

Monitoraggio intensivo 100% trimestrale e

Resto territorio 100% semestrale

Altri volatili da carne Ex zve 100% (ogni ciclo) annuale

Monitoraggio intensivo 100% (ogni ciclo) annuale

Resto territorio 100%(2 cicli) annuale

Selvaggina Ex zve 100% trimestrale

Monitoraggio intensivo 100% trimestrale

Resto territorio 100% trimestrale

Quaglie riproduttori Ex zve 100% trimestrale

Monitoraggio intensivo 100% trimestrale

Resto territorio 100% semestrale

Struzzi Ex zve 100% semestrale

Monitoraggio intensivo 100% semestrale

Resto territorio 100% semestrale

Svezzatori Ex zve 100% trimestrale

Monitoraggio intensivo 100% trimestrale

Resto territorio 100% trimestrale

Allevamenti rurali a rischio in base al DDUO 3009/2011 100% bimestrale

Commercio extra regionale 100 mensile

Fiere/mostre/mercati 100 settimanale

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3.1.36./3.1.37./3.1.38./3.1.39. Salmonellosi avicole: campioni ufficiali in riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini I piani nazionali di controllo prevedono campionamenti ufficiali in tutti gli allevamenti di riproduttori (Gallus gallus), negli allevamenti di galline ovaiole con capacità uguale o superiore a 1.000 capi, nel 10% degli allevamenti di polli da carne (Gallus gallus) con capacità (registrata in BDN) superiore a 5.000 capi e nel 10% degli allevamenti di tacchini da carne con capacità (registrata in BDN) superiore a 500 capi. Gli allevamenti di polli e tacchini da carne da sottoporre a campionamento ufficiale, nel 2015, sono stati selezionati sulla base di una graduazione del rischio fondata sulla valutazione dei seguenti requisiti: - periodo di tempo dall’ultimo campionamento ufficiale (ovvero allevamento sconosciuto dal punto di vista del campionamento ufficiale); - positività a Salmonelle rilevanti 2014; - positività a Salmonelle rilevanti 2013; - positività a Salmonelle ambientali 2014; - positività a Salmonelle ambientali 2013; - NC Biosicurezza 2012-2013-2014; - NC Benessere 2012-2013-2014; - deroga DLgs.181/2010 broiler; - consistenza capi allevati. Gli allevamenti avicoli inseriti in programmazione sono quelli estratti dall’applicativo informatico regionale BDR/SIV e l’elenco degli stessi è disponibile nella cartella di rete aziendale “Bacheca Veterinaria”; i Distretti dovranno effettuare apposite verifiche anagrafiche ed aggiornare, oltre agli elenchi della programmazione, la Banca Dati Regionale.

Piano Salmonellosi avicole: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini

Dettagli dell'attività

La Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari del Ministero della Salute ha diramato il Piano nazionale di controllo delle salmonellosi negli avicoli - anno 2015. Il testo è stato rielaborato per rispondere all’esigenza di una più chiara lettura come da raccomandazioni contenute nel report DG (SANCO) 2013-6695, inerente all’audit FVO di settore che ha coinvolto anche l’ASL di Mantova.. Le misure del Piano, preparato dalla DGSAF in collaborazione con il CRN Salmonellosi ed il COVEPI, sono state presentate alla Commissione Europea per l’approvazione ai sensi dell’articolo 13 del Regolamento (UE) 652/2014. I piani prevedono il campionamento ufficiale in tutti gli allevamenti di riproduttori (Gallus gallus), in tutti gli allevamenti di galline ovaiole con capacità = o > a 1.000 capi, nel 10% degli allevamenti con capacità superiore a 5.000 capi di polli da carne e nel 10% degli allevamenti con capacità superiore a 500 capi di tacchini da carne.

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale Tutti i campioni devono essere pre-accettati in SIV.

modalità di verifica Verifica trimestrale attraverso i report di SIV

indicatori N. allevamenti controllati / N. allevamenti programmati ≥ 1

N. allevamenti programmati

Riproduttori Ovaiole Broiler Tacchini

DVET Asola/Guidizzolo 5 22 2 2

DVET Mantova 0 15 3 2

DVET Ostiglia/Suzzara 1 4 1 1

DVET Viadana 0 4 0 0

Totale (62) 6 45 6 5 3.1.40. Salmonellosi avicole: controlli sistematici negli allevamenti di riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini

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I piani nazionali di controllo delle salmonellosi avicole riportano tra i controlli ufficiali da effettuare negli allevamenti il “controllo sistematico”, inteso come ispezione e visita negli allevamenti di avicoli sottoposti al piano stesso. Le ispezioni sono finalizzate ad accertarne il rispetto delle norme di biosicurezza e delle misure igieniche, dei campionamenti in autocontrollo, incluso il rispetto delle frequenze, dei metodi e dei rapporti di prova dei laboratori, nonché dei tempi intercorsi tra prelievo, inizio analisi e comunicazione dell’esito; inoltre deve essere verificata la corretta detenzione dei documenti. Il piano di sorveglianza e controllo prevede ispezioni e visite in tutti gli allevamenti di avicoli sottoposti al piano con frequenza almeno annuale per le aziende autorizzate ad effettuare scambi intracomunitari. Per le altre tipologie aziendali la frequenza è modulata caso per caso, secondo la valutazione del rischio, ovvero può essere effettuata con frequenza inferiore o superiore all’anno a discrezione del Servizio Veterinario. Ritenendo sovrapponibile la graduazione del rischio già effettuata per la selezione degli allevamenti da sottoporre a campionamento ufficiale e considerando indispensabile il controllo sistematico in tutti i casi di campionamento ufficiale, per il 2015 la programmazione di detti controlli comprende tutti gli allevamenti sottoposti a campionamento ufficiale per salmonellosi. L’elenco degli allevamenti da sottoporre a controllo ufficiale (campionamento ufficiale + controllo sistematico) è stato trasmesso ai Direttori dei Distretti Veterinari.

Piano Salmonellosi avicole: riproduttori (Gallus gallus), ovaiole, broiler e tacchini – Controlli sistematici

Dettagli dell'attività

I piani prevedono il “controllo sistematico” inteso come ispezioni e visite in tutti gli allevamenti di avicoli sottoposti al piano stesso con frequenza almeno annuale per le aziende autorizzate ad effettuare scambi intracomunitari. Ritenendo sovrapponibile la graduazione del rischio già effettuata per la selezione degli allevamenti da sottoporre a campionamento ufficiale e considerando indispensabile il controllo sistematico in tutti i casi di campionamento ufficiale, per il 2015 la programmazione di detti controlli comprende tutti gli allevamenti sottoposti a campionamento ufficiale per salmonellosi.

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale

indicatori n. allevamenti controllati / n. allevamenti programmati ≥ 1

N. allevamenti programmati

DVET Asola/Guidizzolo 31

DVET Mantova 20

DVET Ostiglia/Suzzara 7

DVET Viadana 4

Totale 62 3.1.41. Pullorosi – Avicoli riproduttori Il piano di controllo della pullorosi è previsto dal D.P.R. 320/54 ed è obbligatorio per gli allevatori che commercializzano materiale avicolo da riproduzione; le recenti disposizioni del Ministero della Salute, come da nota n. 20837 del 31/10/2013, ripresa dalla nota regionale H1.2014.0005177 del 06/02/2014, individuano nuove modalità di campionamento ufficiale per il controllo dei riproduttori e tra le procedure individuate, quella che prevede il campionamento a livello di incubatoio, laddove possibile, è da ritenere prioritaria.

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Piano Pullorosi – Allevamenti avicoli da riproduzione che commercializzano materiale da

riproduzione

Dettagli dell'attività DPR 320/1954 art. 151 – nota MdS n. 20837 del 31/10/2013 ripresa dalla nota regionale H1.2014.0005177 del 06/02/2014

modalità rendicontazione Registrazione qualifiche distrettuale

indicatori n. allevamenti accreditati indenni / n. allevamenti da riproduzione = 1

N. allevamenti da riproduzione

Riproduttori

DVET Asola/Guidizzolo 6

DVET Mantova 0

DVET Ostiglia/Suzzara 1

DVET Viadana 0

Totale 7 3.1.42./3.1.43. Biosicurezza allevamenti avicoli Gli allevamenti rurali sono esclusi dalla presente programmazione dei controlli, lasciando ad ogni DVET la possibilità di aggiungere, valutate le risorse disponibili, realtà a rischio. Per dare maggiore efficienza ai controlli di biosicurezza di cui trattasi, si da indicazione che gli stessi siano svolti prioritariamente in concomitanza con altri controlli (controlli congiunti) negli allevamenti avicoli come, ad esempio, i controlli sistematici per il controllo delle salmonellosi; gli elenchi contenenti gli allevamenti da sottoporre a controllo con l’indicazione dei diversi piani (biosicurezza, benessere, farmaco, ecc) sono stati forniti ai Direttori dei Distretti Veterinari. A completamento di quanto attuato nel corso del 2014, nel 2015 dovranno essere controllati gli allevamenti che nel 2014 hanno ottenuto deroghe ai requisiti di distanza minima previsti dal DDUO 3009/2011; il controllo dovrà essere effettuato sulla corrispondenza di quanto approvato dalla regione, in fase progettuale, rispetto a quanto realmente messo in atto dall’allevatore.

Piano Biosicurezza allevamenti avicoli

Dettagli dell'attività

D.D.U.O 3009/2011- almeno un controllo annuale: • tutti gli svezzatori e commercianti avicoli • nella ex area di vaccinazione e monitoraggio intensivo: tutti gli

allevamenti avicoli intensivi, • nel restante territorio tutti gli allevamenti avicoli intensivi di tacchini e

lunga vita (riproduttori ed ovaiole). Gli svezzatori/commercianti accreditati al commercio extraregionale o autorizzati a partecipare a fiere/mostre/mercati devono essere sottoposti a verifica almeno due volte all’anno. Inoltre: negli allevamenti avicoli di nuova costituzione/ampliamenti produttivi, autorizzati in deroga rispetto alle distanze minime previste dal DDUO 3009/2011 verifica conformità al progetto autorizzato

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale SIV

modalità di verifica Trimestrale tramite report SIV

indicatori N. allevamenti controllati / N. allevamenti programmati

DVET Asola/Guidizzolo 154

DVET Mantova 51

DVET Ostiglia/Suzzara 12

DVET Viadana 12

Totale 229

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3.1.44./3.1.45. West Nile Disease (WND) A seguito delle positività riscontrate nei controlli 2013 e 2014 e nelle more di nuove disposizioni superiori si ritiene appropriato programmare i campionamenti già disposti con note della U.O. Veterinaria Regionale n. H1-2014-0013593 del 04/04/2014 e n. H1-2014-0014876 del 15/04/2014 nonché Allegato A 2014 modifica al DM 15/09/2009. Continua, quindi, la sorveglianza sindromica sugli equidi, la sorveglianza entomologica e la sorveglianza sugli uccelli stanziali di specie sinantropiche, attraverso i piani di cattura e/o depopolamento, attuati dal personale del settore Agricoltura della Provincia di Mantova.

Piano West Nile Disease

Dettagli dell'attività

- sorveglianza su uccelli stanziali di specie "sinantropiche": gli animali sono catturati dal personale del settore Agricoltura della Provincia di Mantova e analizzati dal laboratorio dell’IZS per ricerca del virus WND; - sorveglianza entomologica con catture mensili per tutto l’anno attraverso 6 trappole già dislocate sul territorio; - sorveglianza sulle forme sindromiche

modalità rendicontazione Rendicontazione trimestrale tramite database locale

modalità di verifica Report trimestrale – Rapporti di Prova

Indicatori n. controlli effettuati / n. controlli programmati ≥ 1

Catture entomologiche – n. trappole Catture sinantropici

DVET Asola/Guidizzolo 1 -

DVET Mantova 2 -

DVET Ostiglia/Suzzara 3 -

DVET Viadana 0 -

Totale 6 150 (Provincia/IZS) 3.1.47. Anemia Infettiva degli Equidi La nota dell’U.O. Veterinaria Regionale n. H1.2012.0031898 del 06/11/2012, che riprende la nota MdS 2012/8 del 29/10/2012, dispone che vengano effettuati i controlli sierologici previsti dalla OM 06/08/2010 (la cui validità è cessata), solo per gli equidi che vengono movimentati per la partecipazione a manifestazioni ippico sportive. L'esito dei controlli deve essere riportato sul documento d’identificazione, a cura del Distretto Veterinario territorialmente competente, entro dieci giorni dall'arrivo del rapporto di prova IZSLER.

Piano Anemia Infettiva degli Equidi

Dettagli dell'attività

Nota Regione Lombardia H1.2012.31898 del 6 novembre 2012 - O.M. 6 agosto 2010 che riprende la nota MdS 2012/8 del 29/10/2012: dispone che vengano effettuati i controlli sierologici previsti dalla OM 06/08/2010 (la cui validità è cessata), solo per gli equidi che vengono movimentati per la partecipazione a manifestazioni ippico sportive

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale

modalità di verifica Report trimestrale – Rapporti di Prova

Indicatore n. controlli effettuati / n. controlli richiesti = 1 3.1.48. Arterite Virale Equina, Rinopolmonite, Morbo Coitale Maligno, Metrite Equina Contagiosa, Morva Secondo l’O.M. 13 gennaio 1994 e succ. mod., i requisiti sanitari necessari affinché gli stalloni possano essere approvati dalla DG Agricoltura alla riproduzione, sia naturale, che artificiale, riguardano l’assenza delle seguenti patologie: Anemia Infettiva Equina, Rinopolmonite, Morbo Coitale Maligno, Metrite Equina Contagiosa, Morva. Nel corso del 2014 verranno effettuati, dai Distretti Veterinari, tutti i controlli richiesti; nella seguente tabella vengono schematizzate le frequenze dei controlli per le malattie infettive degli equini (fonte UO Veterinaria Regione Lombardia).

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3.1.49./3.1.50. Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica (DDG 11358 del 5 dicembre 2012) Secondo la DDG 11358 del 5 dicembre 2012, gli animali selvatici possono rappresentare i serbatoi, i vettori o semplicemente gli ospiti occasionali, non solo di agenti eziologici responsabili di patologie di comune riscontro nella fauna selvatica, ma anche di patologie emergenti, talora anche a carattere zoonosico; quindi, la fauna selvatica rappresenta un valido ed efficace bioindicatore ambientale e sanitario. Eventuali patologie della fauna selvatica possono determinare rilevanti implicazioni sanitarie, ecologiche ed economiche, non solo nella gestione e conservazione delle specie selvatiche, ma anche nei confronti della sanità animale e della salute pubblica.

Piano Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica

Dettagli dell'attività

Nel corso del 2015 proseguirà l’attività che comprenderà i seguenti punti: - incontro con le rappresentanze locali degli enti e associazioni che hanno

contribuito all’attuazione del piano: Provincia, ATC, IZSLER, ecc per informare sull’esito dell’attività 2014;

- campionamenti ematici sulle lepri di cattura (120 su 6 ATC); - cattura da parte del personale del settore caccia e Pesca della Provincia di

50 volatili delle specie previste: Cornacchia Grigia (Corvus corone cornix), Gazza (Pica pica), Tortora dal collare orientale (Streptopelia decaocto).

categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio

Costituire mappe di rischio per singole patologie a carattere epidemico, zoonosico e/o emergente, al fine di pianificare a livello regionale un’adeguata attività di controllo.

metodi e tecniche Controlli anatomo-patologici, sierologici e virologici (Laboratorio di riferimento IZSLER).

Rendicontazione Rapporto sull’attività redatto dal referente del piano

Indicatore Attività svolta / Attività programmata

tipologia equidi Anemia Infettiva Arterite/CEM/MCM/Morva

% allevamenti controllati frequenza % allevamenti controllati frequenza

Da produzione ----- ----- ----- -----

Manifestazioni equestri 100% biennale ----- -----

stalloni 100% annuale 100% annuale

Indicatore n. controlli effettuati / n. controlli richiesti = 1

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3.1.51.1./3.1.51.2. Attività in campo apistico La programmazione del settore apistico non è ancora possibile, perché si è in attesa di indicazioni regionali circa la sostituzione della rete regionale di monitoraggio con il nuovo progetto di ricerca ministeriale “Studio della fattibilità per ridurre l’incidenza delle malattie denunciabili delle api mediante l’applicazione di buone pratiche apistiche”.

Anche per quanto riguarda la sorveglianza sulla presenza di Aethina tumida, si attendono specifiche disposizioni regionali circa i criteri di attuazione. Il completamento dell’anagrafe apistica nazionale, già attuata da circa tre anni in Regione Lombardia, prevederà incontri di formazione con

gli apicoltori per l’illustrazione delle nuove applicazioni. 3.1.52. Riproduzione animale

Piano Riproduzione animale

Dettagli dell'attività Decreto DG Sanità n.446/2009

modalità rendicontazione su apposito modulo regionale con i dati della DGA della Provincia

modalità di verifica (indicatori) n. controlli effettuati/n. controlli programmati ≥ 1

Stima attività 27 interventi suddivisi fra i vari distretti Il controllo sulla riproduzione animale è stato il primo esempio di piano di controllo integrato fra diverse Autorità competenti. I dettami della normativa nazionale e locale prevedono che ASL conduca in modo autonomo i controlli sulle strutture della riproduzione animale, mentre esegua, in modo congiunto e coordinato con operatori dell’amministrazione provinciale, i controlli sugli operatori pratici di fecondazione artificiale, sui veterinari operatori di fecondazione artificiale e sugli allevamenti in cui si pratica la fecondazione artificiale. Sulla base delle strutture esistenti sul territorio dell’ASL e delle risorse disponibili, seguendo le indicazioni contenute nel DDGS 446 del 22/01/2009, nel 2015 saranno condotti, da parte dei veterinari ASL i controlli elencati in tabella.

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Gruppo/ Genere Tipo Struttura Codice

Univoco LR controlli

suidi Centro produzione materiale seminale o di embrioni -- NAZIONALE MN0101C 6 2

bovidi Recapito -- NAZIONALE MN0006R 2 1

equidi Stazione di monta pubblica -- NAZIONALE MN0123P 3 1

equidi Stazione di inseminazione artificiale equina -- NAZIONALE MN0101H 4 1

equidi Stazione di monta pubblica -- NAZIONALE MN0120P 3 1

equidi Stazione di inseminazione artificiale equina -- NAZIONALE MN0002H 4 1

equidi Stazione di monta pubblica -- NAZIONALE MN0126P 3 1

equidi Stazione di monta pubblica -- NAZIONALE MN0128P 3 1

equidi Stazione di monta naturale privata per gli equini -- NAZIONALE MN0121E 2 2016

bovidi Recapito -- NAZIONALE MN0007R 2 1

suidi Centro produzione materiale seminale o di embrioni -- NAZIONALE MN0102C 6 2

equidi Stazione di monta pubblica -- NAZIONALE MN0122P 3 1

equidi Stazione di monta pubblica -- NAZIONALE MN0124P 3 1

equidi Stazione di monta pubblica -- NAZIONALE MN0125P 3 1

equidi Stazione di monta pubblica -- NAZIONALE MN0001P 3 1

bovidi Recapito -- NAZIONALE MN0004R 2 2016

bovidi Recapito -- NAZIONALE MN0005R 2 1

bovidi Gruppo raccolta embrioni -- NAZIONALE MN0001S 8 2

bovidi Recapito -- NAZIONALE MN0008R 2 1

equidi Stazione di monta pubblica -- NAZIONALE MN0105P 3 1

equidi Stazione di inseminazione artificiale equina -- NAZIONALE MN0102H 4 1

equidi Recapito -- NAZIONALE MN0009R 2 2016

equidi Centro produzione materiale seminale o di embrioni -- NAZIONALE MN0103C 6 2

equidi Centro magazzinaggio sperma -- COMUNITARIO IT07MEQ 10 2

equidi Stazione di monta pubblica -- NAZIONALE MN0129P 3 1

totale 27

In aggiunta, saranno controllati, sempre congiuntamente con funzionari della amministrazione provinciale, 32 allevamenti bovini (e relativi operatori pratici di fecondazione artificiale e/ veterinari operatori) e 8 allevamenti suini da riproduzione, che effettuano la fecondazione artificiale aziendale. Gli elenchi di tali controlli, estratti in modalità casuale mediante l’utilizzo di un generatore di numeri casuali, sono stati già inviati all’amministrazione provinciale e saranno a breve comunicati ai distretti. Per la particolare modalità di esecuzione di questo tipo di controlli, non potrà essere rispettata la regola di accorpare tutti i controlli in un’unica sessione. Per i controlli sulle strutture della riproduzione animale ci si avvarrà della modulistica allegata alla DGR 4536 del 19/12/2012 (inserita nella cartella di rete Bacheca/riproduzione animale), mentre la rendicontazione sarà effettuata con l’apposito modulo, presente nella stessa cartella.

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3.2. Piani di controllo sull'Anagrafe e sulle strutture di detenzione degli animali d’affezione Regione Lombardia sta predisponendo il piano triennale randagismo 2015 – 2017, che vedrà coinvolte, tutte o in parte, numerose azioni relative a diverse aree d’intervento, quali: educazione sanitaria e zoofila verso le scuole e la cittadinanza, controllo demografico della popolazione animale con progetti di sterilizzazione, prevenzione del randagismo, con attivazione di nuovi servizi dell’Anagrafe degli animali d’affezione (“Cerco/adotto un cane/gatto”, “ SMS restituzione animali smarriti”), progetti per incrementare l’identificazione e le iscrizioni in anagrafe, controlli congiunti sulla corretta identificazione dei cani, predisposizione di iniziative quali “Il mese del microchip gratuito” e altre ancora. In attesa della definizione del piano, vengono riproposte ed aggiornate le attività intraprese nel triennio precedente. 3.2.1. Verifica in strutture veterinarie private del rispetto delle procedure di registrazione dei cani in anagrafe Per il 2015, è prevista l’effettuazione di controlli documentali a campione presso gli ambulatori dei Veterinari Liberi Professionisti accreditati, per verificare il rispetto di quanto previsto dal DDUO n. 15742 del 29/12/2008, relativamente alla registrazione dei seguenti eventi: − cambio di proprietà e/o detenzione; − cambio di residenza proprietario/detentore; − smarrimento/furto o decesso; − numero di forzature effettuate e relativa documentazione agli atti. La categorizzazione del rischio per indirizzare i controlli, si baserà sul numero di forzature effettuate.

Piano Verifica del rispetto delle procedure di registrazione dei cani in ACR

Attività

Effettuare controlli documentali presso gli ambulatori dei Veterinari Liberi Professionisti accreditati ACR, per verificare il rispetto di quanto previsto dal DDUO n. 15742 del 29/12/2008. La categorizzazione del rischio per indirizzare i controlli, si baserà sul numero di forzature effettuate da parte delle strutture veterinarie private.

modalità rendicontazione In applicativo Monitoraggio attività veterinarie (MAIA)

modalità di verifica Trimestrale

Indicatori n. strutture vet private controllate / n. strutture vet private accreditate ACR ≥ 0,50

Programmazione controlli su ambulatori accreditati ACR

Strutture vet. accreditate ACR n. controlli minimi previsti

DV Asola/Guidizzolo 17 9

DV Mantova 21 11

DV Quistello 14 7

DV Viadana 5 3

Totale 57 30

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3.2.2. Verifica sulle vaccinazioni antirabbiche

Piano Verifica sulle vaccinazioni antirabbiche

Dettagli dell'attività

DDUO n. 13996/ 2009; DDUO 1874/2010; Circolare Regione Lombardia n.8 del 09/03/2010 Verranno condotte verifiche della corretta registrazione in ACR delle vaccinazioni antirabbiche effettuate dai veterinari LLPP su cani e gatti (questi ultimi solo se identificati e registrati in ACR) all’atto del rilascio del passaporto per l’espatrio. Per quanto riguarda gli obblighi relativi alla vaccinazione antirabbica dei cani a seguito dei greggi vaganti vedere paragrafo 3.2.9.1. Sorveglianza sullo spostamento degli animali per ragioni di pascolo

modalità rendicontazione Applicativo Informatico Regionale (stampa da ACR) e applicativo Monitoraggio attività veterinarie (MAIA)

modalità di verifica (indicatori) Attività effettuata/Attività programmata ≥ 1

Controlli programmati

20/DVET (o 100%, se n. passaporti rilasciati < a 20)

La dimostrazione dell’attività di controllo eseguita sull’avvenuta registrazione in ACR della vaccinazione da parte dei veterinari LLPP avviene mediante stampa da ACR della pagina relativa. 3.2.3./3.2.4./3.2.5./3.2.6. Verifica del rispetto dei requisiti previsti dal Reg. reg. n. 2/2008 nei canili rifugio, nelle strutture di detenzione di animali d'affezione, nelle strutture commerciali di animali d'affezione e nelle pensioni. Sono previsti controlli da eseguire mediante l’apposita check list regionale, secondo la tabella seguente.

Piano Verifica del rispetto dei requisiti previsti dal Reg. reg. n. 2/2008

modalità rendicontazione In applicativo Monitoraggio attività veterinarie (MAIA)

modalità di verifica Trimestrale

Indicatori N. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1

C. rifugio Strutture di detenzione Str. commerciali Pensioni

distretti n. n. contr.

n. allev.

n. in derog

n. amat.

tot. strutt.

n. contr. n. n.

contr. n. n. contr.

DVET Asola/Guidizzolo 1 2 2 0 0 3 3 0 0 3 1

DVET Mantova 2 4 13 1 1 16 7 1 1 6 3

DVET Ostiglia/Suzzara 1 2 8 0 0 9 4 0 0 1 0

DVET Viadana 0 0 3 0 1 4 2 0 0 2 1

Totale 4 8 26 1 2 32 16 1 1 12 5

In particolare, vanno svolti: due controlli annuali nei canili rifugio: uno da parte del Distretto competente ed uno da

parte del gruppo interdistrettuale, nel corso del quale verrà anche svolta, una verifica della modalità di compilazione delle specifiche check list da parte del veterinario ufficiale competente per territorio;

un controllo annuale nelle strutture commerciali;

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almeno nel 50% della totalità delle strutture zoofile, pensioni, allevamenti, strutture amatoriali;

intensificazione dei controlli sulla struttura autorizzata in deroga. Particolare attenzione dovrà essere posta riguardo alla verifica della corrispondenza tra i soggetti presenti presso le strutture ed i soggetti registrati in ACR in capo alle stesse. In tutti i casi in cui solo una parte delle strutture appartenenti ad una categoria deve essere controllata, la scelta deve essere operata dal Direttore del Distretto secondo criteri documentati.

3.2.7 (1/2). Attuare iniziative rivolte ai Comuni per ridurre il fenomeno della mancata identificazione dei cani. L’attuazione del progetto prevede due ambiti di attività: - il primo riguarda i contatti che i Distretti Veterinari dovranno garantire verso le amministrazioni comunali, per sensibilizzarle ad attuare interventi di comunicazione alla cittadinanza, finalizzati ad incrementare il numero dei cani correttamente identificati, e a mettere in campo eventuali controlli in piazze, pubbliche vie, abitazioni, aziende agricole o altri luoghi ritenuti utili al raggiungimento dell’obiettivo; i DVET, oltre a promuovere incontri con le pubbliche amministrazioni, dovranno, con la collaborazione dell’U.O. dipartimentale “Randagismo e Igiene Urbana”, predisporre materiale (manifesti, depliants o pieghevoli) da proporre ai Sindaci o ai responsabili tecnici dei comuni, per la successiva distribuzione alla popolazione;

- con il secondo ambito di attività viene riproposta la positiva esperienza che i DVET e alcuni comuni hanno condotto nel 2013 e 2014, effettuando controlli congiunti sulla corretta identificazione dei cani; per il 2015, dovranno essere coinvolti almeno tre comuni, dei quali, almeno uno deve appartenere al gruppo di quelli che non sono ancora stati coinvolti nell’attività. Applicati tali criteri, ogni DVET può scegliere di svolgere attività aggiuntive con altri Comuni. I controlli riguarderanno la verifica della corretta identificazione dei cani presenti presso gli allevamenti rurali, oltre che presso giardini e zone urbane ed, eventualmente, in presenza degli agenti della Polizia Locale, anche presso le abitazioni private; gli animali saranno esaminati con l’apposito lettore per verificare la presenza del microchip o controllati visivamente per verificare il tatuaggio e tali identificativi dovranno corrispondere a quanto registrato in ACR; nel caso in cui i cani non siano regolarmente identificati e/o registrati in Anagrafe, si procederà con le sanzioni previste dalla normativa. Tutti i controlli dovranno essere registrati in Fattoria (cod. prestazione P5208).

Piano Attuare iniziative rivolte ai Comuni per ridurre il fenomeno della mancata identificazione dei cani

Attività 1

Contattare i Comuni del territorio di competenza, secondo indicazioni dipartimentali, per sensibilizzarli ad interventi di comunicazione rivolti alla cittadinanza e finalizzati ad incrementare il numero dei cani correttamente identificati

Attività 2 Programmare e operare controlli congiunti con la Polizia Locale di almeno tre Comuni del DVET

modalità rendicontazione Relazione sull’attività svolta

modalità di verifica Trimestrale

Indicatore attività 1 n. Comuni contatti, secondo indicazioni Dipartimentali / n. Comuni presenti nel DVET ≥ 0,90

Indicatore attività 2 N Comuni del DVET coinvolti nei controlli della corretta identificazione dei cani ≥ 3

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3.3. Programmazione e attuazione del controllo ufficiale nel settore Sicurezza alimentare ed export Paesi Terzi (Area Igiene degli alimenti di origine animale - Area B – e Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche – Area C) 3.3.1. Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici dell’area Sicurezza alimentare La programmazione delle attività previste dagli obiettivi strategici del settore della sicurezza alimentare è stata preceduta dall’applicazione della scorecard locale riportata nel Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2015/2018 (vedi Premessa, pag. 1). I risultati, riportati nella tabella seguente, considerati nel contesto del territorio di Mantova, permettono di effettuare una graduazione delle priorità da assegnare ai diversi settori d’intervento. Per il 2015, è possibile che l’obiettivo strategico “Definizione di misure di flessibilità applicabili nel rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali”, sia realizzato solo parzialmente attraverso un’attività di comunicazione rivolta agli operatori del settore alimentare (OSA), per informarli dell’iniziativa e per raccogliere eventuali osservazioni o proposte.

Valutazione rilevanza locale degli obiettivi strategici

obiettivo criticità (%)

Ricerca di PCB/Diossine 88

Piano monitoraggio MSU e abbattimento bovine a fine carriera in allevamento 71

Supporto all’internazionalizzazione delle imprese del settore alimentare 67

Definizione di misure di flessibilità applicabili nel rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare, salute e benessere degli animali 63

3.3.2. Categorizzazione del rischio nel settore sicurezza alimentare Per la programmazione delle attività 2015, seguendo le indicazioni fornite dall’UO Veterinaria, sono confermati i criteri di graduazione del rischio già applicati nel 2014, anche se tra fine 2014 e inizio 2015, ogni stabilimento riconosciuto è stato valutato con la nuova scheda riportata nel PRISPV 2015/2018. Durante l’anno saranno effettuati ulteriori valutazioni e confronti per garantire la massima uniformità e saranno misurati i risultati dei controlli precedenti (dati storici); per un approfondimento dell’argomento, si suggerisce di consultare lo specifico capitolo del PRISPV 2015/2018. L’attività 2015 negli impianti riconosciuti tiene conto degli attributi “Industriale”, “Non industriale”, “Industriale Usa”, “Industriale Paesi Terzi”, “Non industriale Paesi Terzi”, che sono stati assegnati alle diverse unità. Mentre gli attributi “Industriale” e “Non industriale” incidono direttamente sui controlli programmati, quelli riguardanti condizioni legate a “Paesi terzi” o “USA” orientano per l’effettuazione di Supervisioni aggiuntive. Diversi sono i criteri utilizzati per la graduazione del rischio negli impianti registrati; per questo settore, seguendo le indicazioni contenute nel PRISPV 2015/2018 (tabella fig. 87, pag. 104) e valutando i risultati dei controlli 2014 (si veda, al riguardo, il cap. 2.4.6), che rispecchiano l’impostazione della tabella citata, sono stati assegnati i livelli di rischio per tipologia d’impianto. Solo per facilitare la gestione informatizzata (SIVI) di quelle tipologie d’impianti, per le quali è prevista una percentuale di unità operative da controllare inferiore al 100%, è stata artatamente operata una distinzione del livello di rischio all’interno della stessa tipologia, essendo questo l’unico modo di gestire nominalmente gli impianti da sottoporre a controllo.

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3.3.3.1/3.3.3.2./3.3.3.3/3.3.3.4. Controllo sulle attività di macellazione La maggior parte del personale veterinario appartenente all’area di Igiene degli Alimenti di Origine Animale è dedicato al controllo della macellazione: negli impianti industriali di grandi dimensioni operano équipes composte da veterinari dirigenti ASL, coadiuvati da veterinari liberi professionisti, incaricati dall’ASL per sopperire alle carenze di personale dei Distretti Veterinari. Per il 2015, le attività che dovranno essere svolte nei macelli non sono di facile previsione, perché il settore è interessato da importanti cambiamenti: un macello industriale di bovini ha già avviato un radicale intervento di ristrutturazione e da maggio dovrebbe raddoppiare il numero dei capi macellati, con evidenti conseguenze nell’organizzazione dei controlli. Un macello di suini, che aveva sospeso l’attività nel 2014, potrebbe riavviare le macellazioni. Per questo motivo, l’ASL, per adeguare le risorse alle esigenze attualmente prevedibili, ha attivato la procedura per la selezione di veterinari dirigenti a tempo determinato. I controlli veterinari diretti alla macellazione riguardano il benessere animale, le malattie trasmissibili all’uomo e agli animali e patologie o lesioni di varia origine; alla macellazione è collegata anche un’intensa attività di prelievo per ricercare nelle carni, negli organi e nei liquidi biologici, residui di sostanze vietate, farmaci utilizzati impropriamente e contaminanti ambientali. Per approfondire questo argomento si rimanda al capitolo specifico che tratta del Piano Nazionale Residui (vedi cap. 3.5). Tutti i risultati dei controlli veterinari sono registrati in appositi applicativi e, oltre ai dati sanitari, considerata l’importanza che assume per l’ASL di Mantova l’attività veterinaria svolta nei macelli, sono registrati anche i dati riguardanti la gestione delle attività, che forniscono importanti indicatori di processo utili alla valutazione della perfomance (ore veterinarie effettivamente dedicate al controllo della macellazione dei singoli impianti, ore veterinarie/ore macellazione, tempo medio complessivo dedicato dai veterinari ASL a ciascun capo macellato) e alla determinazione dei contributi sanitari da addebitare alle ditte.

Stima del tempo dedicato annualmente dall’ASL di Mantova al controllo della macellazione (*) 42.000 h

Rapporto ore veterinarie/ore macellazione (macelli ind. bovini) 5/1

Rapporto ore veterinarie/ore macellazione (macelli ind. suini) 3/1

Stima tempo medio “veterinario” dedicato per capo suino macellato in impianti industriali ASL MN 40 sec

Stima tempo medio “veterinario” dedicato per capo bovino macellato in impianti industriali ASL MN 06 min. (* la stima non tiene conto dell’incremento di attività che potrebbe interessare uno o due impianti, dal secondo semestre 2015. Affinché i risultati ottenuti con i controlli eseguiti sugli animali macellati possano essere valorizzati ai fini statistici ed epidemiologici, per il 2015, tutti i dati riguardanti le partite di suini macellati negli impianti industriali dovranno essere registrati nell’applicativo CheckUp (vedi cap. 2.21.2); continua, inoltre, per tutti i macelli, l’attività di approfondimento diagnostico svolta in collaborazione con l’IZSLER. Per i macelli di bovini, è confermata la registrazione in Checkup delle informazioni riguardanti i controlli sul benessere effettuati all’arrivo degli animali in macello; quando sono conferiti animali non trasportabili o che giungono in condizioni che meritano approfondimenti, è necessario effettuare gli accertamenti che sono obbligatori per animali MSU conferiti ai macelli (es. batteriologico e ricerca sostanze inibenti). Anche per il 2015, in tutti i macelli, dovrà essere posta particolare attenzione alle informazioni sulla catena alimentare che devono accompagnare gli animali, in relazione agli obblighi che il legislatore pone in carico al macellatore e all’allevatore; i risultati

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dovranno essere sinteticamente riportati nella relazione annuale che dovrà essere redatta per ciascun impianto (secondo indicazioni fornite gli anni scorsi). 3.3.4.1./3.3.4.2./3.3.4.3./3.3.4.4. Controlli ufficiali in impianti riconosciuti e registrati 1) Controlli ufficiali in impianti riconosciuti I controlli ufficiali da effettuare negli impianti riconosciuti sono sintetizzati nella tabella seguente; i dati servono per orientare i Direttori dei DVET nella gestione delle attività, ma forniscono anche utili riferimenti per il monitoraggio periodico del livello di raggiungimento degli obiettivi.

Piano Programmazione controlli ufficiali (audit e ispezioni) in impianti riconosciuti

modalità rendicontazione MAIA, secondo indicazioni DPV (fonte dati SIVI)

modalità di verifica Trimestrale tramite report SIVI

Indicatori n. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 0,95

Audit programmati Ispezioni programmate Totale

DVET Asola/Guidizzolo 43 36 79

DVET Mantova 72 50 122

DVET Ostiglia/Suzzara 60 19 79

DVET Viadana 66 30 96

Totale 241 135 376 Nella tabella che segue sono riportati i criteri di programmazione applicati agli impianti riconosciuti; per quelli iscritti in liste di esportazione verso Paesi terzi e USA, sono considerati anche gli interventi di supervisione e/o di verifica requisiti.

Criteri programmazione impianti riconosciuti (A= audit, I= ispezioni) LR1 LR2 LR3 LR4

Tipologia Impianto Prevalente Attributo A I A I A I A I

Sez. 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Ind 1 3 1 2 1 1 1 0 Sez. 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Non ind 1 2 1 1 1 0 0 1 Sez. 0 - Attività generali - Centro di riconfez. Ind 1 3 1 2 1 1 1 0 Sez. 0 - Attività generali - Centro di riconfez. Non ind 1 2 1 1 1 0 0 1 Sez. I - Carni di ungulati domestici - Lab. di sez. Ind 2 3 1 3 1 2 1 1 Sez. I - Carni di ungulati domestici - Lab. di sez. Ind Export PT 3 3 2 3 2 2 2 1 Sez. I - Carni di ungulati domestici - Lab. di sez. Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0

Sez. I - Carni di ungulati domestici - Lab. di sez. Non Ind Export PT 2 3 2 2 2 1 2 0

Sez. I - Carni di ungulati domestici - Macello Ind 2 5 1 5 1 3 1 1 Sez. I - Carni di ungulati domestici - Macello Ind Export PT 3 5 2 5 2 3 2 1 Sez. I - Carni di ungulati domestici - Macello Ind USA 9 5 8 5 8 3 8 1 Sez. I - Carni di ungulati domestici - Macello Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0 Sez. II - Carni di pollame e di lagomorfi - Lab. di sez. Ind 2 3 1 3 1 2 1 1 Sez. II - Carni di pollame e di lagomorfi - Lab. di sez. Ind Export PT 3 3 2 3 2 2 2 1 Sez. II - Carni di pollame e di lagomorfi - Lab. di sez. Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0

Sez. II - Carni di pollame e di lagomorfi - Lab. di sez. Non Ind Export PT 2 3 2 2 2 1 2 0

Sez. II - Carni di pollame e di lagomorfi - Macello Ind 2 5 1 5 1 3 1 1 Sez. II - Carni di pollame e di lagomorfi - Macello Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0 Sez. IX – Latte/prod. a base di latte - Centro racc. Ind 1 3 1 2 1 1 1 0 Sez. IX - Latte/prod. base latte - Centro di raccolta Non ind 1 2 1 1 1 0 0 1 Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di stagionatura Ind 1 3 1 2 1 1 1 0 Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di stagionatura Non ind 1 2 1 1 1 0 0 1 Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di trasformaz. Ind 2 3 1 3 1 2 1 1 Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di trasformaz. Ind Export PT 3 3 2 3 2 2 2 1 Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di trasformaz. Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0

Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab di trasformaz. Non Ind Export PT 2 3 2 2 2 1 2 0

Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab tratt termico Ind 2 3 1 3 1 2 1 1 Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab tratt termico Ind Export PT 3 3 2 3 2 2 2 1 Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab tratt termico Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0

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Sez. IX - Latte/prod. base latte - Stab tratt termico Non Ind Export PT 2 3 2 2 2 1 2 0

Sez. V - Carni macinate, preparaz. carni e carni separate meccanicamente - Lab. di carni macinate Ind 2 3 1 3 1 2 1 1

Sez. V - Carni macinate, preparaz. carni e carni separate meccanicamente - Lab. di carni macinate Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0

Sez. V - Carni macinate, preparaz. carni e carni separate meccanicamente - Lab. di preparaz. carni Ind 2 3 1 3 1 2 1 1

Sez. V - Carni macinate, preparaz. di carni e carni separate meccanicamente - Lab. di preparaz. carni Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0

Sez. VI - Prodotti a base di carne - Stab trasformaz. Ind 2 3 1 3 1 2 1 1 Sez. VI - Prodotti a base di carne - Stab trasformaz. Ind Export PT 3 3 2 3 2 2 2 1 Sez. VI - Prodotti a base di carne - Stab trasformaz. Ind USA 7 5 6 5 6 3 6 1 Sez. VI - Prodotti a base di carne - Stab trasformaz. Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0

Sez. VI - Prodotti a base di carne - Stab trasformaz. Non Ind Export PT 2 3 2 2 2 1 2 0

Sez. VIII - Prodotti della pesca - Locale di macellazione di prodotti di acquacoltura Ind 2 5 1 5 1 3 1 1

Sez. VIII - Prodotti della pesca - Locale di macellazione di prodotti di acquacoltura Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0

Sez. VIII - Prodotti della pesca - Stab trasformaz. Ind 2 3 1 3 1 2 1 1 Sez. VIII - Prodotti della pesca - Stab trasformaz. Ind Export PT 3 3 2 3 2 2 2 1 Sez. VIII - Prodotti della pesca - Stab trasformaz. Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0

Sez. VIII - Prodotti della pesca - Stab trasformaz. Non Ind Export PT 2 3 2 2 2 1 2 0

Sez. X - Uova e ovoprodotti - Centro imball uova Ind 1 3 1 2 1 1 1 0 Sez. X - Uova e ovoprodotti - Centro di imball uova Non ind 1 2 1 1 1 0 0 1 Sez. X - Uova e ovoprodotti - Stab di trasformaz. Ind 2 3 1 3 1 2 1 1 Sez. X - Uova e ovoprodotti - Stab di trasformaz. Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0 Sez. XI - Cosce di rana e lumache - Stab trasformaz. Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0 Sez. XII - Grassi animali fusi - Stab di trasformaz. Ind 2 3 1 3 1 2 1 1 Sez. XII - Grassi animali fusi - Stab di trasformaz. Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0 Sez. XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stab di trasformaz. Ind 2 3 1 3 1 2 1 1

Sez. XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stab di trasformaz.

Ind Export P.Terzi 3 3 2 3 2 2 2 1

Sez. XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stab di trasformaz. Non ind 1 3 1 2 1 1 1 0

Sez. XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stab di trasformaz.

Non Ind/Export PT 2 3 2 2 2 1 2 0

Sez. XIV - Gelatine - Centro di raccolta Non ind 1 2 1 1 1 0 0 1

Nelle tabelle seguenti è riportata, per ogni DVET, la previsione complessiva dei controlli, suddivisi per tipologia, attributo e livello di rischio; non figurano i controlli specifici svolti in occasione delle sedute di macellazione, che dipendono dall’attività degli impianti. Il criterio, comunque, prevede che sia effettuato un controllo per ciascuna giornata di macellazione e si stima che tale attività corrisponda, nel 2015, ad un numero indicativo di circa 1.900 interventi. Come principio generale, viene stabilito che negli impianti di macellazione, i controlli che si susseguono in tempi diversi nel corso della stessa giornata siano registrati in SIV come unico controllo; l’attività, svolta prevalentemente nei macelli industriali, deve essere ricompresa nei tempi previsti per la macellazione.

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Controlli ufficiali impianti riconosciuti DVET Asola - Guidizzolo

Tipologia Impianto prevalente Attributo LR

Criteri

Imp

totale contr. ufficiali

N° Audit unitari

N° Ispez.

unitarie % Audit Ispez.

Sezione 0 - Attività generali - Centro di riconfezionamento Non industriale 4 0 1 100 2 0 2

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Industriale 3 1 1 100 2 2 2

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Non Industriale 4 0 1 100 2 0 2

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento Non industriale 4 1 0 100 0 0 0

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Industriale 3 1 3 100 1 1 3

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Industriale 4 1 1 100 1 1 1

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Non industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Non industriale 4 1 0 100 6 6 0

Sezione II - Carni di pollame e di lagomorfi - Laboratorio di sezionamento Non industriale 3 1 1 100 2 2 2

Sezione II - Carni di pollame e di lagomorfi - Laboratorio di sezionamento Non industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di stagionatura Non Industriale 4 0 1 100 4 0 4

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Industriale 3 1 2 100 2 2 4

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Industriale 4 1 1 100 2 2 2

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 2 100 1 2 2

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 3 1 1 100 2 2 2

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 4 1 0 100 5 5 0

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trattamento termico

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 2 100 1 2 2

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Industriale 4 1 1 100 1 1 1

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione

Industriale/Export Paesi Terzi 2 2 3 100 1 2 3

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 3 1 1 100 2 2 2

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 4 1 0 100 6 6 0

Sezione VIII - Prodotti della pesca - Locale di macellazione di prodotti di acquacoltura

Non industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione XI - Cosce di rana e lumache - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 3 1 1 100 1 1 1

totale 48 43 36

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Controlli ufficiali impianti riconosciuti DVET Mantova

Tipologia Impianto prevalente Attributo LR

Criteri

Imp

totale contr. ufficiali

N° Audit unitari

N° Ispez.

Unitarie % Audit Ispez.

Sezione 0 - Attività generali - Centro di riconfezionamento Non industriale 4 0 1 100 5 0 5

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Non Industriale 3 1 0 100 4 4 0

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Non Industriale 4 0 1 100 2 0 2

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Industriale 2 1 5 100 1 1 5

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 3 100 1 2 3

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Non industriale 3 1 1 100 2 2 2

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Non industriale 4 1 0 100 5 5 0

Sezione II - Carni di pollame e di lagomorfi - Laboratorio di sezionamento

Non industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Centro di raccolta Non Industriale 4 0 1 100 1 0 1

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di stagionatura

Non Industriale 4 0 1 100 1 0 1

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione

Industriale 3 1 2 100 1 1 2

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione

Industriale 4 1 1 100 1 1 1

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 2 100 4 8 8

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione

Non Industriale 4 1 0 100 16 16 0

Sezione V - Carni macinate, preparazioni di carni e carni separate meccanicamente - Laboratorio di carni macinate

Industriale 3 1 2 100 1 1 2

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Industriale 4 1 1 100 3 3 3

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Industriale/USA 3 6 3 100 1 6 3

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 3 1 1 100 10 10 10

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 4 1 0 100 10 10 0

Sezione VIII - Prodotti della pesca - Stabilimento di trasformazione Industriale 4 1 1 100 1 1 1

totale 71 72 50

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Controlli ufficiali impianti riconosciuti DVET Ostiglia - Suzzara

Tipologia Impianto prevalente Attributo LR Criteri

Imp

totale contr. ufficiali

N° Audit unitari

N° Ispez. Unitarie % Audit Ispez.

Sezione 0 - Attività generali - Centro di riconfezionamento Non industriale 3 1 0 100 1 1 0

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Non Industriale 3 1 0 100 3 3 0

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento Non industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento

Non Industriale/Export Paesi Terzi

3 2 1 100 1 2 1

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 3 100 1 2 3

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Non industriale 2 1 2 100 1 1 2

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Non industriale 4 1 0 100 4 4 0

Sezione II - Carni di pollame e di lagomorfi - Macello Non industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di stagionatura Non Industriale 1 1 2 100 1 1 2

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di stagionatura Non Industriale 3 1 0 100 3 3 0

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 4 1 0 100 23 23 0

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 2 100 1 2 2

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 4 1 0 100 7 7 0

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione

Non Industriale/Export Paesi Terzi

3 2 1 100 1 2 1

Sezione X - Uova e ovoprodotti - Centro di imballaggio uova Non Industriale 4 0 1 100 1 0 1

Sezione XII - Grassi animali fusi - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stabilimento di trasformazione

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 2 100 1 2 2

Sezione XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stabilimento di trasformazione

Non industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione XIV - Gelatine - Centro di raccolta Non industriale 4 0 1 100 1 0 1

totale 56 59 19

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Controlli ufficiali impianti riconosciuti DVET Viadana

Tipologia Impianto prevalente Attributo LR Criteri

Imp

totale contr. ufficiali

N° Audit unitari

N° Ispez. Unitarie % Audit Ispez.

Sezione 0 - Attività generali - Centro di riconfezionamento Non industriale 4 0 1 100 1 0 1

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Non Industriale 3 1 0 100 1 1 0

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Non Industriale 4 0 1 100 1 0 1

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento Non industriale 2 1 2 100 1 1 2

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento Non industriale 3 1 1 100 3 3 3

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento Non industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento

Non Industriale/Export Paesi Terzi

3 2 1 100 4 8 4

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento

Non Industriale/Export Paesi Terzi

4 2 0 100 1 2 0

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 3 100 1 2 3

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Industriale/USA 3 8 3 100 2 16 6

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Non industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Non industriale 4 1 0 100 3 3 0

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di stagionatura Non Industriale 3 1 0 100 1 1 0

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di stagionatura Non Industriale 4 0 1 100 1 0 1

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 4 1 0 100 8 8 0

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione

Non Industriale/Export Paesi Terzi

4 2 0 100 1 2 0

Sezione V - Carni macinate, preparazioni di carni e carni separate meccanicamente - Laboratorio di preparazione carni

Non Industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 2 1 2 100 1 1 2

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 4 1 0 100 7 7 0

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione

Non Industriale/Export Paesi Terzi

4 2 0 100 1 2 0

Sezione VIII - Prodotti della pesca - Stabilimento di trasformazione Non industriale 4 1 0 100 2 2 0

Sezione X - Uova e ovoprodotti - Centro di imballaggio uova Non Industriale 4 0 1 100 1 0 1

Sezione XII - Grassi animali fusi - Stabilimento di trasformazione Industriale 3 1 2 100 1 1 2

Sezione XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stabilimento di trasformazione

Non industriale 3 1 1 100 1 1 1

totale 48 66 30

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Controlli ufficiali impianti riconosciuti ASL Mantova

Tipologia Impianto prevalente Attributo LR

Criteri

Imp

totale contr. ufficiali

N° Audit unitari

N° Ispez.

Unitarie % Audit Ispez.

Sezione 0 - Attività generali - Centro di riconfezionamento Non industriale 3 1 0 100 1 1 0

Sezione 0 - Attività generali - Centro di riconfezionamento Non industriale 4 0 1 100 8 0 8

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Industriale 3 1 1 100 2 2 2

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Non Industriale 3 1 0 100 8 8 0

Sezione 0 - Attività generali - Deposito frigorifero Non Industriale 4 0 1 100 5 0 5

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento Non industriale 2 1 2 100 1 1 2

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento Non industriale 3 1 1 100 4 4 4

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento Non industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento

Non Industriale/Export Paesi Terzi

3 2 1 100 5 10 5

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Laboratorio di sezionamento

Non Industriale/Export Paesi Terzi

4 2 0 100 1 2 0

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Industriale 2 1 5 100 1 1 5

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Industriale 3 1 3 100 1 1 3

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Industriale 4 1 1 100 1 1 1

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 3 100 3 6 9

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Industriale/USA 3 8 3 100 2 16 6

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Non industriale 2 1 2 100 1 1 2

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Non industriale 3 1 1 100 4 4 4

Sezione I - Carni di ungulati domestici - Macello Non industriale 4 1 0 100 18 18 0

Sezione II - Carni di pollame e di lagomorfi - Laboratorio di sezionamento

Non industriale 3 1 1 100 3 3 3

Sezione II - Carni di pollame e di lagomorfi - Laboratorio di sezionamento

Non industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione II - Carni di pollame e di lagomorfi - Macello Non industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Centro di raccolta Non Industriale 4 0 1 100 1 0 1

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di stagionatura Non Industriale 1 1 2 100 1 1 2

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di stagionatura Non Industriale 3 1 0 100 4 4 0

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di stagionatura Non Industriale 4 0 1 100 6 0 6

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Industriale 3 1 2 100 3 3 6

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Industriale 4 1 1 100 3 3 3

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Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 2 100 5 10 10

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 3 1 1 100 4 4 4

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 4 1 0 100 52 52 0

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trasformazione

Non Industriale/Export Paesi Terzi

4 2 0 100 1 2 0

Sezione IX - Latte e prodotti a base di latte - Stabilimento di trattamento termico

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 2 100 1 2 2

Sezione V - Carni macinate, preparazioni di carni e carni separate meccanicamente - Laboratorio di carni macinate

Industriale 3 1 2 100 1 1 2

Sezione V - Carni macinate, preparazioni di carni e carni separate meccanicamente - Laboratorio di preparazione carni

Non Industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Industriale 4 1 1 100 4 4 4

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione

Industriale/Export Paesi Terzi 2 2 3 100 1 2 3

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 2 100 1 2 2

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Industriale/USA 3 6 3 100 1 6 3

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 2 1 2 100 1 1 2

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 3 1 1 100 14 14 14

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione Non industriale 4 1 0 100 30 30 0

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione

Non Industriale/Export Paesi Terzi

3 2 1 100 1 2 1

Sezione VI - Prodotti a base di carne - Stabilimento di trasformazione

Non Industriale/Export Paesi Terzi

4 2 0 100 1 2 0

Sezione VIII - Prodotti della pesca - Locale di macellazione di prodotti di acquacoltura

Non industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione VIII - Prodotti della pesca - Stabilimento di trasformazione Industriale 4 1 1 100 1 1 1

Sezione VIII - Prodotti della pesca - Stabilimento di trasformazione Non industriale 4 1 0 100 2 2 0

Sezione X - Uova e ovoprodotti - Centro di imballaggio uova Non Industriale 4 0 1 100 2 0 2

Sezione XI - Cosce di rana e lumache - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione XII - Grassi animali fusi - Stabilimento di trasformazione Industriale 3 1 2 100 1 1 2

Sezione XII - Grassi animali fusi - Stabilimento di trasformazione Non Industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stabilimento di trasformazione

Industriale/Export Paesi Terzi 3 2 2 100 1 2 2

Sezione XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stabilimento di trasformazione

Non industriale 3 1 1 100 1 1 1

Sezione XIII - Stomaci, vesciche e intestini trattati - Stabilimento di trasformazione

Non industriale 4 1 0 100 1 1 0

Sezione XIV - Gelatine - Centro di raccolta Non industriale 4 0 1 100 1 0 1

totale 223 240 135

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Per gli impianti iscritti in liste export paesi terzi, è richiesta una relazione annuale, redatta dal veterinario referente e inviata dal Direttore del DVET al DPV, entro il 31/12/2015; il documento dovrà descrivere le condizioni strutturali e gestionali dell’impianto e riportare l’analisi dei risultati ottenuti con i controlli ufficiali (comprese supervisioni e visite di autorità esterne). Particolare attenzione dovrà essere posta ai sistemi di monitoraggio e verifica previsti e attuati dalle ditte; la relazione è finalizzata ad accrescere ulteriormente l’efficacia dei controlli 2016 e dovrà costituire la base per individuare le procedure da indagare maggiormente, sulla base di una graduazione interna del rischio. Parimenti, in ognuno degli impianti iscritti in liste export paesi terzi, entro il 31/03/2015, dovrà essere predisposta la programmazione annuale dei controlli prevedendo procedure da controllare e relativa frequenza. 2) Controlli ufficiali in impianti registrati Di seguito, è riportata la tabella sintetica dei controlli programmati negli impianti registrati.

Piano Programmazione controlli ufficiali (audit e ispezioni) in impianti registrati

Modalità rendicontazione MAIA, secondo indicazioni DPV (fonte dati SIVI)

Modalità di verifica Report SIVI

Indicatori n. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 0,95

Distretto Veterinario Ispezioni Ispez. aggiuntive (etnici) Ispezioni totali Audit Controlli

totali

Asola/Guidizzolo 269 21 290 8 298

Mantova 257 18 275 13 288

Ostiglia/Suzzara 199 12 211 10 221

Viadana 135 6 141 6 147

Totale ASL 860 57 917 37 954 Per la programmazione dei controlli ufficiali da eseguire negli impianti o esercizi registrati, sono state seguite le indicazioni del PRISPV 2015/2018, che alla tabella di fig. 87 (pag. 104), ha individuato raggruppamenti di esercizi per uniformità di rischio relativo. L’applicazione pratica del modello, tuttavia, ha dovuto tener conto di altri fattori quali la numerosità degli impianti presenti sul territorio (non sempre le risorse disponibili consentono il controllo di tutti gli impianti), la competenza non esclusiva del DPV e, in alcuni casi, indicazioni esterne che prevedono controlli minimi annuali in impianti a basso rischio (come accade per i distributori di latte). I criteri di programmazione applicati sono sintetizzati nella tabella che segue; sono riportati anche i controlli aggiuntivi previsti per alcune tipologie di esercizi etnici, riscontrando in tale condizione un maggiore rischio, legato alla possibile scarsa conoscenza delle norme sanitarie in vigore, agli eventuali lunghi trasferimenti subiti dagli alimenti, alle difficoltà linguistiche (spesso associate a problemi di etichettatura), ecc. È significativo, inoltre, cha alcune tipologie di impianto siano controllate in forma congiunta da personale del Dipartimento di Prevenzione Medico e Veterinario e anche autonomamente dal DPM; tali modalità di controllo concorrono a rendere l’attività complessiva più coerente con il livello di rischio e con la numerosità degli esercizi presenti sul territorio. In tale contesto risulta indispensabile il coordinamento dei controlli da svolgere, tramite condivisione della programmazione territoriale fra Distretti Veterinari e DPM (SIAN), per evitare che la stessa unità sia visitata più volte in tempi ravvicinati, fatte salve le situazioni critiche che, effettivamente e consapevolmente, richiedono controlli ripetuti e ravvicinati.

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Tipologia impianto L.R. % Audit Isp. Ispez

etnici

Azienda agrituristica con somministrazione pasti 3 20% 1 * Banco temporaneo per vendita ambulante 3 20% 1

Centro cottura/catering < 500 pasti 3 20% 1 *

Centro cottura/catering > 500 pasti 1 100% 1 * Commercio all'ingrosso di alimenti e bevande, cash and carry 3 100% 1

Deposito conto terzi di alimenti non soggetto a riconoscimento 3 100% 1

Deposito funzionalmente ma non materialmente annesso ad esercizi di produzione e o vendita di alimenti 3 100% 1

Distributore automatico di latte crudo 4 100% 1 Festa popolare fiera 2 * Impianto di macellazione stagionale di suini 3 100% 1 Ipermercato 2 100% 1 1 Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo 3 100% 1 Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria 3 100% 1 1 Laboratorio di produzione e vendita di gelati 3 100% 1 Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di carne 3 100% 1 Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte 3 100% 1 Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna) 3 25% 1

Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna) 3 25% 1

Macelleria e/o polleria 3 100% 1 1 Mensa aziendale 3 20% 1 * Mensa di altre comunità 3 20% 1 * Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo 1 25% 1 * Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti 3 20% 1 * Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti 2 100% 1 * Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 3 20% 1 Negozio mobile per vendita ambulante 3 20% 1 Pescheria 3 100% 1 Piattaforma di distribuzione alimenti 3 100% 1

Produzione di alimenti in allevamento per la vendita diretta al consumatore (miele) 3 50% 1

Raccolta e lavorazione di prodotti dell'apiario 3 50% 1 Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) 2 20% 1 * Superette o supermercato 3 100% 1 Trasporto prodotti deperibili 3 20% 1 Vendita di alimenti surgelati 3 100% 1 Nota: * tipologie di esercizi in cui sono previsti sia controlli congiunti SIAN/DVET che controlli esclusivi SIAN Per consentire un’appropriata registrazione informatizzata dei controlli effettuati negli impianti che appartengono a tipologie da verificare in percentuali < a 100, è prevista, in SIVI, una differente collocazione delle unità operative: il livello di rischio 4 è riservato agli impianti da non controllare in modo programmato nel corso dell’anno, mentre il livello di

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rischio 3 o 2 o 1, secondo indicazioni fornite dal DPV, è da assegnare nominalmente agli impianti che dovranno essere effettivamente controllati. In questi casi, la selezione delle unità da sottoporre a controllo deve essere curata dai Direttori dei DVET che dovranno garantire criteri di selezione documentati e verificabili, quali: i risultati dei controlli precedenti (NC ancora aperte o pregresse gravi NC), il tempo trascorso dall’ultimo controllo, la tipologia di attività svolta (es. preparazione e somministrazione di alimenti crudi, quantità di alimenti lavorati o commercializzati o n. di coperti o pasti), il tipo di utenza a cui l’attività è rivolta, la frequenza con la quale la struttura è coinvolta in allerte alimentari, ecc... Per le feste popolari e le fiere, considerato l’elevato turnover che caratterizza il settore e valutata, anche in questo caso, la competenza non esclusiva del DPV, pur associando l’attività ad un rischio significativo, è previsto che ogni DVET controlli un numero di feste popolari o fiere non inferiore a 4. Di seguito, sono riportate le tabelle utilizzate per determinare il numero degli impianti da controllare, per le tipologie per le quali non è previsto il controllo del 100% delle unità.

DVET Asola/Guidizzolo L.R. Impianti

totali 2015

% Impianti da

controllare

n. impianti da

controllare 2015

Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna) 3 5 25% 2

Raccolta e lavorazione di prodotti dell'apiario 3 3 50% 2

Produzione di alimenti in allevamento per la vendita diretta al consumatore (miele) 3 0 50% 0

Trasporto prodotti deperibili 3 16 20% 4

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 3 24 20% 5

Negozio mobile per vendita ambulante 3 34 20% 7

Banco temporaneo per vendita ambulante 3 3 20% 1

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) 2 226 20% 46

Azienda agrituristica con somministrazione pasti 3 21 20% 5

Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti 3 9 20% 2

Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo 1 11 25% 3

Mensa di altre comunità 3 2 20% 1

Mensa aziendale 3 4 20% 1

Centro cottura/catering < 500 pasti 3 11 20% 3

Festa popolare fiera 2 23 * 4

Nota: * feste popolari e fiere: ogni DVET ne deve controllare un numero non inferiore a 4.

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DVET Mantova L.R. Impianti

totali 2015

% Impianti da

controllare

n. impianti da

controllare 2015

Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna) 3 5 25% 2

Raccolta e lavorazione di prodotti dell'apiario 3 0 50% 0

Produzione di alimenti in allevamento per la vendita diretta al consumatore (miele) 3 6 50% 3

Trasporto prodotti deperibili 3 21 20% 5

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 3 51 20% 11

Negozio mobile per vendita ambulante 3 51 20% 11

Banco temporaneo per vendita ambulante 3 1 20% 1

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) 2 177 20% 36

Azienda agrituristica con somministrazione pasti 3 11 20% 3

Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti 3 41 20% 9

Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo 1 13 25% 4

Mensa di altre comunità 3 2 20% 1

Mensa aziendale 3 9 20% 2

Centro cottura/catering < 500 pasti 3 4 20% 1

Festa popolare fiera 2 4 4 Nota: * feste popolari e fiere: ogni DVET ne deve controllare un numero non inferiore a 4.

DVET Suzzara/Ostiglia L.R. Impianti

totali 2015

% Impianti da

controllare

n. impianti da

controllare 2015

Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna) 3 9 25% 3

Raccolta e lavorazione di prodotti dell'apiario 3 2 50% 1

Produzione di alimenti in allevamento per la vendita diretta al consumatore (miele) 3 0 50% 0

Trasporto prodotti deperibili 3 8 20% 2

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 3 29 20% 6

Negozio mobile per vendita ambulante 3 40 20% 8

Banco temporaneo per vendita ambulante 3 1 20% 1

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) 2 116 20% 24

Azienda agrituristica con somministrazione pasti 3 31 20% 7

Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti 3 16 20% 4

Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo 1 15 25% 4

Mensa di altre comunità 3 1 20% 1

Mensa aziendale 3 7 20% 2

Centro cottura/catering < 500 pasti 3 6 20% 2

Festa popolare fiera 2 4 * 4 Nota: * feste popolari e fiere: ogni DVET ne deve controllare un numero non inferiore a 4.

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DVET Viadana L.R. Impianti

totali 2015

% Impianti da

controllare

n. impianti da

controllare 2015

Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna) 3 3 25% 1

Raccolta e lavorazione di prodotti dell'apiario 3 0 50% 0 Produzione di alimenti in allevamento per la vendita diretta al consumatore (miele) 3 2 50% 1

Trasporto prodotti deperibili 3 24 20% 5

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni 3 17 20% 4

Negozio mobile per vendita ambulante 3 7 20% 2

Banco temporaneo per vendita ambulante 3 12 20% 3

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) 2 98 20% 20

Azienda agrituristica con somministrazione pasti 3 10 20% 2

Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti 3 16 20% 4

Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo 1 13 25% 4

Mensa di altre comunità 3 1 20% 1

Mensa aziendale 3 3 20% 1

Centro cottura/catering < 500 pasti 3 0 20% 0

Festa popolare fiera 2 4 * 4 Nota: * feste popolari e fiere: ogni DVET ne deve controllare un numero non inferiore a 4.

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Nelle tabelle seguenti è riportata la previsione complessiva dei controlli previsti negli impianti registrati dei singoli Distretti Veterinari.

Controlli ufficiali impianti registrati DVET Asola - Guidizzolo

Tipologia Impianto prevalente Attributo LR N°

Audit unitari

N° Ispez. Unitarie Imp

totale contr. ufficiali

Audit Ispez. Azienda agrituristica con somministrazione pasti - 3 0 1 5 0 5

Banco temporaneo per vendita ambulante - 3 0 1 1 0 1

Centro cottura/catering < 500 pasti - 3 0 1 3 0 3

Centro cottura/catering > 500 pasti - 1 1 0 5 5 0

Commercio all'ingrosso di alimenti e bevande, cash and carry - 3 0 1 3 0 3

Deposito funzionalmente ma non materialmente annesso ad esercizi di produzione e o vendita di alimenti

- 3 0 1 6 0 6

Distributore automatico di latte crudo - 4 0 1 4 0 4

Festa popolare, fiera - 2 0 1 4 0 4

Impianto di macellazione stagionale di suini - 3 0 1 3 0 3

Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo - 3 0 1 9 0 9

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria - 3 0 1 34 0 34

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria Etnico 3 0 2 12 0 24

Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte - 3 0 1 3 0 3

Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna)

- 3 0 1 2 0 2

Macelleria e/o polleria - 3 0 1 59 0 59

Macelleria e/o polleria Etnico 3 0 2 9 0 18

Mensa aziendale - 3 0 1 1 0 1

Mensa di altre comunità - 3 0 1 1 0 1

Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo - 1 1 0 3 3 0

Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti - 3 0 1 2 0 2

Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti - 2 0 1 5 0 5

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni - 3 0 1 5 0 5

Negozio mobile per vendita ambulante - 3 0 1 7 0 7

Pescheria - 3 0 1 5 0 5

Raccolta e lavorazione di prodotti dell'apiario - 3 0 1 2 0 2

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) - 2 0 1 46 0 46

Superette o supermercato - 3 0 1 31 0 31

Trasporto prodotti deperibili - 3 0 1 4 0 4

Vendita di alimenti surgelati - 3 0 1 3 0 3

totale 277 8 290

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Controlli ufficiali impianti registrati DVET Mantova

Tipologia Impianto prevalente Attributo LR N°

Audit unitari

N° Ispez. Unitarie Imp

totale contr. ufficiali

Audit Ispez. Azienda agrituristica con somministrazione pasti - 3 0 1 3 0 3

Banco temporaneo per vendita ambulante - 3 0 1 1 0 1

Centro cottura/catering < 500 pasti - 3 0 1 1 0 1

Centro cottura/catering > 500 pasti - 1 1 0 3 3 0 Commercio all'ingrosso di alimenti e bevande, cash and carry - 3 0 1 1 0 1

Deposito conto terzi di alimenti non soggetto a riconoscimento - 3 0 1 4 0 4

Deposito funzionalmente ma non materialmente annesso ad esercizi di produzione e o vendita di alimenti

- 3 0 1 1 0 1

Distributore automatico di latte crudo - 4 0 1 2 0 2

Festa popolare, fiera - 2 0 1 4 0 4 Impianto di macellazione stagionale di suini - 3 0 1 1 0 1

Ipermercato - 2 1 1 6 6 6 Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo - 3 0 1 5 0 5

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria - 3 0 1 26 0 26

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria Etnico 3 0 2 16 0 32

Laboratorio di produzione e vendita di gelati - 3 0 1 1 0 1

Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte - 3 0 1 3 0 3

Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna)

- 3 0 1 2 0 2

Macelleria e/o polleria - 3 0 1 50 0 50

Macelleria e/o polleria Etnico 3 0 2 2 0 4

Mensa aziendale - 3 0 1 2 0 2

Mensa di altre comunità - 3 0 1 1 0 1 Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo - 1 1 0 4 4 0

Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti - 3 0 1 9 0 9

Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti - 2 0 1 4 0 4

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni - 3 0 1 11 0 11

Negozio mobile per vendita ambulante - 3 0 1 11 0 11

Pescheria - 3 0 1 10 0 10

Piattaforma di distribuzione alimenti - 3 0 1 1 0 1 Produzione di alimenti in allevamento per la vendita diretta al consumatore - 3 0 1 3 0 3

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) - 2 0 1 36 0 36

Superette o supermercato - 3 0 1 35 0 35

Trasporto prodotti deperibili - 3 0 1 5 0 5

totale 264 13 275

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Controlli ufficiali impianti registrati DVET Ostiglia/Suzzara

Tipologia Impianto prevalente Attributo LR N°

Audit unitari

N° Ispez. Unitarie Imp

totale contr. ufficiali

Audit Ispez. Azienda agrituristica con somministrazione pasti - 3 0 1 7 0 7

Banco temporaneo per vendita ambulante - 3 0 1 1 0 1

Centro cottura/catering < 500 pasti - 3 0 1 2 0 2

Centro cottura/catering > 500 pasti - 1 1 0 5 5 0 Deposito conto terzi di alimenti non soggetto a riconoscimento - 3 0 1 3 0 3

Distributore automatico di latte crudo - 4 0 1 4 0 4

Festa popolare, fiera - 2 0 1 4 0 4 Ipermercato - 2 1 1 1 1 1 Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo - 3 0 1 3 0 3

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria - 3 0 1 22 0 22

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria Etnico 3 0 2 5 0 10

Laboratorio di produzione e vendita di gelati - 3 0 1 1 0 1

Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna)

- 3 0 1 3 0 3

Macelleria e/o polleria - 3 0 1 51 0 51

Macelleria e/o polleria Etnico 3 0 2 7 0 14

Mensa aziendale - 3 0 1 2 0 2

Mensa di altre comunità - 3 0 1 1 0 1 Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo - 1 1 0 4 4 0

Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti - 3 0 1 4 0 4

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni - 3 0 1 6 0 6

Negozio mobile per vendita ambulante - 3 0 1 8 0 8

Pescheria - 3 0 1 5 0 5 Raccolta e lavorazione di prodotti dell'apiario - 3 0 1 1 0 1

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) - 2 0 1 24 0 24

Superette o supermercato - 3 0 1 32 0 32

Trasporto prodotti deperibili - 3 0 1 2 0 2

totale 208 10 211

161

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Controlli ufficiali impianti registrati DVET Viadana

Tipologia Impianto prevalente Attributo LR N°

Audit unitari

N° Ispez. Unitarie Imp

totale contr. ufficiali

Audit Ispez. Azienda agrituristica con somministrazione pasti - 3 0 1 2 0 2

Banco temporaneo per vendita ambulante - 3 0 1 3 0 3

Deposito conto terzi di alimenti non soggetto a riconoscimento - 3 0 1 3 0 3

Deposito funzionalmente ma non materialmente annesso ad esercizi di produzione e o vendita di alimenti

- 3 0 1 12 0 12

Festa popolare, fiera - 2 0 1 4 0 4 Impianto di macellazione stagionale di suini - 3 0 1 1 0 1

Ipermercato - 2 1 1 2 2 2 Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo - 3 0 1 4 0 4

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria - 3 0 1 16 0 16

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria Etnico 3 0 2 5 0 10

Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di carne - 4 0 1 1 0 1

Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte - 3 0 1 1 0 1

Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna)

- 3 0 1 1 0 1

Macelleria e/o polleria - 3 0 1 23 0 23

Macelleria e/o polleria Etnico 3 0 2 1 0 2

Mensa aziendale - 3 0 1 1 0 1

Mensa di altre comunità - 3 0 1 1 0 1 Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo - 1 1 0 4 4 0

Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti - 3 0 1 4 0 4

Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti - 2 0 1 4 0 4

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni - 3 0 1 4 0 4

Negozio mobile per vendita ambulante - 3 0 1 2 0 2

Pescheria - 3 0 1 2 0 2 Produzione di alimenti in allevamento per la vendita diretta al consumatore - 3 0 1 1 0 1

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) - 2 0 1 20 0 20

Superette o supermercato - 3 0 1 12 0 12

Trasporto prodotti deperibili - 3 0 1 5 0 5

totale 139 6 141

162

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Controlli ufficiali impianti registrati ASL Mantova

Tipologia Impianto prevalente Attributo LR N°

Audit unitari

N° Ispez.

Unitarie Imp

totale contr. ufficiali

Audit Ispez. Azienda agrituristica con somministrazione pasti - 2 0 1 7 0 7

Azienda agrituristica con somministrazione pasti - 3 0 1 10 0 10

Banco temporaneo per vendita ambulante - 3 0 1 6 0 6

Centro cottura/catering < 500 pasti - 3 0 1 6 0 6 Centro cottura/catering > 500 pasti - 1 1 0 13 13 0 Commercio all'ingrosso di alimenti e bevande, cash and carry - 3 0 1 4 0 4

Deposito conto terzi di alimenti non soggetto a riconoscimento - 3 0 1 10 0 10

Deposito funzionalmente ma non materialmente annesso ad esercizi di produzione e o vendita di alimenti

- 3 0 1 19 0 19

Distributore automatico di latte crudo - 4 0 1 10 0 10

Festa popolare, fiera - 2 0 1 16 0 16 Impianto di macellazione stagionale di suini - 3 0 1 5 0 5

Ipermercato - 2 1 1 9 9 9 Laboratorio di produzione annesso a spaccio agricolo - 3 0 1 21 0 21

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria - 3 0 1 98 0 98

Laboratorio di produzione di prodotti gastronomici/rosticceria Etnico 3 0 2 38 0 76

Laboratorio di produzione e vendita di gelati - 3 0 1 2 0 2

Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di carne - 4 0 1 1 0 1

Laboratorio di produzione e vendita di prodotti a base di latte - 3 0 1 7 0 7

Laboratorio di produzione e vendita miele (hobbistica - arnie < 50 pianura < 35 montagna)

- 3 0 1 8 0 8

Macelleria e/o polleria - 3 0 1 183 0 183 Macelleria e/o polleria Etnico 3 0 2 19 0 38 Mensa aziendale - 3 0 1 6 0 6 Mensa di altre comunità - 3 0 1 4 0 4 Mensa ospedaliera, di casa di cura e di riposo - 1 1 0 15 15 0

Mensa scolastica (con preparazione) < 100 pasti - 3 0 1 19 0 19

Mensa scolastica (con preparazione) > 100 pasti - 2 0 1 13 0 13

Negozio commercializzazione al dettaglio alimenti e carni - 3 0 1 26 0 26

Negozio mobile per vendita ambulante - 3 0 1 28 0 28

Pescheria - 3 0 1 22 0 22 Piattaforma di distribuzione alimenti - 3 0 1 1 0 1 Produzione di alimenti in allevamento per la vendita diretta al consumatore

- 3 0 1 4 0 4

Raccolta e lavorazione di prodotti dell'apiario - 3 0 1 3 0 3

Ristorante, trattoria, pizzeria (etc.) - 2 0 1 126 0 126 Superette o supermercato - 3 0 1 110 0 110 Trasporto prodotti deperibili - 3 0 1 16 0 16 Vendita di alimenti surgelati - 3 0 1 3 0 3

totale 888 37 917

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3.3.4.5. Eseguire controlli ufficiali secondo i criteri della semplificazione Lo scorso anno era stata data applicazione al progetto di semplificazione mediante una serie di azioni relative all’informazione degli OSA, da parte di veterinari e tecnici dei servizi veterinari, delle “Linee d’indirizzo per la semplificazione dell’applicazione del sistema HACCP nelle microimprese del settore alimentare”; tenuto conto, quindi, che l’attività di controllo ufficiale sugli OSA che rientrano nella tipologia del controllo semplificato, dovrebbe ormai svolgersi routinariamente secondo tali criteri, la verifica di tale azione si basa sul seguente indicatore:

n. controlli ufficiali eseguiti secondo criteri semplificazione/ n. controlli ufficiali eseguiti su OSA che rientrano nei criteri = 0.85

3.3.5. Eseguire campionamenti nel settore sicurezza alimentare 3.3.5.1./3.3.5.2./3.3.5.3./3.3.5.4/3.3.5.5 Ricerca inibenti nelle carni di suini macellati in giovane età e di Salmonella e Listeria per l’esportazione in USA. Vi sono campionamenti programmati e campionamenti che possono essere effettuati per integrare evidenze raccolte in corso di ispezioni o audit; per il 2015 sono confermati i campionamenti già programmati negli anni precedenti per ricerca di inibenti nelle carni di suini macellati in giovane età (cosiddette porchette, in un macello e in un sezionamento) e i campionamenti previsti per gli impianti USA. Nella tabella sovrastante sono indicate le attività programmate e sono fornite indicazioni circa i criteri da applicare per settori particolari; non sono oggetto di programmazione l’esame batteriologico e la ricerca di sostanze inibenti, eseguiti per integrare i risultati delle visite ante e post mortem di animali normalmente macellati. Come per gli anni precedenti, per quanto riguarda la ricerca di Salmonella per l’esportazione in USA, nei due macelli abilitati, deve essere prelevata una serie di 55 campioni per ricerca di Salmonella su carcassa, secondo i modi e i criteri stabiliti dal Regolamento USA 9CFR310.25; i prelievi devono essere eseguiti durante sedute consecutive di macellazione, su tre aree predefinite della superficie di una carcassa individuata con criteri di casualità; il limite di accettabilità è di 6 positivi; in caso di superamento del limite devono essere presi adeguati provvedimenti e la serie deve essere ripetuta.

Piano Controllo ufficiale nel settore Sicurezza alimentare attività di campionamento

modalità rendicontazione relazione

modalità di verifica Trimestrale

Indicatore Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia

Suzzara Viadana

Ricerca inibenti N. camp. prel. /n. camp. previsti: ≥ 1 0 0 2 12

Ricerca Salmonella su carcassa in macelli USA

N. camp. prel. /n. camp. previsti: ≥ 1 0 0 0 110

Ricerca Listeria monocytogenes su superfici e prodotto (piano Rlm) eseguiti in salumificio USA

N. set camp. prel. /n. set camp. previsti: ≥ 1 0 2 0 0

Ricerca Salmonella e Listeria in prodotti a base di carne RTE in salumificio USA

N. camp. prel. /n. camp. previsti: ≥ 1 0 3 0 0

Ricerca Salmonella e Listeria in prodotti a base di carne not risk based in salumificio USA

N. camp. prel. /n. camp. previsti: ≥ 1 0 2 0 0

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Nel salumificio abilitato all’export USA, invece, si eseguono campioni per la ricerca contemporanea di Salmonella e Listeria in prodotti a base di carne RTE (ready to eat) risk based e su prodotti not risk based; l’attività trova riferimento nel regolamento statunitense (9CFR430) e nel "Piano di sorveglianza ufficiale per L. monocytogenes e Salmonella spp.", dedicato specificamente agli stabilimenti che esportano negli USA (Nota Min. Sal. n. 0001195 del 19/01/2015). Oltre a questo, è previsto il “Piano di monitoraggio della contaminazione da Lysteria monocytogenes in prodotti e ambienti di lavorazione (Rlm)”, che prevede la ricerca di questo microorganismo, nel corso dello stesso intervento, su superfici a contatto, superfici non a contatto e prodotto lavorato su tali superfici; le indicazioni specifiche del campionamento sono reperibili nel piano stesso, allegato alla nota ministeriale succitata. 3.3.5.6. Campionamenti in impianti che esportano verso la Federazione Russa/Custom Union Per gli impianti (settore carne e latte) registrati sul sito Rosselkhoznadzor, è programmata un’attività di campionamento ufficiale (chimico e microbiologico); il numero di prelievi, assegnati all’ASL di Mantova dalla Regione Lombardia (nota prot. H1.2013.0015735 del 27.05.2013), è rimasto invariato e prevede 23 set di analisi che sono distribuiti tenendo conto della necessità di:

- ripartire le ricerche dei singoli set di campioni in modo equo fra i vari stabilimenti; - variare gli elementi (chimici e microbiologici) da analizzare per singolo impianto per

evitare la ricerca delle stesse sostanze.

Piano Campionamenti in impianti che esportano verso la Federazione

Russa/C.U.

Modalità di rendicontazione relazione

Frequenza rendicontazione trimestrale

Indicatore

n. set campioni eseguiti per esportazione verso la Fed. Russa - C. U./ n. set campioni per esportazione verso la Fed. Russa - C. U. programmati

programmazione Distribuzione in base a programmazione dipartimentale

3.3.6.1/3.3.6.2/3.3.6.3/3.3.6.4. Verifica mediante campionamento e analisi delle modalità di applicazione del Reg. (CE) 2073/05 e succ. mod. presso le industrie alimentari. Per l’anno in corso, prosegue l’attività di verifica sugli operatori del settore alimentare mediante campionamento ed analisi, mirata alla valutazione del rispetto dei criteri microbiologici di sicurezza alimentare di cui al Reg. (CE) n. 2073/05; alla base del piano sta la considerazione che il campionamento sia una delle metodiche del controllo ufficiale per verificare i sistemi aziendali di autocontrollo. Il piano completo è pubblicato in SIVI (sezione “Documenti – Documenti Regionali – Programmazione 2015 - Obiettivi Operativi Regionali 2015 Ipertesto - Nota Regionale prot. H1.2015.462 del 08/01/2015) e ad esso si dovrà fare riferimento per quanto riguarda le norme per il campionamento, la preparazione dei campioni da analizzare, le modalità di prelievo, le matrici e le relative determinazioni; è anche indispensabile che i campioni siano verbalizzati con la motivazione “Verifica Reg (CE) 2073”. L’attività prevista dal piano è sintetizzata nella tabella sottostante e la distribuzione ha tenuto conto anche degli esiti del 2014; di 92 campioni totali eseguiti, sette sono risultati positivi: due in carne di pollame in un macello avicolo (S. Enteritidis) e cinque in carne macinata, carni/preparazioni a base di carne di pollame presso esercizi di vendita al dettaglio (S. Thiphimurium, S. Saintpaul, S.Infantis). È necessario che i DVET rispettino per quanto possibile tale distribuzione, ma la valutazione dell’attività verrà eseguita sul totale dei campioni assegnati.

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Piano Verifica mediante campionamento delle modalità di applicazione del Reg. 2073/05 CEE presso le industrie alimentari

Modalità di rendicontazione SIVI (rapporti di prova)

Frequenza rendicontazione Trimestrale

Indicatori n. campioni eseguiti / n. campioni programmati ≥ 1

Distretto:

Carne fresca in macello avicolo

Carne fresca in

sez. avicolo

Carne macinata - preparazioni e PBC da consumare cotti - Crostacei e molluschi cotti - Gelati a base di latte - Molluschi vivi bivalvi ed echinodermi, tunicati e gasteropodi vivi

Alimenti pronti al consumo – alimenti pronti contenenti uova crude – PBC da consumare crudi - carne macinata e preparazioni da consumare crude

DVET Asola/Guidiz 0 4 14 1

DVET MN 0 2 21 5 DVET Ostiglia/Suzz 10 0 11 1

DVET Viadana 0 0 13 3

Totale 10 6 59 10 3.3.7.1. Eseguire controlli presso laboratori iscritti al registro regionale (DGR del 14 luglio 2010 n. 9/266) Le analisi previste dai piani di autocontrollo degli OSA sono un punto importante per la valutazione dell’igienicità delle lavorazioni, quindi, si ritiene opportuno continuare il piano di

controlli sui laboratori che li eseguono, confermando pertanto, anche per il 2015, la programmazione dello scorso anno. I controlli saranno svolti da personale proveniente da Distretti Veterinari diversi e con la partecipazione del Responsabile del Laboratorio di Sanità Pubblica dell’ASL; in casi particolari potrà essere richiesta la

collaborazione del NAS o del gruppo che effettua i controlli dei laboratori per conto dell’U.O. Veterinaria o di altre professionalità interne all’azienda.

Piano Controllo ufficiale nel settore Sicurezza alimentare controlli presso laboratori privati

modalità rendicontazione Relazione

modalità di verifica trimestrale

Indicatori n. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1

n. controlli programmati

Ispezioni/audit

DVET Asola/Guidizzolo 1 DVET Mantova 1

DVET Ostiglia/Suzzara 1

Totale 3

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3.3.8.1. Controlli sulla macellazione a domicilio La DDGS n. 9405/2012 Indicazioni regionali in materia di macellazione a domicilio prevede, al fine di verificare il rispetto delle condizioni previste dalle norme vigenti nelle fasi di macellazione e di successiva lavorazione delle carni, che venga inserita, nel documento di programmazione annuale, la previsione di un certo numero di controlli a campione sulle macellazioni avvenute presso il domicilio del privato condotte da persona formata. Per l’anno 2015, viene confermata la programmazione 2014, secondo cui sono previste, da parte dei DVET, almeno tre verifiche su macellazioni domiciliari svolte da persona formata o il controllo del 100% di tali macellazioni, qualora esse siano inferiori a tre. 3.3.9.1. Attuare controlli congiunti con SIAN nel settore sicurezza alimentare Nel settore della sicurezza alimentare sono previsti, per il 2015, 120 controlli congiunti; dal punto di vista operativo, valgono le stesse indicazioni fornite con il PIAPV 2014. Considerati i risultati dei controlli 2014 e le indicazioni pervenute da Regione Lombardia in vista di EXPO 2015, i controlli dovranno essere orientati soprattutto alla ristorazione pubblica e ai laboratori di gastronomia; di seguito, è riportata la distribuzione distrettuale dell’attività.

Piano Controllo ufficiale nel settore Sicurezza alimentare controlli congiunti SIAN/DVET

modalità rendicontazione SIVI

Frequenza trimestrale

Indicatori . controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1

N. controlli programmati

DVET Asola/Guidizzolo 36

DVET Mantova 30

DVET Ostiglia/Suzzara 26

DVET Viadana 28

Totale 120 3.3.10.1./3.3.10.2./3.3.10.3/3.3.10.4./3.3.10.5./3.3.10.6./3.3.10.7. Piano di controllo della gestione del materiale specifico a rischio (MSR). L’eliminazione del materiale specifico a rischio (MSR) dalla catena alimentare umana ed animale costituisce un’attività preventiva fondamentale per la profilassi delle TSE e per la sicurezza alimentare; il controllo su tale attività interessa tutte e tre le aree del DPV (allevamenti e impianti che macellano bovini e ovi-caprini, stabilimenti di sezionamento delle carni provenienti da tali macelli, spacci di macelleria autorizzati o meno, alla rimozione degli MSR, depositi temporanei dei materiali specifici a rischio e stabilimenti di trasformazione).

¹ esclusi allevamenti a zero capi, autoconsumo e assimilabili ² è il numero degli allevamenti programmati per essere sottoposti a risanamento

Piano Piano di controllo della gestione del materiale a rischio specifico in allevamento e nelle strutture SOA

modalità rendicontazione/reporting SIVI e Maia

modalità di verifica Contenute nel piano

indicatori n. controlli effettuati /n. controlli programmati ≥ 0,98

tipologia struttura Deposito cat 1 Incener. bassa capac. cat 1 Allev. bovini¹ Allev. ovicaprini ²

n. strutture 3 1 1.752 ¹ 113 ²

n. controlli programmati 3 9 113 8

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Per il 2015, non è a tutt’oggi ancora stato formalizzato un piano regionale di controllo del materiale specifico a rischio in allevamento, ma, data l’importanza della materia, è da ritenersi che venga confermato quanto programmato negli anni precedenti. I sopralluoghi di verifica nei luoghi di rimozione MSR devono rispettare almeno la seguente frequenza: almeno tre sopralluoghi di verifica in tutti i depositi temporanei autorizzati allo stoccaggio dei MSR; almeno un sopralluogo presso l’impianto di incenerimento a bassa capacità (destinato alle spoglie di animali da compagnia); in SIVI gli impianti che gestiscono MSR sono identificati con un attributo specifico. L’attività di controllo da parte dei veterinari ufficiali deve essere registrata in SIVI, selezionando tra le procedure la voce “Controllo MSR”; i controlli effettuati devono essere riportati in Maia (nella rete aziendale) da parte dei DVET e saranno rendicontati alla U. O. Veterinaria in SIVI da parte del DPV, con le cadenze previste per legge. Per l’Area di Igiene degli Alimenti di Origine Animale il piano è stato invece, pubblicato in SIVI ed è reperibile alla sezione “Documenti regionali” e ad esso si dovrà fare riferimento per l’esecuzione dell’attività; nella tabella soprastante è sintetizzata l’attività programmata. I controlli, che devono essere registrati in SIVI selezionando tra le procedure la voce “Controllo MSR”, devono rispettare almeno i seguenti criteri: - un controllo nel 100% dei macelli dove si effettua la macellazione di bovini e ovi-caprini; - un controllo nel 100% dei laboratori di sezionamento dove si effettua rimozione di MSR; - un controllo nel 100% degli spacci di macelleria autorizzati alla rimozione della colonna vertebrale.

Piano Piano gestione Materiale Specifico a Rischio in macello

modalità rendicontazione/reporting SIVI

modalità di verifica Contenute nel piano

indicatori n. controlli effettuati /n. controlli programmati ≥ 1

Distretti

Impianti macellaz. Impianti di sez. Macellerie autoriz.

rimoz.

n da

controll. n. da

controll. n. da

controll.

DVET Asola/Guidizzolo 6 6 4 4 1 1

DVET Mantova 6 6 6 6 0 0

DVET Ostiglia/Suzzara 3 3 1 1 0 0

DVET Viadana 4 4 4 4 0 0

Totale 19 19 15 15 1 1 3.3.11.1./3.3.11.2. Piano monitoraggio MSU e abbattimento bovine a fine carriera in allevamento (obiettivo strategico) Il Reg. (CE) 1/2005 specifica nell’Allegato I, Capo I, paragrafo 1 che “non può essere trasportato nessun animale che non sia idoneo al viaggio previsto, né le condizioni di trasporto possono essere tali da esporre l’animale a lesioni o a sofferenze inutili”. Data la presenza, al 31/12/2014, in BDR, di 55.976 bovine femmine con un’età maggiore di 48 mesi nella nostra provincia, risulta probabile il verificarsi di criticità inerenti il benessere di animali a fine carriera durante la loro permanenza negli allevamenti di origine o durante il loro trasferimento presso gli impianti di macellazione. La regione ha individuato come obiettivo strategico il piano Piano di monitoraggio MSU e abbattimento bovine a fine carriera in allevamento 2015-2018, che dopo l’applicazione della score card locale, ha evidenziato una criticità del 71% (vedi paragrafo 3.3.1) e, pertanto, viene proseguito anche nel 2015 sul territorio dell’ASL di Mantova. Gli obiettivi del piano sono:

- migliorare la consapevolezza degli allevatori sul rigoroso rispetto delle condizioni di benessere degli animali a fine carriera o oggetto di incidenti, ricorrendo, se del caso e

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in modo appropriato, alla pratica della Macellazione Speciale di Urgenza (MSU) o dell’abbattimento per i capi non trasportabili;

- creare le condizioni affinché gli allevatori che hanno la necessità di sottoporre animali a MSU, possano procedere con modalità rispettose sia del benessere animale, sia dell’economicità dell’attività e della sicurezza dei consumatori;

- creare le condizioni affinché gli allevatori garantiscano la registrazione in BDR delle MSU e dell’abbattimento dei capi per motivi di benessere.

Per uniformare e coordinare i comportamenti da adottare nella gestione della macellazione speciale d’urgenza al di fuori del macello, la regione ha fornito indicazioni con la DGR 7983 del 18/09/2012 (Disposizioni regionali per la gestione e la macellazione degli animali non idonei al trasporto (MSU)). In questi casi, gli animali sono sottoposti a visita ante mortem e a macellazione in allevamento e le carcasse, gli organi e il sangue sono avviati verso impianti riconosciuti per essere sottoposti a visita sanitaria post mortem e alle successive lavorazioni; solitamente, gli animali sono eviscerati in macello. Oltre alla normale visita post mortem, tutti gli animali macellati con MSU in allevamento devono essere sottoposti ad accertamenti di laboratorio per ricerche di tipo microbiologico e chimico, al fine di escludere la presenza di patogeni o residui di farmaci nelle carni e negli organi; per questo è stato da noi previsto un ulteriore indicatore riferito a campionamenti da effettuare su questa tipologia di capi. Sono già state predisposte, dallo scorso anno, opportune soluzioni organizzative dell’attività di controllo (ad es. gli interventi per MSU sono stati garantiti in ogni occasione, compresi i giorni festivi, prefestivi e le ore notturne).

Piano Monitoraggio MSU e abbattimento in allevamento di bovine a fine carriera

Dettagli attività Riferimento piano specifico

Modalità di rendicontazione Contenute nel piano

Indicatori

n. capi sottoposti a MSU + n. capi abbattuti per motivi di benessere/ n. bovine età > 48 mesi censite x100: ≥ 0,8%

n. capi MSU sottoposti a campionamento chimico e microbiologico/ n. capi MSU giunti al macello =1 *

* non sono conteggiati i capi sequestrati e distrutti, qualora il veterinario ufficiale decida di non precedere agli accertamenti di laboratorio 3.3.12.1./3.3.12.2. Supporto all’internazionalizzazione delle imprese del settore alimentare (obiettivo strategico) L’obiettivo è quello di assicurare alle imprese del settore agroalimentare la possibilità di accedere ai mercati dei Paesi terzi con i quali l’Italia ha concluso accordi per l’esportazione di alimenti, fornendo loro il supporto necessario a garantire il rispetto dei requisiti igienico sanitari stabiliti dalle varie Autorità estere. Tale attività risulta particolarmente importante per quegli aspetti per i quali non è riconosciuta l’equivalenza tra la normativa del paese terzo e quella dell’Italia e dell’UE. In attuazione a tale obiettivo strategico, le azioni che a livello dipartimentale verranno intraprese nell’anno in corso sono di seguito elencate: predisporre, sul portale aziendale, un sistema per l’accesso ai criteri normativi, alle linee guida e ad altri documenti la cui conoscenza può essere di supporto alle imprese che desiderano esportare alimenti di o.a.; sul sito internet aziendale è già disponibile un archivio generale delle normative che riguardano la sanità pubblica veterinaria, ma è prevista una modifica per dare maggior risalto ai documenti inerenti l’export di alimenti di o.a.; divulgare/comunicare (incontro/i o altre modalità) a OSA e associazioni di categoria i requisiti igienico sanitari necessari per l’export di alimenti di o.a. verso vari Paesi terzi; programmare e attuare controlli ufficiali aggiuntivi (audit, ispezioni, campionamenti), necessari a garantire il rispetto dei criteri stabiliti dai vari Paesi Terzi, in collaborazione, se del caso, con atri enti esterni (Regione – IZSLER); l’attività è già compresa nel controllo ufficiale programmato (controlli specifici, supervisioni USA. C.U. e altri Paesi terzi; vedi cap. 3.3); nell’ambito degli interventi di supervisione attuare verifiche sull’appropriatezza dei controlli ufficiali eseguiti negli impianti che esportano verso i Paesi terzi; l’attività è già

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compresa nel programma di audit interni descritto in altra parte di questo documento (vedi cap. 3.6); Registrare l’attività di controllo ufficiale (audit, ispezioni, campionamenti ed analisi, certificazioni ed attestazioni redatte ai fini dell’esportazione) sui sistemi informativi regionali (SIVI – Eupolis ) e Ministeriali (SINVSA).

3.3.13. Controlli straordinari, in vista di Expo 2015, per migliorare le garanzie di sicurezza alimentare offerte dagli operatori del settore alimentare e contrastare le frodi alimentari e l’esercizio di attività non autorizzate Con delibera n. 204 del 19.06.2014 l’ASL di Mantova ha approvato il piano straordinario di prevenzione in vista di EXPO 2015; il progetto, attivato il 1° novembre 2014, terminerà il 31/10/2015, ma, considerando il tempo necessario per ultimare la registrazione, effettuare il controllo dei dati e l’elaborazione finale, tutti i controlli dovranno essere conclusi entro il 25 settembre 2015. Di seguito, sono riportati gli aspetti operativi del progetto, che prevede una serie di controlli straordinari per gli anni 2014 e 2015; per praticità, gli obiettivi di attività saranno complessivamente considerati e valutati a carico dell’anno 2015, compresi i controlli effettuati a fine 2014; di seguito sono schematizzati i criteri di valutazione.

Piano Controlli straordinari in vista di Expo 2015

modalità rendicontazione MAIA, (fonte dati SIV)

modalità di verifica Trimestrale tramite report SIV

Indicatori

N. controlli straordinari eseguiti in impianti riconosciuti entro il 25/09/2015/ n. controlli straordinari programmati in impianti riconosciuti (valore atteso: > 0,90)

N. controlli straordinari eseguiti in impianti registrati entro il 25/09/2015 / n. controlli straordinari programmati in impianti registrati (valore atteso: > 0,90)

Partecipazione DPV alla redazione dell’opuscolo aziendale, coordinata dalla Direzione Sanitaria

Controlli imp riconosciuti

Controlli imp riconosciuti Totale

DVET Asola/Guidizzolo 15 15 30

DVET Mantova 55 55 110

DVET Ostiglia/Suzzara 15 15 30

DVET Viadana 15 15 30 Totale 100 100 200

I controlli saranno orientati alla verifica dell’etichettatura dei prodotti alimentari (confezionati e non), delle procedure di rintracciabilità e al contrasto delle frodi alimentari e dell’esercizio di attività non autorizzate. Sono previsti complessivamente 200 controlli, di cui 100 in impianti riconosciuti e 100 in impianti registrati; alcuni controlli saranno effettuati congiuntamente con altre autorità. Nel 2015, infatti, proseguirà la collaborazione con l’Ispettorato Controllo Qualità e Repressione Frodi (ICQRF), già iniziata nel 2014; è possibile, inoltre, che parte dell’attività

Piano Supporto all’internazionalizzazione delle imprese del settore alimentare

modalità rendicontazione MAIA modalità di verifica Trimestrale (sito internet ASL, SIV, dati Eupolis, SINVSA)

Indicatori (relazionali)

disponibilità sul portale aziendale di un sistema per facilitare agli OSA l’accesso ai criteri normativi per l’export verso i PPTT (atteso: disponibilità) comunicazione a OSA e associazioni di categoria dei requisiti previsti per l’export di alimenti di o.a. verso vari Paesi terzi (atteso: avvenuta comunicazione)

Indicatore (numerico) n. certificazioni e/o attestazioni registrate in applicativo Eupolis / n. certificazioni e/o attestazioni rilasciate (atteso: 0,95) (vedi cap. 3.8.1)

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possa essere svolta congiuntamente con Polizia Stradale, Guardia di Finanza e Corpo Forestale dello Stato. In tal caso potranno essere privilegiati i controlli su strada, valorizzando ulteriormente un intervento che è strettamente legato ad EXPO 2015 e alla sicurezza alimentare delle merci destinate all’area dell’evento o ai punti di somministrazione, che nel periodo aumenteranno sicuramente la loro attività, con il rischio che siano utilizzati alimenti non convenzionali o vietati. Per il razionale utilizzo delle risorse e per evitare di aggiungere inutili accessi agli impianti, i controlli del progetto potranno essere svolti anche in occasione dei normali controlli programmati, purché sia posta la necessaria attenzione agli ambiti specifici da verificare (etichettatura, rintracciabilità, contrasto repressione frodi alimentari e attività non autorizzate) e sia garantita separata documentazione (verbale) e registrazione (SIVI); tutti i controlli dovranno essere registrati in SIVI con la motivazione “Progetto EXPO 2015”. È necessario che i controlli riguardino sempre almeno l’etichettatura, mentre la scelta di altri ambiti di controllo dipenderà dalle attività svolte nell’impianto e dall’eventuale partecipazione di altre autorità di controllo; per altre indicazioni operative vale quanto già comunicato ai Distretti Veterinari dal DPV nel corso del 2014. Non è prevista una specifica attività di campionamento, ma potrebbe essere eseguita se ritenuta necessaria, purché preceduta da una verifica di eventuali costi a carico dell’ASL e della disponibilità di laboratori accreditati per le analisi da richiedere. 3.3.14.1/3.3.14.2./3.3.14.3. Definizione di misure di flessibilità applicabili nel rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare Nell’ottica di una progressiva riduzione degli oneri a carico delle imprese, Regione Lombardia intende applicare tutti i margini di flessibilità concessi dal quadro normativo nazionale e comunitario, per garantire la continuità d’impresa, tutelando al contempo gli interessi dei consumatori e le leali pratiche commerciali. Per questo è prevista una ricognizione dei bisogni/necessità di misure di flessibilità rilevate a livello territoriale, intesi come adattamenti di requisiti o deroghe a requisiti; le iniziative del DPV in merito a questo obiettivo strategico sono di seguito elencate:

comunicare agli OSA, con modalità da definire, l’obiettivo che la Regione vuole perseguire con il PRISPV 2015/2018 in tema di flessibilità, richiedendo la segnalazione di eventuali bisogni/necessità; programmare e attuare almeno un incontro a livello provinciale con i rappresentanti

degli operatori, per valutare l’obiettivo e analizzare i bisogni/necessità rilevate a livello territoriale; redigere un documento

dipartimentale (da trasmettere all’UO Veterinaria regionale) che descriva i bisogni/necessità rilevate a livello territoriale, i requisiti che, tenuto conto dei riscontri, si ritiene necessario adattare, le possibili misure di flessibilità applicabili, le motivazioni che ne giustificano l’adozione, oltre alla identificazione degli stabilimenti, delle produzioni e dei prodotti ai quali tali misure possono essere applicate.

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Piano Definizione di misure di flessibilità applicabili nel rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare

modalità rendicontazione MAIA

modalità di verifica Trimestrale tramite valutazione attività svolta

Indicatore (relazionale) Comunicazione agli OSA dell’obiettivo della flessibilità, richiedendo la segnalazione di eventuali bisogni/necessità (atteso: sì)

Indicatore numerico Attuazione di almeno un incontro a livello provinciale sul tema della flessibilità (atteso: => 1)

Indicatore (relazionale)

redazione documento dipartimentale (e trasmissione a UO Veterinaria) con descrizione necessità rilevate e elenco tipologie impianti alle quali le misure possono essere applicate (atteso: sì)

3.3.15.1./3.3.15.2. Assicurare gestione, in pronta reperibilità, dei sistema di allerta per alimenti e mangimi Anche per il 2015 è necessario garantire il presidio, 24 ore su 24, del sistema rapido di allerta per alimenti e mangimi in modo da poter intervenire tempestivamente per impedire che questi, se non sicuri, rimangano sul mercato e possano costituire un rischio per i consumatori. Dalla fine del 2014 è in corso di revisione il sistema della reperibilità per coinvolgere anche personale esperto del DPV il cui intervento si rende indispensabile per situazioni di allerta che originano dal territorio dell’Asl di Mantova. Come per gli anni scorsi, qualora non si verifichino casi di allerta per alimenti o mangimi in orario di pronta reperibilità, il DPV attiverà almeno una simulazione per verificare modalità e tempi di risposta.

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3.4. Programmazione e attuazione piani dell’area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche (Area C) Questa è l’area veterinaria di più recente istituzione e ad essa sono attribuite competenze di moderno profilo e di recente configurazione; la sua attività si esplica trasversalmente all’Area di Sanità Animale e a quella di Ispezione degli Alimenti, strutturandosi come una attività tesa a garantire alcuni aspetti della sicurezza alimentare, partendo dal punto di vista dell’igiene degli allevamenti zootecnici. In tale ottica AIAPZ si occupa di: benessere animale, farmaco veterinario, alimentazione animale, ricerca di residui e contaminanti (tanto nei prodotti di origine animale, quanto nei mangimi), raccolta, trasporto e manipolazione dei sottoprodotti animali e ultimo, ma non meno importante, della produzione, controllo e trasformazione del latte a scopo alimentare. Le attività di controllo ufficiale nell’area C sono affidate a personale veterinario dedicato, solo negli impianti di trasformazione del latte, mentre le restanti attività sono espletate dai veterinari che contestualmente si occupano di Sanità Animale o di Ispezione degli Alimenti di Origine Animale e dai Tecnici della Prevenzione. Tali attività sono solo in parte programmabili, in quanto si svolgono spesso nell’alveo di piani nazionali e regionali specifici (PNAA/PRAA, PNR ed extra PNR, PNBA/PRBA/PRAT ecc.); di tale particolare situazione tiene conto la programmazione delle attività. 3.4.1. Applicazione della scorecard locale agli obiettivi strategici dell’area dell’Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche La programmazione delle attività previste dagli obiettivi strategici del settore IAPZ è stata preceduta dall’applicazione della scorecard locale riportata nel Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2015/2018; i risultati, che sono sintetizzati nella tabella seguente, considerati nel contesto del territorio di Mantova, permettono di effettuare una graduazione delle priorità da assegnare ai diversi Piani d’intervento. Per il 2015, non verrà realizzato l’obiettivo strategico “Piano regionale sulla sperimentazione animale” in quanto non sono presenti strutture che utilizzino animali da laboratorio nell’ambito della propria attività; l’unica struttura precedentemente esistente ha chiesto la sospensione dell’autorizzazione a suo tempo concessa dal Ministero della Salute. Anche il “Piano di riduzione della prevalenza di L. monocytogenes in alcuni prodotti DOP” non troverà attuazione in quanto i prodotti su cui si applica non sono presenti sul territorio della ASL. Il “Piano di riduzione della prevalenza di E. coli VTEC in formaggi a latte crudo” sarà condotto a termine, in considerazione del potenziale rischio, anche se la quantità di questa tipologia di prodotto reperibile a Mantova è molto esigua.

Valutazione rilevanza locale degli obiettivi strategici

obiettivo criticità (%)

Piano regionale per la tracciabilità del farmaco veterinario 83

Piano banca dati latte qualità 67

Piano regionale per la riduzione di E. coli VTEC nel formaggio a latte crudo 54

Piano regionale per la riduzione della prevalenza di L. monocytogenes in taluni prodotti DOP 25

Piano regionale sperimentazione animale 25

3.4.2. Categorizzazione del rischio in Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche Nel triennio precedente, sulla base di quanto stabilito nel PRPV 2012-14, si è cercato di condurre una categorizzazione del rischio negli allevamenti zootecnici (almeno per

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macrocategorie), ma i risultati ottenuti non sono utilizzabili per la programmazione degli interventi in area C. Il PRSPV 2015-2018 prevede una nuova metodologia di valutazione del rischio negli allevamenti ma, in attesa del completamento di tale procedura e nella pratica impossibilità di utilizzare i dati rilevati nel triennio precedente, si pone il problema di programmare gli interventi sulla base di una reale valutazione del rischio, anche nell’ottica di condurre controlli coordinati e congiunti fra AIAPZ e Area di Sanità Animale negli allevamenti. Per soddisfare entrambe queste esigenze, è stato predisposto un file di raccolta di dati, in formato Excel, che racchiude tutte le informazioni relative agli allevamenti, desumibili dalle banche dati nazionali (riconosciuti, registrati 183/2005), regionali (BDR, SIVI) e aziendali (anagrafica mangimi, Sanzioni, non conformità PNR e PNAA, sforamenti per cellule somatiche e carica batterica del latte destinato alla trasformazione). Sono stati valutati, assegnando un punteggio ad ogni variabile, numerosi parametri tra cui: - allevamenti bovini: tipologia di allevamento, consistenza, autorizzazione alla produzione di latte, registrazione nella lista degli allevamenti autorizzati a produrre latte per la produzione di PBL destinati all’esportazione verso Paesi Terzi, presenza di autorizzazione alla detenzione di scorte di farmaci veterinari, registrazione o riconoscimento ai sensi del Reg. 183/2005, presenza di decreto ministeriale autorizzativo per la produzione di mangimi medicati da prodotti intermedi o premiscele, indice di mortalità, pregresse non conformità PNR e PNAA, pregresse non conformità nel campo del benessere animale, sanzioni, sforamenti dei parametri di sicurezza alimentare e di igiene di processo per la produzione del latte, controlli effettuati nel triennio precedente e loro esiti, controlli per corretta gestione MSR. - allevamenti suini: tipologia di allevamento, presenza di autorizzazione alla detenzione di scorte di farmaci veterinari, registrazione o riconoscimento ai sensi del Reg. 183/2005, presenza di decreto ministeriale autorizzativo per la produzione di mangimi medicati da prodotti intermedi o premiscele, pregresse non conformità PNR e PNAA, pregresse non conformità nel campo del benessere animale, sanzioni, controlli effettuati nel triennio precedente e loro esiti. - allevamenti avicoli: specie allevata e tipologia di allevamento, registrazione o riconoscimento ai sensi del Reg. 183/05, presenza di decreto ministeriale autorizzativo per la produzione di mangimi medicati da prodotti intermedi o premiscele, pregresse non conformità PNR e PNAA, pregresse non conformità nel campo del benessere animale, richiesta di deroghe per la densità di allevamento dei polli da carne, controlli effettuati nel triennio precedente e loro esiti, sanzioni. Ad ognuno di questi parametri, per ogni specie, è stato assegnato un punteggio, positivo o negativo, secondo il parametro, ed è stata stilata una graduatoria degli allevamenti più a rischio; i dati, incrociati con parametri di Sanità Animale, hanno permesso di fissare un numero di controlli congiunti e coordinati su base annua e per tutto il territorio ASL. Una piccola quota di aziende di ridotte dimensioni è stata selezionata con metodo random attraverso un generatore di numeri casuali. L’adozione di un livello di rischio unico, su base provinciale, per i controlli in allevamento, non può, quindi, tenere conto pienamente della numerosità degli allevamenti presenti nei diversi distretti e territori di competenza e le tabelle, relative ai vari

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piani, per questo motivo, non sempre prevedono una suddivisione per distretto, ma piuttosto un elenco degli allevamenti selezionati e dei controlli da condurre a termine per ciascuno di essi. È, perciò, necessario che il livello organizzativo distrettuale tenga conto di quest’aspetto, al fine di una distribuzione uniforme dei carichi di lavoro di tecnici e veterinari, sia nell’ambito di uno stesso distretto, che nell’ottica della collaborazione e scambio tra distretti diversi. Per quanto riguarda i controlli da condurre negli impianti riconosciuti di prodotti a base di latte, negli stabilimenti che trattano sottoprodotti di origine animale (SOA) e negli impianti industriali per la produzione di mangimi, la nuova categorizzazione del rischio, per la programmazione dei controlli ufficiali 2015, viene già utilizzata. 3.4.3./3.4.4./3.4.5./3.4.6./3.4.7./3.4.8. Piano Regionale Benessere Animale (PRBA)

Piano Piano Regionale Benessere Animale

Dettagli dell'attività: Controlli sul benessere animale in allevamento, e durante i trasporti, all’arrivo e in itinere, e durante la macellazione

modalità rendicontazione/reporting Inserimento dei controlli in SIVI

modalità di verifica (indicatori)

Piano regionale benessere animale in allevamento n. controlli eseguiti/n. controlli programmati ≥0,98 Piano regionale benessere animale durante la macellazione n. controlli eseguiti/n. controlli programmati ≥ 0,98 Piano regionale benessere animale durante il trasporto a destino in macello n. controlli eseguiti/n. controlli programmati ≥ 0,98 Piano regionale benessere animale durante il trasporto a destino al punto di controllo n. controlli eseguiti/n. controlli programmati ≥ 0,98 Piano regionale benessere animale durante il trasporto a destino - Controllo sugli scambi comunitari di animali n. controlli eseguiti/n. controlli programmati = 1 Piano regionale benessere animale durante il trasporto in itinere - Controlli su strada condotti congiuntamente alle Forze dell’Ordine n. giornate effettuate /n. giornate previste ≥ 0,98

Il Piano Regionale per il Benessere Animale si articola in diversi ambiti specifici d’intervento: 1) Benessere animale in allevamento: indicatore n. controlli eseguiti/n. controlli programmati ≥ 0,98; il numero di controlli non subisce grandi variazioni rispetto al 2015 ed è riassunto nella successiva tabella.

Piano benessere animale in allevamento 2015

Distretti VCB

suini >40 o

>6 scrofe

ovaiole > 350 capi

polli carne

bovini> 50

capi

caprini > 50 capi

cavalli prod

carne > 10 capi

tacchini > 250 capi

conigli > 250 capi

animali da

pelliccia Totale

AG 1 36 14 33 45 0 3 132

MN 3 31 9 10 27 1 1 2 1 1 86

OS 5 37 2 9 48 1 1 1 104

VIA 1 12 1 3 13 1 1 32

totali 10 116 26 55 133 3 1 7 2 1 354 Sulla base delle indicazioni, relative al livello di rischio, fornite dalla U. O. Veterinaria regionale, gli allevamenti selezionati per i controlli sono stati individuati prioritariamente fra gli allevamenti con non conformità pregresse e/o ancora aperte (elenco ricavabile da SIVI);

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allevamenti di galline ovaiole: gabbie modificate e sistemi alternativi; sono stati privilegiati allevamenti non controllati nel 2015, allevamenti ristrutturati e allevamenti che eseguono la muta; il dato deve essere a conoscenza del Distretto, in quanto i detentori devono comunicare, in base alla nota ministeriale del 3 dicembre 2013, l’effettuazione della muta non forzata; allevamenti di polli da carne, sono stati privilegiati gli allevamenti che hanno richiesto deroghe per la densità di allevamento; nel corso dei controlli saranno utilizzati i rilevatori di gas e di umidità acquistati nel corso del 2014; allevamenti suini: 2/3 dei controlli sono condotti in allevamenti da ingrasso, valutando principalmente le pavimentazioni e la disponibilità di acqua; i rimanenti, in allevamenti da riproduzione per verificare il mantenimento del group housing. Nel caso si riscontrino problemi relativi alle pavimentazioni ed alla disponibilità di materiale manipolabile, bisogna valutare il reale stato di malessere degli animali (lesioni podali, ferite da morsicatura ecc.) e, se del caso, coinvolgere gli esperi del Centro di Referenza Nazionale per il Benessere Animale di Brescia; allevamenti di bovine da latte: bisogna ricordare che, se sono presenti più di 6 vitelli, è necessario compilare anche la check list benessere vitelli; allevamento di animali da pelliccia: è necessario utilizzare, oltre alla normale check list benessere, anche quella predisposta appositamente e presente in SIVI, poiché anche gli allevamenti di animali da pelliccia rientrano fra le strutture sottoposte a controllo ai sensi del Reg. Ce 1099/09. Non ci sono ancora informazioni circa la prosecuzione dei piani sperimentali per la valutazione del benessere suino e del bovini da latte; se il piano sarà riproposto, gli allevamenti saranno selezionati fra quelli già individuati. Per i controlli sul benessere in allevamento si devono utilizzare le check list presenti nel manuale di condizionalità 2014, unitamente ad un verbale di ispezione; i controlli vanno inseriti in SIVI. Un numero di 20 controlli sul benessere, coordinati con 20 controlli di farmacosorveglianza, dovranno essere condotti congiuntamente con personale IZSLER; maggiori informazioni saranno comunicate quando formalizzate da U.O. Veterinaria Regionale (vedi anche cap. 3.10.13). 2) Benessere animale durante la macellazione e l’abbattimento: controlli sulle modalità e le strutture di macellazione, indicatore: n. controlli eseguiti/n. controlli programmati = ≥ 0.98. L’applicazione del Reg. 1099/2009 ha modificato, in parte le modalità di controllo; Regione Lombardia ha proposto due check list, una valida nei macelli industriali e una da utilizzarsi nei macelli stagionali di suini, in cui sono riportati sia i controlli sulle modalità che quelli sulle strutture, pertanto si ritiene di ridurre a uno all’anno il numero dei controlli negli stabilimenti sotto 1000 UGB e a due all’anno quelli negli stabilimenti industriali. I controlli saranno formalizzati con check list compilata manualmente e registrazione in SIVI con le modalità sotto riportate; la check list è molto articolata e deve essere utilizzata per valutare la situazione esistente, ma ne esiste un tipo semplificato da utilizzare nei numerosi macelli stagionali presenti sul territorio. Va ricordato che, nelle strutture, al di sotto delle 1.000 UGB, non è necessaria la presenza del responsabile della tutela del benessere animale. L’attività di controllo dovrà essere registrata in SIVI secondo le consuete modalità con l’avvertenza di specificare, come di seguito schematizzato, la procedura controllata, il requisito disatteso e i provvedimenti adottati: - selezionare l’impianto di macellazione sottoposto a controllo; - selezionare Controlli; - selezionare Nuovo Audit oppure Nuova Ispezione in funzione della tipologia di controllo eseguito; - selezionare Aggiungi Evidenza; - selezionare in procedura controllata, la voce Benessere animale; - Descrivere in testo evidenza il riferimento della check list utilizzata (data e numero). - Se viene rilevata una non conformità, va specificato, in requisito disatteso, la non conformità riscontrata specificando per esteso la tipologia del requisito disatteso: - “procedure operative di macellazione: ……………..”

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- “gestione delle varie fasi della macellazione:……………………” - “formazione del personale:………………………………………” - “struttura e attrezzatura degli impianti di macellazione………………….” - “dispositivi di immobilizzazione e stordimento:……………………………….” - “programmazione e gestione delle attività di manutenzione dei dispositivi di immobilizzazione e stordimento:……………………………….”; - Individuare i tempi entro cui rimuovere la non conformità riscontrata; - In caso di riscontro di non conformità specificare sempre in provvedimenti il provvedimento adottato. 3) Benessere animale durante il trasporto a destino: all’arrivo in macello, indicatore n. controlli eseguiti/n. controlli programmati ≥ 0.98; al

punto di controllo, indicatore n. controlli eseguiti/n. controlli programmati ≥ 0,98; controllo sugli scambi comunitari di animali, indicatore n. controlli eseguiti/n. controlli programmati ≥ 1. Nel corso del 2014 si è verificata la cessazione di attività da parte di un macello suino di notevoli dimensioni e la riduzione di attività di un macello bovino di dimensioni medio piccole, con conseguente diminuzione dei controlli in arrivo. Nel 2015 si ipotizzata la possibile riapertura della struttura a carattere industriale, per cui, in attesa di conoscere i dati, si pianifica l’esecuzione dello stesso numero di controlli sulle strutture e sugli arrivi già previsto nel 2014, con poche variazioni che riguardano il macello bovino di dimensioni medio piccole e un macello industriale suino del DVET di Viadana, che ha modificato le proprie fonti di approvvigionamento e ridotto gli acquisti in Polonia per la presenza della peste suina africana nell’Est Europa, con conseguente diminuzione degli arrivi mediante lunghi viaggi. ale pianificazione, riportata nella tabella seguente, è basata su un modello di valutazione del rischio che tiene conto della tipologia di animali macellati, del numero di capi macellati annualmente, delle giornate di macellazione, della provenienza degli animali macellati, del numero di trasportatori coinvolti nei trasporti. La programmazione potrà subire variazioni nel caso non avvenga la riapertura del macello suino industriale o nel caso, sempre ipotizzabile, di un aumento notevole della macellazione nel più grande macello bovino della provincia. Per i controlli si utilizzeranno le check list presenti in SIVI e riportate anche nella cartella di rete Bacheca. I controlli effettuati in quest’ambito vanno inseriti in SIVI, citando data e numero della check list e mettendo il suffisso T dopo il numero del verbale (esempio BOS1/2013/001T; evitare situazioni tipo BOS1/2013/001 – T o BOS1/2013/001/T che impediscono la selezione dei controlli); in questo modo sarà possibile estrarli senza dover chiedere altre rendicontazioni. Per le verifiche presso il Punto di Controllo di Moglia, tale possibilità ancora non esiste (è stato segnalato il problema, ma non c’è ancora una soluzione), per cui il DVET di Ostiglia/Suzzara dovrà inviare al DPV copia delle check list stilate nei dieci controlli e nei due audit che verranno condotti.

Benessere animale durante il trasporto - controlli a destino anno 2015

2015 % minima controlli presso:

tipo di trasporto sede del controllo indicazione ministeriale

superiori alle 8 ore (lunghi viaggi)

macello 10% dei mezzi in arrivo

posto di controllo 5% delle partite di animali in arrivo

inferiori alle 8 ore (brevi viaggi) macello 2% dei mezzi in arrivo

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DVET Comune Tipo giornate macellazione n° minimo controlli

all'arrivo previsti annualmente

Controlli sulle strutture e le modalità di

abbattimento AG Ceresara macello avicolo inf 150000 capi 50 1 1

AG Monzambano macello ungulati sopra 1000 UGB 50 12 2

AG Acquanegra sul Chiese macello ungulati sotto 1000 UGB 20 1 1

AG Casaloldo macello ungulati sotto 1000 UGB 20 1 1

AG Casalromano macello ungulati sotto 1000 UGB 20 1 1

AG Castel Goffredo macello ungulati sotto 1000 UGB 30 1 1

AG Castiglione delle Stiviere macello ungulati sotto 1000 UGB 40 4 1

AG Castiglione delle Stiviere macello ungulati sotto 1000 UGB 40 2 1

AG Cavriana macello ungulati sotto 1000 UGB 50 3 1

AG Gazoldo degli Ippoliti macello ungulati sotto 1000 UGB 70 2 1

AG Goito macello ungulati sotto 1000 UGB 40 2 1

AG Goito macello stagionale suini 20 1 1

AG Castel Goffredo macello stagionale suini 20 1 1

AG Redondesco macello stagionale suini 20 1 1

MN Bagnolo San Vito macello ungulati sopra 1000 UGB 250 36 2

MN Bagnolo San Vito macello ungulati sotto1000 UGB 30 2 1

MN Virgilio macello ungulati sopra 1000 UGB 60 28 2

MN Borgoforte macello ungulati sotto 1000 UGB 40 1 1

MN Curtatone macello ungulati sotto 1000 UGB 60 2 1

MN Porto Mantovano macello ungulati sotto 1000 UGB 50 3 1

MN Rodigo macello ungulati sotto 1000 UGB 70 4 1

MN Roncoferraro macello ungulati sotto 1000 UGB 30 2 1

MN Roverbella macello ungulati sotto 1000 UGB 60 2 1

MN Castel d'Ario macello stagionale suini 20 1 1

O/S Quistello macello avicolo inf 150000 capi 50 2 1

O/S Felonica macello ungulati sotto 1000 UGB 10 1 1

O/S Felonica macello ungulati sopra 1000 UGB 60 6 2

O/S San Giovanni del Dosso macello ungulati sopra 1000 UGB 50 12 1

O/S Pegognaga macello ungulati sopra 1000 UGB 200 48 di cui 10/anno su lunghi viaggi 2

O/S Villa Poma macello ungulati sotto 1000 UGB 60 2 1

O/S Quistello macello ungulati sotto 1000 UGB 30 22 1

O/S Serravalle a Po macello ungulati sotto 1000 UGB 50 2 1

O/S Sustinente macello ungulati sotto 1000 UGB 30 1 1

O/S Suzzara macello ungulati sotto 1000 UGB 5 1 1

VIA Viadana macello ungulati sopra 1000 UGB 200 48 di cui 2/anno su lunghi viaggi 2

VIA Marcaria macello abilitato USA 250 48 2

VIA Dosolo macello abilitato USA 250 48 2

VIA Bozzolo macello ungulati sotto 1000 UGB 50 3 1

VIA Dosolo macello ungulati sotto 1000 UGB 35 1 1

VIA Gazzuolo macello ungulati sotto 1000 UGB 8 1 1

VIA Marcaria macello ungulati sotto 1000 UGB 60 4 1

VIA Sabbioneta macello stagionale suini 20 1 1

O/S Moglia Punto di controllo 180 arrivi 10 2 audit

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Relativamente ai controlli sugli scambi comunitari di animali, UVAC ha assegnato alla ASL di Mantova 4 controlli sull’arrivo di animali vivi, individuando per il controllo la specie bovina e come luogo d’origine la Francia; data l’impossibilità di assegnare a priori tali controlli, ulteriori informazioni saranno fornite non appena disponibili. I controlli effettuati in tale ambito devono essere rendicontati tramite SINTESI e TRACES. 4) Benessere animale durante il trasporto in itinere - controlli su strada condotti congiuntamente alle Forze dell’Ordine: indicatore n. giornate effettuate /n. giornate previste ≥ 0,98. Tenendo conto di alcune difficoltà operative connesse con la gestione congiunta del piano di controllo su strada, il numero di giornate previste viene ridotto a 18; a motivo dell’oggettiva difficoltà della programmazione e conduzione dei controlli presso strutture come trasportatori e allevamenti, si confermano i punti critici già individuati in precedenza, situati sulle principali linee di comunicazione; nella cartella di rete Bacheca verrà inserito l’elenco con l’indicazione precisa di questi punti.

Benessere animale durante il trasporto - controlli congiunti con le Forze dell’Ordine presso i punti critici anno 2015

Distretto Asola/Guidizzolo Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana totale

n. interventi 5 5 5 3 18

Qualora non sia possibile concordare un piano di intervento congiunto o se il numero di controlli concordabili congiuntamente non corrispondesse al numero di controlli assegnati, le attività rimanenti saranno condotte dal solo personale della ASL all’ingresso delle strutture di macellazione, stabilendo, in collaborazione coi i colleghi operanti presso il macello, le modalità esecutive. La rendicontazione dei controlli così condotti va effettuata nella cartella di rete Bacheca, in cui è stato inserito il nuovo modello di rendicontazione steso ai sensi della Decisione comunitaria n. 188/2013. Al fine di migliorare l’applicazione del Regolamento CE 1/2005, i Distretti devono curare particolarmente la formazione dei veterinari ufficiali e dei Tdp impegnati nei controlli, in riferimento ai temi seguenti: - giornale di viaggio (verifica della conformità, modalità di raccolta, ecc.); - applicazione delle sanzioni previste dal DLgs. 25 luglio 2007, n. 151 - Disposizioni sanzionatorie per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n. 1/2005 sulla protezione degli animali durante il trasporto e le operazioni correlate; - idoneità degli animali al trasporto. Tutte le sanzioni irrogate nell’ambito del benessere animale, sia durante il trasporto, che all’arrivo o in allevamento, devono essere trasmesse al DPV, per il successivo invio in regione ai fini della condizionalità e utilizzate per l’aggiornamento dell’anagrafica delle sanzioni a carico di singoli trasportatori o conducenti. 3.4.9.1/3.4.9.2./3.4.9.3 Piano Regionale di sorveglianza e vigilanza sanitaria sull’Alimentazione degli Animali (PRAA) Il piano prevede sia un’attività di campionamento, svolta secondo i dettami del Piano Nazionale Alimenti Animali (PNAA), sia un’attività ispettiva, condotta presso le strutture operanti in base al Reg. CE 183/2005 e al DLgs. 90/93 sull’impiego dei mangimi medicati; prevede, inoltre, un monitoraggio delle prescrizioni di mangimi medicati, mirato alla valutazione dell’utilizzo in deroga delle premiscele medicate. La rendicontazione delle attività viene effettuata mediante le tabelle “ispezioni” e “Prescrizioni” presenti nella cartella di rete Bacheca. Nell’ambito del piano, per il 2015, ricade anche la vigilanza sulla gestione degli MSR in allevamento, di cui si è trattato al cap. 3.3.10; questo tipo di attività dovrà essere rendicontato nell’applicativo regionale BDR per singolo allevamento controllato, utilizzando la specifica schermata sotto riportata.

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Piano Piano Regionale di sorveglianza e vigilanza sanitaria sull’Alimentazione degli Animali (PRAA)

Dettagli dell'attività Riferimento piano specifico (attività ispettiva)

modalità rendicontazione/reporting Contenute nel piano

modalità di verifica) Contenute nel piano

indicatori

n. campioni effettuati/ n. campioni programmati ≥ 1

Campioni effettuati nel primo semestre ≥ 40% del totale

n. Ispezioni effettuate/n. ispezioni programmate ≥ 0,98

Frequenza controlli previsti nel corso del 2012 Tipologia struttura

1 ispezione l’anno

stabilimenti di cui all’articolo 10, comma 1, lettera a), b), c) del Regolamento (CE) n. 183/2005

impianti di produzione di mangimi medicati e prodotti intermedi

aziende zootecniche che producono mangimi medicati per autoconsumo

imprese di produzione di cui all’articolo 5, comma 2, del Regolamento (CE) 183/2005

laboratori di analisi per autocontrollo aziendale o autorizzati all’esecuzione di analisi per conto terzi;

stabilimenti di produzione di alimenti per animali da compagnia

1 ispezione ogni due anni

impianti di distribuzione di mangimi medicati e prodotti intermedi

imprese di commercializzazione e distribuzione di cui all’articolo 5, comma 2, del Regolamento (CE) 183/2005

1 ispezione all’anno

5 % degli allevamenti bovini non per autoconsumo nell’ambito del piano MSR

10% degli allevamenti ovicaprini sottoposti a profilassi di stato nell’ambito del piano MSR

1) Attività di campionamento: i campionamenti effettuati in fase di monitoraggio devono essere condotti in allevamenti selezionati con metodo assolutamente randomizzato, utilizzando l’apposita tabella presente nella cartella di rete Bacheca o un altro metodo random e il criterio deve essere esplicitato; i campionamenti svolti in fase di sorveglianza, invece, devono essere condotti tenendo conto delle indicazioni fornite dal piano regionale e delle precedenti non conformità PNAA e PNR, riportate nella succitata cartella. Nella stessa cartella è riportato il quadro dei campionamenti. La programmazione distrettuale deve assicurare l’esecuzione di almeno il 45% dei campioni totali entro il 1° semestre 2014. La rendicontazione va effettuata nell’apposita tabella riportata in Bacheca, con cadenza almeno mensile, per permettere il monitoraggio dell’obbiettivo e le rendicontazioni periodiche da parte del DPV. 2) attività ispettiva: non essendo intervenute modifiche, per quanto riguarda le modalità di controllo ufficiale, presso gli impianti interessati dalla normativa sui mangimi, l’attività ispettiva non subirà rilevanti variazioni rispetto al 2014 ed è quella riportata nella tabella

Piano sorveglianza e vigilanza sanitaria sull’alimentazione animale - attività di campionamento anno 2015

DVET Asola/ Guidizzolo Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana

Monitoraggio 19 17 18 13

Sorveglianza 34 36 36 21

Valutazione carry over 18 20 20 18

totale 71 73 74 52

180

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sottostante. I controlli nelle strutture di commercializzazione saranno condotti presso ditte diverse da quelle dello scorso anno.

ditte registrate ai sensi Reg. 183/2005 art 5

comma 2 ispezioni Asola/

Guidizzolo Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana

fornitura sottoprodotti 852/2004 e 1069/2009 6 0 1 2 3

produzione pet-food 3 2 0 1 0

produzione additivi diversi da all. IV capo 1 1 0 1 0 0

produzione mangimi per il commercio 13 3 7 2 1

essiccatoi c. t. 15 3 4 4 4

trasportatori c. t. 4 1 1 1 1

produzione mangimi per autoconsumo registrati diversi allegato IV punto 3 (allevatori)

122 41 35 39 7

commercio mangimi registrati 20 6 6 4 4

mulini macinature 5 2 1 1 1

Totale 189 58 56 54 21

ditte riconosciute ai sensi Reg. 183/2005 ispezioni Asola/

Guidizzolo Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana

produzione per la vendita di mangimi composti 17 4 5 5 3

mangimifici aziendali riconosciuti 39 10 12 13 4

commercializzazione additivi 9 3 2 2 2

commercio senza possesso fisico 2 0 1 1 0

Totale 67 17 20 21 9

mangimi medicati ispezioni Asola/ Guidizzolo Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana

produzione a scopo di vendita 5 1 1 2 1

produzione per autoconsumo 61 21 20 12 8

distributori art 13 comma 6 - 7 2 1 0 1 0

distributori art 13 comma 8 1 0 1 0 0

Totale 69 23 22 15 9

Totale generale 325 98 98 90 39 Particolare enfasi, anche nel corso del 2015, si dovrà dare ai controlli presso gli stabilimenti che utilizzano grassi animali o vegetali nelle proprie produzioni ai fini dell’applicazione del Reg. UE 225/2012; a questo proposito, un apposito corso di formazione sarà tenuto nella prima metà dell’anno.

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3.4.10. Piano Regionale di farmacosorveglianza

Piano Piano regionale farmacosorveglianza

Dettagli dell'attività Riferimento piano specifico

modalità rendicontazione/reporting SIV

modalità di verifica Contenute nel piano

indicatori n. controlli effettuati / n. controlli previsti ≥1

Poiché non sono variate le normative, mentre è in fase di attuazione la categorizzazione del rischio negli allevamenti, l’attività di farmacosorveglianza da attuarsi, nel corso del 2015, non subirà sostanziali variazioni rispetto al 2014, ma gli allevamenti saranno selezionati dal DPV in modo coordinato e congiunto, per ottenere il risultato di condurre il maggior numero di controlli nello stesso allevamento, con il minor numero d’interventi possibili. A questo proposito, si richiama l’attenzione dei Distretti sull’importanza di condurre un’accurata revisione ed una accorta gestione delle anagrafi in genere e di quelle zootecniche in particolare. I grossisti di farmaci veterinari presenti nell’ASL di Mantova saranno tutti controllati, almeno una volta secondo la seguente programmazione.

Piano farmacosorveglianza - Controllo grossisti

Tipologia struttura Asola/Guidizzolo Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana totale

Solo ingrosso 1 1 0 0 2

anche vendita 2 7 2 0 11

totale 3 8 2 0 13

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Piano regionale farmacosorveglianza - controlli 2015

Tipologia N. controlli programmati

Asola/ Guidizzolo Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana

grossisti di medicinali veterinari art 66, DLgs 193/2006)

2 1 1 0 0

grossisti autorizzati alla vendita diretta di medicinali (art 70, DLgs 193/2006)

11 2 7 2 0

ambulatori / cliniche 32 9 11 8 4

medici veterinari autorizzati a detenere scorte

4 1 1 1 1

allevamenti bovini 243 50 83 90 20

allevamenti suini 75 28 22 17 8

allevamenti ittici 2 2 0 0 0

allevamenti avicoli 62 31 15 12 4

allevamenti cunicoli 1 0 1 0 0

allevamenti ovi-caprini 4 1 1 1 1

ippodromi, maneggi, scuderie 2 1 1 0 0

canili / gattili/ pensioni 4 canili rifugio

e 4 canili sanitari

2 4 2 0

apiari 2 0 1 1 0

altre specie animali 4 4 4 4 4

farmacie 4 Saranno comunicate 1 1 1 1

parafarmacie 4 Saranno comunicate 1 1 1 1

totale 460

Le rimanenti strutture interessate dall’attività di farmacosorveglianza saranno controllate, secondo la programmazione indicata dal DPV e consegnata ai singoli distretti; la selezione tiene conto di una valutazione del rischio effettuata ad inizio anno e i cui criteri sono specificati nel capitolo 3.4.2 Categorizzazione del rischio nell’Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche. Nella stesura del programma si è, anche, tenuto conto che un elevato numero di allevamenti viene annualmente controllato al di fuori della programmazione di farmacosorveglianza, per l’esecuzione dei controlli previsti da PNR, PNAA, piano latte. Tutte le attività di controllo condotte saranno devono essere inserite in SIV e la rendicontazione avverrà attraverso lo stesso applicativo informatico; si ricorda che, affinché le attività siano rendicontate dall’applicativo, in fase di inserimento in SIV, andrà spuntata la voce “Attuazione Programma”. Durante i controlli sarà necessario stabilire il reale livello di rischio delle farmacie nell’ambito della distribuzione del farmaco veterinario, cercando di capire se la vendita di farmaci

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veterinari sia un’attività precipua oppure marginale e se sia rivolta ai soli animali da compagnia o anche agli animali da reddito, destinati alla produzione di alimenti; sarà cura dei Distretti raccogliere e comunicare al DPV questi dati nel corso dell’attività di farmacosorveglianza. 3.4.11. Tracciabilità dell’impiego del farmaco veterinario (obiettivo strategico) Regione Lombardia ha attivato, da alcuni anni, un progetto per la gestione informatica della tracciabilità del farmaco veterinario; l’ASL di Mantova è stata coinvolta negli scorsi anni ed ha fornito i dati anagrafici relativi ai grossisti di farmaci presenti sul territorio. La situazione mantovana è resa particolare a causa della sua collocazione geografica che comporta una estrema facilità, da parte dei nostri allevatori, di intrattenere rapporti commerciali con rivenditori e grossisti operanti e registrati in altre regioni. Obiettivo del piano è rendere prontamente disponibili alle autorità competenti tutte le informazioni utili a monitorare l'impiego dei medicinali, attraverso la realizzazione di un efficace sistema di tracciabilità in grado di definire in modo puntuale i consumi del farmaco. Ciò avverrà mediante l’implementazione della Banca dati sul farmaco veterinario in Regio-ne Lombardia, in modo da consentire la gestione dei dati tra il Sistema Nazionale e quello Regionale al fine consentire alle autorità competenti di verificare la conformità alla normativa vigente sulla commercializzazione e utilizzo del farmaco e stabilire i consumi nelle varie filiere produttive. La tracciabilità del farmaco veterinario richiede sistemi informatici locali che dialoghino con l’applicativo del Ministero della Salute; a tal fine, Ministero della Salute e Regione Lombardia, di concerto con l’IZSLER, definiranno un sistema informatico in grado di: − acquisire una serie d’indicatori utili ai fini della programmazione regionale; − rendicontare i dati di attività come richiesto dal Ministero della Salute, in adempimento all’obbligo di mantenere l’erogazione dei Livelli essenziali di assistenza (LEA); − fornire alle autorità competenti degli indicatori di prestazione per monitorare lo svolgimento delle attività di farmacovigilanza; − consentire alle autorità competenti di verificare la conformità, per quanto riguarda tutti gli aspetti del sistema di tracciabilità e rintracciabilità del farmaco. In questa prospettiva Regione Lombardia coinvolgerà, nella fase sperimentale, gli stakeholders (titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci, Liberi Professionisti ecc.) potenzialmente interessati ad utilizzare il nuovo “sistema informatico interoperabile” al fine di assolvere agli obblighi previsti dalla legislazione vigente (D.Lgs. n. 193/06). Ciò avverrà attraverso alcune azioni specifiche, quali: - il coinvolgimento dei grossisti di farmaci veterinari tramite adesione; - l’elaborazione di procedure di semplificazione per i grossisti aderenti al progetto; - la trasmissione del dato, caricato nell’applicativo del Ministero, ad un sistema informatico dell’IZSLER di Brescia in via di sviluppo, così da renderlo disponibile in visualizzazione ai DPV; - l’integrazione con il Sistema Informativo veterinario Regionale; - l’acquisizione e la registrazione per singolo allevamento del seguente set di dati: data transazione, n° documento commerciale, identificazione del medico veterinario prescrittore, identificazione della specialità/mangime medicato per AIC e denominazione; l’elaborazione di queste informazioni consentirà di definire delle query che per valutare i consumi di principi attivi per allevamento e/o area geo-grafica.

Distretto Asola/Guidizz Mantova Ostiglia/ Suzz Viadana

Numero di allevamenti dei quali raccogliere ed inviare al DPV la documentazione sanitaria e fiscale relativa all’acquisto di antimicrobici e vaccini nel 2014

6 6 7 6

Nei primi sei mesi del 2015 dovranno essere raccolti i dati relativi agli acquisti di antimicrobici (iniettabili e per uso orale) e di vaccini presso i 25 allevamenti, il cui elenco sarà inviato ai Distretti, controllati congiuntamente con CReNBA nel 2014; la rilevazione dei dati è riferita all’intero anno 2014.

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Dovranno essere raccolti, scannerizzati ed inviati al DPV, con un invio specifico per ogni allevamento, documenti di trasporto e ricette relative; il numero di allevamenti per Distretto è riportato in tabella. L’indicatore del piano è il seguente: numero di allevamenti da cui raccogliere i documenti/numero degli allevamenti da cui i documenti sono stati raccolti =1. 3.4.12. Controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per sottoprodotti di origine animale (Reg. CE 1069/2009) Gli stabilimenti che trattano sottoprodotti di origine animale vengono sottoposti a controllo sulla base di una valutazione del rischio impostata nel corso del 2012 e aggiornata utilizzando la scheda di valutazione proposta dalla U. O. Veterinaria Regionale.

Approval number sede produttiva Sez. Cat. ispezioni audit isp.

Registrati campioni annuali

ABP859UFUR3 Borgo Virgilio 3 1 1

ABP2456BIOGP2 Volta Mantovana VI 2 1 2016

1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g 1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g

ABP2940TRANS2 Asola XIII 2 1

ABP1015UFERT2 Canneto sull'Oglio XII 2 11 1 1 per ricerca E. Coli 5 u. c. da 25 g 1 per ricerca

salmonelle 5 u. c. da 25 g

ABP930COLL3 Castel Goffredo I 3 3 1

ABP2802TRADER2 Castel Goffredo XIII 3 1

ABP2578TRANS1 Guidizzolo XIII 1 1

ABP105PETPR3 Castiglione d. Stiviere VIII 3 3 1

Al termine produzione o durante immagazzinamento 1 per ricerca salmonelle 5 u. c da 25 g 1 per ricerca enterobatteriacee 5 u. c. da 25 g

ABP3089PETPP3 Redondesco VIII 3 4 2016

Al termine produzione o durante immagazzinamento 1 per ricerca salmonelle 5 u. c da 25 g 1 per ricerca enterobatteriacee 5 u. c. da 25 g

ABP2579TRANS3 Castel Goffredo XIII 3 1

ABP3096TRANS3 Medole XIII 3 2016

ABP2021STORP3 Goito I 3

ABP3299TRANS3 Suzzara XIII 3 1

ABP2146PROCP3 Quistello IV 3 10 1 1 campione per ricerca C. perfringens 1 u. c. da 5 g 1

campione per ricerca salmonelle 5 u.c. da 25 g

ABP2829TRANS3 San Giacomo d. Segnate XIII 3 2016

ABP2338UFERT3 Poggio Rusco XII 3 1 2016 1 per ricerca E. Coli 5 u. c. da 25 g 1 per ricerca

salmonelle 5 u. c. da 25 g solo se riprenderà l'attività

ABP258PETPP3 Ostiglia VIII 3 2

Al termine produzione o durante immagazzinamento 1 per ricerca salmonelle 5 u. c da 25 g 1 per ricerca

enterobatteriacee 5 u. c. da 25 g

ABP258PETPR3 Ostiglia VIII 3 1 1

ABP1125STORP3 Quistello II 3 1

ABP1125STORP3 Quistello I 3 1

ABP 3109STORP1 Pieve di Coriano I 1 3

ABP3109STORP3 Pieve di Coriano I 3 1 2016

ABP2068BIOGP2 Pegognaga VI 2 1 2016

1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g 1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g

ABP2898OCOMBTB Pegognaga III 3 1 2016

Piano Controllo ufficiale impianti riconosciuti/registrati per sottoprodotti di origine animale (Reg. CE 1069/2009)

Dettagli dell'attività Riferimento piano specifico

modalità rendicontazione/reporting Contenute nelle linee guida

modalità di verifica Contenute nel piano

indicatori n. controlli effettuati / n. controlli programmati ≥ 0,98

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ABP2812BIOGP2 Viadana VI 2 3 1

1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g 1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g

ABP36PROCP3 Viadana IV 3 11 1 Sul trasformato 1 campione per ricerca C.

Perfringens 1 u.c. 5 g

ABP2423TRANS2 Viadana XIII 2 1

ABP2423TRANS3 Viadana XIII 3 2015

ABP2126BIOGP2-ABP2126BIOGP3 Viadana VI 2 1 2016

1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g 1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g

ABP2350WHBF3 Viadana IX 3 2015

ABP2833WHBF3 Viadana IX 3 2016

ABP2425WHBF3 Viadana IX 3 2016

ABP2425STORP3 Viadana I 3 1 2016

ABP6COLL3 Commessaggio I 3 2

ABP6COLC3 Commessaggio XI 3 2 1 ABP3241TRADER2 - ABP3241TRADER3 Viadana XIII 3 2016 ABP2461TRANS2 ABP2461TRANS2 Viadana XIII 3 2015 ABP3203TRANS2 - ABP3203TRANS3

San Martino dall'Argine XIII 2 2016

ABP132COLL36 Viadana I 3 4 1

6 ABP132OCOMBTB Viadana III 3 1

ABP3369TRADER2 Sabbioneta XIII 2 2016

ABP2523WHBF2 Viadana IX 2 2015

ABP2351WHBF3 Viadana IX 3 2016

ABP2418WHBF3 Viadana IX 3 2016

ABP2132BIOGP2 Viadana VI 2 1 1 1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g 1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g

ABP2524BHHP3- Bozzolo IX 3 1

ABP2524STORP3 Bozzolo II 3 1 2016

ABP859UFUR3 Borgo Virgilio X 3 1

ABP318STORP1 Rodigo I 1 2

ABP318STORP2 Rodigo I 2 2 ABP2548OCOMBTB3 Bagnolo San Vito III 3 1 2016

ABP3268TRANS3 Porto Mantovano XIII 3 2016

ABP1145INCP Bagnolo San Vito III 1 1 2015

ABP1145TRANS1 Bagnolo San Vito XIII 1 1

ABP455UFERT2 Rodigo XII 2 1 Sul digestato 1 campione per ricerca E. coli 5 u. c.

da 25 g 1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25

ABP455PROCP2- Rodigo I 2 8 1 Sul trasformato 1 campione per ricerca C.

Perfringens 1 u.c. 5 g

ABP455STORP2 Rodigo IV 2 1

ABP3059TRANS3 Mantova XIII 3 2015

ABP319COLL1 Castellucchio I 2 4 1

ABP319STORP1 Castellucchio XIII 1 1

ABP319STORP2 Castellucchio I 3 1

ABP319STORP3 Castellucchio XIII 3 1 ABP319TRANS1 Castellucchio I 1 1

ABP319TRANS2 Castellucchio XIII 2 1

ABP319TRANS3 Castellucchio I 1 1

ABP3726TRANS3 Marmirolo XIII 3 2016

ABP2774BIOGP2 Bagnolo San Vito VI 2 1 2016

1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g 1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g

ABP2942BIOGP2 Rodigo VI 2 2 2016 1 campione per ricerca E. coli 5 u. c. da 25 g 1 campione per ricerca salmonelle 5 u. c. 25 g

ABP2836TRANS3 Mantova XIII 3 2016 Note: 2016 significa che l’audit o l’ispezione, previsti su base biennale, sarà effettuato nel corso del prossimo anno.

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I controlli sono effettuati utilizzando apposita check-list e sono programmati sulla base delle linee guida regionali; la loro frequenza è riportata nella tabella soprastante; su alcuni impianti saranno condotti campioni annuali per la verifica delle modalità di trasformazione e per verificare che i prodotti non siano contaminati dopo la trasformazione. I controlli condotti presso gli stabilimenti SOA devono essere inseriti nell’applicativo SIVI, da cui sarà estratta la rendicontazione; in fase d’inserimento in SIVI, andrà spuntata la voce “Attuazione Programma”. 3.4.13.1./3.4.14.1./3.4.15.1./3.4.16.1./3.4.17.1./3.4.18.1./3.4.19.1. Piano latte e trasformazione prodotti a base di latte Il piano è diviso in alcuni sottopiani; rispetto agli anni precedenti, il piano per la riduzione della prevalenza di E. coli VTEC nei formaggi a latte crudo è stato scorporato in un piano strategico a sé stante e in tal modo sarà trattato in questa programmazione. 3.4.13.1. Piano monitoraggio latte crudo destinato al consumatore finale.

Piano Piano di monitoraggio del latte crudo destinato al consumatore finale. categorizzazione degli eventuali rischi

Il superamento dei parametri d’igiene del processo e di sicurezza alimentare può comportare rischi sanitari a carico dei consumatori; esiste un’unica categoria di rischio.

frequenza (o criteri per stabilire frequenza)

I campionamenti ufficiali per la verifica dell’autocontrollo aziendale devono essere effettuati nell’arco dell’anno, secondo una cadenza trimestrale, e devono coinvolgere sia il tank in allevamento che gli erogatori. Primo e terzo trimestre: campioni tank aziendali. Secondo e quarto trimestre: campioni erogatori. Nel corso dell’anno saranno distribuiti i sopralluoghi.

luogo e momento del controllo Allevamenti registrati ed erogatori di latte crudo.

metodi e tecniche Verifica dell’autocontrollo aziendale, mediante campionamenti ufficiali e sopralluoghi annuali presso gli allevamenti e gli erogatori

modalità rendicontazione e feedback

I controlli effettuati sono inseriti nell’applicativo regionale SIVI; l’eventuale riscontro di non conformità comporta l’adozione di una serie di provvedimenti legati alla natura della non conformità riscontrata.

modalità verifica Sarà esplicitata quando sarà chiarito da parte della U. O. Veterinaria la nuova modalità di rendicontazione

indicatori n. controlli effettuati / n. controlli programmati ≥ 0,95 Il piano interessa le seguenti strutture: - 6 produttori; - 11 distributori. Su ogni produttore è previsto un controllo presso l’azienda con la verifica della persistenza dei requisiti strutturali e funzionali e con il prelievo di un campione di latte per la valutazione dei parametri d’igiene di processo, previsti nella tabella 1, e di sicurezza alimentare, compresi nella tabella 2, cui si aggiungerà la valutazione di grasso, proteine e lattosio. Presso ogni distributore è previsto un controllo annuale con valutazione della persistenza dei requisiti strutturali, igienico sanitari, funzionali (applicazione dell’autocontrollo ed esito degli esami condotti in autocontrollo sul latte, presenza delle informazioni relative alle indicazioni di uso) e della temperatura di conservazione del latte, mediante confronto fra la temperatura rilevata e quella mostrata sul display.

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Nel corso dei controlli sarà effettuato un campionamento di latte per la valutazione dei parametri previsti alle precedenti tabelle 1 e 2, con esclusione di cellule somatiche e aflatossine; sia presso i distributori che presso le aziende dovranno essere prelevati, ad ogni campionamento, 3 flaconi di latte (1 con conservante), utilizzando gli appositi verbali di campionamento. I controlli condotti sugli erogatori e sui tank aziendali devono essere preaccettati in SIVI, mentre i sopralluoghi effettuati devono essere inseriti in SIVI da parte degli operatori distrettuali; i controlli sui produttori saranno condotti nel secondo trimestre mentre quelli sugli erogatori saranno condotti nel terzo trimestre, previo accordi con la locale sezione IZSLER. 3.4.14.1. Piano di verifica requisiti latte destinato alla produzione di latte fresco ad alta qualità

Piano Piano di monitoraggio del latte fresco ad alta qualità categorizzazione degli eventuali rischi

La mancata rispondenza ai criteri di qualità del latte comporta un rischio di natura commerciale e non sanitaria, esiste un’unica categoria di rischio.

frequenza Controllo annuale su tutti gli impianti registrati

luogo e momento del controllo Allevamenti registrati per la produzione di latte A.Q

metodi e tecniche Controllo documentale modalità rendicontazione e feedback Stesura del verbale di sopralluogo previsto dal piano latte 2015

modalità verifica Inserimento in SIVI dei controlli eseguiti

indicatori n. controlli effettuati /n. controlli programmati ≥ 0,95 Sono interessati 22 allevamenti, nei quali verrà effettuato un sopralluogo annuale per la valutazione della persistenza dei requisiti strutturali e funzionali, ricordando che i parametri che l’OSA deve rispettare e che vanno verificati, sono riassunti nella tabella seguente; nel sopralluogo va utilizzato il verbale previsto è per le aziende di produzione latte crudo, previsto dalle linee guida regionali presenti in SIVI. Per quanto riguarda il controllo sul contenuto di acido lattico, la prova è richiesta solamente se il latte è effettivamente destinato alla produzione di latte fresco pastorizzato ad alta qualità, mentre il controllo per la ricerca di sostanze inibenti, per il quale non è prevista una frequenza minima, dovrà essere condotto dall’OSA contemporaneamente al controllo del tenore di germi (due volte al mese).

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Non sono previsti, nell’ambito di quest’attività, campionamenti ufficiali, se non in caso di segnalazione di non conformità per inibenti o, eventualmente, se l’allevamento è interessato dal piano di campionamento, più oltre riportato, per la prevenzione e gestione del rischio aflatossina in allevamento. 3.4.15.1. Piano verifica requisiti latte destinato alla trasformazione

Piano Piano verifica del latte destinato alla trasformazione

categorizzazione degli eventuali rischi

Il superamento dei parametri di igiene del processo e di sicurezza alimentare può comportare rischi a carattere sanitario a carico dei consumatori; la categorizzazione del rischio deve tenere conto dell’utilizzo del prodotto (destinato quasi interamente alla produzione di formaggi a lunga stagionatura) e delle non conformità pregresse. Per la categorizzazione del rischio si terrà conto di quest’ultimo fattore e si concentrerà maggiormente l’attività sugli allevamenti con ripetute non conformità pregresse per residui di farmaci, per presenza di aflatossine e per ripetuti sforamenti dei parametri previsti dal Reg. 853/2004.

frequenza (o criteri per stabilire frequenza)

Sulla base di quanto esposto, si effettuerà un controllo su tutti gli allevamenti con non conformità pregresse e su una percentuale dei rimanenti allevamenti fino a giungere ad un 10% di allevamenti controllati. Nella valutazione della percentuale si terrà conto che sono già previsti controlli nelle stalle che producono per l’alta qualità e per il latte crudo al consumatore finale, nonché per la prevenzione e gestione del rischio aflatossine e per la verifica dei requisiti per export verso Paesi terzi.

luogo e momento del controllo Allevamenti che producono latte per la trasformazione, selezionati.

metodi e tecniche Controllo visivo e documentale modalità rendicontazione e feedback

Inserimento dei controlli effettuati in SIVI in apposito applicativo (non ancora predisposto); in alternativa si rendiconterà con apposita tabella predisposta in Bacheca

modalità verifica e indicatori

Monitoraggio dell’applicativo o della tabella predisposta n. controlli effettuati / n. controlli programmati ≥ 0,95

L’attività interessa 1.012 allevamenti; le aziende produttrici di latte destinato al consumo umano dopo trasformazione, eseguono, nell’ambito del piano qualità, controlli quindicinali, che sono utilizzati anche per l’attività di autocontrollo. Il titolare dell’allevamento o il primo acquirente, se da lui delegato, è tenuto a comunicare il superamento dei limiti della media geometrica sia per la Carica Batterica (CBT) che per le cellule somatiche (CS); la stessa figura è tenuta a segnalare, puntualmente e tempestivamente, le non conformità relative alla presenza di sostanze inibenti o aflatossina nel latte. Il piano di controllo, che ASL di Mantova metterà in atto, prevede un numero minimo di 100 controlli in azienda, finalizzati alla verifica della persistenza dei requisiti autorizzativi e della

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presenza e conformità degli esami condotti in autocontrollo; il numero minimo previsto è riportato nella sottostante tabella.

Asola Guidizzolo Mantova Ostiglia Suzzara Viadana

23 8 62 7 La scelta degli allevamenti è stata condotta sulla base di una valutazione del rischio legato al superamento dei parametri igienico sanitari del latte crudo; gli allevamenti da controllare sono inseriti in una tabella complessiva dei controlli coordinati e congiunti fra AIAPZ e Area di Sanità Animale che viene messa a disposizione dei distretti. L’apparente sbilanciamento del numero dei controlli trova una spiegazione nel fatto che sono oggetto del piano di controllo solo quegli allevamenti che non sono registrati per l’export verso paesi terzi e la percentuale di registrazione è diseguale nei vari distretti; gli allevamenti registrati per l’export sono oggetto di un diverso piano di controllo. 3.4.16.1. Prevenzione e gestione del rischio aflatossina nella filiera lattiero casearia Il grafico sottostante, tratto dal sito dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Brescia, illustra gli esiti dei controlli per la ricerca di aflatossina M1 nel latte, riferita al periodo agosto 2012 – giugno 2014.

Nonostante il favorevole andamento del fenomeno della presenza di aflatossina B1 nel mais prodotto nel 2014, viene mantenuto uno stretto controllo sulla presenza di aflatossina M1 nel latte. Sulla base del piano predisposto da Regione Lombardia, saranno condotti, presso l’ASL di Mantova, 60 campioni di latte di massa presso gli allevamenti produttori di latte, per la maggior parte concentrati nel secondo semestre, anche se alcuni valori leggermente elevati (0,041 µg/Kg) riscontrati in campioni condotti in ambito PNR, consigliano di anticipare alcuni controlli nel primo semestre del 2015. La priorità sarà data a quegli allevamenti che hanno presentato positività nel corso del 2013 e 2014, a quelli che hanno presentato non conformità pregresse per PNR e PNAA (ed eventuali altre non conformità) ed agli allevamenti alta qualità.

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Per questa ricerca, andrà prelevato un campione in aliquota unica, senza vincolo del prodotto, accompagnato da un verbale specifico, su cui andrà riportata la motivazione “Piano di sorveglianza aflatossine 2015”.

aprile maggio agosto settembre ottobre novembre dicembre Asola/Guidizzolo 1 1 2 3 4 3 3 Mantova 1 1 2 3 3 4 3 Ostiglia/Suzzara 1 1 2 3 4 3 3 Viadana 1 1 1 1 2 2 1

totali 4 4 7 10 13 12 10 Sulla base dell’andamento climatico, il piano potrà subire successive variazioni o integrazioni.

3.4.17.1. Piano di controllo degli agenti patogeni. Il piano è iniziato nel 2012; Il test di screening condotto nel corso del 2012, ha permesso di stimare la prevalenza di infezioni da S. agalactiae al di sotto del 5% nel territorio mantovano. Nel 2013, sulla base dei dati raccolti, sono state contattate le associazioni di categoria e i responsabili degli stabilimenti di trasformazione per sensibilizzarli verso il problema e per esporre le prospettive e i vantaggi di una eventuale adesione al piano; sempre nel 2013, è stato controllato oltre il 70% degli allevamenti, rilevando una prevalenza inferiore all’8%. Nel 2014, i controlli sono stati estesi ad oltre il 95% degli allevamenti e la prevalenza, seppure di poco, ha superato la soglia dell’8%, attestandosi al 9,38%; la differenza di prevalenza fra distretti è molto marcata con valori alti nei distretti di Asola/Guidizzolo e Ostiglia Suzzara e valori molto inferiori nei distretti di Mantova e Viadana.

Piano Prevenzione e gestione del rischio aflatossina nella filiera lattiero casearia.

OBIETTIVO Verificare nel corso del 2015 la presenza dell’aflatossina M1 nel latte di massa prodotto dalle aziende lombarde

Descrizione

Sorveglianza delle procedure adottate, sia nel campo della produzione primaria, che nel campo della trasformazione per tenere sotto controllo la contaminazione da aflatossina

DETTAGLI DELL'ATTIVITÀ

categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio

Presenza della contaminazione al di sopra dei limiti indicati dalla normativa

frequenza (o criteri per stabilire frequenza)

Il piano prevede, per Mantova, l’esecuzione di 60 campioni in singola aliquota presso allevamenti produttori di latte, adottando, come criterio di rischio prevalente, le positività pregresse per aflatossina M1 nel latte o per altre tipologie di indagine sul latte.

luogo e momento del controllo aziende di produzione

metodi e tecniche

Individuazione degli allevamenti coinvolti

Divulgazione degli obiettivi e delle modalità operative del piano di verifica presso gli OSA interessati

Definizione delle modalità e delle frequenze di esecuzione delle verifiche, anche in raccordo con il laboratorio dell’IZSLER territorialmente competente Raccolta e analisi dei dati Adozione delle eventuali azioni conseguenti

modalità rendicontazione e feedback Pianificazione dell’attività secondo il cronoprogramma stabilito nel piano e rilevamento dei dati nell’applicativo regionale SIVI

modalità verifica n. campioni effettuati/ n. campioni programmati ≥ 0,95

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Piano controllo agenti patogeni 2015

Distretto All. controllati N. ingressi All. negativi All. positivi %

Asola/Guidizzolo 299 598 265 34 11,37

Mantova 255 504 243 12 4,71

Ostiglia/Suzzara 333 657 291 42 12,61

Viadana 115 228 109 6 5,16

totale 1002 1987 908 94 9,38

Allo stato attuale, su 1.012 allevamenti presenti, 1.002 risultano negativi (dati SIVI al 31/12/14). Il piano regionale prevede, in assenza di adesioni, la prosecuzione del campionamento negli allevamenti negativi o in quelli che si adoperano per raggiungere la qualifica di negativo. Ad oggi, in provincia di Mantova, con esclusione di 5 allevamenti con stato sanitario sconosciuto, tutti gli allevamenti bovini sono negativi o in procinto di conseguire la qualifica; pertanto, nel 2015, continuerà il controllo, durante l’effettuazione del ring test, su tutti gli allevamenti presenti. Come per il passato, in caso di riscontro di positività gli allevatori saranno contattati dal personale del Distretto competente per l’illustrazione della problematica e la proposta di possibili interventi risolutivi. Da SIVI è possibile rilevare l’andamento e l’esito dei controlli; in BDR dovranno essere tenute aggiornate le qualifiche secondo lo schema previsto nel piano regionale: allevamento negativo: allevamento riproduzione latte con tre prelievi negativi sul latte di massa per Streptococcus agalactiae; i prelievi devono essere consecutivi ed effettuati a distanza di almeno tre mesi; allevamento indenne: allevamento riproduzione latte con sei campioni negativi, effettuati sul latte di massa a distanza di almeno tre mesi; controllo finale (con esito negativo) sul latte dei singoli capi in lattazione (quattro quarti) presenti in azienda; allevamento positivo: allevamento riproduzione latte con un prelievo sul latte di massa con esito positivo; allevamento stato sanitario non disponibile: allevamento senza analisi effettuate sul latte di massa nei confronti dello Streptococcus agalactiae. Lo stato sanitario ottenuto dagli allevamenti mantovani (negativo, indenne, positivo, non disponibile) dovrà essere riportato sul modello di provenienza in caso di movimentazione dei capi, non solo in caso di compravendita, ma anche per la monticazione e/o il pascolo. Tali specifiche verranno riportate sul modello di provenienza anche in caso di movimentazione di bagliotti (femmine) destinati ad un allevamento da riproduzione latte; l’allevatore avrà pertanto a disposizione tutte le informazioni necessarie per effettuare scelte consapevoli. In collaborazione con i Distretti Veterinari, saranno studiate modalità di organizzazione di attività di formazione/informazione sulle norme di biosicurezza da adottare per prevenire o eradicare la patologia mammaria. 3.4.18. Piano controllo allevamenti produzione latte registrati export Il Piano Regionale della Sanità Pubblica Veterinaria 2015 -2018 e, di conseguenza, il Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria, prevedono che i controlli sulle aziende agricole siano condotti, per quanto più possibile in maniera coordinata e congiunta fra le aree di Sanità Animale e di Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche. In tale ottica, per il 2015 e gli anni seguenti, i controlli sulla persistenza dei requisiti per la per il mantenimento della registrazione delle aziende produttrici di latte nelle liste autorizzate a fornire latte destinato alla produzione di prodotti esportabili e il controllo sulla persistenza dei requisiti per ottenere la qualifica PTEX1 per paratubercolosi, saranno svolti congiuntamente

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e saranno inseriti in una più ampia ottica che vede coordinati e congiunti anche i controlli sul benessere animale, sull’uso corretto dei farmaci, sull’alimentazione animale, sulla identificazione e registrazione e sulla corretta gestione degli MSR in azienda. Più di 460 allevamenti di produzione latte risultano essere stati inseriti, nel corso del 2014, in Banca dati regionale nel registro export; la maggior parte di questi ha aderito, inoltre, al piano regionale paratubercolosi, con registrazione nella stessa banca dati della qualifica sanitaria PTEX1. Le aree di controllo previste per l’export sono: sanità degli animali nei confronti di varie malattie denunciabili; rispetto requisiti previsti dal Reg. CE 853/04 sulla produzione latte; presenza di sostanze vietate; gestione del farmaco veterinario. L’area di controllo per la paratubercolosi PTEX1 (per le altre qualifiche vedasi il piano regionale) riguarda: assenza di sintomi riferibili alla patologia negli animali allevati. È previsto, in entrambi i casi, un controllo annuale; l’elenco degli allevamenti da controllare è compreso nell’elenco complessivo della programmazione dei controlli elaborato dal DPV e distribuito ai Distretti Veterinari. Per la verifica del mantenimento della qualifica per paratubercolosi e dei requisiti sanitari export, viene programmato, in ogni allevamento un unico sopralluogo, eventualmente congiunto con altri controlli, come desumibile dalla citata tabella complessiva dei controlli. L’attività deve essere rendicontata in BDR attraverso l’aggiornamento della data del controllo, come previsto dal Piano Paratubercolosi e in SIVI, registrando la conformità o le evidenze relative agli specifici aspetti sottoposti a controllo, relativamente alla procedura denominata verifica export latte, che è compresa nel piano controllo aziende produzione latte. Il rilievo dell’assenza di uno dei requisiti previsti, pur in presenza di una dichiarazione di possesso, oltre all’adozione di eventuali provvedimenti amministrativi, porterà alla sospensione della registrazione, che deve essere segnalata al primo acquirente e al DPV competente sullo stesso, per garantire l’esclusione dal circuito commerciale export. L’azienda potrà richiedere una nuova iscrizione, che verrà effettuata in esito a specifico sopralluogo a carico del richiedente. In caso di modifiche delle aree di esclusione, la registrazione dell’allevamento deve essere revocata ed effettuata una nuova registrazione con i dati aggiornati. Quale indicatore dell’applicazione del piano, va considerato che tutti gli allevamenti devono essere sottoposti a controllo e le procedure sopraindicate devono essere utilizzate per l’80% di quelle inserite nei due elenchi presenti in BDR (registrati export latte/PTEX1). 3.4.19.1. Banca dati qualità del latte (obiettivo strategico) In regione Lombardia sono attive più di 6.000 aziende di produzione latte; i dati relativi alle cellule somatiche e alla carica batterica rappresentano degli ottimi indicatori del management aziendale, quindi, tali dati, se prontamente disponibili e rielaborati, diventano un’ottima base per definire degli interventi di controllo mirati nella filiera produttiva. La banca dati qualità del latte è stata completata ed è disponibile nel sito https://agricoltura.servizirl.it; l’accesso avviene attraverso carta CRS e permette la valutazione e la rielaborazione dei dati della qualità del latte forniti, per tutte le aziende lombarde, da parte di tutti i laboratori che effettuano le analisi sul latte ai fini del pagamento “latte qualità”. Nel corso del quadriennio verrà implementato, con la collaborazione dei DPV della Lombardia, un sistema di trasferimento di dati, con cadenza prefissata, da SISCO (portale regionale in cui sono raccolti i dati dei controlli del latte per i pagamenti dei premi di qualità) ad Ars Alimentaria, software del Ministero della salute per la gestione e valorizzazione dei dati di autocontrollo degli OSA. Il programma permetterà di rendere visibili ai DPV i dati relativi alla qualità del latte per singolo allevamento, calcolati sulla base della media geometrica; questo consentirà di verificare la conformità alla normativa vigente della qualità del latte prodotto, di definire la programmazione dell’attività di controllo in base ai risultati acquisiti e di semplificare la

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trasmissione dei dati delle non conformità con una diminuzione degli adempimenti burocratici a carico della filiera. Una volta completate le funzionalità del sistema in Ars Alimentaria, verranno adottate procedure di semplificazione e sburocratizzazione per la trasmissione dei dati tra primo acquirente, allevatore e autorità competente. Il ruolo dei Dipartimenti Veterinari nel controllo della produzione del latte crudo, in tal modo, sarà incentrato soprattutto sulla verifica delle azioni adottate dall’OSA in esito alle non conformità, completando il percorso già adottato per le positività per sostanze inibenti e aflatossine. Il piano prevede vari passaggi; alcuni di questi sono posti a carico di altre organizzazioni (IZLER, Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, U.O. Veterinaria Regionale), mentre ASL dovrà fornire il proprio supporto in fase di predisposizione e verifica dell’applicativo che si andrà a predisporre e dovrà individuare una figura di riferimento al proprio interno. 3.4.20.1 Riduzione della prevalenza di coli VTEC nei formaggi a latte crudo (obiettivo strategico) Si tratta della prosecuzione, su nuove basi, di un piano condotto nel 2014; diversamente dal precedente piano, quello attuale prevede che i controlli analitici riguardino solamente i formaggi prodotti da latte crudo che presentino un tempo di stagionatura inferiore ai 90 giorni. Tale formulazione esclude il controllo sui produttori di Grana Padano e Parmigiano Reggiano e ciò è dovuto ai tempi ed alle temperature di lavorazione previsti nei capitolati di produzione e al lungo periodo di stagionatura cui tali formaggi DOP sono sottoposti. Nella realtà mantovana gli stabilimenti che effettuano questo tipo di produzione sono solamente quattro e tutti di dimensioni ridotte; i formaggi così prodotti sono una esigua quantità rispetto alle produzioni provinciali, tuttavia la pericolosità costituita dalla presenza di E. coli verocitotossici spinge ad applicare il piano, anche se la score card locale restituisce un punteggio relativamente basso. Il piano prevede la ripetizione di campionamenti presso gli stabilimenti che hanno presentato positività nel corso del 2014 e il controllo dei rimanenti; i campionamenti, in numero di quattro, saranno condotti dal direttore AIAPZ e dal veterinario competente per territorio e rendicontati dal direttore AIAPZ. Tale controllo, che potrebbe svolgersi su base quadriennale, sarà concentrato nel secondo semestre 2015 e sarà condotto con la collaborazione di personale di IZSLER; la collaborazione si estenderà alla conduzione di un audit presso gli impianti interessati al fine di verificare le misure previste in autocontrollo per la prevenzione e l’eventuale gestione del rischio connesso con la presenza di E. coli verocitotossici. 3.4.21. Semplificazione: rilascio della certificazione per le aziende produzione latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte export paesi terzi. Continua anche nel 2015 la procedura di semplificazione per il rilascio della certificazione per le aziende che producono latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte da esportare verso paesi terzi; il piano è ricompreso nel precedente, di cui al punto 3.4.18.

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3.5. Monitoraggio residui e contaminanti ambientali in animali e prodotti di origine animale. 3.5.1.1/3.5.1.2. Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale (PNR). Campioni per ricerca residui chimici. Per l’anno 2015 la programmazione regionale ha assegnato all’ASL di Mantova, in continua diminuzione rispetto agli anni precedenti (1.417 nel 2014), n. 1.367 ricerche chimiche, cui corrispondono 1.311 campioni; la distribuzione per distretto, tra allevamento e macello, è illustrata nella tabella seguente.

Piano PNR Campioni per ricerca residui chimici

modalità rendicontazione Invio verbali prelievo a referente DPV

modalità di verifica Trimestrale in Monitoraggio attività veterinarie

Indicatori n. campioni eseguiti / n. campioni programmati = 1< 1,02

Programmazione macello

Asola/Guid Mant Ost/Suzz Viad totale

82 54 264 594* 994

Programmazione allevamento

Asola/Guid Mant Ost/Suzz Viad totale

113 84 102 18 317

totale 1.311 * compreso 1 campione in centro imballaggio uova Programmazione e criteri di definizione del livello di rischio a) Allevamenti: l’assegnazione ai distretti da parte del DPV avviene in base alla localizzazione sul territorio delle aziende zootecniche per tipologia produttiva, partendo dai dati della Banca Dati Regionale; dato che la distribuzione delle aziende, a volte, non si concilia con l’assegnazione delle risorse umane ai distretti, questi devono collaborare per l’esecuzione del Piano in allevamento. A livello distrettuale la scelta degli allevamenti, su cui effettuare ogni anno i campioni, deve avvenire sulla base di criteri oggettivi di significatività e di maggior rischio, e cioè: presenza di irregolarità pregresse (esiti positività alle ricerche chimiche e/o sospetti

istologici); esiti di interventi di farmacosorveglianza da cui sono emerse non conformità; dimensioni dell’allevamento; movimentazione di animali.

In ogni distretto l'assegnazione dei campioni negli allevamenti del proprio territorio, da parte del Direttore del DVET, deve rispondere ai criteri suddetti; il rispetto di questi criteri deve essere esplicitato, definendo l'elenco degli allevamenti con livello di rischio più elevato da sottoporre a campionamento; tale elenco deve essere condiviso con gli operatori. La distribuzione deve coprire il più possibile tutti i giorni lavorativi della settimana e una quota del 10% sul numero di campioni della categoria A (sostanze ad uso anabolizzante o vietate, compresi i cortisonici) deve essere svolta nei fine settimana o festivi. b) Macelli 1) Criteri di distribuzione dipartimentali: il DPV procede all’assegnazione dei campioni direttamente agli stabilimenti, in base alla significatività della loro produzione, desunta essenzialmente dai dati forniti da BDR, dall’applicativo Fattoria o comunicati direttamente dalle ditte (il report presenti in BDR non distingue le categorie di bovini nella quota di animali provenienti da fuori regione). Ciò consente una maggior precisione ed efficacia, evitando la dispersione di campioni in attività minori, senza appropriata valutazione del rischio.

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Quindi, le percentuali di assegnazione più significative vengono attribuite ai macelli industriali, ma una piccola parte di campioni (2-3% circa, tra suini e bovini) viene comunque assegnata agli stabilimenti di piccola entità, sulla base di criteri, quali campionamento effettuato da più tempo, macellazione di categorie considerate a maggior rischio (suini magroni, animali provenienti da commercianti o stalle di sosta ecc.), pregresse positività a campioni. I campioni su scrofa e lattonzoli sono assegnati ai macelli che, nell’anno precedente, hanno registrato in BDR una macellazione di queste categorie, che però sono estremamente marginali nella nostra attività. La programmazione viene rivista almeno una volta all’anno per verificarne la congruità con i dati presenti in BDR e sempre, in occasioni di segnalazioni, da parte dei Direttori dei DVET, di modifiche che potevano influire significativamente sull’attribuzione dei campioni (ad es., riduzioni o sospensioni dell’attività di macellazione di uno stabilimento). 2) Criteri di distribuzione nel singolo stabilimento di macellazione: l’individuazione delle partite da campionare, nei singoli stabilimenti, nell'ambito di una generale distribuzione casuale sulla base di quanto indicato nel Piano per i campionamenti mirati, i seguenti criteri: precedenti positività; prima fornitura o allevamenti comunque mai campionati; entità del conferimento, per fornitori abituali; informazioni della catena alimentare;

Se i fornitori disponibili sono già stati tutti oggetto di campionamento almeno una volta, il prelievo dovrà essere indirizzato verso ricerche diverse da quelle già fatte sullo stesso allevamento. Si ritiene che, per la complessità del piano e le caratteristiche dell’attività di macellazione, l’utilizzo generalizzato di sistemi random automatici non permetta una reale efficacia dell’applicazione del piano e crei problematiche pratiche nella sua esecuzione; tuttavia, al fine di mantenere almeno una componente completamente aleatoria, nei macelli di tipo industriale viene eseguito un campione quadrimestrale individuato con metodo random, da eseguirsi in una giornata, individuata anch’essa con metodo random. c) Centro di imballaggio: questo è il secondo anno in cui viene inserito, nella programmazione assegnata dalla regione a questa ASL, un campione in centro di imballaggio uova; dato che questa tipologia di stabilimento è rappresentata da due sole ditte nella nostra provincia, per il 2015 il campione viene assegnato allo stabilimento non campionato lo scorso anno (DVET Viadana). d) Distribuzione mensile: il DPV, da anni, fornisce ai DVET la distribuzione mensile dei campioni in allevamento e in macello, per raggiungere la massima omogeneità possibile nella distribuzione mensile. Tutto quanto sopra descritto nonché le indicazioni e i protocolli per lo svolgimento dell’attività sono contenuti in una procedura del Sistema Qualità Aziendale (PQA-DPV-DVET-04). Tutte le tabelle relative alla programmazione ed alla rendicontazione di PNR, piano istologico ed Extra PNR, con i documenti di supporto e le eventuali indicazioni operative necessarie ed i successivi aggiornamenti datati, sono pubblicate, per ogni distretto, nella cartella Bacheca nella rete intranet aziendale. 3.5.1.3. Piano Nazionale per la Ricerca dei residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale (PNR). Piano monitoraggio istologico.

Piano PNR Piano monitoraggio istologico

modalità rendicontazione Invio verbali prelievo a referente DPV

modalità di verifica Trimestrale in Monitoraggio attività veterinarie

Indicatori n. campioni eseguiti / n. campioni programmati = 1

Programmazione macello

Asola/Guid Ost/Suzz totale

3 4 7

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Scopo del piano è evidenziare alterazioni anatomopatologiche e istologiche in organi bersaglio di bovini regolarmente macellati riconducibili all’impiego illecito di promotori della crescita. Per l’anno 2014 la programmazione regionale ha assegnato all’ASL di Mantova n. 7 test istologici che vengono attribuiti a priori agli stabilimenti di macellazione da parte dell’UO Veterinaria regionale. 3.5.2.1./3.5.2.2. Attività extra piano Regione Lombardia per ricerca residui negli animali e alcuni prodotti di origine animale La programmazione extrapiano 2015, pur se pubblicata in SIVI, è ancora in fase di bozza; quindi, la suddivisione evidenziata nella tabella successiva è da considerarsi ancora provvisoria e verrà confermata con specifica comunicazione dalla Referente PNR dipartimentale.

Piano Extra PNR (obiettivi vincolanti)

modalità rendicontazione Invio verbali prelievo a referente DPV

modalità di verifica Trimestrale in Monitoraggio attività veterinarie

Indicatori n. campioni eseguiti / n. campioni programmati = 1< 1,02

Programmazione

Asola/Guid Mantova Ostiglia/Suzzara Viadana totale

12 13 15 3 43

Salvo ulteriori aggiornamenti, che la regione potrà apportare successivamente, si tratta di 43 campioni, suddivisi tra ricerca di chinolonici, sulfamidici e tetracicline in vacche a fine carriera in macello, aflatossina M1 su latte vaccino di cisterna, ricerca residui in miele di favo (fitofarmaci e antimicrobici) e ricerca composti organoclorurati compresi i PCB in latte vaccino in allevamento. Quest’ultima ricerca si è aggiunta quest’anno, in relazione alle diverse positività riscontrate nell’ambito di precedenti attività di controllo; sono state assegnate ai distretti con maggior densità di aziende da latte e la scelta degli allevamenti da campionare da parte dei DVET, deve avvenire sulla base della consistenza delle produzioni, con criterio di casualità. I campioni su vacca in macello sono assegnati dalla regione agli stabilimenti con maggior entità di macellazione per quella categoria; nella scelta dei capi da campionare, dovranno essere privilegiati gli animali macellati al di fuori della macellazione ordinaria: soggetti a macellazione differita/separata; macellati d’emergenza al macello; sottoposti alla macellazione d’emergenza al macello separata; sottoposti a macellazione speciale d’urgenza; pervenuti al macello con la dichiarazione di trattamento incompleta, non compilata e/o non sottoscritta (previo regolarizzazione della documentazione). Non devono, invece, essere sottoposti ad alcun tipo di campionamento per la ricerca di residui, gli animali pervenuti al macello con dichiarazione di trattamento negli ultimi 90 giorni da cui risulti il mancato rispetto dei tempi di sospensione, in quanto destinati all’abbattimento e distruzione. La ricerca di aflatossina M1 su latte vaccino deve essere eseguita sul latte delle cisterne che pervengono ai centri e stabilimenti di trattamento e trasformazione della nostra ASL, dal 1° agosto al 31 ottobre p.v.; i prelievi, in 4 o 5 aliquote, vanno effettuati su cisterne di provenienza italiana, scelte in base ai risultati di precedenti controlli (sia ufficiali che in autocontrollo dalle ditte) e alle dimensioni degli stabilimenti, privilegiando le cisterne di latte provenienti dalla nostra Provincia.

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Per quanto riguarda il miele, il DPV indica puntualmente gli apicoltori da controllare; per il 2015 si è cercato, per quanto possibile di far coincidere i campionamenti con i controlli sull’anagrafe apistica. Non essendosi verificate negli anni precedenti positività, il criterio di selezione è, per la ricerca di antimicrobici, la dimensione dell’azienda (a rotazione con i campionamenti fatti precedentemente), mentre per la ricerca di fitofarmaci è stato individuata una postazione presso cui, nel 2014, si è verificata un’ingente morìa, presumibilmente dovuta a fitofarmaci. Le modalità di campionamento sono illustrate nei documenti regionali PNR ed extra PNR e negli allegati della procedura aziendale PQA-DPV-DVET-04, che è bene verificare, in particolare per la ricerca di composti organoclorurati compresi i PCB, che deve essere condotta secondo quanto previsto dal Reg. 589/2014. 3.5.2.3./3.5.2.4. Ricerca composti organoclorurati compresi i PCB (obiettivo strategico)

Piano Extra PNR (obiettivi strategici)

modalità rendicontazione Invio verbali prelievo a referente DPV

modalità di verifica Trimestrale in Monitoraggio attività veterinarie

Indicatori n. campioni eseguiti / n. campioni programmati = 1< 1,02

Programmazione

Asola/Guid Mantova Ostiglia/Suzzara totale

uova 0 1 1 2

latte 1 1 1 3

totale 1 2 2 5

Nell’ambito dell’extra piano è compresa anche questa attività di monitoraggio, che è stata individuata dalla Regione Lombardia come obiettivo strategico; il DPV ha valutato, anche mediante l’utilizzo della score card locale, che, sulla base della realtà produttiva, dei riscontri epidemiologici e dei risultati delle attività di monitoraggio precedenti (Piano SIN, PNR, ecc.), è necessario includere tale monitoraggio nell’ambito del Piano Integrato Aziendale. I prelievi, condotti in 4/5 aliquote, riguardano tre campioni di latte vaccino e due di uova di allevamenti industriali; per il latte, non essendo emerse criticità nei precedenti monitoraggi, i campioni sono stati assegnati ai distretti con la maggior densità di aziende da latte e la scelta delle aziende da controllare deve avvenire in base alla loro entità produttiva. Per quanto riguarda le uova, i campioni sono stati assegnati a due DVET nel cui territorio si sono avute criticità precedenti (DVET Mantova e DVET Ost/Suzz). Le modalità di campionamento, come detto sopra, sono illustrate nei documenti regionali PNR ed extra PNR e negli allegati della procedura aziendale PQA-DPV-DVET-04.

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3.5.3.1/3.5.3.2. Rete regionale sorveglianza radioattività ambientale Continua il piano di monitoraggio della radioattività ambientale, iniziato nel 2013 e formulato da ARPA Lombardia sulla base del D.lgs. 230/95, per la ricerca di Cesio nelle matrici alimentari; il piano prevede l’effettuazione di dodici campioni a cadenza mensile di latte vaccino intero a lunga conservazione UHT (DVET Asola/Guidizzolo) e quattro campioni, ognuno con frequenza trimestrale, di carne suina (DVET Viadana); i campionamenti vanno effettuati in fase produttiva (stabilimenti di trattamento termico per il latte e impianti di macellazione che trattano quantitativi importanti di carne a livello nazionale).

Piano Piano monitoraggio radioattività ambientale

Dettagli attività Riferimento piano specifico Arpa Lombardia

modalità rendicontazione/reporting Contenute nel piano

indicatori n. controlli effettuati /n. controlli programmati = 1

Distretto Matrice N. campioni Frequenza campionamento

DVET Asola/Guidizzolo latte UHT 12 mensile

DVET Viadana Carne suina 4 trimestrale

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3.6. Monitoraggio dei risultati, predisposizione e attivazione di un programma di audit interno in ottemperanza al Reg. (CE) 882/04 Le Regole di sistema 2015 e il documento di programmazione regionale prevedono che La conduzione di verifiche interne che, a cascata, assicurino il rispetto delle procedure standard del controllo ufficiale da parte di tutti i soggetti coinvolti nelle attività di controllo e il monitoraggio del raggiungimento degli obiettivi stabiliti siano alcuni degli strumenti per assicurare l’efficacia, l’appropriatezza, l’omogeneità e la trasparenza dei controlli ufficiali. Come illustrato nel contesto 2012-2014, nell’ambito del Sistema Gestione Qualità, nel corso degli ultimi anni è stata definita la procedura PQA.DPV.DVET.10 Monitoraggio, verifiche e rendicontazione, quale strumento finalizzato a definire criteri e modalità operative con cui DPV e DVET svolgono monitoraggio, verifica e rendicontazione dell’attività svolta. Gli strumenti previsti dalla procedura per sottoporre a monitoraggio e verifica le attività veterinarie sono: sistema informatico di monitoraggio degli indicatori; controlli documentali; validazione report da applicativi informatici aziendali e non; verifica dell’attività in outsourcing; audit interni.

L’applicazione di questi strumenti, insieme agli esiti delle verifiche esterne effettuate da Regione, Ministero e altre Autorità di Controllo sui DPV delle ASL, consente di verificare l’attuazione del controllo ufficiale secondo criteri di appropriatezza ed efficacia, come esplicitati dal Manuale Operativo Standard delle Autorità Competenti Locali (vedi cap. 2.7 Manuale della Qualità aziendale e integrazione con il Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali e cap. 2.8 Monitoraggio dei risultati e attivazione di un sistema di audit interno). 3.6.1./3.6.2./3.6.3./3.6.4./3.6.5./3.6.6./3.6.7./3.6.8./3.6.9./3.6.9./3.6.10./3.6.11. Predisposizione programma di audit interni entro 28.02.15 e sua attuazione entro il 31.12.15 Va premesso che negli stabilimenti di macellazione e produzione di prodotti a base di carne autorizzati all’esportazione negli USA, è previsto, in ottemperanza alle norme statunitensi e alle indicazioni regionali e ministeriali, anche un programma di supervisioni all’attività dei veterinari ufficiali condotta dal supervisore USA; presso gli impianti che esportano verso Paesi Terzi è operativo un programma di supervisioni da parte dell’UO Sicurezza alimentare/Export Paesi terzi. Il piano di auditing potrà essere modificato, in ordine alle priorità emergenti dagli obiettivi strategici regionali o aziendali e integrato con audit non programmati, in funzione del verificarsi di situazioni non prevedibili che richiedano controlli straordinari (ad es. reclami, manifestarsi di gap particolarmente critici rispetto al raggiungimento di un obiettivo ecc.). Il piano di audit interni prevede due livelli di verifica, quello intradistrettuale e quello dipartimentale (o sovradistrettuale). Il campo di applicazione riguarda: - a livello distrettuale: le attività svolte dai veterinari ufficiali, dai veterinari l.p. convenzionati, dai tdp (o da qualsiasi altra figura professionale il Direttore del DVET ritenga opportuno verificare); in generale, nelle diverse aree interessate, verranno valutati: il rispetto della programmazione e la distribuzione razionale dei controlli nel tempo; la capacità di individuare i problemi e di gestire le non conformità e/o eventuali altri

provvedimenti; l’utilizzo razionale delle risorse; la corretta documentazione e registrazione dei controlli e l’utilizzo appropriato degli

applicativi informatici previsti. - a livello dipartimentale: le attività svolte presso i DVET, in tutte e tre le aree funzionali, dove, attraverso la verifica delle attività degli operatori ad essi appartenenti, viene valutata la capacità organizzativa e gestionale complessiva dei DVET. Indicazioni più specifiche sono inserite nei paragrafi dedicati alle singole aree. Criteri di scelta: la scelta dell’operatore oggetto di audit avverrà, a discrezione del committente (DDVET o DAREA, DDPV), in base ad evidenze di non conformità interne o esterne o di anomalie rilevate nel corso dell’attività di monitoraggio routinaria

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(monitoraggio obiettivi, verifiche documentali ecc.); per i veterinari che operano in equipes presso impianti di macellazione, si potrà svolgere un unico audit, comprendente tutti i componenti. Nell’arco del prossimo quadriennio 2015-2018 tutti gli operatori dovranno essere auditati. Il gruppo di audit, di norma, è composto da: - livello distrettuale: Direttore del DVET (responsabile del gruppo) e responsabili delle UO distrettuali (che, in casi particolari, possono essere delegati dal DDVET a svolgere le sue funzioni), coadiuvati, eventualmente, nel caso in cui il Direttore del DVET lo ritenga opportuno, dal Referente Qualità distrettuale e/o da veterinari, particolarmente esperti nella materia, appartenenti ad altre strutture aziendali (altri DVET o DPV). Qualora l’audit riguardi un tdp, del gruppo di audit farà parte un coordinatore dei tdp, appartenente ad un DVET diverso da quello sede di audit; contemporaneamente, da parte del DDVET, deve essere coinvolto nell’audit il coordinatore dello stesso DVET a cui appartiene il tdp interessato; nel caso sia auditato un coordinatore dei tdp, il team di audit comprenderà due coordinatori di altri DVET. - livello dipartimentale: Direttore di Area (responsabile del gruppo), che può delegare, se competenti, un responsabile di UO dipartimentale o il referente PNR, coadiuvato da quest’ultimi; anche per il 2015, del gruppo potrà far parte, come osservatore, almeno un veterinario competente per la materia o l’Area di verifica, di un distretto diverso da quello auditato. Sede dell’audit potrà essere: - un impianto o un allevamento oggetto del controllo ufficiale da parte dell’operatore sottoposto ad audit, allo scopo di verificare sul campo l’attività di controllo ufficiale; in questo caso dovrà essere chiarito al titolare che il controllo non riguarda la gestione della sua attività, ma l’attività di controllo ufficiale del veterinario o del tdp (salvo per audit Paesi Terzi e supervisioni USA, dove anche l’OSA è oggetto del controllo); - la sede del distretto (o altra sede amministrativa ritenuta idonea); - entrambe. Modalità di esecuzione: l’esecuzione degli audit interni e la documentazione devono avvenire nel rispetto dei principi generali e secondo le modalità operative contenute nella procedura aziendale “PQA.8.2.2 Esecuzione degli audit interni” e nell’Istruzione Operativa dei servizi veterinari “I.O. DPV.DVET.DPM.SIAN. 01 Controllo ufficiale tramite audit”; quest’ultima, è integrata con le indicazioni contenute nel Manuale Operativo Standard delle Autorità Competenti Locali. Il monitoraggio e la verifica dell’esecuzione del programma di audit interni avviene mediante l’applicativo “Obiettivi -Monitoraggio attività veterinarie” nella rete intranet aziendale MAIA, in cui è inserito l’indicatore relativo (n° audit interni eseguiti/n° audit interni programmati = 1). Le azioni da adottare in caso di non conformità: le irregolarità emerse dagli audit interni, se considerate come non conformità, devono essere documentate e gestite secondo le modalità previste del sistema dipartimentale per la qualità (I.O. DPV.DVET.DPM.SIAN. 01 Controllo ufficiale tramite audit e PQA.DPV.DVET.10 Monitoraggio, verifiche e rendicontazione) e registrate nell’apposito registro delle non conformità inserito nella cartella di rete Bacheca.

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1) Audit interni di livello dipartimentale:

Piano Programma di audit interni dipartimentali anno 2015 ASL di Mantova

modalità rendicontazione Relazione

modalità di verifica Audit interno

Indicatori Numero controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1

Audit interni

sicurezza alim. (pbc e pbl)*

Audit interni area A

Audit interni area C

Audit interni randagismo supervisioni USA

DVET Asola/Guidizzolo 1 2 2 1 0

DVET Mantova 1 2 2 1 4

DVET Ostiglia-Suzzara 1 2 2 1 0

DVET Viadana 1 2 2 1 12 Totale 4 8 8 4 16

* escluse verifiche stabilimenti Russia/CU e altre liste export

Piano Programma di audit interni Federazione

Russa/CU e altri Paesi Terzi anno 2015 ASL di Mantova

modalità rendicontazione Relazione

modalità di verifica Audit interno

Indicatori Numero controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1

Fed. Russa/CU altre liste export

carne e pbc 9 9

latte e pbl 5 2

Totale 14 11 Sanità animale

Visti gli esiti degli audit precedenti, che non hanno evidenziato problemi nella parte relativa alla pianificazione distrettuale, per il 2015 verranno approfonditi gli aspetti più critici della fase operativa dell’esecuzione dei controlli. Analogamente allo scorso anno,verranno svolti, un audit/DVET nel settore Anagrafi zootecniche (in collaborazione con la UO Anagrafi Zootecniche del DPV) ed un audit/DVET nel settore Piani di Sanità animale. Nel settore Anagrafi zootecniche, l’obiettivo sarà, principalmente, quello di verificare le conoscenze e le competenze in termini di rispetto degli standard e di efficienza nei controlli d’identificazione e registrazione degli allevamenti e degli animali. Parte importante delle verifiche che saranno effettuate sarà riservata alla valutazione della gestione delle non conformità; propedeutico a quest’attività, sarà un primo “calibration meeting” che verrà tenuto a marzo con tutti i veterinari di area A. Per quanto riguarda l’Area di Sanità Animale, nel 2015 saranno auditati i 4 Distretti Veterinari per la verifica della conduzione di piani specifici del settore, con particolare attenzione agli aspetti di efficacia degli interventi messi in campo, di governo delle attività di controllo e gestione delle NC, di corretta registrazione dei controlli negli applicativi BDR e SIV nonché sulle modalità di utilizzo di detti sistemi e delle funzioni di reportistica annesse.

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Settore randagismo Per il 2015 le modalità di verifica varieranno rispetto al 2014, infatti gli audit interni, 1/DVET, verranno svolti sul distretto, prendendo in considerazione la gestione generale del settore, con particolare attenzione ai seguenti temi:

- attività di controllo della corretta identificazione dei cani (d’iniziativa e in collaborazione con le amministrazioni comunali);

- gestione sanitaria ed economica dei casi di stabilizzazione di animali feriti o bisognosi di cure;

- valutazione/validazione dei dati registrati in “Arca di Noè” ; - iniziative per verificare la fase post dimissioni; - recupero costi che possono essere imputati ai proprietari.

Uno o più interventi verranno condotti congiuntamente al DPV dell’ASL di Brescia. Sicurezza alimentare e Paesi Terzi

La numerosità dei controlli rimane la stessa dell’anno precedente, ma, nel 2015, la verifica sui DVET verterà, oltre che sulle attività tipiche del settore della sicurezza alimentare (audit/ispezioni, applicazione procedure standard, non conformità rilevate, provvedimenti ecc.), anche sull’analisi dei risultati ottenuti nei singoli macelli con l’ispezione ante e post mortem, le loro modalità di registrazione (compresa l’applicazione della circolare 44 e l’uso dell’applicativo Check up) e gli eventuali approfondimenti diagnostici richiesti all’IZSLER. Sarà, inoltre, posta attenzione ai controlli eseguiti sulle ICA, alle relazioni annuali d’impianto e alle schede di graduazione del rischio degli impianti. Per quanto riguarda il settore dell’export Paesi Terzi, la programmazione ricalcherà quelle del 2014 n. 25 audit, salvo cancellazione da parte di alcuni impianti o di nuovi inserimenti; le verifiche riguarderanno, principalmente, le seguenti tematiche: - documentazione inerente domande di inserimento con verbale di sopralluogo,

documentazione integrativa per alcuni Paesi (Giappone, Canada); - uso della modulistica Ministeriale prevista le certificazioni, redazione dei certificati,

rendicontazione in Eupolis. Supervisioni in impianti USA

Dopo la progressiva riduzione degli ultimi due anni, per il 2015 sono confermate sei supervisioni/anno nei due impianti di macellazione e quattro supervisioni/anno nel salumificio (numero comunque superiore alla frequenza minima stabilita dal Ministero della Salute); in quest’ambito sono previsti tre interventi congiunti con il DPV dell’ASL di Cremona. Durante le supervisioni saranno effettuate verifiche anche sull'attività di controllo ufficiale. Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche

Per quanto riguarda l’area C, sarà condotto, presso ciascun Distretto, un audit volto a valutare l’attività di categorizzazione, valutazione ed attribuzione del livello di rischio del rischio negli stabilimenti riconosciuti che producono mangimi. Per quanto riguarda il PNR, a parte le verifiche generali sull'attività distrettuale (rispetto programmazione, tempistiche ecc.), ci si concentrerà soprattutto sul rispetto dei criteri di scelta degli allevamenti da campionare, scegliendo a caso alcuni verbali di campionamento e verificando approfonditamente, con il DDVET e gli operatori, come è avvenuta la scelta e come è stata preparata l'attività; sarà anche necessario entrare più nello specifico sulle modalità operative, verificando con gli operatori come si è svolto il campionamento, ma anche se il DDVET, a sua volta, ha fatto delle verifiche qualitative sul campionamento e in che modo. Continuerà, comunque, la verifica della gestione delle positività (soprattutto in allevamento), prendendo qualche singolo caso (se disponibile) ed esaminandone i singoli passaggi, in particolare il sopralluogo di farmacosorveglianza. 2) Audit interni di livello distrettuale Come indicazione generale, anche per l’anno 2015, non viene prevista la valutazione di personale amministrativo, mentre, per quanto riguarda i tdp, dovrà essere valutato almeno 1 operatore per DVET, secondo i criteri già descritti. La programmazione ricalca quella dello scorso anno, fatta eccezione, per l’aggiunta, tra le tematiche, del PRAA. La valutazione degli operatori, veterinari e tdp, deve avvenire a rotazione, in modo che nel quadriennio, tutti vengano auditati almeno una volta.

- Sicurezza alimentare e Paesi Terzi

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Il piano di audit 2015 predisposto dai Distretti dovrà riguardare almeno il 33% dei veterinari ufficiali operanti nell’area, valutati in base alle indicazioni date nel paragrafo sul campo dell’audit; per quanto riguarda le equipes operanti nei macelli industriali, ne andranno verificate almeno il 30% per DVET o, in caso di presenza di un unico stabilimento sul territorio, almeno uno; dovrà essere data priorità a quelle equipes che, nel corso dell’anno precedente, non sono state interessate da audit esterni. In particolare, negli impianti di macellazione industriale, verrà anche verificato che la programmazione dei controlli, rispetto alla relazione periodica 2014, comprenda, nel tempo, tutte le procedure rilevanti per i diversi impianti.

- Sanità animale e Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche Il piano di audit 2015 predisposto dai Distretti dovrà riguardare almeno il 33% dei veterinari ufficiali operanti nell’area, valutati in base alle indicazioni date nel paragrafo sul campo dell’audit; in particolare, il DDVET darà priorità ai seguenti processi: - Farmacosorveglianza; - Piani di Sanità Animale sul controllo delle malattie infettive; - Manuali operativi sulla gestione delle emergenze epidemiche; - benessere suini e bovini in allevamento; - biosicurezza allevamenti suini e avicoli; - Piano Regionale Alimentazione Animale (PRAA); - strutture di detenzione di animali d’affezione (canili, pensioni, allevamenti ecc.).

3) audit congiunti con altre ASL Nel piano sono previsti scambi di audit interni con ASL diverse; con L’ASL di Cremona prosegue lo scambio iniziato nel 2014, con le supervisioni negli impianti autorizzati all’export USA, alle quali verranno aggiunte supervisioni in impianti abilitati all’export verso paesi terzi (non USA). Questa attività che dovrà garantire complessivamente almeno tre supervisioni all’ASL di Cremona e sarà svolta per l’ASL di Mantova dal Supervisore USA (almeno una supervisione) e dal Supervisore Paesi Terzi (almeno 2 supervisioni). Audit interni sono stati concordati anche con l’ASL di Brescia che garantirà all’Asl di Mantova due audit interni nel settore randagismo/animali d’affezione, mentre Mantova effettuerà a Brescia due audit interni nel settore della Sicurezza alimentare. 3.6.12./3.6.13./3.6.14 (1/2/3). Altre modalità di monitoraggio e verifica Come detto in precedenza, sono previsti anche altri strumenti di monitoraggio e verifica del raggiungimento degli obiettivi: sistema informatico di monitoraggio degli indicatori: continua, nel 2015, il monitoraggio

monitoraggio periodico (al 31/04, 30/06, 30/09 e 31/12/2015) dell'andamento e raggiungimento degli obiettivi attraverso l'applicativo informatico

“Obiettivi - Monitoraggio attività veterinarie”, nella rete intranet aziendale (MAIA), in cui sono inseriti tutti gli indicatori delle attività veterinarie;

controlli documentali: ogni DDVET dovrà svolgere un programma di verifiche documentali, il cui numero e tipologia è indicato nella tabella sottostante;

verifica dell’attività in outsourcing: verifica dell’attività dei veterinari LP da parte dei DDVET e/o del DDPV, secondo le modalità indicate nella procedura PQA.DPV.DVET.10 Monitoraggio, verifiche e rendicontazione e già utilizzate negli scorsi anni.

3.6.15.1/3.6.15.2./3.6.15.3. Attuazione del controllo ufficiale secondo criteri di appropriatezza e efficacia Il miglioramento dell’appropriatezza e della qualità delle attività, ha come presupposto l’uniformità e l’omogeneità delle modalità di controllo ufficiale, che si devono basare su procedure e istruzioni, codificate nel rispetto di quanto stabilito dal Manuale Operativo Standard delle Autorità Competenti Locali, che sono state adottate negli anni 2012-2013. La verifica di tali criteri, oltre che attraverso gli strumenti sopra illustrati, avverrà, quale valutazione dell’attività del livello dipartimentale, attraverso l’esito favorevole degli audit effettuati da autorità esterne, quali Regione, Ministero della Salute e altre autorità di Controllo sui Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria delle ASL (es. FVO ecc.), nonché dagli esiti dei controlli svolti da delegazioni di Paesi Terzi.

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VERIFICHE DOCUMENTALI (C = controlli/supervisioni/audit interni effettuati e documentati; V = verifica documentale del livello superiore)

Settori e attività sottoposti a controllo o verifica

Livello Distrettuale Livello Dipartimentale

Totali As./Guid. Mantova Ost./Suzz. Viadana Area A Ref. PPTT Ref USA Area B Area C Ref.

PNR

Ref Anagr

afe

Ref Randa

g. DPV

C V C V C V C V C V C V C V C V C V C V C V C V V C V %

Sicurezza alimentare

ispezioni 326 16 325 16 230 12 171 9 53 4 1052 57 5,4

audit 56 3 85 4 70 4 72 4 15 4 283 19 6,7

supervisione USA 16 16 16 16 100,0

Supervisione PT 38 12 38 12 31,6

Audit interni B 4 4 4 4 100,0

PNR (campionamento) 195 10 138 7 366 18 612 30 65 10 2 1311 77 5,9

Sanità animale

Ispezioni doc Aujeszky 76 4 84 4 58 3 32 2 13 4 1 250 18 7,2

Ispezioni biosicurezza suini 76 4 84 4 58 3 32 2 13 4 1 250 18 7,2

Ispezioni biosicurezza avicoli 154 7 51 3 12 1 12 1 12 4 1 229 17 7,4

Ispezioni documentali salmonellosi 31 2 20 1 7 1 4 1 5 2 1 62 8 12,9

Ispezioni I&R bovini all 26 2 19 2 18 2 7 1 7 4 1 77 12 15,6

Ispezioni I&R bovini mac 1 1 1 1 1 1 1 1 4 2 1 8 7 87,5

Ispezioni I&R ovi-cap all 5 1 3 1 2 1 3 1 4 2 1 17 7 41,2

Ispezioni I&R suini all 2 1 2 1 1 1 3 1 4 2 1 12 7 58,3

Ispezioni I&R equini all 9 1 7 1 6 1 4 1 4 2 1 30 7 23,3

Audit interni Area A 4 4 4 4 100,0

Audit interni Anagr Zoot 4 4 4 4 100,0

Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche

benessere animale in allevamento 132 7 86 4 104 5 32 2 18 4 1 372 22 6,0

benessere in macello procedure 15 1 13 1 12 1 14 1 3 1 1 57 4 7,5

benessere arrivo mac. e punto controllo

33 2 81 4 117 6 154 8 18 4 1 404 24 6,0

controlli alimentazione animale 98 5 99 5 90 5 39 2 19 4 1 341 21 6,0

controlli farmacosorveglianza 134 7 154 8 140 7 44 2 16 3 1 496 29 5,9

controlli stabilimenti SOA 23 1 22 1 17 1 39 2 24 5 1 106 7 6,7

controlli sui produttori di latte 23 1 8 1 62 3 7 1 5 1 1 106 9 8,0

Controllo MSR in allevamento 47 2 26 1 33 2 7 1 6 1 1 119 9 7,2

Audit interni Area C 4 4 4 4 100,0

Audit interni PNR/Farmacosor. 4 4 4 4 100,0

Audit coli VTEC 4 4 4 4 100,0

Randagismo Audit (interni) DPV canili rifugio 4 4 4 4 100,0

Totale 1462 77 1307 70 1404 77 1289 72 51 14 38 0 16 0 72 0 109 19 65 10 23 12 4 0 83 5840 435 7,9

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3.7. Controlli previsti per l’applicazione della condizionalità – attività 2015 L’obiettivo è l’attuazione del protocollo d’intesa con OPR Lombardia al fine di gestire gli adempimenti di competenza in materia di condizionalità, come previsto dalla vigente politica agricola dell'UE (PAC). Nelle more della programmazione annuale regionale, per non condensare tutti i controlli nella seconda parte dell’anno, sulla base delle quantità storicamente attribuite, per il 2015 saranno effettuati i controlli condizionalità presso le aziende agricole già individuate attraverso il metodo della graduazione del rischio, per i controlli relativi al sistema di identificazione e registrazione Atti A6-A7-A8, alla farmacosorveglianza Atto B11 e al benessere Atti C16-C17-C18. La programmazione dell’ASL di Mantova verrà aggiornata successivamente alle disposizioni regionali integrando la quota di controlli a selezione “casuale” determinati da OPR Lombardia; i controlli effettuati nell’ambito della condizionalità non sono aggiuntivi rispetto a quanto già programmato negli specifici piani.

Piano Condizionalità – Attività 2014

Descrizione

Controlli sulle aziende zootecniche aderenti al regime di pagamento unico, ai sensi del Reg. (CE) 73/2009, alle misure previste dal programma di sviluppo rurale di cui al Reg. (CE) 1698/2005 e ai programmi di cui al Reg. (CE) 1234/2007. La numerosità dei controlli da effettuare verrà definita dalla UO Veterinaria Regionale. Le attività sono comprese in quanto già programmato nel presente documento nei campi dei controlli dei sistemi di identificazione e registrazione, corretta gestione del farmaco e benessere.

Categorizzazione degli eventuali rischi e modalità di applicazione delle categorie di rischio

Il campione di condizionalità fornito dalla U.O. Veterinaria con apposita nota comprende: - campione casuale individuato dalla UO Veterinaria; - campione a rischio selezionato da ciascuna Asl nel rispetto delle quote assegnate dalla UO Veterinaria per il raggiungimento delle proprie percentuali di controllo della condizionalità e in base a criteri di rischio definiti dalle norme di settore di sanità pubblica veterinaria.

frequenza (o criteri per stabilire frequenza)

L’attività di controllo per la condizionalità rientra nell’attività programmata dei DPV: effettuazione del 100% dei controlli entro 31 dicembre 2015

luogo e momento del controllo

Aziende zootecniche beneficiarie di aiuti comunitari, facenti parte del campione di condizionalità

metodi e tecniche SIVI Documenti regionali – condizionalità 2015

modalità rendicontazione e feedback

registrazione negli applicativi informatici; relazione inerente i risultati della supervisione e l’attività formativa interna; trasmissione con cadenza trimestrale della documentazione relativa ai

controlli con esito di non conformità

modalità verifica

Attività delle ASL oggetto di verifica da parte della UO veterinaria (controlli di 1° livello): Attività di supervisione Attività effettuata/Attività programmata Attività della UO veterinaria oggetto di verifica da parte di OPRL (controlli di 2°

livello): Definizione e trasmissione del campione di condizionalità Controllo documentale a campione

indicatori n. Atti controllati / n. Atti programmati => 1

3.8. Implementare e aggiornare sistemi informativi, secondo step pianificati dall’U.O. Veterinaria Regionale 3.8.1./3.8.2./3.8.3./3.8.4./3.8.5./3.8.6./3.8.7./3.8.8/3.8.9. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nel settore della sicurezza alimentare L’UO Veterinaria, per il settore della sicurezza alimentare ha previsto che nel 2015 siano garantite le azioni riportate di seguito:

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- programmazione in SIV dei controlli in stabilimenti riconosciuti ai sensi del Reg. (CE) n. 853/2004;

- programmazione in SIV controlli in stabilimenti registrati ai sensi del Reg. (CE) n. 852/2004; - registrazione in SIV dei controlli effettuati negli stabilimenti riconosciuti e in quelli registrati; - pre-accettazione Reg 2073/05 criteri di sicurezza alimentare; - programma sperimentale di controllo coordinato tra le AC in materia di sicurezza, qualità degli alimenti e repressione delle frodi - registrazione in SIVI dei controlli eseguiti secondo le specifiche previste nel piano;

- piano di controllo della gestione del materiale specifico a rischio (MSR) - aggiornamento attributi MSR e Registrazione in SIVI dei controlli eseguiti secondo le specifiche previste nel piano;

- piano regionale benessere animale durante la macellazione e abbattimento - registrazione in SIVI dei controlli eseguiti secondo le specifiche previste nel piano;

- piano straordinario di controllo e sorveglianza EXPO 2015 - registrazione in SIVI dei controlli eseguiti secondo le specifiche previste nel piano;

- certificazioni export - registrazione dati certificati export/attestati in EUPOLIS. 3.8.10./3.8.11./3.8.12./3.8.13./3.8.14 (1/2)./3.8.15./3.8.16./3.8.17. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nell’Area di Sanità Animale e Anagrafi zootecniche Sono confermati gli obiettivi d’informatizzazione di controlli, campionamenti e aggiornamento qualifiche relativi ai piani di Sanità animale; in particolare dovranno essere pre-accettati tutti i campionamenti e registrate in BDR anche le attività legate alla compravendita dei bovini. Questi obiettivi prevedono la registrazione nel sistema informativo dei controlli I&R per tutte le specie; i controlli I&R effettuati nell’ambito della condizionalità (e solo questi) dovranno essere registrati in BDR con la specifica “condizionalità”. 3.8.18./3.8.19./3.8.20./3.8.21./3.8.22./3.8.23. Implementazione dell’uso dei sistemi informativi nell’Area dell’Igiene degli Allevamenti e delle Produzioni Zootecniche In quest’area gli obiettivi d’informatizzazione riguardano la Registrazione in SIV di tutti i controlli effettuati nel settore sottoprodotti di o.a., farmacosorveglianza, benessere in allevamento (normali e ai fini di "Condizionalità"), la preaccettazione dei campioni effettuati nell’ambito del Piano monitoraggio latte crudo e la registrazione nell’applicativo BDR degli allevamenti da latte che producono latte destinato alla produzione di prodotti a base di latte esportabili verso Paesi terzi. Inoltre, è prevista la preaccettazione di almeno il 90% dei verbali conferiti all’IZS ai fini PNR, Extra PNR e su sospetto; l’obiettivo è ulteriormente implementato, rispetto al 2014 (85%), ma i dati ci dicono che, comunque, il livello è già stato ampiamente raggiunto e superato. Si confermano, peraltro, le difficoltà tecniche, legate al campionamento su sospetto, che, pur in diminuzione, resta una variabile non prevedibile né programmabile e, in allevamento, specialmente sul latte, presenta problematiche di preaccettazione dovute alla necessità di conferimento immediato. 3.9. Piano Integrato Aziendale di Prevenzione Veterinaria (PIAPV) Le Regole di sistema 2015 dispongono che ogni Dipartimento di Prevenzione Veterinaria delle ASL elabori, secondo gli orientamenti dettati dal Reg. CE n. 882/2004, il Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV) entro il 28/02/2015; tale documento deve individuare, in base al livello di rischio e alle score cards locali, gli obiettivi vincolanti e quelli strategici in materia di sanità veterinaria e di sicurezza degli alimenti di origine animale e deve essere predisposto in base alle indicazioni contenute nella deliberazione X/2989 del 23/12/2014 “Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l’esercizio 2015” e nel Piano Regionale Integrato della Sanità Pubblica Veterinaria 2015-2018 (PRISPV).

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3.10. Collaborazioni con altre istituzioni o autorità di controllo (IZSLER, NAS, Polizia di Stato, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Capitaneria di Porto, ARPA ecc.) 3.10.1. Controlli congiunti con IZSLER 3.10.1.1. Controlli congiunti nell’Area di Sanità Animale Nel corso del 2015, al fine di migliorare l’efficacia e l’appropriatezza del controllo ufficiale, verranno attuati controlli congiunti con il personale dell’IZSLER, nell’ambito del piano strategico di controllo della malattia di Aujeszky nei suini; nel dettaglio i controlli congiunti programmati nella quantità di uno per ogni Distretto Veterinario, dovranno preferibilmente essere diretti verso l’obiettivo della concreta riduzione degli allevamenti da riproduzione sieropositivi. Continuerà inoltre la collaborazione per la gestione del focolaio di leptospirosi in un importante allevamento di suini dell’Asolano (002MNXXX). Oltre ai controlli sopra elencati, in collaborazione con l’IZSLER, nel corso del 2015 si terrà un evento formativo, rivolto ai veterinari liberi professionisti, finalizzato alla diffusione delle conoscenze e competenze specifiche per la gestione dei Piani Aziendali di Gestione Sanitaria della Paratubercolosi e conseguente registrazione dei veterinari formati presso l’ASL. Anche per l’attuazione del piano Nazionale di Controllo delle Salmonellosi verranno effettuati, nel caso di positività a Salmonelle rilevanti, controlli congiunti con personale IZSLER per l’effettuazione delle indagini epidemiologiche.

Piano Controllo ufficiale Area di Sanità Animale attività congiunta con IZSLER 2015

modalità di verifica trimestrale

Indicatori N. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1

Verifiche “ad hoc” su riproduzioni sieropositive

distretti Ispezioni/audit

DVET Asola/Guidizzolo 8

DVET Mantova 7

DVET Ostiglia/Suzzara 6

DVET Viadana 4

Totale 25

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3.10.1.2. Controlli congiunti nel settore sicurezza alimentare Gli indirizzi regionali e la positiva esperienza maturata già a partire dal 2011, fanno ritenere fondamentale il supporto dell’IZSLER anche per il 2015; con il personale dell’Istituto, infatti, sono previsti controlli ufficiali per gestire prioritariamente criticità di carattere igienico-sanitario negli impianti o per verificare le modalità di campionamento attuate dagli OSA nell’ambito del loro sistema di autocontrollo.

Piano Controllo ufficiale settore Sicurezza alimentare attività congiunta con IZSLER 2015

modalità rendicontazione SIV

modalità di verifica trimestrale

Indicatori N. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1

N. controlli programmati distretti Ispezioni/audit DVET Asola/Guidizzolo 2 DVET Mantova 2

DVET Ostiglia/Suzzara 2

DVET Viadana 2 Totale 8

3.10.1.3 Controlli congiunti nell’Area di Igiene degli allevamenti e delle Produzioni Zootecniche Continuerà, nel corso del 2014, l’attività congiunta con IZSLER nel campo d’intervento dell’area IAPZ; gli interventi programmati, in numero di quattro, interesseranno alcuni stabilimenti di trasformazione del latte, stabilendo, come priorità, la prevalenza di E. coli VTEC. Si prevede, anche, che l’esecuzione di 20 controlli sul benessere, coordinati con 20 controlli di farmacosorveglianza, congiuntamente al personale IZSLER; maggiori informazioni saranno comunicate quando formalizzate da U.O. Veterinaria Regionale (vedi cap. 3.4.4). 3.10.2. Attività di controllo con altre autorità Constatata l’efficacia dei controlli eseguiti in collaborazione con altre istituzioni o autorità di controllo ed alla luce del piano dei controlli congiunti e coordinati, per il 2015 e gli anni successivi, continuerà con la Polizia Stradale la collaborazione per l’esecuzione di controlli congiunti sugli automezzi che trasportano animali, mentre il Comando Carabinieri per la Tutela della salute e, più specificamente, i nuclei Antisofisticazioni e Sanità (NAS) dell’Arma dei Carabinieri, saranno coinvolti in azioni a tutela del benessere animale e in indagini

Piano Controllo ufficiale Area di Igiene degli Allevamenti

e delle Produzioni Zootecniche attività congiunta con IZSLER 2015

modalità rendicontazione SIV

modalità di verifica trimestrale

Indicatori N. controlli eseguiti / n. controlli programmati ≥ 1

N. controlli programmati

distretti Ispezioni/audit

DVET Mantova 2

DVET Viadana 2

Totale 4

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concernenti l’utilizzo fraudolento o illegale di farmaci e sostanze ad effetto anabolizzante in allevamento. Nel corso del 2015 continuerà anche la consolidata collaborazione con l’amministrazione Provinciale di Mantova per l’esecuzione dei controlli sulla riproduzione animale (PRIC). Inoltre, l’Amministrazione Provinciale, attraverso il proprio settore Caccia e Pesca,

collaborerà con ASL per l’esecuzione di parte del piano di sorveglianza per la West Nile Disease (cattura corvidi), per la valutazione della prevalenza di Trichinella ssp. negli animali selvatici e per la sorveglianza della rabbia silvestre nelle volpi abbattute. Continuerà la collaborazione con la Capitaneria di Porto, di Chioggia, oltre che per i controlli, anche per lo svolgimento di un corso di formazione sul controllo ufficiale del pesce (cap. 3.13) presso il mercato ittico di Chioggia.

Continueranno anche le collaborazioni con Polizia Locale, la Guardia di Finanza, il Corpo Forestale, i Carabinieri e l’Ispettorato Centrale Qualità repressione frodi (ICQRF). 3.10.3. Partecipazione e collaborazione con tavolo di coordinamento regionale delle Autorità di controllo Nell’ottica del miglioramento dell’efficacia ed efficienza dei controlli, è prevista la partecipazione al tavolo di coordinamento, istituito da Regione Lombardia tra le diverse Autorità e organismi di controllo in materia di sicurezza alimentare e sanità pubblica veterinaria. A questo deve conseguire la condivisione di comuni modalità operative e flussi informativi in materia di controlli ufficiali, di cui l’ASL di Mantova deve farsi parte attiva, così da ottimizzare le risorse e prevenire la loro duplicazione. 3.11. Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari – UVAC UVAC programma ogni anno i controlli da effettuare su partite di animali vivi (benessere) e di prodotti di origine animale, oggetto di scambi in entrata verso il territorio mantovano e introdotti da paesi comunitari, sulla base della graduazione del rischio che tiene conto principalmente dei volumi di merci introdotte. I controlli sono inseriti, da parte dell'ufficio UVAC, nell’applicativo SINTESIS (in cui sono anche definiti Il numero di controlli, macrovoce, provenienza e, ove previsto, ricerca analitica), da cui DPV/DVET selezionano la specifica partita e l'operatore da sottoporre a controllo sulla base delle notifiche delle partite in ingresso disponibili nell'applicativo. Per il 2015 i controlli programmati per l’ASL di Mantova sono 24; la programmazione sarà inviata ai DVET a cura del DPV. I controlli vengono effettuati di routine, senza vincolo sanitario della partita, salvo il compito di rintraccio del proprietario delle merci o degli animali in caso di esito sfavorevole dei controlli di laboratorio. I campioni dovranno essere sottoposti a tutte le ricerche indicate da UVAC, eccezion fatta per le partite di prodotti ittici, ove andrà scelta la ricerca analitica pertinente. Ove fossero richiesti esami sia microbiologici sia chimici andranno prelevati campioni distinti; i controlli effettuati dovranno essere registrati nell'applicativo e l'attività dovrà essere portata a termine entro il 31/12/2015.

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Piano Controlli programmati su partite oggetto di scambi comunitari - UVAC

Dettagli dell'attività:

Il numero di controlli, macrovoce, provenienza e, ove previsto, ricerca analitica, sono stati definiti nell'applicativo SINTESIS da parte dell'ufficio UVAC. Per il 2015 l’eventuale controllo per il benessere animale sulle partite di animali vivi è stato specificato nel campo note della tabella di programmazione .

Sarà competenza del DPV/DVET selezionare la specifica partita e l'operatore da sottoporre a controllo sulla base delle notifiche delle partite in ingresso disponibili nell'applicativo di cui sopra. I campioni dovranno essere sottoposti a tutte le ricerche indicate da UVAC; andrà scelta la ricerca analitica pertinente. Ove fossero richiesti esami sia microbiologici sia chimici andranno prelevati campioni distinti.

modalità rendicontazione I controlli effettuati dovranno essere registrati nell'applicativo SINTESIS

modalità di verifica Trimestrale tramite report dall’applicativo SINTESIS

Indicatore n. partite controllate / n. partite programmate

3.12. Integrazione con altri dipartimenti e servizi dell’ASL di Mantova e coordinamento DPV-DPM Come evidenziato nel contesto 2014(cap. 2.15), le collaborazioni con gli altri dipartimenti e servizi sono molteplici e vanno dai controlli congiunti nell’ambito della sicurezza alimentare con il SIAN (cap. 3.3.9.1), agli scambi d’informazione circa le zoonosi con il SISP, ai controlli congiunti nelle farmacie e parafarmacie che vendono prodotti veterinari con il Servizio farmaceutico ecc. Per questo motivo, tra DPV e DPM, è attivo un continuo dialogo e coordinamento; per il 2015, oltre alle attività elencate, è prevista la definizione di un protocollo, tra i vari servizi interessati (SISP, SIAN, DPV e DVET), circa la corretta gestione dei casi di tossinfezione. 3.13. Formazione e aggiornamento del personale 3.13.1./3.13.2. Predisposizione ed attuazione del piano di formazione aziendale e partecipazione del personale DPV e DVET a corsi di formazione predisposti dall'U.O. Veterinaria in collaborazione con Éupolis Il piano della formazione deve partire dall’analisi dei fabbisogni a livello locale ed essere coerente con gli obiettivi di Sanità Pubblica veterinaria stabiliti dal Piano Regionale della Prevenzione Veterinaria e con quelli stabiliti a livello locale. Le iniziative di DPV e Distretti sono elencate nel Piano di Formazione Aziendale (PFA) 2015 (Del. n. 18 del 30/01/15); le esigenze formative che stanno alla base della programmazione sono di seguito descritte, in rapporto ad ogni specifico progetto. 1) Modalità di gestione delle NC riscontrate nell'ambito del Piano Nazionale Residui; la gestione dei campioni non conformi ha rivelato ancora punti di debolezza, nella correttezza e tempistica dei flussi informativi tra DPV e DVET e nella valutazione delle cause e delle azioni conseguenti; di qui, la necessità di approfondire con docenti esterni, questi aspetti. Questo corso era programmato per l’anno 2014, ma per problematiche dei relatori non è stato svolto e, quindi, viene recuperato quest’anno. 2) Le competenze per controllare in modo appropriato i prodotti della pesca Reg. (CE)882/2004; nell’ambito delle iniziative di collaborazione con la Capitaneria di Porto, di Chioggia, iniziate nel 2014, si è ritenuto molto utile sfruttare queste competenze, organizzando un momento di formazione presso il mercato ittico di Chioggia, in collaborazione anche con il Dipartimento di Prevenzione dell'ULSS 14, per approfondire le conoscenze relative al controllo del pesce. 3) Approfondimenti giuridici su atti conseguenti al riscontro di NC in corso di controllo ufficiale: analisi di casi studio; questa iniziativa mira a proseguire e completare gli interventi fatti lo scorso anno, in tema di gestione degli illeciti amministrativi e di responsabilità penali

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dell’ufficiale di polizia giudiziaria, aspetti importanti e particolarmente complessi dell’attività quotidiana di Veterinari e tecnici. 4) L’importanza di “sentire il ruolo” nello svolgimento dei controlli ufficiali veterinari; anche questo corso continua nel solco delle iniziative che, dal 2011, il DPV di Mantova ha organizzato, sul tema della conduzione di audit e ispezioni, con l’obiettivo di approfondire le conoscenze e uniformare i comportamenti. Quest’anno, l’ottica è quella di agire su fattori complementari alle competenze, ma essenziali per l'efficacia e l'uniformità degli interventi. 5) Piani di controllo delle salmonellosi avicole; i piani di controllo nei confronti delle salmonellosi rientrano nella strategia comunitaria di lotta alle zoonosi; la loro attuazione, che prevede anche un ruolo attivo da parte degli operatori del settore, risulta strategica al fine di ridurre il rischio di tossinfezioni legate al consumo di carni avicole e uova. La materia, inoltre, risulta particolarmente complessa anche per i risvolti non trascurabili legati all’entità degli eventuali indennizzi. 6) ParaTubercolosi: epidemiologia e piano di controllo regionale; negli ultimi anni l’attenzione verso questa malattia è andata aumentando, sia per la sua diffusione nell’allevamento bovino, ovi-caprino e nei selvatici, sia per il possibile, e non ancora chiarito, ruolo del Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis quale patogeno per l’uomo. Il piano regionale di controllo, iniziato nel 2013 (DDGS 6845 18/07/2013), fa parte degli obiettivi strategici del PRPV 2015-2018. 7) Le conoscenze che possono migliorare l'efficienza e l'efficacia del controllo ufficiale nel settore dell’alimentazione degli animali; le normative comunitarie che regolano il settore dell’alimentazione degli animali (Reg. CE 183/2005 e Reg. CE 767/2011) sono particolarmente complesse; per questo la predisposizione di un evento formativo è un obiettivo che fa parte del Piano regionale Alimentazione Animale (PRAA). Oltre alla partecipazione ai corsi suddetti e ad eventuali altri corsi trasversali organizzati dall’azienda (es. sicurezza sul lavoro ecc.), è prevista la partecipazione del personale di DPV e DVET ai corsi di formazione che verranno predisposti dall'U.O. Veterinaria in collaborazione con Éupolis. 3.13.3. Attivazione accordi bilaterali con le Università per percorsi di specializzazione e attività di ricerca Per l'anno 2015 permangono in atto le convenzioni, già descritte nel contesto 2014, con l'Università degli Studi di Parma e di Milano. 3.14. Comunicazione dei risultati e rapporti con gli stakeholders L’obiettivo prevede la programmazione e attuazione di eventi per comunicare agli stakeholders obiettivi e risultati del piano. Anche per il 2015, la comunicazione delle tematiche inerenti il PIAPV, inizia già in fase di predisposizione del documento; infatti, la direzione strategica aziendale, i Direttori dei Dipartimenti e dei Distretti Socio Sanitari e Veterinari presentano, nei mesi di gennaio e febbraio, i criteri di programmazione e gli obiettivi generali e specifici dell’attività alle assemblee distrettuali dei sindaci dei vari ambiti territoriali, alla Conferenza dei Sindaci e al Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci; la presentazione, poi, prosegue con le sigle sindacali e l’URP aziendale. Successivamente all’approvazione del documento, è previsto che il PIAPV sia presentato alle associazioni di categoria dei produttori, dei

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consumatori e alle associazioni animaliste, oltre, ad essere è pubblicato sul sito internet dell’ASL; incontri specifici verranno organizzati per la presentazione del Piano al personale dei distretti veterinari. L’ASL di Mantova, inoltre, comunica, all’occorrenza, attraverso la stampa e i media locali, mediante conferenze stampa e comunicati; sul sito internet aziendale vengono pubblicate news su vari argomenti. Oltre a ciò, il DPV, attraverso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico, intrattiene rapporti con i cittadini che richiedono informazioni sulle attività di competenza, fornendo risposte ed informazioni a quesiti specifici. 3.15. Rendicontazione economica del PIAPV 2015 I costi complessivi sostenuti dall’ASL di Mantova per il settore veterinario sono solo in parte coperti da contributi e da ricavi; per il 2015 sono previsti importi vincolati per le seguenti voci: - Incarichi a liberi professionisti per controlli nei macelli 447.725,00 - Attività fuori orario veterinari dirigenti per controllo macelli 153.000,00 - Gestione randagismo (cattura, ricovero e cure) 90.000,00 - Farmaci e presidi 40.000,00

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Appendice 1: riferimenti normativi – aggiornamento 2014

Sono qui elencati solo i principali aggiornamenti alla normativa europea, nazionale e regionale emessi nell’anno 2014; la restante parte degli atti normativi sono reperibili nell’Archivio Legislazione Veterinaria, all’indirizzo http://www.aslmn.it/t_vet_cercaleggi.asp?IDLivello1=3&IDLivello2=34&IDLivello3=101 del sito aziendale del’ASL di Mantova.

Data Titolo

23/12/2014 Influenza aviaria ad alta patogenicità H5N8 – OM 8 aprile 2014 – deroga divieto di utilizzo dei richiami vivi-sospensione

22/12/2014 Influenza aviaria ad alta patogenicità H5N8 - Dispositivo dirigenziale recante ulteriori misure di controllo e eradicazione per contenere l'eventuale diffusione del virus dell'influenza aviaria

19/12/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 1390/2014 della Commissione del 19 dicembre 2014 che modifica l'allegato del regolamento (UE) n. 37/2010 per quanto riguarda la sostanza «eprinomectina»

18/12/2014 Regolamento di esecuzione della Commissione (UE) N. 1359/2014 del 18 dicembre 2014 che modifica l'allegato del regolamento (UE) n. 37/2010 per quanto attiene alla sostanza tulatromicina

18/12/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 1358/2014 della Commissione del 18 dicembre 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 889/2008 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio per quanto riguarda l'origine degli animali di acquacoltura biologici, le pratiche di allevamento in acquacoltura, l'alimentazione degli animali di acquacoltura biologici e i prodotti e le sostanze consentiti per l'uso nell'acquacoltura biologica

17/12/2014 Piano nazionale di controllo ufficiale sulla presenza di organismi geneticamente modificati negli alimenti 2015-2018

17/12/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 17 dicembre 2014 relativa ad alcune misure di protezione contro l'influenza aviaria ad alta patogenicità del sottotipo H5N8 in Italia

16/12/2014 Decreto 16 ottobre 2014 - Determinazione dell'indennita' di abbattimento di bovini e bufalini infetti da tubercolosi e da brucellosi, di ovini e caprini infetti da brucellosi e di bovini e bufalini infetti da leucosi bovina enzootica per l'anno 2014

12/12/2014 Ordinanza 12 dicembre 2014 . Proroga dell’Ordinanza 4 agosto 2011 e successive modificazioni recante «Norme sanitarie in materia di encefalomielite equina di tipo West Nile (West Nile Disease) e attività di sorveglianza sul territorio nazionale».

12/12/2014

Regolamento (UE) N. 1327/2014 della Commissione del 12 dicembre 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 per quanto riguarda i tenori massimi di idrocarburi policiclici aromatici (IPA) nelle carni e nei prodotti a base di carne affumicati in modo tradizionale nonché nel pesce e nei prodotti della pesca affumicati in modo tradizionale

12/12/2014 Decisione della Commissione del 12 dicembre 2014 relativa ad alcune misure di protezione a seguito della presenza confermata del piccolo scarabeo dell'alveare in Italia

08/12/2014 Decisione di esecuzione della Commissione dell'8 dicembre 2014 che modifica la decisione 2011/163/UE relativa all'approvazione dei piani presentati da paesi terzi a norma dell'articolo 29 della direttiva 96/23/CE del Consiglio

08/12/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 1306/2014 della Commissione dell'8 dicembre 2014 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 750/2014 prorogando il periodo di applicazione delle misure di protezione relative alla diarrea epidemica del suino

05/12/2014 Linee di indirizzo sull'applicazione del Regolamento (UE) 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori

04/12/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 1295/2014 della Commissione del 4 dicembre 2014 che modifica l'allegato I del regolamento (CE) n. 669/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle importazioni di alcuni mangimi e alimenti di origine non animale

03/12/2014 Decisione della Commissione del 3 dicembre 2014 che modifica, per quanto riguarda il suo periodo di applicazione, la decisione 2008/866/CE relativa a misure di emergenza che sospendono le importazioni dal Perù di determinati molluschi bivalvi destinati al consumo umano

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01/12/2014 Regolamento (UE) N. 1320/2014 della Commissione del 1° dicembre 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 338/97 del Consiglio relativo alla protezione di specie della flora e della fauna selvatiche mediante il controllo del loro commercio

19/11/2014 Decreto 19 novembre 2014 Misure straordinarie di eradicazione ed indennizzo conseguente all'infestazione da Aethina tumida

17/11/2014 Regolamento (UE) N. 1229/2014 della Commissione del 17 novembre 2014 relativo al rifiuto dell'autorizzazione di alcune indicazioni sulla salute fornite sui prodotti alimentari, diverse da quelle che si riferiscono alla riduzione del rischio di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini

17/11/2014 Regolamento (UE) N. 1228/2014 della Commissione del 17 novembre 2014 relativo all'autorizzazione e al rifiuto dell'autorizzazione di alcune indicazioni sulla salute fornite sui prodotti alimentari e riguardanti la riduzione del rischio di malattia

17/11/2014 Regolamento (UE) N. 1226/2014 della Commissione del 17 novembre 2014 relativo all'autorizzazione di un'indicazione sulla salute fornita sui prodotti alimentari e riguardante la riduzione del rischio di malattia

14/11/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 14 novembre 2014 che modifica le decisioni 2010/470/UE e 2010/472/UE per quanto riguarda le prescrizioni di polizia sanitaria relative alla scrapie per gli scambi e le importazioni nell'Unione di embrioni di animali delle specie ovina e caprina

13/11/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 1218/2014 della Commissione del 13 novembre 2014 che modifica gli allegati I e II del regolamento (UE) n. 206/2010 per quanto riguarda le condizioni di polizia sanitaria relative alla presenza di Trichine nel modello di certificato veterinario per le importazioni nell'Unione di suini domestici destinati all'allevamento, alla produzione o alla macellazione, e delle loro carni fresche

13/11/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 1219/2014 della Commissione del 13 novembre 2014 che modifica l'allegato II del regolamento di esecuzione (UE) n. 577/2013 per quanto riguarda l'elenco di territori e di paesi terzi

13/11/2014

Decisione di esecuzione della Commissione del 13 novembre 2014 che modifica l'allegato F della direttiva 64/432/CEE del Consiglio per quanto riguarda il formato dei modelli di certificati sanitari per gli scambi all'interno dell'Unione di animali delle specie bovina e suina e le ulteriori condizioni di polizia sanitaria relative alla presenza di Trichine per gli scambi all'interno dell'Unione di suini domestici

10/11/2014 Decreto 10 novembre 2014 , n. 196 . Regolamento recante norme per l’attuazione della direttiva 2013/46/UE che modifi ca la direttiva 2006/141/CE per quanto concerne le prescrizioni in materia di proteine relative agli alimenti per lattanti e agli alimenti di proseguimento

29/10/2014 Regolamento (UE) N. 1154/2014 della Commissione del 29 ottobre 2014 relativo al rifiuto dell'autorizzazione di alcune indicazioni sulla salute fornite sui prodotti alimentari, diverse da quelle che si riferiscono alla riduzione del rischio di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini

27/10/2014 Regolamento (UE) N. 1137/2014 della Commissione del 27 ottobre 2014 che modifica l'allegato III del regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda determinate frattaglie di animali destinate al consumo umano

24/10/2014 Regolamento (UE) N. 1135/2014 della Commissione del 24 ottobre 2014 relativo all'autorizzazione di un'indicazione sulla salute fornita sui prodotti alimentari e riguardante la riduzione del rischio di malattia

23/10/2014

Regolamento (UE) N. 1146/2014 della Commissione del 23 ottobre 2014 che modifica gli allegati II, III, IV e V del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di antrachinone, benfluralin, bentazone, bromoxynil, clorotalonil, famoxadone, imazamox, bromuro di metile, propanil e acido solforico in o su determinati prodotti

22/10/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 1114/2014 della Commissione del 21 ottobre 2014 recante modifica del regolamento (CE) n. 2075/2005 che definisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichine nelle carni

20/10/2014 Regolamento (UE) N. 1127/2014 della Commissione del 20 ottobre 2014 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio concernente i livelli massimi di residui di amitrolo, dinocap, fipronil, flufenacet, pendimetalin, propizamide e piridato in o su determinati prodotti

20/10/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 20 ottobre 2014 recante modifica della decisione 2007/453/CE in merito alla qualifica sanitaria con riguardo alla BSE di Bulgaria, Estonia, Croazia, Lettonia, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Portogallo e Slovacchia

17/10/2014

Regolamento (UE) N. 1126/2014 della Commissione del 17 ottobre 2014 che modifica gli allegati II, III e V del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di asulam, cianamide, dicloran, flumiossazina, flupirsulfuron metile, picolinafen e propisochlor in o su determinati prodotti

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16/10/2014 Regolamento (UE) N. 1119/2014 della Commissione del 16 ottobre 2014 che modifica l'allegato III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di benzalconio cloruro e di cloruro di didecildimetilammonio in o su determinati prodotti

16/10/2014 Regolamento (UE) N. 1093/2014 della Commissione del 16 ottobre 2014 che modifica e corregge l'allegato II del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'uso di determinati coloranti in formaggi stagionati aromatizzati

15/10/2014 Regolamento (UE) N. 1096/2014 della Commissione del 15 ottobre 2014 che modifica gli allegati II, III e V del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di carbaril, procimidone e profenofos in o su determinati prodotti

13/10/2014 Febbre catarrale degli ovini (Blue tongue) – Modifica dispositivo dirigenziale prot. n. 5662 del 14 marzo 2014 e successive modifiche ed integrazioni

09/10/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 9 ottobre 2014 recante misure di protezione contro la peste suina africana in taluni Stati membri e che abroga la decisione di esecuzione 2014/178/UE della Commissione

06/10/2014 Oggetto: BDN dell’anagrafe avicola – DM 13.11.2013: attivazione delle funzionalità del nuovo sistema.

03/10/2014 Oggetto: aggiornamento situazione relativa a Aethina tumida in Calabria

01/10/2014 Oggetto: indicazioni sulla attività di sorveglianza nelle Regioni in cui non è stata rilevata la presenza di Aethina Tumida.

29/09/2014 Oggetto: Aggiornamenti relativi alla presenza di Aethina Tumida in Calabria.

29/09/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 29 settembre 2014 relativa a misure volte a impedire l'introduzione nell'Unione del virus dell'afta epizootica dall'Algeria, dalla Libia, dal Marocco e dalla Tunisia

26/09/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 1021/2014 della Commissione del 26 settembre 2014 che modifica l'allegato I del regolamento (CE) n. 669/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle importazioni di alcuni mangimi e alimenti di origine non animale

19/09/2014 Regolamento (UE) N. 991/2014 della Commissione del 19 settembre 2014 che modifica l'allegato III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di fosetil in o su determinati prodotti

19/09/2014 Oggetto: Risposta al quesito interpretativo su campo di applicazione del Decreto Legge n. 91 del 24 giugno 2014, convertito in Legge n. 116 dell’11 agosto 2014.

19/09/2014 Oggetto: aggiornamenti relativi al ritrovamento di Aethina tumida nel Comune di Gioia Tauro.

15/09/2014 Report Ministero della Salute "Vigilanza e controlli delle bevande e degli alimenti in Italia - anno 2013"

12/09/2014 Oggetto: accertamento della presenza di Aethina Tumida in Calabria

12/09/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 967/2014 della Commissione del 12 settembre 2014 recante modifica del regolamento (UE) n. 37/2010 per quanto riguarda la sostanza «lufenuron»

11/09/2014 Raccomandazione della Commissione dell'11 settembre 2014 che modifica l'allegato della raccomandazione 2013/711/UE sulla riduzione della presenza di diossine, furani e PCB nei mangimi e negli alimenti

10/09/2014 Raccomandazione della commissione del 10 settembre 2014 sul monitoraggio della presenza di 2- e 3-monocloro-1,2-propandiolo (2- e 3-MCPD), di 2- e 3-MCPD esteri degli acidi grassi e di glicidil esteri degli acidi grassi negli alimenti

10/09/2014 Decreto 10 settembre 2014: anemia infettiva nel salmone

08/09/2014 FVO -Report finale dell'audit effettuato dal 18 al 27 febbraio 2014 per la verifica dei requisiti di lavorazione, conservazione, trasporto e test diossina di oli e grassi e prodotti da essi derivati

04/09/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 952/2014 della Commissione del 4 settembre 2014 che modifica l’allegato I del regolamento (CE) n. 798/2008 per quanto riguarda la voce relativa alla Malaysia nell’elenco di paesi terzi, loro territori, zone o compartimenti in riferimento all’influenza aviaria ad alta patogenicità e per quanto riguarda i modelli di certificati veterinari per l’importazione di pollame, pulcini di un giorno, uova da cova, carne di pollame, ratiti d’allevamento e uova

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02/09/2014 D.d.s. 2 settembre 2014 - n. 7990 Approvazione delle procedure per il rilascio dell’autorizzazione sanitaria alle imprese di acquacoltura e agli stabilimenti di lavorazione, ai sensi dell’articolo 6 del decreto legislativo 4 agosto 2008, n. 148

28/08/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 28 agosto 2014 che modifica l'allegato della decisione di esecuzione 2014/178/UE per quanto riguarda le zone soggette a restrizioni a causa della peste suina africana in taluni Stati membri

28/08/2014 Ordinanze ingiunzione e verbale di accertamento di sanzioni amministrative: richiesta su imputazione oneri e su notificazione tramite PEC

25/08/2014

Regolamento (UE) N. 923/2014 della Commissione del 25 agosto 2014 che modifica l'allegato II del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'uso di pigmenti coloranti di alluminio di riboflavine (E 101) e cocciniglia, acido carminico, vari tipi di carminio (E 120) in determinate categorie di alimenti e l'allegato del regolamento (UE) n. 231/2012 in merito alle specifiche per le riboflavine (E 101)

24/08/2014 Ordinanza 28 agosto 2014 Proroga dell'ordinanza contingibile e urgente 6 agosto 2013, concernente la tutela dell'incolumità pubblica dall'aggressione dei cani

14/08/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 888/2014 della Commissione del 14 agosto 2014 che vieta l'introduzione nell'Unione di esemplari di talune specie di flora e fauna selvatiche

13/08/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 884/2014 della Commissione del 13 agosto 2014 che stabilisce condizioni particolari per l'importazione di determinati mangimi e alimenti da alcuni paesi terzi a causa del rischio di contaminazione da aflatossine e che abroga il regolamento (CE) n. 1152/2009

11/08/2014 Decreto 11 agosto 2014 - Approvazione del manuale operativo per la gestione dell'anagrafe apistica nazionale, in attuazione dell'articolo 5 del decreto 4 dicembre 2009, recante: «Disposizioni per l'anagrafe apistica

07/08/2014

Ordinanza 7 agosto 2014 - Proroga e modifica dell’ordinanza 4 settembre 2013, recante «Proroga e modifica dell’ordinanza 21 luglio 2011, recante “Ordinanza contingibile ed urgente che sostituisce l’ordinanza ministeriale 21 luglio 2009, concernente la disciplina di manifestazioni popolari pubbliche o private nelle quali vengono impiegati equidi, al di fuori degli impianti e dei percorsi ufficialmente autorizzati” »

04/08/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 846/2014 della Commissione del 4 agosto 2014 che modifica l'allegato D della direttiva 92/65/CEE del Consiglio per quanto riguarda le condizioni relative agli animali donatori delle specie equina

04/08/2014

Decisione di esecuzione della Commissione del 4 agosto 2014 che modifica l'allegato I della decisione 2004/211/CE per quanto concerne la voce relativa al Kuwait nell'elenco dei paesi terzi e delle parti di paesi terzi da cui è autorizzata l'importazione nell'Unione di equidi vivi nonché di sperma, ovuli ed embrioni della specie equina

01/08/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 840/2014 della Commissione del 1o agosto 2014 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 743/2013 recante misure di protezione sulle importazioni di molluschi bivalvi originari della Turchia destinati al consumo umano per quanto riguarda il suo periodo di applicazione

24/07/2014

Decisione di esecuzione della Commissione del 24 luglio 2014 che modifica gli allegati della decisione 92/260/CEE per quanto riguarda l'ammissione temporanea di cavalli registrati provenienti dalla Costa Rica e la decisione 2004/211/CE per quanto riguarda le voci relative al Brasile e alla Costa Rica nell'elenco dei paesi terzi e delle parti di paesi terzi da cui è autorizzata l'importazione nell'Unione di equidi vivi nonché di sperma, ovuli ed embrioni della specie equina

16/07/2014

Decisione di esecuzione della Commissione del 16 luglio 2014 che modifica l'allegato II della decisione 2006/766/CE per quanto concerne l'inserimento della Repubblica di Moldova nell'elenco dei paesi terzi e dei territori da cui sono autorizzate le importazioni di determinati prodotti della pesca destinati al consumo umano

10/07/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 750/2014 della Commissione del 10 luglio 2014 recante misure di protezione in relazione alla diarrea epidemica del suino per quanto riguarda le prescrizioni di polizia sanitaria per l'introduzione nell'Unione di animali della specie suina

10/07/2014 Accordo 10 luglio 2014 . Accordo sullo schema di linee guida per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine ai fini della riabilitazione e per la manipolazione a scopi scientifici.

10/07/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 27 marzo 2014 recante misure di protezione contro la peste suina africana in taluni Stati membri

03/07/2014

ERRATA-CORRIGE - Comunicato relativo al decreto 13 giugno 2014 del Ministero della salute, recante: «Proroga dell'ordinanza del 17 maggio 2011, e successive modificazioni, recante: "Misure urgenti di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal lago di Garda."»

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01/07/2014 Rilascio della dichiarazione di cui all'art.5 del regolamento CE/412/2008

27/06/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 718/2014 della Commissione del 27 giugno 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 669/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle importazioni di alcuni mangimi e alimenti di origine non animale

24/06/2014

Regolamento (UE) N. 737/2014della Commissione del 24 giugno 2014 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di 2-fenilfenolo, clormequat, ciflufenamid, ciflutrin, dicamba, fluopicolide, flutriafol, fosetil, indoxacarb, isoprotiolano, mandipropamid, metaldeide, metconazolo, fosmet, picloram, propizamide, piriproxifen, saflufenacil, spinosad e triflossistrobina in o su determinati prodotti

24/06/2014 Animali macellati d'emergenza - Reg. UE 218/2014

24/06/2014 Decreto Legge 24 giugno 204, n.91 _disposizioni urgenti

24/06/2014 Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e l'efficienza degli uffici giudiziari

24/06/2014 Regolamento (UE) N. 752/2014 della Commissione del 24 giugno 2014 che sostituisce l'allegato I del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio

20/06/2014 Regolamento (UE) N. 709/2014 della Commissione del 20 giugno 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 152/2009 per quanto riguarda la determinazione dei livelli di diossine e policlorobifenili

20/06/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 683/2014 della Commissione del 20 giugno 2014 recante modifica del regolamento (UE) n. 37/2010 per quanto riguarda la sostanza «clorsulon»

20/06/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 682/2014 della Commissione del 20 giugno 2014 recante modifica del regolamento (UE) n. 37/2010 per quanto riguarda la sostanza «closantel»

20/06/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 681/2014 della Commissione del 20 giugno 2014 che modifica il regolamento (UE) n. 37/2010 per quanto riguarda la sostanza «rafossanide»

19/06/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 677/2014 della Commissione del 19 giugno 2014 che modifica il regolamento (UE) n. 37/2010 per quanto riguarda la sostanza «cabergolina»

19/06/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 676/2014 della Commissione del 19 giugno 2014 recante modifica del regolamento (UE) n. 37/2010 per quanto riguarda la sostanza «triclabendazolo»

19/06/2014

Regolamento (UE) N. 703/2014 della Commissione del 19 giugno 2014 che modifica gli allegati II, III e V del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di acibenzolar-s-metile, etossichina, flusilazolo, isoxaflutole, molinate, propoxycarbazone, piraflufen-etile, quinoclamine e warfarin in o su determinati prodotti

13/06/2014

Regolamento (UE) N. 633/2014 della Commissione del 13 giugno 2014 che modifica l'allegato III del regolamento (CE) n. 853/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio e l'allegato I del regolamento (CE) n. 854/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le prescrizioni specifiche concernenti il trattamento della selvaggina selvatica grossa e l'ispezione post mortem di selvaggina selvatica

13/06/2014 Decreto 13 giugno 2014 - Proroga dell’ordinanza del 17 maggio 2011, e successive modificazioni, recante «Misure urgenti di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal lago di Garda».

06/06/2014 Cadmio nei prodotti alimentari: pubblicazione della Raccomandazione n. 2014/193/UE e del regolamento (UE) n. 488/2014

04/06/2014 Regolamento (UE) N. 601/2014 della Commissione del 4 giugno 2014 che modifica l'allegato II del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda le categorie di prodotti alimentari della carne e l'uso di determinati additivi alimentari nelle preparazioni di carni

04/06/2014

Decisione di esecuzione della Commissione del 4 giugno 2014 che modifica gli allegati delle decisioni 92/260/CEE, 93/197/CEE e 2004/211/CE per quanto concerne le condizioni di polizia sanitaria e la certificazione veterinaria per l'importazione di cavalli registrati provenienti da alcune parti del territorio dell'India

03/06/2014 Regolamento (UE) N. 592/2014 della Commissione del 3 giugno 2014 che modifica il regolamento (UE) n. 142/2011 per quanto riguarda l'uso di sottoprodotti di origine animale e di prodotti derivati come combustibile negli impianti di combustione

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03/06/2014

Linee Guida relative alla movimentazione e registrazione nell’anagrafe degli animali d'affezione ai sensi dell’Accordo 24 gennaio 2013 tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, le province, i comuni e le comunità montane in materia di identificazione e registrazione degli animali d’affezione.

03/06/2014 Decreto 3 giugno 2014 - West Nile Disease. Procedure operative di intervento e ß ussi informativi nell’ambito del Piano di sorveglianza nazionale per la Encefalomielite di tipo West Nile (West Nile Disease), anno 2014.

03/06/2014

Regolamento (UE) N. 617/2014 della Commissione del 3 giugno 2014 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di etossisulfuron, metsulfuron-metile, nicosulfuron, prosulfuron, rimsulfuron, sulfosulfuron e thifensulfuron-metile in o su determinati prodotti

02/06/2014 Regolamento (UE) N. 589/2014 della Commissione del 2 giugno 2014 che stabilisce i metodi di campionamento e di analisi per il controllo dei livelli di diossine, PCB diossina-simili e PCB non diossina-simili in alcuni prodotti alimentari e che abroga il regolamento (UE) n. 252/2012

16/05/2014

Regolamento (UE) N. 519/2014 della Commissione del 16 maggio 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 401/2006 per quanto riguarda i metodi di campionamento per le grandi partite, per le spezie e gli integratori alimentari, i criteri di rendimento per le tossine T-2 e HT-2 e per la citrinina, nonché i metodi di analisi di screening

15/05/2014

Regolamento (UE) N. 506/2014 della Commissione del 15 maggio 2014 che modifica l'allegato II del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio e l'allegato del regolamento (UE) n. 231/2012 della Commissione per quanto riguarda l'etil lauroil arginato come conservante in alcuni prodotti a base di carne trattati termicamente

15/05/2014

Regolamento (UE) N. 506/2014 della Commissione del 15 maggio 2014 che modifica l'allegato II del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio e l'allegato del regolamento (UE) n. 231/2012 della Commissione per quanto riguarda l'etil lauroil arginato come conservante in alcuni prodotti a base di carne trattati termicamente

15/05/2014 Regolamento (UE) n. 653/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 1760/2000 per quanto riguarda l’identificazione elettronica dei bovini e l’etichettatura delle carni bovine

15/05/2014 Direttiva 2014/63/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014 che modifica la direttiva 2001/110/CE del Consiglio concernente il miele

13/05/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 494/2014 della Commissione del 13 maggio 2014 che modifica l'allegato V del regolamento (CE) n. 136/2004 per quanto riguarda le condizioni di importazione e l'elenco dei paesi di cui all'articolo 9

12/05/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 12 maggio 2014 concernente i requisiti uniformi per la notifica dei programmi nazionali di eradicazione, di lotta e di sorveglianza relativi ad alcune malattie degli animali e zoonosi cofinanziati dall'Unione e che abroga la decisione 2008/940/CE

12/05/2014 Regolamento (UE) N. 488/2014 della Commissione del 12 maggio 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 1881/2006 per quanto concerne i tenori massimi di cadmio nei prodotti alimentari

08/05/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 483/2014 della Commissione dell'8 maggio 2014 concernente le misure di protezione relative alla diarrea suina causata da un delta coronavirus per quanto riguarda le condizioni di polizia sanitaria per le importazioni nell'Unione di sangue e di plasma sanguigno di origine suina essiccati atomizzati destinati alla produzione di mangimi per animali da allevamento della specie suina

06/05/2014 Alimentazione e Benessere delle scrofe in gestazione - Linea guida per la promozione di interventi volti al miglioramento del benessere delle scrofe attraverso un corretto regime alimentare

05/05/2014

Regolamento (UE) N. 491/2014 della Commissione del 5 maggio 2014 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di ametoctradin, azossistrobina, ciclossidim, ciflutrin, dinotefuran, fenbuconazolo, fenvalerate, fludioxonil, fluopyram, flutriafol, fluxapyroxad, glufosinato-ammonio, imidacloprid, indoxacarb, MCPA, metossifenozide, penthiopyrad, spinetoram e triflossistrobina in o su determinati prodotti

28/04/2014 Decreto 28 aprile 2014 - Approvazione del metodo ufficiale di analisi per la determinazione del contenuto di amminoacidi liberi nei formaggi

24/04/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 418/2014 della Commissione del 24 aprile 2014 che modifica, per quanto attiene alla sostanza ivermectina, l'allegato del regolamento (UE) n. 37/2010 concernente le sostanze farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda i limiti massimi di residui negli alimenti di origine animale

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22/04/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 400/2014 della Commissione del 22 aprile 2014 relativo a un programma coordinato di controllo pluriennale dell'Unione per il 2015, il 2016 e il 2017, destinato a garantire il rispetto dei livelli massimi di residui di antiparassitari e a valutare l'esposizione dei consumatori ai residui di antiparassitari nei e sui prodotti alimentari di origine vegetale e animale

22/04/2014

Regolamento (UE) N. 398/2014 della Commissione del 22 aprile 2014 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di bentiavalicarb, ciazofamid, cialofop butile, forclorfenuron, pimetrozina e siltiofam in o su determinati prodotti

09/04/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 359/2014 della Commissione del 9 aprile 2014 che modifica l'allegato V del regolamento (CE) n. 136/2004 per quanto riguarda l'elenco dei paesi di cui all'articolo 9

09/04/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 9 aprile 2014 che modifica gli allegati della decisione di esecuzione 2011/630/UE per quanto riguarda le prescrizioni di polizia sanitaria relative alla febbre catarrale e alla malattia emorragica epizootica

04/04/2014

Regolamento (UE) N. 364/2014 della Commissione del 4 aprile 2014 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di fenpirossimato, flubendiamide, isopyrazam, kresoxim-metile, spirotetrammato e tiacloprid in o su determinati prodotti

04/04/2014 Suini - controlli ufficiali al macello - modifiche ai Regolamenti (CE) n. 853/2004 - n. 854/2004 e n.2074/2005

04/04/2014 Raccomandazione della Commissione del 4 aprile 2014 relativa alla riduzione della presenza di cadmio nei prodotti alimentari

03/04/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 3 aprile 2014 che modifica la decisione 2009/821/CE per quanto riguarda l'elenco dei posti d'ispezione frontalieri e delle unità veterinarie del sistema TRACES

28/03/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 323/2014 della Commissione del 28 marzo 2014 che modifica gli allegati I e II del regolamento (CE) n. 669/2009 recante modalità di applicazione del regolamento (CE) n. 882/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio relativo al livello accresciuto di controlli ufficiali sulle importazioni di alcuni mangimi e alimenti di origine non animale

27/03/2014 Regolamento (UE) N. 318/2014 della Commissione del 27 marzo 2014 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di fenarimol, metaflumizone e teflubenzurone in o su determinati prodotti

27/03/2014 Raccomandazione della Commissione del 27 marzo 2014 relativa a un secondo piano coordinato di controllo volto a stabilire la prevalenza di pratiche fraudolente nella commercializzazione di determinati prodotti alimentari

27/03/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 27 marzo 2014 che modifica la decisione 2007/777/CE per quanto concerne l'importazione di prodotti a base di carne e stomaci, vesciche e intestini trattati, preparati con carne fresca di pollame domestico, compresa la selvaggina da penna selvatica e di allevamento

27/03/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 27 marzo 2014 concernente un contributo finanziario dell’Unione a favore di un piano coordinato di controllo volto a stabilire la prevalenza di pratiche fraudolente nella commercializzazione di determinati prodotti alimentari

27/03/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 27 marzo 2014 recante misure di protezione contro la peste suina africana in taluni Stati membri

21/03/2014

Regolamento (UE) N. 289/2014 della Commissione del 21 marzo 2014 che modifica gli allegati II, III e V del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di foramsulfuron, azimsulfuron, iodosulfuron, oxasulfuron, mesosulfuron, flazasulfuron, imazosulfuron, propamocarb, bifenazato, clorprofam e tiobencarb in o su determinati prodotti

19/03/2014 Ordinanza 19 marzo 2014 Proroga dell'ordinanza 1° marzo 2013 in materia di identificazione sanitaria degli equidi

14/03/2014

Regolamento (UE) N. 264/2014 della Commissione del 14 marzo 2014 che modifica l’allegato II del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l’uso del copolimero di polivinilpirrolidone vinilacetato negli integratori alimentari solidi e l’allegato del regolamento (UE) n. 231/2012 della Commissione per quanto riguarda le relative specifiche

13/03/2014 Regolamento (UE) N. 246/2014 della Commissione del 13 marzo 2014 che modifica l’allegato II del regolamento (CE) n. 1334/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto concerne la rimozione dall’elenco dell’Unione di determinate sostanze aromatizzanti

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12/03/2014 Decisone di esecuzione della Commissione del 12 marzo 2014 relativa ad alcune misure protettive contro la peste suina africana in Polonia

11/03/2014 Regolamento (UE) N. 282/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'11 marzo 2014 sulla istituzione del terzo programma d'azione dell'Unione in materia di salute (2014-2020) e che abroga la decisione n. 1350/2007/CE

07/03/2014 Regolamento (UE) N. 219/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che modifica l’allegato I del regolamento (CE) n. 854/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i requisiti specifici per l’ispezione post mortem di animali della specie suina domestica

07/03/2014 Regolamento (UE) N. 218/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che modifica gli allegati dei regolamenti (CE) n. 853/2004 e (CE) n. 854/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio e il regolamento (CE) n. 2074/2005 della Commissione

07/03/2014 Regolamento (UE) N. 217/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 2073/2005 per quanto riguarda la salmonella nelle carcasse di suini

07/03/2014 Regolamento (UE) N. 216/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 recante modifica del regolamento (CE) n. 2075/2005 che definisce norme specifiche applicabili ai controlli ufficiali relativi alla presenza di Trichine nelle carni

07/03/2014

Decisione di esecuzione della Commissione del 7 marzo 2014 che modifica l’allegato I della decisione 2004/211/CE per quanto concerne la voce relativa alla Cina figurante nell’elenco dei paesi terzi e delle parti di paesi terzi da cui sono autorizzate le importazioni nell’Unione di equidi vivi nonché di sperma, ovuli ed embrioni della specie equina

05/03/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 209/2014 della Commissione del 5 marzo 2014 che modifica il regolamento (UE) n. 605/2010 per quanto concerne le condizioni sanitarie e di polizia sanitaria e la certificazione veterinaria per l’introduzione nell’Unione europea di colostro e prodotti a base di colostro destinati al consumo umano

04/03/2014 Decreto Legislativo 4 marzo 2014, n. 26 - Attuazione della direttiva 2010/63/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici

03/03/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 200/2014 della Commissione del 3 marzo 2014 che modifica, per quanto riguarda la sostanza triptorelina acetato, l’allegato del regolamento (UE) n. 37/2010 concernente le sostanze farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda i limiti massimi di residui negli alimenti di origine animale

03/03/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 201/2014 della Commissione del 3 marzo 2014 che modifica, per quanto riguarda la sostanza tildipirosina, l’allegato del regolamento (UE) n. 37/2010 concernente le sostanze farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda i limiti massimi di residui negli alimenti di origine animale

03/03/2014 Regolamento (UE) N. 202/2014 della Commissione del 3 marzo 2014 che modifica il regolamento (UE) n. 10/2011 riguardante i materiali e gli oggetti di materia plastica destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari

28/02/2014 Rettifica del regolamento (CE) n. 1991/2006 del Consiglio, del 21 dicembre 2006, che modifica il regolamento (CEE) n. 2092/91 relativo al metodo di produzione biologico di prodotti agricoli e all’indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari

19/02/2014 Regolamento (UE) N. 155/2014 della Commissione del 19 febbraio 2014 relativo al rifiuto dell’autorizzazione di alcune indicazioni sulla salute fornite sui prodotti alimentari, diverse da quelle che si riferiscono alla riduzione del rischio di malattia e allo sviluppo e alla salute dei bambini

17/02/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 166/2014 della Commissione del 17 febbraio 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 798/2008 per quanto riguarda le condizioni di certificazione per le importazioni nell’Unione di carni di ratiti d’allevamento destinate al consumo umano e le voci relative a Israele e al Sud Africa nell’elenco di paesi terzi o loro territori

14/02/2014 Manuale di buone pratiche di igiene per le microimprese alimentari

14/02/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 14 febbraio 2014 che modifica l’allegato I della decisione 2004/558/CE per quanto concerne l’approvazione di un programma di lotta per l’eradicazione della rinotracheite bovina infettiva in una regione dell’Italia

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14/02/2014

Decisione della Commissione del 14 febbraio 2014 che modifica l’allegato II della decisione 93/52/CEE, riconoscendo come ufficialmente indenni da brucellosi (B. melitensis) alcune regioni dell’Italia e della Spagna, e gli allegati I, II e III della decisione 2003/467/CE per quanto riguarda la dichiarazione secondo la quale l’Ungheria è ufficialmente indenne da tubercolosi, la Romania e alcune regioni dell’Italia sono ufficialmente indenni da brucellosi e alcune regioni dell’Italia sono ufficialmente indenni da leucosi bovina enzootica

14/02/2014 Decisione di esecuzione del 14 febbraio 2014 che modifica l’allegato II della decisione 97/794/CE, recante modalità d’applicazione della direttiva 91/496/CEE del Consiglio per quanto riguarda i controlli veterinari su animali vivi importati da paesi terzi

14/02/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 14 febbraio 2014 relativa ad alcune misure protettive contro la peste suina africana in Lituania

13/02/2014 Direttiva di esecuzione 2014/22/UE della Commissione del 13 febbraio 2014 che modifica l’allegato IV della direttiva 2006/88/CE del Consiglio per quanto riguarda l’anemia infettiva del salmone (ISA)

12/02/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 131/2014 della Commissione dell'11 febbraio 2014 che modifica il regolamento di esecuzione (UE) n. 601/2013, concernente l’autorizzazione di acetato di cobalto (II) tetraidrato, carbonato di cobalto (II), carbonato di idrossido (2:3) di cobalto (II) monoidrato, solfato di cobalto (II) eptaidrato e carbonato di idrossido (2:3) di cobalto (II) monoidrato in granuli rivestiti come additivi per mangimi

12/02/2014

Decisione di esecuzione della Commissione del 12 febbraio 2014 che modifica la decisione di esecuzione 2013/426/UE relativa a misure dirette a impedire l’introduzione nell’Unione del virus della peste suina africana da taluni paesi terzi o dalle parti del territorio dei paesi terzi in cui la presenza di tale malattia è confermata e che abroga la decisione 2011/78/UE

12/02/2014 Piano di sorveglianza nazionale influenza aviaria per il 2014

11/02/2014 Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 febbraio 2014, n. 59 Regolamento di organizzazione del Ministero della salute

07/02/2014 Aggiornamento in tema di esportazione verso la Federazione Russa di taluni prodotti di origine animale - dichiarazioni supplementari a seguito della situazione ASF in Lituania

07/02/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 121/2014 della Commissione del 7 febbraio 2014 relativo all’autorizzazione della L-seleniometionina quale additivo nei mangimi destinati a tutte le specie di animali

05/02/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 107/2014 della Commissione del 5 febbraio 2014 relativo al ritiro dal mercato degli additivi per mangimi cloruro di cobalto esaidrato, nitrato di cobalto esaidrato e solfato di cobalto monoidrato e che modifica il regolamento (CE) n. 1334/2003

05/02/2014 Decreto 5 febbraio 2014 - Rettifica al decreto 16 dicembre 2013, relativo a specie di uccelli incluse nell'allegato B al regolamento (CE) n. 338/97 e successive attuazioni e modificazioni, facilmente e comunemente allevate in cattività, il cui prelievo in natura risulta, in base ai dati disponibili, non significativo

04/02/2014 Regolamento di esecuzione (UE) N. 101/2014 della Commissione del 4 febbraio 2014 relativo all’autorizzazione della L-tirosina quale additivo nei mangimi destinati a tutte le specie animali

31/01/2014 Febbre catarrale degli ovini (Blue tongue) – Modifica dispositivo dirigenziale prot. n. 19053 del 4 ottobre 2013 e s.m. e i..

31/01/2014

Regolamento (UE) N. 87/2014 della Commissione del 31 gennaio 2014 che modifica gli allegati II, III e V del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di acetamiprid, butralin, clorotoluron, daminozide, isoproturon, picoxystrobin, pirimetanil e trinexapac in o su determinati prodotti

29/01/2014 Regolamento (UE) N. 79/2014 della Commissione del 29 gennaio 2014 che modifica gli allegati II, III e V del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di bifenazato, clorprofam, esfenvalerato, fludioxonil e tiobencarb in o su determinati prodotti

28/01/2014

Decisione del Consiglio del 28 gennaio 2014 relativa alla conclusione del protocollo d’intesa sottoposto a revisione con gli Stati Uniti d’America concernente l’importazione di carni bovine provenienti da animali non trattati con alcuni ormoni di crescita e i dazi maggiorati applicati dagli Stati Uniti a determinati prodotti dell’Unione europea

27/01/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 27 gennaio 2014 relativa a talune misure protettive temporanee contro la peste suina africana in Lituania

27/01/2014 Piano nazionale di controllo delle salmonellosi negli avicoli - Anno 2014

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24/01/2014 Oggetto: Febbre catarrale degli ovini (Blue tongue) – Modifica dispositivo dirigenziale prot. n. 19053 del 4 ottobre 2013 e s.m. e i

24/01/2014 Regolamento (UE) N. 61/2014 della Commissione del 24 gennaio 2014 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di ciromazina, fenpropidin, formetanato, oxamil e tebuconazolo in o su determinati prodotti

24/01/2014 Decisione di esecuzione della Commissione del 24 gennaio 2014 relativa all’autorizzazione di metodi di classificazione delle carcasse di suino in Italia

20/01/2014 Regolamento(UE) N. 51/2014 della Commissione del 20 gennaio 2014 che modifica l'allegato II del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di dimetomorf, indoxacarb e piraclostrobin in o su determinati prodotti

20/01/2014 Elenco degli stabilimenti autorizzati alla fabbricazione di medicinali ad uso veterinario

16/01/2014

Regolamento (UE) N. 36/2014 della Commissione del 16 gennaio 2014 che modifica gli allegati II e III del regolamento (CE) n. 396/2005 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i livelli massimi di residui di aminopiralid, clorantraniliprolo, ciflufenamid, mepiquat, metalaxil-M, propamocarb, pyriofenone e quinoxifen in o su determinati prodotti

15/01/2014 Elenco degli operatori che esercitano attività di distribuzione di mangimi medicati e prodotti intermedi, autorizzati dal Ministero della Salute – Anno 2013

15/01/2014 Comunicato Elenco degli operatori che esercitano attività di distribuzione di mangimi medicati e prodotti intermedi, autorizzati dal Ministero della Salute - Anno 2013

14/01/2014 Regolamento (UE) N. 31/2014 della Commissione del 14 gennaio 2014 che abroga le decisioni 2004/301/CE e 2004/539/CE e il regolamento (UE) n. 388/2010

14/01/2014 Linee guida UE_Peste suina africana

13/01/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 25/2014 della Commissione del 13 gennaio 2014 che modifica il regolamento (CE) n. 1251/2008 per quanto riguarda le voci relative al Canada negli elenchi di paesi terzi, loro territori, zone o compartimenti da cui sono autorizzate le importazioni nell’Unione di taluni animali acquatici

10/01/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 20/2014 della Commissione del 10 gennaio 2014 che modifica, per quanto attiene alla sostanza butafosfan, l’allegato del regolamento (UE) n. 37/2010 concernente le sostanze farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda i limiti massimi di residui negli alimenti di origine animale

10/01/2014

Regolamento di esecuzione (UE) N. 19/2014 della Commissione del 10 gennaio 2014 che modifica, per quanto riguarda la sostanza cloroformio, l’allegato del regolamento (UE) n. 37/2010 concernente le sostanze farmacologicamente attive e la loro classificazione per quanto riguarda i limiti massimi di residui negli alimenti di origine animale

10/01/2014 Regolamento esecuzione (UE) 1321/2013 che istituisce l'elenco dell'unione di prodotti primari aromatizzanti di affumicatura autorizzati all'utilizzo come tale nei o sui prodotti alimentari e/o per la produzione di prodotti aromatizzanti di affumicatura derivati pubblicati sulla G.U.U.E L. 333 del 12 dicembre 2013

06/01/2014 Regolamento (UE) N. 5/2014 della Commissione del 6 gennaio 2014 recante modifica della direttiva 2008/38/CE, che stabilisce un elenco degli usi previsti per gli alimenti per animali destinati a particolari fini nutrizionali

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Appendice 2: dati attività significative 2014

Tubercolosi, brucellosi e leucosi bovina: mantenimento qualifica “ufficialmente indenne” per tutti gli oltre mille allevamenti presenti sul territorio mantovano.

West Nile: monitoraggio su corvidi, equidi e insetti (catture entomologiche) con conferma della circolazione del virus in tutto il territorio mantovano.

Influenza Aviaria: si è verificato un focolaio che ha coinvolto due piccoli allevamenti situati nei comuni di Piubega e Ceresara con trasmissione del virus imputata agli uccelli selvatici. Le azioni di prevenzione e i sistemi di monitoraggio messi in atto sono risultati efficaci e nessun altro allevamento è stato interessato dalla malattia.

Malattia di Aujeszky nei suini: attivato piano regionale specifico per eradicare l’infezione dagli allevamenti; controllati 442 allevamenti con 799 campionamenti ematici. L’azione di controllo esercitata, compresi i controlli effettuati negli anni precedenti, ha permesso di ridurre nell’ultimo triennio la prevalenza dell’infezione sugli allevamenti dal 38% (2012) al 25% (2014).

Animali d’affezione: trend favorevole già evidenziato negli ultimi anni: aumento numero di cani restituiti al proprietario perché identificati dopo la cattura (65% fino a 83% in Distretto di Viadana per collaborazione più efficace con amministrazione comunale nella verifica della corretta identificazione dei cani); collaborazione con associazione animaliste.

Sicurezza Alimentare - attività di macellazione: ispezione di 135.321 bovini; 2.187.203 suini, 12.202 avicoli e conigli, 6.645 ratiti, 610 ovicaprini, 482 equidi per un totale di 2.342.463 capi macellati. Pur essendo cessata l’attività di un macello industriale di suini, il numero complessivo di animali macellati non è diminuito in modo significativo.

Sicurezza Alimentare - controlli ufficiali: è stata operata un’importante riduzione degli interventi (1.544 rispetto ai 1.846 del 2013) per privilegiare la qualità e l’appropriatezza; le non conformità rilevate sono state 563 rispetto alle 497 del 2013, quindi appare confermata la bontà della scelta operata. Le non conformità, di norma, sono state gestite dagli operatori del settore alimentare (OSA) e solo in alcuni casi hanno dato origine a provvedimenti sanzionatori o restrittivi dell’attività.

Export di prodotti di origine animale verso i Paesi Terzi: sono stati effettuati tutti i controlli programmati e particolare attenzione è stata rivolta da DPV e Distretti Veterinari alla ricertificazione dei requisiti previsti dai singoli Paesi Terzi. Tutti gli impianti e i servizi veterinari di riferimento sono stati sottoposti a supervisione dipartimentale. Sono risultate favorevoli tutte le ispezioni effettuate sull’attività svolta dai veterinari ASL da autorità esterne (Ministero della Salute, Task Force per l’export verso la Custom Union, Corea del Sud, Repubblica Popolare Cinese, USA e Giappone) in 12 impianti abilitati all’export.

Benessere animale in allevamento: sono stati condotti circa 400 controlli, principalmente in allevamento, con il riscontro di 53 situazioni non conformi, 19 delle quali sono state sanzionate. Rispetto agli anni precedenti, sono state riscontrate meno NC, concentrate soprattutto in piccoli allevamenti di bovini da latte e riferite soprattutto a requisiti di tipo formale.

Benessere animale durante il trasporto: sono state destinate 25 giornate per verificare la fase del trasporto; i controlli sono stati condotti congiuntamente con Forze dell’Ordine (prevalentemente, Polizia Stradale), riscontrando 13 irregolarità. Risultano in diminuzione le irregolarità riguardanti gli animali provenienti da allevamenti mantovani, probabilmente per l’adozione della macellazione speciale d’urgenza (MSU) per i capi che non possono essere trasportati al macello.

Benessere animale durante il trasporto: in provincia di Mantova il numero dei capi macellati in azienda (MSU) è aumentato di un ulteriore 24 %, rispetto al 2013.

Benessere animale al macello: sono stati eseguiti circa 350 controlli in macello tre non conformità legate inidoneità degli animali trasportati. Le non conformità riscontrate sono state sanzionate.

Controlli sull’utilizzo del farmaco veterinario e dell’alimentazione animale: sono stati condotti circa 600 controlli in allevamenti e punti vendita dei farmaci veterinari: in 25 casi sono state evidenziate irregolarità sanzionabili

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Piano Nazionale Residui: sono stati prelevati circa 1.500 campioni in matrici di origine animale (carne, latte, uova, miele, liquidi biologici e tessuti vari) per la ricerca di residui e contaminanti in macello e allevamento. E' stata riscontrata la presenza di residui (superiori e inferiori ai limiti massimi consentiti) in circa l'1,7% dei campioni prelevati e, nei casi previsti, sono state adottate le misure contemplate dalla normativa (sequestro e distruzione dei prodotti, sanzione amministrativa, segnalazione all’Autorità Giudiziaria).

Piano Nazionale Residui: elevatissima percentuale d’irregolarità dei test istologici (85%) rispetto ai due anni precedenti; si tratta di campioni casuali di organi bersaglio in bovini regolarmente macellati fatti allo scopo di evidenziare alterazioni dovute all’impiego illecito di promotori della crescita (ormoni sessuali, cortisonici, beta agonisti).

Rapporti con operatori del settore alimentare (OSA) e organizzazioni di categoria: il DPV ha prestato molta attenzione ai rapporti con gli OSA: presentazione del PIAPV ai portatori d’interesse, Commissione Provinciale Risanamento, attività d’informazione nei confronti degli operatori iscritti nelle liste per l'esportazione verso Paesi Terzi, attività d’informazione nei confronti di associazioni di categoria e consulenti sulla semplificazione HACCP, incontri specifici d’informazione su varie tematiche (malattia di Aujeszky, contenimento della specie piccione di città, piano di controllo sanitario della fauna selvatica), incontri sulle non conformità riscontrate in allevamento, convegni e stand informativo presso la Fiera Millenaria di Gonzaga ecc.

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Appendice 3: procedure/documenti predisposti e utilizzabili al fine del raggiungimento degli obiettivi del PIAPV

• Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali (standard): ha lo scopo di fornire linee d’indirizzo per lo svolgimento dei controlli ufficiali di competenza veterinaria, assicurando modalità operative omogenee, trasparenza nelle attività e il raggiungimento degli obiettivi. • Linee Guida per l’applicazione delle SPS, SSOP e HACCP negli stabilimenti abilitati a esportare carni e prodotti a base di carne negli USA e Linee guida alla verifica dei requisiti degli stabilimenti di prodotti alimentari di origine animale che esportano verso Paesi terzi: hanno lo scopo di fornire le informazioni essenziali in merito ai requisiti necessari per l’esportazione di alimenti di origine animale verso alcuni Paesi terzi, inclusi i pertinenti criteri normativi disponibili, laddove il Paese terzo non riconosca l’equivalenza della normativa comunitaria. • Manuale di buone pratiche d’igiene per le microimprese alimentari - Progetto di semplificazione dell’autocontrollo: ha lo scopo di fornire indicazioni operative di facile applicabilità alle imprese del settore alimentare aiutandole a interpretare nel modo corretto i requisiti normativi, spesso complessi, in materia d’igiene alimentare. • Linee guida “Definizione dell’ambito di applicazione dei regolamenti (CE) n. 852/04 e 853/04”: hanno lo scopo di definire l’ambito di applicazione dei regolamenti in materia d’igiene degli alimenti e di disciplinare quegli aspetti lasciati, da questi ultimi, alla normativa dei singoli Paesi membri, in ragione del principio di sussidiarietà, in modo da assicurare, tra l’altro, modalità uniformi nell’applicazione dei requisiti. • Indicazioni sull’applicazione del Regolamento (CE) n. 2073/2005: forniscono indicazioni in merito alla corretta applicazione del Regolamento in materia di criteri microbiologici degli alimenti e alle modalità per il controllo ufficiale. • Istruzioni operative per il congelamento e/o lo scongelamento dei prodotti alimentari di origine animale: hanno lo scopo di fornire sia agli OSA, sia agli operatori addetti al controllo ufficiale, istruzioni in merito alle corrette modalità di congelamento e scongelamento, tenendo anche conto del complesso e spesso confuso quadro normativo di riferimento. • Controllo ufficiale sull’utilizzo degli additivi alimentari negli alimenti: considerata la rilevanza dell’argomento e riconoscendo la complessità della normativa di riferimento si ritiene opportuno fornire alcune indicazioni al fine di garantire efficacia, completezza e uniformità dei controlli ufficiali sull’utilizzo degli additivi nei prodotti alimentari. • Piano latte: fornisce indicazioni operative sui controlli nel campo della produzione del latte alla stalla e sulla gestione dei relativi flussi informativi. • Manuale operativo dei controlli di condizionalità: ha lo scopo di fornire alle Autorità di controllo istruzioni operative, in merito alle corrette modalità di effettuazione dei controlli degli atti relativi alla condizionalità. • Linee guida per l’applicazione in Lombardia del Regolamento (CE) n. 1069/2009 recante norme sanitarie relative ai sottoprodotti di origine animale e ai prodotti derivati non destinati al consumo umano e che abroga il Regolamento (CE) n. 1774/2002: hanno lo scopo di definire l’ambito di applicazione dei regolamenti in materia di sottoprodotti di origine animale e di prodotti derivati e di disciplinare quegli aspetti, lasciati da quest’ultimi alla normativa dei singoli Paesi membri, in ragione del principio di sussidiarietà, in modo di assicurare modalità uniformi di applicazione dei requisiti. • Linee guida per il controllo ufficiale sulle attività alle quali si applicano il Regolamento (CE) n.1069/2009 e il Regolamento (UE) n.142/2011: forniscono le indicazioni operative riguardanti il controllo ufficiale sugli stabilimenti riconosciuti e registrati ai sensi del Reg. CE/1069/2009, con l'obiettivo di determinare la frequenza dei controlli sulla base di elementi predefiniti e oggettivi. • Procedure per il rilascio dell'autorizzazione sanitaria alle imprese di acquacoltura e agli stabilimenti di lavorazione, ai sensi dell'articolo 6 del DL 4 agosto 2008, n. 148: forniscono indicazioni operative per il rilascio della registrazione/autorizzazione e per la sorveglianza sanitaria delle imprese di acquacoltura e degli impianti di lavorazione, in conformità alle disposizioni nazionali. • Linea guida applicativa del DL del 16 marzo 2006, n. 158 per l’armonizzazione dei controlli ufficiali volti alla ricerca di residui di sostanze chimiche potenzialmente pericolose durante il processo di allevamento e di prima trasformazione dei prodotti di origine animale, ai sensi del DL 16 marzo 2006, n.158 e successive modifiche.

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• Linee guida per la gestione delle emergenze epidemiche e non epidemiche dei Dipartimenti di Prevenzione Veterinari DDGS n. 9008 del 06/08/2007. • Linee guida relative all’applicazione del Reg. (CE) 1099/2009 (relativo alla produzione degli animali durante l’abbattimento.