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Atti Parlamentari – I – Camera dei Deputati XVII LEGISLATURA DISCUSSIONI SEDUTA DI MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2017 RESOCONTO STENOGRAFICO 867. SEDUTA DI MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2017 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO INDI DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI E DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI I N D I C E RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1 - 27 Missioni............................................................... 1 Presidente.......................................................... 1 Interpellanze e interrogazioni (Svolgimento).................1 (Iniziative in sede di Unione europea in ordine all’impiego dei prodotti fitosanitari, anche alla luce della normativa in materia vigente in Francia – n. 2-01820).................................. 1 Presidente.................................................... 1, 3, 4 FARAONE Davide, Sottosegretario di Stato per la Salute............................................................... 3 N.B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera dei deputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documenti di seduta (Vedi All. A). I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sono pubblicati nell’Allegato A. Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicati nell’Allegato B. N.B. PARTITO DEMOCRATICO: PD; MOVIMENTO 5 STELLE: M5S; FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE: FI-PDL; ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA: MDP; ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTI PER L'EUROPA-NCD: AP-CPE-NCD; LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI: LNA; SINISTRA ITALIANA - SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE: SI-SEL-POS; SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE- MAIE: SC-ALA CLP-MAIE; DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO: DES-CD; FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZA NAZIONALE: FDI-AN; MISTO: MISTO; MISTO-CIVICI E INNOVATORI PER L'ITALIA: MISTO-CIPI; MISTO-DIREZIONE ITALIA: MISTO- DI; MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE: MISTO-MIN.LING.; MISTO-UDC-IDEA: MISTO-UDC-IDEA; MISTO-ALTERNATIVA LIBERA- TUTTI INSIEME PER L'ITALIA: MISTO-AL-TIPI; MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) - INDIPENDENTI: MISTO-PSI-PLI-I; MISTO-FARE!-PRI-LIBERALI: MISTO-FARE!PRIL.

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Atti Parlamentari – I – Camera dei DeputatiXVII LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DI MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2017

RESOCONTO STENOGRAFICO

867.

SEDUTA DI MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2017

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

INDI

DEL VICEPRESIDENTE ROBERTO GIACHETTI

E DELLA PRESIDENTE LAURA BOLDRINI

I N D I C E

RESOCONTO STENOGRAFICO .................... 1 - 27

Missioni...............................................................1Presidente.......................................................... 1

Interpellanze e interrogazioni (Svolgimento).................1

(Iniziative in sede di Unione europea in ordine all’impiego deiprodotti fitosanitari, anche alla luce della normativa in materiavigente in Francia – n. 2-01820).................................. 1

Presidente....................................................1, 3, 4FARAONE Davide, Sottosegretario di Stato per laSalute............................................................... 3

N.B. Il RESOCONTO SOMMARIO è disponibile on line già nel corso della seduta, alla pagina “Resoconti” del sito della Camera deideputati. Il Resoconto Sommario è corredato di collegamenti ipertestuali verso il Resoconto Stenografico (Vedi RS) ed ai documentidi seduta (Vedi All. A).I documenti esaminati nel corso della seduta e le comunicazioni all’Assemblea non lette in aula sono pubblicati nell’Allegato A.Gli atti di controllo e di indirizzo presentati e le risposte scritte alle interrogazioni sono pubblicati nell’Allegato B.

N.B. PARTITO DEMOCRATICO: PD; MOVIMENTO 5 STELLE: M5S; FORZA ITALIA - IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONIPRESIDENTE: FI-PDL; ARTICOLO 1-MOVIMENTO DEMOCRATICO E PROGRESSISTA: MDP; ALTERNATIVA POPOLARE-CENTRISTIPER L'EUROPA-NCD: AP-CPE-NCD; LEGA NORD E AUTONOMIE - LEGA DEI POPOLI - NOI CON SALVINI: LNA; SINISTRA ITALIANA- SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA' - POSSIBILE: SI-SEL-POS; SCELTA CIVICA-ALA PER LA COSTITUENTE LIBERALE E POPOLARE-MAIE: SC-ALA CLP-MAIE; DEMOCRAZIA SOLIDALE - CENTRO DEMOCRATICO: DES-CD; FRATELLI D'ITALIA-ALLEANZANAZIONALE: FDI-AN; MISTO: MISTO; MISTO-CIVICI E INNOVATORI PER L'ITALIA: MISTO-CIPI; MISTO-DIREZIONE ITALIA: MISTO-DI; MISTO-MINORANZE LINGUISTICHE: MISTO-MIN.LING.; MISTO-UDC-IDEA: MISTO-UDC-IDEA; MISTO-ALTERNATIVA LIBERA-TUTTI INSIEME PER L'ITALIA: MISTO-AL-TIPI; MISTO-PARTITO SOCIALISTA ITALIANO (PSI) - LIBERALI PER L'ITALIA (PLI) -INDIPENDENTI: MISTO-PSI-PLI-I; MISTO-FARE!-PRI-LIBERALI: MISTO-FARE!PRIL.

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Atti Parlamentari – II – Camera dei DeputatiXVII LEGISLATURA – DISCUSSIONI – SEDUTA DI MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2017 – N. 867

KRONBICHLER Florian (MDP)........................... 1, 4

(Misure a favore delle persone affette da disturbo da deficitdi attenzione e iperattività (Adhd), con particolare riferimentoall’ipotesi di soppressione del relativo registro nazionale – n. 3-03068)................................................................4

Presidente....................................................... 4, 6D'INCECCO Vittoria (PD)...................................... 6FARAONE Davide, Sottosegretario di Stato per laSalute............................................................... 4

(Iniziative in ordine all’istituzione in ambito scolastico di corsiad indirizzo musicale in Sardegna – n. 2-01909)................6

Presidente.................................................. 6, 9, 10DE FILIPPO Vito, Sottosegretario di Stato per l'Istruzione,l'università e la ricerca........................................... 9PILI Mauro (MISTO)....................................... 6, 10

(Iniziative volte a potenziare gli organici del Corpo nazionaledei vigili del fuoco, con particolare riferimento all’ipotesi diproroga della validità della graduatoria del concorso banditocon decreto ministeriale n. 5140 del 6 novembre 2008– n. 3-03174)................................................................11

Presidente.................................................... 12, 13BOCCI Gianpiero, Sottosegretario di Stato perl'Interno........................................................... 12CRIVELLARI Diego (PD).................................... 12

(La seduta, sospesa alle 11,55, è ripresa alle 15).............. 13

Missioni............................................................. 13

Presidente.........................................................13

Preavviso di votazioni elettroniche............................13

Presidente.........................................................13

Sull’ordine dei lavori e per un richiamo alRegolamento....................................................... 13

Presidente...................................... 13, 14, 15, 16, 17BUTTIGLIONE Rocco (MISTO-UDC-IDEA)............. 14CRIPPA Davide (M5S).................................... 13, 14LA RUSSA Ignazio (FDI-AN)........................... 16, 17MARCON Giulio (SI-SEL-POS)............................. 15MELILLA Gianni (MDP)......................................15

Seguito della discussione del testo unificato delle propostedi legge: Toninelli ed altri; Giachetti; Pisicchio; Lauricella;Locatelli ed altri; Orfini; Speranza; Menorello ed altri;Lupi e Misuraca; Vargiu e Matarrese; Nicoletti ed altri;Parisi e Abrignani; Dellai ed altri; Lauricella; Cuperlo;Toninelli ed altri; Rigoni; Martella; Invernizzi ed altri;Valiante ed altri; Turco ed altri; Marco Meloni; La Russaed altri; D'Attorre ed altri; Quaranta; Menorello ed altri;Brunetta ed altri; Lupi e Misuraca; Costantino ed altri;Pisicchio; Fragomeli ed altri: Modifiche al sistema dielezione della Camera dei deputati e del Senato dellaRepubblica. Delega al Governo per la determinazionedei collegi elettorali uninominali e plurinominali(A.C. 2352-2690-3223-3385-3986-4068-4088-4092-4128-4142-4166-4177-4182-4183-4240-4262-4265-4272-4273-

4281-4284-4287-4309-4318-4323-4326-4327-4330-4331-4333-4363-A/R)....................................................19

Presidente.........................................................19

(Esame degli articoli - A.C. 2352-A/R ed abbinate)...........19

Presidente...................................... 19, 20, 21, 22, 23BUTTIGLIONE Rocco (MISTO-UDC-IDEA)............. 22CRIPPA Davide (M5S).........................................20D'ATTORRE Alfredo (MDP)................................. 21SIBILIA Carlo (M5S).......................................... 22

(Posizione della questione di fiducia – Articoli 1, 2 e 3 - A.C.2352- A/R ed abbinate)........................................... 23

Presidente.........................................................23FINOCCHIARO Anna, Ministra per i Rapporti con ilParlamento........................................................23TONINELLI Danilo (M5S)....................................23

(La seduta, sospesa alle 15,45, è ripresa alle 16,30)...........24

Sull’ordine dei lavori............................................ 24

Presidente.........................................................24

Interventi di fine seduta.........................................24

Presidente............................................... 24, 25, 26BINETTI Paola (MISTO-UDC-IDEA)...................... 24BUENO Renata (MISTO-CIPI)...............................25DE MENECH Roger (PD).....................................25D'INCA' Federico (M5S)...................................... 26LOCATELLI Pia Elda (MISTO-PSI-PLI)................... 24MELILLA Gianni (MDP)......................................26

Ordine del giorno della prossima seduta.................... 27

Presidente.........................................................27

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Atti Parlamentari — 1 — Camera dei DeputatiXVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2017 — N. 867

RESOCONTO STENOGRAFICO

PRESIDENZA DELVICEPRESIDENTE LUIGI DI MAIO

La seduta comincia alle 11.

PRESIDENTE. La seduta è aperta.Invito la deputata segretaria a dare lettura delprocesso verbale della seduta precedente.

ANNA MARGHERITA MIOTTO, Segretaria,legge il processo verbale della seduta del 6ottobre 2017.

PRESIDENTE. Se non vi sono osservazioni, ilprocesso verbale si intende approvato.  (È approvato).

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell'articolo 46, comma 2, del Regolamento,i deputati Angelino Alfano, Alfreider, Alli,Artini, Baretta, Cimbro, Coppola, Damiano,Epifani, Galati, Mazziotti Di Celso, Meta, Pes,Francesco Saverio Romano, Scanu, Schullian,Sereni, Sottanelli, Turco e Vignali sono inmissione a decorrere dalla seduta odierna.I deputati in missione sono complessivamentecentouno, come risulta dall'elenco depositatopresso la Presidenza e che sarà pubblicatonell'allegato A al resoconto della sedutaodierna (Ulteriori comunicazioni all'Assembleasaranno pubblicate nell'allegato A al resocontodella seduta odierna).

Svolgimento di interpellanze

e interrogazioni (ore 11,02).

(Iniziative in sede di Unione europea inordine all’impiego dei prodotti fitosanitari,

anche alla luce della normativa inmateria vigente in Francia – n. 2-01820)

PRESIDENTE. Passiamo alla primainterpellanza all’ordine del giorno Kronbichlern. 2-01820 (Vedi l’allegato A).Chiedo al deputato Kronbichler se intendaillustrare la sua interpellanza o se si riservidi intervenire in sede di replica. Sì, prego, haquindici minuti.

FLORIAN KRONBICHLER. Grazie,Presidente, sottosegretari. Il sottoscritto, conquesta interpellanza, si rivolge al Ministrodegli affari esteri, al Ministro dell’ambiente,al Ministro della salute e al Ministro dellepolitiche agricole, per avere informazioni sulproblema dell’uso dei prodotti fitosanitari daparte di privati.Il Parlamento francese ha adottato, nel febbraio2014, una legge, su iniziativa del senatoreverde Joël Labbé, una legge che mira a fornireun quadro migliore per l’impiego di prodottifitosanitari sul territorio nazionale francese.Pertanto, a partire dal 1° gennaio 2017, lepersone giuridiche di diritto pubblico - cioèStato, enti locali ed enti pubblici - nonpossono più farvi ricorso per la manutenzionedegli spazi verdi, delle foreste e delle retistradali. Alcune persone giuridiche di dirittopubblico - come d’altronde anche da noi certecittà, come per esempio la mia Bolzano - avevano già preso iniziative in merito da molti

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Atti Parlamentari — 2 — Camera dei DeputatiXVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2017 — N. 867

anni, come dimostra la relazione informativadella delegazione degli enti locali e delladecentralizzazione intitolata “Gli enti locali siimpegnano per il clima”.Questa legge francese vieterà altresì lavendita ai privati di prodotti fitosanitari apartire dal 1° gennaio 2019. Prima del1° gennaio 2017, l’utilizzo non agricolo diquesti prodotti rappresentava circa il 10 percento del volume dei prodotti fitosanitaririversati sui terreni francesi - e da noi nonsarà stato molto diversamente -, per cui lariduzione dell’utilizzo non agricolo dei prodottifitosanitari rappresenta una triplice sfida.Innanzitutto, una sfida sanitaria, dal momentoche ad oggi i pericoli dermatologici e aesposizioni a questi prodotti sono ben noti. Acausa di una cattiva informazione al riguardo,coloro che ne fanno uso non si proteggonoadeguatamente contro i prodotti chimici etendono spesso ad un dosaggio eccessivo. Larelazione di Ronan Dantec sulla proposta dilegge, che mira a fornire un quadro migliore perl’impiego di prodotti fitosanitari sul territorionazionale, ricordava che uno studio dell’Istitutonazionale francese della salute e della ricercamedica, pubblicato nel giugno 2013, sottolineal’esistenza a lungo termine di un legametra l’esposizione professionale ai pesticidi ealcune patologie nell’adulto, tra cui il morbodi Parkinson, il tumore della prostata e altritumori, quali il linfoma non-Hodgkin e ilmieloma multiplo.In secondo luogo, una sfida ambientale, poichémolto spesso questi prodotti partecipano inmodo significativo alla contaminazione delleacque. Dal momento che l’acqua non conosceconfini, questi problemi sono transnazionali ecomuni a tutti i Paesi che fanno ricorso aprodotti fitosanitari.Infine, una sfida economica, poiché iservizi ecosistemici forniti dalla biodiversitàsono considerevoli. Per quanto riguarda gliimpollinatori, domestici e selvatici, ad esempio,il valore economico dell’impollinazione èstimato a 153 miliardi di euro annui; l’erosionedella biodiversità è stimata tra 1.350 e 3.100

miliardi di euro l’anno.Inoltre, sulla scia della dinamica di salvaguardiadell’ambiente, innescata dalla Cop21 di Parigi,bisogna agire perché questa iniziativa francesesi diffonda - e questo è il senso di questainterpellanza -, si diffonda al resto dell’Unioneeuropea, nell’ambito delle sue competenzein materia di protezione ambientale e disalute. Peraltro, l’azione dell’Unione europeanon deve limitarsi ai suoi confini, bensìiscriversi in una dinamica internazionale al finedi generalizzare il controllo dell’utilizzo deiprodotti fitosanitari. Vanno considerati i rischilegati ad un elevato utilizzo dei prodotti eil carattere transfrontaliero degli inquinamenticausati da questi prodotti, nonché la dinamicaintrapresa dalla Cop21 e dall’Accordo diParigi e la necessità di trarne profitto alfine di sviluppare le azioni che mirano allatutela ambientale. Si richiamano in proposito iprincipi fissati dalla già citata legge francese del6 febbraio 2014.Occorre pertanto, da parte dell’Unione europea,analizzare in che modo la legislazioneeuropea potrebbe vietare l’utilizzo dei prodottifitosanitari alle persone giuridiche di dirittopubblico, fatta eccezione per gli stadi, i cimiterie per tutte quelle reti stradali per le quali unmancato utilizzo di questi prodotti potrebberisultare pericoloso o comunque rappresentareun rischio, nonché la vendita ai privati deimedesimi prodotti.Questi divieti non dovrebbero - lo dicoper far star tranquilli i nostri contadini -, non dovrebbero riguardare i prodottiutilizzabili nell’agricoltura biologica, i prodottidi biocontrollo, i preparati naturali scarsamentepericolosi, i professionisti e gli agricoltori,nonché i trattamenti e le misure necessariealla distruzione e alla prevenzione dellapropagazione degli organismi nocivi.Quindi chiedo - e imploro il Governo - senon ritenga prioritario, d’intesa con il Governofrancese e insieme ad altri Governi che nelfrattempo si sono già mossi, se non ritengautile e necessario assumere iniziative in sede diUnione europea al fine di perseguire ogni strada

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Atti Parlamentari — 3 — Camera dei DeputatiXVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2017 — N. 867

possibile nella direzione qui esposta.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato perla Salute, Davide Faraone, ha facoltà dirispondere.

DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Statoper la Salute. Grazie, Presidente. La crescenterichiesta di attenzione della società civilesui temi della tutela ambientale e dellasalute ha impegnato da tempo il legislatorenella definizione di regole finalizzate adun’agricoltura cosiddetta sostenibile, checontribuisca a migliorare la qualità della vita siadegli agricoltori che dei consumatori.In questo settore, analogamente a quantogià avvenuto in Francia, il cui Parlamento,come ricordato dall’onorevole interpellante,ha disposto, con legge del 6 febbraio 2014,il divieto di vendita ai privati di prodottifitosanitari, anche il nostro Paese ha svoltoun ruolo attivo, avendo stabilito misurecautelative di gestione a tutela della salute edell’ambiente di portata simile a quelle adottatedal Parlamento francese.Mi riferisco, in particolare, al Piano di azionenazionale per l’uso sostenibile dei prodottifitosanitari (PAN), che all’articolo A.1.2prevede che: “A decorrere dal 26 novembre2015, il certificato di abilitazione all’acquistoe all’utilizzo dei prodotti fitosanitari costituiscerequisito obbligatorio per chiunque intendaacquistare e/o utilizzare i prodotti fitosanitaridestinati a utilizzatori professionali”. Taleabilitazione costituisce, dunque, un requisitoessenziale per l’utilizzo dei prodotti ad usoprofessionale, rappresentando al contempo unatutela per lo stesso agricoltore, che acquisisceuna maggiore consapevolezza dell’uso deifitofarmaci.Inoltre, l’articolo 9 del decreto legislativo n. 150del 2012 ha introdotto l’obbligo del predettocertificato di abilitazione e dell’equivalenteautorizzazione all’acquisto di cui al DPR 290del 2001 per tutti coloro che, operando inun contesto professionale di settore agricoloo di altri settori affini, in qualità di titolari

d’azienda, imprenditori, operatori e tecnicicon rapporto di lavoro dipendente, lavoratoriautonomi, prestatori d’opera o altra qualifica,utilizzano e/o acquistano per l’impiego diretto,per sé o per conto terzi, prodotti fitosanitari e iloro coadiuvanti, qualunque sia la tipologia e laclassificazione di pericolo dei prodotti, anche setrattasi di prodotti esenti da classificazione.Con i provvedimenti sopra citati sonostati, inoltre, fissati ulteriori obblighi peril distributore, quali, in particolare: laverifica della validità del certificato diabilitazione che l’acquirente, in qualità diutilizzatore professionale, è tenuto ad esibireindipendentemente dalla classificazione dipericolo del prodotto fitosanitario che intendeacquistare; la registrazione e la vendita,secondo le modalità di cui al decretolegislativo n. 150 del 2012; l’astensionedalla vendita all’acquirente non munito delcertificato di abilitazione in quanto utilizzatorenon professionale dei prodotti fitosanitariclassificati come molto tossici, tossici onocivi, ai sensi della direttiva 1999/45/CE, nonché dei prodotti che riportanol’etichetta e i pittogrammi e/o indicazione dipericolo individuati nella circolare adottatadal Ministero della salute n. 23184 del 3giugno 2016. Pertanto, è di tutta evidenza chela normativa italiana appena descritta ha giàintrodotto nel nostro ordinamento l’obbligo diacquisto e di utilizzo dei prodotti fitosanitariin modo esclusivo da parte di operatoriprofessionali, disponendo prescrizioni rigoroserelative sia alla vendita che al successivocontrollo nell’utilizzo dei prodotti stessi.Peraltro, desidero comunicare che, ad ulterioretutela degli utilizzatori non professionali, è infase di finalizzazione il decreto interministerialerecante “Regolamento sulle misure e suirequisiti dei prodotti fitosanitari per uso sicuroda parte gli utilizzatori non professionali”,che consentirà per i soggetti esclusivamentel’utilizzo di prodotti fitosanitari a bassoimpatto ambientale per la salute umana e concaratteristiche effettivamente non dissimili daquelle individuate dalla normativa francese.

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Nondimeno, rassicuro l’onorevole interpellanteche il Ministero della salute presterà unacostante attenzione al tema dell’uso sostenibiledei prodotti fitosanitari e agli sviluppi chedovessero seguire anche in ambito europeo,impegnandosi ad assumere un ruolo di parteattiva qualora tali misure dovessero in futuroformare oggetto di discussione sui tavolidell’Unione europea.

PRESIDENTE. Il collega Kronbichler hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatto per larisposta alla sua interpellanza.

FLORIAN KRONBICHLER. Grazie,Presidente. Signor sottosegretario, se ho capitobene, lei ha elencato alcune cose che sonostate fatte in questa direzione, ha elencato tantipropositi che si faranno, adesso mi prenderòla cura di leggerlo attentamente e intanto laringrazio.

(Misure a favore delle persone affetteda disturbo da deficit di attenzione eiperattività (Adhd), con particolare

riferimento all’ipotesi di soppressione delrelativo registro nazionale – n. 3-03068)

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per laSalute, Davide Faraone, ha facoltà di rispondereall'interrogazione D’Incecco ed altri n. 3-03068(Vedi l'allegato A).

DAVIDE FARAONE, Sottosegretario di Statoper la Salute. Grazie, Presidente. Ringraziogli onorevoli interroganti, poiché con l’attoispettivo in esame mi consentono di fornireulteriori aggiornamenti in merito alla tematicasulla quale c’è grande attenzione da partedel Ministero della salute e che, peraltro, hagià formato oggetto di discussione proprio inquest’Aula.Come è noto, il disturbo da deficit attentivocon iperattività (Adhd) è una patologianeuropsichiatrica con esordio in età evolutiva,la cui eziologia è multifattoriale ed includefattori genetici e ambientali. Circa i due terzi

dei pazienti in età evolutiva (0-18 anni) affettida tale sindrome guariscono al termine dellapubertà, mentre nel restante 30 per cento deisoggetti la patologia permane anche nell’etàadulta. Inoltre, nel 60 per cento dei casi, l’Adhdsi presenta in comorbilità con altre patologiepsichiatriche, in particolare disturbi oppositivi-provocatori e disturbi della condotta.Il Ministero della salute segue da tempole problematiche legate all’impatto dell’Adhded è consapevole dell’importanza di favoriree implementare una rete di assistenzaspecialistica e interdisciplinare in grado dielaborare la compiuta valutazione di trattamentipiù appropriati e di erogare le necessarieprestazioni.Questo Ministero condivide, dunque,l’esigenza, auspicata dagli onorevoliinterroganti, di rafforzare le iniziative voltealla diffusione delle informazioni ed allosviluppo delle potenzialità del trattamentoprecoce. A tal fine, il Ministero della salute, inraccordo con il MIUR, partecipa ai numerositavoli istituzionali rivolti alla disamina deldisagio giovanile o dedicati a specifici disturbidello sviluppo evolutivo. Al contempo, essosostiene con forza iniziative di comunicazione,nonché quelle sanitarie, aventi ricaduta direttasull’individuazione e sul trattamento precocedei pazienti.Ulteriori iniziative, finalizzate a garantire lacompleta presa in carico delle persone affette daAdhd nel Servizio sanitario nazionale rientrano,ovviamente, negli ambiti delle competenzedelle regioni e province autonome, in meritoalle quali, tuttavia, il Ministero ritiene didover assumere un approccio proattivo, a tuteladell’uniformità degli approcci di cura, facendoleva sui documenti tecnico-scientifici basatesu evidenze e buone prassi, che ispirano sial’azione di Governo, sia le attività regionali.Per quanto riguarda il Registro nazionale delladiagnosi e cura dell’Adhd, che costituisceil punto specifico sollevato dagli onorevoliinterroganti, è vero che esso non è statoinserito nel decreto del Presidente del Consigliodei ministri del 3 marzo 2007, recante

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Atti Parlamentari — 5 — Camera dei DeputatiXVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2017 — N. 867

“Identificazione dei sistemi di sorveglianzae dei registri di mortalità, di tumori e dialtre patologie in attuazione del decreto-leggen. 179 del 2012”; ciò, tuttavia, si devealle particolari finalità dei predetti sistemi disorveglianza, rispetto ai quali il registro perla diagnosi e cura dell’Adhd conserva propriepeculiarità. Tale registro, infatti, costituisce,fin dalla sua istituzione risalente al 2007,un registro di farmacovigilanza, finalizzatoa valutare il profilo di sicurezza dellaterapia farmacologica prescritta a bambini eadolescenti affetti da Adhd nei centri accreditatidalle regioni. Esso è, dunque, essenzialmente,uno strumento a garanzia della popolazionepediatrica e si occupa della somministrazionedi psicofarmaci, il cui impiego in età evolutivadeve essere sottoposto a un attento controllo.Coerentemente alle proprie finalità istitutive,il registro dell’Adhd ha, dunque, consentito inquesti anni di valutare il profilo di sicurezza deifarmaci utilizzati per il trattamento dei bambinie adolescenti affetti da Adhd, il rapporto rischio/beneficio e l’appropriatezza d’uso.Per comprendere meglio la funzione delregistro, rammento che, nell’arco di questi diecianni, vi sono stati iscritti 5636 pazienti, condiagnosi di Adhd, di età compresa tra sei ediciotto anni, e sono stati erogati 5969 interventicomportamentali e psicosociali. Faccio presenteche tali dati sono di molto inferiori a quantoosservato in altri Paesi europei e del NordAmerica. Anche l’incidenza di eventi avversi èrisultata del 2,7 per cento inferiore alle attesee tutti i casi di evento avverso si sono risoltipositivamente.L’Istituto superiore di sanità ha, dunque,segnalato che, essendo stati raggiunti gliobiettivi iniziali, sarebbe ora utile sostituirel’attuale strumento di registrazione - lecui iniziali finalità lo rendono, in effetti,alquanto rigido - con un registro moltopiù snello e maneggevole, finalizzato allavalutazione degli esiti del trattamentofarmacologico e psicosociale dell’Adhd.Secondo l’Istituto, infatti, uno strumento piùsemplice favorirebbe una maggiore e più

convinta adesione del personale medico esanitario coinvolto, garantirebbe l’uso oculatodei farmaci evitando fenomeni iperprescrittivie consentirebbe l’acquisizione di ulterioriconoscenze scientifiche circa l’epidemiologia,la storia naturale della malattia, i fattoriambientali e genetici coinvolti, i modelli digestione dell’Adhd. A tal riguardo, l’Istitutoprecisa che il mantenimento dell’obbligo delpiano terapeutico semestrale emesso dal centromedico di riferimento e gestito dal pediatradi libera scelta in collaborazione con i serviziterritoriali di neuropsichiatria dell’infanziae dell’adolescenza, potrebbe rappresentareuna valida alternativa all’attuale registro econsentirebbe una garanzia di monitoraggiodell’uso dei farmaci, di accuratezza diagnosticae di gestione più snella dei pazienti.Ciò posto in via generale sul punto, devotuttavia precisare per completezza che unaparticolare criticità è stata segnata conriferimento a 1878 pazienti già iscritti nelregistro, i quali, al compimento del diciottesimoanno di età, sono usciti dal registro. Unaparte di questi soggetti adulti continua, infatti,a presentare un quadro clinico da Adhd,pertanto l’Agenzia italiana del farmaco haautorizzato l’uso del medicinale Strattera,a base di Atomoxetina, per il trattamentodell’Adhd nell’adulto, con prescrizione aseguito di diagnosi e piano terapeutico deicentri specialisti di riferimento, individuati alivello regionale. In seguito, è stato teorizzato,per gli adulti affetti da Adhd, l’impiegodei farmaci a base di Metilfenidato ed èstato, comunque, predisposto un appositoregistro di patologia dedicato agli adulti,gestito dall’Istituto superiore di sanità, in cuiattualmente risultano 107 pazienti.Concludo rassicurando gli onorevoliinterroganti che, come si sarà potutoosservare dall’approfondita analisi svolta, laproblematica segnalata continuerà ad essereseguita con grande attenzione dal Ministerodella salute. Posso, anzi, anticipare che laCommissione tecnico- scientifica dell’Agenzia,insieme all’Istituto superiore di sanità e con

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il coinvolgimento dei centri dedicati, staulteriormente approfondendo la questione, conla finalità di adottare misure rivolte allosnellimento del registro, proprio per favorirneuna maggiore fruibilità a vantaggio dei centri.

PRESIDENTE. La deputata D’Incecco hafacoltà di dichiarare se sia soddisfatta perla risposta alla sua interrogazione. Prego, hacinque minuti.

VITTORIA D'INCECCO. Grazie, signorPresidente. Grazie, signor sottosegretario, iomi dichiaro soddisfatta dell’attenzione che ilMinistero dichiara in questa sede per quantoriguarda questo tema, perché, come detto,questa sindrome è tra le più frequenti nelneurosviluppo ad esordio in età evolutiva epermane qualche volta e molto spesso anche inetà adulta.Sembra un disturbo lieve, ma invece richiedecostantemente la supervisione, e si trattadi un disturbo da deficit dell’attenzione edell’iperattività: è una sindrome che nonpermette ai bambini di integrarsi nel contestodi una scuola, di una classe, o semplicementedi socializzare in un gruppo di bambini difficilida gestire. Sono, quindi, bambini che hannodei problemi caratteriali, che poi crescono,diventano adulti, e purtroppo nella societàdove il disagio sociale adesso dilaga noidobbiamo essere attenti proprio a potenziare iservizi dedicati alla sfera infantile, soprattuttoa quella della neuropsichiatria, che purtroppoattualmente ne ha troppo pochi.Mi sembra di capire che si stia ragionandosulla soppressione o meno del registro: nonè ancora decisa, e questo mi fa piacere. Inalternativa ci sarebbe un registro più snello, emi va benissimo. È molto importante questo,signor sottosegretario: mi appello alla suasensibilità, perché il registro è un ottimostrumento, un preziosissimo strumento, che cidà la percezione del fenomeno, ci permettedi monitorarlo, e anche di accompagnarlo neisuoi percorsi più difficili. Quindi ringrazioveramente dell’attenzione, e le raccomando di

seguire ancora questo tema.

(Iniziative in ordine all’istituzione inambito scolastico di corsi ad indirizzomusicale in Sardegna – n. 2-01909)

PRESIDENTE. Passiamo all’interpellanza Pilin. 2-01909 (Vedi l’allegato A). Chiedo aldeputato Pili se intenda illustrare la suainterpellanza o se si riservi di intervenire in sededi replica. Prego, ha quindici minuti.

MAURO PILI. Presidente, rappresentante delGoverno, è evidente che questa interpellanzanon vuole essere derubricata ad una meraquestione didattica di docenti e di strumentida insegnare in quello o in quell’altroplesso scolastico, ma punta invece aporre in evidenza una questione sostanziale:l’importanza dell’educazione musicale nelsistema scolastico italiano, non soltanto rispettoall’aspetto formativo, ma anche a quello piùcomplesso dell’apporto sociale che questo tipodi educazione musicale può fornire al sistemadelle agenzie, del sociale e della formazione.Vi è quindi una partita che riguarda certamenteun’azione che è mancata da parte del Ministerosu un caso specifico, quello della Sardegna,ma che riguarda in maniera più generale laquestione sostanziale dell’insegnamento dellamusica e del ruolo che questo può avere nellacrescita dei giovani, nella crescita della società,e anche l’apporto sul piano sociale che ciò puòdare.Rifugge, questa interpellanza, da quellabanalizzazione che molto spesso si può toccareanche in quest’Aula: perché in un ramodel Parlamento si deve parlare di strumentimusicali, di musica, quando si può dire, sipuò pensare ci siano problemi più importantianche sul piano sociale? Ecco, questa attenzionea un livello formativo, culturale lungimirante,dell’impatto che può avere l’educazionemusicale nella società italiana, e in questo casol’ambizione della società sarda di poter crescereanche formando i giovani su questo fronte, èevidente che non possono essere banalizzate.

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L’interpellanza punta a questo: evitare che ilGoverno ceda le armi rispetto a quello chenegli altri Paesi europei, quelli più evoluti,invece è un elemento fondante della crescita,dell’educazione dei giovani, dei bambini, perarrivare alle scuole medie sino ai conservatorie alla crescita anche più avanzata, che facrescere una società. Ecco, questo è il temache pone l’interpellanza: è un tema nevralgicoche riguarda appunto la formazione nelle nostrescuole. Si pongono in questa interpellanza trequestioni fondamentali. La prima è appuntol’importanza formativa: non mi soffermo, nonvoglio soffermarmi, perché spero, ambiscoa pensare che il Governo abbia la perfettacontezza di quanto sia importante sul pianoformativo, dalle scienze naturali passando per lamatematica, l’insegnamento della musica.Credo che ci siano trattati ben più rilevantidi un’interpellanza parlamentare per spiegarequanto l’insegnamento musicale influisca sullaformazione generale di un alunno, quanto incidesulla formazione, sulla crescita di una società.E quindi, in questa direzione l’importanzaformativa diventa elemento cardine di questarichiesta di attenzione su un tema che vedrò poinel dettaglio della stessa interpellanza essereall’attenzione non soltanto della società, maanche in questo caso della Sardegna.L’importanza sociale della musica. Ci sonodecine, centinaia di casi che possono essereraccontati, che i docenti raccontano, di giovaniper strada che vengono recuperati, che nonsono e non costituiscono più quell’enclavedi dispersione scolastica, ma che grazieall’insegnamento della musica nelle scuolevengono strappati alla strada, vengono strappatialle tossicodipendenze, al degrado della società,e vengono riportati allo studio, non soltantodella musica ma anche di tutto ciò che èinvece indispensabile per recuperare questigiovani. È evidente che questo della musicanon è un espediente del divertimento: è inveceun investimento della società, che consenteattraverso la musica di recuperare sacchedi dispersione scolastica, di rigenerare queigiovani che magari hanno perso verso la

scuola quel tipo di apporto, di interesse, diattrazione che può essere invece utilizzatoproprio attraverso la musica per riportarlie ricondurli sulla formazione, sulla crescitapiù generale di tutto il versante formativo escolastico.Il terzo punto è quello della questione sarda,che emerge in questa interpellanza perchéla Sardegna ha peculiarità, specialità, ed hasoprattutto limiti, che gli derivano anche dallasua ragione insulare, che hanno sul pianologistico delle grosse difficoltà per quantoriguarda alcuni aspetti che cercherò poi dimettere in evidenza, ma hanno anche un valoreaggiunto, cioè un’etnia, uno sviluppo di unacultura musicale che si fonda e che ha nelradicamento identitario il suo maggior rilievo.Ebbene, tutto questo purtroppo è sfuggito:è sfuggito al Governo, il quale di fronte apressanti richieste dalla Sardegna e cito soltantodue dati: 15 istituti scolastici - le medie,traduciamolo - hanno chiesto l’istituzione diindirizzo musicale; 15 scuole in Sardegna: su377 comuni, ci sono 15 scuole che hannochiesto di poter avere l’indirizzo musicale;cioè stiamo parlando di quasi 400 studenti, estiamo parlando di 60 cattedre di insegnamentodi indirizzo musicale. Ebbene, il Governoattraverso l’ufficio scolastico provinciale eregionale non solo non ha accolto questedomande, fondate - e lo vedremo nel dettaglio - su richieste puntuali delle stesse famiglie, manon ha nemmeno avuto la bontà di una minimarisposta, un cenno di assenso o di diniego, checonsentisse a questi giovani di vedere accolte leproprie istanze.Cos’è successo? All’inizio dell’anno, dell’annopassato, si fa il censimento di quanti dallescuole elementari passano alle scuole medie,e quanti avrebbero l’ambizione culturale,formativa, o anche un’ambizione di naturapersonale più specifica, di imparare e dipoter apprendere l’educazione musicale. E,quindi, scrivono nell’attestato di richiestadi iscrizione a quella scuola: vorrei poterimparare uno strumento musicale, vorreipoter avere l’indirizzo musicale come mio

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prosieguo dell’iter scolastico. L’hanno richiestoin migliaia; erano talmente tanti quelli chel’hanno richiesto, che le singole scuole mediehanno dovuto fare delle selezioni, quindiincrementando, elevando la possibilità diconcorrere, ma anche la speranza che qualcunodi questi studenti potesse passare appunto laselezione.Ebbene, 400 di questi studenti hanno passatola soglia dell’abilitazione ad apprenderel’indirizzo musicale. E cosa hanno avuto inrisposta dall’ufficio scolastico provinciale eregionale queste famiglie che ambivano apoter vedere i propri figli crescere secondoun indirizzo anche musicale? Nessuna risposta;ad oggi, per l’anno scolastico 2017-2018,non è intervenuta alcuna risposta da partedel Ministero attraverso l’ufficio scolasticoprovinciale e quello regionale.Per quale motivo la Sardegna è l’unica regionein Italia dove da due anni si è bloccata lacrescita, lo sviluppo degli indirizzi musicalinelle scuole? Per quale motivo vi è questaazione che sostanzialmente ha portato a undanno sociale, a un danno formativo, maanche a un danno erariale, nel momento incui si prescrive un iter di iscrizione cheprevede che i giovani possano scegliere omeno l’indirizzo musicale, e poi glielo si nega,parlando di appena 60 docenti che possonoessere assolutamente sufficienti?Quando parliamo di docenti parliamo di coloroche si sono formati nei conservatori di Cagliarie di Sassari, che quindi sono professionalità chepotevano trovare nella professione, nel lavoro,anche nell’insegnamento, elementi di crescitapiù generale della filiera della cultura musicalein Sardegna e non solo.Le richieste di istituzione di nuovi indirizzimusicali, quindi, sono state totalmente bloccate,anzi vi è un elemento che porta a dire,per esempio, che su alcune realtà non cisono i numeri sufficienti, non tenendo contodell’articolazione territoriale della Sardegna,non tenendo conto della viabilità, non tenendoconto dell’articolazione istituzionale e dellacomunità della Sardegna, una dispersione in

ambiti territoriali molto lontani e molto difficili,che non possono avere gli stessi parametri diMilano, di Roma, o di qualsiasi altra regione,con un indice antropico sicuramente superiore aquello della Sardegna.E nonostante il Ministero, e la stessa regionesarda, abbiano fatto una campagna controla dispersione scolastica, oggi registriamo unatteggiamento uguale e contrario a quella stessalotta alla dispersione scolastica, se è vero,come è vero - come il Ministero afferma ecome affermano tutti gli studi – che, attraversol’educazione musicale, si può arginare ladispersione scolastica, con proposte educativee didattiche innovative e di grande rilevanzaculturale, artistica e sociale.Nei paesi della Sardegna, nell’entroterra dellaSardegna, è nato un motore culturale proprioattraverso questi indirizzi musicali che nonhanno svolto un’attività soltanto nell’ambito diquell’aula didattica, di quell’aula scolastica, mache hanno svolto un ruolo di motore culturaledell’intera comunità.Quindi, negare quella formazione, quellacapacità, e quell’offerta formativa, significasostanzialmente far venir meno un progettosociale e culturale che è stato negato, e cheviene negato. La continuità scolastica, con iconservatori della musica, o con i licei musicalidella Sardegna, andava articolata a partire dallescuole medie, perché è evidente che, se si bloccal’aspetto dell’indirizzo musicale nelle scuolemedie, conseguentemente si fa mancare la linfaalla fase successiva della formazione didatticadei docenti che, attraverso i conservatori,e attraverso anche i licei musicali, possonoaccrescere la loro capacità di formarsi e diessere elementi cardine di questo progetto.Non si tiene conto di quei fenomeni che siregistrano in Sardegna, come in altre parti,cioè dall’abbandono scolastico, della devianzagiovanile, della stessa microcriminalità, e moltospesso è proprio la musica che riesce a riattrarrequesto tipo di potenziale al fattore scolastico.Ebbene, la scuola sarda ha ceduto 173 postidi lavoro a favore di altre regioni, mentre ilMinistero dell’istruzione non si è minimamente

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attivato per la piena realizzazione del diritto allostudio, perché stiamo parlando di un diritto allostudio, di una vocazione che queste famiglie,che questi bambini, hanno voluto mettere nerosu bianco, che invece gli sono stati negati.L’ufficio scolastico regionale reiteratamentenon ha risposto a queste istanze. È necessario - ed è questa la questione che io sottopongoall’attenzione del Governo - far sì che si dia unarisposta compiuta, perché la si possa sul pianoamministrativo, e anche giudiziario, impugnare.Ma non è lecito ignorare la richiesta dicentinaia e centinaia di famiglie sarde chehanno, attraverso l’ambizione dei propri figli,desiderato di vederli in un indirizzo musicale.Così come è assolutamente inaccettabile cheil Ministero neghi a questi comuni, a questerealtà sociali della Sardegna, di poter vederequesti motori culturali crescere nelle propriecomunità.Questa è l’ambizione che questa interpellanzapone all’attenzione del Governo. Spero chenon arrivi una risposta formale, asettica, ma sicomprenda qual è la ragione sostanziale per laquale oggi si chiede, in Sardegna, di rispettareil diritto alla istruzione scolastica musicale,che diventa fondamentale non soltanto per lamusica, ma anche per la società.

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato perl'Istruzione, l'università e la ricerca, De Filippo,ha facoltà di rispondere.

VITO DE FILIPPO, Sottosegretario di Statoper l'Istruzione, l'università e la ricerca.Grazie Presidente. In merito a quantorappresentato dall’onorevole interpellante, siriferisce innanzitutto che l’ufficio scolasticoregionale per la Sardegna, pur in presenza diun calo degli alunni iscritti verificatosi nelcorrente anno scolastico 2017-2018, è riuscitoa garantire l’organico necessario per l’aumentodel tempo pieno nelle scuole primarie, perle classi in più autorizzate nei passati anniscolastici, e per le classi di liceo musicale dinuova istituzione, senza peraltro aumentare lamedia alunni-classi.

Più nel dettaglio, il citato ufficio ha comunicatosu nostra richiesta che la sopra accennatariduzione rispetto al precedente anno scolasticoè stata di 2.769 unità, diminuendo il totale deglistudenti da 207.708 a 204.939. Il calo si è, inparticolare, registrato nelle scuole dell’infanzia,nelle scuole primarie e secondarie di primogrado.Altro dato evidenziato dal competente ufficioscolastico regionale della Sardegna è l’aumentodi fabbisogno per un totale di circa 18 posti,dovuto ad un incremento di 31 classi a tempopieno per la prosecuzione dell’entrata a regimedi un nuovo tempo pieno attivato negli anniscorsi, ed un ulteriore fabbisogno aggiuntivo,per nuove classi di liceo musicale - anche inquesto caso si tratta di corsi attivati negli ultimianni - per un totale di circa 15 posti.Ulteriore elemento da considerare è che lamedia di alunni per classe in Sardegna è pari acirca 19 unità.Se questi dati fossero valutati solo in modoaritmetico, come è ben noto, si sarebbepotuto registrare invece una diminuzioneproporzionale di circa 145 classi e, inproporzione, una riduzione degli organici percirca 200 posti di docente.Tuttavia, l’ufficio ha potuto programmareun taglio meno gravoso rispetto a quelloche si sarebbe potuto paventare per effettodella presenza, soprattutto nelle zone internedell’isola, di classi cosiddette “monocorso” cheammontano complessivamente a 1.198 su untotale di 9.586 (circa il 20 per cento). Si trattadi classi dove la riduzione degli studenti, senon porta alla soppressione della classe, non haeffetto alcuno sull’organico.Quindi, al termine delle operazioni per ladeterminazione dell’organico, il decrementoper l’anno scolastico in corso, rispetto alprecedente, è stato contenuto invece a 100 unitàe non a 200 come l’aritmetica avrebbe potutoprevedere.A quanto sopra deve aggiungersi il fattoche, negli ultimi due anni scolastici, laregione Sardegna non ha disposto interventidi razionalizzazione della rete scolastica. Ciò

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comporta che, a fronte di una costanteriduzione del numero degli alunni, ormaiconsolidatasi come tendenza stabile, non sonoipotizzabili margini di ottimizzazione dellerisorse di organico attualmente assegnate allaregione Sardegna, proprio in mancanza dellariorganizzazione e della razionalizzazione dellarete scolastica.Pertanto, perdurando il calo degli studenti inassenza di un incremento di organico per iprossimi anni o, in alternativa, in mancanzadi una razionalizzazione della rete scolasticache permetta un’ottimizzazione delle risorsedi personale docente assegnato alla regioneSardegna, non è immaginabile prevederel’istituzione di formule didattiche ancora piùonerose.Concludendo, si ribadisce comunque che, purein presenza di un calo di alunni, l’ufficioscolastico regionale è riuscito a garantirel’organico necessario per l’aumento a tempopieno delle scuole primarie per le classi di liceomusicale di nuova istituzione, senza, peraltro,aumentare la media alunni/classi.Per quanto concerne, infine, l’attivazione dipercorsi formativi finalizzati alla diffusionedella cultura e della pratica musicale nellescuole primarie, si ricorda che la materiaè regolata dall’articolo 6-ter dell’ipotesidi contratto collettivo nazionale integrativoconcernente le utilizzazioni e le assegnazioniprovvisorie per l’anno scolastico 2017-2018. Gli uffici territoriali del Ministerodell’istruzione dispongono, pertanto, i relativiprovvedimenti al verificarsi proprio di questiindispensabili presupposti che la normaprevede.

PRESIDENTE. Il deputato Pili ha facoltà didichiarare se sia soddisfatto per la rispostaalla sua interpellanza. Le ricordo che ha dieciminuti.

MAURO PILI. Grazie, Presidente. Auspicavouna risposta politica ed è arrivata, nel peggioredei sensi, perché il Governo non solo nonha accolto quell’indirizzo che si proponeva

nella mia interpellanza, ma ha aggiunto unavalutazione di una gravità politica che nonha precedenti. La sintetizzo, il Governo hadetto: o la Sardegna taglia le scuole dei piccolicentri, e quindi razionalizza, perché la parolarazionalizzazione si traduce con tagli, quindinegando quel valore che è legato, intrinseco,all’aspetto fondamentale, cioè quello dellainsularità, dell’articolazione antropica dellaSardegna, della visione demografica dellaregione, o taglia, oppure non c’è possibilitàdi far crescere indirizzi culturali che possano,quelli sì, tentare di arginare la dispersionescolastica. Vi ponete il problema che laSardegna ha una elevatissima dispersionescolastica, ma fate un ragionamento algebrico,dicendo: potevamo tagliare 200, abbiamotagliato soltanto 100.Avete tagliato, non vi siete posti il temafondamentale che un ministero deve avere difronte a una regione che si può e voi considerateancora facente parte di questo Stato; voi, ma nonio. Ma, sicuramente, non vi ponete il problemaculturale, strategico, di una visione che possaintervenire in maniera puntuale per arginarequesta dispersione scolastica. Vi siete posti ilproblema perché c’è un calo di insegnanti, didocenti e, soprattutto, di alunni? Pensate chesia soltanto limitato all’aspetto demograficoo, invece, c’è un aspetto, che è quello delladispersione scolastica, che affrontate a suon dicalcolo algebrico e matematico, invece, senzadare alcun tipo di risposta? Che ne è dell’aspettoformale e sostanziale di una famiglia che esiste,che è sul mercato, che ha chiesto di poter farseguire un corso a indirizzo musicale? C’è nelvostro tabulato di richiesta di iscrizione, avetenegato ciò che prevede il diritto allo studio.Avete visto che c’erano 400 studenti dellaSardegna che volevano imparare, attraversol’insegnamento, l’indirizzo musicale, quel tipodi cultura, quel tipo di crescita formativa, eglielo avete negato, senza alcuna risposta.Stiamo parlando della crescita formativa diuna regione, stiamo parlando di una crescitaformativa di un settore così rilevante comequello, appunto, dell’educazione musicale nel

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sistema formativo dell’agenzia che recuperaanche la stessa dispersione scolastica. Non visiete posti il tema della dispersione scolastica,dell’articolazione territoriale della Sardegna. Visiete posti il tema del fatto che la regionenon abbia tagliato, come avreste voluto voi,a piene mani, scuole a destra e a manca,senza alcun criterio, ma soltanto con il calcolomatematico e algebrico dei vostri parametriitaliani, dimenticandovi che ci sono culture,che ci sono identità, che ci sono territori, cisono comunità che hanno un’articolazione bendiversa da regione a regione, e non si puòapplicare in una regione insulare, con un bassoindice demografico, quel tipo di parametro chedite voi.Del resto, lo capisce anche un infante che,di fronte all’insegnamento della musica, sipotevano attrarre alla scuola, alla formazione,ben più alunni di quanti se ne possano attrarresenza l’educazione musicale. Avete, cioè, toltoquella potenzialità attrattiva della scuola per unversante formativo che è, appunto, quello cheio richiamavo inizialmente, formativo su piùfronti, ma che ha una valenza, anche sociale,rilevante.Dite: non abbiamo toccato i licei musicaliattivati negli anni scorsi, abbiamo consentito ilprosieguo. E, quando si afferma questo, è comedire che, grazie a voi, domani sorge il sole. Se cisono licei musicali istituiti, dove ci sono alunniche studiano, docenti che insegnano, comesi può pensare di calcolare, di mettere comeelemento di discussione in un’interpellanzaparlamentare, nella sua risposta, che abbiamosalvaguardato quei licei e quelle classi cheesistevano? O pensavate di poter interrompereanche il cursus scolastico di questi alunni,interrompere l’aspetto formativo di questidocenti?Penso che siano risposte che fanno partedella cultura di questi funzionari di Stato,sradicati dalla realtà, che voi mandate comedegli avamposti coloniali in Sardegna, e citoper tutti il sovrintendente regionale dell’ufficioscolastico regionale, che assume posizioni datalebano di Stato che vuole imporre le sue

regole, le sue leggi, arrivando anche a quelloche ha fatto qualche mese fa, non creandole condizioni per l’utilizzazione di docentisul sostegno, non creando quelle deroghe chepotevano pure essere applicate in ambito locale,per evitare, appunto, l’emorragia di docentisardi che andassero nel Nord Italia, sradicandosidalle famiglie, creando migliaia e migliaia ditensioni anche familiari.Ebbene, c’è una visione che in questa rispostadel Governo emerge in tutta la sua nefandezza,passatemi questo termine, me lo passi,Presidente: non sono ipotizzabili assegnazioniperché non c’è stata la razionalizzazione, cioè,popolo sardo, studenti della Sardegna, se laregione non vi taglia le scuole, noi non vifacciamo imparare la musica. Sintesi di unarisposta di un Governo che si dice autorevole,di un Governo che si dice istituzionale, e che,in realtà, fa un ragionamento talmente becerosul piano culturale, sul piano della visione,che non si può commentare, se non, appunto,con una nefandezza politica come quella cheè stata affermata qui. Non sono ipotizzabiliassegnazioni, se non tagliate le scuole: questaè la risposta dello Stato italiano a una richiestache è stata messa, nero su bianco, da 15 scuoledella Sardegna, alle quali non avete avutonemmeno la bontà di dare una minima risposta.Credo che questo vostro atteggiamento sia laconferma della negligenza nel governo di unsettore così importante come la cultura.Potevate fare il Ministero della matematica,ma non certamente quello dell’istruzione, dellaformazione e della scuola. Questo è il risultatodi un Governo incapace di apprendere anchequelle esigenze che vengono da un territoriolontano come la Sardegna di quell’autonomiae di quella indipendenza scolastica che tantodecantate, ma che negate sistematicamente eche oggi avete negato alla Sardegna e ai sardi.

(Iniziative volte a potenziare gli organicidel Corpo nazionale dei vigili del fuoco,con particolare riferimento all’ipotesi di

proroga della validità della graduatoria delconcorso bandito con decreto ministeriale

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n. 5140 del 6 novembre 2008– n. 3-03174)

PRESIDENTE. Passiamo alla interrogazioneCrivellari n. 3-03174 (Vedi l'allegato A).Il sottosegretario di Stato per l’Interno,Gianpiero Bocci, ha facoltà di rispondere.

GIANPIERO BOCCI, Sottosegretario diStato per l'Interno. Grazie, Presidente.L’amministrazione dell’interno, pur in presenzadi ripetute manovre di contenimento della spesapubblica, ha dedicato in questi ultimi anni unaparticolare attenzione al rafforzamento delledotazioni organiche del Corpo nazionale deivigili del fuoco, da un lato, con iniziativelegislative di incremento dell’organico teoricodi circa 2.500 unità, dall’altro, con ilrafforzamento delle presenze effettive pressole strutture territoriali, anche attraverso ilripristino del turnover al 100 per cento adecorrere dal 2016.Tali decisioni hanno permesso di assumere,negli ultimi mesi dell’anno 2016, 848 unità deivigili del fuoco, 398 dei quali hanno assuntoservizio il 5 giugno scorso mentre i restanti450 sono stati assegnati alle sedi di servizioil 7 agosto 2017. Soggiungo che il Ministerodell’interno sta procedendo all’espletamento diuna procedura concorsuale per l’assunzionedi 250 vigili del fuoco il cui bando èstato pubblicato nel novembre 2016 e che,presumibilmente, avrà termine entro la fine delprossimo anno. Le nuove assunzioni, oltre aridurre la carenza di organico attualmente parinel complesso a 3.314 unità su un organico di37.481, consentiranno di incidere sul fenomenodell’aumento dell’età media del personale inservizio attenuandolo, fenomeno che rischia,appunto, di diventare una seria criticità sulpiano operativo. Rammento che con la leggedi bilancio 2017 è stato attivato uno specificoFondo per finanziare una serie di istitutiattinenti al personale del pubblico impiego,compreso il personale del Corpo nazionaledei vigili del fuoco. Con la ripartizione delpredetto Fondo, avvenuta con decreto delPresidente del Consiglio del 27 febbraio scorso,

sono stati destinati 119 milioni di euro perl’anno 2017 e 153 a decorrere dall’anno2018. Sono somme che serviranno ad assumerepersonale a tempo indeterminato in aggiuntaalle facoltà assunzionali previste a legislazionevigente. Tali assunzioni riguarderanno leamministrazioni dello Stato, ivi compresi iCorpi di polizia e il Corpo nazionale deivigili del fuoco. In particolare, per l’assunzionestraordinaria del Corpo nazionale sono statistanziati 16 milioni di euro che consentirannol’assunzione di 400 unità. Entro la data delprossimo 15 dicembre è prevista l’assunzione dialtre 302 unità a copertura del turnover del 2016e, quindi, parliamo complessivamente di più di700 unità.In ordine, infine, alla questionedell’assorbimento del personale idoneo alconcorso per 814 posti di vigili del fuocobandito nel 2008, rappresento che la relativagraduatoria è stata più volte prorogata e, daultimo, fino al 31 dicembre 2017. In ragionedelle assunzioni effettuate nel corso degli anni,la graduatoria del concorso ha già visto unoscorrimento di circa 4.500 idonei a fronte di unconcorso bandito per 814 posti. Sono numeriche confermano un’importante risposta alleaspettative degli idonei, oggi ridotti a circa3.100 persone.Concludo informando che sono allo studioiniziative volte a prevedere, in uno dei prossimiinterventi normativi, la proroga del termine divalidità della citata graduatoria al 31 dicembre2018, così come è stato anche ricordato in altreoccasioni, in attesa della chiusura del concorsoper 250 vigili del fuoco.

PRESIDENTE. Il deputato Crivellari ha facoltàdi dichiarare se sia soddisfatto per la rispostaalla sua interrogazione.

DIEGO CRIVELLARI. Grazie, Presidente.Dico subito che mi dichiaro soddisfatto pergli elementi forniti dal sottosegretario Bocci dicui, peraltro, conoscevamo già la sensibilità el’impegno su questi temi. Non possiamo faraltro che ribadire l’importanza di un’attenzione

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e di un rafforzamento anche del Corpo deivigili del fuoco per questioni, ovviamente,ampiamente note che hanno a che fare conrecenti e meno recenti emergenze che hannocolpito il Paese. Dunque, auspichiamo ecrediamo che questa sia la linea giusta, sceltadal Governo nell’invertire la tendenza e neltornare a fare assunzioni e, soprattutto, nel darei giusti segnali che questo Corpo sicuramentemerita. Continueremo a seguire questa vicenda.Ci conforta anche la risposta che è pervenutain merito all’assorbimento della graduatoria delconcorso del 2008 a 814 posti e fa ben capire,insomma, come il tentativo, evidentemente, siaquello di rinnovare e mostrare un’attenzionevera rispetto a questi problemi e a questeesigenze. Quindi, nel dichiararmi soddisfattoaggiungo che continueremo a seguire questavicenda e ringraziamo, intanto, il Governo perquesta risposta e per gli elementi che ha saputofornirci.

PRESIDENTE. È così esaurito lo svolgimentodelle interpellanze e delle interrogazioniall'ordine del giorno.Sospendo a questo punto la seduta, cheriprenderà alle ore 15.

La seduta, sospesa alle 11,55, è ripresa alle15.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTEROBERTO GIACHETTI

Missioni.

PRESIDENTE. Comunico che, ai sensidell'articolo 46, comma 2, del Regolamento,i deputati Bindi, Ferrara, Lorenzo Guerini,Speranza, Tofalo e Villecco Calipari sono inmissione a decorrere dalla ripresa pomeridianadella seduta.I deputati in missione sono complessivamentecentosette, come risulta dall'elenco depositatopresso la Presidenza e che sarà pubblicatonell'allegato A al resoconto della sedutaodierna.

Preavviso di votazionielettroniche (ore 15,05).

PRESIDENTE. Poiché nel corso della sedutapotranno aver luogo votazioni medianteprocedimento elettronico, decorrono da questomomento i termini di preavviso di cinque e ventiminuti previsti dall'articolo 49, comma 5, delRegolamento.

Sull’ordine dei lavori e per unrichiamo al Regolamento (ore 15,06).

DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlaresull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

DAVIDE CRIPPA. Grazie, Presidente. Noivolevamo riportare, all’interno di quest’Aula,un tema secondo noi cruciale e fondamentale,prima del prosieguo dei lavori programmatiper la seduta di oggi, ovvero che ledeliberazioni fatte da questa Assemblea nonpossano essere modificate in alcun mododalla Commissione competente. Abbiamo giàsegnalato la questione con una lettera formale acui ci è stata data una risposta, a nostro avviso,un po’ veloce e superficiale, per cui chiediamodi portare all’interno di quest’Aula questo tema.Con l’approvazione dell’emendamentoBiancofiore Fraccaro si è data unacristallizzazione di 617 seggi; oggi, con lamodifica del testo, così come portato inCommissione e approvato dalla Commissionestessa, gli viene aggiunto un pezzo, detratti231. Presidente, guardi, io ho un’estrazionescientifica, facevo l’ingegnere, è come, credo,se trovassimo scritto in una legge: da un lato,ti do l’autorizzazione alla costruzione di unpalazzo di 10 piani e, dopo una deliberazionedell’Assemblea che ha cristallizzato i diecipiani, qualcuno passasse in Commissione e midicesse: dieci piani sottratti due, che in totale faotto. Per cui mi sembrerebbe evidente che potreicostruire, al massimo, un palazzo di otto piani,

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non di dieci, sottratti due.Il meccanismo che è stato utilizzato è unmeccanismo molto pericoloso per il prosieguodei lavori di quest’Aula; non mi risulta, maquesto lo chiedo a lei, Presidente, che èsicuramente più informato di me sui fatti, chenon ci siano precedenti in tal senso, criteri cosìvariegati da allargare la maglia di una votazioneche, invece, è stata cristallizzata con un votodell’Aula.Pertanto, Presidente, noi, prendendo atto dellarisposta che ci era stata data dalla PresidenteBoldrini, in cui ci veniva allegato un pareredel presidente di Commissione Mazziotti DiCelso, crediamo che ci sia un organo un po’ piùautorevole del presidente Di Celso, senza nullatoglierli, che è la Giunta del Regolamento.

PRESIDENTE. Mi scusi onorevole Crippa.Onorevole Fioroni, grazie!Prego.

DAVIDE CRIPPA. Noi vorremmo che venisseinvestita la Giunta del Regolamento delcompito di questa valutazione precisa, perchéè la prima che capita all’interno di quest’Aulaed è un tema, secondo noi, molto delicato perla tenuta democratica di questa istituzione, che,a nostro avviso, deve essere ben analizzato,il fatto che un voto della Commissione nonpossa andare a modificare in alcun modoil voto dell’Assemblea. Pertanto, sul parereche ci è stato dato, Presidente, dal presidenteMazziotti Di Celso, vorrei ricordare che lui ful’artefice di un’arringa contro la pregiudizialedi costituzionalità presentata dal MoVimento 5Stelle e da altri gruppi sull’Italicum; per cui,visto quello che poi è stato l’iter dell’Italicume la sentenza della Corte, noi riteniamoinaccettabile che, all’interno di quest’Aula,venga sbandierato un parere di un presidentedi Commissione che è legato mani e piediall’andamento della maggioranza (Applausi deideputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).Possiamo provare a sollevare anche questotema, credo che la Presidente Boldrini lodebba fare, anche per togliersi dall’imbarazzo

di prendere una carta del presidente diCommissione e trasferirla senza un grandeapprofondimento, a nostro avviso, e dare allaGiunta del Regolamento il compito di rivederequesti aspetti in maniera puntuale. So che,peraltro, è una richiesta che è stata avanzataanche nei giorni precedenti da altri gruppi diopposizione, pertanto, le chiediamo veramentedi approfondire il tema, perché noi vorremmo,prima di intraprendere la giornata di oggi,che la Giunta del Regolamento si esprima suquesto punto (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle).

ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlareper un richiamo al Regolamento.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ROCCO BUTTIGLIONE. Signor Presidente,onorevoli colleghi, noi siamo qui, oggi, percontinuare la discussione di un provvedimentoche è già arrivato in Aula ed è stato rimandatoin Commissione. Ma il provvedimento cheoggi arriva, chiaramente, non è quello cheè stato rimandato in Aula e non è quelloche è stato oggetto dei precedenti lavori diCommissione. Questo provvedimento arriva inAula per la votazione senza essere passato perla discussione generale. Mi domando: quantoè regolare questo procedimento? Non stiamoandando, chiaramente, contro una prescrizioneregolamentare che tutela il diritto di ogniparlamentare di esprimere la sua opinione sudi un provvedimento sostanzialmente nuovo?Io non so in che modo, formalmente, sipossa riuscire a presentare questo testo comeuna variante, una rielaborazione del testoprecedente - e questa, oltretutto, non è una cosasegreta, sono intervenuti accordi fra le forzepolitiche, si è svolta una negoziazione fra leforze politiche, al di fuori della Commissione - poi, questo testo è approdato in Commissioneed è un testo diverso, che non ha avuto unadiscussione generale.Io domando a lei, ma pongo la questione a tuttii colleghi, se per la tutela delle prerogative del

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Parlamento non sarebbe opportuno procederead una discussione generale prima di andareal voto. La mia non è un’opposizione politica,io voterò con ogni probabilità questo testo, ameno che non venga stravolto nella discussione,considerandolo un testo non ottimale, ma,probabilmente, il meglio che si possa fare inqueste circostanze. Tuttavia, in una democrazia,la forma è sostanza; una volta, la forma vieneviolata per buone intenzioni e per accelerare ilavori, la volta dopo, magari, viene violata esi può dire: però c’è il precedente. Allora, ioinviterei tutti a fare una riflessione su quello chemi pare uno strappo alla tradizione di questaCamera e uno strappo alla regolarità di questilavori. Mi rivolgo anche alla signora Ministroche so essere fine giurista e consapevoledell’importanza della piena osservanza delleregole formali, a tutela delle minoranze, maanche a tutela delle prerogative di ciascuno deiparlamentari.

GIANNI MELILLA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIANNI MELILLA. Signor Presidente, volevoassociarmi alle obiezioni sollevate dalrappresentante del MoVimento 5 Stelle chepropone, effettivamente, una questione fondata,su cui io inviterei la Presidenza a riflettere.Voglio anche evidenziare che noi, come gruppoMDP Articolo 1, sia io che il collega D’Attorre,membri della Giunta del Regolamento, macon la firma del nostro capogruppo Laforgia,avevamo posto il problema che la Giuntadel Regolamento esaminasse le vicende chesi potevano creare dopo che l’Aula avevaespresso delle valutazioni su cui, poi, laCommissione è tornata ad esaminare, conun testo completamente diverso e avevamoposto un problema, che vorrei sollevare inAula, sulle pregiudiziali di costituzionalità.Quando un testo va in Commissione e vienecompletamente modificato, instaurando unanormativa molto diversa, bisogna riaprireil termine per consentire ad ogni singolo

parlamentare di sollevare legittimamente unaquestione di costituzionalità. Oggi, ho lettoun articolo del costituzionalista Valerio Onidache solleva, per esempio, un problema moltodelicato in merito al testo che noi ci apprestiamoa discutere.Su questo problema debbo dire che c’è unprecedente, la proposta di legge sui vitaliziche fu completamente stravolta, perché tuttiricorderanno che era entrata in Aula comeun testo che riguardava le indennità, poi, furinviata in Commissione e in Commissionefu addirittura, col parere favorevole delproponente quella proposta di legge, adottatoun testo completamente diverso. Bene, inquel caso furono ammesse le pregiudizialidi costituzionalità perché si trattava di unanormativa assolutamente diversa, però non fuammessa la discussione generale.Quindi, la questione che solleva il collegaButtiglione è una questione anch’essameritevole di riflessione, perché noi stiamoprivando il Parlamento di una discussionegenerale su una normativa completamentediversa da quella originaria della proposta dilegge su cui c’era stato prima l’esame una voltain Commissione e poi l’esame in Aula, per poitornare in Aula con un testo completamentediverso adottato dalla Commissione.Si tratta di questioni molto delicate, che possonocreare precedenti importanti nella vita delParlamento, quindi io ritengo, come abbiamogià chiesto con i colleghi D’Attorre e Laforgia,che sia opportuna una riflessione della Giuntaper il Regolamento (Applausi dei deputati delgruppo Articolo 1-Movimento Democratico eProgressista).

GIULIO MARCON. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

GIULIO MARCON. Grazie, signor Presidente.Ci associamo ai rilievi, alle valutazioni ealla richiesta fatta dagli altri esponenti deigruppi di opposizione. Noi pensiamo cheserva una riflessione approfondita rispetto alla

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contraddizione, io direi al vulnus che si è creato,perché noi abbiamo discusso in Commissioneun testo radicalmente diverso da quello cheera stato votato prima dell’estate e ci troviamocon una situazione nuova, radicalmente nuova,per cui non aver ammesso la discussione sullepregiudiziali su un testo che è radicalmentenuovo, non aver ammesso una discussionesul complesso degli emendamenti, non averammesso una discussione su un testo che,ripeto, è radicalmente nuovo ci sembra unaferita molto grave inferta al Parlamento e allaCamera dei deputati. Per cui noi riteniamo chevada investita la Giunta per il Regolamento.Riteniamo che, anche rispetto alle osservazioniche ha fatto il collega Sibilia, sull’emendamento“Trentino” vi siano osservazioni pregnanti,perché è stato in qualche modo apportato,nel corso della discussione, un cambiamentoche ha bypassato quello che la Camera avevaapprovato prima della pausa estiva.Per cui noi pensiamo che, rispetto allarichiesta che è stata fatta, bisogna prendere unadecisione. Noi auspichiamo che la Presidenzaprenda una decisione. Abbiamo aspettato tanto,abbiamo aspettato quattro mesi di congressodel Partito Democratico, abbiamo aspettato laproposta del “Provincellum”, poi quella del“Rosatellum 1”, poi quella del “Tedeschellum”,poi di nuovo il “Rosatellum 2”. Abbiamoavuto molta pazienza, ci siamo approntati afare la discussione sui testi che venivanopresentati. Speriamo che il Parlamento e laPresidenza non siano messi nelle condizioni difare un’ennesima forzatura, una forzatura che ilParlamento non potrebbe tollerare.Si tratta di approfondire i rilievi che sonostati apportati qui nella discussione dai colleghidegli altri gruppi di opposizione, e pensiamoche su questo ci debba essere una riflessione.Quindi, anche noi chiediamo una pausa perpermettere alla Giunta per il Regolamento diaffrontare i temi che sono stati posti anchedagli altri colleghi (Applausi dei deputatidel gruppo Sinistra Italiana-Sinistra EcologiaLibertà-Possibile).

IGNAZIO LA RUSSA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

IGNAZIO LA RUSSA. Grazie, Presidente...

PRESIDENTE. Scusi, onorevole La Russa...bene, prego.

IGNAZIO LA RUSSA. Che è successo?

PRESIDENTE. Stavo chiedendo al Governo diascoltare.

IGNAZIO LA RUSSA. Sarebbe un miracolo,Presidente. Lei è importante, ma i miracoliancora non li può fare...

PRESIDENTE. Scusi, onorevole La Russa.Scusi, forse non mi sono spiegato... bene.

IGNAZIO LA RUSSA. Grazie, comunque,Presidente, della buona intenzione. Io eroassolutamente convinto, venendo in Aula,prima dell’apposizione del voto di fiducia cheabbiamo letto sulle agenzie - il Governo hagià deciso, lo stesso Governo che aveva dettoche non si sarebbe minimamente occupato dellalegge elettorale -, ero sicuro che la protervia nonarrivasse a impedire addirittura al Parlamentodi parlare, prima dell’apposizione del voto difiducia, sulla discussione generale.Perché un voto di fiducia lo si appone dopoche, un minimo, si sa qual è il tema; invece,lo ha deciso il Governo, ha letto tutto, hadeciso che noi non possiamo parlare, noi nonabbiamo titolo, se non con la formula che stousando adesso, cioè aggirando il Regolamento,cercando una via di fuga a un divieto a quellache è la base prima di ogni Regolamento di unParlamento, cioè quello di consentire di parlare,altrimenti non si chiamerebbe Parlamento, sichiamerebbe ‘fiduciamento’ o qualcosa delgenere. Non si chiama ‘fiduciamento’.Così come anch’io ho qualche dubbio, miassocio al modo con cui si è aggirato ilvoto del Parlamento, che non solo non può

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parlare, ma non si tiene in alcun conto neanchedi quello che vota, perché è indubbio chec’è un aggiramento anche della decisione delParlamento per quando riguarda gli amici dellaVolkspartei, che debbono continuare ad avere,con qualunque legge, per legge, un numero dieletti predefinito. Questa è la morale: cambianole leggi, ma il gruppo della Volkspartei deveavere un numero di seggi predefinito dallastessa legge. Mi pareva che, non tanto le parole,ma il senso di quella votazione fosse: no, anchequelli del Trentino-Alto Adige sono italianie quindi debbono - ed era un complimentoche facevamo loro in italiano - soggiaceregrossomodo alle regole degli altri. No! No! Sipuò avere subito, per legge, perché è per legge,lei non ci scappa, cioè se vuole le dico il numerodegli eletti della Volkspartei, se lei scommetteuna cosa importante, lo chiudiamo in busta e poivediamo chi ha ragione e chi no.E, allora, Presidente, io la invito - se nonaltro perché è l’unica occasione che abbiamo - a considerare che non si fa la discussionegenerale, si cambia quello che abbiamo fatto,e lo dico anche al Governo, ma che non sipossa neanche valutare in via pregiudiziale sele nuove norme siano costituzionali o meno,o se non possa valutarlo per quel che vale ilParlamento, a cui questo compito è affidato, loso che la prassi dice che una volta votato...

PRESIDENTE. Concluda, onorevole.

IGNAZIO LA RUSSA. Ho finito, Presidente.Quindi, se noi in una legge votiamo che è vietatopossedere i cani - così ci sono i nuovi movimentianimalisti dell’1 per cento che ascoltano - enoi ci ribelliamo, andiamo in Commissione epoi, invece, votiamo che è obbligatorio avereun cane, siccome era tornato in Commissioneche era vietato avere un cane e ritorna che èobbligatorio avere un cane, noi non possiamoneanche discutere se è costituzionale o nol’obbligo di avere il cane in casa. Questo lei cista dicendo oggi!Io non so quale sia la prassi precisa, dicoche oggi le chiedo formalmente di valutare

la possibilità - e concludo, Presidente -, lechiedo di sospendere i lavori fino a quando nonsono in distribuzione le relazioni di minoranza.Nel momento in cui cominciano i lavoriparlamentari, le discussioni di minoranza, finoa tre minuti fa, non c’erano.

PRESIDENTE. Le relazioni di minoranza sonoin distribuzione, quindi il tema è risolto.Per quanto riguarda le altre due questioni, leraggrupperei, se siamo d’accordo, in questomodo: una è la parte che riguarda le modificheche sono state apportate precedentementealla legge e l’altra è la questione, sollevatadall’onorevole Buttiglione e alla quale si sonorichiamati un po’ tutti, che riguarda il tema delnon svolgimento della discussione generale.Per quanto riguarda la prima questione, sonostate formulate obiezioni sulla compatibilità delnuovo testo licenziato dalla Commissione coni vincoli derivanti da precedenti deliberazionidell’Assemblea e, specificamente, con la parteconsequenziale degli identici emendamentiFraccaro 1.512 e Biancofiore 1.535, riferitaal comma 21 dell’articolo 1 del testoprecedentemente elaborato dalla Commissione.Si tratta di obiezioni già sollevate anche inCommissione in sede referente e in quellasede risolte dal presidente della Commissionemedesima con valutazioni condivise dallaPresidenza della Camera.In quella sede è stato sottolineato che ilcontenuto di tali emendamenti concernevale modalità di elezione dei deputati nellacircoscrizione Trentino-Alto Adige-Sud Tirol,prevedendo l’abrogazione delle disposizionispeciali attualmente vigenti per la predettacircoscrizione recate dagli articoli 2, comma 1-bis, 93-bis, 93-ter e 93-quater del decreto delPresidente della Repubblica n. 361 e dei relativirinvii interni.In necessaria corrispondenza con taleabrogazione e come effetto aritmeticoconseguente, essi disponevano l’aumento delnumero dei collegi uninominali della Cameracostituiti nelle circoscrizioni nazionali da 225a 231 e l’aumento da 606 a 617 dei seggi

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richiamati dal citato comma 21.Conseguentemente, in quella sede è statoritenuto che non potesse costituire un vincoloalle future decisioni della Camera la porzionedel testo degli emendamenti relativa alcapoverso articolo 83, che era meramenteriproduttiva delle corrispondenti parti deltesto elaborato dalla Commissione e cheera dunque priva di portata innovativa.Si tratta, in particolare, delle parole cheseguivano nell’emendamento la cifra “617” eprecedevano il riferimento all’articolo 93-bisdel vigente testo unico, che veniva soppressoe il cui inserimento nell’emendamento, nonmodificando il testo della Commissione, nonpoteva che intendersi finalizzato ad identificarecon maggiore immediatezza la porzione di testoal quale la modifica proposta si riferiva.Ne discende che non si è introdotta per questaparte alcuna novità emendativa rispetto al testogià elaborato dalla Commissione medesimacon riferimento alla modalità di ripartizionedei seggi nelle circoscrizioni del territorionazionale e non si sono dunque determinativincoli alla modificabilità di questa partedel testo. Diversamente si sarebbe attribuitaall’approvazione dei citati emendamenti unaportata evidentemente eccedente rispetto al loroeffettivo contenuto, ossia l’effetto di averepredeterminato, in via del tutto incidentale ein assenza di un qualsiasi dibattito su taleaspetto, una caratteristica fondamentale delsistema elettorale, ossia il criterio di ripartizionedei seggi.Per quanto riguarda l’altro argomento, sonostate sollevate obiezioni sulla decisione dellaPresidenza di non ammettere in questa fasedel procedimento questioni pregiudiziali esospensive, né di ammettere lo svolgimentodella discussione generale.Il 6 ottobre scorso al vicepresidente vicariodel gruppo MoVimento 5 Stelle e al presidentedel gruppo Articolo 1-Movimento Democraticoe Progressista, che avevano avanzato analogarichiesta, la Presidenza ha avuto modo diprecisare che, come costantemente affermatodalla Presidenza, per un principio di continuità

nel procedimento, l’esame dei progetti di leggein Assemblea dopo il rinvio in Commissioneriprende dal punto in cui esso si era interrottoal momento del rinvio, senza che si dia luogoalla ripetizione di fasi procedurali che si sonoprecedentemente concluse. Si tratta di unaprassi consolidata e costantemente applicata,a prescindere dall’entità delle modificheapportate dalla Commissione nel corso dellanuova fase dell’esame in sede referente.È dunque dall’applicazione di questo principioche discende l’impossibilità, nel caso di specie,sia di svolgere la discussione generale sia diammettere la presentazione di nuove questionipregiudiziali. La deliberazione di rinvio delprovvedimento in Commissione è stata infattiadottata dall’Assemblea nell’ambito della fasedi esame e di votazione degli articoli e degliemendamenti e dopo che si era già svoltala discussione e la votazione delle questionipregiudiziali; né può invocarsi, per giustificareuna deroga a quanto detto, il precedentedella seduta del 25 luglio scorso, relativoal provvedimento in materia di vitalizi, inordine al quale la Conferenza dei presidentidi gruppo, nella riunione del 20 luglio2017, convenne, all’unanimità e senza checiò costituisse precedente, di consentire, invia del tutto eccezionale, la presentazione diquestioni pregiudiziali alla ripresa dell’esame inAssemblea dopo il rinvio in Commissione.Tale decisione, assistita appunto dall’unanimitàdei gruppi, era infatti stata assunta inconsiderazione del fatto che la Commissione,nella nuova fase di esame in sede referente,aveva modificato l’ambito dell’interventonormativo, abbinando alla proposta di leggein materia di trattamento economico eprevidenziale dei deputati, oggetto di rinvio,anche le proposte di legge in materia di vitalizi,precedentemente esaminate nell’ambito di undistinto procedimento legislativo.A ciò si aggiunga che in quella circostanza,prima del rinvio in Commissione, era statasvolta solamente la fase della discussionegenerale, sicché la decisione di ammettere ladiscussione delle questioni pregiudiziali non ha

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comportato in alcun modo la ripetizione di fasiprocedurali già svolte.Quanto alla richiesta di convocare sul punto laGiunta per il Regolamento, come già chiaritoin una lettera che la Presidenza ha indirizzatoal presidente Laforgia, la Presidenza non ritieneche sussistano i presupposti per darvi seguito.

Seguito della discussione del testo unificatodelle proposte di legge: Toninelli ed altri;Giachetti; Pisicchio; Lauricella; Locatellied altri; Orfini; Speranza; Menorello edaltri; Lupi e Misuraca; Vargiu e Matarrese;Nicoletti ed altri; Parisi e Abrignani; Dellaied altri; Lauricella; Cuperlo; Toninelli edaltri; Rigoni; Martella; Invernizzi ed altri;Valiante ed altri; Turco ed altri; MarcoMeloni; La Russa ed altri; D'Attorre ed altri;Quaranta; Menorello ed altri; Brunetta edaltri; Lupi e Misuraca; Costantino ed altri;Pisicchio; Fragomeli ed altri: Modifiche alsistema di elezione della Camera dei deputatie del Senato della Repubblica. Delega alGoverno per la determinazione dei collegielettorali uninominali e plurinominali (A.C.2352-2690-3223-3385-3986-4068-4088-4092-4128-4142-4166-4177-4182-4183-4240-4262-4265-4272-4273-4281-4284-4287-4309-4318-4323-4326-4327-4330-4331-4333-4363-A/R)(ore 15, 29).

PRESIDENTE. L’ordine del giorno recail seguito della discussione del testounificato delle proposte di leggen. 2352-2690-3223-3385-3986-4068-4088-4092-4128-4142-4166-4177-4182-4183-4240-4262-4265-4272-4273-4281-4284-4287-4309-4318-4323-4326-4327-4330-4331-4333-4363-A/R: Modifiche al sistema di elezione dellaCamera dei deputati e del Senato dellaRepubblica (Commenti)…Adesso, se consentite, sono io che do la parola,quando ho finito di fare quello che devo fare. Vabene, onorevole D'Attorre? Grazie.Modifiche al sistema di elezione della Cameradei deputati e del Senato della Repubblica.Delega al Governo per la determinazione dei

collegi elettorali uninominali e plurinominali.Ricordo che nella seduta dell’8 giugno2017 l’Assemblea ha deliberato il rinvio inCommissione del provvedimento, e che, aseguito di tale rinvio, la Commissione hapredisposto un nuovo testo.Avverto che lo schema recante la ripartizionedei tempi per il seguito della discussioneè pubblicato nell’allegato A al resocontostenografico della seduta del 9 ottobre 2017(Vedi l’allegato A della seduta del 9 ottobre2017).Avverto inoltre che è in distribuzione daquesta mattina un’errata corrige relativaallo stampato della legge elettorale, volto acorreggere un riferimento errato derivante dallarinumerazione degli articoli e dei commi. Inparticolare, dalla pagina 48, ventesima riga,articolo 2, comma 9, capoverso 17-bis, comma2, le parole: “commi 3, 4-bis e 4-ter” devonointendersi sostituite dalle seguenti “commi 4, 6e 7”.

(Esame degli articoli - A.C.2352-A/R ed abbinate)

PRESIDENTE. Passiamo all'esame degliarticoli del testo unificato delle proposte dilegge, nel testo della Commissione, e degliemendamenti presentati.Avverto che fuori dalla seduta sono state ritiratedai presentatori tutte le proposte emendativea firma dei deputati del gruppo Forza Italia,nonché l’articolo aggiuntivo Giorgis 4.0251.La V Commissione (Bilancio) ha espresso ilprescritto parere (Vedi l'allegato A), che è indistribuzione. In particolare, tale parere recauna condizione volta a garantire il rispettodell’articolo 81 della Costituzione, che saràposta in votazione ai sensi dell’articolo 86,comma 4-bis, del Regolamento.Ora, colleghi, intendiamoci: vorrei(Commenti)… Un attimo, onorevole Crippa.Non si reinterviene sulle questioni chesono state poste, perché la Presidenza harisposto e l’argomento è chiuso. Quindi, sevi sono altre questioni non sull’ordine dei

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lavori (Commenti)… Onorevole D'Attorre, stofinendo di parlare. Non sull’ordine dei lavori,ma per richiamo al Regolamento, accolgodei richiami al Regolamento, ma non sullequestioni che sono state sollevate.

DAVIDE CRIPPA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Poi l’onorevoleD'Attorre.

DAVIDE CRIPPA. Presidente, io, nelleconsiderazioni che le ho fatto prima, le hofatto una richiesta, che mi sembra dalla suarisposta non sia stata evasa, nemmeno con unarisposta affermativa o negativa. Le ho chiesto didirmi quali siano i precedenti all’interno dellaCamera di votazioni analoghe a quelle che sonostate compiute, le quali sono state poi oggettodi modifica contestabile - a mio avviso, macredo che anche le questioni sollevate dagli altrigruppi testimonino come ci sia una divergenzadi opinioni - e sulle quali non credo lei abbiarisposto in alcun modo sui precedenti.Mi sembra evidente che non ci siano forsedei precedenti a sostegno di questo tipo dimodifica; per cui, Presidente, nonostante larisposta eloquente della Presidente Boldrini,in cui nemmeno dopo una richiesta formulatada diversi gruppi di convocare la Giunta peril Regolamento, affinché si esprima su unaquestione dove non ci sono dei precedenti, misembra evidente che sia necessario convocaretale Giunta. Visto che l’iter…

PRESIDENTE. Onorevole Crippa, questo giàce l’ha detto…

DAVIDE CRIPPA. Presidente, io le ho chiestodelle motivazioni sui precedenti che non misono state date.

PRESIDENTE. Bene.

DAVIDE CRIPPA. Per cui, sulla base di quelloio le sto dicendo: non possiamo permetterci diandare avanti soltanto in virtù di una forza di

maggioranza che gestisce anche la presidenzadella I Commissione, che formula un parere…

PRESIDENTE. Onorevole Crippa, però nonritorniamo… L’ho già ampiamente illustrato.Va bene.

DAVIDE CRIPPA. …di costituzionalitàestremo, tale per cui ad un certo punto lemodifiche che sono state richieste non sonomodifiche secondo lui formali.

PRESIDENTE. Ho capito.

DAVIDE CRIPPA. A noi sembra evidente chequi non è inutile che perdiamo anche del tempo:la Giunta per il Regolamento ci metta un’ora adesprimersi, qual è il problema di esprimersi nelmerito?

PRESIDENTE. Onorevole Crippa…Onorevole Crippa, lei sta ritornando… Io hocapito quello che lei sta dicendo.

DAVIDE CRIPPA. Altrimenti citi i precedenti,Presidente. Lei magari mi faccia finire, poi puòintervenire; o, altrimenti, andiamo avanti così.Però, se mi parla sopra…

PRESIDENTE. Sì, però, io non le dovevo…Se lei ripete quello che ha detto prima, nonle dovrei proprio dare la parola. Quindi, io lainterrompo perché lei sta ripetendo quello cheha detto prima.

DAVIDE CRIPPA. Lei mi dica i precedenti. Iole ho chiesto i precedenti.

PRESIDENTE. Lei ha parlato dei precedenti eio le ho risposto come penso che…

DAVIDE CRIPPA. Sui precedenti non mi harisposto.

PRESIDENTE. Io le rispondo come ritengo dirispondere (Proteste del deputato Crippa). Laringrazio (Commenti dei deputati del gruppo

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MoVimento 5 Stelle).

ALFREDO D'ATTORRE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

ALFREDO D'ATTORRE. Il Presidenterisponde come ritiene e come può rispondere,ma sarebbe il caso che si rispondesse allequestioni che sono state poste, per quantoci riguarda anche con atti formali e scrittiindirizzati alla Presidente Boldrini.Ricostruiamo brevemente la vicenda.C’è il testo del “Tedeschellum”. Questo testovede un emendamento approvato in Aula l’8giugno da un voto sovrano del Parlamento. Daquesto voto sovrano del Parlamento, il PartitoDemocratico trae ragione per interromperel’esame della legge elettorale.

PRESIDENZA DELLA PRESIDENTELAURA BOLDRINI (ore 15,34)

ALFREDO D'ATTORRE. Si torna inCommissione, il Partito Democratico sostieneche il vincolo che quell’emendamento creasul Trentino Alto Adige costituisce unimpedimento assoluto a procedere col testo del“Tedeschellum”.Chiediamo un parere a lei, Presidente, sullapossibilità di emendare la normativa sulTrentino Alto Adige, e lei ci risponde con unamissiva scritta, dicendo che, in conseguenzadi quel voto, nessun regime speciale, néquello abrogato, né altri, è scritto testualmentenella sua missiva: può essere introdotto per ilTrentino Alto Adige. In relazione a questo, ilrelatore del Partito Democratico trae ragioneper presentare un testo completamente diverso,perché vorrei che questo fosse il punto chiaroa quest’Aula e all’opinione pubblica che segueil nostro dibattito. Noi stiamo esaminando untesto completamente nuovo e diverso rispettoa quello esaminato a giugno. In questo testo,nuovo e diverso, le disposizioni speciali peril Trentino Alto Adige uscite dalla porta,rientrano dalla finestra (Applausi dei deputati

del gruppo Articolo 1-Movimento Democraticoe Progressista). Questa è la realtà, questa è larealtà del testo. Si è aggirato un vincolo, che erastato presentato come assoluto, e lo si è fatto disoppiatto.Su questa questione abbiamo chiesto laconvocazione dell’Ufficio per il Regolamento.Lei nelle sue prerogative ha ritenuto di nonaccedere, ma per noi la questione rimane tutta inpiedi. E la stessa risposta burocratica, che oggici ha fornito il Vicepresidente Giachetti, non hadiradato nessuna ombra.Aggiungo, Presidente, che noi oggi esaminiamoun testo del tutto nuovo - del tutto nuovo! - su cui l’Aula non si è mai pronunciatae su cui apprendiamo dalle agenzie distampa che il Governo intende mettere ilvoto di fiducia, espropriando il diritto deiparlamentari di esaminare e di votare lalegge elettorale: Allora, noi le chiediamoalmeno di consentire a quest’Aula di potersipronunciare sulle questioni di pregiudizialitàcostituzionale. In questa legislatura, Presidente,con un voto di fiducia, è stata già approvatauna legge elettorale, che poi è stata dichiarataincostituzionale dalla Consulta (Applausi deideputati dei gruppi Articolo 1-MovimentoDemocratico e Progressista e Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile). È giàsuccesso, Presidente. In questa diciassettesimalegislatura, da lei presieduta, è già successo.Possiamo consentirci che, a cinque mesi dalvoto - a cinque mesi dal voto! -, senza unalegge elettorale, votata dal Parlamento, noiconsegniamo ad un nuovo voto di fiducial’approvazione della legge elettorale? Io credoche questo sia assolutamente inaccettabile eche, da questo punto di vista, consentirel’esame delle questioni pregiudiziali sarebbeun elementare atto di rispetto nei confronti delParlamento.Lo dico con rispetto, ma con fermezza, aimembri del Governo e della maggioranza:il 4 dicembre il popolo italiano ha dato unmessaggio chiaro, ha detto che la Costituzioneconta e che il Parlamento va rispettato. Questomessaggio oggi voi lo state ignorando, ma

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quel pronunciamento popolare tornerà a essercie a dirigersi verso comportamenti che lostanno ignorando, oltre a stravolgere qualsiasifisiologia democratica (Applausi dei deputatidei gruppi Articolo 1-Movimento Democraticoe Progressista e Sinistra Italiana-SinistraEcologia Libertà-Possibile).

PRESIDENTE. La ringrazio, onorevoleD’Attorre. Io penso che su questo tema ilvicepresidente Giachetti abbia già presentatole motivazioni a quest’Aula sulla pregiudiziali.Io le ho scritto una lettera e questa è la miaposizione (Commenti dei deputati dei gruppiMoVimento 5 Stelle, Articolo 1-MovimentoDemocratico e Progressista, Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà-Possibile e Fratellid’Italia-Alleanza Nazionale).Ha chiesto di parlare il deputato Sibilia per unrichiamo al Regolamento.

CARLO SIBILIA. Grazie, Presidente. In realtà,il mio intervento viene sollevato da questa suaultima affermazione, quella che lei definisceuna risposta del Presidente Giachetti, che è statala seguente, la cito: io rispondo come ritengoopportuno rispondere.

PRESIDENTE. Ma prima c’è stata qualche altracosa.

CARLO SIBILIA. Mi perdoni, c’è una richiestaprecisa. Io voglio riportare questa discussionedal binario politico al binario squisitamenteregolamentare e di buon senso, se vuole. Cisono delle discussioni in corso, penso che lanostra sollevazione in punta di Regolamentoabbia trovato anche il favore di altri gruppipolitici, quindi significa che non è campata inaria, non è una strumentalizzazione politica.Ed è per questo che riteniamo di assolutobuonsenso la convocazione della Giunta per ilRegolamento che possa deliberare nel tempocongruo altrimenti ci dovete dire, se questa cosanon dovesse avvenire, quali sono i precedentiche le spingono a rifiutare questa richiestache viene avanzata da più gruppi politici.

Credo che siamo in democrazia ancora per ilmomento (Applausi dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle), e credo che sia dovere ditutti, tanto più della Presidenza della Camera,garantire le prerogative dei gruppi parlamentari,visto che, con ogni probabilità, non ci sarà lapossibilità di discutere quella che è una leggeelettorale sulla quale verrà posta la questionedi fiducia. Quindi, ci rimettiamo alla suadecisione, motivata possibilmente (Applausi deideputati del gruppo MoVimento 5 Stelle).

ROCCO BUTTIGLIONE. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Su cosa, deputato Buttiglione?Sul Regolamento?

ROCCO BUTTIGLIONE. Sì, sul medesimotema, signor Presidente. Noi siamo qui davantiad una situazione un po’ difficile. Io comprendole ragioni del dotto documento che il PresidenteGiacchetti ci ha illustrato e che è statoevidentemente redatto dagli uffici. Vorrei peròfar notare che esistono ragioni meramenteformali ed esistono ragioni che toccano lasostanza della vicenda: formalmente noi siamodentro una procedura iniziata, la quale ha giàha avuto la tappa della discussione generalee della presentazione delle pregiudiziali dicostituzionalità. Sostanzialmente ci troviamo,invece, davanti a un provvedimento totalmentenuovo che l’Aula non ha mai avuto occasionedi discutere e che, dato che il Governo hapreannunciato che presenterà la questione difiducia, l’Aula non avrà mai occasione didiscutere, né nella forma della discussionegenerale, né nella formula della discussionedel testo con la presentazione di emendamenti.È una situazione che merita una qualcheriflessione più approfondita.Aggiungo che è vero che esistono precedenti inun senso, però esiste anche un precedente nelsenso opposto. In una situazione analoga, nonpiù tardi di qualche settimana fa, si è raggiuntauna decisione salomonica, la quale ha detto:bene, non faremo la discussione generale, maalmeno faremo presentare le pregiudiziali di

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incostituzionalità. Cosa vieta in questo casodi fare un’altra decisione salomonica analoga,che per esempio dica: niente pregiudiziali diincostituzionalità, ma sì almeno alla discussionegenerale. È vero che, in quella occasione, si èdetto: ciò non costituisce precedente, ma è unaclausola di stile, che non può avere una realevalidità, perché un precedente lo si costituiscecon i fatti, poi non si può lanciare il sasso enascondere la mano e far finta che quello cheè accaduto invece non sia accaduto. Quandostudiavo diritto romano, mi hanno insegnato ilprincipio: “factum infectum fieri nequit”, se unacosa è stata fatta, non si può fare in modo chenon sia stata fatta. Quindi, io mi appello allasua saggezza, signor Presidente, per rifletteresu questo problema e trovare una soluzione chenon dia l’impressione di una prevaricazione,dove invece si può trovare un modo di agire checoncili tutte le ragioni e tutti i valori che sonoin gioco.

PRESIDENTE. Bene, allora, brevemente,riguardo a quanto da lei detto, lei si ricorderàche, con la legge sui vitalizi, noi eravamo inun’altra fase del procedimento, non eravamoentrati nella votazione. Comunque, il PresidenteGiachetti ha già dato tutte le spiegazioni suquesto (Commenti dei deputati del gruppoMoVimento 5 Stelle). Io cerco di interloquire,colleghi. Dunque, su questo eravamo in unafase diversa del procedimento. Qui eravamogià entrati nella votazione, in quel caso no,comunque è stata data la spiegazione; ora quinon si tratta di una questione di precedenti inmerito alla convocazione della Giunta, colleghie colleghe.Io ho ritenuto di non convocare la Giunta perchéquesta questione era stata già ampiamentedibattuta in Commissione e non ho ritenutodi dover ritornare su questo tema. Quindi, hoadottato quella interpretazione del presidentedella Commissione; per questo non ho volutoconvocare la Giunta.

(Posizione della questione di fiducia –

Articoli 1, 2 e 3 - A.C. 2352- A/R ed abbinate)

PRESIDENTE. E adesso, se mi permettete,ha chiesto di intervenire la Ministra per iRapporti con il Parlamento, senatrice AnnaFinocchiaro (Commenti dei deputati dei gruppiMoVimento 5 Stelle, Articolo 1-MovimentoDemocratico e Progressista e Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale).

DANILO TONINELLI. Presidente, Presidente!

PRESIDENTE. Colleghi, scusate, ho dato laparola alla Ministra. Avete espresso le vostreobiezioni e ho dato la risposta; consentite allaMinistra di parlare. Per favore, colleghi, mi pareche sia stato ampiamente dibattuto il tema che èstato sollevato. Prego, Ministra.

ANNA FINOCCHIARO, Ministra per iRapporti con il Parlamento. Signor Presidente,onorevoli deputati, a nome del Governo,autorizzata dal Consiglio dei ministri, pongola questione di fiducia sull’approvazione,senza emendamenti ed articoli aggiuntivi, degliarticoli 1, 2 e 3 del testo unificato delleproposte di legge n. 2352 ed abbinate recante:“Modifiche al sistema di elezione della Cameradei deputati e del Senato della Repubblica.Delega al Governo per la determinazione deicollegi elettorali uninominali e plurinominali”,nel testo predisposto dalla Commissionecomprensivo dell’errata corrige, a seguito delrinvio deliberato dall’Assemblea (Commentidei deputati dei gruppi MoVimento 5Stelle, Articolo 1-Movimento Democraticoe Progressista, Fratelli d’Italia-AlleanzaNazionale e Sinistra Italiana-Sinistra EcologiaLibertà-Possibile - Dai banchi dei deputatidei gruppi MoVimento 5 Stelle e Articolo1-Movimento Democratico e Progressista siscandisce: Vergogna! Vergogna! - I deputatidel gruppo Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionaleespongono cartelli recanti la scritta: “leggeelettorale #hablamos?”).

PRESIDENTE. A seguito della posizione

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della questione di fiducia, la Conferenza deipresidenti di gruppo è convocata tra quindiciminuti presso la biblioteca della Presidente perdefinire l’articolazione del dibattito fiduciario.La seduta riprenderà al termine di tale riunione.La seduta è sospesa.

La seduta, sospesa alle 15,45, è ripresa alle16,30.

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTEROBERTO GIACHETTI

Sull’ordine dei lavori.

PRESIDENTE. Comunico che, nell’odiernariunione della Conferenza dei presidenti digruppo, si è convenuto che, a seguito dellaposizione della questione di fiducia da partedel Governo sull’approvazione degli articoli1, 2 e 3 del testo unificato delle propostedi legge concernenti “Modifiche al sistemadi elezione della Camera dei deputati e delSenato della Repubblica. Delega al Governoper la determinazione dei collegi elettoraliuninominali e plurinominali” (A.C. 2352 edabbinate), nel testo della Commissione, ilavori saranno organizzati secondo il seguenteschema: domani, mercoledì 11 ottobre, primafiducia riferita all’articolo 1, alle ore 13,45si svolgeranno le dichiarazioni di voto ealle ore 15,45 l’appello nominale; secondafiducia riferita all’articolo 2, alle ore 17,30si svolgeranno le dichiarazioni di voto e alle19,30 l’appello nominale; giovedì 12 ottobreterza fiducia riferita all’articolo 3, alle ore 9 sisvolgeranno le dichiarazioni di voto e alle ore11 l’appello nominale.Una volta concluso l’esame dei primi trearticoli, si procederà all’esame degli articoli 4e 5 e dei relativi emendamenti e seguirannol’esame degli ordini del giorno, le dichiarazionidi voto finale e il voto finale.Domani, mercoledì 11 ottobre, non avrà luogolo svolgimento del question time.

Interventi di fine seduta.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Binetti. Ne ha facoltà.

PAOLA BINETTI. Presidente, volevo soltantoricordare che oggi, 10 ottobre, è laGiornata mondiale della salute mentale, equest’anno il tema scelto per il dibattitoa livello internazionale è il rapporto tralavoro e depressione, con una riflessioneparticolarmente attenta sulla reciproca relazioneche c’è tra questi due concetti: da unaparte, la depressione rende il proprio lavoromolto meno produttivo; dall’altra parte, invece,un ambiente di lavoro ostile, fortementecompetitivo, stressante, rende più facile cheuna persona vada incontro a una depressione.L’aspetto più interessante degli studi fattianche in ordine a questa giornata dall’OMSè che le donne risultano le più colpite nelladoppia direzione, sia nel caso in cui lo stresscui sono sottoposte nel lavoro professionale,sommato allo stress familiare e casalingo, creidavvero una condizione di disagio profondosia, viceversa, nel caso in cui la difficoltàpsicologica cui le donne possono andareincontro induca a un minore rendimentonel mondo del lavoro. Nella legislatura incorso, anche grazie all’interessamento dellaPresidente Boldrini, abbiamo fatto molte cosea favore delle donne e soprattutto contro laviolenza: questa mi sembra una forma diviolenza molto sottile che pregiudica anche illivello di soddisfazione naturale che ognuno dinoi dovrebbe ricavare dal proprio lavoro ma checi mette in condizioni di essere meno efficaci.Volevo ricordarlo semplicemente, perché daquesto possono scaturire azioni ed operazioniconcrete a tutela e difesa specifica del lavorofemminile.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Locatelli. Ne ha facoltà.

PIA ELDA LOCATELLI. Grazie, signorPresidente. Domani, 11 ottobre, celebriamola Giornata mondiale delle bambine e delle

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ragazze, una giornata per i loro diritti e per direno alla violenza di cui sono vittime. Il nostromessaggio non può che essere tolleranza zeroper le mutilazioni genitali e per i matrimonidelle bambine: due odiose forme di violenze checolpiscono le bambine nei loro primi anni e lecui tragiche conseguenze segneranno però tuttala loro vita. Abbiamo sperato che queste odiosepratiche potessero essere progressivamentesconfitte: non è così. I matrimoni delle bambinestanno aumentando, specialmente tra i rifugiati,in particolare nella comunità siriana: è laloro scommessa per garantire protezione esicurezza economica alle bambine. Anche lemutilazioni genitali sono in aumento, perchési stanno diffondendo in Paesi e comunitàdove tale crudele pratica era sconosciuta: nelladiaspora europea, nello Sri Lanka, nel Caucasosettentrionale, e aumentano numericamenteanche nei Paesi in cui la pratica è da secoli unarealtà, per effetto della coincidenza tra credenzareligiosa senza fondamento, povertà, crescitademografica, scarsa scolarizzazione femminile.Sono bambini e adolescenti che, proprio per laloro età, non hanno possibilità di proteggersi, didifendersi, non hanno voce. Alziamo noi la voceper loro.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Bueno. Ne ha facoltà.

RENATA BUENO. Grazie, Presidente. Voglioportare a conoscenza di questo Parlamentola volontà del popolo brasiliano di rimandareCesare Battisti nel suo Paese d’origine. Noiabbiamo sempre lavorato sul tema, nonostantel’opinione negativa dell’ex Presidente Lulaper mantenerlo in territorio brasiliano: ilpopolo brasiliano non ha mai accettato lasua permanenza lì. Noi abbiamo fatto unincontro, non solo io personalmente ma tutta lacollettività italiana, nei primi mesi del mandatodel nuovo Presidenti Temer, per chiedere alui la decisione di annullare il decreto dell’exPresidente Lula e di riconsiderare la richiesta diestradizione in Italia. Le autorità diplomaticheitaliane ovviamente hanno già fatto le loro

azioni, ma noi abbiamo già la conferma del fattoche alle autorità brasiliane spetta la decisionedefinitiva. La decisione politica è presa, peròabbiamo ancora intoppi giuridici che dobbiamoaffrontare, purtroppo. La cosa che un po’ cilascia sconforto è il fatto che il gruppo dell’exPresidente Lula, che ha negato all’Italia dirimandare qui questo assassino, è stato semprericevuto con le braccia aperte in Italia, da tantigruppi politici, dalla sinistra alla destra, e a luinon hanno mai detto le parole che dovevanoessere dette, nel senso che lui ha causato undisagio gravissimo nel rapporto tra Italia eBrasile e noi ancora cerchiamo di ripararequesto grave danno.

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole De Menech. Ne ha facoltà.

ROGER DE MENECH. Presidente, ieri,9 ottobre, ricorreva l’anniversario, ilcinquantaquattresimo, della tragedia del Vajont,a cinquant’anni dall’inizio della ricostruzionedel paese di Longarone. Questa mattina,proprio a Longarone, un convegno dedicato allaricostruzione di tutte le nostre comunità chehanno subito, nel corso di questi cinquant’anni,disastri e momenti di lutto gravissimi. Unconvegno che ridà speranza, ridà speranzaalle comunità; la speranza si è sollevataproprio cinquant’anni fa nel momento in cuiLongarone riprendeva vita. Ricordo a tutti chenel 2011 veniva istituita da questo Parlamentola Giornata nazionale in memoria delle vittimedei disastri ambientali e industriali causatidall’incuria dell’uomo. Due considerazionivelocissime. Il termine incuria non è aderentealla realtà del Vajont, il Vajont è statoprovocato dall’uomo, non dall’incuria rispettoalle tematiche ambientali, ma dall’aver messodavanti il profitto rispetto al benessere dellecomunità della mia provincia, la provincia diBelluno. Ma se oggi abbiamo una sfida dacompiere, è quella di riempire di contenuti il9 ottobre come Giornata nazionale. Riempiredi contenuti vuol dire coinvolgere il mondodella scuola, vivere nelle scuole con convegni

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e approfondimenti il momento del 9 ottobre,non solo per ricordare il disastro del Vajont masoprattutto perché da questo disastro possiamocontribuire a una comunità che ha un maggiorrispetto dell’ambiente e che dell’ambiente faun valore e non, quindi, un solo motivo diprofitto (Applausi dei deputati del gruppoPartito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole D’Incà. Ne ha facoltà.

FEDERICO D'INCA'. Presidente, 54 anni fa,il 9 ottobre 1963, alle 22,39, un’enorme franastaccatasi dal Monte Toc cade nel bacinoidroelettrico artificiale del torrente Vajont. Lacaduta sollevò un’onda che provocò la morte diquasi 2.000 persone, tra le quali 487 bambini.La diga, quel tempo, era la più alta delmondo; supportò il violento impatto e oggici ricorda l’immane tragedia. Il Vajont hasegnato un prima e un dopo per le comunitàcolpite dal disastro, lasciando una ferita chenon si potrà mai più rimarginare. Longarone,completamente distrutta, è stata ricostruita sullemacerie del vecchio paese, che vive ancora ogginel ricordo dei superstiti. Il paese di Erto eCasso ha perso per sempre la sua valle, che gliabitanti non riescono più riconoscere a causadello sfacelo portato dalla caduta di 260 milionidi metri cubi di roccia nel lago artificiale. Ilnome Vajont unisce il Veneto e Friuli-VeneziaGiulia in un unico abbraccio di dolore, un doloreche, nonostante sia passato più di mezzo secolo,non può essere cancellato. Quello che hannoprovato queste comunità non può e non deveessere dimenticato, non c’è niente che gli possarestituire perché questa ferita non si rimargineràmai. C’è però una cosa che può aiutare isopravvissuti e i loro discendenti ad affrontarequesto immenso dolore: la memoria, e con essal’impegno solenne a non dimenticare mai, a nonfar dimenticare mai ciò che è successo quellanotte.La memoria del Vajont racconta la resistenzae la continuità di vita delle sue popolazioni el’impegno di tante persone a tramandare la più

grande tragedia della storia contemporanea diquesto Paese. In tutti questi anni, i superstiti,i sopravvissuti, gli informatori della memoriae le istituzioni hanno portato avanti congrande passione e dedizione il ricordo delVajont, passando il testimone della memoria digenerazione in generazione. Un enorme numerodi visitatori sale ogni anno a Longarone, sulladiga, e nei molti musei e punti informativi diErto e Casso; un patrimonio culturale umanoimprescindibile per chi vuole conoscere ilVajont. È nostro compito, come cittadini e invirtù della carica che ricopriamo, interrogarcisul futuro della memoria. Ieri, nel corso dellecerimonie commemorative del Vajont, ho vistoun gruppo di piccoli scolari partecipare conemozione alla celebrazione: per loro e aloro dobbiamo dedicare ogni sforzo perchéla memoria Vajont e di tutte le tragedieavvenute per mano dell’uomo non venganodimenticate. Ma non possiamo solo ricordare,dobbiamo coltivare nelle nuove generazioni ilricordo. Ai nostri figli, futuri cittadini d’Italia,dobbiamo lasciare questa eredità: l’istigazionedella memoria (Applausi dei deputati delgruppo MoVimento 5 Stelle).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel’onorevole Melilla. Ne ha facoltà.

GIANNI MELILLA. Signor Presidente, anchea nome della collega Maria Amato, vorreievidenziare la drammaticità di una vertenza cheriguarda una fabbrica di Atessa, in provincia diChieti, che occupa 420 lavoratori di una grandemultinazionale, la Honeywell, che nei fatti hadeciso di delocalizzare questa azienda in attivo,che ha un mercato, che produce e che sta inbuona salute, dal punto di vista dei risultatiaziendali.La multinazionale vuole delocalizzare questaazienda e trasferirla in Slovacchia e ovviamentenon si preoccupa del destino di 420 famiglieabruzzesi.Oggi è il ventiquattresimo giorno di sciopero.Questi lavoratori sono sotto il sole, sottola pioggia, di giorno e di notte, davanti a

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Atti Parlamentari — 27 — Camera dei DeputatiXVII LEGISLATURA — DISCUSSIONI — SEDUTA DI MARTEDÌ 10 OTTOBRE 2017 — N. 867

quei cancelli. Al Ministero dello sviluppoeconomico è in corso una trattativa e iovorrei sollecitare il Ministro Calenda, che siè voluto occupare in prima persona di questavertenza - e gliene do atto -, a guardare congrande attenzione a questa vertenza, perchénoi vogliamo che quelle 420 famiglie abbianoassicurati un lavoro e una prospettiva di vita perloro stessi e per tutto il territorio, che soffrirebbein maniera enorme la perdita di questo sitoindustriale.

Ordine del giorno della prossima seduta.

PRESIDENTE. Comunico l'ordine del giornodella prossima seduta.

  Mercoledì 11 ottobre 2017, alle 13,45:

Seguito della discussione del testo unificatodelle proposte di legge:

TONINELLI ed altri; GIACHETTI;PISICCHIO; LAURICELLA; LOCATELLI edaltri; ORFINI; SPERANZA; MENORELLOed altri; LUPI e MISURACA; VARGIUe MATARRESE; NICOLETTI ed altri;PARISI e ABRIGNANI; DELLAI ed altri;LAURICELLA; CUPERLO; TONINELLI edaltri; RIGONI; MARTELLA; INVERNIZZIed altri; VALIANTE ed altri; TURCO edaltri; MARCO MELONI; LA RUSSA edaltri; D’ATTORRE ed altri; QUARANTA;MENORELLO ed altri; BRUNETTA ed altri;LUPI e MISURACA; COSTANTINO ed altri;PISICCHIO; FRAGOMELI ed altri:

Modifiche al sistema di elezione della Cameradei deputati e del Senato della Repubblica.Delega al Governo per la determinazione deicollegi elettorali uninominali e plurinominali.(C. 2352-2690-3223-3385-3986-4068-4088-4092-4128-4142-4166-4177-4182-4183-4240-4262-4265-4272-4273-4281-4284-4287-4309-4318-4323-4326-4327-4330-4331-4333-4363-A/R)

Relatori: FIANO, per la maggioranza; LARUSSA, ROBERTA AGOSTINI, MARCON,TONINELLI e TURCO, di minoranza.

La seduta termina alle 16,40.

IL CONSIGLIERE CAPODEL SERVIZIO RESOCONTI

ESTENSORE DEL PROCESSO VERBALE

Dott. Renzo Dickmann

Licenziato per la stampa alle 17,45.

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PAGINA BIANCA

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Stabilimenti TipograficiCarlo Colombo S. p. A.

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